Cuore e denari bollettino della MagVenezia - Anno XI numero 33 Supplemento al n. 4 di Bilanci di Giustizia, Via Trieste 82c, 30175 Marghera. Spedizione in abbonamento postale art. 2, comma 20, lettera c, legge 662/96, DCI Venezia a cura di Francesco Rienzi P ensando di raccontare la vita di Mag in questo periodo ho sentito una forte spinta a partire parlando della nuova organizzazione, che ritengo il più bel risultato raggiunto in questi mesi di lavoro. Dopo molti anni, comunque nei termini che ci eravamo proposti, Mag funziona ed opera grazie al contributo di persone non più volontarie, che garantiscono professionalità, continuità, presenza e qualità del lavoro. Dopo la ‘professionalizzazione’ del ruolo del direttore, avviata 3 anni fa e completata ad inizio 2007 con l’inserimento di Mara, mancava solamente la chiusura del cerchio rendendosi indipendenti anche dal ruolo operativo svolto dalla presidenza. Oggi questo processo è stato concluso, nel senso che il presidente ha alleggerito le funzioni nella gestione diretta della squadra , pur mantenendo il controllo dell’attuazione delle politiche definite dal consiglio. Ma ancora, con i 2 cambiamenti organizzativi recentemente attuati possiamo affermare di essere meno dipendenti dalle singole persone. Non è un risultato banale: cambiare il direttore, ridurre il ruolo della presidenza nella gestione, sono cambiamenti su cui anche organizzazioni ben più solide di Mag potrebbero vacillare. In Mag non è successo, il cambio è stato assorbito con efficacia e senza contraccolpi negativi. Certo non bisogna mollare la presa ma porsi come prossimo obiettivo il consolidamento ed il rafforzamento della struttura ed un’ulteriore crescita della squadra di gestione. In questo contesto positivo non mancano comunque alcune difficoltà nella gestione, nel comprendere appieno e da parte di tutti quanto è richiesto ed il contributo che si è chiamati a fornire, ma il cambiamento è stato realizzato, la boa è stata passata ed ora operiamo con un altro orizzonte e con la forza derivante dalla consapevolezza dei risultati già raggiunti. Credo sia importante riconoscere al direttore, Mara, un ruolo fondamentale in questo processo ed a tutta la squadra il contributo personale di ognuno. Passando ad altri argomenti, alcuni di voi sono stati protagonisti del secondo tema di cui voglio parlare, ovvero il coinvolgimento dei soci nella vita della cooperativa. Fino ad oggi abbiamo cercato un contatto basato essenzialmente sulla comunicazione, che potremmo definire quasi unidirezionale, da cui ad esempio derivano la newsletter ed il percorso, non ancora concluso, di rifacimento del sito. Con il bilancio sociale abbiamo attuato un 1 LA MAG DI QUESTI TEMPI coinvolgimento basato sulla partecipazione. Inizialmente non si è neppure consapevoli che si è avviato un nuovo modo di lavorare, ma durante la redazione del progetto per il prossimo triennio abbiamo compreso l’importanza di questo coinvolgimento. Dopo aver incaricato un gruppo di lavoro di amministratori e operatori affinché sviluppasse le linee guida del nostro operare del prossimo triennio, dal gruppo stesso è emersa la necessità di capire cosa vogliono i soci. Non più la semplice comunicazione in assemblea dei punti che abbiamo scelto come fondamentali del nostro cammino, ma la richiesta diretta del parere, del pensiero su temi ben definiti. È chiaro che in una realtà come la nostra di oltre 450 soci, la modalità non può che essere basata su campionature statistiche dei soci, ma quello che conta è il nuovo rapporto ed il nuovo ruolo che come singoli si è chiamati a giocare. Vi assicuro che per noi è stato un netto rafforzamento della strada percorsa, vedere la soddisfazione e la gratitudine di alcuni soci per il fatto di essere stati interpellati. Anche in questo caso il prossimo obiettivo è mantenere questa strada intrapresa, anzi migliorarla cercando di rendere istituzionale questo scambio di idee e di pensieri. Sui contenuti dei progetti che gestiamo quotidianamente vorrei soffermarmi sullo progetto SEI e sui finanziamenti del Consorzio Finanza Solidale ai privati. Il primo, Sportello sull’Eccessivo Indebitamento, sta assumendo un’importanza anche superiore alle aspettative di alcuni di noi, per il momento storico ed economico che stiamo vivendo. Con lo sportello abbiamo scoperchiato un problema che sta allargandosi a macchia d’olio, abbiamo coinvolto le Amministrazioni Pubbliche, inizialmente con fatica, ora con piena consapevolezza da parte loro, abbiamo suscitato l’interesse dei media guadagnando spazio sul telegiornale regionale (sul sito è disponibile la registrazione del tg contenente il servizio e l’intervista a Francesca Sandonà). Il problema reale è la situazione debitoria complessiva di numerosissime famiglie del nostro territorio. La nostra è una delle possibili risposte ad un problema che sta assumendo dimensione nazionale: fornire un supporto ed un aiuto ad esaminare la propria situazione a 360 gradi e non prendendo i singoli debiti uno ad uno. Ma ad essa crediamo sia necessario affiancare altre azioni che evitino il proliferare di offerte finanziarie dannosissime ed ingannevoli che creano l’illusione di poter affrontare qualsiasi spesa pur senza disporre delle necessarie finanze. Questa è la prossima sfida a cui stiamo lavorando. In sostanza con lo sportello stiamo solo cercando di curare, ma si sa che bisogna puntare alla prevenzione. Infine un breve accenno all’attività originaria della nostra cooperativa, i finanziamenti: a fine 2006 abbiamo lavorato per consentire al Consorzio Finanza Solidale di aprire i finanziamenti ai privati, fino ad allora come noto limitati a soggetti giuridici collettivi in particolare associazioni e cooperative. Nel 2007 l’attività del Consorzio ha riguardato per quasi il 60% i finanziamenti ai privati dei quali l’80% relativo a interventi di risparmio energetico ed il 20% a esigenze legate a riorganizzazione finanziaria per eccessivo indebitamento. Questi numeri sono il segno di una finanza etica che cambia e che deve continuare a rinnovarsi, per saper rispondere ad esigenze che mutano più velocemente della nostra capacità di comprenderle e di progettare soluzioni e risposte. In sostanza abbiamo davanti a noi tanta strada da percorrere. NUOVI SOCI....... DA PAESI LONTANI L a collaborazione tra la cooperativa MAGVENEZIA e “Il Villaggio Globale” non si limita alla condivisione della sede di via Trieste, ma è spesso arricchita dalla condivisione di idee e spirito. Dall’anno 2000 la cooperativa sociale “Il Villaggio Globale”, fondata anche grazie al supporto di Mag, lavora nell’ambito del disagio abitativo e la sua utenza è composta prevalentemente da migranti. Il Villaggio Globale, oltre a fare da mediatore per il reperimento di alloggi, offre ai propri beneficiari alcune case, ottenute in locazione attraverso convenzioni con enti pubblici. Tali appartamenti sono a canone contenuto per l’inquilino, e offrono una soluzione transitoria (1 o 2 anni). Il progetto di accompagnamento abitativo ha come obiettivo ultimo l’autonomia e prevede perciò anche una educazione al risparmio, necessario per poi poter affrontare i prezzi di mercato. Si è perciò proposto ad alcuni inquilini di aprire un libretto in MAGVENEZIA, essendo esso uno strumento utile ed educativo, vista la capacità di progettare in modo più solido la vita che la creazione di un risparmio permette. Così MAG ha allargato i suoi confini, avendo come nuovi soci persone provenienti da luoghi lontani. Abbiamo chiacchierato con tre di loro, conoscendo qualcosa di più delle loro storie, spesso tanto straordinarie quanto sconosciute ai molti che ogni giorno, in città, si relazionano con loro. M. ha 22 anni, ed è arrivato in Italia nel 2006 “Sono fuggito per motivi politici. Nel mio paese, il Togo, ero ricercato dalla polizia, perché abbiamo organizzato delle manifestazioni per protestare contro i risultati delle elezioni. In Togo quando il presidente è morto, suo figlio ha preso il potere, non si è mai vista una cosa del genere. Da anni organizzavamo manifestazioni di protesta, ma non è mai cambiato nulla. Sono fuggito camminando a piedi per giorni, fino alla frontiera con il Ghana.” Anche G. viene dal Togo, e ha 21 anni “Facevo parte di un partito, volevamo il cambio della situazione politica del mio paese. Dopo le elezioni del 2005 abbiamo protestato, e in una manifestazione mi hanno arrestato. Sono stato in carcere per un anno e mezzo. Durante una festa nazionale ogni anno i prigionieri sono obbligati a pulire le strade della città, e in quella occasione sono riuscito a fuggire, fino alla frontiera.” M. e G. sono stati accolti nel centro per richiedenti asilo “BOA”, uno dei centri di accoglienza del progetto di protezione e integrazione dei Richiedenti Asilo “Fontego” promosso dal Comune di Venezia. Ad entrambi è stato riconosciuto lo status di rifugiato. Oggi tutti e due lavorano, uno come magazziniere in una fabbrica, l’altro come facchino in un hotel. B. invece viene dalla Costa D’Avorio, ha 19 anni, e per arrivare qui ha attraversato tutta l’Africa. “Nel mio paese c’era la guerra civile e allora sono fuggito in Mali, e poi da lì in Niger, dal Niger alla Libia. Pagando il tragitto da un paese all’altro finivo i soldi, mi fermavo, lavoravo e poi Cuore e denari bollettino di MagVenezia - anno X numero 33 Suppl. al n. 4 - 2008 - Bilanci di Giustizia aut. Trib. di Venezia n. 1417 del 5/4/02 Direttore Responsabile: Andrea Semplici Proprietario editore: Coop. Sociale GEA via Trieste 82/c, 30175 Marghera (VE) Stampato in proprio e pubblicato in Marghera 6 Ottobre 2007. Comitato di redazione: F. Rigosi e G. Fiorese. Hanno collaborato a questo numero: F. Rienzi e R. Carraro. a cura di Riccardo Carraro ricominciavo il viaggio verso l’Europa. Dalla Libia, una notte abbiamo pagato un uomo e siamo montati in 150 in una barca, che ci ha lasciato a mezz’ora di nuoto da Lampedusa.” Quando chiediamo a questi ragazzi quali difficoltà abbiano incontrato nel nostro paese, le risposte sono forti “Cercare casa è molto difficile, gli italiani non vogliono abitare con noi africani, sono andato in tante agenzie immobiliari di Mestre e mi dicevano che i proprietari di casa non vogliono inquilini neri. Mi sentivo molto male, come si fa a rispondere così?” “Alcune persone non vogliono parlare con noi neri. Una volta dovevo andare in ospedale, non sapevo dove era. Mi sono avvicinato ad una signora ma lei si è subito allontanata, impaurita, dicendo che non voleva parlare con noi.” “In autobus, o in vaporetto, sono solo, seduto, e nessun italiano si siede vicino a me, si siedono in posti lontani, o stanno in piedi, ma lasciano i posti accanto al mio vuoti” “E’ stato anche difficile cercare lavoro, perché le agenzie di lavoro interinale dicono che non parliamo bene italiano e per questo non possono assumerci”. Per B. la difficoltà più grande è stata l’ottenimento del permesso di soggiorno “Dopo l’arrivo a Lampedusa mi hanno dato il foglio di via, perché non hanno riconosciuto che ero ancora minorenne. Solo a Foggia, dove lavoravo in nero in un campo di pomodori, una signora mi ha aiutato, ho dimostrato di essere minorenne e mi hanno messo in una comunità. Lì ho avuto il permesso di soggiorno per minorenni.” Chiediamo loro cosa manca a Venezia, per i migranti, G. ci dice che “Bisognerebbe fare di più per aiutare le persone a trovare casa, e le case sono spesso troppo care. Sarebbe poi importante aiutare chi perde il lavoro, e si trova senza soldi”. M. ci dice anche che “A Venezia mancano luoghi di incontro, dove si parli della cultura africana, dove si parli della storia dei nostri paesi. A noi piacerebbe creare una associazione con l’obbiettivo di fare politica anche qui in Italia, per parlare della nostra cultura, della politica dei nostri paesi.” Per B. invece “Ci sono anche pochi corsi di italiano per stranieri, e senza fare corsi è difficile imparare bene la lingua.” Cosa ti piacerebbe poter fare, con i soldi che stai risparmiando in MAG? M. “Vorrei avere una casa dove posso stare bene e dove gli altri inquilini salutano e sono contenti di avermi come vicino. Vorrei anche fare il ricongiungimento familiare e portare qui la mia fidanzata e poi il resto della mia famiglia, se è possibile.” B. dice che il suo desiderio più grande è poter studiare “faccio il lavapiatti, ma mi piacerebbe studiare per poter fare un lavoro in cui uso anche la testa” Cosa vorresti che gli italiani sapessero, sul tuo paese, sull’Africa, e che secondo te non sanno? G. “La gente non conosce la situazione politica, il fatto che ci sono delle dittature terribili, come in Togo, vorrei che sapessero che io sono fuggito qui perché nel mio paese non c’è libertà di parola, non si può dire quello che si pensa. Vorrei che gli italiani sapessero come si vive lì. Vorrei che si sapesse di più della cultura africana” B. ci racconta che “Nel mio villaggio c’è turismo perché siamo molto famosi per le maschere che sappiamo fare, ma non vengono mai gli italiani. Vorrei che anche gli italiani conoscessero le maschere che si fanno nel mio villaggio, sono molto belle.” Uno dei giorni più belli vissuti in Italia? “Quando la commissione di Gorizia mi ha detto che avevano accettato la mia richiesta di avere lo status di rifugiato e quando ho trovato casa, con Il Villaggio Globale.” I loro racconti potrebbero durare ore. Ascoltandoli inevitabilmente si è portati a domandarsi cosa ognuno può fare per facilitare processi di integrazione e per costruire una società che possa davvero definirsi multiculturale. Tali processi sono quanto mai lenti e difficili, e devono superare diversità e pregiudizi ma allo stesso tempo sono necessari e richiedono la collaborazione di tutti noi cittadini e associazioni che a vario titolo ci impegniamo in questa direzione. 2 BILANCIO 2007 LE CONCLUSIONI P ubblichiamo in questo numero, come ogni anno, una riclassificazione semplificata del bilancio della cooperativa dell’anno 2007 in vista dell’assemblea di approvazione prevista per la sera del 23 maggio presso il Pala-PLIP a Mestre. Di seguito pubblichiamo anche la Relazione sulla Gestione che accompagna il bilancio 2007 in cui potrete trovare molti dettagli dei progetti portati avanti da MagVenezia in quest’ultimo anno. Buona lettura. 0$*9(1(=,$6RFLHWj&RRSHUDWLYD 5,&/$66,),&$=,21(6(03/,),&$7$&2172(&2120,&2(6(5&,=,2 &267, 6('( ½ 5,&$9, ',))(5(1=$ ½ ½ ULSDUWL]LRQHFRVWL VHGHVX VHUYL]LSURJHWWL 62&,*(67,21((6(*5(7(5,$ ½ *(67,21(),1$1=,$5,$ ½ ½ 5,68/7$7, ½ ½ ½ ½ ½ ½ 6(59,=,$00,1,675$7,9, &217$%,/,7$ &2168/(1=(,67587725,('20,&,/,$=,21, ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ )250$=,21(6&82/(('$'8/7, ½ ½ ½ ½ ½ 63257(//267,/,1)2(352*(77,67,/, ½ ½ ½ ½ ½ %,/$1&,',*,867,=,$ ½ ½ &$0%,(5(67, ½ ½ ½ ½ (&+2$&7,21 ½ ½ ½ ½ ½ &$ '(,),25, ½ ½ ½ 6(59,=,),1$1=,$5, 0,&52&5(',72(48$/(&&20,63257(//26(, ½ 5LVXOWDWR6HUYL]L)RUPD]LRQH 352*(77, C ½ 5LVXOWDWR6HUYL]L)LQDQ]LDUL 6(59,=,)250$=,21((',1)250$=,21( XWLOHGLHVHUFL]LR 5LVXOWDWR6HUYL]L$PPLQLVWUDWLYL 5LVXOWDWR3URJHWWLVSHFLDOL ½ ½ ½ arissimi Soci, il bilancio della Cooperativa relativo all’esercizio 2007 chiude con un utile di € 1.273,00 dopo aver imputato imposte di competenza per € 8.250,00 ed ammortamenti per € 8.876,00. Nel 2007 l’attività della cooperativa è stata caratterizzata da alcuni eventi che riteniamo opportuno evidenziare: in primis il cambiamento nel ruolo di direzione e coordinamento delle attività, a coronamento del un percorso avviato a gennaio 2005 ed ampiamente annunciato negli anni passati, poi l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione ancora il nuovo modo di operare nel campo della finanza etica, grazie ai significativi cambiamenti del Consorzio Finanza Solidale, società partecipata da Mag Venezia, relativi all’apertura dei finanziamenti ai privati ed alle società diverse da Cooperative ed Associazioni infine il primo Bilancio Sociale della cooperativa. La nuova direzione ha portato soprattutto un modo di lavorare maggiormente basato sul fare squadra e quindi sulla condivisione delle decisioni che vengono sempre più proposte dai singoli operatori; oggi le scelte sono spesso il frutto di un confronto che coinvolge l’operatore che sta sul campo quotidianamente in modo diretto ed attivo. Il risultato è una crescita del contributo che i singoli danno alla squadra, ovvero alla vita stessa della cooperativa. Di fronte ad un cambio importante in una struttura ancora giovane come la nostra, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno ripresentarsi in modo compatto all’assemblea di maggio evitando di affiancare al cambio della struttura operativa un ulteriore novità nella squadra degli amministratori. I soci hanno confermato questo indirizzo, eleggendo un Consiglio di Amministrazione con 1 nuovo amministratore e la conferma degli altri 6. Tra questi comunque ricordiamo che due sono stati eletti solamente 1 anno prima del 3 rinnovo cariche sociali di maggio 2007 a seguito delle fuoriuscite di 2 consiglieri. Pertanto l’attuale consiglio è rinnovato in 3 settimi rispetto a quello eletto 3 anni orsono. Ma il germe di cambiamento è forte e presente all’interno del consiglio stesso per proseguire nel rinnovamento avviato con il cambio di direzione e del modo di lavorare. Il terzo elemento è costituito dal nuovo approccio al tema della finanza etica che descriveremo parlando dei finanziamenti concessi dal Consorzio Finanza Solidale ma che si sostanzia anche in attività non puramente finanziarie, come avvenuto nel nuovo servizio realizzato in collaborazione con la Pubblica Amministrazione relativo all’ Eccessivo Indebitamento. Infine l’ultimo evento dell’anno 2007 che vorremmo sottolineare, è il completamento del primo bilancio sociale della cooperativa, che ha visto nel suo percorso il coinvolgimento di numerosi soci, operatori e amministratori della cooperativa. AREA SERVIZI FINANZIARI Come anticipato l’area dei servizi finanziari resi al Consorzio Finanza Solidale è caratterizzata da significativi cambiamenti. Come noto, per dare risposta ai nuovi bisogni recentemente emersi, in particolare il tema del credito ai privati e il credito a soggetti giuridici non associabili al Consorzio, a fine 2006 è stato approvato un nuovo statuto del Consorzio Finanza Solidale, che consente di finanziare i privati e le realtà collettive diverse da cooperative e associazioni. E di questo ne abbiamo visto i risultati nell’attività stessa del Consorzio dell’anno 2007, ovvero nel numero di nuove tipologie di finanziamenti approvati nel corso dell’anno. I finanziamenti erogati dal Consorzio a persone giuridiche nel 2007, e sui quali MagVenezia presta garanzia, sono riassunti dalla seguente tabella. Tali finanziamenti sono stati erogati per rispondere ad esigenze di liquidità delle singole realtà. Il Villaggio Globale Il Gruppo Obiettivo Verde A.V.A.P.O. € 30.000 € 70.000 € 50.000 € 30.000 I finanziamenti erogati dal Consorzio alle persone fisiche nel corso del 2007, ammontano complessivamente a 143.500 Euro per 5 finanziamenti di cui 4 nell’ambito del progetto Cambieresti?300X70, legati a interventi di risparmio energetico, mentre 1 per problemi di eccessivo indebitamento. In considerazione delle garanzie prestate al Consorzio Finanza Solidale si è ritenuto opportuno accantonare al Fondo Rischi su crediti la somma di € 1.500/00, in quanto tale fondo era stato completamente utilizzato nel 2006 per l’escussione di un finanziamento non andato a buon fine. Microcredito Si è concluso nel corso dell’anno il progetto Equal Eccomi, Economia di Condivisione e Microcredito, avviato a Giugno 2005 in collaborazione, tra gli altri, con Mag Verona, il Comune di Venezia e Banca Etica La sfida di quest’anno ha ruotato intorno alla sostenibilità del microcredito al di fuori dei progetti di finanziamento europei. Il 2008 costituirà il banco di prova per le idee maturate in questo periodo, con le quali contiamo di dare continuità a quanto di buono abbiamo sperimento nell’anno in corso. Il progetto ha comportato l’erogazione di 34 finanziamenti per totali 115.550,00 (erogati da banca etica). È importante sottolineare che è previsto un proseguimento del progetto per tre anni con le modalità del precedente (istruttoria Mag e banca Etica eroga), al di fuori dei fondi equal, con una sostenibilità interna al progetto stesso. Dal microcredito trae origine il progetto SEI (sportello eccessivo indebitamento) sostenuto da Comune e Provincia di Venezia. Nei primi mesi di attività realizzati nel 2008 gli accessi allo sportello sono decisamente superiori alle aspettative, segnale di un fenomeno che ha necessità di essere compreso ed affrontato in maniera più articolata e condivisa con altre realtà (istituti di credito, enti pubblici, associazioni di categoria). AREA SOCI - PROMOZIONE A quest’area attiene senz’altro una delle novità di cui abbiamo parlato ovvero il bilancio sociale della cooperativa, frutto di un percorso di coinvolgimento dei soci con cui chi gestisce la cooperativa ha voluto comprendere il livello di conoscenza degli obiettivi sociali e la percezione dei soci stessi del grado di coerenza delle azioni con i nostri obiettivi e principi statutari. È senz’altro un risultato positivo in quest’area la conclusione di questo primo bilancio sociale, ma riteniamo che questa sia un’area in cui abbiamo ancora margini di miglioramento: dopo il concreto positivo avvio della newsletter, che l’anno scorso ha visto la pubblicazione di 11 numeri, quest’anno siamo usciti con 8 comunicazioni e dobbiamo ancora avviare una verifica sulla effettiva efficacia di questo strumento di comunicazione. Oltre agli aspetti riguardanti i soci, altri ambiti hanno visto un intervento di promozione della Cooperativa. Con la Cooperativa Sociale “Il Villaggio Globale”, di cui Mag è stata una delle sostenitrici fin dalla sua costituzione, è avviata una 4 collaborazione che prevede l’apertura di un libretto di deposito come strumento di sostegno all’autonomia abitativa. In altre parole alcune persone che stanno facendo un percorso di ricerca di autonomia abitativa con la cooperativa, aprono un libretto in Mag dove depositano mensilmente una piccola somma da utilizzare nel momento in cui non potranno più usufruire di un’abitazione a canoni calmierati offerta dal Villaggio Globale, ma dovranno rivolgersi al mercato. E’ continuato anche nell’anno in corso il confronto con le altre Mag; altri contatti e iniziative comuni sono in corso anche con Banca Etica. Anche la partecipazione al progetto editoriale di AltrEconomia prosegue con il medesimo impegno, nella convinzione che la rivista sia una forma efficace di diffusione e riflessione sui temi di una economia e di una finanza che ridiano all’uomo la sua centralità. Nel 2007 è iniziato il percorso di adesione al tavolo dell’Altra Economia, dove Mag partecipa apportando le proprie competenze specifiche e poiché tale luogo di riflessione rappresenta un ulteriore strumento di promozione dell’economia solidale. AREA FORMAZIONE Nel corso del 2007 nel campo della formazione abbiamo ottenuto la conferma della collaborazione con la Provincia di Venezia ma non c’è stata prosecuzione del progetto L.285 sul tema dei conflitti dell’associazione dei Comuni del Mirese. Gli incarichi ottenuti per l’anno 2007 sono riepilogati nello schema sottostante: Committente Provincia di Venezia (Assessorato Cultura) Provincia di Venezia (Assessorato Ambiente) Percorsi per adulti 3 20 Percorsi per studenti 6 30 AREA PROGETTI SPECIALI All’interno di questa area sono stati attivi i seguenti progetti: • STILINFO Continua per il 4^ anno l’esperienza dello sportello sostenuto da Comune e Provincia di Venezia L’attività per il 2007 ha visto gli operatori impegnati per 5 sportelli settimanali, a Venezia centro Storico e presso il Centro Candiani di Mestre. L’esperienza dello sportello, con aperture quindicinali, ha trovato attuazione per tutto il 2007 anche presso la municipalità di Favaro Veneto. Analogamente sono stati effettuati sportelli presso i Comuni di Salzano e Martellago. È stata inoltre riproposta nel 2007 la campagna “Provincia di Venezia cambia a tavola” che offre l’opportunità per le sagre dell’utilizzo di piatti comportabili, al fine di favorire consumi più attendi alla riduzione dei rifiuti. • Cambieresti Energia 300x70 il progetto si è concluso a giugno 2007 il progetto ha visto Mag coinvolta quale consulente finanziario sono stati richiesti ed erogati da parte del Consorzio Finanza Solidale n. 5 finanziamenti: per ripristino serramenti per pannelli fotovoltaici per caldaia condensazione e ripristino impianti il progetto non si considera concluso per la parte inerente Mag in quanto nell’arco temporale di un anno almeno, altri soggetti potrebbero decidere di effettuare lavori di ristrutturazione • Echo Action Come evoluzione del Cambieresti 300x70 ha preso avvio il progetto echo action all’interno del quale Mag svolge ancora un ruolo di partner finanziario • Cà dei Fiori è stato interrotta la collaborazione per un cambio di esigenze del committente. • Servizi di Contabilità vengono svolti per 9 realtà, delle quali 5 esterne, cioè cooperative o associazioni non afferenti alla sede o non collegate in qualche modo a questa. Per quanto riguarda le principali voci del conto economico, si evidenzia un sostanziale mantenimento dei ricavi, legato essenzialmente al proseguimento dei progetti in corso, sia i servizi finanziari per il Consorzio Finanza Solidale sia i progetti avviati l’anno scorso: il Cambieresti 300x70, il progetto Echo Action ed il microcredito Eccomi. L’andamento economico è dunque positivo. 5 A PROPOSITO DI ACQUA I n questi ultimi mesi si è sentito molto parlare di Acqua. Dalla campagna lanciata dalla rivista Altreconomia a quella portata avanti dall’Ufficio Stili di Vita del Patriarcato di Venezia entrambe sostenute anche da MagVenezia, per la riduzione dei consumi di acqua minerale in bottiglia.. Qualche informazione sull’acqua… Due atomi di idrogeno, e un atomo di ossigeno: è la semplice composizione dell’acqua, che però le conferisce proprietà chimiche e fisiche eccezionali, che fanno di questa sostanza il miglior solvente naturale che si conosca e la rendono unica e indispensabile. L’acqua è l’unica sostanza veramente essenziale per gli esseri viventi. La vita stessa è nata dall’acqua: senza acqua non c’è vita, e non c’è acqua senza vita. La Terra è l’unico pianeta conosciuto sulla cui superficie l’acqua può esistere allo stato liquido. L’acqua è una risorsa abbondante, ma non infinita. Anche se l’acqua copre più dei 2/3 della superficie terrestre, solo una piccola percentuale di questa è effettivamente disponibile nella forma utile per gli organismi terrestri: se prendessimo tutta l’acqua della terra e la condensassimo in 1000 gocce, ben 970 sarebbero salate, quasi 20 gocce sarebbero cubetti di ghiaccio, poco più di 10 dovremmo andare a cercarle sottoterra, e soltanto 1 piccola gocciolina scorrerebbe sulla superficie tra laghi e fiumi. Senza acqua la produzione di cibo sarebbe impossibile. Ma alcuni alimenti richiedono più acqua rispetto ad altri. Per coltivare un solo chilo di riso, ad esempio, sono necessari dai 2.000 ai 5.000 litri di acqua. Servono più di mille tazzine d’acqua per avere una sola tazzina di caffè, e per far crescere il foraggio sufficiente ad alimentare una mucca affinché questa ci dia un hamburger da 100 grammi possono essere necessari fino a 11.000 litri di acqua, quasi la quantità giornaliera disponibile per 500 persone che vivono in una baraccopoli urbana senza allacciamento alla rete idrica. In molti paesi del mondo, donne e bambini camminano per diversi chilometri tutti i giorni per andare ad attingere l’acqua al pozzo, sottraendo tempo al proprio lavoro, alla propria istruzione, alla propria terra, alla propria famiglia. Oggi nel mondo una persona su 4 si trova a più di 3 km di distanza da una fonte d’acqua “sicura”: acqua buona e abbondante, che si possa bere senza ammalarsi. Infatti, 3.000 persone ogni giorno muoiono per malattie correlate al mancato accesso all’acqua pulita. Gli italiani hanno un primato in Europa: consumiamo più acqua di tutti gli altri paesi europei. Ogni italiano consuma in media per le sue sole necessità domestiche 213 litri al giorno, l’equivalente di due vasche da bagno. Le attività di casa svolte senza pensarci fanno scorrere una quantità impressionante di acqua: 40-50 litri in cucina per cucinare e lavare le stoviglie; 10 litri ogni volta che tiriamo l’acqua; 100 litri per un bagno nella vasca, almeno 50 per una doccia di pochi minuti; 170 litri per la lavatrice. Ma cosa vuol dire “consumare”? Perché mai dovremmo “consumare” l’acqua che usiamo per irrigare, o per lavare? Non ricomincia forse il suo ciclo da capo, ogni volta che la lasciamo libera di tornare ai fiumi o ai mari da cui in origine era partita? Certo, ogni particella d’acqua ricomincia il suo ciclo, infinite volte, ma ogni volta, ad ogni passaggio, ad ogni funzione che le facciamo svolgere, si arricchisce di pesticidi, di fertilizzanti, di detersivi, di tutte le sostanze chimiche che usiamo in casa, o per produrre gli oggetti che usiamo quotidianamente, o per far crescere il grano e la verdura a cura di G. Fiorese che mangiamo. Non si può più dire “puro come l’acqua”, perché l’acqua non è più pura, ma semmai è purificata! E ogni volta che la purifichiamo, che la depuriamo, consumiamo molta energia. L’acqua che sprechiamo è l’acqua che consumiamo senza averne davvero bisogno: è l’acqua potabile che usiamo per lavare la macchina o tirare lo sciacquone; è l’acqua che lasciamo correre senza usare in alcun modo. E ogni goccia che sprechiamo, oggi goccia che lasciamo correre, è acqua che è stata purificata e che di nuovo dovrà essere depurata, per essere rimessa in circolo. Ed è acqua che è stata sottratta all’ambiente, agli esseri viventi lungo i fiumi e i laghi, sempre più in secca, a cui lasciamo soltanto gli scarti dei nostri consumi. Ci sono moltissimi accorgimenti che possiamo mettere in atto per risparmiare acqua, ma più importante di tutto dobbiamo essere consapevoli della preziosità e della bontà di questo bene comune di cui disponiamo, e di cui quasi non ci accorgiamo. Essere consapevoli del cammino che l’acqua che esce dal nostro rubinetto ha compiuto, e di quello che ancora dovrà compiere prima di tornare a scendere su di noi in forma di pioggia, o neve, o grandine. Il nostro Paese ha un altro triste primato: è il primo consumatore al mondo di acqua minerale nonostante un litro imbottigliato – sostiene la Federutility, la federazione che riunisce oltre 550 gestori idrici – costi quanto mille litri di rubinetto e in più produca inquinamento: per le bottiglie di plastica che vanno smaltite e per il bisogno di tir per trasportarla”. I consumi di acqua minerale crescono di pari passo con l’aumento degli investimenti pubblicitari. Nel 2005 le aziende hanno investito in spot, cartellonistica e inserzioni 124 milioni di euro (al netto della scontistica applicata dai concessionari di pubblicità. Il “conto” ai prezzi di listino sarebbe di 379 milioni di euro), senza contare testimonial -come Del Piero per Uliveto- e sponsorizzazioni -come quella della Nazionale di calcio, sempre per Uliveto, o Miss Italia, per Rocchetta-. Sempre nel 2005 ogni italiano ha bevuto, in media, 188 litri di acqua in bottiglia. Mezzo litro al giorno a testa, più di ogni altro al mondo e quasi otto volte la media mondiale (che è 24 litri pro capite). Nel 1990 l’investimento pubblicitario (netto) del settore era di 31 milioni di euro e consumavamo 110 litri pro capite di “minerale” all’anno; cinque anni dopo, con 50 milioni di euro spesi dagli “imbottigliatori” in pubblicità, ogni italiano beveva 138 litri d’acqua in bottiglia. Nel 2000 -con la pubblicità per la prima volta oltre quota 100 milioni di euro- i consumi erano saliti a 167 litri pro capite. Le nostre nonne hanno fatto salti di gioia quando hanno potuto avere l’acqua in casa senza dover andare fuori ad attingerla al pozzo, e portare le brocche sulle spalle. Perché mai dovremmo rinunciare a questa enorme fortuna e andare ad attingerla al supermercato portando le bottiglie sulle nostre spalle? Essere consapevoli di tutto questo significa non sprecare, e non denigrare: l’acqua che arriva nelle nostre case è buona, e pura; è controllata diverse volte al giorno, più di qualsiasi altra acqua che potremmo mai acquistare in bottiglia. E non è rimasta nella avvolta nella plastica su uno scaffale di un supermercato per diversi mesi, né ha fatto un viaggio di centinaia di chilometri per arrivare fino a noi e non è stata sottratta prosciugando avidamente fonti antiche e riducendo l’indotto dei fiumi. 6 A cura di Franco Rigosi Q uarant’anni fa, Robert Kennedy tenne un discorso sulla reale ricchezza delle Nazioni e sul PIL. Tre mesi dopo fu assassinato. Cos’è il PIL, il Prodotto Interno Lordo? Il misuratore della crescita della società? La trasformazione in denaro, un concetto astratto, della nostra salute, del nostro tempo, dell’ambiente? Nessuno ha mai calcolato il COSTO del PIL. I danni dei capannoni vuoti, delle merci inutili, dei camion che girano vuoti come insetti impazziti, della distruzione del pianeta. Nessuno ha mai stimato il valore del tempo perduto per le code, per gli anni sprecati a lavorare per produrre oggetti inutili. Per gli anni buttati per comprare oggetti inutili creati dalla pubblicità. Il tempo, la Terra, la vita, la famiglia (gli unici importanti) sono concetti troppo semplici per il PIL. Un mostro che divora il mondo. Lo mangia e lo accumula. Lo digerisce e lo trasforma in nulla. L’equazione PIL = ricchezza è un incantesimo. I prodotti inutili non diventano utili perché qualcuno li compra. “Solo quando l’ultimo fiume sarà prosciugato quando l’ultimo albero sarà abbattuto quando l’ultimo animale sarà ucciso solo allora capirete che il denaro non si mangia.” Profezia Creek. Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas: “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del IL PIL SECONDO KENNEDY benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice DowJones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL). Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana. Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani.” FOTOVOLTAICO GRATIS F otovoltaico gratis per 200 famiglie . Una singolare opportunità lanciata nel bresciano, dove la società di servizi municipale in collaborazione col comune di Provaglio d’Iseo e la Banca di credito cooperativo di Pompiano e Franciacorta si è impegnata a costruire 200 impianti fotovoltaici in altrettante abitazioni di 3 comuni della zona. Attraverso il “fotovoltaico facile” la società di servizi acquista i sistemi fotovoltaici con il finanziamento della banca e si occupa dell’installazione. Rimane la beneficiaria delle tariffe incentivanti realizzate con l’elettricità prodotta e venduta al gestore del sistema elettrico nazionale, GSE e così riesce a far fronte al finanziamento della banca, ma da subito viene dimezzata la bolletta elettrica delle famiglie che dopo 20 anni diverranno proprietarie degli impianti e della loro intera produzione. In sintesi l’iniziativa proposta dalla municipalizzata bresciana offre una struttura in grado di occuparsi di tutte le fasi di realizzazione (consulenza, installazione e successiva assistenza) e il finanziamento dell’impianto al 100 %. COME CAMBIA IL CLIMA IN VENETO S i sente molto parlare del cambio del clima, della desertificazione di territori del mediterraneo (sud Italia, sud Spagna,ecc), ma penso non focalizziamo bene quanto sta succedendo anche a noi qui nel Veneto. Mi sono accorto che da un po’ di inverni uso molto di più le camicie e meno le maglie col collo alto, uso pullover più leggeri di una volta e in armadio invecchiano inutilizzati quelli più pesanti. Ho notato che in inverno è meno freddo di anni addietro e nevica meno, il ghiaccio nelle pozzanghere sulle strade alla mattina non si vede quasi mai ( finora questo inverno solo un paio di giorni). Poi sul sito internet dell’Arpav ,centro meteo di Teolo, ho visto una ricerca coi dati dell’evoluzione del clima in Veneto nell’ultimo cinquantennio – 1956/ 2004- basato su migliaia di dati. Ho trovato i dati scientifici delle mie sensazioni, e sono rimasto molto impressionato perché il cambio climatico è molto accelerato. I dati dicono che IN VENETO : dal 1989 al 2004 le temperature massime medie annue sono aumentate di 1,5 gradi da 16,5 a 18° mentre in tutti gli anni precedenti analizzati erano stazionarie a 16 ° le medie annuali delle temperature minime giornaliere dal 1991 al 2004 hanno avuto un incremento di 1 grado da 6.8 a 7,8 °, mentre prima avevano sempre un andamento stazionario sui 6,8 le precipitazioni medie annue hanno avuto un calo con tre fasi : dal 7 1956 al 1966 la media annua era di 1235 mm, dal 1967 al 1981 sono passate a 1124 mm e poi dal 1982 al 2004 sono a 1052 con un calo in 50 anni del 15 %. Arpav afferma anche “ un effetto evidente degli incrementi di temperatura è anche riscontrabile nel progressivo anticipo delle fasi fenologiche delle colture agrarie ( fasi dello sviluppo delle piante come la fioritura, la maturazione del frutto,ecc) verificatosi negli ultimi decenni.” Questi dati non li ho mai visti sulla stampa malgrado la serietà dei ricercatori, invece è bene che tutti sappiamo che anche da noi il clima sta cambiando rapidamente ; l’effetto serra per i consumi di combustibili fossili che la nostra società usa per produrre l’ energia che mantiene in moto tutto il suo sistema ( carbone petrolio e gas per produrre l’energia elettrica e il riscaldamento, petrolio per i trasporti ) sta colpendo anche noi, e se risparmiamo un po’ di gas di riscaldamento in inverno non possiamo consolarci perchè poi consumiamo un sacco di energia per il condizionamento dell’aria in estate. E non pensiamo di rifugiarci nel nucleare, sarebbe come passare dalla padella alla brace…..Le strade per cambiare sono altre e le sappiamo da molto tempo : l’uso di energie rinnovabili e il risparmio di beni di consumo e di energie MICROCREDITO GRIFFATO Y oussou N’Dour è un cantante senegalese noto nel mondo anche per il suo impegno nel sociale ed ha appena prodotto un nuovo disco intitolato Birima; parte del ricavato delle vendite sosterrà il microcredito in Senegal. La canzone parla di piccoli prestiti ai più poveri per far partire un lavoro stabile e con nuove prospettive in una tra le più povere nazioni del mondo. Birima è il nome di un leggendario principe del Senegal vissuto nell’ottocento che manteneva ogni parola data, la stretta di mano era per lui la miglior garanzia. E’ il modello di Yunus del Microcredito che si sta diffondendo nel mondo. Ma ne parliamo perché questo progetto sarà affisso e lanciato in tutto il mondo con manifesti e spot con la sponsorizzazione di Benetton, un industriale intelligente che oltre che a fornire contributi al progetto ha deciso di pubblicizzarlo in modo martellante in ogni paese, in ogni continente. Cosa c’entrano i famosi maglioni col microcredito, inutile chiederselo……A noi penso faccia piacere soprattutto che si parli di microcredito, che la gente si FINANZA a cura di Franco Rigosi ponga l’interrogativo su cos’è il microcredito. MagVenezia sta da alcuni anni affrontando nella realtà locale veneziana un progetto di microcredito, come avrete già visto in altri articoli della nostra rivista e della newsletter. La campagna è cominciata il 14-2-2008 e finirà il 5-4-2008; è partita da Dakar nel cuore di un paese che chiede riscatto e dignità e che alla carità sceglie di dire no grazie. Si chiama Africa Works, su campo bianco si vedono persone che svolgono lavori umili: vendono palloni, vendono pesce, fanno le pulizie, sudano in un cantiere edile. Per cominciare quel lavoro hanno potuto godere della più rivoluzionaria forma di prestito: il microcredito. I soldi come in un qualsiasi prestito personale dovranno essere restituiti con un interesse che può essere anche minimo ma necessario affinché il meccanismo funzioni. In Senegal apriranno due sportelli al limite dei quartieri più poveri delle principali città , ma si spera che poi da lì si allarghi ad altri stati africani. Speriamo anche che dopo questa campagna pubblicitaria massiccia non ci sia più nessuno che possa dire “ io non so cosa sia il microcredito”. Cosa fa MagVenezia Una cooperativa che raccoglie il risparmio dei propri soci e svolge attivit culturale sul territorio della nostra citt e provincia, dal 1992. • Sostiene progetti nell ambito della cooperazione sociale e del volontariato organizzato. • Offre servizi. • Svolge attività culturale con convegni e incontri. Cosa devo fare LE CONDIZIONI SUI LIBRETTI MAG Capitale sociale Da 25 a 500 € Da 500 a 5.000 € Da 5.000 a 13.00 € Oltre 13.000 € Tasso Depositi 1,2% 1,8% Con rapporto 1 a 3 tra capitale e deposito 1,2% Deposito eccedente 3,0% Con rapporto 1 a 3 tra capitale e deposito 2,0% Deposito eccedente 4,5% Con rapporto 1 a 3 tra capitale e deposito per diventare socio Mag Sede Operativa Via Trieste, 82/c • 30175 Marghera - Venezia Tel. 041.929648 Fax 0415388190 e-mail: [email protected] www.magvenezia.it Orari di Apertura MAGVE Lunedì-Martedì-Giovedì dalle 17.00 alle 19.00 Mercoledì pomeriggio Venezia in Campo S. Margherita su appuntamento Il primo passo per il risparmiatore che voglia entrare in questo progetto è diventare socio della cooperativa MagVenezia: • Presentando domanda al Consiglio d’Ammnistrazione • Sottoscrivendo almeno due quote di capitale sociale della cooperativa del valore unitario di Euro 25,00. Il Socio: • Presta il proprio denaro che viene equamente remunerato • Controlla personalmente come viene investito • Sceglie i progetti da finanziare partecipando alle assemblee periodiche. Stampa Eurooffset 0415030384 La tua banca riduce gli interessi sul conto corrente? E aumenta le spese di gestione? MagVenezia va controcorrente: aumentiamo i tassi e riduciamo le spese!!! Aumentiamo i tassi per chi crede nel nostro progetto investendo almeno 500,00 euro in capitale. Diminuiamo le spese per tutti, passando dalle vecchie 5.000 lire annuali a 2,50 euro. Ed erano già bassissime!!! 8