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Dietro i "Penitentes": "Sua Maestà" l'Aconcagua (ml. 6962)
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Soci nuovi 2011
Il Consiglio Direttivo del Club Alpino Italiano di Sarzana, da il benvenuto ai soci che si sono iscritti
per la prima volta alla nostra Sezione o che sono ritornati dopo un periodo di “latitanza”,
augurando loro una proficua attività e una buona permanenza tra le fila del nostro sodalizio.
I nuovi iscritti del 2011 sono:
Ordinari
Amadei Lorenzo
Andreani Serena
Angelotti Giordano
Arnaboldi Carla
Bardine Paolo
Baruzzo Walter
Battistini Manuel
Bertone Vezio
Bonvicini Andrea
Brenti Umberto Maria
Brondi Andrea
Brozzi Marco
Brunetti Fabio
Camaiora Giacomo
Cargiolli Mattia
Cattaneo Giuseppe
Cerami Domenico
Chilosi Sandra
Ciuffardi Marcello
Coccoloni Grazia
Colangelo Valter
Conti Giacomo
Cordiviola Antonio
De Ferrari Claudio
Di Domenico Marta
Divers John
Favale Andrea
Felici Luciano
Franchini M.Antonietta
Franco Fabrizio
Galli Francesca
Galli Monica
Giacona Paolo
Giampietri Barbara
Giangarè Michele
Giannarelli Alessandra
Giromella Gabriele
Gobbi Liliana
Guerrieri Federico
Guiducci Guido
Higgins Michael
Impallomeni Patrizio
Lepori Maria Bambina
Linari Paolo
Longinotti Angelo
Marchetti Vania
Martini Loris
Mencarini Mario
Menchini Raffaella
Merlo Stefania
Minosa Simone
Montebello Lina
Morelli Cristina
Musetti Francesca
Papini Miriam
Posterli Elisa
Poziello Elisio
Pucci Marco
Ricciotti Marco
Righetti Carmen
Righi Alessandro
Romani Alberto
Scalari Gianpaolo
Scattina Paolo
Siri Patrizia
Soldi Paolo
Somarè Mattia
Stagnari Alfredo
Taddei Giovanna
Taruffi Maurizio
Todeschini Emanuele
Toffi Enrico
Tognoni Alberto
Vanello Emanuela
Vasselli edoardo
Venturi Bruno
Vergassola Vania
Vitali Daniela
Zanello Vilma
Zanetti Berto
Famigliari
Alioto Chiara
Aru Federico
Baraldi Alessandra
Bardine Nicola
Baudinelli Stefania
Bernardini Enrica
Bertolucci Simonetta
Bonati Barbara
Bonatti Barbara
Calzoni Elisabetta
Cheng Soke Soon Janet
Corbari Maurizio
Corradi Giada
Corsi Claudia
Corsi Francesco
Corti Elena
Cracchiolo Veronica
Dardano Massimo
Degl’Innocenti Giuseppe
Destito Maria Grazia
Dinunzio Moira
Ferrara Gianpaolo
Fiorino Barbara
Focker Fulvia
Giacomelli Desirè
Giustini Alessio
Grasso Anna Maria
Guidotti Fiorenza
Higgins Valerie
Iannibelli Valentina
Lorenzoni Giovanna
Lucchetti Francesco
Mazzarello Davide
Meloni Carla
Memola Angela
Mencarini Beatrice
Moretti Giorgia
Musetti Riccardo
Navacchi Andrea
Palmerone Giordano
Panello Alessandra
Parenti Rosalia
Petacchi Cristina
Picard Lucie
Pinza Giancarlo
Rivieri Mara
Rollo Domenico
Roncallo Marzia
Rosestolato Dante
Samperi Elsa
Sanvito Daria
Seghizzi Ivan
Sivori Francesca
Sturlese Maria Luisa
Tofani Silvia
Tornaboni Patrizia
Triacca Umberto
Vanello Fabio
Verdina Elena
Zangani Mirko
Zappulla Angela
Zedda Alessandro
Zignego Laura
Zignego Paola
Giovani
Angeletti Francesco
Bella Irene
Bison Luca
Bonotti Emma
Bonotti Irene
Ciuffi Sabrina
Cozzani Caterina
Cozzani Nicola
Dardano Marco
Divers David
Divers Matthew
Fabbri Cesare
Ferrara Marco
Frola Emma
Galimberti Matteo
Galimberti Tommaso
Gianpiccolo Enea
Higgins Thomas
Melani Eleonora
Melensi Francesco
Orsoni Mattia
Pescetto Sara
Ravani Simone
Rixen Marius
Romeo Irene
Simeone Alessio
Torini Eugenio
Viscardi Francesco
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TESSERAMENTO
Anche quest’anno è continuato il trend positivo che dura dal 2005 (in quell’anno eravamo 903 soci), che
ci ha portato ai 1185 soci attuali, con un incremento, in questi ultimi sei anni, di 282 soci.
Riferendoci al 2011, alla chiusura ufficiale del tesseramento in data 31 Ottobre 2012, il numero di soci
iscritti alla nostra Sezione era di 1185, così suddivisi:
605 ordinari, 460 famigliari, 120 giovani. Il lieve incremento del numero di soci (12) rispetto allo scorso
anno, è dovuto al fatto che le nuove iscrizioni (203) hanno superato i mancati rinnovi (191).
•
Diamo qualche numero sulla composizione del corpo sociale:
Su 1185 soci, gli uomini sono 707 (60%) e le donne 478 (40%): siamo quasi al pareggio delle “quote
rosa”, mentre l’età media è di 49,9 anni.
Vastissima è la suddivisione territoriale dei nostri soci; vorrei ricordare che quest’anno (2011) si sono
iscritti 7 scozzesi e due francesi, facendoci diventare una sezione senza confini.
Comunque, per avere un’idea di quanto composito è il nostro corpo sociale, ecco la provenienza dei
nostri iscritti, divisi per comuni:
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2011:
RIASSUNTO SEMIBREVE
Come è consuetudine di tutte le società che si
rispettino, qualsiasi sia il campo di attività che
esse abbracciano, è prassi consolidata
tracciare un bilancio dell’attività svolta, anche
in relazione a ciò che era stato programmato
ad inizio anno; quello che si è fatto e quello
che si voleva fare ma che, per diversi motivi,
non è stato fatto.
Ecco, comunque, un breve resoconto delle
varie iniziative portate avanti dalle diverse
Commissioni che operano in seno alla nostra
Sezione:
• COMMISSIONE GITE
E’, come sempre, la Commissione che ha
all’anima
la
stragrande
maggioranza
dell’attività inserita nel Programma Annuale
della nostra Sezione. Alle varie iniziative
proposte, hanno partecipato quasi 2000 soci.
Abbiamo iniziato, come vuole la tradizione
ormai ventennale, con una gita “marina”, da
Bocca di Magra a Lerici, per poi proseguire
con un ricco calendario di escursioni,
spaziando dalle “ciaspolate” (Cisa-Cirone,
Monte Zatta,), alle più impegnative
“invernali” con ramponi e piccozza (M.
Marmagna, Monte Acuto, Cerreto-Argegna),
intervallandole con gite meno impegnative e
in prossimità del mare (Riva TrigosoMoneglia, Colline Livornesi, Camogli-Santa
Margherita).
Con la Primavera, cominciamo ad avvicinarci
alle Alpi Apuane (in inverno, vanno sempre
prese con una certa prudenza), facendo la
bella traversata da Farnocchia a Valdicastello,
passando per Sant’Anna di Stazzema,
tristemente nota per uno dei più atroci
crimini commessi ai danni delle popolazioni
civili nella seconda guerra mondiale, quando
truppe della 16. SS- PanzergrenadierDivisionen “Reichsfhùrer SS”, trucidarono
560 innocenti il 12 Agosto 1944.
Dal 24 Aprile al 1° Maggio è la volta della
prima gita “estera”. Il tour del Sud del
Marocco e le Kasbah. I 47 partecipanti hanno
avuto modo di visitare, partendo dalla mitica
Marrakech e attraverso il passo di Tizi
n’Tichka, la parte meno conosciuta del
Marocco: le Gole di Todra, le Kasbah di Ain
Ben Haddou, Tamdaght e Taourirt; il
tramonto dalle dune di Merzouga, raggiunte a
dorso di cammello e, infine, una giornata in
4x4 nel deserto a visitare le oasi e le Kasba in
terra di Nesrate, Ait Isfoul, Bni Kayoune e
Kettaoua.
Ritornati in Italia, altra partenza “estera”, ma
con una meta molto più vicina a noi: la
Corsica. In 24, muniti di tende, acqua e viveri
vari, abbiamo percorso tutta la costa ad
occidente del “dito”, da Ostriconi a Saint
Florent, chiamata “Deserto des Agriates”.
Non è un deserto come di solito lo si conosce,
formato da dune di sabbia, ma è un deserto
nel senso che, per 35 Km non vi sono
costruzioni di sorta, a parte gli ovili di Ghignu
e il campeggio di Saleccia.
Per tre giorni abbiamo camminato lungo la
costa percorrendo un sentiero che si apriva a
fatica la strada attraverso distese di cisto,
toccando spiagge di sabbia bianchissima
lambite da un mare verde smeraldo: sembrava
di essere nei Caraibi!
Rientrati sul suolo natio, onoriamo i due
impegni del mese di Maggio che sono
concentrati sulle nostre colline: la marcia
podistica dell’AVIS e la passeggiata sulle
colline di Castelnuovo in seno alla
manifestazione “Benvenuto Vermentino”
Non chiamateci “esterofili”, ma all’inizio di
Giugno, ci aspetta un’altra gita fuori dai nostri
confini: i Parchi Nazionali della Croazia.
I 46 partecipanti, sono rimasti particolarmente
colpiti dalla varietà del programma proposto:
quattro Parchi Nazionali raggruppati in un
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unico viaggio è un’occasione veramente
ghiotta: unico neo, la lunghezza del viaggio in
pullman, però, ne valeva la pena!
Abbiamo cominciato con il Parco Nazionale
delle Isole Kornati, una ghirlanda di isole, per
la maggior parte disabitate, talune brulle, e
talune ricoperte da una vegetazione
lussureggiante.
Il secondo giorno la nostra attenzione si è
rivolta al parco Nazionale delle Cascate del
Krka, navigando nel lago Prokljansko fino a
Skradin per poi salire a piedi lungo i numerosi
sentieri lungo le cascate.
Il terzo giorno, finalmente, riusciamo anche a
camminare due o tre ore nel canyon Velika
Paklenica, che costituisce il Parco omonimo,
fra pareti di calcare percorse da innumerevoli
vie di arrampicata, frequentatissime da
giovani ed arrivando fino alla grotta Manita
Pec.
Il quarto giorno lo dedichiamo ad un Parco
che non ha bisogno di presentazioni: il Parco
Nazionale dei Laghi di Plitvice: uno dei
massimi capolavori della natura, composto da
16 laghi smeraldini collegati tra loro da
cascate e cascatelle e attraversati da passerelle
in legno che permettono una visione
ravvicinata di questo spettacolo che, lo
ricordiamo, è sotto la tutela dell’Unesco.
Il resto del mese di Giugno lo dedichiamo
all’Appennino Ligure, l’anello della Val
Gargassa e la Ciappa Liscia e all’Alta Val di
Vara con il tradizionale appuntamento con
Don Sandro a Cassego.
Iniziata l’Estate, le nostre escursioni si
dirigono verso l’arco alpino o il sud
dell’Italia.
Infatti, a fine Giugno 37 di noi ripercorrono i
Sentieri della Grande Guerra, nell’Altopiano
di Asiago (cima Portule, Cima Dodici e
Monte Ortigara, luoghi dove si svolsero
cruente e sanguinose battaglie.
La prima settimana di Luglio, invece, ci
spostiamo dall’altro capo dell’Italia, al paese
lucano di Viggianello per effettuare una serie
di escursioni nel Parco Nazionale del Pollino,
intervallando le salite alle cime del Parco
(Monte Pollino, Serra di Crispo, Monte
Palanuda), fra stupendi esemplari di Pini
Loricati, con visite nei caratteristici paesi di
Mormanno, Morano Calabro e Papasidero.
Ritornati a Sarzana, neppure il tempo di sfare
gli zaini che ci aspetta un’altra partenza,
questa volta con destinazione Dolomiti.
E’ infatti il periodo bisettimanale del
Soggiorno Estivo, giunto alla sua 33^
edizione, che vede i 51 partecipanti scarpinare
per i sentieri e le ferrate delle Dolomiti di
Brenta.
Per il plenilunio di Luglio, un bel gruppetto di
“caini” sfida i rigori del Monte Capanne,
all’Isola d’Elba, per la classica “notturna” che
ci vede in vetta alla più alta vetta dell’Isola
infreddoliti e infilati nei sacchi a pelo in attesa
dell’alba.
Nel mese di Agosto arrivano i nostri amici
francesi del club “Lo Caminaire” di
Villefranche de Rouergue, gemellati con noi
da oltre 20 anni e, con loro, oltre ad alcune
escursioni nei dintorni di Sarzana, effettuiamo
un bel viaggio in Tuscia, visitando Bolsena,
Civita di Bagnoregio, Montefiascone,
Viterbo, Nepi, Tuscania e Tarquinia.
Nello stesso periodo, una dozzina dei nostri,
attrezzati con imbraghi, caschi e kit da ferrata,
si sposta in Dolomiti per effettuare un trittico
di ferrate: le Mesules, la Piazzetta e la
Tridentina.
Da Settembre, riprendiamo le uscite
domenicali che ci vedono impegnati sul fronte
dell’Appennino (traversata dal Lagastrello
alla Cisa, da Valditacca a Prato Spilla e
l’anello delle Porraie), su quello delle Apuane
(da Colonnata a Campocecina) per finire
sull’Alta Via dei Monti Liguri (da Molino
Rotato al Passo dei Casoni).
“Tiriamo il fiato” a Campocecina, ospiti di
Gianni e la Grazia, per la tradizionale
“Castagnata”, onorata da oltre 200 persone
che si sono cimentate a far fuori polenta,
rosticciane, salsicce e quant’altro.
Siamo agli “ultimi colpi di coda” dell’attività:
le Apuane (Forno-M. Castagnolo-Resceto), la
Lunigiana (Sassalbo-Sommocomano) e la
Riviera ligure (anello di Montallegro a
Rapallo), intervallate dal tradizionale Pranzo
Sociale, ci portano direttamente alla “Serata
degli Auguri” che conclude, con le note del
nostro coro risuonate nella splendida cornice
della Sala delle Capriate della Fortezza
Firmafede e la presentazione del “Programma
di Attività 2012, un anno che, ci ha regalato
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molte soddisfazioni e che ci fa ben sperare per
il futuro.
• GRUPPO “TERRE ALTE”
L’attività di questo gruppo, che io continuo a
definire “l’anima culturale della Sezione”, è
stata incentrata, prevalentemente, sulla
campagna di scavi al castello della Brina,
iniziata diversi anni fa grazie alla scoperta e
ripulitura del “Torraccio” in occasione della
pulizia del sentiero della Via Francigena. Nel
corso dell’anno, oltre ai tradizionali
appuntamenti con Don Sandro, grande
successo di partecipazione ha avuto la gita sul
“sentiero dei Cavalleggeri”, da Populonia a
Piombino, culminata, nel giorno successivo,
con la visita alla necropoli etrusca.
Non è stata, effettuata, invece, a causa di
problemi posti dal Parco dell’Arcipelago
Toscano, la gita all’isola di Pianosa che, però
verrà riproposta nel 2012.
Come avrete già letto nel calendario attività
2012 della nostra sezione, il gruppo “Terre
Alte” ha in programma dei progetti che si
articoleranno in tre gruppi di lavoro:
a) l’omino del Sillara che prevede una serie di
attività con la Soprintendenza della Toscana
e il comune di Bagnone
b) ricognizione e studio di eventuali
ritrovamenti archeologici sul Caprione tra il
canale del Guercio (Romito Magra) e
Montemarcello. Lo faremo assieme alla
Soprintendenza della Liguria.
c) un impegno
a scopo culturale ed
escursionistico sul sito francigena-castello
della Brina
Invitiamo i soci interessati a questo tipo di
iniziative e che desiderino contribuire a
realizzarle, di comunicare il proprio
nominativo tramite posta elettronica ai
seguenti indirizzi:
- per l’omino del Sillara a
[email protected]
- per il Caprione a
[email protected]
- per il castello della Brina
[email protected]
o telefonando in sede.
Verranno contattati per le riunioni del gruppo
• COMMISSIONE GIOVANILE
Grazie a Massimo, Giuliana e Moreno, è da
alcuni anni che questa commissione ci da
veramente delle grandi soddisfazioni: è
proprio vero che quando c’è qualcuno in
gamba che “tira il carro”, le cose riescono.
Quasi tutte le iniziative programmate a
cadenza mensile, salvo qualche sporadica
cancellazione dovuta al maltempo, sono
andate a buon fine.
I tre AG hanno fatto provare agli “aquilotti”
tutto quanto era in loro potere: torrentismo,
arrampicata, vie ferrate, speleologia, vie di
lizza, ciaspolate sulla neve, escursioni che
hanno spaziato dalla riviera ligure, alle
Apuane, all’Appennino, e, “ciliegina sulla
torta”, il tour del Monviso effettuato dall’1 al
5 Luglio.
• GRUPPO SPELEOLOGICO
Anche il 2011 è passato con il solito
andamento lento: due gite per adulti, una gita
con i ragazzi dell'alpinismo giovanile, il corso
di 1° livello.
Al corso hanno partecipato quest'anno solo in
4, ma si potrebbe dire: “pochi, ma buoni!”. E'
incoraggiante che due di loro si siano già
comprati l'attrezzatura personale ed abbiano
continuato a vivere nell'ambiente speleo.
Alla gita con l'alpinismo giovanile, i ragazzi e
le ragazze erano parecchi e, ci è sembrato, si
siano abbastanza divertiti. Li abbiamo
accompagnati nella parte più storica
dell'Antro del Corchia, quella esplorata dal
Simi a metà dell'800. I cunicoli bassi e
sabbiosi che portano alla saletta finale sono
7
piaciuti più ai giovani alpinisti che ai loro
accompagnatori!
Accanto a queste che sono le attività sociali
riproposte per il calendario 2012, ci siamo
impegnati ad organizzare, e fare, la parte
didattica del corso di armo in speleologia di
2° livello, indetto dalla Federazione
Speleologica Marchigiana. Al corso d'armo ha
partecipato anche uno degli allievi del corso
di primo livello del 2010, Valerio.
Andrea B. (nel gruppo gli Andrea si
sprecano!), allievo del corso del 2011, ha
iniziato il percorso, lungo, per diventare
istruttore Cai di Speleologia, partecipando al
corso propedeutico che c'è stato ad Agosto a
Levigliani.
L'attività esplorativa è tutta concentrata su
delle risalite al Tripitaka, un abisso nella zona
di Arni, che ha lo svantaggio di essere poco
praticabile in caso di pioggia: ci si zuppa
anche sotto le mutande! Una finestra è la meta
dei risalitori: Sergio, Valerio e Massimo.
Al Farolfi, una parte del grande complesso
carsico che si nasconde nel Monte Corchia,
abbiamo lasciato in sospeso una curiosità: una
galleria, piccola per le dimensioni normali
delle gallerie del Corchia, che prosegue, ma
che ha bisogno di un paio di uscite di lavoro
per consentire un passaggio agevole.
Le idee per il 2012 sono tante e speriamo di
crescere come gruppo, non solo tecnicamente,
ma anche numericamente! Siamo tutti i
giovedì sera in sede dalle 21:00 alle 23:00!
• COMMISSIONE SCI
Per il quarto anno consecutivo, la “Settimana
Bianca” si è svolta in Engadina (Svizzera)
presso l’Hotel Schloss a Pontresina, vicino a
Saint Moritz. La reiterata scelta di Pontresina
è dovuta al fatto che questa località si presta
per accontentare tutte le “anime” amanti degli
sport invernali presenti nella nostra Sezione.
In Engadina, infatti, il numeroso gruppo,
composto da 68 partecipanti, si è diviso in
diversi gruppi: i discesisti hanno scorrazzato
lungo gli oltre 300 km di piste di discesa di
Corviglia, Corvatsch-Futchellas, Lagalb,
Diavolezza-Bernina; mentre gli amanti dello
sci nordico hanno avuto a disposizione i 180
km di piste da fondo dove si svolge la
“Loipen Marathon” lungo il fondovalle di
Saint Moritz e le stupende valli laterali di
Morterratch, Roseg, Fes. Chi disdegnava gli
sci ai piedi ha avuto a disposizione una fitta
rete di sentieri segnalati e ben battuti per
tranquille camminate.
• COMMISSIONE SENTIERI
Nel corso dell’anno la Commissione in
oggetto, rispetto all’anno precedente
ha
“battuto un po’ la fiacca”, nel senso che le ore
di lavoro sono state “soltanto” 238.
La parte del leone, come sempre è stata
appannaggio della coppia Ferri-Cocco,
seguita a notevole distanza dai “singoli”
Godani, Ferrari, Rossi, Sarcinelli e Vanacore.
Gli interventi principali sono stati indirizzati
nel Parco Montemarcello-Magra (rifacimento
tabellatura
e
segnaletica
e
nuova
numerazione) sentieri del Comune di Leirci e
del Comune di Castelnuovo Magra
(manutenzione e segnaletica) , oltre al
rilevamento di alcuni sentieri con il GPS.
8
•
CICLOESCURSIONISMO
Il bilancio 2011 per l'attività del Gruppo Mtb
non può che essere chiuso in positivo dato che
sono state effettuate tutte le escursioni in
programma e anche qualcuna in più. La
partecipazione è stata buona anche se
altalenante, ma si sono registrate nuove
adesioni
che
lasciano
ben
sperare
nell'aumento del numero dei soci che si
avvicinano a questo modo di frequentare la
montagna. La collaborazione con il Gruppo
Mtb del Cai di Massa continua e,
consolidandosi nel tempo, dà sempre
maggiori risultati sia dal punto di vista
organizzativo che da quello propositivo. Gli
incontri teorici si sono ben complementati
con quelli sul territorio e il risultato è stato
soddisfacente. Il programma escursionistico
per il 2012 prevede ancora bellissime pedalate
nei nostri territori e contiamo nella
collaborazione con l'amico Roberto Sessa,
socio del Cai di Montecatini, per interessanti
uscite nei territori della Svizzera Pesciatina.
Ovviamente invitiamo tutti i soci che
vorranno provare l'ebbrezza del sentiero sotto
le ruote, a seguirci senza timore, e ricordando
che anche il Parco Regionale MontemarcelloMagra organizza alcune escursioni gratuite in
mountain bike condotte da una Guida, sulle
sponde del fiume, a provare l'esperienza della
bici fuoristrada su percorsi facili e con un
minimo impegno fisico. Rammentiamo inoltre
in questa sede che siamo fondamentalmente
alpinisti ed escursionisti e che frequentare la
montagna richiede sempre una buona dose di
preparazione e di umiltà, sia che si calzino gli
scarponi sia che si "inforchino" i pedali,
quindi non dimentichiamoci mai di indossare
il casco e non esitiamo a scendere se non ci
sentiamo sicuri nell'affrontare passaggi tecnici
molto impegnativi, lasciamo detto quella che
sarà la meta della giornata (se andiamo soli) e
portiamo con noi il minimo indispensabile per
un eventuale autosoccorso. Vi aspettiamo
sulle ruote grasse, buone escursioni pedalate a
tutti!
•
GRUPPO MICOLOGICO
Questo gruppo, che si è costituito nel 2008, la
cui dicitura esatta “Gruppo Micologico e
Naturalistico”, fa intendere che lo scopo di
questo gruppo è quello di unire alla
passeggiata, sia in collina che in montagna, la
gioia della raccolta e del riconoscimento di
ciò che la natura ci offre spontaneamente.
Nel corso del suo quarto anno di attività, il
gruppo ha effettuato diverse uscite, sia per la
raccolta, sia per le visite a varie mostre
micologiche, oltre che alla collaborazione con
la Mostra micologica di Sesta Godano.
I due avvenimenti più rilevanti, organizzati
dal Gruppo, sono stati:
Sabato 12 e Domenica 13 Marzo:
un fine settimana incentrato su una
conferenza-lezione sulle erbe spontanee e sul
loro riconoscimento, tenutasi al Centro
Sociale Barontini, risultato insufficiente a
raccogliere tutte le persone interessate,
seguita, il giorno dopo, Domenica, dall’uscita
pratica sulla raccolta degli “erbi” tenutasi
presso l’azienda biologica del nostro socio ed
amico Giancarlo Boriassi, invasa da una
moltitudine di “ricercatori” attratta, oltre che
dagli “erbi”, anche dall’ottimo Vermentino
prodotto da Giancarlo.
Sabato 15 e Domenica 16 Ottobre:
Nonostante la stagione secca e la difficoltà a
reperire la “materia prima”, è stata allestita,
presso i locali della Fortezza Firmafede di
Sarzana, la 4^ Mostra Micologica. Veramente
notevole la varietà di funghi esposti per la
curiosità e la voglia di conoscere del
numeroso pubblico che ha visitato la Mostra
in questi due giorni.
Rammentiamo che il Gruppo Micologico e
Naturalistico si riunisce tutti i Lunedì presso
la sede dell’ARCI UISP (g.c.) sita in via
Landinelli (Casa del Mutilato, vicino alle
9
Poste).
Notizia dell’ultima ora: è stato stampato,
finalmente, il libretto sugli “erbi”. Ne diamo
notizie più dettagliate in un’altra pagina di
questo QUI CAI
•
CORO SEZIONALE
Nel corso dell’anno, il Coro, che si è assestato
intorno ai 30 elementi, ha effettuato le
seguenti uscite canore:
• Venerdì 24 Giugno: Arcola
Concerto in occasione del 115°
anniversario della fondazione della
Pubblica Assistenza Croce Verde.
• Venerdì 12 Agosto: Sesta Godano
12^ Rassegna di Canto Popolare “Val
di Vara Cantica”.
• Sabato 24 Settembre: Pignone
Presso il Mulino Calzettam con il Coro CAI
di La Spezia, in occasione della
manifestazione “pensieri, parole e musica nel
bosco”.
Coro sono sempre aperte, a condizione che si
abbiano i seguenti requisiti:
• Un minimo di intonazione (così il Coro ci
guadagna);
• Il permesso della moglie o del marito,
secondo i casi;
• Le prove si tengono una volta alla
settimana, di Lunedì, presso il centro
Sociale Barontini.
Concludendo, chi volesse far parte del nostro
coro, sarà accolto a braccia aperte (o a ugole
aperte): non è impegnativo, ci si diverte e
abbiamo sempre bisogno di voci nuove!
•
COMMISSIONI VARIE
Inoltre, nel corso dell’anno, sono state
organizzati i seguenti corsi propedeutici:
15° Corso di Orientamento.
A questo Corso, tenuto da Roberto Brondi,
hanno partecipato 12 allievi. Il programma
seguito, ha ricalcato quello delle scorse
edizioni ed è consistito in quattro lezioni
teoriche intervallate da due uscite sul
territorio.
1° Corso di Meteorologia.
E’ stata una novità per la nostra Sezione ed è
stato voluto da Massimo Pegazzano che ha
diretto il Corso, consistente in lezioni teoriche
sui vari aspetti climatici terrestri. Al corso,
durato quattro martedì, hanno partecipato 19
allievi.
• Domenica 18 Dicembre: Sarzana
Presso la Sala delle Capriate della Fortezza
Firmafede di Sarzana, in occasione della
“Serata degli Auguri” e della presentazione
del Programma di Attività 2012.
• Lunedì 19 Dicembre: Casale
Insieme al Coro CAI di La Spezia: concerto
per pochi intimi nella chiesa post-alluvionata
di Casale di Pignone (la temperatura era quasi
siberiana tant’è che al posto delle divise,
abbiamo cantato tutti imbacuccati con
cappotti e giacche a vento).
Rammento, per chi volesse aggiungere la
propria ugola alle nostre, che le porte del
3° Corso di Nordic Walking.
A questa terza edizione del Corso di Nordic
Walking, tenuta dall’Istruttore
Nino
Santanzelmo, hanno partecipato 17 allievi.
Esso è consistito in 8 lezioni (2 teoriche, tre
tecniche, più un test finale)
Accompagnatori di Escursionismo.
Questo gruppo di patentati, ha organizzato
alcune uscite “al di sopra delle righe”, uscite
che, per la loro caratteristica (EEA) non
potevano essere inserite come “gite sociali”. Il
programma è consistito nelle uscite seguenti:
Traversata delle Alpi Apuane –
Le “Vie dimenticate” (le vecchie vie di lizza
dove i cavatori facevano scendere a valle i
10
carichi di marmo) –
Le discese in corda doppia del Canale degli
Alberghi e delle Marmitte dei Giganti –
Alcune vie ferrate (Mazzocchi al Groppo
delle Ali, alcune ferrate delle Apuane, le
Mesules, la Piazzetta e la Tridentina, in
Dolomiti).
Inoltre, con l’insostituibile Maurizio Dadà,
sono state effettuate alcune salite sulle
Apuane non dalle vie normali: “Bagola
Bianca” al Pisanino, Cresta NNO di
Nattapiana al Pizzo d’Uccello, Traversata N-S
del Cavallo e alcune creste con tratti di
arrampicata non impegnativi.
-
-
Accompagnatori “senza patacca”.
E’ una Commissione inventata, in quanto non
ci sono referenti veri e propri (tutto dipende
dalla disponibilità di tempo libero dei singoli
soci)
però
“lavora”
parecchio,
accompagnando scolaresche e gruppi di
Sezioni CAI provenienti da fuori e che si
rivolgono a noi per un aiuto e supporto
logistico. Nel corso dell’anno, sono stati
accompagnati i seguenti gruppi:
- Scuola elementare di Ameglia, sul
percorso Zanego-Rocchetta-La Serra nel
Parco Montemarcello Magra.
- Modulo scuola elementare Ghiaia di
Sarzana: sui “sentieri della Resistenza”,
con oltre 100 bambini.
-
Nel classico itinerario Bocca di MagraMontemarcello-Tellaro-Lerici, inserito nel
Parco di Montemarcello-Magra, abbiamo
accompagnato i seguenti gruppi:
CAI Roma, Cai Iseo, CAI Paina,
Pensionati Escursionisti del CAI Brescia,
-
-
“I Risorti” di Prato.
Sulle Alpi Apuane, invece, abbiamo
portato a spasso gli amici del CAI di
Morbegno, che ci ripagheranno, nel 2012,
accompagnandoci in Val Malenco.
• NOTIZIE VARIE
La Sezione del CAI di Carrara
comunica che, per problemi di sicurezza,
il sentiero attrezzato 190 “Domenico
Zaccagna” rimarrà chiuso fino alla messa
in sicurezza del cavo e dei connettori
presenti lungo il percorso.
Avvisiamo tutti i soci che ricevono le
pubblicazioni del CAI Nazionale (di
regola i soci ordinari) che la distribuzione
delle due riviste (il mensile “Lo
Scarpone” e il bimestrale “La Rivista”)
è cambiata nel modo seguente:
“La Rivista” ha cambiato veste grafica e
ha preso il nome di “Montagna a 360°”,
con cadenza mensile. “Lo Scarpone”,
invece, è diventato consultabile solo online. Per raggiungere l’house organ del
CAI, andare su www.loscarpone.cai.it
Iscrizione alla Newsletter della Sezione.
Rammentiamo l’importanza, per chi non
lo avesse ancora fatto, che questo
importante strumento per essere informati
su programmi, variazioni, eventi non
inseriti nel Programma Annuale e altro è a
disposizione dei soci provvisti di indirizzo
di posta elettronica. Per essere inseriti
nella Newletter, bisogna seguire la
seguente procedura:
Andare sulla pagina del nostro sito
(www.caisarzana.com) e scorrere la
colonna delle attività posta sulla sinistra
dello schermo fino ad arrivare alla
finestrella della neglette – inserire il
proprio indirizzo di posta elettronica e
cliccare su “iscriviti” – al ricevimento
della e-mail di risposta, dovrai solo usare
la funzione “rispondi” ed inviare la
risposta senza scrivere nulla. A quel punto
sarai inserito nella lista della newsletter
sezionale e sarai al corrente di tutte le
iniziative.
Pubblicazioni.
Rammentiamo che in sede sono in vendita
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diverse pubblicazioni e carte dei sentieri.
Fra le pubblicazioni in vendita vi sono le
Guide Monti d’Italia e i Manuali del CAI.
Per quanto riguarda le cartine, si va dalla
Bassa Val di Magra, Cinque Terre,
Riviera ligure e Lunigiana, per poi andare
sulle montagne vere e proprie, dalle Alpi
Apuane all’arco appenninico, da quello
ligure fino a Pracchia.
Inoltre, il nostro socio Mirco Setti ha
pubblicato le seguenti guide, acquistabili
anche in sede:
Trekking nella provincia di La Spezia (7
guide acquistabili anche separatamente)
con la descrizione dei sentieri insistenti
-
nel territorio provinciale e nelle zone
limitrofe –
Trekking Lunigiana. Una esauriente
escrizione di
questo trekking ad
anello, con partenza e arrivo ad Aulla. La
dettagliata descrizione, supportata da
innumerevoli fotografie, è divisa in 16
tappe.
Grande Escursione Appenninica. Questa
opera, come le altre dello stesso autore, è
molto dettagliata ed è divisa in due
volumi: il primo volume da Bocca
Trabaria a Pracchia; il secondo volume,
che interessa di più la nostra zona, da
Pracchia al Passo dei Due Santi.
RELAZIONE CERRO TORRE E ACONCAGUA
“Se vieni con me in Patagonia, ti pago il viaggio”. Il nostro viaggio in Argentina è nato tutto da
questa banale frase di Gianni; e così, ci siamo imbarcati in questa avventura.
Salto il viaggio Italia-Argentina e parto subito da Buenos Aires. Dopo 14 ore di volo ed espletate le
formalità doganali, carichiamo gli 80 kg di bagaglio su una Chevrolet nuova di zecca (il
contachilometri segna 000040) presa a noleggio dall’AVIS e partiamo in direzione di Mendoza.
Inizialmente ci “infogniamo” nel traffico caotico di Buenos Aires, poi, finalmente, imbocchiamo la
“Ruta 7” che porta a Mendoza. Lungo il percorso, ci perdiamo in uno sputo di paese chiamato
Laboulaye; ci becchiamo una multa, “aggiustata” da Gianni con 200 Pesos (circa 32 euro) e,
finalmente, dopo aver percorso 1030 km, arriviamo a sera inoltrata a Mendoza, trovando un posto
da dormire in un alberghetto dove eravamo gli unici inquilini.
Il giorno dopo giriamo per Mendoza alla ricerca dell’Ufficio Provinciale del Turismo per ottenere i
permessi per la salita all’Aconcagua. E qui abbiamo la prima sorpresa: i permessi vengono rilasciati
a partire dal 15 Novembre, giorno di apertura del Parco dell’Aconcagua, per cui dopo una veloce
puntata a Puente de Inca ed avuta la conferma, decidiamo di invertire il programma e di dirigerci
verso la Patagonia. Imbocchiamo la famosa “Ruta 40” che attraversa tutta l’Argentina in direzione
Nord-Sud, dai Confini della Bolivia fino a Rio Gallegos, in prossimità dello Stretto di Magellano.
In tre giorni percorriamo circa 3000 km (oltre 600 sterrati) di questa mitica strada, fermandoci a
dormire in piccoli paesi La differenza fra andare a El Chaltèn in aereo o in auto è sostanziale: in
aereo, in poco tempo sei a destinazione ma non vedi praticamente nulla della Pampa, mentre se la
percorri in auto, come abbiamo fatto noi, è senz’altro più faticoso ma ne vale veramente la pena,
perché vedi una buona fetta di territorio argentino straordinaria: percorri strade che si perdono,
diritte, all’orizzonte: un orizzonte senza confini; da qualsiasi parte ti giri vedi le “Pampas”,
sterminate pianure che si perdono a perdita d’occhio, rocce multicolori, fiumi dall’intenso colore
rosso dovuto alle rocce presenti nell’ambiente da dove nascono. E poi, nelle zone umide, grandi
uccelli migratori, fenicotteri, guanachi, nandù, volpi, lepri, ecc. Dopo questo lungo ma bellissimo
viaggio, arriviamo a El Chaltèn, posto di fronte a due mitiche montagne: il Cerro Torre e il Fitz
Roy.
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Dopo aver pernottato in un ostello, ci svegliamo abbastanza presto e a me sta per venire un infarto:
Gianni ha tirato fuori tutto il materiale alpinistico che si è portato dietro; impressionante! 190 metri
di corda, 5 piccozze, mazzi di rinvii, moschettoni a sfare, friends, fittoni per la neve, ramponi e tutte
le diavolerie possibili e immaginabili, tanto che il mio morale va a terra (dire che va a terre è
un’eufemismo); non ho più l’età per fare e per vedere certe!
Comunque, sfruttiamo la mattinata per andare al Parco a chiedere i permessi e il Guardaparco
chiede a Gianni di scrivere la nostra meta: sbircio il registro e mi viene male: Gianni ha scritto “via
Maestri, del compressore” al Cerro Torre; manco quando avevo 40 anni di meno mi sarei sognato di
dover leggere una cosa del genere; comunque, sono abbastanza fiducioso che, prima o poi, Gianni,
considerato che non ha più né il peso, né la prestanza fisica di una volta, né, soprattutto l’età, possa
rinsavire (e, francamente, guardandolo camminare sotto il peso dello zaino e degli anni, sono molto
speranzoso).
Dopo aver approfittato di un “Locutorio” locale per telefonare in Italia ad un prezzo molto
conveniente, ci portiamo, con la Chevrolet stracarica dei nostri due enormi zaini e del più disparato
materiale alpinistico, all’altro capo del paese dove inizia il sentiero che porta al “campamiento De
Agostini”, posto sotto la Laguna Torre. Il cartello indica 3 ore di cammino: la cosa ci rincuora
abbastanza, ma dura poco; il tempo di caricarci sulle spalle gli zaini per capire che i tempi segnati
sui cartelli indicatori non vanno bene per due che si portano sul groppone circa 45 kg di peso
equamente distribuiti (nel senso che sono distribuiti equamente secondo il peso corporeo di noi due:
a Gianni 25/26 kg; al sottoscritto, che pesa 25 kg meno di lui, circa 19/20 kg). Infatti, con il peso ai
piedi dei doppi scarponi da ghiacciaio che ti appesantiscono le gambe, impieghiamo oltre 5 ore,
incoraggiati al bel paesaggio e dalla visione costante della catena del Cerro Torre che si staglia
proprio davanti a noi.
Arrivati, stanchissimi, al “Campamiento”, piantiamo la tenda, ci rifocilliamo (nella gavetta, Gianni
ha buttato tre buste di minestra in ognuna delle quali era scritto “dose per 4 persone”: morale, ha
messo 12 porzioni di tre tipi diversi di minestre, con il cucchiaio che stava dritto grazie alla
consistenza della “sbobba”). Infine, nonostante ci fosse ancora parecchia luce, ci buttiamo nel sacco
a pelo dove non tardiamo ad assopirci.
Svegliatici in orari diversi, facciamo colazione e decidiamo il da farsi. Il programma originale
prevede di ritornare a El Chalten a prendere il materiale alpinistico rimasto in auto (almeno altri 20
kg fra corde, moschettoni, chiodi, piccozze, ecc.). Il problema è che, oltre a rifarci il “mazzo” a
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scendere e risalire da El Chalten, anche nei campi successivi che dovremmo allestire sotto il Cerro
Torre, dovremmo fare almeno due viaggi ogni volta.
A questo punto siamo indecisi sul da farsi: A sbrogliare la matassa ci pensa il tempo brutto che
avvolge il Cerro Torre, il vento impetuoso e, di primaria importanza, la fatica accumulata il giorno
precedente, per cui, Gianni, a malincuore (ma con grande soddisfazione del sottoscritto), decide di
ridimensionare le mire sul “Torre” e, considerato che ci siamo portati dietro una corda, ramponi e
piccozza, decidiamo di arrivare fino al campo dei canadesi, posto sul ghiacciaio sotto il Cerro Torre.
Con zaini un po’ più “umani”, risaliamo faticosamente la morena che chiude la Laguna Torre,
battuta da un vento impetuoso che ci fa faticare il doppio, ed arriviamo fino al “Mirador Maestri”,
bellissimo punto panoramico posto dove l’arrampicatore trentino aveva messo il campo base per la
discussa salita al Cerro Torre intrapresa con l’ausilio del famoso compressore “Atlas Copco”.
A questo punto, dovremmo scendere in direzione del ghiacciaio del Cerro Torre, ma una enorme
frana punteggiata da enormi massi instabili, con un perentorio cartello del Parco che invita a “no
pasar” ed il tempo che volge sempre più al brutto, ci consigliano di ritornare sui nostri passi e di
passare una seconda notte al “campamiento De Agostini”.
Superata la seconda notte in tenda, allietata da un vento violentissimo, decidiamo di trasferirci al
“campamiento Poicenot” posto sotto il Fitz Roy. Camminiamo praticamente tutto il giorno, con gli
zaini che ci segano le spalle ed un vento contrario che non ci aiuta di certo: l’unica pausa che ci
permettiamo, è il lauto pranzo a base di una scatola di sardine che ci dividiamo (una sardina e
mezzo a testa!). Giunti al “campamiento” piazziamo la tenda un po’ dubbiosi sotto ad un bosco
completamente invaso dai rami che il costante vento fa cadere dagli alberi: alle 19 siamo già nel
sacco a pelo.
Per tutta la notte piove a dirotto, ma quello che ci preoccupa di più è il vento fortissimo che sembra
sradicare la tenda e la foresta di alberi mezzi secchi proprio sopra le nostre teste che il solo
pensiero che ci crollino addosso non ci fa certo dormire sonni tranquilli.
Al risveglio, ci accoglie uno spettacolo incomparabile: davanti a noi abbiamo sua Maestà il Fitz
Roy, imponente, nitido e impressionante con la sua parete che precipita nel ghiacciaio sottostante.
Restiamo estasiati davanti a questo spettacolo della natura, poi, la vista degli enormi zaini ci riporta
alla realtà: ci attende la discesa fino a El Chalten che le tabelle segnaletiche indicano in due ore di
cammino che, per noi, diventano un calvario di sei ore. Per buona parte, il percorso è in falsopiano
e ci giriamo spesso a vedere lo spettacolo del Fitz Roy. Poi, superato l’ultimo “mirador”,
affrontiamo l’erta discesa che ci porta a El Chalten ed il primo pensiero è quello di approfittare,
dopo tre giorni di silenzio, del “Locutorio” locale per avvisare tutti quelli che in Italia erano in
apprensione. Avvisato anche il guardaparco che siamo ritornati sani e salvi, ci fermiamo a dormire
in un albergo più decente del precedente ostello.
Visto che al “Torre” ci è andata buca ed abbiamo qualche giorno da spendere, andiamo a riprender
la “Ruta 40” costeggiando il Lago Viedma e scendendo a El Calafate, sul Lago Argentino per
andare a vedere lo straordinario spettacolo del ghiacciaio “Perito Moreno.
Dopo le fotografie di rito del ghiacciaio, risaliamo in macchina dirigendoci verso Rio Gallegos e
fermandoci a dormire in un “Hotel” di Guer Aike (le virgolette dell’Hotel dicono tutto!), a pochi
chilometri dalla città.
Il giorno dopo ci spingiamo fino a Rio Gallegos luogo di inizio della mitica “Ruta 40” e della
“Ruta 3”,alla disperata ricerca di un ufficio cambio e di un gommista che ci possa sistemare le ruote
malridotte a seguito dei colpi presi sullo sterrato della “Ruta 40”. Imbocchiamo la “Ruta 3” che
collega Rio Gallegos a Buenos Aires ed iniziamo il viaggio di risalita verso Mendoza. Lungo il
lungo percorso (circa 3000 km), visitiamo il “Parco Naturale Monte Leon” che presenta delle coste
bellissime abitate da colonie di pinguini e leoni marini e un’isola interamente popolata da
cormorani.
Giunti, dopo tre giorni a Mendoza, andiamo diretta,mente all’Ufficio del Turismo, dove prendiamo
i permessi di salita all’Aconcagua (300 dollari a testa) e dove commettiamo l’errore di rispondere
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negativamente all’offerta di trasporto bagaglio con i muli. Terminate le pratiche, ci trasferiamo,
armi e bagagli, a Puente de Inca per l’inizio dell’avventura dell’Aconcagua.
Il nostro percorso a piedi comincia da Horcones. Ci carichiamo come i muli che abbiamo rifiutato a
Mendoza (25/27kg Gianni e una ventina io) e partiamo per il campo base di Plaza de Mulas posto a
circa 4300m di quota e distante circa 40 km. Superata la Laguna di Horcones, seguendo una strada
che porta ad attraversare il fiume Horcones su un ponte costruito durante el shooting del fil “7 anni
in Tibet”. Traversato il ponte arriviamo in una zona molto verde (Quebrada El Durazno), dalla
quale, seguendo il fiume, salendo con pendenza relativa e costante, arriviamo ai 3390m del
“Campamiento” di Confluencia, dopo circa 5 ore di cammino e dove piazziamo la tenda.
Il giorno dopo, ci aspetta un tratto lunghissimo, ma stupendo, per arrivare a Plaza de Mulas (le
tabelle mettono circa 10 ore di cammino, noi ne impiegheremo quasi 18 e con un campo intermedio
non previsto).
Da Confluencia seguiamo il percorso verso il ponte che attraversa il fiume Horcones inferiore.
Superato il ponte, continuiamo lungo la sua riva sinistra per poi ascendere e arrivare a “Playa
Ancha”, una terrazza di 10 km di lunghezza, sui 3600/3800m- È un punto molto interessante dal
quale si possono osservare le due cime dell’ Aconcagua attraverso la “Quebrada del Sargento
Màs”. Il vento ci sferza in continuazione tanto che dobbiamo camminare con gli occhiali da sci. Il
paesaggio di questi valloni infiniti che portano a Plaza de Mulas è fantastico e solo la fatica non ce
lo fa apprezzare in modo adeguato. Sono valloni di straordinaria bellezza, con le montagne formate
da materiali alluvionali multicolori difficili da descrivere tanta è la bellezza e la varietà di tinte che
riempiono i nostri occhi e dove, in alto, svettano le rocce pulite dall’acqua e dalle forme più strane.
La fatica, passo dopo passo aumenta e le imprecazioni del segretario, specialmente in
corrispondenza degli attraversamenti delle acque rossastre del fiume Horcones, si susseguono
sempre più frequenti (un passo, due imprecazioni), finché la stanchezza ha il sopravvento.
Decidiamo, così, di spezzare la tappa e di dormire accanto a una roccia che ci ripara un poco dal
vento impetuoso: battezzeremo questa roccia provvidenziale “roccia del cagatoio” perché, quando,
il giorno dopo smontiamo la tenda, ci accorgiamo che, essendo nelle vicinanze del sentiero, la
roccia era usata per scopi non propriamente nobili…
Comunque, passata la notte fra raffiche di vento che sembravano voler portare la tenda
sull’Aconcagua, ripartiamo trovando qualche difficoltà a traversare i canali che, stante l’inizio di
stagione, erano ancora ingombri dai “penitentes”, pinnacoli di ghiaccio fra i quali avanzavamo a
fatica destreggiandoci fra un pinnacolo e l’altro.
Superato faticosamente un pianoro interminabile formato da depositi alluvionali dove abbondano
pietre e rocce pulite dall’acqua e dove la traccia di sentiero diventa sempre più labile, il percorso
cambia di nuovo: la traccia di sentiero si fa più evidente, diventa più ripido, con un pendio
maggiore, attraversando, alla base la gran faccia Ovest dell’Aconcagua. Giunti in vista dei resti di
una antica costruzione militare (Colombia 4070m), ci aspetta l’ultimo tratto: la “Cuesta Brava”, un
tratto molto ripido e pericoloso (alcune carcasse di muli precipitati dal sentiero lo testimoniano),
superato il quale, il sentiero continua fra “morenas” fino ad arrivare ai 4300 metri del
“Campamiento Plaza de Mulas. Siamo talmente sfiniti che decidiamo di non piantare la tenda ma di
usufruire di quella, già sistemata, dell’organizzazione “Inca Expedition” e di usufruire, al posto
della sbobba preparata da Gianni, del suo servizio ristoro (ottimo e abbondante). Questo
“Campamiento” è una vera città di tende: tende strutturali, cucine, sale da pranzo e bagni, docce
calde ed e-mail. Questo campeggio ha anche un servizio di assistenza medica specializzata in
patologie che si presentano nella montagna, squadra di pronto soccorso della Polizia di Mendoza e
guardaparchi.
Sotto alla tenda-refettorio, conosciamo una coppia di canadesi e due brasiliani, anche loro
intenzionati a salire sull’Aconcagua. Terminata la cena, andiamo a dormire, stanchissimi, sotto una
fitta nevicata.
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Il giorno dopo ci svegliamo circondati da un paesaggio completamente diverso dal giorno
precedente: è tutto completamente bianco, ma un bellissimo sole e una giornata, finalmente, senza
vento, ci permette di “tirare il fiato” e di fare un po’ di acclimatamento facendo alcune escursioni in
zona, zigzagando fra i numerosissimi “penitentes” e spingendoci fin sotto i seracchi del Cerro
Corno.
Il giorno successivo iniziamo la salita lungo la “normale” dell’Aconcagua verso i 5050 metri
di Plaza Canada. Da Plaza de Mulas il percorso una serie di zig-zag che ci portano per mezzo di una
piccola salita un po ripida a un passagio stretto tra zone rocciose conosciuta come “El Semáforo”
(4550m). Da quì, il sentiero continua fino ad arrivare in una zona coperta di pietre conosciuta come
“Las piedras Conway” (4750m), che si chiamano così in memoria di Sir Conway. Continuiamo a
salire fino ad arrivare ad una diagonale ascendente verso sinistra e, successivamente, con alcune
risvolte, giungiamo al pinnacolo roccioso che forma il passaggio per “Plaza Canadá” 5050m, dove
arriviamo dopo circa 6 ore di cammino (al posto delle 4 previste) ed aver superato 750 metri di
dislivello: sistemazione della tenda, solita sbobba preparata da Gianni e attesa del meritato riposo.
Dopo la sveglia e l’”abbondante colazione”, abbandoniamo Plaza Canadá per mezzo di una
lunga diagonale fino arrivare a una roccia prominente in mezzo all’omogeneo ghiaione conosciuta
come “La Piedra”.Da qui, proseguiamo a zig-zag in direzione di un altro posto caratteristico di
questa via: “Cambio de Pendiente”(5300m). Continuiamo a salire in direzione del “Gran Acarreo”:
il nostro camminare diventa pesante; procediamo molto lentamente, fermandoci frequentemente, sia
per il peso insopportabile degli zaini, sia per l’altezza che comincia a farsi sentire. Arriviamo
finalmente ai 5560 metri del “Nido de Còndores”, spazzato da un forte vento e dove riusciamo a
piazzare la tenda. In questo campo però, avvengono due fatti che ci faranno desistere dal proseguire
oltre: la rottura del fornellino a gas di Gianni e la rottura della zip della mia giacca a vento; se da
noi le due cose possono sembrare banali, a quelle altezze, con temperature che oscillano intorno ai
meno 20°, sono vitali. Pur se a malincuore, decidiamo, dopo aver passato la notte in tenda, di
ritornare sui nostri passi e di dirigerci a Plaza de Mulas dove pernottiamo.
Il giorno successivo riprendiamo la lunga strada del ritorno impiegando due giorni (interrotti
da un pernottamento a Confluencia, per ripercorrere i 40 km che ci separano da Puente de Inca.
Visto che abbiamo ancora qualche giorno di tempo per ritornare in Italia, decidiamo di
proseguire verso nord per visitare due Parchi Nazionali confinanti fra di loro: Talampaya e
Ischigualasto: il primo è un grandioso canyon scavato fra due spettacolari formazioni rocciose di un
rosso vivo che si innalzano altissime e verticali e sulle quali è proibito arrampicare, mentre il
secondo è caratterizzato da surreali formazioni rocciose in cui sono stati ritrovati resti di dinosauri e
fossili risalenti al Triassico.
Terminate queste due visite, ci dirigiamo verso Buenos Aires (distante ancora oltre 1500
km) e decidiamo di metterci due braccialetti e di indossare due magliette uguali della mitica “Ruta
40”, e qui avviene il “fattaccio” divertente: lungo uno dei numerosi posti di blocco, veniamo fermati
da un poliziotto che ci chiede da dove veniamo: “cumbre Aconcagua” risponde Gianni – onde
andate replica il poliziotto – Buenos Aires è la risposta sempre di Gianni; il poliziotto ci guarda,
vede i braccialetti, vede le magliette uguali, fa un sorrisetto e tira le conclusioni; ah, italiani in
viaggio di nozze! Dopo un attimo di smarrimento, capiamo perché: a Buenos Aires era il mese del
Gay Pride…………….
Cesare
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•
PROSSIME INIZIATIVE
Corso di escursionismo avanzato.
In linea indicativa il Corso si terrà nei mesi di Maggio e Giugno con presentazione il giorno 26
Aprile.
Le lezioni teoriche si terranno nei Venerdì antecedenti le uscite pratiche che andranno da Domenica
6 Maggio al fine settimana del 2/3 Giugno.
Gli argomenti delle lezioni teoriche verteranno su: equipaggiamento e materiali, allenamento e
alimentazione, orientamento, catena di assicurazione, meteorologia, organizzazione di
un’escursione, gestione emergenza e soccorso alpino, tutela ambiente montano.
Il costo del Corso è indicato in € 100,00 a partecipante.
Istruttori:
TAM: L. Ciardelli
Meteorologia: M: Pegazzano
Orientamento: E. Voglino
Catena di assicurazione: G. Tinghi
Equipaggiamento, materiali, allenamento e alimentazione: M. Maurizio
Organizzazione della escursione: N, Giannini
Soccorso Alpino: G. Tinghi
Il programma definitivo (date, uscite, ecc.), potrà subire delle modifiche a seconda delle condizioni
meteorologiche o per questioni organizzative
Chi fosse intenzionato a partecipare al Corso, può mettersi in contatto con le sezioni CAI di La
Spezia o Sarzana.
Direttore del Corso: Nilo Giannini
Vicedirettore: Paolo Lavagnino
• SERATA PATAGONIA
Gli interessati che vorranno vedere le foto della spedizione in Argentina di Gianni e Cesare,
potranno soddisfare la loro curiosità, Sabato 24 Marzo alle ore 21,00 presso il Centro Sociale
Barontini.
• GEMELLAGGIO
Per chi fosse interessato alla gita in Francia della seconda quindicina di Agosto, rammentiamo che
vi sono ancora quattro posti disponibili.
• TESSERAMENTO
Per chi non avesse ancora provveduto all’iscrizione, ricordiamo che con il 31 Marzo scade il
termine utile per il rinnovo del tesseramento.
• SERATA GRUPPO MICOLOGICO E NATURALISTICO
Da parte del Gruppo Micologico e Naturalistico della Sezione è finalmente uscito il libro sugli
“ERBI”: erbe mangerecce della Lunigiana e dalla Val di Vara.
La pubblicazione verrà presentata ufficialmente nella Sala Consigliare del Comune di Sarzana alle
ore 17,00 di Venerdì 09 Marzo 2012.
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GRUPPO MICOLOGICO E NATURALISTICO
Da parte del Gruppo Micologico e Naturalistico della Sezione è finalmente uscito il libro sugli
“ERBI”: erbe mangerecce della Lunigiana e dalla Val di Vara.
Il libro, formato da 98 pagine nelle quali sono descritte 41 erbe, ognuna corredata da 8 fotografie,
sarà reperibile presso la sede sociale al prezzo di € 10,00
La pubblicazione verrà presentata ufficialmente nella Sala Consigliare del Comune di Sarzana alle
ore 17,00 di Venerdì 09 Marzo 2012.
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VENERDI’ 9 MARZO 2012
CENTRO SOCIALE BARONTINI:
ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
In ottemperanza alle norme statutarie è convocata, per Venerdì 9 Marzo 2012, alle
ore 20,30 in prima convocazione e alle ore 21,00 in seconda convocazione,
L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
con il seguente ordine del giorno:
123456789-
Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea;
Approvazione del verbale della precedente Assemblea;
Relazione del Presidente della Sezione sull’attività svolta nel 2011;
Lettura del Bilancio Consuntivo dell’anno 2011 e relazione dei Sindaci
Revisori;
Approvazione del Bilancio Consuntivo;
Lettura e approvazione del Bilancio Preventivo;
Nomina di due Delegati ai Convegni CAI Regionali e Nazionali;
Presentazione della lista dei candidati;
Varie ed eventuali.
Terminata l’Assemblea, inizieranno le operazioni di voto che coincideranno con
l’orario di apertura e chiusura dell’Assemblea. Tuttavia, per favorire l’elezione delle
cariche sociali, i soci saranno ammessi a votare, con le stesse modalità, presso la Sede
Sociale, anche nel giorno successivo (Sabato 10 Marzo 2012), durante l’orario che
verrà fissato dall’Assemblea e solo in caso di prosecuzione della stessa, che si
concluderà con lo spoglio e la proclamazione degli eletti.
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Scarica

relazione cerro torre e aconcagua