Il giornalismo
on line
LE NUOVE TECNOLOGIE
Il quadro è stato recentemente modificato da:
• digitalizzazione dei processi e dei linguaggi
• convergenza multimediale
• diffusione di Internet
• lancio della tv digitale via satellite
• diffusione capillare della telefonia cellulare
Ne sono nate modifiche delle routines tradizionali, ma anche nuove
forme di informazione professionale:
 edizioni elettroniche delle pubblicazioni cartacee
 giornali on line e web tv
 servizi informativi offerti dai portali
 canali tv all news
L’aggiunta di un nuovo canale nel
panorama sociale modifica la
natura e il contenuto di quelli già
esistenti
L’avvento della fotografia non ha
annullato la pittura, ma ne ha
cambiato gli usi e i destini;
l’affermazione del cinema non ha
distrutto il teatro, ma gli ha sottratto
funzioni narrative e divulgative; la
diffusione della televisione ha
spinto il cinema a forme estreme,
ad effetti speciali non consentiti al
piccolo schermo
“Benvenuti nella cultura convergente,
dove vecchi e nuovi media collidono,
dove i grandi media e i media
grassroots si incrociano, dove il
potere dei produttori dei media e
quello dei consumatori interagiscono
in modi imprevedibili.
La cultura convergente è il futuro, ma
sta prendendo forma oggi. I
consumatori ne usciranno più
potenti, ma soltanto se sapranno
riconoscere e usare quel potere in
veste di consumatori e cittadini,
come partecipanti attivi della nostra
cultura”
Convergenza dei media
• La convergenza è un processo di progressiva integrazione di
media differenti, resa possibile dalla digitalizzazione dei media.
• Sempre più, i media parlano tutti una sorta di “esperanto”
universale. Tutti, cioè, condividono un codice comune: il codice
binario
• Per tale ragione, molti autori considerano il computer come un
meta-medium o anche un medium-ambiente
• Esso integra e mette in contatto, relazione e comunicazione media,
tecnologie ed elettrodomestici tradizionalmente differenti (telefono,
televisione, radio, ecc.)
• Un ruolo essenziale lo ha giocato il processo di miniaturizzazione
tecnologica (rivoluzione dei microchip)
La rivoluzione digitale
Perché si parla di “rivoluzione digitale”?
Informazioni di tipo diverso possono essere
tutte ridotte allo stesso codice di base,
alle lunghe catene di 0 e 1
dell'informazione digitalizzata
Questa convergenza di codifica diventa una
vera e propria convergenza tecnologica
nel momento in cui il computer si
propone come strumento in grado di
gestire efficacemente grosse quantità di
informazioni in formato digitale
Ecco allora che al posto di strumenti basati
su tecnologie diverse (macchina
tipografica, televisore, radio, telefono,
macchina da presa, proiettore
cinematografico, macchina fotografica)
compaiono strumenti spesso diversi per
funzioni e interfaccia, ma il cui 'cuore' è
costituito da un microchip e la cui
funzione è quella di acquisire,
manipolare e distribuire informazione in
formato digitale: convergenza di
mercato
I vantaggi della rivoluzione digitale
• Con la diffusione dei formati digitali, la componente tecnologica
pone i presupposti per rivoluzionare l’assetto dei sistemi mediali,
la progettazione dei contenuti, le pratiche sociali di consumo, le
modalità di relazione tra gli individui
• La digitalizzazione dei formati e la standardizzazione dei
protocolli consente infatti il superamento della principale strettoia
propria dei formati analogici:
– la scarsa compatibilità tra i diversi media, dal punto di vista
delle tecnologie di trasmissione, di conservazione e di
trattamento delle informazioni
– e la conseguente provvisoria interscambiabilità dei contenuti
Multimedialità
• Una forma “integrativa” caratteristica dei nuovi media è la
multimedialità (M)
• (M) è la possibilità di comunicare mediante l’utilizzo di una pluralità
di linguaggi o forme di comunicazione (media in senso semiotico)
• Dal punto di vista semiotico possiamo considerare i testi
multimediali come testi sincretici. Essi, infatti, rinviano a sistemi
semiotici eterogenei
• Affinché si possa parlare di (M) in senso stretto sono necessarie,
però, alcune condizioni: a) una strategia comunicativa coerente ed
unitaria; b) una plusvalenza di significato; c) fruizione
multisensoriale; d) combinazione nuova di media differenti
• Dunque, un libro illustrato o un fumetto non sono multimediali in
senso stretto perché non soddisfano le condizioni c) e d). Un film è
un testo sincretico, multisensoriale, ma non soddisfa la condizione
d)
Interattività
L'interattività è la simulazione di un’interazione da parte di un
sistema elettronico o meccanico, che prevede, in modo prioritario
o no, anche la funzione di comunicazione con un utente
Possiamo definire (I) un dialogo uomo-macchina che rende possibile la
produzione di oggetti testuali nuovi.
Tre le condizioni affinché ci sia (I)
1.
flusso pluridirezionale delle informazioni
2.
ruolo attivo dell'utente nella selezione dell'informazione richiesta
3.
comunicazione che si realizza in tempo reale
Interfaccia (spazio d’interazione condiviso) e usabilità (ergonomia
cognitiva) sono elementi centrali dell’(I).
I tratti peculiari su cui si fonda l’interattività sono:
 l’idea di uno spettatore sempre meno passivo
 un’attività dello spettatore che va oltre il cambio di canali
e lo sfoglio delle pagine del televideo
 la diffusione dell’utilizzo del “canale di ritorno” che è
un canale di comunicazione che va dagli utenti verso
l’emittente; gli utenti hanno la possibilità di retroagire con
l’emittente stessa
 per l’utente c’è la possibilità di fruire del contenuto in
tempi asincroni, liberandolo così ancora di più dalla
gabbia del palinsesto
 per l’emittente (e quindi per gli investitori pubblicitari)
esiste quindi la possibilità di avere risposta (feedback),
necessaria per conoscere meglio i gusti e i
comportamenti dello spettatore
Lo sviluppo delle reti
E’una semplificazione giornalistica far coincidere Internet con WWW
Il world wide web è solo la più diffusa applicazione su Internet
Internet è il punto di arrivo di diverse evoluzioni con radici estese nel
tempo, definibili secondo almeno tre linee di sviluppo:
•
elaborazione dei dati
•
gestione delle informazioni
•
sistemi di comunicazione
Internet è un ambiente:
•
sul canale Internet viaggiano media diversi
•
con il supporto Internet si può diffondere comunicazione di massa o
scambiare comunicazione interpersonale
•
nel luogo Internet ci si informa, si chiacchiera, si compra e si vende
•
lo strumento Internet è accessibile da computer, telefono, televisore
Digital divide globale
 Metà del mondo non ha mai
fatto una telefonata
 I paesi ricchi rappresentano
solo il 15% della popolazione
mondiale, ma possiedono oltre la
metà di tutte le linee telefoniche
e il 70% delle utenze di telefoni
mobili.
 I paesi poveri comprendono il
75% della popolazione mondiale,
ma hanno solo il 5% degli utenti
Internet del pianeta
Utenti internet in Italia
Mediamorfosi
• A partire dalla metà degli anni ‘90 i grandi
editori - Gruppo Espresso, Il Sole 24 Ore,
Rcs - non producono più soltanto giornali,
ma si mettono in grado di modulare i
contenuti in funzione di supporti tecnologici
e di canali di distribuzione diversi
• Dopo decenni di mercato bloccato, entrano
inoltre nel campo editoriale nuovi soggetti
imprenditoriali, come Telecom-Seat, Tin-it,
e.Biscom
• Con la digitalizzazione il settore
dell’informazione diventa centrale
nell’economia
Una classificazione
• Siti di quotidiani (in sinergia
con l’edizione cartacea)
• Siti di agenzie di stampa
• Siti di tv e radio all news
• Siti di riviste
• Portali (all’interno le news)
• Webzine (siti di informazione
nati esclusivamente per la
rete)
• Blog (siti personali che
forniscono notizie, giornalismo
amatoriale)
Da Roberto Polillo, Plasmare il
web, Apogeo, Milano 2006
Le potenzialità dell’informazione on line
Sono legate alle caratteristiche dei new media:
– Digitalizzazione: i bit costano molto meno della carta; a
disposizione si ha uno spazio potenzialmente infinito per
aggiornamenti ed approfondimenti; si può creare un archivio
sempre disponibile
– Multimedialità: si possono integrare nella stessa pagina testi
scritti, grafica, foto, filmati, documenti audio, …
– Ipertestualità = estensione della copertura informativa: è
possibile segnalare link per approfondimenti e per consultare
direttamente le fonti
– Interattività: gli utenti possono partecipare attivamente
proponendo commenti, intervenendo in dibattiti, facendo
seganalazioni, ecc. Il patto fiduciario dell’utente con la testata o
il giornalista diventa particolarmente stretto
– Dimensioni di memoria: sia per la persistenza on line del
materiale pubblicato, sia per la memoria e la storia del giornale
Le origini
• Prime forme, a metà degli anni ’80: videotex, audiotext,
teletex
• 1982, edizione digitale di un piccolo giornale texano, The
Fort Worth Star Telegram
• USA, pionieri su service provider (AOL, Pdigy,
Compuserve (1992-1994): tra i primi il Mercury Center
• Giornali a web aperto, 1994: News & Observer, The New
York Times, Washington Post, Time, USA Today
• 1995: Salon (webzine)
Storia del giornalismo on-line
 “San Jose Mercury News” (1993)
 “New York Times” (1996)
 Primo boom siti web: Sexgate (1998)
 “L’Unione sarda” e “L’Unità” (1995)
 “Il Corriere della Sera” (1995)
 “La Repubblica” (1996)
I primi giornali on line in Italia
• Il più veloce: L’Unione Sarda (N.Grauso, 1994)
• Prime esperienze poco riuscite: L’Unità (1995), il Corriere
Della Sera (repurposing), la Stampa (prova l’accesso a
pagamento), Sole 24ore (ma intuisce le potenzialità
dell’archivio)
• Esperimenti riusciti: il manifesto, ma soprattutto la
Repubblica (contenuto aggiuntivo, struttura grafica
innovativa in Italia, tutta la redazione coinvolta)
Dalla seconda metà degli anni ’90 le maggiori testate
italiane e straniere hanno una versione on-line
 www.corriere.it
 www.thetimesonline.co.uk
Anche le testate minori o a tiratura locale
realizzano il proprio sito Web
 www.avvenire.it
 www.ilcittadino.it
Crisi e riorganizzazione - 2002
• Il numero dei quotidiani on line si va assestando
• Aumentano i contenuti a pagamento (il Corriere della
Sera, la Gazzetta della Sport, la Repubblica, l'Unità, Il
Sole 24 Ore, Italia Oggi; Il Giornale di Sicilia, La
Provincia di Cremona)
Numero di quotidiani on line , Fonte ipse (www. ipse.com)
Aprile 2006
•
•
•
•
•
•
Quotidiani, 137
Riviste, 1889
Webzine, 1929
Blog, 290
Portali, 1109
Web agency, 744
I siti leader
I. www.repubblica.it
II. www.corriere.it
III. www.gazzetta.it
IV. www.ilsole24ore.com
V. www.quotidiano.net
VI. www.lastampa.it
Grandi numeri
Un esempio: la Repubblica.it, nata il 14/1/1997
Le pagine viste in un giorno (11/4/2006): 54 milioni
(+52,13% rispetto al 2005)
Le pagine viste in un mese (aprile 2006): 418 milioni
Le pagine viste in un anno (2006): 3.642 milioni
Gli utenti unici in un giorno (11/4/2006): 1.515.833
I visitatori unici mensili (novembre 2005): 5.136.926
(il 13% dall’estero)
Caratteri dei giornali on oline
MULTIMEDIALITA’
contributi video,
audio, grafici o
fotografici
INTERATTIVITA’
Blog, forum,
e-mail, sondaggi
IPERTESTUALITA’
collegamenti fra notizie,
link ad approfondimenti
TEMPESTIVITA’
aggiornamenti in
tempo reale
Oggi i contenuti televisivi dispongono di tre
principali piattaforme di distribuzione:
• il satellite
• il digitale terrestre
• internet
ciascuno con caratteristiche peculiari, ma con
ampie zone di sovrapposizione
Le fonti di finanziamento
Si tratta di una questione non scontata:gli errori sono stati pagati con
fallimenti economici o con la disaffezione degli utenti
In rete si è consolidata la consuetudine all free for all, ma le esigenze
della gestione della redazione spingono verso il pay per use:
ottimale può essere una combinazione tra le due soluzioni
Alcune forme di finanziamento sperimentate:
 pubblicità, nelle forme di banner e sponsorizzazioni
 registrazione gratuita, in modo da differenziare i pubblici e attirare
investimenti mirati (New York Times)
 tutto a pagamento (Usa Today, Wall Street Journal)
 a pagamento solo i servizi a valore aggiunto (Washington Post, Los
Angeles Times)
 syndication, la vendita ad altri dei contenuti prodotti
Che cos’è il Web 2.0?
“Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente
uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del
World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si
tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle
applicazioni online che permettono uno spiccato livello di
interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali
Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail,
Wordpress, Tripadvisor ecc.). La locuzione pone l'accento
sulle differenze rispetto al cosiddetto Web 1.0, diffuso fino
agli anni ‘90, e composto prevalentemente da siti web
statici, senza alcuna possibilità di interazione con l'utente
eccetto la normale navigazione tra le pagine, l'uso delle
email e l'uso dei motori di ricerca”
Grandi numeri
La vita corre veloce, sul web: un
universo parallelo e vorticoso
In un solo minuto vengono
elaborati 694.445 risultati per
le ricerche fatte su Google,
sono inviate 168 milioni di email, la gente si parla su
Skype per 370 mila minuti,
6.600 immagini sono caricate
su flickr, 600 video su Youtube
Anche i social network fanno
registrare numeri da vertigine.
Gli oltre 500 milioni di utenti su
Facebook, per esempio, in soli
60 secondi pubblicano 510
mila commenti, mentre Twitter
cinguetta almeno 98 mila volte
Riorganizzazione della struttura
Le caratteristiche tecniche del nuovo medium
comportano la necessità di “inventare” e
sperimentare modalità originali di
organizzazione produttiva
In particolare i cambiamenti investono
 spazio, necessità di ripensare il formato
(flessibilità)
 tempo, necessità di ripensare la periodicità
(aggiornamento continuo)
Il pubblico
• Estensione. Potenzialmente vastissimo, in realtà si pone il
problema delle possibilità di accesso alla rete, toccando la
questione del digital divide e quindi delle caratteristiche sociodemografiche degli utenti di internet
• Localizzazione. Per quanto riguarda gli interessi dimostrati dagli
utenti, si osserva un paradosso: nonostante il mezzo permetta
informazioni che riguardano un’estensione geografica globale,
l’interesse è molto accentuato per la dimensione locale
• Argomenti. La moltiplicazione dell’offerta informativa comporta una
fruizione altamente differenziata, passando da un modello daily us
(un quotidiano che definisce un insieme di conoscenze condivise)
ad un modello daily me (un insieme di informazioni altamente
personalizzate, rispondenti agli interessi dei singoli)
Le emittenti
“Saremo tutti giornalisti”?
Per la prima volta nella storia dell’umanità ogni persona,
con pochissima spesa e con minime conoscenze
tecniche di base, è in grado di immettere notizie in un
circuito che provvederà alla loro distribuzione in tutto il
pianeta
L’uso della Rete, dei videotelefonini, degli i-Pad consente a
chiunque di diffondere parole, suoni, voci, numeri,
grafici, foto, immagini in movimento, di improvvisarsi
cronista: tanto che ormai il problema non è la mancanza,
ma l’overdose di informazione
L’informazione è sempre più inflazionata: semmai è
l’attenzione dei cittadini - costantemente
(ossessivamente?) interconnessi - a farsi scarsa
Il newsmaking
Si pone l’esigenza di ridefinire i criteri di notiziabilità
o Fornire al pubblico quello che serve (cittadino) o quello
che piace (consumatore)?
o Le caratteristiche tecniche del mezzo consentono di
verificare in vari modi le preferenze degli utenti: articoli
“cliccati”, e-mail a giornalisti e siti, partecipazione a
forum di discussione, risposte a sondaggi, ecc .
o Il rischio è seguire il pubblico piuttosto che i criteri di
professionalità
I gradi del giornalismo partecipativo
Esistono varie forme e vari gradi di giornalismo partecipativo:
La più semplice è data dalla possibilità per l’utente di inserire
commenti a un articolo o di segnalare una notizia
La più complessa è il giornale costruito interamente dagli utenti
dove ognuno può segnalare, commentare e scrivere
I lettori si trasformano da consumatori passivi a
protagonisti del processo informativo
Le luci
Elementi da valorizzare
– Economicità e assenza di confini
– Multimedialità, mix di linguaggi e di sincronia e
asincronia
– Funzioni più raffinate di selezione delle informazioni
e di organizzazione dei contenuti
– Capacità rinnovate di approfondimento e di
contestualizzazione
– Rapidità di aggiornamento
– Ampliamento esponenziale di ogni tipo di memoria
e di archivio
Le ombre
Elementi di criticità
– Disintermediazione nel processo di comunicazione:
c’è ancora bisogno del giornalista?
– Le fonti sono a disposizione di tutti (mancanza di
controlli), se ne possono fare usi perversi
– Il giornalista lavora di copia-incolla, non ha più
contatto diretto con i fatti
– Overload informativo: eccesso di informazioni inutili,
sovraccarico e confusione negli utenti
– Tendenza alla concentrazione nei pochi siti più visti
– Rischi di compenetrazione tra informazione on line,
pubblicità, commercio elettronico
Scrivere per il web
 Le modalità percettive del lettore sono differenti
rispetto alla pagina di carta (“lettura diagonale”)
 Si legge più lentamente e frammentariamente
Le regole:
– Brevità e precisione
– Scansione in blocchi informativi
– Poche parole, precise
– Forma attiva
– L’importanza dei link
Blog
• Un blog è un diario in rete
• Il termine blog è la contrazione di web log, ovvero
“traccia su rete”
• Il fenomeno nasce dal 1997 in America; nel 2001 si
consolida anche in Italia, con i primi servizi gratuiti
dedicati alla gestione di blog
Non è un fenomeno passeggero e di moda, ma si tratta di
un qualcosa di solido, consolidato e in crescita, se si
considera che ogni giorno, secondo alcuni ricercatori,
vengono aperti 10-20 mila nuovi blog e che il loro
numero nei soli Stati Uniti è ormai dell’ordine dei 50
milioni
Blogosfera
•
Calco dell'inglese
blogosphere o che indica
l'insieme dei blog.
•
I blog sono fortemente
interconnessi: i bloggers
leggono blog altrui, li
linkano e li citano nei
propri post (messaggi).
•
I blog hanno sviluppato
una propria cultura.
(notare una certa
assonanza con il termine
biosfera)
•
Il termine inglese
blogosphere è stato
coniato il 10 settembre
1999 da Brad L. Graham,
in quello che era uno
scherzo. È stato poi
"riscoperto" nel 2001 da
William Quick
I blogger nel mondo
Fonte: Technorati Report 2010
I blogger italiani
Occupazione
Temi preferiti
•
•
•
•
•
•
•
Tecnologie digitali, web 20%
Attualità 18,1%
Cultura 13,3%
Politica 4,8%
Sport, turismo e viaggi 7,6
Aspetti personali 7,6%
Di tutto 28,6%
•
•
•
•
•
•
Professionista 12%
Informatico 40.8%
Giornalista 24%
Impiegato 16%
Insegnante 4%
Studente un. 2,4%
Dati indagine BlogFest 2009
Blog d’informazione
Un blog è uno spazio gratuito e personale su Internet, ospitato dal server
di una società.
È una forma di personal publishing particolarmente semplice da
utilizzare (creare, aggiornare, gestire)
In rete si trova una grande quantità di blog d’informazione,
difficilmente organizzabili in categorie, tra cui quelli di
• giornalisti professionisti di testate tradizionali
• giornalisti professionisti non inseriti in testate
• non professionisti
Il blog nel mondo dell'informazione

Il blog si trasforma da diario a mezzo d'informazione.
In alcuni casi la blogosfera diventa giornalismo

I blog diventano col tempo fonte d'informazione

Sulle testate web arrivano i blog dei giornalisti

Complementarietà tra blogosfera e
giornalismo
52
Forte interconnessione
 Condivisione


Possibilità di commento da
parte dell'utente

Alta velocità di aggiornamento

Alta capacità di mobilitazione
53
Struttura e funzionamento
La struttura è costituita solitamente da un programma di pubblicazione
guidata che consente di creare automaticamente una pagina web
anche senza conoscere il linguaggio HTML; questa struttura può
essere personalizzata con vesti grafiche dette templates (ne esistono
diverse centinaia).
Il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione internet
di creare un sito in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in
completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato ad un
thread, in cui i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare
messaggi all'autore.
In questo luogo cibernetico si possono pubblicare notizie, informazioni e
storie di ogni genere, aggiungendo, se si vuole, anche dei link a siti di
proprio interesse: la sezione che contiene links ad altri blog è definita
blogroll. Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre
l'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera o blogosfera (in inglese,
blogsphere). All'interno del blog ogni articolo viene numerato e può
essere indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link
che punta direttamente a quell'articolo.
Differenze tra Blog e Forum
Il blog è essenzialmente un diario personale, in cui la comunicazione è uno->molti
Il forum è una piazza virtuale in cui le persone discutono di qualcosa con un
rapporto del tipo molti->molti
Blog >L'autore decide di cosa parlare, l'argomento è il soggetto, la partecipazione
attiva dei lettori è facoltativa. Eventuali commenti sono subordinati al soggetto
deciso dall'autore, e comunque sono secondari al "post" principale
Forum >Tutti inseriscono nuovi argomenti di cui parlare, tutti possono partecipare
inserendo nuovi argomenti e commenti di discussione allo stesso livello del
primo inserito
Blog >In genere i commenti sono "free", cioè chiunque, senza registrazione, può
aggiungere il suo. Da poco stanno prendendo piede sistemi di autenticazione
dei commentatori
Forum >In genere tutti i partecipanti sono utenti registrati e identificabili
Blog >Il blog rimane comunque un sito di carattere personale, in cui "gli altri" sono
ospiti. Affezionati, simpatici, graditi, ma pur sempre ospiti
Forum >Il forum è molto più simile a un luogo pubblico in cui non si è autori e
lettori, ma tutti sullo stesso piano. Eventualmente vi sono sottocomunità per
temi o sottocomunità di moderatori.
Tipologie di blog
• blog personale - è la categoria più diffusa. L'autore vi scrive le sue
esperienze di ogni giorno, poesie, racconti, desideri, disagi, proteste. Il
contributo dei lettori nei commenti è in genere apprezzato e dà vita a
discussioni molto personali, ma anche a flame (messaggio deliberatamente
ostile e provocatorio inviato da un utente alla comunità o a un altro individuo
specifico; flaming è l'atto di inviare tali messaggi, flamer chi li invia, e flame
war ("guerra di fiamme") è lo scambio di insulti che spesso ne consegue,
paragonabile a una "rissa virtuale". Il flaming è contrario alla netiquette, ed è
uno degli strumenti utilizzati per attirare l'attenzione su di sé e disturbare
l'interazione del gruppo). Questo tipo di blog è usato spesso da studenti di
scuola superiore o universitari, con un gran numero di collegamenti
incrociati tra un blog e l'altro
• blog di attualità - Molti giornalisti utilizzano i blog per dare voce alle proprie
opinioni su argomenti d'attualità o fatti di cronaca, o più semplicemente per
esprimere la propria opinione su questioni che non trovano quotidianamente
spazio fra le pagine dei giornali per i quali scrivono. Altre persone utilizzano
il blog per commentare notizie lette su giornali o siti internet
• blog tematico - Ogni essere umano ha un hobby o una passione. Spesso
questo tipo di blog diventa un punto d'incontro per persone con interessi in
comune
Il mediattivismo
Il mediattivismo è un insieme di pratiche di azione diretta che si
avvalgono delle tecnologie della comunicazione per promuovere
finalità sociali e per modificare e/o contestare il rapporto tra
produttori e fruitori della comunicazione dei media tradizionali
Si sviluppa nella promozione di campagne relative alla comunicazione
e ai media, la realizzazione di inchieste audio e video, la raccolta e
diffusione di notizie attraverso il web
Il mediattivismo si configura come una pratica di azione politica, ma nel
contempo è messo in atto come forma culturale e strumento di
sperimentazione di nuovi linguaggi e forme comunicative
Le radici del mediattivismo affondano nelle pratiche di
controinformazione sviluppatesi all'interno del movimento
controculturale negli anni ’60 e ’70, ma a differenza di queste ultime,
volte in particolar modo alla ricerca e diffusione di informazioni che
non avevano spazio nei circuiti mediatici istituzionali, il
mediattivismo contemporaneo può giovarsi della vasta diffusione di
tecnologie a basso costo e di facile utilizzo, in particolar modo la
rete internet e gli strumenti di registrazione audiovisiva
GLOBALI
Indymedia.org è una rete costituita
da centinaia di giornalisti
indipendenti che operano in
diversi paesi utilizzando testi e
immagini
NAZIONALI
YouTube e gli aggregatori di video online
•
•
•
•
•
Nato nel 2005, YouTube è il più famoso portale
al mondo di videosharing
Il suo core business è consentire lo scambio di
contenuti audiovisivi (created e user distributed)
tra gli user (amatoriali e professionali)
Problema dei diritti: per gli user è vietato
l’upload di contenuti di cui non detengono la
licenza, ma la verifica avviene ex-post
I video sono navigabili tramite un motore di
ricerca e in parte organizzati tramite i canali degli
utenti
La popolarità del sito ha spinto parte dei
broadcaster ad aprire dei propri canali, che
però vengono utilizzati più per fini
promozionali indiretti che per generare
introiti diretti
Il nuovo ecosistema
Scarica

Il giornalismo on line - Facoltà di Scienze Politiche