ANNO L - N. 1 Martedì 19 Gennaio 2010 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Effettivo € 22,00 - Socio Aderente € 19,00 - Socio Aderente estero € 24,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it Assemblea ordinaria dei Soci A.V.A. 2009 Si è svolta il 14 dicembre scorso l’annuale Assemblea dei Soci della “Vecchia Alassio”, nella Sede Sociale gremita di partecipanti. Il Presidente Carlo Cavedini ha aperto la seduta ringraziando i convenuti e ha ricordato i Soci defunti nell’anno: Paolo Marassi, Elide Tortarolo ved. Patrone, Pasquale Arcella, Gianni Riso, Francesco Gismondi (Ino), Giuseppe Porcella: per loro un minuto di raccoglimento. Quindi la relazione. Ha iniziato comunicando che in gennaio ci saranno le elezioni per rinnovare il Consiglio Direttivo, i Revisori dei conti e i Probiviri. Per quanto riguarda il consuntivo dell’anno afferma che sul Giornale vengono pubblicati gli scritti pervenuti, i fatti riguardanti i problemi della città e gli avvenimenti più importanti. Cerchiamo di essere presenti alle manifestazioni cittadine e a quelle della Consulta Ligure. In particolare ricorda che la Classe IVªB delle Scuole Elementari che ci aveva “adottato”, ha vinto il primo premio della zona Ingauna con “A bittega du ferò” nel concorso organizzato dalla Regione Liguria in collaborazione con la Consulta stessa. I rapporti con le tre Società Operaie e le altre Associazioni cittadine La sera di venerdì 18 dicembre 2009 un pubblico di fedelissimi e appassionati dell’AVA e della Compagnia Teatrale Dialettale Alassina si è riunito presso il Palasport Ravizza per assistere alla 21° edizione di Ritruvammuse Insemme. Le premesse meteorologiche alla serata non erano state delle più favorevoli: fin dalle 14 aveva iniziato a nevicare con una certa intensità e praticamente non so- passato nelle mani del prof. Andrea Gallea, che fin dalla prima edizione di tanti anni fa è stato conduttore e animatore spiritoso e valido delle serate. Il programma è iniziato con l’esibizione di un prestigioso duo di chitarre: Dino Ferrari e Mario Cau. Avrebbero dovuto iniziare le Romantos, ma a causa del maltempo due di loro non erano riuscite a raggiungere Alassio. Ed allora il chitarrista delle Roman- Quest’anno il ciclo dei festeggiamenti è stato organizzato a più mani dal parroco, mons. Angelo de Canis, e dal vice parroco, don Stefano Caprile, con la collaborazione del Consiglio Pastorale. Preparato come sem- Premio Alassini per il futuro. lo Alassio, ma tutta l’Italia del Nord iniziava l’incontro con le giornate di maltempo, di neve, di frane, di blocchi ferroviari ed autostradali che sono continuati poi per giorni. Localmente si aggiungeva al maltempo una nuova difficoltà: il Palasport era (FOTO ROMANISIO) tos, Dino Ferrari, ha accompagnato e lanciato l’esibizione di Mario Cau, un giovane ma già apprezzato chitarrista jazz alassino, diplomato al Conservatorio e bravo ad appassionare il pubblico. Per la parte musicale si è esibito poi il noto ed apprezzato La commedia, interprete e autore. (FOTO ROMANISIO) Sala Parrocchiale di Sant’Ambrogio, 07.12.2009 - Consegna dell’Alassino d’oro: i tre premiati nella foto di gruppo. (FOTO SILVIO FASANO) di mille anni fa, forse portato dai Benedettini o in seguito a circostanze particolari, ed è entrato con tale vigore nell’animo degli Alassini da non conoscere soste o sbavature. Sala parrocchiale di Sant’Ambrogio, 7.12.2009: il nostro Presidente Carlo Cavedini insignito dell’“Alassino d’oro” dal vicesindaco Gianni Aicardi. (FOTO SILVIO FASANO) Una parentesi particolare nella serata è stata creata da Luciano Raita che si è esibito come cantante presentando alcune tradizionali filastrocche in dialetto e come lettore di alcuni brani poetici di Bruno Santino Pezzuolo. Questo ci porta a parlare dei poeti alassini presenti nella serata: praticamente i tre grandi autori “nostri” che portano alto il nome di Alassio con la loro produzione che ha valicato con successo i confini non solo della nostra città ma della regione Liguria, affermandosi in vari concorsi nazionali: Gianni Croce, Antonio Boscione e Tommaso Schivo, ancora una volta (continua a pagina 2) La festa di S. Ambrogio e l’Alassino d’oro Il culto per S. Ambrogio, patrono della città, mantiene la stessa freschezza e la stessa intensità che ha avuto in passato nell’ambito della nostra storia. L’origine si perde nella notte dei tempi, risale sicuramente a più RITRUVAMMUSE INSEMME 2009 pre da una novena animata dalle comunità parrocchiali e dalla mostra dei disegni delle scuole cittadine sulla base delle idee del capitano Dante Schivo, ha avuto momenti di intensa vita religiosa e culturale. Sabato 5 dicembre, alle ore 18.00, alla presenza del vicario vescovile, mons. Giorgio Brancaleoni, nella chiesa collegiata insigne di S. Ambrogio si è svolta una solenne celebrazione eucaristica. Ha animato il rito la Cappella Musicale, guidata da G. Puerari e accompagnata dal pianista A. Giardini, che ha eseguito la “Messa della Mercede” in italiano, opera poco conosciuta del compositore P. Barzizza. La sera di domenica 6 dicembre, alle ore 21.00, come è ormai tradizione, il maestro Roberto Maria Cucinotta, organista onorario della Collegiata, ha interpretato una letteratura musicale (continua a pagina 2) AVVISO AI SOCI EFFETTIVI Le iscrizioni per le liste elettorali dovranno pervenire entro e non oltre Martedì 19 gennaio p.v. ore 19 stato dichiarato inagibile per una questione di spazi alle uscite, e solo il diretto intervento del Sindaco riusciva a sbloccare l’enpasse: Ma il nulla osta giungeva soltanto alle 14 del giorno stesso della rappresentazione, obbligando i tecnici e i fratelli Croce a montare il palcoscenico di corsa lottando contro il tempo e i tempi. Ma alla sera alle 20,45, puntualmente, come da 21 anni a questa parte, lo spettacolo iniziava. Ovviamente il pubblico non era quello numerosissimo che eravamo abituati a vedere dopo il trasferimento dalla Sala Parrocchiale al Palasport, ma era comunque più numeroso di quanto le condizioni atmosferiche lasciassero prevedere e comunque un pubblico caldo e competente che ha apprezzato visibilmente le varie parti della serata. Dopo le parole di benvenuto del Presidente dell’Ava, Carlo Cavedini, il microfono è RINGRAZIAMENTO A festività natalizie concluse, l’Associazione Vecchia Alassio ringrazia e contraccambia tutti coloro (Enti, Associazioni, Soci e lettori) che con attestati di stima, amicizia e simpatia hanno voluto inviare i loro auguri- e con un sentito quanto caloroso “FLOREAT ALAXIUM” auspica per tutti un buono e sereno 2010. Il C.D. A.V.A. cantante alassino Mario Meli, anche lui vecchio amico dell’AVA e ospite fisso di Ritruvammuse, che ha portato gli spettatori a rivivere e a ricordare grandi canzoni internazionali. (FOTO ROMANISIO) sono stati capaci di coinvolgere e di emozionare il pubblico con le loro liriche che sanno creare echi profondi negli ascoltatori. Un quartetto di autori (compreso Santino Bruno Pezzuolo) che la nostra città dovrebbe saper valorizzare maggiormente. Nella seconda parte della serata il Presidente Carlo Cavedini ha consegnato il prestigioso riconoscimento “Alassini per il Futuro” alla Scuola Calcio Giovanile Baia del Sole-Alassio 1921Cisano", associazione che si è posta come obiettivo primario la costruzione di un settore giovanile unico per il comprensorio,aperto alla partecipazione di (continua a pagina 2) Da questo numero iniziamo la pubblicazione di una poesia per ogni mese dell’anno Zenò T’èi u primmu di duzze… frèidu e zérau cun tì ün autru annu u l’è passau. Anche se a-u sèi u ven l’Epifania (6) che tutte e feste a se-i purterà via au vinti ti riporti San Bastiàn (20) cun festa a Möiu e-e mascure ch’i vàn. Quande ti vén, ti fai mille prumesse che da mill’anni i sùn delongu e stesse… Tantu pe dì: se t’èi sensa nevéra averemmu aigua e vèntu in primavéra ma se i fussai ti ne farai sgurì, allù a Settembre enciremmu u barì. Insumma! Innandiau ti n’hai za l’annu. Ch’u secce sensa pena né malannu. GENNAIO Sei il primo dei dodici, freddo e gelato / con te un altro anno è ormai passato. // Anche se al sei verrà l’Epifania (6) / che tutte le feste le porterà via / al venti ci riporti S. Bastiano (20) / con festa a Moglio e maschere alla mano / quando ritorni ci fai mille promesse / che da mill’anni son sempre le stesse… // Per dire: se la neve non s’avvera / avremo acqua e vento in primavera / ma se i torrenti farai fluire / a Settembre colmeremo il barile / Insomma! Avviato ci ha già l’anno / che allor sia senza pena né malanno. Angolo di Daniele La Corte Teste al taglio L’ipotesi più plausibile è che proprio non vedano oltre il loro naso. C’è la non remota idea che siano tutti miopi e astigmatici. Possiamo giustificarli? Impensabile. Potrebbero consultare un oculista e un buon paio di occhiali risolverebbe, almeno in parte, problemi di non poco conto, in grado di evitare la continua messa a rischio dei cittadini. Chiaramente ci riferiamo all’intera amministrazione civica e ai componenti l’opposizione che, nonostante l’evidenza, non si accorgono delle condizioni in cui versano le strade cittadine. Dei “bisonti” che seminano danni abbiamo già parlato, purtroppo senza risultato. Ci siamo anche interessati, segnalandone la carenza, dell’illuminazione pubblica... Forse, di fronte ai tanti assessorati ci vorrebbe anche quello alle lampadine bruciate...stando alle troppe zone d’ombra. Oggi tocca alla segnaletica stradale che è decisamente deficitaria. Le strisce pedonali sembrano unirsi una all’altra, invece sono sbiadite o completamente cancellate. I segnali di “stop” sono invisibili e la rotonda di via Diaz è una vera roulette russa. E i marciapiedi? Basta fare una passeggiata per rendersi conto di quante piastrelle manchino in ogni angolo della città. Il taglio senza tregua di palme e pini malati si è scatenato dopo l’incidente mortale verificatosi nell’estrema zona di levante, non vorremmo che si scatenassero gli addetti all’asfalto e quelli alla messa in sicurezza dei marciapiedi soltanto in seguito a qualche grave situazione. Le recenti piogge hanno messo la ciliegina sulla torta riproponendo frane e smottamenti, oltre che sull’Aurelia, anche sulle strade collinari. Messa in sicurezza? I “bisonti” continuano il loro lavoro in piena sintonia distruttiva con le calamità naturali. Forse troppe risorse comunali vengono spese in cose inutili. Servono meno teste è più capacità organizzative. Forse il governo Berlusconi ha colpito nel segno e forte delle esperienze locali di molti suoi aderenti ha deciso di approvare la Finanziaria che contiene il drastico taglio degli assessori. Con il prossimo mandato, in base ai residenti, Alassio potrà contare, oltre al sindaco, su non più di 3, massimo 4 assessori. Le decisioni saranno meno sofferte, ma, forse, anche la spartizione delle poltrone. Speriamo sia la volta buona. Ci auguriamo che tutte le liste che scenderanno in campo oltre al candidato sindaco facciano sapere agli elettori anche i nomi degli assessori. 2 «L’ALASSINO» Martedì 19 Gennaio 2010 ASSEMBLEA DEI SOCI 2009 (segue dalla prima pagina) sono ottimi. “Alassio in Cornice” è un gruppo che si propone la difesa e la pulizia dei sentieri collinari, costituito, oltre che dall’A.V.A., da Ares, CAI, Mountain Bike, le Soms di Moglio e Solva. Ad agosto ha avuto anche la collaborazione degli Alpini Lombardi: i risultati sono ottimi, quest’anno non ci sono stati incendi, grazie anche al controllo di tutti gli Enti: Protezione Civile, Forestale, Carabinieri, Polizia di Stato e Municipale. A maggio è stata organizzata la serata “Tra Musica e Poesia” e a giugno il pranzo sociale con numerosa partecipazione. A novembre il tradizionale omaggio “Un fiore su ogni tomba”, con la partecipazione degli alunni delle Scuole elementari: un ringraziamento alla Ditta Russo Fiori, che i fiori ce li fornisce gratuitamente. La “Sala Carletti” è molto richiesta e per scopi culturali ed educativi viene concessa gratuitamente. Come ogni anno abbiamo contribuito per borse di studio e offerto libri per manifestazioni varie. Il sito Internet funziona bene, abbiamo avuto fino ad oggi 6448 visite per 7326 pagine; ci stiamo attrezzando per inviare via Internet “L’Alassino” ai Soci che ce lo richiedono. Un ringraziamento al socio Franco Iebole che ci ha donato le sue “Demurette” a fine mostra. Dopo l’acquisto dei magazzini per ospitare l’archivio, sono state acquistate macchine (di due tipi) per l’imbustamento obbligatorio del giornale. Prevediamo di pubblicare un libro di Proverbi e Detti alassini, raccolti dal nostro Consigliere Gianni Croce. Abbiamo ancora libri e cartelle di “Alassio sbirciata” di Gianni Giardini che potrebbero essere idee per regali. Conclusione: «La situazione finanziaria è buona, i Revisori del conti ci hanno fatto i complimenti per la chiarezza della gestione. Ringrazio i Soci che ogni mese ci danno una mano per la spedizione del Giornale. Il Consiglio è sempre pronto ad accogliere critiche e suggerimenti, per migliorare sia il Giornale che la vita associativa. Auguri a tutti. Floreat Alaxium!» La Relazione è stata approvata all’unanimità, come il bilancio e la Relazione finanziaria fatta dal Segretario Nino Brusco. Si è poi passati ai riconoscimenti ai Soci quarantennali (Crest con la riproduzione del Gonfalone) a: Enzo Barbera (Didin), Giuseppe Barbera (Oscar), Mariano Cane, Gianni Grollero, Vittorio Moltoni e Luciano Quartara. Viene costituita la Commissione elettorale per gennaio. Gianni Croce descrive brevemente il suo libro, la cui pubblicazione viene approvata all’unanimità; Il professor Andrea Gallea ne sottolinea i pregi e pone in evidenza l’importanza dell’archivio A.V.A., sia cartaceo che fotografico. A tale proposito viene ricordata l’esortazione del Maestro Riccardo Muti da New York: “Andate ad Alassio”, pronunciata a una prova dell’Ouverture “In the south-Alassio” di E. Elgar, a suo tempo registrata dallo stesso Muti su CD con in copertina una fotografia antica di Alassio e la dicitura “Foto dell’archivio A.V.A.”. IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… www.alassiosuperpartes.wordpress.com e-mail: [email protected] Vorrei essere libero, libero come un uomo Incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà. Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia, e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia, che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare, e nel farsi comandare ha trovato la sua propria libertà. Come l’uomo più evoluto che s’innalza con la propria intelligenza, e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza, con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo, è convinto che la forza del pensiero sia la propria libertà. La libertà non è stare sopra un albero (…), non è neanche avere un’opinione, non è neanche un gesto o un’invenzione, la libertà non è uno spazio libero: LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE. *Testo tratto dalla canzone “La libertà” di Gaber Provocatoriamente Anonima C. B. per A.V.A. RITRUVAMMUSE INSEMME (segue dalla prima pagina) FESTA DI SANT’AMBROGIO E ALASSINO D’ORO (segue dalla prima pagina) particolare, dalla doppia valenza, per dare risalto alle capacità foniche dei due strumenti. La prima parte, quindi, ha avuto come scopo di fondo quello di mettere in evidenza le possibilità dello storico organo Gandolfo, nato in un periodo in cui il romanticismo trionfava anche e soprattutto nel campo musicale. Con le composizioni di L. Claude Balbastre, di G. F. Haendel, di Padre Davide da Bergamo e di V. A. Petrali, il maestro R. M. Cucinotta ha fatto “cantare” i registri delle due tastiere con equilibrio e gusto deliziosi. Il pubblico intervenuto numeroso ha seguito con attenzione la bellezza dei brani presentati e la squisita sonorità del grande organo. Nella seconda parte il maestro, utilizzando l’organo sinfonico Zanin, appena rimesso a nuovo e potenziato con l’inserimento di nuovi registri e con un sistema di controllo elettronico, ha dato prova della sue abilità virtuosistiche, e non solo espressive, affrontando alcune pagine celebri della Quinta Sinfonia in Fa di C. M. Widor. In chiusura ha voluto solennizzare il momento dell’avvento prenatalizio con alcune variazioni di sua composizione su un antico Canto di Natale. Il giorno della festa, 7 dicembre, sempre nella chiesa di S. Ambrogio, Sua Ecc.za Rev.ma, mons. Mario Oliveri, vescovo della diocesi di Albenga-Imperia, ha guidato i vespri e quindi celebrato un solennissimo pontificale, alla presenza dei sacerdoti del vicariato. In questa importante circostanza la musica e il canto hanno dato un tono speciale, magnifico, grandioso, come merita il nostro santo patrono e le parole del vescovo durante l’omelia hanno ricordato le grandi virtù cristiane di S. Ambrogio. All’organo il maestro ha accompagnato la Cappella Musicale nell’esecuzione della messa breve in Do di Ch. Gounod. Fedeli e pubblico, al termine della cerimonia religiosa, si sono spostati nel Salone Parrocchiale per la consueta assegnazione dell’Alassino d’oro a quei personaggi che si sono messi in luce a livello cittadino in settori diversi o che hanno diffuso nel mondo il nome di Alassio. Hanno ricevuto la prestigiosa medaglietta in oro l’avv. Claudio Bottelli, rappresentato dalla moglie Sandra Roberta Zambon, padre Tommaso e Carlo Cavedini. Il vice sindaco Gianni Aicardi, al momento della consegna del riconoscimento, ha letto le motivazioni. L’avv. Bottelli, appartenente a una storica famiglia alassina, ha lavorato per ben 58 anni nel campo forense, si è messo in luce come partigiano del- le resistenza, come presidenete dell’Anpi e anni fa come presidente dell’AVA, ha sostenuto alcune cause a difesa dei diritti di Alassio ed è sempre stato difensore del dialetto e delle tradizioni locali. Padre Tommaso, conosciutissimo dai fedeli soprattutto del borgo Coscia, si è impegnato in ogni forma di apostolato. Nella città, e non nei paesi del terzo mondo, ha avuto l’occasione di realizzare la sua intima vocazione missionaria, rappresentando un punto di riferimento e una luce spirituale. Carlo Cavedini, presidente dell’AVA, persona stimatissima per il suo impegno nel campo sociale, custode dei valori e delle tradizioni cittadine, ha rivolto alle autorità e alla folta assemblea calde parole di gratitudine. “Sono molto commosso” ha detto “Ringrazio il sindaco, il vicesindaco e la giunta comunale che mi hanno conferito questo prestigioso riconoscimento. Inoltre ringrazio i consiglieri dell’AVA che in questi 26 anni mi hanno sopportato per tutte le iniziative portate avanti dalla nostra Associazione. Un ringraziamento anche agli ‘amici di S. Bernardo’ che hanno sempre lavorato con grande passione per le festa sulla nostra meravigliosa collina. Infine ringrazio mia moglie e la mia famiglia che sempre mi hanno sostenuto, senza lamentarsi per le mie continue assenze, per realizzare qualcosa per la nostra amatissima città”. Giovanni Puerari Il Consiglio Direttivo della “Vecchia Alassio” e, ne siamo certi, tutti i soci si complimentano con Carlo Cavedini, orgogliosi che questo riconoscimento sia stato assegnato quest’anno anche a un Presidente dell’A.V.A. Carlo lo è stato per molti anni ed è tuttora in carica. Inoltre è assai impegnato nel sociale in varie altre Associazioni come dirigente o socio attivo: Croce Bianca, Amici di San Bernardo, Società Operaia di mutuo Soccorso di Alassio, Volontari per la pulizia dei sentieri collinari e avvistamento incendi. La nostra Associazione, che ha per scopo la salvaguardia della Storia, delle Tradizioni, del Patrimonio artistico e sociale, del Territorio di Alassio e che con abnegazione e soddisfazione cerca di svolgere nel migliore dei modi il suo compito, non può che compiacersi che questo ruolo venga riconosciuto a livello ufficiale, per questo si propone di continuarlo con sempre maggiore impegno. RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. tutti i ragazzi e caratterizzata da una forte valenza sociale ed educativa. Accompagnati dal presidente dell’associazione, sig. Angelo Vinai, un folto gruppo di ragazzi con le tradizionali gloriose divise sociali è salito sul palcoscenico per ritirare il premio dell’AVA e ricevere il caldo applauso del pubblico. E veniamo quindi alla parte finale della serata con la recita della commedia “U terribile gungüu”. Gianni Croce, autore fecondo e ironico ha sempre costruito per le varie edizioni di Ritruvammuse, atti unici non molto lunghi e tali da poter entrare nella “scaletta” di una serata già densa di numeri. È per questo che quest’opera, scritta da Croce anni or sono e un po’ più estesa del solito non era mai entrata nelle serate AVA, ma era stata rappresentata varie volte con successo in altre città della Riviera: La sera del 18 si è fatto in modo di ridurre le altre esibizioni in modo da permettere al pubblico alassino di poter gustare questa bellissima commedia. In essa le vicende narrate da Croce sono state tratte dalla commedia “Le allegre comari di Windsor” di Shakespeare, lavoro teatrale che poi fu musicato dal nostro grande Giuseppe Verdi col titolo di Falstaff su libretto del noto scrittore e musicista Arrigo Boito. Croce ha mantenuto il racconto aderente ai modelli citati, ma lo ha spostato nel tempo e nello spazio portandolo nell’Alassio degli anni ’30. Il pubblico ha sottolineato con risate ed applausi a scena aperta l’esibizione degli attori della Compagnia Dialettale Alassina, che vogliamo citare tutti con uguale merito, elencandoli in ordine di entrata in scena: Gianni Del Pero, Nino Moirano,Mimmo Bogliolo, Giorgio Gioberti, Augusto Bogliolo, Pierino Bogliolo, Lina Nattero, Giuliana Basso, Luisella Tonin, Laura Armato Nino Brusco, Giovanni Parascosso. Regia di Augusto Soldi. Costumi di Marisa Brusco, Scene di Astrid Hammond, Luci ed Audio dei Croce Service. Suggeritore Andrea Gallea. L’AVA desidera ringraziare da queste colonne tutti coloro che hanno partecipato alla serata e soprattutto tutti coloro che hanno dato la loro fattiva collaborazione, a cominciare dal Sindaco, Arch. Melgrati, agli assessori presenti alla serata, Dott.sa Zavarone e Sig. Vinai, al Direttore dell’Ufficio Turismo dott. Silvestri, al Parroco di S: Ambrogio, Mons. De Canis (che alla vigilia della serata si era offerto di ospitarci nel Salone Parrocchiale, se il Palasport non fosse stato agibile; alla Signora Margherita Mantica, che con il Gr. Uff. Muratore ha offerto come ormai è una sua gentile abitudine, gli omaggi floreali. Agli attori, ai poeti, ai collaboratori della serata l’AVA ha donato una preziosa opera in ardesia raffigurante l’antica chiesa alassina della Madonna del Vento e creata in collaborazione da Gianni Giardini e da Caterina Maggi Rabolli. l. c. La Befana del subacqueo La benedizione della corona di alloro. (FOTO ALDO) Sono scomparsi i contenitori per la raccolta delle lattine. Saremmo grati ai responsabili Comunali dell’Ambiente se, a mezzo manifesto o comunicati, ci facessero conoscere come procedere per la differenziata. Anzi! approfittiamo dell’occasione per richiedere una comunicazione esaustiva di come comportarsi per la giusta divisione dei prodotti da depositare negli appositi contenitori (es.: Cartone latte e vino – nella carta o nella plastica, residui metallici e terracotta ecc. ecc.) Il futuro delle nostre bollette. Quanto costerà la depurazione delle acque reflue? Proposta Severn Trent Finora si è discusso dell’opportunità di depurare le nostre acque reflue in un impianto alassino (zona di Sant’Anna di notevole interesse turistico) oppure in quello consortile previsto nel territorio di Villanova d’Albenga, senza entrare nel merito delle proposte presentate prima dalla società Acqua Azzurra e poi dalla Severn Trent, ditta vincitrice della gara di affidamento. È ora di capire l’entità della ricaduta di questa decisione sulla cittadinanza, naturalmente rimanendo sempre dell’idea che qualsiasi soluzione lontana dal nostro territorio sarà comunque la migliore. A costo di sembrare prolisso vorrei trattare l’argomento evitando polemiche sterili, basandomi semplicemente sui dati presenti negli atti, ed illustrando semplicemente gli estremi della proposta della ditta Severn Trent, aggiudicataria della gara d’affidamento a seguito di un procedimento di Financial Project. Si tenga presente che, essendo frutto di un Financial Project, la proposta si fonda su di un piano economico finanziario che deve garantire alla Società proponente un introito assicurato. Tecnicamente il rapporto tra Comune di Alassio - Concedente e ditta Severn Trent - Concessionaria è regolamentato da una bozza di convezione, i cui termini fondamentali vengono elencati qui di seguito. 1) Il Comune concedente affida la realizzazione e la gestione del progetto presentato per la durata di 25 anni 2) Il Comune s’impegna a garantire, irrevocabilmente il perfetto equilibrio economico finanziario degli investimenti e di gestione con qualsiasi provvedimento utile e necessario o anche solo opportuno (adeguamento tariffa e/o canone). 3) Il Comune si obbliga ad adempiere, per l’intera durata della concessione, a tutte le obbligazioni normative (fiscali, contabili, amministrative, ambientali, contributive ed autorizzativi) di propria esclusiva competenza, assumendone direttamente ed interamente le mansioni, i costi, gli oneri e le responsabilità 4) Il Comune è obbligato ad impegnarsi per l’ottenimento delle aree per l’ampliamento degli impianti richiedendoli agli Enti pubblici e/o privati (reg. Liguria, Treni Italia). 5) Il Comune s’impegna ad inoltrare tutte le richieste di finanziamento agli Organi o Enti superiori o preposti (ATO, UE, Regione) al fine di garantire la copertura e l’erogazione della quota di finanziamento dell’opera prevista quale contributo pubblico corrispondente ad € 12.423.360,83 di cui € 9.450.000 previsto dalla Giunta Regionale e di € 1.688.496,66 come accantonamento per la depurazione da SCA. Sulla base di questi primi dati si evince che la Società non rischia nulla, poiché il Comune di Alassio s’impegna a coprire eventuali scompensi durante tutta la gestione, dovendo mantenere il perfetto equilibrio economico-finanziario. Ancor più grave è la garanzia che deve dare sul finanziamento pubblico dell’opera, ovvero € 12.423.360 che rappresentano oltre la metà del costo dell’opera; quando, da tempo, è già stato accertato che i 9.450.000 € della Regione non sono mai esistiti (in sede di bando si era richiesto alla partecipazione della gara la fideiussione per tale cifra) e non vi è certezza neppure per la cifra accantonata dalla SCA come canone di depurazione. Ultimo rilievo riguarda l’impegno che il Comune prende per il rilascio delle concessioni da esso non direttamente dipendenti, ad esempio vincoli ambientali, conoscendo già le perplessità espresse dagli Enti preposti in conferenza dei servizi. Il Concessionario invece è obbligato a: 1) Realizzare l’opera nei tempi (2 anni e sei mesi) e nei termini previsti 2) Rispettare gli obblighi sanciti dal Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori 3) Dover provvedere al collaudo e gestione dell’opera 4) Mantenimento funzionalità dell’opera 5) Presentare al Comune, per l’approvazione, i progetti di manutenzione straordinaria. 6) Invio informazioni sull’ attività di costi e ricavi. 7) Rispettare obblighi di manutenzione ovvero: a) Manutenzione ordinaria programmata. B) Manutenzione straordinaria o guasto, i cui oneri devono essere sostenuti dal Concessionario (Società), nell’ipotesi d’imprecisione ed imprevedibilità dell’evento in sede di progetto esecutivo e di piano di manutenzione, sempre che non appaia alterato l’equilibrio economico finanziario, in tale caso procederà alla redazione di un nuovo piano. Riflettendo su questa ultima affermazione, si rileva che la Società, non volendo rischiare per oneri di manutenzione straordinaria, impone al Comune un nuovo piano economico senza dubbio più oneroso per i cittadini, considerando che la vita media di un impianto di questo tipo è riconducibile a 25 anni. Società di progetto Proseguendo si legge in convenzione che la Società ha la facoltà di costituire apposita società di progetto in forma di società per azioni o a responsabilità limitata anche consortile. La società potrà subentrare al Concessionario senza necessità di alcuna approvazione o autorizzazione da parte del Comune Concedente. La conseguenza sarà di non avere nessun controllo di chi gestirà i nostri reflui e di questi tempi non credo sia salutare. Difficoltà di esecuzione dei lavori. Se insorgono comprovate ed imprevedibili difficoltà dovute a cause di carattere straordinario tali da rendere più oneroso l’espletamento del servizio o del lavoro, si potranno modificare le condizioni di concessione. Ricordiamo che l’area di Sant’Anna rimane in zona a me(continua a pagina 8) Martedì 19 Gennaio 2010 3 «L'ALASSINO» U recantu di nosci diti CRONACA DI ANDATE (a cura di G.C. e G.G.) MESE DI GENNAIO 2010 U gh’è de tüttu comme a Zena GENOVA, da sempre Città di scambi e di commerci, città posta al centro della nostra regione quasi a voler offrire alle due riviere quanto di meglio essa riserba, città coi suoi monti e il suo mare di quasi ineguagliabili bellezze naturali, città dove l'Arte, l’estro, la ricchezza, il folklore popolare traspare dai suoi palazzi, nelle sue vie, nei suoi rioni, ha sempre avuto una “forte” attrazione oltre che per noi liguri anche per eminenti personalità di tutto il mondo. Si affermava e si dice tutt’ora che Genova, oltre a essere città cosmopolita è anche una città, completa ed è la pura verità. Pertanto, il nostro detto si addice alle più svariate situazioni quali ad esempio un negozio ben fornito, una casa in cui abbonda il benessere o, in antitesi, ad ambienti in cui più che l’ordine regni la confusione, la mescolanza o altro. Insomma, dove “c'è di tutto come a Genova”. Grattò u cü a-a civora “Non svegliare il leone che dorme” è detto assai comune in molte regioni Italiane rivolto, a coloro che, inopportunamente stuzzicano il prossimo con molestie o stupide illazioni, dando spesso adito a sgradevoli quanto imprevedibili conseguenze. Pur rimanendo in campo zoologico, con arguzia tutta ligure e tanto per non smentirsi, lo stesso concetto viene da noi espresso con un detto assi più colorito e scanzonato… quasi surrealistico “Grattare il sedere alla cicala”. BANDA “CITTÀ DI ALASSIO” Forse un mattino andando… Nello scorso mese di dicembre sono successe ad Andate tante cose di cui vorrei parlare, ma mi limito a raccontarvi un paio di fatti, o meglio di imprese compiute dai nostri amati amministratori, perché mi sembra che abbiano una importanza educativa ed esemplare per tutti noi. Il primo episodio riguarda alcuni componenti della compagine di maggioranza, che interrogati dai giudici su una delibera presa in Comune, “si sono avvalsi della facoltà di non rispondere” (cito letteralmente da un quotidiano locale). E questo è un grande esempio educativo per i giovani. Infatti mi ricordo benissimo che in quinta elementare un maestro severo e un poco manesco, anzi “bacchettone” perché invece che le mani usava una riga da disegno come mezzo di correzione, mi rimproverò per una cosa che non avevo fatto. Io cercai di rispondergli: “Mi scusi, ma io non c’entro per niente...” quando mi arrivò sulle dita delle mani una secca bacchettata accompagnata dalla frase: “Non si risponde ai superiori!” Ed allora, quando ho saputo del silenzio degli amministratori comunali davanti ai giudici ho subito pensato: a) che forse avevano avuto il mio medesimo maestro. b) che loro non avrebbero mai preso altre bacchettate tremende sulle dita ed avrebbero vissuto cento anni senza artrite o dolori reumatoi- LECCI LETTERA APERTA ALL’AMMINISTRAZIONE TUTTA DEL COMUNE DI ALASSIO Come da tradizione i voti augurali natalizi alla nostra Associazione. BUON ANNO MOTOSEGHE Undici mesi fa si è manifestata nelle palme alassine la infezione dovuta al punteruolo rosso e sono iniziati i tagli di questi alberi decorativi, a lentissimo accrescimento, oltremodo longevi. Questo giornale aveva gentilmente ospitato un mio trafiletto in cui avvisavo che le palme si possono curare e non abbattere. Le informazioni erano prese da altre parti d’Italia (Sicilia, Lazio, Marche etc.) in cui il problema si era già verificato e già era stato affrontato cercando di salvare le palme. La stessa Regione Liguria aveva organizzato a fine febbraio un seminario proprio su tale argomento. In Alassio, invece di informarsi, con molta determinazione si è preferito tagliare e si continua. A fine estate ho assistito impotente alla morte di una palma in Passeggiata Dino Grollero. È stata prontamente spogliata dei suoi rami ed incappucciata. Ad oggi la palma limitrofa sembra godere di buona salute, ma non è detto che non sia già stata infettata. Proprio per farla vivere, riflettendo sul fatto che in agricoltura si salvano tutte le colture con trattamenti preventivi e a volte curativi ho contattato il CERSAA (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Savona) chiedendo un supporto tecnico al mio modo di pensare. Mi ha risposto con molta competenza e gentilezza il dott. Tinivella, che ringrazio pubblicamente, che non solo ha confermato le mie modeste conoscenze sull’argomento, ma che ha anche suggerito i trattamenti da effettuare, con quali prodot- ti,in quali dosi, come, con le temperature più appropriate affinché siano efficaci. È fondamentale che gli interventi con i prodotti specifici vengano effettuati sia sulla chioma della palma sia sulle radici. Devono essere ripetuti quando le temperature sono più miti. DECISA a trovare una via d’uscita per EVITARE UN ULTERIORE IMPOVERIMENTO DEL POCO VERDE CITTADINO inoltro all’Assessore al Verde Pubblico del Comune di Alassio una proposta di sperimentazione per due palme di Passeggiata Dino Grollero. Protocollo la proposta. Nessun costo per il Comune, trattamento curato da una ditta specializzata e serissima, con presenza e direzione lavori di un esperto agrotecnico: unico onere per il Comune, previo congruo preavviso, la presenza di un Vigile Urbano per la salvaguardia di passanti e curiosi. Dal 28 ottobre ad oggi nessuna risposta: né positiva né negativa! La stessa proposta è stata fatta ai Padri Salesiani del Collegio Don Bosco che hanno, con l’acume che li contraddistingue, immediatamente accettato e dato il permesso. Le nove palme del complesso Don Bosco sono già state “vaccinate” in via preventiva. A distanza di un mese una palma ha dato segni di infezione: è stata ritrattata alla radice con prodotti curativi e tra una ventina di giorni subirà un richiamo della cura. L’agrotecnico che segue con perizia e serietà tutte le operazioni ha constatato che le larve sono morte, ciò vuol dire che l’insetto non è diventato adulto e quindi non può diffondere il contagio. L’occhio della palma è vivo, ciò fa sperare in una ripresa della palma: speriamo che le cure portino alla guarigione. L’onere economico se lo è accollato l’”Associazione Alassio+Tua Peace Waves” e sinceramente non è molto. È forse presto per cantare vittoria, ma quello che sicuramente posso dire è che tutte le palme, sia quelle comunali sia quelle dei giardini privati devono essere sottoposte a trattamento preventivo (equivalente delle vaccinazioni per gli esseri umani) e se del caso curativo. Salvarle si può! L’Amministrazione Comunale, che dovrebbe dare il buon esempio, è latitante in merito. Anzi… se la palma manifesta segni di malattia meglio tagliare incuranti del fatto che si può intervenire anche meccanicamente asportandone le parti malate e trattando opportunamente le parti sane. (Notizie tratte dal convegno specialistico tenutosi ad Alassio, a cura della Regione Liguria, il giorno 30 novembre, 1 e 2 dicembre 2009. Erano presenti i più autorevoli Esperti europei). Quanto costa tagliare una palma e asportare rami e tronco? Quanto costa reimpiantare un albero? Quanto perde in immagine Alassio? Meglio non indagare e purtroppo amaramente concludo “Buon Anno motoseghe”. Enrica Carlini A Savona (Corso Italia) sono stati messi a dimora dei “LECCI” (17-12-09) Dato il progressivo depauperamento del verde pubblico, non si potrebbe prendere esempio del nostro capoluogo di Provincia e puntare su questa pianta tipica della zona? (vedi per esempio sistemazione di Corso Diaz). Sarebbe opportuno che questa Amministrazione ci rendesse edotti di eventuali piani futuri (prossimi!!!) di programmazione per migliorare l’arredo urbano della città. Basta al taglio indiscriminato di alberi di altro fusto! Invertiamo la rotta! Incrementiamo il verde! Con ossequio. Seguono numerose firme WWF SEZIONE LIGURIA WWF SAVONA Oggetto: Liguria! Salviamo gli Alberi delle nostre Città! Importante iniziativa... indetta dal WWF Savona, sostenuta dal WWF Sezione Liguria e WWF Italia. Grande Raccolta Firme on-line NAZIONALE per chiedere alla Giunta della Regione Liguria di approvare con urgenza una “Legge Regionale di Tutela del Verde Urbano delle nostre Città” Per firmare on-line: visita www.wwf.it, clicca su Sedi Locali WWF (Liguria) e firma la Petizione http://www.wwf.it/client/ren der.aspx?content=0&root=1107 Savona, lì 19/12/2009 Ufficio stampa WWF Savona Stefano Gatti Delegato alla Tutela del Patrimonio Arboreo Anna Fedi Presidente WWF Savona Marco Piombo Presidente WWF Liguria di. Ed ho pensato anche che il loro esempio dovrebbe essere seguito dai politici nazionali, che quando vanno ad un dibattito in televisione, dopo aver parlato quanto volevano, interrompono sempre il politico avversario, con frasi talvolta senza senso, come accade ad un noto onorevole che, dopo anni di studio e professione, dice all’avversario soltanto la frase “ma va là, ma va là” ripetuta solo per rompere... il discorso altrui. Che bello se, invece, imitando i nostri assessori, dicessero: “Mi avvalgo della facoltà di non parlare”, e, soprattutto, dico io, lasciassero parlare per tre minuti l’avversario. Ma lì basterebbe che alla televisione assumessero come tecnici i fratelli andatini Delizia, i quali hanno una consolle con un pulsante per ogni microfono, e quando non vogliono che uno disturbi parlando, schiacciano il pulsante e gli chiudono il microfono. Semplicemente. E il pubblico di Andate finalmente capisce. Mentre mi sa che il pubblico nazionale non ha ancora capito. Il secondo fatto di cui voglio parlare, riguarda un episodio eccezionale che ha dell’incomprensibile, accaduto al nostro Megagalattico. È successo cioè che in un tranquillo mattino di dicembre, andando in auto verso la sua abitazione collinare, il Nostro abbia incontrato un banco di nebbia, che certamente era stata messa lì provvisoriamente da qualche avversario politico, perché poco prima del suo passaggio non c’era e poco dopo non c’era più. Comunque sia, data la strada bagnata e la scarsa visibilità, il Nostro Amato ha perso il controllo del mezzo ed è precipitato in due fasce sottostanti,e l’auto è rimasta con le ruote per aria e Lui prigioniero. Anzi l’amico che mi ha raccontato il fatto mi ha detto “Si è imbelinato giù”, ma questo verbo non è andatino né lombardo per cui io ho tradotto in italiano corretto con “precipitato”. Beh, lo volete sapere? Oltre a non essersi fatto il minimo graffio, quando i Vigili del fuoco gli hanno rimesso l’auto sulla carreggiata, lui dopo aver ringraziato, ha girato la chiavetta di avviamento e la macchina è partita regolarmente. Questo fatto ci insegna due cose, almeno: La prima è che si potrebbe fare uno spot pubblicitario sulla vettura in questione (di cui non dico la marca per la privacy), e la seconda è che il Megagalattico non è sindaco di Andate per elezione del popolo, ma per volontà di Dio. E questo dovrebbe essere chiaro a tutti gli abitanti di questa meravigliosa, felice città. P.S. Mi dicono che la caduta dell’auto del Nostro è stata fermata da una pianta! Forse era l’unica non dichiarata malata e quindi non tagliata dalle Autorità Comunali. Ci sarà qualcuno che trae un insegnamento dal fatto? Luca Caravella Gli Alberi, nostri Amici! Tuteliamoli. Il GRANDE VALORE degli Alberi in Città! “Gli Alberi sono Poesie che la Terra scrive in Cielo” scriveva il Poeta Kahlil Gibran.... Gli ALBERI in Città sono per noi dei Preziosi Alleati e rappresentano una importante RISORSA per una MIGLIORE QUALITÀ della VITA di tutti noi Cittadini e dei nostri Turisti. Ricordiamoci sempre che gli Alberi sono Esseri Viventi, delle vere Meraviglie della Natura che da un piccolo seme si sviluppano in maestosi Alberi! Preservare e tutelare il prezioso patrimonio di Alberi nelle nostre Città è un’azione saggia e lungimirante, anche sotto molteplici aspetti pratici ed economici! È importante che tali aspetti siano conosciuti da tutti i cittadini! Qui di seguito elenchiamo le 12 qualità più salienti: 1) Gli Alberi ricoprono un ruolo vitale nella riduzione del famigerato Effetto Serra, così pericoloso per il futuro del nostro Pianeta. 2) Gli Alberi sono dei veri e propri “Polmoni Verdi” per la Città: grazie alla sintesi clorofilliana, assorbono anidride carbonica e liberano ossigeno nell’aria circostante. Un albero di grandi dimensioni produce ogni giorno ossigeno per 4 persone! 3) Gli Alberi abbattono il pulviscolo atmosferico ed i gas inquinanti emessi dal traffico cittadino, Combattendo l’inquinamento ci permettono di respirare meglio! Rimuovono dall’atmosfera le particelle ultra-fini, così dannose per le vie respiratorie. 4) Gli Alberi nei nostri Viali assorbono i rumori del traffico, dando un importante contributo alla nostra salute acustica. 5) Gli Alberi hanno una Funzione climatica: mitigano gli eccessi di temperatura. 6) Gli Alberi ci regalano OMBRA e refrigerio, così importante nelle estati in città, a volte caldissime! Riducono la temperatura dell’aria che li circonda, attenuando gli eccessi di temperatura! Gli alberi sui marciapiedi om- breggiano asfalto e cemento e rinfrescano tutto il vicinato. 7) Gli Alberi hanno una importante Funzione Economica: aumentano il valore delle abitazioni. La quotazione di case poste in zone alberate è superiore a quella dove non ci sono aree verdi. Aumentano sensibilmente il valore di mercato dei Palazzi nelle vicinanze! 8) Gli Alberi hanno una Funzione Architettonica-Paesaggistica: rappresentano parte del paesaggio monumentale della città e sono elemento di raccordo fra passato e presente. 9) Funzione estetica-paesaggistica (ornamento ambientale): non solo nascondono visioni sgradevoli, ma offrono bellezza e privacy. 10) La vista degli Alberi e della loro BELLEZZA influenza positivamente l’umore e mitiga lo stress causato dal vivere nelle nostre città caotiche. 11) Gli Alberi ci riportano in Città... la Natura, con il ciclo delle sue Stagioni. 12) Gli Alberi ospitano uccelli che riempiono l’aria con i loro gorgheggi e rallegrano il cuore. Gli Alberi in Città meritano quindi da parte nostra GRANDE AMORE, RISPETTO, CURA, TUTELA e PROTEZIONE! Gli Alberi sono davvero i MIGLIORI AMICI di noi Cittadini!.... “... e quando sentirai nella tua Città l’ululato rabbioso e lugubre delle Motoseghe in azione... ricorda che quell’Albero che stanno abbattendo non solo lascerà uno squarcio nel cielo della tua Città, ma porterà via anche dalla tua esistenza un po’ di Gioia, di Bellezza, di Poesia e di Qualità di Vita!...” WWF Savona Stefano Gatti Delegato alla Tutela del Patrimonio Arboreo Marco Piombo Presidente del WWF Liguria 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico Ringraziamenti Mentre finisco di svuotare i cassetti e mettere nelle scatole le ultime cose rimaste e mi preparo a tirare giù le serrande per l’ultima volta, non posso fare a meno di pensare a quante persone, donne soprattutto, sono passate nel mio negozio nel corso di questi anni. Ho cominciato ad aiutare mia mamma Esterina negli anni ’50 e ho sempre lavorato con lei prima e con mia sorella Lella dopo. Rimasta sola, mi è stato praticamente imposto di chiudere questa attività, che ha rappresentato così tanta parte della mia vita! Desidero allora ringraziare pubblicamente, non potendolo fare singolarmente, tutte le mie clienti e, perché no, i miei clienti! Voglio cominciare ringraziando tutte le sarte, viventi e non, riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) Lettera aperta ad un amico che tanta fedeltà hanno dimostrato nel corso degli anni nei confronti della nostra merceria, soprattutto in quei periodi in cui gli abiti si confezionavano e non si compravano già fatti. Grazie anche a tutti i clienti, fedeli e occasionali, di Alassio o “foresti” che, pur venendo da fuori, non mancavano mai di fare una capatina nel nostro esercizio. Grazie anche ai tanti amici e conoscenti che, passando davanti al negozio, entravano regolarmente, anche solo per un saluto, due chiacchiere, un commento sul tempo o sui fatti accaduti nel nostro paese. Grazie veramente di cuore a tutti, ci rivedremo per le strade di Alassio! Luisa Schivo Muratore “Merceria Esterina” U me cunturnu (seconda parte) L’albergo Palma dei miei genitori “Censìna e Michè” dove vivevo con mio fratello Pinuccio, era la sede del gruppo alpini, fondato da mio papà che ne era capogruppo, e ivi si svolgevano la sera interminabili partite a scopone e tarocchi, bagnate da generoso barbera. Salendo da via Cavour c’erano i giardini (oggi Charlie Chaplin) ancora cintati dalle storiche belle cancellate in ferro come quelle della villa Ferrero. In essi ricordo una grande gabbia dove c’era un bel pavone che faceva la ruota molto ammirato da noi ragazzini. Le cancellate furono divelte nel 1940 per farne parte dei cannoni necessari alla patria in guerra! In via Dante verso destra, dopo il Roma, rivedo l’Eleganza di Felice Vaccari, il verduriere Polacco, la panetteria Baldini, l’orefice Flavio Buffa, e di fronte alla farmacia la banca Cassa di Risparmio (di cui era custode Riolfo, “u Rissu”), e in via Celesia, a scendere, il fotografo Cazulini, l’elettricista Totò con il cane “Ciumba” di sua figlia Olga, il parrucchiere Jannone. In via Dante, proseguendo, ricordo il ciclista Ronca, la trattoria della “Balina” della posta, il bar d’angolo di Soldani e, sotto, il fotografo Piccioni. All’angolo di via Marconi, di fronte all’Europa, il negozio di Bielli di moda e pellicceria. In viale Gibb l’orefice Bruno, il negozio Sozzi (zia Enrica di Wilma), il negozio dei genitori di Stelio Calandri e, in alto, la Hanbury Hall con dietro la bocciofila del dopolavoro ferroviario. Sull’Aurelia la latteria Splendor di Neve, le “Tote” di Saracco, il negozio delle sorelle Casarico, il negozio di vini di Alboni e in fondo Bottelli che affittava biciclette e tandem. Scendendo verso il mare la piazza del Littorio (oggi dei Partigiani) ricavata dalla demolizione del Casinò, della chiesa di S. Vincenzo e poi dell’Hotel Nazionale, la cartoleria Dolce, la lavanderia di Jenca, la parrucchiera Lelia. Restava in alto il caffè concerto di Silvani, il Grand Place e la vetreria Arrigoni. In spiaggia faceva brutta Martedì 19 Gennaio 2010 mostra di sé il lungo muro in cemento armato fatto per ostacolare lo sbarco alleato durante la guerra! All’inizio del carruggio il caffè-concerto Vittoria, il negozio di Barinetti, poi la salumeria Niccoli, la profumeria di mia nonna Salvatico e mio zio il barbiere Mario. Il negozio di giocattoli di Biaxìn, e a fianco il negozietto di un “caregò” di cui non ricordo il nome al quale nel giorno di San Crispino noi ragazzi con le raganelle cantavano in coro “U piccettu de la scià Andria”, quindi il negozio di scarpe di Elvira Ferrando, la pensione Italia di Tarozzi, i negozi di abbigliamento di Chiarella, quello di Dattrino e di fronte alla latteria delle sorelle Sticco (ora Bar Sangiüccu) il negozio di abbigliamento della Farè. Poi il ferramenta Semini (con i figli Filippo e Vincenzo), il libraio Ranzini, il calzolaio Salvatore, i garage dei tassisti Boggetti e Marchiano, l’antiquaria Nora Muroni, la macelleria Cerrutti, la panetteria Crispi, il verduriere Pesce e finalmente in Via Cavour la mia casa: il Palma. Ricordi di allora erano i “nostri” giardini del municipio dove noi bambini giocavamo tranquilli sotto l’occhio affettuoso non di badanti, ma di nonne! Nei carruggi le scale non avevano portoni e quei pochi esistenti erano sempre aperti tanto che noi ragazzi facevamo un gioco detto “il numero delle scale” in cui ci si nascondeva finché quello al palo non ci scopriva cercandoci. Nella mia carrellata di ricordi ho cercato di ricostruire il mio “contorno” del tempo dei nostri vecchi, quando ero bambino, una settantina di anni fa. Allora il centro era “u paìse” e si viveva come in una grande famiglia in cui tutti si conoscevano per nome e si salutavano con “simpatia”, mentre oggi pare che l’unico legame sia il “business”, tanto che io stesso mi sento quasi un “foresto” nella mia città. Mi consola vedere il mio cane fermarsi sempre scodinzolando felice quando incontra un proprio simile anche se di razza diversa… Silvio Viglietti Carissimo Nicola, tra un viaggio a Tokio, uno a New York, un altro a Firenze come quello del dicembre scorso in occasione del prestigioso “Senior Management meeting” riservato ai grandi… capi di cui tu ormai fai parte. Per un’Alassina come me, con qualche trasferta tutt’al più a Genova è diventato impossibile incontrarti o telefonarti, perciò ho pensato di scriverti due righe affidandole al nostro, altrettanto prestigioso “L’ALASSINO” per congratularmi, prima di tutto del tuo nuovo successo, niente di meno di “W.W. INFORMATION SYSTEM DIRECTOR OF GUCCI”! Penso che in ogni parte del Mondo e non solo in Europa, ovunque compaia il nome Gucci, lì ci sia tu! E a soli 34 anni! Tante congratulazioni, Nicola! Lascia che a fartele sia una Mamma-nonna che ha sempre condiviso i tuoi successi scolastici dalle Elementari, alle medie, al liceo e alla Bocconi per la Laurea. So bene quanto hai lavorato con serietà, metodo e costanza – d’altronde i successi non arrivano per caso e tu ne sei un esempio concreto. Cinque mesi da una prima nomina im- portante: “Senior Advisor for Mis”, oggi la conferma: W.W. INFORMATION SYSTEM DIRECTOR DI GUCCI GROUP”. Un giovane Alassino che con le sue sole capacità intellettive e di studio ha dimostrato che si può arrivare veramente in alto! Bravo Nicola: gli Alassini ne saranno orgogliosi… Ti ringrazio per esserti ricordato di una vecchia amica con gli auguri di Natale. Dal tuo biglietto da visita che li accompagnava, ho scoperto il tuo nuovo importante incarico. Lo terrò tra le cose a me care mostrandolo con orgoglio agli amici. Per ultimo e non certo per importanza, desidero rivolgere un pensiero alla tua famiglia: a nonna Anita che tanto ha significato la sua costante amorevole presenza per la tua crescita, a mamma Susi, a Papà Lino, al nonno che ti hanno insegnato e trasmesso da subito i veri valori della vita. A loro vanno il merito e la soddisfazione di aver lavorato bene, a te, oggi, di raccogliere e meritare importanti e significativi successi! Buon anno, con tanto affetto Nuccia, Francesca e Gianluca Lettera aperta al sindaco di Alassio dott. Marco Melgrati Sulla Stampa di domenica 13 dicembre ho letto delle parole poco simpatiche, che dette dal primo cittadino sono ancora meno accettabili. Il nostro Sindaco criticava le passate amministrazioni per quello che non hanno fatto al Grand Hotel. Io dico che hanno fatto molto!! L’hanno comprato senza le grosse entrate che avete adesso, è stato pagato 650.000.000 di Lire ed era nostro, degli Alassini. Era abitato da topi e scarafaggi, è vero, ma ora, dott. Melgrati, gli inquilini non cambieranno, saranno sempre gli stessi, anzi aumenteranno, cosi l’Hotel sarà sempre al completo. Mi dica, dott. Melgrati, i clienti abituati ad hotel a cinque stelle verranno ad Alassio? E dove passeranno le serate? Non c’è un cinema, un teatro, un locale adeguato. A parte le luminarie di questo periodo natalizio, per tutto il resto dell’anno è buio. Già alle sei di sera, negozi chiusi e saracinesche abbassate, la spiaggia è sempre di meno Lei ha voluto una città indu- striale, ma dove sono le fabbriche? Ha voluto una città piena di macchine, di box, di garage, ma dove sono le strade per far circolare tutte questi automezzi? Lei, dott. Melgrati, non vuole ammetterlo, ma Alassio, la splendida Alassio delle passate amministrazioni è morta!!! E l’agonia è iniziata contemporaneamente alla Sua gestione. L’industria di Alassio, è costituita dal sole e dal mare ed entrambi per essere valorizzati hanno bisogno di tanto verde, ma a Lei il verde non piace; ha distrutto un patrimonio immenso di alberi sani, che mai come adesso erano indispensabili. E delle magnifiche piante ultracentenarie, lato mare, davanti alla chiesa dei Frati al Borgo Coscia, che ne ha fatto? Perché Le ha tagliate? A chi davano fastidio? Non mi dica che erano malate, perché altrimenti non si sarebbero sempre rinnovate più belle di prima, ma qualcuno, purtroppo, continua a tagliarle. Cordiali saluti Vanna Gandolfo Anno nuovo problemi vecchi Nel novembre 2007, invitato dall’amico Schivo Agostino ebbi modo di visitare la strada Solva-Cavia-Vegliasco, e constatare il degrado in cui versava, oltretutto pericolosa per il transito dei veicoli. Ora sono passati due anni, ma non si è fatto niente per migliorarla, anzi la situazione è peggiorata. E qui come un precedente articolo pubblicato dall’Alassino in data 18 dicembre 2007 vorrei ripetere la storia di come è nata la suddetta strada, realizzata esclusivamente per accedere ai terreni agricoli negli anni ’70 del secolo scorso. I cittadini di Solva contribuirono a loro spese alla realizzazione, ora non si può pensare che una simile strada possa sopportare un traffico pesante fatto di ruspe e di camion per trasportare i materiali edili per edificare le numerose ville che nel frattempo sono sorte (anche il signor Sindaco ha una villa nei pressi e usufruisce della medesima), ma se si dà il permesso di edifi- care, prima di tutto bisogna ampliare la suddetta strada e metterla in sicurezza, dotarla di guard-rail, urbanizzarla, cioè portare l’acquedotto a disposizione di tutti, un servizio fognario che convogli i liquami verso il collettore centrale, dotarla ai due lati di cunette che allontanino l’acqua piovana indirizzandola verso i suoi collettori naturali, cioè i torrenti rio Cardellino e rio Palmero. Ritengo inutile installare telecamere per individuare i camion pesanti che transitano (anzi le telecamere servirebbero ad altri scopi, per esempio reprimere la criminalità come si sta facendo nella città di Albenga); non chiediamo molto, ma semplicemente di costruire una certa etica dettata dal buon senso. Non pensiamo che qualcuno venga a fare per noi (la Provincia, la Regione o lo Stato) quello che ci siamo a suo tempo dimenticati. Francesco Trazzi In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. BOTTA E… È stato un momento di follia... forse questo ci distingue dagli animali: il saper dire NO, il fermarsi a riflettere. Qualche sera fa in un circolo di Alassio, uno dei pochi posti dove i ragazzi possono ritrovarsi a chiacchierare e ad ascoltare un po’ di musica, è entrata una persona che si saprà essere un assessore del comune di Alassio, che brandendo una spranga di ferro ed in uno stato di alterazione, rompeva una bottiglia e terrorizzava i presenti. Questo fatto è successo senza che nessuno avesse in qualche modo provocato detta situazione. Sono veramente allibita! Mia figlia era fino a qualche minuto prima in quel locale. Ed è rientrata subito dopo l’accaduto. Cosa avrebbe potuto succederle? Una persona non dovrebbe mai cedere a certe aggressività e soprattutto una persona che ricopre un ruolo nel comune come assessore dovrebbe dare un esempio, un buon esempio a dei ragazzi. In quel frangente non è stato così! Le scuse, dopo, ci sono state ma non me ne faccio granché, anzi... Io da persona adulta mi annovero il diritto e il dovere di distinguermi dagli animali che agiscono d’impulso e la follia di un momento non può e non deve avere il sopravvento sulla ragione. Se fosse successo qualcosa di grave ad uno dei presenti o avessero avuto una reazione ci sarebbero stati dei feriti. Quando i nostri ragazzi esagerano siamo subito pronti a additarli, a dar loro addosso. In questo caso mi sento solo di essere orgogliosa dei “ragazzi del Brixton” che non hanno reagito ed hanno chiamato le forze dell’ordine. Dovremmo imparare a volte senza pensare all’età, ma alla maturità dimostrata in questi frangenti. Cordialmente Vigo A. …RISPOSTA Lettera di scuse ai soci dell’Arci Brixton È con rammarico che mi rivolgo alla vostra attenzione in questa sede per fornire, per quanto possibile, una spiegazione ai fatti di cronaca che mi hanno visto protagonista. Non è certo ammissibile, per nessun individuo e meno che mai per chi come me riveste anche una carica pubblica, dare aperto sfogo alle proprie emozioni quando queste sfociano in una disordinata gazzarra. Affinché tali fatti non vengano però politicamente strumentalizzati, anche perché non condivido l’idea che per un personaggio pubblico la sfera privata possa avere una rilevanza esterna, ci tengo a specificare che quanto è accaduto non ha nulla a che vedere con la mia vita di idee politiche. Si è trattato unicamente di un’azione impulsiva in difesa del ricordo di una persona (mia nonna Nedda) or- mai scomparsa, che ho avuto il sentore fosse stata offesa dal gesto insensato di ignoti. La motivazione del mio gesto è da collegare al fatto accaduto la sera del 13 dicembre, quando è sparita dalla porta di ingresso della mia abitazione una ghirlanda di Natale in porcellana appartenuta a mia nonna. Su segnalazione telefonica di un vicino di casa, ho ritrovato la ghirlanda, completamente in frantumi, in vico Foscolo, davanti all’ingresso del circolo Arci Brixton. Di conseguenza ho ritenuto che fossero loro i responsabili, così sono entrato nel locale ed ho fatto una sfuriata. Chiedo venia per questo mio gesto sia a chi è stato oggetto del mio sfogo, sia a tutti i cittadini ai quali ho fornito un cattivo esempio di condotta. Rocco Invernizzi È giusto anche ringraziare Si ringrazia l’Assessore alla Viabilità, Piero Rocca, per aver avviato l’intervento risolutorio dell’incanalizzazione delle acque piovane all’inizio di Via Cazulini. È con sollievo che i residenti di tale strada, dopo moltissimi anni, possano ora sperare di camminare senza trovarsi fino alle ginocchia in un fiume di acqua ogni volta che piove! Sempre in tema di lavori facciamo i nostri complimenti per il bel lavoro di marciapiede in Via Neghelli lato ferrovia. PER I RESIDENTI FELICI! (Aldo Grollero) Miraggio Ad ogni anno che finisce c’è sempre una matta voglia di dimenticare quanto di brutto ci ha angosciato. Con la speranza, che è sempre l’ultima a morire, ci si ricarica di idee, ma anche di rimpianti. Ci assale un dubbio; stiamo peggio di quando stavamo male? Dalle guerre, dalla fame, da malattie e catastrofi siamo sempre usciti insieme, anche se ammaccati; sapevamo discutere, accettare anche le idee degli altri. Ci sentivamo prima di tutto fratelli e gli ingredienti, per non cadere in assurde polemiche, erano amore, vera amicizia, onestà ed educazione. Adesso che ci prepariamo ad affrontare l’anno nuovo tra suoni assordanti ed edifici megagalattici, sapremo ritrovare quell’AMORE affinché i buoni propositi non rimangano solo un triste miraggio? Fernanda Martedì 19 Gennaio 2010 5 «L'ALASSINO» OMAGGIO A PADRE TOMMASO, CAPPUCCINO, CHE PER ANNI CUSTODÌ IL POPOLO ALASSINO, PORTANDOLO A DIO Rubrichetta mensile - Un ricordo per... “Una vita per Dio” Quando sei nato Lo sguardo di Dio Su di te si posò. Lui ti volle, e ti chiamò. E tu rispondesti: “ Eccomi! A te consacrato Fedele sarò! “ E sei stato fedele Col passare degli anni: passaron gioie e affanni; e ora hai i capelli bianchi. Qui nella zona alassina Ancor oggi, il tuo apostolato È benedetto da Dio Che tu hai tanto amato. Come sempre fu Al servizio di Dio, tutto te stesso porrai, finché un giorno, lassù nella gloria del cielo con immensa gioia ti abbraccerà Gesù. S. Francesca Ghio, Suora di Carità ItaliaNostra Onlus Sezione di Alassio, Laigueglia, Andora Cari soci e simpatizzanti, s’avvicina la fine dell’anno ed è tempo di bilanci su quanto si è fatto e sui progetti per il futuro. Ecco gli eventi che hanno caratterizzato lo scorso anno: il cambio della direzione, l’aumento notevole del numero dei soci e gli incontri con i simpatizzanti, i nostri contatti con l’“Alassino”, la conferenza “Paesaggi o paesacci?”, l’inizio di collaborazione con le scuole per una maggior sensibilizzazione dei giovani ai temi dell’ ambiente e del paesaggio, le nostre osservazioni al piano paesistico, presentate al Comune di Alassio, i contatti con Andora e Laigueglia, il nostro appoggio ai volenterosi che si battono per riaprire un cinema-teatro ad Alassio. Come sapete c’è molto da fare e le numerose segnalazioni che ci sono pervenute ne sono la prova: proliferazione di garage ovunque, situazione piazza Partigiani e Grand Hotel, tagli di alberi, nuove, discutibili edificazioni sulla collina, costruzioni di strutture sulla spiaggia particolarmente deturpanti.... La nostra attenzione e la nostra denuncia all’opinione pubblica e alle autorità competenti è quanto possiamo fare per cercare di preservare il nostro paesaggio. Maggiore è l’attenzione e la par- tecipazione dei cittadini, più forte può essere la nostra voce. Servono idee,disponibilità a mettere a disposizione le proprie competenze, generosità. Per l’anno che arriva stiamo progettando una mostra fotografica su quanto vediamo intorno a noi. Alla mostra si dovrebbe accompagnare l’esposizione dei lavori dei ragazzi delle scuole alassine, prodotti durante l’anno scolastico sui paesaggi sensibili. In progetto anche una nuova conferenza e un’intensificazione dei rapporti, sia con incontri, che con gite. • Abbiamo progettato per il 22 gennaio con l’Unitre una gita a Genova per visitare le nuove sale del Palazzo Reale e la Galleria di Palazzo Spinola, dove si prenderà anche un the. L’occasione è importante per la presenza di guide specializzate. (Programma presso cartoleria Pozzi o rivolgersi a me, via mail: [email protected]) • Vi ricordo che l’iscrizione per il 2010 è un contributo fondamentale per la sopravvivenza di questa onlus. (l’iscrizione si può fare presso la cartoleria Pozzi vicino al caffè Roma). Italia Nostra vi augura Buon Natale e Felice Anno Nuovo! La Presidente di Sezione Giovanna Fazio VISITIAMO DUE MUSEI GENOVESI PROGRAMMA a cura di ITALIA NOSTRA, sezione di ALASSIO e UNITRE - - Venerdì 22 gennaio 2010 - Partenze: da Albenga, da Alassio, “” “” da Laigueglia da Andora piazza del Popolo piazza Stalla Hotel Suisse Hotel Alfieri F.S. Porto ore 8,15 ore 8,20 ore 8,25 ore 8,30 ore 8,40 ore 8,50 Ore 10.30 inizio della visita a Palazzo Reale, già Durazzo Pallavicini, comprese le sale aperte di recente. Il percorso sarà illustrato da una guida specializzata. • Ore 12.30 circa termine della visita, tempo a disposizione per la sosta del pranzo e spostamento in Piazza Pellicceria. • Ore 14.30 inizio visita alla Galleria di Palazzo Spinola di Piazza Pellicceria, una delle dimore patrizie più importanti della città. • Alle ore 16.30 circa termine della visita e, qualora il servizio fosse possibile, sosta per un the a Palazzo Spinola. • Alle ore 17 ritorno ad Albenga, Alassio, Laigueglia o Andora. • Accompagneranno i visitatori la prof. Marinella Trifoglio a partire da Alassio e la prof. Giovanna Fazio durante il percorso genovese. • La quota di partecipazione è di 25 Euro, comprensiva di spostamento e musei con visite guidate, 20 Euro per i partecipanti di età superiore ai 65 anni. Per le iscrizioni, recarsi alla sede dell’Unitre fra il 15 e il 19 gennaio 2010 ore 15,30-17,30 via IV novembre 2 tel. 0182 644550 Alassio. • Per chiarimenti e richieste particolari, rivolgersi al n. 347 8238310, oppure scrivere a: [email protected]. GITA DI PRIMAVERA - 13 MARZO 1954 Dall’alto: PONZO Bruno – PELLE Milotto – PELLE Enrico – SPAMPINATO Gianni – CARENZO Carlo – FABBRI Enzo – CANOVA Piero – RAITA Luciano – LANFREDI Luigi. In centro: TESTA Paolo – AICARDI Nini – CRAVERO Luciano – BARBERA Oscar – PEDEMONTE Mimmo – SPAMPINATO Lino – BERRINO Giorgio – SPAMPINATO Masino. Accosciati: BRUZZONE Nino – STALLA Tonino – ARCARO Sandro – FERRERI Lino – EBOLI Giuseppe. Il mondo dei “carrugi” e degli esci GIBBA RICORDA L’AMICO DOTTOR SERGIO PONZO In quel tempo nel borgo di Alassio “carrugi” ed “esci” si intersecavano così mirabilmente bene da apparire allo sguardo come la più perfetta delle ragnatele. Ben diversa era comunque la loro funzione. Il “carrugiu” rappresentava la via principale, diritta, lastricata a dovere mentre “l’esciu” era quel vicolo stretto che collegava la via principale con la spiaggia, gli orti e le altre vie. In materia edilizia poi non esistevano ancora quelle norme che oggi regolano le distanze legali fra edificio ed edificio quindi si costruiva così, piuttosto stretti gli uni agli altri, non per soperchieria ma bensì secondo i dettami e le necessità dell’epoca. Ricordo ancora qualcuno degli esci storici di Alassio. “L’esciu delle muneghe” l’attuale vicolo S.Chiara e “l’esciu du maxellu” l’attuale Via Volta ed ancora “l’esciu da gexa” l’attuale via Milite Ignoto. Amicissimi i due che da questa mattina presto stanno bighellonando nel “carrugiu”. Oltre che essere stati compagni di lavoro, nostromo l’uno, timoniere l’altro sui mari di mezzo mondo ora si sono ritirati per limiti di età e, per guadagnarsi ancora un pezzo di pane, vanno a tirare la rete. Li chiamano i “reordi”. Stamani non hanno nulla da fare. Da qualche giorno infatti il maltempo insiste sul golfo ed i grossi “gussi” da pesca non si avventurano su quel baillamme di ondette cattive. Nell’aria ovattata dei “carrugi” i due portano a spas- so i loro pensieri e talvolta, quando una raffica di vento più forte delle altre riesce comunque a penetrare nell’intrico, i due si fermano nel “recantu” più vicino e più a “redossu” dove trovano altri vecchi con i quali poter fare due “ciaiti” in santa pace. Parlano di reumatismi, di tempeste e di colpi di mare. Un veloce accenno all’attuale giunta comunale formata, a dir loro, da troppi assessori, comporta inevitabilmente una corale sequela di mugugni… a rezze u comùn o bon o grammu u ne basta un… si afferma gravemente. Il tutto detto, sembrerebbe, con discrezione. Ma le “volte” degli “esci” amplificano a dismisura le voci a tal punto che si sentiranno molto probabilmente sino al “veascu”. Ora il “carrugiu” diventa complice dei loro pensieri, del loro dire. In fondo in fondo sono confidenze ingenue di poveri vecchi; parole che rimangono anni intrappolate nei polverosi architravi fino al giorno in cui, forse, gli “esci” decideranno di raccontarle come fossero quelle storie che ci narrava la nonna, le sere d’inverno, quando fuori pioveva a dirotto. Ora a seconda i capricci del vento, si sente l’eterno respiro del mare mentre si affaccia il suono del Sant’Ambrogio. È il “vespu” infatti. Tempo di tornare a casa. I due si incamminano augurandosi per domani una “bunassa cippa”. Vincenzo Moirano “Inno al nuovo anno che verrà” Per noi che siamo così fortunati Un po’ innamorati di color che ci hanno per sempre lasciati Al nuovo anno che deve arrivare Le nostre aspettative vorremmo soddisfare Sperando di essere meno egoisti Saremo così sicuri di viver meno tristi In questo paese che credetemi è tanto bello Potremmo viver bene e con il fiore all’occhiello Ma non possiamo non dimenticare ciò che avremmo potuto fare E al nostro prossimo lo vorremmo dedicare Buon anno all’aria fresca del mattino che ci riempie le narici E ci dice quanto siamo felici Buon anno a tutti coloro che credono a questa meraviglia “La vita” Leonardo Nappi 10/1/2000 - 10/1/2010 Sono passati dieci anni. Di Lui è rimasta inalterata memoria per la sua umanità, la grande onestà morale e intellettuale. Ribadiscono queste sue peculiarità quanti ebbero la fortuna di conoscerlo come pazienti, come amici, e compagni di lunga data e consuetudine cui piace ricordarlo serio e responsabile addirittura nei lontani tempi della fanciullezza, quando – non stupisca – abbandonava i giochi bambineschi per correre in bottega a dare una mano al lavoro dei Suoi. E poi, via via nel corso degli anni, lo vediamo al ginnasio, al liceo, all’Università, presente e diretto verso il suo fondamentale obbiettivo: lo studio della medicina conseguito con la massima severità, tanto da diventare col tempo addirittura pratica umanitaria. Difatti, come è apparso in seguito, la professione seppe trasformarla in missione, senza fraintendimenti. Ricordiamo che, spesso, lo incontrammo mentre andava o tornava dalla casa di un malato, preoccupato della di lui salute, come il buon vecchio medico-condotto di un tempo. E fu encomiabile sia come marito, padre e amico. Un uomo vero, dunque, che alle parole preferiva anteporre i fatti: Uomo – va detto senza tema di smentita – di alto profilo morale, fornito inoltre di quella bontà che all’occorrenza diventa caritatevole senza bisogno di autoproclamazione. E va aggiunto che fu anche uomo erudito, conoscitore e studioso d’arte e di letteratura, collezionista d’arte lui stesso. Caro amico Sergio, continuiamo a vederti col camice bianco nel tuo studio e ti vediamo assiduo anche nella tua famiglia, con i tuoi bravi figli, e cordialmente amichevole con tutti. A noi piace in particolare ancora ricordarTi in lieta serenità alla villa Adriana, a Tivoli, a Ostia antica ai Fori Romani, alle Pinacoteche, ai Musei, felice e beato a perfezionamento delle molteplici tue cognizioni culturali. E ancora non possiamo tacere della tua innata modestia, il che fa più grande la tua immagine, quella cioè di un vero Uomo di cui in noi mai si affievolirà il ricordo. F.G. (G.) 6 «L'ALASSINO» Martedì 19 Gennaio 2010 Ritruvammuse Insemme 2009 SERVIZIO FOTOGRAFICO DI PHOTO HALL DI R. ROMANISIO Il Presidente Carlo Cavedini. Gianni Croce. L’assessore Loretta Zavaroni. Mario Meli. Luciano Raita Crispino Valdora. Il presentatore Andrea Gallea. Il duo Mario - Dino. Antonio Boscione Caterina Maggi. Tommaso Schivo Gianni Giardini. Mons. Angelo De Canis. Sig. Margherita Mantica Gr. Uff. Rinaldo Muratori. La commedia “U terribile gungüu” e i suoi interpreti: Nino Moirano - Mimmo Bogliolo - Nino Brusco - Augusto Bogliolo - Giorgio Gioberti - Laura Armato - Luisella Tonin - Lina Nattero - Giuliana Basso Pierino Bogliolo - Giovanni Parascosso - Gianni Del Pero - Augusto Soldi (regista). Martedì 19 Gennaio 2010 7 «L'ALASSINO» GLI INGLESI, VISTI DAGLI ALTRI E DA NOI MOSTRE D’ARTE (A cura di Tommaso Schivo) Cap. 6° Per continuare a dissertare sulla politica degli Inglesi e sulla loro espansione coloniale, proprio dal Sud Africa essi poterono estendere il loro sguardo sulla via delle Indie, scoprendo e conquistando i punti geografici e storici nevralgici convenienti al loro progresso mercantile ed anche al loro talvolta nefasto dominio commerciale. Così le loro conquiste si estesero ove non erano giunti né si erano fermati Alessandro Magno o i Romani, dalle rive del fiume Indo alla Cina, dalle bocche del Gange alla sommità del Tibet. In questo modo l’isola inglese, una piccola porzione di terra quasi insignificante poté dominare a piacimento, anche se non sempre con estrema giustizia e con lecita ponderazione. Voglio ricordare, su questo argomento, anche solo il terrore seminato ovunque, dalle Indie al Messico, alle Antille, al Perù, alla California da quel famoso Sir Francis Drake, terrore dei mari e che la regina Elisabetta creò cavaliere della patria e membro d’onore del Parlamento. E che cosa dire della ferocissima «guerra dell’oppio», comprato in India a poco prezzo, per essere venduto in Cina o di Hong Kong o del bombardamento spietato di Canton, in cui morirono diecimila persone in soli dieci minuti di ferocia inaudita o del genocidio contro i Boeri, in Africa, ove perdettero la loro giovanissima vita ben ventiduemila bambini o, ancora (e il discorso potrebbe essere lungo), della strage indiana di Amritsar del 1919, quando il generale inglese Dyer sparò follemente sulla folla inerme con migliaia di morti e feriti ? La storia inglese è storia di ingegno, soprattutto, ma anche di ostinata prepotenza e di lacrime e di sangue, troppo spesso versato in nome di Sua Maestà Britannica. Gli Inglesi credono SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) Impegno e prepotenza di essere il popolo eletto, il popolo puro, ma, forse, ha ragione Daniel Defoe quando afferma che «nelle isole britanniche vi un popolo vanaglorioso e di cattivo carattere, l’inglese». L’inglesissimo Shakespeare stesso, all’inizio del V atto del La strage indiana di Amritsar. (ILLUSTRAZIONE DI GIBBA) giunsero i Romani sotto la guida di Giulio Cesare, ma con lui arrivarono Galli, Greci e Lombardi e ausiliari e schiavi d’ogni genere e da questa folla anfibia nacque suo capolavoro, fa parlare un becchino che, non riconoscendo Amleto, afferma che il principe è un pazzo mandato in Inghilterra dalla Danimarca, ma a cura di Carlo Bertolino che gli Inglesi non se ne accorgeranno, perché sono tutti pazzi come lui. Anche un altro grande scrittore albionico, George Orwell, giudicando gli Inglesi, parla della loro insensibilità artistica e della gentilezza a volte solo superficiale, dell’esagerato sentimentalismo verso gli animali, ma anche del sospetto inguaribile verso tutti gli stranieri, dell’ipocrisia e della superbia, ma esalta (ed è giusto) il rispetto congenito del suo popolo verso la legge e i suoi tutori a tal punto, aggiungiamo noi, che quella inglese è la sola polizia civica del mondo che non è armata e che si aggira lungo le vie delle città non per punire, ma solo per informare, per aiutare vecchi e bambini e donne incerte ad attraversare la strada e magari anche semplicemente a liberare un gattino rimasto isolato e impaurito su un cornicione. Basti aggiungere ancora che, a differenza di noi che sopportiamo pur a malincuore molte decine di partiti e partitini politici, spesso inutili e dannosi che lottano e si bisticciano e imprecano e talvolta (e sono... onorevoli tutti !) vengono persino alle mani in Parlamento, gli Inglesi hanno solo due partiti (il laburista ed il conservatore) che lottano, ma sempre col massimo e reciproco rispetto. Certo il fulcro della millenaria tradizione inglese è ben diverso dal nostro ch’è più acceso, carnale, sanguigno. Si fonda, senza eccezioni, sulla Monarchia e sulla figura del sovrano e su un tipo di rapporto tra chi regge, ma non governa e il popolo in una unione che è politica, ma anche sentimentale e, appunto, questa unione è l’esempio vivente della continuità storica della Gran Bretagna, in un rapporto di rispetto, nonostante tutte le vicende familiari non sempre cristalline e lodevoli dei regnanti. Collettiva di Natale Normalmente alla “Carletti” espongono artisti singoli, questa volta , dal 15 al 31 dicembre, è stata allestita una collettiva comprendente tre pittrici e un “artigiano”. Marinella Azzoni, albenganese, si distingue per una tela raffigurante una modella in sontuoso abito da sposa, magnificamente eseguito; poi paesaggi montani e campestri, marine, figure di donna, anche nudi, “ritratti” di un leopardo e di un gufo, grandi fiori e ritratti di bimbi sorridenti molto espressivi. Si è classificata 3ª al concorso “Il linguaggio degli occhi” organizzato dal Comune di Sale (Al) nell'ottobre 2009. Laura Lazzati risiede ad Alassio, ma nei suoi soggetti spiccano le marine della Costa francese (in particolare Grimaud), ma pure un austero castello su di un picco, cavalli, nature morte, un bellissimo nudo di donna a figura intera in riva al mare, ritratti di bimbi anche di colore: uno di questi con tre visi ha vinto il concorso “Il linguaggio degli occhi” del Comune di Sale (Al) nel giu- gno 2009. Riproduce anche dipinti antichi come la “Madonna della seggiola” di Raffaello. Maria Rosa Ravera, vive ad Albenga, dipinge grandi fiori: digitale, magnolie, fruttillaria, un girasole con sopra una grande farfalla blu; anche figure: un Tuareg nel deserto di fronte al mare. I suoi colori ora tenui, ora assai vivaci, a seconda del soggetto, sono dosati con abilità e competenza. Infine Paolo Zampiga, assai conosciuto ad Alassio, per anni conduttore del Bar Talmone, ritiratosi dal commercio, si è dedicato con successo a questo hobby. I suoi presepi costruiti con passione e perizia, in polistirolo e altri materiali come cartone e plastica, questa in tubicini ritagliati per farne tegole, alberi naturali fatti con piccoli cespugli essiccati. I personaggi sono comuni “pastori”, ma anche preziose statuine in porcellana francesi. I paesaggi, a più piani, riproducono quelli della Palestina e con grande fedeltà i nostri borghi dell'entroterra: Dolceacqua, Castelvecchio di Rocca Barbena, Caso, ecc. LEO CLUB ALASSIO e le “Stelle di Natale” AIL Due immagini di un’Alassio troppo bistrattata (per non dire peggio) Il Leo Club Alassio “Baia del Sole”, associazione giovanile del Lions Club, domenica 6 dicembre 2009 è sceso in Piazza Matteotti al fianco dell’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma) per la distribuzione delle Stelle di Natale. Grazie alle Stelle, infatti, l’AIL è divenuta una delle Associazioni non profit più importanti del Paese. Dal 1989, le Stelle sono protagoniste nelle più importanti piazze d’Italia e sono divenute di anno in anno una vera e propria icona dell’Associazione! I fondi raccolti durante la mani- CIMENTO INVERNALE 2009 Sono stati ben 146 gli ardimentosi partecipanti alla quarantasettesima edizione del cimento invernale. Dieci gradi di temperatura esterna, niente sole e un’aria frizzante hanno accompagnato i 6 anni. Tra le signore la meno giovane è stata Raffaella Aironi di Genova, 86 anni, habitué del cimento alassino. La più piccola era Dafne De Andreis, 10 anni di Albenga. Tra i quasi 150 partecipanti Fiocco Azzurro Fiocco Azzurro all’agenzia Mare-Monti; in casa Badoino il 25 agosto è arrivato FEDERICO per la gioia di Mamma Giovanna, Papà Claudio, i nonni Rita, Beppe; Ro- Bagni Méditerranée, mattina del 26.12.2009. Centotrentasei temerari hanno onorato il tradizionale tuffo postnatalizio in mare; la giornata, seppur non soleggiata, non è stata tra le peggiori della storia: 9 °C esterni e 13 °C quelli dell’acqua. Tanto entusiasmo e tanta festa per un appuntamento ideato da Alassio ed ormai imitato da tutti. (FOTO SILVIO FASANO) partecipanti al tuffo fuori stagione organizzato, come ormai tradizione, dalla sezione di Alassio della società Nazionale di Salvamento, insieme all’Assessorato allo sport e all’Associazione bagni marini. Tra i partecipanti il più anziano è stato Attilio Chiodo, classe 1923 di Sanremo, il più giovane arrivava da Torino, si chiama Stefano Schifano e ha anche Roy Selder, arrivato dall’Olanda, e Ceptn Zakharov dall’Ucraina. Dalla bella Caserta era invece presente Maria Dani. Il primo tuffo fuori stagione è stato accompagnato dalle note della banda Città di Alassio mentre l’elicottero dei carabinieri effettuava un sorvolo per salutare i presenti. Speaker dell’appuntamento è stato Franco Branco. Luca Russo Presidente Leo Club Alassio “Baia del Sole” NATALE AL “PASSO” sanna e Piero Bellino. È stato battezzato il 22 novembre nella Parrocchia di Sant’Ambrogio dal Vicario don Giorgio Brancaleoni. Auguri anche dall’A.V.A.! Fiocco Rosa Il giorno 11 dicembre in Santa Corona è nata CHIARA. Sono gioiosi nel parteciparne l’annuncio, i genitori Simona e Gabriele Bittante con i nonni materni Mariarosa e Silvano festazione, in oltre 3800 piazze d’Italia, verranno impiegati per finanziare la ricerca scientifica nel campo delle leucemie, dei linfomi e del mieloma, per migliorare la qualità delle cure, per continuare la realizzazione delle Case AIL (che sono già una realtà presente in 30 città italiane) e per supportare il servizio di ospedalizzazione domiciliare rappresentando un aiuto prezioso per i malati e i loro familiari. Aicardi e il nonno paterno Luigi. Concordi nell’augurare alla cara neonata ogni bene e felicità. E perché non aggiungere gli auguri dell’A.V.A.? Domenica 27 Dicembre al “Borgo Passo” (Via Gramsci e Via Marconi) si è svolta la grande festa post natalizia organizzata dai commercianti del “PASSO”. Sono stati distribuiti dolci, panettone, cioccolata calda e tanta allegria. Si ringraziano per il sostegno economico e manuale: Margherita Mantica (Agenzia Rinaldo Muratore) – Angela Mode – Parrucchiera ROSETTA – SAPÒ di Sofia Cugerone – Ristorante Damare di Beppe Vena – Nene Carmi – Il Pane da Basso – Ristorante Acqua Pazza – Negozio “Fila” – L’Angolo di Arianna Riboldi Maria e Letizia (un sogno nel cassetto) – e un particolare ringraziamento per la sua disponibilità va all’assessore Rocco Invernizzi. Grazie a tutti e arrivederci al prossimo Natale. 8 «L'ALASSINO» INCONTRI CON L’AUTORE Martedì 19 Gennaio 2010 FUTURO DELLE NOSTRE BOLLETTE Concerto vocale nella Chiesa dei Cappuccini IL (segue da pagina 2) Raffaella Verga: “Con gli occhi degli altri” “Anche noi” per la musica, successo di “Note d’auguri” Ed. “Il Filo” - Roma È albenganese di nascita Raffaella Verga, ma anche per via dei suoi genitori, ha un legame con Alassio: sua mamma Mara è stata per anni segretaria dell’Unitre alassina e suo padre Pier, prematuramente scomparso, ne è stato indimenticato docente di Egittologia; lei e sua sorella, giovanissime, collaboravano in molte occasioni. Raffaella ora è laureata in Lettere a indirizzo psicologico, a 12 anni cominciò a scrivere poesie: ne pubblicò dodici nel 1986 in una “plaquette” per le Edizioni del “Delfino Moro” di Albenga e nel 1998 presso “L’Autore Libri Firenze” il racconto lungo “Storia di un’altra donna”, a suo tempo recensito su queste colonne. Adesso vive a Milano. Il 19 dicembre scorso ha presentato questo suo primo romanzo nell’Auditorium della Biblioteca civica “Renzo Deaglio”. Il professor Franco Gallea apre la serata illustrandone il contenuto: «Nel libro vengono messe insieme le tessere di un mosaico. È la storia di un grande amore, intenso, storia che coniuga insieme amore e morte, richiama Leopardi; ma c’è qualcosa di più: dà alla vita un segno di speranza. In sostanza il ro- manzo è lineare, ma a un certo punto si complica, è molto ricco, policentrico; la storia ne è vista solo da chi la racconta: i quattro personaggi. Milano è descritta molto bene, pure il lago di Varese, Venezia, Taormina. Il dialogo è sintetico, le frasi asciutte, l’autrice usa anche il linguaggio dei giovani d’oggi». Gallea ha poi posto alcune domande all’autrice, ecco una sintesi delle risposte. «La tesi di laurea su Ada Negri me l’ha data il professor Gioanola. La mia passione è la psicologia, perciò mi sono laureata in Lettere a indirizzo psicologico. Ada Negri l’ho studiata dal punto di vista psicopedagogico. Ora insegno Formazione comportamentale: sono impiegata in una ditta per istruire i dipendenti al comportamento. È il lavoro che fa la protagonista del libro. Certi personaggi sono strani, ma persone di questo tipo sono comuni a Milano, sembrano quasi bambini, ma sono educati, molti provengono da buone famiglie però hanno fatto questa scelta di vita. Nel libro ci sono anche animali, li trovo interessanti. Ho studiato gli sciamani, anch’essi compaiono nel romanzo». Grande partecipazione di turisti e residenti Il tenore Andrea Elena e la pianista Felicia Galati. «Lavoriamo per il futuro della città perché innamorati di Alassio». Poche ma toccanti parole per illustrare l’attività del Circolo Culturale “Anche noi” poi il concerto di musica musica sacra, ma anche a un momento di aggregazione importante in grado di richiamare la gente di buona volontà a interessarsi di tutto ciò che coinvolge Alassio. Padre Carlo Bertolino XIVª edizione Eum” di M. Brusati. La “San Vincenzo” ha cantato: “Ti esalterò” di A. Costa, “Gloria al Signore che salva” di A. Nicotera, il classico “Panis Angelicus” di C. Franck col dott. Carlo Vallega all’organo. I giovani de “La Mongolfiera” si sono esibiti con un canto gospel “Oh happy day” di E. Hawkins e “Hope of peace” di Gen Rosso, cioè “Speranza di pace”, simbolo del concerto. Infine la corale ospite Schola Cantorum “don Primo Volpe” di Albenga, che ha iniziato con l’”Ave Maria” di Bepi de Marzi, poi “Madre fiducia nostra”, “La vera gioia”, “Viene il Signore” e “Jubilate Deo” tutte di M. Frisina, per passare a “I cieli immensi narrano” di Benedetto Marcello (Venezia 1686 – Brescia 1739) e al popolare “Tu scendi dalle stelle” di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. La “San Vincenzo” ha concluso cantando “Amico Assoluto” di Renato Zero, che, come ha precisato Stefano Radici, esalta i sogni che si possono realizzare, come quello della pace, aggiungendo anche un pensiero di Snt’Agostino. sacra che, ancora una volta, ha visto protagonista il tenore Andrea Elena. La sera del 2 gennaio la chiesa dei Padri Cappuccini, al Borgo Coscia, era gremitissima. Molti i turisti, numerosissimi gli Alassini che hanno assistito all’esibizione del Maestro Elena, ma anche delle soprano Melissa Briozzo, Beatrice Summa, Veronica Lorenzi, la mezzo soprano Veronica Esposito e il baritono Ivan Marino. Una serata splendida, presentata da Andrea Gallea, dedicata alla Walter, parroco dell’“Immacolata” e fra Remo, padre guardiano dei Cappuccini, hanno dato la massima collaborazione per la riuscita della manifestazione ribadendo la loro massima collaborazione in favore della cultura, nelle sue diverse espressioni. Da parte di “Anche noi” la volontà di contribuire alla raccolta di fondi in favore dei restauri della chiesa simbolo del Borgo Coscia e di tutta Alassio. Ormai prossimo l’inizio dell’attività di Cineforum. Ca. Bl. Concerto di fine anno La bellissima tradizione, ideata anni fa da Alda Naso presidente dell’Associazione Culturale E.W. Elgar, di arricchire le serate di fine anno con manifestazioni artistico-culturali ha offerto al numeroso pubblico, radunato nella chiesa parrocchiale di S. Ambrogio il 29 dicembre 2009 alle ore 21.00, un concerto di singolare levatura e di eccezionale qualità: duo di pianoforte e organo. Presentati dal maestro Massimo Nosetti, il “poeta” della letteratura organistica, e dalla pianista Eleonora Mantovani, bravissima interprete, alle prese con un gran coda, i brani in programma sono stati scelti da una gamma adatta alle caratteristiche complessive degli strumenti. Abbiamo ascoltato con interesse e anche curiosità opere di diversa qualità musicale: Passacaglia del maestro stesso Nosetti, Voluntaries e Pomp and Circumstances di Elgar, Duo per Pianoforte e Organo di Widor, composizioni caratteristiche di Débussy e infine Concerto per Organo e Pianoforte di Il complesso dei cantanti. Peeters. Il numeroso pubblico ha apprezzato questo abbinamento, organo-pianoforte, inconsueto nell’ambiente italiano e ha seguito compiaciuto i dialoghi musicali tra i due strumenti, ora dolci e melodici, ora ricchi di tecnicismi, ora pieni e solenni. All’inizio della serata il sindaco della città, arch. Marco Melgrati, alla presenza del parroco, mons. Angelo De Canis e del presidente dell’Associazione Alda Naso, ha consegnato una onorificenza al Grand Ufficial Gustavo Zanin, maestro dell’organaria italiana, per i suoi 50 anni di attività a favore di Alassio e del suo patrimonio strumentale. È suo l’organo della Collegiata S. Ambrogio. È suo il restauro del Grande Organo Romantico-Orchestrale Gandolfo posto sulla facciata interna di S. Ambrogio ed è ancora suo il recentissimo restauro del Grande Organo Sinfonico-Eclettico posto nel coro sempre di S. Ambrogio. Giovanni Puerari CINZIA CONTI: “BEYOND THE SEA” LIBRO DI LIGURIA In quest’epoca dove tutti scrivono e producono libri anche io nel mio piccolo ho voluto contribuire con un li- bro di fotografie, un piccolo libro senza troppe pretese, fatto cercando di rendere omaggio al mare, alla mia terra, ed ai colori meravigliosi che ogni alba ci regala e noi troppo spesso passiamo avanti indifferenti. Oltre mare, “Beyond the Sea” questo il titolo, spero renda l’idea del suo contenuto, oltremare perché di più oltre il mare, ai pescatori, al sole ai paesaggi della nostra terra c’è la Liguria. Il libro è acquistabile su internet al seguente indirizzo http://www.lulu.com/product/album-fotografico-di-lulustudio/beyond-thesea/6078004, una parte del ricavato sarà devoluto all’E.N.P.A. per informazioni contattatemi attraverso l’indirizzo soprariportato. Ringrazio coloro che mi hanno aiutato a portare a termine un piccolo sogno tenuto a lungo nel cassetto, in particolare i miei genitori ma anche tutti i miei amici. Cinzia Conti tuita già terminato il suo compito dichiarando per altro che la proposta agli atti è migliorativa di quella di Acqua Azzurra (provate ad immaginare come poteva essere) approvata e perseguita da questa maggioranza, anche avendo a disposizione un’alternativa. È mia opinione che esista la necessità di portare a termine in ogni modo e rapidamente la depurazione delle acque non solo per Alassio ma anche in tutta l’area da Albenga ad Andora e ciò potrà realizzarsi con uno o due depuratori, anche se la logica dei costi e dei benefici induce a protendere verso quello unico di Villanova d’Albenga. Oggi si sa poco di quest’ultimo, ma di certo penso di poter affermare che non inciderà in maniera profonda sul nostro territorio, e non porterà con sé i rischi insiti nell’opera e nella gestione. Rimane mia ferma convinzione che basti che solo per averlo lontano dal nostro territorio potrebbe valer la pena di pagare qualcosa in potere di gestione. In ogni modo il progetto del depuratore di Alassio, in approvazione, presenta dei costi non indifferenti e, per meglio rendere l’idea, proverò a riassumere con i dati del consumo di acqua annuo per diverse strutture turistiche. Costo della depurazione Oggi Ieri 4° anno 8° anno 14° anno 25° anno Villanova Iniz. Albergo cam. 14 0 € 251 € 610 € Consumo 969 mc./anno CONCERTO DI NATALE “PACE IN TERRA” Questo Concerto, che riunisce ben quattro corali, è ormai una tradizione consolidata della Chiesa di San Giovanni. Il 28 dicembre scorso la Corale “San Vincenzo” diretta da Mirella Marcarino, la Corale “Giacomo Natale” diretta da Ilaria Natale, il Coro “La Mongolfiera” pure diretto da Ilaria Natale e l’ospite Schola Cantorum “don Primo Volpe” diretta da Paolo Guido, con Giulia Natale alla chitarra e Francesco Pignataro alla tastiera, presentate da Stefano Radici, hanno dato vita a questa manifestazione assai apprezzata. Lo testimonia la folta presenza di pubblico. Ovviamente i brani eseguiti sono stati in carattere col periodo natalizio, ma ogni anno vengono rinnovati e spaziano dalla musica barocca ai nostri giorni. La “Giacomo Natale” ha iniziato la serata con l’“Ave Maria” di di M. Balduzzi (a due voci) e continuato, alternandosi con gli altri complessi, eseguendo “Cantate al Signore” di D. Ricci e il celeberrimo “Bianco Natale” di I. Berlin, poi insieme con “La Mongolfiera”, “Venimus Adorare dio-alto rischio idrogeologico per la presenza di un rio ed i cambiamenti climatici potrebbero aggravare la situazione. Insegna anche il caso Grand Hotel. Contratto di servizio a) Il concessionario avrà diritto a percepire dal concedente una tariffa di depurazione iniziale di 0,63 € al mc. d’acqua erogata o dalla tariffa per la depurazione derivante dal piano economico. b) La tariffa è legata ad ipotesi minime di acqua erogata che sono garantiti dal concedente il primo anno 2.200.000 mc. 2) ottavo anno 2.450.000 mc. 3) quattordicesimo anno fino a termine concessione 2.630.000 mc. Qualora per motivi non dipendenti dal concessionario non sia raggiunta la quantità minima prevista, il Comune sarà tenuto ad erogare un corrispettivo minimo annuo a favore del concessionario pari al 90% di quanto derivante dall’applicazione della predetta tariffa alle quantità minime di acqua erogata come sopra indicata. Qui sono necessarie precisazioni A riguardo della tariffa: la cifra di 0,63 € a mc. è solo per il primo anno di pagamento, ovvero il quarto dall’inizio lavori (risulta già 0,11-0,12 € maggiore di quella 1.595 € 504 € Albergo cam. 18 0 € 434 € 1.053 € 1.280 € 1.607 € 2.578 € Consumo 1.671 mc./anno 869 € Stab. Balneare 0 € 74 € Consumo 284 mc./anno 179 € 205 € 273 € 438 € 147 € Stab. Balneare 0 € 69 € Consumo 265 mc./anno 166 € 191 € 255 € 409 € 137 € Stab. Balneare 0 € 113 € 275 € Consumo 437 mc./anno 316 € 420 € 674 € 227 € Ristorante 50 cop. 0 € 183 € 444 € Consumo 705 mc./anno 510 € 678 € 1.088 € 366 € Bar 0 € 62 € Consumo 238 mc./anno 150 € 172 € 229 € 367 € 128 € Famiglia media 0 € 26 € Consumo 100 mc./anno 63 € 72 € 96 € 154 € 52 € prevista al momento dall’ATO per il comparto del ponente ligure, mentre il 7° anno sarà 0,70 € al mc., l’8° anno sarà 0,723 al mc., il 14° anno 0,962 €, il 20° anno 1,238 € , il 25° anno 1,543 €, salvo imprevisti. Oggi non sono in grado di confrontarli con i costi derivanti da un depuratore a Villanova, ma sono convinto che incideranno seriamente sul tessuto economico turistico della città. Per quanto riguarda il limite minimo di acqua depurata garantita, i dubbi sono ancor gravi essendo a conoscenza che, dai dati SCA degli ultimi quattro anni, il consumo si attesta intorno al 1.600.000 mc. l’anno che corrisponde ad un terzo in meno di quanto previsto (600.000 mc.); da ciò deriveranno maggiori costi che il Comune o i cittadini direttamente dovranno sostenere. La situazione si aggrava con 1’8° anno, quando questa differenza sarà ancor maggiore e pari a 850.000 mc. che equivale circa alla metà dell’introito previsto, per poi concludersi, dal 14°al 25° anno, dove la differenza potrà essere 1.063.000 mc. ovvero i due terzi in meno di quanto previsto. Per quanto ottimisti, non è da ritenersi attendibile un aumento del consumo di acqua, anche se vi sarà un notevole sviluppo della città grazie alla nuova edificazione, tendente comunque alla seconda casa dove il consumo è sempre basso, pertanto il Comune nei casi proposti dovrà subentrare per sanare il deficit di consumo pagando, per esempio per il 4° anno € 340.000, per 1’8° anno € 553.000, per il 14° anno € 873.000 e per il 25° anno € 1.433.000. Il Comune potrà sostenere questo onere o dovrà ricorrere alle tasche dei cittadini? Per non appesantire oltre questa relazione non riporto altre clausole della convenzione su cui ci sarebbe anche da riflettere. Penso di aver reso abbastanza chiaramente quali sono gli estremi della proposta al vaglio dell’Amministrazione Comunale. Si capisce ora come l’Amministrazione Comunale non abbia ancora provveduto all’assegnazione della gara alla Severo, pur avendo la commissione precosti- 700 € 932 € I dati relativi al depuratore di Villanova sono indicativi. Si dovrà aspettare l’esito della gara in corso (prevista per febbraio 2010), è comunque possibile raffrontarli con quelli della Severn Trent corrispondenti al 4° anno di concessione (equivalente al 1° di pagamento). Per completezza segnalo che sono in corso trattative tra Comune e Severn Trent, che ha depositato un nuovo piano economico, non comprensivo del finanziamento della Regione, ma con una nuova tariffa iniziale di 0,74 € al mc. di acqua e con un numero maggiore di anni di concessione, pari a 33 (alcune tariffe nel corso di concessione 2° anno 0.77 € al mc., all’8° anno 0.85 € al mc., al 14° anno l. 11 € al mc., al 25° anno 1.56 € al mc. e al 33° anno 2.55 € al mc.) Il discorso economico non cambia per ciò che concerne il loro margine di guadagno; sarà il cittadino a pagare di più con la tariffa, ma aumenterà il pericolo di dover nuovamente intervenire, modificando in corso di concessione la convenzione per sanare le quasi certe spese di manutenzione straordinaria. (ricordo che la vita media di depuratore è di circa 25 anni). Si spiega, adesso, il perché l’Amministrazione Comunale sta indugiando nell’aggiudicare la gara alla ditta proponente, quando la commissione aggiudicataria ha da tempo concluso il suo compito. Forse sino ad oggi non si era reso conto del reale costo dell’opera, accecati, può darsi dalle lusinghe di una SCA in banca rotta, che intravedeva nel business della depurazione il suo salvagente. Con questo mio intervento, mi scuso per la lunghezza ma non poteva essere diversamente vista la complessità della questione, spero di aver dato un’idea abbastanza chiara della portata economica della proposta che l’Amministrazione Comunale ha sempre voluto sostenere. Mi riservo in un secondo tempo di illustrarvi il danno economico fino ad oggi già provocato. Alassio, 23.12.09 Agostino Testa Consigliere Comunale Gruppo “Alassio più Tua” Martedì 19 Gennaio 2010 9 «L'ALASSINO» Gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Alassio in visita a Palazzo Oddo ad Albenga e nei luoghi del Rinascimento a Genova È stata veramente una magica atmosfera quella che ha accolto gli alunni delle scuole medie dell’Istituto Comprensivo di Alassio il giorno 18 Novembre u.s.! Le classi 1a e 2a C ,insieme ai loro insegnanti, si sono recate ad Albenga, a Palazzo Oddo, per visitare la mostra “Magiche trasparenze. I vetri dell’antica Albingaunum” .Qui, un magnifico piatto blu, risalente alla fine del 1° sec. d.C., risplende di luce tra una ricca raccolta di altri oggetti in vetro di diverse sfumature di colore. La mostra, corredata da scritte esplicative, riproduzioni cartografiche, un’armonia di suoni in sottofondo, permette di fare un interessante percorso all’interno della storia romana e gli alunni ne hanno piacevolmente beneficiato arricchendo le loro conoscenze storiche. TAPPI & STAMPELLE Inizierò con il fare i doverosi ringraziamenti a chi si prodiga, aiutandoci nella raccolta dei TAPPI... partendo dall’associazione: AMICI PER LA PELLE di Arnasco (SV) dei quali vedete la foto; i ragazzi della SCUOLA ELEMENTARE di Borghetto (SV); la sempre prodigiosa Sig.ra MARIA PIA; l’Istituto MARIA AUSILIATRICE, la SCUOLA MEDIA e la SCUOLA ELEMENTARE di Alassio; il caro amico ROBERTO MONTIN il quale dal suo laboratorio di restauro mobili ha creato un vero e proprio PUNTO DI RACCOLTA per chi abita nella zona di Via Diaz. Vi ricordo che il PUNTO DI RACCOLTA A.R.E.S. in Via Torino è sempre attivo..anzi.. grazie a voi, sempre più attivo!! GRAZIE A TUTTI!! Inoltre, ritengo importante comunicare a chi ancora non lo sa..(e purtroppo siete in molti..) che in C.R.I. ad Alassio sono disponibili molte STAMPELLE ... (sempre con l’augurio che nessuno debba usarle...) e di ciò vi esorto a fare il passaparola poiché ho personalmente riscontrato il fatto che molti Alassini infortunati o in fase di riabilitazione, hanno acquistato le necessarie stampelle, non sapen- A fine novembre, gli alunni della Scuola Secondaria (classe 2a C) hanno avuto la possibilità di compiere un viaggio nel- la storia del Rinascimento a Genova. Visitando Palazzo del Principe, il principale documento di quel tempo magnificamente conservato nell’architettura e negli arredi, gli alunni hanno direttamente osservato quadri, arazzi, sculture, stanze, interni nonché l’ampio giardino con colture di piante corrispondenti a quelle del Cinquecento, statue e fontane dell’epoca. Questo percorso, poi allargatosi ad altre vie del centro storico, ha consentito di conoscere chi fu il Principe Andrea Doria, che cosa e quanto egli fece per rendere Genova grande e magnifica. Una esperta guida ha accompagnato la classe per tutta la visita ed ha risposto alle domande degli studenti con contenuti curiosi e interessanti. Infine non poteva mancare una foto di gruppo sul terrazzo del Palazzo del Principe per siglare un’emozione piacevolmente condivisa. FESTA DELL’OLIO NUOVO 6 E 7 DICEMBRE 2009 do dell’esistenza e della disponibilità di quelle acquistate e donate alla C.R.I. di Alassio con il riciclaggio dei tappi..(grazie anche al vostro contributo) da noi A.R.E.S. (Alassio Ragazzi E Sentieri)Volontari Boschivi Alassio. Colgo l’occasione per esprimere la mia (e di tutti gli ARES) titubanza...sulla”nuova” declinazione geografica di Alassio, riscontrata su una delle nuove Cartine dei Sentieri di Alassio.. (a noi) “pare” che il Nord sia spostato di 20° in negativo Ovest. i quali sommati ai 40° mancanti, di Azimut Est fanno una differenza..(o nuova posizione...) di 60°...dal Nord (da noi conosciuto). Inoltre..pare che la LIGGIA sia stata ribattezzata LICCIA..... e… belin il mondo cambia. Per i Volontari Boschivi il Presid. Mario “Attila”Palumbo Al Frantoio Armato di Via Solferino ogni anno si rinnova questa simpatica e festosa tradizione, con grande partecipazione di pubblico interessato ed entusiasta, che fa onore alle specialità offerte, all’olio extravergine di oliva, mentre lo vede colare dalla pressa e dalla centrifuga, prodotto rigorosamente secondo le antiche regole. Il piatto forte è senz’altro la farinata, fatta da una vera esperta, la signora Mariangela di Moglio, aiutata dallo zio (di Alessandra) Giorgio nel forno annesso al frantoio; poi le numerose tartine, la “panissa”, quattro tipi diversi di pesto e altro ancora. Il tutto allietato dalle canzoni, anche in dialetto, di Luciano e Filippo: chitarra e due voci. La titolare Alessandra Armato e il marito Giordano, che generosamente e gentilmente hanno accolto gli ospiti, a una precisa domanda hanno risposto che questa è un’annata ottima sia per qualità che per quantità, la stagione è appena iniziata sotto buoni auspici. Il Frantoio quest’anno (dopo la sperimentazione dell’anno scorso) ha iniziato la produzione di un olio di altissima qualità (di nicchia), con olive scelte provenienti da un solo oliveto, particolarmente curato e ben esposto, denominato “U guente motivazione: “Al naso giungono profumi lievi e delicati che rimandano all’oliva, alle erbe campestri e alla mandorla. La bocca rivela una discreta trama I proprietari con un gruppo di amici. Re-la passione di una vita”, in onore del fondatore della Ditta Aldo Armato, padre di Alessandra, prematuramente scomparso. L’olio “U Re” è comparso sulla Guida di “slow food”, ottenendo il punteggio di due olive (su un massimo di tre), con la se- basata su toni dolci, intessuti a sapore di frutta secca e animati da moderate stimolazioni di amaro e piccante. Nel complesso scorrevole e ben equilibrato” Vivissimi complimenti! C.B. per A.V.A. 10 «L'ALASSINO» L’annoso - e spinoso - problema del cinema ad Alassio Quanto viene qui esposto è animato in primo luogo da una speranza; e, in seconda istanza, dal desiderio di sgombrare il campo dai residui di una ormai vecchia polemica con le autorità del Comune di Alassio. È stato, in data 17 dicembre 2009, depositato nel Comune suddetto, debitamente protocollato, un elenco di firme di residenti e villeggianti alassini, i quali chiedono a gran voce il ripristino di almeno un cinematografo. Le due sale di cui Alassio disponeva sono infatti state chiuse da oltre un anno. E mentre si può comprensibilmente motivare tale cessazione di attività dei gestori con la scarsa o nulla ‘rendita’ economica, dovuta all’indubbia sempre più esigua affluenza di pubblico, è anche doveroso richiamare l’attenzione sul fatto che il cinema dovrebbe costituire un ‘servizio pubblico’ per la cittadinanza, del quale il Comune dovrebbe eventualmente assumersi l’onere in caso di deficit della attività stessa. È ben vero che a Cisano, a una decina di chilometri da Alassio, esiste una multisala con molteplici proiezioni quotidiane. Ma quanti Alassini, specie anziani, possono sobbarcarsi uno spostamento che richiede una automobile, e che comporta orari molto più prolungati di quelli normalmente necessari per andare al cinema sotto casa o comunque poco distante? E qui, pur non venendo meno la speranza che quanto esponiamo, e le firme raccolte, sensibilizzino Sindaco e Assessori preposti, subentra la necessità di un veloce ragguaglio sulla polemica pregressa, esposta su queste colonne in infuocati, e talvolta anche poco urbani, scambi epistolari. In un paio di incontri con le autorità, ormai risalenti a quasi un anno fa, le risposte date ai ‘postulanti’ erano state: “Il cinema me lo vedo a casa per televisio- ne”; e “Ieri sono stato al cinema, ed eravamo in sei”. Comprensibile. Ma lo stesso tipo di situazione (legittima pigrizia a uscire di casa, quando per TV proiettano ottimi film; oppure, l’effettiva scarsità numerica di spettatori) si presume possa determinarsi anche in altri centri urbani. E se diamo un’occhiata alla pagina degli spettacoli su “Il Secolo” o su “La Stampa”, relativa anche solo al Ponente Ligure, constatiamo un numero assai rilevante di sale cinematografiche, e anche teatrali, in Comuni di scarsissima densità di abitanti, numericamente inferiore in percentuale rilevante a quella di Alassio. Per citare qualche esempio, Dolceacqua, Borgio Verezzi, Albisola, Finale Ligure, Pietra Ligure, Arma di Taggia, Vallecrosia… e molti altri ancora. Per dovere di cronaca si aggiunge che nel frattempo erano state intraprese da parte del Comune trattative con i proprietari delle ex sale, che però hanno dato scarsi risultati. Uno dei due è restio a vendere, propendendo forse per un utilizzo più lucroso (mini-appartamenti, box per auto); mentre il progetto di trasformare l’altra sala in una tri-sala con sottostanti box si è arenato per inaderenza alle norme viarie e di cubatura prescritte. Un ulteriore elemento è da aggiungere, a questa succinta cronistoria. È stato dato avviso su “La Stampa”, qualche tempo fa, che la Regione Liguria ha stanziato dei fondi per l’allestimento, o la riattazione, di “centri di aggregazione” quali cinema e teatri su tutto il territorio: fondi che possono essere erogati su iniziativa e richiesta dei Comuni. Perché non approfittare di questa opportunità? Oppure, per mia scarsa informazione, tentativi in tal senso sono già stati effettuati? Ma di tutto questo gli Alassini sono già informati… Si tratta in- fatti di notizie di cui si è a più riprese parlato, in varia forma, sulle colonne di questo giornale. Ciò di cui forse essi non sono ancora al corrente - e che sembra interessante - è quanto segue. Un gruppetto di volontari ha, insieme alla raccolta di firme, messo in atto contatti con l’istituto scolastico alassino Don Bosco, nell’intento di promuovere una iniziativa ‘interlocutoria’ allo sperato ripristino di un regolare cinema: quella cioè di organizzare un cineforum settimanale, per cui almeno in un giorno su sette gli aficionados possano usufruire di una proiezione di film selezionati; (il che accade in moltissimi altri Comuni liguri). C’è da aggiungere che, come molti ricorderanno, un analogo cineforum era già in funzione settimanalmente in uno dei due cinema alassini ora chiusi: e che in quelle occasioni si verificava puntualmente una rilevante affluenza di pubblico – attirato dalla specifica qualità dei film e dal prezzo ridotto del biglietto. Ora, si spera che l’iniziativa suddetta possa realizzarsi in tempi relativamente brevi, e cioè a partire dal prossimo mese di gennaio. Resta ferma però la speranza, da cui è primariamente animata questa ‘nota’, che il sig. Sindaco e l’Assessore alla cultura prendano visione della raccolta di firme depositata in Comune. E ne siano sensibilizzati, nell’intento che certo li anima – come hanno ampiamente dimostrato nella loro gestione del Comune – di mantenere ad Alassio la sua posizione di centro turistico e culturale fra i più importanti della Riviera. E con ciò si conclude questa… perorazione. Che, come si vede, intende rimuovere ogni motivo di polemica, rivelandosi primariamente come una sentita preghiera rivolta alle autorità competenti Romana Rutelli Martedì 19 Gennaio 2010 Cronaca dal Rwanda Il primo impatto è sempre difficile, ci si scontra con una realtà che non è la nostra, si vedono immagini che non fanno parte della nostra vita. Ma giorno dopo giorno, piano piano, l’Africa si presenta nel suo vestito migliore. Come i passi che si fanno sulla terra rossa del Rwanda do- pure noi Italiani che spesso non parliamo neanche al nostro vicino di casa? Ogni viaggio africano ha il pregio di farci conoscere meglio la realtà di questi luoghi, spesso neanche segnalati su una cartina geografica, permettendoci di entrare a far parte di ve non si lasciano le proprie impronte, così i sorrisi delle persone, gli abbracci dei bambini arrivano sotto la nostra pelle senza lasciare apparentemente traccia, finendo però nei cuori di coloro che hanno scelto una piccola missione sperduta nella zona rurale ruandese come meta per le proprie ferie. I primi giorni sono i più difficili. Bisogna prendere coscienza che quello che si vede non è fantasia ma realtà, che la vita qui, a migliaia di chilometri di distanza, è diversa dalla nostra, ma non per questo meno bella. Certo bisogna fare i conti con le difficoltà, con la povertà, con le malattie, ma non mi sento di dire che qui la gente sia meno felice. Per strada veniamo catturati dagli sguardi, dai saluti e dai sorrisi di chi lavora la dura terra rwandese, resa morbida dalle abbondanti piogge di questa stagione. E viene da chiedersi: sono più felici loro che salutano gli sconosciuti con un sorriso, op- un microcosmo che si dilata quando arriviamo tra i più poveri tra i poveri. E se i primi momenti il sentimento era di sconforto per qualcuno, nel giro di pochi giorni su ogni volto sono iniziati a comparire dei sorrisi veri, sinceri, che portavano sulle labbra un sentimento profondo, che partiva dal CORSO DI PASTICCERIA Alassini che si fanno onore Si è concluso il mese scorso presso l’Istituto Alberghiero di Alassio il corso base “Dalla Cucina alla Pasticceria”. In questa circostanza vorrei ribadire, anche se è scontato, il ruolo di necessità e di conforto che il cibo determina nella vita dell’uomo. Un ruolo di sostentamento indispensabile, ma anche il confor- to che il cibo rende possibile. Nonostante la contaminazione culinaria a cui partecipiamo attualmente, restiamo totalmente aperti o chiusi a seconda della nostra sensibilità o delle nostre attitudini che abbiamo verso il diverso o nuovo, se così si può dire. I nostri sensi durante l’assunzione di cibo vengono stimolati totalmente, non mi sembra di scorgere altre situazioni di un eguale impegno sensoriale. Il corso, oltre ad essere un momento educativo e formativo, è un’occasione per svolgere in gruppo una lavorazione piacevole “la manipolazione di materie prime” che ci portano poi alla degustazione di quanto prodotto, con tutte le spiegazioni tecniche che completano la preparazione. Hanno partecipato: Ottavia Bucarella, Davide Calcagno, Jill Canavesio, Barbara Cova, Antonietta De Maria, Antonietta Di Benedetto, Vincenzo Gennuso, Giusy Giancone, Davide Giordano, Carolina La Paglia, Valeria Lavorerio, Maria Assunta Marchisio, Monica Martino, Manuela Maurizio, Paolo Nattero, Lorenza Ugo, Alessandro Vota. Ringrazio i partecipanti e i collaboratori dell’Istituto Alberghiero, e con l’occasione do l’appuntamento a fine Marzo 2010 per la seconda parte del corso. Chi fosse interessato può telefonare al 0182470409. La nostra concittadina prof.ssa Giulia Bogliolo Bruna ha organizzato a Parigi nella Sala delle Feste del Comune del 14° Arrdt., il 17 ottobre 2009, la XXI Giornata Mondiale della Poesia, manifestazione culturale coronata da unanime successo di pubblico e di critica. Posta sotto l’alto patronato del Comune del 14° Arrdt. di Parigi, della Provincia e della Città di Venezia, la Giornata beneficiava dell’adesione del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano. La prof.ssa Bogliolo Bruna è stata insignita, in quanto organizzatrice della Giornata Mondiale della Poesia a Parigi, di una speciale medaglia presidenziale in fusione di bronzo, a testimonianza della Sua azione in favore della promozione della cultura e della poesia. Margie Bruna, sua figlia e nostra concittadina, ha brillante- mente conseguito, a soli 22 anni, la laurea (Master 2 130) nella prestigiosa Università – Grand Etablissement Paris-Dauphine in “Gestione” – “Scienze economiche, scienze politiche e sociologia” a pieni voti (Mention Très Bien) classificandosi prima della sua promozione. Vincitrice di un Contratto Dottorale del Ministero francese delle Università e della Ricerca (programma nazionale che distingue i migliori giovani ricercatori), Margie conduce il suo Dottorato di Ricerca sul management della diversità nell’ambito dell’IRISSO, (Centro Nazionale della Ricerca Scientifica e Dauphine) cui siede al Consiglio di Laboratorio. Un gesto encomiabile L’Assessore alle Politiche Sociali, dott.ssa Loretta Zavaroni, desidera rendere noto che l’Assessore Provinciale, dr. Luca Villani, ha mantenuto la promessa fatta nel periodo elettorale, ovvero aiutare i Servizi Sociali del Comune di Alassio grazie al compenso ricevuto dalla Provincia. Infatti, lunedì 28 dicembre 2009, sono state convocate presso gli uffici del Servizio Politiche Sociali alcune persone segnalate dal servizio stesso e il dr. Luca Villani ha fatto loro dono di una somma che permetterà di trascorrere più serena- Leonardo Nappi AVVISO VI ASPETTIAMO Gioventù alassina degli anni ’50 per le vie cittadine… altro che Miss Italia. L’ulivo di Piazza A. Durante. Associazione “Amici di padre Hermann” onlus I Volontari alassini. Links : Giulia Bogliolo Bruna: http://fr.wikipedia.org/wiki/Giul ia_Bogliolo_Bruna L’Associazione Vecchia Laigueglia organizza il 6 febbraio p.v. presso il salone Parrocchiale di Laigueglia – alle ore 20,00 una Cena e conferenza della Prof.ssa GABRIELLA AIRALDI docente presso l’Università di Genova sul tema “Il Medioevo Ligure: uno spazio senza confine”. cuore. Ora che è arrivato il tempo di partire, siamo tutti più consapevoli che, seppur poco, qualcosa siamo riusciti a dare a queste persone che abbiamo incontrato. Noi porteremo a casa un pezzetto di questo Rwanda fatto di emozioni, di parole non dette, di sensazioni, di profumi e di gioia. Tutte cose che prenderanno un valore più alto a mano a mano che ci lasceremo dietro la terra rossa e le colline rwandesi. Un sacerdote una volta ha detto: «Non so dove sia Dio di giorno, ma di notte è sicuramente in Rwanda». Questo prete è Padre Hermann Schulz, il missionario che ci ha ospitati nel villaggio da lui costruito a Musha, nel distretto di Rwamagana. Grazie a lui ogni volta che veniamo qui torniamo a casa con un bagaglio immenso di esperienze. E non possiamo dirgli altro che Murakose Cyane, cioè grazie, non solo per quello che ha fatto per i tanti orfani e poveri che aiuta e ha aiutato, ma grazie anche per averci dato la possibilità di condividere con lui questo piccolo pezzo di Africa. mente il periodo delle festività. Martedì 29 dicembre 2009, il dr. Luca Villani e la dott.ssa Loretta Zavaroni si sono recati a domicilio delle persone destinatarie di questo dono, che per motivi legati all’età o alla salute, non hanno potuto recarsi personalmente presso gli uffici. Questo è solo un primo intervento in prima persona dell’Assessore Provinciale dr. Luca Villani: la volontà è di continuare a mantenere nel tempo la promessa fatta. L’Assessore alle Politiche Sociali Dott.ssa Loretta Zavaroni Martedì 19 Gennaio 2010 CENTRO RICREATIVO “ARGENTO VIVO” Nonostante l’intenso freddo di queste ultime settimane non si sono fermate le attività del Centro Socio Ricreativo per Anziani “Argento Vivo” e dei corsi di attività motoria in palestra e in piscina. È stato inoltre presentato un ricco calendario di iniziative. Il 10 dicembre i partecipanti alle attività sono partiti alla volta di Nizza per scoprire i sapori della vicina Costa Azzurra e il 29 dicembre è stata organizzata una gita a Savona per assaggiare la farinata calda. Il 16 dicembre è stato organizzato il torneo autunnale di Scala 40, seguito dalla Gara Culinaria, la cui vincitrice, la sig.ra Maria, ha realizzato una delle tante ricette presenti nel libro “Segreti di Cucina”. Il 18 dicembre è stato realizzato il Supertombolone di Natale, utile a raccogliere offerte per l’Associazione “Amici di Padre Hermann”. Il 21 e 23 dicembre tutti gli iscritti alle attività hanno potuto scambiarsi gli auguri durante le due cene organizzate per festeggiare insieme il Natale alle quali hanno preso parte anche il Sindaco Dott. Arch. Melgrati, l’Assessore alle Politiche Sociali dott.ssa Loretta Zavaroni e la Società Gesco. Le festività non hanno interrotto la consueta programmazione: il centro “Argento Vivo” rimane aperto durante le vacanze. Si ricorda, inoltre, che il 20 gennaio 2010 si terrà presso il Bar Maximilian il quinto “Incontro Salutare” con il dott. Ernesto NAUSICA La gatta Nausica annusò con circospezione l’aria, si era appena svegliata, eppure mille indizi le facevano comprendere che quello sarebbe stato il “gran giorno”. Sentiva serpeggiare una frenesia, una tensione assolutamente inconsueta se paragonata al ritmo pigro delle ore del primo mattino. Nausica, con molto fastidio per l’agitazione che animava la sua padrona, si stirò con le zampine tigrate e unite e, dopo una minuziosa pulizia, conclusa con muso e orecchie che aveva passato e ripassato da dietro in avanti, socchiudendo un occhio, si riacciambellò sorniona sul suo cuscino, fingendo di appisolarsi. Era sempre più irritata alla vista, nonostante l’ora, della ciotola della sua “colazione” ancora vuota. Carla, impiegata statale in pensione, sola, era talmente affezionata alla sua gatta, da farle vivere in uno stato di simbiosi. Dopo qualche tentativo di convivenza, di essere felice con un uomo, era giunta alla conclusione che era più semplice la serenità da soli. Comunque Carla non si era mai sentita penalizzata da questa condizione sociale, anzi, quando i suoi molteplici interessi la portavano lontano dalla sua abitazione per molte ore, il ritornarvi le regalava la sensazione piacevolissima di giungere ad un’oasi di tranquillità. Dopo una vita lavorativa di puntualità e metodicità la casa rappresentava anche il suo essere libera, senza orari rigidi. Finalmente poteva dedicarsi, a tempo pieno, alla sua grande passione: la scrittura e la lettura, rifugio e consolazione della maggior parte della sua esistenza. Grazie proprio alla capacità di esporre su un foglio ogni emozione ed esperienza, aveva potuto, in seguito alla pubblicazione di un suo libro, acquistare la villetta in collina nella quale viveva. Sbigottita dal successo editoriale e di critica dell’unico testo pubblicato, sotto uno pseudonimo, aveva continuato nel suo tran tran di funzionaria comunale, spaventata anche dalla notorietà della sua opera. Fortunatamente lo pseudonimo che l’aveva nascosta all’invadenza della celebrità, le servì anche a celarsi ulteriormente dalla famelica corsa degli editori. Gli incassi delle vendite gli permisero l’investimento immobiliare nel suo nido. Lo amava molto, come i filari di tetti rossi, prima dell’azzurro del mare, che l’attendevano ogni mattina da dietro le finestre. Tanta era la gioia che le procurava aprire le ante su quel desiderio realizzato che si sentiva protagonista della poesia di Ungaretti “Finestra aperta sul mare” che recita un solo verso: “M’illumino d’immenso”. Infatti se le giornate erano belle, difficilmente si attardava nell’utero protettivo e irreale dei sogni notturni ma preferiva il piacere tangibile dell’immagine della distesa azzurra dall’alto. 11 «L'ALASSINO» Carbone, medico oculista, mentre al sabato proseguiranno i pomeriggi danzanti. Il 10 febbraio 2010 presso il Bar Giacomel è previsto l’incontro con i Carabinieri sul tema “Le piccole accortezze per vivere sereni”. L’Assessore alle Politiche Sociali ringrazia per la sempre numerosa partecipazione alle iniziative proposte e augura a tutti di proseguire anche nel 2010 con la stessa energia ed entusiasmo nello stare insieme. I calendari completi di tutte le attività sono a disposizione presso l’ufficio dei Servizi Sociali, nella segreteria della piscina e al Centro ricreativo “Argento Vivo”. L’Assessore alle Politiche Sociali Dott.ssa Loretta Zavaroni di Maria Gandolfo Carla non era assolutamente venale, e il piacere che le dava scrivere la faceva sentire in debito lei. Per questo non capiva le motivazioni che le venivano elencate a riguardo della pubblicazione dei suoi elaborati, fossero essi in prosa o i poesia. Alle poche persone che accedevano ai suoi scritti e che la incoraggiavano a renderli pubblici lei ripeteva che non intendeva tarlo. Prima di tutto non sentiva nessuna presunzione di cambiare, scalfendo in punta di penna, il mondo e, a chi suggeriva che senza la voglia di mettere in comune con gli altri le proprie esperienze, non ci sarebbe stata cultura, progresso, lei non riusciva a spiegare che i suoi tentativi le apparivano molto modesti. Inoltre non voleva strumentalizzare qualcosa di puro, delicato e incontaminato come il muoversi dei suoi sentimenti, un po’ come muoversi, impudica senza veli, davanti ad una platea di voyeurs poco raffinati. Comunque, rari balzi da “montagna russa” avevano scosso la sua quotidianità di impiegata se escludiamo qualche folle innamoramento e successiva disillusione, per non aver trovato l’anima gemella. Non sapeva se la causa di tutto questo fosse un rapporto molto difficile con il padre, ma Carla si era accorta, fin da adolescente, di avere paura dell’altro sesso. Mentre le sue compagne sognavano ad occhi aperti, dilungandosi a descrivere incontri, fra l’immaginato e il vissuto, lei preferiva soffocare ogni forma di femminilità del suo fisico, reso androgino dalla magrezza, ripetendosi che un uomo doveva apprezzata per le sue doti intellettive. Sfuggiva qualsiasi occasione e ribatteva in modo caustico e polemico ai rari complimenti che le venivano rivolti. Non avrebbe confessato neppure a se stessa, che a condizionare il suo atteggiamento fossero gli sguardi di passiva sofferenza che scambiava con la madre, quando le veniva invocato il silenzio davanti alle urla paterne. Ottenuta la laurea con ottimi voti, aveva ripiegato sull’occupazione di impiegata comunale di un discreto livello, perché l’autonomia economica era anche sinonimo di un allontanamento dal nucleo familiare che lei preferiva vedere spesso senza il vincolo pesante della convivenza. Una buona tranquillità economica le aveva ora dato modo di programmare una vecchiaia senza timore di grossi scricchiolii se non quelli delle sue membra. Conduceva una vita sana, passeggiava a lungo, e coltivava soprattutto molti interessi culturali. A Carla pareva di avere acquistato una saggezza nuova, con Nausica, fra coccole e fusa, quasi sorrisi. Il suo corpo aveva assunto curve più dolci, meno ossute. Nausica adorava Carla pur non sapendo di essere stata così battezzata perché la sua proprietaria, preferiva la ninfa Nausica alla stucchevole Penelope, con la quale spesso si identificava. Va bene che la maggior funzione della donna è quella dell’attesa, il divinizzato aspettare della madre, che poi si rende conto che l’accoglienza del suo grembo, non dura nove mesi ma tutto una vita (aspetti che un uomo cambi, o che un figlio torni). Carla pensava a Penelope, simbolo dei valori familiari, come a una donna noiosa, che non aveva saputo dare una svolta al suo destino. Motto più mitica era, per lei, la figura di Nausica, che comunque sopporta Ulisse ben sette anni, per rimanere per l’eternità relegata alla reputazione di corruttrice di uomini maritati. Quando Carla chiamava Nausica pareva quasi miagolasse, per accordare e modulare la sua voce a quella della gatta. L’animale ricambiava il tentativo di decodificare il suo linguaggio con un silenzioso sintonizzarsi con gli umori di Carla. Mai invadente e appiccicosa come sanno essere, a volte, i fedelissimi cani, rispettava gli spazi e gli stati d’animo della sua padrona, (continua a pagina 12) Compleanno Il 28 dicembre 2009 la piccola Sara ha compiuto 2 anni. Auguri dalla mamma Alessandra, dal papà Giuliano, dai nonni, dagli zii e dalla bisnonna Sara Tomagnini e, manco a dirlo, quelli dell’AVA! Giuliano Servetti Alassini benemeriti anche a Taggia Ogni anno durante l’ultima domenica di febbraio Taggia celebra il suo santo protettore S. Benedetto Revelli, che durante il grave conflitto del 1625 tra la Repubblica di Genova ed i Savoia, protesse la città dagli orrori delle stragi e delle rappresaglie. Iniziano al mattino i festeggiamenti con le ambientazioni dei numerosi rioni del borgo. Si rievocano in rigoroso costume secentesco gli avvenimenti di vario genere che hanno caratterizzato la storia e la società del tempo. Nel pomeriggio si snoda per le vie cittadine uno splendido corteo storico con centinaia di figuranti e con una incredibile varietà di oggetti d’epoca. Due Alassini, i coniugi Renata Vallò e Giovanni Puerari, da molti anni sono presenti sia come attori sia come figuranti a questa manifestazione. Il loro contributo volontario ha permesso al rione Pozzo, di cui fanno parte, di ottenere piazza- menti di rilievo nella classifica finale. Giovedì 17 dicembre, alle ore 21.00, nell’Oratorio della SS. Trinità, hanno ricevuto dal Comitato San Benedetto e dalle mani del sindaco, dott. Vincenzo Genduso, alla presenza del presidente della provincia, avv. Gianni Giuliano, una particolare onorificenza riservata a chi si è distino per la sua attività disinteressata verso il paese: la cosiddetta “sequella”. Ora gli Alassini Renata e Giovanni sono anche cittadini benemeriti di Taggia. Arasce, Arena, Marina Muretti di mattoni, marciapiedi, canaloni in muratura (uno dei quali obbligando il flusso ed il riflusso dell’onda ad insistere contro la base del muro dell’unica vera “Chiesa di Liguria” (come nave disposta ad esser varata…) di Alassio obbligherà, prima o poi la Comunità ad intervenire per salvaguardarne l’integrità. E io pago... diceva Totò...), tubature in plastica sorgenti da pozzetti di decantazione, tralicci di ogni specie, massicciate, strutture idrauliche di pietroni (di Capo Mele?) che invece di essere perpendicolari alla corrente marina per interromperne l’azione erosiva sono ad essa paralleli, e poi il livello sabbioso artificiale del “Lido” innalzato rispetto a quello della “Spiaggia”; tutto questo che, anche la mia macchina fotografica si è rifiutata di fissare nel suo obiettivo, si è veduto dopo un tipico “stato di mare” 5/6 che ha colpito la nostra linea di costa. (È opportuno tener presente che il termine forza adoperato per la scala del Vento (scala Beaufort) non si applica alla scala numerica dello stato del mare; si ha pertanto vento forza 6/7 ma mare 5/6 (Mare 5 = Agitato = altezza media delle onde in metri = 3/4 mt.; Mare 6 = molto agitato = altezza media delle onde = 4/6 mt.). Fortunatamente con la pazienza tipica degli uomini (non di mare... sic!) che vivono in riva al mare di Alassio, sappiamo che presto (basta un giorno di bonaccia) tutto quello che la natura (ma solo quello!!!) ci ha temporaneamente nascosto, ce lo restituirà e quindi abbiamo ritenuto inutile immortalare la desolante situazione della spiaggia scomparsa. (Ci basta tenerla “in memoria...”). Ma le domande un “Alassino” se le pone comunque e sono queste: è giustificata e giustificabile tanta crudeltà verso il territorio e verso la Natura che lo abbellisce? Perché portarlo allo sfacelo? I quattro “soldi” che si guadagnano in più possono essere una giustificazione all’impoverimento graduale ma costante (Stravolgimento del Paesaggio, Perdita di Cultura, Oscuramento di un panorama caro ad arti- sti del calibro di R. West, Elgard, Robert, Graf, Gola, Morteo, Richero, Piombo) che, forse solo in apparenza (speriamo!!), ogni anno riscontriamo? Arasce, Arena, Marina... Abbiamo discusso, di recente, in luogo di studio delle tematiche ambientalistiche sulla (Giovedi 17 Dicembre 2009, tra le tante del decreto mille proroghe) norma immediatamente efficace che prolunga le concessioni demaniali marittime turistiche fino al 2015, e in quel contesto altamente qualificato ci siamo trovati concordi che il tempo guadagnato, consentirà di individuare il percorso di definitiva approvazione di una disciplina a regime che riconosca il valore dei rilevanti investimenti economici operati dagli attuali concessionari. A tale proposito riportiamo l’articolo 37 del Codice della Navigazione: (Concorso di più domande di concessione) Nel caso di più domande di concessione, è preferito il richiedente che offra maggiori garanzie di proficua utilizzazione della concessione e si proponga di avvalersi di questa per un uso che, a giudizio dell’amministrazione, risponda ad un più rilevante interesse pubblico. Quando non ricorrano tali ragioni di preferenza, per le concessioni di durata superiore al quadriennio, o che importino opere di difficile sgombero, si procede a pubblica gara o a licitazione privata. Nello stesso caso, per le concessioni di durata non superiore al quadriennio e che non importino Impianti di difficile sgombero, la preferenza è data al precedente concessionario e in mancanza, si procede a licitazione privata. Qualcuno, al termine dell’allargamento culturale proposto, ha sentenziato: Le Concessioni demaniali di Alassio, nel 2015, andranno ancora, malgrado le belle parole recitate dal Codice della Navigazione, a quelli che oggi le utilizzano. Sarebbe opportuno, però, che tutti gli altri, singoli appartenenti alla Comunità fossero legalmente sgravati dal pagamento di qualsiasi opera concernente la riparazione dei di Dante Schivo danni causati al bene demaniale dai concessionari di tale bene (anche se già il Codice lo prevede). Anche la messa in opera e la rimozione delle opere impiantate sul bene demaniale in concessione devono essere, per intero, finanziate dai Singoli “Concessionari”. Se tali opere causassero danno al Patrimonio comune il Soggetto a cui esse appartengono dovrà risarcire il Comune o la Regione o lo Stato a cui i beni inalienabili in questione, destinati a soddisfare i bisogni collettivi della loro popolazione, appartengono. ARASCE, ARENA, MARINA... Anno 1913 - CAPODANNO. – Mentre le luci dell’alba un po’ brumose rischiaravano il primo mattino del nuovo anno, le vie della nostra Città erano gaiamente risvegliate al suono delle marce briose della nostra valente banda municipale. «Mi fa molto piacere poterlo dire...» È la solita voce di un noto carrozziere di piazza a farsi sentire. «Mi fa molto piacere, perché Alassio è una città che vive di Turismo, e mi fa molto piacere...» «Avanti, ... ma dillu: cuse u l’è ch’u te fa cuscì tantu piascè ... e dillu...» «Mi ha fatto tanto piacere che la Banda Musicale diretta dal Maestro Luigi Fagiolari sia andata a rendere omaggio alla grande Eleonora Duse, alla Villa Venosta in Regione “Lengua da cà” dove la grande tragica italiana dimora.» «È vero. Appena la banda ha intonato la prima marcia nel giardino della villa, l’illustre donna apparve sulla veranda e come le briose note cessarono, fece chiamare il Maestro Fagiolari ringraziandolo per il pensiero gentile e manifestare la sua ammirazione per il Corpo Musicale. Il Maestro rispose portando gli auguri della banda ad Eleonora Duse che rimise al Maestro una busta con una rilevante somma di denaro.» «Eccu perché i musicanti i eran cusci allegri sta notte ... me credevu chi fussen careghi... invece i avevan cubrau ... e che mancia i s’eran divisi…». 12 «L'ALASSINO» MINI BASKET Festa di Natale e nuovo anno! Bellissima festa di Natale quella che si è svolta al Don Bosco per l’indisponibilità del Palazzetto e ha coinvolto gli iscritti, grandi e piccini, della a tutta la cittadinanza! A inizio 2010 riprenderanno gli allenamenti e le partite, maschili e femminili, dei vari campionati minibasket e basket gio- serci. È stato disputato il torneo tra gli iscritti, si sono svolte le gare che hanno assegnato i trofei, è stato consegnato un pensiero a tutti da parte della Società, c’è stato un piccolo rin- vanile! Chiunque voglia provare questo bellissimo sport e voglia unirsi alla Pallacanestro Alassio è sempre il benvenuto! WWW.PALLACANESTROALAS SIO.IT NAUSICA (segue da pagina 11) peggio" da ogni maschio che incontrava. Era convinta che ognuno nascesse con un bagaglio di bontà, sulle spalle, ma che a volte le vicende della vita lo rendessero un po’ più cattivo. Non si rendeva conto, perché non lo provava, che per i maschi, una donna che chiede di vivere spazi intellettuali propri. Risulta anacronistica con la concezione tipica di potere e di possesso che essi vivono. Carla per non abdicare un ruolo di donna, che le sembrava troppo simile a sua madre, aveva adottato la strategia della fuga. Quando si rendeva conto che la sofferenza provocata dal suo rapporto d’amore era molto superiore al piacere che si prova stando insieme ad un uomo, si chiudeva lentamente nel suo castello di sensi di colpa, diventava odiosamente distante, trovava scuse, diradava gli incontri, non in modo drastico ma graduale, abituandosi e abituando il partner a fare a meno di lei. Non era neppure capace a dare tagli netti, perché la cosa che temeva di più era procurare dolore agli altri. Agire in questo modo le aveva fatto amare molto la solitudine, che era una compagna comoda come la sua gatta, in quanto non le chiedeva di cambiare radicalmente ma di accettare e di accettarsi in una quotidianità priva di grandi ferite, solo con i piccoli graffi come quelli che Nausica le procurava per gioco e per affetto. L’incontro di molti anni prima con il giovane medico, era collocato nei suoi ricordi, come qualcosa di diverso, una pietra prezzi osa incastonata per sbaglio, nella collana di scarso valore della sua vita. Aveva amato la tenacia e il coraggio della persona che tentava di guarirla nel corpo e nello spirito, senza la solita arrogante onnipotenza della categoria. Il medico oltre ai farmaci si interessava di lei in modo delicato e gentile, risveglian- quasi che le sue vibrisse percepissero i momenti di nervosismo in cui scomparire e quelli delle affettuosità. Era allora che Nausica strisciava elegante e sinuosa, la coda dritta in cerca di carezze, i movimenti armoniosi ed eleganti della testa tigrata erano tutt’uno con le sue fusa ronfanti e gli occhi che si chiudevano in segno di beatitudine. Da quando Carla aveva ricevuto la famosa lettera, Nausica aveva percepito che qualcosa di molto forte si era intromesso fra loro due, e aveva nostalgia della sua “padrona prima maniera”, perché in lei si era verificata una metamorfosi. Carla, molti anni prima, aveva avuto un grave problema di salute, ed era stata curata da un giovane medico, che appariva come sceso da un libro di Cronin. Quello che per lui era stato un interesse professionale che le sue patologie avevano suscitato, per Carla, particolarmente fragile, reduce da una storia d’amore finita, era stato tutt’altro tipo di interesse. La stranezza dei rapporti che Carla aveva con gli uomini, era data dal fatto, che a lei pareva di sfuggire la dispoticità e la violenza maschili, caratterizzanti la figura paterna, ma inesorabilmente i pochi compagni della sua vita, se in un primo tempo le apparivano epici cavalieri venuti a salvarla, poi si trasformavano in noiosi e banali dittatori violenti, troppo simili a quello che Carla odiava di più dei maschi, caricature del padre. Ora Carla vedeva benevolmente e con tenerezza il vecchio padre quasi che il tempo avesse trasformato l’implacabile dittatore fino a fargli assumere le forme di Charlie Chaplin nella macchietta del film omonimo. Tuttavia l’impressione che Carla aveva tratto da queste esperienze era quella di riuscire, in qualche modo, a fare emergere "il LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI RENZO ROSSI fresco e la festa si è conclusa con gli auguri di Buon Natale e Buon Anno che vengono estesi a chi non è potuto esserci, a chi ci segue sempre con passione e Pallacanestro Alassio (nella foto i due gruppi)! Unico rammarico è l’aver scelto un giorno troppo a ridosso delle festività che non ha permesso a tutti di es- Martedì 19 Gennaio 2010 Dopo una grave malattia sopportata con cristiana rassegnazione e con grande forza d’animo, è deceduto il 20 dicembre 2009 a 63 anni il prof. RENZO ROSSI emerito Preside del Liceo Classico e delle Scuole Medie-Dante Alighieri di Albenga, dell’Istituto Agrario e dell’Istituto Alberghiero di Alassio. Una folla enorme di colleghi e docenti, di autorità religiose e civili, di ragazzi e studenti, di amici e di conoscenti ha partecipato con grande commozione alle esequie, celebrate solennemente nella Chiesa Parrocchiale di S. Ambrogio, ad Alassio. Il Preside ha lasciato un ricordo profondo e l’ammirazione per il suo attaccamento al lavoro, per la dedizione a tanti giovani, per l’onestà ammirevole che ha lasciato lungo la sua pur breve esistenza terrena. L’Associazione Vecchia Alassio, anche a nome di tanti amici e cittadini di Alassio, porge le più sentite condoglianze alla moglie, Signora Rosanna, ai figli Raffaele e Riccardo, al fratello Roberto e alle loro famiglie. dole una femminilità che Carla stessa non pensava di possedere. Inoltre l’etica professionale del dottore e probabilmente, l’assenza totale di sentimenti amorosi, aveva dato a quel rapporto la connotazione felice di uno scambio paritano. Senza prevaricazioni e senza la possibilità di farsi male. Il medico era stato trasferito poi per motivi di lavoro in un’altra città; dapprima c’era stata una fitta corrispondenza poi lentamente si era diradata fino a mancare. Con questa premessa, la lettera giunta quindici giorni prima, aveva generato in Carla una serie di emozioni altalenanti che andavano da speranze altissime a tristezze profonde. Carla si sorprese a guardarsi in uno specchio. Quanto tempo era che non si osservava attentamente? La paura di trovare il medico cambiato e che lui la trovasse diversa, la spingevano quasi a rispondere alla lettera negandosi, nel timore si offuscasse, si appannasse un ricordo. Tuttavia la curiosità di vederlo e di riprovare emozioni sopite, la spingeva a fare mille congetture, su quella persona che aveva in passato saputo aprirle orizzonti sconfinati sul suo paesaggio emotivo e fantastico. Si guardò ancora nello specchio. Con una mano spianò le rughe di espressione, deprecando i segni che il tempo aveva lasciato sul suo corpo, anche perché aveva la convinzione errata che questo accadesse solo a lei mentre, il medico dei ricordi possedesse il mitico ritratto di Dorian Gray che invecchiava, lasciando la possibilità, al suo proprietario, in un patto mefistofelico di rimanere eternamente giovane. Nausica intanto, sempre più nervosa, galoppava da una stanza a l’altra con rapidità felina. I colleghi Professori del M.M. Ollandini la ricordano sempre I dovuti ringraziamenti È difficile spiegare quali sentimenti ci travolgano quando un genitore ci lascia. Credo che solo un poeta o artista sia in grado di comunicare emozioni così forti. Possiamo solo constatare che non esiste un periodo, od un giorno giusto per perdere un genitore, né tanto meno un’età giusta in cui perderlo sia accettabile, o non provochi sofferenza. L’amore di un genitore è un legame indissolubile che non sbiadisce con il tempo. Siamo perciò orgogliosi della scelta di vita che abbiamo seguito in questi mesi, come se quel male fosse solo una malattia comune, cercando di assaporare il tempo che avevamo a disposizione, senza pensare troppo a quantificarlo. È stato un cammino difficile per tutti noi, e soprattutto per lui, ma se alla fine è stato tutto sopportabile è principalmente merito delle persone che hanno deciso di condividere con noi questo peso: la famiglia Armato e Pepe che si sono prodigate fino all’inverosimile per alleggerirci delle preoccupazioni, il Dottor Andrea Schivo, medico ed amico, che ci è stato vicino, soprattutto nei momenti più duri, quelli in cui il medico ti può donare solo una carezza, il personale medico che ci ha assistito con un’umanità incredibile e, soprattutto, grazie alla forza di nostro padre che, come di consuetudine, ha anteposto la serenità della famiglia al proprio benessere. Non potremo mai dimenticare l’affetto che tutti voi avete dimostrato, ed in particolare l’atteggiamento così maturo dei ragazzi delle scuole: papà sarebbe fiero di voi. Nostro padre amava scrivere ed insegnare; d’altronde era un professore ed ha cercato in tutta la vita d’insegnarci a vivere, e l’insegnamento più bello l’ha dato insegnandoci a morire. Ciao, papà, e grazie a tutti voi che ci siete stati così vicini. E chiudiamo con una brevissima poesia “L’attesa” (di Renzo Rossi) Non sei venuta ancora. Verrai, è natural cosa, come finora ti ho atteso, t’aspetterò sempre e quando arriverai, ti accoglierò da uomo, o morte! P.S La foto apparsa su alcuni giornali dove nostro padre era praticamente irriconoscibile, non è stata data da noi famigliari. Noi, come molti amici, reputiamo alquanto inopportuna la scelta di pubblicare quell’immagine. E si badi bene che la parola inopportuna è stata utilizzata solo perché siamo ancora in lutto. Rosanna Parolini, Raffaele e Riccardo Rossi GIOVANNI PIAZZA ni era uno studioso e un biblioteconomo di primo piano. Allievo di Maurizio Vitale alla Statale di Milano, storico della lingua italiana egli stesso, titolare di una produzione scientifica che variava dal Trecento all’Ottocento, incentrandosi soprattutto nel prediletto periodo quattro-cinquecentesco, aveva deciso di svolgere la propria carriera nei ruoli di funzionario e dirigente di biblioteca, lungo un percorso che lo porterà ad assumere l’importante compito di Direttore della Biblioteca Trivulziana. Se lo andavi a trovare nelle sale del Castello Sforzesco, Giovanni ti faceva scoprire con gioia sempre rinnovata i segreti dei manoscritti rari di cui era custode, fino ai sommi, leonardeschi. La sua assoluta competenza linguistica e codicologica gli aveva dunque permesso di dar vita a molte pubblicazioni, di cui qui ricordo almeno una delle ultime, di grande impegno scientifico, dedicata proprio al “suo” Codice di Leonardo da Vinci nel Castello Sforzesco e pubblicata da Electa nel 2006. Ma, a garanzia dell’autentico amore verso il mondo delle carte, degli incunaboli, dei libri, stava la scelta da lui compiuta a favore di un’attività di lavoro che non esito a definire «di servizio», nel senso più alto e nobile del termine. I letterati, gli editori di testi, gli storici dell’arte che gli debbono gratitudine per l’aiuto decisivo nell’individuare piste di ricerca, nel trovare materiali inediti, nel risolvere questioni filologiche e interpretative sono davvero tanti, in Italia e all’estero. Venuto a vivere stabilmente ad Alassio, luogo in cui aveva trovato affetti familiari e sicure amicizie dai tempi del matrimonio con Marina Balduzzi e della nascita di Giovanna e Alberto, Giovanni non si era solo dedicato ai suoi libri, che finalmente poteva sfogliare con calma, ma si era anche messo a disposizione della città, del territorio; e di nuovo, secondo il suo stile, con assoluta discrezione, senza alcun protagonismo. Da un lato, aveva offerto i suoi preziosi suggerimenti ai responsabili della Biblioteca civica di Alassio, ai conservatori dell’Istituto di Studi Liguri ingauno, agli amici dell’Associazione di Peagna, il cui periodico librario contribuiva a redigere. Dall’altro, forte di una coscienza morale e politica tanto salda quanto poco rumorosa, era diventato un essenziale punto di riferimento per i circoli che si venivano formando in Fenarina, per la sezione alassina dell’ANPI, per i gruppi pacifisti della zona. Una costante attenzione alla vita collettiva che Giovanni accompagnava, appunto, con un sorriso, una parola premurosa, un’osservazione arguta, rasserenante. Come di chi sa, per aver visto ma per aver molto letto, che per reagire alle difficoltà dell’oggi bisogna dotarsi di tenacia e insieme di saggezza. Ne abbiamo parlato, con Marina, Giovanna e Alberto: ora ce lo immaginiamo, ovunque sia, con il Viaggio in Italia di Goethe in una mano e con la pipa nell’altra, come capitava di trovarlo nella sua casa di campagna, tra gli ulivi di Caudi. Alberto Beniscelli Ricordo di Giovanni Piazza Anche se, con la sua naturale sobrietà, non lo dava a vedere chi però gli era amico avvertiva in lui l’orgoglio per il bel mestiere che si era scelto -, Giovan- L’AVA partecipa al dolore della nostra Socia Marina Balduzzi per il lutto che l’ha colpita. Per Giovanni Piazza Ho scritto, in questi ultimi anni, proprio su L’Alassino brevi necrologi fatti di pensieri e di ricordi legati alla scomparsa di persone cui mi sentivo unita da profondi sentimenti di amicizia, ma che anche rappresentavano un pezzo della mia giovinezza, un pezzo del paese che conservo nel cuore, un’Alassio irrimediabilmente perduta di cui essi sono stati gli ultimi testimoni. Di fronte alla morte di Giovanni Piazza, il marito, amato e devoto, di Marina Balduzzi, ho difficoltà ad esprimere i miei sentimenti anche e soprattutto perché Giovanni, per la sua istintiva riservatezza e il suo rigore intellettuale, sarebbe decisamente contrario a qualsiasi forma di commemorazione per l’intrinseco rischio che comporta: di scivolare, cioè, nel nostalgico e in uno sterile, purtroppo, rimpianto del passato. Giovanni era ancora troppo giovane per lasciarci e la sua morte è difficile da accettare per chi lo stimava e lo ammirava per l’assoluta lucidità del suo pensiero, la vastità degli interessi, la grande sensibilità umana di fronte alle problematiche del nostro presente. È stato un uomo di elevata cultura, ma così riservato, schivo, sobrio nelle sue estrinsecazioni che non sono moltissimi gli Alassini che lo hanno potuto conoscere nella sua autentica statura morale e intellettuale. Dopo essere stato per anni direttore di una delle più prestigiose biblioteche italiane: la Trivulziana di Milano, con sede al castello Sforzesco, ha scelto insieme a Marina di vivere in Caudi, a Costa Lupara “fuori dalla pazza folla” che imperversa nelle nostre vie cittadine, nella bella casa di pietra, dove ha continuato a dedicarsi ai suoi studi nel silenzio, confortato dal contatto con la natura. In Caudi ha continuato a vivere tra i libri, ad essere un intellettuale a tutto tondo, specializzato nella lettura e nel commento dei codici di Leonardo, senza mai tuttavia sottrarsi alle quotidiane esigenze di una esistenza in campagna e sopratutto senza astrarsi dalla Vita, quella Vita con cui mai è sceso a compromessi per raggiungere discutibili forme di popolarità o facile successo… Io l’ho conosciuto, giovanissimo, nel lontano 1966 sulle Dolomiti, dove mi trovavo in vacanza con Marina, che mai si sarebbe immaginata di incontrare, nell’affollata sala di un modesto albergo di montagna il compagno con cui avrebbe condiviso un lungo e intenso percorso di vita. Ricordo che mi ha colpito per la sua capacità di concentrarsi nella lettura di un testo assai impegnativo, senza mai dare segni di fastidio in mezzo al rumore e al vocio insistente dei villeggianti costretti dal maltempo a restare per intere giornate al chiuso, e poi vederlo fanciullescamente scatenato davanti alla televisione, allora in bianco e nero, che trasmetteva l’infausta partita dei Mondiali di calcio in cui l’Italia perse con la Corea. Si è innamorato, allora, di Marina e l’ha amata per tutta la vita come è rimasto fedele ai suoi studi, ai suoi principi morali. Capace di grande bontà, di slanci generosi, ma mai eclatanti, credo che lo ricorderò, lo ricorderemo insieme ai suoi famigliari come un esempio di grande rettitudine, di coerenza e onestà intellettuale, qualità che al giorno d’oggi, sono tanto rare quanto preziose. Anna Maria Larcher Martedì 19 Gennaio 2010 13 «L'ALASSINO» LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI FERNANDO CROATTO ADELE GIRALDI (ADA) IN RAVAGLIA SALVATORE NATALE “TORE” LIBRI-RIVISTE-VHS-CD NEDDA OLIVA 8/1/2001 - 8/1/2010 Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. 17/12/1939 - 18/11/2009 dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole Il 15 dicembre u.sc. è mancato all’affetto dei Suoi Cari FERNANDO CROATTO, di anni 82, dopo una vita dedicata alla famiglia ed al lavoro, esempio di onestà, di correttezza e di cordialità, apprezzata da quanti lo conobbero e lo stimarono sempre. Lo annunciano la moglie Anna, le figlie Gianna e Lorena e la loro famiglia. Anche l’Associazione Vecchia Alassio si unisce al compianto con le più sentite condoglianze. MARIA FILIPPI MARTINI Non vorremmo mai separarci dai nostri cari, il destino ti ha fatto partire per il mondo spirituale dopo tanta sofferenza. Oggi il nostro cuore pulsa nel ricordo della gioia che ci hai donato e nei momenti felici che abbiamo condiviso, ti ringrazieremo per sempre per quanto hai fatto per noi. Il nostro amore ti accompagnerà ovunque tu sia. Ciao, mamma. I tuoi cari L’A.V.A. si unisce sinceramente alla famiglia nel cordoglio. MARIA TERESA CASSINI Ciao Tore, il tuo lunghissimo calvario è giunto alla fine, ora potrai riposare vicino al nostro caro e amato amico Michele (Bellomo). Noi tutti avremmo voluto cambiare la conclusione di questa triste storia con un lieto fine, ma il destino ha voluto così. La distanza e la lenta agonia hanno reso più duro il tuo e nostro penare, ma non hanno scalfito la nostra amicizia e il ricordo di tutte le ore felici trascorse insieme, che tu riempivi con la tua naturale simpatia e semplicità. Ora da lassù proteggi tutti noi, le nostre famiglie e altrettanto faremo noi con la tua e i tuoi adorati figli. Non ti dimenticare di salutare e abbracciare, da parte di tutti noi, Michele e insieme aiutateci a superare questo momento e vegliate sulla nostra amicizia. L’AVA si unisce al compianto e porge le sue condoglianze alla famiglia di Tore. I tuoi cari L’AVA partecipa al dolore della Famiglia per la grande perdita e porge le più sentite condoglianze. Al momento di andare in macchina apprendiamo dell’improvvisa scomparsa del Com.te Dante Schivo (Marajan) già Presidente dell’A.V.A. Porgiamo alla Famiglia le più sentite condoglianze. Lo Zonta Club Alassio Albenga comunica con profonda tristezza la scomparsa della Socia Onoraria Maria Teresa Cassini, avvenuta il 19 dicembre scorso, all’età di 93 anni. Grande appassionata di volo, ottenne il brevetto nel 1935 su un idrovolante CA 100 a Genova, a cui seguì l’abilitazione su SIAI Marchetti S 56: fu l’inizio di un susseguirsi di partecipazioni a competizioni, prima esclusivamente femminili, con numerose vittorie ed in seguito anche come unico equipaggio femminile in gare miste. Giunse nel 1948 l’assunzione alla Standard Oil Italiana di Genova e nel 1951 all’Aeronautica Macchi, per conto della quale partecipò al “Flying Garden Party” in Inghilterra. Insieme a Fiorenza De Bernardi, prima donna pilota di linea italiana, creò la sede nazionale dell’Associazione Internazionale Donne Pilota. Nei numerosi incontri e conferenze ha sempre appassionato la platea con i racconti emozionanti di una vita intensa, trascorsa in linea con il suo tempo, ma con una femminilità moderna ed evoluta; le amiche zontiane amano ricordare questa sua riflessione: “Quando faccio cose che mi divertono, come il volo, appaio sui giornali, mentre quando mi impegno in sacrifici, nessuno se ne accorge. Il vero merito di una donna è nella sua quotidianità” L’Associazione Vecchia Alassio porge le più sentite condoglianze alle famiglia ed allo Zonta Club. ISA PONTI SCOSCERIA 3/1/2007 - 3/1/2010 I tuoi amici di Alassio DANTE SCHIVO (GINO) Sei volata in cielo con un solo colpo d’ala. In silenzio, in punta di piedi, come era tuo stile di vita. Hai lasciato attoniti tutti, parenti e amici, impreparati a una perdita così grande. Maria Filippi Martini si è staccata dalla vita terrena come un angelo che, quasi burlandosi di chi ancora voleva chiederle tante cose, ha scelto di spostarsi di nuvola per trovar rifugio in un cielo migliore. Era maestra di vita e ai tanti insegnamenti intervallava momenti fantastici offrendo istigazione bonaria ai peccati di gola. Pochi giorni prima di Natale, quasi alla vigilia, quando il menù per il grande giorno l’aveva ormai definito, preparandosi ad apportare i soliti “ritocchi”, ha mollato tutto e tutti decidendo, senza rivelarlo a nessuno, di accettare la chiamata inattesa. Ci hai lasciato in maniera quasi furtiva pur facendoci capire che i tanti anni su questa terra ti avevano provata e pertanto affaticata. Ma tu, mamma, nonna e zia premurosa, non mollavi mai. Di fronte alle gioie, come alle preoccupazioni, ti comportavi sempre nello stesso modo. Mai, però, perdevi di vista la realtà. Di fronte alle difficoltà, con il sorriso sulle labbra, ti rimboccavi le maniche e con un «tiruma avanti, suma si pur travaie» facevi ripartire la giostra della vita. Piemontese verace non avevi perso, nonostante i tuoi sessant’anni trascorsi ad Alassio, quell’accento monregalese per il quale, a volte, qualche tua nipotina, ti prendeva, amorevolmente, in giro. Ma ad Alassio volevi bene in modo vero e anche con la tua riservatezza riuscivi a esternarne l’affetto. Ci mancherai in maniera esagerata e il tuo ricordo rimarrà, indelebile, fissato nelle nostre menti. Cara nonna NEDDA sei viva nei miei pensieri, Mi sarebbe piaciuto tanto farti conoscere mio figlio Niccolò Sono passati tre anni, sembra ieri, ma anche un’eternità. La piccola nipotina LISA, con nonno Gianni, papà Luca e mamma Eugenia, la ricordano con immutato affetto. EMILIO AMBRA Anniversari CESARINA ELENA VED. PAMPARARO 2008 - 2009 “Da un anno Emilio è mancato all’affetto della sua famiglia e amici. Gli dedichiamo questo ricordo in occasione del suo 1° anniversario, consapevoli che ogni giorno che passa sarà sempre nei nostri cuori con nostalgia ed affetto”. MESE DI DICEMBRE 2009 “Dicono che il tempo aiuti a dimenticare, ma il tuo ricordo è sempre nitido nonostante sia già trascorso un anno… forse perché non è possibile lasciar sbiadire nella nostra mente quello che tu sei stata per noi: una nonna, un’amica, una maestra di vita, una presenza costante, una guida. Quello che tu ci hai insegnato lo portiamo dentro insieme al tuo sorriso, alla tua dolcezza, alla tua forza. E sono cose preziose che il tempo non può toglierci, né farci dimenticare, sono cose che ogni giorno ci fanno rendere conto di quanto sei stata e sei importante per noi”. Floriana, Alberto, Sabina e Federica ABATE Emanuele BOGLIOLO Chiara CRAVERO Celso CROATTO Fernando DE SILVESTRI Wanda Maria FANELLO Angela FILIPPI Maria GARINO Giuseppe GIORCELLI Anna Maria GIRALDI Adele MARCHESINI Marco MINIACI Elio PIAZZA Giovanni PORCELLA Giuseppe ROSSI Renzo SAGLIETTI Celestina anni 86 anni 91 anni 78 anni 82 anni 84 anni 79 anni 88 anni 81 anni 77 anni 69 anni 56 anni 75 anni 71 anni 81 anni 63 anni 88 L’A.V.A. da queste colonne esprime ancora una volta le più sentite condoglianze ai loro famigliari. 14 «L'ALASSINO» Martedì 19 Gennaio 2010 NOZZE D’ORO Meteorologia Alassina a cura dell'Osservatorio Don Bosco I Fiori di Bach DICEMBRE E SINTESI 2009 a cura di Caterina Maggi Carissimi lettori, bellissimo per me iniziare il nuovo anno e lo spazio su L’Alassino del mese di gennaio, con una lettera, come si usava una volta, che vuole esprimere la mia gratitudine, profonda e vera, per la benevolenza e l’attenzione con cui avete accolto questa RUBRICA. In molti mi hanno confidato di ritagliare la pagina de L’Alassino per conservarla. Altri esprimono l’interesse, l’attesa, la curiosità verso questa splendida ‘avventura’ che è la conoscenza dei FIORI di BACH. La vostra crescente attenzione mi conforta nella fatica dell’impegno di diffusione del METODO, che secondo il suo Scopritore, il Dottor Bach, sarà la MEDICINA DEL FUTURO. Alcuni di voi mi dicono di aver iniziato a prendere i RIMEDI, e così ho pensato di regalarvi un brano tratto dal libro LETTERE TRA I FIORI di prossima pubblicazione, scritto da Agnese Cattoretti BFRP, insegnante autorizzata dalla Dr. Edward Bach Foundation UK, brano, che sono certa, sarà molto utile per l’approfondimento del Metodo. Ecco: “…Alcuni Fiori hanno sottili differenze tra loro e possono facilmente essere confusi, è solo la pratica e la rilettura delle descrizioni di Bach che ci possono chiarire le diversità tra un Fiore ed un altro. Il confronto, la discussione dei casi, con altre persone che conoscono ed usano i Fiori è sempre utile, perché permette di conoscere nuovi punti di vista. Il modo di prendere i Fiori è sempre così: - Per stati d’animo persistenti e radicali preparare la boccettina di trattamento: - mettere 2 gocce di ogni Fiore scelto in una boccetta da 30 ml. in vetro scuro e con il contagocce, riempire con acqua naturale. (Non mettere più di 6 o 7 Rimedi perché diventerebbero poco efficaci) - da questa boccetta prendere 4 gocce almeno 4 volte al giorno, assaporandole ogni volta in modo da dare una specie di importanza a questo gesto. Si possono assumere anche durante i pasti, nelle bevande sia calde che fredde, in qualunque modo; però è importante cercare di distribuirle nell’arco della giornata. - Proseguire il trattamento fino a miglioramento avvenuto ed eventualmente sostituire uno o più Fiori a seconda delle esigenze e dei cambiamenti di umore. Dopo una lunga e operosa vita insieme hanno celebrato le nozze d’oro Elena ed Emanuele Passeggi rallegrata dalla famiglia e dai festosi nipoti. Auguri… e tanti anche da parte del nostro giornale. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi Per stati d’animo improvvisi o passeggeri: - Mettere 2 gocce del Fiore o dei Fiori in un bicchiere e sorseggiare durante la giornata fino a miglioramento avvenuto. ’’ Spero che questo chiarimento sul modo di assumere i Rimedi vi sia gradito e che sia conservato insieme alle schede sui Fiori…! Ancora un piccolo dono per gli appassionati…la foto di originali bottiglie di M. Tincture conservate nel Bach Centre di Mont Vernon Una tenera e nello stesso tempo, forte immagine per concludere questa lettera che mi permette anche di porgere ad ognuno di voi gli auguri più sinceri per un sereno, fruttuoso e Fiorito 2010!!! A tutti un Floreale abbraccio, Caterina Maggi CAPODANNO IN PIAZZA Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. La Redazione si riserva la facoltà di pubblicare o meno gli articoli che le pervengono e di apportare correzioni e tagli agli articoli stessi, firmati o non firmati; nessun manoscritto si restituisce. E se avessimo tagliato anche questo albero? La nuova e-mail dell’Associazione Vecchia Alassio è: [email protected] Anche quest’anno grande successo per il “CAPODANNO IN PIAZZA” organizzato dal Comune di Alassio e tenutosi presso Piazza della Libertà, con la partecipazione del gruppo musicale “LIBERO ARBITRIO”, l’animazione del DJ LUCA VALENTINI e l’allestimento tecnico della ditta CROCE SERVICE. Un grazie ai volontari della P.A. CROCE BIANCA per aver offerto brindisi e panettone. Sempre molte cose da presentare nel primo articolo del Nuovo Anno: per prima cosa gli auguri a tutti i lettori e a quanti dirigono il nostro giornale; poi due sintesi: la sintesi di dicembre e la sintesi (a grandi linee) di tutto il 2009. Dicembre 2009: Pressione media: 751,0 mmHg; massima depressione (741,0 mmHg) alle ore 23 del 22 dicembre. Temperatura media: 10,3 °C ; medie decadali: 12,2 °C nella prima; 7,9 °C nella seconda; 10,6 °C nell’ultima: Temperatura minima assoluta del mese +2,2 °C nel pomeriggio del giorno 18. Il forte vento ha provocato il fenomeno del gelo su superfici umide. Umidità media: 54%; medie decadali: 60% nella prima; 37% nella seconda; 63% nella terza. La massima umidità è del giorno 24 alle ore 12 con un valore prossimo al 100% Giorni sereni: 14; giorni coperti:12! Eliofania totale: 111,6 ore; medie decadali: 4,5 ore la prima e la seconda; 2,0 ore nella terza decade. Precipitazioni totali: 210,8 mm!! Nel solo giorno 24 sono stati registrati 84,4 millimetri di pioggia!” SINTESI ANNO 2009 Pressione media annuale: 757, 2 mmHg. Dicembre con 751,0 mmHg ha fatto registrare la più profonda depressione. Temperatura media 17,7 °C (stesso valore dello scorso anno). Valori assoluti: massima temperatura (32,6 °C alle ore 11 del 20 agosto.- Minima temperatura (+2,2 °C) come già indicato il 18 dicembre. Valori mensili estremi: 4,7 °C il 129 dicembre, 31,2 °C il 20 agosto. Eliofania totale: 2667,5 ore; media giornaliera: 7,3 ore di limpido sole: Minimo mensile: 107,4 ore in novembreMassimo mensile: 340,1 ore in luglio: Precipitazioni totali: 949,0 mm (477,4 mm nel 2006; 275,6 mm nel 2007; 834,8 mm lo scorso anno). Valori mensili estremi: 3,2 mm in luglio; 210,8 mm in dicembre. Concludo con due valori che confermano il nome “Baia del sole”: giorni sereni: 224 (pari a 7 mesi e mezzo); giorni coperti: 46 (pari a 1,5 mesi). «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Gianni Croce Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana