Apertura
Verso il Futuro
BancAnagni Informa è giunto al suo
quindicesimo numero; per un periodico
aziendale, che vuole illustrare l'azienda
che lo edita, non è che un momento di
passaggio.
BancAnagni Informa ha il solo compito
di illustrare le molteplici attività bancarie operate dall'istituto di credito anagnino, delle sue filiali e di quanto essa ha
promosso nel territorio d'elezione.
BancAnagni, il nome operativo della Banca di credito cooperativo di
Anagni, già Cassa rurale ed artigiana di
Anagni, ha una storia più che centenaria
essendo stata fondata all'inizio del secolo XX; ha avuto il coraggio di uscire dai
suoi ristretti confini per diventare un
istituto di credito regionale.
Numero per numero, in questa sede abbiamo raccontato delle 17 filiali sedi operative, che costituiscono le singole tappe
di questo sviluppo.
Numero per numero abbiamo presentato
le diverse attività promosse o sostenute
dal nostro Istituto, abbiamo cominciato
a far conoscere i nostri soci.
Continueremo a fare questo nel futuro,
nei numeri che usciranno prossimamente, ma abbiamo anche il dovere di
far conoscere il territorio dove la nostra
attività si svolge perché è una regione
eccezionale e molto poco apprezzata. La
Ciociaria storica, il cuore delle terre pontine, la periferia romana che si accosta ai
Castelli romani sono aree di una ricchezza straordinaria di uomini, genti operose
e creative, che hanno prodotto abbazie,
strade, città, attività economiche di grande importanza, artisti di chiara fama, solidarietà umana e abilità sportive.
Insomma ci aspetta un compito molto
esteso che cercheremo di coniugare sicuramente al livello più elevato, ma siamo
consapevoli che susciterà grande interesse, in primo luogo da parte di chi ci abita,
perché l'esempio, parafrasando un noto
filosofo tedesco, possa generare ammirazione, ma anche nuovi progetti di vita.
Gioacchino Giammaria
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La nostra Banca
La filiale di Anagni
San Giorgetto
di Enrico Zuccaro
I fondatori della Cassa Rurale ed Artigiana di Anagni, nel lontano 1901, certo non immaginavano che un giorno la
loro Banca avrebbe potuto avere ben tre
filiali nel solo territorio anagnino.
Nei fatti, invece, è andata proprio così.
D’accordo, ci saranno voluti oltre cento
anni, ma lo sviluppo della “Cassa” ha
avuto indubbiamente dell’inaspettato e
dell’eclatante.
E così, nel tempo, alla storica sede centrale e filiale numero uno, quella di Piazza Marconi, si sono aggiunte dapprima
la filale di Osteria della Fontana, la cinque nella nomenclatura interna, poi la
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BancAnagni Informa
filiale di San Giorgetto, ovvero la numero quindici, ubicata in Via della Sanità,
zona limitrofa all’Ospedale di Anagni.
L’apertura del nuovo sportello rispondeva ad una pressante esigenza funzionale: offrire alla clientela, quella abitante
nell’omonimo quartiere anagnino e nella
zona orientale e meridionale del territorio cittadino, servizi più capillari, “raggiungendola” anche in una area dove
non aveva mai operato alcuna Banca.
Peraltro il varo della filiale di San Giorgetto avrebbe senza dubbio decongestionato l’attività della agenzia interna alla
sede centrale, spesso oltremodo affollata.
Da qui la decisione di far partire il nuovo
sportello, il numero quindici, inaugurato
nel novembre del 2010.
A guidarlo una collega di provata esperienza: Donatella Ambrosetti, già direttrice della filiale di Osteria della
Fontana. Con un primo organico tutto
femminile, direttrice e due colleghe, la
filiale ha incominciato a muovere i primi passi rivolgendosi essenzialmente a
famiglie ed esercizi commerciali.
Oggi la filiale di San Giorgetto può
contare sempre su un organico a tre,
attualmente composto, oltre che dalla
direttrice, dai colleghi Marcello Gatto
e Barbara Marzano entrambi con mansioni di terminalisti cassieri.
Lo stabile che ospita la “quindici” si presenta con elegante funzionalità: due casse poste a lato di un ampio salone, l’ufficio Fidi e la Direzione.
Lineari e sobri gli arredi in cui predominano i colori grigio, rosso e ciliegio, tipico del banco-cassa.
Un archivio ed i locali servizi completano la dotazione della filiale di San Giorgetto, rendendola pienamente operativa.
Così si presenta la “quindici” o, se si preferisce, la terza filiale anagnina, aperta
per essere ancora più vicini alla nostra
clientela, ovvero alla voce più importante del nostro patrimonio.
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attività sociali
S. Cecilia:
appuntamento con
la musica
di Serena Missori
Il 24 novembre scorso si è svolto l'ormai
tradizionale “Concerto di Santa Cecilia”
in onore della Patrona della musica.
La cornice che ha fatto da sfondo alla serata è stata ancora una volta quella della
Sala riunioni della BancAnagni in località Osteria della Fontana.
L'Associazione Musicale Anagnina,
diretta dal M° Roberto Mattioli, ha
eseguito brani scelti tra generi diversi.
Il concerto è iniziato con la Cantata n°
147, trascritta per banda, di J. S. Bach,
per passare poi ad un brano russo della
tradizione popolare Moskow Nights. King
Arthur, la suite di cinque brani scritta da
K. Schoonenbeek, ci ha trasportati nel
magico mondo di Re Artù e della sua Camelot.
Dalla produzione operistica di Puccini si
sono selezionati alcuni temi musicali di
danza: dal valzer de La Bohème, alla gavotta della Tosca per terminare con Gira
la Cote tratto dalla Turandot. La colonna
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BancAnagni Informa
sonora scelta per questa occasione è stata
tratta dal pluripremiato film di S. Spielberg Schindler's List, composta da J. Williams. A partire dallo struggente “tema
principale”, nel quale prevalgono note
di una semplicità disarmante, l'autore è
riuscito a far rivivere il dramma dell'Olocausto che, anche se non vissuto direttamente dall'ascoltatore, fa vibrare la sua
coscienza.
L'ottimo lavoro in sede compositiva
compiuto da Williams per Schindler's List
gli valse l'Oscar per la miglior colonna
sonora nel 1993.
Il Concerto di S. Cecilia è da sempre l'occasione per presentare al pubblico i nuovi allievi che ufficialmente entrano a far
parte del nostro complesso bandistico.
In questa serata sono stati presentati tre
giovani “trombettisti”: Ottavia Falconi,
Pasquale Formicola e Francesco Maria
Lozzi.
Diversi strumenti sono stati affidati alla
attività sociali
voce solista: Mattia Fanciullo al corno
ha eseguito il Rondò K 371, composizione molto fresca e virtuosistica, primo lavoro dedicato da Mozart al corno solista.
Successivamente la Banda ha avuto il delicato compito di accompagnare una nobile mozartiana melodia eseguendo una
bellissima pagina di H. J. Baermann dal
titolo Adagio affidata al clarinetto solista
di M. Cristina Fiorini.
Le famose variazioni sul tema Il Carnevale di Venezia composte da Paganini
originariamente per violino, sono state
trascritte per un infinito numero di strumenti. Dal M° Mattioli si è scelta la versione arrangiata da H. L. Clarke che ha
fatto emergere il virtuosismo di Fabrizio
Savone all'euphonium, dimostrando ancora una volta la sua bravura e l'eccezionale padronanza dello strumento.
In ogni concerto, al fine di soddisfare le
richieste di un pubblico sempre più eterogeneo, si è soliti inserire dei brani che
arrivano direttamente dal repertorio moderno; a conclusione di questo concerto
si è scelto il celebre The final Countdown
degli Europe eseguito in versione strumentale.
Dal Presidente dell'Associazione musicale, il prof. Pietro Verneau, a nome di
tutti si è voluto salutare la maestra Mara
Bufalini che per motivi di lavoro non potrà più ricoprire il ruolo di insegnante di
solfeggio della nostra scuola.
Per anni lei ha seguito nello studio teorico della musica e ha insegnato tutti gli
allievi i segreti delle composizioni e delle
esecuzioni; è stata la maestra ma anche
un po' la mamma, incoraggiando e supportando tutti i giovani nelle difficoltà
dello studio.
La frase inscritta sulla targa di ringrazia-
mento rispecchia in pieno il valore del suo
percorso di vita insieme a agli allievi:
Soltanto una vita vissuta per gli altri è una
vita che vale la pena di vivere (A. Einstein).
Grazie a Mara per la bella lezione. Da tutta
la banda le si rivolge un grosso IN BOCCA
AL LUPO per questa nuova avventura, e si
è certi che comunque lei ci sarà sempre.
Ciao, Mara!
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attività sociali
La Scuola Media G. Vinciguerra è
Campione Regionale di Basket
Femminile Scolastico
di Franca Marinelli
L'anno scolastico 2011-2012 si è concluso in maniera esaltante per la Scuola
Media G. Vinciguerra di Anagni; dopo
gli ottimi risultati conseguiti nei Giochi
Sportivi Studenteschi nella Corsa Campestre, nel Nuoto, nell'Atletica Leggera e
nel Golf, il 23-5-2012, la scuola si aggiudica il titolo Regionale nel Campionato
di Basket femminile.
Le ragazze hanno confermato i propri
valori cestistici in una finale equilibrata
ed avvincente fino all'ultimo secondo,
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BancAnagni Informa
disputata nella palestra dell'Istituto professionale di Stato Einaudi di Latina.
La “Vinciguerra” si è imposta con il punteggio di 52 a 50 sulla scuola media Volta
di Latina al termine di 40 minuti molto
combattuti e di grande intensità emotiva, ma al tempo stesso corretti, che hanno reso la gara un’autentica finale.
La vittoria è una conferma degli ottimi
risultati conseguiti negli anni passati
dagli alunni di questa scuola nelle varie
attività sportive.
attività sociali
Nella Pallacanestro Femminile, dall'anno scolastico 2000-01 ad oggi, ha sempre
vinto il campionato provinciale, ha ben
figurato in quello regionale con vari secondi e terzi posti e, partecipando nel
2001 alle finali nazionali di Trieste, si
è classificata al 4° posto; per il Basket 3
Femminile (3 contro 3) nel 2010, dopo
aver vinto le fasi regionali ed interregionali, alle finali nazionali di Milano
ottiene un altro prestigioso 4°posto e
nell'anno 2011, vincendo di nuovo le fasi
regionali ed interregionali, alle finali nazionali di Pesaro si classifica al 1° posto
diventando Campione d'Italia di Basket
3 Femminile, ottenendo anche il riconoscimento all'alunna Giulia Fiorletta il titolo di miglior giocatrice del torneo.
Il nuoto è un altro sport in cui la scuola si è particolarmente distinta nel corso di questi anni: nelle fasi provinciali
numerose sono state le vittorie e i podi
conquistati nei vari stili, sia con le squadre che con gli individualisti; nelle fasi
regionali hanno conquistato il 1°posto,
con la qualificazione alle finali nazionali,
la squadra maschile a Gorizia nel 2001 e
la squadra femminile a Fiuggi nel 2008;
nella finale nazionale di Carrara del 2002
Diego Palombo ha realizzato il miglior
tempo e si è aggiudicato il titolo italiano
nella specialità 50 metri farfalla.
Da questo anno scolastico 2012-2013 la
ex Scuola Media G. Vinciguerra fa parte
dell’Istituto Comprensivo 2° di Anagni e
sta predisponendo i corsi sportivi pomeridiani nelle stesse discipline già attivate nell'anno passato, nella palestra della
sede di San Magno e negli impianti sportivi comunali: Corsa Campestre, Pallacanestro, Nuoto, Basket 3, Golf.
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Dossier
Il multimediale
e solitario
Giancarlo Riccardi
di Gioacchino Giammaria
Se lo definisco patriarca locale del teatro Riccardi dirà di non essere d'accordo
perché lui ha operato su più vasta scala e,
inoltre, non è stato solo regista teatrale.
Ed a ragione potrebbe affermare ciò perché se elenchiamo luoghi e manifestazioni in cui è stato presente riempiremmo
una pagina di questo giornale. Se soltanto sfogliamo i due libri in cui ha raccolto antologicamente le sue produzioni
dobbiamo riconoscere che è un performer
d'eccezione perché ha toccato diverse arti
figurative, ha seguito le moderne tendenze della scultura e ha affrontato con
successo la svolta multimediale odierna.
Ecco, Giancarlo Riccardi può essere
considerato un artista multimediale. Anche perché ha impiegato tutti i mezzi che
la tecnica ha costruito per esprimere quel
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BancAnagni Informa
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Dossier
vasto mondo interiore che possiede e che
a decine, i critici hanno messo a fuoco.
Anzi, si può dire che Riccardi sia stato
messo a nudo da una sterminata serie di
intellettuali e critici i quali hanno punteggiato le varie tappe della carriera artistica del nostro.
Giancarlo Riccardi è di Frosinone, nativo e tuttora abitante nella città capoluogo di provincia.
Sì è formato all'Accademia delle Belle
Arti di Roma e la Città Eterna lo ha tenuto fra le sue braccia negli anni giovanili. Qui ha fatto teatro sperimentale ed
ha praticato le arti figurative delle avan-
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guardie del tempo.
Torna a Frosinone e dà vita a diverse
iniziative. Continua nel suo sperimentalismo artistico e organizza una miriade di mostre, eventi, attività che è arduo
definire con i termini tradizionali. È allo
stessso tempo regista e attore, grafico,
sceneggiatore, pittore e scultore. Ogni
sua opera e manifestazione è l'insieme di
tutto ciò e d'altro ancora quando scopre
la possibilità di riprodurre e di arricchire
la cosa fatta con la musica. Fabula, visione, intertestualità, istallazione, accumulo oggettistico, tutto filtrato da una serie
di azioni poiché scova, ritaglia, seleziona,
scarta, spazializza, dinamicizza le luci e
le ombre, memorizza e rende attuale.
Insomma un mix quasi micidiale per chi
deve seguire la complessità del suo segno
artistico.
E questo risuona maggiormente drammatico nei suoi eventi teatrali.
Tornato a Frosinone allestisce al Nestor
Il Rinoceronte di Ionesco, fonda il Teatro club dentro il quale si forma un consistente gruppo di nuovi attori, registi,
performer del futuro ciociaro e romano.
Mette in scena dentro il castello di Sermoneta un disorientante Sogno di una
notte di mezza estate di Shakespeare. Batte
le piazze e le località di mezza Ciociaria,
ma anche di Roma, di Spoleto (invitato
a quel festival), va a Milano con Dario
Fo, ma soprattutto in più di quarantanni
mette in scena una vita vissuta per l'arte dove inganni, disillusioni, speranze,
utopia, magia del sogno, certezze si incastrano in un grande ma solitario gioco
che ha fuorviato chi seguiva i canoni tradizionali e stimolato la ricerca e la creatività di chi ha avuto, anche per il solo
caso, la possibilità di vedere qualche suo
prodotto d'arte.
Il Gruppo 5
di nuova Realtà
Credere nella necessità di un’arte corale, di gruppo, nel rispetto della singola personalità.
Credere in un’arte non di cronaca ma
di contenuto sociale, universale.
Ricostruire ciò che è stato distrutto
senza fare dell’archeologia.
Non ripudiare le contraddizioni ma
assumerle come possibili vie d’uscita.
Fare del realismo non un fatto di descrizione veristica ma di verità.
Gruppo 5
di Loredana Rea
Tra la seconda metà degli anni ’50 e l’inizio dei ’60 giunge a maturazione per
Emanuele Floridia, Federico Gismondi, Adolfo Loreti, Italo Palumbo (poi
Italo Scelza) e Fernando Rea l’impegno verso l’arte, che si materializza nella scelta di una figurazione intesa come
confronto con la realtà, per contribuire
fattivamente al necessario cambiamento
della società.
I poli entro cui si muovono per la costruzione di un linguaggio figurativo sintetico, moderno eppure affabulatorio ed
evocativo, capace di esprimere l’articolazione del tempo presente, in continua
trasformazione sotto il peso di incontenibili tensioni, nuovi stimoli e altri valori,
sono da una parte il realismo esistenziale
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dossier
e dall’altra il rinnovato interesse per le
poetiche dell’immagine, rifiorito negli
Stati Uniti e in Europa.
La posizione è dialettica verso entrambe
le proposizioni: la strada seguita è però
quella di una nuova figuratività, capace
di superare ogni tentazione citazionistica alla luce della rivoluzione che i mass
media andavano operando sull’immaginario collettivo, per stabilire un punto di
contatto con la tradizione e andare oltre.
Oltre la rappresentazione, per indagare
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la problematicità del reale, attraverso
gli strumenti di una pittura pensata per
esprimere il vuoto dei valori e le inconciliabili tensioni di una crisi in atto.
Nell’autunno del 1963 questi giovani pittori, allora poco meno che trentenni, tutti operanti nel territorio frusinate, dove
sono nati o si trovano a vivere, danno
vita al Gruppo 5 di Nuova Realtà, che
in maniera esemplare incarna i fermenti
intellettuali, le ideologie politiche e l’impegno sociale di quegli anni cruciali. La
scelta di un linguaggio realista, sia pure
nutrita con originalità dalle esperienze
informali, pur vicina alle direttrici legate
alla radice comunista, è in polemica opposizione con certa retorica di partito e
inevitabilmente con quelle posizioni di
didascalica narratività che meglio la interpretavano.
L’intento programmatico, schematicamente riassunto negli scritti che accompagnano le prime mostre collettive tra il
febbraio e il settembre del ‘64, è superare
ogni semplicistica riproposta figurativa
in senso stretto, per stabilire invece relazioni complesse con il reale, sollecitare
con esso agganci anche di ordine storico e restituirne la verità, al di là di ogni
descrizione banalmente veristica ma,
soprattutto, indagare incisivamente la
problematicità di una realtà spaesante e a
tratti respingente. Il disinteresse verso la
rappresentazione, ambigua messa in scena falsata da un’impossibile oggettività,
li proietta direttamente al centro del dibattito che in quegli anni accompagna la
difficile scelta della figurazione e sfocia
in quella pittura di protesta, di contestazione, di denuncia, che caratterizza, sia
pure con imprescindibili differenziazioni linguistiche, la ricerca del gruppo.
dossier
Le loro immagini, cariche di energia fin
quasi a diventare violente o misteriosamente sospese in una disarmante dimensione di ricercata sospensione, esprimono la volontà di ribellione contro tutto
ciò che mortificando l’uomo ferisce a
morte la verità dell’esistenza. Arte, quindi, come partecipazione, come possibilità di stare dentro le contraddizioni della
vita, per comprenderne il senso e superare l’inquietante precarietà che la pervade.
La prima mostra si inaugura il 29 febbraio del 1964 a Frosinone, nella sala
dell’E.P.T e fino alla fine degli anni ‘60
l’attività espositiva comune è intensa.
Dagli anni ’70 i rapporti si allentano,
l’ultima mostra cui partecipano tutti e
cinque come gruppo risale al 1968, Testimonianza per il Vietnam, alla Sala
dei Congressi dell’Alleanza dei Contadini di Frosinone, ma l’esigenza di continuare a confrontarsi con il farsi della
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dossier
Nel corso di un cinquantennio, infatti,
per loro non sono mai venuti meno gli
stimoli alla ricerca, né la capacità di trasformare, grazie a fertili contaminazioni, ricercati sconfinamenti e multiformi
manipolazioni, un linguaggio codificato
nel tempo. Proprio la capacità di essere
sempre diversi, mantenendo una rigorosa coerenza con le proprie radici culturali e con le motivazioni profonde di una
scelta operata in gioventù, senza privare
se stessi del piacere della rottura, della
discontinuità e anche della devianza rispetto alla strada maestra, ha caratterizzato e caratterizza inconfondibilmente il
linguaggio di questi cinque artisti, accomunati dalla volontà di cercare sempre
nuove occasioni di confronto.
quotidianità li spinge sempre verso altre sperimentazioni. Ancora oggi, se si
esclude Emanuele Floridia, prematuramente scomparso nel 2002 e Italo Scelza
morto poco meno di un anno fa nel 2012,
sono ancora nel dibattito artistico contemporaneo con esposizioni di grande
rilevanza e una pittura che, pur tradendo
l’esperienza maturata, mantiene alta la
tensione creativa e non lascia trasparire
segni di stanchezza o mancanza di motivazioni.
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dossier
Gloria Rossi:
giovane promessa
della letteratura
di Paolo Carnevale
Storia appassionante in cui tematiche
come la faticosa ascesa verso la maturità
ed il ricordo di ciò che è stato e continua a tormentare si fondono. In uno scenario naturale mozzafiato come solo la
Sardegna sa regalare oggi. Un romanzo
sapientemente costruito a due voci che
finiscono per fondersi solo alla fine del
racconto. È l’impianto de La costa del Silenzio, romanzo di formazione e di scoperta scritto e pubblicato per Montedit
da Gloria Rossi, promessa della letteratura provinciale nata a Supino.
Un destino, quella della Rossi, segnato
dalle lettere già a partire dalle prime precoci esperienze di scrittura a 15 anni. Poi
la partecipazione a tanti premi, ed i molti
riconoscimenti guadagnati a livello locale e nazionale. Tra le opere da menzionare, oltre a La costa del silenzio, c’è anche Al
confine della vita, una riflessione informa
epistolare sul mistero della vita e della
morte. Tra i riconoscimenti, la vittoria al
Campiello Giovani nel Lazio nel 2005
e nel 2006, e la Medaglia d'argento del
Presidente della Repubblica Italiana in
occasione del Festival Nazionale della
Poesia. Gloria collabora con un ufficio
stampa a Roma e, nei ritagli di tempo,
studia Lettere e filosofia, dopo aver frequentato le scuole superiori al Maccari di
Frosinone. La trama de La costa del silenzio, vede una giovane protagonista, Gioia, alle prese con i problemi tipici dell’età
adolescenziale, tra il rapporto contrasta-
to con i genitori, la nuova maternità della madre, e le aspirazioni dettate dall’età.
Non mancano ovviamente gli incontri
con un ragazzo, che, dopo un inizio contrastato, scivolano verso il sentimento. A
questa voce si unisce poi un’altra, quella
di una giovane donna che anni prima era
entrata prepotentemente nella famiglia
di Gioia. Non diremo ovviamente cosa
sia accaduto, ma la vicenda diventa ben
presto appassionante e densa, tra colpi di
scena e rivelazioni degne del miglior romanzo d’appendice di fine ‘800.
La narrativa di Gloria Rossi è votata all’intreccio alla sapiente capacità di
costruire una storia articolata e accattivante. Più che sviluppare l’introspezione
psicologica, Gloria Rossi sceglie di analizzare i caratteri e le azioni dei protagonisti, regalando una vicenda che tiene
incatenati alla pagina.
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dossier
Cerco di trovare parole...
intervista a gloria rossi
- Da dove nasce la sua precoce passione per la scrittura?
Ho sempre amato leggere. Ho iniziato
sin dal primo anno delle elementari ad
appassionarmi alla lettura e il passo verso
la scrittura è stato breve. Sin da quegli
anni ho iniziato ad inventare brevi storie, che nascevano grazie alla mia fervida
fantasia, finché in terza media non ho
scritto il mio primo vero racconto.
- La sua narrativa, penso soprattutto
a La Costa del Silenzio, tende a mio
parere alle tinte forti ed appassionate,
all’intreccio che prevale sull’introspezione. Quali sono i suoi modelli?
In questo caso sì, l’intreccio prevale forse sull’introspezione, ma solitamente nei
miei racconti chi la fa da padrone è l’analisi interiore dei protagonisti. Cerco
di coinvolgere con lo struggimento dei
sentimenti.
Amo la letteratura che sappia trascinare
lasciando quasi storditi. Chiudendo il
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BancAnagni Informa
libro mi piace non riuscire quasi a discernere la realtà, dal mondo in cui ero
immersa. Non ho modelli a cui mi ispiro, mi piacciono molto Pirandello, Wilde, Coelho e molti altri autori. Non sono
fossilizzata su un genere in particolare,
mi piace non dare nulla per scontato.
- Come riesce a conciliare la sua passione con l’attività universitaria?
In questi anni ho abbandonato un po'
la scrittura di racconti e poesie, a causa
del pendolarismo e dello studio universitario, ma ho spesso continuato a sentire
la spinta di liberarmi da ciò che sentivo.
Per cui scrivevo, anche sul treno o sulla
metro. Appuntavo stralci poetici su fogli
o anche sul cellulare. Poi tornavo a casa
e li digitavo sul computer. A volte non si
trasformavano in nulla, altre volte quei
pensieri sono stati utili per iniziare una
storia.
- Preferisce scrivere racconti o romanzi?
Preferisco scrivere romanzi, anche se il
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tempo e la concentrazione che richiedono sono maggiori rispetto ad un racconto
breve. Quando penso a ciò che scriverò
mi immagino sempre dietro una macchina da presa e cerco di trovare parole,
che creino nella mente del lettore delle
immagini chiare e vivide. Nel romanzo
posso approfondire la psicologia dei personaggi nel corso dei giorni e l’evoluzione dei fatti. Credo sia una cosa che mi
affascina molto.
- Come giudica i numerosi premi che
hanno caratterizzato finora la sua carriera?
Spesso sono stati dei traini per continuare a scrivere, ma non sono stati determinanti per la mia passione. Non scrivo per
le giurie o per i concorsi, ma ovviamente
se si vuol far conoscere un proprio testo
il modo più semplice è questo. La prima
partecipazione ad un concorso di narrativa è avvenuta nell’incoscienza dei miei
sedici anni e da lì ho continuato, fino a
due anni fa. Poi c’è stato un momento di
stasi, dovuto all’inizio di un approccio
lavorativo, fin quando quest’anno sono
stata spinta a riprendere ciò che avevo
interrotto.
- Che rapporti ha con internet ed i social network?
Sono al passo con i tempi, utilizzo inter-
net giornalmente e credo che sia estremamente utile. Certo, bisogna essere accorti
e saper discernere l’informazione che si
vuole reperire, purtroppo il calderone di
notizie non filtrate spesso porta ad abbagli. Per quanto riguarda i social network
sono sia su Facebook che su Twitter. Devo
dire che soprattutto Facebook è un grande aiuto e spunto per analizzare il mondo sociale di oggi. È un buon punto di
partenza per conoscere linguaggi, scala
valoriale ed atteggiamenti di un pubblico non solo adolescente, ma anche adulto. Questo sotto il profilo dello scrittore.
Come semplice utente lo utilizzo per
esprimere ciò che penso, a volte come un
grido, che so che sarà ascoltato da molti.
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per i soci
La ristorazione marcata
Savone
All'Osteria della Fontana, fra le molte attività di ristorazione, David Savone ha
scelto di offrire alla sua vasta clientela
quella veloce, il fast food.
Nel Centro commerciale David, nato
nel 2005 e che raggruppa un bar, un ristorante, un negozio di abbigliamento,
una profumeria, un'agenzia di viaggi,
una pasticceria, un negozio di abbigliamento sportivo ed un altro d'intimo, Savone ha collocato la sua tavola calda.
In principio c'era la pizzeria aperta nel
1983 davanti la chiesa di s. Giuseppe, poi
nel 1991 l'attività si è spostata sulla Casilina e dal gennaio 2006 la tavola calda
Savone opera nel predetto Centro commerciale, dotato di ampio parcheggio.
La tavola calda serve tutti i tipi di pizza a
taglio, e veramente il ventaglio offerto è
molto ampio. Ci sono pizze tradizionali,
ed anche nuovi tipi, sovente innovativi.
L'altro aspetto è la tavola calda con una
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BancAnagni Informa
varietà di cibi che soddisfano ogni palato. Punto forte è la cucina locale ciociara,
semplice e gustosa. Si va dai piatti di verdure coltivate negli orti del posto, notissimi dai broccoletti, alle puntarelle ed ai
diversi tipi di cicoria per chi vuole una
dieta poco calorica, ma se ti vuoi rifare
il palato allora puoi gustare la loro pasta
al forno, oppure i tagliolini, prodotti nel
laboratorio della casa.
Per i Soci
L'armeria (e tanto altro)
di Franco Proietti
Franco Proietti è sempre stato appassionato di caccia e pesca e nel 1960 apre
un'attività commerciale per fornire prodotti di caccia e pesca, all'Osteria della
Fontana. L'attività dal 1994, anche grazie all'impulso dato dal figlio Marco, entrato nel negozio come collaboratore del
padre, si estende alla vendita delle armi.
Quindi i Proietti non vendono solo prodotti per i due sport tradizionali della
pesca e della caccia, ma anche armi per la
difesa personale. Da cosa nasce cosa e da
tempo il negozio ha allargato le proprie
maglie e vende anche abbigliamento da
caccia, da pesca e sportivo (ma sempre in
riferimento alle due attività sportive della caccia e della pesca).
Marco, per affrontare con professionalità
il nuovo campo delle armi, è diventato
perciò istruttore di tiro dinamico, anche perché esiste un'ampia gamma di
armi per la difesa, pistole e fucili, che
richiedono ampie conoscenze e capacità di controllo di tali micidiali oggetti.
Papà Franco non ha dimenticato d'essere nato cacciatore e pescatore per cui
frequentemente sta in campagna e sulle
montagne per qualche battuta da caccia
o va lungo i fiumiciattoli locali per tirare
con l'amo. Una volta organizzava anche
concorsi e gare sportive, oggi sostituite
dalla competizione col cinghiale. Marco
guida ormai l'azienda e oltre a rifornire i
cacciatori locali, fa anche forniture agli
enti che devono avere persone armate a
disposizione.
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per i soci
Un'azienda moderna che
affonda nell'antico:
Cialone tour
Guglielmo Cialone si è occupato di
banca e finanze, ma ha ereditato dalla
famiglia la passione per i trasporti; una
passione nata a fine Ottocento quando
Giovambattista Cialone cominciò a portare le merci ed anche le persone. Prima
a Ferentino scalo, poi il raggio s'allargò a
Colleferro, Roma e via via, l'Abruzzo, la
Toscana e l'Umbria. Poi la grande intuizione di occuparsi del turismo di massa
che ha dato alla odierna Cialone tour
fama nazionale ed internazionale. Grazie
ad una rete, una flotta modernissima di
bus estremamente versatili, facenti capo
alla sede, ampliata e modernissima, di via
della Stazione, Cialone tour può presentarsi sulle scene e farsi affidare i servizi
per Italia '90, le Olimpiadi invernali di
Torino, il G8 dell'Aquila. Il ramo principale rimane il turismo internazionale,
con special riferimento all'Europa centrale, operando specialmente sulle piazze di Londra e Parigi, oltre che in Italia. Un loro partner è l'Opera Romana
Pellegrinaggi mentre un altro settore è
il turismo scolastico locale e romano. Ma
i Cialone (oggi tocca ai giovani: Emilio,
Giancarlo e Massimiliano) non hanno
dimenticato il trasporto normale dei passeggeri attivando linee urbane di Ferentino, Supino, Fumone, Arnara e la linea
Civitella Roveto Roma. Per tutto questo
Cialone tour è un'azienda moderna che
affonda nell'antico.
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BancAnagni Informa
Per i Soci
De Meis dal nucleare
al Castagneto
Domenico De Meis è ingegnere nucleare e lavora all'Enea, dove collabora a
progetti innovativi (l'ultimo una bussola solare elettronica) e questo interesse
l'ha portato nell'azienda Il Castagneto
fondata colla moglie, Lucia Zirizzotti,
a realizzare un avanzato impianto fotovoltaico.
Ma la sua passione è appunto l'agriturismo di via La mola a Supino, una struttura all'avanguardia dove, oltre ad allevare
animali in via d'estinzione (il maiale
nero dei Lepini, iu gnegno niro in dialetto supinese, l'asino del monte Amiata ed
il pony di Esperia) collabora all'attività
della moglie nel recupero della cucina di
tradizione contadina e ciociara. Lucia ha
edito ben sei pubblicazioni in proposito: Gli antichi sapori della cucina Lepina,
2008; L’erua pazza dei Monti Lepini, 2009;
Lo Gnègno Niro. Il maiale nero dei Monti Lepini, 2009; La polenta di S. Antonio
a Supino, 2009; A tavola in Ciociaria nel
Rinascimento, 2011; Terra Ciociara, un
viaggio tra tesori nascosti, 2012, mentre lui
ha riallestito un antico laboratorio per la
produzione dei formaggi, là dove i nonni
cominciarono un'attività di produzione
di formaggi e mozzarelle.
Domenico De Meis vorrebbe attivare
qui un'attività didattica e di promozione
dei mestieri del latte, a partire dal casaro, un mestiere scomparso e di sicuro
avvenire.
Gennaio 2013
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Notiziario
Premiazione Alunni
meritevoli
Le buone tradizioni continuano imperterrite il loro cammino e così la premiazione dei migliori studenti figli dei soci
e delle scuole superiori di Anagni, voluta
tanti anni fa dall'allora Cassa rurale ad
artigiana, poi Banca di credito cooperativo di Anagni, anche nel 2012 si è
celebrata all'interno del grande Concerto
di Natale che la banda dell'AMA regala
ad ogni vigilia delle feste natalizie e di
fine anno ai soci di BancAnagni ed ai
numerosi spettatori. Il presidente della
Banca, ing. Cataldo Cataldi e il vicepresidente dott. Stefano Marzioli, hanno premiato tredici giovani promesse.
Quattro provenivano dall'Istituto di
istruzione superiore che comprende l'ex
Liceo classico e con indirizzo scientifico
Dante Alighieri e l'ex Istituto magistrale
Regina Margherita, e sono Guglielmo
Colaiori, Michela Taglienti, Naomi Di
Rocco e Valentina Vicalvi. Tre studenti
provengono dall'altro Istituto di istruzio-
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BancAnagni Informa
ne superiore G. Marconi, dentro il quale
è confluito l'ex Liceo artistico, e sono gli
alunni: Sonia Valentini, Sabrina Terrinoni e Alessio Giusti. Dal Liceo classico
“Leoniano” viene la studentessa Angela
Buonpane, anche lei premiata, come tutti, con un libretto di risparmio.
I premiati figli dei soci sono quest'anno
cinque. La dottoressa Caterina Cerasaro ed i diplomati alle superiori: Daniele Romiti, Federica Giudici, Giulia
Mazzucchi e Stella Necci. La Banca ha
premiato gli studenti con un libretto di
risparmio. Il Presidente è felicitato augurando loro uno splendido futuro.
Notiziario
I Bersaglieri
ad Anagni
di Enzo Bellincampi
Domenica 25 novembre 2012, grazie anche al contributo elargito dalla Banca
di credito cooperativo di Anagni, si è
svolta, nella città dei Papi, l'assemblea
regionale dei Bersaglieri. La cerimonia
è iniziata alle ore 08.45 alla presenza delle autorità civili e militari, con gonfalone cittadino e medagliere regionale dei
Bersaglieri. Era schierata la fanfara dei
bersaglieri di Cassino, affiancata dai labari sezionali delle 5 provincie del Lazio
e da numerosi bersaglieri. Considerata
l'importanza dell'incontro era presente
il presidente nazionale dell'A.N.B. Gen.
Cataldi Marcello accompagnato dal presidente regionale Gen. Renzi Ottavio
nonché dal consigliere regionale Prof.
Culla ed il presidente Provinciale Sig.
Lunghi Tonino. La Banca di Credito
Cooperativo di Anagni era rappresentata dal direttore della filiale di Anagni
Sig. Roberto De Cesaris e dal sindaco (Collegio sindacale) Rag. bers. Enzo
Bellincampi. I convenuti sono stati poi
ricevuti dal sindaco presso la "Sala della Ragione", dove si sono svolti i lavori
assembleari e sono stati consegnati i riconoscimenti ai soci benemeriti. Sia le
signore che gli altri ospiti hanno avuto
l'occasione di visitare la città dei Papi
con una guida messa a disposizione dalle
autorità. Alla fine dei lavori tutti hanno
espresso elogi per la magnifica giornata,
per la riuscita della manifestazione ma
soprattutto per la bellezza e la ricchezza
artistica e culturale della città.
Gennaio 2013
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Notiziario
dalla Cooperativa
Hernica Saxa
La Compagnia teatrale Acta est Fabula, con la regia di Emilio Cacciatori,
il giorno otto del mese di dicembre
scorso, ha presentato nei locali della
Cooperativa Hernica Saxa la commedia scritta da Peppino e Titina De
Filippo 40 ma non li dimostra, che fu
presentata per la prima volta a Napoli
nel 1933. La rappresentazione teatrale
ha riscosso grande successo da parte
del numeroso pubblico presente. L’associazione Acta Est Fabula, anche grazie a BancAnagni e alla Cooperativa
Hernica Saxa, è fortemente cresciuta
sotto tutti i punti di vista: può contare
su di un bacino di 25-30 giovani che si
sono appassionati al teatro: frequentano i laboratori e trovano un ambiente
ideale per impiegare le loro potenzialità, operando un notevole salto di
qualità incredibile e continuano a pervenire richieste di adesioni. La compagnia ormai è conosciuta anche al di
fuori delle mura cittadine e alcuni giovani attori hanno partecipato ad uno
spettacolo teatrale con una compagnia
professionista.
La Cooperativa Herniaca Saxa nell’ultima riunione del Consiglio di Amministrazione ha accolto la richiesta del
Circolo di burraco di Anagni di poter
frequentare i locali della Cooperativa
per giocare a burraco tra gli appartenenti al Circolo e organizzare iniziative, non soltanto del gioco di carte,
ma anche culturali come quelle canore
con l’intervento del Coro di Anagni,
folkloristiche con la partecipazione di
una Associazione di Anagni.
Il calendario 2013 della Cooperativa
prevede, inoltre, iniziative volte alla
presentazione di libri, alla organizzazione di una mostra collettiva di pittura nei mesi primaverili e recite teatrali a cura della Associazione Acta est
Fabula al termine del terzo laboratorio
teatrale. Tutti i soci saranno convocati
a partecipare alla prossima Assemblea
sociale, che si terrà nel mese di aprile,
per l’approvazione del bilancio anno
2012 e per il rinnovo dei componenti
dell’Organo amministrativo.
Centro giovanile P. G. Frassati
Finalmente il centro giovanile Pier Giorgio Frassati ha la sua sala multimediale.
Dopo diversi anni di richieste, domande, sollecitazioni, il primo piano dell'ex
cabina Enel è tornato di proprietà del centro giovanile e grazie ai contributi regionali per gli oratori e il contributo di BancAnagni siamo riusciti a trasformarlo
in una sala multimediale. Tutto questo sempre per il bene dei nostri ragazzi e
giovani.
Auspichiamo che continui questa collaborazione tra BancAnagni e il Centro
Giovanile per "continuare a sognare" di un luogo a totale disposizione dei giovani e della città di Anagni tutta (Don Luca Fanfarillo).
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BancAnagni - Informa 15 - Banca di Credito Cooperativo di Anagni