ANGAISA ECNO n.1 giugno 2014 Informazioni & Aggiornamenti per i Professionisti ITS ANGAISA, strumenti e servizi per gli operatori Qualificati del Settore ■ Dal 1956 ANGAISA è l’Associazione nazionale di categoria che rappresenta alcuni fra i più qualificati distributori italiani del settore idrotermosanitario. Attualmente ANGAISA associa con la qualifica di Soci Ordinari oltre 250 aziende distributrici per un numero complessivo di 820 punti vendita sul territorio nazionale, per un fatturato complessivo 2012 pari a circa 4 miliardi di euro (circa il 35% del Mercato complessivo, in base alle stime CRESME). Da sempre, le aziende aderenti ad ANGAISA si sono caratterizzate per la valorizzazione del proprio rapporto di partnership con i fornitori e con la clientela professionale e per i numerosi servizi pre e post-vendita “a valore aggiunto”. In quest’ottica siamo lieti di mettere a disposizione dei Soci e dei loro clienti questo nuovo strumento di aggiornamento e informazione, espressamente rivolto a installatori e professionisti del comparto tecnico. “ANGAISA Tecno” è una nuova newsletter bimestrale realizzata in collaborazione con Lorenzo Epis, un professionista di consolidata esperienza, con competenze acquisite in più di 40 anni dedicati al settore. A capo di diverse realtà societarie, Lorenzo Epis ha innovato il settore della formazione normativa con nuovi metodi e strumenti, interpretando la necessità di gestire il cambiamento attraverso continui e specifici aggiornamenti. In qualità di formatore e-training effettua formazione professionale a livello nazionale sulle più importanti normative tecniche che disciplinano i principali ambiti tecnici specialistici di settore, con particolare attenzione al ruolo di installatori, manutentori e centri di assistenza tecnica. Buona lettura! di Lorenzo Epis ■ Una serie di leggi, alcune delle quali già emanate, danno nuove e precise indicazioni, fornendo non solo dettami tecnici e procedurali ma definendo anche una nuova forma alla professionalità dei numerosi operatori presenti nel mercato. I confini tra le attività di controllo e manutenzione degli impianti termici e ciò che concerne l’efficientamento energetico diventano sempre più sottili, i percorsi professionali tendono a fondersi o perlomeno a trovare molteplici punti di unione, rispetto ad un passato in cui le settorialità erano maggiormente distinte. Nel frattempo prepariamoci comunque ad una nuova definizione di ruoli e processi operativi, rivoluzionati, rispetto a quelli che ci hanno accompagnato per lungo tempo. Verranno introdotte nuove procedure, e nuovi documenti, come ad esempio i Libretti impianto di climatizzazione estiva ed invernale, i rapporti di efficienza energetica e i Libretti di uso e manutenzione, che concretizzeranno la postura degli operatori verso l’integrazione dei diversi impianti tecnologici inseriti negli edifici, da gestire in ottica manutentiva per garantire nel tempo efficienza, affidabilità e sicurezza. Questa metamorfosi, collegata alle evoluzioni normative e tecnologiche, rappresenta un cambiamento epocale sia dal punto di vista imprenditoriale che professionale ed emergeranno nuovi profili professionali, con nuove competenze da esprimere sui mercati relativi all’installazione, alla riqualificazione ed alla manutenzione degli impianti. Questi nuovi scenari richiedono competenze, consolidate, aggiornate, ed integrate e noi come sempre siamo pronti a supportarvi con prodotti, servizi, formazione ed informazione, per fare in modo che possiate esprimere un ruolo da protagonisti, cogliendo le opportunità contenute in questi nuovi mercati, sicuramente più complessi ma assolutamente più premianti e profittevoli. Oggi più che mai il mio augurio per un successo professionale. Lorenzo Epis pagina 1 L’Angolo LEGGI & DECRETI L’evoluzione legislativa ✽ Le recenti pubblicazioni, dal D.p.r. n° 74/2013 al Nuovo DM 10 febbraio 2014, dalla Legge n° 90/2013 al D.pr. n° 43/2012, hanno generato profondi cambiamenti nel settore Idro Termo Sanitario, incidendo inevitabilmente sul modus operandi tecnico dei professionisti del settore. Vedremo cambiare una serie di documenti che si adeguano alle trasformazioni tecnologiche e d’impianti degli ultimi anni. Nello specifico il DM 10 febbraio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 07/03/2014, ha reso ufficiale l’atteso modello di Libretto di impianto per la climatizzazione invernale e/o estiva, unitamente ai nuovi Rapporti di efficienza energetica previsti dal DPR n. 74/2013. Dal 1° giugno 2014, gli impianti termici dovranno essere dotati di un nuovo e unico libretto d’impianto (che sostituisce gli attuali “libretti di impianto” e “libretti di centrale”) per la climatizzazione invernale e/o estiva, indipendentemente dalla loro potenza termica, sia esistenti che di nuova installazione, e di specifici rapporti di efficienza energetica (che subentrano ai vecchi allegati F e G). Il nuovo libretto d’impianto è composto da più schede modulabili a seconda delle caratteristiche dell’impianto e deve essere compilato per la prima volta: • dall’installatore, all’atto della messa in funzione dell’impianto, il quale assembla le schede pertinenti alla tipologia di impianto installata e si occupa di aggiornare il libretto in caso di successivi interventi. • dal responsabile dell’impianto o eventuale terzo responsabile, al momento della prima manutenzione/controllo sugli impianti già esistenti, a partire dal 1° di giugno. Il responsabile dell’impianto o eventuale terzo responsabile si occuperà di aggiornare il segue a pagina 2 ❯ ANGAISA ECNO n.1 giugno 2014 Informazioni & Aggiornamenti per i Professionisti ITS ❮ segue da pagina 1 libretto, in tutti i suoi successivi controlli e interventi di manutenzione. In occasione degli interventi di controllo ed eventuale manutenzione (di cui all’art. 7 del DPR 74/2013) su impianti termici di climatizzazione invernale di potenza utile nominale > 10 kW e di climatizzazione estiva di potenza utile nominale > di 12 kW, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, l’articolo 2 stabilisce l’obbligatorietà di compilare specifici rapporti di controllo per l’efficienza energetica, suddivisi per: gruppi termici, gruppi frigo, scambiatori e cogeneratori (di cui all’art. 8, comma 5, del DPR 74/2013). Gli esistenti “Libretto di impianto” e “Libretto di centrale” che saranno sostituiti dal 1° giugno, andranno comunque conservati dal responsabile dell’impianto. L’Angolo della MODULISTICA TECNICA Il nuovo libretto di manutenzione (Controlli periodici sulla sicurezza) ✽ Questo libretto assolve il dovere di dichiarare espressamente e in forma scritta quali siano le operazioni di controllo e manutenzione di cui necessita l’impianto termico ma soprattutto con quale frequenza, in che modo, e da chi queste vadano effettuate al fine di garantire la sicurezza delle persone e delle cose. I controlli e le manutenzioni degli impianti termici sono stati confusi spesso con i controlli di efficienza energetica, creando false aspettative ed in molti casi anche rischi per la salute delle persone. La redazione è obbligatoria da parte di: Installatore: nel caso di costruzione di nuovo impianto, rifacimento o sostanziale modifica dell’impianto termico e sostituzione caldaia, da consegnare congiuntamente alla Dichiarazione di conformità e relativi allegati obbligatori. Manutentore: nel caso di manutenzione impianto termico esistente con potenzialità inferiore a 35kW, al fine di garantire la sicurezza delle persone e delle cose indicando con quale frequenza le operazioni di controllo e manutenzione, sull’intero impianto, vadano eseguite e quale sia la successiva scadenza. ETEAM, a tal proposito, ha creato un Libretto di uso e manutenzione, indispensabile per im- pianti termici, con potenza nominale inferiore a 35 kW, alimentati a combustibili gassosi, liquidi e biomasse, che include oltre alle caratteristiche e le prescrizioni per il controllo e la manutenzione degli impianti termici funzionanti a gas anche le schede tecniche riferite a: bruciatori, macchine frigorifere, pompe di calore, campi solari termici, accumuli, UTA, impianti di ventilazione meccanica, impianti di trattamento acqua. Nello specifico: il Libretto d’uso e manutenzione è stato realizzato in conformità a quanto previsto: • dal Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e ss.mm.ii. • dal Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37, articolo 8, comma 2 e ss.mm.ii. • da disposizioni a carattere Regionale come ad esempio nel caso della Regione Lombardia: dalla Delibera Giunta regionale 30 novembre 2011, n. IX/2601, articolo 13. • dal Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, articolo 7, commi 1, 2, 3, 4 e articolo 8, commi 1, 2, 3. • dalla delibera N° 1118 del 20/12/2013 pubblicata sul BURL del 30/12/2013, in vigore dal 31/12/2013. L’Angolo della SICUREZZA Monossido di Carbonio (I rischi per gli operatori di settore) Cos’è il monossido di carbonio Il monossido di carbonio (CO) è un gas tossico, inodore, incolore, insapore, invisibile e impossibile da percepire. E’ un prodotto della combustione incompleta di vari elementi generalmente dovuta ad impianti di riscaldamento difettosi, installati scorrettamente o all’impiego di dispositivi impropri, come i bracieri, o camini mal funzionanti. L’esposizione prolungata a questo gas può determinare la riduzione dell’apporto di ossigeno ai tessuti del corpo. Fisiopatologia L’emoglobina è una proteina chimicamente capace di legarsi in modo reversibile con alcune molecole, come ad esempio l’ossigeno. Un facile trasferimento dell’ossigeno dal sangue ai tessuti avviene proprio grazie a questa reversibilità. L’affinità dell’emoglobina con le molecole di monossido di carbonio è circa 220-250 volte superiore rispetto a quella per l’ossigeno e, una volta legata al monossido, forma un composto fisiologicamente inattivo che viene chiamato carbossiemoglobina, che non è più in grado di trasportare ossigeno e rimuove l’anidride carbonica con molta difficoltà. Al contrario di quanto avviene per la sua assunzione, l’eliminazione del CO dall’emoglobina avviene molto lentamente e, per il 99%, per via polmonare. Occorrono circa 330 minuti per dimezzare la concentrazione di CO. Esposizioni anche a basse concentrazioni di monossido di carbonio (200 ppm per 2 ore) sono quindi in grado di inficiare gli organi con maggior consumo di ossigeno generando sintomi simili a quelli influenzali, ottundimento, cefalea, nausea, astenia, giramenti di testa e vomito. In presenza di 1000 ppm di CO nell’aria si sopravvive circa 90 minuti. Una concentrazione di CO nell’aria pari a 2000-4000 ppm (0,2%-0,4%) provoca la morte in circa 15 minuti, dopo aver provocato perdita di conoscenza. I sintomi da intossicazione I sintomi di un’intossicazione da CO dipendono dalla durata di esposizione e dalla concentrazione del gas inalato e possono essere lievi, come cefalea, nausea, vomito, stanchezza (Intossicazione lieve) o gravi, come disturbi della vista, confusione mentale, sincope, ta- chicardia, dolore toracico, disturbi respiratori, perdita di coscienza, sopore, coma e, nei casi peggiori, morte (Intossicazione Acuta). Le conseguenze da intossicazione E’ dimostrato che molti pazienti che sopravvivono a questo tipo di intossicazioni, possono evidenziare evidenti sequele neurologiche molto variabili, come alterazioni della personalità, Parkinsonismo, alterazioni della memoria, del linguaggio, dell’apprendimento, fino alla comparsa di sindromi depressive di demenza o psicosi. Manutenzione e gestione impianti E’ fondamentale rivolgersi esclusivamente ad imprese qualificate per eseguire la corretta manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di riscaldamento e degli apparecchi termici. Controllare periodicamente i requisiti di sicurezza degli impianti e dei dispositivi, verificare la pervietà e il tiraggio dei camini, le corrette dimensioni delle prese d’aria, ed infine l’informazione e la sensibilizzazione degli utenti sono segue a pagina 3 ❯ pagina 2 ANGAISA ECNO n.1 giugno 2014 Informazioni & Aggiornamenti per i Professionisti ITS ❮ segue da pagina 2 iniziative fondamentali per evitare l’insorgere di questo pericoloso fenomeno. I rischi dovuti alle esposizioni degli operatori del settore (centri assistenza tecnica / manutentori) Spesso gli operatori dei centri d’assistenza tecnica sono chiamati ad effettuare le loro attività (Analisi di combustione, assistenza, pulizia, manutenzione gruppi termici a gas, ecc. ecc.) in locali dove, a causa di un malfunzionamento, il gruppo termico in esame potrebbe aver rilasciato o rilasciare emissioni di Monossido di Carbonio. Esposizioni ripetute per brevi periodi anche a basse concentrazioni portano all’accumulo di CO nell’organismo. Ai fini del controllo dell'esposizione a sostanze pericolose sul luogo di lavoro, i “Limiti di Esposizione Professionale (LEP)” definiscono il valore massimo di concentrazione (aerea) di una sostanza perché non diventi nociva. Generalmente i LEP sono basati sull'esposizione dei lavoratori (soggetti adulti in buona salute) ad una determinata sostanza nel corso di una vita lavorativa di quarant'anni, per un totale di 200 giorni lavorativi all'anno. La durata dell’esposizione è normalmente rapportata a un orario lavorativo di otto ore al giorno (TWA, time-weighted average). Per i datori di lavoro, che devono garantire che l'esposizione dei lavoratori non superi i limiti imposti a livello nazionale, i LEP rappresentano un importante strumento per la valutazione e la gestione dei rischi e forniscono informazioni preziose per la sicurezza professionale. La concentrazione media di CO relativa ad una giornata lavorativa di 8 ore (TLV-TWA, Valore Limite di Soglia - Media Ponderata nel Tempo) alla quale, quasi tutti i lavoratori possono essere esposti, ripetutamente, giorno dopo giorno, senza subire effetti dannosi alla salute è di 25 ppm (limite indicato dall’ACGIH - American Conference of Governmental Industrial Hygienists), pari a 28.63 mg/m3. Misure di prevenzione e protezione per gli operatori Molte volte capita di intervenire in locali prov- visti di rilevatori di CO. L'installazione di questi dispositivi può infondere un falso senso di sicurezza: il rilevatore, per funzionare correttamente, deve essere installato correttamente, controllato periodicamente, sostituito almeno ogni 5 anni e le sue batterie devono essere cariche. Ai fini della protezione degli operatori dall’esposizione a monossido di carbonio durante le fasi di manutenzione degli impianti termici, suggeriamo di effettuare in primo luogo i controlli “sentinella”, come ad esempio la presenza di una ventilazione efficace e l’assenza di riflussi nel locale o perdite dai condotti di scarico. Esistono poi sul mercato svariati modelli di rilevatori portatili che, applicati alla cintura, analizzano in continuo l’aria ed avvisano l’operatore dell’eventuale presenza dell’inquinante. Definire chiaramente ruoli e responsabilità degli addetti alla manutenzione, seguire orientamenti precisi, fornire un adeguato livello di formazione/attrezzature ed instaurare un sistema di controlli regolari, è fondamentale per garantire che il lavoro venga svolto in sicurezza. FOCUS NORMATIVO La norma UNI 10738:2012 a norma gli impianti sprovvisti della dichiarazione di conformità. La dichiarazione di rispondenza può essere compilata e rilasciata (sia dal manutentore che dall’installatore) solo dopo aver effettuato tutte le verifiche necessarie e compilato il modello RTV al fine di garantire l’idoneità dell’impianto. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La norma UNI 10738/12, stabilisce i criteri per verificare la sussistenza dei requisiti di sicurezza degli impianti domestici e similari, con potenza inferiore a 35 kW, per l’utilizzazione dei gas combustibili, indipendentemente dalla data della loro realizzazione, al fine di stabilire se l’impianto gas verificato può continuare ad essere utilizzato nello stato in cui si trova, senza pregiudicare la sicurezza, ai sensi delle leggi vigenti. La norma si applica ogniqualvolta si deve verificare se l’impianto a gas per uso domestico o similare è sicuro e può continuare a funzionare. Le verifiche stabilite dalla presente norma sono finalizzate ad accertare: 1. L’assenza di anomalie tali da pregiudicare la sicurezza e la pubblica incolumità; 2. La sussistenza dei requisiti fondamentali di sicurezza, al fine di poter formulare un giudizio sull’idoneità o la non idoneità al funzionamento di un impianto, atto a garantire la sicurezza e la tutela delle persone e delle cose. Ricordiamo che la norma tratta esclusivamente gli aspetti di verifica degli impianti e pertanto non può essere utilizzata come norma di progettazione, né di installazione, né per l’adeguamento degli impianti. La norma, costituisce un valido riferimento per la compilazione della seguente documentazione: • DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA: prevista dal D.M. 37/08, art. 7, comma 6. Questo documento viene utilizzato per mettere • ALLEGATO G: rapporto di controllo tecnico per impianti termici di potenza inferiore ai 35 kW di cui al d.Lgs 192/05 e s.m.i, in questo caso la norma UNI 10738:2012 viene utilizzata come linea guida per valutare la sicurezza dell’impianto termico a gas esistente, in occasione dei controlli e delle manutenzioni periodiche previste dalla legge (la compilazione del modello RTV non è necessaria). VERIFICHE E CONTROLLI Per ogni componente dell’impianto a gas la norma prevede una serie di controlli visivi e strumentali: Controlli strumentali: controlli eseguiti con l’ausilio di strumenti appropriati. Sono per esempio: • Il controllo della tenuta impianto interno (rif. UNI 11137) • Il controllo del corretto afflusso di aria comburente • Il controllo dell’assenza di riflusso dei prodotti della combustione in ambiente (rif. UNI 10845) • Il controllo del tiraggio dei sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione funzionanti a tiraggio naturale (rif. UNI 10845) Controlli visivi: controlli eseguiti sulle parti dell’impianto visibili e/o ispezionabili senza l’ausilio di strumenti. Sono per esempio considerati controlli visivi: pagina 3 segue a pagina 4 ❯ ANGAISA ECNO n.1 giugno 2014 Informazioni & Aggiornamenti per i Professionisti ITS ❮ segue da pagina 3 • Il controllo delle tubazioni e dei relativi accessori installati a vista • Il controllo della sezione libera delle predisposizioni per la ventilazione e l’areazione dei locali • Il controllo delle predisposizioni edili e meccaniche per l’evacuazione dei prodotti della combustione RAPPORTO TECNICO DI VERIFICA (RTV) Il Rapporto Tecnico di Verifica (RTV) è un documento composto da tre sezioni, nelle quali devono essere riportati: - I dati identificativi e le informazioni disponibili sull’impianto (sezione 1) - I controlli eseguiti sull’impianto ed i risultati conseguiti (sezione 2) - La sintesi dei risultati e il giudizio complessivo sullo stato di sicurezza dell’impianto (sezione 3) Al completamento delle verifiche, stabilite dalla presente norma e in considerazione dell’esito di ciascun controllo, l’operatore formula un giudizio sull’idoneità al funzionamento dell’impianto. A tal proposito è molto importante che l’operatore compili e firmi la sezione 3 dell’RTV e la consegni, a titolo di notifica, in copia all’utilizzatore dell’impianto o suo delegato che a sua volta dovrà controfirmarla. A seguito delle verifiche eseguite, in considerazione degli esiti ottenuti, l’impianto a gas potrà risultare: 1. Idoneo al funzionamento 2. Idoneo al funzionamento temporaneo: in tal caso l’operatore di- chiarerà di aver dato esplicita comunicazione all’utilizzatore/persona maggiorenne delegata presente alla verifica, delle anomalie riscontrate e di aver provveduto a comunicare il tempo massimo per porre rimedio alle anomalie riscontrate che ai sensi della norma presente non deve eccedere i 30 giorni solari dalla data di comunicazione del rapporto tecnico di verifica. Alla scadenza del termine, se non si è posto rimedio alle anomalie riscontrate, si diffiderà all’utilizzo dell’impianto. Un esempio di anomalia che comporta l’idoneità al funzionamento temporaneo può essere la presenza di tubazioni in Pe a vista o tubi flessibili di gomma scaduti ecc.. 3. Non idoneo al funzionamento: in tal caso l’operatore dichiarerà di aver provveduto a mettere fuori esercizio l’impianto , la parte di impianto, l’apparecchio, causa della non idoneità al funzionamento e di averne dato esplicita comunicazione all’utilizzatore/persona maggiorenne delegata presente alla verifica, delle anomalie riscontrate. Esempi di anomalie che comportano la non idoneità al funzionamento possono essere valori di dispersione di gas dalle tubazioni superiori ai valori limiti, apparecchi di tipo A nei bagni, canali da fumo di apparecchi di tipo B in contropendenza ecc… Eventuali condizioni impiantistiche e/o anomalie non considerate dalla norma ma riscontrate durante l’esecuzione delle verifiche e ritenute pregiudizievoli per la sicurezza, devono essere debitamente valutate, motivate e segnalate dall’operatore sull’RTV (es. presenza di elettroventilatori o generatori a legna e apparecchi di tipo B nello stesso locale o in locali comunicanti). EFFICIENZA ENERGETICA Tariffa sperimentale per pompe di calore Dal 1° luglio 2014 partirà la sperimentazione tariffaria rivolta ai clienti domestici che utilizzano pompe di calore elettriche come unico sistema di riscaldamento In attuazione a quanto previsto dall'articolo 8 della delibera 607/2013/R/EEL in merito alla sperimentazione tariffaria inerente l'applicazione della tariffa D1 per i clienti domestici che utilizzano pompe di calore elettriche come unico sistema di riscaldamento delle proprie abitazioni di residenza, anche a seguito di quanto emerso dalla consultazione avviata con il documento 52/2014/R/EEL, con Delibera n. 205/2014/R/EEL dell’8 maggio 2014 l’Autorità definisce modalità e tempistiche per l’applicazione della tariffa D1 "finalizzata a rimuovere gli ostacoli all'efficienza energetica derivanti dall'esistente struttura progressiva dei corrispettivi tariffari della fornitura di energia elettrica, in presenza di dispositivi alimentati ad energia elettrica ed energeticamente efficienti quali le pompe di calore". Il sistema a tariffazione progressiva (attualmente in vigore) prevede un aumento del prezzo del chilowattora consumato, che cresce più aumenta il consumo. Requisiti dei clienti titolari di utenze domestiche in bassa tensione per l’accesso alla sperimentazione: - essere dotati di contatore elettronico telegestito installato e in servizio; - utilizzare nella propria abitazione di residenza anagrafica un sistema di riscaldamento unico a pompa di calore, entrato in funzione non prima del 1° gennaio 2008; - fornire il proprio consenso all'effettuazione di verifiche e controlli anche presso la propria abitazione; - essere controparti di un contratto di vendita di energia elettrica con un venditore aderente. Alla sperimentazione si aderisce su base volontaria attraverso una richiesta da inviare al venditore di energia elettrica tra il 1° luglio 2014 e il 31 dicembre 2015. L’Autorità svolgerà un monitoraggio continuativo sull’evoluzione delle adesioni alla sperimentazione tariffaria, anche al fine di valutare gli eventuali impatti della stessa sui gettiti delle componenti tariffarie. Il presente provvedimento è pubblicato sul sito internet dell’Autorità www.autorita.energia.it. ANGAISA ECNO ANGAISA Tecno è un compendio bimestrale di informazioni e aggiornamenti relativi al mondo dell’Impiantistica e degli Installatori, realizzato in collaborazione con La redazione è stata curata da ANGAISA, Associazione nazionale commercianti articoli idrosanitari, climatizzazione, pavimenti, rivestimenti ed arredobagno Tel 0341.731738 Fax 0341.701868 www.et-eam.com Via G. Pellizza da Volpedo, 8 20149 Milano Tel.: 02/48.59.16.11 - Fax: 02/48.59.16.22 www.angaisa.it e-mail: [email protected] pagina 4