INFORMAZIONE PUBBLICITARIA FORMAZIONE E CARRIERA ■■ INDAGINI / I risultati dell’Istat e dell’Isfol sull’inserimento professionale dei lavoratori La laurea dà maggior slancio alla carriera Investire nell’istruzione continua a essere una scelta premiante in Italia A ggiornamento delle conoscenze, acquisizione di nuove competenze e formazione specialistica: la strada del successo passa da qui. Questi i presupposti chiave per potersi affermare a pieno titolo nel mondo del lavoro. Così, dall’apprendimento iniziale a quello manageriale, passando per un continuo svecchiamento della preparazione e di tutte quelle specifiche ‘abilità’ guadagnate, la conoscenza non si ferma alla prima soglia, ma va avanti con un lavoro ininterrotto e rigoroso, per perfezionarsi ed essere sempre attuale e in linea con le istanze del mercato. L’Istat ha pubblicato a dicembre 2010 un’interessante indagine sull’inserimento professionale dei dottori di ricerca. Ha riguardato quanti hanno conseguito il titolo nel corso del 2004 e del 2006, prendendo in considerazione tutti i 18.568 dottori di ricerca delle due leve e rilevandone la condizione occupazionale a distanza di tre e cinque anni. Eloquenti i risultati: a circa tre anni dal titolo, il Secondo i dati Isfol, benché in misura minore rispetto al passato, una laurea premia in termini di occupazione, carriera e guadagno 21,3% è il divario retributivo dei laureati rispetto ai diplomati, in una fascia di età compresa tra 25 e 34 anni, percentuale che poi arriva a superare il 50% a fine carriera 92,8% dei dottori di ricerca del 2006 svolge un’attività lavorativa, il 5,4% è in cerca di occupazione, mentre l’1,8%, pur non lavorando, dichiara di non essere alla ricerca di lavoro. In particolare, la quota di occupati tra i dottori di ricerca del 2004 sale al 94,2% e quella di quanti sono ancora in cerca di lavoro scende al 4,4 per cento. Simile invece la percentuale di a coloro che non lavorano e non cercano lavoro (1,5%). E, ancora, tra i dottori, indistintamente a tre anni e a cinque anni dal dottorato, consistente in numero di persone occupate già da prima del conseguimento del titolo, pari rispettivamente al 29,7% e il 24,6 per cento. Un altro dato che parla da sé arriva dall’Isfol, l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, che conferma come, benché in misura ridotta rispetto al passato, investire nell’istruzione continui a essere una scelta premiante per i giovani italiani e a premiare in termini di occupazione e carriera, nonché di ‘guadagno’. A conti fatti, il divario retributivo dei laureati rispetto ai diplomati, riferito ai soli lavoratori dipendenti, da questa indagine risulta pari a oltre il 16 % sia nella classe di età compresa tra 15 e 24 anni che nella fascia tra 25 e 34 anni, per poi aumentare sistematicamente nel corso della Discipline scientifiche le più richieste Premiati da una carriera in ascesa rapida, tra i 25 e i 34 anni di età, con alti tassi di occupazione sono anzitutto i medici, marcati stretti dal ramo chimico-farmaceutico e dagli ingegneri. In breve, a vincere meglio la sfida pare che siano le discipline scientifiche, al contrario le lauree umanistiche sembrano trovare più difficile collocazione. carriera lavorativa. Testimonianza significativa di come istruzione e carriera si coniughino nel segno del profitto e di una migliore qualità della vita per chi decide di investire su se stesso. La retribuzione al momento dei risultati elaborati dall’Isfol (pochi giorni fa la diffusione, frutto di elaborazioni su dati Istat, anno 2010) mostra alcune differenze non di poco conto, poiché già nella classe tra i 25 e i 34 anni chi è laureato percepisce un salario orario superiore del 21,3 % rispetto al diplomato e il divario aumenta spedito fino a superare il 50% negli anni a ridosso del ritiro dal lavoro. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA FORMAZIONE E CARRIERA Un’aula di formazione Formazione a 360 gradi post laurea Bernardi&Associati offre corsi mirati alle aziende e alla Pubblica Amministrazione U na società nata per passione e dalla volontà di un gruppo di professionisti qualificati, che hanno deciso di trasferire in un progetto di ampio respiro le loro competenze e l’esperienza maturata. Si presenta così la Bernardi&Associati, la cui mission è la formazione a 360 gradi soprattutto post laurea, insieme all’organizzazione di eventi, su tutto il territorio nazionale. Costituita nel 2009, a distanza di tempo va consolidan- dosi, grazie all’affidabilità, alla qualità dei servizi, alle competenze, alla trasparenza e correttezza. “Scegliamo con scrupolo la metodologia dei corsi, progettati e realizzati con un occhio di riguardo all’approccio pratico dell’insegnamento - spiega Simona Balistreri, responsabile dell’area formazione -. È un aspetto, questo, della connessione stretta tra formazione ed operatività, sempre più richiesto, perché le persone hanno la necessità di avere un know how immediatamente spendibile nel mondo del lavoro”. Con un corpo docente che conta una cinquantina di insegnanti, gli interventi formativi prevedono l’alternarsi di momenti pratici a momenti teorici e si rivolgono sia a giovani interessati ad approfondire le proprie conoscenze, per un proficuo ingresso nel mondo lavorativo, sia a professionisti e lavoratori che intendano affinare abi- lità e competenze specifiche, spendibili nell’esercizio della propria professione. Vasta la rete di consulenza ad ampio spettro costruita anche con le aziende, soprattutto in Lazio, Campania e Sicilia. Per loro Bernardi&Associati organizza percorsi specifici sia nella propria sede che in quella dell’impresa. L’intervento della società si amplia anche alla selezione del personale e “ad interventi mirati a seconda delle necessità - puntualizza Balistreri -. Per esempio, nel caso di un calo di produttività o di elementi che interferiscano negativamente con l’ambiente di lavoro, interveniamo con metodologie appropriate e con diverse figure professionali, psicologi compresi, per risolvere i problemi”. Nell’ambito dell’ampia offerta formativa, la Bernardi&Associati ha ottenuto l’accreditamento per la formazione obbligatoria e continua degli assistenti sociali ed ha, tra l’altro, attivato una serie di Master in Management delle risorse umane. Il prossimo si aprirà in settembre e c’è tempo fino al 5 di quel mese per le iscrizioni. Prevede un percorso formativo di 360 ore, di cui 160 di teoria e 200 di stage, riflettendo così l’impronta pratica con cui la Società svolge la sua attività formativa. Il Master prenderà avvio nel week end del 24 e 25 settembre, per concludersi il 17-18 dicembre. Da qui a settembre (luglio e agosto copresi), un articolatissimo calendario strutturato secondo le aree comprese nel catalogo della società: comunicazione e moda ; eventi; risorse umane; sociale e psicologia; spettacolo; stampa; informatica; lingue; corsi per assistenti sociali. Per dare solo uno spaccato degli am- biti d’intervento, si sta concludendo il Master dedicato al redattore in casa editrice (con stage); si sono appena conclusi, invece, il workshop in Tecniche teatrali, il corso per Editor e correttori di bozze e il corso su “Burnout nel lavoro sociale. Strategie di coping e di gestione dello stress”, con il patrocinio del Sunas. I professionisti della Berardi&Associati svolgono da anni attività di docenza e di progettazione anche per corsi dedicati alla Pubblica amministrazione. Come per il resto della formazione, si occupano dell’analisi e della rilevazione dei bisogni formativi, dei piani di formazione e della progettazione dei corsi, della ricerca delle metodologie più efficaci per l’insegnamento e dell’elaborazione dei materiali didattici. I corsi a catalogo per gli enti pubblici, riguardano ambiente e sviluppo territoriale; competenze trasversali; economia fondi e finanza; comunicazione e marketing; sviluppo manageriale; sviluppo risorse umane; area giuridica; informatica e linguistica. La Società organizza, inoltre, con cura diversi tipi di eventi, da quello aziendale a quello privato, prestando attenzione ai dettagli e alle necessità dei committenti. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Un master per avere successo in Economia Vasto il programma formativo del Mei I l Master in Economics (Mei) è un master di II livello di elevato standard internazionale che si propone di sviluppare le capacità analitiche e quantitative necessarie per intraprendere con successo la professione di economista. Il Mei fornisce anche una preparazione intensiva a chi è interessato a programmi di Dottorato in Economia, Econometria o Finanza. Il programma del Mei, interamente in lingua inglese, è suddiviso in tre quadrimestri. Il primo (settembre-gennaio) comprende i corsi preliminari di Matematica e Probabilità, e quelli fondamentali di Microeconomia, Econometria e Statistica. Il secondo (febbraio-giugno) si basa su un piano di studi prersonalizzato che comprende, oltre al corso di Macroeconomia, quelli che ciascuno studente presceglie dalle tre aree di specializzazione del Studenti che frequentano il Mei Mei, cioè Economia Monetaria e Finanziaria, Economia Pubblica, e Metodi Quantitativi per l’Economia e la Finanza. Il terzo (luglio-settembre) è dedicato a un progetto di ricerca o uno stage oggetto di un rapporto conclusivo da consegnare entro fine settembre. Il Mei ha un’indiscussa tradizione nel collocare i suoi studenti in posizioni accademiche e professionali. Negli ultimi anni, circa il 60% degli studenti Mei sono stati ammessi in programmi di Dottorato in Università di spicco, mentre il 40% ha trovato lavoro in aziende e istituzioni in Italia e all’estero. Le domande di ammissione vanno presentate all’Ufficio Master Mei ([email protected]) allegando la seguente documentazione: curriculum vitae, sintesi degli obiettivi professionali o scientifici, certificato di laurea con voti e certificato di conoscenza della lingua inglese. La scadenza per la presentazione delle domande è il 30/07/2011. La quota d’iscrizione è di 5.000 euro, da versare in due rate di uguale importo, la prima all’iscrizione e la seconda entro il 10/12/2011. Agevolazioni economiche, quali l’esonero dal pagamento o il rimborso totale o parziale delle quote di iscrizione, sono concesse in base al merito. Maggiori informazioni sul sito web: www.economia. uniroma2.it/master/mei/. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA FORMAZIONE E CARRIERA n FON.TER / Il Fondo offre ai soci la massima professionalità e le migliori soluzioni Un’offerta formativa per commercio servizi, turismo e ospitalità privata La realtà promossa da Confesercenti, Cgil, Cisl e Uil associa 65mila imprese per un totale di 480mila lavoratori dipendenti ed ha finanziato attività per 86 milioni di euro D al 2003 Fon.Ter è al servizio delle imprese, dei relativi dipendenti del settore terziario (comparti turismo e distribuzione-servizi), istituendo un progetto di relazioni sindacali ispirate alla qualificazione professionale, allo sviluppo occupazionale e alla competitività imprenditoriale nel quadro delle politiche stabilite dai contratti collettivi sottoscritti. Il Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario, porta sul mercato la sua esperienza decennale, offrendo ai soci la massima professionalità e le soluzioni migliori ai problemi che, inevitabilmente, si riscontrano strada facendo. I numeri a disposizione con- fermano la bontà dell’operato fino ad ora svolto dalla realtà promossa da Confesercenti, Cgil, Cisl e Uil (con sede a Roma, in via Nazionale 60): attualmente il Fondo associa 65mila imprese per un totale di oltre 480mila lavoratori dipendenti ed ha finanziato attività formative per 86 milioni di euro. La caratteristica che differenzia Fon.Ter da tante altre attività simili è data dal fatto che i finanziamenti avvengono attraverso avvisi aperti (cioè fino a esaurimento risorse). I vantaggi rispetto a quelli chiusi? Con gli avvisi aperti c’è la possibilità di avviare un’attività formativa in un tempo compreso tra i trenta e i sessanta giorni. Con quella chiusa le dinamiche si rad- doppiano. L’offerta riguarda campi differenti della quotidianità imprenditoriale. I principali punti di riferimento sono nel settore commercio e servizi, nel turismo e nell’ospitalità privata (in ambito socio sanitario). Nel futuro a breve–medio termine c’è un avviso di prossima pubblicazione che riguarda un percorso di differenziazione dell’offerta formativa rivolto alle aziende di piccole dimensioni. In questo percorso verranno affrontate quattro aree distinte: l’innovazione, punto di riferimento essenziale per rimanere al passo con i tempi, la linguistica, essenziale soprattutto nel settore terziario, la cultura della sicurezza sul lavoro, da approfondire soprattutto Fon.Ter finanzia anche attività individuali di formazione continua dei lavoratori dipendenti nelle realtà di piccole dimensioni, e le certificazioni, sia dal punto di vista aziendale che individuale. Un’occasione importante per tutte quelle microaziende con numeri ridotti di dipendenti, all’interno delle quali è necessario approfondire aspetti essenziali dell’attività quotidiana. Un’occasione per crescere dal punto di vista umano e pro- fessionale, in realtà in cui il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore è ancora diretto e spontaneo, assicurando un approccio al lavoro di gran lunga migliore rispetto al passato. Il Fondo è attivo su piani formativi aziendali, territoriali o settoriali, concordati tra le parti sociali. Non solo: è protagonista anche in attività di sostegno ai piani per la formazione continua, in attività di qualificazione e di riqualificazione per le figure professionali di specifico interesse del settore terziario con particolare attenzione per lavoratori a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Fon.Ter finanzia anche attività individuali di formazione continua dei lavoratori dipendenti e promuove interventi di formazione sull’igiene e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro per gli aspetti non disciplinati e finanziati dalle specifiche disposizioni in materia. Aderire a Fon.Ter (o ad altri fondi) non comporta alcun onere aggiuntivo per l’impresa perché il pagamento dello 0,30% è già vigente ed è comunque obbligatorio. Destinandolo a Fon.Ter l’azienda avrà la garanzia che lo “0,30%” versato, le ritornerà in azioni formative volte a qualificare, in sintonia con Fabrizio Reali direttore Fon.Ter le proprie strategie aziendali, i lavoratori occupati. Per associarsi a Fon.Ter, il datore di lavoro dovrà utilizzare il modello di denuncia contributiva Dm 10/2, indicando sul quadro B nella colonna “Codice” la dicitura Ftus e nella colonna “Numero dipendenti”, il numero dei dipendenti interessati all’obbligo contributivo dello 0,30%. Secondo i nuovi criteri, le aziende possono aderire ad un fondo durante l’intero anno solare e gli effetti economici decorrono dal periodo di paga-mese di competenze del Dm 10/2 (ovvero attraverso il flusso UniEMens) nel quale l’adesione è stata proposta. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA FORMAZIONE E CARRIERA Attivare obiettivi comuni con l’Europa Regione Lazio attualmente sta finanziando corsi professionali per 10mila giovani L’ assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio, Mariella Zezza, è uno dei partecipanti alla riunione, che si tiene oggi a Roma, del Comitato di Sorveglianza dell’Fse (Fondo Sociale Europeo), un organismo che annualmente verifica lo stato di avanzamento qualitativo e quantitativo delle risorse europee. “Nel nostro caso - afferma Zezza - il monitoraggio viene effettuato sull’utilizzo e l’avanzamento del Programma operativo regionale (Por) 2007/2013 del Fse, che per questi sei anni vale 736 milioni di euro. Sarà importante, quindi, chiarire quali iniziative sono state finanziate e quali effetti hanno prodotto. Ma non si tratta solo di questo, in quanto le riunioni sono l’occasione soprattutto per un confronto a 360 gradi sulle strategie regionali. Noi siamo stati i primi in Europa, con Lazio 2020, a dotarci di uno strumento che recepisse le indicazioni dell’agenda europea per l’occupazione ed il mercato del lavoro. Il nostro Libro Bianco è già stato considerato dalla Commissione Europea una ‘buona prassi’ e un esempio di innovazione sociale. È stato particolarmente apprezzato l’approccio metodologico che abbiamo utilizzato, e cioè il coinvolgimento ed il confronto con tutti gli attori del territorio”. L’obiettivo della Regione Lazio è quello di proseguire su questa strada facendo sistema con le altre Regioni italiane ed europee, allo scopo di scambiare buone prassi, sviluppare partenariati e raggiungere obiettivi comuni. Per questo è necessario proseguire sulla strada del confronto e delle verifiche costanti con la Commissione europea, il Governo e tutte le altre istituzioni. Riguardo a Lazio 2020, in sintesi l’assessore spiega che “è la nostra strategia per il rafforzamento del mercato del lavoro per una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. Siamo passati dalla logica delle politiche che ‘assistono’ a quella delle politiche che ‘promuovono e responsabilizzano’. Le prime applicazioni concrete di queste linee guida sono stati i bandi e gli avvisi pubblicati in questi mesi, con i quali abbiamo messo a disposizione delle imprese e dei lavoratori circa 150 milioni di euro per le politiche attive del lavoro, incentivando la creazione d’impresa e la stabilizzazione dei dipendenti. Tra questi vorrei citare il nuovo Avviso Precari, con il quale abbiamo stanziato 12 milioni per far crescere il lavoro e le nuove imprese. In meno di quattro mesi sono già stati prenotati 7 milioni per finanziare 300 nuove assunzioni e oltre 50 nuove attività imprenditoriali”. In merito ai progetti futuri, come sottolinea Zezza, è vicina l’attivazione del nuovo sistema informatico regionale per il lavoro, la formazione e l’orientamento, chiamato ‘Self ’, grazie al quale saranno messe a sistema le reti di tutti i soggetti operanti nel territo- rio. Un progetto che consentirà l’implementazione del libretto formativo elettronico, fino ad arrivare al Catalogo delle Competenze, uno strumento indispensabile per rispondere in modo efficace ai fabbisogni del mondo del lavoro. Nell’ambito della formazione, Lazio 2020 ha un ruolo fondamentale. “In linea con gli obiettivi del Fondo Sociale Europeo - prosegue l’assessore - dobbiamo fare in modo che la formazione professionale sia sempre più uno strumento in grado di preparare al lavoro, concretamente. Va tenuto presente che in questo momento sono oltre 10mila i giovani che stanno seguendo i corsi finanziati dalla Regione Lazio. Inoltre, saremo la prima Regione d’Italia a far partire l’orientamento dalle scuole medie, per illustrare ai lavoratori di domani quali opportunità occupazionali avranno ed in quali settori”. Nella riunione di oggi, inoltre, i rappresentanti della Regione Lazio cercheranno di trasmettere qual è il proprio nuovo modo di comunicare. Infatti, non basta elaborare strategie vincenti, ma è necessario renderle anche comprensibili e condivisibili. “Spesso la complessità della documentazione ufficiale allontana i cittadini dalle istituzioni, per cui noi stiamo cercando di fare il contrario - conclude Zezza -. Per questo anche la relazione che presentiamo oggi al Comitato di Sorveglianza sarà un documento snello, dove tutti potranno capire quali sono le finalità, i progetti realizzati, i risultati ottenuti. Applichiamo anche in questo caso i concetti della campagna ‘la Regione Parla la tua Lingua’, nell’ambito della quale in questi mesi abbiamo tradotto tutti i nostri avvisi nelle schede semplificate. Le stesse schede che abbiamo poi distribuito nella versione in Braille e tradotto nelle lingue più diffuse nella nostra Regione”. Mariella Zezza, assessore al Lavoro e Formazione Regione Lazio INFORMAZIONE PUBBLICITARIA FORMAZIONE E CARRIERA Delegazione di medici cinesi in Italia L’area di interesse riguarda soprattutto la nostra organizzazione ospedaliera Un progetto di cooperazione da 835mila euro Il valore economico del progetto di cooperazione China-Italy-Shannxi Vacational Training Programme, che vede coinvolto anche il Campus Bio-Medico di Roma, è pari a 835mila euro. Di questi, 300mila sono destinati ad attività di formazione del personale medico e paramedico del Provincial People’s Hospital. I restanti 535mila serviranno alla formazione, in Italia e in Cina, di docenti, medici e personale amministrativo della Xi’an Medical University e per la fornitura, da parte italiana, di attrezzature bio-medicali avanzate con cui allestire laboratori didattici per gli studenti di medicina presso l’ateneo cinese. L a Cina prepara la sua grande riforma sanitaria inviando il suo personale a studiare al Campus Bio-Medico di Roma. La collaborazione è frutto del programma di cooperazione biennale “China-Italy-Shaanxi Vacational Training Programme”. L’iniziativa, supportata anche dal ministero degli Affari Esteri, vede impegnati, da un lato, l’Istituto Superiore di Sanità, l’Università Campus Bio-Medico di Roma e l’Associazione Centro Elis che promuove attività formati- ve e di solidarietà sociale. Dall’altro la Xi’an Medical University e il Provincial People’s Hospital, nella provincia dello Shaanxi. La delegazione cinese di medici, infermieri, tecnici e manager sanitari accolti nel campus del Policlinico universitario romano ora è impegnata nello studio delle rispettive aree di interesse, soprattutto nell’ambito dell’organizzazione ospedaliera. “I primi medici giunti in Italia - spiega il dottor Fabio Capasso, Fabio Capasso, direttore della scuola di Formazione Continua dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Direttore della Scuola di Formazione Continua dell’Università Campus Bio-Medico di Roma - hanno mostrato particolare interesse per le procedure di collaudo, manutenzione e gestione della sicurezza delle apparecchiature biomedicali. A fronte di una sostanziale equivalenza tecnologica, ci siamo resi conto che su questi punti i centri ospedalieri cinesi non sono oggi altrettanto organizzati”. E proprio l’aspetto organizzativo avrà una parte importante dal momento che il piano “Cina in salute 2020” varato dal governo di Pechino punta a garantire entro quella data la copertura sanitaria di base a un miliardo e 300 milioni di persone. Si tratta di una grande riforma L’Università Campus Bio-Medico di Roma L’Università Campus Bio-Medico di Roma è un ateneo non statale, centrato sulle scienze della salute e sulle discipline scientifiche che concorrono a uno sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente. Il campus universitario raccoglie su una superficie di 75 ettari le strutture didattiche, sanitarie e di ricerca, assicurando allo studente percorsi brevi e una facile integrazione delle diverse fasi di studio. Due le Facoltà: Medicina e Chirurgia e Ingegneria. Lo stretto rapporto tra docenti e studenti (1/10) e la disponibilità di tutor personali sono tra i fattori che spiegano l’alto tasso di laureati in corso (72%), quasi il doppio della media nazionale. Medici cinesi e italiani al Campus Servizi di e-learning e training in aula La società Label Formazione ha sviluppato nuove tecnologie per agevolare l’apprendimento collettivo L a società Label Formazione, con due sedi, Roma e Napoli, un organico di 40 persone, si occupa sia di elearning che di formazione in aula e ha sviluppato una piattaforma Lms (Learning management system) proprietaria, Label Academy, che conta attualmente circa 60mila utenti. Opera dalla sua nascita, come spiega l’amministratore delegato Oliviero Vittori “con una particolare attenzione alla sperimentazione metodologica e alla progettazione didattica, per adeguare e ampliare costantemente l’offerta di prodotti e servizi per la gestione delle attività formative delle organizzazioni pubbliche e private”. Attiva dal 2006, l’azienda vanta una certificazione Iso di qualità per la progettazione ed erogazione di prodotti formativi e garantisce un supporto a tutte le fasi fondamentali del processo di addestramento e di formazione, dall’analisi del fabbisogno formativo alla fase della valutazione. Grazie all’esperienza maturata in questi anni, Label Formazione vanta clienti d’eccellenza, razione con l’Università Sapienza di Roma. In tal senso, per migliorare l’analisi del fabbisogno formativo, è stato elaborato un metodo per la mappatura delle competenze e la distinzione tra fabbisogno formativo virtuale e oggettivo”. Nell’ambito delle tecniche di macroprogettazione sono in corso varie ricerche legate alle ontologie e all’analisi semantica per una rappresentazione avanzata dei contenuti. “Riguardo alla microprogettazione - prosegue Ronsivalle - è stato studiato e implementato un nuovo prototipo di learning object non lineare, basato su mappe con- afferenti ai mercati bancario e assicurativo, dell’industria, servizi e associazioni di categoria, della Pubblica amministrazione. Tra le referenze, l’amministratore delegato cita Banca Popolare di Milano, Autostrade per l’Italia, Confagricoltura, Inail, Treccani, il Pontificio Consiglio della Cultura e la multinazionale Ipsa. La società ha costan- temente curato con particolare attenzione l’ambito della ricerca e sviluppo. “Per governare tutte le fasi del processo formativo - spiega Bruno Ronsivalle, responsabile Ricerca & Sviluppo - Label Formazione investe una percentuale significativa del fatturato al fine di finanziare un’intensa attività di ricerca applicata, anche in collabo- Da sx Oliviero Vittori (amministratore unico) e Gaetano Bruno Ronsivalle (responsabile Ricerca & Sviluppo) cettuali dinamiche e ottimizzato per dispositivi tablet. Lo strumento è in grado di proporre percorsi personalizzati, ottimizzare il tempo per lo studio e agevolare l’apprendimento collaborativo, formale e informale. Per incrementare la qualità dello sviluppo di e-content stiamo lavorando a un modello innovativo di simulatore e-learning basato su reti bayesiane in ambienti 3D immersivi e multiutenza”. Inoltre, per ottimizzare i servizi a supporto della fase di erogazione, i ricercatori lavorano su un software di tutoring intelligente basato su algoritmi neuronali. Il siste- sanitaria da 200 miliardi di euro di investimento (di cui 100 già messi in campo) per dare alla Cina un sistema assistenziale di tipo misto pubblico-privato. Il programma, inoltre, prevede maggiori finanziamenti governativi da indirizzare ad aziende private che decidano di investire in ambito sanitario, in particolare in settori ad alto contenuto tecnologico. Non in ultimo, la riforma punta anche a integrare la medicina tradizionale con quella occidentale. In proposito, conferma Capasso “l’ambito farmacologico e chimico sta interessando molto i nostri ospiti al Campus Bio-Medico di Roma. Il governo cinese è anche interessato a introdurre i farmaci della medicina tradizionale nel sistema farmaceutico occidentale. Per farlo i loro speziali dovranno “imparare” come si fa sperimentazione e come si validano i preparati presso le agenzie regolatorie dei vari Paesi”. In autunno è previsto l’arrivo di una nuova delegazione in Italia, che approfondirà presso il Campus Bio-Medico di Roma e altre strutture temi come il controllo di gestione, i modelli organizzativi e le procedure di management dei centri ospedalieri. ma è in grado di gestire autonomamente tutte le comunicazioni di carattere standard del tutor di processo all’interno di progetti e-learning con grandi numeri di utenti. Il “cervello” del software è costituito da una rete neurale artificiale, che analizza e interpreta in tempo reale le informazioni sui partecipanti per determinare le strategie di tutoring più efficaci. Infine, la società sta sviluppando un metodo per generare prove di misurazione dell’apprendimento attraverso algoritmi probabilistici. “L’adozione di modelli di valutazione rigorosi - conclude Ronsivalle costituisce, infatti, uno dei fattori fondamentali per un miglioramento del mercato della formazione, almeno per tre ragioni: un buon sistema di valutazione consente la verifica dell’efficacia, dell’efficienza e della sostenibilità dei percorsi formativi, in un momento di forte contrazione degli investimenti; se si riesce a misurare con precisione i risultati di un corso, si può garantire un maggiore livello di trasparenza e di validità alle procedure di certificazione delle conoscenze, abilità e competenze; una valutazione di qualità conferisce maggiore sostanza alla certificazione, contribuendo a un maggior livello di spendibilità dei titoli nell’ambito del percorso di sviluppo professionale”. INFORMAZIONE PUBBLICITARIA FORMAZIONE E CARRIERA n EYES ITALIA / Vasi Comunicanti si propone di riqualificare le risorse umane Avviare una politica attiva del lavoro L’impegno è quello di aiutare soggetti ‘deboli’ con profili professionali non adeguati A nzitutto la voglia di mettersi in gioco. Poi l’ambizione di farlo sapendo che c’è qualcuno pronto a sostenere una vera e propria sfida: inserirsi nel mercato del lavoro e riuscire a rimanervi. È il concetto assolutamente inedito che ispira il progetto Vasi Comunicanti. In sintesi, si mira ad agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro di soggetti ‘deboli’, in particolare con difficoltà di conciliazione famiglia-lavoro, e a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali per lavoratori e lavoratrici con profili professionali non più allineati alle necessità di mercato. Tutto questo tramite gli strumenti del tirocinio formativo e il supporto all’autoimprenditorialità. “Fondamentalmente, Vasi Comunicanti è un progetto di politica attiva del lavoro, in grado di generare equilibrio dinamico tra famiglie, imprese e risorse del territorio - spiega Roberto Martinelli, amministratore delegato di Eyes, capofila in questo progetto -. L’obiettivo è quello di sperimentare la realizzazione di modelli di flessibilità organizzativa che, come evidenziato anche dall’ultimo rapporto annuale dell’Istat, possono funzionare grazie ad attente politiche di conciliazione. L’innovazione sta nel fatto che non solo si offre la chance concreta di misurarsi con le proprie potenzialità, spesso inespresse fino in fondo, ma di avere a portata di mano gli strumenti per farlo. Un esempio sono le giovani donne con bambini o problematiche di assistenza familiare, che con questo progetto potranno contare su servizi di babysitting, babyparking, assistenza anziani e molto altro ancora”. Le donne sono uno dei destinatari principali di Vasi Comunicanti, che ha l’obiettivo di supportare e valorizzare le risorse umane. La ricerca condotta in seno al progetto mostra una condizione infelice delle lavoratrici, che vengono spesso espulse dal mercato del lavoro soprattutto per mancanza di politiche di conciliazione. “Secondo la ricerca commissionata al Censis ‘Donne al lavoro nel Lazio’ - ha spiegato Mariella Zezza, assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio che finanzia il progetto - il principale motivo di inattività delle donne, pari al 25,3%, è costituito da motivi familiari, come maternità, cura dei figli, assistenza di persone anziane. Per questo continueremo a sostenere concretamente le misure di conciliazione sul nostro territorio”. Tre le parole chiave: occupabilità, flessibilità e professionalità. Sono In, Stay e Add, rispettivamente l’equivalente di nuovi ingressi nel mercato del lavoro, formazione per la riqualificazione professionale, creazione d’impresa. “Pure in questo il progetto è innovativo. Cerca di affrontare con criterio le problematiche più attuali in tema di lavoro e impresa. A ogni azione corrispondono strumenti specifici”, puntualizza Martinelli. E tre sono anche le tipologie di beneficiari che potranno partecipare al progetto: inoccupate e disoccupate (50); occupati con competenze obsolete o da potenziare (100); aspiranti imprenditori (10). I beneficiari secondari sono le imprese del territorio e le Pubbliche amministrazioni locali, nelle province di riferimento di Roma e Latina. Tra il 15 settembre e il 15 ottobre si partirà con le selezione delle donne intenzionate a partecipare all’azione di progetto “In”. Continua Martinelli: “Offriamo la possibilità di realizzare un’esperienza di tirocinio in azienda, preceduta da un intervento formativo in aula e supportata da un servizio di placement. Due gli strumenti di sostegno finanziario, voucher di Mariella Zezza con Roberto Martinelli formazione e voucher di servizio per la conciliazione”. Il primo coprirà la formazione in aula delle tirocinanti e la riqualificazione professionale degli occupati. Il secondo, un buono per l’acquisto di servizi alla persona, garantirà la piena partecipazione alle azioni di Vasi Comunicanti. Qualche numero. In tutto 160 le persone coinvolte (di cui 100 donne), 1.033.000 il valore dei contributi distribuiti da progetto, 12.540 il valore me- dio investito per inserire inoccupati e disoccupati nel mondo del lavoro che comprende indennità di partecipazione (3mila euro a persona), voucher di servizio (3mila euro a persona), servizio di orientamento e placement (mille euro a persona). Inoltre, vale 2mila euro il voucher per la formazione professionale per gli occupati e le occupate, che avranno una dote di 1.500 euro per i servizi di conciliazione.