53° Distretto Scolastico – 84014 Nocera Inferiore ( SA) ISTITUTO ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “G. B. Vico” Liceo Classico - Liceo Linguistico P.O.F. Piano dell’Offerta Formativa A. S. 2015-2016 Liceo Classico Liceo Linguistico Piazza Cianciullo, 1 Via A. de Curtis Tel e fax 081/5176462 Tel e fax 081/5172045 e-mail - [email protected] [email protected] Sito Web: http://www.liceoclassicogbvico.gov.it Cod. Min. SAPC05000V C. F. 80023520655 INDICE Premessa Il Piano dell'Offerta Formativa Slide di presentazione: una scuola per persone competenti Cap. 1: dati identificativi dell’Istituto Presentazione storica del Liceo Classico “G. B. Vico” Il contesto territoriale, socio-economico e culturale. La struttura. L’Offerta Formativa del “Vico”: il Piano degli Studi Ruolo delle famiglie Cap. 2: la struttura didattica Principi ispiratori e Finalità dell'Offerta Formativa del “Vico” Didattica e metodologia - Premessa - Riforma e didattica delle competenze ( cfr. P.O.F., sez. DIDATTICA, in http://www.liceoclassicogbvico.gov.it) - I Dipartimenti disciplinari: art. 7 in Regolamento di Istituto - Regolamento dei Dipartimenti disciplinari - Regolamento delle Visite guidate e dei Viaggi di Istruzione Articolazione dell’offerta formativa Orientamento Integrazione scolastica di alunni in situazione di handicap I Disturbi Specifici di Apprendimento ( DSA) : cfr. P.O.F., sez. DIDATTICA, in http://www.liceoclassicogbvico.gov.it Piano delle Attività integrative ed extracurriculari e i Progetti Uso della quota di flessibilità Area ricerca, sperimentazione e aggiornamento Cap. 3: area dell’organizzazione Ambito Gestionale e Organizzativo del Collegio dei Docenti Collaboratori del Dirigente scolastico Funzioni strumentali Commissioni Incarichi speciali Consigli di classe Consiglio d’istituto Servizi Amministrativi Area delle Risorse Finanziarie Valutazione del Piano dell’Offerta Formativa L’autovalutazione d’Istituto Appendice L'alternanza Scuola – Lavoro Sperimentazione nel Liceo Linguistico: Progetto Oriente Incontro con l'Autore Allegati Regolamento d'Istituto Patto educativo di corresponsabilità Statuto delle studentesse e degli studenti Griglia per l'attribuzione del voto di condotta Griglia per l'attribuzione del voto di profitto Griglie di valutazione Format della certificazione delle competenze in uscita dal biennio dell'obbligo della Scuola Secondaria Superiore di II Grado PREMESSA Il Piano dell'Offerta Formativa Cari genitori, quello che vi presentiamo è la carta di identità della nostra scuola e della sua offerta formativa. Sono trascorsi più di 15 anni da quando il POF, previsto dal regolamento dell’autonomia scolastica (art. 3 del D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275), ha consentito alle Istituzioni di legittimare e rendere palese la volontà di programmare, progettare un’offerta formativa funzionale alle esigenze della realtà locale e collegata ai bisogni dell’utenza. Lungo tale percorso, innegabile è stato, e continua ad essere, l’impegno di quanti credono importante che il POF, da semplice adempimento burocratico, possa divenire espressione reale della vision e mission di ogni Istituto che, nel suo progetto educativo, sappia tener conto della centralità dello studente. Al POF del nostro IISS va riconosciuto tale significato poiché, da semplice assemblaggio di progetti, è divenuto via via il Progetto Culturale della nostra Scuola; da esso, grazie al lavoro delle professionalità presenti nell’Istituto, si snoda il processo di propulsione e conduzione organizzativa al fine di realizzare un ambiente di apprendimento all’interno del quale far crescere giovani dalla personalità armoniosa, giovani capaci di muoversi ed orientarsi, giovani pronti a fare delle scelte su di sé, formative, civili e lavorative. La progettualità, intesa come valore in sé, accompagna ogni azione educativa: dagli interventi di accoglienza, di ascolto, di consulenza ai percorsi di formazione-intervento strettamente connessi e coerenti sia con la programmazione strategica che con i piani di azione. Il Liceo diviene così una “Palestra di vita” che coniuga, in modo dinamico e costruttivo, la memoria storica dell’esperienza e delle conoscenze del passato, la comprensione dell’esperienza sociale ed individuale del presente, la progettazione e la costruzione responsabile della società futura. Per queste ragioni, l’attuale POF che offriamo a genitori, alunni ed al territorio è in qualche modo un work in progress che, intersecandosi con le azioni del PON (programma operativo nazionale), elabora la sua proposta educativa sulla base delle nuove esigenze dell’alunno il quale, in un mondo che cambia velocemente, necessita di un sapere fondato, ma duttile per fronteggiare le sfide della complessità dei cambiamenti epocali. Pertanto, le innovazioni nelle modalità di intervento, riconducibili alle pratiche laboratoriali che caratterizzano le attività didattiche curriculari ed extracurriculari, sono sostenute dall’ambizione di interpretare i fermenti della realtà sociale e preparare uno studente-cittadino consapevole e responsabile delle sue scelte progettuali. L'IISS “G.B. VICO” UNA SCUOLA PER PERSONE COMPETENTI Lavorare per competenze significa favorire la maturazione negli studenti della consapevolezza dei propri talenti, di un rapporto positivo con la realtà sostenuto da curiosità e volontà, in grado di riconoscere le criticità e le opportunità che gli si presentano, capaci di assumere responsabilità autonome nella prospettiva del servizio inteso come contributo al bene comune e consapevoli di partecipare ad un processo comune di crescita interculturale. La competenza non è un fenomeno assimilabile al saper fare, ma un modo di essere della persona che ne valorizza tutte le potenzialità. Ciò significa superare la “socializzazione” – ovvero l’adattamento della persona a ruoli stabiliti e rigidi, un processo che oggi funziona piuttosto “a rovescio” provocando disaffezione e rifiuto per tutto ciò che appare impersonale – per una prospettiva di “socievolezza” propria di chi, dotato di libertà e volontà, è posto in condizione di mettere a frutto i propri talenti nella costruzione di una vita sociale sempre più a misura d’uomo. Questa meta viene perseguita mediante una formazione efficace che valorizza la figura dell’insegnante come adulto significativo, collocato entro una comunità di apprendimento, capace di mobilitare i talenti degli studenti in esperienze significative concrete, sfidanti, che suscitano interesse e sollecitano un apprendimento per scoperta e conquista personale. Questa prospettiva valorizza l’identità della scuola e la mette in relazione con gli attori significativi del contesto territoriale con cui condivide la responsabilità educativa e da cui ricava occasioni e stimoli per arricchire i percorsi formativi degli studenti. La didattica delle competenze si fonda sul presupposto che gli studenti apprendono meglio quando costruiscono il loro sapere in modo attivo attraverso situazioni di apprendimento fondate sull’esperienza. Aiutando gli studenti a scoprire e perseguire interessi, si può elevare al massimo il loro grado di coinvolgimento, la loro produttività, i loro talenti. L’insegnante non si limita a trasferire le conoscenze, ma è una guida in grado di porre domande, sviluppare strategie per risolvere problemi, giungere a comprensioni più profonde, sostenere gli studenti nel trasferimento e uso di ciò che sanno e sanno fare in nuovi contesti. I “prodotti” dell’attività degli studenti, insieme a comportamenti e atteggiamenti che essi manifestano all’interno di compiti costituiscono le evidenze di una valutazione attendibile, ovvero basata su prove reali ed adeguate. Il valore della didattica per competenze è definita dalla seguenti mete formative: - formare cittadini consapevoli, autonomi e responsabili; - riconoscere gli apprendimenti comunque acquisiti; - - favorire processi formativi efficaci in grado di mobilitare le capacità ed i talenti dei giovani rendendoli responsabili del proprio cammino formativo e consapevoli dei propri processi di apprendimento, verso la competenza di “imparare a imparare”; caratterizzare in chiave europea il sistema educativo italiano rendendo possibile la mobilità delle persone nel contesto comunitario; favorire la continuità tra formazione, lavoro e vita sociale lungo tutto il corso della vita; valorizzare la cultura viva del territorio come risorsa per l’apprendimento; consentire una corresponsabilità educativa da parte delle famiglie e della comunità territoriale. Una scuola che si proponga di sviluppare una formazione efficace pone al centro del suo compito il “coltivare talenti” di tutti i cittadini, senza esclusione di nessuno, e propone la cultura come esperienza ed appropriazione personale in vista di un progetto di vita significativo. La formazione è efficace se non opera su saperi inerti, ma valorizza la cultura realmente vissuta (civica, professionale, umanistica quanto scientifica) stimolando lo studente alla ricerca ed alla scoperta dei significati, dei valori, dei metodi, così da acquisire coscienza personale, consapevolezza del mondo, competenze attuali. Condizioni di una formazione efficace I motivi che militano a favore della formazione efficace sono: 1. Contrastare la decadenza della didattica per discipline e l’impoverimento esistenziale e professionale della figura del docente. 2. Fornire ai giovani una proposta culturale adeguata al nostro tempo, europea, aperta al contesto. 3. Sostenere un apprendimento degli studenti efficace, documentato, utile e dotato di senso, spendibile nella società e capace di contribuire al suo miglioramento, in una prospettiva di maggiore responsabilità e protagonismo. 4. Valorizzare la comunità educativa e l’organizzazione come risorsa per l’apprendimento. Contrastano la presente proposta i seguenti fattori: Assenza di una volontà di miglioramento, con varie giustificazioni: politica (prima deve cambiare il quadro generale…), ideologica (tornare alla “scuola seria”…magari quella che si è contestata in gioventù); sindacale (con quello che prendo, ciò che faccio è già troppo), motivazionale (quanto manca alla pensione?). Assenza di guida nell’ambito dell’istituto. Assenza di una “minoranza creativa” che condivide e sposa il progetto e che è in grado di fornire un coordinamento efficace ed efficiente. Assenza di occasioni formative, di strumenti e di modelli di riferimento. La proposta richiede le seguenti condizioni: Presenza di una guida chiara e continuativa dell’istituto (percorso almeno triennale). Presenza di un gruppo convinto e coeso. Presenza di un coordinamento efficace ed efficiente. Presenza di un modello di riferimento e di strumenti fondati e pratici, di una formazione accompagnante. Tali condizioni sono in grado di contrastare l’assenza di volontà di miglioramento, poiché tolgono alibi e consentono di porre esplicitamente sul piano personale la domanda di coinvolgimento. Tre sono le piste di lavoro su cui si rende possibile la proposta: 1. Rinnovare la didattica ordinaria selezionando i nuclei portanti del sapere, attivando le risorse cognitive, emotive, e pratiche e metodologiche del sapere, mobilitando gli studenti ed il contesto, coinvolgendoli nella consapevolezza dei prodotti e dei processi del loro apprendimento. QUESTO SARA’ IL RUOLO PRINCIPALE DEI DIPARTIMENTI 2. Introdurre alcune esperienze “straordinarie” a carattere attivo e interdisciplinare, miranti a prodotti di valore, in grado di rappresentare un’ “esperienza fondamentale” per gli studenti e gli altri attori. 3. Condividere un progetto con uno stile di lavoro comune, così da suscitare la volontà di formare da parte dei docenti ed in tal modo aumentare la soddisfazione professionale. La strategia di sviluppo della didattica per persone competenti richiede: Una piano d’azione pluriennale da parte del dirigente scolastico La presenza di docenti facilitatori del cambiamento (tutor-accompagnatori) Consigli di classe disponibili al coinvolgimento diretto Un metodo e dei sussidi che favoriscono un impegno ragionevole da parte dei docenti. Il quadro di riferimento : CHE COSA FACCIAMO, CHE COSA SAREMO Perché si possa impostare una didattica per competenze si parte da Profilo del ’al ievo Traguardi formativi Rubriche del e competenze Piano formativo per UdA Valuta zione Registri e Pagel a Certif cato del e competenze L’articolazione possibile dell'IISS “G.B. Vico” e le sue ricadute sul territorio Dipartimenti disciplinari Consigli di classe Orientamento Trasparenza e Accessibilità Valuta zione Grado di soddisfazione Studenti e famiglie Certificazione di qualità CAPITOLO 1 Dati identificativi dell’Istituto Presentazione storica del Liceo Classico “G. B. Vico” Il Liceo" Vico" nacque nel 1865/66, in una terra che, pur vincolata al profondo sud rurale, per la sua posizione s t r at eg ic a d i c r o c e via s i mo st r a va a p er t a a g l i e nt u s ia s m i post-risorgimentali di novità ed alla condizione di frontiera sociale ed intellettuale. Inserita da sempre nell'orbita della antica capitale borbonica, Nocera Inferiore aveva, in quegli anni, una sua dimensione urbana abbastanza lineare, intorno al nucleo storico del Vescovado. Gli altri centri dell'Agro erano poco più che villaggi, a parte Scafati, che poteva considerarsi una delle ultime propagini della cinta industriale, che circondava Napoli. Nocera Inferiore vive in quegli anni, dopo la seconda meta dell'800, una industrializzazione senza rivoluzione industriale, una urbanizzazione senza rivoluzione urbana. La stessa agricoltura, pur non essendo legata al latifondo, non vive le prime grandi tensioni, che agitano il mondo rurale italiano, ed in particolare alcuni settori del Sud, a partire dalla fine dell'800. E' una agricoltura che non pone la sua offerta sul mercato, ma subisce la domanda del consumatore, votandosi a quella funzione di soggiacenza al mercato e ricatto economico, che la distingue anche in questi ultimi anni di fine millennio. I fenomeni e le grandi tensioni, che agitano la società italiana, giungono in questi territori, smorzati e smussati, spesso già sistemati nell’ordine cristallizzato della convenzionalità. La prestigiosa cattedrale di S. Prisco, con la sede del Vescovado, svolge un ruolo di filtro metafisico delle esigenze culturali e sociali del territorio. Aveva nel secolo precedente, raccolto le testimonianze dell'arte dei Solimena; ora cerca di rilanciare le stesse vocazioni sacerdotali con il Liceo-Convitto, che è una creatura laica, diretto dal prof. Domenico Tamburino pur sempre ancorata alla sede del Vescovado però, Nocerino nomine tantum. Dal 1870/71 al 1875 fù diretto dal prof. Filippo Capozzi, poi a partire dal 1875/76 sotto la guida del Preside Innocenzo Viscera il Liceo Vico esce dalla “preistoria” per entrare nella storia ufficiale. Egli aveva avvertito che sul destino del Liceo-Ginnasio pendevano le rivalità partitiche e l’avversione per tutto ciò che significa progresso e libertà. Erano comunque anni difficili per il Vico. Questo Liceo è tuttavia "apolide" non ha cioè una cittadinanza ben definita, Il numero ristretto di iscritti, nei primi 50 anni di vita, ci consente di individuare le aree geografiche di provenienza degli studenti: è presente, statisticamente, l'intero Sud peninsulare, con i rampolli di famiglie, che hanno fatto la storia, spesso, di queste terre. Questa 'fisionomia sovra—paesana, è forse una delle ragioni della "leggenda del Vico" nell'immaginario collettivo, di questo Istituto che e tra i primi venti Licei Classici italiani. Solo nell'agosto 1877, su Decreto del Ministro della Pubblica Istruzione, fu nominata la Commissione per gli esami di Licenza ginnasiale. I docenti nominati furono i professori Francesco ed Alfonso Languiti, Nicola Santaniello e Giovanna Saponara. Era il segnale del conferimento del pareggiamento, che giunse il 12 settembre 1877. Da questa data può iniziare, storicamente, la fortuna del Liceo sia sotto il profilo della frequenza degli studenti, sia sotto quello più ambizioso dei risultati. I primi esami di maturità furono svolti nel luglio del 1897, con la presidenza del prof. Enrico Cocchia e dei Commissari Salvatore Fimiani, Eduardo Calenda di Tavani. Ugo Carierò. Vincenzo Campanile ed Antonio D'Avino. Ora l'istituzione si trovava a dover impegnarsi nella ricerca di uno spazio diverso, più ampio e più centrale. Nocera Inferiore stava trasformandosi. Il baricentro cittadino si spostava dal Vescovado verso l'odierno perimetro urbano, i mezzi di comunicazione congiungevano l'agro in un "continuum" che assomiglia tanto all'attuale struttura. Era necessario, di conseguenza, coinvolgere l'Amministrazione, stimolarla a progettare una nuova sede, i cui oneri economici sarebbero stati largamente ripagati da vantaggi. Questa esigenza era il segno della nuova svolta. All'inizio del 1900 il Liceo Classico "G.B. Vico" rinsaldava le basi, perché Nocera divenisse la capitale morale dell'agro. Il 1900 non è stato comunque un momento felice di questa istituzione. Due conflitti mondiali hanno colpito duramente anche i giovani studenti dell'agro ed il "Vico" ha pagato un altissimo tributo di sangue, ma ha anche segnato momenti di grande eroismo umano. È doveroso segnalare i nomi di Antonio Cianciullo e Federico Cozzolino, insigniti di medaglia al valor militare. Le motivazioni per le medaglie d'oro alla memoria, trovano il loro fondamento formale in una certa retorica di regime, ma è autentica e palpitante la commozione dinanzi al sacrificio di due giovani esistenze, un sacrificio colto in immagini di classica compostezza. Gran parte del primo Novecento è caratterizzata dalla figura del Preside Giuseppe De Lorenzo, divenuto leggendario non solo per il lungo periodo, in cui resse le sorti dell'istituzione, ma anche per la svolta strutturale e formale che promosse. La conquistata centralità geografica diveniva anche centralità culturale e politica, esaltata tra l'altro da uno strettissimo vincolo, tra scuola e fascismo. Nel 1930, precisamente in data 13 marzo, il Collegio dei Docenti affrontava l'esame di un ordine del giorno tutto particolare: “il fascismo nella scuola". Due sono, nel Novecento, le epoche cruciali nella storia del Vico e del territorio. La prima è a cavallo tra gli anni “20 e “30. La costruzione della nuova sede, che corrisponde a quella attuale, non solo laicizza l’istituzione, vincolandola alla municipalità, ma segna il primo passaggio da una società educativa per gruppi elitari ad una per settori sempre più ampi. Vi è un miscuglio di circostanze, in questa evoluzione. Vi entrano il primo populismo fascista, la spinta economica del settore agro-industriale, la formazione di un proletariato urbano, la crisi e la fuga dalle campagne, l’avvio di una direzione delle risorse economiche verso il terziario. Questo dilatarsi delle categorie sociali, con una domanda più forte di professioni e mestieri un tempo riservate ad una sola ristretta classe sociale, spiega lo sviluppo demografico del Vico. Ovviamente non si tratta di fenomeni macroscopici. Ma in questo settore anche piccole oscillazioni, in termini di percentuale, hanno un significato importante ed inducono a letture illuminanti. L’altro grande momento di evoluzione è quello degli anni “50 – “60. Negli anni “50 spicca la figura del Preside Nicola Sensale che assiste all’aumento del numero degli iscritti ed alla nascita del corso “D”. In questi anni i centri dell’Agro elaborano quel processo di crescita che creerà una urbanizzazione dai mille problemi irrisolti e dalle infinite esigenze. Il processo, che è ancora in corso, tenda a privilegiare ancor più il terziario, reprimendo agricoltura ed industria. I due settori, che avevano cost ituito le st rutture essenziali delle micro -economie del territorio, toccano in questo periodo il "climax" per avviarsi ad un drammatico autunno, quello del sisma del 1980. La evoluzione geografica è indice di una evoluzione economica e sociale del territorio. In particolare, influiscono, a partire all'anno '80 la crisi dell'apparato macro e micro industriale, (vedi MCM e settore conserviero) la stretta operativa dell'artigianato, il drenaggio delle attività lavorative nel settore dei lavori pubblici e dell'edilizia privata, la liquidazione del sistema bancario privato, il Liceo Classico diviene non più il Liceo di Nocera, ma l'Istituto per l'Agro, con una necessita di aprirsi al gioco del rapporto articolato e bilanciato con le varie realta didattiche del territorio e con la presenza di nuovi settori economici e culturali che aspirano ad un indirizzo e ad una diversa fondazione del ruolo delle istituzioni. A grandi linee questo è il tracciato delle storie, spesso parallele, del territorio e della sua Istituzione più significativa ed antica. Emergono due grandi, stridenti contraddizioni: la prima riguarda il mancato coordinamento delle culture più significative, quella contadina, con una civiltà ancora fortemente radicata e quella del terziario, con le sue convenzioni, ma anche repentine riconversioni. Il resto è storia recente, per molti versi ancora cronaca. Per concludere negli anni “90 la scelta del Preside Prof. Francesco Fasolino di arricchire l’offerta formativa con la maxi sperimentazione Brocca, ha arricchito il Liceo Vico di un’altro indirizzo “il Linguistico” che a tutt’oggi è costituito da ben cinque corsi. Il contesto territoriale, socio-economico e culturale Riconoscere la storia ultracentenaria dell'IISS “Vico” e osservarne l’evoluzione costante, tra fedeltà alle radici e attenzione al mutare dei tempi e dei contesti, lo conferma come custode di una vocazione culturale ancora più che mai attuale e necessaria, pur essendo trascorso il tempo in cui la sua “leggenda” era parte dell’immaginario collettivo non solo dell’Agro ma anche dell’intero Meridione. “Attuale” e “necessaria” ora e qui, in un contesto come quello dell’Agro nocerino-sarnese, territorio simbolo di contraddizioni stridenti: Campania felix prepotentemente generosa di frutti e grappolo di cittadinedormitorio rassegnate al torpore; singolare coacervo di testimonianze archeologiche stratificate “in orizzontale”, con monumenti di rilevanza europea (basti pensare al Battistero paleocristiano), e cementificazione selvaggia e miope; vivaio di energie intellettuali, cervelli in fuga, braccia instancabili e micro e macrocriminalità camaleontica e capillarmente inculturata; un’antica tradizione di partecipazione politica “comunitaria” (si pensi all’elezione dei sindaci particolari e universali delle Universitates di Nocera dei Pagani) e un individualismo diffuso, tra gruppi sociali chiusi come caste. Un territorio in cui ricchezze e urgenze appaiono inestricabilmente confuse tra loro, come potenzialità inespresse che il coraggio di scommettere sulla lunga distanza potrebbe far fiorire, che una volontà progettuale radicata nella tradizione e attenta ad uno sviluppo sostenibile per il futuro potrebbe far incredibilmente fruttificare. Questioni gravi e importanti sono sul tappeto e richiedono scelte altrettanto gravi e importanti: la salvaguardia di un ambiente che, sottoposto a scempi inenarrabili, si ribella drammaticamente; la valorizzazione di risorse storico-archeologiche che raccorderebbero l’Agro ai grandi flussi turistici dell’asse Napoli-Paestum; la tutela dell’originaria vocazione agricola del territorio, sopraffatta da una “cultura” paradossalmente ostile alla terra; la riscoperta di un artigianato tradizionale e di un folklore ricchi di storia ed originalità; la riqualificazione dei centri storici e in particolare dei “cortili”; il decollo di un’imprenditoria creativa ed ecocompatibile; l’incentivazione di servizi che puntino al miglioramento della qualità della vita in un contesto abitativo caratterizzato da un’altissima densità demografica; la rivitalizzazione di una coscienza civica che non si chiuda nel privato ma sia trainante per la rinascita del senso di appartenenza alla polis. Saper leggere la realtà nella sua complessità, discernere le vie praticabili per puntare a obiettivi non meno urgenti solo perché non immediatamente realizzabili, attrezzare la progettualità come capacità di guardare “oltre” con metodo e consapevolezza: questo è il servizio altamente attuale e necessario che il “Vico” può offrire ai giovani dell’Agro nocerino-sarnese, in continuità con l’opera di formazione della “classe dirigente” cui si dedicava un tempo. Ma, soprattutto, ribadire il ruolo dell'IISS “Vico” nell’Agro comporta, oggi, uno sforzo “sapienziale” che sia volto a non ridurre la portata della propria funzione, quasi adattandosi alla povertà culturale dominante, ma a scommettere coraggiosamente su un incremento di cultura del quale le future classi dirigenti hanno assolutamente bisogno. La struttura L'IISS “Vico” utilizza le strutture di due plessi scolastici : il Liceo Classico, sito in piazza Cianciullo, che accoglie 18 classi, è un edificio di valore storico su tre livelli, due occupati da questo liceo ed il terzo dalla succursale della Scuola Media “Solimena-De Lorenzo”, dotato di palestra coperta e scoperta, biblioteca, laboratori di chimica, fisica, informatica e laboratorio linguistico multimediale, aula magna, locali per la presidenza e per gli uffici di segreteria, cablaggio in tutti gli ambienti; il Liceo Linguistico, sito in via de Curtis, rione Cicalesi, che accoglie 21 classi, è una struttura scolastica moderna e accogliente, circondata dal verde, con aule ampie e luminose, estesi spazi comuni interni ed esterni, sala docenti, presidenza, segreteria, laboratori di lingue e di Scienze, aula TV, aula multimediale, palestra scoperta. Da qualche anno le iscrizioni ai primi anni del Liceo Classico sono diminuite su tutto il territorio nazionale e, conseguentemente, si è ridimensionato il numero delle classi anche all'IISS Vico. Per l'A.S. 2014/2015 dai dati pubblicati dal MIUR ( www.istruzione.it/allegati/2014/tabella_indirizzi.pdf), relativi alle domande di iscrizione degli alunni al 1° anno dei diversi indirizzi di scuola superiore, emerge che, anche se i Licei crescono e superano la soglia del 50% delle iscrizioni totali, tuttavia si conferma la preminenza del Liceo Scientifico che, arricchito del nuovo Liceo sportivo, raccoglie quasi 1/4 delle scelte di tutti gli studenti italiani del 1° anno. Per di più al terzo posto nelle scelte degli alunni si colloca il Liceo Linguistico, in costante crescita, che raggiunge l’8,9% distanziando il liceo classico (al 6,0%) che continua la sua flessione. Su questa ridotta tendenza a iscriversi al Liceo Classico è forse il caso di soffermarsi. Infatti la crisi economica spinge i più a portare a casa diplomi veloci. Induce molti a imparare rapidamente il “saper fare”, prima del “conoscere”. Pertanto temiamo che la società si stia orientando verso una diversa cultura, nella quale si pensi che non serva più il “sapere” ma basti il “saper cercare”. Insomma, stiamo andando verso una collettività sostanzialmente incolta, ma bravissima a gestire i motori di ricerca? La cultura non più affidata agli uomini e alla donne, ma consegnata alle macchine? Non più i cervelli depositari della storia e dei fondamenti dell’umanità, ma solo i computer, ai quali accedere al bisogno? La formazione, compito e processo svolto dalle migliori scuole tra le quali il Vico, è cosa ben diversa dall’istruzione. La prima costruisce i cittadini, le persone, cementando i valori con la conoscenza, dando basi solide sulle quali edificare un lavoro e anzi una vita individuale e direlazione. La seconda, cioè l’istruzione, può essere fornita ottimamente da qualsiasi manuale. E ancora: forse non a tutti è chiaro come gli studi antichi, i grandi classici, ma anche le odiate declinazioni, rappresentino la chiave d’accesso e l’attualissima palestra per comprendere moderni linguaggi, da quello dei programmi di computer a quelli orientali. L’Offerta Formativa del “Vico”: il Piano degli Studi LICEO CLASSICO La specificità dell’indirizzo classico è l’acquisizione di conoscenze teoriche approfondite e ricche formazione idonea a comprendere l’identità storica della civiltà e tradizione occidentali nel mondo contemporaneo chiara visione problematica e critica rigore metodologico e metacognitivo. In questo percorso le discipline umanistiche sono affiancate e integrate dallo studio quinquennale della lingua inglese e delle scienze matematiche, fisiche e naturali, che rendono non trascurabile anche la preparazione scientifica. L’incontro e il dialogo integrato ed armonico delle diverse prospettive disciplinari offrono allo studente un modo privilegiato di confrontarsi con la contemporaneità, proiettando la ricchezza della storia nel circuito dell’attualità viva. I linguaggi e i pensieri di ieri possono esprimere la complessità dell’oggi ed interpretarne con equilibrio gli aspetti più problematici. Per i giovani del terzo millennio lo studio del passato continua ad essere un’esperienza vincente e una sfida entusiasmante per progettare il loro futuro. <<I classici servono a capire chi siamo e dove siamo arrivati…..; d’un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima>> (I. CALVINO) I Biennio II Biennio V anno PIANO DEGLI STUDI I II III IV V Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario medio settimanale Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua e cultura latina 5 5 4 4 4 Lingua e cultura greca 4 4 3 3 3 Lingua e cultura straniera 1 (inglese) 3 3 3 3 3 Storia e Geografia 3 3 Storia 3 3 3 Filosofia 3 3 3 Matematica (con Informatica al primo biennio) 3 3 2 2 2 Fisica 2 2 2 Scienze naturali (Biologia, Chimica, Scienze della 2 2 2 2 2 Terra) Storia dell’arte Scienze motorie e sportive Religione cattolica o Attività alternative Totale ore 2 1 27 2 1 27 2 2 1 31 2 2 1 31 2 2 1 31 N.B. E’ previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioniscolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato. CONOSCENZE Acquisizione organica dei saperi teorici, procedurali ed applicativi previsti dai diversi ambiti disciplinari: linguistico-letterario, storico-filosofico, artistico e matematico-scientifico ABILITA’ Essere in grado di compiere astrazioni e valutazioni per interpretare consapevolmente la realtà e dominare razionalmente gli eventi orientarsi tra i diversi ambiti del sapere in una prospettiva sintetica che valorizzi la creatività intellettuale e favorisca l’iniziativa euristica personale COMPETENZE Saper tradurre e commentare un testo classico (greco e latino) storicizzandolo e attualizzandolo individuare le tracce del sistema linguistico classico negli elementi grammaticali dell’italiano e delle lingue moderne e nel lessico delle altre discipline studiate confrontare la contemporaneità culturale (giuridica, politica, storica, religiosa, etica, filosofica, letteraria, artistica, scientifica e tecnologica) con il patrimonio classico (miti, personaggi, spiritualità, estetica, valori) cogliere agevolmente le connessioni diacroniche e sincroniche di un evento e le interdipendenze culturali tra le varie fasi evolutive delle civiltà applicare al contesto scientifico il rigore logico-metodologico delle procedure di traduzione, anche contrastiva, dalle lingue classiche (trasposizione linguistica e moderna risemantizzazione) PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA Questo percorso quinquennale di studi favorisce il raggiungimento (al biennio) e il potenziamento (nel secondo biennio e soprattutto nel V anno) delle competenze ritenute fondamentali dalle indagini OCSE-PISA: literacy (competenza alfabetica funzionale; linguisticità come tecnica degli atti linguistici, ma anche come rapporto corretto tra parola e cosa, tra soggetto e realtà; storicità e storicizzazione, problematicità e filosoficità) numeracy (competenza matematica funzionale; uso rigoroso di linguaggi e procedure formalizzate; scientificità) problem solving (competenza procedurale; analisi, induzione e deduzione; capacità euristica, risolutiva e creativa). La preparazione culturale, ampia e stimolante, si esercita nella consapevolezza dell’interdisciplinarità e dell’unità del sapere: l’esperienza delle scienze umane e delle scienze esatte non può prescindere dalla correttezza linguistica, dalla dimensione storica e da quella estetica. L’abitudine ad elaborare autonome argomentazioni e collegamenti logici, favorita in particolare dalle quotidiane operazioni di decodifica e ricodifica dalle lingue classiche, amplia gli orizzonti cognitivi e sviluppa una visione sistemica del sapere. Questa flessibilità metacognitiva ed operativa è un’indiscussa chiave di successo professionale per affrontare le sfide dell’economia globalizzata e dell’apprendimento continuo. I risultati di apprendimento declinati nelle conoscenze, abilità e competenze descritte garantiscono ai giovani che terminano il liceo classico la possibilità di frequentare con successo tutte le facoltà universitarie e qualsiasi corso di studi postsecondario non accademico, nonché quella di ricoprire i futuri profili professionali, anche i più ambiziosi, con autonomia di pensiero e di progettazione. LICEO LINGUISTICO La specificità dell’indirizzo linguistico è l’acquisizione di: una cultura liceale approfondita e caratterizzata dalla conoscenza coordinata di più sistemi linguistici e culturali adronanza comunicativa di tre lingue straniere (le prime due a livello B2, la terza a livello B1 del Quadro Comune Europeo) apacità di rapportarsi in forma critica e dialettica ad altre culture. In questo percorso lo studente matura una visione d’insieme del sapere e la presa di coscienza necessaria ad orientarsi in modo critico nello studio del passato e del mondo contemporaneo, sviluppando una responsabile autonomia di pensiero e di azione e realizzando la cittadinanza attiva attraverso la progettazione di sé e delle proprie esperienze di vita all’interno dell’ambito sociale. Durante il percorso di studio i docenti organizzano attività di scambio culturale con altri paesi europei ed extraeuropei, esperienze di grande significato formativo e didattico. I Biennio II Biennio V anno I II III IV V Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti – Orario medio settimanale Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4 Lingua latina 2 2 Lingua e cultura straniera 1* (inglese) 4 4 3 3 3 Lingua e cultura straniera 2* (francese) 3 3 4 4 4 Lingua e cultura straniera 3* (tedesco) 3 3 4 4 4 Storia e Geografia 3 3 Storia 2 2 2 Filosofia 2 2 2 Matematica** 3 3 2 2 2 Fisica 2 2 2 PIANO DEGLI STUDI Scienze naturali*** Storia dell’arte Scienze motorie e sportive Religione cattolica o Attività alternative Totale ore 2 2 2 1 27 2 1 27 2 2 2 1 30 2 2 2 1 30 2 2 2 1 30 * Sono comprese 33 ore annuali di conversazione col docente di madrelingua ** con Informatica al primo biennio *** Biologia, Chimica, Scienze della Terra N.B. Dal primo anno del secondo biennio è previsto l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica, compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. Dal secondo anno del secondo biennio è previsto inoltre l’insegnamento, in una diversa lingua straniera, di una disciplina non linguistica, compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse assegnato, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie. CONOSCENZE Possesso organico dei saperi teorici, procedurali ed applicativi previsti dai diversi ambiti disciplinari ABILITA’ Essere in grado di organizzare e rielaborare criticamente le proprie conoscenze, arricchendole e incrementandole con le competenze applicare le conoscenze acquisite in contesti diversi, orientandosi tra i diversi ambiti del sapere in modo consapevole e costruttivo riconoscere il valore della problematicità e rispondere alle richieste in modo argomentato e rigoroso affrontare il cambiamento gestendolo in modo positivo porsi con spirito critico di fronte alle proposte culturali di una società pluralistica e del mondo globalizzato interpretare le strutture dei saperi, valutare e controllare l’efficacia delle strategie adottate, anche in funzione dell’autoapprendimento continuo raggiungere, anche attraverso l’esperienza degli scambi culturali, una maggiore consapevolezza della propria identità e formare una coscienza interculturale disponibile al confronto COMPETENZE Saper utilizzare la competenza linguistica in modo coerente e corretto, oralmente e in forma scritta, applicando i registri linguistici appropriati operare corrette comparazioni tra latino, italiano e altri sistemi linguistici europei tradurre da e in Italiano con consapevolezza dei diversi sistemi linguistici, con proprietà lessicale, grammaticale e sintattica e con uso appropriato dei codici linguistici confrontare la propria cultura con quella degli altri popoli, ricostruendo quadri e contesti in cui risultino collegate allo studio linguistico le manifestazioni storiche, filosofiche e artistico-letterarie riferite ai Paesi di cui si studiano le lingue. PROFILO DELLO STUDENTE IN USCITA Questo percorso risponde alle complesse necessità della società contemporanea e in particolare all’esigenza di assicurare ai giovani l’acquisizione di un’ampia cultura caratterizzata in larga misura dallo studio delle lingue, ma con una visione che va oltre la mera acquisizione delle competenze linguistiche. La formazione di un cittadino europeo attivo e consapevole è uno degli obiettivi prioritari del Liceo Linguistico, che mira a preparare giovani aperti ai sistemi della globalizzazione attraverso la mediazione linguistica. La formazione specifica è mirata all’acquisizione organica di un patrimonio di conoscenze e competenze specialistiche, funzionali alla prosecuzione universitaria degli studi e alle esigenze del territorio, del contesto europeo e di quello mondiale. Sviluppando competenze linguistiche orali e scritte, il corso di studi mette gli studenti nella condizione di confrontarsi e di competere nel mondo della globalizzazione, anche grazie a corsi extra-curricolari di lingue straniere, alle lezioni dei docenti madrelingua e alla possibilità di acquisire le certificazioni in lingua inglese (Cambridge First ed eventualmente CAE), in lingua francese (DELF), in lingua spagnola ( DELE) e in lingua tedesca (ZERTIFICAT DEUTSCH). Per prepararsi adeguatamente a tali certificazioni il nostro istituto offre agli studenti corsi extracurricolari mirati. Il Liceo Linguistico permette di frequentare tutte le Università o qualsiasi corso di studi post-secondario non accademico, prepara al superamento dei test d’ammissione alle varie facoltà e favorisce l’accesso ai programmi europei ed extraeuropei previsti dagli organismi nazionali e sovranazionali. Ruolo delle famiglie L’azione educativa e formativa viene svolta insieme alla famiglia. Il Liceo valuta attentamente le indicazioni formulate dagli organi di rappresentanza dei genitori, relative alle finalità educative, al vissuto scolastico dei figli e alla qualità delle relazioni con gli insegnanti, alle proposte culturali da attivare all’interno della scuola. Il Liceo è attento anche a valorizzare le competenze della componente genitori sul piano della realizzazione e dell’organizzazione della proposta culturale. I colloqui, che vedono impegnati i genitori coi singoli docenti, e gli incontri dei Consigli di Classe sono i due momenti privilegiati per consolidare il rapporto di fiducia reciproca e per confrontarsi sull’efficacia dell'azione formativa ed educativa intrapresa dall'istituzione scolastica. Il Liceo è particolarmente attento ai rapporti scuola famiglia: per la trasmissione delle informazioni si avvale degli strumenti tradizionali (albo, lettere, comunicazioni scritte) e della strumentazione digitale offerta dalla Piattaforma Argo scuolanext ( https://www.portaleargo.it/argoweb/famiglia/common/login_form2.jsp ), che permetterà ai genitori in possesso di codici di accesso di controllare in tempo reale i dati significativi dei loro figli (assenze, ritardi, voti ecc.).Fondamentale importanza assume il libretto personale dello studente, su cui vengono riportate le giustificazioni della assenze. Su questo chiediamo la collaborazione delle famiglie a far sì che le assenze siano sempre giustificate il giorno stesso in cui l’alunno rientra in classe. Come pure invitiamo i Sig.ri genitori a voler limitare quanto più è possibile le entrate posticipate e le uscite anticipate dei loro figli. CAPITOLO 2 La struttura didattica Principi ispiratori e Finalità dell'Offerta Formativa del “Vico” Cultura significa misura, ponderatezza, circospezionee: valutare tutti gli argomenti prima di pronunciarsi, controllare tutte le testimonianze prima di decidere, e non pronunciarsi e non decidere mai a guisa di oracolo dal quale dipenda, in modo irrevocabile, una scelta perentoria e definitiva..., restituire agli uomini - l'un contro l'altro armati da ideologie in contrasto - la fiducia nel colloquio, di ristabilire insieme con il diritto della critica il rispetto dell'altrui opinione. Norberto Bobbio PREMESSA L'autonomia delle istituzioni scolastiche si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana, adeguati ai diversi contesti, alla domanda delle famiglie e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti, al fine di garantire loro il successo formativo, coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione e con l'esigenza di migliorare l'efficacia del processo di insegnamento e di apprendimento (Art.1, 2 comma, DPR n. 275/99 ). Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F) è il documento fondamentale delL'IISS “Vico” e presenta, in attuazione delle direttive concernenti l’autonomia didattica e organizzativa della scuola, la progettazione del curricolo e delle attività extracurricolari, educative ed organizzative. Il P.O.F. è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi indirizzi di studi determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale. È stata avviata, a partire dalle prime classi del nuovo a.s. 2010-2011, la Riforma della Secondaria Superiore ( legge 133/2008 e legge 169/2008; http://nuovilicei.indire.it/). Qualità e modernizzazione sono le parole chiave che caratterizzano lo spirito di questa Riforma. Una scuola nuova al passo con i tempi, in cui si privilegia la qualità dell’insegnamento rispetto alla quantità del carico orario e all’eccessivo numero di materie, come raccomandato dall’OCSE. Si tratta di un riordino indispensabile e improcrastinabile di tutti i percorsi di studio. Il provvedimento pone fine alle moltissime sperimentazioni realizzate a partire dagli anni ’90 e che hanno dato luogo a un enorme frammentazione degli indirizzi (si pensi ai 204 degli istituti tecnici e ai 396 dei licei). Una maggiore chiarezza e organicità per facilitare la scelta del percorso di studi ed affrontare al meglio gli studi universitari e il mondo del lavoro. Il numero delle ore di lezione si riduce in tutti gli indirizzi per rendere più sostenibile il carico orario delle lezioni per gli studenti recependo cosi le indicazioni degli organismi internazionali (OCSE). Dunque un quadro orario più snello (si tratta di ore effettive di 60 minuti anziché di 50 come nel precedente ordinamento) che garantisce la giusta autonomia e flessibilità alle scuole (20% nel biennio iniziale e nell’ultimo anno, 30% nel secondo biennio, e ancora di più, fino al 40%, negli istituti professionali), inteso ad avvicinarsi alla scuola di altri paesi europei. Nell’immaginare la proposta didattico-educativa complessiva del nostro Liceo si è tenuto presente che gli insegnanti di oggi, in un’epoca di differenze culturali palesi e di crescente internazionalizzazione, cercano di formare i cittadini del futuro. E questo in un paese, il nostro, dove a fatica emerge la necessità di essere culturalmente pluralisti e dove, sempre di più, i cittadini saranno chiamati a prendere decisioni che richiedono un certo grado di conoscenza dei gruppi etnici e religiosi, oltre che delle varie minoranze; e dove, sempre di più, i cittadini, saranno coinvolti, in prima persona, nel dovere della comprensione di argomenti quali l’agricoltura, i diritti umani, l’ecologia, la politica industriale e dei consumi. In questo senso, tutte le articolazioni disciplinari e le scelte culturali strutturali al nostro curricolo, sottendono un più generale progetto di Educazione alla cittadinanza responsabile: intendendo con ciò una virtuosa relazione tra tradizione e innovazione, che prepari gli alunni a essere cittadini attivi e responsabili insegnando loro il passato ma svelando, fin dove è possibile, i paradigmi del futuro. Un modello di educazione davvero liberale, cioè volta, a liberare l’intelligenza da ogni pregiudizio che impedisca di “Coltivare l’umanità” (M. Nussbaum). “Tre capacità sono essenziali per coltivare l’umanità nel mondo attuale. In primo luogo, la capacità di giudicare criticamente se stessi e le proprie tradizioni, per vivere quella che potremmo chiamare, con Socrate, una vita esaminata. Ciò significa non accettare alcuna credenza come vincolante solo perché è stata trasmessa dalla tradizione o perché è diventata familiare con l’abitudine… In secondo luogo, cittadini che coltivano la propria umanità devono concepire se stessi non solo come membri di una nazione o di un gruppo, ma anche, e soprattutto, come esseri umani legati ad altri esseri umani da interessi comuni e dalla necessità di un reciproco riconoscimento… Il terzo requisito della cittadinanza, strettamente collegato ai primi due, si potrebbe definire ‘immaginazione narrativa’: la capacità di immaginarsi nei panni di un’altra persona, di capire la sua storia personale, di intuire le sue emozioni, i suoi desideri, le sue speranze. Questo non comporta una mancanza di senso critico, perché nell’incontro con l’altro manteniamo comunque fermi la nostra identità e i nostro giudizi. Un primo passo verso la comprensione dell’altro è essenziale per ogni giudizio responsabile, dal momento che non possiamo ritenere di conoscere ciò che stiamo giudicando, finché non comprendiamo il significato che una determinata azione ha per la persona che la compie, o il significato di un discorso in quanto espressione della storia di questa persona e del suo ambiente sociale” (M. Nussbaum). Ed ecco allora la sfida lanciata dai Docenti dell'IISS “G. B. Vico”: al di là di tutte le polemiche e del rischio di trasformare la Scuola in un campo di battaglia, essi, intendendo la Scuola come un bene comune da preservare gelosamente, insieme agli studenti costruiscono giorno dopo giorno la nuova Scuola. Una scommessa da vincere assieme, nell'accoglienza reciproca, per il bene dei nostri ragazzi e della nostra comunità. PRINCIPI ISPIRATORI E FINALITA’ FORMATIVE Oggi è diffusa la tendenza a definire sinteticamente ciò che un istituto è e ciò a cui un istituto tende nelle intenzioni e nelle aspettative dei soggetti che vi operano con i termini di mission e vision. La nostra vision è fare in modo che la “licealità” diventi sempre più lo strumento per sviluppare lo spirito critico dei nostri studenti e promuovere la loro autonomia nelle scelte di vita, di studio e di lavoro. La nostra mission si compendia nei punti: a. realizzare una “scuola su misura” dei bisogni e delle attitudini degli studenti per innalzare il tasso di successo scolastico e valorizzare i talenti; b. ampliare le capacità espressive e comunicative, anche nelle lingue straniere e/o attraverso l’uso delle nuove tecnologie; c. sostenere le scelte di studio e di vita, orientando allo studio e al lavoro; d. assumere un ruolo nel continuum istruzione-educazione, maggiormente connotato in senso educativo in un’opera di appoggio e collaborazione con le famiglie. La nostra scuola, come ogni pubblica istituzione, si ispira alla Carta Costituzionale e, in particolare, al dettato degli artt. 3, 33 e 34 della Costituzione Repubblicana. Il servizio scolastico prestato, di istruzione e formazione, è improntato, altresì, alle aperture sovranazionali e internazionali degli artt. 10 e 11 Cost. Rep. sia per quanto attiene ai processi di integrazione politica e di cittadinanza europea sia per quanto riguarda i valori della pace e della convivenza tra i popoli. Da ultimo, l’ attuale fase di concreto decentramento locale delle funzioni anche amministrative pone, con rinnovata attenzione, l’esigenza di relazione col territorio, quale interlocutore primario e privilegiato dell’offerta complessiva dell’Istituto, sia sul piano educativo sia su quello didattico. Alla luce di quanto sopra il piano dell’offerta formativa, redatto a norma del DPR n. 275/99, si propone di rendere concreti, effettuabili e verificabili i seguenti obiettivi: - monitorare la programmazione educativa e didattica per renderla strumento flessibile ed efficace e fare della libertà d'insegnamento la premessa di un reale pluralismo culturale; - realizzare un servizio volto a garantire, entro i limiti di una scuola media superiore, l'eguaglianza delle opportunità, e, quindi, il riequilibrio delle situazioni di disagio e svantaggio, per ridurre, in questo modo, la dispersione e innalzare il tasso di successo scolastico; elevare complessivamente la cultura generale degli allievi e valorizzare le loro specifiche attitudini; - tendere ad accrescere le conoscenze, a produrre competenze e suscitare abilità e, quindi, promuovere lo sviluppo, oltre che delle conoscenze (<sapere>), anche delle competenze (<saper fare>) e delle capacità (<saper essere>), necessarie ad orientarsi nella società cognitiva, nella prospettiva della educazione permanente; - istruire/educare alla democrazia nella dimensione europea di una cittadinanza democratica pluralista e liberale; - istituire relazioni umane all’interno della scuola facilitatrici del processo di insegnamento/apprendimento; - recepire i bisogni formativi del territorio, interagendo con esso e sviluppando reti di collaborazione e scambio. I valori della scuola, che sono alla base dei principi del servizio scolastico del “Vico” sono pertanto: • uguaglianza Il nostro Istituto intende contribuire a rimuovere situazioni di svantaggio derivanti da condizioni psico –fisiche, socio - economiche e culturali, a valorizzare i talenti di ciascuno, attraverso interventi di riallineamento, di recupero, di sostegno e di potenziamento, volti a realizzare una scuola attenta ai bisogni degli alunni. A tale scopo vengono utilizzate anche procedure di accoglienza che esprimono l’esigenza pedagogica della continuità educativa, sia in senso verticale (tra i diversi ordini di scuola) sia in senso orizzontale (come rete di rapporti scuola – famiglia - società funzionale al processo di integrazione scolastica). L’accoglienza non si esaurisce con la fase di ingresso ma prosegue nel corso del biennio anche con sostegno psicopedagogico e didattico, eventualmente per il riorientamento del singolo studente. • imparzialità e regolarità I criteri di obiettività ed equità regolano la formazione delle classi, delle cattedre, l'orario di insegnamento e la divisione del lavoro tra i membri della comunità e sul piano didattico si concretizzano nella sempre più ampia diffusione della cultura della valutazione (docimologia) e nella ricerca della condivisione di scale di misura del profitto scolastico e di criteri di assegnazione dei voti, almeno per materie e per classi parallele. Il principio di regolarità, nel nostro Istituto, si esprime nella partecipazione consapevole alla vita della scuola secondo le regole assunte in autonomia. • partecipazione, efficienza e trasparenza Il servizio offerto dalla nostra scuola è prestazione nell’ambito del contratto formativo che si instaura tra l’Istituto, lo studente e la famiglia. Come ogni contratto anche il contratto formativo è vincolante e stabilisce reciprocità di diritti e doveri per i contraenti. Il contratto formativo non è però un contratto qualsiasi perché studenti e famiglie non sono semplici utenti del servizio ma essi stessi soggetti che concorrono alla determinazione della qualità del servizio. Per tale ragione la partecipazione attiva e costruttiva è ritenuta essenziale come: - assunzione di compiti e responsabilità - integrazione della propria azione nel sistema complessivo. • libertà di insegnamento La libertà di insegnamento è altissima risorsa culturale che non è sminuita ma valorizzata e potenziata dagli indirizzi generali espressi dagli organi collegiali dell’Istituto entro i quali essa è chiamata ad esplicarsi. FINALITA' DIDATTICHE Nell’ambito delle diverse discipline il processo educativo ha come termini costanti di riferimento: 1) l’acquisizione di competenze trasversali come fondamento del sapere quali la capacità di analisi e di sintesi dei contenuti; la capacità comunicativa e argomentativa adeguata agli scopi e alle situazioni; un metodo di studio e di ricerca rigoroso e autonomo; 2) l’acquisizione delle competenze e delle abilità specifiche di ogni disciplina come articolato nella parte relativa ai vari dipartimenti 3) l’attitudine a una (interdisciplinarietà). considerazione aperta e non settoriale del sapere FINALITE' ORIENTATIVE La scuola è un sistema educativo in grado di accompagnare lo studente nel personale percorso di sviluppo e di collocazione di sé attraverso la maturazione di una capacità decisionale autonoma. Il processo di orientamento non è quindi un episodio marginale, bensì un momento centrale dell’intera azione educativa. Un insieme di percorsi didattici, formativi e orientativi deve coinvolgere tutto il curriculum scolastico e non solo la parte terminale fornendo agli studenti gli strumenti fondamentali per la comprensione della attuale molteplicità delle scelte: riorientamento come strategia contro il disagio e orientamento come guida alla scelta successiva. L’offerta formativa del nostro istituto non può non tener conto anche delle linee di indirizzo che sono state proposte dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d’Europa. Nel documento del 18 dicembre 2006, infatti, si ricorda “la necessità di dotare tutti i cittadini delle competenze di cui hanno bisogno contestualmente alle strategie di apprendimento permanente portate avanti dagli Stati membri. Per incoraggiare e facilitare la riforma la relazione suggerisce lo sviluppo di riferimenti e principi comuni europei e dà la priorità al quadro delle competenze chiave.” La raccomandazione del Parlamento Europeo “dovrebbe contribuire allo sviluppo di un’istruzione e di una formazione di qualità, orientate al futuro e specificamente concepite in funzione delle esigenze della società europea, coadiuvando e integrando le azioni degli Stati membri oltre ad assicurare che i loro sistemi di istruzione e formazione iniziale offrano a tutti i giovani i mezzi per sviluppare competenze chiave a un livello tale che li prepari per la vita adulta e che costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento …”. Le Competenze chiave vengono presentate come “strumento di riferimento per assicurare che l’istruzione e la formazione iniziale offrano a tutti i giovani gli strumenti per sviluppare le competenze chiave a un livello tale che li prepari alla vita adulta e costituisca la base per ulteriori occasioni di apprendimento, come anche per la vita lavorativa. Le competenze sono definite … alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione. Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave: 1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare a imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale. Gli standard dei servizi sono indicati nella “Carta dei Servizi” e nel” Patto educativo di corresponsabilità”. LICEALITÀ L’azione educativa nel suo complesso si fonda sulla licealità, che consiste nella relazione dinamica tra i caratteri di seguito delineati. L’apprendimento liceale: conduce ad interrogarsi sui perché ulteriori, senza fermarsi alla pura conoscenza e comprensione del dato culturale; persegue un sapere aperto, sempre volto alla ricerca, alla comprensione dell’altro, del diverso, dell’ulteriore e dell’inaspettato; si propone quale occasione di confronto con la complessità del reale, senza riduzioni e/o semplificazioni; mira a formare nello studente non solo la capacità di usare differenti metodologie e strumenti d’indagine, ma anche di essere consapevole delle strategie cognitive via via impiegate, con le loro possibilità, i loro limiti, con le particolari curvature che ciascuna di esse conferisce all’oggetto dell’indagine; è attento alle interconnessioni dirette o indirette tra le varie discipline, ed è capace di guardare e di rapportarsi alle discipline stesse come a diverse forme di un unico sapere; sviluppa un lavoro di scavo, ricerca e indagine sulle molteplici ed eterogenee radici di ogni dato culturale (sia esso un teorema, un dipinto, un’opera letteraria, un gesto motorio) anche quando tali radici siano molto lontane nel tempo, avvalendosi di strumenti scientifici, linguistici (per esempio l’etimologia) e storico-filosofici; elegge come oggetto del proprio interesse tutto ciò che è umano e/o si relaziona all’umano; proprio per questo promuove nello studente una continua riflessione su se stesso e sul proprio mondo interiore ed è occasione di crescita personale e di costante autoeducazione; favorisce nei processi di apprendimento il confronto con ciò che risulta arduo e impegnativo, e consente di sperimentare il limite come momento di consapevolezza e come occasione di crescita. La licealità, quindi, si specifica per la sua natura squisitamente speculativa, che si configura come visione d’insieme nei diversi livelli e ambiti di studio, sempre inscritta in un orizzonte di senso. LE SPECIFICITÀ DEGLI INDIRIZZI Il profilo dello studente del nostro Istituto si costruisce secondo i caratteri fondanti la licealità e si modella in relazione alle specifiche curvature dei due indirizzi. Le peculiarità dei singoli indirizzi, in un quadro formativo armonico, valorizzano le differenti attitudini e sviluppano le potenzialità di ogni studente. La configurazione liceale risulta così articolata: Liceo Classico con Inglese quinquennale e con P.N.I. Lo studente di questo Indirizzo, attraverso lo studio delle lingue classiche, la consapevolezza della lingua e dei codici comunicativi come sistema, sa costruire procedimenti e modelli applicabili ai diversi ambiti di ricerca sia nell’area umanistica che scientifica. Attraverso la perizia linguistica e il gusto della parola fondati sulla sapienza etimologica e sul rigore esegetico, sa sviluppare una propria autonomia di pensiero aperta alla comprensione di sé e della realtà. Sa analizzare, vagliare, applicare procedimenti logico- scientifici apprezzando le aperture problematiche e sa sviluppare indagini interpretative differenti in base a criteri di economia, efficacia, bellezza, adeguatezza, pertinenza all’oggetto e ai diversi temi di studio. Sa cimentarsi nella creazione di modelli astratti gustando l’esperienza dell’investigazione e della progettazione. Liceo Linguistico Lo studente del Liceo Linguistico sa leggere il presente e sa coniugare la propria identità europea con i contesti culturali della contemporaneità. Lo studente del Liceo Linguistico sa avvalersi di differenti e qualificanti registri linguistici e comunicativi in una prospettiva interculturale. La Legge 107/15 ( La Buona Scuola) ha introdotto la dotazione organica di potenziamento finalizzata alla piena attuazione dell'autonomia scolastica di cui all'articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modifiche. L'organico aggiuntivo viene assegnato per la programmazione di interventi mirati al miglioramento dell' offerta formativa. Pertanto, le aree di intervento in ordine al potenziamento dell'offerta formativa previste dall'art. 1, co 7 della Legge 107 sono state così individuate dai Docenti dell'IISS Vico secondo un ordine di priorità: 1) Potenziamento Socio - Economico e per la Legalità 2) Potenziamento Linguistico 3) Potenziamento Umanistico 4) Potenziamento Scientifico 5) Potenziamento Artistico e Musicale 6) Potenziamento Laboratoriale 7) Potenziamento Motorio Relativamente al primo campo di potenziamento l'IISS Vico non trascurerà il potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziarie e di educazione all'autoimprenditorialità, manifestando unanime consenso ai programmi educativi proposti alle scuole dal MIUR per promuovere nei giovani l'interesse, la conoscenza e la consapevolezza per i temi dell' economia, della finanza e della legalità fiscale ( cfr. Nota MIUR Prot.n. 6014/2015). Didattica e metodologia - Premessa In data 26 maggio 2010 sono state pubblicate le Indicazioni Nazionali definitive relative alla Riforma della Scuola Superiore che è andata in vigore dal 1° settembre 2010 a partire dalle prime classi. Le Indicazioni nazionaIi, http://nuovilicei.indire.it- link Indicazioni nazionali, che contengono i profili in uscita dei diversi indirizzi, gli obiettivi specifici di apprendimento e indicazioni sui contenuti e sui metodi, rappresentano la declinazione disciplinare del Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione dei percorsi liceali Nella redazione delle Indicazioni, così come è avvenuto per il Profilo, si è fatto riferimento a quanto stabilito dal Processo Europeo di Lisbona e si sono definite delle linee guida che possano costituire un riferimento preciso per il lavoro degli insegnanti, valorizzandone al tempo stesso il necessario apporto personale e professionale. Esse sono state indispensabili per la programmazione didattica dei Dipartimenti e dei singoli Docenti. La Didattica per alunni DSA (con disturbi specifici di apprendimento) e ADA (diversamente abili) L’Istituto nell’ambito del suo profilo generale, rivolto alla crescita umana e culturale globale della persona, promuove nei suoi diversi indirizzi e secondo le finalità della sua matrice liceale, la dimensione formativa che trova sua espressione anche nell’individualizzazione dell’insegnamento-apprendimento all’interno del nuovo quadro riformato dei curricoli. Tale dimensione consiste nell’approccio sistemico, costituito in interventi specifici quali sostegno, supporto, rinforzo, supervisione e tutoraggio, motivazione e rimotivazione, orientamento e riorientamento, soprattutto in direzione degli studenti in difficoltà di apprendimento e/o diversamente-abili. L’azione dei docenti in team (docenti coordinatori, di sostegno, figure di supporto psicopedagogico, C.I.C etc), si svolge sempre nell’ottica del superamento delle difficoltà e nel perseguimento del successo formativo di ogni studente. Per quanto riguarda gli studenti Diversamente Abili (ADA) l’Istituto si ispira al principio generale, secondo il quale è fondamentale valorizzare le risorse e le potenzialità individuali di ciascuno, che corrispondono ai bisogni specifici della sua formazione e crescita, declinando ciò in una didattica e in curricoli personalizzati ch,e soprattutto nel corso del biennio iniziale, si pongono in continuità sia con il percorso scolastico pregresso, sia in funzione di prospettiva rispetto al progetto di vita futuro dello studente. In questo senso vengono predisposti Progetti personalizzati tendenti all’acquisizione delle competenze di base per l’assolvimento dell’obbligo scolastico alla fine del suddetto biennio, integrati a partire dal secondo biennio con percorsi di alternanza, e stage in collaborazione con soggetti esterni e strutture del territorio. Ciò viene fatto non solo supportando e sostenendo la frequenza scolastica in relazione al completamento del corso di studi quinquennale, ma anche in direzione dell’eventuale orientamento lavorativo. Per quanto riguarda gli studenti con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) da parte dell’istituto vi è la presa in carico delle situazioni specifiche e delle problematiche dello studente attraverso la predisposizione di PERCORSI DIDATTICI PERSONALIZZATI in cui vengono declinate, oltre alle metodologie personalizzate, tutte quelle misure dispensative e compensative eventualmente opportune. Tali percorsi includono anche un approccio integrato educativo-formativo che accompagni necessariamente l’intero percorso scolastico pluriennale, fin dall’iscrizione e accoglienza. In questo modo, nel rapporto di collaborazione con gli specialisti, la scuola, la famiglia e lo studente, chiamati insieme ad assolvere al patto di corresponsabilità educativa e formativa, possono concretamente concorrere al raggiungimento del successo formativo. I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Si rimanda al Regolamento di Istituto ( art. 7) - Riforma e didattica delle competenze cfr. P.O.F., sez. DIDATTICA, in http://www.liceoclassicogbvico.gov.it - I Dipartimenti disciplinari: art. 7 in Regolamento di Istituto I DIPARTIMENTI DISCIPLINARI 1. Nell'esercizio dell'autonomia organizzativa attribuita alle Istituzioni scolastiche dall'art. 5 del DPR 8 marzo 1999 n. 275, essi sono da intendere quali articolazioni funzionali del Collegio dei Docenti con la finalità di sostenere la progettazione formativa e la didattica ( cfr.Regolamento del 15 marzo 2010 recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”, art. 10, comma 2a). Le Indicazioni relative alla Riforma della Scuola Superiore ( DM n. 211/2010 ) non hanno dettato alcun modello didattico-pedagogico. Ciò favorisce la sperimentazione e lo scambio di esperienze metodologiche, valorizzando il ruolo dei docenti. La libertà dei docenti, dunque, si esprime non solo nell’arricchimento di quanto previsto nelle Indicazioni, in ragione dei percorsi che si è ritenuto più proficuo mettere in particolare rilievo e della specificità dei singoli indirizzi liceali, ma nella scelta delle strategie e delle metodologie più appropriate, la cui validità è testimoniata non dall’applicazione di qualsivoglia procedura ma dal successo educativo. 2. Il dipartimento disciplinare è composto da tutti i Docenti delle discipline d’ambito. 3. Tra le competenze dei Dipartimenti rientrano: - la definizione degli obiettivi, l'articolazione didattica della disciplina e i criteri di valutazione; - la costruzione di un archivio di verifiche; - l'indicazione di parametri comuni per la scelta dei libri di testo e dei materiali didattici; - la scelta delle modalità di verifica e la costruzione di verifiche comuni; - il confronto delle diverse proposte didattiche dei docenti in ordine alla disciplina; - la definizione delle modalità di svolgimento delle attività di recupero e/o approfondimento da svolgere nel corso dell'anno. - proposta degli obiettivi educativi d'Istituto - preparazione (o selezione tra quelli proposti dalle altre agenzie formative) di progetti culturali da eseguire nelle classi - preparazione del piano delle competenze conformi agli Assi Culturali ed alle Competenze Comuni di Cittadinanza - l'innovazione, attraverso un lavoro di ricerca e di autoaggiornamento; - la promozione di proposte per l’aggiornamento e la formazione del personale. - ogni altra materia specificatamente delegata dal Collegio dei Docenti. 4. In caso di trattazione di questioni specifiche inerenti le diverse discipline,i Dipartimenti hanno facoltà di organizzarsi in sub-Dipartimenti. Le determinazioni di questi ultimi devono essere, in ogni caso, riassunte con delibera del Dipartimento. 5. Rimangono in capo al Collegio dei Docenti le competenze in materia di deliberazione degli indirizzi generali educativi dell’Istituto e in materia di deliberazione dei criteri per gli scrutini finali. 6. Ciascun Dipartimento individua un responsabile Docente Coordinatore in base all'esperienza acquisita e alla capacità di organizzare e promuovere attività di lavoro finalizzate al miglioramento della didattica. 7. I Dipartimenti disciplinari dall’A.S. 2011/2012 sono ripartiti per assi culturali: Asse Culturale dei Linguaggi Asse Culturale Storico-Sociale Asse Culturale Matematico Asse Culturale Scientifico – Tecnologico 8. I Dipartimenti disciplinari nell’A.S. 2015/2016 stabiliscono che il termine delle interrogazioni per il primo trimestre è fissato al 12 dicembre 2015; per il secondo pentamestre è fissato al 6 giugno 2016. I Dipartimenti, inoltre, accolgono e fanno proprio l’indirizzo del Dirigente Scolastico, Prof.ssa Teresa De Caprio, a non prevedere interrogazioni programmate nello spirito di una didattica processuale. - Regolamento dei Dipartimenti disciplinari I Dipartimenti hanno lo scopo di: I ndividuare e raggiungere gli obiettivi trasversali agli assi culturali A cquisire una dimensione più operativa, flessibile e dinamica R ealizzare le fasi istruttorie di procedure complesse V alorizzare le competenze specifiche dei docenti La loro istituzione assume una valenza strategica per valorizzare non solo la dimensione collegiale e cooperativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di insegnamento-apprendimento, ma anche la loro professionalità. Essi costituiscono la partizione del Collegio dei Docenti e si articolano per aree disciplinari, al fine di dare sostegno alla didattica e alla progettazione formativa. Quale articolazione funzionale del C. D. hanno il compito di vagliare e recepire gli indirizzi espressi dal CTS per assicurare la coerenza delle programmazioni dei CdC con la progettazione d’Istituto. I Dipartimenti sono una sede deputata alla ricerca, alle scelte didattico – metodologiche e all’ampliamento della comunicazione in merito ai saperi disciplinari, curano la diffusione interna della documentazione educativa, allo scopo di favorire scambi di informazioni, di esperienze e di materiali didattici con il compito di concordare scelte comuni e condivise circa il valore formativo delle proposte didattiche . Sono il luogo di confronto tra insegnanti dell’area disciplinare in merito alla programmazione didattica, alla scelta dei libri di testo e sussidi didattici ecc. nel rispetto della libertà di insegnamento e della normativa vigente. A questo proposito le singole discipline non afferiscono necessariamente ad una singola area culturale, secondo uno schema rigido e prefissato, ma in una prospettiva di didattica flessibile e onnicomprensiva, possono collocarsi in diversi ambiti, a seconda del contesto di indirizzo, del curricolo, del percorso modulare. I lavori vengono coordinati da un docente nominato dal Dirigente scolastico, sentito il Collegio dei Docenti. Art. 1 Composizione I Dipartimenti sono composti dai docenti, raggruppati per assi culturali o aree disciplinari, che rappresentano le varie discipline trasversalmente e ne indirizzano e sistematizzano le finalità nei diversi corsi di studio. La loro composizione potrà essere modificata tenendo conto delle varie esigenze e realtà, nonché dei diversi progetti posti in essere dall’istituzione scolastica. I responsabili dei Dipartimenti si dovranno incontrare una volta l’anno per programmare le attività da svolgere nelle riunioni. Art. 2 Compiti del Dipartimento a) accogliere e rielaborare le indicazioni e le proposte del Collegio dei docenti e interagire con tale organismo, in modo da contribuire a fornire agli studenti competenze culturali di base piu’ ampie e piu’ rispondenti alle esigenze espresse dal mondo produttivo e del lavoro per l’attuazione della cittadinanza attiva b) promuovere strategie didattiche condivise e valorizzare l’azione di progettazione dei docenti, nella ricerca educativa e didattica, che programmano le loro attività sulla base degli obiettivi indicati nel POF c) definire il valore formativo dell’area disciplinare per assi culturali d) Individuare le conoscenze, le abilità e le competenze in uscita rispettivamente nel primo, secondo biennio e quinto anno, tenuto conto della specificità degli indirizzi e) definire gli standard minimi richiesti a livello di conoscenze e competenze f) indicare le linee guida delle programmazioni didattiche di classe e dei singoli docenti attraverso moduli integrati definire curriculare individuando e dando criteri di uniformità al numero di ore necessarie per lo svolgimento delle prove scritte nelle discipline in cui siano previste g) raccordare l’area d’istruzione generale e l’area d’indirizzo in funzione del profilo in uscita; h) concordare e adottare nuove strategie di insegnamento secondo una didattica laboratoriale sulla base della ricerca-azione del gruppo e mediante l’alternanza scuola/lavoro i) definire i criteri della valutazione per competenze j) progettare e coordinare lo svolgimento di prove di verifica disciplinari comuni : in ingresso e in uscita per il 1° e il 2° biennio k) progettare interventi di recupero e sostegno didattico l)proporre l’adozione di libri di testo , di sussidi e dei materiali didattici m) proporre percorsi formativi per una didattica disciplinare orientativa n) proporre percorsi di autoaggiornamento, aggiornamento, formazione Art. 3 Funzionamento del dipartimento Le riunioni dipartimentali si svolgono almeno in 4 momenti dell’Anno Scolastico: 1^ riunione per ASSI CULTURALI (prima dell’inizio delle attività didattiche e successivamente all’incontro dei responsabili dei dipartimenti per programmare le attività da svolgere nelle riunioni). - definire gli obiettivi partendo dall’analisi delle competenze per approdare alla individuazione delle abilità e delle conoscenze (1° biennio, 2° biennio e 5° anno settore economico e tecnologico) - definire gli obiettivi partendo dalla individuazione delle conoscenze per approdare alle competenze (settore linguistico) - definire i livelli di apprendimento in base al profilo professionale - progettare e coordinare lo svolgimento di prove di verifica disciplinari comuni in ingresso e di prove di verifica di competenza in uscita per il primo Biennio - individuare compiti in base alle specifiche competenze dei docenti: organizzative, informatiche, giuridiche, ecc. al fine di valorizzare le singole professionalità. 2^ riunione PER AMBITI DISCIPLINARI (inizio attività didattiche): - operare le scelte didattiche che, in base all’analisi delle macroaree, definiscono le singole competenze delle varie discipline proponendo percorsi formativi per una Didattica disciplinare orientativa (elaborazione moduli integrati) - proporre percorsi di autoaggiornamento / aggiornamento, formazione (anche alla luce delle attività progettuali deliberate). 3^ riunione per ASSI CULTURALI (prima delle programmazioni dei CdC e di quelle individuali): - analizzare le proposte dei moduli integrati interdisciplinari prodotti dai docenti - individuare le tipologie di prove e/o di attività adeguate alla verifica delle singole competenze - creare un archivio ed una banca dati di proposte didattiche integrate fruibile dai docenti - progettare interventi di recupero e sostegno didattico 4^ riunione per ASSI CULTURALI (presumibilmente marzo): -revisionare le programmazioni didattiche/moduli integrati -effettuare il monitoraggio sullo sviluppo dei percorsi formativi -proporre l’adozione di libri di testo , di sussidi e dei materiali didattici - individuare e analizzare i livelli di apprendimento in base al profilo professionale Le sedute vengono verbalizzate; il verbale, una volta approvato e firmato dal coordinatore, viene inviato al Dirigente Scolastico e successivamente pubblicato sul sito dell’Istituto Art. 4 Compiti del coordinatore e/o dei referenti per assi culturali a) d'intesa con il Dirigente scolastico presiede le riunioni del Dipartimento programmate dal Piano annuale delle attività b) collabora con la dirigenza e i colleghi c) programma le attività da svolgere nelle riunioni d) nomina il segretario che provvederà alla verbalizzazione della seduta e) suddivide, ove lo ritenga necessario, il gruppo di lavoro dipartimentale in sottogruppi f) raccoglie la documentazione prodotta dal Dipartimento consegnandone copia al Dirigente Scolastico e mettendola a disposizione di tutti i docenti g) è punto di riferimento per i docenti del proprio dipartimento come mediatore delle istanze di ciascun docente, garante del funzionamento, della correttezza e della trasparenza del dipartimento; h) su propria iniziativa o su richiesta motivata espressa dalla maggioranza dei docenti del dipartimento, può richiederne la convocazione. Art. 5 Modalità di svolgimento della prima riunione dell’Anno Scolastico Ciascun gruppo designerà il docente per dipartimento disciplinare che presiederà i lavori e svolgerà le funzioni di referente del gruppo dipartimentale per tutto l’anno scolastico; i gruppi predisporranno, la programmazione didattica dipartimentale per disciplina e per assi culturali; concorderanno i punti nodali e i tempi di sviluppo dei programmi, le metodologie più opportune, i collegamenti biennio-triennio, i lavori interdisciplinari, le attività integrative, i criteri di valutazione e la formulazione di opportune griglie di valutazione, e per la certificazione di competenza del biennio; gli itinerari comuni dei viaggi di istruzione, e tutto quanto sarà ritenuto necessario per una proficua attività didattica. Entro cinque giorni dovrà essere consegnata la programmazione dipartimentale concordata. Art. 6 Ripartizione dipartimenti per assi culturali Asse Culturale dei Linguaggi: L’Asse dei Linguaggi, che si articola nelle discipline Italiano, Latino, Greco Lingue straniere, Arte, ha la finalità di sviluppare nei ragazzi la capacità di comunicare integrando diversi linguaggi come strumento fondamentale per acquisire nuove conoscenze e per interpretare la realtà in modo autonomo. Asse Culturale Storico-Sociale: L’Asse delle Scienze Umane e Storiche coinvolge nel dialogo educativo le seguenti discipline: Storia, Diritto, Filosofia, Religione. Esso permette l’integrazione trasversale dei saperi che possano contribuire alla consapevolezza del sapere, saper fare, saper essere nei giovani studenti dell’Istituto. Asse Culturale Matematico: L’Asse Matematico si articola nelle discipline di Matematica e Fisica e ha l’obiettivo principale di fornire agli studenti gli strumenti necessari per orientarsi nei diversi ambiti cognitivi del mondo contemporaneo sempre più caratterizzato dalla presenza di situazioni problematiche che richiedono un approccio di tipo scientifico. Asse Culturale Scientifico-Tecnologico: L’Asse Scientifico-Tecnologico, che si articola nelle discipline di Scienze della Terra, Chimica, Biologia, Educazione Fisica , ha l’obiettivo di facilitare lo studente nell’esplorazione del mondo circostante, per osservarne i fenomeni e comprendere il valore della conoscenza del mondo naturale e di quello delle attività umane come parte integrante della sua formazione globale. - Regolamento delle Visite guidate e dei Viaggi di istruzione http://www.liceoclassicogbvico.gov.it/images/Regolamento%20di%20istituto%20%2020 14-15.pdf Articolazione dell’offerta formativa L’offerta formativa si articolerà secondo la seguente organizzazione dell’orario: A. Orario antimeridiano Lezioni in aula. (lezioni frontali, dibattiti in classe, ricerca-azione, lavori di gruppo). Lezioni in laboratorio. Curricolo territoriale (quota di flessibilità del 20%). Interventi di recupero e di sostegno (quota di flessibilità del 20%). Interventi a sostegno dell’innalzamento dell’obbligo scolastico (quota di flessibilità del 20%). B. Orario pomeridiano Attività integrative (interventi di recupero e di sostegno; interventi a sostegno dell’innalzamento dell’obbligo scolastico). Attività opzionali. Attività extracurricolari. C. Orario estivo (antimeridiano e pomeridiano) Interventi di recupero. L’a.s. 2015/2016 sarà articolato in un trimestre ed in un pentamestre, con valutazione intermedia nel mese di marzo. L’orario giornaliero si articolerà dalle 8.15 alle 14.15, per andare incontro alle esigenze di trasporto pubblico degli studenti pendolari. Pertanto la scansione dell’orario delle lezioni sarà la seguente: I ora 8:15 – 9:15 II ora 9:15 – 10:15 III ora 10:15 – 11:15 IV ora 11:15 – 12:15 V ora 12:15 – 13:15 VI ora 13:15 – 14:15. Viene introdotta, tenendo conto delle esigenze degli studenti, la ricreazione di un quarto d’ora dalle ore 11:00 alle ore 11:15 (Cfr. Regolamento generale d’Istituto, art. 8) Orientamento Nell’ambito dell’attuale processo di riforma e di rinnovamento del sistema scolastico italiano, l’orientamento assume un ruolo centrale. Esso si connota sia come attività a sé stante che si esplica nella triplice direzione della consulenza, della formazione e dell’informazione, sia come valore aggiunto all’espletamento della normale attività didattica che deve potersi strutturare in forma orientante, all’interno di ciascuna disciplina, per favorire il processo di sviluppo integrale dello studente. È proprio in quest’ottica che si colloca uno degli obiettivi fondamentali perseguiti dalla riforma, finalizzata alla realizzazione piena del diritto allo studio dello studente: con l’estensione dell’obbligo scolastico e formativo, l’area privilegiata dell’orientamento si viene a collocare nel punto di snodo tra il ciclo primario e quello secondario, nella delicata fase adolescenziale dello studente, bisognosa di interventi e sostegni volti al rafforzamento della scelta formativa e professionale. L’orientamento scolastico, come quello universitario, diventa un servizio delicato che non è stato istituito solamente per prevenire abbandoni o ripetenze, che pure rappresentano un fenomeno negativo del nostro sistema, ma presuppone interventi costanti e continui diretti ad assecondare le aspirazioni di ogni soggetto che intende realizzare un progetto di vita e di lavoro. La formazione culturale e professionale è un processo continuo che si protrae per tutta la durata degli studi e per tutto l’arco della vita lavorativa. I laboratori orientativi, che prevedono per esempio un pacchetto di lezioni da svolgere presso le scuole medie del territorio e con l’ausilio di docenti universitari, sono inseriti all’interno del curriculum di studi: essi educano a compiere scelte, a sviluppare la progettualità e la responsabilità, e consentono agli alunni di mettere alla prova le proprie capacità e ad acquisire fiducia in se stessi. Attività di orientamento in entrata: contatti dei referenti con le scuole medie del territorio, presentazione delle attività del Liceo mediante incontri-confronti con i ragazzi, diffusione di opuscoli relativi alle attività in corso, visite guidate all’istituto e coinvolgimento degli alunni in lezioni e attività in classe. Attività di orientamento in uscita: monitoraggio presso gli alunni delle classi quarte e quinte, quadro riassuntivo delle scelte espresse, contatti con le sedi universitarie e le diverse facoltà, partecipazione di tutti gli alunni delle quinte alla presentazione dei corsi di laurea presso le sedi universitarie campane, interventi presso il Liceo dei referenti delle facoltà, distribuzione di materiale illustrativo. L'Istituto, inoltre, organizza attività integrative consistenti in : corsi di recupero e potenziamento per permettere agli studenti di superare difficoltà manifestate nel corso dell’anno; corsi di eccellenza per approfondimento e ampliamento degli orizzonti culturali; sportello per il miglioramento dell’offerta formativa. Integrazione scolastica di alunni in situazione di handicap L’istituto, che si apre a tutte le tipologie di utenza, garantisce l’integrazione degli alunni portatori di handicap nel rispetto delle norme di legge e con l’ ausilio dell’ intervento specializzato in grado di fornire a ciascun allievo gli strumenti e le metodologie poste alla base del sapere, nonché le risorse culturali di cui egli ha bisogno in termini di contenuti formali, aiutando l’ alunno portatore di handicap a conseguire progressivamente obiettivi di autonomia , di acquisizione di competenze e abilità (motorie, percettive, cognitive, comunicative, espressive) e di conquista degli strumenti operativi di base (linguistici e matematici). Accanto al gruppo dei docenti specializzati vi è naturalmente quello dei docenti curriculari; insieme pianificheranno un intervento educativo e didattico adeguato, alla cui definizione provvederanno, ognuno per la parte di competenza, gli operatori dell’A.S.L., degli enti locali e della scuola, con la collaborazione dei genitori. I successivi itinerari di preparazione dell’attività scolastica saranno indirizzati a rendere gli obiettivi e gli interventi educativi e didattici quanto più possibile adeguati alle esigenze e potenzialità evidenziate nella “diagnosi funzionale” dell’alunno e daranno luogo all’elaborazione di un P.E.P. - “Progetto Educativo Personalizzato” - bene inserito nella programmazione educativa e didattica. Per gli alunni portatori di handicap fisico o sensoriale, l’accertamento della preparazione e le prove d’esame non si differenziano per i contenuti ma per le modalità, per cui relativamente alla specificità della minorazione, prevede la possibilità di: somministrare “prove equipollenti”; concedere “tempi più lunghi”; consentire “la presenza di assistenti per l’autonomia e la comunicazione” al fine di accertare il livello di preparazione non rilevabile / evidenziabile attraverso un colloquio o prove scritte tradizionali. Gli alunni con handicap psichico, o comunque valutati in modo differenziato, svolgeranno prove relative ai contenuti della programmazione individualizzata e verrà loro rilasciato un attestato delle competenze effettivamente acquisite utilizzabile come “credito formativo” per la frequenza di appositi corsi di formazione professionale e spendibile nell’ambito della Regione (O.M. 266/97). Il rispetto dell’alunno, l’importanza del rapporto educativo, gli interventi finalizzati al recupero dello svantaggio, costituiscono le condizioni e le coordinate fondamentali dell’azione di sostegno che l'IISS “Vico” attua attraverso le seguenti modalità: Eliminazione o superamento delle barriere architettoniche (art.24 L.104/92); Presenza del docente specializzato, che riveste un ruolo fondamentale nella didattica del disabile e quale punto, momento di raccordo tra scuola e famiglia; Utilizzazione delle risorse quali: a) gruppi di lavoro interistituzionali provinciali previsti dall’art.15 L.104/92, all’interno dei quali compaiono competenze diversificate tali da realizzare interventi integrati e mirati; b) il gruppo, questa volta inteso quale comunità dei docenti, dei docenti specializzati, dei familiari e assistenti sociali; c) materiali forniti dal Comune; Aggiornamento della Diagnosi funzionale (certificazione sanitaria o “attestazione diagnostica”), fondamentale in quanto ad essa fa seguito la stesura del profilo dinamico-funzionale, ai fini della formulazione del P.E.P. , il quale profilo rileva “le potenzialità di recupero, le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona handicappata”. (art.12 comma 5 L.104/92) Utilizzazione di strategie quali: a) il lavoro di gruppo, perché non c’è sviluppo al di fuori della socializzazione; il lavoro di gruppo crea le condizioni favorevoli per lo sviluppo delle singole individualità ed è particolarmente rispondente alle esigenze ed alle possibilità di integrazione dei soggetti in difficoltà; il gruppo, aperto e flessibile, rappresenta indubbiamente la struttura privilegiata delle relazioni interpersonali a partire dalle quali e possibile realizzare interventi educativi; b) lezioni interattive; c) ricerche di gruppo le quali favoriscono senz’altro l’incontro con gli altri e stabiliscono inoltre un punto di contatto a livello contenutistico; Utilizzazione di attrezzature quali: ausili informatici, palestra, attrezzature e strumenti dei laboratori presenti in Istituto. I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) : cfr P.O.F., sez. DIDATTICA, in www.liceoclassicogbvico.gov.it) + http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa e http://www.aiditalia.org/it/salerno.html Progetti e Attività integrative ed extracurriculari PROGETTI Le attività denominate “Progetti” rappresentano un arricchimento dell’offerta formativa, che corrisponda alle motivazioni dei giovani, ne promuova l’assimilazione delle conoscenze, ne potenzi capacità e abilità attraverso l’acquisizione di competenze trasversali; esse sono funzionali ad una didattica mirata allo sviluppo della creatività dell’alunno e alla valorizzazione delle eccellenze. L'ampliamento dell'offerta formativa viene curato in orario extra-curricolare con i seguenti Progetti: 1. XX Certamen Vergilianum 2.IX Tenzone dantesca ,Gara internazionale di memoria poetica, e Premio Blake 3. C.I.C 4. ECDL 5.Certificazione linguistica PET B1 – Inglese 6.Certificazione FCE B2 – Inglese Cambridge University 7.Certificazione linguistica DELF B1 Francese 8.Certificazione linguistica DELF B2- Francese 9.Certificazione linguistica DELE B1 Spagnolo 10.Certificazione linguistica DELE B2 Spagnolo 11.Certificazione linguistica B1 Inglese per docenti interni ed esterni 12. Le parole e le cose 2 . Filosofia e forme di vita. 13. Progetto Biblioteca 14. PercorriAmo il libro e Incontro con l'Autore ( cfr. Appendice) 15. Sport a scuola, attività sportiva pomeridiana 16. Rinnovo del Centro sportivo scolastico 17. Autoguida digitale, commento di un'opera d'arte in lingua 18. Laboratorio artistico. 19. Didattica museale 20. Arte e cultura del territorio 21. On Stage 22.Costruiamo il giornale 23. Leggere rende liberi, a cura di Artenauta Teatro 24. Fronte/Retore, Gara di Retorica 25. Scuola di Pace 26. Cultura vs Mafia, a cura di ANDE di Nocera Inferiore ( SA). 27. L'arte dello star bene e la dieta eu – mediterranea, a cura dell'Associazione medica Levi Bianchini. 28. Cento Scuole per l'Ambiente a cura dell'Ing. Napolitano 29. Percorsi di Logica Attività integrative ed extracurriculari In base alla normativa vigente, e in particolare alle nuove modalità di recupero dei debiti formativi entro la conclusione dell’anno scolastico e le nuove norme della valutazione finale degli alunni (D.M. n.80 del 03.10.07 e O.M. n.92 del 05.11.07), l'IISS “Vico” struttura e organizza le seguenti attività integrative: attività intracurricolari (antimeridiane) di sostegno e recupero con un modulo da svilupparsi nel primo mese di lezione per una sintetica rivisitazione dei contenuti disciplinari dell’anno precedente; in particolare, per gli alunni del primo anno, verranno verificate le conoscenze possedute e si tratteranno, se necessario, gli argomenti indispensabili per affrontare il nuovo anno. Inoltre per gli alunni che evidenziano difficoltà verranno realizzate in orario curriculare (sino al mese di gennaio) lezioni personalizzate funzionali al recupero; attività intracurriculari (antimeridiane) per il raggiungimento degli obiettivi che caratterizzano il processo di acquisizione della cittadinanza attiva: si effettuano nel corso del Primo Biennio ; attività pomeridiane di recupero delle carenze riscontrate nella valutazione del primo trimestre: a partire dalla valutazione del primo trimestre, si segnaleranno gli alunni con carenze bisognevoli di interventi integrativi di recupero, per i quali verranno attivati appositi corsi di recupero pomeridiani da Febbraio; corsi estivi di recupero: gli alunni per i quali si è adottata la sospensione del giudizio fruiranno di corsi estivi di recupero affidati, di norma, ai docenti titolari delle discipline da recuperare, in servizio presso questo Istituto. Ogni corso ha durata media di dodici ore e si svolgerà nel periodo che sarà deliberato anno per anno dal competente Collegio dei docenti. Alla fine del corso gli alunni saranno sottoposti ad opportuna verifica del raggiungimento dei saperi minimi effettuata dal Consiglio di classe. Ciò vale anche per gli alunni che eventualmente abbiano optato per la preparazione privata e/o familiare, avendo rinunciato con formale atto scritto, tramite genitori, ai Corsi di cui sopra. corsi di eccellenza per approfondire e ampliare gli orizzonti culturali (compatibilmente con la disponibilità delle risorse finanziarie); corsi di potenziamento preparatori a gare, Certamina, Olimpiadi. Uso della quota di flessibilità Il Quadro normativo D.P.R. n.275 dell’8 marzo 1999 (=Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche), in particolare art. 8, commi 3 e 4: “Nell’integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale […]. La determinazione del curricolo tiene conto delle diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, della necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di orientamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Agli studenti e alle famiglie possono essere offerte possibilità di opzione.”. D.M. n.234 del 26 giugno 2000 (=Regolamento recante norme sui curricoli delle istituzioni scolastiche), in particolare art. 3, commi 1 e 2: “La quota oraria nazionale obbligatoria dei curricoli [delle istituzioni scolastiche alle quali è stata riconosciuta autonomia a norma dell’articolo 21 della legge 15 marzo 1997 n. 59] è pari all’85% del monte ore annuale delle singole discipline di insegnamento comprese negli attuali ordinamenti e nelle relative sperimentazioni. La quota oraria obbligatoria dei predetti curricoli riservata alle singole istituzioni scolastiche è costituita dal restante 15% del monte ore annuale; tale quota potrà essere utilizzata o per confermare l’attuale assetto ordinamentale o per realizzare compensazioni tra le discipline e attività di insegnamento previste dagli attuali programmi o per introdurre nuove discipline, utilizzando i docenti in servizio nell’istituto.”. Legge n.53 del 28 marzo 2003 (=Riforma del sistema scolastico), art. 2, lettera l: “I piani di studio personalizzati, nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, contengono un nucleo fondamentale, omogeneo su base nazionale, che rispecchia la cultura, le tradizioni e l’identità nazionale, e prevedono una quota, riservata alle regioni, relativa agli aspetti di interesse specifico delle stesse, anche collegata con le realtà locali.” D.M. n.47 del 13 giugno 2006, che ha innalzato la quota di flessibilità oraria dal 15 al 20%. D.P.R n.89 del 15 marzo 2010 ( =Regolamento di riordino dei Licei), art.10, co.1,lett.c. ( esplicitazione della distribuzione della quota di flessibilità oraria delle lezioni). Attività di riferimento In base all'autonomia progettuale definita dal DPR 89/2010, art. 10, c. 1 c., di norma viene programmata una settimana di flessibilità del curricolo precedente l'inizio delle vacanze natalizie, nel corrente A.S. anche nella settimana post vacanze natalizie, mediante l'attivazione di laboratori didattico-formativi, ideati sulla scorta di esigenze didattiche e in collegamento con quelle del territorio, e di seminari su tematiche proposte dagli studenti, anche avvalendosi di personale esperto opportunamente contrattualizzato. A tale scopo risultano imprescindibili la rimodulazione dell'orario scolastico e la facoltà di scelta da parte degli studenti. A seguito della conclusione delle attività è previsto un monitoraggio a cura delle Funzioni Strumentali dell'Area l, allo scopo di integrare efficacemente i dati del bilancio sociale di questa Scuola. Nell'A.S 2014/2015, in riferimento al primo anno del primo biennio, il Collegio dei Docenti ha deliberato, e realizzato con discreto successo, la sperimentazione della flessibilità modulare "Mastery Learning" su tre livelli, Recupero, Consolidamento e Potenziamento, per le seguenti discipline divise per indirizzo: Italiano, Greco e Matematica (Classico), Italiano, Inglese e Matematica ( Linguistico). Area ricerca, sperimentazione e aggiornamento Il Collegio dei docenti, articolato in commissioni e coordinato dalla Dirigenza e dallo staff dei collaboratori e delle funzioni strumentali, si dedica a studiare e promuovere: progetti in ambito nazionale, regionale e locale, volti a esplorare possibili innovazioni riguardanti gli ordinamenti degli studi, nuovi curricoli, l’integrazione fra sistemi formativi, i processi di continuità e orientamento; la ricerca valutativa; la formazione e l’aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico; l’innovazione metodologica e disciplinare; la documentazione educativa e la sua diffusione all’interno della scuola; la flessibilità curricolare; accordi di reti di scuole, già sperimentati da questo Liceo per l’istituzione di laboratori finalizzati alla ricerca didattica e sperimentazione, alla circolazione anche attraverso rete telematica di ricerche, esperienze, documenti e informazioni, alla formazione in servizio del personale scolastico, all’orientamento scolastico e professionale; la gestione del sito web dell’Istituto; iniziative di informazione e formazione destinate ai genitori degli alunni. la collaborazione con l’Istituto italiano degli Studi filosofici di Napoli, con il Centro Studi Vichiani, con l’Istituto per gli Studi Storici e con le Università di Salerno e di Napoli. A partire dall'a.s. 2011/2012 è stata promossa la partecipazione al Seminario di informazione e sensibilizzazione sull’indagine OCSE-PISA per docenti di Matematica, Italiano e Scienze del Primo Biennio degli Istituti secondari di secondo grado. CAPITOLO 3 Area dell'organizzazione Ambito Gestionale e Organizzativo del Collegio dei Docenti Il Collegio dei docenti, che ha competenze di cui all’art. 7 D.L. 297/94 comma 2, (http://www.liceoclassicogbvico.gov.it/images/ Regolamento%20di%20istituto%20%202014-15.pdf), è presieduto dal Dirigente scolastico, prof. ssa Teresa De Caprio, si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce ogni volta che il dirigente ne ravvisi la necessità o quando ne faccia richiesta almeno un terzo dei suoi componenti; esso si può articolare in Dipartimenti distinti per aree disciplinari e in Commissioni. Le riunioni dei Dipartimenti e delle Commissioni rientrano nel monte di ore assegnate alle attività degli OO.CC. - COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Il Dirigente all’inizio dell’anno scolastico designa due collaboratori tra cui sceglie il vicario, che lo sostituirà in caso di sua assenza o impedimento; il Collegio dei docenti, su proposta del D.S., individua il fiduciario del Liceo Linguistico Per l’A.S. in corso sono designati i seguenti collaboratori: 1. prof. Maurizio Grimaldi Collaboratore con delega alla sostituzione del DS 2. prof.ssa Vincenza Russo Collaboratore 3. Prof.ssa Giuditta Capo - Prof.ssa T.M. Ferraioli - Prof. G. Fimiani Liceo Linguistico Fiduciari - FUNZIONI STRUMENTALI Il Collegio dei docenti individua e struttura le seguenti aree funzionali al piano dell’offerta formativa coordinate ciascuna da una figura Funzione Strumentale: Area 1 Elaborazione e aggiornamento P.O.F. + sostegno lavoro Docenti: Prof.ssa Sessa A.- Centrale-; Prof. Fimiani G. - Plesso. Area 2 Sostegno agli studenti nella realizzazione di attività parascolastiche ed extrascoscolastiche: Prof.ssa R. Errichiello - Centrale-; Prof.ssa Ferraioli M. T. - Plesso. Area 3 Orientamento in entrata: Prof.ssa Forino C. - Centrale + Plesso; Orientamento in uscita: Prof.ssa Senatore B. - Centrale + Plesso. Area 4 Realizzazione di progetti formativi di intesa con enti ed istituzioni esterni : Prof.ssa G. Pecoraro – Centrale; Prof. Romano A. - Plesso. - INCARICHI SPECIALI E RESPONSABILI DI LABORATORIO E BIBLIOTECA Sono attribuiti nel Collegio dei docenti, all’inizio di ogni anno scolastico, i seguenti ambiti di responsabilità: Organizzazione IDEI; Progetto sicurezza e Piano di evacuazione (RSPP); Attrezzature tecnologiche e multimediali e relativi laboratori; Supporto alla didattica multimediale e produzione programmi; Collegamenti in rete e sito Web; Borsa di studio “Nika Petti”; Servizio biblioteca; Responsabili attività motorie. Laboratorio di Fisica; Laboratorio di Scienze; Laboratorio Linguistico; Laboratorio di Informatica; Biblioteca. Commissione per l'Orientamento Commissione per i Viaggi di Istruzione - CONSIGLI DI CLASSE I consigli di classe, le cui competenze sono definite dall’art. 5 del D.L. 297/94, si riuniscono secondo il calendario predisposto dal Dirigente scolastico. Le attività sono coordinate, su delega del Dirigente, dal Docente coordinatore di classe. Ogni Docente in qualità di Coordinatore di classe: - Presiede le riunioni del Consiglio di Classe ove espressamente delegato - Cura i rapporti con le famiglie - Cura il coordinamento delle iniziative curriculari ed extracurriculari - Mantiene puntuale registro delle assenze e dei ritardi - Cura la corretta procedura delle autorizzazioni, ove previste - Verbahzza le riunioni del Consiglio di Classe. - CONSIGLIO D’ISTITUTO Il Consiglio di Istituto, definito dal D.L. 297/94, si compone per il nostro Istituto di 8 docenti, 4 genitori, 4 alunni, 2 componenti ATA e dal Dirigente Scolastico. Servizi Generali e Amministrativi Direttore Servizi Generali e Amministrativi Dott.ssa Alfonsina Montefusco Il presente Piano dell’Offerta Formativa, tenuto conto delle finalità e degli obiettivi che l’Istituzione scolastica intende perseguire, delle esigenze amministrative e didattiche, nonché delle competenze del personale in servizio, organizza come di seguito i servizi generali e amministrativi: "Svolge attività lavorativa di rilevante complessità ed avente rilevanza esterna. Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativocontabili e ne cura l'organizzazione svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Organizza autonomamente l'attività del personale ATA nell'ambito delle direttive del dirigente scolastico. Attribuisce al personale ATA, nell'ambito del piano delle attività, incarichi di natura organizzativa e le prestazioni eccedenti l'orario d'obbligo, quando necessario. Svolge con autonomia operativa e responsabilità diretta attività di istruzione, predisposizione e formalizzazione degli atti amministrativi e contabili; è funzionario delegato, ufficiale rogante e consegnatario dei beni mobili. Può svolgere attività di studio e di elaborazione di piani e programmi richiedenti specifica specializzazione professionale, con autonoma determinazione dei processi formativi ed attuativi. Può svolgere incarichi di attività tutoriale, di aggiornamento e formazione nei confronti del personale. Possono essergli affidati incarichi ispettivi nell'ambito delle istituzioni scolastiche" ASSISTENTE AMMINISTRATIVO “Svolge le seguenti attività specifiche con autonomia e responsabilità diretta”. Nelle istituzioni scolastiche ed educative dotate di magazzino può essere addetto, con responsabilità diretta, alla custodia, alla verifica, alla registrazione delle entrate e delle uscite del materiale e delle derrate in giacenza. Esegue attività lavorativa richiedente specifica preparazione professionale e capacità di esecuzione delle procedure anche con l'utilizzazione di strumenti di tipo informatico, pure per finalità di catalogazione. Ha competenza diretta della tenuta dell'archivio e del protocollo” Gli assistenti amministrativi svolgono i compiti amministrativo-contabili con autonomia operativa e responsabilità diretta, ma con il costante supporto fornito dal DSGA. Detti compiti (definiti analiticamente successivamente nel paragrafo "organizzazione" sono eseguiti ispirandosi a principi di flessibilità di orario e di mobilità degli operatori in possesso di competenze intercambiabili. Inoltre collaborano alla redazione e alla realizzazione dei vari progetti che si attueranno nell'istituito”. AREA PROTOCOLLO Sig.ra Consiglia ANZELMO AREA AFFARI GENERALI/CONTABILITA Sig.ra Raffaella VENEZIANO AREA PERSONALE Sig.ra Filomena SIMONETTI Coordinatore di Area Sig. Luca BUONFIGLIO AREA DIDATTICA Sig.ra Antonietta MARTORELLI Coordinatore di Area AREA DIDATTICA/AFFARI GENERALI Sig.ra Giovanna D’Alessandro L'IISS “G.B.Vico” di Nocera Inferiore ha individuato i fattori di qualità da sviluppare e rafforzare per l’efficienza dei servizi amministrativi, precisando gli impegni da assumere: FATTORI DI QUALITA’ IMPEGNI CELERITA’ DELLE Obiettivo prioritario di tutto il personale in servizio negli uffici è quello di garantire la massima celerità nello svolgimento delle attività affidate dal Direttore SGA PROCEDURE TRASPARENZA Tutto il personale amministrativo assicurerà la massima informazione sulle materie di interesse dell’utenza rilasciando eventuale copia di documenti, a norma delle disposizioni che regolano i rapporti tra la Pubblica Amministrazione ed i cittadini PRIVACY Nel rispetto di quanto stabilito al fattore “trasparenza”, il personale amministrativo assicura, nello svolgimento del proprio lavoro, il rispetto di tutte le norme relative alla tutela dei dati forniti dal personale e dall’utenza. INFORMATIZZAZIONE DEI SERVIZI E’ attiva la casella di posta elettronica certificata. Il valore della PEC è equiparabile a quello di una raccomandata con ricevuta di ritorno; Tutte le comunicazioni al personale e alle famiglie vengono effettuate tramite mail e/o tramite sms nel rispetto della legge 135/2012 “Spending review” Durante l’orario di sportello, il personale addetto si dedicherà prioritariamente a rispondere alle istanze dell’utenza. In ogni caso i tempi di attesa non superano i 10 minuti, fatta eccezione dei momenti di maggior affluenza (iscrizione – esami etc) TEMPI DI ATTESA AGLI SPORTELLI Modalità di svolgimento - Gli Uffici di segreteria rimangono aperti al pubblico: tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 11.30 utenza interna tutti i giorni dalle ore 11.30 alle ore 12.30 utenza interna ed esterna martedì e giovedì anche in orario pomeridiano dalle ore 16.00 alle ore 17.30 dal termine delle lezioni fino al 10 Settembre, gli Uffici sono aperti al pubblico esclusivamente in orario antimeridiano ASSISTENTE TECNICO Svolge conduzione tecnica dei laboratori, officine e reparti di lavorazione, garantendone l’efficienza e la funzionalità. Fornisce supporto tecnico allo svolgimento elle attività didattiche. Guida degli autoveicoli e loro manutenzione ordinaria. Assolve ai servizi esterni connessi con il proprio lavoro Sig.ra Annunziata AITELLA COLLABORATORE SCOLASTICO Esegue, nell'ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure ben definite che richiedono preparazione non specialistica. E' addetto ai servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche e durante la ricreazione, e del pubblico; di pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi; di vigilanza sugli alunni, compresa l’ordinaria vigilanza e l’assistenza necessaria durante il pasto nelle mense scolastiche, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici, di collaborazione con i docenti. Presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell'accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell'uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall'art. 47. VIVIANI Carmelina CALIFANO Guglielmina SEDE CENTRALE ROMANO Alfonso NASTRI Flavia GAMBARDELLA Gaetano LUONGO Pasquale VITALIANO Lucia BELLINI Aldo FIORE Rosa GALLO Maria Rosaria PLESSO VIA DE CURTIS LAUDATI Gioacchino MADONNA Salvatore CANTARELLA Annamaria L’organizzazione del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, sarà mirata al raggiungimento di risultati, in funzione degli obiettivi specifici, che possono essere ricondotti ai seguenti descrittori tematici:: PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’ GESTIONE PERSONALE Definizione del programma di lavoro da cui risulti: la suddivisione e l’assegnazione dei compiti; le attività specifiche assegnate a ciascun unità di personale; l’orario di servizio; i criteri e modalità di articolazione del lavoro; l’individuazione di responsabili di settore e/o di singole procedure; l’esplicitazione delle modalità per la comunicazione interna DEL Valorizzazione delle risorse attraverso l’esplicitazione di indicazioni operative in relazione ai compiti assegnati ed alle GESTIONE AMMINISTRATIVA DEONTOLOGIA PROFESSIONALE procedure individuate, la costruzione di strumenti per monitorare e valutare le azioni, la pianificazione e la documentazione di incontri/assemblee periodiche. In particolare, gli Assistenti Amministrativi, chiamati ad operare in autonomia, saranno motivati ad attivare tutte le forme ritenute necessarie per agevolare il lavoro. Il regolamento contabile delle Istituzioni Scolastiche autonome esige che il Direttore SGA lavori di concerto con il Dirigente Scolastico per l’attuazione del Programma Annuale. Pertanto, i rapporti tra le due funzioni saranno agevolati dall’effettuazione di incontri periodici per fare il punto della situazione e programmare interventi o azioni specifiche. Diritti e doveri del dipendente. Si richiama l’attenzione affinché tutto il personale si attenga a quanto stabilito dal contratto di lavoro e dal codice di comportamento dei dipendenti pubblici. E’ prioritario il principio del rispetto: rispetto della persona in quanto tale e del ruolo e della funzione che ricopre all’interno della scuola; rispetto delle regole e dell’ambiente di lavoro. In particolare si sottolinea l’importanza del rispetto del segreto d’ufficio In riferimento ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità del servizio, sarà oggetto di verifica da parte del Direttore SGA, che relazionerà al Dirigente Scolastico, per l’individuazione, all’interno del sistema, dei punti deboli da migliorare e dei punti di forza da consolidare al fine di ottimizzare le risorse e migliorare la qualità del servizio stesso Valutazione del Piano dell’offerta formativa - Progetto di autovalutazione di istituto L’autonomia funzionale degli Istituti scolastici ha introdotto mutamenti sostanziali nelle strutture formative; il primo passo è consistito nella necessità di predisporre Piani dell’Offerta formativa che rappresentassero un “progetto culturale” di riferimento per la scuola e per gli utenti in relazione alle scelte didattiche ed organizzative. La conseguenza più importante dell’introduzione del P.O.F. consiste, però, nella necessità di raccogliere dati e valutare l’efficacia delle scelte effettuate inizialmente. Ciò serve a migliorare l’efficacia delle decisioni da prendere in sede di riformulazione del P.O.F. l’anno seguente. Per questo motivo l'IISSS “G. B. Vico” ha deciso di avviare un processo di autovalutazione dell’Istituto che possa servire come base di verifica e di riprogettazione del P.O.F. negli anni successivi. Questo processo di autovalutazione persegue un duplice scopo: valutare l’efficacia delle scelte effettuate nel P.O.F. e nei vari progetti formativi realizzati nell’Istituto; misurare la qualità dell’organizzazione. - Il Processo di autovalutazione Il processo di autovalutazione attraversa quattro fasi fondamentali: valutazione dei bisogni degli utenti del servizio scolastico e delle risorse di cui dispone l’Istituto per poter soddisfare tali bisogni. Definizione del progetto di autovalutazione, tenendo conto dei limiti insiti in un processo così particolare da applicare ad una struttura complessa come la scuola. Realizzazione del progetto mettendo in atto tutte le attività previste dal piano di progetto. Valutazione dell’efficacia del modello applicato per migliorarlo e renderlo ancora più aderente alla realtà. Nel predisporre strumenti efficaci di valutazione e autovalutazione che possano essere utilizzati per il confronto con il Sistema di valutazione nazionale, si terrà conto di quanto di seguito indicato nella Nota MIUR prot. 7904 dell'1/09/2015: Da una prima lettura svolta sui RAV estratti casualmente in attesa della loro pubblicazione ufficiale, come è stato indicato nella nota del 25 giugno scorso, gli elementi di maggiore debolezza sono legati alla definizione delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi operativi. Come era prevedibile, le scuole dovranno affinare nel tempo le proprie competenze in materia di valutazione interna. Per sostenere questo percorso progressivo verso un buon rapporto di autovalutazione l'INVALSI metterà a disposizione, a breve sul proprio sito, un documento contenente un glossario dei termini più importanti ed alcune indicazioni onde favorire un uso coerente e uniforme dello strumento (http://www.invalsi.it/snv/index.php?action=documenti). APPENDICE L'alternanza Scuola - Lavoro L’alternanza è una modalità didattico-formativa, trasversale a tutti i canali del sistema scolastico-formativo, che si avvale di strumenti molto diversi tra loro, come formazione in aula, attività di laboratorio, tirocini presso aziende e/o enti pubblici e privati, visite aziendali, con l’obiettivo di avvicinare gli studenti ad una concreta realtà di lavoro, valorizzando l’esperienza lavorativa come mezzo per favorire lo sviluppo personale, sociale e professionale dei giovani. La Legge n.53 del 28 marzo 2003 e il Decreto legislativo sull’Alternanza Scuola-Lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 marzo 2005, valorizzano le esperienze di alternanza all’interno dell’istruzione e formazione di secondo grado, a partire dal quindicesimo anno di età, per la loro valenza educativa e non solo professionalizzante, utili, quindi, non solo nell’ambito della formazione professionale e degli istituti tecnici, ma anche nei Licei scientifici, classici e linguistici. L’articolo 4 della Legge assegna un ruolo istituzionale alle Camere di Commercio per le diverse fasi di progettazione, attuazione e valutazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro. Ulteriore impulso e sostegno istituzionale all’iniziativa è venuto dal Protocollo d’intesa siglato il 27 giugno 2003 con il Ministero dell’Istruzione. Obiettivo principale del Protocollo è promuovere iniziative congiunte per favorire il raccordo tra mondo della scuola e mondo della produzione, attraverso lo sviluppo di forme di collaborazione tra istituzioni scolastiche, Camere di Commercio ed imprese per la realizzazione di sperimentazioni nel campo dell’alternanza scuola-lavoro. L’Alternanza Scuola-Lavoro è tra le novità più interessanti della Legge 107/2015 ( La Buona Scuola, cfr. art 1, commi 35 – 44). L’attività di alternanza scuola lavoro (stage), già dal corrente anno scolastico, dovrà coinvolgere gli allievi di tutte le classi terze. Seguiranno gli allievi delle classi quarte e poi quelli delle classi quinte cosicché a regime interesserà stabilmente il secondo biennio ed il quinto anno di tutti i corsi di studio superiore. Per gli istituti liceali il monte orario complessivo minimo previsto è di almeno 200 h. Con Nota MIUR n. 9750 dell'8 ottobre 2015 è stata pubblicata una Guida operativa, uno strumento prezioso ricco di informazioni e di indicazioni operative per costruire percorsi di alternanza adatti alla propria scuola. L'IISS Vico è pronto a cogliere questa grande opportunità: l'alternanza scuola lavoro si pone come un grande strumento di orientamento, anche per i ragazzi che decidono di proseguire verso un percorso universitario perché permette loro di toccare con mano le realtà mutevoli che li aspettano quando si cimenteranno con il mondo del lavoro.....e di fare scelte più adeguate per il loro futuro ( Ministro Giannini). Per la progettazione didattica delle attività di alternanza scuola- lavoro si farà prioritariamente riferimento al seguente link delle “Buone pratiche” messe in atto dalle Camere di commercio nel campo dell'alternanza scuola- lavoro e della formazione in generale: http://www.ago.camcom.it/buone-pratiche/P51A0C0S0I-1O0/Progetti-segnalati-dal-sistemacamerale.htm Non sarà sottovalutata l'impresa formativa simulata, una delle modalità di realizzazione dell’alternanza scuola lavoro, attuata mediante la costituzione di un’azienda virtuale animata dagli studenti, che svolge un’attività di mercato in rete (ecommerce) e fa riferimento ad un’azienda reale (azienda tutor o madrina) che costituisce il modello di riferimento da emulare in ogni fase o ciclo di vita aziendale. Si avvale di una metodologia didattica che utilizza in modo naturale il problem solving, il learning by doing, il cooperative learning ed il role playing, costituendo un valido strumento per l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. Con essa si tende a riprodurre un ambiente simulato che consenta all’allievo di apprendere nuove competenze sotto il profilo operativo, rafforzando quelle conoscenze e competenze apprese nel corso degli studi. Gli studenti, con l’impresa formativa simulata, assumono le sembianze di giovani imprenditori e riproducono in laboratorio il modello lavorativo di un’azienda vera, apprendendo i principi di gestione attraverso il fare ( action-oriented learning). Sperimentazione nel Liceo Linguistico: Progetto Oriente Live for today, learn from yesterday, dream of tomorrow Il gruppo di intellettuali, guidato dallo scrittore franco-libanese Amin Maalouf, incaricato dal Commissario Europeo al Multilinguismo di fornire idee su come affrontare e gestire il fenomeno del multilinguismo nei paesi dell'Unione Europea, ha redatto un rapporto che è stato presentato a Bruxelles ai ministri della cultura europea il 31 gennaio 2008; questo rapporto, in estrema sintesi, suggerisce che tutti i cittadini europei dovrebbero: - conoscere e saper padroneggiare, oltre alla propria lingua madre, una lingua veicolare, che verosimilmente è destinata ad essere l'inglese; - scegliere una "lingua adottiva", che dovrebbero arrivare a padroneggiare come una seconda lingua madre, approfondendo quindi anche i contenuti della cultura che questa lingua esprime; - avere la possibilità di accedere allo studio di una qualsiasi delle molte lingue parlate in Europa, comprese anche le lingue non europee, dall'arabo all'indi, dal turco al cinese, che sono gli idiomi di importanti comunità di cittadini immigrati. Pertanto l'IISS Vico intende attivare in via sperimentale, già dal corrente Anno Scolatico, lo studio dell'arabo o del cinese nel Liceo Linguistico individuando le seguenti motivazioni a sostegno della sperimentazione: la conoscenza di una lingua orientale potrà favorire una reale comunicazione interculturale e migliorare i rapporti tra le nuove generazioni; la loro conoscenza potrà offrire ai nostri studenti opportunità professionali in vari settori, tra i quali per esempio, la mediazione culturale; la presenza nel curricolo di una di queste due lingue extraeuropee potrà formare giovani consapevoli del patrimonio del passato, sensibili alle esigenze del presente, aperti ad una visione multiculturale comprendendo come le culture occidentali e orientali siano sempre più necessariamente interagenti; la presenza nel curricolo di studi rivolti a culture extraeuropee sarà stimolo alla sperimentazione di nuovi raccordi tematici tra le discipline; l'opportunità di contatto e di scambio internazionale necessari in un mondo globalizzato, tenendo conto delle richieste di una società industriale avanzata, nella dimensione nazionale, europea e mondiale; lo studio di queste lingue potrà essere continuato ed approfondito in corsi post-diploma e presso università tradizionalmente dedite allo studio delle culture orientali. Cogliendo le sollecitazioni pervenute, l'IISS Vico è costantemente proiettato verso l’avvenire per offrire una formazione completa, attuale e utile al futuro dei suoi studenti in un contesto europeo. Parlare una o più lingue straniere è diventata una delle competenze fondamentali nel mondo del lavoro. L’inglese, sebbene sia divenuta oramai una lingua veicolare, spesso non basta per comunicare in tutti i contesti lavorativi. Negli ultimi anni, gli eventi geopolitici hanno reso fondamentale il dialogo con il mondo arabo che, inoltre, da sempre possiede una delle risorse vitali per le economie occidentali (il petrolio). Studiare per diventare traduttore può essere un’ottima idea ma anche lavorando in settori come il giornalismo e il turismo la lingua araba potrebbe rivelarsi preziosissima. In alternativa allo studio dell'arabo o del cinese, l'IISS Vico propone la sparimentazione dello studio della lingua russa, fondamentale per relazionarsi con la seconda nazione per importanza tra i paesi emergenti dopo la Cina tra i BRICS.. Incontro con l'Autore Così Francesco Petrarca nel XIV secolo, parlando dei libri, scriveva nelle Rime.: «Per me cantano e parlano; e chi mi svela i segreti della natura, chi mi dà ottimi consigli per la vita e per la morte. E v’è chi con festose parole allontana da me la tristezza» Il progetto curricolare Incontro con l'Autore, correlato al Progetto curricolare Percorriamo il libro, si colloca in un'ottica formativa volta a motivare chi nella scuola vive, lavora e desidera guardare “oltre”, consapevole della scommessa culturale ed educativa che tale ruolo investe. La scuola non ha solo il compito di favorire l’incontro tra il testo e l’allievo, ma anche di sviluppare la crescita dello studente-lettore: il piacere della lettura è qualcosa che evolve nel corso degli anni, permettendo la formazione del giovane-lettore, libero di scegliere e di capire, interessato e stimolato a conoscere autori, libri, editori e collane, che sappia comunicare le proprie esperienze di lettura. La sperimentazione di questo Progetto stimola non solo gli alunni ma anche gli insegnanti: è sicuramente uno sforzo organizzativo che va oltre la figura dell’insegnante di classe; la lettura e l’interpretazione del libro favoriscono l’uso e il collegamento con altri strumenti scolastici quali il laboratorio teatrale, l’informatica, il laboratorio di chimica e di fisica, la biblioteca. L’applicazione del Progetto permette di avvicinare gli autori ai lettori: gli scrittori che interverranno nella nostra scuola, oltre a presentare il proprio libro, potranno coinvolgere i ragazzi in modo dinamico accompagnando il commento alla lettura con proiezioni di video, dibattiti, improvvisazioni, incontri interattivi e spettacoli teatrali. La promozione della lettura si concretizza non solo nella capacità di fruizione, ma anche in quella di produzione creativa, con la nascita di piccoli e spontanei laboratori di scrittura dove si producono libri di poesie, racconti, testi teatrali, giornalino d'Istituto, che vengono curati nei testi, nelle immagini, nella veste grafica, nella rilegatura, utilizzando mezzi informatici ed anche tecniche e strumenti "più poveri". Lettura e scrittura diventano così dimensioni trasversali e presupposti indispensabili dei processi cognitivi e della crescita globale dei ragazzi. L’incontro con un autore può diventare, dunque, una delle strategie attraverso cui proporre un’immagine viva e dinamica del libro e favorire la scoperta della lettura come momento di fruizione libera e piacevole. Alla luce di queste considerazioni significativa risulterà la partecipazione dell'IISS Vico all’iniziativa “Libriamoci. Giornate di lettura nelle scuole”, promossa dal Centro per il libro e la Lettura (MiBACT) e dalla Direzione generale per lo studente (MIUR), iniziativa che vuole avvicinare alla lettura il mondo della scuola, da quella dell'infanzia alle scuole secondarie; scrittori, scienziati, autori, uomini politici, sportivi, giornalisti, artisti, personaggi della cultura e dello spettacolo così come le famiglie e la gente comune potranno entrare nelle aule scolastiche per leggere ad alta voce i libri che più li hanno appassionati. Non si scoprono nuove terre se non si accetta di perdere di vista per molto tempo la terraferma . A. Gide, Premio Nobel per la Letteratura Testo a cura del Collegio dei Docenti Revisione e realizzazione: Prof.ssa A. Sessa e Prof. G. Fimiani Supervisione: Dirigente Scolastico Prof. ssa Teresa De Caprio e Vicario Prof. M. Grimaldi Ultima revisione ottobre 2015. ALLEGATI Regolamento di Istituto http://www.liceoclassicogbvico.gov.it/images/Regolamento%20di%20istituto%20%202014-15.pdf Comportamento degli alunni e sanzioni disciplinari , Artt. 41 e 42 http://www.liceoclassicogbvico.gov.it/images/Regolamento%20di%20istituto%20%202014-15.pdf Patto educativo di corresponsabilità: in P.O.F., sez. DIDATTICA, http://www.liceoclassicogbvico.gov.it Statuto delle studentesse e degli studenti: in P.O.F., sez. DIDATTICA, http://www.liceoclassicogbvico.gov.it Griglia per l'attribuzione del voto di condotta :in P.O.F., sez. DIDATTICA, http://www.liceoclassicogbvico.gov.it Griglia per l'attribuzione del voto di profitto : in P.O.F., sez. DIDATTICA, http://www.liceoclassicogbvico.gov.it Griglie di valutazione: in P.O.F., sez. DIDATTICA, http://www.liceoclassicogbvico.gov.it Format della certificazione delle competenze in uscita dal biennio dell'obbligo della Scuola Secondaria Superiore di II Grado : in DIDATTICA, http://www.liceoclassicogbvico.gov.it