Spediz. in A. P. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - Filiale di Torino o n g i n e B n Sa N.1 1° semestre 2012 EXALLIEVI DON BOSCO I L D I R E T T O R E salesiani e missione Carissimi Ex- allievi e amici tutti, continuando il cammino di presentazione della Strenna 2012 : “Conoscendo ed imitando Don Bosco facciamo dei giovani la missione della nostra vita”, mi vorrei soffermare sull’invito che il nostro Rettor Maggiore fa a tutta la Famiglia Salesiana di approfondire la conoscenza di Don Bosco per imitarlo. Prendo a prestito una lettera che ben descrive chi è stato e chi deve essere Don Bosco oggi per noi. Il 5 marzo 1877 don Francesco Bodrato, primo Ispettore in Argentina, Don Bosco vivente, scriveva così in una lettera indirizzata ai giovani che si stavano preparando per diventare Salesiani: «Chi è D. Bosco? Che ve lo dica io? Sì ve lo dico proprio davvero, come l’ho appreso e sentito dire da altri. D. Bosco è il nostro amatissimo e tenerissimo padre. Questo lo diciamo tutti noi che siamo suoi figli. D. Bosco è uomo provvidenziale o l’uomo della provvidenza dei tempi. Questo lo dicono i veri dotti. D. Bosco è l’uomo della filantropia. Questo lo dicono i filosofi. Ed io dico, dopo aver ammesso s’intende tutto ciò che dicono i suddetti, che D. Bosco è veramente quell’amico che la Santa Scrittura qualifica un gran tesoro. Ebbene noi l’abbiamo trovato questo vero amico e questo grande tesoro. Maria SS ci ha dato il lume per poterlo conoscere e il Signore ci permette di possederlo. Dunque guai a chi lo perde. Se sapeste miei cari fratelli quante persone vi sono che invidiano la nostra sorte […] E se conveniste con me a credere D. Bosco il vero amico della Santa Scrittura, allora dovete guardare di possederlo sempre e curare di copiarlo in voi stessi. In poche righe, con pochissime pennellate don Francesco tratteggia un’immagine di Don Bosco essenziale, ma “centrata”! 2 san benigno notizie 1-2012 Don Bosco è stato un PADRE amorevole. I suoi ragazzi, i suoi Salesiani si sentivano amati uno per uno. Ed è proprio grazie a questo amore “personale” che Don Bosco è riuscito a ridare speranza di futuro, dignità, solidità spirituale ed umana ai suoi ragazzi. Don Bosco ha delle frasi tenerissime nei confronti dei suoi giovani che forse neanche un padre di famiglia ha mai detto ai suoi figli: “Io sono un povero prete, ma vi voglio così bene che se un giorno rimanessi soltanto con un pezzo di pane lo dividerei con voi”. “Difficilmente potreste trovare chi, più di me, vi ami in Gesù Cristo e desideri la vostra felicità”. Non a caso Don Bosco ha scelto come patrono della sua congregazione S. Francesco di Sales “il santo della dolcezza”. È stato un UOMO PROVVIDENZIALE: ad un giornalista che gli chiedeva, al termine della sua vita quale fosse stato il suo segreto, ri- spose: “Io sono sempre andato avanti come il Signore mi ispirava e le circostanze esigevano”. Un uomo completamente abbandonato nell’amore provvidente di Dio, e di Maria Ausiliatrice. La sua è stata una “provvidenza attiva”: quante scale Don Bosco ha salito e sceso nelle case dei ricchi per chiedere l’elemosina, una cosa che gli è costata molto dato il suo temperamento. Eppure per i suoi giovani si è umiliato fino a tanto. Un uomo provvidenziale anche perché, attento ai segni del suo tempo, ha saputo cogliere le domande di senso dei giovani di allora e dare loro delle risposte. Ed oggi chiede anche a noi di fare altrettanto. Di fronte ad una povertà culturale e religiosa, di fronte ad un relativismo e consumismo diffuso, di fronte ad una povertà che rende i giovani sfruttati, abusati siamo chiamati a rimboccarci le maniche e ad essere per loro persone provvidenziali. Un AMICO-TESORO: amico dell’anima soprattutto: “Uno solo è il mio desiderio: di vedervi felici nel tempo e nell’eternità!” Per Don Bosco l’obiettivo è portare ogni giovane all’incontro con Cristo. E in questo è stato maestro di santità. Una santità semplice, allegra, ma esigente. “Siate sempre allegri, correte, saltate, urlate, gridate, ma non fate peccati”. E Domenico Savio lo aveva imparato bene tanto che diceva ai nuovi arrivati a Valdocco: “Noi qui facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’esatto adempimento dei nostri doveri di scuola e di pietà”. DUNQUE GUAI A CHI LO PERDE: ecco l’invito finale che è il più importante. Perdere Don Bosco, il suo genio, il suo sistema educativo, la sua spiritualità sarebbe un danno non solo per la Chiesa, ma per l’umanità intera. La Quaresima che ci prepara alla Pasqua di resurrezione diventi per ciascuno di noi momento di purificazione del cuore per irradiare un amore vero, allegro e salesiano. A tutti voi, alle vostre famiglie un augurio sincero di una SANTA PASQUA. Don Vincenzo Caccia, direttore Vita associativa Polenta del 14 gennaio 2012 Distribuzione della polenta da parte della presidenza. Un centinaio i partecipanti. Un grazie a Burlando Mario e Davico Antonella. 3 san benigno notizie 1-2012 I L P R E S I D E N T E Il dono dell’entusiasmo Un caro saluto a tutti. Eccomi qui ad augurare da parte mia e di tutto il consiglio di presidenza una Buona Pasqua. Possa per tutti noi essere un momento di riflessione e ci aiuti, in questo momento difficile, a farci capire quanto una esigenza fondamentale del nostro credere sia il condividere con chi ha bisogno di noi. Alla fine del mese di Gennaio abbiamo avuto la fortuna di incontrare Don Pierfausto Frisoli, responsabile regionale per Italia e Medio Oriente. È una persona straordinaria che ha ricevuto dal Rettor Maggiore l’incarico di incontrare le varie comunità Salesiane poste nel territorio a lui assegnato, di valutarne lo stato di salute, di incontrare salesiani e altri membri della Famiglia Salesiana confrontandosi con loro. La riunione di consiglio mensile è diventata così l’occasione per presentare a Don Pierfausto la nostra realtà e quella dei gruppi presenti nei vari paesi che fanno riferimento a S.Benigno. La serata è trascorsa all’insegna della semplicità. Il saper ascoltare e il consigliare di Don Pierfausto sono stati un grande dono per tutti noi. Il suo entusiasmo ci ha veramente contagiati e Don Bosco, raccontato da lui è più che mai attuale. Permettetemi anche di ricordare che dal 26 al 29 Aprile a Torino Valdocco si svolgerà il congresso mondiale degli ex allievi, un’occasione imperdibile per poter capire qualcosa in più delle nostre Unioni e di Don Bosco nel mondo. A chi può, un invito a farsi presente la domenica 29 aprile alla S.Messa del Rettor Maggiore delle ore 12.00 a Valdocco. Rinnovo l’augurio sincero di Buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie ed il solito grazie a tutti quelli che, in questo inizio di anno, si sono impegnati per rendere possibili le Feste di Don Bosco nei vari gruppi locali e a quanti 4 san benigno notizie 1-2012 continuano a sostenere l’Unione con la preghiera, la testimonianza e il tesseramento. Lamberto Vezzetti Il consiglio ex con don Frisoli. O P I N I O N E “bocconi” amari Spread. C’era una volta una bella principessa che si chiamava Italia. Purtroppo era troppo abituata a vivere al di sopra delle sue possibilità con la beata incoscienza della giovinezza. In ciò sembrava imitare lo zio Silvio che preferiva cantare e raccontare barzellette. Le sorellastre Francia e Germania se la legarono al dito e, tra reciproci sorrisini, le fecero tutti i dispetti possibili. Fino a quando la avvelenarono con una mela allo spread. Nonno Giorgio per risolvere la questione tolse la bimba a zio Giulio Tre... monti per affidarla a un solo Monti, che iniziò una cura molto ma molto pesante. Pensate che persino zia Elsa, al momento di somministrarla, si metteva a piangere. E mentre lo zio Mario faceva tutto con i tecnici aggiuntivi, quei cari principi azzurri dei parlamentari eletti dal popolo sovrano si giravano i pollici: al massimo andavano in vacanza alla Maldive, spesso – poverini – con i conti pagati a loro insaputa. Poi dall’America una strega con un nome impossibile (“La standa dei pors”?) disse che avevano perso la tripla A. La povera Italia ci rimase male e cercò di andare a Cortina mentre c’era lo sciopero dei tassisti. Cosa di cui non aveva avuto notizia perché nel frattempo c’era stato lo sciopero dei giornalai e nemmeno l’abate l’aveva detto per altoparlante perché era in arrivo uno sciopero contro la liberalizzazione dei sacrestani. Fu così che la bambocciona Italia imparò a proprie spese a non accettare più BTP da agenzie di rating sconosciute. Pil. Giuanin Pautass di Carma- di Marco Notario gnola ha lavorato una vita alla FIAT. Quando c’era ancora la lira e la FIAT era a Torino e non a Detroit. Ma adesso che è in pensione è stato obbligato ad aprire un conto corrente e al mercato d’ora in poi dovrà pagare con il libretto degli assegni anche un chilo di patate. Dicono che così si combatterà l’evasione. Allora Giuanin ha avuto il suo bel bancomat, ove MAT sta per “diventare mat”, e così la prima volta ha subi- 5 san benigno notizie 1-2012 to sbagliato e la macchinetta gli ha mangiato il tesserino. L’impiegato l’ha restituito con un sorriso di commiserazione. La seconda volta di nuovo. Questa volta Giuanin ha dovuto pagare la copia. Ha sbagliato una terza volta. Per la vergogna non ha detto più nulla, non ha ritirato la pensione e si è lasciato morire di fame. Sulla sua lapide c’è scritto: “Creò il PIL italiano senza fare debiti né pubblici né privati. Non consumò, ma produsse. Gli eredi non produssero ma – riconoscenti – dilapidarono”. E dire che aveva investito i suoi risparmi per far studiare i figli alla Bocconi. Fis. Concettina De Concettis si è laureata a 29 anni: sfigata già in partenza. Di conseguenza, per evitare la monotonia del posto fisso, ha girato tutta l’Italia facendo, a intervalli di un anno di disoccupazione, per 10 giorni la maestra, per altri 10 la bidella, per altri 10 la badante, per altri 10 la commessa e così via. Ha tentato persino di diventare deputata per avere almeno un piccolo vitalizio. Alla fine è finita in manicomio dove finalmente si è stabilizzata. Trovandosi costretta in ciò a dare ragione all’altro zio Giulio (Andreotti) che diceva che “Il posto fisso logora... chi non ce l’ha”. In compenso ha letto sui rotocalchi rosa l’avventura della nobildonna Patrizia Reg1-2012 6 san benigno notizie 1-2011 giani, detenuta in carcere per omicidio. La quale potrebbe uscire dal medesimo, a patto che si metta a fare lavori socialmente utili. Scherzate? Lei non ha mai lavorato in vita sua e quindi preferisce restare dentro. Noblesse oblige. D’altronde lì un posto fisso ce l’ha. Sac. Un dovere di correttezza mi impone di spezzare almeno una lancia in favore di Monti: riconoscergli che solo lui avrebbe potuto fare simili manovre. Non perché sia lui, visto che pure il suo governo è sulla buona strada delle battute infelici, ma semplicemente perché lui non deve fregarsene degli elettori. Immaginiamoci infatti se tutto questo l’avesse proposto il leader di uno qualsiasi dei partiti attualmente in circolazione. Altro che fine di Gheddafi! Parimenti ci è stato detto che siamo in un cul-de-sac. Speriamo che per uscirne non abbisogniamo di un sac... Fol. Diciamolo subito. Schettino con la manovra azzardata all’isola del Giglio ha fatto la classica fesseria. Se poi aveva davvero accanto la bella moldava, ne ha fatto una seconda. E se ha aspettato un’ora a dare l’ordine di abbandono ne ha fatto una terza. Folatùn. Dargli però del vigliacco lo trovo ingiusto: nonostan- te tutto è riuscito a salvare quattromila persone e sono ancora convinto che dallo scoglio abbia potuto vedere e dirigere meglio che non dalla sommità di una nave ormai inclinata. Altrettanto esagerato trovo dare del super-eroe a De Falco: che si è comportato bene, ma che in fondo dava ordini stando al caldo, seduto e al sicuro. Che infine la Costa Crociere non sapesse nulla delle procedure dell’“inchino”, lo si vada a raccontare alla Fata Turchina. Blizzard (traduzione: bisa). Altri tecnici si sono attivati per darci consigli via TV su come affrontare il maltempo di febbraio: se fa freddo, state in casa. Quest’estate, ad agosto, si sperticheranno in analoghi inviti: se fa caldo, state all’ombra. Soprattutto gli anziani. OK. Sono anziano, ma non cretino: fin lì ci arrivo anch’io. E comunque, rispetto a dove veramente ha nevicato e gelato sodo e dove, senza farla tanto lunga, hanno preso pic e pala, fanno adesso ridere le polemiche di Roma. Lì però almeno avevano deciso la data della chiusura delle scuole già una settimana prima: questa sì che si chiama prevenzione. Sanremo e Celentano? Un ulteriore motivo per pentirmi di aver pagato il canone RAI. Marco Notario F or m a z ione strenna 2011-2012: conoscere don bosco affascinava perchÉ amava con il cuore di dio Uno dei suoi primi alunni, che una foto famosa ha fissato in ginocchio davanti a don Bosco, mentre si confessa, che poi sarà suo successore, don Albera, ci ha lasciato una pagina che merita di essere trascritta per descriverci qual era il suo rapporto con i ragazzi. In una lettera circolare racconta: «Bisogna dire che don Bosco ci prediligeva in modo unico, tutto suo; se ne provava fascino irresistibile; mi sentivo come fatto prigioniero di una potenza effettiva che mi alimentava i pensieri, le parole, le azioni; sentivo di esser amato in un modo mai provato prima, singolarmente superiore a qualsiasi altro affetto: ci avvolgeva tutti e interamente quasi in una atmosfera di contentezza e felicità. Tutto in lui aveva per noi una potente attrazione; operava nei nostri cuori giovanili a mo’ di calamità a cui non era possibile sottrarsi: e, anche se l’avessimo potuto, non l’avremmo fatto per tutto l’oro del mondo, tanto si era felici di questo suo singolarissimo ascendente sopra di noi, che in lui era la cosa più naturale, senza studio né sforzo alcuno. E non poteva esser altrimenti, perché da ogni sua parola, ed atto emanava la santità dell’unione con Dio, che è carità perfetta. Egli ci attirava a sé con l’amore soprannaturale che gli divampava in cuore. Da questa singolare attrazione scaturiva l’opera conquistatrice dei nostri cuori; in lui i molteplici doni naturali erano resi soprannaturali dalla santità della sua vita». Lo storico Stella commenta: « Per don Bosco amare i giovani non significava solo suscitarne l’affetto, ma anche sentirne l’attrattiva, esserne soggiogati, avvertirne il ruolo insostituibile nella propria vita». Con i suoi collaboratori era talmente padre e maestro che spesso avvenivano decisioni sorprendenti, come quando don Cagliero, (poi cardinale) che non voleva farsi religioso, concluse il duello di coscienza con la famosa uscita: «Frate o no, resto con Don Bosco». Don Franco Lacchia 7 1-2012 san benigno notizie 1-2011 3 1 g enn a io feletto rivarolo san giusto Volpiano bosconero san benigno 8 san benigno notizie 1-2012 Centro Formazione Professionale Carrellata di gioia Cari Ex Allievi, colgo l’occasione, attraverso l’articolo, per portare alla Vostra conoscenza un’iniziativa che ha visto protagonisti il Nostro Centro, in particolare il settore della Ristorazione ed il Gruppo “Fiat Industrial Machine” ai più conosciuto con il nome di Iveco. Nel novembre scorso, siamo stati contattati da alcuni funzionari Iveco, in merito alla possibilità di realizzare un progetto che consentisse ad un certo numero di dipendenti (impiegati, quadri e dirigenti), di realizzare, operando presso le nostre cucine, i “doni natalizi” che il Gruppo doveva omaggiare alle proprie maestranze. Il progetto ha da subito appassionato tutti noi, in breve ci siamo organizzati sia dal punto di vista “creativo”, definizione del dono, che operativo, realizzazione del dono. Così, da fine Novembre per tre settimane, tutte le sere dal lunedì al venerdì, dalle 18.00 alle 22.00, oltre 400 tra impiegati, quadri e dirigenti, compreso l’Amministratore Delegato Dott. Altavilla, si sono cimentati nella realizzazione, in collaborazione con i cuochi del nostro Centro di ben 1200 Kg di paste di meliga, che, suddivise in sacchetti da 400 grammi, sono state poi “assemblate” in una confezione con bottiglia di Mosca- to (sempre da noi fornita) e distribuite agli oltre 2300 dipendenti del Gruppo (le confezioni eccedenti sono state consegnate dalla dirigenza agli ospiti della Piccola Casa della divina Provvidenza – Cottolengo di Torino). La consegna dei doni natalizi avvenuta il 21 e 22 dicembre presso il Fiat Industrial Village di Strada Settimo a Torino, ha visto nuovamente i nostri cuochi e ben tre classi del settore ristorazione, impegnate per entrambe le giornate a produrre il “Pranzo di Natale”ai 2300 dipendenti del Gruppo. Il menù” concepito con un “respiro internazionale”, in modo da coprire attraverso un tour gastronomico realiz- zato con i piatti più caratteristici di tutti i paesi dal Brasile alla Cina, dalla Francia alla Germania, dalla Spagna all’Italia, in cui il Gruppo opera, è stato servito dai nostri allievi, coadiuvati dal personale docente, tra i camion, i trattori, gli autobus e gli escavatori dell’area espositiva. L’impegno profuso è stato notevole sia da parte dei Docenti che dei ragazzi, così come la stanchezza finale, ma il risultato ottenuto unito alla sincera soddisfazione mostrata nei nostri confronti dai vertici Iveco per la riuscita del progetto, li ha ampiamente ripagati dello sforzo. Il Direttore del Centro Carlo Vallero 9 san benigno notizie 1-2012 m edie una bella testimonianza Docente di educazione fisica e collaboratore educativo. Ho sempre avuto la passione per lo sport, ma per un certo periodo della mia adolescenza (ovvero alla fine degli anni ’90) ricordo che l’interesse per il basket superava ogni limite: avevo libri, riviste che compravo settimanalmente e videocassette (all’epoca c’erano sopratutto quelle) con cui vedere e rivedere le migliori azioni dei miei eroi di allora... Negli Stati Uniti era l’epoca d’oro dei Chicago Bulls e di Michael Jordan, praticamente imbattibili e divenuti per questo quasi “antipatici”, mentre in Italia la sfida delle sfide era costituita dalle due squadre bolognesi... la Virtus e la Fortitudo. La differenza era che la Virtus rappresentava un po’ 10 san benigno notizie 1-2012 la squadra da battere... quella dei tecnici, poco spettacolo, ma tanti fondamentali, un gioco indubbiamente noioso ma produttivo... mentre la Fortitudo dava spettacolo con una tattica più votata all’attacco ed alle iniziative personali... Il risultato era che in campionato vincevano e divertivano... ma giunti al momento di affrontare le squadre veramente solide e “dure” in difesa si ritrovavano con un pugno di mosche... Ad ogni modo il Basket per come lo concepivo io non poteva essere solo numeri e freddi tabellini... I numeri infatti si sa sono asettici... mentre per me e per tanti quello sport rappresentava emozioni, impegno... voglia di divertirsi e di fare divertire...; proprio per questo la mia squadra era proprio la Fortitudo. Qui militava un giocatore che sarebbe stato poi definito il “Jordan italiano” per il suo stile spettacolare, per le sue giocate geniali e risolutive, per il grande carisma in campo ed anche diciamolo per il suo nome che suonava così “americano”... Stiamo parlando di Carlton Myers che in 25 anni di carriera ha vinto e fatto vincere praticamente tutto, dal trofeo di miglior giocatore a quello di campione d’Europa nel 1999 con la nazionale Italiana. Era nato a Londra da un padre proveniente dai Caraibi britannici e da madre pesarese. Presto trasferitosi a Rimini con la famiglia si innamorò del Basket e così ebbe inizio la sua carriera folgorante. Ricordo che proprio in quell’epoca.., poteva essere il Natale del 2000, Myers venne intervistato da un cronista della RAI che gli chiedeva come avrebbe trascorso la notte di Capodanno... Chiunque si sarebbe aspettato di ascoltare la solita risposta da campione dello sport moderno... ovvero mega vacanza in Yacht con festa ed eccessi ininterrotti fino alla ripresa degli allenamenti... Invece ciò che disse mi lasciò di stucco... Con una calma assoluta ed un enorme sorriso esclamò: passerò la notte dormendo accanto a mio figlio. In un’altra occasione gli venne chiesto cosa desiderasse in dono per l’anno nuovo ed egli rispose: “la forza, l’energia per essere un buon padre ed una fede rinnovata e sempre più solida...”. Era così Carlton Myers, spontaneo, non si vergognava di ciò che sentiva e nonostante la sua immagine fosse quella del campione, del trascinato- O r a torio re e del vincente, nella sua vita non mancava lo spazio per la Fede e per la preghiera: una identità religiosa vissuta però con grande discrezione e sobrietà...; niente segni della croce prima di tirare il tiro libero vincente o magliette con il volto di Gesù..., nessuna spettacolarizzazione del proprio sentimento di vicinanza al Signore... È questo ciò che mi fece pensare che fosse un sentimento forte, solido e vero, al di là di tutto. Oggi il Jordan italiano si è ritirato, dopo avere calcato i parquet d’Italia, d’Europa e del mondo... La sua cerimonia di addio al basket giocato si è tenuta nel giorno del suo quarantesimo compleanno non nella discoteca di grido o in un locale della “ movida” bensì in un luogo simbolo dell’amore verso gli altri, dell’impegno Sociale, ovvero la comunità di recupero tossicodipendenti di San Patrignano. Al termine dell’incontro, dove intervennero tra gli altri i genitori di Carlton e Dino Meneghin, (altro grandissimo del basket tricolore) il Campione chiese a tutti i presenti di alzarsi per recitare assieme una preghiera. Dopo averlo fatto... tutti iniziarono a battere le mani... ma Myers chiedendo silenzio con un cenno della mano disse...: “Sono sicuro che il Signore gradisce più i vostri cuori... che il vostro applauso”. prof. Mocci Federico don bosco says... we do... “Conoscendo e imitando Don Bosco facciamo dei giovani la missione della nostra vita”, questa la strenna lanciata dal Rettor Maggiore Don Pascual Chàvez Villanueva per il 2012. Un richiamo forte a riscoprire la storia di Don Bosco, conoscerla a fondo, fare nostri i suoi insegnamenti e … metterli in pratica! Come si sta muovendo l’Oratorio? Facciamo una verifica! Don Bosco says: “Non vi raccomando penitenze e discipline, ma lavoro, lavoro e lavoro” (MB IV, 216). Ovvero… Full time! Il progetto avviato nel 2009 di apertura quotidiana dell’Oratorio continua... e funziona! Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 19 i ragazzi di tutte le età si ritrovano all’Oratorio per passare un po’ di tempo insieme, alla presenza degli educatori. Si gioca, si chiacchiera, si intessono amicizie nuove e relazioni, semplicemente stando in cortile, o, per alcuni, partecipando al laboratorio di Art Attack, o al corso di Danza. Continuano inoltre le attività dei Gruppi formativi (Medie, Biennio e Triennio) che si ritrovano settimanalmente per il loro percorso di formazione. Don Bosco says: “Il diavolo ha paura della gente allegra” (MB X, 648). E una domenica al mese si 11 san benigno notizie 1-2012 or a torio toriali (Week-end, Esercizi spirituali), occasioni “forti” vissute insieme a tanti altri giovani. apre per... fare festa! Il 29 gennaio grande Tombola in oratorio per la festa di Don Bosco, il 12 febbraio Carnevale e via così, tutto l’anno! Sono gli animatori ad organizzare gli eventi e ad accogliere i bambini con musica, giochi e intrattenimenti vari, in uno spirito di sana allegria che coinvolge non solo i piccoli, ma anche gli adulti. Don Bosco says: “Fede e preghiera, ecco le nostre armi, il nostro appoggio” (MB XV, 805). Ogni seconda domenica del mese, l’Oratorio apre anche per la celebrazione della SS. 12 san benigno notizie 1-2012 Messa, rivolta in particolare ai bambini del Catechismo e alle famiglie: un bel momento di vita cristiana comunitaria che raccoglie una grande partecipazione. Ai gruppi formativi inoltre, Gruppo Medie, Gruppo Biennio, Gruppo Triennio e Gruppo Giovani Universitari e Lavoratori sono offerti anche momenti privilegiati nel corso dell’anno per vivere in profondità e raccoglimento la propria fede cristiana: sono le esperienze di ritiro, organizzate in Oratorio dalle equipe formative. Accanto a queste, vi è la partecipazione agli appuntamenti ispet- Don Bosco says: “Prendete cura speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi e dei poveri, e guadagnerete la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini” (SPS 122). Giovedì 23 febbraio i ragazzi del Gruppo Medie sono stati in visita alla Casa di Riposo di San Benigno per ringraziare gli ospiti della struttura che hanno contribuito a vario titolo al progetto “Insieme per un sogno”, attraverso il quale l’Oratorio realizza attività ed interventi destinati alla crescita e all’educazione dei giovani. Presso la Casa di Riposo, i ragazzi si sono esibiti, suonando, con diversi strumenti, alcuni pezzi musicali ed hanno preparato e donato, come segno di riconoscenza, delle piccole girandole per tutti gli anziani. Si lavora insomma, cercando il più possibile di tenere vivo l’esempio di Don Bosco. Le sue parole e i suoi richiami sono quanto mai attuali oggi ed esigono con forza di essere tradotte in pratica per continuare a realizzare il suo sogno: “radunare i giovani per farli onesti cittadini col renderli buoni cristiani” (MB IV, 19). Questo è lo scopo dell’Oratorio. Anna Florio 30 anni dopo... perché non incontrarsi? 3a meccanici Aimone D., Alpe L., Andrina F., Bandini W., Bernardi M., Bili A., Boriglione R., Daniele R., Faletto C., Ferin A., Loiacono R., Lomonaco R., Muraro M., Murenu A., Mussetta P., Ossola G., Passudetti E., Reano A., Rolando F., Tosboch B., Taraglio F., Turchetto T., Vironda D., Vottero R., 3 elettro Ardissone R., Ballesio F., Barbero E., Barbero G., Barutti M., Bellone D., Bruno C., Canetto G., Cobetto P., Costanza A., Datta C., Debernardi R., Falletti L., Ferrero G., Garda F., Gismano A., Givogre G., Lanzillo W., Leonatto D., Milanello C., Mondino M., Panieri A., Perono G., Rotti P., Sacco A., Sacco S., Soffietti S., Tappero G., Testa G., Turletto G. POSSIAMO RITROVARCI a S.Benigno e festeggiare insieme domenica 30 settembre 2012? Riuscite a contattarvi tra voi? Vi aspettiamo tutti magari con le vostre consorti e figli. 13 san benigno notizie 1-2012 pro b le m idio g g i ICI e SCUOLA CATTOLICA L’eventuale applicazione dell’ICI-IMU alle scuole paritarie non sarebbe giusta né equa. - Perché contrasta con l’art. 1, comma 1 della Legge 62/2000 “Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. La Repubblica individua come obiettivo prioritario l’espansione dell’offerta formativa e la conseguente generalizzazione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita”. Esse, dunque, hanno i medesimi doveri e diritti delle scuole statali, poiché svolgono un servizio pubblico e concorrono ai medesimi fini. - Perché contrasta con l’art. 1, comma 8 della Legge 62/2000 “Alle scuole paritarie, senza fini di lucro, che abbiano i requisiti di cui all’articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, è riconosciuto il trattamento fiscale previsto dallo stesso decreto legislativo n. 460 del 1997, e successive modificazioni”. Per tale decreto “non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali” (art. 5, comma 1 lett.a D.L. 460/1997). Ad esse dunque, si applica il medesimo trattamento fiscale previsto per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, poiché ne hanno i medesimi requisiti. - Perché contrasta con l’art. 1, comma 3 del Decreto Legislativo 76/2005 “La Repubblica assicura a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. Tale diritto si realizza nelle istituzioni del primo 14 san benigno notizie 1-2012 e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, anche attraverso l’apprendistato di cui all’articolo 48 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, ivi comprese le scuole paritarie riconosciute ai sensi della legge 10 marzo 2000, n.62, secondo livelli essenziali di prestazione definiti a norma dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione”. Non possono essere considerate “commerciali” quelle attività che erogano un servizio che ha rilievo pubblico, è destinato all’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione, tende ad assicurare fondamentali diritti di cittadinanza, come il diritto allo studio e il diritto all’istruzione e formazione professionale. - Perché contrasta con l’art 118, comma 4 della Costituzione “Stato, Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Si pone, dunque, in contrasto con questo principio costituzionale ogni decisione legislativa che, anziché favorire, abbia l’effetto di rendere ancora più difficili l’attuazione di attività educative che vengono svolte dal privato sociale, nell’interesse generale della collettività e non per fini di lucro, e sono espressione del principio di sussidiarietà. La conferenza degli Ispettori Salesiani d’Italia OBIETTIVO 2012 NOTIZIE DI CASA NOSTRA L’unione di San Benigno promuove per l’anno sociale 2012 una raccolta fondi da devolvere al “FONDO DI SOLIDARIETÀ DELL’ISTITUTO” verso le famiglie di allievi in difficoltà economiche. Defunti Don Conca Pietro, Salesiano di Ivrea Persico Flavio di Villanova Canavese (insegnante/segretario) Antoniono Giovanni di Agliè Boglione Gandelli Rina di Brandizzo (cuoca di Planaval) Giorgis Placido di Locana Mamma e fratello di Pettinà Renzo di Pont C.se Chi vuole aderire, specifichi nel Bollettino la causale “Obiettivo 2012” TESSERAMENTO 2012 GRAZIE a tutti coloro che rinnoveranno l’adesione all’Associazione exallievi per il 2012. Ricordiamo che la quota sociale è 20,00 euro (10,00 euro x i familiari) Aiutateci anche voi a migliorare il notiziario, scrivendoci, segnalando argomenti, ponendoci domande, inviando foto e anche… SOSTENENDOCI tramite il c.c.p. 12714101 intestato a ExAllievi Don Bosco - S. Benigno Canavese CONGRATULAZIONI • a Mons. BERTELLO, ex-allievo Foglizzese, governatore della Città del Vaticano per la nomina a Cardinale. • a Pignocco Massimo, ex elettro 1990, per la sua ammissione tra i candidati al diaconato permanente che avverrà nella cattedrale di Ivrea il 1 aprile 2012 alle ore 18.00. PROSSIMI APPUNTAMENTI 26-29 aprile 2012 CONGRESSO MONDIALE ex-allievi/e TORINO Valdocco ATTENZIONE 19 maggio 2012 PROCESSIONE DI MARIA AUSILIATRICE ore 20.30 per le vie del paese [email protected] 30 settembre 2012 CONVEGNO ANNUALE per richiedere la spedizione del giornalino via e-mail contattateci al seguente indirizzo: IL CONSIGLIO EXALLIEVI DI SAN BENIGNO porge A SALESIANI, EXALLIEVI E GENITORI L’AUGURIO DI B uo a na Pasqu I dati degli associati e dei simpatizzanti che ricevono “San Benigno Notizie” vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Sono custoditi nel nostro archivio, garantendo la massima riservatezza. Ogni associato o simpatizzante può richiederne la rettifica o la cancellazione. (Legge 31-12-1996 n. 675) Periodico trimestrale – Direttore responsabile Silvano Notario – Stampa: SGS Torino – Autorizz. Trib. di Torino n° 3470 del 20-12-1984 – Piazza Guglielmo da Volpiano, 2 – Tel. 011.98.24.310 – 10080 S. Benigno C.se (TO)