Con il Patrocinio di Sala Verdi del Conservatorio - Via Conservatorio, 12 – Milano Lunedì, 16 novembre 2015 - ore 21.00 SERIE «A» 2015/2016 QUINTETTO D’ARCHI DELLA ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI Violinista ROBERTO RANFALDI, Violinista PAOLO GIOLO, Violista GERI BROWN, Violoncellista PIERPAOLO TOSO, Contrabbassista SILVIO ALBESIANO Pianista ANDREA BACCHETTI WOLFGANG AMADEUS MOZART (1756 - 1791) Fantasia in re minore K 397 per pianoforte solo Andante (re maggiore); Adagio (la minore); Presto; Tempo primo; Allegretto (re maggiore) Rondò re maggiore K 485 per pianoforte solo Rondò. Allegro (re maggiore) Concerto n. 9 in mi bemolle maggiore K 271 “Jeunehomme Konzert” (trascr. I. Lachner) Allegro (mi bemolle maggiore); Andantino (do minore); Rondò. Presto (mi bemolle maggiore) Concerto n. 17 in sol maggiore K 453 (trascr. I. Lachner) Allegro (sol maggiore); Andante (do maggiore); Allegro (sol maggiore) QUINTETTO D’ARCHI DELL’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE RAI Nel 1931 fu fondata a Torino la prima orchestra sinfonica dell’ente radiofonico pubblico, a cui si aggiunsero le orchestre di Roma, Milano e Napoli. L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nacque nel 1994 dalla loro unificazione, divenendo una delle orchestre più prestigiose d’Italia. Dal novembre 2009 Juraj Valčuha ne è Direttore principale. Con la presenza nei palinsesti radiofonici e televisivi, ha contribuito alla diffusione del repertorio sinfonico e dell’avanguardia storica e contemporanea, ottenendo importanti riconoscimenti discografici. Dal tronco principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale si sono poi formati e distinti complessi da camera con organici variabili, che svolgono un’intensa attività concertistica, incrementata dagli appuntamenti “Le domeniche dell’Auditorium” trasmessi da Radio 3 e dalla presenza in importanti eventi istituzionali come rappresentanza dell’intera Orchestra Sinfonica. I complessi da camera formatisi in seno all’OSN Rai sono costituiti dalle prime parti e dai professori d’orchestra che spesso sono protagonisti nella Stagione Sinfonica, sostenendo parti solistiche. Ogni gruppo si propone l’obiettivo di far conoscere e apprezzare le possibilità tecniche ed espressive di ciascuno strumento e delle varie combinazioni, sfruttando la versatilità e la potenzialità dei singoli elementi, presentando un repertorio che va dal periodo classico al contemporaneo. ANDREA BACCHETTI Ha esordito a 11 anni a Milano con i Solisti Veneti diretti da Scimone. Negli anni ha incontrato e raccolto i consigli di Karajan, Magaloff, Baumgartner e Horzowski. Con Berio ha studiato e lavorato fin da quando era un bambino. Master all’Accademia di Imola con Franco Scala, borse di studio (Mozarteum Salisburgo, Yamaha Music Foundation, Londra, ecc.) gli hanno consentito di studiare con i migliori specialisti della tastiera. Dal 1998 è ospite di “Serate Musicali” - Milano. Uno dei primi concerti per “Serate” ha avuto luogo al Museo Teatrale della Scala come omaggio a Luciano Berio (presente l’Autore). Le “Serate” gli hanno ufficialmente affidato l’esecuzione dell’opera omnia di J.S. Bach (2001), ciclo quasi giunto al termine. Ha suonato con più di 50 direttori e molte orchestre internazionali; ha inciso più di 20 dischi che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti. Il recente CD “The Scarlatti Restored Manuscript” è stato premiato con l’Award dall’ICMA 2014. Suoi concerti sono trasmessi da RadioTre, BBC Radio3 (UK), Radio France, RSI (Svizzera), CBC Radio 3 (Canada), ecc. Nella scorsa stagione ha partecipato al PMF di Sapporo (su invito di Luisi), ha tenuto concerti dedicati a Berio nel ciclo “Bach Modern” del CNDM presso l’Auditorio Nacional de Musica di Madrid e a Milano per MITO, oltre a una tournèe in Belgio con la Russian Chamber Philharmonic St. Petersburg e recitals per la 50° edizione dei Festivals Internazionali di Brescia e Bergamo e Cervo. Ha partecipato al Festival Uto Ughi per Roma e alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini. Nel 2014 è tornato in Giappone, ha debuttato a Hong Kong e ha tenuto concerti in Germania, Spagna, Nuova Zelanda, Australia e Italia. Nella stagione in corso sono previsti concerti in Spagna, Messico, Corea, Polonia, Cina, Russia. ******* «Scoperto» e «proposto» da sempre dalle «Serate Musicali», è stato solista con la Praga Chamber Orchestra e con Filarmonica di Cannes, ha partecipato al Ciclo Bach con l’Orchestra di Padova e del Veneto, ha eseguito le Goldberg Variationen di Bach registrate con “Serate Musicali” e SI RACCOMANDA VIVAMENTE DI SPEGNERE I TELEFONI CELLULARI Si ricorda che è vietato registrare senza l’autorizzazione dell’Artista e dell’organizzazione «Suonare News» e le Suites francesi e quelle inglesi, inventando così un Bach «Italiano». Potrebbe essere un fatto storico e potrebbe riguardare la nostra rubrica «Pro Veritate». In collaborazione con «Serate Musicali» è stato ospite del Festival di Ravenna. Il talento di Bacchetti non è dunque sfuggito alle «Serate», che lo hanno riconosciuto senza esitazioni. Bacchetti è matematico e metafisico. Poco indulgente al «suono»? Ma è il «suono», paradossalmente, la sua materia prima, con la quale si può collegare con Horzowsky (ma è solo un esempio): medianicamente. È in grado di cogliere il dilemma ideale: «Horowitz o Horzowsky?». Tra scoperte e riabilitazioni, egli è in grado (con noi) di un discorso che faccia consecutio. Del grande Schiff, non perde una nota. Sufficientemente contro-corrente, è ospite per la ventottesima volta di «Serate Musicali». WOLFGANG AMADEUS MOZART Fantasia in re minore K 397 per pianoforte solo La composizione della Fantasia in re minore per pianoforte solo va collocata tra gennaio e dicembre del 1782, anche se il manoscritto originale del pezzo è andato perduto e di esso non c’è alcun riferimento negli scritti e nella corrispondenza dell’autore. Secondo gli studiosi mozartiani la Fantasia risente, almeno dal punto di vista formale, dell’influenza di Philipp Emanuel Bach e di Haendel, che avevano trattato più volte questo tipo di composizione un po’ rapsodica e senza gli schemi prestabiliti. Infatti il brano rientra nel genere delle improvvisazioni, realizzate dal musicista salisburghese nel corso dei suoi innumerevoli concerti pianistici, dove si dispiegavano congiuntamente l’estro inventivo e il talento virtuosistico dell'artista. L’Andante iniziale è immerso in un clima sospeso e sembra svolgersi senza un tema preciso, quasi a preparare meglio il clima espressivo dell’Adagio, così intimamente cantabile nel suo recitativo patetico, seguito da un ritornello vivace e brillante, fatto di modulazioni morbide e delicate. Ritorna quindi la frase dell’Adagio in la minore, nucleo centrale del pezzo, dove si respira un sentimento di malinconica poesia da Lied. Con il tema dell’Allegretto (un Rondò in re maggiore) muta l’atmosfera psicologica e tutto diventa più lieto e gioioso, in una varietà di brevi punteggiature ritmiche e timbriche che appartengono alla fantasia creatrice mozartiana. Certamente il brano è estremamente conciso (poco più di sei minuti di musica) e non offre spazio a un’analisi molto ampia e dettagliata, ma è rivelatore del temperamento di inesauribile freschezza pianistica di un autore che anche nelle improvvisazioni ha lasciato il segno della sua genialità. Rondò re maggiore K 485 per pianoforte solo Poche notizie si hanno in genere sulla genesi dei molti brevi brani pianistici del catalogo di Mozart, la cui nascita è legata a circostanze che rimangono nell’ombra. È questo anche il caso del Rondò in re maggiore K. 485 che non venne inserito da Mozart nel proprio catalogo personale e la cui datazione del 10 gennaio 1786 risulta dall’autografo. Si tratta di un Rondò piuttosto articolato e brillante, basato, con poche deviazioni, sulle varie fortune del capriccioso tema di base. Tuttavia il fine ricreativo è raggiunto con il ricorso a una tecnica non particolarmente impegnativa, il che lascia pensare che la pagina fosse destinata a qualche allieva o a qualche nobile “dilettante”. Concerto n. 9 in mi bemolle maggiore K 271 “Jeunehomme Konzert” (trascr. I.Lachner) Ignaz Lachner, musicista e compositore tedesco, nacque in una famiglia di musicisti a Rain am Lech nel 1807. Studiò organo, pianoforte e violino ma, per volontà paterna dovette rinunciarvi per intraprendere la carriera dell’insegnamento. Dopo la morte del padre riprese lo studio violino col virtuoso Bernhard Molique, per poi raggiungere il fratello Franz a Vienna, dove strinse amicizia con Schubert, Haydn, Mozart e Beethoven, che lo influenzarono profondamente. Nel 1826 divenne prima organista presso la Chiesa Riformata di Vienna, poi un membro dell'orchestra dell’Hofoperntheater. È stato nominato direttore musicale a Stoccarda nel 1831 e subito dopo a Monaco di Baviera; nel 1853 divenne maestro di cappella ad Amburgo e nel 1861 si trasferì allo Stadttheater di Francoforte per ricoprire lo stesso ruolo fino al 1875. Morì ad Hannover nel 1895. Noto soprattutto come direttore d'orchestra, Lachner compose una notevole quantità di musica in quasi tutti i generi. Tra le sue più note composizioni troviamo “Das letzte Fensterln” (Scene Alpine) anche se critici come Wilhelm Altmann, oggi considerano la sua musica da camera il suo miglior lavoro: i sei Trii per violino, viola e pianoforte e i sette Quartetti d'archi riscossero un enorme successo proprio per le loro affascinanti melodie. Lachner fu anche trascrittore. I suoi lavori erano destinati a un uso privato, secondo il costume del tempo, come i due Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart, nella riduzione per quintetto d’archi e pianoforte in programma questa sera. Il Concerto in mi bemolle maggiore K. 271, composto nel gennaio 1777 da un Mozart ventunenne, è un lavoro di notevole valore per la freschezza e la varietà dell’invenzione melodica e per l’armonica fusione espressiva tra solista e orchestra, come attestano nei loro libri su Mozart sia Bernhard Paumgartner che Alfred Einstein. Scritta per la pianista francese mademoiselle Jeunehomme, conosciuta dal musicista a Salisburgo e poi incontrata di nuovo a Parigi, questa composizione presenta una straordinaria ricchezza tematica sin dal primo movimento, un Allegro caratterizzato da un senso ampio e possente della costruzione tematica nel rapporto dialogante tra il pianoforte e l’orchestra, formata da due violini, viola, due oboi, due corni, violoncello e contrabbasso. Il momento di maggiore purezza lirica è l’Andantino in do minore, considerato come un grande arioso teatrale, sullo stesso piano estetico di analoghe pagine composte da Rameau e da Gluck. La melodia è carica di nobile eloquenza nel suo stile cantabile e la malinconia mozartiana sembra proiettare intorno a sé un’ombra piena di triste presagio. Nel Rondò finale, improntato ad una misurata gaiezza spirituale, si inserisce quanto mai elegante ed espressivo un minuetto in la bemolle con quattro variazioni che serve a spegnere gli umori virtuosistici del pianoforte, la cui parte presenta un impegno tecnico di indubbia difficoltà in tutti e tre i movimenti, dove non mancano uscite solistiche ornamentali. Concerto n. 17 in sol maggiore K 453 (trascr. I. Lachner) Questo lavoro fa parte del gruppo degli stupendi quattordici Concerti per pianoforte e orchestra composti da Mozart nella viva, stimolante e cordiale atmosfera artistica viennese. Essi, pur nella loro tradizionale forma in tre movimenti, si differenziano dai precedenti, prevalentemente virtuosistici, oltre che per un maggiore approfondimento inventivo, anche per un più ampio sfruttamento ai fini poetici delle possibilità di dialogo fra solista e orchestra, nell’ambito di una concezione sinfonica dell'insieme. Il pianoforte conserva il suo ruolo preponderante, ma nello stesso tempo collabora ad edificare l’architettura generale. E quando non si stacca dalla compagine strumentale per riecheggiarne, secondo i modi che gli son propri, il messaggio poetico - o per pronunciare una parola che l’orchestra riprenderà per immetterla nello svolgimento del contesto sinfonico - compie la funzione di esaltare con la sua vicinanza i colori timbrici circostanti, conferendo alla partitura una luminosità nuova, altrimenti inottenibile, e ricca di gradazioni. Nel Concerto K. 453 risulta notevolmente curata e interessante la parte del dialogo affidata agli strumenti a fiato, sì da far assumere all’opera un carattere «concertante». Scritto nell’aprile del 1784, per l'allieva Babette Ployer (che lo eseguì per gli amici nella sua villa di campagna a Döbling presso Vienna), il lavoro inizia con un brano che per il suo carattere familiare e il suo ritmo di marcia è più vicino allo spirito cordiale di un brano d’apertura d’una Serenata che non a quello pomposo di un primo tempo di Concerto. Del resto, l’intera composizione è condotta con libertà e originalità: così nell’espressivo ed elegiaco Andante si trovano delle audaci modulazioni; e l’ultimo tempo, terminante con un briosissimo e irresistibile finale da opera buffa, ha la forma, insolita per la conclusione di un Concerto, del Tema variato. INFORMIAMO CHE ALLA BIGLIETTERIA SERALE DEL CONSERVATORIO SONO DISPONIBILI, PER IL PUBBLICO DI “SERATE MUSICALI”, I BUONI SOSTA PER IL PARCHEGGIO DI VIA MASCAGNI A € 5,00 CON VALIDITÀ DI 3 ORE (20.00 - 24.00). PROSSIMI CONCERTI * Venerdì 20 novembre 2015-ore 21.00 (Salone d’Oro della Società del Giardino -Via San Paolo,10- Milano) (FUORI ABBONAMENTO) Pianista SCIPIONE SANGIOVANNI G. FRESCOBALDI Toccata n. 1 - J. S. BACH Partita n. 2 in do minore BWV 826 A. VIVALDI/S. SANGIOVANNI Estate e Inverno - B. GALUPPI Sonata n. 5 in do maggiore F. LISZT Totentanz, Parafrasi del Dies Irae INGRESSO A INVITI. Prenotazione obbligatoria (tel.02 29408039 [email protected]) Lunedì 23 novembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; A; COMBINATA 1; ORFEO 1; A1) Pianista JAN LIESIECKI W. A. MOZART Sonata n. 1 in la maggiore K 331 - F. LISZT 3 Etudes de Concert op. 144 F. MENDELSSOHN Variations sérieuses op.54 - F. CHOPIN Dodici Studi op. 25 Biglietti: Intero € 20,00 - Ridotto € 15,00 Lunedì 30 novembre 2015 – ore 21.00 (Sala Verdi del Conservatorio – Via Conservatorio, 12 – Milano) (Valido per A+F; A; COMBINATA 1; ORFEO 1; A1) «Il Genio è Donna» «Lockenhaus on Tour» Violinista VILDE FRANG - Violista JAMES BOYD Violoncellista NICOLAS ALTSTAEDT - Pianista ALEXANDER LONQUICH A. DVORAK Trio n. 3 per pianoforte e archi in fa minore op. 65 - S. VERESS Trio per archi (1954) R. STRAUSS Quartetto per pianoforte e archi in do minore op. 13 Biglietti: Intero € 25,00 - Ridotto € 20,00 «… GLI AMICI PROPONGONO …» * Martedì 17 novembre 2015 ore 21.00 (Teatro Edi del Barrio’s - Via Barona ang. Boffalora - Milano) «In collaborazione con l’Associazione Amici di Edoardo Onlus» QUINTETTO DI FIATI HERMES - DUO L'ORIGINALE E LA COPIA: MS.Külli Tomingas; Pf. LUCA SCHIEPPATI W. A. MOZART Ouverture dal Flauto magico (trasc. J. Linckelmann) - F. LISZT Le Rossignol - L.BERIO Opus number Zoo - F. SCHUBERT Die Forelle - G. MAHLER Da Des Knaben Wunderhorn: Des Antonius von Padua Fischpredigt ; Lob des hohen Verstandes - SAINT-SAENS/GODOWSKY Le Cygne - F. POULENC Bestiario, o il corteggio di Orfeo, 6 Canti su poesie di Apollinaire; Sestetto per pf. e fiati Biglietti: Intero € 10,00 - Ridotto € 5,00 * Martedì 24 novembre 2015 -ore 19.00 (Salone d’Oro della Società del Giardino-Via San Paolo,10- Milano) DUO JAZZ ALDERIGHI/TRICK «Il Jazz dalle origini agli anni Quaranta» Galà: Musica, premi, sorprese, risotto e bollicine. Contributo: € 90,00 (€ 160,00 PER 2 PERSONE) Contributo per chi è socio degli “AMICI”: € 80,00 (€ 150,00 PER 2 PERSONE) PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA CON OBBLIGO DI CONFERMA ENTRO GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE e. mail: [email protected] - telefono 02 29408039 ASSOCIAZIONE «AMICI DELLE SERATE MUSICALI» 2014/2015201 2022001122013/2014ICALI» Presidente Onorario Camilla Guarneri Piera Cattaneo Nicoletta Colombo *** Egle Da Prat Soci Fondatori Piero De Martini Carla Biancardi Maya Eisner Franco Cesa Bianchi Federico ed Elisabetta Giuseppe Ferreri Falck Emilia Lodigiani Silvana Fassati Enrico Lodigiani Donatella Fava Luisa Longhi Carlo e Anna Ferrari Stefania Montani Luisa Ferrario Gianfelice Rocca Giuliana File Finzi Luca Valtolina Maria Teresa Fontana Amici Benemeriti Bianca e Roberto Gabei Alvise Braga Illa Matilde Garelli Pepi Cima Felicia Giagnotti Fondazione Rocca Giuseppe Gislon Thierry le Tourneur d’Ison Soci Maria Clotilde Gislon Erika Rottensteiner Antonio Belloni Fernanda Giulini Società del Giardino Carla Beretta Ricci Eugenia Godani Amici Beatrice Bergamasco Ferruccio Hurle Giovanni Astrua Testori Umberto Bertelè Giovanni Iachino Maria Enrica Bonatti Elisabetta Biancardi Vincenzo Jorio Luigi Bordoni Mimma Bianchi Giuliana e Vittorio Leoni Luigi Crosti Valeria Bonfante Maurizia Leto di Priolo Roberto Fedi Isabella Bossi Fedrigotti Giuseppe Lipari Anna Ferelli Maria Brambilla Marmont Maria Giovanna Lodigiani Ugo Friedmann Giuliana Carabelli Gabriella Magistretti Jacopo Gardella Giancarlo Cason Eva Malchiodi Hans Fazzari Fedele Confalonieri Mediaset Giuseppe Barbiano di Belgiojoso Ugo Carnevali Roberto De Silva Roberto Formigoni Gaetano Galeone Società del Giardino Gianni Letta Mario Lodigiani Roberto Mazzotta Francesco Micheli Arnoldo Mosca Mondadori Silvio Garattini Robert Parienti Miriam Lanzani Mario Lodigiani Paolo Lodigiani Maria Candida Morosini Rainera e Mario Morpurgo G.B. Origoni Della Croce Adriana Ragazzi Ferrari Giovanna e Antonio Riva Elisabetta Riva Luisa Robba Giovanni Rossi Alessandro Silva Maria Giacinta Tolluto Maria Luisa Vaccari Marco Valtolina Beatrice Wehrlin «SERATE MUSICALI» AMICI STORICI Paolo Pillitteri Marina Berlusconi Fulvio Pravadelli Cecilia Falck Quirino Principe Vera e Fernanda Giulini Gianfelice Rocca Emilia Lodigiani Fondazione Rocca Maria Grazia Mazzocchi Carlo Sangalli Conservatorio G. 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