dalla curia Domenica, 2 settembre 2012 in diocesi cremona CRONACHE E VITA DALLA NOSTRA CHIESA a cura dell’Uffico diocesano per le Comunicazioni sociali via Stenico 3, 26100 Cremona tel. 0372/800090 fax 0372/463420 Nomine dei nuovi preti due preti novelli, ordinati lo scorso 9 giugno, sono stati destinati dal vescovo con decreto del 27 agosto scorso. Don Enrico Ghisolfi, originario di Corte de’ Frati, è il nuovo vicario di Castelverde e Castelnuovo del Zappa, mentre don Andrea Paroli, di Vicobellignano, è il nuovo vicario di S. Abbondio a Cremona. Le altre nomine sul portale internet www.diocesidicremona.it. I [email protected] il cammino. Inizia in diocesi il nuovo anno pastorale dedicato alla scuola In un messaggio il vescovo Lafranconi sintetizza le linee d’azione per il biennio «Questo è il tempo della speranza» Il vescovo Lafranconi tra i bambini di una scuola dell’infanzia Il 16 settembre in tutte le parrocchie verrà celebrerà la giornata per la formazione scolastica DI CLAUDIO RASOLI «Q uello della scuola è il tempo della speranza, dello sguardo lungo, che vede al di là di ciò che si vede». Nei giorni scorsi il vescovo Lafranconi ha scritto alla Chiesa cremonese all’inizio dell’anno pastorale motivando la scelta di dedicare non uno, ma due anni alla riflessione sulla scuola. «Qualcuno potrebbe pensare – scrive il presule – che Il materiale pastorale è online ul portale www.diocesidicremona.it, in una sezione creata appositamente, è possibile scaricare tutto il materiale per il nuovo anno: il testo delle linee pastorali, il messaggio di presentazione di mons. Lafranconi, il calendario con i principali appuntamenti di settembre e ottobre, il logo per il biennio 2012/2014. On line anche il libretto «Itinerari di formazione» nel quale sono raccolte tutte le proposte formative del Centro pastorale diocesano e dei diversi uffici di Curia. S questo tema esuli dalla competenza dell’azione pastorale in quanto non riguarda un ambito propriamente ecclesiale. Si potrebbe essere tentati di metterla ai margini della nostra attenzione, ma sarebbe un grave errore. La scuola, infatti, è chiamata a trasmettere i valori umani e civili. Se essa è ordinata alla da domani Gli incontri nelle quattro interzone I l nuovo anno pastorale prenderà avvio con i tradizionali incontri del vescovo Lafranconi nelle interzone: domani all’oLafranconi ratorio di Caravaggio (e non a Mozzanica come precedentemente annunciato) per le zone prima e seconda, il 5 settembre nella sala della comunità (cinema–teatro) «Giovanni Paolo II» di Castelleone per le zone terza, quarta e quinta, il 7 settembre nel salone Bonomelli del Seminario vescovile di Cremona per le zone sesta, settima e ottava e il 10 settembre nell’auditorium comunale di Viadana per le zone nona, decima e undicesima. Tutti gli incontri, ai quali sono invitati gli operatori pastorali e i membri dei consigli pastorali parrocchiali e zonali, avranno inizio alle ore 21. Oltre a presentare le nuove linee pastorali, il Vescovo rifletterà sulla pastorale integrata che impone una più stretta e organica collaborazione tra parrocchie, anche attraverso la costituzione di nuove unità pastorali. Agli incontri parteciperanno anche il delegato episcopale per la pastorale, don Irvano Maglia, e il responsabile dell’ufficio scuola don Claudio Anselmi che illustrerà gli appuntamenti più importanti dell’anno. Al termine sarà possibile ritirare copie delle nuove linee pastorali («Per una scuola che educa e genera cultura») e degli «Itinerari di formazione» del Centro Pastorale diocesano. I diversi libretti sono disponibili in forma digitale su www.diocesidicremona.it nella sezione dedicata alle linee pastorali. persona e alla sua crescita integrale, non può eludere l’onore e l’onere di educare». Alla diocesi di Cremona, dunque, interessa la scuola perché le interessa l’educazione delle nuove generazioni. Il vescovo, inoltre, è convinto che la comunità cristiana possa contribuire a renderla un vero e proprio luogo di umanizzazione e non semplicemente uno strumento per trasmettere delle conoscenze utili solo ad un futuro impiego. Nelle linee pastorali Lafranconi rimarca che è anzitutto necessario stilare un progetto educativo attraverso il quale superare quella neutralità formativa che è il grande equivoco di questa nostra società laicista. In secondo luogo occorre ripensare alla trasmissione della cultura mostrando il suo carattere vitale e facendo assaporare ai più giovani la ricchezza che essa ha in ordine alla crescita dell’umanità di ciascuno. A tal proposito precisa il presule: «La cultura dà gli strumenti per capire la realtà e per interagire con essa; ma dà anche le chiavi per comprendere la propria umanità, nel suo senso e nei suoi valori; dà parole per narrare la propria vita, metterla in comunicazione con altri, renderla disponibile al confronto e quindi al suo affinamento e al suo arricchimento». In più Lafranconi sottolinea la centralità dello studente, l’importanza fondamentali delle relazioni, la necessità di una sinergia tra le diverse agenzie educative. Tornando al messaggio alla diocesi il presule annuncia di aver scelto come icona biblica del biennio la parabola del seminatore: essa trasmette, con suggestiva efficacia, lo spirito con cui vivere il compito educativo che è fatto di pazienza, larghezza d’animo, sguardo lungo, fiducia nel futuro, speranza nei giovani. Fitto il calendario di inizio anno pastorale. Lunedì 10 settembre al centro pastorale (ore 15) il professor Giuseppe Bertagna di Bergamo presenterà i risultati di una ricerca condotta in diocesi a proposito dell’insegnamento della religione cattolica. Venerdì 14 settembre al Centro pastorale (ore 17) sarà presentato il manifesto «Pensare e progettare la scuola: un impegno per salvaguardare la scuola come bene comune» redatto da Aimc, Cif, Cisl Scuola, Diesse Lombardia, Disal, Uciim. Interverrà Silvio Colombini segretario generale Cisl Scuola Lombardia. Domenica 16 settembre in tutte le parrocchie della diocesi si celebrerà, per la prima volta, la Giornata per la scuola. L’obiettivo è richiamare l’attenzione educativa della comunità ecclesiale e civile, riportando al centro dell’attenzione bambini, ragazzi, adolescenti e giovani che non possono prescindere nella loro crescita dall’esperienza scolastica. In questo modo la comunità accoglie la sfida educativa che proviene dalla scuola e riscopre l’identità propria di coloro – alunni e insegnanti in primo luogo – che vi sono impegnati, offrendo riflessione, animazione e preghiera. Domenica 23 settembre (ore 15.45) al Santuario di Caravaggio si terrà il pellegrinaggio di inizio anno presieduto dal vescovo: sono particolarmente attesi docenti, insegnanti di religione, famiglie, alunni. Quindi sabato 29 settembre, alle 16, in Seminario a Cremona si celebrerà il Convegno pastorale diocesano dal titolo «Riscoprire la dimensione educativa e vocazionale della scuola» con il prof. Giuseppe Mari, docente di Pedagogia generale all’Università Cattolica. Venerdì 12 ottobre alle ore 10.30 in Cattedrale, Lafranconi celebrerà l’Eucaristia con studenti e docenti delle scuole cattoliche della città e del circondario. E sempre venerdì 12 (ore 16.45) al Centro pastorale, avrà inizio il corso di aggiornamento per insegnanti intitolato: «Andare a scuola... di generazione in generazione. Storia e scienza patrimonio di umanità». la riflessione di un docente Non più una questione per gli addetti ai lavori DI SERGIO CANEVARI * I l cammino pastorale della Chiesa è talmente complesso e attento ai vari segmenti della vita per cui di volta in volta sofferma l’attenzione su aspetti differenti: se l’iniziazione cristiana catecumenale e l’educazione sono stati i temi degli scorsi anni, ora il vescovo Lafranconi ci propone di approfondire la riflessione sulla scuola. È una scelta storica per la Chiesa cremonese anche se la questione era stata ampiamente trattata nel Sinodo indetto da mons. Assi e concluso da monsignor Nicolini. Nella «Commissione scuola» furono sviscerati i vari aspetti relativi a un mondo lasciato quasi da sempre alla preoccupazione degli addetti ai lavori, anche se erano stati introdotti gli organi collegiali ed era stato promosso il coinvolgimento della comunità civile. Si tentò già allora di qualificare la presenza dei cristiani nella scuola e di favorire una più stretta relazione con gli istituti gestiti dagli ordini religiosi. Prima ancora c’era stato il Concilio, di cui si celebra quest’anno il 50° anniversario, con quel documento importantissimo, la «Gravissimum educationis», che varrebbe la pena rileggere periodicamente. La Chiesa nella sua bimillenaria storia ha effuso energie e spirito di carità per l’avvio di scuole per tutti, basti ricordare solo la figura del sacerdote Ferrante Aporti, nativo di San Martino dell’Argine, che promosse le scuole per l’infanzia. «Come insegnanti Le indicazioni pastorali che il veabbiamo bisogno scovo ci propone affrontano tutti gli argomenti significativi: cendel supporto delle tralità della persona, educazionostre comunità ne come trasmissione di valori, rapporto tra scuola pubblica e e di lavorare in paritaria, interazione tra genitosintonia, per ri e docenti, ruolo della comunità cristiana, valorizzazione seminare ciò che associazioni professionali. soddisfa la persona delle C’è però, come sempre, il rischio di leggere le linee pastorali, ape il suo desiderio prezzarne il contenuto e i sugd’infinito» gerimenti e poi continuare a lavorare singolarmente, rincorrendo, di anno in anno, le novità che il Ministero propone: sistema di valutazione, prove Invalsi, lavagna multimediale, computer, tempi scolastici, utilizzo o meno dei libri. Tutto ciò trascurando la riflessione sul senso stesso della scuola, della cultura, del rapporto con il mondo del lavoro, della centralità della persona e dei suoi bisogni autentici. Al di là delle competenze didattiche specifiche da aggiornare sempre e comunque, come insegnanti abbiamo bisogno di confrontarci nella comunità, di individuare le modalità e i modi per mettere lo studente al centro dell’attività educativa così come abbiamo bisogno di sapere come lavorano le altre agenzie educative. Per questo motivo la parte finale del documento e le proposte per i dibattiti non sono da sottovalutare. Abbiamo bisogno del supporto spirituale delle nostre comunità, di lavorare in sintonia, per seminare (suggestiva la scelta di paragonare la figura dell’insegnante al seminatore) ciò che soddisfa la persona e il suo desiderio d’infinito con «una profonda esperienza di ecclesiologia di comunione», come scriveva monsignor Nicolini quando promulgò il Sinodo. * docente di scuola primaria giovedì. Si terrà in Seminario la festa dei ministranti Professione solenne per suor Lidia aranno centinaia i ministranti che si ritroveranno giovedì 6 settembre in Seminario per una giornata di festa e di preghiera. Si tratta del terzo convegno promosso in questi ultimi anni da ufficio liturgico, Federazione Oratori e Centro vocazioni: il primo è stato nel 2007 in Cattedrale per i 900 anni di fondazione e il secondo è stato celebrato a Caravaggio nel 2010 per il III centenario dell’incoronazione del simulacro della Vergine. Il programma prevede alle 10 l’accoglienza delle parrocchie e alle 10.30, nel cortile su cui si affacciata la Biblioteca, la preghiera presieduta dal Vescovo. A seguire, alle 11.15, saranno aperti alcuni stands dal sapore vocazionale. Nel salone Bolognini la F.O.Cr. proporrà un video sui 50 anni del Vaticano II, nel cortile centrale, invece, saranno allestiti tre stand: il primo animato dai cinque futuri diaconi, il secondo dagli altri seminaristi e il terzo dalle suore Adoratrici. Nel saloncino Mazzolari, a cura del Cdv, si terrà un momento specifico per i ragazzi più grandi. Alle 12.30 il pranzo e poi fino alle 14 tempo liberto per visitare il Seminario. Quindi un momento di animazione e i saluti finali. Oggi, alle 17, a Rivolta d’Adda il rito presieduto da Lafranconi S l sogno di Lidia era quello di fare la maestra, di insegnare ai bambini a muovere i primi passi nella vita. Ha lavorato per diverso tempo in una scuola primaria poco lontano da casa sua, Rivolta d’Adda. La sua esistenza scorreva tranquilla, una famiglia che le vuole bene, un impiego soddisfacente, l’impegno nella comunità I parrocchiale. Eppure, come spesso accade in queste storie, sentiva che nel puzzle della sua vita mancava un tassello, il più importante. Dodici anni fa, attraverso il contatto con una persona molto cara, Lidia capisce che il Signore la chiama alla vita religiosa. Conosce da sempre le suore Adoratrici, che proprio a Rivolta hanno la Casa Madre, e comprende che il loro carisma – l’adorazione eucaristica e il servizio ai più bisognosi – è ciò che fa per lei. Inizia un lungo percorso: due anni di postulandato, poi altri due di noviziato, quindi la prima professione e sei anni di «juniorato». Un lungo tirocinio per conoscere approfonditamente il carisma dell’Istituto e il senso della vita religiosa, ma anche per guardarsi dentro, crescere nella fede e imparare ad abbracciare i consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza. Oggi, alle 17, nella basilica di Rivolta d’Adda suor Lidia Giussani, 42 anni, conclude il proprio cammino di formazione con la professione solenne. Il rito, all’interno della celebrazione eucaristica, sarà presieduto dal vescovo di Cremona, Lafranconi, anche se la professione suor Lidia la pronuncerà nelle mani della madre generale, Camilla Zani. «Servire gratuitamente il Signore attraverso il servizio ai fratelli – confida la neoprofessa – è ciò che ha dato e continua a dare senso alla mia vita e tutto ciò mi rende estremamente felice». Felici sono anche le sue consorelle – ben 330 sparse in tutta Italia e in diversi paesi del mondo – soprattutto in quest’anno in cui si celebra il centenario della morte del fondatore dell’Istituto, il beato Francesco Spinelli. Per suor Giussani la missione è già stata tracciata: continuerà a risiedere nella comunità di Modena e ad insegnare nella scuola gestita dall’Istituto. Cosa desiderare di più? (C.Ra.) 7