Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te;
tu sei benedetta fra le donne, e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
UN PROGETTO DI V INO DI SAL VE Z Z A CHE ATTRA VERSA I SECOLI:
GERUSALEMME- ROMA -N A Z ARETH- Tersatto-LORETO-Lourdes-Fatima- ANCON A -MEDIUGORIE
NELLA PROSPETTIVA DEL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
“La Civiltà dell'Amore prevarrà nell'affanno delle implacabili lotte sociali,
e darà al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità finalmente cristiana”
(Paolo VI, 25 dicembre 1975)
L’ANNUNCIAZIONE A MARIA
NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
lettera INFORMATIVA n°13/2012
www.lavoce.an.it
LA VOCE
In Internet: www.lavocecattolica.it/lettera25marzo2012.htm
Per prelevare e scaricare il testo direttamente in formato “PDF” clicca sull’indirizzo Internet sottostante:
www.lavocecattolica.it/lettera25marzo2012.pdf
Per prelevare e scaricare il testo direttamente in formato “word” clicca sull’indirizzo Internet sottostante:
www.lavocecattolica.it/lettera25marzo2012.doc
Il vento soffia dove vuole e ne senti LA VOCE, ma non sai di dove viene e dove va:
così è di chiunque è nato dallo Spirito
Ancona, Domenica 25 Marzo 2012
V domenica di Quaresima
Corrispondente al 25 Marzo 2018 dal Concepimento "reale" di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
Cfr. www.lavocecattolica.it/lettera4marzo2012.pdf
ANKON DORICA CIVITAS FIDEI
QUESTA LETTERA INFORMATIVA E’ POSTA SOTTO LA PROTEZIONE DI SAN GIUSEPPE, PATRONO DELLA CHIESA,
di San CIRIACO e del Beato GABRIELE FERRETTI, Patroni di Ancona,
e del grande Pontefice il Beato PIO IX (Giovanni Maria Mastai Ferretti), discendente del Beato Gabriele Ferretti
A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI
Tel./Fax 071.83552 - Cell. 339.6424332 - Posta Elettronica: [email protected]
Collegamento “Skype”: giorgio-nicolini - Facebook: www.facebook.com/giorgio.nicolini - Twitter: http://twitter.com/nicolinigiorgio
Sito Internet della Lista dei Contatti: www.lavoce.an.it
Sito Internet: www.lavocecattolica.it - Sito della Vita: www.operadellavita.it - Sito Televisivo: www.telemaria.it
Collegati ogni giorno a TELE MARIA
Emittente Televisiva Cattolica in Internet
www.telemaria.it
ORA VISIBILE ANCHE NELLA TUA TELEVISIONE DI CASA
TRASMISSIONI INTERNAZIONALI QUOTIDIANE MEDIANTE LA RETE INTERNET
Carissimo amico e carissima amica, questa LETTERA INFORMATIVA denominata "LA VOCE” - www.lavocecattolica.it/giornale.informatico.htm è un umile mezzo di informazione - attraverso la Posta Elettronica - pensato per illustrare tematiche religiose, spirituali e sociali, anche di quelle
che talvolta si preferisce non divulgare o mettere a tacere. La diffusione di articoli o notizie è una scelta dettata dall'obbedienza alla
Volontà di Gesù, il Figlio di Dio e Figlio di Maria, e Salvatore del Mondo. Gesù infatti disse: "Andate in tutto il mondo e predicate il
Vangelo ad ogni creatura" (Mc.16,15) e "Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete
ricevuto, gratuitamente date" (Mt.10,8). Questo modesto contributo sulla Rete Internet è animato perciò dalla convinzione che
ognuno di noi ha il dovere di impegnarsi per far risplendere la Luce del Bene e della Verità in una società offuscata dalle
tenebre del male. San Giuseppe Moscati scriveva: “Ama la verità; mostrati qual sei, e senza infingimenti e senza paure e senza
riguardi. E se la verità ti costa la persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi
sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio” [Biglietto scritto da San Giuseppe Moscati, il 17 ottobre 1922]. Poiché sta
scritto nella Parola di Dio: “Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te” (Sir.4,28). Così anche Gesù insegnava: “Se
rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv.8,31-32).
A cura del Prof. GIORGIO NICOLINI - Direttore di TELE MARIA
Sito Internet Televisivo: www.telemaria.it
1
IN HOC SIGNO VINCES
“Come acqua fresca per una gola riarsa è una buona notizia da un paese lontano”
(Prov.25,25)
Alla Santissima Vergine Maria, Madre di Dio: alla piena di grazia, alla benedetta fra tutti i figli di Adamo;
alla colomba, alla tortorella, alla diletta di Dio; onore del genere umano, delizia della Santissima Trinità;
casa d’amore, esempio di umiltà, specchio di tutte le virtù; madre del bell’amore, madre della santa speranza
e madre di misericordia; avvocata dei miseri, difesa dei deboli, luce dei ciechi e medicina degli infermi;
ancora di confidenza, città di rifugio, porta del Paradiso; arca di vita, iride di pace, porto di salvezza; stella del
mare e mare di dolcezza; paciera dei peccatori, speranza dei disperati, aiuto degli abbandonati; consolatrice
degli afflitti, conforto dei moribondi ed allegrezza del mondo” (Sant’Alfonso Maria de’ Liguori).
DALLE MIRACOLOSE TRASLAZIONI DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
ALLE APPARIZIONI DI MARIA A MEDJUGORJE
UN PROGETTO DIVINO CHE ATTRAVERSA I SECOLI
GERUSALEMME-ROMA-NAZARETH-Tersatto-LORETO-Lourdes-Fatima-ANCONA-Medjugorje
UNA PROFEZIA DI PAOLO VI
Esortiamo pure voi, figli carissimi, a cercare quei "segni dei tempi",
che sembrano precedere un nuovo Avvento di Cristo fra noi.
Maria, la portatrice di Cristo, ci può essere Maestra, anzi Ella stessa l'atteso prodigio.
(Paolo VI, all'Angelus del 5 dicembre 1976)
Messaggio di Maria a Mirjana, del 2 marzo 2012
Cari figli, per mezzo dell’immenso amore di Dio io vengo tra voi e vi invito con perseveranza tra le braccia
di mio Figlio. Vi prego con Cuore materno ma vi ammonisco anche, figli miei, affinché la sollecitudine per
coloro che non hanno conosciuto mio Figlio sia per voi al primo posto. Non fate sì che essi, guardando voi
e la vostra vita, non desiderino conoscerlo. Pregate lo Spirito Santo affinché mio Figlio sia impresso in voi.
Pregate affinché possiate essere apostoli della luce di Dio in questo tempo di tenebra e di disperazione.
Questo è il tempo della vostra messa alla prova. Col Rosario in mano e l’amore nel cuore venite con me. Io
vi conduco alla Pasqua in mio Figlio. Pregate per coloro che mio Figlio ha scelto, affinché possano sempre
vivere secondo Lui ed in Lui. Vi ringrazio.
MESSAGGI DI MARIA DA MEDJUGORJE
"Sono venuta a chiamare il mondo alla conversione per l’ultima volta. In seguito non apparirò più sulla terra"
(02.05.1982). "La pace del mondo è in crisi; diventate fratelli fra voi, aumentate la preghiera e il digiuno per essere salvati"
(30.11.1983). "Affrettate la vostra conversione. Non aspettate il segno annunciato. Per i non credenti sarà troppo tardi per convertirsi"
(...). "Il segno verrà, non dovete preoccuparvene... Pregherò mio Figlio di non punire il mondo ma, vi supplico, convertitevi!
Non potete immaginare ciò che accadrà né ciò che il Padre eterno invierà sulla terra. Per questo convertitevi! Rinunciate a
tutto, fate penitenza" (24.06.1983). "Desidero darvi dei messaggi come mai è avvenuto in nessun luogo nella storia dall'inizio del
mondo..." (04.04.1985). "Oggi desidero aprire a voi il mio cuore materno e vi invito tutti a pregare per le mie intenzioni. Con voi
desidero rinnovare la preghiera e invitarvi al digiuno che desidero offrire a mio Figlio Gesù per la venuta di un nuovo tempo, un tempo
di primavera” (25.10.2000). "Figlioli, chi prega non ha paura del futuro e chi digiuna non ha paura del male..." (25.01.2001).
“...vivete in un tempo nel quale Dio vi dona grandi grazie, ma voi non sapete utilizzarle. Vi preoccupate di tutto il resto, e dell'anima e
della vita spirituale il minimo. Svegliatevi dal sonno stanco della vostra anima e dite "sì" a Dio con tutta la forza" (25.03.2001).
"La preghiera opera miracoli. Quando siete stanchi e malati e non sapete il senso della vostra vita, prendete il rosario e pregate;
pregate finché la preghiera diventi un'incontro gioioso con il vostro Salvatore" (25.04.2001). “Siate veri con voi stessi e non
legatevi alle cose materiali ma a Dio e non dimenticate che la vostra vita è passeggera come un fiore” (25.8.01).
Se venisse un altro Giona, crederemmo? Le nostre città crederebbero? Oggi ancora, per le grandi città, per le Nìnive moderne, Dio cerca dei messaggeri della
penitenza. Abbiamo il coraggio, la fede profonda, la credibilità necessarie per toccare i cuori e aprire le porte alla conversione? Card. Joseph Ratzinger
In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta
e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
(Genesi 1,1-2)
L’ETERNITA’ DI DIO
UN GIORNO SENZA TEMPO- UN GIORNO PRIMA DEL TEMPO
Giovedì, 1° Marzo 2012 = Domenica, 1° marzo 2018
INIZIO ANNO 2018
dal “concepimento” di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine, Madre di tutti i viventi
Una proposta di un "Calendario Universale" a partire dall’anno “reale” del Concepimento di Gesù Cristo, Figlio di Dio, in Maria Vergine
25 MARZO 2012: 2018° ANNIVERSARIO DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
GESU’ DI NAZARETH E’ DIO, IL FIGLIO DI DIO INCARNATO
Concepito per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria Vergine, nella Santa Casa di Nazareth intorno al 25 marzo dell'anno 748 di Roma (6 a.C)
Nato ebreo a Betlemme, intorno al 25 dicembre dell’anno 748 di Roma (6 a.C.), al tempo del re Erode e dell’imperatore Cesare Augusto.
Morto crocifisso a Gerusalemme il venerdì 7 aprile dell’anno 30, sotto il procuratore Ponzio Pilato, essendo imperatore Tiberio.
RISORTO GLORIOSO DAI MORTI IL 9 APRILE DELL’ANNO 30
2
25 MARZO
Solennità dell’ANNUNCIAZIONE del Signore
25 MARZO 2012: 2018° ANNIVERSARIO
DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
SOLENNITA’ DEL 25 MARZO DELL’ANNUNCIAZIONE A MARIA
NE L LA S A N TA CA S A DI NAZA RET H “MIRAC O L O S A M EN TE ” T RA S P O R TATA A L O RET O
L
L
e
t
t
u
r
a
B
B
L
C
A
Le
et
tt
tu
ur
ra
aB
BIIIB
BL
LIIIC
CA
A
(Luca 1,26-38)
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un
uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con
te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato
grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli
darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è
possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui
che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il
sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio ». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
LE PARETI DELLA SANTA CASA
“TESTIMONI” DELL’INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
IN MARIA, “MADRE DELLA VITA”
dall’insegnamento di Giovanni Paolo II nell'omelia pronunciata a Loreto il 10 dicembre 1994
nella circostanza del VII Centenario della Miracolosa Traslazione della Santa Casa di Nazareth
Le pareti della sua Casa [di Maria] udirono le parole dell'angelico saluto ed il successivo annuncio del
progetto divino. Le pareti naturalmente non odono, perché non hanno vita, nondimeno sono testimoni di ciò che
viene detto, testimoni di ciò che avviene al loro interno. Dunque, furono testimoni… [...]. Udirono che l'Angelo,
rassicurando la Vergine di Nazareth, disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco
concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato figlio dell'Altissimo” (Lc.1,3032). E quando Maria domandò: “Come è possibile? Non conosco uomo” (Lc.1,34), il messaggero celeste spiegò:
“Lo Spirito Santo scenderà su di te, su di te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà
sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio” (Lc.1,35). (…) Il Figlio di Dio fu concepito nel seno della Vergine
per opera dello Spirito Santo e nacque nella notte di Betlemme. La casa di Nazareth fu testimone di questo
mistero, il più grande mistero nella storia, che troverà il suo compimento negli eventi pasquali. (…).
LA SANTA CASA DI LORETO
E’ IL LUOGO DEL CONCEPIMENTO IMMACOLATO DI MARIA
E DEL CONCEPIMENTO MIRACOLOSO DI GESU’ IN MARIA
profetizzato sin dalle origini della creazione dell’uomo, subito dopo il Peccato Originale:
“Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno”
(Gen.3,15)
Natanaele: “DA NAZARETH PUO’ MAI VENIRE QUALCOSA DI BUONO?...” (Gv.1,46)
Natanaele è poi divenuto l’Apostolo San Bartolomeo. Egli ricevette da Gesù il più bel elogio:
“Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità” (Gv.1,47)
Chissà quante volte San Bartolomeo (Natanaele) avrà meditato nella sua vita all’errore inconsapevole di quella obiezione scettica rivolta a
Filippo: “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?”…
Invece, da Nazareth è “venuto” “tutto il bene” per l’Umanità:
•
•
•
•
da Nazareth è “venuta” all’esistenza la Vergine Maria, “concepita” Immacolata nella Santa Casa di Nazareth;
da Nazareth è “venuta” alla luce la Vergine Maria, essendo ella nata nella stessa Santa Casa in cui fu concepita Immacolata;
da Nazareth è “venuto” all’esistenza Gesù Cristo, il Figlio di Dio, Salvatore degli uomini, incarnatosi per opera dello Spirito Santo
nel seno verginale di Maria nella Santa Casa di Nazareth;
la Santa Casa di Nazareth è “venuta”, infine, a Loreto, dopo varie “traslazioni miracolose” operate dagli angeli del Cielo, dopo
essere stata “divelta dalle fondamenta” a Nazareth (secondo l’espressione usata dal Beato Pio IX), e così poter continuare
dall’Europa e dall’Italia - quale “reliquia miracolosa” e luogo dell’Incarnazione - l’opera di salvezza di Maria e di Gesù per la
Chiesa e per l’Umanità.
D
DA
AN
NA
AZ
ZA
AR
RE
ET
TH
HP
PE
ER
RC
CIIO
O’’ E
E’’ ““V
VE
EN
NU
UT
TA
A”” L
LA
AS
SA
AL
LV
VE
EZ
ZZ
ZA
A
E
T
U
T
T
O
C
I
O
’
C
H
E
D
I
B
U
O
N
O
D
I
O
V
O
L
E
V
A
D
O
N
A
R
E
A
L
L
’
U
E TUTTO CIO’ CHE DI BUONO DIO VOLEVA DONARE ALL’UM
MA
AN
NIIT
TA
A’’
Si potrebbe dire anche oggi, per chi sente parlare della Santa Casa di Loreto con scetticismo: “VIENI E VEDI”
(Gv.1,46), e riascoltare fra quelle “Sante Pareti” le parole dell’angelo a Maria: “RALLEGRATI…”.
dal Sito Internet: www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
3
“ECCOMI… avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,26-38)
“E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14)
E IL VERBO si fece carne NEL GREMBO DI MARIA NELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
T
TU
UT
TT
TII LLA
A’’ S
SO
ON
NO
ON
NA
AT
TII
“Il sì di Maria fu, in qualche modo, anche un sì detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”,
almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale,
misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion: “Tutti là sono nati” (Sal.87,2)”
(Giovanni Paolo II, per il VII Centenario della Miracolosa Traslazione).
NELLA CASA DI NAZARETH - Figlio di Dio e figlio dell’uomo per nove mesi
di Padre Angelo del Favero
“Concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (Lc.1,31) (…). La Parola di Dio sottolinea anzitutto
l’inizio temporale e “biologico” del “Mistero avvolto nel silenzio per secoli eterni” (Rm.16,25), l’istante del concepimento del
Figlio di Dio nel grembo di Maria: “Concepirai un figlio... Gesù”.
E’ qui e ora, che avviene l’Incarnazione del “Logos” divino;
è qui ed ora, che “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv.1,14);
è qui e ora, che “la vita si è fatta visibile” (1ªGv.1,2);
è qui e ora, che il Figlio eterno del Padre entra nel tempo e nello spazio dell’uomo: “Per questo entrando nel mondo,
Cristo dice: tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Allora ho detto: 'ecco, io vengo – poiché
di me sta scritto nel rotolo del libro – per fare, o Dio, la tua volontà'” (Eb.10,5-7).
E’ qui ed ora, che ha inizio la “ri-creazione” dell’universo: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap.21,5), e non
(come nella prima creazione) per la potenza della Parola di Dio (“Sia la luce!” – Gen.1,3), ma per l’umile “sì” di una
fanciulla: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (Lc.1,38).
Il termine “concepimento” non fa parte del lessico religioso comune, avendo un “sapore” troppo biologico, a differenza di
“concezione”, che è più spirituale (Maria è l’Immacolata Concezione). Tuttavia “concepimento” non è sostituibile, se vogliamo
mantenere intatto, fin dal primo istante, il realismo dell’Incarnazione.
Possiamo, allora, coglierne meglio il significato-valore con l’aiuto di un grande uomo di scienza e di fede, scomparso da
questa terra il 3 aprile 1994, e alla cui memoria il 17 dicembre è stato assegnato a Strasburgo il Premio Europeo per la Vita, intitolato
a Madre Teresa di Calcutta, una sorta di Nobel istituito dai Movimenti per la Vita e per la famiglia di tutta Europa a favore dei grandi
testimoni e difensori della Verità della vita, in particolare (in questo caso) quella del bambino non nato. Si tratta del genetista Jérome
Lejeune, scopritore della sindrome di Down (“mongolismo”). Nel libro “L’embrione, segno di contraddizione” (1990), è riportata
la sua testimonianza di fronte alla Corte Suprema degli USA che lo chiamò, quale esperto, per stabilire con certezza l’identità e la
dignità umana del concepito. Egli dichiarò: “Non è difficile capire come all’inizio della vita, l’informazione genetica e la struttura
molecolare dello zigote, lo spirito e la materia, l’anima e il corpo, debbano essere a questo punto coinvolti, poiché si tratta
dell’inizio di questa nuova meraviglia che si chiama uomo. E’ molto significativo che si adoperi la stessa parola per definire un’idea
che si affaccia allo spirito e un nuovo essere che si affaccia alla vita. Abbiamo a disposizione soltanto una parola: concepimento. Si
concepisce un’idea, si concepisce un bambino. E la genetica ci dice che non a torto adoperiamo la stessa parola. Che cos’è il
concepimento? E’, in realtà, l’informazione inscritta così bene nella materia, che questa non è più materia, ma un nuovo uomo... un
giovanissimo essere umano che non può essere la proprietà di nessuno, poiché è l’unico al mondo che abbia la proprietà di
costruirsi da se stesso. E vorrei aggiungere che la scienza ha un concetto molto semplice dell’uomo; subito dopo il concepimento,
l’uomo è un uomo”. Un riferimento implicito a queste parole è contenuto nella recentissima Istruzione “Dignitas personae”, al n°5:
“Anche se la presenza di un’anima spirituale non può essere rilevata dall’osservazione di nessun dato sperimentale, sono le stesse
conclusioni della scienza sull’embrione umano a fornire “un’indicazione preziosa per discernere razionalmente una presenza
personale fin da questo primo comparire di una vita umana: come un individuo umano non sarebbe una persona umana?”.
Da quasi venti secoli il Vangelo di Luca, che ovviamente non ha alcuna pretesa scientifica, rivela la medesima verità in tre
parole: “Concepirai un figlio” (Lc.1,31). Come un figlio non sarebbe una persona umana? Se non è persona il figlio (ogni essere
umano concepito è figlio), allora neanche il Verbo divino concepito in Maria lo è, poiché Gesù è vero uomo, oltre che vero Dio. Di
conseguenza è “falsificata” l’Incarnazione e l’intera Redenzione del genere umano. Ed è proprio questo il primo messaggio del
Vangelo dell’Annunciazione di oggi: l’umanità piena e perfetta del Figlio di Dio, fin dal Suo concepimento, rivelata implicitamente
dall’Angelo mediante l’indicazione del nome di “Gesù”, un nome comune a quei tempi, come l’equivalente Giosuè. Anche la prima
Lettura orienta subito il credente alla contemplazione della sacra umanità del Signore mediante una sola parola, la parola “tenda”: “Il re
Davide, quando si fu stabilito nella sua casa (…), disse al profeta Natan: “vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto i
teli di una tenda” (2ªSam.7,1-2). Al desiderio di Davide di edificarGli un tempio grandioso nella città appena costruita (per tanti anni la
dimora divina era stata la tenda mobile del deserto), Dio risponde con un annuncio doppiamente sorprendente: anzitutto sarà Lui a garantire
a Davide “una casa” (v.11), in secondo luogo non si servirà di pietre minerali, ma di pietre umane, cioè di persone, perché la casa sarà un
casato, la discendenza davidica: “Io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno“ (v.12).
Ritroviamo questa duplice sorpresa nel Vangelo di Luca, perché Maria, “l’umile tenda del Verbo, mossa solo dal soffio
dello Spirito Santo” (Giovanni Paolo II), in un primo momento “rimase molto turbata”, in quanto si vede oggetto del favore divino e
destinataria di un messaggio celeste; e subito dopo, pur rasserenata dalle parole di Gabriele, si sente annunciare un progetto
umanamente incompatibile con il suo proposito di verginità, manifestando allora una sorpresa maggiore che la spinge a chiedere:
“come avverrà questo, poiché non conosco uomo?” (Lc.1,34). Questo crescendo di sacro timore, appena “l’angelo si allontanò” da
Maria dopo averle offerto l’ineffabile soluzione di Dio all’interrogativo da lei posto (“lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza
dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” – Lc.1,35), approdò in un mare di indicibile felicità, dalla quale Ella fu invasa nell’istante
in cui Colui che è Gioia infinita divenne suo Figlio: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore”
(Lc.1,47). E’ con questa gioia radiosa che dobbiamo testimoniare, oggi più che mai, non solamente l’infinito, divino valore
della vita umana sin dal concepimento, ma anche il messaggio essenziale dell’Istruzione “Dignitas personae”, posto già
all’inizio come principio e fondamento: “La vita vincerà: è questa per noi una sicura speranza. Sì, vincerà la vita, perché dalla
parte della vita stanno la verità, il bene, la gioia, il vero progresso. Dalla parte della vita è Dio, che ama la vita e la dona con
larghezza” (n. 3).
Padre ANGELO DEL FAVERO
4
L’ESISTENZA DI UN’ANIMA SPIRITUALE
FIN DALL’ISTANTE DEL CONCEPIMENTO DI UN ESSERE UMANO
Alcune riflessioni bibliche che dimostrano l’esistenza di un’anima spirituale
in un essere umano “già” “proprio” del “primo istante” del “concepimento”
Le seguenti riflessioni bibliche vogliono costituire un aiuto nella dimostrazione dell’esistenza di un’anima
spirituale in un essere umano “già” “proprio” del “primo istante” del “concepimento”.
Per comprendere questa verità basta riflettere attentamente sull’evento dell’Incarnazione del Figlio di Dio nel
grembo di Maria Vergine, come anche sul dogma della Immacolata “Concezione” di Maria.
Riguardo all’Incarnazione del Figlio di Dio nel grembo purissimo di Maria Vergine, la Sacra Scrittura afferma
senza ombra di dubbio che l’Incarnazione del Figlio di Dio avvenne nell’istante stesso del miracoloso concepimento in
Maria Vergine, e non dopo di esso (concepimento), a riprova che si diviene “persona umana” a tutti gli effetti da
quell’istante del concepimento iniziale: nell’unica “persona” di Gesù Cristo, infatti, si è “unita” “ipostaticamente” –
proprio dall’istante del concepimento – “la natura umana” (dotata, cioè, di un corpo e di un’anima spirituale) e “la
natura divina” (il Verbo, la Seconda Persona della SS.ma Trinità, Dio stesso, Puro Spirito e dotato “per essenza” di
Intelligenza e Volontà). In proposito, non è “chiarissimo” nel Vangelo “proprio” l’episodio “storico”
dell’”Annunciazione alla Vergine Maria” da parte dell’Arcangelo Gabriele, dopo del cui annunzio, all’assenso di
Maria, “avvenne” “in lei” “il concepimento” – proprio in “quell’istante” stesso – di “un figlio”? Non disse, infatti,
l’Angelo a Maria: “ECCO CONCEPIRAI UN FIGLIO – “proprio” “appena” lo avrebbe “concepito” –, LO DARAI
ALLA LUCE - dopo nove mesi di “gestazione” di “un figlio” – E LO CHIAMERAI GESU’. SARA’ GRANDE E
CHIAMATO FIGLIO DELL’ALTISSIMO”?
Non è “evidentissimo”, quindi, nella Parola di Dio, che è proprio “dall’istante” stesso del “concepimento”
verginale e miracoloso, fino al parto “sempre vergine”, che Maria aveva “già” un “suo” “figlio”? E lei perciò divenne
“Madre” di Gesù Cristo, “già” dal “primo istante” del “concepimento”?
Come si può parlare, d’altra parte, di “maternità” in una donna se “il concepito” non fosse “una persona
umana” dal “primo istante” dell’inizio della “maternità”?… Se “il concepito” non fosse “una persona umana”, neppure
si potrebbe dire di una donna che ha concepito che “è iniziata” la sua “maternità”! Ma allora “la maternità” da quando
inizia?… Se invece, in Maria Vergine, come in ogni donna, si dice che dall’istante del concepimento “ha concepito un
figlio” ed è iniziata la sua “maternità”, allora quel “figlio” che “ha concepito” è indiscutibilmente “una persona umana”
(cioè, dotata di un corpo e di un’anima spirituale infusa direttamente da Dio nell’istante stesso del concepimento).
In altre parole, la Seconda Persona della SS.ma Trinità “si è incarnata” nel grembo di Maria Vergine
nell’istante stesso del concepimento miracoloso (ad opera dello Spirito Santo) della “natura umana” di Gesù Cristo in
Maria: da ciò si deve affermare che “dall’istante del concepimento” “il Figlio di Dio” (cioè, Dio stesso: Eterno, Infinito,
Onnipotente) era disceso nel grembo di Maria unendosi indissolubilmente alla “natura umana” di Gesù Cristo (già
dotato, oltre che del corpo, anche di una intelligenza e di una volontà umane, cioè di un’anima spirituale da quel primo
istante del concepimento). Se così non fosse non si potrebbe parlare di Incarnazione del Figlio di Dio in Gesù Cristo
dopo l’annunzio dell’Angelo a Maria e il di lei assenso.
Inoltre, anche della stessa Vergine Maria, noi cristiani ne onoriamo solennemente l’”Immacolata Concezione”,
l’8 dicembre di ogni anno. Maria fu “immacolata” appunto “dall’istante” del “concepimento” e non “dopo” di esso.
Non avrebbe potuto essere definita “immacolata da quell’istante” se da “quell’istante del concepimento” ella
non fosse già stata una “persona umana vivente”, già dotata cioè di tutte le componenti fisiche e psichiche (già
programmate nel DNA iniziale, unico e irripetibile) e spirituali (con un’anima spirituale – dotata già di “intelligenza” e
di “volontà” – infusa da Dio direttamente nell’istante del suo “concepimento immacolato”). L’immacolatezza, infatti, è
una proprietà che riguarda “l’anima spirituale” di Maria (cioè, la “preservazione” dalla colpa del Peccato Originale) e
non il suo corpo: quindi, quando ella fu “concepita” nel grembo della madre Sant’Anna, ebbe “nell’istante stesso del
concepimento” l’”infusione” dell’”anima spirituale”, appunto “immacolata”, per “un privilegio straordinario”,
essendo stata ella predestinata a divenire la “Madre di Dio”.
Come non ricordare, infine, l’antichissima e sempre ancor più “rivelante” “verità” che ci viene sempre dal
Vangelo, in quell’episodio in cui la Vergine Maria, avente già in grembo “Gesù Bambino”, salutò, al suo arrivo nella
sua casa, la cugina Elisabetta, avente in grembo, a sua volta, il profeta Giovanni Battista, e che, al saluto di Maria,
esclamò a gran voce: “BENEDETTA TU FRA LE DONNE, E BENEDETTO IL FRUTTO DEL TUO GREMBO! A
CHE DEBBO CHE LA MADRE DEL MIO SIGNORE VENGA A ME? ECCO, APPENA LA VOCE DEL TUO
SALUTO E’ GIUNTA AI MIEI ORECCHI, IL BAMBINO – il “bambino”, proprio “un bambino” – HA ESULTATO
DI GIOIA NEL MIO GREMBO” (Lc.1,42-45).
Anche questo episodio “storico”, di 2000 anni fa, sono “una rivelazione chiarissima” sulla “verità” della “natura umana”
(cioè dotata di un corpo e di un’anima spirituale) del “concepito”, anche nei vari stadi del suo sviluppo (Maria Vergine, con “Gesù
Bambino” concepito da pochi giorni e che ha santificato dal grembo di lei il piccolo Giovanni Battista, nel grembo di Elisabetta già
da sei mesi, e così tanto “vitale” e “cosciente” da “esultare di gioia” nel grembo della madre!).
Alla luce di queste riflessioni, e di altre che se ne potrebbero portare, poiché dice la Sacra Scrittura che “Egli (Dio) ha in
mano l'anima di ogni vivente e il soffio d'ogni carne umana” (Gb.12,10), appaiono quanto mai appropriate anche le parole di Gesù
sull’esistenza dell’anima e la sua immortalità: “Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? E che
cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?” (Mc.8,36-37).
Allora appare davvero importante l’esortazione di San Pietro: “Cercate di adornare l'interno del vostro cuore con un'anima
incorruttibile piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio” (1^Pt.3,4).
Prof. GIORGIO NICOLINI
5
L’UMILTA’ DI MARIA
(da “LE GLORIE DI MARIA” di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori)
Sant'Agostino dice che per ottenere con più sicurezza e abbondanza il favore dei santi
bisogna imitarli, perché vedendo che noi pratichiamo le virtù da loro esercitate, essi sono più
portati a pregare per noi. Maria, la regina dei santi e la nostra prima avvocata, dopo aver
sottratto un'anima dagli artigli di Lucifero e averla unita a Dio, vuole che quest'anima cerchi
d'imitarla, altrimenti non potrà arricchirla delle sue grazie come vorrebbe, vedendola contraria ai suoi comportamenti. Perciò la Vergine chiama beati quelli che imitano
diligentemente la sua vita: "Ora, figli, ascoltatemi: beati quelli che seguono le mie vie!"
(Prov.8,32). Chi ama, o è simile o cerca di rendersi simile alla persona amata, secondo il
celebre proverbio: "L'amore trova o fa uguali". Perciò San Girolamo ci esorta dicendo che se
noi amiamo Maria, dobbiamo cercare d'imitarla, perché questo è il maggiore omaggio che
possiamo offrirle. Riccardo di San Lorenzo afferma che sono e possono chiamarsi veri figli di
Maria quelli che cercano di imitare la sua vita. Dunque, conclude San Bernardo, il figlio si
sforzi di imitare la Madre, se desidera il suo favore; poiché allora, vedendosi onorata come
madre, Maria lo tratterà e favorirà come figlio.
In quanto poi alle virtù di questa Madre, anche se i Vangeli non ne riportano molti
dettagli, tuttavia, dato che vi si dice che fu piena di grazia, comprendiamo facilmente che
Maria ebbe tutte le virtù e tutte in grado eroico. San Tommaso dice: "Ciascuno degli altri
santi ha primeggiato in una virtù particolare: uno fu soprattutto casto, un altro fu soprattutto
umile, un altro fu soprattutto misericordioso. Ma la beata Vergine ci è stata data come
esempio di tutte le virtù". E Sant'Ambrogio afferma: "Così fu Maria, perché la sua vita fosse
di esempio a tutti". Perciò il Santo ci lasciò scritto: "Come in un'immagine rifulga in voi la
verginità e la vita di Maria, nella quale risplende ogni forma di virtù. Da lei attingete gli
esempi di vita... ciò che dovete correggere, ciò che dovete evitare, ciò a cui dovete aderire".
E poiché, come insegnano i santi padri, l'umiltà è il fondamento di tutte le virtù,
vediamo in primo luogo quanto fu grande l'umiltà della Madre di Dio.
L'UMILTA’ DI MARIA
"L'umiltà è fondamento e custode delle virtù", dice San Bernardo, e con ragione. Senza
umiltà, infatti, non vi può essere alcun'altra virtù in un'anima. Anche se essa possiede tutte le
virtù, tutte verranno meno se viene meno l'umiltà.
Al contrario, come San Francesco di Sales scrisse alla beata suor Giovanna di Chantal, Dio
ama tanto l'umiltà, che subito accorre dove la vede. Questa bella virtù così necessaria era
sconosciuta nel mondo, ma il Figlio stesso di Dio venne ad insegnarla sulla terra con il suo esempio
e volle che specialmente in essa noi cercassimo d'imitarlo: "Imparate da me che sono mite e umile
di cuore" (Mt.11,29).
Come fu la prima e più perfetta discepola di Gesù Cristo in tutte le virtù, così Maria lo fu
anche nell'umiltà, per cui meritò di essere esaltata sopra tutte le creature. Fu rivelato a santa
Matilde che la prima virtù esercitata dalla Vergine fin dalla fanciullezza fu l'umiltà.
Il primo atto dell'umiltà di cuore è avere un basso concetto di sé. Maria ebbe sempre
un così basso concetto di se stessa, come fu ugualmente rivelato a Santa Matilde, che, pur
vedendosi arricchita di grazie più degli altri, non si mise mai al di sopra di nessuno.
Spiegando quel passo del Cantico dei Cantici: "Mi hai ferito il cuore, sorella mia sposa... con
un solo capello del tuo collo" (Ct.4,9 Vulg.), l'abate Ruperto dice che questo capello del collo
della sposa fu appunto l'umile concetto che Maria ebbe di sé, con cui ferì il cuore di Dio; "che
cosa c’è infatti più sottile di un capello?".
6
Non già che la santa Vergine si stimasse peccatrice, perché l'umiltà è verità, come dice
Santa Teresa, e Maria sapeva di non aver mai offeso Dio. Non che non confessasse di aver
ricevuto da Dio maggiori grazie di tutte le altre creature, perché un cuore umile ben riconosce
i favori speciali del Signore per umiliarsi ancor più; ma la divina Madre, alla luce più grande
che aveva per conoscere l'infinita grandezza e bontà del suo Dio, conosceva meglio la sua
piccolezza. Perciò si umiliava più di ogni altro e con la sposa del Cantico dei Cantici diceva:
"Non guardate che io sono bruna, perché mi ha abbronzato il sole" (Ct.1,6). San Bernardo
commenta: "In confronto al suo splendore, mi trovo nera".
Infatti, dice San Bernardino, "la Vergine aveva sempre un rapporto attuale con la divina
maestà e con il proprio niente". Come una mendicante, se indossa una ricca veste che le è stata
donata, non se ne insuperbisce, ma nel vederla tanto più si umilia davanti al suo donatore
perché più si ricorda della sua povertà, così Maria, quanto più si vedeva arricchita, tanto più
si umiliava, ricordandosi che tutto era dono di Dio.
La Vergine stessa disse alla benedettina Santa Elisabetta: "Sappi che io mi ritenevo la
creatura più spregevole e indegna della grazia di Dio". San Bernardino afferma: "Come
nessuna creatura, dopo il Figlio di Dio, s'innalzò sulle vette della grazia quanto Maria, così
nessuna creatura scese più in basso nell'abisso dell'umiltà".
Inoltre è atto di umiltà nascondere i doni celesti. Maria volle tacere a San Giuseppe la
grazia di essere divenuta Madre di Dio, anche se pareva necessario informarlo, per dissipare i
sospetti che lo sposo poteva avere sulla sua onestà vedendola incinta, o almeno per liberarlo
dal turbamento. San Giuseppe infatti, non potendo dubitare della castità di Maria e d'altra
parte ignorando il mistero, "decise di rimandarla in segreto" (Mt.1,19); e, se l'angelo non gli
avesse rivelato che la sposa aveva concepito per opera dello Spirito Santo, l'avrebbe lasciata.
Inoltre l'umile rifiuta le lodi per sé e le riferisce tutte a Dio. Maria si turbò nel sentirsi
lodare dall'angelo Gabriele e quando santa Elisabetta le disse: "Benedetta tu fra le donne... A
che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?... Beata colei che ha creduto... "
(Lc.1,42.45), la Vergine, attribuendo tutte quelle lodi a Dio, rispose con l'umile cantico:
"L'anima mia magnifica il Signore". Come se dicesse: Elisabetta, tu lodi me, ma io lodo il
Signore a cui solo è dovuto l'onore. Tu ammiri che io venga a te; io ammiro la divina bontà:
"il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore". Tu mi lodi perché ho creduto; io lodo il mio Dio
che ha voluto esaltare il mio niente: "perché ha guardato l'umiltà della sua serva" (Lc.1,46-48).
Maria disse a Santa Brigida: "Perché mi umiliavo tanto e ho meritato tanta grazia, se
non perché ho saputo e pensavo di non essere e di non avere niente? Perciò non volli la mia lode,
ma soltanto quella del donatore e del creatore".
Parlando dell'umiltà di Maria, Sant'Agostino esclama: "O beata umiltà, che donò Dio
agli uomini, aprì il paradiso e liberò le anime dagli inferi".
È proprio degli umili il servire, e Maria non esitò ad andare a servire Elisabetta per tre
mesi. Dice dunque San Bernardo: "Elisabetta si meravigliava che Maria fosse venuta, ma
ancor più si stupisca che sia venuta non per essere servita, ma per servire".
Gli umili se ne stanno in disparte e si scelgono il posto peggiore. Perciò Maria, osserva
San Bernardo, quella volta che Gesù stava predicando in una casa (Mt.12), desiderava
parlargli ma "non volle interrompere il discorso di suo Figlio con la sua autorità di madre e
non entrò nella casa in cui egli parlava".
Per la stessa ragione, stando nel cenacolo con gli apostoli, Maria volle mettersi
all'ultimo posto. Leggiamo in San Luca: "Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera,
insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù" (At.1,14). Non che San Luca non
conoscesse i meriti della divina Madre, per cui avrebbe dovuto nominarla in primo luogo; ma
poiché Maria si era messa all'ultimo posto nel cenacolo, dopo gli apostoli e le altre donne, San
Luca menziona tutti i presenti secondo l'ordine in cui stavano collocati.
È questo il pensiero di un autore. Dice San Bernardo: "Giustamente l'ultima è
diventata la prima perché, pur essendo la prima di tutti, si comportava come se fosse
l'ultima".
7
Infine gli umili amano le manifestazioni di disprezzo. Perciò non si legge che Maria
fosse presente in Gerusalemme quando nella Domenica delle palme il Figlio fu ricevuto dal
popolo con tanti onori. Invece al momento della morte di Gesù la Vergine non si astenne dal
comparire in pubblico sul Calvario, affrontando il disonore di essere riconosciuta come madre
del condannato, che moriva da infame con una morte infame. Maria disse a santa Brigida:
"Che cosa c'è di più spregevole di essere considerata incapace, di avere bisogno di tutto e di
credersi la più indegna di tutti? Tale, o figlia, fu la mia umiltà, questa la mia gioia e questa la
mia volontà, perché non avevo altro pensiero che di piacere unicamente a mio Figlio".
Alla venerabile suor Paola da Foligno fu dato in un'estasi di comprendere quanto fu
grande l'umiltà della Santa Vergine. Parlandone al suo confessore, la religiosa, piena di
stupore, diceva: "Ah padre, l'umiltà della Madonna! Nel mondo non vi è neppure un minimo
grado di umiltà in confronto a quella di Maria".
Una volta, il Signore fece vedere a Santa Brigida due dame, una tutta fasto e vanità.
"Questa, le disse, è la superbia. L'altra che vedi, con atteggiamento modesto, rispettosa verso
tutti, con il pensiero rivolto unicamente a Dio e che si considera come un niente, è l'umiltà e si
chiama Maria". Dio volle in tal modo manifestarci che la sua beata Madre era così umile, che
era l'umiltà stessa.
È certo che per la nostra natura corrotta dal peccato non c'è forse, dice San Gregorio
Nisseno, nessuna virtù più difficile da praticare che l'umiltà. Ma non c'è altra via: non
potremo mai essere veri figli di Maria se non siamo umili. Dice San Bernardo: "Se non puoi
imitare la verginità dell'umile, imita l'umiltà della Vergine". Ella aborrisce i superbi, chiama
a sé soltanto gli umili: "Chi è fanciullo venga a me" (Prov.9,4).
Riccardo di San Lorenzo afferma: "Maria ci protegge sotto il mantello dell'umiltà". La
Madre di Dio stessa così parlò a Santa Brigida: "Anche tu, figlia mia, vieni e nasconditi sotto
il mio mantello; questo mantello è la mia umiltà". Poi disse che la considerazione della sua
umiltà è un buon mantello che riscalda. Ma come il mantello non riscalda se non chi lo porta,
non solo con il pensiero, ma anche in opera, così, aggiunse, "la mia umiltà non giova, se non ci
si sforza di imitarla. Perciò, figlia mia, rivestiti di questa umiltà".
Quanto sono care a Maria le anime umili! San Bernardo scrive: "La Vergine riconosce
e ama quelli che la amano ed è vicina a coloro che la invocano, specialmente a quelli che vede
conformi a sé nella castità e nell'umiltà". Perciò il santo esorta tutti coloro che amano Maria
ad essere umili: "Sforzatevi di emulare questa virtù, se amate Maria".
Martino d'Alberto della Compagnia di Gesù per amore della Vergine era solito
scopare il convento e raccoglierne le immondizie. Una volta, riferisce il padre Nierembergh,
gli apparve la divina Madre e ringraziandolo gli disse: "Quanto mi è cara quest'azione fatta
per amor mio!".
Dunque, mia Regina, non potrò mai essere tuo vero figlio se non sono umile. Ma non
vedi che i miei peccati dopo avermi reso ingrato verso il mio Signore mi hanno fatto diventare
anche superbo? Madre mia, poni tu rimedio alla mia situazione: per i meriti della tua umiltà
ottienimi di essere umile, divenendo così figlio tuo. Amen.
Sant’Alfonso Maria de’ Liguori
DALLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI PER LA SANTA CASA DI LORETO
Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua casa..
Qui l’arcangelo Gabriele ti ha annunciato che dovevi diventare la Madre del
Redentore; che in te il Figlio eterno del Padre, per la potenza dello Spirito Santo, voleva
farsi uomo. Qui dal profondo del tuo cuore hai detto: “Eccomi, sono la serva del
Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc.1,38). Così in te il Verbo si è fatto
carne (Gv.1,14). Così tu sei diventata tempio vivente, in cui l’Altissimo ha preso dimora
corporalmente; sei diventata porta per la quale Egli è entrato nel mondo. Dopo il ritorno
dall’Egitto qui, sotto la fedele protezione di san Giuseppe, hai vissuto insieme con Gesù
fino all’ora del Suo battesimo nel Giordano.
8
MARIA: SALVEZZA DELL’ITALIA
PERCHE’ NON POSSIAMO NON DIRCI “LAURETANI”…
POTREMMO ANCOR OGGI ESSERE “CRISTIANI”
SE NON CI FOSSE STATA LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO?...
Cfr. Internet: www.lavocecattolica.it/lettera26gennaio2006.htm
L’8 settembre 1998 si inaugurò nella SANTA CASA di Loreto “la preghiera
quotidiana per l'Italia”, dopo che già nel 1994 Giovanni Paolo II vi aveva fatto iniziare la
GRANDE PREGHIERA PER L’ITALIA.
Per la circostanza, il “santo” Pontefice Giovanni Paolo II scrisse al Card. Ruini, che
presiedette l’avvio di quella Preghiera Quotidiana per l’Italia: “La Grande Preghiera per
l'Italia iniziò nel 1994, quando la costante sollecitudine che nutro per la diletta Nazione
italiana, mi spinse ad invitare a far salire incessantemente a Dio una preghiera nella Chiesa
(cfr. At.12,5) al fine d'ottenere la grazia della CONVERSIONE dei cuori, condizione
indispensabile per costruire una convivenza più giusta e solidale. (...). La nuova
provvidenziale iniziativa, che riprendendo quell'invito è divenuta la Preghiera Quotidiana per
l'Italia, prolunga l'invocazione di pace (…), volgendo lo sguardo con rinnovato e filiale amore
a Colei che in ogni contrada della Penisola è venerata quale rifugio sicuro nei pericoli e Madre
benevola verso le suppliche di quanti sono nella prova. (...). La Lampada dell'Italia, che ogni
giorno brillerà nella Casa Santa, luogo che richiama il mistero del Verbo fatto carne, sarà
simbolo del costante affidamento alla Madre del Signore da parte della comunità italiana.
Essa ricorderà allo stesso tempo che è compito dei cristiani, essere vigilanti con le lanterne
accese (cfr. Mt.25,1-13) e perseveranti nella preghiera e nella fedeltà al Vangelo per illuminare
con la fiaccola della Verità e dell'amore di Cristo le varie realtà sociali, politiche, culturali ed
economiche dell'esistenza”.
PREGHIERA ALLA VERGINE IMMACOLATA LAURETANA PER L’ITALIA
Signora e Madre di Dio, di quante grazie e favori colmasti l'Italia, mia Patria, nel corso dei
secoli! Eppure il mio cuore si sente pieno di tristezza e di apprensione nel considerare le condizioni in
cui essa oggi si trova. Nel pensare che questa Penisola, in cui il tuo Divin Figlio incastonò come una
gemma di inestimabile valore la Cattedra di Pietro, stabilendola nella città di Roma; la penisola in cui,
per un disegno tuo e del tuo Divin Figlio venne trasportata miracolosamente la Santa Casa di Nazareth a
Loreto; in cui vive un popolo che diede alla Chiesa e alla civiltà cristiana in Europa grandi Santi e
benefattori dell’Umanità; ora però l’Italia si trova ridotta alle tristissime condizioni di oggi! Come non
pensare, o Madre, che quando manifestasti a Fatima la tua tristezza per le condizioni del mondo di allora e la tua
apprensione per ciò che sarebbe accaduto se gli uomini non avessero fatto penitenza, l'Italia sarebbe divenuta una
delle maggiori ragioni della tua tristezza ed una dei destinatari del tuo appello alla penitenza? Frattanto i motivi
della tua tristezza per noi non hanno fatto che aggravarsi, mentre il nostro spirito di penitenza con il tempo non ha
fatto che diminuire, fino a giungere alla estrema pochezza in cui oggi si trova.
Senza un intervento speciale della grazia sull'Italia, nulla si può sperare; ma in compenso, con
questo intervento si può sperare tutto: sperare per l'Italia, sperare per l'Europa, sperare per il mondo. La
Provvidenza ha dato infatti alla nostra Nazione i mezzi per influenzare profondamente tutto il
Continente Europeo, e l'Europa è tutt’oggi la grande tribuna dall'alto della quale il pensiero umano si
rivolge a tutti i popoli della terra. Che gloria sarebbe per te, Signora, se l'Italia si convertisse
sinceramente e profondamente con una conversione totale che la rendesse a te più familiare e più
sottomessa di quanto lo è stata persino nei tempi più aurei della sua storia!
O Madre, torna fra noi! Richiama l'Italia affinché essa ritorni a te e al tuo Divin Figlio Gesù!
Unisciti sempre di più all'Italia ed unisci sempre di più l'Italia a te. O Madre, ricordati dell'Italia,
nazione da te tanto prediletta e che riempisti di tanta dolcezza. Infondile nostalgia di te, poiché sono
certo che tu hai nostalgia di lei; ritorna al più presto in Italia, mediante il regno della tua grazia, per
trasformarla in un grande strumento della Restaurazione del tuo Regno nel mondo e della “Civiltà
dell’Amore”. Amen. Pater, Ave, Gloria
9
LA FESTA DELL’ANNUNCIAZIONE
NEL TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA
DI SAN LUIGI MARIA GRIGNION DA MONTFORT
Per la festa dell’Annunciazione invito a leggere due brani del Trattato della Vera
Devozione alla Santa Vergine Maria di San Luigi Maria Grignion de Montfort (16731716).
Primo brano: i veri devoti della Santa Vergine “avranno una singolare devozione
per il grande mistero dell'Incarnazione del Verbo, il 25 marzo, che è il mistero proprio
di questa devozione, perché questa devozione è stata ispirata dallo Spirito Santo: 1)
per onorare e imitare la dipendenza ineffabile che Dio Figlio ha voluto avere da Maria,
per la gloria di Dio Padre e per la nostra salvezza, dipendenza che appare
particolarmente in questo mistero in cui Gesù Cristo è prigioniero e schiavo nel seno
della divina Maria e in cui dipende da lei in tutte le cose; 2) per ringraziare Dio delle
grazie incomparabili che ha fatto a Maria e particolarmente di averla scelta come sua
degnissima Madre, scelta che è stata fatta in questo mistero” (cap. VIII).
Secondo brano: “Poiché il tempo non mi permette di fermarmi a spiegare le
eccellenze e le grandezze del mistero di Gesù vivente e regnante in Maria, o
dell'Incarnazione del Verbo, mi limiterò a dire in poche parole che abbiamo qui il
primo mistero di Gesù Cristo, il più nascosto, il più elevato e il meno conosciuto; che è
in questo mistero che Gesù, d'accordo con Maria, nel suo seno, che è per questo
chiamato dai santi «la sala dei segreti di Dio», ha scelto tutti gli eletti; che è in questo
mistero che ha operato tutti i misteri della sua vita che sono seguiti, per l'accettazione
che ne ha fatto: «Entrando nel mondo Cristo dice: Ecco, io vengo per fare la tua
volontà» (Eb 10,5.7); e, di conseguenza, che questo mistero è un compendio di tutti i
misteri, che contiene la volontà e la grazia di tutti; infine, che questo mistero è il
trono della misericordia, della liberalità e della gloria di Dio” (cap. VIII).
I due testi sono collegati tra loro. In primo luogo San Luigi Maria afferma che il
mistero dell’Incarnazione è il primo mistero cui i veri devoti della Santa Vergine
devono rivolgere la loro attenzione. In secondo luogo, sostiene che il mistero della vita
segreta di Gesù in Maria è il mistero che contiene tutti gli altri misteri, il punto di
partenza per tutte le meraviglie della sua vita.
Analizziamo il primo testo e quindi il secondo.
Il Trattato della Vera Devozione alla Santa Vergine secondo me è un testo
profetico per quanto afferma sui misteri e sulla devozione a Nostra Signora. Annuncia
verità profonde che saranno approfondite solo in un’epoca futura di fioritura della
Chiesa e quindi della teologia, che lo stesso santo chiama “Regno di Maria”. Oggi il
significato delle sue parole non può ancora essere pienamente compreso. Per
esempio, chi oserà dire di aver capito l’affermazione secondo cui Gesù Cristo, Dio
stesso, fu per un tempo “schiavo di Maria” quando viveva nel suo seno?
Dopo l’Annunciazione e il sì di Maria, Nostro Signore si fece carne nel suo seno.
Da allora ebbe perfetta conoscenza di sua Madre. Viveva in lei come in un monastero
di clausura, in contatto esclusivo e in completa dipendenza umana dalla Madonna: la
più perfetta dipendenza che si possa dare sulla Terra. Il Verbo Incarnato,
completamente consapevole fin dal primo momento della sua incarnazione, scelse di
vivere all’interno di una creatura. Per sua scelta visse all’interno di questo tempio e di
questo palazzo, in misteriosa relazione con Nostra Signora.
Dio manifesta la sua onnipotenza nell’Incarnazione. La manifesta anche
mantenendo vergine la Madonna prima, durante e dopo il parto. L’Incarnazione è un
evento così straordinario che Dio avrebbe potuto disporre perché Nostro Signore
nascesse pochi giorni dopo il concepimento. Ma non lo fece. Il Signore scelse di vivere
per nove mesi nel seno di Maria. Volle stabilire questa forma speciale di dipendenza
da lei. Scelse di avere con lei questa profonda e misteriosa relazione dell’anima. San
Luigi Maria dice che scelse di diventare suo “schiavo”: un’espressione centrale in tutta
10
la teologia mariana del santo, che può lasciarci perplessi specialmente se la riferiamo
a Gesù Cristo ma che per il santo è essenziale e che dobbiamo comprendere a fondo.
Schiavo? Sì. Anzi, uno schiavo ha la sua vita, respira da solo, ha almeno libertà di
movimento. Gesù volle farsi più che schiavo: accettò di dipendere interamente da
Nostra Signora.
Che tipo di relazione fra le anime di Gesù e della Madonna si stabilì in quel
periodo? Che tipo di unione? Di per sé, il mistero è impenetrabile. Ma, almeno per
avere un punto di partenza, possiamo considerare che nel mistero dell’Incarnazione
Nostro Signore assume interamente la natura umana. Vero Dio, diventa anche vero
uomo. Ha un’anima e un corpo come li abbiamo noi. Nella sua umanità discende da
Adamo ed Eva come noi. Ma nello stesso tempo la sua anima umana aveva – anzi ha
– un’unione con Dio così stretta che Gesù Cristo è e resta una persona della
Santissima Trinità. C’è una sola persona di Cristo, non due, anche dopo l’Incarnazione.
Com’è possibile tutto questo? È un mistero.
I teologi si diffondono sulla nozione di unione ipostatica, ma non sciolgono
veramente il mistero. Considerando la sua natura divina e umana, come spiegare il
grido di Gesù sulla croce: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. In quel
momento certamente Gesù continuava a essere Dio, eppure aveva scelto di soffrire
nella sua umanità un abbandono e un isolamento totale. Si sentiva completamente
abbandonato nella sua umanità mentre rimaneva unito a Dio Padre e allo Spirito
Santo nella sua divinità. Di nuovo, non possiamo spiegare tutto: è un mistero.
L’unione di Nostro Signore con Maria quando era nel suo seno non è
naturalmente l’unione ipostatica, eppure quest’ultima ci aiuta in via analogica a capire.
Se nella sua umanità Gesù poteva sentirsi abbandonato sulla croce senza
compromettere la sua divinità, poteva essere come dice San Luigi Maria “schiavo” di
Nostra Signora nel suo seno – s’intende, anche qui nella sua umanità. Ma rimangono
molti aspetti misteriosi, su cui penso che getterà luce una teologia nuovamente
capace di fiorire nel Regno di Maria, per la maggior gloria di Dio e delle anime.
Anche nell’unione mistica di Nostra Signora con ciascuno dei suoi devoti, che
San Luigi Maria chiama “schiavi”, ci sono punti non ancora interamente chiariti.
Eppure si tratta di qualche cosa di molto più semplice dei divini misteri dell’unione di
Maria con Gesù. Se sono misteri, nessuna spiegazione li esaurisce. Possiamo dire però
che la contemplazione del mistero dell’Incarnazione ci aiuta a combattere due delle
principali dottrine della Rivoluzione: il panteismo e il soggettivismo.
Secondo il panteismo, tutto è uno e tutto è buono; una cosa non si distingue
essenzialmente da un’altra. Tutte le creature formano una sola grande persona
cosmica e collettiva. Il soggettivismo afferma che ogni persona umana è
assolutamente autonoma e non ha veramente bisogno di essere unita ad altre.
La Chiesa Cattolica condanna entrambi questi errori. Afferma che ogni persona è
autonoma e distinta in quanto individuo, ma che l’apertura agli altri è costitutiva e
necessaria. La teologia e la filosofia spiegano come per approfondire la nozione di
persona ultimamente è necessario considerare la sua relazione con Dio.
Quando la relazione di Gesù Cristo con Nostra Signora nell’Incarnazione sarà
meglio compresa, si comprenderà qualcosa di più anche le pagine più misteriose
dell’“Apocalisse”. È del tutto lecito pregare e sperare che un giorno sorga una nuova
alba in cui gli orizzonti della teologia possano espandersi e I legami fra molti misteri,
per quanto umanamente possibili, possano chiarirsi.
San Luigi Maria afferma che il mistero dell’Incarnazione contiene tutti gli altri.
Sappiamo che ogni giorno di festa della Chiesa porta con sé una grazia speciale. Nella
giornata di oggi la prima misteriosa unione di Nostro Signore con Nostra Signore viene
a noi, per così dire, con un profumo speciale. Dobbiamo affidarci con speciale forza
alla Madonna in questo giorno di festa, e chiederLe la grazia di diventare i suoi umili
soggetti e “schiavi”, come fece lo stesso Bambino Gesù quando viveva nel suo seno.
Autore: Plinio Corrêa de Oliveira - Note: Traduzione di Massimo Introvigne
11
LA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
NEL TEMPO DELL’APOSTASIA
«Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo»
(Gen.28,17)
HO FISSATO UN LIMITE… FIN QUI GIUNGERAI E NON OLTRE E QUI S’INFRANGERA’ L’ORGOGLIO DELLE TUE ONDE
(Gb.38,10)
La Chiesa si ridurrà di dimensioni, bisognerà ricominciare da capo. Ma da questa prova uscirà una Chiesa
che avrà tratto una grande forza dal processo di semplificazione che avrà attraversato, dalla rinnovata
capacità di guardare dentro di sé. Perché gli abitanti di un mondo rigorosamente pianificato si sentiranno
indicibilmente soli... E riscopriranno la piccola comunità dei credenti come qualcosa di completamente
nuovo. Come una speranza che li riguarda, come una risposta che hanno sempre segretamente cercato.
(Card. Ratzinger ora Benedetto XVI).
IL “MALIGNO” E LA SUA “LOTTA”
CONTRO LA SANTA CASA
L’APOSTASIA LAURETANA
Cfr. in Internet:
www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO
NON DIFENDERE LA VERITA’ VUOL DIRE SOPPRIMERLA
(Sentenza del Papa San FELICE III – anni 483-492)
LA PRESENZA DELL'AZIONE DEL MALIGNO
(secondo l’insegnamento di PAOLO VI, 15 novembre 1972)
Vi sono segni, e quali, della presenza dell’azione diabolica? e quali sono i mezzi di difesa contro così insidioso pericolo?
La risposta alla prima domanda impone molta cautela, anche se i segni del Maligno sembrano talora farsi evidenti
(Cfr. Tertull. Apol. 23). Potremo supporre la sua sinistra azione là (…) dove la menzogna si afferma ipocrita e potente,
contro la verità evidente (…), dove lo spirito del Vangelo è mistificato e smentito (…)
All’altra domanda: quale difesa, quale rimedio opporre alla azione del Demonio? la risposta è più facile a
formularsi, anche se rimane difficile ad attuarsi. Potremmo dire: tutto ciò che ci difende dal peccato ci ripara per ciò
stesso dall’invisibile nemico. 8La grazia è la difesa decisiva. L’innocenza assume un aspetto di fortezza. E poi
ciascuno ricorda quanto la pedagogia apostolica abbia simboleggiato nell’armatura d’un soldato le virtù che possono
rendere invulnerabile il cristiano (Cfr. Rom. 13, 1 2 ; Eph. 6, 11, 14, 17; 1 Thess. 5; 8). Il cristiano dev’essere militante;
dev’essere vigilante e forte (1 Petr. 5, 8); e deve talvolta ricorrere a qualche esercizio ascetico speciale per allontanare
certe incursioni diaboliche; Gesù lo insegna indicando il rimedio «nella preghiera e nel digiuno» (Marc. 9, 29). E
l’Apostolo suggerisce la linea maestra da tenere: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci nel bene il male» (Rom. 12,
21; Matth. 13, 29).
Con la consapevolezza perciò delle presenti avversità in cui oggi le anime, la Chiesa, il mondo si trovano noi
cercheremo di dare senso ed efficacia alla consueta invocazione della nostra principale orazione: «Padre nostro, . . .
liberaci dal male!».
IMPORTANTISSIMI ANTICHI LIBRI SULLA STORIA DELLA SANTA CASA
RICCHI DI DOCUMENTAZIONI STORICHE
Per scaricare da Internet un antico e importantissimo libro (di pagine 218)
sulla storia delle Miracolose Traslazioni della Santa Casa dal titolo
"DISSERTAZIONE CRITICO STORICA SULLA IDENTITA’
DELLA SANTA CASA DI NAZARETTE”,
di Vincenzo Murri, scritto nel 1791, collegarsi all’indirizzo Internet
http://books.google.it/books?id=kEoQAAAAIAAJ&pg=PA212&dq=santuario+loreto&lr=&ei=XmibSK2SCZ6MjAHUhvn6BA
Il libro è digitalizzato da Google, per cui è visibile e scaricabile in formato PDF.
Altre notizie storiche importantissime si possono trarre dalla pagina 203 alla pagina 287
del DIZIONARIO DI ERUDIZIONE STORICO-ECCLESIASTICA di Gaetano Moroni, del 1846,
scaricabile in formato PDF collegandosi all’indirizzo Internet
http://books.google.it/books?id=R7lDAAAAIAAJ&pg=PA286&dq
Un altro libro ancora più antico, del 1696, scritto da Baldassare Bartoli,
dal titolo LE GLORIE MAESTOSE DEL SANTUARIO DI LORETO (di pagine 134)
può essere scaricato collegandosi all’indirizzo Internet
www.lavocecattolica.it/libro.legloriemaestosedelsantuariodiloreto.pdf
12
CORRISPONDENZE CON “LA VOCE” Mi scuso con quanti mi scrivono e a cui non posso rispondere in tempi brevi a causa dell’impossibilità di gestire una corrispondenza
ormai roppo elevata. Per richieste di risposte urgenti si prega di utilizzare il telefono, per poter rispondere e parlare
direttamente “a voce” (Tel. 071.83552 o Cell. 339.6424332). Ringrazio quanti mi hanno già scritto, a cui cercherò di rispondere
appena possibile.
Prof. Giorgio Nicolini - [email protected]
DA UNA VECCHIA CORRISPONDENZA DEL 2006 SULLA “QUESTIONE LAURETANA”
----- Original Message ----From: Padre Stefano Bertolini Spina
To: [email protected]
Sent: Sunday, April 23, 2006 1:34 AM
Subject: Il ministero angelico di Loreto
Egr. Dott. Nicolini,
sono un sacerdote della Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri di (…omissis…). Per caso ho “incontrato” il suo Sito Internet
(www.lavocecattolica.it ) cercando materiale per una Via Crucis da tenere nella Parrocchia che reggo insieme ad un confratello, qui
a (…omissis…).
Le scrivo per ringraziarla vivamente di quanto ella scrive sulla traslazione angelica della Santa Casa di Loreto, e comprendo
tutte le sue difficoltà. Anche io, fino a quando non ho letto i suoi scritti e non ho riflettuto un poco, credevo nel trasporto via mare ad
opera dei Crociati.
Purtroppo - come lei ben sa - il morbo del razionalismo modernista si è impossessato anche di vasti strati della Chiesa, non
ultimo - anzi soprattutto! - proprio del clero e dei pastori. Anche io, come tanti altri sacerdoti - tenga presente che sono nato nel 1960
e quindi appartengo già alla generazione “post-conciliare” - ho ricevuto una formazione teologica intrisa di illuminismo, per cui i
miracoli sono dei “teologumeni” privi di fondamento storico.
In realtà le cose stanno proprio come dice lei: c'è forse qualcosa di impossibile a Dio? Negando le possibilità dell'intervento
divino soprannaturale, finiamo per negare l'essenza stessa della religione e infine per affermare che Dio non è onnipotente! Tanto
vale allora essere onesti e definirsi atei.
Da diversi anni ormai - e grazie a Dio e alla Madonna! - mi sono ampiamente ricreduto, anche se restano in me - a causa
appunto della formazione ricevuta - alcune incrostazioni di “razionalismo” che mi sforzo, con l'aiuto di Dio, di superare, per
abbracciare una più piena ed autentica dimensione di fede. Così ho preso ad insegnare in questo modo ai miei fedeli, e ho trovato
insieme a loro la via di Cristo.
Grazie anche a lei per il contributo che ha dato a questa mia maturazione: è vero “nulla è impossibile a Dio!”. Proceda con
fermezza su questa strada, non si scoraggi per le incomprensioni che le derivano anche e proprio da chi dovrebbe difendere la fede
(ho letto la risposta che le ha dato l'attuale Arcivescovo di Loreto!) e non si rende conto che non sono in gioco solo le “Sante Pietre”,
ma anche il fondamento stesso della nostra Religione Cattolica: in realtà il discorso è ben più ampio del problema di Loreto e
inerisce il senso stesso della fede vera e della religiosità autentica.
Che il Signore e la Madonna benedicano e sostengano il suo prezioso lavoro!
Di tutto cuore un abbraccio in Cristo.
Padre Stefano Bertolini Spina
LA RISPOSTA
Ancona, 14 settembre 2006
Caro Padre Stefano,
La ringrazio di quanto mi ha scritto. Lei ha perfettamente compreso cosa c’è “in gioco” e “il
perché” della mia lotta per difendere “la verità” della reale presenza a Loreto della Santa Casa di
Nazareth e “la verità” delle “miracolose traslazioni” con cui essa è stata portata fin lì, proprio per “il
miracoloso ministero angelico”.
La “sordità” però da Loreto è quasi totale: anzi – dopo la mia ultima “denuncia canonica” per
il delitto di falso consegnata al Vescovo di Ancona – (cfr. http://www.lavocecattolica.it/denuncia.falso.htm)
non avendo più altri argomenti da opporre, da Loreto mi sono giunte anche pretestuose
“intimidazioni”. Ma in una lettera privata, dell’1 settembre u.s., scritta al mio Vescovo di Ancona
Mons. Edoardo Menichelli, a cui ho consegnato il 24 agosto u.s. (anno 2006) la mia “denuncia canonica”
per “il delitto di falso”, gli ho anche aggiunto, tra le altre cose: “… non tacerò per “la questione
lauretana” finché non si sarà pervenuti nella Chiesa al “ristabilimento solenne ed inequivocabile” della
“verità”, percorrendo con tutte le mie forze tutti i sentieri che la Provvidenza Divina mi aprirà, come ha
fatto sino ad oggi, qualunque sacrificio costasse, perché – a riguardo della Santa Casa - si tratta di un
Progetto Divino e di un Bene Immenso che riguarda l’intera Storia della Chiesa e dell’Umanità, e perciò
riguarda la Salvezza Eterna delle anime, per le quali Gesù ha dato tutto il suo Sangue sulla Croce”.
13
Tutto ciò mi costa, oltre a sacrifici personali immensi e a un dispendio di mezzi, anche ingiuste
e pretestuose emarginazioni nella Chiesa, anche lavorative ed economiche, e anche da parte di coloro
che dovrebbero essere i collaboratori in questo sforzo “a difesa della verità”, sia da parte di autorità
ecclesiastiche locali e nazionali, come anche da parte di giornali e strumenti mass-mediatici cattolici.
Per essere più esplicito, riguardo a questi ultimi, parlo in modo particolare anche del quotidiano
“Avvenire” e di “Radio Maria”, del pur bravissimo e amatissimo Padre Livio, come anche di altri. Li
può giustificare davanti a Dio solo una supposta e sperata “non conoscenza” e “non competenza” sulla
“questione lauretana”: ma fino a quando si può parlare ancora di “ignoranza”?... Dopo tutto quanto
ho scritto e fatto sino ad oggi, per anni, si può parlare ancora di “buona fede” da parte di tutti?... (cfr.
anche il Sito Internet all’indirizzo www.lavocecattolica.it/santacasa.htm).
Qui Le voglio comunque aggiungere che nel 1994, nella circostanza del VII Centenario della
Miracolosa Traslazione, “qualcuno” (un alto esponente ecclesiastico!) si presentò in Vaticano al Santo
Padre Giovanni Paolo II, consegnandogli sul tavolo del suo studio una lettera, con l’intimazione (!) di
non andare a Loreto per l’inizio di quel Centenario e di non parlare più della “miracolosa
traslazione”. Ma Giovanni Paolo II non se ne spaventò e – pur tra innumerevoli insidie - andò
ugualmente a Loreto per l’inaugurazione di quel Centenario. Persino i Papi li si cerca di
“intimidire”!... E a che scopo?... Chi manovra “occultamente” ogni cosa?...
Chissà se il Santo Padre Benedetto XVI conosce questi e tanti altri “particolari”?... Chissà se
“il filtro” alla sua corrispondenza gli fa regolarmente pervenire le mie lettere e documentazioni ormai
settimanali?... Chissà se non sarà pure lui oggetto di “pressioni occulte” come Giovanni Paolo II?... Ci
parlai personalmente, anche se fuggevolmente, quando era il Card. Ratzinger, il 23 febbraio 2005, in
Vaticano, poco prima di essere eletto Sommo Pontefice, venendo anche poi a sapere che egli “era
entusiasta” di quanto gli scrivevo quando era Prefetto della “Congregazione per la Dottrina della
Fede”. Da allora “il filtro vaticano” non mi ha reso più possibile di poterlo “contattare” personalmente,
nonostante rassicurazioni avute (ma “non firmate”) dell’arrivo a destinazione delle corrispondenze:
ciò anche a causa di una generalizzata omertà e ignavia di varie interposte Autorità Ecclesiastiche
responsabili.
Il Santo Padre Benedetto XVI era comunque già intervenuto sulla “questione lauretana” dietro una mia urgente richiesta - per la celebrazione Liturgica della “Miracolosa” traslazione del 10
dicembre dello scorso anno, facendo pervenire al Vescovo di Loreto una relativa “inequivoca” e
bellissima preghiera da recitarsi nel Santuario. Tale preghiera, ed un mio commento ad essa, la si può
leggere all’indirizzo del mio Sito Internet www.lavocecattolica.it/preghiera.benedettoXVI.htm).
In questa preghiera il Sommo Pontefice Benedetto XVI – così come tutti i suoi Predecessori –
“riconosce” anche lui espressamente, ripetutamente e inequivocabilmente che le Sante Pareti, venerate
nel Santuario di Loreto, sono proprio la “Santa Casa” di Nazareth, di Maria, di Giuseppe e di Gesù.
Egli infatti, tra l’altro, scrive nella preghiera: “Santa Maria, Madre di Dio, ti salutiamo nella tua
casa… qui hai vissuto… qui hai pregato con Lui… qui avete letto insieme le Sacre Scritture… siete
tornati in questa casa a Nazareth… qui per molti anni hai sperimentato…”. La Santa Casa di Loreto,
quindi, viene ancora “confermato” – dal nuovo Pontefice – che è proprio “la Casa di Maria”, quella
che “proprio” “era” a Nazareth.
Perciò, anche nel “pronunciamento” di Benedetto XVI, a Loreto non ci sono delle semplici
“sante pietre” portate dagli uomini e “riassemblate” e “ricostruite” a Loreto dagli uomini (come
sostengono irrazionalmente certi “studiosi”, andando contro gli stessi rilievi scientifici): perché,
altrimenti, il Santo Padre non identificherebbe la Santa Casa di Loreto con quella che era “proprio” e
“realmente” a Nazareth, ove avvenne l’annuncio dell’angelo a Maria e l’Incarnazione in lei del Figlio
di Dio, e ove Maria, Giuseppe e Gesù hanno vissuto “per molti anni”…
Nella Basilica Pontificia Lauretana, tuttavia, si continua a proporre e a insegnare l’opposto e la
preghiera del Santo Padre viene del tutto occultata. Anzi, si è stampata un’altra preghiera (anonima)
ove si sconfessano subliminalmente le affermazioni del Papa, mentre si continua nell'arbitrio
dell'affermazione di un trasporto umano, utilizzando e abusando “ad arte” anche un involontario
errore storico dell’ex-Card. Ratzinger, in una omelia che pronunciò a Loreto nel 1991.
Questi e altri retroscena non molto edificanti li “manifesterò” a suo tempo, permettendolo il
Signore, Giusto Giudice, e la Vergine Immacolata Lauretana.
Alla fine, in ogni caso, caro Padre Stefano, IL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
TRIONFERA’, anche a Loreto.
Prof. GIORGIO NICOLINI
Posta Elettronica: [email protected]
14
IMPORTANTISSIMI ANTICHI LIBRI SULLA STORIA DELLA SANTA CASA
RICCHI DI DOCUMENTAZIONI STORICHE
Per scaricare da Internet un antico e importantissimo libro (di pagine 218)
sulla storia delle Miracolose Traslazioni della Santa Casa dal titolo
"DISSERTAZIONE CRITICO STORICA SULLA IDENTITA’
DELLA SANTA CASA DI NAZARETTE”,
di Vincenzo Murri, scritto nel 1791, collegarsi all’indirizzo Internet
http://books.google.it/books?id=kEoQAAAAIAAJ&pg=PA212&dq=santuario+loreto&lr=&ei=XmibSK2SCZ6MjAHUhvn6BA
Il libro è digitalizzato da Google, per cui è visibile e scaricabile in formato PDF.
Altre notizie storiche importantissime si possono trarre dalla pagina 203 alla pagina 287
del DIZIONARIO DI ERUDIZIONE STORICO-ECCLESIASTICA di Gaetano Moroni, del 1846,
scaricabile in formato PDF collegandosi all’indirizzo Internet
http://books.google.it/books?id=R7lDAAAAIAAJ&pg=PA286&dq
Un altro libro ancora più antico, del 1696, scritto da Baldassare Bartoli,
dal titolo LE GLORIE MAESTOSE DEL SANTUARIO DI LORETO (di pagine 134)
può essere scaricato collegandosi all’indirizzo Internet
www.lavocecattolica.it/libro.legloriemaestosedelsantuariodiloreto.pdf
PREGHIERA A SAN GIUSEPPE
CUSTODE DI MARIA, DI GESU’ E DELLA SANTA CASA DI NAZARETH
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione, ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo
patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa. Deh! Per quel sacro vincolo di carità che ti strinse
all'Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l'amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te
ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò con il suo Sangue e col
tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido Custode della divina famiglia,
l'eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amatissimo, la peste di errori e di vizi che
ammorba il mondo; ci assisti propizio dal cielo in questa lotta con il potere delle tenebre, o nostro
fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù,
così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora sopra
ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo
virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l'eterna beatitudine in cielo. Amen.
LA POLEMICA TRA IL VESCOVO DI LORETO
E IL GIORNALISTA PAOLO BROSIO
Dal quotidiano delle Marche: CORRIERE ADRIATICO
Loreto – Medjugorje - È sempre più polemica
Loreto 16 marzo 2012
Paolo Brosio fa “litigare” Loreto e Medjugorje, il primo uno dei santuari mariani più noti al mondo,
frequentato da milioni di pellegrini, l’altro ancora “sub judice” per il Vaticano. Come anticipato in
sede nazionale ieri da questo Quotidiano “Corriere Adriatico” nel suo ultimo libro, “Viaggio a
Medjugorje”, l’ex giornalista Mediaset, convertito alla causa delle presunte apparizioni nella cittadina
dell’ex Jugoslavia, descrive un incontro problematico
con l’arcivescovo di Loreto, Delegato Pontificio, Mons. Giovanni Tonucci….
Ancona 18 marzo 2012
Brosio replica a Mons. Tonucci: “Venga a Medjugorje invece di censurare” – “La Madonna è una”
Paolo Brosio è in Bosnia, fa da guida a un gruppo di fedeli in pellegrinaggio a Medjugorje, ma si
concede una parentesi. Apprese le notizie stampa, non ci sta a porgere l’altra guancia; più forte
l’istinto del cronista che lo spinge a raccontare i fatti. E’ finito nel mirino dell’Arcivescovo Mons.
Tonucci e della Delegazione Pontificia per il racconto di una Messa nella Santa Casa di Loreto (luogo
extraterritoriale del Vaticano) sul suo libro. Il periodico del Santuario mariano lo ha attaccato
accusandolo di aver usato troppa fantasia nella descrizione
della confusione di fotografi e cameramen nel cuore della spiritualità mariana. Brosio risponde per le
rime: “Sono un giornalista, ho fatto la cronaca di quel che è successo”. Poi va al fulcro della diatriba, il
duello tra luoghi di culto mariano: Loreto e Medjugorje. “Sono sempre stato convinto che la Madonna è
una, invito il Vescovo che lo sottolinea a venire in Bosnia, vedrà che le apparizioni sono vere”. Infine:
“Un Vescovo non dovrebbe infuriarsi”.
15
UNA RICHIESTA DI COMMENTO AL PROF. GIORGIO NICOLINI
SULLA POLEMICA TRA IL VESCOVO DI LORETO E PAOLO BROSIO
Da: [email protected] [mailto:[email protected]]
Inviato: domenica 18 marzo 2012 01:11 - A: [email protected]
Oggetto: per conoscenza - Priorità: Alta
per conoscenza (!!!)
CARISSIMO GIORGIO, COSA NE PENSI DI MONS. TONUCCI (tu sei "esperto" di Loreto e... dintorni).
Grazie e ciao. Gianni
LA RISPOSTA DEL PROF. GIORGIO NICOLINI
Da: Giorgio Nicolini [mailto:[email protected]]
Inviato: venerdì 23 marzo 2012 17:36 - A: '[email protected]'
Oggetto: Questioni ecclesiali
Caro Gianni,
non conosco nel dettaglio la polemica Brosio-Mons.Tonucci. Ne ho letto qualcosa sul “Corriere
Adriatico”: ma francamente non si riesce a comprendere bene chi ha ragione e chi ha torto e chi è che
dice la verità sulla “questione” contestata da entrambi (riguarderebbe una Messa celebrata in Santa Casa
con eccessiva presenza di telecamere).
Nell’attesa di capirci meglio, non voglio per ora esprimermi. Su Medjugorje, comunque, Tonucci è
sempre stato e si è sempre dichiarato “incredulo”. Il fatto di affermare ora che bisogna essere “prudenti”,
in attesa del “pronunciamento” della Commissione istituita dal Papa, è… un passo in avanti, di
“ipotetica”, “possibile” e sperabile “apertura”.
Ma anche sulla “veridicità storica” delle Miracolose Traslazioni della Santa Casa ci sono stati
pronunciamenti solennissimi di tanti Papi, per sette secoli, nonché delle Congregazioni Vaticane
competenti, con l’istituzione anche di una Festa Liturgica della “Miracolosa Traslazione della Santa Casa”,
con tanto di “Messa propria”: ma qui – nonostante i pronunciamenti solenni della Chiesa - “la chiusura” è
invece – ancora – “totale”. Si afferma di voler attendere i pronunciamenti di una Commissione su
Medjugorje, per non volerla in realtà mai avallare, però “si rinnegano” i “pronunciamenti ufficiali” già dati
dalla Chiesa per sette secoli sull’autenticità della Santa Casa e sulla verità storica delle Miracolose
Traslazioni…
Anche Benedetto XVI, intervenuto più volte, in vari modi, dopo mie innumerevoli petizioni
“personali”, per far ripristinare “la verità” nella Basilica Lauretana, è stato sempre disobbedito,
contraddetto e manipolato.
Quello, perciò, che penso dell’altra “questione”, quella “lauretana” e della relativa “apostasia”, e
di Mons. Tonucci al riguardo che la mantiene e la amplifica, puoi leggerlo anche nel mio ultimo numero de
“La Voce Cattolica”, alle pag.20-21-22 (clicca qui di seguito, per scaricare il mio Giornale Informatico
http://www.lavocecattolica.it/lettera18marzo2012.pdf ).
Altri miei interventi al riguardo li puoi leggere in Internet al solito indirizzo
http://www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
Quanto al fatto che le Gerarchie ecclesiastiche “non scherzano” ne so qualcosa anch’io… Ma ciò non ci
esime di affermare e di difendere la verità e – sempre con il dovuto rispetto e nella carità – di denunciare la
menzogna, là ove c’è nella Chiesa e da parte di membri della Chiesa, di qualunque gerarchia.
Un cordiale saluto.
Prof. GIORGIO NICOLINI
LORETO
BALUARDO DELL’EUROPA CRISTIANA
PER LA “NUOVA EVANGELIZZAZIONE” NEL TEMPO DELL’“APOSTASIA SILENZIOSA”
PREGHIERA PER LA SALVEZZA DELL’ITALIA E DELL’EUROPA
Cuore Misericordioso di Gesù, per l’intercessione della Vergine Immacolata Lauretana, invocata come
“Aiuto dei Cristiani”, ti rivolgiamo il grido della nostra speranza e della nostra implorazione più amorosa: salva
la Tua Italia, salva la Tua Roma, salva la nostra Patria, salva la Tua Europa, in quest’ora di confusione, di
errore, di orrore, di sbandamento e di decadimento. Tu sai tutto: conosci le rovine morali e spirituali, conosci il
disordine civile e religioso, la disgregazione sociale, conosci il dramma e la tragedia delle Nazioni e dei Popoli di
questo Continente, che fu Tuo, che è Tuo. Fa’ che non crolli questo baluardo della Tua Fede.
Riaccendi, rianima, risuscita, consolida, o Cuore di Salvezza e di Redenzione, la coscienza più fedele, tutte
le energie più buone, le forze più sane, le volontà più sante, contro tutte le forze del male. Schiaccia il Serpente,
annienta il Maligno. Non cedergli le anime dei buoni e dei giusti, non permettergli la perdita dei cuori redenti dal
Tuo Amore Appassionato, la sconfitta delle forze del bene. Non cedergli le conquiste della Tua Carità e del Tuo
Sangue, dei Tuoi Apostoli, dei Tuoi Martiri, dei Tuoi Santi, della Tua Chiesa. Non lasciargli il trionfo in questa
Terra di benedizione, in questo Continente sacro al Tuo Cuore e al Tuo Amore.
Te ne supplichiamo, per la Bontà Materna della Mamma Celeste, Immacolata Sposa dello Spirito Santo,
cui nulla rifiuti, e che hai posto Guida, Regina e Condottiera della Tua Chiesa e della Tua Società d’Amore.
Amen.
16
Da: [email protected] [mailto:[email protected]] Per conto di Associazione Famiglia Domani
Inviato: giovedì 9 febbraio 2012 14:21 - A: La Voce Cattolica
Oggetto: Re: GIOVANI aperti alla vita
Spett.le La Voce Cattolica,
Vi ringraziamo molto per tutte le Vostre mail sempre interessanti e con tante informazioni che altrimenti non si
saprebbero. Desideriamo metterVi a conoscenza di un'iniziativa a difesa della vita, pregandovi di volerci aiutare a
diffonderla. Varie associazioni a livello nazionale si sono messe insieme per organizzare una Marcia per la Vita che si
terrà a Roma il prossimo 13 maggio. Abbiamo preso spunto da ciò che avviene in quasi tutti i paesi, dall'Europa
all'America, per lanciare anche in Italia la medesima iniziativa: una grande marcia che ribadisca che la vita è un valore
non negoziabile e che unisca i gruppi i più diversi intorno a questa tematica. Nessuna associazione vuole fare da
capofila per evitare personalismi. Sul sito dedicato alla Marcia troverà tutto il programma (si terrà anche un convegno
nel pomeriggio del sabato 12 e un'adorazione eucaristica la sera): www.marciaperlavita.it
Vi ringraziamo anticipatamente e in attesa di un Vostro riscontro inviamo i nostri più cordiali saluti
Associazione Famiglia Domani
UN NUOVO REFERENDUM ABROGATIVO
UN’INIZIATIVA CONCRETA A FAVORE DELLA VITA
REFERENDUM ABROGATIVO DELLA Legge 194 IN MATERIA DI ABORTO
In Internet: www.no194.org
Gentile Giorgio Nicolini,
mancano mesi all'evento della Seconda Marcia Nazionale per la Vita.
L'anno scorso è stato solo l'inizio entusiasmante di un'avventura di civiltà e di impegno che ha visto
e vede Fede & Cultura in prima linea in difesa della Vita dal suo inizio alla sua conclusione naturale.
Fede & Cultura ha ricevuto per questo impegno sul piano editoriale, a conclusione della Prima
Marcia per la Vita a Desenzano del Garda, il premio del MEDV (Movimento Europeo Difesa Vita).
Avevamo pubblicato apposta il volumetto con l'immagine della Marcia "Scegliere la Vita" di
Lorenza Perfori (€ 9,00) che tanto bene ha fatto e sta facendo per la Causa.
Ora abbiamo pubblicato il libro per la Marcia di quest'anno "Mamme che piangono" a cura di
Giovanni Corbelli (€ 7,00), sul trauma e i danni che l'aborto provoca alle donne che lo compiono.
Un libretto positivo, bello, economico e spedito - fino al 12 maggio - con soli 2 euro di spese di
spedizione e lo sconto del 15% per tre copie.
Uno strumento importante per difendere la vita dei più deboli, i bimbi nel grembo delle mamme, e
per affermare la loro dignità.
Un aiuto importante per le mamme che hanno abortito e vogliono fare un cammino di riscatto.
Con grata amicizia
Giovanni Zenone Ph.D.
Direttore - Fede & Cultura
TELE MARIA
Emittente Televisiva Cattolica in Internet
TRASMISSIONI INTERNAZIONALI QUOTIDIANE MEDIANTE LA RETE INTERNET
www.telemaria.it
UNA TELEVISIONE DONO DI MARIA
ORA VISIBILE CON LE NUOVE TECNOLOGIE ANCHE NELLA TUA TELEVISIONE DI CASA
Trasmette programmi secondo le indicazioni dell’esortazione di San Paolo ap ostolo ai cristiani:
"FRATELLI, TUTTO QUELLO CHE E' VERO, NOBILE, GIUSTO, PURO, AMABILE, ONORATO, QUELLO
CHE E' VIRTU' E MERITA LODE, TUTTO QUESTO SIA OGGETTO DEI VOSTRI PENSIERI"
(cfr. Fi l.4,8).
COLLABORA ANCHE TU A TELE MARIA
inviando alla Redazione di questa Emittente Televisiva filmati personali e didattici da trasmettere
Redazione TELE MARIA - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
Tel./Fax 071.83552 - Posta Elettronica: [email protected]
AIUTA
Fai una tua offerta per sostenere Tele Maria con un versamento volontario
nel Conto Corrente Postale
2987904
Codice IBAN: IT36W.07601.02600.00000.2987904
stampabile in proprio e utilizzabile in ogni Ufficio Postale ed in ogni Banca
(Cfr. www.telemaria.it/bollettino.pdf
17
18
RICHIEDI
Il libro del Prof. Giorgio Nicolini trattante
LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA DI NAZARETH A LORETO
Libro di 100 pagine patinate, tutte a colori e tutte illustrate, con elegante grafica adatta anche per i bambini,
illustranti – con prove documentali inedite – la verità storica di almeno “cinque traslazioni miracolose” della Santa
Casa di Nazareth “in vari luoghi” e infine sul colle di Loreto: “traslazioni miracolose” avvenute tra il 1291 e il
1296, “approvate” nella loro “veridicità storica” dalla Chiesa e da tutti i Papi, per sette secoli.
E’ disponibile anche un DVD che ricostruisce in modo molto documentato la storia delle Miracolose Traslazioni,
con interviste al Prof. Nicolini, trasmesse anche da RAI DUE, in prima serata, il 4 febbraio 2009.
Per le richieste del materiale rivolgersi a:
Redazione TELE MARIA - Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA – Italia
Posta Elettronica: [email protected] - Tel./Fax 071.83552
Acquista e scarica il libro direttamente attraverso Internet all’indirizzo www.lavoce.an.it a solo Euro 2,00
19
SANTA GIANNA BERETTA MOLLA
Come conservare la purezza?
Circondando il nostro corpo con la siepe del sacrificio.
La purezza è una “virtù-riassunto”, vale a dire un insieme di virtù...
La purezza diventa bellezza, quindi anche forza e libertà.
È libero colui che è capace di resistere, di lottare.
PER CONTRIBUIRE A RIPRISTINARE LE RADICI CRISTIANE IN EUROPA
LEGGI E FAI CONOSCERE I SITI INTERNET SOTTOINDICATI
www.lavocecattolica.it/movimento.vita.htm
www.lavocecattolica.it/santacasa.htm
IL TESTO DELLA PREGHIERA DI BENEDETTO XVI DA RECITARSI NEL SANTUARIO DI LORETO E NELLE CASE
E' LEGGIBILE COLLEGANDOSI ALL'INDIRIZZO INTERNET
www.lavocecattolica.it/preghiera.benedetto.XVI.htm
In TELE MARIA: www.telemaria.it/veritalauretane.wmv
SOSTIENI anche tu TELE MARIA
RICHIEDENDO IL CALENDARIO 2012 di TELE MARIA
UN CALENDARIO DIDATTICO-STORICO-SPIRITUALE
Acquista e scarica direttamente attraverso Internet all’indirizzo www.lavoce.an.it a solo Euro 0,75
Per donazioni: Conto Corrente Postale n°2987904 intestato a TELE MARIA
Codice IBAN: IT36W.07601.02600.00000.2987904
stampabile in proprio e utilizzabile in ogni Ufficio Postale ed in ogni Banca
(cfr. www.telemaria.it/bollettino.pdf)
PROFEZIE
San Luigi Orione fin dal 1921 profetizzava: "Il tempo viene ed è suo. Io sento appressarsi una grande giornata, la giornata di Dio!...
Cristo viene ed è vicino: Cristo si avanza. Il secolo XIX è stato il secolo delle unità politiche, delle unità nazionali, ma io vedo
un'altra grande unità: la più grande unità morale si va formando, nessuno la fermerà. Io vedo l'umanità che si va unificando in
Cristo: non ci sarà che un corpo, che uno spirito, che una Fede. Vedo dai quattro venti venire i popoli verso Roma. Vedo l'Oriente e
l'Occidente riunirsi nella Verità e nella Carità che è Cristo, vivere la vita di Cristo e formare i giorni più belli della Chiesa. Il mondo
ne ha bisogno e Gesù viene: sento Cristo che si avanza. Sarà una mirabile ricostruzione del mondo nuovo: non sono gli uomini che
la preparano, ma la Mano di Dio".
(Una profezia di Paolo VI, all’Angelus del 5 dicembre 1976)
ESORTIAMO PURE VOI, FIGLI CARISSIMI, A CERCARE QUEI “SEGNI DEI TEMPI”
CHE SEMBRANO PRECEDERE UN NUOVO AVVENTO DI CRISTO FRA NOI.
MARIA, LA PORTATRICE DI CRISTO, CI PUÒ ESSERE MAESTRA, ANZI ELLA STESSA L’ATTESO PRODIGIO
BENEDETTO XVI
Nessuno di noi sa che cosa succederà nel nostro pianeta, nella nostra Europa, nei prossimi cinquanta, sessanta, settanta anni. Ma, su
un punto siamo sicuri: la famiglia di Dio sarà sempre presente e chi appartiene a questa famiglia non sarà mai solo, avrà sempre
l'amicizia sicura di Colui che è la vita. (Omelia dell’8 gennaio 2006)
LA VITA VINCERA’
La vita vincerà: è questa per noi una sicura speranza. Sì, vincerà la vita,
perché dalla parte della vita stanno la verità, il bene, la gioia, il vero progresso.
Dalla parte della Vita è Dio, che ama la vita e la dona con larghezza»
(Giovanni Paolo II - Discorso ai Partecipanti alla VII Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, 3 marzo 2001)
ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’
In Internet: www.lavocecattolica.it/lettera25marzo2012.htm
Per prelevare e scaricare il testo direttamente in formato “PDF” clicca sull’indirizzo Internet sottostante:
www.lavocecattolica.it/lettera25marzo2012.pdf
Per prelevare e scaricare il testo direttamente in formato “word” clicca sull’indirizzo Internet sottostante:
www.lavocecattolica.it/lettera25marzo2012.doc
SI AUTORIZZA E SI RACCOMANDA LA DIFFUSIONE DI QUESTI TESTI
AD ALTRI INDIRIZZI DI POSTA ELETTRONICA E L'INSERIMENTO IN SITI DELLA RETE INTERNET
Diffondete la buona stampa tra le persone vostre amiche e conoscenti. La buona stampa entra anche nelle case
dove non può entrare il sacerdote, è tollerata persino dai cattivi. Presentandosi non arrossisce, trascurata non si
inquieta, letta, insegna la verità con calma, disprezzata, non si lamenta (San Giovanni Bosco).
AVVERTENZE
Le iscrizioni e le cancellazioni possono essere effettuate direttamente dal Sito Internet www.lavoce.an.it
Questo messaggio viene inviato ad oltre 15.000 indirizzi presenti nella Lista privata "La Voce Cattolica" del Prof. Giorgio Nicolini. Tali indirizzi presenti nella Lista sono
stati registrati o per richieste esplicite di iscrizione o per contatti personali avuti o per segnalazione di altri in quanto persone interessate o da elenchi e servizi di pubblico
dominio e talvolta risultano registrati anche per errore. In ottemperanza della Legge 175 del 31/12/1996 e delle nuove norme del Testo Unico, entrate in vigore dal 1°
gennaio 2004 (articoli 136, 137 e 138 del Titolo XII, riguardanti le modalità dell'attività di giornalismo e delle espressioni letterarie ed artistiche), il presente messaggio
non può essere considerato "spam" poiché contiene la possibilità di essere rimosso da invii ulteriori. Nel caso, pertanto, queste comunicazioni non fossero di tuo interesse,
o ti fossero pervenute per errore, in ogni momento sarà possibile modificare o cancellare in modo diretto il tuo indirizzo mediante i collegamenti sottostanti. Il Prof.
Giorgio Nicolini è il solo responsabile del trattamento dei dati, a cui ci si può rivolgere anche telefonicamente per un contatto diretto e personale: Tel./Fax 071.83552, o
scrivendo all'indirizzo [email protected]
20
Scarica

La Voce Cattolica