LA SANITA’ DEL FUTURO
IL PAL 2009 - 2011: PRIORITA’ ED OBIETTIVI
SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DEL
CAPITALE INTELLETTUALE
Coordinatore : Roberto Delsignore
1
Per CAPITALE INTELLETTUALE di una Azienda si intende l’insieme:
1) dei “saperi” delle persone che vi lavorano  “capitale individuale”
2) delle modalità organizzative con cui è gestita  “capitale interno”
3) dei rapporti con i soggetti esterni  “capitale relazionale esterno”.
Si tratta di fattori “intangibili”, ossia non quantificabili secondo i
tradizionali parametri propri del bilancio economico- finanziario, per cui
è difficile: misurarli, quantificarli, assegnare ad essi un valore
economico.
Vi concorrono anche Istituzioni “esterne”.
COMPONENTI DEL GRUPPO
DELSIGNORE ROBERTO
Direttore DAI Medico Polispecialistico 1
ARTIOLI GIOVANNA
Respons. Settore Formazione e Aggiornamento
BORGHI LORIS
Dirett. U.O. Lungodegenza Critica Az.le
CAMINITI CATERINA
Respons. Ricerca Innovazione
CHEZZI CARLO
Dirett. Dipartim. Patologia e Medicina di Laboratorio
GAVIOLI GABRIELLA
MARGARONE SANTO
MONGELLI FRANCO
MORELLI CECILIA
QUINTAVALLA ROBERTO
Dirett. Servizio Assistenziale
Servizio Assistenziale
Responsab. Qualità ed Accreditamento
Direzione Amministrativa
Responsab. U.O. Med. Interna Indirizzo Angiologico e Coag.
CAMMI EMILIO
CIGALA FERDINANDO
Serv. Inferm. e Tecnico Az.le
U.O. Prevenz. e Sicurezza Ambienti di Lavoro – Dis.Parma
ILLICA MAGRINI RAFFAELE
PEDRETTI GIOVANNI
Serv. Infermieristico – Distr. Di Fidenza
Dirett. U.O. Medicina Interna 1 – Osped. Di Fidenza
PINAZZINI MARILENA
Serv. Infermieristico e Tecn. Aziendale
PRANDI FRANCO
SACCENTI ELENA
Consulente esterno
Direttore Amministrativo
UNI Sez. Bioch. Bioch Clin. e Bioch. Esercizio Fisico–Dipartim. Di
Medicina
UNI Direttore Dipartimento di Neuroscienza
UNI Sez di Oftlam. Dip. Scienze Otorino Odonto Otftal. e Cervico
facciali
CCM Ausl (A.I.D.O.)
CASTI AMOS
RIZZOLATTI GIACOMO
NUZZI GIUSEPPE
SPAGGIARI STEFANO
La conoscenza del capitale intellettuale delle
Aziende Sanitarie di Parma
E’ necessario condividere un linguaggio comune e censire l’insieme
delle risorse disponibili.
CRITICITA’
Il percorso di definizione della prima mappa del “patrimonio”
intellettuale deve coniugarsi ad azioni formative e
comunicative idonee e deve utilizzare strumenti di
misurazione condivisi e adeguati alla complessità delle
tematiche da analizzare.
Capitale individuale
CRITICITA’



COSTRUZIONE E SVILUPPO DEL CAPITALE INDIVIDUALE;
RELAZIONI
TRA
PROFESSIONISTI,
RAPPORTI
CON
L’ORGANIZZAZIONE E PROGRAMMAZIONE DELLO SVILUPPO;
COME CREARE LO SPAZIO PERCHÉ OGNUNO POSSA ESPRIMERSI
AL MEGLIO .
Capitale interno
CRITICITA’

AZIONE SETTORIALE DELL’ORGANIZZAZIONE;

SENSO DEL LAVORO;

TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE PER LO SVILUPPO.
Capitale relazionale esterno
CRITICITA’
AUTOREFERENZIALITÀ
SANITARIA;
DEI CONTESTI ORGANIZZATIVI DI AREA
ASIMMETRIA
INFORMATIVA CHE CARATTERIZZA LE RELAZIONI TRA
CITTADINI/UTENTI E ORGANIZZAZIONE E PROFESSIONISTI;
DISCONTINUITÀ
MEDIA.
DI RELAZIONE TRA ORGANIZZAZIONI SANITARIE E
OBIETTIVO I: sviluppare la sensibilità dei Professionisti e delle Direzioni attorno al
capitale intellettuale.
INTERVENTI:
- eventi formativi/informativi (entro i primi 6-8 mesi di attivazione del PAL)
- rappresentare il capitale intellettuale con metodologie validate (entro il primo
anno)
- diffondere a livello provinciale i risultati emersi (es. nel Bilancio di Missione),
preservare e sviluppare il capitale (secondo e terzo anno).
OBIETTIVO II: promuovere lo sviluppo e l’utilizzo della ricerca.
INTERVENTI: favorire l’attivazione di progetti di ricerca
implementare l’utilizzo della biblioteca biomedica e sanitaria a livello
provinciale (entro tre anni).
OBIETTIVO III: favorire il processo del ‘prendersi cura’ del cittadino utente e della sua
famiglia.
INTERVENTI:
- strutturare percorsi di cura che abbiano al centro il cittadino: attivare percorsi
clinico-assistenziali che coinvolgano le due Aziende e garantirne la diffusione
(entro 3 anni)
- mettere in comune esperienze ed elaborare nuove modalità di assistenza,
integrando obiettivi, metodologie, strumenti e tecniche: sperimentare almeno in
una unità operativa delle Aziende il modello organizzativo del case management
infermieristico.
OBIETTIVO IV: favorire l’affermazione di una leadership capace di motivare le scelte, di
comunicarle, di sostenerle e di coinvolgere professionisti e comunità in queste
scelte.
INTERVENTI:
- attivare i percorsi formativi (ECM e collaborazione con l’Università)
- coinvolgere i Professionisti nelle scelte strategiche e favorire la condivisione delle
innovazioni garantendo il flusso delle informazioni dal Collegio di Direzione ai
Professionisti dei Dipartimenti
OBIETTIVO V: sviluppare le potenzialità degli strumenti tecnologici utilizzandoli come
strumenti di scambio tra i Professionisti e di condivisione delle conoscenze
INTERVENTI: creare ed alimentare una banca dati dinamica; le tecnologie informatiche
sono strumento, non fine, e quindi debbono essere guidate da coloro che le
utilizzano per diventare veicoli di scambio di informazioni (entro il terzo anno).
OBIETTIVO VI: formulare proposte di integrazione/miglioramento dei percorsi di formazione di
base, post base e continua, rispondenti alle esigenze dalla moderna organizzazione del
lavoro e dai bisogni della comunità
INTERVENTI:
- migliorare l’ integrazione tra la formazione Universitaria e le competenze richieste dalle
professioni, attraverso percorsi formativi coerenti tra aula e tirocinio (entro il primo anno)
- sviluppare forme nuove di formazione continua partendo dai problemi di salute e
integrando competenze e figure professionali diverse tra tutte le strutture del sistema
sanitario provinciale.
OBIETTIVO VII: sviluppare il senso di responsabilità del professionista e lo sviluppo di
competenze trasversali.
INTERVENTI:
- sperimentare modalità nuove di responsabilizzazione del professionista verso
l’utente
- attivare percorsi formativi per lo sviluppo di competenze trasversali relazionali, al
fine di migliorare la relazione con utente, famiglia e tra professionisti (entro il
triennio)
OBIETTIVO VIII: sviluppare una visione nuova di “sistema curante” del territorio
provinciale
INTERVENTI: costruire una carta dei servizi unica per il sistema curante provinciale
mettendo a disposizione dei cittadini gli strumenti per poter interagire con i
servizi, esplicitando diritti e doveri reciproci
OBIETTIVO IX: Costruire un rapporto con il cittadino basato su una comunicazione
efficace, analizzando le attese e le richieste per fornire le informazioni più adeguate
INTERVENTI:
- sensibilizzare il cittadino ad un sistema di comunicazione integrando sito Web, uffici
stampa, URP delle organizzazioni sanitarie (entro 2 anni)
- sperimentare valutazioni di qualità con i CCM (Comitati Consultivi Misti) e le
associazioni dei pazienti e di volontariato
OBIETTIVO X: Creare i presupposti per un confronto leale e trasparente con tutti
coloro che contribuiscono a costruire l’opinione pubblica
INTERVENTO: sviluppare programmi di informazione sulle reti televisive e gli altri
media locali in modo da garantire informazioni obiettive, tempestive e accessibili
(entro 3 anni).
CONCLUSIONI
Si ritiene necessario, in un triennio, redigere un bilancio del capitale
intellettuale del “sistema salute” della Provincia di Parma, che porti tutti i
partecipanti a condividere il linguaggio e le modalità con cui misurare il
capitale intellettuale e programmare un piano di interventi utili al suo
sviluppo e al suo potenziamento.
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