CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA VIII LEGISLATURA a 45 SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO mercoledì 4 aprile 2007 Presidenza del Presidente PEPE indi del Vicepresidente MINEO INDICE Presidente pag. 5 Processo verbale Congedi Risposte scritte alle interrogazioni Assegnazioni alle Commissioni Interrogazioni e mozioni presentate Ordine del giorno » » 5 6 » » 6 6 » » 7 8 DDL n. 09/2007 del 15/03/2007 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009 della Regione Puglia” Presidente pag. Potì, relatore Surico Zullo Palese Silvestris » » » » » 8,10,12,17 32,33,39 8 10 12 12,19 12 Atti consiliari della Regione Puglia – 2 – SEDUTA N° 45 RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO Maniglio Saccomanno Romano pag. » » 13 14,17 17 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE Brizio Damone Vadrucci Saponaro, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all’economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio Introna, assessore ai lavori pubblici, alla difesa del suolo e alle risorse naturali Tedesco, assessore alle politiche della salute Vendola, Presidente della Giunta regionale » » » 24 25 27 » 28 » 33 » 33 » 36 » » » » » 39 e passim 39 e passim 39,103 40 41 e passim » 41,44,62 » 43 » 45,102,106 » 46,48,50,53,55, 57,58 4 APRILE 2007 pag. 59 » » 59 63,64 » » 63,64,107 66,68 » 67,69,71,72,73, 81,85,93 » 70 » 71,84,92 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE Manni Losappio, assessore alla tutela dell’ambiente, alle politiche energetiche, alle attività estrattive, allo smaltimento rifiuti e alle aree protette Romano Surico Cera Minervini, assessore all'organizzazione e alla gestione delle risorse umane, agli affari generali, ai contratti ed appalti, al contenzioso, al demanio marittimo, allo sport, alle politiche giovanili, alla trasparenza e alla cittadinanza attiva Attanasio, segretario » 72,97 » » » » 80 81,93 83 84 » » 95 96,97 » 107 » » 107,108,111 108 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE DDL n. 10/2007 del 15/03/2007 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009” PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO Russo, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e alla pesca Zullo Saccomanno Marmo Giuseppina Barbanente, assessore all’urbanistica e all’edilizia residenziale pubblica Lospinuso Loizzo, assessore ai trasporti e alle vie di comunicazione Tagliente Frisullo, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all' innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati Stefàno Tedesco, assessore alle politiche della salute Borraccino Costantino Esame articolato Presidente Brizio Damone Loperfido Palese Saponaro, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all’economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio Giampaolo Potì, relatore Marmo Nicola VIII Legislatura Presidente » » » » 53,55 54 54,75,79 56,58,75 » 56 Esame articolato Presidente Palese Frisullo, Vicepresidente della Atti consiliari della Regione Puglia – 3 – SEDUTA N° 45 Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all' innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati RESOCONTO STENOGRAFICO Presidente pag. 111 Ordine del giorno a firma dei consiglieri Borraccino, De Leonardis, Giampaolo, Marmo G., Maniglio, Potì, Sannicandro ed altri “Abolizione ticket” Presidente Ordine del giorno a firma dei consiglieri Brizio, Costantino, Lospinuso, Mineo, Scalera, Tagliente, Pelillo, Pentassuglia ed altri “Istituzione di una ‘zona franca urbana’ a Taranto” VIII Legislatura 111 pag. 112 » 112 » 113,114 » 113 Ordine del giorno a firma dei consiglieri Brizio e Stefàno “Individuazione di criteri per autorizzazione e accreditamento di strutture residenziali extraospedaliere” Presidente » 4 APRILE 2007 Ordine del giorno a firma dei consiglieri Stefàno, Marmo G., Costantino, Maniglio, Ognissanti e Olivieri “Corsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale” Presidente Vendola, Presidente della Giunta regionale Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 5 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 11,00). Processo verbale PRESIDENTE. Do lettura del processo verbale della seduta n. 43 dell’8 marzo 2007: Presidenza del Presidente Pepe indi del Vicepresidente Mineo indi del Presidente Pepe La seduta ha inizio alle ore 11,10 con la lettura e l’approvazione del processo verbale della seduta del 27/02/2007. Hanno chiesto congedo i consiglieri Povia, Russo, Stefàno, Tarquinio e Tedesco. Viene data lettura delle assegnazioni alle Commissioni e delle interrogazioni presentate. Il Presidente saluta la numerosa rappresentanza femminile presente in Aula per assistere alla discussione del ddl sulla parità di genere. Saluta gli alunni delle scuole di Campi Salentina e Squinzano. Il Presidente riferisce che la Conferenza dei Capigruppo ha accolto, ai sensi dell’articolo 29 del Regolamento interno, la richiesta d’iscrizione all’odg dei seguenti argomenti che saranno trattati di seguito a quelli odierni: ddl n. 02 del 16/01/2007 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 6 settembre 1999, n. 28 (Delimitazione degli ambiti territoriali ottimali e disciplina delle forme e dei modi di cooperazione tra gli enti locali, in attuazione della legge 5 gennaio 1994, n. 36)”; ddl n. 07 del 28/02/2007 “Proroga nomina dei Commissari e dei componenti dei Collegi dei revisori dei conti degli E.DI.S.U. della Regione Puglia. Il Presidente comunica che il Consiglio regionale sarà convocato, per il giorno 27 marzo p.v. in seduta solenne per celebrare il “50° anniversario dei Trattati di Roma”. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare 4 APRILE 2007 Primo argomento in discussione è la proposta di legge dell’Ufficio di presidenza “Norme sull’autonomia organizzativa, funzionale e contabile del Consiglio regionale”. Il consigliere Chiarelli, Presidente della VII Commissione, svolge la relazione. Il Consiglio procede all’esame dell’articolato. Per dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Mineo, Palese, Ruocco, Zullo, Damone, Brizio, Potì, Sannicandro, De Leonardis ed Introna. Al termine, la proposta di legge, posta ai voti, è approvata a maggioranza con l’astensione del consigliere Ruocco. Secondo argomento in discussione è il ddl “Norme per le politiche di genere e i servizi di conciliazione vita-lavoro in Puglia”. Il consigliere Marino, Presidente della III Commissione, svolge la relazione. Nella discussione generale intervengono i consiglieri Bonasora, Cera (sostituzione alla Presidenza del Presidente Pepe con il Vicepresidente Mineo), Marmo G. (sostituzione alla Presidenza del Vicepresidente Mineo con il Presidente Pepe), Zullo, De Santis, Sannicandro, Surico, Giampaolo, Saccomanno, Buccoliero e Pellegrino. Segue l’intervento dell’assessore Gentile e del Presidente della Giunta Vendola. La seduta, sospesa alle ore 14,50, riprende alle ore 16,10 con l’esame dell’ articolato. Per dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Zullo e Loperfido. Interviene l’assessore Gentile. Al termine, il ddl, posto ai voti, è approvato a maggioranza con l’astensione dei Gruppi FI, AN e del consigliere Sùrico (risultano assenti dall’Aula i Gruppi PSDI, GpA e La Puglia prima di tutto). Terzo argomento in discussione è il ddl n. 02 del 16/01/2007 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 6 settembre 1999, n. 28 (Delimitazione degli ambiti territoriali ottimali e disciplina delle forme e dei modi di cooperazione tra gli enti locali, in attuazione della leg- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 6 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO ge 5 gennaio 1994, n. 36)”. La relazione del consigliere Mita, Presidente della V Commissione, viene data per letta. Il Consiglio procede con l’esame dell’articolato. Al termine il ddl, posto ai voti, è approvato a maggioranza con l’astensione dei Gruppi FI, AN, DC - Ind. Movimento per l’Autonomia, UDC e del consigliere Sùrico (sono assenti dall’Aula i Gruppi PSDI, GpA, La Puglia prima di tutto e l’Italia di mezzo). L’assessore Frisullo chiede che la legge venga dichiarata urgente. La richiesta, posta ai voti, è approvata all’unanimità (sono assenti dall’Aula i Gruppi PSDI, GpA, La Puglia prima di tutto e l’Italia di mezzo). Quarto argomento in discussione è il ddl n. 07 del 28/02/2007 “Proroga nomina dei Commissari e dei componenti dei Collegi dei revisori dei conti degli E.DI.S.U. della Regione Puglia. La relazione del consigliere De Santis, Presidente della VI Commissione, viene data per letta. Per dichiarazione di voto intervengono i consiglieri Palese e Marmo N. L’articolo unico posto ai voti è approvato a maggioranza con il voto contrario dei Gruppi FI, AN, UDC, DC- Ind. Movimento per l’Autonomia e del consigliere Sùrico (sono assenti dall’Aula i Gruppi PSDI, La Puglia prima di tutto, GpA e l’Italia di Mezzo). L’assessore Frisullo chiede che la legge venga dichiarata urgente. La richiesta, posta ai voti, è approvata all’unanimità (sono assenti dall’Aula i Gruppi PSDI, La Puglia prima di tutto, GpA e l’italia di Mezzo). Il Presidente dichiara tolta la seduta. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. La seduta termina alle ore 19,53. Congedi PRESIDENTE. Hanno chiesto congedo i consiglieri Lonigro e Tarquinio. Non essendovi osservazioni, i congedi si intendono concessi. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare 4 APRILE 2007 Risposte scritte ad interrogazioni PRESIDENTE. È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni: – Buccoliero, Canonico e De Leonardis: “Stabilizzazione del personale precario in servizio nelle Aziende ospedaliere, ASL e IRCCS”; – De Santis e Borraccino: “Finanziamenti al Comune di Ugento per la realizzazione della fogna nera a Torre San Giovanni”; – Palese, Baldassarre e Vadrucci: “Utilizzo TAC ospedale ‘Vito Fazzi’ di Lecce”; – Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Marmo N., Ruocco e Silvestris: “Presenza polveri sottili nel centro abitato di Torchiarolo”. Assegnazioni alle Commissioni PRESIDENTE. Sono state effettuate le seguenti assegnazioni: I Commissione in sede referente e II, III, IV, V, VI e VII per parere Disegno di legge n. 09 del 15/03/2007 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2007 e bilancio pluriennale 20072009 della Regione Puglia”; Disegno di legge n. 10 del 15/03/2007 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009”. III Commissione Proposta di legge a firma del consigliere Riccardi “Interventi a sostegno delle adozioni a distanza”; Proposta di legge a firma dei consiglieri Saccomanno, Palese, Sùrico, Cera, Loperfido, Damone e Santaniello “Stabilizzazione del personale precario delle Aziende sanitarie e internalizzazione dei servizi esternalizzati”; Proposta di legge a firma dei consiglieri Tagliente, Sùrico, Cera, Saccomanno, Damo- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 7 – RESOCONTO STENOGRAFICO ne e Palese “Organizzazione e direzione del servizio sociale professionale in attuazione delle leggi regionali 25 e 26/2006 e successive integrazioni e modificazioni”; Disegno di legge n. 12 del 27/03/2007 “Abolizione del libretto di idoneità sanitaria per gli alimentaristi e formazione del personale alimentarista”; Richiesta parere deliberazione Giunta regionale n. 175 del 26/02/2007 “Regolamento concernente ‘Modalità e criteri per l’individuazione dell’alunno come soggetto in situazione di handicap’” e regolamento regionale 8 marzo 2007, n. 6, pubblicato sul BURP 14 marzo 2007, n. 37; Richiesta parere deliberazione Giunta regionale n. 392 del 27/03/2007 “DPCM 29/11/2001 – Livelli essenziali di assistenza – Deliberazione Giunta regionale n. 2242 del 23/12/2002. Presa d’atto regolamento”. IV Commissione Richiesta parere deliberazione Giunta regionale n. 232 dell’8/03/2007 “Regolamento regionale n 2/2006 – Razionalizzazione e ammodernamento della rete distributiva dei carburanti sulla rete stradale ordinaria – Modifiche ed integrazioni”. V Commissione Richiesta parere deliberazione Giunta regionale n. 316 del 20/03/2007 “Regolamento per l’attuazione della rete escursionistica pugliese”; Richiesta parere deliberazione Giunta regionale n. 317 del 20/03/2007 “Attuazione art. 22 - l.r. n. 39/2006 – Regolamento ‘Garanzie finanziarie relative alle attività di smaltimento e di recupero di rifiuti (d.lgs. n. 152/2006)’. Criteri e modalità di presentazione e di utilizzo”. V Commissione in sede referente e IV Commissione per parere Disegno di legge n. 11 del 20/03/2007 “Norme per il sostegno e lo sviluppo del settore estrattivo”. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 I Commissione (ai sensi dell’art. 17, comma 3, della l.r. 28/2001) Deliberazione di Giunta regionale n. 171 del 26/02/2007 “Approvazione Programma operativo FESR 2007-2013”; Deliberazione della Giunta regionale n. 173 del 26/02/2007 ‘Approvazione Programma operativo FSE 2007-2013”. Interrogazioni e mozioni presentate PRESIDENTE. Sono state presentate la seguenti interrogazioni: – Lospinuso (con richiesta di risposta scritta): “ASL Ta/1 – Gravissime inadempienze della Direzione generale in materia di acquisizione di attrezzature e materiale sanitario”; – Marmo N. (con richiesta di risposta scritta): “Degrado nuovo macello comunale di Andria”; – Marmo N., Saccomanno, Attanasio, Congedo, Lospinuso, Ruocco e Silvestris (con richiesta di risposta scritta): “Mancata applicazione dell’articolo 16 della legge regionale 3 agosto 2006, n. 25”; – Saccomanno (con richiesta di risposta scritta): “Nomine ad personam”; – Congedo (con richiesta di risposta scritta): “Concorso per la copertura di nn. 3 posti di tecnico di laboratorio medico indetto dalla ASL Le/1 con delibera n. 7212 del 17/11/1997. Scorrimento graduatoria”; – Marmo N. (con richiesta di risposta scritta): “Applicazione legge regionale 22/2006 – IACP” – Lospinuso (con richiesta di risposta scritta): “Gestione partitica della ASL Ta/1”; – Silvestris e Laurora (con richiesta di risposta scritta): “Disservizi rilevati all’ospedale civile di Barletta ‘Monsignor Raffaele Dimiccoli’”; Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 8 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO – Marmo N. (con richiesta di risposta scritta): “Problematiche diversamente abili utenti della AUSL Bat/1”; – Cera, Brizio, Santaniello, Loperfido, Caroppo, Scalera e Copertino (con richiesta di risposta scritta): “Situazione igienico-sanitaria degli ospedali pugliesi”; 4 APRILE 2007 al quale va l’augurio per il prosieguo dell’attività, non si trovava in condizione di ineleggibilità in occasione delle elezioni regionali del 2005. Inoltre, rivolgo un saluto di benvenuto agli alunni dell’Istituto professionale per i servizi commercio e turismo «Sforza» di Palagianello che assisteranno ai lavori di questa seduta e le seguenti mozioni: – Buccoliero, De Leonardis e Canonico: “Piano regionale di sicurezza stradale”; – Congedo, Saccomanno, Surico, Cera, Marmo N., Ruocco, Lospinuso, Palese e Zullo: “Distribuzione del ‘NORLEVO’”. Ordine del giorno PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca i seguenti argomenti: 1) DDL n. 09/2007 del 15/03/2007 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2007 e bilancio pluriennale 20072009 della Regione Puglia” (rel. cons. Potì); 2) DDL n. 10/2007 del 15/03/2007 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009” (rel. cons. Potì). Nel corso della Conferenza dei Capigruppo si è stabilito che il termine per la presentazione degli emendamenti al ddl sul bilancio di previsione coincide con la conclusione della discussione generale, al termine della quale seguirà una breve pausa. La ripresa dei lavori sarà preceduta da una nuova Conferenza dei Capigruppo convocata per esaminare i vari emendamenti. Comunico al Consiglio regionale che la Corte di Cassazione ha notificato alla Presidenza del Consiglio la sentenza con cui sancisce che il consigliere regionale Ignazio Zullo, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare DDL n. 09/2007 del 15/03/2007 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009 della Regione Puglia” PRESIDENTE. L’ordine del giorno, al punto n. 1), reca: «DDL n. 09/2007 del 15/03/2007 “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009 della Regione Puglia”». Comunico che la relazione e la discussione generale che seguiranno si riferiscono al ddl riguardante il bilancio di previsione e al ddl recante “Disposizioni per la formazione del bilancio 2007 e pluriennale 2007-2009 della Regione Puglia”. Ha facoltà di parlare il relatore. POTI’, relatore. Signor Presidente, colleghi, signori assessori, siamo chiamati ad esaminare – e mi auguro ad approvare – importanti provvedimenti relativi al bilancio di previsione 2007 e pluriennale 2007-2009 che chiudono la fase dell’esercizio provvisorio, utilizzata per vedere concluso l’iter della finanziaria dello Stato e approfondire tematiche connesse all’eventualità di utilizzare strumenti impositivi, scongiurati, peraltro, dalle forze sociali e produttive preventivamente consultate, a sostegno di un bilancio gracile, ma nel contempo esposto a legittime domande di intervento da parte della società pugliese. Desidero esprimere apprezzamento al Presidente della Regione ed alla Giunta, in particolare all’assessore al ramo, per aver predisposto un bilancio che mantiene gli impegni Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 9 – RESOCONTO STENOGRAFICO assunti al momento dell’approvazione in quest’Aula della legge sull’esercizio provvisorio, cioè quello di evitare il ricorso all’inasprimento dell’IRPEF e dell’IRAP per il riequilibrio. Il progetto di bilancio di previsione 2007 presentato è stato impostato nel rispetto della legge finanziaria 2007 dello Stato e dei principi previsti dalla legge di contabilità regionale n. 28 del 2001, oltre che nel rispetto dei principi sanciti dallo Statuto regionale. Non è superfluo ricordare, tuttavia, che la manovra di bilancio proposta, pur avendo la caratteristica positiva di sfruttare al massimo i margini ristretti disponibili per finalizzare le risorse all’elevamento socio-economico e culturale della nostra regione, sconta alcuni limiti dovuti ai noti vincoli ereditati dal passato e all’andamento della spesa sanitaria che assorbe circa l’80% delle entrate. Attendiamo con fiducia, perciò, i risultati concreti delle iniziative legislative adottate, i cui primi effetti positivi sono stati illustrati dall’assessore alle politiche della salute in una recente riunione congiunta della I e III Commissione, così come costituitesi per seguire l’andamento della spesa sanitaria, in seguito all’iniziativa di indirizzo presentata dal collega Saccomanno e fatta propria dal Consiglio in occasione dell’approvazione della legge di bilancio 2006. Così come sono attesi i benefici effetti della ristrutturazione e rinegoziazione dei mutui previsti al punto 2 dell’articolato, sul quale la Commissione si è soffermata con particolare attenzione, utilizzando anche le informazioni dell’assessore dell’epoca – oggi autorevole componente della Commissione –, che negoziò i mutui al ripiano, al fine di conseguire condizioni favorevoli con ammortamenti spalmati con equilibrio negli anni. La complessità dei provvedimenti in esame scoraggia un’illustrazione di dettaglio, dando per acquisita la lettura diretta degli elaborati, la ricognizione delle singole norme proposte, dell’ubicazione delle poste contabili di entrata Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 e di spesa, dei prospetti riepilogativi, e, soprattutto, la preziosa relazione che l’assessore ha trasmesso allegata al bilancio. In stretto collegamento con il progetto del bilancio 2007 è stato presentato il disegno di legge contenente disposizioni per la formazione del bilancio di previsione, con il quale sono state proposte una serie di norme di carattere settoriale, finalizzate a tracciare un quadro di riferimento coerente con le attuali esigenze di gestione. In particolare, il disegno di legge si compone di tre titoli e di trenta articoli. Il I titolo contiene una serie di disposizioni di carattere strettamente finanziario, tra cui, come si è detto, la ristrutturazione dei mutui. Gli altri contengono norme settoriali a completamento o a parziale modifica di precedenti significative scelte effettuate da questo Governo regionale. Si evidenziano tra queste le più importanti: rafforzare gli strumenti delle politiche ambientali ed agricole; potenziare i trasporti pubblici; intensificare lo sforzo finanziario nei settori della cultura, dello spettacolo, dello sport e del sociale. L’esame del disegno di legge, in I Commissione, è stato preceduto da quello delle Commissioni di merito sulle parti di propria competenza, i cui pareri espressi si allegano. Inoltre si è svolta una partecipata e proficua audizione degli Enti, delle Università degli studi, delle organizzazioni ed associazioni sindacali e di categoria, dell’UPI e dell’ANCI, che ha evidenziato, come si evince dalle memorie agli atti, una sostanziale adesione alla scelta di evitare un gravame impositivo e qualche riserva in ordine alla spesa sociale, per la quale si è sottolineata l’opportunità dell’utilizzazione delle entrate rivenienti da programmi comunitari, come aggiuntive e non sostitutive di quelle ordinarie. La discussione in I Commissione è stata ampia, approfondita e costruttiva. A valutazioni positive, espresse dai componenti delle Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 10 – RESOCONTO STENOGRAFICO forze politiche della maggioranza, si sono contrapposte – come è fisiologico che accada – denunce di criticità da parte dei componenti delle forze politiche di opposizione, ai quali, però, va dato atto di avere offerto un contributo positivo di approfondimento, indipendentemente dalle valutazioni finali risultate quasi sempre di contrarietà. Tale positivo contributo lo si può rilevare in occasione dell’esame degli emendamenti pervenuti dalle Commissioni o presentati durante i lavori soprattutto al disegno di legge sulle disposizioni per la formazione del bilancio 2007. Dei quaranta valutati diciotto sono stati approvati. Altri più complessi ed incidenti, sono stati giudicati non pertinenti ed inviati alle Commissioni di merito per farne eventuale oggetto di disegni di legge specifici. Inoltre, un emendamento alla legge regionale n. 17/2006 «Disciplina della tutela e dell’uso della costa» ed un altro, alla legge regionale n. 17/2001 «Istituzione e disposizioni normative dell’attività ricettiva di Bed & Breakfast (affittacamere)» sono stati rinviati alla valutazione dell’Assemblea, essendo insorte perplessità ed esigenze di chiarimenti da parte dei proponenti assenti o dell’assessore di competenza in relazione alla loro congruità con le leggi di riferimento. Sono stati altresì soppressi alcuni articoli riguardanti il personale, approvando un emendamento di cancellazione, in quanto valutati, come altri, non pertinenti e per di più contraddittori rispetto a norme licenziate recentemente da questa Assemblea. Esaurita la discussione ed il confronto sui disegni di legge e sugli emendamenti presentati, la I Commissione ha espresso a maggioranza parere favorevole. Ora vengono sottoposti alla valutazione di questa Assemblea che, mi auguro, li approverà per consentire l’applicazione efficace delle proposte di Governo contenute ed il rientro nella normalità politico-gestionale della nostra regione. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale. È iscritto a parlare il consigliere Surico. Ne ha facoltà. SURICO. Signor Presidente, la sussidiarietà verticale, che vede il trasferimento dei poteri dall’Europa alle Nazioni, dalle Nazioni alle Regioni, da queste ai Comuni ed infine dai Comuni al cittadino, si poggia su una sussidiarietà orizzontale, che deve creare le opportunità di sviluppo, di lavoro, di competitività, riducendo le competenze del pubblico e affidandole ad un privato competitivo. Le Regioni devono provvedere all’applicazione della sussidiarietà orizzontale mediante lo strumento fondamentale del bilancio. È evidente, non solo da un punto di vista tecnico-giuridico, che l’approvazione del bilancio annuale della Regione rappresenti uno dei momenti più alti di partecipazione democratica per la realizzazione di migliori condizioni sociali, economiche, culturali ed ambientali di una comunità. Nel nostro caso il bilancio regionale è strumento determinante per la costruzione di una Puglia migliore. Purtroppo, nulla di tutto questo è desumibile dalla proposta di bilancio 2007 presentata dalla Giunta regionale e di cui oggi discutiamo l’approvazione. Non si comprendono, allora, i motivi per i quali si è fatto ricorso all’esercizio provvisorio, perché un bilancio di tal genere poteva essere approvato anche a dicembre. Le norme previste nella legge, che ci accingiamo ad approvare, riguardano prevalentemente la sanità, di cui emergono due provvedimenti specifici: spesa farmaceutica e mantenimento dei ticket. Che la spesa sanitaria sia aumentata negli ultimi 15 anni, sia in termini reali che per effetto inflazionistico, è un dato acquisito ed è fenomeno che riguarda tutti i paesi, anche quelli più evoluti. Anzi, l’aumento riscontrato in Italia è inferiore alla media europea, l’8,4% contro l’8,6%, mentre in Grecia, Portogallo e Spagna l’incremento è nettamen- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 11 – RESOCONTO STENOGRAFICO te superiore. Diversi economisti che si occupano del tema – Brenna, Fuchs, Drummond – sostengono che non sia possibile limitare la spesa sanitaria, mentre è necessario qualificarla e razionalizzarla. Invece, questo bilancio costringe i cittadini pugliesi a misure contenitive, in controtendenza con quanto avviene in tutti gli altri paesi. La spesa sanitaria non è certo aumentata a causa dei piani di riordino ospedaliero e via elencando, ma perché la vita media dell’individuo è aumentata e la tecnologia e la ricerca garantiscono una migliore salute dei cittadini. La sanità, pertanto, non può essere ingabbiata da una spesa farmaceutica che fissa dei tetti. Garattini dieci giorni fa, parlando all’Università Tor Vergata di Roma, ha detto che il 70% dei farmaci presenti sul mercato mondiale è inutile. Il restante 30% è efficace, deve essere garantito ai cittadini e ad esso assicurata una ricerca scientifica costante per un miglior risultato terapeutico. È quanto la Regione deve fare. Solo in presenza di una strategia le tasse ed i ticket potrebbero essere compresi. Noi dobbiamo far sì che la domanda abbia una risposta efficace: come riduciamo i 280 milioni di euro di debito per mobilità passiva? Possiamo ridurli solo se ottimizziamo e qualifichiamo l’intervento a favore dei cittadini, creando dei percorsi diagnostici e terapeutici seri. Ma questo non sta avvenendo, la burocrazia regna sovrana. Per richiedere una tomografia ad emissione di positroni (PET) il paziente deve rivolgersi all’unico centro – da poco se n’è aperto un altro a San Giovanni Rotondo –, torna dallo specialista che compila un modulo da consegnare al centro, in seguito va dal medico curante che presenta tre richieste, quella per la visita specialistica di medicina nucleare, per la PET total body e per la PET cerebrale. Senza percorsi efficaci per i cittadini e per i malati, avremo un debito di mobilità passiva extraregionale che aumenterà sempre di più. Per ridurlo – torno ai principi di economia sa- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 nitaria – bisogna qualificare e razionalizzare. Vogliamo aprire al privato? Bene, ma i bandi dove sono? È compito della Regione controllare la qualità dell’intervento. Il buco nella sanità, che oggi è di ottanta milioni di euro, cresce: domani sarà di cento, dopodomani di centoventi. Aumenterà sempre più se non riduciamo e razionalizziamo il pubblico e se non autorizziamo un privato serio e qualificato. Questo nel bilancio non lo si legge. Le tasse vanno bene se contestualmente si portano avanti alcuni progetti, perché no?, anche come quello sul salario sociale. Ma se le misure sono ragionieristiche e, nonostante tutti gli sforzi compiuti dall’ottimo assessore Saponaro, non si intuisce una sia pur minima prospettiva tanto nella sanità quanto negli altri settori, allora non possiamo che avvertire una forte preoccupazione. I princìpi che ho enunciato sono contenuti nell’accordo Stato-Regione del 23 marzo scorso, laddove si pone la definizione degli obiettivi condivisi di breve, medio e lungo periodo, il coinvolgimento di tutti gli stakeholders del settore sanitario che includono, oltre al medico e al paziente, anche la comunità civile, una politica di responsabilità che affronti la sfida della spesa sanitaria non in termini meramente contabili e ragionieristici, ma con l’ottica di chi guarda al futuro e considera la riqualificazione della spesa e la politica degli investimenti come una via necessaria per il domani. Il bilancio alla nostra attenzione offre scarse risorse da destinare alle politiche sociali e giovanili; poca attenzione e poche risorse agli ex ASI, ai Consorzi di bonifica ed ai Consorzi Fidi; debole consistenza del fondo di rotazione per la cooperazione. Dopo tutto ciò ed altro, se ne ricava l’immagine di un bilancio di previsione raffazzonato alla meno peggio e che qua e là cede alle pressioni e alle lusinghe salottiere e di immagine di qualche gruppo e rinvia tutto ai programmi comunitari, ma anche qui Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 12 – RESOCONTO STENOGRAFICO non è previsto alcun cofinanziamento, tanto da ipotizzare la decorrenza dei programmi dal 2008. Considerando il ricorso all’esercizio provvisorio, mi aspettavo che questo provvedimento fornisse dei segnali positivi, anche ideologici, ma comprensibili, magari non condivisibili per alcuni versi, ma sicuramente molto più apprezzabili dei contenuti portati alla nostra attenzione. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, devo evidenziare che il bilancio dimostra una grande fragilità strutturale poiché è imperniato sulle risorse destinate alla sanità e questo evidenzia lo scetticismo dell’Amministrazione regionale nel raggiungere il tanto agognato pareggio di bilancio all’interno del Servizio sanitario regionale. Nutriamo la preoccupazione che ancora una volta, come è accaduto lo scorso anno, fondi del bilancio autonomo dovranno essere utilizzati per ripianare i maggiori oneri derivanti da un Servizio sanitario regionale nei cui confronti la maggioranza non ha avviato alcuna azione di riorganizzazione e razionalizzazione, nonostante le leggi varate per dare un volto nuovo alla sanità regionale. In realtà tali provvedimenti stanno sortendo effetti deleteri, sia sotto il profilo della spesa, che per quanto concerne la funzionalità e l’erogazione delle prestazioni a favore dei fruitori dei servizi. La fragilità strutturale comporta il mancato stanziamento di sufficienti risorse finanziarie per ricerca ed innovazione, settori da cui dipende il rilancio della nostra regione che lamenta finanziamenti carenti per fronteggiare il dilagare del disagio sociale, a partire dai piani di zona. È una Regione che non guarda allo sviluppo, ma che gestisce la quotidianità. È un bilancio, quindi, che ci lascia con l’amaro in bocca. Abbiamo pensato che questi mesi di e- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 sercizio provvisorio potessero essere utilizzati per stilare un bilancio definitivo che desse un volto nuovo alla Puglia. Purtroppo di ciò non c’è traccia.. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, sarebbe opportuno l’intervento di qualche consigliere di maggioranza, considerando che hanno preso la parola due rappresentanti dell’opposizione. Oltretutto, vorremmo che fosse presente l’assessore Tedesco, che non vedo. Rammento che molti interventi sono imperniati sulla spesa sanitaria. PRESIDENTE. Posso esclusivamente sollecitare i colleghi della maggioranza ad intervenire. È iscritto a parlare il consigliere Silvestris. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, intervengo soprattutto perché rimango basito dal clima di grande partecipazione e coinvolgimento che prelude alla definizione di questo importante documento qual è il bilancio di previsione. Siccome c’è la corsa ad intervenire, a ragionare, a parlare, a spiegare e ad illustrare le linee di sviluppo tracciate in questo bilancio, non voglio sottrarre tempo a cotanti interventi che sicuramente si succederanno al mio. Ad ogni modo, colgo l’occasione per chiedere all’assessore Saponaro, che così attentamente ascolta il mio intervento e all’assessore Tedesco che con l’assessore al bilancio starà approfondendo gli ultimi aspetti del bilancio, di chiarire un arcano. In Commissione sanità l’assessore Tedesco ci ha illustrato la parte del bilancio che riguarda le politiche per la salute, sostenendo che era stato previsto uno stanziamento di 40 mi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 13 – RESOCONTO STENOGRAFICO lioni di euro per ripianare il deficit dello scorso anno. Dopodiché, ho notato che lo stesso assessore Saponaro si chiedeva se questa somma ci fosse realmente, ponendo la stessa domanda al direttore dell’Ares. Ho letto e riletto la legge di bilancio, e francamente questi 40 milioni di euro che sarebbero dovuti servire per coprire il deficit della sanità nella gestione 2006, almeno per la parte coperta dal bilancio autonomo, non mi sembra che ci siano. Siccome 40 milioni di euro non sono bruscolini, vorrei sapere dall’assessore Saponaro che ci ascolta così attentamente e dall’assessore Tedesco, al quale certamente chiederà lumi, se sul bilancio 2007 vi è questa posta. Vorrei una risposta al quesito, anche in considerazione di quanto l’assessore Tedesco ha riferito in Commissione sanità. Nella giornata di ieri ho discusso, nell’onorabilissimo Consiglio comunale della mia città, gli atti propedeutici al bilancio. Ebbene, siamo stati dodici ore a discutere e, non appena mancava uno dei dieci assessori della Giunta, o uno dei colleghi di maggioranza, l’opposizione non mancava di chiedere la verifica del numero legale. È incredibile il clima con cui stiamo discutendo, ad aprile, il bilancio di previsione della Regione Puglia. Di questo vorrei congratularmi con la maggioranza. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Maniglio. Ne ha facoltà. MANIGLIO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, do atto all’assessore Saponaro, alla Giunta ed all’intera maggioranza di aver lavorato con dedizione attorno a questo provvedimento. Mi pare giusto rilevare come la mancata approvazione del bilancio entro dicembre, interpretata da alcuni come forma di cedimento, anche alla luce della proposta giunta in Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Consiglio regionale, si è rivelata una scelta saggia, peraltro compiuta anche da altre dieci Regioni. Ciò testimonia che i motivi alla base dell’esercizio provvisorio non nascessero da una situazione contingente, ma risiedessero nella dinamica legata alla legge finanziaria. Chi ha ascoltato le parti sociali, invitate in quest'Aula ad offrire il loro contributo, ha potuto percepire la differenza di clima rispetto allo scorso anno. La presenza è stata più partecipata ed il giudizio di massima è stato positivo ed è stato valorizzato il fatto che questo bilancio, a differenza di altri, non contiene alcun inasprimento fiscale. Non mi pare che si possa sorvolare su questo punto, perché noi evitiamo di caricare sulle spalle dei pugliesi tributi che in altre Regioni, guidate anche dal centrosinistra, sono stati attivati già con l'esercizio in corso. È una scelta che tende a difendere ed a tutelare le famiglie ed i ceti più deboli, una soluzione oculata perché seguìta da una politica di contenimento della spesa, che sta dando i primi risultati. Già in I Commissione abbiamo avuto occasione di esaminare gli effetti che i provvedimenti in materia di spesa farmaceutica stanno avendo. Il contenimento della spesa, probabilmente, ci consentirà di liberare risorse per migliorare e potenziare i servizi ai cittadini. Il bilancio, quindi, va visto nel suo complesso: da una parte si tenta di non scaricare sui cittadini il peso delle difficoltà finanziarie, dall'altra si lavora per contenere le spese e nello stesso tempo si investe nel settore sociale. Le parti sociali consultate hanno sottolineato come il nostro bilancio autonomo sia assolutamente insufficiente, attestandosi sui 680 milioni di euro, una cifra più o meno doppia rispetto al bilancio della Città di Bari. Questo dato dovrebbe essere alla base di ogni verifica del grado di rispondenza tra le cose che desidereremmo e quelle che possiamo realizzare. Tutti vorremmo disporre dell’“erba voglio”, ad iniziare da noi consiglieri regionali, ma penso anche ai colleghi della Giunta ed alle Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 14 – RESOCONTO STENOGRAFICO forze sociali che pure ci hanno indicato una serie di questioni, rilevando, però, le restrizioni del nostro bilancio. Eppure, nonostante i limiti strutturali, sono stati assicurati ai cittadini i servizi fondamentali, mi riferisco alla spesa sociale, e noi abbiamo già avuto modo di sottolineare come negli anni 2000/2005 la spesa sociale fosse mediamente di 22 milioni di euro, mentre nel 2006, col primo bilancio della giunta Vendola, è salita a 38 milioni di euro. Mi pare assolutamente infondata, proprio sulla base dei dati esposti, la polemica su un presunto contenimento degli investimenti in materia sociale, tanto che nel 2007 sono previsti altri 30 milioni per la spesa sociale ed interventi in altri settori importanti, dal trasporto pubblico locale al lavoro, dall'occupazione con il bonus – che sarà attivato nel 2007 – ai fondi per la cultura e per lo spettacolo. Certo, sarebbe impossibile pensare che il bilancio possa rispondere a tutti i bisogni della Puglia, tuttavia sarebbe sbagliato non collegare gli interventi previsti con le politiche attivate in questi mesi. Uno degli ultimi esempi riguarda le infrastrutture e l'accordo di programma sottoscritto a Roma per un valore di circa 1,400 milioni di euro. Si tratta di risorse importanti che, calate nella nostra realtà, puntano a fare della Puglia una regione più ricca, più moderna e più competitiva. Le risorse che in questi anni sono state destinate a strade e ferrovie, quindi ad una politica per lo sviluppo e la modernizzazione, non si trovano solo in un bilancio che sottostà ai vincoli a tutti noti e che ha ereditato una pesante situazione debitoria, ma vanno analizzate in un contesto più ampio, all'interno del quale la spesa nazionale e dei fondi comunitari non è irrilevante. Nei giorni scorsi, insieme a colleghi anche di minoranza, ho partecipato ad un seminario organizzato dalla Coldiretti, nel corso del quale è stato affermato che dal 2007 al 2013, solo per le politiche di coesione, la Puglia spenderà Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 122 miliardi di euro. Si tratta di una cifra ingente che ci consentirà di pianificare, avendo certezza della dotazione finanziaria, i programmi di sviluppo della regione. Ci sono grandi questioni che riguardano la spesa sanitaria, e ne discuteremo quando all'ordine del giorno sarà posto il piano della salute, ma gli interventi che si stanno attivando con maggiore determinazione in questi ultimi tempi corrispondono all'esigenza di contenere la spesa e di qualificarla. Vanno in questa direzione i punti da noi sollevati in occasione della discussione del bilancio in Commissione, che spero saranno condivisi in questa sede. Toccano aspetti importanti della vita della nostra regione, in modo particolare in materia di stabilizzazione degli incarichi di lavoro a tempo determinato, così come deliberato dalla legge Finanziaria, la scelta di mitigare le difficoltà dei piccoli laboratori che per il combinatodisposto della Finanziaria rischiano di trovarsi in grandi difficoltà ed, infine, la questione sollevata anche dai colleghi dell'opposizione, riguardante la soppressione del ticket di 10 euro per la diagnostica e per gli esami di laboratorio. Noi abbiamo trovato nell’assessore alla sanità e nel Presidente, in maniera particolare, interlocutori assolutamente attenti ed io penso che con qualche accorgimento riusciremo a migliorare ulteriormente il bilancio 2007, che deve essere approvato perché rappresenta un punto di partenza per le politiche finanziarie e di sviluppo della Regione. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Saccomanno. Ne ha facoltà. SACCOMANNO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, ricordo all’Ufficio di Presidenza del Consiglio – se n’è fatto portavoce anche il collega Attanasio – che da diverso tempo è stata sollevata la questione del miglioramento del sistema audio e di rilevamento dei voti dell’Aula. Nei Consigli Comunali di tutta Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 15 – RESOCONTO STENOGRAFICO la Puglia l’intervento è stato realizzato con spese contenute, mi sembra strano che questa esigenza non sia stata avvertita, anche per dare una maggiore trasparenza al lavoro svolto in quest'Aula. Mi permetto, quindi, in occasione dell’approvazione del bilancio, di rivolgere all'Ufficio di Presidenza un’ulteriore sollecitazione. Aspettavamo questo regalo qualche Natale fa, speriamo che con il prossimo si riesca a realizzarlo. Presidente Vendola, assessore Saponaro, la disposizione del bilancio torna a ricalcare vecchi schemi, all’interno dei quali, oltre agli aspetti puramente finanziari, trovano spazio argomenti che non dovrebbero essere oggetto del dibattito odierno. Purtroppo, questo modo di operare sarà ulteriormente appesantito, come vedremo in seguito, dalla presentazione degli emendamenti. Si sarà personalmente reso conto che nella Conferenza dei capigruppo abbiamo assicurato un’opposizione costruttiva e ragionata, per rendere scorrevoli i lavori della giornata. Tuttavia sono preoccupato per il numero degli emendamenti, non tanto per i nostri che non mi sembra siano moltissimi, quanto per quelli del Governo, che richiederanno una discussione più approfondita. Nella successiva riunione valuteremo se muoverci ancora una volta in sintonia oppure se è il caso di ricorrere a sistemi di approvvigionamento legislativo surrettizio, qual è tornato ad essere il bilancio. Assessore Saponaro, in questo bilancio rivedo un elemento che, tra l'altro, lei mi sembra ammetta nella sua stessa relazione: un deficit strutturale notevole con un grado di rigidità del bilancio autonomo ed una gracilità della finanza ordinaria veramente estrema. Su questo aspetto ci facciamo carico delle responsabilità derivanti dal ruolo per compiere una riflessione sulle scelte ed anche sui comportamenti che il Governo assume in simili condizioni, perché il bilancio, nelle osservazioni politiche, è la sintesi dell’andamento ordinario dell'attività legislativa e produttiva ri- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 spetto al progetto con il quale il Governo ha assunto la guida della Regione. Torno a sottolineare quanto è stato detto da qualche altro collega, anche se non in questa seduta: mi preoccupa la fredda determinazione con cui il Governo ha infranto il patto di stabilità. Non so quanto si possa essere tranquilli di non incorrere in meccanismi sanzionatori perché, al di là delle parole, il ministro Padoa-Schioppa non ha assunto alcun provvedimento per scongiurare il rischio di non usufruire delle risorse integrative del fondo sanitario nazionale. Mi sarà sfuggito, poi lei ci spiegherà come non corriamo alcun pericolo a metà anno di perdere questi finanziamenti, però è la prima volta che un Governo premeditatamente viola una legge, questo mi è sembrato di comprendere. Disponiamo di un bilancio rigido, però le spese per alcuni capitoli aumentano, come anche le forze sociali hanno fatto rilevare. A proposito, a me sembra che il consigliere Maniglio abbia partecipato ad un'altra riunione: possiamo leggere il documento della CGIL, della CISL, dell'ANCI, non parliamo di quello della UIL che anche sui giornali di questa mattina critica il presidente Vendola. Sono pronto ad esaminare tutti questi documenti, per cui mi domando se il consigliere Maniglio era presente alle consultazioni, avendo esordito con dichiarazioni che andavano in una direzione opposta rispetto alle posizioni assunte dalle forze sociali, soprattutto in ordine a determinate spese quali quelle per la cultura e la comunicazione istituzionale. Con questa legge di bilancio ci si astiene dal programmare, rinviando il finanziamento di tutti quei settori, per i quali non c'è un impegno concreto di spesa da parte del Governo regionale, ai fondi POR. Ritengo che sia difficile ipotizzare che un programma possa raggiungere un risultato se non c’è certezza di risorse. Prima si accennava ai ticket, vi faceva riferimento anche un collega: i ticket continuano ad insinuarsi nelle carni delle persone ed a Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 16 – RESOCONTO STENOGRAFICO produrre danni. Li paga oltre il 40% dei cittadini, ma non dovevamo abolirli? Forse qualche passo in avanti c’è stato, ma mi chiedo se le nuove scelte che stiamo operando, quella sulla comunicazione istituzionale e su questo grande spazio culturale, sono più importanti dell’abolizione dei ticket, che pure da un punto di vista sociale ed umano era così importante. Sempre a proposito della spesa sociale e riguardo a questa tipologia di interventi, il consigliere Maniglio ha ringraziato il Governo per la sua sensibilità, rimandando le soluzioni al piano della salute. Siamo a metà legislatura, le spese non programmate stanno procurando dei danni e sulla spesa farmaceutica è stata compiuta una operazione di facciata che non esclude un intervento di sostanza, ma nulla è stato fatto per migliorare l'efficacia del servizio sanitario, tanto che stiamo creando fonti di spesa non ragionate. Si stanno aprendo reparti, nei diversi ospedali, che sono ad uso e servizio dei consiglieri regionali e non dei cittadini, lo ripeto. Se Fitto ha perso le elezioni perché ha avuto anche uno scontro interno con consiglieri regionali che non si ritenevano soddisfatti, non possiamo ipotizzare che possa essere considerata vincente la strategia di accontentare ogni singolo consigliere affinché resti seduto al suo posto e voti a favore del Governo. È dannosa, non ne abbiamo bisogno, non c’è necessità del “repartino”, sono queste le spese che stanno incidendo negativamente, lo abbiamo evidenziato in un emendamento. Davvero la sanità in Puglia riparte e migliora con i “repartini” che si stanno aprendo? Si sta rispondendo ai bisogni sociali con interventi minori e, tra l'altro, al di fuori di ogni logica programmatoria se non quella di evidenziare che mentre il centrodestra i reparti li ha chiusi, il centrosinistra li apre. Fatelo, purché in modo qualificato. Quello era un piano da rivedere in funzione di un progetto, l'ho detto allora e lo ripeto, mentre va fermato anche quanto sta accadendo oggi perché produce danni. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Comprendo l’impopolarità delle mie affermazioni perché ognuno vorrebbe avere un ospedale nel proprio paese, però questo non è un progetto realizzabile a tre anni dalle elezioni e mi auguro di non assistere ad inaugurazioni di reparti prima delle elezioni comunali, non è questo un tema da utilizzare come veicolo di propaganda. PRESIDENTE. Consigliere Silvestris, la invito a non interrompere il suo Capogruppo. SACCOMANNO. Sarebbe in continuità il fatto che noi prima delle elezioni li abbiamo chiusi e voi li riaprite. Ritengo che questo non si debba fare, vorrei che si vigilasse e l’assessore che ha la delega alla salute, e non alle politiche elettive del Governo regionale, stabilisse con i direttori generali che le inaugurazioni non vadano fatte in questo mese: primo perché non ci sono nuovi fondi, quindi non capisco come si possano aprire i reparti, secondo perché non c'è alcuna necessità. Caro assessore alla politiche elettive, spero che ella vigili affinché la salute torni ad essere predominante nei suoi interventi. Ancora, al collega Maniglio ricordo che la CGIL, che sino a poco tempo fa era rappresentante delle forze sociali ed ora non so, considerando che l’ha esclusa dal suo intervento, parla di riduzione dei servizi sociali, di assenza di risorse per la stabilizzazione del personale, di scarse certezze per gli interventi sui POR, critica il mantenimento dei ticket ed i criteri di esenzione, punta il dito sui troppi convegni e sui pochi soldi per i giovani e per l'ARPA. Dovete sapere che l'ARPA funziona bene solo per i giornali: solo per i giornali abbiamo dato più risorse e le cose sono migliorate, salvo apprendere da un'altra forza sociale come la UIL, che non so se ancora è rimasta tale, che negli ultimi due anni la situazione è peggiorata, come leggiamo stamani sui quotidiani. Ci sono le risorse per la contrattazione integrativa in sanità? Non li vedo. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 17 – RESOCONTO STENOGRAFICO La CISL sostiene che sono insufficienti i fondi per diritto allo studio e forestali. Anche questo sindacato era soddisfatto? I tagli ai servizi sociali, la mancanza di agevolazioni tariffarie, la legge n. 19: cosa ne facciamo? L’8 marzo abbiamo tenuto una seduta in pompa magna sulla parità di genere e dieci giorni dopo ci ritroviamo con una legge di bilancio che non aiuta in nessun modo a raggiungere un risultato positivo, anche di questo parleremo nei nostri emendamenti. E per quanto riguarda ancora la salute, la libera scelta è un principio che questa Regione ancora riconosce? PRESIDENTE. Invito il pubblico ed i consiglieri a fare silenzio per non costringere il consigliere Saccomanno a sgolarsi. I consiglieri escano dall'Aula se devono parlare con qualcuno. SACCOMANNO. Grazie, Presidente. Dobbiamo riprendere il discorso sulla libera scelta, assessore Tedesco, si tratta di scelte di fondo. Ritengo che lei non sia stato mai contrario alla libera scelta, vogliamo allora costruirla concretamente, oppure dobbiamo affidarci al meccanismo degli emendamenti ed intraprendere una guerra mediatica per stabilire la primogenitura, sostenere che bisogna far vivere anche un certo privato, riorganizzarlo adeguatamente sul territorio senza imporre soluzioni vincolanti? Se le spese vanno fuori controllo per fattori non collegati alle necessità sanitarie, è chiaro che non ci saranno risorse per i laboratori di analisi. E per i Consorzi di bonifica è in previsione una riforma, o dobbiamo giocare a rimpiattino tra contributi elargiti, debiti in aumento, situazioni al limite del dramma che possono anche essere partite da lontano, con il coinvolgimento di tutte le Amministrazioni succedutesi in quest'Aula, ma una mattina dobbiamo pur svegliarci per riorganizzare il sistema! Avviandoci a metà legislatura, da questo Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 bilancio ci si dovrebbe attendere una determinata progettualità. È su questi argomenti che riteniamo di qualificare il bilancio anche con i nostri interventi emendativi, cercando una sponda per far sì che il nostro tentativo sortisca effetti positivi a favore dei cittadini, e non per una situazione elettorale contingente. Viceversa, se già oggi che la conclusione della legislatura è abbastanza lontana ed i bilanci danno l’idea di una gestione allegra e priva di progettualità, si ha l’impressione che la guida sia più da capitano di squadra di calcetto che da capo di un Governo regionale. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Romano. Ne ha facoltà. ROMANO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, bisogna dare atto all'assessore al bilancio per il lavoro prodotto con lo strumento di contabilità generale della nostra Regione. Voglio comparare il mio ragionamento con le affermazioni utilizzate in occasione dell’approvazione del bilancio dello scorso anno. Anche allora il problema veniva posto in termini di governo più razionale dei meccanismi di spesa, ed anche allora veniva dichiarata la difficoltà strutturale delle risorse pubbliche della nostra Regione in merito alla capacità di acquisizione di entrate aggiuntive provenienti da tassazione. Certo, la scelta dell'esercizio provvisorio, compiuta da questa maggioranza per disporre di più utili elementi per una programmazione finanziaria, ci ha consentito di non modificare la leva fiscale. E questa credo sia una scelta importante per le condizioni di vita delle famiglie pugliesi. Però io vorrei soffermarmi sulla relazione dell'assessore al bilancio, accompagnatoria dello strumento contabile. In essa emergono alcuni dati, rispetto ai quali dobbiamo formalizzare un apprezzamento alla struttura tecnico-amministrativa che sostiene l'assessore al bilancio. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 18 – RESOCONTO STENOGRAFICO Credo che sia un fatto importante, da ascrivere a questa discussione, che oggi – a differenza del passato – ci si trovi dinanzi ad una sostanziale contrazione delle carte contabili. Altro fatto importante è l'intervento sui residui perenti, su quelli passivi e sulla contabilità derivante dal vincolo degli anni passati. Emerge, ad esempio, che i residui del periodo 1997-2006 sono pari ad oltre 1.568 milioni di euro e dopo la ricognizione eseguita lo scorso anno per 112 milioni di euro, quest'anno vengono reiscritti residui passivi perenti per 759 milioni di euro con un residuo di 709 milioni di euro, altro elemento di incidenza sul quale bisogna ancora agire. Il consigliere Saccomanno, che mi ha preceduto, ha detto che avremmo dovuto prestare maggiore attenzione ad altri temi, ma la coperta, purtroppo, è corta, è la stessa che aveva il centro destra, e nella relazione dell'assessore si afferma che il bilancio autonomo della nostra Regione assomma a circa 700 milioni di euro, 350 dei quali assorbiti dalla struttura amministrativa dell'ente. Non si tratta di una eredità che il centrosinistra ha rilevato, ma dei vincoli della bilancia derivata così come funziona in questo nostro paese. Il problema che ci poniamo, e che l'assessore in modo puntuale si pone, è far sì che gli avanzi di amministrazione non vengano bruciati sull'altare della finanza trasferita, obiettivo che viene oggi enunciato e che è giusto prendere in considerazione, per dare certezze di risorse alla struttura stessa. Altro aspetto che merita la nostra attenzione, al pari del lavoro svolto dalla struttura sui residui perenti e sulle carte contabili, riguarda l’emissione dei mandati di pagamento, non più collegati ad una telefonata di raccomandazione, ma alla certezza dei tempi di erogazione. Si tratta di fatti importanti, dai quali si comprende che è stata imboccata la strada della buona amministrazione e dell’utilizzo più razionale delle risorse. Nel dibattito c'è chi sostiene che le spese Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 per la cultura sono improduttive, una discussione che va avanti da sempre, così come c'è chi sostiene che la comunicazione istituzionale destinata alla società civile sia una spesa ancor oggi improduttiva. Noi riteniamo, invece, che questa sia la chiave di volta per un rapporto nuovo e diverso con la Puglia. Se per alcuni l’informazione, la comunicazione istituzionale e la convegnistica possono costituire sprechi di risorse, per noi significa, invece, assicurare strumenti di trasparenza attraverso i quali instaurare un rapporto più razionale ed organico con la popolazione pugliese. Nella relazione dell’assessore al bilancio rimane il tema importante dell'incidenza della spesa sanitaria. Ritengo che su materie a dimensione sovramunicipale, passatemi il termine, come la sanità, i trasporti, l'università, eccetera, dobbiamo metterci d'accordo – e questa è una sfida che lancia lo stesso assessore al bilancio –, sul tema del rapporto esigenzarisposta, perché se è vero che la riapertura di qualche reparto può essere in controtendenza rispetto ad un'esigenza epidemiologica di una determinata realtà, è altrettanto vero che sbandieriamo la necessità di aprire Università di medicina in tutti i luoghi, la logistica vuole stare ovunque ed i porti e gli aeroporti competono direttamente tra di loro. Credo che la sfida dell’assessore non vada in questa direzione. Sono d'accordo con il consigliere Saccomanno, però, ricordo nella discussione tenuta lo scorso agosto scorso sui temi dell'omnibus sanitario, una questione che mi fece specie. L'assessore alla sanità intervenne con un emendamento per proporre a quest'Aula la modifica dei DRG sugli interventi di nascita, prospettando che l’intervento invasivo doveva avere un peso specifico minore rispetto alla nascita naturale. Noi siamo andati in una direzione completamente opposta a quella indicataci dall’assessore, perché il parto cesareo ha un costo differente rispetto al parto spontaneo. Sono queste le questioni sulle quali dobbiamo intervenire per orientare la spesa stessa. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 19 – RESOCONTO STENOGRAFICO Non sono dell'avviso che la spesa sanitaria debba lievitare in maniera esponenziale in rapporto all’innovazione tecnologica, alla diagnostica per le immagini e quant’altro, quello è un altro aspetto. Sono convinto, invece, che sulla spesa sanitaria si debba avere una proposta quanto più collegata alla verifica dell’appropriatezza delle prestazioni erogate. Su questo tema l’assessore al bilancio, a proposito di controllo della spesa sanitaria e di scelte compiute, ci dice che si interviene con decisioni di natura legislativa già assunte, sulla spesa farmaceutica, sull’appropriatezza delle prestazioni farmaceutiche, sulle ferie annuali non godute che nella nostra regione hanno un costo di 60 milioni di euro, sulla distribuzione diretta dei farmaci, sulla centralizzazione degli acquisti e sulla dismissione del patrimonio immobiliare delle AA.SS.LL. Egli pone questo aspetto come obiettivi attraverso i quali contenere la spesa sanitaria complessivamente intesa. A questi obiettivi ne aggiungo un altro: la verifica dell’appropriatezza delle prestazioni. Dobbiamo incominciare a dirci in questa regione che forse il funzionamento del pubblico ed il funzionamento del privato devono avere meccanismi di trasparenza migliori rispetto a quelli del passato. Ritengo di dover mettere le mani nel piatto, senza girare per la tangente. Credo, allora, che le linee di indirizzo e di guida fornite dall’assessore al bilancio con questo strumento contabile ci fanno guardare con fiducia al futuro. Non abbiamo fatto ancora nulla, però la sfida sulla spesa sanitaria è proprio questa. Il resto mi sembra abbastanza approssimativo. Anche il tema del ticket sui laboratori di analisi introduce un’ingiustizia tra chi è pesante strutturalmente e chi non lo è, esattamente come il ticket sui farmaci che è stato introdotto e per il quale noi chiediamo formalmente al Governo nazionale di rivedere. Si tratta di questioni che, però, attengono all’iceberg del- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 la spesa sanitaria. A tutto ciò dobbiamo aggiungere anche altre scelte che ci pongono nella condizione di governare il controllo della spesa pugliese attraverso meccanismi di appropriatezza sulla verifica e la validazione delle cartelle cliniche, sia nella struttura pubblica, che nella struttura accreditata e convenzionale. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, abbiamo già espresso un giudizio critico nei confronti del DDL predisposto dalla Giunta regionale e dalla maggioranza sia alla stampa sia nel corso dei lavori della Commissione. Gli aspetti finanziari hanno influenzato gli indirizzi politici e non c’è dubbio che il DDL presentato dalla Giunta sia figlio di scelte che definisco poco prudenziali, compiute con l’assestamento di bilancio 2005 e con il bilancio di previsione 2006. Con quei due provvedimenti, infatti, si è elevato il livello di spesa rispetto alla consistenza delle entrate. Dal punto di vista contabile e finanziario è stato possibile mantenere questa progressione fintanto che si è giunti alla fine dell’esercizio finanziario 2006, quando, rispetto al mantenimento dei livelli di spesa da parte degli assessorati, la Giunta ha dovuto compiere una scelta: aumentare le aliquote di competenza regionale, così come emerso nelle discussioni sulla stampa, oppure impostare un bilancio in linea con quello che ci accingiamo a discutere. Non concordo con il collega Maniglio: ho partecipato alle audizioni delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria e tutte hanno dato atto che non è stato esercitato alcun aumento delle addizionali, su questo non c’è dubbio, ma facendo ricorso ad un vecchio e collaudato espediente, così come facevano Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 20 – RESOCONTO STENOGRAFICO tanti anni fa i Governi nazionali, che prima lasciavano trapelare la voce di un possibile aumento della benzina di 200 delle vecchie lire a litro o quant’altro, quindi decidevano un aumento reale di 50 lire, e così la gente tirava un sospiro di sollievo dinanzi ad un aumento più contenuto. Questo era lo stratagemma messo in atto. Rispetto ad un ventaglio enorme di opzioni, è chiaro che l’impostazione politica del centrosinistra è stata compromessa. Organizzazioni sindacali, ANCI, UPI ed altri organismi hanno lamentato alcune riduzioni di spesa verificabili anche dal punto di vista contabile. Mi riferisco all’assegno di cura, alla prima dote, alla politica per la casa, ad una serie di interventi che sono stati evidenziati un po’ da tutti, anche rispetto alle politiche dell’occupazione e quant’altro. Al di là di questo dato, c’è da fare una profonda riflessione, perchè siamo ad un punto di svolta, sullo stato attuale della stressata finanza regionale. Noto che nessuno è interessato al mio intervento. Se l’argomento riguarda le vicende politiche di alcuni partiti, tutti partecipano con grande interesse, ma le cose serie non interessano a nessuno, mi riferisco sia ai colleghi che al pubblico. PRESIDENTE. Le chiedo scusa a nome di tutti. Per favore, poniamo fine a questo dialogo interpersonale. PALESE. Grazie, Presidente. Siamo arrivati ad un punto di svolta perché a nessuno sfugge che il Consiglio regionale legifera, per scelta politica, ma le stesse leggi non vengono supportate da una dotazione finanziaria. Non è mia intenzione sollevare una polemica, mi limito a constatare che il bilancio di previsione 2007 predisposto non determina stanziamenti di risorse per nuove leggi, a cui la maggioranza legittimamente ha dato grande importanza – mi riferisco al DDL sulla parità di genere, alla Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 legge sui consorzi ASI, a quella a favore dei piccoli Comuni tuttora ferma in Commissione, al fondo globale per nuove leggi –. Tanto meno è definita la prospettiva – problema serissimo – delle quote di cofinanziamento del POR 2007-2013 le cui procedure saranno avviate sicuramente nel corso dell’anno, ma per le quali va definita una dotazione finanziaria importante al momento assente. Nel contempo emerge un dato inconfutabile, rilevabile da quanto riportato dalle norme, non solo dal punto di vista finanziario e sul quale una riflessione è quanto mai necessaria. Si pone il problema dell’articolo 5 relativo ai Consorzi di bonifica. Per la prima volta, assessore, lei ha inserito con un escamotage – corretto dal punto di vista tecnico, ma privo degli esiti sperati (mi riferisco sia alla quantizzazione, sia all’effetto temporale) –, l’anticipazione con una partita di giro. Le entrate del bilancio regionale, infatti, erano insufficienti per assicurare i 25 milioni di euro. Qui si pone un problema serio e ritorno ai motivi che indussero l’intero Consiglio regionale nella passata Legislatura a varare il famoso articolo, con cui furono annullate le cartelle ed i ruoli dei Consorzi di bonifica e che ha messo in moto questo meccanismo infernale. Non c’è dubbio che le proteste dei consorziati e degli agricoltori hanno avuto parte rilevante, ma il vero motivo che indusse il Consiglio regionale a tale operazione fu generato dalle sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale che dando ragione ai contribuenti, giudicavano quella tassa illegittima in quanto priva del corrispettivo di un servizio reso. È questo il punto fondamentale che indusse il Consiglio regionale a concedere anticipazioni rilevanti, ammontanti a circa 100 milioni di euro ed a cui se ne aggiungono altri 25. Noi, però, dobbiamo immaginare che, fin quando non ci sarà una riforma che metta nelle condizioni i Consorzi di bonifica ad emettere ruoli che avranno corrispondenza con i servizi Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 21 – RESOCONTO STENOGRAFICO resi, non potremo contare – diciamolo in maniera molto chiara – sulla restituzione delle anticipazioni. Faccio notare che ove dovessimo dare direttive in tal senso ai Consorzi di bonifica incorreremmo nello stesso errore che ha prodotto il contenzioso. È una responsabilità che come opposizione sicuramente ci assumiamo e lo dico perché condivido le perplessità sollevate a proposito dal collega Marmo nel corso della Commissione. Se non si chiarisce il passaggio, aggiungiamo 25 milioni di euro di anticipazioni con la partita di giro, ma senza possibilità di restituzione per due motivi. Intanto, rispetto al rendiconto della Regione, non li avremo entro 2007 come entrata, ma ammesso e non concesso che fossero emessi i ruoli – cosa impossibile dopo il 30 aprile – non ci troveremmo in questa condizione. Questa è un’emergenza, così come, se noi avessimo vinto le elezioni, saremmo stati in procinto di iniziare un confronto su un altro elemento di anomalia all’interno del bilancio regionale. Poiché il Consorzio di bonifica Terre d’Apulia, a suo tempo commissariato per dissesto finanziario non poteva più gestire i pozzi irrigui, la Regione fu costretta ad accollarsi la gestione diretta dei pozzi dei Consorzi con una dotazione finanziaria, all’epoca, di 3,5 miliardi di vecchie lire. Questo problema non è stato affrontato, è andato avanti e le esigenze sono aumentate, ma anche in questo caso, unico nel nostro Paese, si è arrivati alla circostanza per cui la Regione gestisce direttamente pozzi che gravano sul bilancio regionale perché le entrate sono nettamente inferiori rispetto alle uscite. Di fronte a tutto questo noi stanziamo 25 milioni di euro per i Consorzi di bonifica, circa 15 milioni di euro per i pozzi e altre risorse per la manutenzione dei pozzi e per i Consorzi di bonifica per circa 7,5 milioni di euro. Si tratta di cifre rilevanti, ecco perché sollecito che tali argomenti vengano affrontati. Per la gestione dei pozzi irrigui – non so se la mia Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 proposta sarebbe stata condivisa –, ma ci sono enti che fanno già questo mestiere. Non so le condizioni in cui versa l’ente di irrigazione, ma anche AQP svolge questo ruolo e, per altro, è di proprietà della Regione. Potrebbe occuparsene, perché non si può continuare in questo modo. Lo stesso dicasi per la riforma dei Consorzi di bonifica il cui testo deve ancora andare in rilettura. L’impostazione va completamente rivista, perché direttamente collegata ad una serie di informazioni finora assunte, ma anche e, soprattutto, al problema delle anticipazioni. Solo in questa maniera possiamo avere manovrabilità finanziaria del bilancio regionale per assicurare il cofinanziamento alle risorse comunitarie, non sarebbe sufficiente neppure la somma reperibile attraverso la ricontrattazione dei mutui, in considerazione di una forte consistenza patrimoniale, seppure in presenza dell’indebitamento per il dissesto finanziario. Per questo motivo si può andare sul mercato con la raccomandazione, che ribadisco all’assessore al bilancio, di fare in modo che il piano di ammortamento sia a rate costanti, indipendentemente dalle condizioni che dipenderanno anche dal mercato. Comunque sia, quelle risorse non saranno sufficienti per assicurare il cofinanziamento per il POR. Altro elemento accennato riguarda la spesa sanitaria. Qui dobbiamo metterci d’accordo su alcuni aspetti, perché siamo in presenza di un problema di programmazione. Non mi interessa sapere se sia stata fatta o meno una programmazione per il piano della salute; a me preme, invece, evidenziare un tema molto specifico sul quale presenteremo un emendamento. Noi abbiamo un costo standard del sistema su cui incidono alcune variabili (finanziamento, costi di produzione, mobilità passiva) e poi c’è la spesa farmaceutica, che però è un altro filone. Noi abbiamo il sacrosanto dovere di individuare il motivo per cui un certo numero di pazienti pugliesi si cura in altre regioni per un Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 22 – RESOCONTO STENOGRAFICO totale di quasi 250 milioni di euro. Dico questo per un motivo molto semplice, perché se la Giunta regionale da un lato sostiene che le AA.SS.LL. sono in sofferenza finanziaria e dall’altro consente l’attivazione di posti letto non direttamente collegati alla mobilità passiva, compie un danno finanziario inestimabile. Lo dico al di là delle scelte politiche, perché i costi di gestione rispetto a quelli di produzione delle strutture pubbliche sono costanti sul dato della mobilità passiva. Per carità, non è mia intenzione innescare una polemica, però, solo per situazioni particolarissime una minima parte di pazienti partorisce fuori regione, oppure ricorre a strutture extraregionali per farsi curare la bronchite, così come i cittadini di altre regioni si curano da noi solo durante le vacanze. Se acuiamo dal punto di vista finanziario la gravità della situazione senza collegarla direttamente alla quota della mobilità passiva, commettiamo un grosso errore – la mia è una riflessione generale, perché diversi sono i provvedimenti –, dopodiché, se aumentiamo le prestazioni del sistema privato in regime di accreditamento senza che i costi di gestione del pubblico siano abbattuti, viene meno il rapporto tra entrate e ricavi. Aggiungo un altro elemento alla discussione: si parla del potenziamento della medicina territoriale e lei, Presidente, sa meglio di me che gli atti della Giunta tendono ad incrementare più la spesa ospedaliera che quella territoriale. Anche questo è un elemento sul quale dobbiamo trovare un’intesa ed è nostra intenzione presentare degli emendamenti perché se il Gruppo federato DL sostiene che il problema è l’appropriatezza della spesa, noi affermiamo che il limite è nella trasparenza. Ciò vuol dire che gli attuali sistemi non sono efficienti nonostante tutti gli sforzi profusi. E sono tanto in buona fede che le dico, Presidente, che il problema è generale e non limitato solo alla sanità pugliese. Se così è, come del resto il collega Roma- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 no ha confermato, istituiamo un comitato di sorveglianza. La democrazia a cui lei fa riferimento prevede che anche un cittadino eserciti il potere di controllo. Se così fosse avremo grandi sorprese, in quanto le cose dette poco fa dal consigliere Saccomanno sono verificabili. Non è questo, comunque, l’aspetto che determina la situazione. Piuttosto, invito ad un rigore maggiore all’interno della Conferenza Stato-Regioni. Non è possibile che il Governo nazionale assegni in due distinti provvedimenti 4 miliardi di euro per ripianare i disavanzi della sanità senza che la nostra Regione, come altre, sia destinataria di un solo euro. Tra poco la Conferenza Stato-Regioni dovrà esprimere il parere sul decreto legge n. 23 relativo ai 3 miliardi di euro stanziati per risanare le situazioni debitorie di Lazio e Campania. Il parere di alcune Regioni sarà certamente negativo. Ma questo è sufficiente? Faccio notare che ci sono cinque profili di illegittimità costituzionale su cui altre Regioni, per motivi diversi, sono intervenute perché non è ammissibile che le Regioni virtuose vengano penalizzate a favore di chi sperpera. Forza Italia e gli altri partiti di opposizione, pertanto, la invitano ad adire la Corte Costituzionale se il Parlamento manterrà questa formulazione. Non è possibile che la Regione Puglia non ottenga neppure la quota di finanziamento obbligatoria prevista dall’articolo 3 della Costituzione, si tratta di risorse per noi importanti. Sulla spesa farmaceutica ribadiamo di non condividere per nulla il provvedimento predisposto perché riteniamo che si sarebbero potuti ottenere gli stessi risultati con minori disagi per i cittadini. L’assessore Tedesco ha preannunciato in Commissione che sarà posticipata la distribuzione diretta del primo ciclo di terapia, in attesa di definire con Federfarma il precedente PHT che poteva essere esteso anche alle tre sole molecole, (antiulcera, antistatine e antipertensivi), senza grossi disagi per i cittadini e con l’identico risparmio del 35%. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 23 – RESOCONTO STENOGRAFICO Si tratta di scelte politiche i sui risultati sono da verificare, tuttavia sappiamo che provocano problemi dal punto di vista occupazionale per gli informatori del farmaco e per altre categorie. Qualche cosa sul disavanzo 2006 della sanità va detta. Intanto, dobbiamo individuare le cifre, sia pur provvisorie. Nel preconsuntivo di settembre si parla di un deficit di 257 milioni di euro, nel Piano della salute di 350 milioni di euro, mentre nella relazione questa somma sale a 392 milioni di euro. Quando i dati saranno definitivi sapremo l’ammontare del disavanzo che va coperto, come, non c’è scritto da nessuna parte. Si tratta di un problema enorme, per la cui soluzione non faremo mancare le nostre proposte. Il contenzioso è in notevole aumento, in parte per i ritardi nei pagamenti, ma soprattutto per le cause intentate dal personale delle AA.SS.LL. Nel bilancio non è prevista alcuna norma inerente le gestioni liquidatorie, periodo che lei, Presidente, non ha vissuto, ma che è ancora attuale ed è tipico della nostra Regione. Ho studiato il fenomeno leggendo i documenti della Commissione d’inchiesta governativa inviata dall’allora Presidente del Consiglio Ciampi per far luce sul dissesto finanziario. La situazione era tanto disastrata che la Regione non potè stipulare un mutuo a ripiano di una serie di partite debitorie delle ex 55 USL. Mentre le altre Regioni risolsero i loro problemi finanziari contraendo mutui, la Regione Puglia si ritrovò nel 1999-2000 con debiti per 420 miliardi di vecchie lire, derivanti dalle ex 55 USL. Successivamente emersero altre situazioni di grave deficit finanziario, come quella di Taranto, che ci indussero ad assumere quel provvedimento d’urgenza che tutti conoscete. A tutt’oggi risultano ancora in essere le ex-gestioni delle Asl Fg/3, Ba/4 e Le/1. Siamo di fronte ad un problema ancora aperto, peraltro – non che sia una novità per noi – la Corte Costituzionale ci ha detto che la norma da noi Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 approvata è anticostituzionale, per cui bisognerebbe intervenire per sanarla. Dopodiché, non vedo particolari segnali per gli investimenti. Anche nelle altre Regioni si sostiene la necessità di operare in discontinuità con i programmi precedenti; non c’è dubbio che ciò sia necessario, però, la nostra esperienza ci porta a dire che il segnale più forte che possiamo dare in questo senso riguarda i criteri. Se ogni ente o istituzione continuerà a lottare contro le procedure, non ci sarà mai discontinuità, piuttosto dovremo preoccuparci di spendere alle meno peggio le risorse pur di non perderle, come avviene ovunque. Su questo va sviluppata una riflessione profonda con tutti gli strumenti di controllo e di garanzia possibili: l’Autorità di gestione finanziaria e di controllo o l’Autorità di controllo rispetto all’attuazione delle procedure ambientali e territoriali. Tuttavia, immagino che, almeno per le opere pubbliche e per i finanziamenti degli enti pubblici, ci sia un ordinamento – qualcosa che assomigli alla legge obiettivo 1 – che dia impulso alle procedure. Per questo motivo riteniamo che debba esserci grande attenzione a fronte di tale situazione. Lei, Presidente Vendola, è oggi qui presente perché si discute il bilancio, ma sa anche che a Roma si gioca la partita del federalismo fiscale – è in programma una riunione interlocutoria della Conferenza Stato-Regioni. Ebbene, in quella sede si gioca la partita vera. Certamente non commetteremo l’errore politico, che altre forze politiche commisero, allorquando ci opponemmo al decreto D’Alema n. 56/2000 con lo strumento della petizione. Quell’atteggiamento non era strumentale perché era in atto una battaglia epocale che conducemmo a nome di tutto il Mezzogiorno d’Italia. Non commetteremo l’errore di qualche parte politica che non sottoscrisse quella petizione. Quella, non sarà una battaglia di centrodestra o di centrosinistra, tant’è che le Regioni del nord non badano al colore dei gover- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 24 – RESOCONTO STENOGRAFICO ni quando si parla di federalismo fiscale. Gli aspetti che emergono dalla bozza che ho ricevuto dal Ministero – nonostante tutto continuano ad esistere i rapporti di natura istituzionale –, sono molto preoccupanti perché la Puglia è una regione a bassa capacità fiscale ed in quanto tale le sarà assicurato solo il finanziamento per l’assistenza sanitaria e sociale. Ci sono altri servizi e non può esistere una fascia di serie A, una di B ed una di serie C a cui assicurare solo alcuni servizi essenziali. Secondo questi parametri la nostra capacità fiscale per il settore sanità è inferiore di 2 miliardi di euro. È una partita che attiene la vita o la morte delle Regioni del sud, riguarda il futuro di molti settori della nostra società e che dovrà vedere schierata la Puglia intera. Noi dobbiamo assumere una posizione intransigente, già riconosciutaci dai mille verbali stilati in occasione delle battaglie intraprese per bloccare il decreto Giarda-D’Alema. In quell’occasione avevamo dato segnali importanti, si tratta ora di confermarli, anche se alcuni provvedimenti della sua Giunta vanno in direzione opposta. Mi riferisco, ovviamente, ai provvedimenti della sanità, il problema dei problemi come in tutte le altre Regioni. Presenteremo una serie di emendamenti che, mi auguro, ricevano la dovuta attenzione. Alcuni di hanno una valenza politica, come i laboratori di analisi, il ticket sulla specialistica ed i precari, altri hanno intenti strutturali, altrimenti avremo difficoltà a votare il bilancio 2008 con i cofinanziamenti del POR e con la sanità che andrà oltre il fabbisogno stabilito dallo Stato. Oltre che per scelta, eravamo obbligati a intervenire con le spese di contenimento sulla sanità e con il Piano di ristrutturazione che abbiamo perseguito per non trovarci nelle condizioni di Campania e Lazio che devono ripianare gli enormi debiti della sanità. Se non fossimo intervenuti ci saremmo trovati ad assommare al dissesto finanziario della Regione la Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 situazione risultante dai debiti accumulati nella sanità, una situazione che ci avrebbe portato al collasso totale. Noi siamo consapevoli che gran parte delle risorse regionali sono oggi impegnate per onorare il piano di consolidamento, al di là della ristrutturazione che verrà. Da qui discendono tutte le preoccupazioni che responsabilmente esprimo a nome di Forza Italia, più per rispondere ad una esigenza di carattere istituzionale che come confronto politico perché ci sono scelte e valori che travalicano ogni steccato. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Brizio. Ne ha facoltà. BRIZIO. Signor Presidente, il mio intervento è francamente critico, sia rispetto a quanto emerso sinora in Aula, ma anche nelle Commissioni. Sin dall’inizio ci siamo chiesti quale necessità ci fosse per portare all’attenzione del Consiglio regionale un bilancio di previsione quando, di fatto, esso non presenta alcuna programmazione, almeno secondo la visione di un Governo di centrosinistra che, tra l’altro, ha preannunciato molti interventi riformisti, che ha cambiato il modo di fare politica e amministrare questa Regione, ma che ci sottopone un provvedimento che rincorre solo le situazioni di emergenza. Ad esempio, ci saremmo aspettati qualcosa di più sui Consorzi di bonifica, la cui legge di riforma, a detta dell’assessore all’agricoltura non più tardi di qualche settimana fa durante un convegno svoltosi nel tarantino, sarebbe prossima ad entrare in vigore. Oggi, invece, leggiamo che è prevista un’ulteriore anticipazione ai Consorzi di bonifica, cosa che ci lascia immaginare un rinvio della tanto decantata riforma. Lo stesso potremmo dire di tante altre situazioni che non vanno nella direzione dell’assistenza al cittadino. Ci saremmo aspettati provvedimenti più decisi a favore della fa- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 25 – RESOCONTO STENOGRAFICO miglia: non ci sono, e quel che c’è è solo uno spreco. Se non si finanziano interventi a favore del miglioramento della qualità della vita dei pugliesi, ma si preferisce stanziare maggiori fondi per la cultura o per pubblicizzare le attività della Regione, è chiaro che ci troveremo in disaccordo. Avremmo preferito interventi nei confronti dei più deboli, dei cittadini che occupano le ultime posizioni in questa regione, e che per l’ennesima volta non trovano una forma di tutela al proprio stato. Un bilancio così impostato non può avere il nostro consenso, anche se gli emendamenti che Governo e maggioranza presenteranno tendono a stravolgere questa impostazione iniziale, così com’è avvenuto prima che il testo giungesse in I Commissione. Vorrei ricordare a tutti voi che la prima bozza del bilancio di previsione 2007 era ancor meno articolata rispetto a quella che la Commissione bilancio ha approvato. Immagino, pertanto, che anche in questa sede troveranno accoglienza emendamenti che accontenteranno ogni singolo Gruppo della maggioranza. Su una serie di situazioni non c’è risposta. Ricordo il nostro voto favorevole sulla legge per la parità di genere, anche se con forti perplessità circa la consistenza delle risorse in essa previste. Come avevamo supposto le risorse non ci sono e non ci saranno mai, così che anche quella legge farà parte della politica dei proclami, destinata a produrre molto fumo e poco arrosto. È questo il bilancio di previsione del 2007. La domanda che vi rivolgo è la seguente: era necessario insistere su questa impostazione, non sarebbe stato meglio continuare con l’esercizio provvisorio, tanto sarebbe cambiato ben poco? Se per gestire un ente così importante si utilizzano provvedimenti tampone anziché una programmazione più ampia, è chiaro che la Regione rischia un declino che deriva anche da una cattiva gestione delle risorse nazionali. Noi oggi ci accingiamo ad approvare un bilancio limitato nelle risorse perché, come Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 si è detto, il Governo nazionale tende sempre più a contenere i trasferimenti e ad assicurare i finanziamenti solo per i servizi indispensabili. Pertanto, mi sarei aspettato un atteggiamento differente nei confronti della coalizione di centro sinistra, che oggi governa il Paese. Ad esempio, sarebbe stato lecito attendersi che la voce della Puglia si fosse levata in maniera costruttiva, così come è accaduto nelle precedenti Legislature quando le situazioni di necessità lo hanno richiesto. Ben dice il collega Palese quando invita a fare maggiore attenzione per scongiurare un altro decreto D’Alema favorevole ad un federalismo non equilibrato, penalizzante per le regioni del sud. Noto, tra l’altro, poco interesse da parte della maggioranza nel mantenere i collegamenti con il Governo nazionale, circostanza che preoccupa me, ma, soprattutto, i cittadini pugliesi che avrebbero desiderato una Puglia all’avanguardia tra le regioni meridionali per far rispettare le giuste necessità di un territorio in difficoltà rispetto alle regioni del nord. Presidente Vendola, noi confidiamo in una azione politica forte da parte sua e della maggioranza che la sostiene. Non ci deluda. Se ciò dovesse avvenire ne sarebbe mortificato non solo il centrodestra, ma l’intera comunità pugliese. Per quanto ci riguarda, ribadiamo la nostra disponibilità ad una discussione costruttiva sugli emendamenti che presenteremo per migliorare il bilancio 2007. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Damone. Ne ha facoltà. DAMONE. Signor Presidente, colleghi consiglieri, quando si discute di bilancio, generalmente si ripetono i soliti riti di circostanza e le posizioni si contrappongono. Questa Giunta regionale si caratterizza grazie al suo presidente Vendola, indiscusso vincitore della campagna elettorale. A lui va riconosciuta onestà intellettuale e comporta- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 26 – RESOCONTO STENOGRAFICO mentale, animata dalla più ampia buona fede. Nel corso di questi mesi ha proposto soluzioni in campo sociale, ha ripercorso luoghi comuni ed ha dichiarato di andare incontro alle categorie meno agiate. Credo nei princìpi da lui sostenuti nella campagna elettorale e alle parole che in questi giorni ascolto. Ma tra il dire e il fare, come solitamente avviene, c’è di mezzo il mare della politica gestionale. Noi oggi registriamo – non mi soffermo sugli aspetti squisitamente tecnici evidenziati dal collega Palese – una fase di grande scontento da parte della pubblica opinione per il modo con cui viene gestita la Regione Puglia. Il dato è oggettivo, soprattutto per il fatto che vi è uno scollamento tra Presidenza della Giunta ed assessorati regionali. Vi è un abisso tra il territorio di Bari e quello delle altre Province, quella di Foggia in particolare. Noi siamo stati sempre emarginati da tutti i Governi regionali succedutisi sino ad oggi, ed anche questo Governo non fa eccezione, perché se verifichiamo quel che è stato fatto per la Provincia di Foggia, in particolare per il Subappennino dauno, notiamo che non c’è neppure lo stanziamento di un solo euro per risanare i danni causati dal terremoto. Eppure, in quella Provincia operano comunità che non sono seconde a nessuna. Non ci sono fondi per la viabilità e per l’assetto del territorio: come pretendiamo di sostenere il riscatto di quelle comunità se manca una minima politica economica di sviluppo? Presidente, ho sottoscritto un manifesto per l’Università di Foggia, vicenda di estrema attualità e da risolvere perché è inutile continuare con posizioni contrapposte. Facciamo chiarezza una volta per tutte: stiamo con l’Università o con i cavalli di Stallone? Personalmente sono per l’Università perché è una fabbrica di cervelli, produce cultura e combatterla significa ostacolare la crescita politica e culturale della Provincia di Foggia. Noi dobbiamo rivendicare gli interventi a favore del nostro territorio, e le dico di più: non sono Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 i numeri che mi fanno impressione, quanto le autorizzazioni concesse e che comportano arricchimenti più o meno leciti per quanto riguarda le politiche ambientali e quelle energetiche. Non è concepibile che in Provincia di Foggia vi sia una richiesta per impiantare 1400 pale eoliche! Sono di estrazione liberale, ma in questo caso mi schiero contro il privato perché ai Comuni, cui spetta esprimere l’assenso, non può andare la fetta più piccola della torta. Bisogna favorire l’azionariato popolare ed il controllo deve essere affidato ai Comuni. Perché solo il privato può gestire questo business? La gente è scontenta e non parliamo della sanità: l’accorpamento delle ASL ha prodotto un notevole disastro. A Foggia il protocollo è fermo al 15 gennaio, mentre ci preoccupiamo di penalizzare funzionari che simpatizzano per il centrodestra. La sanità non è più il pozzo di San Patrizio, è diventata il pozzo nero all’interno del quale si compiono macroscopici intrallazzi. Basti dire che l’appalto per il trasporto dei medicinali costa 54 mila euro al mese. Le ditte che dovrebbero verificare l’efficienza degli apparecchi elettromedicali sono sempre le solite, ma non svolgono mai un intervento di manutenzione negli ospedali. Con la salute non si scherza. Noi viviamo costantemente a contatto con la sofferenza della gente, ma ci preoccupiamo soltanto di piazzare il funzionario amico nei posti chiave e di esprimere veti, così che nulla va mai avanti. Che sanità è questa? È tutta da rifondare. Non voglio imputare responsabilità all’assessore, né tanto meno al Presidente, ma vado al cuore del problema. Vi sono soggetti che approfittano della loro posizione politica per imporre scelte, sia sul piano professionale che organizzativo. Dobbiamo liberarci di queste catene se vogliamo fare un discorso utile per la Puglia, ma non ne vedo alcuna possibilità, perché in questa regione è venuta a mancare la politica, quella con la lettera maiuscola, la politica di servizio Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 27 – RESOCONTO STENOGRAFICO a favore della gente. Assistiamo incuranti ed impassibili a tutto ciò che avviene. Vi sono alcune realtà che fanno onore alla nostra regione: non per un fatto di appartenenza territoriale, ma posso garantirvi – per esempio – che all’ospedale, al cui territorio mi onoro di appartenere, è in funzione un reparto di cardiologia primo in Puglia per numero di visite ambulatoriali, interventi in day hospital e ricoveri. È il reparto che ha imposto a livello regionale l’impiego della trombolisi. Vi sono realtà che vanno coltivate ed incentivate, ma non possiamo continuare a rimanere inerti, perché negli ospedali si muore e si continua a fare ricorso ai parti cesarei. Negli ospedali si è a contatto costante e continuo con la sofferenza della gente, noi ci preoccupiamo solo delle apparenze e di ciò che è possibile ricavare in termini elettorali e clientelari, trascurando che la sanità è importantissima. Non possiamo spendere 6 miliardi di euro per la sanità ed avere risultati tanto deludenti. Se debbo investire una somma così ingente devo avere dei servizi ed un ritorno per i cittadini. Invece, abbiamo il degrado. Vi invito a visitare un pronto soccorso, a verificare le attese, ad osservare quel che accade agli sportelli del CUP: la realtà va vissuta, non governata dall’alto, perché dalla scrivania non si apprende quello che nella quotidianità avviene. Ecco perché il bilancio è un freddo documento contabile, uno strumento utile a collocare le varie poste finanziarie. Invece, la realtà che ci circonda è caratterizzata dalla mancanza di sviluppo e dall’abbandono delle zone periferiche. Vi siete macchiati di un delitto imperdonabile, che vi porterete sulla coscienza, perché la Provincia di Foggia, con il Gargano, con il Subappennino, con un territorio variegato, non ha l’opportunità del contatto con la sanità. I suoi abitanti continuano ad essere considerati da terzo mondo. Se avete un minimo di consapevolezza e di resipiscenza, tornate sulle vostre posizioni, rivedete l’atto di imperio che Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 avete compiuto, perché la gente non vi giudica per quello che dite ma per quel che fate, e vi assicuro che vi è grande amarezza e profonda delusione. PRESIDENTE. È iscritto a parlare il consigliere Vadrucci. Ne ha facoltà. VADRUCCI. Signor Presidente, colleghi consiglieri, il mio intervento vuole solo mettere in evidenza la scarsa attenzione – tanto che nel disegno di legge non se ne parla affatto – posta dall’amministrazione regionale nei confronti del mondo imprenditoriale. Non vi è nessuna posta in bilancio a favore delle aziende manifatturiere, siano esse industriali, artigianali o commerciali, e si rimanda tutto ai POR 2008. Posto che nel 2008 si riescano ad espletare i bandi, per attivare i fondi comunitari sarà sempre necessario disporre del 50% della somma destinata all’intervento, per cui le nostre aziende devono sapere che quest’anno la Regione Puglia non mette a disposizione nemmeno un euro. L’assessore Frisullo si è assentato, ma l’ultimo provvedimento del suo assessorato ha riguardato l’eliminazione del 15% a favore delle imprese artigiane del contributo a fondo perduto. Si trattava di uno dei pochi provvedimenti invidiatoci da tutte le aziende del Mezzogiorno. Ebbene, il risultato è che dal 1° luglio – tra l’altro non si comprende se il provvedimento decorre dal 31 dicembre 2006 – le aziende che hanno compiuto degli investimenti si vedranno negati i contributi garantiti dalla legge regionale. Al di là delle parti che rappresentiamo, questo non è un modo corretto per trattare i nostri imprenditori. Penso che sia il caso di riconsiderare la questione e di correggerla, perché non è pensabile che il mondo imprenditoriale pugliese, circa duecentomila aziende, non debba ottenere alcun riconoscimento da questa Regione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 28 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'assessore Saponaro. SAPONARO, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all’economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio. Innanzitutto ringrazio i colleghi che hanno reso questo dibattito non rituale, ma molto approfondito ed interessante, come merita l’occasione della discussione del bilancio di previsione. Ringrazio anche tutte le forze sociali ed i nostri partner istituzionali, i Comuni e le Province, che hanno dato, nel corso di quest’ultimo periodo di confronto sul testo di bilancio 2007 elaborato dalla Giunta regionale, dei contributi anch’essi molto approfonditi. Come è stato richiesto sia dalle forze sociali che da alcuni colleghi intervenuti questa mattina, è giusto anzitutto rendere conto di quali sono le proposte, le critiche ed i suggerimenti già accolti durante il corso dei lavori della sessione di bilancio, e quali le considerazioni del Governo regionale a proposito dei temi e delle proposte individuate nei documenti e negli incontri. Una prima, obiettiva considerazione è stata richiamata oltre che da altri, anche dai colleghi Maniglio e Romano. Mi riferisco alla generale considerazione di apprezzamento per essere riusciti ad impostare un bilancio qualificato, pur nei limiti delle risorse, senza fare ricorso alla leva fiscale. Credo che questo aspetto vada contestualizzato sia nel panorama nazionale che da dicembre a questa parte vede altre Regioni ricorrere alla leva fiscale per ritoccare chi le aliquote IRAP, chi le aliquote IRPEF, sia nel contesto della politica regionale degli ultimi anni, allargando la considerazione anche a quella tariffaria. È bene che il Consiglio regionale, e attraverso questo i cittadini della nostra regione, conoscano alcune dinamiche che influiscono Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 sui redditi in misura pari o addirittura superiore rispetto ad alcune aliquote fiscali concesse alle Regioni. Mi riferisco, per esempio, alle politiche tariffarie, a partire da quelle dell’Acquedotto pugliese: è bene che il Consiglio regionale ed i cittadini pugliesi sappiano che, a fronte di aumenti tariffari variabili tra il 6 e l’8% decisi negli anni 2004-2005, l’aumento effettivo è stato dell’1,7%, pari al tasso d’inflazione programmata. Nel 2007 noi avremo una sostanziale diminuzione della tariffa idrica perché non sarà calcolato nemmeno l’adeguamento al tasso programmato d’inflazione. Tale contesto è da considerare, perché in alcuni casi costituisce una vera e propria opzione da parte del Governo regionale, in altri casi la considerazione spinge a valutare adeguatamente le perplessità già ampiamente espresse dalle principali forze sociali della Puglia. In via preliminare tutte le organizzazioni, nessuna esclusa, ci hanno rivolto l’apprezzamento per aver impostato un bilancio qualificato senza fare ricorso alla leva fiscale. La seconda considerazione condivisa da tutti i partner istituzionali e dalle forze sociali, nessuna esclusa, è la scelta contenuta nel bilancio di previsione 2007 di ridurre, compatibilmente con la legislazione vigente, tutte le categorie di spesa, generalmente spesa corrente di carattere amministrativo, in qualche modo legata ai costi della politica e non strettamente funzionale all’erogazione di servizi al cittadino. Ciò è stato possibile – lo dico in maniera formale –, innanzitutto per la disponibilità dell’’Ufficio di Presidenza e del Consiglio Regionale che hanno ridotto le richieste di budget per il 2007 rispetto al 2006. Ovviamente, la politica di tagli alla spesa corrente non strettamente funzionale alla erogazione di servizi ha riguardato vari altri costi amministrativi, dalle spese postali e telefoniche, alle auto blu, a vari altri rivoli di spesa corrente. Si tratta di una tendenza – hanno ragione Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 29 – RESOCONTO STENOGRAFICO le forze sociali che l’hanno condivisa invitandoci a proseguire su questa strada –, limitata alle norme, eventualmente da aggiornare anche ai fini del contenimento della spesa, ma da proseguire, oltre che determinata dalla situazione illustrata nella relazione di accompagnamento al bilancio. L’altra scelta che è giusto considerare – poi velocemente passerò ad esaminare i rilievi e le critiche avanzate da alcuni colleghi della minoranza –, è che a fronte di una riduzione della spesa corrente di carattere amministrativo, questo bilancio registra, pur nei vincoli rigidi che tutti hanno evidenziato, un ulteriore sviluppo delle opzioni della Giunta regionale in carica per quanto riguarda il rafforzamento delle politiche dei beni collettivi, dei servizi sociali e culturali. In alcune occasioni di confronto con le forze sociali ho già distribuito delle tabelle riepilogative che parlano da sole: per esempio, per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, rispetto ai bilanci della precedente legislatura, noi abbiamo incrementato le risorse per il trasporto pubblico locale di 28 milioni di euro, la spesa per i servizi sociali per più di 30 milioni di euro e abbiamo triplicato sia gli interventi nel campo della cultura, sia gli interventi nel campo della promozione dello spettacolo. Peraltro, vorrei invitare il collega Palese che ha svolto un intervento molto approfondito, ponendo anche dei temi di grande rilievo per il futuro dell’Assemblea legislativa, mi riferisco in particolare ai Consorzi di bonifica, a conciliare due affermazioni molto diverse: quella che faceva all’avvio del suo intervento, sostenendo che la Giunta in carica ha ecceduto nell’aumento della spesa nel biennio 20062007, e quella dello sviluppo critico dell’intervento, laddove si stigmatizza che su quel capitolo si spende poco e sull’altro meno. Tra le due, è vera la prima affermazione del collega Palese, cioè che nel 2006-2007 abbiamo investito sulla spesa qualificata, quale quella per i servizi sociali e per il trasporto Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 pubblico, compresi gli altri esempi che facevo, molto più dell’intero quinquennio 2000-2005. Vorremmo fare anche i più, come tutti i Governi e come tutte le Giunte in carica, ma non possiamo non considerare i dati di fondo da cui parte questo bilancio. Per quanto riguarda le altre osservazioni, noi abbiamo accolto alcune proposte venute dalle forze sindacali, in particolare in materia di lotta al precariato. Il bilancio oggi all’attenzione del Consiglio regionale contiene, rispetto alla prima bozza, un incremento significativo delle risorse per il lavoro degli operai forestali e degli irrigui, così come chiesto da CGIL, CISL e UIL. L’istanza sostenuta dalle forze sindacali è necessaria per aumentare il numero dalle giornate di lavoro. Rispetto alla bozza iniziale siamo già intervenuti con delle modifiche significative che segnano, nel caso degli operai forestali, un incremento delle risorse di circa 1,8 milioni di euro e nel caso degli operai irrigui un incremento di oltre un milione di euro. Vi sono poi alcune preoccupazioni evidenziate sia dall’ANCI che dalla CGIL e dalla CISL, relativamente alla spesa sociale. In generale le preoccupazioni sono fondate, ma possono trovare un semplice chiarimento in una lettura più approfondita dei dati del bilancio 2007. Mi riferisco, per esempio, al fondo per la cosiddetta prima dote ed al fondo per la non autosufficienza. Probabilmente una lettura limitata alla parte di competenza del bilancio di competenza 2007, non ha permesso di approfondire l’argomento. Con la collega Gentile abbiamo chiarito questo aspetto, ma questa è la sede idonea per formalizzare la corretta lettura dei dati del bilancio e su queste due voci, essendo stati impegnati nel 2006 e non erogati nel 2007, finanziamenti per complessivi 10 milioni di euro, si potrà disporre di quelle risorse a cui sono stati aggiunti 8 milioni di euro per i due capitoli di bilancio, il che significa che in termini di cassa, per l’esercizio 2007, ci saranno 8 milioni in più disponibili. Il bilancio non è – o non dovrebbe essere –, ma- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 30 – RESOCONTO STENOGRAFICO teria di simbolismi politici, cioè poste messe quasi fossero bandierine, perché un approccio serio e rigoroso deve sempre puntare a determinare l’ammontare delle risorse spendibili nel corso dell’esercizio solare. In questo caso ci sono 8 milioni in più per i servizi sociali, in particolare per il sostegno di queste due norme. Lo stesso chiarimento va fatto – sto unificando sinteticamente alcune considerazioni critiche avanzate sia dalle forze sociali che da altre nel corso del dibattito –, anche per il tema della casa. Probabilmente, non è stato consultato il bilancio vincolato dove continuano ad esserci molte risorse ancora non erogate e che lo saranno a valle delle procedure, in alcuni casi concorsuali (bandi pubblici), che la Regione e l’assessorato competente per il territorio sta portando avanti. Si tratta di provvedimenti noti tanto agli Enti locali che ai cittadini. Quindi, su questo tema non c’è penuria di risorse. Lo scorso anno specificammo che il grosso di questa provvista finanziaria deriva dall’utilizzazione di residui pluriennali non spesi, ma credo che l’opposizione, all’epoca forza di Governo, possa elogiarci per aver rimesso in circolo nella società pugliese decine e decine di milioni di euro non spesi per la casa e la riqualificazione urbana. Si è detto che per le politiche giovanili non sono state previste risorse, ma dobbiamo tenere conto che dal 2006, ed ancor più dal 2007, le politiche giovanili fiore all’occhiello della nostra Regione e, se mi permettete, della Giunta regionale -, sono finanziate attingendo sia al Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS) per la parte infrastrutturale del programma “Bollenti Spiriti”, sia al fondo sociale europeo che ha permesso di finanziare migliaia di master per i nostri giovani. Si continuerà su questa strada e l’approfondimento della Giunta regionale sull’insieme della programmazione fuga ogni preoccupazione: i programmi non saranno abbandonati ma, possibilmente, intensificati. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Per quanto riguarda, invece, la questione dei Consorzi di bonifica, ho già detto di aver apprezzato la diagnosi impietosa che su questo tema è stata fatta dal collega Palese. Il suo intervento fa riflettere sull’impegno che l’Assemblea legislativa deve porre in occasione della discussione della legge di riforma dei Consorzi, perché su questo tema e forse anche sulle ASI, abbiamo avuto una legislazione che, riprendendo la metafora di un giurista di diritto amministrativo, definirei in parte ciclotimica ed in parte anoressica, naturalmente riferita alle risorse finanziarie. Ciclotimica perché nel 2003 ed in questa Legislatura si è registrato un picco, mentre il minimo comune denominatore per l’approccio normativo ha riguardato il concetto di anticipazione. Certo, la considerazione di scetticismo manifestata dal consigliere Palese questa mattina sul fatto che la situazione possa risolversi con la normalizzazione dei ruoli è tema di grande preoccupazione che va ulteriormente approfondito dal legislatore con analisi più rigorose. Però, è indubbio il fatto che il problema va affrontato di petto ed in modo anche più trasparente, nel senso che fino a quando nella contabilità italiana e quindi anche in questa Regione – ed è l’unica citazione positiva che faccio del mio Assessorato –, si parlerà di anticipazione, è logico prevedere un rientro e appostare così la partita. Tra l’altro, si tratta di 27 milioni di euro, una cifra tre volte superiore al budget dell’intero settore agricoltura al netto delle foreste. A questo punto anche il richiamo ai vincoli del nostro bilancio ordinario diventa retorica, se non colleghiamo le cifre con i significati che esse assumono. Credo che su questo il Consiglio debba al più presto ritornare, magari con il conforto di valutazioni più approfondite sulle conseguenze della normativa, prendendo delle decisioni di cui, se modificassero la natura di anticipazione delle somme stanziate, l’Assessorato al bilancio non potrà che prendere atto. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 31 – RESOCONTO STENOGRAFICO Ringrazio delle espressioni di completo consenso all’impostazione del bilancio ricevute da forze importanti come la Lega delle cooperative, Confindustria ed UPI, che però ci hanno manifestato la loro preoccupazione per i Consorzi di sviluppo industriale, di alcuni in particolare. A riguardo, credo sia giusto partire dalla recentissima legge approvata dal Consiglio regionale, la n. 2/2007, attendere l’insediamento degli organi previsti dalla norma, e, nei casi critici, la redazione dei programmi di rientro che devono basarsi, innanzitutto, sulla copertura da parte dei soci (e la Regione non è socia), anche alla luce della legge n. 2 dei Consorzi ASI. A quel punto, si valuterà la situazione, con la consapevolezza che la Regione è intenzionata a partecipare in modo qualificato per migliorare la qualità delle aree attrezzate e per farne luoghi di attrazione degli investimenti. Non potrà obiettivamente farlo per quanto riguarda la spesa corrente e per quanto attiene la responsabilità dei soci del Consorzio. Per quanto riguarda il decentramento amministrativo, tema posto dall’ANCI, abbiamo già informato l’Associazione dei Comuni che stiamo impostando la materia in modo da attingere ai rispettivi capitoli di bilancio. È già in corso un lavoro molto avanzato come è stato riconosciuto anche dall’Unione Province Italiane, quindi, tecnicamente non è stata ravvisata l’utilità di istituire un capitolo ad hoc perché le risorse sono allocate nei singoli capitoli. Per i comuni di piccole dimensioni, altro grande tema posto dall’ANCI durante le consultazioni, in attesa della nuova normativa già predisposta come il Presidente Potì ricordava, abbiamo deciso all’unanimità, ed è importante sottolinearlo, di introdurre un capitolo di nuova istituzione all’interno del bilancio per il cofinanziamento dei programmi di edilizia scolastica perché i piccoli comuni sono quelli più in sofferenza, tant’è che molte volte non riescono nemmeno a garantire il cofinanziamento dei fondi erogati dallo Stato per l’edilizia scolastica. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Credo che questo sia un primo atto concreto da parte di questo Consiglio regionale su un tema di grande rilievo collettivo che sta a cuore al Presidente Vendola, come credo all’intero del Consiglio regionale che a breve valuterà la normativa di insieme che si sta predisponendo. Sono state sollevate altre questioni che meritano grande attenzione. Ad esempio, l’UGL ha sottoposto all’attenzione del Consiglio regionale un tema importante quale quello della condizione critica di chi perde il lavoro dopo i quarantacinque anni, chiedendo misure che non possono portare all’istituzione di nuovi capitoli, ma dovranno prevedere interventi normativi o con il FSE. Chiariti i punti principali dei non eccessivi rilievi avanzati nel quadro di una sostanziale condivisione, termino il mio intervento richiamando alcuni dati di fondo della spesa sanitaria. Già il consigliere Surico nel suo intervento ha parlato di alcune tendenze, inserendole in una cornice più ampia della spesa sanitaria e di determinati aspetti strutturali. Altre volte in questo Consiglio regionale abbiamo affrontato questi argomenti e non mi sembra il caso di tornarci, piuttosto richiamo la vostra attenzione su una tendenza illustrata nella relazione al bilancio e che vede nella nostra Regione, a partire dal 2003 in poi, una crescita esponenziale del deficit delle AA.SS.LL. Il trend dura sino al 2005, poi rallentata – in questi casi si aggiunge qualche parola scaramantica – nell’ultimo biennio. Ora, valuteremo attentamente i dati del consuntivo definitivo. Collega Palese, i dati che fanno fede per analizzare le tendenze strutturali della spesa sanitaria sono i consuntivi dei bilanci delle AA.SS.LL. Le incertezze cui lei faceva riferimento riguardano la lettura dei dati contabili contenuti nella relazione al bilancio, vale a dire 83 milioni di euro di deficit nel 2003, 100 milioni di euro di deficit nel 2004 e via discorrendo in quella escalation lì richiamata. Diversi sono i dati al lordo delle quote che lo Stato Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 32 – RESOCONTO STENOGRAFICO e la Regione mettono a disposizione delle AA.SS.LL. per il ripiano, i soli utili per capire la tendenza strutturale. Poi, ci può essere una situazione congiunturale data da una determinata legge finanziaria che concorre – il discorso, per nostra fortuna, vale anche per il 2006 – in misura maggiore o minore, ed infatti la legge finanziaria un anno stanzia 2 miliardi, un’altro anno ne stanzia uno e questo determina dei problemi per la completa copertura dei debiti, ma il dato strutturale è questo. Dico ciò non per sottovalutare la criticità derivante da questa dinamica, ma spostando il discorso al controllo e alla qualificazione della spesa sanitaria, valgono sempre più le considerazioni fatte anche dai colleghi della minoranza su cosa debba significare nella nostra Regione il contenimento di alcuni costi non strettamente funzionali all’erogazione dei servizi, fino ai comportamenti prescrittivi non appropriati. Probabilmente, non essendo un tecnico della materia dico che i provvedimenti da noi adottati già con la legge di esercizio provvisorio sono stati, forse, un po’ drastici, ma sicuramente stanno ottenendo già dei risultati significativi di decremento della spesa e se dobbiamo parlare di controllo della spesa, credo che siano efficaci quanto altri interventi che costituiscono un insieme di investimenti e, pronostico, di risparmio. Per tutti i sistemi sanitari il discorso sta diventando più difficile; pensiamo alla politica distrettuale, ebbene, in quel caso è un investimento finalizzato anche a determinare dei risparmi in altri sottosistemi come, ad esempio, quello della spesa ospedaliera. È un cimento complesso che vogliamo portare avanti anche sulla scorta degli orientamenti che stanno maturando nel dibattito delle Commissioni I e III che stanno approfondendo la radiografia della spesa sanitaria. In conclusione, è un bilancio senza tasse, che riduce la spesa corrente non utile, che aumenta al massimo le risorse per il trasporto Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 pubblico locale e per i servizi sociali nei limiti del bilancio ordinario, che può contare su un miliardo e mezzo di spesa di investimento – se ci fosse stato tempo avrei avuto piacere di approfondire anche quest’altro aspetto – per i POR ed i FAS a partire dal 1° gennaio 2007, dove la vera preoccupazione, questo lasciatemelo dire, socializzata spesso negli incontri con i rappresentanti di comuni, province e forze sociali, è di non riuscire a spendere fino in fondo la mole di risorse che abbiamo da rendicontare, anche se è nostro compito quello di ridurre i tempi. Dalla relazione avrete notato come stiamo cercando di ridurre i tempi industriali della ragioneria per l'emissione dei mandati di pagamento, ma questo deve riguardare anche le autorizzazioni perché una delle criticità nell’attuazione dei programmi di investimento è data dai tempi dei procedimenti amministrativi. Stessa cosa dobbiamo richiedere a comuni, province ed a tutti gli enti territoriali, perché gran parte della spesa è storicamente allocata presso gli enti attuatori, le grandi agenzie e gli enti locali. Sarà questa la vera sfida per tutti noi, non dimenticando che anche lì la ragioneria è una medicina su cui non bisogna mai ironizzare se non si vuole ripercorrere i fasti del Comune di Taranto o di altri crack, per cui farei un elogio della ragioneria come forma di prevenzione e di rispetto dell'etica e della finanza pubblica. Detto questo, è anche vero che la vera sfida sarà quella della politica degli investimenti, dello sviluppo, per portare la Puglia fuori dalle Regioni dell'obiettivo convergenza, quindi, fuori dal novero delle Regioni che hanno bisogno di finanza straordinaria. PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire l’assessore Introna. Comunico che è scaduto il tempo per la presentazione di emendamenti. Tuttavia, se in questo momento ne dovessero arrivare altri, li accetteremo. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 33 – RESOCONTO STENOGRAFICO INTRONA, assessore ai lavori pubblici, alla difesa del suolo e alle risorse naturali. Grazie, Presidente, e, soprattutto, ringrazio il collega Damone per aver espresso in quest’Aula la sua preoccupazione per lo stato della viabilità della Provincia di Foggia, consentendomi di dire che non soltanto nel bilancio di quest'anno, ma da molti anni, la Regione Puglia non destina risorse alla viabilità in quanto è materia di diversa programmazione. Tuttavia tranquillizzo il collega Damone e l'intero Consiglio regionale, comunicando che è pronto un piano per la viabilità regionale concordato con le Amministrazioni provinciali, che utilizza le risorse trasferite dal 2001 al 2005 alla Regione Puglia per il miglioramento, l'estensione e la messa in sicurezza di tutta la rete stradale ex ANAS e oggi di competenza delle Province. La Giunta regionale approverà nei prossimi giorni un piano di viabilità, che prevede un investimento di circa 95 milioni di euro ripartiti in rapporto ai chilometri di ex viabilità ANAS presenti in ciascuna Provincia. Nel riparto è stata dedicata particolare attenzione alla viabilità della Provincia di Foggia cui, d’intesa con tutte le altre Amministrazioni provinciali, è stato riservato un fondo pari al 2% della somma globale per la particolare situazione di dissesto in cui si trovano le strade del Subappennino Dauno. Per cui nel bilancio non troviamo risorse specifiche se non per piccolissimi e limitatissimi interventi di emergenza, mentre con questo piano di viabilità diamo una risposta molto importante, in quanto sono numerosissimi gli interventi di ammodernamento, ampliamento, estensione e messa in sicurezza della viabilità regionale. Nel contempo, rinvio i colleghi all’intesa preliminare che la Regione Puglia ha sottoscritto, non più tardi di un mese fa, con il Ministero delle infrastrutture, con la quale vengono finanziati, oltre al sistema della viabilità, anche quello ferroviario, quello relativo ai por- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 ti ed agli aeroporti, per un totale di due miliardi e 300 milioni di euro. Il problema vero è la capacità degli Enti locali a realizzare i progetti. Per esempio, in relazione al riparto dei 94 milioni di euro, abbiamo condizionato l’assegnazione dei finanziamenti alle Province alla cantierizzazione delle opere entro il 2007, altrimenti queste risorse continueranno a giacere tra i fondi residuali della Regione Puglia. Non è tantissimo, ma le risorse non presenti nel bilancio autonomo saranno comunque messe a disposizione del territorio attraverso il piano della viabilità. PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire l’assessore Tedesco. Seguirà l’intervento del Presidente Vendola con cui si concluderà la discussione generale ed anche il termine per la presentazione degli emendamenti. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, colleghi del Consiglio, poiché sono state sollevate da numerosi colleghi questioni direttamente collegate agli aspetti economico-finanziari della gestione del servizio sanitario della Puglia, mi sembra doveroso intervenire sia per dare puntuali riscontri, sia per chiarire alcune questioni sollevate. Comincio subito a rispondere al collega Saccomanno in relazione ad alcuni atti da me sottoposti all'approvazione della Giunta regionale e conseguentemente approvati, riferiti alla riattivazione di alcuni servizi richiestaci, come peraltro consente la normativa vigente, da alcuni direttori generali per corrispondere ad esigenze provenienti dai rispettivi territori. Quest’attività, che sarebbe potuta diventare estremamente cospicua, si è limitata a pochissimi casi, ben circoscritti, e non ha originato questo stravolgimento che si teme, bensì ha semplicemente colmato alcune evidenti lacune nell’organizzazione sanitaria della Regione, con il ripristino di servizi che all'epoca della Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 34 – RESOCONTO STENOGRAFICO loro soppressione funzionavano perfettamente e possedevano dati di utilizzo di assoluto rilievo. A fronte di servizi soppressi con quei dati di utilizzazione, ne sono stati invece confermati altri con dati di utilizzo molto inferiori, sicché la Giunta regionale, in attesa del piano regionale della salute, si è limitata ad aggiustamenti che hanno poco o nulla a che vedere con interrelazioni di carattere elettorale. Sicché la ringrazio per la qualifica da lei attribuitami di assessore alle politiche elettive, ma se avessi dovuto corrispondere a questa funzione, francamente, per quello che ho fatto, non avrei potuto riscuotere la fiducia della Giunta e soprattutto di chi confidava in questo atteggiamento. Al contrario, posso confermare che noi non inaugureremo alcun reparto in campagna elettorale, non lo faremo per una esigenza di rispetto nei confronti delle competizioni in atto sul territorio. Il sottoscritto, per alcune di queste situazioni, si è limitato a corrispondere ad inviti delle Amministrazioni locali per chiarire la posizione del Governo regionale. Le riunioni si sono svolte nelle sedi istituzionali ed io ho condizionato la mia presenza al rispetto della condizione che si svolgessero alla presenza dell'intero Consiglio comunale e, comunque, di tutte le forze politiche interessate. Quanto alla questione più generale che interessa in maniera più pregnante il dibattito sul bilancio regionale – l'equilibrio dei conti nella gestione del servizio sanitario –, questo è chiaramente evidenziato nella relazione del collega Saponaro. Credo che in qualche modo stiamo invertendo il trend della spesa, o meglio stiamo riducendo l’incremento del trend della spesa, che percentualmente in questi due anni è cresciuta meno di quanto non sia cresciuta nel biennio precedente al 2005. Lo ha esposto con dati alla mano l'assessore Saponaro ed anche il 2006, una volta che saranno disponibili i dati consuntivi definitivi, confermerà questo trend di crescita percentualmente inferiore a quella degli anni precedenti. Inoltre, accertata al centesimo l’entità, la Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 copertura del disavanzo del 2006 sarà affidata anche ad interventi del bilancio autonomo, così come hanno fatto tutte le Regioni e così come credo sia inevitabile fare, dal momento che il fondo sanitario nazionale è sottostimato – rispetto ai costi di funzionamento del servizio sanitario nazionale – di almeno quattro miliardi di euro. Tuttavia, credo che non si possa sottacere – da questo punto di vista – che il Governo regionale, a livello di confronto con il sistema regionale in materia di riparto del fondo sanitario nazionale, ha fino ad oggi ottenuto dei significativi risultati, anche se non quelli a cui il collega Palese fa riferimento e ai quali dobbiamo assolutamente tendere. Il consigliere Palese sostiene che dovremmo avere almeno una quota capitaria mediana rispetto al divario che esiste tra la quota capitaria più bassa e la quota capitaria più alta attribuita alle diverse Regioni d'Italia, e questo è un obiettivo che questa Regione si è posto e che deve essere perseguito dall'intero sistema politico della Regione perché, siccome a livello di Conferenza dei Presidenti vige la clausola dell’unanimità delle decisioni, è del tutto evidente che in quella sede noi non raggiungeremo mai l'unanimità su una decisione che dovesse veder crescere significativamente e legittimamente i trasferimenti di fondo sanitario attribuiti alla Puglia. Allora è necessaria, peraltro è in corso di esame da parte del Parlamento, una legge che punta a colmare il divario tra i diversi servizi sanitari del Paese, in particolar modo il divario tra i servizi sanitari del Mezzogiorno e quelli delle Regioni del centro-nord. In quella sede dovrà essere sanato un vero e proprio vulnus, introdotto con i criteri di riparto del fondo sanitario. Ciascun gruppo consiliare presente in quest'Aula dovrebbe impegnare i propri rappresentanti parlamentari a sostenere la proposta che la Puglia ha avanzato in sede parlamentare, perché possa essere corretta per legge questa anomalia. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 35 – RESOCONTO STENOGRAFICO Anche ai fini del miglioramento dei conti della sanità la Regione ha attivato una serie di iniziative utili a contrastare alcuni fenomeni della spesa, che deve essere assolutamente ricondotta al controllo della Regione, vale a dire la spesa farmaceutica per la quale al collega Palese – che ha fatto specifico riferimento alla possibilità di utilizzare la distribuzione diretta dei farmaci del primo ciclo terapeutico successivo alle dimissioni attraverso il sistema delle farmacie convenzionate, rimarcando che anziché fare la guerra a determinate molecole si sarebbe potuta imboccare quella strada molto più utilmente – dico alcune cose: primo, quelle decisioni assunte con la legge dell’esercizio provvisorio di bilancio di fine anno non hanno assolutamente modificato la qualità dell'assistenza farmaceutica erogata ai cittadini della Puglia; secondo, non hanno determinato ai cittadini quella difficoltà che si paventava; terzo, stanno già determinando significativi decrementi della spesa farmaceutica. Rispetto ai mesi corrispondenti del 2006, a gennaio ha fatto registrare un meno 15% ed a febbraio un meno 18%. Peraltro, quel tipo di normativa ha indotto a più miti consigli proprio il sistema della distribuzione, che oggi avanza proposte di collaborazione molto più ampie di quelle che erano state esposte in precedenza, non solo, ma sta facendo ragionare – sui costi dei farmaci a livello nazionale – l'agenzia italiana per il farmaco che, come sapete, è l'ente che dispone dell’entità dei costi dei farmaci, ha fatto ragionare l'intero sistema delle Regioni, che si sono affannate a chiederci copia di quei provvedimenti, insomma, ha posto la questione della spesa farmaceutica, che in questo Paese dovrà necessariamente tornare nei livelli fisiologici dai quali si è ampiamente discostata. Ma elementi di contrasto li abbiamo posti in essere anche in relazione all'altra emorragia finanziaria prodotta dalla mobilità passiva, attraverso una manovra articolata, che si è caratterizzata innanzitutto per una qualificazione Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 ulteriore dell'offerta sanitaria pugliese per buona parte delle patologie oggetto della migrazione sanitaria, che si è caratterizzata anche per l'aver messo sotto osservazione alcuni fenomeni patologici di migrazione sanitaria, ed anche attraverso iniziative bilaterali con le Regioni italiane per definire accordi sul contenimento della rispettiva mobilità. Noi crediamo che questa manovra articolata potrà, nel medio termine, consentirci recuperi finanziari anche su questo versante della spesa. Avremo modo di ragionare, come hanno chiesto anche i colleghi della maggioranza, sulla qualità della spesa sanitaria in sede di approvazione del documento di indirizzo economico funzionale, che ci auguriamo di portare all'approvazione entro fine aprile, con grande anticipo rispetto agli anni precedenti. Sarà quella la sede nella quale ragioneremo di allocazione di risorse, e dove potremo cominciare a trarre un bilancio più puntuale delle ricadute sulla spesa sanitaria degli interventi prodotti. Così come sarà occasione di discussione del piano regionale della salute quella all'interno della quale ragioneremo sull'organizzazione del servizio sanitario complessivo della Regione, non soltanto sull’organizzazione ospedaliera dell'assistenza sanitaria. D'altro canto, e concludo, questa Giunta ha anche impostato, e di questo non si dà conto nella relazione al bilancio perché stiamo parlando di fondi assolutamente diversi, già un piano di ammodernamento delle strutture sanitarie, operando a stralcio sull'utilizzazione dei fondi dell'articolo 20, in maniera da evitare di perdere il treno dei fondi immediatamente disponibili, presentando un accordo di programma al Governo centrale di oltre 450 milioni di euro, che è finalizzato – già da subito – ad una forte riqualificazione del sistema ospedaliero. Con il piano operativo regionale dei fondi strutturali sono state previste risorse cospicue, che potranno essere indirizzate in direzione della riqualificazione del sistema territo- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 36 – RESOCONTO STENOGRAFICO riale. Con la programmazione in materia sociale e in materia sanitaria si sono posti i paletti per l'integrazione tra questi due fondamentali momenti dell'assistenza rivolta ai nostri cittadini. Credo che ci siano tutte le condizioni per ritenere l'azione del Governo, anche in questo settore, assolutamente in linea con gli obiettivi programmatici che questo Consiglio ha avuto la possibilità di verificare. PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il Presidente della Giunta regionale, Nichi Vendola. VENDOLA, Presidente della Giunta regionale. Avrei potuto rinunciare a quest’intervento perché gli interventi degli assessori Saponaro, Introna e Tedesco sono stati molto puntuali, e poi nel corso del dibattito sugli emendamenti e sugli articoli avremo modo di sviluppare un confronto che ha mantenuto per tutta la mattinata un tono di grande civiltà. Tuttavia, ci tenevo a fare alcune rapide osservazioni. Nel mese di dicembre vi è stato, non è un segreto, un momento dialettico importante all'interno della mia maggioranza e del mio Governo, relativamente alle scelte che dovevamo compiere per rispondere ai problemi del bilancio. È noto, io ero sostenitore della tesi che fosse necessario ritoccare le aliquote fiscali, e mi trovavo in buona compagnia, nel senso che la stragrande maggioranza dei protagonisti degli enti territoriali, i comuni, hanno ritoccato le aliquote fiscali perché la base fiscale della nostra Regione è terribilmente fragile. E devo dire che in quel dibattito abbiamo vissuto delle esperienze importanti, per esempio, quando abbiamo chiesto al Ministero del tesoro una simulazione su cosa comportasse l'aumento di una percentuale minima dell'IRPEF per i redditi sopra i 30 mila euro l'anno, per garantire un'intangibilità dei ceti popolari, il risultato è stato sconfortante, cioè non si ca- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 va sangue dalle rape, perché il grosso del peso fiscale è sui redditi dai 30 mila euro in giù, un dato importante, che in parte fa pensare ancora a quanto sia ampia la zona dell'elusione fiscale, ma questo è un altro problema. In quel caso sono rimasto impressionato soprattutto dalla determinazione delle forze sociali, dei sindacati, di Confindustria, su come fosse importante, in questo momento storico, per il vantaggio competitivo che ne può derivare e per la fragilità sociale del nostro territorio, non toccare le aliquote fiscali. Confesso che giudicai un errore politico rinunciare in quel momento all'inasprimento fiscale, tuttavia, siccome mi sono sempre considerato punto di mediazione e non capo militare di una coalizione – soprattutto penso che l'ascolto delle forze sociali sia molto importante –, accettai l'invito, che veniva anche dalle forze sociali, a proporre l'esercizio provvisorio ed a cercare di costruire forme di contenimento della spesa che ci consentissero di chiudere il bilancio senza ricorrere ai ritocchi fiscali. Bene, noi proponiamo un bilancio che non ha dentro di sé la leva fiscale, in una Regione che ha due, non uno, ma due elementi supplementari di riflessione dal punto di vista della pressione fiscale. L’assessore Saponaro ha ricordato che noi, per quest’anno, non avremo ritocchi neppure dal punto di vista dell’indice di inflazione delle tariffe di acquedotto, lo dico con nessun tono polemico. Noi abbiamo avuto il massimo aumento tariffario in presenza dei minimi storici di investimenti. Credo che, al contrario, noi stiamo implementando in maniera considerevole la politica degli investimenti diminuendo le tariffe dell’acquedotto. Aggiungo che abbiamo confermato l’intervento per finanziare la diminuzione del 10% degli abbonamenti dei pendolari del trasporto pubblico, che sono quasi esclusivamente lavoratori e studenti. Ci presentiamo, quindi, confermando scelte importanti. Queste scelte – lo dico alla mia maggioranza – non ci esimono dal compito Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 37 – RESOCONTO STENOGRAFICO che ci viene segnalato dall’intervento del consigliere Palese, ovvero quello di rendere sempre più stringente la radiografia dei sistemi di spesa, che in fin dei conti sono sistemi di potere, spesso opachi e imboscati. Credo che sia un compito al quale permanentemente dobbiamo chiamare l’intera Assemblea elettiva, perché ha ragione il consigliere Palese a richiamare questa come una necessità istituzionale: produrre atteggiamenti di bonifica delle fonti di spreco, di dissipazione delle risorse pubbliche. Da questo punto di vista possiamo farci i complimenti, perché siamo l’unica Regione d’Italia ad aver tagliato gli interventi di spesa del Consiglio regionale, tanto che spendiamo molto, molto di meno di regioni con un numero inferiore di abitanti rispetto alla nostra. Inoltre, siamo riusciti ad intervenire con ritocchi ai nostri stipendi, alla telefonia ed alle auto blu. Insomma, non lo dico a vanto di una maggioranza o di un Governo, ma a vanto di un Consiglio regionale, anche perché il bilancio del Consiglio è normativamente autonomo, per cui vi ringrazio molto perché l’input che è stato dato con molta energia da me al mio Governo, ed al Presidente Pepe, è stato raccolto. Possiamo dire che qui non c’è la manifestazione di una cultura della furbizia e dello spreco, ma il Consiglio regionale ha diminuito rispetto allo scorso anno le proprie spese. E di questo vi ringrazio. Certo, ci sono stati interventi legittimamente critici e polemici. Permettetemi di fare solo un’osservazione a tal riguardo. Domani è il secondo anniversario del voto che mi ha portato a vincere e ad assumere questo incarico così oneroso. Io stesso, talvolta, faccio fatica a misurare il tempo, perché è talmente faticoso questo mestiere che ho quasi abrogato la memoria del prima. Domani sono due anni dal voto, non dall’inizio dell’esercizio di Governo, perché passerà ancora circa un mese e mezzo dall’inizio delle attività proprie di Governo. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Lo dico al netto di qualsiasi spirito politico, ma semplicemente per ragionare. Noi abbiamo di fronte una regione che ha compiuto alcuni sforzi importanti nella precedente Legislatura dal punto di vista del risanamento dei conti. Tuttavia, parlavamo dei conti del bilancio regionale, anche se è difficile non immaginare che la politica debba corrispondere a molte e differenti aritmetiche. Faccio un esempio. La Puglia è una regione che ha la povertà al 19%, il che significa che abbiamo tra i 700 e gli 800 mila cittadini che vivono sotto il livello della decenza e della dignità. Badate che 800 mila poveri in un territorio di 4 milioni 68 mila persone significa avere un potenziale di crisi delle forme di coesione sociale devastante. Secondo una sequenza molto lunga, storica – non è una polemica con un Governo o con l’altro – registriamo un bassissimo tasso di infrastrutturazione socio-assistenziale. Insomma, riscontriamo una debolezza della risposta in termini di implementazione dei servizi sociali e dei diritti dei cittadini. Stressare il bilancio, per aumentare la spesa sociale, credo che sia un rischio che è moralmente doveroso correre. Ricostruire le reti di protezione sociale per intere porzioni di popolazione che non hanno nessun paracadute quando crollano, quando alla povertà tu sommi la non autosufficienza, quando in una famiglia che vive ai margini, in una periferia sociale urbana, si aggiunge un figlio diversamente abile o una malattia particolare, diventa una miscela esplosiva. Abbiamo provato a corrispondere a questo bisogno di ricostruire la tessitura dei servizi e dei diritti sociali. Su questo, però, dobbiamo fare molto di più. Anche gli oltre 50 milioni di euro sostanziali di questo anno sono assolutamente insufficienti, anche per un problema. Gli amici che si occupano nella sanità di questioni che riguardano la vita concreta delle persone, lo sanno bene: quando cominci ad organizzare le risposte, c’è la moltiplicazione automatica delle domande. Non appena cominci a rico- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 38 – RESOCONTO STENOGRAFICO struire un percorso di protezione sociale, naturalmente c’è l’acquisizione di percezione di diritti soggettivi da parte dei cittadini. Quindi, la domanda non rallenta, ma si moltiplica e diventa una tempesta di domande che noi dobbiamo saper fronteggiare con grande attenzione, come tutte le domande che riguardano il mondo del lavoro precario. Certo, potremmo fare di più in prospettiva sugli operai forestali, ma non dobbiamo dimenticare che li abbiamo presi che avevano 41 giornate all’anno di lavoro finanziate e li abbiamo portati a 102 giornate annue. Non è la stabilizzazione, non è l’uscita dal recinto della precarietà, ma è un altro reddito, è un’altra possibilità di vita nella misura in cui possiamo fare. Il tema del precariato, che non possiamo agitare soltanto per puro spirito demagogico, deve diventare un tavolo paziente di concertazione di una grande questione sociale, dove dobbiamo evitare la guerra tra poveri. Lo dico a tutti i colleghi: il rischio non è la guerra tra gli uni e gli altri con il centrodestra che ci può rinfacciare la stabilizzazione, e noi che rispondiamo che l’abbiamo cominciata, accusando che sono stati loro ad avviare questo giro del precariato. Il problema vero non è questo, che attiene più al teatro della politica. Il problema vero è la guerra tra colui che è precario, e rischia di uscire, e colui che è iscritto alle liste di collocamento e rischia di non entrare mai nel mondo del lavoro. Noi dobbiamo costruire soluzioni che abbiano elementi di equità sociale, che impediscano la guerra tra i poveri. Mi fermo qui su questo aspetto, convinto davvero che le sedute consiliari come quella che, speriamo, prima dell’estate potremo fare sul piano della salute, ci possono consentire di più e meglio di approfondire, anche approfittando da parte mia dello spirito assolutamente costruttivo che abbiamo complessivamente colto nell’impostazione dell’opposizione. Sul federalismo fiscale ha ragione il consigliere Palese a richiamarci tutti quanti alla ne- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 cessità di essere molto attenti a questo passaggio. Ho condiviso il richiamo del Presidente della Repubblica sul dovere di adempiere al dettato costituzionale. Tuttavia, il federalismo fiscale o significa due cose che stanno insieme, oppure non si fa, perlomeno noi ci metteremo di traverso. Le due cose che devono stare insieme sono il criterio della responsabilizzazione dei territori – perché non vogliamo rappresentare un sud piagnone che chiede sempre ammortizzatori sociali, sussidi ed elemosine, ma vogliamo qualificare la spesa e renderci autosufficienti – e l’equità, uno dei punti strutturali che fanno l’unità nazionale. Ebbene, se il federalismo fiscale non contiene questo secondo elemento noi non lo possiamo accettare. Per essere più specifici, c’è una discussione preliminare che riguarda il riparto del Fondo sanitario nazionale. Per avviare nel modo migliore questa discussione, intanto mettiamoci d’accordo sul fatto che il Fondo sanitario nazionale non può essere ripartito usando soltanto due parametri, quello del peso della popolazione e del suo invecchiamento. Manca il terzo parametro, che non è previsto, ma che è invece necessario che ci sia – grida vendetta la sua assenza –, della deprivazione. Non pesare la debolezza della infrastrutturazione sanitaria, non pesare la debolezza dei fenomeni di povertà, di scolarizzazione e quant’altro, è assolutamente sbagliato. Intanto vanno ripensati e arricchiti i parametri, poi, quando si tratta di immaginare quali sono gli interventi complessivi dello Stato, quest’ultimo non può pensare di aver esaurito il proprio compito nel garantire il Fondo sanitario nazionale. L’unitarietà dello Stato si vede dall’assistenza sanitaria, dall’assistenza sociale nel suo complesso, dall’organizzazione dei servizi di pubblica istruzione e dalla qualità del trasporto pubblico locale. Sono molti gli ingredienti che ci possono consentire di sviluppare fino in fondo la nostra parte, quella di chi è chiamato al dovere di bo- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 39 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO nificare i bilanci, di tagliare tutti i rami improduttivi e parassitari della spesa pubblica. Questo è un dovere assoluto: noi siamo pronti ad affrontarlo. È importante questo richiamo generale, perché le lobby possono essere più forti della politica. E io non intendo contribuire a mettere in piedi una lobby del sud contro una lobby del nord. Non sto parlando lobbysticamente, ma sto parlando guardando alla lettera e allo spirito dell’articolo 117 della Costituzione. Per la nostra parte, la Puglia nel suo complesso è pronta a scendere in campo, a condizione che ci sia ciò che garantisce l’unità nazionale e l’equità sociale tra tutte le Regioni, la solidarietà, ma siamo pronti a fare anche la nostra parte in termini di rigore, di risanamento e di responsabilizzazione dei territori. Queste erano le cose che intendevo dire, e ribadisco il ringraziamento a tutti voi per il contributo che avete già dato e che darete nel prosieguo del dibattito. PRESIDENTE. Presidente Vendola, la ringrazio anche per l’apprezzamento rivolto all’Ufficio di Presidenza per lo sforzo compiuto nel contenimento della spesa che, è bene precisare, è stato attuato attraverso una decisione unanime dei Gruppi politici e dell’Ufficio di Presidenza. Comunico che gli emendamenti pervenuti sono numerosi e che per la loro riproduzione occorrono circa novanta minuti. Nel frattempo, invito i Capigruppo ad incontrarsi con il Presidente Vendola presso la saletta adiacente all’Aula del Consiglio, per tentare di individuare una soluzione La seduta è sospesa. PRESIDENTE. dell’articolato. 4 APRILE 2007 Passiamo all’esame BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Signor Presidente, intervengo solo per ribadire che questo bilancio è arrivato in Commissione con una certa struttura e subisce una trasformazione in Consiglio regionale. Caro Presidente del Consiglio, caro Presidente della Giunta, siamo davvero stanchi di assistere alla presentazione di una serie di emendamenti che stravolgono completamente il bilancio di previsione. Noi abbiamo bisogno di tempo per studiare gli emendamenti, per armonizzarli e concordarli con le associazioni di categoria. Faccio riferimento all’intervento del Capogruppo dei DS, il quale ha detto che in Commissione si è svolta una discussione serena sul bilancio. Ebbene, vorrei sapere a quale bilancio presentato ai cittadini pugliesi si riferiva. Le ricordo che era un bilancio completamente diverso da quello presentatoci oggi in Aula. Non possiamo più assistere a questo modo di operare; è bene trovare un accordo in Commissione, individuare un modo unico di procedere sui temi importanti che riguardano i cittadini pugliesi. Pertanto, signor Presidente, è obiettivo del Gruppo che rappresento andare avanti – come avevamo dichiarato in Conferenza dei Capigruppo – fin quando tutti gli emendamenti e gli articoli proposti non saranno sviscerati e discussi accuratamente, con l’attenzione della stampa e dei pugliesi. DAMONE. Domando di parlare. (La seduta, sospesa alle ore 15,00, riprende alle ore 18,26). PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Esame articolato Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare PRESIDENTE. Ne ha facoltà. DAMONE. Signor Presidente, quando si convoca la Conferenza dei Capigruppo, che si è riunita regolarmente e formalmente nel corso Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 40 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO della mattinata, deliberando di andare avanti fino a notte inoltrata con la discussione sugli emendamenti, dobbiamo attenerci ai deliberati. Chi è assente ha torto. Noi siamo persone serie, e come tali abbiamo partecipato ad un organismo istituzionale che ha previsto la seduta no stop di stasera, anche per andare incontro alle esigenze di alcuni consiglieri. Nessuno, all’ultimo momento, può dichiarare la propria disponibilità per la mattinata di domani. PRESIDENTE. Vi invito a rispettare le posizioni e le idee di ognuno. 4 APRILE 2007 TITOLO I DISPOSIZIONI DI CARATTERE FINANZIARIO art. 1 (Spesa a carattere pluriennale) 1. Gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da Leggi regionali a carattere pluriennale restano determinati, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, nelle misure indicate nella tabella “A” allegata alla presente legge. Lo pongo ai voti. È approvato. Do lettura degli articoli successivi: LOPERFIDO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. LOPERFIDO. Signor Presidente, voglio chiarire un paio di punti dell'intervento del prezioso collega Damone. In primo luogo, una riunione di Capigruppo non può – il collega Damone dovrebbe saperlo – anticipare, se non in maniera bonaria, il termine di un Consiglio convocato per due giorni. In secondo luogo, ritengo che gli impegni personali, di fronte alle nostre competenze, si possano rimandare. Del resto, il Consiglio si riunisce una volta al mese, in alcuni casi ogni 20 giorni, e in quell’occasione abbiamo il dovere morale di parteciparvi – se necessario, anche per diversi giorni – come forma di rispetto nei confronti dei cittadini pugliesi e della nostra coscienza. Dopo tutto il nostro lavoro è ben riconosciuto economicamente, grazie alla legge regionale. PRESIDENTE. Quando arriveremo ad un'ora insostenibile, insieme valuteremo il da farsi. Procediamo, dunque, con l'esame dell’articolato. Do lettura dell’articolo 1: Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare art. 2 (Ristrutturazione e rinegoziazione mutui regionali) 1. La Giunta regionale è autorizzata a rinegoziare, anche ricorrendo all'estinzione anticipata, tutti o parte dei mutui stipulati e dei titoli emessi con oneri a carico del bilancio regionale. 2. In caso di ricorso all'estinzione anticipata di mutui, la Giunta regionale è autorizzata a contrarre nuovi mutui o prestiti obbligazionari per un importo pari al debito residuo inclusi gli oneri connessi all'operazione, per una durata superiore alla vita residua ed ad un tasso fisso o variabile annuo iniziale non superiore a quello dei mutui da estinguere. 3. Per le operazioni di cui al comma 1 è autorizzato il pagamento della penale contrattualmente prevista per l'estinzione anticipata, ovvero dei costi connessi alla rinegoziazione. 4. L'eventuale ricorso a strumenti derivati va effettuato a condizione che si realizzi una riduzione del costo finale del debito e del grado di esposizione ai rischi di mercato. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 41 – RESOCONTO STENOGRAFICO PALESE. Signor Presidente, l’articolo in oggetto è importante ed impegnativo, come ho voluto sottolineare, sia in Commissione, sia questa mattina in discussione generale, richiamando l’attenzione su due aspetti. La Regione, al momento, si trova nelle condizioni di ritornare sul mercato per riposizionare lo stock di debito del piano di consolidamento per il dissesto finanziario. Come hanno annunciato gli organi del Governo regionale, la società internazionale di certificazione di rating attesta un miglioramento, da A2 ad A1. Questo è un dato che si rileva, in particolare, prendendo a riferimento la gestione finanziaria al 31/12/2005. La consistenza patrimoniale della nostra Regione – mi riferisco soprattutto alla società aeroportuale e all’AQP – è stata notevolmente potenziata. Per quanto riguarda l’AQP, ciò è dovuto all'interezza della proprietà da parte della nostra Regione; per quanto riguarda la società aeroportuale, che sta operando miglioramenti dal punto di vista strutturale – penso, innanzitutto, agli aeroporti internazionali di Bari e Brindisi –, il valore è enormemente aumentato rispetto alla concessione quarantennale. Una situazione come questa consente, certamente, di andare sul mercato. Gli atti della Giunta regionale dicono chiaramente che le operazioni vengono svolte nella maniera dovuta. Rinnovo la raccomandazione di porre grande attenzione affinché i piani di ammortamento, che probabilmente presenteranno gli istituti finanziari, prevedano una rata costante nel tempo, sia per la parte in conto interessi, sia per la parte in conto capitale. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Signor Presidente, su questo articolo, che può sembrare anche una disposizione di ordinaria amministrazione della Giunta regionale – rinegoziare i mutui, mettere ma- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 no alla finanza del bilancio regionale –, avremmo preferito vi fosse un’informativa al Consiglio regionale, nonché alla Commissione bilancio. Mettere mano su una questione così importante per la vitalità di una Giunta regionale, se da una parte è necessario, dall’altra suscita non pochi sospetti riguardo ad operazioni che potrebbero anche non essere convenienti per le casse regionali. Conoscendo il buonsenso dell’assessore, mi auguro che in futuro si possa arrivare al rifinanziamento dei mutui in maniera più agevole, anche rispetto a quello che è accaduto precedentemente. Mi auguro inoltre che, una volta ottenuto tale risultato, si possa definire, d’intesa con la Commissione regionale al bilancio, un’informativa che ci permetta di essere più sereni e tranquilli rispetto ad operazioni che, come abbiamo visto per altre amministrazioni e per altri enti, non hanno apportato grande giovamento. Mi riferisco, ad esempio, ai BOC che più Comuni hanno attivato negli ultimi anni e che hanno causato dei veri disastri nelle casse degli enti pubblici. Confidando nel buonsenso dell’assessore, mi auguro che il Consiglio regionale, nella sua interezza, venga portato a conoscenza di particolari operazioni. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Saponaro. SAPONARO, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all’economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio. Innanzitutto voglio precisare – il collega Palese ne è a conoscenza – che già nella Commissione bilancio è stata avviata una discussione su questo articolo, con un primo approfondimento e alcune raccomandazioni. Ovviamente, solo quando sarà definita una proposta organica di rinegoziazione dei mu- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 42 – RESOCONTO STENOGRAFICO tui in essere, sarà fornita un’ulteriore informazione più dettagliata. Tuttavia, data l’importanza di questo articolo e del tema, come hanno riconosciuto i colleghi della minoranza, credo che il Consiglio, in occasione dell’approvazione della legge finanziaria, debba essere ulteriormente informato innanzitutto riguardo al punto di partenza. Mi dispiace dover ricordare al consigliere Palese, assessore al bilancio nella precedente legislatura, e al consigliere Brizio, che già sedeva sui banchi del Consiglio regionale nella maggioranza, che il punto di partenza è una emissione obbligazionaria fatta nel 2003 che, per la struttura della stessa, espone – non è quindi un sospetto riferito al passato, ma è un punto della realtà odierna – la Regione Puglia ai rischi del mercato, nel senso che ci sono stati già degli andamenti negativi sulla parte relativa agli interessi dell’operazione. Dopodiché, per la struttura del cosiddetto fondo di accumulo (il famoso sinking fund), a cui viene versata una rata semestrale gestita attraverso il ricorso al mercato dei titoli finanziari, tale emissione espone, anche per le clausole di questo contratto – è bene che il Consiglio regionale sia informato di questo, che è un tema importantissimo – la Regione al fatto che i rischi relativi a questi titoli sono a suo carico, mentre gli eventuali guadagni finanziari sono appannaggio del gestore. Quindi, caro consigliere Brizio, noi partiamo da questa struttura contrattuale da voi deliberata nel 2003. Tale struttura potrebbe anche esporre – al termine del periodo, ossia nel 2023 –, in caso di default di alcuni titoli, al fatto che, anziché 870 milioni da restituire a quella data, ce ne ritroviamo 770. A proposito del «canto libero» sul famoso bilancio autonomo, in quel caso dovremo integrare la differenza. Questa è la posizione di partenza della struttura contrattuale. Noi ci stiamo lavorando da diversi mesi. Peraltro, la legge finanziaria nazionale approvata a dicembre, date le condi- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 zioni mediamente favorevoli del mercato finanziario internazionale, spinge gli Enti locali e le Regioni affinché rinegozino i mutui. Stiamo lavorando per giungere ad una impostazione che minimizzi, o riduca a zero, i rischi che ho testé richiamato, insiti nell’attuale struttura contrattuale. Credo, quindi, che il Consiglio regionale possa stare tranquillo sul fatto che, ferma restando l’informazione che sarà fornita alla Commissione bilancio, vi sono tutte le condizioni per migliorare la situazione attuale dei mutui, dal punto di vista sia finanziario e del grado di rischio. Ho dovuto fare questa precisazione in riferimento al termine «sospetto» utilizzato dal collega Brizio. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Signor Presidente, approvo l’intervento dell’assessore volto a chiarire quest’aspetto, che rispecchia anche le mie perplessità, già sollevate nel 2003. Oggi confermate che le perplessità esistono e sono tali da esporre la Regione ad una posizione finanziaria ed economica di rilevante peso per le casse del bilancio regionale. Probabilmente vi fu un minimo grado di superficialità all’epoca, sebbene, sentendo il protagonista di allora, l’assessore Palese, queste preoccupazioni non vi erano allora e non vi sono oggi. Per questo motivo vi invito a fare in modo che ci sia un coinvolgimento del Consiglio regionale da una parte e della Commissione dall’altra. A volte si ricorre alla cosiddetta finanza creativa per risolvere i problemi dell’oggi, che poi diventano i problemi del domani. Dal momento che la rinegoziazione dei mutui coinvolge inevitabilmente le future generazioni di questa Regione, dobbiamo cercare di rendere tutti quanti consapevoli delle scelte che si assumono. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 43 – RESOCONTO STENOGRAFICO Lo dico per i più giovani, come me, che non si sa se tra vent’anni siederò ancora in quest’Aula consiliare, o come il collega Tedesco, che da 25 anni siede in quest’Aula. Dobbiamo fare in modo di renderli partecipi e di essere trasparenti il più possibile su queste operazioni che, a volte, possono essere ad alto rischio. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, è bene chiarire queste questioni, atteso che all’epoca vi sono state le autorizzazioni del Consiglio regionale, gli atti e i percorsi amministrativi e autorizzativi. Mi riferisco al nuovo ordinamento inerente al ricorso ai mercati finanziari, che chiama in causa la vicenda del Governatore della Banca d’Italia, la legge sul risparmio e quant’altro. Tale ordinamento prevede nuove regole, ma non contiene i passaggi che la Regione allora dovette compiere. I passaggi sono quelli del CICR, della Banca d’Italia, del Ministro dell’economia e delle finanze e quant’altro. Non vi è cosa peggiore che parlare a casaccio di queste questioni, visto che si può fare riferimento agli atti. Basterebbe considerare che una società di certificazione internazionale e indipendente, che nulla ha a che vedere con le banche e quant’altro, conoscendo il debito della Regione, la sua condizione patrimoniale, le situazioni di gestione finanziaria al 31/12/2005, ha deciso di migliorare il rating. Mi sembra che questa scelta non coincida tanto con le perplessità e i rischi paventati. Si tenga presente che il rating non è nient’altro che lo specchio dell’affidabilità finanziaria rispetto alla situazione patrimoniale. Non possiamo pensare che ciascuno di noi possa alzarsi in Consiglio regionale e pronunciare queste fantasie. L’altra variabile da tener Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 presente è quella dei mercati: un conto è andarvi nelle condizioni in cui si trovava la Regione Puglia al suo primo ingresso, un conto è andarvi nelle condizioni attuali. In primo luogo, la Regione Puglia ha una credibilità più forte rispetto al passato, essendo già stata sui mercati; in secondo luogo, in questi anni (dal 2003 ad oggi), a seguito delle rate che abbiamo pagato, lo stock del debito è diminuito. È comprensibile che la nostra Regione, come avviene anche per lo Stato, le aziende private, gli altri Enti locali, punti a condizioni più favorevoli. Fa bene, dunque, la Regione ad assumere questo provvedimento. Le situazioni migliorative del rating permettono di usufruire di condizioni migliori rispetto alle precedenti. Non vedo, quindi, nessuna superficialità. Tuttavia, invito il collega Brizio a rileggere gli atti e a studiarli bene, se non lo ha fatto quando era nella maggioranza. Allo stesso tempo, invito l’assessore Saponaro ad individuare tutti i percorsi e le situazioni che si sono verificate in un contesto tragico della Regione, nella fase della ricognizione del debito, della prima ricontrattazione, e via dicendo. La verità storica su questo dato va individuata. Non mi sembra che la nostra Regione – se non per la consulenza dell’avvocato Viganò, all’epoca della Giunta Martellotta e dell’assessore Pugliese –, abbia mai avuto bisogno di un advisor e quant’altro. Abbiamo sempre cercato di andare avanti da soli, nella migliore maniera possibile, spuntando condizioni che, comunque, si sono poi rivelate favorevoli e vantaggiose per la Regione. GIAMPAOLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. GIAMPAOLO. Signor Presidente, chiedo all’assessore di fare una precisazione su un aspetto tecnico. All’articolo 2, comma 3, si parla di autorizzazione al pagamento delle penali. L’articolo 8 del decreto Bersani sulle liberaliz- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 44 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO zazioni non prevede alcuna penale per l’estinzione o la rinegoziazione dei mutui. Ritengo sia utile non trascurare questo aspetto. Sebbene il decreto legge si riferisca ai privati, bisogna verificare se la cosa sia possibile anche per gli Enti pubblici. Aspetto una risposta in merito dall’assessore. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Saponaro. 4 APRILE 2007 meno a livello della premessa normativa, rappresenti una garanzia. Cercheremo – non è detto che ci riusciremo, perché dipende dai contraenti, in questo caso dagli istituti finanziari – di avere dei vantaggi, sia finanziari, sia economici, sia di riduzione del grado di rischio, di cui parlavamo a proposito dello strumento finanziario in atto. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SAPONARO, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all’economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio. Il decreto Bersani si riferisce ai mutui per la prima casa. In ogni caso, ai soli privati. Il senso del comma 3 è quello di negoziare i costi per la ristrutturazione dei contratti, comprendendo ovviamente le penali. Si legge, infatti, «ovvero dei costi connessi alla rinegoziazione». In realtà, il vantaggio che si può ottenere in queste operazioni passa in maniera significativa – tranquillizzo il collega Giampaolo – proprio dalla misura della rinuncia alle penali, contrattualmente previste da parte degli istituti finanziari. In altre parole, una maggiore rinuncia comporta un’operazione più conveniente per il committente. È importante leggere i commi 1, 2 e 3 contestualmente al comma 4. Quest’ultimo, infatti, in sintonia con la normativa nazionale, rappresenta la vera garanzia, in quanto parla di «riduzione del costo finale del debito e del grado di esposizione ai rischi di mercato». Questi sono due concetti importanti, poiché potrebbe esserci una riduzione del costo del debito, ma con un aggravio: ad esempio, strumenti finanziari che espongono maggiormente ad un rischio di mercato. La circostanza che la nostra legge – nel caso specifico il comma 4 – preveda entrambi gli elementi come valutazione, credo che, al- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare BRIZIO. Signor Presidente, non vorrei che qualcuno pensasse che tra me e il collega Palese ci sia una difformità di opinioni. Preciso che non ho mai detto che gli atti del 2003 lasciano perplessità sull’operato del Governo di allora. È risaputo che quando si parla di operazioni di un certo genere, siccome sono spostate nel tempo, bisogna fare in modo che ci sia una partecipazione più completa, una memoria storica della questione. L’assessore, al contrario, poneva dubbi fortissimi sull’operazione, tanto da lasciar comprendere – perlomeno a me – che questa norma, in qualche modo, servirà ad annullare quello che è stato fatto nel 2003. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Saponaro. SAPONARO, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all’economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio. Devo fare una precisazione per il verbale. Ho parlato del grado di rischiosità insita in quel tipo di contratti che tanti Enti locali, non solo la Regione Puglia, hanno stipulato nel periodo in questione. Ad onor del vero, non è stata solo la Regione Puglia a mettere in atto le operazioni di emissione obbligazionaria con quel tipo di strumento swap, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 45 – RESOCONTO STENOGRAFICO più il meccanismo bullet (ossia il fondo di accumulo e quant’altro). Ho svolto, più che altro, una considerazione (che credo sia presente anche nella letteratura sulla materia) sulla rischiosità insita in quel tipo di operazione. Qualcuno avrà letto, nei mesi scorsi, le precisazioni in ordine ad uno strumento simile adottato dall’Acquedotto Pugliese. Ebbene, all’interno della medesima famiglia contrattuale possono esserci delle clausole che avvantaggiano particolarmente il gestore o l’istituto finanziario, ovvero altre clausole che diano più garanzie alla Regione. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’articolo 2. È approvato. art. 3 (Incremento fondo per la reiscrizione delle economie vincolate) 1. Al fine di assicurare la specifica destinazione di somme legislativamente vincolate confluite nel capitolo 1110052/2004 ovvero reiscritte e non impegnate nel medesimo esercizio finanziario, il capitolo 1110060 “Fondo per la reiscrizione delle economie vincolate” del Bilancio di previsione 2007 viene incrementato dell’importo complessivo di € 14.569.358,92 da reiscrivere ai seguenti capitoli di spesa: - 621110 U.P.B. 6.3.1 € 877.976,73 - 621115 “ “ “ 861.450,11 - 621120 “ “ “ 5.939.254,34 - 916040 “ 11.1.1 “ 390.677,74 - 953070 “ 5.1.2. “ 6.500.000,00 Lo pongo ai voti. È approvato. art. 4 (Integrazione Fondo Sanitario Regionale 2006. Variazione di bilancio) 1. Al fine di consentire il pronto utilizzo delle risorse finanziarie ripartite con delibera CIPE n. 140 del 17 novembre 2006 e destinate Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale per l’anno 2006, la Giunta regionale è autorizzata a disporre, con proprio atto, le variazioni occorrenti per l’iscrizione nel bilancio per l’esercizio finanziario 2007, compresa l’istituzione dei correlati capitoli di entrata e di spesa, della somma risultante dalla differenza tra importo spettante di € 5.708.409.509,00 e l’importo di € 5.449.193.822,00 già stanziato nel bilancio di previsione per l’anno 2006. Il relativo provvedimento è comunicato al Consiglio regionale entro dieci giorni. Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento aggiuntivo dell’articolo 4/bis (n. 1/bis) a firma dei consiglieri Potì, Sannicandro, Stefano e altri, del quale do lettura: «Art. 4/bis: L’ammontare del residuo passivo proprio proveniente dall’esercizio finanziario 2005, cui al cap. 873010, U.P.B. 4.6.1., di € 53.379.629,06 per la quota non perfezionatasi in obbligazioni giuridicamente vincolanti e dichiarata, pertanto insussistente con atto di Giunta Regionale, viene fatta affluire nell’originario fondo di cui all’art. 54 della L.R. n. 28 del 2001, cap. 1110052, U.P.B. 10.4.1., per essere utilizzata secondo quanto previsto dal medesimo articolo». Ha chiesto di parlare il consigliere Potì. Ne ha facoltà. POTI’, relatore. Signor Presidente, chiedo di soprassedere a questo articolo aggiuntivo, in attesa di trovare una formulazione unitaria con la proposta emendativa successiva, aggiuntiva dell’articolo 4/ter. Mi permetto di chiederle di metterlo in coda. PRESIDENTE. Non essendoci osservazioni, accantoniamo momentaneamente gli emendamenti, in attesa di una nuova formulazione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 46 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 4 APRILE 2007 TITOLO II NORME SETTORIALI DI RILIEVO FINANZIARIO MARMO Nicola. Domando di parlare. Capo I Disposizioni in materia di Agricoltura MARMO Nicola. Signor Presidente, colleghi consiglieri, noi riteniamo che la formulazione di questo articolo rappresenti plasticamente i termini entro i quali il Governo regionale vuole affrontare la questione dei Consorzi di bonifica. Riteniamo che un articolo siffatto rappresenti, in pratica, un vuoto che si protrae da troppo tempo, per giungere alla conclusione di una vicenda che ha visto occupati e preoccupati – in passato e ancora oggi – le forze politiche, il Consiglio regionale, i diversi Governi regionali. Ebbene, credo che questo articolo mostri con assoluta chiarezza l’incapacità di affrontare questo problema, tentando di risolverlo con un versamento di 25 milioni di euro per affrontare le emergenze dell’anno in corso nella gestione dei Consorzi di bonifica. Contemporaneamente, però, al comma 2, si crea il capitolo per l’incameramento di questa anticipazione. Ho ascoltato l’intervento dell’assessore al bilancio di questa mattina, a conclusione del dibattito, durante il quale si è intrattenuto sulla questione dell’anticipazione. Difatti, se la norma parla di anticipazione, è evidente che dovrà prevedere i termini entro i quali essa dovrà ritornare nelle casse della Regione. Noi riteniamo invece che ogni anticipazione – e le nostre avevano questo significato –, soprattutto in questo caso, debba essere operata in attesa dell’approvazione del disegno di legge di riforma dei Consorzi di bonifica. In questo modo, altro non facciamo che porre le premesse affinché questi soldi non vengano spesi. Faccio notare che se dovranno ritornare nelle casse della Regione entro l’anno, entro quel termine non avremo i piani di bonifica, non avremo i piani di contribuenza che prevede la legge in itinere, ancora ferma in Commissione, dunque non potremo ottenere il ri- art. 5 (Anticipazioni finanziarie ai Consorzi di bonifica) 1. Per le finalità e le esigenze riferite all’esercizio 2007, di cui all’art. 1 comma 1, della Legge regionale 3 aprile 2006, n. 8 (Disposizioni in materia di Consorzi di bonifica) ed all’art. 17, comma 3, della Legge regionale 19 luglio 2006, n. 22 (Assestamento e prima variazione al Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2006), è autorizzata un’anticipazione finanziaria di euro 25 milioni in favore dei Consorzi di bonifica. 2. Alla spesa per far fronte all’erogazione dell’anticipazione di cui al comma 1, si provvede mediante iscrizione di pari importo sui capitoli di nuova istituzione di entrata 6151270 “Recupero di somme anticipate ai Consorzi di bonifica (P.M.S. vinc. 1 a 1)” – UPB 6.1.1 – e di uscita 1200170 “Anticipazione finanziaria in favore dei Consorzi di bonifica (P.M.S. vinc. 1 a 1)” – UPB 99.99.1 delle partite di giro del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2007. 3. Per gli adempimenti di cui alle lettere b), c), d) ed e) dell’articolo 1, comma 1, della l.r. n. 8/2006 e dell’articolo 17, comma 3, della l.r. n. 22/2006, la Giunta regionale è autorizzata a nominare, con potere di riscossione e di pagamento delle somme, un Commissario ad acta che potrà avvalersi di una struttura di supporto. Il compenso da riconoscere e corrispondere al Commissario ad acta ed ai componenti della struttura di supporto per complessivi euro 27.000,00 farà carico al capitolo di nuova istituzione 112099 del Bilancio per l’esercizio finanziario 2007. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 47 – RESOCONTO STENOGRAFICO storo delle anticipazioni. A nostro avviso, queste somme non saranno spese e, quindi, rientreranno subito nel bilancio regionale. Se il fine è questo, allora è giusta la previsione, al comma 2, del capitolo relativo a queste anticipazioni. In conclusione, signor assessore, riteniamo che non si possa utilizzare in questa sede – soltanto in via cautelativa, se ho capito bene – la formulazione del secondo comma. Di contro, riteniamo che la modalità di rientro di tutte le anticipazioni debba essere contenuta nella legge di riforma dei Consorzi di bonifica. In quella sede, accertata l’entità complessiva del debito che è in capo ai Consorzi di bonifica – debito in gran parte rivolto nei confronti della Regione stessa –, dovremo operare il rientro immediato, con la contrazione di mutui (come ha dichiarato l’assessore al bilancio in Commissione) per il ripianamento di quei debiti. È difficile individuare il garante di quei mutui. Riteniamo, dunque, di dover modificare – esprimeremo questa nostra convinzione nell’illustrazione dell’emendamento – la norma proposta, perché siamo dell’opinione che non sia questo il modo di affrontare un problema importante per i nostri agricoltori, ovvero quello dell’utile funzionamento dei Consorzi di bonifica. Crediamo che si debba soprassedere alla formulazione del comma 2, e procedere invece all’approvazione dell’articolo, nonché continuare nell’approvazione degli altri articoli aggiuntivi che proponiamo, per fare in modo che ci sia un impegno minimo per la soluzione di questo problema. Il nostro auspicio è che si arrivi ad una modifica di questo articolo, nell’ottica della soluzione del problema più ampio: la vita dei Consorzi di bonifica ed il loro funzionamento nell’interesse degli agricoltori. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 BRIZIO. Signor Presidente, con questo articolo affrontiamo un problema di particolare importanza per i rapporti all’interno della maggioranza e della minoranza, e rilevante soprattutto rispetto ad un tema che è stato portato avanti per diverso tempo, a partire dalla scorsa (se non dalla precedente) legislatura, quello della riforma dei Consorzi di bonifica. L’assessore all’agricoltura non perde occasione per ricordare, in convegni pubblici e in Aula, che una legge di riforma ormai è in procinto di produrre i suoi effetti. Tuttavia, oggi prendiamo atto, per l’ennesima volta, a distanza di circa due anni, che si stanno portando all’attenzione del Consiglio regionale due articoli che individuano una soluzione tampone, da una parte per i dipendenti, dall’altra per le imprese che hanno lavorato e continuano a lavorare per i Consorzi di bonifica. Mi auguro che questo sia realmente l’ultimo articolo di bilancio che prevede una soluzione del genere. Voglio ricordare che stiamo parlando di non pochi dipendenti, non poche aziende che lavorano con i Consorzi di bonifica, non pochi utenti che hanno necessità – specialmente nei periodi estivi – di godere dei servizi dei Consorzi stessi Oggi ci troviamo a riflettere sull’efficienza e sull’efficacia di un servizio che si è trasformato nel tempo. Una volta l’attività prevalente era la bonifica delle aree piuttosto che la distribuzione idrica, mentre oggi avviene il contrario. Mi vengono in mente i non pochi problemi legati ai tributi che i cittadini di alcune aree bonificate continuano a pagare all’ente, che li rivendica. Cerchiamo, allora, di trovare realmente una soluzione e facciamo in modo che, anche in questo caso, ci sia una condivisione rispetto ad una linea che deve trovare la sua organizzazione più ampia. Non possiamo più pensare che il sistema idrico destinato all’agricoltura debba essere scollegato da quello destinato all’utilizzo civile. Sforziamoci, inoltre, di individuare solu- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 48 – RESOCONTO STENOGRAFICO zioni adeguate anche per il risparmio di gestione di ogni ente. Non sarebbe male ipotizzare, nell’immediato futuro, la possibilità di avere un unico ente gestore delle acque, che possa far valere il suo know-how, le sue competenze sulla distribuzione, risparmiando il giusto rispetto ad una gestione che, alcune volte, ha fatto discutere. Del resto, non si ha ancora oggi un’idea reale della debitoria di gestione di questi enti. Come tutti sappiamo, i Consorzi di bonifica sono governati, in parte, dalle associazioni degli agricoltori, che rivendicano giuste partecipazioni ad un sistema così importante per la riuscita del prodotto finale da commercializzare sui mercati italiani. L’appello che rivolgiamo è di risolvere in tempi brevissimi questa problematica, in modo da non ritrovarci nel prossimo bilancio regionale di previsione nelle condizioni di approvare una norma che faccia fronte al pagamento degli stipendi dei dipendenti. In altre parole, dobbiamo cercare di dare certezza ai cittadini pugliesi per quanto riguarda il sistema dell’irrigazione, così importante e vitale per il tessuto economico. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO PRESIDENTE. A questo articolo è stato presentato un emendamento (n. 1) a firma dei consiglieri Brizio, Loperfido ed altri, del quale do lettura: «All’art. 5 alla fine del comma 1 è aggiunto il seguente comma 1 bis: “Al personale dipendente già in quiescenza è corrisposto il saldo delle somme dovute per la liquidazione del trattamento di fine rapporto.“». A questo emendamento è stato presentato un subemendamento a firma del consigliere Brizio, del quale do lettura: «Aggiungere dopo “trattamento di fine rapporto”, “nonché le somme spettanti dall’esodo incentivante”.». Ha chiesto di parlare il consigliere Brizio. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 BRIZIO. Signor Presidente, ho avuto modo di confrontarmi con l’assessore all’agricoltura e devo riconoscere di aver mal inteso. La mia proposta emendativa all’articolo 5 recita: «Al personale dipendente già in quiescenza è corrisposto il saldo delle somme dovute per la liquidazione del trattamento di fine rapporto». È chiaro che il trattamento di fine rapporto abbiamo già provveduto a pagarlo con precedenti provvedimenti. Con il subemendamento, in realtà, si va al cuore del problema. Alcuni dipendenti dei Consorzi di bonifica, che sono andati in pensione con l’esodo incentivante, hanno già percepito il 50 per cento delle spettanze dovute. Con il subemendamento, e con l’approvazione dell’emendamento così modificato, non si fa altro che provvedere al saldo delle spettanze che già la Regione ha riconosciuto nel dicembre dell’anno scorso. PRESIDENTE. Pongo ai voti il subemendamento. Non è approvato. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 2) a firma dei consiglieri Marmo N., Saccomanno e altri, del quale do lettura: «Il comma 2 dell’articolo 5 è soppresso». Ha chiesto di parlare il consigliere Marmo. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, questo emendamento propone di sopprimere il comma 2, che così recita: «2. Alla spesa per far fronte all’erogazione dell’anticipazione di cui al comma 1, si provvede mediante iscrizione di pari importo sui capitoli di nuova istituzione di entrata 6151270 “Recupero di somme anticipate ai Consorzi di bonifica (P.M.S. vinc. 1 a 1)” – UPB 6.1.1 – e di uscita 1200170 “Anticipazione finanziaria in favore dei Con- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 49 – RESOCONTO STENOGRAFICO sorzi di bonifica (P.M.S. vinc. 1 a 1)” – UPB 99.99.1 – delle partite di giro del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2007». Riteniamo che questo comma sia, in questo momento, inutile. Dobbiamo guardare alla situazione, nel suo complesso, delle varie anticipazioni che la Regione ha fatto, della valutazione sulle finalità dei Consorzi, dell’interesse legittimo affinchè i territori vengano manutenuti, stabilendo chi deve provvedere a questo compito: se questo, quindi, è in capo solo agli agricoltori, o se è in capo anche all’Ente Regione che, insieme alle Province e ai Comuni – in base alla modifica costituzionale del 2001 –, deve garantire la tutela e la manutenzione del territorio. In questo modo, noi faremmo gravare ancora una volta sugli agricoltori il peso di competenze esclusive delle Istituzioni regionali, comunali e provinciali. Riteniamo, quindi, che l’utilizzo, allo stato attuale, di questa modalità di previsione di rientro, entro l’anno, dei 25 milioni di euro sia negativo e oltretutto impossibile. Pertanto, riteniamo che questo comma debba essere soppresso e che si debbano prevedere, nella legge di riforma dei Consorzi di bonifica, le modalità e le quantità di recupero, da parte della Regione, delle sue anticipazioni. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Signor Presidente, anche in questo caso non posso che condividere le riflessioni del collega Marmo rispetto al problema che, come avevo poc’anzi avevo riferito, riguarda la programmazione più ampia dei Consorzi di bonifica. Non riusciamo a comprendere quale sia realmente l’intenzione di questo Ente regionale rispetto al futuro dei Consorzi. È necessario capire se si tratta di una responsabilità dell’istituzione Regione Puglia o delle associazioni di categoria, che fino ad oggi Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 hanno gestito, e continuano a gestire, i Consorzi di bonifica. Se non comprendiamo la direzione che questo Ente vuole prendere in tal senso, non possiamo anticipare provvedimenti che risulterebbero inutili. Infatti, da una parte anticipiamo soldi rispetto ad una responsabilità nostra, dall’altra li richiediamo sulla base della consapevolezza che quei soldi erano dovuti, in quanto la Regione in qualche maniera è proprietaria di questi enti. In questo modo non facciamo altro che anticipare un aspetto rinviabile nel tempo, almeno fin quando non avremo le idee chiare sul percorso da portare realmente avanti per riformare un ente di vitale importanza per i cittadini e, soprattutto, per gli agricoltori pugliesi. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. Passiamo alla votazione dell’articolo 5. PALESE. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, non ripeterò le osservazioni sollevate nel corso della discussione generale di questa mattina. Tuttavia, annuncio che, per le stesse motivazioni, voteremo contro l’articolo 5. Riteniamo di essere in presenza di un’entrata fittizia. In primo luogo, ove i Consorzi di bonifica dovessero emettere il ruolo, si verificherebbe una situazione contestabile dal punto di vista giuridico, atteso che la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale hanno ripetutamente sancito che se non vi è il corrispettivo dell’erogazione di un servizio, il tributo non può essere pagato da nessun contribuente. In secondo luogo, l’anticipazione è sicuramente dovuta, ma – a nostro avviso –nelle modalità finora prese in considerazione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 50 – RESOCONTO STENOGRAFICO Permane, a questo punto, l’emergenza da parte della Regione di definire i profili, che i consiglieri Marmo e Brizio hanno affrontato, rispetto alla riforma e alle decisioni imminenti. Se non poniamo i Consorzi di bonifica nelle condizioni di erogare servizi e di pretendere in cambio il pagamento delle tariffe dovute, è come se avessimo la loro totale gestione (sebbene vengano gestiti da altri) sul carico del bilancio regionale. Noi avremmo votato a favore dell’impostazione precedente, ma quella attuale, totalmente diversa, non può che vederci contrari. Ad ogni modo si avverte l’urgenza di arrivare, in tempi brevissimi, alla riforma. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’articolo 5. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 3) aggiuntivo dell’articolo 5/bis a firma dei consiglieri Marmo N., Saccomanno e altri, del quale do lettura: «Art. 5/bis (Finanziamento nuova Legge di bonifica integrale). 1. Al fine di approvare ed attuare la Legge di riordino dei Consorzi di Bonifica è istituito il Capitolo “Finanziamento legge nuove norme in materia di bonifica integrale e riordino dei Consorzi di Bonifica” + 20.000.000,00 € C.N.I. - 20.000.000,00 € a valere sui trasferimenti statali erogati in base alla Legge 23.12.1999 n. 499 e rivenienti dal Fondo di rotazione di cui all’art. 5 della Legge 16.04.1987 n. 183». Ha chiesto di parlare il consigliere Marmo. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, colleghi consiglieri, questo articolo aggiuntivo viene da noi proposto per colmare un vuoto che rileviamo in questo bilancio, che non prende atto del fatto che è quasi conclusa – manca solo la rilettura di alcuni articoli in Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Commissione – la legge di riforma sui Consorzi di bonifica. Non condividiamo l’impostazione di quella legge e la virata che ad essa la maggioranza ha impresso in Commissione – ne riparleremo al momento opportuno – e riteniamo che nel bilancio non sia contenuta la previsione per far fronte all’impegno finanziario che la legge stessa, tra non molto approvata, dovrà ricevere. Ho individuato la fonte da cui attingere almeno le risorse che la maggioranza ritiene di utilizzare per finanziare una parte del debito complessivo dei Consorzi di bonifica; debito che si aggira, lo ricordo, intorno ai 290 milioni di euro. Un emendamento della maggioranza recita che il Governo regionale contribuirà al sostegno del risanamento dei Consorzi nel limite del 10 per cento. Pertanto, depurando di molte voci che possono andare in chiusura di concessioni, in compensazioni varie, abbiamo previsto una somma del 10 per cento, corrispondente a 20 milioni di euro. Abbiamo recuperato tale somma, non volendo sconvolgere nessuna parte del bilancio regionale, dai finanziamenti del cosiddetto «federalismo» del decreto legislativo n. 499 e della legge n. 183, che dal 2000 fanno sì che la Regione riceva finanziamenti per le attività delegate. La Regione, fino a questo momento, ha ricevuto importi in diminuzione, partendo da 54 milioni di euro, per arrivare a 28-30 milioni di euro, forse quest’anno, per le attività delegate che svolge sostituendosi allo Stato. In questo modo abbiamo individuato quella fonte di finanziamento di 20 milioni di euro come una scelta politica e, anche, per far rilevare e confermare con chiarezza quello che l’assessore ha dichiarato questa mattina, nella sua relazione conclusiva del dibattito. Mi riferisco all’affermazione che il bilancio dell’agricoltura non ha fondi specifici per investimenti e non dispone di somme per l’attività istituzionale che deve compiere. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 51 – RESOCONTO STENOGRAFICO Assessore Saponaro, come ho comunicato in Commissione – lo ripeto in Aula per il verbale – il Settore agricoltura di questa Regione nell’ultima legislatura ha vissuto senza fondi discrezionali, ma solo sulla base dei fondi trasferiti dallo Stato per il cosiddetto «federalismo», mantenendo in bilancio solamente le spese obbligatorie, compresa quella dei 10 miliardi all’anno per dieci anni (ossia 5 milioni di euro) per sanare la debitoria delle indennità compensative per le zone svantaggiate e montane. Questi fondi non ci sono più. Parliamo di cifre che la Regione risparmia ulteriormente dal comparto dell’agricoltura. L’articolo 5 denuncia due mancati finanziamenti da parte vostra: il primo nei confronti della legge di riforma dei Consorzi di bonifica, il secondo nei riguardi del settore dell’agricoltura, nelle sue funzioni normali e quotidiane di assistenza agli agricoltori. Dico questo poiché le risorse che sono mancate all’agricoltura nella scorsa legislatura sono state utilizzate – ne siamo consci – per il risanamento complessivo del debito della Regione. Ritenevamo, però, che dopo la sistemazione di quei debiti, dopo la contrazione dei mutui di cui si è parlato all’articolo 2, fosse giunto il momento, per l’agricoltura pugliese, di ricevere quei fondi e quegli investimenti per svolgere proprie attività, finanziare leggi, per esempio, nel settore biologico e dell’agriturismo. In altre parole, riteniamo che sia giunto il momento di avviarsi verso iniziative di sistema, in modo da consentire alle nostre aziende agricole di acquisire un vantaggio competitivo nei confronti dei loro concorrenti esteri. La Puglia, ad oggi, si trova in una posizione strategica particolare, per la quale deve ad ogni costo assumere iniziative di concentrazione delle produzioni – soprattutto quelle massive –, intervenire nei mercati, fare in modo che quegli interventi siano di conquista degli stessi, secondo le leggi del settore, ma con Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 un orientamento che deve essere impostato dalla Regione. Purtroppo, al momento non ci risultano nel bilancio le risorse utili all’agricoltura né per realizzare questi progetti, né per sanare una situazione gravosa da molti anni, per le cui responsabilità non mi dichiaro indenne. Mi sento di affermare che, oggi, nonostante il tempo trascorso, non vengono appostate le risorse per risanare i debiti dei Consorzi, per fare in modo che possano funzionare nell’interesse dell’agricoltura, e non solo. Infatti la manutenzione del territorio, e l’assetto idrogeologico delle nostre campagne, sono tematiche di interesse generale e riguardano tutti i cittadini pugliesi che molto spesso, e sempre di più, cercano un contatto sempre più stretto con la natura. In conclusione, il risanamento dei Consorzi – lo diremo quando discuteremo della legge apposita – non può essere posto in capo soltanto all’agricoltura. Si tratta di un interesse complessivo della Regione: riguarda l’assessorato all’ambiente, l’assessorato alle risorse naturali e l’assessorato all’agricoltura. Insomma, riguarda tutti; non potete pensare di far ricadere soltanto sull’agricoltura il peso di tutto quello che si è accumulato in questi anni. Per questo motivo riteniamo che l’articolo aggiuntivo in oggetto sia essenziale e dirimente circa la volontà di affrontare questo problema, che è ormai necessario risolvere. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Signor Presidente, non posso che essere d’accordo con il collega Marmo. Il problema parte sì dai Consorzi di bonifica, ma abbraccia un po’ tutta l’agricoltura pugliese. Non posso dimenticare, assessore Marmo, quando, a ridosso delle elezioni regionali scorse, furono istituiti diversi tavoli. Il cosiddetto tavolo Verde, ad esempio, cavalcava tutte le Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 52 – RESOCONTO STENOGRAFICO questioni dell’agricoltura e devo riconoscere – ne sono stato anche responsabile, e ne approfitto per porgerle le mie scuse personali – che in qualche modo ho coltivato un movimento apparentemente apolitico, ma che alla fine si è dimostrato di carattere esclusivamente politico, tanto è vero che oggi il tavolo Verde non porta avanti più alcuna battaglia, in particolare quelle che coinvolgevano la Regione da una parte e il Governo nazionale dall’altra. Le questioni, voglio ricordarlo al Presidente Mineo, erano diverse. Attualmente tali questioni non vengono più poste all’attenzione dell’opinione pubblica, ma rimangono di fatto irrisolte. Una di queste riguarda il servizio dei Consorzi di bonifica. Possiamo riconoscere che, al momento, stiamo facendo un concreto passo avanti approvando una norma come quella in oggetto, che in qualche maniera può rappresentare la reale definizione di un percorso. I Consorzi di bonifica devono essere sistemati (probabilmente ce la faremo in questa legislatura, probabilmente no). Con questo tassello, comunque, si definisce una loro identità e, di fatto, si conferma il riconoscimento che l’ente di bonifica è di competenza della Regione Puglia, che prevede una posta ad hoc. Non possiamo far altro che accogliere autorevolmente, e in maniera positiva, un emendamento alla legge di bilancio. In questo modo risponderemo a tutti quegli agricoltori che non hanno voluto credere al sacrificio dell’allora Governo di centrodestra. L’ex assessore Marmo non ha negato le nostre responsabilità di allora, dovute, però, ad un’azione di Governo atta a risanare la bilancia dello stesso Ente. Tale obiettivo è stato raggiunto. Dobbiamo dedicarci, a questo punto, agli investimenti strutturali. Naturalmente, non possiamo dedicarci solo a quelli di carattere culturale. Investiamo consistenti cifre – e il bilancio ne è testimone – nel settore della cultura, trascurando quello dell’agricoltura, che ritengo essere alla base Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 dell’economia e radice culturale di questa Regione. Non possiamo puntare tutto sulla cultura e dimenticare un settore così importante e strategico per questa terra. Facciamo, quindi, un piccolo sacrificio che rassicuri gli animi di tutti. Dimostriamo che la legge sul riordino dei Consorzi di bonifica questa volta è una cosa seria. Colleghi del centrosinistra, devo proprio ricordarvi che la gente comincia a non credervi più. Sono ormai trascorsi due anni dall’inizio della nuova gestione regionale e un anno dalla gestione del Governo nazionale. I sondaggi testimoniano chiaramente che la credibilità dei Governi di centrosinistra è in calo. Per combattere questa situazione – non dovrei dirlo certo io, che oggi faccio parte della coalizione di centrodestra – un segnale positivo sarebbe quello di cominciare a portare avanti le norme, non limitandosi solo ad enunciarle. L’enunciazione prima o poi stanca tutti, anche noi che la commentiamo. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. art. 6 (Modifica all’ art. 27 l.r. n. 14/2001) 1. Il comma 1, 2° capoverso, dell’art. 27 della legge regionale 31 maggio 2001, n. 14 (“Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2001 e bilancio pluriennale 2001-2003”) è così modificato: Comma 1, 2° capoverso “È data facoltà ai Consorzi di bonifica di richiedere alla Regione Puglia di provvedere alla liquidazione e al pagamento diretto in favore delle imprese esecutrici e/o agli aventi titolo degli stati d’avanzamento lavori, degli eventuali stati revisionali dei prezzi contrattuali, delle indennità espropriative ed occupazionali nonché degli interessi legali e moratori relativi ai fondi stanziati per l’esecuzione di opere pubbliche affidate in concessione ai Consorzi medesimi.”. Lo pongo ai voti. È approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 53 – RESOCONTO STENOGRAFICO art. 7 (Modifica alla l.r. n. 20/99) 1. Dopo il 2° comma dell’art. 7 della legge regionale del 30 giugno 1999, n. 20 (“Definizione procedure di assegnazione e vendita di beni di riforma fondiaria e per dismissioni patrimoniali in favore di enti pubblici”) e s.m.i. è aggiunto il seguente: “3. Le disposizioni di cui al Decreto Legislativo del 22 gennaio 2004, n. 42 (“Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della L: 6 luglio 2002, n. 137”) non si applicano alle cessioni di case coloniche realizzate e/o acquisite per finalità di riforma fondiaria, così come pervenute, per successione tra Enti, al patrimonio indisponibile della Regione Puglia”. 2. All’ art. 8, 1° comma lett. a) l’espressione “...dal comma 2° dell’art. 11 della L. 383/1976” è sostituita con la seguente “....dall’art. 13 della presente legge.”. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Prendiamo in esame, anche oggi, un provvedimento che viene citato come sostegno allo sviluppo turistico, ma francamente ha poco a che vedere con esso. Quello che, anche in questo caso, si vuole tamponare è una delle mancanze che questo Ente regionale si porta dietro ormai da diverso tempo. PRESIDENTE. Consigliere Brizio, le ripeto che stiamo ancora parlando dell’articolo 7, «Modifica alla l.r. n. 20/99». Lei ha di fronte il testo della legge, come lo abbiamo tutti. L’articolo 7 riguarda i beni della riforma fondiaria. Ha facoltà di parlare l’assessore Russo. RUSSO, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle fore- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 ste, alla caccia e alla pesca. Tutti gli immobili di proprietà degli enti pubblici, che hanno più di cinquant’anni, rientrano nel regime di tutela previsto dal codice dei beni culturali e del paesaggio. Quindi, per essere alienati devono avere un’autorizzazione. Il provvedimento in oggetto svincola gli immobili di proprietà dell’ex ERSAP da questa forma di tutela, permettendo – per le condizioni in cui versano gli immobili che hanno ormai perso la destinazione di bonifica – di procedere con speditezza anche alla loro alienazione. Su questo punto abbiamo anche il parere dell’avvocatura dello Stato, che dichiara essere un provvedimento che si può attuare. MARMO Nicola. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, l’intervento dell’assessore chiarisce la volontà che questo Governo regionale vuole assumere, in relazione a strutture che rappresentano l’anima della civiltà contadina e, comunque, sono beni vincolati dal codice dei beni culturali e del paesaggio. L’emendamento successivo, tra l’altro, ben comprende l’importanza che tutti gli immobili antichi, compresi quelli realizzati nel corso della seconda riforma fondiaria degli anni ’50 – anch’essi hanno superato i 50 anni, non solo quelli dal 1928 al 1938 –, siano catalogati come «di pregio» e, se non di pregio nella loro fattura, ad ogni modo tutelati dal codice dei beni culturali e del paesaggio. Mi fa specie che questo Governo voglia declassare questo vincolo, per consentire alla Regione di fare cassa e di vendere gli immobili in oggetto a chiunque. Se questi immobili hanno compiuto cinquant’anni, essi devono mantenere la loro dignità di bene culturale, qualunque sia la loro forma o fattura. Tali immobili devono servire propriamente a ricreare nelle campagne quel Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 54 – RESOCONTO STENOGRAFICO valore, che avevano e che possono continuare ad avere, come testimonianza di una comunità, di identità di un territorio con il proprio popolo. Non possono essere svincolati da questa condizione per essere assegnati e, quindi, demoliti. La collega Pina Marmo, a questo proposito, pone – a ragione – un limite, con riferimento ai beni che sono nelle vicinanze di immobili definiti dall’Unesco beni dell’umanità. Questa tutela deve valere per tutti gli immobili, come avviene in Toscana,in Emilia-Romagna. Credo che l’articolo in oggetto sia indegno e vada bocciato, con la riflessione di tutti quanti, manifestando l’interesse dovuto alla custodia del patrimonio e dei beni culturali dei nostri padri e dei nostri avi, ritenendoli l’anima di un luogo e di un popolo. Dobbiamo conservare, non dilapidare. Questi beni – si trovino sulla Murgia tarantina, a Cerignola, nella Murgia barese, e soprattutto nel leccese – devono essere arricchiti e ceduti con quel vincolo, affinchè vengano mantenuti come beni culturali, come capita a qualunque cittadino che si trovi in eredità un immobile designato come bene culturale, immodificabile, che deve essere mantenuto tale a vita. Noi non possiamo consentire questo scempio. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Non so se questo articolo agevoli alcuni percorsi, ormai dettati dalla legge, impedendo che si possa creare una discriminazione tra soggetti proprietari di strutture che hanno più o meno di cinquant’anni. Tuttavia, credo che possa essere accolto, nella misura in cui la Regione si faccia carico anche di un controllo in tal senso. Non possiamo annullare tutte le strutture che hanno più di cinquant’anni, ritenendo che poco attengano alla situazione culturale o paesaggistica del territo- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 rio. Ci troviamo di fronte a strutture di grande interesse. L’agricoltura rappresenta – l’ho dichiarato in precedenza – le radici della nostra civiltà, della nostra cultura, e tali strutture sono le testimonianze di queste radici. Stiamo prendendo in considerazione l’idea di togliere indiscriminatamente dei paletti di tutela ad alcune strutture che possono essere anche di grande pregio storico, ancorché di storia recente. Dobbiamo fare in modo, assessore, di trovare un sistema per non eliminare tout court questo vincolo. Dobbiamo, altresì, fare in modo che la Regione possa censire immobili da svincolare rispetto ad altri che vanno tenuti in alta considerazione. Mi riferisco, quindi, non solo agli immobili nelle vicinanze del patrimonio Unesco, ma anche a quelli situati nei pressi delle nostre case, che possono in qualche modo rappresentare la storia, il valore di un determinato territorio. Sarei grato se l’assessore si esprimesse anche in tal senso. ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, mi associo all’appello rivolto dal collega Marmo, in considerazione del fatto che, nell’ambito dei POR 2007-2013, una delle direttrici essenziali di questo sviluppo è caratterizzata anche dalla formazione di quel turismo rurale, che potrebbe dare un impulso alla nostra redditività. Credo, dunque, che quanto ha dichiarato il collega Marmo sia apprezzabile e da tenere in debita considerazione nel momento in cui esprimeremo un voto su questo articolo. SACCOMANNO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SACCOMANNO. Signor Presidente, vor- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 55 – RESOCONTO STENOGRAFICO rei raccontare al Presidente Vendola – dovrei raccontarlo all’assessore Ostillio, ma frequenta poco l’Aula – un episodio inerente all’articolo in questione. Pochi giorni fa a Londra si è svolta una manifestazione turistica importante, una grande esposizione. L’assessore di un Comune della Puglia, che si trovava lì in quei giorni, appreso che si trattava di masserie pugliesi, si è messo in contatto con il rappresentante della manifestazione, proveniente dalla Toscana, che vendeva la possibilità di costruire masserie in Puglia. Il nostro assessore, molto più ferrato in materia, ha provato a spiegare che le masserie erano tutt’altra cosa e che, quindi, non c’era alcuna possibilità di costruire masserie in Puglia. Il momento topico dell’esposizione, su quanto la Toscana offriva in termini di disponibilità, consisteva nella costruzione di masserie in Puglia. Ho raccontato questo episodio per sottolineare la volgarizzazione, in termini culturali, di un patrimonio assolutamente importante della nostra terra. Signor Presidente, voglio invitare a riflettere su questo articolo, sulla possibilità di accompagnare con dignità ciò che possediamo. La diminutio che determiniamo – l’articolo non incide direttamente su questo, sebbene il consigliere Marmo abbia chiarito che potrebbe anche farlo – con una volgarizzazione del sistema, che accomuna beni estremamente importanti e non, ritengo che vada assolutamente a danno del patrimonio culturale e storico della tradizione di questa Regione. Voglio, pertanto, pregare il Presidente della Giunta regionale di farsi portavoce, con l’assessore all’agricoltura, al fine di rivalutare, con più attenzione, l’articolo che ci è stato proposto, a mio avviso, in modo assolutamente inopportuno. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Russo. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 RUSSO, assessore all’agricoltura, all’alimentazione, all’acquacoltura, alle foreste, alla caccia e alla pesca. Comprendo le ragioni degli interventi, ma non vorrei che parlassimo di temi totalmente diversi rispetto a quelli contenuti nella proposta dell’articolo. Capisco perfettamente che il patrimonio, anche rurale, per certi aspetti rappresenti – per le sue dimensioni, le tipologie, l’anzianità, la storia – un valore che dobbiamo salvaguardare. Su questo non c’è ombra di dubbio. Nell’articolo prevediamo la possibilità di svincolo di case coloniche, attualmente vincolate in quanto hanno superato i cinquant’anni di età. Abbiamo operato in tutti i modi possibili ed immaginabili per evitare di incorrere in questa condizione. Propongo di accantonare l’articolo in oggetto, per riprenderlo, signor Presidente, nel momento in cui avremo chiarito bene i termini della questione. Vorrei evitare dubbi o confusione. MARMO Nicola. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, non credo che la richiesta del collega Saccomanno avesse come fine quello di accantonare questo articolo, bensì quello di invitare il Presidente e l’assessore a riflettere sulla sostanza dello stesso. Accantonare significa affrontare frettolosamente, entro la serata, il destino di questi beni. Il mio intervento non si riferisce alla condizione – nell’ordine delle cose – che vengano venduti, ma alla questione che chi li compra debba avere ben chiaro che sono beni che non devono essere modificati. Parlo di trulli che hanno dai 500 agli 800 anni di storia, di vigneti di 800 anni fa, di uliveti di 300 anni fa. Quei trulli, quelle case coloniche, quei piccoli borghi della Murgia devono rimanere così come sono. Bisogna cercare di riportarli a nuova vi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 56 – RESOCONTO STENOGRAFICO ta, signor Presidente, affinchè le famiglie che li abitano accolgano ospiti provenienti da altre Regioni e da altre Nazioni. Semmai, possono essere modificati per adeguarli alle esigenze della vita attuale. L’intero centro storico di Bologna, la cui età è superiore ai cinquant’anni, è stato ristrutturato con la tecnica dell’anastilosi: le facciate sono rimaste intatte, all’interno i servizi sono stati ammodernati e sono state realizzate case abitabili. Noi dobbiamo operare nello stesso modo sulla Murgia, dove vi sono case coloniche che devono rimanere tali, onde riportare la vita in quei posti. Suggerisco di venderle agli imprenditori che hanno più fantasia, che possano fare gli imprenditori dell’accoglienza turistica, che possano andarci ad abitare o a villeggiare. Riportiamole alla vita, così com’erano originariamente. Molti di questi beni sorgono in aree previste nel piano del parco della Murgia, quindi sono di per sé modificabili lievemente, rispettando le strutture del luogo, i materiali – pietra, tufo – a cui si applicano le moderne tecnologie, in base a quanto prescritto dal codice dei beni culturali, mantenendo questo vincolo. Non possiamo cancellare la storia, affermando con una legge che questi immobili non hanno cinquant’anni. La richiesta del collega Saccomanno, quindi, non è quella di accantonare l’articolo – l’approvazione alla fine potrebbe essere dettata dalla fretta –, ma di eliminarlo e di discuterlo in un altro momento e con maggiore serenità. Credo che la minoranza vi abbia dato un segno importante, proprio nella settimana di Pasqua, chiudendo il dibattito questa sera, invece di prolungare la discussione fino a domani o dopodomani. La stessa minoranza vi chiede, adesso, la disponibilità su una questione che non è personale, o di categoria, o di interessi particolari: stralciare questo articolo e discuterlo con serenità in un altro momento. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 MARMO Giuseppina. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, voglio segnalare un mio errore. L’emendamento a mia firma si riferisce all’articolo 8 («Sostegno allo sviluppo turistico»), comma 1, dove ho inserito l’espressione «nonché i siti Unesco». Riguardo all’articolo 7, credo che bisognerebbe sospenderne la discussione, poiché sono necessari alcuni approfondimenti. Animati come siamo da spirito francescano, amanti della natura, chiediamo di approfondire il significato dell’articolo, riservandoci eventualmente di cassarlo. PRESIDENTE. La proposta era già stata avanzata dall’assessore. Sospendiamo, pertanto, l’esame dell’articolo 7, sul quale torneremo successivamente. Ha facoltà di parlare l’assessore Barbanente. BARBANENTE, assessore all’urbanistica e all’edilizia residenziale pubblica. In merito all’articolo 7, come ricorderà il collega Russo, avevo espresso delle perplessità, che erano state fugate dal funzionario che se ne era occupato e che aveva chiesto, peraltro, apposito parere all’avvocatura. Laddove l’articolo recita «non si applicano alle cessioni di case coloniche realizzate e/o acquisite per finalità di riforma fondiaria», si potrebbe specificare «ferma restando la norma di tutela prevista dal Codice Urbani ai fini della trasformazione». Il Codice Urbani vige automaticamente sugli immobili di proprietà pubblica di età superiore ai 50 anni, non anche su quelli di proprietà privata. Pertanto, ai fini della cessione, occorre un parere. È la proprietà pubblica che fa sì che automaticamente questi immobili siano sottoposti al parere, anche ai fini della cessione. Se noi specifichiamo che vogliamo «snellire» il procedimento di cessione, perché Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 57 – RESOCONTO STENOGRAFICO abbiamo oggettivamente dei problemi, ma vogliamo che la norma permanga ai fini della trasformazione, il parere è importante, qualunque sia la trasformazione. Una volta che questi beni siano andati alla proprietà privata, resta ferma la volontà regionale di tutelarli ai fini della trasformazione. Questa è la mia proposta. PRESIDENTE. L’articolo 7 si intende accantonato. È stato presentato un emendamento (n. 5) aggiuntivo dell’articolo 7/bis, a firma dei consiglieri Marmo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Articolo 7/bis (Inserimento nel ruolo regionale di personale addetto agli impianti irrigui e ai servizi irrigui) – 1. I posti disponibili nella dotazione organica della Regione per gli operai preposti ai servizi irrigui saranno coperti mediante procedura concorsuale, cui saranno ammessi gli operai a tempo indeterminato addetti ai servizi irrigui di cui all’art. 5 comma 2 L.R. 18 aprile 1994 n° 15, per i quali si accerti la natura a tempo indeterminato del rapporto svolto con l’Amministrazione Regionale negli anni 19901991-1992-1993. 2. L’accertamento del possesso del suddetto requisito dovrà essere riconosciuto da sentenze passate in giudicato, ovvero a seguito di accordi transattivi da stipularsi tra le parti.». Ha chiesto di parlare il consigliere Marmo. Ne ha facoltà MARMO Nicola. L’emendamento tende a chiudere un lungo contenzioso tra il personale fuori ruolo, addetto agli impianti di irrigazione e ai servizi irrigui, e la Regione. Con DPR del 10 aprile 1979, detti impianti sono stati trasferiti alla Regione Puglia e successivamente sono stati affidati in gestione ai Consorzi di bonifica competenti per territorio, con legge regionale 18 aprile 1994, n. 5 «Disposizioni per l’affidamento degli impianti irrigui collettivi ai Consorzi di bonifica». La stessa legge aveva, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 altresì, disposto che i Consorzi di bonifica dovessero avvalersi, per le esigenze di manodopera, delle unità di personale che avessero totalizzato, in ciascuno degli anni 1990, 1991, 1992 e 1993, almeno 181 giornate lavorative nell’arco di 12 mesi. Tale personale, a seguito del licenziamento avvenuto in data 26 ottobre 1993, ha promosso vari contenziosi, con i quali ha contestato la legittimità del licenziamento e ha rivendicato la natura privatistica e a tempo indeterminato del rapporto di lavoro instaurato con la Regione. Tale contenzioso si protrae ormai da circa dieci anni, davanti ai vari tribunali e Corti d’appello, con alea del giudizio e con una notevole eventuale entità economica a carico dell’Amministrazione regionale, in caso di accoglimento totale, o anche parziale, delle pretese dei ricorrenti. L’articolo 65 del decreto legislativo n. 165 del 30 marzo 2001 e le successive modifiche hanno previsto, per la pubblica amministrazione, il tentativo obbligatorio di conciliazione nelle controversie individuali, per evitare l’aggravio di oneri aggiuntivi (interessi legali, rivalutazioni, eccetera) sui bilanci, laddove l’esito sia incerto. A tal proposito, in passato, l’Amministrazione regionale aveva dato incarico al professor De Feo della redazione di una proposta transattiva per la risoluzione dei giudizi pendenti – vedi la deliberazione della Giunta regionale n. 2064 del 2004, allora condivisa dal settore legale, dal settore personale e dal settore demanio –, tendente a concludere il contenzioso in itinere e a disciplinare la materia di che trattasi. L’emendamento in oggetto viene proposto, quindi, per prevedere una specifica disposizione legislativa, che stabilisca, ai sensi dell’articolo 7 della legge regionale n. 7 del 1997, le condizioni per la partecipazione del personale interessato ad eventuali concorsi indetti per la categoria di pertinenza, volta all’inserimento, nel ruolo regionale, degli operai in questione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 58 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. Capo II Disposizioni in materia di Trasporti art. 8 (Sostegno allo sviluppo turistico) 1. La Regione Puglia, a fini di promozione turistica, destina proprie risorse all’attivazione di servizi automobilistici di collegamento tra gli scali aeroportuali e le aree regionali a maggiore attrazione turistica. 2. Per le finalità di cui al comma 1 la Giunta regionale, istituisce i predetti servizi e ne dispone l’attivazione per il tramite della società Aeroporti di Puglia che ne definisce le modalità di esercizio. 3. Per l’esercizio finanziario 2007, la Regione concorre agli oneri derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui al comma 2, utilizzando le risorse di cui al Programma triennale di promozione turistica, approvato con DGR 146/2007. 4. I servizi di cui al presente articolo sono effettuati in deroga a quanto disposto dalla legge regionale 31 ottobre 2002, n. 18 (“Testo unico sulla disciplina del trasporto pubblico locale”). È stato presentato un emendamento (n. 4), a firma della consigliera Marmo G., del quale do lettura: «All’articolo 8, al comma 1, dopo la parola “turistica” aggiungere le parole “nonché i siti Unesco”». Ha chiesto di parlare la consigliera Marmo Giuseppina. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, credo che la Giunta Vendola – l’assessore Loizzo insieme all’assessore Ostillio – abbia sicuramente operato in modo ottimale per il sostegno allo sviluppo turistico. Ho voluto aggiungere l’espressione «nonché i siti Unesco» in quanto dobbiamo varare i piani di ge- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 stione, insieme con i Comuni dove insistono i siti Unesco, le Province, le associazioni, le imprese e quant’altro. Tale inserimento è un piccolo frammento per la formulazione di questi piani di gestione, senza i quali rischiamo che l’Unesco tolga la sua etichetta di patrimonio mondiale. Volutamente – ma credo sia un’iniziativa apprezzabile da tutti – ho inserito i siti Unesco, al fine di poter trovare, nel prossimo futuro, altri finanziamenti per i sopraccitati piani di gestione. MARMO Nicola. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, presumo che questo emendamento si riferisca alla fine del primo comma, «aree regionali a maggiore attrazione turistica». In tal caso, non mi sembra appropriata la formulazione «nonché i siti Unesco», ma proporrei «…, in particolare per i siti dichiarati dall’Unesco bene dell’umanità». PRESIDENTE. Possiamo mettere in votazione l’emendamento con la modifica proposta dal consigliere Nicola Marmo. MARMO Nicola. Signor Presidente, la modifica recita: «in particolare per i siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco». PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento, come modificato dal consigliere Nicola Marmo. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 6) a firma dei consiglieri Palese, Zullo e altri, del quale do lettura: «Il secondo comma dell’art. 8 è così modificato: “2. Per le finalità di cui al comma 1, la Giunta Regionale istituisce i predetti servizi e ne dispone l’attivazione per il tramite della Società Aeroporti di Puglia, che Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 59 – RESOCONTO STENOGRAFICO ne definisce le modalità di esercizio secondo le previsioni dei contratti dei servizi minimi e con i corrispettivi ivi riconosciuti”.». Lo pongo ai voti. Non è approvato. Pongo ai voti l’articolo 8, nel testo emendato. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 7) aggiuntivo dell’articolo 8/bis a firma dei consiglieri Tagliente e Lospinuso, del quale do lettura: «All’art. 2 comma 3 della legge 14/1995 dopo “a effettuare” aggiungere “a chiamata”». Ha chiesto di parlare il consigliere Lospinuso. Ne ha facoltà. LOSPINUSO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, con questo emendamento intendiamo apportare un chiarimento alla questione, ormai atavica, meglio conosciuta come la questione dei «tassisti tarantini», ma che evidentemente coinvolge anche altre province. Mi riferisco alla possibilità per i tassisti tarantini di recarsi «a chiamata» presso l’aeroporto di Bari, come accadeva precedentemente in base ad un accordo, e prendere a bordo i clienti di Taranto. In ordine a questa situazione, tutti i consiglieri regionali della provincia di Taranto, di maggioranza e di opposizione, hanno presentato un ordine del giorno che è stato approvato all’unanimità in data 15 febbraio. Il problema si pone perché se da un lato nella legge nulla è vietato, dall’altro non è espressa la dizione «a chiamata». Abbiamo, quindi, inserito nella legge regionale che prevede questa possibilità tale espressione, in modo da dare la possibilità al Presidente della Giunta regionale, laddove non si raggiungesse l’accordo, di poter decidere. Altrimenti non si arriverà mai ad una decisione. Questo emendamento è orientato a trovare una soluzione in tal senso. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Loizzo. LOIZZO, assessore ai trasporti e alle vie di comunicazione. Signor Presidente, credo che non sia possibile risolvere con furbizia un problema, purtroppo, non ancora avviato a soluzione, che vede la contrapposizione tra i tassisti di Taranto e i tassisti di Bari. Da un anno a questa parte stiamo lavorando per cercare di far prevalere il buonsenso. Pochi giorni fa abbiamo svolto un’audizione, nella Commissione competente, nella quale abbiamo sviluppato una lunga e approfondita discussione, che non credo sia necessario riportare all’intero Consiglio. L’emendamento in oggetto, come formulato, è inaccettabile, in quanto rappresenta la negazione della disciplina del servizio taxi, come prevista nella legge quadro n. 21, da cui discende la legge n. 14. Il principio fondante del servizio taxi, come riportato nella legge suddetta, è che la «raccolta» deve essere «indifferenziata»: non spetta al tassista scegliere i clienti e le destinazioni più convenienti. Per sopperire a questa esigenza è previsto il servizio a noleggio con conducente, grazie al quale è possibile stabilire personalmente le modalità di spostamento. Credo che questo emendamento, di cui pure comprendo il buonsenso, sia inaccettabile poiché contrario al principio istitutivo del servizio taxi. LOSPINUSO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. LOSPINUSO. Signor Presidente, voglio far notare che diverse volte abbiamo invitato l’assessore a mostrarci l’articolo della legge nazionale che vieta questa possibilità, e non è stato in grado di farlo. Tant’è vero che la legge n. 422, ripresa dalla legge regionale, dichiara la possibilità dell’accordo. Ad ogni modo sarebbe impropria, da parte Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 60 – RESOCONTO STENOGRAFICO del legislatore regionale del 1995 e del legislatore nazionale, la previsione della possibilità per i tassisti tarantini di prendere a bordo i clienti presso l’aeroporto di Bari per accompagnarli, magari, all’interno della stessa città. Il tassista proveniente da Taranto dovrebbe prendere a bordo il cliente tarantino per riportarlo nella sua città. Credo che questa sia una cosa abbastanza naturale. Del resto, opinioni corrispondenti alla mia sono state già espresse. Lo stesso assessore Loizzo, in data 2 febbraio, dichiarava che il Presidente della Giunta stava per assumere una decisione in tal senso e che aveva la soluzione a portata di mano. Gli stessi consiglieri Costantino e Mineo sostengono che «tutte le normative nazionali in vigore, per ultimo il decreto Bersani sulle liberalizzazioni, consentono ai tassisti di esercitare la loro attività all’interno del bacino aeroportuale di competenza. È davvero grave, pertanto, che ai tassisti ionici venga impedito di prelevare i clienti di Taranto dall’aeroporto di Bari». È una interpretazione unica, peraltro prevista dalla legge. In definitiva, si tratterebbe di dare al Presidente della Regione la possibilità di applicare la legge regionale del 1995; questo costituirebbe uno stimolo affinché il Comune di Bari e di Taranto raggiungano un accordo, in modo da dare la possibilità ai tassisti tarantini di esercitare questo sacrosanto diritto, previsto in tutti gli aeroporti d’Italia. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. Sulla base di questa votazione, mi consentirete di dichiarare che il problema posto è assolutamente reale ed il Governo regionale lo deve affrontare, come tra l’altro deliberato con un ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio regionale. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 art. 9 (Modifica all’art. 10 della l.r. 18/2002) 1. All’art. 10 comma 1 della legge regionale 31 ottobre 2002, n. 18, alle parole “vincolate all’acquisto di veicoli, attrezzature e tecnologie...” sostituire con “vincolate all’acquisto di veicoli, velivoli, attrezzature e tecnologie”. Lo pongo ai voti. È approvato. Comunico che l’emendamento (n. 8) aggiuntivo dell’articolo 9/bis a firma del consigliere Potì, del quale do lettura: «1. La Regione Puglia, nell’ambito delle disposizioni di cui all’art. 10 della L.R. N. 18/2002, destina proprie risorse all’acquisto di velivoli per l’esercizio dei servizi di trasporto pubblico regionale elicotteristici. 2. Con l’esercizio finanziario 2007, la Regione concorre agli oneri derivanti dall’attuazione delle disposizioni di cui al comma 1), istituendo nell’unità revisionale di base 13.1.2, apposito capitolo di spesa avente la seguente declaratoria: “L.R. N. 18/2002 – art. 10 – investimenti nel settore del trasporto pubblico elicotteristico” finanziato con uno stanziamento di € 100.000,00», è stato ritirato dal proponente. art. 10 (Variazioni compensative e classificazione servizi minimi interurbani automobilistici) 1. È facoltà degli Enti affidanti, fino all’approvazione del Piano triennale dei servizi e per motivate esigenze di mobilità, disporre variazioni compensative ai programmi di esercizio, anche mediante l’istituzione di nuovi servizi. 2. Tale facoltà potrà essere esercitata nell’ambito delle percorrenze chilometriche di propria competenza, già contrattualizzate con i soggetti gestori e previa intesa con gli stessi, nonché con la Regione che la esprimerà con le modalità di cui al comma 2 dell’art. 6 della l.r. 18/2002. 3. È facoltà della Regione, fino Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 61 – RESOCONTO STENOGRAFICO all’approvazione del Piano triennale dei servizi ed in deroga alle previsioni dell’art. 5 della l.r. 18/2002, al fine di realizzare livelli di servizi sufficientemente rapportati alla domanda di trasporto, classificare ed affidare nuovi servizi minimi interurbani. 4. Gli Enti competenti affidano i nuovi servizi minimi sulla base dei contratti in essere e dei corrispettivi contrattualmente riconosciuti al soggetto gestore. 5. Per le finalità di cui al comma 3 si provvede con uno stanziamento nel bilancio di previsione 2007, di euro 2,5 milioni sul capitolo di spesa 551035 avente ad oggetto: “Spesa per classificazione dei nuovi servizi minimi interurbani in attesa approvazione Piano triennale dei servizi”. 6. La Giunta regionale con proprio atto definirà le modalità di attuazione della disposizione di cui al comma 3. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 11 (Riconoscimento oneri IVA) 1. Alle imprese esercenti servizi di tprl di cui all’art. 8 del D. Lgs. 422/1997 (Conferimento alle Regioni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale, a norma dell’articolo 4, comma 4, della L.15 marzo 1997, n. 59), la Regione riconosce l’onere per IVA sull’importo già fatturato per IRAP dalle medesime imprese, per gli anni dal 2001 al 2006 e liquidato in applicazione dei contratti “ponte” di servizio. 2. Per le finalità di cui al comma 1, è istituito nel bilancio regionale, nell’unità previsionale di base 13.4, apposito capitolo di spesa n. 552056 avente la seguente declaratoria “Riconoscimento, alle imprese esercenti servizi di tprl ex art. 8 D.Lgs. 422/97, dell’onere IVA sull’importo IRAP già fatturato per gli anni dal 2001 al 2006”., con uno stanziamento pari a € 1.500.000,00. Lo pongo ai voti. È approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 TITOLO III DISPOSIZIONI VARIE art. 12 (Interventi in materia di difesa del suolo e bacini regionali) 1. Al fine di consentire il completamento degli interventi di cui alla Legge 18 maggio 1989, n. 183 (“Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo”) e la Legge n. 253/1990 in materia di difesa del suolo e bacini regionali e previsti nel programma approvato con la delibera n. 6473/1997, viene stanziata sul capitolo di nuova istituzione n. 621109 U.P.B. 06.03 del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2007, la somma di € 1.300.000,00. Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 9) aggiuntivo dell’articolo 12/bis a firma dei consiglieri Palese, Saccomanno, Zullo e altri, del quale do lettura: «Art. 12/bis (Contributo straordinario al Comune di Gallipoli) 1. La Giunta Regionale è autorizzata ad erogare un contributo straordinario di € 3.000.000,00 al Comune di Gallipoli per far fronte alle emergenze conseguenti alla voragine apertasi in via Firenze del medesimo Comune. 2. Per le finalità di cui al precedente comma è istituito un nuovo capitolo (C.N.I.) “Contributo straordinario al Comune di Gallipoli per emergenze voragine apertasi in via Firenze”. U.P.B. 6.1.1. C.N.I “Contributo straordinario al Comune di Gallipoli per emergenze voragine apertasi in Via Firenze”. + € 3.000.000,00 U.P.B. 6.1.1. Cap. 3430 - 2.000.000,00 Cap. 1110097 - 1.000.000,00». A questo emendamento è stato presentato un subemendamento sostitutivo a firma dell’assessore Saponaro. Ha facoltà di illustrarlo. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 62 – RESOCONTO STENOGRAFICO SAPONARO, assessore al bilancio, alla programmazione, ai fondi strutturali e alle politiche comunitarie, alle finanze, all’economato, alla ragioneria, al controllo interno di gestione e al patrimonio. Ne do lettura: «1. Al fine di fronteggiare le emergenze conseguenti alla voragine apertasi in Gallipoli, alla via Firenze, la Regione provvede ad erogare un contributo straordinario di € 500.000,00. La Giunta regionale con proprio atto definisce le modalità di erogazione delle somme definendo tempi e criteri della rendicontazione. 2. All’onere derivante dal precedente comma 1 si fa fronte mediante l’istituzione del capitolo 511060 U.P.B. 6.1.1 denominato “Contributo straordinario al comune di Gallipoli” con uno stanziamento di pari importo». Seguono i relativi emendamenti al tabulato. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, voteremo a favore di questo subemendamento a firma dell’assessore Saponaro, pur ritenendo esiguo il contributo straordinario stanziato. Si istituisce un nuovo capitolo, fermo restando che in seguito verificheremo la questione della Protezione civile. Dopodiché, ove necessario, una volta acquisito il principio del contributo straordinario in un capitolo di nuova istituzione, la somma potrà essere integrata. PRESIDENTE. L’emendamento al tabulato, naturalmente, sarà presentato successivamente. Pongo ai voti il subemendamento a firma dell’assessore Saponaro. È approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 art. 13 (Cofinanziamento sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione) 1. Gli stanziamenti di bilancio previsti al capitolo di entrata 2057005, iscritto nell’Unità Previsionale di Base 2.1.14, vanno ad incrementare, nella misura di € 15.000.000,00, i fondi di cui al capitolo 411192 (Cofinanziamento per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, L. 431/98 anno 2007) con destinazione vincolata. Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 10) aggiuntivo dell’articolo 13/bis a firma dei consiglieri Saccomanno, Palese, Zullo ed altri, del quale do lettura: «Art. 13/bis (Contributo straordinario al Comune di Bari per l’edilizia giudiziaria). 1. La Giunta Regionale è autorizzata a concedere un contributo straordinario al Comune di Bari di € 10.000.000,00, come compartecipazione per la realizzazione di edifici destinati all’edilizia giudiziaria in Bari. 2. Per le finalità di cui al precedente comma è istituito un nuovo capitolo (C.N.I.) “Contributo straordinario al Comune di Bari per la realizzazione di edifici destinati all’edilizia giudiziaria in Bari”. U.P.B. 6.1.4 C.N.I. “Contributo straordinario al Comune di Bari per la realizzazione di edifici destinati all’edilizia giudiziaria in Bari” + € 10.000.000,00 U.P.B. 6.1.4 Cap. 813020 – 1.000.000,00 Cap. 813025 – 2.000.000,00 Cap. 114110 – 500.000,00 Cap. 941010 – 500.000,00 Cap. 861020 – 50.000,00 Cap. 861040 – 150.000,00 Cap. 131014 – 2.000.000,00 Cap. 112053 – 1.000.000,00 Cap. 111164 – 2.000.000,00 Cap. 1110097 – 800.000,00». Lo pongo ai voti. Non è approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 63 – RESOCONTO STENOGRAFICO art. 14 (Modifica l.r. n. 22/2006) 1. Il termine di cui all’art. 9, comma 2, della l.r. n. 22/2006, è prorogato al 30 settembre 2007. Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 11) aggiuntivo dell’articolo 14/bis a firma dei consiglieri Tagliente e Palese, del quale do lettura: «Art. 14/bis. Alla Legge Regionale n. 2 del 08.03.2007 sono apportate le seguenti modifiche: sostituire l’articolo 10 con il seguente: “I compensi per i componenti dei vari Organi dei Consorzi sono stabiliti con appositi e separati provvedimenti dell’Assemblea Generale”; sopprimere il comma 5 dell’art. 17; all’ art. 18 sostituire il comma I con il seguente: “Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, i Commissari nominati ai sensi dell’art. 1 della legge regionale 25 luglio 2001, n. 19 (Disposizioni urgenti e straordinarie in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 – articolo 26), provvedono alla convocazione delle Assemblee generali per la ricostituzione degli organi di ciascun Consorzio, nel rispetto delle prescrizioni di cui alla presente legge, con esclusione di quanto disposto nella seconda parte del comma 2 e dal comma 3 dell’art. 11, e dei vigenti Statuti per quanto con la stessa compatibili”; sopprimere le parole “... e la composizione dell’Assemblea generale...” al comma 2; sopprimere i commi 3 e 4». Ha chiesto di parlare il consigliere Tagliente. Ne ha facoltà. TAGLIENTE. Signor Presidente, colleghi consiglieri, questo emendamento consente di eliminare ogni elemento di contrasto, o di dubbia interpretazione, rilevato nell’articolato della legge n. 2 – relativa ai Consorzi per le aree di sviluppo industriale – dell’8 marzo scorso, al fine di consentire un’immediata ri- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 presa dell’attività dei Consorzi industriali, finalmente restituiti ad una gestione ordinaria e democratica. Infatti, dopo l’esplicito richiamo all’articolo 36 della legge n. 317, che recita «spetta alle Regioni soltanto il controllo sui piani economici e finanziari dei Consorzi», e la statuizione al comma 5 dell’articolo 2 della nuova legge regionale che recita «i Consorzi hanno piena autonomia amministrativa, organizzativa ed economico-finanziaria», non possono trovare posto prescrizioni lesive di quell’autonomia quali quelle riportate all’articolo 10 e al comma 5 dell’articolo 17. Per consentire, inoltre, un immediato e non contestato ripristino degli organi, si rende necessario apportare correzioni ai primi due commi dell’articolo 18 e sopprimere il quarto comma. Si propone, infine, la soppressione del comma 3 dello stesso articolo 18, in quanto lo stesso è lesivo delle prerogative proprie dell’Esecutivo, stabilite dalla vigente normativa e dallo Statuto della Regione. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Frisullo. FRISULLO, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all’industria, all’industria energetica, all’artigianato, al commercio, all’innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati. Signor Presidente, l’emendamento a firma dei consiglieri Tagliente e Palese è in contrasto con il lavoro che abbiamo svolto esattamente qualche mese fa. Tale lavoro è stato il frutto di un’intensa attività di concertazione e di confronto con le parti sociali, con le Istituzioni locali, con le Camere di commercio, e di un confronto intenso con l’opposizione, oltre che all’interno della maggioranza. Francamente, mi sembra insostenibile quello che il collega Tagliente ha testè sostenuto, giacché quelle misure e quelle norme che si Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 64 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO vogliono cassare o modificare incidono su parti sostanziali. Ad esempio, la modifica dell’articolo 10 incide sull’indennità degli amministratori e dei componenti del Collegio dei revisori. È stata una misura di contenimento della spesa. Il collega Potì ricorderà bene, come anche altri colleghi, che è stato un punto di confronto tra di noi. Stesso discorso vale per la previsione normativa, secondo cui la Giunta ha il potere di approvazione di tutti gli atti di riorganizzazione degli uffici e della dotazione organica. Mi pare anche questa una misura giusta per cercare di contenere i costi. Per quanto riguarda la partecipazione all’assemblea generale, penso che la modifica leda un principio costitutivo degli enti pubblici economici, giacché la partecipazione dei soci non può che rappresentare le quote che si versano e le popolazioni. Non può il Comune capoluogo pesare nella stessa misura di un piccolo centro. È, quindi, una misura democratica tipica degli enti pubblici economici, dove ognuno pesa rispetto alle quote che versa. Sono questi i motivi che ci inducono ad esprimere un dissenso sull’emendamento in oggetto. TAGLIENTE. Domando di parlare. 4 APRILE 2007 Per quanto riguarda la vicenda delle quote, in fase di prima attuazione, se dobbiamo aspettare la riforma degli statuti dei Consorzi per avviare il tutto – visto che ad oggi non ci sono quote, ma ognuno vale per il voto che rappresenta nelle assemblee –, i Consorzi di sviluppo industriale non si insidieranno mai, se non prima che la modifica venga approvata. Per approvare una modifica, lo sappiamo, non basta qualche mese. In riferimento alla composizione dell’assemblea generale, mi sembra pleonastico parlarne perché sarà lo statuto ad individuare questa composizione. In merito al comma 3 dell’articolo 18, che riguarda il Collegio dei revisori dei conti, voglio soltanto dire al Consiglio e all’assessore Frisullo che sono molto preoccupato. I revisori dei conti di Taranto, ad esempio, hanno chiesto una liquidazione per l’anno passato di 90 mila euro ciascuno. Pertanto, quando dico che questa norma va in qualche modo rivista e cassata, mi riferisco proprio a questo genere di esperienza, che veramente mette i Consorzi in grosse difficoltà. In merito al comma 4 dell’articolo 18, che parla del fondo di dotazione, vorrei ricordare che ad oggi il fondo di dotazione non esiste. Mi sembra, pertanto, una soppressione necessaria. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. TAGLIENTE. Signor Presidente, non sono soddisfatto delle osservazioni formulate dall’assessore Frisullo. Mi permetto, pertanto, di illustrare brevemente le ragioni che ci hanno portato ad individuare questo emendamento. Prima abbiamo stabilito che gli enti pubblici economici hanno assoluta autonomia e che il potere della Regione si esplicita soltanto nell’approvazione dei bilanci; all’articolo 10, però, abbiamo previsto che sia la Regione a stabilire il compenso degli amministratori. Mi sembra questo un principio che lede l’autonomia, di cui abbiamo parlato in precedenza. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Frisullo. FRISULLO, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all’industria, all’industria energetica, all’artigianato, al commercio, all’innovazione tecnologica e alle fiere e ai mercati. Signor Presidente, il collega Tagliente sa bene, poiché ha partecipato ai lavori di stesura, che questa legge risale all’8 marzo. Le questioni oggi sollevate si sarebbero potute manifestare in quella circostanza. Lo dico in tono non polemico: non è una legge di uno o Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 65 – RESOCONTO STENOGRAFICO due anni fa, ma dell’8 marzo appena passato. Sono trascorsi meno di due mesi. Si tratta di materia concorrente sulla quale la Regione può e deve intervenire con il riconoscimento pieno dell’autonomia statutaria dei Consorzi, ma questo non significa che il legislatore non possa e non debba intervenire per fissare dei paletti. La parte relativa all’indennità mi pare che sia un punto importantissimo. In un’ottica di sforzo di contenimento dei costi e di moralizzazione – che pure in quest’Aula sento spesso – questa legge ha tentato e tenta di corrispondere pienamente a questo obiettivo, sia per il compenso degli amministratori, che per quello del Collegio dei revisori dei conti. Per quanto riguarda la liquidazione chiesta da qualche revisore, la richiesta è incardinata su un fatto che non esiste. A giorni, infatti, avremo un confronto. Si interpreta in modo del tutto disinvolto il contenuto del decreto di nomina dei revisori stessi. È del tutto evidente che uno dei compiti del Collegio è quello dell’accertamento della debitoria e del patrimonio, ma questo non può significare dar luogo a compensi o a istanze di compensi che non sono dovuti. Questa norma, che si vorrebbe qui modificare, va nella direzione di contenere, di disciplinare e di normare in modo chiaro le spettanze e le competenze sia degli amministratori, che dei Collegi. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 13) aggiuntivo dell’articolo 14/ter a firma dei consiglieri Palese, Zullo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Art. 14/ter (Sostituzione del comma 2 dell’art. 2 della L.R. 2/2006 “Norme per l’attuazione delle politiche in favore dei consumatori e degli utenti”). Il comma 2 dell’art. 2 della L.R. n. 12 del 15 maggio 2006 è così sostituito: “2. La CRCU è Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 nominata con decreto del Presidente della Giunta Regionale e rimane in carica per la durata della legislatura. Essa è composta dall’Assessore regionale al ramo o da un suo delegato, che la presiede, da un rappresentante per ciascuna delle associazioni dei consumatori iscritte nel registro regionale e riconosciute dal Consiglio nazionale dei consumatori e utenti (CNCU), ovvero dalle associazioni dei consumatori costituite nel territorio pugliese, da un rappresentante dell’ANCI, dell’UPI, dell’UNIONCAMERE e dell’Ufficio scolastico regionale”». Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 14) aggiuntivo dell’articolo 14/quater, a firma dell’assessore Frisullo, del quale do lettura: «Art. 14/quater. All’art. 18, primo comma della Legge Regionale 8 marzo 2007 n. 2, è aggiunto il seguente periodo: “ed, ai sensi del precedente articolo 2 sesto comma”». Lo pongo ai voti. È approvato. art. 15 (Modifica l.r. n. 40/2006) 1. A parziale modifica di quanto stabilito dall’art. 4 comma 2 della legge regionale 28 dicembre 2006 n. 40 (“Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale 22 novembre 2005, n. 13 ‘Disciplina in materia di apprendistato professionalizzante’”) il termine ultimo per l’emanazione del bando di cui al comma 2 dell’articolo 10 L.r. 13/2005 è fissato al 31 maggio 2007 nei limiti delle risorse di cui al capitolo 951000 del bilancio di previsione 2007. Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 15) aggiuntivo dell’articolo 15/bis a firma dei consiglieri Marmo G., Stefàno, Ventricelli, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 66 – RESOCONTO STENOGRAFICO Riccardi, Montanaro ed altri, del quale do lettura: «Art. 15/bis (Rideterminazione finanziamento corsi di formazione professionale). 1. In sede di esame dei rendiconti presentati dagli enti gestori per le attività formative attuate a partire dall’anno 2002, si applica, a modifica delle convenzioni sottoscritte, per rideterminare il finanziamento spettante in caso di: a) avvio e prosecuzione del corso con un numero di allievi inferiore a quello previsto; b) dimissioni di allievi durante il corso. 1. Un meccanismo di riparametrazione basato sul ricalcolo dei soli costi variabili, legati cioè al numero effettivo degli allievi frequentanti, con esclusione quindi dei costi fissi e dei costi generali del corso. 2. Il meccanismo di cui al comma precedente sarà definito, nella sua concreta articolazione, con determinazione del Dirigente del Settore Formazione Professionale, da assumere entro trenta giorni dalla entrata in vigore della presente legge e da notificare a tutti gli enti interessati». Ha chiesto di parlare il consigliere Stefàno. Ne ha facoltà. STEFANO. Signor Presidente, ritiriamo l’emendamento in oggetto, così come l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 15/ter, avendo ricevuto garanzie da parte dell’assessore Barbieri di approfondire l’argomento a breve. PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 15/bis è stato ritirato. Comunico altresì che l’emendamento (n. 16) aggiuntivo dell’articolo 15/ter a firma dei consiglieri Marmo G., Stefàno, Ventricelli ed altri, del quale do lettura: «Art. 15/ter (Modifica art. 62 della L.r. 4 agosto 2004, n. 14). 1. Al primo comma dell’art. 62 della legge regionale 4 agosto 2004 n. 14 la frase “del personale non impegnato in attività formative nel periodo dal 1° luglio 1996 fino alla data di entrata in vigore della legge regionale 16 novembre 2001, n. 27 (Misure straordinarie di ristruttu- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 razione del sistema formativo)” viene sostituito con la frase “del personale non impegnato in attività formative nel periodo dal 1° luglio 1996 al 31 marzo 2002, ivi compreso il costo relativo, per tale periodo, all’inquadramento nelle fasce retributive e per passaggi di livello ex artt. 18 e 27 CCNL 94/97, derivante dall’applicazione dell’accordo di contrattazione decentrata del 18/6/02”. 2. Ai fini della integrazione di spesa da riconoscere agli enti gestori, ad effetto di quanto previsto al precedente comma, restano fisse le condizioni, le procedure e le modalità previste all’art. 62 della l.r. 14/04. 3. Qualora, in virtù di quanto disposto con il presente articolo, le risorse finanziarie messe a disposizione dal comma 7 dell’art. 62 non risultino sufficientemente capienti, secondo la stima che effettuerà il Settore Formazione Professionale, l’attuazione della presente norma resta comunque vincolata all’avvenuto incremento della dotazione, da disporre in sede di assestamento del Bilancio 2007 della Regione», è stato ritirato. art. 16 (Finanziamento A.R.P.A.) 1. L’assegnazione a carico del Bilancio regionale per il finanziamento delle attività a rilievo sanitario dell’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale della Puglia, è prevista all’interno del Documento annuale di indirizzo Economico Funzionale del Servizio Sanitario Regionale. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 17 (Tributo per il deposito dei rifiuti in discarica – ecotassa) 1. A partire dall’esercizio finanziario 2007, della dotazione complessiva del capitolo 611087, una quota annua pari a euro 150.000,00 (centocinquantamila) è destinata a finanziare il funzionamento della Segreteria tecnica “bonifiche” presso l’Assessorato all’Ecologia Settore Gestione Rifiuti e Bonifiche. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 67 – RESOCONTO STENOGRAFICO 2. Per l’annualità 2007 e per le successive annualità 2008 e 2009, i fondi relativi alla “ecotassa” iscritti nel capitolo 611087 provenienti dal tributo per il deposito dei rifiuti in discarica, fatta salva la quota di cui al precedente comma 1, sono destinati a programmi di sviluppo dei servizi di raccolta differenziata. 3. Per il 2007, i fondi di cui al precedente comma 2 sono trasferiti: a) per la quota del 70% alle Province, che li assegnano agli Ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti urbani definendo criteri incentivanti ed elementi di premialità; b) per la quota del 30% direttamente agli Ambiti territoriali ottimali per la gestione dei rifiuti urbani quale quota aggiuntiva premiale da ripartire tra gli stessi Ambiti, a condizione che alla data del 30 giugno 2007 si siano dotati di personalità giuridica. Tale quota sarà attribuita in funzione della popolazione residente e trasferita previa presentazione, entro il 30 giugno 2007, di un programma di incremento della percentuale di raccolta differenziata. 4. Nel caso in cui uno o più degli Ambiti territoriali ottimali già dotati di personalità giuridica non presenti il proprio programma entro la data del 30 giugno 2007, la relativa quota premiale è riattribuita alla corrispondente Provincia che la utilizza nel rispetto dei criteri già definiti. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 18 (Intervento finanziario in favore dell’ARTI) 1. Per la copertura della quota di disavanzo patrimoniale dell’Agenzia regionale per la Tecnologia e l’Innovazione (ARTI) risultante al 31 dicembre 2006 è autorizzata la spesa di € 159.989,00. Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 17) aggiuntivo dell’articolo 18/1 a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 18/1 (Modifiche alla legge regionale n. 24/01). L’articolo 8, comma 2, della legge regionale 13 agosto 2001, n. 24, è sostituito dal seguente: “2. Le aree di direzione sono individuate con riferimento a: a) Programmazione sanitaria 5). Assistenza territoriale c), Accreditamento qualità, formazione e ricerca d). Emergenza sanitaria, fenomeni sanitari di particolare rilievo e collaborazione alla promozione del governo clinico 2. All’interno del documento di indirizzo economico funzionale alle aziende sanitarie è adeguato il finanziamento dell’agenzia ai fini dell’attuazione del comma 1”». PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, vorremmo conoscere le motivazioni che inducono a questa modifica relativa all’allargamento delle aree dirigenziali nell’ARES. Inoltre, vorremmo sapere se è intendimento della Giunta regionale spostare all’ARES qualche direttore generale in carica, per esempio quello di Taranto. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, la finalità dell’emendamento è semplicemente quella di occuparsi del carico di lavoro dell’azienda, diventato ormai insostenibile. Anticipo, peraltro, che è soltanto un primo passo verso un rafforzamento dell’azienda e mi auguro, una volta terminati i concorsi, anche un rafforzamento dell’assessorato che ho la fortuna di dirigere. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 68 – RESOCONTO STENOGRAFICO Nella precedente discussione d’Aula ebbi modo di illustrare all’intero Consiglio come le strutture degli altri assessorati, o delle agenzie di Regioni anche più piccole della nostra, siano notevolmente più forti dal punto di vista organizzativo rispetto a quelle pugliesi. Pertanto, credo che questo sia veramente l’inizio di un rafforzamento, che peraltro non modifica particolarmente la spesa dell’ARES. Come il collega Palese sa, infatti, la stessa ARES quest’anno ha restituito una parte del bilancio come economie realizzate. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 18/1. È approvato. Comunico al Consiglio che l’articolo 7 è stato ritirato. Di questo ringraziamo l’assessore Russo e, naturalmente, l’intera Giunta regionale. STEFANO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. STEFANO. Signor Presidente, apprendiamo la volontà di ritirare l’articolo 7, però vorrei richiamare l’attenzione dell’assessore Barbanente per cercare una metodologia affinché quella intuizione normativa, a cui prima aveva accennato, si possa concretizzare nel prossimo futuro. PRESIDENTE. È stato presentato un emendamento (n. 18) aggiuntivo dell’articolo 18/2 a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 18/2 (Modalità di attuazione dell’art. 9 della Legge regionale 13 agosto 201, n. 24). L’autorizzazione al reclutamento di personale dirigenziale, da parte dell’Agenzia Regionale Sanitaria, previste in deroga alle percentuali di cui all’articolo 15 septies del decreto legislativo 30 dicembre 2002, n. 502 e successive modificazioni, di cui all’art. 9 della legge regionale 13 agosto 2001 n. 24 e suc- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 cessive modificazioni e integrazioni, deve intendersi, comunque, entro i limiti della dotazione organica e dell’equilibrio di bilancio dell’Agenzia». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 19) aggiuntivo dell’articolo 18/3 a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 18/3 (Modifica all’art. 24 della l.r. 12/01/2005 n. 1). L’art. 24 della l.r. 12/01/2005 n. 1 è sostituito dal seguente: “il personale con la qualifica di Educatore Professionale in servizio presso le AA.SS.LL. in possesso del diploma di laurea è equiparato alla figura professionale di Collaboratore Professionale Esperto”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 20) aggiuntivo dell’articolo 18/4 a firma dei consiglieri Palese, Zullo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Art. 18/4 (Modifica all’art. 24 della L.R. 12/01/2005 n. 1) 1. Il personale con la qualifica di Educatore Professionale in servizio presso le AASSLL, in possesso di diploma di laurea, è equiparato alla figura professionale di “Collaboratore Professionale Esperto”. 2. L’equiparazione di cui al precedente comma è estesa alle professioni sanitarie di ruolo infermieristiche, ostetriche, riabilitative, tecniche riabilitative, tecniche sanitarie e della prevenzione in possesso di laurea». STEFANO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. STEFANO. Signor Presidente, credo che ci sia un altro emendamento che va nella stessa direzione. Quindi, sarebbe il caso di affrontarli congiuntamente. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 69 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Direi di procedere secondo l’ordine. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, vorrei chiarire che l’emendamento n. 19, già approvato all’unanimità, corrisponde al primo comma dell’emendamento n. 20, che quindi va cassato. Rimane il secondo comma, che diventa primo comma. Vorrei sapere se il Governo conferma quanto preannunciato circa il parere contrario. In tal caso, lo possiamo votare. PRESIDENTE. Dunque, il primo comma dell’emendamento in oggetto viene cancellato. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, il parere della Giunta è contrario, dato che il secondo comma dell’emendamento comporterebbe, secondo un calcolo approssimativo effettuato dagli uffici, una maggiore spesa annua di 17 milioni di euro. Siamo, pertanto, assolutamente nella condizione di non poterlo accogliere. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 18/4. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 21) aggiuntivo dell’articolo 18/5, a firma dei consiglieri Palese, Zullo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Le disposizioni di cui all’art. 71 della L.R. n. 1 del 12 gennaio 2005 sono estese alla legislatura in corso e si applicano anche ai dipendenti del Servizio Sanitario Regionale». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, chiedo ai proponenti Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 dell’emendamento in oggetto di ritirarlo, impegnandomi a fare una verifica sulla competenza regionale a poter disporre su questa materia. In seguito riferirò ai colleghi. Se l’indagine sarà positiva, in una prossima occasione potremo riproporlo all’attenzione del Consiglio. PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 18/5 è stato ritirato. art. 19 (Modifica l.r. n. 26/2006) 1. Il quarto comma dell’art. 6 della legge regionale del 9 agosto 2006, n. 26 (Interventi in materia sanitaria) è così modificato: 4. Per il conseguimento di omogeneità di trattamento tra le varie figure professionali, al personale dipendente inquadrato nei ruoli del S.S.N. ai sensi della Legge 18 febbraio 1999, n. 45 (Disposizioni per il Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga e in materia di personale dei Servizi per le tossicodipendenze) ai fini giuridici, economici e previdenziali viene riconosciuta l’anzianità del servizio prestato, in regime convenzionale con riferimento all’orario settimanale svolto, secondo i criteri stabiliti nel D.P.C.M. 8 marzo 2001. A questo articolo è stato presentato un emendamento (n. 22) a firma dei consiglieri Palese, Zullo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «All’art. 19, a) Al primo rigo sostituire la parola “Quarto” con la parola “Quinto”; b) Al terzo rigo sostituire: “4” con “5”; c) Al nono rigo dopo le parole “8 marzo 2001” aggiungere le parole “e con effetti retroattivi”». Il Governo esprime parere favorevole. Lo pongo ai voti. È approvato. Comunico che l’emendamento (n. 23) a firma dei consiglieri Stefàno, Olivieri, Marino, Maniglio, Pelillo e Marmo G., del quale do lettura: «All’art. 19, 2° comma. Si aggiunga Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 70 – RESOCONTO STENOGRAFICO all’articolo 8 della L.R. n. 26/2006, quale 4° comma, la seguente disposizione: “Nell’intento di garantire l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, per la concessione del parere di compatibilità ai fini della realizzazione di attività residenziali extraospedaliere, la scelta dell’immobile più idoneo e pronto all’uso e dei servizi sanitari in esso da erogare, deve essere effettuata mediante avviso pubblico, garantendo il principio della trasparenza amministrativa”» e l’emendamento (n. 47) aggiuntivo dell’articolo 20/7, a firma dei consiglieri Brizio, Loperfido ed altri, del quale do lettura: «Al fine della concessione del parere di compatibilità per la realizzazione di attività residenziali extra ospedaliere, l’Assessorato alla Salute provvede, prioritariamente, al rilascio di parere ai soggetti che prevedono l’utilizzo di immobili già realizzati, già disponibili e idonei allo scopo, in presenza di più domande che prevedono l’utilizzo di immobili da costruirsi o non immediatamente disponibili, l’Assessorato provvede alla costituzione di una commissione che valuti la fattibilità dei progetti e i loro tempi di realizzazione», sono superati da un ordine del giorno che metteremo in votazione a conclusione della seduta. Pongo ai voti l’articolo 19, nel testo emendato. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 24) aggiuntivo dell’articolo 19/1 a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 19/1. Le disposizioni di cui all’art. 3, comna 8, della legge regionale 9 agosto 2006, n. 26, si applicano anche al personale medico che abbia svolto, per almeno tre anni nel periodo tra il primo gennaio 2001 e la data di entrata in vigore della presente legge, servizi a tempo indeterminato, nella dirigenza medica e in regime di convenzione nelle strutture di pronto soccorso o medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza». A questo emendamento è stato presentato Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 un subemendamento, sempre a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Al terz’ultimo rigo correggere la penultima parola “indeterminato” con “determinato”». Lo pongo ai voti. È approvato. Passiamo alla votazione dell’emendamento. BRIZIO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Signor Presidente, vorrei complimentarmi con il Governo regionale per aver proposto un articolo che noi dell’opposizione avevamo proposto già nel passato bilancio, circa sei o sette mesi fa. Solo per dovere di cronaca per i presenti e per far sì che i giornali lo divulghino a chi è interessato da questo provvedimento, sottolineo che ci fu l’impegno dell’assessore Tedesco di interloquire con il Governo nazionale per far passare una norma che era già passata. Mi verrebbe da dire meglio tardi che mai. Quindi, complimenti. Il nostro voto su questo emendamento è, ovviamente, favorevole. BORRACCINO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BORRACCINO. Signor Presidente, voglio innanzitutto ringraziare il consigliere Brizio del voto favorevole espresso a livello personale. Voglio ricordare al collega che, in quel Consiglio regionale, nel quale da parte sua ci fu la presentazione di questo emendamento, era stato presentato precedentemente un altro emendamento – poi ritirato a seguito di un impegno del Governo a risolvere questa questione – da parte di diciotto consiglieri regionali di Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 71 – RESOCONTO STENOGRAFICO diversi partiti, in cui si chiedeva di arrivare a questa determinazione. Siamo contenti che oggi si approvi questo articolo aggiuntivo, così finalmente a 128 medici del pronto soccorso viene dato il giusto riconoscimento. Da sette anni, infatti, continuano a lavorare senza un contratto a tempo indeterminato e vivono le grandi difficoltà del precariato. È una norma importante, dato che finalmente si riconosce ai medici del pronto soccorso, analogamente a quanto fu fatto questa estate per i medici del servizio di emergenzaurgenza 118, la stabilizzazione. Di questo voglio ringraziare la sensibilità in primis del Presidente Vendola e dell’assessore Tedesco; ringrazio anche l’assessore Barbieri, che tecnicamente si è molto adoperato su questo provvedimento, i tanti consiglieri regionali che ci hanno creduto, in particolare il consigliere Costantino e la consigliera Marmo, ma anche gli altri che hanno lavorato per raggiungere questo obiettivo. COSTANTINO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. COSTANTINO. Signor Presidente, l’approvazione di questo articolo da parte del Consiglio regionale è di straordinaria importanza. Si conclude una vicenda che è davvero singolare nella nostra Italia. La legge n. 401/2000 di fatto ha escluso per sempre la possibilità che i medici del pronto soccorso, i cosiddetti precari, possano lavorare all’interno dei pronto soccorso. Questa legge, quindi, non consente agli stessi medici né di partecipare agli avvisi pubblici o a concorsi, né di iscriversi alla specializzazione, poiché ormai da tanti anni lavorano nei pronto soccorso. Dico questo per far capire che la differenza con le altre normative, che stiamo approvando sul precariato, è sostanziale. Per queste ragioni Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 credo che vada dato merito all’assessore Tedesco e al Presidente Vendola di aver recepito, dopo una lunga discussione durata diversi mesi, questa proposta. Detta proposta risolve per sempre la problematica dei 128 medici di pronto soccorso della Puglia. Inoltre, ritenendo che questa legge, qualora vada in porto, farà scuola, anche le altre regioni ci imiteranno per sanare la posizione dei medici di pronto soccorso, che è uguale in tutta Italia. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, intervengo solo per dare atto all’intero Consiglio regionale di una grande sensibilità rispetto a questo problema che, come diceva da ultimo il collega Costantino, è un problema peculiare della nostra Regione. Esso ha penalizzato ingiustamente un gruppo di professionisti, peraltro abbastanza numeroso, che finalmente si vede stabilizzato, all’interno di una funzione svolta per anni con grande professionalità e dedizione nei confronti del Servizio sanitario. È, peraltro, una norma che non produce costi ulteriori a carico del bilancio regionale. Rappresenta, quindi, una di quelle norme ideali che sanano ingiustizie senza richiedere costi ulteriori alle pubbliche finanze. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento, nel testo subemendato. È approvato. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PRESIDENTE. È stato presentato un emendamento (n. 25) aggiuntivo dell’articolo 19/2, a firma del consigliere Manni, del quale do lettura: «Art. 19/2. Il comma C dell’Art. 14 della L.R. 26/2006 viene così modificato: c) Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 72 – RESOCONTO STENOGRAFICO Servizio sociale professionale, quale struttura per il raccordo operativo a livello distrettuale delle UO e dei Servizi sovradistrettuali in materia socio-sanitaria, funzionalmente collegata al Coordinatore socio-sanitario e diretta da un assistente sociale iscritto all’Albo Ordine Assistenti sociali sezione A denominata degli Specialisti (DPR 328/2001); questa struttura collabora con il Coordinatore socio-sanitario per la programmazione distrettuale in materia socio-sanitaria, per l’elaborazione del PAT e PSZ, per la progettazione di interventi sociosanitari, per la promozione della cooperazione interistituzionale, per il monitoraggio e la valutazione delle attività promosse in ambito socio-sanitario». Ha chiesto di parlare il consigliere Manni. Ne ha facoltà. MANNI. Signor Presidente, la legge regionale n. 26/2006, all’articolo 14, nel prevedere l’affidamento della direzione del servizio sociale professionale, indica, come titolo necessario, la laurea specialistica o laurea ad essa equiparata. In questa maniera non si è tenuto in considerazione il fatto che la laurea specialistica, o laurea ad essa equiparata, non è titolo sufficiente per svolgere l’attività di assistente sociale. Il titolo necessario è l’iscrizione all’Albo ordine assistenti sociali sezione A denominata degli specialisti, previsto dal DPR 5 giugno 2001, n. 328. In assenza di questa iscrizione, l’assistente sociale non può esercitare la professione. Bisognerà, quindi, prevedere, come titolo necessario per l’affidamento della direzione, l’iscrizione a questo Albo. Nella formulazione della legge, inoltre, non si è tenuto conto del fatto che possono essere iscritti all’elenco speciale anche assistenti sociali che non abbiano la laurea specialistica o altra laurea ad essa equiparata, bensì siano in possesso di altri requisiti professionali. Si propone, pertanto, la sostituzione del ti- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 tolo necessario all’affidamento della direzione del servizio sociale professionale: la sostituzione dell’iscrizione all’albo rispetto al possesso della laurea. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, non so se il collega Manni abbia partecipato o meno alla riunione che si è svolta prima tra i Gruppi consiliari per la valutazione degli emendamenti, ma in quella sede è emersa l’esigenza di approfondire questa proposta. Inviterei, quindi, il collega Manni a ritirare l’emendamento, assumendo l’impegno di approfondire la proposta per riproporla eventualmente in una successiva circostanza. L’articolo che abbiamo approvato qualche istante fa, infatti, dimostra che, quando il Governo prende l’impegno di approfondire una materia, lo fa sul serio. Se questa proposta sarà ritenuta plausibile, sarà inserita in una prossima norma che andremo a definire. MANNI. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MANNI. Signor Presidente, non abbiamo dubbi sull’affidabilità del Governo. Pertanto, l’impegno dell’assessore Tedesco ci è pienamente sufficiente. PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento a firma del consigliere Manni è stato ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 26) aggiuntivo dell’art. 19/3, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 19/3. Alla legge regionale 9 agosto 2006, n. 26, è apportata la seguente modifica: all’art. 32, lett. B) comma 1 bis sostituire la dicitura “31 ottobre 2006” con “30 aprile 2007”». Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 73 – RESOCONTO STENOGRAFICO PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, vorrei che l’assessore Tedesco ci dicesse a cosa fa riferimento questa proroga. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, si tratta della proroga dell’entrata in funzione della distribuzione diretta dei farmaci alla dimissione del primo ciclo terapeutico. Questa proroga si rende necessaria, da una parte, per mettere a punto l’organizzazione che dovrà poi sostenere la distribuzione diretta e, dall’altra, per verificare alcune aperture che sono venute, come dicevo questa mattina in fase di discussione generale, dall’associazione delle farmacie convenzionate. Federfarma, per esempio, parrebbe volersi candidare alla distribuzione diretta. Ciò ci consentirebbe di realizzare un duplice risparmio: il minor costo dei farmaci e il minor costo dell’organizzazione, che naturalmente dovremmo affrontare per mettere a punto la distribuzione diretta. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, l’assessore Tedesco ci ha anticipato l’illustrazione dell’emendamento n. 32. Ma stiamo parlando dell’emendamento n. 26. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Effettivamente ho illustrato un altro emendamento. Mi scuso, ma la stanchezza comincia ad affiorare. L’emendamento in oggetto proroga la de- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 finizione tariffaria relativa alle strutture riabilitative psichiatriche che la precedente norma della legge n. 26 fissava, come limite, al 31 ottobre. Purtroppo, c’è voluto più tempo per definire le nuove tariffe, che oramai sono pronte. Il termine della vigenza delle precedenti tariffe dovrebbe essere prorogato al 30 aprile 2007, data entro la quale il Governo ritiene che saranno introdotte le nuove tariffe relative alle strutture di riabilitazione psichiatrica. PRESIDENTE. l’emendamento. È approvato. Pongo ai voti È stato presentato un emendamento (n. 27) aggiuntivo dell’articolo 19/4 a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 19/4 (Integrazione art. 5 della L.R. n. 34/2006). Le disposizioni di cui all’art. 5 della L.R. 34 del 2006 si applicano anche agli educatori che sono in servizio a far data dal 01 gennaio 1996 ai sensi della LR. n. 16 del 1987». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 28) aggiuntivo dell’articolo 19/5, a firma dei consiglieri Palese e Saccomanno, del quale do lettura: «Art. 19/5 (Integrazione all’art. 5 della legge regionale 28 dicembre 2006, n. 39 “Norme relative all’esercizio provvisorio del Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2007”). All’articolo 5 della Legge regionale 28 dicembre 2006 n. 39 sono apportate le seguenti integrazioni: a) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma 2 bis: “I Commissari straordinari liquidatori delle liquidazioni coatte amministrative, riguardanti le gestioni degli esercizi 1994 e precedenti, delle USL soppresse dal 1995 e rientranti negli ambiti territoriali delle rispettive province”; b) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente comma 4 bis: “Al Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 74 – RESOCONTO STENOGRAFICO Commissario straordinario ed al sub Commissario sono applicabili le disposizioni di cui all’art. 3 bis comma 11 del D.Lgs 502/92 e successive modificazioni. La posizione di aspettativa senza assegni con la stessa ASL provinciale non è motivo di incompatibilità con la carica di Commissario straordinario e sub Commissario». PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, questo emendamento è uguale al n. 29, a firma dell’assessore Tedesco. Quest’ultimo, però, prevede anche un comma 2. Direi, pertanto, che l’emendamento n. 28 viene assorbito da quello successivo. PRESIDENTE. L’emendamento n. 28, pertanto, si intende superato dall’emendamento (n. 29) aggiuntivo dell’articolo 19/6, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 19/6. Integrazione all’articolo 5 della legge regionale 28 dicembre 2006, n. 39 (Norme relative all’esercizio provvisorio del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2007). 1. All’articolo 5 della legge regionale 28 dicembre 2006, n. 39 sono apportate le seguenti integrazioni: a) dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma 2 bis: “I Commissari straordinari di cui al precedente comma 2 subentrano nelle funzioni di Commissario liquidatore delle liquidazioni coatte amministrative, riguardanti le gestioni degli esercizi 1994 e precedenti, delle USL soppresse dal 1995 e rientranti negli ambiti territoriali delle rispettive province.”; b) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente comma 4 bis: “Al Commissario straordinario ed al sub Commissario sono applicabili I disposizioni di cui all’art. 3 bis comma il del D.Lgs 502/92 e successive modificazioni. La posizione di aspettativa senza assegni con la stessa ASL provinciale non è mo- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 tivo di incompatibilità con la carica di Commissario straordinario e sub Commissario.”. 2. Le norme regionali in materia di denominazione delle ASL della Regione sono abrogate e sostituite dal seguente comma: “Le ASL della Regione Puglia sono indicate numericamente, precedute da denominazione ‘ASL Puglia’, secondo una numerazione progressiva numero 1, a partire dalla ASL con popolazione superiore sino a quella di popolazione inferiore”». Lo pongo ai voti. È approvato. Comunico che l’emendamento (n. 30) aggiuntivo dell’articolo 19/7, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 19/7 (Modifica all’art. 10 della l.r. 39/06). Al comma 1, dell’articolo 10 della l.r. n. 39/06, come modificato dall’articolo 3 della l.r. n. 1/07, le parole “non oltre il 30 giugno 2007” sono sostituite da “non oltre il 31 dicembre 2007”, e le parole “dal 1° dicembre 2006 al 31 marzo 2007” sono sostituite dalle parole “dal 1° dicembre 2006 al 30 giugno 2007”», è stato ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 31) aggiuntivo dell’articolo 19/8, a firma della consigliera Marmo G., del quale do lettura: «Art. 19/8 (Integrazione dell’art. 10 della L.R. n. 39/2006). Alla fine del comma 1, dell’art. 10 della L.R. 39/2006 è apportata la seguente integrazione: Sono salvaguardati tutti i diritti relativi alle lavoratrici, assunte direttamente dalle Aziende sanitarie o che abbiano prestato servizio alle dipendenze della Agenzie di somministrazione in missione presso le predette Aziende, i cui contratti non siano stati rinnovati nei periodi antecedenti il 1° dicembre 2006 o successivamente a tale data, perché interrotti per effetto dell’art. 17 – comma 2 lett. a) del Decreto Legislativo n. 151 del 26.03.2001 e dalle norme a tutela della maternità. Le lavoratrici che si trovano in tali condizioni, il periodo di sospensiva a carico dell’INPS è riconosciuto utile a tutti gli effetti di anzianità di servizio e possono essere assun- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 75 – RESOCONTO STENOGRAFICO te direttamente dalle Aziende sanitarie fino alla fine del 30.06.07, salvo eventuali proroghe». Ha chiesto di parlare la consigliera Marmo. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, ho annunciato il ritiro dell’emendamento in oggetto. Parlando con l’assessore Tedesco, infatti, abbiamo convenuto che è meglio approfondire l’argomento. Le donne che sono in maternità hanno gli stessi diritti, e il periodo della maternità deve essere calcolato ai fini del rientro per le proroghe del tempo di lavoro. L’assessore Tedesco, quindi, farà un approfondimento in modo da fornire ai dirigenti e ai manager indicazioni precise in riferimento alla legge esistente. PRESIDENTE. Comunico, pertanto, che l’emendamento a firma della consigliera Marmo è stato ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 32) aggiuntivo dell’articolo 19/9, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 19/9. Modifica alla legge regionale 28/12/2006 n. 39. All’articolo 12, c. 1, lett. e della legge regionale 28/12/2006, n. 39 la data del “1° aprile 2007” è sostituita da “1° giugno 2007” ». Lo pongo ai voti. È approvato. Comunico che l’emendamento (n. 33) aggiuntivo dell’articolo 19/10, a firma dei consiglieri Brizio, Loperfido ed altri, del quale do lettura: «Art. 19/10. Modifica e/o integrazione all’art. 13, comma 3, della L. R. 39 del 28.12.06. 3 bis. I dipendenti dell’Agenzia assegnati, di cui al comma 3, si intendono trasferiti nei ruoli della Regione Puglia» è stato ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 34) aggiuntivo dell’articolo 19/11 a firma dei consiglieri Maniglio, Stefàno, Marino, Ventricelli, Montanaro, Riccardi, Sannicandro, Pen- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 tassuglia ed altri, del quale do lettura: «Art. 19/11. In attuazione dei commi 558 e 565, art. 1, della legge 296/2006 la giunta regionale, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, delibera un piano per la stabilizzazione del personale in possesso dei requisiti previsti dai commi sopra indicati». A questo articolo è stato presentato un subemendamento a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Al primo rigo sopprimere da “dei commi 558 e 565, art. 1,”». Lo pongo ai voti. È approvato. SACCOMANNO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SACCOMANNO. Signor Presidente, faccio presente che nel subemendamento si chiede la soppressione dei commi, ma alla fine dell’emendamento si legge «in possesso dei requisiti previsti dai commi sopra indicati». È necessaria una modifica. PRESIDENTE. Apportiamo, dunque, le dovute correzioni. Pongo ai voti l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 19/11, nel testo subemendato. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 35) aggiuntivo dell’articolo 19/12, a firma dei consiglieri Palese, Surico, Zullo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Art. 19/12. Stabilizzazione del Personale Precario delle Aziende Sanitarie ed Internalizzazione dei Servizi Esternalizzati 1. Al fine di dare attuazione ad un piano organico per la risoluzione della condizioni di precariato di chi opera nell’ambito di strutture del Servizio sanitario regionale, entro 60 giorni dall’approvazione della presente legge, l’Assessore alle Politiche della Salute promuove, attraverso gli Uffici dell’Assessorato e con la collaborazione delle Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 76 – RESOCONTO STENOGRAFICO Aziende Sanitarie, il Policlinico di Bari, gli Ospedali Riuniti di Foggia, gli Istituti di Ricovero a Carattere Scientifico di diritto pubblico e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, l’accertamento ed il monitoraggio delle situazioni di lavoro precario atipico e derivante da processi di affidamento a terzi dei servizi. 2. Eseguiti gli accertamenti ed il monitoraggio di cui al precedente comma le Aziende Sanitarie e gli enti strumentali di concerto con gli Assessorati alla Sanità, al Lavoro ed al Bilancio avviano le procedure per: a) la reinternalizzazione dei servizi affidati in gestione esterna; b) la trasformazione dei contratti a tempo determinato, comunque in essere alla data di applicazione della presente legge, in contratti a tempo indeterminato previa un percorso pubblico di selezione/assunzione per titoli culturali e di servizio. 3. Tali processi hanno come obbiettivo primario la gestione diretta dei servizi. 4. La reinternalizzazione dei servizi prevista dai commi precedenti del presente articolo, fatte salve le necessità di verifica ed adeguamento delle dotazioni organiche di ogni singola Azienda, verrà concordato tra le Aziende Sanitarie e l’Assessorato alla Sanità, sentite le parti sociali ed a tal fine la Regione adotterà i necessari provvedimenti per autorizzare le opportune modifiche alle dotazioni organiche anche con appositi impegni di spesa. 5. I provvedimenti autorizzativi di modifiche alle dotazioni organiche, la verifica dei minori costi per i servizi non esternalizzati e le compensazioni di spesa, saranno adottati dalla Giunta Regionale». Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 37) aggiuntivo dell’articolo 19/13, a firma dei consiglieri Palese, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Art. 19/13. Proroga contratti precari del Servizio Sanitario Regionale. Nelle more di definire i percorsi di stabilizzazione del personale precario della Aziende Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Sanitarie, degli II.RR.CC.SS. e dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale, i contratti di lavoro a tempo determinato del personale di cui all’art. 10 comma 1 e 3 della L.R. 28 dicembre 2006 n. 39, sono prorogati sino al 31 dicembre 2007». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, anche questo emendamento viene assorbito dal successivo, presentato dall’assessore Tedesco. Lo stesso dicasi per l’emendamento n. 39. Annunciamo, chiaramente, il nostro voto a favore sull’emendamento n. 38. PRESIDENTE. Comunico, pertanto, che l’emendamento n. 37 è ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 38) aggiuntivo dell’articolo 19/14, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 19/14 Proroga contratti precari del Servizio Sanitario Regionale in esecuzione art. 1, co. 565, della L. 296/2006. 1. Al fine di dare esecuzione all’art. l, co. 565, della L. 296/2006, sono prorogati al 31/12/2007 i contratti di lavoro del personale in servizio alla data del 31/12/2006 con rapporto di lavoro a tempo determinato, con contratto di collaborazione coordinata e continuativa o con altre forme di lavoro flessibile o con convenzioni, fermo restando il rispetto del vincolo della spesa». A questo articolo è stato presentato un subemendamento a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Al secondo rigo dopo la locuzione “del personale” inserire “del servizio sanitario nazionale”». PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, voglio solo sottolineare che concordiamo anche con questa precisazione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 77 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Pongo ai voti il subemendamento. È approvato. Pongo ai voti l’emendamento, nel testo subemendato. È approvato. Come anticipato dal consigliere Palese, l’emendamento (n. 39) aggiuntivo dell’articolo 19/15, del quale do lettura: «Art. 19/15. Proroga contratti precari. In attesa di definire i percorsi di stabilizzazione del personale precario delle Aziende Sanitarie, degli II.RR.CC.SS. e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, i contratti di lavoro a tempo determinato del personale di cui all’art. 10 comma 1 e 3 della L. R. 28 dicembre 2006 n. 39, sono prorogati sino al 31 dicembre 2007» è stato ritirato. art. 20 (Interventi socio-assistenziali collegati all'assistenza psichiatrica – norma transitoria) 1. Per il corrente esercizio finanziario e nelle more dell'approvazione del Piano Regionale delle Politiche Sociali 2008-2010, le ASL della Regione assicurano la continuità delle prestazioni socio-assistenziali in favore delle persone affette da disturbi psichici, di cui alla legge regionale 7 settembre 1987, n. 26 (Assegnazioni finanziarie alle UU.SS.LL. per interventi socio-assistenziali collegati all’assistenza psichiatrica), abrogata per effetto delle disposizioni di cui alla lettera c) comma 5 dell'art. 70 della legge regionale 10 luglio 2006 n. 19 (Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia). 2. A tal fine la Regione, assegna alle ASL i fondi necessari ad erogare il sussidio terapeutico-riabilitativo ai pazienti in trattamento, con i criteri e le modalità di cui alla deliberazione di Giunta regionale 8 marzo 1988, n. 1500 co- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 sì come integrata e modificata con successiva deliberazione 24 maggio 1993, n. 1431. 3. La richiesta relativa al fabbisogno di ciascuna ASL, dovrà pervenire entro il termine di mesi uno dalla data di entrata in vigore della presente legge. 4. Per l'anno 2007 alla spesa riveniente dall'applicazione della presente disposizione, si fa fronte mediante risorse autonome allocate sul capitolo di bilancio 783035, la cui declaratoria, varia come segue: CAP. 783035 ‘TRASFERIMENTI ALLE ASL PER L'ASSISTENZA ECONOMICA AI PAZIENTI PSICHIATRICI’ € 3.000.000,00. È stato presentato un emendamento (n. 40) aggiuntivo dell’articolo 20/1, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 20/1. Il Documento di Indirizzo Economico e Funzionale, che definisce l’utilizzazione del Fondo Sanitario attribuito alla Regione per l’armo 2007, determina le tariffe relative alle prestazioni di laboratorio da applicare a far data dalla sua approvazione. Per il periodo compreso tra il primo gennaio ed il 30 aprile 2007 le tariffe relative alle suddette prestazioni sono quelle contenute nel nomenclatore tariffario della Regione adottato con DGR n. 3600 del 27/05/1997 e successive modificazioni ed integrazioni, ridotte del 20 per cento. Il maggiore onere riveniente dall’attuazione del comma 2 è posto a carico del bilancio autonomo della Regione». A questo emendamento è stato presentato un subemendamento a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Al secondo comma dopo la locuzione “tra il primo gennaio” sostituire “ed il 30 aprile 2007” con “e la data di approvazione del DIEF di cui al comma precedente”. Sopprimere il terzo comma». Lo pongo ai voti. È approvato. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 78 – RESOCONTO STENOGRAFICO PALESE. Signor Presidente, francamente nutro qualche dubbio rispetto al riferimento della delibera: è possibile che sia la DGR n. 3600 del 27/05/1997? L’emendamento recita: «Per il periodo compreso tra il primo gennaio ed il 30 aprile 2007 le tariffe relative alle suddette prestazioni sono quelle contenute nel nomenclatore tariffario della Regione adottato con DGR n. 3600 del 27/05/1997 e successive modificazioni ed integrazioni, ridotte del 20 per cento». Ho riferimenti diversi da questo circa le delibere di Giunta regionale adottate. PRESIDENTE. Se c’è un errore, lo correggiamo rapidamente. Ad ogni modo, facciamo annotare a verbale che è stata manifestata la perplessità da parte del consigliere Palese sul numero della delibera di Giunta regionale. PALESE. Signor Presidente, inoltre faccio notare che l’emendamento n. 51 fa riferimento ad altri atti di Giunta regionale. Eventualmente, potremmo fare il confronto con questi dati insieme all’assessorato. Ad esempio, abbiamo una delibera di Giunta regionale n. 3006 del 27/05/1997. PRESIDENTE. Procediamo alla correzione. È opportuna, però, una verifica. PALESE. Chiedo che si specifichi, per la verifica, la delega all’Ufficio di Presidenza e all’assessorato. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento a firma dell’assessore Tedesco, nel testo subemendato e modificato. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 41) aggiuntivo dell’articolo 20/2 a firma dei consiglieri Palese, Zullo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Art. 20/2 (Disposizioni in materia sanitaria) 1. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Nelle more dell’adozione del nuovo piano della salute, la Giunta Regionale può autorizzare, solo ed esclusivamente, l’istituzione di nuovi posti letto, nelle strutture ospedaliere pubbliche e private, limitatamente alle discipline di alta specialità ed a quelle direttamente e strettamente collegate alla riduzione della mobilità passiva extraregionale. 2. Per l’attuazione del comma precedente è necessario, comunque, il rispetto dei vincoli di bilancio». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, questa mattina, in fase di discussione generale, ho accennato che avremmo presentato un emendamento, il quale autorizza la Giunta regionale a istituire nuovi posti letto, ma con un vincolo: l’istituzione dei posti letto deve riguardare discipline ad alta specialità (rianimazioni, discipline specialistiche e affini), o discipline che sono direttamente collegate con le prestazioni della mobilità passiva. Penso che questi riferimenti debbano essere tenuti presenti dalla Giunta regionale. Se istituiamo nuovi posti letto con queste indicazioni e questi vincoli – pur essendo in disavanzo le AASSLL, ma ammesso che non lo fossero – c’è comunque l’innalzamento della qualità e delle prestazioni rese all’interno del Servizio sanitario regionale, con la possibilità di riduzione della mobilità passiva. Mi riesce, quindi, difficile capire i circa dieci provvedimenti che attualmente la Giunta regionale ha approvato per l’istituzione di nuovi posti letto, per la rimodulazione all’interno degli ospedali, che riguardano discipline di base dove non c’è mobilità passiva. Né penso che ci sia una urgente necessità di questi posti. Quello che sostiene l’assessore Tedesco circa la necessità di vedere l’utilizzo prima della disattivazione è vero, ma andiamo a vedere l’utilizzo attuale negli ospedali e nelle strutture. Se l’utilizzo non è al di sopra del 75%, commetteremmo un’irregolarità. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 79 – RESOCONTO STENOGRAFICO In questo modo non facciamo altro che far rimanere costantemente i limiti finanziari della mobilità passiva a livelli alti, per non dire altissimi. Nonostante i disavanzi e le dichiarazioni secondo cui le risorse trasferite dallo Stato sono inferiori rispetto a quelle che dovrebbero essere, attiviamo nuovi posti letto di cui non vi è necessità. Non si capisce la ratio perversa di queste scelte. Il Consiglio – questa mattina ho spiegato in lungo e in largo questo aspetto – dovrebbe riflettere su questi dati. Se si aprisse una rianimazione, verremo con le trombe sotto la sede della Giunta regionale ad elogiarvi. E così se si aprisse una chirurgia toracica, o un centro trapianti. Aprendo, invece, reparti di ostetricia, pediatria o di altre discipline, come avete fatto a Ceglie, a San Pietro Vernotico, a Mesagne o altrove, si commette un delitto. State facendo quello che Bassolino e Storace hanno fatto dal 2000 al 2005. Si può determinare il modello, solo nel momento in cui si predispone il piano della salute e si riscontrano effettivamente queste esigenze. Non ha senso, però, attivarsi senza alcun criterio, sulla scorta delle relazioni delle Direzioni sanitarie delle AASSLL, ben sapendo che la gara è tra tutte le Direzioni della nostra regione, ma anche delle altre, e che, purtroppo per il nostro paese, c’è un clima di corruzione. Al momento, noi facciamo fede esclusivamente a quello che dicono le Direzioni generali. Non possiamo assolutamente permettere questa situazione. Penso che questo emendamento rappresenti un vincolo, ma soprattutto una certezza, una sicurezza. Come ho già detto alla stampa e ripeto in questa sede, non penso che siano atti irregolari. Gli atti adottati per la BAT, per Lecce, così come altri, sono illegittimi rispetto alla copertura finanziaria. Addirittura, le risposte dei dirigenti non so quanto possano corrispondere al vero. I dirigenti, infatti, sostengono che il presente prov- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 vedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale. E la sanità a carico di chi è? Forse, a carico del bilancio della SEAP? O a carico del mio bilancio familiare? Questi sono problemi seri. Ho già sentito in via preliminare che il Governo è contrario a questo emendamento. Riteniamo che questo, invece, sia un vincolo determinante che il Consiglio ha l’obbligo di proporre, anche se poi non sarà approvato dalla Giunta regionale, in attesa del piano della salute che potrebbe rimodellare tutto. Altro elemento importante – e concludo – riguarda le autorizzazioni che vengono rilasciate alle strutture private per l’incremento di posti letto. Oggi stiamo approvando un emendamento con cui si apre l’indiretta, e quindi le autorizzazioni comportano automaticamente una spesa. Questo è il quadro, è opportuno che il Consiglio ne sia informato. Noi siamo contrari a questo tipo di impostazione. Abbiamo già le strutture private transitoriamente accreditate “storiche” e poi ci sono le strutture transitoriamente accreditate con incremento di posti letto autorizzati con delibera della Giunta regionale. Se a queste autorizzazioni e anche a quelle senza accreditamento, adesso si apre la possibilità anche dell’indiretta, sicuramente ci esponiamo pericolosamente dal punto di vista finanziario. SACCOMANNO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SACCOMANNO. Signor Presidente, prima abbiamo esaminato insieme gli emendamenti. Il Governo, come ha ribadito il consigliere Palese, si è già pronunciato negativamente su questo nostro emendamento. Ritengo che vada stigmatizzato il comportamento del Governo riguardo a queste problematiche, per preoccupazioni – per carità, includo anche quelle riferite dal consigliere Pa- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 80 – RESOCONTO STENOGRAFICO lese – che non sono solo economiche, ma anche di funzionalità. L’assessore Tedesco ha dato una risposta seria, ma non riguardo a questo problema. Una risposta che possiamo definire seria in generale, ma che non riguarda direttamente l’argomento. Questa, purtroppo, è una pratica utilizzata molto spesso. Non è una cosa che la dovrebbe coinvolgere, parlando dell’argomento, assessore Tedesco. Quando lei parla di utilizzazione precedente di reparti, la cui riapertura è da valutare, le voglio ricordare che sono state emanate deliberazioni che svuotano completamente reparti – chiamati, una volta, regionali o che erano delle Aziende – e che non dimezzano, ma riducono a un quarto quello che già prima funzionava con oltre il 70%. Tutto questo crea una migrazione di pazienti allucinante. Ci sono città totalmente prive di alcuni reparti, dunque i cittadini sono costretti a spostarsi per vari chilometri in città nelle quali stiamo riaprendo, ad esempio, reparti di chirurgia, che però risultano scollegati da reparti di rianimazione ed unità coronarica. Le mie osservazioni attengono ad un problema esclusivamente di funzionalità. Ritengo che aggraviamo i problemi della sanità moltiplicando e suddividendo strutture sanitarie sul territorio. Se tracciamo un cerchio ci accorgiamo che il raggio non è superiore agli otto o dieci chilometri. Ebbene, su una superficie così limitata, si decide di aprire tre ospedali, magari con tre discipline identiche, e di suddividere quelle che erano concentrate nell’ospedale di maggiore impegno. Ritengo che questo sia dannoso e che la Giunta debba avviare una propria riflessione. Tra l’altro, non è giusto illudere le persone con speranze di riaperture che puntualmente vengono disattese. In una logica organizzativa di un piano della salute ritengo sia assolutamente difficile giustificare una cosa del genere. So che stiamo parlando in un «deserto», Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 ma penso che tutto debba rimanere a verbale, dato che queste sono situazioni dannose e documentate. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Losappio. LOSAPPIO, assessore alla tutela dell’ambiente, alle politiche energetiche, alle attività estrattive, allo smaltimento rifiuti e alle aree protette. Signor Presidente, desidero chiedere innanzitutto scusa ai colleghi consiglieri e all’assessore Tedesco per non aver partecipato questa mattina alla discussione generale. Sono stato impegnato in altro tipo di lavoro istituzionale. Parlo, quindi, non conoscendo la discussione che si è sviluppata su questo punto, come apprendo dagli interventi in Aula. Non ho potuto, inoltre, partecipare agli incontri con i Presidenti di Gruppo e con il Governo, dato che a questi incontri sono delegati a partecipare i colleghi assessori al ramo. Elimino tutti gli aspetti roboanti delle dichiarazioni, le stigmatizzazioni e quant’altro, per andare direttamente all’emendamento in oggetto, non senza ricordare al Consiglio regionale che siamo in una situazione di precaria stabilità finanziaria, a seguito della crescita della spesa sanitaria. Operiamo, quindi, non in condizioni di vacche grasse, dove è possibile andare oltre i desiderata della popolazione pugliese, ma purtroppo per noi – e senza indicare le responsabilità recenti e passate – ci troviamo nella situazione opposta di vacche magre, in cui sono a rischio il bilancio della Regione e gli interventi in tutti i settori sociali, dall’ambiente ai trasporti, dai servizi sociali all’agricoltura, in conseguenza proprio della crescita della spesa sanitaria. L’emendamento in oggetto recita, al primo comma: «Nelle more dell’adozione del nuovo piano della salute, la Giunta Regionale può autorizzare, solo ed esclusivamente, l’istituzione di nuovi posti letto, nelle strutture ospedaliere pubbliche e private, limitatamente alle discipli- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 81 – RESOCONTO STENOGRAFICO ne di alta specialità ed a quelle direttamente e strettamente collegate alla riduzione della mobilità passiva extraregionale». Se non ci fosse l’indicazione «nelle more dell’adozione del nuovo piano della salute» io direi che l’emendamento è sbagliato, in quanto congela il sistema ospedaliero sine die, in attesa non si comprende di cosa. Dato che abbiamo assunto l’impegno – e l’assessore Tedesco sta lavorando al riguardo – di presentare un’ipotesi di programmazione (piano della salute), dire che, nelle attuali condizioni in cui si trova il bilancio della Regione, fino a quando non c’è quella ipotesi di programmazione non si va oltre, se non nelle specializzazioni di maggiore qualità e intervento, oppure quelle tese alla riduzione della mobilità passiva, mi sembra più che ragionevole. Chiedo, pertanto, all’assessore Tedesco di dare, come sempre, una risposta non di routine a questo emendamento, per permettere ad un neofita dell’argomento, come chi vi parla, di tornare a casa senza alcun dubbio. ROMANO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ROMANO. Signor Presidente, concordo con le ultime considerazioni espresse dall’assessore Losappio, ma con motivazioni diametralmente opposte a quelle da lui enunciate. A tal riguardo, l’assessorato e le dichiarazioni programmatiche della Giunta Vendola hanno già chiarito che la materia dell’alta specialistica in acuzie, come presenza sul territorio, sia sul versante pubblico, che privato, attiene al piano regionale della salute. Negli indirizzi di presentazione del suddetto piano, infatti, si è introdotto un tema molto caro alla programmazione sanitaria, quello dell’area vasta. Non capisco, quindi, come possano ridursi ad una delibera di Giunta scelte così importanti che riguardano l’alta specialità. Ritengo, invece, più pertinente e più pun- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 tuale, per un collegamento diretto tra dato epidemiologico ed esigenze del territorio, l’apertura di reparti così come si sta facendo. Desidero, inoltre, ricordare che, per le norme approvate e per il peso che fu dato alle scelte del piano Fitto, queste norme e queste aperture non possono che approvarsi in presenza di isorisorse invariate, come un atto formale che non può variare lo strumento sul quale si è intervenuti. La delibera deve prevedere la dichiarazione di riapertura con dotazione organica identica in termini di spostamento di struttura, ad isorisorse invariate. La delibera, diversamente, sarebbe illegittima. Ritengo che tutta la materia, come ho già ribadito in discussione generale, dell’istituzione di nuovi posti letto, dell’appropriatezza delle strutture operanti sul territorio abbia bisogno di una puntualizzazione e della costruzione di un percorso attraverso il quale la mano destra sa ciò che fa la mano sinistra. Su questo ritengo che il nostro impegno debba essere più puntuale. In queste scelte di risposta ad un dato epidemiologico importante credo che, sull’appropriatezza anche di strutture private, debba avere un peso, una funzione ed una voce, anche se piccola, la struttura sanitaria del territorio, e quindi le AASSLL e via elencando. Si può e si deve cominciare a ragionare sulla necessità di costruire un procedimento che metta insieme più punti di vista e renda più efficace, rispetto al dato epidemiologico, la scelta che compirà il Governo regionale. L’emendamento, così come è stato presentato, ritengo che vada in tutt’altra direzione. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, devo dire che i proponenti dell’emendamento – i colleghi Palese, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 82 – RESOCONTO STENOGRAFICO Saccomanno e gli altri – sono riusciti ad inserire, in un dibattito estremamente attento, una nota di distrazione che può avere indotto alla confusione alcuni degli intervenuti nel dibattito stesso. L’emendamento proposto – e il collega Romano l’ha colto pienamente – va esattamente nella direzione opposta a quella nella quale si è mossa la Giunta in tutti questi mesi. Sei o sette, e non dieci o undici, sono le delibere approvate che accolgono le proposte di istituzione da parte delle Aziende sanitarie locali: proposte effettuate ai sensi della legge regionale n. 26, precisamente all’articolo 14, che poneva delle condizioni e stabiliva in quali casi le AASSLL potevano proporre la riapertura di strutture. Per tranquillizzare totalmente il compagno ed amico assessore Losappio, dirò che qui si sta parlando esclusivamente di pubblico. È stato inserito l’amo del privato per far abboccare qualche pesce, ma qui si sta parlando di pubblico. Questo settore pubblico, che è stato autorizzato fino a questo momento seguendo le procedure di legge, non ha comportato l’aumento di un solo posto letto. Sono state autorizzate soltanto attivazioni di strutture per trasferimento di posti letto da altre strutture inagibili o intasate, o sovradimensionate, come ha ben detto il consigliere Saccomanno – al quale ho sempre riconosciuto, anche quando ricopriva l’incarico di assessore nella scorsa legislatura, grande capacità di competenza e di conoscenza della materia –, che ha illustrato correttamente l’emendamento. Se fossimo stati tutti più attenti, ci saremmo risparmiati qualche inutile sottolineatura. Il consigliere Saccomanno ha detto con chiarezza che sono state attivate strutture. Naturalmente ha commentato, dal suo punto di vista, l’esempio di Brindisi, dove i sessanta posti letto – se non ricordo male – di ortopedia, anziché rimanere concentrati su Brindisi, dietro proposta dell’Azienda, sono stati distribuiti non capoticamente, ma secondo un dise- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 gno organico proposto dall’Azienda alla Giunta regionale, per servire meglio il territorio. Si potrà dire che a Brindisi non sono sufficienti i posti letto di ortopedia rimasti, ma questo lo vedremo nel piano sanitario. Nessuno, però, può dire che con quei provvedimenti sia stato istituito un solo posto letto. Dato che voi fate riferimento anche ai privati – ma ripeto, lo avete fatto strumentalmente – voglio ribadire in quest’Aula che tutte le azioni di questo Governo regionale, comprese le tre intese definitivamente approvate da questa Giunta regionale, si sono mosse nella direzione di ridurre le precedenti proposte. Proposte che noi abbiamo trovato, non ancora del tutto definite, che abbiamo ridotto nel numero e ulteriormente riqualificato nelle specialità, proprio in quelle specialità alle quali ha fatto riferimento il collega Palese, particolarmente carenti ed originanti mobilità passiva. Questo è un emendamento che, semmai, propone di aumentare il numero di posti letto. Si chiede che, nelle more dell’adozione del nuovo piano sanitario, si possa aprire qualche divisione di unità operativa di rianimazione. Divisioni di questo genere le abbiamo aperte e inaugurate nell’ambito del piano ereditato dal precedente Governo regionale, il quale non era stato ovviamente completato. Molti posti di rianimazione, in attuazione delle previsioni attuative di quel piano, sono stati attuati ed effettivamente inaugurati. Francamente, quindi, la ratio di questo emendamento la comprendo soltanto come una legittima provocazione a questo Consiglio regionale, ma è assolutamente destituita di tutte quelle conseguenze adombrate. Mi fa piacere, quindi, poter rassicurare da questo punto di vista anche l’assessore Losappio, che potrà tranquillamente continuare a seguire i nostri lavori di Giunta, nei quali adottiamo decisioni assolutamente in linea con la compatibilità finanziaria del bilancio regionale e, soprattutto, con la normativa vigente. PALESE. Domando di parlare. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 83 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Non abbiamo lanciato nessun amo. Dopo l’intervento dell’assessore Tedesco sono più preoccupato di prima. Non sono del parere che gli atti approvati dalla Giunta regionale riguardino solo un rimodellamento delle strutture pubbliche. Il rimodellamento può riguardare i posti letto, che possono essere spostati da un presidio ospedaliero all’altro, ma per effettuare questo spostamento immagino i costi elevati che le AASSLL, già in deficit, dovrebbero sostenere. Comunque, non si può negare l’istituzione di nuovi posti letto, soprattutto nella deliberazione appositamente emanata per la BAT, per specialità che esulano dai parametri. In merito al privato – tirarlo per i capelli non era mia intenzione – è bene chiarire alcuni aspetti. La Giunta regionale, negli ultimi 5-6 mesi, ha approvato diverse deliberazioni, in cui conferma l’accreditamento di alcune strutture – ne cito una per tutte, la casa di cura “Bernardini” di Taranto –, stabilisce il numero di posti transitoriamente accreditati in via istituzionale. Dopodiché la Giunta autorizza dei posti fuori dall’accreditamento. Ora, tutto questo stride con quanto affermato prima dall’assessore Tedesco e riportato nell’emendamento n. 48, che, al secondo comma, riapre l’indiretta (con la semplice autorizzazione l’indiretta diventa un rimborso a piè di lista, senza neanche la previsione di un tetto). Ora dobbiamo metterci d’accordo su questi aspetti e su queste situazioni. Quel che è fatto è fatto, ma per la parte successiva vanno imposti dei vincoli. È chiaro che l’istituzione di nuovi posti letto è riferita all’attuale programmazione e non prevede un superamento dei posti letto designati nel piano ospedaliero in vigore. Noi vorremmo, però, che per quanto riguarda le strutture private fosse mantenuta la parte relativa a «transitoriamente accreditato», finché non si arriva ad un accordo, finché non si vara il nuovo piano; Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 per quanto riguarda le strutture pubbliche, chiediamo che si provveda all’attivazione di quelle cose riferite dall’assessore Losappio. Come ha detto il collega Saccomanno, ci sono problemi dal punto di vista assistenziale, organizzativo e funzionale, ma non mi voglio addentrare in questo discorso per evitare di scatenare altre discussioni. Penso che rispetto alla dotazione finanziaria di questa Regione e rispetto ai dati che gli stessi direttori generali trasferiscono in merito ai preconsuntivi e al quadro generale esistente, non possiamo consentire una leggerezza che produca un aumento dei costi ingiustificato nel caso delle autorizzazioni delle strutture private. Mi dovete dire quale donna va a Milano per partorire, o quale bambino viene portato a Genova per curargli una bronchite. Di questo dobbiamo parlare. Se poi, invece, come dice il consigliere Saccomanno – non ho voluto affrontare questo problema perché non voglio introdurre elementi distorsivi di natura politica, né polemiche –, togliamo questi aspetti, dovremmo anche spiegare le motivazioni, che sono tante. Ci limitiamo, però, ad un fatto esclusivamente tecnico, di buonsenso e di copertura. Ribadisco che gli atti che avete assunto, compreso quello di ieri, sono illegittimi. Prima o poi perderò la pazienza e li porterò alla Corte dei conti. Voglio vedere i funzionari sottoscrivere che quel provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale. Arriveremo a questo se si procede in questo modo. SURICO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SURICO. Io non credo che questo emendamento voglia smentire l’assessore Tedesco quando dice che non sono stati istituiti nuovi posti letto. Possiamo darlo per buono, ma non è così. Questo emendamento dà la possibilità alla Giunta, nelle more del piano sanitario re- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 84 – RESOCONTO STENOGRAFICO gionale, di istituire nuovi posti letto di alta specialità. Noi abbiamo il problema di 280 milioni di euro di mobilità passiva. Questo è l’esempio di come si intende porre il Governo davanti ad una responsabilità. Qui nessuno parla di posti letto da trasformare nuovamente, sebbene questo in alcuni casi sia accaduto. Vorrei far notare che Monopoli, Putignano, Fasano e Conversano hanno quattro reparti di ginecologia. Ma sono reparti ad alta specialità? Riduciamo la spesa extra di mobilità passiva aprendo quei reparti ed eventualmente riconvertendo i posti letto? Io credo di no. Non comprendo, dunque, tutta questa contrarietà rispetto ad un emendamento che è favorevole all’istituzione di nuovi posti letto finalizzati alla diminuzione della mobilità passiva. Credo che dovreste apprezzare l’intento nostro, e del collega Palese, di darvi la possibilità di intervenire praticamente e in maniera adeguata a favore dei cittadini. Se creiamo reparti e strutture che funzionano seriamente, limitando così la mobilità passiva, facciamo un bene per i nostri cittadini. Aprire reparti insicuri, dove non vi è terapia intensiva, dove non vi è chirurgia, significa mettere a rischio la vita dei pazienti. CERA. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. CERA. Vorrei chiedere all’assessore, dato che parliamo di mobilità passiva, come egli intende risolvere il problema della ex ASL FG/1 San Severo, che lo scorso anno – visto che adesso abbiamo una sola ASL provinciale – ha chiuso con mobilità passiva per quasi 100 miliardi di lire. Dato che l’accorpamento in un’unica ASL ha depauperato quel poco di credibilità che aveva l’ospedale di San Severo e ha messo in difficoltà quella struttura – esistendo già una mobilità passiva verso Termoli, Larino, Campobasso e verso la Casa Sollievo della Soffe- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 renza –, le chiedo, assessore, come intende risolvere il problema che riguarda tutta la zona da San Severo al Gargano. COSTANTINO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. COSTANTINO. Intervengo brevemente, dato che questa discussione la affronteremo successivamente, quando arriverà in Consiglio il piano sanitario regionale. Vorrei sottolineare, però, che quando parliamo di mobilità passiva pensiamo ad interventi di alta e altissima specialità, ma perdiamo di vista i dati – che non ho qui con me –, dai quali si evince che abbiamo la mobilità passiva perfino per la cataratta. L’anno scorso duemila pugliesi sono andati in altre regioni per la protesi dell’anca e del ginocchio. Questo significa che dobbiamo guardare in maniera diversa la mobilità passiva. Collega Palese, sicuramente siamo d’accordo sull’alta specialità, ma non possiamo non dire che l’istituzione di discipline di alta specialità comporta degli oneri sostenuti, soprattutto in virtù di quanto ha detto poco fa il collega Surico: l’alta specialità impone comunque strutture specializzate annesse, come per esempio la terapia intensiva o quella subintensiva. Possono gli ospedali più piccoli, citati prima, fare alta specialità se non sono dotati di terapia intensiva e sub-intensiva? Credo che, da questo punto di vista, le cose si complichino e, a mio giudizio, è opportuno affrontare questa discussione con grande attenzione quando avremo il piano sanitario regionale. BRIZIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BRIZIO. Non avrei voluto toccare questo tasto. Credo sia giusto affrontare il problema quando ci sarà un piano da discutere, che mi Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 85 – RESOCONTO STENOGRAFICO auguro, assessore Tedesco, arrivi il più presto possibile. Siamo ormai abituati alle proroghe di questo Governo regionale e, francamente, ci siamo stancati. Aspettiamo, quindi, che arrivi qualcosa su cui realmente si possa discutere. Voglio, però, ricordare alcune esperienze, tra cui quella del mio Comune. Per l’ospedale di Castellaneta, che ha aperto poco meno di due anni fa, il piano sanitario approvato dalla scorsa Giunta prevedeva la predisposizione all’apertura del reparto di rianimazione, di UTIC e di altri reparti. Ancora oggi, però, questi reparti hanno delle difficoltà, o meglio, della loro apertura ancora non si parla. Si è riusciti ad aprire, e in maniera piuttosto frettolosa, solo il reparto di cardiologia. Mentre a questi reparti non si dà la giusta valenza e il giusto lancio per la loro apertura, in altri ospedali, dove non si ha neanche la predisposizione, si stanno aprendo nuovi reparti o meglio si riaprono i reparti chiusi in precedenza. Mi riferisco, ad esempio, a Massafra, dove di fatto si è riaperto il reparto di ostetricia e dove c’è la possibilità di fare piccoli interventi di ortopedia e chirurgia. Questo è preoccupante, perché se la logica, nell’attesa del piano della salute, è quella di accontentare gli amici degli amici o i potentati locali per fini politici – questo è quello che sta avvenendo nel nostro territorio, dove i primari facenti funzione o tante altre persone vengono stranamente candidate nelle liste del centrosinistra – è molto preoccupante. Fanno bene, dunque, i colleghi a sollevarla. Voglio ricordare che la mobilità passiva nel mio Comune, dove c’è un ospedale di 10 mila mq, è elevata. La gente preferisce andare ad Acquaviva, in un ospedale convenzionato con la Regione Puglia. Affrontiamo questi problemi, non guardiamo solo alla politica; assumiamoci delle responsabilità per la tutela della salute del cittadino. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Io non replicherò, se non ad una inesattezza. Credo che tutto il resto faccia parte di un dibattito che non può invadere quello sul bilancio regionale. Ribadisco interamente i contenuti del mio precedente intervento. Voglio rassicurare il collega Brizio che la Giunta regionale non ha approvato alcuna modifica dell’organizzazione sanitaria della provincia di Taranto. Quella ASL, del resto, non ha inviato alcuna delibera nella direzione di modificare l’organizzazione attuale. Francamente non so cosa stiano facendo, ma sicuramente stanno operando in attuazione del piano approvato dal Governo regionale precedente, tanto per essere chiari. L’unico aumento di posti letto – ha fatto bene il collega Palese a ricordarmelo, così mi dà la possibilità di correggere un’inesattezza – che questa Giunta regionale ha deliberato, in forza di una norma (la Giunta regionale non si è mai mossa sulla base di proprie autonome decisioni) approvata in questo Consiglio, se non ricordo male all’unanimità, riguarda la casa di cura “Bernardini” di Taranto. Su tutte le pre-intese siamo andati in diminuzione rispetto al provvedimento che ci avete consegnato. Questo lo posso dimostrare davanti a qualunque tribunale e a qualunque consesso politico. Collega Palese, lei sbaglia, credo in buona fede, ma le dimostrerò, carte alla mano, che siamo andati in diminuzione rispetto alle preintese. Abbiamo autorizzato in aumento esclusivamente i 30 posti letto della “Bernardini”. In questo Consiglio regionale è stata approvata una norma che sanava un’ingiustizia. La Bernardini, infatti, ha presentato al Comune di Taranto un progetto, approvato nel 2000, per 130 posti letto, che poi è stato realizzato (la “Bernardini” è una struttura da 130 posti letto, peraltro modernissima). Quando siamo arrivati alle pre-intese, la struttura si è trovata bloccata dai meccanismi delle stesse. Noi avevamo accreditato – cosa che non potevamo non fare – i 100 posti letto accreditati in precedenza e Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 86 – RESOCONTO STENOGRAFICO non potevamo autorizzare i 30 posti letto in più. È stata necessaria una norma del Consiglio regionale – riprenderò l’emendamento approvato in quest’Aula – che ha consentito alla Giunta regionale di autorizzare quell’ampliamento di 30 posti letto autorizzati. Ringrazio il collega Palese per l’appunto che mi ha rivolto. Modificherò l’articolo 20, in quanto, in effetti, la proroga dell’assistenza indiretta non è stata fatta per quei 30 posti letto, ma per i posti letto autorizzati e in corso di accreditamento, per quelle strutture non ancora accreditate che hanno bisogno del tempo che la legge consente per rimettersi in linea con gli standard organizzativi e strutturali. L’assistenza indiretta, infatti, decrescerà progressivamente all’accreditamento dei posti letto. Non è, quindi, assolutamente una riapertura di spesa e lo sarebbe stata soltanto per quei 30 posti letto della “Bernardini”, sui quali adesso dobbiamo intervenire. Alla casa di cura di Taranto abbiamo chiarito, in maniera inequivocabile, che i 30 posti letto autorizzati potranno operare soltanto privatamente. L’assistenza indiretta sarà definitivamente cassata in questa Regione appena le strutture che hanno diritto all’accreditamento saranno in condizione di mettersi in linea con i requisiti. Per tutto questo periodo e anche successivamente, quei 30 posti letto della “Bernardini” non potranno operare in assistenza indiretta, ma dovranno operare esclusivamente in assistenza privata. Le sono grato, consigliere Palese, perché mi dà la possibilità di correggere un’involontaria svista contenuta in quella norma. Una norma di tutela di soggetti che, non essendo ancora accreditati, agiscono senza autorizzazione e non possono farlo in assistenza indiretta. Obiettivamente sarebbe stata un’ingiustizia. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 20/2. Non è approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 È stato presentato un emendamento (n. 42) aggiuntivo dell’articolo 20/3, a firma dei consiglieri Palese, Surico, Zullo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Art. 20/3 (Istituzione dei Comitati di Sorveglianza nelle Aziende Sanitarie) 1. Ai fini del controllo della qualità dell’assistenza e delle prestazioni sanitarie erogate dalle Aziende Sanitarie, dell’acquisizione di beni e servizi, nonché del reclutamento del personale, delle convenzioni e della spesa farmaceutica, è istituito un Comitato di Sorveglianza presso ogni Azienda Sanitaria. 2. Il Comitato di Sorveglianza, di cui al comma 1, è così costituito: a) un rappresentante della Corte dei Conti; b) un rappresentante designato dal Tribunale dell’ ammalato; c) un magistrato in quiescenza. 3. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, la Giunta Regionale nomina i Comitati di Sorveglianza. 4. I Comitati di Sorveglianza durano in carica cinque anni e non sono né rinnovabili, né prorogabili. 5. Ai componenti dei Comitati di Sorveglianza sono assicurati gli stessi emolumenti dei Collegi dei revisori dei conti delle Aziende Sanitarie. 6. Il Comitato di Sorveglianza, entro cinque giorni dalla notifica di nomina elegge al suo interno un coordinatore ed ha i seguenti compiti e funzioni: a) esprime pareri vincolanti su ogni provvedimento della Direzione Generale che comporti una spesa pari e/o superiore a 25.000,00 euro; b) predispone una relazione trimestrale dettagliata su tutta l’attività assistenziale e gestionale dell’Azienda che sarà inviata al Presidente della Regione, all’Assessorato alla Sanità, all’Assessorato al Bilancio ed ai Presidenti delle Commissioni Consiliari Permanenti alla Sanità ed al Bilancio; c) i Presidenti delle Commissioni Consiliari Permanenti alla Sanità ed al Bilancio sono obbligati a convocare trimestralmente apposite sedute congiunte con la partecipazione vincolante del Presidente della Regione, degli Assessori alla Salute ed al Bilancio, per esaminare, analizzare e valutare Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 87 – RESOCONTO STENOGRAFICO le relazioni dei Comitati di Sorveglianza di cui al presente articolo; d) presenzia obbligatoriamente con compiti e funzioni di vigilanza all’ espletamento di tutte le prove concorsuali per il reclutamento del personale. 7. I Direttori Generali sono tenuti ad assicurare al Comitato di Sorveglianza gli stessi strumenti logistici, organizzativi e funzionali del Collegio Sindacale». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, colleghi, già nella discussione di questa mattina avevo preannunciato la presentazione di questo emendamento, stimolato anche dalla richiesta, da parte del Gruppo federato dell’Unione, di rassicurazioni e certezze per un maggior controllo della spesa sanitaria, della sua qualità ed appropriatezza. Evidentemente gli strumenti attuali – io sono dello stesso parere – non funzionano, sono delle incrostazioni di una miscela esplosiva all’interno delle Aziende sanitaria, un misto tra clientela politica, corruzione e quant’altro. Dare alla Giunta regionale la possibilità di avere una struttura di supporto costituita da un rappresentante della Corte dei conti, da un rappresentante designato dal tribunale dell’ammalato, da un magistrato in quiescenza, con i compiti di cui all’emendamento, immagino che possa essere uno strumento da prendere in considerazione. È uno stimolo, insomma. Ci saranno forse proposte alternative a questa, ma gli attuali sistemi di controllo non funzionano. Questo è l’elemento che emerge. Rispetto a questo emendamento è già stato preannunciato il parere contrario del Governo, ma vorrei sapere, rispetto al prosieguo della gestione della spesa sanitaria e di quel che accade nelle ASL, quali altri strumenti di controllo vengono posti in essere. Non vorremmo che tutte le aziende sanitarie cominciassero ad avere addetti stampa, a richiedere consulenze d’oro a professionisti che nulla hanno a che Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 vedere con l’assistenza sanitaria. Se si richiede una consulenza a un illustre professore di Pittsburgh non c’è problema, ma se si vogliono richiedere delle consulenze inutili solo per problemi di clientela politica, noi vogliamo saperlo. Queste situazioni all’interno delle AASSLL accadono con un’insistenza nettamente superiore agli anni passati. C’è un assedio da parte di tutti i consiglieri regionali che affollano le AASSLL, con una media elevata di consulenze. Immagino che prima o poi avremo delle sorprese di vario genere all’interno delle AASSLL. Lo diciamo per far sì che tutto rimanga agli atti. A me piacerebbe che questo emendamento fosse preso in considerazione, se non in questa sede, come stimolo e come presupposto per un’azione futura. Non sarei corretto con me stesso, però, se non dicessi che purtroppo il problema della spesa sanitaria non interessa solo la nostra Regione, ma riguarda tutte le regioni del nostro Paese, dove ovunque bisogna affrontare questo grave problema. Non è possibile che i nostri cittadini spendano, fra risorse pubbliche e private, 250 mila miliardi di vecchie lire all’anno per avere il servizio che sappiamo. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 43) aggiuntivo dell’articolo 20/4, a firma dei consiglieri Palese, Zullo, Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Art. 20/4 (Disposizioni procedurali per le gare d’appalto nelle Aziende Sanitarie) – A decorrere dall’entrata in vigore della presente legge le Aziende Sanitarie sono obbligate a: 1. Effettuare gare d’appalto per acquisizione di beni e servizi adottando procedure che prevedano solo ed esclusivamente il massimo ribasso secondo quanto disposto dalle normative vigenti in materia; 2. Revocare tutte le gare d’appalto già bandite, con esclusione di quelle che preveda- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 88 – RESOCONTO STENOGRAFICO no la procedura di cui al comma 1, che alla data di entrata in vigore della presente legge non si sono concluse con l’atto di aggiudicazione; 3. Bandire gare d’appalto, nel rispetto di quanto disposto al comma 1, anche per le procedure riguardanti aggiornamenti di beni durevoli; 4. Chiedere la preventiva autorizzazione alla Giunta Regionale per tutti i provvedimenti di estensione riguardanti l’acquisizione di beni e servizi». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. All’interno della Comunità europea, ormai siamo sommersi da chilometri e chilometri di Gazzette ufficiali che stabiliscono che un certo presidio sanitario debba avere una certa caratteristica, una certa qualità. Tutto è etichettato per legge comunitaria. Se questo è vero, non riesco a capire come mai quei lestofanti che operano all’interno della sanità possano inventarsi di non poter bandire gare al massimo ribasso per tutto quello che deve essere acquistato nella sanità, altrimenti viene meno la qualità. Sarebbe molto più onesto se dicessero che, per mille motivi, non gradiscono questa procedura, in quanto preferiscono favorire alcune ditte piuttosto che altre. Potrebbe essere una buona idea, perché potrebbe esserci una ditta che offre lo stesso prodotto a un prezzo più basso rispetto alle altre. È inaccettabile, però, che si giustifichi con l’esigenza di qualità – che invece manca sempre – il fatto che non si possono bandire gare al massimo ribasso. Nel momento in cui un direttore generale decide di comprare 10 mila siringhe con determinate caratteristiche, previste nella Gazzetta ufficiale europea, perché non può essere assunto il criterio del massimo ribasso? Stesso discorso vale per tutto il materiale necessario, compresa la grande tecnologia. Francamente non riesco a capire perché questo non accada. Quando fu condotta l'Operazione Speranza (non entro nel merito dei processi successivi), Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 per un certo periodo tutte le gare venivano fatte al massimo ribasso nelle AASSLL. Potete andare a vedere gli atti, come ho fatto io personalmente. Nelle AASSLL, in quel periodo, tutte le gare venivano fatte al massimo ribasso. Vuol dire che non c'era più la qualità? Per questo motivo, ogni volta che parliamo di sanità propongo questo emendamento. Ricordo che fu proposto anche in occasione della legge n. 28 del 2000, e il Consiglio regionale ritenne di adottare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Fu un grande segnale. Nel 2005 l’emendamento fu adattato ad esigenze che il Consiglio regionale ritenne di manifestare, nonostante io non condividessi alcuni aspetti. Ritengo che si debba ritornare, quanto prima, a questo sistema. Se si ritiene che una norma siffatta, se generalizzata, sarebbe eccessiva, cominciamo comunque a porci il problema di ciò che potremmo fare in questa direzione. Sarebbe già questo un grande risultato per tutti. PRESIDENTE. Comunico che il Governo esprime parere contrario sull'emendamento in esame. Lo pongo ai voti. Non è approvato. A questo articolo è stato presentato un emendamento (n. 44) aggiuntivo dell’articolo 20/5, a firma dei consiglieri Brizio, Loperfido ed altri, del quale do lettura: «Art. 20/5. Norme per la prevenzione della diffusione di malattie infettive. Al fine di prevenire la diffusione di malattie infettive in soggetti umani, le strutture sanitarie pubbliche e private di cui all'art. 4 del Decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1997, le scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, nonché le strutture penitenziarie, hanno l'obbligo di provvedere: 1. Almeno una volta ogni anno ed ogni qualvolta sia necessario, a proprie spese, alla Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 89 – RESOCONTO STENOGRAFICO ispezione e al controllo igenico-sanitario dei sistemi di condizionamento dell'aria e di ventilazione, dei sistemi di distribuzione e raccolta idrica e degli ambienti in generale, ponendo particolare attenzione alla individuazione di agenti biologici già classificati dal decreto legislativo n. 626 del 19 settembre 1994 allegato XI; 2. Almeno una volta ogni tre mesi, ed ogni qualvolta sia necessario, a proprie spese, alla generale pulizia e alla sanificazione, di certificata efficacia, dell'aria ambientale e degli arredi nonché, se necessaria, alla sanificazione degli impianti idrici e aeraulici. Tali operazioni devono essere certificate dagli enti preposti, registrate su apposito registro e controfirmate dal responsabile della struttura o suo preposto. I dipartimenti di prevenzione delle ASL, nell'ambito delle proprie competenze in materia di vigilanza ed ispezione, esercitano le funzioni di vigilanza sulle istituzioni di cui al comma 1, assicurando che vengano ispezionate almeno una volta ogni due anni ed ogni qualvolta se ne ravvisi l’opportunità; di tali ispezioni deve essere tenuta apposita registrazione. In caso di violazione delle disposizioni di cui al presente articolo, fatta salva, nei casi di grave inadempienze comportanti situazioni di pericolo per la salute umana, la trasmissione di informativa di reato all'Autorità giudiziaria, la Regione può ordinare, previa diffida, la chiusura temporanea o la sospensione dell' attività». Comunico che il Governo regionale esprime parere favorevole sull'emendamento in esame. Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 45) aggiuntivo dell’articolo 20/6, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 20/6. Tariffe enti ecclesiastici, I.R.C.C.S e Aziende ospedaliere. Le disposizioni di cui agli articoli 14, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 commi 4 e 5, 15 e 16 delle legge 9 agosto 2006, n. 26 sono confermate per l'anno 2007 in deroga a quanto previsto dal decreto del ministro della salute del 12 settembre 2006 “ricognizione e primo aggiornamento delle tariffe massime per le remunerazione delle prestazioni sanitarie”. Il maggior onere riveniente dall'attuazione del co. 1 è posto a carico del bilancio autonomo regionale». A questo emendamento è stato presentato un subemendamento, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Sopprimere il 2° comma». Lo pongo ai voti. È approvato. Pongo ai voti l’emendamento, nel testo subemendato. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 46) aggiuntivo dell’articolo 20/7, a firma dei consiglieri Palese, Saccomanno e Surico, del quale do lettura: «Art. 20/7. Agli Enti Ecclesiastici equiparati di cui all'art. 4, comma 12 del D. L.gs. n. 502/1992, s.m. e i., si applicano gli stessi criteri di finanziamento complessivo, vigenti e riconosciuti alle Aziende Ospedaliere Pubbliche». Il Governo regionale esprime parere contrario. Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 48) aggiuntivo dell’articolo 20/8, a firma dall’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Art. 20/8. Attuazione art. 1, co. 796, lett. S della Legge 27/12/2006 n. 296. In attuazione della Legge 27/12/2006 n. 296, art. 1, co. 796, lett. S ed a modifica della L.R. n. 8/04 e successive modificazioni, il termine previsto per la cessazione del transitorio accreditamento è fissato al 31/12/2007, mentre Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 90 – RESOCONTO STENOGRAFICO quello per la cessazione del provvisorio accreditamento è fissato al 31/12/2009. Il termine del 31 dicembre 2004 di cui all'articolo 29, comma 4, della L.R. 1/2004 è prorogato in relazione all'attuazione delle procedure di accreditamento e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2007. Per ciascuna struttura sanitaria il regime di assistenza indiretta regredisce gradualmente in relazione agli accreditamenti concessi. Le strutture che alla data del 31/12/2007 siano operanti in regime di transitorio accreditamento ai sensi della legge 23/12/1994 n. 724, art. 6, co. 6, accedono ad una fase di provvisorio accreditamento a far data dal 01/01/2008, purché in possesso dei requisiti ulteriori di carattere organizzativo, di cui al Regolamento n. 3/2005. Tali strutture, comprese quelle per le quali le intese, di cui al Regolamento n. 15/2006, hanno confermato posti letto già in transitorio accreditamento, devono, comunque garantire l'adeguamento ai requisiti di carattere strutturale e tecnologico, entro la data del 31 dicembre 2009. Le strutture che, nelle intese di cui al Regolamento n. 15/2006 abbiano avuto conferma di posti letto già operanti in regime di autorizzazione all'esercizio, ovvero abbiano avuto una trasformazione di posti letto, possono fare richiesta di accreditamento definitivo, ai sensi della legge regionale n. 8/2004 art. 21, co. 4, entro la data del 31/12/2009, purché in possesso di tutti i requisiti di cui al Regolamento n. 3/2005». A questo emendamento è stato presentato un subemendamento, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura «Dopo “31 dicembre 2007” aggiungere, al settimo rigo, “limitatamente ai posti letto autorizzati al 31 dicembre 2006”». Lo pongo ai voti. È approvato. Pongo ai voti l’emendamento, nel testo subemendato. È approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 È stato presentato un emendamento (n. 49) aggiuntivo dell’articolo 20/9, a firma dei consiglieri Palese, Saccomanno, Zullo ed altri, del quale do lettura: «Art. 20/9. (Prestazioni sanitarie). Nelle more dei provvedimenti di accreditamento istituzionale, il pagamento delle tariffe stabilite dalla Giunta Regionale con la Deliberazione n. 1621 del 30/10/2006 (DIEF 2006) al punto 1) del capitolo aggiornamento tariffe, dovute per le prestazioni di alta specialità erogate a tutti gli assistiti del Servizio Sanitario Regionale da parte delle strutture appositamente autorizzate di cui all'art. 16, comma 3, della L.R. 9 agosto 2006 n. 26 (Interventi in materia sanitaria), è assicurata direttamente dalla ASL della provincia nel cui territorio ha sede la struttura sanitaria autorizzata che ha erogato le prestazioni, previa regolare fatturazione. La successiva regolazione delle partite debitorie e creditorie tra le AASSLL interessate, in dipendenza della residenza dei singoli assistiti, avrà luogo secondo le procedure fissate dalle norme che disciplinano la mobilità sanitaria». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Ritiriamo l’emendamento poiché, nell’incontro con i Capigruppo, il Governo regionale si è impegnato ad affrontare e risolvere questo problema in sede di predisposizione ed approvazione del DIEF 2007. PRESIDENTE. L’emendamento si intende ritirato. Comunico che l’emendamento (n. 50) aggiuntivo dell’articolo 20/10, a firma dei consiglieri Marino, Stefàno, Marmo G., Maniglio ed altri, del quale do lettura: «Art. 20/10. Il nomenclatore tariffario della Regione Puglia è quello dotato con DGR n. 3006 del 27.05.97 approvata dal Consiglio Regionale con atto n. 223 dei 28/10/1997 modificato ed integrato con successive deliberazioni di Giunta Regionale n. 3784 del 22/09/1998 (appr. dal Consi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 91 – RESOCONTO STENOGRAFICO glio Regionale atto n. 400b stessa legislatura?), DGR 3842 del ‘98, n. 141 del 02/03/1999 n. 295 del 15/03/2004. Ad esso si applicano le determinazioni che prevede la Legge n. 296 del 27/12/2006 (Finanziaria 2007), pubblicata sul supplemento ordinario alla G.U. n. 299 del 27/12/2006 all'art. 1, c. 796, lettera “o”», è stato ritirato. Anche l’emendamento (n. 51) aggiuntivo dell’articolo 20/11, a firma dei consiglieri Palese, Saccomanno, Surico, Zullo ed altri, del quale do lettura: «Art. 20/11. Per l'attuazione delle disposizioni di cui al comma 796, lettera “o”, dell'art. l della legge n. 296 del 27/12/2006, si applica il nomenclatore tariffario della Regione Puglia adottato con la delibera di Giunta Regionale n. 3006 del 27/5/1997 ed approvata dal Consiglio Regionale con atto n. 223 del 28/10/1997, modificato ed integrato con successive deliberazioni di Giunta Regionale n. 3784 del 22/9/1998, n. 141 del 2/3/1999 e n. 295 del 15/3/2004», è stato ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 52) aggiuntivo dell’articolo 20/12, a firma dei consiglieri Palese, Saccomanno, Surico, Zullo ed altri, del quale do lettura: «Art. 20/12 (Adempimenti per l'abrogazione della quota fissa sulla ricetta pari a 10 euro). La Giunta Regionale, entro e non oltre trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, adotta con proprio atto le misure di cui all'art. 6-quater della Legge n. 17 del 26 febbraio 2007 necessarie per annullare le disposizioni relative alla quota fissa di cui all'art. 1, comma 796, lettera p) della Legge 27 dicembre 2006 n. 296». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. L’emendamento intende porre la Giunta regionale nella condizione di attuare l'articolo 6-quater della legge n. 17 del 26 febbraio 2007, cosiddetta “milleproroghe”. Tale Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 articolo sostanzialmente stabilisce che fino al 31 marzo 2007 l'integrazione di 10 euro di ticket sulle ricette specialistiche, stabilita dal Governo Prodi, rimanga invariata; a partire dal 1° aprile 2007, se le Regioni riescono a coprire direttamente col bilancio o dimostrano di poter predisporre un piano per recuperare queste risorse con misure alternative, possono decidere di eliminare l'integrazione di 10 euro. Con questo emendamento diamo alla Giunta la possibilità, entro 30 giorni (se ne occorrono di più, possiamo stabilire un termine diverso), di adottare, sempre in base alla legge n. 17, misure tali da poter consentire la soppressione di quei 10 euro aggiuntivi di ticket previsti dal Governo Prodi per le ricette specialistiche. Nel frattempo, se il Governo avesse un barlume di lucidità e pensasse a stimolare il più possibile la prevenzione – così come ha detto in varie occasioni il Ministro Turco –, il tesoretto di cui tutti parlano, che è enorme e consolidato – ammonta a 811 milioni di euro l’intera copertura di tutte le Regioni –, potrebbe essere utilizzato per dare copertura al balzello introdotto dal Governo di centrosinistra. Penso che le Regioni facciano bene (stando anche alle notizie della stampa) a costituire fronte comune e a sollevare questo problema in sede di Conferenza Stato-Regioni. Se in quella sede si riuscirà ad ottenere questa o altre misure alternative, è chiaro che la Giunta regionale non potrà assumere scelte diverse. Nel caso in cui, invece, questo risultato non dovesse arrivare, penso che potremmo, intanto, almeno cercare di approvare questo provvedimento, considerati i tempi che si stanno determinando (siamo già ad aprile e, per un eventuale piano, si arriverà alla seconda parte dell'anno). Anche nella Conferenza dei Capigruppo, se non sbaglio, si è parlato della presentazione di un ordine del giorno. Questo strumento, però, non è sufficiente rispetto a questo dato. Peraltro, in un ordine del giorno (o una mo- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 92 – RESOCONTO STENOGRAFICO zione) che abbiamo presentato precedentemente, il Consiglio regionale impegnava il Presidente della Giunta regionale a far quadrato rispetto alla trattativa con il Governo, per poter abolire questa integrazione e per chiedere al Governo di coprire gli 811 milioni. Anche in quel caso, si invitava il Governo regionale a procedere nei confronti del Governo nazionale, così come, all’epoca del Governo Berlusconi, noi non abbiamo esitato a difendere la nostra Regione e la nostra gente. Senza preoccuparci del fatto che all’epoca ci fosse un Governo di centrodestra, quando abbiamo ritenuto di doverci rivolgere alla Corte Costituzionale lo abbiamo fatto. L’integrazione dei 10 euro di ticket è un provvedimento invasivo. Quattro Regioni si sono già rivolte alla Corte Costituzionale per protestare contro questo aumento; noi, invece, non facciamo nulla, come se avessimo a che fare con persone intoccabili. Prodi per il Presidente Vendola è una specie di Achille. Qualche volta, però, è necessario utilizzare il bastone, oltre che la carota. Se deve essere messo in discussione un ordine del giorno, caro Presidente, propongo di recuperare quello che abbiamo presentato noi. COSTANTINO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. COSTANTINO. Signor Presidente, intervengo brevemente per fare alcune considerazioni. Effettivamente questa proposta di articolo non è assolutamente irragionevole, nel senso che siamo tutti contrari a che permanga questo ticket di 10 euro a ricetta, per diverse ragioni. Innanzitutto, il ticket di fatto non determinerà alcun risparmio della spesa sanitaria, poiché in gran parte delle prestazioni l'aggiunta di 10 euro di ticket per ricetta supera di gran lunga la cifra che il paziente pagherebbe o paga se si rivolgesse ad un privato. Ad esempio, se una radiografia del piede costa 6 Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 euro e aggiungiamo i 10 euro di ticket, il paziente preferisce rivolgersi al privato e pagare 6-7 euro. Questo significa che sicuramente – ed è giusto premere perché il Governo cambi idea – il ticket va eliminato. L’aumento è ingiusto, inoltre, perché colpisce essenzialmente coloro che pagano le tasse, cioè coloro che non sono esenti dal ticket. Se facciamo una statistica media e prendiamo come riferimento una ASL, ad esempio la ASL Ta/1 – quella che io conosco meglio –, vediamo che nell'arco di un anno sono state effettuate 500 mila prestazioni (esami strumentali e di laboratorio). Su 540 mila abitanti, appena 150 mila hanno usufruito di tali prestazioni. Questo significa che i due terzi della popolazione non ricorre ad alcuna prestazione. Chi paga, dunque, paga due volte: il ticket più i 10 euro. Se poi consideriamo che la legge impone al medico di prescrivere al massimo otto esami per ricetta, questo significa che se un paziente deve fare 17 esami, deve pagare tre ricette: 36 euro di ticket più 30 euro. In sintesi, il ticket va assolutamente abolito. Il problema è che oggi dovremmo dire a quanto ammontano le risorse e, soprattutto, a quali fonti attingiamo. Ritengo, quindi, che sia per noi impossibile, in questo momento, accogliere l'emendamento, pur ritenendolo condivisibile. Noi proponiamo che tutte le Regioni – tutte insieme, anche se di diverso «colore» – cerchino di convincere il Governo a cambiare questa disposizione. In secondo luogo, una volta effettuati i conteggi, si può eliminare il ticket per ricetta aumentando il ticket massimo della prestazione (non più 36 euro, ad esempio, ma 46). Questo significa che se devo fare un esame della glicemia, che costa appena tre euro, non pagherò più i 10 euro aggiuntivi per ricetta, ma soltanto tre euro; chi, invece, necessita di una prestazione che eccede il massimo del ticket previsto – per esempio gli esami tiroidei – pagherà 46 euro. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 93 – RESOCONTO STENOGRAFICO Questa è una proposta che lanciamo al Governo perché la studi. PRESIDENTE. Governo nazionale o regionale? COSTANTINO. Regionale. Speriamo che, nel frattempo, il Governo nazionale abolisca il ticket. ROMANO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ROMANO. Ricordo che il tema è stato affrontato in sede di audizione degli assessori al bilancio e alla sanità nella Commissione competente, a proposito degli elaborati sul bilancio. Sostenevo, allora, che la finanziaria riconoscesse alle Regioni potestà modificatoria rispetto al ticket, e su questo conveniva il consigliere Palese. Ebbene, ho approfondito la materia, e devo dire che mi sbagliavo. «Le Regioni – cito testualmente la finanziaria –, in presenza di un’individuazione del gettito corrispondente che si perde con l'eliminazione del ticket, possono proporre alla Commissione ministeriale un percorso alternativo al recepimento delle risorse previste dal ticket». Ritengo, dunque, che l'emendamento così formulato non possa essere accolto, data la sua palese incompatibilità con una norma dello Stato. Devo dire che il giudizio espresso dal centrodestra, sul lavoro che sta portando avanti il Ministro Turco nel nostro Paese, è abbastanza ingeneroso. Da quando si è insediata, proprio sugli obiettivi di rivisitazione dell'impianto del Piano sanitario nazionale, sta facendo cose importanti. Rispetto al tema specifico, al di là dell'ordine del giorno, mi sento di suggerire all'assessore Tedesco di attivare un percorso che consenta già alla Puglia di intraprendere la strada prevista dalla finanziaria. Come diceva il collega Costantino, si può Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 prevedere una fascia di esenzione che si attesti sui costi della diagnostica prevista dai prontuari (40-45 euro), magari caricando su prestazioni specialistiche un ticket più alto di 10 euro. PRESIDENTE. Pongo ai voti l'emendamento aggiuntivo dell’articolo 20/12. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 52/bis) aggiuntivo dell’articolo 20/13, a firma del consigliere Saccomanno, del quale do lettura: «Art. 20/13. Disposizioni in materia di Assistenza domiciliare tramite associazioni di volontariato. 1. Le unità sanitarie locali che assicurano il servizio di assistenza domiciliare a pazienti terminali tramite associazioni di volontariato, possono consentire la prescrizione di farmaci d'urgenza, non distribuiti direttamente dalle aziende sanitarie da parte di medici operanti nelle suddette associazioni utilizzando il ricettario regionale. Ai fini del monitoraggio dell'attività prescrittiva, le Aziende assegnano il relativo codice identificativo. 2. Le convenzioni stipulate dalle aziende sanitarie con le associazioni di cui al comma 1 sono assoggettate a controllo da parte di una commissione regionale paritetica con la presenza di rappresentanti delle associazioni e della Regione al fine di garantire uniformità del livello assistenziale sul territorio regionale nonché la relativa appropriatezza, qualità ed economicità». Ha facoltà di parlare l'assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, ho chiesto e chiedo formalmente al collega presentatore di ritirare quest’emendamento, impegnandomi ad individuare nel DIEF una procedura che possa approdare agli stessi risultati che il consigliere Saccomanno vuole conseguire con questo emendamento. Mi riferisco alla possibilità di consentire ai medici volontari, che svolgono assistenza Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 94 – RESOCONTO STENOGRAFICO domiciliare in favore dei pazienti a patologia oncologica avanzata, di prescrivere i farmaci che occorrono all’attività di assistenza che essi svolgono nei domicili dei pazienti. All'interno del DIEF verificheremo la possibilità di introdurre questo aspetto, previo parere del comitato di medicina generale, che ha competenza specifica in materia. PRESIDENTE. Comunico che l'emendamento viene ritirato. Non essendovi ulteriori emendamenti, pongo ai voti l’articolo 20. È approvato. art. 21 (Modifica della I.r. n. 37/2006) 1. All’art. 1 della legge regionale 12 dicembre 2006, n. 37 (Integrazione all'articolo 15 della legge regionale 26 aprile 1995, n. 27 (Disciplina del demanio e del patrimonio regionale) è modificata la formulazione “l'art. 15 della legge regionale 26 aprile 1995, n. 27 è sostituita con la seguente: “gli inventari dei beni mobili ricadono nella competenza del Settore Provveditorato ed Economato e, sono articolati per categorie secondo la seguente classifica: - Categoria A: arredi; - Categoria B: macchine e attrezzature; - Categoria C: libri e riviste; - Categoria D: opere d'arte; - Categoria E: altri beni”. 2. Sono esclusi dagli inventari i materiali di facile consumo o prodotti destinati alla produzione”. Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 53) aggiuntivo dell’articolo 21/bis, a firma dell’assessore Gentile, del quale do lettura: «Art. 21/bis. Programma di alienazione. Dopo il comma 2 septies dell'art. 33 della legge Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 regionale 26 aprile 1995, n. 27 è aggiunto il seguente comma: 2 octies. “In deroga al comma 1, la Giunta regionale è autorizzata, altresì, a concedere, a titolo gratuito, con diritto di superficie, per la durata di 99 anni per i beni di cui alla lett. a), b) e c) e per la durata di anni 20 per il bene di cui alla lett. d), e con applicazione della norma del precedente comma 2 quinquies: a) alla Provincia di Brindisi e al Comune di Brindisi, in modalità indivisa e in parti uguali di diritto, il compendio immobiliare ex Collegio Navale “N. Tommaseo”, con le pertinenze funzionali, per le finalità di insediamenti universitari, culturali e turistico-congressuali; b) alla Fondazione San Girolamo Emiliani della Provincia Romana dei Chierici Regolari Somaschi l'immobile colonia collinare ex G.I. “A. Motolese” in Martina Franca, con le pertinenze funzionali, per le finalità di assistenza ai minori in disagio; c) all'Università degli Studi di Lecce l'immobile ex INAPLI, in Lecce alla via Birago, per le finalità didattiche, a condizione che venga definito il contenzioso; d) alla Provincia di Lecce il “Campo di Calcio”, adiacente alla Residenza Universitaria “E. De Giorgi”, per le finalità socio-sportive, attuative del Protocollo d'Intesa con la Federazione Italiana Giuoco Calcio. 2 nonies. “Agli oneri di manutenzione straordinaria e di adeguamento a leggi per l'uso dell'ex Collegio Navale Tommaseo, della Colonia Collinare ex G.I. “A. Motolese” e dell'area Campo di Calcio, provvedono, rispettivamente, la Provincia di Brindisi e il Comune di Brindisi, la Fondazione San Girolamo Emiliani della Provincia Romana dei Chierici Regolari Somaschi, l'Università degli Studi di Lecce e la Provincia di Lecce.” 2 decies. I beni sono retrocessi alla Regione, con soddisfo dei danni, qualora non venga espletata la funzione e perseguita la finalità definita al comma 2 octies». A questo emendamento è stato presentato Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 95 – RESOCONTO STENOGRAFICO un subemendamento, a firma dell’assessore Gentile, del quale do lettura: «2. Octies. e) Al Comune Sannicola (Le) la Colonia “L. Staiano” per finalità sociali e specificatamente per ospitalità diversificata nell’anno in favore di giovani ed anziani. 2. Nonies....(OMISSIS)...Il Comune di Sannicola per la Colonia “L. Staiano”». PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Intervengo sull’emendamento e sul subemendamento, preannunciando richiesta di voto per appello nominale. Pongo un problema che avevo già posto precedentemente, in sede di Conferenza. Abbiamo, nella disponibilità della Regione, dei beni patrimoniali che hanno un certo valore. Si tratta di beni consistenti, di una certa importanza, concessi all'università o ad enti pubblici in maniera gratuita. In questo modo, priviamo la Regione di tutti questi beni patrimoniali, ricavandone nulla, con una perdita di valore che vi lacio immaginare. A nostro avviso, dato che questi beni vengono utilizzati dagli enti locali e dalle università, anziché ricorrere al pubblico incanto, si potrebbero rendere disponibili questi beni – se si vuole dare il segnale di un’agevolazione – concedendoli al prezzo ex UTE, determinato adesso dall'Agenzia del territorio. Prevediamo, insomma, che ogni bene venga ceduto a titolo oneroso in base al valore determinato dall’Agenzia del territorio. Concedere gratuitamente questo patrimonio è una grave responsabilità che ci assumiamo. Fa piacere anche a me, dato che riguarda la mia provincia, gli enti pubblici, le università, ma ritengo che prudenzialmente si dovrebbe adottare una norma di salvaguardia che preveda che i beni vengono concessi al prezzo UTE. La Giunta regionale ha assegnato all'università di Foggia un bene per oltre 500 mila Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 euro, dopo che l'Agenzia del territorio ne ha determinato il valore. Non c’è giustificazione nel concedere questo patrimonio in maniera gratuita. Penso che una norma di salvaguardia debba essere prevista. L’abbiamo fatto per il patrimonio ERSAP, dovremmo farlo anche in questo caso. PRESIDENTE. È stata richiesta la votazione per appello nominale sia per il subemendamento che per l'emendamento. Ha facoltà di parlare l'assessore Minervini. MINERVINI, assessore all'organizzazione e alla gestione delle risorse umane, agli affari generali, ai contratti ed appalti, al contenzioso, al demanio marittimo, allo sport, alle politiche giovanili, alla trasparenza e alla cittadinanza attiva. Voglio sottolineare due aspetti che mi sembra importante considerare per il giudizio su questa proposta di provvedimento. Il primo è che si tratta di beni che versano in condizioni di avanzato degrado e il cui recupero ha un carattere pesantemente oneroso per l'ente che se ne accolli la gestione. Il secondo punto di riflessione è che questa alienazione consente il compimento di un processo di decentramento delle strutture universitarie, nel nostro territorio, avanzato ormai da molti anni. Ricordo che il primo tassello di questo processo riguardò, a suo tempo, l’IRIIP di Foggia ed ebbe lo stesso carattere di concessione d'uso a titolo gratuito per un arco di tempo piuttosto lungo. Alla luce di questo processo, il Governo regionale ha messo in atto una serie di altre indicazioni, nella fattispecie concentrando importanti risorse di finanziamenti pubblici per realizzare strutture universitarie di eccellenza. Mi riferisco, ad esempio, ai termini piuttosto ristretti, dal punto di vista temporale, dell'accordo di programma quadro che insiste proprio sull'Università di Lecce: questo induce il Governo a procedere nell’alienazione di questo bene, al fine di con- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 96 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO sentire la realizzazione di questo accordo di programma quadro e, quindi, l'insediamento nell’Università di Lecce del cosiddetto polo umanistico. Nel caso, ad esempio, del “Tommaso” di Brindisi, è già previsto un apposito finanziamento della Provincia di Brindisi, che innesca il processo di realizzazione dell'Università con finanziamenti autonomi. In questo modo conta di canalizzare ulteriori risorse sia del Ministero sia dei finanziamenti regionali che dovessero derivare da altri canali. Non stiamo mettendo, dunque, in una condizione di alienazione, senza adeguata valorizzazione, i nostri beni patrimoniali. Si tratta di un’affermazione dell'interesse pubblico, attraverso interlocutori che hanno carattere pubblico ed istituzionale. 4 APRILE 2007 Del resto, sui beni ex ERSAP ho assunto la medesima posizione, in via prudenziale, rispetto al patrimonio della Regione. Credo che non introdurre elementi di salvaguardia del patrimonio, seppure in termini minimi, sia una forte imprudenza. PRESIDENTE. Indìco la votazione per appello nominale del subemendamento a firma dell’assessore Gentile all’emendamento aggiuntivo dell’articolo 21/bis. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all'appello nominale, iniziando dal consigliere Costantino, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. ATTANASIO, segretario, fa la chiama. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Assessore Minervini, per i motivi da lei esposti, e che noi conosciamo, la Regione può prendere in considerazione l’idea di procedere alla concessione per un valore determinato dall'Agenzia del territorio, altrimenti dovremmo procedere con l'asta pubblica. Si tratta sempre e comunque della concessione di un patrimonio per 99 anni in maniera gratuita; i 20 anni riguardano una parte minima. Non riesco a comprendere la ratio per cui non si vuol adottare una valutazione del costo da parte dell'Agenzia del territorio. Se non vi fossero queste finalità di pubblica utilità e di concessione ad enti pubblici, chiaramente non potremmo agire per nessun motivo al mondo. Ma ricordo che la Giunta regionale, in una delle ultime sedute, nei confronti di un bene ceduto all'Università di Foggia per 560 mila euro, ha utilizzato la valutazione dell'Agenzia del territorio. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Bonasora, Borraccino, Buccoliero, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Giampaolo, Introna, Loizzo, Lomelo, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Potì, Povia, Riccardi, Romano, Russo, Sannicandro, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli, Visaggio. Hanno votato «no» i consiglieri: Brizio, Caroppo, Cera, Damone, Loperfido, Lospinuso, Palese, Saccomanno, Surico, Tagliente. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 97 – RESOCONTO STENOGRAFICO Si sono astenuti i consiglieri: Pelillo, il Presidente Pepe, Stefàno, Zullo. Sono in congedo i consiglieri: Lonigro, Tarquinio. Risultano assenti i consiglieri: Baldassarre, Canonico, Cappellini, Cassano, Congedo, Chiarelli, Copertino, Laurora, Marmo N., Mineo, Rollo, Ruocco, Santaniello, Scalera, Silvestris, Vadrucci. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 52 Consiglieri votanti 48 Hanno votato «sì» 38 Hanno votato «no» 10 Astenuti 4 Il subemendamento è approvato. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento aggiuntivo dell’articolo 21/bis, a firma dell’assessore Gentile, nel testo subemendato. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all'appello nominale, iniziando dal consigliere Romano, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. MANNI. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 MANNI. Prima di procedere con la votazione mi preme segnalare la necessità di un adeguamento. Al punto 2 octies dell’emendamento è stabilita la durata dei beni concessi; questo avviene per i beni elencati nell’emendamento e non per il bene di cui al subemendamento, la cui durata, in realtà, non è specificata (99 o 20 anni). È necessario apportare una correzione al terzo rigo, aggiungendo la lettera e). PRESIDENTE. Va bene. Procediamo con la votazione dell’emendamento. ATTANASIO, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Bonasora, Borracino, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Frisullo, Gentile, Giampaolo, Loizzo, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Potì, Povia, Riccardi, Romano, Russo, Sannicandro, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli, Visaggio. Hanno votato «no» i consiglieri: Damone, Lospinuso, Palese, Saccomanno, Tagliente. Si sono astenuti i consiglieri: Pelillo, il Presidente Pepe, Stefàno. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 98 – RESOCONTO STENOGRAFICO Sono in congedo i consiglieri: Lonigro, Tarquinio. Risultano assenti i consiglieri: Baldassarre, Brizio, Canonico, Caroppo, Cassano, Cera, Chiarelli, Congedo, Copertino, Dicorato, Introna, Laurora, Lomelo, Loperfido, Marmo G., Marmo N., Mineo, Rollo, Ruocco, Santaniello, Scalera, Silvestris, Surico, Vadrucci, Zullo. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 43 Consiglieri votanti 40 Hanno votato «sì» 35 Hanno votato «no» 5 Astenuti 3 L’emendamento è approvato. art. 22 (Anticipazione in favore IACP di Taranto) 1. Al fine di consentire la definizione della proposta transattivi intervenuta tra l'Istituto Autonomo per le case popolari della provincia di Taranto e l'Istituto bancario creditore (Banca Intesa), la Giunta regionale è autorizzata al versamento in anticipazione in favore dell'Istituto case popolari di Taranto della somma di € 1.804.558,37. 2. L'anticipazione di cui al primo comma sarà recuperata all'atto del versamento da parte degli assegnatari degli alloggi delle rispettive quote su apposito conto vincolato intestato all'Ente Regione sottoposto a condizione risolutiva della durata di due anni in ordine al passaggio di proprietà degli immobili ai rispettivi assegnatari. 3. Agli oneri derivanti dalla presente nor- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 ma, si provvede mediante apposito stanziamento di pari importo in entrata ed in uscita delle partite di giro del Bilancio di previsione del 2007. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 23 (Modifica alla l.r. 18/1999) 1. All'art. 1 comma 2 della legge regionale del 5 maggio 1999, n. 18 (Disposizioni in materia di ricerca ed utilizzazione di acque sotterranee) vengono eliminate le parole “per il tramite dei propri uffici periferici del Genio Civile” . 2. All’art. l viene aggiunto il comma 3: 3. La unitaria funzione amministrativa della estrazione ed utilizzazione di cui al comma 2 viene espletata dalla Regione per il tramite dei propri Uffici: a) dell'ex Genio Civile competenti per territorio; b) che hanno la gestione diretta irrigua degli impianti di cui all'art. 1 della legge regionale 18 aprile 1994, n. 15 (Disposizioni per l’affidamento degli impianti irrigui collettivi ai Consorzi di Bonifica.) e altri pervenuti alla proprietà della Regione. 4. All'art. 19 bis (Norme transitorie) vengono aggiunti i seguenti commi: 3. Le norme della presente legge non si applicano agli impianti irrigui condotti direttamente dalla Regione per il tramite delle competenti strutture individuate nel tempo dalla Giunta regionale. 4. Ai fini dell'unitario esercizio delle funzioni di cui all'art. 1, comma 2 e 3, le strutture e gli uffici regionali preposti alla gestione diretta degli impianti di irrigazione pubblica, comunicano agli Uffici del Genio Civile competenti per territorio, per ogni singolo impianto, l'ubicazione, la portata di esercizio, il volume annuo utilizzato, l'estensione dell'area agricola servita. Lo pongo ai voti. È approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 99 – RESOCONTO STENOGRAFICO art. 24 (Commissario liquidatore Consorzio volontario interprovinciale. Proroga) 1. Le funzioni del Commissario liquidatore del Consorzio volontario interprovinciale per la valorizzazione dei trulli e delle grotte con sede in Martina Franca (TA) sono prorogate sino al 31 dicembre 2007. 2. Al fine di poter assolvere agli adempimenti ordinari indifferibili (quali registrazione sentenze favorevoli, spese essenziali per il funzionamento, atti di conservazione del patrimonio e dei crediti esistenti etc.), viene stanziata sul capitolo di nuova istituzione UPB Enti Locali, del bilancio di previsione 2007, la somma di €. 110.000,00. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 25 (Modifica I.r. n. 2/1977) 1. Gli articoli 13 e 14 della legge regionale 25 gennaio 1977, n. 2 (Disciplina dei servizi del Settore ProvveditoratoEconomato-Contratti ed Appalti.) sono così modificati: - All’art. 13 comma 2: “il Cassiere Centrale effettua i pagamenti, previa autorizzazione su appositi mandati a firma del Dirigente del Settore, per le spese ordinate ai sensi del precedente art. 4, lettera b), sino al limite massimo di €. 5.000,00”. - All'art. 14, comma 2: “i Dirigenti di Settore degli Uffici centrali possono provvedere, tramite i rispettivi Servizi Economato e Cassa, allorché sia stata fatta richiesta di anticipazione di fondi, all'ordinazione diretta di spesa nel limite massimo di €1.500,00”. - All'art. 14, comma 5: “l'EconomoCassiere Provinciale e gli Economi-Cassieri della Sede della Delegazione Romana e delle Sedi Estere possono ordinare le spese sino al limite massimo di €.2.500,00”. Lo pongo ai voti. È approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 art. 26 (Modifica I.r. n. 17/2006) 1. All'art. 11 della legge regionale 23 giugno 2006 n. 17 (Disciplina della tutela e dell'uso della costa) è aggiunto il seguente comma: “il mantenimento per l'intero anno delle strutture precarie ed amovibili di facile rimozione, funzionali all'attività turistico-ricreativa e già autorizzate per il mantenimento stagionale, è consentito anche in deroga ai vincoli previsti dalle normative in materia di tutela territoriale, paesaggistica ed ambientale”. A questo articolo è stato presentato un emendamento (n. 54), a firma dei consiglieri Palese e Surico, del quale do lettura: «Dopo la parola ambientale aggiungere “ed idrogeologica”». Lo pongo ai voti. È approvato. Pongo ai voti l'articolo 26, nel testo emendato. È approvato. Comunico che l'emendamento (n. 55) aggiuntivo dell’articolo 26/bis, a firma dei consiglieri Palese, Saccomanno, Surico, Zullo ed altri, del quale do lettura: «Art. 26/bis (Integrazione e modifica della deliberazione di G.R. 15/12/2000 n. 1748 relativamente all'art. 3.07 – coste ed aree litoranee ...3.07.4. – prescrizioni di base, punto 4.1.b-1 terzo capoverso) L'art. 3.07 – coste ed aree litoranee ...3.07.4. – prescrizioni di base, punto 4.1.b-1 terzo capoverso della deliberazione di Giunta Regionale n. 1748 del 15/12/2000 va sostituito come segue: le attrezzature per la balneazione con carattere stagionale, la cui durata – in coerenza con l’art. 11, comma 4, L.R. n. 17/2006 – potrà essere annuale anche al fine di svolgere attività collaterale alla balneazione e con possibilità di rinnovo prima della scadenza, purché realizzate con elementi trasportabili, comprese Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 100 – RESOCONTO STENOGRAFICO le pavimentazioni; i nuclei destinati a servizi possono assumere carattere permanente, purché realizzati con ingombro, materiali e forme compatibili con le caratteristiche del sito;», è stato ritirato. Sono altresì ritirati gli emendamenti nn. 56 e 57, aggiuntivi degli articoli 26/ter e 26/quater, a firma dei consiglieri Palese e Surico, dei quali do rispettivamente lettura: «Art. 26/ter. All'art. 16 della Legge Regionale 17/2006 aggiungere i seguenti commi: 13) costituiscono gravi violazioni agli obblighi concessori e, pertanto, motivo di immediata ed automatica decadenza, anche in relazione all'Art. 1 – comma 250 della Legge 296/2007: a) l'accesso ed il transito libero negato, in assenza di varchi pubblici alla spiaggia in ambito pari o inferiore a quello dell'art. 11 – comma 1 lett. e); b) la realizzazione, dopo l'entrata in vigore della presente norma, dei manufatti abusivi; c) la costruzione ed il mantenimento di cancellate, di recinzioni e di qualsiasi altra opera che impediscano il libero accesso agli arenili. 14) entro e non oltre sei anni dell'entrata in vigore della presente norma, le opere abusive e quelle di difficile rimozioni – comunque realizzate sugli arenili e ad esclusione delle pertinenze demaniali – devono, pena la decadenza della concessione e la rimozione in danno, essere trasformate in strutture di facile rimozione, così come definite al comma 12 del presente articolo»; «Art. 26/quater. All'art. 17 della Legge Regionale 17/2006 aggiungere il seguente comma: 6) alla Regione è consentito il rilascio: a) di concessioni per la realizzazione di opere pubbliche, attività di ricerca, monitoraggio, studio e similari; b) di concessioni per la realizzazione di opere di ingegneria costiera di cui all'art. 3 – comma 3; c) di concessioni in aree portuali di competenza regionali; Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 d) delle autorizzazioni ex art. 55 per le realizzazione di opere pubbliche». È stato presentato un emendamento (n. 58) aggiuntivo dell’articolo 26/quinquies, a firma dei consiglieri De Leonardis, Maniglio, Marino, Sannicandro e Potì, del quale do lettura: «Art. 26/quinquies (Disposizioni urgenti in materia di demanio marittimo) 1. All'art. 5 – comma 1 – sono aggiunti i seguenti accapi: j) Ordinanze balneari; k) rilascio di concessioni nei porti regionali, così come definiti ai sensi dell'art. 4 – comma 1 – lett. d) della Legge 84/94 (categoria II – classe III); l) rilascio di concessioni o autorizzazioni per attività di ricerca, monitoraggio, studio e similari; m) redazione, d'intesa con il comune o i comuni interessati, dei Piani Regolatori, di cui all'art. 5 della Legge 84/94, relativi a porti di competenza regionale; n) la consegna delle aree agli Enti territoriali e loro Associazioni ove costituite, ai sensi dell'art. 34 del Codice della Navigazione, così come modificato dall'art. 1 – comma 40 – della Legge 308/2004. 2. all'art. 5 sono aggiunti i seguenti commi: 3. Per lo svolgimento delle attività di propria competenza, connesse alla approvazione ed all'attuazione del Piano Regionale della Portualità Turistica, nonché finalizzate a consentire la realizzazione dei singoli interventi, la Regione si avvale o di apposita struttura interna di progetto, di cui alla L.R. 7/97, ovvero di soggetti pubblici aventi specifica conoscenza ed esperienza in materia con i quali stipulare convenzioni o accordi di programma. 4. Nel caso in cui le aree richieste in concessione ricadano nell'ambito di porti polifunzionali, il progetto preliminare allegato alla domanda per la realizzazione di infrastrutture dedicate alla nautica da diporto deve essere compatibile con il Piano Regolatore portuale. 5. Ove le arre richieste in concessione ri- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 101 – RESOCONTO STENOGRAFICO cadano nell’ambito di porti unitamente o precipuamente turistici, il progetto preliminare alla domanda deve essere esteso anche alle aree retroportuali e prevedere adeguati servizi a supporto. 6. L'assenza del Piano Regolatore portuale ovvero del progetto preliminare esteso alle aree retroportuali, ove richiesto, impedisce il rilascio di nuove concessioni. 7. Nelle more dell'approvazione del Piano Regolatore portuale è consentito il rinnovo delle concessioni scadute con clausola di provvisorietà. 8. Le concessioni già assentite in contrasto con il Piano Regolatore portuale al loro scadere non sono più rinnovate. 9. La Giunta regionale, ai fini della piena attuazione del Piano di cui al precedente comma 3 e del rafforzamento della Rete della portualità turistica, promuove la costituzione di un apposito soggetto giuridico che provvede agli aspetti di valorizzazione, commercializzazione e gestione della Rete e dei servizi connessi in modo unitario ed organico. 10. Per le medesime ragioni e finalità di cui al precedente comma, il Piano Regolatore portuale potrà prevedere la rimodulazione, anche per mezzo di accorpamenti delle concessioni demaniali esistenti. 11. Sono abrogate le disposizioni della Legge regionale 6/82, nonché tutte le altre in contrasto con le presenti norme. 12. Ai fini della concessione di agevolazioni finanziarie pubbliche, comprese quelle comunitarie, gli interventi relativi alla portualità turistica, oltre a quanto previsto dalle vigenti normative, devono prevedere: a) uno studio di incidenza turistica; b) l'adesione al soggetto di cui al precedente comma 9; c) l'assolvimento di quanto previsto ai precedenti commi 4, 5; d) l'individuazione del soggetto richiedente in una società di capitali anche misto. 3. all'art. 6 è aggiunto il seguente comma: Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 4. I Comuni o le loro Associazioni, ove costituite, possono promuovere la elaborazione dei Piani Regolatori Portuali. 4. all'art,11 è aggiunto il seguente comma: 5. Il mantenimento per l’intero anno delle strutture di facile amovibilità, funzionali all'attività turistico-ricreativa e già autorizzate per il mantenimento stagionale, è consentito, anche in deroga ai vincoli previsti dalle normative in materia di tutela territoriale, paesaggistica ed ambientale. 5. all’ art. 13 è aggiunto il seguente comma: 4. Le limitazioni di cui ai precedenti comma 1 - lettera b) e comma 2 non operano per la nautica da diporto. 6. il comma 2 dell'art. 14 è così sostituito: 2. I Comuni e la Regione, nell'ambito delle rispettive competenze, provvedono al rilascio dell'autorizzazione di cui al precedente comma, previo acquisizione del parere obbligatorio e vincolante del 'Autorità Marittima relativamente ad opere e manufatti che per dimensioni ed altezze possono determinare interferenze visive alla navigazione. 7. all’art. 15 sono aggiunti i seguenti commi: 9. È istituito presso il Settore Demanio e Patrimonio, il Comitato Regionale per la Tutela della Costa (CRTC), quale organo tecnico consultivo in materia di indirizzo e coordinamento delle attività di vigilanza e controllo sul Demanio Marittimo; 10. Il CRTC è nominato con delibera di Giunta regionale ed è composto: a) dal dirigente del Settore Demanio e Patrimonio, che ne assume la presidenza; b) da due dirigenti o funzionari delle Amministrazioni provinciali, indicati dell'UPI; c) da cinque dirigenti o funzionari dei comuni costieri, indicati dall'ANCI; d) da un rappresentante di ciascun organo di polizia; e) da un rappresentante della Direzione Marittima regionale; Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 102 – RESOCONTO STENOGRAFICO f) da un dirigente o funzionario dell'Agenzia del Demanio; g) da un rappresentante designato delle associazioni ambientaliste più rappresentative. 11. Le funzioni di segretario sono svolte da un dirigente o funzionario in servizio presso il Settore Demanio e Patrimonio, anch'esso nominato con la delibera di cui al precedente comma. 12. Le modalità organizzative e di funzionamento del CRTC sono disciplinate con apposito Regolamento. 8. all’art. 16 sono aggiunti i seguenti commi: 13. Costituiscono gravi violazioni agli obblighi concessori e, pertanto, motivo di immediata ed automatica decadenza, anche in relazione all'art. 1 – comma 250 della Legge 296/2007: a. l'accesso ed il transito libero negato, in assenza di varchi pubblici alla spiaggia in ambito pari o inferiore a quello definito dall'art. 11 –comma 1 lett. e); b. la realizzazione, dopo l'entrata in vigore della presente norma, dei manufatti abusivi; c. la costruzione ed il mantenimento di cancellate, di recinzioni e di qualsiasi altra opera che impediscono il libero accesso agli arenili. 14. Entro e non oltre 2 anni dalla approvazione della pianificazione costiera comunale, le opere di difficile rimozione – realizzate sugli arenili e ad esclusione delle pertinenze demaniali – devono, pena la decadenza della concessione e la rimozione in danno, essere trasformate in strutture di facile rimozione, così come definite al comma 12 del presente articolo. 9. all'art. 17 – comma 1 – sono aggiunti i seguenti accapi: g) la revoca e la decadenza delle concessioni già assentite, rispettivamente ai sensi degli artt. 42 e 47 del Codice della Navigazione e nei casi previsti dalla presente legge; h) il rilascio delle autorizzazioni all'affidamento di cui all'art. 45 bis del Codice della Navigazione, nei limiti di cui all'13 – comma 1; i) il rilascio di concessioni per aree relitte, di cui all'art. 11 – comma 3; Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 j) il rilascio di concessioni per sole aree complementari, quali aree non di arenile destinate a parcheggio, a verde privato, ad attrezzature sportive, strutture per il tempo libero ed altri usi; k) il rilascio dell'autorizzazione ex art. 55 del Codice della Navigazione; l) il rilascio di concessioni per la realizzazione e gestione di punti di ormeggio per la nautica da diporto. 10. all'art. 17 sono aggiunti i seguenti commi: 6. Alla Regione è consentito il rilascio: a) di concessioni per la realizzazione di opere e servizi pubblici, attività di ricerca, monitoraggio, studio e similari; b) di concessioni per la realizzazione di opere di ingegneria costiera di cui all'art. 3 – comma 3; c) di concessioni in aree portuali di competenza regionale; d) delle autorizzazioni ex art. 55 per la realizzazione di opere pubbliche. 7. Nelle more della classificazione di cui all'art. 16 – comma 9 –, ed in conformità all'art. 1 – comma 251 della legge 296/2006, in ordine alle aree ad alta e media valenza turistica, la categoria di riferimento per la determinazione dei canoni concessori è fissata in quella B». Ha chiesto di parlare il consigliere Potì. Ne ha facoltà. POTI’, relatore. Questo emendamento viene ridimensionato, in quanto rimane in piedi solo il punto 8, mentre tutti gli altri vengono ritirati. I puntini vanno sostituiti (al comma 14) con il numero “2”. PRESIDENTE. Ci viene fatto notare che si fa riferimento al “comma 12 del presente articolo”, che non esiste. Pongo ai voti l'emendamento, così come modificato. È approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 103 – RESOCONTO STENOGRAFICO art. 27 (Affidamento incarichi ai facenti funzione) 1. Al fine di evitare grave pregiudizio nella continuità dell'azione amministrativa, la Giunta regionale può affidare temporaneamente incarichi di direzione di Uffici a dipendenti regionali appartenenti alla categoria D, nei limiti e alle condizioni di cui all'art. 52, comma 2, lettera a), e comma 4 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e nel numero massimo delle posizioni lavorative dirigenziali già avviate a pubblico concorso con provvedimento del Dirigente del Settore Personale e Organizzazione n. 252 del 22 marzo 2007. Per l'affidamento di incarichi di direzione di uffici del Consiglio, provvede l'Ufficio di Presidenza. 2. Gli incarichi affidati ai sensi del comma precedente cessano con la proclamazione dei vincitori delle prove concorsuali. Comunico che l'emendamento (n. 62), a firma dei consiglieri Potì, Manni ed altri, del quale do lettura: «Al 2° rigo, dopo la parola “regionale” inserire “previo avviso interno”», è stato ritirato. Pongo ai voti l'articolo 27. È approvato. art. 28 (Delega delle funzioni dirigenziali) 1. Nell'ambito delle funzioni loro attribuite, i Dirigenti di ogni livello della Regione Puglia adottano gli atti e i provvedimenti amministrativi esercitando i poteri di spesa e di acquisizione delle entrate, compresi i poteri di impegno e di liquidazione di cui agli artt. 78 e seguenti della legge regionale 16 novembre 2001, n. 28. 2. I dirigenti, per specifiche esigenze di servizio, possono delegare per un tempo determinato, con atto scritto e motivato, alcuni compiti rientranti nelle proprie funzioni, ivi inclusi quelli di cui al comma precedente, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 a dipendenti che ricoprano posizioni funzionali più elevate nell'ambito degli uffici ad essi affidati. 3. Ferme restando le attività di direzione, coordinamento e controllo proprie della funzione e del livello, i dirigenti della Regione Puglia possono liberamente revocare la delega, in tutto o in parte, ovvero esercitare il potere sostitutivo, anche relativamente ad una singola questione. DAMONE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. DAMONE. Al comma 1 si legge che “i dirigenti di ogni livello della Regione Puglia adottano gli atti e i provvedimenti amministrativi». Questo significa che anche i dirigenti periferici devono riavere il codice cifra. Questo è un dato estremamente positivo. Inoltre, al secondo comma si legge «a dipendenti che ricoprano posizioni funzionali più elevate nell'ambito degli uffici ad essi affidati». Assessore Minervini, anziché parlare di “posizioni funzionali più elevate» perché non specificare «di categoria D»? PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO PRESIDENTE. Pongo ai voti l’articolo 28. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 63) aggiuntivo dell’articolo 28/bis, a firma dei consiglieri Palese e Saccomanno, del quale do lettura: «I dipendenti regionali che prestano servizio presso le sedi regionali non raggiunti da mezzi pubblici adeguati, hanno diritto ad una indennità da erogarsi annualmente per 12 mensilità. L’indennità di cui trattasi graverà sul capitolo C.N.I. che per l’anno 2007 è definito in € 100.000,00 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 104 – RESOCONTO STENOGRAFICO C.N.I. “Indennità per il personale dipendente per utilizzo mezzi pubblici” + € 100.000,00 Cap. 113060: – € 100.000,00». Lo pongo ai voti. Non è approvato. art. 29 (Modifiche alla l.r. n. 6/2004) 1. Dopo l'art. 6 della legge regionale 29 aprile 2004, n. 6 (Norme organiche in materia di Spettacolo e norme di disciplina transitoria delle Attività Culturali) è inserito il seguente: Art. 6 bis (Mediateca regionale) 1. È istituita la mediateca regionale: a) La Mediateca acquisisce, conserva, riproduce i materiali cinematografici e audiovisivi prodotti, commissionati o acquisiti dalla Regione nonché la relativa documentazione fotografica e a stampa, riguardanti anche la conoscenza della storia, della cultura e dello spettacolo dei territori della Puglia; promuove e diffonde anche di concerto con la Fondazione Apulia Firm Commision, la conoscenza del patrimonio cinematografico ed audiovisivo della Regione; b) Il finanziamento delle attività di cui al presente articolo è ricompresso nel Fondo Unico Regionale per le Attività dello Spettacolo. 2. Al primo rigo della lettera e) del comma 2 dell'art. 7 le parole “assumere e” sono abrogate. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 30 (Consorzio Teatro Pubblico Pugliese) 1. La Regione Puglia aderisce al Consorzio Teatro Pubblico Pugliese in qualità di Socio Ordinario, sulla base dello Statuto del Consorzio stesso. In sede di prima adesione la quota onnicomprensiva della Regione Puglia per il 2007 è stabilita in € 100.000,00. A Tal Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 fine è istituito il capitolo 81.30.60 di bilancio all'interno dell'UBP 09.01.01. Lo pongo ai voti. È approvato. Comunico che l’emendamento (n. 64) aggiuntivo dell’articolo 30/1, a firma dei consiglieri Palese, Saccomanno, Surico, Zullo ed altri, del quale do lettura: «Il comma 1 e il comma 5 dell'art. 11 della L.R. n. 3 del 28 febbraio 2000 “Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (CO.RE.COM.)” sono così sostituiti: 1. Al Presidente, ai Vice Presidenti, in relazione a quanto stabilito dal Regolamento del CO.RE.COM., e ai Componenti del Comitato è attribuita una indennità lorda mensile di funzione, pari alla percentuale media applicata dagli altri CO.RE.COM. di Regioni aventi pari bacino di utenti ed emittenti, dell'indennità mensile spettante ai Consiglieri regionali. 5. A tutti i Componenti del Comitato che non risiedono nel luogo di riunione del Comitato è dovuto, per ogni giornata di presenza dovuta ad incontri collegiali e/o di gruppi di lavoro, il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute» è stato ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 65) aggiuntivo dell’articolo 30/2, a firma dei consiglieri Maniglio e Mineo, del quale do lettura: «L'art. 11 della L.R. n. 3 del 28 febbraio 2000 “Istituzione, organizzazione e funzionamento del Comitato Regionale per le Comunicazioni (CO.RE.COM)” è cosi modificato: 1) L'indennità lorda mensile di funzione del Presidente dei Vicepresidenti e dei Componenti del Corecom sarà pari alla percentuale, stabilita con specifico atto deliberativo dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale, dell'indennità mensile spettante ai Consiglieri regionali. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 105 – RESOCONTO STENOGRAFICO 2) A tutti i Componenti del Comitato che non risiedono nel luogo di riunione del Comitato è dovuto, per ogni giornata di presenza dovuta a incontri collegiali e/o gruppi di lavoro, il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 66) aggiuntivo dell’articolo 30/3, a firma dei consiglieri Marmo N., Saccomanno ed altri, del quale do lettura: «Art. 30/3(Istituzione sede operativa presso l'Unione Europea) 1. La Giunta regionale è autorizzata ad istituire un proprio ufficio dedicato nella sede di rappresentanza della Regione Puglia dell'Unione europea in Bruxelles, al fine di facilitare la trattazione di argomenti che riguardano l'applicazione di disposizioni comunitarie riguardanti il territorio regionale, in relazione alla programmazione ed agli interventi da attuare anche con il concorso di risorse rivenienti dai fondi comunitari. 2. Il compito dell'ufficio, di cui al comma 1, è quello di operare quale strumento di collegamento amministrativo, tecnico ed operativo tra le strutture regionali e gli uffici, gli organismi e le Istituzioni comunitarie». Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 67) aggiuntivo dell’articolo 30/4, a firma del consigliere Potì, del quale do lettura: «Art. 30/4 (Modifica alla L.R. 17/2001) Nel caso di esercizio dell'attività di cui alla L.R. n. 17/2001 “Istituzione e disposizioni normative dell'attività ricettiva di BED & BREAKFAST” in forma di impresa individuale o societaria i requisiti e gli obblighi di cui all'art. 2 e 3 della stessa legge devono essere posseduti da uno dei soci». Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 68) aggiuntivo dell’articolo 30/5, a firma del consigliere De Leonardis, del quale do lettura: «Art. 30/5. Il comma 4 dell'art. 4 della L.R. n. 28/78 è così modificato: dopo la parola “disponibile” è inserita la seguente proposizione incidentale “, riveniente dalla programmazione di cui al comma 2,”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 69) aggiuntivo dell’articolo 30/6, a firma del consigliere Cera, del quale do lettura: «Art. 30/6 (Rideterminazione finanziamento corsi di formazione professionale) 1. In sede di esame dei rendiconti presentati dagli enti gestori per le attività formative attuate a partire dall'anno 2002, si applica, a modifica delle convenzioni sottoscritte, per rideterminare il finanziamento spettante in caso dì: a) avvio e prosecuzione del corso con un numero di allievi inferiore a quello previsto, b) dimissioni di allievi durante il corso, 2. Un meccanismo di riparametrazione basato sul ricalcolo dei soli costi variabili, legati cioè al numero effettivo degli allievi frequentanti, con esclusione quindi dei costi fissi e dei costi generali del corso. 3. Il meccanismo di cui al comma precedente sarà definito, nella sua concreta articolazione, con determinazione del Dirigente del Settore Formazione Professionale, da assumere entro trenta giorni dalla entrata in vigore della presente legge e da notificare a tutti gli enti interessati». Comunico che sull’emendamento il parere del Governo è contrario. Lo pongo ai voti. Non è approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 106 – RESOCONTO STENOGRAFICO È stato presentato un emendamento (n. 71) aggiuntivo dell’articolo 30/7, a firma del consigliere Cera, del quale do lettura: «Art. 30/7 (Modifica art. 62 della L.R. 4 agosto 2004, n. 14) 1. Al primo comma dell'art. 62 della legge regionale 4 agosto 2004 n. 14 la frase “....del personale non impegnato in attività formative nel periodo dal 1° luglio 1996 fino alla data di entrata in vigore della legge regionale 16 novembre 2001, n. 27 (Misure straordinarie di ristrutturazione del sistema formativo)”, viene sostituita con la frase “...del personale non impegnato in attività formative nel periodo dal 1° luglio 1996 al 31 marzo 2002, ivi compreso il costo relativo per tale periodo, all'inquadramento nelle fasce retributive e per passaggi di livello ex artt. 18 e 27 CCNL 94/97, derivante dall'applicazione dell'accordo di contrattazione decentrata del 18/06/02”. 2. Ai fini della integrazione di spesa da riconoscere agli enti gestori, ad effetto di quanto previsto al precedente comma, restano fisse le condizioni, le procedure e le modalità previste all' art. 62 della L.R. 14/04. 3. Qualora, in virtù di quanto disposto con il presente articolo, le risorse finanziarie messe a disposizione dal comma 7 dell'art. 62 della L.R. 14/04, non risultino sufficientemente capienti, secondo la stima che effettuerà il Settore Formazione Professionale, l'attuazione della presente norma resta comunque vincolata all'avvenuto incremento della dotazione, da disporre in sede di assestamento di Bilancio». Lo pongo ai voti. Non è approvato. Riprendiamo l’esame dell’emendamento (n. 1/bis) aggiuntivo dell’articolo 4/bis, a firma dei consiglieri Potì, Stefàno, Sanni- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 candro ed altri, precedentemente accantonato. Ne do nuovamente lettura: «Art. 4/bis. L’ammontare del residuo passivo proprio proveniente dall’esercizio finanziario 2005, di cui al Cap. 873010, UPB 4.6.1., di € 53.379.629,06 per la quota non perfezionatasi in obbligazioni giuridicamente vincolanti e dichiarata, pertanto, insussistente con atto di Giunta regionale, viene fatta riaffluire nell’originario fondo di cui all’art. 54 della L.R. n. 28 del 2001, Cap. 1110052, UPB 10.4.1, per essere utilizzata secondo quanto previsto dal medesimo articolo». Ha chiesto di parlare il consigliere Potì. Ne ha facoltà. POTI’, relatore. Sullo stesso tema sono stati presentati due emendamenti. Abbiamo deciso di ritirare l’emendamento riportato nella pagina successiva, aggiuntivo dell’articolo 4/ter, mentre resta integrale quello in esame, che rappresenta la soluzione organica del problema. PRESIDENTE. Comunico che il Governo esprime parere favorevole sull'emendamento. Lo pongo ai voti. È approvato. Pongo ai voti il disegno di legge “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2007 e bilancio pluriennale 20072009 della Regione Puglia” nel suo complesso. È approvato. FRISULLO, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all'innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati. Domando di parlare. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 107 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Ne ha facoltà. FRISULLO, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all'innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati. Chiedo che il provvedimento sia dichiarato urgente. PRESIDENTE. Pongo ai voti la procedura d'urgenza. È approvata. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE DDL n. 10/2007 del 15/03/2007 “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2007 e bilancio pluriennale 20072009” PRESIDENTE. L'ordine del giorno, al punto n. 2), reca: «DDL n. 10/2007 del 15/03/2007 “Bilancio previsione esercizio finanziario 2007 e bilancio pluriennale 2007 – 2009”». Ricordo che la relazione è già stata svolta. Esame articolato PRESIDENTE. Passiamo all’esame dell’articolato. Come di consueto, cominciamo con gli emendamenti al tabulato. È stato presentato un emendamento (n. 1) a firma dell’assessore Minervini, del quale do lettura: «Cap. 3430 – € 400.000,00; Cap. 3665 + € 400.000,00». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 2) a firma dell’assessore Tedesco, del quale Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 do lettura: «Istituzione nuovo capitolo Albo Regionale on-line dei fornitori ospedalieri (L.R. 1/2004 – DGR n. 194/2005) UPB 12.1.3. Con riferimento allo schema in oggetto, si richiede l'istituzione di nuovo capitolo, per l'importo di euro 70.000,00 per tre anni, con la seguente declaratoria: - Albo Regionale on-line dei fornitori ospedalieri (LR. 1/2004 – DGR n. 194/2005) al fine di provvedere alle tre annualità, a partire dal 2007, relative all'istituzione dell'Albo Regionale on-line dei fornitori ospedalieri, ai sensi della L.R. n. 1/2004 e della successiva Deliberazione della Giunta Regionale n. 194/2005. Tale richiesta si rende necessaria in quanto, a seguito della intervenuta Divisione del Settore Sanità, nella UPB del Settore Assistenza Ospedaliera e Specialistica, cui è affidata la competenza nella materia, non vi sono risorse disponibili per il pagamento delle annualità». Lo pongo ai voti. È approvato. Accantoniamo per il momento l’emendamento n. 3. È stato presentato un emendamento (n. 4), a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Bilancio di previsione 2007 – UPB 12.1.2 cap. 751050 (spese per l'osservatorio epidemiologico art. 7 l.r. 14/1985): il suddetto capitolo è incrementato di € 90.000,00 (novantamila/00)». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 5), a firma dell’assessore Saponaro, del quale do lettura: Lo pongo ai voti. È approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 108 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 4 APRILE 2007 Regione Puglia Bilancio di previsione esercizio finanziario 2007 BILANCIO 2007 – PARTE SPESA Variazioni in termini di competenza e cassa UPB CAP. 04.04.01 3429 06.01.02 531060 12.01.02 741010 Settore Spese per attuazione dell’art. 6 della l.r. 29/03. Collegato al cap. di entrata n. 4091160 Somma da attribuire agli enti proprietari delle strade interessate dal transito di veicoli addetti a trasporti eccezionali (l.r. 14/86 – art. 6) – Collegato al cap. entrata 3072050 Spese per elaborazione dati –legge 833/78 F.S.R. Trasferimenti e spese di parte corrente per il funzionamento del servizio sanitario re12.01.03 741090 gionale compreso gli interventi di cui all’art. 10 l.r. 38/94 e art. 5 l. r. 10/89 Oneri previdenziali ed assistenziali e assi04.02.01 3031 curazioni obbligatorie a carico ente s.o. Fondo di riserva per la reiscrizione dei residui passivi perenti derivanti da risorse 10.04.01 1110046 con vincolo di destinazione (artt. 93 e 95 l.r. 28/2001) Fondo di riserva per la definizione delle 10.04.01 1110090 partite pregresse TOTALI È stato presentato un emendamento (n. 6) a firma dell’assessore Saponaro, del quale do lettura: «Cap. 1110097 “Fondo per la regolarizzazione delle carte contabili” – € 500.000,00; Cap. 511060 “Contributo straordinario al Comune di Gallipoli per le emergenze voragine” + € 500.000,00». Lo pongo ai voti. È approvato. Riprendiamo l’emendamento (n. 3) a firma dell’assessore Tedesco, precedentemente accantonato, del quale do lettura: «Variazione alla denominazione del cap. 771090 UPB 1213, aggiungere: interventi umanitari, copertura delle differenze tariffarie ai sensi della L. 296 del 27/12/2006». Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare 250.000,00 Demanio e patrimonio 400.000,00 Lavori pubblici 40.000.000,00 Programmazione e gestione sanitaria 40.000.000,00 Programmazione e gestione sanitaria 1.400.000,00 Personale e organizzazione 1.350.000,00 600.000,00 42.000.000,00 Ragioneria Ragioneria 42.000.000,00 PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, è importante la copertura finanziaria, perché si tratta di stabilire le risorse derivanti dalla diminuzione intervenuta rispetto al tariffario regionale dei laboratori analisi. PRESIDENTE. Gradirei avere la certificazione della Ragioneria, in modo da essere più tranquillo. Comunico all’Assemblea che l'emendamento n. 3 a firma dell’assessore Tedesco, dopo un’attenta verifica, viene ritirato. Passiamo all’esame degli articoli. Do lettura dell’articolo 1: Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 109 – RESOCONTO STENOGRAFICO art. 1 (Stato di previsione delle entrate) 1. Lo stato di previsione delle entrate della Regione Puglia per l'anno finanziario 2007, annesso alla presente legge, predisposto secondo i criteri di cui all'art. 45 della Legge regionale 16 novembre 2001, n. 28, è approvato in euro 16.149.608.837,34 in termini di competenza ed in euro 30.838.434.883,23 in termini di cassa. 2. Sono autorizzati, secondo le leggi in vigore, l'accertamento, la riscossione ed il versamento nelle casse della Regione delle imposte, delle tasse e di ogni altra entrata spettante nell'esercizio finanziario 2007. Lo pongo ai voti. È approvato. Do lettura degli articoli successivi: art. 2 (Stato di previsione della spesa) 1. Lo stato di previsione della spesa della Regione Puglia per l'anno finanziario 2007, annesso alla presente legge, predisposto secondo i criteri di cui all'art. 46 della L. r. 28/2001, è approvata in euro 16.149.608.837,34 in termini di competenza e in euro 30.838.434.883,23 in termini di cassa. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 3 (Impegni e pagamenti delle spese) 1. È autorizzato l'impegno della spesa della Regione Puglia per l'anno finanziario 2007 entro il limite degli stanziamenti di competenza definiti nello stato di previsione di cui all'art. 2, fatto salvo l'impegno autorizzato sugli esercizi futuri a norma degli articoli 76 e 77 della L.r. 28/2001. 2. È autorizzato il pagamento delle spese della Regione per l'esercizio finanziario 2007 entro il limite degli stanziamenti di cassa definiti nello stato di previsione di cui all'articolo 2. Lo pongo ai voti. È approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 art. 4 (Quadro generale riassuntivo) 1. È approvato il quadro generale riassuntivo del bilancio della Regione per l'anno finanziario 2007, di cui all'allegato 1, predisposto secondo il quadro di classificazione in titoli per l'entrata e per la spesa previsti, rispettivamente, dagli articoli 45 e 46 della L.R. 28/2001. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 5 (Elenco delle spese obbligatorie) 1. Sono considerate spese obbligatorie quelle di cui all'elenco, allegato 4, contenente le unità previsionali di base che possono essere integrate a norma dell'art. 49, comma 2, della L.r. 28/2001. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 6 (Fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine) 1. Il fondo di riserva per spese obbligatorie e d'ordine – capitolo 1110010 – UPB 10.4.1. – viene determinato per l'esercizio 2007 in euro 2.000.000,00 ed è gestito a termini dell'articolo 49 della L.r. 28/2001. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 7 (Fondo di riserva per le spese impreviste) 1. Il fondo di riserva per le spese impreviste – capitolo 1110030 UPB 10.4.1 – è determinato per l'esercizio 2007 in euro 1.500.000,00 ed è gestito a termini dell'articolo 50 della L.r. 28/2001. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 8 (Fondo di riserva per le integrazioni delle autorizzazioni di cassa) 1. Il fondo di riserva per le integrazioni Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 110 – RESOCONTO STENOGRAFICO delle autorizzazioni di cassa – cap. 1110020 – UPB 10.4.1 – è determinato per l'esercizio 2007 in euro 52.663.976,65 ed è gestito a termini dell'articolo 51 della L.r. 28/2001. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 9 (Utilizzo del saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2006) 1. Il saldo finanziario presunto alla chiusura dell'esercizio 2006 applicato al bilancio di previsione 2007 nell’ammontare complessivo di euro 1.450.000.000,00, ai sensi dell'articolo 48 della vigente legge di contabilità regionale n. 28/2001, è utilizzato come segue: a) per euro 50.000.000,00 al capitolo 1110045 – U.P.B. 10.4.1. – “Fondo di riserva per la reiscrizione dei residui passivi perenti del bilancio autonomo”, gestito a termini dell'articolo 95 della vigente legge di contabilità regionale n. 28/2001; b) per euro 306.133.207,59 al capitolo 1110046 – U.P.B. 10.4.1. – “Fondo di riserva per la reiscrizione dei residui passivi perenti derivanti da risorse con vincolo di destinazione”, gestito a termini dell'articolo 95 della vigente legge di contabilità regionale n. 28/2001; c) per euro 986.262.318,03 al capitolo 1110060 – U.P.B. 10.4.1 – “Fondo delle economie vincolate”, gestito a termini dell'articolo 93 della vigente legge di contabilità regionale n. 28/2001; d) per euro 15.000.000,00 al capitolo 1110097 – U.P.B. 10.4.2 – “Oneri rivenienti dalla regolarizzazione delle carte contabili (L.r. n. 28/2001, art. 82/bis); e) per euro 97.257.527,38 a diversi capitoli di spesa per interventi in conto capitale. Lo pongo ai voti. È approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 art. 10 (Variazioni di bilancio. Autorizzazione alla Giunta regionale) 1. La Giunta regionale, fermo restando le autonome facoltà e poteri previsti dall'articolo 42 della L.r. 28/2001, è autorizzata, per l'esercizio finanziario 2007 a disporre con proprio atto le variazioni occorrenti per l’istituzione di nuove unità previsionali di entrata, per l’iscrizione di entrate derivanti da assegnazioni vincolate a scopi specifici da parte dello Stato e della Unione Europea (UE), nonché per l'iscrizione delle relative spese quando queste siano tassativamente regolate dalla legislazione in vigore. 2. La Giunta regionale è autorizzata inoltre a effettuare, con delibera da comunicare al Consiglio regionale entro dieci giorni, variazioni compensative tra le unità previsionali di base strettamente collegate nell’ambito di una stessa funzione-obiettivo o di uno stesso programma o progetto, nonché ad effettuare variazioni compensative tra unità previsionali di base diverse qualora le variazioni stesse siano necessarie per l'attuazione di interventi previsti da intese istituzionali di programma o da altri strumenti di programmazione negoziata. 3. Le variazioni di cui al comma 2 relative ad assegnazioni a destinazione vincolata possono essere apportate nell'ambito dei vincoli di destinazione specifica stabiliti dalla UE, dallo Stato o da altri soggetti. Lo pongo ai voti. È approvato. art. 11 (Erogazione al Consiglio regionale) 1. I fondi iscritti al capitolo di nuova istituzione 1050 – U.P.B. 00.01.01 – dello stato di previsione della spesa, ai sensi dell'articolo 102, comma 3, della vigente legge di contabilità regionale n. 28/2001, sono messi a disposizione del Consiglio regionale, su richiesta del suo Presidente. Lo pongo ai voti. È approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 111 – RESOCONTO STENOGRAFICO art. 12 (Bilancio Pluriennale) 1. È approvato il bilancio pluriennale della Regione Puglia per il triennio 2007-2009, nelle risultanze di cui allo stato di previsione dell'entrata e allo stato di previsione della spesa, annesso alla presente legge e predisposto secondo i criteri di cui all'articolo 26 della citata L.r. 28/2001. Lo pongo ai voti. È approvato. Pongo ai voti il disegno di legge “Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009” nel suo complesso. È approvato. FRISULLO, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all'innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. FRISULLO, Vicepresidente della Giunta regionale e assessore alle attività produttive, all'industria, all'industria energetica, all'artigianato, al commercio, all'innovazione tecnologica, alle fiere e ai mercati. Chiedo che il provvedimento sia dichiarato urgente. PRESIDENTE. Pongo ai voti la procedura d’urgenza. È approvata. Ordine del giorno a firma dei consiglieri Borraccino, De Leonardis, Giampaolo, Marmo G., Maniglio, Potì, Sannicandro ed altri “Abolizione ticket” PRESIDENTE. È stato presentato un ordine del giorno a firma dei consiglieri Borraccino, De Leonardis, Giampaolo, Marmo G., Maniglio, Potì, Sannicandro ed altri “Aboli- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 zione ticket”, del quale do lettura: «Il Consiglio regionale considerato che: - la Legge 296 del 27.12.2006 (Finanziaria 2007) ha introdotto un ticket di euro 10 da applicare su tutte le prestazioni specialistiche erogate dalle strutture pubbliche e accreditate, ai fini del conseguimento di 811 milioni di euro aggiuntivi al Fondo Sanitario Nazionale; - la suddetta misura, oltre a penalizzare gli utenti, rischia di non conseguire l'obiettivo propostosi e di spostare sugli erogatori privati una parte significativa di prestazioni che i cittadini preferiscono ottenere a pagamento in quanto meno onerose delle stesse aggravate dal suddetto ticket; - tale situazione, se ulteriormente protratta, introdurrà uno squilibrio sensibile nel rapporto tra strutture pubbliche e private e costituirà un costo posto a carico dei cittadini; - le alternative proposte dal D.L. n. 300 del 28/12/2000, convertito in Legge n. 17 del 24/02/2007 consistono o nel porre a carico del Bilancio autonomo delle Regioni il presumibile mancato introito del ticket, nel caso di sua soppressione, o di attivare, previo assenso dei Ministeri competenti, forme diverse di compartecipazione alla spesa sanitaria che mantengano inalterati gli introiti previsti; - tali alternative appaiono assolutamente impraticabili in quanto la prima graverebbe il bilancio autonomo della Regione di un ulteriore carico insostenibile e la seconda manterrebbe a carico dei cittadini un oneroso contributo, anche se diversamente articolato; tutto quanto premesso e considerato, impegna la Giunta regionale - ad attivare ogni utile e determinata iniziativa nei confronti del Governo finalizzata all'abolizione del ticket di che trattasi con la contestuale implementazione del Fondo Sanitario Nazionale della somma di € 811 milioni, pari all'introito previsto in favore delle Regioni; - a coinvolgere nella suddetta iniziativa la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e la Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 112 – RESOCONTO STENOGRAFICO Conferenza tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome affinché venga rispettato il Patto per la salute sottoscritto con il Governo che non conteneva alcuna previsione di inasprimento dei costi delle prestazioni sanitarie a carico dei cittadini». Lo pongo ai voti. È approvato. Ordine del giorno a firma dei consiglieri Brizio, Costantino, Lospinuso, Mineo, Scalera, Tagliente, Pelillo, Pentassuglia ed altri “Istituzione di una ‘zona franca urbana’ a Taranto” PRESIDENTE. È stato presentato un ordine del giorno a firma dei consiglieri Brizio, Costantino, Lospinuso, Mineo, Scalera, Tagliente, Pelillo, Pentassuglia ed altri “Istituzione di una ‘zona franca urbana’ a Taranto”, del quale do lettura: «Il Consiglio regionale della Puglia, preso atto che - il Governo nazionale intende istituire nel Mezzogiorno talune “zone franche urbane”, cui conseguirebbero incentivi normativi e sgravi fiscali a sostegno dell'economia locale; rilevato che - in sede nazionale Confindustria ha ufficialmente proposto la localizzazione di Taranto per una di tali aree, inserendo giustamente anche la Puglia tra le Regioni meritevoli di un tale beneficio; constatato che - Taranto, grazie soprattutto alle caratteristiche, alla vitalità ed alle straordinarie potenzialità del suo Porto, ha tutte le carte in regola per aspirare a questa grande opportunità, che da un lato la compenserebbe per il prezzo altissimo che paga alla necessaria industrializzazione del Mezzogiorno, dall'altro le consentirebbe un prezioso ristoro dalle pesanti conseguenze socio-economiche dell'attuale situazione del Comune; considerato che Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 - il suddetto riconoscimento alla città di Taranto comporterebbe sicuri vantaggi per l'intera area jonica e per tutta la Puglia, chiede al Governo nazionale di localizzare a Taranto una delle “zone franche urbane” che si propone di istituire al fine di imprimere, con uno strumento efficace ed innovativo, una forte accelerazione alle politiche di sviluppo dell'intero Mezzogiorno, all'uopo impegnando il Governo regionale all'assunzione di ogni utile iniziativa». Lo pongo ai voti. È approvato. Ordine del giorno a firma dei consiglieri Brizio e Stefàno “Individuazione di criteri per autorizzazione e accreditamento di strutture residenziali extraospedaliere” PRESIDENTE. È stato presentato un ordine del giorno a firma dei consiglieri Brizio e Stefàno “Individuazione di criteri per autorizzazione e accreditamento di strutture residenziali extraospedaliere”, del quale do lettura: «Il Consiglio regionale al fine di garantire tempestivamente l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza per le prestazioni erogate dalle strutture residenziali extraospedaliere e per favorire l’individuazione di principi e criteri idonei a garantire valutazioni eque e razionali nei processi di autorizzazione e accreditamento delle suddette strutture impegna la Giunta regionale a predisporre entro 60 giorni un’apposita normativa finalizzata a definire i suddetti criteri compreso quello della disponibilità immediata di idoneo immobile da adibire a sede di struttura di cui alle premesse». Lo pongo ai voti. È approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 113 – RESOCONTO STENOGRAFICO Ordine del giorno a firma dei consiglieri Stefàno, Marmo G., Costantino, Maniglio, Ognissanti e Olivieri “Corsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale” PRESIDENTE. È stato presentato un ordine giorno a firma dei consiglieri Stefàno, Marmo G., Costantino, Maniglio, Ognissanti e Olivieri “Corsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale”, del quale do lettura: «Il Consiglio regionale vista - la legge finanziaria 2007, la quale stabilisce la prosecuzione, anche per il prossimo anno scolastico, dei percorsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui all'articolo 28 del decreto legislativo 17 ottobre 2005 n. 226, realizzati in attuazione dell'accordoquadro sottoscritto in data 19 giugno 2003 e al quale hanno fatto seguito specifici protocolli di intesa stipulati dalle Regioni con gli Uffici scolastici regionali; vista - la circolare del Ministero della Pubblica Istruzione n. 74 del 21 dicembre 2006, protocollo n. 11668, emanata dal Dipartimento per l'Istruzione – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici, avente ad oggetto “Iscrizioni alle scuole dell'infanzia e alle classi delle scuole di ogni ordine e grado relative all'anno scolastico 2007/2008”, la quale, al punto 5.1, nel fissare al 27/1/07 il termine per la presentazione delle domande di iscrizione al ciclo successivo per i giovani che terminano nel presente anno scolastico la scuola secondaria di primo grado, ha formalmente prevista tale possibilità; considerato che - in attuazione di tale circolare ministeriale numerosi giovani hanno già presentato domanda di iscrizione ai corsi triennali sperimentali di istruzione e formazione professionale presso i centri di formazione professionale ac- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 creditati, per la specifica tipologia formativa, presso la Regione Puglia; considerato che - il Ministero del Lavoro, con il decreto direttoriale 2 marzo 2007 n. 15/CONT/II/2007, ha stanziato a favore della Regione Puglia la somma di € 15.496.838, proprio per l'attuazione di tali percorsi; invita l'Assessore alla Formazione Professionale - a far predisporre con urgenza, dagli uffici del competente Settore regionale, gli atti amministrativi necessari per l'emanazione dell'avviso pubblico per la presentazione dei progetti relativi a tali percorsi, in maniera da consentire l'inizio dei corsi in questione in tempi ragionevoli, e comunque coincidenti con l'avvio del prossimo anno scolastico, con l'effetto anche di non determinare soluzioni di continuità nella obbligatoria frequenza per i giovani che hanno fatto la scelta di iscriversi ai corsi triennali sperimentali; - a disporre che venga mantenuto, ancora per questo anno, in attesa del generale riordino del meccanismo dell'obbligo da parte del competente Ministero così come prefigurato dalla legge finanziaria 2007, il sistema di attuazione dei corsi triennali sperimentali tuttora in vigore, sulla base delle intese operanti con gli organismi ministeriali e la Direzione Scolastica Regionale per la Puglia, anche nel rispetto delle scelte operate dalle famiglie e dai giovani studenti che hanno già presentato domanda di iscrizione a tali percorsi presso i centri di formazione professionale accreditati dalla Regione Puglia». Lo pongo ai voti. È approvato. Ha facoltà di parlare il Presidente della Giunta regionale, Nichi Vendola. VENDOLA, Presidente della Giunta regionale. Credo che sia doveroso da parte di tutti noi ringraziare coloro che non sono protagonisti in quest'Aula, ma che hanno consentito alla stessa di poter svolgere il proprio lavoro. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 45 – 114 – RESOCONTO STENOGRAFICO Rivolgo un ringraziamento sentito a tutte le lavoratrici e i lavoratori della Regione; ai commessi; un ringraziamento particolare al dottor Spinelli, al ragionier Di Fonzo, alla consulenza del dottor Marone; un ringraziamento all'assessore Saponaro, che ha svolto tanta parte del lavoro che abbiamo affrontato oggi. Spero di non aver dimenticato nessuno. Ringrazio i consiglieri della maggioranza e i consiglieri dell'opposizione. Ringrazio il Presidente Potì, che ha svolto in quest’occasione, ancora una volta, un preziosissimo ruolo di mediazione e che merita l'apprezzamento di tutti noi. Colgo l'occasione per rivolgere a tutti gli auguri di buona Pasqua, di serenità, di buone vacanze. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 4 APRILE 2007 Oggi è una giornata che si è aperta con una notizia positiva, la probabile liberazione degli ostaggi inglesi da parte del Governo dell’Iran. Speriamo che sia questo il clima con il quale tutti noi affrontiamo la Pasqua. Auguri! Un ringraziamento ed un augurio anche alla stampa. PRESIDENTE. Grazie a tutti. Auguri agli assessori, ai signori consiglieri, alla stampa, ai collaboratori, al Segretario generale. Buona Pasqua a tutti. Grazie anche per avermi dato la possibilità di visitare i sepolcri della mia città. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. La seduta è tolta (ore 23,26).