ORIZZONTI MENSILE DI LAMPORECCHIO E LARCIANO NUMERO 36 GENNAIO 2012 foto gentilmente concessa da: Foto Nucci - Via Verdi, 29 - Lamporecchio (PT) Tel. 0573 803228 e.mail: [email protected] Anno V Gennaio 2012 mensile - Associazione Culturale Orizzonti Via G. Di Vittorio, 25 - 51035 Lamporecchio (PT) “POSTE ITALIANE S.p.A. Spedizione in abbonamento postale - 70% DCB PISTOIA” L’EDITORIALE DEL DIRETTORE MASSIMO MANCINI: Con l’inizio del nuovo anno ho il piacere di comunicare un’importante notizia per il nostro mensile. Da una ricerca abbastanza accurata risulta che Orizzonti venga letto da circa 5000 persone. Un numero altamente importante se consideriamo che il bacino di utenza, (Lamporecchio e Larciano) a cui è rivolto il nostro giornale, è di circa 13.000 abitanti. Un ottimo risultato raggiunto che deve essere da stimolo per un’ulteriore crescita qualitativa. A tale proposito la Redazione di Orizzonti ha pensato ad alcune novità che saranno inserite a partire da questo numero. La prima novità è l’inserimento di due rubriche, che saranno presenti nella misura in cui i lettori contribuiranno al loro sviluppo. Nel mese di gennaio potete trovare la rubrica, curata da Mara Fadanelli, “L’Angolo della Solidarietà”, dedicato, in questo numero, al mercatino della Caritas di Lamporecchio. Rivolgo un invito a tutta la popolazione, di Larciano e di Lamporecchio, a inviare alla Redazione racconti che parlano di aiuto, di sostegno, di solidarietà. Questo per segnalare gli aspetti positivi che ci sono nel nostro territorio e che fanno bene allo spirito conoscerli, ma anche per segnalare storie di persone che hanno bisogno di aiuto (verrà garantito l’anonimato), al fine di raccogliere, come primo passo, l’appello di Mara (in Orizzonti n.34) per costruire “una comunità solidale”. La seconda rubrica, che invece verrà inserita nel prossimo mese, curata da Valentina Luccioli, si chiama “La Rubrica del Riciclo”. Spazio che ha l’intento di diventare una vetrina di problemi, suggerimenti, soluzioni, curiosità che verranno dalle persone, in merito allo smaltimento corretto dei rifiuti. ERRATA CORRIGE n. 1: Nel numero di dicembre, nell’articolo intitolato “F.lli Alderotti, la storia di un’azienda da sempre aperta alle soluzioni innovative”, a pag. 41 è stato erroneamente indicato “...installano inoltre antifurti elettrici per abitazioni....”. Al posto di elettrici è chiaramente da indendersi “elettronici”. Ci scusiamo per l’errore di battitura non rilevato prima della stampa. - La Redazione ERRATA CORRIGE n. 2: Nel numero di dicembre, parlando della festa organizzata presso il locale “Le Panteriaie” di Montecatini, dai “CanNibali” di Mastromarco in onore di Vincenzo Nibali, abbiamo erroneamente indicato con un nome sbagliato la fidanzata di “Enzino”. Ci scusiamo con il nostro amico Vincenzo e con la sua compagna che si chiama Rachele. - La Redazione - Orizzonti è visibile su internet sul sito: www.valdinievoleoggi.com 2 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 Associazione Culturale Orizzonti Registrazione Tribunale di Pistoia n. 7/2008 del 11/11/2008 Direttore Responsabile: Massimo Mancini Redazione: V.D. Stefano Ferrali Mara Fadanelli Michela Cammilli Spartaco Capaccioli Maddalena Mirandi Tommaso Rubino Sandro Bonaccorsi Paolo Nucci Pubblicità: Fabrizio Gheser Fotografie: “Foto Nucci”- Lamporecchio “Foto Immagini”Lamporecchio “Foto Alex” - Larciano Sede Via G. Di Vittorio, 25 - Lamporecchio (PT) Tel./Fax 0573/803029 e.mail : [email protected] Stampa e Grafica: Lineagrafica S.n.c. Via M. Bercilli, 61 Stabbia/Cerreto Guidi (FI) Tel. 0571/586744 Anno V Gennaio 2012 PARLIAMO DI... D PADULE DI FUCECCHIO: CICOGNE ANCHE D’INVERNO? a sempre si dice che “una rondine non fa primavera”, ma è altrettanto vero che “nessuna rondine fa autunno e inverno”, e lo stesso dovrebbe valere anche per molti altri uccelli migratori, compresa la cicogna bianca, che di norma passa i mesi freddi nei quartieri di svernamento africani, situati a sud del Sahara. Da alcuni anni però non è raro vedere gruppi di cicogne che, invece di migrare, sostano in pieno inverno nelle vicinanze dei vari nidi toscani della specie ed in particolare nell’area del Padule di Fucecchio, “colonizzata” ormai dal lontano 2005. Può capitare così, in una fredda giornata di gennaio, di osservare contemporaneamente sette o otto cicogne in pastura nell’area protetta o appollaiate su qualche struttura artificiale (traliccio, lampione o gru) nei centri abitati vicini. La presenza delle cicogne viene sempre segnalata con un certo stupore, come se si trattasse di un effetto dei cambiamenti climatici; in realtà il fenomeno è limitato agli esemplari che provengono dai centri di allevamento, il comportamento dei quali è molto diverso da quello dei soggetti adulti selvatici. Quasi tutti gli esemplari che si riproducono in Toscana infatti arrivano dal Centro di Massa Marittima; sono nati in cattività e sono stati liberati solo dopo tre anni, in modo da ridurre il naturale istinto migratorio e legarli maggiormente al territorio. E’ proprio grazie a queste reintroduzioni, oltre che agli interventi di miglioramento ambientale effettuati nella Riserva Naturale del Padule di Fucecchio e alla tutela assicurata da Oasi come quella di Bolgheri, che è avvenuto il ritorno della Cicogna bianca nelle nostre aree. Non c’è quindi da stupirsi se, soprattutto nelle ore serali e notturne, è possibile vedere queste cicogne sui vecchi nidi, mentre i partner “selvatici” continuano a migrare, come hanno sempre fatto le cicogne, e torneranno quando il freddo sarà ormai solo un brutto ricordo. Per maggiori informazioni sulle cicogne è possibile contattare il Centro R.D.P. Padule di Fucecchio (tel. 0573/84540, email [email protected]) o visitare le pagine web www.zoneumidetoscane. it/eventi/padeventi.html dedicate alla Cicogna bianca, dove si possono trovare anche le immagini delle varie stagioni riproduttive. Si allegano alcune immagini delle cicogne riprese in questi giorni a Castelmartini (Larciano - PT) autorizzandone la pubblicazione a corredo del comunicato. Il Presidente Prof. Amedeo Bartolini Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 3 PARLIAMO DI... C ORIZZONTI DONA LIBRI ALLE SCUOLE DI LAMPORECCHIO on una breve cerimonia il nostro direttore Massimo Mancini ha consegnato alla professoressa Monia Leone (N.d.R. nella foto a lato) che rappresentava l’Istituto Comprensivo Scolastico di Lamporecchio, quanto promesso all’inizio della presentazione dell’iniziativa “Cronisti in classe”. L’associazione Culturale Orizzonti ha donato libri alla scuola per un valore complessivo di quattrocentodieci euro. Tutti volumi richiesti dai docenti, che vanno ad arricchire la biblioteca scolastica. La professoressa Monia Leone ha ringraziato l’Associazione Culturale Orizzonti per la disponibilità e la generosità avuta. Il Concorso “Cronisti in classe” è stata un’interessante manifestazione che ha visto coinvolgere tanti ragazzi delle nostre scuole. Mi piace il libretto che Orizzonti ha pubblicato, dove sono raccolti tutti gli articoli svolti”. Titoli dei libri donati: Giara e Altre Novelle; Guerra dei bottoni; Ragazzo Rapito; Don Chisciotte della Mancia; Giulietta e Romeo; Galletti del BottaJo; Ladro di bambini; Mio Amico Simon; Italia racconta; Mai Più; Arrivederci Ragazzi; Isola in via delle rondini; Grande cocomero; Sopravvivere con i lupi; Leggende D’Europa; Leggende delle regioni italiane; Racconti di Padre Brown; James e la pesca gigante; Tobia e l’Angelo; Tigri di Monpracen; Efrem il Cavaliere; Nel Mondo di Re Artù; Miti dell’antica Grecia; Dizionario Spagnolo Espasa’09’; Dizionario Oxforf-Paravia Cd2010; Dove Osano gli Skates; Enigma per il commissario Pitto; Ultimo Gioco; Numero 10 libri “Sussi e Biribissi”. NOTA DI REDAZIONE: Informiamo i lettori e soprattutto i genitori dei bambini che hanno svolto gli articoli, di recarsi nelle edicole di Lamporecchio o presso la sede di Orizzonti, dove, grazie ad un piccolo contributo economico, possono avere il libro, edito da Orizzonti, intitolato “Lamporecchio del futuro . Idee e sogni dei ragazzi del presente”. Una raccolta di articoli, eseguiti dai ragazzi delle scuole medie e delle quinte elementari che hanno lavorato su questa traccia “Immagina di essere un cronista di Lamporecchio nel 2030. Hai l’incarico da parte di una rivista nazionale di presentare il tuo paese sotto l’aspetto territoriale, urbanistici e politico”. L’Associazione Culturale Orizzonti per organizzare l’intera manifestazione “Cronisti In classe” ha sostenuto delle spese. Saremmo soddisfatti se la comunità di Lamporecchio, con un contributo per l’acquisto di questi libri ci venisse incontro, in modo tale che anche nel prossimo futuro, si possano ripetere simili iniziative. La Redazione Vi Ringrazia. 4 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 PARLIAMO DI... VERNICIARE QUALSIASI OGGETTO IN METALLO L’ Autocarrozzeria “La Nuova” di Larciano si è dotata di un nuovo forno per la verniciatura a polvere elettrostatica per garantire al cliente un prodotto di massima qualità L ’Autocarrozzeria La Nuova srl, con sede in Larciano, informa la gentile clientela che dal gennaio 2012, oltre al lavoro di carrozzeria, è stato attivato un impianto di verniciatura a polvere elettrostatica per la verniciatura di tutti i tipi di metalli, infissi e oggettistica di ogni tipo. Invitiamo tutti i lettori di Orizzonti, a far visita alla sede della Carrozzeria La Nuova per vedere di persona l’impianto. Nelle tre foto inserite nella pagina, il nuovo forno per la verniciatura a polvere. Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 5 PARLIAMO DI... PARROCCHIA DI SAN ROCCO PRESEPE VIVENTE 2011 Q uando pensiamo a un presepe vivente, ci appare davanti agli occhi l’immagine di un gruppo di persone che, proprio come statuine dei presepi che realizziamo nelle nostre case, si adopera per riprodurre a grandezza naturale la rappresentazione della Natività di Gesù. È da qui che è partita l’idea di una simile realizzazione anche nel comune di Larciano, ma i figuranti hanno qui deciso di prendere una strada insolita: quella dell’animazione. Ogni scena che viene allestita, che compone un percorso di avvicinamento alla capanna di Gesù, è una viva riproduzione della vita com’era un tempo, delle attività che una volta era solito vedere ogni giorno. Alcuni volontari riproducono la vita quotidiana di tanti anni fa come se si trattasse di attività contemporanee, mai scomparse e mai modificate. Ecco la particolarità di questo presepe vivente, che anima la festività natalizia di vita vera e reale, che tutti si sentono parte di questo mondo antico, ma ancora così vicino ai nostri cuori. Il presepe vivente rappresenta un momento di collaborazione tra le varie realtà che compongono la comunità ecclesiale e altre associazioni locali che s’incontrano per una collaborazione fraterna attorno ad un progetto che ha tra i suoi principali obiettivi, quello di essere missionario, di avvicinare tutti al messaggio evangelico. La nostra speranza è che questa occasione di festa prosegua di anno in anno come momento di celebrazione e di unione, che raggruppi attorno a sé sempre più persone e che ne cementi la gioia di partecipare tutti insieme, come attori e come spettatori. L’atmosfera di amicizia e fratellanza che si respira è veramente magica, come se il tempo fosse scomparso, annullato dall’allegria e dalla vicinanza di tutti nel rivivere un momento che ha cambiato come non mai il mondo. Il Natale è un’autentica occasione per riaccendere la speranza che riguarda 6 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 l’umanità intera. È la festa che canta il dono della vita. La nascita di un bambino è sempre un evento che reca gioia e suscita normalmente sentimenti di attenzione e di premura, di commozione e di tenerezza. Il Natale è l’incontro di un neonato che vagisce in una misera grotta che contemplandolo siamo stimolati a riscoprire il calore della semplicità, dell’amicizia, della solidarietà, valori tipici del Natale. Con gioia auguro a tutti un buon 2012. Il Parroco don Sunil PARLIAMO DI... L’Angolo della solidarietà a cura di Mara Fadanelli CARITAS LAMPORECCHIO UN MERCATINO STRAORDINARIO… 1 I n questo periodo natalizio un gruppo di volontari della Caritas di Lamporecchio ha allestito un mercatino di prodotti, per la maggior parte, fatti a mano. Il ricavato sarà destinato alla parrocchia e alle persone bisognose. L’idea di don Andrea è stata quella di coinvolgere, chiunque volesse, a portare degli oggetti che aveva in casa, molte volte inutilizzati, per far circolare e ridare così, a queste cose, un’utilità anche solidale. Un particolare elogio va dato a delle donne (vedi foto) che hanno creato con le loro mani, degli oggetti straordinari, tovaglie ricamate, quadretti, capanne e case per il presepe, addobbi natalizi, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro capacità manuali. Nella foto a fianco, da sinistra: Danila Bartolozzi, Enza Francesconi, Anna Paola Grani, Maria Toni, Ernesta Meneghini, Anna Maria Minghetti, Giuliana Innocenti e Mirella Sani 2 3 4 Nelle foto 1-2-3-4, alcuni lavori realizzati dalle donne della Caritas e venduti nel mercatino di Natale Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 7 PARLIAMO DI... 8 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 PARLIAMO DI... IN QUESTO NUMERO: Parliamo di: • pag. 2 - L’editoriale del direttore Massimo Mancini Errata corrige n. 1 e n. 2 • pag. 3 - Padule di Fucecchio: cicogne anche d’inverno? • pag. 4 - Orizzonti dona libri alle scuole di Lamporecchio • pag. 5 - Autocarrozzeria “La Nuova” di Larciano: verniciare qualsiasi oggetto in metallo • pag. 6 - Parrocchia di San Rocco: Presepe vivente 2011 • pag. 7 - L’Angolo della solidarietà a cura di Mara Fadanelli: Caritas Lamporecchio, un mercatino straordinario… • pag. 9/10 - L’Agenda di Orizzonti + Sommario • pag. 11 - “Siamo la terra dei cachi?” - di un un lettore (..assiduo) di Orizzonti • pag. 12/13 - “Razione K” - di Tommaso Rubino • pag. 14/15 - “Gruppo Acquisto Solidale (G.A.S.), intervista a due componenti attive di un gruppo locale” di Mara Fadanelli • pag. 16/17 - “Il decreto salva Italia tra novità e sacrifici” a cura del Dott. Spartaco Capaccioli • pag. 18/19 - “Mestieri della tradizione: la lavorazione delle erbe palustri” - di Michela Cammilli • pag. 20 - “Ciak Therapies” la rubrica cinematografica di Melania Ferrali: Therapies n°2, “American Beauty” 1999 • pag. 21 - Agraria Montalbano - “Concimare con equilibrio” ----------------------------------------------------------------------- Lamporecchio: • pag. 22/23 - “Domizio Torrigiani, lamporecchiano, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia dal 1919 fino al 1925, un personaggio enigmatico” - Iª parte - di Stefano Ferrali • pag. 24 - “Io, uomo da marciapiede” - di Ferruccio Ubaldi • pag. 25 - “Le poesie di Ferruccio” *** L’Oasi del benessere, Centro estetico, Solarium e Dimagrimento • pag. 26 - “Borgano: un grande esempio di collaborazione nella scuola dell’infanzia” - I genitori • pag. 27 - “Il Molino Giannoni fra passato, presente e futuro” - Iª Parte - di Maddalena Mirandi • pag. 28 - “La Posta di Orizzonti” • pag. 29 - Comune di Lamporecchio: “L’amministrazione comunale informa” • pag. 30 - “La biblioteca deve essere riaperta subito!!!” a cura di Ivano Bechini per Sinistra per Lamporecchio • pag. 31 - “Le scelte vanno pagate tutti insieme” - a cura di “Obiettivo comune” Gruppo Consiliare • pag. 32 - PD Lamporecchio: “Ciao Ricciotti, ci mancherai!!” ----------------------------------------------------------------------- Lamporecchio e Larciano: • pag. 33 - “Commosso addio al Dr. Giovanni Chirico” *** “Tutti abbiamo bisogno di aiuto,Tutti possiamo dare aiuto”, iniziano i corsi per soccorritore presso la Croce Verde di Lamporecchio ----------------------------------------------------------------------- Larciano: • pag. 34 - Comune di Larciano: “L’amministrazione comunale informa: la gioia di stare insieme all’interno di una comunità solidale” • pag. 35 -Istituto Comprensivo “F. Ferrucci” Larciano: “Salutare il 2011 all’insegna della solidarietà” • pag. 36 - “L’ambizioso progetto di Stefania Tielli: aprire il Montalbano al turismo inglese” - di Franca Capecchi • pag. 37 - “I pannelli fotovoltaici” - di Sandro Bonaccorsi • pag. 38 - Il PDL Larciano ha lanciato l’iniziativa il comune che vorrei *** Dopo il successo del suo libro, Marco Breschi vi porta a Liverpool per vedere dove è nato il mito dei Beatles! • pag. 39 - “Il cibo com’era… alla scoperta di antichi sapori” - di Mariangela Ferrari • pag. 40 - Istituto Comprensivo “F. Ferrucci” Larciano: “Premiate due nostre alunne a Firenze al concorso letterario nazionale «Elisabetta e Maria Chiara Casini», un progetto per unire poesia e sicurezza stradale” • pag. 41 - Società soccorso pubblico Larciano Inaugurazione nuovi mezzi ----------------------------------------------------------------------- L’AGENDA DI ORIZZONTI Un regalo speciale per Natale! Lamporecchio: il 17 dicembre scorso è nata Carolina Bruno. Tanti auguri ai neogenitori Luca e Sara, dai nonni e zii toscani e piemontesi e dalla nostra Redazione. Doppi auguri in casa Tesi Lamporecchio: Il giorno 26 gennaio 2012 Francesco e Leonardo Tesi hanno festeggiato i cinque anni di età. Ai due festeggiati tanti auguri da parte dei genitori Davide Tesi e Rossella Zullo, dai nonni Vittorio e Rossella, dagli zii Simone Tesi, Michela Ammannati, Marco Zullo, Sandra e Barbara, dal cugino Luca, dal piccolo Sebastian e dalla Redazione di Orizzonti 16/01/1950 16/01/2012: 62 anni di matrimonio!!! Lamporecchio: il 16 gennaio 2012, Alziero Meozzi e Ines Morosi hanno festeggiato 62 anni di matrimonio. Tanti auguri da Sandra, Mario e Claudia. Tanti auguri anche dalla Redazione di Orizzonti Il giorno 5 gennaio Nozze d’oro Carla Ponticelli ha per Silvio e Ilva Bindi festeggiato 60 anni Lamporecchio: il 22 gennaio Lamporecchio - Auguri per i tuoi meravigliosi 60 anni. Ci sono ma non si vedono!” Con tanto affetto Samanta, Alberto, i nipoti Filippo e Lorenzo, Luana, Aldo, Francesca e Cristina. Tanti auguri anche dalla nostra Redazione. 2012 Silvio Bindi e Ilva Rosselli hanno festeggiato i loro 50 anni matrimonio. Auguri dai figli Learco e Raniero, dalle nuore Sandra e Paola e dalle nipoti Giorgia e Benedetta, tanti auguri anche dalla nostra Redazione. Sport: • pag. 43 - Sport giovanile - pagina a cura della FABO nastri adesivi: “Piscina intercomunale: rassegna di befana in grande stile - di Andrea Volpi • pag. 44/45 - L’intervista del mese a cura del Direttore Massimo Mancini: “Antonio Fanelli, un campione del ciclismo, una carriera piena di soddisfazioni, ma anche con una grande delusione!” • pag. 47 - “Ciclismo: è iniziato il count-down per il Mondiale 2013” - di Stefano Ferrali Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 9 PARLIAMO DI... I 18 anni di Maria Grazia Bianco Larciano (Colonna): sabato 14 Gennaio 2012 Maria Grazia Bianco ha festeggiato il suo 18° compleanno. Tanti auguri dal babbo Vito, dalla mamma Concetta, dal fratello Francesco, dalla sorella Teresa, dal fidanzato Andrea, dagli amici e dai parenti tutti. Tanti auguri anche dalla Redazione di Orizzonti. Sebastian Tesi ha compiuto un anno LAMPORECCHIOIl giorno 9 gennaio Sebastian Tesi ha festeggiato il suo primo compleanno. . Tanti auguri al bambino da parte dei genitori Simone Tesi e Michela Ammannati, dai nonni Vittorio, Rossella, Pietro e Maria, dagli zii Marco, Sara, Davide e Rossella, dai cuginetti Francesco e Leonardo e dall’intera Redazione di Orizzonti. Due candeline per Giulio Bonaccorsi LAMPORECCHIO Il giorno 19 dicembre scorso, Giulio Bonaccorsi, figlio dei nostri collaboratori Sandro Bonaccorsi e Valentina Luccioli, ha festeggiato il suo secondo compleanno. Auguri da babbo Sandro, mamma Valentina, dai nonni, gli zii e le tre bisnonne. Tanti auguri anche dall’intera Redazione di Orizzonti. Le 101 candeline di Tosca Nannini LAMPORECCHIO Il giorno 26 Dicembre Tosca Nannini ha compiuto 101 anni! La famiglia Romani ringrazia tutti i parenti e gli amici. Auguri anche dalla Redazione di Orizzonti. 10 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 Una bella festa per la 1ª candelina di Angela Trinci LAMPORECCHIO - Nella foto sotto scattata il 10 gennaio 2012, giorno del suo primo compleanno, la piccola Angela Trinci insieme al babbo Pietro e la mamma Simona. Alla festa erano presenti i nonni e gli zii. Auguri anche da “Orizzonti” PARLIAMO DI... SIAMO LA TERRA DEI CACHI? D ifferenziata sì, differenziata no ?… Queste parole mi che si ostinano in una subdola e dannosa resistenza, individui ricordano il ritornello di una canzone portata a San che hanno stretto i loro confini geografici e culturali al muro Remo da “Elio e le Storie Tese” alcuni anni fa nella di cinta del loro giardino e che non hanno tempo di fare difquale il ritratto si allargava all’Italia intera, descritta ironica- ferenziazioni … tutto in una borsina e giù dalla macchina mente come la “Terra dei Cachi”. in corsa che tanto qualcuno prende e porta tutto dove deve In realtà la risposta è scontata se si pone la domanda in essere portato; dove? Chi se ne importa, basta che sia fuori maniera corretta: raccolta differenziata o discarica?... Non dal muro di cinta del giardino di proprietà. importa certo essere ingegneri ambientali per capire che lo Naturalmente il qualcuno è un operatore Publiambiente che spazio dove accumulare la nostra immondizia non sarà mai molte volte parte appositamente per raccogliere i sacchi dei sufficiente a reggere il passo della società del consumo e che “dissidenti” e portarli in discarica a spese dell’intera popoil tempo di gettare i rifiuti nel cassolazione. netto in modo indifferenziato è finito. Risultato? Costi maggiori, danni Inoltre questo nuovo modo di raccoambientali anche permanenti (molte gliere e di separare i nostri “scarti” per volte i rifiuti vengono abbandonati in concedergli una seconda vita da mateposti inaccessibili per le operazioni ria prima, mi ha fatto scoprire cose che di recupero) e un’immagine da ofnon immaginavo … ad esempio che frire, ai molti stranieri in vacanza, da la stragrande maggioranza dei rifiuti “Terra dei cachi”. domestici sono imballaggi e che, somCosa fare?...Le autorità preposte mati all’organico e alla carta, lasciano al controllo hanno eseguito alcudavvero poca roba al tanto caro (solo IL MESSAGGIO: “Certo vien da chiedersi come ne indagini arrivando a trovare la in senso economico) cassonetto grigio. tu sia riuscito ad usare un computer se la tua provenienza dei rifiuti abbandonati non ti consente neppure di evitarti Così l’attenzione nel differenziare, di intelligenza e in alcuni casi anche il nome del mosse tanto idiote. Caprone. pari passo alla consapevolezza del beP.S. : spero non tu abbia prole”. produttore; purtroppo si parla di nuneficio che portiamo all’ambiente, ha meri modesti per essere considerati cambiato, insieme alle nostre abitudisignificativi per la lotta contro gli abbandoni. E allora? Alni, il nostro modo di pensare, sfociando talvolta in atteggia- lora bisogna attivarsi tutti quanti, con la consapevolezza che menti che tendono alla competizione. Non è inusuale assiste- l’ambiente è uno spazio senza confini che appartiene a tutti e re al bar o nelle botteghe ai discorsi di massaie e di pensionati che va salvaguardato e protetto a tutti costi, sia partecipando che si misurano sugli svuotamenti effettuati o su quanta roba alla “caccia all’inquinatore seriale” con segnalazioni alle riescono a stipare in un solo cassonetto. autorità, sia mantenendo viva la discussione sulla raccolta E proprio in fondo ai cassonetti variopinti che colorano a differenziata … giorni alterni le strade del nostro abitato, abbiamo anche rac- A volte un gesto o un simbolo colpiscono più di mille spiegacolto i nostri ottimi risultati fatti di numeri e di percentuali zioni … So bene che un lucchetto incatenato sul Ponte Milvio che superano il 90% di raccolta differenziata, un traguardo non basta a garantire un amore da “Tre metri sopra al cielo” eccellente per Lamporecchio e tutti i suoi cittadini. per tutta la vita ma bisogna ammettere che il messaggio visiOvviamente i problemi non mancano; difficile far coincide- vo è chiaro e immediato... Ed è proprio il messaggio attaccato re le esigenze di migliaia di persone con un’organizzazione sul monitor di un computer abbandonato su Via Spicchio che tanto nuova quanto complessa e macchinosa. Per non parlare mi ha spinto a scrivere queste righe. Ve lo propongo come dello spazio mancante per i cassonetti degli immobili posti l’ho visto e fotografato qualche giorno fa; personalmente lo nel centro cittadino, degli orari delle gite e... degli abbando- trovo geniale … mirato, ironico quanto basta e estremamente ni. cattivo... Infatti, con la nascita del “porta a porta”, il fenomeno degli abbandoni ha subito un aumento incredibile e il proliferare P.S. Visto che gli abbandoni come questi sono spesso comdi sacchi e sacchettini abbandonati un po’ ovunque ha dimo- piuti da persone non residenti nel luogo, spero vivamente che, strato che la verità dei numeri è ben lontana dalla realtà. La attraverso Orizzonti, le parole riportate sul cartello possano nostra comunità che nella stragrande maggioranza ha recepi- raggiungere il destinatario. to e fatto proprie le regole del recupero, nasconde individui UN LETTORE (..assiduo) DI ORIZZONTI Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 11 PARLIAMO DI... RAZIONE K “Il general Cadorna si mangia le bistecche, ai poveri soldati gli dà castagne secche....!!”, recitava un adagio che i soldati cantavano sul fronte durante la Iª grande guerra… ed ancora, ve la ricordate la battuta di Alberto Sordi nel film “La Grande Guerra” di Monicelli: “Com’è il rancio?” gli chiede il comandante. “Ottimo e abbondante”, risponde il soldato Sordi. “Invece è una schifezza” replica il comandante medesimo. Avevano ragione tutti e due. Il giudizio dei soldati sulla quantità del rancio risulta, nelle lettere alle famiglie o nei diari scritti, quasi sempre positivo. La razione giornaliera era studiata per apportare mediamente circa 4000 calorie (era passato da 2850 calorie al giorno durante la guerra di Libia del 1911, alle attuali - di allora - 4085), salvo che nel corso del 1917 quando scese a poco più di 3000 calorie per mancanza di scorte alimentari. Così tante calorie erano giustificate dal fatto che ci ritrovava di fronte a persone costrette ad un surplus di lavoro fisico ed in cui la adrenalina era alle stelle per il timore costante di aggressioni fisiche. Il problema era piuttosto di natura igienica: il cibo, trasportato dalle retrovie, a dorso di mulo, durante la notte, per evitare i cecchini che volevano affamare le prime linee, in cassoni coibentati che mantenevano la temperatura costante sui 60°, arrivava quasi sempre scotto e di scarsa qualità: ad esempio c’era poca carne e solo dopo il I anno di guerra fu decisa l’importazione massiccia dall’America di bovini congelati. Inoltre veniva consumato in ambienti certamente non troppo salubri, fra il puzzo dei cadaveri in decomposizione, sangue e ferite, filo spinato, ferri arrugginiti ed anche feci, per cui dissenteria ed altre malattie infettive erano all’ordine del giorno. Il cibo in scatola era praticamente sconosciuto anche se i primi esperimenti in tal senso risalgono a Napoleone nel 1802 e, nel 1867, all’Esposizione di Parigi, la italiana Cirio aveva ottenuto premi e riconoscimenti per il suo metodo di conservazione delle carni. I militari avevano comunque a disposizione più cibo della popolazione civile che, anche se specie in quel periodo non poteva procurarsi il cibo per via delle campagne devastate dalla guerra, soffriva comunque, anche in tempo di pace, di 12 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 di Tommaso Rubino penuria cronica di alimenti. In quel tempo, infatti, anche se non in guerra, la gente doveva gioco forza praticare una dieta ricca in qualità di zuppe, verdure e granturco al nord (la famosa polenta con il salacchino) ed olive, pomodori ed olio al centro sud, dieta in cui la carne era praticamente bandita, specie nelle zone rurali. Le regole di razionamento prevedevano inoltre che, man mano che la guerra procedeva, le scorte alimentari venissero ridotte prima per i civili e poi per i militari che, dovendo combattere, avevano necessità di un introito maggiore di calorie (tutto questo razionamento oggi in età moderna ci piace e, se dal punto di vista quantitativo non ci sono carenze, si parla oggi infatti di Dieta Mediterranea, ma allora le carenze di quantità di cibo erano davvero reali…). I soldati italiani avevano tuttavia a disposizione una maggior quantità di cibo rispetto agli austriaci, ed agli alpini era in dotazione una gavetta più grande rispetto alla truppa normale. Non di rado, in trincea, con i soldati delle opposte fazioni gli uni di fronte agli altri (spesso provenienti da paesi vicini ma sulla frontiera - c’erano infatti italiani coscritti, friulani e trentini, anche fra le truppe austriache…), avveniva lo scambio di tabacco in cambio di cibo, con parole appena sussurrate perché si rischiavano fino a 10 anni di prigione per collusione con il nemico, questo anche perché l’esercito austriaco aveva problemi alimentari già nel 1915. Un pezzo di pane, alimento principe durante la guerra, veniva sempre tenuto nel tascapane dello zaino (per questo si chiama così) e serviva, se si rimaneva bloccati nella terra di nessuno, a sfamare il soldato fino alla notte quando si tentava il rientro; inoltre alla mancanza della maschera antigas si poteva ovviare mettendosi in bocca un pezzo di pane bagnato tenuto da un fazzolettone: se il sistema funzionasse non è dato saperlo... Non tutti i mali alle volte vengono per nuocere: sembra infatti che la cucina italiana dei grandi chef sia nata proprio in questo periodo, dall’incontro, al fronte, fra italiani provenienti da province mai conosciute. Questo mescolamento, produsse uno scambio di ricette locali PARLIAMO DI... che poi, terminata la guerra, sono diventate patrimonio culinario della nostra nazione. La razione K arriva invece con la II guerra mondiale: si tratta della razione individuale di sopravvivenza introdotta dalle truppe americane nel 1942. Si chiama K perché fu formulata da un fisiologo americano di nome Ancel Keys: era una razione trasportabile, usata per le missioni che quindi non era in uso nelle mense, razione alimentare che poteva durare, per peso e qualità di cibo, fino ad una massimo di 3-4 giorni ed era pensata sui tre pasti: colazione pranzo e cena. Nel 1943 con la razione K e gli americani arrivarono in Italia anche chewing gum, caramelle, cioccolata, biscotti e caffé solubile, ma anche formaggio in scatola e sigarette, leccornie a noi sconosciute perché, con la guerra, erano sparite dal mercato. In seguito la razione K è stata modificata sia per quanto concerne i cibi in essa contenuti (che devono essere adeguati alle esigenze alimentari di ciascuna nazione, perché il vitto cui è abituato il soldato italiano è certamente diverso da quello americano o tedesco…- sono tenute anche in considerazione le problematiche religiose per cui ci sono razioni con cibo kasher per i combattenti ebrei o prive di carne di maiale per i musulmani…-), sia per quanto riguarda le modalità di stoccaggio e trasporto dei cibi: il cibo in scatola, pesante e mal conservabile, è stato progressivamente sostituito con cibo disidratato o anche liofilizzato, come per i cibi degli astronauti, (la liofilizzazione infatti, a differenza della essiccazione, non altera le caratteristiche del prodotto perché il cibo, prima congelato e poi essiccato può essere reintegrato allo stato naturale con l’aggiunta di poca acqua, inoltre nella liofilizzazione vengono conservati anche i sali minerali che, dopo l’essiccamento, risultano invece spesso poco utilizzabili). La razione K, in base a queste caratteristiche, oggi ha cambiato nome per cui si parla di razione C1-C2 ed anche E ma, per chi come me ha fatto il militare (non a Cuneo come diceva Totò…), il termine da usare è sempre quello classico di razione K. Ai miei tempi, negli anni ’80, la razione K dell’esercito italiano consisteva in un contenitore con un fornellino di latta e la mita (una combinazione di magnesio, sodio e polietilene che emette calore per scaldare il cibo, un po’ come fanno al giorno d’oggi certi caffé che si autoriscaldano..), il barattolo di pasta e fagioli, la carne in scatola (era carne allora ricavata da quarti di manzo argentini congelati nel 1957…), il latte condensato, lo zucchero, i fiammiferi e le tavolette di cloro per disinfettare l’acqua. Era abbastanza pesante per via dello scatolame, tanto che oggi le scatolette sono state sostituite da sacchetti sottovuoto, verde scuro, contrassegnati da diversi colori per le diverse versioni in cui cambiano gli alimenti. In seguito sono stati aggiunti anche la carta igienica, il filo interdentale e le barrette nutrienti ricche di frutta - e quindi di vitamine -, alle volte si può anche trovare della frutta secca. Il cibo liofilizzato ai miei tempi c’era già, ma lo avevano solo gli americani: rimasi infatti estasiato quando durante una Muflone (un’esercitazione con i berretti verdi in cui si doveva conquistare una certa regione italiana contrastati dai carabinieri - quell’anno a dover essere conquistato era l’Abruzzo per cui venim- mo paracadutati in quelle valli montane letteralmente fra i lupi…-), un sergente americano tirò fuori, dalla sua razione K, la pesca liofilizzata che, con l’aggiunta di poca acqua, formò un bella pesca intera con tanto di picciuolo (o picciolo che dir si voglia…) e per giunta già sbucciata!!! Mentre la razione K era uguale per i militari di ogni ordine e grado, la quantità e qualità del cibo distribuita nelle mense, fino ad un certo periodo, era diversa a seconda del rango e della mansione: fino agli anni ’70, infatti, gli ufficiali mangiavano cibo migliore in mense a loro riservate. Ai miei tempi, invece, pur rimanendo la netta separazione della mensa fra ufficiali, sottufficiali e truppa (cose assurde per cui un appuntato anziano dei carabinieri - considerato di truppa, proprio perché semplice appuntato - non poteva nemmeno sedere a tavola con un vicebrigadiere giovane, che invece faceva parte della categoria dei sottoufficiali), la cucina era uguale per tutti e solo la distribuzione separata - si parlava di mensa unificata di servizio… Mi ricordo, a tal proposito, un episodio che mi è accaduto una volta che per poco non venivo messo dentro dal colonnello comandante del battaglione perché anziché, come ufficiale medico, andare a mangiare alla mensa ufficiali, mi recavo invece ed anche alquanto spesso, a quella, per così dire più nazionalpopolare, dei sottoufficiali in cui il comportamento era necessariamente meno formale e più alla mano: il colonnello mi redarguì dicendo che non dovevo più andare a mangiare con i negri… (proprio così!!!). Non era razzismo, ma semplice divisione dei ruoli, ribadita con modo di fare e di dire fra il grottesco ed il cameratesco proprio dell’ambiente. D’altra parte, durante quel periodo, ho spesso rischiato di essere messo dentro, per lo più per la divisa, per così dire, poco a norma e fuori ordinanza… Alle truppe speciali, con cui lavoravo, come erano gli incursori ed i sommergibilisti, era infine concessa una razione supplementare di generi di conforto per cui, tutti i mesi, portavo a casa una notevole quantità di pasta, formaggio, zucchero, latte, riso, tonno e la buonissima cioccolata fondente militare. A chi faceva le guardie al freddo, in inverno, era concesso il cosiddetto cordiale: un liquore altamente calorico in bottiglietta prima ed in bustina tipo caramellato poi… Infine una curiosità: nel periodo primo della epidemia dell’AIDS furono distribuiti ai soldati, insieme alla razione K, anche i profilattici: venne fatto un ordine apposito dal ministero alla HATÙ (la storica azienda di Bologna che produce quella roba oltre a tettarelle e biberon…), ed arrivarono i famosi Settebello con la confezione grigio verde con sopra scritto: “FORZE ARMATE ITALIANE” (e se non erano forze armate quelle…). Facendo i conti della dotazione in relazione alla forza a disposizione, noi ufficiali medici stabilimmo che ne spettava 1,3 profilattici ogni tre mesi per ciascun paracadutista - non so se l’uso fosse consentito anche a chi non era un parà che, come è noto, per definizione, hanno una potenza amatoria superiore…-, comunque non ho mai capito a cosa servisse quello 0,3 decimale dopo la virgola…..! Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 13 PARLIAMO DI... GRUPPO ACQUISTO SOLIDALE (G.A.S.) INTERVISTA A DUE COMPONENTI ATTIVE DI UN GRUPPO LOCALE I di Mara Fadanelli ambientale. Nei gruppi GAS si impara antemi che mi suscitano interesse, per la che ad avere rispetto degli altri, si ordina scelta degli articoli da scrivere, hanno e si deve andare a prendere la spesa, alun denominatore: il bene comune, la trimenti si chiede a qualcuno di ritirare la qualità della vita. spesa per noi, contraccambiando il favore Come ho già scritto altre volte, sono conquando occorre. Quando ci sono gli ordini vinta che l’incontro con gli altri sviluppi periodici, per esempio per l’acquisto di pale umane competenze di ciascuno di noi. sta, detersivi, marmellate, tonno ecc., bisoQuesta volta ho incontrato Laura Migliogna dare i soldi in anticipo per fare l’ordine rini, che da poco lavora con me, e quancumulativo, consegnandoli contati in busta do mi ha parlato della sua esperienza nel chiusa, e preoccuparsi di ritirare i prodotGruppo Acquisto Solidale, mi sono tornate ti il giorno stabilito per la consegna, visto in mente le parole di Francesco Gesualdi: che i quantitativi sono spesso di una certa “Si deve incominciare anche da un punto consistenza e chi se ne occupa deve trovadi vista personale dicendo che la ricchezre lo spazio in casa. za non dipende soltanto da quanto riesco Il vostro gruppo quand’è che è nato? a riempire il carrello della spesa, ma dalla (Elisa) qualità della vita, dalle relazioni che si riescono ad instaurare”. (in Orizzonti n.32 È nato nel 2003-04. L’idea è partita da tre, settembre 2011). Quindi le ho chiesto, se quattro persone e con il tempo il gruppo si Laura Migliorini lei e il suo gruppo, erano disposti a farsi è sempre più allargato. intervistare per Orizzonti. Una sera mi ha Vi siete dati un nome? (Elisa) organizzato un incontro ed ho intervistato lei, che sono quattro anni che è in questo gruppo, ed Elisa “Il Seme”, perché dal nostro gruppo, che si ritrova a EmpoParri, che invece ne fa parte fin dai primi anni che è stato li, ne sono nati altri due. Qual è il motivo che ti ha spinto a far parte di questo costituito. gruppo? (Laura) Che cos’è un gruppo GAS? (Elisa e Laura) Si tratta di famiglie, o persone in generale, che si organiz- Sono entrata in contatto con il Gruppo di Acquisto Solidale zano e ordinano i prodotti direttamente da coloro che li grazie ad un’amica. Quando mi disse che faceva parte di un gruppo che acquistava prodotti biologici, rimasi subito inproducono saltando la rete di vendita. curiosita, così le chiesi di spiegarmi di che cosa si trattasse. I gruppi GAS sono contrari allo sfruttamento del la- Lei mi illustrò gli obbiettivi, quale era la filosofia alle base voro e hanno come obbiettivo l’acquisto di prodotti a del gruppo e mi propose di prendere una busta di verdure, chilometro zero, quindi favoriscono l’economia locale e che mi portò la settimana successiva. Era una busta con soprattutto aiutano i piccoli fornitori, che non avrebbe- verdure miste di stagione. M disse che, per limitare i prezzi ro modo di sopravvivere nel meccanismo della grande del biologico, il compratore non poteva scegliere le verdistribuzione. D’altra parte, avere un piccolo fornitore ci dure. C’era l’insalata, i pomodori, la verdura da cuocere e permette di avere un contatto più diretto, possiamo parlare altre verdure per cucinare un primo piatto, apprezzai subito con lui, andare a trovarlo e soprattutto avere un trattamento il fatto di ritrovare gusti e sapori, ormai quasi dimenticati, migliore. Il gruppo acquista fuori zona, o fuori regione, perché il meccanismo della grande distribuzione fa raccosolo i prodotti che non ci sono da noi, per esempio le aran- gliere la verdura con molto anticipo, per poterla trovare ce che vengono fornite da un produttore siciliano. Abbia- pronta sui banchi del supermercato (a scapito della qualità). mo acquistato anche scarpe, biancheria intima e altro da Quelle, invece, erano verdure raccolte il giorno prima, o lo aziende che hanno sistemi di produzione a basso impatto 14 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 stesso, della consegna. Mi decisi a mettermi in lista d’attesa per entrare nel gruppo e fui presto accolta. Cominciai a ordinare latte, formaggi, frutta, carne, pane dai vari fornitori ed é stato bellissimo ritrovare, finalmente, pomodori che sapessero di pomodori, il sapore di carne e uova di animali allevati a terra. La busta con le verdure “a sorpresa”, inizialmente, mi sconvolgeva un po’, perché ero abituata a scegliere io, ma é anche vero che mangiavamo sempre le stesse verdure tutto l’anno. Ho riscoperto quali sono le verdure tipiche di ogni stagione e a decidere i piatti da preparare in base a ciò che avevo a disposizione, sicuramente un grande stimolo per la fantasia. È diventato addirittura divertente scoprire che cosa c’era nella busta a sorpresa, ogni settimana sempre molto diversa. A casa mia c’è addirittura la lotta, tra me e mio marito, per avere il privilegio di aprirla per primo. PARLIAMO DI... persona è seguita per capire come si fanno gli ordini, quali sono le regole del gruppo. Ci siamo dati un numero massimo di 40 famiglie perché oltre a questo numero la gestione sarebbe difficile. Quando viene raggiunto il numero, le persone interessate si inseriscono in una lista d’attesa. Ad esempio fino a poco tempo fa avevamo cinque persone in lista, poi, siccome dal nostro gruppo ne sono nati altri due, uno a Empoli e uno a Montelupo, sono potute entrare. (N.d.R. Per chi fosse interessato sta nascendo un gruppo GAS anche a Lamporecchio. La mail è: gaslamporecchio@ gmail.com, le riunioni organizzative sono il lunedì sera ore 21,00 presso la sede dell’Associazione Tirillò col Filo, in via Orbignanese 86) Se fosse una ditta ad essere interessata? (Elisa e Laura) Lo stesso, ci può contattare e farci avere il listino dei prodotti che offre. Chiaramente, se si tratta di prodotti che già ci vengono forniti da un’altra ditta, noi cerchiamo di privilegiare le aziende con le quali abbiamo già i rapporti, specialmente se ci troviamo bene e poi anche per un discorso di lealtà, ad esempio ci sono delle piccole ditte che lavorano e “vivono” grazie ai nostri gruppi. La scelta di un nuovo fornitore viene fatta dal gruppo, durante le riunioni mensili. Il fornitore, che fa richiesta di entrare, viene invitato a presentarsi e a illustrare i propri prodotti, l’organizzazione della propria azienda e il tipo di rapporto che ha con i propri dipendenti. All’interno del gruppo vi siete dati dei ruoli? (Laura) Si, c’è chi coordina, c’è chi aiuta i nuoElisa Parri vi arrivati ad inserirsi, poi ognuno di noi è referente per un produttore, raccoglie gli ordini dagli altri componenti del gruppo e poi il produttore viene a consegnarceli direttamente. Quando ho cominciato a frequentare le riunioni mensili, ho avuto modo di conoscere gli altri componenti del gruppo in modo più approfondito. Mi è piaciuto l’atteggiamento di voler coinvolgere tutti nelle decisioni, tutti possono proporre idee e impegnarsi nel portarle avanti. Per far ciò bisoPer concludere… gna rimanere un gruppo piccolo. Possiamo dire che siamo come una Ci sono realtà in Italia, a Padova ..........a tutto gas! grande famiglia, che si tiene in conper esempio, dove i gruppi GAS tatto continuo anche tramite una sono più numerosi. Sono gruppi che richiedono organizzazioni più complesse e quindi mailing list e un blog, dove l’egoismo non è ammesso, ma alcuni decidono per tutti. Ci sono addirittura persone sti- solo il rispetto e la tolleranza per mantenere un obbiettivo pendiate che si occupano degli ordini, delle consegne e comune, “vogliamo mangiare in modo sano”, e dove la di mantenere i rapporti con i fornitori. Nel nostro gruppo, parola d’ordine é “solidarietà”. invece, tutti contribuiscono a mantenere l’organizzazione, quindi c’é una ripartizione delle responsabilità. Ognuno di noi ha dei compiti stabiliti da svolgere, tutti compatibili con il tempo a disposizione. Quindi esistono dei referenti, che si interscambiano, uno per ogni fornitore, che hanno il compito di raccogliere gli ordini on line, di mantenere i rapporti tra il fornitore e il gruppo, visitano l’azienda del produttore e si accertano che quest’ultimo abbia la certificazione biologica. Ci incontriamo una volta alla settimana, insieme ai nostri fornitori, per prendere la merce ordinata. Ma non si tratta solo di una consegna, è un momento per stare insieme, per conoscere altre persone e per i bambini di giocare e correre insieme. Se qualcuno fosse interessato a far parte del gruppo come può fare? (Elisa) Può andare sul nostro blog: http://gasdiempoli.wordpress. com, dove può trovare le informazioni utili. All’inizio la Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 15 PARLIAMO DI... IL DECRETO SALVA ITALIA TRA NOVITÀ E SACRIFICI I l Governo dei Professori ha ottenuto la fiducia su una manovra con effetti lordi per 34,9 miliardi di euro al fine di raggiungere un equilibrio strutturale dei conti pubblici ed una riduzione del debito. Il 75% della manovra consiste in maggiori entrate mentre solo il 25 % sono tagli alle spese. Il decreto in sintesi affronta quattro importanti modifiche: il ritorno della tassazione sulla prima casa con l’anticipo dell’Imu e la rivalutazione delle rendite catastali; un sostanzioso aumento delle imposte sui carburanti ed i tabacchi; la riforma delle pensioni; la riduzione dell’irap sul costo del lavoro e il taglio del cuneo fiscale per giovani under 35 anni assunti a tempo indeterminato ed un’agevolazione alle imprese che investono gli utili in azienda. Accanto a queste norme ve ne sono molte altre che hanno un forte impatto sui cittadini come la possibilità di utilizzare denaro contante per pagamenti solo fino a 999,99 euro. Quest’ultima norma in vigore dal 6 dicembre scorso, ma le cui sanzioni è stato annunciato inizieranno da febbraio prossimo, obbliga ad effettuare pagamenti e riscossioni per l’importo pari o superiore a 1000 euro utilizzando sistemi di pagamento tracciabili come assegni, carte di credito, bonifici bancari. Inoltre lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalla pubblica amministrazione, d’importo superiore a 1.000 euro, debbono essere erogati con strumenti diversi dal denaro contante ovvero mediante l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici bancari o postali, ivi comprese le carte di pagamento prepagate e le carte elettroniche. Questo costringerà numerosi soggetti ad aprire conti correnti bancari o postali anche soltanto per riscuotere le pensioni che sebbene mensilmente abbiano un importo sotto il limite, questo venga superato nel momento di corresponsione della tredicesima. Decorre da quest’anno anche l’IMU (Imposta Municipale Propria) che ricalca sostanzialmente il meccanismo dell’ICI che va a sostituire con quattro principali novità: a) la base imponibile si ottiene moltiplicando per 16 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 a cura del Dott. Spartaco Capaccioli 160 (e non più per 100) la rendita catastale rivalutata del 5%; b) l’aliquota ordinaria sull’abitazione di residenza è del 4 per mille, più contenuta rispetto all’Ici 2007 (in media pari al 5,2 per mille); c) la detrazione concessa per l’abitazione di residenza è pari a 200 euro (circa il doppio della detrazione media prevista dall’Ici 2007, 117 euro); d) per gli immobili non locati (le seconde case non affittate) l’aliquota di riferimento sale al 7,6 per mille (rispetto al 6,1 attuale); tuttavia, per questi immobili, parallelamente all’introduzione dell’Imu, è prevista l’esclusione dall’Irpef delle loro rendite catastali. Volendo semplificare, le abitazioni principali con rendita catastale fino a 750 euro pagheranno di meno rispetto all’Ici pagata fino al 2007. Discorso diverso invece per le seconde case per le quali il carico fiscale Imu è circa il doppio della vecchia Ici. La riforma dei trattamenti pensionistici prevede a partire da gennaio 2012 che le pensioni saranno calcolate solo in base al metodo contributivo. Quindi, l’assegno pensionistico, verrà calcolato in base ai contributi versati e non più sulla media degli ultimi redditi dichiarati. Il sistema contributivo sarà graduale e riguarderà soltanto la parte di pensione maturata dal 2012 in poi. I diritti già acquisiti non saranno toccati. L’età minima per il pensionamento di vecchiaia per le donne sarà di 62 anni, per gli uomini si sale da 65 PARLIAMO DI... a 66 anni. Ci sarà poi un adeguamento a 66 anni dell’età pensionabile delle donne a quella degli uomini entro il 2018. È stato introdotto il principio della convergenza, il che significa che ci sarà un incremento delle aliquote contributive per commercianti, artigiani, coltivatori diretti di 1,3 punti percentuali dall’anno 2012 e successivamente di 0,45 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 24%. Entra a regime la detrazione 36% ristrutturazioni edilizie relativa alle spese per manutenzione ordinaria (solo su parti comuni di edifici), straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazioni edilizie, sino ad un ammontare di 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Prorogata a tutto il 2012 la detrazione del 55% sulle spese sostenute per opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici. Dal 2013 per le spese di cui sopra si applica la nuova detrazione del 36%. Inoltre, la detrazione del 55% si applica anche alle spese per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria, fino a un valore massimo della detrazione di 30.000 euro. Viene rivista la tariffa dell’imposta di bollo sui conti correnti, sui titoli e prodotti finanziari ad esclusione dei fondi pensione e dei fondi sanitari. In particolare, per gli estratti conto, inviati dalle banche ai clienti, nonché estratti di conto corrente postale e rendiconti dei libretti di risparmio anche postali per ogni esemplare con periodicità annuale si applica l’imposta di bollo pari a 34,20 euro, se il cliente è persona fisica e sempre che il valore medio di giacenza annuo sia superiore a 5.000 euro; l’imposta sale a 100 euro, se il cliente è soggetto diverso da persona fisica. Invece, per chi possiede titoli e prodotti finanziari le aliquote saranno l’1 per mille annuo per il 2012; l’1,5 per mille annuo a decorrere dal 2013. L’imposta è comunque dovuta nella misura minima di euro 34,20 mentre sono comunque esenti i buoni postali fruttiferi di valore di rimborso complessivamente non superiore a 5.000 euro. Brutte notizie anche per i possessori di beni di lusso. Per le auto con potenze superiori a 185 Kw (corrispondenti a 251 CV) è introdotta, a partire dal 2012, un’addizionale erariale pari a 20 euro per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 185 chilowatt. L’addizionale è ridotta dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione del veicolo, rispettivamente, al 60, al 30 e al 15 per cento e non è più dovuta decorsi venti anni dalla data di costruzione. Per le imbarcazioni da diporto e per gli aeromobili privati sono previste tasse annuale di rilevante entità. Sul fronte delle imprese è stato introdotto l’Aiuto alla Crescita Economica (ACE) che in sostanza consente di dedurre dal reddito l’importo corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio investito determinato applicando un’apposita aliquota percentuale (fissata per il primo triennio nel 3%) alla variazione in aumento del capitale proprio rispetto a quello esistente alla chiusura dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2010. Inoltre a decorrere dal 2012 la deduzione ai fini Ires ed Irpef dell’IRAP versata dai contribuenti sulle spese per personale dipendente e assimilato, attualmente fissata al 10% passa al 100%. La precedente deduzione del 10% viene limitata solo all’imposta calcolata sulla quota imponibile degli interessi passivi e oneri assimilati al netto degli interessi attivi e proventi assimilati. Infine vengono incrementate le deduzioni, ai fini IRAP per i lavoratori dipendenti nel caso in cui si tratti di lavoratrici o di giovani con età inferiore a 35 anni. Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 17 PARLIAMO DI... MESTIERI DELLA TRADIZIONE: LA LAVORAZIONE DELLE ERBE PALUSTRI di Michela Cammilli F ino a poche decine di anni fa, in molte famiglie della Valdinievole e del Montalbano, tra le attività secondarie alle quali le donne e i ragazzi si dedicavano c’era la lavorazione delle erbe palustri. La meravigliosa distesa del Padule di Fucecchio, oggi riserva protetta e luogo di incontri, visite e laboratori didattici, rappresentava un tempo, con la sua fauna e la sua flora, una considerevole risorsa. Le erbe che vi nascevano spontanee venivano raccolte, essiccate, lavorate e impiegate in molteplici modi; quello che cresceva nel padule era quasi tutto utilizzato, contribuendo in questo modo anche al mantenimento del delicato equilibrio vegetativo della zona. La raccolta delle erbe era un lavoro stagionale, che iniziava subito dopo la raccolta del grano. Alla metà di agosto, infatti, il lavoro in padule era solitamente terminato e i datori di lavoro organizzavano, così come accadeva nelle campagne per gli altri lavori della terra, una festa di saluto all’anno successivo. La pianta più caratteristica della vegetazione del padule è senz’altro la Carice, comunemente nota con il nome di Sarello. Essa vive nei luoghi che rimangono coperti dall’acqua permanentemente o per lunghi periodi dell’anno e i suoi fusti si sviluppano uno addossato all’altro, formando nel tempo dei cespi compatti, che possono raggiungere anche il diametro di un metro. Damigiana e strumenti di lavoro (dal volume Cultura Contadina in Toscana, Bonechi) fasci, caricato sui navicelli (una delle imbarcazioni tipiche del padule, così come il barchino), e trasportato fino al porticciolo. Si faceva seccare bene sui prati o sulle aie e durante l’inverno veniva lavorato; pettinatura, solfatura, intreccio e fabbricazione dei manufatti: tutto il ciclo di lavorazione era affidato soprattutto alle donne. La solfatura serviva ad ammorbidirlo, schiarirlo e renderlo di un colore più uniforme; in base alla manifattura, c’era chi zolfava le trecce e chi zolfava direttamente il pezzo lavorato, come nel caso dei rivestimenti per le damigiane (nome di derivazione francese, da dame-Jeanne, personificazione del recipiente). I semplici strumenti utilizzati per l’impagliatura erano un paio di forbici e uno speciale ferro a forma di ago appiattito, lungo circa una ventina di centimetri. Il sarello veniva impiegato per i lavori di impagliatura, come quella di “seggiole”, “cappelloni” e fiaschi. Forma di legno per cappelloni (dal Catalogo del Museo della Città e del Territorio di Monsummano Terme) Fiaschi (dal volume Cultura I cosiddetti cappelloni costituivano il rivestimento dei colli delle damigiane; per dar loro la forma del contenitore di vetro sul quale sarebbero stati montati, il sarello intrecciato veniva lavorato su apposite forme coniche di legno. I cappelloni erano pagati a cottimo e venduti solitamente in colli di venticinque pezzi. Per ricoprire i fiaschi, invece, le donne si recavano presso i datori di lavoro per prendere il vetro con un carretto, generalmente la quantità che sarebbe bastata loro per lavorare due o tre giorni, e riportavano poi il lavoro ultimato. Molte vetrerie si trovavano nell’Empolese. In una giornata le donne più esperte riuscivano a impagliare anche sessanta o settanta fiaschi. Contadina in Toscana, Bonechi) La mattina presto, chi a piedi e chi in bicicletta, in molti si recavano in padule per la raccolta; il sarello veniva Attualmente le Carici del padule si stanno diradando, sia tagliato con la falce quando era verde, poi era legato in 18 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 PARLIAMO DI... per i sempre più brevi periodi di inondazione del bacino, sia a causa dell’abbandono delle tradizionali attività di raccolta delle erbe palustri, che contribuivano al contenimento delle specie infestanti, quali la Canna palustre. La Canna palustre, chiamata localmente Cannella, era infatti tagliata e usata per preparare cannicci, intrecciare cesti o fabbricare nasse (tradizionali strumenti per la pesca). Le Tife, conosciute da noi con il nome di Biodo e in altre zone della Toscana come Stiancia, crescono ancora abbondanti lungo i fossi e sui margini degli specchi d’acqua; sono facilmente riconoscibili grazie alle caratteristiche infiorescenze cilindriche che nascono all’apice del fusto, simili a pannocchie vellutate. Le foglie essiccate del biodo venivano anch’esse usate per impagliare, oltre che per la realizzazione di sporte e altri piccoli manufatti. Vittoria Tognozzi alla Festa delle Erbe Palustri nel 2009 (dal sito Le zone umide della Toscana) ra ne hanno avute da raccontare tante. Per anni il Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio, così come il Museo della Città e del Territorio di Monsummano e i comuni della Valdinievole, hanno incentivato gli incontri tra le nuove generazioni e alcuni di coloro che ancora avevano il desiderio e la pazienza di raccontare e dimostrare concretamente in cosa consisteva il proprio lavoro; due nomi tra tutti, Leopoldo Cecchi e Maggiorino Papini, forse diranno qualcosa ai lettori di Orizzonti. Sempre presenti alle feste di piazza dedicate agli antichi mestieri e protagonisti di interviste raccolte in molti testi locali, se ne sono andati a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro alla fine del 2010 (Cfr. La Nazione di Pistoia, Il Tirreno di Montecatini, sito web Valdinievole Oggi). Poche, forse pochissime, sono le testimonianze dirette rimaste di questa laboriosa attività; Orizzonti si propone di poterle incontrare, per arricchire ulteriormente il bagaglio di testimonianze legate a questa straordinario mestiere della nostra tradizione. Per il rivestimento inferiore delle damigiane, lavoro prettamenMaggiorino Papini e Leopoldo Cecchi (da La Nazione, 2 gennaio 2011) te maschile perché necessitava Bibliografia: di una maggiore forza manuale, - Catalogo del Museo della Citera utilizzato il salice, pianta che tà e del Territorio di Monsummano Terme, Pacini Editore, cresce sponatanea anche nelle aree asciutte. Pisa 2001 Con il salice, assai robusto e particolarmente flessibile, erano prodotti anche i cesti, richiesti soprattutto dai vivai - Cultura contadina in Toscana, Bonechi Editore, Firenze di Pistoia; fatti di “salcio” e cannella, venivano pagati un 1989 tanto al pezzo e in una settimana si cercava di fabbricarne - M. D’Amato, S. Nannucci, Fra la terra, l’aria e l’acqua. Memorie, volti e luoghi del Padule di Fucecchio, Edizioni almeno una ventina. Polistampa, Firenze 2004 In padule il “sarcio” era usato per fare i cerchi dei bertuel- - A. Zagli, Uomini del Padule. Lavoro, vita, tradizioni nel li, le reti a sezione circolare fatte di canapa (successiva- Padule di Fucecchio dal Medioevo ad oggi, Edizioni Polistampa, Firenze 2003 mente di fibre sintetiche) utilizzate per la pesca. - Addio ai personaggi del Padule. Il Centro ricorda Leopoldo Cecchi e Maggiorino Papini, in «La Nazione, MonL’arte di intrecciare e lavorare le erbe palustri, tramandata tecatini» (2 gennaio 2011) di generazione in generazione fino agli anni Sessanta, è rimasta, con il trascorrere degli anni, nelle mani di po- - Le zone umide della Toscana settentrionale, http://www. chi personaggi, che di storie di padule e di impagliatu- zoneumidetoscane.it Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 19 PARLIAMO DI... CIAK THERAPIES N° 2 “American Beauty” 1999 ► CONSIGLIATO A… Tutti (esclusi i bambini sotto i 14 anni), in particolar modo gli eterni sognatori; potrebbe essere una buona scuola anche per chi è eccessivamente puritano o per chi, per natura, tende a non cogliere le sfumature e a vedere ogni cosa, bianca o nera. a cura di Melania Ferrali ► DA VEDERE CON… Questo FILM, con la “F” e pure il resto maiuscoli, per mio modestissimo parere, suggerisce una riflessione interiore che merita di essere vissuta ed apprezzata, privatamente; al limite con pochi intimi, sulla nostra stessa frequenza d’onda. CAST Regia SAM MENDEZ Sceneggiatura ALAN BALL Montaggio TARIQ ANWAR CHRISTOPHER GREENBURY Fotografia CONRAD HALL Musica THOMAS NEWMAN Lester Burnham KEVIN SPACEY Carolyn Burnham ANNETTE BENING Jane Burnham THORA BIRCH Ricky Fitts WES BENTLEY Angela Hayes MENA SUVARI Colonnello Frank Fitts CHRIS COOPER Buddy Kane PETER GALLAGHER ► DOVE… A casa, seduti comodamente sul divano o sulla poltrona (se non avete nemmeno uno dei due, compratevelo perché non si può vedere un film su una sedia!), con un infuso di camomilla fumante, per placare l’eccessiva euforia che il film provocherà negli animi più sensibili e ricettivi. Se preferite si può anche sostituire la camomilla con i classici pop corn e magari una birra o una coca cola. ► QUANDO… Senz’altro dopo cena, magari in seconda visione, se si ha davvero voglia di un film che lasci il segno (se si è troppo stanchi, evitare: sarebbe un peccato perdersi anche solo 1 minuto di visione per un calo della palpebra e peggio, mettersi a russare se si è in compagnia). ► LA TRAMA IN POCHE PAROLE… Lester Burnham è un uomo di 42 anni, ha un lavoro che detesta, una moglie ambiziosa e una figlia con una bassa autostima. Molti di noi si rassegnano ad una vita fatta di abitudini, convincendo noi stessi che quello è il massimo che possiamo chiedere alla vita e che a 40 anni non si può sconvolgere la propria esistenza, ma cosa farà Lester? Come influiranno le sue azioni sulla vita degli altri personaggi? ► CONSIDERAZIONI PERSONALISSIME… Che dire? Ho rivisto di recente American Beauty, non soltanto per rivivere fresche, tutte quelle emozioni che suscita in me ogni volta e potervele così, trascrivere più esattamente nelle mie considerazioni personali; ma anche perché questo film è uno dei principali motivi per cui io amo così tanto il cinema; è ironico, vivo, geniale, terribilmente sincero, a volte anche triste sì, ma consapevole che la tristezza è parte della felicità, così come qualsiasi altra cosa e il suo opposto; è ben diretto, direi egregiamente recitato, soprattutto da Kevin Spacey e Annette Bening (di un ironia adorabile!), grande fotografia e non per ultimo, una forte sceneggiatura con dialoghi e frasi indimenticabili, come quella che ho scelto di trascrivervi qui nella nostra rubrica. Non mi resta che lasciarvi alla ricerca e visione del film, anticipandovi che la prossima recensione sarà su un film candidato a miglior film straniero agli Oscar 2011. Che la forza sia con voi! PREMI: - OSCAR MIGLIOR FILM - OSCAR MIGLIOR REGIA - OSCAR MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA - OSCAR MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE OSCAR MIGLIOR FOTOGRAFIA - GOLDEN GLOBE MIGLIOR FILM DRAMMATICO - GOLDEN GLOBE MIGLIOR REGIA - GOLDEN GLOBE MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE 20 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 Q AGRARIA MONTALBANO DOVE PUOI COLTIVARE LA TUA PASSIONE “CONCIMARE CON EQUILIBRIO” uando usciranno queste righe sarà già tempo di concimazioni, in particolare per chi usa concimi organici e organo-minerali, i quali hanno tempi più lunghi per la cessione degli elementi nutritivi da cui sono costituiti. Naturalmente, non ci stancheremo mai di ricordare che le concimazioni sono uno dei momenti più importanti nella gestione di un podere e che le stesse devono essere pensate come un arricchimento (cosa ben diversa dall’”aggiunta”) delle sostanze nutritive nel terreno e che devono essere ben equilibrate, non solo perché a causa del continuo aumento dei prezzi dei prodotti di base anche i concimi hanno un costo significativo ma soprattutto perché le piante rimangono sane e si hanno buoni raccolti là dove i terreni sono ben equilibrati. Allora, ci permettiamo di ricordare che, in particolare per l’olivo, un buon concime si deve basare su 3 macroelementi che possono scarseggiare nel terreno (azoto, fosforo, potassio) che vanno uniti ai cosiddetti microelementi, in particolare il magnesio e il boro; ricordando che molto spesso sono proprio i microelementi che determinano la qualità del prodotto. In particolare, l’azoto è l’elemento più importante per una migliore attività produttiva in quanto stimola l’accrescimento, favorisce la formazione dei germogli e dei fiori, agisce sull’allegagione e sullo sviluppo dei frutti; mentre il fosforo, meglio se insieme al calcio, è necessario per la formazione dei germogli e per la riproduzione; la loro carenza si riflette su scarsi sviluppo vegetativo e di fruttificazione. Il potassio è molto importante per una buona fruttificazione, regola il consumo d’acqua della pianta attraverso la duplice azione di ritenzione idrica nei tessuti e di controllo della traspirazione. Inoltre aumenta la resistenza della pianta agli eccessi di temperatura e alle malattie fungine (che grazie al cambio climatico in atto sono in deciso aumento). Mentre i microelementi sono importanti per gli equilibri nelle varie funzioni delle piante. Nel quadro complessivo della nutrizione delle piante e in particolare dell’olivo, assume particolare importanza la sostanza organica, la cui presenza nel terreno è di fondamentale importanza perché migliora la struttura del suolo, attiva la vita microbica e favorisce l’assimilazione degli elementi nutritivi da parte della pianta, oltre a favorire la ritenzione idrica nel terreno. La scelta del concime avviene in base alle esigenze dell’agricoltore e delle diverse coltivazioni (vite, olivo, ortaggi, cereali, ecc.) e a seconda delle varie fasi vegetative. I concimi si trovano in forma liquida o solida e questi ultimi possono essere microgranulari, granulari o pellettati. Ma noi siamo a disposizione con un’ampia gamma di prodotti che coprono tutte le esigenze (anche delle tasche) degli appassionati di agricoltura e con le proposte e le soluzioni più opportune. Avviso per i cacciatori: dopo l’epidemia di uccelli da richiamo che ha provocato gravi danni agli uccellatori di tutta Italia, l’AGRARIA MONTALBANO si è fatta carico di organizzare una pubblica assemblea con il Dr. Vergerio, titolare della Canary (il maggior produttore di mangimi per uccelli da richiamo) per esaminare le problematiche legate a questa situazione. L’assemblea si è svolta giovedì 25 gennaio presso la Casa del Popolo di Mastromarco. Per informazioni sull’argomento rivolgersi alla nostra sede. Da ricordare SI SEMINA: in vivaio e in serra: lattuga, cavoli, basilico, peperoni, melanzane. SI TRAPIANTA: in serra: lattuga, cavolo cappuccio, gentile. SI RACCOGLIE: in pieno campo e/o in serra: cavolfiore, cavolo insalate, radicchi. verza, ALTRI LAVORI: se il terreno non è gelato, prepararlo alle coltivazioni primaverili, lavorando in particolare i terreni argillosi, al fine di beneficiare dell’azione strutturante del gelo e del disgelo delle zolle. NEL FRUTTETO: rinfoltire le piantagioni di olivi e viti, sempre che il terreno non sia intriso d’acqua o gelato. IN GIARDINO: continuano le operazioni di potatura e concimazione dei cespugli e delle piante arbustive; visto l’andamento “rigido” di questo periodo si ricorda l’utilità di acquistare i “cappuccioni” per proteggere le piante in vaso. Si ricorda di apportare sostanza organica agli agrumi tramite lupini macinati. NEL PRATO: Dario Bechini Perito Agrario AI LETTORI: Dal prossimo numero di Orizzonti, proveremo a cambiare questa rubrica che ci ha accompagnati fin dal primo articolo, lavorando ad una modifica radicale dell’idea; vogliamo introdurre il lunario, cioè l’attenzione alle diverse fasi della luna per la coltivazione di orti e giardini e non solo. In fondo, anche questa non è un gran novità; molti dei nostri lettori e dei nostri clienti seguono con attenzione le fasi della luna e decidono in base a quelle fasi come comportarsi con la terra e la sua cura. Se il prato è stato curato nel modo giusto nei mesi precedenti, in questo mese non sono molti i lavori da eseguire. Evitare di calpestare troppo il manto erboso. Approfittate del tempo libero di questo mese per controllare la funzionalità dei macchinari come per esempio il rasaerba. IL PROVERBIO DEL MESE: “Inverno asciutto, d’estate il frutto ”. Naturalmente, per le esigenze di ognuno, siamo a disposizione per sopralluoghi in azienda e per consulenze personalizzate presso la nostra sede in via P. Togliatti, 334 – Mastromarco, Lamporecchio (PT) Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 21 LAMPORECCHIO DOMIZIO TORRIGIANI, LAMPORECCHIANO, GRAN MAESTRO DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA DAL 1919 FINO AL 1925, UN PERSONAGGIO ENIGMATICO. - Iª parte - di Stefano Ferrali N el numero 20 di Orizzonti (luglio/agosto 2010), il nostro Direttore Massimo Mancini ha intervistato Michela Rinati che ha parlato dell’azienda di famiglia e delle origini del brigidino. In un passaggio è venuto fuori che un lamporecchiano.. “Domizio Torrigiani, Gran Maestro della Massoneria, li inviava all’Imperatore di Germania e Re di Prussia Guglielmo II”. Incuriosito su questo personaggio in grado di avere co1 noscenze così altolocate, ho fatto delle ricerche e sono venuti fuori alcuni aspetti talmente interessanti che ci vorrebbero tutte le pagine di questo mensile per elencarli tutti. Come non basterebbero forse due Orizzonti, per parlare delle infinite sfaccettature della massoneria. Ritengo però che non sia questo il luogo dove approfondire l’argomento, affronterò quindi la vicenda di Domizio Torrigiani quasi esclusivamente dal punto di vista storico. Cercando su internet è facile reperire dati sulla sua vita, ma molto più interessante è leggere i libri «Il ‘Gran Maestro’ Domizio Torrigiani» di Marco Francini e Gian Paolo Balli, edito nel 2003 dalla C.R.T. (foto 1) e soprattutto «Il dottore e il Maestro. Al confino di polizia con Domizio Torrigiani” di Alcide Garosi, edito nel 2008 dalla “Primamedia editore». Quest’ultimo testo è un documento storico eccezionale, inedito fino ai nostri giorni, dove Domizio Torrigiani, il suo dramma quotidiano, le sue idee, la sua figura, sono raccontati da un giovane medico (Alcide Garosi), che lo ebbe in cura nel momento più difficile della sua vita: esattamente in quei pochi mesi del 1929 che Torrigiani passò al confino di polizia a Montefiascone costretto dal fascismo. In questo libro, che invito tutti a leggere anche se non è facilmente reperibile, viene illustrata una particolare conversione del giovane medico Garosi, il quale, pur essendo segretario del fascio di Montalcino, dopo quest’incontro rinnegò le sue idee politiche per aderire ai valori e agli ideali della massoneria. E qui voglio fare un breve inciso: sarebbe sbagliato intendere il concetto di massoneria così com’è emerso dalle spiacevoli vicende che si sono evidenziate negli ultimi anni, e sto pensando alla P2, alla P3.... oppure alla più recente P4, dove questo mondo è apparso soltanto in maniera negativa. La massoneria di quel tempo era il frutto dei movi- 22 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 menti patriottici che avevano portato all’unità d’Italia. Aveva forti caratteristiche anti-clericali, questo perché il potere temporale dei papi aveva ritardato e intralciato la costituzione di uno stato italiano. Lo storico Di Luca ci ricorda che i grandi maestri della massoneria dopo l’unità d’Italia (compreso Torrigiani), erano quasi tutti provenienti da esperienze significative di militanza politica nelle file della sinistra democratica, se non addirittura di quella estrema. Quindi attenzione a non fare confusione parlando di massoneria... Gustavo Raffi, attuale Gran Maestro del “Grande Oriente d’Italia” e autore della prefazione sul 2° libro su Domizio Torrigiani ha dichiarato: “Quando nel mondo la canaglia impera, la patria degli onesti è la galera”!! -----------------------Domizio Torrigiani nacque a Lamporecchio il 19 luglio 1876 (N.d.R. Wikipedia riporta erroneamente la data del 19 gennaio 1876), è stato l’ultimo proprietario della villa di famiglia, che nella memoria storica delle persone più anziane del nostro paese è ancora conosciuta come “Villa Torrigiani” (l’attuale “Villa del Parco” - foto 2 - da www.villadelparco.net ). La famiglia era di nobili origini e proveniva da Firenze, suo padre Luigi (dagli archivi del Comune di Lamporecchio) nel 1879 alla voce ‘professione’ - è registrato come “possidente”, mentre la madre Rosa risulta ‘attendente alla famiglia’. Riporto fedelmente dal libro di Marco Francini e Gian Paolo Balli: «Nel 1876.... i Torrigiani vivono nella loro casa di Lamporecchio, in località detta “Il Muro”, ma ne possiedono un’altra in località “Al Poggio”, verso San Baronto, abitata dalle famiglie molto numerose di Pietro e Angiolo Morosi, probabilmente contadini mezzadri che lavorano la loro terra...». Quando inizia il 1900, la famiglia Torrigiani si trasferisce a Firenze, mentre Domizio si laurea in giurisprudenza all’Università di Pisa. I Torrigiani ogni estate ritornano nella villa di San Baronto, nel frattempo, Domizio entra giovanissimo nella massoneria. A Lamporecchio diventa amico di Idalberto Targioni (N.d.R. personaggio di grande importanza per la nostra storia locale, del quale parleremo in una prossima edizione di Orizzonti), fervente socialista di ben otto anni più anziano di lui. Con il Targioni, Domizio condivide uno dei principi più basilari dell’ordinamento massonico di quel tempo: l’anticlericalismo! Domizio non ebbe mai simpatia per i preti e la Chiesa in generale...forse cominciò fin da subito; si narra, infatti, che dopo la sua nascita da un parto difficile, il parroco mise in dubbio la validità del suo 2 battesimo che dovette quindi essere fatto due volte! Comunque l’amicizia tra il Targioni e il Torrigiani proseguì anche dopo che l’avvento del fascismo li portò su fronti politicamente opposti. La Iª Guerra Mondiale era finita da poco e a Lamporecchio, come in tutta la nazione, era tutto un fiorire di parchi della rimembranza, bandiere e sfilate. Il termine “patria” era diventato il collante, che univa schieramenti contrapposti, su documenti d’archivio risulta che l’ex sindaco Targioni (espulso dal P.S.I. per aver aderito al credo fascista) “...presiedeva un comitato per l’erezione di un monumento ai caduti di guerra nella piazza di Lamporecchio con il contributo dell’avvocato Domizio Torrigiani”. Mentre la stessa cosa era avvenuta a San Baronto dove sia il parroco Silvio Benedetti e Domizio Torrigiani avevano versato un contributo alla realizzazione. Dopo quest’ultimo episodio, il Torrigiani si trasferì a Roma e il 23 giugno 1919, tre mesi dopo la creazione dei “fasci di combattimento”, a Palazzo Giustiniani fu eletto Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Quindi un periodo brevissimo intercorse tra i due avvenimenti, è indubbio che la massoneria e il suo Gran Maestro appoggiarono l’avvento del fascismo che era visto come un modo per creare una nuova Italia. Un paese diverso, che dall’interventismo, dall’anticlericalismo iniziale e da Vittorio Veneto potesse ripartire verso una società più giusta. Ben presto però il Torrigiani si accorse che molte cose non erano o si erano evolute in maniera ben diversa da come inizialmente erano state presentate al popolo italiano. Intanto il 12 febbraio 1921, Domizio si sposò a Firenze con Ada Sbisà, la sua residenza era ormai a Roma e saltuariamente veniva a Lamporecchio nella sua villa. Il regime fascista iniziava a far vedere il suo vero volto e il 15 febbraio 1923 dispose l’incompatibilità di appartenenza tra la massoneria e il P.N.F. (N.d.R. Partito Nazionale Fascista). Mussolini storicamente era un LAMPORECCHIO “mangiapreti”, ma era soprattutto un grande opportunista. Infatti, consapevole che l’Italia era ed è un paese fondamentalmente cattolico, individuò nella massoneria il nemico da colpire per procurarsi una patente di credibilità sulle masse dei fedeli. Il suo regime era ossessionato, come quasi tutti i governi fortemente autoritari, dai complotti e dai tradimenti. Aveva la necessità di controllare tutto e non poteva tollerare che esistessero società segrete che potessero operare a sua insaputa. Domizio Torrigiani si era illuso di potervi convivere e magari limitarne gli effetti negativi. Invece le logge massoniche iniziarono ad essere quotidianamente devastate da “squadracce fasciste”, anche la casa natale di Domizio a Lamporecchio, fu incendiata. Con il suo grande senso dello stato e la sua grande sensibilità politica, Torrigiani non andò mai oltre le righe, anche per tutelare l’incolumità dei suoi “fratelli”. Dopo il delitto Matteotti, Torrigiani prese definitivamente le distanze dal fascismo definendo quell’omicidio “..un delitto enorme frutto dell’abitudine alla violenza e all’impunità....”. In seguito a false accuse messe ad arte dal regime che lo accusavano di aver partecipato alla preparazione del presunto (e probabilmente falso) attentato a Mussolini del 4/11/1925, venne emanata la legge Rocco che mise al bando le società segrete. Torrigiani, prima che fosse pubblicata sulla gazzetta ufficiale, sciolse tutte le logge del Grande Oriente d’Italia per evitare le rappresaglie fasciste. Nel febbraio del 1926 lasciò l’Italia, ufficialmente per motivi di salute e si recò in Francia (costa azzurra) per curarsi. È proprio qui che sta la grandezza del personaggio di Domizio Torrigiani: lui in esilio in Francia non accettò di rimanere “al sicuro” mentre i suoi “fratelli” e amici più cari dovevano affrontare in Italia il processo per “tentato omicidio premeditato” e “per tentativo di guerra civile”! Domizio, anche perché rimasto vedovo, in quei giorni decise di tornare a Roma per testimoniare al processo, nonostante tutti lo sconsigliassero .... “Ho deciso di tornare e tornerò!... è mio dovere esser vicino ai miei fratelli in pericolo, pur sapendo che la mia presenza non sarà loro di alcuna materiale utilità”. Gli imputati evitarono la condanna a morte (30 anni di carcere), ma Torrigiani il giorno dopo la sentenza venne arrestato e condotto prima nel carcere di Regina Coeli e poi inviato al confino di polizia per 5 anni nell’isola di Lipari. Qualcuno, in tempi recenti, ha affermato che Mussolini “mandava la gente a far vacanza al confino”!!! continua nel prossimo numero..... Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 23 LAMPORECCHIO IO, UOMO DA MARCIAPIEDE Q ualche tempo fa, tornando verso casa dopo aver preso il Giornale, vidi una signora piuttosto robusta scivolare e cadere sul marciapiede sinistro all’imbocco di via Vitoni e subito mi slanciai cavallerescamente ad aiutarla, non ero in procinto di uccidere il drago per salvare la fanciulla indifesa, ma lo spirito era quello. In effetti, dovevo affrontare non un drago, ma il concreto pericolo della subdola e maligna scivolosità del marciapiede bagnato e quindi pattinai e caddi rovinosamente accanto alla dama battendo pesantemente il coccige, Ahi che dolore! In lamporecchiano antico: “di que’ patiri!”. Chiusi gli occhi e patii in silenzio, i grandi dolori sono muti… Quell’inguaribile ottimista di Shakespeare afferma: “nessuna buona azione resterà impunita”: una folla si radunò intorno a me ridendo fragorosamente in modo indisponente. Ripensandoci, forse non era una folla e forse non mi stava deridendo, in lamporecchiano antico: stramonando¹; ma lipperlì la mia impressione fu quella. Il Toscano vuole magari far rabbia, ma mai compassione, perciò partecipai immediatamente all’ilarità generale sganasciandomi dalle risate dominando il mio strazio. “If you can’t win, join them”, se non puoi vincere, unisciti a loro! Balzai in piedi agilmente, o meglio più alla svelta possibile come mi permisero i miei cento chili e i 76 anni suonati e aiutai a rialzarsi la signora che sarà stata alta sì e no un metro e cinquanta, ma che pesava sicuramente almeno quanto me e in più aveva i tacchi che, anche se non altissimi non facevano presa sul cemento rugoso. Il Bardo afferma ancora: “gli uomini perdonano solo a Dio il bene ricevuto” e infatti la dama salvata invece di ringraziarmi, mi redarguì severamente e mi schernì con coloriti accenti meridionali che nemmeno afferrai del tutto. Come Dio volle riguadagnai la porta di casa mia che distava solo una quarantina di metri, ma il tragitto fu lungo e doloroso a causa dell’osso sacro atrocemente contuso che mi faceva camminare un po’ in tralice. Appena dentro casa stavo per lasciar partire un ululato alla Fantozzi ma stoicamente repressi il grido e mi limitai a gemere sommessamente. Solo il mio indomito cuore (non era lì la mia pena) mi 24- Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 di Ferruccio Ubaldi condusse alla mia poltrona preferita, dove sedetti con lentezza prudente e dove restai a meditare tristemente come Mario sulle rovine di Cartagine, solo col mio dolore. Io non so proporre il rimedio, ma ambedue i marciapiedi in ripida pendenza all’imbocco di Via Vitoni sono davvero una trappola in caso di pioggia e qualcosa andrebbe fatto. ¹ Stramonare = schernire con particolare spregio. Qui sotto la copertina del famoso film ironicamente ricordato da Ferruccio Ubaldi LAMPORECCHIO LE POESIE DI FERRUCCIO N el numero di dicembre della nostra rivista, abbiamo pubblicato in maniera errata due poesie inviate dal nostro amico e prezioso collaboratore Ferruccio Ubaldi. Questo perché, per motivi di spazio era impossibile seguire lo schema esatto indicato dall’autrice. Quindi, per maggior chiarezza, in questo numero le riproponiamo nella loro forma originale. Riportiamo inoltre le parole usate da Ferruccio per presentarle: “......... Dopo aver pensato al corpo, voglio proporvi due poesie di una giovanissima poetessa che mi hanno colpito in modo particolare. Nel prossimo numero svelerò il nome dell’autrice”. Buona Lettura!! LA TRISTEZZA Dopo una lunga giornata di tristi verità Ti devi solo rinchiudere in un corridoio buio La tristezza, un corridoio senza vie di fuga, non puoi scavalcarlo né abbatterlo, puoi solo percorrerlo, poi chi prova scorciatoie e devia il suo percorso resta lì e non vi esce mai più, ma dopo averlo percorso senza deviazioni e arriva alla fine capisce che il corridoio non c’è mai stato e che le lacrime sono scomparse. L’AMORE Che vuol dire amare? Me lo chiedo da sempre Non si sa che cosa è, Lo senti quando è vero, Lo senti nel cuore È bellissimo, Lo vorrei provare Ma che cosa è l’amore? È abbracciare, È amare, È baciare Lo senti nel cuore. Lo vorrei sentire Come lo senti? Lo senti Tu scappi Tu parli di lui o lei Tu gli vai incontro, Ma lui non ti ascolta Lui ti guarda ti scruta E poi lo capisci, È l’amore. Com’è l’amore? È bello. È strano. È dentro di te. Insomma lo sentirò È l’amore. Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 25 LAMPORECCHIO BORGANO: UN GRANDE ESEMPIO DI COLLABORAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA L e attività didattiche nella Scuola dell’Infanzia, intesa come “ambiente di vita”, di relazioni ed apprendimenti, si basano oltre che sulla programmazione di esperienze educative curriculari, anche sulla progettazione di laboratori didattici, indirizzati a creare per i bambini un contesto di apprendimento ricco di significati. Ciò ha dato nel tempo ad una sorta di progettualità partecipata, che vede docenti e genitori impegnati, attingendo a risorse educative del territorio, a predisporre situazioni di apprendimento che sappiano parlare i molteplici linguaggi dei bambini. Per questo noi genitori della Scuola dell’Infanzia di Borgano in collaborazione con le insegnanti, come ormai è abitudine da diversi anni, abbiamo organizzato due divertenti eventi in occasione del Natale. Il giorno 8 dicembre si è svolta la Festa dell’Albero di Natale con una cena presso “La Taverna04” con il catering de “La Paneria” a cui hanno partecipato le famiglie dei bambini e molti amici della nostra scuola. La cena è stata accompagnata da musica, da un’allegra tombola in cui sono stati messi in palio molti premi e si è conclusa con diversi giri di Mercante in Fiera. La serata è stata veramente piacevole!! Il giorno 16 dicembre si è svolta presso la Sala del Brigidino di Borgano, la Festa di Natale dove i genitori hanno messo in scena “La Sirenetta” in cui, dietro il racconto letto dalla maestra Teresa, hanno “interpretato” i divertenti personaggi in modo veramente originale. Importanti sono stati i contributi dati dalle mamme, che hanno disegnato le scenografie e fatto i costumi, con suggerimenti e contributi concreti ed efficaci offerti dal Prof. Paolo Peri. Nell’attesa dell’arrivo di Babbo Natale, la Banda Musicale “G. Puccini” ha reso suggestivo il momento suonando l’Inno di Mameli, coinvolgendo tutte le persone presenti, compresa la nostra Dirigente Scolastica la Dott.ssa Mancini Daniela presente alla festa, e poi accompagnando l’arrivo di Babbo Natale con le note di “Jingle Bells”. I bambini per ringraziarlo lo hanno intrattenuto con uno spettacolo preparato con l’insegnante di musica. A conclusione della serata si è svolta la lotteria. Quest’anno la generosità sia di chi ha dato il materiale per confezionare i cesti natalizi, o comunque doni da mettere in palio, sia di chi ha comprato i biglietti, è stata veramente inaspettata, a dimostrazione del calore con cui tutte le persone aiutano la nostra scuola. Le ditte ed i negozi sia di Lamporecchio ma anche dei paesi vicini hanno dato tanto materiale soprattutto alimentare che ha permesso ai genitori di confezionare un numero elevatissimo di ceste, ma anche tantissimi regali di pregio e di valore che hanno contribuito a rendere molto ricca la lotteria e fa vendere così un elevato numero di biglietti. Queste iniziative sono importanti per diversi motivi: innanzitutto sono state occasione di socializzazione tra i genitori in modo più approfondito rispetto ad un veloce incontro quando portano i bambini a scuola o si incontrano alle riunioni periodiche. Ma uno scopo importantissimo è la raccolta di fondi per lo svolgimento di attività didattiche in quanto la precaria condizione economica degli Istituti Scolastici, a seguito dei tagli della spesa pubblica, rende impossibile la realizzazione di progetti senza contributi esterni; questi fondi permettono alle insegnanti di garantire sempre nuove ed interessanti esperienze al fine di affrontare le sfide che in futuro attendono i nostri bambini. Anche quest’anno grazie alla generosità di tutti, i fondi raccolti sono stati consistenLe foto sono state gentilmente offerte da ti e permetteranno, nei prossimi mesi, di realizzare attività Foto Immagini LAMPORECCHIO (PT) laboratori quali psicomotricità e musica (già in fase di svolgimento), ma anche laboratori di danza, acquaticità, gite ed uscite didattiche. TUTTI I BAMBINI, I GENITORI, LE INSEGNANTI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI BORGANO RINGRAZIANO TUTTI COLORO CHE HANNO CONTRIBUITO A QUESTE INIZIATIVE FORNENDO MATERIALE PER I PREMI E ACQUISTANDO BIGLIETTI PER LA LOTTERIA. UN RINGRAZIAMENTO ANCHE A TUTTI COLORO CHE HANNO PARTECIPATO ALLE NOSTRE FESTE. I GENITORI 26 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 LAMPORECCHIO IL MOLINO GIANNONI FRA PASSATO, PRESENTE di Maddalena Mirandi E FUTURO - Parte I - A aumentò notevolmente volte per raccontare una per la famiglia Giannostoria basta sempliceni, tanto da rendersi nemente osservare la recessario l’inserimento altà che abbiamo ogni giorno di una macina ausiliaria a carbone nel sotto gli occhi. Lamporecchio piazzale. La guerra aveva portato fame è un paese che ha tanti mulie miseria e spesso Alfredo regalava, a ni: quello che salta certamente chi non ce l’aveva o non la poteva paagli occhi è la fitta presenza di gare, la farina per fare il pane, unico queste costruzioni, piccole e alimento che, in tempo di guerra, congrandi, le quali danno un tocsentiva la sopravvivenza. I tedeschi, co paesaggistico caratteristico Alfredo e Alma Giannoni predatori e affamati, misero, durante e particolare al nostro territola guerra, due guardie di piantone al rio. Il Molino Giannoni mulino, per controllare le macinate: è indubbiamente uno dei nonostante questo la gente veniva a più antichi mulini – se non macinare il grano, nascosto dalle razil più antico – del nostro zie dei tedeschi, anche di notte; c’era paese, probabilmente per un senso di comunità importante in la sua posizione centrale. quegli anni e tutti si aiutavano l’uno L’attuale costruzione ricon l’altro. In più Alfredo, per sfugsale al 1626 e, all’epoca, gire alle razzie continue dei tedeschi, comprendeva sia il frantoun giorno nascose gli animali in una io che il mulino, entrambi buca che aveva scavato sul ciglio del appartenenti alla Fattoria rio [perché i tedeschi non li vedesdi Spicchio. Ancor prima sero, n.d.r.] mentre, un’altra volta, del 1600 il mulino era colmurò prosciutti e altri viveri in una locato più in direzione del stanzetta interna del mulino, ritroCioli, in un punto chiamato Alfredo Giannoni e Leopoldo (Poldo) Melani vandoli “intatti” dopo la liberazione. “La Grotta” dove, ancora oggi, sono visibili dei rudeDurante la guerra, inoltre, c’era chi, ri. Verso la fine dell’800 il mulino pur di sfamarsi, le inventava tutte. Un giorvenne acquistato da Alfredo Gianno Alma, la moglie di Alfredo, casalinga noni detto “il sordo” - perché lo devotissima, ebbe la sfortuna di essere era diventato a furia di macinare il sorpresa nella sue faccende quotidiane da grano – o “banda”. Il mulino era il un gruppo di persone con la divisa tedesca punto di riferimento dei contadini che le intimarono a gran voce “Dateci il che, dal centro del paese e dalle grano”: fortuna volle, però, che lei riconofrazioni, andavano a macinare il scesse in uno dei soldati, una persona del grano, l’orzo e le varie granaglie. posto, al quale lei disse esplicitamente di Al mulino lavoravano a pieno averlo riconosciuto… Finì anche la guerra ritmo Alfredo e i suoi due figli: e l’attività del mulino potè riprendere norGino, detto Gigetto, e Venturino. malmente: nel frattempo, agli inizi degli Spesso la farina veniva consegnaanni ’40 Gigetto si era sposato con Emma, ta direttamente “a domicilio”, perdi provenienza montecatinese, detta “la ché capitava che i contadini non mugnaia”: appassionata di allevamento avessero i mezzi per trasportare la di animali [vendeva di tutto: maiali, uova, farina, la crusca (per gli animali) polli, galline…] fu lei, insieme a Gigetto, e i vari farinacei. Durante la sea continuare l’attività al mulino quando conda guerra mondiale Venturino, Alfredo smise di lavorare. Il tempo scorclasse 1917, venne chiamato alle re veloce e arrivarono anche gli anni del armi mentre sia Alfredo che Giboom economico. getto rimasero a lavorare: il lavo- Venturino Giannoni e altri amici [continua nel prossimo numero….] ro, nonostante la fame e la guerra, fanno il bagno nella “gora” NON PERDERTI IL PIACERE DI LEGGERE ORIZZONTI.... FORSE NON SAI CHE LO PUOI RICEVERE DIRETTAMENTE A CASA TUA! DIVENTA SOCIO E LA RIVISTA TI ARRIVERÀ COMODAMENTE PER POSTA contatta la Redazione allo 0573 803029 oppure manda una mail a [email protected] Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 27 LAMPORECCHIO “DITELO ALLA REDAZIONE” Invitiamo i lettori a contattare, tramite posta o e.mail, la redazione di “Orizzonti” per segnalare problematiche, proposte o suggerimenti, daremo voce alle vostre idee ed alle vostre segnalazioni che saranno pubblicate in forma anonima nel totale rispetto della privacy LE LETTERE DEVONO COMUNQUE ESSERE FIRMATE, ALTRIMENTI NON POTRANNO ESSERE PUBBLICATE - tel./fax 0573-803029 - e.mail: [email protected] - 1) GRAZIE RAGAZZE… - “Abbiamo trascorso l’ultimo mese un po’ tutti preoccupati dalle conseguenze della crisi economica e dalle decisioni del nuovo governo, barcamenandoci tra la fase 1 già approvata, la fase 2 appena annunciata e la fase 3 di primavera ancora da delineare. Tutti ci stiamo chiedendo se e come riusciremo a conservare il nostro lavoro, il nostro reddito, le nostre aspettative per il futuro, in particolare per i nostri figli, soprattutto vivendo in piccole comunità come le nostre dove i servizi scarseggiano o sono più costosi che nelle grandi città. In questa incertezza e questo grigiore generale era difficile stare allegri e aver voglia di festeggiare. Eppure un sorriso e un barlume di speranza ci è stato donato da un gruppo di 12 giovani donne che, amiche da sempre, hanno organizzato il Concerto Natalizio “Insieme per Natale” e ci hanno allietato con le loro voci angeliche e con la semplicità dei canti tradizionali in due splendide serate, una alla Chiesa di Porciano e una alla Chiesa di San Baronto. In ordine alfabetico Sara Bonfanti, Elena Caldesi, Silvia Ciaramella, Maela e Miriam Chiappini, Simona Moroni, Stefania Morosi, Daiana e Irene Nardini, Isabella Nesti, Roberta Niccoli, Sara Pratesi. Grazie ragazze, per aver risvegliato ancora per quest’anno la speranza che qualcosa di meraviglioso possa accadere nella nostra vita e nelle nostre famiglie, grazie per quella pausa di pace e di umanità che ci hanno fatto pensare che nonostante tutto è ancora bello poter vivere in piccoli centri come i nostri”. - Lamporecchio, 07/01/2012 - Sandra Palandri 2) IL VALORE DELL’EDUCARE - “Nel precedente numero di Orizzonti i “nostri” bambini ci hanno fatto un regalo che non dimenticheremo. Un regalo che restituisce valore al nostro mestiere, che dà alla nostra attività fiducia in un momento critico e attribuisce la giusta importanza ad un servizio che serve e servirà a chi come noi è mamma e lavora. La comprensione ed il coinvolgimento dei genitori nella gestione del nostro servizio rappresenta un passo importante di apertura nei confronti della cittadinanza e di sostegno concreto e morale a beneficio di un’attività VERAMENTE UTILE. Ci auguriamo che anche in futuro come oggi sia riconosciuto il valore dell’educare. Un ringraziamento sincero a tutti i genitori”. - Le educatrici della trottola 3) IL MURO DEI GIARDINETTI- “La nuova entrata nel muro dei Giardinetti risolve un grave problema di viabilità pedonale più volte segnalato all’Amministrazione del Comune di Lamporecchio dai cittadini che abitano in Via Matteotti e Via Minghetti. Io stesso, come consigliere comunale della passata amministrazione, avevo presentato in almeno due occasioni un’interrogazione alla Giunta affinché prendesse atto della pericolosità del passaggio pedonale all’angolo tra Via Matteotti e Via Verdi. Sono grato che il Sindaco abbia accolto tali richieste. Siamo tutti consapevoli della provvisorietà della soluzione attuale, ma ritengo molto più importante aver dato priorità alla sicurezza dei cittadini”. - Luca Pistolesi 4) SUDICIUME - “Gent.le Direttore, mi scusi se ho intitolato la mail sudiciume...ma come può vedere dalla foto è una vera vergogna! Ieri alle h. 16,30 mentre camminavo in loc. Varignano vicino all’intersezione con il percorso della salute.... che dire è uno schifo!! (N.d.R. assorbenti usati!!) - Un cittadino - (lettera firmata) 5) GRAZIE CHIARA! - “Vorrei ringraziare a nome di tutte le mamme del nido l’assessore Chiara Francesconi per l’attenzione che ha dimostrato (risolvendo tutto) alla nostra pratica. - Una mamma - (lettera firmata) CIAO LUCIANO I l giorno 15 dicembre 2011, Luciano Calugi all’età 79 anni è deceduto. Nel settembre del 2009 lo avevamo intervistato facendoci raccontare la sua vita, che coincideva in larga parte, con lo sviluppo e la crescita della frazione di Cerbaia. Fu un bell’incontro, ricco di emozioni e ricordi. Oggi, insieme ai figli Lauro e Claudia Calugi e la moglie Maria Pia Angeli, siamo a ricordarlo. Un uomo importante, dinamico, di quelli che nel dopoguerra, grazie ai sacrifici e l’impegno, hanno fatto l’Italia. Da Orizzonti giungano alle famiglie le più sentite condoglianze. 28 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 LAMPORECCHIO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE informa: Ricordiamo gli appuntamenti della stagione teatrale 2011/2012 Stagione di Prosa Comunicazione importante Riapre lo sportello sulle energie rinnovabili La Provincia di Pistoia in collaborazione con il Centro Nazionale Energie Rinnovabili di Legambiente, promuove anche per l’anno 2012 il progetto S.P.E.R. (Sportello Pistoiese Energie Rinnovabili). Lo sportello vuole offrire un servizio gratuito, capace d’informare, orientare e supportare privati cittadini, imprese ed associazioni di categoria nelle possibilità offerte in materia di risparmio energetico. Lo sportello di Lamporecchio sarà attivo su appuntamento da prendersi attraverso l’Ufficio Lavori Pubblici (tel. 0573/800639). È possibile ricevere informazioni rivolgendosi alla seguente mail: sportelloenergetico@ provincia.pistoia.it oppure accedendo al sito web http://www.provincia.pistoia.it/sper/. Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 29 LAMPORECCHIO LA BIBLIOTECA DEVE ESSERE RIAPERTA SUBITO!!! N ei giorni a cavallo delle feste di fine anno, i fre- diverse generazioni, nell’arco della settimaquentatori della biblioteca comunale hanno avuto na e che non è accettabile che un’Amminila brutta sorpresa di trovare chiusa la biblioteca, strazione si nasconda dietro i pallidi successi senza nessuna indicazione per la riapertura. Scadenze di di una stagione teatrale, sempre più ristretta e riservata ad prestiti, necessità di ricerche bibliograuna platea provincialmente quanto vagafiche, appuntamenti, tutto rinviato a …. mente snob. La Biblioteca comunale deve mah?!? Solo il 3 o il 4 gennaio è apparso essere riaperta subito! Essere arrivati al un sibillino cartello che avvisava che la pensionamento della bibliotecaria e non biblioteca comunale sarebbe stata riaperta aver pensato almeno 3 mesi prima a orgail 9 gennaio. Data puntualmente smentita nizzare il cambio vuol dire solamente che visto che la prima riapertura c’è stata il per questa Giunta la Biblioteca è un orpel10. Ma che è successo? Una cosa normale, lo inutile. Se così è, ci aspettiamo anche la bibliotecaria Sandra (alla quale vanno le dimissioni dell’altrettanto inutile asperaltro i nostri ringraziamenti per la sua sessore alla cultura! La biblioteca deve importante opera durata un trentennio), è essere riaperta subito e speriamo che non andata in pensione. In un posto normale, sia riaperta come qualche voce maligna sta l’amministrazione comunale avrebbe opedicendo da ben prima che la bibliotecaria rato per tempo per garantire la continuità andasse in pensione con l’affidamento ad di un servizio culturale particolarmente una ben individuata associazione culturale importante per la comunità e le sue diverse locale, sicuramente animata da ragazzi in generazioni, ma evidentemente Lamporecgamba e con tante idee valide, ma è bene L’ormai ex bibliotecaria chio non è un posto normale e allora il goche per un posto come quello, si pensi ad Sandra, in una immagine del 1987, quando ancora la verno locale decide che lo spazio forse più un regolare concorso o almeno ad un avviso era in via Gramsci. - da significativo dell’esercizio della cultura in sede pubblico in modo che anche altre presenze Orizzonti n. 10 - settembre 2009, articolo di questo comune può rimanere chiuso. Su culturalmente e professionalmente dotate Michela Cammilli questo, si sbagliano. Noi pensiamo invece (in biblioteconomia, per capirsi) abbiano la che la cultura sia un altro dei beni comuni e possibilità concreta di concorrere. che non può rimanere chiuso l’unico spazio usufruibile, da Ivano Bechini per SINISTRA PER LAMPORECCHIO 30 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 LAMPORECCHIO LE SCELTE VANNO PAGATE TUTTI INSIEME D opo le voci (per adesso) insistenti che vedrebbero l’amministrazione comunale pronta all’istituzione della TASSA DI SOGGIORNO a Lamporecchio, a danno degli addetti dei settori turistico-ricettivo e commerciale, ecco ora l’ultima infausta novità (peraltro già in vigore dal 01/01/2012) ad irreparabile danno del settore dell’edilizia privata locale e cioè l’AUMENTO DEGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE che colpirà indistintamente (e solamente) tutte quelle persone (se ancora ce ne fossero) che avranno intenzione di operare un intervento edilizio in ristrutturazione di un immobile preesistente oppure di costruirne uno nuovo sul territorio del nostro paese. Ciò sembrerebbe assurdo e paradossale, al limite del ridicolo ma è proprio così. Questo è ciò che ha preso corpo da una decisione dell’amministrazione comunale, avvalorata dal solo voto favorevole della maggioranza politica in consiglio comunale, per mezzo della quale viene previsto, a partire dall’anno 2012, un aumento tariffario relativo alle tasse, da versare per conseguire il solo diritto all’intervento edilizio, nella misura del 40% circa rispetto a quelle già vigenti per l’anno 2011. E’ semplicemente stupefacente (nel senso di allucinogeno) che possa esistere qualcuno che attualmente pensi a Lamporecchio come l’ultimo atollo, l’unica isola felice al mondo, un vero Eldorado, per chi vuole progettare un intervento urbanistico-edilizio. A tutto questo si aggiunge inoltre un ulteriore aumento indiscriminato (minimo del 50%) di tutti i diritti di segreteria che l’amministrazione comunale introiterà per tutto ciò che concerne l’attività collaterale e d’istruttoria che i dipendenti comunali svolgono a supporto dell’edilizia stessa, come per esempio il deposito dei documenti inerenti le pratiche da esaminare, il deposito di attestazioni a riguardo delle opere eseguite, il rilascio di certificazioni e attestazioni varie, ecc…. insomma, in futuro forse, dovremo pagare un tributo anche solo per poter entrare nel palazzo comunale. Tutto ciò è paradossale se pensiamo che, ora come non mai, il settore dell’edilizia vive un momento di crisi acuta difficilmente recuperabile e quindi non è comprensibile come qualcuno possa pensare anche minimamente di poter “far cassa” su certi tipi di attività. L’aspetto più grave di questo provvedimento è costituito dal fatto che non solo verranno tartassati in maniera decisiva ed irreparabile tutti gli operatori del settore ma cosa ancor più grave ciò interesserà soprattutto anche quegli ormai pochi cittadini che avevano programmato un intervento, anche di modesta entità, sul proprio fabbricato i quali non svolgendo attività edilizia a livello imprenditoriale non hanno nemmeno la possibilità di poter recuperare la maggior spesa imputandola ad una maggiorazione del prezzo di vendita del prodotto finito. Altro aspetto poi da considerare è rappresentato dal fatto che l’extragettito atteso dall’amministrazione comunale con questo tipo di manovra difficilmente verrà conseguito effettivamente; infatti a parere nostro c’è il concreto rischio del verificarsi di un’ulteriore contrazione sistemica con conseguenti possibili ripercussioni negative persino anche a livello occupazionale del settore. Inoltre preme ricordare che tutti i proventi degli oneri d’urbanizzazione devono essere restituiti alla comunità in termini di servizi specifici per la costruzione e manutenzione delle opere di pubblico interesse quali per esempio strade, parcheggi, piazze, marciapiedi, verde pubblico, fognature, acquedotti, illuminazione pubblica, scuole, asili, ecc…. e più in generale per tutti quegli interventi che dovrebbero portare ad uno sviluppo in termini di migliora- mento della qualità e della vivibilità degli spazi pubblici. Ma qui sta il vero problema! Questo salasso, con tutta probabilità e siamo sicuri di non sbagliarci, sarà necessario solamente per cercare di non lasciare al degrado gli interventi già effettuati in passato e quindi per pagare le spese di sola gestione di opere faraoniche per la dimensione della nostra comunità che sono state realizzate (vedi soprattutto il Parco Storico Rospigliosi ed il Teatro Comunale) senza pensare a come poi si dovessero reperire materialmente i fondi per mantenerle in uno stato di accettabilità….siamo davanti al classico caso del “passo più lungo della gamba” tanto per intenderci meglio. Quindi state pure tranquilli niente nuovi asili, marciapiedi, strade, parcheggi, fognature, ecc…., niente di niente e soprattutto niente di nuovo anche se promesso in campagna elettorale ed inserito in calce al programma politico amministrativo del quinquennio 2009/2014. E’ da considerare che negli ultimi tempi, a causa della grave situazione economica mondiale ed italiana in particolare, ci siamo avvicinati con passi da gigante al fatto che gli errori di valutazione delle amministrazioni locali sempre di più si ripercuotono direttamente sulle sorti economiche dei cittadini, i quali perciò hanno oggi più che mai il sacrosanto diritto di sapere in modo chiaro ed inequivocabile quanto gli sia costata la realizzazione, prima, e quanto gli costerà la futura manutenzione, poi, di un’opera pubblica. Per cui visto che la maggioranza dei cittadini di Lamporecchio hanno scelto democraticamente questi amministratori conferendogli la possibilità di governare e di prendere quindi tutte quelle decisioni che hanno contribuito alla situazione economica locale odierna sarebbe giusto ed equo che gli stessi cittadini accettassero di condividere anche gli sforzi economici, corrispondendo per quota parte, per quello che oggi tutti insieme siamo chiamati ad affrontare. Il classico tirare il sasso e poi nascondere la mano non è più accettabile; per cui se ci sono state alcune leggerezze di valutazione da parte di chi ha avuto l’onere d’amministrarci, alla riparazione del danno deve provvedervi percentualmente pure chi ha contribuito a far si che certe persone abbiano avuto un ruolo decisionale determinante per tutta la comunità, e non soltanto taluna o talaltra categorie di soggetti predeterminati a tavolino. Per far ciò sarebbe sufficiente avere il coraggio di smettere d’inventare nuovi metodi di tassazione che colpiscono solamente talune categorie specifiche e aumentare invece l’aliquota addizionale del prelievo IRPEF comunale, visto e considerato che adesso questa possibilità è divenuta fattibile. Questo sarebbe un metodo veramente proporzionale d’imposizione che tra l’altro renderebbe forzatamente compartecipi, e quindi anche consapevoli, tutti i cittadini delle scelte politico-amministrative locali, anche quelle purtroppo figlie di valutazioni fatte con troppa sufficienza. Purtroppo dobbiamo rilevare ancora una volta invece che la cura per fare politica ed amministrare in modo nuovo e trasparente viene disattesa pensando di poter continuare a nascondersi dietro un dito sostenendo che Lamporecchio, rispetto alle altre realtà contermini, è la perla del Montalbano. Ma in futuro ci sarà ancora qualcuno che è disposto a credere a questa panzana? Gruppo Consiliare - Obiettivo Comune Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 31 LAMPORECCHIO CIAO RICCIOTTI, CI MANCHERAI!! N el mese di dicembre è deceduto Ricciotti Diafani, con lui scompare uno degli ultimi esponenti di quel gruppo dirigente che dette vita al Partito Comunista di Lamporecchio negli anni difficili del dopoguerra. Un gruppo dirigente composto da uomini e donne formatosi durante il periodo della Resistenza che seppe costruire un partito fortemente radicato nel territorio, interprete autentico della propria comunità, in grado di condurre con grande capacità la ricostruzione postbellica e indirizzare le scelte che avrebbero accompagnato la trasformazione del nostro Comune da un territorio a prevalente vocazione agricola a quella realtà artigianale, commerciale e turistica che ancora oggi rappresentiamo, pur salvaguardando con le grandi lotte mezzadrili e la nascita delle cooperative, le nostre vocazioni primarie. Ricciotti fu sempre impegnato e parte di quel gruppo dirigente comunale e locale, la sezione di Cerbaia, anche se non volle mai assumere incarichi più impegnativi, pur non mancandogli affatto le capacità e la preparazione politica. La sua è stata una militanza esemplare che gli ha dato un’autorevolezza facilmente riconoscibile come i suoi interventi. I suoi pareri erano ricercati ed accolti nelle discussioni, nei dibattiti e nelle riunioni. E le occasioni non sono certo mancate in tutti questi anni di militanza, dai fatti complessi e spesso drammatici della politica nazionale e internazionale, ai percorsi politici che hanno portato al superamento prima del PCI e poi dei DS. Snodi difficili per chi come lui aveva vissuto una esperienza politica lunga una vita legata al PCI e alle ideologie della sinistra. Nonostante questi passaggi difficili, i suoi interventi erano sempre pacati, anche se fermi, espressi quasi in forma didattica per spiegare, convincere ma soprattutto far ragionare e far capire, cercando di rimanere fuori da qualsiasi forma di estremismo verbale o di settarismo. Aveva ben chiaro che anche le parole possono creare fratture, divisioni a volte insanabili mentre lui aveva sempre ricercato le ragioni dell’unità, di quegli obbiettivi per cui era ancora importante mantenere l’unità, salvaguardare i valori ideali di una sinistra, che al di là di come si chiamasse, rimanevano sempre validi. Molti di noi si sono formati politicamente proprio anche attraverso il confronto e l’ascolto di personaggi come Ricciotti, quando da giovani militanti incominciavamo a fare politica nel partito, come opportunamente ricordato anche dal sindaco di Lamporecchio, Giuseppe Chiaramonte, nel suo saluto durante le esequie dello stesso Ricciotti. Certamente, siamo un po’ più poveri, ci mancherà la sua capacità di ascolto e di dialogo, la sua pacatezza anche ad affrontare le questioni più complesse e il suo sguardo lungo verso un mondo in continuo cambiamento. Un mondo che più che rifiutare, bisognava e bisogna capire, per acquisire le conoscenze e gli strumenti per tutelare e far crescere le nostre comunità e difendere davvero gli ideali fondanti del nostro fare politica nella sinistra: la difesa della libertà, della democrazia, dei diritti, l’attenzione continua ai bisogni e agli interessi dei più deboli. È questo un compito e un peso importante che ci lasci in eredità e che ci impegniamo a portare avanti anche per te, caro compagno Ricciotti! PD Lamporecchio AIUTACI A FAR CRESCERE ORIZZONTI! CONTATTA LA REDAZIONE PER LA TUA PUBBLICITÀ! OGNI MESE 5000 PERSONE LEGGERANNO IL TUO MESSAGGIO... UNA GRANDE VETRINA PER LA TUA AZIENDA! telefona allo 0573 803029 oppure manda una mail a [email protected] 32 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 LAMPORECCHIO E LARCIANO COMMOSSO ADDIO AL DR. GIOVANNI CHIRICO A lle luci dell’ alba di sabato 17 dicembre scorso, è mancato all’ affetto della moglie Mariella e delle figlie Irene e Francesca, il Dottor Giovanni Chirico (N.d.R. foto sotto), dopo lunghi anni di strenua e dignitosa lotta contro un male incurabile. Giovanni lascia altresì un vuoto incolmabile nelle comunità di Lamporecchio e Larciano, dove da Medico del 118 ha prestato le sue amorevoli cure per lunghi anni, salvando decine di vite e alleviando innumerevoli sofferenze. Medico esperto, accorto e di grande professionalità, svolgeva la sua importantissima professione con la passione di chi si sente parte integrante di un territorio e di una comunità. Salito dalla Calabria con la sua adorata moglie, insegnante al Liceo “Salutati “di Montecatini Terme, dopo una breve parentesi lavorativa in Piemonte aveva trovato nella città di Monsummano Terme il luogo ideale dove mettere le radici della sua famiglia. Tuttavia la sua vera casa erano i comuni di Lamporecchio e Larciano ove era assai noto e di cui conosceva ogni via ed ogni famiglia. La sua “base” era la Croce Verde di Lamporecchio della quale era anche Socio a testimonianza di quanto vi si sentisse legato, dalla quale dispensava per 24 ore a giorni alterni cure, disponibilità professionale, personale e amicizia. Uomo dal carattere risoluto, all’ apparenza poteva trasmettere un certo timore agli sconosciuti cui si approcciava, ma era solo un’ impressione, in quanto subito dopo emergeva la sua straordinaria umanità e propensione all’ amicizia. Punto di riferimento per tutti i volontari, coi quali condivideva la passione e l’ abnegazione nell’ aiuto del prossimo, senza distinzioni. Il Consiglio d’ Amministrazione, i Soci, i Volontari e le Comunità tutte di Lamporecchio, hanno perso uno degli uomini che più gli hanno voluto e fatto del bene, senza chiedere nulla per sé, con la sola spinta della passione, e dell’ amore. Tutti abbiamo bisogno di AIUTO,Tutti possiamo dare AIUTO CORSO PER SOCCORRITORE: UNISCITI A NOI! Siamo i volontari della Croce Verde di Lamporecchio BASTA POCO! La Croce Verde è un’Associazione che si regge sull’operato di noi volontari: persone normali! Ragazzi e ragazze, uomini e donne! Lavoriamo, studiamo, abbiamo i nostri impegni. Ma abbiamo deciso di dedicare una parte del nostro tempo alla comunità. ANCHE TU PUOI ESSERE: • UN SOCCORRITORE • UN AUTISTA • UN VOLONTARIO Giovedì 16 Febbraio 2012, alle ore 21:00, C/O Sede della P.a. Croce Verde di Lamporecchio in Piazza IV Novembre, 28... ....INIZIANO I NUOVI CORSI! É IL MOMENTO BUONO, PER COMINCIARE! Vieni alla nostra sede in Piazza IV Novembre, 28 O telefona per iscriverti! I NOSTRI CORSI SONO GRATUITI, SI TERRANNO DI MARTEDÌ E GIOVEDÌ Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 33 LARCIANO L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE informa: LA GIOIA DI STARE INSIEME ALL’INTERNO DI UNA COMUNITÀ SOLIDALE Bellissima iniziativa il giorno dell’epifania nei locali della sala polivalente Progresso a Larciano Ha visto la presenza di circa 200 persone tra bambini, genitori e nonni, alla proiezione del film “La freccia azzurra” dalla favola di Gianni Rodari, alla fine del film è arrivata la Befana con la distribuzione delle tradizionali calze. Tutto questo organizzato dall’associazione Auser che con il Patrocinio e la collaborazione del comune ha fatto vivere a tutti un pomeriggio all’insegna della gioia e dell’allegria. Associazione che durante l’anno svolge servizi importanti a livello sociale nel comune, come il trasporto di ragazzi disabili a scuola, accompagnamento sui pulmini della scuola, controllo all’uscita degli istituti scolastici ecc. Non è stata l’unica iniziativa quella del 6 gennaio ma c’erano state altre proiezioni di film per ragazzi il 23 dicembre e il 30 dicembre, organizzate dal comune, e continueranno ancora, perché l’associazione Auser, insieme all’amministrazione, ha intenzione di proseguire ancora con altre tre proiezioni. Forse sono semplici iniziative queste, ma se hanno successo, significa che ancora si sente la voglia di stare insieme, c’è bisogno di condividere momenti di ricreatività, socializzare di più, in questa società purtroppo che ci porta a chiuderci e a pensare solo a noi stessi. Ai bambini e ai genitori vorrei dire che queste feste natalizie hanno portato tanti giochi nelle case, e sicuramente importanti per la crescita dei bambini, ma ricordiamoci, quanto sia importante leggere una favola accanto a loro, parlare con loro, emozionarsi con loro. Sì perché le emozioni non le porta via nessuno, quelle ce le portiamo dentro per sempre. Assessore politica giovanile - Fabrizio Falasca (nella foto a fianco - Foto Alex -) 34 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 LARCIANO ISTITUTO COMPRENSIVO “F. FERRUCCI” LARCIANO: SALUTARE IL 2011 ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ G li alunni dell’Istituto Ferrucci di Larciano hanno scelto di portare il loro saluto e i loro auguri di un buon 2012 agli anziati ricoverati a Spicchio. Può sembrare un gesto banale ma niente deve essere scontato nella crescita armonica e responsabile dei ragazzi: un semplice gesto di solidarietà può insegnare molto sul senso della vita, sul rispetto degli altri e sull’amore gratuito. Ci sono molti modi per chiudere l’anno “in bellezza” e i ragazzi della scuola media di Larciano hanno scelto questo, per dare un segnale anche ai “grandi” che nell’attenzione verso i deboli, i malati e gli anziani si può trovare la gioia e la speranza per un futuro migliore. Con un piccolo banco sistemato in piazza a Larciano nel mese di dicembre durante il mercatino di Natale, hanno venduto oggettini costruiti da loro e hanno realizzato un po’ di soldi per comprare panettoni e spumante da portare a Spicchio. Poi hanno messo in scena con la band della scuola un piccolo spettacolo musicale di canti e musiche natalizie e sono andati dagli anziani. Il pomeriggio è passato in loro compagnia, cantando e ascoltando le storie della loro vita e, al momento della partenza, non sono mancati pianti e abbracci con la promessa di tornare presto a trovarli. Durante il viaggio di ritorno verso la scuola, sul pulmino messo a disposizione dal Comune, un ragazzino ha detto a voce alta: «Io non sapevo che esistesse quel centro per gli anziani qui vicino!». Ma quanti come lui non lo sanno oppure lo hanno dimenticato? Buon 2012. Nelle varie immagini, la visita dei ragazzi del Ferrucci al centro anziani situato a Spicchio, nel comune di Lamporecchio Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 35 LARCIANO L’AMBIZIOSO PROGETTO DI STEFANIA TIELLI: APRIRE IL MONTALBANO AL TURISMO INGLESE L di Franca Capecchi sono in attesa di diventae colline del Montalbano entrano re patrimonio dell’umain gioco, conquistando le prefenità come Larciano, renze di vaste aree del pubblico Lamporecchio, Vinci, Monsummano, londinese e rafforzando una moda che Cerreto, Limite. «Se questo riconoscisi sta estendendo dovunque in Toscamento andrà in porto - aggiunge la Tielna: celebrare le nozze in un castello, li - avremo un ventaglio di opportunità in un antico borgo, in un palazzo in più per affascinare segmenti di turid’epoca, va bene anche un agriturismo importante. Un tipo di turismo che smo, purché l’avvenimento avvenga a sua volta crea e traina altro turismo. nel territorio che fa da cintura alle Per questo con la mia èquipe di lavoro “terre del Rinascimento”. Braccio e parteciperemo all’evento londinese “La mente di questo innovativo business dolce vita” in calendario nel mese di una giovane imprenditrice residente da marzo, con l’obiettivo di promuovere le dieci anni a Larciano; Stefania Tielnostre idee per la stagione 2012. Con il li. Determinata a dare una spinta alla potenziamento dei voli a basso costo nei creatività e al talento giovanile della vari scali della Toscana abbiamo colto Valdinievole, sta sviluppando, in colal volo le opportunità e le richieste d’inlaborazione con l’editore della rivista formazione che ci sono giunte da amici trimestrale “The Tuscan magazine”, e conoscenti dei circa 300.000 inglesi una promozione speciale diretta ai lettori di lingua anglofona con lo scopo di Stefania e Roberto: l’unione fa che vivono e apprezzano la Toscana. Un passaparola aiutato anche dallo spot tepromuovere location, moda, prodotti e la forza! levisivo della Regione toscana “Voglio aziende collegate ai matrimoni “made vivere così”. Per l’immediato ricerchiain Valdinievole”. Un progetto, quello mo almeno cinque figure con alta formazione professiodi avvantaggiare matrimoni e altri avvenimenti per copnale da inserire in una struttura ricettiva attualmente in pie straniere desiderose di sposarsi nel Montalbano, nato nostra gestione a S. Baronto. circa tre anni fa dall’entusiasmo e dalla vasta esperienza maturata dall’imprenditrice negli anni ‘90 a Seattle, in Per chi fosse interessato può mandare il curriculum a qualità di stagista alle pubbliche relazione per il lancio <[email protected]> corredato da foto». Il busidei prodotti informatici di una delle aziende di Bill Ga- ness che Stefania sta sviluppando in Valdinievole ha tutte tes, dopo gli studi compiuti al “Portland Community col- le caratteristiche di un vero e proprio volano economico, lege” nell’Oregon. «Esperienza - conferma Stefania - che visto le difficoltà che tante imprese turistiche attraversano mi ha fatto ancora di più apprezzare le opportunità di in questo momento di austerità. «Attrarre turismo - sostielavoro e di vita di questo territorio, dove sono convinta ne l’imprenditrice, affiancata dal marito e altri collaborapossono nascere nuove imprese ed essere ampliate quelle tori - è una carta ancora vincente nel nostro territorio. già esistenti, tenendo alto il valore della bellezza , della Soprattutto turismo straniero, desideroso di apprezzare cultura e della preziosità dei manufatti che gli stranieri il nostro territorio e le nostre competenze professionali amano e un poco ci invidiano». Intanto, assieme al marito che non si limitano ad accogliere i futuri sposi con i loro Roberto Neri di Larciano, «conosciuto dall’altra parte invitati. Infatti il nostro staff seguirà passo dopo passo del mondo - dice Stefania ridendo» - sono riusciti a far le iniziative inerenti all’evento, a cominciare dalla scelta arrivare due stagioni fa, nei paesi del Montalbano 18.000 della chiesa o del Comune, il ricevimento, le bomboniere, turisti stranieri, ospitati nelle varie strutture del luogo e l’album delle foto, gli abiti, gli anelli, il viaggio di nozze, successivamente guidati lungo i sentieri dell’olio e del eccetera, coinvolgendo imprese e strutture ricettive del vino, di concerto con i Comuni, senza trascurare degu- Montalbano». stazioni e acquisti dei prodotti d’eccellenza dei paesi che 36 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 LARCIANO I PANNELLI FOTOVOLTAICI L a disponibilità di energia a prezzi adeguati e con impatto sostenibile per l’ambiente è un elemento indispensabile allo sviluppo sociale ed economico. Si ritiene che per garantirla nel medio e lungo termine non basti una sola risorsa tecnologica ma sia necessario mettere in campo a livello globale e nazionale una serie integrata di azioni e fra queste il solare fotovoltaico è destinato a svolgere un ruolo molto importante per i seguenti motivi: • La risorsa solare è ben distribuita sul pianeta, abbondante, gratuita e inesauribile; • La tecnologia fotovoltaica, grazie al potenziale di innovazione tipico dei componenti di natura elettronica, garantisce elevati margini di riduzione dei costi e di conseguente competitività nel medio termine con le altre fonti; • La modularità del solare fotovoltaico (gli impianti possono essere dimensionati a piacimento abbinando i singoli moduli fotovoltaici sino a raggiungere la dimensione richiesta) si coniuga perfettamente con i principi della generazione distribuita, consentendo così di produrre energia là dove viene consumata, riducendo costi di trasporto e trasformazione; • L’impatto ambientale in termini di emissioni climalteranti della tecnologia solare è minimo rispetto ad altre fonti di energia (emissioni di gas serra per kWh prodotto inferiori al 10% di quelle di una centrale a ciclo combinato a gas), circoscritto alle fasi di produzione e smaltimento dei componenti e può essere ulteriormente ridotto grazie ai miglioramenti tecnologici, in primis, in tema di aumento delle efficienze di conversione e di riduzione dei materiali attivi utilizzati; • L’impatto ambientale sul territorio è limitato, grazie al fatto che è una delle poche tecnologie che può sfruttare le coperture e le facciate degli edifici; • La produzione è concentrata nelle ore diurne più soleggiate e, quindi, in fase con le punte di consumo; • Può garantire la diffusione ulteriore dell’energia elettrica nei Paesi in via di sviluppo (attualmente 1,4 miliardi di esseri umani non dispongono di elettricità) grazie alle caratteristiche della tecnologia (applicazioni stand alone) e alla disponibilità della risorsa solare in tali Paesi. Queste sono per linee generali alcune delle motivazioni di Sandro Bonaccorsi che spingono gli operatori ad investire in questo tipo di tecnologia. Per conoscere in modo più completo il mondo del fotovoltaico sarà organizzato un incontro aperto a tutti i cittadini che intende eliminare eventuali dubbi e comprendere al meglio la procedura da seguire per l’installazione e per l’accesso agli incentivi. L’incontro si terrà in data venerdì 24 febbraio a Larciano, presso la sala “Il Progresso” in Piazza Vittorio Veneto, alle ore 21:00. Sarà presente l’Ingegner Massimo Tofanelli, esperto nel settore. Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 37 LARCIANO IL PDL LARCIANO HA LANCIATO L’INIZIATIVA IL COMUNE CHE VORREI A Larciano il Popolo della Libertà ha iniziato il nuovo anno con rinnovato vigore, rafforzando e sviluppando la propria struttura organizzativa ed operativa e rivendicando un ruolo di interlocutore attivo e presente nella vita politica cittadina e mira ad essere un punto di riferimento dal punto di vista politico ed operativo. Il PDL intende dare il proprio contributo per una soluzione concreta dei tanti problemi che assillano la comunità cittadina; la crisi economica che incombe a livello nazionale e che immancabilmente fa sentire i suoi nefasti effetti anche a Larciano è andata ad aggiungersi alle già numerose problematiche locali. In primis la mancanza di posti di lavoro che rendono difficile la sussistenza dei nostri giovani ragazzi che non lo trovano e drammatica quella delle persone che hanno perso il lavoro in età già matura. In secondo luogo, la carenza di abitazioni accessibili alle fasce più deboli ed alle giovani coppie, difficoltà rese esacerbate dalla ostilità delle banche a concedere mutui, stante la precarietà lavorativa dei richiedenti. Queste ed altre problematiche richiamano la necessità di operare maggiormente nell’ottica del bene comune piuttosto che del proprio tornaconto personale, che pare purtroppo essere caratteristica predominante in questo determinato momento storico. Puntando quindi su concretezza, dialogo, formazione, partecipazione, democrazia, il Popolo della Libertà di Larciano, lancia l’iniziativa IL COMUNE CHE VORREI, che, tramite la pagina Facebook “Pdl Larciano” già operativa ed il sito web in costruzione, intende creare una presenza mediatica continua e determinante sul territorio, strumenti in grado di produrre critiche e suggerimenti propositivi. Per noi le istituzioni devono essere al servizio del cittadino, punto di riferimento non di oppressione, tornare a far amare la politica nella sua accezione originaria, la polis, oggi invece per un qualunquismo diffuso ed alimentato da quasi tutta la stampa nazionale che lucra cavalcando il senso di disgusto diffuso, è vista dalla gente come una tigre da uccidere subito, per dirla parafrasando Winston Churchill, e quindi vogliamo porci come interlocutori ed intermediari con esse. Aspettiamo quindi su Facebook e sul sito web le vostre proposte, le vostre richieste, i vostri suggerimenti. Coordinamento comunale PDL Giuseppe Capitanio Dopo il successo del suo libro, Marco Breschi vi porta a Liverpool per vedere dove è nato il mito dei Beatles! F ra tutti coloro che hanno comprato e compreranno il libro There are places I remember (N.d.R. Ci sono luoghi che non dimenticherò) di Marco Breschi (di cui sono state prese le generalità al momento dell’acquisto), ci sarà un sorteggio in Maggio/Giugno 2012, data ancora da concordare. Al Vincitore sarà offerto un Viaggio a Liverpool in occasione di gita organizzata dall’autore (per un valore di circa euro 250.00/280.00 di cui fanno parte il Biglietto aereo Ryan Air, Pisa - Liverpool - Pisa valore di euro 70/80 circa + Soggiorno 3 notti + prima colazione al HeyWood House Hotel in pieno centro di Liverpool (nei pressi del Cavern Club) per un valore di circa euro 180,00 euro Il viaggio potrebbe avere luogo in Agosto o Settembre 2012. Il vincitore potrà usufruire o cedere il coupon di vincita. L’autore : MARCO BRESCHI 38 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 LARCIANO IL CIBO COM’ERA… ALLA SCOPERTA DI ANTICHI SAPORI “ di Mariangela Ferrari Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” mi viene in mente per dire che il cibo è una gran cosa, specie se piace. Dicembre non ha dato spazi, anche in tempi di crisi, non è stato facile rinunciare alla buona tavola, specie se in famiglia. Oggi cucinare sta diventando un fenomeno culturale di grande portata, la parola d’ordine è sbalordire con piatti d’effetto, magari accostando i sapori più disparati. È così che la cucina sta rischiando di diventare spettacolo perdendo le tradizioni. Se facciamo un’escursione gastronomica all’indietro scopriamo che non c’è popolo che non abbia lasciato tracce di banchetti o non abbia avuto fantasia nell’utilizzare gli alimenti a di- 1 sposizione. La tradizione Toscana ne è particolarmente ricca: parte dagli Etruschi, passa dal Rinascimento e culmina nel libro più famoso e più letto da ogni gastronomo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi. Leo Codacci, autore del libro “La civiltà contadina in Toscana” dice che “ gli Etruschi, grande popolo di enorme civiltà mangiavano con le posate e che 2 Caterina dei Medici, andando in sposa in Francia, portò il modo di fare cucina Toscana che, arricchito e ingentilito, tornò fra noi vestito con nomi eleganti: il papero al melarancio non fu più tale ma si chiamò “canard à l’orange”, la zuppa di cipolle “soupe à l’oignon”, il pesce d’uovo “omelette”, la salsa colla “buchemelle”. Il poverino lesso avanzato tornò con l’abito nuovo e fiore all’occhiello con nome di francesina. Tanti piatti noti nati nel contado, nel mondo biscaiolo diventarono nobili e lo sono davvero perché rappresentano l’intelligenza, la fantasia, lo spirito di ben fare dei nostri parenti”. E poi arriva gennaio che dopo i peccati di gola natalizi, diventa il mese dei buoni propositi. Non ci sono diete che reggono difronte alla semplicità senza sprechi ne eccessi. Pensiamo alla semplicità e alla limitatezza dell’alimentazione dei nostri nonni. Pensiamo al pane che era il nutrimento per eccellenza, specialmente nella nutrizione contadina. Mi raccontava mia nonna che il pane, nelle famiglie contadine, veniva preparato ogni otto giorni. S’impastava la sera prima e per tutta la notte si teneva a lievitare al caldo dentro la madia. Al mattino si preparavano le forme per cuocere e si posavano su un asse di legno aspettando che finisse di lievitare coperto. A forno caldo si metteva a cuocere e, a cottura ultimata, si toglievano i pani dal forno e con uno spazzolino di saggina si pulivano dalle ceneri. Mi raccontava anche che, se in casa c’era una partoriente si faceva un panino apposito per prevedere il sesso del nascituro: se si spaccava nel crescere si diceva che sarebbe nata una femmina. Niente si doveva buttar via e quindi il pane raffermo e le verdure dell’orto servivano per fare gustose pietanze: la zuppa di pane, la pappa al pomodoro, la panzanella. Ho imparato a fare la zuppa di pane da mia suocera che la faceva molto bene, non solo, quando la zuppa avanzava, il giorno dopo faceva la ribollita (foto 1) che era ancora più saporita. E, visto che ci siamo, che dire della polenta! Ricordo quando, da poco sposata, nell’aia davanti casa, dove abito ancora, era un giorno di festa per la battitura del granturco e, poi, quando mia suocera versava la polenta fatta la farina nuova sul tagliere e, servendosi di un filo, che faceva passare si sotto in su, l’affettava. Era buona anche senza companatico! E ancora da lei ho imparato a guastare la farinata col cavolo nero (foto 2) che si mangiava calda accompagnata da un intingolo di fegatini e salsiccia o il giorno dopo arrostita sulla brace. Sono piatti di un tempo passato che ritornano anzi, non è difficile incontrare nei menù dei migliori ristoranti queste pietanze per ostentare semplicità e genuinità. Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 39 LARCIANO ISTITUTO COMPRENSIVO “F. FERRUCCI” LARCIANO: TU SEI MORTO INSIEME A LORO PREMIATE DUE NOSTRE ALUNNE A FIRENZE AL CONCORSO LETTERARIO NAZIONALE “ELISABETTA E MARIA CHIARA CASINI”, UN PROGETTO PER UNIRE POESIA E SICUREZZA STRADALE A llo scopo di diffondere una cultura della sicurezza sulle strade e creare utenti responsabili l’Istituto “Ferrucci” di Larciano predispone ogni anno interventi educativi (lezioni frontali) e attività di animazione specifiche per ogni fascia d’età. Comunicare le norme del Codice della Strada e i rischi legati ad una guida inconsapevole e a comportamenti a rischio (consumo di alcool e/o di sostanze allucinogene) sono gli elementi che caratterizzano questi interventi, anche con il contributo degli Enti locali, allo scopo di contrastare l’elevato numero di incidenti stradali dove spesso sono coinvolti i giovani con un costo elevato per la società: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i ragazzi tra i 15 ed i 29 anni. Ai percorsi educativi si affiancano attività extrascolastiche, come la partecipazione a concorsi che trattino questo argomento, quale il Premio letterario nazionale “Elisabetta e Maria Chiara Casini”, una fondazione che porta il nome della due figlie ventenni della sig.ra Boretti, morte in un tragico incidente stradale avvenuto a Firenze nel novembre del 2004. Ben cinque alunni della scuola media hanno superato la selezione finale della giuria formata da professionisti e letterati, e hanno avuto il riconoscimento ufficiale con premiazione presso Palazzo Vecchio a Firenze nel salone dei Cinquecento alla presenza della scrittrice Dacia Maraini. Sono stati premiati per le loro poesie o racconti: Alice Cutsodontis, Emilia Monti, Alessio Abruzzese, Federica Girolami, Stefan Cjocarescu. I ragazzi hanno accolto con entusiasmo l’idea di impegnarsi a trasmettere con testi narrativi o poetici l’amore per la vita, attraverso il contrasto di tristi ricordi di persone scomparse prematuramente sulla strada e gioie regalate dalla vita e, guardando con occhi diversi ciò che accade sulla strada, hanno fatto fluire sulla carta con partecipazione, a volte con rabbia e soprattutto con la voglia di reagire e dire basta a tanto dolore, riflessioni profonde su quanto la vita, nostra e degli altri, sia un bene prezioso da rispettare e salvaguardare. 40 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 Continui a bere continui a drogarti continui a ucciderti dal dolore. Ormai è tardi per scegliere di vivere, per chiudere la bottiglia Quel vicolo cieco in cui eri entrato era arrivato alla fine Ricorda quella sera non molto lontana in cui una vita avevi tra le mani. Era uscita di casa era serena nella sua ingenuità. Nessuno sapeva, nessuno immaginava che per sempre avrebbe salutato la sua casa, la sua vita. Una vita giovane che per il destino non aveva il diritto di essere vissuta. Pensa all’amore, all’odio, alla felicità, alla tristezza che con un bicchiere hai portato via Sopra: Firenze, Salone dei Cinquecento, i ragazzi della Ferrucci premiati insieme alla prof.ssa Letizia Venturini. Sotto: la scrittrice Dacia Maraini e lo splendido “Palazzo Vecchio” Pensa al dolore di una madre che ha visto la cosa a lei più cara portarsela via. Lei è morta due volte. Adesso guardati, cosa vedi? Un assassino, il peggiore. Non sarai più quello che eri Tu sei morto insieme a loro. (Girolami Federica - anni 14) LARCIANO I INAUGURAZIONE NUOVI MEZZI l 29 gennaio prossimo la Società Soccorso Pubblico di Larciano invita tutti i cittadini di Larciano e Lamporecchio all’inaugurazione di tre nuovi mezzi. Si tratta della nuova ambulanza per l’emergenza, di un’ambulanza ordinaria usata per i trasporti ordinari (ricoveri, dimissioni, terapie ecc) e di un pulmino con pedana per il trasporto di disabili, tutti attrezzati dalla ditta Mariani F.lli. Questo rinnovamento è reso possibile dal contributo di € 30.000 della FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI PISTOIA E PESCIA e dalla generosità dei cittadini di Larciano. Il Consiglio Direttivo della PA di Larciano coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che ogni anno sostengono l’associazione con il tesseramento. Approfittiamo della rivista Orizzonti per informare quanti leggono il giornale che nel 2011 appena concluso, il totale dei servizi sanitari svolti dallo SSP di Larciano è di 3722 viaggi (94 per radioterapie, 1832 per riabilitazioni, 135 per diagnostica, 105 dimissioni, 545 emergenze, 161 dialisi, 148 ricoveri, 9 trasferimenti tra ospedali, 118 ricoveri d’urgenza e 575 visite specialistiche). A questi aggiungiamo i 4 viaggi giornalieri per 22 giorni per i 13 utenti dei Centri Aias; i 2 viaggi al giorno per 22 giorni per i 7/8 utenti del Centro Mago di OZ ed i 16 viaggi settimanali per i ragazzi residenti nel Comune di Monsummano T. che frequentano la Scuola Media F. Ferrucci. È chiaro osservando queste cifre comprendere come i km insieme alla morfologia del territorio determino sui nostri mezzi un’usura meccanica che ci costringe a doverli sostituire ogni 5/ 6 anni. Il Consiglio Direttivo informa che durante l’inaugurazione che ripetiamo avverrà domenica 29 gennaio dalle 9.00 alle 12:00 circa, oltre alla benedizione dei mezzi, ad un rinfresco ed alla consegna di un riconoscimento per le associazioni intervenute verrà organizzata la SIMULAZIONE DI INTERVENTI D’EMERGENZA in collaborazione col Dott. Rocchi ed il 118 di Pistoia; due squadre di volontari insieme all’auto medica mostreranno ai presenti le tecniche di soccorso su due casi simulati. Vogliamo informare i lettori che a partire dal prossimo febbraio avranno inizio i corsi per soccorritori di livello base e poi avanzato ed i corsi per le ditte sul primo soccorso secondo quanto stabilito dalla legge sulla sicurezza sui posti di lavoro; tutti coloro che sono interessati possono chiamare in sede per iscriversi ed avere notizie. Concludendo il presidente Sauro Magrini insieme a tutto il Consiglio Direttivo della SSP di Larciano desidera ringraziare i VOLONTARI per l’impegno e la passione messi nel coprire 24h su 24h per 365 giorni l’anno i turni; siete la ricchezza e la gioia dell’associazione, senza di voi questa Pubblica Assistenza non avrebbe ragione di esistere. In ogni mezzo, in ogni servizio, negli sguardi delle persone che aiutiamo quotidianamente c’è un briciolo del vostro cuore e della vostra generosità. Ci vediamo tutti domenica 29 gennaio per festeggiare insieme 3 mezzi che ci serviranno per aiutare in maniera adeguata quanti abbiano bisogno. VI ASPETTIAMO! Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 41 42 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 SPORT SPORT GIOVANILE PAGINA REALIZZATA DALLA DITTA FABO - Via Cecinese, 84 - Larciano - PT Nastri adesivi e biadesivi PISCINA INTERCOMUNALE: RASSEGNA DI BEFANA IN GRANDE STILE È iniziato alla grande l’anno 2012 alla piscina intercomunale di Larciano e Lamporecchio con la “Rassegna di Befana” di giovedì 5 gennaio delle squadre sportive di Agonistica Nuoto, Fitness Agonistico e Propaganda dell’ASD Nuoto Valdinievole. L’esibizione, che è durata un pomeriggio intero, é stata ancora una volta perfettamente organizzata nei minimi dettagli e guidata in maniera impeccabile da tutto lo staff dell’ASD Nuoto Valdinievole, che ha magistralmente dettato i tempi per tutta la durata della rassegna ed ha coinvolto appassionatamente tutti gli atleti. 1 in occasione della Rassegna di Befana: niente carbone alla fine della manifestazione ma una meritatissima premiazione a tutti gli atleti partecipanti con la consegna di un panettoncino ed un premio offerto dall’Associazione Nuoto Valdinievole: però, davvero generosa questa Befana! Meno male che esiste. Mi riferivo all’Associazione sportiva dilettantistica Nuoto Valdinievole, costituita ed iscritta alla Federazione Italiana Nuoto dal 1988, e meno male che la sua presenza e la sua attività ha contribuito a diffondere sul nostro territorio la passione e lo sviluppo del nuoto, il Re di tutti gli sport. Il programma della manifestazione ha preso il via nel primo pomeriggio con le gare nei vari stili delle squadre di Agonistica, che hanno impegnato gli atleti Esordienti B, Esordienti A, Categoria e Salvamento. Per chi non ne fosse ancora a conoscenza l’ASD Nuoto Valdinievole gestisce l’impianto sportivo delle Piscine Comunali di Monsummano Terme ed a partire dall’aprile 2011 anche l’impianto sportivo delle Piscine intercomunali di LarcianoLamporecchio con pieno successo, dando così la possibilità ai giovani ed ai meno giovani dei comuni limitrofi di poter usufruire degli impianti per svolgere questo ineguagliabile e salutare “sport olimpico” che distribuisce il movimento in modo omogeneo su tutto il corpo, favorendone la salute e il benessere fisico e psicologico. È poi proseguito con le esibizioni degli atleti delle squadre di Propaganda, che hanno messo a dura prova i gruppi Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Ragazzi e Categoria, dando vita complessivamente a ben 19 batterie dove i parteci2 panti si sono dati battaglia fino all’ultima bracciata negli stili Dorso, Delfino, Rana e Stile Libero. Il tutto servito su un vassoio d’argento impreziosito dalle splendide esibizioni a ritmo di musica delle campionesse italiane della squadra di Fitness Agonistico, già in preparazione per i prossimi campionati italiani 2012! Ovviamente impossibile non menzionare la grande affluenza del pubblico e gli spalti gremiti di Andrea Volpi foto 1: lo start ad una esibizione di nuoto di giovani atleti foto 2: la piscina intercomunale di Larciano e Lamporecchio Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 43 SPORT L’ INTERVISTA DEL MESE A CURA DEL DIRETTORE MASSIMO MANCINI: ANTONIO FANELLI, UN CAMPIONE DEL CICLISMO UNA CARRIERA PIENA DI SODDISFAZIONI, MA ANCHE CON UNA GRANDE DELUSIONE! n carriera ha conseguito livelli importancomplessivamente oltre ti. Ma quando hai iniziato a duecento vittorie tra corse correre in bicicletta svoltesi a livello giovanile, diSono originario delle Puglie. lettantistico e tra i professioniAll’età di dodici anni vinsi sti. Ha iniziato a correre all’età la prima gara importante, agdi dodici anni ed ha smesso a giudicandomi nella categotrent’anni, forse stanco e deria Esordienti, il campionato luso, in quel momento, di un delle Puglie. Ero un bambino, mondo nel quale non si ricoma coltivavo per il ciclismo nosceva più. Si tratta di Anuna grande passione. Avevo tonio Fanelli, un personaggio voglia di correre, di fare sadel mondo dello sport delle crifici. L’obiettivo, il sogno di due ruote, che ha preso fissa allora era quello di diventare dimora dal 1985 a Lamporecun professionista. Finita la terchio, quando s’incontra con Antonio Fanelli insieme alla moglie Silvia Bianchini za media e siamo nel 1980, ho la donna della sua vita Silvia iniziato a fare corse nel Nord Bianchini. e anche in Toscana. Vi potete Iniziamo il racconto di Antoimmaginare con quanti sacrinio Fanelli, nostro concittafici. Erano vere e proprie sfacdino di adozione, proprio da chinate, fatte di ore di viaggio quel momento. in auto andata e ritorno, intramezzato dalla corsa, che spes------------------------so vincevo. Era l’anno 1985, ero dilettante e dopo delle importanti vittorie ottenute nella stagione Quale fu la prima importanprecedente nella formaziote corsa vinta? ne della Brescia Plast, decisi A quattordici anni, nella citpersonalmente di partecipare tà del mitico Fausto Coppi, a ad una gara che si svolgeva Castellana, vinsi una splenin provincia di Pistoia, in lodida gara. Alla vigilia della calità Barile. Arrivai secondo. competizione feci una solenne Fu un momento che avevo diAntonio Fanelli premiato da un mito del ciclismo: promessa al fratello di Coppi. Gino Bartali verse proposte d’ingaggio. Fui Avrei vinto la corsa e portato attratto da quella di Stefano un mazzo di fiori sulla tomba Fiori, della Coalca Cantagrillo. Mi allenavo con la squadra del campionissimo. Promessa mantenuta. Le vittorie contie come dimora mi misero a disposizione l’albergo Antico nuarono ad arrivare e ben presto diventati un atleta imporMasetto. Conobbi Silvia e da allora è nato un grande amore tante, ambìto dalle squadre più forti. Dalle Puglie andai alla per mia moglie e per Lamporecchio che non ho più lascia- città di Cantù, in Lombardia. Nel 1982 vinsi nella categoria to. Nel 1986 vinsi sei gare. Una in Cerbaia, dove riuscii a Allievi il campionato regionale lombardo. L’anno 1984 fu battere allo sprint il mitico Mario Cipollini. un anno eccezionale. Diventai campione italiano juniores su strada e su pista. A tutti gli effetti ero una promessa del Siamo all’inizio di una splendida carriera che raggiunge ciclismo nazionale. Il sogno si stava avverando. I 44 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 SPORT Nel 1986 ottenni una straordire importanza e prestigio naria vittoria al San Martino al alla mia carriera di corridoCimino, in provincia di Viterbo. re. Deluso di questo mondo Vinsi il campionato italiano didelle due ruote, che vedelettanti. Arrivai davanti a Fonvo cambiare, trasformarsi driest, Cipollini, Tafi e tanti altri sempre di più in peggio, campioni. Partecipai anche, con alla giovane età di trenta maglia della nazionale, ai camanni, decisi si smetterla di pionati mondiali in Colorado correre. Chiudevo una belSpring, negli Stati Uniti. Fu una la carriera. Secondo alcuni bella esperienza di vita. Purtropcalcoli avevo percorso in po fui fermato da una caduta. Per bicicletta per cinque volte la cronaca il campionato monil giro del mondo. diale dei professionisti fu vinto Ci puoi raccontare due Antonio Fanelli, leader del team Amore & Vita, in quell’anno da Argentin. episodi della tuta vita, exconsegna il suo casco a Papa Woityla Quando hai coronato il tuo sotra corse? gno di diventare professioniHo avuto una parte, come sta? attore nel film dedicato Nel 1989 divento un corridore a Fausto Coppi. Lavorai professionista, correndo nella con l’attore Castellitto. squadra della Polli Fanini. CaIl film, intitolato “Il pitano era il grande Gavazzi. In grande Fausto” ebbe quell’anno ottenni diversi piazun ottimo successo di zamenti, tra cui il secondo posto critica e di pubblico. nella classica di Peccioli. Nel Un’altra soddisfazione 1990, Dino Zandegù mi porta alla che ho avuto, fu quando, Zeta G. Mobili. Durante il ritiro nel 1992, in Vaticano, in Trentino, purtroppo mi ruppi consegnai il casco al Papa una gamba. Un evento che camKarol Woityla. Un gesto biò fortemente la mia vita agonisimbolico, perché fu il stica, Di fatto lasciai il ciclismo tempo che la legge italiana Valencia 92, mondiale stayer, Antonio Fanelli su strada per dedicarmi alla Pista. 3° classificato impose l’obbligatorietà di Ebbi subito dei grandi successi, mettersi il casco. che mi resero entusiasta della mia scelta. Nel 1992 diventai campione Italiano professionisti Hai avuto soddisfazioni anche in qualità di allenatore? nella disciplina del mezzofondo. Ottenni un fantastico terzo Quando ero nella squadra della Giusti per l’Edilizia, ero il posto ai mondiali che si disputarono in Spagna, nella cit- tecnico di Giovanni Visconti. Nell’anno 2000 vinse il camtà di Valencia. Un anno dopo arrivai quarto, in Norvegia, pionato juniores toscano. Di fatto Visconti ha vinto la sua nella città di Hamar. Ma a Palermo si consumò la mia più prima gara importante sotto la mia guida. Poi sono stato per grande delusione. Stavo correndo il campionato mondiale. sei anni allenatore delle donne. Ho guidato Michela Fanini, Ero in una grande forma fisica. Sicuro di vincerlo. Ed effet- la Zabirova, la forte la forte Stahur-skaia.. Mi hanno dato tivamente stavo vincendo la corsa, quando l’allenatore, che davvero grandi soddisfazioni. guidava la moto che mi precedeva, iniziò a rallentare. Gli urlai con tutto il fiato che avevo. Accelera!! Ma niente. Mi Poi ho chiuso. Sono ancora affettivamente legato al mondo diceva che la moto aveva dei problemi. Incredibile, persi il del ciclismo. Conosco tantissime persone con le quali tratmondiale per questa carognata! Non voglio dire altro. Ci tengo ottimi rapporti. Sono soddisfatto della mia carriera e furono denunce, inchieste, insabbiamenti, allontanamenti. di avere incontrato Silvia, grazie alla quale ho costruito una Ma alla fine il vero danneggiato fui io, che mi vidi sottratto famiglia e sono rimato a vivere a Lamporecchio, una comuun mondiale, che sicuramente avrebbe dato ancora maggio- nità, un paese al quale mi sento molto legato. Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 45 46 - Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012 SPORT CICLISMO: È INIZIATO IL COUNT-DOWN PER IL MONDIALE 2013 I l 18 gennaio scorso è stata una data fondamentale per il Mondiale di ciclismo che attraverserà il nostro territorio nel 2013. Dopo momenti difficili caratterizzati da dispute e incomprensioni, legate soprattutto alla parte finanziaria, è stato finalmente presentato lo staff del comitato organizzatore della competizione. Il presidente del comitato istituzionale, on. Riccardo Nencini, ha annunciato “la squadra” che comprende Claudio Rossi come direttore generale, Antonio De Virgilis e Angelo Zomegnan (dal 2004 al 2011 direttore unico del Giro d’Italia) come vice presidenti. Zomegnan, come ha detto il Presidente delle Federazione Ciclistica Italiana Renato Di Rocco, è “un personaggio che porta in dote al nostro mondiale un enorme bagaglio di esperienza e competenza”. Di Rocco ha parlato anche dei costi e delle prospettive di questa manifestazione: “oscillerà tra i 12 ed i 13 milioni di euro, di cui 6 di diritti spettanti ad UCI, compresi i relativi interessi passivi. Oltretutto, è positivo che gli impianti di arrivo siano concentrati in un’unica area in Firenze tra il Mandela Forum e lo Stadio Artemio Franchi: ciò permetterà significativi risparmi di risorse economiche”. C’è poi da dire che complessivamente serviranno altri 32 milioni, che inizialmente erano stati garantiti dal governo nazionale, una cifra rilevante ma che sarà investita sul territorio sotto forma di strade, piste ciclabili e rotatorie e che interesseranno buona parte del territorio tra Lucca e Firenze, passando per Pistoia e il pistoiese. Un investimento che comunque resterà dopo la rassegna iridata in eredità ai cittadini, interrompendo un malcostume tutto italiano di sprecare denaro pubblico smantellando opere subito dopo la chiusura di una manifestazione (vedi mondiali di calcio del 1990!). Venti milioni ce li metterà la regione, gli altri 12 saranno a carico dei molti enti locali (comuni e province) coinvolti nell’evento. Nella nostra zona, il referente del comitato organizzatore sarà Andrea Tafi (nella foto al centro), assessore allo sport del comune di Lamporecchio. A lui ci appelliamo perchè il territorio di Lamporecchio e Larciano possa avere la giusta attenzione sotto forma di infrastrutture e visibilità, vista la grande passione per il ciclismo che anima la nostra gente. Il neo Ministro dell sport Piero Gnudi, nei giorni scorsi ha incontrato Di Rocco e Nencini, la sua promessa è stata di un impegno importante (6/7 m.ni di € ?), anche se la difficile situazione economico/finanziaria che sta stringendo l’Italia non potrà consentire (e non sarebbe nemmeno giusto!) inappropriati esborsi di denaro pubblico. Il ciclismo è uno sport popolare e vive da sempre grazie all’amore e alla passione di tifosi e sponsor, la battaglia importante del comitato organizzatore sarà proprio questa: reperire finaziamenti sul territorio perché il mondiale 2013 possa diventare anche una risorsa in prospettive di lavoro, un prodotto di grande eccellenza da “vendere”, vista la bellezza e la qualità agonistica dei colli toscani. Ci attendiamo molto da questo evento, unico nella storia della nostra regione, ci aspettiamo che tutte le istituzioni facciano la loro parte per la riuscita di una competizione, che inevitabilmente nel 2013 sarà messa a confronto con le Olimpiadi di Londra che si svolgono quest’anno. Per concludere una simpatica notizia, la mascotte dei Mondiali sarà Pinocchio! Il celebre burattino di legno creato da Collodi è stato dunque scelto come simbolo e sarà allestito un concorso in tutte le scuole, dove le classi potranno presentare i loro disegni che verranno selezionati e premiati da una giuria. I migliori saranno utilizzati come supporto logistico del più importante evento sportivo che mai sia stato realizzato nella nostra regione. S.F. APPASSIONATI DI CICLISMO... SINTONIZZATE LA TV SUL CANALE 192! Da pochi giorni, per chi ama il ciclismo c’è una grande novità! Sintonizzando il proprio televisore sul canale 192 è possibile vedere in chiaro il canale denominato “192 Gastone Nencini”, un canale dedicato 24 ore su 24 al ciclismo. La dedica al grande campione toscano (nella foto), che a cavallo tra gli anni ‘50 e ‘60 vinse il Giro d’Italia (1957) e il Tour de France (1960), è molto significativa. Un riconoscimento ad una terra che da sempre ha fatto di questo sport quasi una religione. Sul “192” (per adesso visibile solo in Toscana e in Umbria, a breve in tante altre zone) vengono trasmessi filmati sui grandi campioni del passato e del presente, sulle gare che si sono svolte recentemente dai professionisti fino ai giovanissimi. i sottoli prodotti con l’energia solare energia prodotta: 340.000 Kw/anno NERI SRL - Via Cerbaia, 327 Lamporecchio (PT) Tel. 0573 82918 Fax 0573 82879 e.mail: [email protected] Gennaio 2012 - n. 36 - Orizzonti - 47 www.sel-electric.com SEL s.p.a. - Via Amendola 51035 Lamporecchio (PT) Tel. 0573 80051 Fax 0573 803110 Orizzonti - n. 36 - Gennaio 2012