L'applicazione in Italia del Codice di condotta per il reclutamento internazionale del personale sanitario dell'OMS A chi spetta il compito? Introduzione Oggi non ci sono operatori sanitari in numero sufficiente, a causa dell’invecchiamento della popolazione, del prossimo pensionamento di un gran numero di professionisti e di mutati modelli di cura: mancano ad oggi 71.000 infermieri e, a fronte di questa carenza strutturale, i posti disponibili per la formazione di nuovi infermieri non sono significativamente aumentati, ma sono anzi recentemente diminuiti. Per contro, il numero degli infermieri stranieri attivi nel Paese è aumentato di quasi 15 volte tra il 2002 e il 2010, arrivando a rappresentare oltre il 10% dei membri di questa categoria. L’assistenza infermieristica nelle strutture sanitarie italiane è dunque già oggi dipendente dalla presenza di professionisti stranieri, in gran parte donne, senza i quali esse sarebbero al collasso. ROMA Sede centrale Via Alberico II 4,00193 Tel. 06. 99704650 Fax 06.3202227 [email protected] MILANO Via Carroccio 12, 20123 Tel / Fax 02.54107566 [email protected] www.amref.it Indice Introduzione p. 3 1. Le Politiche nazionali p. 4 Il Punto di Contatto nazionale con l’OMS p. 13 Raccomandazioni Raccomandazioni 2. Autorità locali p. 7 7. Ong, organizzazioni dei consumatori e dei migranti p. 14 il Manifesto per il personale sanitario Il ruolo dell’Agenas e della Commissione ECM Raccomandazioni Raccomandazioni 3. Parti sociali 6. Università, ricerca e formazione p. 8 Meccanismi di coordinamento tra le parti sociali 8. Media e organizzazioni professionali di settore p. 17 Raccomandazioni Raccomandazioni 4. Organizzazioni professionali p. 11 9. Organizzazioni internazionali e rappresentanze in Italia Accordi bilaterali in ambito sanitario Raccomandazioni Raccomandazioni 5. Strutture di reclutamento e previdenziali Raccomandazioni p. 12 p. 18 Stessa situazione, dopo anni di pletora medica, si ripropone per il contingente di medici in servizio alla base del Ssn. Nel 2016, infatti, secondo uno studio dell'Ente di previdenza medica ENPAM, 1.499 iscritti al fondo di previdenza della medicina generale compiranno l’età del pensionamento (68 anni). Nello stesso anno, dalle scuole di formazione in medicina generale è prevista l’uscita di meno di 900 nuovi Medici di medicina generale (mmg) Per il triennio 20132016 sono stati messi a bando 924 posti nelle scuole di formazione in medicina generale. Non tutti i medici in formazione arrivano alla fine del percorso di studi, situazione aggravata dal fatto che a causa dei tagli alle borse di studio, non viene messo a bando un numero sufficiente di posti nelle scuole di specializzazione e di formazione. Per di più, il nostro Paese, tappa di arrivo per migliaia di infermieri formati all’estero fino a poco tempo fa, non è oggi più esente dal rischio di tramutarsi, a causa della riduzione degli investimenti pubblici in Sanità, in un Paese da cui medici e infermieri partono per cercare lavoro all’estero, vanificando così in parte gli investimenti fatti dal nostro sistema formativo. Il Codice di Condotta per il Reclutamento Internazionale di Personale Sanitario dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) trova il proprio fondamento nel diritto alla salute per tutti, pone le basi per favorire pratiche di reclutamento eticamente accettabili e contribuisce a tutelare i diritti dei migranti e delle migranti in quanto lavoratori e lavoratrici del settore sanitario. Esso mette in relazione i fenomeni di mobilità internazionale del personale sanitario con gli investimenti che ciascun sistema sanitario deve necessariamente mettere in campo per formare e trattenere i propri operatori, e orienta dunque anche l' area della pianificazione dei fabbisogni nazionali. In questa prospettiva il reclutamento di operatori sanitari qualificati all’estero non può essere una soluzione alle carenze di personale sanitario né per l’Italia né per l’Europa in quanto rischia di aggravare le carenze di personale in altri sistemi sanitari, non solo nei Paesi a risorse limitate, ma anche all’interno del continente, accrescendo le diseguaglianze in salute tra Paesi, mentre la cooperazione internazionale può diventare uno strumento di "restituzione" di risorse verso i Paesi di origine degli operatori sanitari migranti. Il Codice offre alcuni utili strumenti e indicazioni per affrontare le carenze di personale sanitario in una prospettiva di sostenibilità, e questo libretto vuole segnalare le responsabilità di ciascun attore coinvolto nel reclutamento, la gestione e la vita professionale del personale sanitario italiano o migrante - in Italia, oltre che nel rafforzamento del personale sanitario a livello globale, e le eventuali modalità e livelli possibili di recepimento del Codice stesso. L’obiettivo principale di questa azione di diffusione, e dello specifico pacchetto di raccomandazioni inserite all’interno di ciascun capitolo, è quello di promuovere un’ampia conoscenza del Codice di Condotta all’interno delle singole istituzioni, promuovendone attivamente l’applicazione nel dialogo interistituzionale. 3 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario 1. Le Politiche nazionali Quello nazionale è il primo livello decisionale cui si rivolge il Codice di Condotta per monitorare e implementare le misure più adatte ad una gestione più sostenibile del personale sanitario nel nostro Paese. Nell’ambito delle politiche nazionali, è il Ministero della Salute che programma la Spesa sanitaria nazionale, su previsione e di concerto con le Regioni che, dopo la riforma costituzionale in senso federalista agiscono la competenza piena sulla Sanità in Italia. Commisuratamente alle risorse disponibili, il Ministero programma il fabbisogno di personale sanitario nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), ne cura la formazione specifica, di concerto con l’Università, e le condizioni contrattuali, di concerto con i dicasteri competenti, le Regioni e le categorie. Al Ministero fa capo, inoltre, il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero. Il Ministro alla Salute ha un ruolo esecutivo di settore nell’ambito degli indirizzi stabiliti dal Governo e di indirizzo del SSN. All’interno del Ministero, la Direzione Generale delle professioni Sanitarie e delle Risorse è quella che quantifica e programma il bisogno di operatori sanitari per il SSN. Essa verifica e convalida le qualifiche per gli operatori sanitari stranieri. Determina inoltre le esigenze di formazione del personale sanitario, di concerto con il Ministro dell’Università. La Direzione, inoltre, è attualmente responsabile del Work Package 5 (WP5) su “Scambio di buone pratiche nelle metodologie di pianificazione”, nel quadro della EU Joint Action on Health Workforce Planning (Azione comune dell’Unione Europea sulla pianificazione del personale sanitario), che si propone nei prossimi tre anni di costruire una piattaforma europea per la collaborazione tra gli Stati membri che rafforzi la loro capacità di adottare misure efficaci e sostenibili di gestione del personale sanitario e della sua futura probabile carenza. Web: http://euhwforce.eu/index.php?p=1_25_ La Direzione Generale dei rapporti Europei e Internazionali è, invece, responsabile della gestione dei rapporti con l’Unione Europea, il Consiglio d’Europa (CoE), l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e di altre organizzazioni internazionali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e agenzie specializzate delle Nazioni Unite. È dedicata alla promozione e attuazione delle convenzioni, raccomandazioni, e programmi in materia di salute internazionale. Svolge le attività relative alla conclusione di accordi bilaterali in materia del Ministero della Salute. Il Punto di Contatto nazionale con l’OMS sanitario come richiesto dal Codice. Nel giugno 2012 la società civile ha chiesto la creazione di un Comitato tecnico interministeriale (coinvolgendo Ministero Affari Esteri, Ministero della Cooperazione e Integrazione, Ministero degli Interni, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Università) in seno al quale potessero essere discussi i nodi di coerenza intersettoriale delle politiche adottate. All’interno della Direzione Generale delle professioni Sanitarie e delle Risorse Umane del Servizio Sanitario Nazionale del Ministero della Salute, un funzionario è stato incaricato come Punto di contatto con l’OMS per l’attuazione del Codice Il Punto di contatto dovrebbe lavorare per raccogliere informazioni specifiche da parte di altri soggetti interessati a livello nazionale. Il Punto di contatto ha compilato lo Strumento informativo nazionale e lo ha inviato all’OMS nel maggio 2013. La richiesta è stata rinoltrata, alla Direzione Generale delle professioni Sanitarie e delle Risorse Umane del Servizio Sanitario Nazionale Al momento non ha attivato un Tavolo interistituzionale sul tema del personale Web: Area professioni sanitarie http://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_4.jsp?lingua=italiano&tema=Risorse%20 umane%20e%20formazione%20continua&area=professioni-sanitarie Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario 4 A livello di politiche nazionali, altri dicasteri sono determinanti per una dotazione sostenibile di personale sanitario all’interno del Ssn. Il Ministero dell’Economia e della Finanza, ad esempio, ha il ruolo di programmare le priorità di spesa e di impegno dello Stato, nei diversi capitoli. Coordina, in questa fase di crisi, soprattutto le quantificazioni dei tagli alla spesa pubblica compatibili con le politiche di austerity promosse in sede europea. Esso, inoltre, gestisce direttamente parte dei fondi della Cooperazione allo sviluppo, inclusi quelli per l’area sanitaria. Il Ministero dell’Economia e della Finanza gestisce il finanziamento ai fondi multilaterali, a meccanismi innovativi di finanziamento dello sviluppo, e alle istituzioni finanziarie internazionali. Web: http://www.mef.gov.it/ Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sovraintende ai principi ed obiettivi della politica sociale, i criteri generali per la programmazione della rete degli interventi di integrazione sociale, gli standard organizzativi delle strutture interessate, gli standard dei servizi sociali essenziali e, per quanto riguarda i temi attinenti all’applicazione del Codice, l’ampio settore dell’integrazione socio-sanitaria. Per quello che riguarda le politiche del lavoro, il Ministero stabilisce l’indirizzo, la programmazione, lo sviluppo, il coordinamento e la valutazione delle politiche relative. Ha un potere di vigilanza dei flussi di entrata dei lavoratori esteri non comunitari e cura il raccordo con organismi internazionali. Il Ministero degli Interni è impegnato sia a perseguire i tradizionali obiettivi dell’ordine e della sicurezza pubblica - attraverso l’attività di contrasto all’immigrazione clandestina ed ai reati connessi - sia a favorire l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati che soggiornano legittimamente nel nostro Paese. La sua Direzione Centrale per le Politiche dell’immigrazione e dell’asilo concorre alla definizione delle politiche migratorie del Governo, in particolare supportando la definizione dei flussi di ingresso. Web: http://www.libertaciviliimmigrazione.interno.it/dipim/site/it/dipartimento/direzioni_centrali/ politiche_immigrazione_asilo/index.html Il Governo Monti (61esimo della Repubblica, 16 novembre 2011-28 aprile 2013) aveva nominato all’interno dell’esecutivo un Ministro per la Cooperazione internazionale e l’integrazione, incardinato nella Presidenza del Consiglio, dunque senza portafoglio. Ad oggi la competenza è invece assolta dal Viceministro agli Esteri. In virtù della legge 49/1987 la titolarità dell’azione di coordinamento e di indirizzo delle attività di Cooperazione internazionale del Governo italiano appartiene al Ministero Affari Esteri, attraverso la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS). Nelle Linee Guida della Cooperazione 2013-2015 attuate dalla DGCS, tra i settori prioritari d’intervento, sotto il capitolo “sviluppo umano”, si indica espressamente quello “della formazione del personale sanitario, con l’obiettivo di perseguire il rafforzamento dei sistemi sanitari e l’accesso universale alla salute”, una tradizionale area di impegno per la cooperazione italiana. La DGCS ha, inoltre, promosso l’estensione di specifiche Linee Guida sulla Cooperazione sanitaria, intitolate “Salute Globale: Principi Guida della Cooperazione Italiana”. Le Linee Guida identificano come prioritarie per la Cooperazione italiana tutte quelle azioni progettuali che riguardano il rafforzamento dei sistemi sanitari attraverso una presenza adeguata e sostenibile di personale sanitario, costituendo un importante punto di riferimento per l’attività sul campo della Cooperazione italiana. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca è il dicastero preposto all’amministrazione dell’istruzione, dell’università, della ricerca e dell’alta formazione. Il MIUR procede ogni anno alla definizione dei posti disponibili per le immatricolazioni ai corsi di laurea delle professioni sanitarie, attualmente a numero chiuso. Il fabbisogno viene definito considerando le esigenze delle Regioni e delle Province Autonome, del Sistema sanitario nazionale, le indicazioni di Ordini e Collegi e accogliendo l’offerta potenziale formativa definita da tutte le Università. Il Ministero definisce, inoltre, il contingente riservato agli studenti stranieri per ciascun anno accademico. 5 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario Il Servizio Ispezione del lavoro è composto da funzionari della Direzione Provinciale o Regionale con qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria. I suoi compiti principali sono: la vigilanza sulla normativa in materia di lavoro e sulla corretta applicazione dei contratti collettivi; l’attività di chiarimento sulle disposizioni vigenti; la vigilanza sul funzionamento delle attività previdenziali e assistenziali compiute da associazioni professionali e da altri enti pubblici e privati. Web: http://www.lavoro.gov.it/Lavoro/DPL/RM/struttura/ Il ruolo legislativo e d’indirizzo del Ssn viene svolto, secondo la Costituzione, dal Parlamento nazionale. Le commissioni competenti all’esame della legislazione di merito sul personale sanitario, nell’ambito del Parlamento nazionale, sono la Commissione Affari sociali della Camera dei deputati e la Commissione Igiene e sanità del Senato. Al momento, nella XVII legislatura, risultano presentati due disegni di legge attinenti (Atto Senato n. 90, Marino PD et al, Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario e di qualità dell’assistenza sanitaria e Atto Senato n. 95, Lumia PD et al, Norme urgenti in materia di razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale e di formazione dei laureati in medicina e chirurgia) e ripresentata la richiesta in via bipartisan della costituzione di una “Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali” che in passato ha approfondito alcune tematiche relative al personale sanitario e di cui va monitorata da vicino l’attività. E’, infine, stato costituito un Intergruppo parlamentare sulla cooperazione allo sviluppo che potrebbe dimostrare interesse per la tematica del brain drain del personale sanitario e dei programmi di cooperazione inerenti. Web: http://www.camera.it/leg17/99?shadow_organo_parlamentare=2086; http://www.senato.it/3681?shadow_ organo=1170012 Raccomandazioni Il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano pianifichi accuratamente e finanzi adeguatamente le proprie necessità di personale sanitario sul medio e lungo periodo, così da ridurre la dipendenza da personale sanitario migrante; Il Ministero della Salute, in coordinamento con il Ministero dell’Interno e con le Regioni, raccolga regolarmente dati utili a meglio conoscere e monitorare i flussi migratori di operatori sanitari da e verso l’Italia, conformemente alle indicazioni contenute nel Codice di Condotta e agli standard europei ed internazionali; In dialogo con il Ministero dell’Interno, si monitori in particolare l’utilizzo della “Carta Blu UE”, che dal 2012 facilita l’ingresso in Italia e in Europa di lavoratori extraeuropei altamente qualificati - tra cui medici, infermieri, ostetriche e professioni tecniche della salute. Il suo utilizzo in Italia non sembra essere collegato ad una valutazione di impatto della migrazione sui sistemi sanitari di origine dei lavoratori in questione 2. Autorità locali Con la riforma del Titolo V della Costituzione in senso federalista la tutela della salute rientra nella competenza concorrente affidata alle Regioni. Dunque, le Regioni possono legiferare in materia nel rispetto dei principi fondamentali posti dalla legislazione statale nonché dei livelli essenziali come individuati da quest’ultima. Web: http://www.regioni.it/ La Conferenza delle Regioni cura i rapporti con lo Stato, e in questi anni è stato il luogo della concertazione sul livello di finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, dei Fondi regionali e delle priorità del Sistema. La Conferenza al suo interno articola il lavoro d’analisi legislativa in commissioni. La III Commissione Affari comunitari e internazionali, presieduta dalla Sicilia e vicepresieduta dalla Sardegna è competente per i rapporti internazionali e per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo, promozione all’estero e i flussi migratori mentre la VII Commissione Salute, presieduta dal Veneto e vicepresieduta dall’Umbria è competente per il Personale sanitario. Gli Assessorati regionali alla Salute, raccolti i dati attraverso le Aziende sanitarie locali (Asl) compilano le schede di rilevazione del fabbisogno del personale in base al quale vengono fissati a livello nazionale i contingenti ammessi alla formazione per l’anno successivo. Gli Assessorati, pur nella variabilità delle funzioni loro attribuite nei diversi sistemi regionali, partecipano alla pianificazione della distribuzione del personale tra le strutture pubbliche o del privato convenzionato e monitorano la ricollocazione di eventuali esuberi tra le strutture succitate. Gli Assessorati/Dipartimenti regionali contribuiscono all’implementazione delle politiche per l’integrazione sociale dei migranti. Le competenze specifiche vengono esercitate in diverse modalità organizzative, legate ai diversi organigrammi sviluppati all’uopo. Nella Regione Lazio attualmente, ad esempio questa competenza è esercitata nell’ambito del Dipartimento per le politiche economiche e finanziarie, Direzione regionale Politiche sociali e dell’integrazione. La Direzione promuove attività di studio e ricerca del fenomeno migratorio e cura l’Albo delle associazioni degli immigrati. Essa esercita essenzialmente un ruolo tecnica, senza capacità di indirizzo politico. In Toscana la competenza fa capo all’Assessore regionale alle politiche sociali con un ruolo sostanzialmente affine a quello identificato nella Regione Lazio. La Regione Toscana ha attivato di recente il Centro Regionale Salute Globale, organismopilota che concentra le competenze di salute e cooperazione in un’unica struttura, per ottimizzare le risorse e informazioni disponibili. Web: http://www.regione.toscana.it/sst/aree-di-intervento/salute-globale Non tutte le Regioni Italiane hanno un Assessorato specifico dedicato alla Cooperazione allo Sviluppo. Le deleghe rispetto al personale sanitario sono spesso inserite all’interno di competenze più ampie e le funzioni di tali enti sono intese come consultive/operative. La Cooperazione sanitaria italiana - inclusa la cooperazione decentrata - sia dotata di maggiori risorse, in modo che l’Italia possa giocare un ruolo più attivo nel rafforzamento dei sistemi sanitari dei Paesi a risorse limitate, finanziando in particolare i piani nazionali per il personale sanitario con investimenti pluriennali, prevedibili e allineati con le priorità nazionali, così da potenziare le opportunità di formazione e le prospettive professionali degli operatori sanitari dei Paesi partner. Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario 6 7 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario Il ruolo dell’Agenas e della Commissione ECM L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) è un ente con personalità giuridica di diritto pubblico che svolge un ruolo di collegamento e di supporto decisionale per il Ministero della Salute e le Regioni sulle strategie di sviluppo del Servizio sanitario nazionale. Essa coordina tecnicamente la definizione del fabbisogno delle Risorse Infermieristiche ma non ha svolto attività specifiche sul personale straniero. Web: www.agenas.it Con il Decreto ministeriale 11 gennaio 2012, è stata ricostituita, presso l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, la Commissione Nazionale per la Formazione Continua, (ECM). La Commissione, che dura in carica 3 anni dalla data del suo insediamento, viene nominata dal Ministro della Salute, che la presiede. Alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua è affidato il compito di definire, con programmazione pluriennale, sentita la Conferenza Stato-Regioni, nonché gli Ordini ed i Collegi professionali interessati, gli obiettivi formativi di carattere nazionale, con particolare riferimento alla elaborazione, diffusione, ed adozione delle linee guida e dei percorsi diagnostico-terapeutici. Tra le Priorità indicate dalla Commissione per il programma ECM a livello nazionale troviamo tre punti: 8. Integrazione interprofessionale e multiprofessionale, interistituzionale; 14. Accreditamento strutture sanitarie e dei professionisti. La cultura della qualità; 18. Contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, specializzazione e attività ultraspecialistica) di interesse per il percorso del Codice. Web: http://www.forumecm.it/Organi-di-Governo--br--del-Programma-ECM/a_231_197_1_Organi-di-Governodel-Programma-ECM.html Raccomandazioni Le autorità locali contribuiscano a tenere aggiornati i dati relativi al fabbisogno delle professioni sanitarie, definendo i flussi di operatori sanitari formati all’estero attraverso uno specifico tracciato record (che le Regioni devono alimentare), che potrà basarsi sulla tipologia di dati richiesti dall’OMS agli Stati Membri in sede di monitoraggio del Codice e integrarsi in eventuali futuri modelli di previsione del fabbisogno di personale sanitario concordati a livello europeo; Le autorità locali, e le strutture del Ssn da esse direttamente o indirettamente indirizzate, accordino la propria preferenza a quei fornitori che integrano nei propri codici etici e nelle proprie pratiche le indicazioni del Codice di Condotta dell’OMS relative al reclutamento di personale sanitario formato all’estero. 3. Parti sociali Se passiamo, invece, in rassegna le Organizzazioni delle imprese e datoriali, dobbiamo porre in primo piano l’Azienda Sanitaria Locale (ASL), ente strumentale della Regione, al quale compete l’organizzazione finanziaria e gestionale delle prestazioni sanitarie. I manager, responsabili della gestione dell’azienda sanitaria e anche del personale, sono nominati dall’Assessore regionale alla Sanità, in base a graduatorie di merito, mentre le Giunte regionali si occupano della programmazione sanitaria e dunque anche della compatibilità tra bilanci e organici. Fiaso, è la Federazione italiana delle aziende sanitarie ospedaliere e rappresenta presso le istituzioni, i media e i decision maker la maggioranza delle Aziende pubbliche e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico dislocati sul territorio nazionale. Ha acceso da tempo i riflettori sul fabbisogno e sulla formazione, ed ha indicato più volte nei suoi documenti nel personale sanitario una risorsa strategica del SSN che si va assottigliando con le riduzioni successive dei fondi. Web: www.fiaso.it letto di cui 1.800 accreditati e 41 RSA con 2.800 posti letto tutti accreditati. Impiegando molte unità di personale sanitario, in particolare straniero, Aiop è uno stakeholder di riferimento. Web: www.aiop.it Legacoop, federazione nazionale di cooperative che risultano essere tra i principali fornitori di personale sanitario in outsourcing per le strutture sanitarie pubbliche e private, ha attivato il progetto intersettoriale Legacoop salute, per costruire un network tra le realtà cooperative e mutualistiche maggiormente strutturate nei diversi settori. Il coordinamento collega Cooperazione sociale, mutue sanitarie integrative, ed inoltre le cooperative di consumo, dettaglianti, di abitazione e Sanicoop, la Federazione delle cooperative di medici ed operatori sanitari aderenti a Legacoop, con la funzione di rappresentare, assistere e coordinare le cooperative associate. Web: www.legacoop.coop.it Confederazione Cooperative Italiane, o Confcooperative, è la principale organizzazione, giuridicamente riconosciuta, di rappresentanza, assistenza e tutela del movimento cooperativo e delle imprese sociali. Non ha un filone di lavoro specifico sui temi del progetto, né una struttura che si pronuncia in merito. Web: www.confcooperative.it Se passiamo, invece, ad osservare le Organizzazioni dei lavoratori/sindacati, rileviamo che i sindacati degli infermieri hanno nutrito in passato preclusioni rispetto all’integrazione dei colleghi stranieri. In realtà giocano un ruolo attivo nell’implementazione del Codice di Condotta perché sono comunque protagonisti nella contrattazione nazionale e aziendale, dove va tenuto più conto delle specifiche peculiarità e necessità, di reclutamento etico e formative dei colleghi stranieri. Nursing up è il sindacato più rappresentativo, in posizione difensiva rispetto ai colleghi stranieri in anni passati, oggi senza un filone specifico d’azione sul tema. Web: http://new.nursingup.it/ Nursind, sindacato delle professioni infermieristiche, da poco rappresentativo anche per gli infermieri, ha preso posizione contro l’esclusione dei non comunitari dai concorsi pubblici. Web: http://www.nursind.it Confsal, Confederazione dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori, ha partecipato nel 2010 ai seminari di WHO Europa di presentazione del Codice con una delegazione coordinata dall’attuale Segretario generale, Marco Paolo Nigi. Hanno generato la Fisals Federazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori Stranieri. Web: www.confsal.it As.La.Co.Bas Associazione Sindacale dei Lavoratori di Base, è molto presente e visibile nelle strutture sanitarie pubbliche e ha un Ufficio Immigrazione, attivo anche sul tema degli infermieri stranieri e della loro tutela. Web: http://www.aslacobas.it Anche i sindacati medici sono coinvolti nel tema del Rafforzamento del Personale sanitario, nell’idea della promozione comune di un Servizio sanitario nazionale pubblico e correttamente dotato di personale sanitario. Anaoo Assomed, sindacato dei medici ospedalieri ha dimostrato interesse per la tematica. Web: www.anaao.it Nell’ambito delle Istituzioni dell’assistenza sanitaria privata, l´Aiop, Associazione Italiana Ospedalità Privata è forse il soggetto più rappresentativo della sanità privata, e parla in nome di 500 Case di cura operanti su tutto il territorio nazionale con oltre 53.000 posti letto di cui 45.000 accreditati con il Servizio sanitario nazionale, 26 centri di riabilitazione con 2.000 posti Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario 8 9 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario Fimmg, sindacato maggioritario dei medici di medicina generale, ha al suo interno numerosi medici stranieri e aveva dichiarato la sua disponibilità a spingere perché, nella riorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio più volte annunciata, venisse garantita una dotazione di personale sanitario adeguata ai bisogni. Web: www.fimmg.org Snami, e Sindacato medici italiani, sindacati meno rappresentativi della medicina di famiglia, hanno affrontato solo tangenzialmente il tema del personale sanitario straniero, concentrandosi in via esclusiva sul personale medico. Web: www.snami.org; Web: www.sindacatomedicitaliani.it Raccomandazioni Siano applicati senza discriminazione a tutti i lavoratori attivi nel sistema sanitario italiano gli stessi requisiti di accesso ai concorsi e le stesse condizioni contrattuali e di impiego, evitando che i professionisti stranieri siano relegati in situazioni lavorative e contrattuali più svantaggiose o precarie. I salari devono in tutti i casi corrispondere alle competenze riconosciute e alle remunerazioni proprie del settore; Si coinvolgano i “fornitori” di personale sanitario formato all’estero, con la creazione di un loro elenco aggiornato (agenzie per il lavoro e cooperative appaltatrici di servizi per i SSR ecc.). 4. Organizzazioni professionali Fp Cgil Medici: lavora con grande energia per la tutela sanitaria dei cittadini immigrati, ma è meno attiva sul tema del personale sanitario straniero. Web: www.fpcgil.it/medici Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici è stata partner nel lancio del Manifesto per il personale sanitario. E’ determinante perché coopera con il Ministero della salute nella determinazione del fabbisogno di personale sanitario. Web: www.fnomceo.it Il Segretariato italiano studenti di medicina (Sism) è una associazione no-profit creata da e per gli studenti di medicina, composta da oltre 6.500 studenti provenienti da 37 Sedi Locali presenti su tutto il territorio italiano. Oltre a partecipare alle visite-studio presso università e strutture sanitarie straniere (clerkship) e ad organizzarne, il segretariato è attivo con le sue sedi locali in numerosi progetti di sviluppo e di educazione sanitaria. Non hanno un filone specifico sul brain drain nei Paesi in via di sviluppo ma sono molto attenti alla tematica. Web: https://it-it.facebook.com/SISM.Segretariato.Italiano.Studenti.Medicina; Web: http://www.romaucsc.sism.org L’Istituto Ferdinando Santi, legato alla Cgil, è molto attivo sui temi della qualità della vita dei migranti. Diversi collegi provinciali Ipasvi hanno attivato servizi specifici per i migranti. Ipasvi Milano, ad esempio, da qualche anno svolge attività di ricerca specifica e corsi di lingua per gli infermieri stranieri, anche in attesa di riconoscimento del titolo. Ha di recente sostenuto una sua iscritta straniera nella rivendicazione delle legittimità a partecipare ad un concorso pubblico. Ipasvi Firenze, dal canto suo, ha attivato uno “Sportello dei diritti” dedicato i professionisti stranieri, che li sostiene nella tutela dei loro diritti e nell’apprendimento della lingua. Web: http://www.ipasvi.it Web: www.istitutosanti.org Meccanismi di coordinamento tra le parti sociali Le parti sociali, in Italia, interagiscono nei tavoli contrattuali che vengono aperti alla scadenza di ogni rinnovo e accompagnano l’implementazione dei dispositivi contrattuali. All’interno dei tavoli si discutono le qualifiche. Il blocco del rinnovo di tutti i contratti legati alla Pubblica amministrazione a causa della crisi economica del Paese prorogato dal Governo Letta, tuttavia, li ha attualmente congelati. EPSU, federazione europea dei Ipasvi: è il principale attore nella determinazione del fabbisogno di infermieri, e soprattutto è l’unica istituzione a poter validare l’attività professionale dei singoli. Lamenta che, spesso, la sua prerogativa di “certificare” la qualità professionale – attraverso la verifica dell’iscrizione - non venga tenuta in considerazione dagli organismi ispettivi del lavoro. sindacati dei servizi pubblici, suggerisce di utilizzare i rinnovi contrattuali per collocare all’interno dei testi e dei dispositivi applicativi alcune raccomandazioni del Codice. L’Aran (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), istituita già dal D. Lgs 29/1993 ed accresciuta e riconfermata nelle sue funzioni dai DD.Lgs. 165/2001 e 150/2009, è l’Agenzia tecnica - dotata di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia organizzativa, gestionale e contabile - che rappresenta le pubbliche amministrazioni nella contrattazione collettiva nazionale di lavoro. L’Agenzia svolge ogni attività relativa alla negoziazione e definizione dei contratti collettivi del personale dei vari comparti del pubblico impiego, compreso il Contratto nazionale del comparto sanitario, nall’ambito del quale si definiscono anche i requisiti di aggiornamento e formazione Web: http://www.aranagenzia.it/index.php/contrattazione/comparti/sanita/contratti Le Società scientifiche in Italia associano più di un terzo dei medici italiani e offrono formazione, ricerca e promozione della salute. Hanno un ruolo importante come providers di formazione nel sistema dell’educazione professionale permanente (Ecm), e dunque possono essere un valido supporto all’implementazione delle raccomandazioni del Codice. Simm, Società italiana di medicina delle migrazioni, è stata istituita all’inizio del 1990 sotto la spinta di gruppi ed organizzazioni che in varie parti d’Italia si occupavano di garantire il diritto all’assistenza sanitaria ad immigrati comunque presenti sul territorio nazionale. E’ stata tra i promotori del lancio del Manifesto. Con la sua unità territoriale Gruppo Immigrazione Salute (GrIS) del Lazio, è impegnata nel lavoro sul personale sanitario e la diffusione del codice OMS. Web: www.simmweb.it Fism, Federazione italiana delle società medico-scientifiche, associa 207 Società e rappresenta la federazione unitaria delle Società Scientifiche Italiane. E’ essa stessa un provider di formazione. Web: http://www.fism.it Simg, Società scientifica italiana di medicina generale, non ha un filone di lavoro specifico sul personale sanitario, né sul personale sanitario, mentre ha lavorato sulla cura dei pazienti stranieri. Web: www.simg.it Csermeg, struttura di ricerca sulla medicina generale, ha lavorato intensamente sulla diffusione della dichiarazione di Alma Ata e quindi può essere un interlocutore importante per un Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario 10 11 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario ragionamento sul rapporto tra dotazione di personale sanitario e sfida della sostenibilità del SSN. Web: www.csermeg.it L’Associazione medici stranieri in Italia prevede la tutela dei soci iscritti, aiutandoli nell’ inserimento in campo lavorativo, nonché di collaborare con enti ed istituti pubblici e privati, italiani e stranieri, per lo sviluppo della scienza medica e della salute dei cittadini stranieri ed italiani. Web: http://www.amsimed.it/ Raccomandazioni Le Organizzazioni professionali provvedano alla diffusione del Codice di Condotta OMS tra i propri iscritti, promuovendone la partecipazione attiva alle iniziative positive per una presenza sostenibile di personale sanitario all’interno dei Ssn del nostro Paese e dei Paesi d’origine; Per quanto riguarda in particolare le società scientifiche, propongano i temi e le raccomandazioni centrali per l’implementazione del Codice di Condotta all’interno delle proprie attività di formazione continua, per dare loro rilevanza e diffusione presso i professionisti coinvolti. 5. Strutture di reclutamento e previdenziali La Regione, in attuazione del D. Lgs. n. 469/1997, art. 4, mediante una Legge regionale istituisce i propri Servizi regionali per l’impiego, definiti dal Decreto semplicemente Centri per l’Impiego; nelle varie Regioni essi sono stati variamente denominati. Per Centro per l’impiego, si intende in Italia un ufficio della Regione che gestisce a livello provinciale il mercato del lavoro, supervisionandolo. Il Centro è l’erede dell’Ufficio di collocamento ovvero le Sezioni Circoscrizionali per l’Impiego e il Collocamento in Agricoltura-SCICA. Web: www.centroimpiego.it EURES (European Employment Services) è una rete di cooperazione, informazione e orientamento sul mercato del lavoro promossa dalla Commissione Europea a cui partecipano oltre ai Servizi Pubblici per l’Impiego di tutti i Paesi UE anche l’Islanda, la Norvegia, il Liechtenstein e la Svizzera. In Italia è coordinata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Lo scopo è favorire l’incontro domanda/offerta di lavoro, la mobilità territoriale e la libera circolazione dei lavoratori nei Paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Ultimamente nella pagina web italiana si trovano molti annunci per personale sanitaria italiano da impiegare in altri Paesi. Web: http://ec.europa.eu/eures/ Le Agenzie per il lavoro, invece, sono gli enti autorizzati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali a offrire i servizi relativi a domanda e offerta di lavoro. Web: http://www.cliclavoro.gov.it/Operatori/Albo-informatico/Pagine/default.aspx Alcune di esse hanno una divisione sanità. e nel decennio scorso sono state tramite di reclutamento attivo di infermieri formati all’estero, mentre oggi si limitano a cercare lavoro a infermieri stranieri già presenti in italia. Alcune guardano con interesse a iniziali flussi in uscita dall’Italia. Tra le maggiori realtà operanti, Manpower, Articolo 1, Trenkwalder, Obiettivo Lavoro sono tra quelle che hanno dimostrato interesse al tema di applicazione del Codice. Alcune di queste agenzie hanno un proprio codice etico, ma poche conoscono oppure hanno integrato le raccomandazioni del Codice di condotta OMS nelle proprie prassi aziendali In Italia il settore assicurativo privato, solo di recente affiancatosi con rilievo alle reti di welfare pubblico nell’assistenza sanitaria è, ad oggi, ancora marginalmente attivo nel reclutamento di personale sanitario e nelle problematiche connesse. Gli interlocutori maggiormente rilevanti rispetto al tema si confermano gli Enti previdenziali. L’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica (ENPAPI), è stato istituito il 24 marzo 1998 per Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario 12 assicurare la tutela previdenziale obbligatoria in favore degli infermieri professionali, assistenti sanitari, vigilatrici d’infanzia, che esercitano l’attività in forma libero professionale. Organizzano incontri territoriali sulla qualità del lavoro infermieristico autonomo, ma sono poco attivi sulle tematiche trasversali. Web: www.enpapi.it Enpam, Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza medici, oltre a gestire gli schemi previdenziali del personale medico, è da anni attento alla carenza di personale sanitario nel sistema. L’Ente paventa il reclutamento massiccio di personale straniero, ma non prevede, al momento, politiche attive vicine a quelle raccomandate dall’OMS. L’Osservatorio del mercato del lavoro delle professioni sanitarie viene organizzato dall’Enpam forte della sua posizione strategica per l’analisi della realtà occupazionale. L’Ente promuove insieme a Istituzioni e mondo universitario un monitoraggio del sistema che dovrà continuare a garantire salute ai cittadini, lavoro ai giovani medici di oggi e il pagamento di pensioni adeguate in futuro. Web: www.enpam.it Raccomandazioni Il Sistema Sanitario Italiano nelle sue diverse strutture organizzative circoscriva fortemente puntando ad evitare il reclutamento attivo di operatori sanitari da Paesi a risorse limitate e da Paesi emergenti con i quali non esistano accordi bilaterali che rispondano ai criteri etici identificati dal Codice di Condotta dell’OMS e che prevedano un sostegno a favore dei sistemi sanitari di origine degli operatori; Le agenzie per il lavoro e le cooperative appaltatrici di servizi per il SSN integrino nei propri codici etici le indicazioni del Codice di Condotta dell’OMS relative al reclutamento internazionale di personale sanitario e ottengano per questo la preferenza dagli enti pubblici nelle attività di ricerca e selezione del personale sanitario. 6. Università, ricerca e formazione Le Facoltà universitarie sono in Italia il centro della formazione di base e della formazione permanente (Ecm) del personale sanitario. Le professioni sanitarie nell’ordinamento italiano sono tutte quelle professioni i cui operatori, in forza di un titolo abilitante rilasciato/riconosciuto dallo Stato o dalle Regioni, lavorano in campo sanitario. Possono essere di livello universitario, le cosiddette professioni sanitarie in senso stretto, poste sotto la vigilanza del Ministero della Salute, quando per esercitare tale professione sanitaria occorre aver conseguito una laurea ed aver superato un esame di Stato per l’abilitazione alla relativa professione, oppure di livello non universitario. Le professioni sanitarie di livello universitario sono poste sotto la vigilanza del Ministero della Salute. Sono le università ogni anno a concorrere nel determinare il fabbisogno formativo (e dunque l’accesso alla professione) del personale sanitario nel Paese, fissando le quote d’accesso ai corsi universitari. Sono le stesse università il principale veicolo della formazione alle deontologia, e dunque un interlocutore privilegiato per la diffusione dei valori del Codice OMS. La CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane) è l’associazione delle Università italiane statali e non statali, e potrebbe essere lo spazio più indicato da cui far scaturire una nuova sensibilità a riguardo. Web: www.crui.it In realtà, però, chi istituzionalmente svolge un ruolo effettivamente consultivo nel sistema istituzionale accademico è il Consiglio universitario nazionale (CUN), organo elettivo di rappresentanza del sistema universitario chiamato a fornire pareri e proposte al Ministero dell’Università e della Ricerca su diverse materie tra cui gli obiettivi della programmazione universitaria. Pur non avendo lavorato direttamente sul Codice Oms, Andrea Lenzi, presidente del Cun, ha lanciato un’azione di sensibilizzazione nel 2011 sul fatto che da circa dieci anni solo l’85 per cento degli immatricolati a medicina arriva alla laurea, e quindi sulla necessità di garantire per il Ssn un’adeguata dotazione di personale sanitario visto che si prevede che, entro 13 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario il 2015, a fronte dei prossimi pensionamenti nella categoria, verranno meno circa 17.000 medici e da quest’anno, il 2013, è ipotizzabile un saldo negativo tra pensionamenti e nuove assunzioni. Web: www.cun.it Web: www.manifestopersonalesanitario.it; Web: www.healthworkers4all.eu L’Istat, o Istituto italiano di statistica è un ente di ricerca pubblico che dal 1926 offre la base numerica di analisi del Sistema paese a tutti i livelli. Nell’Annuario Statistico 2012 ha focalizzato la sua attenzione sull’occupabilità post laurea dei giovani italiani, rilevando che tra le lauree triennali, i migliori esiti si riscontrano per laureati nei corsi afferenti alle classi delle professioni sanitarie infermieristiche e ostetriche (con oltre il 90% di occupati). Non ha un filone specifico di lavoro sul personale sanitario, ma nel dossier Italia in cifre ha segnalato la scarsità di personale infermieristico nel SSN. Medici con l’Africa Cuamm è un’ONG nata nel 1950 con lo scopo di formare medici per i Paesi in via di sviluppo con il nome Cuamm (Collegio universitario aspiranti e medici missionari), negli anni ha scelto di operare particolarmente nel continente africano, da cui il nome Medici con l’Africa. Si spende per il rispetto del diritto umano fondamentale alla salute e per rendere l’accesso ai servizi sanitari disponibile a tutti, anche ai gruppi di popolazione che vivono nelle aree più isolate e marginali. Invia, essenzialmente, personale italiano nelle. Web: http://www.mediciconlafrica.org Web: www.istat.it Cergas Centro di ricerche sulla gestione sanitaria e sociale, è stato fondato nel 1978 all’interno dell’Università Bocconi per promuovere attività di ricerca di base e applicata sugli assetti, le dinamiche e le performance delle aziende e dei sistemi di aziende operanti nei settori sanitario, socio-sanitario, socio-assistenziale e socio-educativo. Rispetto al Ssn il Cergas ha monitorato con attenzione i flussi di personale sanitario, soprattutto segnalandone la riduzione nelle innovazioni organizzative. Oisg, Osservatorio sulla salute globale, è una associazione nata dieci anni fa da un gruppo composito di esperti sui diversi temi della salute con l’obiettivo di promuovere il diritto alla salute a livello globale e più in particolare nel dibattito nazionale attraverso lo studio e l’osservazione di problematiche assai rilevanti a spiegare le implicazioni della realizzazione di suddetto diritto, ovvero delle sue violazioni. AMREF collabora con Oisg soprattutto rispetto alla coerenza delle politiche a livello OMS, nel cuore delle attività di Oisg. Web: www.saluteglobale.it Web: www.cergas.unibocconi.it Centro Studi e Ricerche IDOS annualmente cura la redazione del Dossier Statistico Immigrazione, che è un documento-chiave per comprendere le dinamiche del lavoro in movimento nel nostro Paese. Negli anni passati ha dedicato un focus alla migrazione di personale sanitario che, però, non è mai stato riproposto. Web: www.dossierimmigrazione.it Raccomandazioni Azione per la salute globale è una rete di Ong che chiede ai governi europei di agire subito per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del Millennio per la salute e rafforzare i sistemi sanitari nei Paesi più poveri. I partner italiani sono Action Aid e Aidos. AMREF collabora soprattutto nel dialogo sulle politiche generali sulla salute, a livello italiano ed europeo, ed ha osservato con interesse il lavoro da essa svolto sull’Aid tracking, cioè sugli obiettivi d’investimento in sanità dell’APS. La rete ha dedicato delle attività divulgative al ruolo del personale nella tutela della salute nella campagna Health heroes. Web; http://www.actionforglobalhealth.eu/; http://healthheroes.eu/it/ Il sistema universitario metta a bando un numero maggiore di posti per il Corso in Scienze Infermieristiche, e valuti i posti riservati ai futuri medici in previsione della prevista contrazione dei professionisti in ruolo; Venga assicurato un contestuale aumento dei fondi disponibili per la formazione di tali profili nelle Aziende sanitarie, affinché queste siano nelle condizioni di fornire quanto di necessità per un tirocinio effettivamente professionalizzante. 7. Ong, organizzazioni dei consumatori e dei migranti Molte Ong italiane e internazionali svolgono attività di advocacy su temi sanitari, incluso quello del rafforzamento del personale nei Paesi in cui operano. Alcune di esse impiegano, inoltre, operatori sanitari nei progetti che implementano, assumendoli in loco o inviando proprio personale, sperimentando buone pratiche di reclutamento etico. A titolo di esempio riportiamo le attività di alcune di esse. AMREF, African Medical and Research Foundation, è un’organizzazione sanitaria no profit, attiva in Africa orientale. Nata a Nairobi nel 1957, oggi impiega in Africa oltre 800 persone, per il 97 per cento africani, e gestisce ampi programmi di sviluppo sanitario in Etiopia, Kenya, Sudafrica, Sudan, Tanzania e Uganda, con il coinvolgimento attivo delle comunità, del personale e dei sistemi sanitari locali. AMREF mira ad accrescere le capacità delle strutture e del personale sanitario di comunità, e a rafforzare i legami tra la comunità e i sistemi sanitari formali. E’ stato, per questo, naturale per Amref impegnarsi nella diffusione del Codice di Condotta OMS sul Reclutamento Internazionale di Personale Sanitario visto che mira ad evitare che la concorrenza internazionale in materia di “attrazione di personale sanitario” si faccia a spese dei Paesi a risorse più scarse. Con la redazione di un “Manifesto per il personale sanitario”, cui hanno aderito quasi tutti gli stakeholders nazionali rilevanti, e con la progettazione di queste nuove attività Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario nell’ambito del progetto Health workers for all, AMREF dà seguito a questo filone di lavoro ampliando la mappa dei suoi stakeholders ad una dimensione europea. 14 Cittadinanzattiva, organizzazione di consumatori attiva su molti filoni di interesse per la società civile, ha attivato rispetto al diritto alla salute il Tribunale per i diritti del malato (TDM), nato nel 1980 per tutelare e promuovere i diritti dei cittadini nell’ambito dei servizi sanitari e assistenziali e per contribuire ad una più umana, efficace e razionale organizzazione del servizio sanitario nazionale. Il TDM è una rete costituita da cittadini comuni, ma anche da operatori dei diversi servizi e da professionisti, che si impegnano a titolo volontario (circa 10.000). Il Progetto integrato di Tutela - Pit salute - servizio di informazione, consulenza e assistenza ai cittadini sui servizi sanitari e socio-assistenziali, è attivo sia a livello nazionale che regionale e locale. I servizi Pit salute raccolgono ogni anno circa 25.000 segnalazioni, che dal 1997 vengono elaborate e pubblicate nell’Annuale Rapporto Pit. Nel Rapporto si presta molta attenzione ai casi di malpractice da parte del personale sanitario, molto sulla sostenibilità del Ssn e della sua dotazione di personale. Web: http://www.cittadinanzattiva.it L’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’Aids nato nel 2002, è una rete di 14 Ong italiane e internazionali impegnate nella lotta contro l’AIDS e contro la povertà. E’ nato con lo scopo di creare un servizio di confronto, informazione, analisi, monitoraggio in rete per gli interventi di lotta contro l’AIDS nei Paesi in via di sviluppo e per creare un canale comune per l’azione politica promossa dalle Ong su temi relativi a diritti umani, scelte politiche, posizioni istituzionali, politiche sanitarie. Web: http://www.osservatorioaids.it 15 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario Medicina democratica è uno spazio associativo misto creato oltre 10 anni fa in cui operatori sanitari, ricercatori, lavoratori, pazienti e cittadini si coordinano per difendere il diritto alla salute. MD è impegnata in molti processi per affermare il diritto alla salute dei lavoratori colpiti da malattie e morte a seguito delle esposizioni a sostanze cancerogene, ome nel processo contro l’ex Enichem di Manfredonia, contro ex Montedison ed ex Enichem di Marghera, ma anche sull’amianto. E’ in atto un’azione di comunicazione sull’impatto dell’austerity sulla consistenza del SSN e sulla sua dotazione di personale. Pubblica ASL RM A. Il servizio è stato avviato nel 2007 e svolge la propria attività nella sede definitiva dell’ASL di via Luzzatti dal giugno 2008. Obiettivo del progetto è assicurare che l’accesso al diritto alle cure sia garantito, accompagnando l’utente nello svolgimento delle mansioni burocratiche come l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e, soprattutto, cercando di offrire un’assistenza medica concreta, in particolare alle vittime di torture e abusi. Web: www.centroastalli.it Web: http://www.medicinademocratica.org Il Naga è un’associazione di volontariato laica e apartitica che si è costituita a Milano nel 1987 allo scopo di promuovere e di tutelare i diritti di tutti i cittadini stranieri, rom e sinti senza discriminazione alcuna. Gli oltre 300 volontari del Naga garantiscono assistenza sanitaria, legale e sociale gratuita a cittadini stranieri irregolari e non, a rom, sinti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura oltre a portare avanti attività di formazione, documentazione e lobbying sulle istituzioni. Web: www.naga.it Il CeSPI, Centro Studi di Politica Internazionale, è Ong firmataria del manifesto, in continuità con uno dei suoi assi di ricerca “Mobilità umana, transnazionalismo e co-sviluppo”. Il CeSPI è portatore di un’analisi sul brain drain, nell’ambito di un approfondimento su come le migrazioni stanno modificando i sistemi di welfare in Italia e nei Paesi di origine, e di come questi stiano rispondendo ai nuovi bisogni creati dagli effetti delle migrazioni. Il Manifesto per il personale sanitario è stato utile per costruire un coordinamento di fatto tra tutti i promotori – rappresentanti delle istituzioni, delle categorie infermieristiche e mediche, Ong, società civile, singoli operatori sanitari – che hanno espresso una volontà di proseguire nel lavoro comune di diffusione e di implementazione delle indicazioni del Codice. Promosso e firmato da un gruppo di organizzazioni attive sul territorio italiano nell’ambito della cooperazione sanitaria, della sanità pubblica e delle migrazioni internazionali, il Manifesto è stato lanciato nel 2012 e faceva parte di una campagna – promossa da AMREF Italia, Associazione Medici di origine Straniera in Italia-AMSI, Centro Studi di Politica InternazionaleCeSPI, Federazione Nazionale Collegi Infermieri-IPASVI, Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e OdontoiatriFNOMCeO, Osservatorio Italiano sulla Salute Globale-OISG, Società Italiana di Medicina delle Migrazioni-SIMM – per monitorare l’applicazione in Italia del Codice di Condotta sul Reclutamento Internazionale di Personale Sanitario dell’OMS. Web: www.manifestopersonalesanitario.it Web: http://www.cespi.it/mobilita.html Seconde generazioni G2 è un’organizzazione nazionale apartitica fondata da figli di immigrati e rifugiati nati e/o cresciuti in Italia nel 2006. Lavorano principalmente sui diritti di cittadinanza, ma hanno lavorato anche sul diritto alla salute. Fa parte dal 2007 della Consulta nazionale del ministero della Solidarietà sociale “per i problemi degli stranieri immigrati e delle loro famiglie” e della Consulta dell’ “Osservatorio per l’integrazione degli alunni stranieri e l’educazione interculturale” presso il ministero della Pubblica istruzione. Non ha uno specifico filone di lavoro sul personale sanitario e sul brain drain. Web: http://www.secondegenerazioni.it Arci ha un filone di lavoro sull’Immigrazione molto sviluppato, che si occupa anche di lavoro e di diritti di cittadinanza. Non ha un filone di lavoro specifico sulla salute, ma tangenzialmente si è dedicata spesso, invece, ai lavori di cura e alle quote riservate. Web: http://www.arci.it/immigrazione/index.html Caritas italiana è impegnata, nell’ambito di Caritas internazionale, in molte attività di cooperazione internazionale nell’ambito delle quali è frequente la promozione di attività di formazione per il personale sanitario, e di potenziamento del ruolo della società civile nella gestione delle strutture socio-sanitarie realizzate. Parallelamente, Dal 1995 Caritas Italiana si è dotata di un Ufficio Immigrazione la cui finalità è stata sin dall’inizio quella di promuovere e sostenere le iniziative delle Caritas diocesane sui temi della mobilità umana, con un approccio teso a superare la logica della mera emergenza e volto a favorire l’accoglienza e le iniziative di integrazione sui territori. Da oltre vent’anni promuove il Dossier Statistico Immigrazione, realizzato insieme a Fondazione Migrantes e Caritas diocesana di Roma, che spesso ha restituito un’immagine molto efficace della migrazione a scopo lavorativo, e del ruolo degli immigranti nei lavori di cura e nel cosiddetto “welfare privato”. Web: http://www.caritas.it Centro Astalli è una struttura dell’ordine dei Gesuiti che gestisce servizi di accoglienza per i rifugiati. Il SaMiFo (Salute per Migranti Forzati) è un servizio sanitario riservato a richiedenti asilo e rifugiati nato dalla collaborazione tra l’Associazione Centro Astalli e l’Azienda di Sanità Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario Il Manifesto per il personale sanitario 16 Raccomandazioni Le Ong progettino interventi di cooperazione mirati ad evitare l’impoverimento professionale dei Paesi con economie in transizione o in via di sviluppo, attraverso un dialogo stretto con il Ministero Affari Esteri oltre che – a livello regionale – con gli Assessorati alla Cooperazione internazionale e sanitaria; La società civile ponga attenzione a non drenare personale sanitario da servizi pubblici nei Paesi di intervento; Le Ong constribuiscano al censimento e alla messa in rete del personale sanitario straniero, per la sua valorizzazione in programmi di cooperazione sanitaria e in percorsi di “migrazione circolare” e di ritorno volontario, così che le competenze e le conoscenze acquisite da questi operatori siano fruibili sia dal loro sistema sanitario di origine che da quello di destinazione; Più in generale, la Cooperazione sanitaria italiana - inclusa la cooperazione decentrata e non governativa - sia dotata di maggiori risorse, in modo che l’Italia possa giocare un ruolo più attivo nel rafforzamento dei sistemi sanitari dei Paesi a risorse limitate, finanziando in particolare i piani nazionali per il personale sanitario con investimenti pluriennali, prevedibili e allineati con le priorità nazionali, così da potenziare le opportunità di formazione e le prospettive professionali degli operatori sanitari dei Paesi partner. 8. Media e organizzazioni professionali di settore I media italiani hanno accolto con interesse il rilancio del lavoro di comunicazione rispetto al Codice di Condotta avviato con il Manifesto per il personale sanitario. Non è stato sviluppato, tuttavia, uno specifico lavoro di sensibilizzazione dei media a riguardo, reso difficile dall’assenza di percorsi specifici di formazione continua per i giornalisti e gli operatori di settore, da poter utilizzare per iniziative settoriale. Potrebbero essere attivati utilmente contatti per approfondimenti sul Codice di Condotta presso i corsi di laurea specifici di formazione alla comunicazione medico-scientifica (ad esempio presso l’Università di Roma 2/Tor Vergata - http://www.uniroma2.it/facolta/medicina/giomed.htm); oppure attraverso concorsi che premiano lavori specifici con oggetto sanitario, (ad esempio 17 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario nell’ambito del Festival internazionale del giornalismo di Perugia, legato all’Ordine dei giornalisti - http://www.sanita.regione.umbria.it/mediacenter/FE/articoli/premio-nazionalecomunicazione-nuovi-media-e-infor-000.html). Accordi bilaterali in ambito sanitario Gli Accordi bilaterali in ambito sanitario sono gestiti per il nostro Paese dal Ministero della Sanità, di concerto con il Ministero degli Esteri per l’attuazione dei relativi programmi di attività. Il ministero della Sanità ha compiuto una ricognizione nel 2008 di tali accordi, e in occasione del seminario di progetto in Moldavia AMREF ha approfondito Ordini e delegazioni locali dei sindacati organizzano corsi di riqualificazione per professionisti disoccupati, anche in collaborazione con realtà del non profit, che potrebbero essere valorizzati come canali di diffusione delle potenzialità del Codice. I progetti in essere, tuttavia, non prevedono come target principali i media, e per questo si valutano queste attività come sovradimensionate rispetto agli specifici risultati attesi. Raccomandazioni Raccomandazioni I media di settore informino ciclicamente il proprio pubblico delle raccomandazioni, ma anche delle opportunità indicate dal Codice di Condotta OMS, monitorandone l’implementazione nei Paesi terzi come nel nostro; Le Organizzazioni internazionali non rinuncino ad un ruolo di accompagnamento delle istituzioni nazionali nell’implementazione del Codice di Condotta OMS, facilitando le migliori prassi internazionali di sostenibilità del personale sanitario; Le iniziative di formazione specifica sulla salute prevedano la tematica del personale sanitario tra quelle rilevanti per la qualità dell’informazione di settore del futuro Le ambasciate svolgano un ruolo più attivo rispetto ad una buona occupazione del personale sanitario in patria ma soprattutto all’estero, fornendo informazioni e indicazioni adeguate sulle possibilità effettive di inserimento lavorativo al personale sanitario in uscita e accompagnando la migrazione circolare. I media laici diano maggiore spazio alla tematica della dotazione di personale sanitario nelle reti di welfare pubblico, a partire da quelle nazionali, dando visibilità alle buone pratiche di sostenibilità sia nel SSN sia negli interventi della nostra Cooperazione all’estero Web: http://www.italy.iom.int/index.php?language=ita L’OIM a livello internazionale ha partecipato alla stesura del Codice in sede WHO. A Venezia ha sede l’Ufficio Europeo per gli Investimenti per la Salute e lo Sviluppo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La mission di questa struttura è quella di sviluppare un approccio trasparente, sistematico e basato sull’evidenza scientifica per l’integrazione completa dei determinanti socio-economici della salute all’interno delle strategie di sviluppo dei Paesi Membri della Regione Europea dell’OMS ma non risulta attivo al momento rispetto al Codice OMS. Web: www.euro.who.int/ihd Le Ambasciate svolgono un ruolo importante di servizio a favore dei cittadini dello stato di invio che prevede, innanzitutto, un supporto informativo imprescindibile sulla situazione d’arrivo, sulla concessione del visto di lavoro, sui meccanismi di riconoscimento dei titoli (La lista degli ambasciatori per l’Italia). Web: http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_degli_ambasciatori_per_l%27Italia Power map italiana per il personale sanitario Regioni Min. Salute ASL Organizzazioni tecnicamente rilevanti L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), con sede a Roma, è la principale Organizzazione Intergovernativa in ambito migratorio ed ha per mission specifica quella di esercitare un ruolo di coordinamento per i Paesi dell’area mediterranea. L’unità Migrazione & Salute dell’OIM Roma è attiva sui temi della prevenzione e della cura nel corso del processo migratorio, ed ha svolto negli scorsi anni attività di ricerca e formazione sui fenomeni della migrazione del personale sanitario, prima dell’approvazione del Codice. Non hanno, tuttavia, al momento il Codice come attività rilevante in Italia. Questa attività fa capo alla Direzione generale dei rapporti europei e internazionali, Ufficio V, Web: http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_5_2_3.jsp?lingua=italiano&label=dedN&id=860&dir=dirRapN& dirp=dipsiN&menu=organizzazione Si invitano i media di settore ad approfondire il tema della presenza sostenibile di personale sanitario soprattutto nei Paesi più carenti e più poveri, e dell’impatto di questa carenza sulla qualità della vita generale di quei Paesi e dei loro livelli di sviluppo 9. Organizzazioni internazionali e rappresentanze in Italia i dispositivi contenuti nell’accordo bilaterale con quel paese, desumendo che potrebbero rappresentare, come suggerito dal Codice, degli strumenti fondamentali per un reclutamento etico del personale sanitario. Min. Istruzione e Università Min. Interni Min. Economia Min. Lavoro Pol. sociali Org. Previdenziali e Università Assistenza San. privata Organizzazioni professionali Sindacati Nazioni unite Min. Affari Esteri Org. Datoriali Punto di contatto OMS Org. Pazienti e consumatori Media Meccanismi Coord. Parti Sociali ONG Agenzie per il lavoro Org. Migranti Commissioni parlamentari Servizi per l’impiego Comm. Naz. ECM Società scientifiche AGENAS Istituti ricerca e statistica Ambasciate Potere decisionale delle organizzazioni rispetto al tema del personale sanitario Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario 18 19 Personale sanitario per tutti tutti per il personale sanitario Queste attività sono realizzate nell'ambito del progetto “Health Workers for all and all for Health Workers” DCINSAED/2011/106, con il sostegno dell'Unione europea, e del progetto “Personale sanitario per tutti e tutti per il personale sanitario!”, AID/9924/AMREF/ITA, con il sostegno del Ministero Affari Esteri. La responsabilità dei contenuti dell'attività è unicamente dei partner del progetto. www.amref.it