ORIZZONTI
MENSILE DI LAMPORECCHIO E LARCIANO
NUMERO 36 GENNAIO 2012
foto gentilmente concessa da: Foto Nucci
- Via Verdi, 29 - Lamporecchio (PT) Tel. 0573 803228 e.mail: [email protected]
Anno V Gennaio 2012 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via G. Di Vittorio, 25 - 51035 Lamporecchio (PT) “POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB PISTOIA”
L’EDITORIALE DEL DIRETTORE MASSIMO MANCINI:
Con l’inizio del nuovo anno ho il piacere di comunicare un’importante notizia per il nostro mensile. Da una ricerca abbastanza accurata risulta
che Orizzonti venga letto da circa 5000 persone. Un numero altamente
importante se consideriamo che il bacino di utenza, (Lamporecchio e Larciano) a cui è rivolto il nostro giornale, è di circa 13.000 abitanti. Un ottimo
risultato raggiunto che deve essere da stimolo per un’ulteriore crescita
qualitativa. A tale proposito la Redazione di Orizzonti ha pensato ad alcune novità che
saranno inserite a partire da questo numero.
La prima novità è l’inserimento di due rubriche, che saranno presenti nella misura in cui
i lettori contribuiranno al loro sviluppo. Nel mese di gennaio potete trovare la rubrica,
curata da Mara Fadanelli, “L’Angolo della Solidarietà”, dedicato, in questo numero,
al mercatino della Caritas di Lamporecchio. Rivolgo un invito a tutta la popolazione, di
Larciano e di Lamporecchio, a inviare alla Redazione racconti che parlano di aiuto, di
sostegno, di solidarietà. Questo per segnalare gli aspetti positivi che ci sono nel nostro
territorio e che fanno bene allo spirito conoscerli, ma anche per segnalare storie di persone che hanno bisogno di aiuto (verrà garantito l’anonimato), al fine di raccogliere, come
primo passo, l’appello di Mara (in Orizzonti n.34) per costruire “una comunità solidale”.
La seconda rubrica, che invece verrà inserita nel prossimo mese, curata da Valentina
Luccioli, si chiama “La Rubrica del Riciclo”. Spazio che ha l’intento di diventare una
vetrina di problemi, suggerimenti, soluzioni, curiosità che verranno dalle persone, in merito allo smaltimento corretto dei rifiuti.
ERRATA CORRIGE n. 1:
Nel numero di dicembre, nell’articolo intitolato “F.lli Alderotti, la storia di un’azienda da sempre
aperta alle soluzioni innovative”, a pag. 41 è stato erroneamente indicato “...installano inoltre
antifurti elettrici per abitazioni....”. Al posto di elettrici è chiaramente da indendersi “elettronici”.
Ci scusiamo per l’errore di battitura non rilevato prima della stampa. - La Redazione ERRATA CORRIGE n. 2:
Nel numero di dicembre, parlando della festa organizzata
presso il locale “Le Panteriaie” di Montecatini, dai
“CanNibali” di Mastromarco in onore di Vincenzo Nibali,
abbiamo erroneamente indicato con un nome sbagliato la
fidanzata di “Enzino”. Ci scusiamo con il nostro amico Vincenzo
e con la sua compagna che si chiama Rachele. - La Redazione -
Orizzonti è visibile su internet
sul sito:
www.valdinievoleoggi.com
2 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 Associazione Culturale
Orizzonti
Registrazione Tribunale
di Pistoia n. 7/2008
del 11/11/2008
Direttore Responsabile:
Massimo Mancini
Redazione:
V.D. Stefano Ferrali
Mara Fadanelli
Michela Cammilli
Spartaco Capaccioli
Maddalena Mirandi
Tommaso Rubino
Sandro Bonaccorsi
Paolo Nucci
Pubblicità: Fabrizio Gheser
Fotografie:
“Foto Nucci”- Lamporecchio
“Foto Immagini”Lamporecchio
“Foto Alex” - Larciano
Sede Via G. Di Vittorio, 25
- Lamporecchio (PT)
Tel./Fax 0573/803029 e.mail :
[email protected]
Stampa e Grafica:
Lineagrafica S.n.c.
Via M. Bercilli, 61
Stabbia/Cerreto Guidi (FI)
Tel. 0571/586744
Anno V
Gennaio 2012
PARLIAMO DI...
D
PADULE DI FUCECCHIO:
CICOGNE ANCHE D’INVERNO?
a sempre si dice che “una rondine
non fa primavera”, ma è altrettanto vero che “nessuna rondine fa
autunno e inverno”, e lo stesso dovrebbe
valere anche per molti altri uccelli migratori, compresa la cicogna bianca, che
di norma passa i mesi freddi nei quartieri
di svernamento africani, situati a sud del
Sahara.
Da alcuni anni però non è raro vedere
gruppi di cicogne che, invece di migrare, sostano in pieno inverno nelle vicinanze dei vari nidi toscani della specie
ed in particolare nell’area del Padule di
Fucecchio, “colonizzata” ormai dal
lontano 2005.
Può capitare così, in una fredda
giornata di gennaio, di osservare
contemporaneamente sette o otto
cicogne in pastura nell’area protetta o appollaiate su qualche struttura artificiale (traliccio, lampione o
gru) nei centri abitati vicini.
La presenza delle cicogne viene
sempre segnalata con un certo stupore, come se
si trattasse di
un effetto dei
cambiamenti
climatici; in realtà il fenomeno è limitato
agli esemplari
che provengono dai centri di
allevamento, il
comportamento dei quali è
molto diverso da quello dei soggetti adulti selvatici.
Quasi tutti gli esemplari che si riproducono in Toscana infatti arrivano dal Centro di Massa Marittima; sono nati in cattività e sono stati liberati solo
dopo tre anni, in modo da ridurre il naturale istinto
migratorio e legarli maggiormente al territorio.
E’ proprio grazie a queste reintroduzioni,
oltre che agli interventi di miglioramento
ambientale effettuati nella Riserva Naturale del Padule di Fucecchio e alla tutela
assicurata da Oasi come quella di Bolgheri, che è avvenuto il ritorno della Cicogna
bianca nelle nostre aree.
Non c’è quindi da stupirsi se, soprattutto nelle ore serali e notturne, è possibile vedere queste cicogne sui vecchi nidi,
mentre i partner “selvatici” continuano a
migrare, come hanno sempre fatto le cicogne, e torneranno quando il freddo sarà
ormai solo un brutto ricordo.
Per maggiori informazioni sulle cicogne è possibile contattare il Centro R.D.P. Padule di Fucecchio (tel.
0573/84540, email [email protected]) o visitare le pagine web www.zoneumidetoscane.
it/eventi/padeventi.html dedicate
alla Cicogna bianca, dove si possono trovare anche le immagini
delle varie stagioni riproduttive.
Si allegano alcune immagini delle
cicogne riprese in questi giorni a
Castelmartini (Larciano - PT) autorizzandone la pubblicazione a corredo del comunicato.
Il Presidente
Prof. Amedeo Bartolini
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 3
PARLIAMO DI...
C
ORIZZONTI DONA LIBRI ALLE SCUOLE
DI LAMPORECCHIO
on una breve cerimonia il nostro direttore Massimo Mancini ha
consegnato alla professoressa Monia Leone (N.d.R. nella foto
a lato) che rappresentava l’Istituto Comprensivo Scolastico di
Lamporecchio, quanto promesso all’inizio della presentazione dell’iniziativa “Cronisti in classe”. L’associazione Culturale Orizzonti ha
donato libri alla scuola per un valore complessivo di quattrocentodieci euro. Tutti volumi richiesti dai docenti, che vanno ad arricchire
la biblioteca scolastica.
La professoressa Monia Leone ha ringraziato l’Associazione Culturale
Orizzonti per la disponibilità e la generosità avuta. Il Concorso “Cronisti
in classe” è stata un’interessante manifestazione che ha visto coinvolgere tanti ragazzi delle nostre scuole. Mi piace il libretto che Orizzonti ha
pubblicato, dove sono raccolti tutti gli articoli svolti”.
Titoli dei libri donati:
Giara e Altre Novelle; Guerra dei bottoni; Ragazzo Rapito; Don
Chisciotte della Mancia; Giulietta e Romeo; Galletti del BottaJo; Ladro
di bambini; Mio Amico Simon; Italia racconta; Mai Più; Arrivederci
Ragazzi; Isola in via delle rondini; Grande cocomero; Sopravvivere con
i lupi; Leggende D’Europa; Leggende delle regioni italiane; Racconti
di Padre Brown; James e la pesca gigante; Tobia e l’Angelo; Tigri di
Monpracen; Efrem il Cavaliere; Nel Mondo di Re Artù; Miti dell’antica
Grecia; Dizionario Spagnolo Espasa’09’; Dizionario Oxforf-Paravia
Cd2010; Dove Osano gli Skates; Enigma per il commissario Pitto;
Ultimo Gioco; Numero 10 libri “Sussi e Biribissi”.
NOTA DI REDAZIONE:
Informiamo i lettori e soprattutto i genitori dei bambini che hanno svolto
gli articoli, di recarsi nelle edicole di Lamporecchio o presso la sede
di Orizzonti, dove, grazie ad un piccolo contributo economico, possono
avere il libro, edito da Orizzonti, intitolato “Lamporecchio del futuro .
Idee e sogni dei ragazzi del presente”.
Una raccolta di articoli, eseguiti dai ragazzi delle scuole medie e delle
quinte elementari che hanno lavorato su questa traccia “Immagina di
essere un cronista di Lamporecchio nel 2030. Hai l’incarico da parte
di una rivista nazionale di presentare il tuo paese sotto l’aspetto territoriale, urbanistici e politico”. L’Associazione Culturale Orizzonti per
organizzare l’intera manifestazione “Cronisti In classe” ha sostenuto delle spese. Saremmo soddisfatti se la comunità di Lamporecchio, con un
contributo per l’acquisto di questi libri ci venisse incontro, in modo tale
che anche nel prossimo futuro, si possano ripetere simili iniziative. La
Redazione Vi Ringrazia.
4 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 PARLIAMO DI...
VERNICIARE QUALSIASI OGGETTO IN METALLO
L’ Autocarrozzeria “La Nuova” di Larciano si è dotata di un
nuovo forno per la verniciatura a polvere elettrostatica per
garantire al cliente un prodotto di massima qualità
L
’Autocarrozzeria La Nuova srl,
con sede in Larciano, informa
la gentile clientela che dal gennaio
2012, oltre al lavoro di carrozzeria,
è stato attivato un impianto di verniciatura a polvere elettrostatica
per la verniciatura di tutti i tipi
di metalli, infissi e oggettistica di
ogni tipo. Invitiamo tutti i lettori di
Orizzonti, a far visita alla sede della
Carrozzeria La Nuova per vedere di
persona l’impianto.
Nelle tre foto inserite nella pagina,
il nuovo forno per la verniciatura a
polvere.
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 5
PARLIAMO DI...
PARROCCHIA DI SAN ROCCO
PRESEPE VIVENTE 2011
Q
uando pensiamo a un presepe vivente, ci appare
davanti agli occhi l’immagine di un gruppo di
persone che, proprio come statuine dei presepi che
realizziamo nelle nostre case, si adopera per riprodurre
a grandezza naturale la rappresentazione della Natività
di Gesù. È da qui che è partita l’idea di una simile
realizzazione anche nel comune di Larciano,
ma i figuranti hanno qui deciso di prendere
una strada insolita: quella dell’animazione.
Ogni scena che viene allestita, che compone
un percorso di avvicinamento alla capanna
di Gesù, è una viva riproduzione della vita
com’era un tempo, delle attività che una
volta era solito vedere ogni giorno. Alcuni
volontari riproducono la vita quotidiana di
tanti anni fa come se si trattasse di attività
contemporanee, mai scomparse e mai
modificate. Ecco la particolarità di questo
presepe vivente, che anima la festività
natalizia di vita vera e reale, che tutti si
sentono parte di questo mondo antico,
ma ancora così vicino ai nostri cuori. Il
presepe vivente rappresenta un momento
di collaborazione tra le varie realtà che
compongono la comunità ecclesiale e altre
associazioni locali che s’incontrano per
una collaborazione fraterna attorno ad un
progetto che ha tra i suoi principali obiettivi,
quello di essere missionario, di avvicinare
tutti al messaggio evangelico. La nostra
speranza è che questa occasione di festa
prosegua di anno in anno come momento
di celebrazione e di unione, che raggruppi
attorno a sé sempre più persone e che ne
cementi la gioia di partecipare tutti insieme,
come attori e come spettatori. L’atmosfera
di amicizia e fratellanza che si respira
è veramente magica, come se il tempo
fosse scomparso, annullato dall’allegria
e dalla vicinanza di tutti nel rivivere un
momento che ha cambiato come non mai il
mondo. Il Natale è un’autentica occasione
per riaccendere la speranza che riguarda
6 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
l’umanità intera. È la festa che canta il dono della vita.
La nascita di un bambino è sempre un evento che reca
gioia e suscita normalmente sentimenti di attenzione e
di premura, di commozione e di tenerezza. Il Natale è
l’incontro di un neonato che vagisce in una misera grotta
che contemplandolo siamo stimolati a riscoprire il calore
della semplicità, dell’amicizia, della solidarietà, valori
tipici del Natale. Con gioia auguro a tutti un buon 2012.
Il Parroco don Sunil
PARLIAMO DI...
L’Angolo della solidarietà
a cura di Mara Fadanelli
CARITAS LAMPORECCHIO
UN MERCATINO STRAORDINARIO…
1
I
n questo periodo natalizio un gruppo di
volontari della Caritas di Lamporecchio
ha allestito un mercatino di prodotti, per
la maggior parte, fatti a mano. Il ricavato sarà
destinato alla parrocchia e alle persone bisognose.
L’idea di don Andrea è stata quella di coinvolgere, chiunque volesse, a portare degli oggetti che aveva in casa, molte volte inutilizzati,
per far circolare e ridare così, a queste cose,
un’utilità anche solidale.
Un particolare elogio va dato a delle donne
(vedi foto) che hanno creato con le loro mani,
degli oggetti straordinari, tovaglie ricamate, quadretti, capanne e case per il presepe,
addobbi natalizi, mettendo a disposizione il
loro tempo e le loro capacità manuali.
Nella foto a fianco, da sinistra:
Danila Bartolozzi, Enza Francesconi,
Anna Paola Grani, Maria Toni, Ernesta
Meneghini, Anna Maria Minghetti,
Giuliana Innocenti e Mirella Sani
2
3
4
Nelle foto 1-2-3-4, alcuni lavori realizzati dalle donne della Caritas e venduti nel mercatino di Natale
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 7
PARLIAMO DI...
8 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
PARLIAMO DI...
IN QUESTO NUMERO:
Parliamo di:
• pag. 2 - L’editoriale del direttore Massimo Mancini Errata corrige n. 1 e n. 2
• pag. 3 - Padule di Fucecchio: cicogne anche d’inverno?
• pag. 4 - Orizzonti dona libri alle scuole di Lamporecchio
• pag. 5 - Autocarrozzeria “La Nuova” di Larciano:
verniciare qualsiasi oggetto in metallo
• pag. 6 - Parrocchia di San Rocco: Presepe vivente 2011
• pag. 7 - L’Angolo della solidarietà a cura di Mara Fadanelli:
Caritas Lamporecchio, un mercatino straordinario…
• pag. 9/10 - L’Agenda di Orizzonti + Sommario
• pag. 11 - “Siamo la terra dei cachi?” - di un un lettore
(..assiduo) di Orizzonti
• pag. 12/13 - “Razione K” - di Tommaso Rubino
• pag. 14/15 - “Gruppo Acquisto Solidale (G.A.S.),
intervista a due componenti attive di un gruppo locale” di Mara Fadanelli
• pag. 16/17 - “Il decreto salva Italia tra novità e sacrifici” a cura del Dott. Spartaco Capaccioli
• pag. 18/19 - “Mestieri della tradizione: la lavorazione
delle erbe palustri” - di Michela Cammilli
• pag. 20 - “Ciak Therapies” la rubrica cinematografica di
Melania Ferrali: Therapies n°2, “American Beauty” 1999
• pag. 21 - Agraria Montalbano - “Concimare con
equilibrio”
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Lamporecchio:
• pag. 22/23 - “Domizio Torrigiani, lamporecchiano, Gran
Maestro del Grande Oriente d’Italia dal 1919 fino al 1925,
un personaggio enigmatico” - Iª parte - di Stefano Ferrali
• pag. 24 - “Io, uomo da marciapiede” - di Ferruccio Ubaldi
• pag. 25 - “Le poesie di Ferruccio” *** L’Oasi del benessere,
Centro estetico, Solarium e Dimagrimento
• pag. 26 - “Borgano: un grande esempio di collaborazione
nella scuola dell’infanzia” - I genitori
• pag. 27 - “Il Molino Giannoni fra passato, presente
e futuro” - Iª Parte - di Maddalena Mirandi
• pag. 28 - “La Posta di Orizzonti”
• pag. 29 - Comune di Lamporecchio:
“L’amministrazione comunale informa”
• pag. 30 - “La biblioteca deve essere riaperta subito!!!” a cura di Ivano Bechini per Sinistra per Lamporecchio
• pag. 31 - “Le scelte vanno pagate tutti insieme” - a cura
di “Obiettivo comune” Gruppo Consiliare
• pag. 32 - PD Lamporecchio: “Ciao Ricciotti,
ci mancherai!!”
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Lamporecchio e Larciano:
• pag. 33 - “Commosso addio al Dr. Giovanni Chirico” ***
“Tutti abbiamo bisogno di aiuto,Tutti possiamo dare aiuto”,
iniziano i corsi per soccorritore presso la Croce Verde di
Lamporecchio
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Larciano:
• pag. 34 - Comune di Larciano: “L’amministrazione
comunale informa: la gioia di stare insieme all’interno di
una comunità solidale”
• pag. 35 -Istituto Comprensivo “F. Ferrucci” Larciano:
“Salutare il 2011 all’insegna della solidarietà”
• pag. 36 - “L’ambizioso progetto di Stefania Tielli: aprire il
Montalbano al turismo inglese” - di Franca Capecchi
• pag. 37 - “I pannelli fotovoltaici” - di Sandro Bonaccorsi
• pag. 38 - Il PDL Larciano ha lanciato l’iniziativa il comune che vorrei *** Dopo il successo del suo libro, Marco
Breschi vi porta a Liverpool per vedere dove è nato il mito
dei Beatles!
• pag. 39 - “Il cibo com’era… alla scoperta di antichi sapori”
- di Mariangela Ferrari
• pag. 40 - Istituto Comprensivo “F. Ferrucci” Larciano:
“Premiate due nostre alunne a Firenze al concorso letterario
nazionale «Elisabetta e Maria Chiara Casini», un progetto
per unire poesia e sicurezza stradale”
• pag. 41 - Società soccorso pubblico Larciano Inaugurazione nuovi mezzi
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L’AGENDA DI ORIZZONTI
Un regalo
speciale
per Natale!
Lamporecchio: il 17 dicembre scorso è nata
Carolina Bruno. Tanti auguri ai neogenitori
Luca e Sara, dai nonni e zii toscani e
piemontesi e dalla nostra Redazione.
Doppi auguri in casa Tesi
Lamporecchio: Il giorno 26 gennaio
2012 Francesco e Leonardo Tesi hanno festeggiato i cinque anni di età. Ai
due festeggiati tanti auguri da parte dei
genitori Davide Tesi e Rossella Zullo,
dai nonni Vittorio e Rossella, dagli zii
Simone Tesi, Michela Ammannati,
Marco Zullo, Sandra e Barbara, dal
cugino Luca, dal piccolo Sebastian e
dalla Redazione di Orizzonti
16/01/1950
16/01/2012:
62 anni di
matrimonio!!!
Lamporecchio: il 16 gennaio 2012,
Alziero Meozzi e Ines Morosi
hanno festeggiato 62 anni di
matrimonio. Tanti auguri da Sandra,
Mario e Claudia. Tanti auguri anche
dalla Redazione di Orizzonti
Il giorno 5 gennaio
Nozze d’oro
Carla Ponticelli ha per Silvio e Ilva Bindi
festeggiato 60 anni Lamporecchio: il 22 gennaio
Lamporecchio - Auguri per i tuoi
meravigliosi 60 anni. Ci sono
ma non si vedono!” Con tanto
affetto Samanta, Alberto, i nipoti
Filippo e Lorenzo, Luana, Aldo,
Francesca e Cristina. Tanti auguri
anche dalla nostra Redazione.
2012 Silvio Bindi e Ilva Rosselli
hanno festeggiato i loro 50 anni
matrimonio. Auguri dai figli Learco
e Raniero, dalle nuore Sandra
e Paola e dalle nipoti Giorgia e
Benedetta, tanti auguri anche dalla
nostra Redazione.
Sport:
• pag. 43 - Sport giovanile - pagina a cura della FABO nastri
adesivi: “Piscina intercomunale: rassegna di befana in grande
stile - di Andrea Volpi
• pag. 44/45 - L’intervista del mese a cura del Direttore
Massimo Mancini: “Antonio Fanelli, un campione del
ciclismo, una carriera piena di soddisfazioni, ma anche con
una grande delusione!”
• pag. 47 - “Ciclismo: è iniziato il count-down per il Mondiale
2013” - di Stefano Ferrali
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 9
PARLIAMO DI...
I 18 anni di Maria
Grazia Bianco
Larciano (Colonna): sabato 14
Gennaio 2012 Maria Grazia
Bianco ha festeggiato il suo 18°
compleanno. Tanti auguri dal babbo
Vito, dalla mamma Concetta, dal
fratello Francesco, dalla sorella
Teresa, dal fidanzato Andrea, dagli
amici e dai parenti tutti. Tanti
auguri anche dalla Redazione di
Orizzonti.
Sebastian Tesi ha compiuto un anno
LAMPORECCHIOIl
giorno 9 gennaio Sebastian
Tesi ha festeggiato il suo
primo compleanno. . Tanti
auguri al bambino da parte
dei genitori Simone Tesi e
Michela Ammannati, dai
nonni Vittorio, Rossella,
Pietro e Maria, dagli zii
Marco, Sara, Davide e
Rossella,
dai
cuginetti
Francesco e Leonardo e
dall’intera Redazione di
Orizzonti.
Due candeline per
Giulio Bonaccorsi
LAMPORECCHIO Il giorno 19 dicembre scorso,
Giulio Bonaccorsi, figlio dei
nostri collaboratori Sandro
Bonaccorsi
e
Valentina
Luccioli, ha festeggiato il suo
secondo compleanno. Auguri
da babbo Sandro, mamma
Valentina, dai nonni, gli zii e
le tre bisnonne. Tanti auguri
anche dall’intera Redazione di
Orizzonti.
Le 101 candeline di Tosca Nannini
LAMPORECCHIO Il giorno
26 Dicembre
Tosca Nannini
ha compiuto
101 anni!
La famiglia
Romani
ringrazia tutti i
parenti e gli
amici.
Auguri anche
dalla Redazione
di Orizzonti.
10 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
Una bella festa per la
1ª candelina di Angela Trinci
LAMPORECCHIO - Nella foto sotto scattata il
10 gennaio 2012, giorno del suo primo compleanno,
la piccola
Angela
Trinci insieme
al babbo
Pietro e la
mamma
Simona.
Alla festa
erano presenti
i nonni e gli
zii. Auguri
anche da
“Orizzonti”
PARLIAMO DI...
SIAMO LA TERRA DEI CACHI?
D
ifferenziata sì, differenziata no ?… Queste parole mi che si ostinano in una subdola e dannosa resistenza, individui
ricordano il ritornello di una canzone portata a San che hanno stretto i loro confini geografici e culturali al muro
Remo da “Elio e le Storie Tese” alcuni anni fa nella di cinta del loro giardino e che non hanno tempo di fare difquale il ritratto si allargava all’Italia intera, descritta ironica- ferenziazioni … tutto in una borsina e giù dalla macchina
mente come la “Terra dei Cachi”.
in corsa che tanto qualcuno prende e porta tutto dove deve
In realtà la risposta è scontata se si pone la domanda in essere portato; dove? Chi se ne importa, basta che sia fuori
maniera corretta: raccolta differenziata o discarica?... Non dal muro di cinta del giardino di proprietà.
importa certo essere ingegneri ambientali per capire che lo Naturalmente il qualcuno è un operatore Publiambiente che
spazio dove accumulare la nostra immondizia non sarà mai molte volte parte appositamente per raccogliere i sacchi dei
sufficiente a reggere il passo della società del consumo e che “dissidenti” e portarli in discarica a spese dell’intera popoil tempo di gettare i rifiuti nel cassolazione.
netto in modo indifferenziato è finito.
Risultato? Costi maggiori, danni
Inoltre questo nuovo modo di raccoambientali anche permanenti (molte
gliere e di separare i nostri “scarti” per
volte i rifiuti vengono abbandonati in
concedergli una seconda vita da mateposti inaccessibili per le operazioni
ria prima, mi ha fatto scoprire cose che
di recupero) e un’immagine da ofnon immaginavo … ad esempio che
frire, ai molti stranieri in vacanza, da
la stragrande maggioranza dei rifiuti
“Terra dei cachi”.
domestici sono imballaggi e che, somCosa fare?...Le autorità preposte
mati all’organico e alla carta, lasciano
al controllo hanno eseguito alcudavvero poca roba al tanto caro (solo IL MESSAGGIO: “Certo vien da chiedersi come
ne indagini arrivando a trovare la
in senso economico) cassonetto grigio.
tu sia riuscito ad usare un computer se la tua
provenienza dei rifiuti abbandonati
non ti consente neppure di evitarti
Così l’attenzione nel differenziare, di intelligenza
e in alcuni casi anche il nome del
mosse tanto idiote. Caprone.
pari passo alla consapevolezza del beP.S. : spero non tu abbia prole”.
produttore; purtroppo si parla di nuneficio che portiamo all’ambiente, ha
meri modesti per essere considerati
cambiato, insieme alle nostre abitudisignificativi per la lotta contro gli abbandoni. E allora? Alni, il nostro modo di pensare, sfociando talvolta in atteggia- lora bisogna attivarsi tutti quanti, con la consapevolezza che
menti che tendono alla competizione. Non è inusuale assiste- l’ambiente è uno spazio senza confini che appartiene a tutti e
re al bar o nelle botteghe ai discorsi di massaie e di pensionati che va salvaguardato e protetto a tutti costi, sia partecipando
che si misurano sugli svuotamenti effettuati o su quanta roba alla “caccia all’inquinatore seriale” con segnalazioni alle
riescono a stipare in un solo cassonetto.
autorità, sia mantenendo viva la discussione sulla raccolta
E proprio in fondo ai cassonetti variopinti che colorano a differenziata …
giorni alterni le strade del nostro abitato, abbiamo anche rac- A volte un gesto o un simbolo colpiscono più di mille spiegacolto i nostri ottimi risultati fatti di numeri e di percentuali zioni … So bene che un lucchetto incatenato sul Ponte Milvio
che superano il 90% di raccolta differenziata, un traguardo non basta a garantire un amore da “Tre metri sopra al cielo”
eccellente per Lamporecchio e tutti i suoi cittadini.
per tutta la vita ma bisogna ammettere che il messaggio visiOvviamente i problemi non mancano; difficile far coincide- vo è chiaro e immediato... Ed è proprio il messaggio attaccato
re le esigenze di migliaia di persone con un’organizzazione sul monitor di un computer abbandonato su Via Spicchio che
tanto nuova quanto complessa e macchinosa. Per non parlare mi ha spinto a scrivere queste righe. Ve lo propongo come
dello spazio mancante per i cassonetti degli immobili posti l’ho visto e fotografato qualche giorno fa; personalmente lo
nel centro cittadino, degli orari delle gite e... degli abbando- trovo geniale … mirato, ironico quanto basta e estremamente
ni.
cattivo...
Infatti, con la nascita del “porta a porta”, il fenomeno degli
abbandoni ha subito un aumento incredibile e il proliferare P.S. Visto che gli abbandoni come questi sono spesso comdi sacchi e sacchettini abbandonati un po’ ovunque ha dimo- piuti da persone non residenti nel luogo, spero vivamente che,
strato che la verità dei numeri è ben lontana dalla realtà. La attraverso Orizzonti, le parole riportate sul cartello possano
nostra comunità che nella stragrande maggioranza ha recepi- raggiungere il destinatario.
to e fatto proprie le regole del recupero, nasconde individui
UN LETTORE (..assiduo) DI ORIZZONTI
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 11
PARLIAMO DI...
RAZIONE K
“Il general Cadorna si mangia le bistecche, ai poveri soldati gli dà castagne secche....!!”, recitava un adagio che i
soldati cantavano sul fronte durante la Iª grande guerra… ed
ancora, ve la ricordate la battuta di Alberto Sordi nel film
“La Grande Guerra” di Monicelli: “Com’è il rancio?” gli
chiede il comandante. “Ottimo e abbondante”, risponde il
soldato Sordi. “Invece è una schifezza” replica il comandante medesimo. Avevano ragione tutti e due. Il giudizio
dei soldati sulla quantità del rancio risulta, nelle lettere
alle famiglie o nei diari scritti, quasi sempre positivo. La
razione giornaliera era studiata per apportare mediamente
circa 4000 calorie (era passato da 2850 calorie al giorno
durante la guerra di Libia del 1911, alle attuali - di allora
- 4085), salvo che nel corso del 1917 quando scese
a poco più di 3000 calorie
per mancanza di scorte alimentari. Così tante calorie
erano giustificate dal fatto
che ci ritrovava di fronte
a persone costrette ad un
surplus di lavoro fisico ed
in cui la adrenalina era alle
stelle per il timore costante di aggressioni fisiche. Il
problema era piuttosto di
natura igienica: il cibo, trasportato dalle retrovie, a dorso di
mulo, durante la notte, per evitare i cecchini che volevano
affamare le prime linee, in cassoni coibentati che mantenevano la temperatura costante sui 60°, arrivava quasi sempre
scotto e di scarsa qualità: ad esempio c’era poca carne e solo
dopo il I anno di guerra fu decisa l’importazione massiccia
dall’America di bovini congelati. Inoltre veniva consumato
in ambienti certamente non troppo salubri, fra il puzzo dei
cadaveri in decomposizione, sangue e ferite, filo spinato,
ferri arrugginiti ed anche feci, per cui dissenteria ed altre
malattie infettive erano all’ordine del giorno.
Il cibo in scatola era praticamente sconosciuto anche se i
primi esperimenti in tal senso risalgono a Napoleone nel
1802 e, nel 1867, all’Esposizione di Parigi, la italiana Cirio
aveva ottenuto premi e riconoscimenti per il suo metodo di
conservazione delle carni.
I militari avevano comunque a disposizione più cibo della
popolazione civile che, anche se specie in quel periodo non
poteva procurarsi il cibo per via delle campagne devastate
dalla guerra, soffriva comunque, anche in tempo di pace, di
12 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
di Tommaso Rubino
penuria cronica di alimenti. In quel tempo,
infatti, anche se non in guerra, la gente doveva gioco forza praticare una dieta ricca in
qualità di zuppe, verdure e granturco al nord
(la famosa polenta con il salacchino) ed olive, pomodori ed olio al centro sud, dieta in cui la carne era
praticamente bandita, specie nelle zone rurali.
Le regole di razionamento prevedevano inoltre che, man
mano che la guerra procedeva, le scorte alimentari venissero ridotte prima per i civili e poi per i militari che, dovendo
combattere, avevano necessità di un introito maggiore di
calorie (tutto questo razionamento oggi in età moderna ci
piace e, se dal punto di vista quantitativo non ci sono carenze, si parla oggi infatti
di Dieta Mediterranea, ma
allora le carenze di quantità di cibo erano davvero
reali…).
I soldati italiani avevano
tuttavia a disposizione una
maggior quantità di cibo
rispetto agli austriaci, ed
agli alpini era in dotazione una gavetta più grande rispetto alla truppa
normale. Non di rado, in
trincea, con i soldati delle opposte fazioni gli uni di fronte
agli altri (spesso provenienti da paesi vicini ma sulla frontiera - c’erano infatti italiani coscritti, friulani e trentini, anche
fra le truppe austriache…), avveniva lo scambio di tabacco
in cambio di cibo, con parole appena sussurrate perché si
rischiavano fino a 10 anni di prigione per collusione con
il nemico, questo anche perché l’esercito austriaco aveva
problemi alimentari già nel 1915. Un pezzo di pane, alimento principe durante la guerra, veniva sempre tenuto nel
tascapane dello zaino (per questo si chiama così) e serviva,
se si rimaneva bloccati nella terra di nessuno, a sfamare il
soldato fino alla notte quando si tentava il rientro; inoltre
alla mancanza della maschera antigas si poteva ovviare
mettendosi in bocca un pezzo di pane bagnato tenuto da un
fazzolettone: se il sistema funzionasse non è dato saperlo...
Non tutti i mali alle volte vengono per nuocere: sembra
infatti che la cucina italiana dei grandi chef sia nata
proprio in questo periodo, dall’incontro, al fronte, fra
italiani provenienti da province mai conosciute. Questo
mescolamento, produsse uno scambio di ricette locali
PARLIAMO DI...
che poi, terminata la guerra, sono diventate patrimonio
culinario della nostra nazione.
La razione K arriva invece con la II guerra mondiale: si
tratta della razione individuale di sopravvivenza introdotta
dalle truppe americane nel 1942.
Si chiama K perché fu formulata da un fisiologo americano
di nome Ancel Keys: era una razione trasportabile, usata
per le missioni che quindi non era in uso nelle mense, razione alimentare che poteva durare, per peso e qualità di
cibo, fino ad una massimo di 3-4 giorni ed era pensata sui
tre pasti: colazione pranzo e cena. Nel 1943 con la razione
K e gli americani arrivarono in Italia anche chewing gum,
caramelle, cioccolata, biscotti e caffé solubile, ma anche
formaggio in scatola e sigarette, leccornie a noi sconosciute perché, con la guerra, erano sparite dal mercato.
In seguito la razione K è stata modificata sia per quanto
concerne i cibi in essa contenuti (che devono essere adeguati alle esigenze alimentari di ciascuna nazione, perché il
vitto cui è abituato il soldato italiano è certamente diverso
da quello americano o tedesco…- sono tenute anche in considerazione le problematiche religiose per cui ci sono razioni con cibo kasher per i combattenti ebrei o prive di carne
di maiale per i musulmani…-), sia per
quanto riguarda le modalità di stoccaggio
e trasporto dei cibi: il cibo in scatola, pesante e mal conservabile, è stato progressivamente sostituito con cibo disidratato
o anche liofilizzato, come per i cibi degli astronauti, (la liofilizzazione infatti, a
differenza della essiccazione, non altera
le caratteristiche del prodotto perché il
cibo, prima congelato e poi essiccato può
essere reintegrato allo stato naturale con
l’aggiunta di poca acqua, inoltre nella
liofilizzazione vengono conservati anche
i sali minerali che, dopo l’essiccamento,
risultano invece spesso poco utilizzabili).
La razione K, in base a queste caratteristiche, oggi ha cambiato nome per cui si
parla di razione C1-C2 ed anche E ma,
per chi come me ha fatto il militare (non
a Cuneo come diceva Totò…), il termine
da usare è sempre quello classico di razione K.
Ai miei tempi, negli anni ’80, la razione K dell’esercito italiano consisteva in un contenitore con un fornellino di latta
e la mita (una combinazione di magnesio, sodio e polietilene che emette calore per scaldare il cibo, un po’ come
fanno al giorno d’oggi certi caffé che si autoriscaldano..),
il barattolo di pasta e fagioli, la carne in scatola (era carne
allora ricavata da quarti di manzo argentini congelati
nel 1957…), il latte condensato, lo zucchero, i fiammiferi e
le tavolette di cloro per disinfettare l’acqua. Era abbastanza
pesante per via dello scatolame, tanto che oggi le scatolette
sono state sostituite da sacchetti sottovuoto, verde scuro,
contrassegnati da diversi colori per le diverse versioni in
cui cambiano gli alimenti. In seguito sono stati aggiunti anche la carta igienica, il filo interdentale e le barrette nutrienti ricche di frutta - e quindi di vitamine -, alle volte si può
anche trovare della frutta secca. Il cibo liofilizzato ai miei
tempi c’era già, ma lo avevano solo gli americani: rimasi
infatti estasiato quando durante una Muflone (un’esercitazione con i berretti verdi in cui si doveva conquistare una
certa regione italiana contrastati dai carabinieri - quell’anno a dover essere conquistato era l’Abruzzo per cui venim-
mo paracadutati in quelle valli montane letteralmente fra i
lupi…-), un sergente americano tirò fuori, dalla sua razione
K, la pesca liofilizzata che, con l’aggiunta di poca acqua,
formò un bella pesca intera con tanto di picciuolo (o picciolo che dir si voglia…) e per giunta già sbucciata!!!
Mentre la razione K era uguale per i militari di ogni
ordine e grado, la quantità e qualità del cibo distribuita
nelle mense, fino ad un certo periodo, era diversa a seconda del rango e della mansione: fino agli anni ’70, infatti, gli ufficiali mangiavano cibo migliore in mense a loro
riservate. Ai miei tempi, invece, pur rimanendo la netta
separazione della mensa fra ufficiali, sottufficiali e truppa
(cose assurde per cui un appuntato anziano dei carabinieri
- considerato di truppa, proprio perché semplice appuntato - non poteva nemmeno sedere a tavola con un vicebrigadiere giovane, che invece faceva parte della categoria
dei sottoufficiali), la cucina era uguale per tutti e solo la
distribuzione separata - si parlava di mensa unificata di
servizio…
Mi ricordo, a tal proposito, un episodio che mi è accaduto
una volta che per poco non venivo messo dentro dal colonnello comandante del battaglione perché anziché, come
ufficiale medico, andare a mangiare alla
mensa ufficiali, mi recavo invece ed anche
alquanto spesso, a quella, per così dire
più nazionalpopolare, dei sottoufficiali in
cui il comportamento era necessariamente
meno formale e più alla mano: il colonnello mi redarguì dicendo che non dovevo più andare a mangiare con i negri…
(proprio così!!!). Non era razzismo, ma
semplice divisione dei ruoli, ribadita con
modo di fare e di dire fra il grottesco ed il
cameratesco proprio dell’ambiente. D’altra parte, durante quel periodo, ho spesso
rischiato di essere messo dentro, per lo più
per la divisa, per così dire, poco a norma e
fuori ordinanza…
Alle truppe speciali, con cui lavoravo,
come erano gli incursori ed i sommergibilisti, era infine concessa una razione
supplementare di generi di conforto per
cui, tutti i mesi, portavo a casa una notevole quantità di pasta, formaggio, zucchero, latte, riso, tonno
e la buonissima cioccolata fondente militare. A chi faceva
le guardie al freddo, in inverno, era concesso il cosiddetto cordiale: un liquore altamente calorico in bottiglietta
prima ed in bustina tipo caramellato poi…
Infine una curiosità: nel periodo primo della epidemia
dell’AIDS furono distribuiti ai soldati, insieme alla razione K, anche i profilattici: venne fatto un ordine apposito dal ministero alla HATÙ (la storica azienda di Bologna
che produce quella roba oltre a tettarelle e biberon…), ed
arrivarono i famosi Settebello con la confezione grigio verde con sopra scritto: “FORZE ARMATE ITALIANE” (e
se non erano forze armate quelle…). Facendo i conti della
dotazione in relazione alla forza a disposizione, noi ufficiali medici stabilimmo che ne spettava 1,3 profilattici ogni
tre mesi per ciascun paracadutista - non so se l’uso fosse
consentito anche a chi non era un parà che, come è noto,
per definizione, hanno una potenza amatoria superiore…-,
comunque non ho mai capito a cosa servisse quello 0,3
decimale dopo la virgola…..!
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 13
PARLIAMO DI...
GRUPPO ACQUISTO SOLIDALE (G.A.S.)
INTERVISTA A DUE COMPONENTI ATTIVE
DI UN GRUPPO LOCALE
I
di Mara Fadanelli
ambientale. Nei gruppi GAS si impara antemi che mi suscitano interesse, per la
che ad avere rispetto degli altri, si ordina
scelta degli articoli da scrivere, hanno
e si deve andare a prendere la spesa, alun denominatore: il bene comune, la
trimenti si chiede a qualcuno di ritirare la
qualità della vita.
spesa per noi, contraccambiando il favore
Come ho già scritto altre volte, sono conquando occorre. Quando ci sono gli ordini
vinta che l’incontro con gli altri sviluppi
periodici, per esempio per l’acquisto di pale umane competenze di ciascuno di noi.
sta, detersivi, marmellate, tonno ecc., bisoQuesta volta ho incontrato Laura Migliogna dare i soldi in anticipo per fare l’ordine
rini, che da poco lavora con me, e quancumulativo, consegnandoli contati in busta
do mi ha parlato della sua esperienza nel
chiusa, e preoccuparsi di ritirare i prodotGruppo Acquisto Solidale, mi sono tornate
ti il giorno stabilito per la consegna, visto
in mente le parole di Francesco Gesualdi:
che i quantitativi sono spesso di una certa
“Si deve incominciare anche da un punto
consistenza e chi se ne occupa deve trovadi vista personale dicendo che la ricchezre lo spazio in casa.
za non dipende soltanto da quanto riesco
Il vostro gruppo quand’è che è nato?
a riempire il carrello della spesa, ma dalla
(Elisa)
qualità della vita, dalle relazioni che si riescono ad instaurare”. (in Orizzonti n.32
È nato nel 2003-04. L’idea è partita da tre,
settembre 2011). Quindi le ho chiesto, se
quattro persone e con il tempo il gruppo si
Laura Migliorini
lei e il suo gruppo, erano disposti a farsi
è sempre più allargato.
intervistare per Orizzonti. Una sera mi ha
Vi siete dati un nome? (Elisa)
organizzato un incontro ed ho intervistato
lei, che sono quattro anni che è in questo gruppo, ed Elisa “Il Seme”, perché dal nostro gruppo, che si ritrova a EmpoParri, che invece ne fa parte fin dai primi anni che è stato li, ne sono nati altri due.
Qual è il motivo che ti ha spinto a far parte di questo
costituito.
gruppo? (Laura)
Che cos’è un gruppo GAS? (Elisa e Laura)
Si tratta di famiglie, o persone in generale, che si organiz- Sono entrata in contatto con il Gruppo di Acquisto Solidale
zano e ordinano i prodotti direttamente da coloro che li grazie ad un’amica. Quando mi disse che faceva parte di un
gruppo che acquistava prodotti biologici, rimasi subito inproducono saltando la rete di vendita.
curiosita, così le chiesi di spiegarmi di che cosa si trattasse.
I gruppi GAS sono contrari allo sfruttamento del la- Lei mi illustrò gli obbiettivi, quale era la filosofia alle base
voro e hanno come obbiettivo l’acquisto di prodotti a del gruppo e mi propose di prendere una busta di verdure,
chilometro zero, quindi favoriscono l’economia locale e che mi portò la settimana successiva. Era una busta con
soprattutto aiutano i piccoli fornitori, che non avrebbe- verdure miste di stagione. M disse che, per limitare i prezzi
ro modo di sopravvivere nel meccanismo della grande del biologico, il compratore non poteva scegliere le verdistribuzione. D’altra parte, avere un piccolo fornitore ci dure. C’era l’insalata, i pomodori, la verdura da cuocere e
permette di avere un contatto più diretto, possiamo parlare altre verdure per cucinare un primo piatto, apprezzai subito
con lui, andare a trovarlo e soprattutto avere un trattamento il fatto di ritrovare gusti e sapori, ormai quasi dimenticati,
migliore. Il gruppo acquista fuori zona, o fuori regione, perché il meccanismo della grande distribuzione fa raccosolo i prodotti che non ci sono da noi, per esempio le aran- gliere la verdura con molto anticipo, per poterla trovare
ce che vengono fornite da un produttore siciliano. Abbia- pronta sui banchi del supermercato (a scapito della qualità).
mo acquistato anche scarpe, biancheria intima e altro da Quelle, invece, erano verdure raccolte il giorno prima, o lo
aziende che hanno sistemi di produzione a basso impatto
14 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
stesso, della consegna. Mi decisi a mettermi in lista d’attesa per entrare nel gruppo e fui presto accolta. Cominciai
a ordinare latte, formaggi, frutta, carne, pane dai vari
fornitori ed é stato bellissimo ritrovare, finalmente, pomodori che sapessero di pomodori, il sapore di carne e
uova di animali allevati a terra. La busta con le verdure
“a sorpresa”, inizialmente, mi sconvolgeva un po’, perché ero abituata a scegliere io, ma é anche vero che mangiavamo
sempre le stesse verdure tutto l’anno. Ho
riscoperto quali sono le verdure tipiche di
ogni stagione e a decidere i piatti da preparare in base a ciò che avevo a disposizione, sicuramente un grande stimolo per la
fantasia. È diventato addirittura divertente
scoprire che cosa c’era nella busta a sorpresa, ogni settimana sempre molto diversa. A casa mia c’è addirittura la lotta, tra
me e mio marito, per avere il privilegio di
aprirla per primo.
PARLIAMO DI...
persona è seguita per capire come si fanno gli ordini, quali
sono le regole del gruppo. Ci siamo dati un numero massimo di 40 famiglie perché oltre a questo numero la gestione sarebbe difficile. Quando viene raggiunto il numero,
le persone interessate si inseriscono in una lista d’attesa.
Ad esempio fino a poco tempo fa avevamo cinque persone
in lista, poi, siccome dal nostro gruppo ne
sono nati altri due, uno a Empoli e uno a
Montelupo, sono potute entrare.
(N.d.R. Per chi fosse interessato sta nascendo un gruppo GAS anche a Lamporecchio. La mail è: gaslamporecchio@
gmail.com, le riunioni organizzative
sono il lunedì sera ore 21,00 presso la
sede dell’Associazione Tirillò col Filo, in
via Orbignanese 86)
Se fosse una ditta ad essere interessata?
(Elisa e Laura)
Lo stesso, ci può contattare e farci avere il
listino dei prodotti che offre. Chiaramente,
se si tratta di prodotti che già ci vengono
forniti da un’altra ditta, noi cerchiamo di
privilegiare le aziende con le quali abbiamo già i rapporti, specialmente se ci troviamo bene e poi anche per un discorso di lealtà, ad esempio ci sono
delle piccole ditte che lavorano e
“vivono” grazie ai nostri gruppi.
La scelta di un nuovo fornitore viene fatta dal gruppo, durante le riunioni mensili. Il fornitore, che fa
richiesta di entrare, viene invitato
a presentarsi e a illustrare i propri
prodotti, l’organizzazione della
propria azienda e il tipo di rapporto
che ha con i propri dipendenti.
All’interno del gruppo vi siete dati dei
ruoli? (Laura)
Si, c’è chi coordina, c’è chi aiuta i nuoElisa Parri
vi arrivati ad inserirsi, poi ognuno di noi
è referente per un produttore,
raccoglie gli ordini dagli altri
componenti del gruppo e poi il
produttore viene a consegnarceli
direttamente.
Quando ho cominciato a frequentare le riunioni mensili, ho avuto
modo di conoscere gli altri componenti del gruppo in modo più
approfondito. Mi è piaciuto l’atteggiamento di voler coinvolgere
tutti nelle decisioni, tutti possono
proporre idee e impegnarsi nel
portarle avanti. Per far ciò bisoPer concludere…
gna rimanere un gruppo piccolo.
Possiamo dire che siamo come una
Ci sono realtà in Italia, a Padova
..........a tutto gas!
grande famiglia, che si tiene in conper esempio, dove i gruppi GAS
tatto continuo anche tramite una
sono più numerosi. Sono gruppi che richiedono organizzazioni più complesse e quindi mailing list e un blog, dove l’egoismo non è ammesso, ma
alcuni decidono per tutti. Ci sono addirittura persone sti- solo il rispetto e la tolleranza per mantenere un obbiettivo
pendiate che si occupano degli ordini, delle consegne e comune, “vogliamo mangiare in modo sano”, e dove la
di mantenere i rapporti con i fornitori. Nel nostro gruppo, parola d’ordine é “solidarietà”.
invece, tutti contribuiscono a mantenere l’organizzazione,
quindi c’é una ripartizione delle responsabilità. Ognuno di
noi ha dei compiti stabiliti da svolgere, tutti compatibili
con il tempo a disposizione. Quindi esistono dei referenti,
che si interscambiano, uno per ogni fornitore, che hanno
il compito di raccogliere gli ordini on line, di mantenere i
rapporti tra il fornitore e il gruppo, visitano l’azienda del
produttore e si accertano che quest’ultimo abbia la certificazione biologica.
Ci incontriamo una volta alla settimana, insieme ai nostri
fornitori, per prendere la merce ordinata. Ma non si tratta
solo di una consegna, è un momento per stare insieme, per
conoscere altre persone e per i bambini di giocare e correre
insieme.
Se qualcuno fosse interessato a far parte del gruppo
come può fare? (Elisa)
Può andare sul nostro blog: http://gasdiempoli.wordpress.
com, dove può trovare le informazioni utili. All’inizio la
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 15
PARLIAMO DI...
IL DECRETO SALVA ITALIA TRA NOVITÀ E SACRIFICI
I
l Governo dei Professori ha ottenuto la fiducia su
una manovra con effetti lordi per 34,9 miliardi di
euro al fine di raggiungere un equilibrio strutturale
dei conti pubblici ed una riduzione del debito. Il 75%
della manovra consiste in maggiori entrate mentre
solo il 25 % sono tagli alle spese.
Il decreto in sintesi affronta quattro importanti modifiche: il ritorno della tassazione sulla prima casa con
l’anticipo dell’Imu e la rivalutazione delle rendite catastali; un sostanzioso aumento delle imposte sui carburanti ed i tabacchi; la riforma delle pensioni; la riduzione
dell’irap sul costo del lavoro e il taglio del cuneo fiscale
per giovani under 35 anni assunti a tempo indeterminato
ed un’agevolazione alle imprese che investono gli utili in
azienda. Accanto a queste norme ve ne sono molte altre
che hanno un forte impatto sui cittadini come la possibilità di utilizzare denaro contante per pagamenti solo fino a
999,99 euro. Quest’ultima norma in vigore
dal 6 dicembre scorso,
ma le cui sanzioni è
stato annunciato inizieranno da febbraio
prossimo, obbliga ad
effettuare pagamenti
e riscossioni per l’importo pari o superiore
a 1000 euro utilizzando sistemi di pagamento tracciabili
come assegni, carte di credito, bonifici bancari. Inoltre lo
stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalla pubblica amministrazione, d’importo superiore
a 1.000 euro, debbono essere erogati con strumenti diversi dal denaro contante ovvero mediante l’utilizzo di
strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, ivi
comprese le carte di pagamento prepagate e le carte elettroniche. Questo costringerà numerosi soggetti ad aprire
conti correnti bancari o postali anche soltanto per riscuotere le pensioni che sebbene mensilmente abbiano un importo sotto il limite, questo venga superato nel momento
di corresponsione della tredicesima.
Decorre da quest’anno anche l’IMU (Imposta Municipale Propria) che ricalca sostanzialmente il meccanismo
dell’ICI che va a sostituire con quattro principali novità: a) la base imponibile si ottiene moltiplicando per
16 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
a cura del Dott. Spartaco Capaccioli
160 (e non più per 100) la rendita catastale rivalutata del 5%;
b) l’aliquota ordinaria sull’abitazione di residenza è del
4 per mille, più contenuta rispetto all’Ici 2007 (in media
pari al 5,2 per mille); c) la detrazione concessa per l’abitazione di residenza è pari a 200 euro (circa il doppio della
detrazione media prevista
dall’Ici 2007, 117 euro); d)
per gli immobili non locati
(le seconde case non affittate) l’aliquota di riferimento sale al 7,6 per mille
(rispetto al 6,1 attuale); tuttavia, per questi immobili,
parallelamente all’introduzione dell’Imu, è prevista
l’esclusione dall’Irpef delle loro rendite catastali. Volendo
semplificare, le abitazioni principali con rendita catastale
fino a 750 euro pagheranno di meno rispetto all’Ici pagata
fino al 2007. Discorso diverso invece per le seconde case
per le quali il carico fiscale Imu è circa il doppio della
vecchia Ici.
La riforma dei trattamenti pensionistici prevede a partire da gennaio 2012 che le pensioni saranno calcolate
solo in base al metodo
contributivo.
Quindi,
l’assegno pensionistico,
verrà calcolato in base ai
contributi versati e non
più sulla media degli ultimi redditi dichiarati. Il
sistema contributivo sarà
graduale e riguarderà soltanto la parte di pensione
maturata dal 2012 in poi. I diritti già acquisiti non saranno
toccati. L’età minima per il pensionamento di vecchiaia
per le donne sarà di 62 anni, per gli uomini si sale da 65
PARLIAMO DI...
a 66 anni. Ci sarà poi un adeguamento a 66 anni dell’età
pensionabile delle donne a quella degli uomini entro il
2018. È stato introdotto il principio della convergenza, il
che significa che ci sarà un incremento delle aliquote contributive per commercianti, artigiani, coltivatori diretti di
1,3 punti percentuali dall’anno 2012 e successivamente
di 0,45 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il
livello del 24%.
Entra a regime la detrazione 36% ristrutturazioni edilizie relativa
alle spese per manutenzione ordinaria (solo su
parti comuni di edifici),
straordinaria, restauro e
risanamento conservativo e ristrutturazioni edilizie, sino ad un ammontare di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Prorogata a tutto il 2012 la detrazione del 55% sulle spese sostenute per opere finalizzate al conseguimento
di risparmi energetici. Dal
2013 per le spese di cui
sopra si applica la nuova
detrazione del 36%. Inoltre, la detrazione del 55%
si applica anche alle spese
per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua
a pompa di calore dedicati
alla produzione di acqua calda sanitaria, fino a un valore
massimo della detrazione di 30.000 euro.
Viene rivista la tariffa dell’imposta di bollo sui conti
correnti, sui titoli e prodotti finanziari ad esclusione dei
fondi pensione e dei fondi sanitari. In particolare, per gli
estratti conto, inviati dalle banche ai clienti, nonché estratti di conto corrente postale e rendiconti
dei libretti di risparmio
anche postali per ogni
esemplare con periodicità annuale si applica
l’imposta di bollo pari a
34,20 euro, se il cliente è
persona fisica e sempre che il valore medio di giacenza
annuo sia superiore a 5.000 euro; l’imposta sale a 100
euro, se il cliente è soggetto diverso da persona fisica.
Invece, per chi possiede titoli e prodotti finanziari le aliquote saranno l’1 per mille annuo per il 2012; l’1,5 per
mille annuo a decorrere dal 2013. L’imposta è comunque
dovuta nella misura minima di euro 34,20 mentre sono
comunque esenti i buoni postali fruttiferi di valore di rimborso complessivamente non superiore a 5.000 euro.
Brutte notizie anche per i possessori di beni di lusso. Per
le auto con potenze superiori a 185 Kw (corrispondenti
a 251 CV) è introdotta, a
partire dal 2012, un’addizionale erariale pari a 20
euro per ogni chilowatt
di potenza del veicolo superiore a 185 chilowatt.
L’addizionale è ridotta
dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione del veicolo, rispettivamente, al 60, al 30 e al 15 per cento e non è più
dovuta decorsi venti anni dalla data di costruzione. Per
le imbarcazioni da diporto e per gli aeromobili privati
sono previste tasse annuale di rilevante entità.
Sul fronte delle imprese è stato introdotto l’Aiuto alla
Crescita Economica (ACE) che in sostanza consente di
dedurre dal reddito l’importo corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio investito determinato applicando un’apposita
aliquota percentuale (fissata per
il primo triennio nel 3%) alla variazione in aumento del capitale
proprio rispetto a quello esistente
alla chiusura dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2010. Inoltre a
decorrere dal 2012 la deduzione ai
fini Ires ed Irpef dell’IRAP versata dai contribuenti sulle spese per
personale dipendente e assimilato,
attualmente fissata al 10% passa al 100%. La precedente
deduzione del 10% viene limitata solo all’imposta calcolata sulla quota imponibile degli interessi passivi e oneri
assimilati al netto degli interessi attivi e proventi assimilati. Infine vengono incrementate le deduzioni, ai fini
IRAP per i lavoratori dipendenti nel caso in cui si tratti di
lavoratrici o di giovani con età inferiore a 35 anni.
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 17
PARLIAMO DI...
MESTIERI DELLA TRADIZIONE:
LA LAVORAZIONE DELLE ERBE PALUSTRI
di Michela Cammilli
F
ino a poche decine di anni fa, in
molte famiglie della Valdinievole
e del Montalbano, tra le attività secondarie alle quali le donne e i ragazzi
si dedicavano c’era la lavorazione delle
erbe palustri.
La meravigliosa distesa del Padule di
Fucecchio, oggi riserva protetta e luogo
di incontri, visite e laboratori didattici,
rappresentava un tempo, con la sua fauna e la sua flora, una considerevole risorsa. Le erbe che vi nascevano spontanee
venivano raccolte, essiccate, lavorate e
impiegate in molteplici modi; quello che
cresceva nel padule era quasi tutto utilizzato, contribuendo in questo modo anche
al mantenimento del delicato equilibrio
vegetativo della zona. La raccolta delle
erbe era un lavoro stagionale, che iniziava subito dopo la raccolta del grano. Alla
metà di agosto, infatti, il lavoro in padule
era solitamente terminato e i datori di lavoro organizzavano, così come accadeva
nelle campagne per gli altri lavori della
terra, una festa di saluto all’anno successivo.
La pianta più caratteristica della vegetazione del padule è senz’altro la Carice,
comunemente nota con il nome di
Sarello. Essa vive nei luoghi che
rimangono coperti dall’acqua permanentemente o per lunghi periodi
dell’anno e i suoi fusti si sviluppano
uno addossato all’altro, formando
nel tempo dei cespi compatti, che
possono raggiungere anche il diametro di un metro.
Damigiana e strumenti di
lavoro (dal volume Cultura Contadina in Toscana,
Bonechi)
fasci, caricato sui navicelli (una
delle imbarcazioni tipiche del padule, così come il barchino), e trasportato fino
al porticciolo. Si faceva seccare bene sui prati o
sulle aie e durante l’inverno veniva lavorato; pettinatura, solfatura, intreccio e fabbricazione dei
manufatti: tutto il ciclo di lavorazione era affidato soprattutto alle donne. La solfatura serviva
ad ammorbidirlo, schiarirlo e renderlo di un colore più uniforme; in base alla manifattura, c’era
chi zolfava le trecce e chi zolfava direttamente
il pezzo lavorato, come nel caso dei rivestimenti
per le damigiane (nome di derivazione francese,
da dame-Jeanne, personificazione del recipiente). I semplici strumenti utilizzati per l’impagliatura erano un paio di forbici e uno speciale ferro
a forma di ago appiattito, lungo circa una ventina
di centimetri.
Il sarello veniva impiegato per i lavori di impagliatura, come quella di “seggiole”, “cappelloni”
e fiaschi.
Forma di legno per
cappelloni (dal Catalogo del Museo della
Città e del Territorio di
Monsummano Terme)
Fiaschi (dal volume Cultura
I cosiddetti cappelloni costituivano il rivestimento dei colli delle damigiane; per dar loro la forma
del contenitore di vetro sul quale sarebbero stati
montati, il sarello intrecciato veniva lavorato su
apposite forme coniche di legno. I cappelloni erano pagati a cottimo e venduti solitamente in colli
di venticinque pezzi.
Per ricoprire i fiaschi, invece, le donne si
recavano presso i datori di lavoro per prendere il vetro con un carretto, generalmente
la quantità che sarebbe bastata loro per lavorare due o tre giorni, e riportavano poi il
lavoro ultimato. Molte vetrerie si trovavano
nell’Empolese. In una giornata le donne più
esperte riuscivano a impagliare anche sessanta o settanta fiaschi.
Contadina in Toscana, Bonechi)
La mattina presto, chi a piedi e chi in
bicicletta, in molti si recavano in padule per la raccolta; il sarello veniva
Attualmente le Carici del padule si stanno diradando, sia
tagliato con la falce quando era verde, poi era legato in
18 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
PARLIAMO DI...
per i sempre più brevi periodi di inondazione del bacino, sia a causa dell’abbandono
delle tradizionali attività di raccolta delle
erbe palustri, che contribuivano al contenimento delle specie infestanti, quali la Canna
palustre.
La Canna palustre, chiamata localmente
Cannella, era infatti tagliata e usata per
preparare cannicci, intrecciare cesti o fabbricare nasse (tradizionali strumenti per la
pesca).
Le Tife, conosciute da noi con il nome di
Biodo e in altre zone della Toscana come
Stiancia, crescono ancora abbondanti lungo
i fossi e sui margini degli specchi
d’acqua; sono facilmente riconoscibili grazie alle caratteristiche
infiorescenze cilindriche che nascono all’apice del fusto, simili
a pannocchie vellutate. Le foglie
essiccate del biodo venivano
anch’esse usate per impagliare,
oltre che per la realizzazione di
sporte e altri piccoli manufatti.
Vittoria Tognozzi alla Festa
delle Erbe Palustri nel 2009
(dal sito Le zone umide
della Toscana)
ra ne hanno avute da raccontare tante. Per
anni il Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, così come il Museo della Città e
del Territorio di Monsummano e i comuni
della Valdinievole, hanno incentivato gli incontri tra le nuove generazioni e alcuni di
coloro che ancora avevano il desiderio e la
pazienza di raccontare e dimostrare concretamente in cosa consisteva il proprio lavoro; due nomi tra tutti, Leopoldo Cecchi e
Maggiorino Papini, forse diranno qualcosa
ai lettori di Orizzonti. Sempre presenti alle
feste di piazza dedicate agli antichi mestieri
e protagonisti di interviste raccolte in molti
testi locali, se ne sono andati a pochi mesi
di distanza l’uno dall’altro alla fine del 2010
(Cfr. La Nazione di Pistoia, Il
Tirreno di Montecatini, sito web
Valdinievole Oggi).
Poche, forse pochissime, sono
le testimonianze dirette rimaste di questa laboriosa attività;
Orizzonti si propone di poterle
incontrare, per arricchire ulteriormente il bagaglio di testimonianze legate a questa straordinario mestiere della nostra
tradizione.
Per il rivestimento inferiore delle damigiane, lavoro prettamenMaggiorino Papini e Leopoldo Cecchi
(da La Nazione, 2 gennaio 2011)
te maschile perché necessitava
Bibliografia:
di una maggiore forza manuale,
- Catalogo del Museo della Citera utilizzato il salice, pianta che
tà e del Territorio di Monsummano Terme, Pacini Editore,
cresce sponatanea anche nelle aree asciutte.
Pisa 2001
Con il salice, assai robusto e particolarmente flessibile,
erano prodotti anche i cesti, richiesti soprattutto dai vivai - Cultura contadina in Toscana, Bonechi Editore, Firenze
di Pistoia; fatti di “salcio” e cannella, venivano pagati un 1989
tanto al pezzo e in una settimana si cercava di fabbricarne - M. D’Amato, S. Nannucci, Fra la terra, l’aria e l’acqua.
Memorie, volti e luoghi del Padule di Fucecchio, Edizioni
almeno una ventina.
Polistampa, Firenze 2004
In padule il “sarcio” era usato per fare i cerchi dei bertuel- - A. Zagli, Uomini del Padule. Lavoro, vita, tradizioni nel
li, le reti a sezione circolare fatte di canapa (successiva- Padule di Fucecchio dal Medioevo ad oggi, Edizioni Polistampa, Firenze 2003
mente di fibre sintetiche) utilizzate per la pesca.
- Addio ai personaggi del Padule. Il Centro ricorda Leopoldo Cecchi e Maggiorino Papini, in «La Nazione, MonL’arte di intrecciare e lavorare le erbe palustri, tramandata
tecatini» (2 gennaio 2011)
di generazione in generazione fino agli anni Sessanta, è
rimasta, con il trascorrere degli anni, nelle mani di po- - Le zone umide della Toscana settentrionale, http://www.
chi personaggi, che di storie di padule e di impagliatu- zoneumidetoscane.it
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 19
PARLIAMO DI...
CIAK THERAPIES N° 2
“American Beauty” 1999
►
CONSIGLIATO A… Tutti (esclusi i bambini sotto i 14
anni), in particolar modo gli eterni sognatori; potrebbe essere una
buona scuola anche per chi è eccessivamente puritano o per chi,
per natura, tende a non cogliere le sfumature e a vedere ogni
cosa, bianca o nera.
a cura di Melania Ferrali
►
DA VEDERE CON… Questo FILM, con la “F” e pure il resto maiuscoli, per mio modestissimo parere, suggerisce una riflessione interiore che merita di essere vissuta ed apprezzata, privatamente; al limite con pochi intimi, sulla nostra stessa frequenza d’onda.
CAST
Regia
SAM MENDEZ
Sceneggiatura
ALAN BALL
Montaggio
TARIQ ANWAR CHRISTOPHER
GREENBURY
Fotografia
CONRAD HALL
Musica
THOMAS
NEWMAN
Lester Burnham
KEVIN SPACEY
Carolyn Burnham
ANNETTE BENING
Jane Burnham
THORA BIRCH
Ricky Fitts
WES BENTLEY
Angela Hayes
MENA SUVARI
Colonnello Frank Fitts
CHRIS COOPER
Buddy Kane
PETER
GALLAGHER
►
DOVE… A casa, seduti comodamente sul divano o sulla poltrona (se non avete nemmeno
uno dei due, compratevelo perché non si può vedere un film su una sedia!), con un infuso di camomilla
fumante, per placare l’eccessiva euforia che il film provocherà negli animi più sensibili e ricettivi. Se
preferite si può anche sostituire la camomilla con i classici pop corn e magari una birra o una coca
cola.
►
QUANDO… Senz’altro dopo cena, magari in seconda visione, se si ha davvero voglia di un
film che lasci il segno (se si è troppo stanchi, evitare: sarebbe un peccato perdersi anche solo 1 minuto
di visione per un calo della palpebra e peggio, mettersi a russare se si è in compagnia).
►
LA TRAMA IN POCHE PAROLE… Lester Burnham è un uomo di 42 anni, ha un lavoro
che detesta, una moglie ambiziosa e una figlia con una bassa autostima. Molti di noi si rassegnano ad
una vita fatta di abitudini, convincendo noi stessi che quello è il massimo che possiamo chiedere alla
vita e che a 40 anni non si può sconvolgere la propria esistenza, ma cosa farà Lester? Come influiranno
le sue azioni sulla vita degli altri personaggi?
►
CONSIDERAZIONI PERSONALISSIME… Che dire? Ho rivisto di recente American
Beauty, non soltanto per rivivere fresche, tutte quelle emozioni che suscita in me ogni volta e potervele così, trascrivere più esattamente nelle mie considerazioni personali; ma anche perché questo film
è uno dei principali motivi per cui io amo così tanto il cinema; è ironico, vivo, geniale, terribilmente
sincero, a volte anche triste sì, ma consapevole che la tristezza è parte della felicità, così come qualsiasi altra cosa e il suo opposto; è ben diretto, direi egregiamente recitato, soprattutto da Kevin Spacey e
Annette Bening (di un ironia adorabile!), grande fotografia e non per ultimo, una forte sceneggiatura
con dialoghi e frasi indimenticabili, come quella che ho scelto di trascrivervi qui nella nostra rubrica.
Non mi resta che lasciarvi alla ricerca e visione del film, anticipandovi che la prossima recensione sarà
su un film candidato a miglior film straniero agli Oscar 2011.
Che la forza sia con voi!
PREMI: - OSCAR MIGLIOR FILM - OSCAR MIGLIOR
REGIA - OSCAR MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
- OSCAR MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE OSCAR MIGLIOR FOTOGRAFIA - GOLDEN GLOBE
MIGLIOR FILM DRAMMATICO - GOLDEN GLOBE
MIGLIOR REGIA - GOLDEN GLOBE MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
20 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
Q
AGRARIA MONTALBANO
DOVE PUOI COLTIVARE LA TUA PASSIONE
“CONCIMARE CON EQUILIBRIO”
uando usciranno queste righe sarà già tempo di concimazioni, in particolare
per chi usa concimi organici e organo-minerali, i quali hanno tempi più lunghi
per la cessione degli elementi nutritivi da cui sono costituiti. Naturalmente,
non ci stancheremo mai di ricordare che le concimazioni sono uno dei momenti più
importanti nella gestione di un podere e che le stesse devono essere pensate come un
arricchimento (cosa ben diversa dall’”aggiunta”) delle sostanze nutritive nel terreno e
che devono essere ben equilibrate, non solo perché a causa del continuo aumento dei
prezzi dei prodotti di base anche i concimi hanno un costo significativo ma soprattutto perché le piante rimangono sane e si hanno buoni raccolti là dove i terreni sono
ben equilibrati. Allora, ci permettiamo di ricordare che, in particolare per l’olivo, un
buon concime si deve basare su 3 macroelementi che possono scarseggiare nel terreno
(azoto, fosforo, potassio) che vanno uniti ai cosiddetti microelementi, in particolare
il magnesio e il boro; ricordando che molto spesso sono proprio i microelementi che
determinano la qualità del prodotto. In particolare, l’azoto è l’elemento più importante per una migliore attività produttiva in quanto stimola l’accrescimento, favorisce la
formazione dei germogli e dei fiori, agisce sull’allegagione e sullo sviluppo dei frutti;
mentre il fosforo, meglio se insieme al calcio, è necessario per la formazione dei germogli e per la riproduzione; la loro carenza si riflette su scarsi sviluppo vegetativo e
di fruttificazione. Il potassio è molto importante per una buona fruttificazione, regola
il consumo d’acqua della pianta attraverso la duplice azione di ritenzione idrica nei
tessuti e di controllo della traspirazione. Inoltre aumenta la resistenza della pianta agli
eccessi di temperatura e alle malattie fungine (che grazie al cambio climatico in atto
sono in deciso aumento). Mentre i microelementi sono importanti per gli equilibri
nelle varie funzioni delle piante. Nel quadro complessivo della nutrizione delle piante
e in particolare dell’olivo, assume particolare importanza la sostanza organica, la
cui presenza nel terreno è di fondamentale importanza perché migliora la struttura del
suolo, attiva la vita microbica e favorisce l’assimilazione degli elementi nutritivi da
parte della pianta, oltre a favorire la ritenzione idrica nel terreno. La scelta del concime avviene in base alle esigenze dell’agricoltore e delle diverse coltivazioni (vite,
olivo, ortaggi, cereali, ecc.) e a seconda delle varie fasi vegetative. I concimi si trovano in forma liquida o solida e questi ultimi possono essere microgranulari, granulari o
pellettati. Ma noi siamo a disposizione con un’ampia gamma di prodotti che coprono
tutte le esigenze (anche delle tasche) degli appassionati di agricoltura e con le proposte e le soluzioni più opportune.
Avviso per i cacciatori: dopo l’epidemia di uccelli da richiamo che ha provocato gravi
danni agli uccellatori di tutta Italia, l’AGRARIA MONTALBANO si è fatta carico di
organizzare una pubblica assemblea con il Dr. Vergerio, titolare della Canary (il maggior produttore di mangimi per uccelli da richiamo) per esaminare le problematiche
legate a questa situazione. L’assemblea si è svolta giovedì 25 gennaio presso la Casa
del Popolo di Mastromarco. Per informazioni sull’argomento rivolgersi alla nostra
sede.
Da ricordare
SI SEMINA:
in vivaio e in serra:
lattuga, cavoli, basilico,
peperoni, melanzane.
SI TRAPIANTA:
in serra:
lattuga, cavolo cappuccio,
gentile.
SI RACCOGLIE:
in pieno campo e/o
in serra:
cavolfiore,
cavolo
insalate, radicchi.
verza,
ALTRI LAVORI:
se il terreno non è gelato,
prepararlo alle coltivazioni primaverili, lavorando in
particolare i terreni argillosi, al fine di beneficiare
dell’azione strutturante del
gelo e del disgelo delle zolle.
NEL FRUTTETO:
rinfoltire le piantagioni di
olivi e viti, sempre che il terreno non sia intriso d’acqua
o gelato.
IN GIARDINO:
continuano le operazioni
di potatura e concimazione
dei cespugli e delle piante
arbustive; visto l’andamento
“rigido” di questo periodo si
ricorda l’utilità di acquistare i
“cappuccioni” per proteggere
le piante in vaso. Si ricorda di
apportare sostanza organica
agli agrumi tramite lupini
macinati.
NEL PRATO:
Dario Bechini
Perito Agrario
AI LETTORI: Dal prossimo numero di Orizzonti, proveremo a cambiare questa rubrica che ci ha accompagnati fin dal primo articolo, lavorando ad una modifica radicale
dell’idea; vogliamo introdurre il lunario, cioè l’attenzione alle diverse fasi della luna
per la coltivazione di orti e giardini e non solo. In fondo, anche questa non è un gran
novità; molti dei nostri lettori e dei nostri clienti seguono con attenzione le fasi della
luna e decidono in base a quelle fasi come comportarsi con la terra e la sua cura.
Se il prato è stato curato
nel modo giusto nei mesi
precedenti, in questo mese
non sono molti i lavori
da
eseguire.
Evitare
di
calpestare troppo il manto
erboso.
Approfittate
del
tempo libero di questo mese
per controllare la funzionalità
dei macchinari come per
esempio il rasaerba.
IL PROVERBIO DEL MESE:
“Inverno
asciutto,
d’estate il frutto ”.
Naturalmente, per le esigenze di ognuno, siamo a disposizione per sopralluoghi
in azienda e per consulenze
personalizzate presso la nostra sede in via P. Togliatti,
334 – Mastromarco,
Lamporecchio (PT)
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 21
LAMPORECCHIO
DOMIZIO TORRIGIANI, LAMPORECCHIANO, GRAN MAESTRO
DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA DAL 1919 FINO AL 1925,
UN PERSONAGGIO ENIGMATICO. - Iª parte - di Stefano Ferrali
N
el numero 20 di Orizzonti (luglio/agosto 2010), il nostro
Direttore Massimo Mancini ha intervistato Michela Rinati che ha parlato dell’azienda di famiglia e delle origini del
brigidino. In un passaggio è venuto fuori che un lamporecchiano.. “Domizio Torrigiani, Gran Maestro della Massoneria, li
inviava all’Imperatore di Germania e Re
di Prussia Guglielmo II”. Incuriosito su
questo personaggio in grado di avere co1
noscenze così altolocate, ho fatto delle
ricerche e sono venuti fuori alcuni aspetti
talmente interessanti che ci vorrebbero
tutte le pagine di questo mensile per elencarli tutti. Come non basterebbero forse
due Orizzonti, per parlare delle infinite
sfaccettature della massoneria. Ritengo
però che non sia questo il luogo dove approfondire l’argomento, affronterò quindi la vicenda di Domizio Torrigiani quasi
esclusivamente dal punto di vista storico. Cercando su internet è facile reperire
dati sulla sua vita, ma molto più interessante è leggere i libri «Il ‘Gran Maestro’
Domizio Torrigiani» di Marco Francini
e Gian Paolo Balli, edito nel 2003 dalla
C.R.T. (foto 1) e soprattutto «Il dottore
e il Maestro. Al confino di polizia con
Domizio Torrigiani” di Alcide Garosi,
edito nel 2008 dalla “Primamedia editore». Quest’ultimo testo è un documento
storico eccezionale, inedito fino ai nostri giorni, dove Domizio
Torrigiani, il suo dramma quotidiano, le sue idee, la sua figura,
sono raccontati da un giovane medico (Alcide Garosi), che lo
ebbe in cura nel momento più difficile della sua vita: esattamente in quei pochi mesi del 1929 che Torrigiani passò al confino di
polizia a Montefiascone costretto dal fascismo. In questo libro,
che invito tutti a leggere anche se non è facilmente reperibile,
viene illustrata una particolare conversione del giovane medico
Garosi, il quale, pur essendo segretario del fascio di Montalcino,
dopo quest’incontro rinnegò le sue idee politiche per aderire ai
valori e agli ideali della massoneria. E qui voglio fare un breve
inciso: sarebbe sbagliato intendere il concetto di massoneria così
com’è emerso dalle spiacevoli vicende che si sono evidenziate
negli ultimi anni, e sto pensando alla P2, alla P3.... oppure alla
più recente P4, dove questo mondo è apparso soltanto in maniera negativa. La massoneria di quel tempo era il frutto dei movi-
22 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
menti patriottici che avevano portato all’unità
d’Italia. Aveva forti caratteristiche anti-clericali,
questo perché il potere temporale dei papi aveva ritardato e
intralciato la costituzione di uno stato italiano. Lo storico Di
Luca ci ricorda che i grandi maestri della massoneria dopo
l’unità d’Italia (compreso Torrigiani), erano quasi tutti provenienti da esperienze
significative di militanza politica nelle
file della sinistra democratica, se non
addirittura di quella estrema. Quindi attenzione a non fare confusione parlando
di massoneria... Gustavo Raffi, attuale Gran Maestro del “Grande Oriente
d’Italia” e autore della prefazione sul 2°
libro su Domizio Torrigiani ha dichiarato: “Quando nel mondo la canaglia
impera, la patria degli onesti è la galera”!!
-----------------------Domizio Torrigiani nacque a Lamporecchio il 19 luglio 1876 (N.d.R. Wikipedia riporta erroneamente la data
del 19 gennaio 1876), è stato l’ultimo
proprietario della villa di famiglia, che
nella memoria storica delle persone più
anziane del nostro paese è ancora conosciuta come “Villa Torrigiani” (l’attuale
“Villa del Parco” - foto 2 - da www.villadelparco.net ). La famiglia era di nobili origini e proveniva da Firenze, suo padre Luigi (dagli archivi del Comune di
Lamporecchio) nel 1879 alla voce ‘professione’ - è registrato
come “possidente”, mentre la madre Rosa risulta ‘attendente
alla famiglia’. Riporto fedelmente dal libro di Marco Francini
e Gian Paolo Balli: «Nel 1876.... i Torrigiani vivono nella loro
casa di Lamporecchio, in località detta “Il Muro”, ma ne possiedono un’altra in località “Al Poggio”, verso San Baronto, abitata dalle famiglie molto numerose di Pietro e Angiolo
Morosi, probabilmente contadini mezzadri che lavorano la
loro terra...». Quando inizia il 1900, la famiglia Torrigiani
si trasferisce a Firenze, mentre Domizio si laurea in giurisprudenza all’Università di Pisa. I Torrigiani ogni estate
ritornano nella villa di San Baronto, nel frattempo, Domizio
entra giovanissimo nella massoneria. A Lamporecchio diventa
amico di Idalberto Targioni (N.d.R. personaggio di grande
importanza per la nostra storia locale, del quale parleremo in
una prossima edizione di Orizzonti), fervente socialista di ben
otto anni più anziano di lui. Con il Targioni, Domizio condivide uno dei principi più basilari dell’ordinamento massonico di quel tempo: l’anticlericalismo! Domizio non ebbe mai
simpatia per i preti e la Chiesa in generale...forse cominciò fin
da subito; si narra, infatti, che dopo la
sua nascita da un parto difficile, il parroco mise in dubbio la validità del suo
2
battesimo che dovette quindi essere
fatto due volte! Comunque l’amicizia
tra il Targioni e il Torrigiani proseguì
anche dopo che l’avvento del fascismo
li portò su fronti politicamente opposti. La Iª Guerra Mondiale era finita da
poco e a Lamporecchio, come in tutta
la nazione, era tutto un fiorire di parchi
della rimembranza, bandiere e sfilate.
Il termine “patria” era diventato il collante, che univa schieramenti contrapposti, su documenti d’archivio risulta
che l’ex sindaco Targioni (espulso dal
P.S.I. per aver aderito al credo fascista)
“...presiedeva un comitato per l’erezione di un monumento ai caduti di
guerra nella piazza di Lamporecchio
con il contributo dell’avvocato Domizio Torrigiani”. Mentre la stessa cosa
era avvenuta a San Baronto dove sia
il parroco Silvio Benedetti e Domizio
Torrigiani avevano versato un contributo alla realizzazione.
Dopo quest’ultimo episodio, il Torrigiani si trasferì a Roma e il
23 giugno 1919, tre mesi dopo la creazione dei “fasci di combattimento”, a Palazzo Giustiniani fu eletto Gran Maestro del
Grande Oriente d’Italia. Quindi un periodo brevissimo intercorse tra i due avvenimenti, è indubbio che la massoneria e
il suo Gran Maestro appoggiarono l’avvento del fascismo che
era visto come un modo per creare una nuova Italia. Un paese
diverso, che dall’interventismo, dall’anticlericalismo iniziale e da Vittorio Veneto potesse ripartire verso una società più
giusta. Ben presto però il Torrigiani si accorse che molte cose
non erano o si erano evolute in maniera ben diversa da come
inizialmente erano state presentate al popolo italiano. Intanto il
12 febbraio 1921, Domizio si sposò a Firenze con Ada Sbisà,
la sua residenza era ormai a Roma e saltuariamente veniva a
Lamporecchio nella sua villa. Il regime fascista iniziava a far
vedere il suo vero volto e il 15 febbraio 1923 dispose l’incompatibilità di appartenenza tra la massoneria e il P.N.F. (N.d.R.
Partito Nazionale Fascista). Mussolini storicamente era un
LAMPORECCHIO
“mangiapreti”, ma era soprattutto un grande opportunista. Infatti, consapevole che l’Italia era ed è un paese fondamentalmente
cattolico, individuò nella massoneria il nemico da colpire per
procurarsi una patente di credibilità sulle masse dei fedeli. Il suo
regime era ossessionato, come quasi tutti i governi fortemente
autoritari, dai complotti e dai tradimenti. Aveva la necessità di
controllare tutto e non poteva tollerare che esistessero società
segrete che potessero operare a sua insaputa. Domizio Torrigiani si era illuso di
potervi convivere e magari limitarne gli
effetti negativi. Invece le logge massoniche iniziarono ad essere quotidianamente
devastate da “squadracce fasciste”, anche la casa natale di Domizio a Lamporecchio, fu incendiata. Con il suo grande
senso dello stato e la sua grande sensibilità
politica, Torrigiani non andò mai oltre le
righe, anche per tutelare l’incolumità dei
suoi “fratelli”. Dopo il delitto Matteotti,
Torrigiani prese definitivamente le distanze dal fascismo definendo quell’omicidio “..un delitto enorme frutto dell’abitudine alla violenza e all’impunità....”. In
seguito a false accuse messe ad arte dal
regime che lo accusavano di aver partecipato alla preparazione del presunto (e
probabilmente falso) attentato a Mussolini del 4/11/1925, venne emanata la legge
Rocco che mise al bando le società segrete. Torrigiani, prima che fosse pubblicata sulla gazzetta ufficiale, sciolse tutte
le logge del Grande Oriente d’Italia per evitare le rappresaglie
fasciste. Nel febbraio del 1926 lasciò l’Italia, ufficialmente per
motivi di salute e si recò in Francia (costa azzurra) per curarsi.
È proprio qui che sta la grandezza del personaggio di Domizio
Torrigiani: lui in esilio in Francia non accettò di rimanere “al
sicuro” mentre i suoi “fratelli” e amici più cari dovevano affrontare in Italia il processo per “tentato omicidio premeditato” e
“per tentativo di guerra civile”! Domizio, anche perché rimasto
vedovo, in quei giorni decise di tornare a Roma per testimoniare
al processo, nonostante tutti lo sconsigliassero .... “Ho deciso
di tornare e tornerò!... è mio dovere esser vicino ai miei fratelli
in pericolo, pur sapendo che la mia presenza non sarà loro di
alcuna materiale utilità”. Gli imputati evitarono la condanna
a morte (30 anni di carcere), ma Torrigiani il giorno dopo la
sentenza venne arrestato e condotto prima nel carcere di Regina
Coeli e poi inviato al confino di polizia per 5 anni nell’isola di
Lipari. Qualcuno, in tempi recenti, ha affermato che Mussolini
“mandava la gente a far vacanza al confino”!!!
continua nel prossimo numero.....
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 23
LAMPORECCHIO
IO, UOMO DA MARCIAPIEDE
Q
ualche tempo fa, tornando verso casa dopo aver
preso il Giornale, vidi una signora piuttosto robusta scivolare e cadere sul marciapiede sinistro
all’imbocco di via Vitoni e subito mi slanciai cavallerescamente ad aiutarla, non ero in procinto di uccidere il
drago per salvare la fanciulla indifesa, ma lo spirito era
quello. In effetti, dovevo affrontare non un drago, ma il
concreto pericolo della subdola e maligna scivolosità del
marciapiede bagnato e quindi pattinai e caddi rovinosamente accanto alla dama battendo pesantemente il coccige, Ahi che dolore! In lamporecchiano antico: “di que’
patiri!”. Chiusi gli occhi e patii in silenzio, i grandi dolori
sono muti… Quell’inguaribile ottimista di Shakespeare
afferma: “nessuna buona azione resterà impunita”: una
folla si radunò intorno a me ridendo fragorosamente in
modo indisponente. Ripensandoci, forse non era una
folla e forse non mi stava deridendo, in lamporecchiano
antico: stramonando¹; ma lipperlì la mia impressione fu
quella. Il Toscano vuole magari far rabbia, ma mai compassione, perciò partecipai immediatamente all’ilarità
generale sganasciandomi dalle risate dominando il mio
strazio.
“If you can’t win, join them”, se non puoi vincere, unisciti a loro!
Balzai in piedi agilmente, o meglio più alla svelta possibile come mi permisero i miei cento chili e i 76 anni
suonati e aiutai a rialzarsi la signora che sarà stata alta sì
e no un metro e cinquanta, ma che pesava sicuramente
almeno quanto me e in più aveva i tacchi che, anche se
non altissimi non facevano presa sul cemento rugoso.
Il Bardo afferma ancora: “gli uomini perdonano solo a
Dio il bene ricevuto” e infatti la dama salvata invece di
ringraziarmi, mi redarguì severamente e mi schernì con
coloriti accenti meridionali che nemmeno afferrai del
tutto. Come Dio volle riguadagnai la porta di casa mia
che distava solo una quarantina di metri, ma il tragitto
fu lungo e doloroso a causa dell’osso sacro atrocemente
contuso che mi faceva camminare un po’ in tralice.
Appena dentro casa stavo per lasciar partire un ululato
alla Fantozzi ma stoicamente repressi il grido e mi limitai
a gemere sommessamente.
Solo il mio indomito cuore (non era lì la mia pena) mi
24- Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
di Ferruccio Ubaldi
condusse alla mia poltrona preferita, dove sedetti con lentezza prudente e dove restai a meditare tristemente come Mario sulle rovine di Cartagine,
solo col mio dolore.
Io non so proporre il rimedio, ma ambedue i marciapiedi
in ripida pendenza all’imbocco di Via Vitoni sono davvero una trappola in caso di pioggia e qualcosa andrebbe
fatto.
¹ Stramonare = schernire con particolare spregio.
Qui sotto la copertina del famoso film ironicamente
ricordato da Ferruccio Ubaldi
LAMPORECCHIO
LE POESIE DI FERRUCCIO
N
el numero di dicembre della nostra rivista, abbiamo pubblicato in maniera errata
due poesie inviate dal nostro amico e prezioso collaboratore Ferruccio Ubaldi.
Questo perché, per motivi di spazio era impossibile seguire lo schema esatto
indicato dall’autrice. Quindi, per maggior chiarezza, in questo numero le riproponiamo
nella loro forma originale. Riportiamo inoltre le parole usate da Ferruccio per presentarle: “......... Dopo aver pensato al corpo, voglio proporvi due poesie di una giovanissima
poetessa che mi hanno colpito in modo particolare. Nel prossimo numero svelerò il
nome dell’autrice”.
Buona Lettura!!
LA TRISTEZZA
Dopo una lunga giornata di tristi verità
Ti devi solo rinchiudere in un corridoio buio
La tristezza,
un corridoio senza vie di fuga,
non puoi scavalcarlo né abbatterlo,
puoi solo percorrerlo,
poi chi prova scorciatoie e devia il suo
percorso resta lì e non vi esce mai più,
ma dopo averlo percorso senza deviazioni
e arriva alla fine
capisce che il corridoio non c’è mai stato
e che le lacrime sono scomparse.
L’AMORE
Che vuol dire amare?
Me lo chiedo da sempre
Non si sa che cosa è,
Lo senti quando è vero,
Lo senti nel cuore
È bellissimo,
Lo vorrei provare
Ma che cosa è l’amore?
È abbracciare,
È amare,
È baciare
Lo senti nel cuore.
Lo vorrei sentire
Come lo senti?
Lo senti
Tu scappi
Tu parli di lui o lei
Tu gli vai incontro,
Ma lui non ti ascolta
Lui ti guarda ti scruta
E poi lo capisci,
È l’amore.
Com’è l’amore?
È bello.
È strano.
È dentro di te.
Insomma lo sentirò
È l’amore.
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 25
LAMPORECCHIO
BORGANO: UN GRANDE ESEMPIO DI COLLABORAZIONE
NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
L
e attività didattiche nella Scuola dell’Infanzia, intesa
come “ambiente di vita”, di relazioni ed apprendimenti,
si basano oltre che sulla programmazione di esperienze
educative curriculari, anche sulla progettazione di laboratori didattici, indirizzati a creare per i bambini un contesto di
apprendimento ricco di significati. Ciò ha dato nel tempo ad
una sorta di progettualità partecipata, che vede docenti e genitori impegnati, attingendo a risorse educative del territorio, a
predisporre situazioni di apprendimento che sappiano parlare
i molteplici linguaggi dei bambini. Per questo noi genitori della Scuola dell’Infanzia di Borgano in collaborazione con le
insegnanti, come ormai è abitudine da diversi anni, abbiamo
organizzato due divertenti eventi in occasione del Natale. Il
giorno 8 dicembre si è svolta la Festa dell’Albero di Natale
con una cena presso “La Taverna04” con il catering de “La Paneria” a cui hanno partecipato le famiglie dei bambini e molti
amici della nostra scuola. La cena è stata accompagnata da musica, da un’allegra tombola in cui sono stati messi in
palio molti premi e si è conclusa con diversi giri di Mercante in Fiera. La serata è stata veramente piacevole!! Il giorno
16 dicembre si è svolta presso la Sala del Brigidino di Borgano, la Festa di Natale dove i genitori hanno messo in scena
“La Sirenetta” in cui, dietro il racconto letto dalla maestra Teresa, hanno “interpretato” i divertenti personaggi in modo
veramente originale. Importanti sono stati i contributi dati dalle mamme, che hanno disegnato le scenografie e fatto i
costumi, con suggerimenti e contributi concreti ed efficaci offerti dal Prof. Paolo Peri. Nell’attesa dell’arrivo di Babbo
Natale, la Banda Musicale “G. Puccini” ha reso suggestivo il momento suonando l’Inno di Mameli, coinvolgendo
tutte le persone presenti, compresa la nostra Dirigente Scolastica la Dott.ssa Mancini Daniela presente alla festa, e poi
accompagnando l’arrivo di Babbo Natale con le note di “Jingle Bells”. I bambini per ringraziarlo lo hanno intrattenuto
con uno spettacolo preparato con l’insegnante di musica. A conclusione della serata si è svolta la lotteria. Quest’anno
la generosità sia di chi ha dato il materiale per confezionare i cesti natalizi, o comunque doni da mettere in palio, sia di chi ha comprato i biglietti, è stata veramente inaspettata, a dimostrazione del calore con cui tutte le
persone aiutano la nostra scuola. Le ditte ed i negozi sia di Lamporecchio ma anche dei paesi vicini hanno dato tanto
materiale soprattutto alimentare che ha permesso ai genitori di confezionare un numero elevatissimo di ceste, ma anche
tantissimi regali di pregio e di valore che hanno contribuito a
rendere molto ricca la lotteria e fa vendere così un elevato numero di biglietti. Queste iniziative sono importanti per diversi
motivi: innanzitutto sono state occasione di socializzazione
tra i genitori in modo più approfondito rispetto ad un veloce
incontro quando portano i bambini a scuola o si incontrano
alle riunioni periodiche. Ma uno scopo importantissimo è la
raccolta di fondi per lo svolgimento di attività didattiche in
quanto la precaria condizione economica degli Istituti Scolastici, a seguito dei tagli della spesa pubblica, rende impossibile la realizzazione di progetti senza contributi esterni; questi
fondi permettono alle insegnanti di garantire sempre nuove
ed interessanti esperienze al fine di affrontare le sfide che in
futuro attendono i nostri bambini. Anche quest’anno grazie
alla generosità di tutti, i fondi raccolti sono stati consistenLe foto sono state gentilmente offerte da
ti e permetteranno, nei prossimi mesi, di realizzare attività
Foto Immagini LAMPORECCHIO (PT)
laboratori quali psicomotricità e musica (già in fase di svolgimento), ma
anche laboratori di danza, acquaticità,
gite ed uscite didattiche.
TUTTI I BAMBINI, I GENITORI,
LE INSEGNANTI DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA DI BORGANO
RINGRAZIANO TUTTI COLORO
CHE HANNO CONTRIBUITO A
QUESTE INIZIATIVE FORNENDO MATERIALE PER I PREMI E
ACQUISTANDO BIGLIETTI PER
LA LOTTERIA. UN RINGRAZIAMENTO ANCHE A TUTTI COLORO CHE HANNO PARTECIPATO
ALLE NOSTRE FESTE.
I GENITORI
26 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
LAMPORECCHIO
IL MOLINO GIANNONI FRA PASSATO, PRESENTE
di Maddalena Mirandi
E FUTURO - Parte I -
A
aumentò notevolmente
volte per raccontare una
per la famiglia Giannostoria basta sempliceni, tanto da rendersi nemente osservare la recessario l’inserimento
altà che abbiamo ogni giorno
di una macina ausiliaria a carbone nel
sotto gli occhi. Lamporecchio
piazzale. La guerra aveva portato fame
è un paese che ha tanti mulie miseria e spesso Alfredo regalava, a
ni: quello che salta certamente
chi non ce l’aveva o non la poteva paagli occhi è la fitta presenza di
gare, la farina per fare il pane, unico
queste costruzioni, piccole e
alimento che, in tempo di guerra, congrandi, le quali danno un tocsentiva la sopravvivenza. I tedeschi,
co paesaggistico caratteristico
Alfredo e Alma Giannoni
predatori e affamati, misero, durante
e particolare al nostro territola guerra, due guardie di piantone al
rio. Il Molino Giannoni
mulino, per controllare le macinate:
è indubbiamente uno dei
nonostante questo la gente veniva a
più antichi mulini – se non
macinare il grano, nascosto dalle razil più antico – del nostro
zie dei tedeschi, anche di notte; c’era
paese, probabilmente per
un senso di comunità importante in
la sua posizione centrale.
quegli anni e tutti si aiutavano l’uno
L’attuale costruzione ricon l’altro. In più Alfredo, per sfugsale al 1626 e, all’epoca,
gire alle razzie continue dei tedeschi,
comprendeva sia il frantoun giorno nascose gli animali in una
io che il mulino, entrambi
buca che aveva scavato sul ciglio del
appartenenti alla Fattoria
rio [perché i tedeschi non li vedesdi Spicchio. Ancor prima
sero, n.d.r.] mentre, un’altra volta,
del 1600 il mulino era colmurò prosciutti e altri viveri in una
locato più in direzione del
stanzetta interna del mulino, ritroCioli, in un punto chiamato
Alfredo Giannoni e Leopoldo (Poldo) Melani
vandoli “intatti” dopo la liberazione.
“La Grotta” dove, ancora
oggi, sono visibili dei rudeDurante la guerra, inoltre, c’era chi,
ri. Verso la fine dell’800 il mulino
pur di sfamarsi, le inventava tutte. Un giorvenne acquistato da Alfredo Gianno Alma, la moglie di Alfredo, casalinga
noni detto “il sordo” - perché lo
devotissima, ebbe la sfortuna di essere
era diventato a furia di macinare il
sorpresa nella sue faccende quotidiane da
grano – o “banda”. Il mulino era il
un gruppo di persone con la divisa tedesca
punto di riferimento dei contadini
che le intimarono a gran voce “Dateci il
che, dal centro del paese e dalle
grano”: fortuna volle, però, che lei riconofrazioni, andavano a macinare il
scesse in uno dei soldati, una persona del
grano, l’orzo e le varie granaglie.
posto, al quale lei disse esplicitamente di
Al mulino lavoravano a pieno
averlo riconosciuto… Finì anche la guerra
ritmo Alfredo e i suoi due figli:
e l’attività del mulino potè riprendere norGino, detto Gigetto, e Venturino.
malmente: nel frattempo, agli inizi degli
Spesso la farina veniva consegnaanni ’40 Gigetto si era sposato con Emma,
ta direttamente “a domicilio”, perdi provenienza montecatinese, detta “la
ché capitava che i contadini non
mugnaia”: appassionata di allevamento
avessero i mezzi per trasportare la
di animali [vendeva di tutto: maiali, uova,
farina, la crusca (per gli animali)
polli, galline…] fu lei, insieme a Gigetto,
e i vari farinacei. Durante la sea continuare l’attività al mulino quando
conda guerra mondiale Venturino,
Alfredo smise di lavorare. Il tempo scorclasse 1917, venne chiamato alle
re veloce e arrivarono anche gli anni del
armi mentre sia Alfredo che Giboom economico.
getto rimasero a lavorare: il lavo- Venturino Giannoni e altri amici
[continua nel prossimo numero….]
ro, nonostante la fame e la guerra,
fanno il bagno nella “gora”
NON PERDERTI IL PIACERE DI LEGGERE ORIZZONTI....
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Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 27
LAMPORECCHIO
“DITELO ALLA REDAZIONE”
Invitiamo i lettori a contattare, tramite posta o e.mail, la redazione di “Orizzonti” per segnalare
problematiche, proposte o suggerimenti, daremo voce alle vostre idee ed alle vostre segnalazioni
che saranno pubblicate in forma anonima nel totale rispetto della privacy LE LETTERE DEVONO COMUNQUE ESSERE FIRMATE, ALTRIMENTI NON POTRANNO ESSERE PUBBLICATE
- tel./fax 0573-803029 - e.mail: [email protected] -
1) GRAZIE RAGAZZE… - “Abbiamo trascorso l’ultimo mese un po’ tutti preoccupati dalle conseguenze della
crisi economica e dalle decisioni del nuovo governo, barcamenandoci tra la fase 1 già approvata, la fase 2 appena
annunciata e la fase 3 di primavera ancora da delineare. Tutti ci stiamo chiedendo se e come riusciremo a conservare
il nostro lavoro, il nostro reddito, le nostre aspettative per il futuro, in particolare per i nostri figli, soprattutto vivendo
in piccole comunità come le nostre dove i servizi scarseggiano o sono più costosi che nelle grandi città. In questa incertezza e questo
grigiore generale era difficile stare allegri e aver voglia di festeggiare. Eppure un sorriso e un barlume di speranza ci è stato donato da
un gruppo di 12 giovani donne che, amiche da sempre, hanno organizzato il Concerto Natalizio “Insieme per Natale” e ci hanno allietato
con le loro voci angeliche e con la semplicità dei canti tradizionali in due splendide serate, una alla Chiesa di Porciano e una alla Chiesa
di San Baronto. In ordine alfabetico Sara Bonfanti, Elena Caldesi, Silvia Ciaramella, Maela e Miriam Chiappini, Simona Moroni,
Stefania Morosi, Daiana e Irene Nardini, Isabella Nesti, Roberta Niccoli, Sara Pratesi.
Grazie ragazze, per aver risvegliato ancora per quest’anno la speranza che qualcosa di meraviglioso possa accadere nella nostra vita e
nelle nostre famiglie, grazie per quella pausa di pace e di umanità che ci hanno fatto pensare che nonostante tutto è ancora bello poter
vivere in piccoli centri come i nostri”. - Lamporecchio, 07/01/2012 - Sandra Palandri 2) IL VALORE DELL’EDUCARE - “Nel precedente numero di Orizzonti i “nostri” bambini ci hanno fatto un regalo che non dimenticheremo. Un regalo che restituisce valore al nostro mestiere, che dà alla nostra attività fiducia in un momento critico e attribuisce
la giusta importanza ad un servizio che serve e servirà a chi come noi è mamma e lavora. La comprensione ed il coinvolgimento dei
genitori nella gestione del nostro servizio rappresenta un passo importante di apertura nei confronti della cittadinanza e di sostegno
concreto e morale a beneficio di un’attività VERAMENTE UTILE. Ci auguriamo che anche in futuro come oggi sia riconosciuto il
valore dell’educare. Un ringraziamento sincero a tutti i genitori”. - Le educatrici della trottola 3) IL MURO DEI GIARDINETTI- “La nuova entrata nel muro dei Giardinetti risolve un grave problema di viabilità pedonale più
volte segnalato all’Amministrazione del Comune di Lamporecchio dai cittadini che abitano in Via Matteotti e Via Minghetti. Io stesso,
come consigliere comunale della passata amministrazione, avevo presentato in almeno due occasioni un’interrogazione alla Giunta affinché prendesse atto della pericolosità del passaggio pedonale all’angolo tra Via Matteotti e Via Verdi. Sono grato che il Sindaco abbia
accolto tali richieste. Siamo tutti consapevoli della provvisorietà della soluzione attuale, ma ritengo
molto più importante aver dato priorità alla sicurezza dei cittadini”. - Luca Pistolesi 4) SUDICIUME - “Gent.le Direttore, mi scusi se ho intitolato la mail sudiciume...ma come può vedere
dalla foto è una vera vergogna! Ieri alle h. 16,30 mentre camminavo in loc. Varignano vicino all’intersezione con il percorso della salute.... che dire è uno schifo!! (N.d.R. assorbenti usati!!)
- Un cittadino - (lettera firmata)
5) GRAZIE CHIARA! - “Vorrei ringraziare a nome di tutte le mamme del nido l’assessore
Chiara Francesconi per l’attenzione che ha dimostrato (risolvendo tutto) alla nostra pratica.
- Una mamma - (lettera firmata)
CIAO LUCIANO
I
l giorno 15 dicembre 2011, Luciano Calugi all’età 79 anni è deceduto. Nel settembre del 2009 lo avevamo intervistato facendoci raccontare la sua vita, che coincideva in larga parte, con lo sviluppo e la crescita
della frazione di Cerbaia. Fu un bell’incontro, ricco di emozioni e ricordi. Oggi, insieme ai figli Lauro e
Claudia Calugi e la moglie Maria Pia Angeli, siamo a ricordarlo. Un uomo importante, dinamico, di quelli
che nel dopoguerra, grazie ai sacrifici e l’impegno, hanno fatto l’Italia. Da Orizzonti giungano alle famiglie le
più sentite condoglianze.
28 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
LAMPORECCHIO
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE informa:
Ricordiamo gli appuntamenti della stagione teatrale 2011/2012
Stagione di Prosa
Comunicazione importante
Riapre lo sportello sulle energie rinnovabili
La Provincia di Pistoia in collaborazione con il Centro Nazionale Energie Rinnovabili di
Legambiente, promuove anche per l’anno 2012 il progetto S.P.E.R. (Sportello Pistoiese Energie
Rinnovabili).
Lo sportello vuole offrire un servizio gratuito, capace d’informare, orientare e supportare
privati cittadini, imprese ed associazioni di categoria nelle possibilità offerte in materia di
risparmio energetico.
Lo sportello di Lamporecchio sarà attivo su appuntamento da prendersi attraverso l’Ufficio
Lavori Pubblici (tel. 0573/800639).
È possibile ricevere informazioni rivolgendosi alla seguente mail: sportelloenergetico@
provincia.pistoia.it oppure accedendo al sito web http://www.provincia.pistoia.it/sper/.
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 29
LAMPORECCHIO
LA BIBLIOTECA DEVE ESSERE RIAPERTA SUBITO!!!
N
ei giorni a cavallo delle feste di fine anno, i fre- diverse generazioni, nell’arco della settimaquentatori della biblioteca comunale hanno avuto na e che non è accettabile che un’Amminila brutta sorpresa di trovare chiusa la biblioteca, strazione si nasconda dietro i pallidi successi
senza nessuna indicazione per la riapertura. Scadenze di di una stagione teatrale, sempre più ristretta e riservata ad
prestiti, necessità di ricerche bibliograuna platea provincialmente quanto vagafiche, appuntamenti, tutto rinviato a ….
mente snob. La Biblioteca comunale deve
mah?!? Solo il 3 o il 4 gennaio è apparso
essere riaperta subito! Essere arrivati al
un sibillino cartello che avvisava che la
pensionamento della bibliotecaria e non
biblioteca comunale sarebbe stata riaperta
aver pensato almeno 3 mesi prima a orgail 9 gennaio. Data puntualmente smentita
nizzare il cambio vuol dire solamente che
visto che la prima riapertura c’è stata il
per questa Giunta la Biblioteca è un orpel10. Ma che è successo? Una cosa normale,
lo inutile. Se così è, ci aspettiamo anche
la bibliotecaria Sandra (alla quale vanno
le dimissioni dell’altrettanto inutile asperaltro i nostri ringraziamenti per la sua
sessore alla cultura! La biblioteca deve
importante opera durata un trentennio), è
essere riaperta subito e speriamo che non
andata in pensione. In un posto normale,
sia riaperta come qualche voce maligna sta
l’amministrazione comunale avrebbe opedicendo da ben prima che la bibliotecaria
rato per tempo per garantire la continuità
andasse in pensione con l’affidamento ad
di un servizio culturale particolarmente
una ben individuata associazione culturale
importante per la comunità e le sue diverse
locale, sicuramente animata da ragazzi in
generazioni, ma evidentemente Lamporecgamba e con tante idee valide, ma è bene
L’ormai ex bibliotecaria
chio non è un posto normale e allora il goche per un posto come quello, si pensi ad
Sandra, in una immagine
del 1987, quando ancora la
verno locale decide che lo spazio forse più
un regolare concorso o almeno ad un avviso
era in via Gramsci. - da
significativo dell’esercizio della cultura in sede
pubblico in modo che anche altre presenze
Orizzonti n. 10 - settembre
2009, articolo di
questo comune può rimanere chiuso. Su
culturalmente e professionalmente dotate
Michela Cammilli
questo, si sbagliano. Noi pensiamo invece
(in biblioteconomia, per capirsi) abbiano la
che la cultura sia un altro dei beni comuni e
possibilità concreta di concorrere.
che non può rimanere chiuso l’unico spazio usufruibile, da Ivano Bechini per SINISTRA PER LAMPORECCHIO
30 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
LAMPORECCHIO
LE SCELTE VANNO PAGATE TUTTI INSIEME
D
opo le voci (per adesso) insistenti che vedrebbero
l’amministrazione comunale pronta all’istituzione
della TASSA DI SOGGIORNO a Lamporecchio, a
danno degli addetti dei settori turistico-ricettivo e commerciale, ecco ora l’ultima infausta novità (peraltro già in vigore
dal 01/01/2012) ad irreparabile danno del settore dell’edilizia
privata locale e cioè l’AUMENTO DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE che colpirà indistintamente (e solamente)
tutte quelle persone (se ancora ce ne fossero) che avranno intenzione di operare un intervento edilizio in ristrutturazione
di un immobile preesistente oppure di costruirne uno nuovo
sul territorio del nostro paese.
Ciò sembrerebbe assurdo e paradossale, al limite del ridicolo
ma è proprio così.
Questo è ciò che ha preso corpo da una decisione dell’amministrazione comunale, avvalorata dal solo voto favorevole
della maggioranza politica in consiglio comunale, per mezzo
della quale viene previsto, a partire dall’anno 2012, un aumento tariffario relativo alle tasse, da versare per conseguire
il solo diritto all’intervento edilizio, nella misura del 40%
circa rispetto a quelle già vigenti per l’anno 2011.
E’ semplicemente stupefacente (nel senso di allucinogeno)
che possa esistere qualcuno che attualmente pensi a Lamporecchio come l’ultimo atollo, l’unica isola felice al mondo, un vero Eldorado, per chi vuole progettare un intervento
urbanistico-edilizio.
A tutto questo si aggiunge inoltre un ulteriore aumento indiscriminato (minimo del 50%) di tutti i diritti di segreteria
che l’amministrazione comunale introiterà per tutto ciò che
concerne l’attività collaterale e d’istruttoria che i dipendenti
comunali svolgono a supporto dell’edilizia stessa, come per
esempio il deposito dei documenti inerenti le pratiche da esaminare, il deposito di attestazioni a riguardo delle opere eseguite, il rilascio di certificazioni e attestazioni varie, ecc….
insomma, in futuro forse, dovremo pagare un tributo anche
solo per poter entrare nel palazzo comunale. Tutto ciò è
paradossale se pensiamo che, ora come non mai, il settore
dell’edilizia vive un momento di crisi acuta difficilmente recuperabile e quindi non è comprensibile come qualcuno possa pensare anche minimamente di poter “far cassa” su certi
tipi di attività.
L’aspetto più grave di questo provvedimento è costituito dal
fatto che non solo verranno tartassati in maniera decisiva ed
irreparabile tutti gli operatori del settore ma cosa ancor più
grave ciò interesserà soprattutto anche quegli ormai pochi
cittadini che avevano programmato un intervento, anche di
modesta entità, sul proprio fabbricato i quali non svolgendo
attività edilizia a livello imprenditoriale non hanno nemmeno
la possibilità di poter recuperare la maggior spesa imputandola ad una maggiorazione del prezzo di vendita del prodotto
finito.
Altro aspetto poi da considerare è rappresentato dal fatto
che l’extragettito atteso dall’amministrazione comunale con
questo tipo di manovra difficilmente verrà conseguito effettivamente; infatti a parere nostro c’è il concreto rischio del
verificarsi di un’ulteriore contrazione sistemica con conseguenti possibili ripercussioni negative persino anche a livello
occupazionale del settore. Inoltre preme ricordare che tutti i
proventi degli oneri d’urbanizzazione devono essere restituiti
alla comunità in termini di servizi specifici per la costruzione
e manutenzione delle opere di pubblico interesse quali per
esempio strade, parcheggi, piazze, marciapiedi, verde pubblico, fognature, acquedotti, illuminazione pubblica, scuole,
asili, ecc…. e più in generale per tutti quegli interventi che
dovrebbero portare ad uno sviluppo in termini di migliora-
mento della qualità e
della vivibilità degli
spazi pubblici.
Ma qui sta il vero
problema!
Questo salasso, con tutta probabilità e siamo sicuri di non
sbagliarci, sarà necessario solamente per cercare di non
lasciare al degrado gli interventi già effettuati in passato e
quindi per pagare le spese di sola gestione di opere faraoniche per la dimensione della nostra comunità che sono state
realizzate (vedi soprattutto il Parco Storico Rospigliosi ed
il Teatro Comunale) senza pensare a come poi si dovessero
reperire materialmente i fondi per mantenerle in uno stato di
accettabilità….siamo davanti al classico caso del “passo più
lungo della gamba” tanto per intenderci meglio.
Quindi state pure tranquilli niente nuovi asili, marciapiedi,
strade, parcheggi, fognature, ecc…., niente di niente e soprattutto niente di nuovo anche se promesso in campagna
elettorale ed inserito in calce al programma politico amministrativo del quinquennio 2009/2014.
E’ da considerare che negli ultimi tempi, a causa della grave
situazione economica mondiale ed italiana in particolare, ci
siamo avvicinati con passi da gigante al fatto che gli errori
di valutazione delle amministrazioni locali sempre di più si
ripercuotono direttamente sulle sorti economiche dei cittadini, i quali perciò hanno oggi più che mai il sacrosanto diritto
di sapere in modo chiaro ed inequivocabile quanto gli sia
costata la realizzazione, prima, e quanto gli costerà la futura
manutenzione, poi, di un’opera pubblica.
Per cui visto che la maggioranza dei cittadini di Lamporecchio hanno scelto democraticamente questi amministratori
conferendogli la possibilità di governare e di prendere quindi tutte quelle decisioni che hanno contribuito alla situazione economica locale odierna sarebbe giusto ed equo che gli
stessi cittadini accettassero di condividere anche gli sforzi
economici, corrispondendo per quota parte, per quello che
oggi tutti insieme siamo chiamati ad affrontare.
Il classico tirare il sasso e poi nascondere la mano non è
più accettabile; per cui se ci sono state alcune leggerezze di
valutazione da parte di chi ha avuto l’onere d’amministrarci,
alla riparazione del danno deve provvedervi percentualmente pure chi ha contribuito a far si che certe persone abbiano
avuto un ruolo decisionale determinante per tutta la comunità, e non soltanto taluna o talaltra categorie di soggetti predeterminati a tavolino.
Per far ciò sarebbe sufficiente avere il coraggio di smettere d’inventare nuovi metodi di tassazione che colpiscono
solamente talune categorie specifiche e aumentare invece
l’aliquota addizionale del prelievo IRPEF comunale, visto
e considerato che adesso questa possibilità è divenuta fattibile. Questo sarebbe un metodo veramente proporzionale
d’imposizione che tra l’altro renderebbe forzatamente compartecipi, e quindi anche consapevoli, tutti i cittadini delle
scelte politico-amministrative locali, anche quelle purtroppo
figlie di valutazioni fatte con troppa sufficienza.
Purtroppo dobbiamo rilevare ancora una volta invece che
la cura per fare politica ed amministrare in modo nuovo e
trasparente viene disattesa pensando di poter continuare a
nascondersi dietro un dito sostenendo che Lamporecchio,
rispetto alle altre realtà contermini, è la perla del Montalbano.
Ma in futuro ci sarà ancora qualcuno che è disposto a credere a questa panzana?
Gruppo Consiliare - Obiettivo Comune
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 31
LAMPORECCHIO
CIAO RICCIOTTI, CI MANCHERAI!!
N
el mese di dicembre è deceduto Ricciotti Diafani,
con lui scompare uno degli ultimi esponenti di quel
gruppo dirigente che dette vita al Partito Comunista
di Lamporecchio negli anni difficili del dopoguerra.
Un gruppo dirigente composto da uomini e donne formatosi
durante il periodo della Resistenza che seppe costruire un
partito fortemente radicato nel territorio,
interprete autentico della propria comunità, in grado di condurre con grande
capacità la ricostruzione postbellica e
indirizzare le scelte che avrebbero accompagnato la trasformazione del nostro Comune da un territorio a prevalente vocazione agricola a quella realtà
artigianale, commerciale e turistica che
ancora oggi rappresentiamo, pur salvaguardando con le grandi lotte mezzadrili
e la nascita delle cooperative, le nostre
vocazioni primarie.
Ricciotti fu sempre impegnato e parte di
quel gruppo dirigente comunale e locale, la sezione di Cerbaia, anche se non
volle mai assumere incarichi più impegnativi, pur non mancandogli affatto le
capacità e la preparazione politica. La
sua è stata una militanza esemplare che
gli ha dato un’autorevolezza facilmente
riconoscibile come i suoi interventi. I suoi pareri erano ricercati ed accolti nelle discussioni, nei dibattiti e nelle riunioni.
E le occasioni non sono certo mancate in tutti questi anni di
militanza, dai fatti complessi e spesso drammatici della politica nazionale e internazionale, ai percorsi politici che hanno
portato al superamento prima del PCI e poi dei DS. Snodi
difficili per chi come lui aveva vissuto una esperienza politica lunga una vita legata al PCI e alle ideologie della sinistra.
Nonostante questi passaggi difficili, i suoi interventi erano
sempre pacati, anche se fermi, espressi quasi in forma didattica per spiegare,
convincere ma soprattutto far ragionare e far capire, cercando
di rimanere fuori da qualsiasi forma di estremismo verbale o
di settarismo. Aveva ben chiaro che anche le parole possono
creare fratture, divisioni a volte insanabili mentre lui aveva
sempre ricercato le ragioni dell’unità,
di quegli obbiettivi per cui era ancora
importante mantenere l’unità, salvaguardare i valori ideali di una sinistra, che al
di là di come si chiamasse, rimanevano
sempre validi. Molti di noi si sono formati politicamente proprio anche attraverso il confronto e l’ascolto di personaggi come Ricciotti, quando da giovani
militanti incominciavamo a fare politica
nel partito, come opportunamente ricordato anche dal sindaco di Lamporecchio,
Giuseppe Chiaramonte, nel suo saluto
durante le esequie dello stesso Ricciotti.
Certamente, siamo un po’ più poveri, ci
mancherà la sua capacità di ascolto e di
dialogo, la sua pacatezza anche ad affrontare le questioni più complesse e il suo
sguardo lungo verso un mondo in continuo cambiamento. Un mondo che più
che rifiutare, bisognava e bisogna capire,
per acquisire le conoscenze e gli strumenti per tutelare e far crescere le nostre comunità e difendere davvero gli ideali fondanti del nostro fare politica nella
sinistra: la difesa della libertà, della democrazia, dei diritti,
l’attenzione continua ai bisogni e agli interessi dei più deboli.
È questo un compito e un peso importante che ci lasci in eredità e che ci impegniamo a portare avanti anche per te, caro
compagno Ricciotti!
PD Lamporecchio
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32 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
LAMPORECCHIO E LARCIANO
COMMOSSO ADDIO AL DR. GIOVANNI CHIRICO
A
lle luci dell’ alba di sabato 17 dicembre scorso,
è mancato all’ affetto della moglie Mariella e
delle figlie Irene e Francesca, il Dottor Giovanni
Chirico (N.d.R. foto sotto), dopo lunghi anni di strenua e
dignitosa lotta contro un male incurabile.
Giovanni lascia altresì un vuoto incolmabile nelle comunità di Lamporecchio e Larciano, dove da Medico del
118 ha prestato le sue amorevoli cure per lunghi anni, salvando decine di vite e alleviando innumerevoli sofferenze.
Medico esperto, accorto e di grande
professionalità, svolgeva la sua importantissima professione con la passione di chi si sente parte integrante di
un territorio e di una comunità. Salito
dalla Calabria con la sua adorata moglie, insegnante al Liceo “Salutati “di
Montecatini Terme, dopo una breve
parentesi lavorativa in Piemonte aveva trovato nella città di Monsummano
Terme il luogo ideale dove mettere le
radici della sua famiglia.
Tuttavia la sua vera casa erano i comuni di Lamporecchio e Larciano
ove era assai noto e di cui conosceva ogni via ed
ogni famiglia. La sua “base” era la Croce Verde
di Lamporecchio della quale era anche Socio a
testimonianza di quanto vi si sentisse legato, dalla quale
dispensava per 24 ore a giorni alterni cure, disponibilità
professionale, personale e amicizia.
Uomo dal carattere risoluto, all’ apparenza poteva trasmettere un certo timore agli sconosciuti cui si approcciava, ma era solo un’ impressione, in
quanto subito dopo emergeva la sua
straordinaria umanità e propensione all’ amicizia.
Punto di riferimento per tutti i volontari, coi quali condivideva la
passione e l’ abnegazione nell’ aiuto
del prossimo, senza distinzioni.
Il Consiglio d’ Amministrazione, i
Soci, i Volontari e le Comunità tutte
di Lamporecchio, hanno perso uno
degli uomini che più gli hanno voluto e fatto del bene, senza chiedere
nulla per sé, con la sola spinta della
passione, e dell’ amore.
Tutti abbiamo bisogno di AIUTO,Tutti possiamo dare AIUTO
CORSO PER SOCCORRITORE: UNISCITI A NOI!
Siamo i volontari della Croce Verde di Lamporecchio BASTA POCO!
La Croce Verde è un’Associazione che si regge sull’operato di noi volontari:
persone normali! Ragazzi e ragazze, uomini e donne!
Lavoriamo, studiamo, abbiamo i nostri impegni. Ma abbiamo deciso
di dedicare una parte del nostro tempo alla comunità.
ANCHE TU PUOI ESSERE: • UN SOCCORRITORE • UN AUTISTA
• UN VOLONTARIO
Giovedì 16 Febbraio 2012, alle ore 21:00, C/O Sede della P.a. Croce Verde
di Lamporecchio in Piazza IV Novembre, 28...
....INIZIANO I NUOVI CORSI!
É IL MOMENTO BUONO, PER COMINCIARE!
Vieni alla nostra sede in Piazza IV Novembre, 28
O telefona per iscriverti!
I NOSTRI CORSI SONO GRATUITI, SI TERRANNO
DI MARTEDÌ E GIOVEDÌ
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 33
LARCIANO
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE informa:
LA GIOIA DI STARE INSIEME ALL’INTERNO DI UNA COMUNITÀ SOLIDALE
Bellissima iniziativa il giorno dell’epifania nei locali della sala polivalente Progresso a Larciano
Ha visto la presenza di circa 200 persone tra bambini, genitori e nonni, alla proiezione del film “La
freccia azzurra” dalla favola di Gianni Rodari, alla fine del film è arrivata la Befana con la distribuzione delle tradizionali calze. Tutto questo organizzato dall’associazione Auser che con il Patrocinio e la collaborazione del comune ha fatto vivere a tutti un pomeriggio all’insegna della gioia e dell’allegria. Associazione
che durante l’anno svolge servizi importanti a livello sociale nel comune, come il trasporto di ragazzi disabili a
scuola, accompagnamento sui pulmini della scuola, controllo all’uscita degli istituti scolastici ecc.
Non è stata l’unica iniziativa quella del 6 gennaio ma c’erano state altre proiezioni di film per ragazzi il 23 dicembre e il 30 dicembre, organizzate dal comune, e continueranno ancora, perché l’associazione Auser, insieme
all’amministrazione, ha intenzione di proseguire ancora con altre tre proiezioni.
Forse sono semplici iniziative queste, ma se hanno successo, significa che ancora si sente la voglia di stare insieme, c’è bisogno di condividere momenti di ricreatività, socializzare di più,
in questa società purtroppo che ci porta a chiuderci e a pensare solo a noi stessi. Ai bambini e
ai genitori vorrei dire che queste feste natalizie
hanno portato tanti giochi nelle case, e sicuramente importanti per la crescita dei bambini, ma
ricordiamoci, quanto sia importante leggere una
favola accanto a loro, parlare con loro, emozionarsi con loro. Sì perché le emozioni non le porta via nessuno, quelle ce le portiamo dentro per
sempre.
Assessore politica giovanile - Fabrizio Falasca
(nella foto a fianco - Foto Alex -)
34 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
LARCIANO
ISTITUTO COMPRENSIVO “F. FERRUCCI” LARCIANO:
SALUTARE IL 2011 ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ
G
li alunni dell’Istituto Ferrucci di Larciano hanno
scelto di portare il loro saluto e i loro auguri di un
buon 2012 agli anziati ricoverati a Spicchio.
Può sembrare un gesto banale ma niente deve essere
scontato nella crescita armonica e responsabile dei ragazzi: un semplice gesto di solidarietà può insegnare molto
sul senso della vita, sul rispetto degli altri e sull’amore
gratuito. Ci sono molti modi per chiudere l’anno “in bellezza” e i ragazzi della scuola media di Larciano hanno
scelto questo, per dare un segnale anche ai “grandi” che
nell’attenzione verso i deboli, i malati e gli anziani si
può trovare la gioia e la speranza per un futuro migliore.
Con un piccolo banco sistemato in piazza a Larciano nel
mese di dicembre durante il mercatino di Natale, hanno
venduto oggettini costruiti da loro e hanno realizzato un
po’ di soldi per comprare panettoni e spumante da portare a Spicchio. Poi hanno messo in scena con la band
della scuola un piccolo spettacolo musicale di canti e
musiche natalizie e sono andati dagli anziani. Il pomeriggio è passato in loro compagnia, cantando e ascoltando le storie della loro vita e, al momento della partenza,
non sono mancati pianti e abbracci con la promessa di
tornare presto a trovarli. Durante il viaggio di ritorno
verso la scuola, sul pulmino messo a disposizione dal
Comune, un ragazzino ha detto a voce alta: «Io non sapevo che esistesse quel centro per gli anziani qui vicino!». Ma quanti come lui non lo sanno oppure lo hanno
dimenticato? Buon 2012.
Nelle varie
immagini, la visita
dei ragazzi del
Ferrucci
al centro anziani
situato a Spicchio,
nel comune di
Lamporecchio
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 35
LARCIANO
L’AMBIZIOSO PROGETTO DI STEFANIA TIELLI:
APRIRE IL MONTALBANO AL TURISMO INGLESE
L
di Franca Capecchi
sono in attesa di diventae colline del Montalbano entrano
re patrimonio dell’umain gioco, conquistando le prefenità come Larciano,
renze di vaste aree del pubblico
Lamporecchio, Vinci, Monsummano,
londinese e rafforzando una moda che
Cerreto, Limite. «Se questo riconoscisi sta estendendo dovunque in Toscamento andrà in porto - aggiunge la Tielna: celebrare le nozze in un castello,
li - avremo un ventaglio di opportunità
in un antico borgo, in un palazzo
in più per affascinare segmenti di turid’epoca, va bene anche un agriturismo importante. Un tipo di turismo che
smo, purché l’avvenimento avvenga
a sua volta crea e traina altro turismo.
nel territorio che fa da cintura alle
Per questo con la mia èquipe di lavoro
“terre del Rinascimento”. Braccio e
parteciperemo all’evento londinese “La
mente di questo innovativo business
dolce vita” in calendario nel mese di
una giovane imprenditrice residente da
marzo, con l’obiettivo di promuovere le
dieci anni a Larciano; Stefania Tielnostre idee per la stagione 2012. Con il
li. Determinata a dare una spinta alla
potenziamento dei voli a basso costo nei
creatività e al talento giovanile della
vari scali della Toscana abbiamo colto
Valdinievole, sta sviluppando, in colal volo le opportunità e le richieste d’inlaborazione con l’editore della rivista
formazione che ci sono giunte da amici
trimestrale “The Tuscan magazine”,
e conoscenti dei circa 300.000 inglesi
una promozione speciale diretta ai lettori di lingua anglofona con lo scopo di Stefania e Roberto: l’unione fa che vivono e apprezzano la Toscana. Un
passaparola aiutato anche dallo spot tepromuovere location, moda, prodotti e
la forza!
levisivo della Regione toscana “Voglio
aziende collegate ai matrimoni “made
vivere così”. Per l’immediato ricerchiain Valdinievole”. Un progetto, quello
mo
almeno
cinque
figure con alta formazione professiodi avvantaggiare matrimoni e altri avvenimenti per copnale
da
inserire
in
una
struttura ricettiva attualmente in
pie straniere desiderose di sposarsi nel Montalbano, nato
nostra
gestione
a
S.
Baronto.
circa tre anni fa dall’entusiasmo e dalla vasta esperienza
maturata dall’imprenditrice negli anni ‘90 a Seattle, in Per chi fosse interessato può mandare il curriculum a
qualità di stagista alle pubbliche relazione per il lancio <[email protected]> corredato da foto». Il busidei prodotti informatici di una delle aziende di Bill Ga- ness che Stefania sta sviluppando in Valdinievole ha tutte
tes, dopo gli studi compiuti al “Portland Community col- le caratteristiche di un vero e proprio volano economico,
lege” nell’Oregon. «Esperienza - conferma Stefania - che visto le difficoltà che tante imprese turistiche attraversano
mi ha fatto ancora di più apprezzare le opportunità di in questo momento di austerità. «Attrarre turismo - sostielavoro e di vita di questo territorio, dove sono convinta ne l’imprenditrice, affiancata dal marito e altri collaborapossono nascere nuove imprese ed essere ampliate quelle tori - è una carta ancora vincente nel nostro territorio.
già esistenti, tenendo alto il valore della bellezza , della Soprattutto turismo straniero, desideroso di apprezzare
cultura e della preziosità dei manufatti che gli stranieri il nostro territorio e le nostre competenze professionali
amano e un poco ci invidiano». Intanto, assieme al marito che non si limitano ad accogliere i futuri sposi con i loro
Roberto Neri di Larciano, «conosciuto dall’altra parte invitati. Infatti il nostro staff seguirà passo dopo passo
del mondo - dice Stefania ridendo» - sono riusciti a far le iniziative inerenti all’evento, a cominciare dalla scelta
arrivare due stagioni fa, nei paesi del Montalbano 18.000 della chiesa o del Comune, il ricevimento, le bomboniere,
turisti stranieri, ospitati nelle varie strutture del luogo e l’album delle foto, gli abiti, gli anelli, il viaggio di nozze,
successivamente guidati lungo i sentieri dell’olio e del eccetera, coinvolgendo imprese e strutture ricettive del
vino, di concerto con i Comuni, senza trascurare degu- Montalbano».
stazioni e acquisti dei prodotti d’eccellenza dei paesi che
36 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
LARCIANO
I PANNELLI FOTOVOLTAICI
L
a disponibilità di energia a prezzi adeguati e con
impatto sostenibile per l’ambiente è un elemento
indispensabile allo sviluppo sociale ed economico.
Si ritiene che per garantirla nel medio e lungo termine
non basti una sola risorsa tecnologica ma sia necessario
mettere in campo a livello globale e nazionale una serie
integrata di azioni e fra queste il solare fotovoltaico è
destinato a svolgere un ruolo molto importante per i seguenti motivi:
• La risorsa solare è ben distribuita sul pianeta, abbondante, gratuita e inesauribile;
• La tecnologia fotovoltaica, grazie al potenziale di innovazione tipico dei componenti di natura elettronica,
garantisce elevati margini di riduzione dei costi e di conseguente competitività nel medio termine con le altre
fonti;
• La modularità del solare fotovoltaico (gli impianti
possono essere dimensionati a piacimento abbinando i
singoli moduli fotovoltaici sino a raggiungere la dimensione richiesta) si coniuga perfettamente con i principi
della generazione distribuita, consentendo così di produrre energia là dove viene consumata, riducendo costi
di trasporto e trasformazione;
• L’impatto ambientale in termini di emissioni climalteranti della tecnologia solare è minimo rispetto ad altre
fonti di energia (emissioni di gas serra per kWh prodotto
inferiori al 10% di quelle di una centrale a ciclo combinato a gas), circoscritto alle fasi di produzione e smaltimento dei componenti e può essere ulteriormente ridotto
grazie ai miglioramenti tecnologici, in primis, in tema di
aumento delle efficienze di conversione e di riduzione
dei materiali attivi utilizzati;
• L’impatto ambientale sul territorio è limitato, grazie al
fatto che è una delle poche tecnologie che può sfruttare
le coperture e le facciate degli edifici;
• La produzione è concentrata nelle ore diurne più soleggiate e, quindi, in fase con le punte di consumo;
• Può garantire la diffusione ulteriore dell’energia elettrica nei Paesi in via di sviluppo (attualmente 1,4 miliardi
di esseri umani non dispongono di elettricità) grazie alle
caratteristiche della tecnologia (applicazioni stand alone)
e alla disponibilità della risorsa solare in tali Paesi.
Queste sono per linee generali alcune delle motivazioni
di Sandro Bonaccorsi
che spingono gli operatori ad investire in
questo tipo di tecnologia. Per conoscere in
modo più completo il mondo del fotovoltaico sarà organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini
che intende eliminare eventuali dubbi e comprendere al
meglio la procedura da seguire per l’installazione e per
l’accesso agli incentivi.
L’incontro si terrà in data venerdì 24 febbraio a
Larciano, presso la sala “Il Progresso” in Piazza
Vittorio Veneto, alle ore 21:00.
Sarà presente l’Ingegner Massimo Tofanelli, esperto nel
settore.
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 37
LARCIANO
IL PDL LARCIANO HA LANCIATO
L’INIZIATIVA IL COMUNE CHE VORREI
A
Larciano il Popolo della Libertà ha iniziato il nuovo
anno con rinnovato vigore, rafforzando e sviluppando la propria struttura organizzativa ed operativa
e rivendicando un ruolo di interlocutore attivo e presente
nella vita politica cittadina e mira ad essere un punto di
riferimento dal punto di vista politico ed operativo. Il PDL
intende dare il proprio contributo per una soluzione concreta dei tanti problemi che assillano la comunità cittadina;
la crisi economica che incombe a livello nazionale e che
immancabilmente fa sentire i suoi nefasti effetti anche a
Larciano è andata ad aggiungersi alle già numerose problematiche locali. In primis la mancanza di posti di lavoro che
rendono difficile la sussistenza dei nostri giovani ragazzi
che non lo trovano e drammatica quella delle persone che
hanno perso il lavoro in età già matura. In secondo luogo, la
carenza di abitazioni accessibili alle fasce più deboli ed alle
giovani coppie, difficoltà rese esacerbate dalla ostilità delle
banche a concedere mutui, stante la precarietà lavorativa
dei richiedenti. Queste ed altre problematiche richiamano
la necessità di operare maggiormente nell’ottica del bene
comune piuttosto che del proprio tornaconto personale, che
pare purtroppo essere caratteristica predominante in questo
determinato momento storico. Puntando quindi su concretezza, dialogo, formazione, partecipazione, democrazia, il
Popolo della Libertà di Larciano, lancia
l’iniziativa IL COMUNE CHE VORREI, che, tramite la
pagina Facebook “Pdl Larciano” già operativa ed il sito
web in costruzione, intende creare una presenza mediatica
continua e determinante sul territorio, strumenti in grado
di produrre critiche e suggerimenti propositivi. Per noi le
istituzioni devono essere al servizio del cittadino, punto
di riferimento non di oppressione, tornare a far amare la
politica nella sua accezione originaria, la polis, oggi invece per un qualunquismo diffuso ed alimentato da quasi
tutta la stampa nazionale che lucra cavalcando il senso di
disgusto diffuso, è vista dalla gente come una tigre da uccidere subito, per dirla parafrasando Winston Churchill, e
quindi vogliamo porci come interlocutori ed intermediari
con esse. Aspettiamo quindi su Facebook e sul sito web le
vostre proposte, le vostre richieste, i vostri suggerimenti.
Coordinamento comunale PDL
Giuseppe Capitanio
Dopo il successo del suo libro, Marco Breschi vi porta a
Liverpool per vedere dove è nato il mito dei Beatles!
F
ra tutti coloro che hanno comprato e compreranno il libro There are
places I remember (N.d.R. Ci sono luoghi che non dimenticherò)
di Marco Breschi (di cui sono state prese le generalità al momento
dell’acquisto), ci sarà un sorteggio in Maggio/Giugno 2012, data ancora da concordare.
Al Vincitore sarà offerto un Viaggio a Liverpool in occasione di gita
organizzata dall’autore (per un valore di circa euro 250.00/280.00
di cui fanno parte il Biglietto aereo Ryan Air, Pisa - Liverpool - Pisa
valore di euro 70/80 circa + Soggiorno 3 notti + prima colazione
al HeyWood House Hotel in pieno centro
di Liverpool (nei pressi del Cavern Club)
per un valore di circa euro 180,00 euro
Il viaggio potrebbe avere luogo in Agosto o
Settembre 2012. Il vincitore potrà usufruire
o cedere il coupon di vincita.
L’autore : MARCO BRESCHI
38 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
LARCIANO
IL CIBO COM’ERA…
ALLA SCOPERTA DI ANTICHI SAPORI
“
di Mariangela Ferrari
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”
mi viene in mente per dire che il cibo è una gran
cosa, specie se piace.
Dicembre non ha dato spazi, anche in tempi di crisi, non
è stato facile rinunciare alla buona tavola, specie se in
famiglia.
Oggi cucinare sta diventando un fenomeno culturale di
grande portata, la parola d’ordine è sbalordire con piatti
d’effetto, magari accostando i sapori più disparati.
È così che la cucina sta rischiando di diventare spettacolo perdendo le tradizioni.
Se facciamo un’escursione gastronomica all’indietro
scopriamo che non c’è popolo che non abbia lasciato
tracce di banchetti o non abbia avuto
fantasia nell’utilizzare gli alimenti a di- 1
sposizione. La tradizione Toscana ne è
particolarmente ricca: parte dagli Etruschi, passa dal Rinascimento e culmina
nel libro più famoso e più letto da ogni
gastronomo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi.
Leo Codacci, autore del libro “La civiltà contadina in Toscana” dice che “
gli Etruschi, grande popolo di enorme
civiltà mangiavano con le posate e che 2
Caterina dei Medici, andando in sposa
in Francia, portò il modo di fare cucina Toscana che, arricchito e ingentilito,
tornò fra noi vestito con nomi eleganti:
il papero al melarancio non fu più tale
ma si chiamò “canard à l’orange”, la
zuppa di cipolle “soupe à l’oignon”,
il pesce d’uovo “omelette”, la salsa
colla “buchemelle”. Il poverino lesso
avanzato tornò con l’abito nuovo e fiore all’occhiello con nome di francesina.
Tanti piatti noti nati nel contado, nel mondo biscaiolo
diventarono nobili e lo sono davvero perché rappresentano l’intelligenza, la fantasia, lo spirito di ben fare dei
nostri parenti”.
E poi arriva gennaio che dopo i peccati di gola natalizi,
diventa il mese dei buoni propositi. Non ci sono diete
che reggono difronte alla semplicità senza sprechi ne
eccessi. Pensiamo alla semplicità
e alla limitatezza dell’alimentazione dei nostri nonni. Pensiamo al pane che era il nutrimento per eccellenza, specialmente nella nutrizione
contadina. Mi raccontava mia nonna che il pane, nelle
famiglie contadine, veniva preparato ogni otto giorni.
S’impastava la sera prima e per tutta la notte si teneva
a lievitare al caldo dentro la madia. Al mattino si preparavano le forme per cuocere e si posavano su un asse di
legno aspettando che finisse di lievitare coperto. A forno
caldo si metteva a cuocere e, a cottura ultimata, si toglievano i pani dal forno e con uno spazzolino di saggina
si pulivano dalle ceneri. Mi raccontava anche che, se in
casa c’era una partoriente si faceva un
panino apposito per prevedere il sesso
del nascituro: se si spaccava nel crescere si diceva che sarebbe nata una
femmina.
Niente si doveva buttar via e quindi il
pane raffermo e le verdure dell’orto
servivano per fare gustose pietanze: la
zuppa di pane, la pappa al pomodoro,
la panzanella.
Ho imparato a fare la zuppa di pane da
mia suocera che la faceva molto bene,
non solo, quando la zuppa avanzava, il
giorno dopo faceva la ribollita (foto 1)
che era ancora più saporita.
E, visto che ci siamo, che dire della
polenta! Ricordo quando, da poco sposata, nell’aia davanti casa, dove abito
ancora, era un giorno di festa per la
battitura del granturco e, poi, quando
mia suocera versava la polenta fatta la
farina nuova sul tagliere e, servendosi
di un filo, che faceva passare si sotto in
su, l’affettava. Era buona anche senza
companatico! E ancora da lei ho imparato a guastare la
farinata col cavolo nero (foto 2) che si mangiava calda
accompagnata da un intingolo di fegatini e salsiccia o il
giorno dopo arrostita sulla brace.
Sono piatti di un tempo passato che ritornano anzi, non è
difficile incontrare nei menù dei migliori ristoranti queste pietanze per ostentare semplicità e genuinità.
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 39
LARCIANO
ISTITUTO COMPRENSIVO
“F. FERRUCCI” LARCIANO:
TU SEI MORTO
INSIEME A LORO
PREMIATE DUE NOSTRE ALUNNE A FIRENZE AL
CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE “ELISABETTA
E MARIA CHIARA CASINI”, UN PROGETTO PER
UNIRE POESIA E SICUREZZA STRADALE
A
llo scopo di diffondere una cultura della sicurezza sulle strade e creare utenti responsabili
l’Istituto “Ferrucci” di Larciano predispone
ogni anno interventi educativi (lezioni frontali) e attività di animazione specifiche per ogni fascia d’età.
Comunicare le norme del Codice della Strada e i rischi legati ad una guida inconsapevole e a comportamenti a rischio (consumo di alcool e/o di sostanze
allucinogene) sono gli elementi che caratterizzano
questi interventi, anche con il contributo degli Enti
locali, allo scopo di contrastare l’elevato numero di
incidenti stradali dove spesso sono coinvolti i giovani con un costo elevato per la società: gli incidenti
stradali sono la prima causa di morte per i ragazzi tra
i 15 ed i 29 anni.
Ai percorsi educativi si affiancano attività extrascolastiche, come la partecipazione a concorsi che trattino
questo argomento, quale il Premio letterario nazionale “Elisabetta e Maria Chiara Casini”, una fondazione che porta il nome della due figlie ventenni
della sig.ra Boretti, morte in un tragico incidente stradale avvenuto a Firenze nel novembre del 2004. Ben
cinque alunni della scuola media hanno superato la
selezione finale della giuria formata da professionisti
e letterati, e hanno avuto il riconoscimento ufficiale
con premiazione presso Palazzo Vecchio a Firenze
nel salone dei Cinquecento alla presenza della scrittrice Dacia Maraini. Sono stati premiati per le loro
poesie o racconti: Alice Cutsodontis, Emilia Monti, Alessio Abruzzese, Federica Girolami, Stefan
Cjocarescu. I ragazzi hanno accolto con entusiasmo
l’idea di impegnarsi a trasmettere con testi narrativi
o poetici l’amore per la vita, attraverso il contrasto di
tristi ricordi di persone scomparse prematuramente
sulla strada e gioie regalate dalla vita e, guardando
con occhi diversi ciò che accade sulla strada, hanno
fatto fluire sulla carta con partecipazione, a volte con
rabbia e soprattutto con la voglia di reagire e dire
basta a tanto dolore, riflessioni profonde su quanto
la vita, nostra e degli altri, sia un bene prezioso da
rispettare e salvaguardare.
40 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
Continui a bere
continui a drogarti
continui a ucciderti
dal dolore.
Ormai è tardi
per scegliere di vivere,
per chiudere la bottiglia
Quel vicolo cieco
in cui eri entrato
era arrivato alla fine
Ricorda quella sera
non molto lontana
in cui una vita
avevi tra le mani.
Era uscita di casa
era serena
nella sua ingenuità.
Nessuno sapeva, nessuno
immaginava
che per sempre
avrebbe salutato la sua casa,
la sua vita.
Una vita giovane
che per il destino
non aveva il diritto
di essere vissuta.
Pensa all’amore, all’odio,
alla felicità, alla tristezza
che con un bicchiere
hai portato via
Sopra: Firenze, Salone dei Cinquecento,
i ragazzi della Ferrucci premiati
insieme alla prof.ssa Letizia Venturini.
Sotto: la scrittrice Dacia Maraini e lo
splendido “Palazzo Vecchio”
Pensa al dolore di una madre
che ha visto la cosa a lei
più cara
portarsela via.
Lei è morta due volte.
Adesso guardati,
cosa vedi?
Un assassino, il peggiore.
Non sarai più quello che eri
Tu sei morto insieme a loro.
(Girolami Federica - anni 14)
LARCIANO
I
INAUGURAZIONE NUOVI MEZZI
l 29 gennaio prossimo la Società Soccorso Pubblico di Larciano invita tutti i cittadini di Larciano e
Lamporecchio all’inaugurazione di
tre nuovi mezzi. Si tratta della nuova
ambulanza per l’emergenza, di un’ambulanza ordinaria usata per i trasporti
ordinari (ricoveri, dimissioni, terapie
ecc) e di un pulmino con pedana per il
trasporto di disabili, tutti attrezzati dalla ditta Mariani F.lli. Questo rinnovamento è reso possibile dal contributo di € 30.000 della FONDAZIONE
CASSA DI RISPARMIO DI PISTOIA E PESCIA e dalla generosità dei
cittadini di Larciano.
Il Consiglio Direttivo della PA di
Larciano coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che ogni anno
sostengono l’associazione con il
tesseramento.
Approfittiamo della rivista Orizzonti per informare quanti leggono il giornale che nel 2011 appena
concluso, il totale dei servizi sanitari svolti dallo SSP di Larciano è
di 3722 viaggi (94 per radioterapie,
1832 per riabilitazioni, 135 per diagnostica, 105 dimissioni, 545 emergenze, 161 dialisi, 148
ricoveri, 9 trasferimenti tra ospedali, 118 ricoveri d’urgenza e 575 visite specialistiche). A questi aggiungiamo i
4 viaggi giornalieri per 22 giorni per i 13 utenti dei Centri
Aias; i 2 viaggi al giorno per 22 giorni per i 7/8 utenti
del Centro Mago di OZ ed i 16 viaggi settimanali per
i ragazzi residenti nel Comune di Monsummano T. che
frequentano la Scuola Media F. Ferrucci.
È chiaro osservando queste cifre comprendere come i km
insieme alla morfologia del territorio determino sui nostri
mezzi un’usura meccanica che ci costringe a doverli sostituire ogni 5/ 6 anni.
Il Consiglio Direttivo informa che durante l’inaugurazione che ripetiamo avverrà domenica 29 gennaio dalle 9.00
alle 12:00 circa, oltre alla benedizione
dei mezzi, ad un rinfresco ed alla consegna di un riconoscimento per le associazioni intervenute verrà organizzata
la SIMULAZIONE DI INTERVENTI
D’EMERGENZA in collaborazione col
Dott. Rocchi ed il 118 di Pistoia; due
squadre di volontari insieme all’auto medica mostreranno ai presenti le tecniche
di soccorso su due casi simulati.
Vogliamo informare i lettori che a partire dal prossimo febbraio avranno inizio i
corsi per soccorritori di livello base e
poi avanzato ed i corsi per le ditte sul
primo soccorso secondo quanto stabilito dalla legge sulla sicurezza sui
posti di lavoro; tutti coloro che sono
interessati possono chiamare in sede
per iscriversi ed avere notizie.
Concludendo il presidente Sauro
Magrini insieme a tutto il Consiglio Direttivo della SSP di Larciano desidera ringraziare i VOLONTARI per l’impegno e la passione
messi nel coprire 24h su 24h per
365 giorni l’anno i turni; siete la ricchezza e la gioia
dell’associazione, senza di voi questa Pubblica Assistenza non avrebbe ragione di esistere. In ogni mezzo,
in ogni servizio, negli sguardi delle persone che aiutiamo quotidianamente c’è un briciolo del vostro cuore e
della vostra generosità.
Ci vediamo tutti domenica 29 gennaio per festeggiare
insieme 3 mezzi che ci serviranno per aiutare in maniera
adeguata quanti abbiano bisogno.
VI ASPETTIAMO!
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 41
42 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
SPORT
SPORT GIOVANILE
PAGINA REALIZZATA DALLA DITTA FABO - Via Cecinese, 84 - Larciano - PT Nastri adesivi e biadesivi
PISCINA INTERCOMUNALE:
RASSEGNA DI BEFANA IN GRANDE STILE
È
iniziato alla grande l’anno 2012 alla piscina intercomunale di Larciano e Lamporecchio con la “Rassegna di Befana” di giovedì 5 gennaio delle squadre sportive di Agonistica Nuoto, Fitness Agonistico e Propaganda
dell’ASD Nuoto Valdinievole.
L’esibizione, che è durata un pomeriggio intero, é stata ancora una
volta perfettamente organizzata nei
minimi dettagli e guidata in maniera impeccabile da tutto lo staff
dell’ASD Nuoto Valdinievole, che
ha magistralmente dettato i tempi
per tutta la durata della rassegna ed
ha coinvolto appassionatamente tutti gli atleti.
1
in occasione della Rassegna di Befana:
niente carbone alla fine della manifestazione ma una meritatissima premiazione a
tutti gli atleti partecipanti con la consegna
di un panettoncino ed un premio offerto dall’Associazione
Nuoto Valdinievole: però, davvero
generosa questa Befana!
Meno male che esiste. Mi riferivo
all’Associazione sportiva dilettantistica Nuoto Valdinievole, costituita
ed iscritta alla Federazione Italiana
Nuoto dal 1988, e meno male che la
sua presenza e la sua attività ha contribuito a diffondere sul nostro territorio la passione e lo sviluppo del
nuoto, il Re di tutti gli sport.
Il programma della manifestazione
ha preso il via nel primo pomeriggio
con le gare nei vari stili delle squadre
di Agonistica, che hanno impegnato
gli atleti Esordienti B, Esordienti A,
Categoria e Salvamento.
Per chi non ne fosse ancora a conoscenza l’ASD Nuoto Valdinievole
gestisce l’impianto sportivo delle
Piscine Comunali di Monsummano
Terme ed a partire dall’aprile 2011
anche l’impianto sportivo delle Piscine intercomunali di LarcianoLamporecchio con pieno successo,
dando così la possibilità ai giovani ed
ai meno giovani dei comuni limitrofi
di poter usufruire degli impianti
per svolgere questo ineguagliabile e salutare “sport olimpico”
che distribuisce il movimento in
modo omogeneo su tutto il corpo, favorendone la salute e il benessere fisico e psicologico.
È poi proseguito con le esibizioni
degli atleti delle squadre di Propaganda, che hanno messo a dura prova i gruppi Esordienti, Giovanissimi,
Allievi, Ragazzi e Categoria,
dando vita complessivamente a
ben 19 batterie dove i parteci2
panti si sono dati battaglia fino
all’ultima bracciata negli stili
Dorso, Delfino, Rana e Stile Libero.
Il tutto servito su un vassoio
d’argento impreziosito dalle
splendide esibizioni a ritmo di
musica delle campionesse italiane della squadra di Fitness
Agonistico, già in preparazione
per i prossimi campionati italiani 2012!
Ovviamente impossibile non
menzionare la grande affluenza
del pubblico e gli spalti gremiti
di Andrea Volpi
foto 1: lo start ad una esibizione di nuoto
di giovani atleti
foto 2: la piscina intercomunale
di Larciano e Lamporecchio
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 43
SPORT
L’ INTERVISTA DEL MESE A CURA DEL DIRETTORE MASSIMO MANCINI:
ANTONIO FANELLI, UN CAMPIONE DEL CICLISMO
UNA CARRIERA PIENA DI SODDISFAZIONI, MA ANCHE CON
UNA GRANDE DELUSIONE!
n carriera ha conseguito
livelli importancomplessivamente oltre
ti. Ma quando hai iniziato a
duecento vittorie tra corse
correre in bicicletta
svoltesi a livello giovanile, diSono originario delle Puglie.
lettantistico e tra i professioniAll’età di dodici anni vinsi
sti. Ha iniziato a correre all’età
la prima gara importante, agdi dodici anni ed ha smesso a
giudicandomi nella categotrent’anni, forse stanco e deria Esordienti, il campionato
luso, in quel momento, di un
delle Puglie. Ero un bambino,
mondo nel quale non si ricoma coltivavo per il ciclismo
nosceva più. Si tratta di Anuna grande passione. Avevo
tonio Fanelli, un personaggio
voglia di correre, di fare sadel mondo dello sport delle
crifici. L’obiettivo, il sogno di
due ruote, che ha preso fissa
allora era quello di diventare
dimora dal 1985 a Lamporecun professionista. Finita la terchio, quando s’incontra con Antonio Fanelli insieme alla moglie Silvia Bianchini za media e siamo nel 1980, ho
la donna della sua vita Silvia
iniziato a fare corse nel Nord
Bianchini.
e anche in Toscana. Vi potete
Iniziamo il racconto di Antoimmaginare con quanti sacrinio Fanelli, nostro concittafici. Erano vere e proprie sfacdino di adozione, proprio da
chinate, fatte di ore di viaggio
quel momento.
in auto andata e ritorno, intramezzato dalla corsa, che spes------------------------so vincevo.
Era l’anno 1985, ero dilettante e dopo delle importanti
vittorie ottenute nella stagione
Quale fu la prima importanprecedente nella formaziote corsa vinta?
ne della Brescia Plast, decisi
A quattordici anni, nella citpersonalmente di partecipare
tà del mitico Fausto Coppi, a
ad una gara che si svolgeva
Castellana, vinsi una splenin provincia di Pistoia, in lodida gara. Alla vigilia della
calità Barile. Arrivai secondo.
competizione feci una solenne
Fu un momento che avevo diAntonio Fanelli premiato da un mito del ciclismo:
promessa al fratello di Coppi.
Gino Bartali
verse proposte d’ingaggio. Fui
Avrei vinto la corsa e portato
attratto da quella di Stefano
un mazzo di fiori sulla tomba
Fiori, della Coalca Cantagrillo. Mi allenavo con la squadra del campionissimo. Promessa mantenuta. Le vittorie contie come dimora mi misero a disposizione l’albergo Antico nuarono ad arrivare e ben presto diventati un atleta imporMasetto. Conobbi Silvia e da allora è nato un grande amore tante, ambìto dalle squadre più forti. Dalle Puglie andai alla
per mia moglie e per Lamporecchio che non ho più lascia- città di Cantù, in Lombardia. Nel 1982 vinsi nella categoria
to. Nel 1986 vinsi sei gare. Una in Cerbaia, dove riuscii a Allievi il campionato regionale lombardo. L’anno 1984 fu
battere allo sprint il mitico Mario Cipollini.
un anno eccezionale. Diventai campione italiano juniores
su strada e su pista. A tutti gli effetti ero una promessa del
Siamo all’inizio di una splendida carriera che raggiunge ciclismo nazionale. Il sogno si stava avverando.
I
44 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012
SPORT
Nel 1986 ottenni una straordire importanza e prestigio
naria vittoria al San Martino al
alla mia carriera di corridoCimino, in provincia di Viterbo.
re. Deluso di questo mondo
Vinsi il campionato italiano didelle due ruote, che vedelettanti. Arrivai davanti a Fonvo cambiare, trasformarsi
driest, Cipollini, Tafi e tanti altri
sempre di più in peggio,
campioni. Partecipai anche, con
alla giovane età di trenta
maglia della nazionale, ai camanni, decisi si smetterla di
pionati mondiali in Colorado
correre. Chiudevo una belSpring, negli Stati Uniti. Fu una
la carriera. Secondo alcuni
bella esperienza di vita. Purtropcalcoli avevo percorso in
po fui fermato da una caduta. Per
bicicletta per cinque volte
la cronaca il campionato monil giro del mondo.
diale dei professionisti fu vinto
Ci puoi raccontare due
Antonio Fanelli, leader del team Amore & Vita,
in quell’anno da Argentin.
episodi della tuta vita, exconsegna il suo casco a Papa Woityla
Quando hai coronato il tuo sotra corse?
gno di diventare professioniHo avuto una parte, come
sta?
attore nel film dedicato
Nel 1989 divento un corridore
a Fausto Coppi. Lavorai
professionista, correndo nella
con l’attore Castellitto.
squadra della Polli Fanini. CaIl film, intitolato “Il
pitano era il grande Gavazzi. In
grande Fausto” ebbe
quell’anno ottenni diversi piazun ottimo successo di
zamenti, tra cui il secondo posto
critica e di pubblico.
nella classica di Peccioli. Nel
Un’altra
soddisfazione
1990, Dino Zandegù mi porta alla
che ho avuto, fu quando,
Zeta G. Mobili. Durante il ritiro
nel 1992, in Vaticano,
in Trentino, purtroppo mi ruppi
consegnai il casco al Papa
una gamba. Un evento che camKarol Woityla. Un gesto
biò fortemente la mia vita agonisimbolico, perché fu il
stica, Di fatto lasciai il ciclismo
tempo che la legge italiana
Valencia 92, mondiale stayer, Antonio Fanelli
su strada per dedicarmi alla Pista.
3° classificato
impose l’obbligatorietà di
Ebbi subito dei grandi successi,
mettersi il casco.
che mi resero entusiasta della mia
scelta. Nel 1992 diventai campione Italiano professionisti Hai avuto soddisfazioni anche in qualità di allenatore?
nella disciplina del mezzofondo. Ottenni un fantastico terzo Quando ero nella squadra della Giusti per l’Edilizia, ero il
posto ai mondiali che si disputarono in Spagna, nella cit- tecnico di Giovanni Visconti. Nell’anno 2000 vinse il camtà di Valencia. Un anno dopo arrivai quarto, in Norvegia, pionato juniores toscano. Di fatto Visconti ha vinto la sua
nella città di Hamar. Ma a Palermo si consumò la mia più prima gara importante sotto la mia guida. Poi sono stato per
grande delusione. Stavo correndo il campionato mondiale. sei anni allenatore delle donne. Ho guidato Michela Fanini,
Ero in una grande forma fisica. Sicuro di vincerlo. Ed effet- la Zabirova, la forte la forte Stahur-skaia.. Mi hanno dato
tivamente stavo vincendo la corsa, quando l’allenatore, che davvero grandi soddisfazioni.
guidava la moto che mi precedeva, iniziò a rallentare. Gli
urlai con tutto il fiato che avevo. Accelera!! Ma niente. Mi Poi ho chiuso. Sono ancora affettivamente legato al mondo
diceva che la moto aveva dei problemi. Incredibile, persi il del ciclismo. Conosco tantissime persone con le quali tratmondiale per questa carognata! Non voglio dire altro. Ci tengo ottimi rapporti. Sono soddisfatto della mia carriera e
furono denunce, inchieste, insabbiamenti, allontanamenti. di avere incontrato Silvia, grazie alla quale ho costruito una
Ma alla fine il vero danneggiato fui io, che mi vidi sottratto famiglia e sono rimato a vivere a Lamporecchio, una comuun mondiale, che sicuramente avrebbe dato ancora maggio- nità, un paese al quale mi sento molto legato.
Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 45
46 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 SPORT
CICLISMO: È INIZIATO IL COUNT-DOWN PER IL MONDIALE 2013
I
l 18 gennaio scorso è stata una data
fondamentale per il Mondiale di ciclismo che attraverserà il nostro territorio
nel 2013. Dopo momenti difficili caratterizzati da dispute e incomprensioni, legate
soprattutto alla parte finanziaria, è stato
finalmente presentato lo staff del comitato
organizzatore della competizione. Il presidente del comitato istituzionale, on. Riccardo Nencini, ha annunciato “la squadra” che comprende Claudio Rossi come
direttore generale, Antonio De Virgilis e
Angelo Zomegnan (dal 2004 al 2011 direttore unico del Giro d’Italia) come vice presidenti.
Zomegnan, come ha detto il Presidente delle Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco, è “un
personaggio che porta in dote al nostro mondiale un
enorme bagaglio di esperienza e competenza”. Di
Rocco ha parlato anche dei costi e delle prospettive
di questa manifestazione: “oscillerà tra i 12 ed i 13
milioni di euro, di cui 6 di diritti spettanti ad UCI,
compresi i relativi interessi passivi. Oltretutto, è positivo che gli impianti di arrivo siano concentrati in
un’unica area in Firenze tra il Mandela Forum e lo
Stadio Artemio Franchi: ciò permetterà significativi risparmi
di risorse economiche”. C’è poi da dire che complessivamente
serviranno altri 32 milioni, che inizialmente erano stati garantiti dal governo nazionale, una cifra rilevante ma che sarà investita sul territorio sotto forma di strade, piste ciclabili e
rotatorie e che interesseranno buona parte del territorio
tra Lucca e Firenze, passando per Pistoia e il pistoiese.
Un investimento che comunque resterà dopo la rassegna
iridata in eredità ai cittadini, interrompendo un malcostume tutto italiano di sprecare denaro pubblico smantellando opere subito dopo la chiusura di una manifestazione (vedi mondiali di calcio del 1990!). Venti milioni ce li
metterà la regione, gli altri 12 saranno a carico dei molti
enti locali (comuni e province) coinvolti nell’evento.
Nella nostra zona, il referente del comitato organizzatore sarà Andrea Tafi (nella
foto al centro), assessore allo sport del comune di Lamporecchio. A lui ci appelliamo perchè il territorio di Lamporecchio e
Larciano possa avere la giusta attenzione
sotto forma di infrastrutture e visibilità,
vista la grande passione per il ciclismo
che anima la nostra gente. Il neo Ministro
dell sport Piero Gnudi, nei giorni scorsi
ha incontrato Di Rocco e Nencini, la sua
promessa è stata di un impegno importante (6/7 m.ni di € ?), anche se la difficile
situazione economico/finanziaria che sta stringendo
l’Italia non potrà consentire (e non sarebbe nemmeno giusto!) inappropriati esborsi di denaro pubblico.
Il ciclismo è uno sport popolare e vive da sempre
grazie all’amore e alla passione di tifosi e sponsor,
la battaglia importante del comitato organizzatore
sarà proprio questa: reperire finaziamenti sul territorio perché il mondiale 2013 possa diventare anche
una risorsa in prospettive di lavoro, un prodotto di
grande eccellenza da “vendere”, vista la bellezza e
la qualità agonistica dei colli toscani. Ci attendiamo
molto da questo evento, unico nella storia della nostra regione,
ci aspettiamo che tutte le istituzioni facciano la loro parte per
la riuscita di una competizione, che inevitabilmente nel 2013
sarà messa a confronto con le Olimpiadi di Londra che si svolgono quest’anno. Per concludere una simpatica notizia,
la mascotte dei Mondiali sarà Pinocchio! Il celebre burattino di legno creato da Collodi è stato dunque scelto come simbolo e sarà allestito un concorso in tutte le
scuole, dove le classi potranno presentare i loro disegni
che verranno selezionati e premiati da una giuria. I migliori saranno utilizzati come supporto logistico del più
importante evento sportivo che mai sia stato realizzato
nella nostra regione.
S.F.
APPASSIONATI DI CICLISMO... SINTONIZZATE LA TV SUL CANALE 192!
Da pochi giorni, per chi ama il ciclismo c’è una grande novità! Sintonizzando il proprio televisore sul canale
192 è possibile vedere in chiaro il canale denominato “192 Gastone Nencini”, un canale dedicato 24 ore su
24 al ciclismo. La dedica al grande campione toscano (nella foto), che a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 vinse
il Giro d’Italia (1957) e il Tour de France (1960), è molto significativa. Un riconoscimento ad una terra che
da sempre ha fatto di questo sport quasi una religione. Sul “192” (per adesso visibile solo in Toscana e in
Umbria, a breve in tante altre zone) vengono trasmessi filmati sui grandi campioni del passato e del presente,
sulle gare che si sono svolte recentemente dai professionisti fino ai giovanissimi.
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Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 47
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