1 Dietro i "Penitentes": "Sua Maestà" l'Aconcagua (ml. 6962) 2 Soci nuovi 2011 Il Consiglio Direttivo del Club Alpino Italiano di Sarzana, da il benvenuto ai soci che si sono iscritti per la prima volta alla nostra Sezione o che sono ritornati dopo un periodo di “latitanza”, augurando loro una proficua attività e una buona permanenza tra le fila del nostro sodalizio. I nuovi iscritti del 2011 sono: Ordinari Amadei Lorenzo Andreani Serena Angelotti Giordano Arnaboldi Carla Bardine Paolo Baruzzo Walter Battistini Manuel Bertone Vezio Bonvicini Andrea Brenti Umberto Maria Brondi Andrea Brozzi Marco Brunetti Fabio Camaiora Giacomo Cargiolli Mattia Cattaneo Giuseppe Cerami Domenico Chilosi Sandra Ciuffardi Marcello Coccoloni Grazia Colangelo Valter Conti Giacomo Cordiviola Antonio De Ferrari Claudio Di Domenico Marta Divers John Favale Andrea Felici Luciano Franchini M.Antonietta Franco Fabrizio Galli Francesca Galli Monica Giacona Paolo Giampietri Barbara Giangarè Michele Giannarelli Alessandra Giromella Gabriele Gobbi Liliana Guerrieri Federico Guiducci Guido Higgins Michael Impallomeni Patrizio Lepori Maria Bambina Linari Paolo Longinotti Angelo Marchetti Vania Martini Loris Mencarini Mario Menchini Raffaella Merlo Stefania Minosa Simone Montebello Lina Morelli Cristina Musetti Francesca Papini Miriam Posterli Elisa Poziello Elisio Pucci Marco Ricciotti Marco Righetti Carmen Righi Alessandro Romani Alberto Scalari Gianpaolo Scattina Paolo Siri Patrizia Soldi Paolo Somarè Mattia Stagnari Alfredo Taddei Giovanna Taruffi Maurizio Todeschini Emanuele Toffi Enrico Tognoni Alberto Vanello Emanuela Vasselli edoardo Venturi Bruno Vergassola Vania Vitali Daniela Zanello Vilma Zanetti Berto Famigliari Alioto Chiara Aru Federico Baraldi Alessandra Bardine Nicola Baudinelli Stefania Bernardini Enrica Bertolucci Simonetta Bonati Barbara Bonatti Barbara Calzoni Elisabetta Cheng Soke Soon Janet Corbari Maurizio Corradi Giada Corsi Claudia Corsi Francesco Corti Elena Cracchiolo Veronica Dardano Massimo Degl’Innocenti Giuseppe Destito Maria Grazia Dinunzio Moira Ferrara Gianpaolo Fiorino Barbara Focker Fulvia Giacomelli Desirè Giustini Alessio Grasso Anna Maria Guidotti Fiorenza Higgins Valerie Iannibelli Valentina Lorenzoni Giovanna Lucchetti Francesco Mazzarello Davide Meloni Carla Memola Angela Mencarini Beatrice Moretti Giorgia Musetti Riccardo Navacchi Andrea Palmerone Giordano Panello Alessandra Parenti Rosalia Petacchi Cristina Picard Lucie Pinza Giancarlo Rivieri Mara Rollo Domenico Roncallo Marzia Rosestolato Dante Samperi Elsa Sanvito Daria Seghizzi Ivan Sivori Francesca Sturlese Maria Luisa Tofani Silvia Tornaboni Patrizia Triacca Umberto Vanello Fabio Verdina Elena Zangani Mirko Zappulla Angela Zedda Alessandro Zignego Laura Zignego Paola Giovani Angeletti Francesco Bella Irene Bison Luca Bonotti Emma Bonotti Irene Ciuffi Sabrina Cozzani Caterina Cozzani Nicola Dardano Marco Divers David Divers Matthew Fabbri Cesare Ferrara Marco Frola Emma Galimberti Matteo Galimberti Tommaso Gianpiccolo Enea Higgins Thomas Melani Eleonora Melensi Francesco Orsoni Mattia Pescetto Sara Ravani Simone Rixen Marius Romeo Irene Simeone Alessio Torini Eugenio Viscardi Francesco 3 TESSERAMENTO Anche quest’anno è continuato il trend positivo che dura dal 2005 (in quell’anno eravamo 903 soci), che ci ha portato ai 1185 soci attuali, con un incremento, in questi ultimi sei anni, di 282 soci. Riferendoci al 2011, alla chiusura ufficiale del tesseramento in data 31 Ottobre 2012, il numero di soci iscritti alla nostra Sezione era di 1185, così suddivisi: 605 ordinari, 460 famigliari, 120 giovani. Il lieve incremento del numero di soci (12) rispetto allo scorso anno, è dovuto al fatto che le nuove iscrizioni (203) hanno superato i mancati rinnovi (191). • Diamo qualche numero sulla composizione del corpo sociale: Su 1185 soci, gli uomini sono 707 (60%) e le donne 478 (40%): siamo quasi al pareggio delle “quote rosa”, mentre l’età media è di 49,9 anni. Vastissima è la suddivisione territoriale dei nostri soci; vorrei ricordare che quest’anno (2011) si sono iscritti 7 scozzesi e due francesi, facendoci diventare una sezione senza confini. Comunque, per avere un’idea di quanto composito è il nostro corpo sociale, ecco la provenienza dei nostri iscritti, divisi per comuni: 4 2011: RIASSUNTO SEMIBREVE Come è consuetudine di tutte le società che si rispettino, qualsiasi sia il campo di attività che esse abbracciano, è prassi consolidata tracciare un bilancio dell’attività svolta, anche in relazione a ciò che era stato programmato ad inizio anno; quello che si è fatto e quello che si voleva fare ma che, per diversi motivi, non è stato fatto. Ecco, comunque, un breve resoconto delle varie iniziative portate avanti dalle diverse Commissioni che operano in seno alla nostra Sezione: • COMMISSIONE GITE E’, come sempre, la Commissione che ha all’anima la stragrande maggioranza dell’attività inserita nel Programma Annuale della nostra Sezione. Alle varie iniziative proposte, hanno partecipato quasi 2000 soci. Abbiamo iniziato, come vuole la tradizione ormai ventennale, con una gita “marina”, da Bocca di Magra a Lerici, per poi proseguire con un ricco calendario di escursioni, spaziando dalle “ciaspolate” (Cisa-Cirone, Monte Zatta,), alle più impegnative “invernali” con ramponi e piccozza (M. Marmagna, Monte Acuto, Cerreto-Argegna), intervallandole con gite meno impegnative e in prossimità del mare (Riva TrigosoMoneglia, Colline Livornesi, Camogli-Santa Margherita). Con la Primavera, cominciamo ad avvicinarci alle Alpi Apuane (in inverno, vanno sempre prese con una certa prudenza), facendo la bella traversata da Farnocchia a Valdicastello, passando per Sant’Anna di Stazzema, tristemente nota per uno dei più atroci crimini commessi ai danni delle popolazioni civili nella seconda guerra mondiale, quando truppe della 16. SS- PanzergrenadierDivisionen “Reichsfhùrer SS”, trucidarono 560 innocenti il 12 Agosto 1944. Dal 24 Aprile al 1° Maggio è la volta della prima gita “estera”. Il tour del Sud del Marocco e le Kasbah. I 47 partecipanti hanno avuto modo di visitare, partendo dalla mitica Marrakech e attraverso il passo di Tizi n’Tichka, la parte meno conosciuta del Marocco: le Gole di Todra, le Kasbah di Ain Ben Haddou, Tamdaght e Taourirt; il tramonto dalle dune di Merzouga, raggiunte a dorso di cammello e, infine, una giornata in 4x4 nel deserto a visitare le oasi e le Kasba in terra di Nesrate, Ait Isfoul, Bni Kayoune e Kettaoua. Ritornati in Italia, altra partenza “estera”, ma con una meta molto più vicina a noi: la Corsica. In 24, muniti di tende, acqua e viveri vari, abbiamo percorso tutta la costa ad occidente del “dito”, da Ostriconi a Saint Florent, chiamata “Deserto des Agriates”. Non è un deserto come di solito lo si conosce, formato da dune di sabbia, ma è un deserto nel senso che, per 35 Km non vi sono costruzioni di sorta, a parte gli ovili di Ghignu e il campeggio di Saleccia. Per tre giorni abbiamo camminato lungo la costa percorrendo un sentiero che si apriva a fatica la strada attraverso distese di cisto, toccando spiagge di sabbia bianchissima lambite da un mare verde smeraldo: sembrava di essere nei Caraibi! Rientrati sul suolo natio, onoriamo i due impegni del mese di Maggio che sono concentrati sulle nostre colline: la marcia podistica dell’AVIS e la passeggiata sulle colline di Castelnuovo in seno alla manifestazione “Benvenuto Vermentino” Non chiamateci “esterofili”, ma all’inizio di Giugno, ci aspetta un’altra gita fuori dai nostri confini: i Parchi Nazionali della Croazia. I 46 partecipanti, sono rimasti particolarmente colpiti dalla varietà del programma proposto: quattro Parchi Nazionali raggruppati in un 5 unico viaggio è un’occasione veramente ghiotta: unico neo, la lunghezza del viaggio in pullman, però, ne valeva la pena! Abbiamo cominciato con il Parco Nazionale delle Isole Kornati, una ghirlanda di isole, per la maggior parte disabitate, talune brulle, e talune ricoperte da una vegetazione lussureggiante. Il secondo giorno la nostra attenzione si è rivolta al parco Nazionale delle Cascate del Krka, navigando nel lago Prokljansko fino a Skradin per poi salire a piedi lungo i numerosi sentieri lungo le cascate. Il terzo giorno, finalmente, riusciamo anche a camminare due o tre ore nel canyon Velika Paklenica, che costituisce il Parco omonimo, fra pareti di calcare percorse da innumerevoli vie di arrampicata, frequentatissime da giovani ed arrivando fino alla grotta Manita Pec. Il quarto giorno lo dedichiamo ad un Parco che non ha bisogno di presentazioni: il Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice: uno dei massimi capolavori della natura, composto da 16 laghi smeraldini collegati tra loro da cascate e cascatelle e attraversati da passerelle in legno che permettono una visione ravvicinata di questo spettacolo che, lo ricordiamo, è sotto la tutela dell’Unesco. Il resto del mese di Giugno lo dedichiamo all’Appennino Ligure, l’anello della Val Gargassa e la Ciappa Liscia e all’Alta Val di Vara con il tradizionale appuntamento con Don Sandro a Cassego. Iniziata l’Estate, le nostre escursioni si dirigono verso l’arco alpino o il sud dell’Italia. Infatti, a fine Giugno 37 di noi ripercorrono i Sentieri della Grande Guerra, nell’Altopiano di Asiago (cima Portule, Cima Dodici e Monte Ortigara, luoghi dove si svolsero cruente e sanguinose battaglie. La prima settimana di Luglio, invece, ci spostiamo dall’altro capo dell’Italia, al paese lucano di Viggianello per effettuare una serie di escursioni nel Parco Nazionale del Pollino, intervallando le salite alle cime del Parco (Monte Pollino, Serra di Crispo, Monte Palanuda), fra stupendi esemplari di Pini Loricati, con visite nei caratteristici paesi di Mormanno, Morano Calabro e Papasidero. Ritornati a Sarzana, neppure il tempo di sfare gli zaini che ci aspetta un’altra partenza, questa volta con destinazione Dolomiti. E’ infatti il periodo bisettimanale del Soggiorno Estivo, giunto alla sua 33^ edizione, che vede i 51 partecipanti scarpinare per i sentieri e le ferrate delle Dolomiti di Brenta. Per il plenilunio di Luglio, un bel gruppetto di “caini” sfida i rigori del Monte Capanne, all’Isola d’Elba, per la classica “notturna” che ci vede in vetta alla più alta vetta dell’Isola infreddoliti e infilati nei sacchi a pelo in attesa dell’alba. Nel mese di Agosto arrivano i nostri amici francesi del club “Lo Caminaire” di Villefranche de Rouergue, gemellati con noi da oltre 20 anni e, con loro, oltre ad alcune escursioni nei dintorni di Sarzana, effettuiamo un bel viaggio in Tuscia, visitando Bolsena, Civita di Bagnoregio, Montefiascone, Viterbo, Nepi, Tuscania e Tarquinia. Nello stesso periodo, una dozzina dei nostri, attrezzati con imbraghi, caschi e kit da ferrata, si sposta in Dolomiti per effettuare un trittico di ferrate: le Mesules, la Piazzetta e la Tridentina. Da Settembre, riprendiamo le uscite domenicali che ci vedono impegnati sul fronte dell’Appennino (traversata dal Lagastrello alla Cisa, da Valditacca a Prato Spilla e l’anello delle Porraie), su quello delle Apuane (da Colonnata a Campocecina) per finire sull’Alta Via dei Monti Liguri (da Molino Rotato al Passo dei Casoni). “Tiriamo il fiato” a Campocecina, ospiti di Gianni e la Grazia, per la tradizionale “Castagnata”, onorata da oltre 200 persone che si sono cimentate a far fuori polenta, rosticciane, salsicce e quant’altro. Siamo agli “ultimi colpi di coda” dell’attività: le Apuane (Forno-M. Castagnolo-Resceto), la Lunigiana (Sassalbo-Sommocomano) e la Riviera ligure (anello di Montallegro a Rapallo), intervallate dal tradizionale Pranzo Sociale, ci portano direttamente alla “Serata degli Auguri” che conclude, con le note del nostro coro risuonate nella splendida cornice della Sala delle Capriate della Fortezza Firmafede e la presentazione del “Programma di Attività 2012, un anno che, ci ha regalato 6 molte soddisfazioni e che ci fa ben sperare per il futuro. • GRUPPO “TERRE ALTE” L’attività di questo gruppo, che io continuo a definire “l’anima culturale della Sezione”, è stata incentrata, prevalentemente, sulla campagna di scavi al castello della Brina, iniziata diversi anni fa grazie alla scoperta e ripulitura del “Torraccio” in occasione della pulizia del sentiero della Via Francigena. Nel corso dell’anno, oltre ai tradizionali appuntamenti con Don Sandro, grande successo di partecipazione ha avuto la gita sul “sentiero dei Cavalleggeri”, da Populonia a Piombino, culminata, nel giorno successivo, con la visita alla necropoli etrusca. Non è stata, effettuata, invece, a causa di problemi posti dal Parco dell’Arcipelago Toscano, la gita all’isola di Pianosa che, però verrà riproposta nel 2012. Come avrete già letto nel calendario attività 2012 della nostra sezione, il gruppo “Terre Alte” ha in programma dei progetti che si articoleranno in tre gruppi di lavoro: a) l’omino del Sillara che prevede una serie di attività con la Soprintendenza della Toscana e il comune di Bagnone b) ricognizione e studio di eventuali ritrovamenti archeologici sul Caprione tra il canale del Guercio (Romito Magra) e Montemarcello. Lo faremo assieme alla Soprintendenza della Liguria. c) un impegno a scopo culturale ed escursionistico sul sito francigena-castello della Brina Invitiamo i soci interessati a questo tipo di iniziative e che desiderino contribuire a realizzarle, di comunicare il proprio nominativo tramite posta elettronica ai seguenti indirizzi: - per l’omino del Sillara a [email protected] - per il Caprione a [email protected] - per il castello della Brina [email protected] o telefonando in sede. Verranno contattati per le riunioni del gruppo • COMMISSIONE GIOVANILE Grazie a Massimo, Giuliana e Moreno, è da alcuni anni che questa commissione ci da veramente delle grandi soddisfazioni: è proprio vero che quando c’è qualcuno in gamba che “tira il carro”, le cose riescono. Quasi tutte le iniziative programmate a cadenza mensile, salvo qualche sporadica cancellazione dovuta al maltempo, sono andate a buon fine. I tre AG hanno fatto provare agli “aquilotti” tutto quanto era in loro potere: torrentismo, arrampicata, vie ferrate, speleologia, vie di lizza, ciaspolate sulla neve, escursioni che hanno spaziato dalla riviera ligure, alle Apuane, all’Appennino, e, “ciliegina sulla torta”, il tour del Monviso effettuato dall’1 al 5 Luglio. • GRUPPO SPELEOLOGICO Anche il 2011 è passato con il solito andamento lento: due gite per adulti, una gita con i ragazzi dell'alpinismo giovanile, il corso di 1° livello. Al corso hanno partecipato quest'anno solo in 4, ma si potrebbe dire: “pochi, ma buoni!”. E' incoraggiante che due di loro si siano già comprati l'attrezzatura personale ed abbiano continuato a vivere nell'ambiente speleo. Alla gita con l'alpinismo giovanile, i ragazzi e le ragazze erano parecchi e, ci è sembrato, si siano abbastanza divertiti. Li abbiamo accompagnati nella parte più storica dell'Antro del Corchia, quella esplorata dal Simi a metà dell'800. I cunicoli bassi e sabbiosi che portano alla saletta finale sono 7 piaciuti più ai giovani alpinisti che ai loro accompagnatori! Accanto a queste che sono le attività sociali riproposte per il calendario 2012, ci siamo impegnati ad organizzare, e fare, la parte didattica del corso di armo in speleologia di 2° livello, indetto dalla Federazione Speleologica Marchigiana. Al corso d'armo ha partecipato anche uno degli allievi del corso di primo livello del 2010, Valerio. Andrea B. (nel gruppo gli Andrea si sprecano!), allievo del corso del 2011, ha iniziato il percorso, lungo, per diventare istruttore Cai di Speleologia, partecipando al corso propedeutico che c'è stato ad Agosto a Levigliani. L'attività esplorativa è tutta concentrata su delle risalite al Tripitaka, un abisso nella zona di Arni, che ha lo svantaggio di essere poco praticabile in caso di pioggia: ci si zuppa anche sotto le mutande! Una finestra è la meta dei risalitori: Sergio, Valerio e Massimo. Al Farolfi, una parte del grande complesso carsico che si nasconde nel Monte Corchia, abbiamo lasciato in sospeso una curiosità: una galleria, piccola per le dimensioni normali delle gallerie del Corchia, che prosegue, ma che ha bisogno di un paio di uscite di lavoro per consentire un passaggio agevole. Le idee per il 2012 sono tante e speriamo di crescere come gruppo, non solo tecnicamente, ma anche numericamente! Siamo tutti i giovedì sera in sede dalle 21:00 alle 23:00! • COMMISSIONE SCI Per il quarto anno consecutivo, la “Settimana Bianca” si è svolta in Engadina (Svizzera) presso l’Hotel Schloss a Pontresina, vicino a Saint Moritz. La reiterata scelta di Pontresina è dovuta al fatto che questa località si presta per accontentare tutte le “anime” amanti degli sport invernali presenti nella nostra Sezione. In Engadina, infatti, il numeroso gruppo, composto da 68 partecipanti, si è diviso in diversi gruppi: i discesisti hanno scorrazzato lungo gli oltre 300 km di piste di discesa di Corviglia, Corvatsch-Futchellas, Lagalb, Diavolezza-Bernina; mentre gli amanti dello sci nordico hanno avuto a disposizione i 180 km di piste da fondo dove si svolge la “Loipen Marathon” lungo il fondovalle di Saint Moritz e le stupende valli laterali di Morterratch, Roseg, Fes. Chi disdegnava gli sci ai piedi ha avuto a disposizione una fitta rete di sentieri segnalati e ben battuti per tranquille camminate. • COMMISSIONE SENTIERI Nel corso dell’anno la Commissione in oggetto, rispetto all’anno precedente ha “battuto un po’ la fiacca”, nel senso che le ore di lavoro sono state “soltanto” 238. La parte del leone, come sempre è stata appannaggio della coppia Ferri-Cocco, seguita a notevole distanza dai “singoli” Godani, Ferrari, Rossi, Sarcinelli e Vanacore. Gli interventi principali sono stati indirizzati nel Parco Montemarcello-Magra (rifacimento tabellatura e segnaletica e nuova numerazione) sentieri del Comune di Leirci e del Comune di Castelnuovo Magra (manutenzione e segnaletica) , oltre al rilevamento di alcuni sentieri con il GPS. 8 • CICLOESCURSIONISMO Il bilancio 2011 per l'attività del Gruppo Mtb non può che essere chiuso in positivo dato che sono state effettuate tutte le escursioni in programma e anche qualcuna in più. La partecipazione è stata buona anche se altalenante, ma si sono registrate nuove adesioni che lasciano ben sperare nell'aumento del numero dei soci che si avvicinano a questo modo di frequentare la montagna. La collaborazione con il Gruppo Mtb del Cai di Massa continua e, consolidandosi nel tempo, dà sempre maggiori risultati sia dal punto di vista organizzativo che da quello propositivo. Gli incontri teorici si sono ben complementati con quelli sul territorio e il risultato è stato soddisfacente. Il programma escursionistico per il 2012 prevede ancora bellissime pedalate nei nostri territori e contiamo nella collaborazione con l'amico Roberto Sessa, socio del Cai di Montecatini, per interessanti uscite nei territori della Svizzera Pesciatina. Ovviamente invitiamo tutti i soci che vorranno provare l'ebbrezza del sentiero sotto le ruote, a seguirci senza timore, e ricordando che anche il Parco Regionale MontemarcelloMagra organizza alcune escursioni gratuite in mountain bike condotte da una Guida, sulle sponde del fiume, a provare l'esperienza della bici fuoristrada su percorsi facili e con un minimo impegno fisico. Rammentiamo inoltre in questa sede che siamo fondamentalmente alpinisti ed escursionisti e che frequentare la montagna richiede sempre una buona dose di preparazione e di umiltà, sia che si calzino gli scarponi sia che si "inforchino" i pedali, quindi non dimentichiamoci mai di indossare il casco e non esitiamo a scendere se non ci sentiamo sicuri nell'affrontare passaggi tecnici molto impegnativi, lasciamo detto quella che sarà la meta della giornata (se andiamo soli) e portiamo con noi il minimo indispensabile per un eventuale autosoccorso. Vi aspettiamo sulle ruote grasse, buone escursioni pedalate a tutti! • GRUPPO MICOLOGICO Questo gruppo, che si è costituito nel 2008, la cui dicitura esatta “Gruppo Micologico e Naturalistico”, fa intendere che lo scopo di questo gruppo è quello di unire alla passeggiata, sia in collina che in montagna, la gioia della raccolta e del riconoscimento di ciò che la natura ci offre spontaneamente. Nel corso del suo quarto anno di attività, il gruppo ha effettuato diverse uscite, sia per la raccolta, sia per le visite a varie mostre micologiche, oltre che alla collaborazione con la Mostra micologica di Sesta Godano. I due avvenimenti più rilevanti, organizzati dal Gruppo, sono stati: Sabato 12 e Domenica 13 Marzo: un fine settimana incentrato su una conferenza-lezione sulle erbe spontanee e sul loro riconoscimento, tenutasi al Centro Sociale Barontini, risultato insufficiente a raccogliere tutte le persone interessate, seguita, il giorno dopo, Domenica, dall’uscita pratica sulla raccolta degli “erbi” tenutasi presso l’azienda biologica del nostro socio ed amico Giancarlo Boriassi, invasa da una moltitudine di “ricercatori” attratta, oltre che dagli “erbi”, anche dall’ottimo Vermentino prodotto da Giancarlo. Sabato 15 e Domenica 16 Ottobre: Nonostante la stagione secca e la difficoltà a reperire la “materia prima”, è stata allestita, presso i locali della Fortezza Firmafede di Sarzana, la 4^ Mostra Micologica. Veramente notevole la varietà di funghi esposti per la curiosità e la voglia di conoscere del numeroso pubblico che ha visitato la Mostra in questi due giorni. Rammentiamo che il Gruppo Micologico e Naturalistico si riunisce tutti i Lunedì presso la sede dell’ARCI UISP (g.c.) sita in via Landinelli (Casa del Mutilato, vicino alle 9 Poste). Notizia dell’ultima ora: è stato stampato, finalmente, il libretto sugli “erbi”. Ne diamo notizie più dettagliate in un’altra pagina di questo QUI CAI • CORO SEZIONALE Nel corso dell’anno, il Coro, che si è assestato intorno ai 30 elementi, ha effettuato le seguenti uscite canore: • Venerdì 24 Giugno: Arcola Concerto in occasione del 115° anniversario della fondazione della Pubblica Assistenza Croce Verde. • Venerdì 12 Agosto: Sesta Godano 12^ Rassegna di Canto Popolare “Val di Vara Cantica”. • Sabato 24 Settembre: Pignone Presso il Mulino Calzettam con il Coro CAI di La Spezia, in occasione della manifestazione “pensieri, parole e musica nel bosco”. Coro sono sempre aperte, a condizione che si abbiano i seguenti requisiti: • Un minimo di intonazione (così il Coro ci guadagna); • Il permesso della moglie o del marito, secondo i casi; • Le prove si tengono una volta alla settimana, di Lunedì, presso il centro Sociale Barontini. Concludendo, chi volesse far parte del nostro coro, sarà accolto a braccia aperte (o a ugole aperte): non è impegnativo, ci si diverte e abbiamo sempre bisogno di voci nuove! • COMMISSIONI VARIE Inoltre, nel corso dell’anno, sono state organizzati i seguenti corsi propedeutici: 15° Corso di Orientamento. A questo Corso, tenuto da Roberto Brondi, hanno partecipato 12 allievi. Il programma seguito, ha ricalcato quello delle scorse edizioni ed è consistito in quattro lezioni teoriche intervallate da due uscite sul territorio. 1° Corso di Meteorologia. E’ stata una novità per la nostra Sezione ed è stato voluto da Massimo Pegazzano che ha diretto il Corso, consistente in lezioni teoriche sui vari aspetti climatici terrestri. Al corso, durato quattro martedì, hanno partecipato 19 allievi. • Domenica 18 Dicembre: Sarzana Presso la Sala delle Capriate della Fortezza Firmafede di Sarzana, in occasione della “Serata degli Auguri” e della presentazione del Programma di Attività 2012. • Lunedì 19 Dicembre: Casale Insieme al Coro CAI di La Spezia: concerto per pochi intimi nella chiesa post-alluvionata di Casale di Pignone (la temperatura era quasi siberiana tant’è che al posto delle divise, abbiamo cantato tutti imbacuccati con cappotti e giacche a vento). Rammento, per chi volesse aggiungere la propria ugola alle nostre, che le porte del 3° Corso di Nordic Walking. A questa terza edizione del Corso di Nordic Walking, tenuta dall’Istruttore Nino Santanzelmo, hanno partecipato 17 allievi. Esso è consistito in 8 lezioni (2 teoriche, tre tecniche, più un test finale) Accompagnatori di Escursionismo. Questo gruppo di patentati, ha organizzato alcune uscite “al di sopra delle righe”, uscite che, per la loro caratteristica (EEA) non potevano essere inserite come “gite sociali”. Il programma è consistito nelle uscite seguenti: Traversata delle Alpi Apuane – Le “Vie dimenticate” (le vecchie vie di lizza dove i cavatori facevano scendere a valle i 10 carichi di marmo) – Le discese in corda doppia del Canale degli Alberghi e delle Marmitte dei Giganti – Alcune vie ferrate (Mazzocchi al Groppo delle Ali, alcune ferrate delle Apuane, le Mesules, la Piazzetta e la Tridentina, in Dolomiti). Inoltre, con l’insostituibile Maurizio Dadà, sono state effettuate alcune salite sulle Apuane non dalle vie normali: “Bagola Bianca” al Pisanino, Cresta NNO di Nattapiana al Pizzo d’Uccello, Traversata N-S del Cavallo e alcune creste con tratti di arrampicata non impegnativi. - - Accompagnatori “senza patacca”. E’ una Commissione inventata, in quanto non ci sono referenti veri e propri (tutto dipende dalla disponibilità di tempo libero dei singoli soci) però “lavora” parecchio, accompagnando scolaresche e gruppi di Sezioni CAI provenienti da fuori e che si rivolgono a noi per un aiuto e supporto logistico. Nel corso dell’anno, sono stati accompagnati i seguenti gruppi: - Scuola elementare di Ameglia, sul percorso Zanego-Rocchetta-La Serra nel Parco Montemarcello Magra. - Modulo scuola elementare Ghiaia di Sarzana: sui “sentieri della Resistenza”, con oltre 100 bambini. - Nel classico itinerario Bocca di MagraMontemarcello-Tellaro-Lerici, inserito nel Parco di Montemarcello-Magra, abbiamo accompagnato i seguenti gruppi: CAI Roma, Cai Iseo, CAI Paina, Pensionati Escursionisti del CAI Brescia, - - “I Risorti” di Prato. Sulle Alpi Apuane, invece, abbiamo portato a spasso gli amici del CAI di Morbegno, che ci ripagheranno, nel 2012, accompagnandoci in Val Malenco. • NOTIZIE VARIE La Sezione del CAI di Carrara comunica che, per problemi di sicurezza, il sentiero attrezzato 190 “Domenico Zaccagna” rimarrà chiuso fino alla messa in sicurezza del cavo e dei connettori presenti lungo il percorso. Avvisiamo tutti i soci che ricevono le pubblicazioni del CAI Nazionale (di regola i soci ordinari) che la distribuzione delle due riviste (il mensile “Lo Scarpone” e il bimestrale “La Rivista”) è cambiata nel modo seguente: “La Rivista” ha cambiato veste grafica e ha preso il nome di “Montagna a 360°”, con cadenza mensile. “Lo Scarpone”, invece, è diventato consultabile solo online. Per raggiungere l’house organ del CAI, andare su www.loscarpone.cai.it Iscrizione alla Newsletter della Sezione. Rammentiamo l’importanza, per chi non lo avesse ancora fatto, che questo importante strumento per essere informati su programmi, variazioni, eventi non inseriti nel Programma Annuale e altro è a disposizione dei soci provvisti di indirizzo di posta elettronica. Per essere inseriti nella Newletter, bisogna seguire la seguente procedura: Andare sulla pagina del nostro sito (www.caisarzana.com) e scorrere la colonna delle attività posta sulla sinistra dello schermo fino ad arrivare alla finestrella della neglette – inserire il proprio indirizzo di posta elettronica e cliccare su “iscriviti” – al ricevimento della e-mail di risposta, dovrai solo usare la funzione “rispondi” ed inviare la risposta senza scrivere nulla. A quel punto sarai inserito nella lista della newsletter sezionale e sarai al corrente di tutte le iniziative. Pubblicazioni. Rammentiamo che in sede sono in vendita 11 diverse pubblicazioni e carte dei sentieri. Fra le pubblicazioni in vendita vi sono le Guide Monti d’Italia e i Manuali del CAI. Per quanto riguarda le cartine, si va dalla Bassa Val di Magra, Cinque Terre, Riviera ligure e Lunigiana, per poi andare sulle montagne vere e proprie, dalle Alpi Apuane all’arco appenninico, da quello ligure fino a Pracchia. Inoltre, il nostro socio Mirco Setti ha pubblicato le seguenti guide, acquistabili anche in sede: Trekking nella provincia di La Spezia (7 guide acquistabili anche separatamente) con la descrizione dei sentieri insistenti - nel territorio provinciale e nelle zone limitrofe – Trekking Lunigiana. Una esauriente escrizione di questo trekking ad anello, con partenza e arrivo ad Aulla. La dettagliata descrizione, supportata da innumerevoli fotografie, è divisa in 16 tappe. Grande Escursione Appenninica. Questa opera, come le altre dello stesso autore, è molto dettagliata ed è divisa in due volumi: il primo volume da Bocca Trabaria a Pracchia; il secondo volume, che interessa di più la nostra zona, da Pracchia al Passo dei Due Santi. RELAZIONE CERRO TORRE E ACONCAGUA “Se vieni con me in Patagonia, ti pago il viaggio”. Il nostro viaggio in Argentina è nato tutto da questa banale frase di Gianni; e così, ci siamo imbarcati in questa avventura. Salto il viaggio Italia-Argentina e parto subito da Buenos Aires. Dopo 14 ore di volo ed espletate le formalità doganali, carichiamo gli 80 kg di bagaglio su una Chevrolet nuova di zecca (il contachilometri segna 000040) presa a noleggio dall’AVIS e partiamo in direzione di Mendoza. Inizialmente ci “infogniamo” nel traffico caotico di Buenos Aires, poi, finalmente, imbocchiamo la “Ruta 7” che porta a Mendoza. Lungo il percorso, ci perdiamo in uno sputo di paese chiamato Laboulaye; ci becchiamo una multa, “aggiustata” da Gianni con 200 Pesos (circa 32 euro) e, finalmente, dopo aver percorso 1030 km, arriviamo a sera inoltrata a Mendoza, trovando un posto da dormire in un alberghetto dove eravamo gli unici inquilini. Il giorno dopo giriamo per Mendoza alla ricerca dell’Ufficio Provinciale del Turismo per ottenere i permessi per la salita all’Aconcagua. E qui abbiamo la prima sorpresa: i permessi vengono rilasciati a partire dal 15 Novembre, giorno di apertura del Parco dell’Aconcagua, per cui dopo una veloce puntata a Puente de Inca ed avuta la conferma, decidiamo di invertire il programma e di dirigerci verso la Patagonia. Imbocchiamo la famosa “Ruta 40” che attraversa tutta l’Argentina in direzione Nord-Sud, dai Confini della Bolivia fino a Rio Gallegos, in prossimità dello Stretto di Magellano. In tre giorni percorriamo circa 3000 km (oltre 600 sterrati) di questa mitica strada, fermandoci a dormire in piccoli paesi La differenza fra andare a El Chaltèn in aereo o in auto è sostanziale: in aereo, in poco tempo sei a destinazione ma non vedi praticamente nulla della Pampa, mentre se la percorri in auto, come abbiamo fatto noi, è senz’altro più faticoso ma ne vale veramente la pena, perché vedi una buona fetta di territorio argentino straordinaria: percorri strade che si perdono, diritte, all’orizzonte: un orizzonte senza confini; da qualsiasi parte ti giri vedi le “Pampas”, sterminate pianure che si perdono a perdita d’occhio, rocce multicolori, fiumi dall’intenso colore rosso dovuto alle rocce presenti nell’ambiente da dove nascono. E poi, nelle zone umide, grandi uccelli migratori, fenicotteri, guanachi, nandù, volpi, lepri, ecc. Dopo questo lungo ma bellissimo viaggio, arriviamo a El Chaltèn, posto di fronte a due mitiche montagne: il Cerro Torre e il Fitz Roy. 12 Dopo aver pernottato in un ostello, ci svegliamo abbastanza presto e a me sta per venire un infarto: Gianni ha tirato fuori tutto il materiale alpinistico che si è portato dietro; impressionante! 190 metri di corda, 5 piccozze, mazzi di rinvii, moschettoni a sfare, friends, fittoni per la neve, ramponi e tutte le diavolerie possibili e immaginabili, tanto che il mio morale va a terra (dire che va a terre è un’eufemismo); non ho più l’età per fare e per vedere certe! Comunque, sfruttiamo la mattinata per andare al Parco a chiedere i permessi e il Guardaparco chiede a Gianni di scrivere la nostra meta: sbircio il registro e mi viene male: Gianni ha scritto “via Maestri, del compressore” al Cerro Torre; manco quando avevo 40 anni di meno mi sarei sognato di dover leggere una cosa del genere; comunque, sono abbastanza fiducioso che, prima o poi, Gianni, considerato che non ha più né il peso, né la prestanza fisica di una volta, né, soprattutto l’età, possa rinsavire (e, francamente, guardandolo camminare sotto il peso dello zaino e degli anni, sono molto speranzoso). Dopo aver approfittato di un “Locutorio” locale per telefonare in Italia ad un prezzo molto conveniente, ci portiamo, con la Chevrolet stracarica dei nostri due enormi zaini e del più disparato materiale alpinistico, all’altro capo del paese dove inizia il sentiero che porta al “campamiento De Agostini”, posto sotto la Laguna Torre. Il cartello indica 3 ore di cammino: la cosa ci rincuora abbastanza, ma dura poco; il tempo di caricarci sulle spalle gli zaini per capire che i tempi segnati sui cartelli indicatori non vanno bene per due che si portano sul groppone circa 45 kg di peso equamente distribuiti (nel senso che sono distribuiti equamente secondo il peso corporeo di noi due: a Gianni 25/26 kg; al sottoscritto, che pesa 25 kg meno di lui, circa 19/20 kg). Infatti, con il peso ai piedi dei doppi scarponi da ghiacciaio che ti appesantiscono le gambe, impieghiamo oltre 5 ore, incoraggiati al bel paesaggio e dalla visione costante della catena del Cerro Torre che si staglia proprio davanti a noi. Arrivati, stanchissimi, al “Campamiento”, piantiamo la tenda, ci rifocilliamo (nella gavetta, Gianni ha buttato tre buste di minestra in ognuna delle quali era scritto “dose per 4 persone”: morale, ha messo 12 porzioni di tre tipi diversi di minestre, con il cucchiaio che stava dritto grazie alla consistenza della “sbobba”). Infine, nonostante ci fosse ancora parecchia luce, ci buttiamo nel sacco a pelo dove non tardiamo ad assopirci. Svegliatici in orari diversi, facciamo colazione e decidiamo il da farsi. Il programma originale prevede di ritornare a El Chalten a prendere il materiale alpinistico rimasto in auto (almeno altri 20 kg fra corde, moschettoni, chiodi, piccozze, ecc.). Il problema è che, oltre a rifarci il “mazzo” a 13 scendere e risalire da El Chalten, anche nei campi successivi che dovremmo allestire sotto il Cerro Torre, dovremmo fare almeno due viaggi ogni volta. A questo punto siamo indecisi sul da farsi: A sbrogliare la matassa ci pensa il tempo brutto che avvolge il Cerro Torre, il vento impetuoso e, di primaria importanza, la fatica accumulata il giorno precedente, per cui, Gianni, a malincuore (ma con grande soddisfazione del sottoscritto), decide di ridimensionare le mire sul “Torre” e, considerato che ci siamo portati dietro una corda, ramponi e piccozza, decidiamo di arrivare fino al campo dei canadesi, posto sul ghiacciaio sotto il Cerro Torre. Con zaini un po’ più “umani”, risaliamo faticosamente la morena che chiude la Laguna Torre, battuta da un vento impetuoso che ci fa faticare il doppio, ed arriviamo fino al “Mirador Maestri”, bellissimo punto panoramico posto dove l’arrampicatore trentino aveva messo il campo base per la discussa salita al Cerro Torre intrapresa con l’ausilio del famoso compressore “Atlas Copco”. A questo punto, dovremmo scendere in direzione del ghiacciaio del Cerro Torre, ma una enorme frana punteggiata da enormi massi instabili, con un perentorio cartello del Parco che invita a “no pasar” ed il tempo che volge sempre più al brutto, ci consigliano di ritornare sui nostri passi e di passare una seconda notte al “campamiento De Agostini”. Superata la seconda notte in tenda, allietata da un vento violentissimo, decidiamo di trasferirci al “campamiento Poicenot” posto sotto il Fitz Roy. Camminiamo praticamente tutto il giorno, con gli zaini che ci segano le spalle ed un vento contrario che non ci aiuta di certo: l’unica pausa che ci permettiamo, è il lauto pranzo a base di una scatola di sardine che ci dividiamo (una sardina e mezzo a testa!). Giunti al “campamiento” piazziamo la tenda un po’ dubbiosi sotto ad un bosco completamente invaso dai rami che il costante vento fa cadere dagli alberi: alle 19 siamo già nel sacco a pelo. Per tutta la notte piove a dirotto, ma quello che ci preoccupa di più è il vento fortissimo che sembra sradicare la tenda e la foresta di alberi mezzi secchi proprio sopra le nostre teste che il solo pensiero che ci crollino addosso non ci fa certo dormire sonni tranquilli. Al risveglio, ci accoglie uno spettacolo incomparabile: davanti a noi abbiamo sua Maestà il Fitz Roy, imponente, nitido e impressionante con la sua parete che precipita nel ghiacciaio sottostante. Restiamo estasiati davanti a questo spettacolo della natura, poi, la vista degli enormi zaini ci riporta alla realtà: ci attende la discesa fino a El Chalten che le tabelle segnaletiche indicano in due ore di cammino che, per noi, diventano un calvario di sei ore. Per buona parte, il percorso è in falsopiano e ci giriamo spesso a vedere lo spettacolo del Fitz Roy. Poi, superato l’ultimo “mirador”, affrontiamo l’erta discesa che ci porta a El Chalten ed il primo pensiero è quello di approfittare, dopo tre giorni di silenzio, del “Locutorio” locale per avvisare tutti quelli che in Italia erano in apprensione. Avvisato anche il guardaparco che siamo ritornati sani e salvi, ci fermiamo a dormire in un albergo più decente del precedente ostello. Visto che al “Torre” ci è andata buca ed abbiamo qualche giorno da spendere, andiamo a riprender la “Ruta 40” costeggiando il Lago Viedma e scendendo a El Calafate, sul Lago Argentino per andare a vedere lo straordinario spettacolo del ghiacciaio “Perito Moreno. Dopo le fotografie di rito del ghiacciaio, risaliamo in macchina dirigendoci verso Rio Gallegos e fermandoci a dormire in un “Hotel” di Guer Aike (le virgolette dell’Hotel dicono tutto!), a pochi chilometri dalla città. Il giorno dopo ci spingiamo fino a Rio Gallegos luogo di inizio della mitica “Ruta 40” e della “Ruta 3”,alla disperata ricerca di un ufficio cambio e di un gommista che ci possa sistemare le ruote malridotte a seguito dei colpi presi sullo sterrato della “Ruta 40”. Imbocchiamo la “Ruta 3” che collega Rio Gallegos a Buenos Aires ed iniziamo il viaggio di risalita verso Mendoza. Lungo il lungo percorso (circa 3000 km), visitiamo il “Parco Naturale Monte Leon” che presenta delle coste bellissime abitate da colonie di pinguini e leoni marini e un’isola interamente popolata da cormorani. Giunti, dopo tre giorni a Mendoza, andiamo diretta,mente all’Ufficio del Turismo, dove prendiamo i permessi di salita all’Aconcagua (300 dollari a testa) e dove commettiamo l’errore di rispondere 14 negativamente all’offerta di trasporto bagaglio con i muli. Terminate le pratiche, ci trasferiamo, armi e bagagli, a Puente de Inca per l’inizio dell’avventura dell’Aconcagua. Il nostro percorso a piedi comincia da Horcones. Ci carichiamo come i muli che abbiamo rifiutato a Mendoza (25/27kg Gianni e una ventina io) e partiamo per il campo base di Plaza de Mulas posto a circa 4300m di quota e distante circa 40 km. Superata la Laguna di Horcones, seguendo una strada che porta ad attraversare il fiume Horcones su un ponte costruito durante el shooting del fil “7 anni in Tibet”. Traversato il ponte arriviamo in una zona molto verde (Quebrada El Durazno), dalla quale, seguendo il fiume, salendo con pendenza relativa e costante, arriviamo ai 3390m del “Campamiento” di Confluencia, dopo circa 5 ore di cammino e dove piazziamo la tenda. Il giorno dopo, ci aspetta un tratto lunghissimo, ma stupendo, per arrivare a Plaza de Mulas (le tabelle mettono circa 10 ore di cammino, noi ne impiegheremo quasi 18 e con un campo intermedio non previsto). Da Confluencia seguiamo il percorso verso il ponte che attraversa il fiume Horcones inferiore. Superato il ponte, continuiamo lungo la sua riva sinistra per poi ascendere e arrivare a “Playa Ancha”, una terrazza di 10 km di lunghezza, sui 3600/3800m- È un punto molto interessante dal quale si possono osservare le due cime dell’ Aconcagua attraverso la “Quebrada del Sargento Màs”. Il vento ci sferza in continuazione tanto che dobbiamo camminare con gli occhiali da sci. Il paesaggio di questi valloni infiniti che portano a Plaza de Mulas è fantastico e solo la fatica non ce lo fa apprezzare in modo adeguato. Sono valloni di straordinaria bellezza, con le montagne formate da materiali alluvionali multicolori difficili da descrivere tanta è la bellezza e la varietà di tinte che riempiono i nostri occhi e dove, in alto, svettano le rocce pulite dall’acqua e dalle forme più strane. La fatica, passo dopo passo aumenta e le imprecazioni del segretario, specialmente in corrispondenza degli attraversamenti delle acque rossastre del fiume Horcones, si susseguono sempre più frequenti (un passo, due imprecazioni), finché la stanchezza ha il sopravvento. Decidiamo, così, di spezzare la tappa e di dormire accanto a una roccia che ci ripara un poco dal vento impetuoso: battezzeremo questa roccia provvidenziale “roccia del cagatoio” perché, quando, il giorno dopo smontiamo la tenda, ci accorgiamo che, essendo nelle vicinanze del sentiero, la roccia era usata per scopi non propriamente nobili… Comunque, passata la notte fra raffiche di vento che sembravano voler portare la tenda sull’Aconcagua, ripartiamo trovando qualche difficoltà a traversare i canali che, stante l’inizio di stagione, erano ancora ingombri dai “penitentes”, pinnacoli di ghiaccio fra i quali avanzavamo a fatica destreggiandoci fra un pinnacolo e l’altro. Superato faticosamente un pianoro interminabile formato da depositi alluvionali dove abbondano pietre e rocce pulite dall’acqua e dove la traccia di sentiero diventa sempre più labile, il percorso cambia di nuovo: la traccia di sentiero si fa più evidente, diventa più ripido, con un pendio maggiore, attraversando, alla base la gran faccia Ovest dell’Aconcagua. Giunti in vista dei resti di una antica costruzione militare (Colombia 4070m), ci aspetta l’ultimo tratto: la “Cuesta Brava”, un tratto molto ripido e pericoloso (alcune carcasse di muli precipitati dal sentiero lo testimoniano), superato il quale, il sentiero continua fra “morenas” fino ad arrivare ai 4300 metri del “Campamiento Plaza de Mulas. Siamo talmente sfiniti che decidiamo di non piantare la tenda ma di usufruire di quella, già sistemata, dell’organizzazione “Inca Expedition” e di usufruire, al posto della sbobba preparata da Gianni, del suo servizio ristoro (ottimo e abbondante). Questo “Campamiento” è una vera città di tende: tende strutturali, cucine, sale da pranzo e bagni, docce calde ed e-mail. Questo campeggio ha anche un servizio di assistenza medica specializzata in patologie che si presentano nella montagna, squadra di pronto soccorso della Polizia di Mendoza e guardaparchi. Sotto alla tenda-refettorio, conosciamo una coppia di canadesi e due brasiliani, anche loro intenzionati a salire sull’Aconcagua. Terminata la cena, andiamo a dormire, stanchissimi, sotto una fitta nevicata. 15 Il giorno dopo ci svegliamo circondati da un paesaggio completamente diverso dal giorno precedente: è tutto completamente bianco, ma un bellissimo sole e una giornata, finalmente, senza vento, ci permette di “tirare il fiato” e di fare un po’ di acclimatamento facendo alcune escursioni in zona, zigzagando fra i numerosissimi “penitentes” e spingendoci fin sotto i seracchi del Cerro Corno. Il giorno successivo iniziamo la salita lungo la “normale” dell’Aconcagua verso i 5050 metri di Plaza Canada. Da Plaza de Mulas il percorso una serie di zig-zag che ci portano per mezzo di una piccola salita un po ripida a un passagio stretto tra zone rocciose conosciuta come “El Semáforo” (4550m). Da quì, il sentiero continua fino ad arrivare in una zona coperta di pietre conosciuta come “Las piedras Conway” (4750m), che si chiamano così in memoria di Sir Conway. Continuiamo a salire fino ad arrivare ad una diagonale ascendente verso sinistra e, successivamente, con alcune risvolte, giungiamo al pinnacolo roccioso che forma il passaggio per “Plaza Canadá” 5050m, dove arriviamo dopo circa 6 ore di cammino (al posto delle 4 previste) ed aver superato 750 metri di dislivello: sistemazione della tenda, solita sbobba preparata da Gianni e attesa del meritato riposo. Dopo la sveglia e l’”abbondante colazione”, abbandoniamo Plaza Canadá per mezzo di una lunga diagonale fino arrivare a una roccia prominente in mezzo all’omogeneo ghiaione conosciuta come “La Piedra”.Da qui, proseguiamo a zig-zag in direzione di un altro posto caratteristico di questa via: “Cambio de Pendiente”(5300m). Continuiamo a salire in direzione del “Gran Acarreo”: il nostro camminare diventa pesante; procediamo molto lentamente, fermandoci frequentemente, sia per il peso insopportabile degli zaini, sia per l’altezza che comincia a farsi sentire. Arriviamo finalmente ai 5560 metri del “Nido de Còndores”, spazzato da un forte vento e dove riusciamo a piazzare la tenda. In questo campo però, avvengono due fatti che ci faranno desistere dal proseguire oltre: la rottura del fornellino a gas di Gianni e la rottura della zip della mia giacca a vento; se da noi le due cose possono sembrare banali, a quelle altezze, con temperature che oscillano intorno ai meno 20°, sono vitali. Pur se a malincuore, decidiamo, dopo aver passato la notte in tenda, di ritornare sui nostri passi e di dirigerci a Plaza de Mulas dove pernottiamo. Il giorno successivo riprendiamo la lunga strada del ritorno impiegando due giorni (interrotti da un pernottamento a Confluencia, per ripercorrere i 40 km che ci separano da Puente de Inca. Visto che abbiamo ancora qualche giorno di tempo per ritornare in Italia, decidiamo di proseguire verso nord per visitare due Parchi Nazionali confinanti fra di loro: Talampaya e Ischigualasto: il primo è un grandioso canyon scavato fra due spettacolari formazioni rocciose di un rosso vivo che si innalzano altissime e verticali e sulle quali è proibito arrampicare, mentre il secondo è caratterizzato da surreali formazioni rocciose in cui sono stati ritrovati resti di dinosauri e fossili risalenti al Triassico. Terminate queste due visite, ci dirigiamo verso Buenos Aires (distante ancora oltre 1500 km) e decidiamo di metterci due braccialetti e di indossare due magliette uguali della mitica “Ruta 40”, e qui avviene il “fattaccio” divertente: lungo uno dei numerosi posti di blocco, veniamo fermati da un poliziotto che ci chiede da dove veniamo: “cumbre Aconcagua” risponde Gianni – onde andate replica il poliziotto – Buenos Aires è la risposta sempre di Gianni; il poliziotto ci guarda, vede i braccialetti, vede le magliette uguali, fa un sorrisetto e tira le conclusioni; ah, italiani in viaggio di nozze! Dopo un attimo di smarrimento, capiamo perché: a Buenos Aires era il mese del Gay Pride……………. Cesare 16 • PROSSIME INIZIATIVE Corso di escursionismo avanzato. In linea indicativa il Corso si terrà nei mesi di Maggio e Giugno con presentazione il giorno 26 Aprile. Le lezioni teoriche si terranno nei Venerdì antecedenti le uscite pratiche che andranno da Domenica 6 Maggio al fine settimana del 2/3 Giugno. Gli argomenti delle lezioni teoriche verteranno su: equipaggiamento e materiali, allenamento e alimentazione, orientamento, catena di assicurazione, meteorologia, organizzazione di un’escursione, gestione emergenza e soccorso alpino, tutela ambiente montano. Il costo del Corso è indicato in € 100,00 a partecipante. Istruttori: TAM: L. Ciardelli Meteorologia: M: Pegazzano Orientamento: E. Voglino Catena di assicurazione: G. Tinghi Equipaggiamento, materiali, allenamento e alimentazione: M. Maurizio Organizzazione della escursione: N, Giannini Soccorso Alpino: G. Tinghi Il programma definitivo (date, uscite, ecc.), potrà subire delle modifiche a seconda delle condizioni meteorologiche o per questioni organizzative Chi fosse intenzionato a partecipare al Corso, può mettersi in contatto con le sezioni CAI di La Spezia o Sarzana. Direttore del Corso: Nilo Giannini Vicedirettore: Paolo Lavagnino • SERATA PATAGONIA Gli interessati che vorranno vedere le foto della spedizione in Argentina di Gianni e Cesare, potranno soddisfare la loro curiosità, Sabato 24 Marzo alle ore 21,00 presso il Centro Sociale Barontini. • GEMELLAGGIO Per chi fosse interessato alla gita in Francia della seconda quindicina di Agosto, rammentiamo che vi sono ancora quattro posti disponibili. • TESSERAMENTO Per chi non avesse ancora provveduto all’iscrizione, ricordiamo che con il 31 Marzo scade il termine utile per il rinnovo del tesseramento. • SERATA GRUPPO MICOLOGICO E NATURALISTICO Da parte del Gruppo Micologico e Naturalistico della Sezione è finalmente uscito il libro sugli “ERBI”: erbe mangerecce della Lunigiana e dalla Val di Vara. La pubblicazione verrà presentata ufficialmente nella Sala Consigliare del Comune di Sarzana alle ore 17,00 di Venerdì 09 Marzo 2012. 17 GRUPPO MICOLOGICO E NATURALISTICO Da parte del Gruppo Micologico e Naturalistico della Sezione è finalmente uscito il libro sugli “ERBI”: erbe mangerecce della Lunigiana e dalla Val di Vara. Il libro, formato da 98 pagine nelle quali sono descritte 41 erbe, ognuna corredata da 8 fotografie, sarà reperibile presso la sede sociale al prezzo di € 10,00 La pubblicazione verrà presentata ufficialmente nella Sala Consigliare del Comune di Sarzana alle ore 17,00 di Venerdì 09 Marzo 2012. 18 19 VENERDI’ 9 MARZO 2012 CENTRO SOCIALE BARONTINI: ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI In ottemperanza alle norme statutarie è convocata, per Venerdì 9 Marzo 2012, alle ore 20,30 in prima convocazione e alle ore 21,00 in seconda convocazione, L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI con il seguente ordine del giorno: 123456789- Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea; Approvazione del verbale della precedente Assemblea; Relazione del Presidente della Sezione sull’attività svolta nel 2011; Lettura del Bilancio Consuntivo dell’anno 2011 e relazione dei Sindaci Revisori; Approvazione del Bilancio Consuntivo; Lettura e approvazione del Bilancio Preventivo; Nomina di due Delegati ai Convegni CAI Regionali e Nazionali; Presentazione della lista dei candidati; Varie ed eventuali. Terminata l’Assemblea, inizieranno le operazioni di voto che coincideranno con l’orario di apertura e chiusura dell’Assemblea. Tuttavia, per favorire l’elezione delle cariche sociali, i soci saranno ammessi a votare, con le stesse modalità, presso la Sede Sociale, anche nel giorno successivo (Sabato 10 Marzo 2012), durante l’orario che verrà fissato dall’Assemblea e solo in caso di prosecuzione della stessa, che si concluderà con lo spoglio e la proclamazione degli eletti. 20