Codice CUP : G32F12000040006 - Codice progetto: 2012-1-IT1-LEO05-02781
LIFELONG LEARNING PROGRAMME - LEONARDO DA VINCI SECTORAL PROGRAMME Transfer Of Innovation
PROGETTO “SIFOR - SISTEMA FORMATIVO AL VALORE-LAVORO DEL RIUSO”
TRAINING SYSTEM ON THE VALUE OF REUSE
Work package 4 Formazione e assistenza al trasferimento dell’innovazione
Partner 4 - ENVIE
REPORT STUDY VISIT STRASBURGO
23 – 27 SETTEMBRE 2013
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Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea.L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la
Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.
DELEGAZIONE ITALIANA PARTECIPANTE ALLA STUDY VISIT - STRASBURGO 23-27/09/2013
PARTNER ORIUS, REGIONE ER, UNIMORE
No.
Nome
Cognome
Città
Mail
Ente / Cooperativa
1
Nicola
Cirelli
Ferrara
[email protected]
ORIUS Il Germoglio
2
Daniele
Steccanella
Bologna
[email protected]
ORIUS IT2
3
Gianluca
Rizzello
Monte San Pietro (BO)
[email protected]
ORIUS Il Martin Pescatore
4
Ulisse
Belluomini
Bologna
[email protected]
ORIUS CoopAs
5
Lorenzo
Zanarini
Bologna
[email protected]
ORIUS La Rupe
6
Manuela
Raganini
Forlì
[email protected]
ORIUS Gulliver
7
Anna Rita
Dall'Oglio
Forlì
[email protected]
ORIUS Gulliver
8
Francesco
Tonelli
Mercatale di Ozzano dell’Emilia (BO)
[email protected]
ORIUS La Fraternità
9
Alessandro
Gabriele
Bologna
[email protected]
ORIUS Piazza Grande
10
Giorgio
Rosso
Pieve di Cento (FE)
[email protected]
ORIUS La Città verde
11
Barbara
Bovelacci
Forlì
[email protected]
ORIUS
12
Luca
Galloni
Reggio-Emilia
[email protected]
UNIMORE
13
Marco
Luppi
Reggio-Emilia
[email protected]
UNIMORE
14
Roberto
Azzali
Parma
[email protected]
Stakeholder Cigno Verde
15
Gianluca
Saggin
Vicenza
[email protected]
Stakeholder Insieme
16
Vito
Cannariato
Bologna
[email protected]
Regione Emilia Romagna
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Formatori Envie coinvolti nel percorso di visita
Federazione Envie – formazione in aula
Envie Strasburgo - viste guidate agli impianti
Lionel Weidmann
Pierre-Luc Machefer
Pascal Monard
Patrick Gautheron
Direttore Envie Strasburgo
Area logistica
Patrick Géhin
area preparazione Riutilizzo E Area
Vendite
Didier Ansel
Suzanne Laborde
Job Manager processi di valorizzazione e ERG
Project Manager formazione e
professionalizzazione
Tecnico facilitatore di rete
Project manager area rigenerazione e servizi
di vendita
Project Manager Ricerca e Sviluppo e
gestione del personale
La visita studio ha la finalità di permettere alla delegazione italiana ricevente dei partner Orious, Unimore, Regione ER, di comprendere/
elaborare/ valutare i processi di valorizzazione messi in campo dal partner trasferente Envie e quali tipi di competenze richiedono.
Tramite un percorso di formazione “sul lavoro”, con la visita si avvia il trasferimento verso il target bersaglio dei beneficiari italiani (intermedi:
formatori e ricercatori universitari; finali: imprenditori, manager, lavoratori delle cooperative sociali; entrambi in possesso di competenze ed
esperienza lavorativa).
Nel corso della visita, la delegazione italiana affianca gli operatori omologhi delle imprese francesi per l’osservazione quotidiana “sul lavoro”
dell’attività di Valorizzatore, al fine di acquisire le informazioni e conoscenze necessarie all’implementazione delle funzioni agite dal ruolo di
Valorizzatore all’interno delle PMI sociali, segnatamente nei Centri del Riuso e nei rapporti con le filiere/istituzioni territoriali, nazionali e
transnazionali.
Gli apprendimenti e le conoscenze acquisite durante questa visita, unitamente alle conoscenze acquisite nella visita preparatoria in Belgio, sono
funzionali a realizzare il percorso di sperimentazione previsto nelle fasi successive del progetto.
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INTRODUZIONE AL PERCORSO FORMATIVO
 Lo «scopo»: favorire la discussione sul modello Envie e sull’approccio metodologico utile a creare un modello replicabile in un altro paese
 Il confronto si articola nel modo seguente:
 presentazione degli elementi teorici del modello Envie: conferenze in aula
 adattamento concreto del modello studiando Envie Strasburgo: visite sul campo e incontri con il personale operativo impegnato nel
lavoro quotidiano
 scambio e dialogo costanti dopo aver richiamato ogni tema al fine di definire le domande e il programma di lavoro (la road map).
 L’analisi tematica parte sempre dal generale verso il particolare e dalla fase teorica verso quella pratica: affronta gli aspetti
settore/formazione/profili professionali.
I contenuti del percorso didattico sono riferiti al materiale didattico dettagliato, elaborato dal partner trasferente Envie.
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Programma visita studio
PROJET SIFOR- LEONARDO : PROGRAMME DU SEJOUR A STRASBOURG DE LA DELEGATION ITALIENNE
MONDAY 23
TUESDAY 24
WEDNESDAY 25
THURSDAY 26
FRIDAY 27
Presentation of Envie
The process Envie: logistics
The process Envie: Workshop renovation
The process Envie: sales, delivery, service
Construction of the "roadmap"
THEMES
PLACE
SPEAKER
THEMES
PLACE
8H009H00
SPEAKER
THEMES
PLACE
FEDERATI
ON
09H0010H00
Description of business
"logistics" of skills, profiles of
"upgraders" and process
managers.
TRAVEL
10H1511H00
MEETING
ROOM
11H0012h00
FEDERATI
Description of business
ON
"renovation" of skills, profiles
of "upgraders" and process
managers.
FEDERATI
ON
FEDERAT
ION
14H0015h00
WELCOME OF THE DELEGATION
Presentation of Envie, context and constraints
15H1516h00
From theory to reality:
. followed by a tour of collection
. phase analysis
unloading / weighed /
selection
. traceability and administrative
monitoring
MEETING
ROOM
. WORKSHOP 2 (Patrick
Gautheron)
MEETING
ROOM
FEDERATIO
Description of business "sale"
N
of skills, profiles of
"upgraders" and process
managers.
FEDERATIO
N
LUNCH
ONSITE
From theory to reality:
. visiting the store
. monitoring operations
STRASBOU performed in store, delivery,
RG
service.
. traceability and
administrative monitoring.
ONSITE
. WORKSHOP 4 (Patrick
STRASBOU Géhin)
RG
. WORKSHOP 3 (Patrick Géhin)
SPEAKER
QUESTIONING:
. How to design prior to
STRASB production?
OURG . How to train? "Processors"?
Introduction: Pierre-Luc
Then: free labor Italians
QUESTIONING:
. how to design the
MEETING
Italian production?
ROOM
delegation . how to form 'valuers'?
Introduction: Didier
Then: free labor Italians
MEETING
ROOM
QUESTIONING:
. how to design sales and
Italian related services?
delegation . how to form "upgraders"?
Introduction: Didier
Then: free labor Italians
PLACE
SPEAKER
FEDERATI
ON
FEDERATIO
N
FEDERATI Description of business
"sale" of skills, profiles of
ON
"upgraders" and process MEETING
managers.
ROOM
FEDERATI
ON
FEDERATIO
N
FEDERATI
ON
FEDERATIO
N
STRASBO RETURN OF ITALIAN
URG
Lionel Didier Envie
Strasbourg
QUESTIONING:
STRASBO
Introduction: Didier
URG
Then: free labor Italians
FEDERATIO
N
Italian
delegation
MEETING
ROOM
ENVIE /
ITALIANS
9h00-12h00
Steering Committee
13h00-16h00
Institutional Meeting
15h00-20h00
Steering Committee
Envie Strasbourg or applied theory tour of the facilities
17h0019h00 . WORKSHOP 1 SHEET
(Officials visited each activity)
THEMES
LUNCH
CONSTRUCTION OF THE
STRASBO
ROAD FOR POSSIBLE
URG
OWNING THE MODEL IN
ITALY
STRASBOU
RG
From theory to reality:
. visit the workshop and parts
store
STRASBOU
. monitoring operations
RG
performed in the workshop
. traceability and
administrative monitoring.
STRASBOU
RG
MEETING
ROOM
LUNCH
STRASBOU
RG
ONSITE
PLACE
FEDERATIO
N
LUNCH
LUNCH
THEMES
FEDERATIO
N
FEDERATI
ON
13H0014h00
SPEAKER
MEETING
ROOM
Italian
delegatio
n
Italians
Envie Federation
Envie Strasbourg
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16h00 - END OF MISSION: DEPARTURE OF
PARTICIPANTS
Lunedì 23 settembre 2013
Formatori Lionel WEIDMANN, Suzanne Laborde
RELAZIONE ENVIE
INTRODUZIONE E COMMENTI DELEGAZIONE ITALIANA
Sessione pomeridiana
All’inizio della visita studio vengono evidenziati due elementi cruciali:
PRESENTAZIONE DELLA RETE ENVIE
o Ragione d'essere della rete Envie
o Quadro storico
o Attività economiche
o Cifre chiave
o Localizzazione delle imprese
La federazione Envie nata nel 1984 governa una rete nazionale
che vende circa 75mila RAEE rigenerati. Il volume d’affari
annuo, pari a 14milioni di euro, è costituito per il 70% da
introiti privati derivati dall’attività commerciale; il 30% è
derivato da agevolazioni pubbliche in relazione alla funzione di
inserimento sociale.
1) la visita studio ha la finalità di permettere alla delegazione italiana di
comprendere/ elaborare/ valutare i processi di valorizzazione messi in campo da
Envie e quali tipi di competenze richiedono. Per far ciò viene consegnato ai
cooperatori una sorta di diario della visita con l’obiettivo di permettere di
memorizzare e strutturare meglio gli apprendimenti e gli aspetti più interessanti o
critici. I cooperatori sono infatti i veri promotori del progetto, dato che la Regione
ER ha interesse a profilare la figura del valorizzatore e come poterla inserire nel suo
sistema delle qualifiche.
2) gli apprendimenti e le conoscenze acquisite durante questa visita, unitamente alle
conoscenze acquisite nella visita preparatoria in Belgio, sono funzionali a realizzare il
percorso di sperimentazione previsto nelle fasi successive del progetto.
La nozione di «valorizzatore» nel modello Envie ha 3 fondamentali funzioni/ processi
lavorativi:
 La logistica e la selezione
Opera tramite 35 impianti di valorizzazione e trattamento di
 La produzione: rigenerazione RAEE
rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
 La vendita
Si
tratta
di
funzioni strettamente interconnesse e interdipendenti : il modello Envie è
Dispone di 45 negozi di elettrodomestici dove compie la
fondato
su
questo aspetto ed agisce in una logica pedagogica di inserimento
normale attività di vendita, pari allo 0,5 degli apparecchi
lavorativo.
complessivamente venduti in Francia. Questa bassa percentuale
è garanzia della non concorrenzialità del modello Envie rispetto
alla vendita “for profit”. Il target è un pubblico di basso/medio
Envie raccoglie circa 120.000 tonnellate di RAEE domestici
ovvero il 32,4% del mercato francese.
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reddito.
Elementi valutati più significativi :
Velocità di acquisizione dei RAEE
L’obiettivo è l’inserimento socio-lavorativo e
Stima del quantitativo di RAEE raccolto nella regione con la ripartizione
l’accompagnamento formativo di persone svantaggiate, assunte
Rappresentatività della regione rispetto al Paese
non in base alle capacità, ma in base alla necessità di inserirsi
Studio della rete dei punti di raccolta
nel mondo del lavoro. Circa 1000 persone svantaggiate all’anno
Studio della popolazione: il livello finanziario
vengono inserite stabilmente (2 anni), altre 1000 persone in
Opportunità
inserimenti più brevi (almeno un giorno)
Vincoli
La rete delle collaborazioni si avvale di molteplici stakeholder:
Definizione dei bacini di utenza
Regione Alsazia
3 fattori chiave per la creazione di un'officina di riutilizzo:
Ecosystem Consorzio di produttori e grande distribuzione
Le potenzialità legate al territorio
Darty Grande distribuzione
Definizione dei bacini di utenza
Ducretet produzione
Confronto dei 3 eventuali siti di creazione di un'officina
AFPA Ente di formazione
Potenziale di vendita
Veolià – multiutility nazionale
Dimensioni e costi
RREUSE Recycling and Reuse European Union Social
Elementi chiave del Business Plan
Enterprises
PRESENTAZIONE PERCORSO DI STUDIO
I profili professionali Envie legati alla funzione di
«valorizzatore»,
La metodologia idonea a costruire il percorso di formazione
e il profilo di «valorizzatore» in fase di inserimento,
Metodo di analisi dell’esempio francese per individuare gli
elementi utili al trasferimento dei modelli.
FATTIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA
Introduzione e studio del bacino di riferimento
 Analisi della filiera RAEE nella regione
 I punti di riutilizzo
 Analisi del potenziale di riutilizzo
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Studio dell'impianto
 Diagnosi territoriale
 Scenario prospettico d’installazione
Finanziamenti
II Business Plan
Gli OBBLIGHI DI LEGGE
Codice del Lavoro
Codice dell’Ambiente
Codice dei Trasporti
Codice della Costruzione
Normativa prodotto
Strumenti e risorse
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Martedì 24 settembre 2013
Formatori Lionel Weidmann, Pierre-Luc Machefer, Patrick Gautheron
Sessione mattutina
L’INSERIMENTO PROFESSIONALE E il MONITORAGGIO DEI PERCORSI
le tappe del percorso
 Assumere
 Accogliere e integrare
 Far emergere e sviluppare le competenze
 Preparare all'uscita
Gli obiettivi del sistema SIRHE
 Gestire i percorsi
 Tracciare e quantificare il lavoro
 Uniformare le pratiche
Accoglienza nell'impresa
Kit d'accoglienza sotto la lente
Piano di formazione personalizzato
Valutazione dell'apprendimento sul posto di lavoro
Trattamento delle problematiche sociali
Definizione dell'orientamento di uscita
Preparazione alla ricerca di un lavoro
Incontro Imprese/ Organismi di formazione
Formazione complementare o riorientamento, qualora necessario
Realizzazione del bilancio socioprofessionale
Si segnala che attualmente non esiste un profilo professionale formalizzato di “tecnico della rigenerazione/valorizzazione”. Oggi il processo di
formazione/adattamento è promosso da Envie e si svolge interamente sul posto di lavoro. La Federazione Envie ha proposto di istituire un
percorso/qualifica, senza per ora ottenere risposte da Regione/Enti formazione. È comunque importante non “illudere” le persone sulle effettive
possibilità di occupazione che offre il mercato del lavoro di riferimento. La funzione principale che ENVIE si prefigge di svolgere nei confronti degli
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inserimenti lavorativi è la creazione della attitudine al lavoro, includendo aspetti quali la puntualità, la regolarità. Nonché lo specifico sviluppo di
competenze, che però possono essere spese anche in processi lavorativi similari a quello di valorizzazione.
IL PROCESSO LOGISTICO DEL RIFORNIMENTO
o
o
o
o
o
o
Premessa: importanza del rifornimento e logica di tracciabilità
Pianificazione logistica dei giri (interventi, turni, ecc.)
La partenza del giro
La realizzazione del giro di raccolta
Il ritorno in Envie: scarico, pesatura, reporting
La selezione dei dispositivi prima dell’ingresso in officina: lo smistamento di livello 1
I PROFILI LAVORATIVI NELLA LOGISTICA
funzioni principali
 Responsabile del processo
 Capo squadra
 Agente di pianificazione (o assistente di processo)
 Agente logistico (carrellisti, addetto alla pesatura, ricezione e smistamento, manutenzione)
 Autista di Mezzi Pesanti
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Schema della strategie e struttura aziendale del modello ENVIE
AMBITO SOCIALE – IN REGIME DI ACCORDO SOCIALE
AMBITO COMMERCIALE – IN REGIME DI APPALTO
ENVIE ERG – associazione non profit
ENVIE 2 – impresa
Svolge attività di valorizzazione (riutilizzo) dei rifiuti AEE
Svolge attività di trattamento (riciclo/smaltimento) dei rifiuti AEE
Metafora “falegname”
Metafora “boscaiolo”
Si tratta di attività fortemente integrate, per ottimizzare il processo di raccolta e gestione dei rifiuti
La destinazione dei rifiuti, verso la valorizzazione o trattamento, viene definita da Envie
I rifiuti possono essere “spostati” da un’area all’altra (es. un apparecchio riutilizzabile destinato erroneamente all’area trattamento)
Sessione pomeridiana
Visita agli impianti per l’osservazione del processo logistico
Tutor visita Patrick Gautheron
Dalla teoria alla realtà: visita agli impianti Envie
illustrazione, osservazione e confronto del giro di raccolta, delle fasi scarico , pesature, selezione
la tracciabilità , il controllo amministrativo
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In base agli elementi acquisiti nella sessione pomeridiana, viene elaborata una analisi e formalizzazione del processo logistico
Input
Attività
Output
Strumenti
Ruolo prof.
determinare gli itinerari migliori in
termini di costo, distanza, tempo e
ottimizzazione dei carichi.
Mappatura degli itinerari di viaggio o
piani di viaggio
SILT (Sistema d’Informazione Logistica e Responsabile del processo
Trasporti)
Pianificazione
La frequenza di raccolta in uno stesso punto
Trace Expert (software di tracciabilità
degli apparecchi)
REAC (Standard Professionali, delle
Attività e delle Competenze)
PEC (Punti Tappe Competenze = grglia
d’evoluzione delle competenze
La distanza dei punti di raccolta
Mappatura degli itinerari di viaggio o
piani di viaggio
Agente di pianificazione (o assistente
di processo)
La quantità di apparecchi o il quantitativo da
raccogliere per ogni punto di raccolta
Pianificazione della disponibilità degli
autisti/squadre di raccolta
Capo squadra
I vincoli orari di accesso al punto di raccolta
Pianificazione della disponibilità dei
mezzi pesanti
I vincoli di circolazione: traffico, strade a sagoma
limitata, disgelo, ecc.
Una road-map: indica il viaggio che
deve effettuare l’autista
Il costo della raccolta: carburante, eco-tasse mazzi
pesanti, pedaggi ecc
Matching autista-viaggio
L’adeguatezza delle risorse umane: pianificazione
presenze, ferie degli autisti, assenze a cui fare
fronte
Matching mezzo pesante - viaggio
L’adeguatezza delle risorse materiali: disponibilità
dei mezzi pesanti, piano delle revisioni periodiche,
sostituzione puntuale di un veicolo, ecc.
Giro di raccolta
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Pianificazione itinerari
-documenti di trasporto/amministrativi necessari
-check list
Viaggio di raccolta
-movimentazione/pesatura
e carico delle apparecchiature
-scarico in Envie
Compilazione documenti di
tracciabilità/
Reporting
Informatici:
-SILT;
-TRACE EXPERT;
di lavoro:
- DPI
- ISTRUZIONI DI SICUREZZA
-DPI
-ISTRUZIONI DI SICUREZZA
LIBRETTI DI ACCOGLIENZA SUL
POSTO DI LAVORO
-Agente logistico
-Autista di mezzi pesanti
Smistamento di primo livello
Apparecchiature raccolte
Selezionare in base a criteri visivi
obiettivi e affidabili
Potenziali apparecchiature con
indicazione sulla qualità delle stesse
-avere “linea di pilotaggio”
dell’attività
Di lavoro:
-criteri di smistamento modulari
-linea “ordine-reporting” stabilire la
produzione in base alle richieste
Addetto all’attività di smistamento
Confronto interno alla delegazione italiana
Si dividono le osservazioni su due livelli:
1) il processo produttivo e lavorativo di trattamento e riuso: in che misura sono presenti similitudini con il sistema in Italia, con quali modalità
fondamentali
2) Gli strumenti a livello di rete: rendicontazione sociale, presenza di una rete capillare di imprese sociali sul territorio, di una entità di
coordinamento generale/centrale che assicura i servizi trasversali tra cui individuazione di procedure standard e formazione.
Rispetto all’Italia la situazione è particolare, anche in presenza di situazioni di crisi diffusa tra le imprese sociali; inoltre non c’è il controllo diretto
dei flussi dei rifiuti bensì mediato da società pubbliche con le quali sono attive collaborazioni strutturate/convenzioni/appalti. È bene quindi tenere
separati i due livelli.
Il sistema della rendicontazione sociale può essere un primo passo da implementare/adattare al sistema italiano. A questo deve essere integrato
un progetto di sviluppo di rete di imprese sociali più capillare sul territorio regionale.
Infatti, la situazione di partenza dell’Emilia Romagna si può considerare già sufficientemente avanzata per agganciare il modello della rete Envie.
Si decide pertanto di indirizzare la valutazione / discussione verso un approccio integrato tra i due filoni: processi di riutilizzo e le strategie di
diffusione in rete/ filiera.
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Grazie alle competenze e professionalità del partner trasferente è possibile individuare le “lacune” delle competenze delle imprese italiane.
Circa gli aspetti lavorativi, sarebbe utile adattare, implementare il sistema informativo per la gestione e la rendicontazione puntuale degli
inserimenti lavorativi di persone svantaggiate, valorizzando i risultati. Per quel che riguarda la formazione, occorre individuare modalità di
raccordo per standardizzare i percorsi.
Si valutano le differenze nel tipo di utenza tra gli operai di Envie e quelli delle cooperative italiane: nel caso francese (come in quello belga) si
tratta di svantaggio soprattutto sociale. Il processo formativo e di inserimento nell’impresa assicura una certa performance produttiva.
Il modello di stabilità di alcune funzioni lavorative potrebbe essere sviluppato in Italia coinvolgendo anche persone con determinate disabilità, per
aiutarle a sostenere un buon livello di continuità. Questo tipo di svantaggio posa essere professionalizzabile e potrebbe sfociare in una proposta
per i centri per l’impiego.
Circa gli aspetti strategici, analogamente ai modelli osservati in Belgio, si osserva che i rapporti con i produttori sono accentrati su un unico
interlocutore per conto della rete; questo sarebbe ancora più utile in Italia, dove lo scenario dei produttori (aggregati in Consorzi) è molto
frammentato.
Nei sevizi per il reinserimento lavorativo è cruciale nel modello francese anche il partenariato privato/privato e privato/pubblico.
Si pone l’accento anche sull’importanza di creare una rete efficiente ed efficace, aggregata in base alla comunione di interessi, di servizi, di
obiettivi di utilità sociale.
Gli elementi emergenti dal modello francese, rispetto alle esigenze di adattamento al contesto italiano, sembrano essere: percorsi e strumenti di
testaggio degli apprendimenti e delle competenze agite dei lavoratori inseriti; attività/progetti strategici e strutturati di networking e di marketing
sociale. Sul piano transazionale i rapporti europei giocano un ruolo fondamentale di sviluppo delle reti, anche locali: importate è quindi il rapporto
con le reti EU, quali ad esempio il partner RReuse.
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Mercoledì 25 settembre 2013
Formatori Didier ANSEL, Patrick Géhin
Sessione mattutina
IL PROCESSO DI RIGENERAZIONE
 Aspetti strategici del processo di rigenerazione
 Dipendente dal rifornimento
 Condiziona la vendita
 Fase più lenta e più complessa
 27 anni di esperienza
 Le fasi della rigenerazione
 Lo smistamento di 2° livello
 La riparazione
 La pulizia
 Il controllo qualità
 Gli strumenti
 Guide tecniche su PC touch
 Supporto interattivo disponibile sul posto di lavoro
 Le regolamentazioni particolari
 Gli indicatori di monitoraggio dell’attività
 Tasso di produzione e ripartizione della produzione
 Costo dei pezzi nuovi e consumables
 Tasso di "guasti"
I PROFILI LAVORATIVI NEL PROCESSO DI RIGENERAZIONE
funzioni principali
 Responsabile dell’operazione
 Capo squadra/Capo officina
 Operatore di produzione
 Responsabile delle vendite / Venditore
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Sessione pomeridiana
visita agli impianti per l’osservazione del processo di RIGENERAZIONE
Tutor visita Patrick Géhin
Dalla teoria alla realtà: illustrazione, osservazione , confronto sulle attività di preparazione al riutilizzo, la gestione dei ricambi, le operazioni di
monitoraggio in officina, la tracciabilità, il controllo amministrativo.
In base agli elementi acquisiti nella sessione pomeridiana, viene elaborata una analisi e formalizzazione del processo di
preparazione e rigenerazione
la rigenerazione
Input
Attività
Output
Strumenti
Ruolo prof.
prodotti che arrivano in
laboratorio
sono stati smistati secondo
dei criteri semplici e visivi
Smistamento di 2 livello
Secondo dei criteri più specifici che dipendono:
- dal fabbisogno del negozio
- dai mezzi tecnici dell’officina (strumentazione;
documentazione; pezzi)
- dal tecnicismo dell’apparecchio in rapporto ai
potenziali operatori
- dagli obiettivi di produzione,
- dalla durata necessaria alla rigenerazione,
- dal costo stimato dei pezzi nuovi e/o
consumables
Prodotti da riparare suddivisi
per:
- Freddo
- Lavaggio
- Cottura
scheda di produzione ("FAP") due sezioni.
- controllo visivo;
- test con strumentazione
Responsabile dell’operazione
SYSPEO (strumenti di monitoraggio dei prodotti durante il Capo squadra/Capo officina
processo: dalla produzione dell’apparecchio fino al
Servizio post-vendita)
REAC (Standard Professionali, delle Attività e delle
Competenze)
Operatore di produzione
PEC (Punti Tappe e Competenze = griglie di valutazione
delle competenze)
Responsabile delle vendite / Venditore
La Riparazione
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Apparecchiatura da
smistamento di 2°livello
Selezione e attribuzione del prodotto
-controllo visivo del prodotto
-collegamento e test delle funzioni
-Diagnosi e ricerca dei componenti difettosi
-sostituzione pezzi fuori servizio o danneggiati
Prodotto riparato
Di lavoro:
-scheda di produzione interna (FAP)
-pc touch
-DPI
Addetto all’attività
Disincrostazione, sgrassatura, pulizia
Apparecchi e accessori
completamente ripuliti
-schede monitoraggio attività
Obbligo DPI
-guide tecniche sul pc touch
-schede dei dati di sicurezza (FDS)
Addetto all’attività
Guide tecniche su pc touch
-documentazione tecnica dei costruttori
Intranet e blog Envie per i supervisori
Addetto all’attività
La ripulitura
Prodotto riparato
Il controllo qualità
Prodotto pulito
-Test tecnico: prova funzioni, misurazione consumi Prodotto vendibile
energetici
-Controllo estetico: stato generale, pulizia,
accessori
-certificazione
Confronto interno alla delegazione italiana
Si discute circa l’organizzazione di Envie in rapporto ai processi di preparazione al riutilizzo, di formazione e inserimento lavorativo, di
performance rispetto alla produttività.
Prime valutazioni sulle iniziative trasferibili/adattabili al contesto italiano, oggetto di discussione
Formazione operatori
- Il sistema avanzato ed integrato di monitoraggio della formazione operatori (Sirhe)
- Il sistema di supporto alle “performance” dei dipendenti. Le valutazioni oggettive.
- Le differenze sostanziali sulle capacità dei lavoratori, in quanto il disagio è sociale o economico, mentre in Italia lo svantaggio è spesso
collegato alla disabilità e a determinate patologie
- Caratteristiche dell’inserimento: giovani adulti fino a 26 anni per un massimo di 24 mesi
- I canali privati profit per l’inserimento lavorativo di lavoratori formati
- la rete con enti formativi per incrementare le possibilità di inserimento lavorativo
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Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea.L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la
Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.
Strategie operative
La creazioni di aree nei centri di recupero per selezionare i prodotti destinati al riutilizzo
I sistemi di controllo di ogni fase del processo: produttività/tempi.
Il sistema di monitoraggio e di tracciabilità per i RAEE e la quantificazione dei prodotti recuperati al riutilizzo
Le relazioni e rapporti con i costruttore degli AEE per trattamento e/o recupero
Rapporti con gli stakeholder
Ecodesign:
 collaborazione con i produttori, ai quali Envie fornisce informazioni sul comportamento dei prodotti nella II vita; con i produttori ci
sono anche scambi di tipo commerciale (acquisti ricambi) e tecnici (informazioni su aspetti costruttivi)
 collaborazione con i centri di ricerca per l’elaborazione di progetti/report di rigenerazione, destinati alle valutazioni di politica/strategia
ambientali di produttori e politici
Il Consorzio Ecosystem richiede sia garantita una percentuale non inferiore al 5% di apparecchi rigenerati
Strumenti e competenze/conoscenze da approfondire:
-
strumento integrato di gestione della formazione degli operatori standardizzato (SIRHE)
-
strumento REAC - Standard professionali, delle attività e delle competenze
-
Puntare sull’inserimento lavorativo e sulla riqualificazione degli operatori
-
Strumenti di accompagnamento al miglioramento delle performance dell’operatore disagiato
-
Sistemi di apprendimento on the job “a distanza/ dispositivi touch screen” per agevolare gli operatori con difficoltà di linguaggio (intuitivi e visivi)
-
Vendita via WEB: essere in grado di creare e gestire una piattaforma web per la vendita online
-
Essere in grado di creare e gestire sistemi di monitoraggio della tracciabilità del rifiuto
-
Forum di condivisione con enti locali e enti di formazione e inserimento lavorativo
-
Capacità organizzativa
-
Conoscenze degli impianti e dei metodi di valorizzazione rifiuti
-
Conoscenza della legislazione in materia di rifiuti e nuove tendenze (Europea Italiana Regionale)
-
Conoscenze su forme societarie, Consorzi RAEE etc..
-
Conoscenze su sistemi organizzativi e metodi di organizzazione delle cooperative
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Giovedì 26 settembre 2013
Formatori Didier ANSEL, Patrick Géhin
Sessione mattutina
LA VENDITA E I SERVIZI: Envie sotto la lente
 Il contesto fiscale
 Il cliente Envie
 Il prodotto Envie
 I servizi Envie
 Gli strumenti
 Gli indicatori di monitoraggio dell’attività
Sono previsti anche servizi di consegna a domicilio per conto delle catene di distribuzione, comprensivi di servizi di
informazione/formazione ai clienti sull’utilizzo degli apparecchi consegnati. Per questi servizi è prevista una formazione ad hoc degli
operatori, anche al fine di omogeneizzare il lessico e la terminologia tecnica più appropriata.
Sono previsti corsi di formazione in collaborazione con l’ente di formazione AFPA, sul profilo di addetto all’assistenza post-vendita (2 anni di
percorso articolati in 4 moduli, con certificazione finale). I Tecnici Envie collaborano fornendo docenti per l’attività di aula e in situazione.
I PROFILI LAVORATIVI NELLA VENDITA E SERVIZI
5 funzioni principali
 Responsabile dell’operazione
 Responsabile delle vendite
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 Venditore
 Responsbaile consegne e installatore
 Operatore di produzione
Sessione pomeridiana
Tutor visita Patrick Géhin
Dalla teoria alla realtà: visita al settore vendite e servizi di Envie
Illustrazione dell’organizzazione della vendita e dei servizi collegati, visita al negozio, operazioni di controllo eseguite in negozio, consegna,
servizio tracciabilità e controllo amministrativo.
In base agli elementi acquisiti nella sessione pomeridiana, viene elaborata una analisi e formalizzazione dell’attività di vendita e
servizi:
Input
Attività
Servizi gratuiti:
-consulenza pre e post-vendita
-libretto d’uso e manutenzione
-garanzia almeno 1anno
-ritiro vecchi apparecchi
-prestito di un apparecchio
SERVIZI A PAGAMENTO:
-consegna e messa in servizio
-risoluzione problemi a domicilio
-risoluzione problemi fuori garanzia
-estensione garanzia
-vendita pezzi usati e nuovi
Altri servizi a seconda punto vendita
Output
Vendita a particolari
segmenti di clientela:
-studenti
-giovani coppie
-persone orientate a
servizi sociali
-famiglie a basso reddito
-consumatori fedeli
Strumenti
Informatici:
-SYSPEO (per monitorare prodotti durante processo)
Intranet
Gestione risorse umane:
REAC (Standard professionali, delle attività e delle competenze)
-PEC
-Guida commercio/distribuzione Envie
-schede tematiche
SUPPORTO INFORMATICO:
-SYSPEO x controllare sistema attività (dall’arrivo degli
apparecchi in officina fino alle assistenze post-vendita)
-intranet e web site
Ruolo prof.
responsabile dell’attività
responsabile delle vendite
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Supporto informatico:
-SYPSEO
-Intranet
Documentazione:
-procedure interne
-guida al commercio
-inchieste di soddisfazione clienti
-internet
GESTIONE RISORSE UMANE:
-REAC (Standard professionali, delle attività e delle
competenze)
-PEC (Punti tappe competenze)
venditore
Supporto informatico:
-SYPSEO
Documentazione:
-guida al processo
-procedure interne
-documentazione distributori e costruttori
-inchiesta di soddisfazione al cliente
Strumenti informatici:
SYPSEO
Documentazione:
-procedure interne in Envie
Documentazione:
-procedure qualità interne
-guida al riutilizzo tattile
-norme e decreti
addetto alle consegne e
installatore
addetto al servizio post-vendita
Confronto interno alla delegazione italiana
Valutazioni sulle iniziative in AREA VENDITA trasferibili/adattabili al contesto italiano
“Valorizzazione” degli spazi urbani degradati/ in zone disagiate con la creazione di negozi a basso costo per favorire i residenti
Intercettare il pubblico/cliente agiato, solitamente più sensibile alle tematiche sociali, che produce rifiuti di alta qualità (apparecchi
elettrici/elettronici) e quindi rigenerabili con maggiori garanzie
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Considerare che il cliente disagiato riceve un buono sconto del 30% per l’acquisto di RAEE rigenerati; la legge prevede che la vendita di
apparecchi scontati non sia superiore al 20% del totale venduto (in Envie oggi rappresenta circa il 15%)
Vendita via web
Post vendita:
- il servizio assistenza post vendita di livello specialistico (dimostrazioni, riparazioni basso costo etc..)
- riparazioni usato, in base a valutazione delle responsabilità ripartite tra produttori, rivenditori, servizi post vendita, clienti
- il servizio di raccolta dati sui malfunzionamenti per i produttori (cause, frequenze etc..)
Strumenti strategici per l’adattamento del modello produttivo e lavorativo in Italia
In base alle informazioni e conoscenze acquisite nel corso della visita (anche al fine di organizzare la visita di Envie in Italia) si indagano alcuni
strumenti strategici per l’adattamento del modello produttivo e lavorativo in Italia.
Si decide di schematizzare quelli che potrebbero essere, per la Regione Emilia Romagna, i due flussi che si sono delineati:
1.
Il RIUSO di beni non ancora rifiuti (in caso di donazione) che in Italia è gestito dalle associazioni senza scopo di lucro.
2.
La PREPARAZIONE AL RIUTILIZZO, che interviene sui rifiuti in quanto tali: capire come questi possano essere lavorati per poi ritornare in
un mercato per essere venduti non più come rifiuti, ma come beni.
In Italia nell’ambito del bene non-rifiuto si perde ogni forma di tracciabilità perché il bene non è dotato di una forma di identificazione (come per
esempio il codice CER nel caso dei rifiuti).
La normativa prevede che il processo di uscita dalla categoria del rifiuto « End of waste » rispetti le seguenti caratteristiche: il bene deve avere la
medesima funzione originaria ; avere un mercato di sbocco; essere un bene vendibile
Infatti la norma europea prevede che entro il 2020 si debba raggiungere il 50% di recupero di materia dalla raccolta differenziata dei rifiuti.
Attualmente però in Italia si verifica che, al momento dell’effettivo avvio del processo di recupero, il rifiuto diventato bene, uscendo
automaticamente dalla categoria rifiuto, perde il codice CER e quindi la possibilità di essere tracciato. Pertanto si perdono le informazioni sui
volumi effettivamente avviati a recupero. Su questo aspetto anche in Francia ci sono difficoltà, perché la normativa francese non prevede (o
meglio risulta un percorso molto complesso) l’opzione « End of waste ».
Nel primo scenario del CENTRO DEL RIUSO, fuori dall’ambito dei rifiuti, si opera con i beni provenienti direttamente dai cittadini. Le donazioni da
parte delle aziende non sono previste. Si tratta di attività gestibili più agevolmente da associazioni di volontariato per conto del Comune, che
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possono detenere la proprietà dei beni che vengono donati o semplicemente la custodia. I beni privati vengono quindi conferiti all’associazione,
che eventualmente può ripararli.
Si tratta di uno schema già attivato in alcune realtà del territorio italiano ma la regolamentazione non è del tutto chiara. Infatti l’Arpa (agenzia
regionale protezione ambientale) considera tali beni come “presunti rifiuti”. In questo caso si valuta che la Regione potrebbe emettere una
circolare che regolamenti le modalità di gestione tra enti pubblici, associazioni private, cittadini.
Il bene viene quindi rimesso in circolo come dono o, in caso di attività commerciale (vendita dei beni riparati) è necessario che l’utile venga
utilizzato per gli scopi sociali (quindi fuori campo IVA).
In Italia un centro del riuso potrebbe essere gestito da una cooperativa per conto di un Ente locale e prevedere un sistema di tracciabilità
(nell’attale gestione dell’associazionismo non sono previsti sistemi di tracciabilità). Gli operatori delle cooperative sarebbero inseriti con regolare
contratto di lavoro, diversamente dall’attuale inserimento a titolo prevalentemente volontario da parte delle associazioni coinvolte.
La tracciabilità non è garantita, dato che non è richiesta la pesatura del materiale in ingresso nè in uscita, nè comunicazioni formali agli enti
competenti. In alcuni casi è però previsto un conteggio del numero dei beni acquisiti, ai quali viene assegnato un numero.
Nel caso dei beni ingombranti, in Regione ER si prevede che le associazioni possano raccoglierli/riceverli dai cittadini. I beni non riusabili possono
essere poi conferiti dalle associazioni direttamente e gratuitamente ai Centri di Raccolta (CDR), ma sempre senza dati/informazioni ufficiali che
possano rilevare i quantitativi effettivamente recuperati. Nel caso dei rifiuti RAEE la procedura è più complessa, laddove prevede che i cittadini
“donatori” sottoscrivano che l’oggetto è funzionante e che sia riutilizzabile. Quindi tutti i RAEE che non ricadono in questa “autocertificazione di
funzionalità” non possono essere donati.
Si evince che sarebbe utile promuovere un tavolo di lavoro con le utility gestori, gli enti locali, la Regione, per definire le linee guida di
regolamentazione sulla tracciabilità del rifiuto e per omogeneizzare le prassi a livello regionale.
In sintesi, si valuta che un modello sperimentabile potrebbe consistere nella proposta di creazione di un’area adibita a Centro del riuso all’interno
o limitrofo al Centro di raccolta, gestita da una associazione di cooperative con lo statuto di Onlus, dotata delle autorizzazioni di legge previste dal
sistema rifiuti. Predisposto il modulo “autocertificazione di funzionalità”.
Se il bene non è accettabile dal Centro del Riuso, entra nel CDR , diventa rifiuto e potrebbe essere preso in carico dall’attività di preparazione al
riutilizzo, potendo mettere in atto tutte quelle operazioni di rimessa in funzione che non sono consentite in un centro di riuso/ad una
associazione.
Nel secondo scenario di PREPARAZIONE PER IL RIUTILIZZO (P4R) del rifiuto, l’impianto deve essere autorizzato dalla provincia, come prevede la
normativa italiana.
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La preparazione per il riutilizzo può essere collegata ad uno spazio adibito a magazzino/laboratorio, limitrofo o inglobato al CDR, con la funzione
di riparazione del rifiuto; quindi dal magazzino/laboratorio il “non più rifiuto” (end of waste) può essere dirottato alla vendita. Il rifiuto esce
quindi dal ciclo dei rifiuti grazie alla riparazione/rigenerazione. Quindi nell’area laboratorio non ci sono rifiuti ma già beni vendibili, tramite
opportune ricevute di uscita.
Nel centri P4R possono essere conferiti anche i cosiddetti assimilati, ovvero beni ancora funzionati ma fallati o non trattati per la rimessa sul
mercato. Esempio: i mobili fallati di Ikea, che potrebbero essere conferiti o ritirati alla fonte da soggetti autorizzati al trasporto rifiuti.
Quindi oltre alla provenienza dai CDR, i rifiuti possono provenire da altri contesti. Su questo aspetto l’agenzia Atersir, espressione dei Comuni,
nell’ambito dell’affidamento dei servizi può definire che parti dei flussi rifiuti (RAEE in questo caso) raccolti in modo differenziato siano destinati
alla rigenerazione. Tra l’altro la nuova direttiva europea RAEE richiede di raggiungere alte percentuali di recupero in base al venduto, obiettivo
molto ambizioso.
Deve essere garantita la tracciabilità tramite una area di pesatura per il controllo puntuale dei flussi in entrata ed in uscita.
Dei beni che si trovano all’interno del magazzino, una parte sarà riutilizzata, un’altra parte sarà scartata. Quindi si rientra nel ciclo del rifiuto,
diventando produttori dello scarto/rifiuto e assumendo l’onere di separare gli scarti e di pagare per i volumi che non vengono recuperati al
riutilizzo perché destinati allo smaltimento.
Un altro tema è valutare se è possibile e autorizzabile la vendita dello scarto/materia prima secondaria emergente dopo le operazioni di
preparazione. La materia prima secondaria dovrebbe essere riconferita al gestore che ha in carico la gestione di tutti i rifiuti sia di smaltimento
che di recupero; quindi le frazioni differenziate sarebbero di competenza del gestore, che deve valorizzarle negli impianti che sono previsti in
regione. Nel caso in cui queste “materie prime seconde”, grazie a operazioni di preparazione/ assemblaggio, tornano ad essere oggetti utilizzabili
con le stesse funzioni originarie e a fronte di operazioni ben definite (es. sanficazione per il tessile, certificazione di conformità per i RAEE), allora
si potrebbe ipotizzare di poter commerciare anche queste.
La regione sottolinea la presenza di altre filiere che potrebbero essere recuperate nei Centri P4R, quali olii esausti, operazioni che la regione
incentiva per ridurre la pericolosità di questi rifiuti come accadrebbe appunto in un Centro P4R, oppure oggetti quali i cellulari ai quali nei P4R si
possono fare azioni di separazione delle pile che questi oggetti contengono quando vengono conferiti. L’obiettivo è rendere un servizio al
cittadino.
Inoltre, il tema di favorire la vendita dei beni può essere incentivato dalla messa in rete tramite una “banca dei rifiuto” che la Regione sta
realizzando per mettere in rete la domanda/offerta di beni rigenerati, anche per favorire le aziende del territorio. Grazie a questo portale/banca
dei rifiuti, i cittadini dovrebbero essere favoriti nel trovare facilmente in rete i beni rigenerati di loro interesse.
A supporto di queste strategie, il Piano regionale per la gestione dei Rifiuti, in corso di elaborazione, andrà a incentivare tutti questi aspetti
virtuosi di prevenzione/riutilizzo/riuso dei rifiuti.
Il rifiuto conferibile è sempre e solo urbano, ovvero proveniente dal cittadino o come “assimilato” dalle imprese.
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In questo contesto, che in Regione ER vede 120 CDR gestiti da cooperative sociali a copertura omogenea di tutto il territorio, il valorizzatore
potrebbe avere tra l’altro il compito di formare alle operazioni di riutilizzo (tecniche, logistiche, procedurali/normative) i diversi operatori
attualmente impegnati nei CDR.
La stessa figura di valorizzatore potrebbe valutare e pianificare in quali aree/CDR promuovere la nascita di nuovi P4R, anche rispetto ad una
valutazione della popolazione servita nell’area di riferimento del CDR. Si dovrebbe prevedere, in linea con i programmi regionali, un P4R per ogni
capoluogo di provincia e possibilmente localizzati presso i centri a più alta densità demografica.
Il valorizzatore avrebbe anche la funzione di verificare la sostenibilità dei Centri P4R, individuando il punto di equilibrio nel rapporto costi/ benefici
degli investimenti, l’abbattimento dei costi in rapporto ai volumi rifiuti recuperati allo smaltimento o al riciclaggio, nonché rispetto agli sgravi
fiscali/finanziari previsti in ambito sociale/contrattuale.
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PROPOSTA SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO CENTRO DEL RIUSO
VENDITA/DONO
No IVA se Onlus
Separazione?
% Garantite?
Registro?
SCARTO
?
CDR
Chiamata
CENTRO
DEL
RIUSO
Lavorazione?
Ass.ni Onlus (non tracciabile)
Enti pubblici (tracciabile)
Occupazione?
Dichiarazione di funzionalità
DONO
CITTADINi
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PROPOSTA SPERIMENTAZIONE DEL MODELLO CENTRO PREPARAZIONE RIUTILIZZO
- portale
- negozi
- web
- ingrosso
- export
€/tonnellata
x riduzione?
Scarto 19%
VENDITA beni
MAGAZZINO
MPs gestore
P4R
LABORATORIO
Impianto autorizzato?
LAB
Low? Norma Uni
Area popolazione servita?
PESATURA
Imprese
Cittadini?
CONSORZI?
CDR da
selezione
Aziende RSA
Aziende RS
€/ton gestor
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Venerdì 27 settembre 2013
Sessione mattutina
Visita al Centro di trattamento/riciclo/smaltimento di Envie2
Attività in aula
Formatori Lionel Weidmann Didier Ansel, Pierre-Luc Machefer, Suzanne Laborde
Ipotesi di lavoro per un possibile adattamento/ trasferimento del modello Envie in Italia
CONFRONTO TRA I FORMATORI ENVIE E LA DELEGAZIONE ITALIANA
Al termine della vista studio - dopo aver approfondito gli aspetti teorico/pratici del processo produttivo e lavorativo di valorizzazione – la
delegazione italiana discute e si confronta: oggetto del confronto è quello di approfondire gli aspetti di processo e di contesto che condizionano
l’efficacia e l’efficienza del modello Envie nel suo complesso.
L’intento è quello di inquadrare meglio i fattori che dovranno essere considerati per avviare la sperimentazione in Italia, tappa successiva e
cruciale per adattare e trasferire il modello francese nel contesto italiano, anche in termini di strumenti attivabili per supportare l’individuazione
delle competenze necessarie a condurre i processi di lavoro. Si intende inoltre profilare il tipo di supporto che Envie potrà dare nella fase di
tutoraggio prevista in Italia nel corso della sperimentazione che condurranno gli stessi manager/cooperatori.
Il confronto si articola in domande (della delegazione italiana) e risposte (dei formatori di Envie)
Nel CDA, oltre ai rappresentanti delle diverse associazioni Envie francesi, ci sono anche altri soggetti tipo enti pubblici, produttori o altre
associazioni?
Non al momento, in passato però sì. Envie è stata creata anche per volontà dei produttori, che hanno partecipato al CDA per diversi anni. Ora
non più per motivi di governance e politica interna alla nostra rete.
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Che tipo di rapporti ha la rete con i produttori, i consorzi, gli organismi ambientali, l’ente pubblico e altre associazioni delle imprese sociali?
Intratteniamo relazioni privilegiate con costruttori e distributori, come ad esempio il distributore Darty che fa parte del CDA del partenariato
Ecosystem. Intratteniamo anche rapporti con dei costruttori, in particolare per quanto riguarda pratiche di acquisto dell’acqua; si tratta in questo
caso di una dimensione più politica. Abbiamo legami anche con molti rappresentanti del potere pubblico. Inoltre partecipiamo a gruppi di lavoro
sull’economia sociale e solidale intrattenendo stretti rapporti con “ressourcerie” (centri di recupero e valorizzazione dei rifiuti) e “riciclerie”.
Quali dinamiche tra gruppi etnici, tra tipologie di provenienza, tra le diverse tipologie di svantaggio? Ci sono delle problematiche ricorrenti tra i
ragazzi in inserimento? sembra tutto molto lineare, poi sappiamo che il quotidiano non è così.
Le nostre imprese sono molto industrializzate e i nostri lavoratori hanno obiettivi di produzione e qualità. In questo senso le imprese di
inserimento sono interessate ad assumere persone già vicine al mondo del lavoro nelle imprese classiche. Spesso è difficile coniugare questo con
la necessità di assumere persone che hanno difficoltà sociali e di lavoro. Un altro problema è il livello basso di conoscenza del francese di alcuni
lavoratori, specie quelli provenienti dall’est. Non abbiamo problemi di violenza o droga, in generale i nostri problemi sono gestibili senza interventi
particolarmente impegnativi.
Sono previsti dei corsi di francese?
Sì, abbiamo preso accordi con un organismo esterno che tiene corsi di francese presso Envie. Dopo un test d’ingresso, i partecipanti sono stati
distribuiti in classi di diverso livello linguistico.
Fate colloqui individuali? Queste persone sono seguite dal punto di vista psicologico?
No, di quello si occupano gli assistenti sociali, noi ci concentriamo soprattutto sull’inserimento professionale. Abbiamo però due responsabili
dell’accompagnamento ciascuno dei quali segue circa 40 persone. I responsabili di ciascun settore incontrano individualmente ciascun lavoratore
al termine del contratto per valutare il percorso, le motivazioni, il progetto professionale e determinare se il contratto potrà o no continuare.
I responsabili sono formati sull’accoglienza psicologica?
No. Direi che trovandoci di fronte a una fetta di popolazione non lontana dal mondo del lavoro, non si presentano patologie psicologiche molto
gravi che richiedono un’assistenza continua. Lavoriamo molto anche sul tutoraggio dei nuovi lavoratori da parte di lavoratori più anziani, che sono
chiamati a contribuire all’accoglienza dei nuovi dipendenti e a motivarli.
La legge italiana sulla sicurezza sul lavoro prevede l’obbligo di valutare lo stress correlato. In Francia è previsa la valutazione dello stress
correlato?
Dipende. Anche in Francia abbiamo regolamentazioni sui rischi psicosociali che tutte le imprese con almeno 300 dipendenti devono implementare.
Noi non abbiamo questo obbligo perché le nostre strutture non sono così grandi.
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Quante unità di personale, full time o part time, sono impiegate nell’organizzazione per seguire l’accompagnamento all’inserimento lavorativo?
Ovvero il tutoraggio, i colloqui individuali di accompagnamento, il sistema informativo, ecc
Il polo risorse umane è composto da cinque persone che seguono l’inserimento di circa 80-100 persone: io, la responsabile risorse umane, mi
occupo dell’inserimento con i capi delle equipe, un assistente alle risorse umane si occupa di aspetti amministrativi quali contratti, visite mediche
ecc., una persona si occupa di questioni relative al salario, poi ci sono due responsabili dell’accompagnamento che hanno un portafoglio di
lavoratori per ciascuna delle due strutture (Envie e 2E, che presentano popolazioni di lavoratori e contratti diversi). Salvo casi eccezionali, le
responsabili dell’accompagnamento intervengono dopo un periodo di prova di 15-30 giorni, poi stabiliscono almeno un incontro al mese (a
seconda delle esigenze) per fare un bilancio del percorso ed eventualmente decidere di contattare strutture esterne per gestire eventuali
problematiche. Si valuta ad esempio se il lavoratore ha bisogno di percorsi di formazione supplementari.
Quindi due persone full time seguono 85 persone in inserimento?
Sì, all’80%. Inoltre, non tutte le persone sono seguite nella stessa maniera perché possono avere bisogni diversi e soprattutto un diverso livello di
motivazione.
Quali sono le differenze tra i due settori?
La popolazione di Envie presenta un livello di formazione superiore, sono necessarie competenze molto tecniche e profonda comprensione di
questioni elettriche e meccaniche per essere rapidamente operativi. La popolazione di 2E necessita di minori competenze tecniche perché si
occupa principalmente di scaricare camion ecc. (c’è bisogno di persone fisicamente resistenti).
Qual è il costo lordo aziendale per Envie del lavoratore normodotato, del lavoratore in inserimento e quante ore lavorano alla settimana full time?
Sia i dipendenti fissi che quelli in inserimento lavorano 35 ore a settimana (a volte capitano momenti di grande attività in cui sono necessari
straordinari). Il costo del dipendente in inserimento, tutti gli oneri compresi, è di circa 30.000€ all’anno. I 30.000€ comprendono il sussidio che
viene tolto successivamente.
Se non fosse in inserimento e fosse un operario “normale”, costerebbe 30.000€?
Sì.
Cosa succede in Francia quando c’è l’uscita del lavoratore dal periodo di inserimento e poi trova un lavoro che poi perde quasi immediatamente?
Esiste una sorta di contributo di cittadinanza o un salario di solidarietà che segue le persone che hanno perso il lavoro per un periodo, o per
sempre?
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Ci sono due soluzioni: (1) queste persone possono essere reintegrate presso di noi, soprattutto se hanno lavorato in maniera soddisfacente,
sempre all’interno del periodo di accordo di due anni, oppure (2) entrano a far parte del sistema di indennizzo di disoccupazione. Il nostro
accompagnamento non si ferma con la fine del contratto, ma i lavoratori continuano a incontrare la responsabile dell’accompagnamento fino ad
almeno sei mesi dal termine del contratto.
Lo Stato francese paga qualcosa ai disoccupati?
No. È integrato nella sovvenzione del sussidio.
È possibile avere qualche informazione circa la percentuale di successi dopo il percorso di inserimento?
Circa il 55-60% delle uscite dal nostro percorso sono positive, divise in tre categorie: (1) persone che trovano un impiego di transizione con
contratti a tempo determinato, (2) persone che trovano un impiego più duraturo con contratti maggiori a sei mesi, (3) la maggioranza sono
persone che proseguono con un percorso di formazione qualificante o non qualificante, per le quali noi abbiamo contribuito a risolvere grossi
problemi quali residenza o alloggio.
Come vi siete trovati con questa prima esperienza di formazione ai cooperatori esteri?
Dal punto di vista della federazione, per noi è stato un grande piacere collaborare alla costruzione di un percorso di formazione nella prospettiva
di trasmettere qualcosa di chiaro, leggibile e logico. Voi avete dimostrato un grande interesse su questo argomento ed è stato un piacere avere
uno scambio con voi, anche perché non capita tutti i giorni l’occasione di lavorare su un progetto concreto con questo tipo di interlocutori. Anche
noi abbiamo beneficiato di questo scambio e vi ringraziamo.
Realizzate progetti o collaborate con l’università o con enti di ricerca locali o non locali?
In Francia le imprese non collaborano con le università tanto quanto in Italia; questi rapporti per voi rappresentano un vantaggio, ma si tratta di
un fattore culturale.
Quindi la prossima azienda che aprirete sarà in Italia?
In realtà nel 2002 abbiamo stretto rapporti con Idea Ambiente per creare una rete Envie anche in Italia, a Torino. Purtroppo il progetto si è
arenato. Però il senso di Envie è proprio quello di fare rete a partire da iniziative locali.
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Sessione pomeridiana
Confronto interno alla delegazione italiana
Si discute/analizza a fondo il modello di governance del processo di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e di monitoraggio
dell’inserimento nel mondo del lavoro profit. Tra le attività di tutoraggio che Envie può fornire, è necessario adeguare il modello Envie di
formazione, monitoraggio, rendicontazione, introducendo a livello di rete delle imprese:
 Programma di accompagnamento omogeneo dei percorsi formativi, declinato sui contenuti tecnico/operativi individuati per ogni fase del
processo generale di valorizzazione
 indicatori oggettivi di misurazione delle capacità/potenzialità delle persone,
 modelli accreditati di monitoraggio e misurazione dei percorsi,
 strumenti di rilevazione dei risultati di apprendimento e di riconoscimento delle competenze sviluppate durante i percorsi di formazione/
inserimento
 sistema omogeneo di organizzazione e aggregazione dei dati a livello di rete delle imprese
 I software gestionali per la gestione/condivisione del percorso formativo, adattato al contesto italiano
Questo modello ha due obiettivi:
- accreditare un processo di formazione del profilo professionale di valorizzatore per le persone svantaggiate, tale per cui le persone
in uscita dalle imprese sociali siano dotate di certificazione riconosciuta dal sistema pubblico e utile all’inserimento nel sistema delle
imprese private
- promuovere modalità di coordinamento/condivisione di protocolli con le rete dei servizi sociali, servizi per il lavoro, enti di
formazione
Si tratterebbe quindi di co-progettare con i tutor Envie un modello complesso che sia adattabile al contesto italiano.
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Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea.L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la
Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.
In base agli apprendimenti e conoscenze acquisite sul modello Envie, si conclude che gli elementi e le competenze ritenuti fondamentali e
trasferibili per lo sviluppo del profilo di valorizzatore dei beni/rifiuti, potranno essere:
in ambito tecnico/operativo

un modello condiviso per lo sviluppo del profilo di valorizzatore - adattato primariamente alle persone svantaggiate – comprensivo di
strategie e strumenti comuni di formazione sul lavoro, monitoraggio dei percorsi, rilevazione degli apprendimenti, riconoscimento delle
competenze
in ambito manageriale/strategico

competenze strategiche di valutazione di sostenibilità integrata tra livelli ambientale, sociale, economico, ovvero:
i. Competenze in materia di verifica/ valutazione/ quantificazione socio-economico dell’impatto sociale dell’inserimento lavorativo di
persone svantaggiate nelle imprese sociali, collegabile a un sistema di “rendicontazione sociale” e di promozione della responsabilità
sociale d’impresa, in relazione/rapporto con gli interlocutori pubblici, con gli stakeholder, con il territorio
ii. Competenze in materia di analisi/verifica/valutazione dell’impatto ambientale dei processi di riuso/ riutilizzo, in relazione alla finalità di
riduzione/azzeramento dei rifiuti; quindi come controllare/ridurre l’impronta ecologica dei processi di valorizzazione rispetto ad altre
modalità di gestione dei rifiuti

Conoscenze in materia di normativa/legislazione, potendo acquisire una visione d’insieme del sistema di gestione dei rifiuti a livello europeo
e degli stati membri, sapendo integrare tali conoscenze con il livello normativo/ procedurale regionale (nel caso italiano)

Competenze strategiche di sviluppo/ gestione di rapporti efficaci con i soggetti gestori (utility), la grande distribuzione, con i produttori

Competenze in materia di analisi e promozione del cosiddetto “ciclo chiuso” della gestione/controllo/ottimizzazione del ciclo di vita di un
bene/prodotto (dal produttore del bene, al consumatore/cliente, al gestore del rifiuto/riutilizzo, ritornando al produttore…)

Competenze manageriali di sviluppo/ gestione/crescita di un network strutturato di imprese sociali, comprensivo di un modello di
governance del network in grado di presidiare le funzioni strategiche trasversali e di relazionarsi/espandersi a livello nazionale ed europeo

Competenze strategiche di marketing e pianificazione del sistema di vendita, in relazione alle tipologie di beni/rifiuti oggetto di indagine,
considerando i diversi livelli di commercializzazione: locale, nazionale, europeo, internazionale
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Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea.L'autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la
Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.

Competenze manageriali di analisi/ valutazione/ pianificazione del rapporto costi/ volumi / flussi del processo di valorizzazione, al fine di
verificarne la fattibilità del modello business, anche ipotizzando un modello integrato tra attività di riuso e attività di preparazione al riutilizzo
Tra questi fattori di sviluppo, si selezionano alcuni elementi e le competenze da porre alla base della successiva sperimentazione in Italia , per
adattare e implementare il modello francese di valorizzazione dei beni/rifiuti:

Competenze manageriali di analisi/ valutazione/ pianificazione del rapporto costi/ volumi / flussi del processo di valorizzazione, al fine di
verificarne la fattibilità del modello business, anche ipotizzando un modello integrato tra attività di riuso e attività di preparazione al riutilizzo

Conoscenze in materia di normativa/legislazione, potendo acquisire una visione d’insieme del sistema di gestione dei rifiuti a livello europeo
e degli stati membri, sapendo integrare tali conoscenze con il livello normativo/ procedurale regionale (nel caso italiano)

un modello condiviso per lo sviluppo del profilo di valorizzatore - adattato primariamente alle persone svantaggiate – comprensivo di
strategie e strumenti comuni di formazione sul lavoro, monitoraggio dei percorsi, rilevazione degli apprendimenti, riconoscimento delle
competenze

competenze strategiche di valutazione di sostenibilità integrata tra livelli ambientale, sociale, economico, ovvero:
i. Competenze in materia di verifica/ valutazione/ quantificazione socio-economico dell’impatto sociale dell’inserimento lavorativo di
persone svantaggiate nelle imprese sociali, collegabile a un sistema di “rendicontazione sociale” e di promozione della responsabilità
sociale d’impresa, in relazione/rapporto con gli interlocutori pubblici, con gli stakeholder, con il territorio
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Commissione declina ogni responsabilità sull'uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.
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PROGETTO “SIFOR - SISTEMA FORMATIVO AL VALORE