Banca di Pescia banca per il territorio Cronaca di una Gipsoteca a 30 anni dall’acquisizione La crisi economica vista dalla Banca di Pescia FILO DIRETTO Edizione Estate 2009 “Perchè nella vita servono le basi” PERIODICO DELLA BANCA DI PESCIA - CREDITO COOPERATIVO VIA ALBERGHI N. 26 - 51012 CASTELLARE DI PESCIA PT TEL: 0572/45.941 - FAX: 0572/45.16.21 E-MAIL: [email protected] DISPONIBILE SUL SITO WWW.BANCADIPESCIA.IT PUBBLICAZIONE PERIODICA REGISTRATA AL TRIBUNALE DI PISTOIA CON IL N. 3/2009 DEL 23 MARZO 2009 DIRETTORE RESPONSABILE NICOLÒ NOCIFORO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: LARA CIAMPI, ROBERTO DEL TOZZOTTO, CRISTIANO IACOPOZZI, STEFANO RAMACCIOTTI, ROBERTO ROSSI, LUCA SILVESTRINI CLAUDIO STEFANELLI. Grafica e impaginazione a cura dell’Ufficio Comunicazione e dell’Ufficio Sviluppo e Marketing della Banca di Pescia - Credito Cooperativo IN COPERTINA: RITRATTI SCULTOREI Gipsoteca Libero Andreotti - Pescia BCC Vita - Basic. 1.0 Getta ora le basi per un futuro solido: Basic. 1.0, per vedere il tuo capitale crescere insieme a te. Per i clienti delle Banche del Credito Cooperativo, BCC Vita ha creato Basic. 1.0, il nuovo prodotto di investimento assicurativo semplice e flessibile, per garantire una sicurezza su cui poter sempre contare. Redazione a cura dell’ Ufficio Comunicazione della Banca di Pescia Credito Cooperativo ww.bccvita.it Finito di stampare nel mese di Giugno 2009 Messaggio pubblicitario. - Prima della sottoscrizione leggere attentamente la Scheda sintetica e la Nota informativa. 3 4-5 6-7 8 9 10-11 12-13 14 Banca di Pescia, banca per il territorio Momenti d’Assemblea La copertina: Gipsoteca Libero Andreotti Attività sociale: borse di studio Attività sociale: gita sociale La crisi economica vista dalla Banca di Pescia Le regole basi per investire - II Attività sociale e istituzionale Banca di Pescia, banca per il territorio il primo patrimonio della nostra Banca e il motore dello sviluppo della comunità locale, siete voi, i nostri Soci, e a voi quest’anno la Banca di Pescia ha pensato in termini di privilegi e iniziative: 10 Borse di Studio, da distribuire, in base alla votazione conseguita, ai figli e nipoti dei soci della Banca che conseguiranno alla fine dell’anno scolastico 2008/2009 la licenza media inferiore e/o il diploma di maturità. Il finanziamento “Studio”, riservato ai figli e/o nipoti dei soci della banca e destinato a finanziare le spese per acquisto libri, tasse scolastiche e/o universitarie, spese per la stampa e rilegatura delle tesi, partecipazione a master, stage, corsi post laurea. Nell’ottica di rafforzare il legame con la propria compagine sociale, la banca ha consolidato l’iniziativa “Punto d’incontro Soci”, che consente di beneficiare di sconti su prodotti e servizi venduti e/o erogati da esercenti soci con l’adesione di nuovi esercizi commerciali e comunque in un’ottica di scambio mutualistico all’interno della compagnie sociale. Tra le altre iniziative a favore dei soci, si ricorda la tradizionale Festa del Socio, che la banca organizza ogni anno dopo l’Assemblea sociale come quella che si è recentemente conclusa e le gite sociali, riprese dopo alcuni anni. Continua inoltre l’opera di informazione sulla vita della società attraverso il notiziario “Filo Diretto” che è stato rivisto nella sua veste grafica. La Banca di Pescia ha inoltre rispettato il parametro relativo all’operatività coi soci ed ha contribuito, attraverso la raccolta del risparmio e l’impiego prevalente dello stesso nel territorio locale, alla promozione del benessere, dello sviluppo economico, sociale e culturale della realtà in cui opera. In tal senso gli impieghi si sono concentrati per il 98,60% circa nella zona di competenza dell’Istituto, dato che esprime la vocazione autenticamente locale della BCC, che finanzia lo sviluppo della zona di insediamento. Il credito è stato principalmente indirizzato al settore delle famiglie, ma anche a quello delle piccole e medie imprese e delle varie categorie economiche anche grazie a convenzioni sottoscritte con le principali associazioni di categoria e consorzi fidi. Il credito, come nella filosofia della nostra banca, si conferma considerevolmente frazionato, non solo per ovvie ragioni di contenimento del rischio, ma anche e soprattutto per la volontà di consentirne l’accesso al maggior numero di soggetti. Tra le funzioni di carattere territoriale, si ricorda inoltre, l’espletamento del servizio di Tesoreria dei comuni di Uzzano e Buggiano e del servizio di cassa della Casa di Riposo San Domenico di Pescia, delle Direzioni Didattiche 1° e 2° circolo di Pescia, del Distretto Scolastico n. 7 di Pescia, della Scuola Media Statale “Libero Andreotti” di Pescia, dell’Istituto professionale “Sismondi” di Pescia, dell’Istituto Tecnico Commerciale “Francesco Marchi” di Pescia, dell’Istituto Comprensivo “Carlo Piaggia” di Capannori. Per rinsaldare sempre piu’ il legame col territorio, dando contenuto alla volontà di essere una vera Banca Locale, è continuata l’azione della banca volta a sostenere iniziative sociali e culturali promosse nella zona di competenza, attraverso interventi nel settore del volontariato sociale, dello sport, dell’istruzione e formazione, degli enti morali e di pubblica utilità, degli enti territoriali. Da segnalare inoltre che la banca ha rinnovato il proprio sostegno all’associazione Progetto Agata Smeralda, per l’adozione a distanza di dieci bambini brasiliani. Il nostro istituto ha collaborato anche alla realizzazione di altre iniziative in campo culturale, sostenendo economicamente quelle attività svolte alla conoscenza della storia e delle tradizioni del territorio di competenza. In particolare da segnalare che la Banca ha rinnovato il proprio sostegno all’iniziativa per la concessione di alcune borse di studio, intitolate al Professor Mario Valleggi primo Presidente della Banca, a giovani studiosi partecipanti al 4° Workshop organizzato a Pescia dal Centro Studi sulla Civiltà comunale dell’Università degli Studi di Firenze in collaborazione col Comune di Pescia ed ha finanziato il restauro, ancora in corso, del dipinto cinquecentesco raffigurante “Madonna di Loreto con bambino e Santi” collocato nel Conservatorio di San Michele di Pescia. Complessivamente nel 2008 la banca ha concesso circa 80 mila euro per iniziative socio-culturali e di beneficenza, nonché oltre100 mila euro in sponsorizzazioni. Nel corso del 2008 sono stati ammessi alla compagine sociale della nostra Banca 164 nuovi soci ed il numero complessivo dei soci, anche per effetto di alcuni recessi e decessi avvenuti nel corso dell’anno, è passato da 1.618 a 1.757. Vi preannunciamo che i nostri impegni continuano, entro la fine dell’anno infatti è prevista l’apertura di un nuovo sportello bancario. Il Presidente Franco Papini Gentili Signori come ben sapete lo scenario macroeconomico mondiale del 2008 è stato dominato dalla crisi del mercato dei mutui immobiliari americani iniziata nel corso dell’estate del 2007. Questa crisi ha investito i mercati finanziari internazionali e, dopo un aggravamento subito nel settembre scorso a seguito del fallimento della Lehman Brothers – coi conseguenti problemi di liquidità generati sui mercati interbancari e il crollo delle quotazioni azionarie – si sta ripercuotendo sull’attività economica internazionale. L’economia mondiale ha registrato un progressivo deterioramento dell’attività nel corso dell’anno, risentendo della forte caduta dei prezzi delle attività finanziarie, della riduzione della disponibilità di credito, del peggioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese. Nonostante ciò, come è stato riportato nella Assemblea dei Soci che si è svolta lo scorso 22 maggio, i dati consuntivi di fine anno evidenziano una crescita della nostra Banca, sia sul lato della raccolta che su quello degli impieghi. La raccolta totale della Banca, al 31/12/2008, è stata di oltre 393 milioni di euro, registrando quindi un aumento del 2,60% rispetto al precedente esercizio. L’anno 2008 infatti si contraddistingue per il buon incremento della raccolta diretta, aumentata del 7,69%. Le operazioni di raccolta diretta con clientela ammontano, a fine esercizio, ad oltre 304 milioni di euro, con un incremento di oltre 21 milioni di euro, pari al 7,69%, rispetto all’anno precedente. La raccolta indiretta ammonta, a fine esercizio, a 88 milioni e 666 mila euro, mentre l’ammontare dei crediti erogati alla clientela, alla fine dell’esercizio, è di oltre 240 milioni di euro, con un incremento di quasi il 10%. Al 31/12/2008 il patrimonio netto ammontava ad euro 32.799,249 che, confrontato col dato del 31 dicembre 2007, risulta incrementato del 5,71%. Il rapporto tra patrimonio di vigilanza di base e il totale delle attività di rischio ponderate risulta pari al 16,18%. Nonostante nell’ultima parte del 2008 l’andamento dei tassi abbia avuto un trend negativo, il margine di interesse al 31/12/2008 si attesta a quasi a 10 milioni di euro, con un incremento pari al 4,35%. Il margine di intermediazione, alla chiusura dell’esercizio, è aumentato dello 0,52% rispetto al 2007 e risente della diminuzione delle commissioni attive, dovute principalmente all’andamento del risparmio gestito e al risultato negativo delle attività e passività valutate al fair value. L’utile dell’esercizio ammonta a 2,255 milioni di euro. Date le premesse, ci riteniamo soddisfatti dei risultati raggiunti e consapevoli che l’essere una banca “differente” ci attribuisce nuove, maggiori responsabilità che noi affronteremo con lo spirito di servizio e l’impegno che ci contraddistingue. Il Direttore Generale Antonio Giusti Nelle foto a pagina 4: il Direttore Generale Antonio Giusti e, dall’alto, il Vice Presidente Giovanni Giuntoli, il Presidente del Collegio Sindacale Alberto Pistelli, il Notaio Claudia Coppola Bottazzi, il delegato della FTBCC Gianni Parigi, l’avv. Simone Pistelli. A pagina 5: momenti d’assemblea e cena sociale. A trent’anni dall’acquisizione CRONACA DI UNA GIPSOTECA partaco Libero Andreotti, scultore di fama, muore improvvisamente a Firenze nel 1933, lasciando la moglie e tre figli piccoli. Rimasero, nello studio alle Pagliere Reali oltre duecento modelli in gesso, fra piccoli e grandi, che costituivano la fatica trentennale di un artista ma anche un carico economico pesante per la famiglia. Vani furono i loro tentativi di dare una dignitosa sistemazione pubblica alla gipsoteca. Nel 1976, in occasione della XIII Biennale del Fiore, la Città di Pescia volle celebrare il centenario della nascita dello scultore pesciatino con una mostra retrospettiva curata dal professor Raffaele Monti ed allestita nella suggestiva villa Sismondi in Valchiusa. Dopo questo importante evento, da cui ne conseguì un notevole successo e che rappresentò un vero e proprio rilancio critico nei confronti di un artista troppo a lungo dimenticato, i figli Aldo e Lupo accolsero la disponibilità del Comune di Pescia ad ospitare e sistemare questo raro esempio di ricerca espressiva condotta da un singolo artista. Nel 1978 fu perfezionato l’atto di donazione e approvato dal Consiglio Comunale. L’accettazione comportò da subito spese non indifferenti per l’Ente. Per prima cosa venne realizzata l’intera campagna fotografica e di catalogazione, poi il restauro delle opere gravemente danneggiate e infangate dall’alluvione del ’66. Seguì l’accurato imballaggio dei fragili gessi mentre a Pescia si cercava di individuare un magazzino atto ad accogliere al meglio il prezioso e delicato carico, il cui volume, con l’imballaggio, era pressoché triplicato. In quegli anni, ad opera della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Firenze, venivano ultimati i lavori di restauro ( limitati ai soli secondo e terzo piano) di un emblematico edificio della città, il palazzo del Podestà. Il così detto “Palagio” sin dalla sua origine medievale aveva subito vari ampliamenti e trasformazioni nei secoli fino a giungere a noi in condizioni di completo degrado. In accordo con la Soprintendenza fiorentina fu deciso di inaugurare questo primo lotto di lavori, egregiamente diretti dal professor Francesco Gurrieri, che propose di esporre, in maniera esclusivamente simbolica, alcune opere significative di Libero Andreotti. Si provvide così ad un primo lotto di trasporto da Firenze a Pescia. L’inaugurazione avvenne nel 1982 alla presenza dell’allora Ministro per i Beni Culturali Onorevole Vincenzo Scotti. Dopo questa prima esposizione della gipsoteca, significativa ma pur sempre provvisoria, esperti ed amministratori si dibattevano circa l’idoneità del Palagio ad ospitare una collezione con caratteristiche peculiari così evidenti. Si esprimevano perplessità per la loro sistemazione in ambienti le cui caratteristiche costruttive erano ampi saloni sovrapposti su tre piani con strutture orizzontali in legno. Si poneva il problema di come una collezione moderna poteva inserirsi all’interno di un edificio risalente al XIII secolo. Fu così che l’Amministrazione comunale nel 1984 incaricava una Commissione Scientifica, formata da esperti di chiara fama, allo scopo di proporre idee per la conservazione e presentazione delle opere d’arte antica e moderna esistenti sul territorio pesciatino; soprattutto per quanto riguarda l’utilizzazione e sistemazione di edifici e spazi urbani a scopo museografico ed espositivo. Nella relazione finale la Commissione nei confronti della gipsoteca Andreotti si esprimeva così: “E’ una raccolta di notevole importanza che tuttavia allo stato attuale si presenta incompleta e da sistemare razionalmente. Si ritiene, a questo proposito, urgente il trasferimento dei gessi ancora a Firenze dal professor Lupo Andreotti. Il Palagio dovrebbe essere la sede più idonea per la Gipsoteca. Molto importante sarà comunque l’allestimento che dovrà consentire la miglior leggibilità delle opere esposte. I locali del Palagio, che peraltro non è ancora interamente restaurato e disponibile anche per la mancanza di agibilità, non dovranno comunque essere interamente occupati dalla Gipsoteca. In alcuni spazi tuttavia dovrà essere previsto sia un magazzino di studio sia l’archivio Andreotti.” In virtù di queste indicazioni l’Amministrazione incaricò il responsabile dei Musei Civici Claudio Stefanelli ed il tecnico Gianfranco Simonini di proporre soluzioni praticabili per dare seguito al binomio PalagioGipsoteca. Nel frattempo due studenti della Facoltà di Architettura di Firenze, Stefano Nardini e Raffaella Melucci, allievi del professor Alfredo Forti, dovevano preparare un esame di allestimento museografico e auspicavano quale tema la sistemazione della raccolta Andreotti. Dall’indagine dei due tecnici comunali emersero le seguenti indicazioni: “I piani terra e primo del Palagio potranno essere gli unici ambienti rispondenti alle norme di sicurezza. Pertanto al piano terra viene proposto l’allestimento della parte introduttiva della gipsoteca con esposizione delle opere monumentali non accessibili ai piani superiori. Al primo piano sala conferenze e delle esposizioni temporanee che permetterà al Palagio un’attività culturale continuativa e differenziata nel tempo. Al secondo e terzo piano allestimento gipsoteca con limitato flusso di pubblico. Nei locali adiacenti il deposito e l’ archivio”. Gli studenti Nardini e Melucci, adeguandosi alle indicazioni generali fornite dal Comune, iniziarono a lavorare sul loro elaborato d’esame, e dopo lo studio dell’edificio, l’analisi storico-critica dell’artista, del patrimonio disponibile, realizzarono un progetto di allestimento accurato che fu ulteriormente approfondito nella loro tesi di laurea. La Soprintendenza ai Beni Storici Artistici di Firenze e la Regione Toscana, si resero subito disponibili a collaborare. Vari sopralluoghi congiunti (Funzionari della Soprintendenza e della Regione Toscana, amministratori e tecnici del comune, progettisti), servirono per meglio comprendere la complessa situazione del Palagio. In conclusione fu constatata la validità del progetto Nardini Melucci e ne fu approvata l’esecuzione. Questo nuovo modo sperimentale di procedere con una positiva collaborazione fra ente locale, Regione Toscana, Università e Soprintendenze di Firenze, è riuscito a dare buoni frutti. Certo l’impresa si è resa lunga e difficoltosa. Sono occorsi 14 anni per aprire la Gipsoteca Libero Andreotti, non solo per la varietà di enti e uffici preposti al caso ma anche per la carenza finanziaria che caratterizza il mondo dei beni culturali specie nei piccoli enti locali. Indispensabili e significativi sono stati i contributi finanziari della Regione Toscana e della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. I 236 pezzi (bozzetti, calchi, modelli e frammenti in gesso) nel 1992 prendono una loro definitiva e dignitosa sistemazione e il Palagio, dopo secoli, viene restituito alla comunità. Nel 1998 la Gipsoteca si arricchisce di una ulteriore sezione, quella degli allievi scultori ed amici di Andreotti quali Antonio Berti, Lelio Gelli, Agostino Giovannini, Delio Granchi, Bruno Innocenti, Giannetto Mannucci, Raffaello Salimbeni. Fra le iniziative importanti legate alla gipsoteca sono da ricordare nel 2000 l’istituzione del “Premio di Scultura Libero Andreotti”; la Commissione di esperti presieduta dal prof. Antonio Paolucci, nella prima edizione ha assegnato il premio a Pino Castagna e nella seconda a Giuliano Vangi. Nel 2001 il “Primo Censimento delle Gipsoteche in Toscana” e nel 2004 l’adesione al Sistema museale della Valdinievole sull’Arte Contemporanea del XX Secolo, e il riordino e catalogazione del prezioso Archivio Storico dell’Artista. La Gipsoteca Andreotti, che a tutt’oggi non manca di stupire i visitatori, costituisce certamente l’aspetto di principale rilevanza di un centro culturale che si impone decisamente all’interno del panorama culturale pesciatino. Infatti al piano terreno, a fianco dell’ingresso al museo, è la sala delle conferenze mentre il salone del primo piano è adibito ad ospitare le mostre temporanee. Questi spazi, insieme, rendono vivo l’organismo per la varietà dei temi trattati, legati alla collezione permanente o per manifestazioni artistiche che qui trovano un luogo di promozione. Attualmente stiamo lavorando per la realizzazione di un video documentario sulla vita e l’ opera di Libero Andreotti e con l’acquisizione recente di ulteriori locali adiacenti al Palagio, ci consentirà di realizzare un laboratorio per la formatura del gesso, attività condotta ancora da pochi laboratori specializzati e che intendiamo inserire nella didattica del Museo. *Direttore dei Musei Civici d’Arte di Pescia Nelle foto a pagina 6: Il terzo piano del Palagio prima e dopo il restauro. Nelle foto a pagina 7: Il Palagio e panoramica del secondo piano del Palagio Borse di Studio CONCORSO RISERVATO AI FIGLI E NIPOTI DEI SOCI DELLA BANCA DI PESCIA - ANNO SCOLASTICO 2008/09 Il Consiglio di Amministrazione della Banca di Pescia intende destinare la somma di euro 3.500,00 per la costituzione di 10 BORSE DI STUDIO da assegnare ai figli e nipoti (parenti in linea diretta entro il 2° grado) dei soci della Banca, che si distingueranno con i migliori risultati nell’anno scolastico 2008/2009. Si riporta di seguito il regolamento: Art. 1) Il concorso per il conferimento di BORSE DI STUDIO è riservato esclusivamente ai figli e ai nipoti dei soci della Banca di Pescia. Art.2) Le Borse di Studio hanno lo scopo di premiare gli studenti meritevoli delle scuole medie inferiori e scuole medie superiori di qualsiasi tipo (istituti statali, parificati o legalmente riconosciuti) facendo riferimento ai risultati che saranno conseguiti nell’anno scolastico 2008/2009. Art.3) Le borse di studio poste a concorso sono 10, per complessivi euro 3.500 e sono ripartite come segue: N. 6 BORSE DI STUDIO DA EURO 250,00 CIASCUNA PER LE 6 MIGLIORI PROMOZIONI CONSEGUITE PER LA LICENZA MEDIA INFERIORE N. 4 BORSE DI STUDIO DA EURO 500,00 CIASCUNA PER LE 4 MIGLIORI VOTAZIONI CONSEGUITE CON IL DIPLOMA DI MATURITA’ Art.4) La domanda di partecipazione al concorso, redatta su apposito modello, va presentata alla banca entro e non oltre il 31 agosto 2009. Le domande presentate successivamente al suddetto termine e quelle che risultino a tale scadenza incomplete dei documenti richiesti, non saranno accolte. La domanda dovrà essere firmata dallo studente e dal genitore o nonno socio della banca. Alla domanda dovrà inoltre essere allegato l’attestato di frequenza rilasciato dall’istituto scolastico e un certificato, rilasciato con indicazione che lo studente non è ripetente e attestante la votazione conseguita. Art.5) Alla graduatoria di merito saranno ammessi soltanto: gli studenti che conseguiranno la licenza di scuola media inferiore con un giudizio complessivo non inferiore a “Distinto”; gli studenti che conseguiranno il diploma di istruzione secondaria Superiore con una votazione non inferiore a 95/100. Art.6) Le graduatorie di merito, in base alla votazione conseguita, saranno elaborate dalla Commissione Giudicatrice nominata dal Consiglio di Amministrazione della Banca di Pescia e rese operanti dalla Direzione. La commissione provvederà anche a valutare le condizioni per l’attribuzione delle borse di studio nei casi di pari merito in base ai seguenti criteri: in primo luogo, la titolarità da parte del genitore o del nonno del candidato di un rapporto di conto corrente, (certificato di deposito, libretto di deposito) allo stesso intestato o cointestato; in secondo luogo, l’ordine cronologico di presentazione e protocollo delle domande. La commissione potrà anche assegnare la borsa di studio “ex– aequo”, con ripartizione del relativo importo tra i candidati giudicati alla pari. La consegna delle BORSE DI STUDIO avverrà in occasione di apposita cerimonia ufficiale da tenersi entro la fine dell’anno 2009. Filo…diretto La Banca a portata di CLIC In questi mesi l’Ufficio soci e l’Ufficio Comunicazione della nostra Banca, stanno rivolgendo ai nostri soci un questionario telefonico che ha lo scopo di raccogliere informazioni su esigenze e preferenze degli intervistati in termini di ampliamento della gamma di servizi. Il Socio, collegandosi al nostro sito (www.bancadipescia.it) potrà trovare le ultime novità riguardanti i prodotti offerti alla clientela e le ultime normative bancarie. In particolare i nostri soci troveranno nell’Home page un’ area a loro riservata, dove potranno consultare l’ elenco dei convenzionati del Punto d’ incontro soci, la Carta dei valori, la Carta della coesione e lo Statuto. LA CARTA PUNTO D’INCONTRO SOCI Il “Punto d’incontro Soci“ è un’iniziativa che permette ai Soci della Banca di Pescia, dietro presentazione di una tessera socio (nella foto), di beneficiare di sconti presso esercizi convenzionati. L’idea di base è quella della mutualità tra soci, in quanto i negozi dove vengono praticati gli sconti sono gestiti da soci della Banca. Il servizio che è partito da circa un anno ha avuto una buona diffusione, nonchè apprezzamento e beneficerà nei prossimi mesi di un ulteriore ampliamento. Per conoscere tutti gli esercizi convenzionati e gli sconti praticati, basta collegarsi al sito della Banca di Pescia www.bancadipescia.it, cliccando nell’area soci. Il socio che fosse sprovvisto della Carta, potrà rivolgersi presso l’Ufficio Soci (0572/459548). E’ stata un successo la gita che Banca di Pescia ha organizzato il 5 aprile scorso a Montepulciano e Pienza alla quale ha partecipato un nutrito gruppo di soci appassionati di gastronomia. E’ stato possibile visitare le cantine della nota Fattoria “Il Pulcino” dove ha avuto luogo anche il pranzo arricchito da una gran torta offerta dalla Banca. Durante la mattinata si è svolta la visita guidata alla chiesa di S.Biagio e al centro di Montepulciano. Dopo il pranzo la gita è proseguita alla volta di Pienza dove, dopo aver visitato il piccolo centro, è stato possibile fare acquisti di prodotti tipici locali. La stessa gita è stata ripetuta il 7 giugno scorso per i soci rimasti esclusi. Numerose altre iniziative saranno proposte ai nostri soci nei prossimi mesi. Vi aspettiamo numerosi. Importante iniziativa di banche ed enti LA CRISI ECONOMICA VISTA DALLA BANCA DI PESCIA 11 settembre 2001 rimarrà nella memoria per l’attentato alle Torri Gemelle di New York. Una giornata tra le più buie della storia contemporanea, segnata da sangue e distruzione, che di colpo ha cancellato il mito dell’invulnerabilità dello stato più potente al mondo: gli Stati Uniti di America. Il 15 settembre 2008, con il fallimento di una delle più grandi banche d’affari al mondo, l’americana Lehman Brothers, si è sgretolata un’altra certezza: l’incrollabilità del sistema economico finanziario americano. Anche questo è stato, senza dubbio, uno dei giorni più neri dell’economia globalizzata che segna la fine di un epoca e l’inizio di un nuovo scenario economico mondiale. Questa data credo (e mi auguro) abbia segnato la fine di quella finanza “creativa” che per molto tempo ha rappresentato il principale modello di business dei grandi gruppi bancari d’oltre Oceano e del vecchio continente, basata, per dirla con parole semplici, sulla carta e scarsamente correlata all’economia reale. Passati i primi mesi, dove i rischi di un tracollo sistemico sono stati percepiti come reali e che sembrano oggi superati, ci troviamo di fronte agli effetti collaterali del terremoto finanziario: la recessione economica. Giornali e tv ci informano quotidianamente sull’andamento delle principali economie mondiali e di casa nostra. Gli indici sono purtroppo negativi sia in termini di produzione della ricchezza (Pil) che di occupazione. Eviterò di riproporvi dati e proiezioni che ripeterebbero quanto sentito e risentito fino alla noia. Del resto non occorrono grandi mezzi per rendersi conto della situazione che stiamo vivendo. Sui tempi di durata della crisi si fanno previsioni di uno o due anni, anche se pare che nel 2010 possano manifestarsi i primi segni di ripresa. Personalmente, credo sia difficile fare previsioni attendibili, in questa fase, visto che si tratta di una crisi senza precedenti e a carattere planetario. Di fronte a questo scenario è senz’altro più interessante capire come il sistema “Credito Cooperativo” nel suo complesso ed in particolare come la Banca di Pescia, che ne è parte integrante, stiano affrontando l’attuale crisi economicofinanziaria e quale sia la politica creditizia nei confronti delle famiglie e delle piccole e medie imprese presenti sul territorio, per le quali la Banca ha rappresentato fin d’ora, e vuol rappresentare anche per il futuro, un interlocutore attento ed affidabile. Abbiamo detto che si tratta di una crisi severa di cui non si conoscono pienamente effetti e durata. A livello locale sono ormai evidenti i riflessi negativi, in particolare per il settore delle piccole e medie imprese che rappresentano la parte numericamente più significativa del nostro tessuto imprenditoriale con conseguenti ricadute negative a livello occupazionale e sociale. Dall’analisi quotidiana dei bilanci e dell’andamento della centrale rischi interbancaria, già da mesi, si evidenzia sempre più frequentemente il deterioramento di alcuni parametri come l’allungamento dei tempi di incasso dei crediti, il calo del fatturato, il significativo aumento della percentuale di crediti insoluti, l’aumento degli utilizzi dei fidi di cassa. Questi segnali seppur diversificati da settore a settore, sono comunque indicatori di un peggioramento del quadro complessivo. Come risponde il sistema Credito Cooperativo, ed in particolare la Banca di Pescia, a fronte di questa congiuntura estremamente negativa? Già a partire dal 23 ottobre 2008, nel corso dell’audizione tenutasi presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati, il Presidente e il Direttore Generale di Federcasse (l’associazione delle 440 Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali italiane) hanno presentato le particolari tutele che il Credito Cooperativo accorda ai propri soci e clienti, attraverso l’azione congiunta del Fondo di Garanzia dei Depositanti e del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti i quali assicurano, ciascuno, una tutela individuale di 103 mila euro per depositante e possessore di obbligazioni emesse dalle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. Una tutela che verrà ulteriormente estesa attraverso l’operatività del Fondo di Garanzia Istituzionale del Credito Cooperativo. Rispetto ai temi specifici dell’accesso al credito di famiglie e piccole e medie imprese, il Presidente e il Direttore Generale di Federcasse hanno sottolineato l’azione “anticiclica” delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali, che le porta ad erogare credito – grazie alla particolare conoscenza delle realtà territoriali – anche quando questo viene razionato dai grandi istituti. Il deciso aumento delle quote nel mercato degli impieghi degli ultimi anni da parte delle Bcc ne è un’ ulteriore riprova. In questo contesto, il Presidente Azzi e il Direttore Generale Caleffi hanno confermato la volontà del Credito Cooperativo di continuare a sostenere l’economia reale, svolgendo in tal senso un ruolo fondamentale per la stabilità e la crescita del sistema economico del nostro Paese. Come si dice, dalle parole ai fatti…, la conferma arriva da numerose iniziative concrete già attuate in molte regioni dove operano le Bcc, dal nord al sud Italia (Toscana compresa) con finanziamenti straordinari di liquidità, a condizioni agevolate ed assistiti da garanzie rilasciate dai consorzi di categoria. Veniamo alla Banca di Pescia. Nonostante le problematiche fin qui evidenziate, di cui si deve inevitabilmente e realisticamente tener conto, la Banca sta continuando ad erogare regolarmente il credito alle famiglie e alle Pmi esattamente come in passato. Questo è oggi possibile grazie alla politica creditizia sin qui seguita dalla Banca che, anche in passato nei momenti di maggior espansione, ha sempre assolto la propria funzione di intermediazione puntando ad un’attenta analisi di merito e ad una profonda conoscenza dei propri clienti e soci. Nell’ultimo triennio, la banca ha incrementato il volume degli impieghi di oltre 51 milioni di euro e questo dato assume particolare rilevanza se rapportato all’elevato numero di finanziamenti che concorrono alla formazione del dato. L’incremento di tali volumi non è il frutto di poche operazioni milionarie concesse ad aziende di grandi dimensioni che, nel contingente, esporrebbero la Banca ad una elevata concentrazione del rischio di credito e di mercato, ma la conseguenza di una pluralità di concessioni nei confronti di famiglie, artigiani, agricoltori, commercianti e piccole e medie imprese in genere che rappresentano la quasi totalità del nostro tessuto economico. Questo aspetto, unito alla solidità patrimoniale, al pieno rispetto dei parametri previsti dalle normative vigenti oltre ad una corretta gestione del rapporto impieghi/depositi, ci permettono di svolgere serenamente, anche per il futuro, la nostra attività di intermediazione classica a supporto dello sviluppo del nostro territorio. Per rendere visibile e concreto il nostro impegno, cito solo alcune tra le più significative iniziative portate avanti dalla Banca di Pescia a sostegno dell’economia locale: Finanziamenti ”Crediper Consolidamento” destinati a privati e famiglie Si tratta di prestiti personali studiati ad hoc per le famiglie che hanno contratto uno o più finanziamenti per l’acquisto di beni e servizi e che desiderano pagare un’unica rata, magari di importo inferiore, dilazionando in un tempo più lungo il debito residuo. L’importo massimo di questi finanziamenti è di € 80.000 con una durata massima di 15 anni. Oltre all’estinzione dei prestiti esistenti, è possibile ottenere un’ulteriore liquidità. La fase di richiesta conteggi e di estinzione è curata direttamente dalla Banca. Con un operatività semplice e veloce, abbiamo voluto agevolare le famiglie, in un momento di particolare difficoltà, garantendo loro la possibilità di far fronte ai propri impegni in piena serenità. Convenzione con Regione Toscana e Fidi Toscana La Regione Toscana, a fine 2008, ha stanziato due fondi di garanzia tramite Fidi Toscana per un totale di 48 milioni di euro con cui vengono garantiti, fino a 15 milioni di euro, finanziamenti per liquidità e/o ristrutturazione finanziaria e, per 33 milioni di euro, finanziamenti destinati a nuovi investimenti. Si tratta di una convenzione a cui abbiamo aderito, che prevede mutui chirografari di m/l termine, con un rilascio di garanzia a prima richiesta da parte di Fidi Toscana fino a 500 mila euro. La durata massima è di 10 anni per i finanziamenti di liquidità e 15 anni per i finanziamenti destinati ad investimenti. La percentuale massima di garanzia è del 60% dell’importo finanziato e può arrivare fino all’ 80% se si tratta di finanziamenti per imprenditoria femminile o giovanile o per prestiti partecipativi. quali la Banca ha stanziato rispettivamente tre e cinque milioni di euro di plafond. Queste importanti risorse saranno destinate alla concessione di centinaia di microfinanziamenti dell’importo massimo di 20 mila euro ciascuno: una vera e propria boccata d’ossigeno per le piccole imprese delle nostre provincie e, più in generale, per l’economia locale. I finanziamenti avranno una durata massima di 24 mesi oltre 12 di preammortamento. Gli interessi maturati saranno rimborsati in via anticipata dalle stesse CCIAA. Un’iniziativa semplice e originale, che presenta, tra l’altro, un innegabile vantaggio: a fronte di un’immediata liquidità, le aziende avranno infatti un anno di tempo per cominciare a restituire il prestito. Convenzioni con le CCIAA di Lucca e di Pistoia Si tratta di due convenzioni stipulate con le CCIAA di Lucca e Pistoia, a fronte delle BANCA DI PESCIA E IL “MICROCREDITO” La Banca di Pescia ha aderito al progetto “Microcredito” promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. L’iniziativa prevede un accordo tra alcune banche (Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, le Bcc del Pistoiese) e i seguenti Enti: Misericordia di Pistoia, Fondazione “Un raggio di sole onlus”, Caritas di Pistoia, Caritas di Pescia. L’accordo prevede un finanziamento destinato a: • Persone fisiche residenti nella provincia di Pistoia che sono prive delle garanzie normalmente richieste per accedere al credito bancario; • Cooperative sociali, Associazioni di volontariato, onlus e piccola imprenditoria femminile con sede legale nella provincia di Pistoia. L’importo finanziabile varia come segue: • Per richieste presentate da persone fisiche, da un minimo di euro 1.000,00 ad un massimo di euro 7.000,00. • Per richieste presentate da Cooperative sociali, Associazioni onlus e imprenditoria femminile, da un minimo di euro 5.000,00 ad un massimo di euro 15.000,00, eccezionalmente elevabile ad euro 25.000,00. La durata massima del finanziamento è stabilita in 60 mesi; il rimborso avverrà a rate costanti mensili, preferibilmente con addebito in conto corrente gratuito. Ai finanziamenti verrà applicato il tasso IRS lettera corrispondente alla durata del finanziamento, pubblicato il giorno di applicazione da parte della banca, fisso per l’intera durata del prestito, con facoltà di ciascuna banca di applicare uno spread fino ad un massimo di 0,50 %. E’ esclusa l’applicazione di commissioni sia nella fase di erogazione del prestito che nell’eventualità di estinzione anticipata richiesta dal titolare del finanziamento. Le richieste di competenza della nostra Banca, saranno quelle pervenute dalla Caritas Diocesana di Pescia . Le regole base per investire - II LE TIPOLOGIE DI STRUMENTI FINANZIARI PER LA GESTIONE DEL PORTAFOGLIO DELLA FAMIGLIA bbiamo visto nel numero precedente come il primo e principale obiettivo di investimento di un risparmiatore dovrebbe essere costituito dalla difesa in termini reali del potere d’acquisto del proprio capitale, ovvero dal conseguimento di rendimenti superiori al tasso di inflazione. Si è avuto modo di notare come l’inflazione rappresenti un parametro non semplice da superare, soprattutto in considerazione del fatto che la stessa presenta la perniciosa capacità per così dire di “autoricaricarsi”, nel senso che, trattandosi di una variazione percentuale su base annua, la stessa va a sommarsi, con l’effetto di un tasso composto sull’inflazione accumulatasi negli anni, per cui anche un semplice aumento dell’1% in realtà può risultare più significativo di quanto possa sembrare a prima vista. Oltre al classico investimento in beni reali (immobili o in alternativa metalli preziosi come l’oro), lo strumento per salvaguardare il risparmio di un investitore è rappresentato dall’impiego delle proprie disponibilità in strumenti finanziari. La più riconosciuta ed accettata distinzione tra gli strumenti finanziari distingue tra Liquidità, Obbligazioni ed Azioni. In questo numero ci occuperemo della definizione delle diverse tipologie di classi di attività di investimento e dei relativi rischi ad essi collegati. Gli strumenti finanziari riconducibili alla Liquidità, sono titoli di credito che si caratterizzano per la sostanziale assenza di qualunque tipologia di rischio. Rientrano infatti nella Liquidità, le obbligazioni a tasso fisso con scadenza massima 3 anni ed i titoli a tasso variabile classico (cosiddetti nel gergo finanziario Plain Vanilla) a prescindere dalla loro scadenza, ovvero quelle obbligazioni la cui remunerazione periodica risulta indicizzata all’andamento di un determinato tasso di interesse: tipicamente i più utilizzati risultano il tasso Euribor o in alternativa il rendimento dei titoli di stato a breve come i BOT (il cosiddetto RENDIBOT). La caratteristica distintiva dei titoli a tasso variabile classico, come ad esempio i CCT tra i titoli pubblici o le obbligazioni indicizzate al tasso Euribor emesse dalla BCC di Pescia, è quella di risultare estremamente stabili in termini di oscillazione del prezzo di mercato, quindi consentono all’investitore di poter smobilizzare in qualunque momento il proprio investimento senza correre il rischio di imbattersi in perdite tangibili del proprio capitale. Ciò che contraddistingue la liquidità è pertanto l’assenza del cosiddetto Rischio di Tasso, ovvero di quella tipologia di rischio in base alla quale il prezzo di un’obbligazione varia al variare dei tassi di interesse, situazione questa tipica dei titoli a tasso fisso a medio/lungo termine. È implicito che le obbligazioni a tasso variabile classico ed a tasso fisso a breve termine non debbano presentare Rischio Emittente, inteso come eventualità che il debitore dell’obbligazione possa essere esposto al pericolo di non poter rimborsare il capitale e/o di adempiere al regolare pagamento dei flussi cedolari. Non solo, ma non possono rientrare nella liquidità neppure le obbligazioni a tasso variabile ed a tasso fisso a breve termine denominate in una moneta diversa, in quanto risultano caratterizzate dall’esposizione al Rischio di Cambio. L’esperienza storica ci insegna che su periodi lunghi, in genere superiori a 10 anni, la Liquidità produce, nell’ipotesi ovviamente di procedere al reinvestimento dei flussi intermedi, cioè delle cedole, rendimenti lordi di poco superiori al tasso di inflazione, mediamente nell’ordine dello 0,5%/0,6% annuo. Ciò significa che, al netto della tassazione e dei costi di transazione (cioè delle spese e delle commissioni applicate dagli intermediari per l’acquisto/negoziazione di uno strumento finanziario), una persona fisica che impiega il 100% dei propri risparmi nella Liquidità, difficilmente riesce a compensare la perdita di potere d’acquisto prodotta dal fenomeno inflazionistico. A fronte di ciò, tuttavia, c’è l’indiscusso vantaggio di poter contare sull’assenza di qualunque tipologia di rischio e sulla sostanziale possibilità di poter disporre in ogni momento del proprio capitale. Le Obbligazioni, invece, sono sempre titoli di debito, tuttavia si caratterizzano per la presenza di almeno una tipologia di rischio, o il Rischio di Tasso e/o il Rischio Emittente. Nel primo caso, si tratta di titoli a tasso fisso con vita residua superiore ai 3 anni: il rischio che corre l’investitore consiste nella possibilità che un rialzo dei tassi di interesse possa determinare una flessione nelle quotazioni del titolo obbligazionario, in virtù della sua incapacità di competere con tassi di mercato più alti. L’esposizione al rischio di tasso è strutturalmente legata alla durata del titolo: tipicamente quanto maggiore risulta la durata di un titolo, tanto maggiore risulta la sua sensibilità alle oscillazioni dei tassi di interesse: ad esempio un titolo di stato 30-ale, come un Btp, tende a variare di circa il 17%/18% nella sua quotazione a fronte di una corrispondente variazione di un punto percentuale nel suo tasso di mercato, a differenza di un titolo 10-ale, la cui sensibilità a nei riguardi di una variazione unitaria dei tassi di interesse tende ad essere nell’ordine dei 7/8 punti percentuali. Nel lungo periodo, le obbligazioni esposte al solo rischio di tasso, tendono a generare performance superiori nell’ordine di 1,5/2 punti percentuali rispetto al tasso di inflazione, sempre tenendo conto di rendimenti al lordo della tassazione e dei costi di transazione. In teoria, un investitore che investisse il 100% dei suo risparmi in strumenti obbligazionari esposti al rischio di tasso potrebbe raggiungere l’obiettivo di difendere, pur nell’ipotesi di reinvestimento dei flussi cedolari intermedi, il proprio capitale dall’inflazione, tuttavia dovrebbe rinunciare alla possibilità di poter disporre in ogni momento del proprio capitale senza alcun rischio. Le obbligazioni con Rischio Emittente, invece, presentano il rischio, tanto maggiore quanto più è basso il merito di credito dell’emittente , di poter non onorare i propri impegni, in termini di flusso cedolare e/o integrale rimborso del capitale. La maggiore rischiosità delle obbligazioni caratterizzate da rischio emittente spiega perché le stesse tendono a presentare nel lungo periodo rendimenti superiori a quello delle obbligazioni caratterizzate dal solo rischio di tasso. Statisticamente, ipotizzando di acquistare un paniere comprensivo di obbligazioni societarie con merito di credito inferiore a quello dei titoli di stato, in un orizzonte temporale superiore ai 10 anni, il rendimento offerto dovrebbe risultare di circa 3,5/4 punti superiore al tasso di inflazione. È pacifico, peraltro, che l’elevato rischio che caratterizza i titoli con rischio emittente, impone all’investitore di operare un’adeguata diversificazione del proprio capitale qualora decida di assumersi il rischio emittente al fine di incrementare il proprio rendimento atteso: per poter ridurre sufficientemente il rischio di subire delle perdite, è necessario che siano inserite in portafoglio almeno 10 obbligazioni con rischio emittente non correlate fra di loro (ovvero le aziende emittenti dovrebbero operare in settori merceologici diversi, ad esempio un titolo del settore dei trasporti ed un titolo petrolifero) . Si intuisce che un comune risparmiatore difficilmente riesce ad ottenere un risultato del genere investendo direttamente in singole obbligazioni caratterizzate da rischio emittente, più realisticamente tale risultato potrebbe essere ottenuto mediante l’investimento in quote di fondi comuni di investimento specializzati, i quali già di per sé procedono ad un’accurata selezione e diversificazione degli emittenti in cui investono. Restano infine le Azioni: si tratta di titoli di capitale, i quali conferiscono all’investitore il diritto a partecipare ad una quota proporzionale dei profitti generati da una società, ovvero di quella parte di valore aggiunto prodotto da un’azienda che residua dopo avere pagato i fattori produttivi ed i debiti. Il Rischio Azionario risulta tipicamente quello di maggiore portata rispetto alle altre tipologie di rischi finanziari: di riflesso, nel lungo periodo, le azioni, secondo la logica relazione rischio/rendimento, tendono a mostrare un più elevato rendimento rispetto alle altre attività finanziarie, ma anche una maggiore dispersione dei rendimenti, nel senso che nel breve periodo i rendimenti offerti dall’investimento azionario possono oscillare notevolmente rispetto alle aspettative e richiedere all’investitore elevati periodi di detenzione in portafoglio al fine di ottenere il recupero del capitale investito ed il conseguimento di rendimenti superiori a quelli delle altre attività finanziarie. Statisticamente, l’investimento azionario tende a generare nel lungo periodo performance superiori di 4,5/5 punti percentuali all’inflazione: anche in questo caso, tuttavia, al fine di eliminare il cosiddetto rischio specifico, cioè il rischio che una singola società possa fallire, è indispensabile che si proceda ad una sufficiente diversificazione di portafoglio, in particolare di dovrebbero inserire in portafoglio non meno di 10 titoli azionari non correlati fra di loro (un’azienda che produce scarponi da sci ed una che produce condizionatori rappresentano un classico esempio in tal senso). Nel grafico sono stati messi a confronto l’andamento negli ultimi 17 anni di alcuni indici rappresentanti diverse tipologie di strumenti finanziari: La riga bianca rappresenta l’andamento dell’indice Comit Globale (indice rappresentativo del mercato azionario italiano) considerando il reinvestimento dei dividendi; La riga verde rappresenta l’andamento dei titoli di stato italiani a medio/lungo termine, considerando il reinvestimento dei flussi cedolari intermedi. La riga rossa rappresenta l’andamento dei titoli di stato italiani a breve termine (es. Buoni Ordinari del Tesoro), sempre considerando il reinvestimento dei flussi cedolari intermedi. 1Questo è il tasso di interesse interbancario area Euro, ovvero il tasso di interesse a cui le banche si scambiano il denaro fra di loro sotto forma di depositi a termine aventi durata massima pari a 12 mesi. 2Esso è misurato attraverso il cosiddetto Rating. Questo è un indicatore espresso mediante una sigla in lettere, che va dal livello massimo di affidabilità, espresso con il rating AAA, al livello minimo, indicato con la D, che corrisponde ad una situazione di sostanziale Default, ovvero di incapacità conclamata del debitore di fronteggiare i propri impegni. Tendenzialmente, quanto minore è il rating, cioè il merito di credito, tanto maggiore dovrebbe essere la remunerazione offerta da un titolo obbligazionario. Ad esempio, in questo momento (metà maggio 2009), i titoli di stato italiani, che presentano un rating singola A, più basso rispetto al rating tripla AAA offerto dai titoli di stato tedeschi, tendono a presentare un rendimento più alto dei corrispondenti titoli tedeschi, in particolare sulla scadenza 10-ale, tale differenziale di rendimento (cosiddetto spread), tende ad aggirarsi intorno ad un punto percentuale. Sostanzialmente il principio della diversificazione corrisponde alla logica di un noto proverbio popolare “Non mettere tutte le uova nello stesso paniere”. *DOTTORE DI RICERCA IN MERCATI E INTERMEDIARI FINANZIARI E PROFESSORE A CONTRATTO DI ECONOMIA E GESTIONE DEL RISPARMIO PRESSO L’UNIVERSITÀ DI SIENA. SI OCCUPA DI FORMAZIONE E CONSULENZA NELL’AREA FINANZA PRESSO BANCHE ITALIANE DAL 1993 E DAL 2003 COLLABORA CON LA FEDERAZIONE TOSCANA DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO. E’ AUTORE DI PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE SU RIVISTE BANCARIE. LA BANCA DI PESCIA E LA POLIZIA MUNICIPALE PER LA SICUREZZA STRADALE La Banca di Pescia ha collaborato con la Polizia Municipale del nostro Comune per l’educazione stradale nelle scuole del 1° e 2° Circolo. L’ intervento che è stato finalizzato all’acquisto di materiale didattico, ha coinvolto vari operatori del Corpo di Polizia per sviluppare il progetto che si è articolato in diverse fasi: - ai bambini della Materna sono stati proposti giochi che insegnano il rispetto delle regole stradali; - per la Scuola Elementare sono stati evidenziati gli aspetti teorici e prove pratiche per l’ educazione e la sicurezza stradale; - agli studenti di Scuola Media sono state insegnate le norme di comportamento del codice della strada, con particolare riferimento all’ uso del ciclomotore e del casco e alla conoscenza dei documenti di circolazione necessari alla guida. TIRO A SEGNO PROTAGONISTA La Banca di Pescia ha contribuito recentemente all’acquisto di abbigliamento sportivo per la sezione giovanile del Tiro a Segno pesciatino, i cui giovani si sono resi protagonisti nella Il Museo della Carta di Pescia Interamente finanziato il progetto con CNR di Firenze Banca di Pescia ha finanziato in parte il progetto del Museo della Carta di Pescia, in collaborazione con il CNR di Firenze, che riguarda la determinazione delle specie legnose indispensabili per poter collocare nelle giuste condizioni microclimatiche le opere nel museo rinnovato. Il Museo della Carta di Pescia è ormai una realtà consolidata, con i suoi quattromila visitatori all’anno rappresentati soprattutto da studenti di ogni ordine e grado. Il Museo si trova a Pietrabuona ed è composto da due distinti edifici: l’ attuale sede e l’ antica cartiera “ Le Carte”. L’ associazione Onlus omonima che gestisce il museo, ha come obiettivo la ristrutturazione dell’ immobile e la sua trasformazione in moderna sede espositiva dove poter collocare tutte le testimonianze e il materiale storico accumulatosi in sette secoli di tradizione cartaria: forme, tele, filigrane, timbri, cere, e così via. Con questa iniziativa la Banca di Pescia ribadisce il proprio impegno per la valorizzazione delle tradizioni del territorio dove opera e per la diffusione della cultura imprenditoriale, valido punto di riferimento per la classe dirigente attuale e futura. Dipendenti in...palla seconda gara regionale federale svoltasi recentemente al poligono di Lucca. E’ iniziato con il mese di maggio il Torneo di Tennis “Differenti per forza”, riservato ai dipendenti della Banca di Pescia, giunto alla 6° edizione. I sedici tennisti iscritti giocheranno le partite nei centri sportivi di Colleviti di Pescia, Mago Bago di Buggiano e “Le Pinetine” di Ponte Buggianese. 15 NUOVI COMPUTER PER L’AGRARIA DI PESCIA Importante intervento finanziario della Banca di Pescia in occasione dei cento anni dalla nascita del a prestigiosa scuola. L’Istituto Tecnico Agrario Statale Dionisio Anzilotti si è dotato, per il suo laboratorio di informatica, di quindici nuovi computer, grazie all’ intervento finanziario della Banca di Pescia. Alla cerimonia di inaugurazione, che si è svolta nel mese di marzo, erano presenti, oltre ai rappresentanti delle varie classi dell’istituto, il direttore generale della Banca di Pescia, le dirigenti scolastiche Ilaria Baroni dell’Istituto Marchi, Franca Baldi della Scuola Media Andreotti e la preside dell’ Istituto Agrario Siriana Becattini (nella foto con Giusti). Il Direttore generale della Banca di Pescia, Antonio Giusti, ha sottolineato l’importanza della scuola agraria, la quale per le sue pecularietà tecnico-pratiche, non può fare a meno dell’ informatica. Il computer non può quindi mancare nel processo di studio e di crescita degli studenti, ha concluso Giusti. DIPENDENTI IN…CORSA Lorenzo Moroni, dipendente presso l’ufficio fidi della nostra banca, ha ottenuto il terzo piazzamento assoluto alla Maratonina TrapaniValderice , gara in salita di 21,097Km, inserita all’ interno della 5° edizione della “ Sicilia in cento Km.” Il tempo realizzato, per effettuare il percorso, di 1h, 27’, 54’’ è valso all’ atleta pesciatino la leadership nella categoria MM35. Libri: LA FINANZA CHE SERVE di Ersilio Tonini Presentazione di Alessandro Azzi, Presidente di Federcasse L’incontro tra il Credito Cooperativo e il cardinale Tonini risale ad una decina di anni fa e sta lasciando, in quanti lavorano per e nelle Banche di Credito Cooperativo, un’impronta marcata di consapevolezza della grande responsabilità che hanno. Questo volume è un modo per dirgli grazie. Per chiedergli di continuare ad essere vicino alla cooperazione di credito. E perché, reciprocamente, le donne e gli uomini del Credito Cooperativo gli siano vicini nei suoi progetti, in particolare a quello al quale sta lavorando -con la consueta passione che proviene dal desiderio di fare del bene al prossimo- nel cuore dell’Africa. Parte del ricavato della vendita di questo volume sarà destinato alla Fondazione Pro Africa per l’ospedale di Ngozi, nel Burundi. Ersilio Tonini - La finanza che serve – Dialogo sul denaro, l’economia e il futuro - Con un’ antologia di interventi (19982008), a cura di Sergio Gatti, prefazione di Luigi Accattoli. Ecra srl, 2008, Edizioni del Credito Cooperativo - 141 pp., € 5,00 Il volume è consultabile presso la Biblioteca della Banca. IL CREDITO COOPERATIVO PER L’ ABRUZZO RACCOLTA FONDI PER I TERREMOTATI DELL’ ABRUZZO Obiettivo dell’iniziativa è definire uno o più interventi a favore dei territori colpiti, per favorire le opere di ricostruzione dei centri abitati e del tessuto produttivo. Tali interventi saranno definiti in collaborazione con le strutture del Credito Cooperativo presenti nelle aree interessate dal sisma, sulla base delle necessità e priorità riscontrate. Aderisci anche tu con un bonifico A ZERO SPESE a favore: Iccrea Banca Spa- conto corrente n. 32000 Codice Iban: IT 28 Q 08000 0320000080003200 Intestato a Federasse Causale: Il Credito Cooperativo per l’ Abruzzo HO SCELTO UNA BANCA CHE FINANZIA L’ENERGIA RINNOVABILE. PERCHÉ PENSO AL FUTURO. LA MIA BANCA È DIFFERENTE. (PER NON PARLARE DELL’ENERGIA CHE MI DÀ).