Il piccolo borgo di San Martino al Cimino vicino a Viterbo, circondato da boschi e castagneti, è stato scelto quest’anno per celebrare la Giornata di inizio anno scolastico dell’Istituto San Gabriele. Vi hanno preso parte tutti gli studenti (dall’infanzia alle classi di maturità), i docenti e i dipendenti. Con cinque pullman siamo arrivati in tarda mattinata a San Martino al Cimino e ci siamo recati nella chiesa abbaziale. L’edificio, splendido esempio di stile gotico, presenta al suo interno, sul soffitto, la corona della Madonna, da dove scendono dei grandi veli colorati. Qui, Don Maurizio, il nostro Preside, ha celebrato la Santa Messa; durante l’omelia ha rivolto a ognuno dei presenti, studenti e non, l’augurio di buon lavoro e buon anno scolastico. All’ora di pranzo ci siamo spostati per mangiare nella faggeta lì vicino. Il bosco presenta una rigogliosa vegetazione e un bel fresco; sotto le piante tutti noi ci siamo accomodati per gustare il pranzo cucinato dai cuochi della nostra scuola, oltre a un delizioso ciambellone preparato dal nostro Preside. Nel pomeriggio, siamo tornati nella nostra scuola, dove già le mamme ci stavano aspettando. Questa gita ci ha consentito di conoscere un posto molto bello e tutti speriamo che la scuola organizzi all’aria aperta anche la Giornata di inizio del prossimo anno. IL CORRIERE DEL SAN GABRIELE (a.s. 2011-2012) Preside e Direttore responsabile Prof. Maurizio Ventura Vicedirettori Enrica Bonci, Angelina Caporale, Settimio Cimarelli, Maria Teresa Cioffi, Alessandra Costantini, Marco Del Vecchio, Martina De Vita, Fabiana Di Meo, Lucia Goletti, Monica Monteleone, Carla Mattea Nobiletti, Paola Stirpe Il giorno 28 ottobre 2011 noi di terza abbiamo avuto la possibilità di visitare il Museo Storico dell’Aeronautica militare di Vigna di Valle (sul lago di Bracciano). Nella struttura sono esposti tutti modelli originali di aerei eccetto uno. Il museo è suddiviso in quattro hangar, che contengono aerei di epoche diverse, da quelli più antichi (hangar 1) agli ultimi modelli (hangar 4). Nel primo abbiamo trovato le invenzioni dei fratelli Wright e le macchine volanti di Leonardo Da Vinci. Nel secondo sono esposti aerei in metallo e i primi aerei a reazione (tedeschi): abbiamo scoperto che l’Italia fu la prima Nazione a sorvolare il Polo Nord sia in aereo che in dirigibile e che i piloti usavano tute speciali per affrontare l’alta velocità e l’ossigeno rarefatto. Il terzo hangar è pieno di enormi aerei della Seconda Guerra Mondiale, sotto i quali sono visibili anche dei modelli di bombe, siluri e mitragliatori. Ci è stato spiegato che alcuni aerei di quel periodo avevano addirittura ali pieghevoli per consentirne il trasporto in treno. Infine, nel quarto hangar sono conservati aerei recenti, che superano i 3000 km/h, degli aerei che fanno parte delle Frecce Tricolori e dei simulatori di volo. L’emozione è stata grande, così come il desiderio di viaggiare su ognuno degli aerei in esposizione. L’undici novembre 2011 noi di III media siamo andati, assieme alla prima e alla seconda, al teatro Sistina per assistere allo spettacolo Il giro del mondo in 80 giorni, realizzato da Compagnia delle Stelle e a cura di Gustavo Verde. Lo spettacolo era comico, con numerose battute divertenti, ma allo stesso tempo abbastanza fedele al libro, ad eccezione di qualche scena tagliata, dato che gli attori erano solo cinque, e di alcuni episodi conclusisi in modo differente rispetto al libro. Lo spettacolo inizia con in scena quattro scrittori famosi, Jules Verne, Charles Dickens, Oscar Wilde ed Edmondo de Amicis, che discutono su quale romanzo dei loro mettere in scena; dopo il sorteggio il romanzo scelto è Il giro del mondo in 80 giorni di Jules Verne. Dopodiché lo spettacolo evolve con in scena Phileas Fogg al Club della Riforma, intento a giocare con altri soci al whist; stabiliscono di fare la scommessa che è la ragione del libro e dello spettacolo, ma i soldi in palio sono 200.000 sterline (anziché le 20.000 del libro). Il viaggio del signor Fogg inizia, insieme a Passepartout, suo servo, in un treno che parte da Londra. L’idea del viaggio intorno al mondo è data da un cartello sullo sfondo, su cui è scritto il nome del Paese in cui si trovano i protagonisti e che cambia ogni volta che essi passano da un luogo a un altro. Nella scena del salvataggio della signora Auda, giovane indiana condannata al rogo, la ragazza si salva da sola, dando una bastonata in testa ai suoi rapitori (mentre nel libro è Passepartout a salvarla). Un’altra situazione differente dal libro è il duello tra Phileas Fogg e un ufficiale che ha mancato di rispetto al gentleman inglese sul treno che attraversa l’America: nello spettacolo i due si scontrano solo virtualmente, come se stessero giocando alla play-station, e questo cambiamento ha certamente suscitato il riso di tutti noi. Le piccole modifiche che la compagnia ha apportato hanno fatto sì che la rappresentazione fosse a tratti molto più divertente del libro. Alla conclusione tutti noi abbiamo applaudito e fatto i complimenti agli attori. Il giorno 1 dicembre 2011 noi alunni delle tre classi della scuola media, in una giornata un po’ nuvolosa ma non fredda, con i nostri professori abbiamo visitato lo splendido monastero di San Benedetto di Subiaco. La struttura è imponente e sembra come incassata nella roccia e a strapiombo sulla valle sottostante, lontano dal centro abitato. La guida che ci ha accompagnato all’interno per la visita ci ha spiegato che il monastero è composto da due chiese sovrapposte e da molte cappelle e grotte ricche di affreschi. Abbiamo visitato la grotta di San Benedetto, dove il Santo si ritirò a vita eremitica per tre anni, nutrendosi con il cibo che gli arrivava dall’alto tramite una lunga corda. Oggi nella grotta si trova la statua bianca di San Benedetto in preghiera di Antonio Raggi, presso la quale ci siamo fermati qualche istante tutti insieme per ammirarla e soprattutto per pregare. Nel frattempo, è arrivata l’ora di pranzo e ci siamo diretti in un’azienda agricola di Roviano, un paese vicino a Subiaco, dove abbiamo assaggiato tutti insieme prodotti tipici. Dopo pranzo, accompagnati dai professori, siamo scesi a piccoli gruppi nel piano inferiore per vedere come l’azienda produce olio extravergine di oliva ed i diversi macchinari utilizzati. Quindi, con ancora nelle narici il profumo dell’olio appena prodotto, siamo tornati a scuola. Anche quest’anno, l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione di Maria, è stato aperto il Mercatino di Natale dell’Istituto San Gabriele. Sono stati messi in vendita presepi in legno d’olivo realizzati da artigiani cattolici in Palestina, oggetti in ceramica prodotti dai bambini della Scuola Primaria, giochi e libri di seconda mano, prodotti di diversa natura donati dai genitori degli alunni e dai negozianti del quartiere (cornici, gioielli, vino, caffè), olio. Il ricavato delle vendite del Mercatino, unito alle offerte delle Sante Messe, a quelle di singoli benefattori e a quelle delle diverse classi dell’Istituto, ha permesso di confermare 22 adozioni a distanza (di € 360,00 l’una) in collaborazione con la Fundación “Ángel Guardián” di Medellin (Colombia), e di devolvere € 1.980,15 all’Associazione “Piccola Via” per la diffusione nel mondo del libretto Chi prega, si salva. Un vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno aderito a diverso titolo all’iniziativa e che, con piccoli gesti, hanno reso possibile aiutare anche quest’anno i più bisognosi. Mercoledì 21 dicembre 2011, le classi della Scuola Media dell’Istituto San Gabriele hanno recitato in due spettacoli teatrali: il primo, Forza venite gente, ha coinvolto gli alunni della I; il secondo, Preferisco il Paradiso, è stato portato in scena dagli alunni della II e della III. Forza venite gente racconta la storia di San Francesco d’Assisi, che, avendo lasciato tutti gli agi e le ricchezze del padre, fonda l’Ordine da lui chiamato Francescano. I personaggi di Francesco e del padre sono stati interpretati da diversi alunni, che si sono avvicendati sul palcoscenico. Preferisco il Paradiso, invece, racconta la storia di San Filippo Neri, che, venuto a Roma per chiedere a Ignazio di Loyola di poter partire in missione, trova nella città la “sua” missione, diventando un grandissimo educatore e compiendo anche diversi miracoli. Anche in questo caso il personaggio del protagonista è stato interpretato da più di uno studente. L’adattamento è stato curato dalla prof.ssa Angelina Caporale, le scenografie dalla prof.ssa Alessandra Costantini. Tutti gli studenti si sono impegnati al massimo, ottenendo l’applauso sincero di tutto il pubblico convenuto. Il 25 gennaio tutti noi studenti della Scuola media abbiamo effettuato una visita guidata dell’Auditorium Parco della Musica, la bellissima struttura creata dall’architetto Renzo Piano nel cuore del quartiere Parioli di Roma. Gli accompagnatori erano i docenti di Lettere, Arte e ovviamente Musica. Una volta arrivati, ci siamo fermati nella piazza principale, denominata cavea. Si presenta come un anfiteatro e su di essa si affacciano le tre sale, che subito dopo abbiamo visitato con una guida. Siamo andati prima nella sala dedicata al compositore Goffredo Petrassi, la più piccola delle tre, dove si svolgono in genere spettacoli teatrali: in questa sala, infatti, l’acustica è perfetta dato che il suono ‘rimbalza’ sulle pareti rivestite da un legno molto pregiato. Subito dopo siamo andati nella sala di grandezza intermedia, dedicata al maestro Giuseppe Sinopoli, scomparso pochi anni fa, dove si svolgono concerti, spettacoli teatrali e conferenze; la guida ci ha spiegato che la sala media è una sala “popolare”, adattabile a funzioni e scopi diversi. Infine, siamo andati nella sala più grande, dedicata alla Santa protettrice della musica e dei musicisti, Santa Cecilia. Questa sala è talmente grande che il suono è seguito dall’eco. È stato emozionante sedere sulle poltrone e, mentre ascoltavamo le spiegazioni, ammirare la perfezione delle strutture delle diverse sale dell’Auditorium e provare ad immaginare l’effetto delle onde sonore. Abbiamo concluso la visita passando nel museo, dove sono conservati i resti della casa romana ritrovata durante i lavori per la costruzione dell’Auditorium. Giovedì 23 febbraio noi della III media e gli studenti del primo anno dei Licei abbiamo visitato il Planetario di Roma, situato nel quartiere dell’Eur. La nostra visita era prevista per le ore 11,00, ma dato che siamo arrivati in anticipo abbiamo curiosato tra i banchi dei souvenir. Quando finalmente siamo entrati nella sala, non abbiamo capito bene cosa sarebbe successo. Dopo che tutti ci siamo seduti sulle poltrone, disposte in file a forma di cerchio, si sono spente le luci e una voce ha iniziato a spiegare l’universo stellato e i pianeti. Dopo l’esplorazione c’è stata anche una visita guidata. E questa è stata davvero molto interessante. La nostra guida, un giovane studioso, ci ha spiegato in modo più approfondito della voce registrata della sala precedente che nella nostra galassia ci sono circa da 100 a 400 miliardi di stelle e che nell’universo ci sono circa 140 miliardi di galassie. Quindi, ci ha spiegato il sistema solare, insistendo soprattutto sui pianeti, la loro disposizione e le loro dimensioni, e aggiungendo delle curiosità su ciascun pianeta. Infine, ha parlato delle caratteristiche e delle particolarità della nostra stella, il Sole, e di come essa influenzi la nostra vita sulla Terra ogni giorno. In seguito all’interessante visita siamo ritornati a scuola, ma durante il viaggio di ritorno abbiamo continuato a riflettere sulle emozionanti storie dell’universo e su quanto l’uomo sia davvero piccolo e limitato di fronte ad esso. Giovedì 8 marzo 2012, i ragazzi delle classi prima e seconda media hanno visitato la Basilica di San Pietro. Intorno alle ore 10,30 eravamo a destinazione. Arrivati in via della Conciliazione in pullman, abbiamo attraversato a piedi il piccolo tratto fino alla piazza. Qui abbiamo trovato una grande folla di turisti e devoti e abbiamo aspettato in fila che arrivasse il nostro turno. Nel frattempo la nostra professoressa di Arte e Immagine ci spiegava come è stato realizzato lo splendido colonnato e ci dava informazioni sulle due grandiose statue all’esterno della Basilica: San Pietro, che con una chiave in mano indica l’entrata alle porte del Paradiso, e San Paolo, che con una spada in mano indica il suo essere guerriero prima della conversione, simboleggiando la lotta tra bene e male. Appena entrati, abbiamo ammirato l’altare al centro della Basilica, protetto dal baldacchino opera di Gian Lorenzo Bernini: esso rende importante l’altare che altrimenti sarebbe troppo piccolo in confronto ad uno spazio così grande. Tra i molti artisti che hanno lasciato la loro firma con importanti opere d’arte all’interno dell’edificio va certamente ricordato Michelangelo, autore della stupenda scultura della Pietà. Altre opere degne di nota sono la statua di bronzo di San Pietro, della quale i fedeli accarezzano il piede destro mentre pregano, e la statua della Veronica, con l’impronta della faccia di Cristo su un panno. Terminata la nostra visita, siamo risaliti sul pullman per tornare a scuola, ancora profondamente impressionati dalla maestosità della Basilica di San Pietro. Giovedì 26 aprile noi della classe seconda, insieme agli alunni della prima, insieme alle professoresse di Scienze Cioffi e De Vita, abbiamo avuto la possibilità di visitare l’Orto Botanico di Roma. Accompagnati da una guida, abbiamo visto molte zone dell’Orto, come giardini e serre. Nei giardini abbiamo potuto ammirare piante provenienti da località che presentano un clima simile a quello di Roma. Tra queste la maggior parte erano piante mediterranee, ma c’erano anche delle palme. Dei giardini quello che ha riscosso maggior successo tra gli studenti è stato quello giapponese, ricco di piante orientali, con un piccolo stagno e un piccolo tempio. Nelle serre, invece, crescono piante che dovrebbero vivere in climi diversi dal nostro, ma grazie alla temperatura elevata della serra riescono a crescere anche qui. In particolare, in una di queste serre crescono diverse varietà di cactus e in un’altra piante tropicali. Quando a mezzogiorno si è sentito il colpo di cannone del Gianicolo, che si trova vicino all’Orto Botanico, tutti ci siamo spaventati. È stato un simpatico fuori programma, tanto più gradito quanto più inaspettato! Il giorno 8 maggio 2012 noi della III media e gli studenti del quinto anno dei Licei siamo andati a visitare la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e il MAXXI (Museo dell’Arte del XXI secolo). Arrivati alla GNAM, ci siamo divisi in due gruppi e ognuno con la propria guida abbiamo visitato le diverse sale. I quadri che ci sono stati illustrati dalla guida fanno parte del programma che viene studiato in III media, vale a dire le diverse correnti artistiche dell’Ottocento (Pittura Romantica, Romanticismo storico, Realismo francese, Impressionismo, Puntinismo, Divisionismo italiano e Postimpressionismo) e del Novecento (Cubismo e in particolare le opere di Picasso, Astrattismo lirico e geometrico, Futurismo, Dadaismo, Pittura Metafisica, Surrealismo e Arte Contemporanea). Avendo già studiato questi argomenti a scuola, abbiamo affrontato la visita con interesse. Anzi, è stato emozionante trovarsi davanti agli occhi dipinti ed opere fino a quel momento visti solo sui libri. Mi ha colpito camminare su uno specchio scheggiato; la guida ci ha detto era un’opera d’arte: passandoci sopra, ce ne siamo sentiti parte un po’ anche noi! Dopo la visita guidata alla GNAM, ci siamo spostati per andare al MAXXI. Una volta arrivati, già nel cortile esterno abbiamo trovato esposte delle opere d’arte moderne: c’erano, per esempio, delle file di vestiti per neonati appese tra due colonne, che stanno a significare che il museo stesso è un neonato, essendo appena iniziato il XXI secolo. Entrando dentro, si riusciva già a percepire la grandezza dell’edificio: esso si presenta come un grande gioco a percorsi da seguire per visitare tutte le opere, che erano sì belle, ma per ora ancora poche. L’opera che credo abbia impressionato tutti è una camera buia, al cui interno si vede soltanto la proiezione sottosopra della piazza antistante il museo stesso; l’immagine viene poi riflessa da uno specchio d’acqua e ritorna ad essere dritta. Anche se il livello dell’acqua è di soli pochi centimetri, sembrava di essere entrati in una camera, dove davanti a ogni uno di noi c’era un precipizio profondo diversi metri. Dopo aver visitato questa camera, ci siamo diretti tutti fuori e siamo tornati a scuola conservando negli occhi e nel cuore l’impressione di meraviglia. Cerca, tra i tuoi libri preferiti, la frase che più ti piace, ti colpisce, ti fa pensare, ti fa ridere, ti fa piangere. Scegli la frase (breve, naturalmente!), immaginala stampata sulla tua maglietta e spiega i motivi della tua scelta, e perché vorresti mostrare a tutti e far conoscere proprio quelle parole. Classe I secondaria di primo grado Ludovica Della Camera Da I ragazzi di via Pal di F. Molnar: “…e guardavano in silenzio quel ragazzino biondo caduto in mezzo a loro, che parlava con la testa alta, con tono deciso…”. Riccardo Del Prete Da Harry Potter e la pietra filosofale di J.K. Rowling: “Ricorda: non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere”. Andrea Moretti Da Gli acchiappaguai di G. Bordi: “L’amicizia non segue regole né etichette, non segue il colore della pelle e non fa caso al conto in banca. È un fiore selvatico che può nascere ovunque, in qualsiasi momento”. Classe II secondaria di primo grado Laura D’Alò Da Il buio oltre la siepe di H. Lee: “Non riuscirai mai a capire una persona se non cerchi di metterti nei suoi panni, se non cerchi di vedere le cose dal suo punto di vista”. Benedetta Mastrantoni Da Lo spacciatore di fumetti di P. Baccalario: “Loro si fidavano di me ed io mi fidavo di loro. Non è forse questa la vera ragione dell’amicizia?”. Alice Pischiutta Da Il buio oltre la siepe di H. Lee: “Non c’è alcuna differenza tra bianchi e neri”. Classe III secondaria di primo grado Filippo Gilberto Catarci Da uno dei Sermoni di S. Agostino: “Cristo per questo venne; perché ci ha amati; non v’era in noi qualcosa da amare, ma amando ci ha resi amabili.” Rebecca Di Biagio Da Storia dell’Angelo Gelsomino. La storia di Benedetta di Emi de Ponti: “Era stata lasciata lì perché sicuramente l’Angelo Gelsomino avrebbe guidato in quel posto una mamma e un papà”. Luisa Fusconi Da Twilight di S. Meyer: “Sognare non costa niente”. Visita del Forte di Bard Dopo aver viaggiato per diverse ore nell’arco della giornata del 21 maggio, finalmente il 22 maggio abbiamo iniziato le prime escursioni con la visita del Forte di Bard. Prima di entrare, la guida ci ha dato qualche informazione sulla storia del borgo e ci ha spiegato che il forte è stato costruito poco prima della metà del XIX secolo ed è formato principalmente da tre edifici, che avremmo visitato subito dopo. Quindi, abbiamo cominciato la visita “scalando” il Forte di Bard grazie a degli ascensori panoramici. Arrivati nella piazza centrale del forte, abbiamo fatto una pausa; subito dopo abbiamo visitato il Museo delle Alpi. Qui abbiamo visto immagini e video particolari e ci ha particolarmente colpito un pannello, sul quale erano rappresentate le diverse altitudini alle quali vivono i vari animali che è possibile incontrare sulle Alpi. La visita è durata tutta la mattinata ed è terminata verso le ore 13,00. Centrale idroelettrica Eccoci a visitare anche una centrale idroelettrica nei pressi della città di Aosta. Appena arrivati, ci hanno spiegato come funziona una turbina e poi ci hanno portato nella sala macchina, non prima però di aver indossato i caschi per la sicurezza. Entrati nella sala, abbiamo visto come funzionano le diverse macchine, verificando in questo modo, oltre alle spiegazioni di pochi minuti prima, anche quanto abbiamo imparato a scuola sulla produzione di energia. Infine, siamo stati accompagnati nella sala dove si trovano i pannelli di distribuzione. Inutile dire che la visita è stata davvero molto interessante. Un po’ di svago in palestra… Dopo la visita alla centrale idroelettrica il nostro Preside Don Maurizio ha deciso di farci svagare un po’, prenotando una palestra per fare attività fisica. Siamo rimasti più o meno un’ora e mezza. Durante la prima ora i ragazzi, suddivisi in due squadre, hanno giocato a calcio a cinque; quindi, finita la partita, è stata montata la rete da pallavolo per le ragazze. Purtroppo abbiamo giocato meno dei ragazzi perché montare la rete ha richiesto un po’. Le due squadre erano composte così: prima media contro la seconda e la terza unite. Anche se la maggior parte dei tifosi erano schierati con la prima media, abbiamo vinto tre set a uno. Finita l’attività fisica siamo riusciti a ritornare in tempo per la cena. Visita alla città di Aosta Durante la gita scolastica abbiamo dedicato diverse ore a visitare la città di Aosta, soprannominata la Roma delle Alpi. I Romani conquistarono Aosta principalmente per due motivi: innanzitutto, per scambiare merci con la Francia approfittando della sua posizione geografica; in secondo luogo, per usufruire delle risorse minerarie disponibili in questa zona. Ed infatti, appena arrivati ad Aosta, abbiamo visto due importanti monumenti che ricordano la conquista romana: la statua di Augusto e Porta Praetoria, quest’ultima utilizzata nel corso della Seconda Guerra Mondiale come deposito di armi. Subito dopo abbiamo visitato la chiesa di San Lorenzo, che sorge sui resti di una basilica paleocristiana, ma è sconsacrata dall’epoca napoleonica, e la chiesa di Sant’Orso (la più importante di Aosta), a tre navate, nei pressi della quale si trova il simbolo della città: un tiglio di 500 anni. L’altare di questa chiesa è decorato in modo impeccabile e presenta al centro immagini del Santo. Invece, sulle colonne del chiostro sono rappresentate scene della vita di Gesù. Escursione sul Monte Bianco Il quinto giorno della gita in Valle d’Aosta, accompagnati dai nostri professori, abbiamo fatto una bella escursione sul Monte Bianco. Siamo partiti dall’hotel la mattina presto e siamo arrivati con il pullman ai piedi del maestoso monte. Da lì abbiamo proseguito a piedi fino alla funivia, che abbiamo preso divisi in due gruppi. Tramite la funivia siamo arrivati ai piedi del rifugio Nuovo Torino. Una volta radunatici, abbiamo salito più di 200 scalini e finalmente siamo arrivati alla nostra meta, il rifugio. Qui siamo rimasti circa trenta minuti, durante i quali abbiamo scattato un’enorme quantità di foto alla stupenda montagna ancora imbiancata sulla cima. Scesi dal rifugio, siamo andati a Courmayeur. Visita a Courmayeur Il pomeriggio del quinto giorno i nostri professori ci hanno accompagnato a visitare una località molto rinomata: Courmayeur, la perla delle Alpi. Qui abbiamo pranzato e poi passeggiato per le strade del centro storico. Purtroppo, però, i negozi erano tutti chiusi ed hanno aperto le saracinesche solo quando noi siamo andati via. Il centro storico è davvero molto bello: tutto è perfettamente curato e pulito; gli edifici hanno decorazioni in legno; vasi pieni di fiori sono collocati ad ogni angolo. Visitare questo borgo è stato emozionante anche perché i professori ci hanno lasciato girare da soli per un po’ e ognuno di noi ha potuto soffermarsi su ciò che più lo interessava. Siamo stati in giro per circa due ore e mezza e poi siamo ripartiti per andare a visitare il Parco Naturale. Visita al “Parc Animalier” del Monte Bianco Durante la gita scolastica siamo andati a visitare il “Parc animalier”, il parco di Introd dedicato agli animali, un posto custode di uno straordinario microsistema, dai rettili ai pesci. All’entrata ci hanno affidato a una guida in modo che potessimo capire con maggiore coscienza ciò che saremmo andati a vedere; come primi esemplari ci hanno mostrato diversi gufi, descrivendoci i loro modi di cacciare; poi ci hanno portato in un laghetto, dove ci hanno spiegato la crescita dei girini. Siamo arrivati quindi ai cervi. Abbiamo visto anche un gruppo di camosci, le marmotte che stavano sulle rocce, delle lepri. Successivamente abbiamo trovato ad attenderci una famiglia di cinghiali con ben sei cuccioli, a cui abbiamo potuto dare da mangiare. Vedere tutti questi animali è stato interessante: molti di noi avevano visto già tutte queste specie, ma così le abbiamo conosciute meglio. Salumi e fontina, orgoglio della cucina valdostana Nel corso di questa splendida gita abbiamo avuto la possibilità di visitare il rinomato salumificio Bertolin e un’azienda produttrice di formaggio fontina. La visita nel salumificio è stata molto interessante e divertente; non avevamo una guida, ma abbiamo seguito un filmato con la spiegazione sulle modalità di produzione dei pregiati salumi valdostani. Subito dopo, siamo stati guidati in un punto ristoro, dove i responsabili dell’azienda avevano preparato per noi degli assaggini di prosciutto, lardo di Colonnata, salame, lonza. Inutile dire che tutto era buonissimo! Per questo, dopo aver assaggiato queste pietanze, ci siamo spostati in un punto vendita, dove molti di noi hanno comprato prodotti da donare a genitori e parenti. Quando, invece, abbiamo visitato l’azienda produttrice di formaggio fontina, abbiamo seguito una guida. Non è stato possibile per motivi igienici entrare proprio all’interno dello stabilimento, però abbiamo potuto osservare tutti i procedimenti della lavorazione del formaggio da un balcone affacciato sopra una grande sala piena di macchine industriali per la produzione della fontina. Dopo aver osservato, ci siamo spostati in una enorme cantina con il 95% di umidità, dove sono conservate le forme di fontina in via di stagionatura. Anche in questa azienda, all’uscita ci aspettavano degli assaggini di fontina davvero deliziosi e un punto vendita, ovviamente preso d’assalto dai più golosi! Torneo di pallavolo femminile La classe II media, battendo per 2 set a 1 la classe III, si laurea campione. Le atlete della classe vincitrice sono: Laura D’Alò, Valentina Di Ciano, Josephine Lindsay, Benedetta Mastrantoni, Arianna Meinardi, Alice Pischiutta. Arbitro della gara finale è stata la prof.ssa Fabiana Di Meo. Torneo di calcio a cinque maschile La classe III media A, battendo per 4 a 0 la classe III media B, si laurea campione. Gli atleti della classe vincitrice sono: Filippo Gilberto Catarci, Matteo Gagliano, Samuele Gazzè, Giovanni Battista Mastrosanti, Lorenzo Scardavoni, Edoardo Signorile. Arbitro della gara finale è stato il prof. Marco Del Vecchio. Le premiazioni avranno luogo il giorno 9 giugno alle ore 19,45. II media III media III media A III media B Venerdì 20 gennaio, alle ore 20,30, presso il nostro Istituto si è tenuta la prima delle due conferenze di argomento storico. All’inizio è intervenuto il professor Fabio Pierangeli, docente di Letteratura di viaggio presso l’Università di Roma Tor Vergata, ed ha parlato del ruolo degli intellettuali italiani pro o contro l’entrata in guerra dell’Italia: da Gabriele D’Annunzio, che infiammò le folle con i suoi discorsi interventisti durante le “radiose giornate di maggio” (da lui stesso così definite), al futurista Filippo Tommaso Marinetti, che vedeva la guerra come energia vitale e dinamica e “sola igiene del mondo”, al Papini, autore di un’esaltazione crudele della guerra: “Amiamo la guerra e assaporiamola da buongustai finché dura… La guerra è spaventosa – e appunto perché spaventosa e tremenda e terribile e distruttrice dobbiamo amarla con tutto il nostro cuore di maschi (G. Papini, Un caldo bagno di sangue). Il professor Pierangeli è poi passato alle drammatiche poesie di Giuseppe Ungaretti, nelle quali la morte e l’assurdità della guerra diventano, oltre che testimonianza storica, anche testimonianza lirica: “Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie” (Soldati, 1916). È stato anche ricordato il trionfo della vita nel dolore della guerra: “Non sono mai stato / tanto attaccato / alla vita”, parole con cui si conclude Veglia (1916). Successivamente ha preso la parola il professor Cosimo Bongiorno, docente di Storia e Filosofia presso il liceo Amaldi di Roma, con un contributo dal titolo Cultura e Politica durante la I Guerra Mondiale: interventismo e neutralismo. Sono state analizzate, da una parte, la scelta neutralista e, dall’altra, quella interventista, e in particolare la mobilitazione interventista, Salvemini e Bissolati come interventisti democratici, Corridoni, Mussolini, Cesare Battisti come interventisti rivoluzionari. L’oratore si è poi soffermato sulla creazione del consenso, sul fronte non interventista, sui giolittiani e i cattolici e, infine, sul ruolo degli intellettuali Giovanni Gentile e Benedetto Croce durante la guerra. Nel corso della conferenza sono state proiettate foto d’epoca della I guerra mondiale a cura del Prof. Alberto Manodori Sagredo, docente di Storia dell’arte nei Licei e di Storia e Tecnica della Fotografia presso l’Università di Roma Tor Vergata. Infine, per gentile concessione dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi del Ministero dei Beni Culturali, sono stati ascoltati discorsi politici e brani letterari originali della I Guerra Mondiale. La partecipazione del pubblico è stata sentita e attiva. Venerdì 2 marzo alle ore 20.30 si è tenuta presso l’Istituto San Gabriele la seconda conferenza. Questa volta ha preso la parola il professor Lorenzo Cappelletti, docente di Storia presso la Pontificia Università Antonianum e l’Istituto Teologico di Anagni, con un intervento intitolato Benedetto XV davanti alla Prima guerra Mondiale. Il professor Cappelletti si è soffermato sulla figura di Papa Benedetto XV, che arrivò a dichiarare nel 1917 che la guerra era solo un’ “inutile strage”, sottolineando che la guerra è assurda, va contro i valori cristiani ed è moralmente inaccettabile perché inumana. La guerra appare al mondo cattolico come espressione di una cultura atea e materialista, incline alla violenza e alla sopraffazione. Il professore ha letto poi passi da Ubi primum in beati. Hortatio ad universos Orbis catholicos pro pace, dove lo stesso Papa Benedetto XV parla in questo modo: “Indicibile è l’orrore e l’amarezza che ci ha subito riempito l’animo nel contemplare tutto quanto l’immane spettacolo di questa guerra, per la quale vediamo tanta parte d’Europa, devastata dal ferro e dal fuoco, rosseggiare di sangue cristiano”. Segue l’esortazione ai popoli belligeranti e ai loro capi affinché arrivino a “un giusto accordo di tutti nella diminuzione simultanea e reciproca degli armamenti, secondo norme e garanzie da stabilire”. Successivamente ha preso la parola il professor Lorenzo Baratter, saggista e ricercatore di Storia contemporanea, con un intervento intitolato: Gli italiani d’Austria e il caso dei sudtirolesi di madrelingua tedesca. Una riflessione storica su Trento, Bolzano e Trieste annesse al Regno d’Italia nel 1919. Il professor Baratter ha aperto la conferenza parlando della guerra alpina. In Trentino il conflitto assunse caratteri del tutto particolari e, per certi aspetti, ancora pre-moderni: si trattò soprattutto di una guerra di montagna, condotta ad alta quota, in condizioni ambientali difficilissime. Particolarmente duro fu l’inverno del 1916, in cui nella sola giornata del 13 dicembre, migliaia di soldati italiani e austriaci furono travolti da valanghe e slavine. Il professore ha poi parlato della figura e delle idee politiche del geografo trentino Cesare Battisti, impiccato dagli Austriaci nel 1916. Secondo Cesare Battisti e Gaetano Salvemini la guerra andava considerata come il compimento del processo di unificazione nazionale. A loro giudizio questo nuovo Risorgimento avrebbe dovuto caratterizzarsi per una presenza popolare ben più massiccia e rappresentativa. Nel corso della conferenza sono state proiettate foto d’epoca della I guerra mondiale a cura del Prof. Alberto Manodori Sagredo, docente di Storia dell’arte nei Licei e di Storia e Tecnica della Fotografia presso l’Università di Roma Tor Vergata. Un ringraziamento particolare va a tutti i docenti coinvolti, agli alunni e alle persone intervenute, e ovviamente al Preside dell’Istituto Don Maurizio Ventura per aver organizzato l’evento. Venerdì 23 marzo 2012, alle ore 20,30, presso la Chiesa Cattedrale de La Storta si è tenuto il concerto del Coro ANA (Associazione Nazionale Alpini) di Roma, che ha eseguito canti della Prima Guerra Mondiale. Al concerto hanno partecipato numerosissime persone, docenti e alunni provenienti da varie parti di Roma. Il coro ANA è legato da profonda amicizia con l’Istituto San Gabriele e condivide con la scuola l’idea che la storia si trasmette ai giovani con doti comunicative, capacità di emozionare, passione nel raccontare. I canti degli alpini, infatti, sono riusciti ad emozionare e a far riflettere sulla tragedia della Prima Guerra Mondiale e, allo stesso tempo, hanno evocato valori quali la fratellanza, l’amicizia e l’amore per la vita. Gli alpini con la forza evocativa del canto hanno difeso e presidiato la conoscenza del passato “contro coloro che fanno a brandelli i documenti, contro gli assassini della memoria e i revisori delle enciclopedie, contro i cospiratori del silenzio” (Y.H. Yerushalmi, Riflessioni sull’oblio, 1990). Alla fine del concerto tutti sono stati invitati assieme ai componenti del coro ANA ad una spaghettata tra amici secondo lo spirito cristiano di fratellanza e condivisione. Un ringraziamento particolare va agli amici del coro ANA, a tutti i partecipanti e particolarmente al Preside Don Maurizio Ventura, che ha organizzato con cuore e passione questo importante evento. (corsi tenuti dal nostro Direttore Don Maurizio Ventura) Cresime Santa Messa celebrata da S.Ecc. Mons. Gino Reali (Vescovo di Porto-S. Rufina) Cattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria Roma, La Storta Venerdì 1mo giugno 2012 Lo Spirito di Dio in noi è un avvenimento puro, una sorpresa totale: un dono assoluto. È il Dono per eccellenza, perché è da Esso che siamo trascinati dentro il mistero di Cristo. Don Luigi Giussani Alessia AMBROSINO Lorenzo BALDASSARRI Chiara DE BENEDICTIS Matteo DE BENEDICTIS Pierpaolo DE CAROLIS Marzia DELL’UNIVERSITà Rebecca DI BIAGIO Emanuele DONATI Raoul Filippo FEDELI Luisa FUSCONI Matteo GAGLIANO Giacomo GIANNELLI Ugo Andrea GRIMALDI Giovanni Battista MASTROSANTI Gaia MODESTI Jasmine PLINI Alessandra POMPEI Gherardo RANUCCI Aurora RUBINO Lorenzo SCARDAVONI Daria SIGNORILE Chiara SOZZI Mattia Eugenio SOZZI Alessandro SPINA Massimiliano SPINA Emilio Giorgio STANGONI Francesco VISELLI Gaia VOLPINI Prime Comunioni Cappella dell’Istituto San Gabriele Roma, La Storta Domenica 3 giugno 2012 Giulia COLAVITO Nicola CUNEO Massimiliano GIUSTI Alessandra MARCHETTI Giulia PACINI Edoardo PIZZIGALLO Valentina PRIORI