53° Distretto Scolastico – 84014 Nocera Inferiore ( SA)
ISTITUTO ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE
“G. B. Vico”
Liceo Classico - Liceo Linguistico
P.O.F.
Piano dell’Offerta Formativa
A. S. 2015-2016
Liceo Classico
Liceo Linguistico
Piazza Cianciullo, 1
Via A. de Curtis
Tel e fax 081/5176462
Tel e fax 081/5172045
e-mail - [email protected]
[email protected]
Sito Web: http://www.liceoclassicogbvico.gov.it
Cod. Min. SAPC05000V
C. F. 80023520655
INDICE
Premessa
 Il Piano dell'Offerta Formativa
 Slide di presentazione: una scuola per persone competenti
Cap. 1: dati identificativi dell’Istituto

Presentazione storica del Liceo Classico “G. B. Vico”

Il contesto territoriale, socio-economico e culturale.

La struttura.

L’Offerta Formativa del “Vico”: il Piano degli Studi

Ruolo delle famiglie
Cap. 2: la struttura didattica

Principi ispiratori e Finalità dell'Offerta Formativa del “Vico”

Didattica e metodologia
- Premessa
- Riforma e didattica delle competenze ( cfr. P.O.F., sez. DIDATTICA, in
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it)
- I Dipartimenti disciplinari: art. 7 in Regolamento di Istituto
- Regolamento dei Dipartimenti disciplinari
- Regolamento delle Visite guidate e dei Viaggi di Istruzione

Articolazione dell’offerta formativa

Orientamento

Integrazione scolastica di alunni in situazione di handicap

I Disturbi Specifici di Apprendimento ( DSA) : cfr. P.O.F., sez. DIDATTICA, in
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it

Piano delle Attività integrative ed extracurriculari e i Progetti

Uso della quota di flessibilità

Area ricerca, sperimentazione e aggiornamento
Cap. 3: area dell’organizzazione

Ambito Gestionale e Organizzativo del Collegio dei Docenti
Collaboratori del Dirigente scolastico
Funzioni strumentali
Commissioni
Incarichi speciali
Consigli di classe
Consiglio d’istituto

Servizi Amministrativi

Area delle Risorse Finanziarie

Valutazione del Piano dell’Offerta Formativa

L’autovalutazione d’Istituto
Appendice

L'alternanza Scuola – Lavoro
 Sperimentazione nel Liceo Linguistico: Progetto Oriente
 Incontro con l'Autore
Allegati
 Regolamento d'Istituto
 Patto educativo di corresponsabilità
 Statuto delle studentesse e degli studenti
 Griglia per l'attribuzione del voto di condotta
 Griglia per l'attribuzione del voto di profitto
 Griglie di valutazione
 Format della certificazione delle competenze in uscita dal biennio
dell'obbligo della Scuola Secondaria Superiore di II Grado
PREMESSA
Il Piano dell'Offerta Formativa
Cari genitori,
quello che vi presentiamo è la carta di identità della nostra scuola e della sua offerta
formativa.
Sono trascorsi più di 15 anni da quando il POF, previsto dal regolamento
dell’autonomia scolastica (art. 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275), ha consentito alle
Istituzioni di legittimare e rendere palese la volontà di programmare, progettare
un’offerta formativa funzionale alle esigenze della realtà locale e collegata ai bisogni
dell’utenza. Lungo tale percorso, innegabile è stato, e continua ad essere, l’impegno di
quanti credono importante che il POF, da semplice adempimento burocratico, possa
divenire espressione reale della vision e mission di ogni Istituto che, nel suo progetto
educativo, sappia tener conto della centralità dello studente. Al POF del nostro IISS va
riconosciuto tale significato poiché, da semplice assemblaggio di progetti, è divenuto
via via il Progetto Culturale della nostra Scuola; da esso, grazie al lavoro delle
professionalità presenti nell’Istituto, si snoda il processo di propulsione e conduzione
organizzativa al fine di realizzare un ambiente di apprendimento all’interno del quale
far crescere giovani dalla personalità armoniosa, giovani capaci di muoversi ed
orientarsi, giovani pronti a fare delle scelte su di sé, formative, civili e lavorative. La
progettualità, intesa come valore in sé, accompagna ogni azione educativa: dagli
interventi di accoglienza, di ascolto, di consulenza ai percorsi di formazione-intervento
strettamente connessi e coerenti sia con la programmazione strategica che con i piani
di azione. Il Liceo diviene così una “Palestra di vita” che coniuga, in modo dinamico e
costruttivo, la memoria storica dell’esperienza e delle conoscenze del passato, la
comprensione dell’esperienza sociale ed individuale del presente, la progettazione e la
costruzione responsabile della società futura. Per queste ragioni, l’attuale POF che
offriamo a genitori, alunni ed al territorio è in qualche modo un work in progress che,
intersecandosi con le azioni del PON (programma operativo nazionale), elabora la sua
proposta educativa sulla base delle nuove esigenze dell’alunno il quale, in un mondo
che cambia velocemente, necessita di un sapere fondato, ma duttile per fronteggiare le
sfide della complessità dei cambiamenti epocali. Pertanto, le innovazioni nelle
modalità di intervento, riconducibili alle pratiche laboratoriali che caratterizzano le
attività didattiche curriculari ed extracurriculari, sono sostenute dall’ambizione di
interpretare i fermenti della realtà sociale e preparare uno studente-cittadino
consapevole e responsabile delle sue scelte progettuali.
L'IISS “G.B. VICO”
UNA SCUOLA PER PERSONE COMPETENTI
Lavorare per competenze significa favorire la maturazione negli studenti della
consapevolezza dei propri talenti, di un rapporto positivo con la realtà sostenuto da
curiosità e volontà, in grado di riconoscere le criticità e le opportunità che gli si
presentano, capaci di assumere responsabilità autonome nella prospettiva del servizio
inteso come contributo al bene comune e consapevoli di partecipare ad un processo
comune di crescita interculturale.
La competenza non è un fenomeno assimilabile al saper fare, ma un modo di essere della
persona che ne valorizza tutte le potenzialità. Ciò significa superare la “socializzazione” –
ovvero l’adattamento della persona a ruoli stabiliti e rigidi, un processo che oggi funziona
piuttosto “a rovescio” provocando disaffezione e rifiuto per tutto ciò che appare
impersonale – per una prospettiva di “socievolezza” propria di chi, dotato di libertà e
volontà, è posto in condizione di mettere a frutto i propri talenti nella costruzione di una
vita sociale sempre più a misura d’uomo.
Questa meta viene perseguita mediante una formazione efficace che valorizza la figura
dell’insegnante come adulto significativo, collocato entro una comunità di
apprendimento, capace di mobilitare i talenti degli studenti in esperienze significative
concrete, sfidanti, che suscitano interesse e sollecitano un apprendimento per scoperta e
conquista personale.
Questa prospettiva valorizza l’identità della scuola e la mette in relazione con gli attori
significativi del contesto territoriale con cui condivide la responsabilità educativa e da cui
ricava occasioni e stimoli per arricchire i percorsi formativi degli studenti.
La didattica delle competenze si fonda sul presupposto che gli studenti apprendono
meglio quando costruiscono il loro sapere in modo attivo attraverso situazioni di
apprendimento fondate sull’esperienza. Aiutando gli studenti a scoprire e perseguire
interessi, si può elevare al massimo il loro grado di coinvolgimento, la loro produttività, i
loro talenti. L’insegnante non si limita a trasferire le conoscenze, ma è una guida in grado
di porre domande, sviluppare strategie per risolvere problemi, giungere a comprensioni
più profonde, sostenere gli studenti nel trasferimento e uso di ciò che sanno e sanno fare
in nuovi contesti. I “prodotti” dell’attività degli studenti, insieme a comportamenti e
atteggiamenti che essi manifestano all’interno di compiti costituiscono le evidenze di una
valutazione attendibile, ovvero basata su prove reali ed adeguate.
Il valore della didattica per competenze è definita dalla seguenti mete formative:
- formare cittadini consapevoli, autonomi e responsabili;
- riconoscere gli apprendimenti comunque acquisiti;
-
-
favorire processi formativi efficaci in grado di mobilitare le capacità ed i talenti
dei giovani rendendoli responsabili del proprio cammino formativo e consapevoli
dei propri processi di apprendimento, verso la competenza di “imparare a
imparare”;
caratterizzare in chiave europea il sistema educativo italiano rendendo possibile la
mobilità delle persone nel contesto comunitario;
favorire la continuità tra formazione, lavoro e vita sociale lungo tutto il corso
della vita;
valorizzare la cultura viva del territorio come risorsa per l’apprendimento;
consentire una corresponsabilità educativa da parte delle famiglie e della
comunità territoriale.
Una scuola che si proponga di sviluppare una formazione efficace pone al centro del suo
compito il “coltivare talenti” di tutti i cittadini, senza esclusione di nessuno, e propone la
cultura come esperienza ed appropriazione personale in vista di un progetto di vita
significativo. La formazione è efficace se non opera su saperi inerti, ma valorizza la
cultura realmente vissuta (civica, professionale, umanistica quanto scientifica)
stimolando lo studente alla ricerca ed alla scoperta dei significati, dei valori, dei metodi,
così da acquisire coscienza personale, consapevolezza del mondo, competenze attuali.
Condizioni di una formazione efficace
I motivi che militano a favore della formazione efficace sono:
1. Contrastare la decadenza della didattica per discipline e l’impoverimento
esistenziale e professionale della figura del docente.
2. Fornire ai giovani una proposta culturale adeguata al nostro tempo, europea,
aperta al contesto.
3. Sostenere un apprendimento degli studenti efficace, documentato, utile e dotato di
senso, spendibile nella società e capace di contribuire al suo miglioramento, in
una prospettiva di maggiore responsabilità e protagonismo.
4. Valorizzare la comunità educativa e l’organizzazione come risorsa per
l’apprendimento.
Contrastano la presente proposta i seguenti fattori:
 Assenza di una volontà di miglioramento, con varie giustificazioni: politica
(prima deve cambiare il quadro generale…), ideologica (tornare alla “scuola
seria”…magari quella che si è contestata in gioventù); sindacale (con quello
che prendo, ciò che faccio è già troppo), motivazionale (quanto manca alla
pensione?).
 Assenza di guida nell’ambito dell’istituto.
 Assenza di una “minoranza creativa” che condivide e sposa il progetto e che è
in grado di fornire un coordinamento efficace ed efficiente.
 Assenza di occasioni formative, di strumenti e di modelli di riferimento.
La proposta richiede le seguenti condizioni:
 Presenza di una guida chiara e continuativa dell’istituto (percorso almeno
triennale).
 Presenza di un gruppo convinto e coeso.
 Presenza di un coordinamento efficace ed efficiente. Presenza di un modello di
riferimento e di strumenti fondati e pratici, di una formazione accompagnante.
Tali condizioni sono in grado di contrastare l’assenza di volontà di miglioramento,
poiché tolgono alibi e consentono di porre esplicitamente sul piano personale la
domanda di coinvolgimento.
Tre sono le piste di lavoro su cui si rende possibile la proposta:
1. Rinnovare la didattica ordinaria selezionando i nuclei portanti del sapere,
attivando le risorse cognitive, emotive, e pratiche e metodologiche del sapere,
mobilitando gli studenti ed il contesto, coinvolgendoli nella consapevolezza dei
prodotti e dei processi del loro apprendimento. QUESTO SARA’ IL RUOLO
PRINCIPALE DEI DIPARTIMENTI
2. Introdurre alcune esperienze “straordinarie” a carattere attivo e
interdisciplinare, miranti a prodotti di valore, in grado di rappresentare un’
“esperienza fondamentale” per gli studenti e gli altri attori.
3. Condividere un progetto con uno stile di lavoro comune, così da suscitare la
volontà di formare da parte dei docenti ed in tal modo aumentare la soddisfazione
professionale.
La strategia di sviluppo della didattica per persone competenti richiede:
 Una piano d’azione pluriennale da parte del dirigente scolastico
 La presenza di docenti facilitatori del cambiamento (tutor-accompagnatori)
 Consigli di classe disponibili al coinvolgimento diretto
 Un metodo e dei sussidi che favoriscono un impegno ragionevole da parte dei
docenti.
Il quadro di riferimento : CHE COSA FACCIAMO, CHE COSA
SAREMO
Perché si possa impostare una didattica per competenze si parte da
Profilo del ’al ievo
Traguardi formativi
Rubriche
del e competenze
Piano formativo
per UdA
Valuta
zione
Registri e Pagel a
Certif cato
del e competenze
 L’articolazione possibile dell'IISS “G.B. Vico” e le sue ricadute sul
territorio
Dipartimenti disciplinari
Consigli di classe
Orientamento
Trasparenza e
Accessibilità
Valuta
zione
Grado di soddisfazione
Studenti e famiglie
Certificazione di
qualità
CAPITOLO 1
Dati identificativi dell’Istituto
 Presentazione storica del Liceo Classico “G. B. Vico”
Il Liceo" Vico" nacque nel 1865/66, in una terra che, pur vincolata al profondo sud
rurale, per la sua posizione s t r at eg ic a d i c r o c e via s i mo st r a va a p er t a a g l i
e nt u s ia s m i post-risorgimentali di novità ed alla condizione di frontiera sociale ed
intellettuale. Inserita da sempre nell'orbita della antica capitale borbonica,
Nocera
Inferiore aveva, in quegli anni, una sua dimensione urbana abbastanza lineare, intorno
al nucleo storico del Vescovado. Gli altri centri dell'Agro erano poco più che villaggi, a
parte Scafati, che poteva considerarsi una delle ultime propagini della cinta industriale,
che circondava Napoli. Nocera Inferiore vive in quegli anni, dopo
la seconda meta
dell'800, una industrializzazione senza rivoluzione industriale, una urbanizzazione senza
rivoluzione urbana. La stessa agricoltura, pur non essendo legata al latifondo, non vive
le prime grandi tensioni, che agitano il mondo rurale italiano, ed in particolare alcuni
settori del Sud, a partire dalla fine dell'800.
E' una agricoltura che non pone la sua offerta sul mercato, ma subisce la domanda del
consumatore, votandosi a quella funzione di soggiacenza al mercato e ricatto economico,
che la distingue anche in questi ultimi anni di fine millennio.
I fenomeni e le grandi tensioni, che agitano la società italiana, giungono in questi
territori, smorzati e smussati, spesso già sistemati nell’ordine cristallizzato della
convenzionalità.
La prestigiosa cattedrale di S. Prisco, con la sede del Vescovado, svolge un ruolo di filtro
metafisico delle esigenze culturali e sociali del territorio. Aveva nel secolo precedente,
raccolto le testimonianze dell'arte dei Solimena; ora cerca di rilanciare le stesse vocazioni
sacerdotali con il Liceo-Convitto, che è una creatura laica, diretto dal prof. Domenico
Tamburino pur sempre ancorata alla sede del Vescovado però, Nocerino nomine tantum.
Dal 1870/71 al 1875 fù diretto dal prof. Filippo Capozzi, poi a partire dal 1875/76 sotto la
guida del Preside Innocenzo Viscera il Liceo Vico esce dalla “preistoria” per entrare nella
storia ufficiale. Egli aveva avvertito che sul destino del Liceo-Ginnasio pendevano le
rivalità partitiche e l’avversione per tutto ciò che significa progresso e libertà. Erano
comunque anni difficili per il Vico. Questo Liceo è tuttavia "apolide" non ha cioè una
cittadinanza ben definita, Il numero ristretto di iscritti, nei primi 50 anni di vita, ci
consente di individuare le aree geografiche di provenienza degli studenti: è presente,
statisticamente, l'intero Sud peninsulare, con i rampolli di famiglie, che hanno fatto la
storia, spesso, di queste terre. Questa 'fisionomia sovra—paesana, è forse una delle
ragioni della "leggenda del Vico" nell'immaginario collettivo, di questo Istituto che e
tra i primi venti Licei Classici italiani.
Solo nell'agosto 1877, su Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione, fu nominata la
Commissione per gli esami di Licenza ginnasiale. I docenti nominati furono i professori
Francesco ed Alfonso Languiti, Nicola Santaniello e Giovanna Saponara. Era il segnale
del conferimento del pareggiamento, che giunse il 12 settembre 1877.
Da questa data può iniziare, storicamente, la fortuna del Liceo sia sotto il profilo della
frequenza degli studenti, sia sotto quello più ambizioso dei risultati.
I primi esami di maturità furono svolti nel luglio del 1897, con la presidenza del prof.
Enrico Cocchia e dei Commissari Salvatore Fimiani, Eduardo Calenda di Tavani. Ugo
Carierò. Vincenzo Campanile ed Antonio D'Avino.
Ora l'istituzione si trovava a dover impegnarsi nella ricerca di uno spazio diverso, più
ampio e più centrale.
Nocera Inferiore stava trasformandosi. Il baricentro cittadino si spostava dal Vescovado
verso l'odierno perimetro urbano, i mezzi di comunicazione congiungevano l'agro in un
"continuum" che assomiglia tanto all'attuale struttura.
Era necessario, di conseguenza, coinvolgere l'Amministrazione, stimolarla a progettare
una nuova sede, i cui oneri economici sarebbero stati largamente ripagati da vantaggi.
Questa esigenza era il segno della nuova svolta. All'inizio del 1900 il Liceo Classico
"G.B. Vico" rinsaldava le basi, perché Nocera divenisse la capitale morale dell'agro. Il
1900 non è stato comunque un momento felice di questa istituzione. Due conflitti
mondiali hanno colpito duramente anche i giovani studenti dell'agro ed il "Vico" ha
pagato un altissimo tributo di sangue, ma ha anche segnato momenti di grande eroismo
umano. È doveroso segnalare i nomi di Antonio Cianciullo e Federico Cozzolino, insigniti
di medaglia al valor militare.
Le motivazioni per le medaglie d'oro alla memoria, trovano il loro fondamento formale
in una certa retorica di regime, ma è autentica e palpitante la commozione dinanzi al
sacrificio di due giovani esistenze, un sacrificio colto in immagini di classica
compostezza.
Gran parte del primo Novecento è caratterizzata dalla figura del Preside Giuseppe
De Lorenzo, divenuto leggendario non solo per il lungo periodo, in cui resse le sorti
dell'istituzione, ma anche per la svolta strutturale e formale che promosse.
La conquistata centralità geografica diveniva anche centralità culturale e politica,
esaltata tra l'altro da uno strettissimo vincolo, tra scuola e fascismo. Nel 1930,
precisamente in data 13 marzo, il Collegio dei Docenti affrontava l'esame di un ordine
del giorno tutto particolare: “il fascismo nella scuola".
Due sono, nel Novecento, le epoche cruciali nella storia del Vico e del territorio.
La prima è a cavallo tra gli anni “20 e “30. La costruzione della nuova sede, che
corrisponde a quella attuale, non solo laicizza l’istituzione, vincolandola alla
municipalità, ma segna il primo passaggio da una società educativa per gruppi elitari ad
una per settori sempre più ampi. Vi è un miscuglio di circostanze, in questa evoluzione.
Vi entrano il primo populismo fascista, la spinta economica del settore agro-industriale,
la formazione di un proletariato urbano, la crisi e la fuga dalle campagne, l’avvio di una
direzione delle risorse economiche verso il terziario. Questo dilatarsi delle categorie
sociali, con una domanda più forte di professioni e mestieri un tempo riservate ad una
sola ristretta classe sociale, spiega lo sviluppo demografico del Vico. Ovviamente non si
tratta di fenomeni macroscopici. Ma in questo settore anche piccole oscillazioni, in
termini di percentuale, hanno un significato importante ed inducono a letture illuminanti.
L’altro grande momento di evoluzione è quello degli anni “50 – “60. Negli anni “50
spicca la figura del Preside Nicola Sensale che assiste all’aumento del numero degli
iscritti ed alla nascita del corso “D”. In questi anni i centri dell’Agro elaborano quel
processo di crescita che creerà una urbanizzazione dai mille problemi irrisolti e dalle
infinite esigenze. Il processo, che è ancora in corso, tenda a privilegiare ancor più il
terziario, reprimendo agricoltura ed industria. I due settori, che avevano cost ituito
le st rutture essenziali delle micro -economie del territorio, toccano in questo
periodo il "climax" per avviarsi ad un drammatico autunno, quello del sisma del 1980.
La evoluzione geografica è indice di una evoluzione economica e sociale del
territorio. In particolare, influiscono, a partire all'anno '80 la crisi dell'apparato macro
e micro industriale, (vedi MCM e settore conserviero) la stretta operativa dell'artigianato,
il drenaggio delle attività lavorative nel settore dei lavori pubblici e dell'edilizia privata, la
liquidazione del sistema bancario privato, il Liceo Classico diviene non più il Liceo di
Nocera, ma l'Istituto per l'Agro, con una necessita di aprirsi al gioco del rapporto articolato
e bilanciato con le varie realta didattiche del territorio e con la presenza di nuovi settori
economici e culturali che aspirano ad un indirizzo e ad una diversa fondazione del ruolo
delle istituzioni. A grandi linee questo è il tracciato delle storie, spesso parallele, del
territorio e della sua Istituzione più significativa ed antica. Emergono due grandi, stridenti
contraddizioni: la prima riguarda il mancato coordinamento delle culture più significative,
quella contadina, con una civiltà ancora fortemente radicata e quella del terziario, con le
sue convenzioni, ma anche repentine riconversioni. Il resto è storia recente, per molti versi
ancora cronaca. Per concludere negli anni “90 la scelta del Preside Prof. Francesco
Fasolino di arricchire l’offerta formativa con la maxi sperimentazione Brocca, ha arricchito
il Liceo Vico di un’altro indirizzo “il Linguistico” che a tutt’oggi è costituito da ben cinque
corsi.
 Il contesto territoriale, socio-economico e culturale
Riconoscere la storia ultracentenaria dell'IISS “Vico” e osservarne l’evoluzione
costante, tra fedeltà alle radici e attenzione al mutare dei tempi e dei contesti, lo conferma
come custode di una vocazione culturale ancora più che mai attuale e necessaria, pur
essendo trascorso il tempo in cui la sua “leggenda” era parte dell’immaginario collettivo
non solo dell’Agro ma anche dell’intero Meridione. “Attuale” e “necessaria” ora e qui, in
un contesto come quello dell’Agro nocerino-sarnese, territorio simbolo di contraddizioni
stridenti: Campania felix prepotentemente generosa di frutti e grappolo di cittadinedormitorio rassegnate al torpore; singolare coacervo di testimonianze archeologiche
stratificate “in orizzontale”, con monumenti di rilevanza europea (basti pensare al
Battistero paleocristiano), e cementificazione selvaggia e miope; vivaio di energie
intellettuali, cervelli in fuga, braccia instancabili e micro e macrocriminalità camaleontica
e capillarmente inculturata; un’antica tradizione di partecipazione politica “comunitaria”
(si pensi all’elezione dei sindaci particolari e universali delle Universitates di Nocera dei
Pagani) e un individualismo diffuso, tra gruppi sociali chiusi come caste. Un territorio in
cui ricchezze e urgenze appaiono inestricabilmente confuse tra loro, come potenzialità
inespresse che il coraggio di scommettere sulla lunga distanza potrebbe far fiorire, che
una volontà progettuale radicata nella tradizione e attenta ad uno sviluppo sostenibile per
il futuro potrebbe far incredibilmente fruttificare. Questioni gravi e importanti sono sul
tappeto e richiedono scelte altrettanto gravi e importanti: la salvaguardia di un ambiente
che, sottoposto a scempi inenarrabili, si ribella drammaticamente; la valorizzazione di
risorse storico-archeologiche che raccorderebbero l’Agro ai grandi flussi turistici
dell’asse Napoli-Paestum; la tutela dell’originaria vocazione agricola del territorio,
sopraffatta da una “cultura” paradossalmente ostile alla terra; la riscoperta di un
artigianato tradizionale e di un folklore ricchi di storia ed originalità; la riqualificazione
dei centri storici e in particolare dei “cortili”; il decollo di un’imprenditoria creativa ed
ecocompatibile; l’incentivazione di servizi che puntino al miglioramento della qualità
della vita in un contesto abitativo caratterizzato da un’altissima densità demografica; la
rivitalizzazione di una coscienza civica che non si chiuda nel privato ma sia trainante per
la rinascita del senso di appartenenza alla polis. Saper leggere la realtà nella sua
complessità, discernere le vie praticabili per puntare a obiettivi non meno urgenti solo
perché non immediatamente realizzabili, attrezzare la progettualità come capacità di
guardare “oltre” con metodo e consapevolezza: questo è il servizio altamente attuale e
necessario che il “Vico” può offrire ai giovani dell’Agro nocerino-sarnese, in continuità
con l’opera di formazione della “classe dirigente” cui si dedicava un tempo. Ma,
soprattutto, ribadire il ruolo dell'IISS “Vico” nell’Agro comporta, oggi, uno sforzo
“sapienziale” che sia volto a non ridurre la portata della propria funzione, quasi
adattandosi alla povertà culturale dominante, ma a scommettere coraggiosamente su un
incremento di cultura del quale le future classi dirigenti hanno assolutamente bisogno.
 La struttura
L'IISS “Vico” utilizza le strutture di due plessi scolastici :
 il Liceo Classico, sito in piazza Cianciullo, che accoglie 18 classi, è un edificio di
valore storico su tre livelli, due occupati da questo liceo ed il terzo dalla
succursale della Scuola Media “Solimena-De Lorenzo”, dotato di palestra coperta
e scoperta, biblioteca, laboratori di chimica, fisica, informatica e laboratorio
linguistico multimediale, aula magna, locali per la presidenza e per gli uffici di
segreteria, cablaggio in tutti gli ambienti;
 il Liceo Linguistico, sito in via de Curtis, rione Cicalesi, che accoglie 21 classi, è
una struttura scolastica moderna e accogliente, circondata dal verde, con aule
ampie e luminose, estesi spazi comuni interni ed esterni, sala docenti, presidenza,
segreteria, laboratori di lingue e di Scienze, aula TV, aula multimediale, palestra
scoperta.
Da qualche anno le iscrizioni ai primi anni del Liceo Classico sono diminuite su tutto il
territorio nazionale e, conseguentemente, si è ridimensionato il numero delle classi
anche all'IISS Vico. Per l'A.S. 2014/2015 dai
dati pubblicati dal MIUR (
www.istruzione.it/allegati/2014/tabella_indirizzi.pdf), relativi alle domande di iscrizione degli
alunni al 1° anno dei diversi indirizzi di scuola superiore, emerge che, anche se i Licei
crescono e superano la soglia del 50% delle iscrizioni totali, tuttavia si conferma la
preminenza del Liceo Scientifico che, arricchito del nuovo Liceo sportivo, raccoglie
quasi 1/4 delle scelte di tutti gli studenti italiani del 1° anno. Per di più al terzo posto
nelle scelte degli alunni si colloca il Liceo Linguistico, in costante crescita, che
raggiunge l’8,9% distanziando il liceo classico (al 6,0%) che continua la sua
flessione. Su questa ridotta tendenza a iscriversi al Liceo Classico è forse il caso di
soffermarsi. Infatti la crisi economica spinge i più a portare a casa diplomi veloci.
Induce molti a imparare rapidamente il “saper fare”, prima del “conoscere”.
Pertanto temiamo che la società si stia orientando verso una diversa cultura, nella quale
si pensi che non serva più il “sapere” ma basti il “saper cercare”.
Insomma, stiamo andando verso una collettività sostanzialmente incolta, ma bravissima a
gestire i motori di ricerca? La cultura non più affidata agli uomini e alla donne, ma
consegnata alle macchine? Non più i cervelli depositari della storia e dei fondamenti
dell’umanità, ma solo i computer, ai quali accedere al bisogno? La formazione, compito
e processo svolto dalle migliori scuole tra le quali il Vico, è cosa ben diversa
dall’istruzione. La prima costruisce i cittadini, le persone, cementando i valori con la
conoscenza, dando basi solide sulle quali edificare un lavoro e anzi una vita individuale e
direlazione.
La seconda, cioè l’istruzione, può essere fornita ottimamente da qualsiasi manuale. E
ancora: forse non a tutti è chiaro come gli studi antichi, i grandi classici, ma anche le
odiate declinazioni, rappresentino la chiave d’accesso e l’attualissima palestra per
comprendere moderni linguaggi, da quello dei programmi di computer a quelli orientali.
 L’Offerta Formativa del “Vico”: il Piano degli Studi
LICEO
CLASSICO
La specificità dell’indirizzo classico è l’acquisizione di
 conoscenze teoriche approfondite e ricche
 formazione idonea a comprendere l’identità storica della civiltà e tradizione
occidentali nel mondo contemporaneo
 chiara visione problematica e critica
 rigore metodologico e metacognitivo.
In questo percorso le discipline umanistiche sono affiancate e integrate dallo studio
quinquennale della lingua inglese e delle scienze matematiche, fisiche e naturali, che
rendono non trascurabile anche la preparazione scientifica.
L’incontro e il dialogo integrato ed armonico delle diverse prospettive disciplinari
offrono allo studente un modo privilegiato di confrontarsi con la contemporaneità,
proiettando la ricchezza della storia nel circuito dell’attualità viva. I linguaggi e i pensieri
di ieri possono esprimere la complessità dell’oggi ed interpretarne con equilibrio gli
aspetti più problematici.
Per i giovani del terzo millennio lo studio del passato continua ad essere un’esperienza
vincente e una sfida entusiasmante per progettare il loro futuro.
<<I classici servono a capire chi siamo e dove siamo arrivati…..; d’un classico ogni
rilettura è una lettura di scoperta come la prima>> (I. CALVINO)
I Biennio
II Biennio
V anno
PIANO DEGLI STUDI
I
II
III
IV
V
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario medio settimanale
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua e cultura latina
5
5
4
4
4
Lingua e cultura greca
4
4
3
3
3
Lingua e cultura straniera 1 (inglese)
3
3
3
3
3
Storia e Geografia
3
3
Storia
3
3
3
Filosofia
3
3
3
Matematica (con Informatica al primo biennio)
3
3
2
2
2
Fisica
2
2
2
Scienze naturali (Biologia, Chimica, Scienze della 2
2
2
2
2
Terra)
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o Attività alternative
Totale ore
2
1
27
2
1
27
2
2
1
31
2
2
1
31
2
2
1
31
N.B. E’ previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica
(CLIL) compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli
studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioniscolastiche nei limiti del
contingente di organico ad esse annualmente assegnato.
CONOSCENZE
 Acquisizione organica dei saperi teorici, procedurali ed applicativi previsti dai
diversi ambiti disciplinari: linguistico-letterario, storico-filosofico, artistico e
matematico-scientifico
ABILITA’ Essere in grado di
 compiere astrazioni e valutazioni per interpretare consapevolmente la realtà e
dominare razionalmente gli eventi
 orientarsi tra i diversi ambiti del sapere in una prospettiva sintetica che valorizzi la
creatività intellettuale e favorisca l’iniziativa euristica personale
COMPETENZE Saper
 tradurre e commentare un testo classico (greco e latino) storicizzandolo e
attualizzandolo
 individuare le tracce del sistema linguistico classico negli elementi grammaticali
dell’italiano e delle lingue moderne e nel lessico delle altre discipline studiate
 confrontare la contemporaneità culturale (giuridica, politica, storica, religiosa, etica,
filosofica, letteraria, artistica, scientifica e tecnologica) con il patrimonio classico
(miti, personaggi, spiritualità, estetica, valori)
 cogliere agevolmente le connessioni diacroniche e sincroniche di un evento e le
interdipendenze culturali tra le varie fasi evolutive delle civiltà
 applicare al contesto scientifico il rigore logico-metodologico delle procedure di
traduzione, anche contrastiva, dalle lingue classiche (trasposizione linguistica e
moderna risemantizzazione)
PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA
Questo percorso quinquennale di studi favorisce il raggiungimento (al biennio) e il
potenziamento (nel secondo biennio e soprattutto nel V anno) delle competenze ritenute
fondamentali dalle indagini OCSE-PISA:
literacy (competenza alfabetica funzionale; linguisticità come tecnica degli atti
linguistici, ma anche come rapporto corretto tra parola e cosa, tra soggetto e realtà;
storicità e storicizzazione, problematicità e filosoficità)
numeracy (competenza matematica funzionale; uso rigoroso di linguaggi e procedure
formalizzate; scientificità)
problem solving (competenza procedurale; analisi, induzione e deduzione; capacità
euristica, risolutiva e creativa).
La preparazione culturale, ampia e stimolante, si esercita nella consapevolezza
dell’interdisciplinarità e dell’unità del sapere: l’esperienza delle scienze umane e delle
scienze esatte non può prescindere dalla correttezza linguistica, dalla dimensione storica e
da quella estetica.
L’abitudine ad elaborare autonome argomentazioni e collegamenti logici, favorita in
particolare dalle quotidiane operazioni di decodifica e ricodifica dalle lingue classiche,
amplia gli orizzonti cognitivi e sviluppa una visione sistemica del sapere. Questa
flessibilità metacognitiva ed operativa è un’indiscussa chiave di successo professionale
per affrontare le sfide dell’economia globalizzata e dell’apprendimento continuo.
I risultati di apprendimento declinati nelle conoscenze, abilità e competenze
descritte garantiscono ai giovani che terminano il liceo classico la possibilità di
frequentare con successo tutte le facoltà universitarie e qualsiasi corso di studi postsecondario non accademico, nonché quella di ricoprire i futuri profili professionali,
anche i più ambiziosi, con autonomia di pensiero e di progettazione.
LICEO
LINGUISTICO
La specificità dell’indirizzo linguistico è l’acquisizione di:

una cultura liceale approfondita e caratterizzata dalla conoscenza coordinata di
più sistemi linguistici e culturali

adronanza comunicativa di tre lingue straniere (le prime due a livello B2, la terza
a livello B1 del Quadro Comune Europeo)

apacità di rapportarsi in forma critica e dialettica ad altre culture.
In questo percorso lo studente matura una visione d’insieme del sapere e la presa di
coscienza necessaria ad orientarsi in modo critico nello studio del passato e del mondo
contemporaneo, sviluppando una responsabile autonomia di pensiero e di azione e
realizzando la cittadinanza attiva attraverso la progettazione di sé e delle proprie
esperienze di vita all’interno dell’ambito sociale.
Durante il percorso di studio i docenti organizzano attività di scambio culturale con
altri paesi europei ed extraeuropei, esperienze di grande significato formativo e
didattico.
I Biennio
II Biennio
V anno
I
II
III
IV
V
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario medio settimanale
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua latina
2
2
Lingua e cultura straniera 1* (inglese)
4
4
3
3
3
Lingua e cultura straniera 2* (francese)
3
3
4
4
4
Lingua e cultura straniera 3* (tedesco)
3
3
4
4
4
Storia e Geografia
3
3
Storia
2
2
2
Filosofia
2
2
2
Matematica**
3
3
2
2
2
Fisica
2
2
2
PIANO DEGLI STUDI
Scienze naturali***
Storia dell’arte
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o Attività alternative
Totale ore
2
2
2
1
27
2
1
27
2
2
2
1
30
2
2
2
1
30
2
2
2
1
30
* Sono comprese 33 ore annuali di conversazione col docente di madrelingua
** con Informatica al primo biennio
*** Biologia, Chimica, Scienze della Terra
N.B. Dal primo anno del secondo biennio è previsto l’insegnamento in lingua straniera
di una disciplina non linguistica, compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti
obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni
scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle
richieste degli studenti e delle loro famiglie. Dal secondo anno del secondo biennio è
previsto inoltre l’insegnamento, in una diversa lingua straniera, di una disciplina non
linguistica, compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli
studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti
del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti
e delle loro famiglie.
CONOSCENZE
 Possesso organico dei saperi teorici, procedurali ed applicativi previsti dai diversi
ambiti disciplinari
ABILITA’ Essere in grado di
 organizzare e rielaborare criticamente le proprie conoscenze, arricchendole e
incrementandole con le competenze
 applicare le conoscenze acquisite in contesti diversi, orientandosi tra i diversi
ambiti del sapere in modo consapevole e costruttivo
 riconoscere il valore della problematicità e rispondere alle richieste in modo
argomentato e rigoroso
 affrontare il cambiamento gestendolo in modo positivo
 porsi con spirito critico di fronte alle proposte culturali di una società pluralistica
e del mondo globalizzato
 interpretare le strutture dei saperi, valutare e controllare l’efficacia delle strategie
adottate, anche in funzione dell’autoapprendimento continuo
 raggiungere, anche attraverso l’esperienza degli scambi culturali, una maggiore
consapevolezza della propria identità e formare una coscienza interculturale
disponibile al confronto
COMPETENZE Saper
 utilizzare la competenza linguistica in modo coerente e corretto, oralmente e in
forma scritta, applicando i registri linguistici appropriati
 operare corrette comparazioni tra latino, italiano e altri sistemi linguistici europei
 tradurre da e in Italiano con consapevolezza dei diversi sistemi linguistici, con
proprietà lessicale, grammaticale e sintattica e con uso appropriato dei codici
linguistici

confrontare la propria cultura con quella degli altri popoli, ricostruendo quadri e
contesti in cui risultino collegate allo studio linguistico le manifestazioni storiche,
filosofiche e artistico-letterarie riferite ai Paesi di cui si studiano le lingue.
PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA
Questo percorso risponde alle complesse necessità della società contemporanea e in
particolare all’esigenza di assicurare ai giovani l’acquisizione di un’ampia cultura
caratterizzata in larga misura dallo studio delle lingue, ma con una visione che va oltre la
mera acquisizione delle competenze linguistiche.
La formazione di un cittadino europeo attivo e consapevole è uno degli obiettivi prioritari
del Liceo Linguistico, che mira a preparare giovani aperti ai sistemi della globalizzazione
attraverso la mediazione linguistica.
La formazione specifica è mirata all’acquisizione organica di un patrimonio di
conoscenze e competenze specialistiche, funzionali alla prosecuzione universitaria degli
studi e alle esigenze del territorio, del contesto europeo e di quello mondiale.
Sviluppando competenze linguistiche orali e scritte, il corso di studi mette gli studenti
nella condizione di confrontarsi e di competere nel mondo della globalizzazione, anche
grazie a corsi extra-curricolari di lingue straniere, alle lezioni dei docenti madrelingua e
alla possibilità di acquisire le certificazioni in lingua inglese (Cambridge First ed
eventualmente CAE), in lingua francese (DELF), in lingua spagnola ( DELE) e in
lingua tedesca (ZERTIFICAT DEUTSCH). Per prepararsi adeguatamente a tali
certificazioni il nostro istituto offre agli studenti corsi extracurricolari mirati.
Il Liceo Linguistico permette di frequentare tutte le Università o qualsiasi corso di
studi post-secondario non accademico, prepara al superamento dei test
d’ammissione alle varie facoltà e favorisce l’accesso ai programmi europei ed extraeuropei previsti dagli organismi nazionali e sovranazionali.
 Ruolo delle famiglie
L’azione educativa e formativa viene svolta insieme alla famiglia. Il Liceo valuta
attentamente le indicazioni formulate dagli organi di rappresentanza dei genitori,
relative alle finalità educative, al vissuto scolastico dei figli e alla qualità delle relazioni
con gli insegnanti, alle proposte culturali da attivare all’interno della scuola.
Il Liceo è attento anche a valorizzare le competenze della componente genitori sul piano
della realizzazione e dell’organizzazione della proposta culturale. I colloqui, che vedono
impegnati i genitori coi singoli docenti, e gli incontri dei Consigli di Classe sono i due
momenti privilegiati per consolidare il rapporto di fiducia reciproca e per confrontarsi
sull’efficacia dell'azione formativa ed educativa intrapresa dall'istituzione scolastica. Il
Liceo è particolarmente attento ai rapporti scuola famiglia: per la trasmissione delle
informazioni si avvale degli strumenti tradizionali (albo, lettere, comunicazioni scritte) e
della strumentazione digitale offerta dalla Piattaforma Argo scuolanext (
https://www.portaleargo.it/argoweb/famiglia/common/login_form2.jsp ), che permetterà ai genitori
in possesso di codici di accesso di controllare in tempo reale i dati significativi dei loro
figli (assenze, ritardi, voti ecc.).Fondamentale importanza assume il libretto personale
dello studente, su cui vengono riportate le giustificazioni della assenze. Su questo
chiediamo la collaborazione delle famiglie a far sì che le assenze siano sempre
giustificate il giorno stesso in cui l’alunno rientra in classe. Come pure invitiamo i Sig.ri
genitori a voler limitare quanto più è possibile le entrate posticipate e le uscite anticipate
dei loro figli.
CAPITOLO 2
La struttura didattica
 Principi ispiratori e Finalità dell'Offerta Formativa del “Vico”
Cultura significa misura, ponderatezza, circospezionee: valutare tutti gli argomenti
prima di pronunciarsi, controllare tutte le testimonianze prima di decidere, e non
pronunciarsi e non decidere mai a guisa di oracolo dal quale dipenda, in modo
irrevocabile, una scelta perentoria e definitiva..., restituire agli uomini - l'un contro
l'altro armati da ideologie in contrasto - la fiducia nel colloquio, di ristabilire insieme
con il diritto della critica il rispetto dell'altrui opinione.
Norberto Bobbio
PREMESSA
L'autonomia delle istituzioni scolastiche si sostanzia nella progettazione e nella
realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo
della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle
caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo
formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e
con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento
(Art.1, 2 comma, DPR n. 275/99 ). Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F) è il documento
fondamentale delL'IISS “Vico” e presenta, in attuazione delle direttive concernenti
l’autonomia didattica e organizzativa della scuola, la progettazione del curricolo e delle
attività extracurricolari, educative ed organizzative. Il P.O.F. è coerente con gli obiettivi
generali ed educativi dei diversi indirizzi di studi determinati a livello nazionale e riflette
le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale. È stata
avviata, a partire dalle prime classi del nuovo a.s. 2010-2011, la Riforma della
Secondaria Superiore ( legge 133/2008 e legge 169/2008; http://nuovilicei.indire.it/).
Qualità e modernizzazione sono le parole chiave che caratterizzano lo spirito di questa
Riforma. Una scuola nuova al passo con i tempi, in cui si privilegia la qualità
dell’insegnamento rispetto alla quantità del carico orario e all’eccessivo numero di
materie, come raccomandato dall’OCSE. Si tratta di un riordino indispensabile e
improcrastinabile di tutti i percorsi di studio. Il provvedimento pone fine alle moltissime
sperimentazioni realizzate a partire dagli anni ’90 e che hanno dato luogo a un enorme
frammentazione degli indirizzi (si pensi ai 204 degli istituti tecnici e ai 396 dei licei). Una
maggiore chiarezza e organicità per facilitare la scelta del percorso di studi ed affrontare
al meglio gli studi universitari e il mondo del lavoro. Il numero delle ore di lezione si
riduce in tutti gli indirizzi per rendere più sostenibile il carico orario delle lezioni per gli
studenti recependo cosi le indicazioni degli organismi internazionali (OCSE). Dunque un
quadro orario più snello (si tratta di ore effettive di 60 minuti anziché di 50 come nel
precedente ordinamento) che garantisce la giusta autonomia e flessibilità alle scuole
(20% nel biennio iniziale e nell’ultimo anno, 30% nel secondo biennio, e ancora di più,
fino al 40%, negli istituti professionali), inteso ad avvicinarsi alla scuola di altri paesi
europei. Nell’immaginare la proposta didattico-educativa complessiva del nostro Liceo si
è tenuto presente che gli insegnanti di oggi, in un’epoca di differenze culturali palesi e di
crescente internazionalizzazione, cercano di formare i cittadini del futuro. E questo in un
paese, il nostro, dove a fatica emerge la necessità di essere culturalmente pluralisti e
dove, sempre di più, i cittadini saranno chiamati a prendere decisioni che richiedono un
certo grado di conoscenza dei gruppi etnici e religiosi, oltre che delle varie minoranze; e
dove, sempre di più, i cittadini, saranno coinvolti, in prima persona, nel dovere della
comprensione di argomenti quali l’agricoltura, i diritti umani, l’ecologia, la politica
industriale e dei consumi. In questo senso, tutte le articolazioni disciplinari e le scelte
culturali strutturali al nostro curricolo, sottendono un più generale progetto di Educazione
alla cittadinanza responsabile: intendendo con ciò una virtuosa relazione tra tradizione e
innovazione, che prepari gli alunni a essere cittadini attivi e responsabili insegnando loro
il passato ma svelando, fin dove è possibile, i paradigmi del futuro. Un modello di
educazione davvero liberale, cioè volta, a liberare l’intelligenza da ogni pregiudizio che
impedisca di “Coltivare l’umanità” (M. Nussbaum).
“Tre capacità sono essenziali per coltivare l’umanità nel mondo attuale. In primo luogo,
la capacità di giudicare criticamente se stessi e le proprie tradizioni, per vivere quella che
potremmo chiamare, con Socrate, una vita esaminata. Ciò significa non accettare alcuna
credenza come vincolante solo perché è stata trasmessa dalla tradizione o perché è
diventata familiare con l’abitudine…
In secondo luogo, cittadini che coltivano la propria umanità devono concepire se stessi
non solo come membri di una nazione o di un gruppo, ma anche, e soprattutto, come
esseri umani legati ad altri esseri umani da interessi comuni e dalla necessità di un
reciproco riconoscimento…
Il terzo requisito della cittadinanza, strettamente collegato ai primi due, si potrebbe
definire ‘immaginazione narrativa’: la capacità di immaginarsi nei panni di un’altra
persona, di capire la sua storia personale, di intuire le sue emozioni, i suoi desideri, le sue
speranze. Questo non comporta una mancanza di senso critico, perché nell’incontro con
l’altro manteniamo comunque fermi la nostra identità e i nostro giudizi. Un primo passo
verso la comprensione dell’altro è essenziale per ogni giudizio responsabile, dal momento
che non possiamo ritenere di conoscere ciò che stiamo giudicando, finché non
comprendiamo il significato che una determinata azione ha per la persona che la compie,
o il significato di un discorso in quanto espressione della storia di questa persona e del
suo ambiente sociale” (M. Nussbaum).
Ed ecco allora la sfida lanciata dai Docenti dell'IISS “G. B. Vico”: al di là di tutte le
polemiche e del rischio di trasformare la Scuola in un campo di battaglia, essi, intendendo
la Scuola come un bene comune da preservare gelosamente, insieme agli studenti
costruiscono giorno dopo giorno la nuova Scuola. Una scommessa da vincere assieme,
nell'accoglienza reciproca, per il bene dei nostri ragazzi e della nostra comunità.
PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITA’ FORMATIVE
Oggi è diffusa la tendenza a definire sinteticamente ciò che un istituto è e ciò a cui un
istituto tende nelle intenzioni e nelle aspettative dei soggetti che vi operano con i termini
di mission e vision. La nostra vision è fare in modo che la “licealità” diventi sempre più lo
strumento per sviluppare lo spirito critico dei nostri studenti e promuovere la loro
autonomia nelle scelte di vita, di studio e di lavoro.
La nostra mission si compendia nei punti:
a. realizzare una “scuola su misura” dei bisogni e delle attitudini degli studenti per
innalzare il tasso di successo scolastico e valorizzare i talenti;
b. ampliare le capacità espressive e comunicative, anche nelle lingue straniere e/o
attraverso l’uso delle nuove tecnologie;
c. sostenere le scelte di studio e di vita, orientando allo studio e al lavoro;
d. assumere un ruolo nel continuum istruzione-educazione, maggiormente connotato in
senso educativo in un’opera di appoggio e collaborazione con le famiglie.
La nostra scuola, come ogni pubblica istituzione, si ispira alla Carta Costituzionale e, in
particolare, al dettato degli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione Repubblicana.
Il servizio scolastico prestato, di istruzione e formazione, è improntato, altresì, alle
aperture sovranazionali e internazionali degli artt. 10 e 11 Cost. Rep. sia per quanto
attiene ai processi di integrazione politica e di cittadinanza europea sia per quanto
riguarda i valori della pace e della convivenza tra i popoli.
Da ultimo, l’ attuale fase di concreto decentramento locale delle funzioni anche
amministrative pone, con rinnovata attenzione, l’esigenza di relazione col territorio, quale
interlocutore primario e privilegiato dell’offerta complessiva dell’Istituto, sia sul piano
educativo sia su quello didattico.
Alla luce di quanto sopra il piano dell’offerta formativa, redatto a norma del DPR n.
275/99, si propone di rendere concreti, effettuabili e verificabili i seguenti obiettivi:
- monitorare la programmazione educativa e didattica per renderla strumento flessibile
ed efficace e fare della libertà d'insegnamento la premessa di un reale pluralismo
culturale;
- realizzare un servizio volto a garantire, entro i limiti di una scuola media superiore,
l'eguaglianza delle opportunità, e, quindi, il riequilibrio delle situazioni di disagio e
svantaggio, per ridurre, in questo modo, la dispersione e innalzare il tasso di successo
scolastico;
elevare complessivamente la cultura generale degli allievi e valorizzare le loro
specifiche attitudini;
- tendere ad accrescere le conoscenze, a produrre competenze e suscitare abilità e,
quindi, promuovere lo sviluppo, oltre che delle conoscenze (<sapere>), anche delle
competenze (<saper fare>) e delle capacità (<saper essere>), necessarie ad orientarsi
nella società cognitiva, nella prospettiva della educazione permanente;
- istruire/educare alla democrazia nella dimensione europea di una cittadinanza
democratica pluralista e liberale;
- istituire relazioni umane all’interno della scuola facilitatrici del processo di
insegnamento/apprendimento;
- recepire i bisogni formativi del territorio, interagendo con esso e sviluppando reti di
collaborazione e scambio.
I valori della scuola, che sono alla base dei principi del servizio scolastico del “Vico”
sono pertanto:
• uguaglianza
Il nostro Istituto intende contribuire a rimuovere situazioni di svantaggio derivanti da
condizioni psico –fisiche, socio - economiche e culturali, a valorizzare i talenti di
ciascuno, attraverso interventi di riallineamento, di recupero, di sostegno e di
potenziamento, volti a realizzare una scuola attenta ai bisogni degli alunni. A tale scopo
vengono utilizzate anche procedure di accoglienza che esprimono l’esigenza pedagogica
della continuità educativa, sia in senso verticale (tra i diversi ordini di scuola) sia in senso
orizzontale (come rete di rapporti scuola – famiglia - società funzionale al processo di
integrazione scolastica). L’accoglienza non si esaurisce con la fase di ingresso ma
prosegue nel corso del biennio anche con sostegno psicopedagogico e didattico,
eventualmente per il riorientamento del singolo studente.
• imparzialità e regolarità
I criteri di obiettività ed equità regolano la formazione delle classi, delle cattedre, l'orario
di insegnamento e la divisione del lavoro tra i membri della comunità e sul piano
didattico si concretizzano nella sempre più ampia diffusione della cultura della
valutazione (docimologia) e nella ricerca della condivisione di scale di misura del profitto
scolastico e di criteri di assegnazione dei voti, almeno per materie e per classi parallele.
Il principio di regolarità, nel nostro Istituto, si esprime nella partecipazione consapevole
alla vita della scuola secondo le regole assunte in autonomia.
• partecipazione, efficienza e trasparenza
Il servizio offerto dalla nostra scuola è prestazione nell’ambito del contratto formativo
che si instaura tra l’Istituto, lo studente e la famiglia. Come ogni contratto anche il
contratto formativo è vincolante e stabilisce reciprocità di diritti e doveri per i contraenti.
Il contratto formativo non è però un contratto qualsiasi perché studenti e famiglie non
sono semplici utenti del servizio ma essi stessi soggetti che concorrono alla
determinazione della qualità del servizio.
Per tale ragione la partecipazione attiva e costruttiva è ritenuta essenziale come:
- assunzione di compiti e responsabilità
- integrazione della propria azione nel sistema complessivo.
• libertà di insegnamento
La libertà di insegnamento è altissima risorsa culturale che non è sminuita ma valorizzata
e potenziata dagli indirizzi generali espressi dagli organi collegiali dell’Istituto entro i
quali essa è chiamata ad esplicarsi.
FINALITA' DIDATTICHE
Nell’ambito delle diverse discipline il processo educativo ha come termini costanti di
riferimento:
1) l’acquisizione di competenze trasversali come fondamento del sapere quali la capacità
di analisi e di sintesi dei contenuti; la capacità comunicativa e argomentativa adeguata
agli scopi e alle situazioni; un metodo di studio e di ricerca rigoroso e autonomo;
2) l’acquisizione delle competenze e delle abilità specifiche di ogni disciplina come
articolato nella parte relativa ai vari dipartimenti
3) l’attitudine a una
(interdisciplinarietà).
considerazione
aperta
e
non
settoriale
del
sapere
FINALITE' ORIENTATIVE
La scuola è un sistema educativo in grado di accompagnare lo studente nel personale
percorso di sviluppo e di collocazione di sé attraverso la maturazione di una capacità
decisionale autonoma. Il processo di orientamento non è quindi un episodio marginale,
bensì un momento centrale dell’intera azione educativa. Un insieme di percorsi didattici,
formativi e orientativi deve coinvolgere tutto il curriculum scolastico e non solo la parte
terminale fornendo agli studenti gli strumenti fondamentali per la comprensione della
attuale molteplicità delle scelte: riorientamento come strategia contro il disagio e
orientamento come guida alla scelta successiva. L’offerta formativa del nostro istituto
non può non tener conto anche delle linee di indirizzo che sono state proposte dal
Parlamento Europeo e dal Consiglio d’Europa. Nel documento del 18 dicembre 2006,
infatti, si ricorda “la necessità di dotare tutti i cittadini delle competenze di cui hanno
bisogno contestualmente alle strategie di apprendimento permanente portate avanti dagli
Stati membri. Per incoraggiare e facilitare la riforma la relazione suggerisce lo sviluppo
di riferimenti e principi comuni europei e dà la priorità al quadro delle competenze
chiave.” La raccomandazione del Parlamento Europeo “dovrebbe contribuire allo
sviluppo di un’istruzione e di una formazione di qualità, orientate al futuro e
specificamente concepite in funzione delle esigenze della società europea, coadiuvando e
integrando le azioni degli Stati membri oltre ad assicurare che i loro sistemi di istruzione
e formazione iniziale offrano a tutti i giovani i mezzi per sviluppare competenze chiave a
un livello tale che li prepari per la vita adulta e che costituisca la base per ulteriori
occasioni di apprendimento …”. Le Competenze chiave vengono presentate come
“strumento di riferimento per assicurare che l’istruzione e la formazione iniziale offrano a
tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li
prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento,
come anche per la vita lavorativa. Le competenze sono definite … alla stregua di una
combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze
chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali,
la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave:
1. comunicazione nella madrelingua;
2. comunicazione nelle lingue straniere;
3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
4. competenza digitale;
5. imparare a imparare;
6. competenze sociali e civiche;
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità;
8. consapevolezza ed espressione culturale.
Gli standard dei servizi sono indicati nella “Carta dei Servizi” e nel” Patto educativo di
corresponsabilità”.
LICEALITÀ
L’azione educativa nel suo complesso si fonda sulla licealità, che consiste nella relazione
dinamica tra i caratteri di seguito delineati. L’apprendimento liceale:

conduce ad interrogarsi sui perché ulteriori, senza fermarsi alla pura conoscenza e
comprensione del dato culturale;

persegue un sapere aperto, sempre volto alla ricerca, alla comprensione dell’altro,
del diverso, dell’ulteriore e dell’inaspettato; si propone quale occasione di confronto
con la complessità del reale, senza riduzioni e/o semplificazioni;

mira a formare nello studente non solo la capacità di usare differenti
metodologie e strumenti d’indagine, ma anche di essere consapevole delle strategie
cognitive via via impiegate, con le loro possibilità, i loro limiti, con le particolari
curvature che ciascuna di esse conferisce all’oggetto dell’indagine;

è attento alle interconnessioni dirette o indirette tra le varie discipline, ed è
capace di guardare e di rapportarsi alle discipline stesse come a diverse forme di un
unico sapere;

sviluppa un lavoro di scavo, ricerca e indagine sulle molteplici ed eterogenee
radici di ogni dato culturale (sia esso un teorema, un dipinto, un’opera letteraria, un
gesto motorio) anche quando tali radici siano molto lontane nel tempo, avvalendosi di
strumenti scientifici, linguistici (per esempio l’etimologia) e storico-filosofici;

elegge come oggetto del proprio interesse tutto ciò che è umano e/o si relaziona
all’umano; proprio per questo promuove nello studente una continua riflessione su se
stesso e sul proprio mondo interiore ed è occasione di crescita personale e di costante
autoeducazione;

favorisce nei processi di apprendimento il confronto con ciò che risulta arduo e
impegnativo, e consente di sperimentare il limite come momento di consapevolezza e
come occasione di crescita.
La licealità, quindi, si specifica per la sua natura squisitamente speculativa, che si
configura come visione d’insieme nei diversi livelli e ambiti di studio, sempre inscritta in
un orizzonte di senso.
LE SPECIFICITÀ DEGLI INDIRIZZI
Il profilo dello studente del nostro Istituto si costruisce secondo i caratteri fondanti la
licealità e si modella in relazione alle specifiche curvature dei due indirizzi. Le peculiarità
dei singoli indirizzi, in un quadro formativo armonico, valorizzano le differenti attitudini
e sviluppano le potenzialità di ogni studente.
La configurazione liceale risulta così articolata:

Liceo Classico con Inglese quinquennale e con P.N.I.

Lo studente di questo Indirizzo, attraverso lo studio delle lingue classiche, la
consapevolezza della lingua e dei codici comunicativi come sistema, sa costruire
procedimenti e modelli applicabili ai diversi ambiti di ricerca sia nell’area
umanistica che scientifica.
Attraverso la perizia linguistica e il gusto della parola fondati sulla sapienza
etimologica e sul rigore esegetico, sa sviluppare una propria autonomia di
pensiero aperta alla comprensione di sé e della realtà.
Sa analizzare, vagliare, applicare procedimenti logico- scientifici apprezzando le
aperture problematiche e sa sviluppare indagini interpretative differenti in base a
criteri di economia, efficacia, bellezza, adeguatezza, pertinenza all’oggetto e ai
diversi temi di studio.
Sa cimentarsi nella creazione di modelli astratti gustando l’esperienza
dell’investigazione e della progettazione.



Liceo Linguistico


Lo studente del Liceo Linguistico sa leggere il presente e sa coniugare la propria
identità europea con i contesti culturali della contemporaneità.
Lo studente del Liceo Linguistico sa avvalersi di differenti e qualificanti registri
linguistici e comunicativi in una prospettiva interculturale.
La Legge 107/15 ( La Buona Scuola) ha introdotto la dotazione organica di
potenziamento finalizzata alla piena attuazione dell'autonomia scolastica di cui
all'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modifiche. L'organico
aggiuntivo viene assegnato per la programmazione di interventi mirati al miglioramento
dell' offerta formativa. Pertanto, le aree di intervento in ordine al potenziamento
dell'offerta formativa previste dall'art. 1, co 7 della Legge 107 sono state così individuate
dai Docenti dell'IISS Vico secondo un ordine di priorità:
1) Potenziamento Socio - Economico e per la Legalità
2) Potenziamento Linguistico
3) Potenziamento Umanistico
4) Potenziamento Scientifico
5) Potenziamento Artistico e Musicale
6) Potenziamento Laboratoriale
7) Potenziamento Motorio
Relativamente al primo campo di potenziamento l'IISS Vico non trascurerà il
potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziarie e di
educazione all'autoimprenditorialità, manifestando unanime consenso ai programmi
educativi proposti alle scuole dal MIUR per promuovere nei giovani l'interesse, la
conoscenza e la consapevolezza per i temi dell' economia, della finanza e della legalità
fiscale ( cfr. Nota MIUR Prot.n. 6014/2015).
 Didattica e metodologia
- Premessa
In data 26 maggio 2010 sono state pubblicate le Indicazioni Nazionali definitive relative
alla Riforma della Scuola Superiore che è andata in vigore dal 1° settembre 2010 a partire
dalle prime classi. Le Indicazioni nazionaIi, http://nuovilicei.indire.it- link Indicazioni
nazionali, che contengono i profili in uscita dei diversi indirizzi, gli obiettivi specifici di
apprendimento e indicazioni sui contenuti e sui metodi, rappresentano la declinazione
disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione
dei percorsi liceali
Nella redazione delle Indicazioni, così come è avvenuto per il Profilo, si è fatto
riferimento a quanto stabilito dal Processo Europeo di Lisbona e si sono definite delle
linee guida che possano costituire un riferimento preciso per il lavoro degli insegnanti,
valorizzandone al tempo stesso il necessario apporto personale e professionale. Esse sono
state indispensabili per la programmazione didattica dei Dipartimenti e dei singoli
Docenti.

La Didattica per alunni DSA (con disturbi specifici di apprendimento)
e ADA (diversamente abili)
L’Istituto nell’ambito del suo profilo generale, rivolto alla crescita umana e culturale
globale della persona, promuove nei suoi diversi indirizzi e secondo le finalità della sua
matrice liceale, la dimensione formativa che trova sua espressione anche
nell’individualizzazione dell’insegnamento-apprendimento all’interno del nuovo quadro
riformato dei curricoli. Tale dimensione consiste nell’approccio sistemico, costituito in
interventi specifici quali sostegno, supporto, rinforzo, supervisione e tutoraggio,
motivazione e rimotivazione, orientamento e riorientamento, soprattutto in direzione
degli studenti in difficoltà di apprendimento e/o diversamente-abili.
L’azione dei docenti in team (docenti coordinatori, di sostegno, figure di supporto
psicopedagogico, C.I.C etc), si svolge sempre nell’ottica del superamento delle difficoltà
e nel perseguimento del successo formativo di ogni studente.
Per quanto riguarda gli studenti Diversamente Abili (ADA) l’Istituto si ispira al
principio generale, secondo il quale è fondamentale valorizzare le risorse e le
potenzialità individuali di ciascuno, che corrispondono ai bisogni specifici della sua
formazione e crescita, declinando ciò in una didattica e in curricoli personalizzati ch,e
soprattutto nel corso del biennio iniziale, si pongono in continuità sia con il percorso
scolastico pregresso, sia in funzione di prospettiva rispetto al progetto di vita futuro dello
studente. In questo senso vengono predisposti Progetti personalizzati tendenti
all’acquisizione delle competenze di base per l’assolvimento dell’obbligo scolastico alla
fine del suddetto biennio, integrati a partire dal secondo biennio con percorsi di
alternanza, e stage in collaborazione con soggetti esterni e strutture del territorio. Ciò
viene fatto non solo supportando e sostenendo la frequenza scolastica in relazione al
completamento del corso di studi quinquennale, ma anche in direzione dell’eventuale
orientamento lavorativo. Per quanto riguarda gli studenti con Disturbi Specifici di
Apprendimento (DSA) da parte dell’istituto vi è la presa in carico delle situazioni
specifiche e delle problematiche dello studente attraverso la predisposizione di
PERCORSI DIDATTICI PERSONALIZZATI in cui vengono declinate, oltre alle
metodologie personalizzate, tutte quelle misure dispensative e compensative
eventualmente opportune. Tali percorsi includono anche un approccio integrato
educativo-formativo che accompagni necessariamente l’intero percorso scolastico
pluriennale, fin dall’iscrizione e accoglienza. In questo modo, nel rapporto di
collaborazione con gli specialisti, la scuola, la famiglia e lo studente, chiamati insieme ad
assolvere al patto di corresponsabilità educativa e formativa, possono concretamente
concorrere al raggiungimento del successo formativo.

I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
Si rimanda al Regolamento di Istituto ( art. 7)
- Riforma e didattica delle competenze
cfr. P.O.F., sez. DIDATTICA, in http://www.liceoclassicogbvico.gov.it
- I Dipartimenti disciplinari: art. 7 in Regolamento di Istituto
I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
1. Nell'esercizio dell'autonomia organizzativa attribuita alle Istituzioni scolastiche dall'art.
5 del DPR 8 marzo 1999 n. 275, essi sono da intendere quali articolazioni funzionali del
Collegio dei Docenti con la finalità di sostenere la progettazione formativa e la didattica (
cfr.Regolamento del 15 marzo 2010 recante “Revisione dell’assetto ordinamentale,
organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25
giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”, art. 10, comma 2a).
Le Indicazioni relative alla Riforma della Scuola Superiore ( DM n. 211/2010 ) non
hanno dettato alcun modello didattico-pedagogico. Ciò favorisce la sperimentazione e lo
scambio di esperienze metodologiche, valorizzando il ruolo dei docenti. La libertà dei
docenti, dunque, si esprime non solo nell’arricchimento di quanto previsto nelle
Indicazioni, in ragione dei percorsi che si è ritenuto più proficuo mettere in particolare
rilievo e della specificità dei singoli indirizzi liceali, ma nella scelta delle strategie e delle
metodologie più appropriate, la cui validità è testimoniata non dall’applicazione di
qualsivoglia procedura ma dal successo educativo.
2. Il dipartimento disciplinare è composto da tutti i Docenti delle discipline d’ambito.
3. Tra le competenze dei Dipartimenti rientrano:
- la definizione degli obiettivi, l'articolazione didattica della disciplina e i criteri di
valutazione;
- la costruzione di un archivio di verifiche;
- l'indicazione di parametri comuni per la scelta dei libri di testo e dei materiali didattici;
- la scelta delle modalità di verifica e la costruzione di verifiche comuni;
- il confronto delle diverse proposte didattiche dei docenti in ordine alla disciplina;
- la definizione delle modalità di svolgimento delle attività di recupero e/o
approfondimento da svolgere nel corso dell'anno.
- proposta degli obiettivi educativi d'Istituto
- preparazione (o selezione tra quelli proposti dalle altre agenzie formative) di progetti
culturali da eseguire nelle classi
- preparazione del piano delle competenze conformi agli Assi Culturali ed alle
Competenze Comuni di Cittadinanza
- l'innovazione, attraverso un lavoro di ricerca e di autoaggiornamento;
- la promozione di proposte per l’aggiornamento e la formazione del personale.
- ogni altra materia specificatamente delegata dal Collegio dei Docenti.
4. In caso di trattazione di questioni specifiche inerenti le diverse discipline,i
Dipartimenti hanno facoltà di organizzarsi in sub-Dipartimenti. Le determinazioni di
questi ultimi devono essere, in ogni caso, riassunte con delibera del Dipartimento.
5. Rimangono in capo al Collegio dei Docenti le competenze in materia di deliberazione
degli indirizzi generali educativi dell’Istituto e in materia di deliberazione dei criteri per
gli scrutini finali.
6. Ciascun Dipartimento individua un responsabile Docente Coordinatore in base
all'esperienza acquisita e alla capacità di organizzare e promuovere attività di lavoro
finalizzate al miglioramento della didattica.




7. I Dipartimenti disciplinari dall’A.S. 2011/2012 sono ripartiti per assi culturali:
Asse Culturale dei Linguaggi
Asse Culturale Storico-Sociale
Asse Culturale Matematico
Asse Culturale Scientifico – Tecnologico
8. I Dipartimenti disciplinari nell’A.S. 2015/2016 stabiliscono che il termine delle
interrogazioni per il primo trimestre è fissato al 12 dicembre 2015; per il secondo
pentamestre è fissato al 6 giugno 2016. I Dipartimenti, inoltre, accolgono e fanno proprio
l’indirizzo del Dirigente Scolastico, Prof.ssa Teresa De Caprio, a non prevedere
interrogazioni programmate nello spirito di una didattica processuale.
- Regolamento dei
Dipartimenti disciplinari
I Dipartimenti hanno lo scopo di:

I
ndividuare e raggiungere gli obiettivi trasversali
agli assi culturali

A
cquisire una dimensione più operativa, flessibile e
dinamica

R
ealizzare le fasi istruttorie di procedure complesse

V
alorizzare le competenze specifiche dei docenti
La loro istituzione assume una valenza strategica per valorizzare non solo la dimensione
collegiale e cooperativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del
processo di insegnamento-apprendimento, ma anche la loro professionalità. Essi
costituiscono la partizione del Collegio dei Docenti e si articolano per aree disciplinari,
al fine di dare sostegno alla didattica e alla progettazione formativa. Quale
articolazione funzionale del C. D. hanno il compito di vagliare e recepire gli indirizzi
espressi dal CTS per assicurare la coerenza delle programmazioni dei CdC con la
progettazione d’Istituto. I Dipartimenti sono una sede deputata alla ricerca, alle scelte
didattico – metodologiche e all’ampliamento della comunicazione in merito ai saperi
disciplinari, curano la diffusione interna della documentazione educativa, allo scopo di
favorire scambi di informazioni, di esperienze e di materiali didattici con il compito di
concordare scelte comuni e condivise circa il valore formativo delle proposte didattiche
. Sono il luogo di
confronto tra insegnanti dell’area disciplinare in merito alla
programmazione didattica, alla scelta dei libri di testo e sussidi didattici ecc. nel
rispetto della libertà di insegnamento e della normativa vigente. A questo proposito le
singole discipline non afferiscono necessariamente ad una singola area culturale,
secondo uno schema rigido e prefissato, ma in una prospettiva di didattica flessibile e
onnicomprensiva, possono collocarsi in diversi ambiti, a seconda del contesto di
indirizzo, del curricolo, del percorso modulare. I lavori vengono coordinati da un
docente nominato dal Dirigente scolastico, sentito il Collegio dei Docenti.
Art. 1 Composizione
I Dipartimenti sono composti dai docenti, raggruppati per assi culturali o aree
disciplinari, che rappresentano le varie discipline trasversalmente e ne indirizzano e
sistematizzano le finalità nei diversi corsi di studio. La loro composizione potrà essere
modificata tenendo conto delle varie esigenze e realtà, nonché dei diversi progetti posti
in essere dall’istituzione scolastica. I responsabili dei Dipartimenti si dovranno
incontrare una volta l’anno per programmare le attività da svolgere nelle riunioni.
Art. 2 Compiti del Dipartimento
a) accogliere e rielaborare le indicazioni e le proposte del Collegio dei
docenti e interagire con tale organismo, in modo da contribuire a
fornire agli studenti competenze culturali di base piu’ ampie e piu’
rispondenti alle esigenze espresse dal mondo produttivo e del lavoro per
l’attuazione della cittadinanza attiva
b) promuovere strategie didattiche condivise e valorizzare l’azione di
progettazione dei docenti, nella ricerca educativa e didattica, che
programmano le loro attività sulla base degli obiettivi indicati nel POF
c) definire il valore formativo dell’area disciplinare per assi culturali
d) Individuare le conoscenze, le abilità e le competenze in uscita rispettivamente
nel primo, secondo biennio e quinto anno, tenuto conto della specificità degli
indirizzi
e) definire gli standard minimi richiesti a livello di conoscenze e competenze
f) indicare le linee guida delle programmazioni didattiche di classe e dei singoli
docenti attraverso moduli integrati
definire curriculare individuando e dando criteri di uniformità al numero di ore
necessarie per lo svolgimento delle prove scritte nelle discipline in cui siano
previste
g) raccordare l’area d’istruzione generale e l’area d’indirizzo in funzione del
profilo in uscita;
h) concordare e adottare nuove strategie di insegnamento secondo una
didattica laboratoriale sulla base della ricerca-azione del gruppo e
mediante l’alternanza scuola/lavoro
i) definire i criteri della valutazione per competenze
j) progettare e coordinare lo svolgimento di prove di verifica disciplinari
comuni : in ingresso e in uscita per il 1° e il 2° biennio
k) progettare interventi di recupero e sostegno didattico
l)proporre l’adozione di libri di testo , di sussidi e dei materiali didattici
m) proporre percorsi formativi per una didattica disciplinare orientativa
n) proporre percorsi di autoaggiornamento, aggiornamento, formazione
Art. 3
Funzionamento del dipartimento
Le riunioni dipartimentali si svolgono almeno in 4 momenti dell’Anno Scolastico:
1^ riunione per ASSI CULTURALI (prima dell’inizio delle attività didattiche e
successivamente all’incontro dei responsabili dei dipartimenti per programmare le
attività da svolgere nelle riunioni).
- definire gli obiettivi partendo dall’analisi delle competenze per approdare
alla individuazione delle abilità e delle conoscenze (1° biennio, 2°
biennio e 5° anno settore economico e tecnologico)
- definire gli obiettivi partendo dalla individuazione delle conoscenze
per approdare alle competenze (settore linguistico)
- definire i livelli di apprendimento in base al profilo professionale
- progettare e coordinare lo svolgimento di prove di verifica disciplinari
comuni in ingresso e di prove di verifica di competenza in uscita per il primo
Biennio
- individuare compiti in base alle specifiche competenze dei docenti:
organizzative, informatiche, giuridiche, ecc. al fine di valorizzare le singole
professionalità.
2^ riunione PER AMBITI DISCIPLINARI (inizio attività didattiche):
- operare le scelte didattiche che, in base all’analisi delle macroaree,
definiscono le singole competenze delle varie discipline proponendo
percorsi formativi per una Didattica disciplinare orientativa (elaborazione
moduli integrati)
- proporre percorsi di autoaggiornamento / aggiornamento, formazione
(anche alla luce delle attività progettuali deliberate).
3^ riunione per ASSI CULTURALI (prima delle programmazioni dei CdC e di quelle
individuali):
- analizzare le proposte dei moduli integrati interdisciplinari prodotti dai
docenti
- individuare le tipologie di prove e/o di attività adeguate alla verifica
delle singole competenze
- creare un archivio ed una banca dati di proposte didattiche integrate
fruibile dai docenti
- progettare interventi di recupero e sostegno didattico
4^ riunione per ASSI CULTURALI (presumibilmente marzo):
-revisionare le programmazioni didattiche/moduli integrati
-effettuare il monitoraggio sullo sviluppo dei percorsi formativi
-proporre l’adozione di libri di testo , di sussidi e dei materiali didattici
- individuare e analizzare i livelli di apprendimento in base al profilo
professionale
Le sedute vengono verbalizzate; il verbale, una volta approvato e firmato dal
coordinatore, viene inviato al Dirigente Scolastico e successivamente pubblicato sul sito
dell’Istituto
Art. 4 Compiti del coordinatore e/o dei referenti per assi culturali
a) d'intesa con il Dirigente scolastico presiede le riunioni del Dipartimento
programmate dal Piano annuale delle attività
b) collabora con la dirigenza e i
colleghi
c) programma le attività da svolgere nelle
riunioni
d) nomina il segretario che provvederà alla verbalizzazione della seduta
e) suddivide, ove lo ritenga necessario, il gruppo di lavoro dipartimentale in
sottogruppi
f) raccoglie la documentazione prodotta dal Dipartimento consegnandone
copia al Dirigente Scolastico e mettendola a disposizione di tutti i docenti
g) è punto di riferimento per i docenti del proprio dipartimento come
mediatore delle istanze di ciascun docente, garante del funzionamento, della
correttezza e della trasparenza del dipartimento;
h) su propria iniziativa o su richiesta motivata espressa dalla maggioranza dei
docenti del dipartimento, può richiederne la convocazione.
Art. 5 Modalità di svolgimento della prima riunione dell’Anno Scolastico

Ciascun gruppo designerà il docente per dipartimento disciplinare che presiederà i
lavori e svolgerà le funzioni di referente del gruppo dipartimentale per tutto
l’anno scolastico;

i gruppi predisporranno, la programmazione didattica dipartimentale per
disciplina e per assi culturali; concorderanno i punti nodali e i tempi di sviluppo
dei programmi, le metodologie più opportune, i collegamenti biennio-triennio, i
lavori interdisciplinari, le attività integrative, i criteri di valutazione e la
formulazione di opportune griglie di valutazione, e per la certificazione di
competenza del biennio; gli itinerari comuni dei viaggi di istruzione, e tutto
quanto sarà ritenuto necessario per una proficua attività didattica.
Entro cinque giorni dovrà essere consegnata la programmazione dipartimentale
concordata.
Art. 6 Ripartizione dipartimenti per assi culturali
Asse Culturale dei Linguaggi:
L’Asse dei Linguaggi, che si articola nelle discipline Italiano, Latino, Greco Lingue
straniere, Arte, ha la finalità di sviluppare nei ragazzi la capacità di comunicare
integrando diversi linguaggi come strumento fondamentale per acquisire nuove
conoscenze e per interpretare la realtà in modo autonomo.
Asse Culturale Storico-Sociale:
L’Asse delle Scienze Umane e Storiche coinvolge nel dialogo educativo le seguenti
discipline: Storia, Diritto, Filosofia, Religione. Esso permette l’integrazione trasversale
dei saperi che possano contribuire alla consapevolezza del sapere, saper fare, saper essere
nei giovani studenti dell’Istituto.
Asse Culturale Matematico:
L’Asse Matematico si articola nelle discipline di Matematica e Fisica e ha l’obiettivo
principale di fornire agli studenti gli strumenti necessari per orientarsi nei diversi ambiti
cognitivi del mondo contemporaneo sempre più caratterizzato dalla presenza di situazioni
problematiche che richiedono un approccio di tipo scientifico.
Asse Culturale Scientifico-Tecnologico:
L’Asse Scientifico-Tecnologico, che si articola nelle discipline di Scienze della Terra,
Chimica, Biologia, Educazione Fisica , ha l’obiettivo di facilitare lo studente
nell’esplorazione del mondo circostante, per osservarne i fenomeni e comprendere il
valore della conoscenza del mondo naturale e di quello delle attività umane come parte
integrante della sua formazione globale.
- Regolamento delle Visite guidate e dei Viaggi di istruzione
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it/images/Regolamento%20di%20istituto%20%2020
14-15.pdf
 Articolazione dell’offerta formativa
L’offerta formativa si articolerà secondo la seguente organizzazione dell’orario:
A. Orario antimeridiano
 Lezioni in aula. (lezioni frontali, dibattiti in classe, ricerca-azione, lavori di gruppo).
 Lezioni in laboratorio.
 Curricolo territoriale (quota di flessibilità del 20%).
 Interventi di recupero e di sostegno (quota di flessibilità del 20%).
 Interventi a sostegno dell’innalzamento dell’obbligo scolastico (quota di flessibilità del
20%).
B. Orario pomeridiano
 Attività integrative (interventi di recupero e di sostegno; interventi a sostegno
dell’innalzamento dell’obbligo scolastico).
 Attività opzionali.
 Attività extracurricolari.
C. Orario estivo (antimeridiano e pomeridiano)
 Interventi di recupero.
L’a.s. 2015/2016 sarà articolato in un trimestre ed in un pentamestre, con valutazione
intermedia nel mese di marzo.
L’orario giornaliero si articolerà dalle 8.15 alle 14.15, per andare incontro alle esigenze
di trasporto pubblico degli studenti pendolari.
Pertanto la scansione dell’orario delle lezioni sarà la seguente:
I ora 8:15 – 9:15
II ora 9:15 – 10:15
III ora 10:15 – 11:15
IV ora 11:15 – 12:15
V ora 12:15 – 13:15
VI ora 13:15 – 14:15.
Viene introdotta, tenendo conto delle esigenze degli studenti, la ricreazione di un quarto
d’ora dalle ore 11:00 alle ore 11:15 (Cfr. Regolamento generale d’Istituto, art. 8)
 Orientamento
Nell’ambito dell’attuale processo di riforma e di rinnovamento del sistema scolastico
italiano, l’orientamento assume un ruolo centrale. Esso si connota sia come attività a sé
stante che si esplica nella triplice direzione della consulenza, della formazione e
dell’informazione, sia come valore aggiunto all’espletamento della normale attività
didattica che deve potersi strutturare in forma orientante, all’interno di ciascuna
disciplina, per favorire il processo di sviluppo integrale dello studente. È proprio in
quest’ottica che si colloca uno degli obiettivi fondamentali perseguiti dalla riforma,
finalizzata alla realizzazione piena del diritto allo studio dello studente: con l’estensione
dell’obbligo scolastico e formativo, l’area privilegiata dell’orientamento si viene a
collocare nel punto di snodo tra il ciclo primario e quello secondario, nella delicata fase
adolescenziale dello studente, bisognosa di interventi e sostegni volti al rafforzamento
della scelta formativa e professionale. L’orientamento scolastico, come quello
universitario, diventa un servizio delicato che non è stato istituito solamente per prevenire
abbandoni o ripetenze, che pure rappresentano un fenomeno negativo del nostro sistema,
ma presuppone interventi costanti e continui diretti ad assecondare le aspirazioni di ogni
soggetto che intende realizzare un progetto di vita e di lavoro. La formazione culturale e
professionale è un processo continuo che si protrae per tutta la durata degli studi e per
tutto l’arco della vita lavorativa. I laboratori orientativi, che prevedono per esempio un
pacchetto di lezioni da svolgere presso le scuole medie del territorio e con l’ausilio di
docenti universitari, sono inseriti all’interno del curriculum di studi: essi educano a
compiere scelte, a sviluppare la progettualità e la responsabilità, e consentono agli alunni
di mettere alla prova le proprie capacità e ad acquisire fiducia in se stessi.
 Attività di orientamento in entrata: contatti dei referenti con le scuole medie del
territorio, presentazione delle attività del Liceo mediante incontri-confronti con i ragazzi,
diffusione di opuscoli relativi alle attività in corso, visite guidate all’istituto e
coinvolgimento degli alunni in lezioni e attività in classe.
 Attività di orientamento in uscita: monitoraggio presso gli alunni delle classi quarte e
quinte, quadro riassuntivo delle scelte espresse, contatti con le sedi universitarie e le
diverse facoltà, partecipazione di tutti gli alunni delle quinte alla presentazione dei corsi
di laurea presso le sedi universitarie campane, interventi presso il Liceo dei referenti delle
facoltà, distribuzione di materiale illustrativo.
L'Istituto, inoltre, organizza attività integrative consistenti in :
 corsi di recupero e potenziamento per permettere agli studenti di superare difficoltà
manifestate nel corso dell’anno;
 corsi di eccellenza per approfondimento e ampliamento degli orizzonti culturali;
 sportello per il miglioramento dell’offerta formativa.
 Integrazione scolastica di alunni in situazione di handicap
L’istituto, che si apre a tutte le tipologie di utenza, garantisce l’integrazione degli alunni
portatori di handicap nel rispetto delle norme di legge e con l’ ausilio dell’ intervento
specializzato in grado di fornire a ciascun allievo gli strumenti e le metodologie poste alla
base del sapere, nonché le risorse culturali di cui egli ha bisogno in termini di contenuti
formali, aiutando l’ alunno portatore di handicap a conseguire progressivamente obiettivi
di autonomia , di acquisizione di competenze e abilità (motorie, percettive, cognitive,
comunicative, espressive) e di conquista degli strumenti operativi di base (linguistici e
matematici). Accanto al gruppo dei docenti specializzati vi è naturalmente quello dei
docenti curriculari; insieme pianificheranno un intervento educativo e didattico adeguato,
alla cui definizione provvederanno, ognuno per la parte di competenza, gli operatori
dell’A.S.L., degli enti locali e della scuola, con la collaborazione dei genitori. I successivi
itinerari di preparazione dell’attività scolastica saranno indirizzati a rendere gli obiettivi e
gli interventi educativi e didattici quanto più possibile adeguati alle esigenze e
potenzialità evidenziate nella “diagnosi funzionale” dell’alunno e daranno luogo
all’elaborazione di un P.E.P. - “Progetto Educativo Personalizzato” - bene inserito nella
programmazione educativa e didattica. Per gli alunni portatori di handicap fisico o
sensoriale, l’accertamento della preparazione e le prove d’esame non si differenziano per
i contenuti ma per le modalità, per cui relativamente alla specificità della minorazione,
prevede la possibilità di:
 somministrare “prove equipollenti”;
 concedere “tempi più lunghi”;
 consentire “la presenza di assistenti per l’autonomia e la comunicazione” al fine
di accertare il livello di preparazione non rilevabile / evidenziabile attraverso un
colloquio o prove scritte tradizionali.
Gli alunni con handicap psichico, o comunque valutati in modo differenziato,
svolgeranno prove relative ai contenuti della programmazione individualizzata e verrà
loro rilasciato un attestato delle competenze effettivamente acquisite utilizzabile come
“credito formativo” per la frequenza di appositi corsi di formazione professionale e
spendibile nell’ambito della Regione (O.M. 266/97). Il rispetto dell’alunno, l’importanza
del rapporto educativo, gli interventi finalizzati al recupero dello svantaggio,
costituiscono le condizioni e le coordinate fondamentali dell’azione di sostegno che l'IISS
“Vico” attua attraverso le seguenti modalità:
 Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche (art.24 L.104/92);
 Presenza del docente specializzato, che riveste un ruolo fondamentale nella
didattica del disabile e quale punto, momento di raccordo tra scuola e famiglia;
 Utilizzazione delle risorse quali:
a) gruppi di lavoro interistituzionali provinciali previsti dall’art.15 L.104/92, all’interno
dei quali compaiono competenze diversificate tali da realizzare interventi integrati e
mirati;
b) il gruppo, questa volta inteso quale comunità dei docenti, dei docenti specializzati, dei
familiari e assistenti sociali;
c) materiali forniti dal Comune;
 Aggiornamento della Diagnosi funzionale (certificazione sanitaria o “attestazione
diagnostica”), fondamentale in quanto ad essa fa seguito la stesura del profilo
dinamico-funzionale, ai fini della formulazione del P.E.P. , il quale profilo rileva
“le potenzialità di recupero, le capacità possedute che devono essere sostenute,
sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte
culturali della persona handicappata”. (art.12 comma 5 L.104/92)
 Utilizzazione di strategie quali:
a) il lavoro di gruppo, perché non c’è sviluppo al di fuori della socializzazione; il lavoro
di gruppo crea le condizioni favorevoli per lo sviluppo delle singole individualità ed è
particolarmente rispondente alle esigenze ed alle possibilità di integrazione dei soggetti in
difficoltà; il gruppo, aperto e flessibile, rappresenta indubbiamente la struttura
privilegiata delle relazioni interpersonali a partire dalle quali e possibile realizzare
interventi educativi;
b) lezioni interattive;
c) ricerche di gruppo le quali favoriscono senz’altro l’incontro con gli altri e stabiliscono
inoltre un punto di contatto a livello contenutistico;
 Utilizzazione di attrezzature quali: ausili informatici, palestra, attrezzature e
strumenti dei laboratori presenti in Istituto.

I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)
: cfr P.O.F., sez.
DIDATTICA, in www.liceoclassicogbvico.gov.it) + http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa e
http://www.aiditalia.org/it/salerno.html
 Progetti e Attività integrative ed extracurriculari
PROGETTI
Le attività denominate “Progetti” rappresentano un arricchimento dell’offerta formativa,
che corrisponda alle motivazioni dei giovani, ne promuova l’assimilazione delle
conoscenze, ne potenzi capacità e abilità attraverso l’acquisizione di competenze
trasversali; esse sono funzionali ad una didattica mirata allo sviluppo della creatività
dell’alunno e alla valorizzazione delle eccellenze. L'ampliamento dell'offerta formativa
viene curato in orario extra-curricolare con i seguenti Progetti:
1. XX Certamen Vergilianum
2.IX Tenzone dantesca ,Gara internazionale di memoria poetica, e Premio Blake
3. C.I.C
4. ECDL
5.Certificazione linguistica PET B1 – Inglese
6.Certificazione FCE B2 – Inglese Cambridge University
7.Certificazione linguistica DELF B1 Francese
8.Certificazione linguistica DELF B2- Francese
9.Certificazione linguistica DELE B1 Spagnolo
10.Certificazione linguistica DELE B2 Spagnolo
11.Certificazione linguistica B1 Inglese per docenti interni ed esterni
12. Le parole e le cose 2 . Filosofia e forme di vita.
13. Progetto Biblioteca
14. PercorriAmo il libro e Incontro con l'Autore ( cfr. Appendice)
15. Sport a scuola, attività sportiva pomeridiana
16. Rinnovo del Centro sportivo scolastico
17. Autoguida digitale, commento di un'opera d'arte in lingua
18. Laboratorio artistico.
19. Didattica museale
20. Arte e cultura del territorio
21. On Stage
22.Costruiamo il giornale
23. Leggere rende liberi, a cura di Artenauta Teatro
24. Fronte/Retore, Gara di Retorica
25. Scuola di Pace
26. Cultura vs Mafia, a cura di ANDE di Nocera Inferiore ( SA).
27. L'arte dello star bene e la dieta eu – mediterranea, a cura dell'Associazione medica
Levi Bianchini.
28. Cento Scuole per l'Ambiente a cura dell'Ing. Napolitano
29. Percorsi di Logica
Attività integrative ed extracurriculari
In base alla normativa vigente, e in particolare alle nuove modalità di recupero dei
debiti formativi entro la conclusione dell’anno scolastico e le nuove norme della
valutazione finale degli alunni (D.M. n.80 del 03.10.07 e O.M. n.92 del 05.11.07), l'IISS
“Vico” struttura e organizza le seguenti attività integrative:
 attività intracurricolari (antimeridiane) di sostegno e recupero con un modulo da
svilupparsi nel primo mese di lezione per una sintetica rivisitazione dei contenuti
disciplinari dell’anno precedente; in particolare, per gli alunni del primo anno,
verranno verificate le conoscenze possedute e si tratteranno, se necessario, gli
argomenti indispensabili per affrontare il nuovo anno. Inoltre per gli alunni che
evidenziano difficoltà verranno realizzate in orario curriculare (sino al mese di
gennaio) lezioni personalizzate funzionali al recupero;
 attività intracurriculari (antimeridiane) per il raggiungimento degli obiettivi che
caratterizzano il processo di acquisizione della cittadinanza attiva: si effettuano
nel corso del Primo Biennio ;
 attività pomeridiane di recupero delle carenze riscontrate nella valutazione del
primo trimestre: a partire dalla valutazione del primo trimestre, si segnaleranno gli
alunni con carenze bisognevoli di interventi integrativi di recupero, per i quali
verranno attivati appositi corsi di recupero pomeridiani da Febbraio;
 corsi estivi di recupero: gli alunni per i quali si è adottata la sospensione del
giudizio fruiranno di corsi estivi di recupero affidati, di norma, ai docenti titolari
delle discipline da recuperare, in servizio presso questo Istituto. Ogni corso ha
durata media di dodici ore e si svolgerà nel periodo che sarà deliberato anno per
anno dal competente Collegio dei docenti. Alla fine del corso gli alunni saranno
sottoposti ad opportuna verifica del raggiungimento dei saperi minimi effettuata
dal Consiglio di classe. Ciò vale anche per gli alunni che eventualmente abbiano
optato per la preparazione privata e/o familiare, avendo rinunciato con formale
atto scritto, tramite genitori, ai Corsi di cui sopra.
 corsi di eccellenza per approfondire e ampliare gli orizzonti culturali
(compatibilmente con la disponibilità delle risorse finanziarie);
 corsi di potenziamento preparatori a gare, Certamina, Olimpiadi.
 Uso della quota di flessibilità
Il Quadro normativo
 D.P.R. n.275 dell’8 marzo 1999 (=Regolamento recante norme in materia di
autonomia delle istituzioni scolastiche), in particolare art. 8, commi 3 e 4:
“Nell’integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella riservata alle
scuole è garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è valorizzato il
pluralismo culturale e territoriale […]. La determinazione del curricolo tiene
conto delle diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, della
necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di orientamento, delle
esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti
sociali, culturali ed economici del territorio. Agli studenti e alle famiglie possono
essere offerte possibilità di opzione.”.
 D.M. n.234 del 26 giugno 2000 (=Regolamento recante norme sui curricoli delle
istituzioni scolastiche), in particolare art. 3, commi 1 e 2: “La quota oraria
nazionale obbligatoria dei curricoli [delle istituzioni scolastiche alle quali è stata
riconosciuta autonomia a norma dell’articolo 21 della legge 15 marzo 1997 n. 59]
è pari all’85% del monte ore annuale delle singole discipline di insegnamento
comprese negli attuali ordinamenti e nelle relative sperimentazioni. La quota
oraria obbligatoria dei predetti curricoli riservata alle singole istituzioni
scolastiche è costituita dal restante 15% del monte ore annuale; tale quota potrà
essere utilizzata o per confermare l’attuale assetto ordinamentale o per realizzare
compensazioni tra le discipline e attività di insegnamento previste dagli attuali
programmi o per introdurre nuove discipline, utilizzando i docenti in servizio
nell’istituto.”.
 Legge n.53 del 28 marzo 2003 (=Riforma del sistema scolastico), art. 2, lettera l:
“I piani di studio personalizzati, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni
scolastiche, contengono un nucleo fondamentale, omogeneo su base nazionale,
che rispecchia la cultura, le tradizioni e l’identità nazionale, e prevedono una
quota, riservata alle regioni, relativa agli aspetti di interesse specifico delle stesse,
anche collegata con le realtà locali.”
 D.M. n.47 del 13 giugno 2006, che ha innalzato la quota di flessibilità oraria dal
15 al 20%.
 D.P.R n.89 del 15 marzo 2010 ( =Regolamento di riordino dei Licei), art.10,
co.1,lett.c. ( esplicitazione della distribuzione della quota di flessibilità oraria
delle lezioni).
Attività di riferimento
In base all'autonomia progettuale definita dal DPR 89/2010, art. 10, c. 1 c., di norma
viene programmata una settimana di flessibilità del curricolo precedente l'inizio delle
vacanze natalizie, nel corrente A.S. anche nella settimana post vacanze natalizie,
mediante l'attivazione di laboratori didattico-formativi, ideati sulla scorta di esigenze
didattiche e in collegamento con quelle del territorio, e di seminari su tematiche proposte
dagli studenti, anche avvalendosi di personale esperto opportunamente contrattualizzato.
A tale scopo risultano imprescindibili la rimodulazione dell'orario scolastico e la facoltà
di scelta da parte degli studenti. A seguito della conclusione delle attività è previsto un
monitoraggio a cura delle Funzioni Strumentali dell'Area l, allo scopo di integrare
efficacemente i dati del bilancio sociale di questa Scuola.
Nell'A.S 2014/2015, in riferimento al primo anno del primo biennio, il Collegio dei
Docenti ha deliberato, e realizzato con discreto successo, la sperimentazione della
flessibilità modulare "Mastery Learning" su tre livelli, Recupero, Consolidamento e
Potenziamento, per le seguenti discipline divise per indirizzo: Italiano, Greco e
Matematica (Classico), Italiano, Inglese e Matematica ( Linguistico).
 Area ricerca, sperimentazione e aggiornamento
Il Collegio dei docenti, articolato in commissioni e coordinato dalla Dirigenza e dallo
staff dei collaboratori e delle funzioni strumentali, si dedica a studiare e promuovere:
 progetti in ambito nazionale, regionale e locale, volti a esplorare possibili
innovazioni riguardanti gli ordinamenti degli studi, nuovi curricoli, l’integrazione
fra sistemi formativi, i processi di continuità e orientamento;
 la ricerca valutativa;
 la formazione e l’aggiornamento culturale e professionale del personale
scolastico;
 l’innovazione metodologica e disciplinare;
 la documentazione educativa e la sua diffusione all’interno della scuola;
 la flessibilità curricolare;
 accordi di reti di scuole, già sperimentati da questo Liceo per l’istituzione di
laboratori finalizzati alla ricerca didattica e sperimentazione, alla circolazione
anche attraverso rete telematica di ricerche, esperienze, documenti e informazioni,
alla formazione in servizio del personale scolastico, all’orientamento scolastico e
professionale;
 la gestione del sito web dell’Istituto;
 iniziative di informazione e formazione destinate ai genitori degli alunni.
 la collaborazione con l’Istituto italiano degli Studi filosofici di Napoli, con il
Centro Studi Vichiani, con l’Istituto per gli Studi Storici e con le Università di
Salerno e di Napoli.
A partire dall'a.s. 2011/2012 è stata promossa la partecipazione al Seminario di
informazione e sensibilizzazione sull’indagine OCSE-PISA per docenti di Matematica,
Italiano e Scienze del Primo Biennio degli Istituti secondari di secondo grado.
CAPITOLO 3
Area dell'organizzazione
 Ambito Gestionale e Organizzativo del Collegio dei Docenti
Il Collegio dei docenti, che ha competenze di cui all’art. 7 D.L. 297/94 comma 2,
(http://www.liceoclassicogbvico.gov.it/images/ Regolamento%20di%20istituto%20%202014-15.pdf), è
presieduto dal Dirigente scolastico, prof. ssa Teresa De Caprio, si insedia all’inizio di
ciascun anno scolastico e si riunisce ogni volta che il dirigente ne ravvisi la necessità o
quando ne faccia richiesta almeno un terzo dei suoi componenti; esso si può articolare in
Dipartimenti distinti per aree disciplinari e in Commissioni. Le riunioni dei Dipartimenti
e delle Commissioni rientrano nel monte di ore assegnate alle attività degli OO.CC.
- COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Il Dirigente all’inizio dell’anno scolastico designa due collaboratori tra cui sceglie il
vicario, che lo sostituirà in caso di sua assenza o impedimento; il Collegio dei docenti, su
proposta del D.S., individua il fiduciario del Liceo Linguistico
Per l’A.S. in corso sono designati i seguenti collaboratori:
1. prof. Maurizio Grimaldi Collaboratore con delega alla sostituzione del DS
2. prof.ssa Vincenza Russo Collaboratore
3. Prof.ssa Giuditta Capo - Prof.ssa T.M. Ferraioli - Prof. G. Fimiani
Liceo Linguistico
Fiduciari
- FUNZIONI STRUMENTALI
Il Collegio dei docenti individua e struttura le seguenti aree funzionali al piano
dell’offerta formativa coordinate ciascuna da una figura Funzione Strumentale:
 Area 1 Elaborazione e aggiornamento P.O.F. + sostegno lavoro Docenti: Prof.ssa
Sessa A.- Centrale-; Prof. Fimiani G. - Plesso.
 Area 2 Sostegno agli studenti nella realizzazione di attività parascolastiche ed
extrascoscolastiche: Prof.ssa R. Errichiello - Centrale-; Prof.ssa Ferraioli M. T.
- Plesso.
 Area 3 Orientamento in entrata: Prof.ssa Forino C. - Centrale + Plesso;
Orientamento in uscita: Prof.ssa Senatore B. - Centrale + Plesso.
 Area 4 Realizzazione di progetti formativi di intesa con enti ed istituzioni esterni :
Prof.ssa G. Pecoraro – Centrale; Prof. Romano A. - Plesso.
- INCARICHI SPECIALI E RESPONSABILI DI LABORATORIO E BIBLIOTECA
Sono attribuiti nel Collegio dei docenti, all’inizio di ogni anno scolastico, i seguenti
ambiti di responsabilità:
 Organizzazione IDEI;
 Progetto sicurezza e Piano di evacuazione (RSPP);
 Attrezzature tecnologiche e multimediali e relativi laboratori;
 Supporto alla didattica multimediale e produzione programmi;
 Collegamenti in rete e sito Web;

Borsa di studio “Nika Petti”;
 Servizio biblioteca;
 Responsabili attività motorie.
 Laboratorio di Fisica;
 Laboratorio di Scienze;
 Laboratorio Linguistico;
 Laboratorio di Informatica;
 Biblioteca.
 Commissione per l'Orientamento
 Commissione per i Viaggi di Istruzione
- CONSIGLI DI CLASSE
I consigli di classe, le cui competenze sono definite dall’art. 5 del D.L. 297/94, si
riuniscono secondo il calendario predisposto dal Dirigente scolastico. Le attività sono
coordinate, su delega del Dirigente, dal Docente coordinatore di classe.
Ogni Docente in qualità di Coordinatore di classe:
- Presiede le riunioni del Consiglio di Classe ove espressamente delegato
- Cura i rapporti con le famiglie
- Cura il coordinamento delle iniziative curriculari ed extracurriculari
- Mantiene puntuale registro delle assenze e dei ritardi
- Cura la corretta procedura delle autorizzazioni, ove previste
- Verbahzza le riunioni del Consiglio di Classe.
- CONSIGLIO D’ISTITUTO
Il Consiglio di Istituto, definito dal D.L. 297/94, si compone per il nostro Istituto di 8
docenti, 4 genitori, 4 alunni, 2 componenti ATA e dal Dirigente Scolastico.
 Servizi Generali e Amministrativi
Direttore Servizi Generali e Amministrativi
Dott.ssa Alfonsina Montefusco
Il presente Piano dell’Offerta Formativa, tenuto conto delle finalità e degli obiettivi che
l’Istituzione scolastica intende perseguire, delle esigenze amministrative e didattiche,
nonché delle competenze del personale in servizio, organizza come di seguito i servizi
generali e amministrativi:
"Svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente rilevanza esterna.
Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali
amministrativocontabili e ne cura l'organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione
delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli
indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze.
Organizza autonomamente l'attività del personale ATA nell'ambito delle direttive del
dirigente scolastico.
Attribuisce al personale ATA, nell'ambito del piano delle attività, incarichi di natura
organizzativa e le prestazioni eccedenti l'orario d'obbligo, quando necessario.
Svolge con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione,
predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; è funzionario
delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili.
Può svolgere attività di studio e di elaborazione di piani e programmi richiedenti
specifica specializzazione professionale, con autonoma determinazione dei processi
formativi ed attuativi. Può svolgere incarichi di attività tutoriale, di aggiornamento e
formazione nei confronti del personale. Possono essergli affidati incarichi ispettivi
nell'ambito delle istituzioni scolastiche"
ASSISTENTE AMMINISTRATIVO
“Svolge le seguenti attività specifiche con autonomia e responsabilità diretta”. Nelle
istituzioni scolastiche ed educative dotate di magazzino può essere addetto, con
responsabilità diretta, alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e delle
uscite del materiale e delle derrate in giacenza. Esegue attività lavorativa richiedente
specifica preparazione professionale e capacità di esecuzione delle procedure anche
con l'utilizzazione di strumenti di tipo informatico, pure per finalità di catalogazione.
Ha competenza diretta della tenuta dell'archivio e del protocollo”
Gli assistenti amministrativi svolgono i compiti amministrativo-contabili con
autonomia operativa e responsabilità diretta, ma con il costante supporto fornito dal
DSGA. Detti compiti (definiti analiticamente successivamente nel paragrafo
"organizzazione" sono eseguiti ispirandosi a principi di flessibilità di orario e di
mobilità degli operatori in possesso di competenze intercambiabili.
Inoltre collaborano alla redazione e alla realizzazione dei vari progetti che si
attueranno nell'istituito”.
AREA PROTOCOLLO
Sig.ra Consiglia ANZELMO
AREA AFFARI
GENERALI/CONTABILITA
Sig.ra Raffaella VENEZIANO
AREA PERSONALE
Sig.ra Filomena SIMONETTI
Coordinatore di Area
Sig. Luca BUONFIGLIO
AREA DIDATTICA
Sig.ra Antonietta MARTORELLI
Coordinatore di Area
AREA DIDATTICA/AFFARI
GENERALI
Sig.ra Giovanna D’Alessandro
L'IISS “G.B.Vico” di Nocera Inferiore ha individuato i fattori di qualità da sviluppare e
rafforzare per l’efficienza dei servizi amministrativi, precisando gli impegni da assumere:
FATTORI DI QUALITA’
IMPEGNI
CELERITA’ DELLE
Obiettivo prioritario di tutto il personale in
servizio negli uffici è quello di garantire la
massima celerità nello svolgimento delle attività
affidate dal Direttore SGA
PROCEDURE
TRASPARENZA
Tutto il personale amministrativo assicurerà la
massima informazione sulle materie di interesse
dell’utenza rilasciando eventuale copia di
documenti, a norma delle disposizioni che
regolano i rapporti tra la Pubblica
Amministrazione ed i cittadini
PRIVACY
Nel rispetto di quanto stabilito al fattore
“trasparenza”, il personale amministrativo
assicura, nello svolgimento del proprio lavoro, il
rispetto di tutte le norme relative alla tutela dei
dati forniti dal personale e dall’utenza.
INFORMATIZZAZIONE
DEI SERVIZI
E’ attiva la casella di posta elettronica certificata.
Il valore della PEC è equiparabile a quello di una
raccomandata con ricevuta di ritorno;
Tutte le comunicazioni al personale e alle
famiglie vengono effettuate tramite mail e/o
tramite sms nel rispetto della legge 135/2012
“Spending review”
Durante l’orario di sportello, il personale addetto
si dedicherà prioritariamente a rispondere alle
istanze dell’utenza. In ogni caso i tempi di attesa
non superano i 10 minuti, fatta eccezione dei
momenti di maggior affluenza (iscrizione – esami
etc)
TEMPI DI ATTESA AGLI
SPORTELLI
Modalità di svolgimento
-
Gli Uffici di segreteria rimangono aperti al pubblico:
tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 11.30 utenza interna
tutti i giorni dalle ore 11.30 alle ore 12.30 utenza interna ed esterna
martedì e giovedì anche in orario pomeridiano dalle ore 16.00 alle ore 17.30
dal termine delle lezioni fino al 10 Settembre, gli Uffici sono aperti al pubblico
esclusivamente in orario antimeridiano
ASSISTENTE TECNICO
Svolge conduzione tecnica dei laboratori, officine e reparti di lavorazione, garantendone
l’efficienza e la funzionalità. Fornisce supporto tecnico allo svolgimento elle attività
didattiche. Guida degli autoveicoli e loro manutenzione ordinaria. Assolve ai servizi
esterni connessi con il proprio lavoro
Sig.ra Annunziata AITELLA
COLLABORATORE SCOLASTICO
Esegue, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla
corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben
definite che richiedono preparazione non specialistica. E' addetto ai servizi generali
della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni,
nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività
didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi
scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e
l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e
sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Presta
ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne
alle strutture scolastiche, all’interno e nell'uscita da esse, nonché nell’uso dei
servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività
previste dall'art. 47.
VIVIANI
Carmelina
CALIFANO
Guglielmina
SEDE CENTRALE
ROMANO
Alfonso
NASTRI
Flavia
GAMBARDELLA
Gaetano
LUONGO
Pasquale
VITALIANO
Lucia
BELLINI
Aldo
FIORE
Rosa
GALLO
Maria Rosaria
PLESSO VIA DE CURTIS
LAUDATI
Gioacchino
MADONNA
Salvatore
CANTARELLA
Annamaria
L’organizzazione del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, sarà mirata al
raggiungimento di risultati, in funzione degli obiettivi specifici, che possono essere
ricondotti ai seguenti descrittori tematici::
PIANIFICAZIONE
DELLE ATTIVITA’
GESTIONE
PERSONALE
Definizione del programma di lavoro da cui risulti:
la suddivisione e l’assegnazione dei compiti; le attività
specifiche assegnate a ciascun unità di personale; l’orario di
servizio; i criteri e modalità di articolazione del lavoro;
l’individuazione di responsabili di settore e/o di singole
procedure; l’esplicitazione delle modalità per la comunicazione
interna
DEL Valorizzazione delle risorse attraverso l’esplicitazione di
indicazioni operative in relazione ai compiti assegnati ed alle
GESTIONE
AMMINISTRATIVA
DEONTOLOGIA
PROFESSIONALE
procedure individuate, la costruzione di strumenti per
monitorare e valutare le azioni, la pianificazione e la
documentazione di incontri/assemblee periodiche.
In particolare, gli Assistenti Amministrativi, chiamati ad operare
in autonomia, saranno motivati ad attivare tutte le forme ritenute
necessarie per agevolare il lavoro.
Il regolamento contabile delle Istituzioni Scolastiche
autonome esige che il Direttore SGA lavori di concerto con il
Dirigente Scolastico per l’attuazione del Programma Annuale.
Pertanto, i rapporti tra le due funzioni saranno agevolati
dall’effettuazione di incontri periodici per fare il punto della
situazione e programmare interventi o azioni specifiche.
Diritti e doveri del dipendente. Si richiama l’attenzione
affinché tutto il personale si attenga a quanto stabilito dal
contratto di lavoro e dal codice di comportamento dei dipendenti
pubblici.
E’ prioritario il principio del rispetto: rispetto della persona in
quanto tale e del ruolo e della funzione che ricopre all’interno
della scuola; rispetto delle regole e dell’ambiente di lavoro.
In particolare si sottolinea l’importanza del rispetto del segreto
d’ufficio
In riferimento ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità del servizio, sarà oggetto di
verifica da parte del Direttore SGA, che relazionerà al Dirigente Scolastico, per
l’individuazione, all’interno del sistema, dei punti deboli da migliorare e dei punti di
forza da consolidare al fine di ottimizzare le risorse e migliorare la qualità del servizio
stesso
 Valutazione del Piano dell’offerta formativa
- Progetto di autovalutazione di istituto
L’autonomia funzionale degli Istituti scolastici ha introdotto mutamenti sostanziali nelle
strutture formative; il primo passo è consistito nella necessità di predisporre Piani
dell’Offerta formativa che rappresentassero un “progetto culturale” di riferimento per la
scuola e per gli utenti in relazione alle scelte didattiche ed organizzative. La conseguenza
più importante dell’introduzione del P.O.F. consiste, però, nella necessità di raccogliere
dati e valutare l’efficacia delle scelte effettuate inizialmente. Ciò serve a migliorare
l’efficacia delle decisioni da prendere in sede di riformulazione del P.O.F. l’anno
seguente. Per questo motivo l'IISSS “G. B. Vico” ha deciso di avviare un processo di
autovalutazione dell’Istituto che possa servire come base di verifica e di riprogettazione
del P.O.F. negli anni successivi. Questo processo di autovalutazione persegue un duplice
scopo:
 valutare l’efficacia delle scelte effettuate nel P.O.F. e nei vari progetti formativi
realizzati nell’Istituto;
 misurare la qualità dell’organizzazione.
- Il Processo di autovalutazione
Il processo di autovalutazione attraversa quattro fasi fondamentali:
 valutazione dei bisogni degli utenti del servizio scolastico e delle risorse di cui
dispone l’Istituto per poter soddisfare tali bisogni.
 Definizione del progetto di autovalutazione, tenendo conto dei limiti insiti in un
processo così particolare da applicare ad una struttura complessa come la scuola.
 Realizzazione del progetto mettendo in atto tutte le attività previste dal piano di
progetto.
 Valutazione dell’efficacia del modello applicato per migliorarlo e renderlo ancora
più aderente alla realtà.
Nel predisporre strumenti efficaci di valutazione e autovalutazione che possano essere
utilizzati per il confronto con il Sistema di valutazione nazionale, si terrà conto di quanto
di seguito indicato nella Nota MIUR prot. 7904 dell'1/09/2015: Da una prima lettura
svolta sui RAV estratti casualmente in attesa della loro pubblicazione ufficiale, come è
stato indicato nella nota del 25 giugno scorso, gli elementi di maggiore debolezza sono
legati alla definizione delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi operativi. Come era
prevedibile, le scuole dovranno affinare nel tempo le proprie competenze in materia di
valutazione interna. Per sostenere questo percorso progressivo verso un buon rapporto
di autovalutazione l'INVALSI metterà a disposizione, a breve sul proprio sito, un
documento contenente un glossario dei termini più importanti ed alcune indicazioni
onde
favorire
un
uso
coerente
e
uniforme
dello
strumento
(http://www.invalsi.it/snv/index.php?action=documenti).
APPENDICE
 L'alternanza Scuola - Lavoro
L’alternanza è una modalità didattico-formativa, trasversale a tutti i canali del sistema
scolastico-formativo, che si avvale di strumenti molto diversi tra loro, come formazione
in aula, attività di laboratorio, tirocini presso aziende e/o enti pubblici e privati, visite
aziendali, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti ad una concreta realtà di lavoro,
valorizzando l’esperienza lavorativa come mezzo per favorire lo sviluppo personale,
sociale e professionale dei giovani.
La Legge n.53 del 28 marzo 2003 e il Decreto legislativo sull’Alternanza Scuola-Lavoro,
approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 marzo 2005, valorizzano le esperienze di
alternanza all’interno dell’istruzione e formazione di secondo grado, a partire dal
quindicesimo anno di età, per la loro valenza educativa e non solo professionalizzante,
utili, quindi, non solo nell’ambito della formazione professionale e degli istituti tecnici,
ma anche nei Licei scientifici, classici e linguistici. L’articolo 4 della Legge assegna un
ruolo istituzionale alle Camere di Commercio per le diverse fasi di progettazione,
attuazione e valutazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Ulteriore impulso e
sostegno istituzionale all’iniziativa è venuto dal Protocollo d’intesa siglato il 27 giugno
2003 con il Ministero dell’Istruzione. Obiettivo principale del Protocollo è
promuovere iniziative congiunte per favorire il raccordo tra mondo della scuola e
mondo della produzione, attraverso lo sviluppo di forme di collaborazione tra
istituzioni scolastiche, Camere di Commercio ed imprese per la realizzazione di
sperimentazioni nel campo dell’alternanza scuola-lavoro.
L’Alternanza Scuola-Lavoro è tra le novità più interessanti della Legge 107/2015 ( La
Buona Scuola, cfr. art 1, commi 35 – 44). L’attività di alternanza scuola lavoro (stage),
già dal corrente anno scolastico, dovrà coinvolgere gli allievi di tutte le classi terze.
Seguiranno gli allievi delle classi quarte e poi quelli delle classi quinte cosicché a regime
interesserà stabilmente il secondo biennio ed il quinto anno di tutti i corsi di studio
superiore. Per gli istituti liceali il monte orario complessivo minimo previsto è di almeno
200 h. Con Nota MIUR n. 9750 dell'8 ottobre 2015 è stata pubblicata una Guida
operativa, uno strumento prezioso ricco di informazioni e di indicazioni operative per
costruire percorsi di alternanza adatti alla propria scuola.
L'IISS Vico è pronto a cogliere questa grande opportunità: l'alternanza scuola lavoro si
pone come un grande strumento di orientamento, anche per i ragazzi che decidono di
proseguire verso un percorso universitario perché permette loro di toccare con mano le
realtà mutevoli che li aspettano quando si cimenteranno con il mondo del lavoro.....e di
fare scelte più adeguate per il loro futuro ( Ministro Giannini). Per la progettazione
didattica delle attività di alternanza scuola- lavoro si farà prioritariamente riferimento al
seguente link delle “Buone pratiche” messe in atto dalle Camere di commercio nel
campo dell'alternanza scuola- lavoro e della formazione in generale:
http://www.ago.camcom.it/buone-pratiche/P51A0C0S0I-1O0/Progetti-segnalati-dal-sistemacamerale.htm
Non sarà sottovalutata l'impresa formativa simulata, una delle modalità di realizzazione
dell’alternanza scuola lavoro, attuata mediante la costituzione di un’azienda virtuale
animata dagli studenti, che svolge un’attività di mercato in rete (ecommerce) e fa
riferimento ad un’azienda reale (azienda tutor o madrina) che costituisce il modello di
riferimento da emulare in ogni fase o ciclo di vita aziendale. Si avvale di una
metodologia didattica che utilizza in modo naturale il problem solving, il learning by doing, il
cooperative learning ed il role playing, costituendo un valido strumento per l’acquisizione di
competenze spendibili nel mercato del lavoro. Con essa si tende a riprodurre un ambiente
simulato che consenta all’allievo di apprendere nuove competenze sotto il profilo
operativo, rafforzando quelle conoscenze e competenze apprese nel corso degli studi. Gli
studenti, con l’impresa formativa simulata, assumono le sembianze di giovani
imprenditori e riproducono in laboratorio il modello lavorativo di un’azienda vera,
apprendendo i principi di gestione attraverso il fare ( action-oriented learning).

Sperimentazione nel Liceo Linguistico: Progetto Oriente
Live for today, learn from yesterday, dream of tomorrow
Il gruppo di intellettuali, guidato dallo scrittore franco-libanese Amin Maalouf, incaricato
dal Commissario Europeo al Multilinguismo di fornire idee su come affrontare e gestire il
fenomeno del multilinguismo nei paesi dell'Unione Europea, ha redatto un rapporto che è
stato presentato a Bruxelles ai ministri della cultura europea il 31 gennaio 2008; questo
rapporto, in estrema sintesi, suggerisce che tutti i cittadini europei dovrebbero:
- conoscere e saper padroneggiare, oltre alla propria lingua madre, una lingua
veicolare, che verosimilmente è destinata ad essere l'inglese;
- scegliere una "lingua adottiva", che dovrebbero arrivare a padroneggiare come una
seconda lingua madre, approfondendo quindi anche i contenuti della cultura che questa
lingua esprime;
- avere la possibilità di accedere allo studio di una qualsiasi delle molte lingue parlate in
Europa, comprese anche le lingue non europee, dall'arabo all'indi, dal turco al cinese, che
sono gli idiomi di importanti comunità di cittadini immigrati.
Pertanto l'IISS Vico intende attivare in via sperimentale, già dal corrente Anno Scolatico,
lo studio dell'arabo o del cinese nel Liceo Linguistico individuando le seguenti
motivazioni a sostegno della sperimentazione:

la conoscenza di una lingua orientale potrà favorire una reale comunicazione
interculturale e migliorare i rapporti tra le nuove generazioni; la loro conoscenza potrà
offrire ai nostri studenti opportunità professionali in vari settori, tra i quali per esempio,
la mediazione culturale;
la presenza nel curricolo di una di queste due lingue extraeuropee potrà formare
giovani consapevoli del patrimonio del passato, sensibili alle esigenze del presente, aperti
ad una visione multiculturale comprendendo come le culture occidentali e orientali siano
sempre più necessariamente interagenti; la presenza nel curricolo di studi rivolti a culture
extraeuropee sarà stimolo alla sperimentazione di nuovi raccordi tematici tra le
discipline;
l'opportunità di contatto e di scambio internazionale necessari in un mondo
globalizzato, tenendo conto delle richieste di una società industriale avanzata, nella
dimensione nazionale, europea e mondiale;
lo studio di queste lingue potrà essere continuato ed approfondito in corsi post-diploma
e presso università tradizionalmente dedite allo studio delle culture orientali.
Cogliendo le sollecitazioni pervenute, l'IISS Vico è costantemente proiettato verso
l’avvenire per offrire una formazione completa, attuale e utile al futuro dei suoi studenti
in un contesto europeo. Parlare una o più lingue straniere è diventata una delle
competenze fondamentali nel mondo del lavoro. L’inglese, sebbene sia divenuta oramai
una lingua veicolare, spesso non basta per comunicare in tutti i contesti lavorativi. Negli
ultimi anni, gli eventi geopolitici hanno reso fondamentale il dialogo con il mondo arabo
che, inoltre, da sempre possiede una delle risorse vitali per le economie occidentali (il
petrolio). Studiare per diventare traduttore può essere un’ottima idea ma anche lavorando
in settori come il giornalismo e il turismo la lingua araba potrebbe rivelarsi
preziosissima.
In alternativa allo studio dell'arabo o del cinese, l'IISS Vico propone la sparimentazione
dello studio della lingua russa, fondamentale per relazionarsi con la seconda nazione per
importanza tra i paesi emergenti dopo la Cina tra i BRICS..
 Incontro con l'Autore
Così Francesco Petrarca nel XIV secolo, parlando dei libri, scriveva nelle Rime.: «Per
me cantano e parlano; e chi mi svela i segreti della natura, chi mi dà ottimi consigli per la
vita e per la morte. E v’è chi con festose parole allontana da me la tristezza»
Il progetto curricolare Incontro con l'Autore, correlato al Progetto curricolare
Percorriamo il libro, si colloca in un'ottica formativa volta a motivare chi nella scuola
vive, lavora e desidera guardare “oltre”, consapevole della scommessa culturale ed
educativa che tale ruolo investe. La scuola non ha solo il compito di favorire l’incontro
tra il testo e l’allievo, ma anche di sviluppare la crescita dello studente-lettore: il piacere
della lettura è qualcosa che evolve nel corso degli anni, permettendo la formazione del
giovane-lettore, libero di scegliere e di capire, interessato e stimolato a conoscere autori,
libri, editori e collane, che sappia comunicare le proprie esperienze di lettura. La
sperimentazione di questo Progetto stimola non solo gli alunni ma anche gli insegnanti: è
sicuramente uno sforzo organizzativo che va oltre la figura dell’insegnante di classe; la
lettura e l’interpretazione del libro favoriscono l’uso e il collegamento con altri strumenti
scolastici quali il laboratorio teatrale, l’informatica, il laboratorio di chimica e di fisica, la
biblioteca.
L’applicazione del Progetto permette di avvicinare gli autori ai lettori: gli scrittori che
interverranno nella nostra scuola, oltre a presentare il proprio libro, potranno coinvolgere
i ragazzi in modo dinamico accompagnando il commento alla lettura con proiezioni di
video, dibattiti, improvvisazioni, incontri interattivi e spettacoli teatrali. La promozione
della lettura si concretizza non solo nella capacità di fruizione, ma anche in quella di
produzione creativa, con la nascita di piccoli e spontanei laboratori di scrittura dove si
producono libri di poesie, racconti, testi teatrali, giornalino d'Istituto, che vengono curati
nei testi, nelle immagini, nella veste grafica, nella rilegatura, utilizzando mezzi
informatici ed anche tecniche e strumenti "più poveri". Lettura e scrittura diventano
così dimensioni trasversali e presupposti indispensabili dei processi cognitivi e della
crescita globale dei ragazzi. L’incontro con un autore può diventare, dunque, una delle
strategie attraverso cui proporre un’immagine viva e dinamica del libro e favorire la
scoperta della lettura come momento di fruizione libera e piacevole. Alla luce di queste
considerazioni significativa risulterà la partecipazione dell'IISS Vico all’iniziativa
“Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole”, promossa dal Centro per il libro e la
Lettura (MiBACT) e dalla Direzione generale per lo studente (MIUR), iniziativa che
vuole avvicinare alla lettura il mondo della scuola, da quella dell'infanzia alle scuole
secondarie; scrittori, scienziati, autori, uomini politici, sportivi, giornalisti, artisti,
personaggi della cultura e dello spettacolo così come le famiglie e la gente comune
potranno entrare nelle aule scolastiche per leggere ad alta voce i libri che più li
hanno appassionati.
Non si scoprono nuove terre se non si accetta di perdere di vista per molto tempo la
terraferma .
A. Gide, Premio Nobel per la Letteratura
Testo a cura del Collegio dei Docenti
Revisione e realizzazione: Prof.ssa A. Sessa e Prof. G. Fimiani
Supervisione: Dirigente Scolastico Prof. ssa Teresa De Caprio e Vicario
Prof. M. Grimaldi
Ultima revisione ottobre 2015.
ALLEGATI

Regolamento
di
Istituto
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it/images/Regolamento%20di%20istituto%20%202014-15.pdf

Comportamento degli alunni e sanzioni disciplinari , Artt. 41 e 42
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it/images/Regolamento%20di%20istituto%20%202014-15.pdf

Patto educativo di corresponsabilità: in P.O.F., sez. DIDATTICA,
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it

Statuto delle studentesse e degli studenti: in P.O.F., sez. DIDATTICA,
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it

Griglia per l'attribuzione del voto di condotta :in P.O.F., sez. DIDATTICA,
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it

Griglia per l'attribuzione del voto di profitto : in P.O.F., sez. DIDATTICA,
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it

Griglie
di
valutazione:
in
P.O.F.,
sez.
DIDATTICA,
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it

Format della certificazione delle competenze in uscita dal biennio dell'obbligo
della Scuola Secondaria Superiore di II Grado : in
DIDATTICA,
http://www.liceoclassicogbvico.gov.it
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POF VICO 2015