COSTRUZIONE DI EDIFICIO DENOMINATO "OASI - CENTRO DIVULGATIVO PER LE ENERGIE RINNOVABILI
E L'EFFICIENZA ENERGETICA" PRESSO L'ISTITUTO SCOLASTICO PRIMO LEVI DI MIRANO (VE)
Sommario
1
2
3
4
5
RELAZIONE TECNICA ........................................................................................... 1
1.1
Premessa.................................................................................................................. 1
1.2
Definizioni e abbreviazioni ........................................................................................2
1.3
Metodologia per la valutazione dei rischi ...............................................................4
ANAGRAFICA DELL’OPERA ................................................................................. 5
2.1
Caratteristiche dell’opera ........................................................................................5
2.2
Individuazione dei soggetti interessati ....................................................................6
CONTESTO AMBIENTALE E RISCHI CONNESSI CON L’AMBIENTE ESTERNO . 7
3.1
Caratteristiche dell’area ........................................................................................... 7
3.2
Caratteristiche geologiche, morfologiche e sismiche del terreno ....................... 7
3.3
Idrologia e meteorologia territoriale e locale ..........................................................8
3.4
Linee aeree e condutture sotterranee ...................................................................8
3.5
Rischi connessi con attività o insediamenti limitrofi ...............................................9
3.6
Valutazione preventiva del rumore verso l’esterno ...............................................9
3.7
Emissione di agenti inquinanti ............................................................................... 10
3.8
Caduta di oggetti dall’alto all’esterno del cantiere............................................... 10
3.9
Rischi connessi con la viabilità esterna ................................................................. 10
DESCRIZIONE DEI LAVORI .................................................................................. 12
4.1
Descrizione sommaria dei lavori ........................................................................... 12
4.2
Analisi delle lavorazioni ........................................................................................... 12
ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE ................................................................... 34
5.1
Delimitazione, accessi e segnalazioni.................................................................. 34
5.2
Viabilità di cantiere ................................................................................................. 34
5.3
Aree di deposito .................................................................................................... 34
5.4
Smaltimento rifiuti .................................................................................................. 34
5.5
Servizi logistici ed igienico – assistenziali ............................................................. 35
5.5.1
Servizi messi a disposizione dal Committente............................................. 35
5.5.2
Servizi da allestire a cura dell’Impresa principale ......................................... 35
5.6
Macchine e attrezzature....................................................................................... 36
5.6.1
Macchine e attrezzature messe a disposizione dal Committente ............ 36
5.6.2
Macchine ed attrezzature delle imprese previste in cantiere .....................37
5.6.3
Macchine, attrezzature di uso comune ........................................................37
5.7
Sostanze e preparati pericolosi............................................................................ 38
5.7.1
Sostanze e preparati messe a disposizione dal Committente .................. 38
5.7.2
Sostanze e preparati delle imprese previste in cantiere ............................. 38
5.8
Impianti di cantiere ................................................................................................ 38
5.8.1
Impianti messi a disposizione dal Committente .......................................... 38
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5.8.2
Impianti da allestire a cura dell’Impresa principale ...................................... 38
5.8.3
Impianti di uso comune ................................................................................. 38
5.8.4
Prescrizioni sugli impianti ............................................................................... 39
5.9
Segnaletica ............................................................................................................ 39
5.10
Gestione dell’emergenza .............................................................................. 39
5.10.1
Indicazioni generali ......................................................................................... 39
5.10.2
Assistenza sanitaria e pronto soccorso................................................... 39
5.10.3
Prevenzione incendi .................................................................................. 40
5.10.4
Evacuazione ................................................................................................ 41
6
RISCHI PARTICOLARI E MISURE DI SICUREZZA ............................................... 42
7
RISCHI E MISURE CONNESSI A INTERFERENZE TRA LAVORAZIONI .............. 44
8
COSTI ................................................................................................................. 47
9
8.1
Criteri per la definizione e la valutazione dei costi................................................ 47
8.2
Stima dei costi ........................................................................................................ 47
PRESCRIZIONI .................................................................................................... 50
9.1
Prescrizioni generali per l’impresa affidataria ...................................................... 50
9.2
Prescrizioni generali per i lavoratori autonomi .................................................... 50
9.3
Prescrizioni per tutte le imprese .......................................................................... 50
9.4
Prescrizioni generali per impianti macchine ed attrezzature .............................. 51
9.5
D.P.I., sorveglianza sanitaria e valutazione del rumore per i lavoratori............... 51
9.6
Documentazione................................................................................................... 55
9.7
Modalità per l’attuazione del coordinamento e la cooperazione...................... 55
9.8
Requisiti minimi del POS ....................................................................................... 56
9.9
Modalità di consultazione del RLS ........................................................................ 57
10 FIRME DI ACCETTAZIONE ................................................................................. 58
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1 RELAZIONE TECNICA
1.1 Premessa
Questo documento costituisce il Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) relativo
all’opera di seguito descritta, secondo quanto previsto dalla legge n° 123/07 (Misure in
tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il
riassetto e la riforma della normativa in materia) attuata con D.Lgs. 81/08 (Attuazione
dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro) successivamente modificato tramite il D.Lgs. 106/09
(Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81). Il
presente PSC viene redatto in seguito alla sopravvenuta esigenza di affidare parte
delle opere per la messa in sicurezza definitiva delle coperture, a ditta differente da
quella affidataria dei lavori di posa in opera dei pannelli, così come disposto dall’Art. 90,
comma 5, del suddetto D.Lgs. Per le informazioni dettagliate sui lavori da eseguire si
rimanda al progetto esecutivo. Nel presente documento alcune informazioni sono
comunque riportate in forma sintetica per agevolare la lettura del PSC ai soggetti
coinvolti.
Il PSC contiene l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi e le conseguenti
misure di prevenzione e/o protezione per eliminare o ridurre i rischi durante
l’esecuzione dei lavori nei cantieri temporanei o mobili, come specificato al Titolo IV del
D. Lgs. 81/08 e s.m.i. Le indicazioni riportate non sono da considerarsi esaustive di tutti
gli obblighi previsti in materia di sicurezza in capo ai soggetti esecutori. Rimane infatti
piena responsabilità del Committente, del Responsabile dei Lavori eventualmente
nominato (RL), dell’impresa affidataria, delle imprese subappaltatrici e degli eventuali
lavoratori autonomi rispettare, oltre le prescrizioni del presente piano, anche tutti gli
obblighi previsti dalla normativa in materia di sicurezza. A tale scopo, tra l’altro, le
imprese integreranno il PSC, come previsto dalle norme, con il proprio piano operativo
di sicurezza (POS) previa consegna alla impresa affidataria che dovrà verificare che i
contenuti e le prescrizioni dei POS delle imprese subappaltatrici siano in linea con
quanto previsto dalla stessa impresa nel proprio. I contenuti minimi del POS, individuati
nell'allegato XV del D.Lgs. 81/2008, sono richiamati nei capitoli C ed H del presente
documento.
Il presente documento è così articolato:

Relazione tecnica e prescrizioni:
In questa sezione sono esplicitati i soggetti interessati all’opera, le caratteristiche
del sito, i potenziali rischi connessi con le attività e gli insediamenti limitrofi,
l’organizzazione del cantiere, le prescrizioni inerenti la salute e l’igiene nei luoghi
di lavoro, la documentazione necessaria al cantiere ai fini della sicurezza, la stima
dei costi della sicurezza e le prescrizioni per i soggetti coinvolti.

Allegati:
Allegato I: Layout di cantiere e viabilità di accesso
o
contiene la rappresentazione dell’area di cantiere, con indicazioni sulla
viabilità di accesso, le recinzioni, l’ubicazione delle aree logistiche e di
deposito, e altri aspetti significativi per la sicurezza durante la
movimentazione e il carico.
o
Allegato II - Cronoprogramma dei lavori
riporta il cronoprogramma dei lavori. Lo sviluppo cronologico dei lavori
viene riportato sotto forma di diagramma di Gantt con esplicitati i
collegamenti funzionali alle singole lavorazioni e la stima dei tempi
necessari alla loro esecuzione.
1
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o Allegato III – Estratto del piano di zonizzazione acustica del Comune
di Mirano
riporta l’estratto del piano di zonizzazione acustica del Comune di
Mirano e relativa legenda.
1.2 Definizioni e abbreviazioni
Lavoratore
Persona che svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di
lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un
mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari e
sue equiparazioni secondo l’art. 2 del D.Lgs 81/2008.
Lavoratore autonomo
Persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell'opera
senza vincolo di subordinazione.
Datore di lavoro
Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore, o comunque, il soggetto che
ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita
i poteri decisionali e di spesa.
Azienda
Il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato.
Preposto
Persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e
funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa
e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione
da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa. In particolare
egli rappresenta l’impresa esecutrice nei rapporti con il committente e con il CSE.
Solitamente è il direttore tecnico di cantiere e/o il capocantiere. Egli è persona
competente e capace e dotata di adeguati titoli di esperienza e/o di studio e dirige le
attività di cantiere della propria impresa e tra l’altro:
1. verifica e controlla l’applicazione del POS e del PSC;
2. agisce in nome e per conto dell’Impresa per tutte le questioni inerenti alla
sicurezza e costituisce l’interlocutore del CSE; pertanto tutte le comunicazioni
fatte al Preposto si intendono fatte validamente all’Impresa;
3. riceve e trasmette all’Impresa i verbali redatti dal CSE, sottoscrivendoli in nome e
per conto dell’Impresa stessa;
4. è sempre presente in cantiere anche qualora vi fosse un solo lavoratore
dell’Impresa (oppure nomina un suo sostituto in caso di assenza forzata);
5. riceve copia delle modifiche fatte al PSC e ne informa le proprie maestranze e i
propri subappaltatori;
6. informa preventivamente il CSE dell’arrivo in cantiere di nuove maestranze o
subappaltatori.
Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP)
Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 del
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D.Lgs 81/2008 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio
di prevenzione e protezione dai rischi.
Addetto al servizio di prevenzione e protezione
Persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all'articolo 32 del
D.Lgs 81/2008, facente parte del servizio di prevenzione e protezione dei rischi.
Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)
Persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli
aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.
Cantiere
Qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco e'
riportato nell'allegato X del D.Lgs 81/2008.
Committente
Il soggetto per conto del quale l'intera opera viene realizzata, indipendentemente da
eventuali frazionamenti della sua realizzazione. Nel caso di appalto di opera pubblica, il
committente e' il soggetto titolare del potere decisionale e di spesa relativo alla
gestione dell'appalto.
Responsabile dei lavori (RL)
Soggetto che può essere incaricato dal Committente per svolgere i compiti ad esso
attribuiti. Nel campo di applicazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, e
successive modificazioni, il responsabile dei lavori e' il responsabile unico del
procedimento.
Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la progettazione dell'opera
(CSP)
Soggetto incaricato, dal committente, dell'esecuzione dei compiti di cui all'articolo 91
D.Lgs. 81/2008.
Coordinatore in materia di sicurezza e di salute durante la realizzazione dell'opera
(CSE)
Soggetto incaricato, dal committente, dell'esecuzione dei compiti di cui all'articolo 92
D.Lgs. 81/2008, che non può essere il datore di lavoro delle imprese esecutrici o un
suo dipendente o il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) da lui
designato.
Uomini-giorno (UG)
Entità presunta del cantiere rappresentata dalla somma delle giornate lavorative
prestate dai lavoratori, anche autonomi, previste per la realizzazione dell'opera
Piano operativo di sicurezza (POS)
Il documento che il datore di lavoro dell'impresa esecutrice redige, in riferimento al
singolo cantiere interessato, ai sensi dell'articolo 17 comma 1, lettera a), i cui contenuti
sono riportati nell'allegato XV D.Lgs. 81/2008.
3
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Impresa affidataria
Impresa titolare del contratto di appalto che, nell'esecuzione dell'opera appaltata, può
avvalersi, previa autorizzazione, di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi.
1.3 Metodologia per la valutazione dei rischi
La metodologia seguita per l’individuazione dei rischi è così composta:
1.
individuazione delle fasi di costruzione;
2.
individuazione delle lavorazioni all'interno di ciascuna fase di costruzione;
3.
individuazione dei rischi per ogni lavorazione.
I rischi sono stati quindi analizzati con riferimento al contesto ambientale, alla presenza
contemporanea e/o successiva di diverse imprese e/o diverse lavorazioni (si veda il
cronoprogramma dei lavori all’allegato 2) e ad eventuali pericoli correlati.
Per ogni fase di lavorazione è stata elaborata la relativa scheda di analisi riportata nella
sezione C.2. Questa contiene:

la descrizione della lavorazione;

gli aspetti significativi del contesto ambientale;

l’analisi dei rischi;

le azioni di coordinamento e le misure di sicurezza;

i contenuti specifici del POS;

la stima del rischio riferita alla lavorazione.
Per la stima dei rischi si fa riferimento a un indice che varia da 1 a 3, ottenuto tenendo
conto sia della gravità del danno, sia della probabilità che tale danno si verifichi. Tale
indice cresce all’aumentare del rischio ed è associato alle seguenti valutazioni:
Tabella 1. Valutazioni associate alla stima del rischio (indici da 1 a 3).
STIMA



VALUTAZIONI
il rischio è basso:
si tratta di una situazione nella quale un’eventuale incidente provoca
raramente danni significativi.
il rischio è medio:
si tratta di una situazione nella quale occorre la dovuta attenzione per il
rispetto degli obblighi legislativi e delle prescrizioni del presente piano.
il rischio è alto:
si tratta di una situazione che per motivi specifici del cantiere o della
lavorazione richiede il massimo impegno e attenzione
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2 ANAGRAFICA DELL’OPERA
2.1 Caratteristiche dell’opera
Descrizione: Nella sua configurazione di partenza, l’edificio in progetto, chiamato
convenzionalmente “OASI”, è un edificio di modeste dimensioni che si
può far rientrare nella tipologia a padiglione. Il concetto compositivo si
basa sull’accostamento di un modulo costante, all’incirca delle
dimensioni in pianta del “modulo container”. Inizialmente è previsto
l’accostamento di un limitato numero di questi moduli, nell’idea però che
sia un edificio espandibile nel futuro con l’addizione di nuovi blocchi.
Strutturalmente si prevede l’adozione di una fondazione a platea e di
una struttura verticale a pilastri. La copertura sarà piana e praticabile. Le
strutture d’accesso e risalita si intendono esterne alla maglia modulare
compositiva. L'edificio è ad un unico piano con due livelli accessibili: il
piano terra e la copertura. Avendo l'edificio una destinazione d'uso volta
all'utilizzo didattico, di ricerca, di promozione e di divulgazione nell’ambito
della sostenibilità e del risparmio energetico, gli ambienti che la
compongono saranno destinati ad uso di esposizione, sala conferenze,
laboratorio. Allo stesso scopo i materiali, i pacchetti costruttivi, gli impianti
con cui sarà realizzato l’edificio saranno scelti nell’ottica del risparmio
energetico, del basso consumo, del ricorso alle energie rinnovabili.
L’edificio dovrà poi essere dotato di opportuni rilevatori, per tradurre le
prestazioni ipotetiche di quanto realizzato in termini di elementi costruttivi
ed impiantistici in parametri quantificabili e confrontabili. Presso la
copertura saranno alloggiati alcuni elementi come i pannelli solari e
fotovoltaici oltre che alcune componenti esterne degli impianti. Potranno
inoltre essere adottate delle soluzioni di copertura innovative o
comunque non tradizionali, come ad esempio il tetto giardino. L’edificio
sarà dotato di un sistema di recupero dell’acqua piovana per ridurre
l’impatto della cementificazione sul territorio. Nella sua configurazione
iniziale l'edificio ha una superficie di attacco a terra di circa 300-350 mq
ad esclusione delle strutture di accesso e risalita, che occupano
all’incirca 85 mq. L’altezza netta interna dell’edificio sarà di 3 metri.
All'interno saranno realizzati 7 locali: l'ingresso e relativa sala espositiva,
una sala polifunzionale, un disimpegno, due laboratori, i bagni e un locale
adibito a deposito per una superficie netta complessiva pari a circa
220/240 mq. L’accessibilità del piano terra sarà garantita da rampe della
pendenza massima del 5%, oltre che da gruppi di scale. L’accesso alla
copertura, oltre che mediante una scalinata esterna, sarà possibile
tramite un impianto di sollevamento meccanico.
Ubicazione:
Il nuovo laboratorio denominato “OASI” sorgerà nel comune di Mirano
(VE). Il cantiere in oggetto interesserà una porzione di cortile esterno del
polo scolastico di Mirano, comprendente l’I.T.I.S. “Primo Levi”, l’Istituto
per ragionieri e geometri “8 Marzo” e il liceo “Majorana Corner”. Tale
complesso si trova in via Matteotti 42, a circa 1,5 km dal centro storico di
Mirano e in prossimità della strada provinciale SP32 “via Cavin di Sala”, la
quale con il suo sviluppo rettilineo tipico delle strade del graticolato
romano, congiunge la città di Mirano alla strada regionale SR515,
importante direttrice che collega le provincie di Treviso e Padova. Inoltre
la SP32 e la parallela SP81 chiamata “strada camionabile”, costituiscono
importanti arterie di collegamento tra il Miranese e la città di Venezia. Il
polo scolastico si inserisce in un contesto di transizione tra il nucleo
urbano di Mirano e le campagne circostanti afferenti alle frazioni di
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Campocroce e Zianigo, occupando la propaggine urbanizzata nord –
occidentale della città.
Durata presunta dei lavori (in giorni naturali consecutivi):
Ammontare complessivo presunto dei lavori:
365
€ 380.000,00
Numero massimo presunto dei lavoratori in cantiere:
Entità presunta del cantiere (in uomini/giorno):
12
626
Numero presunto di imprese e lavoratori autonomi:
18
2.2 Individuazione dei soggetti interessati
Committente:
Provincia di Venezia - Palazzo Ca'
Corner, San Marco 2662 - 30124
Venezia
Progettista:
Ing. Davide Fraccaro c/o Aequa
Group – via delle Industrie, 18/A –
30038 Spinea (VE)
Direttore dei lavori:
Ing. Davide Fraccaro c/o Aequa
Group – via delle Industrie, 18/A –
30038 Spinea (VE)
Coordinatore per la progettazione (CSP):
Ing. Davide Fraccaro – c/o Aequa
Group – via delle Industrie, 18/A –
30038 Spinea (VE)
Coordinatore per l’esecuzione dei lavori (CSE):
Ing. Davide Fraccaro – c/o Aequa
Group – via delle Industrie, 18/A –
30038 Spinea (VE)
Per le Imprese ed i relativi referenti si rimanda al capitolo “Firme di accettazione”.
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3 CONTESTO AMBIENTALE
L’AMBIENTE ESTERNO
E
RISCHI
CONNESSI
CON
3.1 Caratteristiche dell’area
Il nuovo laboratorio denominato “OASI” sorgerà nel comune di Mirano (VE). Il comune,
con 45,66 km2 di estensione e 27.100 abitanti, occupa un’area a nord-ovest della
Provincia di Venezia situata a circa 20 km dal capoluogo lagunare, 25 km da Padova e
26 km da Treviso. Mirano si colloca nel cuore del comprensorio del "Miranese", che
comprende altri sei comuni (Martellago, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e
Spinea). Il paesaggio è quello agrario tipico della centuriazione romana: grandi
appezzamenti baulati divisi da siepi, attraversato da lunghe strade rettilinee che
s'intersecano ad angolo retto. Il complesso di istituti, dalla forma in pianta prossima ad
un quadrilatero, è circondato da aree residenziali a nord e ad est (rispettivamente
concentrate lungo via Scortegara e via Don Minzoni), dal polo sportivo comunale a sud
(comprendente piscina, campi da calcio, rugby e tennis) e da attività commerciali
(principalmente concessionari auto e negozi di mobili), mentre confina direttamente
con appezzamenti di terreno coltivato sul lato occidentale.
Nell’area in esame non sono presenti elementi singolari di rischio di cui all’allegato XI
del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. connessi con l’ambiente esterno che comporteranno la
massima attenzione da parte delle imprese.
3.2 Caratteristiche geologiche, morfologiche e sismiche del
terreno
Il territorio di Mirano rientra nel sistema alluvionale del Brenta che si è andata formando
durante l’ultimo massimo glaciale tra circa 25.000 e 14.500 anni. I depositi alluvionali
prevalenti sono costituiti da sabbie, limi e argille, queste ultime contenenti percentuali
variabili, ma solitamente piuttosto elevate, di limo. In superficie le sabbie medio-fini
variabilmente limose, rappresentative di facies di canale, sono concentrate in
corrispondenza dei dossi, dove costituiscono corpi lentiformi scarsamente
interconnessi che giungono a spessori massimi di 2-4 m. Gli abbondanti depositi limosi
e argillosolimosi di esondazione contengono comuni lenti di torba e orizzonti
variamente organici formatisi in ambiente palustre, spessi al massimo pochi decimetri
ma lateralmente continui fino a qualche chilometro.
Dal punto di vista litologico il territorio di Mirano è caratterizzato principalmente da
depositi alluvionali lacustri prevalentemente limoso-argilloso con alcune piccole zone a
nord-ovest e a sud-est con depositi alluvionali lacustri prevalentemente sabbiosi.
Secondo la carta dei suoli della Regione Veneto il territorio rientra nella bassa pianura
antica con suoli decarbonatati e con accumulo di carbonati nella zona profonda. In
particolare la parte centrale è caratterizzata da terreni franco sabbiosi, a tessitura
moderatamente grossolana, da non calcarei a scarsamente calcarei, sub alcalini a
drenaggio buono. Piccole parti del territorio sono classificate come terreni franco
limoso argilloso, moderatamente profondi, a tessitura moderatamente fine,
moderatamente calcarei e alcalini in superficie ma fortemente calcarei a alcalini in
profondità con drenaggio lento con creazione di calcio in profondità. La maggior parte
del suolo di Mirano è definita come pianura alluvionale indifferenziata, costituita
prevalentemente da limi con suoli profondi, a tessitura media in superficie e da media a
moderatamente fine in profondità, scarsamente calcarei e alcalini in superficie,
estremamente calcarei e alcalini in profondità a drenaggio veloce.
Per quanto attiene ai lavori di cui al presente PSC non sono necessari particolari
accorgimenti data la lieve profondità degli scavi. Da ciò che emerge dalla
Classificazione Sismica pubblicata nel 2006 dalla Protezione Civile l’intero comune di
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Mirano rientra in categoria 4, definita la meno pericolosa, con bassa possibilità di danni
sismici.
3.3 Idrologia e meteorologia territoriale e locale
Il territorio di Mirano è ricco di acque, in parte navigabili o navigate in tempi anche
recenti, che sono sempre state una risorsa ma anche un problema a cui trovare
soluzione. I principali corsi d’acqua sono il Muson Vecchio, continuato dal Taglio
Nuovo, e il Lusore. Altri canali minori sono la Barzana, il Caltressa, il Cognaro, il
Menegon, il Veternigo, il Pionca, il Volpino, il Comunetta e il Cesenego. Nel territorio non
si sono registrati particolare fenomeni di allagamento e/o alluvioni da parte di scoli
esondati, nemmeno durante gli ultimi eventi meteorologici particolarmente intensi
(2006 e 2007).
I lavori dureranno parecchi mesi affrontando dunque sia la calura estiva che il freddo
invernale. Il territorio, abbastanza prossimo al mare adriatico, risenti degli effetti di
quest'ultimo manifestandosi con un clima alquanto temperato. Sono presenti
comunque fenomeni gelivi durante i mesi invernali nel qual caso i lavoratori
comporteranno l’adozione di particolari misure di prevenzione e sicurezza. In caso di
formazione di ghiaccio, quindi l’accesso al cantiere dovrà essere cosparso di sale e/o
ghiaino apposito per evitare lo scivolamento delle macchine operatrici e degli
autoveicoli in ingresso o in uscita. Durante l'estate invece sebbene le temperature non
raggiungano livelli estremi, il benessere termico è influenzato negativamente
dall'umidità e dalla scarsa presenza di venti costanti. Le ditte operanti in questo
periodo dovranno quindi dotare i propri lavoratori di acqua in abbondanza, informandoli
della necessità di effettuare pause e dei primi segnali di colpi di calore. Sarebbe
opportuno che nelle ore più calde i lavoratori fossero impegnati in lavorazioni al riparo
dalla luce diretta del sole.
3.4 Linee aeree e condutture sotterranee
L’indicazione delle opere adduttrici di enti erogatori di servizio di seguito descritte, sono
desunte da quanto comunicato dagli enti erogatori al progettista e/o da quanto
rilevabile in sede di sopralluogo; il posizionamento degli impianti, specialmente di quelli
interrati, dovrà essere rilevato in loco mediante saggi, scavi o quant’altro necessario o
prescritto dagli enti. È comunque fatto obbligo all’impresa affidataria verificare, presso i
vari enti, la posizione esatta degli impianti richiedendo il sopralluogo da parte dei tecnici
degli stessi ed accertarsi che nel frattempo non siano avvenute nuove installazioni di
reti. Prima dell’inizio delle lavorazioni interferenti con i sottoservizi sarà cura dell’impresa
affidataria dare comunicazione ai relativi enti competenti e accordarsi con loro per la
messa in sicurezza delle reti.
Le uniche linee aeree presenti sono nelle vicinanze del cantiere e trattasi in particolare
di una linea elettrica ad alta tensione presente in prossimità dell'angolo nord/est
dell'area recintata del complesso scolastico. E' presente infatti un traliccio al quale
arrivano i cavi elettrici che poi proseguono sicuramente interrati all'interno dell'area del
complesso scolastico per arrivare alla cabina di trasformazione.
Dal sopralluogo effettuato si registra inoltre la presenza lungo il parcheggio
prospiciente l'area di intervento di una serie di lampioni dell’illuminazione. Di
conseguenza sono sicuramente presente reti elettriche interrate, con la possibilità che
vi siano interferenze con gli scavi previsti per la realizzazione della platea di fondazione.
Se quindi, in presenza di tensione, venisse accidentalmente danneggiato il cavo
elettrico, bisogna immediatamente seguire le presenti indicazioni:
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
Nel caso di scavo a mano sospendere immediatamente ogni attività ed
allontanare dal cantiere tutto il personale;

Nel caso di scavo meccanico, dopo aver sospeso immediatamente ogni
attività ed allontanato dal cantiere tutto il personale, occorre che l’operatore di
macchina provveda ad alzare la benna dell’escavatore prima di spegnere ed
abbandonare il mezzo;

Telefonare immediatamente all’ENEL segnalazione guasti al n° 803 500 in
funzione 24 ore su 24 ed attendere l’arrivo del personale tecnico impedendo
ad altri di avvicinarsi al luogo dell’incidente.
Per quanto riguarda la presenza di sottoservizi interrati, non vi sono indicazioni da parte
del personale tecnico dell'Istituto che lasci presupporre la presenza di reti interrate
nell'area oggetto di intervento. Si segnala solamente la linea di acque bianche lungo il
parcheggio, la linea dell'illuminazione, come già segnalata nel presente capitolo, e la
probabile presenza della linea elettrica proveniente dal traliccio. Di conseguenza, non
essendo nota l'ubicazione precisa, la ditta dovrà prevedere dei saggi preventivamente
all'inizio dello scavo di sbancamento e/o eventuali rilievi con strumentazione tipo
georadar per scongiurare l'intercettazione e danneggiamento di qualsivoglia tipologia
di rete interrata
3.5 Rischi connessi con attività o insediamenti limitrofi
Il tessuto residenziale limitrofo all’area dove verrà installato il cantiere, si concentra
prevalentemente nel settore est rispetto a questo, lungo via Scortegara/Belvedere e
via Don Minzoni, dove vi è un quartiere caratterizzato dalla presenza di edifici popolari.
La localizzazione dell’intervento all’interno del perimetro del polo scolastico, non
prefigura comunque dei rischi immediati per le sopracitate abitazioni e i loro inquilini in
quanto poste a debita distanza dalle lavorazioni. Si segnala invece la presenza di un
campetto da basket, luogo di aggregazione di adolescenti soprattutto durante le ore
pomeridiane, in via Rosselli. Anche in questo caso, come già sottolineato nel paragrafo
precedente, il rischio connesso è di investimento con i mezzi di cantiere, pertanto nel
PSC dovrà essere data enfasi ai limiti di velocità dei mezzi stessi nella percorrenza di tali
vie e sulla tipologia e frequenza della segnaletica da apporre.
La criticità maggiore si individua, nella presenza degli istituti superiori: il cortile dove
sorgerà OASI e dove verrà installato il cantiere infatti, è direttamente prospiciente ad un
marciapiede esterno collegato ad una piazzetta promiscua, dove si registra un
continuo via vai di studenti, insegnanti e personale, i quali si spostano a piedi da una
parte all’altra degli istituti, per fare la ricreazione, per raggiungere la palestra etc. Vi
potrebbe pertanto essere interferenza tra il cantiere e le attività ordinarie al suo
contorno e i rischi connessi sono principalmente caduta di oggetti dall’alto, urto con le
macchine operatrici, inciampo. Pertanto si consiglia fin da ora di porre l’accento sulla
delimitazione e interdizione all’accesso di terzi di tutte le aree inerenti le lavorazioni e
quelle sottostanti il sorvolo dei carichi, sull’apposizione di segnaletica e sul
mantenimento dell’ordine e della pulizia dei luoghi, per ridurre al minimo i rischi
sopracitati.
3.6 Valutazione preventiva del rumore verso l’esterno
Il Piano di classificazione acustica del Comune di Venezia è approvato con D.C.C. n. 39
del 10/02/2005 ed identifica l'area oggetto d'intervento in classe IV “Aree di intensa
attività umana”.
I limiti all’emissione di rumore relativi alla classe IV sono quindi di 60 dB(A) diurno (0622) e 50 dB(A) notturno (22-06). Si prevede trasmissione di rumore verso l’esterno
del cantiere durante le operazioni di utilizzo di autocarri, quindi si segnala che è
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prevedibile un’esposizione al rumore probabilmente superiore a 80 dB(A), valore che
supera i limiti ammessi. L’impresa principale, nel caso, dovrà quindi chiedere deroga
all’ufficio comunale di pertinenza. In base all’art. 7 della L.R. n°21 del 10/05/1999, le
attività nei cantieri sono consentite dalle ore 8:00 alle 19:00 con interruzione
pomeridiana secondo quanto eventualmente previsto nel regolamento comunale.
3.7 Emissione di agenti inquinanti
Durante le varie lavorazioni potrebbero essere utilizzati agenti inquinanti. Ciascuna
azienda operante all’interno del cantiere che utilizzerà tali materiali dovrà
obbligatoriamente inserire all’interno del proprio POS la scheda di sicurezza delle
relativa sostanze, le quantità utilizzate, le modalità di utilizzo e di smaltimento, i rischi
per le persone che utilizzano tali sostanze e i dispositivi di protezione individuali (DPI) di
cui gli operatori devono dotarsi. Si prescrive che l’utilizzo di tali sostanze venga
effettuato all’interno dell’area di cantiere per evitare che il rischio possa ricadere
all’esterno sia per le persone che per l’ambiente. Ad esempio l’utilizzo di idrocarburi per
il rabbocco di macchine operatrici, di solventi per la pulizia di utensili e mezzi, di oli per
l’eventuale ingrassaggio delle parti in movimento delle macchine operatrici dovrà
quindi essere svolto all’interno dell’area di cantiere, con le opportune cautele e mezzi di
protezione individuali e collettivi, previa apposizione di idoneo raccoglitore per eventuali
spargimenti. Gli agenti inquinanti così raccolti e non riutilizzabili dovranno essere
idoneamente smaltiti mediante apposite aziende di servizi.
3.8 Caduta di oggetti dall’alto all’esterno del cantiere
Come già anticipato al paragrafo 3.5, la presenza di studenti che percorrono gli spazi
scoperti del complesso scolastico richiede un controllo assoluto nella movimentazioni
di mezzi e materiali che possono oltrepassare i limiti di cantiere. Non prefigurandosi
limitazioni all'area di occupazione del cantiere stesso, si prescrive che la delimitazione,
oltre ad essere particolarmente stabile e non scavalcabile, debba ricomprendere
all'interno la proiezione verticali dei raggi di curvatura degli eventuali mezzi di
sollevamento presenti. In alternativa, se saranno utilizzate gru a torre, si dovranno
porre dei blocchi meccanici e relativi allarmi volti a limitarne il raggio d'azione
prediligendo una porzione del cantiere adibita al carico e scarico di merci e tiro al piano.
3.9 Rischi connessi con la viabilità esterna
L’intervento avrà luogo in un contesto caratterizzato da punte di traffico molto intenso
nelle strade circostanti il polo scolastico: la presenza di tre istituti superiori infatti,
determina una concentrazione di studenti particolarmente elevata, resa più ampia
anche dall’importanza strategica che tali istituti hanno nel territorio, soddisfacendo un
bacino di utenti provenienti anche da comuni della provincia di Padova. Pertanto si
prefigura l’interferenza del cantiere con il flusso di traffico veicolare e pedonale: di
questo si dovrà tenere conto sia nella scelta dell’area dove parcheggiare gli automezzi
di cantiere, senza che questi siano di intralcio al normale transito di pedoni e veicoli, sia
nella pianificazione del percorso da effettuare per l’accesso e transito di eventuali
mezzi pesanti attraverso strade e vicoli in vicinanza e all’interno del polo scolastico,
nonché di opportune fasce orarie. Si sottolinea già in questa sede che nelle due fasce
orarie mattutine, all’incirca dalle 8:00 alle 8:30 e dalle 13:00 alle 14:00, le strade
circostanti gli istituti sono di norma congestionate per quanto riguarda il traffico
veicolare (soprattutto via Matteotti e via Cesare Battisti) e percorse da numerosi
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studenti in bicicletta e scooter, mentre i parcheggi e i vicoli adiacenti agli istituti stessi,
sono occupati dalle auto dei genitori posteggiate provvisoriamente, spesso lungo le
vie, riducendo in questo modo anche lo spazio della carreggiata. Tale situazione è
critica soprattutto nei piazzali confinanti con l’accesso al complesso da via Matteotti,
mentre si registra un traffico lievemente più scorrevole in prossimità dell’accesso di via
Rosselli e nella strada principale ad esso collegata: via Scortegara/Belvedere. Allo
stesso modo, nella fascia oraria pomeridiana che va dalle 17:00 circa alle 19:00, si
registra un nuovo incremento del traffico lungo via Matteotti per le attività inerenti al
centro sportivo, che vedono coinvolti anche in questo caso, molti giovani e bambini.
Poiché tale situazione prefigura il rischio di investimento, si consiglia vivamente di
enfatizzare e pianificare con attenzione nel PSC il posizionamento della segnaletica
stradale di cantiere, e di evitare l’accesso e transito degli automezzi di cantiere nelle
suddette fasce orarie. In via preliminare, date le ampie dimensioni del parcheggio a
nord del quadrilatero che rappresenta il perimetro del polo scolastico, si individua nel
medesimo una possibile area dove destinare degli spazi per le zone di
deposito/manovra/carico - scarico del cantiere, senza che queste siano di intralcio al
via vai di pedoni e veicoli..
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4 DESCRIZIONE DEI LAVORI
4.1 Descrizione sommaria dei lavori
I lavori comprendono la costruzione della struttura dell'edificio denominato OASI, la
copertura dello stesso mediante solaio piano e la realizzazione di pareti di
tamponamento di varie tipologia, la predisposizione degli allacci ai sottoservizi, la
realizzazione di impianto di condizionamento, riscaldamento, elettrico, fotovoltaico.
In particolare quindi verrà eseguito lo scavo di sbancamento, propedeutico alla
realizzazione della platea di fondazione. Verranno poi gettate le strutture in elevazione
costituite di pilastri e pareti. Il piano terra avrà un sottofondo costituito da un vespaio
areato tramite cupolini e soprastante stratificazione con isolante e massetto
cementizio integrato in alcune aree da un impianto di riscaldamento radiante a
pavimento. La copertura verrà eseguita mediante la posa di solai del tipo a predalles,
massetto armato con relativo strato di coibentazione e posa successiva di pacchetto
di impermeabilizzazione. Verranno quindi eseguiti i tamponamenti in materiale vario (a
seconda dei pacchetti di prova), con relativi intonaci e/o rivestimenti ceramici o plastici.
Verranno poi stesi i pacchetti di pavimentazione interni ed esterni, pitturate le pareti e
posati i serramenti interni ed esterni. L'edificio verrà dotato di copertine, converse e
pluviali per la raccolta delle acque meteoriche. Inoltre verrà dotato di impianto
idrotermosanitario, elettrico e climatizzazione.
4.2 Analisi delle lavorazioni
La realizzazione dell’opera prevede le lavorazioni di seguito illustrate e rappresentate in
modo sequenziale nel cronoprogramma dei lavori riportato all’allegato 2.
Alcune fasi di lavoro possono essere suddivise in sottofasi a causa della diversità delle
operazioni da svolgersi all’interno delle stesse.
FASI DI LAVORO
1.
Installazione cantiere;
2. Esecuzione scavo di sbancamento;
3. Getti in opera;
4. Murature in elevazione;
5. Posa del solaio di copertura;
6. Impianto idro-termo-sanitario;
7.
Impianto elettrico;
8. Stratificazione del piano terra e del solaio di copertura;
9. Impermeabilizzazione ed isolamenti termici e acustici;
10. Impianto ascensore;
11. Intonaci interni ed esterni;
12. Posa pavimenti e rivestimenti;
13. Dipinture;
14. Fornitura e posa in opera di serramenti interni ed esterni;
15. Fornitura e messa in opera di lattonerie;
16. Sottoservizi esterni e reinterro;
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17. Smobilizzo cantiere.
FASE 1: Installazione cantiere
Individuazione delle sub-fasi
a.
Individuazione e delimitazione area di cantiere;
b. Posa baraccamenti vari;
c. Segnaletica di sicurezza;
d. Individuazione
carico/scarico;
e
recinzione
area
adibita
allo
stoccaggio
e/o
e. Montaggio del ponteggio
f. Impianti di cantiere
a. Individuazione e delimitazione area di cantiere
Descrizione della lavorazione
Poiché il cantiere oggetto del presente PSC si colloca all’interno di un
complesso scolastico, si rende necessaria come fase propedeutica
l’individuazione e la conseguente delimitazione dell’area di intervento. La
delimitazione perimetrale dell’area di cantiere in occupazione verrà
realizzata mediante rete arancione legata a paletti in ferro infissi nel terreno
e verrà successivamente corredata dal telo antipolvere. La stessa rete
verrà utilizzata nella delimitazione del percorso pedonale protetto per il
passaggio degli studenti che arrivano dal parcheggio.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Nella realizzazione della delimitazione dell’area di cantiere di pertinenza, si
dovrà porre la necessaria attenzione lungo tutto il perimetro per evitare
potenziali contatti con studenti e esterni soprattutto durante gli orari di
ingresso, pausa e uscita dalla scuola.
Attrezzature
Mazza, badile, trattore con trivella, scala, utensili manuali vari.
Analisi dei rischi
Rischio di punture, tagli, abrasioni, contusioni, inciampo, caduta a livello,
movimentazione manuale dei carichi, rumori, elettrocuzione, scoppio del
serbatoio del compressore.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Gli operatori devono essere informati e addestrati sul corretto utilizzo degli
utensili particolarmente pericolosi. I piedi dei cavalletti, oltre ad essere
irrigiditi mediante tiranti normali e diagonali, dovranno sempre poggiare su
terreno solido e ben livellato. I ponti su cavalletti possono essere usati solo
per lavori da eseguirsi al suolo o all’interno degli edifici, non dovranno
essere di altezza superiore a 2 m e non dovranno essere montati sugli
impalcati dei ponteggi esterni.
Contenuti specifici del POS
Ciascuna ditta operante durante tale sottofase dovrà prevedere all’interno
del proprio POS l’elenco delle attrezzature che saranno utilizzate, i rischi
specifici di ciascuna per l’operatore e per gli altri, e i DPI obbligatori durante
le lavorazioni.
Stima del rischio della fase:

b. Posa baraccamenti vari
Descrizione della lavorazione
Scarico e posizionamento di baraccamenti previsti per la logistica, quali box
di cantiere ad uso ufficio e spogliatoi.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
13
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Nessuno.
Attrezzature
Scale a mano, a forbice ed elementi innestati, trabattelli, autocarro con
braccio idraulico.
Analisi dei rischi
Contatto con box durante la sua movimentazione,
schiacciamenti, caduta dall’alto, rumore, traumi contusivi.
investimento,
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Raramente la ditta fornitrice valuta in modo appropriato il rischio di caduta
dall’alto conseguente all’agganciamento delle catene di sollevamento ai
ganci predisposti in genere in sommità del box di cantiere. L’operatore
infatti viene a trovarsi ad un’altezza superiore ai 4 m dovuta alla somma
dell’altezza da terra del cassone del camion e dell’altezza esterna del box
stesso. Solitamente l’operatore utilizza una scala posata sul cassone del
camion e poi monta sul tetto del box, effettuando un’operazione rischiosa.
Si prescrive pertanto l’utilizzo di una scala in appoggio a sfilo a due o più
tronchi, posata sul terreno lateralmente al camion, prima che la gru entri in
funzione, appoggiata alle pareti verticali del box, operazione che va
effettuata in corrispondenza di ciascun gancio. Una volta agganciate le
catene, allontanare il personale dal raggio di azione della gru del camion
durante il sollevamento e la posa dei vari box. Per scongiurare i rischi
derivanti dall’errata movimentazione manuale dei carichi, si dovrà rendere
edotti gli operatori sulla corretta posizione da assumere durante tale
operazione.
Apprestamenti
Scala in appoggio a sfilo a due o più tronchi.
Contenuti specifici del POS
Ciascuna ditta operante durante tale sottofase dovrà prevedere all’interno
del proprio POS l’elenco delle attrezzature che saranno utilizzate, i rischi
specifici di ciascuna per l’operatore e per gli altri, e i dispositivi di
protezione individuali obbligatori durante l’uso.
Stima del rischio della fase:

c. Segnaletica di sicurezza
Descrizione della lavorazione
Messa in opera di segnaletica verticale ed orizzontale, cartelli di cantiere;
predisposizione dei segnali di identificazione degli impianti e del loro
posizionamento. Internamente al cantiere e solo per periodi limitati di
tempo saranno utilizzate delimitazioni con nastro bicolore o catenelle su
colonnine appoggiate a terra.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Nessuno.
Attrezzature
Trancino, cesoie, trapano a percussione.
Analisi dei rischi
Tagli, colpi, lesioni, schegge, lesioni agli occhi, rumore.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Nel caso di posa di struttura prefabbricata atta all’affissione del cartello di
cantiere e di ulteriore eventuale cartellonistica, si prescrive l’utilizzo di
idoneo mezzo di sollevamento per la movimentazione e la posa. Eventuali
operatori fisseranno il cartello alla struttura che dovrà essere a sua volta
assicurata stabilmente al terreno.
Apprestamenti
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Nessuno.
Contenuti specifici del POS
Ciascuna ditta operante durante tale sottofase dovrà prevedere all’interno
del proprio POS l’elenco delle attrezzature che saranno utilizzate, i rischi
specifici di ciascuna per l’operatore e per gli altri, e i dispositivi di
protezione individuali obbligatori durante l’uso.
Stima del rischio della fase:

d. Individuazione e recinzione
carico/scarico
Descrizione della lavorazione
area
adibita
allo
stoccaggio
e/o
Infissione di picchetti e/o paletti in ferro/legno e conseguente delimitazione
mediante nastro segnaletico bicolore per l’individuazione delle aree di
deposito, stoccaggio e carico/scarico.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Lavori eseguiti in prossimità dei baraccamenti previsti per la logistica
Attrezzature
Sega circolare, martello, mazza, mazzetta, disco flessibile, utensili manuali
vari.
Analisi dei rischi
Tagli, colpi, lesioni, schiacciamenti, schegge, lesioni in particolare agli occhi,
rumore, amputazioni.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Particolare attenzione viene richiesta all’operatore dell’eventuale sega
circolare presente, causa di numerosi infortuni in cantiere, alcuni di essi
dovuti alla manomissione delle protezioni esistenti.
Le aree di stoccaggio e deposito dovranno essere opportunamente
segnalate sin dalla loro individuazione e nel caso di materiali infiammabili o
pericolosi, dotate di opportuna segnaletica verticale e di eventuali
dispositivi di protezione collettiva (estintori) nelle vicinanze.
Apprestamenti
Nessuno
Contenuti specifici del POS
Ciascuna ditta operante durante tale sottofase dovrà prevedere all’interno
del proprio POS l’elenco delle attrezzature che saranno utilizzate, i rischi
specifici di ciascuna per l’operatore e per gli altri, e i DPI obbligatori durante
le lavorazioni.
Stima del rischio della fase:

e. Montaggio del ponteggio
Descrizione della lavorazione
Montaggio di ponteggio fisso con elementi ad H lungo tutto il perimetro
dell’edificio che sarà mantenuto in opera fintanto che non verrà realizzato il
parapetto in copertura piana calpestabile.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Lavori eseguiti in prossimità delle aree adibite a zona di deposito e zona
logistica.
Attrezzature
Camion con cassone e gru, argani, gru a torre, utensili manuali.
Analisi dei rischi
15
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Schiacciamento, investimento, caduta dall’alto, urti durante eventuale
caduta trattenuta da apposito dispositivo di dissipazione, tagli, colpi, lesioni
agli occhi, rumore, contatto con macchine operatrici.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
La ditta fornitrice ed installatrice dei ponteggi fissi ad elementi prefabbricati
ad H dovrà montare il ponteggio secondo gli schemi previsti, ogni minimo
discostamento dagli schemi implicherà la redazione di un progetto con
calcolo del ponteggio effettuato da tecnico abilitato. Altro documento
obbligatorio da redigere e che deve sempre accompagnare il ponteggio, è
il Pi.M.U.S. Particolare attenzione dovrà essere posta non solo dal secondo
impalcato in su, per l’elevata altezza cui il lavoratore opera
opportunamente vincolato con imbragatura di sicurezza agganciata a linea
di ancoraggio mediante assorbitore di energia, ma anche per il montaggio
del primo impalcato, per il quale è la limitata altezza a rendere inutilizzabili
gli usuali sistemi di trattenuta. In mancanza di ponteggi dotati di parapetto
fissato sulla struttura in elevazione, propedeuticamente alla posa delle
tavole dell’impalcato, i montatori dovranno installare una linea di
ancoraggio prima di salire di livello. Sussiste il divieto assoluto di operare il
passaggio da una campata all’altra se non opportunamente vincolati. Si
dovrà predisporre il telo antipolvere lungo tutto il ponteggio onde evitare la
proiezione all’esterno di polveri derivanti dalle lavorazioni.
Apprestamenti
Scale in appoggio, trabattelli, parapetti temporanei.
Contenuti specifici del POS
Ciascuna ditta operante durante tale sottofase dovrà prevedere all’interno
del proprio POS l’elenco delle attrezzature che saranno utilizzate, i rischi
specifici di ciascuna per l’operatore e per gli altri, e i DPI obbligatori durante
le lavorazioni.
Stima del rischio della fase:
f.

Impianti di cantiere;
Descrizione della lavorazione
Stesura di cavi di collegamento al punto di attacco individuato con il
committente, installazione di quadro di cantiere, messa a terra del
quadro, installazione impianto elettrico di cantiere, collegamento alla
rete idrica fornita dal committente e installazione di impianto idricosanitario di cantiere.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Come descritto nella precedente sezione, l’area è inserita all'interno di
un complesso scolastico. Le reti dei sottoservizi sono nelle vicinanze.
Tutte le forniture potranno essere derivate da quelle esistenti dedicate
alla scuola, in alternativa gli enti erogatori forniranno dei punti di
allaccio nelle vicinanze. Verrà previsto un quadro elettrico dedicato
all’attività di cantiere, i cavi elettrici in tensione dovranno essere
opportunamente schermati e protetti all’interno di corrugati, fissati
lungo la recinzione esistente e poi interrati su apposito scavo per
l'intero tratto dal cantiere al punto di allaccio individuato (a protezione
degli studenti presenti). Anche la fornitura idrica verrà derivata
dall’impianto esistente.
Attrezzature
Camion con cassone e gru, trattore con trivella, avvitatore, trapano a
percussione, saldatrice, martello, mazza, badile, piccone, martello
pneumatico, cesoie, forbici.
Analisi dei rischi
Investimento, contatto con macchine operatrici, schiacciamenti,
caduta dall’alto, rumore, traumi contusivi, elettrocuzione.
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Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Per quanto riguarda l’impianto elettrico di cantiere, la messa a terra del
quadro elettrico di cantiere mediante collegamento a puntazza infissa
nel terreno, dovrà avvenire previa verifica della dispersione. La ditta
impiantistica rilascerà dichiarazione di conformità, copia della quale
dovrà sempre essere presente tra i documenti di cantiere.
Apprestamenti
Scala in appoggio a sfilo a due o più tronchi
Contenuti specifici del POS
Ciascuna
all’interno
utilizzate,
dispositivi
ditta operante durante tale sottofase dovrà prevedere
del proprio POS l’elenco delle attrezzature che saranno
i rischi specifici di ciascuna per l’operatore e per gli altri, e i
di protezione individuali obbligatori durante l’uso.
Stima del rischio della fase:

FASE 2: Esecuzione scavo di sbancamento
Descrizione della lavorazione
Esecuzione di scavo di sbancamento, con eventuale preparazione e
compattazione del piano di posa, finalizzato al successivo getto della
platea di fondazione e al passaggio dei corrugati relativi ai diversi
sottoservizi.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Essendo all'interno di un complesso scolastico, il terreno non riutilizzato in
sito dovrà essere movimentato mediante mezzi di cantiere che entreranno
e usciranno dal cantiere utilizzando il parcheggio esistente della scuola. I
flussi dovranno essere sempre supervisionati da un moviere che allontani
eventuali studenti curiosi o fermi i mezzi in caso di presenza di veicoli in
manovra.
Attrezzature
Escavatore, ruspa, autocarro con cassone, martello pneumatico, pala
gommata, miniescavatore, minidumper.
Analisi dei rischi
Scivolamento, cadute a livello, cadute in aperture del suolo, rischio di
investimento da veicoli circolanti nell’area di cantiere.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
L’accesso all’area dei lavori deve essere consentito solo a mezzi e
personale
necessari
alle
operazioni,
durante
le
operazioni
di
movimentazione del terreno le maestranze devono sempre essere al
corrente della presenza di altre squadre di lavoro. Il personale a terra dovrà
sempre essere separato dalle zone di movimentazione dei mezzi in opera,
inoltre tutti i lavoratori dovranno essere informati del fatto che non sono
permessi sconfinamenti su aree esterne a quelle indicate per i lavori.
Apprestamenti
Transenne, segnaletica verticale, nastro bicolore, catene bicolore.
Contenuti specifici del POS
Ciascuna ditta operante durante tale fase dovrà prevedere all’interno del
proprio POS l’elenco delle attrezzature che saranno utilizzate, i rischi
specifici di ciascuna per l’operatore e per gli altri, e i DPI obbligatori durante
le lavorazioni.
Stima del rischio della fase:

FASE 3: Getti in opera
Individuazione delle sub-fasi
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a.
Predisposizione casseri e successiva rimozione;
b. Allestimento delle armature;
c.
Getto di calcestruzzo e vibratura dello stesso
a. Predisposizione casseri e successiva rimozione
Descrizione della lavorazione
Messa in opera di casseri in legno per il sostegno/contenimento dei getti
riguardanti sia la platea di fondazione che i muri e i pilastri di sostegno del
fabbricato. La successiva rimozione dovrà essere eseguita solamente a
consolidamento del getto avvenuto (almeno 28 giorni), ponendo
attenzione ad eventuali incastri conseguenti al peso e all’adesione del
calcestruzzo sui casseri e suddividendo la rimozione dei pannelli in due fasi
successive distanziate tra loro di qualche giorno per verificare eventuali
cedimenti.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Lavorazioni che avvengono movimentando strutture e materiali di un certo
peso. Inoltre tali operazioni, quando eseguite lungo il bordo esterno del
piano ove si lavora, devono essere realizzate in presenza di parapetti o del
ponteggio contornante i fabbricati. Nel caso di pilastri isolati si sconsiglia
vivamente l'utilizzo di scale a libro o a pioli, potendo infatti utilizzarsi un
trabattello mobile grazie alla platea precedentemente realizzata. Il
trabattello stesso, con le ruote ferme, può essere utilizzato come
piattaforma per il getto dei pilastri stessi.
Attrezzature
Utensili manuali vari, gru a torre, mazzetta, sega circolare, sega a mano.
Analisi dei rischi
Schiacciamenti, caduta oggetti dall’alto, caduta dall'alto, tagli, abrasioni,
amputazioni, contusioni, urto con materiali sospesi, movimentazione
manuale dei carichi, rumore.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
La movimentazione dei pannelli e degli eventuali puntelli deve avvenire
sempre con l’aiuto di altri operatori, adoperando le dovute attenzioni e
proteggendosi con gli opportuni DPI.
Apprestamenti
Impalcati su castelli, trabattelli, scale a libro, ponteggio fisso.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere le modalità di posa in sicurezza dei
puntelli e dei pannelli oltreché l’indicazione sui dispositivi di protezione
individuali da utilizzare durante tale lavorazione.
Stima del rischio della fase:

b. Allestimento delle armature
Descrizione della lavorazione
La lavorazione consiste nell’assemblaggio dell’armatura in ferro, avendo
cura di collegarla alle chiamate delle eventuali strutture in elevazione
precedentemente gettate, di trattare le riprese di getto con appositi giunti
e di riempire con polistirolo gli spazi da adibire ad eventuali cavedii per il
passaggio degli impianti.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Eventuali fori per vani scale, ascensori o altro dovranno essere delimitati da
parapetti o protetti da tavolati sottostanti calpestabili anch’essi. Bisognerà
porre particolare attenzione per le lavorazioni da svolgersi in prossimità dei
bordi perimetrali dell’edificio ove dovrà essere presente il ponteggio (a
distanza non superiore ai 20 cm dal muro) o opportuni parapetti.
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Attrezzature
Utensili manuali vari, gru a torre, mazzetta, sega circolare, sega a mano,
cesoie, trancino, trancia e/o piega ferri, disco flessibile.
Analisi dei rischi
Schiacciamenti, tagli, abrasioni, amputazioni, contusioni, urto con materiali
sospesi, movimentazione manuale dei carichi, rumore, caduta dall'alto.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
L'accesso al fondo scavo avverrà senza particolari precauzione data la
limitata profondità del piano di posa della platea di fondazione, nonostante
ciò si dovrà porre particolare attenzione ai casseri e ai contenimenti del
terreno esistenti per diminuire il rischio di inciampo e caduta a livello. Si
sottolinea la necessità di legare assieme e porre i tappi a protezione delle
teste dei ferri di chiamata per i pilastri da gettarsi successivamente. Per
quanto riguarda la posa delle armature dei pilastri e dei muri portanti, essa
potrà avvenire dal basso o mediante l'utilizzo di un trabattello mobile.
Apprestamenti
Impalcati su castelli, trabattelli, scale a libro, ponteggio fisso, passerelle
pedonali.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere le modalità di taglio e lavorazione del
ferro in sicurezza e l’indicazione sui dispositivi di protezione individuali da
utilizzare durante tale lavorazione.
Stima del rischio della fase:

c. Getto del calcestruzzo e vibratura dello stesso
Descrizione della lavorazione
Getto del calcestruzzo mediante betoniera e relativa macchina con pompa,
compattazione e rimozione bolle d’aria mediante vibratore ed infine stesura
del calcestruzzo mediante stadia.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Il getto avviene camminando sull’armatura del solaio esistente. Steso il
primo strato grezzo si cammina in presenza di ostacoli non visibili con i
rischi conseguenti. Il getto in prossimità del perimetro dell’impalcato deve
essere eseguito con particolare attenzione. L’eventuale urto con la pompa
in movimento potrebbe sbalzare l’operatore oltre il parapetto di
delimitazione.
Attrezzature
Betoniera, autobetonpompa, gru a torre, badili, stadie, vibratore, utensili
manuali vari, cesoie.
Analisi dei rischi
Schiacciamenti, inciampo, caduta a livello, caduta dall’alto, contusioni, urti
con pompa sospesa, movimentazione manuale dei carichi, rumore, schizzi
negli occhi, irritazioni cutanee.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Gli operatori, mentre stendono e lavorano il calcestruzzo, dovranno
possibilmente camminare sopra le armature in ferro (rete elettrosaldata).
La stesura del getto dovrà avvenire con attrezzi adatti a far lavorare gli
operatori in posizione ergonomica evitando di movimentare il calcestruzzo
con la schiena piegata a perpendicolo. Si dovranno utilizzare gli idonei DPI
prescritti nel POS e fare attenzione all’oscillazione della pompa che può
causare urti e contusioni con parti del corpo. In caso di non utilizzo
dell’autobetonpompa, si dovranno utilizzare apposite benne per la
movimentazione del calcestruzzo tramite la gru a torre. Inoltre gli autisti
dovranno porre particolare attenzione durante le manovre lungo le strade
di accesso al cantiere. La betoniera dovrà posizionarsi ad opportuna
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distanza, dovrà essere dotata di apposito canale convogliatore, da
controllarsi prima di ogni getto e infine deve essere collegata alla linea di
messa a terra predisposta durante l’installazione dell’impianto elettrico di
cantiere. Come per le lavorazioni precedente, anche questa potrà avvenire
utilizzando un impalcato o trabattelli mobili per la vibratura delle strutture in
elevazione.
Apprestamenti
Ponteggio fisso, passerelle pedonali, parapetti.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere i DPI degli operatori e le schede di
sicurezza dei materiali possibilmente nocivi e/o irritanti.
Stima del rischio della fase:

FASE 4: Murature in elevazione
Individuazione delle sub-fasi
a. Posa a piè d’opera del materiale;
b. Posa blocchi in laterizio
a. Posa a piè d’opera del materiale
Descrizione della lavorazione
Scarico dall’autocarro dei bancali di mattoni o blocchi di vario tipo,
accatastamento
in
apposita
area
preliminarmente
individuata,
movimentazione con gru a torre dei bancali a livello e spostamento lungo il
piano
mediante
transpallet,
confezionamento
della
malta
o
movimentazione della malta preconfezionata sino al luogo adibito alla
messa in opera della muratura.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
I bancali devono essere posizionati in apposite aperture previste lungo il
ponteggio o direttamente all’interno del piano mediante gru a torre. I
bancali, quando il solaio che li accoglie non è più puntellato, vanno
posizionati in corrispondenza o in vicinanza delle strutture portanti, avendo
cura di distribuire il peso sulla superficie. Il ponteggio non può essere
utilizzato come luogo adatto ad accogliere merci, in quanto ad uso
esclusivo delle persone. Se il cantiere dovesse avere la necessità di
movimentare carichi pesanti esternamente ai piani, allora si dovranno
predisporre zone del ponteggio fisso mediante il sistema tubo giunto
opportunamente verificato staticamente e quindi possibilitato ad accogliere
bancali di materiale o altro. L’eventuale silos deve essere posizionato in
apposita area segnalata, ad opportuna distanza dallo scavo o dal terreno di
riporto e in luogo non soggetto alla viabilità stradale di cantiere.
Attrezzature
Autocarro con gru idraulica, gru a torre, trans pallet, betoniera a bicchiere,
silos per malte preconfezionate, trapano miscelatore, badili, secchi, utensili
manuali vari.
Analisi dei rischi
Schiacciamenti, inciampo, caduta a livello, caduta dall’alto, caduta oggetti
dall’alto, contusioni, urti con carichi sospesi, movimentazione manuale dei
carichi, rumore, schizzi negli occhi, irritazioni cutanee, sostanze nocive.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Gli operatori dovranno porre particolare attenzione durante l’assistenza alla
movimentazione dei carichi tramite gru idraulica del camion o tramite gru a
torre avendo cura di non sostare sotto i carichi sospesi e di utilizzare
oggetti e prolunghe per accompagnare la posa del carico. Per i carichi
leggeri da depositare ed allontanare immediatamente dal ponteggio fisso,
nel caso in cui debbano essere temporaneamente rimossi i parapetti e le
tavole fermapiede, si prescrive sin da ora l’utilizzo di sistemi di ritenuta
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mediante imbracatura e cintura di sicurezza per gli operatori che assistono
alla posa del carico della gru. La zona inoltre dovrà essere preventivamente
vietata al passaggio sino alla ricomposizione del ponteggio (da effettuare
anch’essa previo utilizzo di DPI di III categoria e quindi da parte di
personale addestrato al loro utilizzo). Tali accortezze dovranno essere
utilizzate durante la movimentazione di ogni tipologia di carico mediante la
gru a torre. Per quanto attiene al silos, oltre alla particolare cura nel suo
posizionamento, si prescrive la delimitazione e l’interdizione della zona ai
non addetti allo scarico della malta preconfezionata dal silos. La betoniera
a bicchiere dovrà anch’essa essere posizionata in luogo riparato,
possibilmente protetta dalla caduta di oggetti dall’alto tramite una tettoia.
Infine silos e betoniera dovranno essere opportunamente collegati
all’impianto di messa a terra.
Apprestamenti
Ponteggio fisso, passerelle pedonali, parapetti, tettoia, mantovane, ganci e
distanziatori per l’assistenza alla movimentazione dei carichi tramite gru,
cunei in legno, bancali per la distribuzione del carico.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere i DPI degli operatori e le schede di
sicurezza dei materiali possibilmente nocivi e/o irritanti (malte e additivi).
Stima del rischio della fase:

b. Posa blocchi in laterizio
Descrizione della lavorazione
A seconda del tipo di muratura da progetto la lavorazione prevede la posa
dei blocchi di vario tipo a corsi sfalsati con utilizzo di apposita malta
cementizia. Per quanto riguarda le murature, se al piano terra, esse
dovranno essere posate su guaina impermeabilizzante taglia muro che
andrà ad interrompere la continuità della muratura anche dopo altri due o
tre corsi di blocchi per bloccare la risalita dell’umidità. Per quanto riguarda
le murature di tamponamento esse dovranno essere poste lievemente in
spinta nel sottotrave tramite appositi cunei, se invece le stesse collaborano
strutturalmente allora esse dovranno essere realizzate prima del getto della
trave o cordolo soprastante. Per quanto riguarda le murature interne agli
alloggi, nei vari piani del fabbricato, esse dovranno essere posate previa
stesura di un materassino per isolare acusticamente la trasmissione di
rumore dalle murature stesse alle strutture dell’edificio.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Tale lavorazione presente dei rischi derivanti dal contesto ambientale
solamente per le murature perimetrali, ove dovrà essere posto a livello il
ponteggio perimetrale. Qualora non fosse presente il ponteggio
perimetrale o si trovasse a distanza dalla parete dell’edificio superiore ai 20
cm, gli operai, essendo tale lavorazione impossibile da eseguirsi con
presenza di parapetto, dovranno essere agganciati ad apposito sistema di
sicurezza contro la caduta dall’alto finché la muratura avrà altezza pari o
superiore al metro e avrà sviluppato sufficiente resistenza meccanica.
Attrezzature
Carriola, badili, secchi, cesoie, trancino, martello, scalpello, utensili manuali
vari.
Analisi dei rischi
Schiacciamenti, inciampo, caduta a livello, caduta dall’alto, movimentazione
manuale dei carichi, rumore, schizzi negli occhi, irritazioni cutanee.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Gli operatori dovranno porre particolare attenzione in presenza di possibile
rischio di caduta dall’alto conseguente al luogo di lavorazione in assenza di
ponteggi o parapetti come analizzato precedentemente. Si ricorda
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l’obbligo di formazione e addestramento all’utilizzo dei dispositivi di ritenuta
contro la caduta di III categoria, che deve essere documentata.
Apprestamenti
Ponteggio fisso, passerelle pedonali, parapetti, impalcati mobili, scale a
libro, trabattelli, sistemi di trattenuta o anticaduta.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere i DPI degli operatori e le schede di
sicurezza dei materiali possibilmente nocivi e/o irritanti (malte e additivi) e i
nominativi degli operatori in possesso di certificazione per l’utilizzo di
sistemi anticaduta di III categoria.
Stima del rischio della fase:

FASE 5: Posa del solaio di copertura
Descrizione della lavorazione
La copertura piana è costituita da solai del tipo a predalles, prefabbricati
secondo opportune dimensioni. Essi verranno movimentati con la gru e
appoggiati alle strutture portanti precedentemente realizzate.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Per la presenza di altre lavorazioni in corso, si devono evitare situazioni di
interferenza relative alla presenza di lavoratori al di sotto delle aree di posa
della struttura di copertura.
Attrezzature
Autogru, trapani ed avvitatori elettrici, pistole sparachiodi, sega circolare,
sega elettrica, utensili manuali.
Analisi dei rischi
Caduta dall’alto, scivolamenti, caduta a livello, caduta di materiale dall’alto
per sganciamento, organi meccanici in movimento, urti, colpi,compressioni,
escoriazioni, tagli.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Trattandosi di lavori in quota si prevede di realizzare tutta una serie di
apprestamenti come ponteggi, parapetti, punti di ancoraggio, trabattelli,
piani di lavoro ecc … in modo da ridurre al minimo le possibilità di caduta e
incidente. Non è ammessa la presenza di personale sugli elementi della
copertura prima del completamento dei piani di lavoro. In assenza dei
dispositivi di protezione collettiva, gli addetti in quota dovranno
tassativamente utilizzare i DPI anticaduta specifici (imbragatura completa
con cosciali, dissipatore di energia, funi di trattenuta, casco per lavori in
quota). E’ fatto assoluto divieto predisporre scale in semplice appoggio o
improvvisate, per l’accesso ai piani in quota. Dovrà essere posta massima
attenzione alle possibili interferenze tra squadre di lavoro diverse in
cantiere, pertanto gli operatori dovranno essere edotti sulla presenza
contemporanea di altre lavorazioni al suo interno. La movimentazione e il
posizionamento degli elementi dovrà essere effettuata tramite l’utilizzo
della gru, pertanto si sottolinea la necessità di verificare che i carichi siano
correttamente imbragati mediante funi e/o catene. Tutti gli addetti
(manovratore gru, addetti al posizionamento delle travi sui solai ecc …)
devono essere reciprocamente visibili durante tutte le operazioni. L’area
sottostante alle lavorazioni in esame deve essere opportunamente
segnalata e sgombra da qualsiasi addetto.
Apprestamenti
Ponteggi, parapetti, trabattelli.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie attrezzature, il
POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione all’utilizzo dei DPI
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prescritti per la varie fasi di lavorazione. Gli operatori che, nel caso,
dovessero utilizzare dispositivi anticaduta di III categoria, devono essere
stati appositamente addestrati e in possesso di certificazione apposita.
Stima del rischio della fase:

FASE 6: Impianto idro-termo-sanitario
Descrizione della lavorazione
Messa in opera delle colonne di scarico e di adduzione dei vari sottoservizi
(fognature, acqua e gas) intervallandosi con le operazioni di posa dei solai
e di getto delle solette. Installazione delle canne fumarie delle caldaie
comprensive di tubazioni per lo scarico della condensa. Disposizione delle
tubazioni di scaricoi. Predisposizione delle tubazioni per l’impianto di
condizionamento comprensivo di tubazioni per lo scarico della condensa.
Messa in opera ed installazione dell’impianto di riscaldamento comprensivo
di caldaia a gas, impianto di distribuzione radiante a pavimento e di
distribuzione per la parte riscaldata mediante ventilconvettori, eventuali
tubazioni per scalda salviette e radiatori relativi, comprensivo di scatole di
derivazione, valvole e sfiati. Collegamento esterno dei sottoservizi alla
predisposizione per l’alloggio dei vari contatori. Messa in opera di pannelli
solari per il preriscaldamento dell'acqua calda sanitaria.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
La maggior parte di queste lavorazioni avviene alternandosi con la ditta
esecutrice delle opere edili, ma raramente in concomitanza con altre ditte
e/o lavoratori autonomi. La ditta impiantistica può trovarsi ad operare in
concomitanza della ditta delle opere edili e/o assieme ad altre durante la
predisposizione delle colonne di scarico o degli eventuali pluviali interni al
fabbricato da farsi durante l’armatura del solaio. Altre operazioni che
possono creare interferenze riguardano la disposizione delle tubazioni
all’interno delle pareti in laterizio. Sarà cura del CSE gestire insieme alle
ditte l’alternanza e la successione delle varie operazioni per non creare
rischi aggiuntivi. Sin da ora si consiglia di interporre uno sfasamento
spaziale e/o temporale tra le varie operazioni possibilmente interferenti. Ad
esempio per realizzare le varie stratificazioni sopra il solaio si succederanno
nell’ordine: idraulici per gli scarichi e le tubazioni di adduzione, elettricisti
per i corrugati, muratori per il getto dell’alleggerito e per la posa del
materassino anticalpestio e del pannello di coibentazione, idraulici per la
posa dell’impianto radiante a pavimento, nuovamente muratori per la
realizzazione del massetto e poi piastrellisti per la finitura.
Attrezzature
Disco flessibile, trapano a percussione, avvitatore, utensili manuali vari,
piegatubi, taglia tubi, cannello per saldature tubazioni in rame, salda tubi
elettrici, pompe per messa in pressione impianto.
Analisi dei rischi
Caduta dall’alto, schiacciamenti, perforazioni, cadute a livello, inciampo, urti
con carichi sospesi, caduta di oggetti dall’alto, tagli, abrasioni, contusioni,
rumore,
vibrazioni,
elettrocuzione,
ustioni,
incendio,
scoppio,
movimentazione manuale dei carichi, irritazioni alle vie respiratorie.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Per quanto riguarda le colonne verticali si prescrive sin da ora l’obbligo per
gli idraulici di impostare la colonna dal piano sottostante appoggiandola alle
strutture in elevazione precedentemente gettate, aiutandosi per mezzo di
scale a libro e/o trabattelli o altri apprestamenti. Per l’utilizzo dei cannelli in
ossiacetilene si prescrive di dotarsi nelle vicinanze di un estintore per
eventuali incendi di materiale infiammabile. Per la movimentazione di carichi
pesanti (sanitari, piatti doccia ecc..) lavorare a coppie. Durante l’utilizzo di
eventuali prodotti irritanti o nocivi si prescrive, oltre che l’utilizzo degli
appositi DPI, anche l’aerazione degli ambienti e la limitazione al minimo del
numero degli esposti. La demolizione di porzioni di murature (tracce) dei
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fabbricati per la creazione delle nicchie per il passaggio impianti, dovrà
avvenire al completamento dei muri ed in aree delimitate, si dovrà inoltre
intervenire per piccole parti, con utilizzo di mezzi meccanici a basso
impatto ed in modo da non innescare alcuna vibrazione sulle parti restanti
dell’edificio.
Apprestamenti
Ponteggio, parapetti, scale a libro, trabattelli, estintori a polveri o ad
anidride carbonica.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione.
Stima del rischio della fase:

FASE 7: Impianto elettrico
Descrizione della lavorazione
Messa in opera delle canalette per la distribuzione dell’energia elettrica.
Messa in opera delle cassette di derivazione e dei frutti all’interno delle
pareti. Predisposizioni per l’impianto telefonico. Messa in opera dei
videocitofoni e dell’impianto di illuminazione interna/esterna. Fornitura e
messa in opera di impianto fotovoltaico.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
La maggior parte di queste lavorazioni avviene alternandosi con la ditta
esecutrice delle opere edili, ma raramente in concomitanza con altre ditte
e/o lavoratori autonomi. La ditta impiantistica può trovarsi ad operare in
concomitanza della ditta delle opere edili e/o assieme ad altre durante la
predisposizione dei passaggi da farsi durante l’armatura del solaio. Altre
operazioni che possono creare interferenze riguardano la disposizione dei
corrugati all’interno delle pareti o delle contropareti in cartongesso. Sarà
cura del CSE gestire insieme alle ditte l’alternanza e la successione delle
varie operazioni per non creare rischi aggiuntivi. Sin da ora si consiglia di
interporre uno sfasamento spaziale e/o temporale tra le varie operazioni
possibilmente interferenti. Ad esempio per le pareti: idraulici e elettricisti
che tracceranno gli impianti indicando le predisposizioni e i fori da eseguire,
una volta eseguite le scanalature nelle murature da parte dei muratori, gli
idraulici poseranno le loro tubazioni gli elettricisti i loro corrugati, infine i
muratori riempiranno le scanalature e raseranno la parete con la malta.
Attrezzature
Trapano a percussione, avvitatore, utensili manuali vari, cesoie, forbici.
Analisi dei rischi
Caduta dall’alto, schiacciamenti, perforazioni, cadute a livello, inciampo, urti
con carichi sospesi, caduta di oggetti dall’alto, tagli, abrasioni, contusioni,
rumore, vibrazioni, elettrocuzione, movimentazione manuale dei carichi.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
La condizione di intervento puntuale in varie aree di cantiere identifica una
elevata condizione di interferenza, gli interventi dovranno quindi essere
programmati con la massima attenzione e si dovranno inoltre predisporre
delimitazioni specifiche delle aree con differenti lavorazioni. La necessità di
assistenze implica elevata probabilità di interferenza tra le squadre di
impiantisti e quelle atte alle opere edili in assistenza, i lavoratori dovranno
quindi essere informati sulla presenza di squadre differenti e sulla precisa
programmazione dei lavori. E’ fatto obbligo di predisporre segnalazioni
specifiche di posizionamento degli impianti e della loro effettiva operatività.
Nessuna lavorazione dovrà avvenire prima di precisa verifica dell’avvenuto
sezionamento o interruzione delle linee/servizi. Gli operatori sono obbligati
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ad indossare i DPI personali specifici per le varie lavorazioni inoltre, nel caso
di lavori in quota, dovranno essere dotati dei DPI specifici anticaduta. La
demolizione di porzioni di murature (tracce) dei fabbricati per la creazione
delle nicchie per il passaggio impianti, dovrà avvenire al completamento dei
muri ed in aree delimitate, si dovrà inoltre intervenire per piccole parti, con
utilizzo di mezzi meccanici a basso impatto ed in modo da non innescare
alcuna vibrazione sulle parti restanti dell’edificio.
Apprestamenti
Ponteggio, parapetti, scale a libro, trabattelli, estintori a polveri o ad
anidride carbonica.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione.
Stima del rischio della fase:

FASE 8: Stratificazione del piano terra e del solaio di copertura
Descrizione della lavorazione
Getto del massetto alleggerito a riempimento e regolarizzazione dopo la
posa delle tubazioni e dei corrugati degli impianti, stesura di materassino
anticalpestio di isolamento acustico, posa dei pannelli di coibentazione e di
eventuali strati di separazione e di protezione, getto del massetto con rete
metallica annegata e suo livellamento.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Anche queste lavorazioni sono effettuate in alternanza alle ditte di impianti.
Sarà cura del CSE gestire insieme alle ditte la successione delle varie
operazioni per non creare rischi aggiuntivi. Sin da ora si evidenzia la
necessità di interporre uno sfasamento spaziale e/o temporale tra le varie
operazioni possibilmente interferenti. Anche per il getto dell’alleggerito e
del massetto si utilizzano impianti simili a quelli di betonaggio con pompe
che spingono il materiale tramite gru sospese o tramite tubazioni posate a
terra.
Attrezzature
Badile, stadia, utensili manuali vari, impastatrice, autobetonpompa,
trasportatrice ad aria compressa (macchina per massetti).
Analisi dei rischi
Inciampo, caduta a livello, schiacciamenti, urti con tubazioni e pompe,
abrasioni, contusioni, rumore, vibrazioni, movimentazione manuale dei
carichi, schizzi negli occhi, irritazioni cutanee e alle vie respiratorie.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Si richiede particolare attenzione nel posizionamento e nel passaggio in
aderenza alle tubazioni per il getto del massetto in quanto soggette a
improvvisi movimenti, anche notevoli, conseguenti il passaggio del
materiale. Si prescrive la segnalazione e la delimitazioni di tali tubazioni ove
esse dovessero interferire con altre lavorazioni.
Apprestamenti
Delimitazioni tramite nastro bicolore.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione.
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Stima del rischio della fase:

FASE 9: Impermeabilizzazioni e isolamenti termici ed acustici
Descrizione della lavorazione
Fornitura e messa in opera di guaine impermeabilizzanti a rivestimento dei
muri contro terra e per il taglio delle murature in elevazione, fornitura e
messa in opera di guaine o di barriere impermeabili (tipo mapelastic) per
copertura, terrazze e marciapiedi esterni, fornitura e stesura di materassini
acustici anticalpestio, fornitura e stesura di pannelli di coibentazione in
polistirolo, polistirene o similari, fornitura e stesura in opera di rotoli di lana
di vetro o di roccia.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Lavorazioni effettuate in situazioni ambientali molto diverse a seconda della
fase del cantiere. Situazioni parzialmente rischiose in quanto effettuate in
presenza di altre ditte o lavorazioni, con le quali programmare e valutare le
eventuali interferenze operando distanziati nel tempo o nello spazio. In
particolare alcune situazioni espongono i lavoratori alle intemperie e alle
situazioni climatiche.
Attrezzature
Cesoie, forbici, cannello ossiacetilenico, utensili manuali, pistola per colle e
siliconi, trancini.
Analisi dei rischi
Inciampo, caduta a livello, caduta dall’alto, abrasioni, contusioni, rumore,
vibrazioni, movimentazione manuale dei carichi, schegge di lavorazione
negli occhi, tagli, elettrocuzione, irritazioni vie aeree, ustioni, scottature,
insolazioni.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Si prescrive di porre particolare attenzione nelle zone di lavoro
maggiormente a rischio, ad esempio lungo il perimetro del fabbricato al
piano di copertura (vedasi le cautele da adottare per la lavorazione
riguardante la posa del manto di copertura o della struttura in legno della
copertura per quanto attiene l’esposizione alle intemperie e al sole durante
la stagione estiva). Durante le operazioni di impermeabilizzazione si dovrà
prevedere la presenza sull’area di intervento di almeno due estintori. E’
vietato il deposito di materiale infiammabile incustodito nei pressi delle aree
di lavoro ed è vietato lasciare fiamme accese libere incustodite all’interno
del cantiere (impermeabilizzazioni a fiamma).
Apprestamenti
Ponteggio, parapetti, trabattelli, impalcati, cintura di sicurezza con gancio
dorsale e cordino a lunghezza fissa o con dispositivo retrattile e assorbitore
di caduta, estintori.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione e le schede di
sicurezza dei vari prodotti nocivi o tossici eventualmente utilizzati.
Stima del rischio della fase:

FASE 10: impianto ascensore
Descrizione della lavorazione
Messa in opera delle strutture di basamento dell’ascensore, delle guide di
scorrimento, posa della cabina e della struttura di sostegno e
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movimentazione della cabina. Assemblaggio e montaggio delle porte ai
piani. Collegamento elettrico e meccanico ai quadri e ai macchinari di
comando e movimentazione ai vari piani. Collegamento della linea
telefonica, collaudo di funzionamento e messa in servizio a ultimazione del
cantiere.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
La maggior parte di queste lavorazioni avvengono all’interno del vano
ascensore, su di uno spazio a tutta altezza o ai pianerottoli affacciandosi
dai fori per l’installazione delle porte e dei comandi. Oltre ad essere esposti
ad un considerevole rischio di caduta dall’alto se non si mettono in atto
idonei apprestamenti, i lavoratori si trovano ad operare in un contesto
angusto, buio e stretto che potrebbe anche dare sensazioni di disagio
psicologico soprattutto a persone sensibili a tali situazioni (claustrofobici)
oltre che essere difficile l’accesso e l’eventuale recupero dei lavoratori
all’interno nel momento di pericolo o malore o infortunio. Occorre quindi
programmare in modo meticoloso lo svolgersi delle lavorazioni e l’utilizzo di
idonei apprestamenti.
Attrezzature
Disco flessibile, trapano, avvitatore, utensili manuali vari, argani, gru a torre.
Analisi dei rischi
Caduta dall’alto, schiacciamenti, perforazioni, cadute a livello, inciampo, urti
con carichi sospesi, caduta di oggetti dall’alto, tagli, abrasioni, contusioni,
rumore, vibrazioni, elettrocuzione.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Si prevede l’utilizzo di ponteggi da erigersi durante le varie fasi di
installazione delle guide e di altri parti dell’impianto ascensore all’interno del
vano predisposto. Si prevede inoltre la messa in opera di pannellature
piene per tamponare i fori delle porte di accesso ai vari piani fintanto che
all’interno ci sono operai al lavoro per evitare la caduta dall’alto di persone
e oggetti. I pannelli di tamponamento saranno sostituiti da parapetti
solamente ad avvenuta posa della struttura metallica interna al cavedio.
Sarà valutazione del Committente se predisporre sin da subito una linea
vita verticale nello spazio a disposizione tra cabina e pareti in cemento
armato da poter utilizzare sia durante la messa in opera dell’impianto che
per manutenzioni future. Le varie operazioni devono essere eseguite da
personale altamente specializzato, evitando la compresenza di non addetti
ai lavori, anche se per eventuali assistenze. Al momento della posa della
cabina non dovrà essere presente nessuno all’interno del vano ascensore,
una volta collegata in modo stabile alle strutture infisse lungo le pareti, si
provvederà affinché gli installatori si posizionino al di sotto di essa per
operazioni strettamente necessarie e solo la previa messa in atto di una
serie di puntelli costituenti un castello strutturale in ferro di sicurezza per la
protezione dal rischio di caduta della cabina.
Apprestamenti
Ponteggio fisso, ponteggio mobile, impalcati con tubi-giunto, parapetti,
pannelli di tamponamento, puntelli, linea vita verticale.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati e altamente specializzati, i loro
attestati devono essere obbligatoriamente allegati al POS che dovrà inoltre
prevedere l’utilizzo e la formazione all’utilizzo di sistemi anticaduta di III
categoria.
Stima del rischio della fase:

FASE 11: Intonaci interni ed esterni
Descrizione della lavorazione
27
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Preparazione dell’impasto, spruzzatura dell’intonaco sulle pareti interne ed
esterne agli edifici e sull’intradosso dei soffitti, livellamento, preparazione
degli spigoli e lisciatura finale.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Nessuno
Attrezzature
Intonacatrice, trapano miscelatore, utensili manuali vari, stadie, bolle,
frattazzi, cesoie.
Analisi dei rischi
Inciampo, caduta a livello, abrasioni, contusioni, rumore, vibrazioni,
movimentazione manuale dei carichi, schizzi negli occhi, irritazioni cutanee
e alle vie respiratorie, tagli.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Si prescrive l’utilizzo dei DPI sia per i lavoratori all’interno che per l’addetto
all’intonacatrice durante le operazioni di miscelazione dell’impasto. Gli
addetti in quota in momentanea assenza di dispositivi di protezione
collettiva dovranno tassativamente utilizzare i DPI anticaduta specifici
(imbragatura completa con cosciali, dissipatore di energia, funi di
trattenuta, casco per lavori in quota). E’ fatto assoluto divieto predisporre
scale in semplice appoggio o improvvisate, per l’accesso ai piani in quota
Apprestamenti
Ponteggio fisso, parapetti.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione.
Stima del rischio della fase:

FASE 12: Posa pavimenti e rivestimenti
Descrizione della lavorazione
Fornitura e scarico di piastrelle, lastre in materiale ceramico o in pietra di
vario tipo, posa in opera di pavimenti a giunto unito o con fuga su letto di
malta o di colla, posa di rivestimenti ceramici con distanziatori, posa su
colla di parquet prefinito in legno o di listoni in legno massello e successiva
levigatura e lucidatura, posa dei battiscopa in legno o in piastrelle.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Lavorazioni effettuate sia all’interno degli edifici che all’esterno. Lavorazioni
eseguite talora in ambienti confinati e non sempre opportunamente aerati.
Attrezzature
Taglia piastrelle, disco flessibile, trapano con carotatrice, staggia, martello,
scalpello, cesoie, trancini, frattazzo, trapano con miscelatore, pennelli,
utensili manuali vari, spruzzatrice ad aria compressa per vernici.
Analisi dei rischi
Inciampo, caduta a livello, perforazioni, amputazione, abrasioni, contusioni,
rumore, vibrazioni, movimentazione manuale dei carichi, schizzi negli occhi,
inalazione di sostanze nocive e tossiche, irritazione cutanee e alle vie
respiratorie, incendio, tagli, elettrocuzione.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Alcune
fasi
delle
lavorazioni
dovranno
essere
svolte
aerando
continuamente i locali a causa delle esalazioni nocive e tossiche rilasciate
da colle e vernici anche se gli operatori saranno opportunamente dotati di
DPI. Tali zone soggette ad esalazioni dovranno essere opportunamente
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delimitate e segnalate e accessibili solamente al personale addetto e
dotato di appositi respiratori o mascherine facciali con filtri.
Apprestamenti
Ponteggio, parapetti.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione e le schede di
sicurezza dei vari prodotti utilizzati per la posa e per la verniciatura.
Stima del rischio della fase:

FASE 13: Dipinture
Descrizione della lavorazione
Dipinture interne ed eventualmente all’esterno.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Nessuno.
Attrezzature
Utensili manuali vari, trapano miscelatore.
Analisi dei rischi
Caduta dall’alto, scivolamento, caduta di materiale dall’alto, rischio di
inalazione di polveri e/o di sostanze nocive.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Tutto il personale dovrà essere dotato di DPI specifici in relazione alle
lavorazioni da effettuare (guanti, casco, scarpe antinfortunistiche). Durante
le operazioni in quota è assolutamente vietato agire in assenza di dispositivi
anticaduta, così come è assolutamente vietato agire da scala portatile: tali
operazioni dovranno avvenire quindi da apposito ponteggio predisposto. Il
deposito dei materiali, sia funzionali alle lavorazioni sia di risulta dalle attività
di restauro, dovranno essere valutati di volta in volta affinché non
costituiscano intralcio per le altre lavorazioni in atto. Per quanto riguarda le
tinteggiature si prescrive l’uso degli appositi DPI (maschera di protezione)
onde evitare il rischio di inalazione di eventuali sostanze tossiche.
Apprestamenti
Ponteggio, trabattelli, piattaforma di lavoro elevabile.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione e le schede di
sicurezza dei vari prodotti utilizzati per la posa e per la verniciatura.
Stima del rischio della fase:

FASE 14: Fornitura e posa in opera di serramenti interni ed esterni
Descrizione della lavorazione
Fornitura e messa in opera di finestre e porte in alluminio, di finestre e
porte in legno, di eventuali scuri o tapparelle avvolgibili.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Operazione da svolgersi verso il completamento dell'opera, alla presenza di
poche altre ditte. Nessun altro rischio derivante dal contesto ambientale.
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Attrezzature
Trapano a percussione, avvitatore elettrico, utensili manuali, disco flessibile,
pistola per colle e siliconi, trancini e cesoie, saldatrice.
Analisi dei rischi
Inciampo, caduta a livello, caduta dall’alto, caduta oggetti dall’alto,
perforazioni, amputazioni, abrasioni, contusioni, rumore, vibrazioni,
movimentazione manuale dei carichi, schegge di lavorazione negli occhi,
tagli, elettrocuzione.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Le lavorazioni dovranno avvenire in precise aree delimitate ed in zone
libere da altre attività lavorative, è essenziale inoltre che tutti gli operatori
presenti siano a conoscenza della presenza di altre attività in cantiere e
delle relative aree di influenza.
Apprestamenti
Ponteggio, parapetti, trabattelli, impalcati, cintura di sicurezza con gancio
dorsale e cordino a lunghezza fissa o con dispositivo retrattile e assorbitore
di caduta.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione e le schede di
sicurezza dei vari prodotti eventualmente utilizzati per la verniciatura.
Stima del rischio della fase:

FASE 15: Fornitura e messa in opera di lattonerie
Descrizione della lavorazione
Messa in opera di copertine, scossaline, giunti di dilatazione dei canali di
gronda, imbocchi per i pluviali, sistemi di troppo pieno per le canale interne,
pluviali e griglie di ventilazione dei camini e degli sfiati
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Lavorazioni effettuate sulla copertura piana, soggette ad intemperie e/o
varie condizioni meteorologiche avverse.
Attrezzature
Forbici, cesoie, disco flessibile, cannello ossiacetilenico, gru a torre, pistola
sparachiodi, utensili manuali.
Analisi dei rischi
Inciampo, caduta a livello, caduta dall’alto, perforazioni, amputazione,
abrasioni, contusioni, rumore, vibrazioni, movimentazione manuale dei
carichi, esposizione ai raggi ultravioletti del sole, schegge di lavorazione
negli occhi, insolazione, scottature e ustioni del corpo durante la stagione
estiva, tagli, scivolamento, incendio.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Pur trattandosi di lavori in quota essi avverranno a strutture di copertura
ultimate, con presenza di ponteggio perimetrale o parapetti definitivi.
Eventuali lavorazioni da effettuarsi all'esterno degli apprestamenti previsti,
dovranno avvenire mediante l’utilizzo di DPI anticaduta specifici
(imbragatura completa con cosciali, dissipatore di energia, funi di
trattenuta, casco per lavori in quota …) in particolare l’imbragatura con
fune di trattenuta con riavvolgitore automatico, avendo cura di porre la
massima attenzione all’effetto pendolo. Dovrà essere posta massima
attenzione alle possibili interferenze tra squadre di lavoro diverse in
cantiere, pertanto gli operatori dovranno essere edotti sulla presenza
contemporanea di altre lavorazioni al suo interno. La movimentazione del
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materiale dovrà essere effettuata tramite l’utilizzo della gru, pertanto si
sottolinea la necessità di verificare che i carichi siano correttamente
imbragati mediante funi e/o catene. Tutti gli addetti (manovratore gru,
addetti al posizionamento delle tegole ecc …) devono essere
reciprocamente visibili durante tutte le operazioni. L’area sottostante alle
lavorazioni in esame deve essere opportunamente segnalata e sgombra da
qualsiasi addetto. Durante la stagione estiva, per scongiurare i ischi da
esposizione prolungata al sole, si dovranno adottare opportuni DPI e avere
sempre a portata di mano dei secchi con acqua potabile per idratarsi
continuamente.
Apprestamenti
Ponteggio fisso, parapetti, pannelli, acqua e sali per idratazione, creme
protettive.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione.
Stima del rischio della fase:

FASE 16: Sottoservizi esterni e reinterro
Descrizione della lavorazione
Realizzazione dei collegamenti alla rete di smaltimento delle acque
meteoriche, delle canalizzazioni per il collegamento alla rete principale dei
sottoservizi quali acquedotto, rete del gas, telecomunicazioni, energia
elettrica mediante scavo in trincea, posa dei corrugati, posa dei pozzetti
prefabbricati e dei chiusini in ghisa, successivo reinterro.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Lavorazioni effettuate all’esterno mediante scavi di modesta profondità, in
assenza di acqua di falda, all’aperto e soggetti alle intemperie e ai rischi
connessi all’esposizione prolungata al sole.
Attrezzature
Minipala, escavatore, terna, pala gommata, autocarro con cassone, badili,
piccone, attrezzi manuali, piastra vibrante, disco flessibile, martello
pneumatico, martello e scalpello.
Analisi dei rischi
Inciampo, caduta a livello, abrasioni, contusioni con macchine operatrici,
ribaltamento dei mezzi, rumore, vibrazioni, amputazioni, movimentazione
manuale dei carichi, schegge di lavorazione negli occhi, respirazione
polveri, ustioni, scottature, insolazioni.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Anche se le profondità di posa e di conseguente scavo sono piuttosto
limitate, la ditta valuterà l’esecuzione di sbadacchiature e di eventuali
blindaggi degli scavi. Lo scavo dovrà essere recintato o perlomeno
delimitato per almeno 1,5 m dai cigli. L’accesso agli scavi avverrà mediante
apposita scala sporgente eventualmente fissata alle sbadacchiature. I
mezzi dovranno essere dotati di segnalatore acustico della marcia indietro.
Dovrà inoltre essere interdetto il passaggio all’interno del raggio d’azione
dell’escavatore. Si dovranno sospendere le operazioni in caso di
precipitazioni meteoriche abbondanti. Le macchine operatrici non potranno
posizionarsi vicino al ciglio degli scavi per pericolo di cedimento e
conseguente ribaltamento del mezzo. I pozzetti andranno movimentati a
coppie di lavoratori (per dimensioni limitate) affidando al mezzo meccanico
la posa con idonee cinghie o zanche. Gli operatori dovranno porre
particolare attenzione nelle fasi di posa e di rimozione dei chiusini in ghisa
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utilizzando strumenti ed attrezzi appositi evitando l’utilizzo diretto delle
mani per pericolo di schiacciamento e/o amputazione delle dita.
Apprestamenti
New jersey, coni segnalatori, nastro bicolore, tavolati per eventuale
blindaggio dello scavo.
Contenuti specifici del POS
Il POS dell’impresa dovrà contenere tutte le indicazioni utili e necessarie
affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena sicurezza. Tali
operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie differenti
attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la formazione
all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione.
Stima del rischio della fase:

FASE 17: Smobilizzo cantiere
Descrizione della lavorazione
Smontaggio, accatastamento e rimozione dei ponteggi, pulizia dell’area dei
residui di lavorazione e trasporto a discarica di tutti i rifiuti, carico su
autocarri e allontanamento di tutte le attrezzature/apprestamenti/materiali
del cantiere, rimozione della gru a torre mediante autogru, rimozione dei
box di cantiere, rimozione di tutta la segnaletica di sicurezza, rimozione
della recinzione e degli ingressi pedonali e carrabili, pulizia finale.
Aspetti significativi derivanti dal contesto ambientale
Lavorazioni da eseguirsi all’aperto senza particolari rischi se non quelli
derivanti dall’esposizione alle intemperie e dalle attrezzature utilizzate.
Attrezzature
Autogru, gru a torre, autocarro con gru idraulica, utensili manuali, martello
demolitore, utensili manuali, cesoie, forbici, disco flessibile.
Analisi dei rischi
Tagli, urti con macchinari, abrasioni, lesioni nella movimentazione manuale
dei carichi, schiacciamenti, caduta a livello, inciampo, respirazione polveri,
irritazioni cutanee, elettrocuzione, caduta dall’alto.
Azioni di coordinamento e misure di sicurezza
Lo smobilizzo del cantiere deve avvenire per singole zone di lavoro in modo
da liberare completamente il cantiere generale. E’ fatto obbligo che la
dismissione avvenga in modo completo e totale senza lasciare materiali o
depositi su aree non più di cantiere. La fase di smobilizzo è ammessa solo
dopo il reale completamento delle opere pertanto non sono ammesse
situazioni di permanenza di porzioni di cantiere se non precisamente
concordate. Si prescrive l’uso dei dispositivi di protezione individuale e
l’allontanamento del personale non addetto durante la movimentazione dei
carichi su autocarro e durante lo smontaggio del ponteggio. Segnalazione
e protezione dello spazio di lavoro per un’ampiezza corrispondente al
raggio d’azione dell’autogru per lo smontaggio della gru a torre. Non
sostare sotto i carichi sospesi. Attenzione alla movimentazione manuale dei
carichi, se eccedenti i limiti da normativa utilizzare eventuali ausili o farsi
aiutare da altri operatori. Porre la stessa attenzione prescritta e prestata
durante le fasi di installazione del cantiere, con particolare cura della pulizia
dei luoghi alla chiusura del cantiere.
Apprestamenti
New jersey, coni segnalatori, nastro bicolore.
Contenuti specifici del POS
I POS delle varie imprese dovranno contenere tutte le indicazioni utili e
necessarie affinché gli operatori svolgano le loro mansioni in piena
sicurezza. Tali operatori dovranno essere addestrati all’utilizzo delle varie
differenti attrezzature, il POS dovrà inoltre prevedere l’utilizzo e la
formazione all’utilizzo dei DPI prescritti per la varie fasi di lavorazione.
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Particolare verifica dovrà essere effettuata per gli operatori addetti allo
smontaggio del ponteggio e della gru a torre.
Stima del rischio della fase:

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5 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE
5.1 Delimitazione, accessi e segnalazioni
L'area d intervento, come già detto, è situata all'interno del complesso scolastico di
Mirano ricomprendente vari istituti delle scuole superiori. In particolare essa si situa
presso il confine settentrionale del complesso, in prossimità del parcheggio situato
lungo via Fratelli Rosselli. Data la presenza costante di studenti e di un notevole via vai
negli orari di ingresso, ricreazione e uscita, la delimitazione dovrà avvenire mediante
rete arancione e paletti infissi nel terreno per un'altezza minima pari a metri due. Dovrà
essere presente un cancello pedonale e un cancello per i soli mezzi, aperto solamente
durante il transito degli stessi. L'accesso all'area di cantiere avverrà da via Fratelli
Rosselli, per raggiungere la quale i mezzi percorreranno via Matteotti e via Cavin di Sala
prima ancora. Opportuni cartelli di indicazione per i mezzi e di segnalazione verticale
per i vari veicoli dovranno essere predisposti lungo le vie di transito e in prossimità
dell'accesso al parcheggio interno della scuola.
5.2 Viabilità di cantiere
All'interno del cantiere non vi sarà alcuna viabilità. I mezzi entreranno in cantiere per il
solo carico/scarico, sostando eventualmente nella vicinanza dell'ingresso. Data
l'estensione del fabbricato di intervento non si ravvisa la necessità di instaurare dei
percorsi interni.
5.3 Aree di deposito
All’interno dell’area di cantiere è individuata un’area di deposito, rispettivamente per lo
stoccaggio della merce in arrivo e per il deposito degli eventuali residui di lavorazione e
rifiuti da smaltire. In ogni caso tali aree e la relativa delimitazione potranno variare
durante tutta la durata dei lavori secondo esigenze dell’attività logistica, fermo
restando la loro vicinanza al cancello carrabile di accesso al cantiere. Per non causare
intralcio alle operazioni le aree di deposito dovranno essere destinate al solo utilizzo
delle imprese e quindi dovranno essere opportunamente segnalate. Materiali ed
attrezzature andranno sempre stoccati su superfici piane. Si prescrive di non creare
pile troppo alte ma disporre materiali ed attrezzature in modo da evitare accidentali
ribaltamenti.
5.4 Smaltimento rifiuti
Durante le lavorazioni si può prevedere la produzione di alcuni materiali di scarto quali
residui di getti in calcestruzzo, materiali isolanti e coibenti, fili elettrici costituiti di rame e
materie plastiche, taniche vuote per il rabbocco del combustibile per le macchine
operatrici (ma solitamente esse vengono riutilizzate dalla ditta a tale scopo) e/o
barattoli di olio per la lubrificazione degli ingranaggi, oltre che naturalmente, laterizi e
materie plastiche. Secondo la classificazione con i codici CER, durante le lavorazioni si
può prevedere la produzione delle seguenti macrocategorie di “rifiuti non pericolosi”:
05 01
rifiuti prodotti dalla raffinazione del petrolio (fondi di serbatoi, oli, catrami);
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08 01
rifiuti relativi alla fornitura e all'uso di pitture e vernici
13 02
scarti di oli per motore, olio per ingranaggi e oli lubrificanti;
13 07
rifiuti di carburanti liquidi.
15 01
rifiuti di imballaggi;
17 01 rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (cemento mattoni
mattonelle e ceramiche);
17 02
come sopra ma per legno vetro e plastica;
17 03
come sopra ma per miscele bituminose;
17 04
come sopra ma per metalli;
17 05
come sopra per terre e rocce;
17 09
altri rifiuti derivanti dall'attività di costruzione e demolizione.
I POS delle imprese dovranno contenere le procedure di gestione dei rifiuti prodotti in
cantiere, con particolare riguardo per la rimozione dei materiali pericolosi. Ciascuna
impresa dovrà trattare e opportunamente smaltire i rifiuti provenienti dalle proprie
attrezzature.
5.5 Servizi logistici ed igienico – assistenziali
5.5.1 Servizi messi a disposizione dal Committente
La Committenza non mette a disposizione servizi logistici ed igienico-assistenziali.
5.5.2 Servizi da allestire a cura dell’Impresa principale
Dall’analisi
delle
fasi
lavorative
emerge
che
il
numero
massimo
di
addetti
contemporaneamente presenti arriverà ad un massimo di 8 persone. Per quanto
riguarda gli spazi ad uso mensa, la ditta utilizzerà i locali pubblici posti nelle vicinanze
presso il centro di Mirano a meno di 1 km di distanza per il ristoro dei lavoratori. Per
quanto riguarda le attività, gli operatori utilizzeranno gli spogliatoi presenti presso la
sede della propria ditta, saranno predisposti un servizio igienico con lavandini e wc del
tipo chimico oggetto di periodico svuotamento I servizi da utilizzare in generale devono
essere conformi a quanto previsto dalle normative in materia di igiene e sicurezza e
possono essere riassunti come da tabella che segue.
Tabella 2. Dimensioni minime dei servizi a disposizione dei lavoratori.
uffici
10 mq
spogliatoi
10 mq
lavabi
2
latrine
1
docce
35
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mensa
Locali nelle vicinanze
Sarà cura dell’impresa principale rispettare le prescrizioni seguenti estratte dall’allegato
XIII del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.:
 I locali spogliatoi devono disporre di adeguata aerazione, essere illuminati, ben
difesi dalle intemperie, riscaldati durante la stagione fredda, muniti di sedili ed
essere mantenuti in buone condizioni di pulizia.
 Gli spogliatoi devono essere dotati di attrezzature che consentano a ciascun
lavoratore di chiudere a chiave i propri indumenti durante il tempo di lavoro.
 La superficie dei locali deve essere tale da consentire, una dislocazione delle
attrezzature, degli arredi, dei passaggi e delle vie di uscita rispondenti a criteri di
funzionalità e di ergonomia per la tutela e l’igiene dei lavoratori, e di chiunque
acceda legittimamente ai locali stessi.
 I locali docce devono essere riscaldati nella stagione fredda, dotati di acqua
calda e fredda e di mezzi detergenti e per asciugarsi ed essere mantenuti in
buone condizioni di pulizia. Il numero minimo di docce è di uno ogni dieci
lavoratori impegnati nel cantiere.
 I locali che ospitano i lavabi devono essere dotati di acqua corrente, se
necessario calda e di mezzi detergenti e per asciugarsi.
 I servizi igienici devono essere costruiti in modo da salvaguardare la decenza e
mantenuti puliti.
 I lavabi devono essere in numero minimo di uno ogni 5 lavoratori e 1 gabinetto
ogni 10 lavoratori impegnati nel cantiere.
 Quando per particolari esigenze vengono utilizzati bagni mobili chimici, questi
devono presentare caratteristiche tali da minimizzare il rischio sanitario per gli
utenti.
 In condizioni lavorative con mancanza di spazi sufficienti per l’allestimento dei
servizi di cantiere, e in prossimità di strutture idonee aperte al pubblico, è
consentito attivare delle convenzioni con tali strutture al fine di supplire
all’eventuale carenza di servizi in cantiere: copia di tali convenzioni deve essere
tenuta in cantiere ed essere portata a conoscenza dei lavoratori.
 I locali di refezione devono essere forniti di sedili e di tavoli, ben illuminati, aerati
e riscaldati nella stagione fredda. Il pavimento e le pareti devono essere
mantenute in buone condizioni di pulizia.
 Nel caso i pasti vengano consumati in cantiere, i lavoratori devono disporre di
attrezzature per scaldare e conservare le vivande ed eventualmente di
attrezzature per preparare i loro pasti in condizioni di soddisfacente igienicità.
 I lavoratori devono disporre sul cantiere di acqua potabile in quantità sufficiente
nei locali occupati, nonché nelle vicinanze dei posti di lavoro.
 Nei locali di refezione così come nei locali chiusi di lavoro è vietato fumare.
5.6 Macchine e attrezzature
5.6.1 Macchine
Committente
e
attrezzature
messe
a
disposizione
Non ci sono macchine e attrezzature messe a disposizione dal Committente.
dal
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5.6.2 Macchine ed attrezzature delle imprese previste in cantiere
Tutte le macchine e le attrezzature impiegate, oltre a rispettare le norme vigenti in
materia di igiene e sicurezza, andranno utilizzate e mantenute in sicurezza secondo le
norme di buona tecnica. Le imprese, su richiesta del CSE, dovranno provvedere a
fornire modulistica di controllo per qualsiasi altra attrezzatura.
L’elenco delle possibili macchine e attrezzature presenti in cantiere è il seguente:

ponteggio;

trabattelli;

gru a torre;

autocarro dotato di cassone ribaltabile e di gru idraulica;

piattaforma di lavoro elevabile;

furgone;

trapani a percussione;

avvitatori elettrici;

disco flessibile;

saldatrice;

cannello ossiacetilenico;

escavatore gommato o cingolato;

miniescavatore;

intonacatrice;

betoniera a bicchiere;

autobetonpompa;

vibratore per getti di cls;

sega circolare;

compressore;

trattore con trivella;

decespugliatori;

piastra vibrante;

sega ad acqua;

trapano miscelatore;

macchina tagliapiastrelle manuale

taglia tubi:

trasportatrice ad aria compressa per il massetto;

argano elettrico da ponteggio;

carrelli per trasporto merci;

utensili manuali;

transenne e recinzioni mobili.
I POS delle imprese dovranno integrare le indicazioni relative alle macchine e
attrezzature utilizzate per le lavorazioni.
5.6.3 Macchine, attrezzature di uso comune
Le attrezzature e le macchine di uso comune saranno il ponteggio perimetrale e la gru
a torre, sebbene quest'ultima è consigliabile sia movimentata sempre e solo da un
unico operatore appositamente formato e relativo alla ditta edile che fornisce la gru.
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38
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Nel caso in cui si verificasse la necessità di utilizzare macchine e impianti da parte di
ditte non proprietarie degli stessi, è obbligatorio che la ditta proprietaria informi gli
utilizzatori che comunque devono essere precedentemente formati all'utilizzo di
macchinari e impianti. E' inoltre consigliabile che le ditte facciano delle prese in carico
per individuare eventuali responsabilità in caso di danneggiamenti, infortuni e/o
manomissioni.
5.7 Sostanze e preparati pericolosi
5.7.1 Sostanze
Committente
e
preparati
messe
a
disposizione
dal
Non ci sono sostanze messe a disposizione dal Committente.
5.7.2 Sostanze e preparati delle imprese previste in cantiere
Tutte le sostanze e i preparati andranno utilizzati correttamente secondo le norme di
buona tecnica e secondo le eventuali indicazioni delle schede di sicurezza in dotazione
e dovranno essere tenute sotto controllo a cura dei preposti delle imprese.
L’elenco delle sostanze e dei preparati più significativi eventualmente utilizzati dalle
imprese è quello di seguito riportato:

idrocarburi;

solventi;

resine e colle;

siliconi.
Il POS delle imprese esecutrici dovrà contenere le modalità di gestione e di utilizzo delle
sostanze e dei preparati pericolosi previste nonché le relative schede di sicurezza.
5.8 Impianti di cantiere
5.8.1 Impianti messi a disposizione dal Committente
Il committente mette a disposizione un punto di allaccio alla rete elettrica. Il
collegamento dal punto di fornitura al quadro elettrico di cantiere e lo stesso quadro
dovranno essere dotati di dichiarazione di conformità da parte della ditta stessa. La
ditta avrà la cura di usufruire di tali impianti come fossero di sua proprietà e dovrà
consegnarli al committente nello stesso stato in cui sono stati consegnati. Inoltre viene
messo a disposizione un punto di fornitura di acqua potabile per l'installazione di una
fontana uso cantiere.
5.8.2 Impianti da allestire a cura dell’Impresa principale
L’Impresa principale deve progettare e realizzare a regola d’arte gli impianti elencati,
rispettando inoltre le prescrizioni di legge. L’impresa deve allestire i seguenti impianti:

impianto elettrico di cantiere comprensivo di messa a terra;

impianto di illuminazione dell'area di cantiere;
5.8.3 Impianti di uso comune
Tabella 3. Elenco degli impianti di uso comune.
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SOTTOTITOLI TABELLA
SOTTOTITOLI TABELLA
SOTTOTITOLI TABELLA
Impianto elettrico
Impresa principale /
Committente
Tutte le imprese presenti in
cantiere
Impianto idrico
Committente
Tutte le imprese presenti in
cantiere
Tutte le imprese utilizzatrici devono preventivamente formare le proprie maestranze
sull’uso corretto degli impianti di uso comune.
5.8.4 Prescrizioni sugli impianti
Tutti gli impianti in generale devono rispettare le normative vigenti. Inoltre è richiesto
quanto segue:

impianti elettrici conformi alla norma CEI 64-8;

le misure, almeno semestrali, della resistenza della messa a terra;

la verifica, almeno mensile, del funzionamento dei differenziali.
Tali verifiche saranno a cura dell’impresa principale.
5.9 Segnaletica
La segnaletica dovrà essere conforme al D. Lgs. 81/08 in particolare per tipo e
dimensione. Anche per i segnali gestuali si dovranno rispettare le prescrizioni dello
stesso decreto riportate rispettivamente negli allegati XXIV (prescrizioni generali per la
segnaletica di sicurezza), XXVIII (prescrizioni per la segnalazione di ostacoli … e delle
vie di circolazione), XXXII (prescrizioni per i segnali gestuali).
5.10 Gestione dell’emergenza
5.10.1 Indicazioni generali
Sarà cura dell’impresa principale organizzare il servizio di emergenza ed occuparsi
della formazione del personale addetto. L’impresa principale dovrà assicurarsi che tutti
i lavoratori presenti in cantiere siano informati dei nominativi degli addetti e delle
procedure di emergenza; dovranno inoltre essere esposte in posizione visibile le
procedure da adottarsi, unitamente ai numeri telefonici dei soccorsi esterni. A tal fine
l’impresa principale consegna in visione al CSE il proprio Documento di Valutazione dei
Rischi unitamente al POS.
5.10.2 Assistenza sanitaria e pronto soccorso
Dovrà essere sempre presente in uno dei mezzi di appoggio o all’interno della parte di
capannone adibita a deposito, in luogo facilmente accessibile ed adeguatamente
segnalato con cartello, la cassetta di pronto soccorso. L’impresa principale garantirà la
presenza di un addetto al primo soccorso durante l’intero svolgimento dell’opera, a
tale figura faranno riferimento tutte le imprese presenti. L’addetto dovrà essere in
possesso di documentazione comprovante la frequenza di un corso di primo
soccorso presso strutture specializzate. Per gli interventi di pronto soccorso non
eseguibili da parte del personale interno, il POS dovrà prevedere la chiamata del
servizio di pronto soccorso di urgenza. Ai sensi dell’allegato XV, (contenuti minimi del
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PSC) articolo 2.1.2 comma h), il PSC riporta i riferimenti telefonici delle strutture più
vicine previste sul territorio a servizio del pronto soccorso:
Tabella 4. Recapiti telefonici degli ospedali più vicini al cantiere (Pronto Soccorso).
SERVIZIO
NUMERI TELEFONICI
Ospedale di Mirano (VE)
041-5794831
PRONTO SOCCORSO
Nel territorio ove è inserito il cantiere è attivo il numero di telefono
118
del servizio di urgenza ed emergenza medica (SUEM)
In qualsiasi caso di emergenza sanitaria (incidenti, malori, ecc.) è importante
mantenere la calma, esporre il motivo della chiamata e rispondere con la maggiore
precisione possibile e con tranquillità alle domande poste dall'operatore; i pochi
secondi necessari per le risposte consentiranno poi la scelta del mezzo più idoneo e
l'accertamento del luogo in cui intervenire, in modo da soddisfare nel modo più rapido
ed efficace le esigenze del caso.
Le domande più importanti poste dall'operatore saranno:

le generalità e il numero telefonico del chiamante;

il luogo di provenienza della chiamata;

il nome (se possibile) e le condizioni dell'infortunato;

il luogo dove si è verificato l'evento;

il numero delle persone coinvolte;

lo stato di coscienza o di incoscienza;

eventuali emorragie visibili in atto, eventuali persone incastrate;

eventuale presenza di incendio o gas.
5.10.3 Prevenzione incendi
L’attività non presenta rischi significativi di incendio per il limitato eventuale quantitativo
di idrocarburi presenti per il rabbocco dei mezzi. Le eventuali taniche contenenti il
combustibile saranno tenute nel cassone dell’autocarro all’interno della cui cabina
dovrà essere presente almeno un estintore del tipo a polvere o a CO2 appositamente
segnalato con idoneo cartello.
Ai sensi dell’allegato XV, (contenuti minimi del PSC) articolo 2.1.2 comma h), il PSC
riporta i riferimenti telefonici delle strutture previste sul territorio a servizio della
prevenzione incendi:
Tabella 5. Recapiti telefonici dei Vigili del Fuoco.
SERVIZIO
NUMERI TELEFONICI
Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di
Venezia
041-2697111
Nel territorio ove è inserito il cantiere è attivo il numero di telefono
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115
del servizio di soccorso dei Vigili del Fuoco (EMERGENZA)
Il 115 consente un accesso veloce alla struttura operativa di zona, ma per un intervento
efficace e tempestivo c’è bisogno di:
 descrivere con calma al centralinista la natura e l’entità dell’incendio,
telefonando anche nuovamente se la situazione ha subito mutamenti
sostanziali;
 comunicare l’indirizzo o la località con eventuali riferimenti per una sicura e
veloce individuazione del sito e, se necessario, andare incontro alle squadre di
soccorso per indicare la giusta direzione;
 segnalare eventuali difficoltà di viabilità ed accesso al luogo dell’incendio;
 segnalare eventualmente le probabili cause di innesco e quali materiali
pericolosi sono interessati dalle fiamme con particolare riferimento a
combustibili o bombole contenenti gas.
5.10.4 Evacuazione
Le lavorazioni previste all’interno di tale cantiere si svolgeranno ad un'altezza massima
pari a 4 metri. In caso di emergenza le maestranze dovranno evacuare l’area
percorrendo la copertura sino ad arrivare al punto ove è presente il ponteggio (finchè
non saranno realizzate le scale) e percorrerlo in discesa con cautela sino ad arrivare
allo spiazzo aperto circostante i fabbricati. Una volta arrivati al piano campagna,
potranno allontanarsi dal complesso verso via Fratelli Rosselli.
41
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6 RISCHI PARTICOLARI E MISURE DI SICUREZZA
Nell’area in esame, in seguito alla tipologia dei lavori da farsi, sono presenti i seguenti
elementi singolari di rischio di cui all’allegato XI del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. che
comporteranno la massima attenzione da parte delle imprese:
 Lavori che espongono i lavoratori a rischi di caduta dall’alto da altezza
superiore a 4 m che richiedano l’installazione di opere provvisionali con
un’estensione lineare superiore ai 6 m: le lavorazioni di posa dei solai di
copertura e successive lavorazioni di impermeabilizzazione, stratificazione e
quant'altro previsto (lattonerie, copertine ecc...) saranno effettuate ad
un'altezza prossima ai 4 metri, i lavoratori sono dunque esposti al rischio di
caduta dall’alto che obbliga l’impresa esecutrice ad adottare tutte quelle
precauzioni descritte all’interno del capo II del Titolo IV del D.Lgs. 81/08. Dovrà
quindi essere installato un ponteggio fisso lungo tutto il perimetro del
fabbricato provvisto eventualmente di progetto con relazione di calcolo (nei
casi previsti dall’art. 133 del D.Lgs. 81/08) e dotato del Pi.M.U.S. (Piano di
Montaggio Uso e Smontaggio del ponteggio). Non sono ammessi ponti su
cavalletti di altezze superiori ai 2 metri, mentre è ammesso solo per l’eventuale
uso temporaneo l’utilizzo di ponti su ruote a torre (eventuali operazioni di
finitura a ponteggio fisso smontato) dotato di opportuni allargamenti alla base
per altezze di lavoro superiori ai 2 metri. E’ fatto obbligo che il ponteggio venga
installato da personale appositamente formato e addestrato, dotato degli
opportuni DPI di III categoria. Lo stesso obbligo vige per la ditta che installerà la
gru a torre. Particolare attenzione dovrà essere posta inoltre durante le opere
di banchinaggio dei vari solai nei pressi dei fori per i vani scale o per il vano
ascensore. I ponteggi, essendo attrezzature di uso comune, devono essere
mantenuti perfettamente puliti e dotati di tutte le protezioni. Se per alcune
lavorazioni
e/o
scarico
di
materiale,
dovessero
esser
rimosse
temporaneamente alcune protezione, si dovrà interdire la zona al passaggio
dei non addetti all’operazione i quali dovranno obbligatoriamente indossare dei
DPI di III categoria fino alla rimessa in pristino delle protezioni precedentemente
rimosse.

lavori che espongono i lavoratori a rischio di incendio o di esplosione
connessi con l’utilizzo di materiali pericolosi e/o infiammabili: alcune
lavorazioni sono effettuate mediante l’utilizzo di una bombola contenente gas
infiammabile da utilizzarsi con apposito cannello per la saldatura di parti
metalliche piuttosto che da utilizzarsi mediante coppa per scaldare le guaine
da posarsi a caldo. Tali lavorazioni quindi sono particolarmente pericolose in
quanto c’è presenza continua di fiamma libera, ad alta temperatura, su
materiali potenzialmente infiammabile e con vicinanza di bombole in pressione.
Durante l’esecuzione del lavoro le bombole devono essere tenute il più lontano
possibile dal cannello, i tubi all’interno del quale scorre il gas devono essere
ben distesi, senza impedimenti o strozzature, posti lontano da luoghi di
passaggio per evitare l’inciampo e il conseguente tiro del cannello in funzione.
Inoltre gli operatori dovranno sempre essere dotati di estintore nelle vicinanze
della zona di lavoro. L’utilizzo del cannello dovrà avvenire da parte di personale
appositamente addestrato e informato dei rischi. Durante le pause lavorative,
tutta l’attrezzatura va protetta dai raggi solari, appositamente depositata e
accatastata in zona sicura, lontano da altre possibili fiamme e/o materiali
infiammabili, in apposito spazio delimitato, segnalato e dotato di estintore con
relativo cartello segnalatore. Eventuali depositi di materiale infiammabile
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ulteriore, quali taniche di benzina o gasolio per i rabbocchi dei serbatoi dei
mezzi, dovranno essere anch’essi segnalati, delimitati e dotati di estintore e
relativo cartello segnalatore.

Lavori che espongono i lavoratori al rischio di investimento da veicoli
circolanti nell’area di cantiere: i mezzi meccanici saranno utilizzati soprattutto
durante la fase dello scavo di sbancamento. Durante tale lavorazione non ci
sono interferenze con altre ditte. Si ravvisa quindi un rischio minimo di
investimento sia per l’esigua viabilità di cantiere dovuta alla limitata area a
disposizione per il movimento dei mezzi, sia perché l’area adibita allo scarico
dei materiali e al posizionamento delle betoniere e delle autobetonpompe è
immediatamente prospiciente l’accesso carraio a nord dell’area di cantiere,
senza
alcun
attraversamento
lungo
l’estensione
del
cantiere
stesso.
Indipendentemente da quanto appena affermato vige sempre l’obbligo per i
mezzi di avanzare a passo d’uomo, di utilizzare i segnalatori acustici nelle
manovre a marcia indietro e di farsi aiutare da movieri durante l'ingresso e
l'uscita dal cantiere.

Lavori che espongono i lavoratori al rischio di elettrocuzione: tutte le
lavorazioni
relative
all’installazione
dell’impianto
elettrico
di
cantiere
e
dell’impianto di messa a terra, devono essere eseguite da apposita ditta
idonea dal punto di vista tecnico-professionale a svolgere tali lavorazioni
(abilitazione ai sensi della L. 46/90). L’impianto deve essere provvisto di quadro
elettrico di cantiere dotato di chiusura a chiave e di idonei differenziali
“salvavita” la cui manutenzione comprensiva di prova di sgancio deve essere
accuratamente programmata. La ditta installatrice dell’impianto deve rilasciare
apposita dichiarazione di conformità che dovrà essere allegata al presente
PSC. Tutte le attrezzature stabilmente utilizzate (betoniera a bicchiere, gru a
torre, ponteggi, box ad uso uffici, spogliatoi ecc) dovranno essere collegate
all’impianto di messa a terra. Le verifiche dovranno svolgersi periodicamente
così come indicato al precedente punto D.8.4.
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7 RISCHI E MISURE
LAVORAZIONI
CONNESSI A INTERFERENZE TRA
In questo capitolo per maggior chiarezza vengono riassunte le misure di prevenzione e
protezione dei rischi derivanti dalla presenza contemporanea di più imprese e/o
lavoratori autonomi.
Il cronoprogramma dei lavori consente l’individuazione di tali interferenze anche se
talora le interferenze possibili, come specificato all’interno dell’analisi delle fasi di
lavorazione e dei conseguenti rischi, possono essere evitate mediante uno
sfasamento spaziale e/o temporale. Le imprese devono in ogni caso porre particolare
attenzione e sensibilizzare i loro lavoratori in merito alle possibili interferenze.
Di seguito si sono rilevate le interferenze più probabili, si prescrive in ogni caso che
tutte le eventuali interferenze aggiuntive non ricomprese tra quelle che seguono,
devono essere comunicate per iscritto al CSE, il quale prescriverà eventuali
accorgimenti o sfasamenti per ridurre al minimo i rischi.
1.
2.
Successione tra carpentieri, muratori, ferraioli e impiantisti nei vari solai

La fase di costruzione dei solai e in genere degli impalcati orizzontali (platea di
fondazione inclusa) presume la presenza di varie ditte, ciascuna con i propri
lavoratori che si succedono all’interno della zona di lavoro. Ci si trova così a
dover gestire un elevato numero di persone con mansioni differenti, tutte però
soggette ai vari rischi conseguenti non solo la propria effettiva mansione e
lavorazione, ma soggette anche ai rischi derivanti dalla zona di lavoro e dal
lavoro svolto in vicinanza da altri addetti.

Se uno sfasamento spaziale non è sempre possibile per la limitata estensione
del fabbricato, è invece auspicabile lo sfasamento temporale delle varie ditte
senza che questo comporti l'eccessivo dilungamento dei tempi di esecuzione.
Si prescrive quindi la conclusione delle lavorazioni di competenza di una ditta
prima che la successiva subentri per lavorare nella stessa zona.

Nel caso del getto della platea quindi i carpentieri accederanno per primi al
fondo dello scavo per iniziare a mettere in opera i casseri di contenimento del
getto, poi sarà la volta degli impiantisti per predisporre le tubazioni per la
raccolta delle acque meteoriche dell’interrato. Infine toccherà ai ferraioli che
chiuderanno la successione mettendo in opera i ferri. A predisposizione
avvenuta sarà il turno dei muratori che getteranno il calcestruzzo in opera con
l’ausilio di un’autobetonpompa suddivisi tra operatori addetti alla pompa,
operatori addetti alla vibrazione del calcestruzzo e operatori addetti alla stesura
e rasatura del getto.

Nel caso di solai costituiti da soletta piena in calcestruzzo armato o da solai in
latero-cemento la presenza contemporanea di più ditte presenta ulteriori rischi
aggiuntivi. All’interno dello studio della fase di lavorazione si è già fatto divieto
agli impiantisti e in generale ai non addetti ai lavori di essere presenti durante la
posa delle lastre di predalles costituenti il solaio di copertura, prescrivendo agli
stessi di installare le colonne di scarico operando dal basso. Pertanto la ditta
affidataria dovrà interdire l’accesso durante le fasi di posa delle lastre. I ferraioli,
gli impiantisti ed eventuali ulteriori ditte potranno accedere prima del getto del
solaio solamente a impalcato completato, a puntellazione dal basso eseguita e
a fori per scale o altro opportunamente delimitati e protetti mediante parapetti
o reti di sicurezza. Anche in questo caso è prescritta l'attuazione di uno
sfasamento temporale tra le varie ditte che opereranno in copertura.
Installazione impianto ascensore e stratificazione sopra solai:
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3.
4.

La ditta di installazione dell’impianto ascensore potrebbe trovarsi ad operare
contemporaneamente alla ditta che posa strati di isolamento acustico sul
pianerottolo o alla ditta che esegue il massetto sempre ai vari piani ove le porte
dell’ascensore si affacciano. Oltre al considerevole rischio di caduta dall’alto
per gli operatori al piano, c’è il rischio aggiuntivo di caduta di oggetti dall’alto
all’interno del vano ascensore. Si prescrive pertanto un’attenta
programmazione affinché durante le operazioni da svolgersi all’interno della
fossa ascensore i fori di accesso ai piani siano tamponati e opportunamente
protetti.

In via alternativa si può prevedere la costruzione di un ponteggio tubo giunto o
di un’impalcatura (se le dimensioni del vano ascensore permettono il
montaggio delle strutture prefabbricate) in modo tale che il piano del castello si
trovi alla stessa altezza del pianerottolo del vano scale fungendo oltremodo da
protezione contro la caduta dall’alto di persone e oggetti per i lavoratori che si
trovano ad operare al piano sottostante.
Impianto idrico-sanitario con impianto elettrico e con muratori e cartongessisti:

Come durante il getto dei solai, anche nella posa delle tubazioni dei vari
impianti sia a pavimento che lungo le pareti si intervallano e si succedono varie
ditte che possono operare interferendo tra loro. In particolare durante la posa
in opera dell’impianto di riscaldamento a pavimento, gli impiantisti devono
poter operare liberamente per posare i pannelli e le tubazioni. Si prescrive
pertanto l’avanzamento per piani e per stanze mettendo in atto uno
sfasamento spaziale oltre che temporale. Tali sfasamenti sono necessari non
solo per attuare le direttive di Legge (tra cui il limitare al minimo il numero degli
addetti per ogni singola fase di lavorazione), ma anche per un discorso di
responsabilità
nell’esecuzione
a
regola
d’arte
e
nell’eventuale
danneggiamento di strutture o tubazioni appena installate.

Se si prende in considerazione un'area limitata si succederanno le seguenti fasi
con relative ditte: posa degli scarichi e delle adduzioni di vario tipo (idraulici),
posa delle canalette elettriche (elettricisti), riempimento mediante alleggerito
(ditta edile), posa pannelli e tubazioni per impianto di riscaldamento (idraulici),
stesura massetto con rete di distribuzione dei carichi (ditta edile). Ciascuna di
queste fasi può essere realizzata avanzando nei vari alloggi di ciascun piano, in
modo tale che, compatibilmente con la durata delle varie fasi, ciascuna ditta
occupi un solo alloggio indipendentemente da dove si trovano le altre.

Così come nel caso della successione negli orizzontamenti trattati al punto
precedente, anche nel caso di impianti a parete le varie ditte possono attuare
uno sfasamento spaziale oltre che temporale. I muratori infatti realizzeranno le
tramezze interne. A seguito gli idraulici e poi ancora gli elettricisti segneranno
sui muri le tracce da eseguirsi da parte dei muratori. Ultimata la realizzazione
delle scanalature, ritorneranno gli irdulici e gli elettricisti che imposteranno
tubazioni, canalette, scatole di derivazione, frutti, incassi di vario tipo. A
chiusura del giro i muratori riempiranno i fori stendendo malta e rasando
opportunamente il supporto per la successiva intonacatura.
Stesura manto di copertura con impiantisti:

Prima della posa in opera del manto impermeabile e della soprastante
pavimentazione, sarà cura delle ditte di impiantisti predisporre eventuali
prolungamenti (canne fumarie), sfiati, antenne e strutture di sostegno di
parabole, affinché i posatori possano realizzare quanto di loro competenza
senza ostruire passaggi o condotti. Gli impiantisti quindi dovranno operare
prima della posa del manto impermeabilizzante, coibente e resistente e dopo
la posa del piano di calpestio, in modo tale da lavorare con il minor rischio
45
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possibile. Il ponteggio perimetrale dovrà essere mantenuto in opera sino al
completamento delle strutture e delle finiture di copertura.

La realizzazione dei camini per l’alloggiamento delle canne fumarie e la
successiva finitura mediante converse, copertine e lattonerie varie deve
avvenire in fasi temporalmente distanziate per evitare le reciproche
interferenze e l’incremento dei rischi per le attrezzature specifiche utilizzate da
ciascuna ditta (ad esempio cannello per la saldatura delle lamiere in zincotitanio).
Qualora in corso d’opera si verificassero interferenze non previste, le stesse dovranno
essere preventivamente comunicate al CSE e da quest’ultimo autorizzate
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8 COSTI
8.1 Criteri per la definizione e la valutazione dei costi
Per la definizione dei costi per la sicurezza si è fatto riferimento all’art. 4 dell’allegato XV
del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
8.2 Stima dei costi
Nei costi della sicurezza verranno stimati, per tutta la durata delle lavorazioni previste
nel cantiere, i costi:
A. degli apprestamenti previsti nel PSC;
B. delle misure di prevenzione e protezione e dei dispositivi di protezione
individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti;
C. degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli
impianti antincendio e degli impianti di evacuazione fumi;
D. dei mezzi e servizi di protezione collettiva;
E. delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza;
F. degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento
spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti;
G.delle misure di coordinamento relative all’uso di apprestamenti, attrezzature,
infrastrutture e servizi di protezione collettiva.
La stima dei costi è stata effettuata in modo analitico per voce singola a corpo e/o a
misura I prezzi unitari delle singole voci sono state riprese dal prezziario della Regione
Veneto del 2011 e/o dal Capitolato Speciale di Venezia 2012, i costi sono valutati
complessivamente in € 11.510,10 (Euro undicimilacinquecentodieci/10), così come si
evince dal computo.
Tabella 6. Stima dei costi della sicurezza.
APPRESTAMENTI PREVISTI NEL PSC
Descrizione
u.m.
q.tà
p. unit.
(euro)
Importo
(euro)
Formazione di recinzione con rete in
polietilene (arancione) esterna sostenuta da
paletti a distanza di 1,5 m trasporto,
installazione, smontaggio e ritiro al termine
dei lavori. Altezza fino a 2,00 m per il primo
mese
Mq
300
3,98
1.194,00
5.100
0,37
1.887,00
Mq
300
1,66
498,00
N
1
1.505,25
1.505,25
Formazione di recinzione con rete in
polietilene (arancione) esterna sostenuta da
paletti a distanza di 1,5 m trasporto,
Mq/me
installazione, smontaggio e ritiro al termine
dei lavori. Altezza fino a 2,00 m per ogni
mese successivo per 17 mesi
Fornitura rete
altezza m 2,00
arancione
in
polietilene
Fornitura e montaggio di box di cantiere ad
uso uffici, dimensioni 2,40 x 6,40 x 2,40.
Costo acquisto
47
48
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Fornitura e servizio di manutenzione di box
ad uso servizio igienico dotato di serbatoio
acqua e vasca reflui (tipo Sebach). Costo
per il primo mese.
N
1
293,00
293,00
Fornitura e servizio di manutenzione di box
ad uso servizio igienico dotato di serbatoio
acqua e vasca reflui (tipo Sebach). Costo
mesi successivi.
N
8
81,50
652,00
Delimitazione
di
area
adibita
a
carico/scarico
e
deposito
mediante
transennamento
evidenziato
mediante
nastro bicolore in plastica (bianco e rosso)
per delimitazione aree in copertura e per
individuazione piazzola di sosta temporanea
piattaforma di lavoro elevabile
m
100
4,79
479,00
Cartelli vari per la sicurezza di dimensioni
43x33 cm (ponteggio in allestimento,
vietato fumare e usare fiamme libere,
vietato l’ingresso ai non addetti ai lavori,
cassetta di pronto soccorso, utilizzo dei DPI
per i lavoratori, attenzione mezzi a passo
d’uomo)
Cad
6
14,05
84,30
6.592,55
TOTALE PARZIALE
IMPIANTI DI CANTIERE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA DEI
LAVORATORI
Descrizione
u.m.
q.tà
p.unit.
(euro)
Importo
(euro)
Impianto di terra per cantiere piccolo (6 kW)
- apparecchi utilizzatori ipotizzati: betoniera,
argano
elettrico,
sega
circolare
e
apparecchi portatili con
Idn=0,3A
(Rt<83hom), costituito da conduttore di
terra in rame isolato direttamente interrato
da 16 mmq, e n. 1 picchetto in acciaio
zincato da 1,5 metri.
A
corpo
1
226,51
226,51
144
2,51
361,44
Illuminazione di cantiere 1500 w ip 65 costo Cad/m
mensile. 4 fari per 36 mesi
e
587,95
TOTALE PARZIALE
MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA
Descrizione
u.m.
q.tà
p.unit.
(euro)
Importo
(euro)
Estintore portatile a CO2 da kg 5 omologato
(DM 20.12.1992), montato a parete con
apposita staffa e corredato di cartello di
segnalazione. Compresa la manutenzione
periodica prevista per legge. Costo mensile
cad
2
14,40
28,80
COSTRUZIONE DI EDIFICIO DENOMINATO "OASI - CENTRO DIVULGATIVO PER LE ENERGIE RINNOVABILI
E L'EFFICIENZA ENERGETICA" PRESSO L'ISTITUTO SCOLASTICO PRIMO LEVI DI MIRANO (VE)
Ponteggio o incastellatura realizzato con
elementi a telaio sovrapponibili, valutato per
metro quadro di superficie asservita.
Ponteggio a telaio per il primo mese
Mq
240
9,60
2.304,00
Ponteggio o incastellatura realizzato con
elementi a telaio sovrapponibili, valutato per
metro quadro di superficie asservita.
Ponteggio a telaio per ogni mese
successivo
Mq
240
0,35
84,00
Piano di lavoro per ponteggi costituito da
tavole metalliche prefabbricate, compreso
accessori e fermapiede, valutato per metro
quadro di superficie effettiva. Costo per il
primo mese
Mq
240
6,77
1.624,80
Piano di lavoro per ponteggi costituito da
tavole metalliche prefabbricate, compreso
accessori e fermapiede, valutato per metro
quadro di superficie effettiva. Costo per
ogni mese successivo
Mq
240
1,20
288,00
TOTALE PARZIALE
4.329,60
TOTALE COSTI DELLA SICUREZZA
11.510,10
49
50
COSTRUZIONE DI EDIFICIO DENOMINATO "OASI - CENTRO DIVULGATIVO PER LE ENERGIE RINNOVABILI
E L'EFFICIENZA ENERGETICA" PRESSO L'ISTITUTO SCOLASTICO PRIMO LEVI DI MIRANO (VE)
9 PRESCRIZIONI
9.1 Prescrizioni generali per l’impresa affidataria
Al datore di lavoro dell’impresa affidataria compete i seguenti obblighi:
 verificare le condizioni di sicurezza dei lavori affidati e l’applicazione delle
disposizioni e delle prescrizioni del PSC;
 coordinare gli interventi di cui alle misure generali di tutela e di cui agli obblighi
dei vari datori di lavoro, dei dirigenti e dei preposti delle imprese esecutrici;
 verificare la congruenza dei POS delle imprese esecutrici rispetto al proprio,
prima della trasmissione dei suddetti POS al CSE;
 in relazione ai lavori affidati in subappalto, ove gli apprestamenti, gli impianti e le
altre attività di cui al punto 4 dell’allegato XV (stima dei costi della sicurezza)
siano effettuati dalle imprese esecutrici, corrispondere ad esse senza alcun
ribasso i relativi oneri della sicurezza;
 per lo svolgimento di tali obblighi, il datore di lavoro dell’impresa affidataria, i
dirigenti e i preposti devono essere in possesso di adeguata formazione;
 comunicare al CSE i nominativi dei propri subappaltatori;
 fornire collaborazione al CSE per l’attuazione di quanto previsto dal PSC.
9.2 Prescrizioni generali per i lavoratori autonomi
I lavoratori autonomi che esercitano la propria attività nei cantieri, fermo restando gli
obblighi di cui al D.Lgs. 81/08 e s.m.i., si adeguano alle indicazioni fornite dall’impresa
affidataria e dal CSE, ai fini della sicurezza.
9.3 Prescrizioni per tutte le imprese
Le imprese hanno l'obbligo di dare completa attuazione a tutte le indicazioni e
prescrizioni contenute nel presente PSC.
Il presente PSC deve essere esaminato in tempo utile (prima dell'inizio lavori) da
ciascuna impresa esecutrice; tali imprese, sulla base di quanto qui indicato e delle loro
specifiche attività, redigono e forniscono al CSE, prima dell'inizio dei lavori il loro
specifico POS. Quest’ultima ne valuterà la congruenza rispetto al proprio prima di
trasmetterlo al CSE.
Le misure di sicurezza relative a eventuali lavorazioni a carattere particolare, le cui
modalità esecutive non siano definibili con esattezza se non in fase di esecuzione,
dovranno comunque essere inserite nel POS prima di iniziare le lavorazioni stesse. In
particolare, in questo caso, l’impresa interessata dai lavori dovrà integrare il suo POS e
presentarlo così aggiornato al CSE. Solo dopo l’autorizzazione del CSE l’impresa potrà
iniziare la lavorazione.
Qualsiasi variazione, richiesta dalle imprese, a quanto previsto dal PSC (quale ad
esempio la variazione del programma lavori e dell’organizzazione di cantiere), dovrà
essere approvata dal CSE ed in ogni caso non comporterà modifiche o adeguamenti
dei prezzi pattuiti.
Tutte le imprese esecutrici (appaltatrici o subappaltatrici) dovranno quindi:
 comunicare al CSE il nome del preposto prima dell’inizio dei lavori e comunque
con anticipo tale da consentire al CSE di attuare quanto previsto dal PSC;
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E L'EFFICIENZA ENERGETICA" PRESSO L'ISTITUTO SCOLASTICO PRIMO LEVI DI MIRANO (VE)
 fornire la loro disponibilità per la cooperazione ed il coordinamento con le altre
imprese e con i lavoratori autonomi;
 garantire la presenza dei rispettivi preposti alle riunioni di coordinamento;
 trasmettere all’impresa affidataria almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori i
rispettivi POS;
 disporre in cantiere di idonee e qualificate maestranze, adeguatamente
formate, in funzione delle necessità delle singole fasi lavorative;
 assicurare:
 il mantenimento del cantiere in condizioni ordinate e di salubrità;
 idonee e sicure postazioni di lavoro;
 corrette e sicure condizioni di movimentazione dei materiali;
 il controllo e la manutenzione di ogni impianto che possa inficiare la sicurezza e
la salute dei lavoratori;
L’eventuale sospensione dei lavori o delle singole lavorazioni a seguito di gravi
inosservanze, comporterà la responsabilità dell’impresa per ogni eventuale danno
derivato,
compresa
l’applicazione
della
penale
giornaliera,
se
prevista
contrattualmente, che verrà trattenuta nella liquidazione a saldo.
Si ritiene “grave inosservanza”, e come tale passibile di sospensione dei lavori, anche la
presenza di lavoratori non in regola all’interno del cantiere.
9.4 Prescrizioni generali per impianti macchine ed attrezzature
I datori di lavoro delle imprese esecutrici curano la manutenzione, il controllo prima
dell’entrata in servizio e il controllo periodico degli impianti e delle attrezzature al fine di
eliminare i difetti che possono pregiudicare la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Va tenuta presso gli uffici del cantiere, a cura del referente di ciascuna impresa, la
seguente documentazione:
 indicazione dei livelli sonori delle macchine ed attrezzature che verranno
impiegate dedotti dall’applicazione del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.;
 libretto degli apparecchi a pressione;
 dichiarazione di conformità legge 46/90 per l’eventuale impianto elettrico di
cantiere redatta da ditta installatrice abilitata;
 copia delle schede di sicurezza delle sostanze che saranno utilizzate in
cantiere;
 libretti d’uso e manutenzione delle macchine.
9.5 D.P.I., sorveglianza sanitaria e valutazione del rumore per i
lavoratori
Il POS delle varie imprese esecutrici dovrà riportare l’elenco dettagliato dei DPI
consegnati nominalmente ai lavoratori e le modalità di consegna e di gestione; in
particolare dovrà prevedere che tutti i DPI devono essere marcati CE ed essere
conformi alle prescrizioni normative e che ai lavoratori verrà data opportuna
informazione e formazione sull’uso di tali DPI (per i DPI di 3a cat. è obbligatorio anche
l’addestramento).
La sorveglianza sanitaria dovrà essere attuata in conformità alla legislazione vigente. Il
POS delle varie imprese esecutrici dovrà riportare il nome del medico competente ed i
51
52
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E L'EFFICIENZA ENERGETICA" PRESSO L'ISTITUTO SCOLASTICO PRIMO LEVI DI MIRANO (VE)
lavoratori sottoposti a sorveglianza. In caso l’attività non sia soggetta a sorveglianza
sanitaria, tale circostanza dovrà essere esplicitamente riportata nel POS.
L’esposizione quotidiana personale dei lavoratori al rumore è stata valutata in fase
preventiva facendo riferimento ai tempi di esposizione ed ai livelli di rumore standard
individuati da studi e misurazioni riconosciuti dalla commissione prevenzione infortuni
(rif. documentazione C.P.T. di Torino, vol. II manuale 5 “Conoscere per prevenire”).
Si prevede “rischio rumore” significativo per i lavoratori impegnati in cantiere:
 fascia di esposizione compresa oltre gli 85 dB(A) per i quali si richiede
adeguata informazione sui rischi, misure, DPI conseguenti all’utilizzo di varie
attrezzature o macchine operatrici (saldatrice, trapano a percussione).
Le lavorazioni di maggior rilevanza con relative valutazioni di esposizione al rumore,
vengono riportate nella tabella seguente:
Tabella 7. Lavorazioni di maggior rilevanza per esposizione rumore in cantiere
Valutazione esposizione
Rumore dB(A)
sulla
Lavorazione
settimana di
maggior
esposizione
sull'attività di
tutto il
cantiere
COSTRUZIONI EDILI IN GENERE
RISTRUTTURAZIONI
RESPONSABILE TECNICO DI CANTIERE (GENERICO)
84
83
ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (GENERICO)
86
85
ASSISTENTE
TECNICO
(SOTTOMURAZIONI)
86
86
82
82
82
81
81
81
85
85
82
81
90
89
76
76
78
78
87
87
DI
CANTIERE
ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (MURATURE)
ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (MURATURE,
IMPIANTI, INTONACI)
ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (INTONACI)
ASSISTENTE
TECNICO
DI
CANTIERE
(PAVIMENTI,
RIVESTIMENTI, FINITURE)
ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (IMPIANTI)
ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (COPERTURE IN
LEGNO)
ASSISTENTE
TECNICO
DI
CANTIERE
(OPERE
ESTERNE)
CAPO SQUADRA
PONTEGGIO)
(MONTAGGIO
E
CAPO SQUADRA (SOTTOMURAZIONI)
SMONTAGGIO
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Valutazione esposizione
Rumore dB(A)
Lavorazione
sulla
settimana di
maggior
esposizione
CAPO SQUADRA (DEMOLIZIONI PARZIALI, SCARICO
sull'attività di
tutto il
cantiere
88
86
CAPO SQUADRA (MURATURE)
82
82
CAPO SQUADRA (MURATURE, IMPIANTI)
82
82
CAPO SQUADRA (INTONACI)
81
81
CAPO SQUADRA (PAVIMENTI E RIVESTIMENTI)
87
87
CAPO SQUADRA (COPERTURE IN LEGNO)
90
89
CAPO SQUADRA (IMPIANTI)
82
82
CAPO SQUADRA (OPERE ESTERNE)
76
76
OPERATORE MEZZI MECCANICI (MOVIMENTO TERRA)
85
84
OPERATORE ESCAVATORE
79
78
OPERATORE PALA MECCANICA
83
82
OPERATORE AUTOCARRO
78
77
GRUISTA (GRU A TORRE)
79
79
OPERATORE DUMPER
88
86
88
86
OPERATORE AUTOBETONIERA
80
80
OPERATORE AUTOPOMPA
80
80
OPERAIO COMUNE POLIVALENTE
89
85
PONTEGGIATORE
78
78
CARPENTIERE
87
87
CARPENTIERE (COPERTURE)
90
89
MURATORE (SOLO MURI)
82
82
MURATORE (ASSISTENZA FINITURE)
85
85
MURATORE (GENERICO)
87
84
RIQUADRATORE
87
84
MURATORE E RIQUADRATORE
84
83
MATERIALE)
OPERATORE MEZZI MECCANICI (SOLLEVAMENTO E
TRASPORTO)
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Valutazione esposizione
Rumore dB(A)
sulla
Lavorazione
settimana di
maggior
esposizione
sull'attività di
tutto il
cantiere
PIASTRELLISTA
89
87
SERRAMENTISTA
83
83
FABBRO
89
89
IDRAULICO
80
79
IMPIANTISTA TERMICO
83
81
ELETTRICISTA
80
76
ELETTRICISTA (CICLO COMPLETO)
90
90
OPERAIO COMUNE (PONTEGGIATORE)
79
79
OPERAIO COMUNE (ADDETTO ALLE DEMOLIZIONI)
95
94
OPERAIO COMUNE (CARPENTERIA)
87
86
89
88
OPERAIO COMUNE (ASSISTENZA MURATURE)
88
88
OPERAIO COMUNE (INTONACI TRADIZIONALI)
82
80
OPERAIO COMUNE (INTONACI INDUSTRIALIZZATI)
80
78
OPERAIO COMUNE (IMPIANTI)
90
90
OPERAIO COMUNE (AIUTO PIASTRELLISTA)
84
84
85
85
ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (DEMOLIZIONI
MECCANIZZATE)
85
84
CAPO SQUADRA (DEMOLIZIONI MANUALI)
87
86
ADDETTO MARTELLO DEMOLITORE
97
92
OPERATORE PALA MECCANICA
85
84
OPERATORE ESCAVATORE
85
84
90
89
OPERAIO COMUNE (CARPENTERIA COPERTURA IN
LEGNO)
ATTIVITÀ DI SPECIALIZZAZIONE
DEMOLIZIONI
ASSISTENTE TECNICO DI CANTIERE (DEMOLIZIONI
MANUALI)
OPERATORE
DEMOLITORE
ESCAVATORE
CON
MARTELLO
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55
Valutazione esposizione
Rumore dB(A)
sulla
Lavorazione
settimana di
maggior
esposizione
sull'attività di
tutto il
cantiere
GRUISTA
80
79
OPERATORE AUTOCARRO
77
77
OPERAIO COMUNE POLIVALENTE
97
92
88
88
PULIZIA STRADALE
OPERATORE
MACCHINA
SPAZZOLATRICE-
ASPIRATRICE
I POS delle imprese dovranno riportare interamente le valutazioni sull’esposizione al
rumore dei lavoratori conformemente a quanto stabilito dal D.Lgs. 81/80, ed
evidenziare le interazioni delle eventuali sostanze ototossiche che i lavoratori
potrebbero assumere sotto forma di farmaci (diuretici, antimalarici, aminoglicosidi).
9.6 Documentazione
Fermo restando l’obbligo delle imprese di tenere in cantiere tutta la documentazione
prevista per legge, al CSE l’impresa affidataria deve consegnare per sé e per le
imprese sue subappaltatrici la seguente documentazione:
 piano operativo di sicurezza (POS);
 copia della documentazione attestante l’idoneità tecnico professionale di cui
all’allegato XVII del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.;
 nomina del referente;
 dichiarazione relativa agli adempimenti connessi con la trasmissione del PSC e
dei POS;
 dichiarazione di ricevimento del PSC da parte dei lavoratori autonomi;
 dichiarazione del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di presa visione
del piano;
 elenco dei propri subappaltatori.
L’impresa principale dovrà affiggere in cantiere, in posizione visibile, copia della
notifica preliminare trasmessa all’ente di controllo a cura del Committente.
Deve inoltre essere tenuta in cantiere, a cura del referente di ciascuna impresa, la
seguente documentazione:
 copia del presente PSC debitamente sottoscritto.
9.7 Modalità per
cooperazione
l’attuazione
del
coordinamento
e
la
Il CSE convoca la riunione invitando le imprese appaltatrici a convocare i propri
subappaltatori già individuati.
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Le riunioni verranno indette dal CSE e verbalizzate.
Sono previste le seguenti riunioni:
1. prima dell’apertura del cantiere con le imprese appaltatrici e i relativi
subappaltatori già individuati. In tale riunione tutte le imprese esecutrici
(appaltatrici e subappaltatori) dovranno consegnare al CSE i relativi POS ed
altra documentazione richiesta a loro carico dal PSC;
2. prima dell’ingresso in cantiere di nuove imprese esecutrici e lavoratori
autonomi non presenti alla riunione prima dell’inizio dei lavori;
3. riunioni periodiche in base all’evoluzione dei lavori e presumibilmente con
frequenza media mensile.
Nel caso si verificasse la necessità di intervento di altri soggetti non previsti, sarà cura
del CSE individuare le relative misure di coordinamento e sarà comunque obbligo di
tutte le imprese e dei lavoratori autonomi attenersi a tali misure.
9.8 Requisiti minimi del POS
Il POS deve contenere in dettaglio i seguenti elementi di cui all’allegato XV del D.Lgs.
81/08 e s.m.i. :
Contenuti minimi del piano operativo di sicurezza
A. i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono:
o il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici
della sede legale e degli uffici di cantiere;
o la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa
esecutrice e dai lavoratori autonomi subaffidatari;
o i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed
evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze
in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale
o territoriale, ove eletto o designato;
o il nominativo del medico competente ove previsto;
o il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
o i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere;
o il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa
esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della
stessa impresa;
B. le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura
nominata allo scopo dall'impresa esecutrice;
C. la descrizione dell'attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di
lavoro;
D. l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di
notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere;
E. l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative
schede di sicurezza;
F. l'esito del rapporto di valutazione del rumore;
G.l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle
contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle
proprie lavorazioni in cantiere;
H. le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto;
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I. l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in
cantiere;
J. la documentazione in merito all'informazione ed alla formazione fornite ai
lavoratori occupati in cantiere.
9.9 Modalità di consultazione del RLS
Ciascuna impresa prima dell'accettazione del piano consulta il proprio RLS
(rappresentante dei lavoratori per la sicurezza) e gli fornisce eventuali chiarimenti. E'
facoltà del RLS formulare proposte sui contenuti del piano.
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58
10
IN
FIRME DI ACCETTAZIONE
FASE DI OFFERTA :
Il presente Piano è composto da n° 59 pagine numerate in progressione e da n° 3
allegati con numerazione progressiva propria di cui all’indice. Con la presente
sottoscrizione si intende letto, compreso ed accettato in ogni sua parte.
Impresa
Legale rappresentante
Nome e Cognome
__________________
Firma
__________________
Nome e Cognome
__________________
Firma
__________________
Nome e Cognome
__________________
Firma
__________________
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P RIMA
DELL ’ INIZIO DEI LAVORI :
Il presente Piano è composto da n° 59 pagine numerate in progressione e da n° 3
allegati con numerazione progressiva propria di cui all’indice. Con la presente
sottoscrizione esso si intende letto, compreso ed accettato in ogni sua parte.
Il Coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dei lavori:
______________________
Imprese
Legale rappresentante
Referente
Nome e Cognome
Nome e Cognome
__________________
__________________
Firma
Firma
__________________
__________________
Nome e Cognome
Nome e Cognome
__________________
__________________
Firma
Firma
__________________
__________________
Nome e Cognome
Nome e Cognome
__________________
__________________
Firma
Firma
__________________
__________________
Nome e Cognome
Nome e Cognome
__________________
__________________
Firma
Firma
__________________
__________________
Nome e Cognome
Nome e Cognome
__________________
__________________
Firma
Firma
__________________
__________________
Nome e Cognome
Nome e Cognome
__________________
__________________
Firma
Firma
__________________
__________________
59
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06 PSC - Provincia Venezia