CURIOSITA’ : I DINTORNI DEL CAIRO Abusir Anche se il sito di Abusir è aperto al pubblico soltanto dalla metà degli anni '90, esso è da tempo noto come il luogo della scoperta egittologica più fortuita: un deposito di papiri di grande interesse portato in luce negli ultimi anni del XIX secolo. Ciò che rende affascinante l'area è la posizione isolata: un promontorio sabbioso, dove il deserto sale dai palmeti della pianura del Nilo, poco visitata dai turisti. La Piramide di Sahura è la più settentrionale del gruppo di quattro piramidi di Abu Sir ed è la sola nella quale attualmente è consentito l’ingresso: un passaggio in discesa, molto stretto, immette in un'unica e stretta camera funeraria. Sul lato est della piramide sorgono i resti del tempio funerario di Sahura, del quale alcune pareti sono state restaurate per arrivare fino ad un'altezza di circa un metro, quanto basta per delineare la pianta dell'edificio. I muri del tempoi erano decorati con rilievi che illustravano le campagne vittoriose del faraone contro i libici. Molti di questi rilievi sono ora esposti al Museo Egizio del Cairo, ma alcuni frammenti sono ancora in situ e rendono interessante l'esplorazione della zona. II successore di Sahura fu il fratello, Neferirkara, la cui piramide è la più meridionale e la più grande delle quattro. Incompiuta alla morte del faraone, il suo rivestimento esterno fu terminato in modo sbrigativo con mattoni di terra cruda. Oltre le sue piramidi, Abusir è rinomata per due importanti scoperte fatte in questa zona. Nel XIX secolo fu rinvenuta l'importante serie di papiri con descrizioni di cerimonie e feste religiose e nell’anno 1998 una squadra di archeologi cechi, che tutt’ora lavora nella zona sud-ovest dell’area, scoprì la tomba ancora intatta del sacerdote Iufaa, del VI secolo a.C., contenente la mummia di Iufaa e centinaia di manufatti e amuleti. Dahshur Il remoto e desertico sito di Dashur è di grande importanza per la storia dell'architettura delle piramidi. Ve ne sorgono due, risalenti all'Antico Regno, situate cronologicamente dopo quelle di Saqqara e Meidum e prima di Giza e Abusir. Sono state erette da Sneferu (2613-2589 a.c.), padre di Cheope, il faraone della Grande Piramide. Aperto al pubblico soltanto dalla metà degli anni '90, il sito di Dahshur è tutt’ora poco visitato, ed è molto probabile che quanti vorranno visitarlo potranno godere del luogo in un ambiente calmo e riservato. L'edificazione è iniziata con i lavori della Piramide Romboidale, o a Doppia Pendenza: la più antica piramide. La Piramide Romboidale è considerata la prima piramide vera e propria, in quanto le precedenti erano a gradoni, come quella di Zoser a Saqqara, risalendo ad un'epoca priva di esperienze nell'architettura delle piramidi. E' quindi comprensibile che i suoi architetti abbiano commesso imprecisioni nei calcoli: la innalzarono dalla base secondo un'inclinazione di 55°, ma, arrivati a metà altezza si accorsero che la struttura diventava instabile e pertanto la completarono con un'angolazione di circa 44°. Dalla variazione della sua pendenza il risultato è l'aspetto "romboidale". Fatto insolito per le piramidi di questo periodo, la maggior parte del rivestimento in calcare è ancora intatto e ci offre un'idea del maestoso spettacolo che dava. Avvicinandovi, potrete apprezzare quanto liscia sia la superficie e figurarvi che tutte le piramidi ne erano impreziosite. Non contento di questa piramide, Snofuru nel suo trentesimo anno di regno iniziò la costruzione della Piramide Rossa, questa volta con un'angolatura di 43 gradi. La piramide deve il suo al colore delle antiche incisioni. Seconda soltanto alla Grande Piramide per dimensioni, vi si accede attraverso un passaggio sul lato nord che consente di accedere all'interno; a 30 m da terra, verso sud, si domina un panorama che abbraccia le piramidi di Saqqara, Abu Sir e Giza. Un passaggio in discesa di 65 m immette in tre ambienti; i primi due hanno alte volte formate da blocchi aggettanti, antesignani della Grande Galleria della Grande Piramide di Giza . Altre due piramidi, più piccole, risalgono al Medio Regno, ma sono in rovina e presentano minore interesse. Oasi di Al-Fayoum A circa 100 km dal Cairo, al Fayoum è la più vasta oasi d'Egitto e costituisce un rifugio molto apprezzato dai cittadini in fuga dallo smog. Anche se la regione è ricca di templi e di siti archeologici e ha una storia che risale all' epoca faraonica, per la maggioranza dei turisti l'attrattiva dell' oasi è costituita dalla vegetazione e dalla quiete. Per questo motivo gran parte dei turisti evita Medinet el-Faiyum, una moderna città poco interessante, mentre preferisce addentrarsi nel cuore della regione, il Lago Qarun. L’oasi esisteva già nell'antichità, il lago era collegato al Nilo da una serie di canali costruiti da Amenernhat III. Più tardi invece, la zona divenne uno dei si ti preferiti dai faraoni per i loro momenti di svago. Gli egizi coltivarono frutta e verdura nell’area del Fayoum trasformandolo nel "giardino dell'Egitto", un ruolo che tuttora svolge. Purtroppo, il livello di sale del lago sta crescendo e le sue spiagge si stanno ricoprendo di cristalli di sale. Inadatto al nuoto, il lago è tuttavia molto bello visto a bordo di una barca a remi presa a nolo o dai locali e alberghi che lo circondano, che grazie alla sua ricca flora è anche importante habitat per una moltitudine di uccelli, tanti dei quali migratori ospiti invernali. Gli antichi egizi erano buoni osservatori della loro fauna avicola locale, che rappresentavano sulle decorazioni parietali delle tombe. L'esempio più famoso è quello delle Oche di Meidurn, esposti al Museo Egizio del Cairo. I monumenti di età faraonica meglio conservati e più accessibili sono quelli del tempio tolemaico di Qasr Qarun, all'estremità occidentale del lago. Dedicato al dio-coccodrillo Sobek, le cui "apparizioni" erano evidenti nelle paludi e nelle acque dell'oasi in epoca antica, il tempio fu restaurato nel 1956 ed è possibile accedere agli ambienti sotterranei (attenzione ai serpenti) e salire sul tetto per ammirare il deserto circostante. Altra importante area archeologica è Kom Aushim, che custodisce le rovine di Karanis, una città sorta nel III secolo a.C, all'estremità orientale del bacino. Le Piramidi del Fayoum Gli appassionati di piramidi si interesseranno ai due siti che meritano una visita in questa regione: le due piramidi di Hawara, che un tempo facevano parte di un vasto complesso di cui rimangono soltanto le macerie e la piramide di Meidum, che si erge solitaria nel deserto ai margini dell'oasi. Mentre le piramidi di Hawara, Lahun (illustrata sopra) e Lisht sono alquanto degradate e di minore interesse, la Piramide di Meidum ( a sinistra), attribuita a Snefru, il quale ottenne maggior successo con le costruzioni di Dahshur, è molto più impressionante. E' molto diversa dalla forma delle piramidi classiche, avendo una struttura simile a una torre a tre gradoni che sorge da un ammasso di detriti. La torre è in realtà il nucleo centrale, esposto dopo il crollo del rivestimento esterno e del materiale di riempimento tra un'assise e l'altra. Il mercato dei cammelli di Birqash. Contrariamente a quanto molti possano pensare, i cammelli non sono originari dell'Egitto ma vi furono introdotti nel paese probabilmente dai persiani o dai Tolomei nel VI secolo a.C. La loro assenza dalle opere d'arte dell' epoca dei faraoni fa pensare che erano sconosciuti nell'antico Egitto. Diventati sempre più necessari per lo svolgimento della vita quotidiana i cammelli vengono importati a migliaia dal vicino Sudan e portati a Birqash, il principale mercato di cammelli, che si è trasferito qui dal Cairo nel 1995. Durante il loro viaggio dal Sudano, la prima tappa verso il mercato è a Daraw, a nord di Assuan, da cui un gran numero di animali viene trasportato su camion fino a Birqash. Le contrattazioni avvengono ogni giorno, ma sono più intense al venerdì. Le trattative cominciano all'alba e gli affari sono già conclusi prima delle nove: si consiglia perciò di partire presto. Arrivarci con i mezzi pubblici è complicato, perché non ci sono mezzi diretti, quindi la soluzione migliore è prenotare un taxi per l'intera mattinata. I mercanti hanno un aspetto serio, sono vestiti in galabira (tuniche) e turbanti e stanno in gruppi o seduti su stuoie intorno a vassoi con teiere, e trattano sul prezzo, mentre i mandriani tengono allineate le bestie. Ogni cammello è venduto con un libretto ufficiale in cui sono indicati stato di salute, età e provenienza, riconoscibile attraverso i marchi impressi sulla pelle. Secondo i mandriani, un buon cammello ha la gobba pronunciata e le ossa robuste. Qanater e le dighe del Nilo Situata a circa 20 km a valle dal Cairo si trova la città di Quanater, dove il Nilo si sdoppia in due rami, quella di Rosetta, verso ovest, e Damietta verso est. La principale attrazione è costituita dalle dighe, costruite per controllare il flusso delle acque verso il Basso Egitto, una serie di chiuse risalenti all'inizio del XIX secolo, con archi e torrette ornamentali, che trattengono le acque di entrambe le diramazioni, tra le quali si trova un parco boscoso. I lavori furono iniziati nel 1834 da Mohammed Ali e terminati nel 1863. Alla chiusura del progetto si scopri però che, purtroppo, le dighe non funzionavano nei parametri preposti e vennero abbandonati fino al 1883, quando un gruppo di ingegneri britannici riuscì a completare il lavoro. Qanarir è affollata nei fine settimana, ma è una piacevole meta di escursioni e dista dal Cairo circa due ore di vaporetto. Il viaggio verso Qanater è gradevole: si segue il Nilo a bordo di un traghetto sul quale ci si imbarca in un porto vicino al nel centro del Cairo, nei pressi del Ramses Hilton. Per la visita è sconsigliato il giorno di venerdì e i giorni festivi, quando le imbarcazioni sono sovraffollate. Wadi Natrun Wadi Natrun è una piccola località a nord-ovest dal Cairo situata ai margini del deserto occidentale, a metà strada tra la capitale e Alessandria. Si trova a circa 23 metri sotto il livello del mare, ed era tenuta in gran conto già dagli antichi egizi che vi estraevano il natron, dal cui proviene il suo nome Natrun, un sale usato per la mummificazione. Dopo l'avvento del cristianesimo, l'uadi (il letto asciutto di un fiume) iniziò ad attrarre tanti seguaci copti di Sant' Antonio, che cercavano non solo un'esistenza ascetica, ma anche di scappare dalle oppressioni romane. Attualmente vivono nell'uadi circa 500 monaci, che anche se hanno scelto una vita di clausura, accolgono molto volentieri i visitatori. Si narra che nel V secolo questa zona ospitasse fino a 60 monasteri, di cui oggi ne restano purtroppo solo quattro. Il monastero più visitato tra i quattro è il Monastero di San Bishoi (Deir Amba Bishoi), la residenza ufficiale del Patriarca Copto, Papa Shenute. Facilmente raggiungibili dal Cairo, con l'autobus che ferma nel villaggio di Bir Huker, tutti e quattro i monasteri sono recinti da alte mura in mattoni crudi. All'interno del monastero fortificato di Deir Anba Bishoi (San Bishoi) si trovano un a chiesa, un pozzo, delle cucine, e dei magazzini che potevano contenere provviste per un anno intero. Si racconta che la chiesa custodisce il corpo del santo, perfettamente conservato in un tubo sigillato presso l'altare. Il santo è celebrato anche al monastero dei siriani, Deir asSuriani, la cui chiesa principale, consacrala a Santa Maria, è costruita su una grotta dove si dice che il Cristo le sia apparso in una visione. Apprezzato molto dai visitatori, il Monastero di Santa Maria, conosciuto anche come Deir es Suriani (o Monastero dei Siriani) è un punto di attrazione per la sua chiesa principale dedicata a Santa Maria, famosa per gli affreschi e le icone, alcune delle quali risalgono al VII secolo. Un po' più a nord, il Monastero di San Baramus (Deir el-Bararnus) conta tra le sue mura almeno cinque chiese, mentre il Monastero di San Macario (Deir Abu Makar) è più isolato, trovandosi 20 km a sud-est. Questi due sono meno visitati in quanto non sono aperti per comitive di turisti. I singoli viaggiatori invece sono benvenuti. Proseguendo verso nord di Wadi Natrun si arriva all'area del Delta del Nilo. Il Delta del Nilo Il Delta del Nilo un enorme triangolo verde che si apre a ventaglio nel deserto tra i due rami principali. Vi ebbero sede molte dinastie di faraoni ma, a parte le rovine di Bubastis e Tanis, la maggior parte dei siti sono scomparsi da tempo. Le località della costa settentrionale sono visitate da egiziani in cerca di sollievo dalla calura estiva. Il Delta, la regione più fertile e più popolata dell'Egitto, produce gran parte dei raccolti del paese, dando un apporto essenziale per la manutenzione della popolazione in continua crescita. Alessandria I turisti del Basso Egitto, come viene chiamato il nord del paese, in gran parte vanno subito ad Alessandria, seconda città dell'Egitto e richiamo principale della regione con il suo clima mite, le sue belle spiagge e una ricca storia legata, tra l'altro, al regno di Cleopatra. Da non perdere la sua nuova libreria, costruita sulle rovine dell'antica libreira di Alessandira distrutta nel 400 a.C. Rosetta e Damietta Le due città sugli estuari, Rosetta e Damietta, erano fiorenti fino a quando il Nilo è stato navigabile. Importanti centri commerciali tra l'Egitto e le Repubbliche Marinare italiane, la loro grandiosità è tuttora testimoniata dalle raffinate case di epoca ottomana. Il ritrovamento della famosa stele che ne porta il suo nome ha fatto di Rosetta una delle mete più visitate dagli appassionati di egittologia. Port Said e Suez Per creare l'ingresso dal Mediterraneo al Canale di Suez, Egitto ha visto la nascita di due nuovi porti, Port Said e Suez. Entrambe hanno sofferto durante le guerre contro Israele nel secolo scorso, nel corso delle quali il canale è stato un obiettivo strategico essenziale. Suez esteticamente non si è mai ripresa, d’allora, Port Said invece merita una visita per l’architettura della zona del porto. Ai turisti interessati al canale è consigliato di recarsi a Ismailia. Zagazig Edificata due secoli fa come avanposto per alloggiare gli operai che lavoravano sulle dighe del Nilo, Zagazig oggi ospita un museo con i reperti archeologici trovati nella zona. E' punto di partenza per visitare due delle città firoenti nell'epoca faraonica, Bubastis a sud-est, capitale durante la XXII dinastia e, a nordest, Tanis, una delle maggiori città del Delta e capitale dell'antico Egitto durante la XXI dinastia. I laghi nel nord-est del Delta del Nilo attirano una strabiliante varietà di uccelli, specie in inverno durante la migrazione annuale verso sud. In quanto cuore rurale del paese, l'area merita senz'altro una visita, non soltanto per le sue ricchezze storiche ed archeologiche, ma anche per il suo coinvolgente panorama, animata da bufali che arano i campi e da muli che tirano carri, mentre qua e là spuntano capanne di fango. Come muoversi nel Delta del Nilo Per visitare Alessandria è opportuno arrivare in aereo. Alessandria ha un aeroporto internazionale, con voli quotidiani da e per Il Cairo. I due importanti centri urbani sono ovviamente collegati anche via treno, ed è facile viaggiare in auto e autobus sulle strade che attraversano il desetto. Altre città del Delta sono raggiungibili in autobus, taxi e treno. La strada costiera fino al confine libico è servita da autobus, mentre è un po' lento il collegamento ferroviario tra Alessandria e Marsa Matruh, dove c'è anche un aeroporto per voli interni. Contributi estratti dal sito Egitto per caso a solo scopo illustrativo.