81,9(56,7$¶'(*/,678',',),5(1=E BIBLIOTECA BIOMEDICA Il mondo delle donne nei libri della Biblioteca %LRPHGLFDGHOO·8QLYHUVLWjGL)LUHQ]H Catalogo della mostra Firenze, Biblioteca Biomedica 26, 27, 28 ottobre 2010 A cura di Lucia Frigenti Stefano Giacometti Laura Vannucci Introduzione di Donatella Lippi Mostra organizzata in occasione delle manifestazioni ´2WWREUHSLRYRQROLEULµH´7LSLGDELEOLRWHFDµ L a donna come soggetto di cura: professioni delle donne e stereotipi di genere svelati da antichi libri di medicina. (di Laura Vannucci, direttrice della Biblioteca Biomedica) Attualmente le studentesse iscritte alla Facoltà di Medicina e chirurgia, nelle varie articolazioni in corsi anche triennali, hanno ormai superato di numero gli studenti maschi1 e la presenza nella società di donne che praticano la medicina sembra non destare più alcuna SUHRFFXSD]LRQHSHUOHVRUWLGHOODVDOXWHSXEEOLFDHFFHWWRVHPPDLTXDQGRFROWLYDQRO¶DVSLUD]LRQHD ricoprire ruoli di tipo manageriale2. Non è sempre stato così, come ci insegnano la storia delle donne e la storia della medicina. Le donne sono state spesso relegate professionalmente in ruoli ritenuti subordinati. Nel mondo della Grecia classica, il pensiero socratico si rivelò rivoluzionario anche neOO¶LQGLYLGXDUHQHOODPDQFDQ]D GL XQ¶HGXFD]LRQH DSSURSULDWD OR VWDWR GL LQIHULRULWj LQ FXL YHUVDYDQR OH GRQQH GHO WHPSR PD OD successiva teorizzazione aristotelica circa la causa naturale e biologica di questa condizione (ovvero O¶DVVXQWR VHFRQGR LO TXDOH la donna contribuisce alla procreazione solo materialmente e SDVVLYDPHQWHPHQWUHO¶XRPRIRUQLVFHLQPDQLHUDDWWLYDODIRUPDHORVSLULWRDOIHWRDSUuXQYDUFR alle conseguenti ideologie che vedevano nelle donne creature imperfette e persino socialmente pericolose, nella loro incapacità di controllo degli istinti. Più tardi, nella Roma repubblicana e imperiale, alcune donne ebbero, in realtà, un peso determinante negli affari pubblici, ma, in séguito, per molti secoli, sino alle soglie dei giorni nostri, la presenza di figure femminili di spicco nella vita SXEEOLFD UDSSUHVHQWz TXDVL VHPSUH XQ¶HFFH]LRQH3. E così, nella fattispecie, si è tollerato che le GRQQHSUDWLFDVVHURODPHGLFLQDHPSLULFD FKHOHOHYDWULFLHVHUFLWDVVHURXQ¶DWWLYLWjDGDPSLRUDJJLR QHOO¶XQLYHUVRIHPPLQLOHHFKHOH³GRQQHGHOOHHUEH´SUHSDUDVVHURPHGLFDPHQWL4 (salvo poi accusarle GL VWUHJRQHULDSHUOHORURFRQRVFHQ]HVXOOHSURSULHWjGHOOHHUEHHVXDOWUL ³VHJUHWL´GHOODQDWXUDLQ quanto la loro comprensione ed esperienza sconfinava in pratiche magiche), ma le si è tenute quasi sempre a debita distanza dalla medicina ufficiale5, da quella che oggi si chiamerebbe alta 1 C. E. Mapp, The gender gap in Italian academic medicine ³/DPHGLFLQDGHOODYRUR´SS-407. 1HOO¶$WHQHRILRUHQWLQRQHOO¶DQQRDFFDGHPLFRHUDQRLVFULWWHDOFRUVRGLODXUHDVSHFLDOLVWLFDDFLFlo unico in Medicina e chirurgia (ex DM 509/99) ben 1.078 donne, a fronte di 641 uomini (v. Università degli studi di )LUHQ]H&HQWURVHUYL]L,QIRUPDWLFLH,QIRUPDWLYLGHOO¶DWHQHRILRUHQWLQR8IILFLR6HUYL]L6WDWLVWLFL Bollettino di statistica , n. 11, 2009, p. 13). 2 $QFKHLQTXHVWRFDPSRSHUPDQHLOFRVLGGHWWR³WHWWRGLFULVWDOOR´qDQFRUDIRUWHPHQWHVSURSRU]LRQDWDDIDYRUHGHJOL uomini, infatti, la copertura di ruoli al vertice delle Aziende ospedaliere e sanitarie. Dallo stesso sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/dettaglio/phPrimoPianoNew.jsp?id=226&area=ministero&colore=2 ultima cons: 28.09.2010) si apprende che, a fronte di un medico donna ogni tre, soltanto una donna su dieci occupa un posto di dirigente medico di struttura complessa, cioè di ex primario. 3 6XFFHVVLYDPHQWHDOO¶HWjFODVVLFDVLDODULSURSRVL]LRQHLQFKLDYHFDWWROLFDGHOPRGHOORGLGRQQDFKHVLLGHQWLILFDQHOOD madre GLIDPLJOLDVLDO¶HVDOWD]LRQHGHOODYHUJLQLWjHGHOODYLWDDVFHWLFDGDSDUWHGHL3DGULGHOOD&KLHVDVHGDXQODWR VHUYLURQRDYDORUL]]DUHLOJHQHUHIHPPLQLOHGDOO¶DOWURFRQWULEXLURQRDGDOLPHQWDUHYLHSSLLSUHJLXGL]LQHJDWLYLVXOOH donne che incarnavano modelli non convenzionali nella società civile e al di fuori della famiglia (v. Medioevo al femminile, a cura di F. Bertini, Roma-Bari, Laterza, c1989, p. VII-IX). 4 1HOO¶Iliade (XI, 739-$JDPHGHqFRVuGHILQLWD³TXDHWRWSKDUPDFDQRUDWTXRWDOLWODWDWHUUD´&LUFHQHOO¶ Odissea (X, 317) mesce in un bicchiere un veleno da lei stessa preparato, mentre in un passo delle Meta morfosi di Ovidio (7, 40) si legge a proposito di Medea, intenta ad aiutare Giasone (nella traduzione cinquecentesca in ottava rima di Giovanni $QGUHD'HOO¶$QJXLOODUD³*OLSRUJHDFFRUWDPHQWHXQYHOGDSDUWHGRYHHUDQFKLXVHDOFXQHHUEHLQFDQWDWHHSRLJOL LQVHJQDOHSDUROHHO¶DUWHHLQTXDOPDQLHUDGHQQRHVVHUXVDWH´VHJXHXQDEHOOLVVLPDVFHQDQRWWXUQDLQFXL0HGHDSUHJD gli GHLGLIDUOHWURYDUHSHULOVXRDPRUHOHHUEHHOHSDUROHJLXVWHSHUFXOPLQDUHQHLYHUVL³>VWDQ]D@4XDQGRO¶HUEH RSSRUWXQHHOODHEEHFROWHVHFRQGRO¶DUWHVXDFRPDQGDHYXROHHFKHO¶HEEHVXOFDUURLQXQUDFFROWHFRQOHSURSL]LHH debite parole;O¶RPEUHGHOEDVVRPRQGRRVFXUHHIROWHO¶DYHDQRQRYHILDWHDVFRVRLOVROHHO¶HUEHHLILRULRQG¶HUDLO FDUURDGRUQRIHUTXHVWDPHUDYLJOLDLOQRQRJLRUQR>VWDQ]D@,OJUDWRRGRUGHO¶LQFDQWDWHIRJOLHFKHFRQWLQXRVHQWLU¶ gli aurati augelli,/ fHFHUFKHTXHLJLWWDU¶O¶DQWLFKHVSRJOLHHGLYHQWDU¶SLJLRYDQLHSLEHOOL«´6XOOHGRQQHGHOOH erbe, le guaritrici e le medichesse nella letteratura classica, v. V. Gazzaniga, Phanostrate, Metrodora, Lais and others. Women in the medical profession, ³0HGLFLQDQHLVHFROL´S-290. 5 Ad Atene, per esempio, alle donne non era preclusa per legge la medicina, concessione confermata anche dal successivo codice giustinianeo e implicita in molte antiche fonti normative. Tuttavia le donne, tranne rare eccezioni, formazione, dai luoghi di produzione del sapere e dalle istituzioni in qualche modo riconosciute nei vari contesti ed epoche in cui esse agirono, ragion per cui i loro nomi non sono stati quasi mai tramandati nella storia6. (¶GXQTXHSURSULRSHUGDUHYLVLELOLWjDOOHSRFKHGRQQHODFXLHVLVWHQ]DHDWWLYLWjQHOFDPSR GHOOD PHGLFLQD GHOOD JLQHFRORJLD GHOO¶RVWHWULFLD H GHOO¶LQIHUPieristica, sono direttamente o indirettamente testimoniate dalle fonti librarie, o, almeno, per rallentarne il processo di oblìo, che si qVYROWDXQDULFHUFDQHOIRQGRDQWLFRGHOOD%LEOLRWHFD%LRPHGLFDGHOO¶8QLYHUVLWjGL)LUHQ]HGLFXLVL presentano qui i risultati. ,O ³SH]]R IRUWH´ ULWURYDWR LQ TXHVW¶RFFDVLRQH QHO IRQGR q VHQ]D PHQR OD UDFFROWD LQWLWRODWD Medici antiqui omnes, pubblicata in una pregiata edizione aldina del 1547, che, dalla carta 71 alla carta 80, riproduce il testo (nella sua versione riQDVFLPHQWDOH GHOO¶DQWLFD PHGLFKHVVD T rotula, figura di spicco famosa quanto controversa della Scuola Salernitana 7, assai rinomata nel Medioevo nel campo della medicina8 /¶LQFLSLW GHOO¶RSHUDq LOVHJXHQWH³7URWXODHFXUDQGDUXPDHJULWXGLQXP muliebrium, antHLQ HW SRVWSDUWXPOLEHUXQLFXVQXVTXDP DQWHDHGLWXV´ ³/LEURXQLFRGL 7URWXOD mai pubblicato in precedenza, sulle cure dei disturbi che affliggono le donne prima, durante e dopo LOSDUWR´9 . QRQLQVHJQDYDQRQpVFULYHYDQRLQFDPSRPHGLFRXQDSURYDHYLGHQWHGHOO¶HVLVWHQ]DGLIRUWLSUHJLXGL]LQHLFRQIURQWL delle medichesse in vari periodi storici è costituita da un trattato del medico del XVII secolo Francesco Boselli (v. F. Peirone, $9HQHUHQRQVLDGGLFHO¶DUWHGL,SSRFUDWH³0LQHUYDPHGLFD´-6XOO¶HVWURPLVVLRQHGHOOH donne dalla medicina ufficiale, v. B. Ehrenreich e D. English, Witches, midwives and nurses. A history of women healers, 2. ed., New York, The Feminist press, 2010; dopo aver passato brevemente in rassegna e rivisitato la storia GHOODPHGLFLQDGHOO¶RVWHWULFLDHGHOODJLQHFRORJLDHGHYLGHQ]LDWRTXDQWRHVVHVLVRQRLQWHUVHFDWHFRQOHYLFHQGHOHJDWH alla caccia alle streghe, le autrici concludono che la medicina ufficiale, condizionata sin dal Medioevo dalla Chiesa cattolica, rigettò il sapere popolare di cui erano portatrici le donne definite streghe e impose un modello di professionalità sessista, elitario, e razzista, che discriminò le donne nei secoli sino ad oggi, creando un sistema ad esse ostile, sulla base di stereotipi anche contradditori fra loro. Alla regolamentazione a livello istituzionale della presenza IHPPLQLOHLQFDPSRPHGLFRLQ*UDQ%UHWDJQDDOO¶LQL]LRGHO;;VHFRORHDOOD/RQdon School of Medicine for Women si IDFHQQRLQYHFHQHOODVH]LRQH³:RPHQLQPHGLFLQH´ GHO³%ULWLVK0HGLFDO-RXUQDO´GHOORQWDQRYQSS 432-3). 6 V. Luigia Melillo, ,O³IHPPLQLOH´QHOODVWRULDGHOODPHGLFLQD³0HGLFLQDQHLVHFROL$UWHH VFLHQ]D´S21. 7 /RVWRULFRGHOO¶2WWRFHQWR6DOYDWRUH'H5HQ]LFXUDWRUHGHOO¶RSHUDLQYROXPL Collectio S alernitana (Napoli, Dalla tipografia del Filiatre-Sebezio, 1852-KDVRVWHQXWRIRUWHPHQWHODWHVLGHOO¶HVLVWHQ]DGL7URWXODHQH ha analizzato, valorizzato e pubblicato la produzione, iniziando con queste significative parole la sua disamina dei testi della PHGLFKHVVDPHGLHYDOH³5LYHODUHDGXQVHFRORHEEURGHOODVXDFLYLOWjODFXOWXUDGHLWHPSLVHJXDWLGDOODLQIDPHQRWDGHOOD barbarie; porle innanzi alcuni modelli di sapere, di costumi, di sentimenti imitabili per ovunque e sempre; scegliere gli esempii non già nel sesso che chiama maschio e virile tutto quel che indica valore e grandezza, ma fra quella parte GHOO¶XPDQLWjFKHDOORQtaniamo dalle cure delle scienze e delle nobili arti, può parere a taluno audace proponimento, e TXDVLVFKHU]RGLXQDQLPRFKHVLFRPSLDFHGLVWUDQH]]HHGLSDUDGRVVL(SXUHQRQqFRVuLPSHURFFKpVWXGLDQGRQH¶ pochi documenti che la ingiuria del tempo, e più di essa la orgogliosa noncuranza ha permesso di conservare, vedremo i nostri antenati più degni della nostra ammirazione che del nostro superbo compatimento. Io spero che ciò apparirà chiaro dalle poche cose che sarò per dire intorno a Trotula SalernLWDQD´3HUOD³IRUWXQD´GL7URWXODQHO;;VHFRORVL veda anche S. Mosher Stuard, Da me Trot, Signs, v. 1, n. 2, 1975, pp. 537-542. 8 V. G. Cosmacini /¶DUWHOXQJDVWRULDGHOODPHGLFLQDGDOO¶DQWLFKLWjDRJJL, Roma-Bari, Laterza, 1997, p. 95 e sgg.: ³1HOO¶ODFLWWjHUDGLYHQWDWDODFDSLWDOHGLXQSULQFLSDWRLQGLSHQGHQWHLOFXLWHUULWRULRIRUPDYDXQDVSHFLHGLDUFR intorno a Napoli. Geografia e storia concorrevano a fare di Salerno una hippocratica civitas. Il clima salubre propizio a malati e convalescHQWLLOUHWDJJLRGHOODFLYLOWjEL]DQWLQDGHLPRQDVWHULO¶HVLVWHQ]DGLXQFKLRVWUREHQHGHWWLQRFRQ DQQHVVDFDVDRVSLWDOHO¶DSHUWXUDGHOSRUWRDLFRPPHUFLROWUHPDULQLODSUHVHQ]DGLXQDFRQVLVWHQWHFRORQLDHEUDLFDHUDQR gli elementi naturali e socioculturali dal cui crogiuolo derivava una matrice medico-sanitaria già fertile, riconosciuta e DSSUH]]DWDSULPDGHO0LOOH«6XOORVFRUFLRGHOO¶;,VHFRORTXDQGR6DOHUQRHUDRUPDLGDOODUDGLRVDFDSLWDOHGHO ducato normanno di Puglia e di Calabria, gli incontri-VFRQWULFRQJOL$UDELGL6LFLOLD«DXPHQWDYDQRO¶LQIOXHQ]D FXOWXUDOHDUDED«1HOVXFFHVVLYR;,,VHFRORO¶LQFUHPHQWRGHJOLVFDPELFRQOHWHUUHG¶ROWUHPDUH«IDYRULYDO¶DIIOXHQ]DGL PDODWLHIHULWLUHGXFLGDOOH&URFLDWH´ 9 Di questa edizione tratta brevemente Monica Green ( The strange fates of Trota of S alerno and Hildegard of Bingen , ³'\QDPLV´-FKHIDQRWDUHFRPHJOLXPDQLVWLULQDVFLPHQWDOLUHVSRQVDELOLLQWHOOHWWXDOPHQWHGHOO¶HGL]LRQH DOGLQDHVSXOVHURVFLHQWHPHQWHO¶RSHUDGL,OGHJDUGD± spesso invece annoverata fra le donne che nel Medioevo Tanto per dare la misura delle difficoltà di ricostruzione VWRULFD GHOO¶HVLVWHQ]D GL 7URWXOD della sua attività medica, della sua produzione scientifica e della fortuna editoriale dei suoi scritti, basti sapere che il suo nome (peraltro tràdito anche nelle varianti di Trota, Trocta, Tortola, Trocula, Tuenda e in altre ancora10, e talvolta associato al nome della famiglia di medici De Ruggiero 11) era rimasto sinora celato anche nel catalogo storico a schede della Biblioteca, sostituito dalla voce G¶LQGLFH ³(URWLV´ JHQLWLYR GL (URV QRPH GL XQ OLEHUWR GHOO¶LPSHUDWULFe romana Giulia, che viene LQGLFDWR FRPH DXWRUH GL XQ¶XOWHULRUH WHVWLPRQLDQ]D GHO WHVWR ULQDVFLPHQWDOH GHOO¶RSHUD GHOOD medichessa12, inserita in questo caso nella raccolta di antichi scritti medici pubblicata da Israel Spach nel 1597 a Strasburgo con il titolo Gynaeciorum siue De mulierum tum communibus, tum grauidarum, parientium, et puerperarum affectibus & morbis, libri Graecorum, Arabum, Latinorum veterum et recentium quotquot extant «13. Alla pagina 42 del volume (il trattato di Trotula occupa fino alla SDJLQD VL OHJJH ³(URWLV PHGLFL OLEHUWL ,XOLDH TXHP DOLTXL 7URWXODP LQHSWH QRPLQDQW PXOLHEULXPOLEHUORQJHTXDPDQWHKDFHPHQGDWLRU´³/LEURGLDIIDULGLGRQQH ± di gran lunga più emendato che in precedenza - di Eros, medico liberto di Giulia, che alcuni chiamano a sproposito 7URWXOD´/DFRPSOHVVDJHQHVLGHO corpus di Trotula è stata di recente autorevolmente ricostruita da Monica Green14, dalle cui asserzioni scaturiscono convincenti ipotesi di attribuzione. Ciò che leggiamo oggi in Biblioteca dovrebbe pertanto essere la rielaborazione di ben tre testi medievali scritti da autori diversi, fusi insieme e più volte modificati durante il Rinascimento: Liber de sinthomatibus mulierum ³6XOOHPDODWWLHGHOOHGRQQH´ De curis mulierum ³6XLWUDWWDPHQWLSHU le GRQQH´H De ornatu mulierum ³6XOODFRVPHWLFDGHOOHGRQQH´6HFRQGR*UHHQVRORGHOVHFRQGRGL TXHVWL WHVWL 7URWXOD q O¶DXWULFH15 (¶ XQ WUDWWDWR LPSURQWDWR DG XQ FHUWR SUDJPDWLVPR H VFHYUR GL pretese di sistematizzazione teorica delle malattie ginecologiche, di cui vengono elencati QXPHURVLVVLPLWUDWWDPHQWLFKHSDOHVDQRO¶DGHVLRQHDLSULQFLSLWUDGL]LRQDOLGLILVLRORJLDHSDWRORJLD VHQ]D WXWWDYLD PDQFDUH GL RULJLQDOLWj SHU DOFXQL HOHPHQWL 5LPDUFKHYROH q VRSUDWWXWWR O¶DWWHQ]LRQH dedicata alle cure necessarie al perineo lacerato dopo il parto16PDDSSDLRQRLQVROLWHSHUO¶HSRFDH non testimoniate negli autori precedenti anche le affermazioni circa il dolore ed altri disturbi che SRVVRQR HVVHUH SURYRFDWL GDOO¶DWWLYLWj HWHURVHVVXDOH O¶HVFOXVLRQH GHOOD PDQcanza del seme come praticarono la medicina - dalla loro raccolta di trattati medici, mentre accolsero gli scritti di Trotula. Green si è occupata per decenni della storia del ruolo delle donne in medicina; in un suo precedente lavoro (:RPHQ¶VPHGLFDOSUDFWLFHDQG health care in Medieval Europe ³6LJQV´SS-473) ha affrontato la questione della veridicità dei WUDGL]LRQDOLDVVLRPLFKHYRJOLRQRFKHODVDOXWHGHOOHGRQQHVLDVHPSUHVWDWDQHOO¶DQWLFKLWjXQ³DIIDUHGLGRQQH´FKHVLD esistita per secoli una netta divisione fra il mondo degli uomini e quello delle donne nel campo della salute e che le donne guaritrici siano sempre state esperte solo di rimedi a disturbi ginecologici ed ostetrici: la realtà che emerge dallo studio delle fonti storiche sembra assai più complessa. 10 Sulla questione, v. K. Campbell Hurd-Mead, Trotula ³,VLV´SS-367. 11 Questa e altre ipotesi relative alla figura di Trotula sono state prese in esame e in parte confutate da J. F. Benton, che, peraltro, avanza forti dubbi che i testi attribuiti a Trotula siano stati scritti davvero da una donna, a prescindere dal fatto che sia storicamente esistita una Trotula presso la Scuola Salernitana (7URWXODZRPHQ¶VSUREOHPVDQG the professionalization of medicine in the Middle Ages ³%XOOHWLQRIWKHKLVWRU\RIPHGLFLQH´SS-53). 12 /DUHWURGDWD]LRQHLQHWjDXJXVWHDGHOO¶RSHUDqIDFLOPHQWHFRQIXWDELOHSHUODSUHVHQ]DQHOWHVWRGLFLWD]LRQLGL personaggi e avvenimenti VXFFHVVLYLSHUWDQWRqFRPSOHWDPHQWHVEDJOLDWDO¶DWWULEX]LRQHD(URVSURSRVWDGD+DQV.DVSDU :ROIIHGLWRUHQHOGLXQYROXPHFKHFRQWHQHYDO¶RSHUDGL7URWXOD Harmonia gynaeciorum), basato sulla raccolta di Georg Kraut, il medico che nel 1544 fece pubblicare a Strasburgo, nel volume miscellaneo Experimentarius medicinae, i manoscritti di Trotula completamente rimaneggiati, in una versione assai simile a quella che leggiamo oggi. Sulla questione, v. F. Bertini, op. cit., p. 106 e sgg. 13 La Biblioteca Biomedica possiede ben due esemplari di questa edizione. 14 Trotula: un compendio medievale di medicina delle donne, a cura di Monica H. Green, trad. it. di Valentina Brancone, Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2009, pp. 11-115. 15 M. Green, op. cit.S³FKHQHVLDRPHQRO¶DXWULFHGLRJQLVXDSDUWHFRVuFRPHLOWHVWRRJJLVRSUDYYLYH1RQq assolutamente LQDSSURSULDWRFRQVLGHUDUODFRPHODVXDIRQWHSULQFLSDOH´,OSUREOHPDqFKHLOOHWWRUHGHOO¶DWWXDOHWHVWR composito rinascimentale è impossibilitato a distinguere questo trattato dagli altri due, che si intersecano persino già nei codici manoscritti. 16 V. ³'HUXSWXUDYXOXDH&DSXW;;;,,$GUXSWXUDPLQIHULRUXPSDUWLXPSRVWSDUWXPDFFLSHUDGLFHPFRQVROLGDH maioris: desicca eam bene, et pulueriza: et puluerem cymini subtilem, et cinnamomi etiam in vuluam inijce et FRQVROLGDELWXU´ FDXVD GHL GLVDJL SURYRFDWL GDOO¶DVWLQHQ]D VHVVXDOH DWWULEXLWL GD 7URWXOD D GLIIHUHQ]D GHL VXRL predecessori, a bisogni emotivi)17 e, infine, una visione generalmente non meccanica della sessualità femminile18. Il testo, secondo la studiRVD³ULVSHFFKLDXQDWUDGL]LRQHDOWHUQDWLYDHPSLULFD H FRQ RJQL SUREDELOLWj DIILGDWD DOO¶RUDOLWj« HVWUDQHR DOOD FUHVFHQWH VRILVWLFD]LRQH WHRULFD H farmaceutica che caratterizza i testi degli autori contemporanei. Nella Salerno del XII secolo convivevanoFRPHTXHVWLWHVWLVXJJHULVFRQRDOPHQRGXHGLVWLQWHVXEFXOWXUHGLPHGLFLQD³19. Trotula, quasi magistra 20, si distinse anche dalle cosiddette mulieres Salernitanae, secondo alcuni esperte di medicina, secondo altri fattucchiere e praticone, vissute presumibilmente fra il XIII e il XV secolo in una realtà assai fervida di stimoli, espressione di un tipo di cultura che attingeva al contempo a suggestioni, conoscenze e fonti greche, arabe, latine ed ebraiche e che sarebbe riduttivo definire esclusivamente laica PD FHUWR SHUPLVH DOOH GRQQH VLD GL HVHUFLWDUH O¶DUWH PHGLFD VLD GL insegnarla, come molto probabilmente accadde nel caso di Trotula, nonché di altre donne dei cui scritti rimangono testimonianze (Abella, Rebeca Guarna, Mercuriade, Francesca di Romana, Costanza Calenda)21. La cinquecentina curata da Spach è, inoltre, interessante anche perché riporta, da p. 27 a p. EUDQLWUDWWLGDOO¶RSHUDJLQHFRORJLFDGLXQ¶DOWUDGRQQD C leopatra, che gli antichi identificavano addirittura con la regina egiziana del I secolo avanti Cristo. Il sostanziale silenzio delle medichesse testimoniato dal fondo librario antico della Biblioteca perdura anche nei secoli successivi alla fioritura di Trotula sino al Settecento 22 ed è interrotto soltanto da una testimonianza risalente al XVII secolo, Die Chur-Brandenburgische HoffWehe-Mutter. Das ist: Ein höchst-nöthiger Unterricht von schweren und unrechtstehenden *HEXUWHQ ,Q HLQHP *HVSUlFK YRUJHVWHOOHW /¶RVWHWULFD GL FRUWH GHOO¶(OHWWRUDWR GL %UDQGHPEXUJR RYYHUR /¶LVWUX]LRQHDVsolutamente necessaria nei parti difficili e con complicazioni, presentata in 17 Per la cultura medica Greco-URPDQDO¶DWWLYLWjVHVVXDOHHUDQHFHVVDULDDOODVDOXWHGHOOHGRQQHGRQGHWXWWHOHWHRULH VXOO¶LVWHULDSURYRFDWDGDO³VRIIRFDPHQWRGHOODPDWULFH´FLRqGDOPRYLPHQWRTXDVLGLDQLPDOHDXWRQRPRGHOO¶XWHURFKH privo del supposto beneficio derivante dal rDSSRUWRVHVVXDOHULVDOHDOO¶LQWHUQRGHOFRUSRGHOODGRQQDSURYRFDQGROH inevitabili sconquassi fisici e psichici; VRORO¶DQWLFRPHGLFR6RUDQRUDSSUHVHQWzXQDYRFHIXRULGDOFRURPDODVXD posizione in proposito non trovò un sèguito immediato (v. G. Cosmacini, Storia della medicina e della sanità in Italia. Dalla peste nera ai giorni nostri , Roma-Bari, Laterza, 2005). F. Bertini, op. cit., p. 112, a differenza di Green, ritiene FKH7URWXODFRQGLYLGDODWUDGL]LRQDOHGLDJQRVLPDDJJLXQJH³PHQWUHLOPHGLFR antico proponeva come rimedio radicale O¶RUJDVPROLEHUDWRULRRWWHQXWRDSSXQWRDWWUDYHUVRLOFRLWRRODPDVWXUED]LRQH7URWXODVRWWROLQHDFKHTXHVWRGLVWXUERq solitamente accompagnato da mancanza di mestruazioni e, per combatterlo, consiglia frizioni, applicazioni alle narici di SURGRWWLGDOO¶RGRUHLQWHQVRXQ]LRQLGHOOHSDUWLLQWHUHVVDWHDSSOLFD]LRQLGLYHQWRVHSR]LRQLDURPDWLFKHLQWURGX]LRQHGL polveri speciali attraverso un pessario. Questo non significa che essa sia soggetta a pregiudizi di carattere moralistico o UHOLJLRVRWXWW¶DOWURLOVXRLQWHQWRqVHPSUHTXHOORGLUHVWLWXLUHLQWHJULWjHIXQ]LRQDOLWjDOFRUSRPDODWRFRVuGHOODGRQQa FRPHGHOO¶XRPRHODSXOVLRQHVHVVXDOHVLDPDVFKLOHFKHIHPPLQLOHQRQYLHQHFROSHYROL]]DWDPDDQ]LFRQVLGHUDWa con PROWDQDWXUDOH]]DHVHQ]DIRELH´ 18 M. Green, op. cit., pp. 71 e sgg. 19 M. Green, op. cit.S³,OWHU]RGHLWUHWHVWLGHOOD7URWXODSulla cosmetica delle donne, rifletterà il punto di LQWHUVHFD]LRQHGLTXHVWHGXHVXEFXOWXUH´LOSULPRWHVWRinvece, secondo Green, op. cit., S³qGDFRQVLGHUDUVLLO frutto della medicina greco-URPDQD´6XO De ornatu mulierum, altrimenti detto Trotula minor , si veda anche il recente lavoro di P. Cavallo, M. C. Proto, C. Patruno, A. Del Sorbo e M. Bifulco The first cosmetic treatise of history. A female point of view³,QWHUQDWLRQDOMRXUQDORIFRVPHWLFVFLHQFH´-86, in cui sono presentati i risultati di una ULFHUFDVXOOHVLQJROHSLDQWHRIILFLQDOLHLGHULYDWLGDDQLPDOLHPLQHUDOLFLWDWLQHOO¶DQWLco trattato come cosmetici in uso presso le donne nel Medioevo. 20 Si definisce così, in terza persona (particolare, anche questo, che denuncia chiaramente un pesante intervento sul testo originario), alle righe 37-GHOFDS;;GHOO¶HGL]LRQHGL6SDFK 21 F. Bertini, op. cit., p. 99. 22 0DDOWURYHVRSUDWWXWWRQHLGRFXPHQWLG¶DUFKLYLRVRQRULPDVWHWUDFFHGHOODSUHVHQ]DGLPHGLFKHVVHLQ,WDOLDLQ Francia e in Inghilterra, che esercitarono regolarmente la chirurgia e ne fecero una professione tale da rappresentare una fonte di sostentamento come per i colleghi uomini, specialmente a partire dal XVI secolo: v. A. L. Wyman, The surgeoness: the female practitioner of surgery 1400-1800³0HGLFDOKLVWRU\´SS-41. Circa la realtà americana, si veda invece B. Perrone et al., Medicine women, curanderas, and women doctors, University of Oklahoma press, Norman, 1989, in particolare a p. 123 e sgg. forma di dialogo) di Justine Siegemund, di cui la Biblioteca possiede un esemplare della pregiata prima edizione del 1690, arricchita da numerose tavole illustrate. /¶RSHUDGL6Legemund, ostetrica di corte a Brandemburgo è il primo testo di ostetricia scritto in lingua tedesca; si inserisce in un contesto di crescente competizione fra uomini e donne nel controllo della sfera della nascita dei bambini (rivalità evidente anche nella proliferazione di manuali per levatrici) ed è fondamentale ai fini della ricostruzione storica delle restrizioni socioculturali imposte alle levatrici nella loro professione, a favore della figura del medico; tali divieti attenevano a ciò che le levatrici potevano vedere, toccare, fare e sapere, come, ad esempio, la IUHTXHQWD]LRQH GHOOH XQLYHUVLWj H O¶XVR GHO ODWLQR QRQ D FDVR LO PDQXDOH GL 6LHJHPXQG DIILQFKp fosse comprensibile al pubblico cui era rivolto, non è stato scritto nella lingua scientifica universale GHOO¶HSRFDJUD]LHDQFKHDOODTXDOHJOLXRPLQLPHGLFLULQIRU]DYDQRODSURSULDDXWRUHYROH]]DQRQFKp gli studi di anatomia (dimidiati per le donne, in quanto erano escluse dalla pratica della dissezione); tutte queste proibizioni condussero a pocR D SRFR DOOD ³FRORQL]]D]LRQH´GHO FRUSR GHOOH GRQQH GD parte dei medici e dei chirurghi uomini, che comportò il superamento della tradizionale divisione IUDWHRULDHSUDWLFDGHOO¶RVWHWULFLDGLQXRYRDGDQQRGHOOHGRQQH 23. Siegemund stessa insegna quanto attiene alla sfera della nascita, stando attenta a non invadere il campo del medico uomo nella SUHVFUL]LRQHGLIDUPDFLRLQSURFHGXUHFKLUXUJLFKHHFFHWWXDWHTXHOOHSLVHPSOLFLFRPHO¶HVWUD]LRQH GDOO¶XWHURGLXQIHWRPRUWR24. Purtroppo, è provato che le istruzioni e le osservazioni di Siegemund ± pur affidate alla stampa ± furono ignorate dagli autori successivi, che attribuirono a medici diversi, DGHVHPSLRJOLDSSURIRQGLPHQWLVXOOHWHFQLFKHGLSDOSD]LRQHGLJLWDOHGHOO¶XWHURHGLSXQWXUDGHOOD placenta per il controllo delle emorragie, tecniche descritte invece per la prima volta da Siegemund25&RVWHLQHOODVWRULDGHOOHGRQQHHGHOO¶RVWHWULFLDqGLYHQXWDLQVHJXLWRDQFKHLOVLPEROR della donna colpita nella dignità del suo lavoro: nella sua vita fu infatti oggetto di numerosi attacchi sotto il profilo professionale, che si inseriscono in un filone ben rappresentato di opere che gettano discredito sulle levatrici. )UDOHHGL]LRQLGLILQH6HLFHQWRLQL]LR6HWWHFHQWRSRVVHGXWHGDOOD%LEOLRWHFDYHQ¶qXQDGL un libro privo di data stampato a Bologna, ma pubblicato per la prima volta in francese nel 1675, I rimedii di madama Fochetti per sanare con pochissima spesa tutta sorte d' infermità interne, & esterne, inuecchiate, e passate fino al presente per incurabili. Come per Trotula, si ripropone per M arie de M aripeou Fouquet, dama di carità di San Vincenzo e madre del ministro delle finanze francese Nicolas Fouquet, la questione GHOO¶DWWULEX]LRQHGHOODVXDRSHUDDGXQXRPRLQTXHVWRFDVRLOILJOLR26; in realtà, gli studi più recenti FRQIHUPDQRFKHO¶DXWULFHGHOOHULFHWWHIXODPDGUHVHEEHQHODUHVSRQVDELOLWjHODFXUDWHODGHOODORUR raccolta e pubblicazione sembrino essere state del figlio Louis, vescovo di Agde27. Si tratta di una delle tante raccolte di ricette empiriche che nel Seicento circolavano fra i malati; il libretto, che proponeva rimedi naturali per le affezioni più disparate, dalla pediculosi infantile alle malattie veneree, ebbe molta fortuna in tutta Europa, a giudicare dal numero di riedizioni e ristampe che furono pubblicate successivamente in più lingue28. 23 Le antiche ordinanze delle varie città tedesche valorizzavano il ruolo della levatrice sia dal punto di vista secolare (quale testimone nelle cause di eredità e riconoscimento della legittimità dei bambini), sia ecclesiastico (quale sostituta GHOO¶RIILFLDQWHQHOEDWWHVLPRGHOEDPELQRPRULERQGRY/7DWORFN Speculum feminarum. Gendered perspectives on obstetrics and ginecology in Early modern Germany³6LJQV´SS-760 (in part. p. 731 e ss.). 24 M. Green, 0DNLQJZRPHQ¶VPHGLFLQHPDVFXOLQHWhe rise of male authority in pre-modern gynecology, Oxford, Oxford University press, 2008, p. 288 e sgg. 25 L. Tatlock, op. cit., p. 735. 26 J. H. Martin, Livre, pouvoirs et societé , Geneve, Librairie Broz, 1969, p. 864 e 915. 27 O. Lafont, Ouvrage de da me et succès de librairie les remèdes de Mada me Fouquet 5HYXHG¶KLVWRLUHGHOD pharmacie, 58, 365, 2010, pp. 57-72, di cui ho potuto consultare sinora il solo abstract. 28 S. Rocchietta, La fa mosa raccolta di ricette di Mada me Fouquet (1590-1681³0LQHUYDPHGLFD´YSS 3473-3476. Nel Settecento si assiste anche al fenomeno di una sempre maggiore scolarizzazione delle levatrici, ma la nascita di scuole ad hoc, se da un lato assicurava basi scientifiche alla professione, dDOO¶DOWURFRQWULEXLYDDGHOLPLWDUHLOFDPSRG¶D]LRQHGHOOHOHYDWULFLDIDYRUHGHOODILJXUDGHOFKLUXUJR ostetrico: la medicina ufficiale affermava così il suo primato in contrapposizione netta con la tradizionale pratica femminile del parto29. Un esempio dL WDOH FRQWUDSSRVL]LRQH q WHVWLPRQLDWR DQFKH LQ %LEOLRWHFD QHOO¶RSHUD GL E lizabeth Nihell La cause de l'humanité, referée au tribunal du bon sens et de la raison, ou Traité sur les accouchemens par les femmesWUDGX]LRQHGDOO¶LQJOHVHVWDPSDWDD3DULJLQHO/¶DXWULFH che dedica la sua opera a tutti i padri e le madri, mostra una forte e coraggiosa vis polemica nella postfazione, in cui, respinge al mittente le accuse mosse alle ostetriche da André Levret di voler ostacolare il progresso non usando il forcipe, da lui medesimo appena messo a punto; Nihell arriva VHQ]DUHPRUHDSDUODUHGL³PDOGHVWUDDVVLVWHQ]DGLXQXRPR´HGL³XVXUSD]LRQHGDSDUWHGHJOLXRPLQL del compito della levatrice, la cui opera è benedetta da Dio fin dai tempi della creazione del PRQGR´HVRVWLHQHFKHLPHGLFLRVWHWULFLVRQRLQWHUHVVDWLWXWWLVRORDOSURSULRLQWHUHVVHSDUWLFRODUH FDPXIIDWR GDOOH IDOVH GLFKLDUD]LRQL GL YROHU IDU SURJUHGLUH O¶RVWHWULFLD DWWUDYHUVR L ORUR SHULFRORVL ³VWUXPHQWL GLVWUXWWLYL´30. Nihell si dichiara, insomma, decisamente contraria alla meccanizzazione GHOO¶RVWHWULFLD H DOOD PDVFROLQL]]D]LRQH GHOOD SURIHVVLRQH SHUFKp JOL XRPLQL RVWHWULFL OH DSSDLRQR come guerrieri armati contro la Natura31. /D %LEOLRWHFD FRQVHUYD SRL GXH HVHPSODUL GHOO¶HGL]LRQH SDULJLQD Lllustrata del 1777 GHOO¶RSHUDGLRVWHWULFLD Abrégé de l' art des accouchements32 di A ngélique M arguerite L e Boursier du CoudrayFXLLUHGL)UDQFLD/XLJL;9H/XLJL;9,FRQIHULURQRO¶LQFDULFRGLLVWUXLUHOHOHYDWULFL in tutto il regno; tale impegno, che la portò ad inaugurare una metodologia didattica pratica, collettiva e itinerante (formò migliaia di persone sparse in tutte le province, spingendosi nei suoi YLDJJL ILQ QHOOH ]RQH UXUDOL SL SHULIHULFKH ULVSRQGHYD DOO¶HVLJHQ]D GHL PRQDUFKL GL OLPLWDUH OD mortalità infantile, che aveva pesanti ricadute negative sulla manifestazione di grandeur, dipendente anche dal fattore demografico, e sulla necessità del regime totalitario di reclutare soldati LQJUDQQXPHURSHUPDQWHQHUHFRQODIRU]DLOSRWHUHDOO¶LQWHUQRHDOO¶HVWHUQRGHLFRQILQL'X&RXGUD\ avrebbe dunque dovuto salvaguardare, con i neonati, il principale investimento della Corona. Per meglio adempiere al delicato compito affidatole, Du Coudray inventò un ausilio, la machine, che riproduceva un utero a JUDQGH]]DQDWXUDOHFRQLOTXDOHIDFHYDHVHUFLWDUHJOLVWXGHQWLQHOO¶HVWUD]LRQH dei feti, simulando perfettamente le più svariate posizioni di presentazione. Il suo apporto professionale costituì una vera rivoluzione, eppure Du Coudray è rimasta quasi invisibile nella storia della medicina, forse perché di oscure origini (a dispetto del nome), forse perché donna o forse perché « fuori di chiave ª1RQIXXQ¶DWWLYLVWDGHOIHPPLQLVPRLQFRUDJJLzPROWLVVLPHGRQQHD svolgere con determinazione la propria attività professionale, nel pieno rispetto, tuttavia, delle gerarchie e della cultura sostanzialmente maschilista del tempo; ma proprio questa viene minata GDOO¶HVHPSLRGHOODVXDYLWDGLGRQQDVHQ]DILJOLGHGLWDDOODFDUULHUDHLQJUDGRGLUDSSRUWDUVLDOODSDUi FRQJOLXRPLQLIRVVHURDQFKHSRWHQWLSROLWLFLRPHGLFLSRUWDQGRDOO¶LQWHUQRGHOORURPRQGR± non è dato sapere quanto consapevolmente ± la sua cultura femminile33. Al 1790 risale, invece, la seconda edizione del Breve compendio dell ' arte ostetricia , il trattato di T eresa Ployant GL FXL OD %LEOLRWHFD SRVVLHGH XQ HVHPSODUH ³2VWHWULFH PDJJLRUH H 29 V. D. Lippi, Storia della medicina per il corso di laurea triennale per ostetrici, Bologna, CLUEB, 2002, p. 114 e sgg. ,WHUPLQLYLUJROHWWDWLVRQRWUDGRWWLGDOOHVHJXHQWLHVSUHVVLRQLLQIUDQFHVHSUHVHQWLQHOO¶HVHPSODUHGHOO¶RSHUDSRVVHGXWR GDOOD%LEOLRWHFD³PDODGURLWHDVVLVWDQFHG¶XQKRPPH´³XVXUSDWLRQGHVKRPPHVGDQVO¶RIILFHG¶XQHERQQH6DJH)HPPHGRQW'LHXDEpQLO¶RXYUDJHGHSXLVODFUpDWLRQGXPRQGH´³LQVWUXPHQVGHVWUXFWLIV´ 31 B. Blackwell, ³7ULVWUDP6KDQG\´DQGWKHWKHDWHURIWKHPHFKDQLFDOPRWKHU³(/+´S 32 La prima edizione, priva di tavole, risaliva al 1759. 33 È la tesi espressa da N. Rattner Gelbart, 7KHPRQDUFK\¶VPLGZLIHOHIWQRPHPRLUV³)UHQFKKLVWRULFDOVWXGLHV´ special issue, 1996, pp. 1017 e sgg. 30 PDHVWUDQHJO¶,QFXUDELOLGL1DSROL´FRPHYLHQHGHILQLWDQHOIURQWHVSL]LRDIIURQWDLQWUHQWDFDSLWROL temi di anatomia femminile e questioni attinenti alla gravLGDQ]DDOO¶DERUWRDOSDUWRQHLSLGLVSDUDWL casi di presentazione del feto, al parto gemellare, alle emorragie, alla cura dei neonati. Nella dedica ³DOOHRVWHWULFLQDSROHWDQH´VLOHJJH³/DVFLDPRDJOLXRPLQLO¶DOWUHFLUXVLFKHFXUHHTXHVWDGLVRWUDUUH alla falce di morte due persone in un punto addottiamola noi sole, che sole esser ne sogliamo non di UDGROHYLWWLPH1pYLIDFFLDWHDFUHGHUHHVVHUTXHVWDXQ¶HFFHVVLYDSUHVXQ]LRQHRPRVWUXRVDQRYLWj SHUQRLDOWUH2PHWWRTXDQWHGRQQHO¶DQWLFDHODSLUHcente Istoria ci rammenta, che colla magistral professione, e coi libri di Medicina e di Chirurgia han fatto tanto onore al bel sesso, e mi attengo solamente alla savia e coraggiosa Agnodice. Divietato essendo in Atene alle donne per la loro inespertezza lD SURIHVVLRQ GL OHYDWULFH HG DUGHQGR FRVWHL GL QRELO YRJOLD G¶LPSLHJDUYL VXD RSHUD WUDYHVWLVVL GD XRPR O¶LPSDUz GDO FHOHEUH (URILOR HG HVHUFLWROOD FRQ WDO ULXVFLWD FKH LQJHORVLWL L 0HGLFL O¶DFFXVDURQR DOO¶$UHRSDJR TXDO VHGXWWULFH GHOOH PRJOL DOWUXL Pa ella col disvelare il suo seno andò a confondere la mal architettata calunnia, e richiamò a favor delle donne il privilegio di DVVLVWHUHHVVHVROHD¶QDWXUDOLRUGLQDUM SDUWL2UTXHVWDEHQLQWHVDOHJJHGDJOL$WHQLHVLKDWHQXWRLO suo posto dovunque vi è stata coltura, perocché si è sempre, e giustamente pensato, che espor non si SRVVDDJOLRFFKLHDLWRFFDPHQWLG¶LJQRWRXRPRXQDSXGLFDSDUWRULHQWH´ 3OR\DQWFRVuSRVWLOODLQILQHODVXDRSHUDDIIDWWRSULYDGLLPPDJLQL³,OEDFLQRQRQVLqIDWWR imprimere, VWDQWHELVRJQDRVVHUYDUHODQDWXUDFROODSUDWLFD´34. 1HOO¶2WWRFHQWRVLKDQQRWHVWLPRQLDQ]HLQ%LEOLRWHFDGLVFULWWLGLGRQQHLQPDWHULDRVWHWULFDH ginecologica nelle opere di M arie A nne V ictoire G illain Boivin e di T eresa Dominici, due figure assai diversHO¶XQDGDOO¶DOWUD %RLYLQFKHGHYHLOFRJQRPHDO PDULWRGDFXL ULPDVHYHGRYDEHQSUHVWR IXXQ¶RVWHWULFDGL grande talento35 attiva presso la corte francese allo scoppiare della Rivoluzione; ai primi GHOO¶2WWRFHQWR GLYHQQH PDQDJHURVSHGDOLHUDGL FKLDUD fama e, successivamente, legò il suo nome DQFKHDVFRSHUWHDQDWRPLFKHHDOO¶LQYHQ]LRQHGLDOFXQLVWUXPHQWLSHUHVDPLQDUHLOFROORGHOO¶XWHUR ma ciò non le impedì di morire poverissima e di non essere mai accettata, in quanto donna, GDOO¶$FFDGHPLD GL PHGLFina di Parigi. Pubblicò diverse opere mediche scientifiche, di cui la più famosa nel 1812, Mémorial de l' art des accouchement . Di Boivin la Biblioteca possiede le 2EVHUYDWLRQV HW UHIOH[LRQV VXU OHV FDV G¶DEVRUSWLRQ GX SODFHQWD, edite a Parigi nel 1829, e due esemplari del Traité pratique des maladies de l'uterus et de ses annexes, scritto con Antoine Dugés. /HWDYROHDFRORULGHOO¶DWODQWHGL JUDQGHIRUPDWR DEELQDWRDTXHVWDVXDRSHUDVRQRVWDWHGLVHJQDWH GDOOD VWHVVD DXWULFH O¶XOWLPD UDSSUHVHQWD SURSULR Xno speculum uterino completo di quelle utili PRGLILFKH GL FXL %RLYLQ DYXWR VHQWRUH GL SODJLR q FRVWUHWWD D ULYHQGLFDUH O¶LGHD]LRQH H OD realizzazione, ripercorrendone la storia di fabbricazione nei minimi particolari36. Anche il breve trattato di Teresa Dominici, Consigli alla mia Elisa ossia alle gentili spose ed alle levatrici , stampato a Torino nel 1869 da Luigi Bottero e conservato anche in Biblioteca, VHPEUDSHUzGHJQRGLXQDTXDOFKHDWWHQ]LRQHSHUFKpULSRUWDO¶HVSHULHQ]DXOWUDYHQWHQQDOHGLSUDWLFD RVWHWULFDVYROWDGLUHWWDPHQWHGDOO¶DXWULFH /¶2WWRFHQWR FRQRVFH DQFKH XQ JHQHUH GL SURGX]LRQH HGLWRULDOH GL DPELWR PHGLFR D VFRSR divulgativo, rappresentata ad esempio dal trattatello di M argaret Jane Moore Mountcashell, pubblicato la prima volta a Londra nel 1823 con il titolo Advice to young mothers on the physical education of children. By a Grand mother , di cui la Biblioteca possiede due esemplari della traduzione Consigli di una nonna alle giovani m adri sulla educazione fisica dei fanciulli , stampata D/LYRUQRQHOGD*LXOLR6DUGL/¶DXWULFHqFRPHVLDSSUHQGHGDOO¶´$YYHUWLPHQWRGHOO¶HGLWRUH 34 T. Ployant, op. cit., p. 105. Aveva come un occhio su ogni punta delle dita, disse di lei il chirurgo Guillaume Dupuytren (v. K. Campbell HurdMead, A history of women in medicine from the earliest tim es to the beginning of the nineteenth century , Haddam, Haddam press, 1938, p. 501). 36 1RWDDOODWDYRODSGHOO¶DWODQWH 35 LWDOLDQR´ FKH SUHFHGH O¶RSHUD XQ¶LUODQGHVH QRELOH H FROWD FKH VFULVVH DQFKH GL SROLWLFD /¶RSHUD spazia dalla gravidanza e la cura dei neonati alle malattie infettive infantili, passando attraverso la dieta e concludendo con un elenco di rimedi naturali ai disturbi più comuni nei bambini. ,Q XQD %LEOLRWHFD PHGLFD QRQ SRWHYD FHUWR PDQFDUH O¶RSHUD GL F lorence Nightingale, che inaugura le testimonianze scritte possedute dalla Biblioteca in relazione alla professione infermieristica. La figura di Nightingale è stata fortemente valorizzata nel corso degli ultimi decenni, fino ad oscurare il contributo offerto da altri personaggi chiave alla storia del management infermieristico37, HO¶LQWHUHVVHQHLVXRLFRQIURQWLVLqULQYHUGLWRDQFRUDQHO 38, in occasione del centenario della sua morte, celebrato con eventi scientifici anche a Firenze, la città dove nacque e alla quale la più famosa infermiera britannica deve il QRPH1RWDHPEOHPDWLFDPHQWHFRPH³VLJQRUDGHOODODQWHUQD´ in riferimento alle prestazioni professionali da lei offerte da infermiera militare durante la guerra di &ULPHD 1LJKWLQJDOH q FRPXQHPHQWH FRQVLGHUDWD OD IRQGDWULFH GHOO¶DVVLVWHQ]D LQIHUPLHULVWLFD moderna, perché seppe dotare la disciplina di basi scientifiche, avvantaggiata dalle proprie FRQRVFHQ]HFKHVSD]LDYDQRSHUVLQRQHOFDPSRVWDWLVWLFR³$GRSURODSDURODDVVLVWHQ]D± scrive nella sua opera più famosa39 -, nella mancanza di una migliore. Il suo significato è stato limitato a poco SL FKH DOO¶DPPLQLVWUDUH PHGLFLQH HG DOO¶DSSOLFDUH FDWDSODVPL 'RYUHEEH VLJQLILFDUH LO GHELWR XVR GHOO¶DULD IUHVFD GHOOD OXFH GHO FDORUH GHOOD SXOL]LD GHOOD WUDQTXLOOLWj H OD EHQ-intesa scelta ed amministrazione della dieta: - LOWXWWRFRQODPLQLPDVSHVDGLIRU]DYLWDOHDOSD]LHQWH´40. Il modello a FXL VL LVSLUDYD ³HUD VHPSUH SL SHUz TXHOOR PHGLFR WDQWR FKH YHQLYD UHOHJDWR DOOD GLVSRQLELOLWj umana personale quel rapporto col malato che rischiava di essere fagocLWDWR GDOO¶LGHD GL XQ EHQHVVHUH IUXWWR GL XQD WHFQRORJLD WHUDSHXWLFD VHPSUH SL HIILFDFH´41. Fortemente gerarchico, il VLVWHPDGL1LJKWLQJDOHVLEDVDYDVXOO¶LVWUX]LRQHSUHYHGHQGRXQLQWHUQDWRREEOLJDWRULRSHUOHDOOLHYH infermiere) e la responsabilizzazione personale ed era improntato ad una profonda religiosità. La VXD ELRJUDILD FDUDWWHUL]]DWD GD XQ IHUPR ULILXWR GL ³XQ EXRQ PDWULPRQLR´ H GHJOL DOWUL FRVLGGHWWL privilegi che la sua appartenenza ad una classe sociale medio-alta le avrebbero garantito, insieme alla sua opera, ha fatto sì che Nightingale passasse alla storia come una donna in grado di valorizzare le proprie capacità e competenze e di sostenere le proprie idee in un mondo e in XQ¶HSRFD JHQHUDOPHQWH RVWLOL DO ORUR HVWULQVHFDUVL QHO JHQHUH IHPPLnile, ma si trovano tracce di VWHUHRWLSL GL JHQHUH QHOOH VXH VWHVVH SDUROH DG HVHPSLR TXDQGR VFULYH ³6SHVVR YLHQ GHWWR GDJOL XRPLQL HVVHUH IROOLD O¶LVWUXLUH OH GRQQH QHOOH OHJJL LJLHQLFKH SHUFKp HVVH VL PHWWHUHEEHUR D IDUH L PHGLFRQ]ROL´ DPPHWWHQGR VXELWR GRSR FKH LQ HIIHWWL ³QRQ VL q PDL YLVWR LQ YHUXQD SUDWLFD SURIHVVLRQDOH XQ PHGLFDUH IRUVHQQDWR HJXDOH D TXHOOR GHOOH PHGLFKHVVH GLOHWWDQWL´ H DJJLXQJH ³GXQTXHVHOHGRQQHYRJOLRQRGDUHULPHGMFKHGLDQRULPHGMRPHRSDWLFLHVVLDOPHQRQRQIDUDQQR mDOH´42; tali osservazioni sono in realtà funzionali a sostenere ciò che di più le preme, ovvero la ULYHQGLFD]LRQHGHOO¶DXWRQRPLDHGHOO¶LPSRUWDQ]DGHOODSURIHVVLRQHLQIHUPLHULVWLFDFRPHGLPRVWUDOD VXDFRQFOXVLRQH³8QDEUDYDLQIHUPLHUDGLOXQJDHVSHULHQ]De di molta osservazione non medica né 37 (¶ la tesi sostenuta da S. Wildman, A. Hewison, Rediscovering a history of nursing management: from Nightingale to the modern matron³,QWHUQDWLRQDOMRXUQDORIQXUVLQJVWXGLHV´SS-1661. 38 Fra gli studi più recenti, v. D. Stanley e A. Sherratt, La mp light on leadership: clinical leadership and F lorence Nightingale³-RXUQDORIQXUVLQJPDQDJHPHQW´SS-121. *OLDXWRULGLVWLQJXRQRIUDLOFRQFHWWRGL³QXUVLQJ OHDGHUVKLS´FKHULJXDUGDODVIHUDGHOPDQDJHPHQWHLSURIHVVLRQLVWLFKHaspirano ad elevarsi rispetto al contesto RSHUDWLYRGHOO¶DWWLYLWjGLFXUDHTXHOORGL³FOLQLFDOQXUVHOHDGHUVKLS´VSHVVRFRQIXVRFRQLOSULPRPDLQUHDOWj focalizzato sulla capacità di implementare la qualità della cura attraverso specifiche competenze tecniche e relazionali; sostengono quindi che il modello incarnato da Nightingale (cui pure non negano di aver posseduto anche caratteristiche da leader clinica) attiene piuttosto al livello accademico, politico e gestionale della scienza infermieristica. 39 Cenni sull'assistenza degli a mmalati. Quello che è assistenza, e quello che non lo è tradotto dall'inglese da Sabilla Novello, Firenze, E. Goodban, 1860, p. 10. 40 $OO¶HSRFDQRQHUDDQFRUDGHOWXWWRFKLDULWRLOUXRORGHLSURFHVVLSDWRORJLFLLQWHUQLQHOO¶Lnsorgere della malattia, donde O¶HQIDVLVXJOLDVSHWWLLJLHQLFL 41 D. Lippi, Storia della medicina per il corso di laurea triennale per infermieri , Bologna, CLUEB, 2002, p. 108 e sgg.. 42 Op. cit., p. 89 e sgg. VHVWHVVDQpJOLDOWUL´LOFRQFHWWRGHOODGLJQLWjGHOODSURIHVVLRQHLQIHUPLHULVWLFDYLHQHULQIRU]DWRLQ XQSDVVRVXFFHVVLYRLQFXLVLULEDGLVFHFKHODVFHOWDGLIDUHO¶LQIHUPLHUDQRQGHYHHVVHUHXQULSLHJR né un appannaggio di coloro che si sentono prive di alternative, combattendo così un altro VWHUHRWLSR ³3DUH FKH VLD XQD LGHD FRPXQHPHQWH DGRWWDWD IUD JOL XRPLQL HG DQFKH IUD OH VWHVVH donne, che basta o un dispiacere amoroso, o una mancanza di scopo, o un disgusto generale, o O¶LQFDSDFLWjGLWXWWHOHDOWUHFRVHSHUWUDVIRUPDUHXQDGRQQDLQJXDUGDPDODWRHFFHOOHQWH4XHVWDLGHD mi ricorda il fatto di un villaggio, dove si elesse qual maestro di scuola, un vecchio imbecille ³SHUFKpQRQHUDSLEXRQRDJXDUGDUHLPDMDOL´´$GRJQLEXRQFRQWRVXLSULQFLSLIHPPLQLVWLFKH già circolavano la sua posizione è espressa con grande lucidità di pensiero, piglio coraggioso e tono TXDVL VSUH]]DQWH LQ TXHVWH SDUROH ³&RQVLJOLHUHL OH PLH VRUHOOH GL HYLWDUH LQWRUQR DL ³GLULWWL GHlla GRQQD´WXWWLGXHLULWRUQHOOLGHOJLRUQRG¶RJJLXQRGHLTXDOLVSLQJHTXHVWHDIDUHWXWWRFLzFKHIDQQR gli uomini, includendo la professione medicale ed altre, meramente perché le fanno gli uomini, e non perché sarebbe la migliore cosa da farsi dalle GRQQHHO¶DOWURFKHOHVSLQJHDIDUHQXOODGLFLz che fanno gli uomini, meramente perché essendo donne, non dovrebbero oltrepassare i limiti del ORURGRYHUH«/DGRQQDGHYHIDUHWXWWRLOVXRSRVVLELOHTXDOXQTXHHVVRVLDQHOO¶DYDQ]DUHO¶RSHUDGL Dio in questo mondo, senza badare a tali dicerie, il dar mente alle quali non sarebbe altro che ODVFLDUVLJXLGDUHGDTXHOORFKHGLUjODJHQWHHGREEHGLUHDOOHYRFLGHOYROJR´ In Biblioteca troviamo poi Nursing as a professionSXEEOLFDWRQHOLQ³$OEDQ\0HGLFal $QQDOV´ XQR VFULWWR PLQRUH GHOO¶DPHULFDQD Isabel A dams H ampton, meglio conosciuta con il cognome del marito Hunter Robb 43 PHGLFR GRSR DYHU DYXWR XQ¶HVSHULHQ]D ODYRUDWLYD LQ FDPSR infermieristico anche a Roma, Hampton diresse a Baltimora la scuola per infermiere del Johns Hopkins Hospital; sotto la sua guida, ispirata ai precetti di Nightingale, la Scuola divenne un centro LPSRUWDQWH SHU O¶LQVHJQDPHQWR VFLHQWLILFR H XQ PRGHOOR GL ULIHULPHQWR GHL SL PRGHUQL PHWRGL GL infermieristica44. Nel 1894 Hampton pubblicò un manuale divenuto ben presto un classico : Nursing: its principles and practice; nella pubblicazione in possesso della Biblioteca Hampton difende la dignità della professione infermieristica, che ± sostiene con dovizia di argomentazioni ± merita di godere della stessa considerazione sociale della professione medica, perché, come ai medici, anche alle infermiere è richiesto un grande senso di responsabilità e del dovere, capacità specifiche e un elevato livello di istruzione. Fu fra le fondatrici della American Society of Superintendents of training Schools for Nurses e, nel 1900, fu invitata a far SDUWHGHOO¶,QWHUQDWLRQDO&RXQFLORI:RPHQVHJQRHYLGHQWHFKHODVXDILJXUDYHQQHSUHVWRSURSRVWD quale esempio positivo per le nuove generazioni di donne. ,O IRQGR VWRULFR GHOOD %LEOLRWHFD FRQVHUYD XQ¶XOWLPD WHVWLPRQLDQ]D GL VFULWWL GL GRQQH infermiere, A history of nursing, di M. A delaide Nutting e L avinia L . Dock, rassegna storica di LPSRUWDQ]DFUXFLDOHSHUODIRQGD]LRQHGHOO¶LQIHUPLHULVWLFDFRPHVFLHnza. 1XWWLQJ WURYz XQ DPELHQWH DVVDL VWLPRODQWH SHU L VXRL VWXGL SUHVVR O¶RVSHGDOH -RKQV +RSNLQV H QHOO¶DQQHVVD VFXROD LQIHUPLHULVWLFD GRYH FRQREEH ,VDEHO +DPSWRQ QH UDFFROVH O¶HUHGLWj GDL SULPL del Novecento e dispiegò le sue competenze tecniche e organL]]DWLYHDVHUYL]LRGHOO¶LVWLWX]LRQHGL cui contribuì non poco ad innalzare il livello qualitativo, a partire dalla fondazione di una biblioteca, 43 In realtà sul frontespizio è riportata in maQLHUDHTXLYRFDODGHQRPLQD]LRQH³0UV+XQWHU5REE´FKHSRWUHEEHLQGXUUH QHOO¶HUURUH GL ULWHQHUH FKH O¶RSHUD VLD VWDWD VFULWWD GDO PDULWR GL OHL GL QXRYR XQ FDVR LQ FXL O¶RSHUD GL XQD GRQQD q scambiata per quella di un uomo!), ma cfr. S. Cooper cfr. Nursing history review, vol. 2 (1994), p. 216: "And for those who might not have known that Isabel Hampton and Mrs. Hunter Robb were the same person, a footnote explanation would have been useful. In fact, two of the addresses in the table of contents are listed as presented by Hunter Robb, when in reality they should have been listed as Mrs. Hunter Robb (Isabel Hampton Robb)." 44 S. Moody, Isabel Ha mpton Robb: her contribution to nursing education , ³The American journal of nursing´ 38, 10, 1938, pp. 1131-1139. dove alimentò una collezione con opere come quelle di Florence Nightingale, in onore della quale realizzò e presiedette una fondazione internazionale. Ma Nutting legò il suo nome in particolare DOO¶$PHULFDQ 6RFLHW\ RI 6XSHULQWHQGHQWV RI 7UDLQLQJ 6FKRROV RI 1XUVHV FKH QHO GLYHQQH National Education League of Nursing Education e attraverso cui esercitò continue pressioni DIILQFKqYHQLVVHURDXPHQWDWLLILQDQ]LDPHQWLSXEEOLFLSHUO¶LVWUX]LRQHLQIHUPLHULVWLFD1HOIUDWWHPSR ODVFLDWR O¶RVSHGDOH SHU LO WHDFKHUV &ROOHJH IRUVH SULPD LQIHUPLHUD DO PRQGR GLYHQQH GRFHQWH universitaria; svolse quindi ricerca ad alto livello, animò importanti riviste scientifiche VSHFLDOL]]DWH FROWLYz O¶DPLFL]LD H OD FROODERUD]LRQH SURIHVVLRQDOH FRQ ,VDEHO +DPSWRQ 5REE H Lavinia Dock, si interessò di problemi sociali e lasciò in eredità alle sue allieve la sua incrollabile fiducia nel futuro e nelle capacità delle persone di migliorarsi45. ³/¶DUWHLQIHUPLHULVWLFD± VFULYH1XWWLQJQHOO¶LQWURGX]LRQHDOODVXDQRWHYROHRSHUDVWRULFDLQ due volumi, arricchiti da numerose illustrazioni di ospedali e personaggi ±, una delle più antiche occupazioni delle donne e delle più recenti branche della scienza medica, deve essere coesistita con ODSULPDPDGUHFKHRIIUuDLVXRLSLFFROLWXWWLLVHUYL]LLQJUDGRGLIDUOLYLYHUHHSURVSHUDUH´HDQFRUD ³&¶qVWDWRVHQ]DGXEELRXQWHPSRFRVuUHPRWRFKHODPHGLFLQDHO¶LQIHUPLHULVWLFDHUDQRXQLWHLQXQD VRODFRVD´QHOODVXDRSHUDULSHUFRUUHLQVLHPHD'RFNODVWRULDGHOODFXUDVLQGDOO¶HSRFDGHJOLXRPLQL primitivi, con accenni persino al concetto di first aid negli animali. La Biblioteca Biomedica, come molte biblioteche universitarie, annovera fra i suoi tesori DQFKH LPSRUWDQWL FDUWH G¶DUFKLYLR FKH FRQVHQWRQR GL GDUH XQR VJXDUGR DOO¶LQWHUQR GHO PRQGR RVSHGDOLHURHDFFDGHPLFRILRUHQWLQRHDSSURIRQGLUHFRVuODFRQRVFHQ]DGHOO¶DSSRUWRGHOOHGRQQHDOOD storia della medicina. Una testimonianza decisamente interessante della realtà fiorentina è offerta dal fondo DUFKLYLVWLFR GHOO¶DQWLFR &ROOHJLR 0HGLFR GL )LUHQ]H46, conservato presso la Biblioteca Biomedica. Negli atti del Collegio medico sono riportati numerosi nomi di levatrici che superarono la prova QHFHVVDULDDGHVHUFLWDUHUHJRODUPHQWHWDOHPHVWLHUHPDVFDUVLVVLPHVRQROHSURYHGHOO¶HVLVWHQ]DGL donne cui fu concessa la licenza di esercitare la medicina e la chirurgia. Tuttavia, nella filza del giorno 13 settembUHVLOHJJHODSURYDGHOO¶DYYHQXWDFRQFHVVLRQHGLWDOHOLFHQ]DLODJRVWR 45 S. Goostray, Mary Adelaide Nutting³7KH$PHULFDQMRXUQDORIQXUVLQJ´SS-1529. ,GRFXPHQWLGHO&ROOHJLRPHGLFRLQSRVVHVVRGHOOD%LEOLRWHFDVRQRRUDRJJHWWRGLVWXGLRQHOO¶DPELWRGLXQDULFHUFD svolta da Francesco Ciuti e Renato Pasta. La licenza necessaria ad esercitare la professione veniva assegnata appunto GDO&ROOHJLR0HGLFRQDWRLQVHQRDOO¶$UWHGHL0HGLFLHGHJOL6SH]LDOLHDQWHVLJQDQRSHUFHUWLDVSHWWLGHOO¶DWWXDOH2UGLQH GHL0HGLFL9DULFRUGDWRFKHO¶8QLYHUVLWjGL)LUHQ]HSXUYDQWDQGRO¶DQWLFRHJORULRVRSUHFHGHQWHGHOOR6WXGLRILRUHQWLQR negli anni 1321-1472, risorse soltanto nel 1859, col nome di Istituto di Studi Pratici e di Perfezionamento, per fondarsi poi nel 1924 come Università degli studi. In realtà Firenze rimaVHFRPXQTXHVHPSUHXQSXQWRGLULIHULPHQWRSHUO¶DOWD IRUPD]LRQHLQFDPSRPHGLFRFRPHSURYDVLDODSUHVHQ]DGHO&ROOHJLR0HGLFRFRQOHVXHDWWULEX]LRQLVLDO¶HVLVWHQ]DGL XQDULQRPDWD6FXROD0HGLFDSUHVVRO¶2VSHGDOHGL6DQWD0DULD1XRYDqTXLLQIDWWLche nel 1756 Giuseppe Vespa IRQGDO¶LQVHJQDPHQWRGHOO¶2VWHWULFLD$LILQLGHOODULFRVWUX]LRQHGHOODVWRULDGHOO¶RVWHWULFLDD)LUHQ]HqULPDUFKHYROHLO fatto che un ordine del 1792 del Collegio, ordine che Pietro Vannoni dichiara come ancora attivo nel 1849, vieti la SRVVLELOLWjGLHVHUFLWDUHO¶RVWHWULFLDDJOLHVDPLQDQGLFKHQRQDEELDQRVXSHUDWRO¶HVDPHVSHFLILFRGDFLzVLHYLQFHFKH O¶RVWHWULFLDJLjDOODILQHGHO;9,,,VHFRORqFRQVLGHUDWDXQDGLVFLSOLQDDVpVWDQWHYSVGHO Progetto di statuto pel Collegio Medico F iorentino presentato alla sua seduta generale del dì 10 novembre 1848, Firenze, Società Tipografica, 1849; il Vannoni fu relatore della Commissione incaricata della redazione del Progetto, che è un documento assai interessante anche ai fini della ricostruzione storica delle competenze del Collegio, modificatesi varie volte nel corso dei secoli). Nel 1878 viene poi inaugurata la Clinica Ostetrico-ginecologica, allo scopo di centralizzare la cura delle pazienti cittadine; negli stessi anni è attivo a Firenze un Convitto per allieve levatrici e una scuola di Specialisti in Ostetricia e Ginecologia (v. G. Patrassi, La F acoltà medica di F irenze ³0LQHUYDPHGLFD´SS-27. La %LEOLRWHFDQHSRVVLHGHXQHVWUDWWRGRQDWRGDOO¶DXWRUH3HUODVWRULDGHOO¶RVWHWULFLDWRVFDQDGHOSULPR2WWRFHQWRqPROWR interessante il %UHYHFHQQRLQWRUQRO¶,H52VSL]LRGHOOD0DWHUQLWjGL)LUHQ]HHFRQWRUHVRGHOODSUDWLFDRVWHWULFDLQ TXHVWRVWDELOLPHQWRGDOO¶HSRFDGHOODVXDIRQGD]LRQHDOPDU]RGHO, di Giovanni Bigeschi (Firenze, Nella stamperia di Giuseppe Pagani, 1824), dove, a p. 16, si legge che dal 1815 ± anno della fondazione - ³DOXQQHPDWULFRODWHVRQR XVFLWHILQTXLSHUHVHUFLWDUHQHLORUR&RPXQL´ 46 1788 ad una donna, Maria Ferretti,47 SLRQLHUD GHOOD SURIHVVLRQH DXWULFH O¶DQQR VXFFHVVLYR GL XQ testo sotto certi aspetti rivoluzionario48. /R VWUHWWR QHVVR IUD O¶HVWULQVHFDUsi della professione medica in ambito ospedaliero e della didattica della medicina in ambito accademico, attività ancora oggi spesso difficilmente scindibili in TXHO GL &DUHJJL QRQ SDUYH SHUz IDYRULUH SDUWLFRODUPHQWH O¶LQJUHVVR GHOOH GRQQH QHOOD QDVFHQWH Facoltà di medicina a Firenze, mentre si sa per certo ± la stessa Biblioteca Biomedica ne conserva traccia49 ± che già nel 1799 Maria Dalle Donne, oltre ad essersi laureata in medicina a Bologna, assurse persino ai fastigi della cattedra universitaria. Dai documenti a stampa in possesso della Biblioteca, la presenza di donne laureate in medicina a Firenze è accertata dalla seconda metà GHOO¶2WWRFHQWR/¶$QQXDULRGHO5,VWLWXWRGLVWXGLVXSHULRULSUDWLFLHGLSHUIH]LRQDPHQWRLQ)LUHQ]H O¶LVWLWX]LRQH FKH GDO SXz FRQVLGHUDUVL DQWHVLJQDQD GHOO¶8QLYHUVLWj GL )LUHQ]H SHU O¶DQQR accademico 1876-7750 QHOO¶DQQRYHUDUH LO FRUSR LQVHJQDQWH ULSRUWD LO QRPH GL $UJLD %HWWRQL QHL Basetti, con la qualifica di maestra levatrice, mentre non è menzionata altra insegnante donna (neppure in specialità diverse dalla Medicina), né compaiono donne fra il personale degli Stabilimenti scientifici (musei, laboratori, etc.) e delle Biblioteche, o tantomeno nel Consiglio direttivo o nel Consiglio accademico; compare però finalmentHXQDGRQQDIUDFRORUR³FKHIHFHURJOL HVDPL ILQDOL´ TXHOO¶DQQR SUHVVR OD 6H]LRQH GL 0HGLFLQD H FKLUXUJLD VL WUDWWD GL (UQHVWLQD 3DSHU Puritz-Manasse, originaria di Odessa, che si distinse anche proprio per il suo impegno nel SURPXRYHUH H IDYRULUH O¶DFFHVVR GHOOH GRQQH DOO¶LVWUX]LRQH VXSHULRUH51. Nello stesso anno, furono LQYHFH OH GRQQH FKH VRVWHQQHUR JOL HVDPL ILQDOL SUHVVR OD 6FXROD RVWHWULFD OH ³DOXQQH FKH IHFHUR LO FRUVR QHOOD 0DWHUQLWj SUHVVR OR 6SHGDOH GHJO¶,QQRFHQWL´ OH ³DOXQQH SURYHQLHQWL dalla 6FXROD GL 2VWHWULFLD LQ $UH]]R´ OH ³DOXQQH SURYHQLHQWL GDOOD 6FXROD GL 2VWHWULFLD LQ /XFFD´ 6L ULFRQIHUPDFRVuDQFKHDOLYHOORORFDOHHDQFKHDOO¶LQWHUQRGHOVHWWRUHGHOODVDOXWHO¶HVLVWHQ]DGLXQ IHQRPHQR GL ³VHJUHJD]LRQH RUL]]RQWDOH´ LQ EDVe al quale le donne appaiono relegate, ancora per molti anni in via esclusiva (non vi sono infatti tracce di nomi maschili negli elenchi del personale ostetrico degli annali successivi), a mestieri, professioni e ruoli considerati (per lo meno nel mondo occidentale in questo periodo) subalterni e assimilabili a quelli di assistenza e cura svolti dalle GRQQHDOO¶LQWHUQRGHOODIDPLJOLDPHQWUHODFDUULHUDDFFDGHPLFDULPDQHUHWDJJLRGHJOLXRPLQL La medesima situazione si ripresenta negli anni seguenti (fatta salva, appunto, la comparsa di due Sotto-maestre levatrici a fianco della Maestra levatrice Emilia Bertocchi dal 1884-5 e la sporadica menzione di donne in qualità di uditrici a corsi singoli) fino al 1888-89, anno in cui si accerta la laurea in Filologia di Fiorina Salvoni, seguìta nel 1896/97 da Zulia Benelli (che esercitò poi la professione di bibliotecaria), laureata in Lettere, come, nel 1897-98, Cornelia Casari, Emilia Nesi ed Eutilia Orlandi. Ma la medicina accademica a Firenze rimane ancora saldamente in mano 47 ³6HQWLWDRSSRUWXQDPHQWHODPHGHVLPDSHU PH]]RGHOO¶HVDPHIDWWRJOLWDQWRLQYRFHFKHLQVFULWWRPHGLDQWHOD resoluzione di un caso dalla medesima presentato, e da Essa fatta estemporaneamente in carta et esistente nella vegliante filza e mandata a Partito passò con tutti i voti favorevoli. Approvarono la Retroscritta Sig.ra Maria Petraccini 0RJOLHGHO6LJUH)UDQFHVFR)HUUHWWLG¶$QJKLDUL>«@FKLUXUJRG¶LQWLHUDFKLUXUJLDGDQGRHWFRQFHGHQGRDOOD0HGHVLPD facoltà di poterla esercitare in tutti i felicissimi Stati di S. A. R. con la solita proibiziRQHGHJO¶RUGLQLYHJOLDQWLH VSHFLDOPHQWHLOJLXUDPHQWR>«@GLQRQFDVWUDUHDOFXQIDQFLXOORVHQ]DO¶DSSURYD]LRQHGLXQPHGLFRDSSURYDWR´3DUODGL tale circostanza anche Pietro Vannoni (op. citS³>,O&ROOHJLR0HGLFR@DEROLYDLOSULYLOHJLRGHOO¶HVHrcizio FKLUXUJLFRQHOO¶XRPRFRQVHQWHQGRORDQFKHDOODIHPPLQDPDWULFRODQGRLQ&KLUXUJLD0DULD)HUUHWWL´ 48 Nel 1789 a Ferrara pubblicò il suo unico lavoro, Memoria per servire alla fisica educazione dei ba mbini, v. http://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/74-petraccini-ferretti-maria-maddalena (ultima cons. 07.09.2010). 49 E. Pirami Emiliani, 5LHYRFD]LRQHGLXQD³GRQQDPHGLFR´ERORJQHVHGHOSULPR2WWRFHQWR0DULD' alle Donne , ³%XOOHWWLQRGHOOHVFLHQ]HPHGLFKH´SS-76. 50 $QQXDULRGHO5,VWLWXWRGLVWXGLVXSHULRULSUDWLFLHGLSHUIH]LRQDPHQWRLQ)LUHQ]HSHUO¶DQQRDFFDGHPLFR -77. Firenze, Le Monnier, 1877. 51 http://scienzaa2voci.unibo.it/biografie/147-puritz-manasse-paper-ernestina (ultima cons.: 07.09.2010). Sulla sua figura e sulle prime donne laureate a Firenze, v. Simonetta Soldani, /HGRQQHDOO¶8QLYHUVLWj di Firenze. Numeri e volti di un cammino travagliatoLQ&RPLWDWRGHOOH3DUL2SSRUWXQLWjGHOO¶8QLYHUVLWjGHJOLVWXGLGL)LUHQ]H Le donne QHOO¶8QLYHUVLWjGL)LUHQ]H3HUFRUVLSUREOHPLRELHWWLYLFirenze University Press, 2010, p. 7 ss. DJOLXRPLQLILQRDOO¶DSSURYD]LRQHGHOO¶HVDPHGLODXUHDLQ0HGLFLQDH&KLUXUJLDGL$OGLQD)UDQFROLQL QHO FRQ XQD WHVL VXOOH FHOOXOH QHUYRVH VHJXuWD O¶DQQR VXFFHVVLYR LQ VLIIDWWD LPSUHVD GD ,QHV Gardini, che presenta invece un lavoro di otorinolaringoiatria52; bisognerà poi aspettare fino DOO¶DQQR DFFDGHPLFR SHU WURYDUH XQ¶DOWUD GRQQD ODXUHDWD QHO VHWWRUH &DUPHOD 0DUFKLRQL mentre negli Annali del 1903/4 si fa menzione di Augusta Bulgarini fra coloro che ottennero il diploma di farmacista. La situazione fiorentina non è comunque dissimile da quella nazionale, se si pensa che alla fine del 1900 le lauree conferite alle donne in tutta Italia in tutti i settori erano appena 14053. Concludendo, da questo seppur breve e certamente incompleto excursus si evince che nella storia della medicina e delle scienze della salute hanno avuto un ruolo attivo anche le donne, in una misura, tuttavia, troppo inferiore a quella degli uomini perché tale fenomeno di assenza od oscuramento della donna come soggetto di cura e di istruzione professionale formalizzata non necessiti di una seria riflessione sulle cause, considerati anche i recenti sviluppi che hanno invece avuto, con il progredire della medicina di genere, gli studi sul versante speculare, quello della donna come oggetto di cura. 52 Entrambi i manoscritti delle tesi sono conservati nella Biblioteca Biomedica: Francolini Aldina, Ricerche sulle modificazioni morfologiche funzionali dei dendriti delle cellule nervose , 1898-1899, 18 p., 2 carte bianche, T.L. 16.27, relatore prof. EugenioTanzi; Gardini Ines, ,O SDGLJOLRQH GHOO¶RUHFFKLR QHOO¶XRPR, 1899-1900, 66 p., 2 carte bianche, T.L. 17.20, relatore prof. Giulio Chiarugi. La Biblioteca possiede una ricca collezione di tesi storiche manoscritte, fra le quali anche quelle di alcune ostetriche, es.: Caciagli Emilia, N. 8. Primipara ben conformata. Gravidanza semplice endouterina alla metà del 9° mese, presentazione podalica incompleta varietà natiche S. I. S. A. Parto spontaneo, seconda mento naturale. Puerperio fisiologico. Legato con: Caciagli Emilia, Storia della ricoverata n. 34. Nullipara, ben conformata. Gravidanza semplice, endouterina alla metà del 9° mese. F eto vivo in presentazione del Vertice, posizione O. I. S. varietà anteriore. Seconda mento spontaneo. Puerperio fisiologico, 18 p., 6 carte bianche, 1887-1888, T.L. 8.25 (1); Conti Maria, Nullipara. Pelvi ben conformata ± gravidanza semplice endo-uterina interrotta DUWLILFLDOPHQWHDOSULQFLSLRGHOO¶RWWDYRPHVHSHUDOEXPLQXULD)HWRYLYRLQSUHVHQWD]LRQHGHO9HUWLFH3RVL]LRQH2,6 A. Parto spontaneo. Puerperio fisiologico. Legato con: Conti Maria, Nullipara. Pelvi ben conformata, gravidanza semplice endo-uterina a termine feto vivo in presentazione del vertice Posizione O. I. S. A. Parto naturale. Seconda mento spontaneo Puerperio fisiologico, 20 p., 5 carte bianche, 1887-1888, T.L. 8.26 (2); Fattori Luisa, Multipara ben conformata gravidanza semplice endo-XWHULQD LQWHUURWWDVL VSRQWDQHDPHQWH DOO¶ PHVH IHWR PRUWR macerato per sifilide, parto spontaneo. Seconda mento naturale, puerperio fisiologico. Legato con: Fattori Luisa, Primipara dalla pelvi universalmente e irregolarmente rachitica gravidanza semplice endo-uterina a termine feto vivo presentazione di vertice, posizione O. I. D. T. parto naturale. Seconda mento spontaneo, puerperio fisiologico, 20 p., 3 carte bianche, 1887-1888, T.L. 8.27 (3); Ghini Lucrezia, Donna gravida secondi para pelvi semplicemente piatta, gravidanza semplice, endouterina feto vivo a termine ± presentazione del vertice, posizione destra posteriore. Parto naturale seconda mento spontaneo puerperio fisiologico. Legato con: Ghini Lucrezia, Terzipara. universalmente e regolarmente ristretta. Gravidanza endo uterina semplice a termine. Presentazione del vertice. Posizione S. A. F eto vivo. parto naturale. Secondamento spontaneo, 12 p., 5 carte bianche, 1887-1888, T.L. 8.29 (5); Gurioli Domenica, Primipara ben conformata, gravidanza semplice endo-uterina a termine. F eto vivo, presentazione del vertice S. O. I. S. A. Parto artificiale per inerzia uterina, relativa dovuta a resistenza del piano perineale. forcipe di Naegele al piano perineale, seconda mento spontaneo, puerperio fisiologico. Legato con: Gurioli Domenica, Donna gravida, primipara, pelvi ben conformata gravidanza semplice, endo-uterina, a termine feto vivo in presentazione del Vertice Posizione O. I. S. A. Parto normale, puerperio fisiologico , 18 p., 6 carte bianche, 1887-1888, T.L. 8.28 (4). 53 L. Branciforte, /HGRQQHQHOO¶XQLYHUVLWjGL&DWDQLD3HUFRUVLSUHVHQ]HUXRORHFRQGL]LRQH, Catania, Società di Storia patria per la Sicilia orientale [2000?], tabella 1.