Rassegna Stampa di mercoledì 28 maggio 2014 SNALS / CONFSAL Corriere di Verona (Corriere della Sera) Il Tirreno - Ed. Lucca La Provincia (CO) il Mattino Il Piccolo La Nuova Provincia di Biella L'ARENA Italia Oggi Testate on line 28/05/2014 MAESTRE-COMUNE, SPIRAGLIO PER LE TRATTATIVE SNALS FA I RICORSI PER TUTTI I DOCENTI ESCLUSI GLI 80 EURO IN PIU' CI SONO DAVVERO BONUS ARRIVATO A 50MILA COMASCHI 28/05/2014 TROPPI IMMIGRATI IN GIRO E' VIETATO SPUTARE A TERRA 28/05/2014 GITA IN CROAZIA 28/05/2014 CHI SONO GLI ESCLUSI DAL BENEFICIO DI 80 EURO VOLUTO DAL GOVERNO REMI 28/05/2014 "MAESTRE, IL COMUNE ORA SI ARRENDA" 28/05/2014 LA FUNZIONE PUBBLICA E' LA PRIORITA' 28/05/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB 28/05/2014 28/05/2014 Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera Avvenire Avvenire UN'ASSEMBLEA COSTITUENTE PER RIPENSARE LA SCUOLA TONI ADEGUATI. E A SCUOLA SI PUO' PARLAR DI TUTTO 28/05/2014 NAPOLITANO A SCUOLA DAI NON UDENTI E I RAGAZZI SI ESERCITANO A GOVERNARE 04/06/2014 E' GIUSTO ANDARE A SCUOLA A 5 ANNI? OGGI 28/05/2014 LEGGETE PIU' JANE AUSTEN il Foglio 28/05/2014 SETTIMANA CORTA IN CLASSE, I GENITORI INSORGONO il Gazzettino 28/05/2014 ADDIO AI TEST D'ACCESSO IN MEDICINA IL GOVERNO SI SPACCA Italia Oggi SULLA RIFORMA 28/05/2014 TEST DI MEDICINA PERCHE' LA LORENZIN HA CAMBIATO IDEA? il Mattino 28/05/2014 TEST DI MEDICINA LORENZIN CONTRO IL NO DI GIANNINI il Mattino 28/05/2014 RICORDARE LE INTENZIONI, STUDIOSI A CONFRONTO il Mattino Donna Leader (Il Giornale) 01/05/2014 Int. a C.Messa: PRESENTE E FUTURO DELL'UNIVERSITA' ITALIANA 28/05/2014 GIANNINI LASCIA UN ASSEMBLEA PER RIFONDARE SCELTA CIVICA Corriere della Sera 28/05/2014 SCELTA CIVICA A 0,7% LA SEGRETARIA GIANNINI OFFRE LE la Repubblica DIMISSIONI 28/05/2014 RISSA CIVICA, DOPO IL FLOP TUTTI CONTRO TUTTI GIANNINI: SE il Messaggero VOLETE LASCIO 28/05/2014 Giornale di Sicilia VELENI E SCAMBI DI ACCUSE IN GRILLINI E FORZA ITALIA 28/05/2014 28/05/2014 Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera FOCUS - PRIMI A DEBUTTARE I MINISTERI E 1'INPS MADIA SBLOCCO CONTRATTI GRAZIE ALLA RIFORMA PA 28/05/2014 PETROLIO FRENATO DALLA BUROCRAZIA 28/05/2014 MOBILITA' E ASSUNZIONI PER A2A 28/05/2014 MADIA DICE NO AL BLOCCO DEI CONTRATTI PUBBLICI JOBS ACT, POLETTI ACCELERA 28/05/2014 ARRIVANO GLI 80 EURO FAMIGLIE MONOREDDITO, IL TETTO SARA' il Messaggero PIU' ALTO 28/05/2014 STATALI, DIRIGENTI IN PROVA PER TRE ANNI il Messaggero 28/05/2014 CONSUMATORI, PIU' FIDUCIA E ARRIVANO GLI 80 EURO L'Unita' Donna Leader (Il Giornale) 01/05/2014 Int. a M.Magnani: LAVORO, SI RIPARTE DAL JOBS ACT 28/05/2014 RENZI A BRUXELLES "ORA DOBBIAMO CAMBIARE L'EUROPA" la Stampa 28/05/2014 TASI-CATASTO, LE TASSE SULLA CASA MANDANO IL GOVERNO NEL il Giornale CAOS 28/05/2014 28/05/2014 Quotidiano RTIRRENO IL TIRRENO Data Pagina LUCCA Foglio 28-05-2014 3 1 Snals fa i ricorsi per tutti i docenti esclusi La segreteria provinciale del sindacato Snals promuove ricorsi per tutti gli insegnanti che, per vari motivi, non sono stati inseriti nelle graduatorie a esaurimento e che hanno presentato domanda cartacea. Gli interessati sono invitati a rivolgersi entro il3 giugno alle sedi del sindacato Snals (Lucca in viaS. Donato, Castelnuovo Garfagnana in via XX Settembre e Viareggio in via Largo Risorgimento) per avviare la procedura dei ricorsi. Codice abbonamento: 068391 ~.~.g~~~. ~. ~:m Luca dalle 19 alle 20 Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 4 Quotidiano La Provincia 28-05-2014 27 1 Data Pagina Foglio Gli 80 euro in più ci sono davvero Bonus arrivato a 50mila comaschi Primo stipendio con la detrazione. In COlnune sorridono due lavoratori su tre A fine anno i controlli sull'iInponibile, mentre qualcuno fa un selfie con la busta paga Nelle scuole beneficiano del bonus 5mila tra bidelli e insegnanti Il tributarista: «,Calcoli complessi E bene controllare la busta paga» e provincia che hanno ricevuto il su conto corrente il 27 bonus sono circaSmila, i bidelli, del mese. Anche dali collaboratori scolastici, 2mila. l'azienda ospedaliera Sant'Annafanno sape«Misure che danno speranza» <<Arrivati - conferma anche re che i dipendenti che AdriaBartolich per Cisl Scuola avevano diritto al bo- Sono anni che i contratti sono nus l'hanno ricevuto. fermi, la gente ha bisogno di soldi. N elle buste paga oltre Si può pensare male della tempi- agli 80 euro tanti distica, ma ritengo che questa e al- pendenti però hanno anche trotre misure diano un po' di speran- vato una comunicazione che speza». 1126 maggio via mail sono cifica che il sistema dei pagamenarrivati gli stipendi anche ai di- ti verificherà il loro imponibile pendenti comunali. Nel Comune annuale per controllare che adidi Como ha beneficiato del bonus cembre non abbiano sforato il circa i17S% dei lavoratori su un tetto massimo. Traducendo, la busta paga di totale di 900, i19% ha ricevuto il bonus in misura ridotta, i116% è maggio assegna il bonus sulredrimasto escluso perché incapien- dito presunto 2014, su una stima te o perché ha un reddito superio- Non è però detto che da qui a dicembre, con straordinari, prere ai 26mila. Ma chi sfora deve restituire mi aziendali o scatti qualche lavoPer la Provincia, i lavoratori di ratore dipendente riesca a supevilla Saporiti, le notifiche degli rare la sogliamassimadi 26mila stipendi sono arrivate euro,oltrelaqualenonèprevista pnma ancora, 11 22, nemmeno una briciola «Le buste con accreditamento paga di questo mese - spiega il ~':'.!r:rP11\;F.JtO IN!}. tj! ].c~1?,nS917 $A~jl: V.,",C. rNi[J[;,"~<iITA C(}"i;F\~RrC1 i~ILANCIO Oner"i Pre~i [, L" r;~11 l'A i t~n2iali e Assi 13>2.08 (8, SS><! 1,i9;:: FOl',.iu(1 (RECn TO N~Tl'C FrS(l~LE O'I.?duz'~,:)n\1 ~ es S{H1{.1 ]. V;-2' • 'S 80{H) ~ ,J,O 16t) t l rnputl'; h 'i l r! :I 17f1oQ'Ù F REDO.COMP. AL r;V'p(l'~lT,o. ,H S~:i?9;~6 QUALIFICA A6BATTIMESTO LORDO PER TFR f Rlr~NU1E OUHlIGATORI Onet'"'1 ,;~ S{i(I{1 39~3]D-Dn (,ti.) SINC'JACAlf 'C"p, lo?: IU ~ CONTjl:tATTU1I.L f:: IND€NNITA' 01 1iRi~'.rTE"'4UT.;4 tributarista Giorgio Pozzoli - sono elaborate sul presunto reddito dell'anno. Chi sforerà la soglia a dicembre in teoria dovràrestituireil bonus, si vedrànelladichiarazione dei redditi. Sono casistiche limite però, riguardano chi ha un reddito molto vicino ai 26mila euro, oppure neo assunti che devono dichiarare redditi precedenti. E' un calcolo difficile e anche gli stessi lavoratori è bene controllino». Secondo Pozzoli circailSS% dei dipendenti delle aziende private che assiste, 400 lavoratori di ditte medio piccole del comasco, ha beneficiato del bonus. Tetto massimo a parte, il bonus è sicuro e certo fino a dicembre, poi il govemo dovrà verificarele coperture finanziarie. Da maggio a fine anno comunque sono 640 euro in più, non briciole, difficile pensare non abbiano pesato su quel 37% di elettori comaschi che domenica ha votato Partito democratico. _ ONERl OED 1326 ~ l ?U{I{) CJ:!{'DIN,<\rql~\ JO.s .0/ P'l! 124, PER REDDITO TOTALe DETRAZIONI DETRAZIO~l vi ANNU~ Lc;lrl1:PO i),NN~J() ~,vP·()\jtl~r.Lf \i F1 OErRA~tONI C ,:) 1.2"1 .27' -l1>.".,t<o *BO, l,)!) ., -------- re'I'AlI 068391 SERGIO BACOLIERI _ _ Bustapagacon80euro in più: promessa mantenuta. CircaSOmilalavoratoridipendenti comaschiil27 del mese spulciando le voci del loro salario hanno potuto verificare la presenza di una riduzione dell'imposta sul lavoro pari a 80 euro (qualcuno ha esultato postando la busta pagasuFacebook). I1famoso bonus insomma, valido peri dipendenti che hanno un reddito imponibile annuo compreso tra 8milae 24milaeuro, in misura ridotta fino a 26mila Due giorni dopolaschiacciantevittoria elettorale, Renzi può dire di essere stato di parola. «Vero, sono arrivati - conferma Angelo Cassani per !m!!!lIil sindacato della scuola - i cedolini che abbiamo visionato hanno il bonus». Gli insegnanti di Como 60S, (.'16J;O,?7 93,·\1 t 9}1 Rll,TEIZZl;.,ZIO"<.If ,~CJD. R~TEIZZAZIONE ADD,IRPEF COMUN Nov.14 IRPEF R'E-!;:;. 1,(H Codice abbonamento: 1,00 19.5g .:! ,01 N0V.l..:J La busta paga di un lavoratore comasco, contenente il bonus da 80 euro Ritaglio SNALS stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 5 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 28-05-2014 11 1 /2 Troppi immigrati in giro èvietato sputare a terra Il sindaco di Palma Campania: per il decoro e l'igiene PALMA CAMPANIA. Sputare non sta bene, dicono le regole della buona creanza. Sputare in questo paese vesuviano, soprattutto se si è di «diversa etnia», può costare una multa da 25 a 500 euro. SÌ, perché da 6 giorni qui è vietato sputare. E non solo dai finestrini, come ammonivano i cartellini sui treni, ma in qualsiasi luogo pubblico. Scritto e firmato dal sindaco Vincenzo Carbone (nella foto a destra), primo cittadino da 6 anni. Lui la spiega cosÌ: «Siamo stati sollecitati dai nostri concittadini a richiamare all' ordine la folta comunità di immigrati. Ho firmato l'ordinanza nell'interesse di tutti, per favorire ancora di più !'integrazione degli stranieri tra noi». N elle premesse dell' ordinanza, il sindaco fa espresso cenno all'obiettivo di «integrazione sociale». Scrive il sindaco: «Le continue e diffuse lamentele dei cittadinirendono necessario proced l ere con urgenza per evitare g i inconvenienti di sputare in luogo pubblico e/o privato ad uso pubblico, alfine di evitare possibili episodi di intolleranza, che scaturiscono tra gli apVigili partenenti alpronti: le diverse etnienell'ambiè prevista to della stessa dal minimo collettività 10di 25 euro cale e che posal massimo sono causare di 500 euro pericolo per l'ordineelasi- Ritaglio Conf.s.a.l. stampa ad no spaccandosi la schiena nei campi, sfruttati dai caporali, ma soprattutto nelle fabbrichette vesuviane. Venti euro per dieci ore al giorno, a confezionare magliette, camicie, pantaloni. Da dieci a trenta in piccole stanze. Tutti al nero, a lavorare per più ditte, soprattutto campane, che sui prodotti poi ci affibbiano iloro marchi. Un sommerso, in mano a titolari locali, ma anche a cinesi e bengalesi. Dice Giovanni Di Pietro, responsabile nazionale per il settore immigrazione del sindacato uso esclusivo del Sia-Confsal: «Vivo a Palma, la sede del sindacato è qui. Da anni, nell' area vesuviana, si vive un succedersi di insofferenze dei locali versi gli immigrati. Gliextracomunitari sono sfruttati e guardati spesso con prevenzione. Certo, l'ordinanza sugli sputi firmata dal sindaco mi sembra strana. Direi molto anomala, tanto da spingere a sentimenti razzisti». Lo scorso ottobre, il sindaco chiese al prefetto la convocazione di un comitato per l'ordine pubblico per discutere di convivenza tra locali e immigrati. L'occasione erano state delle risse e una denuncia per molestie partita da una ragazza di Palma Campania. Da allora, si sono moltiplicati i controlli nelle piccole fabbriche tessili e nelle case del centro storico. Spiega Eleonora Cornacchia, comandante della polizia locale: «Con 7 agenti in organico, operiamo due controlli a settimana nelle case fittate e decine di verifiche nelle fabbriche con Inps, Asl e Ispettorato. Emerge un quadro poco trasparente». Oltre 20 segnalazioni di irregolarità in opifici, centinaia di denunce per immigrazione clandestina. La comunità bengalese si riunisce in via Trento, dove ha creato la «Association of Bangladesh». Un luogo di aggregazione e preghiera. Si aggiunge a piazza De Martino, dovei bengalesi siincontrano non sempre ben visti dalla gente locale. Dice il sindaco: «Le mie iniziative nascono da un bisogno di integrazione e tutela della salute. Ho concesso spesso il teatro per riunioni religiose, aiuto la comunità straniera. Tanto è vero che l'ambasciatore del Bangladesh è venuto qui ad incontrarci in maniera cordiale». destinatario, non 068391 INVIATO curezza PUDblica». Finquilanuovaordinanza del sindaco di Palma Campania, perchè il sindaco non è nuovo a ordinanze mirate agli stranieri.Sempreamaggio,dueanni fa, firmò un altro provvedimento per «garantire dignità ai numerosi immigrati, perfetta integrazione e collaborazione sociale nel rispetto delle diverse culture». Era un invito a proprietari e fittuari a rispettare le leggi sull'idoneità e le condizioni delle case date in locazione. Richiamo diretto forse più agli speculatorilocali, che fittano stamberghe senza luce nel centro storico, anche a 10-15 immigrati in situazioni igieniche precarie. Via Marconi, via San Felice, via Nola sono i luoghi dove si concentrano di più gli immigrati, in prevalenza originari del Bangladesh. Palma, come San Giuseppe Vesuviano, Terzigno fino a Nola, centri di immigrazione asiatica. Cinesi, ma anche bengalesi. Qui, su 15187 residenti, gli stranieri regolari sono 1054. Girando per strada, se ne vedono tanti e il numero di immigrati che vivono a Palma sembra sia vicino ai 4mila. Lavora- Codice abbonamento: Gigi Di Fiore riproducibile. Pag. 6 Bisettimanale Pagina 28-05-2014 27 Foglio 1 Data I PROVINCIA DI BIEllA Chi sono gli esclusi dal beneficio di 80 euro voluto dal Governo Renzi seguito delle numerose richieste pervenute dai lettori, è opportuno ritornare sull' argomento de bonus per chiarire chi sono gli esclusi dal beneficio: Oltre ai pensionati, restano fuori dall'agevolazione, i cosiddetti "incapienti", ossia i contribuenti che hanno IRPEF pari a zero per effetto delle detrazioni; più precisamente, la norma dispone che il credito viene riconosciuto quando l'imposta lorda calcolata sui redditi che danno diritto al bonus supera la detrazione per lavoro dipendente, cioè la "no tax area". Fortunatamente, non rilevano le eventuali detrazioni per carichi di famiglia e quelle per oneri (ad esempio, le spese mediche, gli interessi passivi sul mutuo,ecc.). Perciò, se non si paga IRPEF, ciò non vuoI dire necessariamente che il bonus non spetta: se infatti l'imposta è azzerata non dalla detrazione per lavoro dipendente ma da altre detrazioni (per esempio, quella per il coniuge a carico), il cr~dito spetta ugualmente E bene tener presente che, poiché i sostituti d'imposta sono tenuti a riconoscere il bonus in via automatica sulla base delle informazioni in loro possesso. Chi non ha i presupposti per il riconoscimento del beneficio, ad esempio perché titolare di un reddito complessivo superiore a 26.000 euro derivante da ulteriori redditi, deve darne comunicazione al sostituto d'imposta e quest'ultimo recupererà le somme eventualmente già erogate (e non spettanti) dagli emolumenti corrisposti nei periodi di paga successivi a quello nel quale ha ricevuto la comunicazione da parte del lavoratore e, comunque, entro i termini delle operazioni di conguaglio di fine anno o di fine rapporto. Se per qualche motivo ciò non dovesse accadere, l'interessato dovrà restituire il bonus in sede di dichiarazione dei redditi. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al CAF CONFSAL di Biella via Pietro Micca n.l0 che rimane a disposizione per ogni ulteriore eventuale chiarimento relativamente alle suesposte tematiche e ad ogni altro argomento di interesse dei lettori , negli orari seguenti : 8,30-12,00- 15,00-18.00 tel. 015352430 dal lunedì al venerdì. Franco Saldì CHIUDE PER RISTRUTTURAZIONI SCONTI FINO AL Ritaglio Conf.s.a.l. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non 70% riproducibile. Pag. 9 Codice abbonamento: 068391 .lrn...n:cEiil Quotidiano Pagina 28-05-2014 10 Foglio 1 Data L'Arena IL CASO. Appello dei sindacati dopo l'ennesima sconfitta giudiziaria. «Basta ricorsi, vanno ripristinati i vecchi contratti» <<Maestre, il Comune ora si arrenda» «L'amministrazione comunale smetta di essere così miope e testarda: è troppo facile giocare al rialzo cori i soldi della comunità». Dopo la quarta sconfitta incassata in tre anni, per le sigle sindacali della scuola è giunto il momento che a Palazw si sotterri l'ascia di guerra, e si pensi piuttosto a ripristinare quanto prima il vecchio contratto e le 25 ore di lavoro settimanali a tutte le maestre delle scuole dell'infanzia comunali. TI 19 maggio il 1ìibunale di Verona ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dallo stesso Comune teso a dichiarare la nullità dell'accordo integrativo del 1997 che aveva stabilito l'applicazione del contratto Scuola, di cui è stata invece ribadita la validità ed efficacia. TI cambio unilaterale dei contratti applicato dall'amministrazione che dal 2010 ha adottato quello per gli enti loeali facendo lievitare a 30 ore l'orario di lavoro settimanale, per l'ennesima volta è stato quindi dichiarato illegittimo. Dicono compatti i sindacati FIc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuolae Snlas tIlimmU! «TI Comune ha perso su tutti i fronti ed è stato anche condannato al pagamento delle spese legali con aggravio per le casse dell'Ente e per le tasche dei cittadini veronesi che, a loro insaputa, hanno sponsorizzato con migliaia di euro anche i costi degli studi legali esterni a cui l'amministrazione ha affidato il sostegno delle proprie argomentazioni». L'ultima sentenza emessa dalla sezione lavoro del tribunale scaligero, per i sindacati avrebbe messo la parola fine «a ogni ragione di legittimità con cui il Comune ha per troppo tempo mascherato le proprie responsabilità». E questo dopo che, accogliendo il ricorso individuale delle 54 lavoratrici assunte dopo il 1997, lo scorso gennaio il tribunale aveva già costretto l'amministrazione a restituire a quest'ultime l'orario delle 25 ore. Prima di procedere con il ricorso per riportare al vecchio contratto anche le 140 insegnanti assunte con determina prima del 1997, i sindacati confidano in una resa a Palazzo visto che la determinazione a proseguire in appelli e ricorsi, ribadita di recente dall'assessore al personale Enrico Toffali, risulterebbe «sterile». Concludono i sindacati: «Abbiamo già chiesto al Thr di intervenire perché il Comune ottemperi a quanto deliberato dallaCortediVeneziaeconfermato dal tribunale di Verona. ffiteriori ricorsi andrebbero per le lunghe e l'iter richiederebbe almeno 6 mesi. Se invece il datore di lavoro pubblico la smettesse con questo accanimento e ripristinasse tutti i vecchi contratti, la faccenda si chiuderebbe in breve e da settembre le insegnanti potrebbero mettersi al lavoro con la necessaria serenità». e c.a. Il!e Codice abbonamento: 068391 -- Ritaglio Conf.s.a.l. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 10 Quotidiano Data Pagina IItalla0g9i I Foglio 28-05-2014 38 1 /2 La valorizzazione del personale attraverso il rinnovo dei contratti è decisiva La funzione pubblica è la priorità La riforma della pa è un primario fattore di sviluppo Ritaglio Marco Paolo Nigi stampa 0 ad uso esclusivo re per l'espletamento della prestazione sia in termini di riduzione del reale potere di acquisto delle retribuzioni, che ha dilatato in questi ultimi anni la fascia della "nuova" povertà. Tutto questo viene clamorosamente e forse volutamente ignorato dalla proposta di riforma - nonostante la magistratura si sia espressa chiaramente sul blocco dei rinnovi contrattuali con l'eccezione di dubbia costituzionalità, e nella stessa riforma siano affermate la centralità del ruolo del personale e la necessità del suo reale coinvolgimento nei processi riformistici. Se si considera anche il palese autoritarismo del governo nell'escludere dal confronto i corpi intermedi rappresentativi del lavoro, si può vedere quanto pecchi di populismo e di a~eatorietà la via intrapresa dal governo stesso. Di fronte a un simile "atteggiamento" va senz'altro ricordato lo "stile" della rI!'mI mm:Jl che ha sempre privilegiato il confronto costruttivo e propositivo con il governo, nella rigorosa distinzione dei ruoli istituzionali. Del resto, la -"(Il'lTl'I"',"'' ' m-.'' 1 non ha mai neppure apprezzato la commistione delle funzioni istituzionali ai tavoli di concertazione. A questo punto, la nostra Confederazione chiede "semplicemente" al governo e al parlamento l'opportunità - dovuta, senza dubbio - di esprimere proposte, pareri e valutazioni in nome e per conto -dei lavoratori e dei pensionati rappresentati, che sono tanti! Del resto, tra le proposte di riforme costituzionali non ci risulta ci sia anche la "cancellazione" del sindacato dei lavoratori e dei pensionati o la mortificazione del suo ruolo istituzionale, a meno che non si tratti di una riforma di fatto, figlia di un autoritarismo senza prospettive per il paese e per le stesse istituzioni repubblicane. Non ci resta che concludedel destinatario, non re con un appello al premier Renzi e al suo governo affinch~ ripristini il confronto deiflocratico con tutti i sindacati rappr.esentativi, nessuno escluso, nell~ambito di un regolare e corretto sistema rei azionale. Soltanto così il governo potrà scoprire il valore delle proposte dei' lavoratori e dei pensionati organizzati, proposte che non sono tutte uguali, come sembra si voglia far credere. Esistono, infatti, proposte pensate ed elaborate in autonomia che possono contribuire a trovare soluzioni giuste ad annose questioni. Il governo potrebbe scoprire così una proposta riformistica e costruttiva raccordata con le ragioni delle tutele e delle garanzie per lavoratori e pensionati. Tutto questo è provato dai nostri atti depositati, in sede di audizione, presso le commissioni parlamentari competenti e potrebbe essere presentato ufficialmente, a Palazzo Chigi, al Consiglio dei ministri. La C'M:n!,"1 è pronta per il confronto su tutti questi temi: sulle condizioni per valorizzare l'azione amministrativa in funzione della crescita economica e occupazionale, sull'organizzazione del lavoro pubblico, sulla qualità dei servizi pubblici primari e sul relativo fabbisogno, sull'efficienza della pubblica amministrazione e sull'efficacia dell'azione amministrativa, sul rapporto fra l'azienda pubblica e i cittadini e le imprese, sulle dannose incursioni della "cattiva" politica, nonché sulla responsabilità dei dirigent~bblici. La temI soprattutto, chiede l'immediato rinnovo dei contratti per i dipendenti pubblici per qualificare e sostenere l'attuazione della riforma della pubblica amministrazione e per le ragioni forti dell' equità sociale. In conclusione, la (Il'lTl'Iì!m1 paventa per il paese il pericolo che venga sprecata l'ennesima occasione per far entrare a pieno titolo la riproducibile. Pag. 11 068391 I partecipato approfondimento. La stessa consultazione non avrà gli esiti sperati per la parzialità e l'incompletezza della proposta. Sulle politiche del personale non basta affermare la centralità del fattore umano e l'esclusione del metodo della denigrazione (accusa generica di fannullaggine) per depotenziare l'eventuale azione di tutela legale e/o sindacale. Al contrario, si rende indispensabile il rigoroso rispetto per le situazioni giuridiche ed economiche maturate in carriera attraverso lo studio, l'impegno lavorativo e le competenze professionali spese nel regolare svolgimento del lavoro. E poi va ricord~to che il rapporto di lavoro nel pubblico impiego è regolato, in quasi tutti i comparti, dal sistema privatistico, recentemente "ridotto" a sistema semi-privatistico con la Legge n. 15/2009 e con il Decreto legislativo n. 150/2009 (Legge Brunetta), e soltanto in pochi comparti dal sistema pubblicisti co. Ed è stata proprio questa normativa a intaccare e a compromettere pes'antemente la contrattualizzazione del rapporto di lavoro, sottraendo al negoziato una parte importante della materia,come quella dell'organizzazione e delle condizioni strumentali e ambientali del lavoro. Infatti, in regime di contrattualizzazione del rapporto di lavoro, nOn si può mortificare la correlazione fra prestazione e controprestazione, il cosiddetto "sinallagma", con inaudite incursioni legisl-ative di dubbia costituzionalità. Il blocco per legge dei rinnovi contrattuali, a decorrere dal 1 gennaio del 2010, unito a quello del turn-over, ha di fatto e di diritto sospeso il sistema di privatizzazione e di contrattualizzazione del rapporto di lavoro, con grave danno per i lavoratori pubblici sia in termini di maggiore one- Codice abbonamento: l 2 aprile scorso, il ministro pllr la Semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia ha presentato le linee programmatiche del governo per la riforma della Pa e ha indicato gli obiettivi dell'intervento riformistico, dalla semplificazione alla trasparenza, dalla centralità dei dipendenti pubblici alla revisione della spesa (spending review). Successivamente, il 30 aprile, il Consiglio dei ministri ha confermato le linee-guida anticipate dal ministro Madia e ha aperto- fino al 30 maggio - una consultazione su una serie di provvedimenti proposti nell'ambito delle politiche del personale, riguardanti la riorganizzazione dell'amministrazione, la semplificazione e la digitalizzazione dei servizi. La proposta governativa, però, è priva dell'approfondimento necessario. Manca una seria analisi dell'attuale situazione e della legislazione vigente, manca la previsì·one degli effetti in merito all'erogazione dei servizi pubblici primari, manca una visione pertinente della funzione pubblica in relazione ai settori strategici del paese. E' evidente che con questa proposta il governo intende affermare la filosofia "del cambiamento di tutto a ogni costo", senza però fornire ragioni chiare e motivazioni logiche, né illustrare modalità e percorsi d'intervento. La rtl'l'tttml- che da tempo ritiene indispensabile e improcrastinabile una "giusta" riforma della pubblica amministrazione in funzione dello sviluppo e della valorizzazione professionale e economica dei dipendenti pubblici, in linea con gli standard-eurozona - valuta "ricevibile" la proposta governativa. La considera, però, \incora sommaria, incomplèta e priva della necessaria motivazione per un corretto e Quotidiano Data ItaliaOggi Pagina Foglio iiMIIa far mancare il proprio part-time, dalla dirigenza spetta ascoltare e interpreapporto qualora si giungesse a un'organica proposta governativa di riforma della Pa e del lavoro pubblico e qualora si prospettassero chiare politiche del personale per tutti gli istituti giuridici, dalla mobilità al alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, dalla riorganizzazione della pubblica amministrazione alle nuove procedure di trasparenza, semplificazione e digitalizzazione, Infine, la cui (tl'lmm" - tare il disagio dei lavoratori del pubblico impiego - non si sottrarrà di certo dal ricorrere a azioni di protesta e di lotta in mancanza dell'apertura del negoziato per il rin e novo dei contratti di lavoro dei pubblici dipendenti, con la previsione della relativa copertura finanziaria. Codice abbonamento: 068391 pubblica amministrazione italiana nel Sistema amministrativo europeo e per garantire ai nostri lavoratori pubblici uno status giuridico ed economico di livello eurozona. Ed è per tutti questi motivi che non sarà certo la lilIm!I 28-05-2014 38 2/2 Ritaglio Marco Paolo Nigi stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 12 Emilia Romagna, Flc/Cgil, Cisl/Scuola, Uil/Scuola, Snals/Confsal e Gilda/Unams: “anno scolastico 2014-2015 sempre di più è emergenza” Per il prossimo anno scolastico 2014/2015, si riconferma per le scuole dell’Emilia Romagna l’ormai pluriennale “EMERGENZA ORGANICI “. Dal quadro complessivo illustrato alle Organizzazioni Sindacali dal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale risulta che a fronte di un aumento di circa 9000 studenti, il Ministero ha assegnato solo 146 docenti in più per ogni ordine e grado di scuola. Non sono ancora stati comunicati i numeri del personale ATA. Occorre rilevare altresì che la ricognizione dei dati iscrizioni/ posti assegnati non è omogenea e nasconde una ulteriore criticità: da un lato il numero delle iscrizioni non contengono tutte le richieste relative alle scuole dell’infanzia, dall’altro il totale dei posti assegnati deve coprire anche questo segmento di istruzione. Per il dodicesimo anno consecutivo, a seguito dei tagli complessivi che hanno devastato e impoverito tutta la scuola italiana e del contemporaneo aumento degli studenti nella nostra regione (in media 10.000 all’anno), il sistema scolastico dell’Emilia Romagna ha pagato un prezzo altissimo ed ha raggiunto la sua soglia di tenuta e di sostenibilità. Anche quest’anno l’Emilia Romagna mantiene il primato tra le regioni italiane dell’aumento più elevato di studenti (+ 1,98% contro una media nazionale di 0, 51%) e del maggior numero di alunni per classe (21,8 contro la media nazionale di 20,7). Oltre a queste differenze numeriche che ci offrono la dimensione della gravità del problema, esistono altre caratteristiche peculiari che connotano il sistema scolastico emiliano-romagnolo: - forte richiesta di iscrizioni alla scuola dell’infanzia statale; - forte richiesta del tempo pieno e del tempo prolungato non solo per esigenze sociali ma per una specifica scelta educativa; - la più alta media nazionale di studenti che frequentano gli istituti tecnici e professionali; - alta presenza di giovani immigrati che richiedono particolari modalità di gestione della didattica in modo da garantire una piena integrazione; - un crescente bisogno di istruzione degli adulti; - un aumento degli alunni disabili che accedono anche alla scuola superiore e un consolidamento dell’alta percentuale di allievi con bisogni educativi speciali. I nuovi tagli degli organici non consentono di confermare i modelli orari e il progetto formativo che le scuole avevano presentato ai nuovi iscritti. EMILIA ROMAGNA In molti casi non verranno garantiti, per le classi successive alle prime, i percorsi già avviati lo scorso anno interrompendo continuità didattica e organizzativa e smantellando un patrimonio di buone pratiche basato sulle compresenze e sulla contitolarità. C’è inoltre la necessità di garantire un grado di sicurezza coerente con le norme vigenti: classi normodimensionate e non classi pollaio. Ricordiamo che questi numeri, al di là di evidenti motivazioni di vivibilità e di didattica, in troppi casi, non consentono nè di rispettare le norme per la sicurezza nè i parametri numerici previsti per la formazione delle classi. Viene smentito, per l’ennesima volta, il proclamato annuncio di investimenti sulla scuola: continuare a privarla delle risorse necessarie, significa assumersi la stessa responsabilità di chi l’ha portata al collasso. Non è possibile fronteggiare l’incremento degli alunni, drenando risorse interne al sistema e mettendo i territori in contrapposizione fra di loro, privando di fatto del diritto allo studio i nostri ragazzi. Per questo chiediamo alle istituzioni, alle scuole, alle famiglie, alla politica di non abbassare la guardia. Al più presto devono essere assegnati posti aggiuntivi per l’Emilia Romagna per rispondere correttamente alle emergenze rappresentate alla luce delle ormai inconfutabili necessità. Stiamo parlando di: - una ulteriore assegnazione di almeno 600 docenti, a cui deve seguire anche una adeguata assegnazione di personale ausiliario, tecnico, amministrativo; - una assegnazione di 100 docenti dedicata alla generalizzazione della scuola dell’infanzia; - una assegnazione di docenti e di ATA, finalizzata alle scuole delle zone terremotate. La mancanza investimenti nella formazione e nell’istruzione, costituiscono una condanna per l’insensibilità culturale dei governi che da troppi anni hanno operato tagli lineari alle risorse dello Stato in materia di istruzione, nella convinzione che tutti i capitoli di bilancio abbiano la stessa importanza per l’Italia sia dell’oggi che del domani. Una convinzione del tutto errata, puramente economicistica. Oggi, sottrarre preziose risorse all’istruzione pubblica, significa pregiudicare l’arricchimento culturale e le potenzialità della ricerca scientifica e tecnologica dei prossimi vent’anni ed implica una grave responsabilità nei confronti delle generazioni future. Il diritto all’istruzione non può essere materia di pareggio di bilancio! Al Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale, chiediamo di rappresentare con determinazione al Ministero la condizione allarmante del sistema scolastico emiliano-romagnolo che non può essere ulteriormente indebolito sia in quantità che in qualità, soprattutto nel pieno di una crisi economica senza precedenti, se si vogliono difendere diritti legittimi di famiglie e studenti. EMILIA ROMAGNA Le Organizzazioni Sindacali regionali, consegnano questa richiesta al Governo perchè dia seguito agli impegni programmatici, ma anche alle Istituzioni locali, Comuni, Province e Regione affinchè ciascuna dia forza e sostegno alle esigenze del territorio e assuma quale obiettivo prioritario della propria azione amministrativa, quello di garantire il diritto all’istruzione come principio costituzionale. FORMAZIONE PROFESSIONALE, SNALS: “IL PARLAMENTO SICILIANO FACCIA APPLICARE AL GOVERNO LE LEGGI” Giuseppe Milazzo, Coordinatore Regionale SNALS Confsal settore formazione professionale in Sicilia: “Chiediamo una verifica sulle procedure di licenziamento adottate dagli Enti non in grado di offrire le giuste garanzie di corresponsione delle mensilità maturate dal personale e non pagate” Catania 27 maggio 2014 - A seguito degli incontri con l’Amministrazione Regionale, sulle problematiche della formazione professionale, il Coordinatore regionale SNALS CONFSAL settore formazione Giuseppe Milazzo ha molte perplessità sulle proposte dell’Amministrazione Attiva e sulle mancate soluzioni per il funzionamento del sistema della formazione professionale, la salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi dei lavoratori della categoria. Il sistema della formazione professionale, in Sicilia, è un sistema che, prioritariamente, penalizza il lavoratore, sminuendo l’attività che svolge e denigrando la dignità della persona. Per una serie di meccanismi poco chiari, si verifica che circa il 95% dei lavoratori si trova a lavorare regolarmente, stando realmente a contatto con l’utenza, in classe, in amministrazione o presso i centri per l’impiego, ma effettivamente, alla fine del mese, non percepisce gli emolumenti (si rimane senza stipendio dai 8 ai 24 mesi). La mancata applicazione delle Leggi regionali da parte del Governo ha messo in discussione la concreta garanzia occupazionale dei lavoratori in servizio. Infatti, si è creato un sistema che vede, da un lato licenziamenti, dall’altro apertura a nuove assunzioni! Per Giuseppe Milazzo “occorre seguire la strada del risanamento imponendo regole, certezze, ordine tra gli enti, individuare ed intervenire sui diretti responsabili dell’attuale crisi e non su chi vi lavora!!! Si colpisce il muro più basso senza scardinare il vero ostacolo, cioè chi ha reso il settore un ambiente selvaggio e senza regole.” Lo Snals Confsal – settore formazione professionale chiede un verifica sulle procedure di licenziamento adottate dagli Enti che, se da una parte si considerano soggetti morali nella loro natura giuridica, in quando non in grado di offrire le giuste garanzie di corresponsione delle mensilità maturate dal personale e non pagate, dall’altra operano come Impresa nell’applicare le previsioni della Legge 233/91 utilizzate per licenziare il personale; tutto ciò, senza cercare, e quindi trovare, tutte le forme di tutela aggiuntive, integrative e/o sostitutive per il personale, disattendendo, in particolare la normativa regionale, il CCNL ed ancor più la Circolare Assessoriale 10/94, che invita gli Enti ad impiegare i lavoratori già in forza e privi di incarico, prima di assumere nuovo personale. Come più volte proposto, è fondamentale e prioritaria la garanzia di tutti i lavoratori che operano nelle tre filiere (interventi, servizi e obbligo formativo). Tale garanzia è realizzabile attraverso la piena attuazione del combinato disposto degli artt. 2 della L.R. 25/93 e 39 della L.R. 23/02, e l’ applicazione del CCNL della formazione professionale. Infine, si chiede una riforma che possa assicurare agli utenti siciliani una formazione professionale in grado di offrire qualifiche effettivamente spendibili sul mercato del lavoro, ed ai lavoratori il diritto di percepire la retribuzione con cadenza mensile, a fronte della prestazione lavorativa offerta. Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 28-05-2014 1 1 EMERGENZE UN'AsSEMBLEA COSTITUENTE Un'Assemblea Costituente per la scuola di PAOLO GIORDANO PER RIPENSARE LASCUOLA di PAOLO GIORDANO ella gestione.di ogni emergenza N distinguono una SI componente «veloce» e una più <denìa». La politica, per sua vocazione, dimostra maggiore talento nell'occuparsi di quella «veloce». Inquieta com'è, segue il volgere della brezza mediatica e spesso, dopo il fermento iniziale, tralascia di apportare quelle misure che permettono un risanamento profondo e duraturo. Un esempio recente su tutti: l'Aquila del dopo terremoto. Non c'è dubbio che la scuola italiana si trovi in uno stato di emergenza. Non nel post ma dentro un sisma. Lo sanno empiricamente coloro che ci studiano e lavorano ogni giorno, e lo confermano con freddezza i dati (si vedano, per tutti, quelli disponibili su un.vw.oecd.org). TI governo attuale ha dimostrato un certo slancio verso la componente «veloce» del problema. La messa in sicurezza di parte delle strutture oscenamente inadeguate che ospitano ogni giorno bambini e ragazzi era auspicata da tempo e, forse, comincerà. TI ministro Giannini, poi, annuncia un programma graduale di inserimento dei docenti precari e al contempo si interroga su come restituire dignità agli insegnanti tutti, dopo una fase lunga di stasi e confusione che ha bruciato o quasi l'entusiasmo di una generazione, obbligandola a percorsi astrusi le cui regole cambiavano di anno in anno. È doveroso, tuttavia, richiamare l'attenzione su una componente più lenta e inafferrabile dell'emergenza scolastica, che ha a che fare non troppo con l'ordinamento, ma con i metodi e i contenuti. Possiamo ormai affermare con certezza che è avvenuto un cambiamento culturale significativo e generalizzato: la forma mentis dei ragazzi in età scolare è più lontana dalla mia di quanto la mia non lo fosse da quella dei miei nonni. In dieci anni sono mutati i meccanismi di apprendimento, i tempi di concentrazione, la struttura stessa del ragionamento critico. Nessuno di noi ne ca- pochissimi, a causa dell'eccesso di descrizioni, del linguaggio troppo aulico, dello sfoggio di nozionismo. Il rischio connaturato a una situazione del genere è alto: un'istruzione che non parla ai più diventa il mezzo privilegiato per il perpetuarsi (e l'aggravarsi) dell'ineguaglianza sociale. Per decenni, oltre che un vanto, la scuola pubblica è stata per l'Italia uno strumento potente di unificazione. Se abbandonata a se stessa, a programmi e linguaggi ormai muti, si trasformerà nel suo esatto contrario: nel garante più severo della disparità. È tempo, perciò - mentre ci si assicura che i soffitti gonfi di umidità non crollino sulle teste degli studenti -, di creare una vera e propria Assemblea Costituente della scuola, alla quale partecipino non solo gli insegnanti, gli allievi, i dirigenti scolastici, i politici e i sindacati, ma anche psicologi, filosofi ed esperti di ogni settore: tutti insieme per tentare un'interpretazione del mutamento in corso e l'abbozzo di una nuova strada, congeniale al pensiero dei più giovani. Bisogna iniziare subito, prima che il venticello mediatico del rinnovamento giri a sfavore e lasci la componente «lenta» dell'emergenza scolastica, ancora una volta, negletta. © RIPRQDUllONI: RISERVATA pisce ancora abbastanza. Ciò che sappiamo, però, è che non si tratta di un naturale avvicendamento, della consueta frizione fra mondo dei padri e mondo dei figli, e che non saranno !'introduzione delle lavagne interattive né l'aumento delle ore di informatica a colmare il divario. In un attimo si è rivelato obsoleto perfino definire obsoleti i programmi scolastici in atto e le metodologie applicate, quasi in ogni ambito: in italiano e nelle lingue straniere, in matematica e in storia dell'arte, in chimica e nelle materie tecniche. Se alle elementari !'impalcatura ancora faticosamente regge, nelle medie inferiori e superiori lo scollamento fra i ragazzi e cosa e come imparano si fa drammatico. La scuola di oggi assomiglia sempre di più per loro a uno di quei classici della letteratura che comunicano ormai a Codice abbonamento: 068391 CONTINUA A PAGINA 36 SEGUE DALLA PRIMA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 13 Quotidiano Data Pagina Foglio 28-05-2014 2 1 Toni adeguati. E a scuola si può parlar di tutto botta e ri sposta .,............. III Codice abbonamento: 068391 aro direttore, su "Avvenire" del 30 aprile scorso in seconda pagina è apparso un articolo che condivido sostanzialmente (ma l'autore non ha bisogno del mio consenso), a firma di Luciano Moia, sul caso del Liceo Giulio Cesare di Roma. In esso si legge una frase che, presa in se stessa, avulsa dal contesto, mi suona problematica e si presta a una riflessione e chiarificazione sul ruolo della scuola pubblica, in specie quella statale, anche alla luce dell'incontro che c'è stato ilIO maggio con papa Francesco. La frase è la seguente: «Di tutto si può e si deve parlare a scuola». A me pare che ci siano almeno due limiti, invalicabili, al «tutto». Il primo è il programma ministeriale, che va svolto e non oltrepassato, invadendo campi riservati ad altre competenze. Si diceva ai miei tempi (vale ancora oggi?) che nella scuola dell'obbligo c'è libertà di metodo ma non di insegnamento, cioè di contenuto, di programma (come invece avviene giustamente nell'Università): si può e si deve parlare di quanto rientra nel programma ufficiale, senza trascurarlo per favorire ricerche personali. Il secondo limite è il rispetto dell'alunno, come ricorda l'antico detto: maxima debetur puero reve- vita), gli affetti, le relazioni persorentia; rispetto non solo della per- nali ... solo così si salvano la laicità sona fisica, ma anch.e della me~te, e il p~ural~s~? di vis~one, e si ~vi del cuore, della COSCIenza, deglI af- tano I casI dI mcresclOSO conflItto fetti del ragazzo (e di ogni perso- o di indebita intromissione, come na). La scuola non è uno strumen - avvenuto del Liceo Giulio Cesare. to, la cinghia di trasmissione della Cornelio Barra, Verzuolo (Cn) ideologia, né dello Stato, né del sinentile signor Barra, golo insegnante, che non può e condivido, sostanzialmente, non deve servirsi della scuola per CIO che lei scrive. A proposito, trasmettere, tanto meno inculcare, però, del delicatissimo crinale tra la propria filosofia o concezione «educare» (o, come lei dice, «non della vita: in questo campo il do- diseducare») e «insegnare» non facente deve essere molto rigoroso rei differenze tra scuole statali e con se stesso. Quando nel passato scuole paritarie. Credo che tutto esisteva una certa condivisione di quello che passa nella scuola pubvalori e di princìpi, la scuola pote- blica (che, appunto, è statale e pava svolgere (ed effettivamente ritaria) non possa essere neutro. svolgeva) un ruolo specificamen- E di fatto non lo è mai. IIinsete educativo; oggi, dove esiste una gnante che approfondisce contepluralità e spesso una conflittualità nuti di singole materie - pensiadi valori, la scuola deve innanzi - mo a storia, filosofia, letteraturatutto non diseducare (come pur- finisce per trasmettere, più o metroppo avviene) e poi limitarsi al no esplicitamente, il proprio orizsuo compito specifico di insegna- zonte di valori. Al di là dei prore (contenuti e competenze delle grammi ministeriali, esiste tutta singole discipline, senso critico una serie di progetti collaterali verso le medesime, ricerca since- che, grazie anche all'autonomia, i ra e appassionata della verità: A-singoli istituti possono avviare. In micus Plato, sed magis amica veri- questo senso ho scritto che a scuotas); e lasciare il campo dell' edu- la «di tutto si può e si deve parlacazionea chi di dovere (famiglia, re». Perché questo di fatto già avassociazioni, movimenti, giornali- viene. E parlando - anche di fasmo di opinione, intellettuali, par- miglia, sessualità, affettività - si titi, chiesa ... ) fuori dell' ambito sco- insegna e allo stesso tempo si elastico, soprattutto quando si trat - duca. Laicità e pluralismo non si ti di opinioni religiose, politiche, o salvano tacendo, ma affrontando di temi cosiddetti "sensibili", qua- ogni argomento con toni pacati e li la famiglia (vari modelli di fami- adeguati all'età e alla sensibilità glia), la sessualità (tendenze e 0- dei ragazzi. rientamenti), la vita (inizio e fine Luciano Moia Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Quotidiano Data Pagina Foglio 28-05-2014 11 1 Napolitano a scuola dai non udenti E i ragazzi si esercitano a governare Roma, In aula, tra i banchi ad a- to manuale italiano e accennando, con i bimbi, un applauso con il linguaggio dei segni. «Abbiamo il difetto di non parlare delle cose buone che si fanno nel nostro Paese». Nelle simulazioni di governo alla piccola Livia, seduta al fianco di Napolitano, è toccato recitare il ruolo di capo dello Stato. «È una collega», ha scherzato il presidente, stringendole la mano. Codice abbonamento: 068391 scoltare una lezione di educazione civica. Ieri mattina Giorgio Napolitano, con la moglie Clio, si è recato all'Istituto Statale di istruzione specializzata per non udenti "Antonio Magarotto", intrattenendosi per circa un'ora con i bambini dell'istituto - dove studiano insieme portatori di handicap e "normodotati" - ricevendo in regalo una tabella con l'alfabe- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 15 Settimanale OGGI Data Pagina Foglio 04-06-2014 17 1 IL MINISTRO DELlJSTRUZIONE GIANNINI SI t DETTA PRONTA A FARE COME GRAN BRETAGNA E OLANDA, DOVE LE ELEMENTARI INIZIANO PRIMA CHE DA NOI RISPONOE Silvia Ban/no, docente di psicologia dello sviluppo e dell'educazione, Università di Torino bambini non è ancora in grado di affrontare i compiti posti dalla scuola primaria e incontrerebbe difficoltà e fallimenti - soprattutto nell'imparare a leggere e scrivere - pregiudicando gli apprendimenti futuri, che si basano sulla padronanza di lettura e scrittura. Si può anticipare solo in casi eccezionali, che vanno attentamente valutati con le insegnanti. Non bastano le capacità cognitive e linguistiche, ma anche quelle emotive dì autoregolazione (sapersi concentrare su un compi w) e di resistenza verso le tensioni e frustrazioni che il confronto sociale pone. La tendenza all'anticipo va quindi contrastata, ricordando che in alcuni Paesi europei, come la Germania, si può andare a scuola entro i sette anni. Codice abbonamento: 068391 o, un antiòpo della scuola a cinque anni per tutti i bambini è molto negativo, perché crea difficoltà e fallimenti del tutto evitabili un anno dopo, con conseguenze dannose a lungo termine. Tra i cinque e i sette anni c'è un grande sviluppo neurofisiologico e psicologico (cognitivo, emotivo e sociale), con notevoli differenze tra i bambini. Alcuni sono più lenti nel maturare le capacità di ragionamento operatorio concreto - che diventano comuni ai piLI proprio incarno ai sei anni - e presentano ancora un pensiero egocentrico e legato al dato percettivo. Questi diversi ritmi sono normali e non hanno di per sé alcuna conseguenza sullo sviluppo futuro. Ma a cinque anni la maggior parte dei Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 16 Quotidiano Data IL FOGLIO Pagina Foglio 28-05-2014 1 1 __________________________________ - - - - - I Leggete più Jane Austen TI ministro inglese Gove, il nazionalismo culturale e i (tanti) pregiudizi I missione che definisce i test d'esame in Inghilterra, ha sostenuto in molte interviste che le preferenze personali di Gove hanno influenzato le sue decisioni politiche: "A Gove non piace 'Uomini e topi' e non è incluso nella lista - dice Dodd - E' un libro studiato dal 90 per cento degli studenti che fanno il Gcse, e secondo Gove questa è una statistica deludente". Lunedì il ministro ha scritto sul Telegraph per spiegare che in verità non ha vietato un bel niente. I "cultural warriors", come li definisce Gove, sbagliano: "Stiamo soltanto chiedendo alle commissioni d'esame di allargare - non restringere - la lista dei libri che i ragazzi studiano per il Gcse". Certo è che in uno studio fatto sui ragazzi che si preparano al Gcse quelli che hanno letto un romanzo scritto da un autore inglese prima del Novecento, un "Orgoglio e pregiudizio" per dire, sono soltanto l'un per cento del totale. Non sarebbe meglio incentivare l'analisi e la lettura di autori inglesi? (Per quanto ci riguarda, Jane Austen dovrebbe essere una lettura obbligatoria ovunque). Più Harold Pinter non significa meno Steinbeck, ma coccolare la propria tradizione fa bene a un paese, dice Gove. Bethan Marshall, presidente dell'Associazione nazionale per l'insegnamento, si preoccupa: "Molti studenti che devono leggere Dickens a 16 anni penseranno che è solo noioso e non leggeranno più niente". C'è del vero, ma se la noia dei ragazzini diventa il parametro per scegliere cosa leggere, allora ha ragione Gove. Twitter @paolapeduzzi ' Codice abbonamento: 068391 Milano. Ogni volta che Michael Gove, ministro conservatore dell'Istruzione inglese, si muove, trova schiere di genitori, insegnanti, laburisti pronte a bloccarlo. Sarà che si muove tanto, Gove, sta cercando di riformare il funzionamento delle scuole e quel che si studia sui banchi, e tanto attivismo non si vedeva da tempo (ottiene anche dei risultati: negli ultimi indici che misurano le performance dell'istruzione il Regno Unito sale in classifica). L'ultima polemica riguarda i libri. Il ministero dell'Istruzione ha pubblicato un documento in cui stabilisce gli obiettivi che gli studenti tra i 14 e i 16 anni alle prese con uno dei test più famosi del paese - il GeneraI Certificate of Secondary Education (Gcse) devono raggiungere. Nell'ambito della letteratura inglese, un obiettivo prevede: "Apprezzare la profondità e la potenza del patrimonio culturale della letteratura inglese". Il documento insiste sulla necessità di includere nel programma di studi almeno un'opera di William Shakespeare, una selezione di poeti romantici, un romanzo del XIX secolo, un romanzo del XX secolo. Sui media queste priorità si sono trasformate in: "Gove vieta 'Il buio oltre la siepe' di Harper Lee e 'Uomini e topi' di John Steinbeck". Da giorni sui quotidiani inglesi non si fa che leggere articoli sul nazionalismo culturale del ministro con venature antiamericane addirittura, mentre ci si indigna per l"'isolazionismo letterario" sognato da Gove. Il Labour accusa: i cambiamenti imposti dal ministero sono "ideologici" e "arretrati". Paul Dodd, capo dell'Ocr, una com- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 17 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Foglio 28-05-2014 36 1 Addio ai test d'accesso in medicina Il governo si spacca sulla riforma Codice abbonamento: 068391 Sull'abolizione del numero chiuso a medicina il governo sconfessa se stesso. A pochi giorni dalla propostà del ministro dell'istruzione e università Stefania Giannini di mettere uno stop agli accessi programmati alle facoltà di medicina'(si veda ltaliaOggi del 21J5/2014), infatti, arrivano immediate le «perplessità» da parte della.titolare del dicastero della salute Beatrice Lorenzin che si dice poco persuasa del modello ipotizzato. Ma non solo, perché in realtà la scelta di riformare gli ingressi secondo il modello francese, cioè accesso libero al primo anno e selezione alla sua conclusione su base meritocratica, non va giù neppure alle rappresentanze sindacali dei medici e alla stessa Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri che considerano questo cambiamento impossibile da gestire allo stato attuale. La criticità maggiore è rappresentata dai numeri degli aspiranti al camice bianco, in media 70 mila ogni anno, che le' università si troverebbero a dovere gestire senza avere l'attrezzatura in termini organizzativi, strutturali e ordinamentali. Poi, spiega il ministro Lorenzin, le facoltà di medicina «sono fortemente interdisciplinari e quindi sono state costruite per avere un rapporto diretto tra lo studente e il medico cioè il professore, sul campo. Un rapporto che verrebbe meno con il passaggio repentino all'abolizione del numero chiuso». C'è poi il problema degli accessi alle scuole di specializzazione, ga, rantiti per circa il 50% di quanti si laureano. Quindi, dice ancora il . ministro della salute «dovremmo ipotizzare un diverso modo di programmare: in questi anni abbiamo pensato a un certo numero di borse di specializzazione per tot studenti. Questa cosa andrebbe vista nel suo insieme». In assenza di una rivisitazione complessiva del sistema universitario, dice invece il sindacato dei giovani medici (Sigm) che scenderà in piazza con una manifestazione di protesta complessiva il prossimo 3 giugno, «il rischio è quello di far scontare scelte dettate dall'emotività del momento sulle spalle dei singoli studenti, che rischiano di perdere tempo prezioso con percorsi universitari non definiti". Il modello francese, dice invece Amedeo Bianco presidente della Fnomceo, «va contestualizzato in una realtà italiana in cui esiste un gap tra vocazioni e disponibilità. Anche nel modello francese c'è una selezione e il numero programmato di accessi. Da noi quest'anno il rapporto è stato di uno a sette. Un percorso di selezione unico che raccolga tutti i candidati di medicina, odontoiatria, veterinaria, ci porterebbe ad avere più di centomila aspiranti con problemi per seguirlÌ». Prima di qualsiasi cambiamento sostiene infine l'Anaoo giovani, l'Associazione medici dirigenti, «occorre avere chiare le modalità con cui garantire la formazione e i servizi per il primo anno di medicina a una platea di aspiranti medici, senza abbassare sensibilmente la qualità formativa dell'iter di studi». di Benedetta PaceUi Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio Test di Medicina perché la Lorenzin ha cambiato idea? Antonio Galdo G iusto una settimana di tempo e il ministro Beatrice Lorenzin ha pensato bene di cambiare radicalmente idea sull' abolizione dei test d'ingresso alle facoltà di Medicina proposta dalla collega Stefania Giannini. Appena il 21 maggio scorso la Lorenzin parlava di «un' ottima idea», mentre ieri si è dichiarata «perpessa e dubbiosa», che in gergo politichese significa mettersi di traverso e stoppare l'iniziativa della Giannini. Toccherà al premier Renzi dire una 28-05-2014 1 1 parola chiara su una materia cosÌ delicata per decine di migliaia di giovani aspiranti medici, ma a prescindere dalla divergenze di opinione tra due ministri, è già chiaro che siamo in presenza di uno dei tanti casi nei quali il cambiamento, parola magica quando si pronuncia ma incendiaria quando si deve realizzare, deve fare i conti con il muro granitico del corporativismo che avvolge come una nube tossica l'intero Paese. > Segue a pago 54 Pirro a pag.8 Test di Medicina perché la Lorenzin ha cambiato idea? Antonio Galdo ni, il tempo di una laurea da oggi, mancheranno 50milamedici. Dunque, il test che non garantisce né giusta selezione né pari opportunità di accesso (stiamo parlando di quiz più ridicoli di un cmciverba) allo stato serve a questo: anon toccare i diritti degli inclusi, i medici e i professori (medici) giustamente preoccupa ti, sulla base dei loro interessi, dal cambiamento dei criteri di selezione secondo la proposta del ministro Giannini che trai' altro è applicata in decine, centinaia di paesi del mondo. E la prova che sono in gioco i diritti, o meglio, i privilegi, degli inclusi è scolpita in un numero che il ministro Lorenzin dovrebbe imparare a memoria prima di difendere lo status quo dell' attuale percorso di formazione per la professione medica. In Italia, lo dice Alma Laurea, il 40 per cento dei medici sono figli di medici. Tutti bravissimi, per carità, specie a rispondere ai quiz permettere piede nell'università. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Per giustificare la sua rapida e improvvisa inversione di pensiero, il ministro della Sanità tira fuori due argomenti, entrambifondati, che però dovrebbero indurla a dire il contrario di quanto ha dichiarato ieri ed a battersi al fianco del mi nistro dell'Istruzione. Il primo argomento riguarda le difficoltà organizzative alle quali dovrebbero fare fronte le università' una volta eliminati i test d'ingresso e con un prevedibile aumento della popolazione degli studenti di circa 70-80mila unità. E' vero: senza la barriera di quiz che fanno ridere il mondo, e non solo l'Italia, per la loro assurdità come prova decisiva per mettere piede in una facoltà di medicina, le università dovranno attrezzarsi per riscoprire un meccanismo di selezione fondato sul merito e sulle capacità. Manon è così, forse, che sirestituisce all'università la sua funzione formativa con la quale si allevano bravi medici? E che futuro può avere, al contrario, una università che, di fronte ai problemi organizzativi, si barrica dietro alle statistiche ed ai numeri senza dare alcuna vera opportunità a chi invece coltiva competenze? Il secondo argomento della Lorenzin riguarda il fatto che lei si sente, forse perché interpreta in modo restrittivo il molo di ministro della Sanità, la portavoce delle «preoccupazioni dei medici e dei professori». Quali preoccupazioni? Probabilmente quelle di aprire le porte di una professione dove c'è la piena occupazione e dove, per effetto della curva demografica, in Italia tra appena sei an- Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 20 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 28-05-2014 8 1 /2 Test di medicina Lorenzin contro il no di Giannini Cambio di linea, ministri divisi «Le università non sono pronte» MariaPirro amio avviso pre-elettorale. Un obbrobrio» afferma il direttore generale del Policlinico della Federico II, Giovanni Persico, e in precedenza preside della facoltà di Medicina. Spiega: «In teoria, può sembrare giusto voler abolire il test. In pratica ogni scuola di medicina ha i propri limiti di formazione: numero di docenti, peraltro in diminuzione' reparti, sale operatorie e pazienti. In più le lince guida della legge 517 obbligano ogni Policlinico ad avere 3 posti letto per ogni iscritto al primo anno. Come fare?», Carlo Melchionna, vicepresidente nazionale dell'Anaao-Assomed, descrive uno scenario meno catastrofico ripescando nei ricordi personali: «Entrai a Medicina nel 1968, il corso non era a numero chiuso. La selezione aweniva ai primi anni in modo naturale, perché se non si superavano gli esami fondamentali del biennio non era consentita l'iscrizione al terzo anno. Basterebbe ripristinare quel metodo di valutazione più attento. Quanto alla questione delle stnltture, dalle aule ai posti letto, è un falso problema. Per le lezioni, non mi sembra che manchino gli spazi inutilizzati, penso anche alle caserme dismesse. E per le visite in reparto, basterebbe raddoppiare i turni: uno la mattina, l'altro il pomeriggio. In più, si potrebbero considerare nel conteggio anche i posti letto degli ospedali». Non ultima stoccata, sul numero di docenti: «Non LTedo che siano così tanti di meno rispetto a quando seguivo io, ma un' alternativa percorribile sono i contratti di consulenza esterna. Noi medici ospedalieri sin d'ora siamo disponibili a colmare eventuali carenze». E qui lo scontro si fa duro: «Solo gli universitari hanno la "patente" per formare i medici. Se poi si pensa di voler affidare il compito ad altre istituzioni, sono in totale disaccordo» esplode il manager del Policlinico. Test, punto e a capo. Lo scontro Lorenzin eGiannini contrapposte sui test di accesso a medicina © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 tocratica» il messaggio postato in bacheca. E la responsabile dell'alAbolire il test di ingresso a Medici- tro dicastero aveva dicbiarato: na:il21 maggio, prima delle eIezio- «Ne parleremo con serenità, io ni europee, il ministro della salute non ho alcun pregiudizio». NemBeatrice Lorenzin era d'accordo. meno il tempo di entrarenei dettaL'aveva definita «un'ottirna idea», gli, e le perplessità sollevate ieri quella di immaginare «filtri diver- dalla stessa Lorenzin sono state disi» per selezionare i migliori stu- verse. Essenzialmente, questioni denti. A distanza di sette giorni, pe- di natura organizzativa ed econorò, la sua posizione è cambiata. mica. «Tutte risolvibili. A costo zeDopo il muro alzato dagli atenei, il ro» l'immedlata risposta di Carlo governo si è spaccato. Di più. An- Melchionna, vicepresidente nacbe i medici sono divisi. Sulla nuo- zionale del sindacato Anaao-Assova linea, e su due fronti agguerriti. med, sigla dei medici ospedalieri Da una parte gli universitari so- più rappresentativa. stengono che cancellarla la prova In particolare, Lorenzin ha soldi ammissione «è una impresaim- levato questo dubbio: «Se noi paspossibile, percbé sarebbe ingesti- sassimo all'improvviso all'aholibile un numero maggiore di iscrit- zione del numero chiuso, con un ti». Dall'altra gli ospedalieri repli- aumento di 70-80.000 studenti ancano che «il numero chiuso è solo che solo per il primo anno, lo strumento per allontanare lo l'interdisciplinarità tipica del nospettro della disoccupazione in ca- stro sistema verrebbe meno» ha armice bianco. Nient'altro che gomentato. Secondo il ministro, un'autodifesa della cateadattare «le università goria». in tempi immediati siSotto il fuoco incro- Medici gnificherebbe fare un grosso investimento ciato, la rivoluzione an- Favorevoli economico, che mi panunciata a "Il Mattino" al numero erilanciatasu Facebook re non ci sia, visto che non si riescono a copridal ministro dell'lstnl- chiuso re gli specializzandi». zione, Stefania Gianni- i docenti Un modo per allontanani. Prendendo a model- universitari re l'obiettivo indicato lo il sistema francese: da Giannini, ossia can«Accesso al primo anno contrari gli libero e selezione alla fi- ospedalieri cellare la prova già a lune di esso su base meriglio. «Solo una proposta Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 21 Quotidiano IL~MA.TTINO - Data Pagina Foglio 28-05-2014 8 2/2 le raccomandazioni «I quiz prove asettiche» «No, per prepararsi sono favoriti i più ricchi» Tra medici non c'è accordo sulle modalità migliori di selezione. Per il direttore generale del Policlinico della Federico Il, Giovanni Persico, "il test attuale di ammissione ha abolito le raccomandazioni in quanto sistema asettico e perfetto». Per il vicepresidente Anaao - Assomed, Carlo Melchionna, invece "esclude quanti non possono permettersi di prepararsi adeguatamente alla prova attraverso corsi specializzati, e quindi penalizza soprattutto i meno abbienti pur se più motivati». le specializzazioni Andrebbe ricalcolato il numero di borse per le nuove esigenze Beatrice Lorenzin tocca anche il tema del post laurea: «Dovremmo ipotizzare un diverso modo di programmare: in questi anni abbiamo pensato a un certo numero di borse di specializzazione per tot studenti. Sia per le specialità che per la medicina generale». - Secondo Giovanni Persico (Federico Il), il numero di laureati «renderebbe ancora più stretto l'imbuto delle scuole di specializzazioni». Per Carlo Melchionna (medici ospedalieri) «basterebbe rivedere il numero dei posti in base al numero di laureati». le retribuzioni Medici e dentisti possono conseguire redditi molto elevati Almalaurea, dentisti e medici trovano però più sbocchi e ricevono stipendi più alti. I dentisti risultano occupati a cinque anni dallalaureaal 97,4% mentre i medici, per raggiungere la stessa percentuale, devono completare la specializzazione (che è retribuita) e il tirocinio. La loro retribuzione media a un lustro dalla laurea èdi 1.976 euro mensili. Codice abbonamento: 068391 Costi o investimento, è un altro dilemma. A proposito dell'abolizione del test di ingresso a Medicina, il ministro della salute Beatrice Lorenzin: "Sesi pensaaun modello come quello americano o francese, in cui c'è la soglia al primo anno di università, ma già al liceo c'è una preparazione e una speciedi lavoro di selezione, poi però l'universitàcosta molto di più». Secondo Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Quotidiano IL~MA.TTINO Pagina 28-05-2014 43 Foglio 1 Data La conferenza internazionale sulla memoria prospettica Ricordare le intenzioni, studiosi aconfronto La scoperta del team napoletano: fare azioni a favore degli altri aiuta a fortificare i ricordi GeaFinelii licol'lvegno AI Suor Orsola scienziati di tutto il mondo hanno parlato della memoria prospettica ne». Detta così può sembrare semplice. Ma ricordarsi di portare a termine un'intenzione nei modi e nei tempi prestabiliti, implica i' attivazione di una serie di capacità cognitive che spesso fanno cilecca. «Fondamentale è il ruolo degli indizi ambientali perriattivare automaticamente il ricordo», continua la Brandimonte. È utile per esempio evitare di affrontare più impegni contemporaneamente, non rimandare le azioni che hanno priorità, stilare liste di controllo per le attività che richiedono molti passaggi, sfruttare la tecnologia più che i vecchi post-it, associare qualcosa di atipico da dover fare a un gesto abituale che siamo soliti compiere. L'ultima scoperta del team di ricercatori del Laboratorio di Psicologia sperimentale del Suor Orso la? Ricordare di fare qualcosa per un altro migliora il ricordo, rispetto ad un' azione il cui beneficio è solo a proprio favore. L'altruismo che prevale sull'individualismo? No, perché se veniamo ricompensati per essere altruisti, la nostra prestazione peggiora e anche la memoria prospettica subisce un calo. Probabilmente conta più la tenuta dell'immagine sociale della ricompensa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Capita a tutti prima o poi nella vita di dimenticare un oggetto che avevamo intenzione di portare con noi o di mancare ad un appuntamento che avevamo programmato. Lo studente si reca all'esame lasciando a casa il libretto universitario, la mamma esce a fare la spesa dimenticando in casa le chiavi, il manager in partenza scorda la 24 ore, l'anziano dimentica di assumere la pillola salvavita. Nei casi più gravi poi il padre, abituato a compiere il solito tragitto per recarsi al lavoro, può dimenticare di fare sosta intermedia all' asilo e lasciare in macchina suo figlio; il pilota o 1'infermiere, interrottinelloro lavoro, possono considerare fatta un' operazione ancora da fare. Sono migliaia le situazioni della vita quotidiana in cui entra in gioco quella memoria che fino a tre decenni fa non si conosceva e che oggi gli studiosi e ricercatori che indagano su questo segmento della psicologia sono unanimi nel definire Memoria prospettica. Dopo la terza edizione ospitata in Canada nel 2010, stavolta, scienziati e docenti impegnati in questo tipo di ricerca, provenienti da ogni parte del mondo, si ritrovano a Napoli, all'Università Suor Orsola Benincasa, per la Quarta Conferenza Internazionale dedicata all'argomento. Questa sorta di «memoria delle intenzioni» è infatti diventata oggi motivo di indagine non solo in campo psicologico, ma anche nei settori delle neuroscienze, della farmacologia' della genetica, dell'economia, in grado di elaborare ben presto modelli applicativi in campo clinico. Ad organizzare i' evento la prof. Maria Antonella Brandimonte, direttrice del Polo di Psicologia e del Laboratorio sperimentale dell'Università Suor Orsola Benincasa, coautrice, insieme agli studiosi statunitensi Gilles Einstein e Mark MacDaniel, del primo libro uscito nel/96 dedicato alla memoria prospettica e prima ricercatrice ad introdurre il concetto in Italia nel 1991. «La memoria prospettica è la capacità degli esseri umani di portare a termine delle azioni precedentemente programmate avendo formato un'intenzione - spiega la Brandimonte -i' intenzione può essere portata a termine poco tempo dopo o può riferirsi ad un' azione da compiersi a lungo termi- Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Mensile DonnaLeader Data Pagina Foglio il Giornale 05-2014 12 1 Presente e futuro dell'università italiana Rispetto a quella di altri Paesi, la formazione in Italia è legata all'andamento economico e, secondo il rettore Cristina Messa, all'assenza di riforme strutturali coraggiose econda l'Eurostat, l'Italia è ultima in classifica in Europa per numero di laureati ma il costo delle tasse universitarie resta il più alto tra i cittadini dell'Ue. E nell'ultimo decennio siamo stati superati anche da nazioni come Slovacchia, Repubblica Ceca e Romania. «Il numero assoluto di laureati di un Paese - commenta Cristina Messa, rettore dell'Università Bicocca di Milano - è un dato importante e significativo perché espressione di quanto i giovani diano valore alla formazione universitaria e di quanto il mondo del lavoro consideri la preparazione universitaria come un plus». Il numero di laureati che il sistema produce va accompagnato però da una valutazione dell'adeguatezza della formazione universitaria e della sua integrazione col mondo produttivo e pro- S Gli studenti stranieri che studiano all'Università Bicocca attualmente sono i15,6 per cento del totale. Un dato superiore alla media nazionale. C'è ancora molto da fare per accogliere un maggior numero di studenti stranieri, per questo l'ateneo, in sintonia con le altre università milanesi, ha iniziato un percorso per aumentare lo scambio di studenti all'interno dei confini europei, un fattore di crescita per studenti, docenti ma anche per la città. La mobilità internazionale è un elemento che favorisce il job placement, insìe~ me agli effetti positivi suna formazione degli studenti causata dall'esperienza estera, quali l'apprendimento di 50ft skill particolarmente utili poi nel mondo del lavoro, zione e quali sono i Paesi da cui si potrebbe trarre spunto per valorizzare la parte meno teorica della didattica? «Alla Bicocca abbiamo avviato un progetto articolato di valorizzazione delle componenti della didattica che rappresentano un valore aggiunto dell'offerta universitaria. Tra queste ci sono l'attivìtà sperimentale, i laboratori e tutti gli aspetti pratici della formazione molto utili per l'accesso al mondo del lavoro. Vogliamo sfruttare al meglio le potenzialità offerte dall'e-learning, che può sia facilitare l'accesso ai contenuti, estendere la fascia oraria di fruizione delle lezioni, rendere parti dei corsi più intel'attive, sia liberare parzialmente risorse che possiamo destinare a potenziare le attività di didattica non frontale. In questo senso, il modello di riferimento sono ancora le università anglosassoni, ma anche in Europa e in Asia questo approccio è largamente adottato». Quanto la preoccupano i tagli alle università e come quest'ultima può agevolare gli studenti? «1 tagli sono una scelta sbagliata e continuano a essere lineari, danneggiando tutti, indipendentemente dal merito, nonostante siano ormai disponibili a tutti i dati relativi alla valutazione di Anvur. Stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza di molti atenei, che dovrebbero, dopo questi anni di razionalizzazione dei costi e sperimentazione di good practice, essere aiutati a diventare un punto di riferimento e di attrazione per i relativi territori. Nel nostro ateneo, in ogni caso abbiamo adottato un pacchetto di misure a favore degli studenti valorizzando l'impegno e la bravura. I crediti di merito lanciati a gennaio scorso, sono uno strumento innovativo nel panorama italiano. Si ottengono in base ai risultati di studio, non al reddito, e possono essere utilizzati per molti scopi: dal pagamento delle rette universitarie o di un master all'acquisto di libri. Abbiamo incrementato le risorse del bilancio per finanziare borse di studio sia per i laureandi che per i dottorandi e stiamo per varare nuove facilitazioni per tutti, dagli sconti per lo studio delle lingue a quelli per l'acquisto di libri, in particolare per gli studenti lavoratori». Renata Gualtieri Codice abbonamento: Cristina Messa, rettore dell'Università Milano-Bicocca Milano capitale deU'intemazionalizzazione 068391 fessi anale. «Non è né chiaro né prioritario l'investimento che il nostro Paese dovrebbe fare nello sviluppo e nell'innovazione, cosa invece già ben delineata in altri paesi europei. Il sistema dell'alta formazione che d'altro canto si dovrebbe impegnare di più a fungere da trampolino verso un'economia basata sulla conoscenza - è il primo a soffrire di tale indecisione». Quali crede siano le prospettive per il futuro? E, nel suo caso specifico, in quale direzione andrà il contributo che offrirà durante il suo rettorato? «Le università italiane hanno compreso che il futuro sta nell'essere parte di un sistema che comprende aziende, centri di ricerca, startup e istituzioni. Bisogna aumentare gli scambi di persone che dall'università vanno verso le aziende e viceversa. Il trasferimento tecnologico è uno di questi driver, ma lo è anche la partecipazione a tavoli di lavoro per la promozione delle risorse dell'area in cui si opera, come sta succedendo a Milano con l'iniziativa "MiWorld". Spingerò il più possibile nella direzione di questa contaminazione, anche attraverso il mio ruolo nel comitato di Horizon 2020. In questo lavoro ci confortano alcuni risultati fra i quali il recentissimo riconoscimento del ranking Times higher education 100 under SO: l'Università di Milano-Bicocca si è confermata tra i migliori giovani atenei al mondo, migliorando la sua posizione, prima fra le italiane e ventunesima in assoluto». Come andrebbe ripensata la forma- Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile_ Pag. 24 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 28-05-2014 5 1 Interessati 18mila uffici e38amministrazioni Primi a debuttare i ministeri e l'Inps Ritaglio Lavoro e previdenza tutte le altre amministrazioni, comprese quelle locali, è stata anticipata dall'articolo 25 del decreto legge n. 66 del 2014 al 31 marzo 2015. La tempistica di adeguamento era stata in precedenza definita dal decreto ministeriale n. 55 del 2013, che aveva fissato al 6 giugno 2015 la decorrenza per tutte le amministrazioni pubbliche come indicate nell'elenco Istat, de- Il SECONDO STEP Per tutti gli altri soggetti (a partire dagli enti locali) debutto al31 marzo 2015 Organizzazione interna definita entro la fine di quest'anno legando invece ad un ulteriore regolamento l'individuazione della data di avvio per gli enti locali. L'anticipazione dell'obbligo al 31 marzo 2015 impone agli enti locali e agli altri enti centrali, ricompresi nell'elenco Istat,l'individuazione, entro il 31 dicembre 2014, degli uffici interni destinatari di fatture elettroniche, così da consentire al sistema di interscambio di recapitare correttamente le fatture. La loro identificazione avviene per mezzo del codice univoco denominato Codice univoco ufficio assegnato dall'Indice delle Pubbliche amministrazioni (Ipa). ~)R[PFlCDUnON[ R!SFRVIITA I focus del Sole 24 ORE Settimanale - Reg. Tribunale di Milano n. 170 del 07-06-2013 DIRETTORE RESPONSABILE Roberto Napoletano rROPRIElARW ED EDITORE 068391 Il Sole 24 Ore S.pA. SEDE LEGALE, REDAZIONE E DIREZIONE V/a Monte Rosa, 91- 20149 Milano STA.MPATORl Il Sole 24 ORES.pA., via BustoArsizio 36. 20151 Milano Via Tiburtina Valelia. Km 6R.700, Carsoli 67061 (AQ) Stampa quotidiana S.d., via Galilm Galilei 2RO/A,località Fossatonc, 40059 Medicina (BO) L'Unione Editoriale S.pA., via Omodeo sin. 090.10 Elmas (CA) Codice abbonamento: _ Le pubbliche amministrazioni destinatarie di fatture elettroniche sono costituite da tutti i soggetti anche autonomi che concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale e che sono inseriti nel conto economico consolidato ed individuati entro il30 settembre di ciascun anno nell'apposito elenco pubblicato dall' Istat. Si tratta di tutti i soggetti anche autonomi che, a norma dell'articolo l, comma 2 della legge n. 196 de12009, concorrono al perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale. L'elenco ricomprende non solo amministrazioni centrali quali organi costituzionali e di rilievo costituzionale, presidenza del Consiglio dei ministri, ministeri ed agenzie fiscali, ma anche enti di origine, natura e compiti alquanto diversificati tra loro. Si va infatti dagli organismi di regolazione dell'attività economica, come Aifa ed Aran, agli enti produttori di servizi economici come Anas Spa, Enac, Fit e gruppo Equitalia, alle autorità amministrative indipendenti come Agcm, Avcp, Agcom Aeeg e Garante per la protezione dei dati personali. L'obbligo grava infine anche su enti a struttura associativa come Anci, Upi ed Unioncamere, nonchè su enti produttori di servizi assistenziali, ricreativi e culturali, quali Accademia della Crusca, Cri, Coni e su enti e istituzioni di ricerca quali Asi, Cnr, Enea, Infn, Ingv, Isfol e Ispra. Tra i primi destinatari dell'obbligo e quindi tenuti a ricevere fatture elettroniche dal prossimo 6 giugno 2014, vi sono i ministeri e le loro articolazioni, le agenzie fiscali e gli enti nazionali di previdenza ed assistenza sociale tra cui Inpdap, Inail e Inps. Sono ricompresi tra i primi destinatari anche le casse di previdenza privatizzate. A questo primo appuntamento sono chiamate 38 amministrazioni e circa l8mila uffici. La decorrenza dell'obbligo per c stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 29 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 28-05-2014 8 1 PUBBLICO IMPIEGO Madia: sblocco contratti grazie alla riforma Pa Codice abbonamento: 068391 I contratti del pubblico impiego sono bloccati per tutto ilz014, ma con la riforma della Pa che il governo si appresta a varare <<l'amministrazione sarà più efficiente», si potranno così «recuperare risorse {'er sbloccare i contratti». E il messaggio lanciato dal ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, secondo cui gli 80 euro in busta paga «andranno anche ai lavoratori pubblici più in difficoltà e in un certo senso sono stati una prima risposta al blocco dei contratti». Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 30 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 28-05-2014 29 1 ~onned=.==la=v=o=ro=-~======~==== Madia dice no al blocco dei contratti pubblici Jobs act, Paletti accelera ROMA - «Non esiste il blocco dei contratti pubblici fino al 2020». II ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, affronta cosÌ la sua prima contestazione, avvenuta ieri durante il Forum della Pubblica amministrazione, a opera del sindacato Usb. «Siamo lavoratori del pubblico impiego - ha detto un rappresentante degli stessi, cui è stato concesso di parlare per cinque minuti -: questa è casa nostra I lavoratori hanno il contratto fermo dal 2009 e il Documento di economia e finanza prevede che sia bloccato fino al 2020. Ci sono 250 mila lavoratori precari e il governo non sta attuando nessun percorso di stabilizzazione. L'Usb chiama i lavoratori il 19 giugno allo sciopero del pubblico impiego». Madia ha ascoltato e poi replicato che «è un'ingiustizia che i contratti siano bloccati dal 2009. Ma ci sono al~e ingiustizie nel nostro Paese e nella nostra P.a Eingiusto che ci siano tante ragazze e ragazzi, vincitori di concorso, Il blocco non assunti. Ed è una «Nessun blocco grandissima ingiustizia dei contratti pubblici quella dei tantissimi precari che ci sono nella è previsto nei prossimi P.a». Secondo il sei anni, fino al 2020» ministro, per troppi anni <<Ilon ci sono stati canali sani di accesso», ma tutti questi «non sono problemi che si risolvono in un attimo. Ma cerchiamo ogni giorno soluzioni concrete». Intanto «l'unica certezza è che i contratti sono bloccati fino alla fine del 2014». Quanto al reperimento delle risorse, il ministro ha spiegato che «con una P.a. più efficace è possibile» recuperarle. Madia ha assicurato che la riforma della P.a «seguirà i tempi che aveva annunciato il presidente Renzi». Una parte della riforma (<sarà fatta per legge, ma una parte importante passerà per l'attuazione ben fatta e rigorosa della legge DeIrio» che prevede una riorganizzazione degli enti territoriali. E a proposito di riforme, il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, ieri ha annu\lciato un'accelerazione della legge delega sul Lavoro: «E immaginabile che si chiuda entro la fine dell'anno - ha detto - e se ciò accadesse, noi saremo' in grado di metterla rapidamente a regime». A.Bac. Codice abbonamento: 068391 © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 34 Quotidiano Data Pagina I Foglio 28-05-2014 6 1 /2 Arrivano gli 80 euro Famiglie monoreddito, il tetto sarà più alto ~ Da ieri il bonus in busta paga. Il Senato valuta l'innalzamento della soglia di reddito a 40-50 mila euro per i nuclei con tre figli IRPEf _._--"-------ROMA Da ieri, 27 maggio, alcuni milioni di italiani hanno iniziato a trovare nel cedolino dello stipendio una nuova voce, denominata "credito d'imposta" o più sinteticamente "bonus": sono i famosi 80 euro, che però diventano 80,98 se il datore di lavoro, secondo le istruzioni dell' Agenzia delle Entrate, sceglierà di ripartire !'importo annuale di 640 euro sulla base dei giorni del mese (che a maggio sono 31). Con le stesse circolari delle Entrate era stata fissata come scadenza quella relativa alla retribuzione di questo mese, con la possibilità di slittare a giugno in caso di particolari esigenze organizzative. Nel frattempo il Senato, che sta esaminando il decreto legge su Irpef e revisione della spesa, potrebbe allargare la platea dei beneficiari alzando la soglia di ILAVORATORI COINVOLTI Per ora dunque l'operazione 80 euro riguarda solo i lavoratori dipendenti con un reddito complessivo compreso tra quello che dà luogo a un'imposta seppur minima (circa 8.150 euro l'anno in caso attività lavorativa per tutto il periodo) e i 24 mila euro. Tra questa soglia e quella dei 26 mila !'importo del bonus viene pro- gressivamente ridotto fino ad azzerarsi. La somma piena di 80 euro riguarda coloro che lavorano tutto l'anno: in caso di contratti a termine o comunque di mancata attività per una parte del periodo viene decurtata in proporzione. I datori di lavoro hanno dovuto affrettarsi per attuare la novità voluta dal governo Renzi. Il ministero dell'Economia (che prepara le buste paga per oltre 1,5 milioni di dipendenti pubblici, su un totale di circa 3), si è mosso per tempo e i relativi stipendi maggiorati sono già stati mandati in pagamento. Tra le amministrazioni che usufruiranno della possibilità di applicare il bonus da giugno c'è l'Inps, che in questo modo dovrebbe uniformare le procedure con quelle relative all'erogazione del credito d'imposta a disoccupati e cassintegrati. Il governo lavora anche ad altri prowedimenti fiscali. Gabriella Alemanno, vicedirettore dell'Agenzia delle Entrate, ha confermato che nei prossimi giorni il governo approverà il primo decreto attuativo relativo alla riforma del catasto, che prevede la ridefinizione delle commissioni censuarie provinciali, incaricate di gestire l'operazione a livello locale. LucaCifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 INTANTO Il GOVERNO PREPARA lA RIFORMA DEL CATASTO IN ARRIVO IL DECRETO SULLE COMMISSIONI CENSUARIE reddito dei 26 mila euro nel caso delle famiglie con almeno tre figli. L'obiettivo è evitare un paradosso: con le regole attuali un nucleo in cui entrambi i genitori lavorano e guadagnano 24 mila euro ciascuno porta a casa due bonus, mentre una famiglia monoreddito con figli e retribuzione di 26 mila non avrebbe nulla. Per ovviare a ciò la soluzione è alzare l'attuale asticella fissata appunto a 26 mila limitatamente a questa tipologia familiare. Secondo le prime verifiche però un intervento del genere è sostenibile solo se limitato ai nuclei con tre figli (con soglia a 40-50 mila euro). Si ipotizza una spesa aggiuntiva di una cinquantina di milioni, che vuoI dire più o meno riconoscere il credito d'imposta ad altri 80 mila contribuenti. La decisione finale sarà comunque presa al termine dell'iter del prowedimento in commissione. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 35 Quotidiano 28-05-2014 Data 7 1 Pagina Foglio Statali, dirigenti in prova per tre anni ~ Il governo accelera, una parte della riforma sarà anticipata ~ Pronte le norme sulla dirigenza, conferme solo per i meritevoli con un decreto legge: le norme riguardano i nuovi assunti Le differenze di stipendio tra amministrazioni saranno cancellate Il PROGETTO ROMA Dopo la tirata di fiato per le elezioni europee, il governo riprende la corsa sulle riforme. La prima in agenda è quella della Pubblica amministrazione, che sarà approvata in consiglio dei ministri il prossimo 13 giugno. Il 31 maggio si concluderà la consultazione on line, per la quale sono arrivate oltre 30 mila mail, come ha ricordato ieri il ministro Marianna Madìa. Ma molti dei 44 punti presentati in forma sintetica stanno prendendo forma. A cominciare dalla riforma della dirigenza statale. Domani ci sarà un incontro «politico» con Regioni, Comuni e Province per sciogliere alcuni nodi. Tra le carte che iniziano a girare, tuttavia, emergono alcune novità rispetto alle indicazioni emerse fino ad oggi. Tra le ipotesi messe nero su bianco da parte del governo c'è l'accesso alla dirigenza con un contratto a tempo determinato con la possibilità di trasformarlo a tempo indeterminato «sulla base del rendimento del primo triennio». TUTTE lE NOVITÀ I nuovi dirigenti, insomma, sarebbero in prova per trentasei mesi, solo a valle di questo arco temporale verrebbero confermati oppure no. Non sarebbe comunque l'unico meccanismo di accesso. La seconda porta d'ingresso alla dirigenza sarebbe il corso-concorso, ma si entrerebbe come funzionari, salvo poi dopo qualche anno sostenere un esame per diventare dirigenti. Con Anci, Upi e Regioni, il governo ha intenzione anche di valutare la possibilità che anche gli enti locali possano reclutare i propri dirigenti attraverso i concorsi banditi per la dirigenza statale. Sullo sfondo, a prescindere dal meccanismo di ingresso, resta il tema della licenziabilità. Questa sarà collegata al ruolo unico. Chi rimarrà senza incarico per un certo periodo potrà essere messo alla porta. I dirigenti potranno anche essere revocati sulla base di «presupposti oggettivi» che saranno individuati ed elencati. E anche le ipotesi di responsabilità dirigenziale saranno semplificate. Novità anche sulle retribuzioni. Non soltanto, come annunciato, saranno legate al merito con una valutazione che terrà conto «di indicatori relativi sia a obietti- I co~pensi degli alti ~~r}genti pub1?li~i Stipendio medio in € MINISTERI I Numero pr~siQ~~z~çQ~sig~liol11i~~ ist~i !'1i~~terodegli. . ~ff~~Le~~d_......._.~.._ Ministero del Lavoro Min.ist~.rq . d~II~ . Oifesa . . !'1inlsteroAella .QL~s!iz.iL. ______ Mjl1iste~_d.e~U~~S.a..lute _____.___ _ Ministero delle Infrastrutture ~- I ~ ~~~ ~~-~'.'~ vi di interesse generale o dell'amministrazione», oltre che alla valutazione del dirigente. Ci sarà anche una «perequazione delle retribuzioni nell'ambito del ruolo unico». Oggi gli stipendi dei dirigenti variano da amministrazione ad amministrazione, con il paradosso che chi lavora in un Tar o, per esempio, alla Presidenza del Consiglio, può arrivare a guadagnare cifre molto più alte di chi è impiegato alle Entrate o in un altro ministero. Queste differenze saranno cancellate. Anche i meccanismi di assegnazione degli incarichi cambieranno. Ci sarà una «preselezione» fatta da un «soggetto indipendente». Gli incarichi comunque, saranno a tempo determinato e con obbligo di rotazione successiva. La riforma prevederà anche la definizione di un rapporto massimo tra dirigenti e dipendenti e la distinzione tra dirigenti ed «esperti», che non gestiscono risorse umane o finanziarie. In una lettera inviata al ministro Madìa, il Cida ha chiesto di rendete «le carriere dei dirigenti impermeabili all'influenza dei vertici politici delle Amministrazioni». Andrea Bassi © RIPRODUZIONE RISERVATA PER l'ASSEGNAZIONE DEGLI INCARICHI PREVISTA UNA PRESElEZIONE UN ESPERTO INDIPENDENTE Statali, dirigenti in prova per tre anni .'"" ,W~ '" ~ m "~ )"0" m' m- o';" • ~T • ",;, ".~ ~ ."'"'::'", ~~;~~.::~fi;Ch:_~ .. . .. 068391 Min·i·stero····d·el['Ecollomia·························.......... e delle finanze Ministero dell"lstruzione ~·:·~·::~:~Hf~ft~~fp~~~~~~~~~o~=~:· Codice abbonamento: i I e le attività culturali I ~E: lAVOCEJrlfO Ritaglio Lavoro e previdenza ,.t.2.ntime..tri stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 37 Quotidiano rUnità Data Pagina I Foglio 28-05-2014 13 1 /2 Consumatori, più fiducia E arrivano gli 80 euro Le prime buste paga con il bonus Renzi _ Tiene Piazza Mfari, bene l'asta dei Btp Madia contestata, assicura: le risorse per i contratti ci saranno ROMA inviate all'indirizzo [email protected], e di queste 23mila sono state già catalogate. Tra i temi maggiormente trattati, la proposta di eliminare l'istituto di trattenimento in servizio per fare posto ai giovani, la modifica della mobilità obbligatoria e volontaria, retribuzioni legate ai risultati. Il tema in questi giorni è caldissimo. Ieri la ministra è stata contestata da un gruppo di lavoratori dell'Usb (Unione sindacale di base) sull'ipotesi di blocco dei contratti fino al 2020 che secondo il sindacato sarebbe contenuta nel Def. In realtà il governo ha già spiegato che il documento di economia e finanza non contiene quell'indicazione. <<1 contratti sono bloccati fino al 2014 - ha precisato Madia - Non fa bene veicolare informazioni sbagliate». Secondo Madia, attuando le riforme e creando una pubblica amministrazione più efficace ed efficiente si possono «recuperare risorse per sbloccare i contratti»; per questo la riforma deve essere fatta «bene e velocemente». Madia ha quindi ricordato che priorità del governo sono anche la lotta alla corruzione e all'evasione fiscale, combattendo le quali lo Stato avrà più possibilità di investire. In serata si sono fatti sentire anche i Confederali. «Siamo pronti alla sfida sulle risorse per il rinnovo dei contratti - hanno detto - E presenteremo le proposte dei lavoratori per cambiare davvero la pubblica amministrazione, migliorando i servizi e recuperando risparmi per retribuire meglio chi lavora al servizio delle comunità». Codice abbonamento: 068391 Arrivano gli 80 euro in busta paga e la fiducia dei consumatori comincia a crescere. Magari le due cose non sono così direttamente collegate, ma ieri sono arrivate assieme. Secondo l'ultima rilevazione Istat l'indice di fiducia continua ad aumentare in tutto il Paese tranne che nel Mezzogiorno. Gli italiani sono più ottimisti riguardo alla situazione economica del Paese che alla propria: un segnale che sembra il riscontro dei risultati elettorali. Aumentano le opportunità attuali di risparmio e recuperano quelle sulle possibilità future. Anche le valutazioni sull' opportunità di acquisto di beni durevoli mostrano un miglioramento. Il saldo dei giudizi sull'andamento recente dei prezzi al consumo si conferma in diminuzione. Rimane stabile sui livelli dello scorso mese, infine, il saldo sull'andamento futuro dei prezzi. Insomma, si comincia a vedere una luce, dopo gli anni bui della crisi. Va aggiunto che la cifra tonda di 80 euro è riservata ai redditi fino a 24mila euro annui lordi, mentre cala fino a zero tra quella cifra e i 26mila. Twitter è stato inondato di «cinguettii» con le foto di diverse buste paga, che mostrano una voce dedicata al bonus. Il clima positivo si riflette sugli andamenti di Borsa. Ieri l'Europa ha chiuso in terreno positivo. Milano per la verità si è presa una pausa (-0,4%), ma laPiazza italiana veniva da un lunedì in gran spolvero. Il differenziale tra i titoli italiani e quelli tedeschi veleggia su un mare tranquillo, consistentemente al di sotto dei 200 punti. Ieri, archiviate le elezioni e in attesa dell'asta dei titoli semestrali fissata per oggi, ci si è fermati a 166 punti con il rendimento del decennale italiano che si attesta al 3 per cento. La Spagna fa meglio, con lo spread tra i Bonos e i Bund tedeschi a 159 punti base e il rendimento al 2,92 per cento. Per il Tesoro, comunque, la notizia positiva dei rendimenti in calo dei Btp zero coupon a due anni, venduti ieri al tasso di aprile (0,786%) dopo il picco all'l% della scorsa settimana. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha accolto il dato elettorale con uno sguardo sul prossimo futuro. «Grande responsabilità ci viene affidata dagli italiani. Ora avanti con le riforme», ha dichiarato. Imminente l'avvio di quella fiscale, che dovrebbe portare a una sostanziale semplificazione del sistema, con l'invio dei 730 già compilati ai lavoratori dipendenti. L'altra riforma in cantiere è quella della Pubblica amministrazione ancora sul tavolo della ministra Marianna Madia. Sarà varata il 13 giugno, dopo che il ministero avrà analizzato le indicazioni ricevute nella consultazione online, e dopo l'incontro annunciato ieri con le sigle sindacali. Finora sono state 33mila le mail Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 38 Quotidiano rUnità Data 28-05-2014 Pagina 13 Foglio 2/2 LA FIDUCIA DEI CONSUMATORI -- Andamento mensile degli indici destagionalizzati (base 2005 = 100) ' 0 I . 11 ~ I 105 Migliora la fiducia dei consumatori in Italia, mentre i primi bonus di 80 euro sono arrivati in busta paga 100 95 90 80+--'"...J..I-L.....~~-+--~J..:-:..~~~i-.LI_-+-';;.......~_~~~"'"-+~~"MGLASONDGFMAMGLASONDGFMAMGLASONDGFMAM 2011 2012 2013 2014 Fonte: Istat (nuove metodologìe di rilevazione da giugno 2013) Codice abbonamento: 068391 ANSA ..ce.nTime.tri Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 39