RAI INTERNATIONAL 40 anni. Una storia 1963 – 2003 DA MARCONI ALLA S ECONDA GUERRA MONDIALE RADIO ROMA LA DIREZIONE S ERVIZI GIORNALISTICI E PROGRAMMI O GGI PER DOMANI Roma, 27 ottobre 2003 Palermo, 1 novembre 2003 PER L’ESTERO RAI INTERNATIONAL 40 anni. Una storia 1963 – 2003 DA MARCONI LA DIREZIONE S ERVIZI S ECONDA GUERRA MONDIALE RADIO ROMA GIORNALISTICI E PROGRAMMI PER L’ESTERO O GGI PER DOMANI ALLA Roma, 27 ottobre 2003 Palermo, 1 novembre 2003 Copyright © 2003 RAI - RAI International Questo prodotto è di proprietà di RAI - RAI International. Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione non autorizzata, la distribuzione di questo prodotto o parti di esso, la pubblica esecuzione con qualsiasi mezzo sono vietate e possono essere perseguite a termini di legge. 4 INDICE 9 Introduzione di Massimo Magliaro 11 La grande impresa di Guglielmo Marconi: tappe e luoghi della nascita della radio 19 Parte Prima 40 anni di RAI International (1963-2003) 21 Da Guglielmo Marconi alla fine della seconda guerra mondiale 25 Il Dopoguerra: Radio Roma e l’informazione per gli italiani all’estero 27 La prima Convenzione e il potenziamento dell’informazione radiofonica 31 I notiziari televisivi 33 La riforma della RAI, la nascita della Direzione servizi giornalistici e programmi per l’Estero e la nuova Convenzione 40 Dal terremoto del Friuli del 1976 a “Il giornale della Mezzanotte” 43 La guerra del Golfo e l’emergenza per gli italiani in Iraq 44 La distribuzione dei programmi in America 46 La nascita di RAI International 48 Satelradio nel mondo e il potenziamento dell’Onda corta 5 INDICE 6 51 Un nuovo Media: Internet 52 La copertura dei grandi eventi mondiali 55 Dalla “Giostra dei Gol” a “La Grande Giostra dei Gol” 56 Le produzioni Tv degli anni ‘90 58 Verso il 2000 59 Oggi per domani 73 Parte seconda DOCUMENTI 74 I - “Storia ed analisi delle trasmissioni effettuate dalla R.A.I. per gli italiani all’estero” - Estratto della Tesi di Laurea di Marussia Cristiano del 1974 74 Un mezzo di informazione che non teme distanze e censure 75 Le origini delle trasmissioni per l’estero ad Onda corta 78 Importanza delle Onde corte nel conflitto italo-etiopico 80 Scoppia la Seconda Guerra Mondiale 84 I notiziari per gli italiani all’estero 86 Il contributo delle radiotrasmissioni per l’estero nella diffusione dell’arte e della cultura italiana nel mondo 89 La funzione delle stazioni italiane all’estero 93 II - Cronologia 103 III - Testimonianze 104 Quella sensazione di lontananza di Mirella Boncompagni 110 Eravamo una ventina, ma molto motivati di Luigi Bencetti 117 1975. Inizia la nuova avventura di Nerino Rossi 120 Un sogno lungo 40 anni di Antonio Ciampaglia 123 La DE negli anni ottanta di Giulio Cattaneo 129 Tre anni memorabili di Roberto Morrione 138 Una breve ma intensa esperienza di Giancarlo Leone 142 Una voce oltre confine di Gina Basso 146 RAI Stereonotte. Per non perdersi nell’etere di Pierluigi Tabasso 148 Si chiamavano “le Australie” di Enrico Morbelli 153 Appendici 154 Ospiti 160 Sedi 161 Direttori 162 Indice analitico 7 L’Italia terra d’emigrazione. Una storia lunga, struggente, di addii, ma anche di affermazioni e di dignità. Una storia che nel corso di un secolo ha portato in giro per il mondo milioni di nostri concittadini con il loro calore, il loro carattere, la loro creatività, ma anche con i loro bisogni, i loro progetti, i loro sogni. L’Altra Italia è nata così. Oggi ci sono sessanta - settanta milioni di uomini che hanno radici antiche e lontane nel Paese più bello del pianeta. La RAI per l’estero è nata proprio per continuare a parlare a questi fratelli lontani. Ha cambiato nome, ha cambiato sede, ha cambiato pelle, non ha cambiato vocazione e natura: parlare, appunto, a questi milioni e milioni di nostri concittadini che per lo più hanno lasciato a terra la valigia di cartone e sono diventati influenti, sempre più influenti, nei loro nuovi Paesi; parlamentari (ce ne sono più di trecentocinquanta), imprenditori, finanzieri, commercianti, distributori, artigiani, gente che ha creato e crea per sé e per gli altri ricchezza e cultura. Questi 40 anni sono la storia di un grande amore italiano. Ne siamo orgogliosi, ne è orgogliosa la RAI, ne è orgogliosa l’Italia, speriamo che ne sia orgogliosa anche l’Altra Italia. Nuovi traguardi, più grandi, più alti, più ambiziosi, attendono questa struttura. Ne siamo perfettamente consapevoli. Lo scenario del mondo è cambiato. L’Italia non è più terra di emigrazione. È diventata terra di immigrazione. L’Italia è un Paese che pensa e opera in grande. Lavoriamo tutti perché questa struttura sia all’altezza del compito che le viene assegnato dalla storia della nostra Patria, ma anche dalla forza di questi sessanta - settanta milioni di italiani che portano alto nel mondo il nome della nostra terra benedetta. Introduzione Massimo Magliaro dal 2000 Direttore di RAI International e dal 2003 Amministratore delegato della Newco RAI International S.P.A. 9 1896 - Ritratto di Guglielmo Marconi 1930 - Guglielmo Marconi a bordo della "nave laboratorio" Elettra 10 La grande impresa di Guglielmo Marconi: tappe e luoghi della nascita della Radio “Ci sono stati tre grandiosi momenti nella mia vita di inventore. Il primo, quando i segnali radio da me inviati fecero suonare un campanello dall’altro lato della stanza in cui stavo svolgendo i miei esperimenti; il secondo, quando i segnali trasmessi dalla mia stazione di Poldhu, in Cornovaglia, furono captati dal ricevitore che ascoltavo a S. Giovanni di Terranova, dall’altra parte dell’Oceano Atlantico a una distanza di circa 3.000 Km; il terzo è ora ogni qualvolta posso serenamente immaginare le possibilità future e sentire che l’attività e gli sforzi di tutta la mia vita hanno fornito basi solide su cui si potrà continuare a costruire.”1 Guglielmo Marconi – dicembre, 1935 Guglielmo Marconi nasce a Bologna il 25 aprile del 1874, da padre italiano e madre inglese. Sin da giovane dimostra grande interesse per le materie scientifiche e nel 1895, appena ventunenne, ottiene dei primi fondamentali risultati per le applicazioni delle onde elettromagnetiche. In questo periodo il giovane Marconi riesce a dar corpo ad un sogno, quello, cioè, di realizzare un dispositivo in grado di inviare e ricevere segnali sotto forma di impulsi senza l’utilizzo dei fili. In una stanza a Villa Griffone a Pontecchio, presso Bologna, Marconi aveva allestito il suo primo laboratorio, e proprio qui ottiene risultati incredibili. Nell’inverno tra il 1894 e il 1895 lavora assiduamente tentando di tradurre in realtà tutte le conoscenze acquisite attraverso lo studio delle numerose esperienze svolte da tanti ricercatori che lo 1895 I primi esperimenti nella villa di Pontecchio 11 12 hanno preceduto e che in quegli stessi anni operano nello stesso settore. Alla Conferenza tenutasi alla Reale Accademia delle Scienze di Stoccolma nel 1909, Marconi stesso afferma: “Nel tracciare brevemente la storia del mio contributo alla realizzazione della radiotelegrafia, debbo dire che non ho mai studiato in modo regolare la Fisica e l’Elettromagnetica, per quanto, fin da ragazzo, abbia nutrito il più vivo interesse per questi argomenti. Ho tuttavia seguito un corso di lezioni di Fisica tenuto dal compianto Prof. Rosa a Livorno e credo di poter asserire di essermi tenuto diligentemente al corrente di tutte le pubblicazioni di quel tempo, relative ad argomenti scientifici comprendenti i lavori di Hertz, Branly e Righi”. Ovviamente le problematiche da affrontare e risolvere sono innumerevoli, a partire da quanto lontano possono giungere i segnali fino alla risoluzione dei problemi che potrebbero nascere nel momento in cui tra una stazione e l’altra si interpongono degli ostacoli materiali quali montagne o costruzioni. Marconi si pone come primo ostacolo la Collina dei Celestini di fronte alla villa di Pontecchio. Dopo vari tentativi, un giorno un colpo di fucile lanciato in aria da un fattore al di là della collina gli conferma che i segnali possono oltrepassare gli ostacoli fisici. La prima grande sfida è vinta. Sempre in occasione della Conferenza di Stoccolma del 1909, Marconi descrivendo i suoi primi esperimenti, racconta: “Nella mia casa presso Bologna io intrapresi fin dal 1895 delle prove e delle esperienze volte a stabilire se fosse possibile trasmettere a distanza, per mezzo delle onde hertziane, segnali telegrafici e segni convenzionali senza ricorrere alla connessione per filo (…), mi convinsi rapidamente che, se fosse stato possibile trasmettere e ricevere in modo sicuro e a distanze considerevoli queste onde o altre simili, si sarebbe realizzato un nuovo sistema di comunicazioni” .2 Marconi nelle sue prime prove aveva adoperato un comune oscillatore di Hertz, e, come rivelatore, un coherer di Branly (un rivelatore di onde elettromagnetiche), ma si rende presto conto che il coherer è poco stabile, perciò inizia una serie di migliorie sia sull’apparecchio trasmettitore che sul ricevente. Il risultato di queste operazioni sono degli strumenti notevolmente più affidabili e sensibili. “Le grandi conquiste già fatte ci permettono tuttavia di asserire oramai con certezza che, per mezzo delle onde elettriche, l’umanità non solo ha a sua disposizione un nuovo e potente mezzo di ricerca scientifica, ma sta conquistando una nuova forza e utilizzando una nuova arma di civiltà e progresso che non conosce frontiere”. 3 Guglielmo Marconi 1896 La concessione del brevetto Nel 1896, a Londra, Marconi presenta la sua invenzione a varie personalità tra le quali William H. Preece, capo del Brithish Post Office. Egli inoltra la domanda di brevetto il 2 giugno 1896 con il titolo “Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e degli apparecchi relativi”. Il brevetto è concesso con il certificato n. 12039 in data 7 luglio 1897. 13 1901 Inizia l’era della radio “La mattina del 12 dicembre tutto era pronto ed il momento decisivo si avvicinava. Nonostante un fortissimo e gelido vento, si riuscì ad innalzare, dopo molti vani tentativi, un cervo volante che sollevava una estremità dell’antenna ad un’altezza di circa 120 metri.” 4 Guglielmo Marconi Marconi decide di effettuare un grande esperimento, utilizzando la stazione provvisoria a St. John’s, in Terranova Nord America, dove è allestita una stazione ricevente provvisoria in un ex-ospedale in cima ad una collina, e la stazione di Poldhu in Cornovaglia (UK). A causa delle forti raffiche di vento che impedivano l’uso di palloni per sostenere il filo dell’antenna, Marconi utilizza un aquilone. Alle 12.30 del 12 dicembre 1901 Guglielmo Marconi, dopo ore di paziente attesa, riesce a distinguere tre flebili e brevi scariche elettriche generate dalla stazione di Poldhu. I segnali che Marconi percepisce in cuffia sono i “tre punti” della lettera “S” del codice Morse. Marconi, rapito dall’entusiasmo, passa le cuffie al suo collaboratore Kemp, pronunciando le parole divenute famose: “Lei sente qualcosa, signor Kemp?”. L’espressione stupita di Kemp fa capire all’inventore di Pontecchio che la sua impresa è alla svolta decisiva. 1903 La radio unisce i due mondi 14 “Un dubbio rimaneva tuttavia nella mente di molti studiosi, quello cioè che essendo la trasmissione dall’Inghilterra all’America avvenuta soltanto attraverso la superficie del mare, che essa, forse, avrebbe potuto essere ostacolata se lungo il percorso si fossero trovati continenti e montagne. La possibilità di risolvere questo dubbio mi fu data per volere di Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III, che nel 1902 fece mettere a mia disposizione la Regia Nave Carlo Alberto agli ordini dell’Ammiraglio Carlo Mirabello. (…) Si ebbe così la conferma di ciò che avevo da tempo intuito e che ora è divenuto realtà e cioè che non vi è distanza sulla terra che le radiocomunicazioni non possono superare”. 5 Guglielmo Marconi Dopo diverse campagne radiotelegrafiche a bordo di incrociatori messi a disposizione dalla Marina Italiana per confermare i suoi esperimenti attraverso prove convincenti, nel 1903 avviene un evento dal grande valore scientifico e storico. Il Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt, da Washington, e il re Edoardo VII, da Londra, si scambiano i primi telegrammi transatlantici. Le stazioni radio impiegate sono la stazione di Poldhu, in Cornovaglia, e la stazione costruita a Wellfleet, nella penisola di Cape Cod, Massachussets. Il re Vittorio Emanuele III comunica le sue congratulazioni ai due Capi di Stato per la nuova impresa dell’inventore italiano e dei suoi collaboratori inglesi e americani. Nel 1909 a Marconi viene assegnato il Premio Nobel per la Fisica. “E’ noto a tutti che le scoperte di Marconi furono in un primo tempo accolte con un certo scetticismo negli ambienti scientifici. (…) La storia di questi primi successi delle radio trasmissioni, costituisce una riconferma del fatto che nello studio dei fenomeni naturali, teoria ed esperimento devono andare di pari passo.” 6 Enrico Fermi 1937 Guglielmo Marconi lascia una grande eredità 15 Guglielmo Marconi muore a 63 anni nel 1937. Il giorno dopo il Times di Londra scrive: “Quando gli storici ripercorreranno il ventesimo secolo vedranno in Marconi l’uomo più significativo della nostra epoca, l’uomo da cui la nostra era prenderà nome”. I siti geografici storici della nascita della radio St. John’s, Terranova, Canada St. John’s, capitale della Provincia canadese di Terranova e Labrador, è il porto più ad est e la città più antica del Nord America. Gli europei cominciano a frequentare questo porto intorno all’inizio del sedicesimo secolo. Nel tempo si è distinta come una città del progresso, dove gli scienziati hanno trovato sempre mezzi e strutture adeguate, come l’importante centro internazionale di studi superiori della scienza e della tecnologia marina. In una stazione allestita in questa città Marconi nel 1901 percepisce in cuffia i “tre punti” della lettera “S” del codice Morse, il primo messaggio radiotrasmesso senza fili. Sasso Marconi, Bologna, Italia La città emiliana deve il suo nome alla famosa rupe (sasso) e proprio allo scienziato Guglielmo Marconi. Situata in una vallata dall’eccezionale bellezza naturale può vantare numerosi siti d’interesse storicoculturale come Palazzo De’ Rossi, nonché l’Itinerario Marconiano con il Mausoleo e la Villa Griffone, dove lo scienziato realizzò i suoi primi esperimenti. 16 Poldhu, Cornovaglia, Inghilterra Nel 1901, la stazione radiotelegrafica Poldhu viene usata con successo da Marconi per il primo servizio transoceanico di telegrafia senza fili diretto verso St. John’s. La stazione eretta nel 1900, viene smantellata nel 1933. In ricordo delle imprese di Marconi, in questa sede si trova una stele in granito. Poldhu si trova nei pressi della città di Helston, conosciuta nel mondo per il suo folcloristico festival primaverile. Collocazione ideale per esplorare il SudOvest della Cornovaglia. Wellfleet, Massachussetts, USA Collocata a circa sessantacinque miglia nella parte finale della penisola di Cape Cod sull’Oceano Atlantico, la città di Wellfleet offre pittoresche spiagge rurali, caratteristiche e affascinanti. Limitata a est dall’oceano e a ovest dalla baia di Cape Cod, il 61% dell’area di Wellfleet fa parte del Parco Nazionale Seashore di Cape Cod. Nel paese è presente la sede generale del Cape Cod National Seashore, come anche i circa 4000 ettari del santuario “Massachussetts Audubon Society Wildlife”. NOTE 1 Dal sito ufficiale della Fondazione Marconi www.fgm.it. 2 Guglielmo Marconi, Per il Premio Nobel, in “Scritti di Guglielmo Marconi”, Roma, Reale Accademia d’Italia 1941, pp. 165-166. 3 Guglielmo Marconi, Fenomeni accompagnanti le radiotrasmissioni, in “Scritti di Guglielmo Marconi”, Roma, Reale Accademia d’Italia, 1941, pp. 400-401. 4 Tratto dal disco a 78 giri della Discoteca di Stato che reca incise le parole pronunciate da Guglielmo Marconi il 12 dicembre del 1932, in occasione della rievocazione della prima trasmissione a grande distanza. 5 Tratto dal disco a 78 giri della Discoteca di Stato che reca incise le parole pronunciate da Guglielmo Marconi il 12 dicembre del 1932, in occasione della rievocazione della prima trasmissione a grande distanza. 6 Enrico Fermi, Guglielmo Marconi e la propagazione delle onde elettromagnetiche nell’alta atmosfera, in “Società Italiana Progresso delle Scienze, Guglielmo Marconi: omaggio degli scienziati d’Italia nel primo anniversario della morte”, supplemento al fascicolo di luglio 1938 degli atti della S.I. 17 Parte prima 40 anni di RAI International (1963 – 2003) 19 Tavolo di laboratorio a Villa Griffone come lo lasciò Guglielmo Marconi nel 1895 Finestra di Villa Griffone da dove Guglielmo Marconi lanciò il primo segnale radio 20 L’Italia è stato tra i primi Paesi al mondo ad avere avviato, fin dai primi anni ‘30, le trasmissioni radiofoniche internazionali. Fu lo stesso Guglielmo Marconi ad impegnarsi nella realizzazione, a Prato Smeraldo, alla periferia sud di Roma, del primo trasmettitore ad Onde corte, sistema in grado di coprire le lunghe distanze. Da Guglielmo Marconi alla fine della Seconda Guerra Mondiale Il primo gennaio 1931 cominciarono le prime periodiche trasmissioni rivolte verso il nord America alle quali seguirono quelle per l’Africa. Quattro anni dopo vennero realizzati altri due impianti ed ebbero inizio regolari trasmissioni verso il Nord America, in inglese e in italiano. Fecero seguito, da quello che era divenuto il Centro Imperiale ad Onde corte di Prato Smeraldo, i primi notiziari destinati all’Europa, in inglese, francese, tedesco, spagnolo, bulgaro, ungherese, serbo e croato. Nel 1933 iniziarono da Radio Bari, una delle stazioni dell’EIAR, le trasmissioni in Onda media in albanese e nelle altre lingue balcaniche. Grande importanza fu data ai programmi in arabo che ebbero inizio nel 1934 e furono ampliati negli anni successivi: l’Italia fu così il primo Paese non arabo a trasmettere nella lingua più diffusa nel Bacino mediterraneo. La funzione di comunicazione e di collegamento con le grandi Comunità dell’emigrazione italiana fu particolarmente importante nella prima parte degli anni ‘30 e portò alla istituzione di una vera e propria Università radiofonica italiana e all’avvio del 21 primo servizio di corrispondenza con gli ascoltatori. Anche l’Italia dunque utilizzò i programmi radiofonici verso l’estero per rafforzare il legame della Madrepatria con le Comunità italiane nel mondo. Certo, lo sviluppo delle trasmissioni internazionali venne realizzato anche per ragioni di potenza e di presenza geopolitica, esattamente come fecero tutte le Nazioni a vocazione imperiale, dalla Gran Bretagna alla Francia, dall’Olanda alla Germania. 1938 - Tratto da una pubblicazione del Radiocorriere in occasione del 25 aprile, giorno della nascita di Guglielmo Marconi 22 Ma, dopo l’entrata in guerra, le trasmissioni di Radio Roma assunsero un carattere esclusivamente strategico-militare. Già limitate dai bombardamenti subiti dalle antenne di Prato Smeraldo, vennero interrotte definitivamente con l’Armistizio dell’8 settembre 1943 che vietava all’Italia di effettuare trasmissioni radiofoniche ad Onde corte, privando così il nostro Paese dello strumento inventato da uno dei suoi figli più grandi, Guglielmo Marconi, tramite il quale la vita del mondo è via via cambiata. Quel divieto fu un atto di spietata mortificazione del popolo italiano che a quella scoperta rivoluzionaria doveva molta parte della propria dignità nazionale. 1938 - Edificio n. 2 del Centro Imperiale di Prato Smeraldo dove dal 1° luglio 1930 iniziano le trasmissioni ad Onde corte 2000 – Panoramica del Centro di Prato Smeraldo 23 2003 - Il vecchio palazzo romano al n. 9 di Via del Babuino, attualmente Hôtel de Russie 24 Alla fine della guerra, soltanto dopo ripetute sollecitazioni le trasmissioni di Radio Roma furono ripristinate, con l’accordo degli Alleati, il 3 settembre 1946. Ripresero in una prima fase i programmi per l’Europa, quelli per le Americhe in inglese, francese, spagnolo e portoghese e quelli, in italiano, destinati alle Comunità italo-americane. Cui seguirono, nel 1948, i notiziari per l’Australia e quelli per i Paesi arabi e il Sud-Africa Il Dopoguerra: Radio Roma e l’informazione per gli italiani all’estero Fu avviata la ricostruzione del Centro ad Onde corte di Prato Smeraldo, che venne affidata dal Governo alla RAI con una Convenzione approvata il 7 maggio 1948. La RAI si fece carico della installazione delle nuove antenne, della ricostruzione degli edifici e del trasferimento delle due antenne che si erano salvate dalla distruzione bellica e che erano state trasferite a Busto Arsizio, nei pressi di Milano. Infine, all’Ente Radio Audizioni Italia R.A.I. venne affidata la gestione degli impianti. Il nuovo Centro di trasmissione ad Onde corte venne inaugurato nel 1949, permettendo al Servizio per l’Informazione e la Proprietà Letteraria della Presidenza del Consiglio dei Ministri di potenziare il palinsesto, fino a coprire venti ore quotidiane di trasmissione. Nel frattempo, secondo quanto scaturito dai nuovi rapporti internazionali, ai programmi per l’estero venne fatta assumere anche una funzione d’informazione alternativa rispetto ai Paesi del blocco comunista. Per cui vennero avviati o potenziati i programmi in russo, polacco, ceco, slovacco, ungherese, ucraino e lituano. 25 Ma, prioritariamente, si sviluppò la funzione originaria: quella di collegamento simbolico con le Comunità italiane nel mondo e di diffusione dell’arte, della cultura e della lingua italiana nel mondo. Un ruolo che Radio Roma e gli altri programmi radiofonici della RAI hanno svolto, in alcune aree del mondo, in modo quasi esclusivo fino agli anni ‘80 e che ancora oggi svolgono, nonostante la diffusione dei canali satellitari televisivi. Negli anni ‘50 fu dato sempre maggiore spazio ai programmi di attualità, alle trasmissioni culturali ed a quelle sportive, ma soprattutto a quelle che mettevano in contatto gli italiani emigrati con la loro terra di origine. Si arrivarono a coprire undicimila ore di trasmissione all’anno, in trentadue lingue, con programmi destinati a 52 Paesi. Gestite direttamente da un apposito Servizio Informativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le trasmissioni per l’estero venivano messe in onda dagli studi di via Po 14 a Roma, che erano collegati con gli impianti di trasmissione di Prato Smeraldo, mentre diverse Redazioni, come quella araba, lavoravano in altri edifici di proprietà pubblica. 26 Nel 1962 il Governo presieduto da Amintore Fanfani decise di affidare il servizio radiofonico informativo e i programmi per l’estero alla RAI presieduta da Ettore Bernabei (amministratore delegato era Angelo Rodinò). Un'apposita legge dettò le linee generali del servizio, mentre i particolari operativi furono fissati in una prima Convenzione del 30 marzo 1962 che delegò a una Commissione mista, composta dai rappresentanti di diversi Ministeri e della RAI, la responsabilità della verifica e delle eventuali modifiche dei palinsesti. La Convenzione regolava, e ancora oggi regola, sia pure con successive modifiche, le trasmissioni irradiate dalla RAI sia in Onda corta che in Onda media per gli italiani nel mondo e per gli ascoltatori stranieri. La prima Convenzione e il potenziamento dell’informazione radiofonica Il primo aprile 1962 avvenne formalmente il trasferimento della responsabilità dell’informazione e del personale alla RAI, anche se la Redazione rimase nella storica sede di Via Po 14, dove si trovavano gli studi del Servizio per l’Informazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Vi lavoravano una ventina di giornalisti, la metà dei quali provenienti dalla Presidenza del Consiglio. Venne nominato il primo direttore dei Notiziari e servizi informativi per l’Estero, Delio Mariotti (che ebbe come vice Carlo De Biase), che operava alle dipendenze della Direzione centrale dei servizi giornalistici della RAI. Dal 1964 la direzione passò a Luciano Guaraldo, affiancato da Nerino Rossi e Marcello Modugno. 27 La Redazione giornalistica, oltre ad elaborare i notiziari diffusi in Onda corta in ventisei lingue, avvalendosi di traduttori-annunciatori, iniziò a curare anche quelli in inglese, francese e tedesco trasmessi dalle 24.00 alle 05.00 del mattino, ogni ora, in Onde medie, all’interno del “Notturno dall’Italia”, storico programma radiofonico della rete nazionale già destinato ad un ascolto europeo. I notiziari notturni in italiano continuarono, invece, ad essere elaborati dalla redazione del Giornale Radio in via del Babuino e fatti arrivare con un usciere motorizzato in via Po 14. Nel frattempo il forte flusso migratorio italiano del dopoguerra e i sempre maggiori accordi stabiliti con i Governi di alcuni Paesi per dare spazio all' informazione dall’Italia, fecero affidare alla RAI anche la fornitura di programmi radiofonici speciali destinati alle emittenti estere disposte a diffondere gratuitamente programmi in lingua italiana. Un piccolo nucleo redazionale cominciò a lavorare nella sede RAI di via del Babuino. Le radio di Monaco e di Colonia furono le prime ad avviare una collaborazione in tal senso, seguite poi da Radio Parigi, dalla BBC, da Radio Liegi e da Radio Lussemburgo. 28 Nel 1968, la Direzione fu incaricata di predisporre una trasmissione quotidiana per gli italiani in Europa. Nacque così “Qui Italia”, un vero e proprio giornale per gli italiani in Europa, trasmesso via cavo dagli studi di Roma a Radio Lussemburgo, dalle cui antenne, affittate dalla RAI, veniva diffuso. Un modo per scavalcare le Alpi che costituisco- no, da sempre, una barriera, nelle ore diurne, alla diffusione delle onde radio direttamente dall’Italia. L’informazione in Europa veniva completata dai servizi quotidiani inviati via telex alle radio di Monaco e di Colonia e, settimanalmente, da invii a Lussemburgo, Londra e Parigi. Una rassegna della stampa italiana veniva inviata la domenica a Monaco. Un analogo programma quotidiano, “Un giorno in Italia”, cominciò ad essere prodotto e inviato, via cavo, alle stazioni radio di lingua italiana del Nord America. 29 1965 - Sigla di “Sport Italia” 30 1965 - Sigla di "Cordialmente dall'Italia - Herzliche Grüsse aus Italien" Nel 1965, di fronte alla sempre maggiore richiesta di informazione dall’Italia proveniente dalle Comunità italiane nel mondo, su richiesta governativa ebbe inizio la produzione dei primi settimanali televisivi destinati alle stazioni tv nel mondo. Dopo alcuni esperimenti isolati avviati soprattutto in Germania, con le tv regionali di Monaco e di Colonia, in Svizzera e nel Benelux (Belgio, Lussemburgo, Olanda) con Radiotelelussemburgo, si arrivò al settimanale “Panorama Italiano”. I notiziari televisivi Primo giornalista a curare l’informazione televisiva per l’estero fu Sergio Toselli. “Panorama Italiano” era una rubrica di informazione e cultura che veniva realizzata rieditando i servizi realizzati dai telegiornali e dalle rubriche culturali della Tv pubblica nazionale. Una prima edizione, in lingua italiana, della durata di 15 minuti, venne distribuita in Canada, in Somalia e negli USA. Un'edizione internazionale, sempre settimanale, venne trasmessa in inglese, spagnolo, portoghese e francese in 35 Paesi. A “Panorama Italiano” vennero affiancati altri programmi. Nella Germania Federale furono tre le principali trasmissioni: “Sette giorni in Italia”, settimanale, in un'unica versione bilingue, trasmessa a Monaco di Baviera dalla Bayerischer Rundfunk; “La nostra terra, la vostra terra”, settimanale, in italiano e tedesco, trasmesso a Colonia dalla WDR; “Cordialmente dall'Italia”, quindicinale, in versione bilingue italo-tedesca, trasmesso a Magonza dalla ZDF. 31 In Svizzera andava in onda “Un'ora per voi”, settimanale in italiano trasmesso a Ginevra, Zurigo e Lugano. La seconda parte della trasmissione conteneva programmi di spettacolo e varietà condotti da Corrado Mantoni. Nel Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) veniva trasmesso “Appuntamento Italiano” a periodicità quindicinale, in unica versione italo-francese dalla RTB di Liegi. Infine, un programma sportivo, “Sport Italia”, di circa 20 minuti, era trasmesso in italiano, in sei Paesi, tra i quali Argentina, Australia, e Brasile. Nel 1969 avvenne il trasferimento della Redazione giornalistica dei Notiziari e servizi informativi per l’Estero dalla sede della Presidenza del Consiglio di via Po 14 a quella RAI di via del Babuino che dal dopoguerra ospitava, nel Palazzo Vaselli, sede dell’exHotel de Russie, la Redazione del Giornale Radio. Gli studi radiofonici ed i programmi rimasero in via Po 14. L’informazione in italiano per il “Notturno dall’Italia” continuò ad essere curata dalla Redazione del Giornale Radio unico. Ai quotidiani cominciarono ad essere affiancati i settimanali “Italia Oggi”, “Settimana italiana”, “Per voi giovani”, “Orizzonte italiano”, “Sport Italia”, “Tutto cinema” e “Supplementi regionali di Vita Cittadina”. Inviati in bobina, venivano diffusi oltre che nel Nord America anche in America Latina, grazie alla sede RAI di Montevideo che cominciò a curare anche le edizioni in spagnolo e portoghese. L’invio di questi programmi fu esteso poi anche all’Australia, all’Africa e all’Europa. 32 Con la Riforma della RAI, nel 1975, nacque la Direzione servizi giornalistici e programmi per l’Estero (conosciuta come DE). La DE è la prima testata giornalistica del settore completamente autonoma che cominciò ad accorpare buona parte delle vecchie e nuove competenze sull’informazione radiofonica e televisiva per l’estero gestite dalla RAI. I suoi compiti principali sono la gestione dei programmi in Convenzione con la Presidenza del Consiglio in Onda corta, informazione e programmazione radiofonica notturna in Onda media, programmi giornalistici e culturali spediti alle radio estere, settimanali televisivi per l’estero. La riforma della RAI, la nascita della Direzione servizi giornalistici e programmi per l’Estero e la nuova Convenzione Il primo direttore è stato Nerino Rossi, al quale sono succeduti, nei quindici anni successivi, fino alla nascita di RAI International, Giulio Cattaneo, Giorgio Brovelli e Pietro Vecchione. La struttura di programmazione radiofonica, una parte degli studi e la messa in onda dei notiziari in Onda corta continuarono a rimanere nella sede della Presidenza del Consiglio di via Po 14, mentre il servizio televisivo lavorava in una palazzina nei pressi del Centro di produzione RAI Tv di via Teulada. Solo nel 1992 è cominciata la lenta marcia verso l’accorpamento degli uffici della struttura, con l’ingresso prima della Unità di informazione e, successivamente e per gradi, della Unità di programmazione nella 33 Palazzina E di Saxa Rubra, dove la RAI, in occasione dei Campionati mondiali di calcio del 1990, aveva costruito un grande centro di produzione. Contemporaneamente alla Riforma della RAI, nel 1975, una nuova Convenzione in base alla legge del 14 aprile dello stesso anno, definì ulteriormente gli impegni della RAI per la diffusione di programmi radiofonici e televisivi destinati alle emittenti estere, sia in lingua italiana che in inglese, francese e spagnolo. Si avviò quindi una fase di potenziamento dell’informazione e dei programmi in italiano anche sulla base delle indicazioni della Conferenza nazionale dell’emigrazione. Tra gli appuntamenti informativi quotidiani vennero rinnovati e rilanciati “Qui Italia”, giornale per gli italiani in Europa, diffuso dalla antenne di Radio Lussemburgo e “Un giorno in Italia”, inviato via cavo a New York e diffuso negli Stati Uniti e in Canada. I programmi giornalistici in Onda corta, in ventisei lingue, iniziarono a seguire una linea informativa che privilegiò i grandi avvenimenti italiani ed internazionali con la costituzione di un'apposita Redazione. Altre Redazioni curavano l’informazione in italiano alimentata anche dalle Redazioni tematiche, culturale e sportiva. Nel 1976 fu istituito il settore delle rubriche speciali a cui fu affidata la gestione di tutte 34 le rubriche settimanali inviate via cavo o in bobina in italiano, inglese e spagnolo nelle Americhe, in Europa e nell’Estremo Oriente. È di questo periodo l’avvio, su proposta della Radio Nacional d’España, nell’ambito dell’Unione europea di radiodiffusione (UER), del primo quindicinale radiofonico europeo dal titolo “Debate Europa”. Dedicato ai grandi temi politici, sociali, culturali europei venne realizzato inizialmente con la BBC ed esteso successivamente alla tedesca Deutche Welle, a Radio France Internationale, alla RDP portoghese, a Radio Netherland e alla Radio internazionale austriaca. La Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l’Estero vi partecipò per la prima volta in via sperimentale nel 1979 e in modo organico dal 1980. Il programma veniva realizzato in duplex settimanalmente in spagnolo e andava in onda in diretta sui programmi interni o internazionali delle radio che vi aderivano. La DE ha ospitato, a Roma, in più occasioni le riunioni della Redazione internazionale. Anche i programmi culturali subirono una prima riorganizzazione dando maggiore spazio ai temi dell’Europa in divenire (“Nazione Europa e Cittadino d’Europa”), alla storia, alle novità editoriali, alla poesia, al mondo della scienza e della tecnica, all’agricoltura italiana in trasformazione e naturalmente agli italiani nel mondo. 35 1965 - Alcuni componenti della redazione dei Servizi giornalistici televisivi per l'Estero. Da sinistra: i giornalisti Claudio Pistola, Pino Lo Voi e Sergio Toselli, coordinatore della redazione; la segretaria di edizione Maria Teresa Tartaro e l'annunciatrice Josephine Franzelin 1981 – Enrico Barzotti, funzionario coordinatore (a destra) e Alessio Rebecchini, uno dei conduttori del programma "Punto d’incontro" 36 “Esprimersi meglio è vivere meglio”: è stato uno dei programmi che ha cercato di fare, in modo diverso, lezione d’italiano e di storia della lingua italiana. I programmi a carattere sociale e quelli destinati al dialogo con gli ascoltatori trovarono sempre più spazio per rispondere alle nuove e vecchie esigenze legate all’integrazione, alla lontananza, ma anche ai cambiamenti delle società di accoglienza degli italiani. La musica ha sempre avuto un ruolo importante nella vita degli italiani nel mondo. Programmi come “Canzoni da ricordare”, “Invito al classico”, “Libretto nell’Opera”, “Sulle ali della musica: dall’operetta al musical” hanno cercato di mantenere viva questa tradizione illustrando anche le nuove tendenze musicali del Paese. L’immagine turistica italiana veniva promossa da un settimanale radiofonico in inglese francese, tedesco e spagnolo. Un discorso particolare merita il collegamento radiofonico con i marinai italiani nel mondo sviluppato in quegli anni da “Avanti Tutta”, un programma a carattere ricreativo, di raccordo tra le navi e le famiglie lontane dei marinai. È stato uno dei programmi radiofonici più antichi per l’estero, trasformato successivamente in “Con voi sul mare”, che ancora oggi è una trasmissione di servizio e di successo. Per la prima volta l’intera informazione e 37 programmazione notturna della RAI fu curata direttamente dalla Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l’Estero dalle h. 23.30 alle h. 05.55. Una trasmissione di mezz’ora, realizzata dalla struttura di programmazione ma con programmi di approfondimento curati anche dalla Redazione giornalistica, apriva la lunga e apprezzata programmazione musicale che vide l’arrivo di nuovi conduttori e prese il definitivo nome di “Notturno Italiano”. Tra i titoli principali “Buonanotte Europa”, “Assolutamente Musica”, “Processo a….”, e “C’è posta per tutti”. Anche nel settore televisivo venne riorganizzata e potenziata l’informazione rispondendo alle richieste che venivano sia dalle Comunità italiane che dagli stessi responsabili delle emittenti che curavano la messa in onda dei notiziari e delle rubriche. Ma furono i programmi a subire una più radicale trasformazione. 38 La linea “mandolini e spaghetti” che dava un’immagine sicuramente limitativa della cultura italiana venne sostituita da una produzione più ampia, centrata sull’insieme del patrimonio culturale del nostro Paese. I principali titoli: “Un’ora per voi”, trasmesso dalla Tv svizzera; “Italia Oggi/Italia Hoy”, destinato all’America Latina; “Cordialmente dall’Italia”, diffuso nella Germania Federale; “Ciao Amici”, in Belgio, e “Buona domenica”, in Lussemburgo. Su richiesta dalla Presidenza del Consiglio fu avviata la produzione di un Corso televisivo di lingua italiana, differenziato per utenti delle lingue inglese, francese, spagnola e araba. Negli anni il corso è stato richiesto e utilizzato da numerose stazioni televisive del mondo, da Università e Istituti italiani di cultura all’estero. La Redazione televisiva della Direzione Esteri fu anche incaricata di rappresentare l’Italia nel progetto del quindicinale televisivo europeo “Contact Magazine”, una coproduzione europea destinata in particolare alle televisioni dei Paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, legati alla Comunità Europea dagli Accordi di Lomè. 39 Dal terremoto del Friuli del 1976 a “Il Giornale della Mezzanotte” “Giovedì 6 maggio 1976, ore 21.06. Una scossa sismica del decimo grado della scala Mercalli ha devastato un’ampia zona del Friuli colpendo in modo particolare Maiano, Buia, Gemona, Osoppo, Magnano, Artegna, Colloredo, Tarcento, Folgaria, Vito d’Asio, assieme a tanti altri paesi della zona pedemontana”. Questo il primo flash di agenzia che annunciò la grande catastrofe che aveva colpito il Friuli. Il “Notturno Italiano” e le trasmissioni in Onda corta iniziarono, come la radio e la Tv nazionali, un lungo ponte informativo. Fu l’occasione per confermare l’enorme potenzialità di ascolto della radio italiana per l’estero. Iniziarono ad arrivare telefonate da tutto il mondo e il breve notiziario in lingua italiana delle h. 24.00 del “Notturno Italiano” iniziò a trasformarsi in un vero e proprio Giornale Radio. 40 Furono messe così le basi di quello che diventerà, nei mesi successivi, con l’approvazione del Consiglio di Amministrazione della RAI, “Il Giornale della Mezzanotte”. Curato da un’apposita Redazione che si avvaleva di inviati, dei corrispondenti esteri della RAI e dei servizi dalle Sedi regionali, diventò ben presto un appuntamento in grado di offrire in Onda media agli italiani in Europa e nel Bacino del Mediterraneo e in Onda corta negli altri continenti (oltre alla diffusione in FM per l’Italia) una panoramica delle ultime 24 ore sugli avvenimenti italiani e del mondo. Il 5 ottobre del 1978, un altro appuntamento informativo si aggiunse all’offerta della DE con la nascita del “Giornale dall’Italia”. Quindici minuti d'informazione sulla giornata che si stava aprendo a chiusura delle oltre cinque ore del “Notturno Italiano”. Negli anni successivi nuove rubriche della struttura di programmazione sostituirono e arricchirono le precedenti. Tra queste “Nel corso della storia”, analisi della politica estera italiana dall’unità al dopoguerra; “La vita letteraria”, sul Novecento tra poesia, narrativa e critica; “Società in controluce”, sugli effetti dei grandi cambiamenti sociali nella vita quotidiana e “Meccanismi economici”. Tra le altre iniziative della DE vi fu il potenziamento del settore corrispondenza con gli ascoltatori nel mondo, sia italiani che di altre nazionalità, anche con l’avvio di iniziative promozionali. Nel 1982 una decisione dell’azienda affidò alla Direzione Esteri anche la responsabilità di un programma di ricerca musicale in FM, “RAI Stereonotte”, ideato e curato da Pierluigi Tabasso. Nell’ambito del programma di sei ore, messo in onda dagli studi di via Po, venivano trasmessi notiziari flash curati dalla Redazione giornalistica. Quattro conduttori si alternavano nel presentare musica non-commerciale che fino ad allora non aveva mai trovato ospitalità nei canali radiofonici della RAI. Fu un grande e inaspettato successo. 41 1998 - Il tecnico Alessia Colletta in uno degli studi di registrazione delle trasmissioni radiofoniche in Onda corta 1998 - Banco di regia di una delle sale di registrazione di RAI International 42 Nel 1991 la Guerra del Golfo costituì un momento importante nella vita dell’informazione e dei programmi per l’estero della RAI. L’emergenza internazionale e la presenza di italiani in Iraq spinsero all’avvio di una programmazione ancora più legata all’attualità. La guerra del Golfo e l’emergenza per gli italiani in Iraq Il “Notturno Italiano”, nato nel 1952 e con un forte ascolto in Europa e nel bacino del Mediterraneo, si confermò ancora di più uno strumento di presenza diretta sul piano internazionale. Il programma venne mandato per la prima volta tutto in diretta per permettere il continuo inserimento della Redazione giornalistica in modo da fornire un’informazione ampia e tempestiva sugli avvenimenti iracheni. Contemporaneamente la Presidenza del Consiglio chiese alla RAI di avviare un programma in Onda corta specificamente destinato alla regione del Golfo. Nacque così uno speciale “Giornale Radio per il Golfo”, la cui prima edizione veniva diffusa alle 13.00 ora italiana, e aggiornata ogni mezz’ora fino alle h. 17.00. In particolare, il notiziario trasmise, in diretta, tutta la vicenda degli italiani che dovevano rientrare da Bagdad a lungo tenuti in ostaggio nell’aeroporto della capitale irachena. Una funzione, quella della tradizionale Onda corta, che è servita successivamente anche per altre emergenze in Africa, permettendo ad esempio a tecnici italiani della ditta “Salini” presi in ostaggio nel Sudan di conoscere le informazioni su quanto si stava muovendo sul loro caso. 43 La distribuzione dei programmi in America Un discorso a parte merita RAI Corporation, fondata nel 1960 a New York, che ha avuto tra i suoi compiti, oltre alla distribuzione negli USA e in Canada dei quotidiani radiofonici “Un Giorno in Italia” e “Italia delle Regioni” inviati dall’Italia via cavo, anche la diffusione dei programmi televisivi. La copertura iniziò nel 1971 con l’affitto di due ore settimanali di tempo d’antenna sul Canale WNJU-Tv Ch. 47 di New Jersey che copriva New York e New Jersey. Alla fine del 1984 il palinsesto settimanale era diventato di cinque ore e mezzo. Il palinsesto conteneva uno sceneggiato o un varietà, un segmento della “Domenica Sportiva” e un notiziario locale. Nel 1977 la RAI Corporation ottenne i diritti per trasmettere il campionato di calcio di serie A. Nel 1980 iniziò la produzione e la distribuzione di un notiziario settimanale di 30 minuti, ideato e condotto da Paolo Frajese, con contributi filmati provenienti da Roma. Nel 1985 i programmi si espansero a 17 ore settimanali e furono spostati sul Canale WNYC-31 di New York (due ore dal lunedì al venerdì, un ora il sabato e sei ore la domenica). Il palinsesto includeva il Telegiornale serale (TG1 o TG2) inviato appositamente via satellite, una partita di calcio di serie A in diretta, programmi culturali e d’intrattenimento inviati da Roma e un notiziario locale prodotto interamente da RAI Corporation. Nel 1986 l’intero palinsesto fu trasmesso via satellite (C-band) e reso disponibile per le stazioni cavo negli Stati Uniti. 44 Ai primi del ‘90 i programmi di RAI Corporation coprivano oltre 29 città metropolitane degli Stati Uniti raggiungendo il 68% della popolazione di origine italiana e successivamente, via satellite, l’America Latina. Tramite l’ufficio di Montevideo di RAI Corporation venivano distribuiti su cassette programmi italiani destinati alle emittenti, agli enti, alle istituzioni non in grado di ricevere dal satellite. A partire dai primi anni ‘80 in Canada RAI Corporation distribuiva 25 ore di programmazione settimanale. Questi programmi venivano registrati a Torino su indicazioni fornite dalla Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l’Estero e inviati a New York per l’inoltro. 45 La nascita di RAI International Nel 1995 il Consiglio di Amministrazione della RAI, presieduto da Letizia Moratti, attraverso l’accorpamento di tutti i servizi radiotelevisivi per l’estero decise la realizzazione di una struttura operativa volta a rilanciare l’azienda nel nuovo scenario mondiale dei mass media. È così che nacque RAI International. A dirigerla fu chiamata Angela Buttiglione, uno dei volti più noti della RAI. L’obiettivo era quello di portare all’interno di questa nuova struttura una serie di competenze a livello di diffusione internazionale suddivise fino ad allora in diversi settori aziendali e di far operare la nuova testata con una duplice missione, pubblica e di mercato. Tra questi obiettivi vi fu la riorganizzazione e il potenziamento dei primi canali radiofonici e televisivi satellitari della RAI, tra cui "RAI USA". Nel 1992, in occasione delle iniziative per celebrare i 500 anni del primo viaggio di Cristoforo Colombo in America, era stato lanciato dalla RAI il canale satellitare "RAI USA" che aveva suscitato molte aspettative nelle comunità italiane. Problemi tecnici e di gestione spinsero però a trovare nuove soluzioni che, nella impossibilità di un ulteriore intervento dello Stato, portarono a individuare nella collaborazione con un gruppo privato la realizzazione di una pay Tv italiana nel mondo. 46 Dalla fine del 1995 iniziò così la diffusione, nelle Americhe e successivamente in Australia, di un canale televisivo satellitare di RAI International che è arrivato a coprire, negli anni successivi, un palinsesto di 24 ore. La diffusione del canale internazionale è stata successivamente estesa all’Asia, attra- verso il satellite Asiat 2, e all’Africa. Nel 1996, dopo la prima riorganizzazione, la televisione di RAI International era dunque costituita da "RAI America", che diffondeva il segnale via satellite in America Latina e USA con 16 ore al giorno durante la settimana e 20 ore domenicali; "RAI USA", due ore al giorno di programmi RAI e local news; mentre in Canada, attraverso una emittente di Toronto, venivano trasmesse 40 ore settimanali; e in Australia, attraverso la SBS, la televisione pubblica di quel Paese, veniva trasmessa l’edizione di un telegiornale nazionale. Contemporaneamente venne affrontato il problema della riorganizzazione della distribuzione dei programmi televisivi e radiofonici alle emittenti estere, prevista dalla Convenzione aggiuntiva con la Presidenza del Consiglio dei Ministri del 5 Novembre 1975. Le cosiddette "spedite" passarono in parte alla diffusione via satellite attraverso un’offerta coordinata di due ore di programmazione realizzate da RAI International. Anche l’uso del tradizionale cavo telefonico che permetteva l’invio a New York e la ridistribuzione da parte di RAI Corporation dei Giornali Radio e dei programmi alle emittenti locali del Canada e degli Stati Uniti, fu sostituito successivamente dalla captazione diretta via satellite da parte delle stazioni radio utilizzatrici. Tra i primi nuovi programmi televisivi prodotti ci fu "Speciale RAI International". L’intera produzione venne ampliata con nuovi programmi, notiziari e servizi di attualità destinati sia alla trasmissione diretta che alla diffusione attraverso le emittenti radiofoniche nel mondo. 47 Satelradio nel mondo e il potenziamento dell’Onda corta I programmi radiofonici per l’estero furono potenziati nel 1996 con il passaggio a RAI International di "Satelradio", il primo programma radiofonico satellitare della RAI con il meglio della produzione delle tre reti radiofoniche pubbliche. Nato come canale europeo e del bacino del Mediterraneo, "Satelradio" cominciò a essere distribuito in tutti i continenti insieme con il canale televisivo di RAI International. Dal 1 al 7 settembre 1997 fu sperimentata una lunga maratona in diretta di "Satelradio" con tre conduttori (Massimo Biagini, Antonella Condorelli e Gianfranco Baldazzi) in dialogo permanente, via fax, telefono e Internet, con gli ascoltatori nel mondo. Le diverse rubriche della precedente programmazione in Onda corta confluirono in un nuovo contenitore, "Taccuino Italiano", rotocalco radiofonico quotidiano per gli italiani nel mondo. Uno spazio di un’ora e quarantacinque minuti, a cura della Unità di programmazione. Diffuso dal 1975 in Onda corta nelle Americhe, in Africa e in Europa, il programma, grazie al nuovo canale satellitare, arrivò anche in Australia e in Asia. 48 Si avviò contemporaneamente il potenziamento del servizio in Onda corta con la ripresa delle trasmissioni per l’Australia e il miglioramento del segnale per l’Africa e per le Americhe grazie all’affitto di stazioni relais a Singapore e nell’isola di Ascension, 1991 – Sigla di “Italia Hoy”, edizione spagnola del programma "Italia Oggi" 1998 - Sigla del programma "Remember Italy" 49 nell’Oceano Atlantico, per un totale di tre ore al giorno. Ciò permise di rilanciare la presenza radiofonica in tre delle principali aree geografiche caratterizzate dalla massiccia e qualificante presenza italiana. Nacque così il contenitore radiofonico "Un’ora con voi". Un conduttore in studio lanciava l’ultima edizione del "Giornale dall’Italia", riprendendo poi, con uno o più ospiti in studio, il tema della giornata, alternando l’approfondimento con musica e una serie di rubriche dedicate alla rassegna della stampa, ai fatti del giorno, alla cucina, al cinema. Migliaia di lettere, fax e telefonate confermarono il successo del nuovo programma e la riscoperta della presenza della RAI in zone più o meno isolate del mondo con una presenza di emigrati e oriundi italiani, missionari, volontari laici e grandi imprese. In alcune zone a forte presenza turistica e sulle navi da crociera i notiziari venivano registrati e diffusi in diversi momenti della giornata o trascritti sotto forma di mini-giornale. 50 Alla fine del 1995 venne avviato il primo sito internet della RAI. Si chiamò "Planet Italy" e fu realizzato da RAI International in collaborazione con Sacis e RAI Corporation. Si trattava di una vetrina del made in Italy e della cultura italiana. Un nuovo Media: Internet La presenza di RAI International sul web fu ampliata nel 1996 con la nascita promossa da Fabio Storelli, di "Italica", prima università telematica, con l'obiettivo, istituzionale, di diffondere e promuovere anche in Internet la conoscenza della lingua e della cultura italiana, offrendo agli utenti spazio e modo per interagire. Oltre a "Italica" (www.italica.rai.it), che si trasformerà in seguito in un portale della lingua italiana, fu realizzato il nuovo sito web dedicato all’intera produzione di RAI International (www.international.rai.it) che cominciò ad affiancare gli eventi speciali. Il Festival di Sanremo, ad esempio, fu diffuso per la prima volta anche in diretta su Internet, affiancato da un Forum sul web aperto agli italiani nel mondo. Nel 1995 venne anche rinnovato e rilanciato il semestrale "Qui la RAI - Radiotelevisione Italiana che vi parla da Roma" che per molti decenni ha costituito un altro strumento di collegamento con gli ascoltatori nel mondo. 51 La copertura dei grandi eventi mondiali Un’occasione importante per sviluppare e consolidare il cammino di RAI International fu offerta dal Vertice mondiale sull’alimentazione che si svolse a Roma presso la sede della Fao dal 13 al 17 novembre 1996. La Tv di RAI International seguì il Vertice mondiale sull’alimentazione della FAO con speciali diffusi nella programmazione satellitare La copertura radiofonica dell’evento fu assicurata con la realizzazione di "Radio Summit", un programma di dodici ore di diretta radiofonica realizzata nel cuore del Vertice, in italiano ed inglese, con news in francese, spagnolo e arabo. Diffuso via satellite, in Onda corta e, per la prima volta a Roma sulla rete cittadina FM, registrò un importante successo che aprì alla RAI le porte del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite per l’organizzazione a New York del Forum mondiale della televisione. Un altro evento televisivo importante della testata, diretta allora da Roberto Morrione, fu "La Giostra di fine d’anno" che per la prima volta permise di festeggiare l’inizio del nuovo anno con gli italiani nel mondo. Il programma, di circa 20 ore, iniziò in Australia, passò in Asia, a Gerusalemme, per arrivare in Italia e concludersi nelle Americhe: una lunga carrellata di personaggi, ospiti musicali, servizi culturali, spettacoli legati alle tradizioni dei diversi continenti. 52 Nell’ambito della Conferenza delle Radiotelevisioni del Mediterraneo (Copeam) la Redazione giornalistica dei Progetti speciali elaborò il progetto di un programma radiofonico mediterraneo legato ai grandi eventi dell’area. Fu l’avvio di "Radio Euromed", la cui prima edizione venne rea- lizzata a Malta. Parteciparono al programma la radio maltese, quelle egiziana e tunisina e la radio della Catalogna. Altri appuntamenti di "Radio Euromed" furono successivamente a Tunisi e Valencia in occasione delle Conferenze delle radio-tv del Mediterraneo; a Napoli in occasione del secondo Forum Civile del Mediterraneo e a Palermo per la Conferenza mediterranea dei Ministri degli Esteri dell’area. 53 54 2003/2004 - Gianfranco de Laurentiis nello studio de "La Grande Giostra dei Gol" In occasione della prima giornata del girone di ritorno del Campionato di calcio di serie A del 1996-1997 da un’idea di Franco Porcarelli, ebbe inizio "La Giostra dei Gol". In studio Gianfranco de Laurentiis e Ilaria D’Amico cominciarono ad inseguire i goal del campionato su tutti gli otto campi della serie A, inframmezzati da una serie di interventi e dalla diffusione del secondo tempo di uno degli incontri della giornata. Per la cronaca, i primi ospiti furono Ilario Castagner, Rino Marchesi e Gigi Maifredi. Da "La Giostra dei Gol" a "La Grande Giostra dei Gol" Dal 1999 il programma si è andato ampliando e consolidando fino alle attuali 4 ore di durata, con l’introduzione del pubblico, con la presenza di ospiti del mondo dello sport, dello spettacolo, della moda, della cultura, con una squadra giovanile di calcio, con uno spazio dedicato ai mille e mille paesi in un viaggio sempre nuovo nel territorio italiano per mostrare a chi da anni vive all’estero il villaggio da cui è partito o sono partiti i suoi antenati. Un’evoluzione del programma, che dal 2000 si chiama "La Grande Giostra dei Gol", con i suoi attuali 50 milioni di telespettatori, lo ha fatto diventare nell’arco di questi anni la produzione più seguita in assoluto della televisione italiana: un programma cult che consente di essere seguito da tutta la famiglia italiana all’estero perché coniuga in modo assolutamente originale lo sport all’attualità, il territorio all’informazione in diretta, la musica ai ritratti degli italiani nel mondo. 55 Le produzioni Tv degli anni ‘90 Nel 1997 la Unità di Programmazione riportò ai microfoni della RAI un mitico personaggio degli inizi della storia della televisione: il maestro Alberto Manzi. I corsi televisivi permisero a molti di prendere un titolo di studio e dare una svolta culturale e sociale alla propria vita. Il maestro Manzi ritornò con un programma radiofonico sull’italiano parlato e sui tanti significati veri o falsi attribuiti alle parole. Si trattava di pillole di italiano della durata di cinque minuti. Per l’informazione televisiva fu costituita la Redazione "Approfondimenti" che trasformò alcuni programmi tradizionali. "Italia delle regioni" divenne "Un paese, cento città". Il rotocalco sportivo "Sport Italia" fu trasformato ne "La mongolfiera", mentre il quindicinale economico "Azienda Italia" divenne settimanale. Nel frattempo era stato avviato un nuovo appuntamento di servizio "Dai del tu alla Tv", con risposte mirate sui quesiti pensionistici, assistenziali e burocratici. Un settimanale, "Celluloide", veniva dedicato interamente al cinema italiano. Proseguì comunque la realizzazione di "Monitor" e "Babylon", settimanali destinati alla Germania; "Italia News" per l’Australia; "Vicini in Europa" per la Svizzera; "Italia Argentina" e "Filo diretto" per il Sud America. La programmazione televisiva si arricchì nel 1997/1998 di nuovi programmi autoprodotti da RAI International con specifiche caratteristiche, alcuni dei quali hanno avuto anche una diffusione nazionale. 56 Particolarmente significativo "Radici", programma di ricerca delle origini della presenza italiana nelle diverse aree del mondo. Nell’ambito del programma di Renzo Arbore "Come eravamo", Gianni Bisiach lavorò alla "Moviola della storia" realizzata con testimonianze, filmati, interviste a grandi personaggi della vita italiana. Nel programma venivano coinvolti anche gli italiani del mondo testimoni degli eventi principali della storia italiana. Nacque "Donne", un viaggio nella storia delle donne italiane dalla conquista del voto ai nostri giorni, condotto da Gigliola Cinquetti. 57 Verso il 2000 Nel 1999 il Consiglio di Amministrazione della RAI, allora presieduto da Roberto Zaccaria (Direttore generale era Pierluigi Celli), decise di riportare le attività e la produzione di RAI International nell’ambito di quanto previsto dalla Convenzione con la Presidenza del Consiglio di cui abbiamo parlato prima. La Direzione affidata a Giancarlo Leone mise ordine alla produzione e alla organizzazione di RAI International, con una politica di razionalizzazione dei costi che non impedì affatto il rilancio della struttura con la nascita, ad esempio, di un programma di servizio come "Sportello Italia" e di una linea culturale che si articolava in due collane, "Passaggio in Italia", dedicato all’ambiente ed alla cultura del Belpaese, e "Italiani come noi", dedicato invece ai personaggi, anche del passato, che hanno fatto e fanno grande l’Italia. Uno degli impegni più rilevanti affrontato dalla Direzione Leone fu quello del miglioramento della distribuzione televisiva nel mondo, con particolare riguardo al rapporto con la Società araba Allah Al-Baraka, distributrice nelle due Americhe e in Oceania, e alla situazione del Canada, unico Paese al mondo a non consentire a RAI International la trasmissione di 24 ore sul suo territorio. 58 In questo clima di rilancio produttivo e di razionalizzazione delle risorse ha agito sino ad ora la Direzione affidata a Massimo Magliaro, in precedenza vice-direttore vicario di Leone, il quale ha accentuato il peso dell’informazione mirata agli Italiani nel mondo ridimensionando quello dell’intrattenimento. Oggi per domani Tv È così che sono nati il quotidiano televisivo "Qui Roma" e la produzione di speciali radiofonici e televisivi legati ai grandi appuntamenti delle comunità italiane nel mondo. Seguite con il massimo dell’impegno le riunioni più significative degli organismi istituzionali degli italiani nel mondo (Comites e CGIE); la Conferenza dei 350 parlamentari di origine italiana nel mondo svoltasi a Roma, presso la Camera dei Deputati, il 20 e 21 novembre 2000; infine, la Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo, che si è tenuta presso la sede della FAO a Roma dall’11 al 15 dicembre del 2000 e che ha registrato per RAI International un successo senza precedenti per la quantità di collegamenti televisivi e radiofonici che hanno consentito alle Comunità italiane di seguire in diretta quattro giorni di lavori, alla presenza del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. "Pianeta Donna", affidato ad una delle voci storiche della radiofonia, quella di Gina Basso, nacque proprio per informare ogni settimana la donna italiana del mondo delle iniziative culturali, sociali, legislative dedicate all’"altra metà del cielo". Dicevamo di "Qui Roma", il notiziario informativo quotidiano dalle regioni italiane e 59 dalle Comunità italiane all’estero. Quindici minuti per due edizioni. Sono previste altre due edizioni di cui una in inglese e un’altra in spagnolo. È il programma dal quale nascerà il primo telegiornale per gli italiani nel mondo e per l’estero. "La Grande Giostra dei Gol", lo abbiamo detto, è di gran lunga il programma più popolare dell’intera produzione RAI. Ogni domenica raccoglie, in una ideale "piazza italiana", decine di milioni di telespettatori, italiani ma anche stranieri innamorati del nostro calcio, il più bello del mondo; un successo che cresce di stagione in stagione, di puntata in puntata. Oggi lo conducono Paola Saluzzi e Gianfranco de Laurentiis. Un nuovo programma domenicale, già sperimentato nel 2002 come "Sabato Italiano", va in onda dopo l’edizione del TG1 delle ore 20,00: si tratta di "Domenica Italiana", un talk show in diretta dedicato all'attualità italiana e internazionale ma anche al costume appena raccontati dal telegiornale della prima rete della RAI. All’interno del programma un’ampia pagina di storia, "Accadde domani", condotta da Nino Benvenuti, ma anche l’intrattenimento musicale con l’esibizione di uno dei cantanti italiani di maggior successo in Italia e nel mondo. 60 L’informazione religiosa trova spazio nel settimanale "Cristianità", un appuntamento in diretta in onda subito dopo l’Angelus del Papa, che vede ospiti in studio personalità laiche e religiose. Quest’anno il programma è stato portato da quindici minuti a mezz’ora. Inoltre, RAI International trasmette le udienze del Papa del mercoledì, per un totale di 26 ore di programmazione televisiva. 2003 - Paola Saluzzi conduttrice de “La Grande Giostra dei Gol” 2003 - Giorgia Caruso, giornalista conduttrice del programma televisivo "Il Caffè" 61 "Sportello Italia", il fortunato programma quotidiano di servizio che si occupa di fisco, casa, scuola, sanità e burocrazia per gli italiani all’estero ha quest’anno un’edizione arricchita di rubriche, di inviati, di inchieste e di documentazione utile ai telespettatori. "Anteprima" è il settimanale che presenta i palinsesti di RAI International, costruiti oggi con due ore quotidiane di autoproduzione e ventidue ore di ritrasmissione della programmazione RAI. Rinforzata anche l’offerta culturale. Il programma settimanale "Il Caffè" è stato arricchito rispetto alla passata edizione con risorse aggiuntive. Condotto da Giorgia Caruso, è divenuto il talk-show culturale del canale internazionale della RAI con la discussione, fatta da esperti, degli eventi culturali più significativi del nostro Paese in Italia ma anche all’estero, dal cinema all’archeologia, dalla musica al teatro, dalla moda alla letteratura. La precedente edizione, che era invece dedicata ai personaggi della cultura italiana di oggi, ha registrato la partecipazione dei più grandi nomi dell’arte del nostro Paese. Alcuni titoli di documentari realizzati da RAI International sotto la Direzione Magliaro hanno partecipato a prestigiosi festival (Montreal, Montreaux, Praga), vincendo premi e meritandosi ampi riconoscimenti dal pubblico. Questi documentari continuano ad esser prodotti nella collana "Gli Eventi di RAI International". 62 "Sestante" offre, ogni venerdì, 30 minuti dedicati alla attualità della politica, dell'economia, della cronaca e della scienza. Suo obiettivo è far conoscere l’Italia a chi si trova, da poco o da molto tempo, lontano dalla Madrepatria, mettendo a confronto la realtà italiana con quella internazionale sui diversi argomenti affrontati. Altre tre rubriche settimanali vengono prodotte nell’ambito della Convenzione con la Presidenza del Consiglio e inviate, per la messa in onda, a stazioni Tv estere. In particolare "Italia News", che offre in Australia mezz’ora di servizi selezionati dalla produzione di RAI International, dai Tg nazionali, dalle sedi regionali e dalle Reti RAI. Inviato via satellite viene messo in onda dalla SBS, la rete televisiva pubblica australiana. "Monitor Italia" è un settimanale di trenta minuti inviato a Monaco attraverso il circuito dell’Eurovisione, diffuso dalla BR Tv, la televisione pubblica della Baviera. La Televisione della Svizzera Italiana mette in onda il settimanale "Icaro", un contenitore di un’ora, trenta minuti dei quali prodotti dalla Redazione giornalistica di RAI International. Destinato all’America Latina è il settimanale televisivo "Filodiretto", prodotto in tre edizioni: italiana, spagnola e portoghese. Radio Le trasmissioni radiofoniche per l’estero, in ventisei lingue, coprono attualmente 11.600 ore di trasmissione. Di queste circa 6.000 sono costituite dall’informazione. Vi lavorano ogni giorno tre Redazioni giornalistiche. La Redazione Onda corta cura due edizioni del "Giornale dall’Italia": la prima alle 11.00 63 2003 – Cristina Benedetti, giornalista conduttrice di "Qui Roma" 2003 – Elena Longhi, conduttrice di "Domenica Italiana" 64 ora italiana verso l’Australia, le Americhe, l’Europa e il bacino del Mediterraneo in Onda corta e via satellite; la seconda alle 15.00 e alle 10.00 ora italiana, rispettivamente per il Canada e il bacino del Mediterraneo. In particolare, la Redazione predispone i notiziari che vengono tradotti e letti da uno staff di traduttori-annunciatori, in ventisei lingue: albanese, arabo, bulgaro, ceco, croato, danese, esperanto, francese, greco, inglese, lituano, polacco, portoghese, rumeno, russo, serbo, slovacco, sloveno, somalo, spagnolo, svedese, tedesco, turco, ucraino, ungherese, più, ovviamente, italiano. I notiziari tendono a offrire una panoramica dei maggiori fatti italiani, i commenti italiani sugli avvenimenti internazionali, le linee della politica estera e di quella europea, notizie culturali, scientifiche e sportive. Un notiziario radiofonico viene inviato, dal lunedì al venerdì, via posta elettronica alla sede RAI di Montevideo da dove viene diffuso in italiano, spagnolo e portoghese. Dal 2002 sono state realizzate apposite pagine di Internet dedicate ai programmi per l’estero nelle ventisei lingue di diffusione, con la possibilità di ascoltare in diretta il canale internazionale multilingue e la registrazione dell’ultimo notiziario in ciascuna lingua. La Redazione Giorno cura due edizioni del "Giornale dall’Italia". Una alle 18.00, ora italiana, irradiata verso l’Africa in Onda corta e via satellite Hot Bird 1 in Europa e nel Bacino del Mediterraneo; la seconda alle 23.00, ora italiana, destinata alle Americhe in Onda corta e via satellite e alle 03.30 verso 65 le Americhe; altri notiziari brevi vengono trasmessi in Europa, in Africa, nelle Americhe. La Redazione Notte rappresenta la terza fascia del ciclo produttivo giornalistico di RAI International ed opera dalle ore 22.54 alle ore 6.00. Produce cinque notiziari brevi (3 minuti circa) in lingua italiana che, con altrettanti notiziari di identica durata in lingua inglese, francese e tedesca, vengono messi in onda ogni ora a partire dall’1,00 all’interno del programma musicale "Notturno Italiano"; produce inoltre quattro giornali con le seguenti destinazioni: Ultime Americhe (messa in onda h. 2.45); Relais per il Sud America (h. 3.30); Bacino del Mediterraneo (h. 6.15); Africa dell’Est (h. 6.35). Un contenitore quotidiano di approfondimenti giornalistici comprende, oltre all’ultima edizione del "Giornale dall’Italia", le rubriche "Italia chiama Italia" (un bisettimanale di dialogo con gli italiani nel mondo) e "Un’ora con voi" (un trisettimanale di approfondimento dell’attualità non solo italiana). Queste due rubriche costituiscono delle novità che l’attuale Direzione ha voluto inserire nella programmazione radiofonica di RAI International. "Un’ora con voi" è diventata una rubrica soltanto giornalistica che consente di "stare" sulla notizia con un ampio approfondimento tre volte la settimana. "Italia chiama Italia" è invece lo strumento che due volte a settimana consente agli italiani nel mondo di discutere tra di loro (informazione circolare) e di farlo con l’Italia (informazione di ritorno). 66 Allo sport sono dedicate, rispettivamente la domenica ed il lunedì, "Nonsolocalcio" e "Sport Italia". Altre due rubriche, "I commenti del lunedì", programma di approfondimento degli eventi sportivi domenicali con particolare attenzione rivolta al campionato di calcio di Serie A, e "Italia Sport" vengono diffuse in Onda corta, via satellite o spedite alle radio estere. Altri due settimanali giornalistici caratterizzano la produzione radiofonica di RAI International: "Rotosette" che ha lo scopo di raccontare l'Italia agli italiani all'estero nelle forme più curiose e meno scontate (i servizi sono realizzati prevalentemente dalle sedi regionali della RAI e danno conto di sagre regionali, iniziative locali, collegamenti col mondo dell'emigrazione, rapporti fra le regioni e le varie comunità all'estero); e "Tutto cinema", interamente prodotto da RAI International, che racconta quanto accade nel cinema italiano: le nuove produzioni, i risultati al botteghino, le nuove tendenze, i riconoscimenti da parte della critica internazionale, le interviste agli attori, l'impegno delle istituzioni a sostegno della settima arte (ne vengono realizzate, oltre a quella in italiano, altre due edizioni, in spagnolo e portoghese). Altre trasmissioni d’informazione radiofonica vengono realizzate nell’ambito della Convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Italia oggi" è un programma settimanale che nasce dall’accurata selezione dei servizi giornalistici che nel corso di ogni settimana giungono a RAI International dalle Regioni o vengono realizzati in redazione a Roma. Il programma, della durata di quindici minuti, in onda la domenica e il lunedì, non ha una 67 struttura fissa ma tende ad offrire all’ascoltatore un panorama complessivo su alcune realtà italiane e spunti sui temi che direttamente o meno interessano gli italiani nel mondo. "Italia delle regioni" è un notiziario quotidiano che raccoglie le novità più significative che si affacciano ogni giorno dalle varie regioni italiane. Temi prevalenti sono la cronaca, i rapporti tra le regioni e le comunità italiane all'estero, le politiche di sviluppo regionale in campo economico, sanitario, culturale e sportivo. Non mancano i riferimenti alle curiosità che abbondano nella vivacità delle realtà locali. Il quotidiano nasce con la selezione dei servizi che ciascuna sede regionale della RAI propone attraverso la rete Intranet del Relais e viene integrato da servizi realizzati dalle Redazioni di RAI International. 68 "Notturno Italiano", abbiamo detto all’inizio, rimane il più antico, il più importante e ascoltato contenitore radiofonico di RAI International. Si tratta di un programma dedicato agli amanti della musica italiana, ovunque essi si trovino: musica leggera, jazz, pop, ma anche classica, lirica e sinfonica, che si può ascoltare ogni notte, sulle Onde medie, su Satelradio e in Real Audio su Internet. Da mezzanotte e trenta all'una vi sono ospiti in diretta. Alle 1.00, 2.00, 3.00, 4.00, 5.00 sono trasmessi giornali radio in italiano, inglese, francese e tedesco curati dalla Redazione giornalistica. Dopo il Giornale Radio dell'1.00, e fino alle 2.00, le più belle canzoni italiane dagli anni '60 a oggi. Dopo il Giornale Radio delle 2.00, fino alle 3.00 la grande musica di ieri, dal 1920 al 1963. Home page di RAI International Home page di Italica, il Portale della Lingua e della Cultura italiana 69 Dopo il Giornale Radio delle 3.00, e fino alle 4.00, dal lunedì al venerdì, un'ora di musica classica; sabato e domenica, alla stessa ora, le nuove tendenze della musica italiana. Dopo il Giornale Radio delle 4.00, fino alle 5.00, jazz, rock e cantautori di sempre. Dalle 5.12 alle 5.57 i suoni del mattino. "Taccuino Italiano" è un quotidiano di arte, musica, spettacolo, scienza, costume, realtà sociale, curiosità, Internet: questi gli ingredienti della prima parte del programma, tanti piccoli tasselli per costruire un grande mosaico che cerca di rappresentare l'Italia di oggi, senza dimenticare la realtà del passato. La seconda parte del programma è dedicata alle città italiane: un'intera settimana di collegamenti, interviste, descrizioni, documenti sonori di film, citazioni letterarie per raccontare il passato, l'economia, i luoghi, l'arte, la musica, il modo di essere dei giovani, le scuole, le tradizioni, le abitudini, le attività culturali e i progetti delle città. Nella trasmissione del sabato "Taccuino Italiano" si collega con le radio italiane all'estero con interviste, scambi musicali e informazioni. 70 "Con voi sul mare" è un settimanale della durata di 25 minuti dedicato agli equipaggi in navigazione e a tutti gli italiani che vivono e lavorano all'estero. Sono frequenti i collegamenti con le navi in viaggio, per parlare della vita di bordo o per mettere l'equipaggio in contatto con personalità del mondo della cultura, dell'informazione o dello spettacolo. Seguono, dopo uno stacco musicale, appuntamenti più o meno fissi con il sindacato per seguire le problematiche dei lavoratori marittimi, con l'attualità per informare anche su avvenimenti non strettamente legati al mare, con la cultura o l'intrattenimento. Nel corso dell'anno la trasmissione si trasferisce nelle più significative località marinare allo scopo di realizzare alcune puntate dedicate alla storia, alla cultura, ai costumi delle varie città. Altri contenitori della struttura di programmazione radiofonica vengono inviati alle radio locali convenzionate con RAI International. In particolare: a) "Questo è amore", contenitore musicale in tre edizioni, italiana, spagnola e portoghese, composto da tre diverse rubriche: "Tenda mobile", che presenta le ultime tendenze musicali, i cantanti e i nuovi gruppi di successo; "Generazioni a confronto", ovvero idee, gusti musicali e di costume confrontati fra generazioni diverse; e "C'era un ragazzo", sulle canzoni intramontabili degli anni '60. b) "Studio Azzurro", contenitore per la cultura e la narrativa composto da due rubriche: "Dossier", una rubrica di attualità culturale commentata da più esperti su cinema, teatro, letteratura, arte, sport e costume e "Racconto italiano", sui personaggi di ieri e di oggi, scrittori, scienziati, curiosità letterarie, raccontati in sceneggiati radiofonici. Internet Il sito Internet istituzionale di RAI International - www.international.rai.it ampiamente rinnovato, offre una panoramica sulla programmazione radiofonica e televisiva, con schede di presentazione, orari e frequenze per l’ascolto della radio. Permette di accedere a tutti i settori dell’informazione e della programmazione radiotelevisiva per l’estero e, via Real Audio, di ascoltare e vedere la produzione di RAI International. 71 Particolarmente significativa è l’esperienza di "Italica", divenuto con la Direzione Magliaro il portale di lingua e cultura italiana più seguito nel web. Il Corso di lingua italiana è suddiviso in 72 lezioni divise in tre livelli, principiante, intermedio, avanzato. È possibile, inoltre, seguire le lezioni del corso seguendo i percorsi per Unità, Funzioni, o Ambienti. Il corso è disponibile in cinque lingue: inglese, francese, spagnolo, tedesco e portoghese. Tre sezioni del sito sono dedicate alla cultura italiana. "Diario di bordo" è un’agenda quotidiana degli avvenimenti culturali italiani più rilevanti in Italia e all'estero; "Multimedia" è una rubrica mensile dedicata ai siti web italiani; "Argomenti" propone approfondimenti sulla cultura italiana realizzati anche da illustri firme del mondo accademico italiano e straniero. L'utente può interagire con la redazione attraverso la newsletter, i forum e le rubriche. Nell' archivio di "Italica" sono attualmente online 10.000 pagine, 500 documenti audiovisivi in Real Audio, 2.000 fotografie. Questa sezione è aggiornata quotidianamente ed è integrata da un motore di ricerca per facilitare ulteriormente la navigazione. L'accesso a tutti i servizi è totalmente gratuito. Sia il sito istituzionale di RAI International sia quello di "Italica" sono disponibili, oltre che in lingua italiana, anche in inglese e spagnolo. 72 Parte seconda DOCUMENTI 73 Storia ed analisi delle trasmissioni effettuate dalla R.A.I. per gli italiani all’estero di Marussia Cristiano Estratto della tesi di laurea del 1974 Università Degli Studi di Roma Facoltà di Magistero Corso Di Laurea in Pedagogia Un mezzo di informazione che non teme distanze e censure L’Informazione, cioè la divulgazione di fatti e di idee, può ritenersi tecnicamente perfetta quando è rapida, capillare e libera da ostacoli, frontiere e censure. Nell’informazione a grandi distanze le Onde corte soddisfano queste esigenze. Le radiotrasmissioni non potranno mai sostituire la stampa. Il giornale non subisce la concorrenza della radio, né della televisione: la stampa è più completa, più esauriente, proveniente da una libera scelta, può essere conservata e riletta a piacere, non dipende, come la radio da fattori che possono incidere sull’ascolto rendendolo nullo o cattivo. Le radiotrasmissioni sono complementari della stampa, ma hanno su di essa il vantaggio di giungere all’istante in qualsiasi punto del mondo superando ostacoli naturali e frontiere. Con la massima facilità, come avviene per le Onde corte, parlano nella stessa lingua dei popoli ai quali sono dirette, e a differenza del libro e del giornale, possono essere ascoltate anche dagli analfabeti, e ciò è molto importante per esempio nelle trasmissioni per l’estero, che sono molto seguite nelle zone sottosviluppate dove vivono in genere più uomini illetterati che colti. 74 Attualmente ben un terzo degli uomini sono illetterati, senza alcuna cognizione dei propri diritti e senza possibilità di conoscerli e di poterli difendere. Ottocento milioni di analfabeti non sarebbero in grado di sapere ciò che avviene nel mondo se non fosse per la radio. 1 Il primo trasmettitore ad Onde corte per l’estero entrò in funzione in Italia nel luglio del 1930, qualche anno dopo che l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti d’America avevano iniziato ad utilizzare la radio, come mezzo di comunicazione a grande distanza. In quell’anno, l’Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (ora RAI) realizzò a Prato Smeraldo, località nei dintorni di Roma, un primo impianto. Il nostro Paese è stato tra i primi ad adottare quel magnifico e ancora trascurato mezzo di comunicazione a grande distanza. Infatti, il primo servizio ad Onde corte ebbe inizio nell’Unione Sovietica nel 1922; seguirono gli Stati Uniti nel 1924, l’olandese Eindhoven e poi l’inglese Chelmoford e la tedesca Zeensen. Sembra che l’intuizione di utilizzare le Onde corte per poter lanciare un "giornale internazionale che può attraversare le frontiere e giungere alle menti degli ascoltatori, indipendentemente dalla volontà dei governi", la ebbe Lenin. 2 Negli anni ’30 tre Stati impegnati politicamente sono già pronti nel cimento delle Onde corte: URSS, Italia e Germania; e questa circostanza spiega di per sé il ruolo delle trasmissioni per l’Estero durante e dopo la seconda guerra mondiale. E’ un periodo storico tormentato; la crisi mondiale che dal 1929 al 1932 aveva travolto le economie di moltissime nazioni, aveva rinserrato tutti i Paesi in loro stessi, nella ricerca di soluzioni individuali per uscire dalla morsa economica. Gli Stati che hanno interessi oltremare utilizzano le eccezionali doti delle Onde corte per comunicare con i loro possedimenti lontani e con le loro collettività all’estero. Le Radiotrasmissioni ita- Le origini delle trasmissioni per l’estero ad Onda corta 75 76 liane nacquero per perseguire soprattutto questo ultimo scopo e lo dimostrano i programmi che venivano emessi. Nel 1933 sono in piena efficienza anche l’inglese Daventry, per comunicare nella sola lingua materna, con il Commonwealth; Parigi, per far sentire la sua voce ai Possedimenti coloniali nella lingua francese e in arabo; Radio-Madrid e Radio-Lisbona, per le trasmissioni verso l’America Latina, legata da tanti interessi ai due Stati Iberici; la Radio della Città del Vaticano, per il collegamento con le Nazioni e i Centri Cattolici di tutto il mondo; la Radio nelle Nazioni Unite, che trasmetteva da Ginevra. Le Onde corte avevano iniziato quella corsa verso la supremazia fra i mezzi di comunicazione e la conquista delle opinioni pubbliche mondiali che non sembra essersi ancora arrestata. Nel 1934 si ebbero in Italia due avvenimenti di grande rilievo per lo sviluppo delle Onde corte. Il primo è politico: la creazione del Sottosegretariato per la Stampa e la Propaganda nelle cui competenze rientrano i servizi radiofonici 3, il secondo tecnico, cioè l’ampliamento dell’impianto di Prato Smeraldo. Il 28 ottobre 1934 entrarono in servizio nuovi trasmettitori dando inizio alle trasmissioni dirette all’America del Nord. Cinque mesi dopo, il 12 marzo 1935, anche l’America del Sud e l’Estremo Oriente cominciarono a ricevere regolarmente i nostri programmi, e solo un mese dopo, il 14 aprile, fu dato il via alle trasmissioni dirette ai Paesi del bacino del Mediterraneo. All’inaugurazione delle trasmissioni per il Nord America si volle dare una particolare solennità. Fu Guglielmo Marconi a parlare ai cittadini americani e agli italiani che in quel Paese vivevano. Marconi ebbe in primo luogo una conversazione telefonica con il Presidente della Radio-Corporation di New York, Sig. Sarnoff, quindi fece un breve discorso in cui trattò il luminoso futuro delle Onde corte. I programmi per il Sud e Nord America, assai curati, erano soprattutto a carattere culturale e ricreativo. La possibilità di godere di larghi spazi di tempo, permetteva di trasmettere ricchissimi programmi con interi concerti dal vivo o atti interi di opere liriche, intercalati da notiziari politici, commerciali, letterali, sportivi; conversazioni e lezioni di italiano dirette soprattutto ai figli degli italiani da tempo residenti nelle due Americhe. Ecco di seguito lo schema della trasmissione che andò in onda il 31 dicembre 1934: - Messaggio di Pietro Mascagni al popolo americano - Esecuzione dell’Atto Secondo de: "L’Amico Fritz" di Mascagni" - Conversazione di studenti americani a Roma - Canzoni folcloristiche. Lezioni di lingua italiana - Notiziario - Puccini: "L’inno a Roma" Nei programmi trasmessi dall’Italia prevaleva, dunque, come si è detto, l’indirizzo culturale-ricreativo. Allo stesso modo si comportavano le altre emittenti europee, ad eccezione di Radio-Mosca che fu senz’altro la prima emittente politica del mondo. 77 L’importanza delle Onde corte nel conflitto italo-etiopico 78 La guerra italo-etiopica ebbe un’influenza notevolissima nel processo di sviluppo dei nostri programmi per l’estero. Già i mesi che precedettero quel conflitto provocarono nuovi problemi al servizio italiano delle trasmissioni per l’estero: innanzitutto quello di interessare i compatrioti che vivevano lontano, e specialmente quelli delle due Americhe, ad una partecipazione almeno morale al grande sforzo del Paese; in secondo luogo, quello di affrontare la nuova situazione politica che derivava dalla netta opposizione del gabinetto Eden alla conquista italiana dell’Etiopia. Il collegamento con i militari e i civili concentrati in Eritrea e Somalia fu risolto brillantemente qualche mese prima dell’inizio del conflitto, con un servizio che ebbe molto successo, di trasmissioni radiotelegrafiche denominato "Radio A.O." il quale aveva anche lo scopo di fornire al mondo intero le informazioni sull’andamento del conflitto. Con l’inizio delle operazioni, "L’Ufficio Radio moltiplicava i suoi sforzi per trasmettere al mondo i bollettini in varie lingue estere relativi agli avvenimenti militari in Abissinia. Oltre ai bollettini, la nostra attività radiofonica era rivolta a ribattere polemicamente agli argomenti sollevati all’estero contro l’Italia. Quegli argomenti che trovarono la loro clamorosa estrinsecazione nell’applicazione delle sanzioni economiche da parte della Società delle Nazioni." 4 All’inizio del 1936, le trasmissioni dall’Italia erano indirizzate verso le seguenti zone: bacino del Mediterraneo: in italiano tutti i giorni; Estremo Oriente: in inglese, cinese, giapponese e indonesiano; Africa Orientale: in italiano tutti i giorni; Paesi Arabi: in arabo tutti i giorni; Turchia: in turco a giorni alterni; Sud e Nord America: in italiano a giorni alterni. Così la guerra etiopica, e soprattutto il successo, superiore alle speranze, delle nostre trasmissioni, ebbero il potere di fornire il nostro Paese di un moderno ed efficientissimo centro ad Onde corte, proprio a solo un anno dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale. Le trasmissioni per l’estero, intanto, avevano mutato carattere e la polemica era entrata in essa soffocando la loro primitiva disposizione di servire come diversivo. Chi le usa, ormai, si è reso conto delle enormi possibilità che esse hanno come mezzo di convinzione delle masse. 79 Scoppia la Seconda Guerra Mondiale 80 Il 1 settembre del 1939 scoppiò la Seconda Guerra Mondiale con l’aggressione tedesca alla Polonia cui rispose la dichiarazione di guerra della Francia e dell’Inghilterra alla Germania; il conflitto trovò l’organizzazione italiana delle Onde corte preparatissima sia per i mezzi tecnici, perché Prato Smeraldo era stato da poco messo in grado di efficienza da non temere confronti con le altre stazioni emittenti straniere, che per l’esperienza del personale. Nel settembre del 1943, quando l’Italia fu costretta a chiedere l’armistizio, le nostre trasmissioni per l’estero avevano raggiunto indici mai più avvicinati, anche alla ripresa, come numero di programmi e di lingue trasmesse. L’armistizio, firmato con gli alleati in segreto a Cassibile (in Sicilia) il 3 Settembre del 1943, conteneva, fra i capitolati, il divieto di effettuare trasmissioni radiofoniche ad Onde corte: non si doveva più comunicare con l’estero. Cinque giorni dopo, l’8 settembre, lo stesso giorno cioè della pubblicazione dell’armistizio, le radiotrasmissioni per l’estero cessarono la loro attività recando gravi disagi a tutte le comunità italiane sparse per il mondo. Anche alcuni ascoltatori stranieri vollero attestare attraverso la corrispondenza la sorpresa e il disagio che provarono quando le trasmissioni per l’estero italiane cessarono, senza preavviso, i loro servizi. Fu l’avvicinarsi della Conferenza di Parigi per il Trattato di pace da imporre all’Italia che favorì, in maniera singolare, la ripresa delle nostre trasmissioni per l’estero. Lo scopo era quello di dare al nostro Paese un validissimo strumento per sostenere il nostro diritto ad un trattato di pace il meno oneroso possibile, in omaggio alla giovane democrazia italiana, e al contributo da essa dato alla guerra di liberazione. Il problema lo risolse il capo della Commissione di Controllo alleato, ammiraglio Stone, che nel giugno del 1946 invitò il nostro governo a prendere iniziative per cercare di rimuovere a suo favore l’opinione pubblica mondiale all’avvicinarsi della Conferenza di Parigi. Fra i mezzi più efficienti a raggiungere lo scopo, l’ammiraglio Stone indicò, appunto, le Onde corte, perché strumento capace di agire tempestivamente e di raggiungere qualsiasi parte del globo, superando ogni ostacolo, politico o naturale. Fatto singolare è che l’ammiraglio Stone era allora Presidente dell’Organo che aveva il compito di imporre la scrupolosa osservanza delle clausole dell’armistizio. Lo stesso quindi autorizzò la ripresa delle radiotrasmissioni per l’estero. In solo poco più di due mesi dal favorevole intervento l’ufficio che era completamente da riorganizzare perché aveva perso tutti i suoi effettivi, fu posto in grado di funzionare; da parte sua la RAI-TV fece il miracolo di rimettere in vita gli impianti tecnici indispensabili per la ripresa delle emissioni. Nel giro di pochi anni "Radio Roma", questo è il nome che fu scelto alla ripresa, seppe riportarsi ad una posizione più che dignitosa fra le radio-emittenti ad Onde corte del mondo, riconquistando molti degli amici che avevamo perduto e molti altri nuovi. Essa infatti, sia per il numero di programmi che per numero di lingue e per quantità di trasmissioni, nel 1950 era già di nuovo fra le principali e più seguite. Nello stesso anno venivano potenziati i programmi in lingua italiana per i connazionali all’estero con emissioni speciali dirette all’Australia, alla Nuova Zelanda all’Estremo Oriente e all’Africa Orientale. Il 15 aprile del 1962 ebbe termine un ciclo delle trasmissioni per l’estero, quello della 81 82 gestione diretta dei Servizi Giornalistici da parte dello Stato, che risaliva agli anni ’30, e si aprì un nuovo ciclo che dura tuttora: la gestione degli stessi servizi da parte della RAI. La Presidenza del Consiglio, affidando alla RAI la gestione dei notiziari informativi per l’estero, non è che si sia spogliata di una sua competenza, perché le attribuzioni in materia di stampa e di radio spettano al Servizio Informazioni per legge. La gestione dei notiziari informativi per l’estero da parte della RAI continua ormai da 13 anni, durante i quali la collaborazione tra i Servizi della Presidenza e l’ente concessionario è stata quanto mai proficua. La Direzione dei Notiziari esercita i suoi compiti secondo direttive politiche generali, ma nella massima libertà di giudizio nelle scelte delle notizie e dei commenti che formano i notiziari. Essi devono unicamente rispecchiare la realtà nazionale: questa è la direttiva di carattere generale. Non viene effettuato quindi alcun controllo preventivo dei testi dei notiziari e dei commenti. Naturalmente questo materiale, una volta trasmesso, viene letto da un apposito ufficio della Divisione Radio della Presidenza del Consiglio, che è in tal modo informato quotidianamente, sia pure a posteriori, dell’impostazione che è stata data ai programmi e ai notiziari. Le direttive alle quali devono attenersi i responsabili dei notiziari e dei programmi sono concordati nel "Comitato Misto Programmi Informativi per l’Estero" il quale è l’organo supremo che sovrintende alle trasmissioni per l’estero. Il Comitato ha lo scopo di "dare un coordinato indirizzo al servizio di redazione ed emissione, sia in lingua italiana che nelle lin- gue estere dei notiziari e, in genere, delle trasmissioni rivolte agli ascoltatori residenti all’estero". Fra i suoi compiti sono: stabilire gli orari, la durata e il numero delle trasmissioni, deliberare sui programmi e sugli orientamenti dei medesimi nonché sulla organizzazione dei mezzi relativi, fornire proposte, promuovere iniziative, dare suggerimenti per un sempre più idoneo funzionamento del servizio, anche in relazione con altri enti o organismi italiani all’estero. Il Comitato è un organo altamente qualificato e responsabile. Suo Presidente è il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che è a diretto contatto con il Presidente del Consiglio e ne interpreta le direttive politiche. Fanno poi parte del Comitato rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della RAI-TV ed esperti che possono essere chiamati anche di volta in volta. 83 I notiziari per gli italiani all’estero 84 Lo scopo delle radio trasmissioni per l’estero è politico, ma non esclusivamente. E’ politico nel senso che esse sono destinate a tenere viva nel mondo e nelle collettività italiane all’estero l’azione dell’Italia come nazione democratica, ad illustrare le sue decisioni in politica interna ed esterna, le sue riforme sociali, le sue realizzazioni in tutti i campi. L’informazione politica è quindi essenziale, ma naturalmente non esclude il resto perché il notiziario per essere gradevole deve essere vario il più possibile. Le trasmissioni dirette agli italiani all’estero sono sostanzialmente differenti da quelle indirizzate agli stranieri. Innanzitutto, si tenga presente che di circa 24 ore di trasmissioni giornaliere, ben un terzo sono dedicate ai nostri compatrioti. I programmi in lingua italiana sono quindi molto ricchi, così i notiziari. I servizi giornalistici devono, infatti, dare agli italiani all’estero un quadro completo di quanto avviene in Italia scendendo anche nei minimi particolari, mentre i notiziari per gli stranieri possono riportare non più dell’essenziale, anche per ragioni di spazio. La Patria di origine si collega con i suoi figli perché vuole farsi sentire vicino. Si sa che chi vive lontano dalla terra nativa è sempre in una situazione di crisi sentimentale. Allora si cerca di avvicinargli la Patria con le radiotrasmissioni in modo da dargli l’impressione di non essere abbandonato. Questa "voce", che spesso si fa largo faticosamente fra le cento lingue incomprensibili di altri Paesi, parla in maniera accessibile alla mentalità, ai gusti e agli usi dei nostri compatrioti, mentre tutto intorno il mondo è straniero, se non ostile. La RAI-TV cura assai i notiziari, i programmi musicali e di varietà per gli italiani all’estero, utilizzando, in grande misura, tutto il materiale trasmesso all’interno anche in sede regionale, il che è particolarmente gradito a questo tipo di ascoltatori. In queste trasmissioni le richieste degli italiani relative ai notiziari sono tenute in forte considerazione. Essi chiedono nelle loro lettere soprattutto notizie dell’Italia, commenti sull’Italia, musiche del nostro Paese. Hanno bisogno di sentirsi idealmente in Italia quando ascoltano le nostre trasmissioni. I fatti internazionali dovrebbero trovare posto nei notiziari solo nei riflessi che essi hanno avuto in Italia. Per gli italiani che vivono in Paesi d’oltre-oceano i Servizi Giornalistici devono dunque dare un quadro il più completo possibile di quanto avviene in Italia con qualche commento sui fatti del mondo; e sembrano poco interessati alle polemiche tra i partiti, al contrario dei nostri compatrioti che risiedono per motivi di lavoro nei Paesi europei. Questi, infatti, in genere non intendono stabilirsi definitivamente all’estero e sono quindi più interessati ai problemi politici italiani. Inoltre questi connazionali amano essere informati sui problemi che possono interessare la famiglia e loro stessi. La RAI, di sua iniziativa e a proprie spese, ha inviato materiale audio-visivo ad alcune stazioni situate in Paesi dove esistono forti collettività italiane, affinché vengano ritrasmessi localmente. 85 Il contributo delle radiotrasmissioni per l’estero nella diffusione dell’arte e della cultura italiana nel mondo 86 I programmi culturali e artistici costituiscono un’altra attività cui attendono gli appositi uffici della RAI-TV. L’interesse dello Stato per questi programmi è indicato nelle premesse alla Convenzione del 7 maggio 1948 per la ricostruzione di Prato Smeraldo. Anche questo settore è naturalmente sottoposto al Comitato dei Programmi come qualsiasi altra attività 133 che rientri nelle trasmissioni per l’estero. L’Ufficio cura fra l’altro un gran numero di rubriche culturali e di varietà, per predisporre le quali occorrono nei responsabili del servizio non solo elevate doti culturali e critiche, ma direi di inventiva. I programmi culturali non sono come i servizi giornalistici condizionati dagli avvenimenti del giorno, ma devono essere inventati. Per dare un’idea più realistica del lavoro che spetta ai Servizi Culturali riporto quasi integralmente uno studio su tali programmi pubblicato proprio dall’Ufficio Servizio Programmi per l’Estero della RAI e relativo agli anni 1971 e 1972: "Sono indicati con l’espressione programmi culturali per l’estero numerosi programmi e rubriche di divulgazione riferibili ai più disparati campi della cultura (spettacolo, narrativa, letteratura, poesia, scienze, storia, folklore, arte, musica leggera, da camera, operistiche, ecc…) oltre a parecchie altre trasmissioni di carattere ricreativo, assistenziale e vario, che la RAI, secondo la Convenzione del 7/5/1948 con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, realizza al fine di diffondere L’arte e la cultura italiana e di mantenere i legami tra l’Italia e tutti i suoi figli sparsi nel mondo". Nella pratica si definiscono come ‘culturali’ tutte le trasmissioni che non siano impostate sull’informazione di stretta attualità. Particolare attenzione, sempre a norma di convenzione, viene rivolta al mantenimento dei legami affettivi dei nostri emigrati con la madre-patria. Tenendo conto delle esigenze e delle preferenze agli italiani, sviluppano la divulgazione dei più svariati aspetti della cultura e della tradizione, sfrondata da inutili orpelli accademici. Cercando un contatto ricco di spunti, ma sempre sereno ed obiettivo, che faciliti una visione realistica e moderna della nostra realtà nazionale. Gli interessi e le preferenze degli stranieri si orientano più decisamente verso programmi dedicati al turismo, al folklore, all’arte nelle sue più varie manifestazioni e a tutti quei settori in cui il prestigio italiano è più evidente. Particolare attenzione è stata data negli ultimi tempi alla trattazione di argomenti di storia nazionale e regionale, dedicando sempre spazio all’aneddotica e alla cultura paesana, alle trasmissioni dedicate allo scambio di messaggi e saluti con connazionali, ai programmi a richiesta dedicati ad amici e parenti lontani nonché alle rubriche che illustrano l’arte e la bellezza del nostro Paese, con trattazioni sempre rigorosamente controllate anche sul piano critico, tali da poter essere eseguite con profitto anche da centri e istituti culturali. Al fine di illustrare agli ascoltatori i programmi loro destinati e di riportare dettagliatamente gli orari e le lunghezze d’onda delle trasmissioni, il Servizio Programmi per l’Estero pubblica un periodico, quasi un radiocorriere tascabile: "Qui la Radiotelevisione Italiana che vi parla da Roma" edito in cinque lingue (italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo). Ogni numero contiene, oltre all’illustrazione di vari programmi, un editoriale di attualità politica, economica e sociale e pregevoli riproduzioni 87 di capolavori della nostra arte. Attualmente esce in 150 mila copie quattro volte l’anno, in coincidenza con le variazioni delle frequenze di trasmissione stabilita dall’"International Frequency Registration Board" e viene distribuita capillarmente all’estero presso Istituti italiani di Cultura, a rappresentanze diplomatiche e consolari, Società aeree e di navigazione e oltre 80 mila ascoltatori sparsi nei cinque continenti. Il Servizio cura anche, parallelamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, la corrispondenza con gli ascoltatori. 88 La RAI collabora con le emittenti all’estero che trasmettono programmi dedicati ai nostri emigranti. Questi programmi, in genere in lingua italiana, possono essere così distinti: a) programmi di emittenti situate negli stessi Paesi che ospitano le collettività italiane; b) programmi di emittenti installate in altri Paesi; c) programmi di emittenti straniere dirette agli italiani che vivono nel territorio nazionale. Le trasmissioni di emittenti situate negli stessi Paesi che ospitano collettività italiane possono essere effettuate o dalle Radio Nazionali, come avviene in Europa, dove esiste regime di monopolio delle radiotrasmissioni, oppure da privati in genere italiani che vivono all’estero. Nel primo caso abbiamo l’esempio delle radio Parigi, Radio Liegi, la BBC, la Radio Luxemburgo, Radio Colonia, Radio Francoforte, Radio Monaco, la Svizzera e per i Paesi Bassi la stazione di Hilversum, che trasmettono regolari programmi per i nostri connazionali che lavorano nei rispettivi Paesi. La maggior parte di queste trasmissioni vengono effettuate in collaborazione con la RAI. Ciò permette ai nostri connazionali che lavorano nei Paesi dell’Europa Occidentale di seguire programmi in lingua italiana su Onde Medie o a Modulazione di Frequenza cioè perfettamente chiare ed accessibili ad ogni tipo di apparecchio ricevente e in ore, infine, libere da ogni impegno di lavoro. I programmi trasmessi da organizzazioni private italiane all’estero sono numerosi nelle due Americhe e in Australia dove l’esercizio delle trasmissioni radiotelevisive è libero. Alcune di queste stazioni mantengono regolari rapporti con la RAI che fornisce assistenza tecnica consistente soprattutto nell’invio regolare di La funzione delle stazioni italiane all’estero 89 90 programmi di attualità o culturali, di dischi, registrazioni. Sono circa 50 queste stazioni con le quali la RAI collabora. La pubblicazione del Ministero degli Esteri "Problemi del Lavoro degli Italiani all’Estero" fornisce i seguenti dati, relativi al 1971, di dette stazioni: Canada 10 stazioni trasmettono programmi in lingua italiana localizzate nella Columbia Britannica, Ontario, Quebec e a Ottawa. Stati Uniti 84 programmi radio, di cui 11 sono trasmessi tutti i giorni, 8 tutti i giorni ad eccezione del sabato e della domenica, 6 tutti i giorni ad eccezione del sabato e della domenica, 2 sono trasmessi il sabato e la domenica, 1 il giovedì e il venerdì, 54 solo il sabato o la domenica. Argentina 22 stazioni trasmettono in lingua italiana Brasile 12 stazioni trasmettono in lingua italiana Cile 3 stazioni trasmettono programmi in lingua italiana Panama 1 stazione trasmette programmi in lingua italiana Perù 5 stazioni trasmettono in lingua italiana Uruguay 3 stazioni trasmettono in lingua italiana Venezuela 9 stazioni trasmettono in lingua italiana Australia 5 stazioni trasmettono programmi in lingua italiana a Melbourne, Cairns, Brisbane, Innisfail, Canberra. Naturalmente occorre andare assai cauti nelle valutazioni, perché non si può negare che si devono considerare di interesse generale solo quelle stazioni che hanno assunto quella funzione di operare a favore della collettività italiana e di mantenere questa legata alla madre patria. Tutte le altre, cioè quelle che perseguono scopi di lucro o commerciali, non devono essere prese in considerazione. Nulla si sa di preciso circa i contenuti di molti programmi italiani all’estero, perché chi li effettua svolge una libera attività che non è sottoposta al controllo delle nostre rappresentanze diplomatiche. L’attività delle stazioni italiane all’estero è di grande interesse quando il Paese conduce una politica di assistenza ai nostri connazionali non per ragioni materiali, quali rimesse e preferenza dei prodotti italiani, ma soprattutto morali e sentimentali. Queste stazioni, operando sul posto, hanno la possibilità di interpretare meglio le esigenze e i problemi delle collettività in seno alle quali vivono: hanno quindi una funzione insostituibile. Esse si affiancano, quindi, alle radiotrasmissioni per l’estero dall’Italia nell’azione di informazione e formazione dei nostri connazionali all’estero, ma con maggior possibilità di persuasione e di penetrazione. Questa collaborazione tra le Onde corte e gli organi di informazione all’estero fu molto stretta negli anni che seguirono la ripresa delle trasmissioni per l’estero, alla fine della Seconda Guerra Mondiale; poi andò attenuandosi, anche in relazione all’affievolirsi delle emissioni italiane. NOTE 1 Bilancio pubblicato dall’UNESCO nel settembre del 1972 in occasione della Giornata Internazionale dell’analfabetismo. 2 Tangye Lean: "The Revolution Overseas", Londra 1963. 91 3 I servizi Radio furono assorbiti nel 1937 dall’Ispettorato per la Radiodiffusione e la televisione del Ministero della Stampa e Propaganda. L’Ispettorato era ordinato in due Divisioni. La prima curava i rapporti con l’EIAR per le trasmissioni all’interno, la seconda curava i rapporti con l’EIAR per le trasmissioni per l’estero e comprendeva i servizi giornalistici, i reparti traduttori divisi per lingua e per zone geografiche e il Servizio di intercettazione radio. 4 Giorgio Nelson Page: "L’Americano di Roma", pag. 452, Edizioni Longanesi. 1930 Guglielmo Marconi realizza a Roma la prima antenna per le trasmissioni in Onde corte. Il 1° luglio, nei pressi di Roma, entra in funzione il Centro Radio Imperiale di Prato Smeraldo, la prima stazione che trasmette ad Onde corte per l’estero. Cronologia 1931 Iniziano le prime trasmissioni in Onde corte per l’America del Nord. 1934 Il 28 ottobre entrano in funzione, a Prato Smeraldo, due trasmettitori ad Onde corte destinati al servizio per l’estero. Iniziano le trasmissioni ad Onde corte dirette all’America del Nord in inglese e italiano. 1935 Viene completato il Centro Imperiale ad Onde corte di Prato Smeraldo e iniziano i regolari programmi per le Americhe, l’Europa e l’Africa. Radio Roma inizia a trasmettere anche in esperanto. Il 12 marzo iniziano le trasmissioni per il Sud America in italiano, portoghese e spagnolo. Il 14 aprile hanno inizio le trasmissioni per il bacino del Mediterraneo, in lingua italiana. 1936 Iniziano le trasmissioni per l’Africa Orientale in italiano; per la Grecia in greco; per l’Estremo Oriente in inglese, cinese, giapponese, indostano. 93 1937 Trasmissioni per gli italiani all’estero in italiano. Hanno inizio i programmi in lingua araba, turca, tedesca, francese, albanese, rumeno, bulgaro, ungherese, croato, spagnolo e portoghese per l’Europa. Il 22 aprile viene istituito l’Ispettorato della Radiodiffusione fra le cui competenze rientra la gestione dei servizi giornalistici delle Onde corte. 1938 Iniziano i programmi in lingua serba e danese. Con l’installazione di sei nuovi trasmettitori viene ufficialmente costituito il Centro radiofonico ad Onde corte di Roma a Prato Smeraldo. 1939 Le trasmissioni ad Onde corte vengono utilizzate per le operazioni militari. Iniziano le prime trasmissioni per l’Oceania in italiano e inglese e per l’Estremo Oriente in francese e amarico. 1940 Iniziano le trasmissioni in olandese, persiano, corso, maltese, bengalino, pangiambico. 1941 Iniziano le trasmissioni in finlandese, svedese e thailandese. 94 1943 In seguito alle direttive dell’Armistizio dell’8 settembre vengono interrotte dall’Italia tutte le trasmissioni radiofoniche in Onde corte. 1946 Il 3 settembre riprendono le trasmissioni di Radio Roma ad Onde corte per l’Europa e le Americhe in italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese. 1947 Il 16 aprile iniziano le trasmissioni in croato, serbo, sloveno e tedesco. Il 10 ottobre iniziano le trasmissioni in arabo da Radio Bari e hanno inizio i bollettini radiotelegrafici per le navi. Il 15 dicembre iniziano le trasmissioni in danese, olandese e svedese. 1948 Il 7 maggio viene approvata la Convenzione fra Governo e RAI-TV che prevede la ricostruzione del Centro radiofonico ad Onde corte di Prato Smeraldo e l’affidamento alla RAI della gestione tecnica delle trasmissioni per l’estero. Il 17 maggio iniziano le trasmissioni in turco e greco. Il 21 luglio iniziano le trasmissioni in rumeno. Il 15 settembre iniziano le trasmissioni in cinese. Il 7 novembre iniziano le trasmissioni in ceco, polacco, russo, slovacco e ungherese. 1949 Il 15 ottobre iniziano le trasmissioni in bulgaro. 1950 Radio Roma trasmette in trentadue lingue, 95 con programmi destinati a cinquantadue Paesi. L’8 maggio iniziano le trasmissioni in giapponese, hindi e urdu. Il 5 ottobre iniziano le trasmissioni in albanese, ucraino e persiano. 1952 Il 6 maggio iniziano le trasmissioni in lituano. Il 7 giugno iniziano le trasmissioni in indonesiano. 1956 Il 2 dicembre iniziano le trasmissioni in bengalico. 1962 Il 30 marzo, nell’ambito di un accordo fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la RAI-TV, viene firmata la Convenzione per il passaggio alla RAI dei notiziari giornalistici delle Onde corte e dei programmi radiofonici per l’estero. Iniziano i primi notiziari in inglese, francese e tedesco nel "Notturno dall’Italia". 1963 Il 29 ottobre viene decisa dal Comitato Misto Programmi la ristrutturazione dei programmi con la concentrazione delle trasmissioni nelle zone di maggiore interesse. 96 1964 Il 1° luglio vengono soppresse le trasmissioni in lingua iranica, hindi, urdu, bengali, cinese, giapponese e indonesiano. 1965 Inizia la produzione di "Panorama Italiano", il primo settimanale televisivo per gli italiani nel mondo. Il 2 maggio vengono soppresse le trasmissioni in lituano e quelle bisettimanali in inglese e francese destinate ai problemi della NATO e dell’Unità europea. Vengono anche ridotte le trasmissioni in lingua rumena, ungherese, albanese, polacca, ceca ed esperanto. 1966 Il 19 dicembre il Ministro degli Esteri Amintore Fanfani lancia l’iniziativa per migliorare le trasmissioni italiane per l’estero. 1967 Il 19 settembre ha luogo la riunione interministeriale per studiare le iniziative tese a potenziare l’attività informativa italiana all’estero. 1968 Nasce "Qui Italia", giornale radio per gli italiani in Europa, seguito da "Un giorno in Italia" per il Nord America. Inizia la fornitura di servizi giornalistici alle emittenti estere che destinano spazi all’informazione per le comunità italiane. 1969 La redazione dei Notiziari per l’estero viene trasferita nella sede RAI di Via del Babuino, a Roma. 97 1970 Il 19 giugno il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, On. Antonio Bisaglia, propone al Comitato Misto la costituzione di un "gruppo di lavoro" ristretto per studiare proposte concrete per risolvere il problema delle trasmissioni italiane per l’estero. Il 16 dicembre ha luogo la riunione del "gruppo di lavoro" formato da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli Esteri e della RAI. Dall’incontro nasce un nuovo progetto di ristrutturazione delle trasmissioni per l’estero e di potenziamento del Centro di Prato Smeraldo. 1971 Inizia la distribuzione nelle Americhe da parte di RAI Corporation. Il 15 dicembre viene attivata la Convenzione fra Stato e RAI-TV aggiuntiva all’Atto del 1952 che proroga di un anno la Convenzione del 1948 di Prato Smeraldo e quella del 1962 per la gestione da parte della RAI-TV dei notiziari per l’estero. Viene inoltre riconosciuto alla RAI-TV il diritto al rimborso delle spese per l’invio di materiale audiovisivo all’estero. 1975 Viene sancita la Convenzione RAI – Presidenza del Consiglio per le trasmissioni distribuite alle Radio Tv nel mondo. E’ attuata la Riforma della RAI e nasce la DE – Direzione servizi giornalistici e programmi 98 per l’estero. Si riorganizzano i programmi e "Il Notturno dall’Italia" diventa "Notturno Italiano". 1976 Il 6 maggio ha luogo la tragedia del terremoto in Friuli. Nasce "Il Giornale della Mezzanotte". 1978 Va in onda la prima edizione de "Il Giornale dall’Italia". 1991 In conseguenza della Guerra nel Golfo, scoppia l’emergenza per gli italiani in Iraq. 1995 Nasce RAI International e i primi programmi satellitari dall’Italia. Viene attivato "Planet Italy" il primo sito web della RAI. Nasce "Un’ora con voi": programma radiofonico di informazione, approfondimenti, rubriche e musica per gli italiani nel mondo. Sono trasmessi relais radiofonici per Australia, Africa e Americhe. 1996 Nasce il sito ufficiale di RAI International e il sito "Italica", prima università telematica sulla lingua e la cultura italiana. RAI International organizza il "Radio Summit", dodici ore in diretta nel mondo, in occasione del Vertice Mondiale sull’Alimentazione tenutosi a Roma dal 13 al 17 novembre. 99 Per festeggiare il Capodanno nel mondo RAI International manda in onda la "Giostra di fine d’anno", venti ore di Tv satellitare. Viene varato Satelradio, il canale radiofonico satellitare. 1997 Nasce il programma televisivo domenicale "La Giostra dei Gol" 1999 Nasce "Sportello Italia", programma Tv di servizio sui temi d’attualità quali pensioni, fisco, casa, sanità e burocrazia. Il sito web "Italica" (www.italica.rai.it) si trasforma nel Portale della Lingua e della Cultura italiana. 2000 In diretta radiotelevisiva dalla FAO di Roma, la Prima Conferenza degli Italiani nel Mondo. Il programma televisivo domenicale si trasforma diventando "La Grande Giostra dei Gol", un contenitore con il calcio in diretta, un viaggio nei paesi, l’intrattenimento musicale, le interviste con i protagonisti delle comunità italiane nel mondo e gli sport considerati minori. "La Grande Giostra dei Gol" è la più grande trasmissione televisiva italiana con i suoi circa quaranta milioni di telespettatori. 2001 "Un mondo di Rai International" si chiama così la più lunga diretta televisiva della RAI 100 con ventiquattro ore di trasmissione ininterrotta attraverso tutti i continenti per celebrare con gli italiani all’estero il loro Capodanno. Nasce "Qui Roma" il primo notiziario televisivo quotidiano per gli italiani nel mondo. 2002 "La Grande Giostra dei Gol" cresce ancora: diventa una trasmissione di quattro ore in diretta. Cresce anche "Un mondo di RAI International", che raggiunge le ventisette ore. Va on line il nuovo sito di RAI International (www.international.rai.it), completamente ristrutturato con tutti i palinsesti Tv aggiornati quotidianamente e i web dedicati alle produzioni originali radiotelevisive. 2003 Il Consiglio di Amministrazione della RAI decide la societarizzazione di RAI International. "Sabato Italiano" diventa il primo programma televisivo di approfondimento in diretta per e con gli italiani all’estero. "Sportello Italia", da settimanale, diventa un programma quotidiano. 101 Testimonianze Mirella Boncompagni Luigi Bencetti Nerino Rossi Antonio Ciampaglia Giulio Cattaneo Roberto Morrione Giancarlo Leone Gina Basso Pierluigi Tabasso Enrico Morbelli 103 Quella sensazione di lontananza di Mirella Boncompagni Dirigente Generale a.r. alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Testo tratto dalla pubblicazione RAI "Ieri, oggi, domani" 104 È difficile comprendere oggi quella sensazione di lontananza dal proprio paese che si provava vivendo all’estero non solo in aree geografiche al di là del nostro Continente, ma già nella stessa Europa. Parlo certo di alcuni decenni fa, quando solo prendere la linea telefonica per l’Italia poteva rappresentare un problema. Forse per l’esperienza diretta provata nelle tante trasferte di lavoro all’estero, quando sarebbe stato bellissimo sentire parlare italiano accendendo la radio o la Tv; avrebbe rappresentato un insostituibile momento di relax dopo giornate di full immersion in altre realtà meno congeniali. Forse per le tante richieste in tal senso formulatemi spesso con intensità da persone di ogni appartenenza politica e sociale. Certo è che sono tra coloro che hanno da sempre "sentito" l’esigenza dei nostri connazionali residenti all’estero per loro scelta ma soprattutto per necessità, di continuare a partecipare in qualche modo all’evoluzione del nostro paese, agli sviluppi della vita culturale e sociale degli italiani, per non sentirsene estranei, una volta "fuori dall’Italia". Fu così che da giovane dirigente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiesi ed ottenni di occuparmi dei rapporti Convenzionali con la RAI e con le maggiori Agenzie di Stampa, entrando così a far parte di una squadra eccellente: mi riferisco tra gli altri ai nostri dirigenti Randone e Mammucari, al valente Jacobacci che curava i rapporti quotidiani tra il nostro ufficio e la RAI. Erano gli anni ’70 e il mondo dei media in Italia sembrava esplodere con la liberalizzazione dell’etere e l’apertura operata dalla Corte Costituzionale nei confronti delle Tv private. Ricordo che in quegli anni, in sede Consiglio d’Europa a Strasburgo durante una riunione di esperti dei mass-media, fui colpita da una battuta ironica del Presidente di turno del Comitato ad hoc secondo il quale "il cittadino italiano aveva scoperto di avere più diritto di qualsiasi altro essere umano ad una maggiore informazione". Piccata, l’alto senso di italianità che mi ha sempre contraddistinto mi ha fatto reagire per puntualizzare che il diritto riconosciuto dalla Corte Costituzionale italiana non era rivolto al cittadino perché fosse "maggiormente informato", ma alle imprese che da quella decisione trassero il diritto di esercitare libera attività "di informazione". Noi usavamo il termine di "laboratorio" per definire la situazione venutasi a creare in Italia, ma certo non fu facile confrontarsi all’epoca con i partner europei nelle sedi Istituzionali preposte. Possiamo immaginare le attese che in quel contesto maturavano i nostri connazionali all’estero, vivamente interessati alla vasta produzione radiofonica per non parlare di quella televisiva. Se ben ricordo invece, ma lascio ad altri la più puntuale descrizione del contesto RAI del periodo, da parte della Concessionaria del servizio pubblico non si avvertiva ancora la potenzialità delle trasmissioni per l’estero, e le Convenzioni con la Presidenza del Consiglio venivano vissute come "routine" a fronte di introiti non trascurabili per l’Azienda. In altre parole si aveva la sensazione che l’attività della Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l’Estero avesse difficoltà ad ottenere la dovuta considerazione e che dovesse essere difesa anche all’interno della 105 106 stessa RAI, compito che mi assunsi spontaneamente pur nel rispetto delle competenze e della professionalità dei miei interlocutori istituzionali, essendo assolutamente convinta che il notevole sforzo di "svecchiamento" che si chiedeva alla RAI nei rapporti Convenzionali avrebbe alla fine ripagato sia l’Azienda che la committente Presidenza del Consiglio. Nel perseguire questo obiettivo che determinò una vera ristrutturazione del settore sia per quel che riguardava le trasmissioni radiofoniche in Onde corte per l’estero, che per le trasmissioni televisive che seguirono in attuazione della legge 103/75, fui efficacemente coadiuvata da splendidi personaggi, quali Nerino Rossi e Giulio Cattaneo; l’elenco potrebbe continuare, ma temendo di omettere nomi altrettanto eccellenti per professionalità e intelligenza, preferisco lasciarli nella sfera dei miei ricordi personali. Fu così che la Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l’Estero iniziò a confezionare programmi radiofonici e televisivi destinati a stazioni estere, differenziati per aree di destinazione, i cui contenuti spaziavano dagli aspetti economico-sindacale e previdenziale legati al potenziale rientro in Italia dei nostri connazionali, a programmi di carattere culturale, rubriche musicali, sport ecc, nonché brevi filmati quali importanti contributi italiani al cinegiornale della CEE "Image d’Europe" destinato ai paesi ACP e dedicato ai temi dello sviluppo oltreché all’immagine dell’Europa comunitaria. Quante battaglie sostenute nelle riunioni mensili a Bruxelles, cui ho voluto continuare a prendere parte anche dopo la nomina a Direttore Generale che, se possibile, ha rafforzato il mio indomabile senso dello Stato, affiancata dai giornalisti Toselli e poi Verde, impegnati come me a difendere il punto di vista italiano sugli obiettivi da raggiungere e sui filmati realizzati dai bravi Pistola, Innocenti e altri. Ma mentre scrivo queste brevi righe, mi viene in mente un altro episodio bizzarro dal quale scaturì l’importante iniziativa di realizzare Corsi televisivi di lingua italiana differenziati per utenti delle lingue inglese, francese, spagnola e araba, per i quali si registrò un immediato interesse da parte di moltissime emittenti estere: perfino il Giappone chiese di poter disporre del Corso per trasmetterlo con una breve introduzione esplicativa in lingua giapponese. Ma veniamo alla circostanza che ha dato origine all’iniziativa. Fu per puro caso che venni in possesso di una videocassetta contenente alcune lezioni di un corso di italiano realizzato, non ricordo per conto di chi, in un paese europeo. Alcune scene si svolgevano in un Circo dove soltanto i Clown si esprimevano in lingua italiana, dileggiati da tutti, spintonati e malmenati mentre il pubblico divertito rideva di loro come in genere accade in tali circostanze. Ma la mia suscettibilità è stata messa a più dura prova quando in un’altra "lezione" entravano nella scena personaggi che volevano rappresentare Garibaldi e il re d’Italia che in sostanza si giocavano a scacchi la sorte della nostra penisola. Farne vedere qualche tranche in amicizia ad un collega del Ministero degli Affari Esteri e proporre alla RAI di realizzare un nostro Corso di italiano fu affare di qualche ora, perché l’idea piacque subito e partì l’iniziativa il cui successo fu tanto rilevante che negli anni i Corsi furono ampliati, aggiornati, estesi ad utenti di altre lingue. 107 108 Ma i diretti interessati, ossia gli italiani all’estero, cosa pensavano dei notevoli cambiamenti che la RAI affrontava in quegli anni per dare dell’Italia un’immagine veritiera e più ampia possibile, quando l’utilizzo del satellite era solo sperimentale per trasmettere il TG1 nazionale a Toronto e a New York nonché per raggiungere il Belgio con la prima rete televisiva? Prendendo parte alle Conferenze intercontinentali che via via venivano organizzate nelle varie aree geografiche, la cui valenza di "osservatorio" assolveva un’incisiva funzione di monitoraggio utile anche agli stessi operatori dell’informazione fuori dell’Italia, fornendo loro un’ottima occasione di scambio di esperienze professionali, mi piaceva esplorare dal vivo opinioni, valutazioni, aspettative, a conferma o meno delle relazioni ufficiali basate sulla copiosa corrispondenza cartacea sviluppata dalla RAI e dalla stessa Presidenza con i nostri connazionali. Se ne ricavava inoltre un feed-back prezioso per gli esponenti del mondo politico / istituzionale direttamente interessati. Da queste esperienze ho tratto, se ancora occorreva, la profonda convinzione dell’assoluta necessità che si dovesse contribuire ad accelerare il processo di "avvicinamento culturale" in senso lato degli italiani fuori dell’Italia al nostro paese, per mantenere vivo un legame già istintivamente fortissimo. Mi si affollano in mente episodi singolari legati a situazioni a dir poco curiose: un coro improvvisato quanto approssimativo nelle parole e nelle note di canzoni popolari italiane cui ho ovviamente partecipato in un pullman durante un trasferimento logistico a Toronto: avevo volentieri rinunciato alla macchina cortesemente riservatami per rimanere vicina ai nostri amici che ci aveva- no accolto con tanto entusiasmo. Cene organizzate nei Circoli degli italiani all’estero con consegna di targhe-ricordo, dediche poetiche anche… in musica a New York, San Paolo, Berlino, come a Cape Town o a Sidney ma anche qui in Italia in occasione del Convegno di Montesilvano. La richiesta da parte di tutti: sempre maggiore attenzione e considerazione da parte della RAI nel desiderio di partecipare in tempo reale alla vita del nostro paese. Concludo questi brevi pensieri lasciando volutamente ad altri il compito di percorrere i quarant’anni di storia della Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l’Estero, trasformatasi e adeguatasi ai tempi nella struttura e nella denominazione raccontando i prestigiosi traguardi raggiunti che peraltro sono sotto gli occhi di tutti. Ho scelto invece di riprendere dal fondo dei miei ricordi personali qualche spunto di testimonianza diretta e verace, che spero contribuisca in qualche modo a far comprendere a chi non ha vissuto quelle esperienze, quanto grande sia stato l’impegno di coloro che hanno dato inizio alla "grande avventura". 109 Eravamo una ventina, ma molto motivati di Luigi Bencetti Vicedirettore RAI International fino al 1998 110 Trentacinque anni in RAI, vissuti tutti (salvo una brevissima parentesi) nel mondo affascinante delle trasmissioni per l'estero è stato per me un motivo di orgoglio professionale. Ho creduto in questa missione: informare gli italiani all'estero, esportare il nostro grande patrimonio culturale, far conoscere l'Italia sotto molteplici aspetti al mondo intero, dare notizie là dove arrivavano distorte o non arrivavano (c'era ancora la cortina di ferro). Il mio interesse risale al 1960, quando ero il diretto collaboratore del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, on. Giovanni Giraudo, con delega ai Servizi Informativi della Presidenza stessa. Capo dei Servizi era il dottor Gilberto Bernabei, un vero servitore dello Stato, di grande valore professionale, che mi introdusse nella conoscenza delle trasmissioni ad Onda corta che lo Stato inviava attraverso i trasmettitori della RAI di Prato Smeraldo. Un corpo di traduttori preparava i testi (rivisti da funzionari dello Stato) nelle principali lingue, ma anche in quelle meno conosciute, per raggiungere tutto il mondo. Le trasmissioni erano un’eredità del Minculpop (Ministero della Cultura Popolare) del tempo del fascismo e servivano in gran parte per propaganda politica, specialmente nell'imminenza dell'ultimo conflitto mondiale. Nel 1960 i notiziari avevano già altro carattere, ma l'allora presidente del Consiglio, Amintore Fanfani, si rese conto che l'informazione giornalistica doveva essere gestita non dallo Stato ma dall'ente preposto a questo compito, la RAI. Il sottosegretario Giraudo e l'allora direttore generale della RAI, Ettore Bernabei, attraverso un gruppo misto di lavoro stesero la Convenzione StatoRAI del 1962, tuttora vigente, con la quale fu costituita una nuova direzione dell'ente radiotelevisivo, la Direzione Servizi Informativi per l'Estero. Il 1° aprile 1962 la neonata Direzione cominciò la sua attività in via Po, sotto la direzione di Delio Mariotti, vice direttore Carlo De Biase e capo redattore unico Francesco Casa. Quanta strada percorsa e quanto lavoro di tutti perché da una direzione di servizi, non testata, pur avendo un corpo redazionale, si arrivasse all'attuale RAI International! Nella convenzione Stato-RAI fu stabilito anche il passaggio di personale della Presidenza del Consiglio alla RAI e così anche per me iniziò l’avventura giornalistica in RAI, nella redazione notturna. Curavo in particolare i tre notiziari in inglese, francese e tedesco per il "Notturno italiano", mentre quello in italiano veniva redatto in via del Babuino dalla redazione del Giornale Radio per competenza, perché il "Notturno" era irradiato anche in Onda media e, quindi, ascoltato sul territorio nazionale. Eravamo una ventina di giornalisti, molto motivati, anche se troppo pochi per il numero delle trasmissioni che coprivano le ventiquattro ore, in ventisei lingue. Inoltre, era necessario elaborare le notizie per renderle più comprensibili ad ascoltatori stranieri, desiderosi di conoscere l'Italia, ma il più delle volte lontani dal contesto in cui potevano maturare determinati avvenimenti. Anche gli italiani all'estero in quegli anni non avevano possibilità di avere molte notizie dall'Italia ed era necessario informarli, dando, però, tutte le chiavi di lettura per seguire il rapido sviluppo culturale ed economico dell'Italia degli anni '60. Fu il tempo delle prime rivendicazioni sindacali per dare dignità ad un lavoro giornalistico specializzato, spesso poco conosciuto o 111 112 mal valutato anche nella stessa RAI. Era di quegli anni la battuta "ti mando all'Onda corta" o, peggio, considerare la Direzione Servizi Informativi per l'Estero come la "Caienna". Può sembrare di pessimo gusto ricordare questi giudizi negativi mentre celebriamo un avvenimento di alto profilo nella storia della RAI: lo ricordo, invece, perché la determinazione, la passione e soprattutto la professionalità di quei pochi giornalisti di allora, uniti ai traduttori, tecnici e impiegati resero possibile un ribaltamento completo della situazione, tanto che nel 1975 la nuova Direzione dei Servizi Giornalistici e Programmi per l'Estero era finalmente "testata giornalistica" e unificava informazione e programmi sia radiofonici che televisivi. Quando si cerca di andare un poco indietro nel tempo e mettere insieme alcuni ricordi si rischia di banalizzare il tutto, limitandosi ad alcune date e segnalando i passaggi più significativi. Ma dietro c'è la vita delle persone, ci sono gli anni trascorsi nell'impegno di dare alla RAI pari dignità con gli altri Paesi nel campo delle trasmissioni per l'estero. Quanti episodi... mi limito a ricordare che la RAI con le sue trasmissioni ad Onda corta diede per prima la notizia dell’invasione della Cecoslovacchia da parte dei carri armati sovietici, grazie a un suo traduttore cecoslovacco che captò una trasmissione radiofonica del suo paese. E in tempi più recenti l'aiuto chiesto da alcuni ascoltatori polacchi di spiegare bene nei nostri notiziari gli obiettivi e l'azione di un sindacato, perché, pur essendo nato "Solidarnosc", non si aveva alcuna esperienza sindacale. Dicevo prima che l'impegno di tante persone ha reso possibile che quel piccolo seme delle trasmissioni ad Onda corta desse frutti abbondanti, che oggi celebriamo. Sarebbe doveroso ricordare ad uno ad uno i tanti lavoratori che hanno dato il meglio di sé nella fedeltà all'Azienda, ma mi limito a ricordare i direttori, perché ognuno con le sue proprie caratteristiche ha dato impulso alle varie trasformazioni. Dopo Delio Mariotti, che seppe gestire il delicato passaggio delle trasmissioni dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri alla RAI, fu direttore Luciano Guaraldo, che con determinazione portò avanti la prima ristrutturazione interna della Direzione, grazie all'appoggio dell'allora direttore della Direzione Centrale dei Servizi Giornalistici Mimmo Gennarini, che ben comprese l'importanza strategica di questo settore della RAI. Fu costituita per la prima volta la Segreteria di Redazione, fu eletto il primo Comitato di Redazione e nel 1969 la Direzione si trasferì da via Po a via del Babuino, dove c'era il Giornale Radio. Con la riforma della RAI del 1975 primo direttore della nuova Direzione dei Servizi Giornalistici e dei Programmi per l'Estero (DE) fu Nerino Rossi, che si trovò ad operare gestendo una seconda Convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con nuove acquisizioni di notiziari giornalistici e programmi, che erano curati da altri settori della RAI. Fu poi direttore Giulio Cattaneo, uomo di cultura, scrittore, che da una parte si trovò a dover consolidare quanto era ormai patrimonio della nuova Direzione e dall'altra a dare nuovo impulso alle trasmissioni culturali, secondo le linee della nuova Convenzione per la diffusione della cultura e della lingua italiana nel mondo. La direzione di Giorgio Brovelli, giornalista 113 114 parlamentare, proveniente dal GR2, si caratterizzò per un "taglio" giornalistico più moderno ed agile (servizi brevi), dando così un’informazione più ampia possibile. Con lui la Direzione si trasferì da via del Babuino a Saxa Rubra, insieme con le altre testate giornalistiche. Fu però in questo periodo che la Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l'Estero corse il rischio di essere molto ridimensionata e forse abolita per altre linee editoriali del nuovo Consiglio di Amministrazione. Nel 1994 fu dato un "interim" a Pietro Vecchione, che però cercò di rivitalizzare la programmazione per l'estero con una nuova linea editoriale. Nel 1995 un altro Consiglio di Amministrazione, presieduto da Letizia Moratti, diede nuovo impulso al settore per l'estero: nacque RAI International, con l'obiettivo di rilanciare informazione e programmazione per l'estero. Nuovo direttore Angela Buttiglione, con una notevole esperienza professionale e sopratutto tanta determinazione nel rilanciare la RAI all'estero. Io, che ero già vice direttore da alcuni anni, ebbi l'opportunità di rivivere quell'entusiasmo iniziale del 1962. Fu potenziato l'organico, fu riscritta la Convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri del 1975, furono presi nuovi contatti con le comunità italiane all'estero, trasmettendo con l'aiuto del satellite. Dopo due anni il nuovo Consiglio di Amministrazione, presieduto da Enzo Siciliano, nominò Roberto Morrione nuovo direttore. Morrione, anche lui con una vasta esperienza professionale ed entusiasmo per questo nuovo incarico, continuò sulla strada aperta da Angela Buttiglione, ovviamente con il suo stile e la sua fantasia. Ho un ricordo molto bello di questi miei ultimi anni in RAI, perché si è trattato di gettare le basi per una nuova RAI per l'estero. Sia con Angela Buttiglione, sia con Roberto Morrione si è lavorato in équipe, senza limiti di orari, potenziando organici, creando nuove trasmissioni e sopratutto rilanciando l'idea di base di una RAI ambasciatrice dell'Italia nel mondo. Oggi, sotto la guida del direttore Massimo Magliaro, anche lui con tanti anni di vita professionale alle spalle, RAI International vive la sua missione con autorevolezza in RAI e fuori nel mondo. Ne sono testimone, perché oggi sono io un italiano residente all'estero. Da due anni, come diacono della Chiesa di Roma, sono missionario con mia moglie in Perù, all'estrema periferia di Lima in mezzo alle baraccopoli, e. con altri italiani residenti qui da anni manteniamo i contatti con la Patria grazie al servizio di RAI International. La RAI con la sua programmazione per l'estero compie una missione di alto profilo perché tiene vivi i legami con le nostre comunità all'estero e aiuta le giovani generazioni discendenti da italiani a non perdere le radici. Diffonde nel mondo la lingua e la cultura italiana, contribuendo a rafforzare quei principi di libertà e di giustizia che sono aspirazione comune di tutti i popoli. Ricordare quarant'anni di trasmissioni per l'estero da parte della RAI significa prendere atto di quanto fatto finora, ma per puntare più in alto. Il papa Giovanni Paolo II invita con forza tutti gli uomini di buona volontà a costruire un mondo più giusto, dove ci siano sempre meno disuguaglianze sociali, dove possa regnare concretamente la pace; la RAI, gra- 115 zie al suo patrimonio professionale, può contribuire con le sue trasmissioni per l'estero a rafforzare questi sentimenti comuni a tutti gli uomini. Questa celebrazione è una grande opportunità per proseguire con maggiore convinzione la missione propria di chi sa mettere la sua professionalità al servizio dell'umanità perché prevalgano i valori comuni a tutti gli uomini. 116 Ho diretto la Direzione Servizi giornalistici e Programmi per l’Estero (sigla DE = Direzione Esteri) per quasi cinque anni, dal dicembre 1975 all’ottobre 1980. La DE era una delle tante novità della grande riforma della RAI che aveva moltiplicato le testate giornalistiche: tre telegiornali e tre giornali radio. Fu, in quell’occasione, che anche l’attuale RAI International diventò, per la prima volta, una testata giornalistica. Una promozione che però dovetti difendere con tutte le mie forze. Infatti, nella Conferenza dei Direttori di Testata (un’altra novità, che funzionò per qualche anno con competenze di notevole portata riguardanti le Sedi regionali e gli Uffici di corrispondenza dall’estero) non fu facile superare l’incredulità dei colleghi Direttori. Per la verità, la DE era diventata anche una Rete, sia pure di dimensioni limitate. Per la prima volta comprendeva, infatti, ben quattro settori: l’informazione radiofonica, l’informazione televisiva, i programmi radiofonici, i programmi televisivi. E in effetti era distribuita in ben quattro Sedi: Via del Babuino (dove avevo stabilito la Direzione), Via Teulada, Via Po, Via Col di Lana. Insomma la Riforma aveva valorizzato non poco le vecchie Onde corte (così venivano chiamati nel gergo aziendale i precedenti Servizi per l’Estero) dove, per un paio di anni, dal 1967 al 1969, ero stato Condirettore. Nel corso degli anni mi adoperai molto, superando non poche resistenze, per aumentare gli organici. Riuscii comunque a portare l’organico dei giornalisti a 48 unità. I miei principali collaboratori erano due Vicedirettori giornalistici, 1975. Inizia la nuova avventura di Nerino Rossi Direttore DE dal 1975 al 1980 117 118 il Responsabile dei Programmi radiofonici, il Responsabile dei Programmi televisivi e un Assistente, oltre al Responsabile per il Personale e l’Amministrazione. Non mancai, naturalmente, di fare delle adeguate promozioni. Fra le varie iniziative andate in porto ricordo, con particolare piacere e soddisfazione, il "Il Giornale della Mezzanotte". Veramente, a Viale Mazzini, non trovai il dovuto sostegno: mi pronosticarono un sicuro insuccesso. Invece la formula funzionò, eccome. Non facemmo, infatti, l’ultimo giornale-radio della giornata, ma un giornale che riassumeva tutte le notizie delle ultime ventiquattr’ore. Per di più era diffuso in Onda media: era bastato un ritocco all’impianto di Milano per superare le Alpi e dilagare in buona parte d’Europa. In breve, l’ascolto era possibile in un vastissimo trapezio: Londra–Varsavia, Algeri–Il Cairo. In particolare in Italia godevano di una notevole, insperata, massa di ascoltatori; attirati da un’informazione completa (e obiettiva!) che comprendeva, ripeto, l’intera giornata. Fra l’altro, ero anche riuscito a strappare alla Rete Radio la mezz’ora dalle 23.30 alle 24.00, che venne utilizzata come trasmissione-traino. Ma va anche detto che per "giustificare" un vero e proprio giornale radio a mezzanotte, approfittai di un aggancio tecnico a un brevissimo notiziario di cinque minuti già esistente a quell’ora. Partimmo così con un giornale di poco meno di un quarto d’ora, per finire, di lì a poco, passo dopo passo, con un notiziario definitivo di circa mezz’ora. E a questo punto Viale Mazzini non fiatò: "Il Giornale della Mezzanotte" era cosa fatta. Ovviamente mi sforzai di potenziare anche tutti gli altri settori della Direzione, cercando di sanare i vecchi mali della diffusione, della distribuzione dei programmi in cassetta, dei rapporti con le emittenti dell’Europa, del Nord e Sud America e dell’Australia che captavano e irradiavano sul territorio le nostre trasmissioni. Infine ponemmo le basi per un ascolto differito dei telegiornali italiani a New York. 119 Un sogno lungo 40 anni di Antonio Ciampaglia Vice direttore DE dal 1976 al 1990 120 Il Babuino come Strand Street, Roma come Londra, la RAI come la BBC, un canale internazionale per portare nel mondo la voce e l'immagine dell'Italia. Sotto l'ala di questa ambizione è corso per interi decenni l'impegno professionale di quanti ai vertici della struttura RAI per l'estero hanno vissuto con passione l'esperienza di quella che aveva per sigla DE (Direzione per l'Estero), nata appunto 40 anni fa con mezzi e risorse assai esigui, tali da costringere quotidianamente quanti se ne occupavano a fare le classiche "nozze con i fichi secchi". Per mettere assieme un numero assai esteso di notiziari in Onda corta e di programmi registrati, sia radio che televisivi per le nostre collettività in Europa ed oltre Oceano. Un apporto importante veniva alla produzione informativa per l'estero dagli annunciatori-traduttori di madrelingua e non era infrequente annoverare tra di essi personaggi di spicco dell'emigrazione politica soprattutto dai paesi dell'est europeo, del cosiddetto socialismo reale, che condividevano con noi al tempo stesso frustrazioni e speranze, nel desiderio comune di fare della Direzione per l'Estero - in un primo tempo dei "Programmi per l'Estero" (in seguito più correttamente dei "Servizi Giornalistici e Programmi per l'Estero") - il sospirato canale internazionale dell'Ente Radiotelevisivo pubblico. Nelle sale del piano ammezzato al Babuino si realizzava già almeno in parte quel sogno di fare della DE il "salotto buono" della cultura e dell'informazione internazionale, in ciò propiziati dalla vanità o dall'orgoglio di aver sede nella strada forse più esclusiva del centro di Roma. Intanto mano a mano la Direzione per l'Estero si caricava di nuovi impegni. Se sin dall'inizio aveva curato le trasmissioni del Notturno si accollò poi la non lieve incom- benza di fare da saldatura informativa sull'intero arco dalle 24 alle 6 del mattino che si apriva con la ricca edizione del Giornale della Mezzanotte, puntuale sintesi della giornata appena conclusa e proiezione di quella successiva. Irradiati in OM oltre che in MF, tali programmi, per la favorevole congiuntura tecnica della più ampia propagazione delle onde radio nelle ore della notte, divenivano la vera voce diretta dell'Italia in un ampio bacino di ascolto: dall'Africa settentrionale al Centro-nord Europa, alla fascia balcanica e così via. Insomma cominciava a riempirsi di contenuti veri il sogno tutto "british" di essere quasi una BBC. Chi scrive ha trascorso più di due lustri al vertice della Direzione per l'Estero (prima di avere la responsabilità del GR3) senza sottrarsi allo sforzo, fatto anche in prima persona, che l’intera struttura compiva nel tentativo di fare finalmente quel salto di qualità che programmi e informazione per l'estero meritavano. In un azienda soffocata da "lacci e lacciuoli" si cercava di sottrarsi alla morsa della ristrettezza delle risorse finanziarie umane e tecniche. Quante volte si era parlato, purtroppo inutilmente, di rivedere, ampliare impianti e trasmettitori sempre più obsoleti dinanzi al progresso assai rapido in questo campo, dai ponti-radio ai primi esperimenti satellitari sia RF che Tv. Discorsi, riunioni, progetti portati a confronti anche aspri nell'azienda che quasi sempre si rivelavano inutili poiché le scelte di fondo dell'azienda non puntavano su questo settore come opzione strategica, nonostante anche le ragioni del marketing lo consigliassero. La concezione burocratica aveva la meglio nell'"imbalsamare" quel tanto o poco che c'era. Dopo la sperimentazione delle cosiddette "fasce orientate" 121 (accanto all'informazione generalista e agli aggiornamenti, i quattro turni orari venivano destinati ciascuno ad un settore: OC, ritrasmessi via cavo, Giornale della Mezzanotte, notiziari della Notte Lunga), le mie proposte si tradussero in un piano più articolato, il "Progetto Giano". Esso faceva appunto leva sulla doppia valenza della produzione della Struttura: per l'Estero e per l'Interno (durante le ore notturne). Larga sottolineatura assumeva in questo progetto la politica del made in Italy, essenzialmente sul piano della cultura e delle tradizioni del nostro Paese che oltretutto si stava affiancando in quegli anni alle nazioni più industrializzate del mondo, occupandone il quinto posto. Per la prima volta nel Progetto Giano, che risale alla fine del 1988, la Struttura per l'Estero veniva battezzata "RAI International". Non era un fatto solo nominalistico, si mettevano viceversa i paletti perché quel sogno e quella ambizione potessero diventare realtà. Forse resta ancora qualche tratto di strada da fare ma indubbiamente il traguardo di essere la "piccola BBC italiana" è oggi meno velleitario. 122 Per quanto riguarda la Direzione dei servizi giornalistici e dei programmi per l’estero si prende qui in considerazione il decennio dall’autunno del 1980 a quello del 1990. L’impostazione dei servizi giornalistici era rinnovata con l’ordinamento delle fasce orientate in tre compartimenti distinti. La prima, a cura della redazione del mattino, era orientata sull’Onda corta; la seconda, realizzata dalla redazione del pomeriggio, comprendeva le trasmissioni via cavo messe in onda da stazioni europee e d’oltre oceano; la terza, propria della redazione notturna, si riferiva all’Onda media con il "Giornale della mezzanotte" e le informazioni notturne rivolte all’interno ma con largo ascolto europeo compresa la Scandinavia, nel bacino del Mediterraneo e oltre, con riscontri anche nell’Africa equatoriale. A un rinnovamento strutturale si aggiungeva una trasformazione nei contenuti. In particolare le emissioni in lingue straniere puntavano su una notizia-base commentata, dal fatto politico o di cronaca quotidiana capace di conservare una validità per una durata di quindici ore se non addirittura di ventiquattro. Non più pastoncini o notizie minute, anche se curiose, che all’estero non avrebbero potuto avere risonanza, ma echi, riflessi, interpretazioni italiane di grande spicco. L’informazione era differenziata per quattro grandi aree culturali: Europa occidentale, Europa orientale, Africa e bacino del Mediterraneo, Americhe. Si teneva conto dell’interesse dell’Europa occidentale per la cultura e le arti, dell’attenzione nell’Est europeo per le valutazioni italiane dei problemi politici, sociali ed economici del mondo di allora, del particolare rilievo dato nei Paesi in via di sviluppo al progresso tecnologico e all’attività industriale italiana, della conside- La DE negli anni ottanta di Giulio Cattaneo Direttore DE dal 1980 al 1990 123 124 razione nell’America del Nord per la tenuta del nostro Paese, dell’incremento dei fattori produttivi, del movimento della Borsa e della vita culturale e, quanto all’America del Sud, delle linee generali della politica italiana, dei fatti più clamorosi della cronaca, delle notizie sui personaggi noti nei Paesi dell’America Latina. Punti di riferimento sono quindi, da una parte la vastità della platea d’ascolto, dall’altra, per i notiziari in lingua italiana, le richieste di informazione dei nostri connazionali che risiedono e lavorano all’estero: l’emigrazione o meglio il lavoro italiano nel mondo, l’Europa come prospettiva di collaborazione comunitaria con la tendenza ad allargarsi a sud, nel bacino del Mediterraneo, la voce dell’Italia sui maggiori problemi interni e internazionali da diffondere dovunque. La struttura di Programmazione delle trasmissioni culturali e ricreative si adeguava all’evoluzione dei programmi che si era andata progressivamente imponendo sulle reti della RAI della seconda metà degli anni Sessanta e in seguito alla riforma del 1975. Questa trasformazione aveva portato al passaggio da una radio scritta a una radio prevalentemente parlata con la conseguente soluzione del problema, lungamente discusso, del linguaggio radiofonico. Si era assecondato inoltre il trapasso da una impostazione saggistica delle trasmissioni, basate all’origine su testi che potevano essere utilizzati senza modifiche per la pubblicazione in riviste specializzate o raccolti in volume, a vere e proprie inchieste, avvicinando e spesso fondendo informazione culturale e informazione giornalistica. La Struttura si impegnava quindi in un’attenta revisione dei programmi, intensificando il rapporto con il mondo della cultura e considerando le situa- zioni particolari, ciascuna con una sua storia, degli italiani all’estero. Si differenziarono i messaggi secondo la varietà delle loro destinazioni, rivolgendosi a comunità grandi e piccole, molto diverse tra loro. Per evitare le dispersioni in un numero eccessivo di titoli, i programmi culturali e di contenuto sociale su Onda corta furono raggruppati in dieci contenitori corrispondenti a una ripartizione, sia pure non rigida, per materie: storia, letteratura, scienza e tecnica, economia, corsi di lingua, turismo, folclore, oltre ad una serie di trasmissioni, spesso in rapporto a richieste di ascoltatori, su aspetti del costume o su temi di varietà culturale difficilmente classificabili entro discipline delimitate. I cicli su problemi del lavoro, della casa, della famiglia, della scuola, delle donne, dei giovani, degli anziani in Italia e fuori, fecero parte, insieme a rubriche di consulenza legale e assistenziale, di due contenitori. I programmi culturali e ricreativi avevano spesso una forma spettacolare attraverso dibattiti e inchieste. Nei due spazi settimanali sulla prima e la seconda rete erano trasmessi rispettivamente "Teatrino", con la partecipazione di scrittori interessati alle varie forme di spettacolo, e "Buonanotte Europa", visite a città italiane di noti poeti, narratori, esperti del mondo della cultura e dello spettacolo. Fra le collocazioni quotidiane del "Notturno Italiano", in Onda media fra le 23.30 e le 24.00 prima del "Giornale della Mezzanotte", erano trasmesse esplorazioni dell’Italia regionale, indagini sulla realtà dell’emigrazione e del lavoro italiano all’estero, dibattiti sulla vita della cultura e dello spettacolo, programmi musicali in rapporto a motivi culturali e sociali, discussioni sui grandi temi del tempo. 125 126 Il piano della programmazione della DE non è sempre stato lo stesso negli anni Ottanta. Le trasmissioni in Onda media ad apertura del "Notturno Italiano" furono completamente rinnovate nell’impostazione col titolo "Dove il sì suona": non più cicli di programmi monografici, ma un avvicendamento di interventi brevi su soggetti diversi. Fu annullata in questo modo la rigidità dello schema precedente eliminando lo svantaggio di un tema discusso in più riprese da una settimana all’altra data l’inevitabile discontinuità dell’ascolto. Per cinque sere si trattavano gli argomenti propri del "Notturno": il lavoro italiano nel mondo, l’Italia che cambia nella struttura sociale, la ricognizione del Paese in tanti luoghi suggestivi poco frequentati, la letteratura e lo spettacolo nelle novità, negli anniversari e ricorrenze, la musica classica e la musica di oggi nelle espressioni di maggiore interesse, sempre a confronto con realtà europee. Il presentare tutto questo a piccole dosi quotidiane con la possibilità, in alcuni casi, di illustrarne più aspetti da un giorno all’altro invece che di settimana in settimana, corrispondeva alle esigenze di movimento in un programma di largo ascolto. Fra i motivi di alleggerimento all’interno di una stessa trasmissione la musica, il comico ieri e oggi, piccole antologie di registrati, campioni di spettacolo a confronto (opera lirica, rivista, commedia musicale). Nelle altre due sere il programma era dedicato ai giovani (caratteri di una generazione, problemi, prospettive) e all’incontro con un personaggio di prestigio (uno scrittore, uno studioso, un uomo di spettacolo) sui temi di varietà culturale e in particolare sulle sue predilezioni musicali. Ogni tanto collegamenti fra luoghi d’Italia e comunità italiane all’estero, soprattutto in Europa. Nel frattempo erano stati rinnovati i modi dell’informazione, a cominciare dal "Giornale della mezzanotte" con una prima parte più agile, fornita di una maggiore quantità di notizie e con l’introduzione di rubriche di interesse popolare dedicate, fra l’altro, alla medicina, alle nuove tecnologie nelle loro applicazioni pratiche, all’ecologia e, per motivi di alleggerimento, alla musica, allo spettacolo, alle arti, al costume. In chiusura erano messi in rilievo i due o tre fatti del giorno più rilevanti e dal significato più complesso. Si era rafforzata intanto l’informazione notturna che poté contare su un gruppo di giornalisti, quasi una redazione (il numero dei giornalisti era notevolmente aumentato). Da notare anche l’introduzione di Stereonotte, rivolto ad un pubblico giovanile con una scelta di musiche rock, di pop music, di jazz di alta qualità, che contrastava efficacemente la concorrenza delle radio private. La produzione televisiva giornalistica e dei programmi era piuttosto limitata, ma, dopo la metà degli anni Ottanta, si è realizzato in parte il progetto di uscire da una attività di piccoli contributi per una programmazione rivolta a grandi aree geografico-culturali, puntando su alcune iniziative che non avevano equivalenti nei telegiornali e nelle reti nazionali. Fra queste i collegamenti diretti via satellite da luoghi d’Italia e Paesi oltre oceano, promossi e attuati dalla Struttura di Programmazione. Nel frattempo si rinnovavano le trasmissioni giornalistiche, trasformate nell’impostazione e nei contenuti con un’attenzione nuova al lavoro italiano all’estero e con un deciso impegno europeistico, assecondando le richieste delle comunità italiane e delle emittenti straniere che mettevano in onda i nostri 127 programmi. Anche i servizi e gli speciali distribuiti negli Stati Uniti, nel Canada, in Australia e in America Latina si riproponevano con caratteri diversi. In particolare un quindicinale del tutto nuovo, "Filo diretto Italia", diffondeva informazione sciolta e agile su avvenimenti italiani nei Paesi latinoamericani soprattutto nel campo della cooperazione. Verso la fine del decennio il servizio televisivo giornalistico era sostituito da una redazione, con l’aumento dell’informazione quotidiana e nuovi contributi. Rimanevano irrisolti o in sospeso alcuni problemi, per l’indifferenza della classe politica alla diffusione dei nostri programmi all’estero: l’insufficienza dell’Onda corta (dati i pochi e deboli trasmettitori) inconfrontabile con la potenza dei mezzi in Inghilterra, in Francia e in Germania. Si aggiungevano i limiti della produzione televisiva nonostante i miglioramenti nell’ultima fase del decennio, alla vigilia dell’era dei satelliti. 128 Settembre 1996, gennaio 1999, quasi tre anni a RAI International. Un fiume di ricordi che si inseguono sul filo di due sentimenti contrastanti, non sempre conciliabili: la certezza di aver lavorato bene, di aver costruito qualcosa, l’amarezza di averla dovuta lasciare incompiuta. Come un bellissimo castello sulla riva sommerso da un’imprevista onda anomala prima di essere terminato, ma quando sono già state gettate le fondamenta, costruite mura e torri. Per questo preferisco di solito non parlare, né tanto meno scrivere di quegli anni. Tre anni memorabili di Roberto Morrione Direttore RAI International dal 1996 al 1999 Ho ritenuto questa volta di fare un’eccezione per spirito aziendale, per coloro che hanno condiviso con me questa esperienza, per le persone di RAI International che continuano a farmi avere segnali della loro stima. Qualche frammento positivo di memoria e di riflessione, dunque. L’altra storia richiederebbe (e forse prima o poi otterrà) altra sede e altra analisi, che non si addicono ai colori della festa. RAI International era il frutto di una intuizione della Presidente Letizia Moratti, che aveva capito come dalle antiche strutture produttive, sclerotiche e marginali, occorresse passare a una moderna proiezione internazionale, cercando di raggiungere e unificare, soprattutto con la televisione, l’enorme potenziale della diaspora italiana. Prima della mia, c’era stata la direzione di Angela Buttiglione, che aveva già portato cambiamenti, riorganizzando soprattutto la redazione giornalistica. Angela aveva realizzato anche i primi incontri, molto difficili, con comunità di lingua o origine italiana 129 deluse da precedenti assenze della RAI o illuse da promesse di antenne miracolose che nascondevano improbabili avventure tecniche e reali affari di qualcuno. Il quadro inesistente della proiezione internazionale richiedeva evidentemente risorse e partner, che erano stati individuati nella società araba ART, con un complesso e controverso contratto. Questo rapporto era sfociato in una costosa controversia legale, che di fatto paralizzava tra reciproche accuse l’avvio di un’organica azione nel mondo. Capii che questo era il passaggio decisivo, il nodo gordiano per il salto internazionale, insieme con la necessità di progettare in grande, dotandosi di maggiori e più specifiche competenze nelle tecnologie e negli scambi internazionali. Occorreva una squadra di specialisti. Su mia esplicita domanda, il Direttore Generale Franco Iseppi (e il C.d.A. di Enzo Siciliano, che mi diede un ampio mandato) escluse che potessero esserci altri partner possibili e, non avendo la RAI alternative, mi diede via libera per l’avventura con i compagni di viaggio arabi. Allo stesso tempo composi la squadra, che mi avrebbe affiancato nel grande gioco internazionale, aiutandomi sul terreno per me nuovo degli scambi e degli accordi, del marketing, delle tecnologie di diffusione satellitare, confrontandosi in un intensissimo lavoro progettuale. 130 Con me hanno più strettamente partecipato a questo viaggio Vittorio Panchetti, Vittorione, un Vicario dalle innumerevoli conoscenze nell’audiovisivo di ogni continente; Giovanni Celsi, stratega del marketing e delle trattative, buon amico e colto napoletano dalle mille risorse; Glauco Benigni, cultore delle tecnologie, conoscitore del sistema delle TLC; Carlo Orichuia, ideatore e organizzatore di programmi e uomo di prodotto; Lorenza Lei, dalle generosi doti di organizzazione, chiarezza, capacità di lavoro in squadra, alla quale spetterà il compito delicato dei rapporti fiduciari con un Direttore Artistico d’eccezione quale Renzo Arbore. E come non ricordare Franco Porcarelli, coordinatore dei programmi televisivi e dei palinsesti, ideatore della mitica Giostra dei Gol e, nell’ultima fase, Pasquale Santoli, di rara lucidità e correttezza manageriale, succeduto a Franco Monteleone, che si era prodigato nei rapporti con il mondo della cultura; e Loredana Rotondo, ai programmi radiofonici, dove portò un segno di rinnovamento e di capacità ideativa. E come dimenticare i due uomini-chiave che hanno contribuito alla veloce diffusione di RAI International in America Latina, Domingo Cutuli e Gustavo Spangenberg? Oggi che sono scomparsi, non posso non ricordare–insieme con il loro profondo senso dell’onore, dell’amicizia, dell’ospitalità–come pur dipendendo dall’organizzazione del partner arabo, il loro cuore battesse sempre per la RAI. A New York e in America Latina procedevamo intanto alla radicale riorganizzazione e al rilancio di RAI Corporation, sfuggita per poco a rischi di chiusura e affidata alla competenza gestionale di Mario Bona e Guido Corso. 131 Tante le figure di quella felice stagione che diedero contributi seri. Farò certamente torto a qualcuno non citandolo, e me ne scuso fin d’ora, ma non posso non ricordare Maurizio Ferrise, Mario Vestri, Silvia Viglia, Antonella Licini, ciascuno con compiti diversi ma eguale dedizione, capacità di dare discretamente. E ci fu nello stesso tempo un grande lavoro di gruppo nell’informazione giornalistica, dove, senza mai abbandonare il terreno radiofonico, che ebbe la sua parte di riorganizzazione e di progettazione, si ristrutturarono i format televisivi, si crearono nuovi spazi e rubriche. Così si introdusse e sviluppò l’inchiesta, su temi anche scottanti o scomodi, mentre quella tipologia giornalistica scompariva in pratica dall’orizzonte del Servizio Pubblico. Anche qui le qualità umane e professionali della squadra che si andava formando furono decisive. Innanzi tutto quelle dei Vicedirettori giornalistici Luigi Bencetti e Franco Poggianti, con storie diverse alle spalle, ma che si integravano perfettamente. La casa-madre della Chiesa il primo, saggio e diplomatico, la casa-madre storica della sinistra il secondo, inquieto e creativo, ma entrambi fidati mediatori e organizzatori. Li chiamavano "il diavolo e l’acqua santa", incerti su chi si identificasse nel primo ruolo… 132 Ora Luigi, in pensione alla RAI, è andato a vivere in America Latina, fra i diseredati, portandovi la sua fede, la volontà di aiutare il prossimo. Forse era proprio lui l’acqua santa… Franco subisce invece un ingiustificabile ostracismo rispetto alle sue capacità e al suo grado, pagando le contraddizioni della RAI e la "colpa" di non avermi tradito nei momenti dell’"onda anomala", difendendo il comune lavoro da attacchi ingiusti. Dal TG2 arrivò, rispondendo al mio appello, una delle persone umanamente e professionalmente più straordinarie che io abbia incontrato nella variegata esperienza delle redazioni: Marcella Sansoni. Con Fausto Spegni, solido professionista di antico corso, resse senza risparmio uno sforzo enorme. Avvenne allora un investimento umano, destinato a dare splendidi frutti, che in gran parte tuttora crescono rigogliosamente dopo le traversie che colpirono alla fine il viaggio, essendosi innestati nel terreno di RAI News 24. Su questo viaggio potrei scrivere un libro. Chissà, un giorno forse… Mi limiterò qui a pochi titoli di capitoli ben più sostanziosi. Con quell’ininterrotto, faticosissimo tavolo di trattativa con i partner arabi, coordinati dall’abilissimo Tarak Ben Ammar, mettendo cocciutamente da parte rivalse e contenziosi, che tuttavia sapevamo accumularsi fino a una futura inevitabile rottura (ora in corso) abbiamo portato la RAI in tre continenti, via satellite e via cavo. Contemporaneamente, in silenzio, costruivamo una futura "successione" autonoma nel ruolo di distribuzione dei partner arabi, con area-manager legati alla RAI, e altri partner pronti a subentrare nelle Americhe, in Canada, in Australia. Da New York e Los Angeles, a Toronto, a Caracas e Buenos Aires, a Sidney, da Hong Kong e Pechino a Johannesburg, la RAI è 133 entrata così per la prima volta in milioni di case dove si parla italiano o si raccontano in altre lingue memorie e culture del nostro Paese. Dalle "local news" degli USA in italiano e in inglese, a quelle dell’America Latina in spagnolo e portoghese, all’università informatica di Italica su Internet, al Progetto Cinema per la promozione all’estero del cinema italiano. E ci furono grandi dirette, spesso con successive riproposizioni su RAI 3, da Toronto in collegamento con Belluno, da Merida nel Venezuela, da Johannesburg in Sudafrica, da New York per il Columbus Day e per ricordare l’azione dell’ONU, dalle colline di Little Big Horn per far conoscere gli sconosciuti emigranti italiani che avevano combattuto al fianco di Custer, ai teatri di Pechino per la fiera industriale de "L’Italia in Cina" organizzata dall’ICE: sono solo alcuni dei momenti, i più visibili, che hanno punteggiato quel viaggio costruendo una nuova immagine e un insediamento globale di RAI International nel mercato audiovisivo. 134 La "madre delle dirette" fu quella Giostra di Capodanno del ’97 che vide Arbore in studio per venti ore consecutive, con tantissimi ospiti e collegamenti dal Polo, Pechino, Mosca, Berlino, Gerusalemme, San Paolo, Buenos Aires, New York, Los Angeles. Un’impresa memorabile, senza precedenti e mai più ripetuta. Fu resa possibile dall’aver trovato una notevole cifra nel budget del ’96 destinata a non essere spesa, insieme alla necessità di far uscire RAI International dall’anonimato nel quale sembrava inesorabilmente imprigionata. E RAI International uscì dal ghetto, conquistò attenzione e rispetto, non fu più, da quel momento, la Cenerentola della RAI, come la "Destinazione Sardegna" per l’Arma dei Carabinieri… Eventi peraltro accompagnati da accordi, incontri, allargamento della distribuzione, scambi con un intensissimo lavoro di setaccio del mercato audiovisivo, ma insieme presso i Comites e gli organismi del CGIE, il Ministero degli Esteri e la Presidenza del Consiglio, come con il Ministero dei Beni Culturali retto da Walter Veltroni. Un lavoro di aspro confronto, superando antiche comprensibili diffidenze e meno ragionevoli ostilità, a volte di segno pregiudiziale, dichiaratamente quanto immotivatamente politico. Sempre tuttavia a viso aperto, senza deviare dagli obiettivi–come ben ricorderà il Ministro Tremaglia–e, soprattutto, in costante comunicazione con tutto ciò che era Italia nel mondo. Così non si può ignorare il percorso ideato e realizzato con le Camere di Commercio Estere guidate da Piero Bassetti, un rapporto tanto proficuo da essere tuttora valido dal versante, perfettamente integrabile con la RAI International di oggi, che fa capo a RAI News 24. Una strada che univa agli obiettivi della diffusione nel mondo, il rinnovamento dei programmi, i nuovi linguaggi e la qualità dell’informazione, la funzionalità promozionale di grandi eventi, la presenza standistica alle grandi manifestazioni internazionali delle TLC. Si pensi ad esempio al ruolo delle tourneé musicali di Renzo Arbore e della sua orchestra in America Latina o alla partecipazione di RAI International alle sfilate degli 135 italo-americani per il Columbus Day a New York o, su un versante diverso, ma egualmente innovativo, l’inedita collaborazione giornalistica fra la redazione di "Celluloide" e la prestigiosa rivista "Variety" ai Festival di Venezia e di Cannes. L’agenzia Italia Cinema, ad esempio, nacque lì, cementata a un tavolo di una trattoria di Venezia fra chi scrive e Luciana Castellina e, per fortuna, faticosamente sopravvissuta alla dissoluzione del vertice di RAI International alla fine del ’98. Si potrebbe francamente continuare a lungo, ma i ricordi diverrebbero troppo personali e anche stravolti dai velenosi attacchi interni che si registrarono dopo. Mi limiterò a concludere con un semplice concetto di cui mi assumo serenamente la responsabilità. Quella squadra stava realizzando, concretamente, non solo progettualmente, una realtà che, se il viaggio non fosse stato inspiegabilmente interrotto, avrebbe portato la RAI su posizioni nel mondo molto vicine, pur avendo risorse e identità nazionali e statuali ben diverse, a quelle realizzate da prestigiosi broadcaster pubblici europei. Non a caso il recentissimo piano della RAI di commercializzazione e proiezione internazionale, tuttora peraltro sulla carta, riprende molti dei nostri obiettivi e dei percorsi già allora raggiunti o tracciati. È andata così, ora non voglio entrare nel merito, come ho detto. 136 Se non per rimarcare che, con una pervicacia che non ha alcunché di razionale, né fonda- mento, né motivazione, alcuni degli stretti collaboratori di allora hanno pagato e stanno tuttora pagando un duro prezzo personale in termini di carriera e d’immagine nell’Azienda. Questa cosa è profondamente ingiusta e mi ha ferito. Oggi posso loro affidare, insieme con la mia amicizia e gratitudine, solo l’antico detto popolare argentino, che Domingo Cutuli ci recitava spesso a Buenos Aires: "Nessuno può togliermi quello che ho ballato." Suonava ancora meglio in spagnolo. 137 Una breve ma intensa esperienza Breve ma intensa. Soltanto così posso sintetizzare la mia esperienza di Direttore di RAI International. di Giancarlo Leone La brevità era stata messa in conto: ero direttore del Marketing Strategico e sarei stato a breve nominato Amministratore Delegato di Rai Cinema. Mi era stato chiesto dall’allora Direttore Generale della RAI, Pierluigi Celli, di ricoprire ad interim l’incarico a RAI International con lo scopo di gestire, in una fase di transizione, alcune emergenze che erano state individuate. Direttore di RAI International dal 1999 al 2000 Tra queste la necessità di portare sempre di più al centro dell’attenzione il prodotto televisivo e radiofonico. Non che le esperienze precedenti avessero sottovalutato questo aspetto. Ma ciò che dai più diversi terminali internazionali veniva continuamente sollecitato era un maggiore impegno nella produzione di programmi originali, un’offerta televisiva tratta dal “meglio” della programmazione delle tre reti Rai e un potenziamento della già consistente offerta informativa. La mia esperienza al Coordinamento palinsesti televisivi (dal 1995 al 1999) deve evidentemente essere stata alla base della scelta compiuta nei miei confronti. 138 In meno di un anno RAI International è riuscita a valorizzare la propria produzione interna e la scelta dai palinsesti nazionali grazie soprattutto a tre fattori: focalizzare maggiormente la programmazione televisiva su contenuti “alti”, di elevata qualità culturale ed informativa; migliorare sensibilmente la distribuzione del segnale di RAI International nel mondo attraverso uno stret- to coinvolgimento di coloro che in Nord America, America Latina, Australia, Canada, Asia avevano la responsabilità di promozione e diffusione dei nostri programmi; rafforzare e aggiornare la penetrazione dell’informazione radiofonica di RAI International nel mondo sulla base delle diverse esigenze dei nostri utenti. Se tutto questo è avvenuto in poco tempo e con risultati lusinghieri lo si deve alle esperienze precedenti e allo straordinario impegno dei dirigenti, dei giornalisti, dei programmisti, del personale di RAI International. Tutti avevano capito che si era di fronte ad una svolta: la riuscita di un nuovo percorso qualitativo e di un più stretto contatto con le diverse realtà che da tutto il mondo ci seguivano avrebbe significato una maggiore considerazione dell’insostituibile ruolo di RAI International anche all’interno dell’Azienda stessa. In quegli anni infatti i vertici aziendali che via via si erano succeduti avevano mostrato una leggera sottovalutazione delle potenzialità della testata, confermandone il ruolo ma non individuando compiutamente la sua funzione strategica e i necessari interventi per il suo rafforzamento. Mi ricordo una visita dell’allora Presidente Zaccaria in Argentina. La passionalità, l’interesse ed anche le puntuali critiche dei nostri connazionali a Buenos Aires rischiarono di sfociare in una sorta di incidente diplomatico. Io e l’Ambasciatore italiano in Argentina Jannuzzi spiegammo a Zaccaria che l’aspettativa dei nostri utenti era talmente alta da suscitare comprensibili e focose sollecitazio- 139 ni. Più o meno lo stesso episodio si ripeté a New York. Dopo queste due esperienze fu certamente più facile per me, come - immagino - per il mio successore, ottenere maggiore considerazione per i necessari interventi di rafforzamento della struttura. Sono particolarmente lieto del fatto che, dopo la mia breve esperienza, l’allora Vicedirettore Massimo Magliaro abbia avuto la possibilità di proseguire e ampliare con successo l’opera di riqualificazione produttiva e trasmissiva di RAI International: uno dei rari casi di continuità aziendale da cui l’intera Azienda e, soprattutto, milioni e milioni di utenti hanno tratto beneficio. 140 Una voce oltre confine di Gina Basso Giornalista, conduttrice del programma radiofonico "C’è posta per tutti" 142 È difficile, molto difficile parlare di sé. Ci proverò sperando di non cedere alla tentazione di ripercorrere, con malinconia, un passato denso di emozionanti ricordi. Sono calabrese. Ho gli anni che gli altri mi danno, e da sempre, ho affidato alla penna e alla voce il mio amore per la radio e per la parola scritta. La radio… un mezzo espressivo che mi ha permesso non solo di raffinare le tecniche ma anche di mettere in luce il mio carattere sottolineato da una dote di cui vado fiera: la mia umanità. Così alla DE ci sono arrivata perché lo desideravo. Corrispondere con i nostri connazionali all’estero e i loro familiari in Italia è stato un continuo arricchimento interiore e culturale. Interviste a personaggi famosi, rubriche, intrattenimenti fino all’indimenticabile "C’è posta per tutti" che per quindici anni mi ha permesso di rispondere a centinaia e centinaia di lettere e telefonate da tutti gli italiani sparsi nel mondo e da quanti in patria, volevano discutere dei loro problemi. Si trattava di una antesignana "piazza Italia" radiofonica dove venivano toccate tutte le corde del vivere sociale. È una questione di carattere, certo, ma anche la conseguenza di una certezza: la comunicazione, di qualsiasi tipo, perde scopo e senso se non è finalizzata alla crescita sociale. Nessun cedimento, quindi, al commerciale, nessuna sudditanza all’"auditel", ma tanta cocciutaggine (tipicamente calabrese) ad aprire i microfoni alla vita reale. Per anni ho parlato di emigranti, di detenuti, disoccupati, handicappati, casalinghe, figli, suocere, nuore, pensionati, malati. Non ho mai preteso di possedere informazioni enciclopediche o certezze granitiche. Spessissimo contattavo esperti in ogni branca del sapere mettendoli a disposizione degli ascoltatori. Posso dire di essere stata una pioniera e di aver anticipato un comportamento televisivo oggi tanto di moda. "Sei come il sole di mezzanotte per chi è da tempo nel buio del dolore, che non crede più di uscirne. E invece verso mezzanotte la tua voce arriva per radio e porta la speranza ancora una volta". Oppure: "Per ascoltarti punto la sveglia e dico a mio marito è l’ora di Gina". Già mi chiamavano così, semplicemente Gina, perché tutti mi sentivano di famiglia. Mi chiedevano consiglio per tutti i problemi che si presentavano: dal quesito previdenziale o pensionistico, alla domanda di carattere legale, sanitario. Naturalmente erano all’ordine del giorno le richieste di chiarimenti per le scuole all’estero, per la normativa dell’impatrio e dell’espatrio da parte di chi voleva emigrare. E poi… tutto ciò che riguardava l’inserimento nell’ambiente nuovo, la malinconia struggente per il paese natio lontano. Ma mi chiedevano anche dall’Italia e dall’estero consigli sul modo di educare i figli difficili o di trattare con un marito od una moglie insopportabili. Chiedevano anche aiuti economici perché c’erano, purtroppo, casi disperati. Chi ascoltava la radio verso mezzanotte, alla fine della settimana, veniva proiettato in un mondo che non conosceva, anche se i massmedia ne informavano, talvolta, l’opinione pubblica. Era il mondo che stringeva i ranghi intorno a chi chiedeva aiuto per qualsiasi ragione. Perché intorno a quell’umanità in angoscia, si muovevano gli ascoltatori che si mobilitavano per mandare vestiario, soldi, medicine quando occorrevano. Oppure si mettevano in contatto direttamente con le 143 144 persone in difficoltà. C’era chi soffriva di solitudine, tanto da pensare al suicidio. Allora si muoveva l’ingranaggio umano e solidaristico che era il fulcro di "C’è posta per tutti" e, in pochi giorni, si ritrovavano persone scomparse all’estero (si faceva anche questo con la collaborazione del servizio sociale internazionale), si procurava un amico al solitario che pensava al suicidio, si spediva un assegno per evitare uno sfratto. La redazione era sempre stipata all’inverosimile di pacchi e pacchetti pronti per la spedizione. Mi ritenevano, molti, dotata di poteri taumaturgici… o in possesso di una bacchetta magica. Cari cari ascoltatori e care e care ascoltatrici che avete appoggiato e sostenuto un lungo percorso della mia vita… Grazie, grazie ancora. Perché, vedete, la trasmissione non si esauriva allo scoccare della mezzanotte… il giorno dopo, il telefono squillava ininterrottamente e "C’è posta per tutti" continuava tutta la settimana. Mi chiamavano Gina degli emigranti e mi identificavano, di volta in volta, con la madre-sorella-fidanzata-amica alla quale si poteva dire proprio tutto. Al di là delle mode e delle correnti non ho mai accettato etichette culturali perché la gente che soffre bisogna ascoltarla e aiutarla, in barba a certe regole che del dolore se ne infischiano. E questo è stato uno dei segreti del successo di "C’è posta per tutti" e di tante tantissime trasmissioni destinate ai nostri connazionali sparsi per il mondo, non ultima delle quali "Pianeta donna", un programma tutto al femminile destinato alle donne italiane nel mondo. Qualcuno si domanderà perché tanto amore, tanto interesse per i nostri connazionali all’e- stero. Il problema dell’emigrazione è stato il tema dominante della mia infanzia trascorsa a Crotone in Calabria, regione tradizionalmente avara di lavoro per i suoi uomini. Da bambina sentivo la dolorosa partecipazione al dramma della partenza con le valigie di cartone legate con lo spago, intorno i figli spauriti e in lacrime che guardavano, per la prima volta, in faccia la vita in una sua tragica dimensione. Allora giurai a me stessa che avrei fatto qualcosa di concreto per loro. E ci sono riuscita. "C’è posta per tutti" e, più recentemente "Pianeta donna", sono stati dunque un lembo dell’Italia a disposizione di tutti quelli che sentivano di avere ancora un legame affettivo con la loro terra. E la mia voce è stata il ponte radiofonico invisibile, immediato ed efficace, che li collegava alle memorie più care, agli affetti custoditi in silenzio, alla speranza tenace di non dimenticare e di non essere dimenticati. 145 RAI Stereonotte. Per non perdersi nell’etere di Pierluigi Tabasso Dirigente RAI Stereonotte dal 1982 al 1992 146 Non scrivo volentieri queste poche righe su RAI Stereonotte: non mi piace ricordare un bel ricordo e per questo mi limiterò all’essenziale. Sono trascorsi più di venti anni da quel novembre del 1982 quando, in contemporanea con RAI Stereouno e RAI Stereodue, andò in andò la prima trasmissione sulle tre reti radiofoniche unificate in MF, dalle 24 alle 6.00. Pur essendo un programma di rete, RAI Stereonotte fu sorprendentemente assegnata alla Direzione dei Servizi Giornalistici e Programmi per l’Estero, motivando questa decisione con l’esperienza che la DE aveva accumulato negli anni con la gestione dell’unico programma notturno della Radio, il "Notturno Italiano". Sono portato a credere invece, che nessuno dei responsabili del progetto stereofonia credesse in questo azzardo notturno e di conseguenza lo spazio risultò poco appetibile. A quei tempi lavoravo a Radio Tre e mi offrii volontario, proponendo a Giulio Cattaneo, Direttore della DE, di lavorare "a mezzo servizio". Si è detto, e molti lo dicono ancora, che RAI Stereonotte è stato un evento unico, irripetibile. Non sono d’accordo. RAI Stereonotte indicò semplicemente una strada da seguire per non perdersi nell’etere confondendosi con musichette commerciali, stacchi e stacchetti, vocine e vocette. E lo fece con grande semplicità: quattro conduttori per notte, assolutamente liberi e responsabili che portavano in trasmissione le loro proposte musicali unicamente tratte dalle loro raccolte discografiche. E un’unica sigla a fare da sipario tra uno spazio e l’altro. In sintesi, RAI Stereonotte fu soprattutto una trasmissione di ricerca musicale, di musica sconosciuta nella programmazione radiofonica. Non so se la strada indicata da RAI Stereonotte verrà riscoperta e seguita; finora non è stato così. Voglio terminare con le parole di Ernesto De Pascale, uno dei conduttori storici di RAI Stereonotte, pescate su Internet in occasione dei venti anni della trasmissione: "Rimpianti? Nessuno. Nessun rimpianto perché poi scopri che una cosa bella vive anche da sola e questa sensazione più volte mi appare chiara. È come aver inciso un grande disco che adesso è di tutti. Con RAI Stereonotte è andata così. È stato bello". 147 Si chiamavano "le Australie" di Enrico Morbelli Giornalista e conduttore di "Un’ora con voi" dal 1995 al 2000 148 Si chiamavano "le Australie", e quando rinacquero fu festa grande. Era lunedì 9 gennaio 1995. Quel giorno, per giungere puntuale nello studio dove mi aspettava Rino Icardi per commentare gli avvenimenti sportivi della domenica, attraversai di corsa tutto il campus del Saxa Rubra. Da allora, e sino al 25 novembre 1997, di quelle corsette ne ho fatte 474: un paio di volte sono arrivato a sigla iniziata (e con il regista e i fonici prossimi allo svenimento), ma sono sempre arrivato, tenendo fede all’impegno assunto con Angela Buttiglione: far ripartire a tutti i costi quello storico programma che idealmente collegava Roma con le comunità italiane d’Australia. E così è stato: "Un’ora con voi"–nuovo titolo dell’antica trasmissione, impaginata con quindici minuti di notiziario e tre quarti d’ora di ospiti e intrattenimento – non ha più perso un colpo e oggi viene regolarmente ascoltata non solo in Oceania, ma anche nell’Africa sub-sahariana, in America Latina e in una vasta porzione dell’Asia. Ma come si è giunti a questa copertura? Facciamo un passo indietro, come nei romanzi d’appendice. I vecchi impianti delle Onde medie si trovano a Prato Smeraldo, nella periferia sudorientale di Roma. Man mano che la città si estendeva, le case cominciarono a spuntare intorno al Prato, laddove non avrebbero mai dovuto essere costruite. Seguendo un consolidato copione italiano (compra a quattro soldi un terreno attorno a una discarica, costruisciti una casa, poi organizza pubbliche manifestazioni contro la puzza e fai spostare la discarica) gli abitanti del nuovo quartiere cominciarono a lamentarsi dell’inquinamento elettromagnetico: aprivano il frigorifero e sentivano il notiziario albanese, suonavano il citofono e rispon- deva l’annunciatore arabo… Il pretore ordinò di abbassare la potenza dell’impianto. E "le Australie" non arrivarono più neanche a Lampedusa. Le trasmissioni furono interrotte e gli Italiani d’Australia abbandonati. Fu a questo punto (era direttore Giorgio Brovelli) che iniziò una trattativa prima con i russi, e poi con gli inglesi. Crollato il muro di Berlino e dissolti gli imperi, i sovietici (ormai ex sovietici) e i britannici avevano difficoltà economiche a mantenere apparati sorti a fini propagandistici. E fu nella progressiva contrazione della BBC international che si inserì la nostra DE (Direzione Esteri), ribattezzata – chissà perché – RAI International. Ecco lo schema seguito per le tre emissioni di "Un’ora con voi": a mezzogiorno (alle 13 quando scatta l’ora legale) il programma è inviato in diretta a Londra. Da quel momento lo gestisce la BBC: il segnale viene inoltrato via satellite alla stazione OC di Singapore che lo irradia in Asia, Oceania e Africa orientale. Nel pomeriggio lo stesso programma (ma con un nuovo Giornale Radio) viene nuovamente inviato a Londra e da lì all’isola atlantica di Ascensione che lo rilancia in Africa. Terza edizione (notturna), sempre via Londra-Ascensione, ma stavolta irradiata verso il subcontinente americano. Lettere, visite e telefonate ci confermarono subito la bontà del piano. Il mio amico ingegner Zorio di Bogotà ci ascoltava mentre si faceva la barba; un’anziana coppia di Melbourne usava la nostra Ora come tisana per addormentarsi meglio; un parrucchiere di Harare ci invitò a essere più puntuali perché – scoccata l’ora – i tecnici della BBC staccavano la spina e troncavano a metà Fratelli d’Italia "…che nel salone vogliamo 149 ascoltare tutti i giorni e ci teniamo assai". Gli ospiti del programma ("catturati" uno al giorno da Flora Paolucci) erano inizialmente titubanti. L’eco da terre lontane risolse ogni dubbio. L’indimenticabile Corrado mi disse che lo aveva chiamato un amico: "Sono a Malindi in vacanza, ti ho sentito ieri al bar". Roba da non crederci: Fabio Storelli, il capostruttura, era gongolante. Cominciarono ad arrivare cantanti in partenza per l’estero. Renzo Arbore lanciò in Onda corta la sua tournée mondiale con l’Orchestra Italiana. 150 Il capitolo ospiti meriterebbe un libro a parte. Nella scaletta di quei primi anni (oggi, come tutte le cose al mondo, è stata rivoluzionata) il lunedì c’era sempre un giornalista sportivo, il sabato c’era un personaggio raggiungibile al telefono, la domenica l’ospite fisso era il Papa (ma a lui forse non lo ha mai detto nessuno), negli altri quattro giorni avevamo lo studio pieno di gente: quando sono venuti i piloti delle Frecce Tricolori non sapevamo dove metterli. In quello studio non è passato solo lo spettacolo italiano, ma anche la moda, la scienza, l’economia… Chi più chi meno tutti avevano girato il mondo e gli argomenti cari a chi ci ascolta all’estero non sono mai mancati: Nilla Pizzi che raccontò la festa per l’indipendenza del Burkina Faso; Remo Girone che ricordò la sua infanzia ad Asmara; Alberto Sordi che ci fece rivivere le lunghe crociere atlantiche… E poi quelli che dall’estero venivano: il ristoratore con tre spaghetterie nel Ciad, il piantatore di ananas in Mozambico… Il villaggio globale esiste davvero ed io lo scoprii negli studi di RAI international, dove tutti i giorni (in "prestazione aggiuntiva") arrivavo di corsa dal mio GR RAI. Per 474 volte. 1992 - Il “Grifone alato” dello scultore Mario Ceroli simbolo del Centro di Produzione RAI di Saxa Rubra, Roma 2003 - L’ingresso del Centro di Produzione RAI di Saxa Rubra, Roma 151 Appendici 153 Gli ospiti di RAI International 154 RAI International nelle sue trasmissioni ha ospitato fra gli altri: Abbado Marcello, Accardo Salvatore, Acquaviva Gennaro, Acquaviva Sabino, Agnese Gino, Agostinelli Andrea, Agostini Giacomo, Aiuti Ferdinando, Alberoni Francesco, Albertazzi Giorgio, Altobelli Alessandro, Amadei Amadeo, Amati Matteo, Amendola Ferruccio, Amendola Luca, Ammaniti Niccolò, Amorosino Vittorio, Antognoni Giancarlo, Antonio e Marcello, Arbore Renzo, Argento Dario, Arigliano Nicola, Astarita Roberto, Attardi Ugo, Augias Corrado, Avati Pupi, Azzariti Livia, Baccini Francesco, Baldassarri Mario, Balducci Corrado, Balestra Renato, Banfi Lino, Barassi Rudy, Barenson Guido, Baretta Pierpaolo, Baronci Sergio, Bartoletto Antonello, Bartoloni Lillo, Basso Gina, Belli Agostina, Bellman Alessandro, Benagiano Giuseppe, Bennato Edoardo, Bernabei Ettore, Bernabei Roberto, Bersani Lello, Berselli Filippo, Bertinotti Fausto, Bertuzzi Emilio, Bettiza Enzo, Bevilacqua Alberto, Biagini Isabella, Biancheri Boris, Bianchi Regina, Bigazzi Beppe, Billé Sergio, Bindi Umberto, Bini Smaghi Lorenzo, Blanc Erika, Blasetti Mara, Bloise Gino, Bobby Solo, Boldrini Laura, Bologna Gianfranco, Bolognini Maurizio, Bongusto Fred, Boni Carla, Boniver Margherita, Bormans Maurice, Borrelli Giulio, Borrini Giovambattista, Boselli Enrico, Bosetti Giulio, Bossi Fedrigotti Isabella, Bouchet Barbara, Bragaglia Carlo Ludovico, Brancaleoni Fabio, Brunetta Renato, Bruno Stella, Bruschi Enrico, Bucarelli Angelo, Buongusto Fred, Burt Clarissa, Buzzanca Lando, Calabria Enrico, Calchi Novati Giampaolo, Caliendo Antonio, Caligaris Luigi, Calligaris Novella, Calvesi Maurizio, Calvi Guido, Calvi Maurizio, Cammarota Lionello, Campatelli Stefano, Capranica Antonio, Caprioglio Deborah, Caracciolo Lucio, Carandina Luigi, Carosone Renato, Cardinale Carraro Flavio, Caruso Pino, Casadei Anita, Casadei Raoul, Casini Pierferdinando, Castagnetti Pierluigi, Castagno Mauro, Castellacci Mario, Castelnuovo Nino, Castiglione Elisa, Castro Francesco, Castro Giuseppe, Catalano Massimo, Cattabiani Alfredo, Cavasin Alberto, Ceccato Marina, Cera Pierluigi, Cerami Vincenzo, Chiesa Guido, Chiti Alessandro, Chiti Ugo, Christian, Ciangottini Valeria, Cigliano Fausto, Cinque Luigi, Ciotti Sandro, Cirinnà Monica, Cisnetto Enrico, Clery Corinne, Cocchi Stefano, Cola Barbara, Collicelli Carla, Colò Licia, Conforti Gianni, Conforti Roberto, Consolini Giorgio, Cornacchione Giorgio, Corona Puccio, Corradini Luciano, Cotti Alessandro, Cova Alberto, Crepet Paolo, Cucchi Enzo, Cucchi Riccardo, Cucci Italo, Cugini di Campagna, D’Agostino Roberto, D’Alessio Gigi, D’Angelo Gianfranco, D’Urso Barbara, Dall’Oglio Luca, Dall’Ongaro Giuseppe, Dalla Piccola Bruno, Dallara Tony, D'ambrosio Antonio, Dapporto Massimo, D’Ascenzo Giuseppe, De Angelis Wilma, De Carmine Renato, De Cataldo Massimo, De Cesaris Walter, De Crescenzo Luciano, De Curtis Liliana, De Filippis Don Carmine, De Magistris Gianni, De Mattei Roberto, De Matteo Aldo, De Mistura Staffan, De Pompeis Lorenzo, De Rossi Barbara, De Sica Manuel, De Sio Teresa, De Vico Pietro, De Vita Bruno, Debenedetti Antonio, Del Toma Eugenio, Del Turco Ottaviano, Del Turco Riccardo, Del Vecchio Mauro, Della Vedova Benedetto, Dentico Nicoletta, D’Errico Alberto, Di Benedetto 155 156 Ida, Di Biasi Klaus, Di Pietro Antonio, Di Pippo Simona, Di Stefano Giuseppe, Don Backy, Don Paglia, Dottorini Silvio, Elkan Alain, Endrigo Sergio, Evangelisti Fabio, Fabbri Marisa, Faenza Roberto, Fanti Stefano, Fara Gian Maria, Farina Gianni, Fedi Marco, Fedostiani Luca, Ferazzoli Marco, Ferradini Marco, Ferrara Giuseppe, Ferrari Paolo, Ferri Elda, Fidenco Nico, Fini Gianfranco, Fiorentini Fiorenzo, Fioroni Giosetta, Florin Reto, Fogli Riccardo, Folena Pietro, Fondriest Maurizio, Fontana Jimmy, Fontana Luigi, Fontana Micol, Forleo Romano, Formica Daniele, Formula 3, Forte Rita, Fracci Carla, Francescato Grazia, Francia Paolo, Frattini Franco, Freni Mirella, Frezzotti Massimo, Frizzi Fabrizio, Fulci Paolo, Fumagalli Carulli Ombretta, Fusco Maria Pia, Gabbuti Gioacchino, Galateria Daria, Galderisi Giuseppe, Galdieri Eugenio, Gambarotta Bruno, Garavaglia Maria Pia, Gardini Elisabetta, Garibaldi Giuseppe, Garrani Tony, Gasdia Cecilia, Gassman Paola, Gelmetti Luigi, Gennaro Giovanni, Gentile Giovanni, Gervaso Roberto, Ghedina Kristian, Ghini Massimo, Giannini Belotti Elena, Giordana Marco Tullio, Giorgi Eleonora, Girone Remo, Girotti Massimo, Giuffré Carlo, Gleyesses Geppy, Goich Wilma, Golini Antonio, Golino Valeria, Goria Amedeo, Gottardo Michela, Graziani Ivan, Gregoretti Ugo, Guarducci Marcello, Guerisoli Giovanni, Guglielmi Federico, Guidoni Umberto, Gullotta Leo, Haber Alessandro, Herlitzka Roberto, Iacobelli Xavier, Ianni Albertina, Interlenghi Antonellina, Intini Ugo, Jean Carlo, Kabaivanska Raina, Kezich Tullio, Kusterman Manuela, La Capria Raffaele, La Malfa Ennio, La Spina Antonio, Lambertini Luigi, Laterza Giuseppe, Latilla Gino, Lattuada Laura, Laura Ernesto G., Laurito Marisa, Leggio Augusto, Leoni Carlo, Levi Montalcini Rita, Litrico Angelo, Little Tony, Loy Rosetta, Lucarelli Carlo, Lucherini Enrico, Luise Raffaele, Luttazzi Lelio, Luzi Mario, Luzzi Ezio, Maccarinelli Piero, Macchiavelli Beatrice, Maffei Michele, Maggio Rosalia, Magnavita Nicola, Maifredi Luigi, Malgeri Gennaro, Malgioglio Maurizio, Malvini Cinzia, Mancioli Laura, Manfredonia Lionello, Mannino Franco, Mantoni Corrado, Mantovano Alfredo, Manzi Alberto, Maraini Dacia, Marchini Simona, Maresca Giancarlo, Mari Fioretta, Marino Ignazio, Mariotti Domenico, Martinelli Elsa, Martini Fulvio, Martino Antonio, Martino Giorgio, Martino Mirando, Martufello, Telesforo Gegè, Marzano Antonio, Marzotto Marta, Masala Daniele, Massaro Gianni, Mastella Clemente, Materazzi Giuseppe, Mattiolo Gay, Mauro Walter, Mazzantini Carlo, Mazzucco Melania, Medici Mita, Melandri Elisabetta, Menichella Fabrizio, Micheletta Giuseppe, Minghi Amedeo, Mini Fabio, Minore Renato, Mirabella Michele, Mochi Sismondi Carlo, Modeo Liliana, Modugno Massimo, Moggi Alessandro, Molfese Carlo, Mollica Vincenzo, Monicelli Mario, Monorchio Andrea, Monsignor Paglia, Monsignor Tonini Esilio, Montaldo Giuliano, Monti Maria, Monticone Alberto, Morante Laura, Morawski Dominik, Morini Maurizio, Morricone Ennio, Moscati Italo, Moser Francesco, Muccino Gabriele, Murolo Roberto, Musy Maschia, Nada, Nanni Giancarlo, Napoli Roberto, Nava Mariella, Nazzaro Gianni, Negri Giovanni, Negri Michele, Neri Sergio, New Trolls, Nichetti Maurizio, Nicoletti Gianluca, Nicosia Umberto, Nicotra Francesca, Noto Silvio, Occhini Ilaria, Oliva Patrizio, Omaggio Maria Rosaria, Orfei Liana, Orfei Nando, Origlia 157 158 Clara, Ottaviani Amedeo, Ottolenghi Vittoria, Padellaro Antonio, Pampanini Silvana, Papa Massimo, Paparatti Elio, Pappalardo Adriano, Parascandolo Renato, Parlato Giuseppe, Parsi Maria Rita, Pavone Rita, Pedrizzi Riccardo, Pedullà Walter, Perilli Plinio, Perri Oreste, Petacco Arrigo, Petrone Lucio, Petrosillo Orazio, Petruzzi Katia, Pettinato Giovanni, Piantella Paolo, Pica Alberto, Pieraccioni Leonardo, Pieretti Gerardo, Pietrangeli Nicola, Pigni Paola, Pinci Claudia, Piperno Walter, Pitagora Paola, Pivetti Veronica, Pizzi Nilla, Poggi Daniela, Poli Paolo, Pontecorvo Gillo, Portoghesi Paolo, Pratesi Luca, Prati Giancarlo, Pravo Patty, Pregadio Roberto, Puglisi Giovanni, Pupo, Quattrini Paola, Quilici Folco, Ramponi Luigi, Ranieri Massimo, Raspani Dandolo Giusi, Reggiani Francesca, Reitano Mino, Renis Tony, Ricci Nora, Ricciarelli Katia, Rienzi Carlo, Rinaldi Nadia, Risi Dino, Rivera Gianni, Rodotà Stefano, Roma Giuseppe, Rosa Marcello, Rosi Gianfranco, Rossi Umberto, Ruffilli Paolo, Ruffo Melba, Rummo Mario, Ruta Maria Teresa, Safier Mariù, Sala Claudio, Salemme Vincenzo, Sandos Flo, Sani Nicola, Santagata Tony, Santonastaso Pippo, Sastri Lina, Satto Fiamma, Savino Lunetta, Savona Paolo, Scaccia Mario, Scalco Francesco, Scaparro Maurizio, Scapini Bruno, Schiavo Francesca, Schipa Tito, Scialoja Mario, Scimeca Claudio, Scola Ettore, Sepe Giancarlo, Serianni Luca, Sermonti Vittorio, Serri Rino, Sforzellini Luigi, Silvestri Stefano, Simionato Giulietta, Simone Roberto, Simonelli Chiara, Simonetti Claudio, Sinatra Tom, Sisti Loredana, Sofio Gisella, Soldini Giovanni, Solenghi Tullio, Solfiti Franco, Somma Giulio, Somma Roberto, Somma Sebastiano, Sordi Alberto, Sorgonà Dino, Spaccesi Silvio, Spagna Ivana, Spalletti Luciano, Staccioli Ivan, Staino Sergio, Strada Gino, Suma Marina, Taddei Giuseppe, Tajani Antonio, Tamaro Susanna, Tedeschi Corrado, Tempesta Enrico, Teofili Corraso, Terribile Tiziana, Togliani Achille, Togni Gianni, Toia Patrizia, Tonini Ersilio, Tony Esposito, Tony Little, Tornatore Giuseppe, Tortorella Cino, Tosca, Tosini Gianni, Trappolini Paolo, Treglia Erasmo, Tremaglia Mirko, Trillini Giovanna, Trovajoli Armando, Turani Giuseppe, Turchetta Barbara, Ulivieri Renzo, Urso Adolfo, Vaccaro Concetta Maria, Vaime Enrico, Valentini Chiara, Valentini Tocchini Glauco, Valentino Viola, Valeri Franca, Vallone Raf, Vasile Turi, Vattani Umberto, Vecchi Roberto, Vegas Giuseppe, Venettoni Sante, Veneziani Marcello, Venneri Sebastiano, Vento Sergio, Ventura Giampiero, Verdone prof. Mario, Verso Alberto, Vespignani Renzo, Vianello Edoardo, Vianello Enrico, Viglia Silvia, Villa Emanuela, Villari Lucio, Villari Rosario, Villoresi Pamela, Vinci Enrico, Visca Fabio, Visentin Pierpaolo, Vita Vincenzo, Vitti Monica, Viviani Vittorio, Vlad Roman, Volpe Jacopo, Von Funsterberg Egon, Wertmuller Massimo, Woyda Taddeo, Zanicchi Iva, Zavattaro Fabio, Zichichi Antonino, Zingaretti Luca, Zinni Vittoria, Zoff Dino 159 Sedi Via Po, 14 Roma Dal 1962 fino al 1969, nel palazzo della Presidenza del Consiglio dei Ministri di Via Po, lavorano gli studi radiofonici di RAI International e la redazione dei notiziari informativi. Via del Babuino, 9 Roma Dal 1969 fino al 1992, la redazione dei Notiziari e servizi informativi per l’Estero si trasferisce da Via Po 14 al n. 9 di Via del Babuino, attualmente Hotel de Russie. Via Teulada, 66 Roma Dal 1975 fino al 1992, il servizio televisivo lavora presso la storica sede di Via Teulada 66. Centro di Produzione di Saxa Rubra Largo Villy De Luca 4 Roma Nel 1992 tutti i servizi e le redazioni radiofoniche e televisive di RAI International si riuniscono nell’unica sede nel Centro di Produzione di Saxa Rubra. 160 Direttori Delio Mariotti 1962-1964 Luciano Guaraldo 1964-1975 Nerino Rossi 1975-1980 Giulio Cattaneo 1980-1990 Giorgio Brovelli 1990-1994 Pietro Vecchione 1994-1995 Angela Buttiglione 1995-1996 Roberto Morrione 1996-1999 Giancarlo Leone 1999-2000 Massimo Magliaro dal 2000 161 Indice analitico A Accadde domani · 60 Accordi di Lomè · 39 Africa · 21; 25; 32; 39; 43; 47; 48; 65; 66; 78; 81; 93; 99; 121; 123; 148; 149 Algeri · 118 Alpi · 28; 118 America · 14; 32; 38; 44; 45; 46; 56; 63; 66; 75; 76; 93; 119; 124; 128; 131; 134; 135; 139; 148 America Latina · 32; 38; 45; 47;124; 128; 132 Americhe · 25; 35; 46; 48; 52; 58; 65; 66; 77; 78; 89; 93; 95; 98; 99; 123; 133 Anteprima · 62 Approfondimenti · 56 Appuntamento Italiano · 32 Arbore, Renzo · 57; 131; 134; 135; 150; 154 Argentina · 32; 90; 139 Argomenti · 72 Armistizio dell’8 settembre · 22; 94 Asia · 46; 48; 52; 139; 148; 149 Assolutamente Musica · 38 Atlantico, Oceano · 11; 17; 50 Australia · 25; 32; 46; 47; 48; 52; 56; 63; 65; 81; 89; 90; 99; 119; 128; 133; 139; 148; 149 Avanti Tutta · 37 Azienda Italia · 56 B Babuino, via del · 28; 32; 97; 111; 113; 114; 117; 120; 160 Babylon · 56 Bacino del Mediterraneo · 21; 40; 65; 66 Bagdad · 43 Baldazzi, Gianfranco · 48 Bassetti, Piero · 135 Basso, Gina · 59; 142; 154 Bayerischer Rundfunk · 31 BBC · 28; 35; 89; 120; 121; 149 Belgio · 31; 32; 38; 108 Belluno · 134 Ben Ammar, Tarak · 133 Bencetti, Luigi · 110; 132 Benelux · 31; 32 Benigni, Glauco · 131 Benvenuti, Nino · 60 Berlino · 109; 134; 149 Bernabei, Ettore · 27; 110; 154 Biagini, Massimo · 48 Bisaglia, Antonio · 98 Bisiach, Gianni · 57 Bogotà · 149 Bologna · 11; 12; 16; 154 Boncompagni, Mirella · 104 162 Branly, Edouard · 12; 13 Brasile · 32; 90 Brisbane · 90 Brovelli, Giorgio · 33; 113; 149; 161 Bruxelles · 106 Buenos Aires · 133; 134; 137; 139 Buona domenica · 38 Buonanotte Europa · 38; 125 Buttiglione, Angela · 46; 114; 115; 129; 148; 161 C C’è posta per tutti · 38; 142; 144; 145 Calabria · 145; 154 Camere di Commercio Estere · 135 Canada · 16; 31; 34; 44; 45; 47; 58; 65; 90; 128; 133; 139 Canberra · 90 Canzoni da ricordare · 37 Cape Cod · 15; 17 Cape Town · 109 Caracas · 133 Carlo Alberto · 15 Caruso, Giorgia · 62; 155 Casa, Francesco · 111 Cassibile · 80 Castagner, Ilario · 55 Castellina, Luciana · 136 Cattaneo, Giulio · 33; 106; 113; 123; 146; 161 C-band · 44 Celli, Pierluigi · 58; 138 Celluloide · 56; 136 Celsi, Giovanni · 131 C'era un ragazzo · 71 CGIE · 59; 135 Chelmoford · 75 Ciad · 150 Ciampaglia, Antonio · 120 Ciampi, Carlo Azeglio · 59 Ciao Amici · 38 Cile · 90 Cinquetti, Gigliola · 57 Circoli degli italiani all’estero · 109 Codice Morse · 14; 16 Col di Lana, via del · 117 Colombo, Cristoforo · 46 Colonia · 28; 29; 31 Come eravamo · 57 Comitato dei Programmi · 86 Comitato Misto Programmi Informativi per l’Estero · 82 Comites · 59; 135 Commissione mista · 27 Commonwealth · 76 Comunità Europea · 39 Comunità italiane · 22; 26; 31; 38; 59; 60 Comunità italiane nel mondo · 22; 26; 31 Con voi sul mare · 37; 70 Condorelli, Antonella · 48 Conferenza degli Italiani nel Mondo · 59; 100 Conferenza delle Radiotelevisioni del Mediterraneo · 52 Conferenza di Parigi · 80 Conferenza mediterranea dei Ministri degli Esteri · 53 Conferenza nazionale dell’emigrazione · 34 Consiglio di Amministrazione · 40; 46; 58; 101; 114 Contact Magazine · 39 Convenzione · 25; 27; 33; 34; 47; 58; 63; 67; 86; 95; 96; 98; 110; 113; 114 Coordinamento palinsesti televisivi · 138 Cordialmente dall'Italia · 31; 38 Cornovaglia · 11; 14; 15; 16; 17 Corte Costituzionale · 104; 105 Cristianità · 60 Cristiano, Marussia · 73 Crotone · 145 Cutuli, Domingo · 131; 137 D D’Amico, Ilaria · 55 Dai del tu alla tv · 56 Daventry · 76 De Biase, Carlo · 27; 111 De Laurentiis, Gianfranco · 55; 60 De Pascale, Ernesto · 147 Destinazione Sardegna · 135 Deutche Welle · 35 Direzione Servizi Giornalistici e Programmi per l’Estero - DE · 33; 35; 38; 41; 45; 98; 105; 106; 109; 113; 117; 120; 126; 123; 142; 146; 149 Domenica Italiana · 60; 64 Donne · 57 Dossier · 71 Dove il sì suona · 126 E Edoardo VII · 15 EIAR · 21 Eindhoven · 75 Eritrea · 78 Esprimersi meglio è vivere meglio · 37 Estremo Oriente · 35; 76; 78; 81; 94 Etiopia · 78 Europa · 21; 25; 28; 29; 32; 34; 35; 40; 43; 48; 65; 66; 89; 93; 94; 95; 97; 104; 105; 106; 118; 119; 120; 121; 123; 124; 126 F Fanfani, Amintore · 27; 97; 110 FAO · 52; 59; 100 Fermi, Enrico · 15 Ferrise, Maurizio · 132 Festival di Cannes · 136 Festival di Sanremo · 51 Festival di Venezia · 136 Filo diretto · 56; 63 Filo diretto Italia · 128 FM · 40; 41; 52 Forum Civile del Mediterraneo · 53 Forum mondiale della televisione · 52 Frajese Paolo · 44 Francia · 22; 80; 128; 156 Frecce Tricolori · 150 Friuli · 40; 99 G Garibaldi, Giuseppe · 107; 156 Generazioni a confronto · 71 Germania · 22; 31; 56; 75; 80; 128 Germania Federale · 31; 38 Ginevra · 32; 76 Giornale dall’Italia · 41; 50; 63; 65; 66 Giornale Radio · 28; 32; 43; 68; 70; 149 Giornale Radio per il Golfo · 43 Giostra di fine d’anno · 52; 100; 134 Giovanni Paolo II · 115 Giraudo, Giovanni · 110 Girone, Remo · 150; 156 Gli Eventi di RAI International · 62 Governo · 25; 27; 95 GR RAI · 150 GR2 · 114 GR3 · 121 Gran Bretagna · 22 Guaraldo, Luciano · 27; 113; 161 Guerra del Golfo · 43; 99 H Hertz, Gustav · 12; 13 Hong Kong · 133 Hot Bird 1 · 65 I Icardi, Rino · Icaro · 63 ICE · 134 Il Caffè · 61; 62 Il Cairo · 118 Il Giornale della Mezzanotte · 40; 99; 118; 121; 122; 125 Il Notturno dall’Italia · 99 Il rotocalco sportivo · 56 Inghilterra · 14; 16; 80; 128 Innisfail · 90 163 Innocenti, Leopoldo · 107 International Frequency Registration Board · 88 Invito al classico · 37 Iraq · 43; 99 Iseppi, Franco · 130 Istituti italiani di cultura · 39 Italia · 9; 16; 21; 22; 28; 29; 31; 32; 39; 40; 44; 52; 56; 60; 62; 63; 67; 70; 72; 75; 76; 77; 78; 80; 84; 85; 86; 91; 94; 96; 97; 99; 100; 104; 105; 106; 108; 109; 110; 111; 115; 118; 120; 121; 124; 125; 126; 127; 135; 142; 143; 145 Italia Argentina · 56 Italia chiama Italia · 66 Italia delle regioni · 68 Italia Hoy · 38; 49 Italia News · 63 Italia Oggi · 32; 38; 67 Italia Sport · 67 Italiani come noi · 58 Italica · 51; 72; 99; 100; 134 J Jacobacci, Nicoletta · 104 Jannuzzi, Giovanni · 139 Johannesburg · 133; 134 K Kemp, Martin · 14 L L’Italia in Cina · 134 La Giostra dei Gol · 55; 100; 131 La Grande Giostra dei Gol · 54; 55; 60; 61; 100; 101 La mongolfiera · 56 Lei, Lorenza · 14; 131 Lenin, Vladimir Jlich · 75 Leone, Giancarlo · 58; 59; 138; 161 Libretto nell’Opera · 37 Licini, Antonella · 132 Liegi · 32 Livorno · 12 Londra · 13; 15; 16; 29; 118; 120; 149 Los Angeles · 133; 134 Lugano · 32 Lussemburgo · 29; 31; 32; 34; 38 M Magliaro, Massimo · 9; 59; 62; 72; 115; 140; 161 Magonza · 31 Maifredi, Luigi · 55 Malta · 53 Mammucari, Giovanni · 104 164 Mantoni, Corrado · 32; 157 Manzi, Alberto · 56; 157 Marchesi, Rino · 55 Marconi, Guglielmo · 11; 12; 13; 14; 15; 16; 17; 21; 22; 76; 93 Mariotti, Delio · 27; 111; 113; 157; 161 Mascagni, Pietro · 77 Massachussets · 15; 17 Mazzini, viale · 118 Melbourne · 90; 149 Milano · 25; 118 Ministero degli Affari Esteri · 107 Mirabello · 15 Modugno, Marcello · 27 Modulazione di Frequenza · 89 Monaco · 28; 29; 31; 63 Monitor · 56 Monitor Italia · 63 Monteleone, Franco · 131 Montevideo · 32; 45; 65 Moratti, Letizia · 46; 114; 129 Morbelli, Enrico · 148 Morrione, Roberto · 52; 114; 115; 129; 161 Mosca · 134 Moviola della storia · 57 Multimedia · 72 N NATO · 97 Nazione Europa e Cittadino d’Europa · 35 Nel corso della storia · 41 New Jersey · 44 New York · 34; 44; 45; 47; 52; 77; 108; 109; 119; 131; 133; 134; 140 Nonsolocalcio · 67 Nord America · 14; 16; 21; 29; 32; 76; 77; 79; 97; 139 Notiziari · 21; 25; 28; 31; 33; 38; 41; 47; 50; 65; 66; 77; 82; 83; 84; 85; 96; 98; 110; 111; 112; 113; 120; 124; 160 Notiziari della Notte Lunga · 122 Notiziari e servizi informativi per l’Estero · 27; 32; 160 Notturno · 28; 32; 38; 40; 41; 43; 66; 68; 96; 99; 111; 120; 125; 126; 146 Notturno dall’Italia · 28; 32 Notturno Italiano · 38; 40; 41; 43; 66; 68; 99; 125; 126; 146 Nuova Zelanda · 81 O Olanda · 22; 31; 32 Onda corta - Onde corte - OC · 21; 22; 25; 27; 28; 33; 34; 40; 43; 48; 52; 63; 65; 67; 74; 75; 76; 77; 78; 79; 80; 81; 91; 93; 94; 95; 96; 117; 148; 149 Onda media - Onde medie · 21; 27; 33; 40;89 ONU · 134 Orichuia, Carlo · 131 Orizzonte italiano · 32 P Pacifico, Oceano · 39 Paesi arabi · 25 Panama · 90 Panchetti, Vittorio · 131 Panorama Italiano · 31; 97 Paolucci, Flora · 150 Parigi · 28; 29; 76; 81 Passaggio in Italia · 58 Pechino · 133; 134 Per voi giovani · 32 Perù · 90 Pianeta Donna · 59; 144; 145 Pistola, Claudio · 107 Pizzi, Nilla · 150; 158 Planet Italy · 51; 99 Po, via · 26; 27; 28; 32; 33; 41; 111; 113; 117; 160 Poggianti, Franco · 132 Poldhu · 11; 14; 15; 16; 17 Pontecchio · 11; 12; 14 Porcarelli, Franco · 55; 131 Prato Smeraldo · 21; 22; 25; 26; 75; 76; 80; 86; 93; 94; 95; 98; 110; 148 Presidenza del Consiglio · 25; 26; 27; 32; 33; 38; 43; 47; 58; 63; 67; 82; 83; 86; 88; 96; 98; 104; 105; 106; 110; 111; 113; 114; 135; 160 Processo a… · 38 Progetto Cinema · 134 Progetto Giano · 122 Puccini, Giacomo · 77 Q Questo è amore · 71 Qui Italia · 28; 34 Qui la Radiotelevisione Italiana che vi parla da Roma · 87 Qui la RAI - Radiotelevisione Italiana che vi parla da Roma · 51 Qui Roma · 59; 101 R Racconto italiano · 71 Radici · 57 Radio · 11; 22; 28; 32; 34; 40; 47; 53; 63; 68; 70; 77; 81; 82; 89; 93; 95; 111; 113; 146 Radio A.O. · 78 Radio Bari · 21 Radio Colonia · 89 Radio Città del Vaticano · 76 Radio Euromed · 52 Radio France Internationale · 35 Radio Francoforte · 89 Radio internazionale austriaca · 35 Radio Liegi · 28; 89 Radio Lussemburgo · 28; 89 Radio Monaco · 89 Radio Nacional d’Espana · 35 Radio Netherland · 35 Radio Roma · 25; 26 Radio Summit · 52; 99 Radio-Lisbona · 76 Radio-Madrid · 76 Radio-Mosca · 77 Radiotelelussemburgo · 31 RAI · 9; 19; 25; 26; 27; 28; 32; 33; 34; 38; 40; 43; 44; 45; 46; 47; 48; 50; 51; 52; 56; 58; 59; 60; 62; 65; 66; 67; 68; 71; 72; 75; 81; 82; 83; 84; 85; 86; 89; 90; 95; 96; 97; 98; 99; 100; 101; 104; 105; 106; 107; 108; 109; 110; 111; 112; 113; 114; 115; 117; 120; 122; 124; 129; 130; 131; 132; 133; 134; 135; 136; 138; 139; 140; 146; 147; 149; 150; 154; 160 RAI America · 47 Rai Cinema · 138 RAI Corporation · 44; 45; 51 RAI International · 9; 19; 33; 42; 46; 47; 48; 51; 52; 56; 58; 59; 60; 62; 63; 66; 67; 68; 71; 72; 99; 100; 101; 110; 111; 114; 115; 117; 122; 129; 131; 134; 135; 136; 138; 139; 140; 149; 154; 160 RAI News 24 · 133; 135 RAI Stereodue · 146 RAI Stereonotte · 41; 127; 146; 147 RAI Stereouno · 146 RAI USA · 46; 47 Randone · 104 RDP portoghese · 35 Reale Accademia delle Scienze · 12 Redazione internazionale · 35 Remember Italy · 49 Rete Radio · 118 Riforma · 33; 34; 98; 117 Righi, Augusto · 12 Rodinò, Angelo · 27 Roma · 21; 22; 26; 28; 35; 44; 52; 59; 67; 75; 77; 81; 93; 94; 95; 97; 99; 100; 115; 120; 148; 160 Rosa, Vincenzo · 12 Rossi, Nerino · 16; 27; 33; 106; 113; 117; 155; 158; 161 Roosevelt, Theodore· 15 Rotondo, Loredana · 131 Rotosette · 67 RTB · 32 165 S Sabato Italiano · 60; 101 Saluzzi, Paola · 60 San Paolo · 109; 134 Sansoni, Marcella · 133 Santoli, Pasquale · 131 Sasso Marconi · 16 Satelradio · 48; 68; 100 Saxa Rubra · 34; 114; 148; 160 SBS · 47; 63 Scandinavia · 123 Seconda Guerra Mondiale · 21; 79; 80; 91 Sestante · 62 Settimana italiana · 32 Sicilia · 80 Siciliano, Enzo · 114; 130 Sidney · 109; 133 Singapore · 48; 149 Somalia · 31; 78 Sordi, Alberto · 150; 159 Sottosegretariato per la Stampa e la Propaganda · 76 Spangenberg, Gustavo · 131 Speciale RAI International · 47 Spegni, Fausto · 133 Sport Italia · 32; 56 Sportello Italia · 58; 62; 101 St. John’s - S. Giovanni di Terranova · 11· 14; 16 Stati Uniti · 15; 34; 44; 45; 47; 75; 90; 128 Stoccolma · 12 Stone, Ellery W. · 81 Storelli, Fabio · 51; 150 Strasburgo · 105 Studio Azzurro · 71 Sudafrica · 134 Sudan · 43 Sulle ali della musica dall’operetta al musical · 37 Supplementi regionali di Vita Cittadina · 32 Svizzera · 31; 32; 56; 63 T Tabasso, Pierluigi · 41; 146 Taccuino Italiano · 48; 70 Teatrino · 125 Tenda mobile · 71 Teulada, via · 33; 117; 160 TG1 · 44; 60; 108 TG2 · 44; 133 TLC · 131; 135 Torino · 45 Toronto · 47; 108; 133; 134 Toselli, Sergio · 31; 106 Tremaglia, Mirko · 135; 159 Turchia · 79 Tutto cinema · 32; 67 166 Tv · 31; 38; 40; 46; 52; 53; 59; 63; 98; 100 U Un giorno in Italia · 29; 34; 97 Un mondo di RAI International · 100; 101 Un paese, cento città · 56 Un’ora con voi · 50; 66; 99; 148; 149 Unione europea di radiodiffusione · 35 Unione Sovietica · 75 Università radiofonica italiana · 21 Un'ora per voi · 32; 38 Uruguay · 90 USA · 17; 31; 44; 46; 47; 134 V Variety · 136 Varsavia · 118 Vecchione, Pietro · 33; 114; 161 Veltroni, Walter · 135 Venezuela · 90; 134 Verde, Aniello, · 107 Vertice mondiale sull’alimentazione · 52 Vestri, Mario · 132 Vicini in Europa · 56 Viglia, Silvia · 132; 159 Villa Griffone · 11; 16 Vittorio Emanuele III · 15 W Washington · 15 WDR · 31 Wellfleet · 15; 17 William H. Preece · 13 WNJU-TV Ch. 47 · 44 www.international.rai.it · 51; 71; 101 www.italica.rai.it · 51; 100 Z Zaccaria, Roberto · 58; 139 ZDF · 31 Zeensen · 75 Zurigo · 32 RAI International 40 anni. Una storia 1963-2003 Libro, Videocassetta, Cd audio, Cd Rom Direttore Responsabile: Massimo Magliaro Coordinamento: Maurizio Imbriale Libro Testi di Augusto Milana con il contributo di Luigi Carandina, Elena Fantini, Maurizio Ferrise, Rodolfo Fiorilla, Camilla Lucchi, Sergio Toselli Editing: Giovanna Fratini Tv (Videocassetta) Testi di Paolo Bernardi Ricerche di Gabriele Liberati Montaggio di Fabio Loli Produzione esecutiva di Alessandra Badioli Regia di Francesco Pogliani Coordinamento di Silvia Viglia Radio (Cd Audio) “Storia dell'informazione giornalistica radiofonica della RAI per l'estero” Testo e realizzazione di Marco Griffoni Voce narrante di Biancamaria Ferrari “Anche i Programmi hanno raccontato l’Italia” Testo e realizzazione di Marco Artico per il “Notturno Italiano”, Antonello Libonati per “Taccuino Italiano” e l’Onda corta Con il contributo di Costanza Baracchini Voci narranti di Tiziana Amico, Enrico Guttuso e Paolo Cicchetti Realizzazione tecnica: Marcello Como, Gianni Fazio, Michele Fiore, Mauro Tonini Cd Rom Progettazione: Redazione Internet RAI International Supervisione: Daniela Davoli Ricerca iconografica : Elena Fantini, Francesco Moriconi, Francesco Russo Realizzazione multimediale: NetAge Si ringraziano per la collaborazione: Paolo Bonetti, Fiammetta Giani, Flora Paolucci Fonti iconografiche: © RAI - Radiotelevisione Italiana e RAI International La foto di Luigi Bencetti è di Alessandro Iasevoli 167 168 Realizzazione grafica: Openmedia Tipografia Hardware Service Roma, ottobre 2003