35 DOSSIER 6 SOMMARIO Commercio Oggi Registrazione al Tribunale di Verona n. 458 del 12 aprile 1979 Anno 28° n. 35 Novembre 2010 Mensile della Confesercenti di Verona Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DR VERONA DIRETTORE RESPONSABILE Daniele Pagliarini PUBBLICITA’ Ufficio Commerciale Ce. Se. Con. Verona tel. 045 8624029 EDITORE Ce. Se. Con. Srl DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via Albere, 132 - 37137 Verona. Tel. 045 8624011 [email protected] 5 EDITORIALE Sos imprese 6 DOSSIER 8 ECONOMIA Giù i fondi pensione 9 NORMATIVE Calcio e vendita di bevande: si cambia Nuova convenzione con Stop alle bevande alcoliche e alle lattine e bottiglie di vetro. Il Comune detta le regole per gli esercizi pubblici durante le partite di calcio PERSONAGGIO Poste Italiane 11 CATEGORIE Agenzie viaggio in affanno HANNO COLLABORATO Luca Corradi, Caterina Ugoli, Bernardetta Arduini, Sabrina Residori. 16 NORMATIVE STAMPA Grafiche Aurora Via della Scienza, 21 37139 Verona 9 10 ASSOCIATI 12 PERSONAGGIO FOTO - Archivio Ce. Se. Con. NORMATIVE Riparte l’immobiliare IN REDAZIONE Alessandro Torluccio, Claudia Andreatta. Impaginazione e grafica a cura di Confesercenti Verona A differenza del resto d’Italia, a Verona il mercato immobiliare sembra in ripresa. Primi segnali di uscita dalla crisi? Un’ascesa fulminea nel panorama musicale italiano e un nuovo cd in lavorazione. La Fame di Camilla si racconta La Fame di Camilla 12 Kilometri Zero: nuovo regolamento a San Giovanni Lupatoto 17 MERCATINO GIALLOBLU 18 NEWS DIECIRIGHE 19 CORSI IN PARTENZA 20 GIALLOBLU Di nuovo nel basket che conta 20 Dopo anni di oblio torna la Scaligera tra i professionisti della pallacanestro italiana EDITORIALE di Silvano Meneguzzo SOS IMPRESE a Corte di Cassazione ci ha fatto un bel regalo. È del 13 ottobre, infatti, la sentenza che esenta i piccoli imprenditori dal pagamento dell’Irap, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Certo il campo di applicazione è un po’ ristretto, visto che si pongono alcuni paletti sulla definizione di piccolo imprenditore, ma qualcosa si muove per agevolare le piccole imprese. La riflessione che facciamo, tuttavia, è un’altra: in questo caso è una sentenza ad aiutare l’economia e non una norma, una legge emanata dagli enti istituzionali preposti. La mano, quindi, viene tesa da un tribunale e non dalla politica. Se consideriamo, inoltre, che Confesercenti è da anni che chiede questa distinzione tra piccola impresa e grande impresa, abbiamo la misura di quello che la politica ha fatto e sta facendo per un settore che rimane trainante per tutta l’Italia. Quando abbiamo sostenuto la pochezza degli aiuti statali per la piccola e media impresa lo dicevamo con cognizione di causa e non c’è mai stata nessuna preclusione di schieramento. Abbiamo sempre diffidato, sia a destra che a sinistra, da chi intendeva l’economia solo come grande impresa o grande distribuzione e ad oggi ancora non abbiamo avuto un interlocutore che abbia realmente intuito e recepito le potenzialità delle pmi, tutelandole a dovere. Oggi, grazie alla Corte di Cassazione, speriamo che anche a livello centrale qualcosa si muova per aiutare gli imprenditori ad uscire dalla crisi. Lo sappiamo che anche lo Stato ha fame di liquidità, ma solo facendo ripartire il territorio, le imprese e il made in italy questo può sfamarsi. L Silvano Meneguzzo Presidente Confesercenti Verona 5 RIPARTE L’IMMOBILIARE di Daniele Pagliarini Secondo uno studio Tecnocasa, Verona è una delle poche città italiane in cui la compravendita di immobili sembra in ripresa. Un segnale importante per tutta l’economia Riprende quota il mercato immobiliare scaligero. Era dal 2007, infatti, che le quotazioni medie delle case non segnavano il segno positivo, una ripresa, seppur minima, ma confortante. Questo è quanto emerge dal consueto dossier semestrale di Tecnocasa, che ha rilevato come Verona sia in realtà una mosca bianca sul territorio veneto. Le altre province, infatti, arrancano attorno a cifre che vanno dal -6,1% di Vicenza, al -1% di Padova, in relazione allo stesso periodo dell’anno precedente. 6 Il dato è di quelli che fanno sorridere un po’ tutta l’economia, visto il grande indotto che l’edilizia porta con sé sul territorio scaligero. L’aumento dei prezzi (seppur di un misero +0,7%, ma è un gran risultato rispetto al -3,7% del 2009 e al 6,4% del 2008) indica che la compravendita è ripartita, seppur in modo diverso rispetto al passato e con tempi più lunghi: «La domanda è dinamica, ma si registrano ancora delle richieste da parte dei potenziali venditori troppo elevate per la disponibilità di spesa espressa in zona e questo contribuisce ad aumentare le tempistiche di vendita. Queste ultime si riducono se l’immobile viene immesso sul mercato ad un prezzo in linea con la capacità di spesa dei potenziali acquirenti della zona», si legge in una nota di Tecnocasa. L’area che ha trainato il mercato è stato il quartiere di Cadidavid, le cui quotazioni immobiliari hanno segnato un +2,9%. In questa area della città la maggioranza delle compravendite riguarda la prima casa, mentre la restante parte interessa immobili da mettere a reddito. Gli investitori cercano in genere bilocali tra i 120 e i 140 mila €. Le richieste di immobili in locazione provengono da lavoratori trasfertisti e da studenti, grazie alla presenza del Policlinico e della vicina zona industriale. Un bilocale si affitta a 500 € al mese ed un trilocale a 600 € al mese. Cadidavid, nell’area sud di Verona, si è sviluppato a cavallo degli anni ‘30 e ’40, grazie alla presenza di un’importante cartiera. Si tratta di una zona residenziale composta da condomini e soluzioni indipendenti e semindipendenti. Acquistare un appartamento usato in buone condizioni costa 1600 € al mq. Chi desidera una villetta a schiera con box, taverna e giardino deve mettere in conto una spesa compresa tra 260 e 290 mila €. Il caso di Verona è più unico che raro, in un panorama italiano che segna ancora il passo e stenta a decollare. L’analisi dei prezzi a livello nazionale evidenzia una diminuzione dello 0,5% nelle grandi città, a seguire l’hinterland delle grandi città con -0,9% ed infine i capoluoghi di provincia con -1,4 %. Le metropoli dunque hanno realizzato il risultato migliore e per ognuna di esse la diminuzione dei prezzi nel primo semestre del 2010 è stata inferiore rispetto a quella registrata nella seconda parte del 2009. Per la prima volta, da quando è iniziata la fase discendente del mercato immobiliare, si registrano timidi e sparuti segnali positivi in alcune grandi città quali Genova (+1,7%), Torino (+0,6%) e, appunto, Verona. Anche i dati sulle compravendite, a livello nazionale, marcia verso una lenta ripresa: il comparto residenziale si attesta sul +4,9% rispetto al primo semestre del 2009, nei comuni capoluogo la cifra si alza fino ad un +9,7%, mentre la nota stonata riguarda gli uffici e le attività commerciali, dove si registra un calo rispettivamente dell’1,3% e del 0,6%. È un mercato che pare tornato alle caratteristiche di un decennio fa, guidato dalle fasce economiche più ricche e con la sostanziale emarginazione delle nuove domande che avevano potuto utilizzare politiche più aggressive delle banche. Il mercato nelle zone di maggiore qualità (sia DOSSIER in città che fuori) è in fase positiva con prezzi in ripresa; stabilità o crisi nelle zone periferiche o nei piccoli centri; questa situazione riguarda anche molte iniziative residenziali di nuovo, soprattutto se nate nell’ultima fase di boom, senza pianificare qualità e servizi. La crisi dei mercati finanziari sta riportando le famiglie al più prudente investimento in immobili residenziali (compresa le seconde case ad uso vacanza), per uso diretto o differito per i figli. Per il 2011 si aspetta un leggero miglioramento delle compravendite fino a 650‐670mila, ma sempre con acquisti di medio o basso importo e guidati dalla prudenza. Le quotazioni medie torneranno in crescita, con una proiezione alla seconda metà del prossimo anno. 7 GIÙ I FONDI PENSIONE La crisi blocca le adesioni ai fondi integrativi complementari. Un segnale preoccupante per la stabilità contributiva del Paese renata di adesioni ai fondi pensioni negli anni della crisi. Nel 2009 gli iscritti a forme pensionistiche complementari sono saliti di 200 mila unità, nel 2008 l’aumento era stato di 300 mila unità, mentre tra il 2006 e il 2007 – per effetto anche di importanti modifiche legislative – l’aumento sfiorò 1,4 milioni. Alla fine del 2009 gli iscritti a forme pensionistiche complementari erano oltre 5 milioni, pari al 22% del totale degli occupati (era il 16% nel 2006). I tre quarti circa (73%) degli iscritti a fondi pensione o piani pensionistici individuali (PIP) sono lavoratori dipendenti del settore privato. Nel 2006 la quota era più bassa (67%). La tipologia di fondo pensione prevalente (oltre 2 milioni di iscritti, pari al 40% delle adesioni totali) è ancora quella negoziale, ovvero costituita in base all’iniziativa delle parti sociali; ma le adesioni sono ferme. Un dato comprensibile, data la situazione attuale del mercato del lavoro, ma questo non fa che aumen- F 8 di Alessandro Torluccio tare il divario fra coloro che hanno una stabilità economica e lavorativa e coloro che invece avrebbero più bisogno di una contribuzione pensionistica integrativa, perché su di loro peserà di più la riduzione della copertura pubblica. tipologia che ha registrato il maggior aumento di iscritti negli ultimi anni è quella dei PIP “nuovi”, ovvero i piani pensionistici previsti dal decreto legislativo del 2005. Tra il 2007 e il 2009 le adesioni a questa forma pensionistica sono quasi raddoppiate (da 486 mila a quasi 900 mila). Terza tipologia per numero di adesioni (circa 800 mila) è quella dei fondi pensione aperti – fondi costituiti da banche, SIM, assicurazioni e rivolte a tutti i lavoratori. Seguono, con poco meno di 700 mila adesioni ciascuna, i PIP “vecchi”, ovvero i contratti stipulati fino al 31 dicembre 2006, e i fondi pensione preesistenti, ovvero quelli istituiti prima del 1993. I rendimenti netti dei fondi pensione negoziali hanno superato la rivalutazione del TFR fino al 2006; sono restati sotto nel 2007 e 2008 per tornare sopra nel 2009 e poi di nuovo sotto nei primi sei mesi del 2010. Per quanto riguarda invece i PIP nuovi, sia nel 2008 che nel 2009 i rendimenti – 3,5% in ciascun anno – hanno superato il tasso di rivalutazione del TFR (2,7% nel 2008 e 2% nel 2009). Le risorse destinate alle prestazioni delle forme pensionistiche complementari a giugno 2010 ammontano complessivamente a 75 miliardi di euro, di cui 39 relativi ai fondi pensione preesistenti. Per avere un termine di paragone, si consideri che la spesa annua per prestazioni pensionistiche è pari a 233 miliardi di euro. Le risorse destinate alla previdenza complementare perciò coprono quasi un terzo del totale della spesa annua per pensioni in Italia. Fu un decreto legislativo del 1993 (il n. 124) che stabilì per la prima volta in Italia una regolamentazione organica della previdenza complementare. Negli anni successivi si sono succeduti diversi altri provvedimenti, tra i quali la riforma del sistema pensionistico pubblico (riforma Dini). Nel 2000, la legge n. 47 include le polizze assicurative individuali (PIP) tra le forme di previdenza complementare. Quindi, la “riforma Maroni” del 2004 e il Dlgs 252 del 2005 introducono il meccanismo del conferimento tacito del TFR ai fondi pensione che spinge verso l’alto le adesioni. ECONOMIA CALCIO E VENDITA DI BEVANDE: SI CAMBIA di Daniele Pagliarini ambiano le regole per gli ambulanti del settore alimentare e per tutti gli esercizi pubblici che operano nei pressi dello stadio durante le partite del campionato di calcio. Dopo la lunga trattativa portata avanti dalla Confesercenti di Verona, infatti, il Comune di Verona ha emesso l’ordinanza che permette la vendita di bevande alcoliche in contenitori di plastica, previa rimozione del tappo di chiusura della bottiglia stessa. Resta invariato, invece, quanto previsto già precedentemente, ossia la vendita e la somministrazione libera di bevande analcoliche in contenitori di plastica o carta. Le regole sono valide in tutta l’area dello Stadio, delimitata dalle Vie Nascimbeni, delle Coste, Albere, Bastione Ferrovia, San Marco e Camuzzoni: «L’ordinanza è in linea con quello che succede nelle altre città dove esistono incontri calcistici di un certo livello – ha spiegato Fabrizio Tonini, direttore di Confesercenti Verona –. Vietare i con- C tenitori in vetro o comunque potenzialmente pericolosi è il minimo che si possa fare per evitare che in caso di incidenti possano essere utilizzati come oggetti contundenti o comunque atti a ledere. Quindi da parte nostra c’è stata tutta la disponibilità a perseguire la sicurezza. Il rischio rimane comunque quello che questi contenitori arrivino direttamente dai tifosi e su questo serve un controllo sempre più serrato». L’ordinanza, infatti, prevede il divieto assoluto di portare vetro o lattine all’interno dell’area, ma spesso questo non viene rispettato: «È naturale che i tifosi si organizzino per portare autonomamente scorte di alcolici in bottiglie di vetro o in lattine ed è molto difficile sanzionare situazioni di questo tipo, data la vastità dell’area da controllare. Per questo motivo la nostra proposta rimane quella di permettere la somministrazione anche agli ambulanti, in modo da evitare che arrivino scorte in vetro di questo tipo di bevande, solitamente birra o vino», Una nuova ordinanza mantiene inalterato il divieto di vendita di in contenitori di vetro e lattine, ma apre a quella di alcolici in bottiglie di plastica ha concluso Tonini. L’ordinanza, entrata in vigore il 7 ottobre 2010, è valida per ogni giorno di gare di campionato o coppe, sia per quanto riguarda l’Hellas Verona, che il Chievo Verona, a partire da tre ore prima dell’inizio dell’incontro e fino all’ora successiva al termine del medesimo. NORMATIVE 9 ASSOCIATI NUOVA CONVENZIONE CON POSTE ITALIANE Per tutti gli associati Confesercenti un’ampia gamma di servizi a condizioni agevolate, tra cui il Pos gratuito oste Italiane e Confesercenti hanno stipulato un’importante convenzione che offre alle imprese aderenti all’Associazione di avvalersi, a condizioni agevolate, di un’ampia gamma di servizi offerti dal Gruppo Poste Italiane Gli associati Confesercenti possono avere un anno di canone tenuta conto gratuito sul Conto BancoPosta InProprio POS. Insieme alla gratuità del conto viene fornito gratuitamente anche un POS, il dispositivo che consente di accettare P 10 di Alessandro Torluccio pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate. Il conto BancoPosta InProprio POS, oltre ai servizi tipici del conto corrente, soddisfa esigenze di incasso e pagamento. Sconti del 30% sui servizi di Corriere Espresso di Poste Italiane per la spedizione di oltre 250 pacchi l’anno. E’ previsto anche uno sconto, per chi effettua una spesa superiore a 500 euro l’anno, sul Paccocelere Internazionale, che consente di spedire all'estero, nel modo più veloce, documenti e pacchi fino a 30 kg di peso con consegna a domicilio. L’offerta di Poste Italiane riguarda anche il commercio elettronico col prodotto Postecommerce. Prevede il 50% di sconto sulle spese di attivazione di un sito per lo shopping online, che consente la gestione di tutte le fasi dell’ecommerce dal momento dell’acquisto su Internet fino alla consegna del pacco all’indirizzo del destinatario. E’ prevista un’offerta particolarmente vantaggiosa anche per PosteMobile, l’operatore di telefonia mobile di Poste Italiane. Sono disponibili due piani tariffari per la clientela business che possono essere proposti a partire anche da una Sim. Il Piano “PosteMobile ufficio” che prevede un canone mensile di 3 euro e una tariffa unica per tutte le chiamate nazionali pari a 9 centesimi al minuto e 9 centesimi per SMS. Il Piano “PosteMobile ufficio più” prevede un canone mensile di 39 euro comprensivo di 700 minuti di traffico nazionale e 70 sms al mese. Il piano dati di PosteMobile prevede un canone mensile di 18 euro per 100 ore di navigazione al mese. Gli Associati possono acquistare i servizi proposti presso la rete dei Posteimpresa, uffici e aree dedicate a piccole imprese, professionisti, ditte individuali, onlus e pubblica amministrazione locale presenti in oltre 500 punti vendita su tutto il territorio nazionale. L’accesso alle condizioni agevolate previste dall’accordo con Confesercenti è riservato ai possessori della Posteimpresa Card che viene rilasciata gratuitamente presso i Posteimpresa. AGENZIE DI VIAGGIO: TROPPI NODI STRANGOLANO L'ATTIVITÀ Amalio Guerra, presidente di Assoviaggi Confesercenti, lancia l’allarme e lo fa con un fondo pubblicato da Italia Oggi on è più possibile continuare questo tipo di rapporto con i fornitori di servizi delle nostre imprese rappresentate", dice Amalio Guerra, Presidente di Assoviaggi-Confesercenti. La situazione sta degradando in modo molto evidente, soprattutto al di fuori dei prodotti cosiddetti standard. Inoltre, stiamo assistendo ad un aumento delle vendite dirette al cliente, ad un impoverimento generalizzato dell'offerta quando, oltretutto, mancano garanzie sulla quali- CATEGORIE tà dei servizi, soprattutto sulle personalizzazioni. Il rapporto fornitore-intermediario deve quindi cambiare", continua Guerra, "e anche rapidamente, altrimenti rischiamo di farci male tutti". Recentemente, il mercato ha preso atto di una continua corsa al ribasso dei prezzi, a scapito, molte volte, della qualità dell'offerta. In controtendenza con altri settori, negli ultimi anni, c'è stato un aumento dei punti vendita delle agenzie di viaggio non sempre in linea con tutte le garanzie di professionalità necessarie. "Dobbiamo però registrare uno scadimento professionale anche dei principali tour operator italiani, dovuto anche al turnover molto alto nel settore”, afferma ancora Guerra. "I vettori hanno aumentato i vincoli operativi che creano difficoltà alla personalizzazione del servizio al cliente. L'ultima questione, in ordine di tempo, è quella del pagamento settimanale del BSP Iata. Vedersi ridurre da 45 a 7 giorni la disponibilità media della liquidità all'interno delle agenzie non potrà che causare grosse difficoltà a tutti, clienti compresi", conclude il presidente. "Bisognerà quindi rivedere le condizioni di pagamento a ritroso nella filiera turistica e non sarà certo facile operare con trasparenza a tutti i livelli. Il tutto in un momento di calo di liquidità dovuta ad una riduzione della spesa, in cui bisogna fare più quantità con margini sempre più ridotti. In questi anni di continua crisi, sarà inevitabile selezionare gli operatori con cui lavorare sulla base delle garanzie che sapranno fornire". 11 PERSONAGGIO di Caterina Ugoli LA FAME DI CAMILLA La band pugliese si è fatta conoscere allo scorso Sanremo e dopo un lungo tour è pronta a lanciare un nuovo cd ibo e musica. Avete mai pensato cosa c’entrano l’uno con l’altra? Apparentemente nulla. Invece, loro l’hanno trovato, il legame è la fame. Il nutrimento. L’esigenza di soddisfare un bisogno primario. L’insaziabile inquietudine che ci porta alla ricerca di noi stessi. Solo lì cibo e musica si incontrano e sono il punto di partenza per fare qualcosa di migliore. Questo e molto altro sono la C 12 “Fame di Camilla”, una band poprock, nata a Bari nel 2007 che ha subito ottenuto grandi successi grazie alla voce e alle parole di Ermal Meta, alla chitarra di Giovanni Colatorti, alla ritmica di Dino Rubini al basso e di Lele Diana alla batteria. A raccontarci il loro successo, dall’esordio con il singolo “Storia di una favola” fino alla recente esperienza a Sanremo 2010, è Lele il batterista. Dunque Lele, prima di tutto una curiosità: come mai questo nome per il gruppo? Il nome del gruppo rappresenta il nostro modo di fare musica, molto istintivo, fatto di emozioni nude. Ci siamo ispirati a quello che affermava Ludwig Feuerbach, un filosofo tedesco della metà del 1800, cioè che “l’uomo è quello che mangia”. Pensare che siamo effettivamente quello che mangiamo è un po’ troppo, ma credere che siamo, esistiamo, grazie a ciò da cui traiamo nutrimento è importante anche per fare una selezione di ciò che attingiamo, in generale, dal mondo esterno. E Camilla chi è? Eh Camilla è un’entità, un soggetto che c’è, esiste, ma è ancora un segreto. Forse nel prossimo album saremo pronti a svelarlo. E il gruppo invece, come è nato? Ci siamo incontrati per caso, una vera fortuna. Eravamo nel negozio di musica dove lavorava Dino e lì è entrato Ermal e così da cosa nasce cosa e abbiamo costituito la band. alzato il livello. È ancora pop? Non lo so, forse è musica leggera considerando il fatto che nei reality si fa per la maggior parte un lavoro da interprete. Però io vedo il pop dappertutto, anche noi lo facciamo. Per me quando una musica emoziona è pop. Quindi voi definite la vostra come musica pop? Le etichette non mi sono mai piaciute. Forse “indi-pop” è il termine che calza di più. È una musica senza filtri, molto emozionale. E poi la nostra casa discografica ci ha sempre lasciato molto indipendenti è questo positivo. Parliamo invece dei testi. Lo scrittore del gruppo è Ermal giusto? Qual è il testo a cui siete più legati? La canzone a cui siamo più legati è 28- 03- 97, perché lì il testo si sposa perfettamente con una lato acustico ed elettronico che rappresenta proprio il sound della “Fame”, sintetizza in una canzone ciò che siamo. Una band che quest’anno è riuscita a salire sul palco dell’Ariston. Com’è il Festival di Sanremo? Il Festival è una lavatrice. Ti strizza e ti spreme. Però è stata un’esperienza unica ed emozionante. Salire su quel palco con un’orchestra di grandi professionisti metteva timore, anche se sei sempre stato abituato a suonare dal vivo. È stato però fondamentale sfruttare l’esperienza come una vetrina per poter suonare poi in giro per l’Italia. Valerio Scanu e prima ancora Marco Carta. I reality incidono sempre di più sui risultati delle grandi manifestazioni musicali, sei d’accordo? Beh, quest’anno Sanremo era una vera e propria succursale dei reality. Essere sottoposti ad un televoto e non solo ad una giuria ne subisce naturalmente l’influenza. Voglio dire che chi ha già un pubblico televisivo parte con qualche vantaggio. Però è una sfida e quindi impari anche da questo. E poi abbiamo apprezzato la scelta dei produttori sanremesi di far ascoltare prima i pezzi della categoria “Giovani”. Musica e reality. Si può ancora definire musica pop quella che nasce da esperienze di questo tipo o è qualcos’altro? Dunque innanzitutto è una musica più di qualità. Ho la sensazione che in ogni caso il parere di professionisti del settore ne abbia 13 C’è un testo che invece avete proprio bocciato? No, non abbiamo mai buttato nulla. I testi di Ermal sono perfettamente in sintonia con il nostro gusto. Sono legati all’istinto, alle vene, al sangue, al cuore. Ermal scrive di pancia, vomita un sacco di parole quindi a volte è anche difficile arrestarlo. Voi venite da una bellissima regione, la Puglia. Come vivono i giovani nella vostra città e cosa manca? La Puglia è una regione dove se uno ci nasce è abituato a lottare. Però rispetto al resto dell’Italia, dove ho la sensazione che non ci siano molti spazi per i giovani, la nostra città offre un fermento notevole. Bari è una città che guarda ai Balcani, è una città di commercianti, legata anche all’Albania. È una terra che si sta svegliando. Basta vedere anche quello che sta sfornando dal punto di vista musicale. Restiamo al panorama musicale. Il mercato dei dischi ha subito una battuta d’arresto negli ultimi tempi. A che cosa è dovuta? Beh sicuramente il digitale ha reso tutto più fruibile. Però resta un supporto e magari non ti dà neanche la possibilità di gustare la musica. Ad inibire l’acquisto sono poi i prezzi del mercato italiano. In Irlanda per esempio un disco costa in media sette euro. C’è una maggior fruibilità negli altri paesi e questo mi fa rabbia perché se non si muove il mercato diventa difficile anche tenere viva la musica. Siamo partiti citando Feuerbach “siamo quello che mangiamo”. Ora abbiamo sentito le tue parole, quindi per i nostri lettori tu ti rispecchi soprattutto in queste. Con quale frase vorresti lasciarci per dirci quello che sei? Vi lascerei con un augurio. Lottate sempre. Date sangue e sudore. Create e credete in quello che fate che qualcosa di buono viene sempre fuori perché gli sforzi e le fatiche portano sempre da qualche parte. 14 “ La Puglia è una regione dove se uno ci nasce è abituato a lottare. ” KILOMETRI ZERO: NUOVO REGOLAMENTO A SAN GIOVANNI LUPATOTO di Daniele Pagliarini n regolamento che non garantisce nulla e lascia molti dubbi». Così Fabrizio Tonini, direttore di Confesercenti Verona, interviene sull’approvazione del regolamento per i mercati a kilometri zero da parte del consiglio comunale di San Giovanni Lupatoto, un documento che, secondo la stessa associazione di categoria, allarga ancora di più le maglie delle regole imposte agli agricoltori, favorendo, così, una vera e propria concorrenza sleale: «Abbiamo appreso dai quotidiani che il consigliere Gianmario Piccoli ha garantito il rispetto degli adempimenti fiscali, ma di quali sta parlando, visto che per questo tipo di attività il pagamento delle tasse non avviene sugli incassi? È chiaro che in questo modo si possano tenere prezzi bassi e guadagnarci comunque molto, in barba ai negozi che devono rispettare decine di regole e sono continuamente sotto la lente dei controlli». A confermare la tesi del direttore di Confesercenti Verona sarebbe uno dei punti inseriti nel regolamento, secondo il quale si impone un calmiere sui prezzi rispetto a quelli medi praticati al mercato ortofrutticolo di Verona: «Si impone che la merce non debba superare il 20-30 per cento di quanto risulta dal listini di Verona Mercato, ma questi sono gli stessi prezzi praticati dai commercianti. Quindi, a conti fatti, l’agricoltore guadagna il doppio di un commerciante e senza pagarci le tasse, visto che può saltare il passaggio del mercato ortofrutticolo e vendere direttamente». «Questa tipologia di vendita ha perso, o forse non ha mai avuto, le caratteristiche e le finalità per cui sarebbe nata, al punto che nel regolamento del consigliere Piccoli si è inserita anche una deroga che per- U 16 Possibilità di vendere prodotti che arrivano da altre province e nessun adempimento fiscale. Tonini: «Un regolamento che non garantisce nulla» mette agli agricoltori di vendere prodotti che provengono da coltivazioni lontane fino a 100 kilometri dai limiti provinciali. Quindi che mercatino a kilometri zero sarebbe? A San Giovanni potremmo avere i porcini del trentino e il Radicchio Rosso di Treviso, o magari con altre deroghe il pesce della laguna direttamente sui banchetti degli agricoltori». «Ognuno deve fare il suo mestiere – ha concluso Fabrizio Tonini – e ai contadini spetta quello di produrre e non di vendere. Esistono già degli spazi a loro dedicati durante il mercato settimanale del venerdì e inoltre sono facilitati perché possono vendere direttamente nel loro fondo, quindi non vediamo l’opportunità di dare altre agevolazioni ad una categoria a scapito di un’altra. Per gli agricoltori che vogliono intraprendere la strada della vendita diretta esiste la possibilità, come per tutti, di aprire un’attività seguendo le direttive di legge. Ora valuteremo tutte le strade possibili per arginare questo fenomeno, nell’attesa che anche per queste cose, visto che di vendita si tratta, vengano interpellate le associazioni di categoria preposte, come quella che rappresento». NORMATIVE a cura di Laura Catanese VENDO, COMPRO, OFFRO VENDO posteggio al mercato di Caprino del Sabato. Metri 9X5. Telefonare al 347/9050474 VENDO posteggio mercato di Sommacampagna, venerdì mattina, posto di metri 8X5. Tel. 347/9050474 VENDO O AFFITTO posteggio non alimentare mercato di Zevio di Domenica. Prezzo interessante. Chiamare al 348/7738870 (Vittorio). VENDO O AFFITTO posteggio angolo mercato di Arco (Trento) del mercoledì, metri 7X4. Prezzo interessante. Per informazioni telefonare allo 045/6701362 oppure al 338/3295757 CEDESI attività a Lazise, porto vecchio, negozio vista lago con grande vetrina su forte passaggio di turisti. Per informazioni: Marta 347/3368925 CEDESI attività in Borgo Venezia di prodotti alimentari pugliesi. 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Tutto questo per quelli che matureranno i requisiti dopo il 1° gennaio 2010. Per chi, invece, è già in possesso delle caratteristiche necessarie entro la fine del 2010 (anzianità e/o periodo contributivo) manterrà le finestre della normativa precedente. LA CORTE DI CASSAZIONE ESENTA I PICCOLI IMPRENDITORI DALL’IRAP Con riguardo all’oggetto, la Corte di Cassazione ha sancito, con tre distinte Sentenze depositate in cancelleria nella stessa data del 13 ottobre 2010, n. 21122, 21123 e 21124, il principio secondo il quale i piccoli imprenditori sono esenti dall’IRAP, ma che, in ogni caso, devono essere in grado di provare l’assenza di un’autonoma organizzazione. La Corte di Cassazione è giunta a tale conclusione attraverso la distinzione fra imprenditori e piccoli imprenditori, distinzione peraltro mai trattata dal Fisco che li aveva sempre considerati un’unica categoria. Per la Cassazione, i piccoli imprenditori, in base all’art. 2083 del Codice civile, sono i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio o dei componenti della famiglia. Per questo motivo la Confesercenti di Verona invita tutti i propri associati a rivolgersi agli sportelli dell’associazione di categoria per lo svolgimento delle pratiche di esenzione IRAP. La sede di Via Albere 132 a Verona è aperta dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14 alle 18. Il venerdì dalle 8.30 alle 12.30. 18 CORSI IN PARTENZA AT O AVA N Z R E T MPU N E CO A M R A’ B A NOVIT TIPOLOGIA LUOGO ORE COSTO* PERIODO Corso sostitutivo del libretto di idoneità Verona e provincia sanitaria 3 35 euro Gennaio Responsabile del servizio di prevenzione e protezione per titolari d’impresa (Ex D.Lgs. 626/94) Verona 16 160 euro Gennaio Addetto alla prevenzione degli incendi per aziende a basso rischio Verona 4 75 euro Gennaio Formazione per addetto al pronto soccorso aziendale per aziende dei gruppi B e C Verona 12 170 euro Gennaio Corso abilitante per l'esercizio dell'attività di "somministrazione e vendita di prodotti alimentari" Verona 120 567 euro Gennaio Corso abilitante per l'esercizio dell'attivi tà di "vendita di prodotti alimentari" (Percorso agevolato) Verona 42 375 euro Gennaio Corso abilitante per agenti e rappresen tanti di commercio Verona 81 308 euro Gennaio Corso abilitante per agenti d'affari in mediazione del settore immobiliare Verona 106 433 euro Gennaio Corso barman base Verona 28 266 euro Gennaio Corso computer base Verona 25 190 euro Gennaio Corso computer avanzato Verona 25 210 euro Gennaio *Per gli associati Confesercenti sono previsti forti sconti. Al prezzo va aggiunta l’Iva pari al 20% Sede iscrizioni: Via Albere, 132 - 37137 Verona Tel. 045 8624011 - Fax 045 8624088 Responsabile: Claudia Andreatta e-mail: [email protected] - www.confesercenti-vr.it 19 GIALLOBLU di Luca Corradi DI NUOVO NEL BASKET CHE CONTA Dopo il fallimento e otto anni di nuova gavetta la Scaligera Basket torna in serie A2: la pallacanestro professionistica riabbraccia Verona 20 inalmente. E’ questa la prima parola che viene in mente per commentare il ritorno ufficiale di Verona nel basket professionistico. Una presenza, quella della nostra città nella pallacanestro che conta, che ritrova semplicemente il suo habitat naturale e che rende giustizia alla passione sfrenata per questo sport da parte dei tifosi gialloblù, trascinati dai ricordi di stagioni trionfali a livello nazionale e internazionale e capaci di arrivare ad assistere anche in tremila a una partita di serie A1 dilettanti. PUNTO E A CAPO. Il giorno zero del nuovo basket veronese è mercoledì 30 giugno 2010: la Scaligera F Basket (ora Tezenis, dal nome del main sponsor) del presidente Giuseppe Vicenzi deposita la documentazione utile e viene ammessa al prossimo campionato nazionale di Lega Due grazie allo scambio dei diritti sportivi con Pavia, che a sua volta giocherà nell’ultima categoria disputata dalla Tezenis (sesto posto finale) e cioè la serie A1 dilettanti. Alla cerimonia di “annuncio” partecipano in pompa magna le principali autorità cittadine e federali, tra cui il sindaco Flavio Tosi, l’assessore allo Sport del Comune Federico Sboarina e il presidente della Federbasket Dino Meneghin, che giocò la sua ultima Keith Waleskowski partita (1994) proprio contro la Glaxo di Marcelletti, perdendo in casa con la Recoaro Milano gara-2 dei quarti di finale scudetto a causa di una bomba di Sly Gray, a fil di sirena. La presenza di Meneghin è già di per sé significativa a dimostrare l’importanza dell’evento ma ancora di più lo sono le sue parole: “Verona – ha ricordato – rimane tutt’ora l’unica società nella storia della pallacanestro italiana ad aver vinto la Coppa Italia pur militando in serie A2. Riaverla tra i professionisti è un grande piacere e le diamo quindi il bentornato”. GLI ARTEFICI. Diversi e tutti importanti i protagonisti di questo ritorno. La maggior parte del merito va naturalmente a Giuseppe Vincenzi, l’imprenditore a cui va legato in modo indelebile il prestigioso percorso del basket veronese: è stato lui, insieme al compianto fratello Mario, a iniziare nel lontano 1972 la scalata della Scaligera dalla serie D ai vertici della disciplina nazionale. Ed è ancora lui, adesso, insieme al prezioso team manager Andrea Fadini, a prendere per mano gli imprenditori veronesi e coinvolgerli in un progetto in cui questo grande risultato – la Lega Due – è solamente il primo gradino di un altro, ambizioso percorso: quello che vuole riportare Verona in serie A1 nell’arco di cinque anni. Eccoli allora questi altri importantissimi co-protagonisti: gli sponsor Calzedonia, Cattolica Assicurazioni e Veronafiere, oltre alla vera e propria new-entry: la Pentax di Gianluigi Pedrollo, leader nel campo delle pompe idrauliche e già proprietario (fino al 2009) della Sambonifacese, la terza squadra del calcio veronese, militante in Seconda Divisione. EREDITA’ DORATA. Il ritorno di Verona nel basket dei professionisti rende merito a una storia, quella gialloblù, ricca di traguardi prestigiosi e grandi successi. Una storia che era stata brutalmente interrotta con il fallimento della gestione-Fiorillo, nel 2002, nonostante la salvezza raggiunta sul campo, e con la successiva ripartenza obbligata dalla serie C1, sotto il nome di San Zeno. Alla Scaligera Basket (nome con cui torna ora a chiamarsi la società) sono legati alcuni dei trionfi più grandi dello sport veronese di tutti i tempi, tra cui il momento più alto in assoluto ovvero l’indimenticabile vittoria della Coppa Korac, nel 1998, rimasto tutt’ora l’unico trofeo mai portato a casa a livello internazionale da una squadra della nostra città. Il prossimo sarà il settimo campionato della Scaligera Basket in Lega Due, nome con cui viene chiamata ora la ex A2. La squadra del presidente Vicenzi ha giocato 200 partite in questa categoria, riportando 108 vittorie e 92 sconfitte. Sul bilancio influiscono negativamente le prime due stagioni in A2, concluse entrambi con la retrocessione, nell’84 e nell’87. Nella prima stagione la Scaligera era costretta a giocare le partite interne a Padova, la seconda fu invece quella dell’inaugurazione del Palaolimpia e dell’inizio del “matrimonio” con la Glaxo. Con l’arrivo di Andrea Fadini ci fu la svolta: in panchina siedono prima Dado Lombardi e poi Alberto Bucci, la Scaligera centra numeri da record con due promozioni in A1 in quattro stagioni. L’anno magico è però il 1991: la Glaxo domina il campionato di A2, perde solo 5 partite su 30, infila due serie di 11 e 10 vittorie consecutive e, soprattutto conquista la Coppa Italia, eliminando una dopo l’altra tutte le squadre più forti d’Italia: la Caserta di Franco Marcelletti (che conquisterà lo scudetto) e la Virtus Bologna di Ettore Messina, Livorno in semifinale, la Milano di Mike D’Antoni in finale. L’anno dopo è quindi A1: in panchina c’è Mario Blasone, la squadra arriva alla semifinale di Coppa Europa con il Real Madrid ma si distrae in campionato e retrocede ai play out. La stagione 1992-93 è quella del grande rilancio, con coach Marcelletti, con Frosini e Bonora, con Sly Gray. E soprattutto con Henry Williams, “il Ousmane Gueye 21 folletto nero”, probabilmente il più forte giocatore gialloblù di tutti i tempi: riecco allora la serie A1, altri anni di vittorie ed emozioni, la conquista della Korac, la cessione della società a Fiorillo e il fallimento. Poi la ripartenza dalla C1, la retrocessione in C2, il pronto ritorno in C1. Fino all'acquisizione del titolo di B e la promozione in A Dilettanti. Il resto è storia di adesso, il resto è presente. E futuro. LAVORI IN CORSO. Il campionato 2010-2011 di Lega Due inizierà il 3 ottobre (in casa di Forlì, la squadra che ha vinto l’ultima A1 dilettanti), la Coppa Italia il 25 settembre (raggruppamento con Udine, Ferrara e Venezia). Ma la nuova Tezenis sta già prendendo forma, forgiata da un Fadini messosi al lavoro di gran lena e con tanto entusiasmo. L’allenatore sarà Walter De Raffaele, livornese classe ’68, le ultime due stagioni alla guida di Pavia in Legadue ed ex giocatore di A1 e A2, oltre che assistente della Nazionale a livello giovanile per molti anni. De Raffaele verrà supportato dal vice Sandro De Pol, confermato per il secondo anno (la stagione scorsa era stato spalla di Pippo Faina) dopo una ventennale carriera da giocatore, nella quale ha vinto scudetti e vestito a lungo la maglia azzurra. Vera Keith Waleskowski 22 Jeff Trepagnier e Andrea Renzi e propria rivoluzione, invece, per quanto riguarda i giocatori: unici confermati dopo la scorsa stagione sono la guardia Ousmane Gueye e l’ala Federico Bellina, oltre al giovane Alessandro Panni che ha già all’attivo alcune presenze in prima squadra. Per il resto, tutti nuovi: il playmaker Giacomo Mariani dalla Nobili Castelletto Ticino (serie A Dilettanti), il play-guardia Rodolfo Rombaldoni dal Venezia di Lega Due (ma in pas- sato già alla Scaligera per sei stagioni) e l’ala-centro Andrea Renzi dalla Benetton Treviso di A1 (e della Nazionale). I due americani sono la guardia-play A.J. Abrams da Texas University, che ha giocato parte della scorsa stagione per una squadra della serie A greca poi fallita, e l’ala-pivot Keith Waleskowski, dall´Aurora Basket Jesi, secondo miglior rimbalzista di Legadue. Il roster passerà da 10 a 12 giocatori, con equilibri delicati legati a particolari vincoli come, per esempio, quello di avere in rosa sette italiani, tre dei quali under 24. La nuova Tezenis si presenterà al pubblico del Palaolimpia in due partite amichevoli, a ingresso gratuito, che verranno programmate per metà settembre. La società conta naturalmente sul grande appoggio dei tifosi gialloblù e ha dato il via dal 9 agosto a una campagna abbonamenti con prezzi popolari, che prevede inoltre in regalo per i primi mille tesserati un esclusivo dvd con le immagini più belle della storia della Scaligera Basket. ANNO ZERO. La prossima sarà ovviamente per la società gialloblù una stagione di ripartenza: l’obiettivo è quindi di assestarsi bene, ristrutturarsi e riadeguarsi alla serie A. Fadini non promette traguardi particolari ma l’intenzione sarà quella di fare bella figura, ambientandosi di nuovo tra i professionisti per proseguire poi nel programma di scalata alla categoria massima. Quella che Verona merita, quella che a Verona compete. Bentornata Scaligera! MAGAZZINI M AGA AZZINI PER L LOGISTICA OG GISTICA E SPEDIZIONI SPED DIZIONI www.quadrannteeuropa.it www.quadranteeuropa.it [email protected] consor o [email protected] Tel e . +39 045 0445 8622060 Tel. 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