ANNO L - N. 1
Martedì 19 Gennaio 2010
€ 2,00
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Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00
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Assemblea ordinaria dei Soci
A.V.A. 2009
Si è svolta il 14 dicembre scorso l’annuale Assemblea dei Soci
della “Vecchia Alassio”, nella
Sede Sociale gremita di partecipanti.
Il Presidente Carlo Cavedini
ha aperto la seduta ringraziando
i convenuti e ha ricordato i Soci
defunti nell’anno: Paolo Marassi, Elide Tortarolo ved. Patrone,
Pasquale Arcella, Gianni Riso,
Francesco Gismondi (Ino), Giuseppe Porcella: per loro un minuto di raccoglimento. Quindi la
relazione.
Ha iniziato comunicando che
in gennaio ci saranno le elezioni
per rinnovare il Consiglio Direttivo, i Revisori dei conti e i Probiviri. Per quanto riguarda il
consuntivo dell’anno afferma
che sul Giornale vengono pubblicati gli scritti pervenuti, i fatti
riguardanti i problemi della città
e gli avvenimenti più importanti.
Cerchiamo di essere presenti alle manifestazioni cittadine e a
quelle della Consulta Ligure. In
particolare ricorda che la Classe
IVªB delle Scuole Elementari che
ci aveva “adottato”, ha vinto il
primo premio della zona Ingauna con “A bittega du ferò” nel
concorso organizzato dalla
Regione Liguria in collaborazione con la Consulta stessa. I rapporti con le tre Società Operaie
e le altre Associazioni cittadine
La sera di venerdì 18 dicembre 2009 un pubblico di fedelissimi e appassionati dell’AVA e
della Compagnia Teatrale
Dialettale Alassina si è riunito
presso il Palasport Ravizza per
assistere alla 21° edizione di
Ritruvammuse Insemme. Le
premesse meteorologiche alla
serata non erano state delle più
favorevoli: fin dalle 14 aveva iniziato a nevicare con una certa
intensità e praticamente non so-
passato nelle mani del prof.
Andrea Gallea, che fin dalla prima edizione di tanti anni fa è stato conduttore e animatore spiritoso e valido delle serate. Il programma è iniziato con l’esibizione di un prestigioso duo di chitarre: Dino Ferrari e Mario Cau.
Avrebbero dovuto iniziare le
Romantos, ma a causa del maltempo due di loro non erano riuscite a raggiungere Alassio. Ed
allora il chitarrista delle Roman-
Quest’anno il ciclo dei festeggiamenti è stato organizzato a
più mani dal parroco, mons.
Angelo de Canis, e dal vice parroco, don Stefano Caprile, con la
collaborazione del Consiglio
Pastorale. Preparato come sem-
Premio Alassini per il futuro.
lo Alassio, ma tutta l’Italia del
Nord iniziava l’incontro con le
giornate di maltempo, di neve,
di frane, di blocchi ferroviari ed
autostradali che sono continuati poi per giorni. Localmente si
aggiungeva al maltempo una
nuova difficoltà: il Palasport era
(FOTO ROMANISIO)
tos, Dino Ferrari, ha accompagnato e lanciato l’esibizione di
Mario Cau, un giovane ma già apprezzato chitarrista jazz alassino, diplomato al Conservatorio
e bravo ad appassionare il pubblico. Per la parte musicale si è
esibito poi il noto ed apprezzato
La commedia, interprete e autore. (FOTO ROMANISIO)
Sala Parrocchiale di Sant’Ambrogio, 07.12.2009 - Consegna dell’Alassino
d’oro: i tre premiati nella foto di gruppo.
(FOTO SILVIO FASANO)
di mille anni fa, forse portato dai
Benedettini o in seguito a circostanze particolari, ed è entrato
con tale vigore nell’animo degli
Alassini da non conoscere soste
o sbavature.
Sala parrocchiale di Sant’Ambrogio,
7.12.2009: il nostro Presidente
Carlo Cavedini insignito dell’“Alassino d’oro” dal vicesindaco Gianni
Aicardi.
(FOTO SILVIO FASANO)
Una parentesi particolare nella serata è stata creata da
Luciano Raita che si è esibito come cantante presentando alcune tradizionali filastrocche in
dialetto e come lettore di alcuni
brani poetici di Bruno Santino
Pezzuolo. Questo ci porta a parlare dei poeti alassini presenti
nella serata: praticamente i tre
grandi autori “nostri” che portano alto il nome di Alassio con la
loro produzione che ha valicato
con successo i confini non solo
della nostra città ma della regione Liguria, affermandosi in vari
concorsi nazionali: Gianni
Croce, Antonio Boscione e Tommaso Schivo, ancora una volta
(continua a pagina 2)
La festa di S. Ambrogio
e l’Alassino d’oro
Il culto per S. Ambrogio, patrono della città, mantiene la
stessa freschezza e la stessa intensità che ha avuto in passato
nell’ambito della nostra storia.
L’origine si perde nella notte dei
tempi, risale sicuramente a più
RITRUVAMMUSE INSEMME 2009
pre da una novena animata dalle comunità parrocchiali e dalla
mostra dei disegni delle scuole
cittadine sulla base delle idee
del capitano Dante Schivo, ha
avuto momenti di intensa vita
religiosa e culturale. Sabato 5 dicembre, alle ore 18.00, alla presenza del vicario vescovile,
mons. Giorgio Brancaleoni, nella chiesa collegiata insigne di S.
Ambrogio si è svolta una solenne celebrazione eucaristica. Ha
animato il rito la Cappella Musicale, guidata da G. Puerari e accompagnata dal pianista A.
Giardini, che ha eseguito la
“Messa della Mercede” in italiano, opera poco conosciuta del
compositore P. Barzizza.
La sera di domenica 6 dicembre, alle ore 21.00, come è ormai
tradizione, il maestro Roberto
Maria Cucinotta, organista onorario della Collegiata, ha interpretato una letteratura musicale
(continua a pagina 2)
AVVISO AI SOCI EFFETTIVI
Le iscrizioni per le liste elettorali dovranno pervenire entro e non oltre
Martedì 19 gennaio p.v. ore 19
stato dichiarato inagibile per
una questione di spazi alle uscite, e solo il diretto intervento
del Sindaco riusciva a sbloccare
l’enpasse: Ma il nulla osta giungeva soltanto alle 14 del giorno
stesso della rappresentazione,
obbligando i tecnici e i fratelli
Croce a montare il palcoscenico
di corsa lottando contro il tempo e i tempi. Ma alla sera alle
20,45, puntualmente, come da
21 anni a questa parte, lo spettacolo iniziava.
Ovviamente il pubblico non
era quello numerosissimo che
eravamo abituati a vedere dopo
il trasferimento dalla Sala
Parrocchiale al Palasport, ma
era comunque più numeroso di
quanto le condizioni atmosferiche lasciassero prevedere e
comunque un pubblico caldo e
competente che ha apprezzato
visibilmente le varie parti della
serata. Dopo le parole di benvenuto del Presidente dell’Ava,
Carlo Cavedini, il microfono è
RINGRAZIAMENTO
A festività natalizie concluse,
l’Associazione Vecchia Alassio
ringrazia e contraccambia tutti
coloro (Enti, Associazioni, Soci e
lettori) che con attestati di stima,
amicizia e simpatia hanno voluto
inviare i loro auguri- e con un sentito quanto caloroso “FLOREAT
ALAXIUM” auspica per tutti un
buono e sereno 2010.
Il C.D. A.V.A.
cantante alassino Mario Meli,
anche lui vecchio amico
dell’AVA e ospite fisso di Ritruvammuse, che ha portato gli
spettatori a rivivere e a ricordare grandi canzoni internazionali.
(FOTO ROMANISIO)
sono stati capaci di coinvolgere
e di emozionare il pubblico con
le loro liriche che sanno creare
echi profondi negli ascoltatori.
Un quartetto di autori (compreso Santino Bruno Pezzuolo) che
la nostra città dovrebbe saper
valorizzare maggiormente. Nella seconda parte della serata il
Presidente Carlo Cavedini ha
consegnato il prestigioso riconoscimento “Alassini per il Futuro” alla Scuola Calcio Giovanile Baia del Sole-Alassio 1921Cisano", associazione che si è
posta come obiettivo primario
la costruzione di un settore giovanile unico per il comprensorio,aperto alla partecipazione di
(continua a pagina 2)
Da questo numero iniziamo la pubblicazione
di una poesia per ogni mese dell’anno
Zenò
T’èi u primmu di duzze… frèidu e zérau
cun tì ün autru annu u l’è passau.
Anche se a-u sèi u ven l’Epifania (6)
che tutte e feste a se-i purterà via
au vinti ti riporti San Bastiàn (20)
cun festa a Möiu e-e mascure ch’i vàn.
Quande ti vén, ti fai mille prumesse
che da mill’anni i sùn delongu e stesse…
Tantu pe dì: se t’èi sensa nevéra
averemmu aigua e vèntu in primavéra
ma se i fussai ti ne farai sgurì,
allù a Settembre enciremmu u barì.
Insumma! Innandiau ti n’hai za l’annu.
Ch’u secce sensa pena né malannu.
GENNAIO
Sei il primo dei dodici, freddo e gelato / con te un altro anno è ormai
passato. // Anche se al sei verrà l’Epifania (6) / che tutte le feste le
porterà via / al venti ci riporti S. Bastiano (20) / con festa a Moglio e
maschere alla mano / quando ritorni ci fai mille promesse / che da
mill’anni son sempre le stesse… // Per dire: se la neve non s’avvera
/ avremo acqua e vento in primavera / ma se i torrenti farai fluire / a
Settembre colmeremo il barile / Insomma! Avviato ci ha già l’anno /
che allor sia senza pena né malanno.
Angolo
di
Daniele La Corte
Teste
al taglio
L’ipotesi più plausibile è
che proprio non vedano oltre
il loro naso. C’è la non remota
idea che siano tutti miopi e
astigmatici. Possiamo giustificarli? Impensabile. Potrebbero consultare un oculista e
un buon paio di occhiali risolverebbe, almeno in parte,
problemi di non poco conto,
in grado di evitare la continua
messa a rischio dei cittadini.
Chiaramente ci riferiamo
all’intera amministrazione civica e ai componenti l’opposizione che, nonostante l’evidenza, non si accorgono delle
condizioni in cui versano le
strade cittadine. Dei “bisonti”
che seminano danni abbiamo
già parlato, purtroppo senza
risultato. Ci siamo anche interessati, segnalandone la carenza, dell’illuminazione pubblica...
Forse, di fronte ai tanti assessorati ci vorrebbe anche
quello alle lampadine bruciate...stando alle troppe zone
d’ombra.
Oggi tocca alla segnaletica
stradale che è decisamente
deficitaria. Le strisce pedonali sembrano unirsi una all’altra, invece sono sbiadite o
completamente cancellate. I
segnali di “stop” sono invisibili e la rotonda di via Diaz è
una vera roulette russa. E i
marciapiedi? Basta fare una
passeggiata per rendersi conto di quante piastrelle manchino in ogni angolo della
città. Il taglio senza tregua di
palme e pini malati si è scatenato dopo l’incidente mortale verificatosi nell’estrema
zona di levante, non vorremmo che si scatenassero gli addetti all’asfalto e quelli alla
messa in sicurezza dei marciapiedi soltanto in seguito a
qualche grave situazione. Le
recenti piogge hanno messo
la ciliegina sulla torta riproponendo frane e smottamenti, oltre che sull’Aurelia, anche sulle strade collinari.
Messa in sicurezza? I “bisonti” continuano il loro lavoro
in piena sintonia distruttiva
con le calamità naturali.
Forse troppe risorse comunali vengono spese in cose inutili. Servono meno teste è più
capacità organizzative. Forse
il governo Berlusconi ha colpito nel segno e forte delle
esperienze locali di molti suoi
aderenti ha deciso di approvare la Finanziaria che contiene il drastico taglio degli
assessori. Con il prossimo
mandato, in base ai residenti,
Alassio potrà contare, oltre al
sindaco, su non più di 3, massimo 4 assessori. Le decisioni
saranno meno sofferte, ma,
forse, anche la spartizione
delle poltrone. Speriamo sia
la volta buona. Ci auguriamo
che tutte le liste che scenderanno in campo oltre al candidato sindaco facciano sapere agli elettori anche i nomi
degli assessori.
2
«L’ALASSINO»
Martedì 19 Gennaio 2010
ASSEMBLEA DEI SOCI 2009 (segue dalla prima pagina)
sono ottimi. “Alassio in Cornice” è
un gruppo che si propone la difesa e
la pulizia dei sentieri collinari, costituito, oltre che dall’A.V.A., da Ares,
CAI, Mountain Bike, le Soms di
Moglio e Solva. Ad agosto ha avuto
anche la collaborazione degli Alpini
Lombardi: i risultati sono ottimi,
quest’anno non ci sono stati incendi, grazie anche al controllo di tutti
gli Enti: Protezione Civile, Forestale,
Carabinieri, Polizia di Stato e
Municipale. A maggio è stata organizzata la serata “Tra Musica e
Poesia” e a giugno il pranzo sociale
con numerosa partecipazione. A novembre il tradizionale omaggio “Un
fiore su ogni tomba”, con la partecipazione degli alunni delle Scuole elementari: un ringraziamento alla
Ditta Russo Fiori, che i fiori ce li fornisce gratuitamente.
La “Sala Carletti” è molto richiesta
e per scopi culturali ed educativi viene concessa gratuitamente. Come
ogni anno abbiamo contribuito per
borse di studio e offerto libri per manifestazioni varie. Il sito Internet funziona bene, abbiamo avuto fino ad
oggi 6448 visite per 7326 pagine; ci
stiamo attrezzando per inviare via
Internet “L’Alassino” ai Soci che ce
lo richiedono.
Un ringraziamento al socio Franco
Iebole che ci ha donato le sue “Demurette” a fine mostra. Dopo l’acquisto
dei magazzini per ospitare l’archivio,
sono state acquistate macchine (di
due tipi) per l’imbustamento obbligatorio del giornale. Prevediamo di
pubblicare un libro di Proverbi e
Detti alassini, raccolti dal nostro
Consigliere Gianni Croce. Abbiamo
ancora libri e cartelle di “Alassio
sbirciata” di Gianni Giardini che potrebbero essere idee per regali.
Conclusione: «La situazione finanziaria è buona, i Revisori del conti ci
hanno fatto i complimenti per la chiarezza della gestione. Ringrazio i Soci
che ogni mese ci danno una mano per
la spedizione del Giornale. Il Consiglio è sempre pronto ad accogliere
critiche e suggerimenti, per migliorare sia il Giornale che la vita associativa. Auguri a tutti. Floreat Alaxium!»
La Relazione è stata approvata
all’unanimità, come il bilancio e la
Relazione finanziaria fatta dal
Segretario Nino Brusco.
Si è poi passati ai riconoscimenti
ai Soci quarantennali (Crest con la
riproduzione del Gonfalone) a: Enzo
Barbera (Didin), Giuseppe Barbera
(Oscar), Mariano Cane, Gianni
Grollero, Vittorio Moltoni e Luciano
Quartara. Viene costituita la Commissione elettorale per gennaio.
Gianni Croce descrive brevemente il
suo libro, la cui pubblicazione viene
approvata all’unanimità; Il professor Andrea Gallea ne sottolinea i
pregi e pone in evidenza l’importanza dell’archivio A.V.A., sia cartaceo
che fotografico. A tale proposito viene ricordata l’esortazione del
Maestro Riccardo Muti da New
York: “Andate ad Alassio”, pronunciata a una prova dell’Ouverture “In
the south-Alassio” di E. Elgar, a suo
tempo registrata dallo stesso Muti
su CD con in copertina una fotografia antica di Alassio e la dicitura
“Foto dell’archivio A.V.A.”.
IN BREVE, AI NOSTRI
AMMINISTRATORI
SEGNALIAMO CHE…
www.alassiosuperpartes.wordpress.com
e-mail: [email protected]
Vorrei essere libero, libero come un uomo
Incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia,
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare,
e nel farsi comandare ha trovato la sua propria libertà.
Come l’uomo più evoluto che s’innalza con la propria intelligenza,
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo,
è convinto che la forza del pensiero sia la propria libertà.
La libertà non è stare sopra un albero (…),
non è neanche avere un’opinione,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero:
LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE.
*Testo tratto dalla canzone “La libertà” di Gaber
Provocatoriamente Anonima
C. B. per A.V.A.
RITRUVAMMUSE INSEMME (segue dalla prima pagina)
FESTA DI SANT’AMBROGIO E ALASSINO D’ORO
(segue dalla prima pagina)
particolare, dalla doppia valenza, per
dare risalto alle capacità foniche dei
due strumenti. La prima parte, quindi, ha avuto come scopo di fondo
quello di mettere in evidenza le possibilità dello storico organo Gandolfo, nato in un periodo in cui il romanticismo trionfava anche e soprattutto
nel campo musicale. Con le composizioni di L. Claude Balbastre, di G. F.
Haendel, di Padre Davide da Bergamo e di V. A. Petrali, il maestro R. M.
Cucinotta ha fatto “cantare” i registri
delle due tastiere con equilibrio e gusto deliziosi. Il pubblico intervenuto
numeroso ha seguito con attenzione
la bellezza dei brani presentati e la
squisita sonorità del grande organo.
Nella seconda parte il maestro, utilizzando l’organo sinfonico Zanin, appena rimesso a nuovo e potenziato
con l’inserimento di nuovi registri e
con un sistema di controllo elettronico, ha dato prova della sue abilità virtuosistiche, e non solo espressive, affrontando alcune pagine celebri della
Quinta Sinfonia in Fa di C. M. Widor.
In chiusura ha voluto solennizzare il
momento dell’avvento prenatalizio
con alcune variazioni di sua composizione su un antico Canto di Natale.
Il giorno della festa, 7 dicembre,
sempre nella chiesa di S. Ambrogio,
Sua Ecc.za Rev.ma, mons. Mario
Oliveri, vescovo della diocesi di
Albenga-Imperia, ha guidato i vespri
e quindi celebrato un solennissimo
pontificale, alla presenza dei sacerdoti del vicariato. In questa importante circostanza la musica e il canto
hanno dato un tono speciale, magnifico, grandioso, come merita il nostro
santo patrono e le parole del vescovo
durante l’omelia hanno ricordato le
grandi virtù cristiane di S. Ambrogio.
All’organo il maestro ha accompagnato la Cappella Musicale nell’esecuzione della messa breve in Do di
Ch. Gounod.
Fedeli e pubblico, al termine della
cerimonia religiosa, si sono spostati
nel Salone Parrocchiale per la consueta assegnazione dell’Alassino
d’oro a quei personaggi che si sono
messi in luce a livello cittadino in settori diversi o che hanno diffuso nel
mondo il nome di Alassio. Hanno ricevuto la prestigiosa medaglietta in
oro l’avv. Claudio Bottelli, rappresentato dalla moglie Sandra Roberta
Zambon, padre Tommaso e Carlo Cavedini. Il vice sindaco Gianni Aicardi,
al momento della consegna del riconoscimento, ha letto le motivazioni.
L’avv. Bottelli, appartenente a una
storica famiglia alassina, ha lavorato
per ben 58 anni nel campo forense, si
è messo in luce come partigiano del-
le resistenza, come presidenete
dell’Anpi e anni fa come presidente
dell’AVA, ha sostenuto alcune cause
a difesa dei diritti di Alassio ed è sempre stato difensore del dialetto e delle tradizioni locali.
Padre Tommaso, conosciutissimo
dai fedeli soprattutto del borgo
Coscia, si è impegnato in ogni forma
di apostolato. Nella città, e non nei
paesi del terzo mondo, ha avuto l’occasione di realizzare la sua intima vocazione missionaria, rappresentando un punto di riferimento e una luce
spirituale.
Carlo Cavedini, presidente
dell’AVA, persona stimatissima per il
suo impegno nel campo sociale, custode dei valori e delle tradizioni cittadine, ha rivolto alle autorità e alla
folta assemblea calde parole di gratitudine. “Sono molto commosso” ha
detto “Ringrazio il sindaco, il vicesindaco e la giunta comunale che mi
hanno conferito questo prestigioso
riconoscimento. Inoltre ringrazio i
consiglieri dell’AVA che in questi 26
anni mi hanno sopportato per tutte le
iniziative portate avanti dalla nostra
Associazione. Un ringraziamento anche agli ‘amici di S. Bernardo’ che
hanno sempre lavorato con grande
passione per le festa sulla nostra meravigliosa collina. Infine ringrazio mia
moglie e la mia famiglia che sempre
mi hanno sostenuto, senza lamentarsi per le mie continue assenze, per
realizzare qualcosa per la nostra
amatissima città”.
Giovanni Puerari
Il Consiglio Direttivo della “Vecchia
Alassio” e, ne siamo certi, tutti i soci si
complimentano con Carlo Cavedini,
orgogliosi che questo riconoscimento
sia stato assegnato quest’anno anche
a un Presidente dell’A.V.A. Carlo lo è
stato per molti anni ed è tuttora in carica. Inoltre è assai impegnato nel sociale in varie altre Associazioni come
dirigente o socio attivo: Croce Bianca,
Amici di San Bernardo, Società Operaia di mutuo Soccorso di Alassio,
Volontari per la pulizia dei sentieri
collinari e avvistamento incendi. La
nostra Associazione, che ha per scopo
la salvaguardia della Storia, delle
Tradizioni, del Patrimonio artistico e
sociale, del Territorio di Alassio e che
con abnegazione e soddisfazione cerca di svolgere nel migliore dei modi il
suo compito, non può che compiacersi che questo ruolo venga riconosciuto
a livello ufficiale, per questo si propone di continuarlo con sempre maggiore impegno.
RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A.
tutti i ragazzi e caratterizzata da
una forte valenza sociale ed educativa. Accompagnati dal presidente dell’associazione, sig. Angelo Vinai, un folto gruppo di ragazzi con le tradizionali gloriose
divise sociali è salito sul palcoscenico per ritirare il premio
dell’AVA e ricevere il caldo applauso del pubblico. E veniamo
quindi alla parte finale della serata con la recita della commedia
“U terribile gungüu”. Gianni
Croce, autore fecondo e ironico
ha sempre costruito per le varie
edizioni di Ritruvammuse, atti
unici non molto lunghi e tali da
poter entrare nella “scaletta” di
una serata già densa di numeri. È
per questo che quest’opera, scritta da Croce anni or sono e un po’
più estesa del solito non era mai
entrata nelle serate AVA, ma era
stata rappresentata varie volte
con successo in altre città della
Riviera: La sera del 18 si è fatto in
modo di ridurre le altre esibizioni
in modo da permettere al pubblico
alassino di poter gustare questa
bellissima commedia. In essa le vicende narrate da Croce sono state
tratte dalla commedia “Le allegre
comari
di
Windsor”
di
Shakespeare, lavoro teatrale che
poi fu musicato dal nostro grande
Giuseppe Verdi col titolo di
Falstaff su libretto del noto scrittore e musicista Arrigo Boito. Croce
ha mantenuto il racconto aderente
ai modelli citati, ma lo ha spostato
nel tempo e nello spazio portandolo nell’Alassio degli anni ’30.
Il pubblico ha sottolineato con
risate ed applausi a scena aperta
l’esibizione degli attori della
Compagnia Dialettale Alassina,
che vogliamo citare tutti con
uguale merito, elencandoli in ordine di entrata in scena: Gianni
Del Pero, Nino Moirano,Mimmo
Bogliolo, Giorgio Gioberti, Augusto Bogliolo, Pierino Bogliolo, Lina Nattero, Giuliana Basso, Luisella Tonin, Laura Armato Nino
Brusco, Giovanni Parascosso.
Regia di Augusto Soldi. Costumi
di Marisa Brusco, Scene di Astrid
Hammond, Luci ed Audio dei
Croce Service. Suggeritore Andrea Gallea.
L’AVA desidera ringraziare da
queste colonne tutti coloro che
hanno partecipato alla serata e
soprattutto tutti coloro che hanno dato la loro fattiva collaborazione, a cominciare dal Sindaco,
Arch. Melgrati, agli assessori presenti alla serata, Dott.sa Zavarone e Sig. Vinai, al Direttore dell’Ufficio Turismo dott. Silvestri, al
Parroco di S: Ambrogio, Mons. De
Canis (che alla vigilia della serata
si era offerto di ospitarci nel
Salone Parrocchiale, se il Palasport non fosse stato agibile; alla
Signora Margherita Mantica, che
con il Gr. Uff. Muratore ha offerto
come ormai è una sua gentile abitudine, gli omaggi floreali. Agli attori, ai poeti, ai collaboratori della serata l’AVA ha donato una
preziosa opera in ardesia raffigurante l’antica chiesa alassina della Madonna del Vento e creata in
collaborazione da Gianni Giardini e da Caterina Maggi Rabolli.
l. c.
La
Befana
del
subacqueo
La benedizione della corona di alloro.
(FOTO ALDO)
Sono scomparsi i contenitori per la raccolta delle lattine.
Saremmo grati ai responsabili Comunali dell’Ambiente se, a
mezzo manifesto o comunicati, ci facessero conoscere come
procedere per la differenziata.
Anzi! approfittiamo dell’occasione per richiedere una comunicazione esaustiva di come comportarsi per la giusta divisione
dei prodotti da depositare negli appositi contenitori (es.:
Cartone latte e vino – nella carta o nella plastica, residui metallici e terracotta ecc. ecc.)
Il futuro delle nostre bollette.
Quanto costerà la depurazione
delle acque reflue?
Proposta Severn Trent
Finora si è discusso dell’opportunità di depurare le nostre acque reflue in un impianto alassino (zona di Sant’Anna di notevole interesse turistico) oppure in
quello consortile previsto nel territorio di Villanova d’Albenga,
senza entrare nel merito delle
proposte presentate prima dalla
società Acqua Azzurra e poi dalla
Severn Trent, ditta vincitrice della gara di affidamento. È ora di capire l’entità della ricaduta di questa decisione sulla cittadinanza,
naturalmente rimanendo sempre
dell’idea che qualsiasi soluzione
lontana dal nostro territorio sarà
comunque la migliore.
A costo di sembrare prolisso
vorrei trattare l’argomento evitando polemiche sterili, basandomi semplicemente sui dati presenti negli atti, ed illustrando
semplicemente gli estremi della
proposta della ditta Severn
Trent, aggiudicataria della gara
d’affidamento a seguito di un procedimento di Financial Project.
Si tenga presente che, essendo frutto di un Financial Project,
la proposta si fonda su di un piano economico finanziario che
deve garantire alla Società proponente un introito assicurato.
Tecnicamente il rapporto tra
Comune di Alassio - Concedente
e ditta Severn Trent - Concessionaria è regolamentato da una
bozza di convezione, i cui termini fondamentali vengono elencati qui di seguito.
1) Il Comune concedente affida
la realizzazione e la gestione del
progetto presentato per la durata
di 25 anni
2) Il Comune s’impegna a garantire, irrevocabilmente il perfetto equilibrio economico finanziario degli investimenti e di gestione con qualsiasi provvedimento utile e necessario o anche
solo opportuno (adeguamento
tariffa e/o canone).
3) Il Comune si obbliga ad
adempiere, per l’intera durata
della concessione, a tutte le obbligazioni normative (fiscali, contabili, amministrative, ambientali, contributive ed autorizzativi)
di propria esclusiva competenza,
assumendone direttamente ed
interamente le mansioni, i costi,
gli oneri e le responsabilità
4) Il Comune è obbligato ad impegnarsi per l’ottenimento delle
aree per l’ampliamento degli impianti richiedendoli agli Enti pubblici e/o privati (reg. Liguria,
Treni Italia).
5) Il Comune s’impegna ad
inoltrare tutte le richieste di finanziamento agli Organi o Enti
superiori o preposti (ATO, UE,
Regione) al fine di garantire la
copertura e l’erogazione della
quota di finanziamento dell’opera prevista quale contributo
pubblico corrispondente ad €
12.423.360,83 di cui € 9.450.000
previsto dalla Giunta Regionale
e di € 1.688.496,66 come accantonamento per la depurazione
da SCA.
Sulla base di questi primi dati si
evince che la Società non rischia
nulla, poiché il Comune di Alassio
s’impegna a coprire eventuali
scompensi durante tutta la gestione, dovendo mantenere il
perfetto equilibrio economico-finanziario.
Ancor più grave è la garanzia
che deve dare sul finanziamento
pubblico dell’opera, ovvero €
12.423.360 che rappresentano oltre la metà del costo dell’opera;
quando, da tempo, è già stato accertato che i 9.450.000 € della
Regione non sono mai esistiti (in
sede di bando si era richiesto alla
partecipazione della gara la fideiussione per tale cifra) e non vi
è certezza neppure per la cifra accantonata dalla SCA come canone di depurazione.
Ultimo rilievo riguarda l’impegno che il Comune prende per il
rilascio delle concessioni da esso
non direttamente dipendenti, ad
esempio vincoli ambientali, conoscendo già le perplessità
espresse dagli Enti preposti in
conferenza dei servizi.
Il Concessionario invece è obbligato a:
1) Realizzare l’opera nei tempi
(2 anni e sei mesi) e nei termini
previsti
2) Rispettare gli obblighi sanciti dal Contratto Collettivo
Nazionale dei Lavoratori
3) Dover provvedere al collaudo e gestione dell’opera
4) Mantenimento funzionalità
dell’opera
5) Presentare al Comune, per
l’approvazione, i progetti di manutenzione straordinaria.
6) Invio informazioni sull’ attività di costi e ricavi.
7) Rispettare obblighi di manutenzione ovvero:
a) Manutenzione ordinaria
programmata.
B) Manutenzione straordinaria
o guasto, i cui oneri devono essere
sostenuti dal Concessionario
(Società), nell’ipotesi d’imprecisione ed imprevedibilità dell’evento in sede di progetto esecutivo e
di piano di manutenzione, sempre che non appaia alterato
l’equilibrio economico finanziario, in tale caso procederà alla redazione di un nuovo piano.
Riflettendo su questa ultima affermazione, si rileva che la Società, non volendo rischiare per
oneri di manutenzione straordinaria, impone al Comune un nuovo piano economico senza dubbio più oneroso per i cittadini,
considerando che la vita media di
un impianto di questo tipo è riconducibile a 25 anni.
Società di progetto
Proseguendo si legge in convenzione che la Società ha la facoltà di costituire apposita società di progetto in forma di società per azioni o a responsabilità
limitata anche consortile.
La società potrà subentrare al
Concessionario senza necessità
di alcuna approvazione o autorizzazione da parte del Comune
Concedente.
La conseguenza sarà di non
avere nessun controllo di chi gestirà i nostri reflui e di questi tempi non credo sia salutare.
Difficoltà di esecuzione dei lavori.
Se insorgono comprovate ed
imprevedibili difficoltà dovute a
cause di carattere straordinario
tali da rendere più oneroso
l’espletamento del servizio o del
lavoro, si potranno modificare le
condizioni di concessione.
Ricordiamo che l’area di
Sant’Anna rimane in zona a me(continua a pagina 8)
Martedì 19 Gennaio 2010
3
«L'ALASSINO»
U recantu di nosci diti
CRONACA DI ANDATE
(a cura di G.C. e G.G.)
MESE DI GENNAIO 2010
U gh’è de tüttu comme a Zena
GENOVA, da sempre Città di scambi e di commerci, città posta al centro della nostra regione
quasi a voler offrire alle due riviere quanto di meglio essa riserba, città coi suoi monti e il suo
mare di quasi ineguagliabili bellezze naturali, città dove l'Arte, l’estro, la ricchezza, il folklore popolare traspare dai suoi palazzi, nelle sue vie, nei suoi rioni, ha sempre avuto una “forte” attrazione oltre che per noi liguri anche per eminenti personalità di tutto il mondo. Si affermava e si dice tutt’ora che Genova, oltre a essere città cosmopolita è anche una città, completa ed è la pura verità.
Pertanto, il nostro detto si addice alle più svariate situazioni quali ad esempio un negozio ben
fornito, una casa in cui abbonda il benessere o, in antitesi, ad ambienti in cui più che l’ordine
regni la confusione, la mescolanza o altro. Insomma, dove “c'è di tutto come a Genova”.
Grattò u cü a-a civora
“Non svegliare il leone che dorme” è detto assai comune in molte regioni Italiane rivolto, a coloro che, inopportunamente stuzzicano il prossimo con molestie o stupide illazioni, dando
spesso adito a sgradevoli quanto imprevedibili conseguenze.
Pur rimanendo in campo zoologico, con arguzia tutta ligure e tanto per non smentirsi, lo stesso concetto viene da noi espresso con un detto assi più colorito e scanzonato… quasi surrealistico “Grattare il sedere alla cicala”.
BANDA “CITTÀ DI ALASSIO”
Forse un mattino andando…
Nello scorso mese di dicembre sono successe ad Andate
tante cose di cui vorrei parlare,
ma mi limito a raccontarvi un
paio di fatti, o meglio di imprese
compiute dai nostri amati amministratori, perché mi sembra
che abbiano una importanza
educativa ed esemplare per tutti noi. Il primo episodio riguarda
alcuni componenti della compagine di maggioranza, che interrogati dai giudici su una delibera presa in Comune, “si sono avvalsi della facoltà di non rispondere” (cito letteralmente da un
quotidiano locale). E questo è
un grande esempio educativo
per i giovani. Infatti mi ricordo
benissimo che in quinta elementare un maestro severo e un
poco manesco, anzi “bacchettone” perché invece che le mani
usava una riga da disegno come
mezzo di correzione, mi rimproverò per una cosa che non avevo fatto.
Io cercai di rispondergli: “Mi
scusi, ma io non c’entro per
niente...” quando mi arrivò sulle
dita delle mani una secca bacchettata accompagnata dalla
frase: “Non si risponde ai superiori!” Ed allora, quando ho saputo del silenzio degli amministratori comunali davanti ai giudici ho subito pensato: a) che
forse avevano avuto il mio medesimo maestro. b) che loro non
avrebbero mai preso altre bacchettate tremende sulle dita ed
avrebbero vissuto cento anni
senza artrite o dolori reumatoi-
LECCI
LETTERA APERTA
ALL’AMMINISTRAZIONE
TUTTA DEL COMUNE
DI ALASSIO
Come da tradizione i voti augurali natalizi alla nostra Associazione.
BUON ANNO MOTOSEGHE
Undici mesi fa si è manifestata
nelle palme alassine la infezione
dovuta al punteruolo rosso e sono iniziati i tagli di questi alberi
decorativi, a lentissimo accrescimento, oltremodo longevi.
Questo giornale aveva gentilmente ospitato un mio trafiletto
in cui avvisavo che le palme si
possono curare e non abbattere. Le informazioni erano prese
da altre parti d’Italia (Sicilia,
Lazio, Marche etc.) in cui il problema si era già verificato e già
era stato affrontato cercando di
salvare le palme. La stessa
Regione Liguria aveva organizzato a fine febbraio un seminario
proprio su tale argomento. In
Alassio, invece di informarsi,
con molta determinazione si è
preferito tagliare e si continua.
A fine estate ho assistito impotente alla morte di una palma
in Passeggiata Dino Grollero. È
stata prontamente spogliata dei
suoi rami ed incappucciata. Ad
oggi la palma limitrofa sembra
godere di buona salute, ma non
è detto che non sia già stata infettata. Proprio per farla vivere,
riflettendo sul fatto che in agricoltura si salvano tutte le colture con trattamenti preventivi e a
volte curativi ho contattato il
CERSAA (Azienda Speciale della
Camera di Commercio di
Savona) chiedendo un supporto
tecnico al mio modo di pensare.
Mi ha risposto con molta competenza e gentilezza il dott.
Tinivella, che ringrazio pubblicamente, che non solo ha confermato le mie modeste conoscenze sull’argomento, ma che
ha anche suggerito i trattamenti
da effettuare, con quali prodot-
ti,in quali dosi, come, con le temperature più appropriate affinché siano efficaci.
È fondamentale che gli interventi con i prodotti specifici
vengano effettuati sia sulla
chioma della palma sia sulle radici. Devono essere ripetuti
quando le temperature sono
più miti.
DECISA a trovare una via
d’uscita per EVITARE UN ULTERIORE IMPOVERIMENTO DEL
POCO VERDE CITTADINO inoltro all’Assessore al Verde
Pubblico del Comune di Alassio
una proposta di sperimentazione per due palme di Passeggiata
Dino Grollero. Protocollo la proposta. Nessun costo per il
Comune, trattamento curato da
una ditta specializzata e serissima, con presenza e direzione lavori di un esperto agrotecnico:
unico onere per il Comune, previo congruo preavviso, la presenza di un Vigile Urbano per la
salvaguardia di passanti e curiosi. Dal 28 ottobre ad oggi nessuna risposta: né positiva né negativa!
La stessa proposta è stata fatta ai Padri Salesiani del Collegio
Don Bosco che hanno, con l’acume che li contraddistingue, immediatamente accettato e dato
il permesso. Le nove palme del
complesso Don Bosco sono già
state “vaccinate” in via preventiva. A distanza di un mese una
palma ha dato segni di infezione:
è stata ritrattata alla radice con
prodotti curativi e tra una ventina di giorni subirà un richiamo
della cura. L’agrotecnico che segue con perizia e serietà tutte le
operazioni ha constatato che le
larve sono morte, ciò vuol dire
che l’insetto non è diventato
adulto e quindi non può diffondere il contagio. L’occhio della
palma è vivo, ciò fa sperare in
una ripresa della palma: speriamo che le cure portino alla guarigione. L’onere economico se
lo è accollato l’”Associazione
Alassio+Tua Peace Waves” e sinceramente non è molto.
È forse presto per cantare vittoria, ma quello che sicuramente posso dire è che tutte le palme, sia quelle comunali sia
quelle dei giardini privati devono essere sottoposte a trattamento preventivo (equivalente
delle vaccinazioni per gli esseri umani) e se del caso curativo.
Salvarle si può!
L’Amministrazione Comunale, che dovrebbe dare il buon
esempio, è latitante in merito.
Anzi…
se la palma manifesta segni di
malattia meglio tagliare incuranti del fatto che si può intervenire
anche meccanicamente asportandone le parti malate e trattando opportunamente le parti
sane. (Notizie tratte dal convegno specialistico tenutosi ad
Alassio, a cura della Regione
Liguria, il giorno 30 novembre, 1
e 2 dicembre 2009. Erano presenti i più autorevoli Esperti europei). Quanto costa tagliare
una palma e asportare rami e
tronco? Quanto costa reimpiantare un albero? Quanto perde in
immagine Alassio? Meglio non
indagare e purtroppo amaramente concludo “Buon Anno
motoseghe”.
Enrica Carlini
A Savona (Corso Italia) sono
stati messi a dimora dei “LECCI”
(17-12-09)
Dato il progressivo depauperamento del verde pubblico, non si
potrebbe prendere esempio del
nostro capoluogo di Provincia e
puntare su questa pianta tipica
della zona? (vedi per esempio sistemazione di Corso Diaz).
Sarebbe opportuno che questa Amministrazione ci rendesse
edotti di eventuali piani futuri
(prossimi!!!) di programmazione
per migliorare l’arredo urbano
della città.
Basta al taglio indiscriminato
di alberi di altro fusto! Invertiamo
la rotta! Incrementiamo il verde!
Con ossequio.
Seguono numerose firme
WWF SEZIONE LIGURIA
WWF SAVONA
Oggetto: Liguria! Salviamo gli
Alberi delle nostre Città!
Importante iniziativa... indetta dal
WWF Savona, sostenuta dal
WWF Sezione Liguria e WWF
Italia.
Grande Raccolta Firme on-line
NAZIONALE per chiedere alla
Giunta della Regione Liguria di
approvare con urgenza una
“Legge Regionale di Tutela del
Verde Urbano delle nostre
Città”
Per firmare on-line:
visita www.wwf.it,
clicca su Sedi Locali WWF
(Liguria) e firma la Petizione
http://www.wwf.it/client/ren
der.aspx?content=0&root=1107
Savona, lì 19/12/2009
Ufficio stampa WWF Savona
Stefano Gatti
Delegato alla Tutela
del Patrimonio Arboreo
Anna Fedi
Presidente WWF Savona
Marco Piombo
Presidente WWF Liguria
di. Ed ho pensato anche che il loro esempio dovrebbe essere seguito dai politici nazionali, che
quando vanno ad un dibattito in
televisione, dopo aver parlato
quanto volevano, interrompono
sempre il politico avversario,
con frasi talvolta senza senso,
come accade ad un noto onorevole che, dopo anni di studio e
professione, dice all’avversario
soltanto la frase “ma va là, ma va
là” ripetuta solo per rompere... il
discorso altrui. Che bello se, invece, imitando i nostri assessori, dicessero: “Mi avvalgo della
facoltà di non parlare”, e, soprattutto, dico io, lasciassero
parlare per tre minuti l’avversario. Ma lì basterebbe che alla televisione assumessero come
tecnici i fratelli andatini Delizia,
i quali hanno una consolle con
un pulsante per ogni microfono,
e quando non vogliono che uno
disturbi parlando, schiacciano il
pulsante e gli chiudono il microfono. Semplicemente. E il
pubblico di Andate finalmente
capisce. Mentre mi sa che il pubblico nazionale non ha ancora
capito. Il secondo fatto di cui voglio parlare, riguarda un episodio eccezionale che ha dell’incomprensibile, accaduto al nostro Megagalattico.
È successo cioè che in un tranquillo mattino di dicembre, andando in auto verso la sua abitazione collinare, il Nostro abbia
incontrato un banco di nebbia,
che certamente era stata messa
lì provvisoriamente da qualche
avversario politico, perché poco prima del suo passaggio non
c’era e poco dopo non c’era più.
Comunque sia, data la strada bagnata e la scarsa visibilità, il
Nostro Amato ha perso il controllo del mezzo ed è precipitato
in due fasce sottostanti,e l’auto
è rimasta con le ruote per aria e
Lui prigioniero. Anzi l’amico che
mi ha raccontato il fatto mi ha
detto “Si è imbelinato giù”, ma
questo verbo non è andatino né
lombardo per cui io ho tradotto
in italiano corretto con “precipitato”. Beh, lo volete sapere? Oltre a non essersi fatto il minimo
graffio, quando i Vigili del fuoco
gli hanno rimesso l’auto sulla
carreggiata, lui dopo aver ringraziato, ha girato la chiavetta di
avviamento e la macchina è partita regolarmente. Questo fatto
ci insegna due cose, almeno: La
prima è che si potrebbe fare uno
spot pubblicitario sulla vettura
in questione (di cui non dico la
marca per la privacy), e la seconda è che il Megagalattico non
è sindaco di Andate per elezione
del popolo, ma per volontà di
Dio. E questo dovrebbe essere
chiaro a tutti gli abitanti di questa meravigliosa, felice città.
P.S. Mi dicono che la caduta
dell’auto del Nostro è stata fermata da una pianta! Forse era
l’unica non dichiarata malata e
quindi non tagliata dalle Autorità Comunali. Ci sarà qualcuno che trae un insegnamento dal
fatto?
Luca Caravella
Gli Alberi, nostri Amici! Tuteliamoli.
Il GRANDE VALORE
degli Alberi in Città!
“Gli Alberi sono Poesie che la
Terra scrive in Cielo” scriveva il
Poeta Kahlil Gibran....
Gli ALBERI in Città sono per noi
dei Preziosi Alleati e rappresentano una importante RISORSA
per una MIGLIORE QUALITÀ
della VITA di tutti noi Cittadini e
dei nostri Turisti.
Ricordiamoci sempre che gli
Alberi sono Esseri Viventi, delle
vere Meraviglie della Natura che
da un piccolo seme si sviluppano
in maestosi Alberi!
Preservare e tutelare il prezioso
patrimonio di Alberi nelle nostre
Città è un’azione saggia e lungimirante, anche sotto molteplici
aspetti pratici ed economici! È importante che tali aspetti siano conosciuti da tutti i cittadini!
Qui di seguito elenchiamo le 12
qualità più salienti:
1) Gli Alberi ricoprono un ruolo
vitale nella riduzione del famigerato Effetto Serra, così pericoloso
per il futuro del nostro Pianeta.
2) Gli Alberi sono dei veri e propri “Polmoni Verdi” per la Città:
grazie alla sintesi clorofilliana,
assorbono anidride carbonica e
liberano ossigeno nell’aria circostante. Un albero di grandi dimensioni produce ogni giorno ossigeno per 4 persone!
3) Gli Alberi abbattono il pulviscolo atmosferico ed i gas inquinanti emessi dal traffico cittadino, Combattendo l’inquinamento ci permettono di respirare meglio! Rimuovono dall’atmosfera le
particelle ultra-fini, così dannose
per le vie respiratorie.
4) Gli Alberi nei nostri Viali assorbono i rumori del traffico, dando
un importante contributo alla nostra salute acustica.
5) Gli Alberi hanno una Funzione
climatica: mitigano gli eccessi di
temperatura.
6) Gli Alberi ci regalano OMBRA e
refrigerio, così importante nelle
estati in città, a volte caldissime!
Riducono
la
temperatura
dell’aria che li circonda, attenuando gli eccessi di temperatura! Gli alberi sui marciapiedi om-
breggiano asfalto e cemento e rinfrescano tutto il vicinato.
7) Gli Alberi hanno una importante Funzione Economica: aumentano il valore delle abitazioni. La
quotazione di case poste in zone
alberate è superiore a quella dove non ci sono aree verdi.
Aumentano sensibilmente il valore di mercato dei Palazzi nelle vicinanze!
8) Gli Alberi hanno una Funzione
Architettonica-Paesaggistica:
rappresentano parte del paesaggio monumentale della città e sono elemento di raccordo fra passato e presente.
9) Funzione estetica-paesaggistica (ornamento ambientale): non
solo nascondono visioni sgradevoli, ma offrono bellezza e privacy.
10) La vista degli Alberi e della loro BELLEZZA influenza positivamente l’umore e mitiga lo stress
causato dal vivere nelle nostre
città caotiche.
11) Gli Alberi ci riportano in
Città... la Natura, con il ciclo delle
sue Stagioni.
12) Gli Alberi ospitano uccelli che
riempiono l’aria con i loro gorgheggi e rallegrano il cuore.
Gli Alberi in Città meritano quindi
da parte nostra GRANDE AMORE,
RISPETTO, CURA, TUTELA e
PROTEZIONE!
Gli Alberi sono davvero
i MIGLIORI AMICI
di noi Cittadini!....
“... e quando sentirai nella tua Città
l’ululato rabbioso e lugubre
delle Motoseghe in azione... ricorda che quell’Albero che stanno
abbattendo non solo lascerà uno
squarcio nel cielo della tua Città,
ma porterà via anche dalla tua
esistenza un po’ di Gioia, di
Bellezza, di Poesia e di Qualità
di Vita!...”
WWF Savona
Stefano Gatti
Delegato alla Tutela
del Patrimonio Arboreo
Marco Piombo
Presidente del WWF Liguria
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
Ringraziamenti
Mentre finisco di svuotare i
cassetti e mettere nelle scatole le
ultime cose rimaste e mi preparo
a tirare giù le serrande per l’ultima volta, non posso fare a meno
di pensare a quante persone,
donne soprattutto, sono passate
nel mio negozio nel corso di questi anni.
Ho cominciato ad aiutare mia
mamma Esterina negli anni ’50 e
ho sempre lavorato con lei prima e con mia sorella Lella dopo.
Rimasta sola, mi è stato praticamente imposto di chiudere
questa attività, che ha rappresentato così tanta parte della
mia vita!
Desidero allora ringraziare
pubblicamente, non potendolo
fare singolarmente, tutte le mie
clienti e, perché no, i miei clienti!
Voglio cominciare ringraziando tutte le sarte, viventi e non,
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Lettera aperta ad un amico
che tanta fedeltà hanno dimostrato nel corso degli anni nei
confronti della nostra merceria,
soprattutto in quei periodi in cui
gli abiti si confezionavano e non
si compravano già fatti.
Grazie anche a tutti i clienti,
fedeli e occasionali, di Alassio o
“foresti” che, pur venendo da
fuori, non mancavano mai di fare una capatina nel nostro esercizio.
Grazie anche ai tanti amici e
conoscenti che, passando davanti al negozio, entravano regolarmente, anche solo per un saluto, due chiacchiere, un commento sul tempo o sui fatti accaduti nel nostro paese.
Grazie veramente di cuore a
tutti, ci rivedremo per le strade
di Alassio!
Luisa Schivo Muratore
“Merceria Esterina”
U me cunturnu (seconda parte)
L’albergo Palma dei miei genitori “Censìna e Michè” dove vivevo con mio fratello Pinuccio,
era la sede del gruppo alpini,
fondato da mio papà che ne era
capogruppo, e ivi si svolgevano
la sera interminabili partite a
scopone e tarocchi, bagnate da
generoso barbera. Salendo da
via Cavour c’erano i giardini (oggi Charlie Chaplin) ancora cintati dalle storiche belle cancellate
in ferro come quelle della villa
Ferrero. In essi ricordo una
grande gabbia dove c’era un bel
pavone che faceva la ruota molto ammirato da noi ragazzini. Le
cancellate furono divelte nel
1940 per farne parte dei cannoni
necessari alla patria in guerra!
In via Dante verso destra, dopo
il Roma, rivedo l’Eleganza di
Felice Vaccari, il verduriere
Polacco, la panetteria Baldini,
l’orefice Flavio Buffa, e di fronte
alla farmacia la banca Cassa di
Risparmio (di cui era custode
Riolfo, “u Rissu”), e in via Celesia, a scendere, il fotografo
Cazulini, l’elettricista Totò con il
cane “Ciumba” di sua figlia Olga,
il parrucchiere Jannone. In via
Dante, proseguendo, ricordo il
ciclista Ronca, la trattoria della
“Balina” della posta, il bar d’angolo di Soldani e, sotto, il fotografo Piccioni. All’angolo di via
Marconi, di fronte all’Europa, il
negozio di Bielli di moda e pellicceria. In viale Gibb l’orefice
Bruno, il negozio Sozzi (zia
Enrica di Wilma), il negozio dei
genitori di Stelio Calandri e, in alto, la Hanbury Hall con dietro la
bocciofila del dopolavoro ferroviario. Sull’Aurelia la latteria
Splendor di Neve, le “Tote” di Saracco, il negozio delle sorelle
Casarico, il negozio di vini di
Alboni e in fondo Bottelli che affittava biciclette e tandem.
Scendendo verso il mare la piazza del Littorio (oggi dei Partigiani) ricavata dalla demolizione del Casinò, della chiesa di S.
Vincenzo e poi dell’Hotel Nazionale, la cartoleria Dolce, la lavanderia di Jenca, la parrucchiera Lelia. Restava in alto il
caffè concerto di Silvani, il
Grand Place e la vetreria Arrigoni. In spiaggia faceva brutta
Martedì 19 Gennaio 2010
mostra di sé il lungo muro in cemento armato fatto per ostacolare lo sbarco alleato durante la
guerra! All’inizio del carruggio il
caffè-concerto Vittoria, il negozio di Barinetti, poi la salumeria
Niccoli, la profumeria di mia
nonna Salvatico e mio zio il barbiere Mario. Il negozio di giocattoli di Biaxìn, e a fianco il negozietto di un “caregò” di cui non
ricordo il nome al quale nel giorno di San Crispino noi ragazzi
con le raganelle cantavano in coro “U piccettu de la scià Andria”,
quindi il negozio di scarpe di
Elvira Ferrando, la pensione
Italia di Tarozzi, i negozi di abbigliamento di Chiarella, quello di
Dattrino e di fronte alla latteria
delle sorelle Sticco (ora Bar
Sangiüccu) il negozio di abbigliamento della Farè. Poi il ferramenta Semini (con i figli Filippo
e Vincenzo), il libraio Ranzini, il
calzolaio Salvatore, i garage dei
tassisti Boggetti e Marchiano,
l’antiquaria Nora Muroni, la macelleria Cerrutti, la panetteria
Crispi, il verduriere Pesce e finalmente in Via Cavour la mia
casa: il Palma. Ricordi di allora
erano i “nostri” giardini del municipio dove noi bambini giocavamo tranquilli sotto l’occhio affettuoso non di badanti, ma di
nonne! Nei carruggi le scale non
avevano portoni e quei pochi
esistenti erano sempre aperti
tanto che noi ragazzi facevamo
un gioco detto “il numero delle
scale” in cui ci si nascondeva finché quello al palo non ci scopriva cercandoci. Nella mia carrellata di ricordi ho cercato di ricostruire il mio “contorno” del
tempo dei nostri vecchi, quando
ero bambino, una settantina di
anni fa. Allora il centro era “u
paìse” e si viveva come in una
grande famiglia in cui tutti si conoscevano per nome e si salutavano con “simpatia”, mentre oggi pare che l’unico legame sia il
“business”, tanto che io stesso
mi sento quasi un “foresto” nella mia città. Mi consola vedere il
mio cane fermarsi sempre scodinzolando felice quando incontra un proprio simile anche se di
razza diversa…
Silvio Viglietti
Carissimo Nicola,
tra un viaggio a Tokio, uno a
New York, un altro a Firenze come quello del dicembre scorso
in occasione del prestigioso
“Senior Management meeting”
riservato ai grandi… capi di cui
tu ormai fai parte. Per un’Alassina come me, con qualche trasferta tutt’al più a Genova è diventato impossibile incontrarti
o telefonarti, perciò ho pensato
di scriverti due righe affidandole al nostro, altrettanto prestigioso “L’ALASSINO” per congratularmi, prima di tutto del tuo
nuovo successo, niente di meno
di “W.W. INFORMATION SYSTEM DIRECTOR OF GUCCI”!
Penso che in ogni parte del
Mondo e non solo in Europa,
ovunque compaia il nome
Gucci, lì ci sia tu! E a soli 34 anni!
Tante congratulazioni, Nicola!
Lascia che a fartele sia una
Mamma-nonna che ha sempre
condiviso i tuoi successi scolastici dalle Elementari, alle medie, al liceo e alla Bocconi per la
Laurea. So bene quanto hai lavorato con serietà, metodo e costanza – d’altronde i successi
non arrivano per caso e tu ne sei
un esempio concreto. Cinque
mesi da una prima nomina im-
portante: “Senior Advisor for
Mis”, oggi la conferma: W.W.
INFORMATION SYSTEM DIRECTOR DI GUCCI GROUP”.
Un giovane Alassino che con
le sue sole capacità intellettive e
di studio ha dimostrato che si
può arrivare veramente in alto!
Bravo Nicola: gli Alassini ne saranno orgogliosi… Ti ringrazio
per esserti ricordato di una vecchia amica con gli auguri di
Natale. Dal tuo biglietto da visita
che li accompagnava, ho scoperto il tuo nuovo importante incarico. Lo terrò tra le cose a me
care mostrandolo con orgoglio
agli amici.
Per ultimo e non certo per importanza, desidero rivolgere un
pensiero alla tua famiglia: a nonna Anita che tanto ha significato
la sua costante amorevole presenza per la tua crescita, a
mamma Susi, a Papà Lino, al
nonno che ti hanno insegnato e
trasmesso da subito i veri valori
della vita. A loro vanno il merito
e la soddisfazione di aver lavorato bene, a te, oggi, di raccogliere e meritare importanti e significativi successi!
Buon anno, con tanto affetto
Nuccia, Francesca e Gianluca
Lettera aperta al sindaco di
Alassio dott. Marco Melgrati
Sulla Stampa di domenica 13
dicembre ho letto delle parole
poco simpatiche, che dette dal
primo cittadino sono ancora
meno accettabili.
Il nostro Sindaco criticava le
passate amministrazioni per
quello che non hanno fatto al
Grand Hotel.
Io dico che hanno fatto molto!!
L’hanno comprato senza le
grosse entrate che avete adesso, è stato pagato 650.000.000 di
Lire ed era nostro, degli Alassini.
Era abitato da topi e scarafaggi, è vero, ma ora, dott. Melgrati,
gli inquilini non cambieranno,
saranno sempre gli stessi, anzi
aumenteranno, cosi l’Hotel sarà
sempre al completo.
Mi dica, dott. Melgrati, i clienti abituati ad hotel a cinque stelle verranno ad Alassio? E dove
passeranno le serate? Non c’è
un cinema, un teatro, un locale
adeguato.
A parte le luminarie di questo
periodo natalizio, per tutto il resto dell’anno è buio. Già alle sei
di sera, negozi chiusi e saracinesche abbassate, la spiaggia è
sempre di meno
Lei ha voluto una città indu-
striale, ma dove sono le fabbriche? Ha voluto una città piena di
macchine, di box, di garage, ma
dove sono le strade per far circolare tutte questi automezzi?
Lei, dott. Melgrati, non vuole
ammetterlo, ma Alassio, la
splendida Alassio delle passate
amministrazioni è morta!!! E
l’agonia è iniziata contemporaneamente alla Sua gestione.
L’industria di Alassio, è costituita dal sole e dal mare ed entrambi per essere valorizzati
hanno bisogno di tanto verde,
ma a Lei il verde non piace; ha distrutto un patrimonio immenso
di alberi sani, che mai come
adesso erano indispensabili.
E delle magnifiche piante ultracentenarie, lato mare, davanti alla chiesa dei Frati al Borgo
Coscia, che ne ha fatto? Perché
Le ha tagliate? A chi davano fastidio?
Non mi dica che erano malate,
perché altrimenti non si sarebbero sempre rinnovate più belle
di prima, ma qualcuno, purtroppo, continua a tagliarle.
Cordiali saluti
Vanna Gandolfo
Anno nuovo problemi vecchi
Nel novembre 2007, invitato
dall’amico Schivo Agostino ebbi modo di visitare la strada
Solva-Cavia-Vegliasco, e constatare il degrado in cui versava, oltretutto pericolosa per il
transito dei veicoli. Ora sono
passati due anni, ma non si è
fatto niente per migliorarla, anzi la situazione è peggiorata. E
qui come un precedente articolo pubblicato dall’Alassino in
data 18 dicembre 2007 vorrei
ripetere la storia di come è nata la suddetta strada, realizzata
esclusivamente per accedere
ai terreni agricoli negli anni ’70
del secolo scorso. I cittadini di
Solva contribuirono a loro spese alla realizzazione, ora non si
può pensare che una simile
strada possa sopportare un
traffico pesante fatto di ruspe e
di camion per trasportare i materiali edili per edificare le numerose ville che nel frattempo
sono sorte (anche il signor
Sindaco ha una villa nei pressi
e usufruisce della medesima),
ma se si dà il permesso di edifi-
care, prima di tutto bisogna
ampliare la suddetta strada e
metterla in sicurezza, dotarla
di guard-rail, urbanizzarla, cioè
portare l’acquedotto a disposizione di tutti, un servizio fognario che convogli i liquami
verso il collettore centrale, dotarla ai due lati di cunette che
allontanino l’acqua piovana indirizzandola verso i suoi collettori naturali, cioè i torrenti rio
Cardellino e rio Palmero.
Ritengo inutile installare telecamere per individuare i camion pesanti che transitano
(anzi le telecamere servirebbero ad altri scopi, per esempio
reprimere la criminalità come
si sta facendo nella città di
Albenga); non chiediamo molto, ma semplicemente di costruire una certa etica dettata
dal buon senso. Non pensiamo
che qualcuno venga a fare per
noi (la Provincia, la Regione o
lo Stato) quello che ci siamo a
suo tempo dimenticati.
Francesco Trazzi
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
BOTTA E…
È stato un momento di follia...
forse questo ci distingue dagli
animali: il saper dire NO, il fermarsi a riflettere. Qualche sera
fa in un circolo di Alassio, uno
dei pochi posti dove i ragazzi
possono ritrovarsi a chiacchierare e ad ascoltare un po’ di musica, è entrata una persona che
si saprà essere un assessore del
comune di Alassio, che brandendo una spranga di ferro ed in
uno stato di alterazione, rompeva una bottiglia e terrorizzava i
presenti.
Questo fatto è successo senza
che nessuno avesse in qualche
modo provocato detta situazione. Sono veramente allibita! Mia
figlia era fino a qualche minuto
prima in quel locale. Ed è rientrata subito dopo l’accaduto.
Cosa avrebbe potuto succederle? Una persona non dovrebbe
mai cedere a certe aggressività
e soprattutto una persona che
ricopre un ruolo nel comune come assessore dovrebbe dare un
esempio, un buon esempio a dei
ragazzi. In quel frangente non è
stato così!
Le scuse, dopo, ci sono state
ma non me ne faccio granché,
anzi... Io da persona adulta mi
annovero il diritto e il dovere di
distinguermi dagli animali che
agiscono d’impulso e la follia di
un momento non può e non deve avere il sopravvento sulla ragione. Se fosse successo qualcosa di grave ad uno dei presenti o
avessero avuto una reazione ci
sarebbero stati dei feriti.
Quando i nostri ragazzi esagerano siamo subito pronti a additarli, a dar loro addosso. In questo caso mi sento solo di essere
orgogliosa dei “ragazzi del
Brixton” che non hanno reagito
ed hanno chiamato le forze
dell’ordine. Dovremmo imparare a volte senza pensare all’età,
ma alla maturità dimostrata in
questi frangenti.
Cordialmente
Vigo A.
…RISPOSTA
Lettera di scuse ai soci
dell’Arci Brixton
È con rammarico che mi rivolgo alla vostra attenzione in questa sede per fornire, per quanto
possibile, una spiegazione ai fatti di cronaca che mi hanno visto
protagonista. Non è certo ammissibile, per nessun individuo
e meno che mai per chi come me
riveste anche una carica pubblica, dare aperto sfogo alle proprie emozioni quando queste
sfociano in una disordinata gazzarra. Affinché tali fatti non vengano però politicamente strumentalizzati, anche perché non
condivido l’idea che per un personaggio pubblico la sfera privata possa avere una rilevanza
esterna, ci tengo a specificare
che quanto è accaduto non ha
nulla a che vedere con la mia vita di idee politiche. Si è trattato
unicamente di un’azione impulsiva in difesa del ricordo di una
persona (mia nonna Nedda) or-
mai scomparsa, che ho avuto il
sentore fosse stata offesa dal gesto insensato di ignoti. La motivazione del mio gesto è da collegare al fatto accaduto la sera del
13 dicembre, quando è sparita
dalla porta di ingresso della mia
abitazione una ghirlanda di
Natale in porcellana appartenuta a mia nonna. Su segnalazione
telefonica di un vicino di casa,
ho ritrovato la ghirlanda, completamente in frantumi, in vico
Foscolo, davanti all’ingresso del
circolo Arci Brixton. Di conseguenza ho ritenuto che fossero
loro i responsabili, così sono entrato nel locale ed ho fatto una
sfuriata. Chiedo venia per questo mio gesto sia a chi è stato oggetto del mio sfogo, sia a tutti i
cittadini ai quali ho fornito un
cattivo esempio di condotta.
Rocco Invernizzi
È giusto anche ringraziare
Si ringrazia l’Assessore alla
Viabilità, Piero Rocca, per aver
avviato l’intervento risolutorio
dell’incanalizzazione delle acque piovane all’inizio di Via
Cazulini. È con sollievo che i residenti di tale strada, dopo moltissimi anni, possano ora sperare di camminare senza trovarsi
fino alle ginocchia in un fiume di
acqua ogni volta che piove!
Sempre in tema di lavori facciamo i nostri complimenti per il
bel lavoro di marciapiede in Via
Neghelli lato ferrovia.
PER I RESIDENTI FELICI!
(Aldo Grollero)
Miraggio
Ad ogni anno che finisce c’è
sempre una matta voglia di dimenticare quanto di brutto ci ha
angosciato. Con la speranza,
che è sempre l’ultima a morire,
ci si ricarica di idee, ma anche di
rimpianti. Ci assale un dubbio;
stiamo peggio di quando stavamo male? Dalle guerre, dalla fame, da malattie e catastrofi siamo sempre usciti insieme, anche se ammaccati; sapevamo discutere, accettare anche le idee
degli altri. Ci sentivamo prima di
tutto fratelli e gli ingredienti, per
non cadere in assurde polemiche, erano amore, vera amicizia,
onestà ed educazione. Adesso
che ci prepariamo ad affrontare
l’anno nuovo tra suoni assordanti ed edifici megagalattici,
sapremo ritrovare quell’AMORE
affinché i buoni propositi non rimangano solo un triste miraggio?
Fernanda
Martedì 19 Gennaio 2010
5
«L'ALASSINO»
OMAGGIO A PADRE TOMMASO, CAPPUCCINO,
CHE PER ANNI CUSTODÌ IL POPOLO ALASSINO,
PORTANDOLO A DIO
Rubrichetta mensile - Un ricordo per...
“Una vita per Dio”
Quando sei nato
Lo sguardo di Dio
Su di te si posò.
Lui ti volle, e ti chiamò.
E tu rispondesti:
“ Eccomi!
A te consacrato
Fedele sarò! “
E sei stato fedele
Col passare degli anni:
passaron gioie e affanni;
e ora hai i capelli bianchi.
Qui nella zona alassina
Ancor oggi, il tuo apostolato
È benedetto da Dio
Che tu hai tanto amato.
Come sempre fu
Al servizio di Dio,
tutto te stesso porrai,
finché un giorno, lassù
nella gloria del cielo
con immensa gioia
ti abbraccerà Gesù.
S. Francesca Ghio, Suora di Carità
ItaliaNostra Onlus
Sezione di Alassio, Laigueglia, Andora
Cari soci e simpatizzanti,
s’avvicina la fine dell’anno ed è
tempo di bilanci su quanto si è fatto e sui progetti per il futuro. Ecco
gli eventi che hanno caratterizzato lo scorso anno: il cambio della
direzione, l’aumento notevole del
numero dei soci e gli incontri con
i simpatizzanti, i nostri contatti
con l’“Alassino”, la conferenza
“Paesaggi o paesacci?”, l’inizio di
collaborazione con le scuole per
una maggior sensibilizzazione dei
giovani ai temi dell’ ambiente e del
paesaggio, le nostre osservazioni
al piano paesistico, presentate al
Comune di Alassio, i contatti con
Andora e Laigueglia, il nostro appoggio ai volenterosi che si battono per riaprire un cinema-teatro
ad Alassio.
Come sapete c’è molto da fare
e le numerose segnalazioni che ci
sono pervenute ne sono la prova:
proliferazione di garage ovunque, situazione piazza Partigiani
e Grand Hotel, tagli di alberi, nuove, discutibili edificazioni sulla
collina, costruzioni di strutture
sulla spiaggia particolarmente
deturpanti.... La nostra attenzione e la nostra denuncia all’opinione pubblica e alle autorità
competenti è quanto possiamo
fare per cercare di preservare il
nostro paesaggio.
Maggiore è l’attenzione e la par-
tecipazione dei cittadini, più forte
può essere la nostra voce. Servono idee,disponibilità a mettere a
disposizione le proprie competenze, generosità.
Per l’anno che arriva stiamo
progettando una mostra fotografica su quanto vediamo intorno a
noi. Alla mostra si dovrebbe accompagnare l’esposizione dei lavori dei ragazzi delle scuole alassine, prodotti durante l’anno scolastico sui paesaggi sensibili.
In progetto anche una nuova
conferenza e un’intensificazione
dei rapporti, sia con incontri, che
con gite.
• Abbiamo progettato per il 22
gennaio con l’Unitre una gita a
Genova per visitare le nuove sale
del Palazzo Reale e la Galleria di
Palazzo Spinola, dove si prenderà
anche un the. L’occasione è importante per la presenza di guide
specializzate. (Programma presso
cartoleria Pozzi o rivolgersi a me,
via mail: [email protected])
• Vi ricordo che l’iscrizione per
il 2010 è un contributo fondamentale per la sopravvivenza di questa onlus. (l’iscrizione si può fare
presso la cartoleria Pozzi vicino al
caffè Roma).
Italia Nostra vi augura Buon
Natale e Felice Anno Nuovo!
La Presidente di Sezione
Giovanna Fazio
VISITIAMO DUE MUSEI GENOVESI
PROGRAMMA
a cura di ITALIA NOSTRA, sezione di ALASSIO e UNITRE
- - Venerdì 22 gennaio 2010 - Partenze:
da Albenga,
da Alassio,
“”
“”
da Laigueglia
da Andora
piazza del Popolo
piazza Stalla
Hotel Suisse
Hotel Alfieri
F.S.
Porto
ore 8,15
ore 8,20
ore 8,25
ore 8,30
ore 8,40
ore 8,50
Ore 10.30 inizio della visita a Palazzo Reale, già Durazzo
Pallavicini, comprese le sale aperte di recente. Il percorso sarà
illustrato da una guida specializzata.
• Ore 12.30 circa termine della visita, tempo a disposizione per
la sosta del pranzo e spostamento in Piazza Pellicceria.
• Ore 14.30 inizio visita alla Galleria di Palazzo Spinola di Piazza
Pellicceria, una delle dimore patrizie più importanti della città.
• Alle ore 16.30 circa termine della visita e, qualora il servizio
fosse possibile, sosta per un the a Palazzo Spinola.
• Alle ore 17 ritorno ad Albenga, Alassio, Laigueglia o Andora.
• Accompagneranno i visitatori la prof. Marinella Trifoglio a
partire da Alassio e la prof. Giovanna Fazio durante il percorso genovese.
• La quota di partecipazione è di 25 Euro, comprensiva di spostamento e musei con visite guidate, 20 Euro per i partecipanti di età superiore ai 65 anni.
Per le iscrizioni, recarsi alla sede dell’Unitre fra il 15 e il 19 gennaio 2010 ore 15,30-17,30 via IV novembre 2 tel. 0182 644550
Alassio.
• Per chiarimenti e richieste particolari, rivolgersi
al n. 347 8238310, oppure scrivere a: [email protected].
GITA DI PRIMAVERA - 13 MARZO 1954
Dall’alto: PONZO Bruno – PELLE Milotto – PELLE Enrico – SPAMPINATO Gianni – CARENZO Carlo – FABBRI Enzo – CANOVA Piero – RAITA
Luciano – LANFREDI Luigi. In centro: TESTA Paolo – AICARDI Nini – CRAVERO Luciano – BARBERA Oscar – PEDEMONTE Mimmo – SPAMPINATO Lino – BERRINO Giorgio – SPAMPINATO Masino. Accosciati: BRUZZONE Nino – STALLA Tonino – ARCARO Sandro – FERRERI Lino –
EBOLI Giuseppe.
Il mondo dei “carrugi” e degli esci GIBBA RICORDA L’AMICO
DOTTOR SERGIO PONZO
In quel tempo nel borgo di
Alassio “carrugi” ed “esci” si intersecavano così mirabilmente bene
da apparire allo sguardo come la
più perfetta delle ragnatele. Ben diversa era comunque la loro funzione. Il “carrugiu” rappresentava la
via principale, diritta, lastricata a
dovere mentre “l’esciu” era quel vicolo stretto che collegava la via
principale con la spiaggia, gli orti e
le altre vie. In materia edilizia poi
non esistevano ancora quelle norme che oggi regolano le distanze legali fra edificio ed edificio quindi si
costruiva così, piuttosto stretti gli
uni agli altri, non per soperchieria
ma bensì secondo i dettami e le necessità dell’epoca. Ricordo ancora
qualcuno degli esci storici di
Alassio. “L’esciu delle muneghe”
l’attuale vicolo S.Chiara e “l’esciu
du maxellu” l’attuale Via Volta ed
ancora “l’esciu da gexa” l’attuale
via Milite Ignoto. Amicissimi i due
che da questa mattina presto stanno bighellonando nel “carrugiu”.
Oltre che essere stati compagni di
lavoro, nostromo l’uno, timoniere
l’altro sui mari di mezzo mondo ora
si sono ritirati per limiti di età e, per
guadagnarsi ancora un pezzo di pane, vanno a tirare la rete. Li chiamano i “reordi”. Stamani non hanno nulla da fare. Da qualche giorno
infatti il maltempo insiste sul golfo
ed i grossi “gussi” da pesca non si
avventurano su quel baillamme di
ondette cattive. Nell’aria ovattata
dei “carrugi” i due portano a spas-
so i loro pensieri e talvolta, quando
una raffica di vento più forte delle
altre riesce comunque a penetrare
nell’intrico, i due si fermano nel
“recantu” più vicino e più a “redossu” dove trovano altri vecchi con i
quali poter fare due “ciaiti” in santa pace. Parlano di reumatismi, di
tempeste e di colpi di mare. Un veloce accenno all’attuale giunta comunale formata, a dir loro, da troppi assessori, comporta inevitabilmente una corale sequela di mugugni… a rezze u comùn o bon o
grammu u ne basta un… si afferma
gravemente. Il tutto detto, sembrerebbe, con discrezione. Ma le “volte” degli “esci” amplificano a dismisura le voci a tal punto che si
sentiranno molto probabilmente
sino al “veascu”. Ora il “carrugiu”
diventa complice dei loro pensieri,
del loro dire. In fondo in fondo sono confidenze ingenue di poveri
vecchi; parole che rimangono anni
intrappolate nei polverosi architravi fino al giorno in cui, forse, gli
“esci” decideranno di raccontarle
come fossero quelle storie che ci
narrava la nonna, le sere d’inverno,
quando fuori pioveva a dirotto.
Ora a seconda i capricci del vento,
si sente l’eterno respiro del mare
mentre si affaccia il suono del
Sant’Ambrogio. È il “vespu” infatti.
Tempo di tornare a casa. I due si incamminano augurandosi per domani una “bunassa cippa”.
Vincenzo Moirano
“Inno al nuovo anno che verrà”
Per noi che siamo così fortunati
Un po’ innamorati di color che ci hanno per sempre lasciati
Al nuovo anno che deve arrivare
Le nostre aspettative vorremmo soddisfare
Sperando di essere meno egoisti
Saremo così sicuri di viver meno tristi
In questo paese che credetemi è tanto bello
Potremmo viver bene e con il fiore all’occhiello
Ma non possiamo non dimenticare ciò che avremmo potuto fare
E al nostro prossimo lo vorremmo dedicare
Buon anno all’aria fresca del mattino che ci riempie le narici
E ci dice quanto siamo felici
Buon anno a tutti coloro che credono a questa meraviglia
“La vita”
Leonardo Nappi
10/1/2000 - 10/1/2010
Sono passati dieci anni. Di Lui
è rimasta inalterata memoria per
la sua umanità, la grande onestà
morale e intellettuale. Ribadiscono queste sue peculiarità quanti
ebbero la fortuna di conoscerlo
come pazienti, come amici, e
compagni di lunga data e consuetudine cui piace ricordarlo
serio e responsabile addirittura
nei lontani tempi della fanciullezza, quando – non stupisca – abbandonava i giochi bambineschi
per correre in bottega a dare una
mano al lavoro dei Suoi. E poi, via
via nel corso degli anni, lo vediamo al ginnasio, al liceo, all’Università, presente e diretto verso
il suo fondamentale obbiettivo:
lo studio della medicina conseguito con la massima severità,
tanto da diventare col tempo addirittura pratica umanitaria.
Difatti, come è apparso in seguito, la professione seppe trasformarla in missione, senza fraintendimenti. Ricordiamo che,
spesso, lo incontrammo mentre
andava o tornava dalla casa di un
malato, preoccupato della di lui
salute, come il buon vecchio medico-condotto di un tempo. E fu
encomiabile sia come marito, padre e amico. Un uomo vero, dunque, che alle parole preferiva anteporre i fatti: Uomo – va detto
senza tema di smentita – di alto
profilo morale, fornito inoltre di
quella bontà che all’occorrenza
diventa caritatevole senza bisogno di autoproclamazione.
E va aggiunto che fu anche uomo erudito, conoscitore e studioso d’arte e di letteratura, collezionista d’arte lui stesso.
Caro amico Sergio, continuiamo a vederti col camice bianco
nel tuo studio e ti vediamo assiduo anche nella tua famiglia, con
i tuoi bravi figli, e cordialmente
amichevole con tutti. A noi piace
in particolare ancora ricordarTi
in lieta serenità alla villa Adriana,
a Tivoli, a Ostia antica ai Fori
Romani, alle Pinacoteche, ai
Musei, felice e beato a perfezionamento delle molteplici tue cognizioni culturali. E ancora non
possiamo tacere della tua innata
modestia, il che fa più grande la
tua immagine, quella cioè di un
vero Uomo di cui in noi mai si affievolirà il ricordo.
F.G. (G.)
6
«L'ALASSINO»
Martedì 19 Gennaio 2010
Ritruvammuse Insemme 2009
SERVIZIO FOTOGRAFICO DI PHOTO HALL DI R. ROMANISIO
Il Presidente
Carlo Cavedini.
Gianni Croce.
L’assessore Loretta Zavaroni.
Mario Meli.
Luciano Raita
Crispino Valdora.
Il presentatore Andrea Gallea.
Il duo Mario - Dino.
Antonio Boscione
Caterina Maggi.
Tommaso Schivo
Gianni Giardini.
Mons. Angelo De Canis.
Sig. Margherita Mantica
Gr. Uff. Rinaldo Muratori.
La commedia “U terribile gungüu” e i suoi interpreti:
Nino Moirano - Mimmo Bogliolo - Nino Brusco - Augusto Bogliolo - Giorgio Gioberti - Laura Armato - Luisella Tonin - Lina Nattero - Giuliana Basso
Pierino Bogliolo - Giovanni Parascosso - Gianni Del Pero - Augusto Soldi (regista).
Martedì 19 Gennaio 2010
7
«L'ALASSINO»
GLI INGLESI, VISTI DAGLI ALTRI E DA NOI MOSTRE D’ARTE
(A cura di Tommaso Schivo)
Cap. 6° Per continuare a dissertare
sulla politica degli Inglesi e sulla
loro espansione coloniale, proprio dal Sud Africa essi poterono estendere il loro sguardo sulla via delle Indie, scoprendo e
conquistando i punti geografici
e storici nevralgici convenienti
al loro progresso mercantile ed
anche al loro talvolta nefasto
dominio commerciale. Così le
loro conquiste si estesero ove
non erano giunti né si erano fermati Alessandro Magno o i
Romani, dalle rive del fiume
Indo alla Cina, dalle bocche del
Gange alla sommità del Tibet. In
questo modo l’isola inglese, una
piccola porzione di terra quasi
insignificante poté dominare a
piacimento, anche se non sempre con estrema giustizia e con
lecita ponderazione. Voglio ricordare, su questo argomento,
anche solo il terrore seminato
ovunque, dalle Indie al Messico,
alle Antille, al Perù, alla
California da quel famoso Sir
Francis Drake, terrore dei mari e
che la regina Elisabetta creò cavaliere della patria e membro
d’onore del Parlamento. E che
cosa dire della ferocissima
«guerra dell’oppio», comprato
in India a poco prezzo, per essere venduto in Cina o di Hong
Kong o del bombardamento
spietato di Canton, in cui morirono diecimila persone in soli
dieci minuti di ferocia inaudita o
del genocidio contro i Boeri, in
Africa, ove perdettero la loro
giovanissima vita ben ventiduemila bambini o, ancora (e il discorso potrebbe essere lungo),
della strage indiana di Amritsar
del 1919, quando il generale inglese Dyer sparò follemente sulla folla inerme con migliaia di
morti e feriti ?
La storia inglese è storia di ingegno, soprattutto, ma anche di
ostinata prepotenza e di lacrime e di sangue, troppo spesso
versato in nome di Sua Maestà
Britannica. Gli Inglesi credono
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Impegno e prepotenza
di essere il popolo eletto, il popolo puro, ma, forse, ha ragione
Daniel Defoe quando afferma
che «nelle isole britanniche vi
un popolo vanaglorioso e di cattivo carattere, l’inglese».
L’inglesissimo Shakespeare
stesso, all’inizio del V atto del
La strage indiana di Amritsar.
(ILLUSTRAZIONE DI GIBBA)
giunsero i Romani sotto la guida
di Giulio Cesare, ma con lui arrivarono Galli, Greci e Lombardi e
ausiliari e schiavi d’ogni genere
e da questa folla anfibia nacque
suo capolavoro, fa parlare un
becchino che, non riconoscendo Amleto, afferma che il principe è un pazzo mandato in
Inghilterra dalla Danimarca, ma
a cura di Carlo Bertolino
che gli Inglesi non se ne accorgeranno, perché sono tutti pazzi come lui. Anche un altro grande scrittore albionico, George
Orwell, giudicando gli Inglesi,
parla della loro insensibilità artistica e della gentilezza a volte
solo superficiale, dell’esagerato
sentimentalismo verso gli animali, ma anche del sospetto inguaribile verso tutti gli stranieri,
dell’ipocrisia e della superbia,
ma esalta (ed è giusto) il rispetto congenito del suo popolo verso la legge e i suoi tutori a tal
punto, aggiungiamo noi, che
quella inglese è la sola polizia civica del mondo che non è armata e che si aggira lungo le vie delle città non per punire, ma solo
per informare, per aiutare vecchi e bambini e donne incerte ad
attraversare la strada e magari
anche semplicemente a liberare
un gattino rimasto isolato e impaurito su un cornicione. Basti
aggiungere ancora che, a differenza di noi che sopportiamo
pur a malincuore molte decine
di partiti e partitini politici,
spesso inutili e dannosi che lottano e si bisticciano e imprecano e talvolta (e sono... onorevoli tutti !) vengono persino alle
mani in Parlamento, gli Inglesi
hanno solo due partiti (il laburista ed il conservatore) che lottano, ma sempre col massimo e
reciproco rispetto.
Certo il fulcro della millenaria
tradizione inglese è ben diverso
dal nostro ch’è più acceso, carnale, sanguigno. Si fonda, senza
eccezioni, sulla Monarchia e
sulla figura del sovrano e su un
tipo di rapporto tra chi regge,
ma non governa e il popolo in
una unione che è politica, ma
anche sentimentale e, appunto,
questa unione è l’esempio vivente della continuità storica
della Gran Bretagna, in un rapporto di rispetto, nonostante
tutte le vicende familiari non
sempre cristalline e lodevoli dei
regnanti.
Collettiva di Natale
Normalmente alla “Carletti”
espongono artisti singoli, questa
volta , dal 15 al 31 dicembre, è stata allestita una collettiva comprendente tre pittrici e un “artigiano”.
Marinella Azzoni, albenganese, si distingue per una tela raffigurante una modella in sontuoso
abito da sposa, magnificamente
eseguito; poi paesaggi montani e
campestri, marine, figure di donna, anche nudi, “ritratti” di un leopardo e di un gufo, grandi fiori e
ritratti di bimbi sorridenti molto
espressivi. Si è classificata 3ª al
concorso “Il linguaggio degli occhi” organizzato dal Comune di
Sale (Al) nell'ottobre 2009.
Laura Lazzati risiede ad
Alassio, ma nei suoi soggetti spiccano le marine della Costa francese (in particolare Grimaud),
ma pure un austero castello su di
un picco, cavalli, nature morte,
un bellissimo nudo di donna a figura intera in riva al mare, ritratti di bimbi anche di colore: uno di
questi con tre visi ha vinto il concorso “Il linguaggio degli occhi”
del Comune di Sale (Al) nel giu-
gno 2009. Riproduce anche dipinti antichi come la “Madonna della
seggiola” di Raffaello.
Maria Rosa Ravera, vive ad
Albenga, dipinge grandi fiori: digitale, magnolie, fruttillaria, un girasole con sopra una grande farfalla
blu; anche figure: un Tuareg nel
deserto di fronte al mare. I suoi
colori ora tenui, ora assai vivaci, a
seconda del soggetto, sono dosati con abilità e competenza.
Infine Paolo Zampiga, assai conosciuto ad Alassio, per anni
conduttore del Bar Talmone, ritiratosi dal commercio, si è dedicato con successo a questo
hobby. I suoi presepi costruiti
con passione e perizia, in polistirolo e altri materiali come cartone e plastica, questa in tubicini ritagliati per farne tegole, alberi naturali fatti con piccoli cespugli essiccati. I personaggi sono comuni
“pastori”, ma anche preziose statuine in porcellana francesi. I paesaggi, a più piani, riproducono
quelli della Palestina e con grande fedeltà i nostri borghi dell'entroterra: Dolceacqua, Castelvecchio di Rocca Barbena, Caso, ecc.
LEO CLUB ALASSIO
e le “Stelle di Natale” AIL
Due immagini di un’Alassio troppo bistrattata (per non dire peggio)
Il Leo Club Alassio “Baia del
Sole”, associazione giovanile del
Lions Club, domenica 6 dicembre
2009 è sceso in Piazza Matteotti al
fianco dell’AIL (Associazione
Italiana contro le Leucemie,
Linfomi e Mieloma) per la distribuzione delle Stelle di Natale.
Grazie alle Stelle, infatti, l’AIL è divenuta una delle Associazioni
non profit più importanti del
Paese. Dal 1989, le Stelle sono
protagoniste nelle più importanti
piazze d’Italia e sono divenute di
anno in anno una vera e propria
icona dell’Associazione!
I fondi raccolti durante la mani-
CIMENTO INVERNALE 2009
Sono stati ben 146 gli ardimentosi partecipanti alla
quarantasettesima edizione
del cimento invernale. Dieci
gradi di temperatura esterna, niente sole e un’aria frizzante hanno accompagnato i
6 anni. Tra le signore la meno
giovane è stata Raffaella Aironi di Genova, 86 anni, habitué del cimento alassino. La
più piccola era Dafne De
Andreis, 10 anni di Albenga.
Tra i quasi 150 partecipanti
Fiocco Azzurro
Fiocco Azzurro all’agenzia
Mare-Monti; in casa Badoino il 25
agosto è arrivato FEDERICO per
la gioia di Mamma Giovanna, Papà
Claudio, i nonni Rita, Beppe; Ro-
Bagni Méditerranée, mattina del 26.12.2009. Centotrentasei temerari hanno
onorato il tradizionale tuffo postnatalizio in mare; la giornata, seppur non soleggiata, non è stata tra le peggiori della storia: 9 °C esterni e 13 °C quelli
dell’acqua. Tanto entusiasmo e tanta festa per un appuntamento ideato da
Alassio ed ormai imitato da tutti.
(FOTO SILVIO FASANO)
partecipanti al tuffo fuori stagione organizzato, come ormai tradizione, dalla sezione
di Alassio della società Nazionale di Salvamento, insieme all’Assessorato allo sport
e all’Associazione bagni marini.
Tra i partecipanti il più anziano è stato Attilio Chiodo,
classe 1923 di Sanremo, il più
giovane arrivava da Torino, si
chiama Stefano Schifano e ha
anche Roy Selder, arrivato
dall’Olanda, e Ceptn Zakharov dall’Ucraina. Dalla bella
Caserta era invece presente
Maria Dani. Il primo tuffo fuori stagione è stato accompagnato dalle note della banda
Città di Alassio mentre l’elicottero dei carabinieri effettuava un sorvolo per salutare
i presenti. Speaker dell’appuntamento è stato Franco
Branco.
Luca Russo
Presidente Leo Club Alassio
“Baia del Sole”
NATALE AL “PASSO”
sanna e Piero Bellino. È stato battezzato il 22 novembre nella Parrocchia di Sant’Ambrogio dal
Vicario don Giorgio Brancaleoni.
Auguri anche dall’A.V.A.!
Fiocco Rosa
Il giorno 11 dicembre in Santa
Corona è nata CHIARA.
Sono gioiosi nel parteciparne
l’annuncio, i genitori Simona e
Gabriele Bittante con i nonni
materni Mariarosa e Silvano
festazione, in oltre 3800 piazze
d’Italia, verranno impiegati per finanziare la ricerca scientifica nel
campo delle leucemie, dei linfomi
e del mieloma, per migliorare la
qualità delle cure, per continuare
la realizzazione delle Case AIL
(che sono già una realtà presente
in 30 città italiane) e per supportare il servizio di ospedalizzazione domiciliare rappresentando
un aiuto prezioso per i malati e i
loro familiari.
Aicardi e il nonno paterno Luigi.
Concordi nell’augurare alla
cara neonata ogni bene e felicità.
E perché non aggiungere gli
auguri dell’A.V.A.?
Domenica 27 Dicembre al “Borgo Passo” (Via Gramsci e Via
Marconi) si è svolta la grande festa post natalizia organizzata dai
commercianti del “PASSO”. Sono
stati distribuiti dolci, panettone,
cioccolata calda e tanta allegria.
Si ringraziano per il sostegno economico e manuale:
Margherita Mantica (Agenzia
Rinaldo Muratore) – Angela
Mode – Parrucchiera ROSETTA –
SAPÒ di Sofia Cugerone – Ristorante Damare di Beppe Vena –
Nene Carmi – Il Pane da Basso –
Ristorante Acqua Pazza – Negozio “Fila” – L’Angolo di Arianna
Riboldi Maria e Letizia (un sogno
nel cassetto) – e un particolare
ringraziamento per la sua disponibilità va all’assessore Rocco
Invernizzi.
Grazie a tutti e arrivederci al
prossimo Natale.
8
«L'ALASSINO»
INCONTRI CON L’AUTORE
Martedì 19 Gennaio 2010
FUTURO DELLE NOSTRE BOLLETTE
Concerto vocale nella Chiesa dei Cappuccini IL
(segue da pagina 2)
Raffaella Verga: “Con gli occhi degli altri” “Anche noi” per la musica,
successo di “Note d’auguri”
Ed. “Il Filo” - Roma
È albenganese di nascita
Raffaella Verga, ma anche per
via dei suoi genitori, ha un legame con Alassio: sua mamma
Mara è stata per anni segretaria
dell’Unitre alassina e suo padre
Pier, prematuramente scomparso, ne è stato indimenticato
docente di Egittologia; lei e sua
sorella, giovanissime, collaboravano in molte occasioni.
Raffaella ora è laureata in
Lettere a indirizzo psicologico, a
12 anni cominciò a scrivere poesie: ne pubblicò dodici nel 1986
in una “plaquette” per le Edizioni del “Delfino Moro” di Albenga
e nel 1998 presso “L’Autore Libri
Firenze” il racconto lungo “Storia di un’altra donna”, a suo tempo recensito su queste colonne.
Adesso vive a Milano. Il 19 dicembre scorso ha presentato
questo suo primo romanzo
nell’Auditorium della Biblioteca
civica “Renzo Deaglio”.
Il professor Franco Gallea
apre la serata illustrandone il
contenuto: «Nel libro vengono
messe insieme le tessere di un
mosaico. È la storia di un grande amore, intenso, storia che
coniuga insieme amore e morte,
richiama Leopardi; ma c’è qualcosa di più: dà alla vita un segno
di speranza. In sostanza il ro-
manzo è lineare, ma a un certo
punto si complica, è molto ricco, policentrico; la storia ne è vista solo da chi la racconta: i
quattro personaggi. Milano è
descritta molto bene, pure il lago di Varese, Venezia, Taormina. Il dialogo è sintetico, le frasi
asciutte, l’autrice usa anche il
linguaggio dei giovani d’oggi».
Gallea ha poi posto alcune domande all’autrice, ecco una sintesi delle risposte. «La tesi di laurea su Ada Negri me l’ha data il
professor Gioanola. La mia passione è la psicologia, perciò mi
sono laureata in Lettere a indirizzo psicologico. Ada Negri l’ho
studiata dal punto di vista psicopedagogico. Ora insegno Formazione comportamentale: sono
impiegata in una ditta per istruire i dipendenti al comportamento. È il lavoro che fa la protagonista del libro. Certi personaggi
sono strani, ma persone di questo tipo sono comuni a Milano,
sembrano quasi bambini, ma sono educati, molti provengono da
buone famiglie però hanno fatto
questa scelta di vita. Nel libro ci
sono anche animali, li trovo interessanti. Ho studiato gli sciamani, anch’essi compaiono nel romanzo».
Grande partecipazione di turisti e residenti
Il tenore Andrea Elena e la pianista Felicia Galati.
«Lavoriamo per il futuro della città perché innamorati di
Alassio». Poche ma toccanti
parole per illustrare l’attività
del Circolo Culturale “Anche
noi” poi il concerto di musica
musica sacra, ma anche a un
momento di aggregazione importante in grado di richiamare la gente di buona volontà a
interessarsi di tutto ciò che
coinvolge Alassio. Padre
Carlo Bertolino
XIVª edizione
Eum” di M. Brusati. La “San Vincenzo” ha cantato: “Ti esalterò”
di A. Costa, “Gloria al Signore
che salva” di A. Nicotera, il classico “Panis Angelicus” di C.
Franck col dott. Carlo Vallega
all’organo. I giovani de “La Mongolfiera” si sono esibiti con un
canto gospel “Oh happy day” di
E. Hawkins e “Hope of peace” di
Gen Rosso, cioè “Speranza di pace”, simbolo del concerto. Infine
la corale ospite Schola Cantorum “don Primo Volpe” di Albenga, che ha iniziato con l’”Ave
Maria” di Bepi de Marzi, poi
“Madre fiducia nostra”, “La vera
gioia”, “Viene il Signore” e “Jubilate Deo” tutte di M. Frisina, per
passare a “I cieli immensi narrano” di Benedetto Marcello (Venezia 1686 – Brescia 1739) e al
popolare “Tu scendi dalle stelle”
di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. La “San Vincenzo” ha concluso cantando “Amico Assoluto”
di Renato Zero, che, come ha
precisato Stefano Radici, esalta i
sogni che si possono realizzare,
come quello della pace, aggiungendo anche un pensiero di
Snt’Agostino.
sacra che, ancora una volta,
ha visto protagonista il tenore
Andrea Elena. La sera del 2
gennaio la chiesa dei Padri
Cappuccini, al Borgo Coscia,
era gremitissima. Molti i turisti, numerosissimi gli Alassini
che hanno assistito all’esibizione del Maestro Elena, ma
anche delle soprano Melissa
Briozzo, Beatrice Summa,
Veronica Lorenzi, la mezzo soprano Veronica Esposito e il
baritono Ivan Marino. Una serata splendida, presentata da
Andrea Gallea, dedicata alla
Walter, parroco dell’“Immacolata” e fra Remo, padre guardiano dei Cappuccini, hanno
dato la massima collaborazione per la riuscita della manifestazione ribadendo la loro
massima collaborazione in favore della cultura, nelle sue diverse espressioni. Da parte di
“Anche noi” la volontà di contribuire alla raccolta di fondi
in favore dei restauri della
chiesa simbolo del Borgo
Coscia e di tutta Alassio. Ormai prossimo l’inizio dell’attività di Cineforum.
Ca. Bl.
Concerto di fine anno
La bellissima tradizione, ideata
anni fa da Alda Naso presidente
dell’Associazione Culturale E.W.
Elgar, di arricchire le serate di fine anno con manifestazioni artistico-culturali ha offerto al numeroso pubblico, radunato nella
chiesa parrocchiale di S. Ambrogio il 29 dicembre 2009 alle
ore 21.00, un concerto di singolare levatura e di eccezionale qualità: duo di pianoforte e organo.
Presentati dal maestro Massimo
Nosetti, il “poeta” della letteratura organistica, e dalla pianista
Eleonora Mantovani, bravissima
interprete, alle prese con un gran
coda, i brani in programma sono
stati scelti da una gamma adatta
alle caratteristiche complessive
degli strumenti. Abbiamo ascoltato con interesse e anche curiosità opere di diversa qualità musicale: Passacaglia del maestro
stesso Nosetti, Voluntaries e
Pomp and Circumstances di Elgar, Duo per Pianoforte e Organo
di Widor, composizioni caratteristiche di Débussy e infine Concerto per Organo e Pianoforte di
Il complesso dei cantanti.
Peeters. Il numeroso pubblico ha
apprezzato questo abbinamento,
organo-pianoforte, inconsueto
nell’ambiente italiano e ha seguito compiaciuto i dialoghi musicali tra i due strumenti, ora dolci e
melodici, ora ricchi di tecnicismi,
ora pieni e solenni.
All’inizio della serata il sindaco
della città, arch. Marco Melgrati,
alla presenza del parroco, mons.
Angelo De Canis e del presidente
dell’Associazione Alda Naso, ha
consegnato una onorificenza al
Grand Ufficial Gustavo Zanin,
maestro dell’organaria italiana,
per i suoi 50 anni di attività a favore di Alassio e del suo patrimonio strumentale. È suo l’organo
della Collegiata S. Ambrogio. È
suo il restauro del Grande Organo Romantico-Orchestrale
Gandolfo posto sulla facciata interna di S. Ambrogio ed è ancora
suo il recentissimo restauro del
Grande Organo Sinfonico-Eclettico posto nel coro sempre di S.
Ambrogio.
Giovanni Puerari
CINZIA CONTI: “BEYOND THE SEA”
LIBRO DI LIGURIA
In quest’epoca dove tutti
scrivono e producono libri
anche io nel mio piccolo ho
voluto contribuire con un li-
bro di fotografie, un piccolo libro senza troppe pretese, fatto cercando di rendere omaggio al mare, alla mia terra, ed
ai colori meravigliosi che ogni
alba ci regala e noi troppo
spesso passiamo avanti indifferenti.
Oltre mare, “Beyond the
Sea” questo il titolo, spero
renda l’idea del suo contenuto, oltremare perché di più oltre il mare, ai pescatori, al sole ai paesaggi della nostra terra c’è la Liguria.
Il libro è acquistabile su internet al seguente indirizzo
http://www.lulu.com/product/album-fotografico-di-lulustudio/beyond-thesea/6078004, una parte del ricavato
sarà
devoluto
all’E.N.P.A. per informazioni
contattatemi attraverso l’indirizzo soprariportato.
Ringrazio coloro che mi
hanno aiutato a portare a termine un piccolo sogno tenuto
a lungo nel cassetto, in particolare i miei genitori ma anche tutti i miei amici.
Cinzia Conti
tuita già terminato il suo compito
dichiarando per altro che la proposta agli atti è migliorativa di
quella di Acqua Azzurra (provate
ad immaginare come poteva essere) approvata e perseguita da
questa maggioranza, anche avendo a disposizione un’alternativa.
È mia opinione che esista la necessità di portare a termine in
ogni modo e rapidamente la depurazione delle acque non solo
per Alassio ma anche in tutta
l’area da Albenga ad Andora e ciò
potrà realizzarsi con uno o due
depuratori, anche se la logica dei
costi e dei benefici induce a protendere verso quello unico di
Villanova d’Albenga.
Oggi si sa poco di quest’ultimo,
ma di certo penso di poter affermare che non inciderà in maniera
profonda sul nostro territorio, e
non porterà con sé i rischi insiti
nell’opera e nella gestione.
Rimane mia ferma convinzione
che basti che solo per averlo lontano dal nostro territorio potrebbe valer la pena di pagare qualcosa in potere di gestione.
In ogni modo il progetto del depuratore di Alassio, in approvazione, presenta dei costi non indifferenti e, per meglio rendere
l’idea, proverò a riassumere con i
dati del consumo di acqua annuo
per diverse strutture turistiche.
Costo della depurazione
Oggi
Ieri
4° anno 8° anno 14° anno 25° anno Villanova Iniz.
Albergo cam. 14 0 € 251 € 610 €
Consumo 969 mc./anno
CONCERTO DI NATALE
“PACE IN TERRA”
Questo Concerto, che riunisce
ben quattro corali, è ormai una
tradizione consolidata della
Chiesa di San Giovanni.
Il 28 dicembre scorso la Corale
“San Vincenzo” diretta da Mirella Marcarino, la Corale “Giacomo Natale” diretta da Ilaria
Natale, il Coro “La Mongolfiera”
pure diretto da Ilaria Natale e
l’ospite Schola Cantorum “don
Primo Volpe” diretta da Paolo
Guido, con Giulia Natale alla chitarra e Francesco Pignataro alla
tastiera, presentate da Stefano
Radici, hanno dato vita a questa
manifestazione assai apprezzata. Lo testimonia la folta presenza di pubblico.
Ovviamente i brani eseguiti
sono stati in carattere col periodo natalizio, ma ogni anno vengono rinnovati e spaziano dalla
musica barocca ai nostri giorni.
La “Giacomo Natale” ha iniziato la serata con l’“Ave Maria” di
di M. Balduzzi (a due voci) e continuato, alternandosi con gli altri
complessi, eseguendo “Cantate
al Signore” di D. Ricci e il celeberrimo “Bianco Natale” di I.
Berlin, poi insieme con “La Mongolfiera”, “Venimus Adorare
dio-alto rischio idrogeologico per
la presenza di un rio ed i cambiamenti climatici potrebbero aggravare la situazione. Insegna anche
il caso Grand Hotel.
Contratto di servizio
a) Il concessionario avrà diritto
a percepire dal concedente una tariffa di depurazione iniziale di 0,63
€ al mc. d’acqua erogata o dalla
tariffa per la depurazione derivante dal piano economico.
b) La tariffa è legata ad ipotesi
minime di acqua erogata che sono
garantiti dal concedente il primo
anno 2.200.000 mc.
2) ottavo anno 2.450.000 mc.
3) quattordicesimo anno fino a
termine concessione 2.630.000
mc.
Qualora per motivi non dipendenti dal concessionario non sia
raggiunta la quantità minima prevista, il Comune sarà tenuto ad
erogare un corrispettivo minimo
annuo a favore del concessionario
pari al 90% di quanto derivante
dall’applicazione della predetta
tariffa alle quantità minime di acqua erogata come sopra indicata.
Qui sono necessarie precisazioni
A riguardo della tariffa: la cifra
di 0,63 € a mc. è solo per il primo
anno di pagamento, ovvero il
quarto dall’inizio lavori (risulta
già 0,11-0,12 € maggiore di quella
1.595 €
504 €
Albergo cam. 18 0 € 434 € 1.053 € 1.280 € 1.607 € 2.578 €
Consumo 1.671 mc./anno
869 €
Stab. Balneare
0 € 74 €
Consumo 284 mc./anno
179 €
205 €
273 €
438 €
147 €
Stab. Balneare
0 € 69 €
Consumo 265 mc./anno
166 €
191 €
255 €
409 €
137 €
Stab. Balneare
0 € 113 € 275 €
Consumo 437 mc./anno
316 €
420 €
674 €
227 €
Ristorante 50 cop. 0 € 183 € 444 €
Consumo 705 mc./anno
510 €
678 €
1.088 €
366 €
Bar
0 € 62 €
Consumo 238 mc./anno
150 €
172 €
229 €
367 €
128 €
Famiglia media 0 € 26 €
Consumo 100 mc./anno
63 €
72 €
96 €
154 €
52 €
prevista al momento dall’ATO per
il comparto del ponente ligure,
mentre il 7° anno sarà 0,70 € al
mc., l’8° anno sarà 0,723 al mc., il
14° anno 0,962 €, il 20° anno 1,238
€ , il 25° anno 1,543 €, salvo imprevisti.
Oggi non sono in grado di confrontarli con i costi derivanti da
un depuratore a Villanova, ma sono convinto che incideranno seriamente sul tessuto economico
turistico della città.
Per quanto riguarda il limite minimo di acqua depurata garantita,
i dubbi sono ancor gravi essendo
a conoscenza che, dai dati SCA degli ultimi quattro anni, il consumo
si attesta intorno al 1.600.000 mc.
l’anno che corrisponde ad un terzo in meno di quanto previsto
(600.000 mc.); da ciò deriveranno
maggiori costi che il Comune o i
cittadini direttamente dovranno
sostenere.
La situazione si aggrava con
1’8° anno, quando questa differenza sarà ancor maggiore e pari
a 850.000 mc. che equivale circa
alla metà dell’introito previsto,
per poi concludersi, dal 14°al 25°
anno, dove la differenza potrà essere 1.063.000 mc. ovvero i due
terzi in meno di quanto previsto.
Per quanto ottimisti, non è da
ritenersi attendibile un aumento
del consumo di acqua, anche se
vi sarà un notevole sviluppo della città grazie alla nuova edificazione, tendente comunque alla
seconda casa dove il consumo è
sempre basso, pertanto il Comune nei casi proposti dovrà subentrare per sanare il deficit di consumo pagando, per esempio per
il 4° anno € 340.000, per 1’8° anno € 553.000, per il 14° anno €
873.000 e per il 25° anno €
1.433.000. Il Comune potrà sostenere questo onere o dovrà ricorrere alle tasche dei cittadini?
Per non appesantire oltre questa relazione non riporto altre
clausole della convenzione su
cui ci sarebbe anche da riflettere. Penso di aver reso abbastanza chiaramente quali sono gli
estremi della proposta al vaglio
dell’Amministrazione Comunale.
Si capisce ora come l’Amministrazione Comunale non abbia
ancora provveduto all’assegnazione della gara alla Severo, pur
avendo la commissione precosti-
700 €
932 €
I dati relativi al depuratore di
Villanova sono indicativi. Si dovrà
aspettare l’esito della gara in corso (prevista per febbraio 2010), è
comunque possibile raffrontarli
con quelli della Severn Trent corrispondenti al 4° anno di concessione (equivalente al 1° di pagamento).
Per completezza segnalo che
sono in corso trattative tra Comune e Severn Trent, che ha depositato un nuovo piano economico,
non comprensivo del finanziamento della Regione, ma con una
nuova tariffa iniziale di 0,74 € al
mc. di acqua e con un numero
maggiore di anni di concessione,
pari a 33 (alcune tariffe nel corso
di concessione 2° anno 0.77 € al
mc., all’8° anno 0.85 € al mc., al 14°
anno l. 11 € al mc., al 25° anno 1.56
€ al mc. e al 33° anno 2.55 € al mc.)
Il discorso economico non cambia per ciò che concerne il loro
margine di guadagno; sarà il cittadino a pagare di più con la tariffa,
ma aumenterà il pericolo di dover
nuovamente intervenire, modificando in corso di concessione la
convenzione per sanare le quasi
certe spese di manutenzione
straordinaria. (ricordo che la vita
media di depuratore è di circa 25
anni).
Si spiega, adesso, il perché l’Amministrazione Comunale sta indugiando nell’aggiudicare la gara alla ditta proponente, quando la
commissione aggiudicataria ha da
tempo concluso il suo compito.
Forse sino ad oggi non si era reso conto del reale costo dell’opera, accecati, può darsi dalle lusinghe di una SCA in banca rotta, che
intravedeva nel business della depurazione il suo salvagente.
Con questo mio intervento, mi
scuso per la lunghezza ma non poteva essere diversamente vista la
complessità della questione, spero di aver dato un’idea abbastanza chiara della portata economica
della proposta che l’Amministrazione Comunale ha sempre
voluto sostenere. Mi riservo in un
secondo tempo di illustrarvi il
danno economico fino ad oggi già
provocato.
Alassio, 23.12.09
Agostino Testa
Consigliere Comunale
Gruppo “Alassio più Tua”
Martedì 19 Gennaio 2010
9
«L'ALASSINO»
Gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Alassio in visita a Palazzo Oddo ad Albenga e nei luoghi del Rinascimento a Genova
È stata veramente una magica atmosfera quella che ha accolto gli alunni delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo
di Alassio il giorno 18 Novembre u.s.!
Le classi 1a e 2a C ,insieme ai loro insegnanti, si sono recate ad
Albenga, a Palazzo Oddo, per visitare la mostra “Magiche trasparenze. I vetri dell’antica
Albingaunum” .Qui, un magnifico piatto blu, risalente alla fine
del 1° sec. d.C., risplende di luce
tra una ricca raccolta di altri oggetti in vetro di diverse sfumature di colore.
La mostra, corredata da scritte esplicative, riproduzioni cartografiche, un’armonia di suoni
in sottofondo, permette di fare
un interessante percorso all’interno della storia romana e gli
alunni ne hanno piacevolmente
beneficiato arricchendo le loro
conoscenze storiche.
TAPPI & STAMPELLE
Inizierò con il fare i doverosi
ringraziamenti a chi si prodiga,
aiutandoci nella raccolta dei
TAPPI... partendo dall’associazione: AMICI PER LA PELLE di
Arnasco (SV) dei quali vedete
la foto; i ragazzi della SCUOLA
ELEMENTARE di Borghetto
(SV); la sempre prodigiosa
Sig.ra MARIA PIA; l’Istituto MARIA AUSILIATRICE, la SCUOLA
MEDIA e la SCUOLA ELEMENTARE di Alassio; il caro amico
ROBERTO MONTIN il quale dal
suo laboratorio di restauro mobili ha creato un vero e proprio
PUNTO DI RACCOLTA per chi
abita nella zona di Via Diaz. Vi ricordo che il PUNTO DI RACCOLTA A.R.E.S. in Via Torino è
sempre attivo..anzi.. grazie a
voi, sempre più attivo!! GRAZIE
A TUTTI!!
Inoltre, ritengo importante
comunicare a chi ancora non lo
sa..(e purtroppo siete in molti..)
che in C.R.I. ad Alassio sono disponibili molte STAMPELLE ...
(sempre con l’augurio che nessuno debba usarle...) e di ciò vi
esorto a fare il passaparola poiché ho personalmente riscontrato il fatto che molti Alassini
infortunati o in fase di riabilitazione, hanno acquistato le necessarie stampelle, non sapen-
A fine novembre, gli alunni
della Scuola Secondaria (classe 2a C) hanno avuto la possibilità di compiere un viaggio nel-
la storia del Rinascimento a
Genova.
Visitando Palazzo del Principe, il principale documento di
quel tempo magnificamente
conservato nell’architettura e
negli arredi, gli alunni hanno
direttamente osservato quadri, arazzi, sculture, stanze, interni nonché l’ampio giardino
con colture di piante corrispondenti a quelle del Cinquecento, statue e fontane dell’epoca.
Questo percorso, poi allargatosi ad altre vie del centro storico, ha consentito di conoscere chi fu il Principe Andrea
Doria, che cosa e quanto egli fece per rendere Genova grande
e magnifica. Una esperta guida
ha accompagnato la classe per
tutta la visita ed ha risposto alle domande degli studenti con
contenuti curiosi e interessanti. Infine non poteva mancare
una foto di gruppo sul terrazzo
del Palazzo del Principe per siglare un’emozione piacevolmente condivisa.
FESTA DELL’OLIO NUOVO
6 E 7 DICEMBRE 2009
do dell’esistenza e della disponibilità di quelle acquistate e
donate alla C.R.I. di Alassio con
il riciclaggio dei tappi..(grazie
anche al vostro contributo) da
noi A.R.E.S. (Alassio Ragazzi E
Sentieri)Volontari Boschivi
Alassio.
Colgo l’occasione per esprimere la mia (e di tutti gli ARES)
titubanza...sulla”nuova” declinazione geografica di Alassio, riscontrata su una delle nuove
Cartine dei Sentieri di Alassio..
(a noi) “pare” che il Nord sia
spostato di 20° in negativo
Ovest. i quali sommati ai 40°
mancanti, di Azimut Est fanno
una differenza..(o nuova posizione...) di 60°...dal Nord (da noi
conosciuto).
Inoltre..pare che la LIGGIA sia
stata ribattezzata LICCIA..... e…
belin il mondo cambia.
Per i Volontari Boschivi
il Presid. Mario “Attila”Palumbo
Al Frantoio Armato di Via
Solferino ogni anno si rinnova
questa simpatica e festosa tradizione, con grande partecipazione di pubblico interessato
ed entusiasta, che fa onore alle
specialità offerte, all’olio extravergine di oliva, mentre lo vede
colare dalla pressa e dalla centrifuga, prodotto rigorosamente secondo le antiche regole. Il
piatto forte è senz’altro la farinata, fatta da una vera esperta,
la signora Mariangela di Moglio,
aiutata dallo zio (di Alessandra)
Giorgio nel forno annesso al
frantoio; poi le numerose tartine, la “panissa”, quattro tipi diversi di pesto e altro ancora. Il
tutto allietato dalle canzoni, anche in dialetto, di Luciano e
Filippo: chitarra e due voci.
La titolare Alessandra Armato
e il marito Giordano, che generosamente e gentilmente hanno
accolto gli ospiti, a una precisa
domanda hanno risposto che
questa è un’annata ottima sia
per qualità che per quantità, la
stagione è appena iniziata sotto
buoni auspici. Il Frantoio quest’anno (dopo la sperimentazione dell’anno scorso) ha iniziato
la produzione di un olio di altissima qualità (di nicchia), con olive scelte provenienti da un solo
oliveto, particolarmente curato
e ben esposto, denominato “U
guente motivazione: “Al naso
giungono profumi lievi e delicati
che rimandano all’oliva, alle erbe campestri e alla mandorla. La
bocca rivela una discreta trama
I proprietari con un gruppo di amici.
Re-la passione di una vita”, in
onore del fondatore della Ditta
Aldo Armato, padre di Alessandra, prematuramente scomparso. L’olio “U Re” è comparso
sulla Guida di “slow food”, ottenendo il punteggio di due olive
(su un massimo di tre), con la se-
basata su toni dolci, intessuti a
sapore di frutta secca e animati
da moderate stimolazioni di
amaro e piccante. Nel complesso scorrevole e ben equilibrato”
Vivissimi complimenti!
C.B. per A.V.A.
10
«L'ALASSINO»
L’annoso - e spinoso - problema del cinema ad Alassio
Quanto viene qui esposto è
animato in primo luogo da una
speranza; e, in seconda istanza,
dal desiderio di sgombrare il
campo dai residui di una ormai
vecchia polemica con le autorità
del Comune di Alassio.
È stato, in data 17 dicembre
2009, depositato nel Comune
suddetto, debitamente protocollato, un elenco di firme di residenti e villeggianti alassini, i quali chiedono a gran voce il ripristino di almeno un cinematografo. Le due sale di cui Alassio
disponeva sono infatti state
chiuse da oltre un anno. E mentre si può comprensibilmente
motivare tale cessazione di attività dei gestori con la scarsa o
nulla ‘rendita’ economica, dovuta all’indubbia sempre più esigua affluenza di pubblico, è anche doveroso richiamare l’attenzione sul fatto che il cinema dovrebbe costituire un ‘servizio
pubblico’ per la cittadinanza, del
quale il Comune dovrebbe eventualmente assumersi l’onere in
caso di deficit della attività stessa. È ben vero che a Cisano, a una
decina di chilometri da Alassio,
esiste una multisala con molteplici proiezioni quotidiane. Ma
quanti Alassini, specie anziani,
possono sobbarcarsi uno spostamento che richiede una automobile, e che comporta orari
molto più prolungati di quelli
normalmente necessari per andare al cinema sotto casa o comunque poco distante? E qui,
pur non venendo meno la speranza che quanto esponiamo, e
le firme raccolte, sensibilizzino
Sindaco e Assessori preposti, subentra la necessità di un veloce
ragguaglio sulla polemica pregressa, esposta su queste colonne in infuocati, e talvolta anche
poco urbani, scambi epistolari.
In un paio di incontri con le autorità, ormai risalenti a quasi un
anno fa, le risposte date ai ‘postulanti’ erano state: “Il cinema
me lo vedo a casa per televisio-
ne”; e “Ieri sono stato al cinema,
ed eravamo in sei”. Comprensibile. Ma lo stesso tipo di situazione (legittima pigrizia a uscire
di casa, quando per TV proiettano ottimi film; oppure, l’effettiva
scarsità numerica di spettatori)
si presume possa determinarsi
anche in altri centri urbani. E se
diamo un’occhiata alla pagina
degli spettacoli su “Il Secolo” o
su “La Stampa”, relativa anche
solo al Ponente Ligure, constatiamo un numero assai rilevante
di sale cinematografiche, e anche teatrali, in Comuni di scarsissima densità di abitanti, numericamente inferiore in percentuale rilevante a quella di
Alassio. Per citare qualche esempio, Dolceacqua, Borgio Verezzi,
Albisola, Finale Ligure, Pietra
Ligure, Arma di Taggia, Vallecrosia… e molti altri ancora.
Per dovere di cronaca si aggiunge che nel frattempo erano
state intraprese da parte del
Comune trattative con i proprietari delle ex sale, che però hanno
dato scarsi risultati. Uno dei due
è restio a vendere, propendendo
forse per un utilizzo più lucroso
(mini-appartamenti, box per auto); mentre il progetto di trasformare l’altra sala in una tri-sala
con sottostanti box si è arenato
per inaderenza alle norme viarie
e di cubatura prescritte.
Un ulteriore elemento è da aggiungere, a questa succinta cronistoria. È stato dato avviso su
“La Stampa”, qualche tempo fa,
che la Regione Liguria ha stanziato dei fondi per l’allestimento,
o la riattazione, di “centri di aggregazione” quali cinema e teatri
su tutto il territorio: fondi che
possono essere erogati su iniziativa e richiesta dei Comuni.
Perché non approfittare di questa opportunità? Oppure, per
mia scarsa informazione, tentativi in tal senso sono già stati effettuati?
Ma di tutto questo gli Alassini
sono già informati… Si tratta in-
fatti di notizie di cui si è a più riprese parlato, in varia forma, sulle colonne di questo giornale.
Ciò di cui forse essi non sono ancora al corrente - e che sembra
interessante - è quanto segue.
Un gruppetto di volontari ha,
insieme alla raccolta di firme,
messo in atto contatti con l’istituto scolastico alassino Don
Bosco, nell’intento di promuovere una iniziativa ‘interlocutoria’
allo sperato ripristino di un regolare cinema: quella cioè di organizzare un cineforum settimanale, per cui almeno in un giorno
su sette gli aficionados possano
usufruire di una proiezione di
film selezionati; (il che accade in
moltissimi altri Comuni liguri).
C’è da aggiungere che, come
molti ricorderanno, un analogo
cineforum era già in funzione settimanalmente in uno dei due cinema alassini ora chiusi: e che in
quelle occasioni si verificava
puntualmente una rilevante affluenza di pubblico – attirato dalla specifica qualità dei film e dal
prezzo ridotto del biglietto. Ora,
si spera che l’iniziativa suddetta
possa realizzarsi in tempi relativamente brevi, e cioè a partire
dal prossimo mese di gennaio.
Resta ferma però la speranza,
da cui è primariamente animata
questa ‘nota’, che il sig. Sindaco
e l’Assessore alla cultura prendano visione della raccolta di
firme depositata in Comune. E
ne siano sensibilizzati, nell’intento che certo li anima – come
hanno ampiamente dimostrato
nella loro gestione del Comune
– di mantenere ad Alassio la sua
posizione di centro turistico e
culturale fra i più importanti
della Riviera.
E con ciò si conclude questa…
perorazione. Che, come si vede,
intende rimuovere ogni motivo
di polemica, rivelandosi primariamente come una sentita preghiera rivolta alle autorità competenti
Romana Rutelli
Martedì 19 Gennaio 2010
Cronaca dal Rwanda
Il primo impatto è sempre difficile, ci si scontra con una realtà
che non è la nostra, si vedono
immagini che non fanno parte
della nostra vita. Ma giorno dopo giorno, piano piano, l’Africa
si presenta nel suo vestito migliore. Come i passi che si fanno
sulla terra rossa del Rwanda do-
pure noi Italiani che spesso non
parliamo neanche al nostro vicino di casa?
Ogni viaggio africano ha il
pregio di farci conoscere meglio la realtà di questi luoghi,
spesso neanche segnalati su
una cartina geografica, permettendoci di entrare a far parte di
ve non si lasciano le proprie impronte, così i sorrisi delle persone, gli abbracci dei bambini arrivano sotto la nostra pelle senza
lasciare apparentemente traccia, finendo però nei cuori di coloro che hanno scelto una piccola missione sperduta nella zona rurale ruandese come meta
per le proprie ferie.
I primi giorni sono i più difficili. Bisogna prendere coscienza
che quello che si vede non è fantasia ma realtà, che la vita qui, a
migliaia di chilometri di distanza, è diversa dalla nostra, ma
non per questo meno bella.
Certo bisogna fare i conti con le
difficoltà, con la povertà, con le
malattie, ma non mi sento di dire che qui la gente sia meno felice. Per strada veniamo catturati
dagli sguardi, dai saluti e dai sorrisi di chi lavora la dura terra
rwandese, resa morbida dalle
abbondanti piogge di questa stagione. E viene da chiedersi: sono
più felici loro che salutano gli
sconosciuti con un sorriso, op-
un microcosmo che si dilata
quando arriviamo tra i più poveri tra i poveri.
E se i primi momenti il sentimento era di sconforto per qualcuno, nel giro di pochi giorni su
ogni volto sono iniziati a comparire dei sorrisi veri, sinceri, che
portavano sulle labbra un sentimento profondo, che partiva dal
CORSO DI PASTICCERIA Alassini che si fanno onore
Si è concluso il mese scorso
presso l’Istituto Alberghiero di
Alassio il corso base “Dalla
Cucina alla Pasticceria”.
In questa circostanza vorrei ribadire, anche se è scontato, il ruolo di necessità e di conforto che il
cibo determina nella vita dell’uomo. Un ruolo di sostentamento indispensabile, ma anche il confor-
to che il cibo rende possibile.
Nonostante la contaminazione
culinaria a cui partecipiamo attualmente, restiamo totalmente
aperti o chiusi a seconda della nostra sensibilità o delle nostre attitudini che abbiamo verso il diverso o nuovo, se così si può dire. I
nostri sensi durante l’assunzione
di cibo vengono stimolati totalmente, non mi sembra di scorgere altre situazioni di un eguale impegno sensoriale. Il corso, oltre
ad essere un momento educativo
e formativo, è un’occasione per
svolgere in gruppo una lavorazione piacevole “la manipolazione di
materie prime” che ci portano poi
alla degustazione di quanto prodotto, con tutte le spiegazioni
tecniche che completano la preparazione. Hanno partecipato:
Ottavia Bucarella, Davide Calcagno, Jill Canavesio, Barbara Cova,
Antonietta De Maria, Antonietta
Di Benedetto, Vincenzo Gennuso,
Giusy Giancone, Davide Giordano, Carolina La Paglia, Valeria
Lavorerio, Maria Assunta Marchisio, Monica Martino, Manuela
Maurizio, Paolo Nattero, Lorenza
Ugo, Alessandro Vota. Ringrazio i
partecipanti e i collaboratori
dell’Istituto Alberghiero, e con
l’occasione do l’appuntamento a
fine Marzo 2010 per la seconda
parte del corso. Chi fosse interessato può telefonare al 0182470409.
La nostra concittadina prof.ssa
Giulia Bogliolo Bruna ha organizzato a Parigi nella Sala delle
Feste del Comune del 14° Arrdt.,
il 17 ottobre 2009, la XXI
Giornata Mondiale della Poesia,
manifestazione culturale coronata da unanime successo di
pubblico e di critica.
Posta sotto l’alto patronato
del Comune del 14° Arrdt. di Parigi, della Provincia e della Città
di Venezia, la Giornata beneficiava dell’adesione del Presidente della Repubblica Italiana,
Giorgio Napolitano.
La prof.ssa Bogliolo Bruna è
stata insignita, in quanto organizzatrice della Giornata Mondiale della Poesia a Parigi, di una
speciale medaglia presidenziale
in fusione di bronzo, a testimonianza della Sua azione in favore
della promozione della cultura e
della poesia.
Margie Bruna, sua figlia e nostra concittadina, ha brillante-
mente conseguito, a soli 22 anni,
la laurea (Master 2 130) nella
prestigiosa Università – Grand
Etablissement Paris-Dauphine
in “Gestione” – “Scienze economiche, scienze politiche e sociologia” a pieni voti (Mention Très
Bien) classificandosi prima della sua promozione.
Vincitrice di un Contratto
Dottorale del Ministero francese
delle Università e della Ricerca
(programma nazionale che distingue i migliori giovani ricercatori), Margie conduce il suo
Dottorato di Ricerca sul management della diversità nell’ambito dell’IRISSO, (Centro Nazionale della Ricerca Scientifica e
Dauphine) cui siede al Consiglio
di Laboratorio.
Un gesto encomiabile
L’Assessore alle Politiche Sociali, dott.ssa Loretta Zavaroni,
desidera rendere noto che l’Assessore Provinciale, dr. Luca
Villani, ha mantenuto la promessa fatta nel periodo elettorale, ovvero aiutare i Servizi
Sociali del Comune di Alassio
grazie al compenso ricevuto dalla Provincia.
Infatti, lunedì 28 dicembre
2009, sono state convocate
presso gli uffici del Servizio
Politiche Sociali alcune persone
segnalate dal servizio stesso e il
dr. Luca Villani ha fatto loro dono di una somma che permetterà di trascorrere più serena-
Leonardo Nappi
AVVISO
VI ASPETTIAMO
Gioventù alassina
degli anni ’50
per le vie cittadine…
altro che Miss Italia.
L’ulivo di Piazza A. Durante.
Associazione
“Amici di padre Hermann”
onlus
I Volontari alassini.
Links :
Giulia Bogliolo Bruna:
http://fr.wikipedia.org/wiki/Giul
ia_Bogliolo_Bruna
L’Associazione Vecchia Laigueglia
organizza il 6 febbraio p.v.
presso il salone Parrocchiale di Laigueglia – alle ore 20,00
una Cena e conferenza
della Prof.ssa GABRIELLA AIRALDI
docente presso l’Università di Genova sul tema
“Il Medioevo Ligure: uno spazio senza confine”.
cuore.
Ora che è arrivato il tempo di
partire, siamo tutti più consapevoli che, seppur poco, qualcosa
siamo riusciti a dare a queste
persone che abbiamo incontrato. Noi porteremo a casa un pezzetto di questo Rwanda fatto di
emozioni, di parole non dette, di
sensazioni, di profumi e di gioia.
Tutte cose che prenderanno un
valore più alto a mano a mano
che ci lasceremo dietro la terra
rossa e le colline rwandesi.
Un sacerdote una volta ha detto: «Non so dove sia Dio di giorno, ma di notte è sicuramente in
Rwanda». Questo prete è Padre
Hermann Schulz, il missionario
che ci ha ospitati nel villaggio da
lui costruito a Musha, nel distretto di Rwamagana. Grazie a
lui ogni volta che veniamo qui
torniamo a casa con un bagaglio
immenso di esperienze. E non
possiamo dirgli altro che Murakose Cyane, cioè grazie, non solo per quello che ha fatto per i
tanti orfani e poveri che aiuta e
ha aiutato, ma grazie anche per
averci dato la possibilità di condividere con lui questo piccolo
pezzo di Africa.
mente il periodo delle festività.
Martedì 29 dicembre 2009, il
dr. Luca Villani e la dott.ssa
Loretta Zavaroni si sono recati a
domicilio delle persone destinatarie di questo dono, che per
motivi legati all’età o alla salute,
non hanno potuto recarsi personalmente presso gli uffici.
Questo è solo un primo intervento in prima persona dell’Assessore Provinciale dr. Luca
Villani: la volontà è di continuare a mantenere nel tempo la promessa fatta.
L’Assessore alle Politiche Sociali
Dott.ssa Loretta Zavaroni
Martedì 19 Gennaio 2010
CENTRO RICREATIVO “ARGENTO VIVO”
Nonostante l’intenso freddo di
queste ultime settimane non si sono fermate le attività del Centro
Socio Ricreativo per Anziani “Argento Vivo” e dei corsi di attività
motoria in palestra e in piscina. È
stato inoltre presentato un ricco
calendario di iniziative.
Il 10 dicembre i partecipanti alle
attività sono partiti alla volta di
Nizza per scoprire i sapori della vicina Costa Azzurra e il 29 dicembre è stata organizzata una gita a
Savona per assaggiare la farinata
calda.
Il 16 dicembre è stato organizzato il torneo autunnale di Scala
40, seguito dalla Gara Culinaria, la
cui vincitrice, la sig.ra Maria, ha
realizzato una delle tante ricette
presenti nel libro “Segreti di
Cucina”.
Il 18 dicembre è stato realizzato il Supertombolone di Natale,
utile a raccogliere offerte per
l’Associazione “Amici di Padre
Hermann”.
Il 21 e 23 dicembre tutti gli iscritti alle attività hanno potuto scambiarsi gli auguri durante le due cene organizzate per festeggiare insieme il Natale alle quali hanno
preso parte anche il Sindaco Dott.
Arch. Melgrati, l’Assessore alle
Politiche Sociali dott.ssa Loretta
Zavaroni e la Società Gesco.
Le festività non hanno interrotto la consueta programmazione: il
centro “Argento Vivo” rimane
aperto durante le vacanze.
Si ricorda, inoltre, che il 20 gennaio 2010 si terrà presso il Bar
Maximilian il quinto “Incontro
Salutare” con il dott. Ernesto
NAUSICA
La gatta Nausica annusò con circospezione l’aria, si era appena
svegliata, eppure mille indizi le facevano comprendere che quello
sarebbe stato il “gran giorno”.
Sentiva serpeggiare una frenesia, una tensione assolutamente inconsueta se paragonata al ritmo pigro delle ore del primo mattino.
Nausica, con molto fastidio per
l’agitazione che animava la sua padrona, si stirò con le zampine tigrate e unite e, dopo una minuziosa pulizia, conclusa con muso e
orecchie che aveva passato e ripassato da dietro in avanti, socchiudendo un occhio, si riacciambellò sorniona sul suo cuscino, fingendo di appisolarsi.
Era sempre più irritata alla vista,
nonostante l’ora, della ciotola della sua “colazione” ancora vuota.
Carla, impiegata statale in pensione, sola, era talmente affezionata alla sua gatta, da farle vivere in
uno stato di simbiosi.
Dopo qualche tentativo di convivenza, di essere felice con un uomo, era giunta alla conclusione che
era più semplice la serenità da soli.
Comunque Carla non si era mai
sentita penalizzata da questa condizione sociale, anzi, quando i suoi
molteplici interessi la portavano
lontano dalla sua abitazione per
molte ore, il ritornarvi le regalava
la sensazione piacevolissima di
giungere ad un’oasi di tranquillità.
Dopo una vita lavorativa di puntualità e metodicità la casa rappresentava anche il suo essere libera,
senza orari rigidi.
Finalmente poteva dedicarsi, a
tempo pieno, alla sua grande passione: la scrittura e la lettura, rifugio e consolazione della maggior
parte della sua esistenza. Grazie
proprio alla capacità di esporre su
un foglio ogni emozione ed esperienza, aveva potuto, in seguito alla pubblicazione di un suo libro, acquistare la villetta in collina nella
quale viveva.
Sbigottita dal successo editoriale e di critica dell’unico testo pubblicato, sotto uno pseudonimo,
aveva continuato nel suo tran tran
di funzionaria comunale, spaventata anche dalla notorietà della sua
opera. Fortunatamente lo pseudonimo che l’aveva nascosta all’invadenza della celebrità, le servì anche a celarsi ulteriormente dalla famelica corsa degli editori.
Gli incassi delle vendite gli permisero l’investimento immobiliare
nel suo nido.
Lo amava molto, come i filari di
tetti rossi, prima dell’azzurro del
mare, che l’attendevano ogni mattina da dietro le finestre. Tanta era
la gioia che le procurava aprire le
ante su quel desiderio realizzato
che si sentiva protagonista della
poesia di Ungaretti “Finestra aperta sul mare” che recita un solo verso: “M’illumino d’immenso”.
Infatti se le giornate erano belle,
difficilmente si attardava nell’utero protettivo e irreale dei sogni notturni ma preferiva il piacere tangibile dell’immagine della distesa azzurra dall’alto.
11
«L'ALASSINO»
Carbone, medico oculista, mentre
al sabato proseguiranno i pomeriggi danzanti. Il 10 febbraio 2010
presso il Bar Giacomel è previsto
l’incontro con i Carabinieri sul tema “Le piccole accortezze per vivere sereni”.
L’Assessore alle Politiche Sociali ringrazia per la sempre numerosa partecipazione alle iniziative
proposte e augura a tutti di proseguire anche nel 2010 con la stessa
energia ed entusiasmo nello stare
insieme. I calendari completi di
tutte le attività sono a disposizione presso l’ufficio dei Servizi
Sociali, nella segreteria della piscina e al Centro ricreativo “Argento
Vivo”.
L’Assessore alle Politiche Sociali
Dott.ssa Loretta Zavaroni
di Maria Gandolfo
Carla non era assolutamente venale, e il piacere che le dava scrivere la faceva sentire in debito lei.
Per questo non capiva le motivazioni che le venivano elencate a riguardo della pubblicazione dei
suoi elaborati, fossero essi in prosa o i poesia. Alle poche persone
che accedevano ai suoi scritti e che
la incoraggiavano a renderli pubblici lei ripeteva che non intendeva
tarlo.
Prima di tutto non sentiva nessuna presunzione di cambiare,
scalfendo in punta di penna, il mondo e, a chi suggeriva che senza la
voglia di mettere in comune con gli
altri le proprie esperienze, non ci
sarebbe stata cultura, progresso,
lei non riusciva a spiegare che i
suoi tentativi le apparivano molto
modesti. Inoltre non voleva strumentalizzare qualcosa di puro, delicato e incontaminato come il
muoversi dei suoi sentimenti, un
po’ come muoversi, impudica senza veli, davanti ad una platea di
voyeurs poco raffinati.
Comunque, rari balzi da “montagna russa” avevano scosso la sua
quotidianità di impiegata se escludiamo qualche folle innamoramento e successiva disillusione, per
non aver trovato l’anima gemella.
Non sapeva se la causa di tutto
questo fosse un rapporto molto difficile con il padre, ma Carla si era
accorta, fin da adolescente, di avere paura dell’altro sesso.
Mentre le sue compagne sognavano ad occhi aperti, dilungandosi
a descrivere incontri, fra l’immaginato e il vissuto, lei preferiva soffocare ogni forma di femminilità del
suo fisico, reso androgino dalla
magrezza, ripetendosi che un uomo doveva apprezzata per le sue
doti intellettive. Sfuggiva qualsiasi
occasione e ribatteva in modo caustico e polemico ai rari complimenti che le venivano rivolti. Non
avrebbe confessato neppure a se
stessa, che a condizionare il suo atteggiamento fossero gli sguardi di
passiva sofferenza che scambiava
con la madre, quando le veniva invocato il silenzio davanti alle urla
paterne.
Ottenuta la laurea con ottimi voti, aveva ripiegato sull’occupazione di impiegata comunale di un discreto livello, perché l’autonomia
economica era anche sinonimo di
un allontanamento dal nucleo familiare che lei preferiva vedere
spesso senza il vincolo pesante
della convivenza.
Una buona tranquillità economica le aveva ora dato modo di programmare una vecchiaia senza timore di grossi scricchiolii se non
quelli delle sue membra. Conduceva una vita sana, passeggiava a
lungo, e coltivava soprattutto molti interessi culturali. A Carla pareva
di avere acquistato una saggezza
nuova, con Nausica, fra coccole e
fusa, quasi sorrisi. Il suo corpo aveva assunto curve più dolci, meno
ossute.
Nausica adorava Carla pur non
sapendo di essere stata così battezzata perché la sua proprietaria,
preferiva la ninfa Nausica alla stucchevole Penelope, con la quale
spesso si identificava. Va bene che
la maggior funzione della donna è
quella dell’attesa, il divinizzato
aspettare della madre, che poi si
rende conto che l’accoglienza del
suo grembo, non dura nove mesi
ma tutto una vita (aspetti che un
uomo cambi, o che un figlio torni).
Carla pensava a Penelope, simbolo
dei valori familiari, come a una
donna noiosa, che non aveva saputo dare una svolta al suo destino. Motto più mitica era, per lei, la
figura di Nausica, che comunque
sopporta Ulisse ben sette anni, per
rimanere per l’eternità relegata alla reputazione di corruttrice di uomini maritati.
Quando Carla chiamava Nausica pareva quasi miagolasse, per
accordare e modulare la sua voce
a quella della gatta. L’animale ricambiava il tentativo di decodificare il suo linguaggio con un silenzioso sintonizzarsi con gli umori di
Carla. Mai invadente e appiccicosa
come sanno essere, a volte, i fedelissimi cani, rispettava gli spazi e
gli stati d’animo della sua padrona,
(continua a pagina 12)
Compleanno
Il 28 dicembre 2009 la piccola
Sara ha compiuto 2 anni. Auguri
dalla mamma Alessandra, dal
papà Giuliano, dai nonni, dagli
zii e dalla bisnonna Sara Tomagnini e, manco a dirlo, quelli
dell’AVA!
Giuliano Servetti
Alassini benemeriti anche a Taggia
Ogni anno durante l’ultima
domenica di febbraio Taggia celebra il suo santo protettore S.
Benedetto Revelli, che durante
il grave conflitto del 1625 tra la
Repubblica di Genova ed i
Savoia, protesse la città dagli
orrori delle stragi e delle rappresaglie. Iniziano al mattino i
festeggiamenti con le ambientazioni dei numerosi rioni del borgo. Si rievocano in rigoroso costume secentesco gli avvenimenti di vario genere che hanno
caratterizzato la storia e la società del tempo. Nel pomeriggio
si snoda per le vie cittadine uno
splendido corteo storico con
centinaia di figuranti e con una
incredibile varietà di oggetti
d’epoca.
Due Alassini, i coniugi Renata
Vallò e Giovanni Puerari, da
molti anni sono presenti sia come attori sia come figuranti a
questa manifestazione. Il loro
contributo volontario ha permesso al rione Pozzo, di cui fanno parte, di ottenere piazza-
menti di rilievo nella classifica
finale. Giovedì 17 dicembre, alle
ore 21.00, nell’Oratorio della SS.
Trinità, hanno ricevuto dal
Comitato San Benedetto e dalle
mani del sindaco, dott. Vincenzo Genduso, alla presenza del
presidente della provincia, avv.
Gianni Giuliano, una particolare
onorificenza riservata a chi si è
distino per la sua attività disinteressata verso il paese: la cosiddetta “sequella”. Ora gli
Alassini Renata e Giovanni sono
anche cittadini benemeriti di
Taggia.
Arasce, Arena, Marina
Muretti di mattoni, marciapiedi, canaloni in muratura
(uno dei quali obbligando il
flusso ed il riflusso dell’onda ad
insistere contro la base del muro dell’unica vera “Chiesa di
Liguria” (come nave disposta
ad esser varata…) di Alassio
obbligherà, prima o poi la
Comunità ad intervenire per
salvaguardarne l’integrità. E io
pago... diceva Totò...), tubature in plastica sorgenti da pozzetti di decantazione, tralicci di
ogni specie, massicciate, strutture idrauliche di pietroni (di
Capo Mele?) che invece di essere perpendicolari alla corrente marina per interromperne l’azione erosiva sono ad essa paralleli, e poi il livello sabbioso artificiale del “Lido” innalzato rispetto a quello della
“Spiaggia”; tutto questo che,
anche la mia macchina fotografica si è rifiutata di fissare nel
suo obiettivo, si è veduto dopo
un tipico “stato di mare” 5/6
che ha colpito la nostra linea di
costa. (È opportuno tener presente che il termine forza adoperato per la scala del Vento
(scala Beaufort) non si applica
alla scala numerica dello stato
del mare; si ha pertanto vento
forza 6/7 ma mare 5/6 (Mare 5 =
Agitato = altezza media delle
onde in metri = 3/4 mt.; Mare 6
= molto agitato = altezza media
delle onde = 4/6 mt.). Fortunatamente con la pazienza tipica
degli uomini (non di mare...
sic!) che vivono in riva al mare
di Alassio, sappiamo che presto (basta un giorno di bonaccia) tutto quello che la natura
(ma solo quello!!!) ci ha temporaneamente nascosto, ce lo restituirà e quindi abbiamo ritenuto inutile immortalare la desolante situazione della spiaggia scomparsa. (Ci basta tenerla “in memoria...”). Ma le domande un “Alassino” se le pone
comunque e sono queste: è giustificata e giustificabile tanta
crudeltà verso il territorio e
verso la Natura che lo abbellisce? Perché portarlo allo sfacelo? I quattro “soldi” che si guadagnano in più possono essere
una giustificazione all’impoverimento graduale ma costante
(Stravolgimento del Paesaggio,
Perdita di Cultura, Oscuramento di un panorama caro ad arti-
sti del calibro di R. West, Elgard, Robert, Graf, Gola, Morteo, Richero, Piombo) che, forse solo in apparenza (speriamo!!), ogni anno riscontriamo?
Arasce, Arena, Marina... Abbiamo discusso, di recente, in
luogo di studio delle tematiche
ambientalistiche sulla (Giovedi
17 Dicembre 2009, tra le tante
del decreto mille proroghe)
norma immediatamente efficace che prolunga le concessioni
demaniali marittime turistiche
fino al 2015, e in quel contesto
altamente qualificato ci siamo
trovati concordi che il tempo
guadagnato, consentirà di individuare il percorso di definitiva
approvazione di una disciplina
a regime che riconosca il valore dei rilevanti investimenti
economici operati dagli attuali
concessionari.
A tale proposito riportiamo
l’articolo 37 del Codice della
Navigazione: (Concorso di più
domande di concessione)
Nel caso di più domande di
concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione
della concessione e si proponga
di avvalersi di questa per un uso
che, a giudizio dell’amministrazione, risponda ad un più rilevante interesse pubblico.
Quando non ricorrano tali ragioni di preferenza, per le concessioni di durata superiore al
quadriennio, o che importino
opere di difficile sgombero, si
procede a pubblica gara o a licitazione privata.
Nello stesso caso, per le concessioni di durata non superiore
al quadriennio e che non importino Impianti di difficile sgombero, la preferenza è data al precedente concessionario e in
mancanza, si procede a licitazione privata.
Qualcuno, al termine dell’allargamento culturale proposto, ha sentenziato:
Le Concessioni demaniali di
Alassio, nel 2015, andranno ancora, malgrado le belle parole
recitate dal Codice della Navigazione, a quelli che oggi le utilizzano. Sarebbe opportuno,
però, che tutti gli altri, singoli
appartenenti alla Comunità
fossero legalmente sgravati dal
pagamento di qualsiasi opera
concernente la riparazione dei
di Dante Schivo
danni causati al bene demaniale dai concessionari di tale bene (anche se già il Codice lo
prevede). Anche la messa in
opera e la rimozione delle opere impiantate sul bene demaniale in concessione devono
essere, per intero, finanziate
dai Singoli “Concessionari”. Se
tali opere causassero danno al
Patrimonio comune il Soggetto
a cui esse appartengono dovrà
risarcire il Comune o la Regione o lo Stato a cui i beni inalienabili in questione, destinati a
soddisfare i bisogni collettivi
della loro popolazione, appartengono.
ARASCE, ARENA, MARINA...
Anno 1913 - CAPODANNO. –
Mentre le luci dell’alba un po’
brumose rischiaravano il primo mattino del nuovo anno, le
vie della nostra Città erano
gaiamente risvegliate al suono
delle marce briose della nostra valente banda municipale. «Mi fa molto piacere poterlo dire...»
È la solita voce di un noto
carrozziere di piazza a farsi
sentire.
«Mi fa molto piacere, perché
Alassio è una città che vive di
Turismo, e mi fa molto piacere...» «Avanti, ... ma dillu: cuse u
l’è ch’u te fa cuscì tantu piascè ...
e dillu...»
«Mi ha fatto tanto piacere
che la Banda Musicale diretta
dal Maestro Luigi Fagiolari sia
andata a rendere omaggio alla
grande Eleonora Duse, alla
Villa Venosta in Regione “Lengua da cà” dove la grande tragica italiana dimora.»
«È vero. Appena la banda ha
intonato la prima marcia nel
giardino della villa, l’illustre
donna apparve sulla veranda e
come le briose note cessarono,
fece chiamare il Maestro Fagiolari ringraziandolo per il pensiero gentile e manifestare la
sua ammirazione per il Corpo
Musicale. Il Maestro rispose
portando gli auguri della banda
ad Eleonora Duse che rimise al
Maestro una busta con una rilevante somma di denaro.»
«Eccu perché i musicanti i
eran cusci allegri sta notte ... me
credevu chi fussen careghi... invece i avevan cubrau ... e che
mancia i s’eran divisi…».
12
«L'ALASSINO»
MINI BASKET
Festa di Natale e nuovo anno!
Bellissima festa di Natale
quella che si è svolta al Don
Bosco per l’indisponibilità del
Palazzetto e ha coinvolto gli
iscritti, grandi e piccini, della
a tutta la cittadinanza!
A inizio 2010 riprenderanno
gli allenamenti e le partite, maschili e femminili, dei vari campionati minibasket e basket gio-
serci. È stato disputato il torneo
tra gli iscritti, si sono svolte le
gare che hanno assegnato i trofei, è stato consegnato un pensiero a tutti da parte della
Società, c’è stato un piccolo rin-
vanile! Chiunque voglia provare
questo bellissimo sport e voglia
unirsi alla Pallacanestro Alassio
è sempre il benvenuto!
WWW.PALLACANESTROALAS
SIO.IT
NAUSICA (segue da pagina 11)
peggio" da ogni maschio che incontrava.
Era convinta che ognuno nascesse con un bagaglio di bontà,
sulle spalle, ma che a volte le vicende della vita lo rendessero un
po’ più cattivo.
Non si rendeva conto, perché
non lo provava, che per i maschi,
una donna che chiede di vivere spazi intellettuali propri. Risulta anacronistica con la concezione tipica
di potere e di possesso che essi vivono. Carla per non abdicare un
ruolo di donna, che le sembrava
troppo simile a sua madre, aveva
adottato la strategia della fuga.
Quando si rendeva conto che la sofferenza provocata dal suo rapporto
d’amore era molto superiore al piacere che si prova stando insieme ad
un uomo, si chiudeva lentamente
nel suo castello di sensi di colpa, diventava odiosamente distante, trovava scuse, diradava gli incontri,
non in modo drastico ma graduale,
abituandosi e abituando il partner a
fare a meno di lei. Non era neppure
capace a dare tagli netti, perché la
cosa che temeva di più era procurare dolore agli altri. Agire in questo
modo le aveva fatto amare molto la
solitudine, che era una compagna
comoda come la sua gatta, in quanto non le chiedeva di cambiare radicalmente ma di accettare e di accettarsi in una quotidianità priva di
grandi ferite, solo con i piccoli graffi come quelli che Nausica le procurava per gioco e per affetto.
L’incontro di molti anni prima
con il giovane medico, era collocato nei suoi ricordi, come qualcosa
di diverso, una pietra prezzi osa incastonata per sbaglio, nella collana di scarso valore della sua vita.
Aveva amato la tenacia e il coraggio della persona che tentava di
guarirla nel corpo e nello spirito,
senza la solita arrogante onnipotenza della categoria. Il medico oltre ai farmaci si interessava di lei in
modo delicato e gentile, risveglian-
quasi che le sue vibrisse percepissero i momenti di nervosismo in cui
scomparire e quelli delle affettuosità. Era allora che Nausica strisciava elegante e sinuosa, la coda dritta
in cerca di carezze, i movimenti armoniosi ed eleganti della testa tigrata erano tutt’uno con le sue fusa
ronfanti e gli occhi che si chiudevano in segno di beatitudine.
Da quando Carla aveva ricevuto
la famosa lettera, Nausica aveva
percepito che qualcosa di molto
forte si era intromesso fra loro due,
e aveva nostalgia della sua “padrona prima maniera”, perché in lei si
era verificata una metamorfosi.
Carla, molti anni prima, aveva
avuto un grave problema di salute,
ed era stata curata da un giovane
medico, che appariva come sceso
da un libro di Cronin. Quello che
per lui era stato un interesse professionale che le sue patologie avevano suscitato, per Carla, particolarmente fragile, reduce da una
storia d’amore finita, era stato
tutt’altro tipo di interesse. La stranezza dei rapporti che Carla aveva
con gli uomini, era data dal fatto,
che a lei pareva di sfuggire la dispoticità e la violenza maschili, caratterizzanti la figura paterna, ma
inesorabilmente i pochi compagni
della sua vita, se in un primo tempo le apparivano epici cavalieri venuti a salvarla, poi si trasformavano in noiosi e banali dittatori violenti, troppo simili a quello che
Carla odiava di più dei maschi, caricature del padre.
Ora Carla vedeva benevolmente
e con tenerezza il vecchio padre
quasi che il tempo avesse trasformato l’implacabile dittatore fino a
fargli assumere le forme di Charlie
Chaplin nella macchietta del film
omonimo. Tuttavia l’impressione
che Carla aveva tratto da queste
esperienze era quella di riuscire, in
qualche modo, a fare emergere "il
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
RENZO ROSSI
fresco e la festa si è conclusa
con gli auguri di Buon Natale e
Buon Anno che vengono estesi
a chi non è potuto esserci, a chi
ci segue sempre con passione e
Pallacanestro Alassio (nella foto i due gruppi)! Unico rammarico è l’aver scelto un giorno troppo a ridosso delle festività che
non ha permesso a tutti di es-
Martedì 19 Gennaio 2010
Dopo una grave malattia
sopportata con cristiana rassegnazione e con grande forza
d’animo, è deceduto il 20 dicembre 2009 a 63 anni il prof.
RENZO ROSSI emerito Preside
del Liceo Classico e delle
Scuole Medie-Dante Alighieri
di Albenga, dell’Istituto Agrario e dell’Istituto Alberghiero
di Alassio.
Una folla enorme di colleghi e
docenti, di autorità religiose e
civili, di ragazzi e studenti, di
amici e di conoscenti ha partecipato con grande commozione alle esequie, celebrate solennemente nella Chiesa
Parrocchiale di S. Ambrogio, ad
Alassio.
Il Preside ha lasciato un ricordo profondo e l’ammirazione per il suo attaccamento
al lavoro, per la dedizione a
tanti giovani, per l’onestà ammirevole che ha lasciato lungo
la sua pur breve esistenza terrena.
L’Associazione Vecchia Alassio, anche a nome di tanti amici e cittadini di Alassio, porge le
più sentite condoglianze alla
moglie, Signora Rosanna, ai figli Raffaele e Riccardo, al fratello Roberto e alle loro famiglie.
dole una femminilità che Carla
stessa non pensava di possedere.
Inoltre l’etica professionale del
dottore e probabilmente, l’assenza totale di sentimenti amorosi,
aveva dato a quel rapporto la connotazione felice di uno scambio
paritano. Senza prevaricazioni e
senza la possibilità di farsi male.
Il medico era stato trasferito poi
per motivi di lavoro in un’altra
città; dapprima c’era stata una fitta corrispondenza poi lentamente
si era diradata fino a mancare.
Con questa premessa, la lettera
giunta quindici giorni prima, aveva
generato in Carla una serie di emozioni altalenanti che andavano da
speranze altissime a tristezze profonde.
Carla si sorprese a guardarsi in
uno specchio. Quanto tempo era
che non si osservava attentamente? La paura di trovare il medico
cambiato e che lui la trovasse diversa, la spingevano quasi a rispondere alla lettera negandosi, nel timore si offuscasse, si appannasse
un ricordo. Tuttavia la curiosità di
vederlo e di riprovare emozioni sopite, la spingeva a fare mille congetture, su quella persona che aveva in
passato saputo aprirle orizzonti
sconfinati sul suo paesaggio emotivo e fantastico. Si guardò ancora
nello specchio. Con una mano
spianò le rughe di espressione, deprecando i segni che il tempo aveva
lasciato sul suo corpo, anche perché aveva la convinzione errata che
questo accadesse solo a lei mentre,
il medico dei ricordi possedesse il
mitico ritratto di Dorian Gray che
invecchiava, lasciando la possibilità, al suo proprietario, in un patto
mefistofelico di rimanere eternamente giovane.
Nausica intanto, sempre più nervosa, galoppava da una stanza a
l’altra con rapidità felina.
I colleghi Professori del M.M.
Ollandini la ricordano sempre
I dovuti ringraziamenti
È difficile spiegare quali sentimenti ci travolgano quando un genitore ci lascia. Credo che solo un
poeta o artista sia in grado di comunicare emozioni così forti.
Possiamo solo constatare che
non esiste un periodo, od un giorno giusto per perdere un genitore,
né tanto meno un’età giusta in cui
perderlo sia accettabile, o non
provochi sofferenza. L’amore di
un genitore è un legame indissolubile che non sbiadisce con il
tempo.
Siamo perciò orgogliosi della
scelta di vita che abbiamo seguito
in questi mesi, come se quel male
fosse solo una malattia comune,
cercando di assaporare il tempo
che avevamo a disposizione, senza pensare troppo a quantificarlo.
È stato un cammino difficile per
tutti noi, e soprattutto per lui, ma
se alla fine è stato tutto sopportabile è principalmente merito delle
persone che hanno deciso di condividere con noi questo peso: la
famiglia Armato e Pepe che si sono prodigate fino all’inverosimile
per alleggerirci delle preoccupazioni, il Dottor Andrea Schivo, medico ed amico, che ci è stato vicino, soprattutto nei momenti più
duri, quelli in cui il medico ti può
donare solo una carezza, il personale medico che ci ha assistito con
un’umanità incredibile e, soprattutto, grazie alla forza di nostro padre che, come di consuetudine, ha
anteposto la serenità della famiglia al proprio benessere. Non potremo mai dimenticare l’affetto
che tutti voi avete dimostrato, ed
in particolare l’atteggiamento così
maturo dei ragazzi delle scuole:
papà sarebbe fiero di voi.
Nostro padre amava scrivere
ed insegnare; d’altronde era un
professore ed ha cercato in tutta
la vita d’insegnarci a vivere, e l’insegnamento più bello l’ha dato insegnandoci a morire.
Ciao, papà, e grazie a tutti voi
che ci siete stati così vicini. E
chiudiamo con una brevissima
poesia
“L’attesa”
(di Renzo Rossi)
Non sei venuta ancora.
Verrai, è natural cosa,
come finora ti ho atteso,
t’aspetterò sempre
e quando arriverai,
ti accoglierò da uomo, o morte!
P.S
La foto apparsa su alcuni giornali dove nostro padre era praticamente irriconoscibile, non è
stata data da noi famigliari. Noi,
come molti amici, reputiamo alquanto inopportuna la scelta di
pubblicare quell’immagine. E si
badi bene che la parola inopportuna è stata utilizzata solo perché
siamo ancora in lutto.
Rosanna Parolini, Raffaele
e Riccardo Rossi
GIOVANNI PIAZZA
ni era uno studioso e un biblioteconomo di primo piano.
Allievo di Maurizio Vitale alla
Statale di Milano, storico della
lingua italiana egli stesso, titolare di una produzione scientifica che variava dal Trecento
all’Ottocento, incentrandosi
soprattutto nel prediletto periodo quattro-cinquecentesco,
aveva deciso di svolgere la propria carriera nei ruoli di funzionario e dirigente di biblioteca,
lungo un percorso che lo porterà ad assumere l’importante
compito di Direttore della
Biblioteca Trivulziana. Se lo andavi a trovare nelle sale del
Castello Sforzesco, Giovanni ti
faceva scoprire con gioia sempre rinnovata i segreti dei manoscritti rari di cui era custode,
fino ai sommi, leonardeschi. La
sua assoluta competenza linguistica e codicologica gli aveva dunque permesso di dar vita
a molte pubblicazioni, di cui qui
ricordo almeno una delle ultime, di grande impegno scientifico, dedicata proprio al “suo”
Codice di Leonardo da Vinci nel
Castello Sforzesco e pubblicata
da Electa nel 2006. Ma, a garanzia dell’autentico amore verso
il mondo delle carte, degli incunaboli, dei libri, stava la scelta
da lui compiuta a favore di
un’attività di lavoro che non esito a definire «di servizio», nel
senso più alto e nobile del termine. I letterati, gli editori di testi, gli storici dell’arte che gli
debbono gratitudine per l’aiuto
decisivo nell’individuare piste
di ricerca, nel trovare materiali
inediti, nel risolvere questioni
filologiche e interpretative sono davvero tanti, in Italia e
all’estero.
Venuto a vivere stabilmente
ad Alassio, luogo in cui aveva
trovato affetti familiari e sicure
amicizie dai tempi del matrimonio con Marina Balduzzi e della
nascita di Giovanna e Alberto,
Giovanni non si era solo dedicato ai suoi libri, che finalmente
poteva sfogliare con calma, ma
si era anche messo a disposizione della città, del territorio; e
di nuovo, secondo il suo stile,
con assoluta discrezione, senza
alcun protagonismo. Da un lato,
aveva offerto i suoi preziosi
suggerimenti ai responsabili
della Biblioteca civica di
Alassio, ai conservatori
dell’Istituto di Studi Liguri ingauno, agli amici dell’Associazione di Peagna, il cui periodico librario contribuiva a redigere. Dall’altro, forte di una coscienza morale e politica tanto
salda quanto poco rumorosa,
era diventato un essenziale
punto di riferimento per i circoli che si venivano formando in
Fenarina, per la sezione alassina dell’ANPI, per i gruppi pacifisti della zona. Una costante attenzione alla vita collettiva che
Giovanni accompagnava, appunto, con un sorriso, una parola premurosa, un’osservazione arguta, rasserenante. Come
di chi sa, per aver visto ma per
aver molto letto, che per reagire alle difficoltà dell’oggi bisogna dotarsi di tenacia e insieme
di saggezza. Ne abbiamo parlato, con Marina, Giovanna e
Alberto: ora ce lo immaginiamo, ovunque sia, con il Viaggio
in Italia di Goethe in una mano e
con la pipa nell’altra, come capitava di trovarlo nella sua casa
di campagna, tra gli ulivi di
Caudi.
Alberto Beniscelli
Ricordo di Giovanni Piazza
Anche se, con la sua naturale
sobrietà, non lo dava a vedere chi però gli era amico avvertiva
in lui l’orgoglio per il bel mestiere che si era scelto -, Giovan-
L’AVA partecipa al dolore della nostra Socia Marina Balduzzi
per il lutto che l’ha colpita.
Per Giovanni Piazza
Ho scritto, in questi ultimi anni, proprio su L’Alassino brevi
necrologi fatti di pensieri e di ricordi legati alla scomparsa di
persone cui mi sentivo unita da
profondi sentimenti di amicizia,
ma che anche rappresentavano
un pezzo della mia giovinezza,
un pezzo del paese che conservo nel cuore, un’Alassio irrimediabilmente perduta di cui essi
sono stati gli ultimi testimoni.
Di fronte alla morte di
Giovanni Piazza, il marito, amato e devoto, di Marina Balduzzi,
ho difficoltà ad esprimere i miei
sentimenti anche e soprattutto
perché Giovanni, per la sua istintiva riservatezza e il suo rigore
intellettuale, sarebbe decisamente contrario a qualsiasi forma di commemorazione per l’intrinseco rischio che comporta:
di scivolare, cioè, nel nostalgico
e in uno sterile, purtroppo, rimpianto del passato.
Giovanni era ancora troppo
giovane per lasciarci e la sua
morte è difficile da accettare per
chi lo stimava e lo ammirava per
l’assoluta lucidità del suo pensiero, la vastità degli interessi, la
grande sensibilità umana di
fronte alle problematiche del
nostro presente.
È stato un uomo di elevata cultura, ma così riservato, schivo,
sobrio nelle sue estrinsecazioni
che non sono moltissimi gli
Alassini che lo hanno potuto conoscere nella sua autentica statura morale e intellettuale.
Dopo essere stato per anni direttore di una delle più prestigiose biblioteche italiane: la
Trivulziana di Milano, con sede
al castello Sforzesco, ha scelto
insieme a Marina di vivere in
Caudi, a Costa Lupara “fuori dalla pazza folla” che imperversa
nelle nostre vie cittadine, nella
bella casa di pietra, dove ha continuato a dedicarsi ai suoi studi
nel silenzio, confortato dal contatto con la natura. In Caudi ha
continuato a vivere tra i libri, ad
essere un intellettuale a tutto
tondo, specializzato nella lettura e nel commento dei codici di
Leonardo, senza mai tuttavia
sottrarsi alle quotidiane esigenze di una esistenza in campagna
e sopratutto senza astrarsi dalla
Vita, quella Vita con cui mai è
sceso a compromessi per raggiungere discutibili forme di popolarità o facile successo…
Io l’ho conosciuto, giovanissimo, nel lontano 1966 sulle
Dolomiti, dove mi trovavo in vacanza con Marina, che mai si sarebbe immaginata di incontrare,
nell’affollata sala di un modesto
albergo di montagna il compagno con cui avrebbe condiviso
un lungo e intenso percorso di
vita. Ricordo che mi ha colpito
per la sua capacità di concentrarsi nella lettura di un testo assai impegnativo, senza mai dare
segni di fastidio in mezzo al rumore e al vocio insistente dei villeggianti costretti dal maltempo
a restare per intere giornate al
chiuso, e poi vederlo fanciullescamente scatenato davanti alla
televisione, allora in bianco e nero, che trasmetteva l’infausta
partita dei Mondiali di calcio in
cui l’Italia perse con la Corea.
Si è innamorato, allora, di
Marina e l’ha amata per tutta la
vita come è rimasto fedele ai
suoi studi, ai suoi principi morali. Capace di grande bontà, di
slanci generosi, ma mai eclatanti, credo che lo ricorderò, lo ricorderemo insieme ai suoi famigliari come un esempio di grande rettitudine, di coerenza e
onestà intellettuale, qualità che
al giorno d’oggi, sono tanto rare
quanto preziose.
Anna Maria Larcher
Martedì 19 Gennaio 2010
13
«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
FERNANDO
CROATTO
ADELE GIRALDI
(ADA)
IN RAVAGLIA
SALVATORE NATALE
“TORE”
LIBRI-RIVISTE-VHS-CD
NEDDA OLIVA
8/1/2001 - 8/1/2010
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
17/12/1939 - 18/11/2009
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
Il 15 dicembre u.sc. è mancato
all’affetto dei Suoi Cari FERNANDO CROATTO, di anni 82, dopo
una vita dedicata alla famiglia ed
al lavoro, esempio di onestà, di
correttezza e di cordialità, apprezzata da quanti lo conobbero e
lo stimarono sempre.
Lo annunciano la moglie Anna,
le figlie Gianna e Lorena e la loro
famiglia.
Anche l’Associazione Vecchia
Alassio si unisce al compianto
con le più sentite condoglianze.
MARIA FILIPPI
MARTINI
Non vorremmo mai separarci
dai nostri cari, il destino ti ha fatto partire per il mondo spirituale
dopo tanta sofferenza.
Oggi il nostro cuore pulsa nel ricordo della gioia che ci hai donato e nei momenti felici che abbiamo condiviso, ti ringrazieremo
per sempre per quanto hai fatto
per noi.
Il nostro amore ti accompagnerà ovunque tu sia.
Ciao, mamma.
I tuoi cari
L’A.V.A. si unisce sinceramente
alla famiglia nel cordoglio.
MARIA TERESA
CASSINI
Ciao Tore,
il tuo lunghissimo calvario è
giunto alla fine, ora potrai riposare vicino al nostro caro e amato
amico Michele (Bellomo).
Noi tutti avremmo voluto cambiare la conclusione di questa triste storia con un lieto fine, ma il
destino ha voluto così.
La distanza e la lenta agonia
hanno reso più duro il tuo e nostro penare, ma non hanno scalfito la nostra amicizia e il ricordo di
tutte le ore felici trascorse insieme, che tu riempivi con la tua naturale simpatia e semplicità. Ora
da lassù proteggi tutti noi, le nostre famiglie e altrettanto faremo
noi con la tua e i tuoi adorati figli.
Non ti dimenticare di salutare e
abbracciare, da parte di tutti noi,
Michele e insieme aiutateci a superare questo momento e vegliate sulla nostra amicizia.
L’AVA si unisce al compianto e
porge le sue condoglianze alla famiglia di Tore.
I tuoi cari
L’AVA partecipa al dolore della
Famiglia per la grande perdita e
porge le più sentite condoglianze.
Al momento di andare in macchina apprendiamo dell’improvvisa scomparsa del Com.te Dante
Schivo (Marajan) già Presidente
dell’A.V.A.
Porgiamo alla Famiglia le più
sentite condoglianze.
Lo Zonta Club Alassio Albenga
comunica con profonda tristezza
la scomparsa della Socia Onoraria
Maria Teresa Cassini, avvenuta il
19 dicembre scorso, all’età di 93
anni.
Grande appassionata di volo,
ottenne il brevetto nel 1935 su un
idrovolante CA 100 a Genova, a cui
seguì l’abilitazione su SIAI Marchetti S 56: fu l’inizio di un susseguirsi di partecipazioni a competizioni, prima esclusivamente femminili, con numerose vittorie ed in
seguito anche come unico equipaggio femminile in gare miste.
Giunse nel 1948 l’assunzione
alla Standard Oil Italiana di
Genova e nel 1951 all’Aeronautica Macchi, per conto della quale partecipò al “Flying Garden
Party” in Inghilterra.
Insieme a Fiorenza De Bernardi,
prima donna pilota di linea italiana, creò la sede nazionale dell’Associazione Internazionale Donne
Pilota.
Nei numerosi incontri e conferenze ha sempre appassionato la
platea con i racconti emozionanti
di una vita intensa, trascorsa in linea con il suo tempo, ma con una
femminilità moderna ed evoluta;
le amiche zontiane amano ricordare questa sua riflessione:
“Quando faccio cose che mi divertono, come il volo, appaio sui
giornali, mentre quando mi impegno in sacrifici, nessuno se ne accorge. Il vero merito di una donna
è nella sua quotidianità”
L’Associazione Vecchia Alassio
porge le più sentite condoglianze
alle famiglia ed allo Zonta Club.
ISA PONTI SCOSCERIA
3/1/2007 - 3/1/2010
I tuoi amici di Alassio
DANTE SCHIVO (GINO)
Sei volata in cielo con un solo
colpo d’ala. In silenzio, in punta di
piedi, come era tuo stile di vita. Hai
lasciato attoniti tutti, parenti e amici, impreparati a una perdita così
grande. Maria Filippi Martini si è
staccata dalla vita terrena come un
angelo che, quasi burlandosi di chi
ancora voleva chiederle tante cose, ha scelto di spostarsi di nuvola
per trovar rifugio in un cielo migliore. Era maestra di vita e ai tanti
insegnamenti intervallava momenti fantastici offrendo istigazione bonaria ai peccati di gola. Pochi giorni prima di Natale, quasi alla vigilia,
quando il menù per il grande giorno l’aveva ormai definito, preparandosi ad apportare i soliti “ritocchi”, ha mollato tutto e tutti decidendo, senza rivelarlo a nessuno,
di accettare la chiamata inattesa.
Ci hai lasciato in maniera quasi furtiva pur facendoci capire che i tanti anni su questa terra ti avevano
provata e pertanto affaticata. Ma
tu, mamma, nonna e zia premurosa, non mollavi mai. Di fronte alle
gioie, come alle preoccupazioni, ti
comportavi sempre nello stesso
modo. Mai, però, perdevi di vista la
realtà. Di fronte alle difficoltà, con il
sorriso sulle labbra, ti rimboccavi
le maniche e con un «tiruma avanti,
suma si pur travaie» facevi ripartire la giostra della vita. Piemontese
verace non avevi perso, nonostante i tuoi sessant’anni trascorsi ad
Alassio, quell’accento monregalese per il quale, a volte, qualche tua
nipotina, ti prendeva, amorevolmente, in giro. Ma ad Alassio volevi
bene in modo vero e anche con la
tua riservatezza riuscivi a esternarne l’affetto. Ci mancherai in maniera esagerata e il tuo ricordo rimarrà, indelebile, fissato nelle nostre menti.
Cara nonna NEDDA sei viva
nei miei pensieri, Mi sarebbe
piaciuto tanto farti conoscere
mio figlio Niccolò
Sono passati tre anni, sembra
ieri, ma anche un’eternità.
La piccola nipotina LISA, con
nonno Gianni, papà Luca e
mamma Eugenia, la ricordano
con immutato affetto.
EMILIO AMBRA
Anniversari
CESARINA ELENA
VED. PAMPARARO
2008 - 2009
“Da un anno Emilio è mancato
all’affetto della sua famiglia e amici.
Gli dedichiamo questo ricordo
in occasione del suo 1° anniversario, consapevoli che ogni giorno
che passa sarà sempre nei nostri
cuori con nostalgia ed affetto”.
MESE DI DICEMBRE 2009
“Dicono che il tempo aiuti a dimenticare, ma il tuo ricordo è sempre nitido nonostante sia già trascorso un anno… forse perché non
è possibile lasciar sbiadire nella nostra mente quello che tu sei stata
per noi: una nonna, un’amica, una
maestra di vita, una presenza costante, una guida. Quello che tu ci
hai insegnato lo portiamo dentro insieme al tuo sorriso, alla tua dolcezza, alla tua forza. E sono cose preziose che il tempo non può toglierci,
né farci dimenticare, sono cose che
ogni giorno ci fanno rendere conto
di quanto sei stata e sei importante
per noi”.
Floriana, Alberto,
Sabina e Federica
ABATE Emanuele
BOGLIOLO Chiara
CRAVERO Celso
CROATTO Fernando
DE SILVESTRI Wanda Maria
FANELLO Angela
FILIPPI Maria
GARINO Giuseppe
GIORCELLI Anna Maria
GIRALDI Adele
MARCHESINI Marco
MINIACI Elio
PIAZZA Giovanni
PORCELLA Giuseppe
ROSSI Renzo
SAGLIETTI Celestina
anni 86
anni 91
anni 78
anni 82
anni 84
anni 79
anni 88
anni 81
anni 77
anni 69
anni 56
anni 75
anni 71
anni 81
anni 63
anni 88
L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite
condoglianze ai loro famigliari.
14
«L'ALASSINO»
Martedì 19 Gennaio 2010
NOZZE D’ORO
Meteorologia
Alassina
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
I Fiori di Bach
DICEMBRE E SINTESI 2009
a cura di Caterina Maggi
Carissimi lettori,
bellissimo per me iniziare il nuovo anno e lo spazio su L’Alassino del
mese di gennaio, con una lettera, come si usava una volta,
che vuole esprimere la mia gratitudine,
profonda e vera, per la benevolenza
e l’attenzione con cui avete accolto
questa RUBRICA.
In molti mi hanno confidato di ritagliare la pagina de L’Alassino per conservarla.
Altri esprimono l’interesse, l’attesa,
la curiosità verso questa splendida
‘avventura’ che è la conoscenza dei
FIORI di BACH.
La vostra crescente attenzione mi
conforta nella fatica dell’impegno di diffusione del METODO, che secondo il suo Scopritore, il Dottor Bach,
sarà la MEDICINA DEL FUTURO.
Alcuni di voi mi dicono di aver iniziato a prendere i RIMEDI, e così
ho pensato di regalarvi un brano tratto dal libro LETTERE TRA I FIORI di prossima pubblicazione, scritto da Agnese Cattoretti BFRP, insegnante autorizzata dalla Dr. Edward Bach Foundation UK, brano,
che sono certa, sarà molto utile per l’approfondimento del Metodo.
Ecco:
“…Alcuni Fiori hanno sottili differenze tra loro e possono facilmente essere confusi, è solo la pratica e la rilettura delle descrizioni
di Bach che ci possono chiarire le diversità tra un Fiore ed un altro. Il
confronto, la discussione dei casi, con altre persone che conoscono
ed usano i Fiori è sempre utile, perché permette di conoscere nuovi
punti di vista.
Il modo di prendere i Fiori è sempre così:
- Per stati d’animo persistenti e radicali preparare la boccettina di trattamento:
- mettere 2 gocce di ogni Fiore scelto in una boccetta da 30 ml. in vetro scuro e con il contagocce, riempire con acqua naturale. (Non mettere più di 6 o 7 Rimedi perché diventerebbero poco efficaci)
- da questa boccetta prendere 4 gocce almeno 4 volte al giorno, assaporandole ogni volta in modo da dare una specie di importanza a
questo gesto. Si possono assumere anche durante i pasti, nelle bevande sia calde che fredde, in qualunque modo; però è importante
cercare di distribuirle nell’arco della giornata.
- Proseguire il trattamento fino a miglioramento avvenuto ed eventualmente sostituire uno o più Fiori a seconda delle esigenze e dei
cambiamenti di umore.
Dopo una lunga e operosa vita insieme hanno celebrato le nozze d’oro Elena
ed Emanuele Passeggi rallegrata dalla famiglia e dai festosi nipoti. Auguri… e
tanti anche da parte del nostro giornale.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
Per stati d’animo
improvvisi o passeggeri:
- Mettere 2 gocce del
Fiore o dei Fiori in un
bicchiere e sorseggiare durante la giornata
fino a miglioramento
avvenuto. ’’
Spero che questo
chiarimento sul modo
di assumere i Rimedi
vi sia gradito e che sia
conservato insieme alle schede sui Fiori…!
Ancora un piccolo dono per gli appassionati…la foto di originali
bottiglie di M. Tincture conservate nel Bach Centre di Mont Vernon
Una tenera e nello stesso tempo, forte immagine per concludere
questa lettera che mi permette anche di porgere ad ognuno di voi gli
auguri più sinceri per un sereno, fruttuoso e Fiorito 2010!!!
A tutti un Floreale abbraccio,
Caterina Maggi
CAPODANNO IN PIAZZA
Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori.
La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno
gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e
tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce.
E se avessimo tagliato anche questo albero?
La nuova e-mail dell’Associazione Vecchia Alassio è:
[email protected]
Anche quest’anno grande successo per il “CAPODANNO IN PIAZZA” organizzato dal Comune di Alassio e tenutosi presso Piazza della Libertà, con la
partecipazione del gruppo musicale “LIBERO ARBITRIO”, l’animazione del
DJ LUCA VALENTINI e l’allestimento tecnico della ditta CROCE SERVICE.
Un grazie ai volontari della P.A. CROCE BIANCA per aver offerto brindisi e
panettone.
Sempre molte cose da presentare nel
primo articolo del Nuovo Anno: per prima cosa gli auguri a tutti i lettori e a quanti dirigono il nostro giornale; poi due sintesi: la sintesi di
dicembre e la sintesi (a grandi linee) di tutto il 2009.
Dicembre 2009: Pressione media: 751,0 mmHg; massima depressione (741,0 mmHg) alle ore 23 del 22 dicembre.
Temperatura media: 10,3 °C ; medie decadali: 12,2 °C
nella prima; 7,9 °C nella seconda; 10,6 °C nell’ultima:
Temperatura minima assoluta del mese +2,2 °C nel pomeriggio del giorno 18. Il forte vento ha provocato il fenomeno del gelo su superfici umide.
Umidità media: 54%; medie decadali: 60% nella prima;
37% nella seconda; 63% nella terza.
La massima umidità è del giorno 24 alle ore 12 con un
valore prossimo al 100%
Giorni sereni: 14; giorni coperti:12!
Eliofania totale: 111,6 ore; medie decadali: 4,5 ore la
prima e la seconda; 2,0 ore nella terza decade.
Precipitazioni totali: 210,8 mm!! Nel solo giorno 24 sono stati registrati 84,4 millimetri di pioggia!”
SINTESI ANNO 2009
Pressione media annuale: 757, 2 mmHg.
Dicembre con 751,0 mmHg ha fatto registrare la più
profonda depressione.
Temperatura media 17,7 °C (stesso valore dello scorso anno).
Valori assoluti: massima temperatura (32,6 °C alle ore
11 del 20 agosto.- Minima temperatura (+2,2 °C) come già
indicato il 18 dicembre.
Valori mensili estremi: 4,7 °C il 129 dicembre, 31,2 °C il
20 agosto.
Eliofania totale: 2667,5 ore; media giornaliera: 7,3 ore
di limpido sole: Minimo mensile: 107,4 ore in novembreMassimo mensile: 340,1 ore in luglio:
Precipitazioni totali: 949,0 mm (477,4 mm nel 2006;
275,6 mm nel 2007; 834,8 mm lo scorso anno).
Valori mensili estremi: 3,2 mm in luglio; 210,8 mm in dicembre.
Concludo con due valori che confermano il nome “Baia
del sole”: giorni sereni: 224 (pari a 7 mesi e mezzo); giorni coperti: 46 (pari a 1,5 mesi).
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
restituiti».
DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A.
RESPONS.: Emanuele Aicardi
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Gianni Croce
Associato all’USPI
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Gennaio - Associazione Vecchia Alassio