La società si presenta nettamente divisa in
due: in primo luogo gli uomini, impegnati
nella guerra, nei viaggi, nei commerci e
nelle attività pubbliche; in secondo luogo le
donne "dalle bianche braccia" che si
occupavano della filatura, tessitura, dei
ricami oltre all’educazione dei bambini e
alla pulizia della casa.
A parte poche eccezioni, le donne greche
sono vissute e morte senza nome, senza
lasciare alcuna traccia a differenza dei
cittadini e dei combattenti.
L'intensa partecipazione maschile alla vita
pubblica relega la donna nella casa; qui ella
conduce una vita ritirata, staccata dalle
manifestazioni pubbliche e intellettuali.
Vive sempre sotto la tutela di
qualcuno,ovviamente di sesso maschile.
In Grecia, le
donne appaiono
divise in due
categorie:
Da un lato c’erano le donne
fedeli,
dall’altro le seduttrici.
La donna,nonostante avesse l'obbligo di rimanere sempre
fedele,era comunque considerata un’ adultera. Gli uomini
invece potevano contare sulla compagnia di altre donne:le
concubine.
La moglie fedele assicurava al marito la legittimità dei figli;
da questo fatto è evidente come la condizione femminile
dipendesse dal rapporto, stabile o occasionale, con un uomo e
quindi fosse quasi inesistente dal punto di vista sociale. Una
caratteristica della donna fedele è il rispetto verso il marito
e verso ogni figura maschile.
Un esempio di donna fedele è …
Penelope moglie di Ulisse e madre di Telemaco, è una donna
bellissima quasi simile ad una divinità da far “sciogliere le membra” ai
proci ogni qual volta partecipava ad un banchetto. Lei attese per
vent'anni il ritorno del marito, partito per la guerra a Troia,
evitando di scegliere uno tra i proci, nobili pretendenti alla sua mano,
anche grazie al famoso stratagemma della tela: di giorno tesseva il
sudario per Laerte, padre di Ulisse, mentre di notte lo disfaceva.
Avendo promesso ai proci che avrebbe scelto il futuro marito al
termine del lavoro, rimandava all'infinito il momento della scelta.
L'astuzia di Penelope, tuttavia, durò "solo" per poco meno di quattro
anni a causa di un'ancella traditrice che riferì ai proci l'inganno della
regina. La “metis” era quindi inefficace quando utilizzata dalle donne
senza far raggiungere il loro scopo. Alla fine Ulisse tornò, uccise i
proci e si ricongiunse con la moglie. Penelope è il simbolo per
antonomasia della fedeltà coniugale femminile. In quanto fedele però,
Penelope era un personaggio ambiguo. Infatti, quando ormai Ulisse
stava per tornare a casa, Penelope esausta per la tracotanza dei
Proci, decise di organizzare una gara e il vincitore l’avrebbe presa in
sposa. Questo è un esempio di come Penelope gradisse essere
corteggiata dai pretendenti.
Le donne seduttrici sono donne libere, belle che vivono sole ma allo stesso
tempo pericolose. Queste donne possono essere considerate maghe per i
loro tranelli e farmaci magici con cui compiono azioni ingannevoli. Esse
sono vere e proprie tentazioni per l’uomo. La donna seduttrice possiede
conoscenza e potere giuridico. Utilizzano come trappola la voce soave, la
bella casa e l’ospitalità che ne rispetta le regole. Il canto quindi è l’arma
principale con cui le donne seducono.
Una delle differenze dalle donne fedeli è quella di poter intraprendere un
discorso con gli uomini.
Ricordiamo anche che i gesti compiuti dagli uomini comunicano amicizia
mentre, quando vengono compiuti dalle donne,sono una trappola.
Nell’Odissea compaiono molte donne seduttrici tra cui: Calipso, le Sirene
e…
La maga figlia del Sole e di Perse è un personaggio difficile. Di solito la
si presenta come l'incantatrice, la seduttrice che intrappola Odisseo (per
un intero anno). Bisogna distinguere bene il suo atteggiamento nei
confronti dei compagni da quello che poi tiene nei confronti di Odisseo.
Circe non seduce propriamente le proprie vittime, non si concede e
nemmeno si promette. Solo attira nella sua casa col canto, offre
ospitalità; e poi mette al suo servizio, toglie dignità, fa animali, svilisce.
All'arrivo di Odisseo si comporta come sempre. Ma lui, istruito da
Hermes, resiste al processo di degradazione: non si lascia misurare come
mediocre, resiste, anzi l'assale, la minaccia. Il cambiamento in lei è
improvviso: piange, si offre. Da questo momento deporrà ogni intento
ingannatorio, ogni lusinga. Odisseo ancora non si fida, le chiede un
giuramento che prontamente lei gli fa. Libera i compagni dall'incantesimo,
diventa la fidata guida e consigliera di Odisseo. Non è più la maga, ma la
donna. E ama al punto da non tentare alcun inganno nemmeno per
trattenere Odisseo. Sì, lo trattiene un anno, ma poi lo lascia libero.
Anche da questo punto di vista appare di una consapevolezza superiore: sa
che non può interrompere il viaggio verso Itaca. Alla fine resta sola,
come quando si prendeva gioco dei suoi ospiti; ma ormai donna, non più
dedita a demolire a priori l'uomo.
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La condizione della donna nel mondo greco