Norma: l’essenza del romanticismo
a cura di Stephen Medcalf
Norma è un vero e proprio fiore sbocciato agli esordi del Romanticismo europeo, movimento giunto
alla massima espressione durante i primi decenni del diciannovesimo secolo. Il libretto è uno dei
migliori che Felice Romani abbia prodotto e presenta caratterizzazioni psicologiche verosimili nel
ritrarre personaggi vividamente delineati, conflitti emozionanti e rapporti personali complessi. Le
strutture musicali precorrono i tempi (la distinzione tra aria e recitativo inizia a mostrare segni di
sgretolamento) e la partitura è fluida e sensibile ai contenuti drammatici. Per citare Richard
Wagner: «La musica di Bellini viene dal cuore ed è intimamente legata al testo». Le lunghe linee
melodiche di Bellini, tanto ammirate da Verdi, rappresentano l’essenza del Romanticismo, ed è
dunque un vero peccato che Norma sia conosciuta, al grande pubblico, per una sola aria memorabile
e per un repertorio di assurdità operistiche.
Una delle principali ragioni per cui l’opera è sottovalutata, è forse il contesto storico poco
conosciuto. Il 50 a. C. è un’epoca davvero lontana e la storia, quando è così distante, tende a
trasformarsi in un mondo fantastico e fuori dal tempo, popolato da schiere di lugubri Druidi coperti
da lunghe tonache, intenti a svolgere rituali privi di senso, dove Norma appare come l’archetipo di
una valchiria ed il tenore, in divisa da legionario romano, mette in mostra le gambe. Ne deriva una
grande difficoltà per il pubblico a comprendere, nonché a prendere sul serio, la realtà raffigurata e,
quando il contesto non è convincente, diventano poco credibili anche i rapporti tra i personaggi
principali.
Potremmo paragonare Norma ad un bel quadro. Le spettacolari scene pubbliche rappresentano la
cornice, ma la vera e propria “tela dipinta”, per così dire, dell’azione drammatica risiede nelle più
intime scene centrali: l’ossessione amorosa, la gelosia, il senso di colpa ed il tradimento sono qui
emozioni cariche della medesima intensità riscontrabile nelle opere del Verismo del tardo
diciannovesimo secolo. Queste scene private, tuttavia, si caricano di significato solo quando si
riesce a far leva efficacemente sulle scene pubbliche e collettive per creare un contesto politico
credibile ed un mondo abitato da esseri umani a cui ci si può relazionare. In altre parole, la cornice
può rovinare il quadro stesso, anche se il dipinto è di buona qualità. Mi sembra dunque di vitale
importanza il comprendere che l’opera si svolge durante un’occupazione e che i Druidi non sono
sacerdoti assetati di sangue, ma comuni individui, resi più forti dalla propria fede profonda
nell’opposizione all’oppressore romano.
Questa produzione di Norma trasporta l’azione al tempo della guerra d’indipendenza spagnola, ai
primi dell’800: Napoleone, come i romani in precedenza, ha conquistato gran parte dell’Europa e
invaso la Spagna. Le truppe francesi muovono spietatamente alla conquista, stuprando,
saccheggiando, bruciando e depredando e, da ultimo, occupando il paese. Gli spagnoli, tuttavia, alla
violenza rispondono con la violenza e nasce così la guerriglia. Come i Druidi in Norma, gli spagnoli
traggono senso di unità ed ispirazione da Dio e dalle proprie antiche credenze per opporre una
resistenza prolungata e sanguinosa.
L’estetica della produzione risente intensamente dell’influenza di artisti di spicco della pittura del
Romanticismo. La scena s’ispira agli straordinari paesaggi di Caspar David Friedrich e i costumi
prendono spunto da Francisco Goya, probabilmente il maggiore artista romantico testimone della
libertà di espressione, nella cui opera è racchiusa la sua personale e torturata visione del mondo. Fu
proprio Goya ad osservare e documentare la società spagnola del tardo diciottesimo e primo
diciannovesimo secolo, una società dove era ancora in atto l’Inquisizione e la fede religiosa veniva
portata ad estremi terrificanti. Soprattutto, Goya ebbe il coraggio di mostrare che le rappresaglie
spagnole erano altrettanto feroci e crudeli di quelle perpetrate dai francesi a loro danno, prova
Ufficio Stampa
via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari - Italia
telefono +39 0704082 232-261-209 - fax +39 0704082216
[email protected]
www.teatroliricodicagliari.it
dell’effetto di abbrutimento che la guerra ha su tutti, uomini e donne indistintamente. Altrettanto si
può dire dei Druidi in Norma:
Sangue, sangue! Le galliche scuri Fino al trono bagnate ne son!
Sovra il flutti dei Ligeri impuri ei gorgoglia con funebre suon!
Strage, strage, sterminio, vendetta! Già comincia, si compie, s’affretta.
Come biade da falci mietute Son di Roma le schiere cadute!
Norma, come molte delle vittime dell’Inquisizione, è messa al rogo per aver rinnegato la propria
fede.
Ufficio Stampa
via Sant’Alenixedda, 09128 Cagliari - Italia
telefono +39 0704082 232-261-209 - fax +39 0704082216
[email protected]
www.teatroliricodicagliari.it
Scarica

comunicato stampa - Teatro Lirico di Cagliari