Spediz. in A. P. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 - Filiale di Torino
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Sa
N.1 1° semestre 2012
EXALLIEVI DON BOSCO
I L D I R E T T O R E
salesiani
e missione
Carissimi Ex- allievi e amici tutti,
continuando il cammino di presentazione
della Strenna 2012 : “Conoscendo ed imitando Don Bosco facciamo dei giovani la missione della nostra vita”, mi vorrei soffermare
sull’invito che il nostro Rettor Maggiore fa a
tutta la Famiglia Salesiana di approfondire la
conoscenza di Don Bosco per imitarlo.
Prendo a prestito una lettera che ben descrive chi è stato e chi deve essere Don Bosco oggi per noi. Il 5 marzo 1877 don Francesco Bodrato, primo Ispettore in Argentina, Don Bosco vivente, scriveva così in
una lettera indirizzata ai giovani che si stavano preparando per diventare Salesiani:
«Chi è D. Bosco? Che ve lo dica io? Sì ve lo dico
proprio davvero, come l’ho appreso e sentito
dire da altri. D. Bosco è il nostro amatissimo
e tenerissimo padre. Questo lo diciamo tutti noi che siamo suoi figli. D. Bosco è uomo
provvidenziale o l’uomo della provvidenza
dei tempi. Questo lo dicono i veri dotti. D. Bosco è l’uomo della filantropia. Questo lo dicono i filosofi. Ed io dico, dopo aver ammesso
s’intende tutto ciò che dicono i suddetti, che D.
Bosco è veramente quell’amico che la Santa
Scrittura qualifica un gran tesoro. Ebbene noi
l’abbiamo trovato questo vero amico e questo
grande tesoro. Maria SS ci ha dato il lume per
poterlo conoscere e il Signore ci permette di
possederlo. Dunque guai a chi lo perde. Se sapeste miei cari fratelli quante persone vi sono
che invidiano la nostra sorte […] E se conveniste con me a credere D. Bosco il vero amico
della Santa Scrittura, allora dovete guardare
di possederlo sempre e curare di copiarlo in
voi stessi.
In poche righe, con pochissime pennellate
don Francesco tratteggia un’immagine di
Don Bosco essenziale, ma “centrata”!
2 san benigno notizie 1-2012
Don Bosco è stato un PADRE amorevole.
I suoi ragazzi, i suoi Salesiani si sentivano
amati uno per uno. Ed è proprio grazie a questo amore “personale” che Don Bosco è riuscito a ridare speranza di futuro, dignità, solidità spirituale ed umana ai suoi ragazzi. Don
Bosco ha delle frasi tenerissime nei confronti
dei suoi giovani che forse neanche un padre
di famiglia ha mai detto ai suoi figli: “Io sono
un povero prete, ma vi voglio così bene che
se un giorno rimanessi soltanto con un pezzo
di pane lo dividerei con voi”. “Difficilmente
potreste trovare chi, più di me, vi ami in Gesù
Cristo e desideri la vostra felicità”. Non a caso
Don Bosco ha scelto come patrono della sua
congregazione S. Francesco di Sales “il santo
della dolcezza”.
È stato un UOMO PROVVIDENZIALE: ad un
giornalista che gli chiedeva, al termine della
sua vita quale fosse stato il suo segreto, ri-
spose: “Io sono sempre andato avanti come
il Signore mi ispirava e le circostanze esigevano”. Un uomo completamente abbandonato nell’amore provvidente di Dio, e di Maria
Ausiliatrice. La sua è stata una “provvidenza
attiva”: quante scale Don Bosco ha salito e
sceso nelle case dei ricchi per chiedere l’elemosina, una cosa che gli è costata molto
dato il suo temperamento. Eppure per i suoi
giovani si è umiliato fino a tanto.
Un uomo provvidenziale anche perché, attento ai segni del suo tempo, ha saputo cogliere le domande di senso dei giovani di allora e dare loro delle risposte. Ed oggi chiede anche a noi di fare altrettanto. Di fronte
ad una povertà culturale e religiosa, di fronte ad un relativismo e consumismo diffuso,
di fronte ad una povertà che rende i giovani
sfruttati, abusati siamo chiamati a rimboccarci le maniche e ad essere per loro persone
provvidenziali.
Un AMICO-TESORO: amico dell’anima soprattutto: “Uno solo è il mio desiderio: di
vedervi felici nel tempo e nell’eternità!” Per
Don Bosco l’obiettivo è portare ogni giovane all’incontro con Cristo. E in questo è stato
maestro di santità. Una santità semplice, allegra, ma esigente. “Siate sempre allegri, correte, saltate, urlate, gridate, ma non fate peccati”. E Domenico Savio lo aveva imparato
bene tanto che diceva ai nuovi arrivati a Valdocco: “Noi qui facciamo consistere la santità
nello stare molto allegri e nell’esatto adempimento dei nostri doveri di scuola e di pietà”.
DUNQUE GUAI A CHI LO PERDE: ecco l’invito finale che è il più importante. Perdere
Don Bosco, il suo genio, il suo sistema educativo, la sua spiritualità sarebbe un danno non
solo per la Chiesa, ma per l’umanità intera.
La Quaresima che ci prepara alla Pasqua di
resurrezione diventi per ciascuno di noi momento di purificazione del cuore per irradiare un amore vero, allegro e salesiano.
A tutti voi, alle vostre famiglie un augurio sincero di una SANTA PASQUA.
Don Vincenzo Caccia, direttore
Vita associativa
Polenta del 14 gennaio 2012
Distribuzione della polenta da parte della
presidenza.
Un centinaio i partecipanti.
Un grazie a Burlando Mario e Davico Antonella.
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san benigno notizie 1-2012
I L P R E S I D E N T E
Il dono dell’entusiasmo
Un caro saluto a tutti. Eccomi qui ad augurare da parte mia e di tutto il consiglio di presidenza una Buona Pasqua. Possa per tutti noi
essere un momento di riflessione e ci aiuti,
in questo momento difficile, a farci capire
quanto una esigenza fondamentale del nostro credere sia il condividere con chi ha bisogno di noi.
Alla fine del mese di Gennaio abbiamo avuto
la fortuna di incontrare Don Pierfausto Frisoli, responsabile regionale per Italia e Medio Oriente. È una persona straordinaria che
ha ricevuto dal Rettor Maggiore l’incarico di
incontrare le varie comunità Salesiane poste
nel territorio a lui assegnato, di valutarne lo
stato di salute, di incontrare salesiani e altri
membri della Famiglia Salesiana confrontandosi con loro.
La riunione di consiglio mensile è diventata
così l’occasione per presentare a Don Pierfausto la nostra realtà e quella dei gruppi
presenti nei vari paesi che fanno riferimento a S.Benigno.
La serata è trascorsa all’insegna della semplicità. Il saper ascoltare e il consigliare di Don
Pierfausto sono stati un grande dono per tutti
noi. Il suo entusiasmo ci ha veramente contagiati e Don Bosco, raccontato da lui è più
che mai attuale.
Permettetemi anche di ricordare che dal 26
al 29 Aprile a Torino Valdocco si svolgerà il
congresso mondiale degli ex allievi, un’occasione imperdibile per poter capire qualcosa
in più delle nostre Unioni e di Don Bosco nel
mondo. A chi può, un invito a farsi presente
la domenica 29 aprile alla S.Messa del Rettor
Maggiore delle ore 12.00 a Valdocco.
Rinnovo l’augurio sincero di Buona Pasqua
a voi e alle vostre famiglie ed il solito grazie
a tutti quelli che, in questo inizio di anno, si
sono impegnati per rendere possibili le Feste
di Don Bosco nei vari gruppi locali e a quanti
4 san benigno notizie 1-2012
continuano a sostenere l’Unione con la preghiera, la testimonianza e il tesseramento.
Lamberto Vezzetti
Il consiglio ex con don Frisoli.
O P I N I O N E
“bocconi” amari
Spread.
C’era una volta una bella
principessa che si chiamava
Italia.
Purtroppo era troppo abituata a vivere al di sopra delle sue possibilità con la beata
incoscienza della giovinezza.
In ciò sembrava imitare lo zio
Silvio che preferiva cantare e
raccontare barzellette.
Le sorellastre Francia e Germania se la legarono al dito
e, tra reciproci sorrisini, le fecero tutti i dispetti possibili.
Fino a quando la avvelenarono con una mela allo spread.
Nonno Giorgio per risolvere la questione tolse la bimba a zio Giulio Tre... monti
per affidarla a un solo Monti,
che iniziò una cura molto ma
molto pesante. Pensate che
persino zia Elsa, al momento
di somministrarla, si metteva
a piangere.
E mentre lo zio Mario faceva
tutto con i tecnici aggiuntivi,
quei cari principi azzurri dei
parlamentari eletti dal popolo sovrano si giravano i pollici: al massimo andavano in
vacanza alla Maldive, spesso
– poverini – con i conti pagati
a loro insaputa.
Poi dall’America una strega
con un nome impossibile
(“La standa dei pors”?) disse
che avevano perso la tripla A.
La povera Italia ci rimase male e cercò di andare a Cortina
mentre c’era lo sciopero dei
tassisti. Cosa di cui non aveva avuto notizia perché nel
frattempo c’era stato lo sciopero dei giornalai e nemmeno l’abate l’aveva detto per
altoparlante perché era in arrivo uno sciopero contro la liberalizzazione dei sacrestani.
Fu così che la bambocciona
Italia imparò a proprie spese a non accettare più BTP
da agenzie di rating sconosciute.
Pil.
Giuanin Pautass di Carma-
di Marco Notario
gnola ha lavorato una vita alla FIAT. Quando c’era ancora
la lira e la FIAT era a Torino e
non a Detroit.
Ma adesso che è in pensione è stato obbligato ad aprire
un conto corrente e al mercato d’ora in poi dovrà pagare
con il libretto degli assegni
anche un chilo di patate. Dicono che così si combatterà
l’evasione.
Allora Giuanin ha avuto il
suo bel bancomat, ove MAT
sta per “diventare mat”, e
così la prima volta ha subi-
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san benigno notizie 1-2012
to sbagliato e la macchinetta gli ha mangiato il tesserino. L’impiegato l’ha restituito
con un sorriso di commiserazione. La seconda volta di
nuovo. Questa volta Giuanin
ha dovuto pagare la copia.
Ha sbagliato una terza volta.
Per la vergogna non ha detto
più nulla, non ha ritirato la
pensione e si è lasciato morire di fame. Sulla sua lapide
c’è scritto: “Creò il PIL italiano senza fare debiti né pubblici né privati. Non consumò, ma produsse. Gli eredi
non produssero ma – riconoscenti – dilapidarono”.
E dire che aveva investito i
suoi risparmi per far studiare i figli alla Bocconi.
Fis.
Concettina De Concettis si è
laureata a 29 anni: sfigata già
in partenza. Di conseguenza,
per evitare la monotonia del
posto fisso, ha girato tutta
l’Italia facendo, a intervalli
di un anno di disoccupazione, per 10 giorni la maestra,
per altri 10 la bidella, per altri 10 la badante, per altri 10
la commessa e così via. Ha
tentato persino di diventare
deputata per avere almeno
un piccolo vitalizio. Alla fine
è finita in manicomio dove
finalmente si è stabilizzata.
Trovandosi costretta in ciò
a dare ragione all’altro zio
Giulio (Andreotti) che diceva che “Il posto fisso logora...
chi non ce l’ha”.
In compenso ha letto sui rotocalchi rosa l’avventura della nobildonna Patrizia Reg1-2012
6 san benigno notizie 1-2011
giani, detenuta in carcere per
omicidio. La quale potrebbe
uscire dal medesimo, a patto che si metta a fare lavori
socialmente utili. Scherzate? Lei non ha mai lavorato
in vita sua e quindi preferisce restare dentro. Noblesse
oblige. D’altronde lì un posto
fisso ce l’ha.
Sac.
Un dovere di correttezza mi
impone di spezzare almeno
una lancia in favore di Monti: riconoscergli che solo lui
avrebbe potuto fare simili
manovre. Non perché sia lui,
visto che pure il suo governo
è sulla buona strada delle
battute infelici, ma semplicemente perché lui non deve fregarsene degli elettori.
Immaginiamoci infatti se
tutto questo l’avesse proposto il leader di uno qualsiasi dei partiti attualmente in
circolazione. Altro che fine di
Gheddafi!
Parimenti ci è stato detto che
siamo in un cul-de-sac. Speriamo che per uscirne non
abbisogniamo di un sac...
Fol.
Diciamolo subito. Schettino
con la manovra azzardata
all’isola del Giglio ha fatto la
classica fesseria. Se poi aveva
davvero accanto la bella moldava, ne ha fatto una seconda. E se ha aspettato un’ora
a dare l’ordine di abbandono ne ha fatto una terza. Folatùn.
Dargli però del vigliacco lo
trovo ingiusto: nonostan-
te tutto è riuscito a salvare
quattromila persone e sono
ancora convinto che dallo
scoglio abbia potuto vedere e dirigere meglio che non
dalla sommità di una nave
ormai inclinata. Altrettanto
esagerato trovo dare del super-eroe a De Falco: che si è
comportato bene, ma che in
fondo dava ordini stando al
caldo, seduto e al sicuro.
Che infine la Costa Crociere
non sapesse nulla delle procedure dell’“inchino”, lo si
vada a raccontare alla Fata
Turchina.
Blizzard (traduzione: bisa).
Altri tecnici si sono attivati
per darci consigli via TV su
come affrontare il maltempo di febbraio: se fa freddo,
state in casa. Quest’estate,
ad agosto, si sperticheranno
in analoghi inviti: se fa caldo,
state all’ombra. Soprattutto
gli anziani. OK. Sono anziano, ma non cretino: fin lì ci
arrivo anch’io.
E comunque, rispetto a dove
veramente ha nevicato e gelato sodo e dove, senza farla tanto lunga, hanno preso
pic e pala, fanno adesso ridere le polemiche di Roma. Lì
però almeno avevano deciso la data della chiusura delle scuole già una settimana
prima: questa sì che si chiama prevenzione.
Sanremo e Celentano?
Un ulteriore motivo per pentirmi di aver pagato il canone RAI.
Marco Notario
F or m a z ione
strenna 2011-2012:
conoscere don bosco
affascinava perchÉ amava
con il cuore di dio
Uno dei suoi primi alunni, che una foto famosa ha fissato in ginocchio davanti a don
Bosco, mentre si confessa, che poi sarà suo
successore, don Albera, ci ha lasciato una pagina che merita di essere trascritta per descriverci qual era il suo rapporto con i ragazzi.
In una lettera circolare racconta: «Bisogna
dire che don Bosco ci prediligeva in modo
unico, tutto suo; se ne provava fascino irresistibile; mi sentivo come fatto prigioniero
di una potenza effettiva che mi alimentava i
pensieri, le parole, le azioni; sentivo di esser
amato in un modo mai provato prima, singolarmente superiore a qualsiasi altro affetto: ci avvolgeva tutti e interamente quasi in
una atmosfera di contentezza e felicità. Tutto
in lui aveva per noi una potente attrazione;
operava nei nostri cuori giovanili a mo’ di calamità a cui non era possibile sottrarsi: e, anche se l’avessimo potuto, non l’avremmo fatto
per tutto l’oro del mondo, tanto si era felici di
questo suo singolarissimo ascendente sopra
di noi, che in lui era la
cosa più naturale, senza studio né sforzo alcuno. E non poteva esser altrimenti, perché
da ogni sua parola, ed
atto emanava la santità dell’unione con Dio,
che è carità perfetta.
Egli ci attirava a sé con
l’amore soprannaturale che gli divampava in
cuore. Da questa singolare attrazione scaturiva l’opera conquistatrice dei nostri cuori;
in lui i molteplici doni naturali erano resi
soprannaturali dalla santità della sua vita».
Lo storico Stella commenta: « Per don Bosco
amare i giovani non significava solo suscitarne l’affetto, ma anche sentirne l’attrattiva,
esserne soggiogati, avvertirne il ruolo insostituibile nella propria vita».
Con i suoi collaboratori era talmente padre
e maestro che spesso avvenivano decisioni
sorprendenti, come quando don Cagliero,
(poi cardinale) che non voleva farsi religioso,
concluse il duello di coscienza con la famosa uscita: «Frate o no, resto con Don Bosco».
Don Franco Lacchia
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1-2012
san benigno notizie 1-2011
3 1 g enn a io
feletto
rivarolo
san giusto
Volpiano
bosconero
san benigno
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Centro Formazione Professionale
Carrellata di gioia
Cari Ex Allievi,
colgo l’occasione, attraverso
l’articolo, per portare alla Vostra conoscenza un’iniziativa che ha visto protagonisti il
Nostro Centro, in particolare
il settore della Ristorazione
ed il Gruppo “Fiat Industrial
Machine” ai più conosciuto
con il nome di Iveco.
Nel novembre scorso, siamo stati contattati da alcuni
funzionari Iveco, in merito
alla possibilità di realizzare un progetto che consentisse ad un certo numero di
dipendenti (impiegati, quadri e dirigenti), di realizzare,
operando presso le nostre
cucine, i “doni natalizi” che
il Gruppo doveva omaggiare
alle proprie maestranze.
Il progetto ha da subito appassionato tutti noi, in breve
ci siamo organizzati sia dal
punto di vista “creativo”, definizione del dono, che operativo, realizzazione del dono.
Così, da fine Novembre per
tre settimane, tutte le sere dal
lunedì al venerdì, dalle 18.00
alle 22.00, oltre 400 tra impiegati, quadri e dirigenti, compreso l’Amministratore Delegato Dott. Altavilla, si sono
cimentati nella realizzazione,
in collaborazione con i cuochi del nostro Centro di ben
1200 Kg di paste di meliga,
che, suddivise in sacchetti da
400 grammi, sono state poi
“assemblate” in una confezione con bottiglia di Mosca-
to (sempre da noi fornita) e
distribuite agli oltre 2300 dipendenti del Gruppo (le confezioni eccedenti sono state
consegnate dalla dirigenza
agli ospiti della Piccola Casa della divina Provvidenza
– Cottolengo di Torino).
La consegna dei doni natalizi
avvenuta il 21 e 22 dicembre
presso il Fiat Industrial Village di Strada Settimo a Torino,
ha visto nuovamente i nostri
cuochi e ben tre classi del
settore ristorazione, impegnate per entrambe le giornate a produrre il “Pranzo di
Natale”ai 2300 dipendenti
del Gruppo.
Il menù” concepito con un
“respiro internazionale”, in
modo da coprire attraverso
un tour gastronomico realiz-
zato con i piatti più caratteristici di tutti i paesi dal Brasile alla Cina, dalla Francia alla
Germania, dalla Spagna all’Italia, in cui il Gruppo opera, è
stato servito dai nostri allievi,
coadiuvati dal personale docente, tra i camion, i trattori,
gli autobus e gli escavatori
dell’area espositiva.
L’impegno profuso è stato notevole sia da parte dei
Docenti che dei ragazzi, così come la stanchezza finale,
ma il risultato ottenuto unito alla sincera soddisfazione
mostrata nei nostri confronti
dai vertici Iveco per la riuscita del progetto, li ha ampiamente ripagati dello sforzo.
Il Direttore del Centro
Carlo Vallero
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san benigno notizie 1-2012
m edie
una bella
testimonianza
Docente di educazione fisica
e collaboratore educativo.
Ho sempre avuto la passione
per lo sport, ma per un certo
periodo della mia adolescenza (ovvero alla fine degli anni ’90) ricordo che l’interesse
per il basket superava ogni limite: avevo libri, riviste che
compravo settimanalmente e videocassette (all’epoca
c’erano sopratutto quelle)
con cui vedere e rivedere le
migliori azioni dei miei eroi
di allora... Negli Stati Uniti
era l’epoca d’oro dei Chicago Bulls e di Michael Jordan,
praticamente imbattibili e
divenuti per questo quasi
“antipatici”, mentre in Italia
la sfida delle sfide era costituita dalle due squadre bolognesi... la Virtus e la Fortitudo.
La differenza era che la Virtus rappresentava un po’
10 san benigno notizie 1-2012
la squadra da battere...
quella dei tecnici, poco spettacolo, ma tanti fondamentali, un gioco indubbiamente
noioso ma produttivo... mentre la Fortitudo dava spettacolo con una tattica più votata all’attacco ed alle iniziative personali... Il risultato era
che in campionato vincevano e divertivano... ma giunti
al momento di affrontare le
squadre veramente solide e
“dure” in difesa si ritrovavano
con un pugno di mosche...
Ad ogni modo il Basket per
come lo concepivo io non
poteva essere solo numeri e
freddi tabellini... I numeri infatti si sa sono asettici... mentre per me e per tanti quello
sport rappresentava emozioni, impegno... voglia di divertirsi e di fare divertire...; proprio per questo la mia squadra era proprio la Fortitudo.
Qui militava un giocatore
che sarebbe stato poi definito il “Jordan italiano” per il
suo stile spettacolare, per le
sue giocate geniali e risolutive, per il grande carisma in
campo ed anche diciamolo
per il suo nome che suonava così “americano”... Stiamo
parlando di Carlton Myers
che in 25 anni di carriera ha
vinto e fatto vincere praticamente tutto, dal trofeo di
miglior giocatore a quello di
campione d’Europa nel 1999
con la nazionale Italiana.
Era nato a Londra da un padre proveniente dai Caraibi
britannici e da madre pesarese. Presto trasferitosi a Rimini con la famiglia si innamorò del Basket e così ebbe inizio la sua carriera folgorante.
Ricordo che proprio in
quell’epoca.., poteva essere
il Natale del 2000, Myers venne intervistato da un cronista
della RAI che gli chiedeva come avrebbe trascorso la notte di Capodanno... Chiunque
si sarebbe aspettato di ascoltare la solita risposta da campione dello sport moderno...
ovvero mega vacanza in Yacht
con festa ed eccessi ininterrotti fino alla ripresa degli allenamenti... Invece ciò
che disse mi lasciò di stucco... Con una calma assoluta
ed un enorme sorriso esclamò: passerò la notte dormendo accanto a mio figlio.
In un’altra occasione gli venne chiesto cosa desiderasse
in dono per l’anno nuovo
ed egli rispose: “la forza, l’energia per essere un buon
padre ed una fede rinnovata e sempre più solida...”.
Era così Carlton Myers, spontaneo, non si vergognava di
ciò che sentiva e nonostante
la sua immagine fosse quella
del campione, del trascinato-
O r a torio
re e del vincente, nella sua
vita non mancava lo spazio
per la Fede e per la preghiera:
una identità religiosa vissuta
però con grande discrezione
e sobrietà...; niente segni della croce prima di tirare il tiro
libero vincente o magliette
con il volto di Gesù..., nessuna spettacolarizzazione del
proprio sentimento di vicinanza al Signore... È questo
ciò che mi fece pensare che
fosse un sentimento forte,
solido e vero, al di là di tutto.
Oggi il Jordan italiano si è ritirato, dopo avere calcato i
parquet d’Italia, d’Europa e
del mondo... La sua cerimonia di addio al basket giocato si è tenuta nel giorno
del suo quarantesimo compleanno non nella discoteca di grido o in un locale
della “ movida” bensì in un
luogo simbolo dell’amore
verso gli altri, dell’impegno
Sociale, ovvero la comunità di recupero tossicodipendenti di San Patrignano.
Al termine dell’incontro, dove intervennero tra gli altri
i genitori di Carlton e Dino
Meneghin, (altro grandissimo del basket tricolore) il
Campione chiese a tutti i presenti di alzarsi per recitare
assieme una preghiera. Dopo
averlo fatto... tutti iniziarono
a battere le mani... ma Myers
chiedendo silenzio con un
cenno della mano disse...:
“Sono sicuro che il Signore
gradisce più i vostri cuori...
che il vostro applauso”.
prof. Mocci Federico
don bosco
says... we do...
“Conoscendo e imitando
Don Bosco facciamo dei
giovani la missione della nostra vita”, questa la strenna
lanciata dal Rettor Maggiore Don Pascual Chàvez Villanueva per il 2012. Un richiamo forte a riscoprire la storia di Don Bosco, conoscerla
a fondo, fare nostri i suoi insegnamenti e … metterli in
pratica!
Come si sta muovendo l’Oratorio? Facciamo una verifica!
Don Bosco says: “Non vi raccomando penitenze e discipline, ma lavoro, lavoro e lavoro” (MB IV, 216).
Ovvero… Full time! Il progetto avviato nel 2009 di apertura quotidiana dell’Oratorio
continua... e funziona! Tutti
i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 19 i ragazzi di
tutte le età si ritrovano all’Oratorio per passare un po’ di
tempo insieme, alla presenza degli educatori. Si gioca,
si chiacchiera, si intessono
amicizie nuove e relazioni,
semplicemente stando in
cortile, o, per alcuni, partecipando al laboratorio di Art
Attack, o al corso di Danza.
Continuano inoltre le attività dei Gruppi formativi (Medie, Biennio e Triennio) che
si ritrovano settimanalmente
per il loro percorso di formazione.
Don Bosco says: “Il diavolo
ha paura della gente allegra”
(MB X, 648).
E una domenica al mese si
11
san benigno notizie 1-2012
or a torio
toriali (Week-end, Esercizi
spirituali), occasioni “forti”
vissute insieme a tanti altri
giovani.
apre per... fare festa! Il 29
gennaio grande Tombola in
oratorio per la festa di Don
Bosco, il 12 febbraio Carnevale e via così, tutto l’anno!
Sono gli animatori ad organizzare gli eventi e ad accogliere i bambini con musica,
giochi e intrattenimenti vari,
in uno spirito di sana allegria
che coinvolge non solo i piccoli, ma anche gli adulti.
Don Bosco says: “Fede e preghiera, ecco le nostre armi,
il nostro appoggio” (MB XV,
805).
Ogni seconda domenica del
mese, l’Oratorio apre anche
per la celebrazione della SS.
12 san benigno notizie 1-2012
Messa, rivolta in particolare
ai bambini del Catechismo e
alle famiglie: un bel momento di vita cristiana comunitaria che raccoglie una grande
partecipazione.
Ai gruppi formativi inoltre, Gruppo Medie, Gruppo
Biennio, Gruppo Triennio e
Gruppo Giovani Universitari
e Lavoratori sono offerti anche momenti privilegiati nel
corso dell’anno per vivere in
profondità e raccoglimento
la propria fede cristiana: sono le esperienze di ritiro, organizzate in Oratorio dalle
equipe formative. Accanto a
queste, vi è la partecipazione agli appuntamenti ispet-
Don Bosco says: “Prendete
cura speciale degli ammalati, dei fanciulli, dei vecchi
e dei poveri, e guadagnerete
la benedizione di Dio e la benevolenza degli uomini” (SPS
122).
Giovedì 23 febbraio i ragazzi
del Gruppo Medie sono stati
in visita alla Casa di Riposo di
San Benigno per ringraziare
gli ospiti della struttura che
hanno contribuito a vario
titolo al progetto “Insieme
per un sogno”, attraverso il
quale l’Oratorio realizza attività ed interventi destinati
alla crescita e all’educazione
dei giovani. Presso la Casa di
Riposo, i ragazzi si sono esibiti, suonando, con diversi
strumenti, alcuni pezzi musicali ed hanno preparato e
donato, come segno di riconoscenza, delle piccole girandole per tutti gli anziani.
Si lavora insomma, cercando
il più possibile di tenere vivo
l’esempio di Don Bosco. Le
sue parole e i suoi richiami
sono quanto mai attuali oggi
ed esigono con forza di essere tradotte in pratica per continuare a realizzare il suo sogno: “radunare i giovani per
farli onesti cittadini col renderli buoni cristiani” (MB IV,
19). Questo è lo scopo dell’Oratorio.
Anna Florio
30 anni dopo... perché non incontrarsi?
3a meccanici
Aimone D., Alpe L.,
Andrina F., Bandini W.,
Bernardi M., Bili A.,
Boriglione R.,
Daniele R., Faletto C.,
Ferin A., Loiacono R.,
Lomonaco R.,
Muraro M., Murenu A.,
Mussetta P., Ossola G.,
Passudetti E., Reano A.,
Rolando F., Tosboch B.,
Taraglio F., Turchetto T.,
Vironda D., Vottero R.,
3 elettro
Ardissone R., Ballesio F.,
Barbero E., Barbero G.,
Barutti M., Bellone D.,
Bruno C., Canetto G.,
Cobetto P., Costanza A.,
Datta C., Debernardi R.,
Falletti L., Ferrero G.,
Garda F., Gismano A.,
Givogre G., Lanzillo W.,
Leonatto D., Milanello C.,
Mondino M., Panieri A.,
Perono G., Rotti P., Sacco
A., Sacco S., Soffietti S.,
Tappero G., Testa G.,
Turletto G.
POSSIAMO RITROVARCI a S.Benigno e festeggiare
insieme domenica 30 settembre 2012?
Riuscite a contattarvi tra voi?
Vi aspettiamo tutti magari con le vostre consorti e figli.
13
san benigno notizie 1-2012
pro b le m idio g g i
ICI e SCUOLA CATTOLICA
L’eventuale applicazione dell’ICI-IMU alle scuole paritarie
non sarebbe giusta né equa.
- Perché contrasta con l’art. 1, comma 1 della Legge 62/2000
“Il sistema nazionale di istruzione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 33, secondo comma, della Costituzione, è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie
private e degli enti locali. La Repubblica individua come obiettivo prioritario l’espansione dell’offerta formativa e la conseguente
generalizzazione della domanda di istruzione dall’infanzia lungo tutto l’arco della vita”.
Esse, dunque, hanno i medesimi doveri e
diritti delle scuole statali, poiché svolgono
un servizio pubblico e concorrono ai medesimi fini.
- Perché contrasta con l’art. 1, comma 8 della Legge 62/2000
“Alle scuole paritarie, senza fini di lucro,
che abbiano i requisiti di cui all’articolo
10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997,
n. 460, è riconosciuto il trattamento fiscale previsto dallo stesso decreto legislativo n.
460 del 1997, e successive modificazioni”.
Per tale decreto “non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali” (art. 5, comma 1 lett.a D.L. 460/1997).
Ad esse dunque, si applica il medesimo
trattamento fiscale previsto per le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, poiché ne hanno i medesimi requisiti.
- Perché contrasta con l’art. 1, comma 3 del
Decreto Legislativo 76/2005
“La Repubblica assicura a tutti il diritto all’istruzione e alla formazione, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. Tale
diritto si realizza nelle istituzioni del primo
14 san benigno notizie 1-2012
e del secondo ciclo del sistema educativo di
istruzione e di formazione, costituite dalle
istituzioni scolastiche e dalle istituzioni formative accreditate dalle Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano, anche
attraverso l’apprendistato di cui all’articolo
48 del decreto legislativo 10 settembre 2003,
n. 276, ivi comprese le scuole paritarie riconosciute ai sensi della legge 10 marzo 2000,
n.62, secondo livelli essenziali di prestazione definiti a norma dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione”.
Non possono essere considerate “commerciali” quelle attività che erogano un servizio che ha rilievo pubblico, è destinato
all’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione, tende ad assicurare fondamentali diritti di cittadinanza,
come il diritto allo studio e il diritto all’istruzione e formazione professionale.
- Perché contrasta con l’art 118, comma 4
della Costituzione
“Stato, Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo
svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.
Si pone, dunque, in contrasto con questo
principio costituzionale ogni decisione legislativa che, anziché favorire, abbia l’effetto di rendere ancora più difficili l’attuazione
di attività educative che vengono svolte dal
privato sociale, nell’interesse generale della collettività e non per fini di lucro, e sono
espressione del principio di sussidiarietà.
La conferenza degli Ispettori
Salesiani d’Italia
OBIETTIVO 2012
NOTIZIE DI CASA NOSTRA
L’unione di San Benigno promuove per l’anno sociale
2012 una raccolta fondi da devolvere al “FONDO
DI SOLIDARIETÀ DELL’ISTITUTO” verso le famiglie di
allievi in difficoltà economiche.
Defunti
Don Conca Pietro, Salesiano di Ivrea
Persico Flavio di Villanova Canavese (insegnante/segretario)
Antoniono Giovanni di Agliè
Boglione Gandelli Rina di Brandizzo (cuoca di Planaval)
Giorgis Placido di Locana
Mamma e fratello di Pettinà Renzo di Pont C.se
Chi vuole aderire,
specifichi nel Bollettino la causale
“Obiettivo 2012”
TESSERAMENTO 2012
GRAZIE a tutti coloro che rinnoveranno
l’adesione all’Associazione exallievi per il 2012.
Ricordiamo che la quota sociale è 20,00 euro
(10,00 euro x i familiari)
Aiutateci anche voi a migliorare il notiziario, scrivendoci, segnalando argomenti, ponendoci domande,
inviando foto e anche… SOSTENENDOCI tramite
il c.c.p. 12714101 intestato a
ExAllievi Don Bosco - S. Benigno Canavese
CONGRATULAZIONI
• a Mons. BERTELLO, ex-allievo Foglizzese, governatore della Città del Vaticano per la nomina a Cardinale.
• a Pignocco Massimo, ex elettro 1990, per la sua
ammissione tra i candidati al diaconato permanente
che avverrà nella cattedrale di Ivrea il 1 aprile 2012
alle ore 18.00.
PROSSIMI APPUNTAMENTI
26-29 aprile 2012
CONGRESSO MONDIALE ex-allievi/e TORINO Valdocco
ATTENZIONE
19 maggio 2012
PROCESSIONE DI MARIA AUSILIATRICE ore 20.30
per le vie del paese
[email protected]
30 settembre 2012
CONVEGNO ANNUALE
per richiedere la spedizione del giornalino via e-mail
contattateci al seguente indirizzo:
IL CONSIGLIO EXALLIEVI
DI SAN BENIGNO
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A SALESIANI, EXALLIEVI E
GENITORI L’AUGURIO DI
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pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. Sono custoditi nel nostro archivio, garantendo la massima riservatezza. Ogni associato o simpatizzante può richiederne la rettifica o la cancellazione. (Legge 31-12-1996 n. 675)
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