del 03.10.12 News Fisco SEMPLIFICAZIONI, TEST SU 108 OBBLIGHI Fra gli obiettivi l’accorpamento delle comunicazioni e l’abolizione dei vincoli dichiarativi (di M. Bellinazzo, pag.19) Dalle comunicazioni relative ai contratti di calcio al nuovo spesometro, dagli elenchi riepilogativi delle operazioni intracomunitarie alla dichiarazione Iva 74-bis. Sono 108, in totale, gli adempimenti fiscali posti a carico dei "cittadini/contribuenti" censiti dal gruppo di lavoro istituito a luglio dall'Agenzia delle Entrate. La mappatura è stata definita, come promesso dal Direttore dell'Agenzia, Attilio Befera, lo scorso 30 settembre e ieri è stata resa nota alle associazioni di categoria, ai professionisti e alle organizzazioni dei consumatori che entro il 19 ottobre potranno far pervenire le proprie osservazioni. L'Amministrazione Finanziaria, d'altro canto, ha già redatto la propria black list di obblighi «ritenuti ridondanti o superati», predisponendo proposte di semplificazione che andranno ora coordinate con i suggerimenti che arriveranno da imprese e professionisti. REGOLE TRIBUTARIE NON RETROATTIVE (di M. Mobili, pag.20) Le nuove regole del Fisco non dovranno avere effetti retroattivi secondo quando prevede lo Statuto del contribuente; dovranno essere coerenti al federalismo fiscale secondo quando prevede la legge n.42/09 e dovranno perseguire gli obiettivi dell'Unione europea in materia di semplificazioni e riduzione degli adempimenti fiscali. È quanto prevede il primo emendamento depositato ieri sera in Commissione Finanze della Camera dal relatore alla Delega Fiscale Alberto Fluvi (Pd). Le altre proposte del relatore sono attese per oggi o al più tardi per domani. L'obiettivo della Commissione resta quello di licenziare il disegno di legge nella tarda mattinata di venerdì prossimo per consegnarlo all'Aula di Montecitorio martedì 9 ottobre. LITI CHIUSE CON SOCCOMBENZA PARZIALE I chiarimenti delle Entrate sulle controversie ultradecennali in Commissione Centrale (di A. Iorio, pag.20) Definizione delle liti in Commissione Centrale anche se la soccombenza dell'ufficio non sia stata totale, purché la decisione di primo grado abbia trovato conferma in Appello. A precisarlo è la C.M. n.39/E di ieri dell'Agenzia delle Entrate. Il documento ribadisce il dettato normativo confermando che la definizione può avvenire non solo per i casi in cui la decisione di primo grado, confermata in appello, sia stata totalmente sfavorevole all'ufficio, ma anche se essa sia stata parzialmente sfavorevole all'Amministrazione, a condizione che in appello vi sia stata una sua integrale conferma. Restano quindi esclusi dalla definizione tutti i casi di decisioni totalmente o parzialmente sfavorevoli all'Amministrazione, riformate poi dal giudice di secondo grado a prescindere che esse siano state favorevoli o sfavorevoli all'ufficio. Viene poi ribadito che la norma interpretativa non interessa i giudizi pendenti in Cassazione la cui definizione era subordinata al pagamento di un importo pari al 5% del valore della controversia, sempre in presenza di soccombenza dell'ufficio nei precedenti gradi di giudizio. Diritto societario PASSAGGI D’IMPRESA AGEVOLATI In campo un manager prima dell’assegnazione al beneficiario (di G. Negri, pag.21) Rafforzato il patto di famiglia con l'obiettivo di favorire la trasmissione delle imprese. La bozza di decreto legge predisposta dal Ministero dell'Economia su agenda digitale e start up prevede anche una rivisitazione del codice civile. La modifica inserita nell'art.768-bis del codice permette di identificare l'assegnatario dell'azienda o delle partecipazioni societarie per il momento in cui l'imprenditore avrà cessato di vivere oppure anche al verificarsi di alcuni eventi, anche successivi al decesso. Al patto di famiglia possono poi partecipare anche tutti quelli che sarebbero legittimari se in quel momento si aprisse la successione nel patrimonio dell'imprenditore. A tutela dei legittimari è comunque prevista la relazione di un esperto nominato dal Tribunale sul valore dell'azienda o delle partecipazioni. In questo modo dovrebbero essere scongiurati i rischi di un accordo sottobanco tra imprenditore e assegnatario a danno dei legittimari che andranno invece liquidati a valore di mercato. Lavoro FINESTRA MOBILE, ARRIVANO LE TUTELE PER I LAVORATORI Previdenza. Al traguardo il decreto (di D. Colombo, pag.23) Ogni riforma delle pensioni ha i suoi «esodati». E a ricordarcelo è arrivato ieri il decreto del Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, che tutela il reddito dei lavoratori che due anni fa, al momento del varo della c.d. finestra mobile, si ritrovarono scoperti perché la scadenza del loro ammortizzatore era disallineata al nuovo requisito di pensionamento. Stiamo parlando dei lavoratori collocati in mobilità entro il 30 aprile del 2010 oppure titolari di prestazioni straordinarie a carico dei fondi di solidarietà di settore fino a tutto il mese di maggio (il decreto legge in questione è il n.78 e venne varato il 31 maggio dal Governo Berlusconi). La norma messa a punto dai Ministri Maurizio Sacconi e Giulio Tremonti aveva introdotto la c.d. finestra mobile e faceva scattare un posticipo di 12 mesi del pensionamento dal momento della maturazione dei requisiti, una modifica che a seconda della data di nascita degli interessati, portava di fatto un allungamento della vita lavorativa di 8-9, a volte 10 mesi. Approfondimenti Fisco AUTO IN BENEFIT SENZA RICALCOLO Niente “stretta” se il socio utilizza il mezzo come dipendente o amministratore (di L. Gaiani, pag.20) Test di convenienza per i beni in uso ai soci, dopo le due circolari delle Entrate. Le società che affidano propri beni a soci e familiari valutano l'applicazione delle disposizioni introdotte dal D.L. n.138/11 in vista delle prossime scadenze di fine anno. Oltre agli eventuali ricalcoli dell'acconto di novembre, soci e società devono considerare i possibili interventi correttivi anche alla luce delle novità fiscali annunciate per il 2013. Sono escluse dalla disposizione le ipotesi di beni utilizzati da soci per la loro attività nell'impresa (come amministratori, dipendenti o consulenti). In questi casi, l'uso promiscuo è regolato dal testo unico con una deduzione parziale dei costi (art.164 per le auto e art.95 co.2 per abitazioni) e con un reddito in natura tassato secondo regole consolidate (art.51 o, per i lavoratori autonomi, art.54). Gran parte delle fattispecie di beni utilizzati dai soci rientra in realtà in queste tipologie, che restano dunque estranee alle diposizioni in vigore dal 2012. Unica eccezione parrebbe quella dell'imprenditore individuale che, secondo le Entrate (ma la tesi non convince), dovrebbe determinare un reddito diverso per la parte privata dell'utilizzo di beni aziendali. I problemi più rilevanti si pongono invece nei casi di società che concedono l'utilizzo di propri beni per finalità esclusivamente extraziendali a soci o familiari che non hanno alcun rapporto di lavoro con l'impresa. In questo casi, occorre tempestivamente verificare l'esistenza di redditi per il socio, confrontando il valore di mercato dell'uso dei beni con il corrispettivo, per poi procedere, entro il 30 novembre, a versare la maggiorazione dell'acconto Irpef 2012. Dal 2013, infine, i calcoli di convenienza, anche per i beni dati in uso ai soci, saranno influenzati dalla minor deduzione prevista per le spese delle auto: si passa, infatti, dal 40% al 27,5%. Con una ulteriore spinta all'intestazione personale. TARIFFA RIFIUTI, IL GOVERNO VUOLE L’IVA L’Economia continua a chiedere l’applicazione di un’imposta illegittima per la Cassazione (di G. Trovati, pag.3) Ma sulla tariffa rifiuti è giusto pagare ancora l'Iva? «No», spiega la Corte Costituzionale, «sì», sostiene il Ministero dell'Economia, «no», ribatte la Cassazione, «certo» chiarisce l'Agenzia delle Entrate, «no», ritiene la Commissione tributaria provinciale di Siena, «sì», controargomenta quella di Venezia. Più che alle Entrate, che naturalmente devono seguire le indicazioni ufficiali dell'Economia, la risposta va chiesta al Governo, anzi ai Governi che si sono succeduti da quando è nato il problema. Dalla sentenza della Consulta i Governi non sono stati inattivi ma i tentativi di soluzione del problema si sono rivelati maldestri. Per il futuro la questione dovrebbe chiudersi nel 2013, quando tassa e tariffa rifiuti lasceranno il posto alla nuova «Tares» federalista: un'imposta che moltiplica il rischio-aumenti nei Comuni che oggi applicano la tassa rifiuti, modalità "alternativa" alla tariffa, perché impone di coprire integralmente i costi del servizio. Varie DALLE IMPRESE 81 MILIONI ALL’ANTITRUST Via al contributo dello 0,08 per mille per le società con ricavi da 50 milioni (di M. Peruzzi, pag.4) Per coprire i costi di funzionamento 2013 dell'Antitrust, le grandi imprese dovranno sborsare quasi 81 milioni di euro. E dovranno farlo anticipatamente, cioè entro questo mese di ottobre. Chiamate per la prima volta alla cassa dall'Autorità della concorrenza e del mercato (Agcm) sono le società di capitale (Srl, Spa e Sapa) con ricavi superiori a 50 milioni di euro, cooperative incluse. Sono loro che dovranno versare lo 0,08 per mille del fatturato. Il versamento – possibile già da lunedì scorso – dovrà essere effettuato entro il 30 ottobre direttamente con bonifico bancario. Poi, entro fine novembre, le stesse imprese dovranno comunicare l'avvenuto pagamento, compilando e inviando il modello online già predisposto sul sito dell'Authority. Lavoro APPRENDISTI, REBUS ASSUNZIONI La regola che vincola i nuovi ingressi alla conferma di parte dei precedenti rischia di spiazzare le aziende (di G. Falasca, pag.23) Molti commentatori ritengono che il contratto di apprendistato diventerà – grazie all'azione combinata del Testo Unico del 2011 e della recente Riforma del Lavoro – il contratto principale di ingresso al lavoro per i giovani. Il grande interesse del mercato del lavoro rischia tuttavia di essere frenato – come spesso purtroppo accade nelle vicende normative del nostro Paese – di fronte a un cavillo che, al momento della sua approvazione, sembrava innocuo. Parliamo della regola, introdotta dalla Riforma Fornero (L. n.92/12), che consente di assumere apprendisti solo a quelle imprese le quali nei 36 mesi precedenti hanno confermato in servizio almeno il 30% degli apprendisti (la percentuale sale al 50% a partire dal 19 luglio del 2015). Con la precisazione che dalla base di computo vanno sottratti gli apprendisti licenziati per giusta causa, durante il periodo di prova e quelli che si sono dimessi. Chi non raggiunge la percentuale, può assumere solo una persona. La regola non costituisce una novità assoluta nel nostro ordinamento, ma per come è stata scritta potrebbe creare grandi problemi applicativi. Il primo – e più rilevante – problema è che la legge non dice quale limite devono rispettare quelle imprese che, nei 36 mesi precedenti, non hanno assunto alcun apprendista, e quindi per definizione non ha una percentuale di trasformazione. Un secondo problema, altrettanto rilevante, riguarda la data di efficacia dell'obbligo di conferma degli apprendisti. La legge ha previsto l'entrata in vigore immediata della nuova percentuale (seppure nella misura ridotta del 30%). I PROFESSIONISTI ADEGUANO I MINIMI RETRIBUTIVI Compensi. In vigore dal 1° ottobre il quinto scatto previsto dal contratto nazionale (pag.23) Sono scattati i nuovi minimi retributivi per i dipendenti degli studi professionali. Come previsto dal contratto nazionale siglato il 29 novembre dell'anno scorso, il 1° ottobre è entrato in vigore il quinto adeguamento per i professionisti, che comporta ritocchi compresi tra un minimo di €13,05 a un massimo di €21,17. Quale effetto dell'adeguamento che avviene con cadenza semestrale, la retribuzione minima dei quadri ora ammonta a €1.988,63, mentre quella di un quinto livello è di €1.225,93. Sono stati aggiornati, inoltre, tutti i livelli contrattuali previsti per le figure dell'apprendistato e dell'apprendistato professionalizzante. News Fisco SONO 108 GLI ADEMPIMENTI FISCALI L’Agenzia delle Entrate ha completato la ricognizione. Per il taglio aspetta le associazioni (di V. Stroppa, pag.25) Sono 108 gli adempimenti che il Fisco richiede ogni anno ai contribuenti. Quasi la metà riguardano comunicazioni di dati che imprese, professionisti e intermediari finanziari devono trasmettere periodicamente all'Anagrafe Tributaria. Tante, troppe anche secondo la stessa Agenzia delle Entrate, che ha completato la ricognizione degli obblighi di varia natura previsti dalla legge in vista della loro semplificazione. Ma per il momento l'annunciato taglio ancora non si vede. La «fase due», infatti, potrà partire solo dopo che le associazioni di categoria e gli ordini professionali avranno avanzato al fisco le loro proposte di snellimento. A renderlo noto è una lettera inviata dal Direttore delle Entrate, Attilio Befera, alle organizzazioni di rappresentanza del mondo industriale, agricolo, artigiano, professionale e finanziario. ROTTAMAZIONI LITI, CONFINI RISTRETTI L’estinzione non vale se il secondo grado smentisce il primo (di R. Rosati, pag.27) L'estinzione automatica delle controversie tributarie ultradecennali pendenti davanti alla commissione tributaria centrale opera anche in caso in cui l'Amministrazione Finanziaria sia risultata solo parzialmente soccombente, purché la decisione di secondo grado sia conforme a quella precedente. Questo presupposto non si realizza, pertanto, nel caso in cui vi sia difformità fra le due pronunce, compresa l'eventualità in cui il giudizio d'appello abbia visto totalmente sconfitta l'Amministrazione Finanziaria già parzialmente soccombente in primo grado. Inoltre, l'estinzione della controversia a seguito della definizione automatica determina, in ogni caso, il passaggio in giudicato della decisione di secondo grado, e non della prima decisione, come poteva desumersi dalla lettera della norma e affermato inizialmente dall'Agenzia delle Entrate. Sono alcune delle precisazioni più rilevanti contenute nella C.M. n.39/E del 2 ottobre 2012, con la quale l'Agenzia fornisce numerosi chiarimenti sulla cosiddetta rottamazione delle liti d'annata, a seguito delle modifiche apportate alla norma originaria con l'art.29, co.16-decies, del D.L. n.216/11. SPONSORIZZAZIONI SPORTIVE DEDUCIBILI CON INERENZA (di V. Stroppa, pag.29) Sponsorizzazioni sportive deducibili solo se c'è inerenza. Qualora non sia dimostrabile il nesso tra l'attività economica svolta dal soggetto erogatore e la capacità di promuovere l'immagine dello sponsor da parte della società sportiva beneficiaria i costi non possono essere computati in diminuzione dalla base imponibile. L'inerenza richiesta dall'articolo 109 del Tuir deve essere accertata «non solo in ordine al reddito, ma anche all'attività stessa» dello sponsor. Ad affermarlo è la CTP di Reggio Emilia con la sentenza n.116/4/12, emessa il 18 settembre e depositata nei giorni scorsi, che si aggiunge alle numerose pronunce di merito e di legittimità intervenute negli anni sul tema. AREE EDIFICABILI, VALORI MEDI VINCOLANTI (di S. Trovato, pag.29) I valori medi delle aree edificabili fissati dal consiglio comunale con regolamento sono vincolanti, mentre sono solo delle direttive interne se deliberati dalla giunta. Il Consiglio comunale può dunque autolimitare il potere di accertamento per ridurre il contenzioso con il contribuente indicando dei valori, sia per l'Ici che per l'Imu, e questa scelta rende illegittimi gli atti impositivi che accertano un valore superiore a quello dichiarato dal contribuente. È l'importante principio affermato dalla Corte di Cassazione, con l'ordinanza n.13105 del 25 luglio 2012, che fa chiarezza sulla valenza degli atti generali adottati dagli organi municipali e sugli effetti diversi che producono. Lavoro MILLE LACCI PER LA SANATORIA L'Inail richiede ai datori l'apertura di una apposita posizione territoriale (di D. Cirioli, pag.32) Pat specifica per gli stranieri regolarizzati. Il datore di lavoro, infatti, deve chiedere l'apertura di una distinta posizione assicurativa territoriale per i dipendenti regolarizzati mediante una denuncia di variazione (se già titolare di codice ditta Inail) o una denuncia di esercizio (se non iscritto all'Inail). Fatta l'iscrizione deve versare i premi assicurativi per l'importo tempestivamente comunicato dalla sede Inail. Lo spiega l'Istituto nella circolare n.48/12, dettando le istruzioni sugli aspetti assicurativi della sanatoria extracomunitari. INTERVENTO SOSTITUTIVO CON F24 (di C. De Lellis, pag.32) Versamenti con F24 per l'intervento sostitutivo della stazione appaltante. Lo spiega l'Inail con nota protocollo n.5627/12. Il DPR n.207/10 ha introdotto un particolare meccanismo attraverso cui, in presenza di Durc che evidenzi delle irregolarità nei versamenti dovuti agli istituti previdenziali (Inps e Inail) e/o alle casse edili (nel caso di imprese edili), le stazioni appaltanti hanno il potere di sostituirsi al debitore (cioè alle imprese titolari del Durc irregolare e che detengono i lavori in appalto) versando, in tutto o in parte, direttamente ai predetti istituti e casse edili le somme dovute in forza del contratto di appalto. Varie NON PIÙ DI 2.500 EURO IN CONTANTI Stretta antiriciclaggio su depositi bancari e cambiovalute (di V. Barbanti, pag.26) Stretta antiriciclaggio su depositi bancari e sui cambiavalute. In vigore da ieri, 2 ottobre 2012, il nuovo limite di €2.500 per l'uso del contante da parte dei cambiavalute, identificati con i soggetti che svolgono professionalmente, nei confronti del pubblico attività di negoziazione, a pronti di mezzi di pagamento in valuta iscritti in un apposito registro. Ma anche inasprimento del regime sanzionatorio antiriciclaggio in relazione a libretti di deposito bancari e postali al portatore con sanzioni che vanno dall'1 al 40% dell'importo trasferito o che oscillano dal 30 al 40% del saldo del libretto al portatore e con la novità dell'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie non inferiori ad almeno €3.000. A prevederlo è il D.Lgs. n.169 del 19 settembre 2012, e pubblicato sulla G.U. n.230 del 2 ottobre, che integra e modifica le norme del Tub già riformate dal D.Lgs. n.141/10. Approfondimenti Fisco COMPENSAZIONI PER LE COMPONENTI POSITIVE (di F. G. Poggiani, pag.27) Possibile compensazione, in sede di adesione, delle imposte già versate dai contribuenti per effetto della non corretta imputazione temporale di un componente positivo di reddito. Questo il principio sancito nella C.M. n.35/E dello scorso 20 settembre dall'Agenzia delle Entrate, nuovamente intervenuta sul tema dell'errata applicazione del principio della competenza temporale. Il documento di prassi arriva dopo precedenti interventi delle Entrate sul tema (C.M. n.23/E/10, n.31/E/12 e n.34/E/12) cercando di sopperire alle difficoltà operative esistenti, con particolare riferimento alla rettifica dell'imputazione (temporale) dei componenti positivi di reddito. Sul punto posti numerosi problemi applicativi, rilevati subito dalla dottrina maggioritaria, con particolare riferimento alle ipotesi di errori che non hanno rilevanza ai fini della determinazione delle imposte e all'eccessiva sproporzionalità della sanzione per infedele dichiarazione, magari in assenza di danno «reale» per l'erario, l'eccessiva produzione di documenti di prassi, non sempre allineati, rende ancor più complessa la soluzione del problema. IL RIMBORSO SE C’E’ L’ASSOLUZIONE Sentenza penale prevale sul giudicato tributario sfavorevole (di G. Marzo e S. Loconte, pag.29) La sentenza definitiva di assoluzione ovvero quella di non luogo a procedere fondata sulla sussistenza di motivi diversi dalla prescrizione, intervenuta in favore del contribuente successivamente all'azione accertatrice dell'Amministrazione Finanziaria, fa venire meno i presupposti del recupero e legittima il rimborso delle maggiori imposte e interessi versati anche allorché divenga definitiva successivamente alla formazione di un giudicato tributario sfavorevole al contribuente. Questa è una delle soluzioni interpretative fornite da Assonime con la circolare n.25 dello scorso 28 settembre in commento alla vigente normativa dei c.d. costi da reato. Con tale intervento, Assonime ha posto l'accento su una serie di questioni interpretative rimaste ancora irrisolte nonostante i chiarimenti resi dall'Ade con la C.M. n.32/E.