Parrocchia di Spezzano-Nirano
Vangelo nelle Famiglie
Quaresima 2014
UNA COPPIA ESEMPLARE
Una storia semplice… e grande!
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Introduzione
Da sempre le storie di matrimonio e di famiglia appassionano ed
emozionano, e lo dimostra anche il successo di varie fiction televisive,
tra cui alcune proposte proprio di recente, che sono state molto seguite
ed amate.
Quella, però, che viene proposta per cenni in questo riassunto, con
invito a chi vorrà di documentarsi e approfondire ulteriormente, non
vuole soltanto riportare alla memoria le cose del tempo che fu, magari
per insistere sul fatto che si stava bene quando si stava peggio, e neppure
comprende intrecci sentimentali complessi, tradimenti ed eventi
eccezionali.
Troviamo anche qui diversi colpi di scena…. ma sono quelli causati della
Provvidenza, che come ci insegna il Manzoni tutto dispone
esclusivamente per il nostro bene più autentico! Certo la libertà delle
persone coinvolte ha dato un contributo essenziale alla bontà della storia
e dei frutti che ne sono derivati, perchè come nell'Annunciazione tutto
parte e può realizzarsi nella storia degli uomini solo quando c'è qualcuno
che dice un sì, magari senza avere la chiarezza di tutto il disegno ma con
tanta fede e fiducia nel Disegnatore celeste, e rimboccandosi le maniche
di conseguenza.
Tutto si svolge molto vicino a noi, nella nostra stessa provincia: ma le
conseguenze e i risvolti hanno riguardato tutti i continenti del pianeta.....
viene spontaneo anche qui accostare questa storia a quella di Maria,
umile ragazza di un paesino sperduto, il cui Bambino ha sconvolto le
sorti del mondo...è davvero il metodo dell'Onnipotente prendere ciò
che è piccolo per farne “cose grandi”, di cui i primi sorpresi sono gli
stessi protagonisti.
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Il giovane mugnaio
(Casa Bernardini a Falanello)
Sergio Bernardini nasce nella
parrocchia di Sassoguidano,
frazione di Pavullo, nel 1882.
La famiglia è proprietaria di
un mulino con annessa
abitazione a Falanello, e con
il fratello Ettore, Sergio non
appena in età affianca i
genitori nel lavoro.
La sua istruzione scolastica, legata ai tempi e ai luoghi, è piuttosto
sommaria, rivela però ben presto una intelligenza ingegnosa e pratica.
Riceve soprattutto dalla mamma, che alla quale sempre più
profondamente sarà riconoscente via via che cresce, una fede forte,
limpida e profonda. Le condizioni di vita sono assai tribolate, ma il padre
grazie al duro e costante lavoro riesce a comperare anche un altro
mulino più a monte, in modo da assicurarne uno ad ognuno dei suoi
figli. Sergio cresce sotto la direzione di questa brava mamma, che
proprio perché gli vuole tanto bene non tollera disubbidienze e
debolezze, ed egli supplisce alla mancanza di studi diventando un uomo
dai cento mestieri, mettendo a frutto le peculiarità naturali con impegno
e acume, cosa che gli sarà poi sempre utilissima per tutta la vita. Spesso i
paesani si rivolgono a lui per aggiustare qualsiasi cosa, dagli attrezzi
agricoli agli orologi.
Quando il lavoro al mulino lo permette, si dedica anche ad altri lavori, ad
esempio come quelli di carbonaio e muratore. Tutti nei dintorni
conoscono questo giovane alto e forte, sempre indaffarato ma lieto e
gentile, che viene ammirato oltre che per la sua laboriosità e bontà
anche per la sua bellezza che non lascia indifferenti le ragazze del luogo,
e che lui, per modestia, pare di continuo voler nascondere e mortificare.
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La sua fede e la profonda sensibilità religiosa invece sono sempre più
coltivate, vivendo un rapporto personale con quel Dio di cui sentiva
palpitare l'amorosa potenza creatrice nella natura con cui lui era
giornalmente a contatto. Ma non dobbiamo immaginarcelo come un
poeta sognatore solamente preso da incanti estetici: la frequenza alla
liturgia e al catechismo lo formano solidamente all'amore cristiano per il
prossimo e lui volentieri trova modo e maniera per aiutare con
concretezza e discrezione chi può trovarsi nella disgrazia e nel bisogno,
trascinando in questo anche i suoi amici.
Anche il papà gli è di esempio, persona stimata e portatrice di pace e
serena allegria a cui spesso la gente si rivolge per consigli e problemi.
Sergio è sempre disponibile gratuitamente per i lavori necessari in
parrocchia, il parroco valuta l'ipotesi di una sua vocazione sacerdotale
attende segni più chiari della volontà di Dio per entrare in argomento
con lui. Sappiamo che viene a contatto con i Cappuccini di Pavullo, e ne
ha grande stima per la loro vocazione missionaria, ma pregando resta
anch'egli in attesa della manifestazione della volontà di Dio su di Lui.
Come Giobbe; la grande prova
Nel frattempo si innamora di una ragazza, e tra le tante che facevano per
così dire la fila per lui egli la sceglie non solo per le sue doti umane ma
anche per quelle solide convinzioni che per lui possono essere l'unica
base per costruire una famiglia.
Si sposa con Emilia nel 1907, e com'era loro desiderio dopo pochi mesi
gli sposi già attendono il primo figlio, che nasce quando Sergio ha 25
anni.
La grande gioia umana e cristiana che provano non dura molto: il piccolo
Mario muore a soli 16 giorni di vita… e a questa morte seguono nel giro
di quattro anni quella di entrambi i genitori, del fratello e di un altro
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figlioletto, Medardo, di ventotto mesi, della moglie Emilia e di infine
dell'ultima nata, Igina, di tredici mesi.
L'attuale
famiglia
Bernardini custodisce
con venerazione la
lapide sulla quale di
proprio pugno e con
mezzi rudimentali Sergio
incide i nomi e le date
dei suoi morti, per
fissarle sulla pietra a
ricordo imperituro.
Viene
spontaneo
accostare la figura di
questo giovane uomo a
quella del biblico
Giobbe, che sopporta
ogni genere di sventure
senza maledire il
Signore e continuando
ad essergli fedele.
Anche dal punto di vista materiale a causa delle cure mediche prestate e
dei funerali da pagare si ritrova in cattive acque: perfino il suo giumento
con cui trasportava i sacchi diventa cieco.... L'allegro giovanotto è un
uomo piegato dal dolore, che riceve la comprensione e l'affetto di tante
persone buone ma proprio come Giobbe anch'egli viene provocato e
deriso da qualcuno… senza fede e senza nemmeno un po' di umana
pietà!
Sergio non dispera, ma continua ad affidarsi al Signore e alla Madonna,
ignaro di quanto essi di bello e di grande stanno preparando per lui…
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L’America: andata e ritorno
Assieme a un gruppo di conterranei, oramai slegato da qualsiasi impegno
e obbligo familiare, e bisognoso di lavoro, si trasferisce in America,
fabbricando un proprio autoritratto, pare molto somigliante, in cemento
che colloca accanto alle tombe dei suoi cari come segno del suo affetto e
del suo ricordo, non sapendo se e quando sarebbe ritornato.
A Chicago il nostro trova lavoro in miniera ma dopo circa un anno un
grave incidente lo costringe in ospedale per circa tre mesi. Oltre questa
ennesima disgrazia, per Sergio, solo in quella terra lontana e circondato
da un modo di vivere non permeato dall'amore e dal e timore di Dio,
c'è la paura di smarrire la sua fede, così fa ritorno al paese, pur con
l'incertezza del domani.
Domenica Bedonni: una fede radiosa
Il parroco don Pini a questo punto lo invita a considerare la possibilità di
farsi sacerdote e gli assicura il suo massimo aiuto qualora lui si sentisse
chiamato per questa strada, ma Sergio rifiuta decisamente sentendosi
indegno di un compito così santo. La vita riprende, i debiti vengono
saldati e l'orizzonte sembra rischiararsi di nuovo… il desiderio di
formare una nuova famiglia c'è, ma la sua condizione di vedovo, per
quanto giovane e di indiscusso valore, potrebbe scoraggiare più di una
ragazza. Lo zio muratore che lavorava presso una famiglia di Verica gli
propone un incontro con una giovane che, a suo dire, sembra davvero
fatta apposta per lui, ed è a questo punto che la sua vita si intreccia con
quella di Domenica Bedonni, una bella ragazza di circa sette anni più
giovane, allegra ed esuberante tanto quanto fervente nella fede, nella
pratica religiosa e nell'amore al prossimo, valori ai quali era stata da
sempre educata dalla famiglia. Avendo assistito alla predicazione di alcuni
missionari, si era interrogata riguardo una sua eventuale vocazione
religiosa, ma non riconoscendo in sé segni evidenti e non trovando
forma e sostegno adeguati a questa idea, essa era caduta in attesa di eventi.
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A vent'anni, dopo essersi fidanzata, era rimasta libera a causa della morte
di lui e in nuova attesa di futuro. Nel 1913 l'incontro con Sergio la
commuove per la trasparente bontà di questo bell'uomo, così provato
dalla disgrazia e così pieno di fede in Dio. Gli incontri amichevoli sono
seguiti da un breve fidanzamento, durante il quale essi accordano le loro
anime, già così ben orientate all'amore di Dio, all'amore di Lui attraverso
la formazione di una famiglia cristiana.
Le vocazioni alla consacrazione
religiosa e al matrimonio, pur con
tante differenze, sono due strade
che portano alla stessa meta, e la
lettura del Vangelo, fatta assieme,
detta a Sergio e Domenica i passi
della strada che li aspetta e che
chiede una unità di intenti tale da
diventare un cuore e un'anima
sola. Non possiamo non
sottolineare come manchi tutto
ciò alla maggior parte dei giovani di
oggi, che oramai non concepiscono
più nemmeno il termine stesso di
“fidanzamento”… con risultati che
sono sotto i nostri occhi.
La diversità caratteriale dei due, espansiva vivace ed estroversa l'una
tanto quanto calmo, metodico e ponderato l'altro, non è vista come una
difficoltà ma sarà una ricchezza a cui attingere vicendevolmente nelle
varie fasi della vita.
”Avremo molti figli e faremo molto bene nella volontà di Dio ed Egli ci
aiuterà” e ancora ”Li educheremo a fare del bene, in modo che ciò che
avremmo voluto fare in due venga fatto da cinque, dieci o magari più dei
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nostri figli”: questi sono i loro programmi.... che non verranno disattesi,
perché non c'è miglior modo di far esaudire le nostre preghiere che
quello di chiedere a Dio ciò che anch'Egli vuole e cerca per il bene del
suo popolo! “Dio ci ha tanto benedetti” avranno modo di riconoscere
con commozione in età anziana: vien da aggiungere che Dio in un certo
senso non poteva fare altrimenti! Sia per quanto riguarda le loro
intenzioni, sia la fedeltà con cui queste intenzioni vengono
continuamente portate avanti, accompagnandole con una vita di adesione
quotidiana concreta nelle grandi come nelle piccole cose.
Vita matrimoniale
La vita matrimoniale dei due si apre il 19 maggio del 1914: essi si
stabiliscono a Barberino, vicino a Verica, in un fondo di cui Domenica è
comproprietaria.
Dopo la nascita della primogenita Igina si trasferiscono al mulino di
Falanello, casa natale di Sergio.
Nel 1916 egli viene chiamato alle armi ma in quanto tutore della nipote,
rimasta orfana di guerra in seguito alla morte del marito della sorella di
Domenica, presta servizio a Milano, lontano dal fronte.
La moglie e sua sorella si trasferiscono al mulino di Falanello, dove
Sergio può recarsi più facilmente quando viene in licenza. Nel frattempo
dopo Igina nascono Amelia e Anna e al ritorno del padre dopo la fine
della guerra segue la nascita di Matilde e, Augusta e Maria: ben sette
sono le figlie che vengono alla luce dal 1915 al 1922....
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Il trasloco a Barberino
La primogenita è oramai in età scolare, ma abitando a Falanello la
frequenza scolastica non è agevole a causa della tanta strada da fare, con
i pericoli annessi e connessi, inoltre il canale si rivela pericoloso per le
bambine che rischiano di venir trascinate dalla corrente e vengono
salvate per ben due volte, così, sia pur con dispiacere, la famiglia si
trasferisce di nuovo e definitivamente a Barberino lasciando la ben
avviata attività.
E' un sacrificio necessario soprattutto per il bene della maggiore delle
figlie e naturalmente di tutte le altre anche dal punto di vista
dell'istruzione, dicevamo, perchè Sergio e Domenica ci tengono molto:
vorrebbero tanto che la almeno la prima delle loro figlie potesse
studiare, e così magari aiutare le altre, pur non avendo studiato essi
capiscono che la cultura è importante per conoscere meglio Dio e
affacciarsi al mondo più “attrezzati” anche contro il male.
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Qui a Barberino nascono dal 1924 al 1928 Paola, Lucia, Medardo e
Giuseppe.
La vita è dura, il lavoro è tanto, i mezzi sono pochi..... questo il breve
riassunto che descrive in modo sintetico tutti i sacrifici che vengono
richiesti alla famiglia intera, nessuno escluso. Anche per i bimbi ci sono
tanti lavori e lavoretti che li educano già al sacrificio e alla responsabilità.
Domenica è una mamma esigente che esige però prima di tutto da se
stessa, e sa essere anche gioiosa e motivata in Dio nelle sue fatiche
quotidiane: così i figli imparano altrettanto da lei senza troppe difficoltà,
con una naturalezza di fondo, anche se ogni tanto qualche sgridata
sembra necessaria.....
In età avanzata Domenica si rammaricherà di aver chiesto forse troppo a
questi bambini, ma in quei tempi e in quelle condizioni questo è ciò che
accadeva in tutte le famiglie! Scrive una figlia: “Io da piccola ho avuto
solo una bambola di pezza fatta da mio papà, non ricordo in quale
ricorrenza; ma in compenso ho avuto tante bambole vere, vive: le mie
sorelline. Erano davvero totalmente mie, da custodire e da governare.
Sotto la vigilanza della mamma le lavavo. le pettinavo, le facevo mangiare.
Mi piaceva far la maestra e con tanta passione insegnar loro ciò che al
catechismo e alla scuola io apprendevo” I figli un giorno ringrazieranno
per l'ottima educazione ricevuta, che ha permesso loro di trovarsi bene
in ogni ambiente e contesto. Non mancano neanche i doveri di
assistenza agli anziani: la mamma di Domenica presa dalla paralisi è
accudita amorevolmente a casa loro fino alla fine della sua vita.
La pratica religiosa non si arresta al solo precetto domenicale, ma
comprende la frequenza alle varie funzioni, Vespro, Benedizione,
Quarantore... e l'assiduità nella preghiera è fedele anche a casa, a
cominciare dalla prima mattina in cui i figli si svegliano sentendo i genitori
pregare ad alta voce. La fede è per loro il canovaccio robusto in cui
viene momento per momento “ricamata” la vita familiare, e non un
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pizzico di sale spirituale per condire una pietanza del tutto diversa, come
oggi viene considerata, purtroppo, nella gran parte dei casi… Domenica
è una donna fine che conosce e apprezza l'ordine e la sobria eleganza nel
vestire e si attarda a cucire gli abiti per tutta la famiglia con discreta
abilità, cercando di supplire con il suo ingegno alle belle cose che non
può comprare, così come si presta a innumerevoli attività che oggigiorno
rientrano nel “fai da te”. Così pure Sergio sviluppa continuamente la sua
ingegnosità cercando sempre nuovi sistemi per far rendere di più il
terreno, conoscendo meglio le tecniche nuove di coltivazione negli
incontri che gli esperti vengono a fare in montagna, e curando per
quanto possibile il decoro della famiglia: ad esempio saranno tra i primi
della zona ad avere l'acqua in casa con il rubinetto, grazie a un sistema di
tubature realizzato da lui stesso, e possiamo ben immaginare cosa possa
voler dire aver l'acqua in casa in termini di comodità per non doverla
portare a casa nei secchi e maggiore pulizia e ordine generale....
In questi tempi di crisi economica dobbiamo apprezzare e cercar di
imitare chi con solo tanto ingegno e volontà, senza studi e nessun
“tutorial” su youtube riusciva a realizzare tanto con così poco! Il lavoro
e il “fai da te” non sono comunque dettati solo dalle ristrettezze, ma
anche dall'operosità innata di queste persone e dalla finalità al risparmio
in vista sia della previdenza familiare sia anche per la carità ai bisognosi.
La festività domenicale comincia già alla vigilia, lucidando le scarpe,
preparando i vestiti con cura accanto al libretto da messa e al
catechismo, in modo da predisporre tutta la persona alla santa
Eucarestia. Lo stesso libro del catechismo che Domenica invita i figli a
prendere con sé quando vanno a pascolare le pecore, assieme a qualche
altra buona pubblicazione, perché non si va via mai senza un libro”.
La domenica è anche l'occasione per Sergio e Domenica di frequentare i
compaesani, e se all'andata si recitano insieme delle preghiere lungo il
cammino certo al ritorno c'è occasione di parole e discorsi amichevoli,
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magari accompagnati da una tazza di caffè presso qualcuno o un bicchiere
di vino. Sergio è lieto quando trova persone che condividono il suo
pensiero religioso e il suo modo di vivere, ma anche in caso contrario le
persone si trattengono naturalmente, in sua presenza, da battute o
fraseggi non consoni. Non mancano, però, persone evidentemente “da
poco” contrarie per convinzioni o forse invidiose di questa brava famiglia,
che fanno scommesse sulla rovina dei Bernardini, per l'uno o per l'altro
motivo. La disgrazia, comunque, al di là delle vacue parole di questi, non li
risparmia più volte con varie malattie, incidenti e soprattutto quella volta
che va a fuoco la stalla, con danni incalcolabili.
Ma in tutti questi frangenti i due sposi non mancano mai di “tener botta”
pregando il Signore per avere il suo aiuto e rimboccandosi santamente le
maniche per ricominciare da capo. I figli della ”Minghina”, nonostante
qualche critica e cattiveria, crescono con l'ammirazione di tutti, perchè
sono i ragazzi più belli e più bravi della zona, a scuola e in chiesa.
Le vocazioni in una straordinaria famiglia
Quando Igina e Amalia terminano la scuola elementare, i genitori non
vogliono mandarle “a servizio” come usava a quei tempi già in così
giovane età, con i rischi morali e materiali che possiamo immaginare, ma
le si vorrebbe far studiare, perciò occorrerebbe trovare una sistemazione
sostenibile per l'economia della famiglia...il parroco si attiva per la ricerca
di un collegio adatto, e lo trova anche se un po' distante, ad Alba dai
Paolini di don Alberione: lì le ragazze potranno studiare e lavorare in
tipografia con una retta per questo assai più accessibile, in un ambiente
sano e protetto. Il dolore del distacco è grande ma ”è per il loro bene”…
Anche le altre figlie si aggiungono alle prime, e Igina, la primogenita ormai
giovinetta manifesta ai genitori l'intenzione di consacrarsi al Signore.
Questo proposito è valutato con saggezza da mamma e papà, timorosi
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che la ragazza non sia sufficientemente matura per questa scelta o sia
stata in qualche modo influenzata da qualche persona o circostanza, ma
poi la lasciano libera di seguire il suo proposito, e lo stesso accadrà per
sei delle otto figlie.... ogni volta il pensiero e il distacco è assai doloroso!
Una di queste figlie, rientrata in famiglia dopo gli studi, parte in un tempo
successivo con rinnovata intenzione di rimanere per sempre come
consacrata, e Domenica è sollevata da questo fatto perchè pensa che è
evidente che esse sono davvero libere di scegliere ciò che pensano che
Dio chiede loro e che si sentono di fare. Tra i dieci figli solo due delle
ragazze, pur avendo avuto le stesse opportunità, scelgono la vita
Tutta la famiglia Bernardini è ricevuta da Mons. G. Amici, Arcivescovo di
Modena, in occasione delle Nozze d’Oro.
Modena 1963
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matrimoniale. I due maschi diventeranno frati cappuccini e loro stessi
Sergio e Domenica si faranno terziari francescani, seguendo cioè il
cammino che è proposto ai laici anche sposati che desiderano seguire
nei doveri del proprio stato di vita la spiritualità di san Francesco.
La strada di consacrazione iniziata dai figli li porta però molto più
lontano del previsto..... altri addii trepidanti e bagnati di lacrime si
prospettano per i due sposi… sette degli otto religiosi andranno
missionari nei vari continenti, manca solo l'Africa....vorrebbe andare il
figlio Medardo, divenuto padre Sebastiano (che tanti conoscono per le
sue varie iniziative e apparizioni televisive a sostegno di esse).
Giuseppe, divenuto padre Germano, sarà un giorno vescovo in Turchia.
La mamma accenna timidamente alla possibilità che almeno Sebastiano,
che pare anche lui prossimo a partire, rimanga qui in Italia, per sostenere
la vecchiaia del papà, ma subito si pente del suo pensiero… però il frate
è scartato per motivi di salute. Resta comunque nel cuore di mamma
Domenica il pensiero dell'Africa, e allora… adotta un seminarista
nigeriano, ora vescovo!
Davvero tutti i continenti sono raggiunti dalla famiglia Bernardini..... e
loro tutti raggiungono, con la loro preghiera e vita cristiana sempre
esemplare, ancor più motivati dalle tante vocazioni che vogliono
sostenere! Non sono frequenti i ritrovi e le visite con questi figli così
impegnati e impossibilitati a visite e vacanze in famiglia, ma tutto si
inventa per rimanere in comunicazione e scambiarsi notizie personali e
informazioni delle varie attività, con tutto lo scambio di affetto che
possiamo immaginare, lettere, fotografie, audio registrazioni.... purtroppo
non c'era ancora la webcam! Presso la loro casa a Barberino gli sposi
ottengono il permesso di custodire l'Eucarestia in una cappella che viene
costruita lì a casa loro..... è una gioia che non si può raccontare… in essa
gli sposi pregano per i figli e per tutto il mondo, nel quale essi spargono
l'annuncio di Cristo, e qui i due cappuccini possono celebrare la Messa
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quando vengono in visita....nella chiesa domestica di questa famiglia, in cui
Gesù è sempre stato presente “spiritualmente” e onorato ogni
momento, viene ad esservi anche un luogo in cui “fisicamente” Lui
dimora!
Verso il tramonto; la lotta escatologica
Gli ultimi anni di Sergio sono fortemente rattristati da un lungo periodo
di prova spirituale, che gli esperti hanno qualificato inequivocabilmente
come “la prova dei santi”. Gli sembrava di essere indegno davanti a Dio
e di avere sbagliato tutto..... chi ha letto la Storia di un'Anima di s. Teresa
di Lisieux, solo per fare un esempio, può capire di cosa si tratta. Anche
questa tempesta dello spirito, con l'aiuto del Signore e il sostegno dei
figli e della sposa viene poi superata e Sergio si spegne sereno, con un
“oooh” di meraviglia che Domenica attribuisce all'apparizione di Maria,
nell'ottobre del 1966. Domenica, a distanza di quattro anni e mezzo,
dopo una vecchiaia tranquilla che pur non le risparmia i dolori e le
umiliazioni dell'età, raggiunge lo sposo in cielo.
Le loro spoglie riposano ora assieme presso il cimitero di Verica, dove il
20 giugno del 2006 si è aperto il processo informativo per la Causa di
Beatificazione, alla presenza di S. E. Mons. Benito Cocchi.
La loro Tomba
nel cimitero di Verica
Pieve di Verica
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Conclusioni
Domenica aveva concluso con queste parole il suo testamento spirituale,
parlando al plurale, in nome anche del marito: “….Siamo davvero
contenti di tutti voi. Siete come vi avremmo voluti e non ne siamo
neppure degni. Ringraziamo insieme il Signore e facciamoci più degni di
tante grazie ricevute dal buon Gesù. E quando moriremo non piangete.
Pregate per noi e ricambieremo. Vi dico che sopra la mia bara desidero
una ghirlanda di fiori e nel suo centro un quadro grande di tutta la nostra
famiglia. Così se non potrete esserci personalmente, mi accompagnerete
tutti almeno in fotografia, poi lo riporterete a casa. E con le vostre
preghiere spero di andare presto in Paradiso. Vi bacio tutti. Arrivederci,
speriamo, lassù. La vostra mamma che tutti vi porta nel cuore e vi ama
tanto.”
“IDDIO CI HA TANTO BENEDETTI
non Lo ringrazieremo mai abbastanza!”
Domenica
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PREGHIERA PER LA FAMIGLIA
Padre Santo,
che ci hai pensati uomo e donna perchè,
come sposi uniti nel mistero nunziale,
ci amassimo di amore eterno,
dona alle nostre famiglie
la tua benedizione e la tua pace.
Gesù,
che hai voluto nascere e crescere
amato da Maria e Giuseppe,
dona alle nostre famiglie il sorriso dei bimbi
e custodiscili nella tua verità.
Spirito santo,
illumina gli sposi perchè rinnovino
ogni giorno il loro “sì” all'amore
e orientali a imitare la santa famiglia di Nazareth
nella preghiera e nella fiducia in Dio.
Santissima Trinità,
ti rendiamo lode per Sergio e Domenica,
fulgido esempio di genitori cristiani
che hanno saputo educare i figli
nella fede e nella carità operosa.
Per loro intercessione,
ti chiediamo che le nostre chiese domestiche
siano un gioioso messaggio di speranza
per l'avvenire dell'umanità.
Amen
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Qualora si desideri approfondire la vita di questi sposi è possibile leggere
il libro “Una coppia esemplare” di Romeo Panciroli (Padre Arcangelo)
Edizioni Paoline.
Per analoghe storie di santi sposi, si possono conoscere quelle dei
coniugi Beltrame-Quattrocchi e dei coniugi Martin, (genitori di S. Teresa
di Lisieux), di cui pure sono in corso le cause di Beatificazione
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PREGHIERA
per chiedere
la Beatificazione
dei Servi di Dio
e per ottenere grazie
per loro intercessione
A te la lode, Santissima Trinità,
per averci donato questi coniugi che hanno scoperto la
bellezza della vocazione all’amore e, ad imitazione degli sposi
di Nazareth, sono stati esempio di virtù per i loro dieci figli,
sposi fedeli e gioiosi, difensori della vita nascente e innamorati
dell’adorazione eucaristica, irradiano di speranza la nostra
società confusa e senza pace.
A tua gloria, chiediamo la beatificazione di Sergio e Domenica
che già invochiamo quali intercessori di grazie per le famiglie
e per le vocazioni religiose.
Amen
Tre “gloria al padre”
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