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DOSSIER
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SOMMARIO
Commercio Oggi
Registrazione al Tribunale di
Verona n. 458 del 12 aprile
1979 Anno 28° n. 35
Novembre 2010 Mensile
della Confesercenti di Verona
Spedizione in abbonamento
postale D.L. 353/2003 (conv.
in L 27/02/2004 n. 46) art. 1,
comma 1, DR VERONA
DIRETTORE RESPONSABILE
Daniele Pagliarini
PUBBLICITA’
Ufficio Commerciale
Ce. Se. Con. Verona
tel. 045 8624029
EDITORE
Ce. Se. Con. Srl
DIREZIONE, REDAZIONE E
AMMINISTRAZIONE
Via Albere, 132 - 37137
Verona. Tel. 045 8624011
[email protected]
5 EDITORIALE
Sos imprese
6 DOSSIER
8 ECONOMIA
Giù i fondi pensione
9 NORMATIVE
Calcio e vendita di bevande:
si cambia
Nuova convenzione con
Stop alle bevande alcoliche e
alle lattine e bottiglie di vetro. Il
Comune detta le regole per gli
esercizi pubblici durante le
partite di calcio
PERSONAGGIO
Poste Italiane
11 CATEGORIE
Agenzie viaggio in affanno
HANNO COLLABORATO
Luca Corradi, Caterina Ugoli,
Bernardetta Arduini, Sabrina
Residori.
16 NORMATIVE
STAMPA
Grafiche Aurora
Via della Scienza, 21
37139 Verona
9
10 ASSOCIATI
12 PERSONAGGIO
FOTO
- Archivio Ce. Se. Con.
NORMATIVE
Riparte l’immobiliare
IN REDAZIONE
Alessandro Torluccio,
Claudia Andreatta.
Impaginazione e grafica a
cura di Confesercenti Verona
A differenza del resto d’Italia,
a Verona il mercato
immobiliare sembra
in ripresa. Primi segnali di
uscita dalla crisi?
Un’ascesa fulminea nel
panorama musicale italiano
e un nuovo cd in
lavorazione. La Fame di
Camilla si racconta
La Fame di Camilla
12
Kilometri Zero: nuovo regolamento a San Giovanni Lupatoto
17 MERCATINO
GIALLOBLU
18 NEWS DIECIRIGHE
19 CORSI IN PARTENZA
20 GIALLOBLU
Di nuovo nel basket che conta
20
Dopo anni di oblio torna la
Scaligera tra i professionisti della pallacanestro
italiana
EDITORIALE
di Silvano Meneguzzo
SOS IMPRESE
a Corte di Cassazione ci ha fatto
un bel regalo. È del 13 ottobre,
infatti, la sentenza che esenta i
piccoli imprenditori dal pagamento dell’Irap, l’Imposta
Regionale
sulle
Attività
Produttive. Certo il campo di
applicazione è un po’ ristretto, visto che si pongono alcuni paletti sulla definizione di piccolo
imprenditore, ma qualcosa si muove per agevolare le piccole imprese. La riflessione che facciamo,
tuttavia, è un’altra: in questo caso è una sentenza
ad aiutare l’economia e non una norma, una legge
emanata dagli enti istituzionali preposti. La mano,
quindi, viene tesa da un tribunale e non dalla politica. Se consideriamo, inoltre, che Confesercenti è
da anni che chiede questa distinzione tra piccola
impresa e grande impresa, abbiamo la misura di
quello che la politica ha fatto e sta facendo per un
settore che rimane trainante per tutta l’Italia.
Quando abbiamo sostenuto la pochezza degli aiuti
statali per la piccola e media impresa lo dicevamo
con cognizione di causa e non c’è mai stata nessuna preclusione di schieramento. Abbiamo sempre diffidato, sia a destra che a sinistra, da chi
intendeva l’economia solo come grande impresa o
grande distribuzione e ad oggi ancora non abbiamo avuto un interlocutore che abbia realmente
intuito e recepito le potenzialità delle pmi, tutelandole a dovere.
Oggi, grazie alla Corte di Cassazione, speriamo
che anche a livello centrale qualcosa si muova per
aiutare gli imprenditori ad uscire dalla crisi. Lo
sappiamo che anche lo Stato ha fame di liquidità,
ma solo facendo ripartire il territorio, le imprese e
il made in italy questo può sfamarsi.
L
Silvano Meneguzzo
Presidente Confesercenti Verona
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RIPARTE
L’IMMOBILIARE
di Daniele Pagliarini
Secondo uno
studio
Tecnocasa,
Verona è una
delle poche città
italiane in cui la
compravendita di
immobili sembra
in ripresa. Un
segnale
importante per
tutta l’economia
Riprende quota il mercato immobiliare scaligero. Era dal 2007, infatti,
che le quotazioni medie delle case
non segnavano il segno positivo, una
ripresa, seppur minima, ma confortante. Questo è quanto emerge dal
consueto dossier semestrale di
Tecnocasa, che ha rilevato come
Verona sia in realtà una mosca bianca sul territorio veneto. Le altre province, infatti, arrancano attorno a
cifre che vanno dal -6,1% di
Vicenza, al -1% di Padova, in relazione allo stesso periodo dell’anno
precedente.
6
Il dato è di quelli che fanno sorridere un po’ tutta l’economia, visto il
grande indotto che l’edilizia porta
con sé sul territorio scaligero.
L’aumento dei prezzi (seppur di un
misero +0,7%, ma è un gran risultato rispetto al -3,7% del 2009 e al 6,4% del 2008) indica che la compravendita è ripartita, seppur in
modo diverso rispetto al passato e
con tempi più lunghi: «La domanda
è dinamica, ma si registrano ancora
delle richieste da parte dei potenziali venditori troppo elevate per la disponibilità di spesa espressa in zona e
questo contribuisce ad aumentare le
tempistiche di vendita. Queste ultime si riducono se l’immobile viene
immesso sul mercato ad un prezzo
in linea con la capacità di spesa dei
potenziali acquirenti della zona», si
legge in una nota di Tecnocasa.
L’area che ha trainato il mercato è
stato il quartiere di Cadidavid, le cui
quotazioni immobiliari hanno
segnato un +2,9%. In questa area
della città la maggioranza delle
compravendite riguarda la prima
casa, mentre la restante parte interessa immobili da mettere a reddito.
Gli investitori cercano in genere
bilocali tra i 120 e i 140 mila €. Le
richieste di immobili in locazione
provengono da lavoratori trasfertisti
e da studenti, grazie alla presenza
del Policlinico e della vicina zona
industriale. Un bilocale si affitta a
500 € al mese ed un trilocale a 600 €
al mese.
Cadidavid, nell’area sud di Verona,
si è sviluppato a cavallo degli anni
‘30 e ’40, grazie alla presenza di
un’importante cartiera. Si tratta di
una zona residenziale composta da
condomini e soluzioni indipendenti
e semindipendenti. Acquistare un
appartamento usato in buone condizioni costa 1600 € al mq. Chi desidera una villetta a schiera con box,
taverna e giardino deve mettere in
conto una spesa compresa tra 260 e
290 mila €.
Il caso di Verona è più unico che
raro, in un panorama italiano che
segna ancora il passo e stenta a
decollare. L’analisi dei prezzi a
livello nazionale evidenzia una
diminuzione dello 0,5% nelle grandi
città, a seguire l’hinterland delle
grandi città con -0,9% ed infine i
capoluoghi di provincia con -1,4 %.
Le metropoli dunque hanno realizzato il risultato migliore e per ognuna di esse la diminuzione dei prezzi
nel primo semestre del 2010 è stata
inferiore rispetto a quella registrata
nella seconda parte del 2009. Per la
prima volta, da quando è iniziata la
fase discendente del mercato immobiliare, si registrano timidi e sparuti
segnali positivi in alcune grandi città
quali Genova (+1,7%), Torino
(+0,6%) e, appunto, Verona. Anche
i dati sulle compravendite, a livello
nazionale, marcia verso una lenta
ripresa: il comparto residenziale si
attesta sul +4,9% rispetto al primo
semestre del 2009, nei comuni capoluogo la cifra si alza fino ad un
+9,7%, mentre la nota stonata
riguarda gli uffici e le attività commerciali, dove si registra un calo
rispettivamente dell’1,3% e del
0,6%.
È un mercato che pare tornato alle
caratteristiche di un decennio fa,
guidato dalle fasce economiche più
ricche e con la sostanziale emarginazione delle nuove domande che avevano potuto utilizzare politiche più
aggressive delle banche. Il mercato
nelle zone di maggiore qualità (sia
DOSSIER
in città che fuori) è in fase positiva
con prezzi in ripresa; stabilità o crisi
nelle zone periferiche o nei piccoli
centri; questa situazione riguarda
anche molte iniziative residenziali di
nuovo, soprattutto se nate nell’ultima fase di boom, senza pianificare
qualità e servizi. La crisi dei mercati finanziari sta riportando le famiglie al più prudente investimento in
immobili residenziali (compresa le
seconde case ad uso vacanza), per
uso diretto o differito per i figli. Per
il 2011 si aspetta un leggero miglioramento delle compravendite fino a
650‐670mila, ma sempre con acquisti di medio o basso importo e guidati dalla prudenza. Le quotazioni
medie torneranno in crescita, con
una proiezione alla seconda metà del
prossimo anno.
7
GIÙ I FONDI
PENSIONE
La crisi blocca le
adesioni ai fondi
integrativi
complementari.
Un segnale
preoccupante
per la stabilità
contributiva del
Paese
renata di adesioni ai fondi
pensioni negli anni della
crisi. Nel 2009 gli iscritti a
forme pensionistiche complementari
sono saliti di 200 mila unità, nel
2008 l’aumento era stato di 300 mila
unità, mentre tra il 2006 e il 2007 –
per effetto anche di importanti
modifiche legislative – l’aumento
sfiorò 1,4 milioni. Alla fine del
2009 gli iscritti a forme pensionistiche complementari erano oltre 5
milioni, pari al 22% del totale degli
occupati (era il 16% nel 2006).
I tre quarti circa (73%) degli iscritti
a fondi pensione o piani pensionistici individuali (PIP) sono lavoratori
dipendenti del settore privato. Nel
2006 la quota era più bassa (67%).
La tipologia di fondo pensione prevalente (oltre 2 milioni di iscritti,
pari al 40% delle adesioni totali) è
ancora quella negoziale, ovvero
costituita in base all’iniziativa delle
parti sociali; ma le adesioni sono
ferme. Un dato comprensibile, data
la situazione attuale del mercato del
lavoro, ma questo non fa che aumen-
F
8
di Alessandro Torluccio
tare il divario fra coloro che hanno
una stabilità economica e lavorativa
e coloro che invece avrebbero più
bisogno di una contribuzione pensionistica integrativa, perché su di
loro peserà di più la riduzione della
copertura pubblica. tipologia che ha
registrato il maggior aumento di
iscritti negli ultimi anni è quella dei
PIP “nuovi”, ovvero i piani pensionistici previsti dal decreto legislativo del 2005. Tra il 2007 e il 2009 le
adesioni a questa forma pensionistica sono quasi raddoppiate (da 486
mila a quasi 900 mila). Terza tipologia per numero di adesioni (circa
800 mila) è quella dei fondi pensione aperti – fondi costituiti da banche, SIM, assicurazioni e rivolte a
tutti i lavoratori. Seguono, con poco
meno di 700 mila adesioni ciascuna,
i PIP “vecchi”, ovvero i contratti stipulati fino al 31 dicembre 2006, e i
fondi pensione preesistenti, ovvero
quelli istituiti prima del 1993. I rendimenti netti dei fondi pensione
negoziali hanno superato la rivalutazione del TFR fino al 2006; sono
restati sotto nel 2007 e 2008 per tornare sopra nel 2009 e poi di nuovo
sotto nei primi sei mesi del 2010.
Per quanto riguarda invece i PIP
nuovi, sia nel 2008 che nel 2009 i
rendimenti – 3,5% in ciascun anno –
hanno superato il tasso di rivalutazione del TFR (2,7% nel 2008 e 2%
nel 2009). Le risorse destinate alle
prestazioni delle forme pensionistiche complementari a giugno 2010
ammontano complessivamente a 75
miliardi di euro, di cui 39 relativi ai
fondi pensione preesistenti.
Per avere un termine di paragone, si
consideri che la spesa annua per prestazioni pensionistiche è pari a 233
miliardi di euro. Le risorse destinate
alla previdenza complementare perciò coprono quasi un terzo del totale
della spesa annua per pensioni in
Italia. Fu un decreto legislativo del
1993 (il n. 124) che stabilì per la
prima volta in Italia una regolamentazione organica della previdenza
complementare. Negli anni successivi si sono succeduti diversi altri
provvedimenti, tra i quali la riforma
del sistema pensionistico pubblico
(riforma Dini). Nel 2000, la legge n.
47 include le polizze assicurative
individuali (PIP) tra le forme di previdenza complementare. Quindi, la
“riforma Maroni” del 2004 e il Dlgs
252 del 2005 introducono il meccanismo del conferimento tacito del
TFR ai fondi pensione che spinge
verso l’alto le adesioni.
ECONOMIA
CALCIO E VENDITA DI
BEVANDE: SI CAMBIA
di Daniele Pagliarini
ambiano le regole per gli
ambulanti del settore alimentare e per tutti gli esercizi
pubblici che operano nei pressi dello
stadio durante le partite del campionato di calcio. Dopo la lunga trattativa portata avanti dalla Confesercenti
di Verona, infatti, il Comune di
Verona ha emesso l’ordinanza che
permette la vendita di bevande alcoliche in contenitori di plastica, previa
rimozione del tappo di chiusura della
bottiglia stessa. Resta invariato, invece, quanto previsto già precedentemente, ossia la vendita e la somministrazione libera di bevande analcoliche in contenitori di plastica o carta.
Le regole sono valide in tutta l’area
dello Stadio, delimitata dalle Vie
Nascimbeni, delle Coste, Albere,
Bastione Ferrovia, San Marco e
Camuzzoni: «L’ordinanza è in linea
con quello che succede nelle altre
città dove esistono incontri calcistici
di un certo livello – ha spiegato
Fabrizio Tonini, direttore di
Confesercenti Verona –. Vietare i con-
C
tenitori in vetro o comunque potenzialmente pericolosi è il minimo che
si possa fare per evitare che in caso di
incidenti possano essere utilizzati
come oggetti contundenti o comunque atti a ledere. Quindi da parte
nostra c’è stata tutta la disponibilità a
perseguire la sicurezza. Il rischio
rimane comunque quello che questi
contenitori arrivino direttamente dai
tifosi e su questo serve un controllo
sempre più serrato».
L’ordinanza, infatti, prevede il divieto
assoluto di portare vetro o lattine
all’interno dell’area, ma spesso questo non viene rispettato: «È naturale
che i tifosi si organizzino per portare
autonomamente scorte di alcolici in
bottiglie di vetro o in lattine ed è
molto difficile sanzionare situazioni
di questo tipo, data la vastità dell’area
da controllare. Per questo motivo la
nostra proposta rimane quella di permettere la somministrazione anche
agli ambulanti, in modo da evitare che
arrivino scorte in vetro di questo tipo
di bevande, solitamente birra o vino»,
Una nuova
ordinanza
mantiene
inalterato il divieto
di vendita di in
contenitori di
vetro e lattine, ma
apre a quella di
alcolici in
bottiglie
di plastica
ha concluso Tonini.
L’ordinanza, entrata in vigore il 7
ottobre 2010, è valida per ogni giorno
di gare di campionato o coppe, sia per
quanto riguarda l’Hellas Verona, che
il Chievo Verona, a partire da tre ore
prima dell’inizio dell’incontro e fino
all’ora successiva al termine del
medesimo.
NORMATIVE
9
ASSOCIATI
NUOVA CONVENZIONE CON
POSTE ITALIANE
Per tutti gli
associati
Confesercenti
un’ampia gamma
di servizi a
condizioni
agevolate,
tra cui il Pos
gratuito
oste Italiane e Confesercenti
hanno stipulato un’importante convenzione che offre
alle
imprese
aderenti
all’Associazione di avvalersi, a
condizioni agevolate, di un’ampia
gamma di servizi offerti dal
Gruppo Poste Italiane Gli associati Confesercenti possono avere un
anno di canone tenuta conto gratuito sul Conto BancoPosta
InProprio POS. Insieme alla gratuità del conto viene fornito gratuitamente anche un POS, il dispositivo che consente di accettare
P
10
di Alessandro Torluccio
pagamenti tramite carte di credito,
di debito e prepagate. Il conto
BancoPosta InProprio POS, oltre
ai servizi tipici del conto corrente,
soddisfa esigenze di incasso e
pagamento.
Sconti del 30% sui servizi di
Corriere Espresso di Poste Italiane
per la spedizione di oltre 250 pacchi l’anno. E’ previsto anche uno
sconto, per chi effettua una spesa
superiore a 500 euro l’anno, sul
Paccocelere Internazionale, che
consente di spedire all'estero, nel
modo più veloce, documenti e pacchi fino a 30 kg di peso con consegna a domicilio. L’offerta di Poste
Italiane riguarda anche il commercio elettronico col prodotto
Postecommerce. Prevede il 50% di
sconto sulle spese di attivazione di
un sito per lo shopping online, che
consente la gestione di tutte le fasi
dell’ecommerce dal momento dell’acquisto su Internet fino alla consegna del pacco all’indirizzo del
destinatario. E’ prevista un’offerta
particolarmente vantaggiosa anche
per PosteMobile, l’operatore di
telefonia mobile di Poste Italiane.
Sono disponibili due piani tariffari
per la clientela business che possono essere proposti a partire anche
da una Sim. Il Piano “PosteMobile
ufficio” che prevede un canone
mensile di 3 euro e una tariffa
unica per tutte le chiamate nazionali pari a 9 centesimi al minuto e
9 centesimi per SMS. Il Piano
“PosteMobile ufficio più” prevede
un canone mensile di 39 euro comprensivo di 700 minuti di traffico
nazionale e 70 sms al mese. Il
piano dati di PosteMobile prevede
un canone mensile di 18 euro per
100 ore di navigazione al mese.
Gli Associati possono acquistare i
servizi proposti presso la rete dei
Posteimpresa, uffici e aree dedicate a piccole imprese, professionisti, ditte individuali, onlus e pubblica amministrazione locale presenti in oltre 500 punti vendita su
tutto il territorio nazionale.
L’accesso alle condizioni agevolate previste dall’accordo con
Confesercenti è riservato ai possessori della Posteimpresa Card
che viene rilasciata gratuitamente
presso i Posteimpresa.
AGENZIE DI VIAGGIO: TROPPI
NODI STRANGOLANO L'ATTIVITÀ
Amalio Guerra,
presidente di
Assoviaggi
Confesercenti,
lancia l’allarme
e lo fa con un
fondo pubblicato
da Italia Oggi
on è più possibile continuare questo tipo di rapporto
con i fornitori di servizi
delle nostre imprese rappresentate",
dice Amalio Guerra, Presidente di
Assoviaggi-Confesercenti.
La situazione sta degradando in
modo molto evidente, soprattutto al
di fuori dei prodotti cosiddetti standard. Inoltre, stiamo assistendo ad
un aumento delle vendite dirette al
cliente, ad un impoverimento generalizzato dell'offerta quando, oltretutto, mancano garanzie sulla quali-
CATEGORIE
tà dei servizi, soprattutto sulle personalizzazioni. Il rapporto fornitore-intermediario deve quindi cambiare", continua Guerra, "e anche
rapidamente, altrimenti rischiamo
di farci male tutti".
Recentemente, il mercato ha preso
atto di una continua corsa al ribasso
dei prezzi, a scapito, molte volte,
della qualità dell'offerta. In controtendenza con altri settori, negli ultimi anni, c'è stato un aumento dei
punti vendita delle agenzie di viaggio non sempre in linea con tutte le
garanzie di professionalità necessarie.
"Dobbiamo però registrare uno scadimento professionale anche dei
principali tour operator italiani,
dovuto anche al turnover molto alto
nel settore”, afferma ancora Guerra.
"I vettori hanno aumentato i vincoli
operativi che creano difficoltà alla
personalizzazione del servizio al
cliente. L'ultima questione, in ordine di tempo, è quella del pagamento settimanale del BSP Iata. Vedersi
ridurre da 45 a 7 giorni la disponibilità media della liquidità all'interno delle agenzie non potrà che causare grosse difficoltà a tutti, clienti
compresi", conclude il presidente.
"Bisognerà quindi rivedere le condizioni di pagamento a ritroso nella
filiera turistica e non sarà certo facile operare con trasparenza a tutti i
livelli. Il tutto in un momento di
calo di liquidità dovuta ad una riduzione della spesa, in cui bisogna
fare più quantità con margini sempre più ridotti. In questi anni di continua crisi, sarà inevitabile selezionare gli operatori con cui lavorare
sulla base delle garanzie che
sapranno fornire".
11
PERSONAGGIO
di Caterina Ugoli
LA FAME DI CAMILLA
La band pugliese si è fatta conoscere allo scorso Sanremo
e dopo un lungo tour è pronta a lanciare un nuovo cd
ibo e musica. Avete mai
pensato cosa c’entrano
l’uno
con
l’altra?
Apparentemente nulla. Invece,
loro l’hanno trovato, il legame è la
fame. Il nutrimento. L’esigenza di
soddisfare un bisogno primario.
L’insaziabile inquietudine che ci
porta alla ricerca di noi stessi.
Solo lì cibo e musica si incontrano
e sono il punto di partenza per fare
qualcosa di migliore.
Questo e molto altro sono la
C
12
“Fame di Camilla”, una band poprock, nata a Bari nel 2007 che ha
subito ottenuto grandi successi
grazie alla voce e alle parole di
Ermal Meta, alla chitarra di
Giovanni Colatorti, alla ritmica di
Dino Rubini al basso e di Lele
Diana alla batteria.
A raccontarci il loro successo, dall’esordio con il singolo “Storia di
una favola” fino alla recente esperienza a Sanremo 2010, è Lele il
batterista.
Dunque Lele, prima di tutto una
curiosità: come mai questo nome
per il gruppo?
Il nome del gruppo rappresenta il
nostro modo di fare musica, molto
istintivo, fatto di emozioni nude.
Ci siamo ispirati a quello che
affermava Ludwig Feuerbach, un
filosofo tedesco della metà del
1800, cioè che “l’uomo è quello
che mangia”. Pensare che siamo
effettivamente quello che mangiamo è un po’ troppo, ma credere
che siamo, esistiamo, grazie a ciò
da cui traiamo nutrimento è
importante anche per fare una
selezione di ciò che attingiamo, in
generale, dal mondo esterno.
E Camilla chi è?
Eh Camilla è un’entità, un soggetto che c’è, esiste, ma è ancora un
segreto. Forse nel prossimo album
saremo pronti a svelarlo.
E il gruppo invece, come è nato?
Ci siamo incontrati per caso, una
vera fortuna. Eravamo nel negozio
di musica dove lavorava Dino e lì
è entrato Ermal e così da cosa
nasce cosa e abbiamo costituito la
band.
alzato il livello. È ancora pop?
Non lo so, forse è musica leggera
considerando il fatto che nei reality si fa per la maggior parte un
lavoro da interprete. Però io vedo
il pop dappertutto, anche noi lo
facciamo. Per me quando una
musica emoziona è pop.
Quindi voi definite la vostra come
musica pop?
Le etichette non mi sono mai piaciute. Forse “indi-pop” è il termine che calza di più. È una musica
senza filtri, molto emozionale. E
poi la nostra casa discografica ci
ha sempre lasciato molto indipendenti è questo positivo.
Parliamo invece dei testi. Lo scrittore del gruppo è Ermal giusto?
Qual è il testo a cui siete più legati?
La canzone a cui siamo più legati
è 28- 03- 97, perché lì il testo si
sposa perfettamente con una lato
acustico ed elettronico che rappresenta proprio il sound della
“Fame”, sintetizza in una canzone
ciò che siamo.
Una band che quest’anno è riuscita a salire sul palco dell’Ariston.
Com’è il Festival di Sanremo?
Il Festival è una lavatrice. Ti strizza e ti spreme. Però è stata un’esperienza unica ed emozionante.
Salire su quel palco con un’orchestra di grandi professionisti metteva timore, anche se sei sempre
stato abituato a suonare dal vivo.
È stato però fondamentale sfruttare l’esperienza come una vetrina
per poter suonare poi in giro per
l’Italia.
Valerio Scanu e prima ancora
Marco Carta. I reality incidono
sempre di più sui risultati delle
grandi manifestazioni musicali,
sei d’accordo?
Beh, quest’anno Sanremo era una
vera e propria succursale dei reality. Essere sottoposti ad un televoto e non solo ad una giuria ne
subisce naturalmente l’influenza.
Voglio dire che chi ha già un pubblico televisivo parte con qualche
vantaggio. Però è una sfida e quindi impari anche da questo. E poi
abbiamo apprezzato la scelta dei
produttori sanremesi di far ascoltare prima i pezzi della categoria
“Giovani”.
Musica e reality. Si può ancora
definire musica pop quella che
nasce da esperienze di questo tipo
o è qualcos’altro?
Dunque innanzitutto è una musica
più di qualità. Ho la sensazione
che in ogni caso il parere di professionisti del settore ne abbia
13
C’è un testo che invece avete proprio bocciato?
No, non abbiamo mai buttato
nulla. I testi di Ermal sono perfettamente in sintonia con il nostro
gusto. Sono legati all’istinto, alle
vene, al sangue, al cuore. Ermal
scrive di pancia, vomita un sacco
di parole quindi a volte è anche
difficile arrestarlo.
Voi venite da una bellissima regione, la Puglia. Come vivono i giovani nella vostra città e cosa
manca?
La Puglia è una regione dove se
uno ci nasce è abituato a lottare.
Però rispetto al resto dell’Italia,
dove ho la sensazione che non ci
siano molti spazi per i giovani, la
nostra città offre un fermento
notevole. Bari è una città che
guarda ai Balcani, è una città di
commercianti,
legata
anche
all’Albania. È una terra che si sta
svegliando. Basta vedere anche
quello che sta sfornando dal punto
di vista musicale.
Restiamo al panorama musicale.
Il mercato dei dischi ha subito una
battuta d’arresto negli ultimi
tempi. A che cosa è dovuta?
Beh sicuramente il digitale ha reso
tutto più fruibile. Però resta un
supporto e magari non ti dà neanche la possibilità di gustare la
musica. Ad inibire l’acquisto sono
poi i prezzi del mercato italiano.
In Irlanda per esempio un disco
costa in media sette euro. C’è una
maggior fruibilità negli altri paesi
e questo mi fa rabbia perché se
non si muove il mercato diventa
difficile anche tenere viva la musica.
Siamo partiti citando Feuerbach
“siamo quello che mangiamo”.
Ora abbiamo sentito le tue parole,
quindi per i nostri lettori tu ti
rispecchi soprattutto in queste.
Con quale frase vorresti lasciarci
per dirci quello che sei?
Vi lascerei con un augurio. Lottate
sempre. Date sangue e sudore.
Create e credete in quello che fate
che qualcosa di buono viene sempre fuori perché gli sforzi e le fatiche portano sempre da qualche
parte.
14
“
La Puglia è
una regione
dove se uno
ci nasce è
abituato
a lottare.
”
KILOMETRI ZERO:
NUOVO REGOLAMENTO
A SAN GIOVANNI LUPATOTO
di Daniele Pagliarini
n regolamento che non
garantisce nulla e lascia
molti dubbi». Così Fabrizio
Tonini, direttore di Confesercenti
Verona, interviene sull’approvazione del regolamento per i mercati a
kilometri zero da parte del consiglio comunale di San Giovanni
Lupatoto, un documento che,
secondo la stessa associazione di
categoria, allarga ancora di più le
maglie delle regole imposte agli
agricoltori, favorendo, così, una
vera e propria concorrenza sleale:
«Abbiamo appreso dai quotidiani
che il consigliere Gianmario
Piccoli ha garantito il rispetto degli
adempimenti fiscali, ma di quali
sta parlando, visto che per questo
tipo di attività il pagamento delle
tasse non avviene sugli incassi? È
chiaro che in questo modo si possano tenere prezzi bassi e guadagnarci comunque molto, in barba ai
negozi che devono rispettare decine di regole e sono continuamente
sotto la lente dei controlli».
A confermare la tesi del direttore di
Confesercenti Verona sarebbe uno
dei punti inseriti nel regolamento,
secondo il quale si impone un calmiere sui prezzi rispetto a quelli
medi praticati al mercato ortofrutticolo di Verona: «Si impone che la
merce non debba superare il 20-30
per cento di quanto risulta dal listini di Verona Mercato, ma questi
sono gli stessi prezzi praticati dai
commercianti. Quindi, a conti fatti,
l’agricoltore guadagna il doppio di
un commerciante e senza pagarci le
tasse, visto che può saltare il passaggio del mercato ortofrutticolo e
vendere direttamente».
«Questa tipologia di vendita ha
perso, o forse non ha mai avuto, le
caratteristiche e le finalità per cui
sarebbe nata, al punto che nel regolamento del consigliere Piccoli si è
inserita anche una deroga che per-
U
16
Possibilità di vendere prodotti che
arrivano da altre province e nessun
adempimento fiscale.
Tonini: «Un regolamento che non
garantisce nulla»
mette agli agricoltori di vendere
prodotti che provengono da coltivazioni lontane fino a 100 kilometri dai limiti provinciali. Quindi
che mercatino a kilometri zero
sarebbe? A San Giovanni potremmo avere i porcini del trentino e il
Radicchio Rosso di Treviso, o
magari con altre deroghe il pesce
della laguna direttamente sui banchetti degli agricoltori».
«Ognuno deve fare il suo mestiere
– ha concluso Fabrizio Tonini – e ai
contadini spetta quello di produrre
e non di vendere. Esistono già
degli spazi a loro dedicati durante
il mercato settimanale del venerdì e
inoltre sono facilitati perché possono vendere direttamente nel loro
fondo, quindi non vediamo l’opportunità di dare altre agevolazioni
ad una categoria a scapito di un’altra. Per gli agricoltori che vogliono
intraprendere la strada della vendita diretta esiste la possibilità, come
per tutti, di aprire un’attività
seguendo le direttive di legge. Ora
valuteremo tutte le strade possibili
per arginare questo fenomeno, nell’attesa che anche per queste cose,
visto che di vendita si tratta, vengano interpellate le associazioni di
categoria preposte, come quella
che rappresento».
NORMATIVE
a cura di Laura Catanese
VENDO, COMPRO, OFFRO
VENDO posteggio al mercato
di Caprino del Sabato. Metri
9X5.
Telefonare
al
347/9050474
VENDO posteggio mercato di
Sommacampagna, venerdì
mattina, posto di metri 8X5.
Tel. 347/9050474
VENDO O AFFITTO posteggio non alimentare mercato di
Zevio di Domenica. Prezzo
interessante. Chiamare al
348/7738870 (Vittorio).
VENDO O AFFITTO posteggio angolo mercato di Arco
(Trento) del mercoledì, metri
7X4. Prezzo interessante. Per
informazioni telefonare allo
045/6701362
oppure
al
338/3295757
CEDESI attività a Lazise,
porto vecchio, negozio vista
lago con grande vetrina su
forte passaggio di turisti. Per
informazioni:
Marta
347/3368925
CEDESI attività in Borgo
Venezia di prodotti alimentari
pugliesi. Per informazioni
334/7966206
VENDESI licenza di tipo Bar
per vendita e somministrazione cibi e bevande, più licenza
UTF per superalcolici, utilizzabili all’interno del Comune di
Verona. Prezzo 20 mila euro.
Telefonare per informazioni al
347/7158379. Massima serietà.
VENDO posteggio mercato di
Garda, non alimentare, venerdì mattina, Tel. 348/4035619
VENDO posteggio mercato di
Arco (Trento), mercoledì,
primo in spunta, non alimentare, più posteggio epr Fiera di
Sant’Anna di Arco. Tel.
045/6447019
oppure
348/4035619.
AFFITTASI posteggio mercato di Malcesine, sabato, non
alimentare, Tel. 045/6447019
oppure 348/4035619.
AFFITTASI semestralmenteposteggio mercato dello stadio, Verona, sabato mattina,
non alimentare e posteggio
mercato di Borgo Venezia,
Verona, non alimentare il martedì. Tel. 045/6447019 oppure
348/4035619.
CEDESI O AFFITTASI attività
a Passo Tonale di prodotti tipici delle 4 valli circostanti.
Avviamento ventennale, posizione strategica, ampio parcheggio pullman, macchine.
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annuale, elevato volume d’affari. Telefonare ore serali
333/2388449
CEDESI attività di estetica
molto ben avviata, con clientela fidelizzata. Per informazioni
telefonare al 340/9648182
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campionato di calcio, banchetti di Santa Lucia ecc.) per
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347/8609684, Cinzia.
Per inviare i vostri annunci scrivete a [email protected], indicando nome,
cognome e numero di telefono. Verranno pubblicati nella prima edizione disponibile
17
a cura di Claudia Andreatta
NEWS DIECIRIGHE
PENSIONI: SI ALLUNGANO I TEMPI
Attese più lunghe per ottenere la pensione. Con il decreto legge 78/2010, contenuto nella legge 122 del 30 luglio
scorso, infatti, si è posticipato il momento dell’effettiva entrata in pensione a 12 mesi dopo il raggiungimento del
requisito pensionistico, mentre aumentano a 18 mesi nel caso di lavoratori autonomi. Tutto questo per quelli che
matureranno i requisiti dopo il 1° gennaio 2010. Per chi, invece, è già in possesso delle caratteristiche necessarie entro la fine del 2010 (anzianità e/o periodo contributivo) manterrà le finestre della normativa precedente.
LA CORTE DI CASSAZIONE ESENTA I
PICCOLI IMPRENDITORI DALL’IRAP
Con riguardo all’oggetto, la Corte di Cassazione ha sancito, con tre distinte Sentenze depositate in cancelleria
nella stessa data del 13 ottobre 2010, n. 21122, 21123 e 21124, il principio secondo il quale i piccoli imprenditori sono esenti dall’IRAP, ma che, in ogni caso, devono essere in grado di provare l’assenza di un’autonoma
organizzazione. La Corte di Cassazione è giunta a tale conclusione attraverso la distinzione fra imprenditori e
piccoli imprenditori, distinzione peraltro mai trattata dal Fisco che li aveva sempre considerati un’unica categoria. Per la Cassazione, i piccoli imprenditori, in base all’art. 2083 del Codice civile, sono i coltivatori diretti del
fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio o dei componenti della famiglia.
Per questo motivo la Confesercenti di Verona invita tutti i propri associati a rivolgersi agli
sportelli dell’associazione di categoria per lo svolgimento delle pratiche di esenzione
IRAP. La sede di Via Albere 132 a Verona è aperta dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 13
e dalle 14 alle 18. Il venerdì dalle 8.30 alle 12.30.
18
CORSI IN PARTENZA
AT O
AVA N Z
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NOVIT
TIPOLOGIA
LUOGO ORE COSTO*
PERIODO
Corso sostitutivo del libretto di idoneità Verona e
provincia
sanitaria
3
35 euro
Gennaio
Responsabile del servizio di prevenzione
e protezione per titolari d’impresa
(Ex D.Lgs. 626/94)
Verona
16
160 euro
Gennaio
Addetto alla prevenzione degli incendi
per aziende a basso rischio
Verona
4
75 euro
Gennaio
Formazione per addetto al pronto
soccorso aziendale per aziende
dei gruppi B e C
Verona
12
170 euro
Gennaio
Corso abilitante per l'esercizio
dell'attività di "somministrazione
e vendita di prodotti alimentari"
Verona
120
567 euro
Gennaio
Corso abilitante per l'esercizio dell'attivi tà di "vendita di prodotti alimentari"
(Percorso agevolato)
Verona
42
375 euro
Gennaio
Corso abilitante per agenti e rappresen tanti di commercio
Verona
81
308 euro
Gennaio
Corso abilitante per agenti d'affari in
mediazione del settore immobiliare
Verona
106
433 euro
Gennaio
Corso barman base
Verona
28
266 euro
Gennaio
Corso computer base
Verona
25
190 euro
Gennaio
Corso computer avanzato
Verona
25
210 euro
Gennaio
*Per gli associati Confesercenti sono previsti forti sconti. Al prezzo va aggiunta l’Iva pari al 20%
Sede iscrizioni: Via Albere, 132 - 37137 Verona Tel. 045 8624011 - Fax 045 8624088 Responsabile: Claudia
Andreatta
e-mail: [email protected] - www.confesercenti-vr.it
19
GIALLOBLU
di Luca Corradi
DI NUOVO NEL BASKET
CHE CONTA
Dopo il
fallimento e otto
anni di nuova
gavetta la
Scaligera Basket
torna in serie
A2: la
pallacanestro
professionistica
riabbraccia
Verona
20
inalmente. E’ questa la prima
parola che viene in mente per
commentare il ritorno ufficiale
di Verona nel basket professionistico.
Una presenza, quella della nostra città
nella pallacanestro che conta, che
ritrova semplicemente il suo habitat
naturale e che rende giustizia alla passione sfrenata per questo sport da
parte dei tifosi gialloblù, trascinati dai
ricordi di stagioni trionfali a livello
nazionale e internazionale e capaci di
arrivare ad assistere anche in tremila a
una partita di serie A1 dilettanti.
PUNTO E A CAPO. Il giorno zero
del nuovo basket veronese è mercoledì 30 giugno 2010: la Scaligera
F
Basket (ora Tezenis, dal nome del
main sponsor) del presidente
Giuseppe Vicenzi deposita la documentazione utile e viene ammessa al
prossimo campionato nazionale di
Lega Due grazie allo scambio dei
diritti sportivi con Pavia, che a sua
volta giocherà nell’ultima categoria
disputata dalla Tezenis (sesto posto
finale) e cioè la serie A1 dilettanti.
Alla cerimonia di “annuncio” partecipano in pompa magna le principali
autorità cittadine e federali, tra cui il
sindaco Flavio Tosi, l’assessore allo
Sport del Comune Federico Sboarina
e il presidente della Federbasket Dino
Meneghin, che giocò la sua ultima
Keith Waleskowski
partita (1994) proprio contro la Glaxo
di Marcelletti, perdendo in casa con la
Recoaro Milano gara-2 dei quarti di
finale scudetto a causa di una bomba
di Sly Gray, a fil di sirena. La presenza di Meneghin è già di per sé significativa a dimostrare l’importanza dell’evento ma ancora di più lo sono le
sue parole: “Verona – ha ricordato –
rimane tutt’ora l’unica società nella
storia della pallacanestro italiana ad
aver vinto la Coppa Italia pur militando in serie A2. Riaverla tra i professionisti è un grande piacere e le diamo
quindi il bentornato”.
GLI ARTEFICI. Diversi e tutti
importanti i protagonisti di questo
ritorno. La maggior parte del merito
va naturalmente a Giuseppe Vincenzi,
l’imprenditore a cui va legato in
modo indelebile il prestigioso percorso del basket veronese: è stato lui,
insieme al compianto fratello Mario,
a iniziare nel lontano 1972 la scalata
della Scaligera dalla serie D ai vertici
della disciplina nazionale. Ed è ancora lui, adesso, insieme al prezioso
team manager Andrea Fadini, a prendere per mano gli imprenditori veronesi e coinvolgerli in un progetto in
cui questo grande risultato – la Lega
Due – è solamente il primo gradino di
un altro, ambizioso percorso: quello
che vuole riportare Verona in serie A1
nell’arco di cinque anni. Eccoli allora
questi altri importantissimi co-protagonisti: gli sponsor Calzedonia,
Cattolica Assicurazioni e Veronafiere,
oltre alla vera e propria new-entry: la
Pentax di Gianluigi Pedrollo, leader
nel campo delle pompe idrauliche e
già proprietario (fino al 2009) della
Sambonifacese, la terza squadra del
calcio veronese, militante in Seconda
Divisione.
EREDITA’ DORATA. Il ritorno di
Verona nel basket dei professionisti
rende merito a una storia, quella gialloblù, ricca di traguardi prestigiosi e
grandi successi. Una storia che era
stata brutalmente interrotta con il fallimento della gestione-Fiorillo, nel
2002, nonostante la salvezza raggiunta sul campo, e con la successiva
ripartenza obbligata dalla serie C1,
sotto il nome di San Zeno. Alla
Scaligera Basket (nome con cui torna
ora a chiamarsi la società) sono legati
alcuni dei trionfi più grandi dello
sport veronese di tutti i tempi, tra cui
il momento più alto in assoluto ovvero l’indimenticabile vittoria della
Coppa Korac, nel 1998, rimasto tutt’ora l’unico trofeo mai portato a casa
a livello internazionale da una squadra della nostra città. Il prossimo sarà
il settimo campionato della Scaligera
Basket in Lega Due, nome con cui
viene chiamata ora la ex A2. La squadra del presidente Vicenzi ha giocato
200 partite in questa categoria, riportando 108 vittorie e 92 sconfitte. Sul
bilancio influiscono negativamente le
prime due stagioni in A2, concluse
entrambi con la retrocessione, nell’84
e nell’87. Nella prima stagione la
Scaligera era costretta a giocare le
partite interne a Padova, la seconda fu
invece quella dell’inaugurazione del
Palaolimpia e dell’inizio del “matrimonio” con la Glaxo. Con l’arrivo di
Andrea Fadini ci fu la svolta: in panchina siedono prima Dado Lombardi
e poi Alberto Bucci, la Scaligera centra numeri da record con due promozioni in A1 in quattro stagioni. L’anno
magico è però il 1991: la Glaxo domina il campionato di A2, perde solo 5
partite su 30, infila due serie di 11 e
10 vittorie consecutive e, soprattutto
conquista la Coppa Italia, eliminando
una dopo l’altra tutte le squadre più
forti d’Italia: la Caserta di Franco
Marcelletti (che conquisterà lo scudetto) e la Virtus Bologna di Ettore
Messina, Livorno in semifinale, la
Milano di Mike D’Antoni in finale.
L’anno dopo è quindi A1: in panchina
c’è Mario Blasone, la squadra arriva
alla semifinale di Coppa Europa con
il Real Madrid ma si distrae in campionato e retrocede ai play out. La stagione 1992-93 è quella del grande
rilancio, con coach Marcelletti, con
Frosini e Bonora, con Sly Gray. E
soprattutto con Henry Williams, “il
Ousmane Gueye
21
folletto nero”, probabilmente il più
forte giocatore gialloblù di tutti i
tempi: riecco allora la serie A1, altri
anni di vittorie ed emozioni, la conquista della Korac, la cessione della
società a Fiorillo e il fallimento. Poi la
ripartenza dalla C1, la retrocessione
in C2, il pronto ritorno in C1. Fino
all'acquisizione del titolo di B e la
promozione in A Dilettanti. Il resto è
storia di adesso, il resto è presente. E
futuro.
LAVORI IN CORSO. Il campionato
2010-2011 di Lega Due inizierà il 3
ottobre (in casa di Forlì, la squadra
che ha vinto l’ultima A1 dilettanti), la
Coppa Italia il 25 settembre (raggruppamento con Udine, Ferrara e
Venezia). Ma la nuova Tezenis sta già
prendendo forma, forgiata da un
Fadini messosi al lavoro di gran lena
e con tanto entusiasmo. L’allenatore
sarà Walter De Raffaele, livornese
classe ’68, le ultime due stagioni alla
guida di Pavia in Legadue ed ex giocatore di A1 e A2, oltre che assistente
della Nazionale a livello giovanile per
molti anni. De Raffaele verrà supportato dal vice Sandro De Pol, confermato per il secondo anno (la stagione
scorsa era stato spalla di Pippo Faina)
dopo una ventennale carriera da giocatore, nella quale ha vinto scudetti e
vestito a lungo la maglia azzurra. Vera
Keith Waleskowski
22
Jeff Trepagnier e
Andrea Renzi
e propria rivoluzione, invece, per
quanto riguarda i giocatori: unici confermati dopo la scorsa stagione sono
la guardia Ousmane Gueye e l’ala
Federico Bellina, oltre al giovane
Alessandro Panni che ha già all’attivo
alcune presenze in prima squadra. Per
il resto, tutti nuovi: il playmaker
Giacomo Mariani dalla Nobili
Castelletto Ticino (serie A Dilettanti),
il play-guardia Rodolfo Rombaldoni
dal Venezia di Lega Due (ma in pas-
sato già alla Scaligera per sei stagioni) e l’ala-centro Andrea Renzi dalla
Benetton Treviso di A1 (e della
Nazionale). I due americani sono la
guardia-play A.J. Abrams da Texas
University, che ha giocato parte della
scorsa stagione per una squadra della
serie A greca poi fallita, e l’ala-pivot
Keith Waleskowski, dall´Aurora
Basket Jesi, secondo miglior rimbalzista di Legadue. Il roster passerà da
10 a 12 giocatori, con equilibri delicati legati a particolari vincoli come, per
esempio, quello di avere in rosa sette
italiani, tre dei quali under 24. La
nuova Tezenis si presenterà al pubblico del Palaolimpia in due partite amichevoli, a ingresso gratuito, che verranno programmate per metà settembre. La società conta naturalmente sul
grande appoggio dei tifosi gialloblù e
ha dato il via dal 9 agosto a una campagna abbonamenti con prezzi popolari, che prevede inoltre in regalo per
i primi mille tesserati un esclusivo
dvd con le immagini più belle della
storia della Scaligera Basket.
ANNO ZERO. La prossima sarà
ovviamente per la società gialloblù
una stagione di ripartenza: l’obiettivo
è quindi di assestarsi bene, ristrutturarsi e riadeguarsi alla serie A. Fadini
non promette traguardi particolari ma
l’intenzione sarà quella di fare bella
figura, ambientandosi di nuovo tra i
professionisti per proseguire poi nel
programma di scalata alla categoria
massima. Quella che Verona merita,
quella che a Verona compete.
Bentornata Scaligera!
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Numero 31 - Settembre 2010