SALVATORE COLOMO
GARE POETICHE IN LIMBA
Sulcis Iglesiente
VOLUME 20
Gare poetiche in limba – Sulcis Iglesiente
Collana «Sardigna in limba»
Progetto editoriale e testi: Salvatore Colomo
Progetto grafico e impaginazione: Gabriella Tornatore, Essegierre Srl
Ricerca e editing: Roberta Girola, Essegierre Srl
© Copyright 2008 by Editrice Archivio Fotografico Sardo s.a.s.
di S. Colomo, per la Collana «Sardigna in limba»
©
2008 by Editrice Archivio Fotografico Sardo s.a.s - Nuoro,
via Foscolo 45, per «Gare poetiche in limba – Sulcis Iglesiente»,
Volume 20 della Collana «Sardigna in limba»
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1° edizione - 2008
EDITRICE ARCHIVIO FOTOGRAFICO SARDO
s.a.s. di S. Colomo, via Foscolo 45, 08100 Nuoro
tel. e fax 0784/257121
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La collana «Sardigna in limba» nasce dal desiderio di
leggere la vera cultura e la storia delle genti di Sardegna
attraverso il suono ritmato delle loro poesie. Perché i poeti
sardi non sono quasi mai dei veri letterati, ma semplici
cultori della lingua e delle tradizioni locali, provenienti
dal popolo, di cui sono la voce più autentica.
Ascoltare versi che parlano di vita, d’amore, di leggende,
nel dialetto locale in cui sono stati scritti, ci collega istantaneamente all’essenza stessa dei luoghi e dei tempi in cui
sono stati concepiti.
È la forza della limba, legata alle tradizioni e al sapere più
antico, che ci aiuta a rivivere i fatti e gli argomenti narrati
con autenticità e a non dimenticare la potenza culturale
della letteratura poetica, la più tradizionale dell’isola.
Sottili o ironici, beffardi o delicati, i versi qui raccolti nascono dall’animo di poeti sardi che, dal Quattrocento a oggi,
non hanno mai smesso di cantare la vita e i suoi eventi con
naturalezza e spontaneità, ma anche con grande maestria
e raffinatezza.
L’opera è articolata in venti volumi: i primi quindici raccolgono poesie vere e proprie, gli ultimi cinque sono invece
dedicati alle gare poetiche, di cui la Sardegna vanta una
ricca e fantasiosa tradizione, purtroppo a forte rischio di
scomparsa: i poeti improvvisatori ancora in attività risultano
infatti ormai pochissimi.
Gli agili libretti sono classificati per gruppi di subregioni
e per periodo storico; all’interno gli autori sono elencati
in ordine cronologico, in base alla loro data di nascita,
e sono corredati da una breve nota biografica. Per le poesie,
la subregione è relativa al luogo di nascita dell’autore, men-
tre per le gare poetiche al paese in cui sono state disputate.
L’impostazione in base alle antiche subregioni della
Sardegna (piuttosto che alle nuove province, per esempio)
nasce dal pensiero che la poesia dialettale – per quanto
sicuramente ritenuta importante e interessante da una vasta
schiera di ammiratori “contemporanei” – sappia più di antico
che di moderno. È dunque parso naturale collocarla in quelle
che ancora oggi vengono considerate le regioni storiche
per eccellenza, i veri “territori” della Sardegna, tuttora così
identificati da pastori, contadini, gente comune, cioè da quel
popolo sardo che ha costruito nei secoli e che ora custodisce
le tradizioni e i costumi della nostra isola.
La poesia sarda è una sorta di plurisecolare epopea di
dimensioni sterminate, per cui la presente opera non ha
presunzione di completezza, anche se la ricerca è stata
impegnativa e ha consentito di accedere a criteri di scelta
validi sotto tutti i punti di vista: letterario, cronologico,
territoriale.
Per ora vuole essere quasi un assaggio generale, sia pure
piuttosto ampio e omogeneamente riferito ai diversi territori,
destinato a tutti, estimatori, conoscitori, ma anche comunissimi lettori che per la prima volta si avvicinano alla poesia
dialettale. Per ogni autore sono state scelte alcune poesie,
ma l’ambizione è quella di continuare a cercare e raccogliere
materiale con cui proseguire, in altre collane simili, l’arduo
compito di valorizzazione della nostra poesia, uno degli
elementi più rappresentativi, e contemporaneamente poco
conosciuti, della cultura del nostro popolo.
Salvatore Colomo
I poeti improvvisatori di questo volume
Pietro Caria (Pedru Caria)
(1852-1934)
Grande poeta e improvvisatore, nacque a
Macomer nel 1852. La sua vena poetica si
mantenne sempre fervida e prolifica e lo portò
a inventare alcuni modelli, come la treighina a
triplica retroga. Si relazionò con i suoi colleghi
sperimentando diverse metriche, in special modo
con il noto Sebastiano Moretti, che conobbe
nell’Iglesiente dove entrambi lavoravano come
minatori. Morì a Iglesias nel 1934, lasciando
una buona quantità di componimenti e
improvvisazioni.
Sebastiano Moretti (Pitanu Morete)
(1868-1932)
Nacque a Tresnuraghes nel 1868 e per alcuni anni
frequentò il seminario di Bosa, dove ricevette la
sua prima formazione poetica e culturale.
Buon poeta oltre che improvvisatore, fu
l’inventore delle composizioni dette a retrogada,
che danno vita al gioco complicatissimo dei
cosiddetti trintases, sui quali lavorò fi no allo
spasimo, in una continua ricerca formale di
d5 d
cui non fu mai soddisfatto. Negli anni 19201930 inventò sa moda, in cui non esisteva più un
ordine sintattico normale ma una scomposizione
radicale della lingua-sintassi, «sospinta ai bordi
dell’allucinazione inconscia».
Fu lui a sfidare, con gare poetiche ed epistolari
sempre più complesse, i poeti contemporanei,
invitandoli a partecipare a questo gioco linguistico
che divenne anche un modo di impegnarsi
politicamente e socialmente.
Dopo un periodo a Iglesias, dove lavorò come
minatore, rientrò a Tresnuraghes. Richiestissimo
nelle gare, viaggiò frequentemente nell’isola,
esibendosi in mirabili improvvisazioni.
Morì nel 1932, ricordato e ammirato da tutti con
stima e affetto.
Salvatore Poddighe (Barore Podighe)
(1871-1938)
Pur essendo nato a Sassari nel 1871, fece ritorno
dopo poche settimane di vita nel paese di origine
dei suoi genitori, Dualchi. Lì visse fi no a 18 anni,
quando si trasferì ad Iglesias per lavorare come
minatore. Emigrò a Torino ma dopo poco tempo
tornò nuovamente a Iglesias, dove nel frattempo
si sposò. Qui conobbe altri poeti - Sebastiano
Moretti, Pietro Caria, Antonio Bachisio Denti
- con cui si incontrava la sera nelle osterie per
d6 d
improvvisare. L’opera che lo rese famoso è
Sa Mundana cummedia, che contiene una forte
denuncia sociale dello sfruttamento dei poveri e
un acceso anticlericalismo.
Il componimento ebbe un’immensa fortuna in
tutta l’isola, ma se da un lato fu riconosciuto come
un capolavoro, dall’altro fu visto come un’opera
blasfema, tanto che la polizia nel 1935 ne vietò
la diffusione. In seguito a questo evento, il poeta
cadde in una forte depressione che lo portò, nel
1938, al suicidio.
Giuseppe Sotgiu (Peppe Sozu)
(1914)
Nato a Bonorva nel 1914, ha esordito sul palco
di Foresta Burgos il 9 ottobre 1939 e da quel
momento si è dedicato completamente alla sua
carriera di improvvisatore, divenendo presto uno
degli artisti più amati nelle piazze.
È sempre stato particolarmente apprezzato per
la voce piacevole, l’intensità nel persuadere e la
capacità di andare a fondo degli argomenti trattati
con una tale minuzia da essere considerato tra
i migliori nella storia della poesia improvvisata
sarda. Per trent’anni ha fatto coppia fissa con
Raimondo Piras, dando vita a gare formidabili e
impegnandosi attivamente nella difesa della lingua
sarda.
d7 d
Bernardo Zizi (Bernardu Zizi)
(1928)
Nato a Onifai nel 1928, ha esordito nelle gare
poetiche il 14 agosto 1952 a Dorgali e da quel
momento non ha più smesso di confrontarsi con
i più grandi poeti della Sardegna, come Giuseppe
Sotgiu e Mario Masala.
Apprezzato dalla gente per la gentilezza e la soavità
con cui argomentava, oltre che per la notevole
velocità nell’esecuzione, si è esibito anche fuori
dall’isola, invitato da comunità di emigrati sardi in
Italia e in Europa.
Salvatore Scanu e Angheleddu Sulas
(XIX-XX secolo)
Non sono disponibili informazioni biografiche.
d8 d
Gara poetica cantata a Iglesias nel 1918
dai poeti improvvisatori Sebastiano
Moretti, Salvatore Poddighe, Salvatore
Scanu, Pietro Caria e il soldato Angheleddu
Sulas, in occasione della festa di Santa
Barbara
1. Moretti
Su primu turnu est toccadu a mie
A dare a sa musa sos valores
In prima parte rendo sos onores
A Santa Bàrbara in solenne die
Oe sa festa chi faghen a tie
Est dignidade de sos minadores
E tue, santa, pro cumpensu aggiudu
Prego de dare a totu su saludu.
2. Poddighe
Già chi Moretti hat cantadu prima
Como toccat a mie su segundu
In parte mia mi sento giocundu
Si mi favorit istasero sa rima
Deo a sa poesia tenzo istima
Ca so poeta de razza oriundu
A cantu poto cantende m’attrivo
E so cuntentu si segundu arrivo.
d9 d
3. Caria
Como su terzu toccat a Caria
Si a mie sos collegas dan iscampu
Penso de mi leare carchi rampu
Istasero a cantare poesia
Devo chircare una bona via
Prego a Santa Barbara de su campu
A cantu poto canto e mi ricreo
Si mi dana su terzu mi lu leo.
4. Iscanu
Ecco cuartu Iscanu est presente
Su collega de custa camerata
Paret sa zente sàbia e cagliada
Sunu tottu iscurtende attentamente
E prego sa giuria iglesiente
De passare felice sa serada
E sa fi ne ’e su nostru divertire
Prego chi siet bona a dizirire.
5. Sulas
Unu saludu a mannos e minores
E pius a s’illustre comitadu
So cuntentu chi m’hat apprezziadu
A custa festa de sos minadores
Santa Bàrbara sarva sos rigores
E in su campu sarva su sordadu
Ca in gherra pregada l’hapo fissa
E prego a totu chi nos sarvet issa.
d 10 d
6. Moretti
Paret bravu, cantende, su sordadu
Pro unu istante chi l’hapo connotu
Si sighit a cantare a cussu motu
Da-e me hat a esser istimadu
E si dat unu bonu risurtadu
Istasero si leat carchi votu
Si bidet cadaunu bonu assentu
Deo pro parte mia so cuntentu.
7. Poddighe
M’allegro chi Moretti est dende omaggiu
A su sordadu a sa prima iscappada
Ch’issa li siet de bona durada
De resister pro totu su viaggiu
Deo non cherzo chi perda coraggiu
Ispero ’e fagher bona s’arrivada.
S’arrivat bene ed est vittoriosu
Pro parte mia non de so gelosu.
8. Caria
Si dades a su sordadu preferenzia
Deo gelosu non bi resto, no
Intantu como un’istante lu pro
Si de sa musa est a connoschenzia
Si bido ch’est de bona resistenzia
Unu vantaggiu deo puru li do
Si totu paris a palu arrivamos
Si meritat s’onore bi lu damos.
d 11 d
9. Iscanu
Deo mi meraviglio de Pitanu
Su cherrer su sordadu incoronare
E si gai lu sighit a bantare
Istasero diventat capitanu
Però vicinu a issu b’est Iscanu
Chi non lu lassat lìberu passare
Pro cantu puru li dat su permissu
Già bi so deo pro frenare a issu.
10. Sulas
Càlmadi, Iscanu, che òmine mannu
Non mi deves a mie impaurire
Ca deo a tie ti potto ubbidire
Non cretas chi ti giutto disingannu
Non so contende pro leare pannu
Ca so contende pro mi divertire
Solu m’allegro de su meu invitu
E non pretendo perunu meritu.
11. Moretti
Sulas ti naro chi m’est dende gustu
E si meritat a l’haer in mesu
E tue, Iscanu, prite l’has offesu
Sende chi a tie est nende su giustu?
Non ti nar’eo chi siet robustu
Ma est contende bene hapo cumpresu
Si sighit gai a cantare perfettu
Deo li devo usare su rispettu.
d 12 d
12. Poddighe
No hat a giugher sa coa che grongu
Deo creo chi siet coi-muzzu
Si currat bene como a palucurzu
Deo l’hapo a provare a palulongu
Pro parte mia li do su pe’ longu
E bido s’est ferradu e s’est iscurzu
Si poi bido chi hat agguantu
Tando pro legge già li do su ’antu.
13. Caria
Lassade in paghe custu sordadeddu
Deo lu lasso andare pius addane
Si poi si balanzat unu pane
No nde tocco unu picculeddu
Custu mi paret unu lepereddu
De cuddu chi si nati stracca-cane.
Si sighit gai a cantare a prou
So cuntentu, s’onore est totu sou.
14. Iscanu
E deo naro chi Sulas s’arreat
Si puru como totu l’aggiuades
Cantu pius iscampu li dades
Pius vantaggiu Sulas siche leat
Sa paga forza ch’hat si l’impreat
E poi a sa coa l’affundades
Deo pro parte mia non mi rendo
Però sa parte mia la difendo.
d 13 d
15. Sulas
Nàrami, Iscanu, prite t’inchietas
Canta cun megus in bona armonia
Si tue poi has carchi mania
Pensa chi ses cantende cun poetas
Como non timo sas tuas minetas
Si cres chi lu ses forte in poesia
Rispondemi piusu geniale
Ca deo a tie non ti tratto male.
16. Moretti
Ti prego, ìstati carmu, caru Iscanu
Pensa de ti leare via noa
Bido chi ses fattende pagu proa
Pro chi su contu ti l’has fattu invano
E si gherras cun Sulas manu a manu
Deo so zertu ch’abbarras a coa
Pensa de cambiare pensamentu
Chi tantu non b’arrivis a s’intentu.
17. Poddighe
Caru Moretti in s’attu presente
Tue a sa Musa li ses dende sosta
Bido chi ses torrende sa risposta
A su sordadu pius frecuente
Forsi ch’a tie ti siet parente
O veramente lu faghes apposta
E deo timo chi tue l’istrocchis
Prima lu ’antas e poi lu ’occhis.
d 14 d
18. Caria
Poddighe, como ti ses avanzadu
Pònela a parte sa malinconia
Faghe sa parte chi podes ebbia
Lassa a parte s’anzenu parentadu
Pro ischire su nostru resurtadu
A sa fi ne già b’hat una giuria
Si tue no b’arrivas a sa basa
T’han a dare su meritu chi hasa.
19. Iscanu
Paret Caria chi hapet paura
Istasero de non leare pannos
Bae chi tue non pagas sos dannos
Sa parte tua istasero est segura.
E cando mai una creatura
Podet cumbincher sos chi sunu mannos?
Si su sordadu a Moretti est parente
Deo non bi lu timo pro niente.
20. Sulas
Iscanu, tene a postu sa favella
Non sies odiosu contr’a mie
Ca si nono ti pentis carchi die
Si tue ses un’ànima ribella
Si cun Moretti so in parentela
Pagu disturbu ti faghet a tie
Pensa de fagher su tou dovere
Chi deo ti rispetto a piaghere.
d 15 d
21. Moretti
Sempre ses tue, Iscanu, furiosu
Deo ti prego, làssala sa fua
Ca si ti ’enit carchi bentu a prua
T’annegas in su mare burrascosu
Tue naras chi non ses paurosu
Sende chi times puru s’umbra tua
Ca los has de natura sos castigos
Non rispettas parentes ne amigos.
22. Poddighe
Paret su ballu ponzéndesi in motu
Pro carchi isbagliu chi hat fattu Iscanu
Ca si istasero s’isfogat Pitanu
A unu a unu che passamus totu
Si bido ch’andat male s’abbolotu
Pro parte mia mi resto lontanu
Deo cun issu mi ponzo in cumproto
Penso de arrivare a ue poto.
23. Caria
Poddighe, ti ses tantu impauridu
Deo ti naro chi inoghe frimo.
Cando s’amigu costante l’istimo
Deo mai s’amigu hapo timidu
Anzis, m’hat carchi ’orta preferidu
Ti naro: mai a Moretti non timo
M’hat istimadu che bravu cunpanzu
M’hat postu puru in parte de balanzu.
d 16 d
24. Iscanu
Moretti paret isparghende ’olu
Cun carchi amigu si mustrat ingordu
Bido chi ses fattende su cuncordu
Istasero de mi lassare solu
Però deo non tenzo tantu dolu
E forsi puru solu imbarco a bordu
Pro chi non timo a cambiare clima
E penso: si so solu arrivo prima.
25. Sulas
Si tue solu a curres ti prestas
A sa base istentas arrivire
Sende solu ti toccada a timire
De su mare si provas sa tempestas
Bae chi tue solu non bi restas
Ca ti deves cumegus divertire
Anzi su logu liberu ti lasso
Ca istesero cun tegus m’ispasso.
26. Moretti
S’idea mala, Iscanu, a parte lassas
Si restare bi cheres in cumone
Tue m’has nadu chi so ingordone
Tando ses tue ch’a mie m’ingrassas
Inue passo deo non bi passas
Ca tue tenes pagu istruzzione
Si gai in cumitiva ti presentas
Tue poeta mai bi diventas.
d 17 d
27. Poddighe
Caru Moretti, in s’attu presente
Has iscuttu sa pedra senza manu.
Totu che pare non hamus sa mente
Deves pensare, in su genere umanu
Già chi tue ses sàbiu e prudente
Perdonare lu podes a Iscanu
Si t’hat rispostu de mala manera
Non creo chi lu ponzas in galera.
28. Caria
A segundu su meu pensamentu
Sa musa est cuminzende a s’imbruttare
E si gai sighimus a cantare
Non paret bellu su divertimentu
Devet ognunu bene istare attentu
In su dovere pro no sbagliare
Senza chircare a Caiu, né a Tizziu
Si no a isbagliare est unu vìzziu.
29. Iscanu
Si deo in musa non mi sento idòniu
Da-e niunu non pretendo bantu
Però mai so arrividu a su tantu
De distruer s’anzenu patrimòniu
Nàdemi puru chi so unu dimòniu
E a Moretti nàdeli chi est santu
Sì, deo sempre so un’importunu
Però non cherzo aggiudu da-e niunu.
d 18 d
30. Sulas
In su mundu bisonzu hat ogni frade
Pro l’insignare su bonu camminu
Si puru Iscanu isbagliat de continu
Su perdonu est una caridade
So pensende sa mala volontade
Si bi siet in mesu su destinu
Non bisonzat chircare pilu in s’ou
Dognunu naschet cun destinu sou.
31. Moretti
Poddighe, non mi ponzas cussu impreu
De perdonare a Caiu e Simproniu
Iscanu nadu m’hat chi so dimòniu
Tando si lu perdono faghet peu
A issu mancu lu perdonat Deu
Cheret serradu in su malanconiu
E gai solu solu si disvagat
Chie faghet su dannu si lu pagat.
32. Poddighe
Moretti caru, iscusa, hapas passenzia
Tue chi tenes una musa istàbile
Ma si t’abusas de su miseràbile
Pro te est unu càrrigu ’e cussenzia
Perdona dogni sua differenzia
Pro ti narrer chi tue ses affabile
Pensa de dare su santu perdonu
S’est malu issu, tue sias bonu.
d 19 d
33. Caria
Su perdonare est una delìzzia
In dogni sensu bi cheret sustanzia
Si fit a perdonare sa mancanzia
Tando non diat esister giustìzzia
Ca si faghet s’isbagliu pro malìzzia
Si campat sempre cun cussa isperanzia
Ma si non b’hat giustìzzia a lu frenare
Su malu sighit sempre a isbagliare.
34. Iscanu
Si creides chi deo so cunfusu
Si la pensades gai siat gai.
Chie si ’antat chi no faddit mai
Cussu naro chi isbagliat de piusu
E si carcunu istasero est illusu
A mie de mi ponner in guai
Però non podet, né issu, né àtere
A cambiare su meu caràttere.
35. Sulas
Deo a Iscanu non fatto rempròveru
Pro cantu lu contades ramu siccu
Chie de musa si sentit ch’est riccu
Devet pro legge aggiuare su pòveru
A mandare unu sanu a su recòveru
Penso deo chi siet pagu afficcu
Si Deus a totus dadu hat su perdonu
Devet campare su malu e su bonu.
d 20 d
36. Moretti
Tue, Sulas, a mie pone mente
Non cherzo chi ti ponzes in cuss’astru
A unu mastru nàrali ch’est mastru
A su dischente nàrali dischente
Ca a bortas pro cosas de niente
Podet fi nire in malu disastru
Tue ti lea su puntu seguru
E mai ponzes mente a su ch’est duru.
37. Poddighe
Tue, Moretti, chi has sa mesura
Mantene bene su tou intellettu
Pensa: a isbagliare dognunu est suggettu
S’isbagliu puru est fizu ’e natura
Ca bi hat maladias senza cura
Non b’hat dolore ch’iscat su secrettu
Pensa su mundu ch’est unu misteru
Su ch’est sinzeru abbarrat sinzeru.
38. Caria
Moretti cantat accuradamente
Però no est a totu chi cuntentat
Sa forza ch’hat a bortas non presentat
Già l’ischimus chi ses intelligente
E cando tue imparas un’ischente
Pensa s’ischente chi mastru diventat
Non dies a niunu su contràriu
Pro chi su tontu puru est necessàriu.
d 21 d
39. Iscanu
Su cuadru non podet morrer tundu
E non pretendo chi mi difendides
Ca deo so Iscanu, già l’ischides
Zertu poeta non lu so profundu
Bois a Moretti non lu cumprendides
Ca si cheret padronu de su mundu
E pro cantu m’hat nadu chi so maccu
Ma no bi resto cun issu a teraccu.
40. Sulas
Ponide a parte dogni cuntierra
Non seghedas invano sa trobea
Si sa musa ponides in pelea
Si no invanu faghides sa gherra
Si semus totu fizos de sa terra
Si puru paris non siat s’idea
Un’aggiudu nos damus intra pare
Ca dognunu hat dirittu de campare.
41. Moretti
Bae chi deo non hapo disizu
De fagher gherra pro carchi interessu
Si fatto in poesia su progressu
Ca l’hapo de natura su manizu
Bos poto dare unu bonu consizu
Però non cherzo passare pro fessu
Si a imparare gratu so istadu
Poi non cherzo essere frastimadu.
d 22 d
42. Poddighe
Moretti, chi connosches su lavabbu
E de sa poesia sos manizos
Toccat chi dies sos bonos consizos
E non nos mustres chi ses un’arabbu
Si tue faghes unu bonu babbu
Restan a tie totus bonos fizos
Però si pensas a fagher vendita
Tando ti contan unu parassita.
43. Caria
Poddighe, si cumprendes s’ideale
De Moretti e sa sua sapienza
Cando issu ti dat un’avvertenzia
Non ti l’hat dada pro ci cherrer male
Ti naro, ca est tantu geniale
Deo l’ammiro sa sua prudenzia
Ca deo a Moretti lu cumprendo
E si m’avvertit issu non m’offendo.
44. Iscanu
Caria puru de Moretti est cotu
A comente cun issu est collegadu
Ammitto chi est poeta carculadu
Non poto narrer ch’est poeta ignotu
Però non podet superare a totu
Pro cantu siet issu istudiadu
Bastat solu su donu ’e sa natura
A superare sa sua cultura.
d 23 d
45. Sulas
Ti prego, Iscanu, non sies rebellu
Ca deves a Moretti rispettare
Sa fama l’hat e si li devet dare
Pro issu bogadinde su cappellu
Ca si cheret ti serrat su cancellu
E tando in lista non podes istare
De faeddare male ti nde brivas
Ca tue a l’affrontare non b’arrivas.
46. Moretti
Ma tue, Sulas, si ti cheres sanu
Pensa de ti leare menzus via
Risponde a mie, a Poddighe e Caria
A contu sou làssalu a Iscanu
Si fit istadu bonu cristianu
Già podiat restare in cumpagnia
No hat ispada ma sa limba trarrat
Solu si cheret e solu s’agatat.
47. Poddighe
Paret chi su piseddu si difendet
Cun bonu modu e cun bona manera.
Tue, caru Pitanu, considera
Si Angheleddu a s’argumentu attendet
Si t’abbizzas chi Iscanu non si rendet
Pònelu a tribagliare in miniera
De sa musa li segas sas tabellas
E de cantare in festas lu cancellas.
d 24 d
48. Caria
Poddighe, tue puru intesu l’has
Non ti cretas chi sies unu eroe
Iscanu si si sentit male oe
Deo ispero chi cantet menzus cras
Si hat bisonzu una manu li das
Forsi a tie ti faghet bonu proe
Si t’abbizas chi faghet carchi isbagliu
Non cherzo chi lu ponzas a bersagliu.
49. Iscanu
Caria, làssalu a Poddighe isparare
Ca subra mia non faghet bersagliu
Si puru deo fatto carchi isbagliu
So puru sempre prontu a l’aggiustare
E si ando a miniera a tribagliare
Mi ’anto chi b’attendo a su tribagliu
Però Moretti e Poddighe in cumone
Unu peus de s’àteru mandrone.
50. Sulas
Si a tribagliare Iscanu si frimat
Hat a dare unu bonu resurtadu
Issu pappat su pane tribagliadu
Gai niunu non bi lu frastimat
E fi nzas su Segnore a issu istimat
E poi est da-e totus carculadu
Ca deo istimo sos tribagliadores
E pro dovere li rendo sos onores.
d 25 d
51. Moretti
Su coro sento parpitende in sinu
Pro onorare su tribagliadore
A su mancu in issu b’hat vigore
E deo lu rispetto de continu
S’hapo bisonzu fatto su facchinu
Però si poto fatto su segnore
Ca deo su tribagliu sempre timo
Su ch’est laboriosu già l’istimo.
52. Poddighe
E como puru Iscanu hat isbagliadu
Cun sa sémplice sua poesia
So tribagliende tota vida mia
Cantas bortas mi so istroppiadu
E cantos annos hapo tribagliadu
Lu fetet dogni riccu in malaria
Reposu ancora non de tenzo, no
Pòveru fio e pòveru so.
53. Caria
E tue puru como has isbagliadu
Poddighe, pénsabi e pònebi afficcu
E frastimare non deves su riccu
Ca fi n’a oe tribagliu t’hat dadu
Si tue haisti prima istudiadu
No haisti trattadu pala e piccu
S’haisti istudiadu ista seguru
Fis istadu segnore tue puru.
d 26 d
54. Iscanu
Poddighe si presentat tristu assai
Ch’est tota vida sua tribagliende
Bido a Moretti sempre passizende
Tribagliende non l’hapo bidu mai
Tota sa vida sua est sempre gai
In sa nostra Sardigna attraessende
Ammitto chi non est unu imbroglione
solu li poto narrer chi est mandrone.
55. Sulas
Su tribagliante dognunu l’ammirat
Est suttapostu a dogni sacrifizziu
Su ch’est mandrone tenet dogni vìzziu
A sas oras minudas si retirat
E si Moretti bene si guidat
Cheret narrer ch’hat bonu su giudìzziu
Ca issu cantat bene in poesia
Faghet figura in dogni cumpagnia.
56. Moretti
Deo de pala e piccu non nde tratto
Mantenzo sempre su meu ideale
A s’operaiu non lu tratto male
Anzis si poto bene già li fatto
Si deo cherzo postu già nd’agato
Pro chi so unu bonu iscritturale
Tribaglio solo cun sa pinna in manu
Sa pala e piccu los lasso a Iscanu.
d 27 d
57. Poddighe
Su mestieri meu istimo fissu
Su chi narat Moretti non cancello
Però in carchi cosa mi appello
Tantu Moretti già mi dat permissu
Si tue in totue ses ammissu
Ses carculadu bonu iscrivanello
Mira chi deo ti so testimonzu
Ca t’hapo bidu puru in su bisonzu.
58. Caria
Nara, Poddighe, como it’has cantadu
A segundu su tou paragone?
In cussu puntu non ti do rejone
Ca non b’agato bonu resurtadu
Ca deo hapo’idu un’avvocadu
Andende male senza pantalone
Chie narat chi fiat pro su ’inu
E chie narat chi est malu destinu.
59. Iscanu
S’est beru chi b’hat sorte istabilida
Tando pigare non poto a s’iscala
Pro curpa a bortas de s’idea mala
Podet truncare sa bona guida
E si Moretti hat cambiadu vida
Pro tenner bona fama in dogni gara
Ma si crasa s’agattat in impicciu
Deo li naro ch’est sou capricciu.
d 28 d
60. Sulas
Deo non b’intro in custa pastura
Ca tenzo de iscola pagu impreu
E non li poto pònnere unu neu
A chie cantat cun bona cultura
Si tenzo custa sémplice natura
Poto ringrazziare solu a Deu
Si b’hat destinu o sorte eo no nd’isco
A narrer bene o male non m’arrisco.
61. Moretti
Ponide a parte su destinu o s’astru
Lassare a Deus sa sua potenzia
Ca niunu non est a connoschenzia
Su ch’est pira pro nois o pirastru
Solu naro chi b’hapet unu mastru
Pro signalare sa nostra naschenzia
Est de natura su nostru regalu
Siat pro bonu o siat pro malu.
62. Poddighe
Tue Moretti, istòricu e profundu
Mi podes in cust’attu suggerire
Da bucca tua deo cherzo ischire
S’est Deus su chi hat fattu su mundu
E nessi gai mi faghes giocundu
Si poto s’argumentu dizerire
Rispòndemi, Moretti, a sensu fissu
S’est beru chi su mundu l’hat fatt’issu.
d 29 d
63. Caria
Poddighe, custu contu est cumpricadu
Ca tue che a mie ses digiunu
Ti prego chi non sias importunu
Contr’a Deus non sias airadu
Pro ischire su veru resurtadu
Mai arrividu non bi est niunu
Làssalu a Deu in paghe, intesu l’has
Pro chi est mala sa idea ch’has.
64. Iscanu
Ma si ancora in s’argumentu arreo
Mi devo preparare bene in rima
Deo sempre a terra tenzo istima
Chi siet terra mama mia creo
Ca fizu de sa terra mi sent’eo
Comente ispiegadu l’hapo prima
Da-e sa terra mi campo e m’allatto
Pro cantu campo cun issa combatto.
65. Sulas
Si b’hat carcunu chi ghiughet guanta
Cussu est carculadu unu segnore
Su tontu puru hat unu valore
Cussa est veridade totacanta
Osservades in terra ogni pianta
Dogni pianta bogat su fiore
E gai s’argumentu si cuncruit
Sa terra criat e issa distruit.
d 30 d
66. Moretti
Mi toccat s’argumentu a concruire
Ca bido chi niunu mi dat resa
Sa terra, sì, est sa nostra difesa
Però b’hat chie la curreggire
Bido chi non cherides ammittire
De Deus bonu sa sua grandesa
Bos prego prestu de fagher accabbu
Si non creides a mama né babbu.
67. Poddighe
Paret Moretti chi ses istancu
Trattènedi un’istante, hapas passenzia
Si faeddamus de sa discendenzia
Mira, Moretti, chi so a fiancu
Su nascher unu nieddu, una biancu
Incue est chi b’agato differenzia
Custu fattu mi dada pena e dolu
Ca tando custu mastru non fit solu.
68. Caria
Pro parte mia so pagu cuntentu
E si sighides gai bos pianto
Cambiade argumentu, tando canto
E penso de mi ponner in assentu
Bogade a campu unu bonu argumentu
E tando in parte mia non m’ispanto
E non siedas cun Deus malignos
Si no bos naro chi sezis indignos.
d 31 d
69. Iscanu
Caria paret perdende coraggiu
Cheret chircare àteros navios
Si pones mente a sos consizos mios
Tue non t’has a ponner in disaggiu
Oramai chi semus in viaggiu
Mi’, la duramus cantu duran brios
E si faghimus mala s’accabbada
Sa rejone si dada a chie l’hada.
70. Sulas
Caria s’est cobertu de paura
Issu cheret cantare àteru impreu
Gai matessi est su gustu meu
De non bessire fora de mesura
Lassamus a parte s’astru de natura
In paghe santa lassamus a Deu
Custu argumentu ponimus a parte
Dognunu est menzus chi chirchet un’arte.
71. Moretti
M’hana nadu a serrare s’argumentu
Pro no intender contos disumanos
E pensade chi semus cristianos
E a Deus faghimus ornamentu
Ca si su mundu est oe in perdimentu
Tota sa curpa est de sos profanos
Però cando s’agatat in perdenzia
Pregat a Deu a li dare assistenzia.
d 32 d
Gara poetica cantata a Carbonia nel 1988
dai poeti improvvisatori Giuseppe Sotgiu
e Bernardo Zizi
Temi:
1) Sa iscrittura e sa paraula
2) S’elettore e su deputadu
Esordiu pro Carbonia
1. Sotgiu
Parizos’annos prima ’e su chimbanta
Chi a mie cantende mi hana intesu
In sa Cittade noa totta canta
E deo giovanotto nou e mesu
Como so un’ispecia de pianta
Mi sun beninde ’e sos annos su pesu
Cun’acciaccos in su truncu e in chima
Ripitto unu saludu che a prima.
2. Zizi
Amiga zente in sala riunida
Torro ha sins’igna de su cumpreannu
E in su coro comente in su pannu
Oe ses totta canta ha festa estida
Po su chimbantenariu de sa vida
A Carbonia abelgende a brazzu mannu
d 33 d
Deo onorende su Sulcis intreu
A tottu ’ndatto su saludu meu.
3. Sotgiu
Sos chi l’han costruida bezzos mannos
Solu calc’unu no regede in pese
Ma naschida est Citade e non paese
Inoghe a nde essire da-e ingannos
E Carbonia lompede chimbant’annos
Precisu daghi l’hana augurada
A daghi l’hana augurada
Ca in d’un’annu solu l’han fundada.
4. Zizi
Podimus narrere ancora es minore
Chi solu chimbant’annos es fundada
Da-e cando in s’italica contrada
Baiada unu duce ditattore
Gai Carbonia in su primu isplendore
Orfana pagos’annos est bistada
Indirizzada in d’un’atera via
Su tempus bellu de sa democrazia.
5. Sotgiu
Ma deo chi rifletto e cunsidero
Senc’essere istoricu e ne magu
E lu potto ripitere istasero
In su nostru poeticu divagu
Sa gitas cuminzadu han da-e pagu
Ma custa ha cuminzadu da-e zero
d 34 d
In pagu tempus intonada osanna
E diventada cittade noa a manna.
6. Zizi
Ischimos tottu in cussa circustanzia
Baiada zente de ogni residenzia
Tribagliende, onesta e cun costanzia
Dende a Carbonia felice esistenzia
Fit Carbonia sa fiza de isperanzia
Diventada poi fiza ’e suferenzia
Sa mala sorte tentu hada a inghiriu
Proende unu terribile martiriu.
7. Sotgiu
Oserva chi fata non fidi a rione
Ma in s’edade tenese un’arcanu
Cun s’eletricidade est tottu invanu
Non sempre chi viagian’a cumone
Bennida, es mancu s’era de su carvone
Oe bi est su gasu, su mettanu
Tando ha segnadu unu fogliu in biancu
E Carbonia es bennida mancu.
8. Zizi
Carbonia est restada sempre in cue
Comente fiza, e mama de dolores
Daghi poi de sos primos isplendores
S’est’abasciada un’oscurosa nue
E-i sos nostros bravos minadores
Han depidu emigrare in aterue
d 35 d
Hana lassadu sa famiglia in pena
Po chilcare unu pane in terra azena.
9. Sotgiu
Nde mancat da ogni parentella
Pius de unu tantu fit partidu
Ma de sa crisi est su tempus fi nidu
Ismentigamus cussa bagatella
Ca sos chi sunu inoghe hana insistidu
E fattu han sa citade pius bella
E la idimos da-e fundu a chima
A deghe ortas si alet de prima.
10. Zizi
Sestà sighire in cue s’arregionu
Sunu distimonzos sos presentes
Si su carvone lu fidi potentes
Ma su carvone non fidi in abandonu
Hana nadu sos altos dirigentes
Chi su calvone nostru non fi bonu
Chi po nde ogare fora sas richesas
Fin troppu esageradas sas ispesas.
11. Sotgiu
Po non sighire sanu fidi ofesu
E bi deves rifrettere ogni istante
Non dias culpa a calchi guvernante
No hada a supoltare cussu pesu
Carvone chi su sulfaru hada in mesu
Ch’es materia troppu incuinante
d 36 d
E lu legimos dogni die in sannu
Chi tottas custas zonas faghet dannu.
12. Zizi
Ischimos parte biada incuinates
E fi nincue non fatto protesta
Ma a Carbonia hat proa manifesta
Da cando sun bintrados sos birbantes
Su giogu han fattu sos politicantes
Chie tirada a manca chie a destra
Cando es naschida in s’internu sa lotta
Chie la cheret crua chie cotta?
13. Sotgiu
Eo sa limba che ispada no uso
Ma si cheres cun megus arresciona
Sess’erat su calvone de razza ona
Cun tottu cantos e tue m’iscuso
Ma sunu protestende in Portoscuso
Chi sa centrale avelenat sa zona
Tando cun custas razas de carvones
Caru Bennardu e comente la pones?
14. Zizi
No este in su carvone sa ruina
Po chi s’incuinamentu lu est mezzanu
Ma chilchende in s’Istadu Italianu
Cussa parte in tottue bi es vicina
Non pensasa a Seveso e a Milanu
Su dannu fattu cun sa diossina
d 37 d
Cando mai su carvone est’unu mostru
Chi lu presentan tottu a dannu nostru.
15. Sotgiu
Ma una parte lu es nende chi si
Chi hada incuinadu terra e mares
Deo non disco de custos afares
Inue es Portoscuso o Tortolì
Però la es s’iscena ’e Cenorvì
Chi non cherene termos nucleares
Po adempire s’umana zenia
Da ue buscan totta s’energia?
16. Zizi
Si su calvone prima lu ana isceltu
Fidi s’isperanzia pius manna
Si como li hana dadu sa cundanna
Su tempus de su Sulcis non fit celtu
De sas minieras serradu han sa gianna
A s’integrazione sa gianna han apeltu
Tra pensione e integraziones
Han formadu un’esercitu ’e mandrones.
17. Sotgiu
Si su calvone abbandonadu l’hana
E des bennida una crisi maligna
Invece ona nos dana in cunsigna
L’han fata lassare a mala gana
In Portudurre San Rocco e Ottana
E han fattu su restu in sa Sardigna
d 38 d
Cun su Guvernu de sa cassa ricca
Chest’a murghere in d’una titta sicca.
18. Zizi
Ottana e Portudurre non ventomo
Si oe sun dolentes tottu in pena
Ca si sos contos bene faghes como
E de sa vida bies diversa iscena
Es su petroliu una richesa anzena
Ma su carvone l’aimis in domo
E aimis unu mannu giacimentu
Non podimis connoscher patimentu.
19. Sotgiu
S’esempiu de su petroliu ti lea
A sos nieddos dollaros che imbola
E mancu in custa terra sardignola
Non la sunu passende vida fea
Ca s’ides cust’isplendida platea
Non sunu in su Biafra ne in s’Angola
Ca es zente sana e colorida
Creo chi sian passende bona vida.
20. Zizi
Si tue in cosas gai ti divagas
Inue bi hat miseria vampiras
De petroliu s’industria l’allagas
E su tesoro de Sardigna ritiras
Su petroliu in dollaros lu pagas
E su carvone lu pagas in liras
d 39 d
E cantu ti’ad’esser cuntentesa
Haere in domo nostra sa richesa.
21. Sotgiu
No este chi hasa toltu in s’arregionu
Mancu de fronte a su babu etternu
Petroliu amenta est unu donu
Chi es giamadu nieddu oro modernu
Si inoghe su calvone est pagu onu
Ite culpa nde tenede su guvernu
A tentu presse a ’ndelogare fora
E chi bi cheret mill’annos ancora.
22. Zizi
Tue cancella sa sorte crudele
Nende chi non fit culpa e ne errore
E su guvernu si fit bistadu fidele
Non baiada in sa zente malumore
Has bidu s’abe da fiore in fiore
Sempre tribagliada e format su mele
Ma como si es dogn’abe ritirada
Chircas in s’arnia e mele non bindada.
23. Sotgiu
Caru Bennardu cun coragiu ispera
Non sones sa campana ’e s’ultim’ora
Bennere de Carbonia fiera
Poite es de su Sulcis sa signora
Invece de tribagliare in miniera
Cun ingegniu già trabaglian fora
d 40 d
Ponzende sas machinas in mottu
E-i sa vida si faghene ’e tottu.
24. Zizi
Sa vida male o bene had’a passare
Ma a ite viver sempre in custu isettu
Tue has fattu ischire unu segrettu
Chi faghede una pena meditare
Chi su carvone po esser perfettu
Nachi mill’annos devene aspetare
Cando perfettu hada’essere in cue
Non bi sun’issos ne deo ne tue.
25. Sotgiu
No es cas nadu una frase brutta
Ma lassa a mie chi inoghe decida
Cheret chisettende un’atera vida
Ca su carvone chi es de sa terra sutta
Non nde la podes boddire una frutta
Senz’essere madura e ne cumprida
Ca tando este a tribagliare invanu
Non ses tribagliadore ne ortulanu.
26. Zizi
Non bi hat segrettos de ponnere a cua
Oramai cumpresa l’han s’iscena
Tue prosighis cun sa cantilena
Nende sa frutta non si oddi crua
Menzus metade pane in domo sua
Chi non su pane intreu in domo anzena
d 41 d
Daghi cussu pane han dadu a tie
Ti l’hana a rinfaciare onzi die.
27. Sotgiu
Comente cheres cun megus ti pone
O de atta o de punta ti la lea
Fizos de un’italica regione
Bindada in dogni terra europea
Però senza mancu s’emigrazione
Arruinadu han s’Italia intrea
Han tribagliadu inoghe e in cuddane
E naran babbu a chie lis dat pane.
28. Zizi
Atti su pane tou pius onores
Ca sa mesa ti rende profumada
Has bidu fi na s’epoca passada
Cantu importante han sos tribagliadores
Senza seminatrice e trattores
Fit totta sa campagna cortivada
Como hat machinarios colossales
E sun gherrende cun sas cambiales.
29. Sotgiu
Non cheren sos soddos male ispesos
Ti naro sas bidea bona e sana
Sempre emigradu a sa razza umana
In viagios vicinos e atesos
Has bidu unu fiottu ’e Desulesos
Chi nde s’unu in sa terra sulcitana
d 42 d
Poite s’insoro es terra lanza
E non devian campare a castanza.
30. Zizi
Sun arrivados a custa contrada
Issos puru fortuna hana isperadu
Ma a narrere a Carbonia sutta bada
In tottu cantu prima ’e s’operadu
Su lumene de Carbonia li hana dadu
Poite in su carvone si es fundada
E da-e cussa prima circustanzia
Fit tottu in su carvone s’isperanzia.
31. Sotgiu
Fininde in parte diferente sonu
E penso e la fato una cumpresa
S’Omine inteligente sabiu e bonu
Devet battire su pane a sa mesa
E cando unu tribagliu non dà resa
Lu devene lassare in abbandonu
Ca cheret benessere a presenzia
E tribagliat cun vera inteligenzia.
32. Zizi
S’esordiu lu has mandadu a s’isbaragliu
E s’ora de fi nire est arrivada
Ma si faghimos bene s’iscandagliu
Sa zente in bona parte reione hada
Cando in tottue est chirchende tribagliu
E tribagliu perunu pius no bada
d 43 d
Es zustu canc’ora cumbatana
Fina cando su tribagliu agattana.
(Fine dell’esordio)
d 44 d
Primo tema:
Sa iscrittura e sa paraula
Sotgiu: Sa iscrittura
Zizi: Sa paraula
1. Sotgiu
Finidu hamos s’esordiu cun cura
Ischidende su ostru bonu more
Si s’estru a nois benid’in favore
A che pigare palmas a s’altura
So como de unu tema possessore
Po chi a mie es toccada s’iscrittura
O sia parte forte o sia debile
Devo lassare una tracia indellebile.
2. Zizi
In sa parte de s’esordiu fit dovere
De haer de Carbonia faeddadu
Como chi han sa gara organizadu
Sas primas partes han dadu in podere
E su tema chi hapo deo sortegiadu
No isco si had’a rendere piaghere
Sia po veridade o siat faula
M’es toccadu a cantare sa paraula.
3. Sotgiu
Su chi t’han dadu Bennardu raconta
E faghe de ogni specia de cumentu
d 45 d
Faeddende podede arrivare a chentu
E faeddende puru pagu conta
Ca su chi naras che leat su entu
Deo lasso in tottue un’impronta
Fata cun s’iscalpeddu o cun sa pinna
In su pabilu, in sa pedra, o in sa linna.
4. Zizi
Tue has’a essere funtana de coltura
Cun tottu cussu onore chi ti has dadu
Contas unu balente literadu
Ma si oselvamos pius cun menzus cura
S’omine in su mundu ha faeddadu
Innantis de connoscher s’iscrittura
Gai podimos partire da-e cue
Chi prima benzo deo e poi tue.
5. Sotgiu
Ti podes narrer chi ses fortunadu
Meda pius de s’ateru collega
Ma a chie hada iscrittu onore prega
Ca su faeddu tou imortaladu
Si no a custa zente l’ispiega
A prima tottu cantu su chi has nadu
Su chi has nadu inoghe e in cue
Non penso chi l’amentes mancu tue.
6. Zizi
Sa limba no la tenzo presa a rù
Es su faeddu de ogare fora
d 46 d
Cun sa paraula precisa e sonora
Su chintendes fidele a tu per tu
Pensa in sa terra biat calchi tribù
Chi s’iscrittura no han cumpresu ancora
A s’iscrittura tua non bi atendede
Solamente a faeddu si cumprendede.
7. Sotgiu
Si che torras Bennardu a cussa zente
Inoghe cherzo idere cantu ales
No han civiles codices penales
Una coltura pius atraente
E chie no ischidi iscriere niente
Sunu a fiancu de sos animales
E non che poden pigare a sa gloria
Inteligenzia ne-i sa memoria.
8. Zizi
Tue pares chilchende onor’e fama
A sa paraula dende sa cundanna
Ma sa paraula tenet parte manna
Issa de amore aprezzada ogni drama
Sas paralaus bellas de onzi mama
Cando cantan su dulche ninna nanna
Po dormire s’insoro criatura
Nan ponene in sa culla un’iscrittura.
9. Sotgiu
A daghi no mi cheres a cumone
No mi faghet peruna meraviza
d 47 d
De fronte a custa culla tinde abiza
De una mama bi est s’afezione
Ma hada iscrittu sa mama una cantone
Poi la faghede legere a sa fiza
E a su fizu ch’es bessidu fora
Poi l’imparada a s’atteru ancora.
10. Zizi
Solu sa paraula ha superadu
Resta sempre sa via pius fidele
De s’iscrittura tua in Israele
Chi sa paraula sempre had’onoradu
Cando in paraulas s’Anghelu Gabriele
Haiada sa Madonna saludadu
Cando ha nadu cantende “Ave Maria”
Ses destinada mama ’e su Messia.
11. Sotgiu
De due miza de annos sese atesu
Si ses lompidu como a cussu sittu
Cando da-e su regnu beneittu
Calat s’Anghelu de su mundu a mesu
A Gabriele deo no hapo intesu
Solamente lu hapo legidu iscrittu
Como lu potto cantare in tottue
Comente puru l’has legidu tue.
12. Zizi
Una paraula amenta narat gai
No hapes unu frase ismentigadu
d 48 d
Ca fi nas Deus mere de su criadu
Imparadu a iscriere non bi a mai
Cun paraulas a Mosè ha faeddadu
D’esser pigadu a su monte de Sinai
Faeddada ha paraula puntuale
Non bi l’ha fattu ischire in su giornale.
13. Sotgiu
Biada chie had’intesu sett’ernu babai
Faeddende in su regnu soveranu
Nada a Mosè e podet esser gai
Ca l’ha erettidu su genere umanu
Però Mosè da su monte de Sinai
Falat cun duas taulas in manu
Su chi l’hat nadu Deus beneittu
Amenta in sas taulas had’iscrittu.
14. Zizi
Ma prima sa paraula sincera
L’ha nadu anda a su monte cun amore
Si fisti tue como a su criadore
Li depas faghere una preghiera
Li cheres dimandare unu favore
Cal’est s’ispressione pius sincera
Po pedire sas grascias chi hasa in brama
Forsi l’ispedis unu telegrama.
15. Sotgiu
Chi preghe a Deus m’ido neccessariu
Però po cussu no mi trattes male
d 49 d
Su catechismu es su primu diariu
Chi faeddat de Deus imortale
Poi sa missa da-e su missale
Su Sacerdotte had’unu breviariu
E non podet mancare da-e inie
Nde leget tantos foglios dogni die.
16. Zizi
Non solamente a Deus criadore
Cun paraulas lu depes invocare
Tue contas terrenu peccadore
Ti cheres sa cusenzia liberare
Postu ha dananti de su cunfessore
Comente est chi ti deves cunfessare
Essende inbenusciadu in cussu sittu
Non mustras sos pecados in iscrittu.
17. Sotgiu
L’has deves narrer sacra inaresciones
Però a Deu no li ses vicinu
Ma han’iscrittu sas oraziones
Bi es però ogni liberu in su sinu
Si tue leges sas cunfessiones
Sas chi iscrittu ti hat sant’Austinu
Chi cunfessat cun Deus in s’altura
E dadas bi lasada in s’iscrittura.
18. Zizi
Si cheres a sa paraula fagher gherra
Ma de la incher non tenes fortuna
d 50 d
Sa paraula amenta est’ater’una
Chi ’ndessi salva in dogni contierra
Una paraula partit da sa terra
Un’atera rispondet da sa luna
Sa paraula che pigad’a s’altura
A ue non bi arrivat s’iscrittura.
19. Sotgiu
In d’una parte pius che simpatica
Che cheres arrivare med’a tesu
Ma oramai l’ischimos a pratica
De su chi s’asuriscias no hana intesu
Semos a s’era como e s’informatica
Sos compiuter bi sun como in mesu
E bastat chi ti ponzas a distante
Tottu lu leges in su quadrante.
20. Zizi
Sa paraula abreviat s’istrada
E motivu non b’hat de dubitare
A daghi ses mandende un’ibasciada
Cun s’iscrittu lu depes informare
Po telegrama o po racumandada
Deves sempre tempus impiegare
Invece in sa gabina faghes sosta
Faeddas e intendes sa risposta.
21. Sotgiu
Faeddas cun sa tue boghe bella
Però lassa chi deo t’ispieghe
d 51 d
Chilchende s’unu ti faghes a feghe
In sa guida de una parentella
Poi pones su didu in sa rottella
Chi contat da-e unu fi n’a deghe
E faeddas cun cudda criatura
Addaghi ti l’hat nadu s’iscrittura.
22. Zizi
A tempus cussa roda de girare
Manc’unu giru dat proa sigura
Si fidi sa terribile isventura
Unu est’annaghende in mesu mare
E domandada azudu a lu salvare
Però non mustrat peruna iscrittura
Da sos foglios tuos siche abandada
Cun sa paraula azudu dimandada.
23. Sotgiu
Pensa chi oe in dogni riva
Amenat chi non bada una barchetta
Addaghi sa salude no est perfetta
La leo eo s’iniziativa
Po meighina t’iscrio una rizetta
Po ricoveru bi est s’impegnativa
Si ses moribundu non ti accetana inie
Senza autorizadu da-e a mie.
24. Zizi
Cun sa paraula ti aperit sa via
Sa paraula ti servit de difesa
d 52 d
Es sa paraula sa menzus richesa
C’hamos cun sa limba s’armonia
Pensa chi sa paraula enit cumpresa
Li naras a su cane passa via
Una paraula la cumprendet gai
S’iscrittura no ha cumpresu mai.
25. Sotgiu
Non ponimos su cane a su bersagliu
Iscrio a sos umanos tinde abiza
Una medaglia faghet meraviza
A la ponnere a su cane est un’isbagliu
Si b’hat chentu postos de tribagliu
Già b’hat cuncurrentes deghe miza
E ti deves intendere de iscrittura
E presentare unu gradu de coltura.
26. Zizi
Deo za isco cantu est importante
A tennere unu gradu colturale
Ma fi nas in s’iscola puntuale
Amenta su chi narat s’insegnante
T’ispiegat cal’est sa vocale
E t’ispiegat cale es consonante
Prima a paraula ti faghede intendere
In modu s’iscrittura de cumprendere.
27. Sotgiu
Ma s’iscrittu s’abaidas continu
Su chi faghes lu faghes tottu esattu
d 53 d
Si a un’ama li deves ponner fattu
Za deves aere unu bullettinu
E si hasa unu biculu de terrinu
Po esser mere bi cherede un’attu
Ca e solu s’iscrittu istadu es bonu
De su chi hasa a ti fagher padronu.
28. Zizi
Naras chi da s’iscrittu ti han difesu
Ma sa fortuna sempre no este in te
Aboltas iscrituras bi hada in mesu
Chi da sas leges non de ogas pè
Cando “roi” lu leges in francesu
Cussa paraula cheret narret “re”
Ma si prosighis tue a leger “roi”
Non nde cumprendes ne prima ne poi.
29. Sotgiu
Ma si naras su faeddu est diferente
E lassa istare sa discussione
Da-e me cussa machina potente
Ti fatto caminare in s’istradone
E ca ti fatto dare sa petente
Su libretto de circolazione
E sa propiedade l’has sigura
Hasa unu mezu e targa sa vetura.
30. Zizi
Tue s’iscrittu istima e sempre tratta
De ider su faeddu in amores
d 54 d
Ma cando had’a cumprendere sos valores
A narrer sa paraula es sempre esatta
Has bidu sos balentes oratores
Cando aringan su populu in piatta
Puliticantes cun paraulas d’oro
Tirende s’aba a su mulinu insoro.
31. Sotgiu
Sos oratores sunu una caroma
No li ruinzat mai sa trachea
Benzana da-e Sardigna o da-e Roma
Faeddana una die intrea
Però su chi no hat sa laurea
Zia tenede assumancu unu diploma
E hada s’oratoria sigura
Sa chi l’hada imparadu s’iscrittura.
32. Zizi
In cussu campu non tenes vittoria
Ca sa ragione est tottu a s’ala mia
Tue a cantare cheres fama e gloria
Ma ses zoghende troppu ’e fantasia
Cussos chi fortes sunu in s’oratoria
Hana memoria e paraula ia
Su chi este iscadente a su merittu
Es su chi currede sempere a s’iscrittu.
33. Sotgiu
T’hapo nadu cad’una laurea
Non ti so nende in su palcu una faula
d 55 d
Ma si non leges non bi hat pelea
De isplicare manc’una paraula
Da c’has legidu totta vida intrea
Chie in piatta o intro ’e s’aula
Ca de s’iscrittu bada isperienzia
Ch’es pigadu a sa sua intellizenzia.
34. Zizi
De s’istudente des fagher profittu
Ma a s’esame benidi aprovadu
A isse duas proas li hana dadu
Podes tenner tottu su merittu
Po prima faghes su compitu iscrittu
Ma poded’esser fi nas copiadu
E cun s’orale hasa dare prou
Rogas farina da su saccu tou.
35. Sotgiu
S’iscrittu sa coltura generale
Ti dada e sempre a issa ti afianca
Chie no ischidi iscriere anda male
Da-e su pagu a ndel’ogare s’anca
Ca non ti dan dinare in d’una banca
Si non lis firmasa una cambiale
Mancari tue lis fettas a brou
Firmat s’avallu in cambiu tou.
36. Zizi
Ma sa paraula amenta es diferente
Est un’impronta a tottu s’esistenzia
d 56 d
Non balet de s’iscrittura sa potenzia
Po distingher s’omine vivente
S’iscriede unu sardu in continente
De issu no est nessunu a connoschenzia
Da su faeddu invece est riconnottu
Cando faeddada s’indabizan tottu.
37. Sotgiu
Daghi s’iscriede s’iscriede a contrariu
Addaghi non bi hat sale in su chelveddu
Ma suvra su biancu su nieddu
Da-e sa riga de ogni sillabariu
Fin arrivare a su dizionariu
Bi l’hada ispiegadu ogni faeddu
E per mesu de s’iscrittu tottu imparas
Tando cumprendes tottu su chi naras.
38. Zizi
Po contu meu s’iscriere est vanu
Cun sa paraula est sonante e pura
Finas in su principiu cristianu
Ite has’a fagher tue de figura
Sa gloria de Sant’Antoni padovanu
Non bi l’hat dada peruna coltura
Sas paraulas suas po iscultare
Bessin’a galla sos pisches de mare.
39. Sotgiu
Finas su bullettinu a domo mia
Mi paret chi es bennidu istasero
d 57 d
Ca da cuss’iscrittura considero
Si campat de sos padres sa genia
E podes faeddare de poesia
Senza chilcare a Dante ne a Omero
E cantas cun sodisfazione
Si non chircas a Socrate o a Latone.
40. Zizi
Deo non chirco a Dante e ne a Omero
E ne bi chelzo andare in’aterue
Cussa risposta sos chi sunu in cue
Su chi faghimos nois cunsidero
Esolcitare devio custu sero
Ite semos fatende deo e tue
Si Carbonia nos dada su merittu
Nara ses po paraula o po iscrittu?
41. Sotgiu
Si has bidea de miche ogare fora
Una risposta ti torro subitu
S’hamos adempidu a cust’invittu
Oe che semos in custa dimora
E su tema cantamos un’ora
Ca no s’han dadu unu biglietto iscrittu
E non lu podes lassare a disparte
Inue segnalada bi est sa parte.
42. Zizi
Po faghere una gara in poesia
Sa parte chi hasa ti rispetto
d 58 d
E su chi has nadu como tottu acetto
Fin’incue ti fato cumpagnia
Ma su chi b’hada iscrittu in su biglietto
Lu depias ischire tue ibbia
Invece in sa paraula de cussos bantos
Tue l’has fatu ischire a tottu cantos.
43. Sotgiu
Su tema in d’una riga chi hasa elegidu
Lassa ch’ispiegare ti lu potte
Tue de poesia hasa una dotte
Da-e mama natura ses protegidu
Però su chi cantadu has istanotte
Mi deves narrere inue l’has legidu
Po chi su versu es tottu nou ’e zecca
L’has legidu tottu in sa bibliotecca.
44. Zizi
Si est’a sa paraula po me
Canto che sardu improvisattore
E potto haere in palcu fi n’a onore
Senza mancu in s’iscritu ponner pè
Nara si fit galante un’iscultore
Apena terminadu su Mosè
Isclamada fuliende s’iscalpeddu
Li mancada solamente su faeddu.
45. Sotgiu
In d’unu capolavoro chi este in vista
Chi quasi chel’alzas a sa gloria
d 59 d
Ma in sa vida nostra transitoria
Ti naro deo etterna mente chista
Cando mi trattas de unu bonu artista
Deo puru lu fatto passare a s’istoria
Da soldadu già diventad re
Lu ses imortaladu da-e me.
46. Zizi
Nara sa pinna onore e fama siada
Ma chie a fama in dogni espressione
E sa paraula beneita siada
Addaghi es zustu onzi paragone
A Galileo che han posu in presone
Ca ha nadu chi sa terra giraiada
Mancu in presone sa frase retirada
Isclamat sempre chi sa terra girada.
47. Sotgiu
Mi pones sa minestra in su piattu
Si cheres faeddare de isse ebia
Su chi teniada s’umana genia
Istudiadu lu hada in modu esattu
Cun tottu sos istudios chi hat fattu
Ca fit parente in s’astronomia
Da-e tottu sos liberos chi hat tentu
Istudiadu ha dogni movimentu.
48. Zizi
Sa paraula es dende espressione
E podes fagher prestu su cunfrontu
d 60 d
D’intrare in s’unda de su Rubicone
S’iscrittu tou non ponede in contu
Cun sa paraula sua contat prontu
E arringat totta canta sa regione
E sa Reggione a isse ponet fattu
Apenas isclamada chi su dannu es fattu.
49. Sotgiu
De gherrieri fit capu ’e s’ama
Ca ha gherradu cun s’ispada in manu
Su biografu sou ha tentu fama
De l’allevare a gradu soveranu
E como had’in sas leges una fama
Chi fu zamadu dirittu romanu
Sos articulos c’ha bogadu fora
De cuss’iscrittu bivimos ancora.
50. Zizi
Non l’iscancelles da-e su programa
De paraula nde amentes una sola
E de cussa collega ti consola
De sa chi hada agiuntu cale drama
Sena connoscher s’iscrittu in s’iscola
Ha cuminzadu a prima a narrer mama
Poi molzende in s’ultima angonia
Hada a narrere ancora mama mia.
51. Sotgiu
S’iscrittura ti ponede sale in zucca
L’agattas in s’amore e in s’imbaru
d 61 d
Mossa de Onorva de poesia es ducca
In Desulo es famosu Montanaru
Pepe Mereu in Tonara es caru
In Pattada es famosu Padre Lucca
E los leges dogn’ora sodisfattu
Cussos liberos bellos chi hana fattu.
52. Zizi
A sos foglios ancora ti avicina
Non lassese una pagina lontana
Ma cun su tema meu pius camina
Chi sa cosa iscritta es sempre vana
S’esempiu de sa Cumedia Divina
L’hana legida e cumpresa non l’hana
Chie es de sa paraula devottu
L’este ispieghende e l’ha cumprendet tottu.
53. Sotgiu
Chie no hada sa Cumedia in coro
Es signu chi no hada istudiadu
Ma su liberu iscrittu es su tesoro
De su chi Pedru Casu ti hat lassadu
E Grazia Deledda de Nuoro
Ha su premiu Nobel meritadu
Po cussu ti afretta a bi lu legere
Si calchi cosa agatas de curregere.
54. Zizi
Este a curregere sempre interessante
S’iscrittu chi has promissu in sa foglina
d 62 d
Ma sa paraula sempre genuina
Mai collega ti restad distante
Tue po dimandare una femina
Chircas su segrettariu galante
Li naras in s’iscrittu persuasu
Amore meu ti mando unu asu.
55. Sotgiu
De su libru galante s’inventore
Oe pius nesciunu det mirare
Ca cominzades a inamorare
Cun paraulas bellas de amore
E isco chi fi nalmenats in s’altare
Sa die depes narrere sisignore
Ma podes narrere chi es muzere mia
Daghi pones sa frima in sagrestia.
56. Zizi
Sa die cando isposas po dovere
Sa cumpagnia portas riunidu
Tue in s’altare a festa ses bestidu
In cuss’istante ti contas già mere
Ti narada a la cheres po muzere
Ti narada a lu cheres po maridu
Si rispondes chi nono a sa sigura
Non bi andas nemancu a s’iscrittura.
57. Sotgiu
Non mi podes puntare su fusile
Daghi isposas e faghes su dovere
d 63 d
In chescia in s’umbra de unu campanile
Iscriede de parrocchia su mere
In su comunu in s’istadu civile
Iscriene segis maridu e muzere
Cando pones sos trintaduos bentos
Cando has in manu sos mios documentos.
58. Zizi
Fin’isposende lu sezis pomposos
Sezis bessidos da-e sagrestia
Sos in cun tegus festosos
De domo tua si lean sa via
In domo tua cun tanta allegria
Gridana tantu e viva sos’isposos
Ue cancellat dogni espressione
Ti hana a mustrare unu tabellone.
59. Sotgiu
Finimos sos poeticos cuncettos
Senza nde fagher como milli dramas
Ma sun iscrittos tottu sos programas
Sos chi pensana cun cherveddos nettos
Ue isposana iscrittu a bigliettos
Non bi pode mancare telegramas
Poi infi nitos ringraziamentos
Li mandana fi na tres e batos chentos.
60. Zizi
Si de su tema cessat su caminu
Bonu su primu e bonu su segundu
d 64 d
Ma pensade a su babu moribondu
Cando sa morte si abizat vicinu
Innantis de lassare custu mundu
Issu a sos fizos narat de continu
E innantis de morrere a sos fizos
Dende ancora sos ultimos consizos.
d 65 d
Secondo tema:
Su elettore e su deputadu
Sotgiu: Su elettore
Zizi: Su deputadu
1. Sotgiu
Nos ponimos de nou in bonu more
Custu nostru verbale e non confrittu
No isco si es su tema iscuisittu
Si messi cosas de grande valore
Poi de haer cantadu s’iscrittu
Mi toccat de cantare s’elettore
Hapo dadu su meu unicu vottu
Ches sacrossantu podere de tottu.
2. Zizi
In cuddu primu tema chi hapo tentu
Fia onorende sos sognos de poetta
Però no es bastadu su talentu
E non so arrivadu a cussa metta
Como cun d’unu colpu de bachetta
M’hana abeltu sa gianna in parlamentu
E forcis conto pius fortunadu
Ca in su tema conto deputadu.
3. Sotgiu
No isco si es bist’adu unu tranellu
Lendemi a sa brazzetta che amigu
d 67 d
Promitindemi solu bonu e bellu
Eleminende ogni razza de castigu
A mie mi hasa leadu po puntellu
Po che pigare a s’alvure ’e sa figu
Ma da subra de cussu piantone
No mi dasa ne mancu crabione?
4 . Zizi
Cuminzas s’argumentu de gasie
A narrer male de su deputadu
Beru che istampella ti hapo usadu
E che amigu: giamadu hapo a tie
Tottu ti hapo promissu in cussu die
Po chi su vottu a mie haeres dadu
Invece tue a momentu oportunu
Su vottu bi l’has dadu a un’atter’unu.
5. Sotgiu
A daghi mi nde fico reu in pese
Custa proposta non cherzo gradire
Ses deputadu in su nostru paese
Promitindemi bonu un’avenire
Como mi cheres narrer chie sese
Invece deo non de cherzo ischire
Sin parlamentu bi ses reu in pe
Amenta ses elettu da-e me.
6. Zizi
So deputadu ca tentu hapo vottu
Ue sos menzus s’unu riunidos
d 68 d
Onorevoles semos riveridos
E da nois sas leges agis tottu
Però calchi eletore hamos connottu
Ches tesseradu cun duos partidos
E a sa fi ne fatende clamore
Partit cun su partidu binchidore.
7. Sotgiu
Ma in su postu chi ti han dadu resta
Cun sa bandela ruia, o sa bianca
Appaghende ogni nostra richiesta
Addaghi cosa meda bi hada in banca
Ma una olta ti che dasa a destra
S’atera olta ti che dasa a manca
Cando ti miro da-e conc’a pese
Non cumprendo mancu chie sese.
8. Zizi
Deo non potto cambiare lista
Tue votende sese a pinna in manu
Unu cumportamentu as sempre istranu
Chilchende sempre de fagher concuista
Ses una olta democristianu
S’atera olta votas comunista
Cunforma comente ides s’orizonte
Cambias colore che camaleonte.
9. Sotgiu
Ma deo s’eresia tenzo in vista
E cambio si mido andende male
d 69 d
Ma tue sese elettu in d’una lista
Difende cussa sin chelveddu has sale
Cando ses deputadu liberale
Ass’abrazetta cun d’unu comunista
Non fit s’idea mia de ti ofendere
Chi non de potto niente cumprendere.
10. Zizi
Elegidu nosan po guvernare
Adempire devimos a sos obrigos
Non devimos ponner sos castigos
Po chi tottu non benzana che pare
De diversos partidos semos amigos
Non semos in su segiu po gherrare
Est solu sa politica chi giogada
Colvu cun colvu s’oiu non sind’ogada.
11. Sotgiu
A conclusos ses faghinde tesoros
Non mas cuntentu ne mi has sodisfattu
Ma faedda de casteddu in logu esattu
Chi istanotte ti sego sos loros
Ca su partidu de sos batos moros
Pensa in cussa citade e ite ha fattu
Chi este a su podere a sa regione
In su comunu a s’opposizione.
12. Zizi
E pares nende chi sa culpa es mia
Cando invece sos mios sun sos bantos
d 70 d
Ischis chi sos partidos s’unu tantos
Dognunu mustrat diversa energia
Semos in tempus de democrazia
E deven guvernare tottu cantos
Partidu diferente in d’unu sittu
D’aministrare puru nde a dirittu.
13. Sotgiu
Si tenzo unu paltidu a mie isculta
No potto intrare in cudd’atera gianna
Ca diadesse sa mia cundanna
Bois bos riunides in consulta
Ca bos sezis paltinde sa tulta
Po leare sa parte pius manna
Nois no’iscorramos a bastone
E bois mandigades a cumone.
14. Zizi
Bois bos’iscorrades a cumone
Po idere a mie deputadu
Prima has de Casteddu faeddadu
E in cue ’nda parte sa ragione
Has votadu sardista a sa Regione
In su Comune poi has cambiadu
E cando mai no has bidu ancora
Chi ses bessidu da s’istrada fora.
15. Sotgiu
Ma deo omine de paga coltura
Mi potto fi nalmente isbagliare
d 71 d
Però sa tua este una disaura
No isco a cale ala ti has’addare
Addaghi postu ti che hapo in s’altura
Za devias bene aministrare
Dende a su futturu tempus nou
Ma ses pensende a s’interessu tou.
16. Zizi
Nessunu in terra es naschidu perfettu
Ma da-e tue puru atenzione
Siada in Roma oppuru in sa Regione
Sempere a bennere a mie ses suzettu
Cando po faghere domanda de pensione
Cando po ti aprovare unu progettu
Chi su chi ottienes lu otienes inie
Es tottu cosa chi deves a mie.
17. Sotgiu
In custa terra nesciunu es perfettu
Ca isbaglian sos mastros pius mannos
Deo nde tenzo de aiu e in’isettu
Chi micasa ha bogare da-e affannos
Cando hapo presentadu unu progettu
Istas a l’aprovare sett’ott’annos
Certu chi no mi podes sodisfaghere
Mi ches passada sa gana de lu faghere.
18. Zizi
Deo ti do ispesa po su ranzu
E ti hapo fagher sempre cumpagnia
d 72 d
Cando in momentos ses de tribulia
Tando a mie chilcas po aganzu
Cando non b’hat dinari in su billanzu
Non ti lu ogo da busciacca mia
Deo no hapo nudda de ti dare
E tue puru depes aspettare.
19. Sotgiu
Deo hapo rispettu e riguardos
Però mi dae ispiegazione
Aisetammos sos poveros sardos
Siada in galeria o s’istradone
Cantos accantonados miliardos
Biada ancora in sa nostra regione
E tando lassa tottu in abandonu
Addaghi a los ispendere non ses bonu.
20. Zizi
Tantas cosas amentadi eletore
Has tantu bene e como sese ingrattu
Cando dolente deris fis pastore
Hamos fatu de leges unu cuntrattu
Cussa de Marcio e Cipolla ti hamos fattu
Es bintradu su mere in malumore
Hamos giradu a tie ogni podere
Como tue de sas terras ses su mere.
21. Sotgiu
Tue nde leas sa terra a su padronu
Ca mi preparas cun megus bataglias
d 73 d
Tue in campagna mai bi tribaglias
E aministrare non ses bonu
Sas terras has lassadu in abandonu
E faghes meda menzus si ti caglias
Ca s’andasa a toccare in cussa gianna
Mi paret sa irgonza pius manna.
22. Zizi
Nois hamos versadu miliones
Sas domos po ti faghere in campagna
Sa domo, has fattu male e ti es cucagna
Ca su inare i sas bancas lu pones
E cando faghede un’annu de sicagna
Ses not’e die a malediziones
Si faghede un’annada malaita
Ses frastimende a Crassi e a Demita.
23. Sotgiu
Si so pastore in sa sicca istascione
Za mi dannegias e non mi guidas
Però tue cuss’oziu no ischidas
D’esser mia una protezione
E su inare lu dasa ha muntones
A tottu sas industrias fallidas
Finanziende e fallinde de nou
Est tottu s’aministrare tou.
24. Zizi
Sempre su deputadu faghet dannu
Sempre culpevole est su deputadu
d 74 d
Invece tue ses oe onoradu
Nara si onestu su pius mannu
In sa dennunzia de reditu onzi annu
Non pones mai su chi has incassadu
Iscries diferente su quadru
E poi gridas su Guvernu est ladru.
25. Sotgiu
Dennunzias isbagliadas hapo idu
Pius de deghe chimbanta e de chentu
Tue invece t’agattas in lamentu
Naras chi vives male e ses famidu
E non bi hat manc’unu in parlamentu
Chi como non si siada irrichidu
E narrer podides morinde de sa gana
Ca che leades tottu su chi dana.
26. Zizi
Irricu de ti haere elegidu
Forcis a sa richesa ereditadu
Ma de cussos ch’in altu han collocadu
Pius de una olta hamos ischidu
Chi bat fi nas ministros chi han furadu
Fit po sovenzionare su partidu
Però osselvende bene a fundu in cue
In mesu de su paltidu bi ses tue.
27. Sotgiu
De inari no mi attirada a manos
Non potto acumulare unu tesoro
d 75 d
Ma sas bananas de tempos lontanos
Chi a pianghe mi faghet su coro
Sas bustarellas de sos aeroplanos
E cudd’annu sos carceres de oro
Imbruttende sas manos in tottue
Nara si fia deo o fisi tue?
28. Zizi
Es dignu chi non tenede sentimentu
Chi sos chelveddos andana in ruina
Si fis bistadu pius de mente fi na
Elettore pius fama haias tentu
Ses tue in sa gianna e parlamentu
C’has fattu intrare fi na a Ciciolina
Inpudadinde fi nas in cuss’ora
Po ider cussa in giru a tittas fora.
29. Sotgiu
A ite mi has toccadu una piaga
Pensende chin mesu eo che rua
Addaghi sese in mesu ti divaga
E podes suere da sa titta sua
Po chi es Cicciolina un’eba braga
E oramai est collega tua
Non ti cunbenidi a pesare abolottu
Poite de una razza sezis tottu.
30. Zizi
A mie no mi podes cundennare
Non nerzas una razza semos tottu
d 76 d
Si haeras tue riconnottu
In s’ora andadu chi sese a votare
Chi candidos fi ni unu fiottu
Haias facultade de seberare
Como ses dende sas culpas a mie
Has seberadu zente che a tie.
31. Sotgiu
Sas malas puru de nois in mesu
Sunin s’anima a fundu ogni momentu
Ma oramai ch’este in parlamentu
Ue mi hapo alleviadu cussu pesu
E tue de cantu bi has cumpresu
Chi pariat tirende cussu entu
Finas in parlamentu bista bene
Como l’hasa a collega e ti la tene.
32. Zizi
L’hapo a collega e mia dura vicina
Si puru in sas bideas es luntana
Ma si prosighis cun cussa campana
Ses decretende sa tua ruina
Si pensas chi s’iscena ’e Ciciolina
E sa peus birgonza italiana
Però non benid’issa s’inculpada
Sa culpa tene chie l’ha votada.
33. Sotgiu
Mi cheres ponner su pe in sa coa
Ma mossichende non ti so ancora
d 77 d
E no la potto contare una proa
Diputattessa ses cussa signora
Pritte non faghes una lege noa
Cussas gai a che ogare fora
Ma lagge su guvernu non de faghede
Signu chi a la tenner li piaghede.
34. Zizi
Su guvernu non podet cancellare
Ne cambiare podede arrescionu
Ne podet ponner mai in abbandonu
Una eligida po aministrare
Ma tue de su vottu ses padronu
Deves ischire a chie bi lu dare
Como a sa fi ne tinde dispiaghes
Si prima non ti abizas su chi faghes.
35. Sotgiu
Ma no intres in cusc’iscena trista
Isperende de ti dare una ghirlanda
Ca bi hada una cricca e una banda
Chi cherian sa conca a maza pista
Est’istadu su ostru capu lista
Ca aigussa l’hat fattu propaganda
Da chi haiat su tempus fi nidu
Chi fit fi nanziende unu partidu.
36. Zizi
Su guvernu non benzada inculpadu
Non sias prontu a lidare sass’altu
d 78 d
Su votu tou che lu ha postu in altu
L’hasa in tantas curruntes seperadu
Umpare a issu su olu hasa ispaltu
Isperende de tenner fama e gradu
Como canc’ora tabizas in terra
Cheres a su guvernu fagher gherra.
37. Sotgiu
Non ti naro chi vivo in patimentu
Prite como e su tempus cambiadu
Ma sa burrocrazia has inventadu
Caminat dogni lege a passu lentu
Cosa in mes’ora d’haere aprovadu
Non barrivades mancu in dies chentu
Tantu de ponnere su populu in guai
Non si podede aministrare gai.
38. Zizi
Como pares chirchende pilu in s’ou
Ma pilu non de podese agattare
Si a mie mi pones a su prou
B’hat tantas cosas de ti rinfaciare
A mie mi has chircadu po compare
A fagher de Padrinu a fizu tou
Ca alas in me un’ispiragliu
A li dare unu postu in su tribagliu.
39. Sotgiu
Ma cussu non pariada un’isbagliu
Ca tottus nos cherimis pregiados
d 79 d
Ma a tottus leasa in abagliu
D’aministrare non lu sese in grados
Poite invece de ogare tribagliu
Aumentana sos disocupados
E penso c’hada bennere unu die
Si girana e si mandigana a tie.
40. Zizi
Deo hapo a perdere s’autoridade
Non potto istare sempre in cuss’altura
Però sas leges fatas cun premura
Bi chered sempre pius seriedade
Pensa chi fi namenta in sa vetura
Ti hapo impostu una velocidade
Ma tue cussa lege pones fora
A chentu-trinta caminas ancora.
41. Sotgiu
Daghi leo una cosa tinde amentas
De seguru chi no mi sodisfaghes
Es po cussu chi pagu mi piaghes
Po ca a casazzu sas cosas inventas
Nara poite una lege non faghes
Sas machinas de faghere pius lentas
Cando este una lege bona e santa
Currere sa vettura a chent’ottanta.
42. Zizi
Ses tue chi ti depes controllare
Non bintrat ne ministru o senadore
d 80 d
Tue che cittadinu che elettore
Ogni lege la depes osservare
Tue su pede deppes sullevare
No a l’abasciare in s’acelerattore
Ti depes render contu de sa fua
Ti ses dende sa morte a manu tua.
43. Sotgiu
Sa morte es sempre una disaura
De sa vida su fatu pius istranu
Prima de una cosa ti assigura
A daghi has tottu su dirittu in manu
Lasas faghere veloce una vettura
Poi m’impones andare pianu
Morgende cun totta sa famiglia
No est’a currere a su mille miglia.
44. Zizi
A mie non mi lighes a su palu
Non cherzo intendere custu arrescionu
E ca su vottu tou hada su donu
De seperare un’ateru regalu
Imbola in terra su guvernu malu
E pone in altu unu guvernu onu
Ses s’ateru guvernu miserabile
Ancora tue ses su responsabile.
45. Sotgiu
Sos’argumentos cherene fi nidos
Umpare cun sos nostros arrescionos
d 81 d
Mancu de su Santu Ispiritu sos donos
Consolat tottu cantos sos famidos
So convintu chin tottu sos partidos
Bi nde tenimos de malos e bonos
E sa fiduzia i nois puru crene
Ma issos puru chi aministren Bene.
46. Zizi
Terminamos su tema in bonu more
Gai su bonu sensu piusu impreada
Sa parte chi hamos tentu non si afeada
Siada che deputadu o che eletore
Cando sas cosas non sunu in favore
Unu contra de s’ateru l’ha leada
Gai in protesta es su mundu intreu
Sa zente non cuntentat mancu Deu.
Fine del tema (seguono le duine, le battorine
e i sonetti)
d 82 d
Duinas
Sotgiu
Como proamos cun d’una duina
Si l’apagamos tottu custa zente
Zizi
Deo puru resto indiferente
Deo so fattu de attera farina
Sotgiu
Ischeda non de tenzo como in mente
So pensende a giogare un’ischedina
Zizi
E deo votto a tempus oportunu
A chie votto no l’ischit nessunu
Sotgiu
Daghi non tenes perunu partidu
Ue mi presentare no has fazza
Zizi
Invece deo sigo dogni trazza
E benzo da-e tottus riveridu
Sotgiu
E daghi non sese una punta de ispidu
Tue ses nessi una punta de accazza
d 83 d
Zizi
Hap’a vottare su bellu o su feu
Si ettat s’aba a su mulinu meu.
Zizi
Dognunu chilcat sa cumbenienzia
E gai hapo a fagher deo puru
Sotgiu
Ma deo su paltidu hapo siguru
Tue già l’ischis po isperienzia
Zizi
Si su paltidu perderat de potenzia
Deo non colpo sa conc’a su muru
Sotgiu
Deo s’anderat male sa barracca
Morzo cun sa tessera in busciacca
Zizi
Non creo prontu siasa ha sa morte
Sides sa morte cambias bandela
Sotgiu
Non dada una setenzia sa corte
E sa morte a fora agomichela
d 84 d
Zizi
Si sa morte esserada in carrela
Pretendo unu partidu pius forte
Sotgiu
Deo a nesciunu so dende su vottu
Su vottu lu so dende a mie e tottu.
Zizi
Sa tie e tottu su vottu l’has dadu
Tando ses tue puru deputadu
Battorinas
Sotgiu
Como cantamos una battorina
Ma l’aberimos ater’una gianna
E Carbonia una cittade manna
Senza essere istada cittadina.
Zizi
A la cantamos una battorina
A Carbonia devimos onorare
S’incasu bamos a esser po cantare
A s’atera secunda chimbantina
A la cantamos una battorina.
d 85 d
Sotgiu
A la cantamos una battoretta
Si cheres tue o Zizi allegru canta
Deo prima de sos’ateros chimbanta
Hapo fattu sa carriga cumpretta
Como cantamos una batturetta.
Zizi
A la cantamos una battoretta
Chi cante eo puru so pensende
Sos atteros chimbanta già arrivende
Hamos a cantare intro sa cassetta
E la cantamos una battoretta.
Sotgiu
A la cantamos una noitola
Si sa zente faghede s’arrivada
Ma de certu chin Carbonia chendada
Zente chi mai hada a restare sola
Como cantamos una noitola.
Zizi
A la cantamos una noitola
Currezzana tottu cantos sos isbaglios
Aumentene da oe sos tribaglios
Provedan in tottue in dogn’iscola
A la cantamos una noitola.
Sotgiu
A la cantamos una paesana
d 86 d
Finas sos malos diventene perfettos
Po aere haba in tantos rubinettos
Chi crescada ogni riu, ogni funtana
Como cantamos una paesana.
Zizi
A la cantamos una paesana
Tottu prosigan cun seriedade
In modu chi prosigat s’onestade
Nde oghen sos lupos da sa tana
A la cantamos una paesana.
Sotgiu
A la cantamos una furistera
Menzus abiten sas tanas ti nde abiza
Chi podene arrivare a deghe miza
Sos chi sun tribagliende in miniera.
Como cantamos una furistera.
Zizi
A la cantamos una furistera
A cuss’iscoppu bi potan ressessere
E benzat su progressu su benessere
Senza su fasciu e sa camicia nera
A la cantamos una furistera.
Sotgiu
A la cantamos una bruschistriglia
Tue a fiancu meu ti nde sezes
Su fasciu in custa terra non disprezes
d 87 d
Ca sunu naschidos da cussa famiglia
Como cantamos una bruschistriglia.
Zizi
A la cantamos una bruschistriglia
Beru su fasciu hat fattu su regalu
Pero cando han connottu chi fit malu
L’han sfasciadu tottu sa mobilia.
A la cantamos una bruschistriglia.
Sotgiu
Finimola cun d’una tarantella
Lis prego benes de ogni genia
Poi de su fasciu sa democrazia
Ha fattu sa cittade pius bella
E la fi nimos cun sa tarantella.
Zizi
Finimola cun d’una tarantella
Ed ogni errore nostru perdonade
Po Carbonia a Carbonia Cittade
Una aurora chi spuntet bella
E la fi nimos cun sa tarantella.
d 88 d
Sonettos
Sotgiu
Su trint’otto ’e su seculu presente
Su degheotto de su mese de nadale
Est’arrivadu da-e continente
Su capu mannu de sa corte Reale
E acoltu da sa sarda zente
In custa zona ricca e minerale
A batesimu ha tentu su natale
De custa bella Citade imponente
Ch’es bistada in d’un’annu costruida
Da sos ingegnieris de cuss’era
Faghian su prozettu in d’una chida
Carbonia chi es signu de carbonera
Ca in sinu de sa terra costoida
Autentica una richesa vera
Como a mesu seculu de vida
Ma sun sos abitantes in s’ispera
Chi fatada a milli annos s’isfida
Su pius mannu inoghe a chimbant’annos
Es cuminzende a zugher s’alva cana
Ca tottu istranzos sunu sos pius mannos
Da-e dogni reggione italiana
Chi su bestidos de diversos pannos
De tantas razas incrocios fat’ana
Como tue de Carbonia ti anta
De sas primas Citades de Sardigna
Ca fi nas a Provinzia est in progettu
d 89 d
E prego a sa zente totta canta
Salud’e paghe fortuna in cunsigna
Felicidade in custu amenu trettu
Grazia de mi haer dadu preferenzia
Bos’aoguro a festare a chent’annos
Felicidade a tottu e benes mannos
A chie cheste e non cheste a presenzia
E bona note e bona permanenzia.
Zizi
Sun chimbant’annos chi fundadu t’hana
Carbonia digna distinta Citade
Ca has acoglidu in sa comonidade
Zente de tottue vicina e lontana
Istranzos de tribagliu sa funtana
Cun sas minieras in atividade
Esistinde pogressu e civiltade
Orgogliu de sa terra sulcitana
In cumpagnia de atteru destinu
Pustis chi si est sa gherra iscadenada
E sognos chi has perdidu in caminu
Oe da s’era noa accumpagnada
Cun sos tesoros ch’inserras in sinu
Ses fi nas po Provincia candidada
Rispettu fratellanza e unione
Cun s’onestade ponzana in risaltu
Ogni tribagliu ogni professione
Su olu in tottu chi hasa ispaltu
Arrivede a sa tua intenzione
d 90 d
Cun su pogressu andende sempre in altu
Terminende su cantu amiga zente
Cun simpatia cun fraternu amore
Cust’aoguru ti lasso in cunsigna
Tenzas paghe e salude in su presente
Bona sorte in su tempus benidore
Vivat Carbonia viva sa Sardigna.
d 91 d
Fonti bibliografiche
Sebastiano Moretti, Salvatore Poddighe, Salvatore
Scanu, Pietro Caria, Angheleddu Sulas, Gara
poetica cantada a Igresias pro sa festa de Santa Barbara
1918, Antoni Cuccu, San Vito.
Giuseppe Sotgiu e Bernardu Zizi, Sa iscrittura e sa
paraula - S’elettore e su deputadu, Antoni Cuccu,
San Vito.
d 93 d
Indice
Pietro Caria
Sebastiano Moretti
Salvatore Poddighe
Giuseppe Sotgiu
Bernardo Zizi
5
5
6
7
8
Sebastiano Moretti, Salvatore Poddighe,
Salvatore Scanu, Pietro Caria,
Angheleddu Sulas
Gara poetica cantata a Iglesias per la festa
di Santa Barbara, 1918
9
Giuseppe Sotgiu e Bernardo Zizi
Gara poetica cantata a Carbonia, 1988
Esordiu pro Carbonia
Primo tema: Sa iscrittura e sa paraula
Secondo tema: Su elettore e su deputadu
Duinas
Battorinas
Sonettos
d 95 d
33
33
45
67
83
85
89
Finito di stampare nel mese di Settembre 2008
per conto di:
EDITRICE ARCHIVIO FOTOGRAFICO SARDO
NUORO
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