Noemi Furlani (Liceo Classico “Celio”)
Davide Santato (Liceo Scientifico “Paleocapa”)
Rovigo
Il termine cometa viene dal greco κομήτης
(kométes), cioè chiomato, dotato di chioma, a
sua volta derivato da κόμη (kòme), cioè
chioma, capelli, in quanto gli antichi
paragonavano la coda di questi corpi celesti ad
una lunga capigliatura.
Cos’è una cometa?
Una cometa è un oggetto celeste relativamente piccolo, simile
ad un asteroide ma composto prevalentemente di ghiaccio. Nel
Sistema Solare, le orbite delle comete si estendono oltre quelle
di Plutone. Le comete che entrano nel sistema interno, e si
rendono quindi visibili ai nostri occhi, hanno spesso orbite
ellittiche. Spesso descritte come "palle di neve sporche", le
comete sono composte per la maggior parte di sostanze volatili
come acqua e cianogeno ghiacciati, con mescolati aggregati di
polvere e vari minerali. La sublimazione delle sostanze volatili
quando la cometa è in prossimità del Sole causa la formazione
della chioma e della coda.
Si pensa che le comete siano dei residui rimasti dalla
condensazione della nebulosa da cui si formò il Sistema solare:
le zone periferiche di tale nebulosa sarebbero state abbastanza
fredde da permettere all'acqua di trovarsi in forma solida (invece
che come gas).
Nomenclatura
Nella nomenclatura astronomica per le comete, la lettera che
precede l'anno indica la natura della cometa e può essere:
• P/ indica una cometa periodica (definita a tale scopo
come avente un periodo orbitale inferiore ai 200 anni o di
cui sono stati osservati almeno due passaggi al perielio);
• C/ indica una cometa non periodica (definita come ogni
cometa che non è periodica in accordo alla definizione
precedente);
• D/ indica una cometa disintegrata o "persa";
• X/ indica una cometa per cui non è stata calcolata
un'orbita precisa (solitamente sono le comete storiche).
• A/ indica un oggetto identificato erroneamente come
cometa ma che è in realtà un asteroide.
C/2007 N3 Lulin
La cometa C/2007 N3 Lulin è stata scoperta l’11/07/2007
dall’osservatorio astronomico Lulin sull’isola di Taiwan, sotto la
direzione di Quanzhi Ye (Sun Yat-sen University), quando aveva
ancora una magnitudine pari a 18.9. Il 19 febbraio 2009 la Lulin si
trovava nella costellazione della Vergine poco distante dalla Spica,
con una magnitudine apparente di 6.1.
Osservazione
Spettroscopia ottica
Abbiamo preso tre spettri del nucleo della cometa dalle ore 01:22 alle ore
01:34 utilizzando un tempo di esposizione di 180 secondi per ognuno.
Durante tutte e tre le spettroscopie abbiamo dovuto mantenere
manualmente il nucleo della Lulin in corrispondenza della fenditura dello
spettrografo. La spettroscopia della chioma ha richiesto invece un tempo di
esposizione di 300 secondi.
Confrontando il grafico ottenuto con quello di altre comete (come la C/2001
A2 LINEAR) siamo riusciti ad individuare le righe in emissione degli
elementi: CN, C3, CH, C2, NH2 e OI e quelle in assorbimento Hβ e Hα.
Grafico dello spettro
Cosa sono le righe proibite?
Le righe proibite sono emissioni di energia
da parte degli atomi eccitati con lunghezza
d’onda inusuale rispetto la consueta fascia
d’emissione.
Q( H 2O)  L(6300) 
A
ki
Aki

k ( H 2O )
k (OI )
Risultati
La quantità di H2O può essere determinata partendo
dalla luminosità L(6300) della riga proibita dell’ [O I]
6300 con la formula:
A

Q( H O)  L(6300) 
ki
2
Aki
k ( H 2O )

k (OI )
12,0 106
Q( H 2O)  L(6300) 1,330 
1,0 106
Q( H 2O)  L(6300) 16
Q( H 2O)  L(6300) 16
Q( H 2O)  4 d   fotoni 16
2
Q( H 2O)  (5, 73 1022  2850) fotoni  s 1 16
Q ( H 2O )  2, 61 10 27
Q( H 2O)  2, 6110 molecole H 2O  s
27
1
Confrontando vari dati di altre osservazioni abbiamo trovato che il
fattore moltiplicativo per Q(CN) è 0,07, ottenendo quindi la formula:
Q(CN )  L(6300)  0, 07
nel nostro caso:
Q(CN )  1,59 10  0,07  1,1110 molecole  s
Q(CN )  L(6300)  0, 07
Il rapporto
27
26
1
Q(CN )
 0, 042
Q ( H 2O )
Applicando la stessa procedura allo spettro della chioma si vede che il
rapporto CN/H2O in quest’ultima è circa sei volte quello del nucleo.
FINE
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Presentazione_9 - Dipartimento di Fisica e Astronomia