Processi di burning in stelle compatte Irene Parenti Dipartimento di Fisica e INFN di Ferrara “Scuola di Fisica Nucleare R. Anni” Otranto, 1 Giugno 2006 Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Cosa vedremo - perché studiare i processi di combustione - fluidodinamica: - superficie di discontinuità - onde di shock - teoria della combustione non relativistica - teoria della combustione relativistica - calcoli numerici sulla natura della transizione da materia nucleare a materia di quark in stelle compatte. - convezione - c’e’ convezione nelle stelle di neutroni? - calcoli numerici di velocità convettive - conclusioni Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Perché studiarli? Processo di conversione di una stella di neutroni in una stella ibrida o in una stella a quark. Tempo di conversione? Importante per: ●Esplosioni di Supernovae ●Gamma Ray Burst ●Kick NS Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Superficie di discontinuità Superficie attraverso la quale alcune quantità caratteristiche del fluido cambiano in maniera discontinua. Mettiamoci nel sistema di riferimento di un elemento di superficie. L’asse x avrà direzione perpendicolare alla superficie. P2, e2, r2 Otranto, 1 Giugno 2006 P1, e1, r1 Irene Parenti Condizioni al contorno Quantità che si conservano attraverso la superficie: flusso di massa flusso di energia flusso d’impulso vx 0 1 2 v x 2 v w 0 p v 0 2 x v v 0 x y vx vz 0 Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Prima soluzione Non c’e’ flusso di massa attraverso la superficie: 1v1x 2v2 x 0 v1x v2 x 0 p1 p2 0 Le quantità vy, vz e ρ possono essere discontinue. Questo tipo di soluzione viene detta discontinuità tangenziale. Questa discontinuità è completamente instabile e rende il fluido turbolento. Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Seconda soluzione C’è flusso di massa attraverso la superficie: i 0 vix 0 v1 y v2 y v1z v2 z Le condizioni al contorno diventano allora: v x 0 1 2 v w 2 x 0 p v x2 0 Otranto, 1 Giugno 2006 Una discontinuità di questo tipo viene detta onda di shock Irene Parenti Onda di Shock Introduciamo adesso il volume specifico: e il flusso della densità di massa: V j v 1 Le condizioni sul fronte, riscritte in termini di queste quantità, diventano: v1 j V1 , v2 j V2 j p2 p1 V1 V2 2 1 w1 w2 V1 V2 p2 p1 0 2 Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Adiabatica di shock (detta anche adiabatica di Hugoniot) soluzione stabile solo per: p p p V2, p2 2 1 V1 V2 j2 con V1, p1 v1 c1 v2 c2 V NB: il passaggio di un’onda di shock è un processo irreversibile. Deve quindi essere soddisfatta anche la relazione: s2 s1 Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Weak shock • discontinuità in tutte le quantità è piccola • sviluppo attorno al punto 1 rispetto a s e p. w w s2 s1 p2 p1 w2 w1 s1 p p1 s 1 2w 1 3w 2 3 p p p p 2 1 2 1 2 p12 s 6 p13 s T1 s2 s1 V1 p2 p1 1 V 1 2V 2 p2 p1 2 p1 s 6 p12 V 1 2V p2 p1 V2 V1 2 p12 p1 s Otranto, 1 Giugno 2006 p2 p1 3 s p2 p1 2 s Irene Parenti w1 w2 1 V1 V2 p2 p1 0 2 w1 w2 1 2V1 V2 V1 p2 p1 0 2 V1 p2 p1 1 V2 V1 p2 p1 w2 w1 2 1 V 1 2V 2 p2 p1 V1 p2 p1 2 p1 s 4 p12 p2 p1 3 s 1 V 1 2V 2 p2 p1 T1 s2 s1 V1 p2 p1 2 p1 s 6 p12 1 2V s2 s1 12 T1 p12 Otranto, 1 Giugno 2006 p2 p1 3 s p2 p1 3 s Irene Parenti • ricordiamoci che 2V 2 p 0 s pV cost • adiabatica di Poisson: ha la forma s2 s1 0 è isoentropica • se p2>p1 allora sulle due adiabatiche abbiamo s2>s1 H s2=s1 P da cui otteniamo che: V2H>V2P (l’opposto per p2<p1) Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti nel punto 1 le due curve hanno un contatto di secondo grado. Se rimaniamo vicini al punto 1 possiamo scrivere: p p j 2 V V s Calcoliamo le velocità: p p 2 p v1 v2 v j V V V cs V s V s s Importante: • s2>s1 • dal grafico: p j V1 s1 2 • analogamente: Otranto, 1 Giugno 2006 p2>p1 p p c1 j V v1 V V1 s1 1 s1 2 2 1 v2<c2 2 1 v1>c1 v1>v2 Irene Parenti Combustione lenta • La velocità delle reazioni chimiche dipende più o meno fortemente dalla temperatura. • Reazioni endotermiche: serve un continuo apporto termico dall’esterno per fare andare avanti la reazione. • Reazioni esotermiche: se l’energia rilasciata è abbastanza grande allora la reazione si autoalimenta (in questo caso si parla di “combustione lenta”). •Processo di combustione è necessariamente accompagnato dal moto della materia stessa. PROCESSO CHIMICO + PROCESSO DINAMICO Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti • La parte combusta e la parte ancora da bruciare sono separate da uno strato di transizione (flame) dove le reazioni stanno avvenendo. • La dimensione δ di questo strato è strettamente legata alla distanza media su cui il calore rilasciato viene trasferito durante la durata della reazione stessa. • δ non dipende quindi dalle dimensioni ℓ del problema ma dalle caratteristiche della reazione. •Se ℓ » δ allora i due problemi (chimico e dinamico) possono essere trattati separatamente. • trascuriamo δ e consideriamo lo strato di transizione come una superficie di separazione. superficie di discontinuità Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Esempio • Prendiamo una reazione chimica autoalimentata dove il trasferimento di calore avviene per conduzione termica. • X •τ conducibilità termica tempo caratteristico della reazione • Il Landau insegna: •ma anche la velocità del flame dipenderà da τ e da δ: v1 • la conducibilità non e’ altro che: Otranto, 1 Giugno 2006 vT Irene Parenti • con λ cammino libero medio delle molecole e vt velocità termica. • definendo come “tempo libero medio” fr vt otteniamo: vt fr v 2 t Poiche’ la velocità termica è dello stesso ordine di grandezza della velocità del suono: vt ~ c1 v1 c1 da τfr « τ 2 c1 fr otteniamo: Otranto, 1 Giugno 2006 v1 « c1 Irene Parenti Sulla superficie di discontinuità che sostituiamo alla zona di combustione varranno ancora una volta le equazioni di conservazione del flusso di massa, energia e impulso: 1v1 2 v2 w1 w2 p1 p2 dove abbiamo trascurato i termini in v2. Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Detonazione Nella combustione lenta il meccanismo che permette l’avanzamento del fronte di combustione è il trasferimento di calore dalla zona combusta a quella ancora da bruciare. Ma esiste anche un altro meccanismo, completamente diverso, che si basa sull’utilizzo delle onde di shock. Un’onda di shock quando attraversa la materia le cede anche calore, facendo così aumentare la sua temperatura. Se quest’onda e’ abbastanza energetica questo aumento di temperatura può essere sufficiente per dare inizio alla combustione. Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti L’onda di shock quindi “accenderà” la combustione mano a mano che attraversa la materia e quindi la velocità del fronte di combustione sarà la stessa dell’onda. Questo meccanismo di propagazione viene chiamato “detonazione”. Una volta passata l’onda di shock le reazioni chimiche innestate continueranno per un tempo τ caratteristico delle reazioni stesse. L’onda sarà allora seguita da uno strato di materia, che si muove con essa, dove avvengono le reazioni di combustione. Se le dimensioni del sistema sono abbastanza grandi possiamo considerare onda di shock e strato di combustione come una singola superficie di discontinuità che separa le due fasi e che viene detta “onda di detonazione”. Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Conservazione dei flussi di massa, energia e impulso portano agli stessi risultati ottenuti per l’onda di shock v1 j V1 , v2 j V2 j 2 p2 p1 V1 V2 flusso di massa 1 e1 e2 V1 V2 p2 p1 0 adiabatica di detonazione 2 p adiabatica di detonazione v2 c2 bb cc v1 c1 adiabatica di shock j2 O Otranto, 1 Giugno 2006 dd aa O V Punto di Jouguet Irene Parenti Adiabatica di combustione Le equazioni della adiabatica di combustione sono la conseguenza delle equazioni di continuità. Tutti i punti corri- P v1>c1 spondenti ai prodotti detonation v2<c2 della combustione devono rispettare le stesse equazioni per v1>c1 O fast detonation qualsiasi altro modo di v2>c2 combustione in cui la A v1<c1 zona di reazione viene A’ v2<c2 trattata come una slow combustion 1 v1<c1 superficie di instable v2>c2 discontinuità. O’ V Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Teoria della combustione Relativistica Tensore Energia-Impulso per una porzione di fluido in movimento. e 0 0 0 0 p 0 0 Nel sistema proprio: T 0 0 p 0 0 0 0 p In generale: T wu u pg NB: Per tutte le quantità termodinamiche (entalpia, energia e entropia) viene preso il valore per unità di volume del sistema proprio. Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Nel sistema di riferimento solidale al fronte di combustione e nel caso unidimensionale: v quadri-velocità u v 1 v2 T0 x w u Txx wu 2 p Tensore Energia-Impulso Equazioni di conservazione: Ti k 0 k x ( nu i ) 0 i x Otranto, 1 Giugno 2006 i u p k k p wu i ui u k x x x k Le 3 componenti spaziali di questa equazione non sono altro che la versione relativistica dell’equazione di Eulero Irene Parenti Nel sistema di riferimento solidale al fronte diventano: n1u1 n2u 2 j Flusso Barionico p1 w1u12 p 2 w2u 22 Txx w1 1u1 w2 2u 2 T0x Definiamo il volume generalizzato: ( p2 p1 ) j ( X 2 X1) 2 w X 2 n flusso barionico Adiabatica di detonazione: X 2 w2 X1w1 ( X1 X 2 )( p2 p1 ) Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Teoria della combustione R P v1>c1 v2<c2 detonation O fast detonation v1<c1 v2<c2 A 1 A’ v1>c1 v2>c2 slow combustion instable O’ v1<c1 v2>c2 X Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti Le equazioni si possono riscrivere come: ( p2 p1 )(e2 p1 ) v (e2 e1 )(e1 p2 ) 2 1 ( p2 p1 )(e1 p2 ) v (e2 e1 )(e2 p1 ) 2 2 (e2 p2 )(e2 p1 ) n n (e1 p2 )(e1 p1 ) 2 2 2 1 Otranto, 1 Giugno 2006 Irene Parenti