del 5.10.13 News Fisco RIVALUTAZIONE PER BENI D’IMPRESA L’agevolazione nella legge di stabilità (di M. Mobili, pag.14) Una nuova rivalutazione dei beni d’impresa e dei capannoni, così come “nel rispetto degli equilibri di bilancio”, una possibile proroga dell’ecobonus per l’acquisto di mobili, arredi ed elettrodomestici. Mentre sul taglio del cuneo fiscale, da portare al tavolo con le parti sociali, le opzioni in campo sarebbero due: un intervento strutturale ma più leggero, oppure un intervento di tipo congiunturale ma più pesante. Non solo. Per potenziare la dote della legge di stabilità, che potrebbe attestarsi sempre più sui 10 miliardi di euro, ci sarebbe allo studio anche l’ipotesi di bloccare soltanto in parte l’aumento di 2 miliardi dei ticket sanitari previsto dal 1° gennaio. CACCIA ALLE IMPOSTE NON PAGATE NELGI ANNI PASSATI La “ripresa” del prelievo potrà riguardare Ici, Imu e tasse sui rifiuti (di L. Lovecchio, pag.2) Le rilevazioni per scoprire gli immobili fantasma sono state fatte dall’agenzia del Territorio in base all’art.2. co.36 del D.L. n.262/06. In forza di tale disposizione, l’Agenzia ha quindi pubblicato sul proprio sito l’elenco degli immobili che, sulla base di verifiche anche da telerivelamento, non risultano iscritti in Catasto. Questa pubblicazione ha avuto la funzione di sollecitare i proprietari ad aggiornare i dati catastali, procedendo alla determinazione della rendita attraverso la procedura Docfa. In caso di inerzia dei proprietari, in base all’art.19, co.10 del D.L. n.78/10, il Territorio era abilitato a determinare una rendita provvisoria, con spese a carico dell’interessato, anche avvalendosi di convenzioni con professionisti del settore. L’efficacia delle rendite retroagisce al 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’immobile avrebbe dovuto essere denunciato in catasto ovvero, se tale anno non è accertato, al 1° gennaio dell’anno in cui l’esistenza del fabbricato – fantasma è stata pubblicata nei modi di legge. L’imposta più strettamente correlata agli immobili fantasma è l’Ici e, a partire dal 2012, l’Imu. Ma non è escluso che il recupero riguardi anche il prelievo sui rifiuti (Tarsu o Tia). REGISTRAZIONI PIÙ FACILI PER GLI AFFITTI Semplificazioni: entro fine anno sarà completata l’agenda (di G. Costa, pag.24) Entro fine anno, o al massimo dei primi mesi del 2014, le Entrate completeranno il cammino intrapreso sulla strada delle semplificazioni fiscali attuabile attraverso provvedimenti amministrativi. Vale a dire: registrazione più semplice per i contratti di locazione e comunicazione automatica per i dati assicurativi. Lo ha confermato ieri Federico Monaco, direttore centrale aggiunto per i servizi ai contribuenti delle Entrate. LA TARGA DELL’AUTO NON SFUGGE AL 22% (di M. Caprino, pag.23) L’aumento dell’Iva al 22% ha colpito anche le targhe per i veicoli. Non era mai accaduto prima, nei vari inasprimenti dell’aliquota ordinaria degli ultimi decenni. Stavolta però la Motorizzazione, su indicazione del Ministero dell’Economia, ha informato che gli aumenti colpiscono anche in questo ambito. OMESSI VERSAMENTI IVA SOTTO TIRO Dopo le sentenze dei giudici di merito e di legittimità la parola va alla Consulta (di A. Iorio, pag.23) Il reato di omesso versamento Iva resta sempre sotto tiro. Dopo le sentenze dei giudici di merito favorevoli al contribuente e il confronto sulla riduzione delle fattispecie rilevanti penalmente ora arriva l’ipotesi di sospetta incostituzionalità per il reato di omesso versamento Iva fino al 2010, se l’importo non versato non ha superato i 103.291 euro, cioè la soglia di punibilità prevista in passato per la dichiarazione infedele. A sollevare la questione è il Tribunale di Bergamo con un’ordinanza del 17 settembre 2013. PIÙ FACILE SANARE GLI ERRORI FISCALI Deve essere però un’imprecisione materiale come quella su un codice tributo (di G. Negri, pag.27) Correzioni ampie sugli errori fiscali. L’imprecisione nell’utilizzare un codice al posto di un altro nel modello F24, può essere sanata infatti anche in sede di contenzioso. Lo sottolinea la Corte di Cassazione con la sentenza n.22692 della Sezione tributaria depositata ieri. Lavoro “INTERVALLI” A DURATA LIBERA Le pause possono essere ridotte, annullate o incrementate (di M. Prioschi, pag.26) Gli intervelli minimi tra due contratti a termine, fissati dal D.L. n.76/13 in 10 e 20 giorni, possono essere ridotti, azzerati o incrementati. A precisarlo è la nota 31/0005326 del Ministero del Lavoro datata 4 ottobre. SCONTO GIOVANI DISPONIBILE IN EMILIA (di M. Prioschi, pag.26) Le domande inviate finora dai datori di lavoro per beneficiare del bonus per le assunzioni under 30 in Emilia Romagna corrispondono a circa metà del budget disponibile. Non sono dunque già esauriti i fondi a copertura dell’incentivo. Questo perché fanno sapere dall’Inps, l’importo per finanziare i bonus richiesti nel 2013, ma che si estendono anche nel 2014, sarà coperto con i fondi delle due annualità e non solo con quelli del 2013. Varie SULLE LICENZE PAROLA AI COMUNI Possibile sanare le costruzioni senza titolo realizzate prima del settembre 1967 (di M.T. Farina e G. Saporito, pag.2) Si apre un nuovo capitolo per tutte le attività edilizie che, passate al setaccio attraverso i rilievi aerei, sono state accatastate d’ufficio o spontaneamente dai proprietari. Il legislatore, all’art.19, co.8 e 9 del D.L. n.78/10 (L. 122) prevede che, all’indomani della registrazione degli atti di aggiornamento, i dati vengano resi disponibili ai Comuni per i controlli di conformità uanisticoedilizia. Poiché la maggior parte degli immobili emersi sono fuori dai centri abitati, si può tenere presente che prima del settembre 1967 (L. n.765) nelle zone esterne ai centri abitati non era in genere prevista la necessità di una licenza edilizia. Se non vi è alcuna possibilità di sostenere che il manufatto accatastato è anteriore al settembre 1967, rimane la possibilità di chiedere una sanatoria edilizia a norma dell’art.36 del DPR n.380/01 secondo il quale, fino all’irrogazione di sanzioni amministrative, il proprietario dell’immobile può ottenere un permesso in sanatoria se vi è la cosiddetta doppia conformità. AMMESSI AL REGISTRO 3MILA NEO-COMMERCIALISTI (di G. Costa, pag.27) I circa 3mila giovani dottori commercialisti in attesa di entrare nel Registro dei revisori legali bloccati dalla riforma del D.Lgs. n.39/10 ora potranno iscriversi. Con tante scuse da parte del Governo per le complicazioni sorte a seguito dell’applicazione parziale della riforma che, di fatto, verrà disapplicata. E anche la partita dell’equipollenza (che secondo il ministero della Giustizia e la Commissione Ue doveva essere negata ai dottori commercialisti) si riapre. Lo ha annunciato ieri alla Camera il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, rispondendo a un’interrogazione. Approfondimenti Fisco ESCLUSIONE DELLA PUNIBILITÀ CON PROVA A OSTACOLI (di A. Iorio, pag.23) La sentenza n.37424 delle Sezioni Unite in tema di omessi versamenti Iva sembra aprire uno spiraglio all’esclusione della punibilità penale in presenza di particolari e importanti crisi di liquidità che hanno riguardato il periodo antecedente la scadenza del penalmente rilevante. In particolare sembra dedursi che i giudici di legittimità riconnettano l’esclusione della punibilità a due concomitanti circostanze da dimostrare: la crisi di liquidità in cui verte l’azienda; la prova che l’omesso versamento non sia dipeso da una scelta dell’imprenditore. Concludendo in modo di verso, ossia nel senso di escludere sempre e comunque la crisi di liquidità, mal si comprenderebbe il senso della locuzione “ove non si dimostri che la stessa non dipenda”, espressa nella pronuncia. Non sembra poi determinante il richiamo a una precedente sentenza (la n.10120/10), nella quale si riteneva irrilevante la difficoltà economica, ai soli fini della costituzione della fattispecie penale. Si tratta pertanto di individuare in concreto alcune ipotesi che rispettino il principio obiettivamente non molto chiaro, enunciato dalle Sezioni unite. L’autore prosegue con l’analisi della fattispecie e l’individuazione di alcune esimenti. TEMPI LUNGHI PER IL REDDITOMETRO I passaggi confermano l’impossibilità di raggiungere il traguardo di 35mila verifiche (di C. Nocera, pag.24) Che il grosso dei controlli e degli accertamenti tributari fondati sul nuovo art.38 del DPR n.600/73 riguardasse ormai il 2014 era scontato: l’obiettivo dei 35mila accertamenti inizialmente previsti per l’anno in corso, con il trascorrere del tempo, è diventato, così, impossibile da raggiungere. La ragione va ricercata nel fatto che il nuovo strumento, ancora ai blocchi di partenza agli inizi di ottobre, consta di un procedimento dispendioso in termini di tempo: le diverse disposizioni che lo disciplinano, infatti, giocano a favore di una gestione del singolo controllo che comporta perlomeno 70-80 giorni per le parti in causa. Il tutto, peraltro, a partire dalla notifica del questionario e quindi senza contare quella fase di selezione che non coinvolge affatto il contribuente: in ogni caso visto che il nuovo accertamento sintetico è destinato ad essere applicato a decorrere dal periodo di imposta 2009, gli uffici hanno tempo sino alla fine del prossimo anno per notificare gli atti impositivi. L’autore prosegue descrivendo il complesso iter accertativo. IL BONUS VERDE PREMIA LE IMPRESE LOCATRICI Superabile la differente interpretazione delle Entrate (di L. De Stefani, pag.26) La detrazione Irpef ed Ires del 55-65% spetta anche agli imprenditori individuali e alle società di persone o di capitali che effettuano gli interventi per il risparmio energetico su immobili non di proprietà ma ricevuti in locazione da terzi. Viceversa, se l’impresa proprietaria effettua i lavori sul fabbricato locato a terzi, essa non può beneficiare del bonus verde secondo l’interpretazione dell’agenzia delle Entrate (R.M. 340/E/08), la quale però è stata contraddetta sul punto da tutte le sentenze delle Commissioni tributarie provinciali che hanno trattato il tema. L’autore prosegue con l’analisi della fattispecie alla luce della giurisprudenza di merito. News Fisco SUCCESSIONI ALLEGGERITE Dichiarazione telematica e precompilata (di V. Stroppa, pag.27) Una dichiarazione di successione telematica e precompilata. Niente più documenti cartacei e accessi fisici ai diversi sportelli per registrazioni, volture catastali e trascrizioni immobiliari. Rispondendo a una serie di domande poste dal computer, il software produrrà il modello già pronto, che il contribuente dovrà solo ricontrollare e trasmettere al fisco via web. Ad anticipare la novità, in partenza dal 2014, è Federico Monaco, direttore aggiunto della Direzione centrale servizi ai contribuenti dell'Agenzia delle entrate. Monaco è intervenuto ieri a Rimini al IV congresso nazionale dei tributaristi Int. TOBIN TAX OK CODICI PER L’F24 (pag.27) Fissati i codici tributo per il versamento della Tobin Tax (alla cassa il 16 ottobre) con il modello F24. A pensarci è stata l'Agenzia delle Entrate, con la R.M. n.62/E di ieri, avente appunto a oggetto «Istituzione dei codici tributo per il versamento, tramite modello F24, dell'imposta sulle transazioni finanziarie di cui all'art.1, co.491, 492 e 495 della L. n.228/12 - attivazione del codice identificativo da indicare nel modello F24». RETI, L’AUTONOMIA È A RISCHIO L’impresa aderente può dover rispondere direttamente (di F.G. Poggiani, pag.28) Rete di imprese versatile. Ma anche in presenza di una propria «soggettività giuridica» le imprese aderenti potrebbero essere chiamate a rispondere direttamente con il proprio patrimonio per gli impegni presi da chi agisce per conto della stessa rete. Questo il rischio evidenziato nella nota operativa n.11/213 della Fondazione accademia romana di ragioneria «Giorgio Di Giuliomaria», intervenuta sul tema della gestione contabile e fiscale della rete di imprese, di cui all'art.3, co.4-ter e seguenti, L. n.33/09, come in seguito modificati e integrati. INTERESSI SEMPRE DEDUCIBILI (di V. Stroppa, pag.29) La disparità di trattamento sugli interessi passivi lede il principio della libera circolazione dei capitali sancito dall'art.56 del Trattato Ce. È contraria alla disciplina comunitaria, quindi, una normativa che consideri indeducibili gli interessi pagati da una società Ue a un soggetto extra-Ue e riferiti alla quota di indebitamento ritenuta eccessiva, consentendone invece la deduzione laddove gli interessi siano corrisposti a una società europea. È quanto ha stabilito la Corte di giustizia Ue con la sentenza nella causa C-282/12. SOCIETÀ, L’ATTIVITÀ È SPARTIACQUE L’impresa che esercita non può essere ritenuta di comodo (di F.G. Poggiani, pag.26) Con l'esercizio di attività d'impresa, la società non può mai essere ritenuta di comodo. Tale deve essere dichiarata soltanto la società i cui beni sono concessi in godimento ai soci o ai familiari dell'imprenditore che li utilizzano nella sfera giuridico-patrimoniale privata. Così i giudici della CTP di Pistoia che, con la sentenza n.218/2/13, depositata il 24 settembre scorso, hanno affermato un principio sostanziale, sul tema della disciplina sulle «società di comodo», di cui all'art.30, L. n.724/94. IL CASONE RURALE NON È DI LUSSO Metri quadri insufficienti per definirlo tale (di B. Fuoco e N. Fuoco, pag.31) In un'abitazione di tipo agricolo, la sola superficie maggiore di 240 metri quadrati non è sufficiente a renderla «abitazione di lusso»; il solo riferimento alla superficie della casa, infatti, non può far rientrare un immobile agricolo tra quelli di lusso. Sono le conclusioni raggiunte dalla CTP di Cremona, che si leggono nella sentenza n.62/2/13 depositata in segreteria il 19 luglio scorso. Lavoro INTERVALLO TRA CONTRATTI, PREVALE SEMPRE LA LEGGE Gli effetti dei rapporti sindacali sui contratti a termine (di D. Cirioli, pag.32) La contrattazione collettiva non può incrementare con efficacia normativa la durata degli intervalli tra due contratti a termine, fissata per legge a 10/20 giorni. Se lo fa, ciò vincola le parti stipulanti (i sindacati) ma non produce effetti sul piano «obbligatorio» (quindi sanzionatorio con la conversione del rapporto a tempo indeterminato). Lo precisa il ministero del lavoro nella nota prot. n.5426 di ieri. Varie COMMERCIALISTI E REVISORI Fassina (Mef): vale ancora lo stesso esame (di B. Pacelli, pag.32) Il registro dei revisori riapre le porte degli accessi automatici per i dottori commercialisti. Con una risposta che sgombra il campo da interpretazioni confuse che hanno animato recentemente il dibattito in materia di revisione legale, il viceministro all'economia Stefano Fassina detta la linea per la prima iscrizione al registro dei revisori e riporta a galla la normativa previgente (D.Lgs. n.88/92), poi sostituita dal D.Lgs. n.39/10. Almeno fino a quando il governo non porterà a compimento, «nei tempi più rapidi possibili», il nuovo e organico quadro normativo in materia. La posizione del rappresentante dell'economia è arrivata a seguito di un'interrogazione parlamentare. Approfondimenti Fisco PERDITA SISTEMICA, SLALOM SULLA NON OPERATIVITÀ (di A. Pratesi, pag.26) Il contrasto all'evasione e la prevenzione dell'elusione fiscale non legittimano una legislazione tributaria che, di fatto, viola i precetti del codice civile, ossia di una fonte normativa che regola puntualmente anche la materia del diritto societario. Le società in «perdita sistemica» possono evitare di essere considerate «non operative» se sono in liquidazione e chiedono, con impegno assunto nella dichiarazione dei redditi, la cancellazione dal Registro delle imprese entro il termine di presentazione del successivo modello Unico. Tale causa di disapplicazione «copre» il periodo di imposta nel corso del quale è preso l'impegno, il precedente e il successivo, oppure l'unico periodo di imposta compreso fra l'inizio e la fine della liquidazione. Ciò premesso, si ritiene che l'eventuale mancata cancellazione, nei termini citati, non sia di impedimento alla disapplicazione di una disciplina che, per certi aspetti, è paradossale. L’autore prosegue nell’analisi esponendo le proprie motivazioni. del 7.10.13 News Fisco CATASTO, LA RIFORMA SCALDA I MOTORI ASPETTANDO LA DELEGA L’operazione richiederà quattro o cinque anni (di S. Fossati, pag.3) I piani per il nuovo Catasto sono pronti, o almeno ben delineati. Ad allungare i tempi, se mai, sarà l’assenza di un via libera ufficiale e l’oggettiva complessità di un’operazione che dovrà riguardare tutto il patrimonio edilizio italiano. La riforma del Catasto è inserita nel DDL per la riforma fiscale, approvato nei giorni scorsi dalla Camera e ora alla commissione Finanze del Senato. Se non parte la delega fiscale, non parte neppure la riforma del Catasto, meno di uno stralcio della revisione degli estimi; ipotesi che al momento, comunque, non pare all’ordine del giorno. Il secondo fattore che allungherà i tempi della riforma del Catasto è quello legato alla natura stessa dell’operazione: si tratta, infatti, di attribuire una rendita catastale agli oltre 60 milioni di unità immobiliari registrati dalle statistiche catastali, tra cui 33 milioni di abitazioni. PIÙ CHANCE PER SOSPENDENRE LA SENTENZA L’Agenzia suggerisce agli uffici di non sollevare l’inammissibilità sullo stop all’esecuzione (di L. Ambrosi, pag.1 N&T) Più chance per la sospensione delle sentenze impugnate. Nonostante i chiarimenti della Consulta e della Cassazione, gli uffici dell’amministrazione finanziaria hanno rilevato finora l’inapplicabilità di una richiesta di sospensione della sentenza di primo grado o di appello al processo tributario. ma una recente direttiva della direzione centrale Affari legali sembra risolvere definitivamente la questione. Il documento invita espressamente gli uffici a non opporsi alle istanze di sospensione proposte nei successivi gradi di giudizio, proprio in recepimento dei principi affermati dalla giurisprudenza. Tuttavia, precisa che è necessario prestare particolare attenzione alle prove fornite dal contribuente per attestare l’esistenza dei requisiti necessari affinché la sospensione possa essere accordata. SOLO LA DATA CERTA BLOCCA L’AVVISO Il preliminare privo di registrazione non prova un prezzo di vendita inferiore (di F. Falcone, pag.4 N&T) Il preliminare senza data certa non blocca la rettifica sulla plusvalenza immobiliare. È quanto emerge dalla sentenza n.68/01/2013 della CT di secondo grado di Trento. IL RIMBORSO DELL’IRPEF ALL’EX RIENTRA NELLA DEDUZIONE (di A. Tomassini, pag.4) La deduzione per il mantenimento comprende anche il rimborso dell’Irpef versata dal coniuge che beneficia dell’assegno. È quanto emerge dalla sentenza 6/01/2013 della Lombardia. STRADA SBARRATA AL RICALCOLO DEI COSTI SU PIÙ ESERCIZI (di L. Amborsi, pag.4 N&T) Stop alla rideterminazione dei costi pluriennali in una cessione di ramo d’azienda in quanto non si tratta di beni trasferibili a terzi. Ad affermarlo è la sentenza 89/01/2013 della CTP di Reggio Emilia. LA PRATICA GRATUITA AD AMICI E PARENTI NON È IN “NERO” (di R. Acierno, pag.4 N&T) L’amministrazione finanziaria non può rettificare maggiori compensi sulla base della presunzione secondo cui i professionisti non sono soliti prestare i propri servizi a titolo gratuito. È plausibile, infatti, che un professionista possa svolgere durante l’anno parte della propria attività senza percepire alcun compenso e soltanto per ragioni di amicizia o di pura convenienza. A precisarlo è la sentenza n.365/04/2013 della CTP di Cosenza. LEGITTIMA L’IPOTECA SUL BENE NEL FONDO PATRIMONIALE È legittima l’ipoteca sull’immobile in un fondo patrimoniale se non si dimostra che il debito tributario non è stato contratto per i bisogni della famiglia ma per esigenze di natura voluttuaria o caratterizzate da interessi speculativi. E questo anche se le passività scaturiscono dall’attività imprenditoriale svolta. A precisarlo è la sentenza 98/2/2013 della CT di primo grado di Bolzano. Approfondimenti Fisco IL BONUS PER CHI RICAPITALIZZA È ANCORA TROPPO COMPLESSO I limiti dell’attuale meccanismo previsto per l’Ace (di L. Gaiani, pag.3) Ace in cerca di un’accelerazione. L’aiuto ala crescita economica introdotto dal decreto salva-Italia di fine 2011 per le imprese che aumentano il patrimonio mediante apporti dei soci o utili trattenuti in azienda è caratterizzato da un meccanismo che consente di ottenere benefici significativi solo nel lungo periodo. L’attuale meccanismo dell’Ace ha impedito all’agevolazione di funzionare come un vero e proprio incentivo alla ricapitalizzazione. Le imprese sfruttano si il beneficio, ma non sono generalmente indotte ad accantonare utili o ad aumentare il capitale proprio per ottenere lo sconto, il quadro è solo quello di medio periodo. Un forte incentivo alla patrimonializzazione si avrebbe invece se la percentuale fosse notevolmente aumentata, con un impatto però solo sugli incrementi di ogni singolo esercizio e non su tutto lo stock accumulato progressivamente dal 2011. al tempo stesso si potrebbe prevedere la restituzione del bonus già fruito se, entro un certo numero di anni, le riserve utilizzate per la detassazione vengono distribuite. TRA ATTUAZIONI E CHIARIMENTI IN BILICO LE DIFESE DA EQUITALIA Manca il decreto del Mef per la dilazione a 10 anni (di L. Lovecchio, pag.3) Il dossier in materia di riscossione è un cantiere ancora aperto, con molte opere da terminare. Il decreto del fare (D.L. n.69/13) ha apportato diverse modifiche alla riscossione tramite ruolo. Tra le principali, ci sono l’estensione a otto rate non pagate, anche non consecutive, della condizione di decadenza dalla rateazione e l’impignorabilità dell’abitazione principale, a determinate condizioni. È stata inoltre prevista l’estensione del periodo massimo di rateazione a 120 rate mensili, rispetto alle 72 attuali. Per rendere operativa la novità, però, occorre un decreto attuativo del ministero dell’Economia, che avrebbe dovuto essere pubblicato entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del D.L. del fare. PRESTAZIONI GRATUITE: NIENTE TASSAZIONE SUL RIMBORSO SPESE Non si configura un reddito diverso in Unico e il committente evita la ritenuta d’acconto (di G. Ferranti, pag.2) I rimborsi spese percepiti dai lavoratori autonomi occasionali non sono tassabili come redditi diversi se la prestazione è a titolo gratuito. La semplificazione prevista dalla R.M. n.49/E/13 on si applica, però, se la prestazione è remunerata o le spese effettivamente sostenute sono inferiori, anche di poco, all’importo rimborsato: in tali casi, quindi, il committente deve effettuare la ritenuta e il percipiente è obbligato a dichiarare quale reddito diverso la differenza tra il compenso e le spese. Il principio di favore non riguarda, inoltre, gli esercenti arti e professioni, per i quali i rimborsi delle spese diverse da quelle anticipate in nome e per conto del cliente sono sempre assimilati ai compensi. L’apertura della risoluzione è un primo passo sulla strada della semplificazione dei complessi adempimenti relativi ai rimborsi spese. Il DDL sulle semplificazioni (atto Senato 958) – all’esame in prima lettura di Palazzo Madama – prevede che le prestazioni di vitto e alloggio sostenute direttamente dal committente non costituiscono compensi in natura per il professionista e non possono essere dedotte in dichiarazione dei redditi: principio che si ritiene estendibile anche ai lavoratori autonomi occasionali. L’IVA PER CASSA DRIBBLA L’ALIQUOTA DEL 22% Le operazioni effettuate prima del 1° ottobre ma non ancora pagate mantengono il vecchio prelievo (di G. Gavelli, M. Sirri e R. Zavatta, pag.3) Chi ha scelto di entrare nel regime dell’Iva per cassa previsto dall’art.32-bis del D.L. n.83/12 non deve temere (non più degli altri operatori, almeno) l’incremento dell’aliquota Iva ordinaria (dal 21 al 22%) in vigore dal 1° ottobre. Infatti, chi ha aderito al sistema dell’esigibilità differita al momento dell’incasso non deve rettificare l’Iva sulle operazioni effettuate prima del termine di decorrenza della nuova aliquota e per cui non ha ancora incassato il corrispettivo a tale data. Gli autori proseguono con l’analisi degli effetti dell’aumento dell’aliquota ordinaria per tale regime. Lavoro APPRENDISTI CON FORMAZIONE “LIGHT” Dal 1° ottobre il piano è obbligatorio solo per i corsi in azienda previsti dagli accordi collettivi (di G. Falasca, pag.12) È appena entrata a regime, dal 1° ottobre, la nuova riforma dell’apprendistato, scaturita dal D.L. n.76/13 e dalla sua legge di conversione (la L. n.99/13). La chiusura del cantiere legislativo è un fatto positivo, perché ogni riforma, prima che sia completata, determina una situazione di incertezza nel mercato del lavoro, che frena il ricorso a questo contratto. Con il superamento della scadenza dl 30 settembre, per l’inerzia delle Regioni, che avrebbero potuto approvare linee guida ad hoc sull’apprendistato professionalizzante ma hanno rinunciato, sono entrate in vigore tre innovazioni legislative previste dal decreto n.76/13: l’eliminazione del piano formativo per la formazione trasversale, l’adozione di un modello unificato per la tenuta del libretto formativo, la centralizzazione delle regole della formazione su una sola regione per le imprese multi localizzate. L’autore prosegue analizzando le novità entrate a regime. News Fisco CONFISCA, NON SERVE PATTEGGIARE Le pene accessorie si applicano a discrezione del giudice (di A. Felicioni, pag.8) Il patteggiamento non salva dalla confisca per equivalente. Il reato di omesso versamento dell'Iva fa scattare la confisca (anche se non preceduta da sequestro conservativo) per l'equivalente dell'imposta evasa (profitto del reato), anche se il giudizio si è concluso con un patteggiamento tra le parti. Ciò perché le pene accessorie e l'applicazione della confisca non sono disponibili dalle parti ma vanno applicate o meno a discrezione del giudice. La Corte di Cassazione, Terza sezione penale, con la sentenza n.3758 depositata il 13 settembre scorso ha preso posizione su un tema scottante che riporta in primo piano gli effetti dell'applicazione anche ai reati tributari della confisca per equivalente. FINZIONE ANTIFISCO: INESISTENZA SOLO CON SUPERPROVA (di B. Fuoco e N. Fuoco, pag.12) Per disconoscere la deducibilità dei costi relativi a operazioni soggettivamente inesistenti, l'agenzia erariale deve fornire idonea dimostrazione che il soggetto accertato era a conoscenza di partecipare a un'operazione fraudolenta; non si verifica, infatti, alcuna inversione dell'onere della prova, atteso che si tratterebbe di una prova negativa (dimostrare di «non sapere») dai connotati diabolici. Con queste conclusioni, rese dalla CTR di Milano nella sentenza n.92/45/13 del 23 maggio, è stato definitivamente bocciato un accertamento emesso a carico di una società meneghina, che aveva dedotto dal reddito fiscale dei costi sostenuti nei confronti di una company di Dublino, rivelatasi poi inesistente agli occhi delle autorità irlandesi. ATTORI, CONTA IL TENORE DI VITA (di B. Fuoco e N. Fuoco, pag.12) Quando si esegue un accertamento bancario indirizzato a un personaggio che proviene dal mondo dello spettacolo, non può non tenersi conto del tenore di vita nonché delle situazioni connesse a uno stile di vita particolare, anche nell'ottica di protezione della propria immagine pubblica e del valore artistico. Questi i principi che si leggono nella sentenza n.298/22/13 della CTR di Roma, depositata lo scorso 7 agosto nella segreteria capitolina. CTP LODI: LA VENDITA FITTIZIA ABBATTE LA PRESUNZIONE (di B. Fuoco e N. Fuoco, pag.12) Un contribuente sottoposto ad accertamento sintetico può sganciarsi dalla presunzione di reddito relativa all'acquisto di un immobile (incremento patrimoniale) dimostrando che la compravendita è stata simulata e che non ha sostenuto alcun esborso effettivo. Sono le singolari, ma interessanti, conclusioni a cui giunge la CTP di Lodi nella sentenza n.55/02/13, con cui il collegio tributario ha annullato degli accertamenti fondati sui coefficienti redditometrici e sugli incrementi patrimoniali. Varie MUTUI FONDIARI, BASTA L’IPOTECA Va rifiutata la richiesta di garanzie ulteriori all’iscrizione (di A. Ciccia, pag.13) Stop alla richiesta di garanzie ulteriori all'ipoteca quando si chiede un mutuo per la casa; attenzione alla cointestazione dei conti correnti: possono diventare un boomerang e si rischia di pagare senza limiti i debiti dell'altro intestatario. Queste le criticità emerse nel corso del convegno «Conti Correnti e Mutui Fondiari: le principali cause di contenzioso nei rapporti con i privati e clausole vessatorie» organizzato da Odcec di Milano con la Commissione Banche, Intermediari finanziari e Assicurazioni venerdì 20 settembre 2013. ABITAZIONE, DIRITTO OPPONIBILE Il titolare non è suscettibile di espropriazione forzata (di B. Pagamici, pag.14) Vendere la proprietà della casa riservandosi il diritto di abitazione. È una soluzione che i proprietari di alloggi stanno sempre più perseguendo in questo periodo di crisi. Con il vantaggio che il diritto di abitazione non è suscettibile di espropriazione. Pertanto, il creditore del titolare del diritto di abitazione non può sottoporre ad espropriazione forzata il diritto di abitazione spettante al proprio debitore. Per quanto riguarda invece il creditore del proprietario di un'immobile su cui gravi un diritto di abitazione da parte di un terzo (opponibile allo stesso creditore o meno) non vi è dubbio che si possa sempre procedere coattivamente nei confronti del suddetto proprietario, pignorando la proprietà del bene. Queste sono alcune delle caratteristiche che contraddistinguono l'istituto negoziale previsto dall'art.1022 e segg. c.c., a cui se ne aggiungono altre di natura più articolata, come evidenziato dallo studio 21-2013/E pubblicato lo scorso 16 settembre 2013 sul sito del Consiglio nazionale del Notariato. Approfondimenti Fisco ACQUISTI, L’ALIQUOTA IVA AL 21% RIMANE IN SCENA ANCORA UN PO’ Ecco come funziona l’aumento (di F. Ricca, pag.9) L'aumento dell'aliquota Iva dal 21 al 22%, scattato per effetto delle disposizioni dell'art.40 del D.L. n.98/11, riguarda le operazioni «effettuate» dal 1° ottobre 2013. In base al principio generale dettato dall'art.93 della direttiva 2006/112/Ce, «l'aliquota applicabile alle operazioni imponibili è quella in vigore nel momento in cui si verifica il fatto generatore dell'imposta», ovverosia, tradotto nel linguaggio della normativa nazionale, nel momento in cui la cessione di beni o la prestazione di servizi si considera effettuata. A tal fine, occorre fare riferimento ai criteri stabiliti nell'art.6 del DPR n.633/72 (invero, non del tutto coincidenti con le regole fissate dagli artt.63 e seguenti della direttiva), nonché in altre disposizioni settoriali. L’articolo prosegue con l’individuazione caso per caso delle conseguenze dell’incremento dell’aliquota ordinaria. ERRORI DI BILANCIO SANABILI SE CI PENSA IL CONTRIBUENTE Gli effetti della circolare delle Entrate sulla mancata imputazione di costi e ricavi (di F. Cornaggia e N. Villa, pag.21) Errori sulla competenza sanabili negli anni successivi con il recupero delle imposte. La mancata imputazione di costi e anche di ricavi se corretta autonomamente dal contribuente comporta pochi danni da un punto di vista fiscale. Questo è la linea indicata dalla prassi con la C.M. n.31/E/13 sul tema della correzione degli errori in bilancio e dei conseguenti effetti sull'imputazione temporale dei componenti del reddito d'impresa. La circolare completa le indicazioni amministrative sul tema che erano già intervenuti con tre prese di posizione: la C.M. n.23/E/10 (in cui per la prima volta la prassi aveva ammesso che a decorrere dalla data in cui si è reso definitivo l'obbligo a carico del contribuente di versare l'imposta conseguente all'indebita deduzione del componente negativo per difetto di competenza, al fine di evitare la doppia imposizione sul medesimo, il contribuente può ottenere il riconoscimento della maggiore imposta versata nel periodo di corretta imputazione), la C.M. n.35/E/12 (in cui si è evidenziato come il riconoscimento è ottenibile anche con riguardo ai componenti positivi) e la C.M. n.31/E/12 (in cui si è aperta la strada alla compensazione in sede di adesione tra errore e nuova imputazione).