Cuore e denari
bollettino della MagVenezia - Anno XI numero 33
Supplemento al n. 4 di Bilanci di Giustizia, Via Trieste 82c, 30175 Marghera.
Spedizione in abbonamento postale art. 2, comma 20, lettera c, legge 662/96, DCI Venezia
a cura di Francesco Rienzi
P
ensando di raccontare la vita
di Mag in questo periodo
ho sentito una forte spinta
a partire parlando della nuova
organizzazione, che ritengo il più
bel risultato raggiunto in questi
mesi di lavoro.
Dopo molti anni, comunque nei
termini che ci eravamo proposti,
Mag funziona ed opera grazie
al contributo di persone non più
volontarie, che garantiscono
professionalità,
continuità,
presenza e qualità del lavoro. Dopo
la ‘professionalizzazione’ del
ruolo del direttore, avviata 3 anni
fa e completata ad inizio 2007 con
l’inserimento di Mara, mancava
solamente la chiusura del cerchio
rendendosi indipendenti anche
dal ruolo operativo svolto dalla
presidenza. Oggi questo processo
è stato concluso, nel senso che
il presidente ha alleggerito le
funzioni nella gestione diretta
della squadra , pur mantenendo
il controllo dell’attuazione delle
politiche definite dal consiglio.
Ma ancora, con i 2 cambiamenti
organizzativi recentemente attuati possiamo affermare di essere meno
dipendenti dalle singole persone. Non è un risultato banale: cambiare
il direttore, ridurre il ruolo della presidenza nella gestione, sono
cambiamenti su cui anche organizzazioni ben più solide di Mag
potrebbero vacillare. In Mag non è successo, il cambio è stato assorbito
con efficacia e senza contraccolpi negativi. Certo non bisogna mollare
la presa ma porsi come prossimo obiettivo il consolidamento ed il
rafforzamento della struttura ed un’ulteriore crescita della squadra di
gestione. In questo contesto positivo non mancano comunque alcune
difficoltà nella gestione, nel comprendere appieno e da parte di tutti
quanto è richiesto ed il contributo che si è chiamati a fornire, ma il
cambiamento è stato realizzato, la boa è stata passata ed ora operiamo
con un altro orizzonte e con la forza derivante dalla consapevolezza
dei risultati già raggiunti. Credo sia importante riconoscere al direttore,
Mara, un ruolo fondamentale in questo processo ed a tutta la squadra il
contributo personale di ognuno.
Passando ad altri argomenti, alcuni di voi sono stati protagonisti del
secondo tema di cui voglio parlare, ovvero il coinvolgimento dei soci
nella vita della cooperativa.
Fino ad oggi abbiamo cercato un contatto basato essenzialmente sulla
comunicazione, che potremmo definire quasi unidirezionale, da cui ad
esempio derivano la newsletter ed il percorso, non ancora concluso,
di rifacimento del sito. Con il bilancio sociale abbiamo attuato un
1
LA MAG DI
QUESTI TEMPI
coinvolgimento basato sulla partecipazione. Inizialmente non si è
neppure consapevoli che si è avviato un nuovo modo di lavorare, ma
durante la redazione del progetto per il prossimo triennio abbiamo
compreso l’importanza di questo coinvolgimento. Dopo aver incaricato
un gruppo di lavoro di amministratori e operatori affinché sviluppasse
le linee guida del nostro operare del prossimo triennio, dal gruppo
stesso è emersa la necessità di capire cosa vogliono i soci. Non più la
semplice comunicazione in assemblea dei punti che abbiamo scelto
come fondamentali del nostro cammino, ma la richiesta diretta del
parere, del pensiero su temi ben definiti. È chiaro che in una realtà
come la nostra di oltre 450 soci, la modalità non può che essere basata
su campionature statistiche dei soci, ma quello che conta è il nuovo
rapporto ed il nuovo ruolo che come singoli si è chiamati a giocare. Vi
assicuro che per noi è stato un netto rafforzamento della strada percorsa,
vedere la soddisfazione e la gratitudine di alcuni soci per il fatto di
essere stati interpellati. Anche in questo caso il prossimo obiettivo è
mantenere questa strada intrapresa, anzi migliorarla cercando di rendere
istituzionale questo scambio di idee e di pensieri.
Sui contenuti dei progetti che gestiamo quotidianamente vorrei
soffermarmi sullo progetto SEI e sui finanziamenti del Consorzio
Finanza Solidale ai privati.
Il primo, Sportello sull’Eccessivo Indebitamento, sta assumendo
un’importanza anche superiore alle aspettative di alcuni di noi, per il
momento storico ed economico che stiamo vivendo. Con lo sportello
abbiamo scoperchiato un problema che sta allargandosi a macchia
d’olio, abbiamo coinvolto le Amministrazioni Pubbliche, inizialmente
con fatica, ora con piena consapevolezza da parte loro, abbiamo
suscitato l’interesse dei media guadagnando spazio sul telegiornale
regionale (sul sito è disponibile la registrazione del tg contenente il
servizio e l’intervista a Francesca Sandonà). Il problema reale è la
situazione debitoria complessiva di numerosissime famiglie del nostro
territorio. La nostra è una delle possibili risposte ad un problema che
sta assumendo dimensione nazionale: fornire un supporto ed un aiuto
ad esaminare la propria situazione a 360 gradi e non prendendo i singoli
debiti uno ad uno. Ma ad essa crediamo sia necessario affiancare altre
azioni che evitino il proliferare di offerte finanziarie dannosissime ed
ingannevoli che creano l’illusione di poter affrontare qualsiasi spesa pur
senza disporre delle necessarie finanze. Questa è la prossima sfida a cui
stiamo lavorando. In sostanza con lo sportello stiamo solo cercando di
curare, ma si sa che bisogna puntare alla prevenzione.
Infine un breve accenno all’attività originaria della nostra cooperativa, i
finanziamenti: a fine 2006 abbiamo lavorato per consentire al Consorzio
Finanza Solidale di aprire i finanziamenti ai privati, fino ad allora come
noto limitati a soggetti giuridici collettivi in particolare associazioni e
cooperative. Nel 2007 l’attività del Consorzio ha riguardato per quasi
il 60% i finanziamenti ai privati dei quali l’80% relativo a interventi
di risparmio energetico ed il 20% a esigenze legate a riorganizzazione
finanziaria per eccessivo indebitamento. Questi numeri sono il segno
di una finanza etica che cambia e che deve continuare a rinnovarsi, per
saper rispondere ad esigenze che mutano più velocemente della nostra
capacità di comprenderle e di progettare soluzioni e risposte.
In sostanza abbiamo davanti a noi tanta strada da percorrere.
NUOVI SOCI.......
DA PAESI LONTANI
L
a collaborazione tra la cooperativa MAGVENEZIA e “Il Villaggio
Globale” non si limita alla condivisione della sede di via Trieste,
ma è spesso arricchita dalla condivisione di idee e spirito.
Dall’anno 2000 la cooperativa sociale “Il Villaggio Globale”, fondata
anche grazie al supporto di Mag, lavora nell’ambito del disagio abitativo
e la sua utenza è composta prevalentemente da migranti.
Il Villaggio Globale, oltre a fare da mediatore per il reperimento di alloggi, offre ai propri beneficiari alcune case, ottenute in locazione attraverso
convenzioni con enti pubblici. Tali appartamenti sono a canone contenuto
per l’inquilino, e offrono una soluzione transitoria (1 o 2 anni). Il progetto
di accompagnamento abitativo ha come obiettivo ultimo l’autonomia e
prevede perciò anche una educazione al risparmio, necessario per poi
poter affrontare i prezzi di mercato.
Si è perciò proposto ad alcuni inquilini di aprire un libretto in
MAGVENEZIA, essendo esso uno strumento utile ed educativo, vista la
capacità di progettare in modo più solido la vita che la creazione di un
risparmio permette. Così MAG ha allargato i suoi confini, avendo come
nuovi soci persone provenienti da luoghi lontani. Abbiamo chiacchierato
con tre di loro, conoscendo qualcosa di più delle loro storie, spesso tanto
straordinarie quanto sconosciute ai molti che ogni giorno, in città, si
relazionano con loro.
M. ha 22 anni, ed è arrivato in Italia nel 2006 “Sono fuggito per motivi politici. Nel mio paese, il Togo, ero ricercato dalla polizia, perché
abbiamo organizzato delle manifestazioni per protestare contro i risultati
delle elezioni. In Togo quando il presidente è morto, suo figlio ha preso
il potere, non si è mai vista una cosa del genere. Da anni organizzavamo
manifestazioni di protesta, ma non è mai cambiato nulla. Sono fuggito
camminando a piedi per giorni, fino alla frontiera con il Ghana.” Anche
G. viene dal Togo, e ha 21 anni “Facevo parte di un partito, volevamo il
cambio della situazione politica del mio paese. Dopo le elezioni del 2005
abbiamo protestato, e in una manifestazione mi hanno arrestato. Sono
stato in carcere per un anno e mezzo. Durante una festa nazionale ogni
anno i prigionieri sono obbligati a pulire le strade della città, e in quella
occasione sono riuscito a fuggire, fino alla frontiera.”
M. e G. sono stati accolti nel centro per richiedenti asilo “BOA”, uno
dei centri di accoglienza del progetto di protezione e integrazione dei
Richiedenti Asilo “Fontego” promosso dal Comune di Venezia. Ad
entrambi è stato riconosciuto lo status di rifugiato. Oggi tutti e due lavorano, uno come magazziniere in una fabbrica, l’altro come facchino in
un hotel.
B. invece viene dalla Costa D’Avorio, ha 19 anni, e per arrivare qui ha
attraversato tutta l’Africa. “Nel mio paese c’era la guerra civile e allora
sono fuggito in Mali, e poi da lì in Niger, dal Niger alla Libia. Pagando
il tragitto da un paese all’altro finivo i soldi, mi fermavo, lavoravo e poi
Cuore e denari
bollettino di MagVenezia - anno X numero 33
Suppl. al n. 4 - 2008 - Bilanci di Giustizia
aut. Trib. di Venezia n. 1417 del 5/4/02
Direttore Responsabile: Andrea Semplici
Proprietario editore:
Coop. Sociale GEA
via Trieste 82/c, 30175 Marghera (VE)
Stampato in proprio e pubblicato in Marghera
6 Ottobre 2007.
Comitato di redazione: F. Rigosi e G. Fiorese.
Hanno collaborato
a questo numero:
F. Rienzi e R. Carraro.
a cura di Riccardo Carraro
ricominciavo il viaggio verso l’Europa. Dalla Libia, una notte abbiamo
pagato un uomo e siamo montati in 150 in una barca, che ci ha lasciato a
mezz’ora di nuoto da Lampedusa.”
Quando chiediamo a questi ragazzi quali difficoltà abbiano incontrato
nel nostro paese, le risposte sono forti “Cercare casa è molto difficile,
gli italiani non vogliono abitare con noi africani, sono andato in tante
agenzie immobiliari di Mestre e mi dicevano che i proprietari di casa non
vogliono inquilini neri. Mi sentivo molto male, come si fa a rispondere
così?” “Alcune persone non vogliono parlare con noi neri. Una volta
dovevo andare in ospedale, non sapevo dove era. Mi sono avvicinato ad
una signora ma lei si è subito allontanata, impaurita, dicendo che non
voleva parlare con noi.” “In autobus, o in vaporetto, sono solo, seduto,
e nessun italiano si siede vicino a me, si siedono in posti lontani, o stanno
in piedi, ma lasciano i posti accanto al mio vuoti” “E’ stato anche difficile cercare lavoro, perché le agenzie di lavoro interinale dicono che non
parliamo bene italiano e per questo non possono assumerci”.
Per B. la difficoltà più grande è stata l’ottenimento del permesso di soggiorno “Dopo l’arrivo a Lampedusa mi hanno dato il foglio di via, perché
non hanno riconosciuto che ero ancora minorenne. Solo a Foggia, dove
lavoravo in nero in un campo di pomodori, una signora mi ha aiutato, ho
dimostrato di essere minorenne e mi hanno messo in una comunità. Lì ho
avuto il permesso di soggiorno per minorenni.”
Chiediamo loro cosa manca a Venezia, per i migranti, G. ci dice che
“Bisognerebbe fare di più per aiutare le persone a trovare casa, e le case
sono spesso troppo care. Sarebbe poi importante aiutare chi perde il
lavoro, e si trova senza soldi”. M. ci dice anche che “A Venezia mancano
luoghi di incontro, dove si parli della cultura africana, dove si parli della
storia dei nostri paesi. A noi piacerebbe creare una associazione con
l’obbiettivo di fare politica anche qui in Italia, per parlare della nostra
cultura, della politica dei nostri paesi.” Per B. invece “Ci sono anche
pochi corsi di italiano per stranieri, e senza fare corsi è difficile imparare
bene la lingua.”
Cosa ti piacerebbe poter fare, con i soldi che stai risparmiando in
MAG?
M. “Vorrei avere una casa dove posso stare bene e dove gli altri inquilini
salutano e sono contenti di avermi come vicino. Vorrei anche fare il
ricongiungimento familiare e portare qui la mia fidanzata e poi il resto
della mia famiglia, se è possibile.” B. dice che il suo desiderio più grande
è poter studiare “faccio il lavapiatti, ma mi piacerebbe studiare per poter
fare un lavoro in cui uso anche la testa”
Cosa vorresti che gli italiani sapessero, sul tuo paese, sull’Africa, e che
secondo te non sanno?
G. “La gente non conosce la situazione politica, il fatto che ci sono delle
dittature terribili, come in Togo, vorrei che sapessero che io sono fuggito
qui perché nel mio paese non c’è libertà di parola, non si può dire quello
che si pensa. Vorrei che gli italiani sapessero come si vive lì. Vorrei che
si sapesse di più della cultura africana”
B. ci racconta che “Nel mio villaggio c’è turismo perché siamo molto
famosi per le maschere che sappiamo fare, ma non vengono mai gli italiani. Vorrei che anche gli italiani conoscessero le maschere che si fanno
nel mio villaggio, sono molto belle.”
Uno dei giorni più belli vissuti in Italia? “Quando la commissione di
Gorizia mi ha detto che avevano accettato la mia richiesta di avere lo
status di rifugiato e quando ho trovato casa, con Il Villaggio Globale.”
I loro racconti potrebbero durare ore. Ascoltandoli inevitabilmente si è
portati a domandarsi cosa ognuno può fare per facilitare processi di integrazione e per costruire una società che possa davvero definirsi multiculturale. Tali processi sono quanto mai lenti e difficili, e devono superare
diversità e pregiudizi ma allo stesso tempo sono necessari e richiedono
la collaborazione di tutti noi cittadini e associazioni che a vario titolo ci
impegniamo in questa direzione.
2
BILANCIO 2007
LE CONCLUSIONI
P
ubblichiamo in questo numero, come ogni anno, una riclassificazione semplificata del bilancio della cooperativa dell’anno 2007
in vista dell’assemblea di approvazione prevista per la sera del 23 maggio presso il Pala-PLIP a Mestre.
Di seguito pubblichiamo anche la Relazione sulla Gestione che accompagna il bilancio 2007 in cui potrete trovare molti dettagli
dei progetti portati avanti da MagVenezia in quest’ultimo anno. Buona lettura.
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arissimi Soci,
il bilancio della Cooperativa relativo all’esercizio 2007 chiude con un utile di € 1.273,00 dopo aver imputato imposte di competenza per € 8.250,00 ed ammortamenti per € 8.876,00.
Nel 2007 l’attività della cooperativa è stata caratterizzata da alcuni eventi che riteniamo opportuno evidenziare: in primis il cambiamento nel ruolo di direzione e coordinamento delle attività, a coronamento del un percorso avviato a gennaio 2005 ed ampiamente
annunciato negli anni passati, poi l’elezione del nuovo consiglio di amministrazione ancora il nuovo modo di operare nel campo
della finanza etica, grazie ai significativi cambiamenti del Consorzio Finanza Solidale, società partecipata da Mag Venezia, relativi
all’apertura dei finanziamenti ai privati ed alle società diverse da Cooperative ed Associazioni infine il primo Bilancio Sociale della
cooperativa.
La nuova direzione ha portato soprattutto un modo di lavorare maggiormente basato sul fare squadra e quindi sulla condivisione delle
decisioni che vengono sempre più proposte dai singoli operatori; oggi le scelte sono spesso il frutto di un confronto che coinvolge
l’operatore che sta sul campo quotidianamente in modo diretto ed attivo. Il risultato è una crescita del contributo che i singoli danno
alla squadra, ovvero alla vita stessa della cooperativa.
Di fronte ad un cambio importante in una struttura ancora giovane come la nostra, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno ripresentarsi in modo compatto all’assemblea di maggio evitando di affiancare al cambio della struttura operativa un ulteriore
novità nella squadra degli amministratori. I soci hanno confermato questo indirizzo, eleggendo un Consiglio di Amministrazione con 1
nuovo amministratore e la conferma degli altri 6. Tra questi comunque ricordiamo che due sono stati eletti solamente 1 anno prima del
3
rinnovo cariche sociali di maggio 2007 a seguito delle fuoriuscite di 2 consiglieri. Pertanto l’attuale consiglio è rinnovato in 3 settimi
rispetto a quello eletto 3 anni orsono. Ma il germe di cambiamento è forte e presente all’interno del consiglio stesso per proseguire nel
rinnovamento avviato con il cambio di direzione e del modo di lavorare.
Il terzo elemento è costituito dal nuovo approccio al tema della finanza etica che descriveremo parlando dei finanziamenti concessi
dal Consorzio Finanza Solidale ma che si sostanzia anche in attività non puramente finanziarie, come avvenuto nel nuovo servizio
realizzato in collaborazione con la Pubblica Amministrazione relativo all’ Eccessivo Indebitamento.
Infine l’ultimo evento dell’anno 2007 che vorremmo sottolineare, è il completamento del primo bilancio sociale della cooperativa, che
ha visto nel suo percorso il coinvolgimento di numerosi soci, operatori e amministratori della cooperativa.
AREA SERVIZI FINANZIARI
Come anticipato l’area dei servizi finanziari resi al Consorzio Finanza Solidale è caratterizzata da significativi cambiamenti.
Come noto, per dare risposta ai nuovi bisogni recentemente emersi, in particolare il tema del credito ai privati e il credito a soggetti
giuridici non associabili al Consorzio, a fine 2006 è stato approvato un nuovo statuto del Consorzio Finanza Solidale, che consente di
finanziare i privati e le realtà collettive diverse da cooperative e associazioni. E di questo ne abbiamo visto i risultati nell’attività stessa
del Consorzio dell’anno 2007, ovvero nel numero di nuove tipologie di finanziamenti approvati nel corso dell’anno.
I finanziamenti erogati dal Consorzio a persone giuridiche nel 2007, e sui quali MagVenezia presta garanzia, sono riassunti dalla
seguente tabella. Tali finanziamenti sono stati erogati per rispondere ad esigenze di liquidità delle singole realtà.
Il Villaggio Globale
Il Gruppo
Obiettivo Verde
A.V.A.P.O.
€ 30.000
€ 70.000
€ 50.000
€ 30.000
I finanziamenti erogati dal Consorzio alle persone fisiche nel corso del 2007, ammontano complessivamente a 143.500 Euro per 5
finanziamenti di cui 4 nell’ambito del progetto Cambieresti?300X70, legati a interventi di risparmio energetico, mentre 1 per problemi
di eccessivo indebitamento.
In considerazione delle garanzie prestate al Consorzio Finanza Solidale si è ritenuto opportuno accantonare al Fondo Rischi su crediti
la somma di € 1.500/00, in quanto tale fondo era stato completamente utilizzato nel 2006 per l’escussione di un finanziamento non
andato a buon fine.
Microcredito
Si è concluso nel corso dell’anno il progetto Equal Eccomi, Economia di Condivisione e Microcredito, avviato a Giugno 2005 in collaborazione, tra gli altri, con Mag Verona, il Comune di Venezia e Banca Etica
La sfida di quest’anno ha ruotato intorno alla sostenibilità del microcredito al di fuori dei progetti di finanziamento europei. Il 2008
costituirà il banco di prova per le idee maturate in questo periodo, con le quali contiamo di dare continuità a quanto di buono abbiamo
sperimento nell’anno in corso.
Il progetto ha comportato l’erogazione di 34 finanziamenti per totali 115.550,00 (erogati da banca etica).
È importante sottolineare che è previsto un proseguimento del progetto per tre anni con le modalità del precedente (istruttoria Mag e
banca Etica eroga), al di fuori dei fondi equal, con una sostenibilità interna al progetto stesso.
Dal microcredito trae origine il progetto SEI (sportello eccessivo indebitamento) sostenuto da Comune e Provincia di Venezia.
Nei primi mesi di attività realizzati nel 2008 gli accessi allo sportello sono decisamente superiori alle aspettative, segnale di un fenomeno che ha necessità di essere compreso ed affrontato in maniera più articolata e condivisa con altre realtà (istituti di credito, enti
pubblici, associazioni di categoria).
AREA SOCI - PROMOZIONE
A quest’area attiene senz’altro una delle novità di cui abbiamo parlato ovvero il bilancio sociale della cooperativa, frutto di un percorso
di coinvolgimento dei soci con cui chi gestisce la cooperativa ha voluto comprendere il livello di conoscenza degli obiettivi sociali e
la percezione dei soci stessi del grado di coerenza delle azioni con i nostri obiettivi e principi statutari.
È senz’altro un risultato positivo in quest’area la conclusione di questo primo bilancio sociale, ma riteniamo che questa sia un’area in
cui abbiamo ancora margini di miglioramento: dopo il concreto positivo avvio della newsletter, che l’anno scorso ha visto la pubblicazione di 11 numeri, quest’anno siamo usciti con 8 comunicazioni e dobbiamo ancora avviare una verifica sulla effettiva efficacia di
questo strumento di comunicazione.
Oltre agli aspetti riguardanti i soci, altri ambiti hanno visto un intervento di promozione della Cooperativa.
Con la Cooperativa Sociale “Il Villaggio Globale”, di cui Mag è stata una delle sostenitrici fin dalla sua costituzione, è avviata una
4
collaborazione che prevede l’apertura di un libretto di deposito come strumento di sostegno all’autonomia abitativa. In altre parole
alcune persone che stanno facendo un percorso di ricerca di autonomia abitativa con la cooperativa, aprono un libretto in Mag dove
depositano mensilmente una piccola somma da utilizzare nel momento in cui non potranno più usufruire di un’abitazione a canoni
calmierati offerta dal Villaggio Globale, ma dovranno rivolgersi al mercato.
E’ continuato anche nell’anno in corso il confronto con le altre Mag; altri contatti e iniziative comuni sono in corso anche con Banca
Etica.
Anche la partecipazione al progetto editoriale di AltrEconomia prosegue con il medesimo impegno, nella convinzione che la rivista sia
una forma efficace di diffusione e riflessione sui temi di una economia e di una finanza che ridiano all’uomo la sua centralità.
Nel 2007 è iniziato il percorso di adesione al tavolo dell’Altra Economia, dove Mag partecipa apportando le proprie competenze specifiche e poiché tale luogo di riflessione rappresenta un ulteriore strumento di promozione dell’economia solidale.
AREA FORMAZIONE
Nel corso del 2007 nel campo della formazione abbiamo ottenuto la conferma della collaborazione con la Provincia di Venezia ma non
c’è stata prosecuzione del progetto L.285 sul tema dei conflitti dell’associazione dei Comuni del Mirese.
Gli incarichi ottenuti per l’anno 2007 sono riepilogati nello schema sottostante:
Committente
Provincia di Venezia (Assessorato Cultura)
Provincia di Venezia (Assessorato Ambiente)
Percorsi per adulti
3
20
Percorsi per studenti
6
30
AREA PROGETTI SPECIALI
All’interno di questa area sono stati attivi i seguenti progetti:
• STILINFO
Continua per il 4^ anno l’esperienza dello sportello sostenuto da Comune e Provincia di Venezia
L’attività per il 2007 ha visto gli operatori impegnati per 5 sportelli settimanali, a Venezia centro Storico e presso il Centro Candiani
di Mestre.
L’esperienza dello sportello, con aperture quindicinali, ha trovato attuazione per tutto il 2007 anche presso la municipalità di Favaro
Veneto.
Analogamente sono stati effettuati sportelli presso i Comuni di Salzano e Martellago.
È stata inoltre riproposta nel 2007 la campagna “Provincia di Venezia cambia a tavola” che offre l’opportunità per le sagre dell’utilizzo
di piatti comportabili, al fine di favorire consumi più attendi alla riduzione dei rifiuti.
• Cambieresti Energia 300x70
il progetto si è concluso a giugno 2007
il progetto ha visto Mag coinvolta quale consulente finanziario
sono stati richiesti ed erogati da parte del Consorzio Finanza Solidale n. 5 finanziamenti:
per ripristino serramenti
per pannelli fotovoltaici
per caldaia condensazione e ripristino impianti
il progetto non si considera concluso per la parte inerente Mag in quanto nell’arco temporale di un anno almeno, altri soggetti potrebbero decidere di effettuare lavori di ristrutturazione
• Echo Action
Come evoluzione del Cambieresti 300x70 ha preso avvio il progetto echo action all’interno del quale Mag svolge ancora un ruolo di
partner finanziario
• Cà dei Fiori è stato interrotta la collaborazione per un cambio di esigenze del committente.
• Servizi di Contabilità vengono svolti per 9 realtà, delle quali 5 esterne, cioè cooperative o associazioni non afferenti alla sede o non
collegate in qualche modo a questa.
Per quanto riguarda le principali voci del conto economico, si evidenzia un sostanziale mantenimento dei ricavi, legato essenzialmente
al proseguimento dei progetti in corso, sia i servizi finanziari per il Consorzio Finanza Solidale sia i progetti avviati l’anno scorso: il
Cambieresti 300x70, il progetto Echo Action ed il microcredito Eccomi. L’andamento economico è dunque positivo.
5
A PROPOSITO DI
ACQUA
I
n questi ultimi mesi si è sentito molto parlare di Acqua. Dalla
campagna lanciata dalla rivista Altreconomia a quella portata
avanti dall’Ufficio Stili di Vita del Patriarcato di Venezia
entrambe sostenute anche da MagVenezia, per la riduzione dei
consumi di acqua minerale in bottiglia.. Qualche informazione
sull’acqua…
Due atomi di idrogeno, e un atomo di ossigeno: è la semplice
composizione dell’acqua, che però le conferisce proprietà chimiche
e fisiche eccezionali, che fanno di questa sostanza il miglior solvente
naturale che si conosca e la rendono unica e indispensabile.
L’acqua è l’unica sostanza veramente essenziale per gli esseri
viventi. La vita stessa è nata dall’acqua: senza acqua non c’è vita,
e non c’è acqua senza vita. La Terra è l’unico pianeta conosciuto
sulla cui superficie l’acqua può esistere allo stato liquido.
L’acqua è una risorsa abbondante, ma non infinita. Anche se
l’acqua copre più dei 2/3 della superficie terrestre, solo una piccola
percentuale di questa è effettivamente disponibile nella forma utile
per gli organismi terrestri: se prendessimo tutta l’acqua della terra
e la condensassimo in 1000 gocce, ben 970 sarebbero salate, quasi
20 gocce sarebbero cubetti di ghiaccio, poco più di 10 dovremmo
andare a cercarle sottoterra, e soltanto 1 piccola gocciolina
scorrerebbe sulla superficie tra laghi e fiumi.
Senza acqua la produzione di cibo sarebbe impossibile. Ma alcuni
alimenti richiedono più acqua rispetto ad altri. Per coltivare un
solo chilo di riso, ad esempio, sono necessari dai 2.000 ai 5.000
litri di acqua. Servono più di mille tazzine d’acqua per avere una
sola tazzina di caffè, e per far crescere il foraggio sufficiente ad
alimentare una mucca affinché questa ci dia un hamburger da 100
grammi possono essere necessari fino a 11.000 litri di acqua, quasi
la quantità giornaliera disponibile per 500 persone che vivono in
una baraccopoli urbana senza allacciamento alla rete idrica.
In molti paesi del mondo, donne e bambini camminano per diversi
chilometri tutti i giorni per andare ad attingere l’acqua al pozzo,
sottraendo tempo al proprio lavoro, alla propria istruzione, alla
propria terra, alla propria famiglia. Oggi nel mondo una persona su
4 si trova a più di 3 km di distanza da una fonte d’acqua “sicura”:
acqua buona e abbondante, che si possa bere senza ammalarsi.
Infatti, 3.000 persone ogni giorno muoiono per malattie correlate al
mancato accesso all’acqua pulita.
Gli italiani hanno un primato in Europa: consumiamo più acqua
di tutti gli altri paesi europei. Ogni italiano consuma in media per
le sue sole necessità domestiche 213 litri al giorno, l’equivalente
di due vasche da bagno. Le attività di casa svolte senza pensarci
fanno scorrere una quantità impressionante di acqua: 40-50 litri
in cucina per cucinare e lavare le stoviglie; 10 litri ogni volta che
tiriamo l’acqua; 100 litri per un bagno nella vasca, almeno 50 per
una doccia di pochi minuti; 170 litri per la lavatrice. Ma cosa vuol
dire “consumare”? Perché mai dovremmo “consumare” l’acqua
che usiamo per irrigare, o per lavare? Non ricomincia forse il
suo ciclo da capo, ogni volta che la lasciamo libera di tornare ai
fiumi o ai mari da cui in origine era partita? Certo, ogni particella
d’acqua ricomincia il suo ciclo, infinite volte, ma ogni volta,
ad ogni passaggio, ad ogni funzione che le facciamo svolgere,
si arricchisce di pesticidi, di fertilizzanti, di detersivi, di tutte le
sostanze chimiche che usiamo in casa, o per produrre gli oggetti
che usiamo quotidianamente, o per far crescere il grano e la verdura
a cura di G. Fiorese
che mangiamo. Non si può più dire “puro come l’acqua”, perché
l’acqua non è più pura, ma semmai è purificata! E ogni volta che la
purifichiamo, che la depuriamo, consumiamo molta energia.
L’acqua che sprechiamo è l’acqua che consumiamo senza averne
davvero bisogno: è l’acqua potabile che usiamo per lavare la
macchina o tirare lo sciacquone; è l’acqua che lasciamo correre
senza usare in alcun modo. E ogni goccia che sprechiamo, oggi
goccia che lasciamo correre, è acqua che è stata purificata e che
di nuovo dovrà essere depurata, per essere rimessa in circolo. Ed è
acqua che è stata sottratta all’ambiente, agli esseri viventi lungo i
fiumi e i laghi, sempre più in secca, a cui lasciamo soltanto gli scarti
dei nostri consumi.
Ci sono moltissimi accorgimenti che possiamo mettere in atto per
risparmiare acqua, ma più importante di tutto dobbiamo essere
consapevoli della preziosità e della bontà di questo bene comune di
cui disponiamo, e di cui quasi non ci accorgiamo. Essere consapevoli
del cammino che l’acqua che esce dal nostro rubinetto ha compiuto,
e di quello che ancora dovrà compiere prima di tornare a scendere
su di noi in forma di pioggia, o neve, o grandine.
Il nostro Paese ha un altro triste primato: è il primo consumatore
al mondo di acqua minerale nonostante un litro imbottigliato
– sostiene la Federutility, la federazione che riunisce oltre 550
gestori idrici – costi quanto mille litri di rubinetto e in più produca
inquinamento: per le bottiglie di plastica che vanno smaltite e per il
bisogno di tir per trasportarla”.
I consumi di acqua minerale crescono di pari passo
con
l’aumento
degli
investimenti
pubblicitari.
Nel 2005 le aziende hanno investito in spot, cartellonistica e
inserzioni 124 milioni di euro (al netto della scontistica applicata
dai concessionari di pubblicità. Il “conto” ai prezzi di listino sarebbe
di 379 milioni di euro), senza contare testimonial -come Del Piero
per Uliveto- e sponsorizzazioni -come quella della Nazionale
di calcio, sempre per Uliveto, o Miss Italia, per Rocchetta-.
Sempre nel 2005 ogni italiano ha bevuto, in media, 188 litri di
acqua in bottiglia. Mezzo litro al giorno a testa, più di ogni altro
al mondo e quasi otto volte la media mondiale (che è 24 litri pro
capite). Nel 1990 l’investimento pubblicitario (netto) del settore
era di 31 milioni di euro e consumavamo 110 litri pro capite di
“minerale” all’anno; cinque anni dopo, con 50 milioni di euro spesi
dagli “imbottigliatori” in pubblicità, ogni italiano beveva 138 litri
d’acqua in bottiglia. Nel 2000 -con la pubblicità per la prima volta
oltre quota 100 milioni di euro- i consumi erano saliti a 167 litri
pro capite.
Le nostre nonne hanno fatto salti di gioia quando hanno potuto avere
l’acqua in casa senza dover andare fuori ad attingerla al pozzo, e
portare le brocche sulle spalle. Perché mai dovremmo rinunciare
a questa enorme fortuna e andare ad attingerla al supermercato
portando le bottiglie sulle nostre spalle?
Essere consapevoli di tutto questo significa non sprecare, e non
denigrare: l’acqua che arriva nelle nostre case è buona, e pura; è
controllata diverse volte al giorno, più di qualsiasi altra acqua che
potremmo mai acquistare in bottiglia. E non è rimasta nella avvolta
nella plastica su uno scaffale di un supermercato per diversi mesi,
né ha fatto un viaggio di centinaia di chilometri per arrivare fino a
noi e non è stata sottratta prosciugando avidamente fonti antiche e
riducendo l’indotto dei fiumi.
6
A cura di Franco Rigosi
Q
uarant’anni fa, Robert Kennedy tenne un discorso sulla reale
ricchezza delle Nazioni e sul PIL. Tre mesi dopo fu assassinato.
Cos’è il PIL, il Prodotto Interno Lordo? Il misuratore della
crescita della società? La trasformazione in denaro, un concetto
astratto, della nostra salute, del nostro tempo, dell’ambiente? Nessuno
ha mai calcolato il COSTO del PIL. I danni dei capannoni vuoti, delle
merci inutili, dei camion che girano vuoti come insetti impazziti,
della distruzione del pianeta. Nessuno ha mai stimato il valore
del tempo perduto per le code, per gli anni sprecati a lavorare per
produrre oggetti inutili. Per gli anni buttati per comprare oggetti
inutili creati dalla pubblicità. Il tempo, la Terra, la vita, la famiglia
(gli unici importanti) sono concetti troppo semplici per il PIL. Un
mostro che divora il mondo. Lo mangia e lo accumula. Lo digerisce e
lo trasforma in nulla. L’equazione PIL = ricchezza è un incantesimo.
I prodotti inutili non diventano utili perché qualcuno li compra.
“Solo quando l’ultimo fiume sarà prosciugato
quando l’ultimo albero sarà abbattuto
quando l’ultimo animale sarà ucciso
solo allora capirete che il denaro non si mangia.”
Profezia Creek.
Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas:
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra
personale soddisfazione nel mero perseguimento del
IL PIL SECONDO
KENNEDY
benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice DowJones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la
pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le
nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e
le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi
televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai
nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate
nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione
della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che
la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare
quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità
della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non
comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari,
l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità
nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il
nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza,
né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna
di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo
essere orgogliosi di essere Americani.”
FOTOVOLTAICO GRATIS
F
otovoltaico gratis per 200 famiglie . Una singolare opportunità
lanciata nel bresciano, dove la società di servizi municipale
in collaborazione col comune di Provaglio d’Iseo e la Banca
di credito cooperativo di Pompiano e Franciacorta si è impegnata
a costruire 200 impianti fotovoltaici in altrettante abitazioni di 3
comuni della zona.
Attraverso il “fotovoltaico facile” la società di servizi acquista i
sistemi fotovoltaici con il finanziamento della banca e si occupa
dell’installazione. Rimane la beneficiaria delle tariffe incentivanti
realizzate con l’elettricità prodotta e venduta al gestore del sistema
elettrico nazionale, GSE e così riesce a far fronte al finanziamento
della banca, ma da subito viene dimezzata la bolletta elettrica delle
famiglie che dopo 20 anni diverranno proprietarie degli impianti e
della loro intera produzione. In sintesi l’iniziativa proposta dalla
municipalizzata bresciana offre una struttura in grado di occuparsi
di tutte le fasi di realizzazione (consulenza, installazione e
successiva assistenza) e il finanziamento dell’impianto al 100 %.
COME CAMBIA IL CLIMA IN VENETO
S
i sente molto parlare del cambio del clima, della desertificazione
di territori del mediterraneo (sud Italia, sud Spagna,ecc), ma
penso non focalizziamo bene quanto sta succedendo anche a noi
qui nel Veneto. Mi sono accorto che da un po’ di inverni uso molto di
più le camicie e meno le maglie col collo alto, uso pullover più leggeri
di una volta e in armadio invecchiano inutilizzati quelli più pesanti. Ho
notato che in inverno è meno freddo di anni addietro e nevica meno,
il ghiaccio nelle pozzanghere sulle strade alla mattina non si vede
quasi mai ( finora questo inverno solo un paio di giorni). Poi sul sito
internet dell’Arpav ,centro meteo di Teolo, ho visto una ricerca coi dati
dell’evoluzione del clima in Veneto nell’ultimo cinquantennio – 1956/
2004- basato su migliaia di dati. Ho trovato i dati scientifici delle mie
sensazioni, e sono rimasto molto impressionato perché il cambio climatico è molto accelerato. I dati dicono che IN VENETO :
dal 1989 al 2004 le temperature massime medie annue sono aumentate
di 1,5 gradi da 16,5 a 18° mentre in tutti gli anni precedenti analizzati
erano stazionarie a 16 °
le medie annuali delle temperature minime giornaliere dal 1991 al 2004
hanno avuto un incremento di 1 grado da 6.8 a 7,8 °, mentre prima avevano sempre un andamento stazionario sui 6,8
le precipitazioni medie annue hanno avuto un calo con tre fasi : dal
7
1956 al 1966 la media annua era di 1235 mm, dal 1967 al 1981 sono
passate a 1124 mm e poi dal 1982 al 2004 sono a 1052 con un calo in
50 anni del 15 %.
Arpav afferma anche “ un effetto evidente degli incrementi di temperatura è anche riscontrabile nel progressivo anticipo delle fasi fenologiche
delle colture agrarie ( fasi dello sviluppo delle piante come la fioritura,
la maturazione del frutto,ecc) verificatosi negli ultimi decenni.”
Questi dati non li ho mai visti sulla stampa malgrado la serietà dei ricercatori, invece è bene che tutti sappiamo che anche da noi il clima sta
cambiando rapidamente ; l’effetto serra per i consumi di combustibili
fossili che la nostra società usa per produrre l’ energia che mantiene in
moto tutto il suo sistema ( carbone petrolio e gas per produrre l’energia
elettrica e il riscaldamento, petrolio per i trasporti ) sta colpendo anche
noi, e se risparmiamo un po’ di gas di riscaldamento in inverno non
possiamo consolarci perchè poi consumiamo un sacco di energia per
il condizionamento dell’aria in estate. E non pensiamo di rifugiarci nel
nucleare, sarebbe come passare dalla padella alla brace…..Le strade per
cambiare sono altre e le sappiamo da molto tempo : l’uso di energie
rinnovabili e il risparmio di beni di consumo e di energie
MICROCREDITO
GRIFFATO
Y
oussou N’Dour è un cantante senegalese noto nel
mondo anche per il suo impegno nel sociale ed ha
appena prodotto un nuovo disco intitolato Birima;
parte del ricavato delle vendite sosterrà il microcredito in
Senegal. La canzone parla di piccoli prestiti ai più poveri
per far partire un lavoro stabile e con nuove prospettive in
una tra le più povere nazioni del mondo. Birima è il nome
di un leggendario principe del Senegal vissuto nell’ottocento
che manteneva ogni parola data, la stretta di mano era per
lui la miglior garanzia.
E’ il modello di Yunus del Microcredito che si sta diffondendo
nel mondo.
Ma ne parliamo perché questo progetto sarà affisso e
lanciato in tutto il mondo con manifesti e spot con la
sponsorizzazione di Benetton, un industriale intelligente
che oltre che a fornire contributi al progetto ha deciso
di pubblicizzarlo in modo martellante in ogni paese, in
ogni continente. Cosa c’entrano i famosi maglioni col
microcredito, inutile chiederselo……A noi penso faccia
piacere soprattutto che si parli di microcredito, che la gente si
FINANZA
a cura di Franco Rigosi
ponga l’interrogativo su cos’è il microcredito. MagVenezia
sta da alcuni anni affrontando nella realtà locale veneziana
un progetto di microcredito, come avrete già visto in altri
articoli della nostra rivista e della newsletter.
La campagna è cominciata il 14-2-2008 e finirà il 5-4-2008;
è partita da Dakar nel cuore di un paese che chiede riscatto
e dignità e che alla carità sceglie di dire no grazie. Si
chiama Africa Works, su campo bianco si vedono persone
che svolgono lavori umili: vendono palloni, vendono pesce,
fanno le pulizie, sudano in un cantiere edile. Per cominciare
quel lavoro hanno potuto godere della più rivoluzionaria
forma di prestito: il microcredito. I soldi come in un qualsiasi
prestito personale dovranno essere restituiti con un interesse
che può essere anche minimo ma necessario affinché il
meccanismo funzioni. In Senegal apriranno due sportelli al
limite dei quartieri più poveri delle principali città , ma si
spera che poi da lì si allarghi ad altri stati africani.
Speriamo anche che dopo questa campagna pubblicitaria
massiccia non ci sia più nessuno che possa dire “ io non so
cosa sia il microcredito”.
Cosa fa MagVenezia
Una cooperativa che raccoglie il risparmio dei propri soci e svolge attivit culturale sul territorio della nostra citt e provincia, dal 1992.
• Sostiene progetti nell ambito della cooperazione sociale e del volontariato organizzato.
• Offre servizi.
• Svolge attività culturale con convegni e incontri.
Cosa devo fare
LE CONDIZIONI SUI LIBRETTI MAG
Capitale sociale
Da 25 a 500 €
Da 500 a 5.000 €
Da 5.000 a 13.00 €
Oltre 13.000 €
Tasso
Depositi
1,2%
1,8% Con rapporto 1 a 3 tra
capitale e deposito
1,2%
Deposito eccedente
3,0% Con rapporto 1 a 3 tra
capitale e deposito
2,0%
Deposito eccedente
4,5% Con rapporto 1 a 3 tra
capitale e deposito
per diventare socio Mag
Sede Operativa
Via Trieste, 82/c • 30175
Marghera - Venezia
Tel. 041.929648
Fax 0415388190
e-mail: [email protected]
www.magvenezia.it
Orari di Apertura MAGVE
Lunedì-Martedì-Giovedì
dalle 17.00 alle 19.00
Mercoledì pomeriggio
Venezia in Campo S. Margherita
su appuntamento
Il primo passo per il risparmiatore che voglia
entrare in questo progetto è diventare socio della
cooperativa MagVenezia:
• Presentando domanda al Consiglio d’Ammnistrazione
• Sottoscrivendo almeno due quote di capitale
sociale della cooperativa del valore unitario
di Euro 25,00.
Il Socio:
• Presta il proprio denaro che viene equamente
remunerato
• Controlla personalmente come viene investito
• Sceglie i progetti da finanziare partecipando
alle assemblee periodiche.
Stampa Eurooffset 0415030384
La tua banca riduce gli interessi sul conto corrente?
E aumenta le spese di gestione?
MagVenezia va controcorrente:
aumentiamo i tassi e riduciamo le spese!!!
Aumentiamo i tassi per chi crede nel nostro progetto investendo
almeno 500,00 euro in capitale.
Diminuiamo le spese per tutti, passando dalle vecchie 5.000 lire
annuali a 2,50 euro. Ed erano già bassissime!!!
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Cuore e Denari n.33