UNITÀ PASTORALE “S. LORENZO” Verbale del Consiglio Pastorale Interparrocchiale del 21/02/13 1) Primo punto dell’ordine del giorno si propone, in attesa di poter leggere e commentare i testi segnalati nel precedente consiglio, di anticipare la lettura del documento del sinodo dei vescovi: “MESSAGGIO AL POPOLO DI DIO” del 26 ottobre 2012 sulla nuova evangelizzazione. Don Paolo Bizzocchi riassume il documento per sommi capi e ci si propone di confrontarsi sul contenuto nel prossimo consiglio pastorale. 2) Don Luciano ha espresso l’esigenza di far conoscere ad ogni parrocchia dell’Unità Pastorale le attività particolari di ognuna. Vengono individuate alcune persone che possano presentare a tutto il consiglio le esperienze particolari di ogni singola parrocchia: Giulia Azzali ed Elena Cattani, per quanto riguarda l’esperienza dell’accoglienza che da qualche anno è presente nella parrocchia di Coviolo. Sandro Cangemi, per la Polisportiva di Coviolo. Lino Ligabue, per l’esperienza della compagnia teatrale “artisti per caso”. Luca Tagliaferri, per quanto riguarda l’esperienza del post- cresima e l’oratorio. Manlio Bottazzi, per l’iniziativa del doposcuola a Baragalla. Alessandro Iotti, per la pastorale giovanile a Baragalla. Roberto Montanari e Adler Rituani, per le diaconie. Gianni Covezzi, per la nascente compagnia concertistica del Sacro Cuore. Luca Seligardi, per il giornalino Agora’ e sito interparrocchiale. Don Luciano propone che, dopo la presentazione delle varie realtà, contenuta in non più di cinque minuti per ciascuna, si lasci uno spazio per un dibattito ed un confronto. 3) Il vescovo Massimo verrà nel nuovo centro pastorale del S. Cuore, a benedire l’altare e a celebrare la messa domenica 10 marzo. Celebrazione delle messe. Nelle varie assemblee parrocchiali era già stato espresso il desiderio di cominciare insieme la celebrazione della S. Messa domenicale nella nuova chiesa del Sacro Cuore, ma per molteplici questioni organizzative (disposizioni delle sedie, funzionamento dei microfoni,…) è stato deciso che per il periodo di quaresima le celebrazioni resteranno invariate nelle singole parrocchie. La domenica delle Palme è generalmente assai partecipata ovunque e, anche solo per motivi di spazio, dovrà essere celebrata separatamente. È stato deciso che il primo momento comune per le parrocchie dell’unità pastorale sarà la celebrazione della VEGLIA PASQUALE nella nuova chiesa. Il giorno di Pasqua saremo ciascuno nella rispettive parrocchie per evitare di creare imbarazzo a chi non fosse ancora informato del cambiamento. Dalla domenica successiva 7 APRILE (2° domenica di Pasqua), invece, inizierà la celebrazione comune della messa delle 11.00 al S. Cuore per tutte e tre le comunità dell’Unità Pastorale. Riguardo alla messa vespertina delle 18.30 del Preziosissimo Sangue è stato chiesto se non sia conveniente celebrarla nel nuovo centro pastorale. Non è stata presa nessuna decisione. È stato chiesto di sospender la messa delle ore 9 al S. Cuore invitando a partecipare o a Coviolo o al Preziosissimo. Don Luciano ne parlerà con coloro che abitualemte la frequentano. La preghiera continua della settimana santa resta per ora in San Lorenzo, in via Canalina. È compito di tutti informare che col prossimo anno sarà trasferita nella cappella feriale del S. Cuore. Triduo pasquale: * GIOVEDÌ SANTO: ore 18.30 al Preziosissimo Sangue e alle ore 21.00 a Coviolo. Don Roberto propone che il rito della lavanda dei piedi sia fatto con degli adulti, perché più significativo. * VENERDI’ SANTO: ore 14.30 al Preziosissimo Sangue, alle ore 15.00 a Coviolo e alle ore 21.00 al Sacro Cuore. * VEGLIA PASQUALE: ore 22.00 al S. Cuore. Ricordiamo che il 21 aprile avremo la istituzione dell’accolitato per i candidati diaconi Luca Seligardi e Roberto Zingoni. Servirà predisporre per tempo un cammino di preparazione delle comunità a questo importante evento. 4) Il prossimo Consiglio Pastorale Interparrocchiale è convocato per l’11 aprile alle ore 21,00. Reggio Emilia, 21 febbraio 2013 La Segreteria Commissione Liturgia 14/02/2013 INDICAZIONI SU COME FORMULARE LE PREGHIERE DEI FEDELI Le preghiere dei fedeli siano sobrie, formulate con una sapiente libertà e con poche parole ed esprimano le intenzioni di tutta la comunità. (Ordinamento generale del Messale Romano, n. 47) “Libertà” e “sapienza” sono le 2 parole chiave che debbono essere tenute insieme. La libertà nell’esprimere le proprie intenzioni non deve diventare spontaneismo (dire la prima cosa che viene in mente) e la sapienza non deve diventare un rigido protocollo che “spenga lo Spirito”, dissuada i fedeli dall’esprimere davanti a Dio ciò che hanno nel cuore o che finisca per delegare la preghiera solo a preti e diaconi. Sul versante delle attenzioni da porre affinché, pregando, ci si educhi reciprocamente a cogliere cosa significhi “pregare”: le preghiere non dovrebbero essere eccessivamente lunghe o complicate, volendo collegare molti concetti o suggestioni provenienti dall’ascolto della Parola. Bastano poche parole, con semplicità e immediatezza. Non è richiesto che l’assemblea venga a conoscenza di tutti i passaggi logici che hanno portato la persona a formulare quell’intenzione. non ci si dovrebbe trovare di fronte ad un’altra omelia o a prolungate riflessioni personali sulle Scritture. La preghiera nasce dall’ascolto della Parola di Dio e si ispira ad essa, ma non ne è un altro commento: la liturgia della Parola della messa non può essere equiparata a una lectio divina. occorrerebbe, nel presentare le necessità della comunità, usare la opportuna discrezione per non rendere pubbliche, magari a insaputa dell’interessato, situazioni particolarmente delicate o private le intenzioni dovrebbero essere “espressione di tutta la comunità”, per cui nel formulare intenzioni molto personali o private (compleanni, anniversari, ecc.) bisognerebbe fare in modo che la preghiera avesse anche un respiro universale per essere davvero espressione dell’interesse di tutti. Sul versante del tempo dedicato a questo momento nella messa: si dovrebbe curare che il numero stesso delle preghiere non si dilati eccessivamente affinché le parti della messa si rapportino tra loro nel giusto equilibrio. Il Signore ascolta comunque anche quelle intenzioni che non si è riusciti, per ragioni di tempo, a condividere con l’assemblea. Tale esigenza di sobrietà è legata anche al numero elevato di persone che partecipano alla messa domenicale che richiede una certa attenzione e rispetto reciproco. Da parte loro, i sacerdoti, sono chiamati a lasciare un congruo tempo per permettere all’assemblea di formulare le proprie intenzioni con la dovuta calma. La presenza di un ulteriore microfono può aiutare a rendere il tutto più fruibile. PROFESSIONE DI FEDE Si ritiene opportuno utilizzare tutte le formule previste dal rito per la professione di fede, magari rimandando l’assemblea al numero corrispondente sul libretto dei canti, per una maggiore facilità e sicurezza nell’esposizione.