Direzione Professioni Infermieristiche e Ostetriche UU.OO Assistenza Infermieristica di Comunità e sanità Pubblica Professione Infermieristica e nuove frontiere assistenziali sul Territorio G. Bagaggiolo 08 giugno 2010 GEOCENTRISMO Analisi della situazione Comorbilità Disabilità fisica Disabilità sociale Perdita dell’autonomia Verbrugge et Al., 1989 - modificata La perdita e il recupero funzionale verso la dipendenza recupero indipendenza Salire le scale > Debolezza muscolare Deambulazione < Capacità > Debolezza muscolare Equilibrio in piedi Trasferimenti < Capacità Posizione seduta > Debolezza muscolare < Capacità Attività a letto Atrofia da tempodisuso Mobilizzazione progressiva Perdita (nessuna capacità) MODELLO ORGANIZZATIVO Navighiamo in un oceano di incertezze attraverso un arcipelago di certezze locali Edgar Morin Il concetto di complessità… Complexus è ciò che viene tessuto insieme e il tessuto deriva da fili differenti e diventa uno • Crisi dei concetti chiusi, univoci, definitivi, rinuncia alla certezza • Valore dell’incertezza e del dubbio • Pensiero multidimensionale L’unica conoscenza che valga è quella che si alimenta di incertezza Edgar Morin Stacey RD, 1996 modificata min Consenso Fenomeno caotico Co m pe te nz a Fenomeno semplice Ca int pac er ità pr et di ar e Fenomeno complesso max max Certezza min Dalla presa in carico Personalizzazione Condivisione ( Antonovsky, 1979) Resilienza CAPACITA' DI UN MATERIALE DI RESISTERE AGLI URTI IMPROVVISI SENZA SPEZZARSI Zingarelli ( Zanichelli, Milano 1955) La RESILIENZA corrisponde alla capacità umana di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rafforzato o, addirittura trasformato (Grotberg 1996) .... non è solo sopravvivere a tutti i costi, ma è avere la capacità di usare l'esperienza nata da situazioni difficili per costruire il futuro APPROCCIO CULTURALE CONCETTO DI PATOGENESI SI STUDIA LA MALATTIA ED IL RAPPORTO CON LE SUE CAUSE- FATTORI DI RISCHIO ( Antonovsky, 1979) CONCETTO DI SALUTOGENESI ATTENZIONE SCIENTIFICA ALLA SALUTE IN SENSO GLOBALE E POSITIVO, ALLA RICERCA DI FATTORI SALUTARI ( Antonovsky, 1996) MODELLI ASSISTENZIALI ORIENTATI IMPLEMENTARE CIO’ CHE E’ PRESENTE, NON SOLO SOSTITUIRE CIO’ CHE E’ ASSENTE ORGANIZZARSI NON SOLO SUL BISOGNO MA ANCHE SUL DESIDERIO Pertanto: 1) porre attenzione alla salute in senso globale e positivo, alla ricerca di fattori salutari 2) nell'approccio clinico/assistenziale alla fragilità privilegiare l'atteggiamento che supera il concetto di “cure” per approdare a quello di “care” 3) sviluppare modelli assistenziali orientati a - implementare ciò che è presente - organizzarsi sul desiderio 4) facilitare lo sviluppo della resilienza 5) promuovere l'attivazione della multidisciplinarietà “percorso riflessivo e superamento di un sapere ancorato alla specificità di una singola disciplina per mettere in comune le conoscenze,esperienze, risultati” DAI COSTRUTTI TEORICI ALL'OPERATIVITA' ASSISTENZIALE IN AUSL7 Approvazione progetto aziendale ll Progetto in sintesi e lo stato dell’arte da aziendale parte del Settore Medicina Predittiva e Preventiva Decreto Dirigenziale della Regione Toscana n. 6034 del 19.Novembre.2009 Azioni 1) Attivazione 2) Definizione 3) Per nr. 4 Moduli e pubblicazione PADT ciascun Modulo: a) individuazione di un coordinatore e di un med.di comunità - B) attuazione PDTA acquisizione elenchi patologia: diabete e scompenso 4) Coinvolgimento associazioni malati 32 GESTIONE INTEGRATA PADT Fase 1 identificazione Fase 2 Arruolamento Fase 3 Counseling Fase 4 Follow up stabilizzati Gestione instabilità Infermiere 33 Fase 3 Counseling ZONA ACCOGLIENZA ASCOLTO ATTIVO BISOGNI AM ZONA CRITERI ? INTERVENTI DI INFORMAZIONE EDUCAZIONE ALLA SALUTE II° livello AM USL 7 SUPPORTO INFORMATIVO ORIENTAMENTO RETE E SERVIZI PERCORSI SUPPORTO AUTOCURA •Programmi Autogestiome MC •Self -Care •Famili Coach AM ORIENTAMENTO RETE E SERV. AM PERCORSO COUNSELING II°Livello RACCORDO SPECIALISTI COINVOLGIM. ALTRE RISORSE AM COINVOLGIM ALTRE RISORSE Elenco di dettaglio AM SUPPORTO Collegare con Obiettivi Budget delle strutture aziendali individuate AM 14.05.AUDIT 2010 34 Fase 3 Counseling – Modalita' operative – Modalità operative dei servizi offerti della Azienda USL 7 Siena Prog. CHI INTERVENTI DI INFORMAZIONE EDUCAZIONE Val. COSA 1°° livello – libretto informativo personalizzato 2°° livello pacchetto inf- educat. Stili di vita - 2 ore 200 utenti per modulo 14.05.502010 Esec. COME Coord. Moduli MMG Gruppo aziendale Multi prof + disc Multi prof + disc Referente aziendale Strutture coinvolte Gruppo aziendale Multi prof + disc Indicazioni operative aziendali Gruppo aziendale Multi prof + disc DOVE QUANDO Coord. Moduli MMG Presso ciascuna Zona USL 7 Agenda appuntamenti Presso ciascuna Zona USL 7 35 Programma Autogestione Malattie Croniche “Vivere una Vita Sana” Empowerment dell’utente con malattia cronica Aiutare i partecipanti a trattare autonomamente la sintomatologia nelle sue manifestazioni più comuni e frequenti Programma delle attività • sei incontri della durata di due ore e mezzo ciascuno • dagli 8 ai 16 partecipanti • un conduttore ed un co-conduttore Progetto Azienda USL 7 Siena “Paziente esperto” su licenza della Stanford University DISTRIBUZIONE DEGLI ARGOMENTI PER OGNI SESSIONE SESSIONE 1 : le malattie croniche. Autogestione delle cronicità. Il Piano di Azione per risolvere i problemi. Rilassamento.Disturbi cognitivi. Assegnazione di un Piano d’Azione. SESSIONE 2: 2 discussione dei Piani di Azione della Sessione 1. Affrontare rabbia,frustrazione e paura. Gli esercizi fisici. Assegnazione di un Piano d’Azione SESSIONE 3: 3 discussione dei Piani di Azione della Sessione 2. Esercizi di Respirazione. Esercizi di rilassamento. Assegnazione di un Piano d’Azione SESSIONE 4: 4 discussione dei Piani di Azione della Sessione 3. Alimentazione adatta.Comunicazione efficace. Assegnazione di un Piano d’Azione SESSIONE 5: 5 discussione dei Piani di Azione della Sessione 4. Uso dei farmaci e decisioni sulla terapia (efficacia, controindicazioni, effetti collaterali). Depressione (incidenza, rilevazione, interventi). Parlare con se stessi. Decisioni Informate. Immaginazione guidata. Assegnazione di un Piano d’Azione SESSIONE 6: 6: discussione dei Piani di Azione della Sessione 5. Comunicazione efficace con famigliari, amici e con il Personale Sanitario. Collaborazione con Personale Sanitario. Analisi dell’utilità di quanto appreso e predisposizione di un Piano per il Futuro. SELF CARE e FAMILY COACH in ADI Caso Semplice Semplice PUA Caso Complesso UVM Gruppo di Progetto PAP Piano Assistenziale Personalizzato Inf. Coord. Infermiere referente no Assessment Infermiere referente sì sì Percorso Self Care Prestazionale Percorso Family Coach Pianificazione Attivazione Intervento no no Prestazionale Pianificazione Attivazione Intervento no Valutazione Performance Monitoraggio Manten. Performance Dimissione Assessment sì sì Valutazione Performance Monitoraggio Manten. Performance Valutazione obiettivi professionali del PAP APPRENDIMENTO ESPERENZIALE 39 La presa in carico Modello Resp. piano Lavoro assist. Primary Nursing Infermiere CM Centrato sui bisogni del paziente e il percorso educativo al caregiver Gestione comunicazione Decisioni Responsabilità E' referente nella comunicazione con la collaborazione del gruppo Decisioni prese all'interno del L'infermiere CM ha gruppo, con ruolo di responsabilità di: coordinamento da parte • assessment dell'infermiere care manager • pianificazione • valutazione dell'assistenza erogata mentre è condivisa con i colleghi la parte esecutiva L'assistenza infermieristica per ogni Distretto viene organizzata in aree territoriali (400/500 anziani Infermiere) Ogni area ha una microequipe 2-3 infermieri ( Team Nurse) STRATEGY MAP Utente Utente Aree chiave di Performance Miglioramento qualità percepita Diminuzione stress Miglioramento qualità percepita Diminuzione stress Maggiore autonomia Maggiore autonomia Appropriatezza Azienda Azienda Organizzazione Organizzazione Certezza del Responsabile Certezza del Responsabile Appropriatezza →Questionario di gradimento →Riduz. Chiamate 118 →Riduzione valore CBI →N. pazienti Self Care /N. pz →Diminuzione prestazioni →Diminuzione accessi →N. contatti Sicurezza Paziente/famiglia Sicurezza Paziente/famiglia Assegnazione caso Processi Processi Pianificazione Assegn. caso INDICATORI Pianifica z. Attuazion e Valutaz. Follow-up Retrainin g Stesura Procedure Personale motivato →N.casi con piano assistenziale →N.casi trattati Valutazione →Risultati ottenuti Motivazione Procedure Learning Audit →N.casi/ n. operatori Attuazione Follow up / Retraining Persone Persone →Diminuzione eventi avversi →Diminuzione incidenza LdD Learning Audit →N.casi rival. / n. casi dimessi → Questionario → N.procedure prodotte → N. partecipanti reparto di ricovero tra 1° e 3° giorno di ricovero valutazione sanitaria MMG PUA Protocollo di Dimissione Caso Complesso individuazione caso target invio valutazione della tipologia del caso e valutazione sociale al PUA scheda di segnalazione famiglia idonea? si famiglia collaborante? 72 h prima dimissione: invio al PUA di scheda CIRS Scheda MMSE Scheda bisogno assistenziale si no allertati i servizi di assistenza domiciliari territorialmente competenti attivazione servizi socio-sanitari competenti per contatto con la famiglia attivazione PUA invio in reparto per la tipologia di presa in atto comunicazione al reparto di dimissione della tipologia di presa in carico e data del primo intervento a domicilio attivazione servizi socio sanitari competenti con trasmissione schede e facilitazione percorsi trasmissione dati al mmg no immediata attivazione servizi socio-sanitari competenti attivazione mmg Paziente fragile: accesso agevolato alle prestazioni ospedaliere Target: •Persone già in carico alle cure domiciliari /cure intermedie con particolare riferimento a: pazienti oncologici, affetti da Alzheimer, sclerosi multipla, SLA; •Pazienti ricoverati presso strutture riabilitative territoriali e/o Ospedaliere •Pazienti ricoverati presso RSA Il MMG o il responsabile clinico di struttura prescrive il servizio di Accesso Agevolato L’Infermiere referente del paziente invia la richiesta di accesso agevolato tramite E-mail o fax al Servizio di DH/D. Serv. Medico Unificato ([email protected] Fax 0577/586258) DH/D. Serv. Medico Unificato ([email protected] Fax 0577/586258) Il Servizio di DH/D. Serv. Medico Unificato stende il piano di attività programmata utilizzando corsie preferenziali ACCESSO AGEVOLATO DOMICILIARE Consulenze specialistiche domiciliari in presenza di specifiche convenzioni AOUSUSL 7 quando non è richiesto l’utilizzo di particolari strumentazioni (presenti solo in ospedale) Area dei servizi logistici: collabora con il servizio di DH/D. Serv. Medico Unificato alla soluzione dei problemi estemporanei e monitorizza l’attività svolta ACCESSO AGEVOLATO OSPEDALIERO Il piano delle attività viene inviato alla DischargeRoom ( fax 6254), allo STID (5103)ed alla struttura richiedente che prenota il trasporto La Discharge-room ha il coordinamento dell’attuazione del programma, assicura l’accoglienza, attiva lo STID per il trasporto interno ed attiva il trasporto con il 118 al termine delle attività 44 Tu devi essere il cambiamento che desideri vedere nel mondo....... Mahatma Gandhi