Dopo la Costituzione Una scuola al passo con i tempi Costituzione della Repubblica Italiana (in G.U. 7 dicembre 1947) Art. 34 La scuola è aperta a tutti L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. Nuova normativa 1947: - Istituzione di una commissione nazionale d’inchiesta sulla scuola (DM 12.4.1947) - Istituzione della scuola popolare contro l’analfabetismo (D.L.C.P.S. 1599) - Riordinamento dei patronati scolastici (D.L.C.P.S. 457) 1955: Programmi per le scuole elementari (DPR 503) 1957: Introduzione dei cicli didattici nella scuola elementare (L. 1254) 1958: - Riordinamento dei patronati scolastici (L. 261) - Orientamenti per la scuola materna (DPR 584) - Programmi per l’insegnamento dell’educazione civica (DPR 585) 1962: 1963: Istituzione della scuola media unica e obbligatoria (L. 1859) Nuovi programmi per la nuova scuola media unica (DM 23.4.1963) 1964: Libri di testo gratuiti per la scuola elementare (L. 719) 1968: Istituzione della scuola materna statale (L. 444) 1969: - Modifiche agli esami di licenza media (D.L. 9) - Nuovi orientamenti per la scuola materna (DPR 647) 1974: Decreti delegati di cui alla legge 477/1973 1977: Modifiche parziali all’ordinamento della scuola media e nuove norme per la valutazione degli alunni con abolizione degli esami di riparazione e istituzione di moduli di recupero e potenziamento dell’integrazione degli alunni handicappati (L. n. 517) - Abolizione del latino come materia della scuola media (L. 348) 1979: 1984: Nuovi programmi per la scuola media (DM 9.8.1979 Abolizione del libretto scolastico degli alunni della scuola dell’obbligo (L. 13) 1985: Nuovi programmi per la scuola elementare (DPR 104) - Ratifica del nuovo Concordato tra Stato e Chiesa cattolica e nuove norme sull’insegnamento della religione cattolica (L. 121 1990: Riforma della scuola elementare con istituzione dei moduli e dei team dei docenti (L. 148) 1999: Nuove norme sull’obbligo scolastico a 15 anni (L. 9) - Innalzamento dell’obbligo formativo a 18 anni (L. 144) - Regolamento organico sull’autonomia delle scuole (DPR 275) - Riforma organi collegiali territoriali (D. L. 233) 1948 - Un’opportunità formativa per i giovani: nasce la scuola serale “Francesco Caspani” Giuseppe Robustelli, Presidente del Legato Caspani e dell’ECA, attuò dopo oltre vent’anni dal lascito, la volontà del testatore Francesco Caspani di aprire nella casa donata, una scuola per i giovani grosini. Si trasferì il calzolaio Rota da un locale e si arredò con 30 tavoli da disegno. Poi incaricò il Professor Pietro Valmadre di provvedere a ricercare gli insegnanti ed individuare le materie ed i programmi da svolgersi, affinché la scuola funzionasse quanto prima. Poterono iscriversi all’istituenda scuola i giovani con più di 14 anni, indipendentemente dal titolo di studio conseguito e per incentivare la frequenza, la scuola risultò aperta da dicembre a marzo (periodi di minor occupazione nei campi), dalle ore 18 alle 22. La durata del ciclo scolastico si impostò su tre anni e le materie trattate spaziavano dal disegno tecnico edile, alla matematica, alla “cultura” (che comprendeva l’italiano, la storia, la geografia e l’educazione civica), alla lingua francese e all’educazione morale. Con l’istituzione della scuola media obbligatoria, nel 1963, venne meno l’interesse per questa scuola, che chiuse i battenti il 16 marzo 1969. Dati sulla scuola La scuola iniziò il 29 novembre 1948 e fu frequentata da 70 allievi. La chiusura della stessa avvenne il 16 marzo 1969 con la frequenza annuale di soli 30 studenti. Notizie su Francesco Caspani Nacque a Grosio il 16 luglio 1855 e gli fu attribuito l’appellativo di “Checu Bori”. Fu un eccellente cittadino, impegnato tanto negli affari (come gestore di un mulino e di un negozio d’alimentari) quanto nel sociale. Alla sua morte, avvenuta il 12 dicembre 1919, lasciò nel testamento un cospicuo patrimonio per la realizzazione di opere di beneficenza. Fra i beni del “Lascito Caspani” figura anche la casa in via Roma 58 – poi sede dell’Ufficio postale – che lo stesso testatore avrebbe voluto sede di una scuola per la crescita culturale, morale e civile la gioventù grosina. I maestri della scuola serale Risultarono insegnanti della scuola serale: • per disegno - Giuseppe Besseghini del fu Telesforo, Giuseppe Besseghini padre della Prof.ssa Irene, Giacomo Antonioli, Gabriele Pozzi, Elvezio Gilardi, Pietro Mitta, Giuseppe Scibona, Silvano Redivo, • per matematica - Protasio Caspani, Emilio Caspani, Claudio Sala, Enrico Tramanzoli, Albino trinca Colonel, Pierantonio Cecini, Cardelio Pruneri, • per cultura e francese- Pietro Valmadre padre della Prof.ssa Elena, • per educazione morale - don Stefano Armanasco, don Lorenzo Sonetti e don Virginio Pozzi. Commento del Professor Pietro Valmadre Nella relazione finale dell’anno 1964 – 1965 , lo stesso scrive: “ Il capitale che ora noi spendiamo per questi giovani, verrà restituito al paese tra non molto, indirettamente, con cittadini più coscienti e lavoratori più qualificati”. Le fotografie che seguono ritraggono giovani d’allora, riconosciuti come padri dei ragazzi di oggi. Abbiamo chiesto loro di raccontarci l’esperienza vissuta nella scuola serale. L’ esperienza scolastica, generalmente scelta di propria volontà, vedeva quale materia principale il disegno tecnico, ma non tralasciava la matematica, l’italiano e il francese. L’orario scolastico, che spaziava dalle 20 alle 22, era l’ideale per ragazzi che durante la giornata praticavano l’apprendistato nelle ditte artigianali locali e per quelli che facevano i manovali. Fra i ricordi più simpatici d’allora si ritrova la piacevole ricreazione al bar dei “Basina”, la socializzazione con i compagni di corso e la festa di fine anno per la consegna dei certificati di presenza. Nuovi edifici Le vecchie scuole di Tiolo e Vernuga furono abbandonate a favore di due nuove costruzioni che funzionarono fino agli anni ottanta. La scuola elementare della Vernuga fu demolita per edificare l’ex scuola muratori. A Grosio negli anni 1960/61, su un terreno adiacente le scuole elementari, fu costruita la nuova sede per la scuola d’Avviamento Professionale, divenuta poi con la riforma del 1962, Scuola Media Statale. L’integrazione degli alunni portatori di handicap (L. 517/77) predispose gli stabili per la loro accoglienza, abbattendo le “barriere architettoniche”. Si realizzò un contatto strutturale - mediante terrazzo - fra i tre piani delle scuole elementari e medie. Fra i due stabili si costruì un passaggio con scivolo. Fotografie di proprietà del Sig. Pruneri Alceste La scuola di Avviamento Professionale La Scuola di Avviamento Professionale è stata istituita a Grosio nel 1931 presso la scuola elementare allora di recente costruzione. I grandi laboratori maschili, a volta, sono ricavati nei locali interrati dell’edificio. I primi corsi “di tipo industriale misto”, a cui si accede con la licenza della scuola elementare mediante un’esame di ammissione all’età di almeno nove anni, hanno durata biennale e frequenza più maschile che femminile (27 maschi su 2 femmine). Dal 1933 – 1934 si attivano corsi di: ferro, legno, muratori e femminile) e in seguito si istituiscono corsi triennali. Vi si insegnano materie di cultura generale, e inoltre disegno, scienze applicate, tecnologia ed esercitazioni pratiche sui metalli e sul legno. Hanno lo scopo di “impartire l’istruzione post-elementare obbligatoria” e di “preparare alle mansioni d’ordine esecutivo nell’industria”. Gli alunni licenziati trovano facile sistemazione nelle officine e negli uffici tecnici delle industrie locali. Negli anni Cinquanta, la dicitura completa è la seguente: Scuola secondaria governativa di avviamento professionale a tipo industriale Giovanni Visconti Venosta, come si evince dall’intestazione di questo verbale del 1956. Nel 1962 la dicitura cambiò in Scuola secondaria Statale di avviamento professionale a tipo industriale Giovanni Visconti Venosta Il lavoro archivistico operato sui registri della Scuola Elementare a. s. 1962/63 Il lavoro archivistico individuale svolto sui registri delle scuole elementari si è occupato di evidenziare alcuni aspetti della scuola, quali: le sessioni, le gite, il canto, le osservazioni sugli alunni e gli scambi epistolari con altri enti. Le sessioni d’esami Le sessioni degli esami erano due. La prima, del 24 giugno 1963, propose agli alunni un dettato dal titolo “Il ragno” e lo svolgimento di due addizioni e due sottrazioni. La seconda, del 2 settembre e per i soli rimandati, si concluse con un'unica prova in matematica, perché il candidato respinto era carente in questa materia. Oggi non esiste più la possibilità di rimediare a settembre, ma è anche vero che le bocciature sono più rare e avvengono solo in casi di grave insufficienza. studente M. Salandi Numerose erano le gite scolastiche Sul registro scolastico della frazione Tiolo sono annotati i luoghi delle uscite didattiche e delle gite effettuate nell’anno, oltre ad alcune attività ricreative. Così esso riporta: 2 ottobre - partecipazione della scuola alla S. Messa in occasione dell’apertura dell’anno scolastico. 10 novembre - osservazione della piccola cappella dedicata a S. Martino e del Cimitero. 22 dicembre - recita, canto e proiezioni . 16 aprile - partecipazione alla cerimonia di chiusura delle Sante Quarant’ore 20 aprile - festa degli alberi 22 maggio - gita scolastica a Teglio, con visita al vivaio forestale, a palazzo Besta, salita in funivia all’Alpe di Teglio e colazione al sacco. ultima uscita - S. Messa di ringraziamento per il termine delle lezioni. Si nota come ben quattro uscite su sei fossero a scopo religioso. Il senso religioso era molto vivo: l’anno scolastico iniziava e finiva con una Messa, a invocare la protezione di Dio per tutta la durata del cammino di apprendimento. Oggi la celebrazione della S. Messa non è più un appuntamento fisso nel calendario scolastico. studente P. Curti Il canto L’insegnante dava molta importanza al canto. Gli scolari in coro intonavano canti di montagna e per ricorrenze di feste religiose come il Natale. Curioso e sconosciuto il titolo del canto “Il bambino che non voleva andare a scuola”. Osservazioni sugli alunni L’insegnante esprime giudizi sull’alunno con degli aggettivi quali: scarso, scarsissimo, pigro, indolente e svogliato. Non sono in molti ad avere questi aggettivi, mentre tanti risultano: intelligenti, attivi, ordinati, diligenti, con intelligenza pronta, pronti, volonterosi e sensibili. Leggendo bene le note del registro si legge che alcuni scolari erano bravi, ma con qualche difetto, per esempio: sensibile ma con poca memoria, svogliato ma intelligente, intelligente ma molto disordinato, intelligente ma un po’ svogliato. Ecco lo schema riassuntivo degli aggettivi usati nelle osservazioni: ribelle, sensibile, svogliato, pigro, disordinato, volonteroso, pronto, indolente, diligente, ordinato… Quello che ho scelto da commentare è il meno usato: l’indolente. Significa: lento, svogliato nell’operare e pigro. Solo due alunni dell’anno 1962-63 si sono aggiudicati questo attributo di poco merito. Ma questo è un aggettivo che si aggiudica anche ad alcuni scolari di oggi. Anzi, a ben pensare, oggi sono di più quelli indolenti di quelli attivi e volonterosi. Chissà perché? studente S. Rinaldi Scambio epistolare d’altri tempi Ho trovato molto interessante l’attività di corrispondenza tra la scuola di Grosio e scuole della Regione Umbria e Piemonte. A quei tempi la corrispondenza avveniva attraverso lo scambio di cartoline e lettere. Non esistevano la e mail ed i cellulari, scrivere a ragazzi di altre province era sicuramente qualcosa di straordinario e inusitato per i ragazzi . Molte sono state le lettere ricevute e inviate dai nostri alunni per conoscersi. Lo scambio si è rivelato interessante per lo studio della Geografia, ecco le parole dell’insegnante di Grosio che spiega l’entusiasmo delle proprie alunne: Riceviamo oggi una lettera da una scolara di classe quarta di Bergamo. Vuole notizie storiche e geografiche sul nostro paese. 5 aprile 1963 - Adelia riceve un’altra lettera da Perugia 18 maggio 1963 - Flavia riceve da Pietraligure una bella lettera e cartoline 3 maggio 1963 - Anna riceve da Cuneo una lettera di otto pagine . studente F. Pini Corpo insegnante Rizzi Dirce (1897) - Direttrice Didattica Caspani Emilio (1913) dal 1939 al 1974 Polinelli Cesare (1915) a Grosio Sc Elem. dal 1948 al 1963 – dal 1963 alla scuola media (francese) fino al 1967 Valmadre Pietro (1917) a Grosio Sc. Elem. dal 1939 al 1962 – dal 1.10.1962 alla Sc. Media (Lettere) al 1976 Schiantarelli Diana n. Marantelli (1919) a Grosio dal 1957 al 1968 Gilardi Ebe (1920) a Fusino, Vernuga e Grosio dal 1948 al 1985 Rodigari Elisabetta n. Musetti (1921) a Vernuga e Grosio dal 1948 al 1978 Lamberti Oreste (1921) a Grosio dal 1956 al 1974 Da Prada Matilde (1922) a Ravoledo dal 1947 al 1953 Imperial Ester in Besseghini (1922) a Ravoledo e Vernuga dal 1955 al 1978 Cianelli Irma n. Piubellini (1923) a Tiolo e Grosio dal 1964 al 1972 Galanga Gabriella n. Righini (1923) a Tiolo dal 1964 al 1969 Cavalli Anna in Pini (1924) a Vernuga e Grosio dal 1954 al 1975 Romagna Antonietta n. Polsini (1924) a Ravoledo e Grosio dal 1960 al 1966 Contughi Maria Luisa n. Pranzetti (1925) a Fusino e Ravoledo dal 1962 al 1966 Giudice Maria in Orlando (1925) a Ravoledo dal 1960 al 1969 Saligari Angela n. Mitta (1925) a Ravoledo dal 1948 al 1954 Ghilotti Maria (1926) a Ravoledo e Grosio dal 1958 al 1982 Giacomello Luciana n. Bettini (1926) a Vernuga e Grosio dal 1963 al 1968 Quetti Dina (1926) a fusino, Tiolo e Grosio dal 1951 al 1969 Cesana Ester (1928) a Grosio dal 1963 al 1972 Giudici Rosanna n. Bonaccorsi (1929) a Grosio dal 1968 al 1972 Ghilotti Anna in Pruneri (1930) a Ravoledo e Grosio dal 1956 al 1986 Compagnoni Dante (1931) a Grosio 1975 al 1979 – funz. vicario Contessa Vincelli Diana (1931) a Vernuga e Grosio dal 1978 al 1983 Mitta lindo Elisabetta (1931) a Fusino e Ravoledo dal 1951 al 1958 Bonazzi Luisa (1937) a Grosio dal 1969 al 1977 Caratti Romano (1937) a Grosio dal 1977 al 1991 Giudice Maria in Pruneri (1938) a Vernuga e Grosio dal 1968 al 1990 Mazza Paolo (1938) a Grosio dal 1964 al 1973 Ronchi Armea (1938) a Ravoledo e Grosio dal 1974 al 1980 Uccelli Maria (1939) a Grosio dal 1975 al 1982 Gamerra Carla in Cecini (1940) a Ravoledo dal 1971 al 1980 Della Bosca Orsolina in Chiodi (1941) a Ravoledo e Grosio dal 1968 al 1981 Garbellini Fernanda in Mambretti (1945) a Ravoledo e Grosio dal 1975 al 1978 Osmetti Agnese in Trinca Colonel (1946) a Grosio dal 1977 al 1997 Modotto Sgorbati Eliana (1947) a Tiolo e Grosio dal 1982 al 1989 Perego Maria Rita (1947) a Grosio dal 1982 al 1990 Garbellini Caterina (1948) a Tiolo e Grosio dal 1980 al 2005 Galli Noemi in Tenni (1949) a Grosio dal 1975 al 1982 Previsdomini Edy (1955) a Grosio dal 1982 al 1993 (Nell’elenco non sono state nominati gl’insegnanti nati dopo il 1950, perché ancora in servizio) Un momento della cerimonia per il congedo dalla scuola della Direttrice Dirce Rizzi ( Grosio 9 giugno 1962). Nasce la Scuola Media: organizzazione A Grosio, nel 1961, entra in funzione la Scuola Media Sperimentale, che inizialmente convive con la Scuola Secondaria Statale di Avviamento Professionale. Responsabile della nuova scuola è il Preside Fausto Sidoli, seguiranno i Presidi: Francesco Bariffi (dal 1963 al ‘68, Adele Pavesi (dal 1968 al’72), Emilia Bozzi (a.s. !972/73), Giovanni Grassi (dal 1973 al ’77), Giovanni Sorce ( dal 1977 al 1980), Giovanni Tudisco (dal 1980 al 82), G. Grassi (dal 1982 al 1996) e Graziella Pradella ( dal 1996 al 2000). Il 3 dicembre 1962 entra in vigore, a tutti gli effetti, la legge n. 1859 per l’Istituzione e ordinamento della scuola media statale e Grosio attiverà la sua prima classe. Negli anni successivi, si provvede a inserire anche la seconda e terza classe, che sostuitiranno le corrispondenti attivate dal precedente ordinamento. A partire dal 1 ottobre 1963, infatti, le preesistenti scuole medie, le scuole secondarie di avviamento professionale e ogni altra scuola secondaria di primo grado verranno trasformate in scuole medie. Un documento dell’anno scolastico 1964 intitola la scuola secondaria di Grosio: Scuola media Statale Visconti Venosta. D’allora l'istruzione obbligatoria, successiva a quella elementare, venne impartita gratuitamente dalla scuola media, con durata di tre anni e che verrà anche detta Scuola Media Statale. La scuola media concorse a promuovere la formazione dell'uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione e favorì l'orientamento dei giovani ai fini della scelta dell'attività successiva. Il piano di studi della scuola media comprendeva i seguenti insegnamenti obbligatori: religione, italiano, storia ed educazione civica, geografia, matematica, osservazioni ed elementi di scienze naturali, lingua straniera, educazione artistica ed educazione fisica. Erano inoltre obbligatorie nella prima classe le applicazioni tecniche e l'educazione musicale che divennero facoltative nelle classi successive. Nella seconda classe l'insegnamento dell'italiano venne integrato da elementari e facoltative conoscenze di latino. La scuola media raccontata dal giornalino scolastico In giornalino scolastico La voce del Roasco ha accompagnato la scuola media di Grosio e quella di Grosotto (sua sezione staccata) durante il trascorrere del tempo. Nel 1965 si leggeva, infatti, come le gite a Trento, Gardesana, Milano, Pavia, Bormio, S. Caterina e Livigno fossero state apprezzate dagli studenti e scelte con attenzione dalla lungimiranza del preside Bariffi, chiaro amante dello stport, del turismo e della montagna, che trovava idoneo e formativo alternare cultura e svago. Anche la festa degli alberi, ripetuta con costanza dal 1889, anno in cui il ministro Guido Baccelli prescrisse di celebrarla con impegno e continuità rifacendosi all’antica divinazione romana degli alberi. Nel 1966 le attività proposte furono quelle sportive del tennis, dello sci e del pattinaggio, ma non mancò in prima pagina l’intervita ai genitori che promuovevano fra le primarie loro occupazioni, l’educazione dei figli e la richiesta in cambio di rispetto e ubbidienza. Interessante è poi la statistica della frequentazione scolastica riportata di seguito. Nel 1967 ci si rivolse all’attento e organizzato doposcuola che proponeva numerosi momenti ricreativi, fra cui si ricordano: il gioco degli scacchi, introdotto dall’insegnante Clemente De Campo, la redazione del giornale, il ciefornum ed il teatro. Sul palco debuttano Pruneri AnnaMaria e Franzini Eugenio Nel 1968 oltre ai pomeriggi sulla neve di Santa Caterina e le prime nuotate nella nuova piscina di Bormio, si ricordano le lezioni d’educazione sessuale svolte dai proff. Migliori e don Baitieri., nel mese di marzo, agli studenti di terza media. Una curiosità esterna alla scuola, ma meritevole d’interesse, è poi la presenza sul giornale di una pubblicità per l’“Ospedale civile Visconti Venosta” di Grosio. Nel 1969 Si allestisce la mostra scolastica dei lavoretti di fine anno nella palestra e nell’aula di applcazioni tecniche. L’articolo che però fa da principe sul giornale è quello sull’importanza della scuola media che si apre dicendo: “la cultura e la formazione personale sono il presupposto fondamentale per un inserimento cosciente e attivo nella società”. Nel 1970 è il corso per imparare ad usare la macchina da scrivere “a far da padrone”, e leggendo non si può che sorridere pensando alla velocissima mutazione degli strumenti scrittori degli ultimi 30 anni. I giochi della gioventù I viaggi d’istruzione