Raccontiamoci BIMESTRALE DELLA FONDAZIONE “CONTESSA RIZZINI - Onlus” Supplemento al numero 94 - Febbraio 2011 de “la Notizia” Numero trentanove 2011 Numero trentatre-- Marzo 2010 INDICE Editoriale San Valentino Tutti in festa Lo spazio degli operatori Compleanni La ricetta Notizie dal Centro Diurno pagina 3 pagina 4 pagina 6 pagina 8 pagina 9 pagina 12 pagina 13 BUONA PASQUA 2 DIRETTORE RESPONSABILE Andrea Dal Prato DIRETTORE Claudio Delmenico CAPO REDATTORE Andreina Piccardi REDAZIONE Alessandra Schiavoni Chiara Vernizzi Cristina Togni Delmenico tel. 0376 819120 e-mail: [email protected] EDITORE Centro Culturale S. Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) e-mail: [email protected] Autorizzazione del Tribunale di Mantova N° 8/95 del 30-05-1995 R. O. C.: N° 9434 del 16-10-2000 Stampa: Arti Grafiche Studio 83 - VR In copertina Primavera 2010 Parco naturale dello Sciliar L’ Alpe di Siusi - 2563 mt Foto Andrea Dal Prato A tutti gli ospiti, operatori, amici della Fondazione ed ai lettori Raccontiamoci Auguriamo una Serena e felice Pasqua di EDITORIALE LA COSTRUZIONE DI UN’IDEA Dopo tanti anni di servizio, a volte si creano degli automatismi nel lavoro e nella creazione delle idee che è difficile cambiare e, lavorando da soli, questi meccanismi sono duri da distruggere. La collaborazione, tra le varie figure professionali, può aiutare a modificare ed a migliorare le nostre idee. Questa cosa è successa tra noi nuove colleghe che, pur provenendo da esperienze diverse, abbiamo accolto le idee l’una dell’altra, al fine di trovare un unico filo conduttore che guidi il nostro lavoro all’interno della Casa di Riposo e del Centro Diurno. Un buon lavoro d’équipe, nel quale si condividano le opinioni di tutte le figure, non può essere che arricchente per se stessi e per il nostro lavoro e chi resta fermo sui propri passi rischia di non crescere e di rimanere solo. Quindi, per una buona costruzione di un’idea è auspicabile un’apertura all’altro, anche con la consapevolezza dei propri limiti e delle proprie mancanze che a volte esistono anche se non si vogliono vedere. È importante, alla stessa maniera, lottare e sostenere le proprie opinioni, cercando di condividerne le motivazioni, gli obiettivi e gli scopi per il quale si sta portando avanti quel progetto. Per quanto riguarda il nostro lavoro, a volte si ha la sensazione che i non addetti ai lavori non capiscano che tutto quello che viene costruito all’interno del servizio d’animazione nasce da un’idea che si arricchisce delle proposte di tutti, compresi i nonni. Chiara e Alessandra Ecco, ti si è accesa la lampadina… vuol dire che ti è venuta un’idea. Ma che bello!!! Sì, va bene, ma… e adesso? Se non la elabori accuratamente, se non la costruisci con fondamento è un cerino che si spegnerà definitivamente in breve tempo, senza poter diventare prima candela e finalmente luce fissa e continua: un traguardo. Questo se ciò è attinente solo alla tua pura sfera personale, cosa che, per altro, dovrebbe essere abbastanza rara. Per contro, è molto più frequente che la propria idea veda il coinvolgimento di altre persone, con i loro mille diversi modi di vedere e di pensare e che quindi il suo 3 cammino possa risultare decisamente più complesso e complicato. Sarebbe però un grossolano errore fermarsi davanti a questo ostacolo; le proprie idee vanno comunque difese e portate avanti e, forti della propria convinzione, si deve cercare di far comprendere il progetto, di farlo accettare fino a riuscire a farlo condividere anche agli altri soggetti interessati. Superata questa fase, che è indubbiamente la più difficile, un lavoro di équipe con il contributo delle esperienze dei vari soggetti e delle loro professionalità non può che portare ad una implementazione, ad un arricchimento ed a un accrescimento dell’idea base originale, fino al suo pieno raggiungimento. Il Presidente Claudio Delmenico S. VALENTINO In preparazione alla festa di San Valentino, insieme ai nonni, abbiamo deciso di raccogliere le frasi d’amore che ci piacevano di più, o le frasi che ci erano state dedicate dai nostri innamorati. Tra di esse, oltre a dei bellissimi pensieri, i nonni hanno dato sfogo alla loro fantasia; ad esempio due delle frasi che ci hanno colpito e divertito maggiormente sono state quelle di Maria e Domenico che dicevano: “L’amore è come un caghet chi l’ha mia pruvà mia ghe cret”, “Amore ti amo tanto e ho fame, mangerei 4 una fetta di salame”. Quando questo grande lavoro di raccolta è stato ultimato noi animatrici abbiamo trascritto le frasi nel computer e le abbiamo stampate su dei cuori rossi che ci sono serviti per decorare i reparti. I nonni hanno anche disegnato e ritagliato circa 80 sagome a forma di cuore. Alcuni come Remo, Mario e Rino erano addetti a disegnare le sagome, altri come Vincenza, Rosa e Guido, avendo la mano più ferma, erano addetti a ritagliarle. Queste sono state utilizzate per racchiudere un cioccolatino da regalare a tutti gli ospiti della Casa di Riposo come pensiero di San Valentino. Chiara San Valentino è la festa degli innamorati che si festeggia il 14 febbraio. Molti di noi per questa festa vorrebbero ricevere un pensierino per sentirsi amati e coccolati. La Fondazione Rizzini coccola e pensa ai nonni, così per l’occorrenza regala loro i Baci… quei cioccolatini con dentro una frase romantica. Questo gesto aiuta i nonni a fare un tuffo nel passato ricordando loro i momenti in cui erano felicemente innamorati ed allo stesso tempo che oggi sono amati anche dagli operatori della struttura. Per l’occasione, io ed Alessandra abbiamo racchiuso i famosi cioccolatini in un cuore rosso che proprio i nonni avevano realizzato. Ci siamo poi recate in ogni reparto della Fondazione per augurare a tutti un Buon San Valentino e per donare un cioccolatino ad ogni ospite. La sorpresa è stata molto gradita e qualche ospite si è anche commosso. I cioccolatini sono stati regalati anche agli operatori in turno che sono stati molto contenti di ricevere un pensiero di San Valentino, almeno al lavoro, visto che a casa non ce n’era nemmeno l’ombra. Concluderei dicendo che Cupido ha colpito anche quest’anno. Chiara S. VALENTINO BRICIOLE DI BONTÀ Un anziano di 80 anni va alla casa di cura Questo breve aneddoto ci è stato regalato da ogni mattina da sua moglie Elda e Lino Cirani che, leggendolo, non hanno affetta dall’Alzheimer. potuto fare a meno di pensare ad Ernesto e MaGli chiedo da amico: falda ed a Piero e Carla, esempio d’amore che “Vai sempre va oltre tutto. anche se non ti riconosce?” Lui sorride e mi risponde: “Lei non sa più chi sono io, ma io so ancora chi è lei”. Questo è l’amore che vorrei nella mia vita e nella vostra vita. 19 Marzo festa del papà A tutti i papà un caloroso augurio da tutta la Fondazione Rizzini 5 CARNEVALE: PREPARAZIONE Quest’anno il Carnevale abbiamo deciso di farcelo da soli. Perché comprare addobbi già fatti, se la nostra fantasia e le nostre forze riunite ne potevano creare di nuovi, senz’altro più belli e più soddisfacenti? E così abbiamo fatto. Armati di tante idee e di tanta pazienza i nonni hanno realizzato tutti gli addobbi che sono serviti per decorare la palestra dove il 24 febbraio si è tenuta la festa di carnevale. Come primo lavoro per la costruzione delle nostre decorazioni abbiamo ridotto a pezzettini tanti fogli colorati, successivamente abbiamo 6 ritagliato su cartoncino delle mascherine su cui abbiamo incollato tutti i pezzettini di carta. Con gli stessi pezzettini di carta i nonni hanno anche decorato due famosissime maschere della tradizione popolare: Colombina ed Arlecchino. E’ stato un lavoro molto lungo e faticoso, ma allo stesso tempo soddisfacente perché queste maschere, che sono state realizzate con tanto amore, sono risultate uniche e bellissime. Non contenti abbiamo ricavato da cartoncini co- ritagliato ed agganciato una con l’altra alternanlorati delle sagome di mascherine che abbiamo done i colori. Il lavoro fatto è stato stupefacente, tanto che tutti (amministrazione, operatori ed anche DJ Ago) hanno fatto i complimenti ai nostri nonni per aver trasformato la palestra in un bellissimo ambiente allegro e giocoso, adatto per l’occasione. PS: I Fisioterapisti si sono talmente innamorati degli addobbi fatti dai nonni che hanno voluto tenerli per abbellire la palestra. Chiara CARNEVALE: FESTA CON DJ AGO A Carnevale ogni scherzo vale!!! Finalmente è arrivato il carnevale, la festa che fa tornare un po’ tutti bambini e che ci permette di essere, per un giorno l’anno, un’altra persona indossando una maschera. Come sempre alla nostra festa che si è svolta il 24 febbraio, non poteva mancare il nostro amatissimo DJ Ago ad allietarci con la sua musica, piena di emozioni e di ricordi, accompagnato dalla bellissima e bravissima Elena. Abbiamo ballato e cantato ma, soprattutto, abbiamo mangiato delle ottime lattughe e castagnole, forse qualcuno di noi ne ha mangiate pure troppe… ma per una volta all’anno si può fare no? La nostra “sorcina” Gladis ci ha cantato ancora una volta “Il Triangolo” del mitico Renato Zero e Domenico con Colomba si sono lanciati in diversi balli. Ma le danze hanno coinvolto anche Mario, Gino, Davide e Milena, instancabile e bravissima ballerina. Ringraziamo tutti nonni per le bellissime decorazioni di carnevale che hanno riscaldato l’ambiente, rendendo la festa ancora più bella ed allegra. Chiara FESTA DELLA DONNA 8 marzo, Festa della Donna: cosa non poteva mancare per poter festeggiare le nostre care donne? Le mimose che hanno allietato i reparti con quel loro profumo un po’ strano, ma con quel giallo intenso che ci fa pensare al sole di primavera. Così le animatrici hanno preparato i mazzet- 7 ti che oggi sono stati distribuiti in Fondazione ad ogni donna, sperando di dar loro un segno gradito per festeggiare chi ricopre un ruolo così importante nella nostra società. Abbiamo scelto una foto di una nostra donna simbolo della Festa della Donna della Fondazione… Dai Clementina… Buona Festa della Donna a te ed a tutte voi. Alessandra CIAO A TUTTI!!! Sono Chiara, la nuova animatrice. Ho 28 anni e mi sono laureata come educatore professionale lo scorso 23 novembre. Fortunatamente, a differenza dei miei coetanei, ho trovato subito lavoro in questa nella Casa di Riposo. In questi anni ho sempre studiato e lavorato. E’ stato molto faticoso, però questo mi ha permesso di avere un curriculum e di farmi conoscere. Ho fatto diverse esperienze formative grazie ai vari lavori e tirocini universitari. Il mio sogno nascosto è quello di poter lavorare anche come educatore professionale all’interno dell’unità ospedaliera di 8 neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, in quanto credo che le persone affette da handicap possano essere aiutate in modo concreto ed efficace se si interviene tempestivamente e bene durante l’infanzia; quando si è adulti il nostro corpo e la nostra mente sono già formati, quindi risulta difficile attuare interventi efficaci che vadano a correggere la persona. In particolare mi piacerebbe occuparmi di bambini affetti da autismo. Seguo già da due anni una bambina autistica e la mia voglia di conoscere questo mondo mi ha spinto anche a scrivere la mia tesi laurea. Tornando a noi ringrazio tutti, in questo breve articolo, per la calorosa accoglienza e per avermi accolto ed aiutato in questa nuova esperienza. Spero di poter fare un buon lavoro e di passare tanti momenti allegri e felici insieme. Tanti saluti dalla vostra animatrice. Chiara CIAO A TUTTI!!! Un caloroso saluto a tutti da parte mia. Mi chiamo Vito e sono fisioterapista. Mi sono diplomato nel dicembre del 1992; dopo pochi mesi mi sono trasferito in provincia di Brescia e ho iniziato a svolgere il mio lavoro in strutture convenzionate con l’ASL ed a domicilio. Ho avuto una breve esperienza, un incarico a tempo determinato (sostituzione di maternità) agli Spedali Civili di Brescia. Dal 1997 al 2009 ho lavorato in RSA ad Adro, dove abbiamo impostato un valido servizio fisioterapico aperto agli esterni, diventando nel tempo un punto di riferimento per il territorio della Franciacorta. Dal mese di ottobre lavoro in questa struttura. Sono molto soddisfatto dell’accoglienza da parte di tutti: operatori, ospiti, colleghi ed amministrazione. Se oggi sono qui lo devo soprattutto alla volontà di un caro amico e collega, Felice che mi ha invitato a far parte, con gli altri colleghi Eleonora e Paolo, di una nuova équipe in cui prevale il confronto e la collaborazione, non certo la subordinazione. Ammiro in modo particolare la professionalità e l’impegno della coordinatrice Alessandra. Devo ringraziare la direttrice Andreina e l’Amministrazione per avermi dato la possibilità di iniziare questa nuova avventura Vito LA NOSTRA AGENDA Partendo dall’esperienza dei nostri anziani che frequentano il C.D.I., sempre volenterosi e propositivi, quest’anno abbiamo pensato di costruire con loro l’agenda annuale del Centro Diurno, dove verranno raccolte ricette, esperienze e ricordi legati alle tradizioni, agli eventi ed alle festività che caratterizzano l’anno. Sarà un un calendario pieno delle curiosità e della vita dei nostri nonni e delle loro famiglie. Ci sarà spazio per fotografie, storie e pagine anticipiamo troppo… ne saprete di più man scritte proprio dai nostri anziani…, ma non vi mano che i mesi andranno avanti. Alessandra Magnabosco Maria Grigoletto Esterina Carcas R. Clementina Cagioni Mario Perosi Teresa Antelmi Rosa Roverato Ottavia Ferri Adele Beruffi Iole 4 Marzo 5 marzo 8 marzo 18 marzo 23 Marzo 24 marzo 26 marzo 31 marzo 1 aprile 85 anni 87 anni 77 anni 70 anni 89 anni 94 anni 99 anni 97 anni 91 anni Paini Gisella Tencheni Elsa Verzegni Giuseppe Ravenoldi Ines Fezzardi Battista Viani Gabriella Rigon Domenico Parenti Pierino 7 aprile 8 Aprile 9 Aprile 12 Aprile 15 aprile 23 Aprile 16 Aprile 27 Aprile 80 anni 91 anni 80 anni 92 anni 97 anni 90 anni 92 anni 84 anni 9 L’ANGOLO DELLE INTERVISTE Continua la rubrica “L’angolo delle interviste”. Ogni volta intervisterò con delle brevi e semplici domande un ospite od un famigliare per conoscerli meglio. In questo numero l’ospite intervistato è Rino Mondini ospite del Piano Giallo. Buongiorno Rino. Dove è nato? A Ceresara, poi ci siamo trasferiti a Guidizzolo. Com’era composta la sua famiglia? Eravamo in tre: mia mamma, io e mio fratello Guglielmo. Mio papà è morto a 50 anni di un brutto male. lasciata andare… di uomini ce n’erano in giro… era gelosa e io non lo sopportavo. Quando è andato in pensione, come trascorreva le giornate? Lavoravo sempre la poca terra che avevo. Poi avevo la passione per i gatti, i cani, le galline, le anatre e le capre americane, che rimangono piccoline Fino a che età è andato a scuola? ed avevo anche un cavallo. Passavo il tempo con Allora non si studiava molto. Sono andato a scuo- loro. la fino in terza elementare, poi sono andato a lavorare. Quali erano e quali sono i suoi interessi? Leggere anche di notte perché Ha iniziato a lavorare presto, dormivo poco. 10 le piaceva il suo lavoro? Mi piacciono la storia, le cose Avevo la terra e lavoravo i camvecchie e la guerra. pi, non ne avevo molta quindi non mi ammazzavo di lavoro. Quando e perché è arrivato qui in Fondazione? È andato in guerra? In marzo, sai sono solo e qui Sì sono stato in Jugoslavia, poi si sta meglio che in ospedale. i tedeschi mi hanno fatto priSi trova bene? gioniero e mi hanno portato in Sì molto, ma mi piacerebbe Germania per 2 anni. andare a fare un giretto dove Non mi hanno trattato male: il abitavo per andare a trovare il mondo è tutto uguale nel buomio cane Giuliano. So che c’è no e nel cattivo. una signora che lo accudisce, Si è sposato Rino? ma mi piacerebbe vederlo. No, perché con le donne non avevo tanta pazienza. Ne ho avuta una per un anno, poi l’ho AMICIZIA Scrivere di un nonno che non c’è più mi costa molto ed avevo ripromesso a me stessa che non l’avrei mai fatto, perché per me è un nodo al cuore. Lo so che la morte fa parte del mio lavoro, ma è più forte di me, così mi sforzerò ulteriormente per scrivere due parole per Pina, che nulla aveva a che fare con la morte, perché era veramente viva. Nel mio ricordo per lei vorrei trasmettervi la sua grande gioventù, il suo essere burlona e spassosa soprattutto con il suo adorato Lori, con il quale rideva, lo prendeva in giro e lo coccolava come faceva quando era bambino. Mi diceva: “Alessandra, io non posso venire in animazione perché aspetto il mio Lori; non mi sposto, se non mi trova, si preoccupa”. Raccontava poi, ai nonni del C.D.I. la passione della nipote per i Tokio Hotel (passione che le aveva trasmesso e che l’aveva spinta ad informarsi ed a condividere con lei le date dei concerti ed i suoi racconti) e dell’amore per il nipote, che vedeva poco, ma del quale era sempre infor- mata e che cercava di accasare con chi era più 11 affezionata e di chi si fidava veramente. Ricordo: l’affetto e le battute con Santina (sua sorella di latte) e con Ernesta, che ogni tanto andava a trovare al C.D.I., il suo amore infinito per la pronipote nei particolari usati per descrivere il colore dei suoi capelli, le foto sul comodino delle sue tre “pesti” di Mantova, tra le quali spuntava anche il mio bambino “adottato” dalla famiglia Azzini. Pina, cardine della sua famiglia, ha lasciato in loro una grande parte di sé come loro l’hanno lasciata in lei. Questo mi rincuora perché so che una parte di lei è sempre con loro e dovunque lei sia è insieme ad una parte dei suoi cari. L’ha fatto anche con noi e di questo la ringraziamo… è di queste ricchezze che è fatto il nostro lavoro. Alessandra TORTA DI CAROTE E ARANCIA INGREDIENTI 200 gr di carote 200 gr di fecola di patate 300 gr farina di tipo 00 300 gr zucchero semolato 200gr di burro 5 Uova 2 arance non trattate 1 pizzico di sale fino 1 bustina di lievito per dolci 10 gr di cannella in polvere 12 PREPARAZIONE Mescolare il burro ammorbidito e lo zucchero con una frusta. Aggiungere i tuorli e mescolare fino a che non si raggiunge un composto omogeneo. Versarvi poi la farina, la fecola, il sale, il lievito e la cannella, tutti setacciati. Mescolare con forza aiutandosi con un cucchiaio di legno, fino ad amalgamare bene gli ingredienti. Spremere le arance e versare il succo nell’impasto. Grattugiare le carote ed unirle al composto. Montare gli albumi a neve e incorporarli dolcemente nell’impasto, mescolando dal basso verso l’alto. Versare il composto nella tortiera, imburrata e infarinata. Cuocere in forno già caldo a 180°, per un’ora circa. NOTIZIE DAL CENTRO DIURNO Il giorno 21 febbraio abbiamo fatto la pizza. Era molto buona, saporita e soffice. Alessandra, la nostra caposala, ci ha aiutato con l’impasto e poi noi l’abbiamo tirata, condita e cotta. Quando l’abbiamo mangiata siamo rimasti contenti perché era morbidissima e buonissima. E ’una delle ricette migliori che abbiamo fatto al Centro Diurno. Giordana 13 LEZIONI DI PASTA DI MAIS AL CDI le primule di primavera. E come ha detto Ernesta: “Sono arrivata a 90 Lunedì 7 marzo la nostra signora Vitalina, nuora anni per imparare ancora…”. La scuola di arte della nostra Gisella, è venuta a farci la prima le- creativa è aperta! Alessandra zione di pasta di mais. Con lei abbiamo realizzato la nostra pasta che inizieremo a lavorare nella prossima lezione. Ci ha raccontato come è nata la sua passione e come affinare la tecnica con questo materiale. Molta è stata l’attenzione degli anziani del C.D.I., tanto che Ernesta e Davide hanno preso appunti perché nulla andasse perso. La pasta di mais colorata e modellata potrà dare forma ai nostri centrotavola primaverili che addobberanno le tavole del Centro… Speriamo di diventare bravi come la nostra maestra che ci terrà la seconda lezione con la realizzazione del- I MESTIERI DI CONTRADA L’immagine proposta e le altre che verranno proposte in futuro, ci possono coinvolgere con ricordi tramandati da chi ci ha preceduto. Si prestano, dunque, per una lettura personale per stimolare una consapevole memoria storica che è di tutti, seppur richiusa nelle pieghe del nostro intelletto. IL LATTIVENDOLO Subito dopo la guerra, quando la carenza alimentare persisteva come una normalità quotidiana, mia madre, verso sera, mi metteva tra le mani una gamella di metallo e con quella mi spediva a comprare il latte da un esperto mungitore che aveva il deposito nel centro del paese dove operano adesso gli sportelli di una banca che si qualifica al servizio popolare. Mi ricordo che all’imbrunire mi disponevo nel retro di una fila di bambini e 14 claudicanti anziani, una lunga linea di persone che rasentava il monumento e il teatro, per infilarmi poi a piccoli passi nel punto di vendita frastornato dal rumore dei bidoni, dai misurini di latta, dalle chiacchiere invadenti e dal pigolare delle donne anziane. Sul banco di marmo troneggiava un grosso bidone simile a quello raffigurato nell’immagine accanto. A malapena appoggiavo la gamella sul banco di vendita e CATERINA, la donna che lo distribuiva, lo riempiva aprendo il sifone di quel grosso contenitore, annotava la quantità versata su un libretto sgualcito intestato a mia madre e mestamente tornavo a casa ben attento a non far tracimare il liquido prezioso, evento che succedeva raramente perchè sulla superfice del latte trionfava sempre uno spessore di schiuma tanto che, nelle mie congetture infantili, ebbi l’impressione di non ricevere la giusta quantità annotata sul libretto. Mia madre mi assicurò che CATERINA dava sempre il dovuto, ma ci vollero diversi anni per accertare che quella schiuma era la naturale essenza di un latte antico, profumato di fieno, di umore bovino, denso di organismi che non disturbavano la nostra esistenza non ancora pastorizzata. Testi e fotografie sono parte del volume in preparazione “I MESTIERI DELL’OBLIO”. L’autore, Franco Turcato, ne ha anticipato alcuni capitoli al “Centro Culturale San Lorenzo” per la pubblicazione. divenuta negli anni un preciso punto di riferimento del suo settore. CLA QUALITÀ &DESIGN L’arredo Cla è in grado di caratterizzare un ambiente con realizzazioni personalizzate e di elevato standard qualitativo e per queste ragioni Cla è divenuta negli anni un preciso punto di riferimento del suo settore. C.L.A. S.p.a. C.L.A. S.p.a. 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