Anteprima Estratta dall' Appunto di Economia aziendale- lo sviluppo e la dimensione dell'impresa Università : Università Cattolica Milano Facoltà : LingueStraniere Indice di questo documento L' Appunto Le Domande d'esame ABCtribe.com e' un sito di knowledge sharing per facilitare lo scambio di materiali ed informazioni per lo studio e la formazione.Centinaia di migliaia di studenti usano ABCtribe quotidianamente per scambiare materiali, consigli e opportunità Più gli utenti ne diffondono l'utilizzo maggiore e' il vantaggio che ne si può trarre : 1. Migliora i tuoi voti ed il tempo di studio gestendo tutti i materiali e le risorse condivise 2. Costruisci un network che ti aiuti nei tuoi studi e nella tua professione 3. Ottimizza con il tuo libretto elettronico il percorso di studi facendo in anticipo le scelte migliori per ogni esame 4. 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La classica definizione di Onida: il concetto di dimensione aziendale si ricollega al volume di produzione o di affari che l’azienda è idonea a sviluppare periodicamente, col pieno impiego dei fattori produttivi stabilmente a disposizione, entro i limiti posti dal capitale disponibile, dagli impianti costituiti e dall’organizzazione in atto. Misurazione delle dimensioni aziendali: 1- Il capitale sociale,non è rilevante x definire il fattore dimensionale. 2- Il capitale investito, è rilevante 3- Il numero dei dipendenti, elemento opinabile, ( in base alle attività + o meno meccanizzate) 4- Il fatturato, può essere sviante, se il confronto è tra aziende con diverso grado di integrazione verticale. e. co m La 4direttiva CEE in tema di bilancio definisce le imprese minori in base ai parametri: -tot attivo dello stato patrimoniale -ricavi delle vendite e delle prestazioni -dipendenti occupati in media nell’esercizio. AB Ct rib Si possono individuare: - aspetti dimensionali di tipo strutturale,( numero di coloro che prestano attività o la capacità produttiva degli impianti; in termini monetari il capitale di funzionamento o alle fonti di finanziamento) ; -Aspetti dimensionali operativi( ciò che l’azienda in termini quantitativi in un dato momento può fare e ciò che fa, il volume di affari e il valore aggiunto) -Aspetti dimensionali in relazione col mondo esterno ( i rapporti dell’impresa con l’ambiente, di peso dell’impresa sul mercato) L’ azienda si misura anche in base al paese oggetto d’esame e nell’ambito del settore di appartenenza. La complementarietà dei fattori produttivi ( macchine, operai) vede accostarsi accanto a termini di natura quantitativa anche parametri di natura qualitativa. I parametri quantitativi sono di 4 categorie: a) Natura economica ( il fatturato e il valore aggiunto, è di maggiore obiettività xke non influenzato dal livello di integrazione verticale dell’impresa) b) Natura tecnica ( capacità degli impianti e dei flussi di prodotti posti in essere in un determinato periodo di tempo) c) Natura patrimoniale ( entità del capitale proprio, totale dell’attivo, capitale investito) d) Natura organizzativa ( basato sul num dei dipendenti, dei livelli direttivi…) L’aspetto qualitativo: a) Lo stile di direzione e il possesso dell’ impresa ( piccola impresa, imprenditore tutte le funzioni direzionali- media impresa- capitale suddiviso tra pochi membri-grande impresa azionariato polverizzato nelle public compagnie). ABCtribe.com - [Pagina 3] b) Alle caratteristiche strutturali (la forma giuridica dell’impresa, semplicità o complessità). c) Ai rapporti con le altre imprese( i legami di dipendenza economica, l’appartenenza a reti formali o informali di imprese, la dimensione di gruppo) d) All’influenza sul mercato.( il peso che è proprio dell’impresa confrontata con le altre, maggiore o minore capacità dell’impresa a permanere sul mercato. 2- LA CLASSIFICAZIONE DELLE IMPRESE SU BASE DIMENSIONALE: LA GRANDE E LA PICCOLA IMPRESA m Le piccole imprese sono quelle imprese che non palesano apprezzabile capacità di economica sopravvivenza, al mutare di date condizioni di mercato, e che non sono in grado di influire sensibilmente sulla dinamica dello stesso. La grande impresa possiede la forza di imporsi nell’ambiente economico circostante sopravvivendo al mutamento delle condizioni di mercato e riuscendo a influenzare i prezzi e le quantità. La piccola impresa è caratterizzata da un basso numero di addetti, da un capitale investito limitato, e da un vertice direzionale composto da una sola o poche persone, con competenze non eccessivamente specialistiche. AB Ct rib e. co I caratteri tipici della piccola impresa sono: È composta da pochi soci, spesso, legati da legami familiari. È indipendente nel senso che non appartiene a gruppi economici; È dotata di un livello tecnologico limitato; Detiene una quota relativamente piccola sul mercato di sbocco; Offre una gamma di prodotti piuttosto limitata; È gestita personalmente dai proprietari,raramente affiancati da professionisti; Esiste la possibilità per i vertici aziendali di instaurare e mantenere contatti diretti con i propri dipendenti. A livello finanziario la piccola impresa non raggiunge quelle soglie dimensionali che sono richieste dal mercato per sfruttare tutti i canali finanziari. Si accomuna alle MEDIE imprese in quanto entrambe le categorie non sono in grado di modificare apprezzabilmente la dinamica del mercato. Le medie imprese (PMI)è caratterizzata dal mancato sviluppo di un’efficiente gestione finanziaria. Sono spesso nominate come zone grigie, terra di nessuno, in quanto non godono dei vantaggi in termini di costo( alte quote di mercato ed economie di scala proprie delle grandi dimensioni)né degli altri profitti segmentando il mercato, ma anche di tipo culturale in quanto finirebbero per essere in ritardo evolutivo, a causa della cultura imprenditoriale ancora presente in contrapposizione alle imprese manageriali.( g.d) 4.L’EVOLUZIONE DEL TRADIZIONALE CONCETTO DI DIMENSIONE. Nel passato la crescita aziendale implicava un ampliamento della dimensione. Il fenomeno era legato a una crescita interna( strutture produttive, organizzative, commerciali) e con l’aumento della quota di mercato, riduzione della concorrenza. ABCtribe.com - [Pagina 4] Oppure si perseguivano, con la crescita esterna, forme di diversificazione conglomerale e come rimedio agli effetti negativi della grande dimensione, a scorpori. Attualmente si pone l’accento sulla crescita esterna , sull’aspetto collaborativo di certe modalità di integrazione, cosiddette deboli.( ne sono esempi gli accordi,acquisizioni e fusioni) si passa quindi dal sistema d’impresa al concetto di impresa rete( nell’ottica della g.i ) o rete di imprese ( vista da una P.m.i) CAPITOLO 2- LA CRESCITA DIMENSIONALE. Il concetto di dimensione ha avuto un’evoluzione nel tempo. Le teorie che la definivano possono essere ricondotte a 3 differenti approcci: co m 1- Comportamentistico;( pone in risalto gli aspetti organizzativi ed operativi legati al funzionamento dell’impresa- si basa sulla ricerca di soluzioni soddisfacenti accettabili al posto di cercare soluzioni ottime.) 2- Della grande impresa manageriale;( dimostra come l’impresa , tramite un efficiente organizzazione , sia capace di pianificare a lungo termine lo sviluppo industriale, utilizzando le economie di scala e tecnologiche- lascia gli spazi interstiziali, alle piccole imprese) 3- Del capitalismo manageriale;( esamina le decisioni aziendali in relazione alla crescita e allo sviluppo delle imprese) Ct rib e. Lo sviluppo dimensionale si manifesta ( teorie di Penrose) con processi di autoapprendimento del tipo learning by doing e di sviluppo di risorse interne. In tema di sviluppo, la teoria morfogenetica dell’impresa dice che la dimensione raggiunta è spesso il risultato di una sorta di sedimentazione storica, di diverse strategie perseguite in successione nel tempo. AB Non tutte le imprese sono tese verso una crescita dimensionale, ma tutte, anche quelle di piccole dimensioni( anche quelle che non perseguono un aumento della dimensione aziendale) , sono motivate a uno sviluppo che tocca gli aspetti tecnologici, organizzativi, di marketing. Per interpretare correttamente la crescita aziendale occorre considerare non solo l’aumento delle dimensioni ma pure un mutamento favorevole delle posizioni dell’equilibrio aziendale. Si ha sviluppo dell’azienda quando abbinati a fenomeni di aumento dimensionale sui hanno positivi riflessi sul suo equilibrio. 3. LE STRATEGIE DI CRESCITA Esistono delle condizioni tipiche, esogene( riconducibili al mercato) ed endogene( riconducibili a motivazioni manageriali, strutturali ed economico- finanziarie) tali da favorire l’affermarsi di strategie di crescita: -la tendenza di crescita all’interno dell’intero sistema economico o del settore in cui opera l’impresa( può essere favorita dalla mancanza di una valida concorrenza). - fenomeni di tipo contingente legati a particolari politiche economiche, di sviluppo, perseguite a livello governativo. Affinché la crescita avvenga occorrono anche necessarie condizioni all’interno dell’impresa. L’azienda si orienta allo sviluppo nel proprio settore o in altri, attuando una diversificazione, per ragioni concorrenziali o di sopravvivenza. ABCtribe.com - [Pagina 5] Questo documento e' un frammento dell'intero appunto utile come anteprima. Se desideri l'appunto completo clicca questo link. ABCtribe.com - [Pagina 6] Preparati con le domande di ABCtribe su Economia aziendale- lo sviluppo e la dimensione dell'impresa. * Carica Appunti,Domande,Suggerimenti su : Economia aziendale- lo sviluppo e la dimensione dell'impresa e guadagna punti >> * Lezioni Private per Economia aziendale- lo sviluppo e la dimensione dell'impresa >> Avvertenze: La maggior parte del materiale di ABCtribe.com è offerto/prodotto direttamente dagli studenti (appunti, riassunti, dispense, esercitazioni, domande ecc.) ed è quindi da intendersi ad integrazione dei tradizionali metodi di studio e non vuole sostituire o prevaricare le indicazioni istituzionali fornite dai docenti. 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