ESEMPI DI RAZIONALIZZAZIONE ENERGETICA DELL'INVOLUCRO EDILIZIO a cura dell’ENEA - Ministero dello Sviluppo Economico UNITELNews24 n. 13 129 Pareti verticali Cappotto esterno L’isolamento termico dei fabbricati dall’esterno, comunemente detto “ a cappotto”, ha avuto le sue prime applicazioni alcuni decenni fa e ancora oggi costituisce uno dei sistemi di isolamento più efficaci sia per interventi sul nuovo che sull’esistente. E’ un sistema che può essere utilizzato per tutti i tipi di pareti (edifici civili ed industriali, silos o serbatoi) ed è conseguentemente utilizzato sia dal pubblico che dal privato. Dal punto di vista tecnologico, esso comporta l’applicazione di un rivestimento isolante sulla parte esterna delle pareti dell’edificio, così da correggere i ponti termici e ridurre gli effetti indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide o notevoli della temperatura esterna. Il sistema consente di mantenere le pareti d’ambito a temperatura più elevata, evitando fenomeni di condensa e aumentando il confort abitativo. Inoltre, comportando un intervento dall’esterno, esso evita disagi agli occupanti le abitazioni stesse in cui è richiesto l’intervento. Nel dettaglio, la tecnica consiste nella preparazione preventiva delle superfici esterne dei manufatti, nell’applicazione su di esse tramite incollaggio, dei pannelli isolanti di natura, consistenza e spessore ritenuti più idonei, nella rifinitura con intonaco rasante a due strati da applicare “bagnato su bagnato” o in tempi immediatamente successivi l’uno dall’altro, con interposta rete in fibra di vetro di vario tipo, ed infine con trattamento superficiale di finitura. Infine, il sistema consente di resistere ad urti anche di una certa intensità (prova al perfotest), e di intervenire facilmente, qualora si verificassero danni che vanno ad interessare anche il coibente (mediante massellatura e ripristino dell’intonaco esterno). UNITELNews24 n. 13 130 Cappotto interno Il sistema è applicabile sia sul nuovo che sull’esistente ma trova la sua naturale applicazione sugli edifici esistenti. Dal punto di vista tecnologico, esso consiste in un’applicazione mediante incollaggio di pannelli composti (p.e. isolante e cartongesso) sulla faccia interna delle pareti di tamponamento. Nel dettaglio, la tecnica comporta che il supporto non presenti difetti di planarità e fuori piombo molto accentuati e nel caso di interventi sull’esistente, che vengano rimosse mediante spazzolatura le finiture preesistenti che tendono a staccarsi e a sfarinare e che di conseguenza non assicurano un adeguato aggrappaggio per il collante. A differenza del cappotto esterno, questa tecnica non corregge i ponti termici e non consente di mantenere le pareti d’ambito a temperatura più elevata, con i vantaggi già visti nella coibentazione dall’esterno. UNITELNews24 n. 13 131 Intonaco isolante Rappresenta una tecnica ormai consolidata che non comporta particolari difficoltà di applicazione. Consiste nell’applicazione a mano o con macchina intonacatrice di uno strato di intonaco continuo con caratteristiche isolanti, al paramento esterno delle facciate. Gli intonaci isolanti normalmente usati sono miscele di vari componenti con composizioni per lo più protette da brevetto che variano da produttore a produttore. Sono costituiti di una componente isolante, che può essere fornita da materiali minerali espansi (perlite, vermiculite…) o da materiali minerali fibrosi (lane di roccia, di vetro…) o ancora da sostanze sintetiche in granulometria opportuna, di leganti idraulici e di speciali resine addittivanti. Successivamente, questi intonaci sono protetti da rivestimenti che devono essere traspiranti con funzioni di finitura e antimeteoriche. UNITELNews24 n. 13 132 Isolamento e sottofinestra Dal punto di vista tecnologico, il sistema prevede la posa in opera di un pannello coibente con barriera al vapore, da lasciare in vista nel caso che nel vano vada alloggiato un radiatore, e da completare verso l’interno del locale con cartongesso o con un controtavolato in tavelle, nel caso in cui esso sia a vista. Il sistema comporta che il supporto sia asciutto, non polveroso e friabile e privo di muffa. Inoltre, particolare cura dovrà essere posta al fine di ottenere una completa e regolare sigillatura degli spigoli e angoli laterali della controparete, onde realizzare un isolamento termico che non inneschi condensazione con conseguenti formazioni di muffe. Come tutti gli isolamenti dall’interno, la tecnica ha il limite di non eliminare i ponti termici di soletta. UNITELNews24 n. 13 133 Parete ventilata La parete ventilata è un sistema di coibentazione dall’esterno. Dal punto di vista tecnologico, il sistema si compone di tre strati tecnici interconnessi: uno strato isolante applicato alla parete perimetrale, normalmente costituito da pannelli semirigidi incollati al paramento murario e fissati con tasselli, o fissati soltanto con tasselli del tipo in nylon con corpo scanalato e disco finale sempre in nylon; un’intercapedine ventilata, di 2-4 cm, (all’interno di una struttura che ha la funzione di “portare” il rivestimento esterno), aperta alla base e alla sommità della facciata, che permette la ventilazione dell’isolante, disperdendo il vapor acqueo proveniente dall’interno dei locali; un rivestimento esterno, costituito da diversi materiali quali lastre di vario tipo, doghe, lamiere lavorate, intonaco armato, materiali lapidei o cementizi, che deve proteggere efficacemente l’isolante dagli agenti atmosferici. I vantaggi che si ottengono sono simili a quelli forniti dal cappotto esterno: correzione dei ponti termici e riduzione degli effetti indotti nelle strutture e nei paramenti murari dalle variazioni rapide o notevoli della temperatura esterna. Il sistema consente di mantenere le pareti d’ambito a temperatura più elevata, evitando fenomeni di condensa e aumentando il confort abitativo. Inoltre, dal momento che si interviene dall’esterno, sono anche evitati disagi agli occupanti le abitazioni in cui è richiesto l’intervento. UNITELNews24 n. 13 134 Isolamento cassonetto Dal punto di vista tecnologico, la coibentazione termica del cassonetto comporta l’applicazione di uno strato di materiale isolante rigido e opportunamente sagomato, di spessore non inferiore a 3 cm. Nel dettaglio, la coibentazione deve essere applicata su tutta la superficie del cassonetto mediante un continuo e sottile strato di adesivo (adeguato all’uso), e l’applicazione di tasselli meccanici per mezzo di idonei chiodi, in numero non inferiore a sei (uno per ciascun angolo e due al centro), per una completa e uniforme aderenza dello strato isolante alla paretina orizzontale superiore. Nel caso si debba isolare un cassonetto già in opera, è necessario verificare le dimensioni reali di ingombro del rullo avvolgibile ed i conseguenti spazi rimasti liberi per determinare il massimo spessore consentito per le dimensioni del pannello isolante. UNITELNews24 n. 13 135 Coperture Copertura piana con isolante interno La tecnica consiste nella coibentazione del solaio dall’interno e risulta particolarmente utile in quei casi in cui sia impossibile eseguire la coibentazione sull’estradosso del solaio, che rimane comunque la tecnica di coibentazione da preferirsi poiché particolarmente adatta ad eliminare i ponti termici e il conseguente rischio di condense. La tecnica comporta la posa in opera di pannelli isolanti, in genere già finiti e solo da tinteggiare, da incollare sull’intradosso della soletta. In altri casi si utilizza un pacchetto costituito da componente isolante e gesso rivestito con alluminio. Lo spessore dei pannelli è funzione delle dispersioni termiche della copertura, ma comunque non inferiore a 2 cm. Nel dettaglio, la tecnica consiste nella pulizia del supporto con eventuale asportazione delle tinteggiature (nei casi in cui si vada ad intervenire in edifici esistenti), nell’incollaggio dei pannelli con apposito collante costituito da malta adesiva miscelata con cemento, nella listatura con garza dei punti di aderenza tra pannelli e loro stuccatura con gesso, ed infine nella finitura con idropittura. UNITELNews24 n. 13 136 Isolamento a copertura piana con isolante esterno L’isolamento di una copertura piana dall’esterno consente di intervenire molto efficacemente in quelle coperture che per vetustà o carenze tecniche non sono più in grado di garantire il confort termico. A seconda del diverso tipo di protezione di manto impermeabile adottato, il sistema garantisce coperture praticabili o meno. Dal punto di vista tecnologico, il sistema comporta l’applicazione al di sopra della struttura esistente (solaio, massetto per creare la pendenza, manto impermeabile esistente con funzione di barriera al vapore), di un nuovo strato isolante, di un nuovo manto impermeabile ed infine, di una protezione del manto stesso conforme all’uso che tale copertura dovrà avere: ghiaia ed argilla espansa se non praticabile, pavimentazione se praticabile. UNITELNews24 n. 13 137 Copertura a falde con isolante all’intradosso della falda L’isolamento termico dell’ultima soletta effettuato all’intradosso costituisce uno dei sistemi di isolamento più adottati nei fabbricati coperti con tetti a falde inclinate, dotati di sottotetto abitabile. E’ un sistema che risulta di facile esecuzione e viene utilizzato sia per interventi sul nuovo che sull’esistente. Inoltre, costituisce una soluzione che si presenta valida anche esteticamente. Dal punto di vista tecnologico, il sistema comporta la posa in opera dell’isolante direttamente sulla struttura della falda (che può essere in listelli di legno, ferro o travetti prefabbricati), mediante l’utilizzo anche di elementi contenenti l’isolante, prefiniti a gesso che si prestano ad essere ulteriormente trattati. Nel dettaglio, perché il materiale coibente conservi nel tempo le sue caratteristiche, è utile che esso sia sempre protetto verso l’interno da un’adeguata barriera al vapore che deve essere continua, senza interruzioni. Particolare attenzione va prestata poi alla finitura, che deve essere valida esteticamente. UNITELNews24 n. 13 138 Copertura a falde con isolante sotto il manto antimeteorico L’isolamento di una copertura a falda con isolante sotto il manto antimeteorico consiste nel porre in opera l’isolante subito sotto le tegole, i coppi o le lastre della copertura, sostenuto dalle falde inclinate del tetto. Dal punto di vista tecnologico, nelle solette piene in c.a. o laterocemento, l’isolante va posto sull’estradosso della falda, tra listelli di legno posati longitudinalmente nel senso della pendenza e a distanza di 50/60 cm l’uno dall’altro, con spessore uguale o maggiore a quello dello strato isolante stesso. Al di sopra, deve essere poi fissata una seconda orditura di listelli in senso normale alla prima, per l’appoggio del manto antimeteorico. Nel dettaglio, è bene che gli isolanti siano dotati sulla faccia inferiore di un foglio con funzioni di barriera al vapore. UNITELNews24 n. 13 139 Copertura a falde con isolante all’estradosso dell’ultima soletta L’isolamento termico dell’ultima soletta effettuato all’estradosso costituisce uno dei sistemi di isolamento più adottati nei fabbricati coperti con tetti a falde inclinate, dotati di sottotetto. E’ un sistema che risulta di facile esecuzione e viene adottato sia per interventi sul nuovo che sull’esistente. Dal punto di vista tecnologico, nel caso in cui il sottotetto sia non praticabile, il sistema consiste nella posa in opera “a secco” sull’estradosso della soletta, pulita e priva di asperità, di uno strato di barriera al vapore, costituita da fogli di polietilene, di peso non inferiore a 0,35 Kg/m2. I fogli di polietilene dovranno essere connessi mediante sovrapposizione ed uniti tra loro mediante nastro biadesivo. Successivamente, dovrà essere collocato il materiale isolante, senza alcuna protezione superiore. Nel dettaglio, è consigliabile mantenere il sottotetto adeguatamente ventilato (con ventilazione controllata, così da evitare la presenza di volatili attirati dall’isolante), per conservare sempre asciutto il materiale isolante nel periodo invernale e nello stesso tempo disperdere il calore dovuto all’irraggiamento in estate. UNITELNews24 n. 13 140 Pavimenti Isolamento soffitti sopra locali non riscaldati Isolamento all’estradosso del solaio L’isolamento del solaio che copre spazi cantinati o comunque non riscaldati, effettuato al suo estradosso, viene utilizzato negli edifici di nuova realizzazione. Può essere eseguito su qualsiasi tipo di supporto (solai in laterocemento o in c.a. gettati in opera o prefabbricati), previa idonea preparazione. Dal punto di vista tecnologico, il sistema prevede la collocazione dell’isolante in corrispondenza della faccia superiore della soletta. L’intervento consente la correzione dei ponti termici, garantendo al tempo stesso elevata durata dell’intervento, forte resistenza agli urti accidentali, idoneo comportamento al fuoco, semplicità di posa in opera. Nel dettaglio, la tecnica consiste nella preparazione del supporto, che deve essere privato di asperità e materiali incoerenti, così da avere un’adeguata planarità per ricevere il materiale isolante; nella posa in opera dello stesso e nella sua successiva rivestitura, con finalità protettive, con un massetto in cls, in preferenza leggermente armato con una rete elettrosaldata di maglia 10*10, che costituisce il piano di posa della soprastante pavimentazione. Infine, nel caso in cui si utilizzi un isolante in pannelli, particolare cura va posta all’accostamento reciproco tra gli stessi. Nel caso di pannelli in fibre, l’adozione della tecnica comporta che sia necessario realizzare al di sopra di essi uno strato di tenuta all’acqua “a vaschetta”, in modo tale che il getto del massetto di calcestruzzo soprastante non causi la totale imbibizione del materiale isolante, con conseguente riduzione delle sue caratteristiche coibenti. Nel caso si adoperi massetto coibente in calcestruzzo alleggerito, è necessario che l’impasto posato sia omogeneo e di adeguato spessore. UNITELNews24 n. 13 141 Isolamento solai controterra e vespai Dal punto di vista tecnologico, l’isolamento dei solai contro terra o su vespaio comporta l’applicazione di uno strato isolante all’estradosso del solaio. Dovendo l’isolante sopportare il peso del massetto soprastante, esso dovrà avere una resistenza meccanica idonea a tale finalità. Nel dettaglio, la tecnica consiste nella preparazione preventiva della superficie, che non dovrà presentare asperità, così da essere idonea ad accogliere eventualmente un isolante in pannelli. Al di sopra di questo, dovrà essere realizzato un massetto, di preferenza armato con rete elettrosaldata, a protezione dell’isolante stesso e a supporto della soprastante pavimentazione. Infine, nei solai controterra, per fronteggiare un’eventuale presenza di umidità, si può porre uno strato impermeabile prima del materiale isolante. Per mantenere asciutti i vespai, è consigliata una ventilazione degli stessi. UNITELNews24 n. 13 142 Isolamento solai su porticato Intervento di isolamento all’intradosso del solaio con sistema a cappotto L’isolamento del solaio che si affaccia su porticato o spazi aperti, al suo intradosso, con sistema comunemente detto “a cappotto”, può essere utilizzato sia per interventi sul nuovo che sull’esistente. Può essere eseguito su qualsiasi superficie, previa idonea preparazione e applicazione di adeguato collante. Dal punto di vista tecnologico, esso prevede la collocazione dell’isolante in corrispondenza della faccia inferiore della soletta. L’intervento consente la correzione dei ponti termici, garantendo al tempo stesso elevata durata dell’intervento, forte resistenza agli urti accidentali, idoneo comportamento al fuoco, semplicità di posa in opera. Nel dettaglio, se il supporto è costituito da solaio intonacato con calce o malta cementizia che tende a sfarinare, asportata la finitura pittorica a calce, qualora presente, l’adozione della tecnica comporta un’opportuna spazzolatura della superficie e un accurato lavaggio della stessa con impianto ad acqua calda in pressione, consolidando successivamente il tutto con applicazione di prodotti non filmanti che penetrino in profondità nell’intonaco, così da consentire un buon ancoraggio alla stessa del collante cementizio. Viceversa, qualora il supporto sia costituito da solaio intonacato con calce o malta cementizia e finito con idropittura, rivestimento plastico o quarzo, in cattivo stato di conservazione, asportato completamente l’intonaco mediante sabbiatura, lavato il supporto con acqua calda in pressione, la tecnica comporta il consolidamento dello stesso con pitture e silicati. Infine, particolare attenzione va prestata al tipo di collante, che deve essere funzione del tipo di isolante usato. UNITELNews24 n. 13 143 Isolamento solai su porticato Intervento di isolamento all’estradosso del solaio L’isolamento del solaio che copre spazi scantinati o aperti, effettuato al suo estradosso, viene utilizzato negli edifici di nuova realizzazione. Può essere eseguito su qualsiasi tipo di supporto (solai in laterocemento o in c.a. gettati in opera o prefabbricati), previa idonea preparazione. Dal punto di vista tecnologico, il sistema prevede la collocazione dell’isolante in corrispondenza della faccia superiore della soletta. L’intervento consente la correzione dei ponti termici, garantendo al tempo stesso elevata durata dell’intervento, forte resistenza agli urti accidentali, idoneo comportamento al fuoco, semplicità di posa in opera. Nel dettaglio, la tecnica consiste nella preparazione del supporto, che deve essere privato di asperità e materiali incoerenti, così da avere un’adeguata planarità per ricevere il materiale isolante; nella posa in opera dello stesso e nella sua successiva rivestitura, con finalità protettive, con un massetto in cls, in preferenza leggermente armato con una rete elettrosaldata di maglia 10*10, che costituisce il piano di posa della soprastante pavimentazione. Infine, nel caso in cui si utilizzi un isolante in pannelli, particolare cura va posta all’accostamento reciproco tra gli stessi. Nel caso di pannelli in fibre, l’adozione della tecnica comporta che sia necessario realizzare al di sopra di essi uno strato di tenuta all’acqua “a vaschetta”, in modo tale che il getto del massetto di calcestruzzo soprastante non causi la totale imbibizione del materiale isolante, con conseguente riduzione delle sue caratteristiche coibenti. Nel caso si adoperi massetto coibente in calcestruzzo alleggerito, è necessario che l’impasto posato sia omogeneo e di adeguato spessore. UNITELNews24 n. 13 144 1 - Metodologie di calcolo della prestazione energetica degli edifici e degli impianti (Allegato III del Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n.115) 1. Per le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici si adottano le seguenti norme tecniche nazionali e loro successive modificazioni: a) UNI TS 11300 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: determinazione del fabbisogno di energia termica dell'edifico per la climatizzazione estiva ed invernale; b) UNI TS 11300 prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2-1: determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria nel caso di utilizzo dei combustibili fossili; c) UNI TS 11300 prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2-2: determinazione del fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la climatizzazione invernale e la produzione di acqua calda sanitaria nel caso di: 1) utilizzo di energie rinnovabili (solare-termico, solare fotovoltaico, bio-masse); 2) utilizzo di altri sistemi di generazione (cogenerazione, teleriscaldamento, pompe di calore elettriche e a gas). 2. Gli strumenti di calcolo applicativi delle metodologie di cui al punto 1 (software commerciali), garantiscono che i valori degli indici di prestazione energetica, calcolati attraverso il loro utilizzo, abbiano uno scostamento massimo di più o meno il 5 per cento rispetto ai corrispondenti parametri determinati con l'applicazione dello strumento nazionale di riferimento. La predetta garanzia è fornita attraverso una verifica e dichiarazione resa dal Comitato termotecnico italiano (CTI) o dall'Ente nazionale italiano di unificazione (UNI). 3. In relazione alle norme tecniche di cui al punto 1, il CTI predispone lo strumento nazionale di riferimento sulla cui base fornire la garanzia di cui al punto 2. 4. Nelle more del rilascio della dichiarazione di cui sopra, la medesima è sostituita da autodichiarazione del produttore dello strumento di calcolo, in cui compare il riferimento della richiesta di verifica e dichiarazione avanzata dal predetto soggetto ad uno degli organismi citati al punto 2. 5. Ai fini della certificazione degli edifici, le metodologie per il calcolo della prestazione energetica, sono riportate nelle linee guida nazionali di cui al decreto ministeriale adottato ai sensi dell'articolo 6, comma 9, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni. 6. Sono confermati i criteri generali e i requisiti della prestazione energetica per la progettazione degli edifici e per la progettazione ed installazione degli impianti, fissati dalla legge 9 gennaio 1991, n. 10, dal decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, come modificati UNITELNews24 n. 13 145 dal presente decreto legislativo, e dall'allegato I al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni. 2. Soggetti abilitati alla certificazione energetica degli edifici. 1. Sono abilitati ai fini dell'attività di certificazione energetica, e quindi riconosciuti come soggetti certificatori i tecnici abilitati, così come definiti al punto 2. 2. Si definisce tecnico abilitato un tecnico operante sia in veste di dipendente di enti ed organismi pubblici o di società di servizi pubbliche o private (comprese le società di ingegneria) che di professionista libero od associato, iscritto ai relativi ordini e collegi professionali, ed abilitato all'esercizio della professione relativa alla progettazione di edifici ed impianti, asserviti agli edifici stessi, nell'ambito delle competenze ad esso attribuite dalla legislazione vigente. Il tecnico abilitato opera quindi all'interno delle proprie competenze. Ove il tecnico non sia competente nei campi sopra citati (o nel caso che alcuni di essi esulino dal proprio ambito di competenza), egli deve operare in collaborazione con altro tecnico abilitato in modo che il gruppo costituito copra tutti gli ambiti professionali su cui è richiesta la competenza. Ai soli fini della certificazione energetica, sono tecnici abilitati anche i soggetti in possesso di titoli di studio tecnico scientifici, individuati in ambito territoriale da regioni e province autonome, e abilitati dalle predette amministrazioni a seguito di specifici corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici con superamento di esami finale. I predetti corsi ed esami sono svolti direttamente da regioni e province autonome o autorizzati dalle stesse amministrazioni. 3. Ai fini di assicurare indipendenza ed imparzialità di giudizio dei soggetti certificatori di cui al punto 1, i tecnici abilitati, all'atto di sottoscrizione dell'attestato di certificazione energetica, dichiarano: a) nel caso di certificazione di edifici di nuova costruzione, l'assenza di conflitto di interessi, tra l'altro espressa attraverso il non coinvolgimento diretto o indiretto nel processo di progettazione e realizzazione dell'edificio da certificare o con i produttori dei materiali e dei componenti in esso incorporati, nonché rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente; b) nel caso di certificazione di edifici esistenti, l'assenza di conflitto di interessi, ovvero di non coinvolgimento diretto o indiretto con i produttori dei materiali e dei componenti in esso incorporati, nonché rispetto ai vantaggi che possano derivarne al richiedente. 4. Qualora il tecnico abilitato sia dipendente od operi per conto di enti pubblici ovvero di organismi di diritto pubblico operanti nel settore dell'energia e dell'edilizia, il requisito di indipendenza di cui al punto 3 è da intendersi superato dalle stesse finalità istituzionali di perseguimento di obiettivi di interesse pubblico proprie di tali enti ed organismi. 5. Per gli edifici già dotati di attestato di certificazione energetica, sottoposti ad adeguamenti impiantistici, compresa la sostituzione del generatore di calore, l'eventuale aggiornamento dell'attestato di certificazione, di cui all'articolo 6, comma 5, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, e successive modificazioni, può essere predisposto anche da un tecnico abilitato dell'impresa di costruzione e/o installatrice incaricata dei predetti adeguamenti. UNITELNews24 n. 13 146 2 - Attestato di qualificazione energetica Allegato A del Decreto Ministero dell’ Economia e delle Finanze del 19 febbraio 2007 ATTESTATO DI QUALIFICAZIONE ENERGETICA (dati riferiti alla situazione successiva agli interventi) Dati generali (1) Ubicazione dell'edificio: ............................................................................ (2) Anno di costruzione: ............................................................................ (3) Proprietà dell'edificio: ............................................................................ (4) Destinazione d'uso: ............................................................................ (5) Tipologia edilizia: ............................................................................ Involucro edilizio (6) Tipologia costruttiva: ............................................................................ (7) Volume lordo riscaldato V [m 3] : ............................................................................ (8) Superficie disperdente S [m 2]: ............................................................................ (9) Rapporto S/V [m -1]: ............................................................................ (10) Superficie utile [m 2] : ............................................................................ (11) Eventuali interventi di manutenzione straordinaria o ristrutturazione: .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... (12) Anno d'installazione del generatore di calore: ....................................................... Impianto di riscaldamento (13) Tipo di impianto: ....................................................... (14) Tipo di terminali di erogazione del calore: ....................................................... (15) Tipo di distribuzione: ....................................................... (16) Tipo di regolazione: ....................................................... (17) Tipo di generatore: ...................................................... (18) Combustibile utilizzato: ...................................................... UNITELNews24 n. 13 147 (19) Potenza nominale al focolare del generatore di calore [kW] : ............................ (20) Eventuali interventi di manutenzione straordinaria o ristrutturazione: .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... Dati climatici (21) Zona climatica: .......................................................................................................... (22) Gradi giorno: ............................................................................................................ Tecnologie di utilizzo delle fonti rinnovabili, ove presenti (23) Tipologia di sistemi per l'utilizzazione delle fonti rinnovabili: ........................... .......................................................................................................................................... Risultati della valutazione energetica Dati generali (24) Riferimento alle norme tecniche utilizzate: .......................................................... .......................................................................................................................................... (25) Metodo di valutazione della prestazione energetica utilizzato: ......................... .......................................................................................................................................... (26) Parametri climatici utilizzati: .................................................................................. .......................................................................................................................................... Dati di ingresso (27) Descrizione dell'edificio e della sua localizzazione e della destinazione d'uso: .......................................................................................................................................... ..................................... Risultati (28) Fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale [kWh/anno] : .............................................................................................................................................. (29) Indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale proprio dell'edificio [kWh/mq anno o kWh/mc anno]: ........................................................... (30) Pertinente valore limite dell'indice di prestazione energetica limite per la climatizzazione invernale [kWh/mq anno o kWh/mc anno]: .................................... Lista delle raccomandazioni (31) Indicazione dei potenziali interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche con una loro valutazione sintetica in termini di costi benefici: .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .......................................................................................................................................... .................................................................................................................. Dati relativi al compilatore (32) Indicare il nome del compilatore, il ruolo in relazione all'edificio in oggetto, data di nascita, iscrizione all'albo professionale, residenza: .......................................................................................................................................... Luogo e data UNITELNews24 n. 13 Timbro e firma del tecnico 148 NOTE PER LA COMPILAZIONE DELL'ALLEGATO A (1) Ubicazione dell'edificio - definire l'indirizzo preciso dell'immobile con provincia, comune e CAP, oppure i dati catastali (codice comune, foglio, mappale subalterno). (2) Dato da indicare ove disponibile (3) Dati del proprietario (nome, cognome, indirizzo, codice fiscale) (4) Destinazione d'uso: secondo art. 3 D.P.R. 412/93. (5) Tipologia edilizia: precisare la tipologia dell'edificio: (linea, torre, schiera, villino isolato, bifamiliare, palazzina piccola/media/grande., ..); nel caso di appartamento in condominio: dichiararlo e precisare la tipologia dell'edificio ed il numero di unità immobiliari presenti; nel caso di unità immobiliari non residenziali facenti parte di un edificio: dichiararlo e precisare la tipologia dell'edificio. (6) Tipologia costruttiva: precisare il procedimento costruttivo adottato per la realizzazione dell'immobile (es: muratura portante, telaio in calcestruzzo armato, telaio in acciaio, mista, pannelli prefabbricati, ecc). (7) Volume lordo riscaldato: è il volume lordo, espresso in metri cubi, delle parti di edificio riscaldate, definito dalle superfici che lo delimitano. (8) Superficie disperdente: è la superficie, espressa in metri quadrati, che delimita verso l'esterno, ovvero verso vani non dotati di impianti di riscaldamento, il volume riscaldato V. (10) Superficie utile: superficie netta calpestabile di un edificio, espressa in metri quadrati. (11) Eventuali interventi di manutenzione straordinaria o ristrutturazione: indicare la data e la tipologia degli interventi effettuati, ove tali dati siano disponibili. (12) Anno d'installazione del generatore di calore: indicare ove noto; se l'anno d'installazione coincide con l'anno di costruzione dell'edificio lasciare in bianco; in caso di più sostituzioni, indicare la data dell'ultima sostituzione. (13) Indicare se trattasi di impianto autonomo o impianto centralizzato. In quest'ultimo caso, indicare se esiste o meno una contabilizzazione del calore per singolo utente. (14) Indicare se trattasi di: termosifoni, pannelli radianti, ventilconvettori, ecc. (15) Indicare se trattasi di distribuzione a: colonne montanti, per piano, ecc. (16) Indicare se la regolazione è effettuata con: valvole termostatiche, centralina programmabile, bruciatore modulante, ecc. (17) Specificare se la caldaia è a condensazione o meno. Nel caso in cui non sia a condensazione, indicare il rendimento al 100% della potenza nominale del focolare, riportato sul libretto di uso e manutenzione della caldaia. (18) Indicare se viene usato gas metano, gasolio, GPL, ecc. (19) Riportare il dato come indicato sulla targhetta della caldaia, sul libretto di impianto o centrale, o sul libretto di uso e manutenzione della caldaia. (20) Eventuali interventi di manutenzione straordinaria o ristrutturazione: indicare la data e la tipologia degli interventi effettuati sull'impianto di riscaldamento. (21) Zona climatica: come definita all'art. 2 del D.P.R. 412/93 anche chiedendo al Comune di ubicazione dell'immobile. (22) Gradi giorno: indicare i gradi giorno della località facendo riferimento all'allegato A del D.P.R. UNITELNews24 n. 13 149 412/93 e aggiornamenti, anche chiedendo al Comune di ubicazione dell'immobile. (23) Tipologia di sistemi per l'utilizzazione delle fonti rinnovabili: indicare e descrivere l'eventuale presenza di impianti per l'utilizzazione delle fonti rinnovabili (fotovoltaici, solare termico, biomassa, solari passivi, ecc.). (24) Richiamare, con riferimento all'allegato M del decreto legislativo 192/05 come modificato dal decreto legislativo 311/06 le norme tecniche utilizzate per il calcolo dei fabbisogni energetici e dell'indice di prestazione. (25) Richiamare, con riferimento all'allegato I del decreto legislativo 192/05 come modificato dal decreto legislativo 311/06 la metodologia utilizzata per il calcolo dei fabbisogni di energia e dell'indice di prestazione energetica. Nel caso di utilizzo del metodo semplificato di cui all'allegato B al presente decreto evidenziare l'applicazione delle Raccomandazioni CTI-R 03/3 ivi richiamate. (26) Specificare i valori dei parametri climatici utilizzati per il calcolo dei fabbisogni di energia e dell'indice di prestazione (Gradi giorno e temperatura esterna di progetto). (27) Fornire una descrizione sintetica dell'edificio (numero di piani, numero di appartamento per piano, tipo di paramento esterno, tipo di copertura superiore, ecc), dell'uso a cui è adibito. (28) Indicare il risultato ottenuto sulla base dei riferimenti richiamati alle note 24, 25 e 26. (29) E' il parametro ottenuto come da indicazioni della nota 28 diviso la superficie utile (nota 10) o il volume lordo riscaldato (nota 7). (30) Indicare, in relazione all'ubicazione e alla tipologia dell'edificio, i pertinenti valori limiti previsti dall'allegato C, comma 1, del decreto legislativo 192/05 come modificato dal decreto legislativo 311/06. (31) Elencare i possibili interventi di miglioramento dell'efficienza energetica tecnicamente ed economicamente applicabili all'edificio e ai suoi impianti, specificando la tipologia, il costo indicativo ed il risparmio energetico atteso. (32) Dati riferiti al tecnico abilitato che produce l'attestazione di qualificazione energetica. UNITELNews24 n. 13 150 3 - Schema di procedura semplificata per la determinazione dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale dell’edificio Allegato B del decreto Ministero dell’ Economia e delle Finanze del 19 febbraio 2007 Si determina l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale sulla base dei gradi giorno della località di insediamento dell'edificio e del suo rapporto di forma S/V attraverso l'utilizzo della tabella 1 dell'Allegato C al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192: EPlim Per ogni elemento edilizio, facente parte dell'involucro che racchiude il volume riscaldato, si procede al calcolo del prodotto della singola trasmittanza (U) per la relativa superficie esterna. La sommatoria di tali prodotti diviso la sommatoria delle superfici esterne fornisce la trasmittanza media globale propria dell'edificio Ug. Ug = (S1 x U1) + (S2 x U2) + ......../S1+S2+S3 ........ In relazione ai gradi giorno della località dove sorge l'edificio si individuano i valori limite delle trasmittanze, dalle tabelle 2, 3 e 4 dell'allegato C al D.Lgs. n. 192/05 si procede al calcolo della trasmittanza globale limite dell'edificio. Ug lim. = (S1 x U1 lim) + (S2 x U2 lim) + ......../S1+S2+S3 ........ Dal rapporto tra il valore delle due trasmittanze globali precedentemente calcolate si ottiene un coefficiente correttivo adimensionale (CC trasm.) che esprime lo scostamento tra la dispersione di calore dall'involucro dell'edificio da quella massima ammissibile per quella località. CC trasm = Ug/Ug lim Se tale rapporto è minore di uno, per i calcoli successivi si considera CC trasm = 1 Per l'impianto di riscaldamento si procede alla determinazione del rendimento termico utile alla potenza nominale (dato di targa) del generatore di calore installato nell'edificio (η). Sulla base della potenza termica installata (Pn) si procede alla determinazione del corrispondente rendimento minimo ammissibile (η lim) con la seguente formula: η lim= 90 + 2 log. Pn Dove il log Pn è il logaritmo in base 10 della potenza utile nominale del singolo generatore, espressa in kW e dove per valori di Pn maggiori di 400 kW si applica il limite massimo corrispondente a 400 kW. Con il rapporto tra i due rendimenti si determina il coefficiente correttivo adimensionale (CC) imp. che esprime lo scostamento del rendimento del generatore installato da quello di riferimento: CC imp. - η lim / η Se tale rapporto è minore di uno, per i calcoli successivi si prende: CC imp. = 1 Con questi elementi si determina il coefficiente globale correttivo edificio-impianto (CC glob.), quale prodotto dei due coefficienti precedentemente calcolati: CC glob. = CC trasm. x CC imp. UNITELNews24 n. 13 151 Attraverso il prodotto del coefficiente globale correttivo edificio-impianto (CC glob.) per l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale (EPlim), precedentemente determinato, si individua l'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale da attribuire all'edificio per la sua certificazione energetica (EPi c): EPi c = CC glob x EPi lim Per l'applicazione della presente procedura si applicano le norme Uni vigenti. Nell'impossibilità di reperire le stratigrafie delle pareti opache e delle caratteristiche degli infissi possono essere adottati i valori riportati nelle Raccomandazione CTI-R 03/3 "Prestazioni energetiche degli edifici" Certificazione Energetica - Esecuzione della certificazione energetica - Dati relativi all'edificio Appendice "A". UNITELNews24 n. 13 152 4 - Tabelle aggiornate dei valori limite dell’indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale Allegato C del decreto Ministero dell’ Economia e delle Finanze del 19 febbraio 2007 Edifici residenziali della classe E1 (classificazione art. 3, DPR 412/93), esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme Tabella 1.1 Valori limite dell'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale, espresso in kWh/m2 anno Zona climatica Rapporto di forma dell'edificio S/V A B C D E F fino a 600 GG a 601 GG a 900 GG a 901 GG a 1400 GG a 1401 GG a 2100 GG a 2101 GG a 3000 GG oltre 3000 GG ≥0,2 10 10 15 15 25 25 40 40 55 55 ≤0,9 45 45 60 60 85 85 110 110 145 145 Tutti gli altri edifici Tabella 2.1 Valori limite dell'indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale espresso in kWh/m3 anno Zona climatica Rapporto di forma dell'edificio S/V A B C D E F fino a 600 GG a 601 GG a 900 GG a 901 GG a 1400 GG a 1401 GG a 2100 GG a 2101 GG a 3000 GG oltre 3000 GG ≥0,2 2,5 2,5 4,5 4,5 7,5 7,5 12 12 16 16 ≤0,9 11 11 17 17 23 23 30 30 41 41 UNITELNews24 n. 13 153 I valori limite riportati nelle tabelle sono espressi in funzione della zona climatica, così come individuata all'articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, e del rapporto di forma dell'edificio S/V, dove: a) S, espressa in metri quadrati, è la superficie che delimita verso l'esterno (ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento), il volume riscaldato V; b) V è il volume lordo, espresso in metri cubi, delle parti di edificio riscaldate, definito dalle superfici che lo delimitano. Per valori di S/V compresi nell'intervallo 0,2-0,9 e, analogamente, per gradi giorno (GG) intermedi ai limiti delle zone climatiche riportati in tabella si procede mediante interpolazione lineare. Per località caratterizzate da un numero di gradi giorno superiori a 3001 i valori limite sono determinati per estrapolazione lineare, sulla base dei valori fissati per la zona climatica E, con riferimento al numero di GG proprio della località in esame. UNITELNews24 n. 13 154 5 - Tabelle dei valori limite della trasmittanza termica Allegato D del decreto Ministero dell’ Economia e delle Finanze del 19 febbraio 2007 Zona climatica strutture opache verticali U (W/m2K) finestre comprensive di infissi U (W/m2K) A 0,72 5,0 B 0,54 3,6 C 0,46 3,0 D 0,40 2,8 E 0,37 2,5 F 0,35 2,2 UNITELNews24 n. 13 155 6 - Scheda informativa per interventi di cui all'articolo 1, comma 344, 345, 346 e 347 della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 Allegato E del decreto Ministero dell’ Economia e delle Finanze del 19 febbraio 2007 1. Dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese: Se persona fisica indicare: Codice Fiscale, Cognome, nome, comune e data di nascita, sesso; Titolo a cui sono stati fatti i lavori: possessore, detentore, contitolare; Se persona giuridica indicare: Denominazione, partita IVA, Sede sociale Se gli interventi riguardano parti comuni condominiali indicare: il codice fiscale del condominio e se il soggetto che trasmette la scheda informativa è l'amministratore o un condomino. 2. Dati identificativi della struttura oggetto dell'intervento: Indicare l'ubicazione (denominazione COMUNE, sigla PROV, via con numero civico, interno, CAP o dati catastali: cod. comune catasto, foglio, mappale, subalterno); 3. Identificazione della tipologia di intervento eseguito: Comma [344] [345] [346] [347] Pareti verticali - Superficie m2. - Trasmittanza precedente - attuale W/m2K - verso esterno o parti non riscaldate [Si] [No] Pareti orizzontali o inclinate - Tipo (Pavimenti, solai, falde tetto) - Superficie m2. - Trasmittanza precedente - attuale W/m2K - verso esterno o parti non riscaldate [Si] [No] Infissi - Tipologia esistente (Legno, alluminio, acciaio, materiali plastici, misto; tipo di vetro singolo, doppio, a bassa emissione ..... ) - Sostituzione infisso [Si] [No] se "si" indicare la nuova tipologia del telaio e del vetro - Sostituzione vetro [Si] [No] se "si" indicare la nuova tipologia del vetro - Superficie mq. totale vetro e telaio - Trasmittanza attuale W/m2K Solare Termico - Superficie netta m2. UNITELNews24 n. 13 156 - Tipo installazione (tetto piano, falda ..... ) - Inclinazione % - Orientamento [N] [S] [E] [O] [NE] [NO] [SE] [SO] - Accumulo (litri) Accumulo sanitario (litri) - Integrazione con riscaldamento [Si] [No] - Integrazione con produzione di acqua calda sanitaria [Si] [No] - Fluido di scambio (acqua, glicole, altro) Climatizzazione invernale - Caldaia a condensazione e distribuzione a bassa temperatura/caldaia tradizionale - Potenza nominale al focolare del nuovo generatore termico kW - Potenza nominale al focolare del generatore termico sostituito kW - Integrazione con accumulo di calore [SI] [No] - Tipo di accumulo calore: Solare termico, cogenerativo, pompa di calore - Trasformazione di impianti centralizzati per rendere applicabile la contabilizzazione del calore - Tipologia di contabilizzazione del calore prevista. 4. Risparmio annuo di energia in fonti primarie previsto con l'intervento (kWh) 5. Costo dell'intervento di qualificazione energetica al netto delle spese professionali (Euro): 6. Importo utilizzato per il calcolo della detrazione (Euro): 7. Costo delle spese professionali (Euro): Data e firma del richiedente Data e Firma del tecnico compilatore UNITELNews24 n. 13 157 © 2008 Il Sole 24 ORE S.p.a. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale e con qualsiasi strumento. I testi e l'elaborazione dei testi, anche se curati con scrupolosa attenzione, non possono comportare specifiche responsabilità per involontari errori e inesattezze. Sede legale e Amministrazione: via Monte Rosa, 91 20149 Milano Chiuso in redazione il novembre 2008 UNITELNews24 n. 13 158