biologia come gioco Costruire con i K’Nex un modello 3-D del DNA Prof.ssa Maria Pia Garaffa I.I.S.S. A.Greppi Progetto “Scuola e casa…a misura di radon” Introduzione Realizzare un modello del DNA è un modo utile per imparare qualcosa su questa struttura complessa e unica che sta alla base delle nostre cellule. Con il gioco di costruzioni K’Nex è possibile visualizzare un modello 3-D molto accurato del DNA umano, che permette, tra l’altro, di mostrare in modo chiaro quali tipi di danni alla sua struttura possono causare le razioni ionizzanti, come quelle emesse dal gas radon. Questo giocattolo si dimostra particolarmente efficace per stimolare la curiosità per il sapere scientifico perché rende chi lo fa attore delle sue scoperte e delle sue creazioni, stimolando la voglia di imparare, comprendere e comunicare ciò che si apprende. Cos'e' il DNA e cosa fa? L'acido desossiribonucleico (DNA) e' una molecola presente in tutte le cose viventi, inclusi batteri, piante ed animali. Il DNA porta l'informazione genetica che e' ereditata, o trasmessa dai genitori alla progenie. E' responsabile del colore dei capelli, degli occhi e dalla pelle, dei lineamenti del viso, della carnagione, dell'altezza, del tipo di sangue, e di qualsiasi altra cosa che rende l'individuo unico. Il DNA contiene 4 unita' chimiche caratterizzate dalla prima lettera dei loro nomi: A (adenina), G (guanina), T(timina), e C (citosina). Queste 4 “lettere” del DNA costituiscono il codice per l'informazione genetica. Le basi azotate del DNA sono organizzate per creare messaggi, chiamati geni, che possono essere compresi dalle cellule. Questi geni contengono l'informazione per costruire le proteine, responsabili per quasi la totalita' delle strutture e funzioni del corpo; un gene contiene tutte le informazioni necessarie per costruire una proteina. Materiale occorrente Procurarsi il kit della K’Nex DNA Replication & Transcription e, seguendo le indicazioni dal manuale allegato, prendere dalla scatola i seguenti pezzi 17 basi azotate di Adenina (C5H5N5) 8 basi azotate di Timina (C5H6N2O2) 17 basi azotate di Guanina (C5H5N5O) 17 basi azotate di Citosina (C4H5N3O) 33 gruppi fosfati (PO43-) 10 legami idrogeno tripli 8 legami idrogeno doppi 25 parti di gruppi fosfati (PO43-) 2 filamenti rossi 3 supporti per la struttura 17 elementi di deossiribosio (C5H10O4) 3 tappini rossi 6 tappini viola Un tubo flessibile viola lungo 154cm per la struttura centrale del DNA Procedimento Per prima cosa si apre il kit di costruzione del DNA e si estraggono tutti gli elementi neccessari alla costruzione e il libretto illustrativo. Dopo aver suddiviso i pezzi del kit secondo tipologia comune, si può iniziare a costruire il modellino. Si iniziano ad assemblare le basi azotate facendo attenzione che l'Adenina sia appaiata solo con la Timina e la Citosina sia appaiata soltanto con la Guanina. Tra una base azotata e l'altra bisogna inserire un ponte idrogeno ricordando che tra Adenina e Timina è presente un doppio legame e tra Citosina e Guanina un triplo legame. Nell’ immagine in basso sono mostrati i corretti appaiamenti tra le basi azotate. Figura 1. Complesso Adenina-Timina Figura 2: Complesso Guanina-Citosina Una volta assemblate correttamente le basi azotate, si possono unire all’elemento rappresentante lo zucchero pentoso del DNA, il deossiribosio. Per completare il nucleotide, in questo caso deossiribonucleotide è necessario aggiungere il pezzo del kit che rappresenta il gruppo fosfato, attaccando quest’ultimo come se fosse una clip alla rispettiva asticella (vedi figura 3). Una volta completato il primo filamento (arbitrario il fatto di costruire prima il filamento sinistro o il destro) si ripete la stessa procedura per il secondo. Ora che si è formata la struttura piana del DNA, attraverso i già presenti fori nelle asticelle dei legami a ponti idrogeno, si fa scorrere il filamento di supporto della struttura. Eventualmente si possono effettuare con la metà dei pezzi due doppi filamenti, in cui poi nel primo viene infilato il supporto rigido, e nel secondo viene inserito il tubo sempre di supporto ma flessibile, così da garantire una maggiore versatilità nell’allocazione del modellino finito. Successivamente al posizionamento dei supporti centrali si ruota l’intera struttura affinché il modellino possa assumere la caratteristica disposizione a doppia elica. Si raccomanda di fare attenzione nel ruotare la struttura, essendo composta principalmente da parti semimovibili, ma pur sempre rigide e in plastica. Una volta ruotato il modellino più rigido si può utilizzare l’apposito supporto fornito nel kit per posizionarlo verticalmente su qualsiasi superficie, mentre per il modellino flessibile si possono utilizzare i tappini forniti nel kit per bloccare la struttura nella disposizione desiderata. Osservazioni Il modellino costruito mostra in maniera semplificata la struttura di un segmento casuale del DNA umano, sottolineando l’importanza del corretto appaiamento delle basi azotate, degli zuccheri e dei gruppi fosfati al suo interno. Conclusioni Alla fine dell’esperienza sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati, in quanto è stato possibile costruire una versione tridimensionale del DNA fedele alla realtà. Questo modello tridimensionale fa comprendere agli alunni i danni che il decadimento del gas radon può provocare sul dna tramite le sue radiazioni alfa altamente ionizzanti. Nei polmoni le particelle alfa che si liberano in seguito al decadimento del radon e della sua progenie possono danneggiare il DNA e l’RNA delle cellule. Se i naturali meccanismi di riparazione degli acidi nucleici (DNA e RNA) non sono in grado di riparare tutti i danni causati da queste radiazioni alfa allora vi è la possibilità che il tutto possa portare alla formazione di un tumore ai polmoni.