N. 4290/04 RGNRDDA N. 2863/05 RGIPDDA TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA - ufficio del giudice per le indagini preliminari- Il Giudice, Dr. Kate Tassone, visti gli atti del procedimento penle di cui in epigrafe nei confronti di : 1. ATTINA’ Domenico nato a Melito Porto Salvo (RC) il 25/08/1971, ivi residente in via Prolungamento Lungomare dei Mille nr.156; 2. ATTINA’ Paolo nato a Melito Porto Salvo il 20.05.1963, residente a Roccaforte del Greco via Carcea, di fatto domiciliato in Melito P.S. via Stadio nr.42; 3. ATTINA’ Mario nato a Melito Porto Salvo il 20.05.1977, residente a Roccaforte del Greco via provinciale 23, di fatto domiciliato a Melito P.S. via Ten. Minicuci; 4. CENTO Agostino nato a Melito Porto Salvo il 06.11.1978, residente a Roccaforte del Greco in via Contado nr.5; 5. CERAVOLO Giuseppe, nato a Scilla il 14.04.1955 ivi residente in frazione Solano Sup Via Acrello Sup II° vico nr 2 6. CRUCITTI Nicola nato a Reggio di Calabria il 24.07.1966, ivi residente ivi residente Via G. Melacrino nr 26 int. 17; 7. FERRARO Francesco, nato a Domodossola (VB) il 10.05.1985, Via italia nr 86; 8. GABELLO Massimo Antonio, nato a Reggio di Calabria il 05.01.1978, residente Roghudi Via della Libertà nr 8; 9. GALIANO Antonio, nato a Lamezia Terme , in data 18.07.1978, residente Novara Via strada Ceresa Roggia 56; 10.GELSONI Andrea, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 01.07.1958 ivi residente in via Fossa; 11. GULLI’ Antonino nato a Melito Porto Salvo il 04.10.1969 residente Reggio di Calabria Via Sbarre 97/C; 12.GULLI’ Vincenzo, nato a Melito Porto Salvo il 10.06.1968 residente Reggio di Calabria Via Sbarre 97/C; 13.IARIA Annunziato, nato a Melito di Porto Salvo il 15.10.1978, residente Roccaforte del Greco Via Contado 8; 14.IARIA Antonio, nato a Melito Porto Salvo il 02.06.1972, residente Roccaforte del Greco, Via Fosso Trav I; 15.IARIA Domenico Carmelo, nato a Melito Porto Salvo il 29.10.1975, residente a Roccaforte del Greco in via Contado nr.8; 16.IARIA Giuseppe Romeo nato a Melito Porto Salvo il 26.09.1980, ivi residente in via Madonnuzza nr.6; 17.IARIA Ugo nato a Roccaforte del Greco il 14.01.1956, residente a Melito Porto Salvo in via Madonnuzza nr.6; 18.IDA’ Massimo nato a Roccaforte del Greco il 16.04.1973, ivi residente in via Roma nr.25; 19.IOFRIDA Leone Luigi, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il giorno 27/08/1965 e residente a Roghudi Nuovo (RC) alla via Rizzari nr. 11, di fatto domiciliato a Domodossola (VB) alla via Italia nr. 28; 20. LA CAVA Bruno nato a Reggio calabria il 08.06.1974, già residente in reggio Calabria, emigrato per Roncoferraro (MN); 21.LA CAVA Giuseppina, nata a Reggio Calabria il 31.10.1977 ivi residente Via Sbarre Superiori 48 ; 22. LA CAVA Domenica Maria nata a Reggio Calabria il 23.01.1971, ivi residente in via sbarre Superiori 48; 23. LA CAVA Paola, nata a Reggio Calabria il 10.06.1969 ivi residente Via Ravagnese sup 5; 24. LUPARELLI Angelo, nato a Roma il 04.02.1978, residente Novara Str Roggia ceresa nr 56; 25. MAESANO Salvatore nato a Roccaforte del Greco il 10.09.1962, ivi residente alla via Plachi nr.1; 26. MANTI Paolo Giuseppe nato a Melito Porto Salvo il 19.03.1956, residente a Condofuri (RC) via Peripoli n. 284; 27. MESIANO Andrea Pasquale, nato a Roccaforte del Greco il 05.04.1947, ivi residente Via provinciale 114, di fatto domiciliato a Reggio Calabria C.da Galiardi. 28. MESIANO Carlo, nato a Reggio Calabria il 02.11.1970, residente in località protetta: 29. NARDO Pietro nato a Vibo Valenzia il 15.06.1969, residente a Sorianello (VV) in via Roma nr.21. 30. PALAMARA Agostino, nato a Roccaforte del Greco il 27.04.1973, ivi residente Via Santa Maria 8; 31.PANGALLO Antonino nato a Roccaforte del Greco il 27.01.1953 residente a Reggio Calabria SS106 trav; 32. PANGALLO Carmelo nato a Melito Porto Salvo il 11.09.1973, residente a Riccò del Golfo (SP) località San Benedetto via Aurelia Sud nr.104, 33. PANGALLO Domenico, nato a Roccaforte del Greco (RC) il giorno 13/03/1961 e ivi residente alla via S. Maria nr. 15. 34. PANGALLO Francesco, nato a Melito di Porto Salvo il 01.03.1974, residente Roccaforte del Greco Via Santa Maria nr 4. 35. PANGALLO Francesco nato a Melito Porto Salvo l’01.07.1975, residente a Roccaforte del Greco in via Dante nr. 8; 36. PANGALLO Giovanni nato a Roccaforte Del Greco il 07.07.1963, ivi residente via Provinciale 133; 37. PANNUTI Antonino nato a San Lorenzo il 17.01.1967, ivi residente in via Col. Pontati nr.31; 38. PARISI Antonio nato a San Lorenzo (RC) il 30.11.1965 e residente a Condofuri in via Rossetta snc; 39. PIZZI Bruno nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 26/10/1963, residente a Domodossola (VB) Via Al Bersaglio 10 bis; 40. PROSCENIO Arnaldo, nato a Reggio di Calabria il 13.12.1934, residente Roccaforte del Greco (RC) Via case Popolari Trav I; 41.PROSCENIO Domenico nato a Roccaforte del Greco il 18.02.1962, ivi residente in via Puccini nr.4; 42. ROMEO Antonio, nato a Reggio Calabria il 21.04.1988 residente in Roccaforte del Greco; 43. ROMEO Francesco, nato a Condofuri (RC) il 03.09.1966, residente in Svizzera, domiciliato in Condofuri via Pistaria snc. 44. ROMEO Girolamo, nato a Melito di Porto Salvo il 29.03.1979, residente Condofuri via Pistaria snc. 45. ROMEO Giuseppe, nato a Roccaforte del Greco il 23.03.1937, residente Reggio Calabria residente Reggio Calabria, Fraz Sbarre Via Calvari 97; 46. ROMEO Marco, nato a Melito di Porto Salvo il 09.04.1966 residente Reggio di Calabria C.da Petti Sant’Elia nr 5. 47. ROMEO Vincenzo nato a Melito Porto Salvo il 12.03.1968, residente Montebello Ionico (RC) C.da D’adora; 48. SIVIGLIA Annunziato nato a Melito di Porto Salvo, il 05.05.1970 residente Reggio di Calabria alla Via Ravagnese Superiore 5, commercialista; 49. SIVIGLIA Paola Giuseppa, nata a Roghudi (RC) il 02.01.35, res. in Reggio Calabria via Ravagnese sup. nr. 5; 50. SOTTILE Carmelo, nato a Melito di Porto Salvo il 29.06.1974, celibe, operaio, residente a Condofuri alla Via Rosetta snc. 51.SOTTILE Claudio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 07/05/1978, residente a Condofuri (RC), frazione Marina, via Rossetta nr. 234; 52. SPANO’ Annunziato nato a Roccaforte del Greco (RC) il 08.09.1960, residente a Reggio Calabria in via Ravagnese Superiore nr.05; 53. SPANO’ Benito; nato a Reggio Calabria il 22.08.1977 ivi residente Via Ravagnese Sup 5. 54. SPANO’ Marta, nata a Melito di Porto Salvo il 05.09.1953, residente Reggio Calabria Via Sbarre Superiori; 55. SPANO’ Teodoro nato a Roccaforte del Greco il 23.08.1958, residente a Reggio Calabria in via Ravagnese superiore nr.5; 56. STELITANO Filippo, nato a Melito di P.S. il 06.11.1978, residente roccaforte del Greco Via tripoli 16; 57. TRAPANI Andrea nato a Melito Porto Salvo il 22.08.1981, residente a Roccaforte del Greco (RC) in via Angelone nr. 5; 58. VERNO Vittorio nato a Roccaforte del Greco (RC) il 22.09.1964, ivi residente in via Puccini nr.8. 59. VERNO Pietro, nato a Roccaforte Del Greco il 21.01.1962, ivi residente via Santa Maria nr. 64, di fatto domiciliato a Melito di Porto Salvo Via Crotone; in ordine ai seguenti reati: MAESANO Salvatore; SPANO’ Teodoro; SPANO’ Annunziato; ATTINA’ Domenico; PANGALLO Giovanni; PROSCENIO Domenico; PROSCENIO Arnaldo; GULLI’ Antonino; GULLI’ Vincenzo; PARISI Antonio; SOTTILE Claudio; PIZZI Bruno; PANGALLO Domenico; FERRARO Francesco; PANGALLO Francesco cl 1975; IARIA Domenico Carmelo; IARIA Annunziato; VERNO Vittorio; VERNO Pietro; PANGALLO Antonino cl 1953; PANGALLO Carmelo; IDA’ Massimo; TRAPANI Andrea; IARIA Ugo; CENTO Agostino; PANGALLO Francesco cl. 1974; MESIANO Andrea; MESIANO Carlo; ROMEO Giuseppe cl 1937; STELITANO Filippo; PALAMARA Agostino; ROMEO Vincenzo; IOFRIDA Leone Luigi; MANTI Paolo Giuseppe; ROMEO Francesco; ROMEO Girolamo CAPO A) delitto previsto e punito dall’art.416 bis 1°, 2°, 3°, 4°, 5° co. c.p., perché facevano parte, insieme ad altri soggetti allo stato n.i., nonché insieme a Pangallo Antonino cl. 70 e Cento Sebastiano cl 53 (deceduti), Attinà Paolo (nei cui confronti si procede separatamente nell’ambito del p.p. n. 1272/07 rgnr/dda), Maesano Santo, Maesano Francesco, Romeo Vincenzo Pasquale, Tiralongo Massimo Antonio, Tripodi Bruno, Tripodi Natale, Costantino Giampaolo, Iaria Carmelo Rocco (nei cui confronti si procede separatamente nell’ambito del p.p. n. 1160/05 rgnr/dda) di un’associazione a delinquere finalizzata alla consumazione, mediante esercizio della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, di una serie indeterminata di delitti quali: traffico internazionale di sostanze stupefacenti; omicidi; evasioni; danneggiamenti, estorsioni, furti in appartamento, rapine, truffe; intestazioni fraudolente di beni a prestanome; detenzione e porto di armi ed esplosivi; favoreggiamento di latitanti; turbative d’asta; usura, esercizio abusivo del credito, riciclaggio. Associazione per delinquere di tipo mafioso, finalizzata al controllo dei territori di Roccaforte del Greco, Roghudi, con diramazioni in San Lorenzo, Melito Porto Salvo ed in tutta la fascia Ionica Reggina, con collegamenti sulla città di Reggio Calabria, nel nord Italia e all’estero in particolare in Svizzera ed alleata con altri sodalizi mafiosi insistenti nei territori limitrofi, come la cosca Paviglianiti di S. Lorenzo; associazione mafiosa finalizzata altresì al controllo ed alla gestione dei pubblici appalti, nonché al condizionamento delle competizioni elettorali e della vita politica, in particolare del Comune di Roccaforte del Greco, tutto con l’unico scopo di realizzare illeciti profitti o vantaggi ingiusti per se stessi o per altri. Associazione che, seppur attraverso complesse dinamiche mafiose ed alterne vicende che hanno visto i due gruppi anche ferocemente contrapposti nella sanguinosa faida di Roghudi, risultava infine dalla alleanza o federazione delle storiche cosche mafiose denominate cosca Zavettieri e cosca Pangallo-Maesano-Favasuli e così strutturata: Cosca Zavettieri, con a capo Maesano Salvatore, detto “arciprete”, che dirigeva ed organizzava il sodalizio, assumendo le decisioni più rilevanti, impartendo disposizioni o comminando sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando ai riti di affiliazione, curando i rapporti con le altre cosche, dirimendo contrasti interni o esterni al sodalizio, controllando il settore degli appalti pubblici anche per il tramite di imprenditori di riferimento; della cosca Zavettieri facevano parte: Proscenio Domenico in qualità di capo giovani; Attinà Paolo e Pangallo Giovanni con il ruolo di “basisti”; Attinà Domenico, Proscenio Arnaldo, Pangallo Domenico, Pangallo Francesco cl. 74, Iaria Ugo, Gullì Antonino, Gullì Vincenzo, Cento Agostino, Parisi Antonio, Sottile Claudio, Pizzi Bruno, Ferraro Francesco, Mesiano Andrea, Mesiano Carlo, Romeo Giuseppe cl.37, Romeo Vincenzo, tutti affiliati, facevano parte dell’associazione, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole interne del sodalizio, eseguendo le direttive del capo cosca, fornendo supporto agli altri affiliati nella consumazione di reati ovvero con l’intento di sottrarsi alla Giustizia o eludere le investigazioni delle Autorità, ponendo in essere le attività delittuose del sodalizio (tra le quali, quelle descritte di seguito e nei capi di imputazione sottostanti). Romeo Vincenzo, in particolare, quale affiliato al gruppo Zavettieri, anche occupandosi di reati finanziari, riciclaggio, detenzione di armi, tenendo contatti con importanti esponenti di altre organizzazioni mafiose (Grande Aracri di Cutro). Manti Paolo Giuseppe, Pizzi Bruno, Romeo Francesco, Romeo Girolamo, Iofrida Leone Luigi, Ferraro Francesco e Sottile Claudio, in particolare, quali affiliati, operando sull’asse Roccaforte del Greco – Nord Italia – Svizzera, occupandosi della detenzione, del trasporto, della messa a punto, della consegna all’utilizzatore di numerose armi da fuoco; gruppo che operava nel contesto mafioso sopra descritto e sulla base di ruoli ed incarichi di natura mafiosa, in diretto contatto con il versante Zavettieri della organizzazione criminale. Gullì Antonino e Gullì Vincenzo anche occupandosi del traffico di sostanze stupefacenti, ponendo in essere reati contro la persona mediante utilizzo di armi da fuoco, esercitando il controllo nella zona di Ghorio di Roccaforte del Greco. Pangallo Francesco cl. 74, Mesiano Andrea e Mesiano Carlo anche quali imprenditori di riferimento della cosca nel settore edile. Cosca Pangallo-Maesano-Favasuli, con a capo Maesano Santo, Pangallo Antonino cl. 70, detto “Chiumbino” (fino alla sua morte in data 29.09.04), Pangallo Francesco cl. 75 (che succedeva al fratello Antonino cl. 70); in particolare, Maesano Santo dirigeva ed organizzava il sodalizio, assumendo insieme agli altri maggiorenti del sodalizio (Pangallo Antonino cl. 70) le decisioni più rilevanti, impartendo disposizioni o comminando sanzioni agli altri associati a lui subordinati, decidendo e partecipando ai riti di affiliazione, curando i rapporti con le altre cosche (in particolare, con la cosca Paviglianiti di S. Lorenzo, con specifico riferimento al traffico internazionale di sostanze stupefacenti), dirimendo contrasti interni o esterni al sodalizio; Pangallo Antonino cl. 70 deceduto e Pangallo Francesco cl. 75 che gli succedeva, dirigevano ed organizzavano il sodalizio, assumendo le decisioni più rilevanti, impartendo disposizioni o comminando sanzioni agli altri associati a loro subordinati, decidendo e partecipando ai riti di affiliazione, curando i rapporti con le altre cosche, dirimendo contrasti interni o esterni al sodalizio, dedicandosi alla consumazione di reati contro il patrimonio; della cosca Pangallo – Maesano – Favauli facevano parte Maesano Francesco, Romeo Vincenzo Pasquale, Tiralongo Massimo Antonio, Tripodi Bruno, Tripodi Natale, Costantino Giampaolo, Iaria Carmelo Rocco Pangallo Carmelo, Pangallo Antonino cl.1953, Iaria Domenico Carmelo, Iaria Annunziato, Palamara Agostino, Cento Sebastiano cl 1953 deceduto, Idà Massimo, Trapani Andrea, Verno Pietro,Verno Vittorio, Spanò Teodoro, Spanò Annunziato, Stelitano Filippo, tutti affiliati, facevano parte dell’associazione, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole interne del sodalizio, eseguendo le direttive del capo cosca, fornendo supporto agli altri affiliati nella consumazione di reati ovvero con l’intento di sottrarsi alla Giustizia o eludere le investigazioni delle Autorità, ponendo in essere le attività delittuose del sodalizio (tra le quali, quelle descritte nei capi di imputazione sottostanti). Maesano Francesco, Verno Pietro, Verno Vittorio, Romeo Vincenzo Pasquale, Tripodi Bruno, Costantino Giampaolo, Iaria Carmelo Rocco, Iaria Domenico Carmelo, in particolare, anche quali organizzatori del sodalizio, facevano parte della fascia decisionale dell’organizzazione, costituivano indispensabile supporto per i capi cosca, coadiuvandoli nelle attività sopra descritte. Con le aggravanti di cui ai commi 4 e 6 dell’art. 416 bis C.P., per avere fatto parte dell’associazione mafiosa sopra specificata disponendo di armi, nonché per avere finanziato in tutto o in parte con i proventi di attività economiche di cui hanno acquisito il controllo con il prezzo, il prodotto o il profitto dei reati - fine compiuti. Con l’aggravante, per MAESANO Salvatore , PANGALLO Antonino cl 1970 (fino alla sua morte), PANGALLO Francesco cl 1975, MAESANO Santo, di cui al comma 2 dell’art.416 bis C.P., avendo gli stessi rivestito il ruolo di capi ed organizzatori della suddetta associazione di tipo mafioso. Con l’aggravante, per Maesano Francesco, Verno Pietro, Verno Vittorio, Romeo Vincenzo Pasquale, Tripodi Bruno, Costantino Giampaolo, Iaria Carmelo Rocco, Iaria Domenico Carmelo, Proscenio Domenico e Pangallo Giovanni di cui al comma 2 dell’art.416 bis C.P., avendo gli stessi rivestito il ruolo di organizzatori della suddetta associazione di tipo mafioso. in Roccaforte del Greco, Roghudi, Condofuri, San Lorenzo (RC) ed altre zone della provincia reggina, nonché in Domodossola ed in territorio Svizzero, in epoca antecedente e prossima al mese di Aprile 2002 e sino alla data odierna. (Mesiano Carlo fino all’anno 2006) PANNUTI ANTONINO CAPO B) delitto p.p. dall’art. 416bis c.p., perché, insieme ad altri soggetti allo stato in corso di identificazione, faceva parte di una organizzazione mafiosa operante in San Lorenzo e zone limitrofe (denominata cosca Paviglianiti) alleata della cosca Pangallo – Maesano – Favasuli, finalizzata alla consumazione, mediante esercizio della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, di una serie indeterminata di delitti; in particolare, eseguendo le disposizioni dei vertici dell’organizzazione, esercitando una supremazia mafiosa nella zona di influenza sulla base del ruolo ricoperto in seno all’organizzazione ed, eventualmente, ricorrendo a danneggiamenti, tenendo i contatti tra il sodalizio mafioso di cui fa parte ed il sodalizio mafioso di cui al capo A (principalmente tramite Attinà Paolo per il gruppo Zavettieri e Pangallo Francesco cl. 75, Iaria Domenico Carmelo, Idà Massimo per il gruppo Pangallo Maesano Favasuli), insieme ai quali, peraltro, organizzava e portava a termine, in più occasioni, reati contro il patrimonio (furti, rapine). In San Lorenzo e Roccaforte del Greco (RC) in epoca antecedente e prossima al mese di Aprile 2004 e sino alla data odierna. MAESANO Salvatore, PANGALLO Francesco cl. 74, MESIANO Andrea CAPO C) delitto p.p. dagli artt. 513bis c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, in concorso tra loro, ponevano in essere atti illeciti di concorrenza sleale volti al controllo o comunque al condizionamento del settore degli appalti pubblici, ed, in particolare, stringevano un accordo collusivo mirante alla fraudolenta predisposizione di offerte attraverso le quali realizzare atti di imposizione esterna nella scelta delle ditte aggiudicatrici di appalti pubblici banditi dalla amministrazione comunale di Roccaforte del Greco, attività illecita resa possibile dalla presenza e dall’intervento intimidatorio dell’organizzazione criminale di stampo mafioso di cui al capo A), con a capo proprio il Maesano Salvatore, che si arrogava facoltà di scelta delle ditte destinate ad aggiudicarsi l’appalto ovvero cui affidare i subappalti, ditte che dovevano poi versare all’organizzazione somme a titolo estorsivo. In Roccaforte del Greco dall’anno 2004 fino alla data odierna MAESANO Salvatore CAPO D) delitto p.p. dagli artt. 81 cpv. 629 c.p., 7 l. n. 203/91, perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, mediante violenza e minaccia – consistite nel pretendere, nella qualità di capo della cosca mafiosa denominata Zavettieri operante in Roghudi e Roccaforte del Greco, da parte degli imprenditori impegnati in lavori pubblici nei territori sopra indicati, il pagamento di una somma di denaro a titolo estorsivo – costringeva sistematicamente numerosi imprenditori aggiudicatari di appalti pubblici o sub-appalti nel comprensorio dei Comuni sopra citati a consegnargli una somma di denaro pari al 7-8% dell’importo complessivo dei lavori, così procurandosi un ingiusto profitto in danno degli imprenditori medesimi. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco e Roghudi dall’aprile del 2004 al giugno del 2007 GULLÌ Vincenzo CAPO E) delitto p.p. dagli artt. 110, 56 – 575 – 576, 7 l. n. 203/91, perché, in concorso con soggetti n.i., quale organizzatore ed esecutore materiale, decideva e portava a compimento un agguato ai danni di Spanò Teodoro; in particolare, in data 08.04.2004 alle ore 18.15, in C.da Lacco del Comune di Melito Porto Salvo (SS 183), insieme ad altro individuo n.m.i., con il viso travisato da un casco, a bordo di una moto di grossa cilindrata (una Honda DOMINATOR targata AM 19216 risultata poi rubata a Valenza Diego), esplodeva numerosi colpi d’arma da fuoco (cal. 12) all’indirizzo di SPANÒ Teodoro, il quale viaggiava con direzione di marcia Roccaforte- Melito Porto Salvo a bordo della sua Hyundai Galloper targata ZA 034 TD, attingendo lo stesso in più parti del corpo (ferita regione mentoniera dx con foro di uscita regione mentoniera sx e ritenzione di schegge metalliche; ferita III braccio dx con ritenzione di proiettile; ferita con ritenzione di schegge metalliche V dito mano dx); così compiendo atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionarne la morte e non riuscendo nell’intento per cause indipendenti dalla sua volontà (l’azione dei malviventi veniva provvidenzialmente interrotta dal casuale sopraggiungere di una pattuglia di Carabinieri). Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). in C.da Lacco del Comune di Melito Porto Salvo in data 08.04.04 GULLÌ Vincenzo CAPO F) delitto p.p. dagli artt. 110, 81 cpv., c.p. – 10, 12, 14 l. n. 497/74 – 61 n. 2 c.p., 7 L. n. 203/91, per avere, in concorso con soggetti non identificati, e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico l’arma da fuoco - fucile cal. 12 – utilizzata per commettere il reato di tentato omicidio ai danni di Spanò Teodoro di cui al precedente capo. Con l’aggravante di cui all’art. 61 comma 2 per avere agito allo scopo di eseguire l’agguato in danno di Spanò Teodoro e di cui all’art. 7 l. n. 203/91 per aver commesso il fatto con modalità intimidatorie di tipo mafioso ed allo scopo di agevolare l’attività dell’associazione di cui al capo A. in C.da Lacco del Comune di Melito Porto Salvo in data 08.04.04 GULLÌ Vincenzo CAPO G) delitto p.p. dagli artt. 110, 648, 61 n. 2 c.p., 7 l. n. 203/91, perché, allo scopo di trarne profitto, riceveva da Mesiano Carlo il motociclo Honda DOMINATOR targ. AM 19216 risultato di provenienza delittuosa perché oggetto di furto in danno di Valenza Diego. Con l’aggravante di cui all’art. 61 comma 2 per avere agito allo scopo di eseguire l’agguato in danno di Spanò Teodoro e di cui all’art. 7 l. n. 203/91 per aver commesso il fatto con modalità intimidatorie di tipo mafioso ed allo scopo di agevolare l’attività dell’associazione di cui al capo A. In Reggio Calabria e Roccaforte del Greco in data ant. e pross. al g. 08.04.04 MESIANO Carlo CAPO H) delitto p.p. dall’art. 648 c.p., perché, allo scopo di trarne profitto, acquistava o comunque riceveva da due nomadi n.i. il motociclo Honda DOMINATOR targ. AM 19216 risultato di provenienza delittuosa perché oggetto di furto in danno di Valenza Diego. In Reggio Calabria in data ant. e pross. al g. 08.04.04 IARIA Domenico Carmelo CAPO I) delitto p. e p. dagli artt. 575 c.p., 7 l. n. 203/91, perché, colpendo al capo Pangallo Antonino cl. 70 con un corpo contundente metallico e causandogli così uno squarcio di circa cm 5,5x2 sulla calotta cranica, ne cagionava la morte. Con l’aggravante di cui all’art. 7 l. n. 203/91 per aver commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416bis c.p. ed al fine di agevolare l’organizzazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco il 28.09.04 PANGALLO Francesco cl. 75 CAPO L) delitto p.p. dagli artt. 56, 629 co. 2 (rif. 628 co. 3 nn. 1 e 3) del c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, insieme ad altro soggetto n.m.i., richiedendo ad un venditore ambulante n.m.i. la consegna di una somma di denaro non precisata ed al contempo rivolgendo allo stesso la minaccia di farlo allontanare dal posto dove svolgeva la sua attività e di ammazzarlo, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere la suddetta p.o., mediante violenza e minaccia, a consegnargli del denaro non dovuto, e quindi a procurarsi così un ingiusto profitto, non riuscendo nell’intento per cause non dipendenti dalla sua volontà. Con l’aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite, e con le modalità tipiche delle consorterie mafiose, avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416bis c.p. ed al fine di agevolare l’associazione di cui al superiore capo A) di cui fa parte. In Roccaforte del Greco (RC) in data 29.10.2005 PANGALLO Francesco cl. 75 - STELITANO Filippo CAPO M) delitto p.p. dagli artt. 110 – 629 co. 2 (rif. 628 co. 3 nn. 1 e 3) del c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, in concorso tra loro, con violenza e minaccia consistita nell’intimare ad un venditore ambulante n.m.i. di allontanarsi dal luogo dove stava svolgendo la sua attività e nel prospettargli ritorsioni in caso di diniego, costringevano la suddetta p.o. a non svolgere la sua attività lavorativa e ad allontanarsi dal comprensorio di Roccaforte del Greco, così procurando a sé ed a soggetti loro vicini (Idà Pietro, cognato del Pangallo) l’ingiusto profitto di eliminare dal mercato un venditore concorrente. Con l’aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite, e con le modalità tipiche delle consorterie mafiose, avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416bis c.p. ed al fine di agevolare l’associazione di cui al superiore capo A) di cui fanno parte. In Roccaforte del Greco (RC) in data 08.06.06 PANNUTI Antonino CAPO N) delitto p.p. dagli artt. 110 - 81 cpv., 624bis – 625 nn. 2 e 7 - 635 comma 2 c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, in concorso con soggetti n.i., rompeva il vetro della porta di ingresso ed una finestra di un chiosco adibito alla vendita di bevande e generi alimentari sito a San Pantaleo, di proprietà di ZUMBO Caterina, nata a Melito di Porto Salvo il 21.10.1981, di fatto gestito dalla famiglia di ZUMBO Virgilio nato a Melito di Porto Salvo il 24.12.1961, esposto per destinazione alla pubblica fede, si introduceva all’interno dello stesso, asportava alcune prese di corrente, danneggiava alcune casse di bevande. Con l’aggravante di aver commesso il fatto con le modalità tipiche delle consorterie mafiose, avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416bis c.p. In S. Pantaleo di S. Lorenzo in data ant. e pross. al 16.06.05 PANNUTI Antonino, IARIA Domenico Carmelo, PANGALLO Francesco cl. 75. CAPO O) delitto p.p. dagli artt. 110 – 624bis c.p., 7 l. n. 203/91, perché, in concorso tra loro ed allo scopo di trarne profitto, si introducevano indebitamente all’interno della abitazione di Iaria Paolo ed asportavano buoni postali per un valore di circa 250 milioni di lire. Con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco in data ant. e pross. al 05.12.05 MAESANO Salvatore CAPO P) delitto p.p. dagli artt. 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché illegalmente deteneva e portava in luogo pubblico una pistola, da ritenersi arma comune da sparo, esplodendo nr. 02 (due) colpi in aria, all’indirizzo dell’abitazione della famiglia CENTO – PANGALLO, senza procurare danni a persone o a cose. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco (RC) in data 02.07.2006 PANGALLO Francesco cl. 75 CAPO Q) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p., 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché, in concorso con soggetti n.i., illegalmente deteneva e portava in luogo pubblico una pistola, da ritenersi arma comune da sparo. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco (RC) in data 04.10.05 PANNUTI Antonino CAPO R) delitto p.p. dagli artt. 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché illegalmente deteneva e portava in luogo pubblico una pistola, da ritenersi arma comune da sparo. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco (RC) in data 27.06.05 IARIA Domenico Carmelo – STELITANO Filippo CAPO S) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p., 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché, in concorso tra loro, illegalmente detenevano e portavano in luogo pubblico una pistola, da ritenersi arma comune da sparo. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco (RC) in data 16.05.05 SPANO’ Teodoro CAPO T) delitto p.p. dagli artt. 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché illegalmente deteneva e portava in luogo pubblico una pistola, da ritenersi arma comune da sparo. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco (RC) tra il g. 03.04.04 ed il g. 08.02.05 SOTTILE Claudio – SOTTILE Carmelo CAPO U) delitto p.p. dagli artt. 81 cpv. – 110 c.p., 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché, in concorso tra loro e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, illegalmente detenevano e portavano in luogo pubblico numerose armi da fuoco (pistole, fucili) e materiale esplodente (tritolo). Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Condofuri (RC) fino al 10.12.06 ROMEO Vincenzo CAPO V) delitto p.p. dagli artt. 81 cpv. c.p., 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, illegalmente deteneva e portava in luogo pubblico numerose armi da sparo da sparo. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco (RC) in data ant. e pross. al g. 01.07.06 CERAVOLO Giuseppe CAPO Z) delitto p.p. dagli artt. 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché illegalmente deteneva e portava in luogo pubblico un fucile, da ritenersi arma comune da sparo. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). In Roccaforte del Greco (RC) in data ant. e pross. al g. 01.07.06 MANTI Paolo Giuseppe, PIZZI Bruno, ROMEO Francesco, ROMEO Girolamo, IOFRIDA Leone Luigi, FERRARO Francesco CAPO A-bis) delitto p.p. dagli artt. 81 cpv. – 110 c.p., 2 e 4 Legge 895/67, così come modificati dalla Legge 497/74, 7 l. n. 203/91, perché, in concorso tra loro e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, illegalmente detenevano e portavano in luogo pubblico numerose armi da fuoco (pistole, fucili e relative munizioni), operando sull’asse Roccaforte del Greco – Nord Italia – Svizzera, ed occupandosi della detenzione, del trasporto, della messa a punto, della consegna all’utilizzatore di tali armi, il tutto sulla base di ruoli ed incarichi di natura mafiosa. Con l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione tipica delle consorterie mafiose ed al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). in Roccaforte del Greco, Condofuri (RC), Domodossola (VB), Briga (Conf. Svizzera) tra maggio e dicembre 2006 MAESANO Salvatore – ATTINA’ Mario CAPO B-bis) Delitto p. e p. dagli artt. 110 c.p. e 12 quinquies D.L. 8 giugno 1992, n. 306, conv. In l. 7 agosto 1992 n. 356 e 7 l. n. 203/91, perché, previo accordo, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso ed al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale, Maesano Salvatore attribuiva fittiziamente ad Attinà Mario la titolarità formale dell’esercizio commerciale denominato “Garibaldi Caffè”, sito in Melito di Porto Salvo via Garibaldi nr.5, C.F.: RIAGPP80P26F112N, Nr. REA RC-172019, di fatto di proprietà del Maesano Salvatore: − dal 10.06.2004 (data di apertura) sino al 19.09.2006; Con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’attività della cosca mafiosa di cui al capo A) In Melito Porto Salvo e Roccaforte del Greco (RC) nelle date sopra indicate MAESANO Salvatore – ROMEO Antonio CAPO C-bis) Delitto p. e p. dagli artt. 110 c.p. e 12 quinquies D.L. 8 giugno 1992, n. 306, conv. In l. 7 agosto 1992 n. 356 e 7 l. n. 203/91, perché, previo accordo, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso ed al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale, Maesano Salvatore attribuiva fittiziamente a Romeo Antonio la titolarità formale dell’esercizio commerciale denominato “Garibaldi Caffè”, sito in Melito di Porto Salvo via Garibaldi nr.5, C.F.: RIAGPP80P26F112N, Nr. REA RC-172019, di fatto di proprietà del Maesano Salvatore: − dal 21.11.2006 al 12.03.2008; Con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’attività della cosca mafiosa di cui al capo A) In Melito Porto Salvo e Roccaforte del Greco (RC) nelle date sopra indicate MAESANO Salvatore – IARIA Giuseppe Romeo – IARIA Ugo CAPO D-bis) Delitto p. e p. dagli artt. 110 c.p. e 12 quinquies D.L. 8 giugno 1992, n. 306, conv. In l. 7 agosto 1992 n. 356 e 7 l. n. 203/91, perché, previo accordo, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso ed al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale, Maesano Salvatore attribuiva fittiziamente a Iaria Giuseppe Romeo - (classe 1980), figlio di IARIA Ugo, che di fatto coadiuvava il Maesano nella gestione del locale - la titolarità formale dell’esercizio commerciale denominato “Garibaldi Caffè”, sito in Melito di Porto Salvo via Garibaldi nr.5, C.F.: RIAGPP80P26F112N, Nr. REA RC-172019, di fatto di proprietà del Maesano Salvatore: − dal 13.03.2008 a tutt’oggi. Con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’attività della cosca mafiosa di cui al capo A) In Melito Porto Salvo e Roccaforte del Greco (RC) nelle date sopra indicate IARIA Domenico Carmelo CAPO E-bis) delitto p.e p. dagli artt. 390 C.P., 7 l. n. 203/91, per avere aiutato PANGALLO Carmelo cl. 73 a sottrarsi all’esecuzione della pena cui era stato condannato (ordine di carcerazione nr. 438/2004 R.E.S. emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura c/o Trib. Di LA SPEZIA), fornendogli un supporto logistico in occasione dei suoi spostamenti e comunque fornendogli necessarie informazioni, nella consapevolezza del suo stato di latitanza. Con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare l’attività della cosca mafiosa di cui al capo A) In Roccaforte del Greco (RC) il 07.07.2005 MAESANO Salvatore, GULLI’ Vincenzo, GULLI’ Antonino, PARISI Antonio, PROSCENIO Domenico, IARIA Antonio, ATTINA’ Paolo, ATTINÀ Domenico, PIZZI Bruno, IARIA Domenico Carmelo, IARIA Annunziato, IDA’ Massimo, STELITANO Filippo, TRAPANI Andrea, PANGALLO Domenico, MESIANO Carlo, IARIA Ugo CAPO F-bis) delitto p. e p dall’art. 74 n. 1, 2, 3, 4 e 5 D. P. R. 309/90, per aver fatto parte integrante di una articolata e vasta organizzazione dedita all’acquisto, alla detenzione a fini di spaccio, alla vendita, offerta, cessione, distribuzione, commercio, trasporto, di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, eroina e hashish. In particolare: MAESANO Salvatore, PANGALLO Antonino (quest’ultimo fino al 28.09.2004, data del decesso) svolgevano le funzioni di capi dell’organizzazione criminale dedita la traffico di sostanze stupefacenti. Gli altri rappresentando altrettanti canali di smercio della droga, occupandosi dell’acquisto e delle successive cessioni a terzi della sostanza stupefacente. In Roccaforte del Greco (RC) dall’anno 2001 condotta in atto (Mesiano Carlo fino all’anno 2006) GULLI’ Vincenzo – GULLI’ Antonino – MESIANO Carlo CAPO G-bis) delitto p.p. dagli artt. 81 cpv. - 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, in più occasioni Gullì Vincenzo e Gullì Antonino cedevano, dietro corrispettivo, diverse partite di sostanza stupefacente del tipo cocaina a Mesiano Carlo, che le acquistava e deteneva ai fini di spaccio nella città di Reggio Calabria. In Roccaforte del Greco (RC) e Reggio Calabria dall’anno 2001 al 2006 MAESANO Salvatore CAPO H-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso con altri soggetti allo stato n.i., deteneva ai fini di spaccio una quantità imprecisata di sostanza stupefacente del tipo cocaina. In Roccaforte del Greco (RC) il 23.07.04 MAESANO Salvatore CAPO I-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso con altri soggetti allo stato n.i., deteneva ai fini di spaccio una quantità imprecisata di sostanza stupefacente del tipo cocaina. In Roccaforte del Greco (RC) il 22.09.04 MAESANO Salvatore – PARISI Antonio CAPO L-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato n.i., detenevano ai fini di spaccio una quantità imprecisata di sostanza stupefacente del tipo cocaina. In Roccaforte del Greco (RC) in data ant. e pross. al 06.08.04 IARIA Domenico Carmelo – IARIA Annunziato – STELITANO Filippo – IDA’ Massimo Capo M-bis) delitto p.p. dagli artt. 81 cpv. - 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato n.i., in più occasioni acquistavano, detenevano ai fini di spaccio, cedevano a terzi quantità imprecisate di sostanza stupefacente del tipo cocaina. In Roccaforte del Greco (RC) dall’anno 2001 all’anno 2006 PANGALLO Domenico – PIZZI Bruno CAPO N-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato n.i., detenevano ai fini di spaccio una quantità imprecisata di sostanza stupefacente. In Roccaforte del Greco (RC) in data ant. e pross. al g. 08.05.06 PANGALLO Domenico – PIZZI Bruno – MANTI Paolo Giuseppe – PANGALLO Pietro n.m.i. CAPO O-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 73 - 80 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato n.i., detenevano ai fini di spaccio una quantità imprecisata di sostanza stupefacente (oltre 130 kg di vario genere). In Roccaforte del Greco (RC) dal 26.03.06 al g. 08.04.06 ATTINA’ Domenico CAPO P-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso con altri soggetti allo stato n.i., deteneva ai fini di spaccio una quantità imprecisata di sostanza stupefacente. In Roccaforte del Greco (RC) 29.09.04 ATTINA’ Paolo – GELSONI Andrea CAPO Q-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato n.i., detenevano ai fini di spaccio una quantità imprecisata di sostanza stupefacente. In Roccaforte del Greco (RC) il 27.01.05 PROSCENIO Domenico – IARIA Antonio CAPO R-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 73 D.P.R. n. 309/90, perché, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato n.i., detenevano ai fini di spaccio una quantità imprecisata di sostanza stupefacente. In Roccaforte del Greco (RC) 03.02.06 NARDO Pietro CAPO S-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 – 648 c.p., perché, in concorso con Romeo Vincenzo e Rondinelli Girolamo (nei cui confronti allo stato si procede separatamente), acquistavano o comunque ricevevano nr. 3 obbligazioni della “STANDARD OIL COMPANY” (STATI UNITI D’AMERICA) del valore di 100 mila dollari cadauna, di provenienza delittuosa perché destinate alla distruzione dal Governo Statunitense; In Montebello Jonico, Reggio Calabria, Sorianello (VV) e Parma il 07.06.06 ROMEO Vincenzo e NARDO Pietro CAPO T-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 e 459 c.p., per aver detenuto, in concorso tra loro, al fine di metterle in circolazione, un numero indeterminato di marche da bollo contraffatte. In Montebello Jonico, Reggio Calabria e Sorianello (VV) in epoca antec. e pross. al 25.04.2006 NARDO Pietro e ROMEO Vincenzo CAPO U-bis) delitto p.p. dagli artt. 110 c.p. e 19 legge 528 del 1982, poiché in concorso tra loro, al fine di commettere l’ulteriore reato di truffa, falsificavano o comunque detenevano, un numero indeterminato di tagliandi della lotteria istantanea cd. “gratta e vinci”, per un controvalore di 450.000 euro, per altro privi di combinazioni vincenti, realizzati in assenza delle previste autorizzazioni governative. In Montebello Jonico, Reggio Calabria e Sorianello (VV) in data antec. e pross. al 30.04.2006 ROMEO Vincenzo CAPO V-bis) delitto p.p. dall’art. 497 bis comma 2 codice penale, per avere detenuto, al fine di cederli ad una terza persona n.m.i., che li aveva commissionati, falsi documenti d’identità (carta d’identità, patente e codice fiscale). In Montebello Ionico (RC) in data antecedente e pross. al 01.07.2006 ROMEO Vincenzo CAPO Z-bis) delitto p.p. dagli all’art. 648 C.P. per aver detenuto un numero indeterminato di assegni falsi o contraffatti nell’importo e quindi di provenienza delittuosa, al fine di cederli ad altri, dietro corrispettivo, affinchè venissero posti fraudolentemente all’incasso, utilizzando falsi documenti di riconoscimento. In Montebello Ionico (RC) nel mese di giugno 2005 SPANO’ Teodoro, LA CAVA Paola, LA CAVA Bruno, LA CAVA Giuseppina, LA CAVA Maria, SPANO’ Benito, SIVIGLIA Annunziato cl 1970, CRUCITTI Nicola, SPANO’ Marta, SPANO’ Annunziato. CAPO A-ter) delitto p. e p. dall’art. 416 c.p., perché costituivano e promuovevano un’associazione a delinquere dedita alle truffe ai danni di società finanziarie, istituti di credito e compagnie assicurative (simulazione di sinistri stradali). In particolare i coniugi SPANO’ Teodoro e LA CAVA Paola promuovevano e dirigevano l’associazione interagendo con le società finanziarie, gli istituti di credito e le compagnie assicurative, predisponendo documentazione falsa per ottenere finanziamenti, organizzando la simulazione dei sinistri stradali, avvalendosi della complicità degli altri accoliti: familiari soprattutto, ma anche liberi professionisti (Crucitti, Siviglia), consapevoli della illiceità delle condotte poste in essere. Il Siviglia ed il Crucitti coadiuvando i coniugi Spanò nelle attività sopra descritte, soprattutto per quanto concerne gli aspetti burocratici e legali; il Crucitti anche concordando con Spanò Teodoro, in occasione dei processi civili instaurati a seguito dei falsi sinistri stradali, il numero e l’identità dei testimoni falsi da presentare in udienza. Gli altri eseguendo le direttive di Spanò Teodoro e fornendo le proprie generalità per il confezionamento delle pratiche relative ai falsi sinistri stradali. In Reggio Calabria in epoca antecedente e prossima all’Aprile del 2004 fino alla data odierna. SPANO’ Teodoro - CRUCITTI Nicola - ROMEO Marco CAPO B-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore una Compagnia di Assicurazioni n.m.i. circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Reggio Calabria in data antecedente e prossima al 09.07.2004. SPANO’ Teodoro - CRUCITTI Nicola - SIVIGLIA Paola Giuseppa CAPO C-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso tra loro e con CENTO Sebastiano cl 1953 (deceduto), con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore la Compagnia di Assicurazioni Aurora circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Roccaforte del Greco e Reggio Calabria in data antecedente e prossima al 19.11.2004. SPANO’ Teodoro - CRUCITTI Nicola CAPO D-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore la Compagnia di Assicurazioni Generali circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Reggio Calabria in data antecedente e prossima al 08.04.2005. SPANO’ Teodoro - CRUCITTI Nicola CAPO E-ter) delitto p.p. dagli artt.110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore la Compagnia di Assicurazioni Sai circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Reggio Calabria in data 30.05.2005. SPANO’ Teodoro - LA CAVA Giuseppina. CAPO F-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore la Compagnia di Assicurazioni Milano circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Reggio Calabria 11.10.2004. SPANO’ Teodoro - CRUCITTI Nicola - IARIA Annunziato - IARIA Domenico Carmelo CAPO G-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore una Compagnia di Assicurazioni n.m.i. circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Roccaforte del Greco e Reggio Calabria in data antecedente e prossima al 29.09.2004. LA CAVA PAOLA - SPANO’ BENITO - SPANO’ Teodoro - CRUCITTI Nicola CAPO H-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore una Compagnia di Assicurazioni n.m.i. circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Reggio Calabria 24.11.2005. SPANO’ Teodoro CAPO I-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso con tale Calabrò Santo n.m.i., con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore una Compagnia di Assicurazioni circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Reggio Calabria il 01.03.2006. SPANO’ Teodoro - IARIA Ugo CAPO L-ter) delitto p.p. dagli artt.110 – 485 - 642 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre la documentazione relativa ad un sinistro stradale fittizio, inducendo in errore una Compagnia di Assicurazioni n.m.i. circa l’effettiva esistenza e le modalità del sinistro, si procuravano un ingiusto profitto rappresentato dal relativo risarcimento, in danno della predetta Compagnia di Assicurazione. Melito di Porto Salvo 24.10.2004. SPANO’ Teodoro CAPO M-ter) delitto p.p. dagli artt. 485 - 640 c.p., perché, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre falsa documentazione necessaria ad istruire una pratica di finanziamento, inducendo in errore la società finanziaria Americard circa l’effettiva solvibilità del richiedente e l’esistenza dei presupposti per l’erogazione di un finanziamento, si procurava un ingiusto profitto rappresentato dalla concessione del finanziamento, in danno della predetta società. Reggio Calabria in data antecedente e prossima al 06.07.2005 SPANO’ Teodoro CAPO N-ter) delitto p.p. dagli artt. 485 - 640 c.p., perché, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre falsa documentazione necessaria ad istruire una pratica di finanziamento, inducendo in errore la società finanziaria Credial circa l’effettiva solvibilità del richiedente e l’esistenza dei presupposti per l’erogazione di un finanziamento, si procurava un ingiusto profitto rappresentato dalla concessione del finanziamento, in danno della predetta società. Reggio Calabria in data antecedente e prossima al 05.12.2005 SPANO’ Teodoro - LA CAVA Paola - SIVIGLIA Annunziato - SPANO’ Marta CAPO O-ter) delitto p.p. dagli artt. 485 - 640 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistiti nel predisporre falsa documentazione necessaria ad istruire una pratica di mutuo, inducendo in errore la società finanziaria Ideal Mutui circa l’effettiva solvibilità del richiedente e l’esistenza dei presupposti per la concessione del mutuo, si procurava un ingiusto profitto rappresentato dalla concessione del mutuo, in danno della predetta società. In particolare SPANO’ Teodoro e LA CAVA Paola per aver ideato ed organizzato la truffa, SIVIGLIA Annunziato, in qualità di commercialista, per aver contribuito alla redazione della richiesta ed alla falsificazione dei documenti, nella consapevolezza del carattere illecito della condotta, SPANO’ Marta, in qualità di dipendente della conservatoria dello stato, fornendo al fratello Spanò Teodoro un attestato originale di vincolo ambientale, al fine di utilizzarlo quale modello per la contraffazione di un analogo attestato. Reggio Calabria in data antecedente e prossima al 25.01.2006. LUPARELLI Angelo - GALIANO Antonio - GABELLO Massimo Antonio - SOTTILE Claudio CAPO P-ter) Delitto p. e p dall’art. 416 c.p., poiché costituivano un’associazione a delinquere dedita alle truffe ed alle appropriazioni indebite, consistente nel noleggiare varia attrezzatura da spiaggia, gazebo, sedie a sdraio ombrelloni ed altro, a nome del Luparelli Angelo, pagando con assegni tratti da conti correnti bancari già chiusi da tempo e comunque non restituendo mai la merce acquistata o noleggiata. In particolare, il Sottile dirigeva l’associazione, tenendo i contatti con i fornitori truffati sotto il falso nome di Picci Pietro, impartendo disposizioni agli altri associati; il Luparelli mettendo a disposizione le sue generalità; gli altri occupandosi degli aspetti logistici ed eseguendo le direttive impartite dal Sottile. In Condofuri (Reggio Calabria) in epoca antecedente e prossima al marzo del 2006 fino alla data odierna. LUPPARELLI Angelo - SOTTILE Claudio CAPO Q-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 494 - 640 – 61 n. 7 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistenti nel simulare l’esistenza di una ditta “Luparelli” e di un suo collaboratore a nome Picci Pietro, in realtà inesistente, nonché contrattando ed effettuando un ordinativo di materiale balneare con la ditta Crema Lorenzo, non restituendo la merce e non versando il corrispettivo dovuto, inducendo il citato fornitore in errore circa l’esistenza e l’identità del contraente, la correttezza ed il buon esito dell’affare, si procuravano l’ingiusto profitto della consegna a titolo di noleggio di merce per un valore di 16.758,38 euro, a fronte del quale si consegnava un assegno tratto da un c/c chiuso da tempo, con relativo danno per la ditta Crema Lorenzo. Con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità. Montagnana (PD), Novara, e Condofuri (Reggio Calabria) il 26.06.2006. LUPPARELLI Angelo - SOTTILE Claudio CAPO R-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 494 - 640 – 61 n. 7 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistenti nel simulare l’esistenza di una ditta “Luparelli” e di un suo collaboratore a nome Picci Pietro, in realtà inesistente, nonché contrattando ed effettuando un ordinativo di generi alimentari con la ditta Latteria Belvedere srl (l.r. Negrin Renato), non restituendo la merce e non versando il corrispettivo dovuto, inducendo il citato fornitore in errore circa l’esistenza e l’identità del contraente, la correttezza ed il buon esito dell’affare, si procuravano l’ingiusto profitto della consegna a titolo di noleggio di merce per un valore di 8.213,00 euro, a fronte del quale si consegnava un assegno tratto da un c/c chiuso da tempo, con relativo danno per la ditta sopra menzionata. Con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità. Bastia Rovolon (PD), Novara e Condofuri (Reggio Calabria) marzo - maggio 2006. LUPARELLI Angelo - GALIANO Antonio- SOTTILE Claudio, CAPO S-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 494 - 640 – 61 n. 7 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistenti nel simulare l’esistenza di una ditta “Luparelli” e di un suo collaboratore a nome Picci Pietro, in realtà inesistente, nonché contrattando ed effettuando un ordinativo di attrezzatura da catering con la ditta Dining House (l.r. Rondina Sauro), non restituendo la merce e non versando il corrispettivo dovuto, inducendo il citato fornitore in errore circa l’esistenza e l’identità del contraente, la correttezza ed il buon esito dell’affare, si procuravano l’ingiusto profitto della consegna a titolo di noleggio di merce per un valore di 5.000,00 euro, a fronte del quale si consegnava un assegno tratto da un c/c chiuso da tempo, con relativo danno per la ditta sopra menzionata. Con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità. Fano, Novara e Condofuri (Reggio Calabria) il 06.07.06 LUPPARELLI Angelo - SOTTILE Claudio - GALIANO Antonio CAPO T-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 494 - 640 – 61 n. 7 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistenti nel simulare l’esistenza di una ditta “Luparelli” e di un suo collaboratore a nome Picci Pietro, in realtà inesistente, nonché contrattando ed effettuando un ordinativo di articoli e attrezzature per ristorazione con la ditta NOVALBERGHIERA s.r.l. (l.r. SCAGNELLI Giovanni), non restituendo la merce e non versando il corrispettivo dovuto, inducendo il citato fornitore in errore circa l’esistenza e l’identità del contraente, la correttezza ed il buon esito dell’affare, si procuravano l’ingiusto profitto della consegna a titolo di noleggio di merce per un valore di 5.906,00 euro, a fronte del quale si consegnava un assegno tratto da un c/c chiuso da tempo, con relativo danno per la ditta sopra menzionata. Con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità. In Novara e Condofuri (Reggio Calabria) il 21.07.06 LUPARELLI Angelo - GALIANO Antonio - SOTTILE Claudio CAPO U-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 494 - 640 – 61 n. 7 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistenti nel simulare l’esistenza di una ditta “Luparelli” e di un suo collaboratore a nome Picci Pietro, in realtà inesistente, nonché contrattando ed effettuando un ordinativo di schermi al plasma con la ditta M.M. Elettronics (l.r. Merlo Sergio Marco), non restituendo la merce e non versando il corrispettivo dovuto, inducendo il citato fornitore in errore circa l’esistenza e l’identità del contraente, la correttezza ed il buon esito dell’affare, si procuravano l’ingiusto profitto della consegna a titolo di noleggio di merce per un valore di 1.800,00 euro (valore della merce 17.000,00), a fronte del quale si consegnava un assegno tratto da un c/c chiuso da tempo, con relativo danno per la ditta sopra menzionata. Con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità. San Pietro Mozeso (NO), Cesano Maderno (MI), Condofuri (Reggio Calabria) il 26.07.06 LUPARELLI Angelo - GALIANO Antonio - SOTTILE Claudio CAPO V-ter) delitto p.p. dagli artt. 110 – 494 - 640 – 61 n. 7 c.p., perché, in concorso tra loro, con artifizi e raggiri consistenti nel simulare l’esistenza di una ditta “Luparelli” e di un suo collaboratore a nome Picci Pietro, in realtà inesistente, nonché contrattando ed effettuando un ordinativo di gazebo, sedie, tavoli, luci con la ditta CDO Rossante (l.r. Rossante Vanes), non restituendo la merce e non versando il corrispettivo dovuto, inducendo il citato fornitore in errore circa l’esistenza e l’identità del contraente, la correttezza ed il buon esito dell’affare, si procuravano l’ingiusto profitto della consegna a titolo di noleggio merce per un valore di 5.000,00 euro, a fronte del quale si consegnava un assegno tratto da un c/c chiuso da tempo, con relativo danno per la ditta sopra menzionata. Con l’aggravante del danno patrimoniale di rilevante gravità. Castagnaro (VR), San Pietro Mosezzo, Condofuri (Reggio Calabria) il 29.06.06 osserva Il procedimento che qui ci occupa trae origine dalle indagini avviate in esito al ferimento a Spano’ Teodoro verificatosi in contrada Lacco di Melito Porto Salvo l’8\4\2004. Si legge nella richiesta del P.M.: “La presente richiesta si fonda sugli esiti delle attività di indagine svolte, a partire dall’aprile del 2004, dalla Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR. Gli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni intraprese sono stati compendiati nella informativa nr. 58/8-118-2004 di prot., in data 27.08.2008 e relativi allegati, il cui contenuto verrà di seguito quasi integralmente riportato. Le indagini hanno orgine in data 08.04.2004 quando, in c.da Lacco di Melito Porto Salvo, ignoti killers, in un agguato di chiaro stampo mafioso, attentano alla vita di SPANO’ Teodoro (proc pen 2113/04 RGNR/mod.44 DDA, successivamente passato a mod. 21 e riunito al presente procedimento); ulteriore sviluppo alle investigazioni viene fornito da un altro grave episodio delittuoso: in data 28.09.2004, infatti, a Roccaforte del Greco veniva brutalmente assassinato PANGALLO Antonino detto “U Chiumbinu” (Proc Pen 4290/04 RGNR/mod.21 DDA, cui viene poi riunito il p.p. scaturito dal tentato omicidio di Spanò Teodoro).” Sulla scorta delle indagini originate dai due fatti di sangue la Pubblica Accusa assume di avere acquisito elementi sull’attuale operativita’ dei sodalizi criminali che opererebbero nell’area di Roccaforte del Greco , sulla struttura della o delle associazioni, sulle attivita’ poste in essere, sulla identita’ degli associati. Al fine di comprendere gli antecedenti storici dei fatti oggetto del procedimento il P.M. ha , se pur per brevi cenni, richiamato il contesto storico in cui gli indagati hanno operato. Scrive il P.M.: “Dagli inizi degli anni 90 e fino alla fine del decennio, il territorio di Roccaforte del Greco e Roghudi è stato interessato da una cruenta faida che ha visto contrapposte due consorterie mafiose presenti nel territorio gli ZAVETTIERI, da un lato, e i PANGALLO - MAESANO – FAVASULI, dall’altro. Le due consorterie mafiose in un primo momento, anni 70 – 80, erano in buoni rapporti, anche se sostanzialmente non risultò mai che abbiano fatto parte di un'unica consorteria criminale; entrambe le cosche erano interessate alla costruzione del paese nuovo (il paese di Roghudi vecchio nel 1971 venne quasi spazzato via da una violenta alluvione e quindi sfollato; ad oggi, Roghudi vecchio è un paese fantasma), ed anche se ciò determinò dei dissapori i rapporti tra le due consorterie non degenerarono in guerra. Le due cosche appunto, si interessavano prevalentemente di gestire gli appalti pubblici, penetrando all’interno delle amministrazioni pubbliche, in particolare l’amministrazione comunale di Roghudi e Roccaforte del Greco, l’unità sanitaria locale di Melito Porto Salvo e la comunità montana (è doveroso precisare che il figlio di ZAVETTIERI Sebastiano - all’epoca capo cosca a Roghudi - ZAVETTIERI Mario era il tecnico comunale). Quindi negli anni 70 - 80 si registrava una sorta di pax mafiosa, per cui entrambi gli schieramenti mafiosi si occupavano oltre che degli appalti anche di gestire il traffico di droga, di armi e l’attività estorsiva, senza entrare in contrasto. Tale equilibrio venne spezzato in data 09.06.1992, in occasione delle elezioni comunali svoltesi nel comune di Roghudi. Nella circostanza, i gruppi criminali del luogo si erano messi d’accordo sul nome dei consiglieri comunali da eleggere (il numero previsto era 12 , 9 di maggioranza e 2 di minoranza); ZAVETTIERI Sebastiano, all’epoca capo locale, non fu d’accordo sul nome del 12° consigliere ( i nomi da eleggere venivano stabiliti prima presentando di fatto una sola lista perché la seconda si presentava con solo 3 nominativi). Nella circostanza venne eletto quale 12° consigliere comunale PANGALLO Annunziato a discapito di ZAVETTIERI. In questo modo la cosca PANGALLO - MAESANO - FAVASULI prendeva il sopravvento all’interno dell’amministrazione comunale di Roghudi a discapito del gruppo ZAVETTIERI. Gli effetti di tale capovolgimento di fronte non si facevano attendere; infatti, in data 16.07.1992 la nuova Giunta comunale, pur avendo la possibilità di confermare nell’incarico di tecnico comunale ZAVETTIERI Mario, gli preferì l’architetto NUCERA Salvatore. Purtroppo neanche la risposta del gruppo ZAVETTIERI si fece attendere, infatti in data 25.07.1992 nel centro abitato di Roghudi vennero uccisi PANGALLO Annunziato, artefice del ribaltamento politico in favore della cosca PANGALLO – MAESANO all’interno dell’amministrazione comunale e ZAVETTIERI Lorenzo che lo accompagnava. Tale fatto di sangue sancì l’inizio della così detta “Faida di Roghudi” che, come si vedrà appresso, lasciò sul terreno numerosi morti. L’agguato rappresentava un chiaro segnale del clan ZAVETTIERI volto a far comprendere a tutta la cittadinanza che nulla era cambiato e quale era la sorte riservata ai dissidenti. Il fatto di sangue provocò un inversione di tendenza anche all’interno dell’amministrazione comunale di Roghudi. Infatti, in data 14.04.1993 il consiglio comunale nominava rappresentante della maggioranza alla comunità montana ZAVETTIERI Mario. Tuttavia , la frattura tra i due gruppi criminali era ormai insanabile, e si era dato inizio alla faida che durò fino alla fine del decennio. OMICIDI SUBITI DALLA COSCA PANGALLO MAESANO a) In data 25.07.1992 nel comune di Roghudi vennero uccisi PANGALLO Annunziato cl 49 e ZAVETTIERI Lorenzo cl 48; b) In data 24.09.1992 in Bova Marina veniva ucciso FAVASULI Giovanni cl 43; c) In data 10.03.1994 in Melito Porto Salvo venivano uccisi MAESANO Mario Antonio cl 57 ed in più i killers tentavano di uccidere, circostanza che poi non avvenne per cause indipendenti dalla loro volontà, MAESANO Caterina cl 55 (fratello e sorella di MAESANO Fortunato) e ZAVETTIERI Gaetana cl 63 moglie del deceduto; d) In data 23.06.1994 in Melito Porto Salvo veniva ucciso FAVASULI Domenico cl 40; e) In data 28.08.1994 in Roghudi vennero uccisi i fratelli ROMEO Vittorio Umberto cl 66 e ROMEO Antonio cl 68; f) In data 11.10.1994 in Roccaforte del Greco, a seguito di assalto armato con l’utilizzo oltre che di pistole e fucili anche di lanciarazzi e bombe a mano, decedeva PANGALLO Giovanni cl 1972 e rimanevano feriti PANGALLO Santoro Salvatore e SQUILLACI Maria rispettivamente fratello padre e madre di PANGALLO Antonino detto “U chiumbinu”. g) In data 20.01.1995 in Melito Porto Salvo veniva ucciso SIVIGLIA Giovanni Salvatore cl 1973; h) In data 09.11.1995 in Roccaforte del Greco mediante l’esplosione di un colpo sparato con una carabina di precisione ignoti killers tentavano di uccidere VERNO Vittorio cl 1964; i) In data 28.08.1996 nel comune di Bova ignoti killers uccidevano a colpi di arma da fuco TAORMINA Giacomo; j) In data 01.11.1996 In Roccaforte del greco veniva ucciso RUSSO Alfredo; k) In data 09.05.1997 in Melito Porto Salvo veniva ucciso FAVASULI Leone Salvatore cl 1974; l) In data 05.11.1997 in Roccaforte del Greco era la volta di PANGALLO Santoro Salvatore cl 1950 padre del defunto PANGALLO Antonino cl 1970 detto Chiumbino o Cinghiale. OMICIDI SUBITI DALLA COSCA ZAVETTIERI m) In data 05.01.1994 in località Prunella di Melito Porto Salvo venivano uccisi ZAVETTERI Sebastiano cl 1932 e ZAVETTIERI Mario cl 1965, rispettivamente padre e figlio, ed il primo all’epoca dei fatti capo indiscusso dell’omonima cosca . n) In data 14.10.1994 in località Annà del Comune di Melito Porto Salvo veniva ucciso a colpi d’arma da fuco ZAVETTIERI Antonio, alias manuzza; o) In data 06.11.1996 nella frazione Pilati di Melito Porto Salvo (RC) veniva ucciso ZAVETTIERI Antonio alias vurpi; p) In data 03.04.1997 in Condofuri Marina avveniva il tentato omicidio di MODAFFARI leone cl 1945, evento che non si verificò per cause non dipendenti dalla volontà di killers che agirono con il chiaro intento di uccidere. q) In data 06.09.1997 in Roccaforte del Greco veniva ucciso a colpi d’arma da fuoco MAESANO Donato detto “Massaro Nato” padre di MAESANO Salvatore. r) In data 17.02.1998 in Roccaforte del Greco veniva ucciso IARIA Rocco cl 1975; s) In data 11.11.1996 in San Lorenzo ignoti killers tentavano di uccidere CANDIDO Concetto Bruno, circostanza non avvenuta per causa indipendenti dalla volontà degli esecutori. Influenza sul territorio di Roccaforte del Greco Come si evince dai fatti di sangue (omicidi e tentati omicidi) di cui ai punti f, h, j, l, q , r che hanno interessato quel territorio, la guerra fra le due cosche fu particolarmente cruenta. In particolare, sembra doveroso soffermarsi sull’agguato cui al capo f dove l’abitazione della famiglia PANGALLO venne assalita con armi da guerra che tra l’altro oltre a cagionare la morte di PANGALLO Giovanni ed il ferimenti di PANGALLO Santoro e di SQUILLACI Maria provocò il parziale diroccamento dell’abitazione, ciò a conferma della potenza dei gruppi criminali contrapposti e della possibilità da parte dei medesimi di reperire qualsiasi tipo di arma. I due gruppi criminali sopra detti, anche durante le fasi della faida, operavano su due fronti: il traffico di sostanze stupefacenti ed il traffico di armi. Ciò agevolmente si evince dalle varie operazioni di polizia che hanno interessato vari personaggi del comprensorio “Roghudese- Roccaforticiano”, come ad esempio l’arresto in Spagna di PANGALLO Antonino detto Chiumbino per traffico di droga, le operazioni Zappa e Zappa 2 che hanno visto coinvolti vari personaggi del comprensorio di Roccaforte del Greco, ed in particolare, nella seconda operazione, personaggi legati al Chiumbino si sono recati in Spagna - dove era detenuto uno dei più grandi trafficanti di droga, MAESANO Santo - con l’intento di programmare una sua evasione1. Appare inevitabile porre in risalto l’arresto di Domenico STELITANO che in data 27.07.1993 venne colpito da OCC emessa dal GIP presso il tribunale di Torino poiché ritenuto responsabile di traffico internazionale di sostanze stupefacenti; il provvedimento restrittivo di quest’ultimo appare estremamente significativo del forte connubio esistente tra “Ndrangheta” e politica, infatti STELITANO Domenico all’epoca rivestiva la carica di Sindaco del comune di Roghudi (carica da cui venne sollevato ai sensi dell’art 40 della legge 08.06.1990). A quel punto la carica di Sindaco del predetto Comune fu assunta da TRIPODI Domenico, il quale in data 18.08.1994 venne pure colpito da OCC in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria e si rese latitante fino al 15.10.1994, giorno in cui il provvedimento fu annullato dal Tribunale della Libertà. Del consiglio comunale di Roghudi facevano parte anche personaggi quali Giacomino STELITANO ed altri tutti gravitanti a vario titolo negli ambienti criminali del comprensorio. Negli anni passati il consiglio Comunale di Roghudi veniva già sciolto per mafia. Stessa ed identica situazione si presentava a Roccaforte del Greco, infatti in data 10.02.96 ed in data 24.10.2003 - quindi per ben 2 volte (cfr. nota nr. 58/8-159-2004 di prot. in data 14.05.09 Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR) - il predetto comune veniva sciolto per mafia. Quindi le cosche ZAVETTIERI e PANGALLO MAESANO, anche durante la guerra che le ha viste coinvolte, hanno continuato imperterrite ad occuparsi degli affari illeciti. Gli affari illeciti delle cosche trovavano terreno fertile nell’ambiente in cui si sviluppavano. Infatti ogni qual volta avveniva un fatto di sangue o altro, i criminali potevano contare sulla forza intimidatrice che ne derivava e della marcata omertà conseguentemente dimostrata dalla cittadinanza. 1 Si veda l’ordinanza di custodia cautelare nr. 1160/05 rgnr – nr. 1262/05 r.gip. – 1/06 r.occ in atti, che deve considerarsi parte integrante delle motivazioni a fondamento della presente richiesta, con particolare riferimento all’ipotesi associativa di stampo mafioso. L’ambiente omertoso che caratterizza il territorio raggiungeva il suo massimo apice in data 28.08.1994 quando verso sera, in pieno centro abitato di Roghudi, vennero uccisi i fratelli ROMEO; in tale circostanza i cadaveri vennero fatti giacere per diverse ore, e solo verso le 6 del mattino una telefonata anonima avvertì la Centrale Operativa del Comando CC di Melito Porto Salvo (vedasi Proc. Pen. 82/98 R.G.N R D.D.A nr 14/2000 R.G. Assise, Nr 133/98 R.G.I.P. D.D.A. e nr 2/2002 R.G. SENTENZE emessa in data 22.04.2002 dalla prima sezione della Corte di Assise del Tribunale di Reggio Calabria). LA FINE DELLA FAIDA Dalle indagini svolte durante la faida di Roghudi e dall’operazione così detta Armonia , è emerso che dalla fine degli anni ‘90 i vertici provinciali della Ndrangheta jonica fossero impegnati a sanare i contrasti sorti nel locale di Ndrangheta di Roghudi. Per quanto concerne questo argomento giova precisare che prima della faida la cosca ZAVETTIERI aveva stretto alleanza con la cosca di MORABITO Giuseppe alias “Tiradritto”, alleanza che veniva sancita in data 03.06.1990 quando MORABITO Giovanni figlio di Giuseppe contraeva matrimonio con ZAVETTIERI Olimpia figlia di Sebastiano cl 32, successivamente ucciso in agguato di stampo mafioso, mentre la cosca PANGALLO MAESANO aveva stretto alleanza con la cosca IAMONTE di Melito. Giuseppe MORABITO si impegnò affinchè la faida terminasse e vennero organizzati diversi summit dove parteciparono personaggi dell’una e dell’altra consorteria, per la cosca ZAVETTIERI partecipavano ai summit ROMEO Antonio detto Bistecca, Annunziato ZAVETTIERI e Domenico ZAVETTIERI detto lancia bombe , mentre per l’altra fazione MAESANO Filiberto, TRIPODI Giovanni detto Giannetto e STILLITANO Sebastiano detto Tarpa . Uno degli incontri venne organizzato in Contrada Razzà di Brancaleone a casa di Fabio TRUNFIO alla presenza di Giuseppe “Tiradritto”, che peraltro in quella circostanza rischiò di essere arrestato poiché poco dopo la casa fu circondata dalle forze di polizia. Alla trattativa si interessavano anche Giuseppe PELLE e Pietro VERNO esponente della ‘ndrangheta di Roccaforte del Greco. In questa fase si registrava un forte interessamento di esponenti di prim’ordine della ndrangheta operante nella provincia reggina, tra i quali Giuseppe MORABITO detto Tiradritto e Giuseppe PELLE appartenente all’omonima consorteria mafiosa. Il motivo dell’interessamento di suddetti elementi a che nel locale di Roghudi fosse raggiunta la pace tra le due cosche non è di certo da ricercare nel senso di fratellanza, che come la storia insegna non insiste nell’animo degli appartenenti alla criminalità organizzata di cui tratta la presente informativa, ma bensì negli assetti malavitosi della provincia di Reggio Calabria: infatti la NDRANGHETA risultava divisa in settori, la zona jonica, quella di Reggio Calabria e la Tirrenica. Orbene, la cosca MAESANO - PANGALLO aveva stretto allenza con i PAVIGLIANITI e con la cosca IAMONTE, che facevano parte della zona di influenza di Reggio Calabria per tramite Santo MAESANO che prestò la sua opera affinché fosse raggiunto un accordo; evidentemente i Boss della Jonica temevano un’alleanza del locale di Roghudi con le cosche del reggino, ed in tale ottica la libertà di azione e di movimento degli ZAVETTIERI, compromessa durante le fasi della faida, risultava di fondamentale importanza, dal momento che tale sodalizio mafioso, alla luce dei vincoli di parentela e derivanti da antiche alleanze, avrebbe garantito fedeltà del locale di Roghudi al comparto della Jonica. La faida ebbe termine nel 1998 su preciso imput del MORABITO Giuseppe alias Tiradritto all’epoca dei fatti latitante, dal quel momento in poi non si registrarono più omicidi di mafia. Il processo per la faida di Roghudi - che fu celebrato presso la I sezione della Corte d’Assise di Reggio Calabria - si concluse in data 22.04.2002 con la condanna di esponenti del clan ZAVETTIERI e PANGALLO MAESANO FAVASULI, per associazione mafiosa ed omicidi, tuttavia per alcuni fatti di sangue non si raggiunse una sufficiente rilevanza probatoria ed alcuni di questi a tutt’oggi risultano privi di colpevoli; ciò nonostante rimane la consapevolezza investigativa che tutti gli omicidi avvenuti nel comprensorio di Roghudi e Roccaforte del Greco, o che comunque hanno interessato personaggi appartenenti ai due schieramenti criminali anzidetti, abbiano un’unica matrice, ovvero la faida che, come si vedrà appresso, è ormai diventata una realtà processuale, ragion per cui anche se alcuni delitti sono rimasti irrisolti dal punto di vista processuale, è assolutamente giustificato ricondurre storicamente tali fatti alla guerra di mafia in discorso. La Corte di Assise emetteva le seguenti condanne : • ZAVETTIERI Annunziato, ZAVETTIERI Sebastiano e ZAVETTIERI Salvatore ergastolo; • IOFRIDA Leone Luigi anni 8 di reclusione ; • STELITANO Mario Giuseppe anni 8 di reclusione ; • ROMEO Antonio detto Bistecca anni 9 di reclusione; • STELITANO Domenico anni 8 di reclusione ; • MAEASANO Fortunato, MAESANO Caterina ergastolo; • PANGALLO Antonio detto u Chiumbino e VERNO Pietro alle pena di anni 9. Fin qui quanto emerge da atti processuali suggellati dalla sentenza dlla Corte di Assise di Reggio Calabria del 22\4\02, atti coperti da autorita’ di giudicato Prosegue il P.M.: GENESI E SVILUPPO DELLE INDAGINI Come ampiamente enunciato in premessa, nei comuni di Roghudi e Roccaforte del Greco esistono storicamente e risultano, come si vedrà adesso, attualmente operative due organizzazioni mafiose di cui una denominata “cosca ZAVETTIERI”, e una denominata “PANGALLO – MAESANO - FAVASULI”. Le indagini che si sono sviluppate dal 08.04.2004 fino a tutto il 2007 hanno permesso di accertare i vari accoliti appartenenti ai due sodalizi, nonché le attività illecite che gli stessi pongono in essere. Le indagini di cui ai procedimenti penali sopra indicati, hanno orgine in data 08.04.2004 quando, in c.da Lacco di Melito Porto Salvo, ignoti killers, in un agguato di chiaro stampo mafioso, attentano alla vita di SPANO’ Teodoro (proc pen 2113/04 RGNR DDA), e successivamente in data 28.09.2004, quando a Roccaforte del Greco trovava la morte PANGALLO Antonino cl. 70 detto “U Chiumbinu” (Proc Pen 4290/04 RGNR DDA). Lo svilippo delle indagini sarà di seguito trattato esaminando distintamente i vari filoni investigativi, essendo la presente attività molto complessa ed articolata, sviluppatasi nel corso del tempo su diversi fronti. Le prove a carico dei vari indagati sono state acquisite principalmente con intercettazioni telefoniche ed ambietali, servizi di ocp, e, da ultimo, tramite l’analisi delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carlo Mesiano, che hanno sostanzialmente confermato quanto emerso nel corso dell’attività investigativa posta in essere. LE INDAGINI ED I GRAVI INDIZI DI COLPEVOLEZZA A CARICO DEGLI INDAGATI L’ASSOCIAZIONE DI STAMPO MAFIOSO LA FINE DELLA FAIDA E GLI ASSETTI SUCCESSIVI Dopo la fine della faida di Roghudi non si registrano nella zona omicidi di mafia, tuttavia le due consorterie mafiose hanno continuato ad operare negli affari illeciti che contraddistinguono la criminalità organizzata, ovvero il traffico di armi, il traffico di sostanze stupefacenti, le estorsioni ed il controllo degli appalti pubblici. A riscontro di quanto appena affermato basti pensare che il comune di Roccaforte del Greco risulta essere stato sciolto già due volte per mafia, in data 13.02.1996 e in data 23.10.2003, in entrambi i casi con commissariamento. Questo avveniva perché attraverso le elezioni comunali, nel comune di Roccaforte del Greco, come del resto in altri comprensori caratterizzati dalla presenza mafiosa, la composizione della amministrazione comunale veniva decisa a tavolino dal potere criminale e non da libere elezioni come in un normale paese democratico; a conferma di ciò giova ricordare, fin d’ora, parte delle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia MESIANO Carlo, presenti in atti. Si riporta stralcio della trascrizione dell’interrogatorio in data 06 giugno 2007 (anche in seguito, i brani dell’interrogatorio del Mesiano che verranno riportati, saranno sempre tratti dal medesimo verbale). B: Si, l’amministrazione comunale la decidevano le 2 famiglie, a chi dovevano dare… A: Come facevano? B: 400 abitanti dottore, non erano 10 mila, facilissimo questo vale per me quest’altro per me mettiamo a questo, dovevano arrivare soldi nel paese obbligatorio dai fondi, da Roma qualsiasi cosa … A: Cerchiamo di dare sempre una collocazione nel tempo di questi fatti! B: Fino a quando ero io la’ sopra. A: Fino a? B: fino… A: Perché lei dice sempre che fino a quando ho frequentato pepè ROMEO questi fatti succedevano. B: Fino a quando….chiedo scusa fino ad un anno prima che mi hanno dato la sorveglianza 2004- 2005. A: La sorveglianza quando glieli l’hanno data ? Avvocato: 2006 25 marzo 2006. B: nel 2005 io già salivo con Pepè e poi è uscito pure Orazio . A: Quindi fino al 2005 questi fatti succedevano? ALLEGATO 1 E’ quindi chiaro, come afferma anche il collaboratore sopra citato - che per sua stessa ammissione ha fatto parte dell’ambiente criminale di Roccaforte del Greco - che le 2 famiglie mafiose insistenti nella zona in discorso, ormai in stato di non belligeranza, si accordano al fine di gestire i traffici illeciti (in questo caso si parla degli appalti pubblici ed elezioni comunali). A tale proposito il MESIANO Carlo, oggi collaboratore, in sede di interrogatorio, delinea la strategia delle cosche per accaparrarsi gli appalti pubblici. E’ stato accertato che le ditte che dovevano partecipare all’appalto decidevano già in anticipo anche chi se lo sarebbe aggiudicato. Il metodo utilizzato era quello classico, ovvero del massimo ribasso: infatti le ditte partecipanti, sotto l’influenza mafiosa - non è chiaro se complici o vittime del sistema - presentavano un offerta “pilotata”, essendo già a conoscenza di quella presentata dalle altre concorrenti, in modo tale da predeterminare l’offerta vincente. In cambio dell’assegnazione dei lavori, veniva corrisposta una tangente alle due cosche pari al 7-8% dell’importo dell’opera. I personaggi di spicco di Roccaforte del Greco, come sopra detto, anche dopo la faida hanno continuato ad interessarsi, oltre agli appalti, ad un'altra branca dei traffici illeciti che contraddistinguono le cosche reggine, ovvero il traffico di droga, come si evince dai trascorsi giudiziari di PANGALLO Antonino, detto Chiumbino, che in data 04.03.2004 è strato tratto in arresto a Madrid (lo stesso a seguito della condanna in primo grado a 10 anni per la faida di Roghudi si era reso latitante - l’argomento sarà trattato più ampiamente nel capitolo che riguarderà il traffico di sostanze stupefacenti delle due cosche). Da quanto sopra riferito,si evince che il comune di Roccaforte del Greco è stato da sempre territorio occupato dalla “NDRANGHETA” in cui gli affari illeciti hanno avuto la supremazia. Orbene, in questo contesto sono scaturiti il tentato omicidio di SPANO’ Teodoro, avvenuto in data 08.04.2004, e l’omicidio dello stesso PANGALLO Antonino, entrambi esponenti di spicco della criminalità organizzata operante a Roccaforte del Greco. La ‘ndrangheta è stata da sempre organizzata come una struttura militare, i suoi componenti si distinguono per gradi e funzioni, e l’accesso all’organizzazione avviene secondo un rito vero e proprio, che viene impropriamente detto “battesimo”. Tale procedura è stata più volte messa a fuoco in diverse vicende processuali. Nella fattispecie dei due sodalizi criminali, oggetto la presente indagine, tali risultanze (rituali, cariche, regole interne all’organizzazione) vengono confermate da diverse conversazioni intercettate. Inoltre sono state confermate dal collaboratore di giustizia che direttamente ha fatto parte dell’organizzazione. Emblematico in tal senso – ed estremamente indicativo della “federazione” tra le due cosche - è il racconto fatto dal collaboratore Mesiano Carlo circa la cerimonia della sua affiliazione (cfr. infra). L’INIZIAZIONE L’attività investigativa svolta ha permesso di accertare la attuale operatività dell’organizzazione mafiosa operante a Roccaforte del Greco e comuni vicini. Si è già detto che, a differenza del passato, ovvero nel periodo della guerra di mafia, epoca in cui operavano due cosche contrapposte tra di loro, in epoca successiva alla fine della faida, pur riscontrandosi l’esistenza di due distinte consorterie mafiose (ognuna con ruoli e cariche e struttura piramidale), si registra un avvicinamento ed una gestione comune degli affari illeciti. A tale deduzione, come si è detto, si è giunti, oltre che dall’analisi di diverse conversazioni telefoniche ed ambientali, anche grazie alle dichiarazioni del collaboratore di di giustizia Carlo Mesiano, che ha raccontato, tra l’altro, il rito affiliazione previsto nel caso di ingresso nell’organizzazione di un nuovo membro. Durante l’affiliazione del predetto Mesiano, appunto, erano presenti i due capi mafia di Roccaforte del Greco, ovvero MAESANO Salvatore e PANGALLO Antonino detto Chiumbino, in rappresentanza delle due cosche. A tal proposito appare necessario evidenziare che nella faida di Roghudi MAESANO Salvatore ha perso il padre mentre PANGALLO Antonino ha perso il padre ed un fratello. Si riporta stralcio dell’interrogatorio di MESIANO Carlo. “C: C’è stato un rito particolare che cosa avete fatto ? B: c’è stato una cosa detta da Turi MAESANO e poi si sono guardati in faccia Chiumbino e Turi e tutto il resto della tavola per me si può fare, perché ci voleva il numero preciso, più anziani possibili e meglio era , poi il Chiumbino lo faccio io o lo fai tu, per me è la stessa cosa, Carlo è nostro ormai ha detto TURI e fui bucato ma non normale, dall’altra parte diciamo. A: Cioè bucato ? Avvocato: Con che cosa? B: Con un coltello. A: Da parte di chi? B: U Chiumbino, Nino PANGALLO Antonino detto Chiumbino. A: Un coltello che ha? B: Sulla mano sinistra a quel punto comincia a baciarmi con tutte le persone il mio sangue toccava con gli altri, pure se ero malato non c’era nessun problema , si continuava. A: Quindi salutava tutte le persone con la mani B: Mi baciamo e mi raccomando da oggi però a Roccaforte si a posto, al che in paese si seppe in tutti i posti a chi i ragazzi Carletto da Reggio. C: Una su questa cosa perché a fare a dire le parole sottovoce fu MAESANO e non un altro per dire ? B: Perché MAESANO viene chiamato il prete cioè era una persona. C: Cioè aveva un grado più elevato era qualche. B: MAESANO prima di fare una cosa ci pensava non era affrettato. Avvocato: Ma aveva un grado superiore rispetto alle altre B: Era capo Bastone il capo Bastone era MAESANO e Chiumbino.” Dalle dichiarazioni di Mesiano Carlo emerge dunque un primo tratto del’ipotesi accusatoria. In primo luogo va rilevato che Mesiano Carlo dichiara di avere frequentato gli ambienti crimininali di Roghudi e Roccaforte del Greco fino ad un anno prima che gli venisse applicata la sorveglianza speciale e dunque fino ad un anno prima del 25\3\2006 ( VEDERE COSA C’E’ SCRITTO NEL DECRETO DI SORVEGLIANZA) Mesiano riferisce della sua cerimonia di affiliazione, cerimonia officiata da Maesano Salvatore, in rappresentanza del gruppo Zavattieri e da Pangallo Antonino detto ‘u Chiumbino quale vertice del decimato ( tra omicidi e condanne) sodalizio MaesanoPangallo-Favasuli. Entrambe le persone indicate da Mesiano Carlo hanno un fortissimo legame ed uno specifico coinvolgimento nei fatti della faida Roghudi. Pangallo Antonino e’ stato, infatti, condannato dalla Corte di Assise di Reggio Calabria il 22\4\02 per il reato di cui all’art. 416 bis come esponente del gruppo MaesanoPangallo-Favasuli a dieci anni di reclusione. Nella faida Pangallo Antonino ha visto morire il fratello Giovanni, il padre Santoro Salvatore e ferita la madre, Squillaci Maria. Maesano Salvatore ha visto cadere il padre, Maesano Donato, come esponente del clan Zavattieri sotto i colpi inferti dal caln cotrapposto. Secondo quanto dichiarato, quindi, da Mesiano, dopo la fine della faida, e certamente prima della morte del Chiumbino (28\9\04), esponenti di rilievo dei gruppi, un tempo ferocemente contrapposti, officiavano insieme un rito di comune affiliazione. Si trascrive per intero il verbale di dichiarazioni rese al P.M. il 6\6\2007 da Mesiano Carlo a cui piu’ volte si fara’ riferimento nel corso dell’esame dei vari fatti di reato. Il fatto che i due gruppi non fossero piu’ cruentamente contrapposti e non si sterminassero l’un l’altro non ha eliso, per cio’ solo, nell’ottica accusatoria, la specifica identita’ dell’uno e dell’altro. V E R B A L E: di Trascrizione in forma integrale dell’interrogatorio di M.C. svolto in data 06.06.2007 presso la Procura della Repubblica di Reggio Calabria . … omissis … A. Questo Paolo non si ricorda il cognome? Detto Lepro? B: detto lepro, “Paolennu Lepro” si stretto affiliato di TURI MAESANO,9 e gli faceva l’autista alla buonanima del padre di Turi MAESANO. Ecco come l’ho conosciuto, quando io salivo a Roccaforte e facevo i lavori vicino a casa sua era sempre chiuso aveva porte blindate, finestre blindate, non usciva mai e se usciva, usciva armato, perché a quell’epoca c’erano ancora piccole scosse di guerra mi ricordo pure che sempre nel 1995 accompagnai Mimmo RUSSO in una montagna, con la macchina una Pegeout bianca che era intestata alla DECO Farm Srl una delle due società lo accompagnai in una montagna che doveva parlare con un signore anziano, che all’epoca non sapevo che era, comunque lo lasciai ad un certo punto e rimasi sulla macchina, mancò circa un ora ,Russo Domenico, poi parlando c’e ne siamo scesi ed ho parlato con Pepè ROMEO,gli ho detto a posto, si ho parlato era l’ha sotto con gli animali, nel giro di qualche giorno qualche mese non ricordo bene, si ha la scomparsa di un anziano, non lo trovavano più, non si sapeva dov’era, allora andiamo dai Carabinieri sai, non ancora no e poi era il padre di TURI MAESANO, ammazzato nelle montagne là, Donatello MAESANO10e si paralave sempre delle stesse cose, le cene le cose. A: Lei quando è stato affiliato in che anno ? B: La sera che successo il fatto di Teodoro SPANO’, che si bisticcio’ con lepro, io ero stato incaricato anzi io stato incaricato da Mimmo RUSSO di prendere Teodoro SPANO’ e a Paolo Lepro e accompagnarli fino a casa e sarebbe successo qualcosa, perché Teodoro non mi lasciava neanche che lo sparava se la prendeva con me , mi chiamò Teodoro SPANO’ uscendo dalla villa in via Pasquale ANDILORO,e Teodoro mi aveva comandato se gli facevo la cortesia a cortesia che doveva rimaneva tra me e lui che Mimmo Russo non doveva sapere nulla, se ammazzavo a Paolo Lepro, gli ho detto non te lo ammazzo, To di tutto quello che vuoi basta che me lo ammazzi, Gli ho detto tieni la pistola ammazzalo tu , non fu fatto lui insistendo e lo accompagnai fino a Melito gli ho detto sali sulla tua macchina Paolo, lui all’epoca aveva una mini minor una cosa del genere vecchia . A: Lui chi Paolo? B: Paolo. A: invece Teodoro SPANO’ era in macchina con lei ? B: noi avevamo la macchina nostra tipo quella che usavo io , gli ho detto sali con me, lo abbiamo accompagnato fino a Pellaro e lui fino al tragitto dalla Via pasquale fino a là lo dovevo ammazzare all’ultimo lo accompagnai e gli ho detto se ne può andare, gli ho detto te ne puoi andare tanto arriva Ah perché non lo hai fatto, ho detto io non faccio niente. E’ successo che io sono tornato la mattina stesso verso le 08.30 che aveva sonno da Mimmo RUSSO e mi sono appoggiato nel divano in una sedia che lui nella cucina aveva un caminetto e mi ha chiesto che è successo, e gli ho detto sai Paolo così così, ma non è che hai fatto qualcosa ( ndr ha chiesto RUSSO a 9 MAESANO Salvatore nato a Roccaforte del Greco il 10.09.1962, ivi residente alla via Plachi nr.1; MAESANO Donato, padre di MAESANO Salvatore ucciso a Roccaforte del Greco il 06.09.1997. 10 MESIANO), no niente dopo quella scena, dopo qualche mese pure più io salì a roccaforte, comincia nuovamente a salire a Roccaforte. A: Noi stiamo parlando sempre del 1996 sempre? B: No, si si più o meno là 96- 97 e mi fecero una sorpresa, viene a Roccaforte, mangi da tutte la parti mangi a casa del Chiumbino, avevo fatto pure una vetrata blindata a casa di Chiumbino sopra i Carabinieri, dove c’era l’ex posta, ricordo bene una vetrata tutta blindata io avevo progettata io e mangiavo a casa del Chiumbino avevo conosciuto il Cinghiale, persona si vedeva che era una persona che avrebbe fatto la qualsiasi cosa pur di non dare “sazzio” ( soddisfazione) che non era capace, esaltata, gente esaltata non era gente normale, e gli ho detto com’e, lui mi dice tu ormai fai parte di noi, Gli ho detto faccio parte di che vedi che non ho fatto giuramento o cose varie, il battezzo lo davano a tutti la sopra, chi voleva aveva, perché non era. A; E come si è svolta la cosa? B: E quella volta già c’erano i nomi di chi c’era Chiumbino , Teodoro SPANO’ che poi quella volta fece pure casino che non voleva che mi dessero la cittadinanza onorata si chiamava A. Perché lei era di Reggio: B: Si, e non voleva e perché mancava Mimmo RUSSO nella tavola che era arrestato compare Mimmo non c’è è arrestato a Catania, e copre Mimmo non c’è è arrestato ,dice c’è Pepè tanto e con loro sempre quindi. A: Cioè Giuseppe ROMEO? B: Si, allora Paolo, Ciccio PANGALLO Detto picciotto 11come a suo padre, Chechella Giovanni PANGALLO 12, Mico Bicicletta . A: Mico Bicicletta chi è? B: Mico PANGALLO è Domenico13 PANGALLO detto bicicletta è poi c’erano i componenti del bar qua sotto non il bar di Annunziato, il bar dei PANGALLO diciamo e i vari componenti Andrea si chiamava un cugino di Nino Mico PANINO suo fratello (IARIA Domenico e IARIA Annunziato)“Gustino” (ndr Agostino) A: Se tra i PANGALLO che ha nominato c’è un rapporto di parentela li deve precisare? B: No perché il gruppo MAESANO i PANGALLO erano questi qua lo zio di Francesco e bisogna vedere come è la cosa, e poi c’erano i PANGALLO Antonino PANGALLO detto u Chiumbino erano divisi come cosa perché quello era 300 abitanti dottore, se non erano tra di loro parenti. A; Queste persone erano presenti al suo battesimo ? B: Si e successo una cosa comunque . A: Cioè cosa avete fatto cosa è stato detto? B: Sono state dette delle fasi sottovoce di TURI MAESANO c’era una tavolata tutta di bibite sono uno ha bevuto bibite perché aveva il diabete, Giuseppe e vino niente, ci siamo ubriacati praticamente ma prima di ubriacarci Teodoro SPANO’ a solito con Lepro. A: Ma i cosa consiste questo battesimo cosa gli hanno detto? B:Che diventavo giovanotto diciamo che potevo essere già nel comune di Roccaforte ero cittadino onorato e potevo sentire e fare come era una persona normalissima solo nel comune di Roccaforte avevo dato le cose ed avrebbero dato voce che ero stato fatto là a Roccaforte. A: E? stato fatto? Avvocato DATTOLA IL magistrato vuole che gli spieghi proprio il rito . A: Quello che stavamo parlando cioè cittadino onorario di Roccaforte o cittadino onorario della Mafia di Roccaforte. B: Cittadino Onorato di Roccaforte ma non il sindaco dalla malavita, chiamiamola malavita là sopra perchè era solamente. A: Dobbiamo chiarire la cosa .. B:Ero chiamato cittadino Onorato di Roccaforte della MALAVITA Roccaforticiana. C: C’è stato un rito particolare che cosa avete fatto ? B: c’è stato una cosa detta da Turi MAESANO e poi si sono guardati in faccia Chiumbino e Turi e tutto il resto della tavola per me si può fare, perché ci voleva il numero preciso, più anziani possibili e meglio era , poi il Chiumbino lo faccio io o lo fai tu, per me è la stessa cosa, Carlo è nostro ormai ha detto TURI e fui bucato ma non normale, dall’altra parte diciamo. 11 PANGALLO Francesco, nato a Melito di Porto Salvo il 01.03.1974, residente Roccaforte del Greco. 12 PANGALLO Giovanni nato a Roccaforte Del Greco il 07.07.1963, ivi residente via Provinciale 133; 13 PANGALLO Domenico, nato a Roccaforte del Greco (RC) il giorno 13/03/1961 e ivi residente alla via S. Maria nr. 15. A: Cioè bucato ? Avvocato: Con che cosa? B: Con un coltello. A: Da parte di chi? B: U Chiumbino, Nino PANGALLO Antonino detto Chiumbino. A: Un coltello che ha? B: Sulla mano sinistra a quel punto comincia a baciarmi con tutte le persone il mio sangue toccava con gli altri, pure se ero malato non c’era nessun problema , si continuava. A: Quindi salutava tutte le persone con la mani B: Mi baciamo e mi raccomando da oggi però a Roccaforte si a posto, al che in paese si seppe in tutti i posti a chi i ragazzi Carletto da Reggio. C: Una su questa cosa perché a fare a dire le parole sottovoce fu MAESANO e non un altro per dire ? B: Perché MAESANO viene chiamato il prete cioè era una persona. C: Cioè aveva un grado più elevato era qualche. B: MAESANO prima di fare una cosa ci pensava non era affrettato. Avvocato: Ma aveva un grado superiore rispetto alle altre B: Era capo Bastone il capo Bastone era MAESANO e Chiumbino. Avvocato: Capo Bastone . C: e Lei come lo sa che MAESANO era capo Bastone e come ha saputo la gerarchia diciamo? B: A parte che io con Peppe ROMEO e Mimmo RUSSO si parlava del più e del meno . C: Il RUSSO e ROMEO e cosa le dicevano? B: Diciamo che io ormai facevo parte di loro dicevano un mio Giovanotto, Pepè è il giovanotto mio. C: Si ma del MAESANO Cosa le hanno detto, cioè come che lo ? B: Che erano in guerra… C: Cioè che MAESANO Aveva potere decisionale cioè decidere se fare questo a chi ammazzare e chi non ammazzare? B: Certo, certamente, C: E questo chi glielo ha detto ? B: infatti era successi Pepè ROMEO e cose varie perché io non volevo essere fatto là al paese che già pare una cosa strana. C: Ha conosciuto altri MAESANO, oltre a Turi , altri MAESANO sa qualcuno che riveste qualche ? B: Turi MAESANO, poi Pepè ROMEO mi presentò a uno dei PAVIGLIANITI la sotto a CHORIO che avevano una bottega che vendevano mangimi e cose varie, il fatto che stavamo là ci fermavamo cioè ho conosciuto il padre dei PAVIGLIANITI e tutto il resto , ho conosciuto gente tipo ho partecipato a Pranzi alla madonna della Montagna. C: MAESANO sa dire solo di TURI MAESANO o sa dire di altri MAESANO che hanno cariche . B: Altri MAESANO io so che Santo MAESANO 14faceva parte del gruppo PANGALLO con il Chiumbino, era vicino A .. C: Erano parenti con l’altro MAESANO o non c’entravano niente? B: No questo non vi so dire. C: E cosa sa dell’altro MAESANO? B: Eh! C:Cosa sa dell’altro MAESANO? B: Che era una persona abbastanza influente che era in Spagna è stato arrestato poi è uscito e poi è stato arrestato un altra volta. C: Per quale reato se lo ricorda? B: Droga, e so pure che gli portavano un omicidio di SGRO’….. C: Ma questo lo ha sentito dalle persone che lei ha conosciuto o.. B: Tutto questo lo ha sentito dalle persone che ho conosciuto e sono sempre stato in contatto con queste persone io da quando ho cominciato a frequentare dalla prima galera in poi sono sempre stato con queste persone, sono stato con loro sono stato fermato sempre con loro, fermi a San Romano a Pisa Roma in tutti i posti. A: Questa sua affiliazione, cioè lei ha detto frequentavo già Pepè ROMEO , RUSSO prima dell’affiliazione. B: Si! A: Dopo l’affiliazione ho continuato a frequentarli e fino a qualche tempo fa li frequentava? B: Si , perché ero persona con Mimmo RUSSO io ero ormai una persona che poteva partecipare , ero stato in 14 MAESANO Santo, nato a Roghudi il 15.09.1957 galera con questa gente con il CHIUMBINO e company. A: Quando lei dice con me parlavano liberamente e queste cose le ho apprese da loro . B: Si! A: Loro parlavano liberamente anche prima dell’affiliazione o soltanto dopo? B: Pure prima perché mi dicevano ma com’è qua il fatto ma che voleva vabbè no ti preoccupare parliamo risolviamo il problema andiamo da Nino ,stai tranquillo non ti preoccupare o andiamo da Turi . A: Lei ha accennato prima all’esistenza di due gruppi ? B: Si! A: Questo lo ha appreso sempre frequentando Mimmo RUSSO . B: Frequentando Mimmo RUSSO, frequentando il figlio di TURI MAESANO, frequentando perché io purtroppo io non gli ho detto faccio parte con voi faccio parte con tè, Io ho detto sono Carletto e resto Carletto, vi siete ammazzati, vi siate scannati” va bene . A: Questi due gruppi quali erano ripeta un attimo qual’era la composizione . B: PANGALLO e MAESANO: A: Quindi PANGALLO faceva capo a Chiumbino. B: Chiumbino PANGALLO detto il Chiumbino. A; chi c’era con lui? B: Suo fratello, Mico Panino ( IARIA Domenico Carmelo15) . Mario Verno. A: Mico Panino ? B: Mimmo IARIA che lavorava lui era nella nostra ditta . A: Domenico IARIA detto il Parrino ? B: Detto Panino, no Parrino! A: Detto Panino! Poi? B: il fratello tutti componenti, erano sette – otto ragazzini emergenti e molto diciamo pur di non fare che non era capaci come dire Chechella avrebbero fatto la qualunque di fronte al loro boss, erano tutti picciotti. A: Quindi lei aveva detto il Chiumbino? B: Il Chiumbino era il capo assoluto . A: Era il capo assoluto, poi? B: Mario VERNO15 bis; suo nipote Gustino. C: Gustino sinonimo di Agostino. B: Agostino si. C: è il cognome se lo ricorda? B: E no se mi date le foto vi dico a tutti . A: Poi. B: il fratello di Panino, Panino. A: Il fratello di Panino? B: Mico Panino, Limuni 16. A: E suo fratello. B: Andrea . A: Limuni chi è? B: Limone era uno che frequentava là al bar sempre lo chiamavano il fratello di un altro soggetto che poi vi farò vedere le foto e vi spiegherò tutto, poi c’era pure il fratello di Nino che aveva una polo Rossa . A: fratello di Nino? B: PANGALLO ! A: Che si chiamava? B: Non avevo tanta confidenza perché ci salutavamo ciao e ciao perché faceva , era fattore con Saccà pure lui un azienda agricola A: Invece Giovanni PANGALLO e Domenico PANGALLO ? B: Domenico PANGALLO …Mico PANGALLO e Giovanni PANGALLO erano gruppo MAESANO che erano i fratelli del PANGALLO ammazzato sotto la galleria dello Spirito Santo (ndr si riferisce a PANGALLO 15 IARIA Domenico Carmelo, nato a Melito Porto Salvo il 29.10.1975, residente a Roccaforte del Greco in via Contado nr.8; 15 bis VERNO Mario, non meglio identificato. 16 IARIA Annunziato, nato a Melito di Porto Salvo il 15.10.1978, residente Roccaforte del Greco Via Contado 8; Angelo) . A: Quindi l’altro gruppo invece c’era Turi MAESANO? B: Turi MAESANO! A: E quindi era il capo di quest’altro gruppo? B: Si, Paolo lepro, Chechella , Bicicletta, Ciccio Razzo 17l’avvocato il fratello di Paolo Lepro , (si sente una voce in sottofondo) A: I nomi li dovrebbe dire se se li ricorda ? B: Dottore purtroppo si paralava sempre di nomi come Carletto u Nqueto che ero io, perché già il fatto, il soprannome per loro era normale, perché già non si sapeva il cognome pure per l’istituzione. A: SPANO’ Teodoro di chi faceva parte di quale gruppo ? B: Teodoro SPANO’ con il gruppo di Chiumbino, perché Teodoro SPANO’ era abbastanza furbo da farsi i San Giovanni con Mimmo RUSSO perché grazie a Mimmo RUSSO lui fu battezzato. A: Mimmo RUSSO è Pepè ROMEO con stavano intanto ? B: Mimmo RUSSO è Pepè ROMEO erano dei Patriarchi diciamo anziani non stavano con nessuno , più per fare pace per sistemare le cose che per fare non gli conveniva farsi la guerra a loro che gliela faceva fare, avevano palazzi, avevano la farmacia, rovinati per com’erano chi gliela faceva fare, però avevano voce in capitolo con Mimmo RUSSO. A: Quindi mi stava dicendo Teodoro SPANO’. B: Teodoro SPANO’ fu fatto grazie a Mimmo RUSSO fu battezzato Malandrino e fu “spogliato” un'altra persona per colpa sua . A: Cioè che vuol dire? B: Hanno messo da parte un'altra persona per fare a lui, insomma Mimmo RUSSO la copiata , Teodoro ha preso la copiata di RUSSO, come io ho preso la copiata di Turi MAESANO, Chiumbino e tutti gli altri, io rispondevo a loro dei miei errori che avrei fatto, la copiata perciò questo quando si bisticciavano. A: Chiedo scusa per capire meglio? B: Teodoro SPANO’ controllava Roccaforte …Chorio Roccaforte. A: Controllava SPANO’? B: Si lui voleva Chorio, sarebbe un paese sotto Roccaforte si chiamava Chorio di Roccaforte, ma adesso “ppunta u carru” (nasce l’intoppo) c’erano i fratelli GULLI’, Tonino 18e Vincenzo19, elementi vicino alla cosca MAESANO e molto pericolosi, fuoco. C: A questo punto? B: Fuoco! C: Cosa vuol dire ? B: Mi ha detto Pepè che hanno fatto azioni punitive e mi ha detto pure Pepè che hanno fatto tentati omicidi e via di seguito. A: Chiariamo per gradi se nella sua copiata c’erano sia Chiumbino.. B: Nella copiata c’erano Turi MAESANO, io oggi come oggi ero ritenuto il compare prediletto e persona strettissima di Turi MAESANO . C: Ero o è? B: Sono ancora , infatti ci scambiammo dei regali, come diciamo la cena dei 12 apostoli che Dio si è bevuto il calice …. A: Magari usiamo un altro paragone. B: io gli ho regalato un orologio rolex e Lui mi ha detto scegli quello che vuoi, e mi sono preso un orologio da 100 euro. A: Si ma io voglio capire una cosa, se nella copiata c’erano sia gli uni che gli altri quindi c’’erano due gruppi ma il contesto era lo stesso? B: le spiego subito! A: Mi faccia capire com’è che lei viene fatto solo dagli uni o sola dagli altri erano tutti insieme? B:Per il paese per i personaggi del paese più anziani e più capo locali diciamo, ma siccome io con Antonino PANGALLO non andavo tanto d’accordo perché era più a cercare cose non aveva la cosa di voler chiedere cose perciò non vedevo il suo modo di fare. 17 Non meglio identificato GULLI’ Antonino nato a Melito Porto Salvo il 04.10.1969 residente Reggio di Calabria Via Sbarre 97/C; 19 GULLI’ Vincenzo, nato a Melito Porto Salvo il 10.06.1968 residente Reggio di Calabria Via Sbarre 97/C; 18 C: Io una cosa non ho capito, c’erano 2 famiglie ? B: Si c’erano 2 famiglie. C: A Roccaforte del greco Cioè alla fine secondo quello che dice lei non c’era un antagonismo. A: Questo è? B: Erano nella fase della pace quando fui fatto io. C: Ma in che cosa consiste questo? B: Non si “scannavano più” (non si facevano più la guerra) si erano divisi il territorio, si dividevano le cose . C: Alla fine diciamo! B: Quasi alla fine della guerra. C: No, no non avevano rapporti conflittuali diciamo? B:Non no non si sparava più, infatti ci fu un periodo, infatti ci fu un periodo che non si sparava più, poi mi ha detto Pepè che avevano discusso sulle montagne si Santo Luca (San Luca) la pacificazione tra queste due famiglie che si sparavano tra di loro. Queste sono le dichiarazioni rese da Mesiano Carlo . Il collaboratore ha ribadito l’esistenza di due diverse associazioni, se pur pacificate dopo la fine della faida, ne ha tracciato la nomenclatura, ha indicato alcune delle attivita’ delittuose compiute. Orbene, si ritiene piu’ funzionale per la verifica dell’ipotesi accusatoria muovere dall’esame dei fatti delittuosi che hanno dato origine alle indagini, verificare poi quanto emerso in ordine ad una serie di singoli reati – fine enucleando i singoli capi di imputazione dall’inistinto compendio indiziario, per poi trarre le conclusioni in ordine alla esistenza dei reati di cui ai capi A) e B) relativi a due diverse invertendo, in tale ottica, l’ordine seguito nella richiesta. La genesi del procedimento I reati contro la persona : il tentato omicidio di Spano’ Teodoro L’indagine che ha dato origine al procedimento che qui scaturisce proprio dal tentato omicidio di Spano’ Teodoro e dunque si muovera’ da qui per l’esame del compendio indiziario. Si legge nella richiesta: “In data 08.04.2004 alle ore 18.15, in C.da Lacco del Comune di Melito Porto Salvo (SS 183), due individui dal viso travisato da un casco, a bordo di una moto di grossa cilindrata (una Honda DOMINATOR targata AM 19216 risultata poi rubata), esplodevano numerosi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di SPANÒ Teodoro, il quale viaggiava con direzione di marcia Roccaforte Melito Porto Salvo a bordo della sua Hyundai Galloper targata ZA 034 TD. L’azione dei malviventi veniva provvidenzialmente interrotta dal casuale sopraggiungere di una pattuglia di Carabinieri; lo SPANÒ, pur colpito in più parti del corpo riusciva a scampare all’agguato. Dopo di ciò SPANÒ Teodoro veniva trasportato presso l’ospedale di Melito Porto Salvo per le cure del caso e sul medesimo venivano, appunto, riscontrate diverse ferite da arma da fuoco (ferita regione mentoniera dx con foro di uscita regione mentoniera sx e ritenzione di schegge metalliche; ferita III braccio dx con ritenzione di proiettile; ferita con ritenzione di schegge metalliche V dito mano dx, come si evince dal referto medico nr. 355 trasmesso con nota nr. 58/8-3 del g. 08.04.2004, in atti). Mentre SPANO’ Teodoro si sottoponeva ad esami radiologici si presentava presso il predetto nosocomio D’ANDREA Leone, in atti generalizzato, il quale chiedeva con fare molto agitato di poter vedere lo SPANÒ Teodoro. Escusso il D’ANDREA a sommarie informazioni, lo stesso riferiva di aver appreso la notizia dell’agguato allo SPANÒ da un suo amico, tale ROMEO Vincenzo, e quindi di essersi subito precipitato presso l’ospedale per sincerarsi delle condizioni di salute dello SPANÒ. L’agguato posto in essere dai killer si presentava indiscutibilmente di stampo mafioso, sia per le modalità di esecuzione, sia per l’arma (un fucile cal. 12) e mezzo utilizzato (una motocicletta risultata oggetto di furto); risultava altrettanto evidente che l’evento non si era verificato solo ed esclusivamente per il casuale sopraggiungere di una macchina dei Carabinieri. Altro dato che non lasciava dubbi sulla matrice mafiosa dell’agguato si desumeva dalla personalità criminale dello SPANÒ, personaggio appartenente appunto alla criminalità organizzata di Roccaforte del Greco ed in particolare alla cosca ZAVETTIERI , come confermano anche le numerose vicende giudiziarie che lo hanno visto coinvolto (e come confermato dagli esiti della presente indagine). Dopo l’agguato, al fine di trovare tracce o cose pertinenti al reato, si procedeva ad effettuare nel territorio di Roccaforte del Greco delle perquisizioni domiciliari presso le abitazioni di PANGALLO Francesco cl 1974, PANGALLO Francesco cl 1975, VERNO Vittorio, tutti in atti generalizzati. Le predette perquisizioni davano ESITO NEGATIVO, ma va comunque rilevato che presso l’abitazione di VERNO Vittorio si accertava la presenza di MORABITO Santo, in atti generalizzato, unitamente alla di lui moglie, TALIA Pierina nata ad Africo (RC) il 07.06.1967, ivi residente Via Mazzini nr 13, nonchè si rilevava la presenza di CENTO Agostino, in atti generalizzato. I predetti PANGALLO Francesco cl 1974, PANGALLO Francesco cl 1975 e VERNO Vittorio venivano escussi a s.i. dalla quali non emergeva nulla di rilevante, anche se si evinceva che VERNO Vittorio e PANGALLO Francesco cl 1974, all’ora dell’agguato, fossero in Roccaforte del Greco, mentre PANGALLO Francesco cl 1975 dichiarava di aver fatto rientro a casa alle ore 17.20 circa senza esserne più uscito; inoltre non è da sottovalutare la circostanza che i primi due notavano lo SPANÒ aggirarsi in Roccaforte del Greco nel pomeriggio . VEDASI ALLEGATI NR 54 L’episodio in questione si inseriva certamente nel contesto criminale di Roccaforte del Greco, territorio che in passato, unitamente al comune di Roghudi, è stato scenario come si è già dettodi una sanguinosa guerra di mafia denominata appunto “faida di Roghudi” che ha visto coinvolte le famiglie mafiose PANGALLO - MAESANO - FAVASULI da un lato e la famiglia ZAVETTIERI dall’altro (vedasi paragrafo associazione mafiosa ) . In data 12.06.2004 alle ore 12.10, SPANO’ Annunziato, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 08.09.1960, residente Reggio Calabria in via Ravagnese superiore 5 e fratello di Teodoro, veniva notato a Roccaforte del Greco parlare amichevolmente all’interno della sua autovettura FIAT Punto targata BL 310 LV con PANGALLO Antonino nato a Melito Porto Salvo il 27.09.1970 e successivamente ucciso a Roccaforte del Greco in data 28.09.2004. Alle successive 15.25 lo stesso SPANÒ Annunziato veniva notato nei pressi del circolo privato di Roccaforte unitamente a PANGALLO Antonino, sopra generalizzato, MAESANO Salvatore nato a Roccaforte del Greco il 10.09.1962 ed ivi residente in via Plachi nr 1, IARIA Domenico Carmelo nato a Melito Porto Salvo il 29.10.1975, PANGALLO Francesco nato a Melito Porto Salvo il 01.07.1975, TRAPANI Andrea nato a Melito Porto Salvo il 22.08.1981 e ROMEO Salvatore nato a Roccaforte del Greco il 08.09.1960, tutti personaggi facenti parte della criminalità organizzata di Roccaforte del Greco. VEDASI ALLEGATI NR 55 Alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal collaboratore MESIANO in data 06.06.2007 appare doveroso soffermarsi sull’incontro tra SPANO’ Annunziato e PANGALLO Antonino e MAESANO Salvatore detto “Turi”, infatti questi ultimi due personaggi sono stati definiti dal collaboratore i due capi mafia di Roccaforte del Greco, il primo risultava (fino alla sua morte, avvenuta, come si vedrà, di lì a poco) essere il rappresentate unico della cosca MAESANO – PANGALLO – FAVASULI a Roccaforte del Greco mentre il secondo ovvero Turi MAESANO è il rappresentate nel medesimo centro aspro - montano della cosca ZAVETTIERI ( nonostante porti il cognome MAESANO è organico e capo mafia a Roccaforte del Greco per la cosca ZAVETTIERI). Ordunque, questo incontro, relazionato anche a quello effettuato nella mattinata da SPANO’ Annunziato si potrebbe certamente interpretare come un tentativo di chiarificazione posto in essere dallo SPANO’ Teodoro, per tramite il fratello, per qualche sua manchevolezza verso l’organizzazione di cui lui stesso faceva e fa parte. Stando alle dichirazioni del collaboratore Carlo Mesiano si può certamente argomentare che l’agguato a SPANO’ Teodoro sia nato all’interno del gruppo criminale capeggiato da MAESANO Salvatore, verosimilmente con il benestare di PANGALLO Antonino, referente per l’altro gruppo criminale operante in Roccaforte del Greco. A siffatta deduzione si giunge analizzando i vari elementi emersi dall’attività tecnica posta in essere nell’ambito del procedimento penale 2113/04 RGNR DDA subito dopo l’agguato. Da tale attività è emerso che SPANÒ Teodoro era ed è tutt’ora organico della cosca PANGALLO - MAESANOFAVASULI, anche se nel processo della faida di Roghudi risultava inserito nella cosca ZAVETTIERI. L’appartenenza alla consorteria mafiosa in questione di SPANO’ si ricava innanzitutto dai suoi trascorsi giudiziari (vedasi scheda personale). Lo SPANÒ Teodoro nel 1992, precisamente in data 16.09.1992, con informativa nr 53/74-12 del Comando CC di Melito Porto Salvo, veniva deferito all’A.G. unitamente ad altre 8 persone, per associazione mafiosa e tentato omicidio nei confronti di PANGALLO Giovanni cl. 1963 (fatti avvenuti a Roccaforte del Greco il 22.08.1992). Per tale circostanza lo stesso è stato condannato per il reato di lesioni da arma da fuoco ad anni 2 di reclusione; in proposito si ritiene doveroso precisare che SPANÒ Teodoro ha trascorso un periodo di latitanza sottraendosi alla cattura relativa ad un provvedimento cautelare emesso dal Tribunale di Reggio Calabria. Al fine di meglio delineare il contesto criminale che si sta trattando, è doveroso aggiungere che le indagini relative al tentato omicidio di PANGALLO Giovanni, nato a Roccaforte del Greco il 07.07.1963, si sono basate principalmente sulle dichiarazioni rese dal fratello della vittima, PANGALLO Angelo, che in data 24.09.1992 è stato assassinato in quel di Reggio Calabria. L’esecuzione di quest’ultimo è ovviamente da riportare alle dichiarazioni che questi fece agli inquirenti in merito al tentato omicidio del fratello Giovanni. Nel 1994 SPANÒ Teodoro è stato indagato e poi prosciolto dall’accusa di associazione mafiosa unitamente a personaggi appartenenti alla cosca mafiosa IAMONTE di Melito Porto Salvo. Rilevante risultava anche l’assenza di qualsiasi collaborazione, da parte del medesimo Spanò, nell’immediatezza dell’agguato. Stesso atteggiamento è stato tenuto anche dal fratello della vittima SPANO’ Annunziato, che in data 12.07.2007, escusso a s.i. dichiarava che l’agguato al fratello poteva essere frutto di un errore di persona. Le dichirazioni rese non collimano nel modo più assoluto con le risultanze investigative emerse, infatti sia lo SPANO’ Teodoro che i suoi familiari dovevano essere perfettamente a conoscenza che l’attentato fosse rivolto proprio allo Spanò, come si evince anche dal fatto che nel periodo immediatamente successivo all’agguato Teodoro Spanò non si è più recato a Roccaforte del Greco, riprendendo a frequentare quel centro solo dopo che il fratello Annunziato, come sopra specificato, si era incontrato con PANGALLO Antonino e MAESANO Salvatore. Inoltre, SPANÒ Teodoro evidentemente temeva che l’attentato nei suoi confronti potesse ripetersi, come si evince chiaramente dalle intercettazioni telefoniche delle utenze a lui riconducibili, attivate nell’ambito del Proc. Pen. 2113/04 RGNR con RIT 879/04 e 970/04. SPANÒ Teodoro, non solo sapeva bene che l’agguato era rivolto alla sua persona, ma temeva anche che l’azione potesse ripetersi di lì a breve. Infatti la moglie LA CAVA Paola, in data 18.05.2004 ore 17.31 progressivo 463 dall’utenza nr 0965/640512 (rit 970/04), conversava con una donna, probabilmente titolare di negozio di articoli militari, chiedendo informazioni su un giubbotto antiproiettile ed il relativo prezzo; poco dopo la donna le diceva di richiamare tra 5 minuti. Si riporta la conversazione: Donna:Pronto! Paola:Pronto buonasera, senta signora un informazione siccome vorrei acquistare un giubbotto antiproiettile Donna:Si Paola:- Volevo sapere è di libero commercio, per averlo cosa si deve fare? Donna:Per comprarlo lei deve mandare un bonifico bancario tutto qua, le mando lo scontrino fiscale ed apposto. Paola:Ma è di libera vendita oh! Donna: Tranquillamente! Paola:- A è di libera vendita e quindi come devo fare? Donna:Se va bene io adesso le dico la taglia che ho disponibile a me lo hanno chiesto stamattina... che taglia le serve? Paola:Una 56! Donna: Una xl o xxl allora xxl allora, costa 895 (ndr euro) Paola: 895 si può portare liberamente? Donna:E certo questo lo diamo ai privati lavoriamo soprattutto con i privati. Paola:Ho capito e quindi cosa devo fare? Donna: Mi manda una richiesta via fax oppure le do le coordinate postali lei mi fa il bonifico ed io glielo mando. Paola:Senta mi può dare le coordinate bancarie Donna:coordinate postali. Paola:Coordinate postali! Donna: Si però io devo sapere perchè eventualmente ve lo spedisco domani che c'è un altro cliente che vuole questo giubotto. Paola:Ah perchè già lo ha ordinato un altro cliente? Donna:Si vediamo se ha già fatto il versamento. Paola:Ha già fatto il versamento postale? Donna: Vediamo se non lo ancora fatto lo posso dare a lei. Paola:A bene se ancora non lo ha fatto me lo può dare a me io glielo confermo immediatamente: Donna:Aspetti un atti ci vuole un po' di tempo mi vuol richiamare tra 5 minuti! Paola:La richiamo tra 5 minuti va bene d'accordo. Donna: Il tempo di controllare grazia.. Paola: si grazie. ALLEGATO 9A Lo stesso SPANO’ Teodoro provvedeva a far installare a casa sua un sistema di video sorveglianza, come si evince dalla conversazione registrata sull’utenza 328/3595793 (rit 879/04) progressivo 114 del 03/06/2004 ore 20.32.58 laddove Teodoro conversava con tale sig. SPANTI e fissava con lo stesso un appuntamento per l’installazione di una telecamera presso la sua abitazione: Teodoro:-Si! Spanti:Sig SPANO' Teodoro:A buonasera sig SPANTI Spanti: Avevo chiamato prima ma non mi rispondevate, forse eravate fuori servizio non lo so.. Teodoro:-Si forse non prendeva la linea allora? Spanti:Niente io ho fatto il giro per vedere se trovavo qualcosa per quanto riguarda le antenne. Teodoro:Eh! Spanti: Perchè per queste via radio non c'è niente , oggi sono stato pure a Messina mi sono informato pure la però non ha niente da darmi per la ricezione di questo genere qua. Teodoro:-E quindi come possiamo sistemare. Spanti:E l'unica cosa è portare il cavo che io stasera ho comprato, si lascia la telecamera là e portare l'alimentazione Teodoro:E facciamo la prolunga e spostiamo l'alimentatore del coso. Spanti: Sperando che non ci sia caduta video, perchè più lungo è il cavo è pià la telecamera rende il segnale meno efficiente. Teodoro:-Va bè proviamo in qualche maniera, quando venite. Spanti:Io ho visto su internet stasera. Teodoro:Eh! Spanti: Il sito dove avete preso la cosa voi, lì c'è l'hanno un antenna che può andare accoppiata a questa perchè c'è un guadagno di 8 db in più rispetto a prima però con otto db non credo che risolviamo il problema . Teodoro:- Allora è inutile che la prendiamo Spanti:Io mi sono preso il codice di questa antenna qua è tutto ho preso pure il prezzo . Teodoro: E va bè se m pensate che lo risolviamo è inutile prenderla. Spanti: E non non risolviamo, l'unica cosa è prendere un antenna io qui che andava bene con le caratteristiche, purtroppo sul sistema via radio non hanno niente, se fosse un sistema con il filo bene, via radio non hanno nulla. Teodoro:- Via radio niente, va bene mettiamo, il cavo e vediamo. Spanti:mettiamo tutto dall'altra parte domani mattina. Teodoro: Allora domani mattina venite? Spanti: Si domani mattina. Spanti:Considerate verso le 8 più o meno. Teodoro:Ah va bene allora ci vediamo domani mattina Spanti: Vi saluto buona serata. ALLEGATO 8V Ulteriore conferma si ha dalla conversazione registrata sull’utenza fissa 0965/640512 cui al progressivo 781 del 04/06/04 16.52.00 intercorsa tra lo Spanò Teodoro e tale signor Licciardo. Lo Spanò gli faceva presente che il segnale della telecamera si riceveva male e poi chiedeva altri chiarimenti tecnici Teodoro:che aumenta di 2, 4 Licciardo:Si Teodoro: e di 8,5 db Licciardo: si Teodoro: E poi c'è sotto un amplificatore che dice che aumenta di 20 db Licciardo:In questi casi e bene metter un buon cavo perchè un po' di potenza si perde Teodoro:E io per risolvere il problema quale mi consiglia lei. Licciardo:No forse è sufficiente l'antenna direttiva ha visto il trasmettitore? Teodoro:Allora io ho messo il trasmetti.. la telecamera in un punto, ho fatto una prolunga , cioè io il tecnico insomma , sia sotto dove c'è il trasmettitore sia sopra dove c'è il ricevitore, Licciardo:Si! Teodoro:Nell'immagine si vede chiara , ma appena c'è un po' di vento si muove. Licciardo: Ah!perchè è direttivo, praticamente si disorienta ... Teodoro:Eh! Licciardo:L'antenna quali hai usato quelle che c'erano! Teodoro:Si quelle che c'erano! Licciardo: Strano perchè quelle non sono molto direttive cosa c'è la parete dal'altro lato? Teodoro:No è libero, l'ho messo nel balcone sotto e nel balcone sopra diciamo c'è la ringhiera è un pezzetto di muretto. Licciardo:Molto si muove ? Teodoro:No no quando c'è vento si muove poco l'immagine Licciardo: Ma questo anche con l'antenna non è che lo risolve, c'è da dire questo queste attenne guadagnano molto, però sono abbastanza direttive riescono a prendere anche da lontano ma l'importante e che siano ben orientate , ma quando c'è vento devono rimanere ben orientate. Teodoro:Conviene lasciarla così? Licciardo:Lo dico contro il mio interesse ...non comprensibile... la direttiva potrebbe anche peggiorare le cose perchè alla fine se si muove, certo un amplificatore è un altro discorso perchè un amplificatore se accoppiato bene la potenza raddoppia quindi alla fine . Teodoro:E scusi l'amplificatore dove va messo. Cade la linea……. ALLEGATO 9B Infine, SPANÒ Teodoro si attivava anche per far montare sulla sua autovettura dei vetri antiproiettile come si evince chiaramente dalla telefonata del 02/09/2004 ore 13.00.30 progressivo 16697 registrata sull’utenza 328/3595793 dove Teodoro conversa con Carmelo. I due parlavano del costo dei vetri blindati per la sua macchina. Si evince inoltre che Teodoro avesse fretta di mettere i vetri blindati prima possibile, tanto da pregare il suo interlocutore pomeriggio di andare dal carrozziere per prendere le misure dei vetri:Carmelo:Pronto! Teodoro:Ciao Carmelo Teodoro sono allora? Carmelo:E ora se ne andato questo ragazzo da qua , aspretta che predo la carta mi ha lasciato la carta qua Teodoro:Eh! Carmelo: Allora ti vengono davanti e dietro . Teodoro:Ah! Carmelo:550 tutte e due! Teodoro:550 tutte e due. Carmelo:E 340 se vuoi fatti quelli laterali quindi in tutto sono 890 Teodoro:E senti che ti dico ma quanto grossi sono? Carmelo: Ah! Teodoro:Quant'erano? Carmelo:Questi sono 4 strati, vedi che sono pesanti come vetri poi si deve fare qualche staffetta perchè solo con il mastice non è che tengono. Teodoro:Va bè ma l'importante e che si possa fare perchè non è che glieli ordiniamo e poi non si può fare nulla. Carmelo:No come non si può fare nulla, non non è che li ordiniamo così, ancora si devono smontare quelli. Teodoro:Eh! Carmelo: Potare il disegno perchè li deve tagliare precisi, perchè c'è un macchinario che viene 800 milioni quello per tagliarli e una volta che li misura li deve fare precisi Teodoro:Certo! Carmelo:Perchè qua non è che sono caramelle una volta che taglia un vetro di quello come lo taglia poi, Teodoro:Scusa un atti Carmelo....(Teodoro in sottofondo “Giusy non rispondere dallo studio”) Allora Carmelo. Carmelo:E non è che sono caramelle lui deve venire là , togliere i vetri e fare il lavoro per bene , deve fare la forma con il cartone perfetta. Teodoro:Certo. Carmelo: Una volta che quello viene qua cvon che cosa lo taglia perchè là hanno mun macchinario speciale per tagliarlo non è che li fanno con il flessibile. Teodoro: va bene quando lo facciamo quando viene questo, lo dobbiamo fare subito il più presto possibile. Carmelo:Più presto possibile tutto stà a te quando gli fai togliere quei vetri lì, Teodoro:Ma questi lui ha detto che in tre minuti li “sciuppa”(ndr li toglie) Carmelo:Io gli do l'o.k. Teodoro:No lui mi ha detto che li toglie quando questo viene, pure con lui qua, mentre lui prende la misura di dietro lui smonta quello davati ci vuole tre minuti. Carmelo: Se tu mi dai l'o.k. Io glielo dico. Teodoro: Si si diglielo telefonagli che può venire pure pomeriggio andiamo. Carmelo:Io glielo dico di venire e prendere le misure per bene. Teodoro:Digli di venire pomeriggio pure se non ci sono io il carrozziere sa tutto già. Carmelo:Io glielo dettop appena gli portano i vetri da Locri glieli paghiamo Teodoro:Si glieli paghiamo a tic e tac per questo fatto che non si crei problemi, Carmelo: Li vuoi fatti tutti allora non solo quelli davanti e di dietro. Teodoro:Puere quelli dietro laterali. Carmelo:Va bene ora glielo dico che vada li lui stesso esi faccia la cosa Teodoro:Va bene e vedi di venire pure tu cosi insieme al carrozziere per fare quelle modifiche così gli spieghi tu. Carmelo:Va bene , io non posso che ho un poco di impicci per ora. Teodoro:Ma che venga lui a prendere le misure intanto giusto poi il fatto della modifica della staffa è una cosa che si può fare. Carmelo: Si va bene! Teodoro:Quindi dagli l'o.k perchè lo faccia subito. ALLEGATO 8Z La circostanza appena riportata trova riscontro nell’attività tecnica sopra menzionata, da dove tra l’altro è emerso in maniera chiara che lo SPANÒ Teodoro ha messo in atto con l’ausilio dei suoi familiari una serie di richieste di denaro a istituti di credito ed inoltre ha instaurato una serie di pratiche assicurative volte ad acquisire denaro (si presume attraverso la simulazione di falsi incidenti stradali, circostanza che sarà trattata a parte), e pertanto si può desumere che lo stesso abbia avuto la necessità di acquisire liquidità per far fronte a qualche impegno preso. Nel contesto delle presunte truffe che lo SPANÒ ha perpetrato, va richiamata l’attenzione su una circostanza di fondamentale importanza al fine di meglio lumeggiare il contesto criminale di cui si sta parlando. SPANÒ Teodoro si è attivato, nel periodo di interesse, per conto dei fratelli IARIA Annunziato e Domenico Carmelo, entrambi in oggetto generalizzati, personaggi affiliati alla cosca PANGALLO–MAESANO di Roghudi ed indagati nell’ambito dell’operazione “Zappa 2”, al fine di instaurare una causa assicurativa per il risarcimento di un non meglio specificato incidente stradale. Nella circostanza Teodoro fa interessare l’avvocato CRUCITTI, legale che ha seguito la maggior parte delle pratiche assicurative che hanno visto coinvolto lo SPANÒ e i suoi familiari. Si riportano le telefonate di interesse :In data 27.04.2004 ore 10.54 progressivo 149, SPANÒ Teodoro chiama l'utenza 0965/361231 e prenota una vista per conto di IARIA Annunziato. Donna:Pronto! Teodoro:A buongiorno vorrei prenotare una visita Donna:Un attimo solo quanto finisco con la signora un attimino Voce della donna in sottofondo Donna:Allora mi scusi dica! Teodoro:Dovevo fare una visita di controllo siccome mi aveva dato.. Donna:Visita radiografica o controllo clinico Teodoro: Controllo clinico, perchè mi aveva dato 10 giorni e finivano il 25 perchè dovevo fare la risonanza magnetica , io adesso la risonanza c'è l'ho quindi dovrei prenotare il prima possibile. Donna:Il 4 maggio è il prima possibile però aspetti un attimo come si chiama. Teodoro:IARIA Annunziato Donna:Si il 4 maggio alle 20 avremmo un posto. Teodoro: Senta con quale dottore? Donna:E sala generale dottore Spinzia Teodoro:Alle 8, va bene. Donna:Allora Iaria Teodoro: Annunziato. Donna:Annunziato, quando è nato? Teodoro:Il 15.10.1978. Donna:15 10. 1978 Via Contad.. Teodoro: Via Contado 8 si. Donna:Contado va bene allora 4 maggio ore 8 Teodoro:va bene si. Donna:Perfetto la ringrazio. Teodoro:Prego. ALLEGATO 9C In data 01/07/04 19.19.36 progressivo 1319 sull’utenza fissa 0965/640512 è stata registrata una conversazione tra LA CAVA Paola e l’Avv. CRUCITTI con utenza non rilevata. La donna chiede se ci sono novità e l'avvocato risponde di no. Paola dice che se non ha notizie di fargli causa e poi chiede notizie per la visita di quei due fratelli. L'avvocato dice che la prossima settimana si farà. Crucitti:Pronto! Paola:Avvocato Crucitti Buonasera. Crucitti:Buonasera. Paola:Come va? Crucitti: Ah qua siamo. Paola:Eh sentite avvocato novità? Crucitti:E novità niente! Paola:Neanche per la GAN (compagnia assicurativa) Crucitti:Lunedì! Paola:Lunedì ha detto, perchè senò mio marito ha detto di fargli l'atto ingiuntivo avvocato di fargli causa. Crucitti:Si lunedì dovrei avere notizie Paola:Eh ma sicuro pensate lunedì avremo notizie? Crucitti:Si si è sicuro. Paola:E' sicuro va bene, e per la visita di quei 2 fratelli (IARIA Annunziato e Domenico) Crucitti:Dovrei sapere qualcosa domani. Paola:Domani. Crucitti:Già mi sono sentito. Paola:Siccome devono poi partire non lo so poi se. Crucitti:Penso che la prossima settimana si fa. Paola:E pensate che la prossima settimana si fa? Va bene avvocato la disturbo domani sera. Crucitti:Ci sentiamo domani sera. Paola:Va bene grazie. Crucitta:Prego arrivederci. ALLEGATO 9D In data 05/07/2004 16.27.05 nr. 551 sull’utenza mobile 328/3595793 è stata registrata una conversazione tra l’Avv. CRUCITTI e Teodoro. L'avvocato diceva che la stessa sera dovevano fare la visita per IARIA Annunziato (alias Limone) e IARIA Domenico (alias Panino). Donna: Pronto! Teodoro:Buonasera signora SPANO' sono l'avvocato Crucitti? Donna : si un attimino che glielo passo arrivederci. Teodoro: Si grazie. Crucitti:Pronto ! Teodoro:Avvocato buonasera. Crucitti: Sig SPANO' Buonasera. Allora io avevo chiamato vostro nipote per dargli un altra comunicazione nel frattempo gli avevo detto di farmi chiamare. Teodoro: Si! Crucitti:Stasera dovremmo fare la visita per i fratelli IARIA Annunziato e IARIA Domenico. Teodoro:Ora vedo se li rintraccio a che ora avvocato ? Crucitti: Alle 7 (alle 19.00) dal dottore PLATEROTI. Teodoro: Ora vedo perchè devono scendere da Roccaforte poi vi chiamo e vi dico. Crucitti:Aspetto la vostra telefonata allora. Teodoro:Siete allo studio allora? Crucitti: Altri 10 minuti. Teodoro: Si e io ora subito chiamo e vedo di rintracciarli. Crucitti:Va bene . Teodoro:Arrivederci. ALLEGATO 8AA In data 05/07/2004 16.29.28 prog. 553 dall'’utenza mobile 328/3595793 verso l'utenza 3384752170, Teodoro chiamava IARIA Annunziato e gli diceva che stasera dovevano andare con Domenico dall'avvocato perché hanno la visita, aggiungendo che il medico stasera era libero altrimenti chissà quando se ne parlava. Annunziato:Pronto! Teodoro:Nunziato! Annunziato:Oh! Teodoro:A bellezza Annunziato: Ue come andiamo che si dice? Teodoro:Non c'è male tu? Annunziato:A qua siamo. Teodoro:meno male che ti ho rintracciato al paese siete? Annunziato:Si io si! Teodoro:Tuo fratello? Annunziato: Mio fratello è andato per basso (ndr verso Melito) è andato a mare Teodoro:E no lo devi rintracciare urgente avete la visita alle 7 (alle 19) mi ha chiamato adesso l'avvocato. Annunziato:Stasera tutte e due? Teodoro:Tutte e due si. Annunziato:Eh! Teodoro:E non è meglio io ci suona il telefono ho provato a chiamarlo. Annunziato: Si gli suona si pure io ho provato. Teodoro:Gli suona ma non risponde. Lo devi rintracciare. Annunziato:Stasera alle 7 è ? Teodoro:Si alle 6.30 ( alle 18.30) ci vediamo a casa mia. Annunziato: Ok. Teodoro: Allora posso chiamare l'avvocato e dargli conferma perchè altrimenti poi ci rinvia chissà a quando perchè poi non è che c'è. Annunziato:Eh! Teodoro:Quindi rintracialo e alle 18.30 ci vediamo qua a casa mia porta carta di identità e codice fiscale. Annunziato: Eh la carta di identità forse c'è l'ho scaduta. Teodoro:Vabbè la patente un documento di riconoscimento. Annunziato:Va bene ok! Teodoro:Chiama a Mico e diglielo. Annunziato: Va bene ora lo rintraccio in qualche maniera e vedo come posso fare. Teodoro:Va bene rintracciarlo tu e alle 18.30 ci vediamo qua. Annunziato:va bene vi saluto statevi bene. ALLEGATO 8AB La circostanza appena evidenziata, conferma che SPANÒ Teodoro subito dopo l’agguato e dopo un periodo di distanza da Roccaforte del Greco, cominci a intrattenere rapporti con personaggi mafiosi del luogo, come i fratelli IARIA, luogotenenti del boss PANGALLO Antonino (come accertato dall’indagine Zappa 2 e dalla presente attività), personaggio di grande personalità mafiosa, all’epoca dei fatti appena narrati ancora in vita. Nella telefonata del 05/08/2004 15.54.07 dall’utenza 0965/640512 progressivo 1199, Teo e Micuzzu (Domenico Carmelo IARIA) utilizzatore 3405314434: Domenico:Ou! Teodoro:Micuzzo che sei a mare? Domenico:No quale mare. Teodoro:A non vai a mare, non stò andando a mare. Domenico:No quale mare. Teodoro:Al paese sei (ndr a Roccaforte) Che fate scendete che fate ? Domenico:No non scendiamo e non ci siamo visti, non ci siamo visti proprio oggi. Teodoro:Ah!Ma per lì è lui ( per il paese di Roccaforte) Domenico:Penso di si. Teodoro:Però di dovresti fare sapere. Domenico:No pensa che stasera no ci vediamo domani, che so io. Teodoro:Va bè ci sentiamo. Annunziato (IARIA Annunziato) il braccio? Domenico:Ancora c'è l' ha ingessato. Teodoro:Comunque diglielo che ... Domenico:Gli dico che ci siamo sentiti. Teodoro:Va bene . Domenico: Ciao ti saluto. ALLEGATO 9E Per quanto sopra esposto, non vi è alcun dubbio che il tentato omicidio di SPANO’ Teodoro è maturato nell’ambiente criminale di cui lo stesso faceva e fa parte. Il comprensorio di Roccaforte del Greco, come si è già detto sopra, negli anni passati è stato oggetto di una sanguinosa faida. Da qualche anno a questa parte nel territorio di interesse si è registrata una sorta di patto di non belligeranza tra le due consorterie mafiose operanti in zona. Il dato, già ampiamente oggetto di trattazione, emerge, tra l’altro dalla conversazione ambientale registrata sull’autovettura di PANGALLO Giovanni (prog 420 e rit 1247/04 ), laddove il predetto si lamenta del fatto che ATTINA’ Paolo è stato fatto basista ma, a suo dire, è stato fatto “dopo che sono finiti gli imbrogli” (chiaro riferimento alla faida di Roghudi). Alla luce delle acquisizioni effettuate nell’ambito del presente p.p., deve ritenersi che entrambi i fatti di sangue verificatisi nella zona di Roccaforte nel 2004 (tentato omicidio di Teodoro Spanò ed omicidio di Pangallo Antonino, cfr. infra), siano stati dei dei veri e propri regolamenti di conti “interni” nati da dissidi relativi a specifiche circostanze. La tesi appena riportata assume maggiore forza se si analizza quanto emerso nell’attività tecnica sopra delineata; si pensi, oltre al comportamento dello Spanò immediatamente successivo al delitto (predisposizione di strumenti di difesa, allontanamento da Roccaforte, opera di mediazione con i capi cosca per il tramite del fratello Annunziato), anche agli ulteriori tentativi di ricucire i rapporti con esponenti di rilievo del sodalizio (vds. l’interessamento presso il legale in favore dei fratelli Iaria). Stesso atteggiamento si registra in occasione della morte di PANGALLO Antonino, allorchè SPANO’ fa preparare una corona di fiori e chiede alla moglie quale foto sia migliore per il quadro (ndr del defunto PANGALLO Antonino) . Telefonata registrata alle ore 12.04 del 30.09.2004 tra l'utenza 3283595793 RIT 879/04 in uso a SPANÒ Teodoro e l'utenza 3474126064 in uso a LA CAVA Paola progressivo 2198. Paola:Si! Teodoro:Ciccia dove sei? Paola:E qua a casa! Teodoro: Senti è meglio corona o è meglio cuscino? Paola:La corona. Teodoro:La corona è meglio vero. Paola:Si aspetta un attimo ( in sottofondo chi è...chi è) e dimmi? Teodoro: Chi è? Paola:Ciccio e Angela. Teodoro:Va bene allora corona megliono. Paola:Eh! Teodoro:Va bene ciao! Paola:Glielo hanno dato ? Teodoro:No ora è arrivato il medico per fargli l'autopsia quindi poassano un altro paio d'ore ancora non sappiamo comunque ora vediamo. Paola:va bene ciao! Teodoro: Ciao. ALLEGATO 8EI Telefonata delle ore 20.16 del 04.10.2004 progressivo 2283 tra l'utenza 393283595793 e l'utenza 0965640512 Paola:Pronto! Teodoro:Conca (vezzeggiativo con cui Teodoro chiama la moglie) senti e quella fotografia del giornale non la può fare? Paola:Non lo so ma una più bella. Teodoro:E dove... Paola: non c'è l'hanno? Teodoro: E lo so ma glielo detto vai là pare pure male. Ora mi ha detto suo fratello che vedeva di darmela una ma perchè quella del giornale che ha? Paola:E ma c'è lo abbiamo noi il giornale? Teodoro:E ma non comprensibile. Paola: Se c'è lo abbiamo io vado glielo porto e glielo dico Teodoro:E trova li se hanno qualche giornale vecchio da qualche parte, quella del giornale è una delle ultime forse loro non hanno ultime, guarda il giornale di ieri avantieri e se con quella del giornale può fare il coso, prima di tutto una fotografia per fare il quadro. Paola:Va bene! Teodoro:E poi quell'altra hai capito! Va bene ad Angela gli hai detto che va lei domani? Paola:Si c'era pure Marta Teodoro:Chi c'era? Paola: Marta. Teodoro:E bè! Paola: No niete. Domani mattina è chiuso non c'è il medico domani pomeriggio Teodoro:va bene lo fa sempre con la data di domani quindi non fa niente. I bambini? Paola:Ancora non sono venute: Teodoro:A va be . Paola: Va bene. Teodoro:Ciao! Paola:ciao! ALLEGATO 9F Atteso che PANGALLO Antonino, unitamente ai fratelli IARIA, va collocato nella cosca PANGALLO – MAESANO - durante la faida di Roghudi contrapposta alla cosca degli ZAVETTIERI, di cui SPANÒ storicamente faceva parte - l’atteggiamento di quest'ultimo appare quanto mai sospetto e tale da ritenere che lo stesso abbia una sorta di “obbligo” nei confronti dei soggetti sopra citati. Se si considera inoltre che sulle utenze in uso allo SPANÒ, dopo la morte di PANGALLO Antonino, non si sono più registrate conversazioni relative a misure volte alla salvaguardia della sua persona (giubbotto antiproiettile, vetri blindati ed altro sopra esposto, cfr. conversazioni registrate prima del 28.09.2004), si ritiene che i personaggi in oggetto indicati, tutti facenti parte del contesto criminale di Roccaforte del Greco, possano in qualche maniera essere coinvolti nel tentato omicidio “de quo”, ovvero che soltanto attraverso la corretta lettura delle dinamiche criminali in quel frangente caratterizzanti lo scenario criminale di Roccaforte possano veramente comprendersi i contorni della vicenda in esame. A supporto della suddetta attivita’ investigativa nel giugno del 2007 sono state acquisite le dichiarazioni del collaboratore di Giustizia MESIANO Carlo, il quale, in merito all’agguato subito dallo Spanò, fornisce elementi assolutamente preziosi. Si riportano i passaggi di interesse (cfr. verbale interrogatorio in atti):A: Quindi mi stava dicendo Teodoro SPANO’. B: Teodoro SPANO’ fu fatto grazie a Mimmo RUSSO fu battezzato Malandrino e fu “spogliato” un'altra persona per colpa sua . A: Cioè che vuol dire? B: Hanno messo da parte un'altra persona per fare a lui, insomma Mimmo RUSSO la copiata , Teodoro ha preso la copiata di RUSSO, come io ho preso la copiata di Turi MAESANO, Chiumbino e tutti gli altri, io rispondevo a loro dei miei errori che avrei fatto, la copiata perciò questo quando si bisticciavano. A: Chiedo scusa per capire meglio? B: Teodoro SPANO’ controllava Roccaforte …Chorio Roccaforte. A: Controllava SPANO’? B: Si lui voleva Chorio, sarebbe un paese sotto Roccaforte si chiamava Chorio di Roccaforte, ma adesso “ppunta u carru” (nasce l’intoppo) c’erano i fratelli GULLI’, Tonino e Vincenzo, elementi vicino alla cosca MAESANO e molto pericolosi, fuoco. C: A questo punto? B: Fuoco! C: Cosa vuol dire ? B: Mi ha detto Pepè che hanno fatto azioni punitive e mi ha detto pure Pepè che hanno fatto tentati omicidi e via di seguito. A: Del tentato omicidio di Teodoro SPANO’ cosa sa? B: Del tentato omicidio di Teodoro SPANO’, Teodoro Spano’, io avevo un dominator, comprai un dominetor , intestato a mio nonno MONTELEONE Giovanni, rosso, lo comprai da un certo Serpa, lo portai a casa dei fratelli. A: Quali fratelli? B: Gulli’, e dice che dobbiamo fare con questa moto così e fece rubare una moto da uno zingaro. A: Chi la fece rubare GULLI’? B: No io A: lei fece rubare una moto da uno zingaro. Avvocato:-La sua moto? B: No un'altra moto, la mia moto era apposto, aveva libretto aveva tutto a posto. Avvocato : Ah ecco. B: La feci rubare da uno zingaro E lo fatta montare, facendone una nuova, la moto vecchia serve a me, dice no la moto vecchia ci serve a noi, gli ho chiesto a cosa serve , serve, serve se dobbiamo fare qualche lavoro che fai, troviamo mezzi o andiamo a rubare mezzi, e questa moto scomparse. Nel frattempo io con i fratelli GULLI’ facevo attività di comprare cocaina, e uscivo la cocaina per loro, senza mai aver fatto una lira di guadagno, come ho detto già con 50 pezzi 100 pezzi … B: Si Dopo il tentato omicidio di SPANO’ io ero a casa sua che scherzavamo . C: Quando era successo il tentato omicidio ? B: Allora io l’anno scorso avevo la sorveglianza, un anno indietro sono salito ed era già successo, e allora 96 mi hanno dato la sorveglianza nel 95 (si riferisce sicuramente al 2005) e no 2005 se non sbaglio, se non sbaglio 2005. A: E’ sicuro? B: Dottore se non sbaglio non è che posso ricordare so solo che io non avevo la sorveglianza andai al paese ad Agosto c’era la festa di santo Rocco a Roccaforte che a Chorio di Roccaforte e ho chiesto non scende Teodoro, dice no non scende , tranquillo tutto a posto, lui abitava ha una casa lì a Chorio di Roccaforte . A: Quindi quando è successo il tentato omicidio SPANO’ questo discorso con la cocaina con i GULLI’ era in piedi B: Sisi era in piedi. A: Era in corso? B: Si! A: Quindi stava dicendo lei aveva questo dominator! B: Si! A: Si ricorda la targa? B: Non lo mai usato questo Dominetor? A: Quindi lei acquista questo Dominetor? B: Lo porto a casa dei fratelli GULLI’ e faccio portare questa moto dallo zingaro A: Che l’acquista a nome suo? Avvocato : Della Moglie . B: A nome di mia moglie si , lo pagai 600 euro all’epoca . A: Quindi questo succede poco prima, quando succede stò fatto del Dominetor? B: Fu per un bel periodo sotto il nome di mia moglie fu per un bel periodo non lo ha usato nessuno , mi ricordo una volta che venne Turi MAESANO se per caso dovessero venire i Carabinieri e ti domandano di questa moto dici che me l’hai venduta tale giorno, perché ebbero fretta di farmi fare subito il passaggio, andai a votare.. a firmare sotto il duomo c’era un notaio. A: Quindi lei acquistò questa moto. B: la lasciai . A: Stavamo dicendo quindi si rivolge a degli zingari ha detto così? B: Si, anzi vennro gli zingari tu che hai quella moto tu hai una moto così così e così, che abbiamo preso 3 giorni fa, ho detto io va bene me la prendo io quanto volete e la pagai all’epoca 600 euro furono, la portai ai fratelli, anzi presi la targa della mia moto, la montai sulla targa dei fratelli ed ho detto fate montare la moto nuova sul mio stesso telaio e fecero tutte cose loro, mi ricordo che pagai 300 euro fecero tutte cose loro. A: Ma la moto che ha comprato lei era usata? B: Si era già usata. A: Quindi questa rubata era più nuova rispetto alla sua ? B: Si la mia era vecchia a pezzi fracida, cadeva a pezzi quella era nuovissima. A: Quindi ha montato la sua targa sulla moto rubata? B: No, no, in quel momento, la targa la spostai per poter spostare la moto, così risultava a posto e non era rubata quando arrivai li la staccai e la misimo su quella normale e feci montare i pezzi della moto, questo dopo un mese tipo carena… A: Questo da GULLI? Lo avete fatto questo lavoro. B: Si, No i GULLI’ l’hanno portata presso un amico suo e gliela montata. A: Non ricorda il nome? B: No, Però mi ricordo la via dov’era, era mi ricordo che ra vicino una traversa del Quiper, si sale dal Quiper dal lato. A: Quale Quiper? Avvocato: Di Viale Calabria o? B: DI Viale Calabria, Viale Calabria si si, c’era un cancello ed ra là poi gli ho detto la moto vecchia che facciamo, , no mi serve a me la moto vecchia , gli telefono . Non comprensibile. A: Quindi la moto vecchia era la sua praticamente? B: No La moto rubata e smontata e montata con i vecchi pezzi, però il telaio risultava rubato, la targa risultava rubata e tutto il resto si metteva a disposizione in un garage chiuso tranquillamente . A: Quindi quando i GULLI’ intanto i Gulli’ quale dei due? B: GULLI? Tonino Tutte e due perché ero amico di tutte e due A: Dice la vecchia la vecchia ci serve a noi B: Però avevo più rapporti con Tonino. A: Si rieriscono A quella rubata si riferiscono a quella rubata a cui erano stati messi i pezzi della sua. B: Si rubata Avevamo una moto che potevamo camminare passeggiare, potevamo andare pure al paese, A: Con i pezzi nuovi, rubati. B: siamo saliti pure a Santo Luca in quel periodo. A: quindi per moto vecchia intendiamo quella che in origine quella vecchia era rubata. B: Quella rubata era passata con quella vecchia A. Ed è diventata vecchia perché ci avevate montato i pezzi vecchi B. Si, A: Ma era quella rubata ? B: Si! A: E dice mi serve a me ? B: Siamo saliti con questa moto ci siamo fatti passeggiate, abbiamo fatto l’assicurazione , tutto normale siamo saliti a Santo Luca … A: Lei lo sa. C: Con l’assemblato diciamo no? B: Si con l’assemblato, Siamo saliti là sopra? A: Quella Pulita? B: Si, Abbiamo fatto la strada della montagna siamo saliti a santo Luca abbiamo mangiato mi ricordo che c’era una tavolata con 20 persone, mi dicevano questi sono tutti amici di santo luca, c’era gente di San Carlo,. C: Quindi questa moto pulita ora chi c’è l’ha ? B: Turi MAESANO posteggiata là . C: C’è l’ha Turi MAESANO siamo sicuri , B: S perché gli serviva una mota che suo figlio l’aveva investita, che suo figlio l’aveva investita, comunque una sera gli ho detto mi serve la moto che devo fare un lavoro. A: Questa moto c’è l’ha MAESANO perché lei gliela dovuta dare per il discorso della droga? B: Glielo venduta non sapevo cosa farmene mi seccavo che questa moto camminava a nome mio, anche perché aveva già lasciato le persone gli elementi , mi piglio sti soldi 1500 euro … B: Quando sono andato l’ultima volta a mangiare da Turi MAESANO, questo le parlo. A: Ma questa moto lei o sa a chi era stata rubata? B: Chi? A: La moto rubata? non lo sa! B: Non mi interessava saperlo mi interessava che la moto era nuova e basta . A: Questa cosa lei me la stà dicendo dopo che io le ho chiesto del tentato omicidio si SPANO’ Teodoro ? E’ arrivato. B: Io mi sono bisticciato con Teodoro SPANO’ , mi sono bisticciato non andavamo d’accordo di fatto, perché era un tipo prima eravamo assai amici, gli avevo fatto aprire il conto a suo nipote, aveva un nipote Benito mi pare che si chiama , gli ho fatto aprire il conto al Monte dei Paschi di Siena, dove c’è l’avevo io, gli avevo cambiato delle sterline, ci sono delle carte con delle sterline, e cercava, e un giorno mi ha detto a cretino storto, con chi stai parlando gli ho detto io, a tu grazie a me sei, ho detto no grazie a te no, perché quel giorno tu hai detto che la tua copiata non la portavo perciò fatti da parte, a Pepè Carletto si comporta male qua e là, quindi era un tipo fatto a modo suo ed eravamo bisticciati infatti lo chiamavamo Don Vito, tipo il padrino, insomma era rimasto a don Vito don Vito, mi ricordo che con i fratelli GULLI’ c’era Mico PALAMARA , che prima era assai assai amico con Teodoro Spano’, all’improvviso e si sono bisticciati pure loro, infatti io a tuo compare qua là, allora quando è successo il fatto là parlavamo a guarda che culo che ha avuto . A: Con chi parlava? B: Con Tonino e con cos GULLI’ ma non è che sei stato tu, no sei stato tu, pure tu , era su successo che Guerino, no marco GULLI’ e Guerino Sergi erano architetti del comune del comune di Roccaforte, cugini con Teodoro SPANO’, abitanti nello stesso palazzo, Palazzo , avevano fatto entrare delle ditte avevano messo scompiglio però si sapeva che era colpa di teodoro come i cugini, la morte di… alla latitanza di Chiumbino aveva alzato la cresta un po’al paese là sotto, insomma voleva emergere e non esisteva poi dopo la morte aveva fatto dei casini insomma. A: Dopo la morte di chi? B: Di Chiumbino pure, si perché è morto prima Chiumbino e poi l’omicidio se non erro, perciò quella sera siamo arrivati a casa ed ha detto hai visto che è successo , ho detto io ma dove, ho detto là sotto a Pallica, dove abita Ciccio Razzo, si si dove abita Ciccio Razzo, no e qua là, voleva pure i danni della jeep è venuto che voleva i danni delle jeep, si è costituito ed aveva fatto casino. A: Allora, Allora, questi commenti che avete fatto li avete fatti con i GULLI’ , rispetto alla vicenda della moto quanto tempo passa? B: No io quando ho fatto il passaggio era già successo il fatto, perché lui quella sera venne Tonino, no Enzo mi ha detto vedi che la moto se viene qualcuno Polizia Carabinieri tu gliela l’hai venduta a Turi mi raccomando quello che era successo: A: Lei ha detto che ha cambiato i pezzi ecc ecc e loro dicono la moto serve a noi, quella con i pezzi vecchi B: Si lasciala là che ci serve a noi che la prendiamo per qualsiasi cosa. A: Succede un giorno x che adesso non si ricorda qual è che adesso non si ricorda qual è, quando lei ha raccontato che ci sono questi commenti sull’attentato a SPANO’ Teodoro tra il momento in cui le dicono questa moto serve a noi, e questi commenti quanto tempo passa più o meno, lasciamo stare un attimo il passaggio di proprietà. B: Da quando è stato sparato ai commenti? A: Da quando gli hanno detto la moto con i pezzi vecchio serve a noi a quando avete fatto i commenti . B: E’ passato un bel po’, è passato un bel po’, perché avevo venduto pure la moto avevo già firmato , è passato un bel po’ ora non ricordo esattamente . A: E tra quando le dicono i pezzi servono a noi ? B: No i pezzi , la moto vecchia è posata se ti serve possiamo sempre andare a prenderla ma lasciala là dove è (dove si trova) . A: Ma tra questo è il tentato omicidio di SPANO’ Teodoro quanto tempo passa. B: Un bel po’! A: un mese, due mesi, tre mesi, sei mesi un anno? Almeno per quello che è il suo ricordo? B: Due, tre mesi . se non erro una cosa del genere. A: Lei quando lo ha saputo del tentato omicidio di SPANO’ Teodoro? B: Io l’avevo sentito dire, diciamo, però poi ho letto dai giornali, e poi parlando là con i fratelli che ero , perché io andavo sempre a casa sua , io non avevo la sorveglianza. A. A casa dei GULLI’ ? B: Io non avevo la sorveglianza, Tonino solamente aveva la sorveglianza . A: Con Pepè e Mimmo ha mai parlato di questo episodio ? B: No, con Pepè e Mimmo no, perché Pepè dopo il pagamento che abbiamo fatto ad Orazio Assuma e cosa varie si è dato a vita privata , stava sempre a casa. A: Quindi ne ha parlato solo con I GULLI’? B: Si solo con i GULLI’, Mimmo RUSSO, fatti suoi chi semina coglie, che vuoi, perché Mimmo è un tipo molto furbo si stava da parte non si interessava. A: I commenti con i GULLI’…. B: Però aveva san Giovanni con Mimmo RUSSO Teodoro (Ndr intende un comparato). A: I commenti con i GULLI’ in che tenore erano, cioè che cosa dicevano? B: Tu non sai niente no, mi dicevano a me, no sai più tu gli dicevo io, “non iarmare tragedie ti prego” (ndr non fare nascere malintesi), e allora perché me la dovete scaricare a me, perchè tu eri culo e camicia, insomma battutine su battutine per vedere quello che sapevo io, che volevi sire che sei stato tu, poi dice che gli avevano sparato allo sportello voleva pagata pure lo sportello e la tappezzerie Dott. A:Lei mi ha detto usando un espressione più colorita, che loro gli hanno detto che fortuna ha avuto? B: SI! Che culo! Se era successo a te Carletto, a me erano già morti. A:A cosa si riferisce quindi? B:Tipo da dove era stato preso dallo guancia striscio del tappezzeria della jeep e come mi era stato cole perché all’altezza della cercava pure i danni della jeep tappezzeria della jeep e tutto il resto. A: Riferito alla dinamica del fatto, lei della dinamica del fatto che cosa sa? della B: Che è successo vicino Pallica, salendo verso Roccaforte, da Melito si sale si chiama Pallica,… A: lei in merito a quello che sa perché le è stato detto non in merito a quello che ha letto sui giornali. B: No mi è stato raccontato, da Tonino. A: Chiumbino? B: No Tonino GULLI’, Chiumbino era già morto. No questo l’ho saputo da Tonino GULLI’ che mi ha raccontato come era stato fatto che sul giornale non era neanche stato visto, infatti eravamo rimasti, e faceva queste battutine a qua, là, tu sai qualcosa qual cosa sicuramente il comando tuo, ho detto io si il telecomando mio. A: Quindi i motivi questo attento per quello che lei ha potuto capire quali erano ? B: Era in conflitto con i GULLI’, con i GULLI’. A: Ma chi è in conflitto con i GULLI’ è anche in conflitto con Turi MAESANO? B: Certo, i GULLI’ Sono con TURI MAESANO perché vi spiego una cosa quando successo che noi facemmo il ponte radio, lassù a Roccaforte del Geco fecimo il ponte radio della TIM, lo fece Pepè ROMEO e c’erano le cugine di Tonino GULLI’, ed Enzo GULLI’, infatti più volte a vedi a te ti hanno sfruttato ti fatto, pepè non è venuto mai al lasciare soldi per il paese , tipo mazzetta, e gli ho detto io che c’entra, gli abbiamo fatto prendere a lui tutto non sa dove deve venire glielo dobbiamo imparare noi, le sai tu queste cose, e che vuoi il ragazzo è rovinato e pieno di debiti. A: Invece SPANO’ Teodoro dopo l’episodio ci ha parlato? B: Non con Teodoro SPANO’ dopo quell’episodio non ci siamo parlati di fatto. A: ma lei prima le ho chiesto se avevano armi o non avevano armi ha detto delle cose su SPANO’ Teodoro adesso . percio che aveva C’è l’aveva? B: Teodoro, una 357 con un giubbotto camminava pure. A:Questo quando dopo l’attentato? B: Si Dopo la sparatoria. A. Dopo la sparatoria ? B: Si! A: ma lei lo dice perché lo ha visto? B: no. A: Come lo sa? B: So, me lo ha detto Mimmo PALAMARA, il suo ex giovanotto , quello che cammina con GULLI’, Mimmo PALAMARA purtroppo per le date il lavoro che faccio dati degli assegni, date degli appalti, però su quello che… A: Lo aveva detto chi del giubbotto lo può ripetere un attimo. B: PALAMARA , quello che cammina ha una y 10 modello sempre con Tonino GULLI’, gli fa pure l’autista, trasporta pure cocaina per lui, Mico Domenico. A: Cioè gli ha parlato PALAMARA di questo fatto, cioiè come mai PALAMARA gli ha detto SPANO’ ha il giubbotto antiproiettile? B: No, tanto tuo compare se la guarda la pelle per ora ha il giubbotto ha pure la tuf di sopra, gli ho detto gliela vista tu? La tufa l’abbiamo tutti di sopra, si ma lui , erano le battute classiche per vedere dove si arrivava, si sapeva com’è, infatti gli ho detto Tonino non è che sai niente tu? O Enzo quella sera si sono arrabbiati tanto che gli ho fatto quella battuta Carletto guarda non scherzare su ste cose che guarda che ci arrestano la galera a vita , ho detto hanno le prove, già lui che cercava i danni della jeep. A: ma la reazione di SPANO’ B: la reazione.. A: quale è stata a parte munirsi di armi e giubbotto antiproiettile. B: La reazione di SPANO’ che si è chiuso dentro che non usciva di casa, proprio chiuso. A: Per quanto tempo? B: poi per un bel periodo non l’ho visto più io. A: poi che cosa è successo? B: Poi dopo un periodo di tempo l’ho visto in giro, al banco di Roma, lo vedevo alla macelleria Malara, perché Malara Marta, gli viene cugina perché è figlia del fratello, il padre di Teodoro si chiama “U Sceriffu” lo chiamano che un fratello che ha avuto una seconda moglie, ed ha avuto Marta la moglie di Franco MALARA che hanno la macelleria l’ha sotto in Viale Europa . A: Ho capito! B: Con Franco MALARA sono amico, con Enzo MALARA sono amico, con tutti sono amico. A: Cioè alla fine questa storia come è andata a finire? B: L’hanno aggiustata no! O l’hanno aggiustata o….. A: Questo lo pensa lei o ha parlato perché. O ha parlato con B: No, non ho parlato, però per come ho visto le cose prima non usciva pure quando sono andato alla festa a Roccaforte era sempre chiuso dentro, io già ai fratelli più volte scherzando nella macchina tipo scendevamo a Chorio di Roccaforte e ci facevamo vedere dall’altro gruppo, tipo dispettelli tipo siamo più potenti noi diciamo no, perché già la cosa che Carletto era con loro pensavano che Carletto era capace a fare tutto già la soprannomina che avevo, perché a Reggio mi portavano che ero capace a tutto insomma e facevamo questi scherzetti mi chiudevano dentro il cofano della macchina scendevamo in tre e poi salivano in due, poi io scendevo a casa di Turi finitela ragazzi non “zanniati” ( scherzare) . A: Senta questi zingari questi zingari lo sa la moto dove l’hanno rubata? B: So che nei pressi di viale Europa. A: Non sa come si chiamavano questi zingari? B: Uno si chiamava Mario A: Viale Europa perché glielo hanno detto loro. B: Si non ti preoccupare stai tranquillo, Allora Mario, e non so se c’era pure coso Romano AMATO in quel periodo. Le dichiarazioni sopra riportate forniscono numerosi elementi di assoluta rilevanza in ordine: - al contesto criminale nel quale matura il delitto in discorso; viene confermata, infatti, l’ipotesi investigativa di una matrice mafiosa dell’agguato e della consapevolezza da parte dello Spanò dei motivi dello stesso e quindi dei possibili autori; - al movente del delitto; il collaboratore fa espresso riferimento a contrasti insorti tra lo Spanò ed i fratelli Gullì in relazione a questioni di supremazia mafiosa sulla zona di Chorio di Roccaforte (“…Si lui voleva Chorio, sarebbe un paese sotto Roccaforte si chiamava Chorio di Roccaforte, ma adesso “ppunta u carru” (nasce l’intoppo) c’erano i fratelli GULLI’, Tonino e Vincenzo, elementi vicino alla cosca MAESANO e molto pericolosi, fuoco… era in conflitto con i Gullì…”); - ai possibili autori del tentato omicidio; il collaboratore non nasconde di nutrire dei sospetti circa la possibilità che siano stati gli stessi Gullì, portatori sicuramente di uno specifico movente, a porre materialmente in essere l’agguato, e descrive l’atteggiamento sospetto degli stessi ogni qual volta si affrontava l’argomento; aggiunge, inoltre, che una motocicletta “Dominetor” gli era stata chiesta proprio dai fratelli GULLI’ – indicati come soggetti in grado di compiere azioni violente mediante l’uso di armi da fuoco – al fine di porre in essere qualche azione delittuosa. Numerosi e significativi sono i riscontri al narrato del collaboratore sul punto, in particolare: - come accertato dalle attività di indagine svolte nell’ambito del presente p.p. Spanò Teodoro, subito dopo l’attentato, ha realmente smesso di frequentare, per un congruo periodo di tempo, Roccaforte del Greco, e si è munito di strumenti di difesa personale, quali il giubbotto antiproiettile (cfr. sopra); - in effetti il tentato omicidio di SPANO’ Teodoro è stato effettuato con una moto DOMINETOR poi sequestrata dalla P.G. procedente; la predetta moto è risultata oggetto di furto ai danni di VALENZA Diego, maresciallo dei CC in servizio ed abitante a Reggio Calabria, pertanto quanto dichiarato dal collaboratore trova ampia conferma negli accertamenti svolti nell’immediatezza del fatto. Risulta inoltre che lo stesso MAESANO Salvatore sia in possesso di uno moto Dominator (la motocicletta utilizzata per l’agguato è stata invece restituita al legittimo proprietario VALENZA Diego, tale mezzo è stato nuovamente asportato ed a tutt’oggi risulta oggetto di furto); - sempre nell’immediatezza del fatto è stato posto sotto sequestro un casco e un paio di guanti da motociclista – abbandonati in prossimità della scena del delitto – recanti tracce di materiale biologico dalle quali è stato estratto un profilo genetico (DNA), che è stato poi comparato da personale del RIS di Messina con quello estratto da un bicchiere di carta, abbandonato da Gullì Vincenzo cl. 68, e prelevato con modalità riservate dalla P.G. procedente (cfr. nota nr. 58/8-160-2004 di prot. in data 14.05.2009 Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR, e relativi allegati in atti). Orbene, l’esame del bicchiere di carta utilizzato ed abbandonato da GULLI’ Vincenzo ha permesso di estrapolare dal materiale biologico ivi presente il profilo genotipico univocamente riconducibile ad un soggetto di sesso maschile e appartenente inequivocabilmente a GULLI’ Vincenzo; lo stesso è stato comparato con il profilo genotipico estratto dal casco da motociclista utilizzato dal killer in occasione del tentato omicidio in pregiudizio di SPANO’ Teodoro. La comparazione stabilisce la completa sovrapponibilità dei profili genetici analizzati. (vedasi relazione tecnica del RIS di Messina nr. 909/15-1 I.T. 2004 allegata alla nota nr. 58/8-1602004 di prot. in data 14.05.2009 Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR, in atti) L’analisi incrociata delle risultanze investigative emerse nella presente indagine (intercettazioni e sequestri, in particolare), delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Carlo Mesiano, nonché degli esiti degli accertamenti tecnici (comparazione profilo genetico), senz’altro consente una esatta ricostruzione dell’episodio delittuoso in discorso. Non possono esservi dubbi, infatti, che l’eliminazione fisica di SPANO’ Teodoro – verosimilmente previa acquisizione del consenso di emtranbi i reggenti dell’organizzazione criminale di Roccaforte del Greco ovvero MAESANO Salvatore e PANGALLO Antonino cl 1970 – sia stata voluta, organizzata ed eseguita dai germani GULLI’ Vincenzo cl 1968 e GULLI’ Antonino cl 1969 (i killer erano appunto due), a causa dell’aspirazione dello SPANO’ ad affermare una sua supremazia mafiosa sulle attività criminali di Roccaforte del Greco, e precisamente nella zona di Chorio, dove invece operavano i Gullì. Altrettanto evidente che, fallito l’attentato, dopo un primo periodo di fibrillazione, il contrasto in seno al sodalizio, anche grazie alla mediazione di Spanò Annunziato presso i capi mafia Maesano Salvatore e Pangallo Antonino, è stato pacificamente ricomposto. “ Tutto cio’ premesso si osserva e si rileva quanto segue. Spano’ Teodoro e’ stato raggiunto da ordinanza cautelare emessa nell’ambito del procedimento per la c.d. Faida di Roghudi in quanto ritenuto persona vicina al clan Zavettieri mentre le piu’ recenti frequentazioni lo hanno , secondo quanto si legge nella scheda personale, visto accanto a Pangallo Antonino detto ‘u Chiumbinu, a Iaria Domenico Carmelo, a Ida’ Massimo, a Iaria Annunziato, tutti indagati che le dichiarazioni di Mesiano Carlo collocano sul fronte del gruppo Maesano-Pangallo Favasuli. Ancora prima dei fatti della faida di Roghudi Spano’ Teodoro e’ stato condannato a due anni di reclusione per lesioni ai danni di Pangallo Giovanni, delitto consumatosi il 22\8\92. Pangallo Giovanni e’ fratello di Pangallo Angelo il quale rese dichiarazioni alle Forze dell’ordine nell’immediatezza del delitto e denunzio’, tra gli altri, anche Spano’ Teodoro. Orbene, Pangallo Angelo e’ stato ucciso in un agguato di certo stampo mafioso il 24\9\92. Per questo omicidio la Corte di Assise di Reggio Calabria, proc. 5-7\99 R.G.Assise ha condannato, con sentenza del 12\11\2001, Giovanni Familiari assolvendo gli altri imputati chiamati in causa dal collaboratore ai sensi dell’art. 530 II comma c.p.p. e il solo Maesano Santo ai sensi del I comma. La Corte ha ritenuto che le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, dotate di elevatissima attendibilita’ intrinseca e assistitie da solidi riscontri esterni sul fatto erano, pero’, prive di riscontro individualizzante quanto al concorso di Di Bona Enzo, Mafrica Giovanni, Tripodi Carmelo che avrebbero agito, come lo stesso Familiari, su mandato di Paviglianti Domenico. Pangallo Angelo era il padre di Pangallo Francesco cl. 74, indicato dal collaboratore Mesiano Carlo come una sorta di testa di legno di Maesano Salvatore ( cosca Zavettieri). Mesiano Carlo attribuisce questo delitto a un deliberato di Pangallo Antonino detto ‘ Chiumbinu. Sul punto va rilevato che le emergenze processuali dei procedimenti Zappa1 e Zappa2 collocano Maesano Santo, Paviglianiti Domenico, Pangallo Antonino detto ‘u Chiumbinu su un medesimo fronte , tutti prte di une medesima associazione mafiosa attiva fino a febbraio 2004 a Roccaforte, Roghudi, Chorio, San Lorenzo. Tutto questo per dire che dagli elementi appena richiamati non si colgono indicazioni univoche in merito alla collocazione di Spano’ Teodoro su questo o quel fronte, sia prima che dopo la faida e che non sono contrasti logici tra quanto merso dagli atti processuali fin qui acquisiti e le dichiarazioni di Mesiano Carlo. E infatti, nell’immediatezza del ferimento di Spano’, gli inquirenti hanno indirizzato le indagini su entrambi i fronti effettuando perquisizioni a casa di Pangallo Francesco cl. 74 ( cosca Zavettieri) ma anche di Pangallo Francesco cl. 75 e Verno Vittorio ( cosca Maesano –Pangallo-Favasuli). Allo stesso modo deve ritenersi che fondatamente gli inquirenti non diedere alcun credito al fratello della persona offesa, Spano’ Annunziato, quando ha dichiarato che l’attentato, con ogni probabilita’, sarebbe stato frutto di errore di persona. Le predette dichirazioni sono smentite dalle risultanze investigative. L’attentato aveva come destinatario Spano’ Teodoro e di questo Spano’ Teodoro ed i suoi familiari erano ampiamente consapevoli, senza incertezze. Risulta, infatti, che nel periodo immediatamente successivo all’agguato Teodoro Spanò non si è più recato a Roccaforte del Greco, riprendendo a frequentare quel centro solo dopo che il fratello Annunziato ha incontrato PANGALLO Antonino e MAESANO Salvatore in un incontro probabilmente finalizzato a chiarire quanto accaduto e a comporre il dissidio. Dalle intercettazioni telefoniche effettuate sulle utenze riconducibili a Spano’ nel Proc. Pen. 2113/04 RGNR con RIT 879/04 e 970/04 si evince che Spano’ Teodoro, non solo sapeva bene che l’agguato era rivolto alla sua persona, ma temeva anche che l’azione potesse ripetersi di lì a breve. LA CAVA Paola, moglie di Spano’, infatti, in data 18.05.2004 ore 17.31 progressivo 463 dall’utenza nr 0965/640512 (rit 970/04), conversava con una donna, titolare di negozio di articoli militari, e chiedeva informazioni su un giubbotto antiproiettile e sul relativo prezzo dimostrando di avere fretta di acquistarlo subito. Il 3\6\04 era, invece, direttamente Spano’ Teodoro ad essere alle prese con l’installazione di una telecamera a presidio e controllo della sua abitazione. Sullo stesso tema la conversazione del 4\6\04. A settembre del 2004 poi, Spano’ Teodoro si attivava per blindare la propria autovettura ( cfr, conversazione del 29\9\04 con tale Carmelo). E’ di tutta evidenza che tutte le circostanza appena richiamate depongono in un senso preciso: chi subi’ l’attentato di aprile 2004 non solo sapeva di esserne il destinatario ma temeva che i killers potessero provarci ancora. Su tale quadro si sono innestate le dichiarazioni di Mesiano Carlo che ha riferito dell’esistenza di contrasti fra i fratelli Spano’ e i fratelli Gulli, figli di Marco Gulli, per la supremazia su Chorio di Roccaforte, centro che ricade nell’enclve Roccaforte del Greco-Roghudi. Mesiano ha, altresi’ dichiarato che i Gulli erano uomini di Turi Maesano e che non potevano tollerare le ambizioni e le smanie di supremazia di Spano’ in quello che loro consideravano un loro indiscusso presidio ( Chorio). Il collaboratore oltre a indicare i Gullì come portatori di una specifica causale per il delitto, ha descritto l’atteggiamento sospetto tenuto dai predetti dopo l’attentato, descritto come smaccatamente evasivo ogni qual volta si affrontava l’argomento del ferimento di Spano’. Mesiano ha rivelato che i fratelli Gulli, un paio di mesi prima dell’attentato a Spano’, gli avevano chiesto una moto “Dominator” che il collaboratore aveva, poi, provveduto a fare rubare da uno zingaro nella zona di Viale Europa e a fare truccare con la targa di una moto analoga, da lui stesso regolarmente acquistata, al fine di potere trasferire quella rubata fino a Roccaforte, senza rischi in ipotesi di un eventuale controllo di Polizia . Le indagini condotte sul delitto hanno accertato che i killers del tentato omicidio di SPANO’ Teodoro viaggiavano su una moto Dominator di colore bianco e blu ( secondo quanto si legge nella relazione di servizio redatta dai C.C. che hanno assistito al fatto) La moto Dominator poi rinvenuta e sequestrata dalla P.G. in contrada Caredia , riversa in mezzo all’erba, viene indicata di colore grigio-verde ed e’ stata oggetto di furto ai danni di Valenza Diego, il quale risiede in Via Missori , il 13\8\03. Si tratta dunque di una moto di colore diverso da quella usata per il delitto e rubata otto mesi prima del delitto ( e non un paio di mesi prima come dice Mesiano) in una zona della citta’ diversa da quella indicata dal collaboratore ( via Missori, di fronte alla Stazione centrale e non in Viale Europa) . Risulta dagli atti che lo stesso MAESANO Salvatore possedeva uno moto Dominator ma di tale motociclo nulla si sa pur non potendosi escludere che potrebbe essere quello utilizzato dai killers. Allo stesso modo non si sa se veramente Mesiano Carlo abbia registrato a suo nome nei pubblici registri una moto Dominatore nel periodo oggetto di indagine. Sul punto si segnalano evidenti lacune investigative. A riscontrare la cornice indiziaria descritta da Mesiano Carlo soccorrono, pero’, le indagini scientifiche condotte sul casco e su un paio di guanti squestrati al momento del fatto, sul luogo del delitto. Va precisato che il casco integrale di colore bianco e’ stato sequestrato alle 19.30, subito dopo dopo il delitto ( 18.10) sullo stesso luogo ove sono stati sequestrati 3 bossoli calibro 12 , una camiciatura di proiettile e i guanti. Va altresi’ precisato che nel caso del casco la descrizione ( entrambi i killers a bordo della moto Honda Dominator indossavano un casco integrale di colore bianco) resa dai C.C. che hanno assistito al fatto coincide con le caratteristiche del casco in sequestro su cui e’ stata effettuata la prova del DNA. Non residuano margini di dubbio in ordine al fatto che si tratta del casco usato da uno dei killers. Le indagini scientifiche, infatti, hanno consentito di superare le lacune investigative segnalate in ragione della univocita’ del risultato a cui sono giunte. Sul casco e sui guanti in sequestro, infatti, sono state rinvenute tracce di materiale biologico dalle quali è stato estratto un profilo genetico (DNA) poi comparato da personale del RIS di Messina con quello estratto da un bicchiere di carta, abbandonato da Gullì Vincenzo cl. 68, e prelevato con modalità riservate dalla P.G. procedente (cfr. nota nr. 58/8-160-2004 di prot. in data 14.05.2009 Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR, e relativi allegati in atti). L’esame del bicchiere di carta utilizzato ed abbandonato da GULLI’ Vincenzo ha permesso di estrarre dal materiale biologico presente il profilo genotipico univocamente riconducibile ad un soggetto di sesso maschile e appartenente inequivocabilmente a GULLI’ Vincenzo. Il predetto profilo genotipico è stato comparato con il profilo genotipico estratto dal casco da motociclista utilizzato dal killer in occasione del tentato omicidio in pregiudizio di SPANO’ Teodoro. La comparazione stabilisce la completa sovrapponibilità dei profili genetici analizzati. Sul punto si richiama e si rinvia, integralmente, alla relazione tecnica del RIS di Messina nr. 909/15-1 I.T. 2004 allegata alla nota nr. 58/8-160-2004 di prot. in data 14.05.2009 Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR, in atti. Quanto alla valenza probatorio del test sul DNA, ex plurimis: “Gli esiti dell’indagine genetica condotta sul DNA , atteso l’elevatissimo numero delle ricorrenze statistiche confermative, tale da rendere infinitesimale la possibilita’ di errore, presentano natura di prova e non di mero elemento indiziario ai sensi dell’art. 192, secondo comma, c.p.p.” Cass. Sez. I, 30\6\2004 n. 48349, Rizzetto Secondo la relazione di servizio della pattuglia interevenuta sul posto i killers a bordo della Moto Dominator, quell’8\4\04, erano due, uno di questi era, senza ragionevoli dubbi, Vincenzo Gulli. Il tipo di arma usata nell’agguato, il numero dei colpi esplosi, la direzione, le ferite riportate depongono nel senso che chi ha sparato, e uno dei due ( poco importa che guidasse la moto o imbracciasse l’arma) ora sappiamo che era Vincenzo Gulli’, ha sparato per uccidere Teooro Spano’ non riuscendovi per un mero accidente temporale connesso al sopraggiungere, del tutto casuale, delle Forze dell’ordine, evento che ha impedito all’attentatore di continuare a sparare centrando mortalmente l’obiettivo. Sul punto ci si limita ad osservare che chi spara ad una persona alla guida di un auto, puntando e centrando il volto della vittima, colpendo la mascella e trapassandola da destra verso sinistra ( cfr, referto medico in atti) stava mirando a punti vitali solo accidentalmente mancati. Il complesso dei dati esaminati non lascia, dunque, significativi margini di dubbio sul fatto che l’eliminazione fisica di SPANO’ Teodoro – poco rileva se voluta da entrambi i reggenti dell’organizzazione criminale di Roccaforte del Greco, MAESANO Salvatore e PANGALLO Antonino cl 1970 - e’ stata organizzata ed eseguita da Vincenzo cl 1968 con il probabile concorso di GULLI’ GULLI’ Antonino cl 1969 a causa dell’aspirazione di SPANO’ di affermare una sua supremazia mafiosa sulle attività criminali di Roccaforte del Greco, e precisamente nella zona di Chorio, dove invece operavano i Gullì. Allo stesso modo si conviene con il Pubblico Ministero allorche’ rileva che fallito l’attentato, dopo un primo periodo di fibrillazione, il contrasto in seno al sodalizio, anche grazie alla mediazione di Spanò Annunziato presso i capi mafia Maesano Salvatore e Pangallo Antonino, è stato pacificamente ricomposto. L’individuazione certa di uno dei due esecutori del delitto, l’indicazione della causale del delitto e l’assenza di qualsivoglia causale alternative accredita l’ipotesi che l’attentato, piu’ che da tensioni esistenti fra i gruppi contrapposti, sia stato originato dalle ambizioni di potere del singolo Spano’ che hanno scatenato la reazione di Gulli’ Vincenzo, situazione in cui i vertici del sodalizio avevano, proabilmente, l’interesse a che l’equilibro faticosamente raggiunto non fosse turbato dalle brame dei singoli. Sussistono quindi i gravi indizi di reita’ in ordine ai reati di cui ai capi E)-F)- G) a carico di Gulli Vincenzo . La vicenda e’, pero’, anche sintomatica del fatto che tanto Spano’ Teodoro che Gulli’ Vincenzo sono parte di quello che si vedra’ essere il sodalizo mafioso operante su teritorio, sodalizio che gestiva gli equilibri e li tutelava salvaguardando la posizione e gli interessi dei singoli affiliati secondo logiche alle quali non era consentito sottrarsi. Cio’ vale tanto per Gulli’ Vincenzo, il quale ha agito con il beneplacito dei veritici dell’associazione che intanto ha potuto avere in quanto di quell’associazione esponente accreditato, tanto per Spano’ Teodoro che quegli equilibri aveva tentato di sovvertire manifestando per tale via, inequivocabilmente, egli stesso , di agire secondo logiche mafiose di predominio e sopraffazione per il controllo del territorio ambito. L’omicidio di Pangallo Antonino cl. 70 – Capo I – Iaria Domenico Carmelo A diversa concusione deve giungersi per il reato di cui al capo I) contestato a Iaria Domenico Carmelo Si legge nella richiesta: . “Il 28 settembre 2004, alle ore 13.10 circa, presso il pronto soccorso dell’ospedale civile “T. Evoli” di Melito Porto Salvo, giungeva il cadavere di PANGALLO Antonino cl. 70, in atti meglio generalizzato, ivi condotto dal di lui fratello PANGALLO Francesco nato a Melito Porto Salvo il 01.07.1975, residente a Roccaforte del Greco in via Dante nr.8 (sul tipo di lesioni riscontrate sul corpodel Pangallo Antonino cl. 70 e sulle cause del decesso si veda la consulenza medico-legale a firma del dott. Aldo Barbaro depositata in data 17.11.04, in atti). Subito dopo l’accaduto, a seguito di esplicita richiesta da parte degli inquirenti, PANGALLO Francesco conduceva i militari del Comando CC di Melito Porto Salvo sul luogo dove, a suo dire, aveva rinvenuto il fratello agonizzante. L’ispezione di quei luoghi ed un attento rastrellamento non consentivano di rilevare la benché minima traccia dell’evento delittuoso (anche le analisi di alcuni campioni di terreno prelevati sul luogo indicato, dove vi doveva essere stato un notevole riversamento di sangue, davano esito negativo). Questo era solo l’inizio di una condotta finalizzata a sviare le indagini, proseguita, come si vedrà, anche fornendo una versione dei fatti completamente sganciata dalla realtà. Immediatamente i militari intervenuti, procedevano ad escutere a sommarie informazioni tutte le persone che potevano fornire circostanze utili alla ricostruzione del fatto, partendo proprio da quelle che più erano vicine a PANGALLO Antonino. Sin da subito le indagini si mostravano oltremodo difficili, anche in relazione alla personalità della vittima che risultava essere un personaggio di spicco della criminalità organizzata operante su questo territorio. Contemporaneamente venivano svolte altre attività di p.g. finalizzate alla ricerca di elementi utili alla ricostruzione dei fatti. Durante la perquisizione domiciliare presso l’abitazione di PANGALLO Giovanni, nato a Roccaforte del Greco il 07.07.1963, ivi residente in via Provinciale nr.133, venivano rinvenuti una tuta da meccanico con apparenti tracce ematiche ed un paio di scarpe con tracce di fango che opportunamente repertate, venivano poste sotto sequestro. A seguito di ciò, PANGALLO Giovanni veniva escusso ex art.370 c.p.p. alla presenza del Legale di fiducia. Successivamente gli indumenti rinvenuti di cui sopra, venivano inviati al R.I.S. Carabinieri di Messina, per essere analizzati. Le successive analisi davano “esito negativo” per quanto riguarda le tracce ematiche citate. A seguito delle prime risultanze investigative nei confronti di PANGALLO Giovanni, venivano iniziate alcune attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientali, dalle quali però non emergeva alcun elemento riconducibile al suo coinvolgimento nell’omicidio di PANGALLO Antonino. E’ da precisare che il giorno prima dell’omicidio sull’utenza nr 340/8347524 intestata a IARIA Antonina moglie di PANGALLO Giovanni intercettata con RIT 865/04 erano state intercettate alcune conversazioni che palesavano dei dissapori tra il predetto PANGALLO Giovanni e appunto PANGALLO Antonino detto Chiumbinu. Le successive indagini hanno stabilito l’estraneatà del PANGALLO Giovanni all’omicidio in questione. Tuttavia, nel complesso le attività tecniche fornivano un quadro d’insieme molto articolato, all’interno del quale si colloca il grave episodio criminoso. L’omicidio di PANGALLO Antonino è avvenuto in seno all’ambiente delinquenziale in cui lo stesso era inserito. Non si è trattato di attrito o contrasti con altri sodalizi esistenti in questo territorio. Le modalità di esecuzione e gli accertamenti successivi fanno ritenere che l’azione provenga dalla sua stessa compagine criminale. Infatti: pregresse attività di polizia giudiziaria lo collocano all’interno di un sodalizio criminale; le modalità esecutive dell’omicidio sono diverse dalle tipiche forme di agguato in stile mafioso; dato il suo spessore e la sua collocazione nel gruppo, appariva strano che non vi fosse stata una risposta; il comportamento omertoso e depistante dei familiari, con particolare riferimento a quello del fratello Francesco, hanno fatto ritenere che gli stessi fossero a conoscenza dell’autore dell’omicidio. Sin dai primi giorni dopo l’omicidio è emerso un dato importante: da diverse fonti è stata diffusa la notizia che la morte di PANGALLO Antonino era avvenuta per un incidente di caccia. Questa reazione era evidentemente in contrasto con la normale condotta che le persone escusse avevano assunto nell’immediatezza dei fatti: quest’area geografica è notoriamente caratterizzata da un’omertà endemica. Questo iniziale sospetto ha trovato sostanziale riscontro nell’esito degli accertamenti medico legali sulla salma: PANGALLO Antonino non era morto perché attinto da colpi d’arma da fuoco. Di qui la logica deduzione dell’esistenza di un tentativo di depistaggio posto in essere dalle persone a lui vicine, a cominciare dal di lui fratello PANGALLO Francesco. Partendo proprio da questo tentativo di depistaggio, attraverso la già evidenziata mancata risposta (che l’eliminazione del PANGALLO avrebbe sicuramente comportato se l’azione fosse scaturita da altro sodalizio) si arriva al risultato delle intercettazioni, che hanno consentito di ricostruire l’accaduto, fornendo gravi indizi di colpevolezza in ordine all’omicidio di PANGALLO Antonino a carico di IARIA Domenico Carmelo, in rubrica generalizzato. In data 05.10.2004 in esecuzione al decreto d’intercettazione nr.4290/04 RGNR DDA e nr.1272/04 RIT D.D.A. emesso in data 04.10.2004 da questa Procura della Repubblica, hanno avuto inizio le operazioni d’intercettazione dell’utenza telefonica 349/6635497, in uso a PANGALLO Antonino, nato a Roccaforte del Greco il 27.01.1953 residente a Reggio Calabria SS106 trav I. In data 05.10.2004 in esecuzione al decreto d’intercettazione nr.4290/04 RGNR DDA e nr.1272/04 RIT D.D.A. emesso in data 04.10.2004 da questa Procura della Repubblica, hanno avuto inizio le operazioni d’intercettazione dell’utenza telefonica 333/6454277, in uso a IDA’ Massimo, nato a Roccaforte del Greco il 16.04.1973, ivi residente in via Roma nr.25. In data 06.10.2004 in esecuzione al decreto d’intercettazione nr.2113/04 RGNR DDA e nr.1249/04 RIT D.D.A. emesso in data 29.09.2004 da questa Procura della Repubblica, hanno avuto inizio le operazioni d’intercettazione ambientale tra presenti all’interno della casa di ATTINA’ Domenico nato a Melito Porto Salvo il 25.08.1971. In data 14.10.2004 in esecuzione al decreto di intercettazione telefonica nr 4290/04 R.G.N.R.. D.D.A. e nr. 1272/04 R.I.T. emesso in data 04.10.2004 da questa Procura della Repubblica, hanno avuto inizio le operazioni di intercettazione dell’utenza 333/1878114 in uso a PANGALLO Carmelo nato a Melito Porto Salvo il 11.09.1973, residente a Riccò del Golfo, località San Benedetto via Aurelia Sud nr.104, pregiudicato. In data 19.10.2004 in esecuzione al decreto di intercettazione in caso d’urgenza avente nr.4290/04 R.G.N.R. D.D.A. e nr.1289/04 R.I.T. emesso il 07.10.2004 da questa Procura della Repubblica, hanno avuto inizio le operazioni di intercettazione ambientali tra presenti all’interno dell’autovettura LANCIA Y targata BJ427HV in uso a IARIA Domenico Carmelo in oggetto indicato. Vengono riportate alcune conversazioni intercettate all’interno dell’abitazione di ATTINA’ Domenico intercettata con RIT 1249/04. Il giorno 08.10.2004, alle ore 20.29, al progressivo nr.503; viene captata una conversazione all’interno dell’abitazione di ATTINA’ Domenico tra quest’ultimo ed un uomo (in corso d’identificazione), di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… Uomo : Chi ha ammazzato il Chiumbino? (PANGALLO Antonio)? Domenico: Ma vai a dormire. Uomo : Chi è stato? Domenico: Quel pazzo di IARIA. Non raggiunge quell’orario, mannaia la madonna. OMISSIS… ALLEGATO 29B In questa conversazione l’uomo che si trova in compagnia di ATTINA’ Domenico gli domanda chi sia stato ad ammazzare “u’chiumbino” (ndr. PANGALLO Antonino nato a Melito Porto Salvo 27.09.1970) ed ATTINA’ gli risponde che ad ammazzarlo è stato “quel pazzo di IARIA”. Il giorno 07.10.2004, alle ore 22.44, al progressivo nr.312; viene captata una conversazione all’interno dell’abitazione di ATTINA’ Domenico tra quest’ultimo, ATTINA’ Paolo e tale Mario (in corso d’identificazione), di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… Uomo 2: So che cazzo si è messo Beh. Per cambiare gioco. Uomo 1: Fino a che gli ha tenuto il cuore gli ha parlato, gli ha preso una coperta Sovrapposizione di voci. Uomo 2: Nel mentre è arrivata la gru, per cacciare quel cazzo di Antonio che era pesante. Sono passati quindici anni …OMISSIS… ALLEGATO 29C Gli interlocutori si riferiscono verosimilmente agli ultimi momenti di vita di PANGALLO Antonino e dicono che fino a che il cuore ha resistito ha parlato, verosimilmente al fratello Francesco, che come da lui stesso riferito è stato il primo a offrirgli soccorso. Il giorno 08.10.2004, alle ore 00.03, al progressivo nr.336; viene captata una conversazione all’interno dell’abitazione di ATTINA’ Domenico tra quest’ultimo e due uomini, di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… Uomo 2: Quello ha qua parenti e a Reggio (Reggio Calabria) ha. Uomo 1: E’ partito, è partito come un toro. Uomo 3: …inc… Uomo 1: …inc… Uomo 2: Hanno il modello …inc.. (sovrapposizione di voci). Uomo 3: Bastardi gli ha detto. …OMISSIS… ALLEGATO 29D I presenti si riferiscono verosimilmente alla dinamica dell’aggressione nei confronti di PANGALLO Antonino e fanno presente che l’aggressore è partito come un “toro” e PANGALLO Antonino gli ha gridato “bastardi”. Il giorno 02.11.2004, alle ore 13.17, al progressivo nr.352; viene captata una conversazione telefonica sull’utenza 349/6635497 RIT 1272/04 , in uso a PANGALLO Antonino, nato a Roccaforte del Greco il 27.01.1953, tra quest’ultimo e IDA’ Maria Rosa, nata a Roccaforte Del Greco il 29.4.1980. ivi residente via Dante 8 (moglie di PANGALLO Francesco), di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… IDA' ROSA voleva vederti mia suocera PANGALLO e nipote, per oggi non posso IDA' ROSA è urgente zio PANGALLO e oggi ... sono partito, ho fatto la notte e me ne.. me ne sto scendendo da quà nipote...... IDA' ROSA eh! PANGALLO .....che faccio, se poteva aspettare domani mattina, che so IDA' ROSA e al più presto zio PANGALLO vuoi che faccio un salto che so, domani mattina .... però oggi non posso scappare IDA' ROSA domattina, domattina PANGALLO IDA' ROSA e, domattina magari faccio un salto ... incomprensibile ...... e me ne salgo va bene occhei ciao zio PANGALLO vabbene, il bambino è buono si IDA' ROSA si, si PANGALLO evviva dio. Ciccio? (ndr. PANGALLO Francesco, marito di Rosa, nipote di PANGALLO Antonino) IDA' ROSA e così zio PANGALLO che cosa è succeso Rosa? IDA' ROSA e zio il finimondo PANGALLO va bene va si sono bisticciati sicuro IDA' ROSA o per carità! PANGALLO i due fratelli? IDA' ROSA insieme zio PANGALLO a mannaggia la ... incomprensibile IDA' ROSA ti raccomando zio al più presto …OMISSIS… La donna dice allo zio che la madre di Francesco e Carmelo ha bisogno di parlargli urgentemente, atteso che i figli di lei non andrebbero d’accordo, aggiungendo che “è successo il finimondo”. Da tale conversazione emergono i contrasti tra i fratelli PANGALLO Carmelo e Francesco la cui gravità ha indotto i familiari a rivolgersi al più carismatico anziano PANGALLO Antonino (il quale da tempo non vive più a Roccaforte del Greco), per risolvere i dissidi interni alla famiglia. Il giorno 02.11.2004, alle ore 13.20, al progressivo nr.353; viene captata una conversazione telefonica sull’utenza 349/6635497 RIT 1272/04 , in uso a PANGALLO Antonino, nato a Roccaforte del Greco il 27.01.1953, tra quest’ultimo e IDA’ Massimo, nato a Roccaforte Del Greco il 16.04.1973. ivi residente via Roma nr.25, di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… IDA' MASSIMO vedete se potete salire stasera che questi stanno facendo un mondo di "bordello" quà PANGALLO ma i due fratelli? IDA' MASSIMO e stanno iniziando a prendersi i due fratelli. Se venite voi quà stasera è l'unica maniere per risolverla se no quà succede incomprensibile un macello PANGALLO ma compare, coso, ora sto scendendo io che ero a monte cornuto di dio ma non ho capito è importante che si istigano per litigarsi ma perchè? IDA' MASSIMO perchè sono gli altri che li stanno lavorando. PANGALLO madonna, madonna IDA' MASSIMO se potevate PANGALLO di lasciarlo stare digli a Ciccio di lasciarlo stare IDA' MASSIMO ma Ciccio non sente proprio, non sente a nessuno, forse a voi vi sente PANGALLO madonna, madonna, madonna ma come devo fare! Vedo ma per stasera non posso scappare, vedo compare Michele da vedo quello che posso fare IDA' MASSIMO vedete se potete fare questo grande favore PANGALLO mannaggia al cuore dio santo. e dov'è Cicciareddo (ndr Francesco Pangallo) IDA' MASSIMO a casa mia è PANGALLO ummah! e questo cane malato (ndr. PANGALLO Carmelo) peri peri è? (ndr è in giro) IDA' MASSIMO peri peri (in giro in giro) PANGALLO ...incomprensibile .... mannai la buttana! Va bene Michele ... da Massimo, vediamo, vediamo cosa posso fare IDA' MASSIMO vedete se è possibile, se ce lo fate per favore PANGALLO vediamo Massimo dai, vediamo Massimo, va bene ciao Massimo IDA' MASSIMO ciao, ciao …OMISSIS… ALLEGATO 25F L’intervento di PANGALLO Antonino per risolvere i dissidi sopra narrati, viene sollecitato da IDA’ Massimo il quale dall’utenza 333/6454277 chiama il predetto PANGALLO dicendo se può salire nella stessa serata (ndr - non domani come era rimasto d’accordo con IDA’ Rosa – vds trascrizione nr. 352 sopra indicata) atteso che, riferendosi a PANGALLO Carmelo e Francesco, dice che i due “hanno iniziato a prendersi” e “stanno facendo un mondo di bordello”. IDA’ aggiunge che l’intervento di PANGALLO Antonino sarebbe “l’unica maniera per risolvere la faccenda se no succede un macello”. Il giorno 11.11.2004, alle ore 19.29, al progressivo nr.11; viene captata una conversazione telefonica sull’utenza 333/1878114 RIT 1272/04 in uso a PANGALLO Carmelo nato a Melito Porto Salvo il 11.09.1973, tra quest’ultimo e la cognata VERNO Francesca nata a Roccaforte del Greco il 11.05.1970, ivi residente in via Contado nr.8, di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… BAMBINO 2 passami mamma CARMELO Si passamela FRANCA Carmelo! CARMELO ouh Franca! FRANCA ciao Carmelo CARMELO che si dice? FRANCA che si dice ...incomprensibile...? …OMISSIS… FRANCA e senti che ti dico, li tutto a posto? CARMELO si, si non ti preoccupare FRANCA ah? CARMELO si, si FRANCA ti sei sistemato un poco di cose? CARMELO si, si non ti preoccupare …OMISSIS… FRANCA Carmelo sistemati le cose hai capito CARMELO si, si non ti preoccupare FRANCA eh! ti raccomando eh CARMELO va bene dai tutto a posto li? FRANCA senti che ti dico, lo so che ti faccio sempre le solite ...incomprensibile... e si scocci CARMELO e,dimmi FRANCA però sistemati le tue cose CARMELO non ti preoccupare, non ti preoccupare FRANCA eh, e poi torna, per dispetto, ha capito? CARMELO si, si non ti preoccupare, vai tranquilla FRANCA voglio vedere se sei tanto in gamba da riuscire a sistemare le tue cose CARMELO si si non ti preoccupare FRANCA e ritornare quà CARMELO non ti preoccupare dai FRANCA hai capito? CARMELO va bene dai. …OMISSIS… ALLEGATO 26A VERNO Francesca chiede a PANGALLO Carmelo di “sistemarsi le cose” e poi ritornare a Roccaforte. La stessa lo esorta dicendo: “voglio vedere se sei tanto in gamba da riuscire a sistemare le tue cose e ritornare qua”. La donna ha bisogno della presenza di qualcuno che sia dalla sua parte. Questo riscontra come PANGALLO Francesco (l’altro fratello del defunto Antonino) non abbia assunto una posizione di fronte al grave fatto delittuoso che li ha colpiti, e la donna si rivolge a PANGALLO Carmelo che evidentemente le è più vicino. Di qui emerge il motivo del dissidio tra i due fratelli, documentato da questa sequenza di conversazioni. Il giorno 17.11.2004, alle ore 13.04, al progressivo nr.52; viene captata una conversazione telefonica sull’utenza 349/6635497 RIT 1272/04, in uso a PANGALLO Antonino, nato a Roccaforte del Greco il 27.01.1953, tra quest’ultimo e la di lui figlia PANGALLO Domenica, nata a Melito P.S. il 08.07.1975, di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… DOMENICA l'altra sera mi ha chiamato Andrea ANTONINO uh! DOMENICA ogni tanto mi chiama, e niente ANTONINO e se ne è andato quello la si DOMENICA eh, era ora ANTONINO si, si DOMENICA è assai? ANTONINO ho parlato l'altro giorno DOMENICA e va bò dai ANTONINO ci siamo incontrati con Mico, abbiamo parlato l'altro giorno e ha detto che se ne è andato, ho detto io ho detto, le cose? ma si sono calmate ha detto, si stanno mettendo a posto un altra volta. E va bò gli ho detto io fate come le cose gli ho detto io, a me mi interessa quel ragazzo gli ho detto io DOMENICA incomprensibile ANTONINO è il mio coso DOMENICA eh! eh! e va bò. Ma chi sono sempre loro? ANTONINO no, no, no, si cosa ..incomprensibile .. no, no, incomprensibile si sono calmati che se ne è andato quello non crea, perchè quello era autotrasportabile capisci, così .. lo coman...quello ci raccontava menzogne, si metteva ad avvicinare a quegli altri, invece così si lib... se ne è andato e ora quelli sono tornati capisci, sono come erano prima capisci, c'è Ciccio, c'è Mico ecco, si rispettano come prima magari così, hai capito. Se non con quello creava problemi perchè quelli lo comandavano DOMENICA eh ANTONINO e quello ora pro nobis DOMENICA eh!, eh!, eh!, eh! infatti ANTONINO meno male che se ne è andato DOMENICA eh! eh! quello storto ANTONINO e lasciamoci in pace DOMENICA e va bo …OMISSISS… ALLEGATO 25A I due interlocutori parlano di quanto accade a Roccaforte. Nel caso di specie il padre dice alla figlia di avere incontrato Mico (ndr IARIA Domenico Carmelo) il quale gli riferiva che “quello là se ne è andato”, quasi certamente riferendosi a PANGALLO Carmelo. L’uomo aggiunge di aver appreso da Mico che le cose si sono calmate, che si stanno mettendo a posto un'altra volta. Aggiunge che le cose si sono calmate perché “quello” (PANGALLO Carmelo) se ne è andato. Dalla conversazione si intuisce che l’elemento destabilizzante era PANGALLO Carmelo il quale si metteva ad avvicinare “a quegli altri”, e creava problemi perché “quelli” lo comandavano. Adesso che se ne è andato le cose sono tornate come prima e Mico (IARIA Domenico Carmelo) e Ciccio (PANGALLO Francesco) si rispettano come prima. Il giorno 19.11.2004, alle ore 11.45, al progressivo nr.117; viene captata una conversazione telefonica sull’utenza 349/6635497 RIT 1272/04, in uso a PANGALLO Antonino, nato a Roccaforte del Greco il 27.01.1953, tra quest’ultimo e IDA’ Massimo nato a Roccaforte del Greco il 16.04.1973, di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… PANGALLO IDA' compare Nino PANGALLO IDA' ouh! compare Massimo sono PANGALLO IDA' pronto e che c'è compare Massimo tutto a posto, voi? PANGALLO e sono quà per Reggio stamattina che dovevo salire in montagna la al campo, che cosa è successo? IDA' no niente, vi volevo dire una parola, salite per sopra pomeriggio non siete per Reggio? PANGALLO IDA' no, sono, può darsi che sono per quà, dove sei? se mi dici che vieni ti aspetto vengo verso le due e mezza, le tre PANGALLO umh! e ora salgo ... incomprensibile per la sovrapposizione delle voci degli interlocutori IDA' dove volete che ci vediamo? PANGALLO e quà alla colonnina magari ci vediamo ..... incomprensibile in sottofondo si sente la voce di una donna IDA' a Pellaro PANGALLO IDA' si e ci vediamo verso le ...incomprensibile PANGALLO no, quà alla cosa perchè vengo, vado per sopra hai capito, per la montagna, come scendo scendo quà ci vediamo quà IDA' eh! PANGALLO IDA' all'esso la fuori dove, a San Gregorio? PANGALLO IDA' uh va bene dai vi saluto PANGALLO IDA' uh! d'accordo, d'accordo compare Massimo? no niente così una parola vi volevo dire PANGALLO IDA' uh! sempre quà all'autostrada ...incomprensibile e verso le tre PANGALLO IDA' all'esso, all'esso ci vediamo incomprensibile ... è successo qualcosa (commento)! ciao. no niente vi saluto PANGALLO ciao ALLEGATO 25B IDA’ chiede al PANGALLO se possono incontrarsi perché “gli vuole dire una parola”. L’attività d’intercettazione è stata ampiamente supportata dal controllo del territorio e difatti, al fine di riscontrare quanto intercettato, in data 19.11.2004 personale di P.G. si portava presso la stazione di rifornimento carburante Esso sita sulla SS106 località san Gregorio ove accertava la presenza di IDA’ Massimo, il quale ivi giungeva alle ore 15:15 a bordo di una autovettura Opel Corsa targata AE400HL. Lo stesso assumeva un atteggiamento piuttosto guardingo e difatti, prima di entrare all’interno del bar ivi presente, si recava alla toilette. Al fine di accertare l’identità della persona con cui l’IDA’ doveva incontrarsi personale di P.G. accedeva al bar unitamente al predetto il quale all’interno non rivolgeva parola a nessuno dei presenti. Solo dopo l’uscita dal bar dell’ufficiale di p.g. l’IDA’ salutava un uomo dalla apparente età di anni 50 unitamente al quale ivi si tratteneva fino alle successive ore 15:52 allorchè assieme a questi egli usciva dall’esercizio pubblico e dopo aver conversato per alcuni secondi si salutava col classico bacio su entrambe le guance. Successivamente l’IDA’ Massimo si allontanava con l’autovettura Opel Corsa e il suo interlocutore se ne andava a bordo di un Fiat Fiorino di colore bianco (annotazione allegata alla nota p.n. datata 24.11.2004). Atteso che il PANGALLO Antonino ha in uso un veicolo Fiat Fiorino di colore bianco targato BL930LV a lui intestato, che i due avevano appuntamento nel luogo e nell’ora dell’accertamento della p.g., è assodato che l’uomo notato in compagnia dell’IDA’ sia senza ombra di dubbio PANGALLO Antonino sopra generalizzato (vds. Annotazione di servizio allegata). Il giorno 19.11.2004, alle ore 17.02, al progressivo nr.139; viene captata una conversazione telefonica sull’utenza 349/6635497 RIT 1272/04 in uso a PANGALLO Antonino, nato a Roccaforte del Greco il 27.01.1953, tra quest’ultimo e IARIA Domenico Carmelo nato a Melito Porto Salvo il 29.10.1975, di cui si riporta uno stralcio: …OMISSIS… PANGALLO IARIA pronto compare Nino, Mimmo sono. PANGALLO IARIA pronto? ah! Mimmo mi ha detto mia sorella che mi avevate chiamato che l'aveva lei il telefonino PANGALLO si, si , che si dice? IARIA quà siamo, voi? PANGALLO ma sono quà pure io pensavo che ti potevo incontrare che ti volevo per domandarti una cosa. Quando vieni per sotto? IARIA eeeh! PANGALLO IARIA posso scendere domani verso le sei domani sera PANGALLO IARIA inconprensibile come le sei e mezza puoi venire pure ci vediamo alla casa allora. e io non so. Ciccio sa? PANGALLO IARIA non è che ti cosa, volevo parlare verso le sei. sei e mezza, dove ci vediamo? PANGALLO IARIA eh! che volevo parlare un pochino hai capito? va bene PANGALLO IARIA eh! e vieni, viene Ciccio, digli a Ciccio di venirsene con te si PANGALLO IARIA dico per sotto quando scendi? si, si lo sa Mimmo lo sa va bene, va bene OMISSISS PANGALLO può darsi pure che non mi faccio qualche scappata ... ma qualunque ... ma domani non posso già è sabato IARIA domani è sabato PANGALLO mh! mh! mh! va bene fatevi una passeggiata con Ci Mico cosi parliamo un poco hai capito? IARIA va bene si ci vediamo PANGALLO mh mh va bene Mimmo ci vediamo …OMISSIS… ALLEGATO 25C PANGALLO Antonino dice a IARIA che vuole incontrarlo per domandargli una cosa e aggiunge di andare a casa da lui l’indomani sera assieme a Ciccio (PANGALLO Francesco). L’attività d’intercettazione è stata ampiamente supportata dal controllo del territorio e difatti, al fine di riscontrare quanto intercettato, in data 20.11.2004 personale della Stazione Carabinieri di Roccaforte del Greco espletava un servizio di o.c.p. durante il quale, alle ore 16:57 del giorno 20.11.2004, notava IARIA Domenico Carmelo e PANGALLO Francesco a bordo dell’autovettura Lancia Y targata BJ427HV transitare in località Pace di Roccaforte del Greco con direzione Melito P.S. Successivamente si espletava un servizio di p.g. che consentiva di certificare l’incontro tra PANGALLO Antonino, PANGALLO Francesco e IARIA Domenico Carmelo. Nel caso di specie, alle ore 18:07 del 20.11.2004 PANGALLO Antonino veniva notato uscire dalla sua abitazione sita in Pellaro di Reggio Calabria alla via SS106 trav.I. Alle ore 18:10 arrivavano a bordo della suddetta autovettura IARIA Domenico e PANGALLO Francesco che unitamente al PANGALLO Antonino accedevano al fabbricato in cui è ubicata l’abitazione di quest’ultimo. I due si trattenevano all’interno fino alle successive ore 20:33 successive allorché uscivano dallo stesso ed entravano nuovamente nell’autovettura Lancia Y targata BJ427HV a bordo della quale di li si allontanavano. ALLEGATO 25CBIS Il giorno 04.12.2004, alle ore 09.20, progressivo nr.276, viene captata una conversazione telefonica sull’utenza 333/1878114 RIT 1272/04 in uso a PANGALLO Carmelo nato a Melito Porto Salvo il 11.09.1973, tra quest’ultimo e VERNO Vittorio nato a Roccaforte del Greco il 22.09.1964, ivi residente in via Puccini nr.8, di cui si riporta uno stralcio: CARMELO: PRONTO. VITTORIO: CARMELO! CARMELO: Ehhh …INC… ORA …. STO ARRIVANDO! VITTORIO: Ahhh VA BENE …INC… CARMELO: SCUSA Ehhh MI SONO ADDORMENTATO COME …INC… UN PESCE MORTO … STAMATTINA! VITTORIO: VA BENE HAI FATTO BENE …INC… CARMELO: AH, STO ARRIVANDO DAI …INC… STO ARRIVANDO CIAO CIAO. VITTORIO: CIAO. ALLEGATO 26M VERNO Vittorio in questa data si trovava a La Spezia e i due avevano fissato un appuntamento. VERNO Vittorio è fratello di Francesca (RIT1509/04 DDA) e di Pietro (P.P. 2113/04 – RIT 1247/04 DDA). Nella sua abitazione, il giorno in cui fu posto in essere l’agguato nei confronti di SPANO’ Teodoro egli si trovava in compagnia di MORABITO Santo, nato a Bova Marina (RC) il 10.08.1963, residente ad Africo (RC) in via G. Mazzini nr.13, personaggio affiliato alla consorteria mafiosa denominata “Speranza-Palamara” operante nel versante Jonico meridionale della provincia di Reggio Calabria e particolarmente attiva nel settore delle estorsioni e del traffico di sostanze stupefacenti. Il MORABITO è gravato da precedenti penali e già destinatario di un’informazione di garanzia notificatagli dalla DDA di Reggio Calabria “per aver fatto parte di una associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo eroina e cocaina”. Nonostante PANGALLO Carmelo abbia fatto ritorno a La Spezia, egli continua ad avere contatti telefonici con TRAPANI Andrea (RIT 1509/04 DDA). Il fatto che PANGALLO si sia incontrato a La Spezia con VERNO Vittorio induce a ritenere che egli mantenga ancora uno stretto rapporto con alcuni personaggi di Roccaforte del Greco e non con il fratello Francesco con il quale è in contrasto. Il giorno 21.12.2004, alle ore 09.30, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, viene captata una conversazione tra presenti all’interno dell’autovettura in uso a IARIA Domenico Carmelo tra quest’ultimo e una persona al momento non identificata, dal seguente tenore: …OMISSIS… D:Cioè? Io più di così. Dopo il Chiombino. Sono io con te, hai capito. U: Ma non siamo in pochi. D: Perchè io che ho detto? …OMISSIS… ALLEGATO 20BB I due fanno riferimento a PANGALLO Antonino e, IARIA dice “Dopo il Chiombino, sono io con te, hai capito”, asserendo che dopo PANGALLO adesso “c’è lui”. Evidentemente IARIA vuole assumere la posizione del defunto PANGALLO Antonino. Nella conversazione successiva, captata alle ore 14:29 del 21.12.2004, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04 IARIA si trova in compagnia di MAESANO Giuseppe, nato a Melito Porto Salvo il 11.06.1980. I due fanno riferimento ad una terza persona (non indicata) la quale si sarebbe rivolta a IARIA usando il termine dispregiativo, di una persona poco valente. Questa persona avrebbe detto a IARIA:- “E ...inc... ha detto ma che sei pisciatore, che sei, a chi hai ammazzato a quel punto, a chi hai ammazzato a quel punto”. Si riporta stralcio della conversazione: L’auto è in movimento e a bordo ci sono IARIA Domenico e MAESANO Giuseppe (alias Stecca). …OMISSIS… IARIA: E ...inc... ha detto ma che sei pisciatore, che sei, a chi hai ammazzato a quel punto, a chi hai ammazzato a quel punto Uomo: Dieci telefonate, ora pure Gennarini, gli devi dire che mi ha telefonato. Ah, zitto, zitto, questo discorso là con Gennarini. Dammi, dammi ...inc... di scarico, ...inc... scaricavo ...inc... IARIA: Di chi? …OMISSIS… ALLEGATO 20BC Dal contenuto di questa conversazione emerge nuovamente che IARIA Domenico abbia ammazzato qualcuno e che, nonostante questo suo gesto, una terza persona non nominata, lo considera un uomo di scarso valore (un pisciatore ndr). Successivamente a seguito dell’eliminazione di PANGALLO Antonino, IARIA Domenico Carmelo, durante alcune conversazioni all’interno della sua auto, parla della nuova situazione mafiosa di Roccaforte del Greco (RC). Progressivo nr. 4749 del 21.05.2005 alle ore 19.50.45 per la durata di 33,17,sull’autovettura LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04 Domenico: IARIA Domenico Carmelo; Uomo1: PALAMARA Agostino nato a Melito Porto Salvo il 27.04.1973 residente a Roccaforte del Greco in via S. Maria nr.44; Uomo2: IDA’ Massimo nato a Roccaforte del Greco (RC) il 16.04.1973. Auto in movimento. Vocio fuori dell'auto. Uomo1:Lele, l'ho guardato negli occhi ...inc... così grrr, ...inc... Uomo2: mosca. Uomo1: Sai che mi, mi ha guardato prima e poi si è voltato, questo cornuto misi è accorto ed ha preso e si è voltato. Domenico: ...inc... Uomo1:...inc... a lui. Non sento più, mannaia Dio, mi ha stordito là dentro. Per dire da una parte ti apre le orecchie. Domenico: ...inc... Uomo1:Chi tu? ...inc... le orecchie Uomo2: ...inc... sto scherzando. Domenico: ...inc... centrale ...inc... Sovrapposizione di voci. Domenico: Mi spacchi la macchina. Uomo1:Perchè? Domenico: Madonna e che cazzo è? Uomo1:Ti sei assordito? Domenico: Ma, non sento le gambe! Uomo1:...inc... Uomo2: ...inc... Uomo1: Io non sento le orecchie non le gambe. Mi ha stordito quella cazzo di canzone là. Domenico: ...inc... Uomo1:Mi devo imparare a mettermi le cose quando ...inc... Domenico: I tappi. Uomo1:Eh. Uomo2: Come vorrei cacciare ...inc... Uomo1: Tutti contro di te oggi. Domenico: Perchè? Uomo1:Che cazzo so il perchè? Uomo2: ...inc... i cazzi ....inc... Uomo1: Tutti contro di te ...inc... O ti rassi o ti allontani. Uomo2: O ti avvicini ...inc... Domenico: ...inc... o ti allontani o ti avvicini. Uomo1: Se ti rassi, significa che ti marchi Domenico: Tagli la fune. Uomo1:Ti marchi, ti marchi. Se ti allontani significa che ti allontani dai cristiani. Se ti avvicini ...inc... Ti saluta vi riconosce. Uomo2: ...inc... Domenico: La motivazione ...inc... però tu l'hai fatta complicata Uomo1:...inc... Come poteva essere ...inc... complicata. Io non ho cosa fargli. Uomo2: ...inc... Uomo1: E ha minacciato le ...inc... e il discorso ...inc... Domenico: Ti viene addosso. Uomo2:Sempre i soliti discorsi ...inc... Domenico: ...inc... E ti pare che la sente, non la sente Uomo1: La sente ...inc.. il discorso allora. Domenico: Ma quale discorsi. Uomo1: Se trova a quello là. Mannaia la madosca. Dagliele tu ...inc... Domenico: Vedi che non ci vogliono le altre. Uomo1:E quello è il ...inc... Uomo2: Pure Annunziato ha detto ...inc... Domenico: Tutti li fanno. Uomo1:Quei figlioli li ha raccolti tutti Domenico: Quando io gli ho spiegato, li sapete prevenire. Uomo1:In mezzo a tanti non un cristiano Uomo2: Non sposatevele. Uomo1: Sai perchè ...inc... Gli ho detto voi quanti anni avete compare Rinaldo, il fratello di compare Bastiano. Domenico:A quello, quello ...inc... Sovrapposizione di voci Uomo1: Trentaquattro, ha detto ne ho trentaquattro e tuo figlio quanto ha. Ho detto io lascia che vedo ...inc... Gli ho detto una persona. Domenico: Ma il più bello, sai il più bello Uomo1:Da somari. Ho detto mannaia, salutami che ...inc... Dice che non lo saluta mai. ...inc... Domenico: Gli ho detto e non sapete quello che è, è ...inc... Uomo1:E Antonio torna a otto anni ...inc... Uomo2: ...inc... Domenico: Capito Massimo ...inc...Ci tiene, ci tiene, guarda qua? Uomo1:Ci tengono, perchè li hanno raccolti, so i cazzi che ha fatto. Domenico: Pecchiona che ha detto, ha detto quando vedo a voi. Uomo1:Io non posso andare ad un matrimonio. Domenico: Sembrava ha detto che ho visto a lui Uomo2: ...inc... Ma io sai che ho detto ...inc... ma secondo te ...inc... Uomo1: Io non è che posso, che devo dirgli ...inc... Mi state mangiando la testa, ora chiudetelo questo discorso. Tutti i minuti ricordiamo gli ho detto io. Se c'è il rispetto, vedete che c'è più rispetto. Eh, tutti i minuti, mi hanno cacciato dai monti. poi se la prendono con questo qua perchè sempre in giro con lui era, ehh è vostro cognato, mio cognato gli ho detto io, un posticino dentro all'animo lo ha chiuso ...inc... (vola la ruetta me la devo bere?). No ha detto e ci mancava. Ed allora gli ho detto io lasciatelo stare. Ti ricordi, gli ho ricontato tutti i peli. E ci sembra male a tutti che ti pare Domenico: ...inc... pure che me ne andavo all'oro, lui se ne veniva, abbandonava pure l'oro se aveva bisogno Uomo1:...inc... Domenico: Ma poi me lo gustavo io ...inc... Mica Toto. Uomo1: E' verissimo. Oh la persona più seria che c'è, è lui Uomo2: E' lui per davvero ...inc... Uomo1:Vedi che un cristiano più serio che c'è ...inc... Uomo1: Se tu lo guardi sempre chiuso, sempre tranquillo, non dice mai, non parla mai, non dice mai. Domenico:Pure se ha problemi poveretto Uomo1:Eh, lo so, lo so tutto, quando siamo andati a casa sua, tu non c'eri quando siamo andati a casa sua, c'era tuo fratello ...inc... Domenico: No c'ero, quando aveva la barba? Uomo1: Quando aveva la barba, gli ho detto io non vi conosco a voi. Ha detto non mi conoscete, come fate a non conoscermi ...inc... Domenico: E' un bastardo. Uomo1:E' un bastardo. Uomo1: Aveva una barba tanta. Aveva una barba tanta perchè ...inc... E' morta sua madre ...inc... Domenico: E ti sei fatto lo scrupolo di coscenza perchè quel giorno Uomo1:Perchè quel giorno non è andato pure lui. Domenico: E ci ha detto tutti i giorni c'ero pure io là Uomo1: C'ero io ed è morto per colpa mia. Sono fatti tuoi, poteva un po di più di tutti quanti. E lui se l'è scordato. ...Inc... con il piede. Domenico: Ora gli ho detto io. Poi incontrano dei conoscenti e Domenico dice eh ba. Poi continua e dice: Gli ho detto io. Sapete non è il discorso qua. Uomo1:No che gli mancava ...inc... mi ha detto me lo compri il sigaro ...inc... Ciccio ha detto. No ha detto, sapete che ci tengo. Quando volete vi porto robba pericolosa. Domenico: Basta Uomo1:Si sapete ...inc... Così se non vi muovete, come fate (si rivolge ad una persona fuori dell'auto). Uomo2:No stavamo bevendo ...inc... mio fratello. Uomo1: Abbandonate, abbandonate le situazioni. Uomo2: No ...inc... Uomo1: Ci vuole di più di trenta euro ...inc... a Ghorio. Domenico:...inc... Uomo1: Ma voglio dire a Roccaforte con tutti i cristiani che ci sono, ti beccano proprio a te. Ma non ci viene nessuno, vedete figlioli che girava lui. Queste cose non posso dirgliele io. Ma non gliele dice chi sa. Domenico: A chi? Uomo1:Ma purtroppo quello che sa non ci dice niente. Uomo2: E' andato a fare il tiro. Domenico: Che devo fare? Uomo2:Così si partono e iniziano a girare un'altra volta e tutto, insieme a voi ...inc... Insieme a voi. Uomo2:...Inc...se sei prensente. Uomo1: Eh, non sono presente in nessuna parte più. Io il mio lavoro l'ho finito. Se lui dice, compare dobbiamo fare gli amici là ...inc... può fare amici a chi vuole lui. Io non vengo sicuro a fare amici a nessuno. A suo fratello, ma quello è un testa di minchia là. Io gli ho detto ...inc... fare compare Agostino. ...Inc... gli dico compare fai. ...Inc... vedete che là il cervello non è zero, è sotto zero. Se voi non uscite, non avete un dialogo ...inc..., io per me. Sono qua con voi. Glielo dico chiaro e libero Uomo3: E adesso quando iniziamo ...inc... Uomo1:Perchè non riesco più ad avere un dialogo con mio fratello. Poi vedono uno storto di questi che poveri cristiani. Io non sono riuscito, cercavo di dirgli, di accennargli qualcosa, per far quagliare le persone. Con quello non c'è da accennare. Tanto ...inc... la ragione ..inc... Uomo2: No ...inc... Uomo1: Ma se io, possibile che mi sono cresciuto a Roccaforte e so chi sono i cristiani, figurati se non so chi è lui. Ma se sono cresciuto con lui io. Uomo2:Eh, ...inc... Uomo1: Noi siamo stupidi. Noi sappiamo che quello era più stupido di te. Lui era stupido alla scuola, era stupido, se mi dici che c'è amaro Giovanni, allora si, ma non che mi dici questo qua, questo qua se voglio me lo ...inc... Uomo2: E quegli altri ...inc... posto. Uomo1:Fa sempre danni e vuole non ...inc...Noi andiamo là e gli facciamo tutti i discorsi che vuole. Io gli dico per me gli potete fare tutti i discorsi che volete. E' un discorso, un ragionamento, sacro e sano, avanti a mio cognato e mio cognato le risposte le sa, se vuole saperle. Questa persona vedete che è fatto così, così, così e così, se vi prendete le responsabilità e giustificazione voi. Io per me potete fare quello che volete. Uomo2: ...Inc... Uomo1:Dice se la prende compare, lasciate perdere compare Toto, che pure loro si scaricano, voi ...inc... datevi saettate perchè qua ...inc... me lo devo vedere io, mio cognato Mico e ...inc... fratello, lasciate stare queste chiacchiere. A me le chiacchiere, se vogliono farsi amici, però lui da qua deve sloggiare, se prende le pallottole se ne va, perchè questo danneggia. Uomo2: Si si deve dire chiaro. Uomo1: E dice ma prima non me lo hai detto. Ho detto non ve l'ho detto prima perchè non volevo dirvelo. Perchè non dovevamo parlare prima di quel ragionamento, ma dovevamo parlare di un altro ragionamento. Se volete ragionare in questa maniera, se volete per me potete fare ...inc... Noi possiamo venire anche a casa vostra. Questo non è idoneo a stare qua a ...inc... Uomo2:No, idoneo non è . Uomo1: Non è idoneo a stare neanche più in Italia. Qua deve stare solo in Afghanistan, dove ci sono i Talebani. ...Inc... Hai visto la moglie di quello il Capo. Eh, eh, eh. Uomo2: No, ma lui ...inc... Uomo1: ...Inc... ma tu ti rendi conto, ma tu stai parlando, tu parli con i muli. Uomo2:...inc... Uomo1: Vedi che una persona di quelli, non vi sta neanche dentro il piede della cosa. Uomo2: Questo lo faccio ...inc... Uomo1:Se vi volete prendere la responsabilità compare ...inc..., fatevelo qua però. Neanche là lo vogliamo. Uomo2: No, perchè lui ...inc... zappa pure ...inc... Uomo1: ...Inc... Ma perchè non li sa, ma perchè non li sa questi discorsi, perchè non glieli dice nessuno ...inc... Voi ognuno siete fatti in una maniera. A me l'unica cosa che mi da fastidio, sapete quale è che mi da fastidio? Che quando parlo un discorso, io parlo un discorso, ora siamo a Roccaforte giusto. I cazzi dei Roccafortigiani li sappiamo noi. Se sappiamo che una famiglia è fatta in una certa maniera, lo sappiamo noi. Quello che sta di là non sa che quella famiglia è fatta in quella maniera. Se noi andiamo e glielo diciamo, magari può dire, mi stai raccontando una menzogna, perchè difende quell'altro e mi ha detto in questa maniera. Va bene, però vi posso portare le prove che è in questa maniera. Ma io con Toto delle volte gli dico che le cose sono così, così e così, chiamate a quello e vedete se sono così, così e così, senza che mi chiamate a me un'altra volta. Tu quest'anno dici mi valuta e ragiono, dici è vero. A questo l'evidenza non si può nascondere così. Se voi nascondete, se una persona anziana, una persona di una certa età, nasconde l'evidenza, o non vale, o non serve. Uomo2: Si Uomo1: Allora se una persona serve e vale, significa che l'evidenza, non l'ha nascosta mai nella sua vita. Uomo2: Ma non nasconde. Uomo1:Può nascondere a suo figlio, può essere che lo nasconde, cerca di voltarlo e girarlo Uomo2: ...inc... cristiano. Uomo1: Perchè è sempre una cosa sua. Ma se, bisogna cercare altre situazioni, non le può nascondere. Allora se noi non andiamo mai a parlare con i cristiani e questi cristiani non possono venire a parlare con noi. Uomo3:E' quello è il discorso. Uomo2: Parli lunedì Uomo1: Quando gli ho detto io a Ciccio, gli ho detto, non gli dire ...inc... dove deve andare. Io so ...inc... sai che fa? Domenico: Lunedì, andiamo. Uomo1:Ti spiego subito il discorso com'è. Passano altri quindici anni e poi si presenta là ...inc... (sovrapposizione di voci) Domenico: ...inc... Uomo2:Si deve andare lunedì, perchè. Domenico: Si deve andare lunedì. Uomo2:...Perchè è una bomba vagante, non sa che avevi paura, hai capito. Domenico: Ma Pasta Gialla non fa niente Uomo1:A chi? Uomo2: No che non è con noi ...inc... Uomo1: Chi? Uomo2:No con noi. Domenico: Chi è una bomba vagante? Uomo2:...inc... Uomo1: Prima ...inc... per i cazzi vostri e poi lasciatelo stare a questo qua. Questo qua è un appalto che viene dopo. Uomo2: ...Inc... è pure possibile ...inc... Uomo1: Ed allora lunedì. Uomo2:Allora domani. Uomo1: E quanti cazzo di impegni ho. Domenico: Che devi fare domani, altrimenti andiamo martedì. Un giorno in più un giorno in meno, non è che caccia ...inc... (sovrapposizione di voci) Uomo1:Quando dobbiamo andare, non dobbiamo avere nessuno in mezzo ai piedi. Domenico: No, non c'è nessuno Uomo2:E' apposta. Domenico: E' apposta. Uomo2:Non sa nessuno che ...inc... Domenico: Chi sa che andiamo. Uomo2:Non lo sa nessuno. Uomo1: Non mi interessa, io per questi discorsi qua abbandono tutto anche i soldi abbandono. Uomo2: Devi vedere un cazzo tuo urgente. Domenico: Veditelo Uomo1:No un cazzo tuo urgente non c'è proprio, perchè queste sono cose più urgenti, che i cazzi miei. Uomo2: Se andiamo domani, domani è domenica i cristiani ...inc... Domenico: Domani a ...inc... è pieno là. Uomo2:...inc... domani. Domenico: Ad ogni minuto lo trovo o domenica o lunedì Uomo1:E sempre domani sera devo andare a quel posto. Domeni sera devo andare là. Domenico: Certo andiamo verso ...inc... (sovrapposizione di voci). Si va bene, il sabato e la domenica là sai che c'è un matrimonio. Tu lo sai ha matrimoni e partono a salutarlo.Mangiano, bevono e poi che cazzo gli dici cazzi. Uomo1:Lo so. Domenico:Lo sai benissimo Uomo2:No meglio lunedì. Domenico: Meglio lunedì. Dopo che torna dal lavoro ...inc... sistemiamo andiamo lunedì, andiamo lunedì, altrimenti andiamo martedì, andiamo prendiamo a Peppino ed andiamo. Uomo1:Ti ho detto che gli impegni li dobbiamo prendere noi. No con altri. Andiamo io tu e Ciccio. Domenico: Così siamo rimasti quella sera. Uomo1:Perchè dobbiamo risolvere Domenico: Come siamo rimasti quella sera. Uomo1: Perchè Ciccio ha cristiani là, Ciccio non sta in nessuna parte. Uomo2: No ...inc... Domenico: Ma se lui ci ha detto, ma e tu. Uomo1:Vedi che mi ha raccomandato a me, mi ha detto compare, mi ha detto voi gli ragionate a compare Ciccio. Uomo2: Ma chi ha detto così? Uomo1: Mi ha detto se compare Ciccio non sta, non ci sta, ...inc... Domenico: ...inc... Uomo1:Abbiate la bontà portatelo qua e ragiono io con compare Ciccio. Se viene. Vediamo. Domenico: Poi alla fine gli ho detto io veniamo lo stesso. Uomo1:No, lo stesso andiamo lo stesso, però dobbiamo andare lo stesso perchè Ciccio deve esporgli i suoi problemi.Lui, lui deve andare ad esporre i suoi problemi. Io non posso andare ad esporre a lui i miei problemi. Domenico: ...Inc... dentro. Uomo1:Mi raccomando pure voi non cercate di pescare. Uomo2: No, ...inc... ho visto che ve lo portate. Uomo1: No, io vi ho raccomandato a voi, non cercate di ...inc... Se noi cerchiamo di aizzare. Uomo2: No, proprio costretto, visto che già ...inc... (sovrapposizione di voci) Uomo1: Non risolviamo niente, questo è un ragionamento logico. Lui parla là, giusto, io non so come ne usciamo, perchè, però, può darsi che quello che impostiamo, riusciamo, riusciamo belli e puliti. Se non usciamo, se noi usciamo belli e puliti. Ora Ciccio il carattere, lo so come lo ha. Lui non li può vedere, è inutile, parliamoci chiaro, perchè la buonanima non li poteva vedere lo stesso. Uomo2: E quindi (sovrapposizione di voci). Uomo1: Però, siccome uno. ...Inc... usava una politica, quello, Ciccio non usa la politica. Uomo2: Non ce l'ha. Uomo1: Se noi a Ciccio lo infastidiamo dalla mattina alla sera. Uomo2:No, ma è lo stesso. Uomo1: Non riusciamo. Allora ...inc... ed allora siamo fissati. Uno deve cercare di vedere. Voi dovete collaborare con noi. Uomo2: Ed allora non stiamo. Uomo1:Noi sotto ai piedi, non vogliamo stare è vero o no. Come voi e come noi. Voi sapete che sono discorsi, caro Michele (chiama Michele IDA' Massimo). Uomo2: Si. Uomo1: Noi dobbiamo fare, che sotto ai piedi non stiamo a nessuno, ...inc..., dobbiamo collaborare purtroppo, perchè purtroppo, se vogliamo e se non vogliamo gli amici, ci devono dire. Noi dobbiamo collaborare. Ora noi gli dobbiamo dimostrare agli amici, ti porto le chiavi dell'asilo, che deve andare come l'asilo di Melito? Non possiamo fargli questo discorso. Pure che abbiamo il sangue tagliato dentro. Che capiamo che abbiamo sempre ragione, che ci hanno sempre criticato e ci hanno ammazzato e pezziato, ci hanno fatto male. Ma voi pensate che quando è partito la buonanima da qua ed è andato là, mannaia la madonna, non ha ris e per risolvere ha dovuto, è tornato con la testa abbassata. Però lui è tornato con soddisfazione. E ci ha ringraziato a me, ha ringraziato a te che non eri presente, ha ringraziato ad Annunziato, ha ringraziato ad Andrea, ha ringraziato, ha ringraziato a tutti. Ha detto ringrazio a voi, perchè questo l'ho potuto fare grazie a voi. Altrimenti a quest'ora eravamo tutti là per terra. Ma una volta che c'eravamo, c'eravamo tutti là dietro da me. Io ho potuto fare ...inc... Altrimenti ...inc... peggio che mai. Rendetevi conto, Ciccio non è che può fare sempre che pensa che quelli lo appoggiano, quegli altri lo appoggiano, quegli altri. Ciccio non deve pensare questo discorso qua. Uomo2: No, ma non lo pensa. Uomo1: Lui non deve pensare al discorso che quello lo appoggia, lo appoggia, se lo va a cercare. Domenico: Quelli neanche ...inc... Uomo1:Per tutto, che poi ...inc... un po di cervello. Hai un certo riguardo reverenziale, si comprano i tuoi. Lo devi stabilire tu o lo stabiliamo tutti. Domenico: Si. Uomo1:Ragioniamo, sappiamo magari che quello ehhh. Quello che abbiamo fregato, lo abbiamo inguaiato, la confusione l'abbiamo creata. Voi pensate che abbiamo fatto giusto, noi lo abbiamo fatto più sbagliato degli altri. Però la questione l'abbiamo creata, perchè l'abbiamo potuta creare. Sapevamo di avere cristiani che se li chiamavamo ci davano appoggio. Perchè ci davano appoggio? ...Inc... Domenico: Perchè sapevano come era l'andazzo. Uomo1:Quando gli hanno detto che ci sono state tante situazioni che si sono ...inc... Domenico: Eh. Uomo1: E ci hanno dato, avete bisogno di quello, se avete bisogno le porte sono aperte. Poi non è che possiamo, ci ributtiamo, Africoti, Santolucoti, Bagnaroti e ...inc..., non li possiamo rimpiazzare. Adesso dobbiamo tenerceli. Che naturalmente non è che dobbiamo. Il nuovo potere non ha famiglia, vedete figlioli. Andiamo là e gli raccontiamo che stasera abbiamo montato il bagno, stasera, stasera io sto con mia moglie, forse domani esce in cinta ...inc... neanche loro. Questa è realtà nostra. Allora dobbiamo ragionare con la testa un pochettino. Purtrobbo li abbiamo e li dobbiamo tenere. Uomo2:...inc.... Uomo1: Io che ho ragionato, non potete fare niente. E' inutile che cercate ...inc... Che potete fare i discorsi come fanno gli altri, non li potete fare. Scusate, da parte vostra non potete fare. Domenico: Ahè, ora giriamo intorno (verosimilmente si riferisce ad una persona fuori dell'auto). Vuoi il caffè? Uomo1:Questi qua ci ...inc... Ma tu ti pare che sono storto io? Uomo1:Ma lo so Agostino. Ma se loro. Ma se loro infastidiscono a noi, noi facciamo guerre. Non facciamo guerre.Ma. Uomo2: E non lo capisce. Uomo1: Ciccio lo deve capire , Ciccio la deve finire di rompere i coglioni, la deve finire,. Se tu ragioni ragioni un pochettino con la testa. Noi andiamo dagli amici ...inc... Quelli non capiscono un cazzo ...inc...Se lui ha un pochettino di cervello, girava un pò con gli amici, non faceva ....inc... che dobbiamo fare, vediamo lui che trova? Eh, allora si vedrà questo qua. Vedi che loro lo vedono uno storto. E quello ...inc... Ma tu lascia stare a quello. Tu accetta tu e poi accettano tutti. Perchè è giusto che c'è qualche problema in questo discorso che vuoi. Io una volta gli ho detto lascia fare quello che cazzo vuole la prima volta ...inc... Ma se tu non gli dici. Questo è quello che ho incominciato a ragionargli ...inc... Uomo2: C'è il fatto che sono aggiustati perchè gli ho detto io non vedete questa situazione. Uomo1:Si la devo vedere io, ma io non posso uscire pazzo. Uomo2: Ma non è questo ...inc..., ma se voi dite di no e che ...inc... si sa che voi. Io figlioli ho visto, ho visto un figliolo che c'è all'ultimo del reparto nuovo, quello è menomato, è menomato. Lo allacciamo, sai perchè lo abbracciamo, perchè è un figliolo purtroppo fatto in quella maniera. Lui mi ha salutato, mi ha baciato e mi ha detto ...inc... ed io che avrei dovuto fare. E' menomato ...inc... per il culo. L'ho preso, vieni qua e come andiamo e dove lavori e che, mi ha raccontato tante cose ed io gli raccontavo a lui. ...inc... che ha una persona no, ma io non te l'ho pesata, quello non poteva farlo mai. Ora ...inc... (sovrapposizione di voci) Uomo2: ...inc... Uomo1: Se io stavo in un altra casa. E ma questo storto parla con tutti ...inc... gli pare che sono una persona stupida che fa ...inc... E lui si attacca dietro a noi. Dice guarda questo scemo, parla con un figliolo menomato dice che gli pare che è ...inc... Uomo2: Chi è? Uomo1: ...inc.. (Meggi?). Tu puoi pensare quello che cazzo vuoi. Che non lo so quello che fai. Quello prendeva tutti a braccetto, ...inc... vuole prendere tutti a braccetto ...inc... va avanti ed indietro. ...inc... Loro sapete che mi hanno nominato sempre tutti i minuti, sempre quel discorso. Compare, compare Ciccio gli ho detto io ...inc... se uno viene qua a fare la festa, gli ho detto ...inc... non ho capito. Mi ha detto compare Agostino mi dovete scusare che vi ho detto in questa maniera, bravo. Ora mi ha detto, che mi piacete. Gli ho detto io vedete che ci sono ...inc... qua che passano. Ma non è che poi ...inc... con voi. Un uomo fuori dell'auto dice dove volete che andiamo. Uomo1Dove vuole compare Lele andiamo. Uomo2:Qua non lo fanno buono. Domenico: Non lo fanno buono qua? E dai dove vuoi tu. Uomo2:...Inc... Domenico: Che so il caffè e poi ti prendi una gassosa. Uomo2:...Inc... Domenico: Non bevete dentro il matrimonio. Uomo1:E che li hanno invitati ...inc... No, non beve nessuno. Domenico: E li hanno invitati. Uomo1:Non sono venuti ed è più di una volta che sto vedendo cristiani questi qua che matrimonio lo sai. Ogni matrimonio gli mandano una busta a tipo ...inc... di che ...inc... ...inc... Domenico: Eh, questi qua del grattacielo non vengono lo stesso al matrimonio, perchè non hanno fatto mai i doveri. Non hai capito ancora. Uomo1:Io non voglio capire Mico, io guardo l'evidenza. Se Mico Proscenio a me oggi mi lasciava là a Roccaforte, io volevo vedere ...inc... Hai visto che mi sono assettato con lui e quello non saliva. Gli raccontava, gli diceva, lo rigirava. Ha detto il padre, ha detto, tu non lo capisci tu come è fatto, mannaia là. Gli ho detto al cristiano, gli ho detto io. Sai come si capiscono, quando fanno gli offesi. Lui ha fatto l'offeso, ha preso e se n'è passato con gli occhi. Uomo2: Tutti sono rimasti offesi una giornata. Uomo1: Ma sapete come mi chiamano. Uomo2: Si, si. Uomo1:E mannaia la madonna, ti pare che faccio politica, faccio un'altra politica, vaffanculo tu hai fatto un'altra politica. Aspetta che ora vengo e ti trovo, cornuto che non sei altro, pezzo di merda. Sei rimasto a piedi a Roccaforte. Comunque gli ho detto io, me ne vengo con lui al matrimonio. Mi ha detto che andava cercando a mio cognato, a Peppe e a Nino. ...Inc... sai che gli ho detto al telefono. Mi pare che fuori a voi vi hanno preso per ...inc... Uomo 2:Come vi ha detto? Domenico: No mi ha detto sbraita al telefono, ha detto. Uomo1:Ah, sbraita, sbraita. Gli faccio il culo tanto gli faccio. Domenico: Te li ho cacciati ed anche gentilmente. Uomo1:Siccome adesso avete parlato voi ...inc... con il CAPO. Gli ho detto come erano. No là tangenti ci sono di mezzo. Gli ho detto mi pare a me che ti piace parlare ora. Non scherza, va a finire che loro gli chiudono la cassa sopra a Toto, ascolta. Uomo2: ...inc... Uomo1: Perchè io gli sono andato a raccontare a lui, con tutto che non andiamo daccordo. Però quando gli ho detto che ce li ha, lui subito ha comprato. Uomo2: ...Inc... Uomo1: Vedete là. Senti che vi dico io. Uomo2:...Inc... Uomo1: Ma voi vedete come sono fatti i cristiani là, mi sono avvicinato ...inc... Non è così. No sinceramente se l'è portata bene ...inc... se l'ha portava bene. Chi non se l'è portata bene sei tu ...inc... Ma Turi se l'è portata bene ...inc... E giochiamo con i cristiani. Se vi dico io che il mondo ...inc... di tragedia, che non si capisce niente e ...inc... ha detto tu, tu, tu. E se ...inc... che vuoi ora. Perchè ora mi ha fatto un discorso di questi qua e ognuno deve tenere conto di quello che dice ...inc... non deve essere come un caino. Eppure vedete stasera ...inc... talmente calmo che tradivo in faccia mio padre. Però ogni botta che gli do nelle corna ...inc... me ne salgo là sotto....Inc... Però ...inc... mio fratello ha preso la macchina e me ne vado con la macchina....Inc... Io gli ho detto dentro il telefono. Mi sembra che pure a voi vi ha preso la debolezza. Lui era ubriaco. Eh, eh, eh. E dove ce ne andiamo per questo caffè. Domenico: Allo SNACK BAR a me mi interessa là che è buono. Salgo con la vecchia. Uomo2:No lo fanno buono pure il caffè. Uomo1:: Non è ...inc... di noi. ...inc... ALLEGATO 20BD Alle ore 20.17.27 scendono dall'auto. In lontananza vocio incomprensibile. Al progressivo nr. 5020, del 28.05.2005, alle ore 23.24.07, per la durata di 8,37 minuti sull’autovettura LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04 Auto ferma. A bordo c'è Domenico e fuori dell'auto ci sono tre uomini (Massimo). Domenico: IARIA Domenico Uomo1: in corso di identificazione Uomo2: IDA' Massimo Uomo3: in corso d'identificazione TRASCRIZIONE L'uomo2 e l'uomo3 sembra che parlino tra loro, mentre l'uomo1 si rivolge a Domenico. Uomo1: Me la porti? Domenico: Che la vuoi? Uomo1: ...inc... Quello di Antoni. Uomo2: Ma a loro domandagli. Uomo3: Ma ora c'è offerta. Uomo1: Tu però, responsabile omicidio. Domenico: Va bene. Uomo2: Metà qua. Uomo1: Puoi sapere. Poi auto in movimento. In questa conversazione sembra che un uomo, in corso di identificazione, stesse mettendo in guardia IARIA Domenico Carmelo che è ritenuto da qualcuno (non si sa bene chi) responsabile dell’omicidio di PANGALLO Antonino. Al progressivo nr. 5502 del 11.06.2005, alle ore 20.56, per la durata di 22,33 min. (GPS è ad Africo. Alle ore 20.40/20.45 si ferma a Brancaleone e poi riparte in direzione Melito P.S.) Auto in movimento. A bordo c'è Domenico e PALAMARA Agostino. ...OMISSIS... (dalle ore 20.57.18) Uomo1: Dobbiamo avere un pò di collaborazione, hai capito Mico. Domenico: ...inc... Uomo1: Vai piano, via piano, ...inc... Fai il ragionamento ad uno che lavora. Non c'entrava niente quel ragionamento là Mico. Domenico: In mezzo ai tubi. Uomo1: Là non c'entrava niente il lavoro. Io non sono restato ...inc... Sono rimasto male come se fosse del gruppo del nostro lavoro. Domenico: Certo. Uomo1: Mi salutava ...inc... Domenico: ...inc... Uomo1: Tu sei cambiato tu. Ed allora quello ...inc... a quello. ...Inc... Ah, siamo partiti ora ...inc... che aveva tutte le pecore ...inc...Allora così non va bene a questo punto. Noi dobbiamo essere chiaro ci dobbiamo mettere al tavolo. Domenico: Si riconta la capra, si riconta la pecora. Va e si mette lui. Uomo1: Ma che cazzo ...inc... Domenico: Io cornuto in fallo gioco. Uomo1: Là verso luca l'altro giorno ...inc... Domenico: Ciao ma, ciao, ciao. Uomo1: ...inc... Domenico: Eh, se vado mi devi aspettare. Dico le stesse cose. Uomo1: Non deve dirlo ogni ora. Lo mandano in tilt. ...inc... Vedi che gli ho detto l'altro giorno. Ho sentito un'altra cosa. A chi vuoi vogliamo? Ma davvero si deve rompere le corna. Ma chi vuoi vogliamo e per ogni cosa chiama a quello. Non capisco. Domenico: Io non te l'ho detto, che tu due o tre li sai. Uomo1: Ah, no perchè ...inc... chissà quanta gente ha qua ...inc... Lo sapevo che un discorso di questi qua non si chiudeva mai. Io ti aiutavo a te e tu poi aiutavi a me Mico. Tu sei sano. Io vi aspettavo, che cazzo fai con quel cazzo di numero di telefono, non vi aspettavo, che ti ho detto. Ma io te lo dico che siamo rimasti in questa maniera. Domenico: Ma che te ne fotte, ma fottitene, io me ne fotto. Uomo1: ma va cammina. Però ...inc... dove devo andare altrimenti non lo so. Domenico: ...inc... Uomo1: Vaffanculo, ma vaffanculo. ...inc... A Milano, me ne ero andato quasi quasi con un aereo. Era stato meglio. Ma voi capite da Arezzo. Poi fanno i ...inc... era già che chiude. Adesso lo fai perchè? perchè scherzando rompe i coglioni. Ed io cambio ...inc... Per vedere quante volte chiama. Davvero ...inc... Vaffanculo. Quell'altro non era di questa maniera. ...inc.. ...inc... una cosa e un altra. Abbiamo pagato due, giusto, e tu già lo sapevi. Parlagli. Domenico: E' tempo perso. Uomo1: E poi, ad ogni ...inc... che noi non vogliamo il coraggio. ...inc... Prendessero questa qua nelle mani. ...inc... O ragiono io per una parte e tu per un'altra e poi ci incontriamo noi ...inc... non è andato più a controllarli. Ed allora non vi conviene tutte quelle chiacchiere ...inc... Domenico: ...inc... per andare bene deve prendere la palla in balzo e prendono tutto loro. Là c'è la ricotta che vogliono loro. Uomo1: Mico, bravo ...inc... E dove la prende la palla in balzo, prende i soldi. Ma tutti la sanno prendere la palla in balzo. Domenico: Allora no. Uomo1: Ma oggi stesso ritardo, con un messaggio, per dirti voglio votare. ...inc..., me ne fotte a me. Se tira il portafogli, ti faccio votare. Vedi se c'è Randelli che ci facciamo una birra. Domenico: E meno paraocchi. Uomo1: Non c'è Randelli, andiamocene Mico. Domenico: Ha parlato con Peppe genericamente. Uomo1: In tutti i modi, non mi comanda è più piccolo. Ha trent'anni. Tranne questa cosa, non è che è tanto più figliolo di Mimmo. Se vai tu. Se vuoi ...inc... Se fai domanda uno ...inc... capisce. Ah, quello, devo aprire quest'altro nuovo per trovare il barattolo Peppe, per il cane. Ma vedi dove cazzo ti devi andare a rompere le corna e ritorna la sera alle quattro, cornuto di merda. E' come se tu vai e gli conti i soldi a ...inc..., ma vaffanculo tu sei rimasto a piedi. Vado e te li cambio io. Ti ho tirati là davanti, mannaia la madonna, che vuoi? Tremila voti. Ti serve il voto, ...inc..., che dici Mico, ...inc... Domenico: Eh? Uomo1: ...inc... vuole e non da. Ora se vuole stare, a lui sta, se non vuoi stare, ce la vediamo diversamente. La farsa la facciamo libera. SOVRAPPOSIZIONE DI VOCI Uomo1: Ci siamo litigati con tutti, qual'è il problema Mico? Mico non abbiamo problemi. Domenico: Ma, va. Uomo1: Tu, non abbiamo nessun problema, perchè noi già arriviamo, ...inc... con una compagnia non stiamo, andiamo là. Hai capito. I cristiani che si devono rispettare li sappiamo noi. O no. La politica la sappiamo fare. Perchè ti dico io. Fai il ragionamento che ti dico io, non fare il ragionamento che pensi tu. Tu li inviti per il matrimonio, vengono a Roccaforte, gli offriamo, bevete, mangiate, fate quello che cazzo volete. Quando andiamo là beviamo, mangiamo, ...inc... il saluto, come andiamo, tutto a posto. Ma dice non è tutto a posto e che cazzo volete da noi. Ti saluto e arrivederci e ce ne andiamo. Ciao, ciao, bello, bello. E la cosa ce la facciamo per fatti nostri. Giusto. Se vuole stare lui sta. A questi gli facciamo la pasta con il ...inc... che cazzo me ne fotte a me. Quando ...inc... scannatevi. Come si hanno cose, scannatevi. Ritornate poi per tagliare i passi. ...inc... E' partito oggi per andargli a raccontare, chissà che gli dice poi, che non gli racconta poi, che non gli sta, che non, che non lo aiuta a trovarlo, che è andato a raccontargli? Domenico: Tutto. Uomo1: Eh? E che andiamo a dire i fatti nostri? Là ci sono cristiani, giovanotto. Domani mattina mi ha detto una sera, domani sera, fra una settimana vienite qua.Tutti e due. Mi sono preso un caffè ...inc... Mi ha fatto quello ...inc... certo e voi non gli avete fatto il ragionamento e che volete ora. Ciccio voleva chiamare lui. Ma non ho capito. Ma io non lo so. Spero che non parti e ragioniamo noi soli. Domenico: ...inc... Uomo1: E che voleva ...inc... mi chiama Toto (ndr. VERNO Vittorio). Fa quello che cazzo vuole Toto. Stare, non vuole stare, vuole stare con noi, vuoi stare bello pulito come ti diciamo noi. Non vuole stare ed allora lascia fottere. E' vero lui, ma vedi che non la leviamo per noi. Ma ti pare che lui non sapeva quello che faceva là. Domenico: Ma sapeva tutto quello che faceva. Uomo1: Eh? Domenico: Ma sapeva tutto. Uomo1: Ora vuole ...inc..., quello razziava pure. Domenico: Ha la barba quello. Uomo1: Si quella sera è partito ...inc... perchè stavamo vicino all'angolo. Quando capitava dentro le valli balzava. Lo faceva apposta. Domenico: ...inc... anzi all'ultimo mi ha detto, che gli rompevano le scatole con i cinghiali, qua e là. Suo nipote ha ammazzato i cinghiali a quell'altre sorelle e non glieli portava ed io ti porto i cinghiali là. Suo nipote non veniva piedi, piedi ad ammazzare i cinghiali paro, paro, qua da noi e io gli porto i cinghiali alla sorella, ma vai a romperti il culo Mico. Non avevi chi cazzo te li deve portare io ti porto i cinghiali. ...inc... che lui pensava meglio. No me lo ha detto a me, mi ha detto ...inc... Uomo1: Io ho capito Domenico: Ce lo mangiamo noi, che cazzo me ne fotte, tuo nipote non te lo raccoglie, te lo porto io Uomo1: Si. Domenico: Che cazzo vuoi da me. Uomo1: Ora devono cercare di impegnarsi a prendere il potere e questi qua sono come. Domenico: Chi noi? SOVRAPPOSIZIONE DI VOCI Domenico: O ti stai con i tuoi piedi. Uomo1: Si, puoi andare a mare. Domenico: Si. Uomo1: Chi ci trova, ora ...inc... in tutti i paesi. Domenico: E che cambia? Uomo1: E cambia tutti i paesi. SOVRAPPOSIZIONE DI VOCI. Domenico: Cose, che abbiamo ospitato latitanti, andiamo a Roccaforte e ora prende mangiare, bere. Uomo1: Si, e poi se ne fottono ...inc... SOVRAPPOSIZIONE DI VOCI. Uomo1: ...inc... che lavori. Me li prendo io e te li prendi tu. Domenico: No, ma vedi che ti vogliono da Locri. Uomo1: Eh. Domenico: Questo amico mio, non è che gli potevo fare un abuso, qua e là, eh. E lui se ne fotte. Uomo1: Certo. Così faceva. Domenico: Hai capito come si può fare. Uomo1: Ma quello, questo qua, ha sbagliato a toccare. Ha trovato le famiglie. Domenico: ...inc... Uomo1: Ha sbagliato a toccare, perchè ci sono famiglie che sono diverse. Qua rovinano più di una famiglia, mentre quello si divertiva, ha detto il ragioniere, quello, quello che era nella cosa ...inc... Poi si divertiva quello che brindava. SOVRAPPOSIZIONE DI VOCI. Domenico: ...inc... Uomo1: Ha brindato, ha brindato, gli stavo dicendo ...inc... Domenico: Avete preso tutto. Uomo1: ...inc... INCOMPRENSIBILE A CAUSA DEL FORTE FRUSCI'O. Uomo1: Io pensavo che era questione di quaranta euro, ...inc... mi ha mancato ...inc... completamente, mi ha mancato completamente. ...Inc... dividono il paese. Domenico: Ma ti accorgi o no. Uomo1: Ci mettiamo al tavolo ...inc.... Divide il paese ...inc... , ma vaffanculo. Sinceramente ...inc... per una persona utile. ...inc... Ma tu la cerchi la compagnia ...inc... lo ho visto a Reggio, ma voi chi cazzo siete, scusa chi cazzo siete. Voi avete i cazzi vostri e vi devo venire a baciare le mani, (emette un suono con la bocca) vi devo venire a baciare la mano. Però non gliela bacio a nessuno, vaffanculo ...inc... un cristiano, vado a testa alta io. Domenico: Vaffanculo. Uomo1: Ma sinceramente sono rimasto tanto, sono rimasto secco Mico, parola d'onore, sono rimasto freddo sai perchè, perchè non mi aspettavo mai che mi facesse un ragionamento di quelli, perchè pensavo che era in una maniera il discorso. Chi rispetta, ...inc... non ha rispetto ...inc... per rispetto, non ti sembra che tu. Sai quante volte ...inc... qua per là. La vedi tu, la vedi. Eh? Tu poi la vedi. O non c'è Mico. C'è o non c'è? Domenico: Ai cristiani gli fa scorrettezze. Chi rispetta ...inc... A quelli là. Uomo1: ...Inc... Ma perchè non parla STELITANO? Eh, Mico? Domenico: ...Inc... Uomo1: Eh, Mannaia, ora mi salgono i cazzi, me li sono impuntati. Me ne fotto, mannaia la madonna, devo crepare, ma con la casa mi devo separare mannaia la madonna. Ora mi sono impuntato. ...Inc... parte delle cose, vado là e gliele dico in faccia. Ma mannaia la madonna, guarda che cazzo di ragionamenti ...inc... E questo è il bello, dalla parte di qua, va là. Poi è arrivato là con quel gran pezzo di baffo di merda, questo coso lordo. Domenico: ...inc... Uomo1: Vedi che ha assaggiato a tua moglie. Domenico: Andiamo di qua? Uomo1: ...inc... Quello è ...inc... di merda, capisci? Domenico: Quello è ...inc... per davvero. Uomo1: ...inc... E' giusto in questa maniera ...inc... avevamo i cazzi con la gente, ti vuoi prendere il posto. Vogliono prendere il potere a Roccaforte e questi stupidi gli stanno dietro, ma guarda tu, tutti vogliono mettere mano la dentro come una volta, pensa tu, perchè si sono lagnati capisci che era uscita una cosa fuori e vogliono buttarsi tutti là dentro. Guarda tu, perchè sanno che a Roccaforte c'è la diga una cosa e l'altra, pare che, hai capito? Cercano tutti di mettere le cose, le mani, perchè non si contano le mani. Gliele facciamo vedere noi le cose Mico. Lascia che aggiusto io e stiamoci come deve stare, se vuole stare ...inc... di suo cognato vediamo, parliamo prima per dopo. No e non si può Mico. Sai a quello che gli avrei detto io. Tu devi chiudere ...inc... Domenico: ...inc... Uomo1: Eh? Domenico: Tu vai a pisciare là. Uomo1: Dove? Domenico: Al bar. Uomo1: Io già sto sul cazzo che piscio. Domenico: Non erano femmine? Uomo1: Me ne fotte di lei, sta zoccola. Domenico: Una femmina è. Uomo1: E si ferma pure. Uomo1: ...inc... Ci vuole una strada giusta, bella pulita. Devo trovare una strategia, mannaia la madonna. Non riesco a trovarla. Domenico: Di notte. Uomo1: Mico, non possiamo stare staccati tutti. ...Inc... senti che ti dico io. Domenico: Una soluzione la troviamo, però dobbiamo parlare al tavolo. Uomo1: Dove vai Mico? Domenico: ...inc... con la calma. Uomo1: Con la calma, certo ...inc... Mico, ma tu, se una persona non parla con la calma, uno deve dire sempre, ragionare con un ragionamento. Domenico: ...inc... Uomo1: Ho capito. Però il ragionamento ...inc... Se tu mi dici un ragionamento a me. Io non è ...inc... Io ti dico, no questo ragionamento non è sbagliato, ma tu mi devi dire questo ragionamento a me. Io non ti dico il ragionamento a te. Allora ci troviamo questi cazzo di ragionamenti e non usciamo anche noi ...inc... in questi ragionamenti. Altrimenti, va da lui e vuole che gli spiegamo, ma che vuoi che gli spieghiamo noi a Ciccio. Chiaramente che vuoi che gli spieghiamo? Domenico: Vuoi che facciamo un ragionamento buono? Uomo1: Eh? Domenico: Andiamo stasera io e te ...inc... Uomo1: ...inc... Domenico: E' vero, perchè l'altro giorno mi ha detto, per oggi ...inc..., giusto? Poi ...inc... a Ciccio ...inc... Tu vuoi stare così, così, così, noi siamo con te, però vedi quello che cazzo devi fare ...inc... giusto? E giuramelo qua. Uomo1: Si. Domenico: Tu a tale persona ed a tale persona non gli devi dare conto, se gli dai conto e domani lo so e domani lo so. Uomo1: Sono guai per te. Domenico: Sono guai per te. Uomo1: ...inc.... Domenico: Ma no a, andiamo a trovare a questo e andiamo a trovare a quello là fuori a Reggio. Uomo1: A Nuccio, a Nuccio lo lego, mica gli fa la spia. Domenico: No. no quello è una spia, spia, è una spia che domani, dopo domani non ci può più fare a pezzi (pazziare). Quello è una spia ...inc... Uomo1: Ci ha fatto a pezzi, prima Mico. Domenico: Si, ci ha fatto a pezzi, ci ha fatto a pezzi. Uomo1: Vai a raccontarglielo a questi qua Mico. Domenico: ...Inc... lui mi fa questi discorsi, ma io glielo dico chiaro, fino ad adesso glielo ho detto chiaro? ...Inc... Uomo1: Si ma con ...inc..., io a questo punto qua ci tengo. Domenico: Ci tieni? Uomo1: Ci tengo. Io a questo punto qua ci tengo. ...inc... Domenico: No andiamo io e te e parliamo, a Ciccio lo lasciamo dopo, andiamo a parlargli dopo. Uomo1: Eh? Domenico: E intanto ...inc... e Ciccio non è capace a fare un cazzo. Non è capace, non è cazzo suo, non è cazzo suo. Ciccio quanto arriva a certe ...inc... lui deve dire si, però ...inc... Uomo1: ...inc... Domenico: ...inc... sono cazzi tuoi. Uomo1: Ma i ragionamenti quali sono, del si, suo. Lui deve lasciare fuori a tutti i suoi cognati. Domenico: I suoi cognati. Uomo1: A tutti. Domenico: Ed ai vari nipoti. Uomo1: A tutti. Domenico: In che senso li deve lasciare fuori. Li deve rispettare, questo è fuori dubbio. Però loro non devono sapere niente, se lo devono sapere lo devono sapere dopo e basta. Che devono sapere? Le cose lecite. Uomo1: Le cose lecite. Ma io ho visto che c'è ...inc... e glielo ho detto allora. SOVRAPPOSIZIONE DI VOCI. Domenico: Altrimenti sai che succede, succede che ...inc... in una bolla di sapone, tutti i giorni una bolla di sapone. Uomo1: Lui deve sapere pure che non siamo ...inc... Ma ti sei accorto quando ...inc... Gli ho detto da parte nostra, sia di me che di mio cognato ...inc... Intanto con "malo core" ...inc... con malo core perchè ...inc... Poi stasera non ho potuto vedere, quanto cazzo ...inc... Ma questi che discorsi sono ...inc... e che discorsi sono ...inc... Che discorsi sono questi qua. ...Inc... Non ce l'ho con voi io ...inc... ed intanto avete cacciato a me. Che eravamo presenti, che ha detto così e ha detto colì e poi ...inc... e cazzo. ...Inc... non ha capito quello che ha perso pure a noi. Ti pare che non l'hak capito ..inc... CADE LA LINEA I due interlocutori indicano chiaramente che a Roccaforte del Greco gli equilibri all’interno delle “famiglie mafiose” sono precari. Infatti, PALAMARA dice a IARIA che devono avere un po’ di collaborazione e che così non va bene in quanto devono essere più chiari e si devono sedere ad un tavolo e ragionare. Poi dicono che devono approfittare delle occasioni che gli si presentano e, riferendosi evidentemente a chi li comanda, dicono che se “lui” vuole stare a quello che dicono loro può stare, altrimenti se la vedono diversamente; e continuano che si sono litigati con tutti, ma che comunque loro sanno chi sono “i cristiani” che si devono rispettare. Poi, aggiungono che devono dire agli altri (componenti del sodalizio), che è, sempre, tutto a posto e le cose (traffici illeciti) loro di farsele per i fatti loro. Poi parlando di Toto (ndr. VERNO Vittorio) dicono che pensa ai propri interessi e che da ora in avanti “se vuole stare come gli dicono loro bene, altrimenti può fare per conto suo”, in quanto adesso loro “devono impegnarsi a prendere il potere”. Altresì, PALAMARA dice che non ha voluto portare rispetto a personaggi di Reggio Calabria e parlando di una persona (di cui non fa il nome) dice di esserci rimasto male perché pensava che il discorso fosse in un modo ed invece questa persona gli ha fatto un altro ragionamento. Domenico aggiunge che (una persona) fa scorrettezze ai “cristiani” e PALAMARA chiede perché STELITANO (ndr. STELITANO Filippo) non dice la sua. Pertanto PALAMARA dice di essersi stancato di questa situazione e che ora andrà e glielo dirà in faccia (verosimilmente che fa scorrettezze). In questa situazione dove “nessuno vuole prendere il posto” (del loro capo), tutti (gli altri sodalizi criminali) vogliono prendere il potere a Roccaforte del Greco, e questi (i loro maggiori esponenti) “stupidi gli vanno dietro”. Ancora, dicono che ci vuole la strada giusta e che devono trovare una strategia. Domenico ribadisce che una soluzione la trovano, però devono parlare intorno ad un tavolo e devono fare un ragionamento alla volta ed a Ciccio (ndr. PANGALLO Francesco successore naturale del fratello di PANGALLO Antonino ucciso) gli devono dire che se vuole restare deve fare come dicono loro e cioè di non dare conto (dei traffici illegali) “a tale persona ed a tale persona”, “altrimenti sono guai per lui”. Questa frase è importantissima perché viene pronunciata come una minaccia nei confronti di PANGALLO Francesco. Poi IARIA e PALAMARA si mettono d’accordo per andare a Reggio Calabria a trovare a questo (verosimilmente un personaggio legato alla criminalità di Roccaforte del Greco). Quindi, dicono che con Ciccio (ndr. PANGALLO Francesco) ci andranno a parlare dopo che sono stati a Reggio Calabria, perché quest’ultimo secondo loro, non è capace a fare il loro ragionamento. Inoltre, dicono che (PANGALLO Francesco) deve lasciare fuori dai traffici illeciti i suoi cognati, ed i suoi nipoti; e che questi devono sapere solo “le cose lecite”, altrimenti tutto finisce in una bolla di sapone. In questo discorso appare evidente che IARIA Domenico Carmelo, dopo l’uccisione di PANGALLO Antonino, si sente pronto a prenderne il posto. Infatti, appare che voglia imporsi sia su VERNO Vittorio, che su PANGALLO Francesco, i quali, a suo avviso, lo devono seguire. Sulla scorta delle acquisizioni investigative sopra esposte, si può effettuare una ricostruzione dei fatti. Da qualche tempo all’interno del sodalizio, cui appartengono i personaggi citati in narrativa, esistono delle tensioni, che vengono registrate già nel corso delle indagini sfociate nell’operazione di Polizia denominata “Zappa 2” (queste attività riguardano il 2003 e l’inizio del 2004); e trovano il culmine in due gravi fatti di sangue: l’agguato a SPANO’ Teodoro e l’omicidio di PANGALLO Antonino. I due episodi vanno analizzati nello stesso contesto, e vengono naturalmente collegati dal coinvolgimento degli stessi personaggi. A tal proposito si sottolinea il rapporto di SPANO’ Teodoro con il defunto PANGALLO Antonino, subito dopo l’agguato ai danni del primo; nonché l’avvicinamento di IARIA Domenico Carmelo proprio allo stesso SPANO’, già da un mese prima della morte del PANGALLO. Le indagini in corso continuano a registrare questa situazione di tensione ed instabilità. In questo quadro, durante un incontro tra PANGALLO Antonino, IARIA Domenico Carmelo ed altri, avviene una lite (la cui causa è da ricercare nell’intreccio di rapporti poc’anzi citato) , culminata in uno scontro fisico, nel corso del quale IARIA ha cagionato la morte di PANGALLO Antonino. Di qui l’intervento di PANGALLO Francesco, ed il tentativo di soccorrerlo portandolo all’ospedale di Melito Porto Salvo. Poi la sua condotta depistante e la sua mancata presa di posizione. PANGALLO Carmelo ignaro della situazione, rientra immediatamente a Roccaforte del Greco dal nord Italia dove vive, dovendo far fronte alla situazione. Qui portato a conoscenza dei fatti, non trova l’appoggio del fratello Francesco che, aderendo alle disposizioni di PANGALLO Antonino (cl.1953), preferisce ricomporre la frattura. PANGALLO Carmelo non condivide il punto di vista del fratello Francesco, e nasce un dissidio tra i due, tale da dover far intervenire lo zio PANGALLO Antonino (intervento richiesto sia da IDA’ Massimo che dalla di lui sorella Rosa moglie di PANGALLO Francesco), il quale riconduce alla calma i due germani e riconsolida gli equilibri, che si stavano sgretolando dopo la morte di PANGALLO Antonino. Dopo l’intervento di PANGALLO Antonino (cl.1953), il nipote Carmelo se ne tornava al nord Italia presso il suo domicilio, mentre PANGALLO Francesco e IARIA Domenico Carmelo continuavano a gestire le attività del sodalizio (le intercettazioni hanno portato alla luce alcuni “movimenti” riconducibili ad un traffico di sostanze stupefacenti). Da questo momento in poi i rapporti tra PANGALLO Francesco e la famiglia VERNO si interrompono: dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali non sono emersi contatti. Tra l’altro la circostanza viene riferita da VERNO Francesca, vedova di PANGALLO Antonino, la quale dichiarava che i rapporti con i parenti di suo marito “sono normali anche se non si frequentano”. Questo “distacco” (anche se non si può definire una vera e propria frattura) riscontra ulteriormente le risultanze investigative. Bisogna rilevare che dopo l’incontro con VERNO Vittorio, PANGALLO Carmelo non ha più fatto rientro a Roccaforte del Greco (evidentemente è stato dissuaso dalle sue iniziali posizioni sulla morte del fratello). Pertanto, appare evidente che, i fatti di sangue avvenuti in Roccaforte del Greco, sono da considerarsi intestini ai gruppi criminali che ivi operano e che la morte di PANGALLO Antonino è avvenuta a causa delle tensioni esistenti tra i sodali; e gli affari attualmente (come si è visto nel corso delle intercettazioni) vengono gestiti da PANGALLO Francesco e IARIA Domenico Carmelo, i quali hanno stretto rapporti di “amicizia” con altri sodalizi criminali (PAVIGLIANITI di San Lorenzo e MORABITO di Africo). A quanto sopra riportato vanno certamente aggiunte parte delle dichiarazioni rese dal collaboratore di Giustizia MESIANO Carlo che si riportano di seguito: A: Stavamo concludendo a proposito del tentato omicidio di SPANO’ Teodoro quindi questo e quello che lei , quindi questo è quello che lei si ricorda insomma, invece della morte di Antonino PANGALLO che cosa sa? B: La morte di Antonino PANGALLO quando ho letto sul giornale , ed ho incontrato, e dopo qualche giorno ho incontrato a Donato gli domandai cosa era successo. A: Si ricorda in che periodo era? B: No, perché bene o male con mi vedevo sempre perché lui andava a scuola Reggio Reggio , gli domandai ma che è successo. A: Chi è che andava a scuola ? B: Esalv… Donatello, MAESANO si il figlio di Turi MAESANO . A: Quindi sicuramente era periodo di scuola quindi? Erano aperte le scuole. B: Non c’era periodo perché lui sempre a Reggio era, perché ha la casa qua a Reggio viene a trovare gli amici suoi, manda ambasciate al bar ai fratelli non c’è, comunque in quel periodo dopo qualche giorno ho chiesto che è successo come è successo. A: Comunque i due episodi il tentato omicidio SPANO’ e l’omicidio di PANGALLO Antonino, come li colloca lei in successione se ricorda? B: In che senso scusi? A: Prima o prima l’altro ? B: Non ricordo. A: Questo non se lo ricorda, comunque dice che ha parlato con Donato. B: Gli ho detto Donato ma veramente lo hanno sparato dice che gli hanno fatto l’agguato ,dice no erano a caccia è scivolato non so dove ha sbattuto ed è partito il colpo gli è scappato a uno di quelli che erano là, e ho detto che c’era là? Totò RIINA uno che chiamano Totò RIINA. A: E sarebbe? B: Non lo so so che aveva un BMW 320…318 vecchio modello a gas . A: il nome non se lo ricorda ? B: No, Mico Panino suo fratello il nipote ed il fratello . A: Quindi Mico PANINO sarebbe? B: Mimmo IARIA il fratello di Mimmo IARIA . A: Si! B: E’ il nipote del cinghiale tipo PANGALLO sarebbe Gustino (ndr Agostino) si chiama e poi c’era Andrea limuni lo chiamano e il fratello di Chiumbino il fratello di Antonino PANGALLO che ha una macchina rossa. A: Quindi queste persone erano andate a caccia insieme? B: Si tutti armati al solito perché a caccia si andava sempre armati. A: E Donato come le sapeva queste cose? B: E il figli di Turi MAESANO non si sa la cosa, …..se realmente. C: Ma lei dice armati in che senso di fucili? B: Non solo di fucili ma anche .. C: perché è normale che a caccia si va armati. B: Si giustamente , con armi proprie pistole , revolver. A: Quindi Donato diceva è stato un incidente. B: Si diceva stai tranquillo puoi fare quello che vuoi , sicuro, e poi non abbiamo più parlato di questo discorso. A: Un incidente in che senso cioè le ha detto la dinamica del fatto le ha detto forse gli è partito un colpo e partito a uno di quelli che erano là! B: Mi ha fatto capire che era scivolato e gli è partito il colpo e uno di questi soggetto gli scappato il colpo che è scivolato me lo ricordo però neanche lui più o meno non mi ha saputo più o meno però mi ha detto di stare tranquillo che era una cosa loro. A: Cioè che non ci sarebbero state ripercussioni secondo questa ? B: E comunque! A: perché glielo diceva lei era preoccupato per qualcosa? B: Si siccome salivo a Roccaforte, ero amico con tutte e due ma di più amico con Turi MAESANO e se ci fosse stata una seconda guerra poteva avere pure io degli scontri perché pure di toccare a Turi MAESANO perché era un carissimo amico suo e compare suo. A: Quindi sostanzialmente Donato collocava il fatto che sostanzialmente non veniva da loro , questo era il senso del discorso . B: Si, non c’entrava niente ne su quello che era stato scritto sui giornali . A: E comunque non c’entravano niente loro insomma, loro intendo MAESANO! B: perché, anche perché sono andati i carabinieri e non hanno trovato neanche il posto perché ha piovuto per 2 giorni e non hanno saputo neanche dare.. A: Il corpo dove stava? B: Era stato trasportato all’ospedale non hanno trovato come ha raccontato Donato i carabinieri non hanno saputo spiegare dove è successo il fatto, perché ha piovuto per 2 giorni. A: Lui lo sapeva dov’era successo il fatto ? B: In montagna là vicino, strada cacciadiavoli si chiama , nelle colline di Roccaforte. A: Strada? B: cacciadiavoli, o briganti sono strade dove vanno tutti i forestali e cose varie, nella fitta montagna di Roccaforte. A: Quindi Donato le disse che era successo lì il fatto? B: Si, nella montagna . A: Quindi dopo che era successo cosa avevano fatto quelli che stavano là? B: Da quanto mi ha detto lui lo hanno trasportato in ospedale e nient’altro, comunque mi ha detto poi stare tranquillo Carletto . VEDASI ALLEGATO 1 Dopo la morte di PANGALLO Antonino, MESIANO Carlo, oggi collaboratore ma all’epoca dei fatti affiliato alla Ndrangheta di Roccaforte del Greco ed in particole vicino a Turi MAESANO, personaggio che all’epoca della guerra di mafia era contrapposto al gruppo del Chiumbino, si preoccupa per un eventuale apertura delle ostilità, infatti teme per la propria incolumità, si rivolge a MAESANO Donato, figlio di Turi, il quale lo rassicura dicendogli che è stato un incidente ed una cosa loro (ndr interna alla cosca). Lo stesso collaboratore dichiara di aver appreso sempre da MAESANO Donato che sul luogo del fatto erano presenti i fratelli IARIA Domenico Carmelo ed Annunziato, PANGALLO Francesco, fratello della vittima e Agostino (ndr PALAMARA Agostino), cognato di IARIA Domenico Carmelo. Quanto dichiarato dal collaboratore conferma la ricostruzione già desumibile dalle attività tecniche poste in essere nell’amnito del presente procedimento, ovvero che il predetto omicidio sia stata una questione solo interna al gruppo Pangallo e non si sviluppa a seguito di questioni sorte con l’altra consorteria (Zavettieri). Va inoltre rilevata la circostanza – riferita dal collaboratore - che sul luogo vi era la presenza appunto di IARIA Domenico Carmelo, che, sentito nell’immediatezza del fatto, non ha fornito un alibi e che, a seguito di ricerca da parte dei Carabinieri, che volevano nuovamente sentirlo a s.i., per un periodo di tempo ha fatto perdere le proprie tracce. Durante il periodo di assenza di IARIA Domenico Carmelo, si interessano in maniera molto attiva alla vicenda IARIA Annunziato e IDA’ Massimo, che contattano l’avvocato PITASI al fine di andare in caserma a Roccaforte del Greco per vedere se “c’era qualcosa”, ovviamente riferito ad un eventuale provvedimento cautelare nei suoi confronti. Si riportano di seguito le predette conversazioni intercettate sull’utenza 333/6454277 RIT 1272/04. Monitorato: 393336454277 Registrazione: 758 Ora registrazione: 22/10/2004 12.31.39 Interlocutore +393384752170 IARIA Annunziato telefona a IDA' Massimo dicendogli che è andato ma non sa nulla, che gli ha spiegato la sitiazione ma poi parlano là (ndr a Roccoforte del Greco). Vedesi conversazione 755.- ALLEGATO 24G Monitorato: 393336454277 Registrazione: 809 Ora registrazione: 23/10/2004 09.30.09 Interlocutore +393283719170 Massimo telefona all'Avvocato PITASI dicendo che lui è il cugino di IARIA. Massimo chiede a PITASI se lui è nello studio in mattinata, in quanto vorrebbe parlare con lui e che aveva chiamato la sera precedente. Massimo chiede all'avvocato PITASI se è possibile per lui salire a Roccaforte del Greco e chiedere lì in casema se c'era qualche cosa. L'avvocato PITASI risponde di nò e chiede con chi ha parlato. Massimo dice che lui ieri ha parlato con IARIA. L'avvocato chiede se è urgente o se possono rinviare per lunedì. Massimo dice che se è possibile per luned' mattina e che vanno loro a prenderlo con l'autovettura. L'Avvocato PITASI chiede se lui può scendere a Reggio Calabria nel pomeriggio. Massimo dice di sì, che loro si trovano a Reggio Calabria nel pomeriggio. L'avvocato chiede a Massimo di telefonarlo alle 4:30 (ndr16:30).* : Codice cella :22201 2251148135 * : Ind :VIA REGGIO CAMPI,93 * : Com :REGGIO DI CALABRIA ALLEGATO 24H Monitorato: 393336454277 Registrazione: 818 Ora registrazione: 23/10/2004 12.42.33 Interlocutore +393384752170 IARIA Annunziato telefona a Massimo dicendo che si sono visti con l'avvocato ed hanno parlato e lui gli ha detto che luned' scendono e poi. Massimo dice e lo prendiamo. Annunziato dice che gli telefona e dopo vedono. * : Ind :LOCALITA LICORDARI-ROCC.DEL GRECO FG.33-P.LLA 65,SNC • : Com :ROCCAFORTE DEL GRECO VEDASI INFORMATIVA NR 58/39-57-2004 DEL 01.04.2006 ALLEGATO 24I All’esito delle indagini svolte sulla vicenda in discorso, gli indizi a carico di Iaria Domenico Carmelo in ordine all’omicidio di Pangallo Antonino cl. 70 appaiono gravi, precisi e concordanti. Le attività tecniche e le altre acquisizioni in atti hanno consentito, infatti, di fare luce: - sul contesto mafioso al cui interno è maturato l’omicidio del Pangallo Antonino cl. 70: le intercettazioni danno contezza dell’esistenza di contrasti e malumori all’interno della fazione Pangallo – Maesano – Favasuli e delle velleità di un gruppo di associati (dei quali fa sicuramente parte Iaria Domenico Carmelo) che intende “gestire” la leadership di Pangallo Francesco, influendo in modo decisivo sulle sue scelte criminali e costringendo in una posizione di assoluta marginalità gli accoliti più vicini al Pangallo Antonino (i Verno); peraltro, che l’autore e la ragione dell’omicidio vadano ricercati all’interno delle dinamiche associative della organizzazione di cui il defunto faceva parte è confermato dall’assenza di successivi episodi di sangue che possano costituire risposta mafiosa nei confronti di altro clan, nonché dalle dichiarazioni del collaboratore Carlo Mesiano, più vicino al gruppo Zavettieri, che viene rassicurato circa l’eventualità di possibili ritorsioni da parte dei Pangallo; - sul possibile movente dell’omicidio: la morte del “chiumbino”, secondo gli organigrammi del sodalizio con evidenza emergenti dalla presente indagine, consegna a Iaria Domenico Carmelo un ruolo di assoluto rilievo all’interno della fazione Pangallo – Maesano – Favasuli, circostanza di cui lo stesso Iaria è pienamente consapevole (cfr. conversazione tra presenti in data 21.12.2004, alle ore 09.30, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, “Cioè? Io più di così. Dopo il Chiombino. Sono io con te, hai capito”); - sull’autore materiale dell’omicidio: le attività tecniche hanno consentito di apprezzare come i soggetti intranei alla organizzazione siano a conoscenza del fatto che ad uccidere Pangallo Antonino cl. 70 sia stato Iaria Domenico Carmelo (cfr. conversazione tra presenti in data 08.10.2004, alle ore 20.29, al progressivo nr.503; tra ATTINA’ Domenico ed un uomo in corso d’identificazione: Uomo: Chi ha ammazzato il Chiumbino? Domenico: Ma vai a dormire.Uomo: Chi è stato? Domenico: Quel pazzo di IARIA); in più di un’occasione, nel periodo immediatamente successivo all’uccisione di Pangallo Antonino cl. 70, si è registrata la circostanza che alcuni interlocutori del medesimo Iaria si rivolgessero allo stesso attribuendogli la responsabilità per un omicidio, senza che mai Iaria abbia reagito protestando la propria innocenza o comunque la propria estraneità ad un così efferato delitto di sangue (cfr. conversazione captata alle ore 14:29 del 21.12.2004, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04 “E ...inc... ha detto ma che sei pisciatore, che sei, a chi hai ammazzato a quel punto, a chi hai ammazzato a quel punto”; cfr. conversazione di cui al progressivo nr. 5020, del 28.05.2005, alle ore 23.24.07, sull’autovettura LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04 “…Tu però, responsabile omicidio.Domenico: Va bene…”); - sulla presenza di Iaria Domenico Carmelo sul luogo dell’omicidio: dato, quest’ultimo, riferito dal collaboratore di Giustizia Carlo Mesiano, il quale ha reso sull’episodio dichiarazioni estremamente credibili; in particolare, le intercettazioni dimostrano come tutti i soggetti indicati dal collaboratore quali persone presenti sul luogo del delitto risultino oltremodo informati sulla vicenda e sicuramente interessati dei possibili sviluppi della stessa; deve osservarsi, poi, che le propalazioni del Mesiano – che apprende le notizie in suo possesso da Donatello Maesano, fratelo del boss “Turi” - non possono essere considerate mere dichiarazioni “de relato”; la Suprema Corte ha avuto modo di chiarire che “in tema di dichiarazioni provenienti da collaboratore di giustizia che abbia militato all’interno di un’associazione mafiosa, occorre tenere distinte le informazioni che lo stesso sia in grado di rendere in quanto riconducibili ad un patrimonio cognitivo comune a tutti gli associati di quel determinato sodalizio dalle ordinarie dichiarazioni “de relato”, che non sono utilizzabili se non attraverso la particolare procedura prevista dall’art. 195 c.p.p., in quanto l’impossibilità di esperire, nel primo caso, l’anzidetta procedura rende le stesse propalazioni meno affidabili e, come tali, inidonee di per sé a giustificare un’affermazione di colpevolezza; nondimeno, le stesse possono assumere rilievo probatorio a condizione che siano supportate da validi elementi di verifica in ordine al fatto che la notizia riferita costituisca, davvero, oggetto di patrimonio conoscitivo comune, derivante da un flusso circolare di informazioni attinenti a fatti di interesse comune per gli associati, in aggiunta ai normali riscontri richiesti per le propalazioni dei collaboratori di giustizia” (cfr. Cass. sez. I, sent. nr. 11097 del 26.01.2006 dep. 20.03.2006); ebbene, nel caso di specie non può dubitarsi del fatto che le notizie in questione abbiano conosciuto, tra gli associati alle organizzazioni mafiose di Roccaforte del Greco, la più ampia diffusione; le stesse attività tecniche, i cui risultati sono stati sopra riassunti, danno contezza di come i principali soggetti attenzionati rivolgessero, nelle loro conversazioni, la massima attenzione all’episodio delittuoso in discorso, non perdendo occasione per confidarsi eventuali dettagli di cui i fossero venuti a conoscenza, trattandosi della eliminazione fisica di uno dei capi delle organizzazioni mafiose operanti in Roccaforte e, quindi, di un episodio di sangue che – astrattamente idoneo a scatenare una nuova faida tra le famiglie del posto – potenzialmente poteva direttamente o indirettamente coinvolgere tutti i protagonisti dello scenario criminale roccaforticiano; - sul comportamento di Iaria Domenico Carmelo in epoca successiva all’omicidio: le attività tecniche hanno dimostrato che dopo l’omicidio Iaria ha dovuto porre in essere un’attività di mediazione, anche tramite Pangallo Antonino cl. 53, per riconciliarsi con Pangallo Francesco, cosa che effettivamente avviene, mentre viene rassicurato dalla partenza per il nord Italia di Pangallo Carmelo, più vicino alla famiglia della vedova (Verno), soggetto evidentemente più deciso a regolare diversamente la faccenda; di assoluto rilievo è poi la circostanza che Iaria, in epoca immediatamente successiva ai fatti, si sia reso irreperibile per un congruo periodo di tempo (cfr. Cass. Sez. II, sent. n. 5890 del 27.04.95, secondo cui “la latitanza di per sè non può costituire prova o indizio a carico dell’imputato, ma in unione ad altri elementi può essere tenuta presente quale comportamento “post delictum”, nella formazione del convincimento del giudice”). “ Su quanto sin qui dedotto dal P.M. si rileva quanto segue. In primo luogo e’ opportuno trascrivere quanto e’ stato ritenuto dal Gip nel procedimento c.d. “Zappa2”. Sul punto, allo stato, vi e’ un risalente giudicato cautelare - indiziario in attesa che il P.M. eserciti l’azione penale. “IARIA DOMENICO CARMELO E’ la persona di riferimento di Pangallo Antonino detto “u Chiumbinu”. Partecipa al tentativo di fare evedere Maesano santo il 30\12\2003. Si reca in Spagna con Tripodi Natale e Tiralongo Massimo, e’ riconosciuto dalla Polizia spagnola come componente del commando ( composta anche a Pangallo Antonino e Tripodi Bruno)che si era introdotto all’interno dell’ospedale “ XII de Octubre” ove Maesano santo era riuscito a farsi ricoverare e da dove i suoi accoliti avrebbero dovuto farlo evadere. Rimane ancora qualche giorno in Spagna dopo il fallimento dell’evasionee. Il 06/11/2004 ore 17.15 PANGALLO Antonino diceva a Romeo Vincenzo che , a causa di quanto accaduto, era opportuno che i componenti del gruppo che si era recato in SPAGNA per liberare MAESANO Santo rientrassero in Italia uno per volta, supponendo che sarebbero stati inaspriti i controlli alle frontiere. Successivamente informava ROMEO Vincenzo che nella serata dello stesso giorno sarebbe rientrato in Italia il “SECCO”, successivamente, identificato per IARIA Domenico Carmelo, che , una volta giunto a Reggio Calabria avrebbe riferito direttamente a ROMEO Vincenzo quanto accaduto; che la persona che aveva tradito MAESANO Santo era, probabilmente, il “suo compagno” (di cella). E infatti, Iaria Domenico Carmelo alle ore 18.18.08 del 06/01/2004 (ALLEGATO N. 1332), utilizzando il telefono pubblico contraddistinto dall’utenza 0965/751866 e installato nell’aerea di servizio AGIP, corsia Nord, dell’autostrada A3 SA/RC, telefonava sull’utenza radiomobile spagnola 0034/654624777 che si accerterà essere in uso al PANGALLO Antonino latitante. A IARIA Domenico che diceva di non essere riuscito a rintracciare “quel ragazzo” , con elevata probabilita’ Romeo Vincenzo “SONO IN GIRO. NON L'HO RINTRACCIATO A QUELLA P... A QUEL RAGAZZO, LI'” PANGALLO Antonino rispondeva “VA BENE, NON CI ... L'HO RINTRACCIATO IO.”. Effettivamente PANGALLO Antonino aveva parlato con ROMEO Vincenzo alle ore 17.15 dello stesso giorno e gli aveva riferito che sarebbe stato contattato dal “SECCO”. IARIA Domenico, inoltre, alla domanda di PANGALLO Antonino, lo rassicurava dicendo di essere già arrivato a casa (Dal progressivo 0480 tra PANGALLO Antonino (A) e IARIA Domenico Carmelo (B): “… A = E VOI SIETE GIA' A CASA?--B = ADESSO STO ANDANDO A CASA.--- A = AH! SIETE ARRIVATO GIA' NELLE NOSTRE PARTI? --B = SI, SI.--- A = QUANDO?--B = QUESTA MATTINA.--- …”). In merito all’incontro che ROMEO Vincenzo avrebbe dovuto avere con IARIA Domenico Carmelo, venivano intercettati degli SMS tra ROMEO Vincenzo e PANGALLO Antonio cl.’76, che rispecchiavano quanto riferito da IARIA Domenico a PANGALLO Antonino. In particolare, alle ore 14.58.34 del 07/01/2004, alla domanda di PANGALLO Antonio cl.’76 “Ciao tutto bene?Che novità?” (SMS registrato alle ore 13.43.34 del 07/01/2004 – ALLEGATO N. 1484) ROMEO rispondeva “E’ TORNATO UN ALTRO E PENSO CHE OGGI LO VEDO” (SMS registrato alle ore 14.58.34 del 07/01/2004 – ALLEGATO N. 1484). Nel corso della stessa conversazione, con un linguaggio alquanto ermetico, i due discutevano della conclusione di qualcosa da individuarsi, certamente, nella vendita di armi.Si rinvia alle pagg. 489 e segg. della richiesta del P.M. per le trascrizioni integrali. N. 0480 - 06/01/2004 - 18.18.08 - MONITORATO CHIAMATO 0034/654624777 UOMO (A) - UOMO (B) A = OLA'!--B = OLA'?--- A = DOVE SIETE?--- 0965/751866 B = - SONO IN GIRO. NON L'HO RINTRACCIATO A QUELLA P... A QUEL RAGAZZO, LI'.--A = VA BENE, NON CI ... L'HO RINTRACCIATO IO. MA SIETE GIA' A CASA? NO!--- B = NO!--- A = SIETE LA'?--- B = SI, SONO LA'. E STAVO ASPETTANDO A RINTRACCIARLO. DOMANI HO L'APPUNTAMENTO.-- A = NO, NO, E ... COME ARRIVATE ANDATE CHE GIA' HO PARLATO IO. CON CHI SIETE? CON L'AMICO NOSTRO? --SOLO?--- B = SONO DA SOLO.--- SONO?--- B = E ... IN GIRO, PENSO!--- DAI PAESANI? --DUE FRATELLI?--AH! NO?--- B = EH!--B = A = B = NO, NO.--- A = DA A = E GLI AMICI NOSTRI DOVE A = MA NON E' ... SIETE AH! HO CAPITO! (INCOMPRENSIBILE) EH! SENTITE UNA CO... NO, NO, NO.--- B = SENTITE UNA COSA! VI RICORDATE QUEL RAGAZZO LI' CHE ERA STA... CHE SIETE STATO DA LUI UN PAIO DI GIORNI?--EH! BRUNO?--B = IL FATTO DEL CANE BIANCO! --- CICCIO.--- A = CICCIO?--B = A = B = NO! QUELL'ALTRO! ... LI' FUORI! --- A = DOVE?--A = CANE BIANCO! CANE BIANCO! ... DITEMI IL NOME! NON C'E' PROBLEMA! (INCOMPRENSIBILE).--- - A = B = B = VI RICORDATE?--- A = CICCIO CHI?-- QUELLO DI LA' FUORI! --- A = EH!--- B = IL COMPARE! MI HA MANDATO UN MESSAGGIO!--CHE E' URGENTE!--- A = EH! --- B = PER QUEL DISCORSO LI'! A = EH! E COME L'AVETE RICEVUTA VOI?--- B = ME L'HA DETTO QUELLO CHE AVETE MANDATO LA' ME L'HA DETTO CHE E' ANDATO IERI.--- A = E VOI SIETE GIA' A CASA?--- ANDANDO A CASA.--- B = ADESSO STO A = AH! SIETE ARRIVATO GIA' NELLE NOSTRE PARTI? --- B = SI, SI.--- A = QUANDO?--- B = QUESTA MATTINA.--- A = AH! SI! QUESTA MATTINA, SIETE ARRIVATO?--- B = SI, SI.--- A = EH! ALLORA, SAPETE COSA DOVETE FARE? PRENDETE QUEL NOSTRO AMICO ... --- B = VA BENE.--- B = EH! E VADO LI'? --- A = A CONCLUDERE! DI ME GLI DITE CHE ... GLI SPIEGATE CHE SONO FUORI. --- B = VA BENE. OK.--- DI QUELLE COSE CHE DOVETE MOSTRARE!--SUBITO!--- A = E ANDATE LI'.-- B = A = E IL FATTO EH!--- A = SE E' B = GLIEL'HO MOSTRATO, A UNO GLIEL'HO MOSTRATO!--- A = E COSA HA DETTO. --- B = HA DETTO <VA BENE. VEDIAMO A QUANTO LE VOGLIONO, A QUANTO NON LI VOGLIONO.>--- A = AH!--- B = VA BENE.--- A = ALLORA, DOMANI ANDATE E CONCLUDETE.--VA BENE.--- A = VA BENE? ANDATE!--- A = BUONASERA.--- B = B = OK, CIAO, BUONASERA.-- A (IN SOTTOFONDO RIVOLGENDOSI AD ALTRA PERSONA) = ABBIAMO COMBINATO UN PICCOLO AFFARE!---- Dalla conversazione telefonica tra PANGALLO Antonino e IARIA Domenico Carmelo registrata alle ore 17.10.14 del 01/02/2004 (ALLEGATO N. 1349 - Verbale di trascrizione del progressivo 0042 dall’intercettazione telefonica dell’utenza radiomobile 0034/654624777 in uso al PANGALLO Antonino - N. 27/2004 RIT DDA) si apprendeva che erano arrivate a REGGIO CALABRIA, a TRIPODI Bruno “quelle cose” tra cui vi sarebbero dovute essere quelle commissionate da tale “CICCIO”, successivamente, secondo gl’inquirenti, identificato in PANGALLO Francesco cl.’79, già oggetto della telefonata tra gli stessi interlocutori intercettata alle ore 18.18.08 del 06/01/2004 (Dal progressivo 0480 tra il PANGALLO Antonino (A) e lo IARIA Domenico Carmelo (I): “… … … B = SENTITE UNA COSA! VI RICORDATE QUEL RAGAZZO LI' CHE ERA STA... CHE SIETE STATO DA LUI UN PAIO DI GIORNI?--- A = EH! BRUNO?--B = NO! QUELL'ALTRO! ... LI' FUORI! --- A = DOVE?--B = IL FATTO DEL CANE BIANCO! --- A = CANE BIANCO! CANE BIANCO! ... DITEMI IL NOME! NON C'E' PROBLEMA! (INCOMPRENSIBILE).--B = CICCIO.--A = CICCIO?--B = VI RICORDATE?--- A = CICCIO CHI?--B = QUELLO DI LA' FUORI! --A = EH!--- B = IL COMPARE! MI HA MANDATO UN MESSAGGIO!--A = EH! --- B = PER QUEL DISCORSO LI'! CHE E' URGENTE!--- … … … A = E IL FATTO DI QUELLE COSE CHE DOVETE MOSTRARE!--B = EH!--- A = SE E' SUBITO!--B = GLIEL'HO MOSTRATO, A UNO GLIEL'HO MOSTRATO!--A = E COSA HA DETTO. --B = HA DETTO <VA BENE. VEDIAMO A QUANTO LE VOGLIONO, A QUANTO NON LI VOGLIONO.>--A = AH!--B = VA BENE.--A = ALLORA, DOMANI ANDATE E CONCLUDETE.--B = VA BENE.--- …”). PANGALLO Antonino disponeva che IARIA Domenico andasse dal “GROSSO” (TRIPODI Bruno), a prendere quanto gli era stato già consegnato e portarlo al “compare CICCIO” il quale ne aveva fatto richiesta, e al quale IARIA aveva mostrato un campione qualche giorno prima (PANGALLO, dal progressivo 0042: “CHE GLI AVETE PORTATO IL PEZZO?”), come emerso anche dalla conversazione del 6/01/2004, sopra citata (IARIA, dal progressivo 0480: “GLIEL'HO MOSTRATO, A UNO GLIEL'HO MOSTRATO!”)pag 314 Progressivo: 0042 - Data conversazione: 01/02/2004 - Ora inizio conversazione: 17.10.14 - Telefonata in entrata Interlocutori: --P) PANGALLO Antonino I) IARIA Domenico Carmelo ===================================================== INIZIO CONVERSAZIONE SINTESI: SI SALUTANO.--- P: TUTTO A POSTO?--- I: SI.--- P: SENTITE, ANDATE DAL GROSSO!--- I: EH!--- P: CHE SONO ARRIVATE QUELLE COSE PER COMPARE CICCIO. VI RICORDATE?--- I: SI, SI, CHE MI HANNO MANDATO A DIRE CHE LI VOLEVANO.--- P: EH! E … TRENTACINQUE E TRENTACINQUE.--- I: TRENTACINQUE E TRENTACINQUE.--- P: EH!--- I: EH!--- P: OK?--- I: EH!--- P: E …--- I: E CE LI HA QUA?--- P: SI! SONO ARRIVATI!--- I: VA BENE.--- P: TRENTACINQUE E TRENTACINQUE, POI … TENETELI VOI CHE POI VI DICO IO COS’ALTRO SI DEVE FARE. OK?-- I: VA BENE.--P: OK?--- I: OK!--P: CIAO.--I: CIAO. QUAN…--- P: AH! PORTA… PORTATEGLIELI.--I: TUTTI?--- P: NON AVETE CAPITO NIENTE! (impreca) VI RICORDATE QUELLE COSE PER COMPARE CICCIO?--I: SI, SI.--- P: CHE GLI AVETE PORTATO IL PEZZO?--I: SI, SI.--- P: EH! PORTATEGLIELI.--- I: VA BENE.--P: E … A TRENTACINQUE E A TRENTACINQUE.--I: VA BENE.--P: AVETE CAPITO?--- I: TRENTACINQUE E TRENTACINQUE?--- P: EH!--- I: OK.--- P: TRENTACINQUE UNO E TRENTACINQUE UN ALTRO, PER CENTO.--I: SI, SI.--- P: OK?--- I: OK.--- P: TUTTO A POSTO?--- I: TUTTO A POSTISSIMO.--- P: CI SENTIAMO … CI SENTIAMO VERSO MERCOLEDI’.--I: VA BENE.--- P: CIAO.--- I: CIAO, VI SALUTO.--FINE CONVERSAZIONE IARIA Domenico Carmelo si era effettivamente recato dal “GROSSO” (TRIPODI Bruno) e l’esito dell’incontro veniva riferito nel corso della conversazione telefonica intercettata alle ore 17.16.15 del 04/02/2004 (ALLEGATO N. 1354 - Verbale di trascrizione del progressivo 0043 - dall’intercettazione telefonica dell’utenza radiomobile 0034/654624777 in uso al PANGALLO Antonino - N. 27/2004 RIT DDA). IARIA Domenico riferiva che quanto destinato al “compare CICCIO” non era arrivato ma erano arrivate “ALTRE COSE”. PANGALLO Antonino ordinava all’interlocutore di riferire alla persona interessata all’acquisto delle armi che il corriere aveva dimenticato di caricare quanto da lui richiesto, aggiungendo di proporre alla stessa (Dal progressivo 0043 tra il PANGALO Antonino (P) e lo IARIA Domenico Carmelo (I): “… I: VA BENE. SEMPRE A QUELL’AMICO LA’?---/ P: SEMPRE A QUELL’AMICO, CI… A CI…---/ I: SE GLI INTERESSA QUALCOSA DI QUELLO! VA BENE!---…”) l’acquisto delle “altre cose” che erano arrivate, al prezzo che IARIA Domenico e TRIPODI Bruno avrebbero dovuto concordare insieme. PANGALLO Antonino ordinava a IARIA Domenico di andare di nuovo dal “GROSSO” (TRIPODI Bruno). IARIA Domenico, come accertato dalla P.G., si recava in via Ravagnese-Arangea, a bordo dell’autovettura LANCIA Y targata BJ427HV diretto all’abitazione del TRIPODI Bruno (ALLEGATO N. 1355 - Relazione di servizio redatta in data 04/02/2004 dall’Agente Scelto ROCCHETTA Giuseppe), subito dopo aver parlato con il PANGALLO Antonino. L’ autovettura a bordo della quale il 4\2\04 viaggiava Iaria Domenico Carmelo risultava intestata a IARIA Pietro, padre dell’indagato ( pag. 318 della richiesta per la trascrizione integrale della conversazione). Si riporta la trascrizione della conversazone citata: Progressivo: 0043 - Data conversazione: 04/02/2004 - Ora inizio conversazione: 17.16.15 - Telefonata in entrata Interlocutori: P) PANGALLO Antonino I) IARIA Domenico Carmelo ===================================================== INIZIO CONVERSAZIONE P: EHI!---/ I: PRONTO.---/ P: COME ANDIAMO?---/ I: BENE. VOI?---/ P: INSOMMA!--I: VEDETE …--- P: ALLORA? EH?---/ I: QUEL… NON SONO ARRIVATI!--- P: NO?--- I: NO! ALTRE COSE! QUELLI LA’ NO!---/ P: E QUELLI CHE INTERESSANO A NOI NON SONO ARRIVATI?---/ I: NO, NO!--- P: SICURO?--I: SICURO! NO! GLIEL’HO CHIESTO DUE, TRE VOLTE!--P: (incomprensibile).--- I: MI HA DETTO CHE NON SONO ARRIVATE.---/ P: VA BENE. ALLORA, POI, MI INFORMO PER BENE IO. MI INFORMO IO.---/ I: VA BENE.--- P: E …--- I: SICCOME QUELLI LI’ … QUEL COMPARE LA’, LI VOLEVA, NO! PERCHE’ ME LO AVEVA MANDATO ANCHE A DIRE. CHE GLI DICO?--- P: EH!--- I: DI ASPETTARE UN ALTRO POCO?--- P: EH! GLI DITE CHE …--- I: CHE C’E’ STATO UN CONTRATTEMPO, DAI!--- P: NO! GLI DITE LA VERITA’. CHE …--- I: SI, SI, HO CAPITO.--- P: CHE QUANDO E’ PARTITO … IL DISCORSO, SI SONO DIMENTICATI DI METTERLI.---/ I: VA BENE.---/ P: E IN PIU’ … ANDATE A TROVARE IL GROSSO E DITEGLI DI … DI FARE INSIEME CERTE COSE E, POI, LUI … DI ANDARLO A INFORMARE SU CHE COSA E’ ARRIVATO.---/ I: NO, LO SO COSA E’ ARRIVATO!--- P: EH!--- I: COSE CHE C’ERANO …---/ P: AL NOSTRO AMICO, AL GROSSO …--- I: SI.--- P: DOVETE FARE IL PREZZO INSIEME.--- I: AH! HO CAPITO.--- P: I PREZZI! VOI PRENDETE I PREZZI E ANDATE DAL NOSTRO AMICO E GLI DITE CHE E’ ARRIVATO QUESTO. PERO’ QUELLE ALTRE COSE SONO RIMASTE PERCHE’ SI SONO DIMENTICATI DI METTERLI.---/ I: VA BENE. SEMPRE A QUELL’AMICO LA’?---/ P: SEMPRE A QUELL’AMICO, CI… A CI…---/ I: SE GLI INTERESSA QUALCOSA DI QUELLO! VA BENE!--- P: AH!--- I: OK.--- P: E … PER QUANTO RIGUARDA ALTRO, NIENTE? TUTTO A POSTO?--- I: TUTTO A POSTO, TUTTO NORMALE. AH! SE… MA PER GLI INVITI …--P: AH!--I: LI HANNO FATTI!--P: EH?--I: EH! VA BEH! LI HA FATTI VOSTRO …--- P: E A CHI HA INVITATO?--- I: A NOI TUTTI! MA SUO … IL PADRE DI QUELLA PERSONA! GLI HA DETTO DI INVITARE ANCHE QUEGLI ALTRI … QUEGLI ALTRI AMICI CONTRO DI NOI, LA’ …--P: AH?--- I: AH! AH! AL COLLE…--P: A CHI? AL VE…?--- I: AH!--- P: GLI HA DETTO DI INVITARLO?--- I: SI, SUO PADRE!--- P: COMPARE BRI…?--I: EH! ALMENO COSI’ HO SENTITO.--P: E LUI E’ ANDATO AD INVITARLO?--I: NON LO SO! FORSE E’ ANDATO LUI.--(incomprensibile)?--- I: NON QUELLO … MANAGO’. QUELL’ALTRO.--- P: E CHI E’ ANDATO.--I: GLI ALTRI, QUANDO SONO VENUTI. MI DEVO INFORMARE PER BENE CHE NON HO CAPITO IL DISCORSO. E POI VI DICO.-P: VA BENE, SE HANNO FATTO UNA COSA DI QUESTE ANDATE … MANDATECI … VOI MANDATECI LA BUSTA.-- I: UH!--- P: EH! MA NON PENSO E’ IMPOSSIBILE!--I: VA BENE! POI VI DICO, LA PROSSIMA VOLTA …--- P: EH! INFORMATEVI MEGLIO … CI SENTIAMO DOMANI SERA A QUEST’ORA.--- I: DOMANI SERA?--- P: SI.--- I: VA BENE.--- P: E INFORMATEVI SU QUESTA COSA! CHE MI INTERESSA!--I: VA BENE!--P: E ANDATE A TROVARE IL GROSSO.--- I: OK! CIAO.--FINE CONVERSAZIONE Iaria Domenico Carmelo si rivelava essere la persona deputata da Pangallo Antonino a dare concreto sbocco attuazione a uno specifico filone tra le attivita’ illecite del gruppo, il collocamento sul mercato delle armi fatte giungere in Italia tramite l’attivita’ condotta in Spagna da Tripodi Bruno, Pangallo Antonino e dal bulgaro Piskov. Nelle conversazioni che seguono Pangallo Antonino e Iaria Domenico Carmelo commentano l’esecuzione dell’ordinanza del 21\1\2004. Progressivo: 0050 - Data conversazione: 11/02/2004 - Ora inizio conversazione: 17.15.58 Interlocutori: --P) PANGALLO Antonino I) IARIA Domenico Carmelo ===================================================== INIZIO CONVERSAZIONE P: SI.---/ I: PRONTO BUONASERA, CHE SI DICE?---/ P: TUTTO A POSTO, LI’?---/ I: TUTTO A POSTO! QUASI!---/ P: PERCHE’?---/ I: GLI AMICI NOSTRI LI HANNO PRESI.---/ P: A CHI?---/ I: AL VIP.---/ P: EH!--I: A …--- P: AL GROSSO?---/ I: AL GROSSO NON LO SO, MA AL SUO COMPARE LO HANNO PRESO, PURE.---/ P: PER CHE COSA?---/ I: COLLEGAMENTI CON … UN’ASSO… UNA ESSE ESSE! AVETE CAPITO?---/ P: HANNO FATTO UN ASSO…?---/ I: AH?--- P: UN’ASSOCIA…?--- I: SI, UN ASSOCIAZIO…---/ P: EH! E A CHI HANNO PRESO? IL FIGHETTO ...---/ I: NON SO GLI ALTRI PERCHE’ DOMANI ESCE SULLA COSA, OGGI L’HANNO FATTA.---/ P: E IL GROSSO NON LO SAPETE PERCHE’?---/ I: NON SO, DEVO ANDARE A TROVARLO PERCHE’ NON RISPONDEVA.---/ P: EH! … MOTIVAZIONE? TAPPATEVI IL NASO …--(…) I: TRAFFICO INTERNESCIONAL.---/ P: EH! EH! CON CHI?---/ I: CON QUELLO!---/ P: CON MAR…?---/ I: EH! EH!.---/ P: CON MARCO?---/ I: SI, SI. E PIU’ ALTRE COSE DELICATE!---/ P: EH! INTERCETTAZIONI?---/ I: INTERCETTAZIONI PIU’ SU FATTI FATTI!--- P: EH! SU CHE COSA? FATTI LORO?---/ I: CATANOSO!---/ P: EH! E NO! EH! PROBLEMI SUOI! A NOI CHE CE NE FREGA!--- I: SI, SI!--- P: SONO PROBLEMI SUOI!--- I: LO SO, LO SO!--- P: CI POSSONO DISPIACERE!--- (…) P: SENTITE! ANDATE A VEDERE …--I: PER QUELLO?--- SI INTERROMPE LA TELEFONATA.--FINE CONVERSAZIONE Progressivo: 0051 - Data conversazione: 11/02/2004 - Ora inizio conversazione: 17.18.45 Interlocutori: --P) PANGALLO Antonino I) IARIA Domenico Carmelo ===================================================== INIZIO CONVERSAZIONE SITESI: IL PANGALLO INVITA LO IARIA AD INFORMARSI IN MERITO ALL’ARRESTO DEI LORO AMICI E A RINTRACCIARE “IL GROSSO” PER CERCARE DI SAPERE QUALCOSA IN PIU’; CHIEDE SE SONO STATE EFFETTUATE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE ED AMBIENTALI A CARICO DEGLI ARRESTATI.--LO IARIA RISPONDE AFFERMATIVAMENTE.--CONCORDANO DI RISENTIRSI IL GIORNO DOPO ALLA STESSA ORA.--FINE CONVERSAZIONE Progressivo: 0052 - Data conversazione: 12/02/2004 - Ora inizio conversazione: 17.51.30 Interlocutori: --P) PANGALLO Antonino I) IARIA Domenico Carmelo ===================================================== INIZIO CONVERSAZIONE SINTESI: SI SALUTANO.--P: (…) ALLORA?---/ I: EH! ALLORA … TUTTI!---/ P: CHI TUTTI? (…).---/ I: QUEL DISCORSO DI IERI SERA CHE VI HO DETTO IO … ANCHE AL … GROSSO---/ P:EH! (…) ED IO?---/ I: NO, NO!---/ P: SOLO LORO?---/ I: SOLO LORO!---/ P: E COSA HANNO COMBINATO?---/ I: (…) INTERCETTE…, COSE, UN BORDELLO!---/P: (…) QUANTE PERSONE HANNO PRESO?---/ I: EH! PARECCHIE, PARECCHIE!---/ P: PIU’ O MENO?---/ I: TRA COSE … PIU’ DI CENTO.---/ P: PIU’ DI CENTO! …(impreca).---/ I: PURE A SUO FRA…---/ P: AL LUNGO?---/ I: AH!---/ P: AL LUNGO!---/ I: SI, SI.---/ P: …(impreca).---/ I: VA BEH!--- P: E GUERI…?--- I: NO, NO!--- P: (incomprensibile).--I: SENTITE, SICCOME VOSTRO NIPOTE DEVE FARE IL COMPLEANNO, QUELLO, IL PICCOLO (…) FA UNA FESTICCIOLA E AVEVA PIACERE SE ANDAVA LA VOSTRA CONSORTE.---/ P: (…) SI OK, OK…--- (…) P: DI ALTRO TUTTO BENE?---/ I: SI, TUTTO BENE.---/ P: SENTITE MA …PERSONE DI FUORI DI DOVE SAPETE VOI NE HANNO PRESO? NO!---/ I: NO. DI LI’?---/ P: EH!---/ I: SI, SI. PERO’ NON QUESTI, ALTRI.---/ P: (…) OK, BASTA … (…) CI SENTIAMO … DOMANI SERA..---/ I: DOMANI SERA NO (…) PERCHE’ DEVO ANDARE ALLA FESTA.--- (…), I: DOMANI IN GIORNATA, A MEZZOGIORNO, LE UNDICI, SE VOLETE.---/ P: DA MEZZOGIONO ALL’UNA.--/ I: VA BENE … (…).---/ P: SE NON … ASCOLTATE, SE NON RISPONDO VUOL DIRE CHE …(incomprensibile)…---/ I: VA BENE.---/ SINTESI: CONCORDANO DI RISENTIRSI TRA TRE GIORNI AL SOLITO ORARIO.--FINE CONVERSAZIONE Progressivo: 0053 - Data conversazione: 15/02/2004 - Ora inizio conversazione: 17.32.18 IARIA Domenico Carmelo (U) – PANGALLO Antonino (C) … … … C= ... IL PAESE DI QUELLO CHE METTE ... MORRIS L'HANNO TOCCATO?--U= NO! ... SI' GIU' GIU'!--- C= PIU' GIU'?--- U= SI'!--- C= ... DI QUELL'AMICO PICCOLO? ... ESSE.-- U= SI'!--- C= SOLO A LUI?--- U= SI', DI LA' SI'!--- C= E IL PAESE DOVE STANNO LE PECORE?--- U= NO!--- CINGHIA CHIEDE SE CI SONO ALTRE NOVITA' E L'UOMO GLI DICE CHE TUTTO E' A POSTO. CINGHIA DICE CHE SI SENTIRANNO MERCOLEDI' ALLA SOLITA ORA E CHIEDE ALL'UOMO DI CONSERVARE I GIORNALI PER POI DARGLIELI.--- C= VEDETE CHE ... VEDIAMO IN SETTIMANA CI FACCIAMO UNA PASSEGGIATA PER LA CAMPAGNA. … … … Progressivo: 0054 - Data conversazione: 18/02/2004 - Ora inizio conversazione: 17.10.33 IARIA Domenico Carmelo (U) – PANGALLO Antonino (C) … … … SINTESI = SI SALUTANO.--- C = A QUELLO, MARLETTA, PURE?--- I = NON PARLATE PER TELEFONO! AVETE CAPITO? --C = SI, SI. BEH! NEANCHE VOI!--- I = NO! NEANCHE! SI! A TUTTI! UNA CATERVA!--- C = AVEVANO (INCOMPRENSIBILE)?--- I = NO! LE STESSE COSE CHE FANNO QUANDO FANNO SEMPRE!--C = AH! HO CAPITO! EH! SENTITE POTETE CHIAMARMI PER DARMI IL NUMERO VOSTRO?--- I = E NON L'HO PIU' IO! GLIEL'HO DATO A QUELLO LI'. NE DEVO TROVARE UN ALTRO.--C = E QUANDO TEMPO VOLETE PER PROCURARNE UN ALTRO?--I = EH! DOMANI! PERCHE' ...--- C = VA BENE, ALLORA CI SENTIAMO DOMENICA.--- I = DOMENICA? VA BENE!--- C = DI ALTRO TUTTO BENE?--- I = SI, SI.--C = PROCURATE I GIORNALI!--- I = SI, CI SONO.--- C = OK!--- I = VA BENE, BUONA SERA.--- C = CIAO.--- La partenza per MADRID di IARIA Domenico Carmelo e del fratello IARIA Annunziato era programmata per il 4\3\2004 (ALLEGATO N. 1368 - Trascrizione degli SMS registrati dalle ore 18.53.10 del 29/02/2004, progressivo 0011, alle ore 13.32.25 del 03/03/2004, progressivo 0046 – dal brogliaccio ascolto dell’intercetazione telefonica dell’utenza 333/4583414 in uso a IARIA Domenico Carmelo – N. 270/2004 RIT DDA, ALLEGATO N. 1369 - Annotazione di servizio redatta in data 04/03/2004 dall’Ispettore Superiore CAPPUCCIO Palma, Allegato N. 1370 - Relazione di servizio redatta in data 03/03/2004 dall’Ispetore Sup. LUCERI Giuseppe) In particolare, dagli SMS registrati il 03/03/2004 si evinceva che IARIA Domenico e il fratello sarebbero partiti il giorno dopo (PANGALLO, dal progressivo 0041: “Quando.Vai.”; IARIA, dal progressivo 0042: “Domani così e tutto a posto ok.Più il tempo necessario per arrivo.Ok ciao”), utilizzando, come indicato in un messaggio precedente (IARIA, dal progressivo 0034: “Ma non con l’uccello ora sto vedendo per il verme però e sta resa da lass”), il treno (“… il verme …”). Dall’analisi dei dati tecnici relativi all’intercettazione telefonica dell’utenza 333/4583414, si rilevava che PANGALLO Antonino utilizzava, per lo scambio di messaggi con IARIA Domenico, una nuova utenza radiomobile spagnola, 0034/628891171, sottoposta ad intercettazione telefonica dal 02/03/2004 al 26/03/2004. A seguito di quanto emerso dall’intercettazione telefonica dell’utenza 333/4583414, in uso a IARIA Annunziato, nel pomeriggio del 04/03/2004, veniva effettuato il citato servizio di osservazione presso la stazione ferroviaria di RCo (ALLEGATO N. 1369) Annotazione di servizio redatta in data 04/03/2004 dall’Ispettore Superiore CAPPUCCIO Palma), che permetteva di accertare, alle ore 18.10 circa, la presenza di IARIA Domenico Carmelo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29/10/1975, residente a Roccaforte del Greco (RC) in Via Contado n. 8, identificato a mezzo carta d’identità n. AC9601693 rilasciata dal Comune di Roccaforte del Greco (RC) il 27/01/2000;IARIA Annunziato, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 15/10/1978, residente a Roccaforte del Greco (RC) in Via Contado n. 8, identificato a mezzo carta d’identità n. AC9601633 rilasciata dal Comune di Roccaforte del Greco (RC) il 04/06/1999;PANGALLO Francesco, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 01/07/1975, residente a Roccaforte del Greco (RC) in Via Dante n. 8, identificato a mezzo di patente di guida, categoria B, n. RC5181849W, rilasciata dalla M.C.T.C. di Reggio Calabria il 23/11/2002;IDA’ Massimo, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 16/04/1973, ivi residente in Via Roma n. 25, identificato a mezzo di patente di guida, categoria B, n. RC2248186P, rilasciata dalla M.C.T.C. di Reggio Calabria il 23/10/1991 Durante il servizio di osservazione, prima che si procedesse al controllo la P.G.notava che IARIA Domenico Carmelo, unitamente a PANGALLO Francesco, fratello del PANGALLO Antonino, utilizzava più volte il telefono pubblico, contraddistinto dalla numerazione 0965/5894547, installato nelle immediate vicinanze della stazione centrale di Reggio Calabria, come riscontrato anche dall’intercettazione telefonica dell’utenza 0034/654624777, in uso a PANGALLO Antonino. Contestualmente IARIA Annunziato e IDA’ Massimo stazionavano all’ingresso della predetta Stazione Centrale. Gl’indagati venivano sottoposti a perquisizione personale, IARIA Domenico Carmelo veniva trovato in possesso della somma contante di 3.000 euro e di due biglietti ferroviari REGGIO CALABRIA– MILANO. In merito al possesso dei biglietti ferroviari IARIA Domenico Carmelo riferiva che stava partendo per MILANO, unitamente al fratello Annunziato, per trascorrervi un periodo di vacanza. Aggiungeva che PANGALLO Francesco e IDA’ Massimo li avevano accompagnati alla stazione ferroviaria. Il controllo veniva, poi, esteso all’autovettura Volswagen Golf targata BT671AA di proprietà di PANGALLO Francesco cl.’75, usato per raggiungere la Stazione. All’interno del bagagliaio dell’autovettura veniva rinvenuto un borsone da viaggio, all’interno del quale vi erano, oltre a vari capi d’abbigliamento, anche numerosi ritagli di quotidiani locali riportanti gli articoli relativi all’arresto di ROMEO Vincenzo, di TRIPODI Bruno e di altri indagati. Ultimato il controllo Il servizio di osservazione a loro carico veniva prolungato fino ad accertare la presenza degli stessi sulla banchina del binario da dove, alle ore 19.30, sarebbe dovuto partire il treno per MILANO. Nel frattempo la Squadra Mobile di RC, unitamente al personale della Jefatura Superior De Policia di MADRID - Brigada Provincial de Policia Judicial – Grupo 18 U.D.y.C.O., nel primo pomeriggio dello stesso giorno aveva proceduto alla cattura del PANGALLO Antonino. E’ di tutta evidenza il pieno coinvolgimento di Iaria Domenico Carmelo nelle attivita’ illecite della cosca e il ruolo fiduciario nei confronti di Pangallo Antonino. Iaria partecipa, in ruolo di assoluto rilievo, a vicende delicatissime nella vita dell’associazione quali la tentata evasione di Maesano santo, il collocamento sul mercato reggino delle armi, della droga giunte dalla Spagna, l’attivita’ di supporto alla latitanza di Pangallo Antonino a cui, il 4\3\2004 stava portando denaro, medicine, quanto necessario per tenersi informato sulle vicende giudiziarie che avevano investito autorevoli esponenti dell’associazione. La richiesta deve essere accolta in relazione al reato di cui al capo A) e al capo C). “ Cio’ detto in ordine al ruolo di Iaria Domenico Carmelo nel precedente procedimento e al suo specifico rapporto con Pangallo Antonino si rileva quanto segue Secondo la Pubblica Accusa le tensioni e i contrasti esistenti tra i due gruppi criminali presenti a Roccaforte del Greco sarebbero alla base dei due delitti ai danni di Spano’ Teodoro e di Pangallo Antonino. Orbene se si e’ ritenuta fondata e assistita da gravita’ indiziaria la ricostruzione della causale e l’attribuzione della responsabilita’ per il tentato omicidio di Spano’ Teodoro, responsabilita’ circoscritta a disegni egemonici individuali, ad analoghe conclusioni non puo’ giungersi per l’ipotesi accusatoria sulla morte di Pangallo Antonino. In primo luogo occorre richiamare le conclusioni della consulenza autoptica sulle circostanze di tempo e luogo della morte e sulle cause che l’hanno determinata. Secondo quanto si legge nella consulenza autoptica redatta dal Dr. Aldo Barbaro su incarico del P.M. Pangallo Antonino e’ deceduto tra le 11.00 e le 13.00 del 28\9\04 per arresto cardiorespiratorio conseguente a frattura della calotta cranica con gravi lesioni cerebrali lacero-contusive. La vittima, si legge “e’ stata colpita violentemente alla testa con un mezzo metallico che ha provocato una ferita lacero-contusa del cuoi capelluto delle dimensioni di 2,5 *7 cm ed uno squarcio di circa 5,5, *2 sulla sottostante calotta cranica, con proiezione di frammenti ossei. La morfologia delle lesioni e la presenza di tracce metalliche ( accertate con le micro-analisi) sui margini della breccia ossea nonche’ sui frammenti ossei rimasti adesi alla dura dura madre rende verosimile l’ipotesi che sia stato utilizzato come corpo contundente un oggetto metallico e che il colpo sia stato vibrato con estrema violenza e con direzione dall’alto verso il basso. Le due lesioni al fianco sinistro sono state cagionate da un mezzo dotato di punta ma non tagliente trattandosi di lesioni non trapassanti , sono state ininfluenti ai fini del decesso. E’ presumibile che siano state inferte mentre la vittima era in piedi e rivolgeva il fianco sinistro all’aggressore . L’esame istopatologico delle lesioni sul cuoio capelluto e sul fianco sinistro ha confermato che le stesse non sono state cagionate da proiettile di arma da fuoco. La presenza di lesioni escoriate sulle due mani, sulle braccia, sul dorso fanno presumere che tra aggressore e vittima vi sia stata una colluttazione. E’ stato determinato il genotipo della vittima al fine di non precludere la possibilita’ di una comparazione futura con eventuali tracce ematiche che dovessero ritrovarsi su oggetti che potessero essere stati utilizzati per colpire Pangallo.” Cio’ detto ritiene questo Gip che quanto e’ emerso sulla vicenda non e’ sufficiente a qualificare il fatto come omicidio certamente doloso e ad attribuirne la responsabilita’ a Iaria Domenico Carmelo per le considerazioni di cui ora si dira’. Nell’intercettazione dell’8\10\04 Attina’ Domenico, fratello di Attina’ Paolo, persona ritenuta affiliata al gruppo Zavettieri, sottoposto a monitoraggio telefonico unitamente a Ida’ Massimo e a Iaria Domenico Carmelo, attribuisce la morte di Pangallo Antonino al “pazzo” di Iaria. Sul punto soccorre una prima riflessione. L’affermazione non e’ sufficiente a individuare Iaria in Iaria Domenico Carmelo tanto piu’ ove si pensi che il collaboratore Mesiano Carlo, riferendo notizie apprese de relato dal figlio di Turi Maesano, colloca sia Domenico Carmelo che Annunziato sulla scena del fatto, durante una battuta di caccia. In secondo luogo, anche ove potesse affermarsi con certezza che il “pazzo” di Iaria fosse Iaria Domenico Carmelo l’affermazione di Attina’ Domenico nulla dice, comunque, sulla volontarieta’ del fatto. Forti perplessita’ , a volere leggere il fatto come omicidio volontario, destano le modalita’ della morte. Se e’ vero che il drappello di persone era intenta a una battuta di caccia, e ove l’indagato avesse covato il proposito di sopprimere Pangallo Antonino, non sarebbe stato piu’ facile, logico, sicuro dissimulare l’omicidio con il tragico accidente di un colpo partito fortuitamente ? Successivamente si osserva che i presunti contrasti insorti all’interno del gruppo Maesano-Pangallo-Favasuli e che vorrebbero Iaria Domenico Carmelo animato da ambizioni di comando sono successivi alla morte di Pangallo Antonino e, come afferma lo stesso P.M. a pag. 421, riguardano l’intenzione di Iaria di interferire nella attivita’ di conduzione del gruppo da parte di Pangallo Francesco indirizzandola nel senso di una esautorazione dei Verno. Tutti gli atti di indagine, tutte le conversazioni intercettate, anche quelle di cui e’ protagonista Iaria Domenico Carmelo, rimandano l’idea di un sodalizio che nutriva profondo rispetto e ammirazione per ‘U Chiumbino, di cui nessuno ha mai posto in discussione il ruolo di comando, di cui tutti continuavano a rimpiangere la leadership. Altrettanto contraddittoria con l’ipotesi accusatoria e ‘ la totale assenza di reazione alla morte di ‘u Chiumbino da parte dei suoi fedelissimi, e principalmente da parte del fratello Francesco. Con questo si intende dire che se la morte di Pangallo Antonino cl. 70 fosse stato un omicidio e il delitto fosse maturato all’interno del sodalizio mafioso da parte di qualcuno che contendeva al morto la guida del gruppo e’ inverosimile che i sodali di un uomo carismatico come Pangallo Antonino, e tra loro lo stesso fratello Francesco, non abbiano avuto alcuna reazione violenta e abbiano accettato supinamente un delitto cosi’ efferato. L’ipotesi accusatoria appare ancora meno convincente ove si pensi che il delitto sarebbe avvenuto per mano di una persona che comunque non aveva, o non ha dimostrato di avere, alcuna forza, alcuna capacita’ di leadership tanto e’ vero che dopo la morte di Pangallo Antonino ha continuato a essere subordinato, comunque, a Pangallo Francesco. Che senso avrebbe che Iaria abbia ucciso per strappare la leadership a Pangallo Antonino per poi lasciare il testimone del comando a Pangallo Francesco, un uomo, tra l’altro, di cui da piu’ parti, nel sodalizio, viene messe in dubbio il carisma? Pare a questo giudice che delle due l’una. Se Iaria Domenico Carmelo fosse stato un uomo di tale carisma criminale, capacita tattica da eliminare un capo di cui tutti riconoscevano l’eccezionale leadership, sotto gli occhi del fratello, avrebbe dovuto avere buon gioco anche nel mettere a tacere le reazioni della famiglia della vittima e, avrebbe dovuto assumere lui stesso , senza indugi e ostacoli di sorta, la guida del sodalizio. Ma se il testimone del comando del gruppo Maesano-Pangallo-Favasuli, dopo la morte di Pangallo Antonino, e’ passato, come e’ passato, senza cesure e soluzioni di continuita’, al fratello Francesco cio’ attesta che i piani di Iaria, se tali erano, sono miseramente falliti. Iaria avrebbe commesso un grave delitto per nulla, avrebbe perso, avrebbe fallito grossolanamente. Ma se cosi’ fosse stato, puo’ ritenersi verosimile che il fratello dell’ucciso e l’intero sodalizio abbiano perdonato, senza battere ciglio, un traditore , per di piu’ perdente, adoperandosi, tra l’altro, per placare gli animi infuriati della vedova di ‘U Chiumbinu e dell’altro fratello della vittima, Carmelo? Sul punto si rileva che quella che viene indicata in questa parte della richiesta come attivita’ di mediazione sollecitata da Iaria Domenico Carmelo a Pangallo Antonino cl. 53 per riconciliarsi con Pangallo Francesco, in altra parte della richiesta viene ricostruita come intermediazione dello zio Antonino tra i due fratelli Francesco e Carmelo Pangallo, invocata dalla mamma dei due fratelli tramite la nuora. In tal senso depone, univocamente, tra le altre, la conversazione del 2\11\04 in cui Ida Maria Rosa dice a Pangallo Antonino che sua suocera vuole vederlo perche’ e’ successo un finimondo fra i due fratelli superstiti. Tutte le conversazioni che hanno ad oggetto questo tema depongono, a parere del Gip, nel senso che certamente erano insorti aspri dissidi tra Francesco e Carmelo Pangallo probabilmente sulla reazione a quanto accaduto al fratello Antonino ma sul punto non vi e’ alcun indizio preciso. Sul punto le conversazioni intercettate tra Pangallo Carmelo e la vedova Verno Francesca sembrano registrare un comune sentire dei due cognati, in contrasto con la posizione assunta da Pangallo Francesco che poi, anche a seguito dell’intermediazione di Pangallo Antonino cl. 53, prevvarra’ con la conseguenza che Verno Francesca non intratterra’ piu’ rapporti con i congiunti del marito rimasti a Roghudi e Pangallo Carmelo fara’ ritorno nel suo luogo di residenza nel nord Italia. Ora, e’ ragionevole ritenere che , dinanzi all’omicidio volontario di un fratello, Pangallo Francesco, sol per non aprire nuovi fronti di guerra, abbia potuto non solo non reagire ( denunziando il fatto come avrebbe fatto una persona animata da ordinario senso civico, o sostituendosi alla Stato, come purtroppo in questa terra sovente accade) ma, abbia, addirittura, continuato ad intrattenere con l’omicida i rapporti di sempre, come attestano le innumerevoli conversazioni telefoniche registrate tra Iaria Domenico Carmelo e Sangallo Francsco dopo la mrte di ‘U Chiumbinu? Non e’ senza rilievo che Pangallo Francesco fosse presente al momento del fatto e abbia visto come il fratello Antonino e’ morto. Questo rende ancora piu’ inverosimile che, ove egli avesse assistito ad un omicidio, abbia deciso di non reagire, quale che ne fosse stato l’autore. Di contro proprio la non reazione di Pangallo Francesco, il suo atteggiamento di aperto depistaggio tenuto con gli inquirenti, lo scontro con il fratello Carmelo che non viveva a Roccaforte, sono elementi che accreditano l’ipotesi, a parere del Gip, che l’evento possa essere stato causato forse anche da Iaria Domenico Carmelo ma non con l’intento di uccidere Pangallo Antonino, che vi sia stato un incidente, o un lite sfuggita di mano. Tale lettura dei fatti trova riscontro nell’affermazione di Attina’ Domenico secondo il quale a uccidere Pangallo Antonino sarebbe stato “il pazzo di Iaria” , dichiarazione che indirizza la responsabilita’ per la morte su uno dei due fratelli Iaria ( c.f.r. Mesiano colloca entrambi sulla scena del fatto) ma che non e’ sufficiente per effettuare una credibile opzione tra fatto doloso e fatto colposo e tra i due fratelli presenti . Risulta, poi, dagli atti del procedimento che vi e’ richiesta cautelare nei confronti di Iaria Domenico Carmelo per il reato di cui all’art. 390 c.p. a favore proprio di Pangallo Carmelo, fatto consumatosi nell’estate del 2005, a distanza di circa otto mesi dalla morte di Sangallo Antonino. Non puo’ non rilevarsi che anche tale circostanza appare del tutto inconciliabile con il presunto risentimento che Pangallo Carmelo avrebbe nutrito nei confronti di Iaria ove questi fosse stato l’omicida del fratello Antonino. Allo stesso modo il fatto che Iaria Domenico Carmelo sia sparito da Roccaforte nell’immediatezza della morte di Pangallo Antonino non puo’ essere univocamente letto nel senso della responsabilita’ dolosa di Iaria. Ipotizzando che Iaria abbia accidentalmente causato la morte di Pangallo Antonino e’ del tutto ragionevole che egli abbia, comunque, temuto la reazione della famiglia del morto, anche tenuto conto del contesto ambientale ove i fatti sono accaduti, dalla quale certo non pensava, evidentemente, di esser accolto come un figliol prodigo. Non muta i temini della questione il fatto che uno degli accoliti , il 28\5\05 ore 23.24 progressivo 5020 , rimproveri a Iaria Domenico Carmelo di avere ammazzato qualcuno e questo per le medesime osservazioni formulate sulle affermazioni di Attina’ Domenico. In ultimo si rileva che Mesiano Carlo, sulla morte di Pangallo Antonino, riferisce notizie apprese da Donato Maesano, figlio di Turi Maesano il quale parla della morte di ‘U Chiumbinu come di un incidente di caccia. In definiva si ritiene che gli indizi a carico di Iaria Domenico Carmelo non sono assistiti da precisione, univocita’ coerenza tali da conferire la gravita’ necessaria alla emissione di un titolo cautelare per il reato di cui al capo I). Puo’ ora esaminarsi quanto e’ stato accertato dopo il verificarsi dei due fatti di sangue. Come si e’ anticipato in premessa prima di esaminare il compendio indiziario specificamente indicato a sostengno delle ipotesi accusatorie di cui ai capi A) e B) si esamineranno una seie di ipotesi di reato che il P.M. attribuisce agli indagati, come espressione dell’attivita’ di sodalizi mafioso presenti sul territorio o come fatto commessi grazie alla forza di intimidazione promamnete da questi o al fine di favorire tale societas sceleris. OPERAZIONI FINANZIARIE E RICICLAGGIO. IL RUOLO DI ROMEO VINCENZO. Si legge nella richiesta: “ Le indagini in parola hanno permesso di accertare un mutamento della Ndrangheta da organizzazione criminale a vera e propria hoolding del crimine, infatti ha cambiato le proprie strategie di intervento, cerando di essere sempre più invisibile e spostando il suo principale interesse non all’eliminazione fisica dell’avversario, esigenza vedicativa messa da parte in nome del guadagno e dell’accumulazione di ricchezza nella tratta di affari illeciti. Per tale motivo la presente indagine è stata denominata in codice “NUOVO POTERE”, perché appunto c’è stato un vero e proprio cambio di strategia con la fine delle faide che hanno portato solo morti e contraccolpi da parte dell’A.G., il tutto ovviamente a discapito degli affari illeciti. La conferma di quanto appena detto è stata data dal monitoraggio di ATTINA’ Paolo che, oltre a mantenere i contatti con personaggi del medesimo sodalizio, mantiene contatti con personaggi che non sono direttamente coinvolti nel medesimo contesto criminale ma che ugualmente sono in grado di garantire il loro fondamentale apporto per la conclusione di affari illeciti. In primo luogo giova ricordare che ATTINA’ Paolo è stato tratto in arresto nell’ambito dell’operazione denominata in codice “ONORATA SOCIETA’”, che ha colpito i vertici della Sanità Calabrese, ed inoltre ha dimostrato i contatti del medesimo Attinà con il consigliere Regionale Domenico CREA (rapporto ampiamente confermato dalla presente indagine); inoltre ATTINA’ Paolo risulta aver avuto numerosi contatti con ROMEO Vincenzo, sopra generalizzato, personaggio gravato da innumerevoli precendenti penali. Sin dalle prime battute il rapporto instaurato tra i due sembrava riguardare operazioni di natura illecita, soprattutto in considerazione del tenore delle conversazioni che nulla avevano a che fare con le attività lavorative, almeno con quelle ufficialmente svolte dai due. La figura di ROMEO Vincenzo emerge per la prima volta in data 12.05.2005 allorquando sull’utenza 349/6735207 RIT 1248/04 in uso ad ATTINA’ Paolo, è stata registrata, al progressivo 4047, una conversazione nella quale ATTINA’ Paolo chiama ROMEO Vincenzo e chiede se può ritirare un assegno dell’importo di 2.400 euro in quanto lo ha chiamato il direttore della banca “CREDITO ITALIANO” e che per quell’assegno non vi è copertura; a questo punto ROMEO dice che se avesse saputo in anticipo questa situazione verificare “come è combinata avrebbe agito diversamente ma ora deve lei” (si riferisce alla di lui moglie ALAMPI Mariagela). Vincenzo:pronto! Paolo:vincenzo, paolo sono! Vincenzo:ciao, paolino come va, tutto apposto! ........... omissis dalle ore 17:15:10 alle ore 17:15: 26 Paolo: sentite che vi dico, vincenzo! Vincenzo:ditemi! Paolo:siccome, vi ricordate di quell'assegno? Vincenzo:sì! Paolo:ehhh. da allora è arrivato ora, no! Vincenzo:sì! Paolo:siccome avevo fatto un versamento...........! Vincenzo:allora,…….. io sapete cosa ho dovuto fare là, praticamente, ho dovuto fare, gli ho mandato tramite mia moglie i soldi e l'ho fatto versare a lei , quindi il vostro assegno lo aveva versato mia moglie! Paolo:ah, lo ha versato lei? Vincenzo:si, perchè praticamente là....incomprensibile...... gli hanno sistemato la partita, quindi gli ho mandato i soldi io e poi mi pare, non mi ricordo il 30 o il primo, il secondo il 2, quando è stato non so, lo ha versato mia moglie! Paolo:sentite che vi dico una cosa, lo possiamo ritirare per un paio di giorni vincenzo? Vincenzo:eh.....guardate sono io....se ero io là, vedevo se lo potevamo richiamare, ma dato che lei ... che non ci sono in …. …. non so come é combinata lei, ma penso male perchè ha dovuto fare, mi pare una domanda ad un amico perchè ha dovuto fare una domanda ad un amico per portargli (mi ci leva) un assegno per coprire qualche cosa, perchè non è messa tanto buona! Paolo:com.... mi vi dico, no, perchè un paio di giorni, così risolvevo, perchè mi è arrivato dopo tanti giorni. avete capito? Vincenzo:paolo se voi me lo avevate detto subito, alle....... in quel momento, allora io mi ero gestito diversamente la situazione, a....dato che voi non mi avete detto niente! Paolo:no, ma infatti no, perchè visto che feci quei due versamenti, no e poi ne sono arrivati altri due, avete capito? Vincenzo:sì, ho capito! Paolo:ehh... ieri mi ha chiamato il direttore, non me lo aspettavo no! Vincenzo:sì Paolo:che pensavo che era arrivato quello, avete capito? Vincenzo:sì! Paolo:ora siccome mi ha chiamato ieri, disse siccome non è fuori piazza, è in piazza.no! Vincenzo:sì Paolo:allora io per un paio di giorni, poi risolvevo, senza che impazzivo, avete capito? Vincenzo:eh lo so, paolo, allora là bisogna fare un'operazione di richiamo, gli faccio richiamare, gli devo dare 2400 euro, me li versa e me lo richiama, altrimenti non lo richiama perchè lei non è messa bene, con la banca ora come ora. capite? Paolo:ho capito! Vincenzo:quindi non lo so, ehh .... gli chiamo a lei ( ndr vincenzo chiamerà a sua moglie ), vedo come è messa, ma penso male perchè ve l'ho detto, ieri ho dovuto chiamare ad un amico mio gli ho fatto portare un assegno (mi ci facciu livari un assegnu), me lo versa e mi va tamponando, perchè con il fatto che.... se ero io là era diverso...o ieri ha dovuto chiamare! Paolo:lo so, ...lo so....se eravate voi qua non avevamo problemi.... vi dico, ……. comunque allora chiamateci voi e poi mi chiamate voi a me. Vincenzo:uh....va bene! .........omissis dalle ore 17:17:23 alle ore 17:17:43 Paolo:infatti ora sono qua da vostra moglie, sono io, che mi ha dato il numero e vi sto chiamando! Vincenzo:va bene! Paolo:vedete se è possibile fare quest'operazione vincenzo! avete capito? Vincenzo :paolo domani quando va alla banca lei, vedo, se è possibile che lo può richiamre in base a come è messa lei! Paolo:sì! Vincenzo:, perché………, capite? Paolo:mi chiamate voi e mi dite? Vincenzo:ok! Paolo:va bene! grazie Vincenzo:vi saluto, arrivederci. ALLEGATO 7AD La conversazione due soggetti di cui sopra potrebbe sembrare una normale discusione tra che si imbattano in un normalissimo problema economico. Tuttavia, considerato lo spessore criminale delle due persone in argomento, aggiungendo inoltre che il rapporto economico tra i due non avrebbe motivo esistere, in quanto il ROMEO svolge l’attività operaio forestale, in data di di assicuratore mentre ATTINA’ Paolo è 16.06.2005 con RIT 925/05, si riteneva opportuno attivare l’intercettazione dell’utenza 348/6468549 in uso appunto a ROMEO Vincenzo. Questa attività tecnica, seguita da numerose altre (durante il percorso investigativo intrapreso si è reso necessario ampliare l’attenzione sul ROMEO), ha permesso di accertare quanto segue. Innanzitutto è stato rafforzato, in quanto captato sia sull’utenza in uso 349/6735207 ad ATTINA’ Paolo, sia sull’utenza 348/6468549 in uso a ROMEO Vincenzo, il rapporto economico che consiste nel continuo scambio di assegni tra i due, che come si ripete non ha motivo di esistere se non per degli affari illeciti. Si riportano preliminarmente le numerose conversazioni intercorse tra i due e registrate su le utenze monitorate con rit 1248/04 e 925/05. Conversazioni intercettate sull’utenmza 925/05 ed in uso ROMEO Vincenzo. Monitorato: 393486468549 - 925/05 Registrazione: 2866 Ora registrazione: 11/07/2005 16.05.07 Interlocutore +393496735207 348/6468549 autorizzata con RIT Romeo parla con Paolo Attinà e gli dice che la stessa doveva versare 7-8000 euro e lui gli ha detto di lasciare qualcosa da perte in modo che potesse coprire anche lui ( Attinà). Attinà gli dice che va all'ufficio dalla moglie. ALLEGATO 13A Monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 4524 Ora registrazione: 21/07/2005 17.07.27 Interlocutore +393496735207 Paolo per Vincenzo.... dice che è rientrato..... e Vincenzo chiiede se ha concluso qualcosa per la pratica che era partito.... lui dice di si che ha parlato con l'avvocato... poi chiede se può risolvergli qualche problema con il direttore della Banca. . ALLEGATO 13B monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 5148 Interlocutore +393496735207 VINCENZO per PAOLO ATTINA'.... chiede quando si vedranno.... chiede se si possono prendere il caffè.... se si possono incontrare domani.... per quella pratica che gli ha presentato si può fare qualcosa.... ATTINA' ha tutti i documenti e quindi può fare l'assicurazione. ALLEGATO 13C Monitorato: 393486468549 – 925705 Registrazione: 5187 Ora registrazione: 25/07/2005 21.01.04 Interlocutore +393496735207 Vincenzo e Paolo Attinà, Vincenzo dice che stasera non ha tempo, gli chiede se per domani ha disponibile 1500 euro, Vincenzo dice che non sà, Paolo dice che eventualmente passerà domani mattina dalla moglie per vedere.- ALLEGATO 13D Monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 5247 Ora registrazione: 26/07/2005 10.41.36 Interlocutore +393496735207 Vincenzo e Paolo Attinà, quest'ultimo gli chiede un'assegno che poi lui lunedì gli copre.- . ALLEGATO 13E Monitorato: 393486468549 - RIT 925/05 Registrazione: 5707 Ora registrazione: 02/08/2005 11.21.08 Interlocutore +393496735207 ATTINÀ Paolo telefona a Vincenzo, al quale chiede se l'ha improntata quella cosa. Vincenzo risponde che si trova ancora fuori e che il pomeriggio sarà sulla Piana ( ndr Gioia Tauro). Rientrerà in serata. Paolo chiede se riescono a fargliela per dopodomani. ALLEGATO 13F Monitorato: 393486468549 - RIT 925/05 Registrazione: 5898 Ora registrazione: 04/08/2005 11.04.16 Interlocutore +393496735207 Dalle ore 11:04:57 la conversazione si sviluppa come segue: Paolo: ATTINÀ Paolo Vincenzo: ROMEO Vincenzo Paolo:sentite, che vi dico un'altra cosa. appena mi chiama gli do il vostro numero. avete parlato con vostra moglie? perché lei ha detto che non sa niente! Vincenzo:non vi sento paolo! Paolo:con vostra moglie avete parlato? Vincenzo:si'. gli ho raccomandato di vedere se riesce a farvela. Paolo:perché gli ho telefonato sino ad ora e mi ha detto che non sapeva niente e dovevo parlare con voi. Vincenzo:no, io gli ho raccomandato di vedere un attimino, per vedere se riesce a recuperare un attestato per farvela ..... Paolo:perché sino ad ora gli ho chiamato un'altra volta. chiamateci voi, nel caso. va bene! Vincenzo:va bene, ok. Paolo: …………….. incomprensibile …………….. Vincenzo:ok, la chiamo subito. Paolo:chiamatela subito per favore. …….incomprensibile………….. Vincenzo:va bene vi saluto. Paolo:vi saluto. ID cella : Indirizzo : Via Zaniboni-46032-CASTELBELFORTE - Sett. 1 ALLEGATO 13G Monitorato: 393486468549 - RIT 925/05 Registrazione: 16853 Ora registrazione: 31/01/2006 11.39.39 Interlocutore +393496735207 Enzo viene chiamato da ATTINA' Paolo questo chiede come sono combinati, Enzo dice che non hanno incassato, Paolo dice perchè è arrivato quell'assegno di 3.000. ALLEGATO 13H Monitorato: 393486468549 - RIT 925/05 Registrazione: 16941 Ora registrazione: 31/01/2006 19.43.30 Interlocutore +393496735207 ATTINA' Paolo con Vincenzo. Gli chiede se domani deve andare a lavorare perchè è stato chiamato di nuovo (non dice da chi). Vincenzo pensa che domani dovrebbero risolvere risolvere e non ci dovrebbero essere difficoltà. Si vedranno domani mattina. ALLEGATO 13I Monitorato: 393486468549 – RIT 925/05 Registrazione: 17042 Ora registrazione: 01/02/2006 13.05.59 Interlocutore +393496735207 Enzo viene chiamato da Paolo Attinà dice che come è finita perchè lo ha chiamato di nuovo, Enzo dice che stà aspettando dirisolvere la situazione (si tratta di soldi) . ALLEGATO 13L Monitorato: 393486468549 – RIT 925/05 Registrazione: 17148 Ora registrazione: 02/02/2006 9.45.34 Interlocutore +393496735207 Enzo con ATTINA' Paolo il primo dice che stà perfezionando quel contratto, Paolo dice che quello lo ha già chiamato. ALLEGATO 13M Monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 17186 Ora registrazione: 02/02/2006 11.27.21 Interlocutore +393496735207 Enzo con Paolo ATTINA' dice che stà aspettando quella persona che deve portare le chiavi e dargli l'assegno, Paolo chiede se risolvono primadi mezzogiorno. . ALLEGATO 13N Monitorato: 393486468549 - 925/05 Registrazione: 17271 Ora registrazione: 02/02/2006 14.25.41 Interlocutore +393496735207 Enzo con Paolo Attinà, il primo dice che in parte ha risolto, Paolo dic edi muoversiche quello lo stà aspettando davanti alla Banca. . ALLEGATO 13O Monitorato: 393486468549 - 925/05 Registrazione: 17296 Ora registrazione: 02/02/2006 15.34.05 Interlocutore +393496735207 Enzo con Paolo Attinà questo chiede se ha fatto qualcosa perchè ha il direttore davanti, Enzo dice che lo hanno versato stamattina e lo hanno benefondato si vedono stasera. . ALLEGATO 13P Monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 17419 Ora registrazione: 03/02/2006 11.13.42 Interlocutore +393496735207 Enzo con ATTINA' Paolo comunica che ha scoperto che quello l'assegno di 5.000 non lo ha cambiato ed ha versato un altro a Melito. ALLEGATO 13Q Monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 17850 Ora registrazione: 06/02/2006 15.18.29 Interlocutore +393496735207 Enzo con ATTINA' Paolo dice di arivare a casa sua a predersi quello che ha incasso la moglie per quello sul contratto deve fare un altra modifica. ALLEGATO 13R Monitorato: 393486468549 - 925705 Registrazione: 17876 Ora registrazione: 06/02/2006 16.40.45 Interlocutore +393496735207 Enzo con Paolo ATTINA' ilprimo chiede che non è andato a predersi gli incassi, Paolo chiede se ha risolto Enzo dice di si. ALLEGATO 13S Monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 19174 Ora registrazione: 17/02/2006 9.05.10 Interlocutore +393496735207 Romeo parla con Paolo Attinà e gli dice che ieri era al paese e il telefono non prendeva. Romeo dice di avere l'assegno e Paolo gli dice di andare a versarlo. Romeo dice che l'assegno deve essere girato da lui e Paolo gli dice di farlo lui da 2000,00 euro. Romeo dice di avere il numero del suo conto corrente però per la girata se quelli della banca si accorgono che la firma di dietro non è quella di Attinà fanno storie. Attinà gli dcie di andare che nel caso ci fossero problemi arriva lui. ALLEGATO 13T Monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 19952 Ora registrazione: 27/02/2006 13.54.17 Interlocutore +393496735207 Romeo parla con Paolo Attinà ceh gli dice che gli deve portare l'assegno a quello per le 14.30 . ALLEGATO 13V Monitorato: 393486468549 – 925/05 Registrazione: 20734 Ora registrazione: 06/03/2006 13.28.17 Interlocutore +393496735207 Enzo chiama ATTINA' Paolo, il primo dice che quell'amico suo per quella pratica non lo ha chiamato, Paolodice che lo ciamerà lui . Monitorato: 393486468549 - 925/05 Registrazione: 21041 Ora registrazione: 09/03/2006 12.06.17 Interlocutore +393496735207 Enzo con ATTINA' Paolo comunica che l'assegno della posta è tornato indietro, si vedranno in serata. . ALLEGATO 13Z Monitorato: 393486468549 - 925/05 Registrazione: 30922 Ora registrazione: 24/08/2006 17.22.29 Interlocutore +393496735207 Enzo viene chiamato da Paolo ATTINA', si vedono tra poco a Melito, Paolo chiede se gli ha chiamato quell'amico, Enzo dic eche si devono vedere verso le 19.00, Paolo chiede s eglielo da quella cosa (ndr un assegno), enzo dice che spera di si, si vedranno verso le 19. ALLEGATO 13BA Monitorato: 393486468549 - 925/05 Registrazione: 30927 Ora registrazione: 24/08/2006 20.18.14 Interlocutore +393496735207 Enzo viene chiamato da ATTINA' Paolo, il primo dice che ha ritardato, Paolo dice chre allora se ne sale, Enzo dice che si vedranno domani mattina, Paolo dice che manderà suo figlio per prendere l'assegno. ALLEGATO 13BB Monitorato: 393486468549 - 925/05 Registrazione: 30929 Ora registrazione: 25/08/2006 8.56.15 Interlocutore +393496735207 Enzo viene chiamato da ATTINA' Paolo, questo chiede cosa ha fatto, il primo dice che non ha risolto nulla perchè non ha visto quel'amico suo. ALLEGATO 13BC Monitorato: 393486468549 Registrazione: 30935 Ora registrazione: 25/08/2006 10.56.27 Interlocutore +393496735207 Enzo viene chiamato da Paolo ATTINA' il primo dice di non avere concluso nulla (ndr si riferisce alla consegna di un assegno), però adesso si trova alla posta per vedere se gliene può fare uno dei suoi però non glielo danno per uno perchè ne ha 21 in giro e de ve scendere a 20 quindi deve vedere di annullarne qualcuno, Paolo dic eche si farsi sentire altrimento lo rovinano (ndr lo protestano) . ALLEGATO 13BD Monitorato: 393486468549 - 925/05 Registrazione: 30945 Ora registrazione: 25/08/2006 14.19.30 Interlocutore +393496735207 Enzo viene chiamato da ATTINA' Paolo, il primo dice di che stà vedendo di risolvere facendo una denuncia di alcuni assegni e prenderne uno, paolo chiede se è sicuro che lo prende, Enzo dice che dipende se gli accettano la denuncia perchè non la può fare a casa perchè non vuoe rischiare di denunciare assegni che ha fatto. ALLEGATO 13BE Le varie attività tecniche poste in essere sul conto di ATTINA’ Paolo hanno permesso di accertare, oltre ai rapporti intercorsi tra questo e altri personaggi inseriti nel contesto criminale di Roccaforte del Greco (RC), che il medesimo ha intrennuto rapporti anche di nautura economica con ROMEO Vincenzo, personaggio attenzionato con varie attività nella presente indagine ed anch’egli risultato personaggio inserito in vari contesti criminali, che saranno analizzati più avanti. La circostanza di maggior rilievo è certamente il rapporto economico che, stando a quanto risulta agli atti, non avrebbe motivo di esistere, infatti come si vedrà sono diverse le conversazioni in cui i due soggetti in questione si scambiano assegni, che spesso risultano scoperti (spesso utilizzano assegni per coprire altri assegni), ma va aggiunto che ATTINA’ Paolo svolge la professione di operaio afor mentre ROMEO Vincenzo gestisce una agenzia di assicurazioni a Melito Porto Salvo. Si riportano alcune delle conversazioni intercorse tra ATTINA’ paolo e ROMEO Vincenzo. In data 01.08.2005 al progressivo 6000 utenza 349/6735207 in uso ad ATTINA’ Paolo autorizzata con RIT 1248/04, ROMEO Vincenzo e Paolo il quale chiede se gli ha fatto quella cosa della macchina e Vincenzo gli dice che ancora non ha fatto nulla e che in questo momento è combinato male e sta vedendo come risolvere, Paolo gli dice che l'assegno glielo hanno mandato pagato e se gli ha chiesto .Vincenzo gli risponde che ancora non l'ha vista a quella. Paolo gli dice se gli puo risolvere il fatto dell'assicurazione e Vincenzo gli risponde che sta vedendo come sistemarla. Paolo gli dice che neol pomeriggio scende a melito e si vedono in serata. omissis sino a 12.27.23 P:- Attinà Paolo V:- Romeo Vincenzo P: Vincenzo buongiorno V: Buongiorno, come va? tutto bene? P: Voi? V: mah! quà siamo a lavoro, voi siete per "munti" (ndr sopra) P: si, ora scendo, ora sto scendendo, un'altra "stampa" (ndr un altro pò) scendo V: niente, avevo visto una chiamata delle vostre e vi ho chiamato, ho detto alle volte...... P: no vi, no vi ho chiamato io se mi avete fatto quella cosa della macchina V: no, ancora niente, niente, questa mattina quà siamo.... combinati male, stavo vedendo un attimino come la possiamo risolvere P: gli.... gliel'hanno mandato pagato quell'assegno, avete domandato? V: no, non ho domandato ancora perchè non lo visto a quello, ora un altro po vado P: si ma potete doma..., si, no è in zona, ma pomeriggio siete là voi V: penso, sono in giro P: e poi vedo se scendo vi faccio un colpo di telefono, ma vi dico non me la potete risolvere quel fatto là dell'assicurazione V: sto, sto vedendo come la posso sistemare P: eh vabbè, allora vi chiama pomeriggio Vincenzo e ci vediamo, V: ok P: ci prendiamo un caffè, vabbene grazie Vincenzo V: vabbene, ti saluto P: ti saluto ALLEGATO 7AF Anche in questo caso si ritiene che l’oggetto del contendere sia la falsificazione di polizze assicurative, infatti l’interlocutore dice che l’assicurazione è scadita dal 20 (ndr 20 Luglio), appare quanto mai strano che al 03 di agosto la polizza deve ancora essere ritirata. In data 15.02.2006 al progressivo 11011 utenza 349/6735207 RIT 1248/04 in uso ad ATTINA’ Paolo autorizzata con RIT 1248/04, ATTINA' Paolo telefona a ROMEO Vincenzo, chiedendogli se ha risolto qualche cosa, altrimenti lo protesta. ROMEO dice che è a Cosenza e se non ritorna tardi si vedono. ATTINA' chiede se gli riesce a fare un assegno. ROMEO dice che per prendere tempo può fargli uno di quelli. ALLEGATO 7AG In data 25.08.2006 al progressivo 15513 sull’utenza 349/6735207 RIT 1248/04 in uso ad ATTINA’ Paolo autorizzata con RIT 1248/04, ATTINA' Paolo telefona a ROMEO Vincenzo quest’ultimo dice che con quello ancora non conviene, lui è alla posta a Reggio Calabria e non riesce per un foglietto ( un assegno) perchè è a ventuno e se non riesce a trovarne in giro uno dei suoi ed annullarlo in modo che così si scende a venti, non riesce a farglielo. ATTINA' dice che si risentiranno dopo. ALLEGATO 7AH In data 25.08.2006 al progressivo 15537 349/6735207 in uso ad ATTINA’ Paolo autorizzata con RIT 1248/04, ROMEO Vincenzo dice che sta vedendo se riesce a risolverlo lui, alle ore 15:00 andrà a fare la denuncia di un paio di foglietti e se ne prende uno (assegni). ATTINA' chiede a ROMEO se lui lo prende sicuro. ROMEO dice che se gli accettano la denuncia, in quanto ha dovuto prendere la lista, per vedere quali è sicuro di avere, quali ha dato ad uno ed all'altro, perchè non rischiare di fare la denuncia e poi lo portano all'incasso in banca.- ALLEGATO 7AI” “ Alla luce delle nuove risultanze investigative emerse dall’utenza di ROMEO Vincenzo ed il suo rapporto certamente di natura illecita istaurato con ATTINA’ Paolo, si focalizzava l’attenzione sul predetto personaggio. Dal monitoraggio delle diverse utenze a lui in uso (RIT 925/05, 1527/05, RIT 393/06. 735/06e RIT 1580/06), nonché dall’intercettazione ambientale dell’autovettura AUDI A8 targata BE 715 FL autorizzata con RIT 898/06, si accertava che Vincenzo non è soltanto personaggio che commette dei reati, ma dell’illegalità un vero e proprio stile di vita. Infatti che ROMEO ha fatto il suo raggio d’azione svaria dalla contraffazione di marche da bollo alla spendita di monete false (vedasi proc pen 4401/05 rgnr c.d. operazione “GIOTTO”, a seguito della quale viene raggiunto da provvedimento restrittivo in data 28.01.09 per tali reati), alla falsificazione di contratti assicurativi, (lo stesso in data 26.10.2006 alla gestione di falsi incidenti stradali venica colpito da OCC perché facente parte di un’organizzazione criminale dedita appunto a falsificare incidenti stradali, furti di autovettura, percependo così un 2045/2005 della Procura di ingiusto profitto nell’ambito del proc pen Reggio di Calabria), alla gestione di pratiche finanziarie del valore di svariati milioni di euro dai contorni certamente illeciti, al traffico di vari tipi di materiale, dall’oro, a puntelli o altro, che certamente fanno del ROMEO un vero e proprio professionista del crimine. L’attività illecita del contatti che lo stesso ROMEO viene tra l’altro appurata dagli innumerevoli ha intrattenuto con personaggi di ogni tipo, da liberi professionisti , a imprenditori, passando per i commercianti e quant’altro. Oltre agli argomenti che con ognuno di questi trattava, tutti diversi come si è detto, spesso parlava di non meglio specificate pratiche (la frase che ricorreva spesso è la seguente “per quanto riguarda quella pratica che avevamo parlato ci dobbiamo vedere un attimo”) il cui contenuto, nonostante l’ampia attività di intercettazione in atto, rimaneva ignoto; inoltre il ROMEO svolgeva la sua giornata-tipo partendo da casa verso le 09 della mattina e tornando in tarda serata, percorrendo la provincia dalla fascia Ionica a quella tirrenica e viceversa. Durante il tragitto era solito prendere numerosi appuntamenti, e utilizzava l’apparecchio cellulare per trattare gli affari più vari ed insoliti, in particolare per un assicuratore. Gli argomenti trattati dal ROMEO vanno dalla vendita di Puntelli e Ponteggi (conversazione con NARDO Pietro), alla gestione di fideiussioni e garanzie bancarie, alla gestione di progetti in varie parti del mondo (Cina, Africa ed altro), all’attività di recupero credito per conto di soggetti privati (in particolare per la Fondone Marmi di Massa Carrara ), allo scambio continuo di assegni con vari svolti soggetti che almeno per quanto risulta dagli accertamenti dalla P.G. procedente svolgono tutt’altra attività lavorativa. Il ROMEO, durante il periodo in cui è stato monitorato, era solito fare dei viaggi al nord Italia in varie città: Milano, Torino, Massa Carrara, Parma, Reggio Emila, Roma, provincia di Vicenza ed altro. Le persone con cui lo stesso intratteneva gli affari di cui sopra, almeno quelle identificate, raramente erano immuni da pregiudizi di carattere penale, in particolare molti associazione mafiosa e erano stati oggetto di denunce per riciclaggio (CAROLEO Salvatore, MARTE Giovanni, STRANGIO Salvatore). Dall’analisi di quanto sopra descritto, si può ritenere che il ROMEO sia un punto di riferimento per diversi sodalizi criminali, come si evince dagli affari che ha condotto con ATTINA’ Paolo, appartenente alla cosca ZAVETTIERI Roghudi e Roccaforte del operante a Greco, con NARDO Pietro e RONDINELLI Girolamo, della cosca GRANDE ARACRI di Cutro, per non parlare della sua disponibilità ad impegnarsi in operazioni di riciclaggio (a tale proposito appare sintomatica la conversazione avvenuta all’interno della propria autovettura targata BE 715 FL in data 09.06.2006 progressivo 313 RIT 898/06 dove, riferendosi all’operazione che aveva messo in piedi con PAIROTTI Domenico, dice testualmente “se l’operazione era pulita l’avrebbero fatta da soli e non avrebbero certo chiato a noi”), inoltre non sono certamente da sottovalutare i vari contatti con personaggi inseriti in vari contesti criminali calabresi, come ad esempio STRANGIO Salvatore e MARTE Giovanni . ALLEGATO 19A Si andrà adesso ad analizzare il materiale probatorio acquisito sul conto del ROMEO Vincenzo e nel contempo saranno sviscerate gli innumerevoli fatti reato. Prima di analizzare quanto emerso dalle attività tecniche, al fine di meglio lumeggiare la personalità del ROMEO, di cui già i suoi trascorsi giudiziari non lasciano adito a dubbi circa la sua inclinazione al crimine, si riportano le conversazioni registrate tra ROMEO Vincenzo e un personaggio maschile, ancora volta successivamente indetificato in DRAGO Anthony. La circostanza che sarà adesso trattata conferma una la predisposizione del ROMEO ad effettuare operazioni illecite di riciclaggio . In data 24.10.2005 veniva dato inizio alle operazioni di intercettazione telefoniche in entrata e uscita dall’393/3336717 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 1527/05. In particolare in data 28.1.2005 sono state registrate delle conversazioni tra lo stesso Romeo Vincenzo e una persona di sesso maschile, successivamente identificato in DRAGO Anthony, sopra meglio generalizzato, che riguardano il movimento di un’ ingente somma di denaro. Bisogna preliminarmente osservare che i contatti tra ROMEO e DRAGO iniziano dal 16.11.2005 quando alle ore 14.36 sull’utenza 393/3336717 al progressivo 3060, viene intercettata una conversazione che riguarda un appuntamento a Palizzi Marina (RC), e in questa circostanza pare che i due non si conoscano. I vari contatti tra i due vertono principalmente su fideiussioni e altre operazioni finanziarie . ALLEGATO 15A In data 16.11.2005 al progressivo 3073 dell’utenza 393/3336717 intercettata con RIT 1527/05 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 1527/05, Enzo con Vicenzo, chiede se quella persona che parlava ieri si chiama DRAGO, Vincenzo dice che non lo sa. ALLEGATO 15B In data 16.11.2005 al progressivo 3079 ancora con Enzo, questo dice che prova a chiedere su DRAGO. ALLEGATO 15C I contatti tra i due continuano anche nei giorni ad avvenire, trattando argomenti di carattere finanziario. In data 28.11.2005, al progressivo 4418 dell’utenza 3933336717 intercettata con rit 1527/05, viene registrata una conversazione tra Romeo Vincenzo e DRAGO Anthony, quest’ultimo chiede a Enzo se ha amicizie al San Paolo ( Banca San Paolo) perché gli manda un a persona pulita e gli fa aprire un conto corrente, poi arriverà un bonifico e se lo divideranno, Enzo chiede se al San Paolo in zona; Anthony dice che può dargli anche lui un nominativo che possa riceverlo; si riporta la conversazione integralmente:In sottofondo si sente la voce di Anthony che dice "se non facciamo cose fuori legge perchè dopo”. Enzo: Dimmi Antonio! Anthony: Sentimi una cosa carissimo! Enzo:Si! Anthony: Hai amicizie al San Paolo. Enzo:- E dipende fino a che punto. Anthony: E il San Paolo ti mando io una persona gli fai aprire un conto corrente è una persona pulita . Enzo:Si. Anthony: Però entro domani mattina ti dò i documenti e tu lo devi aprire al San Paolo però entro domani mattina poi arriva un bonifico che c'è lo dividiamo va bene. Enzo:- Ma al San Paolo di quà di zona ? Anthony:Dove vuoi non mi interessa. Enzo: No dico stà persona è di quà perchè ti posso dire .... Anthony: E dammi tu una persona che deve ricevere un bonifico dammi tutti in dati ... Enzo:- Che abbia il conto per forza al San Paolo. Anthony: Al San Paolo nessun altro solo al San Paolo. Enzo:va bene allora ci sentiamo più tardi. Anthony: Fammelo sapere al più presto, entro stasera lo devo sapere che domani mattina faccio il bonifico. Enzo:- Va bene Ok! Anthony: D'accordo? Enzo:Va bene ti faccio sapere più tardi. Ciao. Anthony: Ciao ciao. ALLEGATO 15D Al successivo progressivo 4419 Enzo comunica che qui c’è il San Paolo Banco di Napoli; Antony dice che va bene e che il bonifico e di 15 milioni (ndr 15.000.000 di Euro) gli spiegherà tutto per e mail; la conversazione si riporta integralmente:Anthony: Pronto! Enzo: Si ti volevo dire che quà è San Paolo Banco di Napoli non è solo San Paolo. Anthony: Deve essere San Paolo, va lo stesso gruppo. Enzo:- Esatto da Roma in giù si chiama San Paolo Banco di Napoli . Anthony: Va bene perfetto. Enzo:Ok! E ascolta importo ? Anthony: Intorno ai 15 milioni . Enzo:- ok va bene Anthony: Capiti di che? Enzo: Ok va bene . Anthony: capito? Enzo:- Si si ho capito. Ok ci sentiamo più tardi. Anthony: Poi ti dico via e mail chiamami via e mail c'è l'hai. Enzo: Si si c'è l'hai tu il mio indirizzo anche no. Anthony: Si ti scrivo qualcosina via e mail Enzo:- Da dove mi hai mandato ... Anthony: Arriva dalla direzione generale non ti preoccupare. Enzo: Da dove ti ho mandato quella e mail che hai ricevuto allo stesso indirizzo rimandamelo. Anthony: Va bene perfetto. Enzo:- Ciao! Anthony: Leggila ora subito. ALLEGATO 15E Al successivo progressivo 4461 Enzo dice ad Anthony che ha diversi nominativi, ed in base all’e.mail che arriverà deciderà quale comunicare, ma l’e mail non gli è arrivata; Anthony dice che la manderà più tardi; la conversazione si riporta integralmente:Anthony: Ei! Enzo:cusa che ti disturbo a quest'ora ma io lavoro fino a tardi. Senti io ho quei dati che mi hai chiesto solo che l’ e mail non l'ho trovata non so se l'hai inviata. Anthony:Eh! Enzo:- Il messaggio di posta che mi hai inviato non mi è arrivato. Anthony:Non ti è arrivato. Enzo:No, no. Anthony: C'è li hai i dati? Enzo:- I dati c'è li ho devo valutare in base alla e mail che mi arriva quale fornirti perchè ne ho diversi sempre come ti interessano a te Anthony:Se! Enzo:Ok! Anthony:Va bene. Enzo:- Va bene. Anthony:Io considera che fino a tardi che arrivo tra un oretta due ore. Enzo:Si. Anthony:E ti invio e mail. Enzo:- Se tu me la mandi io anche più tardi anche per le 10 (ndr le 22.00) passo dall'ufficio e t'è la scarico. Così valuto entro domani mattina quali farti avere. Anthony:Esatto. Enzo:va bene! Anthony:Ok! Enzo:- Ci sentiamo domani allora . Anthony:Ciao ciao. Enzo:Ciao ALLEGATO 15F In data 29.11.2005 al progressivo 4487 Enzo comunica a DRAGO Anthony che ha bisogno di tempo per il bonifico perché deve andare a Roma in quanto deve vedere per lo spostamento, Anthony dice che non lo deve fare subito gli darà lui un riferimento; Enzo dice che proverà a fare una telefonata perché l’ostacolo principale è che deve arrivare proprio sul quel conto; la conversazione integralmente si riporta:Anthony:Pronto! Enzo:Buongiorno. Anthony:Buongiorno a te, l'hai letta e mail? Enzo:- Si si, io praticamente sono in condizioni di gestirla quella situazione però se tu mi chiami così dalla sera alla mattina insomma ho bisogno di qualche giorno di tempo perchè mi devo spostare a Roma e avevamo la possibilità Anthony:E non abbiamo tempo. Enzo:Lo so. cioè considera. Anthony:Pensa che arriva un popò di belle cose lì. Enzo:Cioè considera una cosa se tu mi dice così dalla sera alla mattina non essendo preparato io... Anthony:E ma purtroppo l'ho saputo anch'io dalla sera alla mattina credimi. Enzo:- E niente, se c'è tempo io più tardi se riesco parto e vedo un attimino tu quando... Anthony:C'è tempo cosa vuoi dire più o meno Enzo:Per farti avere le coordinate entro quando. Anthony: Entro mezzogiorno, prima mezzogiorno. Enzo:No, e non c'è la facciamo. Anthony: Non c'è la facciamo. Enzo:- Devo arrivare a Roma capisci . Anthony: managgia la morte. Enzo:E non facciamo in tempo. cioè a saperlo, stamattina avrei preso l'aereo e già stamattina ero a Roma, però siccome devo venire su dico salgo in macchia e mi stavo organizzando. Anthony:Basta che fai una telefonata e dici dammi il numero di pratica e cin. Enzo:Devo passare io perchè dobbiamo un attimino vedere il discorso dello spostamento capisci. Anthony: Quello te lo do io non è che lo devi mandare subito da un altra parte, te lo do io un numero di riferimento. Enzo:- Comunque vedo provo a fare una telefonata e vediamo, diciamo che l'ostacolo più diciamo l'ostacolo principale e che deve essere per forza sul quell'Istituto capisci perchè se era su un altro. Anthony: E bravo se era su un altro, perchè l'unica cosa sai poi dice scusate abbiamo sbagliato e chi se ne frega ormai. Enzo: Certo. Anthony:Capito. Enzo:- Va bene ci sentiamo più tardi. ALLEGATO 15G Infine al successivo progressivo 4488 Enzo con Anthony il primo chiede se le 72 ore sono sicure, Anthony dice di si. Le conversazioni appena riportate, non lasciano adito a nessun dubbio circa la illeceità dell’operazione che i due stanno provando a portare a termine. Infatti i due evitano di dire particolari per telefono e parlano per e-mail . L’illiceità risalta principalmente dalla necessità di trovare un prestanome (e che sia pulito), nonché dai ristretti termini temporali entro cui effettuare l’operazione (entro l’indomani a mezzogiorno). Infine nella conversazione nr 4418, prima che Romeo rispondesse al telefono, Anthony in sottofondo dice: “ "se non facciamo cose fuori legge perchè dopo!”. Nei giorni a venire si registrano i seguenti contatti tra lo stesso ROMEO Vincenzo e DRAGO Anthony . Monitorato: 393933336717 Registrazione: 3422 Ora registrazione: 18/11/2005 14.22.51 Enzocon Antonio, cheide se si trova all'aeroporto dice che stà facendo le fotocopie e arriva. ALLEGATO 15I Monitorato: 393933336717 Registrazione: 4749 Ora registrazione: 30/11/2005 09.53.55 Interlocutore +393332757763 Enzo viene chiamato da DRAGO Anthony, questo dcie che per quella fideussione se si sbriga la chiudono, la provviggione sarà del 6%, ne parlano quando si vedono, parlano di provider comunque si vedono , Anthony dice che in un giorno riesce a fare le fiudeussioni . ALLEGATO 15L In data 02.12.2005 al progressivo 11155 utenza 348/6468549 RIT 925/05 viene registrata una conversazione tra ROMEO Vincenzo e DRAGO Anthony nato in Australia il 01.05.1968, quest’ultimo dice di aspettare un fax da Romeo. ALLEGATO 13BF In data 02.12.2005 al progressivo 11199 utenza 348/6468549 RIT 925/05 viene registrata una conversazione tra Enzo e Anthony, il primo chiede se ha il numero di un fax, gli da il numero 0161/829031, si vedono in serata perchè domani mattina ha l'aereo per scendere, parlano di una fideussione con il 4% di provviggione, Anthony chiede quanto devono prendere loro Enzo non vuole dirlo per telefono. ALLEGATO 13BG In data 02.12.2005 al progressivo 11248 utenza 348/6468549 RIT 925/05 viene registrata una telefonata tra Romeo Vincenzo con DRAGO Anthony, il primo dice che non è riuscito a mandare il fax, Antonio dice che poi si mettono d'accordo per procedere poichè se il lavoro è questo questa e la prima e l'ultima, Anthony dice che ha messo in mezzo funzionari e si è esposto, Enzo dice che se il Tribunale non ha lettera di intenti procede con la vendita. Tale conversazioni rivestono particolare interesse poiché i due avevano parlato di un bonifico di 15.000.000 di Euro da fare ad un prestanome. ALLEGATO 13BH Alle citate conversazioni, che già da sole non lasciano nessun dubbio circa l’illeceità dell’oggetto - altrimenti non vi sarebbe nessun motivo di trovare un nominativo pulito e soprattutto di aprire il conto necessariamente presso la banca San Paolo (evidentemente all’interno del predetto Istituto il sodalizio può disporre di qualche aggancio compiacente) - bisogna aggiungere e sottolineare che da una controllo effettuato alla Banca Dati, DRAGO Anthony risulta essere residente a Bianco e ha un controllo del territorio con CRIACO Giuseppe cl 1954, noto esponente della Criminalità organizzata della fascia Jonica appartenente alla cosca capeggiata da Giuseppe MORABITO alias “Tiradritto”. A questo punto bisogna porre in evidenza anche la circostanza che ROMEO Vincenzo è stato attenzionato poiché in continuo contatto con ATTINA’ Paolo, personaggio legato alla cosca ZAVETTIERI di Roghudi (RC), sodalizio che a sua volta è collegato al più potente clan dei MORABITO - PALAMARA – BRUZZANITI di Africo, capeggiato dal potente boss Giuseppe MORABITO detto “Tiradritto”. L’alleanza tra i due sodalizi è confermata ulteriormente da numerose inchieste che sono già diventate realtà processuali come l’operazione per la “faida di Roghudi”, operazione “Armonia” e non ultima l’operazione denominata in codice “ONORATA SANITA’” nella quale, a conferma di quanto appena detto, sono state utilizzate conversazioni realtive a ATTINA’ Paolo e GANGEMI Leonardo, entrambi colpiti da OCC ed a lungo monitorati in questa indagine, a conferma del solido legame che esiste tra le due consorterie, legame vincolato anche dal matrimonio tra la figlia del Boss di Roghudi ZAVETTIERI Sebastiano, ZAVETTIERI Olimpia nata a Melito di Porto Salvo il 03.06.1966 che in data 03.06.1990 ha contratto matrimonio con MORABITO Giovanni cl 1963 , figlio del ben più noto MORABITO Giuseppe cl 1933 detto “ Tiradritto”. Oltre alla conversazione appena riportata, che non lascia adito a dubbi circa l’illeceità dell’oggetto, va certamente aggiunta la conversazione registrata tra l’utenza 349/4017784 risultata intestata a MAVIGLIA Vincenzo, nato a Africo il 04.08.1978 ed ivi residente, e l’utenza 3933336717 intercettata con RIT 1527/05 in data 16.11.2005 al progressivo 3073. In questa conversazione ROMEO Vincenzo conversa con una persona di sesso maschile che chiama Vicenzo, a cui chiede se quella persona che parlava ieri si chiama DRAGO perchè gli sembra un tipo strano, Vincenzo dice che non lo sa. Da tale conversazione se ne deduce che ROMEO Vincenzo e DRAGO Anthony sono entrati in contatto tramite persone residenti ad Africo, tesi avvalorata dalla telefonata registrata il 16.11.2005 sulla medesima utenza alle ore 14.36 del 16.11.2005 progressivo 3060, laddove si evince chiaramente che il DRAGO e il ROMEO non si siano mai visti (all’atto dell’incontro DRAGO dice a a ROMEO “Io sono sulla sua destra seduto sulla panchina” ROMEO Risponde “Io ho un AUDI Nera”). ALLEGATO 15B In data 16.11.2005 sempre tra le utenze sopra indicate al progressivo 3079 viene registrata un'altra conversazione tra ROMEO Vincenzo e MAVIGLIA Vicenzo, quest’ultimo dice che prova a chiedere informazioni su DRAGO, contatterà qualche persona che lo conosce e gli farà sapere, ROMEO dice che siccome ha delle polizze serie da gestire non vorrebbe fare delle cattive figure. Va aggiunto inoltre che a seguito delle conversazioni intrattenute tra il ROMEO e il DRAGO, è stata posta in essere con RIT 1821/05 l’intercettazione dell’utenza 333/2757763 in uso appunto a DRAGO Anthony, la stessa è stata mantenuta dal 06.12.2005 al Dicembre del 2006; durate questo periodo si è appurato che lo stesso non aveva grande disponibilità economica, anzi in alcune circostanze ha avuto delle difficoltà per spese di poco conto, tale dato viene posto in risalto perché conferma che la somma di 15 milioni (è da precisare che da ormai 4 anni è entrato in vigore l’euro e comunque se si fosse trattato di 15 milioni di vecchie lire sarebbe stata una cifra che non avrebbe necessitato di tutte queste cautele), non era certamente il frutto nè del lavoro nè dei risparmi fatti dal DRAGO o di una eventuale eredità ricevuta dallo stesso, ma una elevata somma di provenienza illecita che il DRAGO, data la sua professione di mediatore finanziario, avrebbe dovuto riciclare e per fare ciò si è rivolto al ROMEO chiedendogli di trovare “un nominativo pulito” a cui inviare un bonifico. Per quanto sopra, anche se non è stato rilevato se l’operazione è stata effettivamente portata a termine, è comunque palese che i personaggi sopra indicati siano soltanto dei meri operatori di un più ampio sodalizio criminale, i controlli del territorio effettuati sul conto di DRAGO Anthony con CRIACO e la circostanza che il ROMEO il giorno prima dell’incontro con il DRAGO abbia parlato del medesimo con un altro personaggio di Africo, identificato in MAVIGLIA Vincenzo, induce a ritenere che la cifra indicata dal DRAGO sia nella disponibilità della cosca MORABITO facente capo al ben noto boss MORABITO Giuseppe alias “Tiradritto”. ROMEO Vincenzo, durante tutto il periodo in cui è stato monitorato ha avuto contatti con altre persone, con le quali ha instaurato rapporti di natura illecita in vari settori. In particolare è emerso che il ROMEO ha intrattenuto con altri personaggi, che di seguito saranno specificatamente indicati, contatti riconducibili ad operazioni di riciclaggio. Oltre alle conversazioni intrattenute tra ROMEO Vincenzo e DRAGO Antony, di particolare interesse risultano le conversazioni intercorse tra il medesimo una persona di sesso femminile identificata in PIOVESAN Tiziana, nonché con PAIROTTI Domenico, MARTE Giovanni, STRANGIO Salvatore. Le conversazioni in questione – in relazione alle quali basti il richiamo alla informativa di P.G. - sono certamente da riferire ad operazioni quantomeno sospette, verosimilmente di riciclaggio, ed evidenziano: - la propensione del ROMEO Vincenzo alla consumazione di tale tipologia di reati (significativa la conversazione ambientale nella quale il ROMEO Vincenzo, conversando all’interno della propria autovettura con un soggetto di sesso maschile identificato in CERAVOLO Giuseppe, afferma: “glielo ho detto a Mico (PAIROTTI Domenico) che se l’operazione era lecita l’avrebbero fatta da soli e non avrebbero certo contattato noi”) . - la fitta rete di rapporti intrattenuti dal Romeo con personaggi di spicco della malavita organizzata calabrese, certificata anche dalle conversazioni di natura criptica che lo stesso ha intrattenuto con soggetti del calibro di STRANGIO Salvatore e MARTE Giovanni. Tali contatti confermano che il ROMEO rappresenti un punto di riferimento per le cosche di tutto il comprensorio calabrese in particolare nell’ambito delle operazioni di riciclaggio. Di analogo tenore le conversazioni intercorse tra lo stesso e NARDO Pietro, che si riportano di seguito. Come si vedrà con il Nardo si parla esplicitamente anche della compravendita di armi micidiali. Contatti ed incontro del 24/05/2006, registrati sull’utenza 328/8719297 RIT 1103/05, progressivo nr. 8368 registrate sull’utenza 348/6468549 RIT 925/05 del 23/05/2006: “ROMEO con Pietro. Vincenzo dice di esser stato chiamato per quei contratti originali che avevano ritirato insieme e che quindi si deve firmare l'accordo d'urgenza. Aggiunge che Pietro potrà avvisare che quindi concluderanno. Pietro chiede se si vedono e Vincenzo dice che è a Siderno e non lo sa” ALLEGATO 47A In questa conversazione ROMEO riferisce a Pietro di esser stato contattato per dei contratti per i quali bisogna firmare subito l’accordo. Riferisce ancora che Pietro potrà avvisare (terze persone non indicate) che il contratto verrà concluso. Al progressivo nr. 8383 del 23/05/2006, 328/8719297 RIT 1103/05 “Pietro con ROMEO. Vincenzo dice che gli hanno sollecitato la questione dei contratti che un amico ha controllato. Aggiunge che i contratti vanno bene e possono concludere. Pietro gli chiede se devono andare insieme a prenderli e ROMEO dice di si. Poi Pietro gli domanda se sia a posto "quello di Catania", ma ROMEO dice che con quello non si è sentito. Pietro gli domanda se sia quello di "sopra" e ROMEO risponde di si. Pietro dice che quindi devono partire per andare lì e ROMEO dice che dovrebbero andare al più presto per controllare i contratti. Pietro gli chiede se si possono vedere domani per concludere anche qualcosa lì, considerato che i ragazzi di Gioiosa gli avevano cercato i documenti. Si vedranno domani”. ALLEGATO 47B Sempre nella stessa giornata i due interlocutori si risentono ed ancora fanno menzione ai contratti. In particolare ROMEO dice di aver ricevuto un sollecito per i contratti per i quali possono concludere. Entrambi sono d’accordo sul fatto che dovrebbero partire al più presto per andare a controllarli. Poi cambiano discorso e Pietro dice che dovrebbero “concludere anche qualcosa lì”, considerato che i ragazzi di Gioiosa gli hanno chiesto i “documenti”. Stabiliscono di incontrarsi il giorno dopo. Al progressivo nr. 8392 del 24/05/2006: “ROMEO con Pietro e gli dice che si vedono tra poco ALLEGATO 47C Al progressivo nr. 8396 del 24/05/2006: “Pietro con ROMEO e gli dice che lo ha visto passare”. ALLEGATO 47D In queste conversazioni, come già stabilito nelle conversazioni precedenti, i due interlocutori si danno appuntamento. In effetti in data 24.05.2006 alle ore 12.24 progressivo 645 sull’autovettura Fiat Stilo targata CH 516 FK RIT 575/06 i due soggetti in questione si incontrano. I due salgono sull’autovettura sopra indicata e ne scaturisce la seguente conversazione:Pietro con Enzo ROMEO. Pietro dice che ci sono tante donne di facili costumi. Enzo dice che ieri c'erano tante pattuglie che camminavano piano e ha pensato che forse era scappato qualcuno. Pietro dice che c'è Ernesto che va cercando terra, basta che c'è il prezzo. Pietro dice che ha i documenti per quanto riguarda l'ingrosso e fanno riferimento ad un contratto. Poi Enzo gli chiede se quell'amico di Serra gli ha più detto nulla per i gratta e vinci. Pietro dice che si sono incontrati ma non era d'accordo sui soldi in quanto non gli conviene perchè rimangono solo 30 mila euro. Aggiunge di avergli detto ha detto che eventualmente si toglieranno qualcosa da loro guadagno. Pietro risponde al telefono e dice che lo chiama e lo va a trovare. Pietro dice che se questa operazione andrà bene per un paio mesi... Enzo dice che non cosa il notaio debba fare perchè non parlano per telefono ma che comunque i controlli sono andati bene . Poi anno riferimewntio a degli originali che detiene solo ROMEO il quale dice che manda solo le fotocopie. Pietro si ferma a parlare con una donna. Pietro dice che l'altro giorno Ernesto gli ha detto della questione di Antonimina. I due parlano di un lavoro da fare al nord con terze persone. Pietro che gli avevano accenato che c'e ne sono assai in giro (non si capisce cosa) Pietro fa riferimento ad un ragazzo al quale stasera insegnerà una strada che conosce da 10 anni e che fino ad oggi è andato tutto bene anche perchè non l'ha detta mai a nessuno. ore 12.40. Pietro a bassa voce parla di kalansnikov (arma da guerra) ed aggiunge che ci sono pure le "nove" che hanno i militari (verosimilmente armi calibro 9 X 19 in dotazione alle Forze dell'Ordine) e continua dicendo che costano. Pietro dice che può fare carichi al massimo di 20 kg. Pietro dice che Ernesto aveva detto da fare 10 - 10 e 10. Pietro dice che ci volgiono 1.500 euro. ROMEO dice che non si trovano e che li avevano cercati anche a lui. Pietro dice che a Vibo si possono trovare 2-3 pezzi. Pietro dice che c'è qua c'è da guadaganre molti soldi ma non lì a Soriano perchè a Soriano non bisogna darli a nessuno. Enzo dice che a Reggio li hanno presi a prezzi buoni ma durante il periodo della guerra, indicando come periodo temporale 10 anni fa. Pietro dice che se servono i prezzi sono 2000 - 2500 euro timbrata. Aggiunge (facendo riferimento ad una terza persona) che poi li vende a 1.700. Pietro chiede se martedì ha letto il giornale perchè domenica sera è successo il fatto (si riferisce all'accoltellamento di un giovane avvenuto nel bar di Nardo). Pietro esternamente alla macchina dice che ha tre carette. Pietro dice a Enzo che con il pane si stanno facendo ricchi ed Enzo dice che impastando farina si guadagna molto. ROMEO dice che ha parlato con il dottore e gli ha detto che ha cambiato i cerchi alla macchina. Pietro dice che la sera, dove ha il bar suo fratello, si sta da Dio. Nardo:Vedete questà qui lavora a giornate pagameto in natura si porta la figlia e poi non comprensibile Romeo:Poi vi dovete regoalre voi! Nardo:Ci vogliono i soldi comapre Vincenzo che c'è ne sono tati bu.. strade strade.Avete visto guardate che bello ma vi giuro che mi sono nauseato Romeo:Vi stavo dicendo che ieri mattina come sono arrivato là da Ardore fino a Locri c'erano 4-5 macchine dei carabinieri che camminavano piano piano ed ad ogni macchina c'erano due con la testa di fuori che guradavano sotto il bordo della strada e c'erano posti di blocco da tutte le parti sicuramente gli è scappato qualcuno che hanno pensato che ha buttato qualcosa ed andavano trovato qulacosa e c'era "bampato" che non si poteva camminare tanto che dovevo andare a fare un pò di cose urgente che dovevo prendere anche un pò di soldi sono uscito e me ne sono andato dritto dritto ho preso la limina e me sono salito e vi ho chiamato non comprensibile Nardo:No me ne sono venuto, abbiamo mangiato lì che hanno insistito che mangiassi là c'è Ernesto che va cercando terra quanta c'è ne basta che c'è il prezzo Romeo:Gli posso vedere quegli amici che lavorano Le voci si accavvlano Nardo:Ma se c'è il prezzo gli interessa c'è un amico mio che fà direttamente lui Romeo:Non comprensibile Nardo:A proposito un altra cosa io quà ho quei problemi per quanto riguarda l'ingrosso però questo mi devo prendere i documeti ed ancora neanche me li ha dati e già hanno cominaciato non comprensibile questo è un pochettino non lo sò, gli ho detto io di portare pzinza ma pazienza non mi pare che ne abbia Romeo:Da quella ditta è arrivata che doveva arrivare qualche altra cosa Nardo:Ma già stà camminando stà andando avanti Romeo:Lì manca che mettiamo le firme sugli originali e che glielo mandiamo indietro e sentite un altra cosa l'ha sopra quell'amico di là vi ha più detto qualcosa per quei gratta e vinci Nardo:E ci siamo sentiti ieri ci siamo visti stamattina perchè ci siamo incontrati però dice che non era d'acordo perchè dice a me mi toccano che avevamo fatti i conti 30 mila euro gli ho detto io guarda non è questo il problema che lo accontentiamo , lo sistemiamo facciamo un poco io e un poco voi, invence che c'è ne tocchi 30 c'è ne tocca 20 gliene diamo 50 e sistemiamo la partita non è che andiamo vednedo i 10 milioni sopra e sotto però stavalta erano lui e Geranrdo che io lo conosco pure a geranrdo e dice guarda ne dobbiamo paralre sempre con lui benissimo parlate con lui e fatemelo sapere ora stà aspettando ora ieri l'ho chiamato "ciao Mimmo" (saluta un passante) era quà in giro, A questo punto NARDO EFFETTUA UNA CONVERSAZIONE Nardo: Alora, per quella ambasciata non mi hai detto nulla. è fattibile allora come vieni mi chiami che fino alle 16 io sono quà alle 14.30 va bene allora mi chiami che vengo a trovarti a casa Romeo:Non comprensibile Nardo:Ma se va bene pure questa operazione un paio di mesi Romeo:Si questa l'unica cosa è non è che li fanno subito perchè la banca vuole la liberatoria Nardo:E appunto per questo Romeo:Ora non so nel dettaglio che operazione vogliono fare perchè per teelfono non abbiamo parlato lui mi ha detto che i controlli sono andati bene mi raccomandanto c'è l'hai tu gli originali in mano Nardo:Ma all'epoca l'orginale gliela avete mandata Romeo:C'è l'ho io nelle mani l'originale quella non gliela dò a nessuno nella mani gliela do quando sono sicuro che lìoperazione e partita altrimen ti non è che gli do l'originale questi una partitra sicuramente fanno un programma non comprensibile che aspettavano che gli mando la ben garant e che facciano siccome si vuole fare il discorso della garanzia per questa operazione Si fermano a paralre con una donna NARDO : Buongiorno commare? fatevi avanti comapre Vincenzo il sedile Donna: Buongiorno! Nardo:Non comprensibile che c'è? Donna: Quà! Nardo:madonna addolarata che caldo che c'è. ma ieri di più si! Donna: Non comprensibile Romeo:ma voi ....non comprensibile Nardo:Ma avete visto che bei fiori non comprensibile Romeo:No se non arriva Agosto settembre Nardo:No quà da noi hanno cominciato a spogliarsi Donna: Non comprensibile Romeo:Sono caricati! Nardo:Si quest'anno si non mi ricordo se ieri o avantieri no avantieri ma se ci regoliamo che c'è problema con la macchina saliamo con questa Donna: Grazie Nardo:Di niente Donna: Non comprensibile Nardo:E la questione di Luca l'altra volta Ernesto me lo ha detto se è possibile una cosa Romeo:Non comprensibile Nardo:No la questione di Antonimina Romeo:ma questa di Antonimina che si deve fare con quell'amico Nardo:Ora vediamo Romeo:sapete cosa è importante perchè poi ieri là io mi sono regolato che non sapevo cosa dire quella ditta coem si chiama Nardo:Non lo sò nenache io Romeo:E altrimenti cosa gli diciamo Nardo:Che si mettano in contatto tra loro già è stato messo è stato già chiamato pare che gli abbia risposto male Romeo:Perchè quando andiamo a paralre con quest'amico sicuramente dirà chi questi amici l'ha sopra vogliono sapere Nardo:Ernesto mi ha detto di fare il nome sui che sono il nipote suo ...non credo che c'è se c'è è quà alla macelleria,. ma non credo che c'è Romeo:Sieti usciti pure sul giornale stamattina Nardo:Io...noi siamo usciti sul giornale il nome di mio padre per ..Sorianello (Nardo effettua una telefonata) SCENDONO DALLA MACCHINA E RISALGONO ALLE ORE 12.37.54 Nardo:Allora sei venuto a prenderli con la macchina ma figurati ma dai a marina ci siete andato in giro che dice che ci sono ...dice che c'è ne sono assai assai Romeo:Io con quegli amici che lavorano non comprensibile ci sono i prezzi ... Nardo:Comnque vi stavo dicendo che c'è Codraro non comprensibile infatti stasera gli insegno una strada che sono 10 anni che ho questa stradina è un stradina che ha più di 10 anni ed è durata perchp non glielo detto mai a nessuno Romeo:Quando poi le cose si allargano Nardo:Io infatti a questo "wagliione" (ndr ragazzo) gli l'ho detto guarda quà sono 10 anni che ho questa strada fino ad oggi tutto tranquillo, dice comapre Pietro la verità se avete questa strada e perchè non avete mai parlato con nessuno avete capito, ora non è che la insegno a te spero, comapre Pietro, e questo quà va ..kalaschikov e ci sono pure i 9 russi che erano militari stè cose quà quelli dice che costano però non è che può fare carichi non indifferenti fà poco può portare 10- 15 pezzi 20, proprio, Ernesto ieri ha cominciato 10, 10 e 10 Romeo:vabbè ma se lui ha non comprensibie con questi quà bustarelle Nardo:Ho parlato con questo ragazzo quà e vuole 1200- 2000 euro Romeo:Ah! Nardo:Perchè a noi quà c'è non comprensibile Romeo:Non comprensibile Nardo:Quà il Vibonese un pezzo un qualsiasi pezzo Romeo:Ma quà si trovano a me c'erano amici di Vibo non comprensibile Nardo:Non lo sò a Vibo non si trova assai trovate 2 pezzi 3 pezzi se si trova qualcuno che li da a 1000 euro quà c'è da fare soldi quà c'è da fare denaro ma non quà a Soriano perchè poi non comprensibil ci ammazzano a noi la verità funziona così compare Vincenzo. Romeo:Io ero sopra una giornata non comprensibile e lui mi aveva cercato a me 1200 Nardo:Non comprensibile Romeo:Gli ho detto io ma sei uscito pazzo noi li possiamo pagare 6-700 non di più dice ma non questi prezzi noi li diamo 1200 - 1300 gli ho detto io non ne parliamo proprio Nardo:In pratica voi la registrate diversamente proprio Romeo:Ma perchè noi li abbiamo presi quando li abbiamo presi li abbiamo presi con prezzi buoni anche perchè a reggio C'erano prezzi alti ma quando il periodo.. Nardo:Della guerra Romeo:10 anni fà che quello era un periodo ma adesso se il prezzo non è buono Nardo risponde al telefono Nardo:I prezzi se vi servono 2000-2500 euro timbrata non comprensibile ma poi li rivendono non è che li tiene lui poi li rivendono ma trattabili avete capito martedì lo avete letto il giornale Romeo:Non mi ricordo ma l'ho letto Nardo:O martedì o mercoledì è uscito perchè la sera e sono venuti a rompere il ca....alla fine tenete tenete però poi Voci in sottofondo OMISSI DALLE ORE 12.46.17 ALLE ORE 12 58 49 ALLEGATO 35A In due soggetti in questa conversazione stanno parlando innanzitutto dell’affare dei gratta e vinci falsi che devono consegnare ad un rivenditore, circostanza che sarà trattata nell’apposito capitolo realtivo ai reati di falso condotti dal ROMEO, e successivamente di un affare concernente l’acquisto di Armi. Nelle conversazioni sopra riportate viene confermata la propensione a delinquere dei due soggetti in trattazione, l’appartenza ad organizzazioni criminali operanti nel territorio Calabrese, in particolare alla cosca ZAVETTIERI per quanto concerne il ROMEO, ed alla cosca GRANDE ARACRI di Cutro per quanto riguarda NARDO. I TITOLI SEQUESTRATI A PARMA A conferma della tesi finora sostenuta, che vede il ROMEO Vincenzo impegnato in operazioni di riciclaggio per conto delle più potenti cosche calabresi (come si vedrà nel presente paragrafo, non solo quelle del reggino ma anche per conto della cosca GRANDE ARACRI di Cutro), si tratterà di seguito l’episodio, oltremodo significativo, relativo al sequestro di titoli di provenienza illecita effettuato in Parma. Nel corso delle attività tecniche poste in essere al fine di monitorare i contatti ed attività del ROMEO, è emerso come lo stesso fosse in affari con un personaggio identificato in NARDO Pietro, in atti generalizzato, a sua volta monitorato nell’ambito della presente indagine (RIT 1102/05 e 545/06). Grazie all’incrocio delle varie conversazioni si è appreso che il ROMEO, oltre agli affari illeciti condotti unitamente ad ATTINA’ Paolo, personaggio legato alla cosca ZAVETTIERI di Roghudi, è dedito ad altre attività delittuose che vedono il coinvolgimento di soggetti dal rilevantissimo spessore criminale. Durante l’attività investigativa è stato accertato, infatti, uno scambio di titoli obbligazionari della STANDARD Oil Of America che, da verifiche effettuate presso il RIS di Parma, sono risultati già incassati; inoltre la società incaricata, negli Stati Uniti d’America, della distruzione di tali titoli, è risultata poi collusa con la mafia. A conferma dell’illeceità dell’operazione va rilevato come all’atto del controllo operato dal Reparto Operativo di Parma, su imput della P.G. procedente, il RONDINELLI Girolamo, soggetto trovato in possesso dei titoli, ha immediatamente dichiarato di averli ricevuti da un non meglio conosciuto cittadino Juogoslavo, a fronte di un anticipo per un lavoro da effettuare. La tempestività con la quale il RONDINELLI si è addossato le colpe di un’operazione illecita fa certamente ritenere che l’operazione possa riguardare ben più gravi fattispecie delittuose riguardanti la cosca GRANDE ARACRI di Cutro. L’ accostamento a tale consorteria mafiosa deriva sia dal coinvolgimento nell’operazione di NARDO Pietro e sia dalla circostanza che il RONDINELLI Girolamo è figlio di GRANDE ARACRI Maria, nata a Cutro il 30.04.1952, sorella di GRANDE ARACRI Nicolino detto “mano di Gomma” e capo indiscusso dell’omonima cosca operante a Cutro, provincia di Crotone, nonchè nelle Provincie di Parma e Crotone, attualmente in carcere per reati di mafia omicidio ed altro. Saranno adesso riportate ed analizzate le conversazioni registrate sulle utenze e sull’autovettura in uso ROMEO Vicenzo che riguardano la circostanza in trattazione : In data 23.05.2006 (al progressivo 1158) utenza 393/5018989 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 909/06 Enzo con Pietro NARDO; il primo dice che lo hanno chiamato per firmare l'accordo e quindi potrà avvisare che possono concludere. NARDO: Si pronto? ROMEO: Compare Pietro NARDO: Ditemi tutto ROMEO: Vi disturbo stamattina e... NARDO: No figuratevi ROMEO: Dato che voi siete su quella zona NARDO: Eh ROMEO: Io vi volevo informare che mi hanno chiamato per quei contratti originali che abbiamo ritirato insieme, vi ricordate? NARDO: Si ROMEO: Eh, mi hanno chiamato che mi vogliono subito d'urgenza per firmare l'accordo NARDO: Ah! ROMEO: Quindi potete avvisare che sicuramente andiamo a concludere, ok? NARDO: Ok ROMEO: Va bene, ci sentiamo NARDO: Ma ci vediamo oggi? Si ! ROMEO: No, vediamo un attimo perchè io ora sono su Siderno. Comunque quello che mi devo organizzare, e mi hanno chiamato che mi vogliono d'urgenza per andare a definire questi contratti perchè gli interessano. Hanno fatto tutti i controlli.. NARDO: Eh eh ROMEO: I contratti risultano apposto, ok? NARDO: Ok ROMEO: Vi saluto, arrivederci NARDO: Ci sentiamo ciao. ALLEGATO 14I In data 23.05.2006 (al progressivo 1234) utenza 393/5018989 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 909/06 Enzo viene chiamato da NARDO Pietro; il primo dice che ci sono due possibilità per concludere i contratti; Pietro chiede se è quello di sopra; Enzo dice di si, ma ci vogliono i contratti in originale; Pietro chiede se si vedono domani per concludere. Gli stessi stabiliscono di vedersi il giorno dopo. ALLEGATO 14L In data 03.06.2006 (al progressivo 1724) utenza 393/5018989 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 909/06 Nardo contatta Vincenzo il quale dice che si sente stanco e si vuole riposare; aggiunge che si vedranno nel pomeriggio perché ha avuto la conferma che il contratto lo vogliono stipulare; Nardo gli fa gli auguri per il contratto. ALLEGATO 14M In queste prime conversazioni si fa riferimento a dei “contratti” oggetto dell’incontro di Parma. In data 06.06.2006 (al progressivo 26186) registrate sull’utenza 348/6468549 RIT 925/05 Pietro chiama Romeo e gli dice che si vedono Mercoledì mattina a Reggio (ndr Reggio Emilia). VEDASI ALLEGATO 13 CO E 13CO BIS In data 06.06.2006 (al progressivo 1827) utenza 393/5018989 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 909/06 Enzo chiama Claudio; quest’ultimo dice che il materiale gli interessa però gli deve dare qualche giorno perché la persona domani parte per Parigi però già si adoperava; aggiunge che al momento interessano solo quelli verdi, il prezzo può andare però si raccomanda di controllarli perché da qualche parte non sono buoni; Enzo tronca la discussione e dice che si possono controllare uno a uno. ALLEGATO 14N In data 06.06.2006 (al progressivo 1830) utenza 393/5018989 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 909/06 giunge il seguente messaggio “Sono Claudio mi puoi chiamare ho notizie x i croati. Ciao”. ALLEGATO 14O Durante il suo viaggio d’andata ROMEO, ha dei contatti con tale Claudio, non meglio identificato con il quale parla di “oggetti verdi” e successivamente invia un messaggio dove dice a Romeo di chiamarlo che ha notizie per i croati. In data 06.06.2006 (al progressivo 1828) utenza 393/5018989 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 909/06 Enzo con Pietro NARDO i due si danno appuntamento a domani mattina, verso le 08.30; Pietro dice che deve uscire a Reggio Emilia. ALLEGATO 14Q In questa conversazione i due interlocutori fissano l’appuntamento, che inizialmente doveva essere a Reggio Emilia e poi si sposterà a Parma, per il giorno 07/06/2006. In data 07.06.2006 (al progressivo 1838) utenza 393/5018989 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 909/06 Enzo chiama Pietro NARDO, il primo dice di essere già arrivato; Pietro dice che partirà tra 10 minuti, Enzo dice che farà tardi, Pietro dice che chiamerà Jerry (RONDINELLI Girolamo) e si vedranno prima loro due. ALLEGATO 14Q In data 07.06.2006 (al progressivo 1840) utenza 393/5018989 in uso a ROMEO Vincenzo RIT 909/06 Enzo chiama Jerry, (RONDINELLI Girolamo, identificato nel corso del servizio di cui si dirà di seguito) il primo chiede dove si vedranno; Jerry risponde dopo poco a Parma, all’uscita casello centro, poco più avanti dove c'è un parcheggio grande. TRASCRIZIONE INTEGRALE JERRY: Pronto ROMEO VINCENZO: Buongiorno, come va, tutto bene? JERRY: Tutto bene, tutto bene ROMEO VINCENZO: E allora, io sono ora a Reggio Emilia, mi diceva ...inc... che devo tornare a Parma, però Parma centro, Parma ovest, dove devo uscire? JERRY: Allora, la prima uscita di Parma ROMEO VINCENZO: Parma centro è mi pare la prima JERRY: Si è Parma centro, non appena arrivate da Reggio Emilia ROMEO VINCENZO: Eh JERRY: Trovate Parma, voi uscite li a Parma, alla prima uscita ROMEO VINCENZO: Si JERRY: E io vi vengo a prendere li, allora non appena uscite dall'uscita ROMEO VINCENZO: Si JERRY: E... andate verso Parma, subito sulla destra c'è un parcheggio grande ROMEO VINCENZO: Umh va bene JERRY: Ci vediamo lì ROMEO VINCENZO: Ok vi saluto JERRY: Va bene? ciao ROMEO VINCENZO: Arrivederci ALLEGATO 14R Il giorno 07/06/2006 ROMEO contatta Pietro, con il quale fissa i dettagli dell’appuntamento e dopo chiama RONDINELLI con i quale stabilisce di vedersi a PARMA. A seguito delle telefonate sopra indicate, il 07/06/2006, a Parma, ROMEO Vincenzo, NARDO Pietro e RONDINELLI Girolamo venivano controllati da personale del Reparto Operativo di quel centro, e durante il controllo venivano rinvenuti: nr. 3 obbligazioni della “STANDARD OIL COMPANY” (STATI UNITI D’AMERICA) del valore di 100 mila dollari cadauna; una foto con numerose mazzette di denaro di nazionalità estera; Inoltre sull’auto di ROMEO Vincenzo venivano rinvenuti: una fotocopia di una obbligazione della “STANDARD OIL COMPANY”; una fotocopia di una banconota simile a quella riprodotta nella foto di cui sopra (vedasi atti redatti dal Reparto Operativo di Parma). ALLEGATO 14R BIS Dalle operazioni di intercettazione in parola è stato accertato quanto segue:- CONVERSAZIONI REGISTRATE SULL’AUTOVETTURA INTERCETTATE CON RIT 898/06 Monitorato: Registrazione: 231 Ora registrazione: 07/06/2006 14.28.42 AUDI A 8 BE 715 FL Alle 14.29.10 si sente un uomo che chiede che roba sia , non si sente la risposta di Romeo e l'uomo subito replica che quello già ha detto che sono falsi e inoltre sono fotocopie di fotocopie ALLEGATO 19B Monitorato: Registrazione: 241 Ora registrazione: 07/06/2006 19.15.40 In data 07.06.2006 al progressivo 241, all’interno della predetta autovettura è stata registrata una conversazione tra ROMEO Vincenzo e una persona di sesso maschile identificata in NARDO Pietro, personaggio già attenzionato nella presente indagine con RIT 1102/05 e 575/06. Nella circostanza ROMEO Vincenzo dice “all'interno della valigetta del portabagagli nr 3 obbligazioni”; Pietro dice “c'è pure la copia dei soldi”; Enzo aggiunge “nr 3 obbligazioni rilasciate dalla Standard Oil” ; Pietro dice che secondo lui riporta che glieli ha dati (ndr a Romeo Vincenzo ) RONDINELLI Girolamo; Pietro continua a leggere il verbale di sequestro in particolare riferito alla foto ritraente le banconote straniere, Enzo dice dice “che non dice che non erano sulla macchina”; Pietro dice che non è così in quanto riporta che sono simili (la fotocopia della banconota e la foto delle mazzette di banconote), Pietro dice che in pratica li stanno collegando perchè ha sentito il Maresciallo che diceva che si erano incontrati per lo scambio (ndr si riferisce a ROMEO e RONDINELLI) . Nella citata conversazione i due personaggi si riferiscono al già citato controllo che hanno subito a Parma da personale del Comando Provinciale di Carabinieri di Reggio Emilia e Parma, nel quale sono stati controllati ROMEO Vincenzo, RONDINELLI Girolamo e NARDO Pietro. In data 07.06.2006 al progressivo 26295 registrate sull’utenza 348/6468549 RIT 925/05 Enzo viene chiamato da Pietro NARDO, (i due si riferiscono al controllo effettuato in data 07.06.2006 a Parma). ROMEO: Compare Pietro scusate se vi ho fatto lo squillo ma con l'altro... questo è scarico e quell'altro qua non mi prende NARDO: Non vi preoccupate, ditemi ROMEO: Eh, allora il discorso era quell'errore che vi ho fatto rimarcare io che avevano messo quelle cose li da me che non li dovevano mettere, quello che hanno sistenato NARDO: Eh ROMEO: E in più quello che mi avevate detto voi che non... sul sul .... riguardo a voi, se guardate, leggete per bene la prima parte vedete come c'è NARDO: C'è problema? ROMEO: No no, quel discorso che mi avete detto voi, mi avete fatto notare una cosa, vi ricordate? NARDO: Eh ROMEO: Voi rileggetevi la prima parte per bene, proprio la prima parte NARDO: Eh ROMEO: E vedete come effettivamente risulta NARDO: Risulta? ROMEO: Si si risulta NARDO: Eh, e per domani come avete fatto? ROMEO: Eh niente, ci vediamo da voi domani NARDO: Ah ci vediamo qua a Torino? ROMEO: Si si NARDO: E sapete già più o meno l'orario oppure... ROMEO: No ve lo dico, ve lo comunico domani perchè una volta che sono qua, ho due appuntamenti qua da alcuni... NARDO: ...inc... ROMEO: Eh, da alcune finanziarie e mi sbrigo qua NARDO: Va bene, allora in pratica se riuscite, arrivate ...inc.. o a mezzogiorno, l'una? ROMEO: Tarda mattinata, tarda mattinata oppure pomeriggio NARDO: Esatto! ROMEO: Va bene? NARDO: Va bene ROMEO: Ci vediamo domani, vi saluto NARDO: Ok ciao ciao. VEDASI ALLEGATO 13 CP Il procedimento instaurato presso la Procura della Repubblica di Parma risulta essere tutt’ora pendente. “ Le conversazioni fin qui intercettate tra Romeo Vincenzo e Attina’ Paolo rivelano un continuo, anomalo scambio di assegni fra i due ( cfr. conversazioni del 12\5\05, 11\7\05, 21\7\05, 25\7\05, 26\7\05, 31\1\2006, 2\2\2006, 3\2\2006, 6\2\2006, 7\2\06, 27\2\06, 6\3\06, 9\3\06, 24\8\06, 25\8\06), la preoccupazione di Attina’ che i suoi assegni vengano protestati ove Romeo non gliene corrisponda uno dei suoi ( 15\2\06), contengono riferimenti a false denunzie di smarrimento di siffatta tipologia di titoli di credito ( 25\8\06). Il dato e’ quanto mai sorprendente ove si pensi che Attina’ Paolo e’ un operaio forestale e Romeo Vincenzo un assicuratore. Le conversazioni intercettate tra Romeo Vincenzo e Attina’ Paolo rimandano con buona probabilita’ ad attivita’ poco chiare ( ricettazione? esercizio abusivo del credito? riciclaggio? usura?) cio’ nondimeno il risultato dell’attivita’ investigativa non si e’ tradotto in una specifiche contestazioni di fatti di reato. Allo stesso modo le attivita’ di cui si e’ appena detto, probabilmente illecite, non contengono elementi che consentano di stabilire un collegamento tra le cointeressenze di Romeo Vincenzo e Attina’ Paolo e la cosca di cui al capo A) di cui Romeo Vincenzo farebbe parte in virtu’, proprio, delle attivita’ di cui si e’ appena detto. Allo stesso modo il prosieguo dell’attivita’ di indagine ha fotografato una serie di contatti intrattenuti da Romeo Vincenzo che, anche in questo caso, sottendono probabilmente la conduzione di attivita’ illecite ma non si traducuno in contestazioni di specifici fatti di reato ne’ evidenziano rapporti qualificati con consorterie mafiose da potersene trarre una qualche conseguenza sul ruolo dell’indagato Romeo Vincenzo. In ultimo si rileva che il fatto relativo alla ricettazione dei titoli della Standard Oil Company , per cui in questo procedimento si procede solo nei confronti di Nardo Pietro, e’ stato accertato il 7\6\06 a Parma ed e’ quella citta’ il luogo in relazione al quale si ha notizia certa della sua consumazione sicche ‘ non sussiste la competenza territoriale di questo Giudice. IL CONTROLLO DEGLI APPALTI PUBBLICI – Capo C) – Maesano Salvatore, Pangallo Francesco, Mesiano Andrea Scrive il P.M.: “Passate inchieste giudiziarie hanno stabilito con assoluta certezza che uno dei settori economici dai quali la ’ndrangheta trae i suoi maggiori guadagni è certamente l’ambito degli appalti pubblici, aggrediti direttamente dalla cosche per il tramite di imprese intestate a prestanome ed eseguiti con forniture ampiamente al di sotto degli standard qualitativi richiesti nei capitolati. A tal proposito si rimanda alla risultanze investigative compendiate nell’operazione denominata “Bellu Lavoro”, condotta dai Carabinieri del Provinciale di Reggio Calabria che ha fatto luce proprio su questo particolare settore. A questa consolidata prassi mafiosa, non sono di certo estranee le cosche “ZAVETTIERI” e “PANGALLO-MAESANO-FAVASULI”, consorterie al centro delle presenti indagini; è emerso, infatti, in maniera chiara ed inequivocabile che gli appalti pubblici posti in essere dal comune di Roccaforte del Greco siano stati preparati a tavolino e sempre vinti da ditte collegate alla predette famiglie mafiose. Protagoniste di questo sistema sono le due società che fanno capo a MAESANO Salvatore, cioè la ditta di PANGALLO Francesco, detto Zumbachedda e a MESIANO Andrea. Questi assunti sono stati documentati puntualmente dalle attività tecniche di intercettazione ambientale e telefonica attivate nell’ambito di questo procedimento ma anche nel proc. pen. nr. 2113/04 poi confluito nel presente. In data 22.12.2004 al progressivo 968 sull’utenza 347/6735207 in uso ad ATTINA’ Paolo (RIT 1248/04) è stata registrata una conversazione tra ATTINA’ Paolo e LAMPADA Mario, nato a Melito Porto Salvo il 30.01.1953, ivi residente Via Garibaldi 52; di seguito la trascrizione integrale: In sottofondo Mario dice "Tutti della margherita" Mario Pronto! Paolo Onorevole buonasera! Mario Buonasera a lei, io non sono l'onorevole se vuole glielo passo non è nemmeno vicino a me che c'è Paolo? Paolo La disturbo a quest'ora ? Mario No, mi dica mi dica mi dica tutto! Paolo Senti una cosa perchè devo prendere a pugni ad alcune persone non per altro! Mario Ah! Paolo Senti una cosa,mi stava dicendo PANGALLO No! Mario Si, PANGALLO chi? Paolo Ciccio quello l'impresa Francesco (n.d.r. PANGALLO Francesco cl 1974) . Mario Eh! Paolo Che ancora non gli sono arrivati cose Mario Paolo, PANGALLO io glielo spiegato io non sono la banca regionale , là hanno miliardi e miliardi di mandati, purtroppo li fanno pure a blocchi lui sarà in un blocco che c'entra io come faccio a tirare fuori a lui solo! Paolo Mario, siccome qui abbiamo da fare con persone intelligenti non è che hai da fare con persone stupide Mario ma io glielo detto è inutile che mi chiami dalla mattina alla sera che sono io che devo fare le cose Paolo Senti che ti dico una cosa io gli ho detto che è stato tutto a posto giusto o no, che tutta la documentazione è apposto giusto le pratiche sono tutto a posto. Mario Io ho chiamato è in banca materialmente il mandato è in banca ma l'emissione non gliela fanno perchè ad un certo periodo dell'anno per due mesi bloccano le procedure! Paolo Mhmm! Mario Sai perchè per problemi all'interno che non riescono a fare tutti i mandati Paolo Senti una cosa, se non ti disturbo tra 10 minuti ti chiamo un altra volta o con questo numero o con un altro numero va bene . Mario Va bene"! Paolo Mario sai perchè ti giuro mi viene da vomitare. Mario ma no Paolo! Paolo Capisci cosa ti voglio dire io! Mario Ho capito lui l'altra mi ha detto mi avete inguaiato ma scusa che sono io che emetto il mandato . Paolo Anzi sa cosa mi ha detto pure perchè non è che io adesso vado là davanti a lui e ti telefono a te mi ha detto che per una settimana non mi ha risposto al telefono ( frase detta da Francesco PANGALLO a Paolo ATTINA' RIFERITA A LAMPADA Mario) vedi che Mario era malato. Mario Gli ho detto che Mario era ammalato l'ho incontrato per strada e glielo detto allora scusami e Paolo! Paolo Non comprensibile. Mario Allora le persone devono essere garbate e gentili come lo sono io se io sono troppo gentile allora comincio a diventare sgarbato non che non gli ho risposto per una settimana. Paolo Mario io e te parliamo la stessa lingua . Mario Allora a questo punto tu gli dice che quello che ti ho detto io e basta io con lui non voglio parlare . Paolo No..... Mario Paolo stiamo consumando il telefono ti chiedo scusa Paolo Mi lasci finire o no! Mario Si! Paolo Siccome hai da fare con persone stupide che domani io gli posso dire tu sei un pezzo di Merda. Mario Ma domani mattina ci vediamo per Melito Paolo domani mattina ci vediamo a Melito ora sono al non comprensibile Paolo Ti chiamo tra 10 minuti. Mario Non comprensibile Paolo Fammi la cortesia ti chiamo tra 10 minuti per favore! Mario Va bene Ok! Paolo Mario quando hai da fare con persone intelligenti Mario Paolo i discorsi telefonici poi si perde tempo capisci. Paolo Io ti voglio bene tu ? Mario Tu lo sai quanto rispetto c'è nei tuoi confronti vero. Paolo Anzi tu glielo fai pensare è stato fatto un discorso principalmente e poi per Paolo. Mario Oltre tutto ti dico solo una cosa non comprensibile Paolo Mario tra 5 dieci minuti ti chiamo Mario va benissimo! le voci si accavallano. ALLEGATO 7BT Dall’analisi della predetta conversazione si evince che ATTINA’ Paolo stia facendo da tramite presso LAMPADA Mario, dipendente regionale per un pagamento dovuto alla ditta di PANGALLO Francesco, in oggetto generalizzato. La citata conversazione potrebbesembrare un normale intervento di sollecito per un pagamento ad una ditta che si trova in difficoltà economica, tuttavia in questa circostanza la ditta interessata è quella il cui titolare è PANGALLO Francesco, che, come si vedrà appresso dalle dichiarazioni rese dal collaboratore MESIANO Carlo, risulta essere di fatto gestita da MAESANO Salvatore, personaggio che come si già detto è il referente per la cosca ZAVETTIERI a Roccaforte del Greco ed in grado di gestire gli appalti nel predetto comune. In data 22.02.2005 al progressivo 2330 sempre registrata sull’utenza 347/6735207 (RIT 1248/04), LAMPADA Mario telefona ad ATTINA’ Paolo dal numero 0965/880175 interno della Regione Calabria - Consiglio Regionale - Via Cardinale Portanova di Reggio di Calabria - Ufficio Presidente Gruppo Consigliare C.C.D.. Nel corso di tale conversazione Paolo fornisce a Mario i numeri del PANGALLO: 339/2873155 e 349/7642663 (Il 349/7642663 risulta intestato a PANGALLO Giuseppina, nata a Roccaforte del Greco (RC) il 09/10/1971 e residente a Reggio di Calabria via Sbarre Centrali nr. 40 sorella di PANGALLO Francesco, in oggetto generalizzato). La conversazione prosegue come sintetizzato all’interno dell’ ALLEGATO 7BV Le conversazioni intercettate sull’utenza in uso ad ATTINA’ Paolo hanno certamente valenza circa l’interessamento da parte di personaggi del sodalizio alla gestione degli appalti nel comune di Roccaforte del Greco. Nell’ambito della presente indagine, il 19.10.2007 sull’autovettura Citroen C1 targata DH849AB, in uso al figlio di PANGALLO Giovanni (Francesco), intercettazione autorizzata nell’ambito del procedimento penale 1892/07 RIT 972/07, ai progressivi 3155 e 3156 del 19.10.2007, vengono registrate due conversazioni, intercorse tra PANGALLO Giovanni, in oggetto generalizzato e un soggetto, tale RUSSO Rocco n.m.i. Si riporta la conversazione cui al progressivo 3155: Russo E non c'è niente da fare, non c'è niente da fare. Giovanni Ed è giusto Rocco, è giusto Rocco! Russo E non c'è niente da fare. Ritorno a dire e te lo riconfermo noi. Giovanni Troveremo un modo! Russo Noi nell'insieme nostro della famiglia Giovanni Vedi che ora troviamo una soluzione che ci spac...il culo alle persone. Russo Noi nell'isieme nostro della nostra famiglia abbiamo i nostri problemi, abbiamo le nostre cose. Giovanni E vabbè ci sono, perchè l'abbiamo avuti tutti . le voci si accavvallano. Russo Io ho avuto quello che ho avuto Giovanni ognuno ha le sue Rocco , perchè gli altri non c'è l'hanno. Russo Io ho avuto quello che ho avuto, Tu hai avuto diciamo quello che purtroppo di cose . Giovanni E purtroppo. Russo Della famiglia di tuo fratello ecc a me non mi hanno fatto piacere …non comprensibile (ndr si riferisce all’uccisione del fratello e PANGALLO Angelo) Giovanni non comprensibile Russo C'è ancora tuo padre e mio fratello hanno quello che hanno. Giovanni E noi troviamo il modo gli hanno telefonato .....non comprensibile Russo Noi dobbiamo Giovanni Gli hanno telefonato per dirgli le cose io lo sapevo che succedevano le cose , perchè lui ha chiamato sicuramente è successo qualcosa o abbiamo litigato.. le voci si accavallano. Russo Tra di noi non ci deve essere.. Giovanni Rocco noi li chiariamo queste cose. le voci si accavallano. Russo No per finire il discorso Giovanni Non comprensibile Russo Noi abbiamo le nostre cose però Giovanni però le prese in giro. Giovanni A me dispiace, quella battuta di stasera che è venuto quello Russo Sono prese in giro Giovanni me l'ha fatto quel giorno a me OMISSIS dalle ore 21.53 50 alle ore 21.59.01 Giovanni che poi noi da ora in avanti si fà come diciamo noi no come vogliono gli altri e che non ci facciano sedere nella sedia dove vogliono gli altri ci dobbiamo sedere nella sedia dove vogliamo noi hai capito, e il potere c'è l'abbiamo e non c'è lo toglie nessuno però noi per sederci dove vogliono gli altri come stasera hanno fatto quel gesto là è sbagliato Russo Bravo Bravo... Giovanni Ora se noi lo facciamo lo facciamo per essere diciamo Russo Lo facciamo perchè lo vogliamo noi Giovanni Bravo ma perchè non diciamo non siamo cattivi non siamo maligni Russo non comprensibile Giovanni Però questa sedia quà Rocco non gliela diamo più a nessuno noi la nostra sedia come gli ho detto l'altro giorno. Russo Non ci deve dare niente nessuno Giovanni Giovanni Io l'altro giorno a coso Russo Noi dobbiamo dare ad altri Giovanni Senti una cosa Russo Noi dobbiamo dare agli altri, a noi non devono dare nulla di famiglia non ci deve dare niente le voci si accavallano Giovanni E come vanno le cose vedete che Mario Rodà e con noi con noi il resto non mi interessa niente di nessuno su Roccaforte parliamo e dell' Amendolea degli altri nel momento in cui si faranno le postazioni e Mario RODA' non accetta come saranno le cose sono Cazzi suoi io però non glielo tolgo se ci sono altri che hanno le cose si prende una decisione e non è stupido sono fatti suoi però nel momento in cui lui rimane quà con noi cioè Mario e con me non con noi Mario e con mè, poi sono c..suoi se lui non vuole che sia con me fatti se vuoi io non voglio fare un iniziativa mia Russo Non comprensibile Giovanni Altri discorsi, a Gennaio Rocco non comprensibile OMISSIS DALLE ORE 22.01 ALLE ORE 22.02.58 Giovanni TESORONE non comprensibile perchè ha l'operaio lui è un parente pure sono parenti ha una famiglia. Russo Ed è giusto così. Giovanni E se fanno la giornata con l'operaio sono fatti suoi non mi interessa sono fatti suoi Russo Non comprensibile. Giovanni E non mi interessa neanche. Russo però non deve fare il furbo. Giovanni Perchè noi spendiamo. Russo Perchè quello... Giovanni 10 maiali l'anno 30 ristoranti, ma perchè devo pagare sempre io e tu non comprensibile. Russo No Giovanni posso pagare pure io. Giovanni Ma giusto. Russo Pagare però di altro non ti devi vedere preso in giro . Giovanni però non mi devi prendere per il Culo però Rocco Russo Non ti devi vedere prendere per il Culo Giovanni Ma dimmi non mi prendere per il Culo Russo Non ti devi vedere prendere per il Culo Giovanni Ora loro quà a Roccaforte, TESORONE ha preso 800.....840 mila euro di contributi giusto, noi diciamo le cose le sappiamo perchè sono certe Rocco, noi se non abbiamo toccato il discorso perchè non lo abbiamo toccato …non comprensibile… perchè bene o male sono famiglie e sono parenti e hanno il trattore e guadagnano soldi, Lillino è parente ha il trattore e guadagna soldi ma tu scusa ma tu perchè a me mi devi prendere per il culo, tu dice ma io (riferito ad una terza persona) di Tesorone, ma tu lascia perdere Russo Tu fai il bello Giovanni Tu fai il bello Russo Tu fai il bello però pure per altri Giovanni fallo pure per altri Russo Non fare il bello Giovanni Io non voglio niente Rocco Russo Giovanni nessuno vuole niente Giovanni, nessuno vuole niente Giovanni Però non fare...sulle spalle mie, sulle spalle mie su quelli che a Roccaforte fanno sacrifici e cose Rocco , perchè ognuno sa le sue. Russo Si devono fare le cose giuste Giovanni Rispetta gli amici rispetta le persone Russo Non comprensibile Giovanni E fai la persona corretta/coerente, perchè io se devo ammazzare una pecora ammazzo una pecora perchè a mè una pecora non mi cambia nulla . Russo Giusto! Giovanni Me ne fotto del pesce stocco me ne fotto di tutti i cazzi Rocco non comprensibile Russo Non comprensibile non pretendi neanche questi Giovanni non pretendi. Giovanni Si ma non mi prendere per il culo però.------//// Russo Perchè non pretendi di essere preso per il Culo Giovanni Giovanni Non mi "sputtire" (prendere in giro) , non mi "sputtire" (prendere in giro) quando mi vedi Russo Non comprensibile Giovanni Te ne sei andato, entra. Russo Giovanni se tu arrivi davanti alla porta del bar e te ne vai (riferito ad una terza persona) e mi mandi ogni volta non comprensibile avanti, perchè io li vedo le cose Giovanni l vedo le cose Giovanni. Giovanni Rocco tu pensi che stasera Russo maledettamente. Giovanni Non comprensibile Russo Può darsi pure che io sono non so! Giovanni Ti faccio un paragone Rocco, domani sera a Roccaforte, ti faccio un paragone banale se ne vanno di là 100 - 200 alberi di ulivo ma pensi che Lillino non comprensibile Russo Eh! Non può Giovanni Ecco, Lillino che fà Russo Non comprensibile Giovanni Tesorone che fà a chi chiama Tesorone. Russo Non comprensibile Giovanni A quelli che deve chiamare e gli dicono ma sai ma Lillino a mè ha promesso Lillino chi è nessuno Russo nessuno! Giovanni E allora tu perchè non ti sei comportato bene merda! Russo Si Giovanni Mi capisci Rocco oppure no! Russo Si! Giovanni Eh! Allora tu stasera hai fatto una mossa sbagliata falla bella OMISSIS DALLE ORE 22.06.02 ALLE ORE 22.08.27 Russo ma parla quando Giovanni Solo perchè non gli hanno dato l'assessore due anni e mezzo a tuo nipote non comprensibile Russo Allora gli ha fatto comodo quando è andato bene a loro Giovanni E scusa allora tu! Russo Quando gli conviene a lui. Giovanni Ora tu stupido che non sei altro voglio dire non vedi che stai "campando" (trarre guadagno per vivere) a Roccaforte non comprensibile tutti sappiamo le cose rocco ci sono progetti a Roccaforte noi basta che "sconsiamo” (ndr disturbiamo) ad un amico ci dicono tutto a Roccaforte, tutto, ora tu stai lavorando, stai prendendo operai nessuno ha parlato tu hai un progetto a Roccaforte Russo Non comprensibile Giovanni Non ha speso nulla là Russo Neanche una lira Giovanni Stai lavorando hai una famiglia "campa" c'è mario, ...è giusto no, non posso mettere ostacoli a padri di famiglia Rocco che non è corretto Russo Ma non è corretto Giovanni E se c'è lo metti Russo C'è lo mettiamo noi stessi Giovanni Giovanni Glielo metti che fà lui poi? Russo Eh! Giovanni Ma uno storto del genere che fà Rocco. Russo Non lo sò cosa può fare Giovanni Giovanni Chiude, questo chiude barracca e se ne va. Russo Eh! Giovanni E lui che fà più, quando chidono questi 4 cacatori (ndr gente di poco conto) a Roccaforte lui che fà, che fà dimmi che fà lui il trattore s e lo può vendere ed è finita ma gli togli il pane ad un altra persona però al suo collega che lavora e si rompe il c... Russo E diciamo che non è corretto Giovanni Però ti voglio dire rocco tu fai l'obiettivo sii neutrale fai entrate tutti, entra disponi poi se non hai dieci euro per carità perchè ognuno non possiamo ...rocco se in tasca non hai dieci euro giustamente ognuno signori miei perchè non è che poui, però Russo Si Giovanni non è così. Giovanni però fai il signore Russo Ma non c'entra quello , non c'entra quello diciamo si fà, facciamo il paragone che si faceva prima giocavamo stasera là con nino oppure non è il discorso di andare e pagare Giovanni Non comprensibile Russo pago io se ho 100 euro Giovanni Ma li paghi prima Russo E allora se non c'è l'ho ti dico Giovanni pagali tu che non c'è l'ho perchè se non c'è li hai tu c'è l ha Mico, li ha mia suocera Le voci si accavallano Russo Non è il gioco del pagare, è il gioco perchè si gioca ed è finita là non comprensibile non è quello il discorso è la presa per il culo che dà fastidio non ma dici tu ma può andare, ma dici tu d'accordo hai bevuto sei ubriaco e stasera dici "sfantasii" (d ci cose senza senso) non è questo, non è l'essere ubbriaco Giovanni la presa per il cu... Giovanni Dunque l'altra sera Russo La presa in giro, Giovanni Tuo zio melo lo ha accompagnato a Roccaforte e lo aspettavano non comprensibile Russo meno male Giovanni E penso che lo doveva capire Russo E penso di si! Giovanni Più rispetto di quello non c'è. Compare e dice no io voglio il lavoro della piazza ma Carmelo ma tu vuoi il lavoro della piazza, Ciccio è tuo cugino vai chiama a tuo cugino e dici Ciccio io voglio questo lavoro Russo Giusto! Giovanni Perchè deve vivere pure io, se Ciccio si comporta male noi lo schiacciamo sotto i piedi o dici no io voglio l'impianto elettrico , perchè vuoi l'impianto elettrico chi te lo ha messo in testa a te se Andrea Mesiano deve prendere l'acquedotto che siamo rimasti così e tu devi prendere questo cazzo di lavoro della piazza Russo ma perchè non c'era lui. Giovanni Aspetta , aspetta Non comprensibile chiama a ciccio e lo affronta ciccio gli ha detto io voglio il lavoro dell'impianto elettrico gli ha detto Ciccio e perchè lo vuoi giustamente ciccio lo ha affrontato e ma tu non sei venuto a chiamarmi a dire io voglio l'impianto elettrico te lo do io come cugino tu gli hai detto che lo vuoi e basta altrimenti partecipi al lavoro no, sbagliato e non ha preso niente o perchè non hanno preso ne l'impianto elettrico e ne lavoro tu vai a chiamare a tuo cugino a casa gli dici Ciccio, e sono parenti voglio dire cugini. Russo da parte di sua mamma Giovanni Dici ciccio io mio figlio angelo ha cominciato...non comprensibile… apposto che ti serve l'impianto elettrico apposto fallo tu! Russo fallo tu . Giovanni Ma tu non puoi partire dall'inizio altrimenti partecipo alla gara se noi a Roccaforte abbiamo impegni tu non puoi dire di fare questo lavoro Russo E' sbagliato Giovanni Non ha preso nulla dice non ti do nulla neanche Ciccio gli ha detto non ti dò niente infatti ora gli è rimasta la gara a Ciccio per impegni che siamo rimasti che il lavoro al lacco lo deve prendere Andrea e quello lo deve prendere lui ora tu dai parenti a chi cerchi a Melito vai a cercare la grazia Russo No.. Giovanni E tuo diretto , è tuo cugino e gli dici rocco io voglio questa spesa me la dai, me la puoi dare? che voglio pure io che ho bisogno e tu dici Giovanni non te la posso dare questa spesa quà perchè ho questo problema la prossima ti dò due spese non una ed è finita, lui l'ha inventata lo inventa e dice allora partecipo Ciccio gli ha detto no partecipa tu non comprensibile ora l'impianto elettrico facciamo in modo che glielo dia perchè è uno dei nostri melo glielo da lui voglio dire quando finisce il lavoro glielo da lui lo stesso, però tu non puoi affrontare un discorso del genere e dici no io lo voglio e porto una lettera e gareggio alla gara d'appalto tu non puoi fare questo discorso Rocco perchè è sbagliato tu è tuo cugino vallo a chiamare Russo Non lo puoi fare Giovanni Io ho bisogno questa cosa quà me la puoi dare si, no perchè ho perso soldi là a Roccaforte, ho perso soldi in piazza perchè purtroppo ho dovuto regalare 10 mila euro ad una amico e Rocco sono tutti così i discorsi no Russo Si! Giovanni Carmelo si è comportato male invece cade la linea (vedasi allegato 371). La conversazione continua, anche in maniera più esplicitamente al successivo progressivo 3156: Giovanni Allora all'impianto elettrico partecipo pure io alla gara , partecipa gli ho detto io, e scusa se sai come è il fatto a Roccaforte che facciamo rompiamo le briglie (ndr rompe gli equilibri). Russo No! Giovanni E scusa, Ciccio te lo da lo stesso ora quando lo deve fare glielo da Ciccio non è che non glielo dà che poi è suo cugino voglio dire ma tu non puoi farmi questi discorsi Rocco non ci possiamo investire noi, sempre noi ci investiamo sempre le stesse persone non ci investiamo sempre le stesse persone Russo Ma questo è il fatto. Giovanni E noi ci investiamo sempre le stesse persone "miniamo sempre contro il muro" (ci andiamo sempre di mezzo) sempre le stesse persone , ora tu i parenti che sei primo cugino Rocco non vai a chiamarlo e gli dice ma Ciccio vedi che ho bisogno, ma bensi che Ciccio se la negava ma voglio dire ma dai come fai a partire con un principio in quella maniera poi vedi come girano le cose così, poi giustamente ho chiamato anch'io a Carmelo vedi che non è così (riferito a carmelo) , si è rammentato, perchè giustamente poi si è rammentato ma tu ascolta una cosa ma tu pensi che noi che abbiamo tenuto una tesi a roccaforte chi ha perso chi non ha perso ancora perdi, non sai , ma ti metti pure tu a fare lo sfascia briglie, ma scusa non ho capito ma fai una cosa, ragiona pure tu e Rocco fai il serio (riferito ad una terza persona) , facciamo i seri perchè poi dice ma che stai facendo tu o che hai fatto Rocco lasciamo stare la buffonata cose che volano, sempre tra di noi quando uno si siede al tavolo con persone Rocco deve parlare e se ti chiedono devi rispondere Rocco, ora tu lo affronti e gli porti una lettera "a basso" (verso giù) se noi abbiamo impegni a Roccaforte che precisi seri. Russo Non comprensibile Giovanni Che questi non devono venire, Perchè altrimenti te la prendi tu la responsabilità poi . Russo Se la porti, io posso pure portarla Giovanni, io posso pure portarla Giovanni però poi se la porto la devo portare con gli accordi... Giovanni Ma tutti se viene e chiami a me o mio fratello o a Ciccio o a Turi o a Pasquale e gli dice c'è questo amico mio che deve fare questo lavoro nessuno ti dice di no Rocco, fallo "busca" (guadagna) 10 mila euro ma che pensi tu che te lo toglie qualcuno. Russo No! Giovanni Nessuno Russo Nessuno Giovanni Ma chi te lo toglie Rocco, ma chi te lo toglie ma tu pensi che qualcuno è pazzo a toglierti 10 mila euro a te e li prende chi poi uno di Milano. Russo No, nessuno! Giovanni No prendili tu Russo Però è giusto che se io entro senza sapere Giovanni Però è giusto non è che lui compare quà Russo Senza sapere che mangiare e bere ne parenti...non comprensibile. Giovanni A Roccaforte non comprensibile a .. e chi glielo vuoi dare non comprensibile daglielo allora, però fallo tu! Russo Mi pare che Ciccio è rimasto per il 20% Giovanni ma faglielo tu Russo Bella cosa il 20% Giovanni Ma faglielo tu a questo punto scusa, ma sei hai bisogno 2000 euro 3000 euro vai da Ciccio non te li dà se c'è li hai non ho capito e ci rimangono sempre a noi nelle nostre tasche e daglielo a lui, tanto a lui glieli deve dare lo stesso il suo che quello glielo devono dare lo stesso a lui che è così è la legge è così il 7% lo devono dare, sono 400 mila euro il 7% sono 21 mila euro che gli devono dare a lui quelli sono i suoi Rocco perchè la legge è così Russo Ma già ha preso il lavoro il 20% di ribasso Giovanni Eh! Russo Sai che significa il 20% di ribasso Giovanni Ecco! Russo Quando lui lo poteva prendere con l'1% di ribasso Giovanni Bravo, con il 5% Russo Voglio dire io cambiava. Giovanni Cambiava Russo Hai capito Giovanni 1000 euro si poteva fare una festa per mangiare bere se ha bisogno Russo Quando prende un lavoro al 20% Giovanni Se ha bisogno non comprensibile lo prende Russo Giovanni oggi come oggi prendere un lavoro in quella maniera sai cosa significa? Giovanni Perdere soldi! Russo Ecco! Bravo, bravo! Giovanni Però se un parente è malato e ha una cosa 10 mila euro non li deve spendere e Rocco ma se non c'è l'ha non li spende però non comprensibile. Russo Perchè queste cose quà sono sbagliate, sono sbagliate , non devono esistere Giovanni ma purtroppo Rocco non siamo abituati a darci la zappa sui piedi Russo Non comprensibile Giovanni Noi siamo abituati a darci la zappa sui piedi noi dobbiamo cambiare la mentalità , no che facciamo sempre noi e poi non facciamo nulla , perchè solo così facciamo Russo Ma quà non siamo niente più! Giovanni Siamo noi e poi non siamo niente Russo Non comprensibile Giovanni E basta e basta. Russo E basta, io stasera ho detto questa cosa qua OMISSIS DALLE ORE ….ALLE ORE ….. Giovanni Tu prendi a Melito, a Melito Rocco a Melito non gli interessa il lavoro chi li prende gli devono dare i soldi è basta, lo può prendere Michele , lo può prendere Pasquale, Gesù, Cogliandro, Matteo Russo Chi lo prende prende. Giovanni Chi lo prende prende, su 200 mila euro Russo E' in questa maniera Giovanni Chi lo prende prende quant'è 200 mila euro 3x7 21, 21 mila euro a casa Russo E' così Giovanni E ciao Rocco, Perchè non gli interessa Russo Non gli interessa Giovanni Quelli viaggiano con questa mentalità Russo E fanno bene Giovanni E fanno bene giusto, altrimenti non partecipare non ci interessa , giusto abbandona il lavoro, vattene a casa prenditi i mezzi non comprensibile, ed è così Rocco, Perchè quà da noi non siamo capaci, perchè poi se giriamo insieme siamo un impero Rocco e non siamo capaci a fare rumore . Andiamo a dormire và Russo andiamo a dormire. per noi! Giovanni Si non cambia nulla Rocco Russo Noi è inutile che facciamo animali, un solo problema non dobbiamo fare ne animali ne Giovanni No! Russo Si deve fare solo non comprensibile Giovanni Esatto Russo Per le nostre famiglie Giovanni Va bene Rocco Russo Ciao! Giovanni Si ciao Buonanotte PANGALLO Giovanni effettua una telefonata dalle ore 22.21.00 alla fine ALLEGATO 48AE 48B Le due conversazioni appena riportate confermano quanto riferito dal collaboratore di giustizia MESIANO Carlo circa la gestione illecita degli appalti pubblici nel comune di Roccaforte del Greco e chiariscono ancora una volta le modalità di gestione degli stessi. Infatti il PANGALLO Giovanni, soggetto ben inserito nel contesto criminale in trattazione, parla della gestione degli appalti a Roccaforte del Greco e fa riferimento a tale Ciccio (ndr PANGALLO Francesco detto Zumbachedda), titolare dell’omonima ditta di costruzioni, nipote di PANGALLO Giovanni, che da accertamenti effettuati presso il predetto comune, è colui che si aggiudica sistematicamente tutte la gare d’appalto. In tale contesto è sintomatica la frase detta dal PANGALLO Giovanni: “Perchè devo vivere pure io, se Ciccio si comporta male noi lo schiacciamo sotto i piedi o dici no io voglio l'impianto elettrico , perchè vuoi l'impianto elettrico chi te lo ha messo in testa a te se Andrea Mesiano deve prendere l'acquedotto che siamo rimasti così e tu devi prendere questo cazzo di lavoro della piazza” ed ancora “ma tu non puoi partire dall'inizio altrimenti partecipo alla gara se noi a Roccaforte abbiamo impegni tu non puoi dire di fare questo lavoro”. Il senso di queste affermazioni è estremamente chiaro e non ha bisogno di grosse interpretazioni: a Roccaforte del Greeco la spartizione degli appalti pubblici è un affare interamente gestito a priori dalla cosche mafiose, con studiate suddivisione dei singoli lavori, suddivisioni che non possono essere sovvertite dal singolo, pena l’essere “schiacciato sotto i piedi”. In questa circostanza il PANGALLO critica il comportamento di questa terza persona (colui che pretendere di “rompere le briglie”, di sovvertire gli equilibri), al momento non identificata, che minaccia di partecipare alla gara d’appalto non tenendo conto di questa legge non scritta delle spartizioni: “il lavoro dell’acquedotto lo deve prendere Andrea Mesiano che sono rimasti così”. Queste due conversazioni sono state registrate, e non è un caso, le sera del 19.10.2007, lo stesso giorno nel quale si è tenuta l’apertura della offerte richieste dal Comune di Roccaforte del Greco per “Lavori di recupero e restauro di un palazzo storico per la realizzazione della casa della cultura Grecanica” per un importo pari a 385.293,00 euro. A detta gara si presentarono, con altrettante offerte, otto diverse ditte delle quali, a seguito dell’esame delle singole proposte, è risultata vincitrice, con il ribasso dell’11,20% rispetto al prezzo base, l’impresa “C.G.S. Costruzioni Generali Scarpelli S.r.l.” avente sede legale in Reggio Calabria via D. Marvasi che si avvarrà, come impresa cooptata, della ditta facente capo a PANGALLO Francesco, con sede legale in Roccaforte del Greco, via Santa Maria; risultato: è ancora la ditta del PANGALLO Francesco ad assicurarsi l’opera. Chiarito dunque il contesto su cui si basa la conversazione di cui sopra, ancora più illuminante diventa il significato e la portata della frase pronunciata da PANGALLO Giovanni verso il suo interlocutore: “Ma faglielo tu a questo punto scusa, ma sei hai bisogno 2000 euro 3000 euro vai da Ciccio non te li dà se c'è li hai non ho capito e ci rimangono sempre a noi nelle nostre tasche e daglielo a lui, tanto a lui glieli deve dare lo stesso il suo che quello glielo devono dare lo stesso a lui che è così he la legge è così il 7% lo devono dare, sono 400 mila euro il 7% sono 21 mila euro che gli devono dare a lui quelli sono i suoi Rocco perchè la legge è così”. Non merita lunghe spiegazioni, poi, la “questione del 7%”; a Roccaforte del Greco, a prescindere dalla ditta che si aggiudica l’appalto, vige una curiosa legge del 7%, è la regola della tangente da versare a favore della cosca mafiosa del luogo. Non può avere altro significato “…tanto a lui glieli deve dare lo stesso il suo che quello glielo devono dare lo stesso a lui che è così he la legge è così il 7% lo devono dare. Il contesto di spartizione dei lavori pubblici ricostruito sin qui trova ulteriore fondamento e riscontro nelle dichiarazioni fornite dal collaboratore di Giustizia MESIANO Carlo proprio in relazione al particolare argomento in discorso; di seguito lo stralcio del verbale di dichiarazioni di interesse: B Una volta domandai a Pepè ROMEO perché chiamavano a Francesco PANGALLO chiumbino ..e picciotto e mi ha raccontato che suo padre era pure appaltatore a Roccaforte e cose varie ed aveva portato la nomina del figlio, e gli ho detto scusate e picciotto, che c’entra, e pure il figlio picciotto, e dice pure il figlio è picciotto e con la famiglia di TURI MAESANO, e gli ho chiesto io e come mai lo hanno ammazzato, perché si lamentava con i carabinieri che diceva pagava la mazzetta qua e là, e chi è stato, Nino e Mario verno…. A Chi è che parlava con i Carabinieri? B U chiumbin.. e picciotto quello che è stato ucciso alla galleria PANGALLO, l’appaltatore quello che è stato ucciso alla galleria di Spirito santo e diceva che si lamentava con i carabinieri e..(il collaboratore si riferisce a PANGALLO Angelo ucciso in agguato di stampo mafioso alla galleria di Pellaro, poiché appaltatore fuori dagli schemi, lo stesso non ha disdegnato di testimoniare ad un processo ). A Quindi lei ne ha parlato con chi di questo fatto ?. B Con ROMEO Giuseppe, un anziano di Roccaforte del Greco, è amico mio ho lavorato con lui, e lo accompagnato per un po’ di tempo. A e Romeo Giuseppe le ha detto che questo omicidio di PANGALLO appaltatore avvenuto quindi più o meno quando non se lo ricorda? B Non non me lo ha detto, Io ho chiesto come mai l’hanno ammazzato e mi hanno detto che erano in guerra e sa cantava con i carabinieri . A Non ho capito che c’entra il fatto del picciotto? B Era il sopranome di questo appaltatore picciotto. A Questo che hanno sparato? B Allora c’era picciotto che era chiamato lui e picciotto era il figlio Francesco PANGALLO che oggi ha un impresa edile di costruzioni che è sempre con Turi MAESANO, l’impresa è di Turi MAESANO lui per figura là. A Quindi lui è un prestanome di TURI MAESANO? B Si si, perché è sempre compare. A Quindi questo PANGALLO Francesco che ha l’impresa edile è il figlio di quello che hanno ammazzato. B Ammazzato dal Chiumbino come detto e Verno perché se la cantava con i carabinieri che pagava la mazzetta e parlava pure assai era sbirru ,poi c’è Mico Bicicletta che è capo forestale a Roccaforte del Greco dove lavora pure Turi MAESANO antincendio e forestale, Mico è vicinissimo a Turi MAESANO che è fratello di quello che hanno ammazzato allo Spirito Santo. A Quindi questo PANGALLO Francesco che ha l’impresa edile è il figlio di quello che hanno ammazzato. B Ammazzato dal Chiumbino come detto e Verno perché se la cantava con i carabinieri che pagava la mazzetta e parlava pure assai era “sbirru” ,poi c’è Mico Bicicletta che è capo forestale a Roccaforte del greco dove lavora pure Turi MAESANO antincendio e forestale , Mico è vicinissimo a Turi MAESANO che è fratello di quello che hanno ammazzato allo Spirito Santo poi c’è Giovanni Chechella, chiamato Chechella mi ha raccontato Pepè ROMEO, perché una volta Chiumbino lo “furriato “ (inseguito) e sparato vicino alla carrozzeria vicino al cimitero di Roccaforte del Greco che poi in questa carrozzeria ha comprato tutti i pezzi Pepè ROMEO e ci aveva messo Chechella, non mi sparare non mi sparare. A E chiaro il significato . B E questo fa pure parte …poi ora ultimamente.. A Questi PANGALLO qua sino più vicini a Turi MAESANO? B Sono vicinissimo affiliatissimi questi. In questa prima parte di dichiarazioni il MESIANO non ha dubbi su una doppia circostanza; innanzi tutto che l’omicidio del padre di PANGALLO Francesco, PANGALLO Angelo (ucciso in data 24.09.1992 a Reggio Calabria), sia stato orchestrato dai sodali della cosca per “fare giustizia” sul fatto che questi, essendo un “appaltatore” nel piccolo centro aspromontano, cioè uno di coloro che si spartivano i lavori pubblici in quella zona, era sospettato di avere un atteggiamento collaborativo con le FF.OO. sintetizzando così la condanna a morte del PANGALLO Angelo: “…se la cantava con i carabinieri che pagava la mazzetta e parlava pure assai…”. Seconda circostanza valutata dal MESIANO con carattere di estrema sicurezza è che la stessa azienda edile di PANGALLO Francesco, figlio del PANGALLO Angelo, è in realtà controllata di fatto da MAESANO Salvatore; a questo proposito dal significato inequivocabile è la frase del collaboratore: “Francesco PANGALLO che oggi ha un impresa edile di costruzioni che è sempre con Turi MAESANO, l’impresa è di Turi MAESANO lui per figura là”. Si riporta un ulteriore stralcio delle dichiarazioni rese dal collaboratore sopra indicato, sempre relativi alla gestione degli appalti pubblici:B Fino a quando frequentavo io, fino a quando ho con Pepè ROMEO tutta la storia di Roccaforte l’ho saputa da Pepè ROMEO ed ho vissuto anch’io delle cose . A Quindi quello che lei ci dice vale ancora oggi per esempio ? Il ruolo attuale di questo Paolo Lepro. B Il fratello, Paolo Lepro è il fratello sono vicini a Turi MAESANO, C E’ Attuale quindi? B Si è attuale, attuale. C Attualmente sono della cosca MAESANO, fanno parte della cosca MAESANO (in realtà MAESANO Salvatore è il reggente della cosca ZAVETTIERI a Roccaforte del Greco, il collaboratore per cosca MAESANO intende che Turi MAESANO è il personaggio da maggior spessore criminale a Roccaforte del Greco). B Si, si. A Ma sa di loro affiliazioni, erano presenti quando è stato affiliato lei, oltre all’episodio . B Lui era presente quando c’ero io l’ho detto già pure. C Lui chi? indichi il nr 4 la foto nr 4. B U Lepru, Paolo u Lepru. A Che ruolo avevano nell’associazione questi ? B Paolo era sempre nei pranzi, preparava da mangiare era un amico affidato di Turi MAESANO, l’avvocato era vicinissimo assai a Turi MAESANO ed abita a Melito, ultimamente aveva la sorveglianza. A Questo avvocato (ndr ATTINA’ Domenico) come lo chiama lei che tipo di attività svolgeva? B Non l’ho visto mai che lavorasse. A Si, nel gruppo dico che incarichi gli affidavano? B Affiliato del gruppo, non ricordo.. C Allora ricopriva incarichi particolari? B No. A Dico erano azionisti, si occupavano di appalti di andare a rompere le scatole a qualcuno, erano così affiliati. B Si erano affiliati. C Prestanomi…. B Gli accudivano gli animali perché turi MAESANO aveva la tenuta . C Uomini di fiducia ecco! B Ecco uomini di fiducia. A Senta prima ha detto PANGALLO no quello ucciso l’altro, il figlio che aveva una ditta, che fa questa ditta sempre costruzioni. B Si di costruzioni. A Che è di TURI MAESANO? B E proprio vicino a TURI MAESANO questo PANGALLO. A Si lei diceva prima che la ditta è proprio di MAESANO. B Si, perché una volta gli ho detto ma una volta che Pepè ROMEO non c’è a Roccaforte non ho diritto pure io a entrare, dice no ma che devi fare glieli lasciamo a cicciareddu (ndr PANGALLO Francesco) i lavori tu a Reggio ha lavori c’è bisogno che viene a Roccaforte , poi se c’è qualche lavoro più grosso ti facciamo gareggiare non c’è problema mi ha fatto capire, poi.. A Ti facciamo gareggiare che vuol dire? B Ti facciamo fare lavori pure a te. C Quindi. B Non c’è problema potevo gareggiare. C Ma MAESANO, è in grado di gestire gli appalti a Roccaforte del Greco? B Si certo! C Come vuole lui ? B Si certo! C Non hanno problemi di nessun tipo quindi i lavori li danno a chi è in particolare a questo costruttore. B Si mettono d’accordo prima, si mettono d’accordo prima, si chiamano le ditte tu fai il ribasso di tanto , oggi come è oggi è difficile per si mettono d’accordo, intanto sono ditte sempre di roccaforte, a chi rimane vabbò tu la fai tu però gli dai. C Ma Roccaforte del Greco li prendono solo quelli di Roccaforte del Greco. B Si, si. A Ma questo lei come fa a dirlo? B Perché abbiamo gareggiato su altri lavori con Pepè ROMEO. A Quali? B Sull’asfalto fatto , sul restauro del municipio che poi è rimasta ad un certo FALLANCA di Reggio Campi, poi sulla strada da asfaltare a Roccaforte, sulla piazza di Roccaforte, l’ha presa Pepè ROMEO, sul centro sociale, sul polivalente..sul cimitero. A Tutti lavori di Pepè ROMEO sono questi? B Pepè ROMEO e Ciccio PANGALLO. A Come li hanno presi questi lavori. B Sempre d’accordo il comuni con il legale…una volta è successo hanno aperto la gara a Pepè ROMEO e mancava un certificato hanno preso il certificato e l’hanno messo nella busta nuovamente, di fronte all’architetto Marco GULLI’ e GUERINO SERGI si faceva quello che si voleva. A Che erano responsabili del. B Dell’ufficio tecnico si! C Naturalmente doveva dare qualche forma di ringraziamento per questi appalti, pagavano qualcosa? B L’appalto si pagava alle famiglie, sia Turi che PANGALLO si dividevano l’8% all’epoca mi disse Pepè… A Questi appalti che ha nominato ha fatto lei i lavori proprio. B C’ero pure io si. A Quindi gli appalti li prendeva la ditta di Pepè ROMEO, Pepè ROMEO ed in questi appalti lavorava anche lei? B Si. A Pepè ROMEO le diceva io questi appalti li ho avuti tramite TURI. B Io ero come ditta con Pepè ROMEO come MAESANO Costruzioni, c’era un'altra ditta MAESANO costruzioni che ci chiamavamo cugini, ma Andrea MAESANO non c’entra nulla. A parliamo degli anni? B Parliamo anni 97. A In poi? C Si ricorda… B Cimitero. A L’ultimo lavoro che ha fatto con questo sistema quando è stato? B Il cimitero, Il cimitero e poi l’ultimo lavoro che abbiamo fatto era il restauro che avevano rubato termosifoni tutte cose , l’allagamento del cimitero e il restauro della casa dove c’è l’asilo abbiamo fatto un'altra volta che ci è rimasto a Pepè. A In che periodo l’avete fatto questo? C Si ricorda.. B Ho le carte dei mandati perché mi arrivano i soldi a me sul conto . C E’ in grado di esibire documentazione Si ricorda se ha mai subito controlli da parte dei carabinieri o altre forze dell’ordine?, la conoscono a roccaforte del greco? B Si, si mi hanno fermato più volte. C Il maresciallo dei carabinieri, lei è mai stato fermato da qualcuno? B Si, fui fermato con lo scooter di Turi MAESANO e fu sbagliato pure il verbale, carlo MAESANO. C QUINDI il verbale gli fu fatto da chi? B Dai carabinieri con lo scooter di turi MAESANO. C Quando lei stava facendo quel lavori. B Si quando io già frequentavo a Roccaforte. C Che scooter era se lo ricorda? B Un Majestek all’epoca dei fatti ricordo che in quel periodo stavamo facendo la soletta di TURI MAESANo, dove abita turi MAESANO, facevamo la tettoia dove abita lui. A Si, mi interessa quindi voi sapevate che potevate gareggiare, sapevate che avrete partecipato ai lavori e l’8% a chi andava e da dove usciva? B Alle famiglie.. A Alle famiglie? B Appena la cassa dei depositi e prestiti faceva il mandato che pigliavamo i soldi, mi ricordo questo fatto quando fecimo la strada cacciadiavoli e la strada che porta alla montagna alla diga con pepè ROMEO e Ciccio PANGALLO, però PANGALLO era in socio al 50% mi ricordo che Ciccio PANGALLO disse a pepè ROMEO che dovevano pagare l’ha sotto, 4 milioni me li date voi e 4 milioni li metto io erano 8 milioni, infatti sono arrivati qualche 100 milioni una cosa del genere e dice ma perché dobbiamo pagare, pure tu paghi come cos’è, non comprensibile. A un contributo per la famiglia, perché era stata la famiglia a fare partecipare all’appalto? B Sopra un altro lavoro sul cimitero mi ricordo che successe chiumbino era latitante e mandò un sicario suo a Reggio Calabria, io ero là sotto, e gli chiede dei soldi a Pepè ROMEO, un milione un milione e mezzo, o in euro non ricordo, andai a prendere sti soldi, gli ho dati questi soldi. A Come glieli davate in contanti? B Si sempre in contati, gli ho detto questi soldi, si sono di Nino un regalo, per la mazzetta , era tutto controllato. Lo stralcio delle dichiarazioni del collaboratore riportate qui sopra, dichiarazioni da ritenersi assolutamente attendibili in quanto collimano con le risultanze investigative emerse dalle varie attività tecniche poste in essere, chiarisce, senza ombra di dubbi, il sistema gestione degli appalti che vede il momento principale nell’organizzazione a tavolino e preventiva delle offerte che devono essere presentate, organizzazione che arriva addirittura a prevedere anche il quantum del ribasso che ogni ditta “concorrente” dovrà proporre sul prezzo base. Altrettanto lapalissiane è anche la regola della “mazzetta” da versare, comunque, alla cosca nella misura dell’7-8% (entità così quantificata dal collaboratore di giustizia) per ogni lavoro. Chiarificatrice è la frase del collaboratore: “Appena la cassa dei depositi e prestiti faceva il mandato che pigliavamo i soldi, mi ricordo questo fatto… mi ricordo che Ciccio PANGALLO disse a pepè ROMEO che dovevano pagare l’ha sotto, 4 milioni me li date voi e 4 milioni li metto io erano 8 milioni, infatti sono arrivati qualche 100 milioni una cosa del genere” dalla quale si comprende anche quanto rodato fosse il sistema di “corresponsione” della “regalia” a favore della “famiglia” a titolo di ringraziamento per aver fatto in modo che il lavoro fosse stato assegnato a quella determinata ditta. In data 27 maggio del 2008 presso questi uffici veniva escusso a s.i. MODAFFERI Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo il 21.05.1963, ivi residente Via Capodimonte nr 7, attuale assessore ai lavori pubblici del comune di Roccaforte del Greco. Si riporta quanto dichiarato dal medesimo: “Domanda:- Che ruolo ricopre all’interno al comune di Roccaforte del Greco ?---------/// Risposta:- Sono assessore ai lavori pubblici dal mese di Giugno 2006.-----///// Domanda: Precisamente di che cosa si occupa?--------/// Risposta:- Sono stato fino a qualche giorno, 16.04.2008, ho ricoperto il ruolo di tecnico comunale in quanto era mancante, in questo contesto mi occupavo di bandi di gara, responsabile dei procedimenti relativi a quell’ufficio. -------//// Domanda: Come vengono svolte le gare d’appalto in seno al comune di Roccaforte del Greco? Risposta :innanzitutto viene approvato il progetto esecutivo che viene fatto o dall’ufficio tecnico o si da incarico a tecnici esterni, poi si fa una determina di bando di gara inerenti i lavori in questione, si fa il bando di gara che viene pubblicizzato mediate il BUR, sito del comune di Roccaforte del Greco, presso l’albo pretorio del comune per tutta la durata. Una volta scaduti i termini di presentazione delle offerte si procede all’apertura delle buste delle ditte partecipanti, che vengono esaminati da un apposita commissione di cui io sono il presidente, il segretario che è un dipendente, e due testimoni sempre tra i dipendenti a secondi di chi si trova in quel momento. A questo punto vengono aperte le buste in base al decreto nr 163/2006, viene scelta la ditta, se queste sono inferiori a 5 si va a ribasso più alto, da 5 in poi si va a media che viene stabilito da un programma che esclude automaticamente le offerte anomale che sono l’offerta più alta e quella più bassa lo stesso programma fa la media dividendo per il numero dei partecipanti rimasti in gara, quella che si avvicina di più alla media si aggiudica l’appalto. Domanda: A questo punto cosa succede?-----------/// Risposta:- Viene comunicato alla ditta vincitrice nonché alla seconda l’esito della gara, l’aggiudicataria a questo punto presenta il resto della documentazione necessaria, tipo certificato antimafia, attestazione SOA cioè la certificazione che l’impresa può appaltare quel tipo di lavoro, ed altro inerente l’appalto. A questo punto si stipula il contratto, la ditta inizia i lavori.---/// Domanda:- Dopo l’inizio dei lavori chi è che controlla lo stato di avanzamento e la regolare esecuzione?----------------------/// Risposta:- Il controllo viene effettuato dal direttore dei lavori che viene nominato a monte dal responsabile del procedimento, negli ultimi due anni da me, preciso viene fatta una gara in base ai professionisti che sono iscritti all’albo. Durante i lavori il direttore redige lo stato di avanzamento viene depositato all’ufficio tecnico che controlla e lo approva.--//// Domanda: Nel caso in cui con la cifra appaltata non si riesce a finire i lavori quindi è necessario finanziare altri soldi quale procedura viene seguita:Risposta: Solitamente non c’è possibilità di aumentare la cifra appaltata, previa autorizzazione dell’ufficio tecnico al fine di migliorare l’opera si può aumentare del 5%, di più di questa cifra l’autorizzazione dell’ente finanziatore. Domanda:- Quando si presenta una ditta che porta la dicitura cooptata ATI che significa? Risposta:- Significa che ci sono almeno 2 imprese di cui ATI significa associazione temporanea di impresa.----//// Domanda:- Per quanto concerne i lavori di restauro della chiesa San Rocco in base alla documentazione che le sottopongo in visione cosa ci può riferire? Domanda:- I lavori della chiesa San Rocco iniziati in data 02.07.2007 e finiti il 12.11.2007 l’impresa che si è aggiudicato i lavori è quella di PANGALLO Francesco, di Roccaforte del Greco, hanno partecipato 5 ditte di cui 3 escluse per aver omesso il versamento dell’autorità di vigilanza, di fatto sono rimaste la ditta CAMERA Costruzioni e PANGALLO Francesco che si è aggiudicata la gara. ---------///// Domanda:- Lavori di recupero e restauro di un palazzo storico per la cultura Grecanica:Risposta:- Questi lavori sono in corso d’opera sono iniziati circa 3 mesi, mi riservo di fare avere documentazione , a questa gara hanno partecipato sette ditte, sono state escluse prima e ultima , la media di aggiudicazione è stata di 11,20% impresa vincitrice la ditta PANGALLO Francesco ATI CGS SCARPELLI , questa ha fatto richiesta di sub appalto alla ditta di PANGALLO Francesco. Domanda:- Lavori di riqualificazione di infrastrutture di accesso al centro storico? Risposta:- Questi lavori sono iniziati prima del mio insediamento comunque hanno partecipato nr 9 ditte e i lavori sono stati aggiudicati alla ditta FG Costruzioni di FOTI Giovannino con offerta del 3,45% data poi in sub appalto alla ditta MESIANO Andrea Pasquale per il 30% il restante 70% li ha fatti la ditta aggiudicataria. Per quanto concerne questi lavori sono finiti mancano solo alcuni documenti che dovrebbero essere finiti a giorni. In questo lavori ci dovrebbero essere stata una variante di cui mi riservo di produrre documenti. Domanda:- Lavori di prevenzione rischi di consolidamento?-------//// Risposta:- Questi lavori sono stati consegnati il 19.06.2004, hanno partecipato 2 ditte precisamente la ditta MESIANO Andrea Pasquale e PANGALLO Francesco, quest’ultima si è aggiudicata l’appalto con il ribasso di 5,20%, mentre l’altra offerta e di 3,073%. ---------Domanda:- lavori Piazza Municipio?-----/// Risposta:- I lavori sono consegnati in data 13.02.2006 , hanno partecipato nr 3 ditte aggiudicataria la ditta ATI CAMERA PANGALLO Francesco ribasso del 5.20%---//// Domanda:- Lavori di illuminazione pubblica ? Risposta:- I lavori sono stati consegnati il 14.12.2004, hanno partecipato nr 11 ditte, aggiudicataria la ditta CAMERA Costruzioni di Rocco e Domenico Camera ribasso del 16.45%. Domanda:- Lavori manutenzione del centro Polivalente?-----/// Risposta:- I lavori sono finiti il 31.07.2006 hanno partecipato 4 ditte aggiudicataria PANGALLO Francesco ribasso del 4,12%.” ALLEGATO 57 Da quanto emerso dalle dichiarazioni del predetto assessore il comune di Roccaforte del Greco, come per legge, effettua le gare d’appalto secondo due criteri, il primo con sistema del minimo ribasso quando si presentano fino a 4 ditte, assegnando il lavoro alla ditta che offre il ribasso più alto ed in tutte queste circostanze i lavori sono stati sempre aggiudicati alla ditta PANGALLO Francesco. Quando le ditte concorrenti sono più di 4 ovvero (da 5 in su), l’aggiudicazione si realizza facendo la media tra varie offerte, con la preventiva esclusione dell’offerta più alta e di quella più bassa poiché giudicate offerte anomale, assegnando l’appalto alla ditta che si avvicina, nel ribasso presentato, alla media dei ribassi calcolata sulla base di ogni offerta pervenuta, escluse quelle anomale. A seguito di quanto sopra riferito dal collaboratore ed a seguito delle risultanze investigative appena illustrate, sono stati acquisiti ed analizzati gli incarti di tutte le gare d’appalto realizzate dal comune di Roccaforte del Greco negli anni 2004, 2005, 2006, 2007; gli esiti di tali accertamenti sono di seguito riportati. Gara d’appalto realtiva ai lavori di ampliamento impianto di pubblica illuminazione In data 16.02.2004 presso il Comune di Roccaforte del greco è stata effettuata la gara d’appalto sopra indicata; Alla stessa partecipano le seguenti ditte:1. Elettroionica di MUSOLINO Saverio &C. s.a.s. di Bovalino ribasso del 16,140% 2. DE FRA CAR s.n.c Melito Porto Salvo ribasso del 19,54% 3. Impresa elettrica di Minunzio Antonio – Giosa Ionica ribasso del 19,18% 4. camera Costruzioni s.n.c. di Rocco e Domenico CAMERA , ribasso 16.45% 5. FRAGER Costruzioni di PAPALIA Francesco delianuova 14.108% 6. Ditta FONTANA Giovanni con sede a Bianco ribasso del 15,17; 7. Ditta Licastro renato sede delianuova; 15.91% A questo punto il presidente geometra ALAMPI Demetrio esclude le offerte anomale e dichiara aggiudicataria dei lavori la ditta Camera Costruzioni di Reggio Calabria per un importo pari a euro 50.534,38 (circa i rapporti di questa ditta con la ditta di Pangallo Francesco, vds. Appalto relativo ai lavorii di riqualificazione della piazza antistante il municipio). I lavori in corso d’opera richiedano una variante di perizia e giungono a complessive 55.411,97 più iva al 20%. ALLEGATO 50 Gara d’appalto realtiva ai lavori di manutenzione straordinaria del Centro Polivalente In data 20.09.2005 con delibera della C.S. (Commisione Straordinaria ) si stabiliva di finanziare i lavori realtivi alla manutenzione straordinaria del Centro Polivalente di Roccaforte del Greco. In data 13.07.2006, presso il Comune di Roccaforte del Greco si è proceduto all’apertura delle buste relative alla gara d’appalto sopra indicata, per una base d’asta di euro 68.000 . Alla predetta gara si presentano nr 4 ditte e precisamente:1. Ditta DE.FRA.CAR impianti di franceasco Caracciolo con sede in Melito di Porto Salvo ribasso del 3,59% 2. MALASANO cav Francesco con sede in Melito di Porto Salvo Via Anna’ 253 ribasso del 3,285; 3. Ditta FRA.VE.SA. via Sandro Pertini Melito di Porto Salvo, ribasso del 3.911% 4. Ditta PANGALLO Francesco con sede in Roccaforte del Greco Via Santa Maria, ribasso del 4,12%. La gara viene ovviamente assegnata alla ditta di PANGALLO Francesco per un importo di euro 65.198,00 + 2480 per oneri di sicurezza. I predetti lavori data vengono iniziati dalla 14 settembre 2006, quindi (compresi le festività di circa 44 ferragosto Roccaforte del Greco nella persona del MODAFFERI con determina per un totale di pagati ditta di PANGALLO Francesco giorni dopo l’inizio dei lavori e periodi di responsabile del nr 66 approva lo stato 27.577 euro compreso ed in ferie) il Comune di servizio Arch Giovanni di avanzamento dei lavori di iva, pertanto il totale dei lavori dal Comune alla ditta risulta essere euro 97.873,22, in pratica più del 40% rispetto alla base d’asta. ALLEGATO 51 Gara d’appalto realtiva ai lavori di riqualificazione della piazza antistante il municipio In data 27/10/2005 con determina nr 74 si stabilisce di appaltare i predetti lavori per un importo di euro 185.180,55 con il sistema del massimo ribasso. Il giorno 27/12/2005 presso il Comune di Roccaforte del Greco viene effettuata la gara d’appalto sopra indicata, a cui si presentato le seguenti ditte:_ 1. T.M. EDILCALCESTRUZZI di Miceli Tommaso con sede in Condofuri; 2. Impresa costruzioni s.n.c. ZAPPIA Angelo con sede in Benestare G.N. Costruzioni di NIRTA Giuseppe. 3. Camera Costruzioni di s.n.c (capogruppo - Impresa costruzioni di PANGALLO Francesco con sede in Roccaforte del Greco). Vengono escluse le ditte cui al punto 1 e 2, la prima poiché la dichiarazione sostituiva non è conforme alla previsioni del bando, mentre la seconda perché manca il certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti, e dichiara quindi aggiudicataria dell’appalto la ditta Camera Costruzioni - ditta PANGALLO Francesco con un ribasso del 5,20%. Si precisa che nel verbale di gara non sono indicati comunque i ribassi offerte dalle ditte escluse, anche questa gara è stata aggiudicata dalla ditta di PANGALLO Francesco che si presenta insieme alla ditta Camera Costruzioni (la stessa che si è aggiudicata la riqualificazione dell’impianto elettrico, cfr. sopra). ALLEGATO 52 Gara d’appalto realtiva ai lavori di restauro e valorizzazione della chiesa di San Rocco In data 26.10.2006 con determina nr 20 della giunta comunale è stato approvato il progetto dei lavori sopra indicati per un importo complessivo di euro 45.000 finanziato con fondi PIT nr 23 Area Grecanica ed in data 23.02.2007 è stata indetta la predetta gara con base d’asta di euro 35.246,75. In data 03.04.2007 presso il comune di Roccaforte del Greco viene effettuata la gara d’appalto a cui si presentavano le seguenti ditte e realtivo ordine :1. DE.FRA.CAR. Impianti di Francesco Caracciolo di Melito Porto Salvo; 2. FRA.VE.SA. Via pertini Melito Porto Salvo ; 3. PANGALLO Francesco Via Santa maria Roccaforte del Greco; 4. G.D. Costruzioni Via Lacco Melito Porto Salvo: 5. Camera Costruzioni Via carrubara Reggio Calabria Vengono aperte le buste e vengono escluse le ditte indicate ai punti 1 e 2 e 4 la gara viene quindi aggiudicata alla ditta di PANGALLO Francesco con il ribasso del 6,23% mentre giunge seconda la ditta CAMERA Costruzioni per il ribasso del 5.69%. ALLEGATO 53 Gara d’appalto realtiva ai lavori di riqualificazione infrastrutture d’accesso al centro storico con il recupero di spazi panoramici dell’area interessata . In data 23.02.2004 con determinazione nr 29 il responsabile dei servizi di lavori pubblici del comune di Roccaforte del Greco indice gara d’appalto mediante pubblico incanto con il criterio del prezzo più basso inferiore a quello di base d’asta pari ad euro 165.999,42. In data 01.02.2005 viene effettuata la gara d’applto a cui si presentano nr 13 di cui 4 (FRA.VE.SA di Melito Porto Salvo, FAGER Costruzioni di Dilianuova, ELECTRO Costruzioni di Delianuova ed EDIL Impianti di Reggio Calabria) sono state preliminarmente escluse poiché non possiedono la categoria OS21 e non hanno altresì dichiarato che intendono sub - appaltare i lavori realtivi ricadenti sotto quella categoria. Con verbale di gara privo di data e protocollo (dovrebbe esere in data 15.02.2005) viene effettuata la relativa gara d’appalto a cui hanno partecipato: • Impresa Costruzioni PANGALLO Francesco, con sede Roccaforte del Greco ribasso del 0,567%; • Impresa costruzioni Giosano di delianuova ribasso del 1,050%; • Impresa costruzioni Caridi di reggio calabria ribasso del 4,301%; • Impresa costruzioni Mesiano Costruzioni con sede in Reggio Calabria ribasso del 5,301%; • Impresa Costruzioni Mafrico con sede in Dilianuova con ribasso del 3,150%; • Aeffe Costruzioni di Rizziconi con ribasso del 2,800%; • Impresa costruzioni Rocco Foti Con sede in Sitizano (RC) ribasso del 3,450%; • Effeigi Costruzioni con sede in Lamezia Terme con ribasso del 3,600%; • Impresa costruzioni Mesiano Andrea con sede in Roccaforte del Greco con ribasso del 5,400%. In data 14.06.2005 con determina nr.42, il responsabile del servizio Geom. ALAMPI Demetrio autorizza il sub-appalto dalla ditta affidataria Effegi di Lamezia Terme alla ditta di MESIANO Andrea Costruzioni. ALLEGATO 54 Gara d’appalto realtiva ai lavori di riqualificazione infrastrutture d’accesso al centro storico con il recupero e restauro di un palazzo storico per la realizzazione della casa della cultura grecanica . In data 19.10.2007 presso il Comune di Roccaforte del Greco si svolge la gara d’appalto sopra indicata per un importo 385.293,00 euro. Alla predetta gara si presentano nr 10 ditte , dopo l’apertura delle buste vengono ovviamente escluse le offerte anomale ovvero la più bassa e la più alta e una, la ditta IORMEDIA viene esclusa perché la cauzione versata risulta essere più bassa. La gara viene aggiudicata dalla ditta A.T.I. (Associazione temporanea di imprese) Impresa C.G.S. Cistruzioni Generali Scarpelli S.r.l. Via D. MARVASI 8 (impresa cooptata PANGALLO Francesco) con un ribasso del 11,20%., seconda giunge L’a.t.i. Aquila Sondaggi cooptata FRA.VE.SA. VEDASI ALLEGATO 55 BIS Conclusioni Come si è già detto in precedenza gli appalti pubblici costituiscono, unitamente al taffico di sostanze stupefacenti, la principale fonte di guadagno delle organizzazioni criminali. In questo capitolo si è appunto parlato degli appalti pubblici effettuati dal comune di Roccaforte del Greco, comune già interessato da due procedure di scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. Orbene anche dopo il secondo scioglimento per mafia la situazione cambiata, infatti è chiara la conversazione che intercorre politico-culturale non sembra essere all’interno dell’autovettura FIAT Uno avvenuta in data 11.09.2005 al progressivo (vedasi pag 30) qualche mese prima delle elezioni comunali: In data 11.09.2005 al progressivo 3216 . Giovanni: ora ora mi sono fatto la doccia, Lello...fino ad ora ho lavorato L.: tutto il giorno hai lavorato? G.: minchia, mi sono ammazzato..e da stamattina alle sette che ho quella macchinetta in mano, ora ho finito...ho mangiato...mi sono fatto la doccia, ho mangiato, e ho detto mi faccio una passegiata perchè mi ero scocciato...è uscita bene la festa allora al professore? L.: si... G.: e chi c'era di noi altri? L.: inc... G.: e chi ha cucinato? L.: inc. G.: inc... ha cucinato L.: inc...Ciccio Gatto G.: ah...ah L.: inc... G.: ah...ah...buono allor... gli è uscita bene L.: no, cucina speciale sai...io non ho mangiato però G.: inc... L.: guarda quello che hanno mangiato G.:no, ma inc... cucina bene...io lo so che cucina bene...inc... L.: guarda quelli che hanno angiato... G.: e chi via ha portato là? Tureddu? L.: si... G.: Pinuzzu dirige là tutta la baracca...sono venuti là sopra l'altro giorno per...abbiamo litigato L.: chi? G.: inc... L.: eh G.: è un buffuneddu, Leo. L.: che ha combinato? G.: no, inc...quel giorno è venuto là sopra con me...con bicicletta... quando parlavamo con Turiddu...quando parlavamo con me..neanche ciao..più L.: ah, neanche ciao..niente? G.: no, non abbiamo fatto amici...è arriv...avevo il Maresciallo Mangano e mi è comparso là sopra L.: chi è il Maresciallo Mangano? G.: quello della Forestale...l'ispettore della Forestale..quello di Basilicò L.: ah G.: è comparso stui stortu di Peppineddu ed mi ha detto ...se vuoi venire io...mi ha detto il dottore Battista...io da parte mia ringrazio il dottore Battista...gli ho detto io...gli dice che poi vado e lo trovo...ma gli ho detto io se ci sono questi elementi non vengo...gli ho detto chiaro nella ...inc..non è che me ne fottevo di loro .--------//// L.: bè ma queste cose qua sono cose interne che...inc... G.: ma me ne fotto di lui.. a me che mi...mi..mi porta con porta con chi?..con Turiddu (ndr verosimilmente MAISANO Salvatore)?..lui è venuto a fargli il favore a Turiddu quel giorno là.. e poi passava di là per caso, non è che mi ha telefonato per dirmi Giovanni vedi che ti ha invitato il dottore Battista, Lello...lui è passato per caso perchè sono andati per fare gli imbrogli conTureddu per le vacche L.: guarda.. è capace...sicuro...che Battista gli ha detto:" invita i soliti amici di Roccaforte" G.: lui... praticamente...è salito per caso là, Lello...lui è venuto per caso perchè sono andati con Turiddu per bollare le vacche...per fare imbrogli là..inc...solo loro lo sanno..là c'era un altro che ho visto con una Renaulti non lo consco... non so chi era L.: un altro veterinario? G.: si L.: e chi era? G.: non lo so, un giovanottino L.: più o meno? G.: un giovanotto..ma manco nella faccia l'ho guardato...inc... L.: ed era veterinario..? G.: si, sono saliti per bollare le vacche..non mi risulta che... L.: hanno fatto ... inc...no? G.:non lo so perchè..io non è che...loro erano la mattina là a monte, loro sono passati di là...sopra la aluna......nell'area pic nicinc..se aveva telefonato..comunque in ogni modo, gli ho detto io, al dottore Battista lo trovo io...è meglio che lo trovo in questi giorni che lo voglio per un'altro discorso mio, per quel fatto della Forestale allora che mi avevano detto che mi aiutavano per il fatto...la situazione no..poi non sono più andato..quando..inc...un mese fa...io non è che...il fatto che non sono andato alla festa non cambia niente...vado giocando con questi zimbari io?ubriachi il giorno....tragediatori..inc... L.: ma tu eri potuto venire...tu ti impunti sopra a certe cazzate che non hanno senso vedi..tu eri invitato..ti facevi la tua..inc..ti sedevi, mangiavi e buonanotte G.: si, lo so però non c'era...non li sopporto a questi qua io...non li sopporto Lello, non li sopporto più, se ti dico...non li digerisco non c'è niente da fare più no..se ci sono loro non vado manco ai matrimoni più se sono invitati a gruppi...non vado più a questi matrimoni non vado più e non vado non è che mi intereessa...voglio stare fuori dai suoi problemi..io se ne ho problemi miei non voglio che me li piangano loro se li hanno loro non glieli piango io...no, non voglio avere più conto con questa gente perchè sono tragediatori e falsi..uono più dell'altro... a parte il fatto che non si possono vedre tra di lo pure ...che è la cosa più peggiore vedi... L.: quello che ho capito anch'io G.: la cosa più peggiore sai qual'è? che a parte che sono in gruppo non si possono vedere tra di loro...che vedi sono cose gravi queste..si criticano a vicenda poi non è che...e lora Lello a che serve questo gruppo qua per che cosa? per accollarmi guai io...che non ne ho...? io amo la tranquillità Lello...grazie a Dio il mio lavoro...io miei lavoreddi me li faccio...me ne fotto di lui se vengono e se non vengono, gli piscio nel culo a loro e non glieli faccio proprio se venivano..che non glieli facevo proprio se venivano...comunque..non mi interessa a me Lello di loro...di questa gente ...non voglio avere più a conto...inc..voglio stare per i fatti miei, a me gli amici che mi rispettano mi rispettano sempre lo stesso Lello stai tranquillo L.: ci credo. G.: su quello ci puoi calare la pasta...dove vado io..e loro la differenza è enorme, però purtoppo... loro sono fatti così, Lello...falsi tra di loro e quindi sono sempre falsi...io non sono capace...e siamo due caratteri diversi...voialtri tutto a posto? eh? questo ufficio funziona? L.: si G.: inc... L.: io quando me ne sono andato di qua, mi è arrivata una telefonata e mi ha telefonato il dottore Iacopino, mi ha detto siamo a Gambarie, vieni a mangiare qua...dovevo andare ad un matrimonio... G.: Iacopino è in gamba, vedi queste sono persone serie L.: e sono salito per monte e me e sono andato a Gambarie G.: e quello ...inc...che prendi da questa gentaglia..gente storta... L.: sono sceso...gli ho dato la busta ed il bambino che aspettava fuori, me ne sono andato meno di cinque minuti...con la macchina in moto...inc G.: hai fatto bene L.: inc. G.: e cosi devi fare L.: ho fatto il mio dovere... G.: tu lo devi fare perchè hai un ruolo..hai una sistema di...tu lo devi fare Lello...ma io...voglio dire...inc...mi vado ai matrimoni al giorno botte di cento euro a chi? centocinquanta euro..si è sposato quello zimbaro del figlio di Rocca....allora a Bovalino...buste di quattrocento, cinquecento euro L.: chi? G.: quando si è sposato quello...Micareddu..quando mi è successo l'intoppo...inc..gli è essiccato il culo..non voleva fare neanche il testimone quella sera...che siamo andati alla macelleria quel giorno..hai capito?non ..ma che..devi conoscere prima..ma Leo me ne fotto delle persone che devo prendere io da questa gente..buongiorno, saluti e ciao e basta e via ed è finita...me ne fotto di loro L.: questo è pure vero G.: ah Lello mi sono stancato Lello, vedi che io ne ho passate guarda ne ho passate assai e basta mi sono stancato se ho detto basta guarda che ho chiuso L.: e com'è questo lavoro? G.: io non vado, tu? inc..sopra l'aera pic nic lui onestamente...inc..dice alzati e vai là...non esiste...lui mi ha detto fai tutto quello che vuoi...se non ti va di fare una cosa non ti alzare proprio..nessuno ti dice niente...inc..in compagnia siamo quattro cristiani...scusa...io, mio zio inc.., Mico dell'acqua e Giovanni inc...quattro cristiani che scherzavamo, facevamo perchè mi diverto con loro, mi rilasso, il giorno quando vado là mi rilasso...sono persone che non ti danno nessun tipo di fastidio...mi siedo là..se voglio buttarmi sopra la macchina, mi butto sopra la macchina e dormo, se voglio dormire sulla macchina, dormo sulla macchina, se voglio andare per funghi, vado per funghi, devo stare sotto a chi?quando Tureddu quella mattina è venuto là fuori e mi ha fatto perdere la pazienza, ha detto che a Roccaforte tutto noi vogliamo, che ha ragione Pietro Verno, che noi vogliamo macelleria, noi vogliamo animali, noi vogliamo officine, noi vogliamo ditte, noi volgiamo tutto, aveva ragione Pietro Verno ed infatti gli ho detto io hai ragione pure tu che hai detto questa parola, così basta l'ho piantato e poi l'ho lasciato..hai capito?che si deve fare..io là che ammazzo qualcheduno con tragedia e bicicletta..ora basta stai tranquillo e sicuro che il tempo gli darà ragione..a lui..a me no, Lello perchè grazie a Dio non mi interessa L.: inc... G.: io viaggio a testa alta, Lello..il brutto è chi non viaggia a testa alta L.: dissi... G.: si, si... L.: che ha...inc...Verno.. G.: ma infatti ...inc...hai ragione pure tu L.: inc..gli dà ragione a lui..gli devi dire G.: si, ma appunto.... L.: inc..che non lo può vedere..inc... G.: penso di si...la gente Lello, la devi concoscere, te l'ho detto..difficile purtoppo è conoscere le persone..io sto bene lo stesso...guarda..ti assicuro che sono assai più tranquillo ora, Lello...non esco più..non vado al bar...non volgio sapere del bar di Annunziato..non voglio sapere niente..perchè sono a posto L.: parliamo di cose più serie che è meglio..vedi che ho intenzione di candidarmi per sindaco G.: per conto mio ti ho detto che si...ma vedi non ti mettere a tragedia con lui, vedi che cade a tragedia, parla prima per me, Lello, e per quanto riguarda i miei..i miei quelli..i miei ti parlo di mia suocera, mio suocero, mia moglie, ...i miei..puoi stare sicuro che non ti sbagliano...io dove arrivo ti appoggio puoi stare tranquillo sicuro a politica aperta..non politica libera barbarie che ti faccio male non è che ti faccio bene però ti faccio una politica sicuro bene..però parla prima con loro...parla chiaro...vedi che ti bleffano ah..non ti fare ingannare e mi ti bruciano...perchè se ti bruci e non fai niente, vedi che te lo dico prima L.: una parola gliel'ho detta già... G.: tu non devi dirgli parola, tu devi sederti a tavola, Lello e devi parlargli chiaro e devi dirgli volete e non volete? no, mi appoggiate, perchè sono cose diverse vedi che poi si mettono d'accordo alla fine e non ti vota nessuno, Leo..che se Turi non ti vota, bicicletta non ti vota nemmeno non gli credere (non mi ti lo 'mbucchi).. L.:si, si... G.:di questo puoi stare tranquillo..lui ora gli dà il culo e gli dice mettimela..io ti dico le cose come sono perchè sai che fanno?...ti bruciano..ti mettono là e ti bruciano... e poi fai cattiva figura che non è il caso...mi capisci? ti fanno fare la fine di Mesiano (ndr ex sindaco di Roccaforte) e non è il caso, vedi...che poi...se tu hai un ruolo per cazzi tuoi di medico ...cioè stai benone..perchè ti devi bruciare se non vinci le elezioni..mi segui? tu devi andare con le elezioni vinte...se vai...devi andare con carta e tavolino...ti devi prendere tutto il suo parentato... L.:e tu dici come gli dico? G.:io te l'ho detto come gli devi dire...li devi chiamare a quel tamburo di Bicicletta (ndr PANGALLO Domenico) ed a Turiddu (Turi MAESANO) e a Paolo 'u Lepru (ndr Paolo Attinà) ...perchè sennò non ti appoggiano poi...non ti appoggia nessuno....gli devi dire "io mi candido per sindaco...mi appoggiate? ..ho questa intenzione...che pensate? ...mi appoggiate o no?"..perchè loro hanno già preso impegni con Ercole...vedi che già si sono esposti..questo te lo dico ma che resti qua... L.:lo so G.:e allora..parla prima vedi... L.:io gli ho detto che se.. G.:perchè poi Ercoleddu è pure nei Maisano...non è Lino...vedi parla chiaro con tutti... L.:aspetta... G.:chiama a Lillino... L.:aspetta...senti che ti dico io...vedi che Tureddu gli ho detto io queste parole...lui mi ha detto che forse..inc..mezza parola..Turi...gli ho detto io...mi appoggiate o non mi appogiate? G.:così è... L.:voi se voi appoggiate ad Ercole... G.:così ...devi parlare chiaro... L.:se voi appoggiate ad Ercole, la lista la faccio lo stesso... G.:si ...che tu la vuoi fare, stai tranquillo sicuro che ti appoggio per conto mio.. L.:io che sono io...se tu voti ad Ercole ricordati, gli ho detto io, quello che ti dico...i rispetti che hai tu a Roccaforte ce li ho anch'io perchè tuo figlio è nato a Roccaforte come me G.:ma tu chiama i parenti..fissa..chiama Lillino...stringi tutto il parentato prima..parla tutto con i parenti prima..ad esempio stringi a Lillino e blocca tuta la situazione di inc... di tutti questi quà L.:li sto facendo G.:e appunto...tu blocca tuti i cosi L.:lascia stare che ora vado e trovo a Bistecca(ndr ROMEO Antonio) e piglio inc.. G.:Non ti fa niente Bistecca, Lello..Bistecca non ti fa niente...Bistecca e Turiddu neanche si parlano...capisci o no? Bistecca con il fatto di sua mamma che Turiddu allora Bistecca l'ha chiamato là, Bistecca non gli parla più a Turiddu..gli parla però lui gli è caduto dal cuore..hai capito? quando non ha invitato a sua madre al compleanno di suo figlio...di quello scecco di inc... L.:l'ha chiamto là a lui? G.:si...si...li so io i fatti eprchè allora eravamo in buoni rapporti e li so tutti L.:ah... G.:quindi Bistecca gli è caduto di cuore perchè Bistecca, quando ha chiamato una persona là, per lui è inc..non c'è inc..se non fanno quello che dice lui, a lui l'hai perso...è finito...con Tureddu non si... inc... trovare gli amici... L.:vabbò... G.:comunque io ti ho detto le cose da fare... L.:io sto stringendo il cerchio, Turiddu può fare quello che vuole.. G.:per me... L.:ascolta che ti dico...vogliono appoggiare ad Ercole..appoggiano ad Ercole..è giusto? fronte con fronte non si incontrano mai...ma vedi che possono perdere lo stesso... G.:ah si...se fai la politica per bene e fai una lista per bene si... L.:pare che la perdono lo stesso, Giovanni... G.:se fai una lista, guarda, con dodici candidati ed il parentato...il parentato che ti appoggia però non è che ti fanno bleff...non è che ti fai bleffare L.:stai tranquillo G.:non è che ti bleffa il parentato...io non ti bleffo sicuro perchè per conto mio puoi andare..ci puoi...i miei..tu ...dieci voti...puoi contarli dei suoi..dieci...non contare voti tu...conta dieci dei miei e che quelli sono sicuri...puoi stare tranquillo..sono dieci voti..i miei...che ce li ho io..dieci voti...puoi stare tranquillo..dei miei...chei ti voto sicuro...tu curati il parentato tutto...se fai dodici consiglieri...mi scegli dodici cristiani...gli vinci le elezioni con inc...Leo L.:io intanto gliel'ho detto..gli ho buttato la pietra in acqua...voi volete portare ad Ercole, portatelo... è giusto? G.:vedi che sono falsi, Leo...non ti illudere, che ti riempiono di pelo il primo di bicicletta... L.:no, no... G.:perchè è falso L.:no, ora mi devono chiamare loro, giusto? G.:vedi che lui...biciletta dice di si...all'ultimo minuto...t'incula (t'appoia) L.:ma bicicletta gli devo dare poco conto G.:e non gli dare poco conto che è meglio L.:a bicicletta inc... G.:inc...perchè poi va e gli rapporta, quello che dici tu va e glielo rapporta a Ercole ed a lui, ed a Tureddu...anche se ancora Ercole deve venire a Roccaforte L.:non ci viene G.:perchè non viene?...non so se Ercole viene e si mette inmezzo a questa marmaglia L.:Ercole non è un...un segretario regionale che ha a disposizione onorevoli, senatori è capace, consiglieri provinciali..ha il suo entourage..il capo di questi va a candidarsi a Roccaforte addirittura poi lo possono pure bruciare... G.:no, ma non lo bruciano perchè se si candida, Lello, le probabilità vedi che ce l'ha...lo appoggiano tutti..questi qua lo appoggiano tutti...i parentati grossi lo appoggiano...se piglia questo Battaglia ...questi lo appoggiano tutti...chiumbino (ndr riferito alla famiglia PANGALLO, di cui fa parte PANGALLO Francesco, nato a Melito P.S. il 01.03.1974 ed il defunto fratello Antonio)... questo lo appoggiano tutti..puoi stare tranquillo L.:deve trovare altri dodici elementi G.:si li deve trovare però a lui lo apoggiano tutti.. a livello politico lo poggiano tutti..questi..chiumbino...macino,...non tenere conto di questi... Andrea Mesiano..questi lo appoggiano tutti...Marco Gullì (ndr ex sindaco di Roccaforte)...questi qua sono tutti là se fa la lista lui...contali tutti per là...lu Lepru..bicicletta...Tureddu..Giannici (ndr MAESANO Giovanni)...questi contali tutti per là perchè questi non si spostano... L.:Si ma è capace che... sai che ci fa Ercole? sai che ci fa? tiene a galla, tiene a galla poichè sai che faccianmo candidiamo a mio cognato.----------------// G.:inc...ah gli faceva pure bene in questa maniera...in questa maniera era una mossa che gli faceva pure bene perchè gli stava bene a lui inc...per conto mio non me lo dire proprio...con loro non li voglio nemmeno sentire a loro...dove ci sono loro non mi interesso, guarda, può anche essere che ci siano miliardi, anche se mi chiamavano, guarda si devono dividere...io gli dicevo io non vengo...quindi con questa gente non voglio avere inc...per quanto riguarada questi inc..tutte le notizie che mi curo, me le curo per me non perchè sono con loro, hai capito? quindi è una cosa nostra diversa...non lo voglio sapere...dove c'è sta gente qua voglio stare lontano perchè sono gente falsa...e purtroppo...non vanno bene...questi sono cristiani che non vanno bene...tieniti di conto a questi qua..tieniti di conto tutto il parentato innanzitutto...che poi vedrai che già avrai risultati con il parentato..perchè devi fare i conti che già con il solo parentato a Roccaforte hai 50 voti.-----//// L.:abbiamo il 50%...----//// G.:solo per i parenti hai già cinquanta voti, solo i parenti stretti L.:vedi che inc..cristiani, i favori vogliono poi G.:eh certo...uno, due...ma non li tenere in conto, Lello...no, non li tenere in conto, Lello, gliene ho cacciati cazzi dal culo ai cristiani L.:ma questi qua non mi possono dire di no G.:eh, Lello non ti dicono di no ma quando vanno là non votano Leo e poi ti dicono che hanno votato...Lello vedi che Roccaforte è micidiale come tragedia e come invidia...non mi ti 'mbucchi vedi il roccafortigiano...non mi lo 'mbucchi perchè gli fai il favore...glielo fai tu il favore ma non lui a te..vedi che è molta diversa la cosa L.:e la seconda volta...se uno non vota poi me ne accorgo G.: vedi che è molto diversa... L.: inc...come ti faccio un favore statti tranquillo che fai ...inc..amaro sennò non hai... G.:ma tu sei sicuro guarda qua...se tu ti curi il parentato di tua moglie..lascia stare a Giannici , tutti questi di Billi, tutti questi qua..il nostro parentato...già hai settanta voti matematici, giusto?quelli sono matematici, i tuoi. Tu hai i dodici candidati, portandosi cinque voti l'uno, undici candidati, cinque voti l'uno, Lello... L.:Giovanni, il paese è questo, ci deve riuscire...inc..a fare la lista... G.:eeeehhh..purtroppo....eeehhhhh L.:se non riesce, non ce la fa neanche la lista, però alla fine dei conti, stai tranquillo che Ercole ti farà la mossa di dirti..vabbè ...giacchè.... io guardate sinceramente volevo ma ho troppi impegni...e ti porta un candidato tipo suo G.:si, ma non trova... L.:hai capito? G.:non ...inc... L.:chi non si...si candida? G.:sii... L.:no G.:no te lo 'mbuccare....Leo.. L.:no G.:si..Leo...gli fa comodo agli altri fissa...anche se lui traballa, gli fa comodo agli altri L.:no G.:non ti 'mbuccare...non ti 'mbuccare mai la pelle del lupo, Lello...vedi che il lupo è lupo sempre e vuole sempre fare il lupo..a Roccaforte entra ..inc..al comune se c'è un amministrazione che ci sa fare...inc..ci sono soldi che arrivano da tutte le parti e soldi che si possono amministrare, Lello... L.:vedi che non sia mai perde l'elezioni... G.:non li perde se si candida, Leo...non è difficile che li perde...cioè non è facile..vedi che non..se lui si candida, è già perchè è andato a tavolino... con tutti questi qua..stai tranquillo e sicuro...io non so...perchè non gli domando perchè non abbiamo un buon rapporto e da tre mesi che con me non è che abbiamo...è già da Natale che con me...inc L.:Jonny...io a inc..l'ho chiamato e gliel'ho detto..lui può fare quello che vuole però ricordati sempre che tu ci hai rimesso una carrozzeria G.:a va bene mio fratello dice che non è vero L.: ah non è vero?..inc... G.:si, mio fratello...mio fratello crede alle cose che vuole..lui è abbagliato da loro L.:io ci ho rimesso una macchina...una jeep..inc... G.:loro... L.:poi di altro ti ho detto tutto...poi che appoggi a chi vuole... G.:loro sai che fanno?..per ora sono fatti così...poi certo non si possono vedere nenache tra loro perchè poi non è che è così la realtà..ma io ti dico di parlare prima....in modo che ti dicano la realtà..la verità com'è perchè loro non parlano...loro sono fatti L.:lascia stare che parliamo con inc...di fuori...vedi tu dove se io ..ai miei parenti devo...parenti... G.:ma quale parenti... L.:il fratello di mio cognato G.:ma Leo, ma quali parenti...ma tu sei...ma stai scherzando..ma che tu vuoi scherzare..è gentaglia...è tutta gentaglia..parenti si...ci stavo rimettendo la vita io per loro..non ce l'ho rimessa per trenta e trentuno...parenti...non questa gentè là...per carità...chi non li conosce come se li tiene...chi non li conosce, cari se li tiene...gente marcia... a parte il fatto che sono fatti tra loro...Lello, io...secondo me...puoi fare a meno pure di dirmelo perchè io...dove arrivo io..se posso esserti utile dove arrivo io puoi stare tranquillo che non ci sono ombre di dubbio...fino a dove arrivo io...se poi...ti serve anche il candidato che pensi che io arrivo per candidarlo puoi stare tranquillo e sicuro che non ci sono ombre di dubbio perchè questo... L.:non ho neanche idea ancora... G.:...va per scontato...e tu devi ..inc...una lista per spezzare i parentati..per spezzare i parentati...questo già...loro le idee già ce l'hanno..non pensare che non l'hanno e nella candidatura...quelli che sono non mettono diretti però indiretti li mettono tutti...perchè i diretti non li possono mettere...se li mettono diretti sciolgono l'amministrazione L.:vabbò G.:però i suoi li hanno già ...inc..non ti preoccupare L.:io li aspetto... stai tranquillo che li aspetto...ho pazienza G.:ma quando penso che si vota queste elezioni...quando è che sono queste elezioni? L.:a giugno. G.:a giugno? L.:si a giugno...ancora ci vuole... G.:ancora ci vuole quasi un anno...inc...dieci mesi...però...già a febbra..a marzo..inc...ti devi preparare perchè sennò... L.:se si deve fare..si deve battere già da ora G.:esatto...devi battere già di ora..perchè là Mallamaci è nuovo aspirante...Fullitti (ndr PITASI Domenico Antonio)...questi qua...però non sai ancora che fanno loro perchè loro...fanno pio pio...Guerineddu (ndr SERGI Marco Antonio Guerino) forse aveva idee pure L.:non so...non lo so perchè non ho mai parlato con lui...gli devo domandare a inc... G.:però non penso perchè a lui non penso che lo vuole nessuno a Roccaforte L.:no G.:e chi è che votata a Guerineddu..a Roccaforte non andava nessuno a votare per Guerineddu...so che non lo può vedere nessuno perchè i cristiani buttavano fuoco già da quando era qua che era architetto...le persone lo tenevano sopra lo stomaco...buttavano fuoco..per carità L.:no, inc...Guerino no...si sono bruciati allora G.:si, si sono bruciati loro e quell'altro L.:si sono bruciati perchè..per il fatto di inc...Marco Gullì...inc...buttano fuoco... G.:ma tutti buttano fuoco..buttano fuoco tutti dei roccafortigiani per quei due...e io fino a dove posso arrivare io..che pensi che ti posso...stai tranquillo sicuro che io meno con le due mani...di questo stai tranquillo...io meno con le due mani dove...hai bisogno di un candidato fino a dove arrivo io...quello che possiamo stringere..lo stringiamo ...inc...e con la campagnola di Pietro che avete fatto? L.: domani lo vedo...non l'ho visto più G.:inc... L.:il parafango è... G.:ma quello che è, è..che ci vuole mezza giornata è..porto la..inc... ALLEGATO 2L La conversazione conferma la gestione dei voti e della politica nel comune di Roccaforte del Greco da parte delle organizzazioni criminali; infatti l’interlocutore del Pangallo vorrebbe candidarsi ma sa già che il gruppo criminale operante a Roccaforte del Greco quindi in primis MAESANO Salvatore, Paolo lepro (ATTINA’ Paolo) Bicicletta (PANGALLO Domenico) e il Chiumbino (PANGALLO Francesco), si sono già accordati con Ercole (ndr Ercole NUCERA); l’interlocutore manifesta l’intenzione di andare a paralre con Bistecca sopranome di ROMEO Antonio cl 1947, colpitio da OCC e successivamente condannato nell’ambito del processo ARMONIA e ritenuto elemento di spicco della cosca ZAVETTIERI di Roghudi. Nel corso della discussione PANGALLO Giovanni dice che “se c’è un amministrazione capace arrivano soldi”: questo è l’obiettivo della criminalità organizzata, mettere ad amministrare il paese persone a vicine affichè indirettamente possano essere gestiti gli appalti pubblici ed altro. Il PANGALLO Giovanni, ad ulteriore conferma che l’amministrazione comunale è completamente controllata dalla criminalità dice “quelli che sono non mettono diretti però indiretti li mettono tutti...perchè i diretti non li possono mettere...se li mettono diretti sciolgono l'amministrazione. In data 23-24 maggio 2006 a Roccaforte del Greco si svolgono le elezioni amministrative per il rinnovo del consiglio comunale, dove si presenta, guarda caso, una sola lista capeggiata da NUCERA Ercole, che ovviamente vince le elezioni. In definitiva le indagini esperite in merito alla gestione politica da parte della criminalità organizzata di Roccaforte del Greco ha permesso di accertare che l’organizzazione inizalmente gestisce le elezioni comunali facendo candidare persone non direttamente coinvolte in inchieste o gravate da pregiudizi penali per mafia o altro (prestanomi), come si evince da quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia e come emerso nella conversazione registrata all’interno dell’autovettura di PANGALLO Giovanni (“non li possono mettere diretti altrimenti sciolgono l’amministrazione”); una volta vinte le elezioni ha inizio la gestione controllata delle attività pubbliche illecite, con particolare riferimento agli appalti. Infatti, a Roccaforte del Greco, come confermano anche le conversazioni intercettate all’interno della autovettura Citroen C1 targata DH849AB, vi sono due ditte che riescono sempre ad aggiudicarsi i più importanti lavori pubblici, la ditta di PANGALLO Francesco e quella di MESIANO Andrea. A seguito di tale conversazione, nonchè a seguito delle dichiarazioni del collaboratore Carlo Mesiano, sono stati effettuati degli accertamenti presso l’ufficio tecnico del comune di Roccaforte del Greco, e le suddette dichiarazioni, sia del collaboratore sia di PANGALLO Giovanni, trovano ampio riscontro in atti. Infatti tutti i lavori effettuati in quel comune sono stati vinti dalla ditta di PANGALLO Francesco, che puntualmente si è sempre aggiudicata l’appalto, evidentemente frutto di un accordo preliminare con le altre ditte che al fine di non dare adito a sospetti partecipavano alle gare pro forma. Una sola gara è stata aggiudicata alla ditta Effegi di Lamezia Terme, che tuttavia ha successivamente sub appaltato alla ditta MESIANO Andrea Costruzioni, che pur aveva partecipato alla gara d’appalto ma era stata esclusa poiché la sua offerta, con il ribasso del 5,600% è stata giudicata dalla commissione, presieduta dal tecnico comunale, anomala. Alla luce di quanto sopra, si deduce chiaramente che la criminalità organizzata di Roccaforte del Greco abbia il totale controllo di tutte le attività economiche del territorio, come dimostra anche la frase proferita dal PANGALLO Giovanni nella conversazione registrata in data 11.09.2005 “ha ragione Pietro Verno che dice che noi vogliomo le ditte, noi vogliamo la macelleria ecc. “ In data 27 maggio del 2008 presso gli uffici della P.G. procedente veniva escusso a s.i. MODAFFERI Giovanni, nato a Melito di Porto Salvo il 21.05.1963, ivi residente Via Capodimonte nr 7, attuale assessore ai lavori pubblici del comune di Roccaforte del Greco. Si riporta quanto dichiarato dal medesimo: “Domanda:- Che ruolo ricopre all’interno al comune di Roccaforte del Greco ?---------/// Risposta:- Sono assessore ai lavori pubblici dal mese di Giugno 2006.-----///// Domanda: Precisamente di che cosa si occupa?--------/// Risposta:- Sono stato fino a qualche giorno 16.04.2008 ho ricoperto il ruolo di tecnico comunale in quanto era mancante, in questo contesto mi occupavo i bandi di gara, responsabile dei procedimenti relativi a quell’ufficio. -------//// Domanda: Come vengono svolte le gare d’appalto in seno al comune di Roccaforte del Greco? Risposta :innanzitutto viene approvato il progetto esecutivo che viene fatto o dall’ufficio tecnico o si da incarico a tecnici esterni, poi si fa una determina di bando di gara inerenti i lavori in questione, si fa il bando di gara che viene pubblicizzato mediate il BUR, sito del comune di Roccaforte del Greco, presso l’albo pretorio del comune per tutta la durata. Una volta scaduti i termini di presentazione delle offerte si procede all’apertura delle buste delle ditte partecipanti, che vengono esaminati da un apposita commissione di cui io sono il presidente, il segretario che è un dipendente, e due testimoni sempre tra i dipendenti a secondi di chi si trova in quel momento. A questo punto vengono aperte le buste in base al decreto nr 163/2006 viene scelta la ditta, se queste sono inferiori a 5 si stabilito va a ribasso più alto, da5 in poi si va a media che viene da un programma che esclude automaticamente le offerte anomale che sono l’offerta più alta e quella più bassa lo stesso dividendo per il numero programma fa la media dei partecipanti rimasti in gara, quella che si avvicina di più alla media si aggiudica l’appalto. Domanda: A questo punto cosa succede?-----------/// Risposta:- Viene comunicato alla ditta vincitrice nonché alla seconda l’esito della gara , l’aggiudicataria a questo punto presenta il resto della documentazione necessaria , tipo certificato antimafia , attestazione SOA cioè la certificazione che l’impresa può appaltare quel tipo di lavoro, ed altro inerente l’appalto. A questo punto si stipula il contratto, la ditta inizia i lavori.---/// Domanda:- Dopo l’inizio dei lavori chi è che controlla lo stato di avanzamento e la regolare esecuzione?----------------------/// Risposta:- Il controllo viene effettuato nominato a monte dal responsabile del me, preciso dal direttore dei lavori che viene procedimento, negli ultimi due anni da viene fatta una gara in base ai professionisti all’albo. Durante i lavori il direttore redige lo stato di che sono iscritti avanzamento viene depositato all’ufficio tecnico che controlla e lo approva.--//// Domanda: Nel caso in cui con la cifra appaltata non si riesce a finire i lavori quindi è necessario finanziare altri soldi quale procedura viene seguita:- Risposta: Solitamente non c’è possibilità di aumentare la cifra appaltata , previa autorizzazione al fine di migliorare l’opera si può dell’ufficio tecnico aumentare del 5%, di più di questa cifra l’autorizzazione dell’ente finanziatore. Domanda:- Quando si presenta una ditta che porta la dicitura cooptata ATI che significa? Risposta:- Significa che ci sono almeno 2 imprese di cui ATI significa associazione temporanea di impresa.----//// Domanda:- Per quanto concerne i lavori di restauro della chiesa San Rocco in base alla documentazione che le sottopongo in visione cosa ci può riferire? Domanda:- I lavori della chiesa San Rocco iniziati in data 02.07.2007 e finiti il 12.11.2007 l’impresa che si è aggiudicato i lavori è quella di PANGALLO Francesco, di Roccaforte del Greco, hanno partecipato 5 ditte di cui 3 escluse per aver omesso il versamento dell’autorità di vigilanza, di fatto sono rimaste la ditta CAMERA Costruzioni e PANGALLO Francesco che si è aggiudicata la gara. ----------///// Domanda:- Lavori di recupero e restauro di un palazzo storico per la cultura Grecanica:Risposta:riservo di Questi lavori sono in corso d’opera sono iniziati circa 3 mesi, mi fare avere documentazione , a questa gara hanno partecipato sette ditte, sono state escluse prima e ultima , la media di aggiudicazione è stata di 11,20% impresa vincitrice la ditta PANGALLO Francesco ATI CGS SCARPELLI , questa ha fatto richiesta di sub appalto alla ditta di PANGALLO Francesco. Domanda:- Lavori di riqualificazione di infrastrutture di accesso al centro storico? Risposta:- Questi lavori sono iniziati prima del mio insediamento comunque hanno partecipato nr 9 ditte e i lavori sono stati aggiudicati alla ditta FG Costruzioni di FOTI Giovannino con offerta del 3,45% data poi in sub appalto alla ditta MESIANO Andrea Pasquale per il 30% il restante 70% li ha fatti la ditta aggiudicataria. Per quanto concerne questi lavori sono finiti mancano solo alcuni documenti che dovrebbero essere finiti a giorni. In questo lavori ci dovrebbero essere stata una variante di cui mi riservo di produrre documenti. Domanda:- Lavori di prevenzione rischi di consolidamento?-------//// Risposta:- Questi lavori sono stati consegnati il 19.06.2004, hanno partecipato 2 ditte precisamente la ditta MESIANO Andrea Pasquale Francesco, quest’ultima si è aggiudicata l’appalto con il ribasso e PANGALLO di 5,20%, mentre l’altra offerta e di 3,073%. ----------/// Domanda:- lavori Piazza Municipio?-----/// Risposta:- I lavori sono consegnati in data 13.02.2006 , hanno partecipato nr 3 ditte aggiudicataria la ditta ATI CAMERA PANGALLO Francesco ribasso del 5.20%---//// Domanda:- Lavori di illuminazione pubblica ? Risposta:- I lavori sono stati consegnati il 14.12.2004, hanno partecipato nr 11 ditte, aggiudicataria la ditta CAMERA Costruzioni di Rocco e Domenico Camera ribasso del 16.45%. Domanda:- Lavori manutenzione del centro Polivalente?-----/// Risposta:- I lavori sono finiti il 31.07.2006 hanno partecipato 4 ditte aggiudicataria PANGALLO Francesco ribasso del 4,12%.” ALLEGATO 57 In definitiva, ricapitolando quanto fin qui esposto, le dichiarazioni del collaboratore sono state confermate dalla complessa attività tecnica posta in essere nell’ambito dei procedimenti penali in questione, come evidenziato nelle conversazioni sopra richiamate, nonché dall’esame della documentazione e degli atti relativi agli appalti banditi dal comune di Roccaforte del Greco nel periodo interessato dalle indagini. E’ evidente, alla luce di quanto esposto, non soltanto il forte interesse delle cosche operanti nella zona di Roghudi e Roccaforte del Greco per gli appalti pubblici, ma anche la possibilità, da parte delle organizzazioni, di influenzare in modo decisivo l’andamento delle procedure di aggiudicazione, di imporre alle imprese aggiudicatarie il pagamento di somme di denaro in percentuale sull’importo dei lavori, di intervenire anche nei subappalti, decidendo chi ed entro che limiti possa lavorare nel settore edilizio nella zona di “competenza” del sodalizio mafioso. E’ evidente, allora, che gli indagati sopra menzionati (tra questi, sicuramente MAESANO Salvatore, PANGALLO Francesco CL. 74, MESIANO Andrea, MESIANO Carlo) devono ritenersi responsabili del delitto p.p. dagli artt. 513bis c.p. e 7 l. n. 203/91, perché, in concorso tra loro, ponevano in essere, come sopra evidenziato, atti illeciti di concorrenza sleale volti al controllo o comunque al condizionamento del settore degli appalti pubblici; gli stessi, come si è visto (cfr. intercettazioni e dichiarazioni del collaboratore Carlo Mesiano), stringevano un accordo collusivo mirante alla fraudolenta predisposizione di offerte attraverso le quali realizzare atti di imposizione esterna nella scelta delle ditte aggiudicatrici di appalti pubblici banditi dalla amministrazione comunale di Roccaforte del Greco, attività illecita resa possibile dalla presenza e dall’intervento intimidatorio dell’organizzazione criminale di stampo mafioso oggetto della presente indagine, con a capo proprio il Maesano Salvatore, che si arrogava facoltà di scelta delle ditte destinate ad aggiudicarsi l’appalto ovvero cui affidare i subappalti, ditte che dovevano poi versare all’organizzazione somme a titolo estorsivo (cfr. Cass. Sez. I, sent. n. 4836 del 27.01.2005, imp. Scianna). CAPITOLO VI. I RAPPORTI CON LA POLITICA In seno all’associazione mafiosa in trattazione, durante tutto il periodo delle indagini, alcuni personaggi, a conferma della forte pervasività del sodalizio, hanno mantenuto stretti rapporti con alcuni politici regionali, in particolare con L’onorevole CREA per quanto concerne ATTINA’ Paolo, che tra l’altro a seguito di ciò è stato tratto in arresto nell’ambito dell’operazione denominata in codice ONORATA SANITA’. Di seguito si riportano le conversazioni di maggiore interesse, dalle quali si evince la tendenza degli associati a privilegiare i rapporti con la classe politica, ad impegnarsi nelle competizioni elettorali, all’evidente fine di ricavarne un tornaconto. Saranno adesso riportate alcune conversazioni intercettate sull’autovetura Ford Fiesta RC503623 in uso a Gangemi Leonardo e autovettura Fiat Punto targata AA272VW in uso Attina’ Paolo entrambe intercettate con rit 383/05 utilizzate nell’ambito dell’indagine denominata in codice “Onorata Sanita’”. Progressivo nr. 3103, registrato in data 09.05.2005 alle ore 18.56 su autovettura FORD Fiesta INTERLOCUTORE NR. 1: GANGEMI Leonardo; INTERLOCUTORE NR. 2: ATTINA’ Paolo; Omissis --// ATTINA’: Antonio l’ho visto oggi con Mimmo… GANGEMI:Con Mimmo ci siamo visti ieri però… appena siamo usciti …gli sono arrivate persone…siamo arrivati sino a qui …a Lazzaro … ha detto aspettano …(inc.)…parlavamo ATTINA’:si è ripreso… GANGEMI:Pa.. Paolo quando l’ha presa lui l’ha presa ..eh ATTINA’:no no GANGEMI: …(inc.)… è di quelli piccoli ATTINA’:ma si è ripreso un poco oppure ancora… GANGEMI:poco…chi sa… magari…pensavamo alla nostra cazzatella… (inc.)… fantasticava…lui sa…lui sa…quello che c’entra…non è facile uno… ATTINA’:lui non può vedere a nessuno….(inc.)…. GANGEMI:ah? ATTINA’:non può vedere a nessuno GANGEMI:…(inc.)… ATTINA’:…(inc.)… GANGEMI:voglio dire imm… immagina tu alla fine sei uno che hai partecipato alla cosa… immagina lui direttamente …(inc.)… nausea quando vedi certuni che…inc.)… lasciamo stare…purtroppo ATTINA’:comunque se lui prenderà presidenza… GANGEMI:Paolo speriamo che la prenda ATTINA’:eh GANGEMI:ma lo sai cosa è questa in confronto…eh? ATTINA’:eh… ma sapete quale è il fatto…però è da una parte GANGEMI:ecco…e voglio dire…(inc. si accavallano le voci dei due)… ATTINA’:..(inc.)…non se lo dimenticano…tengono conto… GANGEMI:esito poi rende… ATTINA’:..(inc.)…almeno fanno qualcosa… GANGEMI:avendo un posto di potere avendone conto uno…ha contatto con tutti … con cinquemila seimila persone quando avrà questa cosa quindi…con una…(inc.) con un’altra ed un’altra …si possono…si può fare una … un bel discorso ATTINA’:Comunque se Mimmo entrava …(inc.)…tanto poi facciamo un discorso fino qua poi…prima lui…io ho idee chiare su certe cose GANGEMI:io non so neanche tipo di macchina ha (i due parlano di una persona che stanno cercando) ATTINA’:una 156 bianca GANGEMI:sarà salito là sopra… Omissis….. Nella seconda conversazione continuano il commento in merito alla mancato risultato elettorale, GANGEMI afferma che ad aprirgli gli occhi al CREA sono stati loro (GANGEMI ed ATTINA’), quindi fanno riferimento al fatto che una persona ha guadagnato un miliardo e trecento milioni e che di questo ne hanno parlato anche con Mimmo. Progressivo nr. 3104, registrato in data 09.05.2005 alle ore 18.17 su autovettura FORD Fiesta INTERLOCUTORE NR. 1: GANGEMI Leonardo; INTERLOCUTORE NR. 2: ATTINA’ Paolo; Omissis GANGEMI: L’altra mattina ho incontrato a Pasquale TRIPODI… era a festeggiare con i ragazzi… se eravamo noi non eravamo gongolanti? ATTINA’:…(inc.)…era con lui? GANGEMI:no era solo…dentro l’Ospedale…ha detto Nanà abbiamo fatto il pugno di ferro perché questa provincia di Reggio hanno cercato di trattarla sempre male…e ho ottenuto tutto…tutte le deleghe mi ha detto…bravo gli ho detto…hai fatto bene ATTINA’:gli e lo hai detto…(inc.)… GANGEMI:ah? ATTINA’:…(inc.)… GANGEMI:non ho capito ATTINA’:da parte dell’assessorato che incarichi gli hanno dato?... GANGEMI:tutti tutti tutti completi…tutti i regressi (?) … il porto di Gioia Tauro…l’aeroporto…penso la saline…tutte quelle che mi ha detto lui tutte … e non mi diceva una cosa per un’altra…tutto… caro amico mio quando uno è in un partito può fare la guerra…cioè quando è in un partito e il partito fa quadrato attorno a te…a lui Mastella gli ha detto…che poi non lo faceva…qua ce ne usciamo da tutte le giunte d’Italia…no dalla giunta della Calabria …da tutte le giunte… ATTINA’:non se ne usciva… GANGEMI:eh no…però…ci sono le politiche…ci sono le cose…vanno ad armare?...non vanno ad armare…tra l’altro poteva fare…un consigliere un coso…era tutto al partito… ATTINA’:è venuto a ringraziare gli infermieri…(inc.)… GANGEMI:mh?... ATTINA’:è venuto a ringraziare uno per uno?... GANGEMI:a rapporti… ATTINA’:Pasquale dico?... GANGEMI:si era là…ha detto che c’era sua suocera…suo radiologia…(inc.)…Mimmo riesce a farsi assai nemici… suocero che stava in ATTINA’:ma io non ho mai capito perché? GANGEMI:riesce a farsi assai nemici Mimmo…è pure invidiato perché…chi va in alto capisci la gente lo invidia ma a lui in modo particolare…in modo particolare…ora lui…si allontana…(inc.)…(i due parlano della direzione da prendere con l’auto)… ATTINA’:lui si crea…non so … tutto…tutti…parlano di Mimmo GANGEMI:e non… ATTINA’:e male …non ha mai mantenuto mai niente…cioè vedete che tutti in questa maniera… GANGEMI:no…parlano in male non è che….Mimmo ATTINA’:non dico che non fa niente… GANGEMI:Mimmo se si è guardato…si è guardato con me cioè con qualcuno ma perché gli abbiamo aperto gli occhi noi…nel senso senza che dice…va bene è fatta…(inc.)…qua le cose se vogliono perché no?...si ATTINA’:…appunto… GANGEMI:lui invece aveva …aveva prima …è fatta a questo Ninareddo ROMEO l’ho tenuto dentro io perché coglioneggiava … ma non coglioneggiava volutamente…lui era capo operai…non mi ricordo… ATTINA’:capo operaio… GANGEMI:capo operaio al consorzio…non so…bè quando abbiamo parlato con lui…due giorni eh…sono passati due anni voglio dire…tre giorni ed è fatta…sono passati due anni è non è stata fatta…hai capito cosa ti voglio dire… ATTINA’:ho capito si… Omissis parlano dell’autovettura di un uomo…….. GANGEMI:vediamo se passa questo pezzo di merda allo stesso tempo… ATTINA’:avete capito o no?...siete andati…al parco…(inc.)…una cazzata lui ha detto che è fatta…(inc.)…è vero o no?...fatta un cazzo…non ho capito se lui si è impegnato…niente…(inc.)…no è fatta è fatta è fatta…ora a me sembra brutto andare un’altra volta a dire…o…è giusto o no?...è più…infatti non c’ho parlato più con lui… GANGEMI:pensa che lui…(Inc. si accavallano le voci)…e lui…tu pensi che se staresti al suo posto…mai sbagliare…nel senso dire le cose…no perché io mi vergogno…forse non era politico… ATTINA’:eh va bene però in questa maniera… GANGEMI:tu quando mi dici una cosa è fatta….hai capito…tu mi dici vediamo se si può fare…vediamo cerchiamo…certe volte una parola ti cambia tutta la situazione…una parola ti cambia tutto…e lui purtroppo era di questa faciloneria nella…nel linguaggio ATTINA’:e poi una cosa è chiara ah…uno quando andava vicino a lui e gli diceva la verità…lui mandava a fare in culo e diceva che non era vero… GANGEMI:e che lui non aveva nessuno…la prova provata è stata che sono fuggiti tutti…quello Raffaele se ne è …(inc.)… ATTINA’:questo è proprio un porco… GANGEMI:in dieci anni si è buscato un miliardo e trecento milioni … un miliardo e trecento milioni sono soldi di (inc.)…ieri sera abbiamo pure parlato di queste cose…purtroppo Mimmo ATTINA’:ah? GANGEMI: …ieri sera abbiamo pure parlato di queste cose…purtroppo Mimmo…quando uno deve fare una cosa…dice che era in sei paesi revisore e se aveva messo sei commercialisti a paese …140 voti ciascuno…erano…(inc.)…anche perché dici ma…non si devono buttare sempre gli stessi Mimmo perché queste mangiavano con lo trasferte…mangiavano con la qualunque…mangiavano con la madonna santissima e pure i revisore dei conti ma allora sembrano… ATTINA’:sapete una volta gli ho detto io…ad Antonio…gli ho detto io…Antonio di darmi due blocchetti di buoni che me lo dava a me, non che lo dava a me…ma con un blocchetto di buoni uno …con le persone vedi che…tante di quelle cose…come fanno tutti…cazzo non ti costa niente un blocchetto…è giusto o no? GANGEMI:…dici ma queste cose …questa cosa se era stata buona …era stata buona in una giornata nel senso che andava sott’acqua e poi riemergeva per renderti conto delle persone che hai avuto sino ad ora …purtroppo invece non è che uno è sceso sott’acqua eh…e speriamo non avi …per tornare a galla… ATTINA’:per tornare a galla Mimmo guarda…(inc. si accavallano le voci)… GANGEMI:lui ancora …lui ancora è fissato…non …lui ancora non ha capito che deve entrare nel partito e deve fare alleanze ..Gigi MEDURI…devi fare alleanze Omissis….. Altri importanti elementi emergono dalla intercettazioni attivate in seno al procedimento penale 4290//04 R.G.N.R. – D.D.A. (già procedimento penale n.2113/04 R.G.N.R. I.) della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia condotte dal dott. A. De Bernardo Sost. Le intercettazioni rigurdano alcune conversazioni tra presenti avvenute all’interno del veicolo Ford Fiesta targato RC503623, in uso al noto GANGEMI Leonardo. Dai dialoghi (che sinteticamente si riportano), emerge come GANGEMI Leonardo, unitamente ad ATTINA Paolo abbiano appoggiato la candidatura di CREA Domenico alle elezioni regionali del 03.04.2005 : • in data 29.03.2005, al progressivo 109, veniva registrata una conversazione tra Enzo, figlio di GANGEMI Leonardo, e tale Davide (non identificato). Gli stessi si auguravano che il CREA Domenico potesse prendere almeno 1200 voti, frutto anche alle assunzioni presso la Villa Anya di Melito Porto Salvo (RC); • in data 02.04.2005, al progressivo 183, veniva registrata una conversazione tra GANGEMI Leonardo e tale Filippo (non identificato). Quest’ultimo nella circostanza dichiarava di impegnarsi per le elezioni a condizione che il fratello venisse sistemato; • in data 04.04.2005, al progressivo 208, veniva registrata una conversazione tra GANGEMI Leonardo e tale Franco (non identificato). Quest’ultimo rammaricato per gli scarsi risultati ottenuti da CREA Domenico alle elezioni regionali, dice che la colpa è delle famiglie numerose che si uniscono per votare personaggi insignificanti e che ci sarebbe dovuta utilizzare la verga. A tal punto GANGEMI Leonardo replicava che non si sarebbe dovuta utilizzare la verga, ma il bazooka (occorre ricordare che tale modus operandi è incline alle faide delle ‘ndrine locali, come avvenuto da parte del gruppo ZAVETTIERI, dopo uno dei suoi affiliati PANGALLO Angelo, i quali hanno attaccato tramite esplosivi l’abitazione del gruppo concorrente ovvero i PANGALLO,“Chiumbino”. Di fondamentale importanza la conversazione intercorsa tra ATTINA’ Paolo e CREA Antonio, a pochi giorni dalla sconfitta elettorale del CREA Domenico. Progressivo nr. 2597 RIT 383 emesso in data 09.03.2005 procedimento 4290/04 RGNR, registrato in data 07.04.2005 alle ore 19.56 su autovettura Fiat Punto targata AA272VW in uso ad ATTINA’ Paolo audio: INTERLOCUTORI: CREA Antonio; ATTINA’ Paolo; Omissis sino al 19.56 CREA:…non se lo meritava mio padre ATTINA:non me l’aspettava mai… (inc.) CREA:guarda era stato meglio se mi avessero sparato mi credi? ATTINA:No dai che cazzo stai dicendo CREA:Ma non che mi avessero ammazzato però solo che mi avessero sparato, no che mi avessero ammazzato, non è… ATTINA:Tu te la sei sentita perché la cosa.. tu te la sei sentita Antonio, ma tu pensi che quelli che son… CREA:se la sono sentita come me ATTINA:Eh… tu un modo diverso, ma quelli che sono vicini a te ce la siamo “stricata” CREA:E lo so Paolo quando siamo una squadra, morte tua voglio dire è morte mia, vita tua è vita mia voglio dire non è… ATTINA:So… uno quando è preciso quando è… così… CREA:ma che la facciano in culo, ci sono tanti bastardi parola d’onore che non meritano niente… Omissis ATTINA:Ma io vado lì e mi faccio dare spiegazione…inc…anzi andiamo insieme qualche giorno. Noi, i nostri amici, quegli amici che…. Noi dove siamo andati ci hanno risposto è vero o no Antonio? CREA:Si, dove 15 dove 20, dove 10 i nostri voti ce li siamo presi ATTINA:E siamo andati tardi pure giusto o no?Noi dobbiamo tornare, noi dobbiamo tornare giusto? CREA:Noi dobbiamo partire da ora a fare politica ATTINA:A fare politica perfetto CREA:A farci le nostra mangiate…inc… ATTINA:A farci le nostre nuove amicizie, giusto o no? CREA:Si ma che si lavori da ora, 5 anni prima, no un giorno prima, 5 anni ATTINA:Antonio io sono disponibile, io ho da fare un po’ per i cazzi miei, però io mi sbrigo per i cazzi miei…Noi partiamo, tu lo sai che io parto, non mi spavento né mi vergogno di venire con te, io paura non ne ho, hai capito o no? CREA:Si si si la paura perché …sei lineare non sei… ATTINA:Dico per dire….partiamo e facciamo, non dee esserci paese dove noi non siamo… CREA:Presenti ATTINA:E presenti con…. Omissis CREA:parola d’onore potevamo fare una bella politica, potevamo fare una politica porta a porta, casa per casa fatta per benecon gli amici giusti che andavamo a trovare noi a loro e no loro a noi e per portare a compimento le parole e farle diventare fatti e vedi come la prossima volta come si volava e con 300 voti di merda eravamo, facevamo l’Assessore, mannaggia alla Mado (ndr bestemmia) ce se uno sapevo pure prendeva 100 milioni e se li comprava ATTINA:Ma la qualsiasi Antonio, la qualsiasi faceva Omissis CREA:…io a questo punto me ne fotto pure dell’assessorato basta che siamo li dentro ATTINA:che siamo li dentro CREA:Che poi nella vita si sanno le cose, girano, ti prendi il partito in mano e poi te lo prendi tu l’assessorato ATTINA:Basta che siamo lì dentro, che non siamo di fuori, perché se noi siamo lì dentro CREA:Il nostro ce lo tiriamo ATTINA:A parte siamo vittoriosi la prossima volta, al mille per mille no al cento per cento, se noi siamo fuori dobbiamo sudare CREA:eh no certo e lottare con i denti e con tutti ATTINA:…inc…questi cornuti, onestamente è peccato Omissis CREA: Sono cose brutte, cioè anche perché è inaspettata. ATTINA’: Antonio io pure non ho dormito per due notti… non ho dormito per due notti, hai capito o no? … omissis… ATTINA’: 12.000 Antonio, io con il professore 12.000, 11.500/12.000 voti, queste erano le…. …omissis… CREA:Che poi non me la posso prendere con nessuno sai perché? Perché voglio dire non hanno preso assai voti quegli altri, hanno preso i voti che pensavamo, 500 voti in più hanno potuto prendere ma a noi ce la “nacavamo” 500 voti in più ATTINA:Non ci toccava proprio il discorso CREA:Perché noi con 9000 con 8500 voti eravamo da papa, m no con… con altri 300 voti Paolo non è che ci sono mancati 2000 voti e allora dici va bene è stata…cioè voglio dire…cioè cazzo 300 voti uno, cioè sbaglia un giro di un paio di amici dove può andare, dove sa andare e li fa in due giorni, in 48 ore li raccoglie 300 voti ATTINA:Va bene va…inc…tuo padre ma gli mancava lui di raccogliere 500 voti in una girata, non gli mancava, perché lui era sicuro tuo padre, porca puttana, come ero io come eri tu, hai capito eravamo tutti sicuri di questo sistema. CREA: … chi cazzo mai poteva pensare…. (omissis) … pure a Locri prendiamo non meno di 500 o 600 voti e poi pigliamo 230 voti, ma non andate a spararvi con la merda… (omissis)… si è vero, possono dire quello che vogliono ma io non ce l’ho con Melito, perché mi dicono di contare 1000 voti… ATTINA: E quelli erano. CREA: E trenta voti mancavano, ma trenta voti sono mancati perché è morto uno, è morto un altro, cioè voglio dire… ma quelli erano, 1000 a Melito…. … omissis…. Questa conversazione è estremamente importante. Da qui emerge un elemento comune a tutti i sostenitori di CREA Domenico: la reazione alla sconfitta elettorale. Nessuno se l’aspettava, ed anche qui ATTINA’ Paolo esterna il suo stato d’animo (“… non ho dormito per due notti…”). Ma ciò che viene detto in maniera specifica riguarda il loro (della “squadra”) interesse ad avere l’assessorato, forti della convinzione di ottenere l’elezione di CREA. I termini utilizzati sono inequivocabili ed indicano il reale rapporto tra i CREA, ATTINA’ e GANGEMI (“il professore”). Proprio questi ultimi due avevano pronosticato “11.500/12.000 voti”; del resto le previsioni su Melito hanno avuto riscontro dal risultato elettorale; solo “a Locri” il risultato è stato inferiore a quello previsto, e qui il suo rappresentante era MARCIANO’ Alessandro. Loro fanno parte della stessa squadra e devono chiede spiegazioni a “quegli amici” per la situazione cretasi: “Ma io vado lì e mi faccio dare spiegazione…inc…anzi andiamo insieme qualche giorno. Noi, i nostri amici, quegli amici che…”; e concludono: “… Pure a Locri prendiamo non meno di 500 o 600 voti, e poi pigliamo 230 voti, ma non andate a spararvi con la merda…”. - Progressivo nr. 2598 RIT 383 emesso in data 09.03.2005 procedimento 4290/04 RGNR, registrato in data 07.04.2005 alle ore 20.14 su autovettura Fiat Punto targata AA272VW in uso ad ATTINA’ Paolo INTERLOCUTORI: CREA Antonio; ATTINA’ Paolo; Attinà P. “E mi ti dicu” noi Antonio ora che facciamo ..inc.. ci pigliamo il partito ..inc.. Crea A. Questo si, ma il problema specifico che restiamo fuori non esiste perché se non è là ti prendi, voglio che resta tra noi, o un’AFOR cioè non è che uno rimane così all’asciutto ecco “all’urmu”, voglio dire, però se potevamo entrare era meglio ancora, perché se no o un’AFOR o un’ASL o una cosa o un’altra te la prendi Attinà P. ..inc.. Crea A. E’ normale dopo che ..inc.. voti come fai a non entrare ..inc.. Attinà P. ..inc.. Crea A. Certo. Il problema era che non prendiamo quello che volevamo Attinà P. Non facciamo il Papa; basta. Qua siamo noi e comandiamo noi, non è possibile Crea A. ..inc.. no dagli amici, dagli estranei Le conversazioni sono altamente esplicative della presenza di altri soggetti dietro la persona del CREA Domenico “Qua siamo noi e comandiamo noi, non è possibile”, nonché delle aspettative di posizioni di potere all’interno delle istituzione regionali: AFOR e ASL. Di seguito si riportano due diverse conversazioni che dimostrano la continua ricerca di consensielettorali da parte dell’ATTINA’ Paolo, nei riguardi del CREA Domenico: - Progressivo nr. 117 RIT 383 emesso in data 09.03.2005 procedimento 4290/04 RGNR, registrato in data 23.03.2005 alle ore 16.34 su autovettura Fiat Punto targata AA272VW in uso ad ATTINA’ Paolo . Attinà Come andiamo allora? Uomo Ma, così Attinà Li “arrangiamo” questi due voti? Uomo Voti? Ma non più di due Attinà Due qui, due lì sopra al campo e sono quattro; lì al campo una cinquina Uomo Ma lì già…inc.. Attinà Lasciate stare che lì noi abbiamo un’altra situazione Uomo Qui due (ndr due voti) ci sono sicuri Attinà Ma qui a chi appoggiano? Uomo Dove? Non abbiamo parlato per niente, ma che cosa, si, non mi hanno detto niente ed io non sono andato a chiedere e nessuno è andato a chiedere; se non dicono niente non è che dobbiamo andari a pregarli Attinà Vediamo di “arrangiargli” un poco di voti, va bene? Uomo Per Mimmo Crea Attinà Uhm Uomo Qui altri due, altri due al Lacco li arrangiamo pure, due o tre Attinà Ciccio dove vota? Uomo Ciccio vota qui ..inc.. Attinà Dice che non vota Ciccio Uomo Come non vota? Come non vota? Attinà Dice che non va a votare Uomo Va, come non va Attinà Va bene .omissis… dalle 16.42.57 - Progressivo nr. 1691 RIT 383 emesso in data 09.03.2005 procedimento 4290/04 RGNR, registrato in data 03.04.2005 alle ore 12.36 su autovettura Fiat Punto targata AA272VW in uso ad ATTINA’ Paolo. Donna Dammi un volantino che non né ho visto nessuno, per vedere, prima che sbaglio che poi sbaglio ..inc.. pensi che sbaglio veramente Attinà Devi tagliare la Margherita Donna La Margherita e Crea Attinà E scrivi CREA Donna Solo Crea basta solo Crea senza… Queste conversazioni, come si è detto, sono già oggetto di valutazione nell’ambito del proc pen 6772/06 RGNR mod. 21; tuttavia appare doveroso riportarle nella presente richiesta perché parte integrante del materiale probatorio raccolto nel presente procedimento penale, al fine di evidenziare il larghissimo raggio d’azione criminale in cui i soggetti coinvolti spaziano; assolutamente significativo risulta il rapporto intercorso tra ATTINA’ Paolo e GANGEMI Leonardo con L’onorevole CREA Domenico (VDS. OCC ONORATA SANITA’). Inoltre, l’interessamento diretto di MAESANO Salvatore alla elezione di CREA Domenico emerge dai seguenti passaggi. In data 01.04.2005 al progressivo 3133 telefono 349/6735207 in uso ad ATTINÀ Paolo: RIT 1248/04 MAESANO Salvatore chiama a Paolo, spiegandogli che l'indomani mattina, lui ha appuntamento con Antonio (NDR verosimilmente CREA ANTONIO), che deve andare là fuori con suo compare. MAESANO Salvatore continua dicendo che lui l'indomani mattina deve partire, in quanto ha una consegna urgente da fare a Catanzaro e deve partire alle ore 06:30. MAESANO Salvatore chiede a Paolo di telefonare ad Antonio e di spostare l'appuntamento per le due (ndr 14:00) in quanto lui per le 13:00 rientra, ha tutto carico e deve consegnare, visto che il fratello deve fare un'altra strada e non può andare, motivo per il quale dovrà andare lui, obbligatoriamente a consegnare. Salvatore si raccomanda con Paolo in quanto, avevano l'appuntamento per l'indomani mattina al bar. Paolo risponde a Salvatore, dicendogli che appena lo rintraccia ( ndr a CREA Antonio) gli farà sapere. VEDASI ALLEGATO 7F In data 01.04.2005 al progressivo 3136 telefono 349/6735207 in uso ad ATTINÀ Paolo: rit 1248/04. Paolo telefona a CREA Antonio dicendogli che l'indomani mattina quella persona ha un appuntamento in quanto deve andare a Catanzaro a fare una consegna. Paolo parla dell'appuntamento che Antonio aveva l'indomani mattina con Turi (NDR MAESANO Salvatore) al bar. Antonio chiede se l'appuntamento è sempre con quell'amico e di telefonare lui a Turi ( NDR MAESANO Salvatore ) e di dirgli che l'indomani alle 2 ( NDR 14:00) si vedranno da LUGARÀ e poi vanno. Paolo ed Antonio si vedranno dopo. Paolo chiede ad Antonio di dire a Nino FOTI che lui lo vuole. VEDASI ALLEGATO 7G In data 01.04.2005 al progressivo 3138 telefono 349/6735207 in uso ad ATTINÀ Paolo: rit 1248/04. Paolo telefona a MAESANO Salvatore, al quale riferisce che si vedranno l'indomani al Re degli Amici da LUGARÀ e poi andranno lì. Salvatore risponde di sì. (Ndr si riferiscono all'appuntamento tra Salvatore, CREA Antonio ed altre persone. VEDASI ALLEGATO 7H In data 02.04.2005 al progressivo 3159 telefono 349/6735207 in uso ad ATTINÀ Paolo: rit 1248/04. Paolo telefona a CREA Antonio.Antonio sta dal Professore (Ndr verosimilmente porrebbe trattarsi di GANGEMI Leonardo) per andare all'appuntamento. Paolo dice che ha detto sua Maestà, il Cardinale ( NDR MAESANO Salvatore) che ritarda dieci minuti e di aspettarlo che sta arrivando. Antonio chiede se il Cardinale è Turi ( ndr MAESANO Salvatore). Paolo risponde di sì. Paolo ed Antonio si vedranno l'indomani. Antonio dice a Paolo che gli offrirà un bicchiere di vino, lunedì sera ( giorno 04/04/2005 dopo lo spoglio delle schede relative alle elezioni Regionali, nelle quali è candidato il padre di Antonio CREA Domenico, per la lista di centro Sinistra, partito della Margherita). Paolo raccomanda ad Antonio su quello che gli aveva detto. VEDASI ALLEGATO 7I “ (dall’informativa “Nuovo Potere”). L’ampiezza del “cartello” che ha sostenuto CREA Domenico acquisisce un ulteriore elemento se si considera la posizione di IETTO Antonio, che conversa sempre con ATTINA’ Paolo: “… In data 13.04.2005 al progressivo 3440, è stata registrata una conversazione tra ATTINA’ Paolo e IETTO Antonio di NATILE (RC) la conversazione verte su esami dell’università di Messina che possono essere superati pagando la somma di 600 euro a materia. Paolo:Compare Ntoni! Ietto:A Bellezza Paolo:Io quà casa voi ora sono tornato! Ietto:E pure io quà ero fuori! Paolo:E dov'eravate? Ietto:A castellace sono! Paolo:Eh... girate sempre voi. Ietto:E cehfaccio mi do da fare faccio l'agricoltore pure Paolo:Allora sentite ceh vi dico io! Ietto:E ditemi? Paolo:Allora erano 600 euro a materia mi dicevano . Ietto:A Materie Paolo:Eh! Ietto:E questo va benissimo in questa maniera Paolo:Eh eh! Ietto:Ma se è così come dici tu ma vedi che non è così però Paolo:E ma glio ho chiesto pure a mio fratello per dirvi la verità ! Ietto:E che ha detto! Paolo:Io gli ho chiesto pure a mio fratello per dirvi la verità io ho parlato pure con mio fratello ed ha detto 600 euro a materia ha detto Ietto:E questo va bene 600 euro a materia vanno bene io domani o domani o dopodomani vado a Messina voi siete libero andiamo "aniti" (insieme) Paolo:Di mattina ? Ietto:E di mattina vediamo come possiamo fare! Paolo:E di pomeriggio possiamo fare perchè la mattina lavoriamo Ietto:Lo so io! Paolo:Eh! Ietto:E va bè ci prendiamo un giorno di ferie compare Paolo non è quello il problema Paolo:E non possiamo neanche Ietto:Non possiamo! Paolo:C'è li siamo "zuccate" (finite) le ferie! Ietto:A li avete zuccate (finite) ? Paolo:siamo rimasti a piedi! Ietto:E magari ci diamo un appuntamento alle 2 o alle 3! Paolo:Verso le 3 che siamo là si! Ietto:Eh Eh! Paolo:Ora vi dico mora vedo quando è quà lui ci vediamo stasera e vi dico di preciso quando è quà lui Ietto: Ditemi una cosa ma Mimmo CREA è entrato? Paolo:Ancora forse si! Ietto:A m,e mi hanno detto che è entrato? Paolo:E a posto di qualche altro? Ietto:Ah! Paolo:E forse si ancora non sappiamo di preciso ma entra forse Ietto:A va bene ! Paolo:Che hanno fatto imbrogli quà! IettoA va bene va! Paolo:Poi ci vediamo stasera va Ietto:Ci vediamo stasera ..non comprensibile Paolo:Ci vediamo stasera così vediamo quando è lui lì a messina va bene Ietto: Vi saluto! Paolo: Vi saluto! VEDASI ALLEGATO 7Q Le acquisizioni relative anche all’altro sodalizio focalizzato consentono di definire i contorni del complesso quadro delineato intorno alla figura di CREA Domenico. Al progressivo 2202 del 05.03.2005, dell’autovettura LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, viene registrata una conversazione tra IARIA e IDA’ Massimo nel corso della quale parlano delle prossime elezioni regionali. A tal proposito IARIA dice che loro voteranno a chi gli conviene. IARIA dice che CREA probabilmente a loro ha promesso il posto di lavoro ed a loro no. Nel prosieguo della conversazione, IARIA insiste dicendo che loro non sono i pupazzi di nessuno e nessuno deve dire loro chi devono votare. IARIA dice che l'Avvocato ce la fa perchè i voti li prende e parla di quattromila voti. IARIA dice che se ne frega di Mico CREA e dice che qua (a Roccaforte) se vuole i voti deve andare da "Lepre" (ATTINA' Paolo) e da "Bicicletta" (PANGALLO Domenico). IARIA dice che è stato all'A.S.L. e non gli ha fatto mai un'obbligazione, un favore. Questa conversazione è stata registrata in prossimità delle elezioni regionali calabresi, è sintomatica la frase proferita da IARIA Domenico Carmelo che dice CREA A LORO HA PROMESSO IL POSTO DI LAVORO A NOI NO”. Alla luce dell’arresto di ATTINA’Paolo nell’ambito dell’operazione Onorata Sanità, si ha la conferma delle premesse fatte dal CREA ad ATTINA’, nonché della circostanza che a Roccaforte siano ancora presenti due gruppi criminali distinti, seppur alleati, che, in occasione delle elezioni regionali, sembrano voler favorire candidati differenti. OMISSISS DALL'INIZIO FINO AL MINUTO 19.00.05 DOMENICO: Tu ...inc... votano quelli lì, noi votiamo a chi ci conviene a noi MASSIMO: Ah questo è sicuro, no non mi hai capito! DOMENICO: Si lo so.. MASSIMO: Una domanda ti ho fatto Mico io! DOMENICO: Si e io ti do la risposta. Massimo noi... Crea forse a loro gli ha promesso il posto di lavoro, a noi ...inc... Voi che ti raccolgo 200 voti? .. dammi un posto di lavoro, gli abbiamo detto noi. Qua non viene nessuno a ...inc.... ...Inc... Aquilino perchè una parola ..inc... con lui. Quando gli ho detto io ...inc... Ti ricordi con il fatto di ercole Nucera? se portava a qualche altro nemmeno ad ercole votavo ...inc... lui MASSIMO: ...inc... DOMENICO: A tutti, a tutti ..inc.. progetto te lo fa. Giusto o no? MASSIMO: Ah perciò ...inc... DOMENICO: No ma dico io, noi... noi i nostri voti, sappiamo noi a chi glieli dobbiamo dare, a chi ci può dare a noi perchè è giusto così MASSIMO: Ma è così! DOMENICO: Noi non siamo squatteri di nessuno MASSIMO: Noi siamo ...inc.. poi viene quello con/degli animali! DOMENICO: A noi nessuno deve venire a dirci... votiamo a questo o votiamo a quell'altro, noi sappiamo. Vengono da fuori, ...inc... i soldi, dice.... portiamo a questo (ndr votiamo) ...inc... voti a questo ...inc.. ce lo/li deve dare. ..inc... ma che cazzo me ne fotto. ..inc.. con Crea siamo fuori strada però, hai capito? ...inc.. a cercargli.. l'hai visto là! MASSIMO: ...inc... DOMENICO: ...inc.. problemi ..inc... non è che ... MASSIMO: ...inc.. personalmente DOMENICO: ..inc.. giusto? MASSIMO: ...inc... DOMENICO: Sia per il posto di ...inc.. mi pare che ha detto ...inc.. MASSIMO: 500 in più ...inc.. DOMENICO: No deve andare a... MASSIMO: ...inc.,.. DOMENICO: Si, no ma ti voglio dire il discorso, pure.. MASSIMO: ...inc... DOMENICO: E con il parente quando ...inc... minchia a ...inc... No Pannuti MASSIMO: Si è candidato? DOMENICO: Si è candidato OMISSISS DAL MINUTO 19.03.01 AL MINUTO 19.03.49 MASSIMO: E' un peccato perchè ora vedi che si scontrano due consiglieri qua, voglio dire io, lo stesso ...inc... rischiano di non andare nessuno dei due ...inc... tutti e due dovevano andare DOMENICO: No, l'avvocato và MASSIMO: Nessuno dei due... DOMENICO: L'avvocato và, l'avvocato và perchè i voti li ...inc... MASSIMO: Speriamo DOMENICO: 4000 voti MASSIMO: Quello ...inc... OMISSISS DAL MINUTO 19.04.14 AL MINUTO 19.05.39 DOMENICO: C'è "lo zio" Mico Crea Massimo MASSIMO: E non lo votiamo, perchè dobbiamo votarlo? ...inc... DOMENICO: Ma che cazzo me ne fotto di lui, lui..... MASSIMO: ..inc... io.... DOMENICO: Sai chi ..inc... MASSIMO: Mico io... DOMENICO: Viene qua ..inc... va dal "Lepro" (Attinà paolo), va da "bicicletta" (Pangallo Domenico), che cazzo me ne fotte, mah! MASSIMO: Mico vedi che io allora gliel'ho detto ...inc.., se noi non lo dobbiamo votare, non lo votiamo ...inc... DOMENICO: Un porco di quelli! Che cazzo me ne fotto MASSIMO: Io ve lo dicevo in faccia DOMENICO: E' stato alle stelle e non ci ha fatto mai " un'obbligazione", mai! MASSIMO: ...inc.. lo dicevamo apposta DOMENICO: E tu che sei ..inc.. un favore MASSIMO: Io Mico, vedi che una volta, ...inc.. zio rocco ...inc... e gli puoi domandare a ...inc.. Rocca. mi ha detto di votargli e io ..inc.. io ho opreso e gliel'ho mandato a un ...inc... domandagli a ...inc..., io non l'ho votato. se andavo a votare a quello, non votavo. Votare non avrei votato per lui OMISSISS DAL MINUTO 19.06.27 AL MINUTO 19.07.02 DOMENICO: E' andato là, gli ha fatto le promesse ...inc... le mantiene dopo MASSIMO: Voglio dire, sono problemi suoi DOMENICO: Si, ma dico io ì, poi voghlio vedere chi li mantiene le promesse MASSIMO: Io gliel'ho detto, io non gliel'avrei dato, senno ho detto io... qua a chi ci dà, diamo sennò non esiste, qua ognuno. che cazzo me ne fotte a me ...inc... se va ...inc... o va Giovanni o va Nicola, che a me per gli altri ...inc... per me, per tutti ...inc... DOMENICO: A me Crea non mi è piaciuto mai ...inc...”. (DALL’INFORMATIVA NUOVO POTERE) Un oggettivo riscontro alle parole di IARIA Domenico – e quindi dell’approccio tra il CREA ed i suoi sostenitori del versante Zavettieri – è senz’altro costituito dalla relazione di servizio del 19 Settembre 2004 del personale della Stazione Carabinieri di Roccaforte del Greco (vds. all. 13 Volume 3), nella quale si attesta che il CREA Domenico, unitamente a CURATOLA Antonino2, ATTINA’ Paolo, CURATOLA Francesco3, GANGEMI Leonardo, si incontrava con PANGALLO Domenico4, MAESANO Giovanni5, PANGALLO Giovanni6 e RUSSO Rocco7. Proprio questi soggetti si legano a CREA Domenico attraverso un rapporto qualificato proprio da CREA Antonio (figlio del primo) in una conversazione con ATTINA’ come una “squadra” (cfr. intercettazione 2 CURATOLA Antonino, nato a Melito Porto Salvo il 06.09.1970; CURATOLA Francesco, nato a San Lorenzo il 24.03.1944; 4 PANGALLO Domenico, nato a Roccaforte del Greco il 13.03.1961, pluripregiudicato anche per 416 bis; 5 MAESANO Giovanni, nato a Roccaforte del Greco il 24.03.1963, pregiudicato; 6 PANGALLO Giovanni, nato a Roccaforte del Greco il 07.07.1963; 7 RUSSO Rocco, nato a Roccaforte del Greco il 01.12.1967; 3 ambientale 2597 del 07/11/05 – vds. all. 5 Volume 2): “… noi dobbiamo partire ora a fare politica….”; “…a farci le nostre mangiate…”; “…a farci le nostre nuove amicizie…”. I dati emersi dalla presente indagine, incrociati con le emergenze di altre, recenti attività investigative, sfociate nell’emissione di ordinanze custodiali da parte dell’Ufficio GIP di Reggio Calabria, insieme all’esame di ulteriori accertamenti effettuati dalla Polizia Giudiziaria, consentono di cogliere pienamente la versatilità e la capacità di penetrazione del sodalizio criminale in questione, nonché di cogliere l’assoluta attualità della sua operatività sul territorio di influenza ed, in generale, nell’intera provincia reggina, all’interno delle dinamiche criminali messe in luce da numerose attività degli inquirenti. Appare utile prendere le mosse da una delle più significative conversazioni captate nella presente indagine. “… e ci hanno dato, avete bisogno di quello, se avete bisogno le porte sono aperte. Poi non è che possiamo, ci ributtiamo, africoti, santolucoti, bagnaroti e … (inc.)… non li possiamo rimpiazzare. Adesso dobbiamo tenerceli. Che naturalmente non è che dobbiamo. IL NUOVO POTERE NON HA FAMIGLIA, vedete figlioli … (omissis) … questa è realtà nostra. Allora dobbiamo ragionare con la testa un pochettino. Purtroppo li abbiamo e li dobbiamo tenere. … “ (progr. 4749 del 21.05.2005 Lancia Y tg. BJ427HV). Il brano sopra riportato è solo un passaggio di una importante conversazione avvenuta tra alcuni dei principali attori del complesso quadro illustrato nell’informativa cui di fa seguito. In queste poche parole viene riassunta l’attuale struttura della ‘ndrangheta: esistono degli organismi che operano al di sopra delle “famiglie” che ne disciplinano i rapporti e coordinano le attività in funzione degli interessi del momento. Appare evidente il legame delle ‘ndrine (famiglie) oggetto delle indagini con altri gruppi esistenti in altri paesi della medesima area geografica. Dalla conversazione di sottolinea la vicinanza agli “africoti”. Recenti operazioni di polizia, in particolare quelle denominate “Bellu Lavuru” e “Onorata Sanità”, hanno fornito ulteriori elementi in questa direzione. Gli assetti delineati dalle complesse attività di indagine riguardano le cosche che operano nel medesimo territorio di quelle indicate nell’informativa del 27.08.2008, e per diverse condotte riguardano anche alcuni personaggi indicati nella rubrica della stessa C.N.R. : ATTINA’ Paolo, GANGEMI Leonardo, PANGALLO Giovanni, CANDITO Concetto Bruno e PROSCENIO Arnaldo (gli ultimi tre non sono indagati nei proc.ti citati). In estrema sintesi si sottolinea l’esistenza delle connessioni tra le cosche PANGALLO/MAESANO, ZAVETTIERI/MORABITO e PAVIGLIANITI di San Lorenzo, con i TALIA ed i VADALA’ di Bova Marina, ed i MORABITO di Africo. E’ chiaro che questi rapporti si collocano nell’ambito di organismi che sono dei veri e propri cardini della struttura organizzativa della ‘ndrangheta. Di tali organismi, che operano al di sopra delle “famiglie”, se ne coglie l’esistenza proprio nelle indagini sfociate nella c.d. operazione “Bellu Lavuru”; e di tale organismo (vedremo essere denominato “base”) risulta far parte anche ATTINA’ Paolo, protagonista sia dell’indagine denominata “Onorata Sanità”, sia della presente. Le attività di indagine citate hanno documentato come la ‘ndrangheta abbia acquisito il controllo di importanti fasce di attività economiche ed imprenditoriali stabilendo accordi di “cartello” (e di questo “cartello” si ritiene facciano parte anche i gruppi indicati nell’informativa denominata “Nuovo Potere”) ed attuando forme di condizionamento della pubblica amministrazione e collusione con esponenti politici. Il settore di maggiore interesse è proprio quello degli appalti pubblici. Il dato che si rileva è la piena operatività delle cosche in questo specifico settore, e la maggiore aggressione avviene proprio nel momento in cui l’ordine pubblico non viene intaccato da gesta eclatanti e la “pax mafiosa” regola i rapporti tra le ‘ndrine direttamente interessate alla gestione dell’appalto. (cfr. informativa nr. 58/8-141-2004 di prot. datata 10.03.09 trasmessa dalla Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR)” Fin qui quanto ritenuto dal P.M. L’esame delle conversazioni intercettate e il confronto tra quanto emerso dai dialoghi fra gli indagati con gli esiti dell’attivita di riscontro documentale sugli atti della Pubblica Amministrazione riscontra quanto dichiarato da Mesiano Carlo e conferma, a parere del giudice, l’assunto del Pubblico Ministero. E’ opportuno, sul punto, seguire la sequenza cronologica delle conversazioni. La prima conversazione segnalata nella richiesta e’ quella del 22\12\04 tra Attina’ Paolo e un dipendente regionale, Lampada Mario . Attina’ Paolo opera una sorta di intercessione a favore di Pangallo Francesco per il pagamento di alcune fatture emesse a favore della ditta di questo ultimo. E’ opportuno segnalare che nel caso in esame si tratta di Pangallo Francesco cl. 74, titolare di un ‘impresa che farebbe capo, in realta’, a Maesano Salvatore, detto l’arciprete, attuale reggente della cosca Zavettieri. Nella successiva conversazione del 22\2\06 Attina’ fornisce a Lampada i numeri del telefono in uso a Pangallo Francesco. Si rammenta che Attina’ Paolo e’ un operaio forestale sicche’ non si comprende a quale titolo operi in detto contesto. Assai significativa e’ la conversazione del 19\10\07 tra Pangallo Giovanni e Russo Rocco. Pangallo, in base alla conversazione della cui genuinita’ non e’ lecito dubitare, si rivela persona ben inserita nel sistema di controllo degli appalti pubblici a Roccaforte del Greco. Pangallo Giovanni , del cui inserimento nella consorteria che fa capo a Maesano Salvatore si dira’ di qui a breve, parla del ruolo dell’impresa di Pangallo Francesco cl. 74, del fatto che sono le cosche a decidere chi deve “prendere” questo o quel lavoro secondo logiche che il singolo non puo’ sovvertire pena l’essere “ schiacciato sotto i piedi”. E’ rilevante che la predetta conversazione sia stata registrata la sera dello stesso giorno in cui sono state aperte le buste con le offerte relative ad un appalto bandito dal Comune di Roccaforte del Greco . I conversanti parlano di un 7% che comunque deve essere versato , evidentemente, a chi ha garantito l’aggiudicazone dell’appalto e ha dato alla vicenda l’avallo della cosca egemone sul teritorio . Quanto mai rilevanti sono i dati documentali sull’aggiudicazione dei pubblici appalti del Comune di Roccaforte di cui si legge a pag. 312 della richiesta del Pubblico Ministero perche’ offrono simmetrica eco documentale ai dialoghi intercettati. Su quanto gia’ emerso da conversazioni e documenti della P.A. si innestano le dichiarazioni rese da Mesiano Carlo al cui verbale si rinvia. Va rilevato che le dichiarazioni del collaboratore si pngono in termi del tutto coerenti con quanto attestato da documentazine ufficiale e conversazioni telefoniche. Preme qui ricordare che Mesiano afferma che l’impresa di Pangallo Francesco cl. 74 e’, di fatto, riferibile a Maesano Salvatore e rivela che Pangallo Angelo , imprenditore, padre di Pangallo Francesco cl. 74, e’ stato ucciso per volere di Pangallo Antonino detto ‘u Chiumbino, proprio per avere rivelato ai Carabinieri delle tangenti che era stato costretto a pagare a conferma di come sia esiziale per la cosche mafiose, tanto piu’ in aree economicamente depresse ove la ricchezza e’ principalmente quella distribuita dallao Stato, gestire, senza interferenze di sorta, i flussi di denaro pubblico attraverso il controllo, tra l’altro, dei pubblici appalti. Mesiano, che indica quali altri affiliati alla cosca Zavettieri oltre a Maesano Salvatore, Paolo Attina e suo fratello Domenico, ribadisce quanto e’ emerso dalle parole di Pangallo Giovanni, che la cosca mafiosa di Roccaforte controllava ( e probabilmente controlla) le assegnazioni di tutti i pubblici appalti. Mesiano riferisce di fatti caduti sotto la sua percezione nel 1997 ma, come si evince dalla conversazione del 19\10\07, dieci anni dopo, nulla e’ cambiato. Sostanzialmente immutata e’ rimasta anche la percentuale della tangente pretesa dalla cosca ( 7-8 %). Dalle dichiarazioni rese come persona informata sui fatti dall’assessore ai lavori pubblici di Roccaforte, Modafferi Giovanni, emerge che, quale che fosse il sistema, la ditta aggiudicataria dei pubblici appalti banditi in quel Comune , da sola o in ATI, e’ stata quasi sempre la ditta di Pangallo Francesco cl. 74 con l’unica variante della ditta di Mesiano Andrea, indicato anche egli come affiliato al clan Zavettieri. Il dato e’ confermato dall’esame dei dati sugli appalti per gli anni 2004-2007 di cui si legge alle pagg. 321 e seguenti della richiesta. Rilevante è anche il dato sul superamento della percentuale legale del 5%. Rileva inoltre che il Consiglio Comunale di Roccaforte del Greco e’ stato sciolto due volte per infiltrazioni mafiose. Ove residuassero dubbi in ordine all’assetto degli equilibri e allo stato dell’infiltrazione mafiosa che ha condotto allo scioglimento dei consessi amministrativi si richiama la conversazione dell’11\9\05. Il dialogo conferma che le organizzazioni criminali di Roccaforte e Roghudi controllano la vita amministrativa , la politica, i flussi di voti in occasione delle competizioni elettorali. Si delinea cosi’, senza incertezze, il connubio : uomini dell’associazione presenti in consiglio comunale – mani delle associazioni sui soldi pubblici. L’esito effettivo delle elezioni comunali del 2006 ha, poi, confermato le previsioni degli interlocutori della conversazione registrata l’11\9\05. In definitiva deve ritenersi che le dichiarazioni del collaboratore sono state confermate dalla complessa attività tecnica condotta nell’ambito del procedimento, come hanno evidenziato le conversazioni sopra richiamate, e dall’esame della documentazione e degli atti relativi agli appalti banditi dal comune di Roccaforte del Greco nel periodo interessato dalle indagini. E’ evidente, quindi, non solo il tenace interesse delle cosche operanti nella zona di Roghudi e Roccaforte del Greco per gli appalti pubblici, ma anche la possibilità, da parte delle organizzazioni, di influenzare in modo decisivo l’andamento delle procedure di aggiudicazione, di imporre alle imprese aggiudicatarie il pagamento di somme di denaro in percentuale sull’importo dei lavori, di intervenire anche nei subappalti, decidendo chi, ed entro quali limiti, possa lavorare nel settore edilizio nella zona di “competenza” del sodalizio mafioso. Si conviene, quindi, con quanto deduce il P.M. nella richiesta in merito all’esistenza di gravi indizi di reita’ del delitto p.p. dagli artt. 513bis c.p. e 7 l. n. 203/91 per MAESANO Salvatore, PANGALLO Francesco CL. 74, MESIANO Andrea, MESIANO Carlo perché, in concorso tra loro, ponevano in essere, come sopra evidenziato, atti illeciti di concorrenza sleale volti al controllo o comunque al condizionamento del settore degli appalti pubblici. Gli indagati, come si evince dalle intercettazioni in atti e dalle dichiarazioni del collaboratore Carlo Mesiano, hanno stretto un accordo collusivo diretto alla fraudolenta predisposizione di offerte attraverso le quali imponevano la scelta delle ditte aggiudicatrici di appalti pubblici banditi dalla amministrazione comunale di Roccaforte del Greco, attività illecita resa possibile dalla presenza e dall’intervento intimidatorio dell’organizzazione criminale di stampo mafioso oggetto della presente indagine, con a capo proprio Maesano Salvatore, che si arrogava facoltà di scelta delle ditte destinate ad aggiudicarsi l’appalto ovvero cui affidare i subappalti, ditte che dovevano poi versare all’organizzazione somme a titolo estorsivo (cfr. Cass. Sez. I, sent. n. 4836 del 27.01.2005, imp. Scianna). Su altro fronte i dati emersi in questo procedimento ( ci si riferisce alle analizzate intercettazioni telefoniche) incrociati con quanto portato alla luce dagli inquirenti nell’ambito di procedimenti penali nell’ambito dei quali questo stesso ufficio ha emesso ordinanze custodiali ( cfr. Bellu Lavuru e Onorata Sanita’) consentono di cogliere pienamente la versatilità e la capacità di penetrazione del sodalizio criminale in questione, nonché di cogliere l’assoluta attualità della sua operatività sul territorio di influenza ed, in generale, nell’intera provincia reggina, all’interno delle dinamiche criminali messe in luce da numerose attività degli inquirenti. A tal proposito si richiamano brani di alcune conversazioni: “..e ci hanno dato, avete bisogno di quello, se avete bisogno le porte sono aperte. Poi non è che possiamo, ci ributtiamo, africoti, santolucoti, bagnaroti e … (inc.)… non li possiamo rimpiazzare. Adesso dobbiamo tenerceli. Che naturalmente non è che dobbiamo. IL NUOVO POTERE NON HA FAMIGLIA, vedete figlioli … (omissis) … questa è realtà nostra. Allora dobbiamo ragionare con la testa un pochettino. Purtroppo li abbiamo e li dobbiamo tenere. … “ (progr. 4749 del 21.05.2005 Lancia Y tg. BJ427HV). Le parole riportate sono significatve dell’esistenza di un legame delle ‘ndrine (famiglie) oggetto delle indagini con altri gruppi esistenti in altri paesi della medesima area geografica. Proprio i procedimenti “Bellu Lavuru” e “Onorata Sanità” hanno offerto precise indicazioni in tal senso . In ultimo una considerazione. Dalle dichiarazioni del collaboratore e dal capo di imputazione come formulato si evince, fondatamente, che le ditte colluse con Maesano Salvatore pagavano comunque una percentuale al capo cosca sull’importo dell’appalto. Tale dato, che non appare confutabile alla luce di quanto dichiarato da Mesiano e di quanto emerso dalle indagini sugli atti della P.A. , conduce , in primo luogo, a escludere che Mesiano Andrea e Sangallo Francesco cl. 74 siano affiliati all’associazione di cui al capo A). Se cosi’ fosse non si spiegherebbe il pagamento della percentuale sull’importo degli appalti. In ogni caso va sottolineato che Mesiano Andrea e Sangallo Francesco classe 74 non sono delle vittime. Intanto Mesiano Andrea e Sangallo Francesco hanno potuto accaparrarsi gli appalti e\o i subappalti in esame in quanto disponibili verso Maesano Salvatore e cosi’ facendo non solo ne hanno tratto beneficio per se ma hanno garantito alla cosca l’accesso ai flussi di denaro pubblico. Il fatto, anche qui, si qualifica per la particolare gravita’ delle condotte serbate da Mesiano e Sangallo. La loro disponibilita’ ha reso possibile la distorsione della libera concorrenza con i metodi mafiosi posti in essere dal capo cosca, e anche a vantaggio anche di questo ultimo e, dall’altro, ha arrecato oggettivo vantaggio al sodalizo mafioso. Sul punto e’ bene fare chiarezza perche’ sa da un lato, e’ vero, le ditte aggiudicatrici dell’appalto hanno dovuto versare una percentuale a Maesano Salvatore ( e da qui l’impossibilita’ di ravvisare, a parere del giudice, in capo a loro il reato di cui al capo A), dall’altro, tali imprenditori hanno concorso senza concorrenza, hanno eliminato, slealmente, le ditte competitrici e grazie al patto illecito stretto con Maesano Salvatore, hanno fruito di vantaggi – l’aggiudicazione delle pubbliche commesse- ai quali , senza tale illecito meccanismo non sarebbero stati in grado di accedere. E dunque tali imprenditori non sono imprenditori “estorti”, non sono vittime, sono tessere necessarie e fondamentali del meccanismo mafioso, sono imprenditori compiacenti e disponibili verso la cosca, ben felici di esserlo perche’ consapevoli dei comodi vantaggi il cui costo ricade, comunque, sulla collettivita’ come si evince dai costi aggiuntivi per varianti in corso di opera. Sotto altro profilo, pero’ deve rilevarsi che Mesiano Carlo descrive un meccanismo generalizzato, che ha operato anche oltre Sangallo Francesco e Mesiano Andrea e dunque deve ritenersi altamente probabile che, in altre occasioni, in presenza di imprenditori meno disponibili di Mesiano Andrea e Sangallo Francesco c. 74, Maesano Salvatore abbia esercitato violenza e minaccia per addivenire allo stesso risultato raggiunto, mediante accordo, nel caso descritto al capo C) secondo il meccanismo descritto da Mesiano Carlo. I reati contro il patrimonio – capi da L) a O) Capo L) – Pangallo Francesco cl. 75 Capo M) – Pangallo Francesco cl. 75. Stelitano Filippo Scrive il P.M.: CAPITOLO VIII. I REATI CONTRO IL PATRIMONIO IL CONTROLLO DEL TERRITORIO E L’ATTIVITA’ ESTORSIVA L’attività tecnica posta in essere nell’ambito del presente p.p. consentiva, altresì, di raccogliere elementi in ordine alla consumazione, da parte di soggetti organici alla organizzazione criminale oggetto delle investigazioni, dei tipici reati attraverso i quali si estrinseca il potere di intimidazione ed il controllo del territorio, quali le estorsioni. Sul punto giova ricordare, tra l’altro, la vicenda estorsiva, risalente all’aprile del 2002, che ha visto coinvolti il defunto Pangallo Antonino cl. 70, Iaria Annunziato, Palamara Agostino, Modafferi Annibale, Stelitano Filippo e culminata, in primo grado, con la condanna degli stessi all’esito di giudizio abbreviato. Per comprendere la rilevanza dell’episodio ed il carattere intrinsecamente mafioso della condotta posta in essere dai suddetti personaggi, data anche la rilevanza ai fini associativi, basti la lettura della sentenza n. 2144/02 rgnr – n. 2146/04 r.gip – n. 12/05 r.sent. in atti. Senza alcun dubbio tale reato deve essere considerato quale diretta espressione del programma della consorteria mafiosa in argomento e, quindi, reato-fine dell’associazione mafiosa, insieme agli altri che di seguito verranno trattati. Estorsione da parte PANGALLO Francesco ai danni di un venditore ambulante In particolare, dalla conversazione registrata a bordo dell’autivettura MITSUBISHI PAJERO targato ZA220RA RIT 385/05, che di seguito si riporta, può agevolmente evincersi, senza necessità di ulteriori commenti, come Pangallo Francesco abbia rivolto una richiesta estorsiva ad un venditore ambulante. L’episodio viene contestato, in rubrica, nella forma tentata soltanto perché agli atti non vi è la prova della effettiva consegna del denaro a seguito delle minacce subite dall’ambulante. Monitorato: Registrazione: 892 Ora registrazione: 29/10/2005 17.50.16 Auto in movimento, a bordo c'è Francesco, alle ore 17,55 (lo stesso si trova nel centro abitato di Roccaforte) si sente Francesco che parla con un uomo dall'accento straniero (probabilmente Marocchino), a questi gli chiede se ha portato i soldi. TRASCRIZIONE: Auto in movimento F: Una mezza sigaretta, guarda tu ...inc... Poi scende dall'auto e risale. F: Una mezza sigaretta, guarda tu ...inc... Auto in movimento, autoradio accesa. F: Che io avevo bisogno di un baccalà. Poi si ferma. F: I soldi dove sono Scemo? U: Come? F: I soldi dove cazzo sono? U: Li ha portati Rocco ...inc... F: A me, a me i soldi.... i miei soldi dove sono? Sovrapposizione di voci. U: ...inc... F: A me non me ne fotte un cazzo U: ...inc... non è arrivata ancora la gente qua. F: Si ti mando io via a te, no tu via, via. Ci vogliono i soldi, non ti sei reso conto che ci vogliono i soldi, non ti chiamo più vedi. U: ...inc... F: Non vai ne sopra e ne sotto, hai capito? U: Si. F: Tu mi devi dare i soldi a me. sono i miei i soldi. Ti ammazzo vedi è. Va bene. Va bene. Prosegue la marcia e poi si ferma e scende. Poi risale e si ferma a dialogare con uno di un lavoro che devono fare l'indomani mattina e prosegue. Si ferma. F: La belleza di compare Ba... (ndr. CENTO Sebastiano) S: Compare Ciccio, ci siamo persi mannaia la madosca. F: Che si dice tutto a posto? S: Una buttata di soldi, io scappo, ogni tanto ...inc... F: Io tagliavo erba oggi. S: ...inc... F: Lascia fottere compare. E chi ha famiglia? ...inc... Che si dice tutto a posta Nunziatino? Se porta bene la vita. S: ...inc..., domani o dopo domani vengo e ti prendo F: ...inc... ho l'assicurazione. S: ...inc... F: Ho la pratica dall'avvocato. S: ...inc... F: Si, si. S: ...inc... lottiamo la piccola vita (frase ricorrente di CENTO Sebastiano). F: Va bene, Va bene. S: ...inc... per sopra, fai il fuoco. Poi si sente Sebastiano che parla con un altro uomo all'esterno dell'auto, incomprensibile. F: ...inc... S: ...inc... F: ...inc... S: Se volete il caffè ve lo offro. F: Poi ci vediamo sotto. Roccaforte del Greco 29.10.2005 ALLEGATO 28E Estorsione da parte PANGALLO Francesco e STELITANO Filippo ai danni di un venditore ambulante Un’ulteriore conversazione intercettata all’interno dell’autovettura MITSUBISHI PAJERO targato ZA220RA RIT 385/05 consentiva di raccogliere elementi in ordine ad un nuovo episodio di natura estorsiva posto in essere ai danni di un venditore ambulante da parte di Pangallo Francesco, questa volta in concorso con Stelitano Filippo. In data 08.06.2006 al progressivo 5179 RIT 385/05, infatti, sull’auto in movimento vi sono Pangallo Francesco e Stelitano Filippo; i due alle ore 07,43 incontrano un uomo (venditore ambulante) al quale intimano di non salire più a Roccaforte del Greco e di andare via immediatamente. Si comprende che la richiesta viene avanzata nell’interesse del cognato del Pangallo, Pietro Idà, venditore di frutta e verdura. La conversazione è assolutamente chiara circa il tenore della richiesta e circa il “metodo” utilizzato dagli indagati in questa ed altre, precedenti occasioni. TRASCRIZIONE PARZIALE INIZIO 07.43.25 FINE 07.51.04 Francesco:-compare ..buongiorno...come andiamo? tutto a posto? o campate voi o campiamo noi... Uomo:-tutti dobbiamo campare.. Francesco:-non ma quà no! quà dobbiamo campare noi non voi, -incomp.- quà c'è la strada scendete verso sotto tacchiamo compare, -incomp.- quà il paese questo è! Filippo:-quà siamo poche persone. Uomo:-ma tutti dobbiamo campare....-incomp.Francesco:-eh....ma quà non devi venire....-incomp.- l'altra volta ve l'ho detto che era mio fratello e non l'avete voluto capire ora avete la -incomp.- e andatevene abbiate la bontà andate per sotto ce trovate...abbiate la bontà...non fate che.. - incompuomo:-incomp. Francesco:-non mi fate fare lo scortese...io voglio essere educato perchè è giusto Uomo:-pure io...io vengo per campare vado in tutti i posti e solo voi....è la prima volta in vita mia che mi sento richiamato -incomp.- io quà vengo per lavorare...non vengo.....pare che li chiamo io le persone....gli dico venite da me e comprate.... Francesco:-compare sentite che vi dico....... Uomo:-io quà a giornata sono.... Francesco:-compare......(accavallamento di voci) no compare la dobbiamo vedere ora -incomp.Uomo:-io sto lavorando....sto lavorando Francesco:-compare una volta ve lo dico, non me lo fate dire due volte....io ve lo sto dicendo con educazione non mi fate..-incompUomo:-io pure sono educato con voi... Francesco:-ora prendete da quà per sotto e andatevene proprio.... Uomo:-e perchè? Francesco:-perchè ve ne dovete andare....quà non c'è pane per voi avete capito? Uomo:-e perchè non c'è pane per me?....io vengo a lavorare quà! Francesco:-ma quà non avete da lavorare...non potete più...... Uomo:-e perchè? Francesco:-perchè si! -incomp.- ora prendi e te ne vai e non mi fare venire i cazzi..... Uomo:-non vi fate venire i cazzi..... Francesco:-hai capito? Uomo:-stiamo parlando tra amici.... Francesco:-no ora basta ora! c'è poco da parlare....tu sei scostumato (accavallamento di voci) Uomo:- a io sono scostumato? Francesco:-si sono tre volte che te lo dice mio fratello...la quarta volta c'è poco da fare....piglia e vattene..-incomp.- non mi fare squilibrare vedi eh!....ora......mi fai la cortesia....te ne vai per sotto che ti conviene...si ti conviene ti dico che ti conviene lascia fottere non....non toccare dei tasti che non devi toccare Uomo:-no non tocco niente... non sto toccando niente io! Francesco:-e allora....... Uomo:-io non non ho paura di nessuno io! io vengo solo a lavorare....io non vengo a chiamare le persone per venire da me o da qualche altro...io vengo per lavorare...se vogliono uscire da me escono da me! Francesco:-quà no! non c'è pane per te! Uomo:-ma perchè? Francesco:-quà non è......quà non è paese....... Uomo:-ma perchè? Francesco:-quà non è paese... Uomo:-non è paese? Francesco:-no! quà non è paese che -incomp.- io te l'ho detto....questa volta te l'ho detto una volta, poi la seconda non te lo dico più..hai capito? è inutile che ci coglioneggiamo..... Uomo:-io non sto coglioneggiando... Francesco:-e allora te l'ho detto...... Uomo:-non ho cose da coglionare io..... Francesco:-e allora te l'ho detto vattene e lascia fottere... Uomo:-incomp.Francesco:-incomp.Uomo:-vieni e ammazzami! io ormaio devo farmi la giornata! Francesco:-(accavallamento di voci) ti sto dicendo -incomp.Uomo:-ho consumato 30 euro di benzina! Francesco:-sono fatti tuoi te l'ho detto tre volte...-incomp.-tre volte non hai voluto sentire ragione Uomo:-incomp.Francesco:-hai capito? no non hai cosa fare quà campano le persone e tu vieni da Reggio o da dove cavolo sei che vieni quà...... Uomo:-e domani vengo con i Labate.... Francesco:-puoi venire con chi vuoi...tanto il rispetto di quello che dici tu....puoi venire con chi vuoi hai capito? per ora te ne vai poi vieni con chi vuoi...per ora te ne vai....si ma per ora te ne vai ......per ora te ne vai poi vieni con chi vuoi .....per ora te ne vai poi vieni con chi vuoi...hai capito? puoi venire con il meglio compare che poi vediamo... uno con l'altro compare..... Uomo:-io voglio campare....tutti dobbiamo campare Francesco-e ma lo sai ma quà.....ma quà.... Uomo:-ma tutti campiamo...tutti campiamo quà Francesco:-ma non possiamo campare...... Filippo:-quà duecento persone sono...... Francesco:-duecento persone siamo..... Filippo:-non è che...... Francesco:-quà duecento persone...... Uomo:-incomp.Francesco:-e che vieni tu a dire quello che deve fare mio fratello? Uomo:-io? no no! per l'amor di Dio! Francesco:-e allora....... Uomo:-incompFrancesco:-e allora..... Uomo:-incomp.Francesco:-e allora tu vai al tuo paese....al tuo paese.....tuo paese... Uomo:-incompFrancesco:-e lo stesso che venivo al tuo paese.... Uomo:-la strada è aperta...per tutti e aperta per tutti...la strada è aperta per tutti! Francesco:-tremila abitanti quattromila abitanti..... Uomo:-la strada è aperta per tutti! Francesco:-quà no! quà non c'è per i piccoli..-incomp.- ti abbiamo trattato meglio degli altri..... Uomo:-e io vi ringrazio Francesco:-si perchè tre volte te l'ha detto mio cognato.....mio cognat......mio fratello mio fratello e tu non hai voluto capire ragione, non è che.......tu devi capire pure non è che non devi capire te lo ripeto a dire...tu dici devo campare però quà non c'è....perchè....noi campiamo...siamo -incomp.- tutti con questo lavoro campiamo fai i conti tu quanto può durare una lambretta tu lo sai meglio di me......bello mio! Uomo:-ormai mi faccio questa giornata io come vuole Dio! Francesco:-no lascia fottere questa giornata! 7.48.26 Uomo:-ormai questa giornata....-incomp.- ho un mare di roba quà sopra! Francesco:-fatti....fatti Uomo:-non ho che fare! Francesco:-fatti la giornata a Santa Maria Uomo:-non ho -incomp.- mi stanno aspettando i cristiani...-incomp.- ..mi stanno aspettando Francesco:-e tu perchè non vai a Santa Maria.. da Santa Maria per sotto..... Uomo:-io devo arrivare fino alla chiesa e poi me ne torno indietro.. Francesco:-la chiesa dove? Uomo:-la chiesa quà! Francesco:-allora vedi ....arrivi alla chiesa..... Uomo:-arrivo alla chiesa e me ne ritorno indietro! Francesco:-poi te ne.......compare.... Uomo:-a disposizione e doman........ Francesco:-e poi domani vieni con chi vuoi che domani sono quà io! Uomo:-a disposizione! Francesco:-ciao...poi te lo dico io con chi sali! Filippo:-incomp.- poi vediamo....questo quà.....-incomp.Francesco:-incomp.- a noi non ce ne fotte un cazzo! Filippo:-no proprio quando viene...... Francesco:-no che cazzo lo voglio... Filippo:-incomp.- uno spiega le cose belle pulite -incomp.Francesco:-incomp.Filippo:-gli ho detto io....duecento persone ci sono......non è che......mannaia a Dio se non -incomp.- per davvero lo pestavamo-incomp.- gli davamo una bella mangiata di botte e poi la faceva in culo! Francesco:-accavallamento di voci -sto scemo....che rompe i coglioni...pepepepe......dietro di lui vado......incompFilippo:-domani mattina...-incomp.Francesco:-che vengano....che vengano Filippo:-incomp.Francesco:-incomp.- quà non c'è pane per nessuno! Filippo:-devono stare belli puliti...-incomp.- poi come esce ce la prendiamo! Francesco:-quà non c'è pane per nessuno! Filippo:-una volta stavano con due piedi in una scarpa che gli rompevamo il culo.....state composti ora! uno viene con un pò di educazione venivano e chiedevano dove si può andare a comprare una capra..... Francesco:-certo.... Filippo:-ma non è scostumato onestamente eh? Francesco:-no! scostumato non è ma quando gli domandi una -incomp.- è scostumato.... Filippo:-(ride) non è scostumato.......un tipo montato.....Roccaforte del Greco , 08/06/2006 ALLEGATO 28F” Le conversazioni appena trascritte afferiscono ai due episodi estorsivi di cui ai capi L) ed M). Quanto alla prima ( pag. 425 della richiesta del P.M.) si rileva che l’esame complessivo degli atti ha attestato la riconducibilita’ di quell’autovettura Mitsubishi Pajero a Pangallo Francesco cl. 75. Il dialogo riprende la richiesta arrogante e violenta di denaro da parte di Pangallo verso un venditore ambulante, assistita da minacce di morte e dalla minaccia di mandarlo via. Proprio la parte del dialogo ove Pangallo Francesco minaccia il suo interlocutore di mandarlo via e il riferimento di questo ultimo al fatto che non ha i soldi da dare a Pangallo perche’ ancora non e’ venuta gente consente di ritenere fondata la prospettazione accusatoria secondo la quale il destinatario delle richiesta di Pangallo sia un venditore ambulante a cui Pangallo, con elevata probabilita’, sta richiedendo il pagamento di una somma di denaro per potere stazionare sul posto ed esercitare la sua attivita’. D’altro canto la richiesta di denaro proferita con tanta veemenza da Pangallo non pare trovare alcuna spiegazione lecita. A quale titolo Pangallo potrebbe chiedere la restituzione legittima di denaro? E’ ragionevole e logicamente ipotizzabile che Pangallo abbia presta del denaro a un venditore ambulante della cui solvibilita’ nulla poteva sapere? Nulla negli atti suffraga tale conclusione. Di contro e’ indubitabile che Pangallo richieda, violentemente, al suo interlocutore la consegna di denaro con la specifica minaccia di mandarlo via ( non vai ne’ sopra ne’ sotto) e di ammazzarlo. Tutto depone nel senso di una chiara richiesta estorsiva da parte di chi ritiene di controllare il territorio e reputa a lui dovuto, anche da parte di un venditore ambulante, l’odioso pizzo. Nello stesso senso si deve concludere per la conversazione dell’8\6\06 di cui a pag. 426 della richiesta del P.M. quanto allo stesso Pangallo Francesco. La conversazione e’ drammatica nella crudezza della sua evidenza probatoria . Pangallo Francesco costringe un venditore ambulante ad andarsene via con la frase esplicita che li’ non c’e’ pane per lui. Il malcapitato replica che nessuno lo ha mai trattato cosi, rivendica, drammaticamente, il suo diritto a lavorare, a guadagnarsi onestamente da vivere esercitando , come dovrebbe potere accadere in un paese civile, una offerta di beni a cui liberamente risponde la gente che intende acquistarli ma Pangallo Francesco e’ irremovibile. Lui da li’ se ne deve andare, che andasse a guadagnarsi la giornata altrove, a Santa Maria.. e il tipo di frasi usate e’ un crescendo di minacce e intimidazioni malamente filtrate da insostenibili riferimenti a una inesistente cortesia. Il venditore replica che sarebbe tornato con gente di Reggio, con i Labate ma Pangallo, sprezzante, replica che sarebbe potuto tornre con chi avesse voluto, da li’ lui aveva deciso che se ne doveva andare perche’ altri dovevano operare indisturbati quel commercio. Si assiste al paradigma tipico dell’estorsione esercitata con metodi e con finalita’ mafiose. Si e’ registrato il tipico reato - fine dell’assoociazione mafiosa, quello attraverso il quale ci si assicura il controllo del territorio attraverso un soffocante stillicidio sulle attivita’ economiche che liberamente avrebbero dovuti esplicarvisi. Il messaggio e’ chiaro ed univoco: su quel territorio lavora chi decide Pangallo Francesco , chi e’ legato alla cosca , chi non disturba gli interessi degli affiliati o attua e realizza questi ultimi. Nel caso in esame non viene neppure richiesto il pizzo, viene proprio estirpata in radice la possibilita’ di esercitare un’attivita’, viene inibita la concorrenza. La conversazione oltre a integrare gravi indizi di reita’ per Pangallo Francesco del reato di cui al capo M) chiarisce, in modo nitido, che Pangallo Francesco controlla con metodi mafiosi e per finalita’ mafiose quel teritorio. Quanto a Stelitano Filippo si rileva che non e’ chiarito in alcun modo come si e’ giunti alla sua identificazione e dunque la richiesta, per lui, no puo’ essere accolta. Capo N) –Pannuti Antonino Scrive, ancora il P.M.: “ Daneggiamento di un chiosco sito in località san Pantaleo e di proprietà di ZUMBO . Si è già detto dell’astio del PANNUTI nei confronti di ZUMBO; l’attrito non tarda a manifestarsi e lo Zumbo risulta vittima di alcuni episodi criminosi dei quali è inevitabile, sulla scorta anche di quanto emerso nel corso dell’attività tecnica, attribuire la paternità al medesimo PANNUTI. In data 05.07.2005 progressivo nr. 4694 relativo all’intercettazione dell’utenza telefonica dell’utenza 328/0137962 in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05 “Rosita dice ad Antonino che oggi è venuto uno di Condofuri ed hanno parlato della baracca (chiosco sito in San Pantaleo gestito dalla famiglia di Zumbo Virgilio), Antonino chiede se hanno nominato a lui, Rosita non gli dice nulla”. MISSIS DALLE ORE 20.09.35 ALLE ORE 20..11.53 Rosita: Oggi è venuto uno di Condofuri quà! Pannuti:Mhmm! Rosista:E parlavamo òper la barracca di Virgilio Pannuti:Chi è questo di Condofuri Rosita:Uno! Pannuti:Chi è! Rosista: Non lo conosco io so solo che è di Condofuri e ha una figlia che fà l'avvocato. Pannuti:E cosa parlavano per la barracca Rosita:E ora te lo dico a te. Pannuti:Ah! Rosista: Tel lo dico a te ! Pannuti:Che parlavano , hanno nominato a me? Rosita:Non ha nominato nessuno a te. Pannuti:Va bene ciao Rosista ALLEGATO 36F In data 08.07.2005 progressivo nr. 4830 sull’utenza 328/0137962 in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05, viene registrata Antonino chiama Rosita e quest'ultima si lamenta del fatto che lui tiene il telefono spento. Continuano a parlare con tono alterato.Ore 14.18 Rosita riferisce ad Antonino che se lei avesse voluto avrebbe potuto raccontare il fatto della baracca (Chiosco in San Pantaleo gestito dalla famiglia ZUMBO). Antonino non crede al fatto che lei non lo abbia raccontato. Rosita riferisce che fino a qualche giorno fa trovandosi a parlare con sua sorella Marcella, hanno litigato in quanto Marcella è convinta che sia stato Antonino a fare quei danni e Rosita dice di averlo difeso asserendo che è stato Antonino che gli ha fatto mettere la baracca là, e quindi non avrebbe avuto motivo per fare quello che è successo. Marcella gli ha risposto che se non è stato lui, è stato qualcuno mandato da lui. Continuano a discutere di altri argomenti non pertinenti”. OMISSIS DALLE ORE14.14.31 ALLE ORE 14.16.55 Rosita: Cioè non lo sò! Io non lo so perchè questa cosa Nino non ci stiamo vedendo da tre mesi e da Maggio siamo a Luglio io mi sono comportata come mi stò comportando penso da signora Pannuti:Mhmm! Rosista:Ci sono state cose che io potevo parlare benissimo io ti ho difeso e non ho parlato mai mi avevi promesso che non cambiavi la sheda e invece tu ne hai fatti.... Pannuti:Non comprensibile. Rosita:No ... Pannuti:Con questa razza devi stare a 500 metri lontano Rosista:Che hai detto? Pannuti:Con chi hai parlato tu devi stari 500 metri lontano! Rosita:Si Nino però io ti dico una cosa Pannuti:Non comprensibile Rosista:Si Nino però io ti dico una cosa se io ti avessi voluto male Pannuti:ente indegna .....non comprensibile Rosita:Ma tu hai ragione Pannuti:Non comprensibile Rosista:Nino ma tu pensi che se io volevo il male tuo non avevo parlato! Pannuti:Mi hai inguaito non devi avere contatti sai che vuol dire non avere contatti Rosita:Nino ma se io volevo il male tuo quando è stato della baracca non avrei parlato! Pannuti:Come non hai parlato Rosista: Che cosa? Pannuti:Come non hai parlato! Rosita:Guarda per tutto te la faccio passare che tu non mi vuoi credere ma che mi dici a me che ho parlato il fatto della baracca lo sai.... Pannuti: Con le tue sorelle! Rosista:Con chi io con le mie sorelle Pannuti:Non mi interessa Rosita:Vedi che io fino all'ltro giorno con marcella (ndr sorella di Rosista) abbiamo litigato Pannuti:Eh! Rosista: Che mi ha detto il fatto della baracca, lei sa che mi ha detto Rosita a me non mi interessa un ca... se tu lo vuoi difendere o non lo vuoi difendere , io gli ho detto non difendo un ca. perchè con lui è da tre mesi che non ci sentiamo e non ci vediamo e gli ho detto non pensi che dop che è stato lui (ndr PANNUTI) a fargli mettere la barracca là era proprio lui a fare una cosa del genere, mi ha detto No non è andato lui ma è andato chi per lui perchè prima di andare là gli hanno non comprensibile, lui gli ha dato l'o.k. cazzi suoi io non voglio sapere ti ho detto per caso che è andato lui no, quando una persona ti dice che sono stata io a paralre con le mie sorelle allora che me li prenda e me li porti davanti allora in quella circostanza si che mi puoi dire vattene cosa lorda disgraziata e non venire davanti a me Pannuti:Non devi avere rapporti con nessuno non hai capito Rosita:Ma Nino perchè non mi devi credere a me Nino Pannuti:E basta! Rosista:ma perchè devi fare che "mi lattariu" (mi arrabbio) Pannuti:Ti lattarii? Rosita:Ma perchè hai chiuso il telefono in questi giorni hai messo quell'altra scheda che te ne devi andare dove devi andare che non puoi parlare e invece eri solo tu e tuo zio Pannuti:Non mi interessa con chi eri e con chi ero e quello che facevo va bene! Rosista:D'accordo ma io non lo so come devo fare parlano perchè per telefono! Pannuti:Non volgio paralre con nessuno non volgio avere contatti Rosita:Allora è stato falso tutto quello che mi hai detto? Pannuti:Ma quale falso OMISSI ALLE ORE 14.20.09 ALLE ORE 14.28.02. ALLEGATO 36G Nelle conversazioni di cui ai due progressivi sopra indicati, vi è un chiaro riferimento al danneggiamento del chiosco sito a San Pantaleo, di proprietà di ZUMBO Virgilio ed alle accuse mosse contro il PANNUTI indicato come esecutore materiale e/o mandante. Come effettivamente riscontrabile dagli accertamenti esperiti da personale della stazioni carabinieri di Bagaladi e Roccaforte del Greco, il chiosco in questione subiva un danneggiamento che il titolare non aveva comunque denunciato (vedasi relazione di servizio – allegato 65 ) In questa conversazione, oltre alla chiara conferma della responsabilità del PANNUTI nella vicenda del danneggiamento, si conferma la caratura mafiosa del PANNUTI, infatti l’amante Rosita racconta di una discussione avuta con la sorella Marcella, quest’ultima ritiene appunto responsabile del danneggiamento il PANNUTI; Rosita, pur consapevole delle responsabilità del suo amante, tenta di difenderlo dicendo che è stato lo stesso PANNUTI a far mettere il chiosco lì a ZUMBO Virgilio. Orbene, dato che il PANNUTI di professione è allevatore e non risulta essere soggetto abilitato a rilascio di licenze commerciali, si evince chiaramente che lo stesso ha interessato la cosca PAVIGLIANITI affinché il ZUMBO potesse avviare la propria attività.” Le conversazioni del 5\7\05 ore 20.11 e dell’8\7\05 tra Pannuti Antonino e l’amante Rosita inchiodano Pannuti per il reato di cui al capo N). Da come si esprimono i due conversanti, e, soprattutto, da cio’ che Pannuti non dice in ragione dell’assenza di qualsivoglia smentita da parte dell’indagato su quanto la sua amica afferma, non possano residuare significativi dubbi sul fatto che sia stato Pannuti Antonino a danneggiare il chiosco di Zumbo Virgilio . Quanto all’aggravante contestata emergera’ con chiarezza in occasione dell’esame del materiale indiziario di cui al cap B) che Pannuti non agisce come persona isolta ma come parte di un sodalizio agguerrito e ben radicato sul territorio che capillarmente controlla Capo O) – Pannuti Antonino, Iaria Domenico Carmelo – Pangallo Francesco cl. 75 A diverse conclusioni si deve giungere per il reato di cui al capo O) di cui sono chiamati a rispondere lo stesso Pannuti Antonino, Pangallo Francesco e Iaria Domenico Carmelo. La vicenda puo’ essere ricostruita sulla base delle conversazioni del 6\10\05, 16\10\05, 19\12\05. Al riguardo si rileva, in primo luogo, che Iaria Paolo, la vittima del contestato furto, non ha mai denunziato la sottrazione dei predetti buoni postali o, in ogni caso, nella richiesta non se ne da notizia. Successivamente si osserva che dalle conversazioni sembra di poter desumere che gli indagati hanno, certamente, preso i titoli una prima volta e poi li hanno rimessi a posto mentre la seconda volta, quando probabilmente erano pronti a cambiarli, non li hanno trovati. Ritiene il Gip che dalle conversazioni in atti si evince certamente un primo tenativo di furto, reiterate violazioni di domicilio, un secondo tentativo di furto ma non il fatto cosi’ come descritto nella richiestaa pag. 435 e segg.. Si riportano di seguito le conversazioni a cui si e’ fatto riferimento: “ FURTO BUONI POSTALI AI DANNI DI IARIA PAOLO Al progressivo 1125 del 25.07.2005, alle ore 00.30, BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05, viene intercettata una conversazione tra PANNUTI e GULLI’ Francesco nel corso della quale discutono su dove debbano nascondere quelle cose stasera. Il timore palesato da PANNUTI, qualora vengano trovati dai Carabinieri in possesso di queste cose, e l’atteggiamento guardingo dei due fa desumere l’illiceità dell’azione che i due si apprestano a commettere. Dalle informazioni acquisite tramite il sistema di radiolocalizzazione satellitare GPS si apprende che l’autovettura del PANNUTI, a bordo della quale quest’ultimo si trovava in compagnia del GULLI’ Francesco, risulta avere sostato dalle ore 00.38 alle ore 01.25 lungo la strada provinciale San Lorenzo, località San Pantaleo. ALLEGATO 37N Al progressivo 1158 del 27.07.2005, BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05, a bordo dell’auto in movimento ci sono PANNUTI, IARIA Domenico Carmelo, PANGALLO Francesco, PALAMARA Pasquale ed un uomo. Linea disturbata. Un uomo parla di animali e recinzioni, poi chiede a IARIA se domani e là, IARIA risponde di no in quanto domani deve andare dall'avvocato. Alle ore 02.10, l'uomo chiede di lasciarlo anche lì ed alle 02.11 scende. Alle ore 02.12 PANNUTI dice che devono trovare ad uno con la gru, inoltre spera che non ci siano posti di blocco altrimenti li tengono qualche ora, se c'è stavolta ....incomprensibile.... PANNUTI dice che verso sopra ci sono sicuro i Carabinieri ma non si preoccupa in quanto loro andranno avanti e lui dietro così se ci dovesse essere un posto di blocco fermeranno loro e lui passa. Come desumibile da quanto sopra, al fine di eludere un eventuale controllo da parte dei carabinieri, concordano come comportarsi e PANNUTI dice che lascerà andare avanti loro così (i carabinieri) fermeranno loro e lui potrà proseguire oltre. ALLEGATO 37O Al progressivo 1160 del 27.07.2005, BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05, a bordo dell’auto in movimento ci sono PANNUTI, IARIA Domenico Carmelo, PANGALLO Francesco e PALAMARA Pasquale. Alle ore 02.20 PANNUTI dice che c'è un posto di blocco e chiede se conoscono la targa. ...Incomprensibile... ALLEGATO 37P Al progressivo 1162 del 27.07.2005 BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05, a bordo dell’auto in movimento ci sono PANNUTI e IARIA Domenico Carmelo. PANNUTI, parlando di una terza persona, dice che se vengono a sapere qualche cosa gli danno 4/5 anni e IARIA risponde che ne danno pure di più. PANNUTI dice che adesso li fermano, IARIA dice “....la macchina di quello”. IARIA dice che gli sembra Leocata (Maresciallo dei CC di Bagaladi) ...incomprensibile... PANNUTI dice che se camminano in questo modo a loro non li vedono. ALLEGATO 37Q Dal monitoraggio della persona in oggetto è emersa l’inclinazione a delinquere dei componenti del sodalizio e la costante dedizione degli stessi nella ricerca di “facili guadagni”. A tal proposito, al progressivo nr. 3006 del 06.10.2005, BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05, si riporta quanto intercettato all’interno dell’autovettura, nel corso di una conversazione tra PANNUTI Antonino, PANGALLO Francesco e IARIA Domenico Carmelo in cui viene proposto a PANNUTI di mettere in atto un furto ai danni di IARIA Paolo, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 28.09.1925, ivi residente in via Gattani nr. 37. La conversazione si articola come segue: Francesco: quello non si accorge, noi quando li prendiamo li dobbiamo cambiare subito, quello magari non va ora a controllarli ma due giorni tre giorni, è capace che va e controlla. Antonino:quanti anni ha sua figlia! Francesco. sua figlia ha ...una quarantina di anni può avere. Antonino: Ma non è qua Francesco: No, sua figlia è a Roma, lui è qua. ..incomprensibile.... Antonino:quello con l'Ape. Francesco: ah (annuisce) Antonino: ora vediamo, questa cosa bisogna farla subito, si devono prendere ..incomprensibile... si estinguono. Francesco: per questo dico Antonino: In quale posta...nella posta... Francesco: si, ..no li tiene a casa Antonino: si, ma dico io postali. Francesco: si postali, lui praticamente ...è capace che se ne va a Roma, come ha fatto ora, sta 3/4 giorni 5 giorni, noi abbiamo tutto il tempo. Antonino: Va bene ora vediamo. 18.33,34 PANNUTI, rivolgendosi verso fuori, dice "Saverio.......... digli che si affaccia...ahh...” Si sente da fuori qualcuno dire che è per giù. PANNUTI dice che quando tornano si fermano. Si trova a San Fantino di San Lorenzo, verosimilmente cerca a PAVIGLIANITI Saverio. Francesco: capisci Nino, ...però devi vedere.... Antonino: Dico che vedo, vedo. Francesco ...250 milioni... chi cazzo li vede più... ALLEGATO 37R La conversazione si riferisce ad un furto di buoni postali da effettuare a danno di IARIA Paolo. Approfittando di alcuni giorni di assenza da Roccaforte di IARIA Paolo, i tre progettano di introdursi all’interno dell’abitazione al fine di asportargli i buoni postali di cui disporrebbe, ammontanti a circa 250 milioni di vecchie lire. Perché possano portare a compimento l’azione criminosa, PANNUTI chiede la collaborazione di un uomo, verosimilmente identificato in SARICA Pasquale, nato a Melito Porto Salvo (RC) il 28.07.1958, residente a San Lorenzo Marina, pregiudicato, ex sorvegliato speciale di P.S. con obbligo di soggiorno. PANNUTI gli espone il piano criminoso e concorda le modalità dell’”operazione” atteso che per suo tramite, PANNUTI intende contattare qualche compiacente impiegato postale che, dietro corresponsione di una percentuale sull’illecito guadagno, effettuerebbe l’operazione di cambio dei titoli. Quest’ultima frase dette dal PANNUTI conferma quanto il sodalizio riesce ad essere penetrante in tutte le istituzioni, infatto lo stesso PANNUTI sa bene che senza la collaborazione compiacente di un impiegato postale l’azione non potrà essere portata a termine. Ai progressivi nr. 3010 e 3011 del 06.10.2005, vengono registrate altre conversazioni intercorsa tra i due: Prog. 3010 del 06.10.2005 Ore 20.45,25 Antonino:senti qua ...200...... Uomo:Ma sono quelli fasulli Antonino:No, no perfetti ....li dobbiamo prendere....abbiamo 4 giorni di tempo ...c'è qualcuno ... a cui passare .....a posta ...... Uomo:Incomprensibile..... Antonino:E quando andiamo.. Uomo:Subito... Antonino:Ora Uomo:..incomprensibile..... di dove è questo.. Antonino:di Roccaforte Uomo:risulta dal documento Antonino:risulta chi Uomo:chi va a cambiarlo... Antonino:e se facciamo un documento...eee...grazie ...così ci attaccano.......dobbiamo trovare una soluzione, se troviamo un documento fasullo con una firma "streusa" (strana).... questo se ne va, loro sanno dove sono ...questo per esempio parte per Roma per 3/4 giorni loro lo sanno e ...incomprensibile Uomo:Ma tu pensi che hanno le copie Antonino:Le copie di che? Uomo:...incomprensibile... Antonino:loro hanno fatto i buoni originali Uomo:si ma loro ..incomprensibile Antonino:sono buoni ...postali... Uomo:ma risultano poi se lui si ...gli originali.... Antonino:eh ..li abbiamo cambiati....pure che se ne accorgono ..chi se ne fotte... Uomo:..incomprensibile.... Antonino:se quelli....dobbiamo fare il lavoro...dobbiamo fare il lavoro...non è che vediamo...non deve uscire . Uomo:Posso parlare pure con un'altro ...qua a Bova.... un documento suo non si può avere? Antonino:un documento suo.... e non lo so perchè dici che con il documento suo ....vediamo Uomo:bisogna vedere quando ci cerca... Antonino:Chi Uomo:sta ...incomprensibile,..... Antonino:certo che bisogna vedere quando ci cerca Uomo:..incomprensibile.... Antonino:..eee. vai a vedere e domani sera....quanto gli dovremmo dare.....di buoni sono buoni..perfetti... Uomo:incomprensibile... Antonino:...da signora.... Uomo:non lo so ....porta.... Antonino:glieli ha tolti...da signora...lo sapevo ...dove dobbiamo andare per queste cose.... Uomo:dove vuoi ...incomprensibile... Antonino:E' Fattibile! Uomo:quanti sono Antonino:E vedi che lo facciamo...."azzicchiamo qualcosa" prendiamo qualcosa ....hai capito non e che dici che c'è denuncia ...che non c'è niente..le cose sono perfette ...sono i suoi originali... questo va per sopra manca 3/4 giorni loro appena sanno che manca vanno li prendono e l’indomani mattina.....abbiamo due giorni di tempo per fare l'operazione Uomo:si ma devo andare a parlare Antonino:Certo che devi andare a parlare Uomo:..così è tranquillo..incomprensibile... Antonino:Certo... Uomo:..incomprensibile... Antonino:Non lo so penso di si......incomprensibile.. Uomo:..incomprensibile Antonino:Non lo so ......si perdono gli interessi..... ma si possono prendere..... Uomo:..incomprensibile.... Antonino:Io non c'è la caccio, perchè me ne fotto di loro Uomo:..incomprensibile Antonino:Lo so a me aveva detto qualcosa Vincenzo.... .......omossis.... 20.51 parlano di altro, non inerente al dialogo di cui sopra. Cade la linea. ALLEGATO 37S Prog. 3011 del 06.10.2005 La conversazione relativa all’oggetto continua al progressivo precednete Ore 21.01 Parlano di tale Peppe che PANNUTI considera un bravo figliolo. PANNUTI riprende a parlare dei buoni postali dicendo che forse sono nominativi. 21.13,29 l'uomo dice di fermarsi lì e PANNUTI chiede se è lì l'ufficio di Nucera. 21.14 scendono dalla macchina.) ALLEGATO 37T Al progressivo 3440 del 16.10.2005 BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05 viene registrata una conversazione tra PANNUTI e PANGALLO Francesco, dalla quale si evince la facilità con cui riescono ad introdursi nell’abitazione di IARIA Paolo. Nel corso della conversazione, PANNUTI dice a PANGALLO che “quelle cose” non vanno bene, riferendosi presumibilmente alle fotocopie dei buoni postali che sono state fatte. PANNUTI precisa infatti come debba essere fatta la fotocopia di ambedue i lati in quanto sull’altro lato figurano “i dati”, ossia la scadenza dei buoni. PANGALLO replica dicendo che stasera vedranno di tornare di nuovo e fotocopiare anche l’altro lato. La conversazione si articola come segue: 10.50, 40 All’interno dell’autovettura ci sono PANNUTI e PANGALLO Francesco. ...omissis..... Francesco: e principà...e allora! Antonino:Non vanno bene quelle cose. Francesco:Non vanno bene,..perchè Antonino:Perchè ci vogliono i dati ...i dati non li hanno..incomprensibile.... Francesco:Mannaia a Dio Antonino:e Mannaia a Dio Francesco:praticamente si devono fare avanti e dietro Antonino:Avanti e dietro ...perchè non li avete fatti .. avevamo parlato che li facevate avanti e dietro, Francesco: Io gliel'ho detto ..di dietro.. Antonino:Ah Francesco: li facciamo un'altra volta avanti e dietro, Antonino:Però urgente li dovremmo fare Francesco: Vediamo se stasera riusciamo a prenderglieli, li facciamo stasera avanti e dietro. Antonino:Fateli avanti e di dietro...perchè hai capito ....si accosta una persona e parla con Francesco, non utile..... Francesco:Allora li facciamo avanti e dietro....stasera ...se c'è la facciamo stasera avanti e dietro... Antonino:Esatto Francesco:Mannaia a Dio Antonino: Mannaia la Madonna..li avevate nelle mani... ma dico io... Francesco:lo so...va bene va Antonino:Che ci vogliono ..incomprensibile...perchè la si deve vedere... se ci sono gli interessi e se gli interessi si possono prendere o alla scadenza... perchè se sono a scadenza ...uhm Francesco: si ...interessi...infatti Antonino:perchè se sono a scadenza ...se gli interessi sono a scadenza non te li danno ...ti tolgono , ti danno solo... Francesco:si perchè se uno li ha messi a 2 anni a 3 anni ..a 2 anni o a 3 anni li deve ritirare.... la so come è la procedura... Antonino:Dobbiamo vedere quello, dobbiamo vedere la data ...si fanno tutti i conti e si vede... Francesco:E senti che ti dico se prendiamo solo i dati di dietro senza fare fotocopie, Antonino:prendendo solo i dati.... e chi si ricorda qual è la sua data di queste cose... Francesco:Ma no facciamoli tutti un'altra volta. Antonino:Chi si ricorda la sua data Francesco:Si, si Antonino:fateli tutti e che escono belle chiare che si vedono per bene.... Francesco:Va bene li faccio tutti... Antonino:fateli ...di qualche maniera fate... va bene.. Francesco:Va bene rimaniamo in questo modo.... Antonino:si ..se è caso..e cosa.....stasera me li portate urgente... Francesco:eh Antonino:a qualunque orario Francesco:va bene Antonino:una botta di telefono 10.52 si salutano e rimangono che se ci sono novità si sentono per telefono. ALLEGATO 37U Al prog. 3472 del 17.10.2005 BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05 viene registrata una conversazione tra PANNUTI ed un uomo in cui continuano a parlare dei buoni postali: Ore 20.30 PANNUTI domanda all’uomo: ”questo è Ufficiale Postale?” e poco dopo dice: "allora non c'è niente". La risposta dell’uomo è incomprensibile perché il tono di voce è troppo basso. Ore 20.32,00 PANNUTI domanda all’uomo se li vuole tenere lui stasera. L’uomo risponde qualcosa di incomprensibile. PANNUTI dice che così li potrà mostrare domani a quella persona e che è inutile che li porti “avanti e indietro”. L’uomo risponde che gli parlerà soltanto. PANNUTI dice di averglieli dati affinché li facesse vedere a quello, altrimenti non servono. La risposta dell’uomo è incomprensibile. ALLEGATO 37V Da questa conversazione si ritiene che gli interlocutori già si sono introdotti presso l’abitazione di IARIA Paolo ed hanno prelevato i buoni postali da cambiare sostituendoli con delle fotocopie. Al progressivo 4353 del 18.11.2005, BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05, viene registrata una conversazione all’interno dell’autovettura tra PANNUTI ed un uomo in via di identificazione, nel corso della quale PANNUTI chiede all'uomo se Ciccio gli ha detto dove devono andare. L'uomo risponde che glielo ha detto lui ieri e PANNUTI continua dicendo: ”quel lavoro là ...si devono fare le cose perfette ..incomprensibile...”. Quindi, prosegue dicendo che alle 7 devono essere là, li portano là…glieli fanno perfetti. Poi dice che gli mette quelle altre (alludendo a delle copie dei buoni postali), e così lui non se ne accorge per niente. OMISSIS DALLE ORE 08.11.2 FINO ALLE ORE 08.17.09 Pannuti:Quel lavoro là delle cose bisogna fare le cose perfette Uomo:Non comprensibile Pannuti:arriviamo là li facciamo alle 08 dovevamo essere là alle 09 e li fanno perfette e gli mette quegli altri hai capito così lui non se ne accorge di niente vai a vedere quando se ne accorge Uomo:Quello gli da la pista non comprensibile IMISSI DALLE ORE 08.17.47 ALLEGATO 37Z Al progressivo 5087 del 19.12.2005, BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05 viene registrata una conversazione tra PANNUTI e IARIA, nel corso della quale quest’ultimo dice che là non c'era neanche un “foglio”, riferendosi verosimilmente al posto abituale in cui IARIA Paolo custodisce i buoni postali. PANNUTI risponde che (IARIA Paolo) avrà cambiato posto in quanto potrebbe essersi accorto di qualcosa. IARIA risponde di no ed aggiunge che li avrà tolti solo perchè è arrivato suo figlio. PANNUTI: Oh, ma a te ti ha salutato? UOMO: Ha salutato a te? PANNUTI: Eh, gli ho suonato e non mi ha salutato. ( si sente suonare una macchina) Ancora non sapevo chi cazzo era! non l'avevo riconosciuto, con questo coso.. UOMO: ...inc... là, 5 fogli PANNUTI: E l'ho visto qua io, se l'è portati, li ha nascosti. Se n'è accorto allora che ....inc... UOMO: No, non si è accorto/a, sai perchè? è venuto suo figlio nuovamente, è venuto, hai capito? PANNUTI: Umh UOMO: Ma non appena torna.... PANNUTI: Va bene, ci vediamo UOMO: Ci vediamo.. manco... domani che fai? PANNUTI: ...inc... UOMO: Umh ...inc.. mio nonno PANNUTI: E ci vediamo quando torni UOMO: Ah? PANNUTI: Ci vediamo quando torni. Ci vediamo per natale? Minchia non ci ha salutati a nessuno dei due UOMO: (ride) PANNUTI: E perchè? UOMO: E che ne so OMISSISS DALLE ORE 10.11.00 FINO ALLA FINE ALLEGATO 37ZBIS In questa conversazione si evince che i soggetti dopo averli presi per la prima volta si sono introdotti nuovamente nell’abitazione di IARIA Paolo, non trovando i buoni al solito posto, gli interlocutori ritengono che la vittima abbia sospettato qualcosa, evidentemente riferendosi alla prima volta che hanno prelevato i buoni . Monitorato: 393280137962 RIT 704/05 Registrazione: 368 Ora registrazione: 10/05/2005 11.33.27 Interlocutore +393386302832 Nino con una persona di sesso maschile, gli dice che lo ha abbandonato, questo dice che si dovevano vedere per i fondi che dovevano disenvestire, poi parlano di documenti che deveno arrivare, Nino dice che per il momento devono lascaire tutto com'è. ALLEGATO 36G Le conversazioni si riferiscono ad un furto perpetrato ai danni di IARIA Paolo, a cui gli sono stati asportati dei buoni postali; questi sono stati fotocopiati al fine di produrre dei falsi da sostituire agli originali (in modo che la p.o. non si accorgesse del furto); gli indagati, tuttavia, nel momento in cui sono tornati a riprendere gli originali non li hanno più trovati poiché il legittimo proprietario, forse insospettito, aveva nel frattempo provveduto a spostarli.” Le conversazioni che di seguito si trascrivone non confluiscono in un capo di imputazione. Si ritiene utile pero’ riportarle perche’ attestano come Pannuti Antonino, Iaria Domenico Carmelo e Pangallo Francesco cl. 75 siano concretamente inclini al delitto e alla perpetrazione di reati di varia tipologia. Tali elementi, unitamente a quelli emersi in occasione dell’esame di cui al capo O) sono indicativi anche di altre due circostanze, significative, a parere del Gip. Pannuti Antonino, per quanto emerge dalla richiesta all’esame del Gip, oera costantemente in sieme ad elelemnti del gruppo Maesno-Pangallo-Favasuli, anzi, a fianco del capo di questo sodalzio. Depone nel senso indicato dal Gip a proposito del reato di cui al capo I) ( omicidio di Pngallo Antonino contestato a Iaia Domenico carmelo) il fatto che Iaria , a poco piu’ di un anno dalla morte del Chiumbinu, delinque indisturbato a fianco del fratello della vittima del suo asserito omicio. “ CONVERSAZIONI INERENTI LA PIANIFICAZIONE DI UNA RAPINA IN DANNO DI UN PORTAVALORI Andato a vuoto il furto-truffa relativo a dei buoni postali in danno di IARIA Paolo, il sodalizio ha programmato una rapina ad un furgone portavalori che preleva il denaro della catena di supermercati QUIPER da fare in Reggio Calabria . Dall’attività tecnica d’intercettazione esperita nei confronti di PANNUTI Antonino, di IARIA Domenico Carmelo (Rit. 897/05, Rit. 1289/04 e Rit. 1534/04) e PANGALLO Francesco (Rit. 1637/04 e Rit. 385/05), è altresì emerso che i predetti stiano organizzando una rapina con la complicità di CARIDI Antonino, nato a Reggio Calabria il 16.09.1966, carabiniere in congedo, pregiudicato. CONVERSAZIONI INTERCETTATE SULL’AUTOVETTURA BMW TARGATA BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05 In data 11.09.2005 al progressivo sull’autovettura BMW 320 D targata CK247LS in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05PROG. 2301 viene registrata una conversazione tra PANNUTI Antonino, IARIA Domenico Carmelo, PANGALLO Francesco e CARIDI Antonino. I 4 stanno parlando chiaramente di una rapina da porre in essere ad un furgone portavalori. A:-Pannuti Antonio D:-Iaria Domenico carmelo: F:- Francesco : PANGALLO Francesco U:-uomo (si tratta di CARIDI Antonino) A:-Quello, questo, quello di Roccaforte con, il vostro Comandante là, quello di Roccaforte si conoscevano bene. F:- Siii A:-Uh, ziccava dice quello. D:- Chi Valerio. U:-Con quell'altro come si chiamava, con suo compare. F: Cuzzolese abbiamo conosciuto noi. A:- Faceva servizio ...inc... Figlioli di dove cazzo dobbiamo prendere qua ora. F:-Piglia di nuovo l'autostrada. U:-Nino torna indietro. A:- Eh, io voglio tornare indietro. F:- Prendi l'autostrada, e vai da sotto, vai da sotto. A:- Se riesco. F: Come no ...inc... D:- Il maresciallo di Roccaforte A:- Di dove dobbiamo prendere qua. U:- ...inc... attenzione che tocchiamo. A:- ora prendiamo di quà U:-Si ...inc... Come si chiamava quello là di coso. D:- Che macchina aveva? U:- ...Inc... però ora è in borghese. A:- ahhh il coso di .....incomprensibile..., poi se lo sono venduto e lo hanno arrestato qua mentre veniva ...inc... U:- ...inc... ha fatto ...inc... e lo hanno arrestato. A:-Se lo sono venduti, è partito dalla Spagna è arrivato quà fino quà che era tutto a posto. Incomprensibile per l'accavallamento di voci. A:- lo aspettavano circa 30 carabinieri lo aspettavano. U:-750 grammi di cocaina che era pronta, che aveva preso, ...incomprensibile ..... lo hanno arrestato, a Gallico 35 carabinieri , quando lo hanno fermato mi veniva la voglia ...,parola d'onore, gli ho detto a quello ti hanno preso. Certamente non ti è sembrato ...inc..., perchè ...incomprensibile....come a te, ha detto non venire là, perchè ...incomprensibile A:-Abbiamo sbagliato l'uscita...incomprensibile...mannaia la.... U:-Però ..c'erano due macchine avanti.. A: Lo hanno preso quà. U: ...inc... mi veniva una rabbia di torgliermi le manette, ma io ....incomprensibile... no però io ...inc... perchè ho detto io, vacci ...inc... A:- Senti.... e Paolino, ti sei sentito più, lo hai visto ...inc... U:- Con Paolo, l'ho allontanato io sai perchè, perchè non vorrei che escono fuori la storia delle cose delle rapine e delle cose e inquisiscono pure a lui. A:- risata U:-No, veramente ...inc... lo hanno salato, io ormai,........incomprensibile.... A:- Di qua dobbiamo girare? U:- Peccato se rovino pure a lui. Io......incomprensibile ...tu ci credi no A:-ehhh U:-Eravano tre uomini, quattro il comandate e altri due ...inc... rapine dalla mattina alla sera. A:- Il comandante era pure corrotto. U:-Quelli passavano e non c'erano problemi, rapine dovevano fare, ogni mese dovevano fare una rapina e basta... A:- A me, mi ha preso il numero di targa quelli di Gambarie ...inc... U: Che hai preso la lancia K ... inc... tre quattro volte che girava e hanno preso il numero di targa non c'è problema e non me lo hanno detto neanche a me, gliela hanno data al maresciallo del Nucleo Operativo di Villa. Ha preso e mi ha chiamato e mi ha detto senti Nino mi ha detto, a te interessa qualcosa in mezzo a questa cosa e io gli ho detto si, siccome (ore 21.05'.17) là cacciamo ....inc... mi interessa gli ho detto io perchè e lui mi ha detto vedi che ti ho messo questo numero di targa...incomprensibile...dovevo comprargli due capretti. A:- Di qua dobbiamo girare. U: No per sopra. Io il numero della sua targa ed ho visto a lui che viaggiava tre, quattro, quante volte ha girato Gambarie, Gambarie F: Sto cornuto. D:-Antonio, pure in borghese a Roccaforte. U: Si girava, poi all'ultimo ho lasciato perdere ...incomprensibile ho fatto 960 giorni di malattia bene o male per fottergli la pensione se no perdevo pure quella. Meno male Va bene pero lo sapevo che mi arrestavano...prima o poi lo sapevo che mi dovevano arrestare F:- incomprensibile U:-All'ultimo a tutte le parti, dove c'erano le Poste, c'eravamo noi. Abbiamo finito i paesi e abbiamo incominciamo con le città F: ...incomprensibile..... Linea disturbata A: Ti ha preso ...inc... ora vediamo ...inc... Linea disturbata. A:- ... Sai che abbiamo sbagliato all'epoca, abbiamo sbagliato che quei lavori ...inc... li potevamo fare in due e invece ci siamo ritrovati in sette, otto, hai capito, bastavano loro e due soli noi. U:- Guarda che era facile ...incomprensibile gli smontavo tutto ....incomprensibile..., giusto o no. A:-andavo io e li prendevo e glieli portavo. U: ...inc..., è o no? A:-Tutto così, lui portava. Eh, io gli portavo pure le macchine io. Linea disturbata A:-era tuttooo...... pronto,ci sentiamo dopo ciao ( parla al telefono), hai capito era tutto calcolizzato ,calcolato il discorso. Linea disturbata U: ...inc... se vogliamo aspettare a Dicembre. A:- E c'è lui come complice? U:-Penso, assicurato. Incomprensibile. Linea disturbata A:- E va bene, per Dicembre. U:-No io te l'ho detto perchè di fatto hanno le tredicesime. Suo cognato sai dove sta lavorando ora, ora voleva salire a casa e gli ho detto che sali a fare vieni a mangiare a casa, sta lavorando dove stanno facendo le palazzine ad Arghillà. A:- Tuo cognato le sta facendo? U:-No lui gli fa il vigilante la dentro. A:-Ah,ha. U:-E va e gli prende i soldi e gli prende i soldi con somme di seicento, seicentomila, seicento trenta. A:-Se li prende come? U:-Ogni tre mesi va e glieli prende in banca e glieli sale ...incomprensibile.. lo stipendio. A:- Ah ho capito. U:-.Gli ho detto come gli assegni, mi ha detto in parte assegni, ...inc... tutto contanti. A:- Viene un bel lavoro. U:-Due, trecentomila, sono contanti. A:- Non devi parlare in questa maniera sopra a questa macchina che non sappiamo come....incomprensibile Sovrapposizione di voci. Incomprensibile. A: ...inc... non ti sentono ...inc... U:- A me ne hanno date due e una mattina me ne sono accorto di una, avevo la cosa, la Brava, erano le quattro di mattina e ho chiuso la macchina, alle sette, sono uscito da casa e ho visto la macchina, dove sei andato che esci. A: Mi sono dimenticato, mi sono dimenticato. Sovrapposizione di voci. U: No dietro è. A: Arghillà? U:No avanti, avanti. A: Che cavolo dici ...inc... Una volta bisognava uscire qua. U:- E ho visto questa macchina aperta, gli ho chiamato a mia moglie e gli ho detto hai aperto le la macchina e mi ha detto no. Io mi ricordo che tu hai chiuso quando sei arrivato. Mi sono tolto questa macchina e mi tolgo la macchina e glielo venduta ad un avvocato, dopo circa otto giorni mi ha mandato a chiamare...incomprensibile....... Dice che pensava ad uno scherzo ...inc... quello aspettava ...inc... prima lo hanno chiamato. Poi mi dissero devi chiamare a quello che gli hai venduto la macchina. ...Inc... A:- Il fatto della pistola? U: eh A: Gli hanno dato la macchina là e si è dimenticata la pistola sotto il sedile per ...inc... giorni e quello girava con quella macchina. F:- Mannaia la madosca. A: ...inc... mannaia ...inc... U:-La pistola, qua di lato. Dopo, passarono circa sei giorni e questo...sempre questo Davide. ...Incomprensibile.. mi cercava ....incomprensibile... c'è il Tenente. ...Incomprensibile. A:- Si lui se ne è accorto dopo otto giorni. U:- Perchè è arrivato a Vibo e a Vibo se ne è accorto così, è andato a prendere una cosa ...che ...inc... messa là sotto. F:- mannaia la madosca. U:-Che l'avevo messa in mezzo tra il sedile e la cosa e l'ho messa cosi e l'ha incastrata così e la lasciava qua capito. F: ...inc... U:- No la mettevo così, che qua non si vede. ... Inc... Tutti i giorni la porto di dietro. A:-...Inc... ha messo la mano. U: Comunque so dov'è la macchina. D: ...inc... ...........incomprensibile A: Due alla volta si devono prendere le pistole. U: ...Inc... A:- ecco qua questa e la zona ...inc... qualcosa qua era meglio. U: ...Inc... andavo a cento sessanta e non gli stavo dietro con la macchina. Con la Stilo ...inc... la macchina a cento sessanta ...inc... (vedesi allegato 553) PROG. 2302 del 11.09.2005 (GPS è sull'autostrada di RC e esce a Arghillà e va verso monte) Auto in movimento. A bordo c'è Antonino, Domenico, Francesco e uomo (CARIDI Antonino nato a Reggio Calabria il 16.09.1966, residente a Mosorrofa in via Fiume nr.40). U: ...inc... allora. A: ...inc... ci sono le telecamere. F: Hai cercato di vedere. U: Queste qua ce n'è una a sinistra. Una a sinistra c'è. A: Vedi che tu mi fai lavorare ...inc... U: Il lavoro, allora tu parti da qua un'altra volta. ...inc... una passeggiata, è l'ultimo che si fa. A: Passa da Gallico ...inc... U: Si. O passa e viene qua, o dentro a Gallico. Linea disturbata. U: Noi altri lo dobbiamo agganciare dentro al dottore. Se vogliamo fare una cosa pulita. ...inc... elegantemente. ...inc... paura ...inc... poi. Sovrapposizione di voci. Qualcuno dei presenti dice che è giusto così. U: Ora che siamo nel ballo balliamo. Io giro di fuori perchè ...inc... elegantemente, poi se si deve fare si fa. Linea disturbata. U: Se vuoi ce lo dici altrimenti. A: Li dice se vuole e se non vuole. U: Ma sono tutti litigati ...inc... Di sabato sera ..inc... Si carica i soldi pure quelli di Gallico. Allora li carica ...inc... ai semafori a Pellaro. Il Quiper un'altro è dove? Più avanti ... Linea disturbata A: Non parlare sempre specifico. U: Va bene. A: Parliamo solo. U: Questa macchina ...inc..., portagliela a un amico mio. Dove gli hai portato la Lancia K allora. A: ...inc... U: Si. A: Poi qualche giorno la porto. Sovrapposizione di voci. Qualcuno dice chi è Peppino? A: E' apposta ...inc... U: E vai che ci sono problemi. F: ...inc... A: E' e dove dobbiamo andare ora? U: ...inc... A: Non fate nomi ...inc... E poi fa questa strada così? U: ...inc... se ne va di qua. Incomprensibile. A: E ...inc... che ha fatto con i figli. U: Alla casa è. ...Inc... Non ha risolto ...inc... A: ...inc... U: ...inc... lavora. A: Uh. U: ...inc... che non ho soldi nel cellulare. ...inc... A: Un altro macinato di soldi. U: Non potevo, gli ho detto io mi dispiace. ...inc... Gli ho detto ...inc... che non fa niente. ...Inc... Soldi a palate gli servono. Linea disturbata U: Gli faceva lui a settemila euro, non glieli voleva dare. A: ...inc... Cazzo, il cognato di Carmelo? U: No, il cognato di Carmelo a lui. A: A lui. U: Sono salito e gli ho detto Peppe, che hai in testa, il contratto è in quella maniera e molla la pila. ... inc... a me non mi interessa. Gli doveva dare i soldi ...inc... Linea disturbata. U: ...Inc... e prendiamogli la macchina a Nino è vero o no. A: Uh. U: Andiamo e prendiamogli la macchina a Nino. A: ...inc... U: ...inc.. che sono ...inc... io. Senti Nino il resto è a posto? Linea disturbata. ALLEGATO 37AA PROG. 2303 del 11.09.2005 Auto in movimento. A bordo c'è Antonino, Domenico e Francesco e uomo (CARIDI Antonino nato a Reggio Calabria il 16.09.1966, residente a Mosorrofa in via Fiume nr.40). Antonino: Una strategia comunque stanno studiando. Uomo: ...inc... dopo quello che è successo. ...inc... c'è. E' un prosieguo. Sovrapposizione di voci Uomo: Così mi rintracciava. Poi risponde al telefono.- Uomo: Pà e che vuol dire in giro. Antonino: Qua dobbiamo uscire. Uomo: Ciao. Antonino: Ed in quale cose presentano, le palestre non le sai tu? Domenico: Sta macchina di chi è? Uomo: O ho capito male? Antonino: Eh, non è che vi segue la zappa? Uomo: C'è, c'è Santo pure? Antonino: ...inc... Domenico Eh, una cosa di queste, così uno ...inc... Antonino: Ah, siete andati? Uomo: ...inc... la voce è così, ...inc... Sovrapposizione di voci. Antonino: E non si può spiegare solo per farci sapere. Uomo: Si. ...inc... glielo avevo cercato io ...inc.. Il discorso che io gli avevo cercato. Antonino: Qua dobbiamo scendere, figlioli. Poi scendono dall'auto. PROG. 2304 del 11.09.2005 (GPS è a RC dal Policlinico vanno al ponte della libertà e poi tornano in direzione Melito P.S.) Auto in movimento. A bordo c'è Antonino, Domenico, Francesco e Uomo (CARIDI Antonino nato a Reggio Calabria il 16.09.1966, residente a Mosorrofa in via Fiume nr.40). O U: ...inc... lo arresti. F: Al brigadiere. D: Pensavo pure qualche sbirro ci poteva essere. U: A Nino. Risata e sovrapposizione di voci. U: Lo hanno conciato, il ...inc... faceva. D: ...inc... U: Prendi per qua. A: No, giriamo qua per sopra, o no. U: No, va da qua. ...Inc... A: Tu dagli appuntamento. U: O qualche appuntamento ...inc... A: Va bene, non è che stiamo, ...inc... se ci fermavano non è che stavamo, poi non doveva essere Nino. Eh, si signore. Noi lo cercavamo sopra ed invece era alla via marina. Andiamo di sotto per la via marina. E allora ci vediamo sabato sera? U: Sabato, ...inc... bar. A: Qua? U: ...inc... A: E va bene ...inc... sotto la via marina. Là è divieto d'accesso e non lo avevo visto. U: No uno, se ne devono fare ...inc... Se era uno, mettiamo ...inc... deve uscire alla via marina ...inc... A: Qua possiamo scendere? U: ...inc... là è? A: Si lo ho visto ...inc... a quella via. U: ...inc... una macchina qua. A: Uh, aha, aha. U: Ancora è scuro ...inc... questa banca ancora. Sovrapposizione di voci. U:Ormai, poi di queste cose tu sai. Capito, non è ...inc... A: Dimmi un pò, è inutile che fai questa vita ...inc..., giusto, ce ne andiamo qua fuori e ci laviamo. Ho detto io restiamo qua. Come restiamo allora? U: Sabato sera. A: Sabato sera. U: Io non ho problemi ...inc... Dalle sette in poi ...inc... A: Ci vediamo qua, ha detto che scende pure Ciccio. U: Sabato scende Ciccio, o scende Ciccio o manda a te. Scendono dall'auto. Vocio all'esterno. A: Aho, quando me la presenti una? Quando me la presenti un'amica tua? Ancora a femmine ...inc.. U: Il prossimo giovedì. A: Eh? U: ...inc... in un locale. A: Si. U: ...inc... un gruppo che ci sono tutte femmine e due froci che fanno gli spettacoli, travestiti e ci sono qualche duecento femmine, vuoi venire. A: Si. U: Gli faccio prenotare il tavolo? A: Sabato parliamo. U: Non so se questo giovedì, o l'altro giovedì. ...Inc... con Annunziato, vuoi venire? Tutte femmine, ce ne sono più di duecento. Ci sono due froci che fanno lo spettacolo, due catanesi e poi tutte femmine ci sono. A: E dov'è? U: ...inc... un locale che è il massimo gente tutta bella, Reggio bene che hanno la pila. Tutte zoccole sono Nino. A: Sabato parliamo. Questo si è mangiata la corona di Santo Lazzaro. ...inc... hai visto quanta gente conosceva, ...inc..., tu pensavi che era a questo livello? D: E per forza che ce l'ha, questo testa di cazzo. A: Vedi come sanno che portano le cose. Ti risulta? ...inc... sono figli di puttana. D: ...inc... A: No, io a quelli gli devo cacciare. D: Eh? A: A quelli gli devo cacciare. F: A quelli dentro. A: ...inc... ha visto due che sono andati con la macchina del buonanima. Minchia se li vedono e gli dice che era con noi, muoiono, muoiono. Questo glielo dice. Vedi che io ...inc... non ho. D: C'è Ciccio là. A: ...inc... D: Hai fatto bene, altrimenti questi ti tiravano a te nel mezzo. A: No tirare, ...inc... è sicuro che non parlano a parlare, però, non si guardavano in faccia. Poi alla fine che è venuto ...inc... ti sembra che lo abbiamo aiutato con che, abbiamo raccolto cento euro l'uno ed è finito, mille euro ...inc.. Hanno messo tutti, quelli di Annunziato ..inc.. D: ...inc... A: ...inc... Però ...inc... li abbiamo presi duecento euro ..inc.. D: ...inc... A: Quelli che gli toccavano, li hanno presi ...inc... che si fotteva i soldi. D: Questi sono drogati. F: ...inc... A: Li conosci ...inc... si ma hanno avuto problemi pure con voi altri. D: Si lo so. Sovrapposizione di voci A: Si ora me lo ricordo. Si esatto, con lo storto di Pasta Gialla (IARIA Antonio). D: Tutti a lui gli imbattono A: Si. Figlioli, com'è, come vi sembra la situazione. D: La cosa è fattibile. A: ...inc... D: Però è difficile farlo. Noi veniamo, facciamo la cosa. A: Due volte ...inc... D: Ma pure, ma pure tre volte. L'importante è che quando si salta si deve fare. Dobbiamo essere, dobbiamo essere sicuri di quello che facciamo. A: L'operazionella, come la vedete? D: L'operazione, come ha detto lui ...inc... F: C'è la talpa. A: Ma non vedi che ...inc... Sa tutti i cazzi. D: Noi facciamo la cosa, di Vibo. F: Dobbiamo essere sicuri, altrimenti. D: Se la dobbiamo fare, dobbiamo essere sicuri al cento per cento ...inc... perchè o la fai, o non la fai ci rimetti. A: Certo. Hai visto il fatto della. Incomprensibile. A: Ha il direttore complice. D: Si e ...inc... facciamo alla stessa maniera. A: Se non ha duecento cinquanta, trecento. Duecento ce li danno. D: ...inc... cento. A: Siamo, dividiamo in sei. Incomprensibile. A: Sei. D: Sei ...inc... Mangiano altri sei. ..inc... A: No ...inc... Poi Antonino risponde al telefono e dice: "pronto, pronto, pronto, pronto ". Linea disturbata. ALLEGATO 37AB Dalla pregressa attività tecnica di intercettazione ambientale all’interno dell’auto del PANNUTI, si raccoglievano elementi sufficienti che inducevano a sospettare che l’azione criminosa avrebbe interessato il furgone portavalori che raccoglie gli incassi di alcuni ipermercati Quiper siti nel capoluogo reggino. Acquisita la notizia che PANNUTI, IARIA e PANGALLO, alle ore 21 del 08.10.2005, si sarebbero dovuti incontrare presso il Bar Pasticceria “Malavenda” sito a Reggio Calabria in Piazzale della Libertà, per concordare con CARIDI le modalità dell’”operazione”, veniva approntato un sevizio di o.c.p. al fine di meglio monitorare detti personaggi e soprattutto identificare altri eventuali complici. ALLEGATO 66 Al progressivo 3091 del 08.10.2005, viene registrata una conversazione tra PANNUTI, IARIA e PANGALLO i quali, all’interno dell’autovettura, attendono l’arrivo di CARIDI Antonino: 20.49,42" Domenico: quindi quello arriva con quella cazzo di macchinetta (ndr Caridi Antonino) Antonino:ora vediamo che “tira o chianu” stasera, questo. Francesco: basta che vediamo il discorso, Antonino: mi sono rotto i coglioni Francesco:no...tutto.....tu... Antonino: Ne avrebbe potuto fare almeno....ora ve ne andate con quella macchinetta, andate a vedere cosa dovete vedere ed io vi aspetto qua. Domenico: ah..con quella macchinetta vai dove vuoi..... Francesco: Ma che dici Nino, dove dobbiamo arrivare con quella macchinetta...li pila..... Domenico: quella si spegne per strada Antonino: .....incomprensibile.....i Carabinieri...incomprensibile.....ora vediamo. Francesco: ..incomprensibile..... ...omissis..... dal 20.50,42 parlano di donne, non rilevante...... ...omissis.... 20.51,20 Domenico: devo chiamare al capo...e quando chiamo al capo Antonino: cui....appena ..incomprensibile...il capo.....incomprensibile...devo vedere se faccio in tempo ...li chiamo... Domenico: un'altra "stortaina" Antonino: se non parto prima per San Pietro Domenico: per dove Antonino: per via San Pietro Domenico: incomprensibile... Antonino se la macchina risulta demolita invece cammina dal numero di telaio, cosa succede... Domenico: boh...e le targhe che ci sono messe..... Antonino: Possono dire in questo modo loro (ndr i Carabinieri) Francesco: Possono dire cosa cazzo vogliono loro La conversazione continua sul fatto del sequestro della macchina (Fiat Uno) operata da parte dei Carabinieri. .....omissis...... Squilla il cellulare Antonino risponde, cade la linea. ALLEGATO 37AC Dall’intercettazione della conversazione di cui al prog. 3093 del 08.10.2005, si desume che la rapina che intendono perpetrare non sia necessariamente ai danni di un furgone portavalori, ma più probabilmente in danno di una persona non meglio identificata, incaricata di prelevare detto incasso. Il fatto che PANNUTI e gli altri non siano a conoscenza del tipo di autovettura del quale si servirà il “malcapitato” per prelevare gli incassi dei Quiper, è la prova che non si tratti di un furgone portavalori altrimenti sarebbe da loro facilmente individuabile. Nel corso del servizio di o.c.p., approntato all’uopo da militari della Aliquota Operativa del Comando CC di Melito Porto Salvo (vedasi allegata annotazione di P.G.), si accertava la presenza del BMW di PANNUTI il quale si trovava parcheggiato in Piazza della Libertà a Reggio Calabria. Alle ore 21:15 circa, all’arrivo di un uomo che, sulla scorta di quanto intercettato al prog. 3093 all’interno dell’autovettura, si identifica in CARIDI Antonino, i tre occupanti del BMW uscivano fuori dall’auto. Nel corso della conversazione di cui al progressivo anzidetto, vengono concordate le modalità operative e a tal proposito decidono di dividersi su due macchine, al fine di dare meno adito a sospetti e meglio controllare gli spostamenti dell’”obiettivo” in attesa del momento più propizio per dare esecuzione al proposito criminale. Pannuti:Dove dobbiamo andare. Caridi: Ah? Pannuti:Dove bisogna andare Caridi: Facciamo che uno resta con me qua e due si fanno una passeggiata, poi ..incomprensibile.... telefono e ci vediamo ad Arghillà Pannuti:Non ho capito Caridi: Allora, uno di loro due ...incomprensibile.... Pannuti:Uh Caridi: Giusto, Pannuti:Uh Caridi: E tu te ne vai dove vuoi....quando quello là si ferma Pannuti:Uh Caridi: Qua, io vi telefono e voi aspettate ad Arghillà ...una volta che io vi chiamo e parto, voi seguite la macchina e vediamo dove va e poi ci incontriamo, ci sei.... così ci togliamo da qua che diamo all'occhio Pannuti:certo è normale Caridi: resta uno con me e.... Pannuti: ma la sopra non prende il coso (ndr telefonino) Caridi: no ti sto ...incomprensibile..la zona... altrimenti dove mi aspetti...non mi interessa... Pannuti:Perchè se aspetto qua e come arriva parto e me ne vado là sopra Caridi:Ma ora che parti di qua non vediamo ..incomprensibile..... Voce di altra persona dice andiamo, andiamo. Caridi: Capito o no, ve ne andate due e uno resta con me, poi chiamo te e ti dico com'è la macchina.... Pannuti:Non è meglio che ci fermiamo lì sopra Caridi:Fermati dove vuoi Pannuti:Va bene. Caridi:Perchè quattro sulla macchina ...questa qua diamo all'occhio, due fuori non diamo a niente, capito o no, pure che passeggiamo, facciamo "a cugliunella" Pannuti:Va bene Caridi:Ti trovi sul posto ...resti tu con me Mico Sovrapposizione di voci. Pannuti: resti tu con me. Sovrapposizioni di voci. Domenico: ci vediamo tra un pò. Francesco: però Nino cazzo a te ti hanno preso davvero....con questa cazzo di macchina. ci ..incomprensibile...li cazzi. Pannuti: chiudi questo finestrino di dietro, allunga la mano quello di quella parte. ...omissis...... A seguito degli accordi presi, IARIA e CARIDI scendono dall’auto di PANNUTI e quest’ultimo, che resta con PANGALLO, si sposta dal predetto piazzale sostando per pochi minuti, come desumibile dal sistema di radiolocalizzazione satellitare, lungo la via Lia, nelle vicinanze dell’omonimo svincolo autostradale. 21.21,40 Antonino: se troviamo parcheggio ci fermiamo e quando loro ci chiamano siamo pronti per andare. 21.24,02 Antonino risponde al telefono (l'interlocutore è Caridi Antonino). L’interlocutore gli dice che si incontrano al Ritrovo Morabito. Antonino: Che quello è al Ritrovo Morabito fra dieci minuti Francesco: andiamo là Antonino: ci vediamo al Ritrovo Morabito fra dieci muniti Francesco: Minchia questo..parola d'onore, da Morabito là alla discesa Antonino:dell'ospedale Francesco:del Riuniti Antonino:Non è che questo è venuto e ha detto al ritrovo Morabito, Francesco:Ah Antonino:mah ....ha detto di non andare per sopra...è già arrivato quello Francesco:Scusa non siamo rimasti in questo modo....non siamo rimasti Antonino:Chiama a Mico (Iaria Domenico), gli devi dire a Mico tu Francesco:Non ho il numero Antonino:Non lo hai mai chiamato a Mico Francesco:No, per telefono mai, Antonino:Mannaia la madonna,..... lo chiamo io, non è che li ha lasciati qua i telefoni Francesco:No se li è portati penso Antonino:Com'è il numero di Mico 39 Francesco:finisce 34 Antonino:Se ha detto che fra 10 minuti ci vediamo al ritrovo Morabito, vuol dire che dobbiamo andare al ritrovo Morabito Francesco:E certo se siamo rimasti in quel modo, vuol dire che siamo rimasti così......e scusa. Antonino:Come era il numero di Mico...ma mannaggia. questo è 392..... se ha detto che ci vediamo al ritrovo Morabito... (chiama a Caridi e gli chiede se deve andare al ritrovo Morabito o deve andare là sopra) Francesco:Là, Antonino:No, al ritrovo Morabito....non facciamo niente.... Francesco:..incomprensibile... Antonino:Là..quel discorso dobbiamo vedere.... Francesco:..incomprensibile.... Antonino:se c'è proprio rischio... Francesco:ma se c'era questo vaffanculo, c'era ..c'era ..ma questo.. Antonino:Per il ritrovo Morabito l'uscita qual è ALLEGATO 37AD A seguito degli accordi telefonicamente presi con CARIDI, PANNUTI si reca davanti al Ritrovo Morabito sito a Reggio Calabria in via Vallone Petrara, dove era stato concordato che si incontrassero nuovamente. Il luogo prescelto per l’incontro non è casuale atteso che, sulla scorta di quanto accertato in sede di sopralluogo, l’obiettivo, partendo dal quartiere Arghillà (RC), si sarebbe dovuto dirigere presso la Banca Nazionale del Lavoro, sita in via Cardinale Portanova, alle spalle del predetto Ritrovo Morabito, al fine di depositare il denaro contante. Sul posto, interveniva anche personale di P.G., che veniva subito notato dagli occupanti del BMW. Successivamente il PANNUTI, avvisato anche telefonicamente da CARIDI della presenza dei militari, si dava repentinamente alla fuga. Dalla registrazione della conversazione di cui al prog. 3096 del 08.10.2005 si evince lo stato di agitazione in cui versano PANNUTI, PANGALLO e IARIA che, accortisi della presenza dei carabinieri, vogliono sottrarsi ad un eventuale quanto temuto controllo, lasciando intendere l’eventuale disponibilità di armi. Durante la fuga, i tre commentano quanto appena accaduto, trovando quale unica spiegazione l’intercettazione dei loro telefoni o la presenza, all’interno dell’auto di PANNUTI, di qualche microspia attraverso la quale viene monitorato ogni loro spostamento: Francesco: ma come fanno....Nino hai qualcosa nella macchina, Antonino: ho la microspia sulla macchina Francesco: o sulla macchina e nei telefoni Domenico: perchè hai visto come sono comparsi qua da Morabito Antonino: dove sono Francesco: sono là Domenico: vai per sotto, vai per sotto Francesco: vai per sotto sennò ci prendono ...che ora ti dico io dove dobbiamo uscire Antonino: ma dove cazzo sono fermi Domenico: sono là, sono là Francesco: Sono là Nino, fermi nella piazza, si sono fermati là i cornuti, mannaia la marosca Antonino da dove usciamo ora...c'è qualcosa sulla macchina e sentono tutto quello che diciamo Domenico: Hai visto Antonino: uhm, dove vanno...da dove prendiamo ora. Di là ci stanno guardando Domenico: incomprensibile Antonino: prendiamo di quà, no non possiamo Francesco: no non si può appena arriva sull'autostrada vai a tavoletta con questa macchina. Antonino: vedi se ci vengono dietro Francesco: corri a tavoletta con questa macchina Domenico: gira per là.....vai veloce....veloce Antonino: non parlate di dove siamo (non dite la località dove ci troviamo) 21.40,11" risponde al telefono e dice che lo sa ( l’interlocutore è Caridi, il quale lo avverte che ci sono i carabinieri che li stanno inseguendo) Antonino: dove andiamo....sopra la macchina se c'è qualcosa.... La conversazione prosegue al prog. 3097 Antonino: e no Domenico: e faccia di sbirro Antonino: e coma hanno fatto a seguirci là, .....non è che abbiamo parlato di dove andiamo Accavallamento di voci Antonino: quando camminavamo piano ..per i fatti nostri... Accavallamento di voci Antonino: va bene...ma noi ...e sentono cosa vogliono tanto noi non è che parliamo di cose non lecite... Domenico: ma sono cornuti,...dove devono andare non vanno questi pezzi di cornuti di merda Francesco: ...incomprensibile......c'era quel brigadiere che mi ha chiesto a me Domenico: lo so..incomprensibile.....l'ho visto pure io l'altro giorno a Melito Antonino: questi bastardi .....ci spacchiamo il culo a lavorare ...chi sa dove sono andati a finire Domenico: indietro Antonino: dici tu Domenico: e dove sono Antonino: (Ride) Domenico: incomprensibile Incomprensibile. (vedesi allegato 557) In particolare, al progressivo 3138 del 10.10.2005 PANNUTI, PANGALLO e IARIA commentano quanto successo il sabato precedente, avanzando sospetti sulla presenza di microspie all’interno delle auto e sull’intercettazione dei loro telefoni. IARIA chiede perchè prende da lì e PANNUTI risponde che c'è meno confusione. IARIA dice che stanno mollando la presa ( si riferisce alle forze di polizia), chiede se secondo loro è stata staccata ( la microspia) e dice inoltre che hanno allentato per vedere quello che fanno. IARIA si vanta del fatto che li abbia visti sabato sera ed aggiunge che se si fossero accorti prima, non avrebbero nemmeno preso quell'altra persona (CARIDI). PANGALLO dice che a "Paneri" le cose gli sono andate male, anche l'incontro con la donna che era con lui. PANNUTI dice che il discorso che c'erano i Carabinieri là può essere perchè li stavano seguendo, ma non si spiega come mai poi siano comparsi pure al bar. IARIA dice a PANNUTI di cambiarsi la macchina e quest’ultimo replica dicendo che non gli interessa. IARIA chiede se quella del bar è sposata. PANNUTI risponde che è sposata con quello che gli ha portato il telefono. ALLEGATO 37AF Le conversazioni sopra riportate fanno ritenere che gli indagati hanno programmato una rapina da effettuare ai danni del vigilante incaricato di prelevare il denaro degli incassi della catena di Supermercati Quiper; gli stessi hanno effettuato anche dei sopralluoghi con tanto di monitoraggio della strada che il denaro avrebbe fatto; il delitto non di è consumato solo perché gli indagati si sono accorti di essere seguiti dalle forze dell’ordine, pertanto hanno desistito dal porre in essere la rapina.” La disponibilita’ di armi – reati di cui ai capi da P) ad A bis) Le conversazioni che di seguito saranno esaminate hanno riguardo alla disponibilita’ di armi in capo agli indagati e, di piu’, alla disponibilita’ di un vero e proprio campo di esercitazione per il tiro. Le conversazioni sono chiarissime tanto da non richiedere alcun ulteriore commento. Dai dialoghi si evince la sicura capacita’ degli indagati, di volta in volta chiamati in causa, di reperire armi, presumibilmente clandestine, la sicumera con cui le portano in luoghi pubblici, ne fanno uso per atti dimostrativi e\o per esercitarsi nel tiro. Capo P) – Maesano Salvatore Scrive il P.M.: “ CAPITOLO IX. LA DISPONIBILITA’ DI ARMI Numerose conversazioni telefoniche ed ambientali, insieme ad ulteriori accertamenti posti in essere dalla P.G. procedente, hanno consentito di dimostrare, inconfutabilmente, la disponibilità di armi, tra le più micidiali, da parte degli appartenenti al sodalizio in esame. MAESANO Salvatore. artt. 61 nr. 1 e 2 e artt. 2 e 4 Legge 895/67 Esplosione di colpi d’arma da fuoco e detenzione. In data 02/07/2006 alle ore 05:19 giungeva al numero telefonico 112 da parte di CENTO Antonia, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 19/05/1971 ed ivi residente alla via Emilia nr. 23, di fatto domiciliata in Roccaforte del Greco (RC) alla via Provinciale 104, la telefonata della durata di minuti 03:49, la cui trascrizione integrale di seguito si riporta. Gli interlocutori si identificano in:OPERATORE:- Centralinista di turno 01:00/07:00, presso la C.O del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio di Calabria.CENTO A: CENTO Antonia, sopra generalizzata.Voce in sottofondo dice “MAESANO Salvatore” OPERATORE: Carabinieri Reggio Calabria! CENTO A: Carabinieri per favore correte a Roccaforte, correte a Roccaforte ci stanno ammazzando! OPERATORE:Ma chi, ma chi? CENTO A: ammazzando Famiglia PANGALLO Fortunata e CENTO Rocco di Roccaforte, ci e la Caserma non riesco a rintracciarla per favore. Correte incomprensibili) correte per favore! Urla in sottofondo non comprensibili OPERATORE: Signora… stanno (urla in sottofondo CENTO A:Correte per favore! OPERATORE:A Roccaforte dove? In che via? In sottofondo: correte …. OPERATORE: A Roccaforte dove? CENTO A::A Roccaforte correte per favore. OPERATORE: Se non si calma non la capisco. CENTO A: A Roccaforte del Greco, per favore in Via Provinciale a Roccaforte non mi risponde nessuno. OPERATORE: Ho capito allora Melito .. Melito..(l’operatore contatta la Centrale Operativa del Comando Compagnia CC di Melito di Porto Salvo) allora Roccaforte del Greco Via Provinciale nr. CENTO A: Correte per favore. OPERATORE:Signora Roccaforte del Greco numero. CENTO A: Nr 104, Roccaforte del Greco, nella Macelleria. OPERATORE: Dove c’è la macelleria? CENTO A:Non siamo nella macelleria, chiamo dalla macelleria per favore chiamate il comandate di Roccaforte che non mi risponde. OPERATORE:Signora Famiglia Pangallo. CENTO A: Ma non posso dirlo 100 volte (non comprensibile) CENTO A: Le dico chi è stato, è stato MAESANO Salvatore, che ha sparato alla porta. MAESANO Salvatore. OPERATORE: Ha sparato alla porta MAESANO Salvatore . CENTO A: MAESANO Salvatore ci sta ammazzando tutta la famiglia. OPERATORE: E’ in via Nazionale (ndr parla con l’operatore di Melito di Porto Salvo) Urla non comprensibili.OPERATORE: Signora mi lascia un recapito telefonico. CENTO A:0965. OPERATORE: Si! CENTO A:782780. OPERATORE: 782780. CENTO A: per favore correte ve lo chiedo per l’anima dei morti. OPERATORE:- Gli hanno sparato alla porta? CENTO A::- Correte, no alla porta, a noi, insomma correte! OPERATORE: Signora sta arrivando la macchina, va bene… Successivamente, la richiesta di intervento veniva inoltrata all’operatore di turno della C.O. di Melito di Porto Salvo (RC), il quale a sua volta, richiedeva prontamente, a mezzo radio “gamma 400”, l’intervento sul posto di personale del Comando Stazione Carabinieri, in servizio perlustrativo con turno 00:00/06:00. Di seguito si riporta per una migliore comprensione dei fatti, la relazione di servizio redatta dai militari che per primi sono giunti sul posto :“In data 02/07/2006 alle ore 05:35 circa, all’interno dei nostri uffici, abbiamo ricevuto a mezzo gamma 400, una chiamata radio da parte della C.O. del Comando Compagnia CC di Melito di Porto Salvo (RC). L’operatore addetto, ci riferiva che dovevamo portarci prontamente alla via Provinciale civico 104 di questo Centro abitato, presso la famiglia PANGALLO – CENTO, località ove era stato richiesto intervento telefonico al 112, da parte di una donna, per esplosione di colpi d’arma da fuoco. Giunti sul posto, notavamo in stato di grande agitazione le seguenti persone:PANGALLO Fortunata, nata a Roccaforte del Greco (RC) il 16.01.1952 ed ivi residente in via Prov.le 104. CENTO Antonia, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 19.05.1971, ivi residente in via Emilia 23, di fatto domiciliata in Roccaforte del Greco (RC) alla via Provinciale nr. 104. CENTO Francesco, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 30/07/1972, ivi residente alla via Prov.le nr. 80. La CENTO Antonia e la di lei madre PANGALLO Fortunata, ci riferivano di aver sentito esplodere dei colpi d’arma da fuoco e pertanto impaurite, si erano chiuse in casa, senza notare mezzi o persone, aggiungendo di non avere sospetti su nessuna persona in particolare senza saper fornire nessuna indicazione utile (si evidenzia come la condotta dolosa disciplinata nella fattispecie reato del favoreggiamento personale, alla luce delle attuali risultanze investigative, risultava già posta in essere dalla CENTO Antonia, dopo pochi minuti dal verificarsi del fatto reato. Infatti la stessa in contrapposizione con quanto riferito pochi minuti prima all’operatore del 112, asserisce di non sapere chi abbia sparato) . La CENTO Antonia, riferiva (ai militari operanti) che stata lei a chiamare il 112, perché il numero della nostra caserma era le dava occupato (si precisa che a far data dal giorno 30 giugno e sino alla mattina del 04 luglio, il Comando Stazione CC di Roccaforte del Greco è stato senza linea telefonica, per dei guasti di natura tecnica, sugli apparati del gestore di telefonia fissa), riferendogli (all’operatore del 112) di correre subito nei pressi di casa sua, in quanto in mezzo alla via Provinciale, la stessa aveva udito esplodere dei colpi di arma da fuoco (ulteriore elemento di contrasto, con quanto dichiarato nella telefonata di richiesta d’intervento, lo si desume da quanto la stessa ha dichiarato nell’immediatezza dell’arrivo dei militari, ai quali ha riferito che i colpi erano stati sparati nella via Provinciale e non contro il portone di casa sua, ovvero contro membri della sua famiglia, come invece dichiarato all’operatore pochi minuti prima).Su esplicita richiesta degli scriventi, la CENTO Antonia ci riferiva che lei aveva si udito esplodere dei colpi di arma precisione, da fuoco, senza poter però stabilire con se fossero stati esplosi nei pressi della sua abitazione, ovvero alla distanza di pochi metri, riferendo che comunque i colpi erano stati esplosi in mezzo alla pubblica via (la via Provinciale di Roccaforte del Greco) verosimilmente in aria e che lei era ancora intimorita, ed avendo sentito i colpi aveva chiamato prontamente sua madre che stava uscendo di casa, per farla rientrare. La madre PANGALLO Fortunata, dietro esplicita domanda degli scriventi, ci riferiva di aver udito in via Provinciale nei pressi della sua abitazione dei colpi di arma da fuoco, senza però notare persone o mezzi, in quanto chiamata dalla figlia si era chiusa in casa.Il Sig. CENTO Francesco classe 1972, al momento del nostro arrivo (nel momento in cui i militari giungono sulla località dell’intervento) si presentava ai nostri occhi, con il labbro inferiore spaccato e con un evidente ematoma all’occhio sinistro, nonché del rossore e dei leggeri graffi sul viso. Il medesimo interpellato sull’accaduto, ci riferiva di essere scivolato la sera prima, del giorno mentre pascolava gli animali (elemento di 01/07/2006 alle ore 20:00 circa, contraddittorietà, che emergerà successivamente, sia da quanto emerso dalla relazione dei militari operanti, sia dalle dichiarazioni discordanti rese dai membri della sua famiglia e dallo stesso, in sede di s.i.t.) .Si precisa che gli scriventi nel corso del servizio perlustrativo odierno, con turno 00:00/06:00 alle ore 01:10 circa del 02/07/2006, hanno controllato in località PUNTO CROCE di Roccaforte del Greco (RC) il CENTO Francesco, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 30/07/1972 in compagnia di MAESANO Giovanni, nato a Roccaforte del Greco (RC) il Provinciale 24/03/1964 ed ivi residente alla nr. 47 a bordo dell’autovettura via AUDI 80, nera, targata BP434DX (fratello dell’indagato MAESANO Salvatore) di proprietà del MAESANO. Il CENTO Francesco veniva identificato a mezzo patente di guida cat. B, numero RC5128799J. il Sig. MAESANO Giovanni, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 24.03.1964 ivi residente in via Provinciale nr. 47 veniva identificato a mezzo patente di guida cat. B RC2100436N.Al momento del controllo il CENTO Francesco, si presentava agli scriventi senza nessuna zona ove lesione al labbro e senza nessun ematoma al viso. Si precisa che la è stato controllato, è centro abitato, ove vi è un’ottima illuminazione. Il CENTO ed il MAESANO erano in uno stato apparentemente normale. A Seguito di quanto descritto, si provvedeva ad ispezionare minuziosamente tutti i luoghi limitrofi e le pertinenze delle abitazione ivi presenti, nonché tutto il tratto di strada interessato e le sue pertinenze, senza rinvenire bossoli, cartucce, o altri elementi utili a poter stabilire se fossero stati esplosi dei colpi di arma da fuoco, a persone, a mezzi, a immobili ovvero a veniva riscontrato”.- cose. Nulla Ulteriori elementi che denotato il clima di omertà nel quale è stato consumato il fatto reato, lo si desume inoltre dalle successive attività di indagine, messe in atto dalla P.G.. Infatti, successivamente, personale del Comando CC di Melito P.S. NOR, essendo nuovamente interessato dalla C.O. di Melito di Porto (RC), che riferiva che Salvo la CENTO Antonia, nella conversazione di richiesta di intervento, aveva comunicato che a sparare era stato MAESANO Salvatore, si portavano presso l’abitazione del MAESANO Salvatore, in rubrica meglio indicato, effettuando e notando quanto in seguito riportato: “In data 02/07/2006 alle ore 07:50, ci siamo portati in via Plachi nr. 01, di Roccaforte del Greco (RC) presso l’abitazione di MAESANO Salvatore, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 10/09/1962 ed ivi residente alla via Plachi nr. 01; per effettuare una perquisizione domiciliare ex art. 352 C.P.P., a seguito della richiesta di intervento, fatto sul numero telefonico 112, da parte di CENTO Antonia, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 19/05/1971 ed ivi residente alla via Emilia nr. 23, di fatto domiciliata in Roccaforte del Greco (RC) alla via Provinciale 104. La perquisizione è stata eseguita in ottemperanza a quanto sancito dal citato art. 352 del C.P.P., poiché, l’operatore di turno della C.O. del Comando Compagnia CC di Melito P.S., ci aveva riferito che l’operatore dell’analogo Reparto del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, che materialmente aveva ricevuto la richiesta di intervento al 112, avendo riascoltato la telefonata, registrata su apparecchiatura tecnica in loro possesso, aveva riferito che nella telefonata di richiesta di intervento la CENTO Antonia, sopra meglio generalizzata, aveva riferito che a sparare i colpi di arma da fuoco era stato MAESANO Salvatore. Essendo a conoscenza che in questo centro vi abita realmente una persona a nome di MAESANO Salvatore, ci siamo portati prontamente, nella località sopra indicata, presso l’abitazione di MAESANO Salvatore, in relazione completamente generalizzato, al fine di ricercare cose o tracce pertinenti al reato, che potessero essere cancellate o disperse. Appena giunti sul posto, trovavamo pronti ad aprirci la porta di casa, gia alzati e vestiti la moglie del MAESANO, tale PALAMARA Domenica, nata a Roccaforte del Greco (RC) il 10/09/1962, unitamente al figlio MAESANO Donato, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 11/09/1986, residente a Roccaforte del Greco (RC) alla via Plachi nr. 01. Dopo aver fatto presente agli stessi portavamo le ragioni del nostro intervento, ci all’interno dell’abitazione ove trovavamo completamente vestiti, ma sdraiati a dormire i figli MAESANO Agostino, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 04/02/1989 e MAESANO Luca Salvatore, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 27/04/1991.Si provvedeva a chiedere poi a singoli componenti della famiglia, sopra meglio generalizzati, dove si trovasse il MAESANO Salvatore, senza ottenere dagli stessi delle univoche risposte, perché di riferendoci che turno, riferendo che ma senza saper riferire forse si era portato al lavoro, qualcuno sicuramente era andato a prenderlo, quando, chi era andato e dove era stato prelevato. Gli stessi avevano un aspetto dal quale si poteva verosimilmente desumere che avessero dormito poco. Su esplicite domande degli scriventi, tutti riferivano che avevano dormito poco di notte a causa del caldo afoso, motivo per il quale si erano addormentati vestiti”. Le fonti di prova, non essendo stato reperito il corpo del reato o cose a questo pertinenti, essendo risultate negative le perquisizioni domiciliari eseguite nelle abitazioni del MAESANO e della famiglia CENTO - PANGALLO (vedesi allegati verbali di perquisizione e verbali e relazioni di servizio riguardanti le operazioni di sopralluogo), consistono oltre che dalla conversazione telefonica sopra riportata, dalle indagini dirette effettuate escutendo a s.i.t. le persone informate sui fatti. Infatti, di seguito si riporta il contenuto dei singoli verbali di s.i.t.:- 1. CENTO Antonia: Domanda:- Ci può sommariamente raccontare quanto accaduto nella mattinata odierna verso le 05.00 presso Via Provinciale 104 di Roccaforte del Greco?Risposta:- A quell’ora stavo dormendo quando ho sentito colpi d’arma da fuoco e mi sono svegliata, anche perché ho sentito mia madre PANGALLO Fortunata che gridava, a questo punto nella concitazione del caso ha cercato di chiamare le forze dell’ordine, prima ho fatto un numero sbagliato poi ho chiamato il 112 raccontando l’accaduto.Domanda:- Ha visto qualcuno fuori dalla sua abitazione durante questa fase?Risposta:- Mi sono affacciata dopo un po’ perché mi sono spaventata e non sono uscita subito, comunque non ho visto nessuno, sono arrivati poco dopo dei vicini di casa che hanno sentito l’accaduto.Domanda:- Al momento dell’accaduto quanti eravate in casa?Risposta:- Eravamo io, mia madre, mio padre e mio fratello CENTO Francesco.Domanda:- Si ricorda se suo fratello ieri sera è uscito di casa e a che ora è rincasato?Risposta:- Ieri sera mio fratello è uscito verso le 20.00 – 20.30 poiché è stato chiamato da un mio cugino CENTO Giuseppe, in quanto quest’ultimo si è cresimato e lo ha invitato a mangiare una fetta di torta, mio fratello ha accettato l’invito ed è rincasato IN PRIMA SERATA, non saprei specificare l’orario.Domanda:- Sa specificare se ieri sera. Suo fratello dopo essere rincasato è uscito nuovamente?Risposta:- No escludo che sia nuovamente uscito.Domanda:- Quando ha visto suo fratello rincasare ha notato qualcosa di strano?Risposta:- Non ho notato nulla di strano mi ha solo detto che voleva andare a dormire.Domanda:- In questo momento dove si trova suo fratello CENTO Francesco?- Risposta:- Adesso mio fratello si Salvo per farsi è recato al pronto medicare in quanto ieri soccorso di Melito Porto sera è caduto dove accudisce gli animali è si è procurato un ematoma al volto e al labbro.Domanda:- Quando ha notato che suo fratello presentava questi ematomi al volto?Risposta:- L’ho notato verso l’ora di cena, prima che uscisse per andare da mio cugino.Domanda:- Come mai prima non mi ha parlato degli ematomi di suo fratello?Risposta:- Non l’ho riferito prima perché l’ho notato prima di cena quindi quando è rincasato già ero a conoscenza della circostanza.Domanda:- Questa mattina quando ha chiamato il 112 si ricorda cosa ha riferito?Risposta:- Non ricordo di preciso perché urlavo e piangevo cercavo di spiegare dove si trova l’abitazione ma ero molto agitata e mia mamma mi urlava accanto, non saprei aggiungere altro.Domanda:- Saprebbe dirmi se i colpi d’arma da fuoco che ha sentito erano rivolti a qualche suo familiare?Risposta:- Su questa circostanza non saprei riferire aggiungo che escludo che sia rivolto a qualche mio familiare poiché siamo una famiglia tranquilla che non abbiamo mai avuto problemi con nessuno.(Dall’analisi delle dichiarazione sopra riportate, fornite all’Ufficiliale di P.G. i sede di s.i.t. dalla CENTO Antonia, emerge con particolare chiarezza la sua condotta atta ad eludere le investigazioni dell’Autorità, nonché le contraddizioni nel dichiarare di non sapere chi sia stato a sparare, e all’indirizzo di chi. Altro elemento di contraddittorietà è quello che emerge dalle dichiarazioni sui tempi e i luoghi in cui si è infortunato il fratello, successivamente risultati del tutto inventati, nonché sull’orario di rientro del fratello a casa e sulle sue reali condizioni di salute). 2. PANGALLO Fortunata: Domanda:-Signora PANGALLO Fortunata, saprebbe descrivermi meglio le condizioni, i motivi e le modalità dell’accaduto, specificando dove si trovava lei, sua figlia e gli altri componenti della sua famiglia al momento dei fatti?---//// Risposta:-“Al momento dell’accaduto, alle ore 05:25/05:30 circa di oggi 02/07/2006 nel mentre stavo uscendo di casa, per portarmi in un terreno di mia proprietà, ad effettuare dei lavori di coltivazione di un vigneto, mentre mi trovano sulle scale che collegano il mio portone di ingresso, con la via Provinciale di Roccaforte del Greco (RC), udivo esplodere dei colpi di arma da fuoco, sulla via Provinciale. Preciso che non ho udito persone parlare, non ho sentito mezzi transitare sulla citata via, non ho visto nessuna persona e nessun mezzo. Non saprei dirle niente. Mia figlia e mio figlio dormivano, mio marito era dietro di me.Domanda:-Signora PANGALLO saprebbe dirmi con più precisione il numero dei colpi di arma da fuoco esplosi, nonché se provenienti da pistola, da fucile o da altro?Risposta :-“No, non saprei dirle se erano colpi di pistola o di fucile, posso soltanto dirle che erano colpi di arma da fuoco. I colpi esplosi sono stati nr. 02 (due).”.Domanda:-Saprebbe riferirmi se ha udito delle persone parlare, dei rumori ovvero delle autovetture transitare prima dell’esplosione dei colpi di arma da fuoco?Risposta:-“No, non ho sentito nulla. Non ho visto nulla”Domanda:-Saprebbe riferirmi dove si trovavano gli altri membri della sua famiglia, al momento dell’esplosione dei colpi di arma da fuoco.Risposta:-“Mio marito CENTO Rocco, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 21/11/1950 era appena rientrato dal Pronto Soccorso dell’Ospedale di Melito di Porto Salvo (RC) perché aveva avuto un abbasso di pressione a seguito dei suoi valori di diabete sballati. Al momento dei fatti lo stesso si trovava dietro di me, ma soffrendo di sordità, da oltre cinque anni, non ha sentito niente. Mia figlia CENTO Antonia, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 19/05/1971 e mio figlio CENTO Francesco, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 30/07/1972, stavano dormendo nelle loro camere, all’interno della nostra abitazione”.Domanda:-Saprebbe dirmi suo figlio CENTO Francesco, come e dove si è procurato l’ematoma al viso, i graffi al viso ed la lesione al labbro inferiore?Risposta:-“Si, mio figlio CENTO Francesco, si è procurato l’ematoma al viso, sotto l’occhio sinistro, le lesioni al viso e la lesione al labbro inferiore, ieri sera, dopo le ore 16:00, nel mentre accudiva gli animali in nostro possesso, delle pecore che custodiamo alla via Carcea di questo centro abitato. Lo stesso accidentalmente cadeva, battendo il viso e procurandosi quanto sopra detto. Mio figlio in questo momento è andato con mio marito, al Pronto Soccorso di Melito di Porto Salvo (RC) per farsi medicare, in quanto il labbro gli stava gonfiando.Domanda:-Subito dopo l’accaduto, vi siete portati sulla strada, ovvero, avete sentito persone transitare o parlare sulla via Provinciale. Sapete se qualcuno ha rinvenuto dei bossoli, ovvero ha visto delle cartucce esplose nei pressi della sua abitazione.Risposta:-“No, sono stata chiusa in casa dalla paura, non ho né visto, né sentito niente”..Domanda:-Avete altre notizie utili da fornire, per meglio lumeggiare sull’accaduto?- Risposta:-“No, aggiungo soltanto che a noi non hanno danneggiato nulla, non abbiamo avuto problemi con nessuno. Io e il resto della mia famiglia, non abbiamo problemi con nessuno; compreso mio figlio CENTO Francesco, non abbiamo mai ricevuto intimidazioni in tal senso né minacce estorsive ovvero di altro tipo. Escludo che i colpi di arma da fuoco siano stati sparati per intimidire me ovvero altri componenti della mia famiglia. Escludo nel modo più assoluto, che i colpi fossero indirizzati a noi, neanche a tipo intimidatorio. Non saprei fornire altre indicazioni utile. Non ho sospetti su alcuno.- Domanda:-Saprebbe riferirmi i nomi di persone che saprebbero fornire indicazioni utili, ovvero che erano presenti al momento dei fatti?Risposta:-No, posso soltanto riferire che dopo che ho sentito i colpi esplodere, sono rientrata in casa gridando dalla paura. In quel momento mia figlia CENTO Antonia, provvedeva a telefonare al 112 chiedendo l’intervento di voi Carabinieri. La richiesta di intervento ai Carabinieri a mezzo telefono sul numero 112 è stata effettuata da mia figlia alcuni minuti dall’accaduto, dopo che erano stati esplosi i colpi. Preciso che mia figlia CENTO Antonia e mio figlio CENTO Francesco, al momento dell’esplosione dei colpi di arma da fuoco, stavano ancora dormendo”.- 3. CENTO Rocco: Domanda:- Questa mattina verso le ore 05.00 dove si trovava?-----/// Risposta:- Questa mattina presto non so dire l’orario ho avuto un calo di pressione in quanto sono diabetico, preciso che ho misurato il diabete ed il valore della stessa era di 250, quindi e mi sono avviato presso il pronto soccorso dell’ospedale di Melito Porto Salvo, giunto davanti al cancello mi sentivo meglio e qui di sono tornato indietro senza farmi visitare.Domanda:- A che ora è tornato a casa da Melito Porto Salvo ?Risposta:- Non ho guardato l’ora ma era quasi giorno.Domanda: A questo punto cosa avete fatto?Risposta:- Sono rientrato in casa e sono andato in bagno quando ho sentito mia moglie gridare che stavano sparando mai sono uscito e non ha visto ne prima ho sentito nulla (la moglie aveva dichiarato che il marito al momento dell’esplosione dei coli si trovasse dietro di lei. Il figlio dichiarerà che il padre al momento dell’esplosione dei colpi di arma da fuoco, stava dormendo). - Domanda : Cosa ha fatto dopo che sua moglie gli ha riferito questa circostanza?Risposta: Dopo un po’ ho preso la macchina e sono andato a dare da mangiare agli animali che tengo in località “Carcea” di Roccaforte del Greco.Domanda:- Suo figlio CENTO Francesco presenta degli ematomi al labbro e al volto saprebbe dirmi come se li è procurati?Risposta:- Lui mi ha riferito che è caduto nella prima serata di ieri quando accudiva gli animali, non saprei aggiungere altro.Domanda:- Saprebbe dirmi come mai solo questa mattina suo figlio si è recato al pronto soccorso?Risposta:- Perché ieri sera non è voluto andare in quanto credeva che la cosa fosse meno grave (Asserisce quindi falsamente che il figlio si è procurato le lesioni nella serata del 01/07/2006, come invece smentito direttamente dal figlio).Domanda:- Quando stanotte si è recato al pronto soccorso per farsi controllare il diabete era da solo?Risposta:- Si ero da solo.Domanda:- questa mattina quando ha sentito sua moglie gridare chi c’era in casa? Risposta:- Eravamo in casa io mia moglie me i miei due figli, quest’ultimo dormivano ed io e mia moglie ci apprestavamo ad andare in campagna.Domanda:- Ieri sera suo figlio Francesco le risulta che sia uscito di casa e a che ora?Risposta:- Ieri sera fino alle 21.00 circa si trovava a casa poi però sono andato a dormire e non saprei dire cosa abbia fatto. (elemento discordante con tutte le dichiarazione rese dagli altri membri della famiglia, compreso il CENTO Francesco, i quali forniscono un orario antecedente). Domanda:- Quando lei m è andato la prima volta a Melito con l’intento di andare al pronto soccorso suo figlio Francesco dove si trovava?Risposta:- Si trovava a letto.- 4. CENTO Francesco: Domanda:-Signor CENTO , saprebbe descrivermi meglio le condizioni, i motivi e le modalità dell’accaduto, specificando dove si trovava lei, sua sorella e gli altri componenti della sua famiglia al momento dei fatti?Risposta:-“Al momento dell’accaduto, alle ore 05:30 circa di oggi 02/07/2006 nel mentre stavo dormendo, ho sentito mia madre urlare e dire “Ci sparano, ci Sparano”, a quel punto io sono uscito fuori mia madre, la quale si trovava in per cercare di riportare alla calma un evidente stato di agitazione. Successivamente ho fatto entrare mia madre in casa, mentre la stessa continuava ad urlare chiedendogli delucidazione sull’accaduto. Mia che madre rispondeva stavano sparando. Io gli ho chiesto chi stava sparando, visto che io non avevo udito niente. Mia madre non mi ha riferito chi stava sparando. Dopo che la stessa si è calmata gli ho richiesto se aveva visto qualcuno sparare. La stessa mi ha riferito che ha sentito soltanto dei colpi di pistola, esplodere sulla via Provinciale di Roccaforte del Greco.Domanda:-Signor CENTO Francesco saprebbe dirmi con più precisione il numero dei colpi di arma da fuoco esplosi, nonché se provenienti da pistola, da fucile o da altro?Risposta :-“No, non mi ha detto nulla”.Domanda:-Saprebbe riferirmi dopo quanto tempo sua sorella ha telefonato al 112 per richiedere l’intervento e al momento dei fatti dove si trovava sua sorella?Risposta:-“Mia sorella ha telefonato dopo alcuni minuti, comunque lei dormendo nella camera che si affaccia sulla via Provinciale ha udito i colpi. Quando mia sorella parlava al telefono io ero con mia madre, infatti io non so con chi stesse parlando al telefono. Sono venuto a conoscenza che aveva telefonato a voi Carabinieri dopo alcuni minuti”Domanda:-Saprebbe riferirmi dove si trovavano gli altri membri della sua famiglia, al momento dell’esplosione dei colpi di arma da fuoco.Risposta:-“Mio padre CENTO Rocco, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 21/11/1950 era a letto, SI DOVEVA ALZARE per andare a fare dei lavori agricoli in vigna. Mia madre era già alzata e si trova fuori di casa a preparare l’attrezzature per andare in campagna. Mia sorella CENTO Antonia, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 19/05/1971 stava dormendo nella sua camera.Domanda:-Saprebbe riferirmi se suo padre ieri si è portato al Pronto Soccorso di Melito di Porto salvo, per delle cure?Risposta-“NO, non saprei dirglielo”.Domanda:-Subito dopo l’esplosione dei colpi di arma da fuoco, vi siete portato sulla strada, ovvero, avete sentito persone transitare o parlare sulla via Provinciale. Sapete se qualcuno ha rinvenuto dei bossoli, ovvero ha visto delle cartucce esplose nei pressi della sua abitazione.Risposta:-“No, io non sono sceso sulla strada, sulla via Provinciale, ho sentito soltanto molta gente gridare”.Domanda:-Saprebbe dirmi come e dove si è procurato l’ematoma al viso, i graffi al viso ed la lesione al labbro inferiore?Risposta:-“Si, sono caduto ieri sera alle ore 20:00 circa mentre mi trovavo in Montagna, località, Scaletta – Zumbello di Roccaforte del Greco (RC) dove ho dei bovini maschi chiusi in un recinto, ai quali tutte le sere porto da mangiare e da bere. Ieri sera siccome avevo in mano un secchio con della biada, sono inciampato e sono caduto, procurandomi l’ematoma al viso, sotto l’occhio sinistro, le lesioni al viso e la lesione al labbro inferiore. Questa mattina alle ore 08:30, sono andato al Pronto Soccorso di Melito di Porto Salvo (RC), in compagnia di mio padre, per farmi medicare, in quanto il labbro mi stava gonfiando.- Domanda:-Sig. CENTO per quale motivo non è andato al Pronto Soccorso ieri sera, dopo l’accaduto?.Risposta:-Perché non volevo disturbare i medici. Sono andato questa mattina perché la ferita mi faceva troppo male.”Domanda:-Saprebbe riferirmi lei dove si trovava ieri sera, in compagnia di chi è a che ora è rientrato in casa?Risposta:-“Io ieri sera sono andato da mio cugino CENTO Giuseppe, classe 1979 in via Provinciale, alle ore 20:30 circa perché si era cresimato, e mi aveva invitato a mangiare una fetta di torta. Sono rientrato alle ore 22:00/22:30, infatti vi era mia sorella che stava ancora guardando la televisione.”Domanda:-Sig. CENTO lei ieri sera è uscito dalla sua abitazione dopo le ore 22:30? Risposta:-“No” io non sono assolutamente uscito dalla mia abitazione. Sono rimasto a casa a dormire”.Domanda:-Sig. CENTO lei è sicuro di non essere uscito dalla sua abitazione ieri sera dopo le ore 22:30. Ricorda che è stato controllato da una pattuglia di Carabinieri alle ore 01:10 del 02/07/2006 in località Punto Croce di Roccaforte del Greco?Risposta:-“SI ADESSO MI È RITORNATO IN MENTE, IO SONO STATO CONTROLLATO IERI SERA DAI CARABINIERI ALLE ORE 01:10 IN LOCALITÀ PUNTO CROCE DI ROCCAFORTE DEL GRECO (RC), IN LOCALITÀ ILLUMINATA DALLA PUBBLICA ILLUMINAZIONE, DI MAESANO GIOVANNI, NATO A UNITAMENTE È SULL’AUTOVETTURA ROCCAFORTE DEL GRECO (RC) E IVI RESIDENTE ALLA VIA PROVINCIALE. IO STAVO FACENDO CON LO STESSO UN GIRO A BORDO DELLA SUA AUTOVETTURA AUDI A4 COLORE BLU SCURO”.Domanda:-Ieri lei a che ora effettivamente è rientrato in casa?Risposta:-Si io sono rientrato alle ore 01:30 del 02/07/2006”.- Domanda:-Lei quindi ieri sera ha fatto o no rientro a casa alle ore 22:30 del 01/07/2006”Risposta:-“NO, PRIMA MI ERO CONFUSO, NON SONO RIENTRATO A CASA ALLE ORE 22:30 E NON HO VISTO MIA SORELLA. IO SONO STATO IN GIRO SINO ALLE ORE 01:30 in compagnia di MAESANO Giovanni, con il quale sono andato anche alla cresima di mio cugino CENTO Giuseppe”.Domanda:-Sig. CENTO lei saprebbe descrivermi dettagliatamente cosa ha fatto ieri in Roccaforte del Greco (RC) in compagnia di MAESANO Giovanni, per tutta la serata?.Risposta:-Ieri alle ore 20:30 circa mi sono portato con MAESANO Giovanni a casa di mio cugino CENTO Giuseppe, in via Provinciale dove siamo rimasti sino 22:30 circa, dopo di che siamo stati in giro per Roccaforte del Greco”.Domanda:-Lei è sicuro di essere caduto ieri sera, alle ore 20:30 mentre stava accudendo gli animali in località ZUMBELLO di Roccaforte del Greco”.Risposta:-NO, ADESSO IO MI SONO RICORDATO, SONO CADUTO IERI NOTTE, MENTRE RIENTRAVO A CASA, PERCHÉ SONO INCIAMPATO SULLE SCALE DI CASA MIA ED HO SBATTUTO LA TESTA”. A quel punto gli ufficiali di P.G. operanti interrompevano il verbale, rendendo edotto il CENTO Francesco della sua qualità di indagato, facendogli eleggere domicilio e nominare difensore di fiducia. Lo stesso ha nominato quale difensore di L’avvocato Loris Maria NISI del foro di Reggio Calabria, fiducia, con studio in Saline di Montebello Ionico (RC) alla Via Nazionale nr. 01, eleggendo domicilio presso la propria abitazione di residenza sita in Roccaforte del Greco (RC) Via Provinciale 104.- 5. MAESANO Giovanni: Domanda:-Signor MAESANO, saprebbe riferirmi se lei ha udito nella mattinata odierna, alle ore 05:25 circa, l’esplosione di colpi di arma da fuoco, Provinciale di Roccaforte del Greco?- in via Risposta:-“No”.Domanda:-Signor MAESANO Giovanni, saprebbe dirmi lei come ha trascorso la serata di ieri e dove si trovava alle ore 05:25 circa di oggi 02/07/2006?Risposta :-“Ieri sera sono stato a casa di un mio amico, CENTO Giuseppe di Roccaforte del Greco (RC), abitante alla via Provinciale, in quanto lo stesso mi aveva invitato, poiché aveva fatto la cresima. mezzanotte. Infatti Siamo rimasti sino a dopo la dopo la mezzanotte, dopo che sono uscito da casa di CENTO Giuseppe, unitamente a CENTO Francesco di Roccaforte, figlio di Rocco detto “Furia” siamo stati fermati dai Carabinieri, in località PUNTO CROCE, di Roccaforte del Greco, dopo esserci fatti un giro dentro Roccaforte del Greco.Successivamente ho lasciato a CENTO Francesco, nei pressi della sua abitazione e sono andato a casa”.Domanda:-Ieri mentre era in compagnia di CENTO Francesco, ha notato se lo stesso avesse delle ecchimosi al di sotto dell’occhio sinistro, ovvero delle lesioni sul viso e una ferita sul labbro inferiore?Risposta:-“NO, NON AVEVA NULLA”. Domanda:-Saprebbe riferirmi dove si trovavano gli altri membri della sua famiglia, al momento dell’esplosione dei colpi di arma da fuoco?Risposta:-“Si, mia moglie e i miei tre figli si trovavano con me a casa”Domanda:-Saprebbe riferirmi a che ora è uscito di casa e per andare dove?Risposta-“Sono uscito alle ore 05:45 circa, in quanto dovevo raggiungere la località montana ove svolgo il mio lavoro in qualità di operaio AFOR della squadra antincendio Aib, la località è il Monte Cuma di Roccaforte del Greco”.Domanda:-Saprebbe riferirmi se quando è transitato sulla via Provinciale per recarsi al lavoro, ha notato persone o mezzi, ovvero visto bossoli, cartucce o altro sul manto stradale?Risposta:-“No, ho visto solo delle persone passare, ma non ricordo chi erano?-/// Domanda:-Saprebbe dirmi sul posto di lavoro chi altro c’era con lei e se lì, è venuto a conoscenza di altri particolari o di circostanze relative all’esplosione di colpi di armi da fuoco?Risposta:-“Vi erano tutti gli operai della nostra squadra, in quanto essendo domenica nessuno è a riposo. In tutto siamo in otto persone è precisamente, oltre a me, c’era mio fratello MAESANO Salvatore; PROSCENIO Domenico; CENTO Carmelo; PITASI Domenico Antonio; ATTINA’ Paolo, IARIA Annibale e TRAPANI Giovanni. Non ho avuto nessuno notizia sull’esplosione dei colpi di arma da fuoco, essendo io una persona che per natura è riservata, è visto che non ho parlato con nessuno. Preciso che nessuno ha parlato di questo evento, in quanto forse non interessava a nessuno, ovvero non era nota a nessuno dei miei colleghi”.Domanda:-Avete altre notizie utili da fornire, per meglio lumeggiare sull’accaduto? Risposta:-“No”.Domanda:-Saprebbe riferirmi i nomi di persone che saprebbero fornire indicazioni utili, ovvero che erano presenti al momento dei fatti?Risposta:-“No”.6. CENTO Giuseppe: Domanda:-Signor CENTO, lei giorno 01/07/2006 è stato cresimato?Risposta:-“Si, io giorno 01 luglio 2006, mi sono cresimato a Reggio Calabria, presso il Duomo alle ore 10:00 del mattino, poiché in futuro ho intenzione di contrarre matrimonio”.Domanda:-Sig. CENTO lei dopo la cresima, dove ha trascorso il resto della giornata e dove ha festeggiato?Risposta:-“Dopo la cresima soltanto con i membri della mia famiglia, siamo andati al ristorante Magna Grecia di Lazzaro di Motta San Giovanni (RC). In serata siamo rientrati io e la mia famiglia. Al rientro a Roccaforte del Greco (RC) ho festeggiato presso la mia abitazione con tutti i parenti e con degli amici”.- Domanda:-Sig. CENTO saprebbe elencarci le persone che erano a festeggiare con lei a Roccaforte del Greco (RC) nella serata del 01/02/2006, in occasione della sua cresima?Risposta:-“Si, con me vi erano i miei nonni materni, TRAPANI Francesco e MOSCHETTINI Delia, mia madre TRAPANI Carmela, sua zia TRAPANI Giuseppina con il figlio TRAPANI Salvatore, mio zio TRAPANI Antonino con tutta la sua famiglia, mio cugino CENTO Francesco, classe 1972 che abita a Roccaforte del Greco (RC) alla via Provinciale 104, la mia fidanzata COLORISI Preziosa, nata il 17/07/1986 a Locri (RC) residente a Melito di Porto Salvo (RC) in via A. Orlando, tutti i componenti della famiglia della mia ragazza, tra i quali il padre COLORISI Domenico classe 1948; inoltre vi era CENTO Andrea, di Roccaforte del Greco ex. vigile urbano di questo Comune, attualmente addetto alla Polizia Provinciale di Reggio di Calabria, unitamente ai figli CENTO Rocco il quale è stato il mio padrino di cresima, nonché tutti gli altri componenti della sua famiglia, MAESANO Giovanni, di Roccaforte del Greco abitante nella via Provinciale di questo centro al numero 47, nonché tutta la famiglia di RUSSO Leone, unitamente alla moglie PITASI Maria ed ai figli”.Domanda:-Sig. CENTO saprebbe riferirci sino a che ora vi siete intrattenuti a festeggiare a casa sua?Risposta:-“Si, all’incirca sino alle ore 24:00, infatti subito dopo, mentre ci trovavamo fuori di casa nostra, io e mia madre sono passati i Carabinieri”.Domanda:-Sig. CENTO saprebbe dirci se a suo avviso qualcuno in quella serata ha esagerato nell’uso degli alcolici?Risposta:-“No, in quella serata nessuno ha abusato nell’uso di bevande alcoliche, non si è ubriacato nessuno”Domanda:-Sig. CENTO cosa ha fatto dopo che tutti gli invitati sono andati via?Risposta:-“Dopo la fine della festa, essendo stanco sono andato a dormire.”Domanda:-Signor CENTO Giuseppe saprebbe dirmi se lei nella mattinata del 02/07/2006 ha sentito esplodere dei colpi di arma da fuoco?Risposta :-“No, io nella mattina del 02/07/2006 verso le ore 05:45 –06:00, ho sentito della gente gridare, mi sono alzato e sono andato a casa di mio zio CENTO Rocco e di mio cugino CENTO Francesco a vedere cosa fosse successo, in quanto le grida provenivano da casa loro”.Domanda:-Sig. CENTO lei quando è arrivato a casa di suo zio, cosa ha visto, cosa ha sentito e cosa gli hanno riferito i suoi parenti?Risposta:-“Non ho visto nulla, ho sentito che gridavano tutti, dicendo che avevano sentito dei colpi di arma da fuoco esplodere, senza spiegarci se avessero sparato a qualcuno oppure la località esatta dove avevano sparato. Non avendo visto mio zio CENTO Rocco, sono andato unitamente a mio cugino PANGALLO Francesco di Roccaforte, impresario edile con la sua autovettura a cercare mio zio CENTO Rocco, per vedere se gli fosse successo qualcosa. Nel mentre stavamo andando a cercarlo abbiamo visto i Carabinieri, quindi sicuri che fosse tutto apposto siamo ritornati indietro, ho visto che la macchina era a casa e quindi è ritornato a casa sua”Domanda:-Sig. CENTO perché non è ritornato a casa si suo zio per vedere cosa era successo?Risposta:-“Perché quando sono ritornato sotto casa mia, ho visto mia madre la quale mi ha detto che era tutto apposto, si erano solo spaventati senza riferirmi nulla”Domanda:-Sig. CENTO lei cosa ha fatto dopo che sua madre le ha detto che era tutto regolare?Risposta:-“Sono andato nuovamente a dormire, mi sono svegliato nel pomeriggio e sono andato via da Roccaforte del Greco per lavoro”Domanda:-Sig. CENTO Giuseppe lei quando ha visto l’ultima volta suo zio CENTO Rocco e quando ha visto per l’ultima volta suo cugino CENTO Francesco nel giorno 02/07/2006?Risposta:-“Io ho visto mio zio CENTO Rocco il giorno 01/07/2007, alle ore 19:00 circa, quando è venuto a darmi gli auguri, per poi vederlo in lontana il giorno 02/07/2006 alle ore 07:00 circa. Preciso che prima le ho detto che non l’avevo visto, perché pensavo che lei volesse sapere se vi avevo parlato, cosa che io invece non ho fatto. Ho visto mio cugino l’ultima volta ai festeggiamenti della Cresima e precisamente giorno 02/07/2006 alle ore 01:00 circa mentre era in auto con MAESANO Giovanni ed è stato fermato dai Carabinieri?Domanda:-Sig. CENTO Giuseppe, quando lei ha visto l’ultima volta a suo cugino CENTO Francesco, figlio di suo zio Rocco, saprebbe descriverci in quali condizioni di salute si trovava?Risposta:-“STAVA BENISSIMO, ANCHE SE AVEVA QUALCHE GRAFFIO SULLA FACCIA”Domanda:-Sig. CENTO Giuseppe, saprebbe descriverci in modo più dettagliato quali graffi avesse sul viso suo cugino CENTO Francesco e saprebbe riferirci se lui le ha riferito dove e come se li era procurati?Risposta:-“MIO CUGINO CENTO FRANCESCO AVEVA DEI LEGGERI GRAFFI, SENZA AVERE NESSUN EMATOMA, NON AVEVA NESSUN TAGLIO SUL VISO, NE SULLE LABBRA E NEANCHE SOTTO AGLI OCCHI, io non gli ho chiesto nulla perché ero impegnato nei festeggiamenti e perché i graffi erano davvero lievi, quindi non mi hanno insospettito”.Domanda:-Sig. CENTO Giuseppe, saprebbe riferirci se ha parlato con suo cugino CENTO Francesco e con MAESANO Giovanni, durante i suoi festeggiamenti e se sì, di cosa ha parlato?Risposta:-“No, non abbiamo parlato di nulla”.Domanda:-Sig. CENTO ha visto parlare suo cugino CENTO Francesco e MAESANO Giovanni parlare tra loro, nella serata dei suoi festeggiamenti?Risposta:-“No, io li ho visti assieme soltanto quando erano nell’auto del MAESANO e sono stati fermati dai Carabinieri”.Domanda:-Sig. CENTO ha visto suo cugino CENTO Francesco, durante i festeggiamenti preoccupato ed impegnato a conversare con qualcuno oppure impegnato a parlare al telefono?Risposta:-“No, lui era normalissimo ed ha parlato con tutti gli invitati normalmente”-/ Domanda:-Sig. CENTO è a conoscenza del motivo per il quale suo zio CENTO Rocco non è venuto ai festeggiamenti della sua cresima?Risposta:-“Si, perché era stanco”Domanda:- Sig. CENTO lei in questi giorni è stato via da Roccaforte del Greco?Risposta:-“Si, sono andato via nel pomeriggio di domenica, dopo che mi sono svegliato, per andare a suonare e successivamente per andare a lavorare come autista, facendo rientro a Roccaforte del Greco (RC) nella serata di ieri 04/07/2006”.Domanda:-Saprebbe dirmi se nella nottata del 02/07/2006 ha sentito gente parlare nella via Provinciale di Roccaforte, oppure autovetture in movimento?Risposta:-“No, dopo che sono andato a dormire non ho sentito nulla”.Domanda:-Avete altre notizie utili da fornire, per meglio lumeggiare sull’accaduto?Risposta:-“No”.Domanda:-Saprebbe riferirmi i nomi di persone che saprebbero fornire indicazioni utili, ovvero che erano presenti al momento dei fatti?Risposta:-“No”.Va infine segnalto che nell’informativa nr Nr. 15/12-1 del Comando Stazione Carabinieri di Roccaforte del Greco datata 06 luglio 2006 oltre a MAESANO Salvatore, denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per quanto sopra riportato, anche CENTO Francesco – CENTO Antonia – CENTO Rocco - PALAMARA Fortunata venivano denunciati per il reato p. e p. dagli artt. 61 nr. 2 e 378 comma 1 C.P., perché, aiutavano il reo/i ad eludere le investigazioni delle Autorità di P.G., in relazione all’esplosione di colpi di armi da fuoco. Tale circostanza appare di fondamentale importanza al fine di rimarcare la grande forza intimidatrice di cui il sodalizio criminale gode, ed in particolare si rimarca la posizione predominante del MAESANO che conferma ampiamente le dichiarazioni rese dal collaboratore. Oltretutto conferma la disponibilità di armi da parte del sodalizio. (VEDASI ALLEGATO 60 ) “ La complessa vicenda appena esaminate, la lettura delle contrastanti dichiarazioni delle persone che ne sono state protagoniste, il contrasto con quanto riferito nell’immediatezza del fatto, e sotto l’onda della paura che non consentiva menzogne, dai testimoni oculari del fatto, l’esito dell’attivita’ di P.G. consentono di ritenere integrato un grave quadro indiziario in ordine al reato di cui al capo P) a carico di Maesano Salvatore. In particolare proprio il timore forsennato delle persone offese e dei loro congiunti per le eventuali conseguenze di quanto dichiarato nel momento della paura da Cento Antonia e dai suoi stretti congiunti, la platealita’ del successivo mendacio, della ragazza e dei suoi familiari, sono la conferma piu’ genuina dell carisma mafioso di Maesano Salvatore capace di intimidire anche chi ha rischiato di perdere o di vedere gravmente ferito uno stretto congiunto sotto il fuoco aperto dall’indagato. Sotto altro aspetto la vicenda prova la ferocia di Maesano Salvatore , la disinvoltura nell’uso irresponsabile e criminale delle armi e lascia emergere, netta, l’idea guida dell’indagato per il quale Roccaforte del Greco e’ luogo ove egli ritiene di poter agire indisturbato, attentando all’incolumita’ di chiunque si ponga di traverso sulla sua strada, a qualunque ora del giorno e della notte. Il capo Q) - PANGALLO Franesco cl. 75 Analogamente la conversazione che di seguito si riporta di cui si legge a pag. 475 della richiesta del P.M. consente di ritenere integrati i gravi indizi di reiita’ in ordine al reato di cui al capo Q) a carico di Pangallo Francesco cl. 75. La chiarezza delle affermazioni che di seguito si leggono non necessita’ di ulteriori commenti: “ art 4 e 7 della legge 895/67 Porto Illegale di Pistola da parte di PANGALLO Francesco cl. 75. La conversazione che segue dà contezza degli elementi a carico di Pangallo Francesco cl. 75 in ordine al reato di cui all’art. art 4 e 7 legge nr 895 del 02 ottobre 1967 perché portava in luogo pubblico un’arma da fuoco illegalmente detenuta. Conversazione intercettata all’interno dell’autovettura MITSUBISHI PAJERO targato ZA220RA RIT 385/05 Monitorato: Registrazione: 306 Ora registrazione: 04/10/2005 06.47.52 Pangallo:Pangallo Francesco; Uomo: in corso di identificazione; Uomo2 in corso di identificazione OMISSIS DALLE ORE 06.47.52 ALLE ORE 06.50.52 Uomo: Si è nascosto, lo bastardo di sbirro si è nascosto . E che ti stavo dicendo poi ho detto io deve andare a Falerna Pangallo:Mannaggia a .....ho investito Uomo:Non comprensibile Pangallo:e Se non guardano, stò baccalaro mi stava venendo di sopra sembra che dormono la mattina Uomo:E Poi ...non comprensibile Pangallo: Metto le cassette Uomo:Mettile dietro ..la pistola ce l'abbiamo Sale a bordo un altra persona di sesso maschile Uomo:E ma la pistola Uomo2: Non comprensibile Uomo: a prima mattina OMISSI dalle ore 06.51.44 alla fine Roccaforte del Greco 04.10.2005 ALLEGATO 28G” “ art 4 e 7 della legge 895/67 Porto Illegale di Pistola da parte di PANGALLO Francesco cl. 75 e Rocco n-m-i- La conversazione che segue dà contezza degli elementi a carico di Pangallo Francesco cl. 75 in ordine al reato di cui all’art. art 4 e 7 legge nr 895 del 02 ottobre 1967 perché portava in luogo pubblico un’arma da fuoco illegalmente detenuta, insieme ad altro soggetto n.i.. Conversazione intercettata all’ingterno dell’autovettura MITSUBISHI PAJERO targato ZA220RA RIT 385/05. In data 15.04.2006 al progressivo nr 4130 sull’autovettura sopra indicata viene intercettata una conversazione, a bordo c'è Pangallo Francesco. Francesco dialoga con un uomo con il quale parla dell'acquisto di una vettura o una Punto o una Alfa 147 (con la legge 104); poco dopo si avvicina il signor Iaria Pietro (padre di IARIA Domenico Carmelo cl.1975 detenuto) e si intrattengono a dialogare con quest'ultimo che poi Francesco riaccompagna a casa; Durante il tragitto Francesco dice a Pietro che quello è Rocco Macina (verosimilmente lo incontrano); Francesco domanda dove si trova Agostino (ndr. PALAMARA Agostino) ed aggiunge che si trova a Reggio Calabria, poco dopo Pietro scende dall'auto e Francesco prosegue; ore 17,48 sale a bordo dell'auto Rocco; Rocco dice che poco anzi si è incontrato con Scaramozzino, Francesco domanda chi è e Rocco dice che si tratta del cugino (di Francesco); Francesco chiede a Rocco perchè mette la cintura e Rocco risponde che li ha visti passare da sotto con un'Alfa Sud Sprint ed erano quelli di Melito (verosimilmente Carabinieri) ed aggiunge che li arrestano pure se li fermano perchè ha addosso la pistola (irregolarmente detenuta); Francesco dice di disfarsi della pistola e di scendere dall'auto ed aggiunge che sono fatti suoi, continuano la marcia; Rocco dice che è passato Francesco suo cugino e che è una brava persona e che sono molto amici con Rocco; Rocco dice che con Franco si sono conosciuti a Melito e parlano del fidanzamento di quest'ultimo. Poi si fermano a dialogare con un uomo di donne; L'uomo racconta un episodio avuto con tale Ciccio che lo voleva ammazzare, ma non ha avuto paura ed aggiunge che non ha avuto paura neanche di Andrea Macina (ndr. TRAPANI Andrea) e di Pietro Banana che gli volevano fare una fossa dietro al campo per sotterrarlo e lo avevano pure portato sul posto per realizzare questo intento, Francesco dice che stavano scherzando; ore 17,56,39 Rocco dice a Filippo che l'altro giorno ha avuto paura quando gli ha puntato la pistola da Pietro Macina (ndr. TRAPANI Pietro); Filippo dice che non era una vera pistola ma che si trattava di una a salve. Ore 18,02 Rocco va via perchè ha paura che arrivi la visita medica in quanto è in malattia; Dialogo amichevole tra i due, fino alle ore 18,08, che si fermano e scendono dall'auto. OMISSIS dalle ore 17.38.33 alle ore 17.48.37 Pangallo:Andiamo Rocco dai! Rocco:E' passato mio comapre ora ora Pangallo:Chi? Rocco:Non comprensibile Pangallo:Allora? Rocco:Non comprensibile Pangallo:Come andiamo? Rocco:Scaramozzino Pangallo: Chi è? Rocco:Tu cugino chi è Pangallo:Cugino, e me lo avete salutato? Rocco:E! Te l'ho salutato con me siamo intimi amici! Pangallo:Che cazzo ti attacchi a fare? (ndr si riferisce alla cintura di sicurezza) Rocco:ora ora sono passati per là verso sotto! Pangallo:Quelli di Roccaforte erano? Rocco:Eh! Pangallo:Con la campagnola erano? Rocco:No quelli di basso (ndr di melito) Pangallo:Con quale? Rocco:Un Alfa Sud Sprinti (Forse un 156) Pangallo:Ma che cazzo dici! Rocco:Ci arrestano che ho la pistola addosso Pangallo:La pistola la togli scendi a terra Rocco:La pistola ti arrestano Pangallo:Non comprensibile OMISSIS dalle ore 17.49.31 alle ore 18.12.50 Roccaforte del Greco, 15.04.2006 ALLEGATO 28H La conversazione sopra appena trascritta non confluisce in alcun capo di imputazione perche’ il detentore dell’arma, tale Rocco, non e’ stato identificato e Pangallo Francesco ha chiaramente manifestato, in questo frangente, la sua dissociazione rispetto alla detenzione di una pistola da parte di Rocco n.m.i. Diversamente si deve concludere per le conversazioni che seguno e relativamente ai reati di cui ai capi R) per Pannuti Antonino, S) per Iaria Domenico Carmelo e Stelitano Filippo, T) per Spano’ Teodoro Capo R) – Pannuti Antonino Scrive il P.M.: art 4 e 7 legge nr 895/67 Porto Illegale di Pistola da parte di PANNUTI Antonino. La conversazione che segue dà contezza degli elementi a carico di Pannuti Antonino in ordine al reato di cui all’art. art 4 e 7 legge nr 895 del 02 ottobre 1967 perché portava in luogo pubblico un’arma da fuoco illegalmente detenuta. CONVERSAZIONE INTERCETTATA 328/0137962 in uso a PANNUTI Antonino RIT 704/05 . Monitorato: 3280137962 Registrazione: 4200 Ora registrazione: 27/06/2005 19.11.46 Interlocutore +393207831245 Nino chiama Rosita. Rosita chiede a Nino dove sia e Nino le dice che sta andando a prendere una pistola, che la sta portando ed è con la macchina. Nino le dice se ha capito dove sta andando e poi le dice che questa macchina non gli sale e non sa da dove andare. Rosita gli dice che questi discorsi non li vuole sentire e poi gli domanda se è con la macchina vecchia e Nino dice di si. Rosita dice a Nino di essere andata dalla dottoressa la quale le ha prescritto alcune medicine a causa dei forti dolori che ha avuto la sera precedente. Rosita dice di avere fatto il test e la dottoressa le ha riscontrato una colite. Rosita: Ciao! Nino:Ou! Rosita:Ma dove sei? Nino:In Giro! Rosita:ma vai a romperti il sedere !Ma perchè mi devi rispondere sempre così! Nino:Mi stai rompendo i sono andato a prendere una pistola la stò portando e sono in macchina va bene! Rosita: Scascio ...ti pila pisciloa fracita Nino:Hai capito dove sono andato ! non comprensibile Pronto!Hai sentito Rosita:No non voglio sentire Nino:E allora che cazzo vuoi? Rosita:uesti discorsi non li voglio sentire Nino:Mannaggia san.... Rosita:Ma che sei con la macchina vecchia Nino:Si! e Allora? Rosita:Niente quà ora sono andata dalla dottoressa mi ha ordinato medicine OMISSIS 19.12.43 alle ore 19.13.46 ALLEGATO 36E La conversazine contiene una chiara confessione dell’indagato. Analogamente deve concludersi per la conversazione che segue in capo a Iaria Domenico Carmelo e a Stelitano Filippo e per il successivo capo T) per Spano’ Teodoro Quanto a tale ultimo fatto di reato si osserva che Spano’ Teodoro on avrebbe chiesto informazioni per acquistare le guancette di una pistola Beretta se non ne avesse posseduta una su cui effettuare la eventuale sostituzione. Sussiste per tutti l’aggravante di cui all’art. 7 L. 203\91. Tutti gli indagati, come si vedra’, risulterranno inseriti in un’associazione di tipo mafioso e, anche ove gli indizi in tal senso non saranno ritenuti gravi ( sara’ il caso di Stelitano Filippo) deve rilevarsi che la assidua frequentazione con persone certamente affiliate ( e’ il caso di Stelitano con Iaria Dmenico Carmelo) accredita l’ipotesi che delle armi l’indagato sia venuto in possesso grazie a canali dell’associazione. , Capo S) – Iaria Domenico Carmelo, Stelitano Filippo art 4 e 7 della legge 895/67 Porto Illegale di Pistola da parte di IARIA Domenico Carmelo e STELITANO Filippo La conversazione che segue dà contezza degli elementi a carico di IARIA Domenico Carmelo e STELITANO Filippo in ordine al reato di cui all’art. art 4 e 7 legge nr 895 del 02 ottobre 1967 perché portavano in luogo pubblico un’arma da fuoco illegalmente detenuta. Conversazione registrata sull’autovettura LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04Progressivo nr. 4517 del 16.05.2005, alle ore 14.38, per la durata di 10,04 min., (Global Position System: Roccaforte del Greco LAT. 38°02'38.99"NORD-LONG.15°54'04.87"EST) Auto in movimento, si sente Domenico dialogare con STELITANO Filippo (alias Reina Sorv. Spec. di P.S.). Filippo dice come fa, fa primiera. Gli stessi dopo aver fatto un pò di strada alle ore 14,43 si fermano in località Scala di Roccaforte del Greco (vds. G.P.S.) dove provano un'arma, verosimilmente una pistola, infatti si sentono degli spari. Poi Domenico dice “dov'è caduto” e poi dice “uno qua dentro è caduto”, riferendosi verosimilmente ad un bossolo. Poi Domenico dice che deve essere oliata e riprendono la marcia. Dialogo incomprensibile. In questa conversazione è chiaro che IARIA Domenico ha la disponibilità di una pistola; si noti che anche in precedenza, in altra conversazione tra il fratello Annunziato ed altre persone, si parlava di comprare una pistola (vds nota 58/39-18-19-2004 del 01.05.2005). Roccaforte del greco 16.05.2005 ALLEGATO 20BG Capo T) – Spano’ Teodoro “ art. 4 e 7 della legge 895/67 Porto Illegale di Pistola da parte di SPANO’ Teodoro. Le conversazioni che seguono e le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Mesiano Carlo dànno contezza degli elementi a carico di SPANO’ Teodoro in ordine al reato di cui all’art. art 4 e 7 legge nr 895 del 02 ottobre 1967 perché portava in luogo pubblico un’arma da fuoco illegalmente detenuta. Conversazioni intercettate sull’utenza 0965/640512 in uso a SPANO’ Teodoro. Monitorato: Registrazione: 1752 Ora registrazione: 08/02/2005 5.31.34 Teodoro e la BERETTA (fabbrica d'armi) - Chiede informazioni sulle guanciole di una pistola - poi chiede se è possibile fare acquisti on-line ALLEGATO 9G Monitorato: Registrazione: 1772 Ora registrazione: 08/02/2005 10.32.35 Teodoro e la BERETTA - teodoro vuole informazioni su le guanciole di una pistola ma cade la lineaALLEGATO 9H Monitorato: Registrazione: 1773 Ora registrazione: 08/02/2005 10.33.24 Teodoro e la BERETTA Teodoro vuole acquistare delle guancette per una pistola - non può acquistarle direttamente in fabbrica ma deve rivolgersi ad un armeria (costano 450 euro + IVA). ALLEGATO 9I Oltre alle conversazioni sopra riportate, che fanno ritenere che SPANO’ Teodoro sia possesso di un arma da sparo, si riporta lo stralcio delle dichiarazioni rese dal in collaboratore MESIANO Carlo sul punto: A: ma lei prima le ho chiesto se avevano armi o non avevano armi ha detto delle cose su SPANO’ Teodoro adesso . percio che aveva ce l’aveva? B: Teodoro, una 357 con un giubbotto camminava pure. A:Questo quando dopo l’attentato? B: Si Dopo la sparatoria. Dopo la sparatoria ? B: Si! A: ma lei lo dice perché lo ha visto? B: no. A: Come lo sa? B: So, me lo ha detto Mimmo PALAMARA, il suo ex giovanotto, quello che cammina con GULLI’, Mimmo PALAMARA purtroppo per le date il lavoro che faccio dati degli assegni, date degli appalti, però su quello che… Capo U)- Sottile Claudio e Sottile Carmelo “ IL POLIGONO ABUSIVO (detenzione e porto illegale di armi da fuoco ed esplosivi da parte di Sottile Claudio e Sottile Carmelo) Ulteriore conferma che il sodalizio oggetto delle presenti investigazioni abbia una considerevole disponibilità di armi, si evince anche dal monitoraggio dell’utenza telefonica mobile 320/0794341 in uso a SOTTILE Claudio (RIT 1593/04 prima e 655/05 poi) Infatti, dall’ascolto dell’utenza sopra indicata, è emerso che lo stesso, unitamente al fratello, SOTTILE Carmelo e ad altri soggetti non meglio identificati, abbia approntato un poligono di tiro a cielo aperto, improvvisato in C.da Rosetta del Comune di Condofuri (RC). Di seguito le risultanze investigative utili a dimostrare quanto sopra sul conto del SOTTILE. In data 08.11.2006 al progressivo 6936, in sottofondo, mentre il telefono intercettato è in trasmissione, si sente la deflagrazione di un colpo d’arma da fuoco; la conversazione sfocia nel risponditore automatico della WIND. Il telefono risulta essere in possesso di SOTTILE Claudio poiché la conversazione è in entrata. ALLEGATO 12A In data 09.11.2006 al progressivo 6969, Sintesi: SOTTILE parla con la fidanzata e la stessa chiede dove si trovi; Claudio le risponde che “è lì sotto” (in sottofondo si sente un colpo d'arma da fuoco e delle voci di altre persone). ALLEGATO 12B Registrazione: 5552 Ora registrazione: 20/09/2006 18.52.04 Interlocutore +393206763903 Sintesi: Sottile chiama Domenica a cui dice di trovarsi là sotto nei campi che sta sparando due colpi con il fucile insieme al cugino. ALLEGATO 12B Monitorato: 393200794341 Registrazione: 6719 Ora registrazione: 29/10/2006 15.59.26 Interlocutore +393206763903 Sintesi: Domenica chiama il suo fidanzato (in sottofondo si sentono colpi d’arma da fuoco tanto che Domenica chiede se stanno sparando). ALLEGATO 12D Monitorato: 3200794341 - RIT 655/05 Registrazione: 6783 Ora registrazione: 01/11/2006 16.57.37 Interlocutore +393206763903 Sintesi: Manganaro Domenica chiama Sottile Claudio il quale le dice che è sotto a sparare.(in sottofondo si sentono esplosioni di colpi d’arma da fuoco e altre persone presenti che parlano tra loro). La cella che aggancia la conversazione è la nr. 222-88-45023-2190 di Condofuri (RC) frazione Marina Cda. ROSSETTI, quindi è chiaro che il telefono monitorato si trovi nelle vicinanze del ripetitore in quella località. ALLEGATO 12E Monitorato: 3200794341 - 655/05 RIT Registrazione: 6904 Ora registrazione: 06/11/2006 14.25.22 Interlocutore +393206763903 Sintesi: (in sottofondo si sentono colpi d'arma da fuoco )SOTTILE parla con la fidanzata e la stessa chiede dove si trovi; SOTTILE risponde che si trova a casa. Cella 222-88-45023-2190 di Condofuri (RC) frazione Marina - Cda. ROSSETTI ALLEGATO 12F Monitorato: 3200794341 - 655/05 Registrazione: 6936 Ora registrazione: 08/11/2006 13.50.41 Interlocutore +393477057433 ( SI SENTONO DUE COLPI D'ARMA ) ALLEGATO 12F Monitorato: 3200794341 – 655/05 Registrazione: 6969 Ora registrazione: 09/11/2006 17.13.32 Interlocutore +393206763903 Sintesi: SOTTILE parla con la fidanzata la stessa chiede dove si trovi e lui risponde che è lì sotto (in sottofondo si sente un colpo d'arma da fuoco e delle voci di altre persone) ALLEGATO 12H In data 11.11.2006 al progressivo 7023 utenza 320/0794341 (RIT 655/05) è stata registrata una conversazione tra SOTTILE Claudio e una persona di sesso maschile che si presenta come suo cugino non meglio identificato. La conversazione si riporta integralmente nella parte di interesse:Claudio Pronto! Cugino A bellezza di mio cugino Claudio! Claudio Buongiorno e ....non comprensibile. Sottile Come andiamo! Claudio A qua siamo stiamo provando la balistica con Prestopino Cugino -Si sente una risata ...le solite botte asciutte? Claudio Si asciutte bagnate, tutte si calcolano traiettoria Sottile Bene, bene. Claudio Stiamo scrivendo il nuovo codice della balistica. Cugino -Della balistica... Claudio Mondiale. Si apre si chiude tutte queste cose qua. OMISSIS DALLE ORE 16.46.34 ALLE ORE 16.55.10 Claudio passa il telefono al fratello Carmelo e si sentono degli spari in sottofondo; Carmelo Senti perché non mi hai telefonato. Cugino Senti un pò io sapevo che era un pò di più tuo fratello cosi acchiappo a suo fratello e lui mi deve rispondere Carmelo Non ho capito nulla ! Cugino Tu non hai capito nulla perché non vuoi capire e il bello è che ha piani (ndr pianure) l'ha sotto è ancora non capisce Carmelo Nel piano della pisella siamo (ndr pisella è un modo di dire per intendere la Ndrangheta) Cugino Apposta dico io , quando prendono il brigliozzo...non comprensibile Carmelo Senti perché non sei venuto. Cugino Ma perché lavori cogl...che non sei altro che lavori a fare Carmelo Ma oggi se eri qua con uno "scavatoreddu" (ndr uno scavatore) ti saresti divertito Cugino Per davvero Carmelo Ti saresti divertito con lo scavatoreddu Cugino O butta della madosca... (In sottofondo si sente un uomo che dice): Un poco di armi. Carmelo Grida più forte baccalaro Cugino Mi divertivo davvero. (In sottofondo) "abbiamo un poco di tritolo che lo stiamo sotterrando" Cugino Che fate che state facendo state provando cartucce cose Carmelo No mio cugino Melo gioca con il fucile e rompe i co...perché non è capace di guardare quello che deve sparare gioca con il fucile. (interviene un interlocutore che dice) abbiamo preso uno scavatore che dobbiamo sotterrare ... Cugino Bene , bene vi siete ingranditi per dire và... Carmelo Si mio cugino Melo...Nino si è ingrandito apposta lo abbiamo portato qua nel piano della Pisella pure a lui. Cugino Bene, bene, rozzolatavi lì e divertitevi. (In sottofondo) "vieni pure tu in mezzo alla pisella storto". Carmelo Suo padre la faceva sempre vicino all'orto Cugino. Divertitevi, divertitevi, che qualche minuto Carmelo Va bene domani mattina andrai a caccia.? OMISSIS dalle ore 15.57.20 alle ore 16.58. ALLEGATO 12I Monitorato: 3200794341 – 655/05 RIT Registrazione: 7378 Ora registrazione: 25/11/2006 16.26.24 Interlocutore +393206763903 Sintesi: SOTTILE parla con la fidanzata e durante la conversazione si sente un colpo di arma da fuoco; la fidanzata allora chiede se fossero “la sotto a sparare” e SOTTILE conferma. ALLEGATO 12L Monitorato: 3200794341 - RIT 655/05 Registrazione: 7703 Ora registrazione: 10/12/2006 09.10.19 Interlocutore +393477031518 Sintesi: SOTTILE dialoga con Siviglia. Sottile gli passa un Uomo (medico); conversazione durante si sentono degli spari di fucile. SOTTILE è in assieme al fratello Luciano ed al cugino che fa il medico. Al fine di accertare la presenza di altri soggetti presenti sul luogo del poligono, la P.G. procedente ha installato un sistema di video-sorveglianza esterna, ma la relativa telecamera è stata rinvenuta e rimossa, pertanto il servizio in questione non ha prodotto gli effetti desiderati. ALLEGATO 12M Le conversazioni sopra riportate inducono a ritenere con assoluta certezza che i fratelli SOTTILE, Claudio e Carmelo, abbiano gestito un poligono nel quale venivano utilizzate delle armi da fuoco anche di grosso calibro. Questa considerazione è il frutto sia di quanto si è ascoltato in sottofondo (si sentono, nitidi, gli spari di armi da fuoco) durante il monitoraggio dell’utenza telefonica di SOTTILE Claudio (utenza 320/0794341 – RIT 655/05) sia degli espliciti riferimenti fatti all’argomento delle armi nel corso della conversazione di cui al progressivo 6969 dello 09.11.2006 (vds sopra per la trascrizione integrale), intercorsa tra SOTTILE Claudio prima e SOTTILE Carmelo poi, con un soggetto di sesso maschile non meglio identificato. Nel corso di tale conversazione vengono captate frasi del tenore “stiamo provando la balistica con Prestopino”, “palle asciutte”, “abbiamo un poco di tritolo che lo stiamo sotterrando”, “Un poco di armi”; ma ancora più emblematica è l’allusione al “piano della Pisella”, località immaginaria che nel linguaggio criptico della ‘ndrangheta indica appunto l’organizzazione criminale stessa. A ulteriore riscontro delle conversazioni sopra riportate è doveroso aggiungere che in data 19.02.2006, intorno alle ore 19.00, in C.da Rosetti del Comune di Condofuri, stesso luogo ove è stata dedotta la presenza del poligono in parola, si produceva una forte esplosione nelle adiacenze di un appezzamento di terreno di proprietà di SOTTILE Giuseppe, nato a Terme Vigliatore (ME) lo 01.01.1933, residente Condofuri Via Marina; in tale occasione personale del Commissariato di P.S. di Condofuri, intervenuto sul posto, rilevava la presenza dell’involucro di una bomba a mano marca Breda mod 35 nonché di prodotti esplodenti della ditta “Sabino S.r.l.”, oltre a frammenti di Cartucce per fucili da caccia. A quanto detto si aggiunge che personale del Comando Stazione CC di Condofuri - San Carlo il 14.11.2006, produce una relazione di servizio nella quale dà atto del rinvenimento, nella località più volte ricordata di C.da Rosetti, di una serie consistente di elettrodomestici attinti da numerosi colpi d’arma da fuoco nonché diverse bottiglie frantumate verosimilmente dai colpi. (vedesi allegato 62) Per quanto sopra, SOTTILE Claudio, SOTTILE Carmelo ed altre persone rimaste ignote si ritengono responsabili dei reati di cui all’art 4 legge nr 895 del 02 ottobre 1967 perché utilizzavano in luogo pubblico armi da fuoco illegalmente detenute. La disponibilità di armi dei fratelli SOTTILE va certamente ricollegata anche al sodalizio criminale facente capo alla cosca ZAVETTIERI, operante in Roccaforte del Greco ed in altre parti del territorio nazionale (con particolare riferimento alla provincia di Verbania), il cui reggente si identifica in MAESANO Salvatore. La dimostrazione di tale assunto, cioè della ricollegabilità delle armi alla cosca stessa, emerge attraverso le considerazioni che seguono: La figura di SOTTILE Claudio è emersa nel corso della presente inchiesta già alla fine del 2004, cioè poco dopo il tentato omicidio di SPANO’ Teodoro e l’omicidio di PANGALLO Antonino. Lo stesso è stato inizialmente attenzionato con RIT 1593/04 poiché in stretto contatto con PARISI Antonio, altro personaggio inserito nella presente indagine costantemente in contatto con MAESANO Salvatore (cfr. anche capitolo relativo al traffico di sostanza stupefacente). Si aggiunge che lo stesso SOTTILE Claudio nell’anno 2004, unitamente a SIVIGLIA Annunziato, ha preso in affitto una costruzione (capannone) in Milano di proprietà proprio di PARISI Antonino, ufficialmente per fini commerciali (stoccaggio e distribuzione di prodotti per pasticceria). Ad abundantiam si evidenzia che PARISI Antonio e SOTTILE Claudio sono cugini in quanto il padre del SOTTILE è fratello della madre del PARISI. Ulteriore conferma dello stretto rapporto che insiste tra i fratelli SOTTILE, Claudio e Carmelo, con il gruppo criminale in trattazione ed in particolare con la fazione che opera nella zona dell’Ossola (provincia di Verbania) si evince chiaramente dal servizio di O.C.P. effettuato dalla Compagnia CC di Domodossola (Nucleo Operativo e Radiomobile) in data 09.09.2005; in questa circostanza, a seguito dell’attività tecnica in atto nell’ambito del presente procedimento, la P.G. operante (Compagnia Carabinieri di Melito di Porto Salvo), unitamente al Reparto Operativo del Comando Provinciale CC di Verbania, sub delegato all’ascolto di alcune utenze telefoniche in uso a personaggi originari di Roccaforte del Greco e Condofuri ma da anni residenti in quella provincia, apprende di un incontro che doveva avvenire in Domodossola, tra ATTINA’ Paolo, giunto dalla Calabria, con PIZZI Bruno e PALAMARA Domenico. Veniva quindi approntato un servizio di OCP nel corso del quale si accertava quanto segue:• L’incontro, citato sopra, avveniva verso le ore 16.20 presso il negozio di abbigliamento denominato “STOK HOUSE” di proprietà di STELITANO Franco. All’arrivo dei militari sul luogo erano già presenti tre personaggi di cui solo uno è stato possibile identificare compiutamente, in quanto saliva a bordo di un’autovettura Fiat Punto di colore Bianco targata BH 497 BX, risultata intestata a SOTTILE Carmelo, condotta per l’appunto dal SOTTILE Claudio. • Alle successive ore 16.22 giungeva a bordo della propria autovettura PIZZI Bruno che unitamente a SOTTILE Claudio, STELITANO Franco, FERRARO Francesco, ZAVETTIERI Annunziato ed altri personaggi non meglio identificati, si recavano presso il vicino bar Italia, da dove uscivano alle ore 17.30. A questo punto il SOTTILE Claudio apriva il cofano dell’autovettura Fiat Punto ed estraeva nr.3 valigie di colore scuro (apparentemente molto pesanti) consegnandole allo STELITANO Franco. I due si salutavano e SOTTILE Claudio, risalito in macchina si allontanava dal posto in cui aveva incontrato le persone sopra indicato, quindi appositamente fatto fermare da una pattuglia della Radiomobile del luogo e quindi compiutamente identificato. In occasione del controllo il SOTTILE riferiva di essere un rappresentante di prodotti tipici calabresi. Per la completa illustrazione dell’episodio, si rimanda alla parte della presente richiesta relativa al traffico di sostanze stupefacenti. Quanto sin qui detto non lascia dubbi sulla disponibilità di armi dei germani SOTTILE e sugli stretti collegamenti che effettivamente intercorrono tra questi – in particolare Sottile Claudio - e diversi personaggi facenti capo alla consorteria mafiosa degli ZAVETTIERI.” Le conversazioni del 20\9\06, 29\10\06, 1\11\06, 9\11\06, 25\11\06 di cui si legge alle pagg. 485 e segg. della richiesta del P.M. non lasciano margine d dubbio alcuno in ordine al fatto che Sottile Claudio si dedichi sistematicamente alle esercitazioni di sparo, in compagnia di terze persone, in un luogo preciso di riferimento, posto all’aria aperta. Si tratta di conversazioni tra l’indagato e la fidanzata in cui si sente chiaramente l’esplosione di colpi di arma da fuoco e in cui Sottile Claudio esplicitamente dice che sta sparando. La conversazione dell’11\11\2006 attesta, poi, che tale attivta’ viene condotta da Sottile Claudio unitamente al fratello Carmelo che si trova in sua compagnia in quel momento. Entrambi fanno precisi riferimenti all’attivita’ che stanno svolgendo, all’impiego di munizioni, si registra anche l’enfatica affermazione secondo cui i due fratelli stanno riscrivendo il codice della balistica . Si legge, circostanza ancora piu’ allarmante, che entrambi i fratelli, insieme ad un cugino non identificato, hanno la necessita’ di sotterrare del tritolo. Risulta evidente, a parere del Gip, che i fratelli Sottile gestiscono, di fatto, un poligono di tiro abusivo, all’aria aperta ove persone non identificate si recano per esercitarsi. Le conversazioni sono di tale chiarezza che non necessitano di particolare commenti. Merita, invece, una riflessione la contestazione dell’aggravante di cui all’art. 7 L.203\91. Se, infatti, alla luce di quanto si ascolta dire da Sottile Carmelo e Sottile Claudio e, soprattutto, delle esplosioni di colpi di arma da fuoco registrati in sottofondo delle conversazioni puo’ dirsi assistito da gravita’ indiziaria che Sottile Claudio e Sottile Carmelo gestiscano un poligono di tiro abusivo, sotto altro profilo, non risulta in alcun modo chi siano coloro che il poligono frequentano. Allo stesso modo il riferimento fatto dagli indagati di trovarsi nel piano “della pisella” è’ possibile, visto il significato attribuito al termine “pisella” dalla P.G. , che alluda all’esistenza di un collegamento con ambienti di ‘ndrangheta ma in difetto di ulteriori elementi specifici, l’assunto non e’ assistito da gravita’ indiziaria. Non puo’ non essere considerato, infatti, che nonostante i predisposti servizi di osservazione sul presunto luogo ove il poligono abusivo ha operato, non e’ stata registrata la presenza di alcuno degli indagati per i reati di cui ai capi A) e B), ne’ di persone appartenenti ad altre organizzazioni di tipo mafioso, ne’ sono emersi concreti collegamenti con altre organizzazioni criminali del luogo ne’ contatti e frequentazioni significative. Il servizio di OPC condotto in collaborazione con l’Arma di Verbania non ha portato a significative conclusioni sul punto. E dunque deve concludersi che e’ certamente probabile che a frequentare il poligono siano stati, e siano, anche gli indagati del presente procedimento per il reato di cui al capo al capo A) cosi’ come e’ possibile che lo abbiano fatto altre persone vicine e\o intranee a questa o quella cosca ma, in difetto di concreti elementi che determinino il passaggio dalla sfera dell’astrattamente possibile, del ragionevolmente prevedibile al dato storicamente verificabile, affermarlo in termini di gravita’ indiziaria sarebbe mera tautologia. Capo V) – Romeo Vincenzo Capo Z) – Ceravolo Giuseppe Si legge nella richiesta: “ Artt. 4 e 7 ella legge 895/67 ROMEO Vincenzo, CERAVOLO Giuseppe, detenzione di armi da fuoco. La conversazione che segue dà contezza degli elementi a carico di ROMEO Vincenzo e CERAVOLO Giuseppe in ordine al reato di cui all’art. art 4 e 7 legge nr 895 del 02 ottobre 1967 perché portavano in luogo pubblico armi da fuoco illegalmente detenute. In data 01.07.2006 al progressivo 792 viene registrata una conversazione tra ROMEO Vincenzo e CERAVOLO Giuseppe, nato a Scilla (RC) il 14.04.1955; i due sono in viaggio di ritorno da Massa Carrara e nell’autovettura si registra la seguente conversazione: ROMEO: Ora mi sento per quell'operazione, tutto pronto tutto a posto vado là, la macchina non c'è. ora vediamo ora vediamo mi hanno detto di cercare una macchina, io gli ho detto scendi e dammi la tua, se succede qualcosa vatti a coricare. -----------------/// CERAVOLO: Ha fatto la denuncia poi ? ROMEO: No tutto regolare. Quando ha chiamato la prossima volta prima tieni la macchina pronta poi ci sentiamo. CERAVOLO: non comprensibile ... c'era una squadra che veniva da Firenze, non comprensibile erano 5 - 6 persone. non comprensibile, scendevano la mattina alle 6 , non comprensibile. ROMEO: non comprensibile. CERAVOLO: Era un bel fucile, fucile cartucce; Poi glieli abbiamo dati a uno per tenerli, quello che hanno ammazzato quando mi sono sposato io, l'aveva posato dentro. ROMEO: Eh! CERAVOLO:L'aveva nascosto dentro, non comprensibile. ROMEO: Io li tenevo nell'autostrada ad una parte (in un luogo), poi mi hanno arrestato ed ho mandato mio fratello a recuperare , quando è andato non li ha trovato più, se li sono fregati. CERVALO: Ah avete mandato a uno (una persona)? ROMEO:No, questo quà che ha fatto quando li abbiamo posati, li abbiamo posati uniti (ndr insieme), quindi lui sapeva dov’erano, poi a me mi hanno arrestato, gli ho detto che mio fratello era andato a recuperali, , no te li porto io te li prendo io, poi è tornato non comprensibile, ma sai dov’erano sono uscito pazzo per queste, è uscito pazzo veramente, ...non comprensibile. CERAVOLO: Non comprensibile modello 70 non comprensibile, ad un certo punto al bivio ci sono i Carabinieri, l'ha lasciata sopra un muretto, poi sono salito la sera a prenderla, sono tornato "appresso iornu" (l'indomani), e non l'ha trovata, sono passati animali l'hanno tirata....non comprensibile. -------------------///// ROMEO: Erano talmente nascosti bene che andava l'ANAS puliva, bruciava, pioveva, diluviava non si sono mai fatti niente.--------------------//// CERAVOLO: E poi quello li ha trovati? ROMEO:No quello non li ha trovati.sono andato a recuperarli e c'erano quelli dell'ANAS che pulivano ho detto li ho persi. Poi erano subito disponibili, parcheggiavo in una piazzola in un parte, saltavo un attimo sotto e li prendevo. CERVALO: Questi scatta l'allarme. ROMEO:Si questi quando passano 5 minuti chiamano a uno e chiedono cosa stà combinando se non gli risponde al telefono fanno scattare l'allarme . OMISSIS DAL MINUTO 09.00 (la conversazione dura 36 minuti). ALLEGATO 19D La conversazione di cui sopra si ritiene di fondamentale importanza, infatti CERAVOLO parla di un fucile e di cartucce che ha dato ad altra persona per conservarli e quest’ultima a suo dire li ha nascosti (anche se il Ceravolo risulta titolare di porto d’armi – cfr. infra – è evidente, dal tenore della conversazione, che trattasi di arma di cui lo stesso non dispone lecitamente, dal momento che si tratta di arma che è stata affidata a terzi n.i. proprio al fine di essere occultata, il che appare del tutto incompatibile con una lecita detenzione); ROMEO Vincenzo, continuando nella discussione, pur non citando la parola armi (per il tono e le parole usate si ritiene che anch’egli si riferisca ad armi), parla di cose che sono state nascoste e dopo che è stato arrestato ha mandato suo fratello Giuseppe a prenderle e questi non le ha trovate. Enzo, aggiunge che erano ben nascoste e subito disponibili. Si deduce che lo stesso ROMEO Vincenzo si riferisca a una circostanza passata, tuttavia che il medesimo sia collegato al traffico di armi si deduce anche dalla conversazione intercorsa tra ROMEO Vincenzo e Pietro NARDO registrata in data 24.05.2006 (al progressivo 645) sull’autovettura Fiat Stilo targata CH 516 FK ( RIT 575/06) dove NARDO Pietro e ROMEO Vincenzo conversano tra di loro e parlano di armi in particolare di kalasnikov . Si riporta trascrizione integrale Nardo:Vedete questà qui lavora a giornate pagamento in natura si porta la figlia e poi non comprensibile Romeo:Poi vi dovete regoalre voi! Nardo:Ci vogliono i soldi compare Vincenzo che c'è ne sono tati bu.. strade strade.Avete visto guardate che bello ma vi giuro che mi sono nauseato Romeo:Vi stavo dicendo che ieri mattina come sono arrivato là da Ardore fino a Locri c'erano 4-5 macchine dei carabinieri che camminavano piano piano ed ad ogni macchina c'erano due con la testa di fuori che guradavano sotto il bordo della strada e c'erano posti di blocco da tutte le parti sicuramente gli è scappato qualcuno che hanno pensato che ha buttato qualcosa ed andavano trovato qualcosa e c'era "bampato" che non si poteva camminare tanto che dovevo andare a fare un pò di cose urgente che dovevo prendere anche un pò di soldi sono uscito e me ne sono andato dritto dritto ho preso la Limina e me sono salito e vi ho chiamato non comprensibile Nardo:No me ne sono venuto, abbiamo mangiato lì che hanno insistito che mangiassi là c'è Ernesto che va cercando terra quanta c'è ne basta che c'è il prezzo Romeo:Gli posso vedere quegli amici che lavorano Le voci si accavallano Nardo: Ma se c'è il prezzo gli interessa c'è un amico mio che fà direttamente lui Romeo:Non comprensibile Nardo:A proposito un altra cosa io quà ho quei problemi per quanto riguarda l'ingrosso però questo mi devo prendere i documeNti ed ancora neanche me li ha dati e già hanno cominciato non comprensibile questo è un pochettino non lo sò, gli ho detto io di portare pazienza ma pazienza non mi pare che ne abbia Romeo:Da quella ditta è arrivata che doveva arrivare qualche altra cosa Nardo:Ma già stà camminando stà andando avanti Romeo:Lì manca che mettiamo le firme sugli originali e che glielo mandiamo indietro e sentite un altra cosa l'ha sopra quell'amico di là vi ha più detto qualcosa per quei gratta e vinci Nardo:E ci siamo sentiti ieri ci siamo visti stamattina perchè ci siamo incontrati però dice che non era d'accordo perchè dice a me mi toccano che avevamo fatti i conti 30 mila euro gli ho detto io guarda non è questo il problema che lo accontentiamo, lo sistemiamo facciamo un poco io e un poco voi, invece che c'è ne tocchi 30 c'è ne tocca 20 gliene diamo 50 e sistemiamo la partita non è che andiamo vedendo i 10 milioni sopra e sotto però stavalta erano lui e Gerardo che io lo conosco pure a Gerardo e dice guarda ne dobbiamo parlare sempre con lui benissimo parlate con lui e fatemelo sapere ora stà aspettando ora ieri l'ho chiamato "ciao Mimmo" (saluta un passante) era quà in giro, … Nardo: Allora, per quella ambasciata non mi hai detto nulla. E fattibile allora come vieni mi chiami che fino alle 16 io sono quà alle 14.30 va bene allora mi chiami che vengo a trovarti a casa Romeo:Non comprensibile Nardo:Ma se va bene pure questa operazione un paio di mesi Romeo:Si questa l'unica cosa è non è che li fanno subito perchè la banca vuole la liberatoria Nardo:E appunto per questo Romeo:Ora non so nel dettaglio che operazione vogliono fare perchè per telefono non abbiamo parlato lui mi ha detto che i controlli sono andati bene mi raccomandanto ce l'hai tu gli originali in mano Nardo:Ma all'epoca l'originale gliela avete mandata Romeo:Ce l'ho io nelle mani l'originale quella non gliela dò a nessuno nella mani gliela do quando sono sicuro che l’operazione è partita altrimenti non è che gli do l'originale questi una partita sicuramente fanno un programma non comprensibile che aspettavano che gli mando la ben garant e che facciano siccome si vuole fare il discorso della garanzia per questa operazione Si fermano a parlare con una donna NARDO : Buongiorno commare? fatevi avanti comapre Vincenzo il sedile Donna: Buongiorno! Nardo:Non comprensibile che c'è? Donna: Quà! Nardo:madonna addolarata che caldo che c'è. ma ieri di più si! Donna: Non comprensibile Romeo:ma voi ....non comprensibile Nardo:Ma avete visto che bei fiori non comprensibile Romeo:No se non arriva Agosto settembre Nardo:No quà da noi hanno cominciato a spogliarsi Donna: Non comprensibile Romeo:Sono caricati! Nardo:Si quest'anno si non mi ricordo se ieri o avantieri no avantieri ma se ci regoliamo che c'è problema con la macchina saliamo con questa Donna: Grazie Nardo:Di niente Donna: Non comprensibile Nardo:E la questione di Luca l'altra volta Ernesto me lo ha detto se è possibile una cosa Romeo:Non comprensibile Nardo:No la questione di Antonimina Romeo:ma questa di Antonimina che si deve fare con quell'amico Nardo:Ora vediamo Romeo:sapete cosa è importante perchè poi ieri là io mi sono regolato che non sapevo cosa dire quella ditta coem si chiama Nardo:Non lo sò nenache io Romeo:E altrimenti cosa gli diciamo Nardo:Che si mettano in contatto tra loro già è stato messo è stato già chiamato pare che gli abbia risposto male Romeo:Perchè quando andiamo a paralre con quest'amico sicuramente dirà chi questi amici l'ha sopra vogliono sapere Nardo:Ernesto mi ha detto di fare il nome sui che sono il nipote suo ...non credo che c'è se c'è è quà alla macelleria,. ma non credo che c'è Romeo:Sieti usciti pure sul giornale stamattina Nardo:Io...noi siamo usciti sul giornale il nome di mio padre per ..Sorianello (Nardo effettua una telefonata) SCENDONO DALLA MACCHINA E RISALGONO ALLE ORE 12.37.54 Nardo:Allora sei venuto a prenderli con la macchina ma figurati ma dai a marina ci siete andato in giro che dice che ci sono ...dice che c'è ne sono assai assai Romeo:Io con quegli amici che lavorano non comprensibile ci sono i prezzi ... Nardo:Comunque vi stavo dicendo che c'è Codraro non comprensibile infatti stasera gli insegno una strada che sono 10 anni che ho questa stradina è un stradina che ha più di 10 anni ed è durata perchè non glielo ho detto mai a nessuno Romeo:Quando poi le cose si allargano Nardo:Io infatti a questo "uaglione" (ndr ragazzo) gli l'ho detto guarda quà sono 10 anni che ho questa strada fino ad oggi tutto tranquillo, dice compare Pietro la verità se avete questa strada e perchè non avete mai parlato con nessuno avete capito, ora non è che la insegno a te spero, compare Pietro, e questo quà va ..kalaschikov e ci sono pure i 9 russi che erano militari stè cose quà quelli dice che costano però non è che può fare carichi non indifferenti fà poco può portare 10- 15 pezzi 20, proprio, Ernesto ieri ha cominciato 10, 10 e 10 Romeo:vabbè ma se lui ha non comprensibie con questi quà bustarelle Nardo:Ho parlato con questo ragazzo quà e vuole 1200- 2000 euro Romeo:Ah! Nardo:Perchè a noi quà c'è non comprensibile Romeo:Non comprensibile Nardo:Quà il Vibonese un pezzo un qualsiasi pezzo Romeo:Ma quà si trovano a me c'erano amici di Vibo non comprensibile Nardo:Non lo sò a Vibo non si trova assai trovate 2 pezzi 3 pezzi se si trova qualcuno che li da a 1000 euro quà c'è da fare soldi quà c'è da fare denaro ma non quà a Soriano perchè poi non comprensibil ci ammazzano a noi la verità funziona così compare Vincenzo. Romeo:Io ero sopra una giornata non comprensibile e lui mi aveva cercato a me 1200 Nardo:Non comprensibile Romeo:Gli ho detto io ma sei uscito pazzo noi li possiamo pagare 6-700 non di più dice ma non questi prezzi noi li diamo 1200 - 1300 gli ho detto io non ne parliamo proprio Nardo:In pratica voi la registrate diversamente proprio Romeo:Ma perchè noi li abbiamo presi quando li abbiamo presi li abbiamo presi con prezzi buoni anche perchè a reggio C'erano prezzi alti ma quando il periodo.. Nardo:Della guerra Romeo:10 anni fà che quello era un periodo ma adesso se il prezzo non è buono Nardo risponde al telefono Nardo:I prezzi se vi servono 2000-2500 euro timbrata non comprensibile ma poi li rivendono non è che li tiene lui poi li rivendono ma trattabili avete capito martedì lo avete letto il giornale Romeo:Non mi ricordo ma l'ho letto Nardo:O martedì o mercoledì è uscito perchè la sera e sono venuti a rompere il ca....alla fine tenete tenete però poi Voci in sottofondo OMISSI DALLE ORE 12.46.17 ALLE ORE 12 58 49 ALLEGATO 35A E’ doverso precisare che non è stato ovviamente possibile procedere ad un riscontro diretto in quanto trattasi di una fattispecie di reato posta in essere dagli interessati in epoca precednete all’attività di indagine, tuttavia pur sconoscendo la natura delle armi detenute da ROMEO, se queste fossero state legalmente detenute o armi giocattolo od altro, non vi era nessun motivo di nasconderle. Pertanto si ritiene la condotta del ROMEO certamente illecita.” Le conversazioni appena esaminate conducono a ritenere fondata l’ipotesi accusatoria prospettata dal P.M. Il tenore dei dialoghi, sia per Romeo che per Ceravolo e’ assai esplicito in ordine al fatto che, entrambi, in momenti e contesti diversi, hanno detenuto armi illegalmente tanto da avere la necessita di occultarli, Romeo, in prossimita’ di un tratto autostradale, Ceravolo consegnandole a un terzo non identificato. Per entrambi il P.M. fondatamente deduce che se le armi fossero state legalmente detenute non ci sarebbe stata necessita’ alcuna di occultarle, Romeo, in un luogo aperto ove, tra l’altro, sono state individuate da terzi che le hanno sottratte, Ceravolo, titolare di porto di armi, consegnandole a un terzo. Il fatto che Romeo non fosse nuovo a gestire la disponibilita’ di armi illegalmente detenute e’ riscontrato dalla conversazione che intrattiene con Nardo Pietro ove si parla esplicitamente di kalashnikov, del margine di guadagno e dei rischi connessi alla negoziazione degli stessi. In odine all’aggravante contestata si deve, in assenza di elementi di alcuno tipo, concludere come per l’aggravante di cui al capo U) Capo A – bis) – Manti Paolo Giuseppe, Pizzi Bruno, Romeo Francesco, Romeo Girolamo, Iofrida Leone Luigi, Ferraro Francesco Il Capo Abis ) riguarda Manti Paolo, Pizzi Bruno, Romeo Francesco, Romeo Girolamo, Iofrida Leone Luigi, Ferraro Francesco a cui sono contestate, in concorso, la illegale detenzione, e il porto in luogo pubblico di numerose armi da fuoco sull’sse Roccaforte del Greco, Nord Italia, Svizzera con attivita’ che vanno dalla detenzione , al trasporto, alla messa a punto, alla consegna delle armi all’utilizzatore finale il tutto sull base di ruoli ed incarichi di natura mafiosa con l’aggravante di essersi avvalsi della forza di intimidazione tipica dell’’associazione mafiosa e al fine di agevolare l’associazione mafiosa di cui al capo A). Si trascrivone le conversazioni e gli esiti dell’attivita’ di indagine poste a fondamentl della contestazione: “ IL TRAFFICO DI ARMI CON LA SVIZZERA Le indagini poste in essere dopo il tentato omicidio di SPANO’ Teodoro e l’omicidio di PANGALLO Antonino, permettevano di ricostruire, come si è già accennato, un’importante contiguità tra alcuni dei personaggi oggetto delle presenti investigazioni (indubitabilmente legati da un vincolo di tipo associativo) e altri soggetti, originari di Roccaforte del Greco o zone limitrofe, ma residenti da diversi anni in comuni dell’Italia settentrionale, in particolare nella Provincia di Verbania, ove insiste un folto gruppo di affiliati che gestiscono affari illeciti di rilevante entità (spesso anche per conto delle cosche di Roccaforte del Greco). Giova ribadire che la nuova geografia criminale conseguente alla “guerra per l’egemonia” combattuta (negli anni ’90 del secolo scorso fino all’intervento pacificatore del “tiradrittu” – avvenimento dettagliatamente ricostruito nell’ambito della nota operazione “Armonia” condotta dalla Polizia di Stato ) tra le fazioni ‘ndranghetiste contendenti, nei territori di Roghudi (RC) e Roccaforte del Greco (RC), ha delineato un nuovo assetto in cui è possibile individuare due principali centri di potere: la cosca Zavettieri, da un lato, e la cosca Pangallo – Maesano – Favasuli, dall’altro. Ciò che accomuna i predetti sodalizi, è il vigoroso interessamento a tutte le possibili occasioni di illecito guadagno offerti dal (pur depresso) territorio di influenza, nonché il sistematico ricorso alla forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo corroborato, quest’ultimo, dalla ingente disponibilità di armi e da un tessuto sociale e culturale notoriamente omertoso. I principali accoliti della cosca ZAVETTIERI - alla luce del presente procedimento, delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia MESIANO Carlo e delle diverse sentenze che hanno riguardato i singoli fautori della “faida” e della successiva “pacificazione” - possono indicarsi, tra gli altri, in (soggetti tutti identificati): I MAESANO Salvatore (alias l’ “Arciprete”), nella qualità di promotore e capo cosca; ATTINA’ Paolo; ATTINA’ Domenico; PANGALLO Giovanni (alias “chechello”); PANGALLO Domenico (alias “bicicletta”); PIZZI Bruno; GULLI’ Antonio; GULLI’ Vincenzo; IARIA Ugo; PARISI Antonio; Allo stesso modo, sono stati accertati i principali sodali dell’associazione PANGALLO – MAESANO – FAVASULI, identificati in: PANGALLO Antonino (alias “u’ chiumbinu”, morto in un agguato nel 2004); PANGALLO Francesco; PANGALO Carmelo; IDA’ Massimo; IARIA Domenico Carmelo; IARIA Annunziato VERNO Pietro; VERNO Vittorio; SPANO’ Teodoro Al precipuo fine di verificare l’esistenza di pericolose connivenze tra il gruppo residente nella fascia ionica della provincia reggina e il gruppo stanziatosi al nord - Italia (confine Svizzero), venivano significativamente implementate le attività tecniche, attraverso il monitoraggio di diversi personaggi, tra i quali: PIZZI Bruno, FERRARO Francesco, STELITANO Franco ed altri ancora, di seguito indicati (tutti identificati). Tra i personaggi mantenuti in costante osservazione - RIT 1103/06; 1533/06 e 2090/06 figurano anche i fratelli Francesco e Gino ROMEO, entrambi originari di Condofuri (RC), ma residente, il primo, nella Confederazione Svizzera, a Briga (località in cui, il 26.10.2006, veniva tratto in arresto il capo mafia MAESANO Fortunato, soggetto ampiamente noto alla Giustizia italiana nella sua veste di reggente della cosca Pangallo – Maesano); e il secondo nel comune di Condofuri (RC). Orbene, l’analisi incrociata delle conversazioni intercorse tra ROMEO Francesco, Pizzi Bruno e, successivamente, Romeo Gino consentivano di ricostruire una serie di contatti che denotavano, in modo sufficientemente chiaro - nonostante il ricorso ad una terminologia criptica basata su vocaboli convenzionali – l’esistenza di un intenso traffico di armi posto in essere dai medesimi soggetti a beneficio del gruppo criminale di appartenenza (ZAVETTIERI) In data 25/06/2006, al progressivo nr. 18073 dell’utenza 338/3014270, in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05, veniva riportata una conversazione tra il pluri-pregiudicato MANTI Giuseppe e PIZZI Bruno. Il primo chiedeva se avesse pensato al proprio cognato. PIZZI, con tono alquanto stizzito, rispondeva affermativamente e diffidava il Manti dal formulare nuovamente quella richiesta atteso che, nel passato, su quello stesso argomento, si era già espresso almeno cento volte. Pizzi, quindi, invitava il Manti Giuseppe a riferire al cognato quanto segue (testualmente): “DIGLI CHE NON SONO GIOCATTOLI, quindi deve avere pazienza se vuole, altrimenti fa che cazzo vuole anche lui. Io altri 15/20 giorni scendo giù (in Calabria) basta, finito, non si deve telefonare, quando telefona devi dirgli che deve chiamarmi lui, così lo mando a fanculo". (VDS. SINTESI ALLEGATO 379) Il cognato del MANTI Giuseppe al quale si fa riferimento - così profondamente interessato a ricevere qualcosa dal PIZZI, da suscitare, con la sua insistenza, la contrarietà del medesimo - è sicuramente (in quanto unico cognato del MANTI, per aver sposato la sorella MANTI Antonina) TRIPODI DOMENICO Antonio, nato a san Lorenzo (RC) il 07.06.1957, residente a Condofuri (RC) via Peripoli n.284, autista. Il TRIPODI è stato condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, nell’ambito del procedimento penale 19/94 Reg. Assise – sentenza del 21.04.2001 contro Natale IAMONTE + 73. TRIPODI DOMENICO Antonio, inoltre, è zio di TRIPODI Carmelo, nato a Melito P.S. il 26.09.1969 e allo stato sta scontando una condanna all’ergastolo poiché ritenuto responsabile di concorso in omicidio ed associazione delinquenziale di stampo mafioso (organico alla cosca LATELLA di Reggio Calabria). ALLEGATO 34C n data 06.07.2006, al progressivo nr.18854, sull’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05, veniva raccolta un’altra conversazione, ancora tra MANTI Giuseppe (chiamante) e PIZZI Bruno (chiamato). PIZZI Bruno chiede a MANTI di andarlo a trovare (n.d.r a Domodossola), così prima che Manti se ne vada (ndr in Calabria) potranno andare a prendere “le cioccolate” in Svizzera. Quindi, prima di interrompere la comunicazione, MANTI Giuseppe chiede al PIZZI se abbia sentito il cognato (ndr di Manti), ovvero il fratello Rosario. TRASCRIZIONE INTEGRALE PIZZI MANTI Eih Eih " don gnuri" PIZZI Che state combinando? MANTI E qua siamo, tu? PIZZI Mah, ...inc... siamo MANTI Eh? PIZZI Quand'è che vieni per quaì? MANTI Non lo so Bru... PIZZI E vieni, vieni quando vuoi, andiamo ci prendiamo due cioccolate nella Svizzera MANTI Eh PIZZI E ce li portiamo per sotto prima che te ne vai MANTI Eh PIZZI Però devi venire, perchè io non posso andare che ho un sacco di impegni MANTI Eh PIZZI E di impicci. Devi venire tu.. MANTI Eh PIZZI E... boh, quando vieni poi vediamo MANTI Vediamo così... vediamo se posso arrivare vengo sabato PIZZI Vedi tu, io... basta che me lo dici due o tre giorni prima, non presentarti qui a prendere ...inc... però ah ! MANTI Vengo sabato Bruno PIZZI Vieni sabato ora? MANTI Si PIZZI Va bene, va bene MANTI Hai capito? PIZZI Va bene MANTI Eh, sentimi qua, a.... ti ha telefonato mio fratello Rosario, mio cognato? No?! PIZZI No MANTI Eh PIZZI Che è successo? MANTI Una... un problemuccio, no, ma no niente di ... PIZZI Che è successo, che problema? MANTI Eh? PIZZI Che problemi? che hai litigato con qualche altro, con qualcuno? MANTI No nooo, no no. Là sotto a mio cognato PIZZI Tuo cognato? MANTI Eh PIZZI Ah, va bene, allora... MANTI No, si è fatta la scappatella mia nipote PIZZI Come? MANTI (ride) eh PIZZI Si è fatta la scappatella tua nipote? MANTI Eh eh (ndr si si) PIZZI Con chi? MANTI Con quello là di Bova Superiore PIZZI Chi è questo di Bova Superiore MANTI Quello di ...inc... PIZZI Ma è una cretina proprio ! si è rimbambita? MANTI Oh, non parlare con nessuno perché mio cognato non vuole, e mi ha detto che ti telefonava lui PIZZI Ah, va bene dai MANTI Hai capito? PIZZI Io sono qua, ci vediamo poi per sabato dai MANTI E sabato, sabato sono lì io PIZZI Va bene MANTI Va bene? Ciao ALLEGATO 34D In data 13.07.2006 al progressivo nr. 19493, sull’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05 si sente, in sottofondo, PIZZI Bruno proferire le seguenti parole:"C'è Ciccio ROMEO, che è sposato con una Croata ed ha due bambini". PIZZI, quindi, chiama MANTI Giuseppe per riferirgli di aver parlato al telefono con ROMEO Francesco (si riferisce alla conversazione nr. 30 del 13/07/2006, tra PIZZI Bruno e ROMEO Francesco) e che dovranno risentirsi il giorno dopo (o l’altro ancora) per sapere se ha o meno “cioccolato con le nocciole”. MANTI chiede a PIZZI di farglielo sapere al più presto. La conversazione si sviluppa poi come segue: MANTI Oh! Oh! PIZZI -Ascolta vedi che ho chiamato ora. MANTI Eh! PIZZI Mi chiama domani. Domani o dopodomani. MANTI Eh! PIZZI E mi dice SE C'È CIOCCOLATO CON LE NOCCIOLINE O NIENTE. Se non è per questo Sabato, potrebbe essere l'altro. MANTI Fammelo sapere, perchè allora non vengo questo, vengo l'altro. PIZZI Ascolta ti sto dicendo, io l'ho chiamato subito. MANTI Eh! PIZZI E GLI HO DETTO VEDI CHE MI SERVE LA CIOCCOLATA CON LE NOCCIOLINE. MANTI Eh! Se è Domenica vado E LI PRENDO (si desume chiaramente che PIZZI qui non parla di cioccolata), sennò niente. MANTI Eh! PIZZI Ti chiamo e ti dico. MANTI Eh e vedi tu domani sera... PIZZI Se mi dimentico chiamami. MANTI A limite o domani sera o sabato prima di partire ti chiamo. ALLEGATO 34E Al progressivo nr. 19572 del 14/07/2006, MANTI Giuseppe telefona a PIZZI Bruno - RIT 644/05. PIZZI dice che ancora non l’ha chiamato (si riferisce a ROMEO Francesco, per l’acquisto della “cioccolata con le noccioline”) quando lo chiamerà gli farà sapere lui. ALLEGATO 34F In data 13.07.2006, sull’utenza telefonica 0041/788193321, intercettata con RIT 1103/06, è stata registrata una conversazione tra due soggetti di sesso maschile, identificati in PIZZI Bruno e ROMEO Francesco, entrambi in oggetto generalizzati. Monitorato: Registrazione: 30 Ora registrazione: 13/07/2006 21.40.07 Pizzi (in sottofondo) Romeo Il giorno prima devo andare...e non mi conviene proprio, perché c’ho da fare ! Ciccio! Pizzi E Bruno Pizzi della “ provincia” di Condofuri!? Romeo E che si dice!? Pizzi Eh State bene!? Romeo Non c'è male tu dove sei? Pizzi E dove sono a casa sono Romeo E! Pizzi Senti un pò, come siete messi state lavorando? Romeo E' si è! Pizzi State bene? Romeo Non comprensibile Pizzi Tu che non stai bene non fa nulla basta che stiano bene il bambino e tua moglie. Romeo E si è, 2 bambini no uno. Pizzi E va bene due tutte e due Romeo Si! Pizzi Senti che ti dico io può darsi che Domenica . Romeo Eh! Pizzi Dovrei venire a prendermi due cioccolate Romeo Eh! Pizzi Tu hai capito no? Romeo Si, si ma mi devono dare “ambasciata” Pizzi E, però mi devi chiamare prima. Romeo Si! Pizzi Prima di sabato mi devi chiamare per darmi ambasciata perché altrimenti io devo venire domenica altrimenti. Romeo Si! Pizzi O questa domenica o l'altra? Romeo E non è cento per cento, mi ha dato (...non comprensibile) hai capito? Pizzi E ho capito però vedi di chiamarmi immediatamente informami perchè... Romeo Ma in poche parole mi conosci a me no? Pizzi E ma non ho capito vengo io e mi "levu" (mi porto via) due cioccolate Romeo E se non ti telefonano le cioccolate te li porto io. Pizzi va bene! Romeo Eh (si sente una risata) Pizzi Apposto!? Romeo Apposto Pizzi Stai lavorando è arrivato Carmelino? Romeo No per fine mese viene mi ha mandato il fax ieri che gli dovevo dare i soldi a fine mese... Pizzi Eh! va bene va! Romeo A fine mese dobbiamo fare un altro viaggio Pizzi va bene ma per l'Italia uscite in questi periodi vedete che fino a giorno 28 sono qua. Romeo Non comprensibile Pizzi Che poi mi butto nella provincia di Condofuri. Romeo E quanto stai là? Pizzi E una mesata penso! Romeo E che ti cada la croce Pizzi E certo ma non scendete ? Romeo ma che scendo devo andare in Croazia Pizzi E ma in Croazia solo andate? Romeo E vado solo che devo fare un pavimento! Pizzi Il pavimento? e le facciate quando le facciamo? Romeo Le facciate le dobbiamo fare? Pizzi Ascolta se a me mi fanno passare vengo e ti aiuto. Romeo Non ti fanno passare perchè non ti dovrebbero fare passare ? Pizzi Non lo so se mi fanno passare vengo ad aiutarti Venerdì, sabato e domenica. Romeo venerdì sabato e domenica. Pizzi Per tre giorni puoi prendere impegni per me ed altri due. Romeo Va bene allora mi devo organizzare il materiale e tutto. Pizzi E organizza tutto che ti aiuto Romeo Devo vedere a mio cognato come è combinato Pizzi E vedi quello che devi fare? Romeo Hiiiii!! Pizzi Ascolta ti raccomando per le cioccolate Romeo va bene! Pizzi Pure una Romeo Non comprensibile vedo vedo. Pizzi va bene Quelle con le noccioline Romeo va bene. ALLEGATO 43A In questa conversazione, i due soggetti parlano di “cioccolate”. Il PIZZI, in particolare, dice che vorrebbe andare domenica a prendersi 2 cioccolate. ROMEO risponde che sta aspettando “ambasciata” (ndr notizia). PIZZI dice di fargli sapere sul da farsi in quanto, nel caso in cui le cioccolate non dovessero esserci, andrà la domenica successiva. Lo stesso, ancora, si raccomanda che la cioccolata sia quella con le noccioline. La conversazione induce a ritenere che i due soggetti stiano parlando di beni/cose di illecita provenienza o comunque illegalmente detenuti - presumibilmente armi - atteso che la cioccolata, anche la più sofisticata, è un prodotto commerciale di largo consumo, facilmente reperibile presso la generalità dei supermercati. Ancora più peregrina, per quanto rara e pregiata la predetta cioccolata possa essere, è la circostanza in base alla quale appare assolutamente indispensabile, per recuperare quello specifico prodotto, attendere un’ “ambasciata” ad hoc e, quindi, riscontro da terzi soggetti. Va aggiunto, ad abundantiam, che la conversazione in esame avviene in data 13 Luglio, cioè in un periodo in cui la cioccolata, in virtù del caldo, non è abitualmente consumata (ad esempio, la FERRERO, una delle principali aziende produttrici di cioccolata, in estate sospende addirittura la produzione). Monitorato: 393478215292 – 1533/06 Registrazione: 791 Ora 03/08/2006 15.05.56 registrazione: Interlocutore +4178819332 ROMEO Francesco ed il fratello Gino (ROMEO Girolamo). Gino dice che ha visto Bruno PIZZI il quale lo saluta. Francesco dice al fratello Gino che a quello deve dargli la “cioccolata”. Gino esclama: "A quello là, ma tu sei pazzo, a me non ha detto niente!?". ROMEO Francesco, a questo punto, sostiene espressamente di non poter parlare per telefono in quanto sarebbe troppo rischioso. Gino afferma comunque di non aver cioccolate. LA CONVERSAZIONE SI SVILUPPA COME SEGUE Interlocutori: ROMEO FRANCESCO:FRANCESCO ROMEO GIROLAMO:GIROLAMO TRASCRIZIONE FRANCESCO Eh ... (incomprensibile). GIROLAMO Che stai facendo? FRANCESCO Dove sei? GIROLAMO Qua all'impianto vicino ad Andrea. FRANCESCO (incomprensibile). GIROLAMO Eh vengo e lavoro un pò qua e un pò per il campo. FRANCESCO Ah.. Ah.. (incomprensibile) GIROLAMO I tuoi figli, Sindi ... FRANCESCO (incomprensibile). GIROLAMO Eh (incomprensibile). GIROLAMO I tuoi figli, Sindi .. FRANCESCO Tutti bene, (incomprensibile). GIROLAMO Dove sei che lavori? FRANCESCO Abenati. GIROLAMO Ho visto a Bruno PIZZI. Ti saluta. FRANCESCO Vedi che a quello (incomprensibile) quel discorso (incomprensibile). GIROLAMO Ah? FRANCESCO A quello devi dargli la cioccolata .... GIROLAMO A quello là? ... FRANCESCO Eh ..……. GIROLAMO Ma tu sei pazzo…………………… FRANCESCO E perchè GIROLAMO (incomprensibile) ma sei scemo (incomprensibile)? A me non mi ha detto niente!…………….. FRANCESCO Ma lui non sa niente, te lo dico io……………. GIROLAMO Ma no, per ora non ci sono, dopo vediamo…………… FRANCESCO Ma perchè, ma (incomprensibile) non posso parlare per telefono, perchè tu sei scemonito…………………. GIROLAMO ho capito, ma poi vediamo, ho capito……………… FRANCESCO Ma che vediamo, che vediamo. Tu vai e lo trovi…………… GIROLAMO eh……………. FRANCESCO eh………….. GIROLAMO Eh. No. Di altri fatti niente, perchè non ci sono cioccolate. FRANCESCO Come di altri fatti? GIROLAMO Eh ... cioccolate non ci sono. FRANCESCO Non ci sono cioccolate. Eh non vivi più. GIROLAMO risata. FRANCESCO Eh. GIROLAMO Dopo (incomprensibile) non (incomprensibile) FRANCESCO Ti prometto che non ridi più, te lo dico io. GIROLAMO (incomprensibile) FRANCESCO Eh GIROLAMO Sei pazzo. FRANCESCO Ma tu ridi, va bene. Ciao Gino. GIROLAMO Ciao, ci sentiamo dopo. FRANCESCO Statti bene. GIROLAMO Ciao. Ciao ALLEGATO 42A Questa conversazione rafforza ulteriormente la tesi secondo cui il reale argomento della discussione non sono certamente le cioccolate, bensì articoli/beni dei quali non è conveniente parlare per telefono. Inoltre, tali argomenti venivano affrontati in un periodo certamente non ideale per la consumazione di cioccolato: il 3 agosto del 2006. E’ altresì da evidenziare la risolutezza con la quale Francesco intima (quasi) al fratello Gino di consegnare la “cioccolata” al PIZZI. Monitorato: RIT 1103/06 Registrazione: 46 Ora registrazione: 07/08/2006 15.53.51 CONVERSAZIONE IN DIALETTO CALABRESE TRA ROMEO FRANCESCO E IL FRATELLO ROMEO Gino, residente in Condofuri. Ore 15:55 Gino Si! Francesco Non comprensibile Gino E come andiamo? Francesco Che si dice non c'è male voi? Gino Si sente una risata - che fai lavori? Francesco No sto giocando. Gino e per controllo Francesco Ah! Gino (Non comprensibile...) un altro fratello Francesco E come si chiama Gino Una sorellina Francesco Una sorellina non la voglio Gino Francesca. Francesco Francesca.... Gino I bambini che fanno? Francesco I bambini stanno bene tu? Gino Io qua sono qua in giro. Francesco Non comprensibile.. Gino Ah! Francesco la commare peppina com'è? Gino La cognata peppina stà bene ma si chiama giusy e non peppina. Francesco Come? Gino Giusy! Francesco Come si chiama Giusy! Gino Giusy e Pina Giusy! Francesco commare Peppina Gino Risata. Francesco Gianni dice Pipina Gino La zia pepipna pure carmelo dice la zia pepilla. Francesco Eh! Gino Carmela che fà? Francesco Sta bene. Gino E perchè non li porti una settima i bambini? Francesco E fra otto giorni vanno a scuola Gino A è va bene ha finito Gino di andare sotto e sopra che non li porti. Francesco Glieo hai dato quel coso allo zio Mario Gino Deve andare a passeggiare Francesco Ma tu sei esaurito figlio mio. Gino Non ho niente io ciao! Francesco E perchè? Gino Perchè non ho nulla. Francesco Non comprensibile Gino Non mi ha detto nulla lui a me. Francesco ma me lo ha detto a me! Gino te lo dice a te come è venuto con le mani vuote veniva con le mani piene. Francesco ma tu gli dice quando te ne vai mi lasci. Gino Non gli do niente perché fanno la fine di quegli altri che se li prendono le persone Ciao! Francesco Ma tu glielo dici. Gino Non gli dico nulla io. Francesco a bu....io aspetto che prendo altre cose Gino Si si tu sei come a tuo padre che pensi sempre per gli altri poi gli altri se ne fottono di voi. Francesco Si, si è vero tu non pensi tu pensi solo per te Gino (Si sente una risata) Francesco Dagli quella cosa Gino Ti ho detto io che non funzionano quelli sono una no e l'altra non funziona hai capito? Francesco va bene (... non comprensibile ) Gino mandagliela se la vuoi Francesco Eh!? Gino mandagliela se la vuoi Francesco Ma lui ne ha 2-3 qua Gino E 4 ne ha lui Francesco no ciao. Gino Ciao. ALLEGATO 43B Appare, altresì, opportuno sottolineare che, sulle utenze in uso ai soggetti appena menzionati, sono state registrate talune conversazioni che denotano una stretta vicinanza dei predetti al noto capo di ‘ndrangheta MAESANO Fortunato, cui si è già fatto riferimento in precedenza. Il predetto MAESANO è soggetto ampiamente noto alla Giustizia italiana per il ruolo di leader rivestito nell’ambito della faida di Roghudi. Attualmente risulta risiedere in Svizzera. In data 08.08.2006, al progressivo 1549 - RIT 1053/06, viene registrata una conversazione tra una voce maschile (n.m.i.) e IOFRIDA Leone Luigi (vedasi scheda nr 31). Nel corso della stessa, il primo, servendosi di una utenza cellulare in uso a FERRARO Francesco, domanda a IOFRIDA quando “scenderà” (a Reggio Calabria ndr). IOFRIDA risponde dicendo che, per il momento, non pensa di dover scendere, ma che nei giorni venturi qualcuno comunque sarebbe sceso. IOFRIDA, quindi, rivolgendosi al suo interlocutore, domanda se gradisca della “cioccolata”. L’uomo, senza esitazione, risponde che gli farebbe piacere ricevere della “cioccolata con le nocciole”. I due si salutano e l’uomo passa il telefono a FERRARO al quale IOFRIDA domanda se gli serva qualcosa. FERRARO risponde di no in quanto a breve rientrerà (a Domodossola). ALLEGATO 41B Al progressivo nr. 3749 del 29/08/2006, RIT 1533/06, ROMEO Girolamo telefona al fratello ROMEO Francesco. Francesco si lamenta con il fratello per il comportamento che tiene con la madre. ROMEO Francesco dice a Girolamo: "Non fate gli errori che ha fatto tuo padre, che ha fatto Merigo (n.m.i.) etc., CERCHIAMO DI TENERE LA CARICA, ALTRIMENTI LASCIATELA. SE NON SIETE BUONI, LASCIATELA LA CARICA, perchè la prossima volta che quella fa pio- pio, parto e vi mando all'ospedale a tutti: al papà, ai figli ed a tutti, perchè la mamma è esaurita e quando poi muore ed arrivo là e voi piangete, vi caccio fuori a tutti". ROMEO Girolamo, spiega al fratello che MORABITO è malato, perché ha il diabete. Francesco gli risponde e dice: "DAGLI DUE PASTIGLIE DI PIOMBO". Girolamo chiede a Francesco le cioccolate. Francesco dice: "LE CIOCCOLATE. NON HAI NIENTE TU, ORMAI TI HO CHIUSO TUTTI I TUB ... (incomprensibile) sono tutti chiusi". Girolamo: "E SE TI CHIUDO IO ... (incomprensibile)". ROMEO Francesco: "SE NON SIETE BUONI, LASCIATELE LE CARICHE". I due si salutano. ALLEGATO 42B Nella precedente conversazione, ROMEO Francesco esorta il fratello Girolamo a mantenere un comportamento consono alla sua posizione e a non ripetere gli errori già commessi dalla famiglia nel passato. Si parla di “carica” (e quindi di un certo rango all’interno di un determinato organismo) e viene prospettata la possibilità di esserne privati qualora non si dimostrasse l’idoneità. Girolamo, quindi, domanda a Francesco delle “cioccolate”. Questi risponde di non averne. Al progressivo nr. 4759 del 08/09/2006, RIT 1533/06 ROMEO Francesco telefona al fratello ROMEO Girolamo, riferendogli: "La debolezza non è una cosa ereditaria, chi ce l’ha, ce l’ha, io ti ho proposto un discorso, ancora (incomprensibile)... aspetta (incomprensibile)..... ma che ho dato, ... (incomprensibile). che mi tornano e mi ridono nella faccia ... (incomprensibile) tu sei stato un jolly, ... (incomprensibile) ma io quel jolly l'ho perso, ... (incomprensibile) qualche nostro fratello, ha detto una Ferrari, ... (incomprensibile) ma senza benzina devi lasciarla nel garage ...". Francesco, chiaramente, si lamenta del modo in cui Girolamo sta gestendo le incombenze assegnategli. ALLEGATO 42D Al progressivo nr. 4762 del 08/09/2006, RIT 1533/06 ROMEO Francesco telefona al fratello Girolamo. Girolamo chiede se per caso gli ha chiuso la conversazione. Francesco dice che non ha chiuso, è semplicemente caduto il telefono che si stava anche rompendo. Girolamo Si vede che hai detto qualcosa che non dovevi dire Francesco "Qualche nostro caro fratellino, ... ci ha detto che qualche Ferrari senza benzina, bisogna lasciarla al garage ..... e sempre pio pio ... (incomprensibile) suono gutturale ... hai capito ... alla ragazza, lascia il telefono alla macchina, ... pio pio, mucio .. mucio, ... vi chiudo i viveri ragazzi". Girolamo Bisogna vedere chi vuole aprirli a te". Francesco " Ma i caini di là sopra, non hanno parlato mai più?" (Girolamo chiede di chi parla). Francesco "I gallicianì" (Persone di Gallicianò, frazione aspromontana del comune di Condofuri) Girolamo no!? Francesco sono scomparsi dalla zona. Girolamo sono sceso ma non li ho visti proprio. Francesco vedi per quel fatto là Girolamo che devo lasciare stare, perchè ci vuole tempo. Francesco Ma che ci vuole tempo, ma quando partorisce? Girolamo A Pasqua!, a Natale!. Francesco Ma fuoco della mia vita, una stupidaggine di quella, figurati ... Francesco chi è andato lì? Girolamo che non è venuto nessuno. Francesco Si taglia con il coltello la debolezza, ... la debolezza non è una cosa ereditaria. Girolamo ciao salutami il "parente". ALLEGATO 42E Al progressivo nr. 5256 del 14/09/2006, rit 1533/06 ROMEO Francesco telefona al fratello Girolamo chiedendogli se gli ha telefonato “quello là”. Girolamo gli risponde di no domandandogli per quale motivo dovrebbe telefonargli. Francesco dice: "Per andare a prendere le medicine" . Girolamo: "Ma lo zio Mario che sta là, non può andare?". Francesco chiede a Girolamo se lui passa per Reggio Calabria. Girolamo dice che lui non può passare per Reggio Calabria, "da là sotto" con il camion, riferendogli inoltre che non ha il numero telefonico (di Vincenzo n.m.i.) e che questa sera vede lui se riesce ad andare. ALLEGATO 42H Al progressivo nr. 5412 del 15/09/2006,RIT 1533/06 ROMEO Girolamo telefona a ROMEO Francesco, riferendogli che ieri sera è andato a prenderli e glieli ha lasciati lì da loro, così può andarseli a prendere (lo zio Mario). ALLEGATO 42I In relazione alle conversazioni richiamate supra, è utile evidenziare come l’espressione “cioccolata” sia diffusamente utilizzata tanto dai soggetti che gravitano nella zona di Verbania, quanto dagli accoliti operanti nel reggino. A tal proposito, è eloquente la conversazione riportata in precedenza (08.08.2006, progressivo 1549 - RIT 1053/06) in cui IOFRIDA Leone Luigi (residente a Domodossola), contattato attraverso il telefono di FERRARO Francesco (anche lui residente in provincia di Verbania, ma che, in quel momento, evidentemente si trovava in Calabria) da un soggetto di sesso maschile, non identificato, ma sicuramente residente in Calabria (gli domanda infatti quando sarebbe sceso a trovarlo) si rende disponibile a inviargli della “cioccolata” (“quella con le noccioline”, precisa l’ignoto interlocutore). ALLEGATO 41B Non meno importanti sono le conversazioni intrattenute da PIZZI con altri sodali. Dalle stesse emerge chiaramente che, dietro il termine “cioccolata” e “cioccolata con le noccioline” (ampiamente adoperati anche dai fratelli ROMEO), si celino invero altri oggetti (verosimilmente armi e munizioni). L’interesse, infatti, mostrato dal PIZZI e dai soggetti a lui contigui all’acquisto della cioccolata con le noccioline, nonché le modalità ed i tempi di approvvigionamento, evidenziano, in modo inequivocabile, l’urgenza e l’importanza che il prodotto riveste per i soggetti in questione. Il termine criptato con cui PIZZI definisce le armi, si desume chiaramente dalle successive conversazioni tra PIZZI Bruno e MANTI Giuseppe8. Infatti: o al progressivo nr. 18073 del 25/06/2006, utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05, MANTI Giuseppe telefona a PIZZI Bruno chiedendogli se ha pensato a suo cognato (identificato in TRIPODI Domenico Antonino cl.’57, vds supra) . PIZZI (con tono stizzito) gli dice di sì e gli chiede di non domandarglielo più, in quanto sono gia 100 volte che glielo chiede. PIZZI Bruno inoltre chiede a MANTI Giuseppe di riferire al cognato quanto segue: “DIGLI CHE NON SONO GIOCATTOLI, quindi altrimenti fa deve avere pazienza se vuole, che cazzo vuole a anche lui. Io altri 15/20 giorni scendo giù (in Calabria) basta, finito, non si deve telefonare, quando telefona devi dirgli che deve chiamarmi lui, così lo mando a fanculo". ALLEGATO 34C o Al progressivo nr. 18854 del 06/07/2006, utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05 MANTI Giuseppe telefona a PIZZI Bruno. PIZZI Bruno dice a MANTI Giuseppe che deve andare per là (a Domodossola) quando vuole, così vanno a prendersi quelle cioccolate nella Svizzera e scendono per sotto , prima di andarsene. MANTI dice che se riesce andrà il sabato di quella settimana. MANTI Giuseppe chiede poi a PIZZI, se gli ha telefonato suo cognato o suo fratello Rosario, riferendo: “a mio cognato (TRIPODI Domenico Antonino cl.’57, vds supra), sotto (in Calabria), gli è scappata mia nipote, con quello di Bova Superiore, quello di Musceda”. MANTI Giuseppe, quindi, chiede a PIZZI di non parlare con nessuno, perché suo cognato ha detto che gli telefona lui. ALLEGATO 34D o Al progressivo nr. 19491 del 13/07/2006, rit 644/05, MANTI Giuseppe telefona a PIZZI Bruno riferendogli che sabato andrà a Domodossola. PIZZI gli ricorda che lui sabato non c’è. 8 Nato a Melito Porto Salvo (RC) il 16/03/1960, domiciliato in provincia di Torino, pregiudicato e fratello sia di MANTI Paolo - nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 19.03.1956, residente a Condofuri (RC), autotrasportatore (monitorato nell’ambito del medesimo procedimento penale -l RIT DDA 736/06) , sia di MANTI Rosario residente nella provincia di Verbania MANTI Giuseppe dice che si vedranno allora domenica alle ore 09:00, faranno colazione e dopo vedranno il da farsi. ALLEGATO 34E o Al progressivo nr. 19493 del 13/07/2006, utenza 338/3014270 RIT 644/05 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05 in sottofondo si sente PIZZI Bruno dire "C'è Ciccio ROMEO, che è sposato con una Croata ed ha due bambini". PIZZI chiama MANTI Giuseppe per riferirgli che ha telefonato a ROMEO Francesco (si riferisce alla conversazione nr.30 del 13/07/2006, sopra riportata, tra PIZZI Bruno e ROMEO Francesco) e che deve richiamarlo domani o dopodomani per notiziario (sapere se ha “cioccolato con le nocciole o niente”). MANTI chiede a PIZZI di farglielo sapere così, invece di andare quel sabato, andrà l’altro ancora. Quest’ultima conversazione è particolarmente significativa, in quanto consente di meglio lumeggiare il meccanismo attraverso il quale si giunge all’approvvigionamento delle tanto agognate cioccolate. L’uomo di riferimento è Francesco Romeo il quale – come si è sottolineato nelle precedenti conversazioni - interloquisce, ai fini dello “smistamento” delle cioccolate dalla Svizzera/Domodossola alla Calabria, col fratello Girolamo. Pizzi Bruno, quindi, si rivolge a ROMEO Francesco ogni qualvolta gli servano “cioccolate” da inviare in Calabria. Francesco, per parte sua, qualora si trovi sprovvisto di cioccolate, interessa il fratello Girolamo che a tutt’oggi risiede a Condofuri (RC). PIZZI, invece, è in stretto contatto col pregiudicato MANTI Giuseppe, il quale lo chiama insistentemente (fino a farlo irritare), al fine di procurare cioccolate con noccioline per il cognato (TRIPODI DOMENICO Antonio, nato a san Lorenzo (RC) il 07.06.1957, residente a Condofuri (RC) via Peripoli n.284, autista. Condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, nell’ambito del procedimento penale 19/94 Reg. Assise – sentenza del 21.04.2001). Dalla disamina delle conversazioni sopra citate, emerge, infatti, che il MANTI Giuseppe, fratello di Rosario e Paolo Giuseppe, è intenzionato all’acquisto di armi per conto del cognato. Infatti il MANTI è preoccupato che PIZZI nel distribuire agli amici la “cioccolata” acquisita per il tramite del ROMEO in Svizzera, si dimentichi proprio del cognato. È certamente rilevante sottolineare che PIZZI spiega a MANTI che l’oggetto di cui si parla non è paragonabile a dei giocattoli, ed invita lo stesso a non telefonargli più in merito, poiché lui ha già provveduto. Successivamente si evidenzia, in modo cristallino, la dinamica con la quale deve avvenire l’acquisto. MANTI Giuseppe dovrà recarsi a Domodossola dove si incontrerà con il PIZZI Bruno. Quindi, insieme, entreranno in territorio Svizzero, ove incontreranno ROMEO Francesco il quale consegnerà la tanto agognata “cioccolata con le noccioline” procurata, verosimilmente, da terze persone, persone dalle quali ROMEO Francesco deve ricevere (come lo stesso espressamente afferma) “un’ambasciata”. Si ritiene utile, altresì, per meglio chiarire cosa si celi dietro al termine “cioccolata”, evidenziare che il ROMEO Francesco spiega a PIZZI Bruno che lui oltre ad attendere un’ambasciata, deve organizzare il materiale e tutto, nonché vedere suo cognato com’è combinato. Monitorato: 393478215292 RIT 1533/06 Registrazione: 10393 Ora registrazione: 27/10/2006 17.42.49 Interlocutore +41788193321 In questa conversazione, Romeo Girolamo parla con il fratello e gli dice che sta tornando con la madre da Reggio. Alle 17.43, il medesimo asserisce che ha letto quella notizia sul giornale (ndr presumibilmente si riferisce all'arresto di Maesano Fortunato avvenuto in Svizzera) e se ne rammarica suggerendo al fratello di andarsene per sotto. Ciccio lo saluta repentinamente dicendo che non vuole più parlare con lui e di non sentirsi tanto in forma. Romeo Gino chiede quindi quando tornerà in Calabria lo zio Mario (n.m.i.).ROMEO Francesco risponde di non sapere (ndr molto probabilmente Romeo invita il fratello a tornarsene in seguito all'arresto di Maesano Fortunato). ALLEGATO 42M Monitorato: 393478215292 RIT 1533/06 Registrazione: 10627 Ora registrazione: 30/10/2006 14.28.57 Interlocutore +41788193321 ROMEO Francesco telefona al fratello Girolamo. Girolamo domanda a Francesco della “partita”. Francesco risponde: "La partita è finita è finito tutto". Girolamo replica: "Ci rifaremo, non fa nulla". Francesco confida al fratello di non essere più in grado di continuare ed aggiunge: "non andare più avanti, hai capito?!". Girolamo risponde affermativamente e domanda se lo zio Mario si trovi ancora lì (in Svizzera). Francesco dice di si. ALLEGATO 42N E’ importante sottolineare come l’enorme mole di attività investigativa posta in essere nell’ambito del presente procedimento penale, ha permesso di accertare l’esistenza di collegamenti molto intensi tra il gruppo criminale operante nel territorio di Roccaforte del Greco ed un folto numero di associati stanziati nel territorio di Domodossola. Nel corso della vasta attività di indagine, infatti, sono stati monitorati personaggi che, stabilmente risiedenti nel settentrione di Italia, hanno mantenuto un costante collegamento e una fitta rete di relazioni e frequentazioni (non meramente occasionali) con i personaggi più in vista della comunità delinquenziale di Roccaforte del Greco (RC). Tra i soggetti maggiormente attenzionati, meritano di essere menzionati i seguenti (tutti identificati): IOFRIDA Leone Luigi, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il giorno 27/08/1965 e residente a Roghudi Nuovo (RC) alla via Rizzari nr. 11, di fatto domiciliato a Domodossola (VB) alla via Italia nr. 28 (pregiudicato per associazione a delinquere di stampo mafioso); FERRARO Francesco, nato a Domodossola (VB) il giorno 10.05.1965, ivi residente via Italia nr. 86 (vds allegato 41 B); MAFRICI Antonio Giuliano, nato a Piedimulera (VB) il 12/04/1954 e residente in Svizzera a VISP in via Brueckenideg nr. 06, titolare della Ditta INTERALP, appaltatrice di innumerevoli lavori nel campo edilizio e di costruzione di strade, nell’intero territorio Svizzero. Ditta nella quale lavorano quasi esclusivamente calabresi; PALAMARA Domenico, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 12/01/1956 e residente a Domodossola (VB ) PIZZI Bruno, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il giorno 26/10/1963 e residente a Domodossola; ROMEO Francesco, nato a Condofuri (RC) il giorno 03/09/1966, domiciliato in Svizzera; RODA’ Carmelo, nato a Condofuri (RC) il 13/10/1951 e residente a Crevoladossola (VB) località Bisogno nr. 01.STELITANO Franco, nato a Domodossola (VB) il 23.04.1968, ivi residente, titolare dell’esercizio commerciale denominato STOCK HOUSE sito in Domodossola, pregiudicato per armi, stupefacenti ed altro; STILLITANO Rocco, nato a Seminara (RC) il 06/07/1972 e residente Mozzate (CO) in via Tagliabue nr. 02, pregiudicato per traffico di sostanze stupefacenti, estorsione e rapina (ha inoltre frequenti contatti, con SOTTILE Claudio; I predetti rapporti (tra calabresi emigrati ed autoctoni) vanno certamente al di là delle semplici frequentazioni, come si evince dal tenore delle conversazioni intercettate dalle quali emergono rapporti di amicizia, affaristici, nonché di appartenenza ad un medesimo gruppo. Le numerose cene organizzate dai vari sodali - di cui ATTINA’ Paolo è sicuramente figura di rilievo, come peraltro confermano i suoi precedenti di Polizia e tutte le inchieste che nel tempo lo hanno riguardato - rientrano nei rituali delle associazioni mafiose del territorio di origine. Quest’ultima circostanza è inconfutabilmente conclamata dalle numerose inchieste giudiziarie e dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Fra questi MESIANO Carlo sulle cui dichiarazioni, fra l’altro, si fonda parte significativa del materiale probatorio inerente questo procedimento penale. In data 15/08/2006, inoltre, giungeva a Roccaforte del Greco, l’anziano e indiscusso capo della cosca di Domodossola, CENTO Domenico, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 01/01/1936 e residente in Domodossola (VB), via Cairoli nr.3, tratto in arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’operazione “Betulla” condotta dalla Criminalpol di Torino in collaborazione con la D.I.A. ed il Nucleo Operativo Carabinieri di Domodossola. Il predetto CENTO Domenico, durante tutta la sua permanenza nel centro aspromontano di origine, aveva la possibilità di passeggiare indisturbato per le vie del paese, ossequiosamente accompagnato dai più fidati accoliti e riverito dalla collettività del piccolo centro (vds. le allegate relazioni di servizio e le annesse fotografie; lo stesso è facilmente riconoscibile in quanto è il solo che fa uso di un bastone in metallo, indossa un vestito color grigio ed è parzialmente calvo). Si riportano, di seguito, le conversazioni intercettate tra i vari affiliati, in quel particolare periodo:Al progressivo 15495 del 24.07.2006 sull’utenza 349/6735207 in uso ad ATTINA’ Paolo autorizzata con RIT 1248/04, ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno e gli chiede dove si trova. PIZZI risponde che si trova da quell'amico di Napoli, è dovuto partire, e per quella sera si trova da Gigino (SALERNO Luigi) dove sta mangiando e dove dormirà. PIZZI dice che Gigino è quello che è andato, con loro, a mangiare là sopra (a Roccaforte del Greco). ATTINA' si lamenta perché PIZZI non l'ha avvertito che stava partendo. VEDASI ALLEGATO 7AA (I due si riferiscono ad un incontro tra loro ed altri sodali, in occasione di una ricorrenza religiosa, quali i festeggiamenti del Santo patrono di Roccaforte del Greco, in modo da sfuggire all’attenzione delle FF.PP.- Vedesi allegate relazioni di servizio). Al progressivo 15184 del 13.08.2006 sull’utenza 349/6735207 in uso ad ATTINA’ Paolo autorizzata con RIT 1248/04, ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno. PIZZI Bruno dice che intorno al giorno quindici, ovvero giorno sedici, in occasione dei festeggiamenti (di San Rocco, patrono di Roccaforte del Greco) salirà a Roccaforte. PIZZI dice che lui adesso sta andando a Bagaladi. ATTINA' dice che ha visto a Piero (PANGALLO Pietro). ATTINA' dice che deve salire il sedici. PIZZI dice che il quindici non può salire, perché ha degli impegni a casa sua. VEDASI ALLEGATO 7V Al progressivo 15293 del 18/08/2006 sull’utenza 349/6735207, in uso ad ATTINA’ Paolo, autorizzata con RIT 1248/04, ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno dice che si trova vicino alla Villa di Bova Marina e sta mangiando un panino. PIZZI Bruno dice di non fare casino, in quanto ha saputo che hanno preparato capra ed altro. PIZZI dice che sta per telefonare a Piero (PANGALLO Pietro). ATTINA' e PIZZI dicono che si vedranno al Casello AFOR di Roccaforte del Greco. ATTINA' spiega a PIZZI che il casello, è quello che si trova sulla strada proseguendo da casa sua verso su. I due si danno appuntamento per l'indomani. VEDASI ALLEGATO 7Z E’ il caso di evidenziare, ancora, che dal giorno 28 maggio e sino al giorno 30 aprile/1° maggio 2006, PIZZI Bruno, IOFRIDA Leone Luigi, FERRARO Francesco e MAFRICI Giuliano, unitamente ad altri personaggi provenienti dal nord Italia, non identificati, soggiornavano in Calabria dove partecipavano ai festeggiamenti in occasione del matrimonio di tale MODAFFARI Pasquale, nato a San Lorenzo (RC) il 03/01/1964, originario della frazione San Pantaleo e residente a NATERS, in Svizzera il quale, in data 29/04/2006 alle ore 10:30, contraeva appunto matrimonio in Condofuri (RC), frazione Marina, con SGRO’ Domenica, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 28/07/1965 e residente a Condofuri (RC) frazione Marina, via Peripoli nr. 322, nipote di RODA’ Domenico, nato a Condofuri (RC) il 01/11/1926, pluri-pregiudicato, “noto Capo Cosca di quel centro”, e cugina di RODA’ Tommaso, nato a Condofuri (RC) il 24/05/1945, pregiudicato per associazione a delinquere di stampo mafioso; nonché cugina di MAFRICA Giovanni, nato a Condofuri (RC) il 23/08/1970, pregiudicato per omicidio, associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti. Nonostante la distanza geografica, quindi, intensi e costanti sono i rapporti tra i diversi componenti del sodalizio criminale, cosi come dimostrano, ad esempio, i frequenti contatti telefonici che intercorrevano tra ATTINA Paolo e PIZZI Bruno, nel periodo in cui si procedeva al monitoraggio delle utenze telefoniche agli stessi in uso:Monitorato: 393496735207 Registrazione: 2654 Ora registrazione: 11/03/2005 18.47.17 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Paolo chiama a tale Bruno al quale dice che ha un San Giovanni suo (originario di Melito) che ha due figli e che ha voglia di lavorare in quanto deve mantenere due figli piccoli, aggiunge che deve venire a lavorare lì, il Bruno dice che deve aspettare Pasqua, il Paolo aggiunge che forse salirà prima lui. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 3402 Ora registrazione: 13/04/2005 04.00.30 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Paolo telefona a Bruno PIZZI. Bruno dice a Paolo che si trova dalla sorella e che andrà via l'indomani a mezzogiorno. Paolo riferisce a Bruno che si trova a Melito P.S.. Bruno risponde dicendo alle alle ore 17:0 ha un appuntamento a Reggio Calabria. Bruno dice che tra 15 minuti parte e si prende il caffè là sotto. I due si vedranno nella località da loro concordata ma non meglio specificata La data e l'orario effettivo della conversazione è quello che si evince dai cartellini del sistema MCR: gionno 11/04/2005 ore 14:55:15 Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 3419 Ora registrazione: 13/04/2005 05.54.07 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: In ambientale si sente a Paolo dire al minimo e la moglie Carmela dire, male per te che ti facesti ....... Paolo poi riferendo alla moglie dice , Ca, offrigli una grappa, Ca. Risponde GANGEMI Leonardo che dice No signora, no signora.............incomprensibile. Telefonicamente si sente Tim. Paolo stava tentando di telefonare a BRUNO PIZZI. La data e l'orario effettivo della conversazione è quello che si evince dai cartellini del sistema MCR: gionno 11/04/2005 ore 21:08:42 Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 3427 Ora registrazione: 13/04/2005 06.04.29 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: In ambientale si sente Paolo parlare con altre persone e dire mi disse il Professore è incazzato vedete, so io se è incazzato, il professore è incazzato.........incomprensibile. Si sente parlare un altro uomo .....incomprensibile........ Paolo stava tentando di telefonare a BRUNO PIZZI. La data e l'orario effettivo della conversazione è quello che si evince dai cartellini del sistema MCR: gionno 11/04/2005 ore 22:02:01 Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 4263 Ora registrazione: 21/05/2005 19.16.59 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Paolo telefona a PIZZI Bruno, al quale riferisce che ha appena visto sul suo telefono la chiamata di Bruno di giorni addietro. Bruno riferisce scherzando che ha detto ad uno che scende ora, che prima di scendere deve riferirglielo in quanto gli deve mandare l'oggetto. Bruno Continua dicendo che l'altro giorno provò a chiamarlo per il fatto del padre del professore ( ndr la morte del padre di GANGEMI Leonardo, Santo) per avere l'indirizzo al fine di inviargli un telegramma di condoglianze. I due parlano del fatto che l'indomani le loro figlie fanno la comunione. Paolo dice che sta andando a Reggio Calabria a prendere le bomboniere e che già in giornata ha ammazzato l'animale è lo ha portato al ristorante. Bruno dice che non scende prima di agosto. Paolo dice che forse lui salirà sopra e chiede a Bruno se ha visto per un'autovettura. Bruno risponde dicendo che ha visto ma che quando salirà lui, vedranno e poi la Bloccano. Bruno riferisce a Polo che per domenica dovrebbe arrivare Piero ( PANGALLO Pietro di Roccaforte ma residente al Nord Italia) e che quando arriva lui gli dirà e poi Paolo dovrà richiamare a Bruno. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 4889 Ora registrazione: 26/06/2005 20.43.29 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Paolo dice Bruno PIZZI che ha parlato con il professore il quale sta andando lui con il Dottore a vedere le condizioni di salute del padre di PIZZI e che più tardi lo chiamerà. Paolo poi dice che lo richiamerà per riferirgli cosa gli hanno riferito sul padre Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 4989 Ora registrazione: 01/07/2005 09.52.06 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona sul numero in uso a Paolo. Risponde la moglie di Paolo, PALAMARA Carmela. Carmela riferisce che Paolo è al lavoro. PIZZI chiede alla donna di salutarglielo. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 5203 Ora registrazione: 12/07/2005 19.53.00 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Paolo e Bruno, dialogo amichevole, poi Paolo gli dice a Bruno che Giovedì alle 11,00 arriva e di andarlo a prendere Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 6019 Ora registrazione: 01/08/2005 17.41.01 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Paolo e Bruno PIZZI, il quale dice che è al bar di compare Lillo Vadalà, Paolo gli dice che è per Melito. Bruno gli dice se viene da lui o viene lui che ha degli oggetti da dargli e che vuole lavare la macchina, Paolo gli dice se il marrazzo glielo lo ha portato e bruno gli risponde che lo con lui e che è uno di quelli seri,Paolo gli dice di aspettarlo che fra 5 minuti arriva Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 6514 Ora registrazione: 18/08/2005 09.01.51 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Paolo dice a Bruno che è al lavoro e poi gli dice quanti sono che vengono e Bruno gli dice 4 0 5 persone, Paolo gli dice che sono la sopra al casello a mezzogiorno-l'una, si risentono dopo per sapere quanti sono Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 6632 Ora registrazione: 21/08/2005 15.56.38 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Paolo con PIZZI chiede se stasera si mangiano le Marbizze (Uccelli) Paolo si trova in un matrimonio la cella di aggancio è Platì. Sintesi: Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 6633 Ora registrazione: 21/08/2005 15.59.10 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Bruno PIZZI telefona a ATTINA' Paolo. Bruno riferisce che lo saluta suo compare Franco. Bruno riferisce che parte mervoledì. Bruno poi parla con un uomo, il quale gli riferisce che lo chiama lui dopo. Paolo poi chiede a Bruno se si mangiano quegli uccelli e di farglielo sapere in quanto lui è là con il Professore ( ndr verosimilmente GANGEMI Leonardo). Sintesi: ID cella : Indirizzo : Località Livio-89039-PLATI` - Sett. 1 Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 6689 Ora registrazione: 23/08/2005 17.21.43 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Paolo con PIZZI Bruno, dice che ha messo le pentole sopra, si vedono verso le 19.30 a fare una mangiata, si vedono a caa della casa di Gangemi Leonardo sotto l'autostrada. Sintesi: Integrale: Monitorato: 393496735207 6783 Registrazione: Ora registrazione: 26/08/2005 14.34.53 Direzione (1:Usc 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Paolo con Bruno Pizzi chiede se conosce a uno di santa maria che si chiama SPATARO Giuseppe che abita a Milano e lavora alle poste e non si comporta molto bene con un cugino suo (ndr di Bruno PIZZI) che è un bonaccione, gli chied edi mandargli i saluti dal quel cugino di Condofuri, chiede che quando va a Melito e di paralre con suo fratello Bruno: Ou! Paolo:Buongiorno ben arrivato Bruno:Grazie!siete tornati o dormivate la verità Paolo:Ah! Bruno:Sei tornato ora o dormivi? Paolo:Ora sono .....non comprensibile Bruno:Senti che ti dico. Paolo:Dimmi? Bruno:Conosciamo a uno di santa maria che si chiama SPATARO Giuseppe Paolo:SPATARO .. si! Bruno:Che è a Milano lavora alle poste così! Paolo:non so conosco a suo fratello. Bruno:Senti ma.....persona educata com'è? Perchè non si comporta tanto bene sai? Paolo:Eh! Bruno:Perchè lavora con un cuginetto mio questo mio cugino è di Milano quà abita a Milano ! Paolo:Ah Ah! Bruno:Ed un bravo ragazzo, sai un ragazzo bonaccione Paolo:Ma lavorano alla posta tutte e due ? Bruno:Bravo! Paolo:Ho capito! Bruno:E siccome gli ha detto che ha un cugino suo che è a Condofuri ed ha fatto finta che non sa com'è come non è? Paolo:non comprensibile Bruno:No digli che lo saluto e basta Paolo:va bene va bene ! Bruno:Nient'altro digli solo che lo saluta quell'amico di Condofuri Paolo:Non comprensibie. Bruno: Niente di cose digli solo che quando lo incontro un caffè glielo offro sicuro Paolo:va bene ! Senti che ti dico trovami un marazzo? Bruno:Il Marazzo c'è l'ho a casa ti ho detto Paolo:Va bene! Bruno:E fammi una cosa quando scendi per Melito . Paolo:Eh! Bruno:Ti fermi per favore da suo fratello e gli dice di chiamargli Paolo:E ora oggo passo di là! Bruno:E digli che appena và ti offre il caffè (ndr da parte di PIZZI) se non vuoi andare digli che mi chiama che vado io Paolo:Ciao Ciao! Bruno:Ciao! Integrale: OGGETTO:-Verbale di trascrizione integrale della conversazione telefonica registrata sull’utenza 349/6735207 in data 26.08.2005 progressivo 6783 in uso a ATTINA’ Paolo nato a Melito di Porto Salvo il 20.05.1963 intercettata con RIT 1248/04 RGNR DDA nell’ambito del Proc Pen 2113/04 emesso in data 29/09/2004 dalla Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia - di Reggio Calabria, Dr.ssa R. NUNNARI.. ======================================================================= L'anno 2008 addì 14 del mese di Maggio , in Melito Porto Salvo (RC), nella Sala Intercettazioni di questo Comando Compagnia Carabinieri, alle ore 12.30. Io sottoscritto Ufficiale di P. G. Mar. Ord. TRIOLO Rosario e Car. Sc SORRENTI Domenico , appartenente al Nucleo Operativo in intestazione, do atto di procedere alla trascrizione integrale/parziale della conversazione telefonica in oggetto indicata tra ATTINA’ Paolo e PIZZI Bruno nato a Melito di Porto alvo il 26.10.1963. Bruno: Ou! Paolo:Buongiorno ben arrivato Bruno:Grazie!siete tornati o dormivate la verità Paolo:Ah! Bruno:Sei tornato ora o dormivi? Paolo:Ora sono .....non comprensibile Bruno:Senti che ti dico. Paolo:Dimmi? Bruno:Conosciamo a uno di santa maria che si chiama SPATARO Giuseppe Paolo:SPATARO .. si! Bruno:Che è a Milano lavora alle poste così! Paolo:non so conosco a suo fratello. Bruno:Senti ma.....persona educata com'è? Perchè non si comporta tanto bene sai? Paolo:Eh! Bruno:Perchè lavora con un cuginetto mio questo mio cugino è di Milano quà abita a Milano ! Paolo:Ah Ah! Bruno:Ed un bravo ragazzo, sai un ragazzo bonaccione Paolo:Ma lavorano alla posta tutte e due ? Bruno:Bravo! Paolo:Ho capito! Bruno:E siccome gli ha detto che ha un cugino suo che è a Condofuri ed ha fatto finta che non sa com'è come non è? Paolo:non comprensibile Bruno:No digli che lo saluto e basta Paolo:va bene va bene ! Bruno:Nient'altro digli solo che lo saluta quell'amico di Condofuri Paolo:Non comprensibie. Bruno: Niente di cose digli solo che quando lo incontro un caffè glielo offro sicuro Paolo:va bene ! Senti che ti dico trovami un marazzo? Bruno:Il Marazzo c'è l'ho a casa ti ho detto Paolo:Va bene! Bruno:E fammi una cosa quando scendi per Melito . Paolo:Eh! Bruno:Ti fermi per favore da suo fratello e gli dice di chiamargli Paolo:E ora oggo passo di là! Bruno:E digli che appena và ti offre il caffè (ndr da parte di PIZZI) se non vuoi andare digli che mi chiama che vado io Paolo:Ciao Ciao! Bruno:Ciao! Monitorato: 393496735207 Registrazione: 11422 Ora registrazione: 03/03/2006 13.34.35 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo, per riferirgli che loro questo mattina: "Qualcuno ha telefonato, per due ricotte, dobbiamo provvedere, vedi che io non ne ho neanche una ...........". (la conversazione termina perchè cade la linea) Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 11423 Ora registrazione: 03/03/2006 13.37.35 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: ATTINA' e PIZZI Bruno. PIZZI: "….. É caduta la linea. ATTINA': Stavi dicendo”. PIZZI: “Niente per DUE RICOTTE stavo dicendo". ATTINA': "Ma fresche o salate?". PIZZI: "No, ma quelle là, madonna le hanno finite e siamo inguaiati. Tutti" ATTINA': "Eh… Ora non è periodo ancora". PIZZI: "E va bene" ATTINA': Sono prenotati comunque, non ti preoccupare". PIZZI: "A me quello mi interessa. Va bene". ATTINA': Eh quando scendi per sotto". PIZZI: "Paolo ora vedo, aspettavo a voi che salivate per sopra, non è che sempre noi dobbiamo scendere per sotto. So che lì adesso hanno finito tutto, è tutto apposto". ATTINA': Si ora questi macelli sono finiti "frittole non c'è ne sono più". PIZZI: "TANTI SALUTI, TANTI AUGURI, MACELLAZIONE NON C'È NE PIÙ, VEDETE COME DOVETE RIEMPIRE QUALCHE BORSA È PARTIRE, CHE UN PEZZO DI PANE LO COMPRIAMO QUA E C'È LO MANGIAMO". ATTINA': "Va bene è capace che mi faccio un passeggiata" Omissis Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 12382 Ora registrazione: 05/04/2006 12.18.14 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo, chiedendogli se ha visto al professore (verosimilmente GANGEMI Leonardo). PIZZI dice che non gli ha telefonato per quel fatto, cerca di non chiamarlo e gli chiede di salutarglielo. PIZZI dice che Mico (PANGALLO Domenico) deve mandargli un 100 kg. di salami e che quasi sicuramente scende per giorno 28 e gli chiede di passare da Ugo (IARIA Ugo) e dirgli di farlo chiamare perchè lui per giorno 28 o giorno 29 ha bisogno di un biglietto. ATTINA' fornisce a PIZZI il numero di IARIA Ugo 347/3500347. ATTINA' chiede a PIZZI di mandargli un paio di bottiglie di grappa. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 12401 Ora registrazione: 06/04/2006 14.56.58 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo, riferendogli che lui ha davanti a se un amico che deve prendersi tutti i capicolli e le cose che gli manda Mico (PANGALLO Domenico), ma devi riferirgli ( a PANGALLO Domenico) quanti sono ( la quantità). PIZZI chiede ad ATTINA' di riferire a Mico (PANGALLO Domenico) che dovrà dirgli quanti kg sono di soppressate, di capicolli, di pancette e quanto vuole (quanto costano). PIZZI chiede ad ATTINA' di chiamarlo (a PANGALLO Domenico) e dirgli di telefonargli, perchè deve parlargli. PIZZI sottolinea il fatto che deve mandarglieli prima di Pasqua ( i capicolli). ATTINA' dice che li manda ora, appena sale Paolo (MANTI Paolo Giuseppe). PIZZI dice ad ATTINA':"Deve farmi un pacco bello (bellu pulito) che lui non deve vedere". Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 12788 Ora registrazione: 01/05/2006 13.39.08 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Pizzi Bruno chiama Attiinà. I due scherzano tra loro sula fatto che non si sono visti. pizzi dice che è quasi arrivato a casa. Poi Pizzi dice che quando attinà sale a Domodossola deve dirglielo che ha preso appuntamento per i libri. Poi attinà gli chiede dell'assicurazione del morotino volendo sapere dove sia. Poi Pizzi dice che sabato prende appuntamento con quello per il lavoro. Poi ATTINA' chiede per una macchina poichè aveva gia chiesto a suo cugino per una macchina ma gli aveva chiesto 15.000 euro. Pizzi chiede a ATTINA' di chiedere a Marco che lui ancora aspetta la capinta e chiede di fargli un pacco di capinte e darlo a Paolo (MANTI) adesso che sale e mandarglieli. Pizzi gli dice che poi ci pensa lui a vederne una. Poi Attinà dice che verrà su perchè deve ricoverare qualcuno (non si capisce) a Pavia e che verrà con l'aereo e pertanto scenderà a Linate. Integrale: Attina'E che e! Pizzi: Non ti preoccuapre tu guarda Attina': Perchè? Pizzi:: Ti faccio vedere poi ci vediamo poi ci vediamo mi fai togliere tutti gli impegni che ho e poi tu ti dimentichi Attina': No mi è successo un impiccio poi ti spiego Pizzi: Va bene non ti preoccuapre il tuo impiccio te lo do io quando ti chiamo io ti dico vedi che vengo e poi non vengo Attina': ma dove sei sei arrivato Pizzi:Sono arrivato e sono già quasi a casa Attina': A apposta mi hai aggredito perchè sei lontano Pizzi: certo ti grido perchè sei lontano altrimenti mi spaventavo che eri vicino Attina': si sente una risata Pizzi:Tutte e due Attina': E mannaggia bruno Pizzi: Non ti preoccupare vedi quando devi salire che io ho preso appuntamento per i libbri Attina': hai preso appuntamento Pizzi:E tu che mi hai detto Attina': hai fatto bene tu che mi ha detto OMISSIS DALLE ORE 13.40.13 ALLE ORE 13.43.26 Pizzi Attina' Pizzi: Attina' Pizzi Attina' Pizzi: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 12957 Ora registrazione: 08/05/2006 11.57.58 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo. PIZZI dice che ha visto a Mico e gli chiede se ha portato a suo suocero a Milano. ATTINA' dice che salirà lui domenica e poi gli dirà. PIZZI dice a lui Domenico (PANGALLO Domenico) lo sta facendo uscire pazzo per i soldi dei capicolli. ATTINA' chiede a PIZZI di cercare di chiudergli questa partita e di mandargli questi soldi. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 13822 Ora registrazione: 11/06/2006 14.41.06 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Integrale: Monitorato: 393496735207 Al progressivo 13822 del 11.05.2006 (vedasi allegata sintesi), ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno. PIZZI riferisce ad ATTINA' che c'è da guadagnare nel modo più legale del mondo, un po' di soldi per le ferie e per le mangiate estive. PIZZI dice che gli è capitata una partita di climatizzatori, con pompa di calore per aria calda e fretta, che come prezzo di listino costano 900 euro ciascuno, sono 12000 btu unità interna ed esterna, noi li possiamo prendere a 270/280 euro, hanno la garanzia, sono Amstard. ATTINA' chiede quanti pezzi sono. PIZZI dice che sono 300/400 c'è un camion sano, e questi qua stanno chiudendo, si può fare anche la fattura. ATTINA' dice che serve la fattura, perchè con la fattura li vendiamo a qualche commerciante. PIZZI dice che lui adesso ne manda cinque alla sorella. ATTINA' chiede di mandarne uno a lui. PIZZI dice che non è roba sua, ma se fanno quest'operazione, non c'è da guadagnare tanto ma quatto/cinque può prenderseli lui e due al suocero così può prendersi 2000 euro di lavoro e deve considerare che un operaio AFOR prende 1100 euro. ATTINA' dice che se riesce la prossima settimana deve andarlo a prendere. PIZZI dice che lui lo ha detto già a Mico (Domenico) ma deve essere una cosa fulminante, devono dire quanti ne vogliono. PIZZI dice che per loro servono 270/280 euro e deve considerare che bisogna pagare il viaggio a Paolo (MANTI Paolo) motivo per il quale deve vedere tutti gli amici che ci sono sopra è sotto. . Registrazione: 14212 Ora registrazione: 04/07/2006 20.43.29 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno con Paolo. Inizialmente scherzano tra di loro e poi PIZZI gli dice che suo cugino lo ha chiamato da Milano per la questione di un ragazzo di Santa Maria, che lui (PIZZI) non conosce neanche. PIZZI aggiunge che questo ragazzo non "l'ha capita" e gli chiede se "deve andare lui". Paolo gli dice di dargli un paio di giorni. PIZZI dice che se dovesse andare lui, manderà il ragazzo all'ospedale. Paolo gli ribadisce che dargli un paio di giorni e vuole sapere cosa sia successo ma PIZZI non lo sa. PIZZI ribadisce a Paolo che se scende da Domodossola, lo aspetta quando termina di lavorare e lo manderà all'ospedale. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 14620 Ora registrazione: 20/07/2006 20.52.16 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo. PIZZI Bruno chiede ad ATTINA Paolo come ha visto a quello là. ATTINA' dice che lo ha visto bene. PIZZI dice che a quel suo cugino quello gli crea problemi sul lavoro. PIZZI dice che lui se tutto va bene, per il 30/31 sarà giù. I due parlano di un problema avuto tra un conoscente di ATTINA' ed un cugino di PIZZI, per una relazione con una ragazza fidanzata con entrambi. PIZZI Bruno dice ad ATTINA' Paolo che deve preparare per la festa a Roccaforte del Greco, per giorno 14 - 16, perché lì a Roccaforte ci sarà qualche amico. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 15035 Ora registrazione: 07/08/2006 15.43.40 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo cheidendogli dove si vedono. ATTINA' dice che lui si trova sopra all'Unicredit, vicino all'INPS Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 15037 Ora registrazione: 07/08/2006 15.46.49 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno riferendogli che è appena passato e dicendogli che lui si trova al di sopra del Bar di quello di Roccaforte (bar Attinà) Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 15047 Ora registrazione: 07/08/2006 20.46.59 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo, riferendogli che lui è con la famiglia che sta andando da Masi ed aggiunge che dopo che finiscono di mangiare la moglie fa per fatti suoi e loro escono insieme Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 15184 Ora registrazione: 13/08/2006 11.24.53 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno. PIZZI Bruno dice che intorno al giorno quindici, ovvero giorno sedici, in occasione dei festeggiamenti (di san Rocco, patrono di Roccaforte del Greco) sale. PIZZI dice che lui adesso sta andando a Bagaladi. ATTINA' dice che ha visto a Piero (PANGALLO Pietro). ATTINA' dice che deve salire il 16. PIZZI dice che il 15 non può salire, perché ha degli impegni a casa sua. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 15231 Ora registrazione: 15/08/2006 22.07.20 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Attina' Paolo telefona a Pizzi Bruno. Pizzi dice di essere a Condofuri a mangiare. Attinà Paolo chiede a Pizzi per domani se può andare es e si vedono domani sera. Pizzi dice che domani sera non può perchè è impegnato pertanto se vuole si possono vedere, nella mattinata. ATTINA' dice che si devono vedere domani sera perchè ha un capocollo. Attinà dice ancora per domani sera, ma stranamente Pizzi ripete che domani sera non può, e questo lo ripete più volte. Infatti dice che è invitato da amici suoi. PIZZI Bruno poi chiede a Attinà se domani è in montagna, se è in montagna a lavora di "cardareddi" o ... ATTINA' gli risponde di no. Pizzi dice che non andrà neanche lui allora. Attinà risponde che è sempre in montagna. Pizzi gli ripete se lui si trova in montagna al lavoro - - .Attinà risponde di no. Pizzi dice che tutto è a posto pertanto anche lui è quindi non andrà. Attinà dice ancora che aspetta lui, ma Pizzi riferisce che per alcuni giorni deve andare per quelle parti ( sulla costiera Ionica - verosimilmente a Soverato, ove dimora CENTO Domenico). Attinà dice ( come se avesse capito, ndr) che lui ( rivolto a Pizzi, ndr) che lui gli aveva detto che doveva salire con una persona. ATTINA' dice che lui doveva salire, gli aveva detto che sarebbe salito anche con un'altra persona (con CENTO Domenico). PIZZI dice: "No, ma se ne è andato". ATTINA': "É qua, non mi rompere , e quà". PIZZI: "Se ti dico che abbiamo mangiato ora insieme, se ti dico che è andato via". ATTINA': Ci vediamo domani sera". Pizzi dice che domani non può e chiede a Attinà di tenere il cellulare acceso. Integrale: Nucleo Operativo e Radiomobile OGGETTO:-Verbale di trascrizione integrale della conversazione telefonica intercettata sull'utenza 349/6735207 in uso a ATTINA' Paolo, registrata con apparecchiatura MCR della ditta AREA registrata alle ore 22:07:20 del 15.08.2006 avente numero progressivo 15231-----------------------------------------------Intercettazione autorizzata con il decreto di intercettazione nr.2113/04 R.G.N.R.I. DDA e nr. 1249/04 R.I.T., emesso dalla Procura della Repubblica Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Dr.ssa R. NUNNARI, in data TRASCRIZIONE INTEGRALE PIZZI: Ouh, la sera vi ricordate tardi ATTINA': Eh, ora ora PIZZI: Per chiamarmi.. ATTINA': Eh eh. Il caldo, il caldo .... PIZZI: Il caldo ti ha dato alla testa e ora vieni a farmi impazzire a me vero? ATTINA': Dove sei PIZZI: Ah ATTINA': Dove sei? PIZZI: Sono qua a Condofuri ATTINA': E che stai facendo PIZZI: Ah, a Condofuri sono ATTINA': Ma stai mangiando sicuramente ! PIZZI: No, ho finito di mangiare ATTINA': E dove sei, che hai mangiato? PIZZI: Dove sono, non telo posso dire dove sono ATTINA': va bene, non voglio sapere, non mi interessa, va bene? PIZZI: E poi non mi chiedere nemmeno ATTINA': Non ti domando, anzi... PIZZI: Chi ti ha insegnato questa, questa cosa di chiedere dove sono, dove non sono. Che vuoi? ATTINA': Signore chiedo scusa PIZZI: Umh, bò ecco già hai iniziato... Che è successo ATTINA': Allora, ci vediamo domani sera? PIZZI: Domani sera? ATTINA': Eh PIZZI: Domani sera penso di no. Domani magari, penso in giornata, se riesco ATTINA': No, domani sera ci vediamo PIZZI: Domani sera non posso ATTINA': E sai perchè? PIZZI: Eh ATTINA': Perchè ho un capicollo PIZZI: No il capicollo ce lo possiamo mangiare dopodomani sera, però domani sera non posso ATTINA': Ma vedi dove devi andare, nonfa... PIZZI: No no.. ATTINA': Non fare traffico e confusione PIZZI: No, ma non posso perchè sono invitato, capisci? ATTINA': ma disd..... disdici tutti gli appuntamenti che hai PIZZI: Si, disdico io e gli mando solo i ragazzi e mia moglie? ATTINA': Allora, ci vediamo domani sera, va bene? PIZZI: Ti ho detto che non posso domani sera, è inutile che ti .... vuoi che ti dico si? ATTINA': Prendi questo capicollo e buttalo Guseppe per favore!(ndr si rivolge ad una persona che è li con lui, provebilmente il figlio) PIZZI: Buttalo Peppe diglielo, di buttarlo, di buttarlo dalla parte di qua però, di non buttarlo dalla parte di là ATTINA': ( ride) Ci vediamo.... PIZZI: No domani non posso Paolo ATTINA': Ma che stai dicendo? PIZZI: No, ti giuro no, e non posso guarda, sennò lo sai che non è che faccio... Domani sera ho un appuntamernto con, con amici miei qui, che mi hanno invitato e domani sera sono impegnato ATTINA': Va bene PIZZI: Io però penso... ATTINA': Fino a che ora? PIZZI: Non so, ma tu domani, domani sei in montagna? ATTINA': Si, io sempre in montagna sono PIZZI: Si, ma ti dico, sei in montagna a lavoro, " di caldarelle" o.... ATTINA': No no no PIZZI: Va bò, ok apposto, allora, allora non vado nemmeno io ATTINA': Eh, non so, io sono qua e aspetto a te io PIZZI: No io, ascolta, io domani, domani ti dico, non lo so Paolo, domani.. perchè devo andare un paio di giorni per là fuori, hai capito? ATTINA': Allora, tu devi salire, mi hai detto che salivi con un'altra persona tu PIZZI: Ti sto dicendo... no ma se n'è andato ATTINA': E' qua PIZZI: Se n'è andato, senti a me ATTINA': Va bene, non mi rompere i .... è qua ! PIZZI: Ma se abbiamo mangiato ora assieme ...inc... ATTINA': ...inc... PIZZI: Se ti dico io, se ti dico che se n'è andato... ATTINA': Ci vediamo domani sera e basta PIZZI: Ti ho detto che non posso domani sera, non farmi impazzire ATTINA': Ma.. vieni domani per sopra? PIZZI: Domani ...inc.. in giornata o in una maniera o nell'altra per salire e vederci, o al massimo scendi e ci vediamo a metà strada ATTINA': No, non scendo io, non scendo perchè domani è la festa qua del paese PIZZI: Eh.. dai domani, domani, ci sentiamo domani dai. Tu tieni questo cellulare acceso ATTINA': Umh? PIZZI: Mettiti il telefonino nella tasca domani che poi ti chiamo dai ATTINA': Io ti dico di venire sennò ...inc.. PIZZI: Va bene ATTINA': Va bene? PIZZI: Va bene, va bene ..inc... ciao ciao Monitorato: 393496735207 Registrazione: 15293 Ora registrazione: 18/08/2006 21.12.30 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno, questo dice che si trova vicino alla Villa a Bova Maina e stà mangiando un panino. PIZZI Bruno dice di non fare casino, in quanto perchè ha saputo che hanno preparato capra ed altro. PIZZI dice che gli sta telefonando Piero (PANGALLO Pietro). ATTINA' e PIZZI dicono che si si vedranno al Casello AFOR di Roccaforte del Greco. ATTINA' spiega a PIZZI che il casello, è quello che si trova sulla strada proseguendo da casa sua verso sù. I due si danno appuntamento per l'indomani. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 15495 Ora registrazione: 24/08/2006 20.31.01 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno e gli cheide dove si trova. PIZZI dice che si trova da quell'amico di Napoli, è dovuto partire, per questa sera è da Gigino (SALERNO Luigi) dove sta mangiando e dove dormirà, e poi domani parte. PIZZI dice che Gigino e quello che è andato con lui, con loro a mangiare là sopra ( a Roccaforte del Greco, al Pic-nic). ATTINA' si lamenta perchè PIZZI non l'ha avvertito che stava partendo. ATTINA' dice che lo aspetta là. La cella che aggangia, la conversazione di PIZZI Bruno, è la seguente: * : Ind :VIA PROVINCIALE SARNO,43 * : Com :NOCERA INFERIORE * : Loc :NOCERA INFERIORE * : Prov :SALERNO Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 15907 Ora registrazione: 05/09/2006 13.27.11 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo, per chiedergli di contattare a Maurizio SCUNCIA, il cantante di Reggio Calabria, il quale dovrà provvedere a sponsorizzare una ragazza di professione cantante. PIZZI chiede ad ATTINA' se andrà giorno 23 al matrimonio. ATTINA' gli risponde di no. ATTINA' chiede a PIZZI Bruno di mandargli quelle due pietre per arrostire la carne, perchè lui le ha là e nessuno li ha mandati. PIZZI dice che lì non c'è nessuna pietra.PIZZI dice che come gli capitano glieli manda. ATTINA' chiede a PIZZI Bruno di salutargli a Maurizio, riferendogli che lui di pietre qualche cosa sà. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 16669 Ora registrazione: 02/10/2006 12.29.42 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno, per chiedergli dove ha l'assicurazione di quel motorino. PIZZI in ambientale parla con la moglie Giusy, per chiedergli se si ricorda dove si trova l'assicurazione. PIZZI poi dice ad ATTINA' che l'assicurazione dovrebbe essere a Condofuri da qualche parte, a casa sua, altrimenti va lì e gliela manda. PIZZI dice che gli telefonerà lui. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 16673 Ora registrazione: 02/10/2006 12.55.39 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Integrale: PIZZI Bruno telefona ad ATTINA' Paolo, riferendogli che c'è l'ha lì e che può spedirgliela. ATTINA' dice che l'indirizzo è via Carcea 24, Roccaforte del Greco (RC) 89060. PIZZI dice: "Il paese dove si è dimenticato le scarpe il signore". ATTINA' chiede a PIZZI se gli ha mandato le pietre. PIZZI dice che appena glieli portano glieli manda. ATTINA' dice che gli erano detto che glieli portavano. PIZZI dice che lui va dietro a loro che sono ubriaconi. In sottofondo PIZZI parla con la moglie Giusy, alla quale gli dice: "Roccaforte del Greco, staccato e non è attaccato, .. attaccato che attaccano a lui (arrestano a lui)”. ATTINA' Paolo dice a PIZZI che se trova n biglietto, si fa un giro e chiede gli altri se stanno bene. PIZZI dice che stanno tutti bene e gli chiede per quelle ricotte. ATTINA' dice che adesso vede, ma un paio dovrebbero esserci. PIZZI dice che oggi gliela manda. Monitorato: 393496735207 Registrazione: 17440 Ora registrazione: 26/10/2006 18.52.11 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Bruno Pizzi prende in giro Attinà perché non telefona e gli dice che se non ha soldi gli fa lui una ricarica . Pizzi dice che quell'amico suo, Stefano, gli ha portato due pietre ollari per arrostire la carne e glieli vorrebbe mandare con Paolo (Manti?) ma sembra che questi non va più lì ma si ferma a Milano, quindi non sa se riesce a mandargliele con qualcuno. Attinà dice che se trova un biglietto se ne sale una giornata Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 17719 Ora registrazione: 08/11/2006 18.32.15 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Bruno Pizzi dice che venerdi a mezzoggiorno mangia a Melito e poi pomeriggio e la sera è a Condofuri. Attinà dice che allora si vedono o a condofuri o a Melito. Poi Pizzi dice che domani gli porta quelle quattro pietre, quelle due pietre che gli ha portato.... a Paolo e gli dice di portargliele Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 17884 Ora registrazione: 11/11/2006 20.03.16 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: ATTINA' Paolo telefona a PIZZI Bruno. PIZZI: SI, TI RICORDI, QUANDO ME NE VADO IO. ATTINA': BUONGIORNO, .... PIZZI: Uhh... BUONGIORNO. NON TI PREOCCUPARE. GUARDA CHE SE NON VOLEVI PORTARMI DUE "RICOTEDDE", …. NON FACEVA NULLA, PERCHÉ TI SALUTAVO LO STESSO... ATTINA': NO, NO, LASCIA STARE CHE ... VA BENE, NON MI GRIDARE SEMPRE, PAOLO, ... PIZZI: NON É CHE TI GRIDO, TI DEVO GRIDARE PER FORZA. ATTINA': TI DICO UNA COSA. PIZZI: Ehh... MI TI GRIDO. ATTINA': IO ORA STO RIENTRANDO A ROCCAFORTE. PIZZI: Ehhh... MA NOI, TU MI DICESTI CHE OGGI DOVEVI ANDARE A PRENDERE LEGNA, DOVEVI ANDARE PER LEGNA GIUSTO? ATTINA': SI, MA NON SONO ANDATO NEANCHE, PERCHÉ HO DOVUTO FARE (incomprensibile) ROBA... PIZZI: IO INVECE SONO ARRIVATO IERI E STO PARTENDO OGGI ATTINA': Ehh. TI DICO, SEI PARTITO GIA' PIZZI: Eh CERTO, TI AVEVO DETTO QUEL GIORNO CHE DOVEVO ANDARE E TORNARE E CHE POI TI DICEVO CHE COSA VENNI A FARE, E TU NON SEI VENUTO, BOO PAZIENZA... ATTINA': FATTI IL CONTO CHE IERI SERA ERO A MELITO IO. PIZZI:E, .. VEDI CHE SEI FESSO, SE MI AVEVI CHIAMATO. ATTINA': NO, POI QUANDO CI INCONTRIAMO TI DICO. PIZZI:E VA BENE, NIENTE ... Eh ATTINA': DOVE SEI ORA? PIZZI: A CASA SONO. ATTINA': A DOMODOSSOLA? PIZZI: SI. ATTINA': (incomprensibile) PIZZI: (incomprensibile) QUANDO TI RACCONTO, POI TI DICO. CHE HO FATTO. HO FATTO. QUALCHE COSA HO FATTO! ATTINA': VA BENE, L'IMPORTANTE É QUELLO, VA BENE. PIZZI: VA BENE. ASCOLTA, VEDI CHE IO TI HO MANDATO LE PIETRE, QUANDO ARRIVA PAOLO, VAI A PRENDERTELE. ATTINA':Eh, … MA NON SO QUANDO ARRIVA, BRUNO! PIZZI:Eh … QUANDO ARRIVA, SE MI CHIAMA, TI TELEFONO IO. ATTINA': TI DICO. TU ARRIVASTI VENERDI' E SABATO … ED OGGI SEI PARTITO? PIZZI:NO, SONO ARRIVATO VENERDI' POMERIGGIO ALLE DUE POI SONO PARTITO OGGI ALLE DUE E SONO ARRIVATO ALLE QUATTRO QUA, ALLE CINQUE ERO GIA' QUA ATTINA': VA BENE. TI DICO, CI VEDIAMO PER SOPRA, SALGO PER SOPRA IO. PIZZI: UH COMUNQUE IO PENSO CHE PER IL... GLI HO TELEFONATO AD UGO.. CHE MI TROVA BIGLIETTI PER GIORNO VENTICINQUE, NO VENTISEI. ATTINA': DI QUESTO MESE? PIZZI: NO, DI NATALE, VENTISEI , VENTICINQUE MAGARI ME LO FACCIO QUA, IL VENTISEI PARTO. ATTINA': VA BENE, MA CI VEDIAMO SICURAMENTE, O QUA O LÀ CI VEDIAMO. VA BENE... PIZZI: VA BENE. ATTINA': SCUSAMI "BRUNEDDU" PERCHÉ POI TI SPIEGO. PIZZI: NON C'É BI... NON HO SPIEGAZIONI PER TE, VUOL DIRE CHE NON HAI POTUTO di SICURO. SENTI COSA TI DICO. ATTINA': DIMMI! PIZZI: TE LO DICO VERAMENTE PAOLO, VEDI SE ... PERCHÉ SE NO' ... A ME NON PIACCIONO QUESTE ALTRE, VEDI SE LA', COSO .. COME SI CHIAMA QUELLO LA' A MONTE, ALLA MONTAGNA LA' DA ANNIBALE... ATTINA': Eh. PIZZI: MANDA A QUALCUNO CHE VEDIAMO SE PRENDIAMO (SCIPPAMU) QUALCHE PAIO. ATTINA': QUALCHE PAIO DI COSA? PIZZI: DI RICOTTE! ATTINA': NON É PERIODO ORA BRUNO DI RICOTTE! PIZZI:NO, ATTINA': NON É PERIODO ORA PIZZI:Eh MA QUAND'É PERIODO POI SE LE MANGIANO FRESCHE. ATTINA': NO, MA ME LA VEDO IO, LASCIA STARE CHE ME LA VEDO IO, SALUTAMI A TUTTI A CASA. ATTINA': FAI ANCHE TU LO STESSO. Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 19306 Ora registrazione: 04/01/2007 19.54.10 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 2 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Bruno Pizzi dice ad Attinà che adesso è a casa di suo padre ma più tardi va a Melito; Pizzi dice che lunedì scende Franco per prendere quella stufa e se lo incontra per Roccaforte gli può dire di portargli quelle pietre. Pizzi dice ancora che lui se ne va domani sera alle otto; Attinà chiede conferma che Franco è qui e chiede dove si trova ma Pizzi non risponde alla domanda e si infastidisce ed Attinà non insiste più. Pizzi poi dice che Franco per la stufa va lunedì e se lo trova gliele porta quelle due pietre. Poi Pizzi dice al m. di vedere con Annibale se gli procura due ricotte Integrale: Monitorato: 393496735207 Registrazione: 20546 Ora registrazione: 15/03/2007 11.45.14 Direzione (1:Usc - 2:Entr) 1 Tipo (1:voce - 4: sms) 1 Interlocutore +393383014270 Intestatario: Utilizzatore: Sintesi: Attinà chiama Pizzi Bruno e si lamenta che non gli hanno telefonato, Bruno dice di smetterla, Attinà gli chiede l'indir zzo per mandare il telegramma e Bruno dice di non ricordare e che glielo darà dopo, Attinà dice che ieri lo ha saputo e Bruno sembra fargli capire che non deve parlare, pou gli chiede se ci sono le ricotte poichè lui sabato mattina è a Condofuri ed Attinà dice che ci sono, poi i due dicono di sentirsi dopo per l'indirizzo.- Integrale: Sebbene, nelle conversazioni sopra riportate, gli interlocutori tentino di celare dietro l’utilizzo di termini convenzionali il reale oggetto dei loro dialoghi, appare di tutta evidenza, qualora si soffermi l’attenzione su talune incongruità logiche e sull’eccessiva cautela dimostrata dagli indagati nell’affrontare l’argomento, che i medesimi siano impegnati in un traffico di natura illecita. Pur in assenza di un riscontro materiale (l’andamento delle investigazioni non ha consentito di operare un sequestro nei confronti di tali soggetti), attraverso una attenta analisi del materiale indiziario risulta comunque possibile l’individuazione dell’oggetto di tale traffico illecito. Che si tratti di armi da fuoco, infatti, è agevolmente desumibile da una serie di elementi che di seguito si richiamano sinteticamente. - Il tenore delle conversazioni. Che le “cioccolate” di cui parlano gli interlocutori non possano essere altro che armi, si evince da numerosi passaggi, alcuni peraltro estremamente eloquenti. In data 25/06/2006, ad esempio, al sopra-riportato progressivo nr. 18073 dell’utenza 338/3014270, in uso a PIZZI Bruno - RIT 644/05, veniva captata una conversazione tra il pluripregiudicato MANTI Giuseppe e PIZZI Bruno il quale ad un certo punto afferma: “DIGLI CHE NON SONO GIOCATTOLI, quindi deve avere pazienza se vuole, altrimenti fa che cazzo vuole anche lui. Io altri 15/20 giorni scendo giù (in Calabria) basta, finito, non si deve telefonare, quando telefona devi dirgli che deve chiamarmi lui, così lo mando a fanculo". L’espressione “digli che non sono giocattoli” allude a qualcosa di cui si deve parlare con molta circospezione. Un argomento rischioso, quindi, da affrontare con la cura e l’accortezza necessarie. Si tratta, pertanto, di cose di una certa importanza e non di giocattoli, di cose delle quali non è conveniente parlare per telefono (e questo concetto viene ribadito nel corso di diverse telefonate), armi per l’appunto. La terminologia utilizzata, peraltro, è oltremodo evocativa del reale oggetto delle conversazioni (arma/giocattolo), così come quando vengono convenzionalmente utilizzati riferimenti come “cioccolata/noccioline” (arma/munizioni). Ancora, in data 07.08.2006 viene registrata la seguente conversazione sempre tra i fratelli ROMEO Monitorato: RIT 1103/06 Registrazione: 46 Ora registrazione: 07/08/2006 15.53.51 CONVERSAZIONE IN DIALETTO CALABRESE TRA ROMEO FRANCESCO E IL FRATELLO ROMEO Gino, residente in Condofuri. … omissis … “Gino:Ti ho detto io che non funzionano quelli sono una no e l'altra non funziona hai capito? Francesco:va bene non comprensibile Gino:mandagliela se la vuoi Francesco:Eh! Gino:mandagliela se la vuoi Francesco:Ma lui ne ha 2-3 quà Gino:E 4 ne ha lui Francesco:no ciao. Gino:Ciao.” Questa conversazione fuga definitivamente ogni dubbio circa il reale oggetto delle conversazioni. Non trattandosi certamente di cioccolata (prodotto peraltro difficilmente definibile in termini di “una” cioccolata, “due” cioccolate…e così via), non può trattarsi neppure di stupefacente. Non avrebbe senso, infatti, riferirsi ad “uno” stupefacente (senza fare riferimento fra l’altro ad una unità di misura del peso) che “è rotto”, che “non funziona”, ovvero alludere alla circostanza di averne un certo numero di cui “una no e l’altra non funziona” . E’ sicuramente più congruente rispetto al tenore delle frasi appena riportate che si tratti di armi, infatti Gino afferma: …quelli sono (plurale) una no (singolare femminile), e l’altra non funziona (evidentemente una delle pistole non funziona!). Infine, al progressivo nr. 3749 del 29/08/2006, RIT 1533/06 (analizzato in precedenza), ROMEO Girolamo telefona al fratello ROMEO Francesco. Francesco si lamenta con il fratello per il comportamento che tiene con la madre. ROMEO Francesco dice a Girolamo: "Non fate gli errori che ha fatto tuo padre, che ha fatto Merigo (n.m.i.) etc., CERCHIAMO DI TENERE LA CARICA, ALTRIMENTI LASCIATELA. SE NON SIETE BUONI, LASCIATELA LA CARICA, perchè la prossima volta che quella fa pio- pio, parto e vi mando all'ospedale a tutti: al papà, ai figli e a tutti, perché la mamma è esaurita e quando poi muore ed arrivo là e voi piangete, vi caccio fuori a tutti". ROMEO Girolamo, ancora, spiega al fratello che MORABITO è malato, perché ha il diabete. Francesco gli risponde: "DAGLI DUE PASTIGLIE DI PIOMBO!". Girolamo chiede a Francesco delle cioccolate. Francesco dice: "LE CIOCCOLATE. NON HAI NIENTE TU?, ORMAI TI HO CHIUSO TUTTI I TUB ... (incomprensibile) sono tutti chiusi". Girolamo: "E SE TI CHIUDO IO ... (incomprensibile)". ROMEO Francesco: "SE NON SIETE BUONI, LASCIATELE LE CARICHE". I due si salutano. Ancora una volta i due fratelli ROMEO Gino e Francesco parlano di “cioccolate”. Il primo chiede al secondo delle cioccolate; Francesco chiede (rivolgendosi al fratello) LE CIOCCOLATE? NON HAI NIENTE TU? ORMAI TI HO CHIUSO TUTTI I TUB , (ndr le fonti di approvvigionamento), e aggiunge che se non sono in grado di svolgere il loro compito (“buoni”) sarebbe meglio che lasciassero le “cariche” (ndr evidentemente si riferisce alla posizione all’interno dell’organizzazione). Appare evidente, pur in assenza di uno specifico riscontro, che l’argomento oggetto di contesa fra i fratelli ROMEO non è certamente rappresentato dalle cioccolate. E se non vi sono dubbi circa l’illiceità delle questioni affrontate dagli interlocutori (che induce i medesimi a parlare in maniera criptica evitando ogni esplicito riferimento alla reale natura dei beni in trattazione), vi sono gravi ed univoci motivi per sostenere che l’interessi dei due consanguinei sia interamente concentrato su un cospicuo movimento di armi. Il riferimento alle nocciole, inoltre, sembrerebbe ulteriormente rafforzare la precedente tesi. Le nocciole, infatti, difficilmente ascrivibili ad orpelli o accessori di sostanza stupefacente (o del relativo packaging), dovrebbero rappresentare, nel frasario convenzionale perfezionato dai predetti soggetti, il munizionamento a corredo delle armi trafficate dai medesimi. La possibilità di accedere, con relativa facilità, ad armi e la disponibilità ad usarle (anche con una certa disinvoltura) è palesata del resto dal frammento della precedente conversazione in cui ROMEO Francesco replica - al fratello Girolamo che cerca di convincerlo del fatto che un tale Morabito n.m.i. non possa nuocere alla loro causa in quanto ammalato di diabete – di somministrargli due pastiglie di piombo! - La disponibilità di armi da parte di Sottile Claudio. Si è già detto dei legami di Sottile Claudio con i soggetti in trattazione. Sul punto giova ricordare quanto riferito nel paragrafo dedicato al “poligono abusivo” ed in particolare alla figura di Sottile Claudio ed ai suoi rapporti con Ferraro Francesco. Va infine debitamente sottolineato che i personaggi coinvolti nel traffico di armi abitano, o comunque sono originari, del comune di Condofuri (RC), centro in cui, nel corso della stessa indagine, è stato accertato l’approntamento, da parte del SOTTILE Claudio e del fratello Carmelo, del poligono abusivo in cui veniva frequentemente perfezionato l’addestramento al tiro degli accoliti utilizzando, e verificato il corretto funzionamento di armi illecitamente detenute ( si segnala quanto rappresentato dalla P.G. procedente - Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR - in ordine ai soggetti cui vengono contestati i reati di detenzione e porto illegale di armi, cfr. 58/8-146-2004 in data 18.03.09, cfr. inoltre pp.587 ss. dell’informativa). Appare evidente, sulla base degli elementi emersi ed ora illustrati, l’esistenza di un gruppo di soggetti (sicuramente Manti Giuseppe, Pizzi Bruno, Romeo Francesco, Romeo Girolamo, Iofrida Leone Luigi, Ferraro Francesco e Sottile Claudio), operante sull’asse Roccaforte del Greco – Nord Italia – Svizzera, dedito alla detenzione; trasporto; messa a punto; consegna e utilizzazione di numerose armi da fuoco. Il predetto gruppo opera in un contesto mafioso (“…la piana della pisella…”) e, sulla base di ruoli ed incarichi di natura mafiosa (“le cariche”), in diretto contatto con il versante Zavettieri della organizzazione criminale oggetto della presente richiesta (si pensi, ad esempio, alla assoluta contiguità tra Pizzi Bruno ed Attinà Paolo, ovvero agli stretti rapporti tra Sottile Claudio e Parisi Antonio, o tra Sottile Claudio e lo stesso Attinà Paolo). Per completezza si segnala quanto rappresentato dalla P.G. procedente (Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR) circa i soggetti cui vengono contestati e reati di detenzione e porto illegale di armi (cfr. 58/8-146-2004 in data 18.03.09): Tutte le sottonotate persone, alle quali sono state contestate imputazioni afferenti il possesso ed il porto illegale di armi da sparo, non risultano agli atti d’ufficio detenere legalmente armi tantomeno essere titolari di licenze di porto d’armi: ROMEO Francesco Domenico, nato a Condofuri (RC) il 03.09.1966, residente in Svizzera, risulta avere domicilio in Italia nel comune di Condofuri alla Via Pistaria snc; ROMEO Girolamo, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 29.03.10979, celibe, autista, residente In Condofuri alla Via Pistaria snc; SOTTILE Claudio, nato a Melito di Porto Salvo il 07.05.1978, coniugato, commerciante, residente Roghudi alla Via Unione nr 2, di fatto domiciliato a Condofuri alla Via Rosetta, 8; SOTTILE Carmelo, nato a Melito di Porto Salvo il 29.06.1974, celibe, operaio, residente a Condofuri alla Via Rosetta snc; MAESANO Salvatore nato a Roccaforte del Greco il 10.09.1962, ivi residente alla via Plachi nr.1; PANGALLO Francesco nato a Melito Porto Salvo l’01.07.1975, residente a Roccaforte del Greco in via Dante nr.8; IARIA Domenico Carmelo, nato a Melito Porto Salvo il 29.10.1975, residente a Roccaforte del Greco in via Contado nr.8; STELITANO Filippo, nato a Melito di P.S. il 06.11.1978, residente Roccaforte del Greco Via Tripoli 16; SPANO’ Teodoro nato a Roccaforte del Greco il 23.08.1958, residente a Reggio Calabria in via Ravagnese superiore nr.5; GULLI’ Antonino nato a Melito Porto Salvo il 04.10.1969 residente Reggio di Calabria Via Sbarre 97/C; GULLI’ Vincenzo, nato a Melito Porto Salvo il 10.06.1968 residente Reggio di Calabria Via Sbarre 97/C; SPANO’ Teodoro nato a Roccaforte del Greco il 23.08.1958, residente a Reggio Calabria in via Ravagnese superiore nr.5; IOFRIDA Leone Luigi, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il giorno 27/08/1965 e residente a Roghudi Nuovo (RC) alla via Rizzari nr. 11, di fatto domiciliato a Domodossola (VB) alla via Italia nr. 28; ROMEO Vincenzo nato a Melito Porto Salvo il 12.03.1968, residente Montebello Ionico (RC) C.da D’ADORA, di fatto domiciliato in C.da Tigani 43; PANNUTI Antonino nato a San Lorenzo il 17.01.1967, ivi residente in via Col. Pontati nr.31; PIZZI Bruno nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 26/10/1963, residente a Domodossola (VB) Via Al Bersaglio 10 bis; IOFRIDA Leone Luigi, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il giorno 27/08/1965 e residente a Roghudi Nuovo (RC) alla via Rizzari nr. 11, di fatto domiciliato a Domodossola (VB) alla via Italia nr. 28; FERRARO Francesco, nato a Domodossola (VB) il 10.05.1985, ivi residente alla Via Italia nr 86; Per le persone sottonotate, invece, si rappresenta quanto segue: MANTI Paolo Giuseppe nato a Melito Porto Salvo il 19.03.1956, residente a Condofuri (RC), è titolare di licenza di porto di fucile nr.755041-L, rilasciato dalla Questura di Reggio Calabria il 17.01.2004 e risulta detenere le sueguenti armi e munizioni: Fucile cal. 12, marca Franchi, matr. A4014213; Carabina cal. 4,5, marga GAMO, mod. Shadow, matr. 041C43281207; Canna cal. 12, marca Beretta, mod. 90, matr. 15625; Fucile cal. 12 semiatuomatico, marca Benelli, mod. Super 90, matricola M24961/C11962; Nr. 10 cartucce a palla; Nr. 10 cartucce a pallettoni cal. 12; CERAVOLO Giuseppe, nato a Scilla il 14.04.1955 ivi residente in frazione Solano Sup Via Acrello Sup II° vico nr 2, detiene le seguenti armi e munizioni ed è titolare di licenza di porto di fucile nr. 018512-J, rilasciato dalla Questura di Reggio Calabria il 19.09.1990; Fucile cal. 12, marca BOCCALER” matr. 5188; Pistola cal. 7.65, marca Beretta, matr. 881428; Pistola cal. 6.35, marca Beretta, matr. 25185; Fucile a pompa cal. 12, marca Maverich USA, matr. MV57288B e canna matr. 06624423; Fucile cal. 12, marca Beretta, matr. E20602B; Pistola semiautomatica cal. 40 W, marca Smith % Wesson, matr. TVH6595; Pisota semiautomatica cal. 7.65, marca Beretta, matr. A80711; Revolver cal. 44 magnum, marca STURM Rugger & CO. USA, matr. 551-15116; Nr. 200 cartucce caricate a palla di vari calibri; Nr. 100 cartucce caricate a pallettoni cal.12; Nr. 100 cartucce per pistola cal. 6.35; Nr. 100 cartucce per pistola cal. 7.65; Nr. 150 cartucce per pistola cal 40W; Nr. 100 cartucce per pistola cal. 44 magnum.” La prima conversazione che segnala il coinvolgimento di Pizzi Bruno nella fornitura di quelli che l’indagato stesso definisce “non sono giocattoli” a cui e’ interessato Tripodi Domenico Antonio, condannato per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. nel procedimento 19\94 R.Assise c\Iamonte Natale +73 e’ quella del 25\6\06. Pizzi diffida il cognato di Tripodi, suo interlocutore dal parlare ancora per telefono annunziando che si sarebbe recato presto in Calabria. Il 6\7\06 parlano ancora Pizzi Bruno e Manti Giuseppe e manifestano un comune interesse per della “cioccolata” da prelevare in Svizzera per tornare giu’. Ancora il 13\7\06 Pizzi Bruno parla ancora di “cioccolata con le nocciole” che tale Ciccio Romeo dovrebbe avere, circostanza di cui Pizzi dovra’ informare Manti. Quello stesso giorno viene registrata una conversazone tra Pizzi Bruno e Romeo Francesco da cui si evince che Pizzi, domenica, vuole andare a prendersi “ due cioccolate”. Romeo aspetta una “ ambasciata”, se non ricevere’ alcuna telefonata portera’ lui la cioccolata. Di assoluta chiarezza la conversazione del 3\8\06 tra Romeo e il fratello in cui il primo ribadisce di dovere dare “le cioccolate” a Bruno Pizzi e di non avergli detti nulla perche’ parlare per telefono e’ da “scimuniti” Girolamo Romeo dice che, per ora, non ci sono cioccolate . Il 7\8\06 Girolamo conferma di non avere nulla, che non funzionano, una no e l’altra non funziona. Una prima riflessione e’ d’obbligo. E’ di tutta evidenza che gli interlocutori parlano di qualcosa la cui natura deve essere dissimulata con l’uso di termini cifrati a parlare della quale, per telefono, si rischia. La deduzione per cui il termine “ cioccolata” dissimuli ben altro e’ suffragata da due considerazioni. Se si fosse trattato di acquisti di vera cioccolata non ci sarebbe stato alcun problema a parlarne per telefono e invece sia Pizzi Bruno che Romeo Francesco sono espliciti nel manifestare prudenza e timore a parlare dell’oggetto dei loro affari per telefono. Risulta dall’informativa che in estate le fabbriche di cioccolato, per l’impatto della temperatura estiva sul prodotto o per la diminuita richiesta di prodotto, chiudono ( cfr. Ferrero). L’uso del termine “cioccolata” avrebbe anche potuto rimandare a sostanza stupefacente ma Romeo Girolamo dice esplicitamente che delle due cioccolate che il fratello Francesco dovrebbe prendere una non l’altra non funziona, frase che fa ragionevolmente pensare piu’ ad un congegno meccanico, la cui detenzione e cessione e’ illecita quanto quella della sostanza stupefacente. In ragione delle predette considerazioni si ritiene fondata la prospettazione accusatoria secondo la quale Manti Giuseppe, Pizzi Bruno, Romeo Francesco, Romeo Girolamo siano interessati all’acquiso da un lato, alla cessione dall’altro di armi. Ancora di cioccolata con le nocciole si parla l’8\8\06 tra Iofrida Leone e una persona che usa una utenza riconducibile a Ferraro Francesco. Questa persona conferma a Iofrida che “gli farebbe piacere ricevere cioccolata con le nocciole”. Il 29\8\09 Romeo Francesco chiede al fratello Girolamo ancora “ cioccolata” e ancora una volta questi ne e’ sprovvisto. Il meccanismo indagato ha come uomo di riferimento Francesco Romeo che interloquisce, per il reperimento e lo smistamento delle cioccolate dalla Svizzera/Domodossola alla Calabria, col fratello Girolamo. Pizzi Bruno si rivolge a Romeo Francesco quando ha necessita’ di “cioccolata” sovente richiestagli da Manti Giuseppe. PIZZI risulta essere in contatto con MANTI Giuseppe, il quale lo chiama insistentemente (fino a farlo irritare), al fine di procurare cioccolate con noccioline per il cognato (TRIPODI DOMENICO Antonio, nato a san Lorenzo (RC) il 07.06.1957, residente a Condofuri (RC) via Peripoli n.284, autista, condannato per associazione per delinquere di stampo mafioso, nell’ambito del procedimento penale 19/94 Reg. Assise – sentenza del 21.04.2001). Le conversazioni di cui si e’ detto e i dialoghi registrati costituiscono gravi indzi di reita’ a carico di Manti Paolo Giusepe, Pizzi Bruno, Romeo Francesco, Romeo Girolamo. La frequenza delle conversazioni, l’uso di un linguaggio cifrato eppure immediatamente compreso sia dall’una che dall’altra parte depongono nel senso di un’attivita’ reiterata nel tempo, di un modolo operativo consolidato. A prescindere dalla momentanea indisponibilita’ di armi, in qualche caso registrata, e’ chiaro che tutti gli indagati, e principalmente Romeo Girolamo che ha i contatti con le fonti di approvvigionamento, sono inseriti in un collaudato circuito di commercializzazione di armi da fuoco. Va rilevato, al riguardo, che le armi, cosi come la sostanza stupefacente, non sono un prodotto che si acquisti sul libero mercato, nel caso delle armi, ove cio’ avvenga al di fuori delle procedure di legge. E’ dunque evidente che se ci si rivolge a determinate persone per acquistare delle armi in luogo di recarsi in armerie ufficiali cio’ conduce ritenere,d a un lato, che l’acquisto non puo’ passare attraverso canali leciti, e che, chi e’ stato interpellato come intermediario , e’ inserito affidabilmente e stabilimente nella gestione di canali illeciti di rifornimento. Quanto a Ferraro Francesco e Iofrida Leone Luigi si rileva quanto segue. Dalla conversazione che li riguarda emerge, in primo luogo, che ferraro non dice nulla di significativo del suo coinvolgimento nei fatti. A interloquire con Iofrida e’ una terza persona rimasta non identificata che gradirebbe ricevere della “cioccolata con le nocciole” ma da nulla risulta che l’ignoto interlocutore abbia fatto qualcosa di piu’ che esprimere questo suo intendimento. Sotto altro profilo il fatto che Iofrida chieda all’ignoto interlocutore se desidera ricevere della cioccolata attesta certamente che Iofrida gravita in questo ambito criminale ove vi e’ disponibilita’ di armi ( cioccolata) e che in quel momento di armi Iofrida probablmente dispone . Vi e’ pero’, al te,mpo stesso, che nella congerie di intercettazioni questa e’ l’unica in cui Iofrida compare e il fatto rimane assolutamente isolato circostanza che non consnete di ritenere seramente attuali le esigenze cautelari. Quanto alla contestata aggravante si osserva quanto segue. Tutte le altre conversazioni riportate nella richiesta tra Pizzi Bruno e Attina’ Paolo, i riferimenti a Cento Rocco e al suo soggiorno in Calabria rivelano l’esistenza di frequentazioni tra persone indagate per il reato di cui al capo Abis ) ( Pizzi Bruno) e persone conigue all’organizzazione criminale di cui al capo A) ( Attina’ Paolo) . Ma vi e’ di piu’. Emerge che Manti Paolo Giuseppe rivolge a Pizzi Bruno richiesta di fornitura di “cioccolata” per il cognato. Ci si riferisce alle conversazioni del 25\6\06 e 6\7\06. Attraverso l’esame delle relazioni di affinita’ di Manti Giuseppe Paolo la P.G. ha individuato il cognato di Manti in Tripodi Domenico Antonio, condannato quale appartenente alla cosca Iamonte . La richiesta del 25\6\06, liquidata sbrigativamente da Pizzi dicendo che, non trattandosi di giocattoli, il cognato di Manti avrebbe dovuto aspettare si traduce, poi, 6\7\06 nell’invito rivolto da Pizzi a Manti a recarsi da lui perche’ avrebbero preso quelle cioccolate in Svizzera e sarebbero tornati in Italia. E dunque la fornitura di armi a favore di un associato della cosca Iamonte si e’ tradotta in un fatto concreto che consente di ritenere integrata l’aggravante in esame. Il reato di cui all’art. 12 quinquies L. 356\92-7 L. 203\91, capo B-bis), C-bis), D-bis) Capo B-bis) Maesano Salvatore , Attina’ Mario Si legge nella richiesta: CAPITOLO X. ALTRI REATI FINE INTESTAZIONE FRAUDOLENTA A PRESTANOME DELL’ESERCIZIO COMMERCIALE “GARIBALDI CAFFE’” L’esercizio commerciale denominato “Garibaldi Caffè”, sito in Melito di Porto Salvo via Garibaldi nr.5, C.F.: RIAGPP80P26F112N, Nr. REA RC-172019 (vds visura camerale allegata), avente sede legale in Melito di Porto Salvo, via Garibaldi nr.5, è impresa individuale esercente l’attività di bar, proprietà di IARIA Giuseppe Romeo, nato a Melito di Porto Salvo il 26.09.1980, recante quale data di inizio attività il 13.03.2008. Prima che l’esercizio fosse ceduto allo IARIA, la denominazione dello stesso era “Bar Attinà” ed era di proprietà di Attinà Mario, nato a Melito di Porto Salvo il 20.05.1977. Quest’Ufficio, nel corso delle indagini di P.G. inerenti il proc. pen. in oggetto, ha acquisito elementi in base ai quali è possibile dimostrare, con carattere di incontrovertibilità, che l’esercizio commerciale in questione fosse solo “formalmente” intestato al detto ATTINA’, essendo di fatto sotto il completo controllo di MAESANO Salvatore, ritenuto il reggente della famiglia mafiosa che ha il controllo delle attività illecite nel comprensorio di Roccaforte del Greco. Tale constatazione emerge chiaramente nella conversazione che segue tra MAESANO Salvatore e tale BALDASSAR Giuseppe, un grossista di alcolici (pare) per bar: Monitorato: 393402915400 – in uso a MAESANO Salvatore Registrazione: 1659 Ora registrazione: 07/10/2004 18.29.10 Interlocutore +393395016188 In sottofondo si sente “Portami una penna”. MAESANO pronto il signor Baldassar Giuseppe. BALDASSAR Si. MAESANO Chiedo scusa buonasera, senta io poco fa avevo chiamato alla Montessor. BALDASSAR Si! MAESANO Che sono interessato… che avevo bisogno di acquistare un po’ di bottiglie blu di vallemburg da un litro e mezzo, quella bottiglia blu. BALDASSAR Si! MAESANO E mi hanno dato il vostro numero eventualmente mi hanno detto o mi sapete indicare voi o di mettermi in contatto con voi. BALDASSAR ma voi siete un privato si! MAESANO No io ho un piccolo bar pure BALDASSAR di dove? MAESANO di Melito Porto Salvo BALDASSAR Melito Porto Salvo, come si chiama il bar ? MAESANO ATTINA’ BALDASSAR Attina’…di blu da un litro e mezzo MAESANO Si! BALDASSAR Ma c’è non so nemmeno se c’è quella piccola c’è. MAESANO No quella grande voglio quella da un litro e mezzo. BALDASSAR Mhmm il bar come si chiama bar ATTINA’? MAESANO Si! BALDASSAR va bene! E niente passo a trovarvi poi. MAESANO E ma tra quanto? BALDASSAR E fra quanto… dove si trova il bar preciso?. MAESANO Ma all’inizio del corso è , ma in tutti modi voi dove siete a reggio? BALDASSAR Si! MAESANO perché altrimenti potrei passare io se avete qualche deposito non lo so BALDASSAR No io non sono grossista io sono l’agente non ho deposito MAESANO Ah ho capito. BALDASSAR Dobbiamo fare l’ordine e vi arriva da Verona. MAESANO Ah ho capito! E un minimo di quanto si fa grosso modo così mi regolo. BALDASSAR 200 euro. MAESANO 200 euro… …OMISSIS… In questa conversazione è assolutamente evidente come la figura dell’Attinà (proprietario) sia solo una copertura, una testa di legno utile al MAESANO per coprire la reale disponibilità dell’esercizio commerciale, così illudendosi di poter dissimulare all’osservazione delle FF.OO. circa la riconducibilità dello stesso alla sua persona. La proprietà del bar muta, si ripete, il 13.03.2008 (vedasi visura camerale nella parte dedicata all’“inizio attività), quando subentra IARIA Giuseppe Romeo, detto “Giuppi” figlio (celibe, fidanzato con la figlia Giovanna del detenuto per 416 bis c.p. IAMONTE Giuseppe, classe 1941, figlio dello storico boss di Melito Porto Salvo IAMONTE Vincenzo) di IARIA Ugo, personaggio che, alla luce degli elementi raccolti nell’ambito della presente indagine, risulta inserito all’interno di un contesto associativo di tipo mafioso unitamente ad altri numerosi personaggi, tutti ricollegabili alla cosca “Zavettieri” di Roccaforte del Greco (RC) (cfr. supra); Quanto sopra, viene anche confermato dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia MESIANO Carlo, che, in riferimento all’argomento de qua, testualmente afferma: A: Dottor Antonio DE BERNARDO, Sost Proc. B: MESIANO Carlo, collaboratore di giustizia ; B Passa che paga 3 tutte cose, però è di Turi Francesco PANGALLO quando ha bisogno di qualcosa va da Turi Francesco PANGALLO stà prendendo lavori pure qua a Reggio perciò è appoggiato da quelli di Roccaforte, siccome Francesco PANGALLO è vicino a TURI MAESANO, TURI MAESANO hanno pure un bar a Melito all’inizio del corso Garibaldi e lo gestisce Ugo IARIA, figliastro di Pepè ROMEO. A Ed è di Turi Pure quello? B Si ha buona parte pure lui, a voce in capitolo l’ha dentro però, non so la percentuale però poi ha un agenzia di viaggi, RUSSOTTO, di un certo MASI ( ndr ATTINA’ Tommaso), Masi lo chiamavano e gestisce con la figlia di Ugo IARIA fa fatture, avevano una finanziaria e fanno pure, prestano pure soldi con un tasso del 7- 8% Tirando le somme, dunque, quello che attualmente è denominato “Garibaldi Caffè” (già “Bar Attinà”) è stato sempre nella disponibilità del “Turi MAESANO” (MAESANO Salvatore, nato a Roccaforte del Greco il 10.09.1962, detto “Arciprete”) secondo la seguente cadenza temporale: − dal 10.06.2004 (data di apertura) sino al 19.09.2006 (data del primo passaggio della proprietà) figurando come testa di legno ATTINA’ Mario (classe 1977); − dal 21.11.2006 al 12.03.2008, risultando proprietario tale ROMEO Antonio, nato a Reggio Calabria il 21.04.1988, residente in Roccaforte del Greco (RC); − dal 13.03.2008 a tutt’oggi attraverso il figlio di IARIA Ugo, Giuseppe Romeo (classe 1980); che lo gestiva anche quando ATTINA’ Mario ne era il formale proprietario. Comune denominatore della storia di questo esercizio commerciale è la presenza sia del MAESANO che dello stesso IARIA Ugo (il collaboratore afferma:”…lo gestisce Ugo IARIA…”), padre di colui che è attualmente anche il formale proprietario dell’esercizio. A Carico del MAESANO Salvatore, nato a Roccaforte del Greco il 19.02.1962, detto “l’arciprete”, limitatamente agli atti d’ufficio ed al contenuto della BB.DD. delle FF.PP.: • in data 17.09.1994 con informativa nr 45/84 veniva denunciato per omessa custodia delle armi; • in data 07.05.1995 con informativa nr 97/1 della Stazione CC di Roccaforte del Greco veniva denunciato per omessa custodia delle armi art 20 e 20 bis della legge 110/1975; • in data 04.05.1998 veniva denunciato da questo Comando per associazione per delinquere di tipo mafioso (processo inerente la faida di Roghudi); in data 30.03.2000 la DDA di Reggio Calabria, per tali fatti, ne chiedeva il rinvio a giudizio; • in data 30.08.2004 veniva denunciato dalla Stazione CC di Roccaforte del Greco per truffa in concorso; • in data 26.01.2005 veniva sottoposto all’avviso orale ai sensi dell’art 4 L 27.12.1956, Nr 1423, come modificato dall’art. 5 della L. 327/88; • in data 06.07.2006 con informativa nr 15/12-1-2006 veniva denunciato dal Comando Stazione CC di Roccaforte del Greco per violazione degli art 2 e 4 della legge 895/1967, art 697 e 699 del c.p. (cfr. informativa nr. 58/8-141-2004 di prot. datata 10.03.09 trasmessa dalla Compagnia CC di Melito Porto Salvo NOR) La circostanza che il Maesano sia stato nel tempo coinvolto in vicende giudiziarie per reati di criminalità organizzata, nonché raggiunto da provvedimenti ex l. n. 1423/56, consente di affermare con tranquillità la sussistenza dell’elemento soggettivo della specifica finalità di elusione della normativa in materia di misure di prevenzione richiesto dalla fattispecie di reato di cui all’art. 12 quinquies D.L. 8 giugno 1992, n. 306, conv. in l. 7 agosto 1992 n. 356.” In primo luogo qualche riflessione sulla fattispecie delittuosa contestata. La norma di cui all'art. 12 quinquies Legge n. 356 del 1992 prevede che, salvo che il fatto costituisca più grave reato, “chiunque attribuisce fittiziamente ad altri la titolarità o disponibilità di denaro, beni o altre utilità al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali o di contrabbando, ovvero di agevolare la commissione di uno dei delitti di cui agli artt. 648 bis e 648-ter c.p., è punito con la reclusione da due a sei anni”. La norma e’ diretta a prestare idonea garanzia di effettivita’ al sistema delle misure di prevenzione patrimoniali impedendo che le persone sottoposte a misure di prevenzione, o i loro eredi e\o prestanome possano continuare a fruire dei patrimoni illecitamente accumulati attraverso la creazione di una specifica fattispecie incriminatrice e della sanzione penale. In tale ottica il legislatore ha previsto la confisca dei beni oggetto delle condotte incriminate. Secondo la piu’ recente giurisprudenza della Corte di Cassazione l’art. 12 quinquies delinea un’ipotesi di reato istantaneo con effetti di natura permanente, sicché, una volta realizzata l’attribuzione fittizia, il delitto perviene alla sua consumazione, senza che possa assumere rilevanza la situazione (anti)giuridica conseguente al trasferimento (cfr. Cass. Sez. Un. n. 8/01 secondo la quale “ il disvalore della condotta si esaurisce, sul piano del possibile giuridico, mediante l’utilizzazione di meccanismi interpositori in grado di determinare l’effetto traslativo del diritto sul bene, ovvero il conferimento di un potere di fatto sul bene stesso, così da determinarne, attraverso i modelli della simulazione o del negozio fiduciario, la solo formale attribuzione ”). La Corte di Cassazione (cfr. Cass. Sez. II sent. n. 38733 del 09/07/2004 - dep. il 04/10/2004) ha poi precisato che quella prevista dall’art. 12 quinquies è “una fattispecie a forma libera” e che “sono molteplici e non classificabili in astratto i meccanismi attraverso i quali può realizzarsi l’attribuzione fittizia, senza che sia possibile ricondurli entro schemi tipizzati di tipo civilistico”. E', quindi, una fattispecie comprensiva di ogni condotta che comporti il concreto risultato di una volontaria attribuzione fittizia della titolarità o della disponibilità di denaro o altre utilità, al fine di eludere, tra le altre, le norme in materia di misure di prevenzione patrimoniali. In tal senso, è stato chiarito che, sebbene la dizione letterale della rubrica, “trasferimento fraudolento di valori”, faccia pensare ad un “passaggio” di titolarità di beni da un soggetto ad un altro con modalità fittizie o simulatorie, di modo che sembrerebbe necessario accertare, in primo luogo, se tale passaggio vi sia stato e, in secondo luogo, se esso rivesta carattere fittizio, la fattispecie di reato in esame va esattamente individuata attraverso il contenuto precettivo della disposizione normativa e alla luce della sua ratio, che consiste nell'intento di impedire l'elusione di misure di prevenzione patrimoniali o di contrabbando ovvero l'agevolazione di delitti di ricettazione, riciclaggio o impiego di beni di provenienza illecita. Pertanto, l'impiego dei termini “disponibilità” e “titolarità”, inidonei a caratterizzare soltanto la condizione del possessore o quella del proprietario, risponde all'esigenza di ricondurre nell'ambito della previsione normativa tutte quelle situazioni, anche non inquadrabili secondo precisi schemi civilistici, nelle quali il soggetto viene a trovarsi in un rapporto di signoria con il bene; inoltre, il termine “attribuzione” prescinde da un trasferimento in senso tecnico-giuridico o, per meglio dire, non descrive quali debbano essere le modalità della fittizia attribuzione, rimandando, non a negozi giuridici tipicamente definiti ovvero a precise forme negoziali, ma piuttosto ad una indeterminata casistica, individuabile soltanto attraverso l'accertamento che denaro, beni od altre utilità che appaiono nella “titolarità o disponibilità” di un soggetto in realtà siano riconducibili ad un soggetto diverso. Il fatto - reato nella sua struttura consiste, quindi, in una situazione di apparenza giuridica e formale della titolarità o disponibilità del bene, difforme dalla realtà, e nel realizzare consapevolmente e volontariamente tale situazione (Cass. Sez. III, sent. n. 1665 del 15/07/1993 - dep. il 23/09/1993). Il dolo specifico è poi indicato con precisione dalla norma (“al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali ”): sul punto, la Cassazione ha precisato, con riferimento alla fattispecie di cui all’art. 12 quinquies L. n. 356/92, che le misure di prevenzione indicate nell’art. 10 L. n. 575 del 1965, in quanto comportano l’inibizione del normale svolgimento dell’attività di impresa, implicano una deminutio patrimonii e, pertanto, sono di natura patrimoniale, pur se conseguenti all’applicazione di una misura di prevenzione di tipo personale (Cass. Sent. n. 29816 del 06/07/2001, Cutrupi ed altro). Infine, è da ritenersi pacifico in giurisprudenza che il delitto previsto dall’art. 12 quinquies, comma primo, D.L. 306/1992 possa essere commesso anche da chi non sia sottoposto a misura di prevenzione e anche prima che il relativo procedimento sia iniziato, ben potendo il dolo specifico previsto dalla citata norma “essere configurato non solo quando sia già in atto la procedura di prevenzione ma anche prima che la detta procedura sia intrapresa, quando l’interessato possa fondatamente presumerne l’inizio”. Cio’ detto si rileva che la conversazione gravemente indiziante dell’intestazione fraudolenta del Bar Attina’, ora bar Garibaldi , e’ quella del 7\10\04 tra Maesano Salvatore e Baldassar Giuseppe, agente di commercio questo ultimo per la distribuzione di bibite e liquori. La conversazione attesta in termini che non lascian significativi margini di dubbio che, alla data del 7\10\04, era Maesano Salvatore ad interessarsi della gestione effettiva del bar. In tal senso il fatto che l’indagato abbia contattato un agente di commercio, si e’ concretamente attivato per ottenere delle forniture, deve ritenersi una manifestazione peculiare dello status di effettivo dominus dell’esercizio commerciale. Ove cio’ non bastasse e’ proprio Maesano Salvatore che, nel corso della conversazione, dice a Baldassar di essere proprietario del Bar Attina’. Sul punto va precisato che Maesano Salvatore non aveva alcuna veste formale per interessarsi della gestione del bar : non ne era un dipendente, un gerente, un socio, nulla cio nondme agiva uti dominus . Al riguardo la conversazione esaminata riscontra perfettamente quanto dichiarato sull’argomento da Mesiano Carlo. Al momento della conversazione ( 7\10\04) , anzi, dal 10\6\04 al 19\6\06, infatti, il bar e’ stato formalmente intestato ad Attina’ Mario ma chi curava , in concreto, la gestione, si è visto, era Maesano Salvatore. Quanto all’elemento soggettivo del reato contestato, al dolo specifico in capo a Maesano Salvatore di volersi sottrarre alle conseguenze di una misura di prevenzione patrimoniale e alla consapevole collaborazione prestata da Attina’ Mario si osserva quanto segue. Maesano Salvatore, a marzo del 2000 e’ stato rinviato a giudizio dinanzi alla Corte di Assise di Reggio Calabria per la faida di Roghudi. Dalle intercettazioni telefoniche di questo procedimento, in corso gia’ da aprile 2004, sappiamo che dopo la fine della faida , a Roghudi, Maesano Salvatore detto l’Arciprete era pacificamente ritenuto colui che aveva ereditato il testimone di guida e vertice del sodalizio Zavettieri. Maesano Salvatore sapeva quale erano il suo ruolo e la sua attivita’ in seno alla consorteria. Ma non solo. Come dichiarato anche dal collaboratore di giustizia Mesiano Carlo, Roghudi e’ un paese di poche centinaia di anime. La sentenza emessa dalla Corte di Assise di Reggio Calabria il 20\4\02 sulla faida di Roghudi inserita tra gli atti di questo procedimento ha descritto analticamente come tutto il paese fosse ostaggio della faida, come ogni movimento e\o spostamento di un uomo di un sodalizio fosse rilevato in seno all’opposta consorteria. Attina’ Mario e’ il fratello di Attina’ Paolo, eminente esponente della cosca Zavettieri. Si dice questo perche’ e’ assolutamente impensabile ritenere che Attina’ Mario non fosse a conoscenza dei nuovi equilibri in seno alla cosca di cui il fratello era accorsato accolita , del ruolo in quel momento rivestito da Maesano Salvatore e di come fosse prevedibile ( come – di fatto e’ stato) che gli inquirenti accertassero la leadership di Maesano Salvatore in seno alla cosca Zavettieri e di come Maesano concretamente rischiasse , e sapesse di rischiare, di essere sottoposto ad una misura di prevenzione anche patrimoniale. Tutto depone, a parere del Gip, nel senso che da un lato Maesano Salvatore aveva intestato il bar ad Attina’ Mario proprio al fine di non incorrere nei rigori di una probabile misura di prevenzione ( e infati nel 2005 sara’ destinatario di avviso orale). Attina’ Mario non poteva non essere consapevole delle finalita’ che stava concorrendo a perseguire. E dunque sussistono i gravi indizi di reita’ in capo a entrambi gli indagati per il reato di cui al capo B-bis) Capi C-bis) Maesano Salvatore, Romeo Antonio Capo D-bis) Maesano Salvatore- Iaria Giueppe Romeo- Iaria Ugo Il collaboratore di giustizia ha dichiarato che non solo Attina Mario e’ stato intestatario formale del bar oggi denominato “Garibaldi caffe’” ma che anche per i successivi proprietari, precisamente, il figlio di Iaria Ugo, Iaria Giuseppe Romeo , si e’ trattato di mera titolarita’ formale del bene di cui il vero dominus era Maesano Salvatore. Sul punto risulta dagli atti che dopo la prima cessione, del bar e’ stato proprietario, dal 21.11.2006 al 12.03.2008 tale ROMEO Antonio, nato a Reggio Calabria il 21.04.1988, residente in Roccaforte del Greco (RC); dal 13.03.2008 a tutt’oggi il figlio di IARIA Ugo, Giuseppe Romeo (classe 1980); che, secondo quanto si legge nella richiesta del P.M., lo gestiva anche quando ATTINA’ Mario ne era il formale proprietario. Cio’ detto, quanto ai capi C-bis) e D-bis), deve rilevarsi che le dichiarazioni del collaboratore sono prive di riscontro. Se per quanto riguarda l’intestazione fittizia ad Attina’ Mario la conversazione del 7\10\04 funge da riscontro esterno , individualizznte, delle parole del collaboratore di giustizia quanto dichiarato da Mesiano ( anche in difetto di accertamenti patrimoniali) sulle successive intestazioni vi e’ solo la dichiarazione di Mesiano Carlo. Dagli atti, nonostante le intercettazioni effettuate, presenza di Maesano Salvatore. non emerge piu’ traccia della Nulla si sa, sul punto, della circostanze delle condizioni delle cessioni, se queste presentassero elementi di sospetto e\o degni di verifica, da nulla emerge che Maesano abbia continuato a gestire come domnus l’esercizio commerciale. In definitiva, tranne la dichiarazione di Mesiano Carlo che, per altro, attribuisce un ruolo al solo Iaria Giuseppe Romeo, non vi sono dati da cui desumersi la fittizeta’ dell’intestazione. La richiesta non puo’ quindi essere accolta quanto ai capi C-bis) e D-bis) Il reato di favoreggiamento della latitanza di Pangalo Carmelo. Capo Ebis) Iaria Domenico Carmelo Si legge nella richiesta: Favoreggiamento del latitante PANGALLO Carmelo. Dalle intercettazioni è emerso, altresì, che Iaria Domenico Carmelo – in epoca successiva all’omicidio di Pangallo Antonino cl. 70 e, quindi, in un momento in cui si erano ormai sanati i contrasti sorti nella fazione di appartenenza a seguito di tale fatto di sangue – si è reso responsabile del reato di cui all’art 390 del c.p., per avere favorito la latitanza del ricercato PANGALLO Carmelo cl 1973 colpito da ordine di carcerazione nr. 438/2004 R.E.S. emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura di LA SPEZIA. In data 06.07.2005 la Procura della Repubblica di La Spezia emetteva nei confronti di PANGALLO Carmelo, nato a Melito Porto Salvo il 11.09.1973, provvedimento di revoca di decreto di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione ex art 656 c 8 cpp e ripristino dell’ordine medesimo, poiché condannato alla pena di anni 3 e mesi 5 di reclusione per i reati di cui agli art 110, 644 (usura) e 629 (estorsione), reati consumati fino al novembre 1999 in la Spezia e Provincia. All’atto dell’emissione della predetto decreto PANGALLO Carmelo si trovava in Roccaforte del Greco, dove apprendeva la notizia del provvedimento. In data 07.07.2005 al progressivo 6392 sull’autovettura LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, veicolo in uso a IARIA Domenico Carmelo, viene registrata una conversazione tra questi e IDA’ Massimo, dialogo che si protrae sino alle 22.57 quando l’IDA’ si allontana dall’autovettura e contemporaneamente si avvicina alla stessa un uomo identificato dalla voce in PANGALLO Carmelo, che chiede a Domenico, ottenendolo, un passaggio. Nella circostanza il PANGALLO Carmelo tiene a riferire al suo amico IARIA, prima di salire a bordo, di scappare nel caso in cui si fossero imbattuti in un controllo delle FF.OO., riferendo al suo interlocutore il suo stato di ricercato. La conversazione continua coi due che parlano di quello che avrebbero organizzato l’indomani sera sino a quando, alle 23.08, PAGALLO viene lasciato e IARIA riparte da solo. Di seguito la trascrizione integrale della parte della conversazione interessante ai presenti fini. OMISSIS DALLA ORE 22.54 ALLE ORE 22.57.13 Carmelo Ciao mico! Domenico Ou! Carmelo Passa da Melito per favore o hai da fare? Domenico No! Carmelo Non comprensibile . Vedi che io devo scappare che sono ricercato è! Domenico Non comprensibile OMISSIS DALLE ORE 22.58.54 IL DIALOGO DIVENTA INCOMPRENSIBILE FINO ALLE ORE 23.05.53 Carmelo Tu quando torni ? Domenico Domani sera ! Carmelo Digli ad Agostino vedi come va.......non comprensibile OMISSI FINO ALLE FINE Roccaforte del Greco, 07.07.2005 La conversazione sopra riportata non lascia dubbi circa la configurabilità del delitto indicato sopra, reato che si consuma nel moneto in cui IARIA apprende direttamente dall’interessato che il PANGALLO è stato colpito da un ordine dell’A.G. che gli impone di ritornare in carcere e, ciononostante, non si cura delle eventuali conseguenze che ciò possa comportare a suo carico, fornendo al ricercando l’appoggio di cui ha bisogno e programmando con lo stesso attività non meglio identificate per l’indomani sera. Va precisato, infine, che i due sono entrambi parte dello stesso sodalizio criminale riconducibile alla cosca “PANGALLO-MAESANO-FAVASULI”; per la cronaca PANGALLO Carmelo è fratello del defunto PANGALLO Antonino, detto “Chiumbino”, assassinato in data 28.09.2004 in Roccaforte del Greco, reggente, sino a quel momento, della predetta cosca in Roccaforte del Greco. ALLEGATO 20BH Il 6\7\05 la Procura della Repubblica di La Spezia revocava il decreto di sospensione dell’ordine di esecuzione pena nei confronti di Pangallo Carmelo. Il 7\7\05 Pangallo Carmelo e’ a Roccaforte del Greco, incontra Iaria Domenico Carmelo a bordo della sua autovettura alle 22.54, sale a bordo, e solo dopo Pangallo Carmelo sale a bordo Iaria apprende che il suo passeggero e’ ricercato. E’ infatti lo stesso Pangallo Carmelo che, alle 22.57 comunica a Iaria “vedi che devo scappare che sono ricercato”. Dalle 22.58 al 23.05 Pangallo chiede a Iaria quando sarebbe tornato e dice “dici ad Agostino..vedi come va”; alle 23.08 Pangallo e’ gia sceso dall’auto. Se pur per un arco temporale limitatissimo iaria Domenico Carmelo ha dato il suo contributo alla fuga di Pangallo Carmelo, secondo quanto dice Pangallo Carmelo stesso. Iaria, infatti, una vota appreso ce Pangallo e’ ricercato non gli dice di lasciare l’auto, non accosta per farlo scendere ma gli consnete uno spostamento sulla sua autovettura. Sotto altro profilo i fatto si pone, ancora una volta, in contrasto con quanto si legge nella richiesta sull’omicidio di Pangallo Antonino. Se ad uccidere volontariamente ‘u Chiumbinu fosse stato Iaria Domenico Carmelo, se Pangallo Carmelo avesse, per questo , dissentito ferocemente dal fratello Francesco per avere questi “perdonato” velocemente l’assassino del fratello Antonino, sarebbe stato concepibile il fatto di cui al capo E-bis)? I capi di imputazione che seguono, da F-bis) a R-bis) hanno ad oggetto l’attivita’ di traffico di sostanze stupefacenti. Si legge nella richiesta: “ CAPITOLO XI. IL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI Numerose indagini della magistratura,anche in tempi recenti, hanno dimostrato come la mafia calabrese sia dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti e collegata per questa attività con potenti organizzazioni criminali nazionali ed internazionali. Dal business degli stupefacenti non sono certo estranei i gruppi di Roccaforte del Greco oggetto delle presenti investigazioni che hanno permesso di accertare che le cosche ZAVETTIERI e PANGALLO – MAESANO- FAVASULI siano tra le più attive nel settore. In ordine alla contestazione relativa all'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, va osservato che, mentre l'associazione di tipo mafioso ha come elemento specializzante, rispetto alla fattispecie di cui all'art. 416 C.P., l'utilizzazione della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo e la condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, invece l'associazione di cui all'art. 74 DPR 309/90 si pone in rapporto di specialità rispetto all'associazione per delinquere semplice, in quanto si caratterizza per lo scopo perseguito dagli associati di commettere più reati fra quelli previsti dall'art. 73 del citato DPR 309/90. Di conseguenza, possono concorrere tra loro i reati associativi di cui agli artt. 416 bis cod. pen. e 74 DPR 9 ottobre 1990 n. 309, avendo scopi diversi e tutelando differenti beni giuridici: il primo l'ordine pubblico sotto il particolare profilo della pericolosità sociale dell'esistenza di associazioni svolgenti attività, lecite ed illecite, con modalità intimidatrici derivanti dalla natura dell'associazione e cagionanti condizioni di assoggettamento ai propri scopi e di omertà sugli stessi, idonei al raggiungimento di profitti o vantaggi ingiusti; il secondo la difesa della salute individuale e collettiva contro l'aggressione della droga e della sua diffusione, solo indirettamente la salvaguardia dell'ordine pubblico in senso generico (Cass. 1, 9.5.1996 n. 4714, Angelini; 11, 29.9.1995 n. 478, Allegretto ed altri; 11. 6.12.1996 n. 10469. Arenà ed altri. VI. 9.5.1997 n. 4234. Calabrò ed altri). L’ASSOCIAZIONE SANZIONATA DALL’ART 74 DPR 309/90 Per Giurisprudenza ormai consolidata, l’elemento organizzativo dell’associazione sanzionata dall’art. 74 D.P.R. 309/90 assume connotati più sfumati che negli altri reati associativi. Ciò che la norma sanziona è qualsiasi organismo stabile che, attraverso una articolazione di mezzi anche economici e un coordinamento delle attività delle persone, è in grado di proiettare la propria attività oltre i limiti di singoli episodi criminosi e di offendere l’interesse protetto per effetto della sua sola esistenza, indipendentemente da ulteriori manifestazioni nella realtà materiale. Il commercio degli stupefacenti, per sua natura, quantomeno nelle fasi intermedie e finali, non richiede mai particolari forme di organizzazione. Anche una sola persona, almeno in astratto, potrebbe acquistare stupefacente per rivenderlo al minuto a tossicodipendenti o piccoli spacciatori. Se aumenta il quantitativo dello stupefacente da acquistare possono entrare in gioco investimenti economici più elevati e si può porre un problema di distribuzione dello stupefacente, ma il problema dell’organizzazione si pone in termini ontologicamente identici. L’art. 74 D.P.R. 309/90, del resto, afferma espressamente, al comma 6, la possibilità che l’associazione sia finalizzata a commettere reati di piccolo spaccio. Il che, per non svuotare di ogni contenuto tale ultima previsione, impone di attribuire al profilo organizzativo una rilevanza modesta per valorizzare gli ulteriori elementi tipici di tutti i reati associativi quali la stabilità dell’accordo criminoso e la genericità del programma criminale, utili anche a discriminare il reato in questione dalle ipotesi di concorso di persone nel reato plurimo. In quest’ordine di idee la giurisprudenza afferma: “…Sia il codice penale (artt. 416 e 416 bis) che il t.u. delle leggi sugli stupefacenti (art. 74 D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309) non recano nozioni definitorie dell’associazione che intendono reprimere, ma rimandano all’interprete per l’individuazione del concetto. Elemento essenziale dei reati previsti dalle norme suindicate è l'accordo associativo il quale crea un vincolo permanente a causa della consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio e di partecipare, con contributo causale, alla realizzazione di un duraturo programma criminale. Tale essendo la caratteristica del delitto, ne discende a corollario la secondarietà degli elementi organizzativi che si pongono a substrato del sodalizio, elementi la cui sussistenza è richiesta nella misura in cui dimostrano che l'accordo può dirsi seriamente contratto, nel senso cioè che l’assoluta mancanza di un supporto strumentale priva il delitto del requisito dell’offensività. Tanto sta pure a significare che, sotto un profilo ontologico, è sufficiente un’organizzazione minima perché il reato si perfezioni, e che la ricerca dei tratti organizzativi non è diretta a dimostrare l’esistenza degli elementi costitutivi del provare, attraverso dati sintomatici, l'esistenza di quell'accordo reato, fra ma a tre o più persone diretto a commettere più delitti, accordo in cui il reato associativo di per sé si concreta” (così Cass. 12 ottobre 1998, Villani). L’accordo criminoso, pur essenziale, non deve essere necessariamente espresso in atti formali, ma può “costituirsi di fatto fra soggetti consapevoli che le attività proprie ed altrui ricevono vicendevole ausilio e tutte insieme contribuiscono all'attuazione dello scopo comune; la prova in ordine al delitto associativo può desumersi anche dalle modalità esecutive dei reati-scopo, dalla loro ripetizione, dai contatti fra gli autori, dall'uniformità delle condotte, specie se protratte per un tempo apprezzabile…” (così Cass. 12 marzo 1998, Cuomo). L’esistenza e la stabilità dell’accordo criminoso può essere, pertanto, enucleata dalla percezione di contatti continui tra i soggetti coinvolti nel traffico per un lasso temporale apprezzabile e con riferimento a una serie di episodi riconducibili alle fattispecie sanzionate dall’art. 73 D.P.R. 309/90. Il reciproco contributo alle attività afferenti agli stupefacenti, ove protratto nel tempo, presuppone, infatti, una comunanza di fini e una stabile disponibilità di mutua assistenza che, a prescindere dal materiale apprezzamento di una struttura di base, è suscettibile di agevolare la realizzazione dei reati fine e merita per questo motivo una autonoma sanzione penale, sempre che l’esistenza di un organismo di questo genere sia pienamente percepita dagli associati i quali, proprio da tale consapevolezza, traggono supporto per le loro attività individuali. Tale impostazione si riflette necessariamente, all’interno dell’apparato così descritto, anche sulla ripartizione dei ruoli tra i singoli associati. Riconosciuto che l’aspetto organizzativo può assumere contenuti marginali e che l’accordo di base va apprezzato in relazione al comune fine di agevolare la diffusione degli stupefacenti tra i consumatori finali piuttosto che a un programma criminoso compiutamente individuabile, il vincolo associativo può essere apprezzato anche tra soggetti che intervengono in fasi diverse della catena commerciale attraverso la quale lo stupefacente giunge al pubblico dei consumatori e che sono animati da uno scopo di profitto personale che può essere antagonista rispetto a quello degli altri associati. Il rapporto che si instaura tra spacciatori di diverso livello nei vari passaggi della distribuzione dello stupefacente, ove caratterizzato da stabilità e da reciproco affidamento, pertanto, può essere apprezzato come frutto di un accordo criminale nel senso sopra prospettato. “…La diversità di scopo personale non è ostativa, infatti, alla realizzazione del fine comune, che è quello di sviluppare il commercio degli stupefacenti per conseguire sempre maggiori profitti. Né associazione criminosa è esclusa dalla diversità dell'utile che i singoli partecipi si propongono di ricavare, o da un contrasto degli interessi economici di essi, posto che né l'una, né l'altro sono di ostacolo alla costituzione ed alla persistenza del vincolo associativo, solo che colui che opera come acquirente si stabilmente disponibile a ricevere le sostanze, assumendo, così, una funzione continuativa, che trascende il significato negoziale delle singole operazioni, per costituire un elemento della complessa struttura che facilita lo svolgimento dell'intera attività criminale. Ne deriva che è ben configurabile, fra venditori ed acquirenti di sostanze stupefacenti, l'associazione volta alla commissione di reati nella specifica materia… ” (così Cass. 23 settembre 1997, Bruciati. Cfr. Cass. 7 aprile 1997, Lipari; Cass. 17 marzo 1997, Beraj; Cass. 10 giugno 1996, Timpani). I personaggi emersi nella presente indagine certamente godono di massima fiducia reciproca e risulteranno, per le notevoli vicissitudini giudiziarie di alcuni di questi legati tra loro dal noto vincolo di mafiosità apparentemente inesistente ed acclarato solo attraverso lunghe e peculiari indagini tecniche che hanno indotto gli inquirenti a dover ricercare le convivenze con particolare meticolosità. Non v’è dubbio che gli indagati hanno tessuto e tessono rapporti criminali e personali da tempo, sempre connessi allo specifico settore del narcotraffico. IL MATERIALE PROBATORIO RELATIVO AL TRAFFICO DI DROGA Durante le fasi dell’indagine sono emerse a carico degli accoliti diverse tipologie di reato, tra le quali certamente uno delle più importati è appunto il traffico di sostanze stupefacenti. La P.G. ha incentrato la sua attenzione sui movimenti che i vari soggetti, man mano attenzionati, effettuavano in questo settore illecito, trovandosi di fronte ad un lavoro molto difficile in quanto i monitorati, già in passato colpiti da provvedimenti di cattura nel contesto di altre indagini, utilizzavano sempre più spesso linguaggio convenzionale, frasi criptiche, parole in codice, che almeno in alcune circostanze non sono sfuggiti all’orecchio della P.G. Capo G-Bis – Gulli’ Vincenzo- Gulli’ Antonino – Mesiano Carlo Scrive il P.M.: “ Il primo riscontro alla tesi investigativa sono certamente le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia MESIANO Carlo, che si ritengono attendibili anche in quanto vissute in prima persona. A tale proposito il medesimo ha dichiarato quanto segue (per ogni dettaglio riferirsi all’Allegato nr. 1): B No, ho visto io ed ho vissuto io con la famiglia GULLI’, attività di droga, grossi quantitativi di droga. A Quindi quelli che ha indicato prima erano collegati a Turi MAESANO? B Si, abitavano a Chorio di Roccaforte e il padre era la buonanima di Marcuzzo, sindaco di Roccaforte (Marco GULLI’), morto nel 2003; io conobbi a Tonino quando uscii che mi chiamò Ciccio Razzo, Francesco .. U rattu anzi, che mi chiamò in Via Pio XI che avevano una carta di credito, io ho detto già che ero… che dovevano passare , ho chiesto che mi esce quà a me, e non sa è di Ciccio qua là, ho detto io vabbè, glielo fatta passare nella gioielleria di Basile, a Via PIO XI, Raffaele Basilio, è passata questa carta, Ciccio si prese all’epoca un anello con brillante del valore di 900 euro, più altre cose, ed uscirono fuori. A Lei la comprava dai GULLI? B Dai GULLI? Sempre dai GULLI, si, gli dicevo mi servono 50 pezzi mi servono 100 pezzi. A E gliela vendevano? B Si me la davano io prendevo i soldi e glieli portavo ormai avevo preso l’abitudine una volta 5 pezzi una volta 10 pezzi. A Ma lei che ci faceva con la cocaina? B Come? A che ci faceva con la cocaina lei? B la vendevo a chi me la chiedeva. A E il ricavato la dava ai GULLI’? B Si Sempre, ma non si parlava di un pezzo alla volta, un pezzo, 100, 150. A Un pezzo che intendiamo? B un grammo. A Periodo? B minimo 5 grammi e finiamo a 150 massimo 200. A In che periodo siamo? B Ah? A In che periodo siamo? B Quest’anno, l’anno scorso, iniziammo l’attività quando Tonino GULLI’ uscii dal carcere, durante la sorveglianza, perché lui rientrava alle 8 (alle 20) io la sorveglianza ancora non c’è l’avevo, è da un anno che ho io la sorveglianza, parliamo da quando usciva dal carcere lui. C Gli scambi dove avvenivano. B A casa sua, sotto dove abbiamo mangiato più volte con Turi MAESANO, con altri componenti di Roccaforte, a casa sua sotto, non dove c’è il portone dalla parte di dietro. C Dove abita il sig. GULLI’? B Il sig GULLI’ abita in Viale Europa, c’è una traversa si sale c’è un edificio tutto suo, c’è un cortile un cancello dove si entra e c’è il garage là, e li mangiavo, là parlavamo. C La robba gliela consegnava? B Si tranquillamente, io chiamavo Nino vedi che oggi mi servono 10 pezzi per il dottore C Non comprensibile. A No andavo a casa sua o andavo al bar che hanno un bar sul corso. C Quindi lei lo chiamava e prendeva appuntamento o gli diceva qualche cosa ? B Andavo al bar, dov’è Tonino. C Ci descriva come funzionava ? B Andavo al bar, andavo a mezzogiorno, l’una C Quale Bar Sig Maesano, dov’è? B Bar sul corso Garibaldi C E come si chiama il bar? B bar imperiale vicino alla ex banca commerciale oggi banca intesa…andavo senti oggi mi servono 10 pezzi senti mi servono 5 pezzi glieli devo dare al dottore là sopra mi servono tot, pagavo, qualche fornitura non gliel’ho pagata ancora stò pagando. A Questo tramite i fratelli GULLI’ ma lei lo sa da chi la prendevano la cocaina i fratelli GULLI’? B Le posso dire solo una cosa che la mano era sempre la stessa e la cocaina era sempre la stessa e ne avevano un grosso quantitativo. A ha detto che i GULLI’ Erano con Turi MAESANO, c’entra qualcosa questo MAESANO con la droga che lei sappia? B una volta quando successe il problema di due anni o l’anno scorso, vendetti 100 grammi di cocaina sul corso Garibaldi ad un certo Mimmo D’AGOSTINO e questo me la voleva pagare a poco a poco non mi dette nessun assegno, la banca ritardava il pagamento, gli ho detto sai Turi infatti detti la mia moto a Turi MAESANO, la mia moto il dominetor. A Per compensare? B Gli ho detto io vendigli la moto a 2500 nel frattempo andiamo scontando con i soldi che ti devo dare si sai Turi io ho un problema così e così vorrei però non voleva entrare perchè era una cosa di un amico suo e non voleva che succedesse qualcosa e diceva sistematela insomma io sono stato fortunato che ho avuto un miracolo diciamo così parliamo di quasi 10 mila euro di cocaina che io ho dato a 1500 euro a fronte di 2500 che gli è rimasto un orologio che gli ho dato in pegno . A A lui chi ? B A Tonino GULLI’ un orologio …e do le pure le chiavi .. e un bracciale versace un pezzo unico in oro. A Mi può ripetere un attimo il periodo in cui faceva questo discorso della cocaina con i GULLI’? B Da quando è uscito Tonino dal carcere fino a che non mi disse che aveva la polizia di sopra la finanza parliamo di.. A Questa moto c’è l’ha MAESANO perché lei gliela dovuta dare per il discorso della droga? B Glielo venduta non sapevo cosa farmene mi seccavo che questa moto camminava a nome mio, anche perché aveva già lasciato le persone gli elementi, mi piglio sti soldi 1500 euro … B Quando sono andato l’ultima volta a mangiare da Turi MAESANO, questo le parlo. A La partita di droga era stata presa dal Chiumbino? B Si era stata presa dal Chiumbino e mi ricordo che mi chiamò Orazio all’epoca mi ricordo che…. A Orazio Chi? B Orazio FICARA il nipote di Orazio ASSUMMA e mi chiamò dicendo che aveva problemi per dirmi che tipo era, ho detto sistema la situazione perché questi sono storti non è che si può ragionare, si sono montanari hanno chiamato a mio padre che era carcerato e so che Orazio ASSUMMA sistemò la situazione. A Anno, correva l’anno? B E ora non mi ricordo, dottore non è che mi posso ricordare . C lei era sposato aveva figli? B Mia moglie era incinta di Anna . A Quindi? B Era incinta di Anna … parliamo…. C Quanti anni ha sua figlia? B 2001. A Quindi fatti del 2001? B Si , perché poi tempo fa quando parlavo con Orazio che eravamo in un buon rapporto gli ho detto ti ricordì là della situazione quando gli hai sistemato la situazione a tuo nipote, perché adesso sono bisticciati Orazio con suo nipote, a si quello con Cinghiale, u Chiubinu buonanima per la partita di droga e parlò lui personalmente. C Quindi lei non è a conoscenza se dovevano acquistare grosse quantità di droga assieme ai GULLI’ se dovevano fare degli acquisti dovevano investire denaro… B No, so che hanno ramificazioni al nord Italia, Domodossola, tutta questa zona Pisa. A Può ripetere l’ultima cosa che ha detto? B Parenti su Domodossola .. C Chi ha parenti su Domodossola? B I GULLI’ C E che cosa fanno questi parenti ? A Cioè perché lo stà dicendo? B Perché quando parlavo con Pepè abbiamo saputo di uno arrestato che era latitante e mi avevano detto che aveva pure parenti nell’alta Italia. ALLEGATO 1 Quindi, a gestire il traffico di sostanze stupefacenti sulla città di Reggio Calabria erano appunto i fratelli GULLÌ, figli dell’ex sindaco di Roccaforte del Greco, Marco GULLI’ facenti capo a MAESANO Salvatore, che risulta essere l’attuale “capo–bastone” di Roccaforte del Greco. Le dichiarazioni rese dal collaboratore trovano ampio riscontro nelle intercettazioni ambientali e telefoniche che sono state poste in essere nella presente attività d’indagine”. Le dichiarazioni di Mesiano Carlo hanno dato origine al capo G-bis) con il quale si contesta ai fratelli Vincenzo e Antonino Gulli di avere in piu’ occasioni, e in esecuzione di un medesimo disegno criminoso ceduto, dietro corrispettivo, a Mesiano Carlo, che le acquistava e deteneva a fini di spaccio , diverse partite di cocaina. Mesiano Carlo ha riferito di situazioni risalenti al 2001, ha dichiarato di avere acquistato, sistematicamente, sostanza stupefacente dai fratelli Gulli, in particolare cocaina, 100\150 pezzi alla volta intendendosi per un pezzo, un grammo, da un minimo di 5 grammi massimo 200 grammi commercializzati per volta. Ha specificato che si trattava di Gulli che abita in Viale Europa in un palazzo di proprieta’, che ha un bar sul Corso Garibaldi, vicino la Banca Intesa . Le affermazioni del collaboratore, certamente dotate di attendibilita’ intrinseca , sono prive di qualsivoglia riscotro esterno. La richiesta non puo’ essere accolta. Capo H-bis – Maesano Salvatore Si legge, ancora, nella richiesta: “Sarà adesso analizzato tutto il materiale probatorio emerso nell’ambito del traffico di droga, di cui il paese di Roccaforte è stato sempre uno dei primari crocevia (il famoso trafficante di droga SQUILLACI Oreste Giovanni è originario di Roccaforte del Greco), come confermano le operazioni SIM CARD, ZAPPA 1 E 2, SCILLA. Sulla base delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, dunque, emerge che egli stesso si riforniva di cocaina dai fratelli GULLÌ e tale affermazione è stata ampiamente riscontrata durante le attività tecniche poste in essere, in particolare, sull’utenza 340/2915400 intercettata con RIT 865/04 in uso a MAESANO Salvatore, risultata molto proficua per il presente filone investigativo. Si riportano, di seguito, alcune conversazioni che si ritengono utili a lumeggiare l’appartenenza dei soggetti interessati al sodalizio che si occupava di traffico di stupefacenti. Art 73 dep 309/90 MAESANO Salvatore, Ciccio n.m.i. ed ignoti. Art 73 DPR 309/90 MAESANO Salvatore, Ciccio n.m.i. ed ignoti Monitorato: 393402915400 Registrazione: 177 Ora registrazione: 23/07/2004 15.04.22 Interlocutore +393496772391 Salvatore viene chiamato da un soggetto di sesso maschile non identificato, il quale dice di rallentare che lo stanno raggiungendo. L'uomo dice che glielo ha detto suo cugino Ciccio. Maesano Ue! Uomo Compare Turi siete arrivato a melito? Maesano no ancora no! Uomo E rallentante, rallentate che arriva qualcuno da dietro Maesano E quanto “dimura” (ndr ritarda)? Uomo 10 minuti, un ora, ora ci hanno fermato e c’è l’hanno detto. Ciccio, cugino Ciccio, va bene …non comprensibile… e poi vi dico va. Maesano Va bene. Uomo Ciao! ALLEGATO 3M La conversazione è certamente da ricondurre ad un trasporto di sostanza stupefacente in quantità non meglio identificata in quanto l’interlocutore di sesso maschile raccomanda al MAESANO di rallentare perché sta arrivando qualcuno da dietro, senza fare il nome, circostanza che induce questa P.G. a ritenere che il predetto stesse trasportando sostanza stupefacente. Anche considerato il genere di traffici di cui il MAESANO è protagonista. Roccaforte del Greco, 23.07.2004 La conversazione e’ evidentemente generica e non univoca per fondare un grave quadro indiziario. La richiesta non puo’ essere accolta. Capo I-bis) – Maesano Salvatore Si legge nella richiesta: “ MAESANO Salvatore, Agostino n.m.i., Ciccio n.m.i. ed ignoti Art 73 DPR 309/90 per aver ceduto sostanza stupefacente a persone rimaste ignote. Monitorato: 393402915400 - rit 865/04 1337 Registrazione: Ora registrazione: 22/09/2004 12.18.51 Interlocutore +393496772391 Francesco e Salvatore al quale dice che il dentista vuole che vanno assieme da lui allo studio con urgenza. Francesco -Pronto Maesano - Eh.. chi è? Francesco - Ah volevo dirvi compare Turi, vedete che che mi ha detto... che mi vuole il dentista urgente... Maesano - Eh.. Francesco - Ma di urgenza però ha detto per le quattro e mezza di andare pure io al suo studio Maesano - Eh.. Francesco - Eh... che andiamo io e voi ha detto Maesano - va bene Francesco -Già me lo immaginavo... Agostino è li?... Pronto! Maesano - No Agostino... non è qui no... Francesco -No... va bene... ci vediamo allora verso le quattro e mezza? Maesano - Eh Francesco - Eh.. va bene Maesano - Va bene Francesco - Vi saluto Maesano - Ciao. ALLEGATO 3N Monitorato: 393402915400 – rit 865/04 1347 Registrazione: Ora registrazione: 22/09/2004 16.05.41 Interlocutore +393496772391 Sintesi: Ciccio dice a Salvatore che si vedono all'inizio del corso. (vedesi sintesi allegato 529) Monitorato: 393402915400 - RIT 865/04 1348 Registrazione: Ora registrazione: 22/09/2004 16.32.22 Interlocutore +393496772391 Sintesi: Ciccio chiede a MAESANO se è arrivato e lui risponde che gli occorrono ancora dieci minuti. Ciccio replica dicendo che è all'inizio del corso. ALLEGATO 3P A distanza di qualche mese dalla conversazione registrata il 28.07.2004 i due interlocutori parlano ancora del dentista che stavolta, a dire dell’interlocutore maschile in questione, li vorrebbe vedere tutte e due con urgenza, quindi si ritiene che in questa circostanza il MAESANO Salvatore abbia fornito sostanza stupefacente a persone rimaste ignote. Roccaforte del Greco - Melito Porto Salvo 22.09.2004 Le conversazioni sono assolutamente vaghe e potrebbero sottintendere qualsivoglia ipotesi o anche nulla di illecito. Si rigetta la richiesta Capo L-bis – Maesano Salvatore –Parisi Antonino Monitorato: 3402915400 - 865/04 RIT 398 Registrazione: Ora registrazione: 06/08/2004 13.42.26 Interlocutore +393487915721 Sempre dall’utenza 340/2915400 intercettata con RIT 865/04 viene registrata un'altra conversazione tra il monitorato ed un soggetto di sesso maschile identificato in PARISI Antonio, in oggetto generalizzato, che si sviluppa come segue: Sintesi: Il MAESANO chiama un uomo, successivamente identificato in PARISI Antonio, in oggetto generalizzato, che risponde dicendo “mio compare”, il MAESANO gli dice di aver bisogno un favore per lunedì e di rintracciare anche compare Franco, cade la linea. Questa la trascrizione integrale: Parisi Mio compare! Maesano E ma dove sei che fai tutto questo casino? Parisi Vedi che cade subito la linea! Maesano OU! Parisi Vedi che sono qua a capo d’armi e cade la linea! Maesano A va bene che ti dico un attimo, non prendere impegni per lunedì e trova a compare Franco che ho bisogno un favore. Parisi per lunedì! Maesano Va bene! Parisi va bene! Maesano E! Parisi va bene ma poi fammi sapere qualcosa! Maesano fermati un minuto che non sento . Pronto! ALLEGATO 3F Monitorato: 3402915400 - 865/04 Registrazione: 401 Ora registrazione: 06/08/2004 13.46.37 Interlocutore +393487915721 Sulla caratura criminale del MAESANO ci si è già soffermati nella parte della presente richiesta dedicata all’associazione mafiosa; le ipotesi che il predetto personaggio sia dedito al traffico di sostanze stupefacenti si desume oltre che dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia (ampiamente esaustive sul ruolo e sui narcotraffici del MAESANO) anche dalla conversazione registrata alle ore 13.46 del 06.08.2004 tra lo stesso ed una persona di sesso maschile, successivamente identificata in PARISI Antonio, nato a San Lorenzo (RC) il 30.11.1965 residente Condofuri Via Rosetta, utilizzatore dell’utenza 348/7915721. La conversazione si sviluppa come da seguente trascrizione integrale: “MAESANO”: MAESANO Salvatore nato a Roccaforte del Greco (RC) il 10.09.1962;“ANTONIO”: PARISI Antonio ANTONIO Oh, pronto! Pronto!- MAESANO Eh! Allora, per lunedì piglia compare Franco e diglielo a compare Nato, eventualmente li liberi che dobbiamo fare una camminata.- ANTONIO Va bono.- MAESANO Va boh? E ti dico un poco Antonio. Quando vengo a prendermi un barattolo di quello, di quello di nutella che mi hai dato l’altra volta, che ho un rompi cazzo qua?- ANTONIO Eh, eh, guarda qua, io ce l’ho, io ce l’ho sempre, solo che ora è assai che è dentro.- MAESANO E che mi interessa.- ANTONIO Quando vuoi, quando vuoi, non c’è problema.- MAESANO Va bene. ischia c’è uno che è un mese che mi rompe le scatole per 100 grammi.- ANTONIO Senti, ma verso che ora, non mi dici nient’altro, mannaia la miseria!- MAESANO Eh, eh, che stai facendo, sei in viaggio ora?- ANTONIO Sto tornando ora, sono partito ieri sera. Ero andato fino a scaricare a Lamezia, a Cosenza.- MAESANO Eh, dimmi.- ANTONIO Eh, dimmi un orario, più o meno, o niente, manco orario mi dai?- MAESANO Non ho capito Anto!- ANTONIO Ah?- MAESANO Non ho capito, che non si sente!- ANTONIO Per che orario, dico, per lunedì, non me lo dici? Eh!- MAESANO Eh, tieni conto per mezzogiorno.- ANTONIO Noo, e come faccio Ture?- MAESANO No, che come fai! Ti arrangi.- ANTONIO Non posso.- MAESANO No, tu vai a prendere per le vie inferiori, paghi uno e lo lasci lì.- ANTONIO No, e come faccio!- MAESANO Noo!- ANTONIO Di quella manovra penso che pure lui ha impegni. Comunque io stasera, stasera lo faccio.- MAESANO No, no questa volta non ha impegni che tengono. Ora siamo a Ferragosto, lasciamo stare! ANTONIO Ma io glielo dico, ecco qua. Io ora come viene gli parlo….- MAESANO No, che noi abbiamo organizzato apposta, eh!- ANTONIO Va boh! MAESANO Va bono? ANTONIO Va bono! MAESANO Ok.- ANTONIO Ci vediamo?- MAESANO Ci vediamo, si ci vediamo, prima di coso ci vediamo.- ANTONIO Eh, va bono. MAESANO Ciao. ANTONIO Salutami a tutti. Ciao compare.- MAESANO Ok, ciao. ANTONIO Ciao, ciao. ALLEGATO 3G Premesso che la pubblicità delle varie inchieste sui traffici di sostanze stupefacenti hanno reso sempre più cauti nel linguaggio anche i criminali più ingenui, appunto per il timore di essere intercettati e di conseguenza inquisiti, la circostanza che due persone che debbano scambiarsi della sostanza stupefacente usino il termine “droga”, “cocaina” o altro similare appare quanto mai difficile. Detto ciò, la conversazione sopra riportata fa ritenere che i due, in realtà, stessero parlando di sostanza stupefacente ed a tale conclusione si giunge poiché: in primo luogo la nutella è un prodotto che può essere reperito facilmente in qualsiasi negozio di generi alimentari, anche il più sfornito ed in secondo luogo perché il MAESANO dice che ha necessità di averne della stessa qualità di un precedente scambio. Se la conversazione fosse genuina, ovvero gli interlocutori parlassero realmente di crema di cioccolato (nutella), significherebbe che per solo 100 grammi di nutella un soggetto, non identificato, si sarebbe rivolto a MAESANO Salvatore che a sua volta l’avrebbe richiesta al PARISI, insistendo per ottenerla affermando che il richiedente premeva da 30 giorni per ottenerla. Annotazione di cronaca doverosa è che la conversazione intercorre nel mese di agosto quando le stesse case produttrici dolciarie e segnatamente di cioccolato interrompono le forniture per le ovvie ricadute della calura estiva sull’integrità e qualità dei prodotti commercializzati. Monitorato: 3402915400 – 865/04 Registrazione: 425 Ora registrazione: 07/08/2004 11.04.53 Interlocutore +393487915721 Sintesi: Maesano chiama Antonio chiedendogli circa l'appuntamento di lunedì, Antonio riferisce che sarà difficile ed il Maesano risponde che al limite si potrebbero riunire alle 14 a casa sua; Antonio riferisce che farà tutto il possibile. La conversazione appena riportata è stata registrata il giorno dopo quella relativa alla Nutella per cui si ritiene che questo incontro potrebbe essere, oltre che per pianificare un pranzo che stanno organizzando, riconducibile appunto allo scambio di droga sopra citato. ALLEGATO 3H Dalla conversazioni si evince chiaramente che Maesano ha, in precedenza, ricevuto da Parisi Antonio della Nutella di cui ora ha nuovamente bisogno per qualcuno che chiede insistentemente cento grammi. Nell’immediatezza Parisi dice a Maesano di andare quando vuole, poco rileva che poi, il 7\8\04 dica che per il successivo lunedì sara’ difficile. Quel che integra il reato e’ l’ammissione di Maesano in ordine al fatto che, in precedenza, lui quella Nutella l’ha gia’ ricevuta da Parisi per qualche altro cliente. La richiesta per il capo L-bis deve essere accolta Monitorato: 3402915400 - 865/04 RIT 1103 Registrazione: Ora registrazione: 07/09/2004 18.20.58 Interlocutore +393407838891 Ciccio dice a Salvatore che domani viene a Melito quello di Reggio, quello dell'ETR e vorrebbe che ci fosse per lui MAESANO Si! CICCIO compare Turi! MAESANO E! CICCIO Dove site a Melito? MAESANO No A Reggio! CICCIO Vedete che domani viene quello di Reggio MAESANO Eh! CICCIO E si vedono con mio padre, dice che viene lui a Melito, voi venite pure? MAESANO Ma non lo so Ciccio domani, non so! Ma quello di Reggio quale? CICCIO Quello là di coso…quello…..(titubanza da parte dell’interlocutore) MAESANO Ma quello….quello……(il MAESANO balbetta), ma per quell’impegno che avevi preso tu 10 giorni fa? CICCIO No quello che avevo preso con Ciccio! Come si chiama quella persona! (pausa) quello dell’acqua là! MAESANO Quello! CICCIO Quello dell’acqua….quello dell’ETR MAESANO a e a che ora viene? CICCIO A che ora viene Papà? (si sente una voce in sottofondo che dice “gli telefono”). Dice che gli telefona! MAESANO Pronto! CICCIO Pronto mi sentite MAESANO Mannaggia non si sente, che ti dico e fammi sapere l’orario, io domani lavoro quindi devo cercare di rendermi libero. CICCIO E di mattina ha detto mio padre che gli telefona a che viene. MAESANO Domani mattina sa a che ora viene, ma se è possibile più tardi era meglio. CICCIO E’ possibile, non lo so appena gli telefona io vi telefono . MAESANO va bene! CICCIO appena gli telefona a mio padre vi telefona e vi faccio sapere. MAESANO Ve bene. CICCIO Vi saluto. MAESANO Ok! ALLEGATO 3I Detta conversazione è palesemente criptica, infatti si esclude a priori che l’interlocutore e MAESANO Salvatore siano parenti, infatti il primo utilizza la terza persona in segno di reverenza (gli dà del voi). Oggetto della conversazione è l’arrivo a Melito l’indomani rispetto alla telefonata di un tale reggino (“Quello là di coso”), la cui identità non è immediatamente chiara al MAESANO che non coglie subito di chi stiano parlando. Ciccio, allora, per consentire al suo interlocutore di comprendere di chi si tratti afferma che si tratta di “quello dell’acqua…..dell’ETR”, cioè un appartenente alla società di riscossione che potrebbe, con ogni probabilità, essere la società “Equitalia Etr s.p.a”, avente sede legale in Cosenza, via Paul Harris nr. 28, responsabile, per conto delle PP.AA. della riscossione di tributi di varia natura nella provincia di Reggio Calabria. Il Maesano si dimostra interessato all’incontro e chiede dettagli su orari e luoghi. La faccenda è sin da subito strana: giunge a Melito un Tizio, che i due interlocutori non conoscono per nome ma solo per la sua appartenenza all’ETR, ed all’incontro viene richiesta la partecipazione del MAESANO che, evidentemente comprendendo il valore di quest’incontro, reputa l’incontro meritevole di attenzione tant’è che dice “fammi sapere l’orario, io domani lavoro quindi devo cercare di rendermi libero”. Monitorato: 3402915400 - 865/04 RIT 1120 Registrazione: Ora registrazione: 08/09/2004 17.06.57 Interlocutore +393496772391 Sintesi: Ciccio dice a Salvatore che domani viene quello scemo, salvatore è all'incendio. L’indomani sempre sulla medesima utenza viene registrata un’altra conversazione tra gli stessi interlocutori di quella riportata qui sopra che di seguito si riporta: Maesano Si Ciccio! Ciccio Ei. Vedi che domani ha detto che viene quello scemo. Maesano E? Ciccio Ha detto che domani viene quello scemo. Maesano Si lo so Ciccio Avete visto a mio padre Maesano No ho visto a Ciccio Ciccio Maesano Ah! Che state facendo Sono nel fuoco Ciccio ha preso fuoco? Maesano Ha preso fuoco si. Ciccio Mannaggia la miseria va bene ci vediamo domani. Maesano va bene .--- ALLEGATO 3L Le due conversazioni si riferiscono certamente ad traffico di sostanze stupefacenti, infatti il soggetto maschile non identificato (Ciccio) dice a MAESANO Salvatore che deve venire quello da Reggio ed in un primo momento non ne spiega il motivo reale, anzi è molto titubante. MAESANO, poi, chiede se è per quell’impegno che lui aveva preso 10 giorni fa, l’interlocutore dice quello che aveva preso Ciccio, quello dell’acqua, MAESANO non capisce, l’interlocutore (Ciccio) aggiunge quello dell’ETR e che suo padre (il padre di Ciccio) ha detto che gli telefona in mattinata, MAESANO dice se è possibile che questo venga nel tardo pomeriggio. In particolare la prima conversazione induce a fare diverse considerazioni, in primo luogo che ETR manda solo delle bollette , in ogni caso il MAESANO chiede se è relativo a quell’impegno che lui (l’interlocutore) aveva preso 10 giorni prima. Insomma il MAESANO e tale CICCIO stanno conversando in merito all’incontro che, a quanto pare, riveste una certa importanza, e che vedrà partecipe anche questa persona di Reggio Calabria, impiegata dell’ETR che si reca a Melito non evidentemente non certo per dare luogo ad un accertamento del genere effettuato dalla sua azienda ed in cui appare necessaria la presenza del MAESANO, che abita a Roccaforte. Ciccio, MAESANO e “quello di Reggio“ si devono vedere a Melito, avendo per tempo pianificato quest’incontro, senza scambiarsi alcun dettaglio in merito alla ragione dell’incontro. Una cosa appare chiara, cioè che i tre si devono vedere per un affare che non è lecito, di cui non si deve parlare a telefono; la tesi al momento più accreditata è che si tratti di droga, anche considerate le dichiarazioni del collaboratore di giustizia MESIANO Carlo circa le grandi capacità di narcotrafficante del MAESANO. Registrazione: 2915 Ora registrazione: 09/02/2005 10.09.04 Interlocutore +393480633148 Sintesi: IARIA Ugo chiama MESIANO Carlo, oggi collaboratore di giustizia, chiedendogli se ha interloquito con “quello là” (tale Orazio persona non meglio identificata), aggiungendo che è inutile che lo stesso insista, altrimenti rischia di non prendere più i soldi. Aggiunge di riferirgli a nome suo che deve aspettare, deve “fare il bravo” perché al momento non c’erano soldi, altrimenti “fanno malucore”(rimangono offesi). Ci sono persone che aspettano centinaia di migliaia di euro e non si alterano perché sanno come vanno questo tipo di cose. Gli deve dire che per tremila euro non deve insistere. ALLEGATO 4T Monitorato: 3473500347- 1676/04 RIT – 09.02.2005 – ore 10.09 Sintesi Carlo dice a Iaria che Orazio vuole parlare con lui, aggiungendo di avergli riferito come lui aveva detto di riferirgli. Ugo dice che ci sono persone che attendono 300.000 euro e si stanno comportando da “cristiani” (non stanno insistendo, cioè, come la persona protagonista del dialogo tra i due – Orazio-), non stanno ricevendo niente e stanno, comunque, aspettando. Dice che se poi vuole insistere e vuole che succeda un macello per tremila euro faccia pure. Aggiunge di avergli già dato dei soldi e che tutto sommato può anche disinteressarsi perché non è lui responsabile. Afferma che in qualsiasi momento dovesse alzare il telefono creerebbe un macello per tremila euro, aggiungendo che ognuno è responsabile delle proprie azioni e che è inutile che lo chiami e lo pressi perché non otterrà nulla, anzi rischia di creare un caos solo per tremila euro. Carlo dice che gli aveva detto di attendere l’arrivo del mandato per il compensato e gli avrebbe fatto l'assegno. Iaria dice che lui (Orazio) sta esagerando che non si fa così per sciocchezze dopo che si è mangiato le cose. ALLEGATO 4V Queste due conversazioni devono essere analizzate unitamente alle dichiarazioni rese dal collaboratore che, nel contesto espositivo relativo ad affari di natura illecita e segnatamente di traffico di droga e pagamento di partite di sostanza stupefacente, riferisce (per l’intera dichiarazione si rimanda all’ALLEGATO 1): A Quindi fino al 2005 questi fatti succedevano? B Si perché quando è uscito Orazio dovevamo tornargli i soldi, abbiamo dovuto vendere ogni cosa e non siamo più saliti, perché Pepè aveva lasciato e mi facevano pressioni pure a me, mi deve dare i soldi Pepè ROMEO te li sei presi pure tu ci sono gli assegni tuoi e che vuoi non ne ho, mi pressi e che fai Pepè si nascondeva non usciva con Orazio me la vedevo io gli avevo preso un garage sotto con le carte … insomma e tutte le volte dovevo sopportare a lui. Tirando le somme e lette le conversazioni sopra riportate alla luce delle dichiarazioni del MESIANO Carlo, si può ritenere che questi dialoghi possano essere riferiti al pagamento di sostanza stupefacente; infatti MESIANO Carlo, nelle sue dichiarazioni, riferisce di alcuni problemi nelle relazioni con Orazio (Orazio ASSUMMA) causati proprio dal pagamento di una partita di cocaina; la situazione si sarebbe risolta con l’intervento di MAESANO Salvatore, attuale reggente della cosca MAESANOPANGALLO-FAVASULI di Roccaforte del Greco.. Altro personaggio che si ritiene sia ben inserito sia nel contesto mafioso che nel traffico di droga è PANGALLO Domenico, alias “Bicicletta”, personaggio che per diverse volte è stato monitorato tramite il numero di telefono 347/9693486 RIT 970/04. Monitorato: 3479693486 – 970 Registrazione: 143 Ora registrazione: 18/11/2004 16.24.39 MAESANO Salvatore chiama Domenico e i due si danno appuntamento in Melito di Porto Salvo “all'angolo del bar” 15 minuti dopo la telefonata. (vedesi sintesi allegato 488). ALLEGATO 5B Capo N-bis) – Pangallo Domenico –Pizzi Bruno Si legge nella richiesta: “ In particolare sono stati registrati dei contatti tra PANGALLO Domenico e PIZZI Bruno nel corso dei quali i due fanno riferimento all’invio e poi al pagamento di “capicolli”, specialità di salumeria tipica calabrese; alla luce, però, del tenore delle conversazioni e del genere di traffici posti in essere dal MAESANO, si ritiene che i due interlocutori utilizzino il termine “capicollo” in modo convenzionale, cioè no per intendere un prodotto alimentare ma riferendosi a della “droga”. Di seguito le sintesi di alcune conversazioni che dimostrano quanto sin qui asserito. Monitorato: 393384893875- RIT 736/06 Registrazione: 308 Ora registrazione: 08/05/2006 9.49.58 Interlocutore Sintesi: +393383014270 – PIZZI Bruno PANGALLO Domenico chiama PIZZI Bruno per chiedergli se Ciccio è partito; questi gli risponde che è partito la mattina alle ore 05:00 forse in treno ed arriverà in serata. PANGALLO chiede a PIZZI se gli ha mandato i soldi; PIZZI risponde che gli ha mandato 500 euro in una busta tramite Ciccio che lui poi andrà a recuperare così se scende giorno 28 gli porterà gli altri soldi. PANGALLO poi gli spiega “che i capicolli non puzzano”, ed aggiunge a PIZZI che quando scenderà si faranno una mangiata là sopra. ALLEGATO 58 Monitorato: 393384893875 RIT 736/06 335 Registrazione: Ora registrazione: 08/05/2006 12.00.32 Interlocutore Sintesi: +393383014270 - PIZZI Bruno PIZZI Bruno telefona a PANGALLO Domenico riferendogli che è chiuso ma che passerà alle successive ore 15:00; gli chiede anche di chiamarlo per dirgli che deve dargli i soldi, altrimenti lui "lo stringe e lo fa merda". Tale conversazione si riferisce al debito che una terza persona non identificata ha nei confronti di PANGALLO Domenico per l’invio al nord Italia di capicolli, operazione realizzata tramite PIZZI Bruno; quest’ultimo ha trovato chiuso il negozio di colui che gli deve pagare la fornitura aggiungendo che provvederà a telefonargli e se necessario“lo stringe” (il PIZZI vuol fare intendere che lo convincerà con la forza). ALLEGATO 58B Monitorato: 393384893875 - RIT 736/06 352 Registrazione: Ora registrazione: 08/05/2006 15.25.38 Interlocutore Sintesi: +393383014270 - PIZZI bruno PIZZI Bruno chiama PANGALLO Domenico e gli passa Cosimo, “quello dei capicolli”che chiede a PANGALLO di aspettare qualche giorno. PANGALLO risponde di avere bisogno con urgenza del denaro. ALLEGATO 58C Monitorato: 393384893875 – RIT 736/06 353 Registrazione: Ora registrazione: 08/05/2006 15.29.39 Interlocutore Sintesi: +393383014270 - PIZZI Bruno PANGALLO chiama Bruno PIZZI e quest'ultimo gli dice che entro la settimana gli darà (presumibilmente il Cosimo) i soldi. PANGALLO dice che a lui i soldi servono assolutamente per l'indomani. ALLEGATO 58D Monitorato: 393384893875 – RIT 736/06 380 Registrazione: Ora registrazione: 09/05/2006 20.12.44 Interlocutore Sintesi: +393383014270 - PIZZI Bruno PANGALLO chiama Bruno PIZZI e gli dice di avergli mandato quelle cose con Piero. Bruno domanda se è partito e PANGALLO risponde che (Piero) partirà l'indomani. Bruno dice di essere passato la mattina di là, ma quello (ndr verosimilmente Cosimo) non si è fatto trovare. PANGALLO gli raccomanda di ritornarci l'indomani mattina, di dirgli di fare il bonifico altrimenti gli protestano l'assegno. Bruno assicura che l'indomani mattina lo rintraccerà. ALLEGATO 58E Monitorato: 393384893875 - 736/06 Registrazione: 393 Ora registrazione: 10/05/2006 9.55.48 Interlocutore 3383014270 Sintesi: PANGALLO chiama Pizzi. Parlano del debito che Cosimo ha con PANGALLO. PANGALLO dice che Cosimo non riuscirà a dargli i soldi entro oggi. Bruno gli risponde che passerà da lui (da Cosimo) e così si prenderà i capicolli. (vedesi sintesi allegato 494) Le conversazioni che sono intercorse tra PANGALLO Domenico e PIZZI Bruno sono riferite ad una fornitura di “capicolli” che lo stesso PANGALLO Domenico avrebbe fatto a tale Cosimo, personaggio di origine calabrese (origine dedotta dalla conversazione cui al progressivo 352) e che adesso ne pretende il pagamento in quanto ha problemi nel coprire alcuni assegni. Per fare recuperare il credito PANGALLO Domenico si rivolge appunto a PIZZI Bruno che al progressivo 393 riferisce che visto che Cosimo non ha ancora onorato il debito adesso lui andrà a riprendersi i capicolli” Appare evidente che il termine “ capicolli” dissimula un oggetto la cui natura si intende tenere celata. Non risulta che Pangallo Domenico e Pizzi Bruno gestiscano un commercio di prodotti tipici calabresi, non e’ pensabile che per spedire dei capicolli ci sia bisogno di un vettore umano atteso che facile sarebbe affidarli a un qualsiasi spedizioniere, ancora meno credibile e’ che per inviare qualche capicollo Pangallo Domenico si stato costretto ad andare in rosso sul conto corrente. I dati che si traggono dalle conversazioni: necessita’ di un corriere per i capicollo, riferimento all’odore, esposizione debitoria di Pangallo che li ha procurati e spediti fanno ritenere che si tratti di sostanza stupefacente . La richiesta e’ fondata sia per Pangallo Domenico che ha ceduto al sostanza sia per Pizzi Bruno chre ha fatto evidentemente, da intermediario fra fornitore e cliente. Capo O-bis) Pizzi Bruno – Manti Giuseppe – Pangallo Domenico – Sangallo Pietro n.m.i. Si legge nella richiesta: “ TRAFFICO DI STUPEFACENTI TRA LA CALABRIA E LA PROVINCIA DI VERBANIA Si riportano di seguito i frequentissimi contatti tra ATTINA’ Paolo e gli altri sodali dell’organizzazione criminale, operante in questa provincia nonché nei territori dell’Ossola, della vicina Svizzera e più in generale nelle province di Como e Verbania. Tra i personaggi che gestiscono il traffico spiccano le figure di PIZZI Bruno, FERRARO Francesco, STELITANO Franco, IOFRIDA Leone Luigi, MAFRICI Antonio Giuliano, PALAMARA Domenico, STILLITANO Rocco, ROMEO Francesco e PANGALLO Pietro. La vera natura dei rapporti esistenti tra i vari sodali, e in particolar modo tra ATTINA’ Paolo e PIZZI Bruno, emerge con estrema chiarezza, anche se fra le righe di conversazioni “criptate” nel linguaggio tra gli stessi, nelle conversazioni che si riportano di seguito. Sull’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05 al progressivo nr. 14665 del 30/04/2006, MATIC Krista, (alias Cristian) nato il 16/04/1960 in Croazia e residente a Venezia in via Ciardi nr. 19, titolare di un’impresa edile sita in Vallengio Sul Naviglio (VR) in via dei Porti nr. 03, telefona a PIZZI, esternando la considerazione che è da tempo che è in cerca di lui. Sintesi: Cristian gli chiede il numero telefonico di suo cognato Salvatore (PALAMARA Salvatore) perché ha necessità di incontrarlo; PIZZI afferma che Salvatore non è a Domodossola ma vedrà di chiamarlo, aggiungendo che l’indomani lui (cioè il PIZZI) sarebbe a Torino. Nell’occasione il PIZZI chiede al suo interlocutore di incontrarsi a Torino intorno alle 13.30 poiché ha necessità di parlargli per la questione dei “libri” di cui si sta occupando. PIZZI, aggiunge, con una punta di preoccupazione, se può ancora contare sulla disponibilità dei “libri” e l’interlocutore (Cristian) lo rassicura circa la disponibilità, affermando che non c’è alcun problema. La telefonata si conclude con l’arrivederci all’indomani. TRASCRIZIONE INTEGRALE CRISTIAN Ciao ragazzo PIZZI Oh, finalmente ragazzo! CRISTIAN Finalmente... PIZZI E' da due mesi che ti cerco CRISTIAN Ah! PIZZI Eh, ma tu questi numeri... cambi sempre numeri CRISTIAN No, questo numero ce l'hai cazzo! PIZZI Non ce l'ho questo qua CRISTIAN Ah, dove sei ...inc... PIZZI Ho quello che mi risponde sempre la segreteria. Non sono in Calabria CRISTIAN Ah sei in Calabria? PIZZI Eh CRISTIAN E mi puoi dare il numero di.. come si chiama.. Salvatore PIZZI Di quale Salvatore? CRISTIAN Tuo, cosa.. cugino, cosa lui? PIZZI Ah, mio cognato ! CRISTIAN Tuo cognato, non so PIZZI Eh, ma adesso ce l'ho nel telefonino. Ascolta, vedi che io ho bisogno di te CRISTIAN Va bene, ma io adesso lavoro a Venezia, adesso voglio parlare con lui, sono arrivato a Milano, voglio andare là da lui PIZZI Ma lui non c'è neanche vedi CRISTIAN Dov'è lui adesso PIZZI No, non c'è lì a Domodossola, è via CRISTIAN E, prova PIZZI Ascolta, senti io poi vedo di chiamarlo e vedo quando rientra e.. CRISTIAN Si PIZZI Io domani CRISTIAN Si PIZZI Domani sono a Torino, vengo su domani CRISTIAN Ah PIZZI Hai capito CRISTIAN A che ora? PIZZI Al, alle 11, all'una e mezza dovrei essere a Torino e ti fai vedere che ho bisogno perchè adesso sono qua e guardo per quei libri. CRISTIAN Ahh.... PIZZI Hai capito? CRISTIAN Va bene, va bene ma io..... PIZZI Posso, posso ancora contare per quei, quei libri? CRISTIAN Si si, ci sono, ci sono i libri, non è un problema PIZZI Umh va bene, allora ascolta ci vediamo... CRISTIAN Ma tu vieni qui, io a ...inc... Stresa sono PIZZI Si, io adesso questo è il numero tuo? CRISTIAN Si questo è il mio numero PIZZI Eh, ascolta, io quando arrivo poi ti chiamo dai CRISTIAN Per favore chiama Salvatore ...inc... questo numero mi chiami lui PIZZI Si si, gli do questo numero! CRISTIAN Grazie ah PIZZI Eh, va bene CRISTIAN Grazie ci vediamo domani PIZZI Ci vediamo domani, si CRISTIAN Ciao ciao ALLEGATO 34H Sul’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05, al progressivo 12788 del 01/05/2006, PIZZI Bruno telefona ad ATTINÀ Paolo. Sintesi: I due interlocutori, mostrando una certa reciproca confidenza, scherzano sul fatto che non si vedono da tempo. La conversazione prosegue con il PIZZI che chiede ad ATTINÀ di riferirgli quando salirà a Domodossola, perché “LUI HA PRESO APPUNTAMENTO PER I LIBRI”(i libri vengono citati nella conversazione nr. 14665, del 30/04/2006 relativa all’utenza in uso al PIZZI, tra questi e Cristian) proseguendo di chiedere a Marco notizie sulla “capinta”, chiedendogli di fargli un pacco di “capinte” e darlo a Paolo MANTI. E’il caso qui di precisare che dal giorno 28 aprile sino al giorno 30 aprile/1° maggio 2006, PIZZI Bruno, IOFRIDA Leone Luigi, FERRARO Francesco e MAFRICI Giuliano, unitamente ad altri personaggi in corso di identificazione, sono stati in Calabria, ufficialmente per partecipare ai festeggiamenti in occasione del matrimonio di tale MODAFFARI Pasquale, nato a San Lorenzo (RC), il 03/01/1964, originario della frazione San Pantaleo, residente a NATERS in Svizzera, il quale in data 29/04/2006 alle ore 10:30 ha contratto matrimonio in Condofuri (RC), frazione Marina, con SGRO’ Domenica, nata a Melito di Porto Salvo (RC) il 28/07/1965 e residente a Condofuri (RC) frazione Marina, via Peripoli nr. 322, nipote di RODA’ Domenico, nato a Condofuri (RC) il 01/11/1926, attualmente agli arresti domiciliari, noto Capo Cosca di quel centro e cugina di RODA’ Tommaso, nato a Condofuri (RC) il 24/05/1945, attualmente in carcere per associazione per delinquere di stampo mafioso; nonché cugina di MAFRICA Giovanni, nato a Condofuri (RC) il 23/08/1970, attualmente in carcere per omicidio, associazione a delinquere e spaccio di sostanze stupefacenti. Al Matrimonio ha partecipato inoltre, anche PROSCENIO Domenico, altro personaggio a lungo attenzionato nell’ambito della presente attività di indagine, al RIT 644/05 DDA, unitamente ad altri personaggi di Roccaforte del Greco e dei comuni limitrofi, ritenuti organici di sodalizi criminali di stampo mafioso e che le relative risultanze investigative indicano quale “capo-giovani” dell’organizzazione. Al progressivo nr. 14700 del 01/05/2006 dell’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05, MATIC Krista (alias Cristian), sopra identificato, telefona a PIZZI riferendo che parte quel giorno e sarebbe arrivato in serata. PIZZI dice che si devono vedere “perché ha delle cose da chiedergli” e che “ha bisogno di due o tre cose da lui”. I due stabiliscono di incontrarsi la settimana successiva. ALLEGATO 34L Al progressivo 8353 del 16.08.2006 sull’utenza 333/6162216 in uso a PROSCENIO Domenico RIT 644/05, viene registrato un dialogo tra il PROSCENIO e PITASI Domenico Antonio, nato a Melito di Porto Salvo (RC) il 05/05/1964, residente a Roccaforte del Greco (RC), alla via Puccini. Sintesi: Oggetto della conversazione è un “libro” al momento della conversazione in possesso di tale “Turi” (Salvatore, non identificato). Questa la trascrizione integrale: PITASI Si? PROSCENIO ...inc... PITASI Sto andando a prendermi il caffè PROSCENIO Dove? PITASI Al bar PROSCENIO E... ma il coso, il libro ce l'avete voi? PITASI Il libro no PROSCENIO E ma lo dovete avere voi, sai che voglio? andate e prendetelo PITASI Chi ce l'ha? PROSCENIO Eh, ce l'ha li sotto penso PITASI Chi? PROSCENIO Turi PITASI E non so, ieri non l'ho visto ..inc... PROSCENIO e ma ...inc.. andate tranquillo, andate lo prendete e lo mettiamo, io ...inc... a casa ora, così saliamo un minuto e poi torniamo PITASI E, ma io sono pronto qua con le riprese PROSCENIO E lo so, ma ancora è presto, le 4 sono, ma noi il coso dobbiamo prenderlo per essere in regola, che cazzo facciamo!! PITASI E vado a piedi per là fuori? PROSCENIO E la macchina dove ce l'avete? PITASI La macchina l'ho parcheggiata in un posto che non la sposto nemmeno se mi ammazzano PROSCENIO Va bene và! PITASI ...inc... PROSCENIO Ah va bene PITASI Lo chiamo e gli dico di andare a prenderlo PROSCENIO Va bene ciao PITASI Ciao ALLEGATO 33AA Al progressivo nr. 13223 del 26/03/2006 dell’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05. Sintesi: PANGALLO Domenico telefona a PIZZI Bruno, per chiedergli se “ha fatto qualche cosa”. PIZZI Bruno gli risponde che il giorno prima aveva visto due persone dicendogli di “vedere in giro” per appurare quanti chili bisogna portargli. PIZZI Bruno nell’affermare che una trentina (di kg) li ha già assommati lui: "ora sto aspettando a questi giovanotti, che mi dicono un poco ciascuno che se la prendono", continua dicendo che poi gli riferirà la quantità giusta da mandargli. Merita particolare attenzione l’affermazione del PIZZI rivolta al suo interlocutore: "Ascolta, vedi che se me li mandi per la prossima volta io non ci sono, perché ora Paolo (MANTI Paolo) arriva qua giorno nove ed io giorno nove devo andare in Belgio a portare mia figlia, comunque io gli lascio qua il fatto a chi deve fare, ora vedo, per oggi, io gli ho detto a questi figlioli, in due o tre giorni di dirmi quanto (incomprensibile)". PANGALLO risponde affermando: "Bruno, una quintalata, (incomprensibile) ne ho assai". PIZZI: "Un altro ….. (incomprensibile), questi giovanotti fanno quello che devono fare, appena sono a posto, ti chiamo e ti dico mandami 100 kg, 80 kg, 90 kg, quelli che mi devi mandare" ALLEGATO 34M Al progressivo nr. 13244 del 27/03/2006, dell’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05, PANGALLO Domenico telefona a PIZZI Bruno. Sintesi: PIZZI dice che si trova con Piero (PANGALLO Pietro di Roccaforte). PIZZI dice che non ha ancora incontrato "questi figlioli" ma che pensa di vederli in giornata; poi aggiunge che Paolo (MANTI Paolo) dovrebbe salire a Domodossola il giorno nove, data in cui lui non sarà lì per la questione della figlia e che comunque “quelli che può deve mandarglieli”, in quanto lui a uno o ad altro li piazza, e arrivederci e grazie per quest'anno. La conversazione si chiude con l’esortazione al PANGALLO, per l’anno successivo, di riferirgli per tempo le ordinazioni, così lui vende prima la merce. PIZZI dice che sicuramente tra oggi e domani quei "figlioli" gli dicono qualcosa, cosicché lo chiama e gli dice: "Mandami, 70/80 ...". ALLEGATO 34N. PANGALLO Domenico passa poi il suo cellulare a MAESANO Salvatore (già controllato nel corso della presente attività d'indagine, con riferimento al RIT 865/04 D.D.A.), che si trova in sua compagnia. La loro breve conversazione è inerente ad una cena a base di qualche “animale selvatico” di montagna, presumibilmente un cinghiale, da organizzare non appena si vedono al Sud, dato che l’ipotesi che egli salga a Domodossola è assolutamente remota. La circostanza che il PANGALLO Domenico conversi con PIZZI Bruno parlando di qualcosa che deve essere mandata, ma della quale mai viene fatto accenno con indicazioni specifiche che ne definiscano la natura, fa ritenere che si tratti di sostanza stupefacente, tesi rafforzata dalla presenza con il PANGALLO del MAESANO Salvatore, personaggio che gestisce tutti gli affari illeciti a Roccaforte del Greco, tra i quali, in primis il traffico di stupefacenti, come peraltro ampiamente illustrato dal collaboratore di giustizia MESIANO Carlo. Al progressivo nr. 13334 del 31/03/2006, dell’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05, PANGALLO Domenico telefona a PIZZI Bruno e la conversazione verte sulla spedizione di merce; PIZZI sembra fiducioso circa la possibilità di piazzare la merce che gli sarà mandata, aggiungendo che qualora non dovesse essere venduta la smaltiranno diversamente (dice “ce la mangiamo”). La conversazione si chiude interloquendo in relazione ad una persona di Condofuri che ha programmato di salire a Domodossola il giorno 9 aprile, dopo le elezioni. Trascrizione integrale: PIZZI Pronto? PANGALLO Bruno PIZZI Hei PANGALLO Mimmo sono, dormi ancora? PIZZI No, o Mico, che dormo la madonna! PANGALLO Sei a lavoro? PIZZI Ascolta, si sono già in giro per lavoro PANGALLO Umh PIZZI O Mimmo senti un poco, facciamo, facciamo una cosa perchè questi ragazzi mi hanno detto che un poco l'hanno sistemata PANGALLO Eh! PIZZI E... quanto vuoi mandarmi mandamela Mi.. mandamela, me la lasci qua PANGALLO Si PIZZI Me la mandi vedi e quella che vendo, vendo, quella che no ce la mangiamo, andiamo! PANGALLO Va bene, ti voglio dire una cosa, ti mando di più capicolli, un poco di pancetta fatte a capicolli pure.. PIZZI Eh, manda, manda... PANGALLO Tutta roba ..inc... PIZZI Manda che io la sistemo in qualche posto, Mico PANGALLO Ah Bruno. PIZZI Ouh PANGALLO Bruno ti mando.. di salame una trentina di chili eh! PIZZI Va bene PANGALLO Di quelle soppressate buone, no ma assai ti mando capicolli e cose, tanto a 15 euro li vendi lì a come coso.. no? PIZZI Ascolta, tu mandamele Mico ed io.. poi dimmi, pesale, dimmi quello che ti devo mandare PANGALLO Si si va bene PIZZI Perchè sai che succede? che io ora me ne devo andare una decina di giorni ...inc... PANGALLO ....inc... quel ragazzo. Senti che ti dico, quello che parte che viene a Domodossola, di Condofuri... PIZZI Si, Paolo PANGALLO Paolo! ma è lì o è qua ancora? PIZZI Per ora, ora parte, sai quando viene, parte per sopra? PANGALLO Eh PIZZI Lui parte giorno 8 PANGALLO Ah, l'otto viene lui? PIZZI Lui parte giorno 9, dopo che vota parte PANGALLO Ah non viene ora subito? PIZZI No, non penso che viene, domandagli ma non credo perchè, perchè di quello che so io, parte giorno 9, dopo che vota parte e sale PANGALLO Va bene... PIZZI Tu preparagli due ceste, prepara quello che vuoi, fai quello che vuoi, mandamela, vedi quello che sono PANGALLO Si PIZZI E io vedo a qualche parte per piazzarla, Andiamo! PANGALLO Va bene ok PIZZI Va bene? PANGALLO Ciao Bruno PIZZI Ciao Mico, ciao PANGALLO Ciao ciao PIZZI Ciao. VEDASI ALLEGATO 34O Al progressivo nr. 13607 del 06/04/2006 dell’utenza 338/3014270 in uso a PIZZI Bruno RIT 644/05, PANGALLO Domenico telefona a PIZZI Bruno, riferendogli che lì c'è un amico che si compra tutto, ma ha bisogno di sapere quanti sono. PANGALLO risponde che sono 20 (venti) kg. di pancette, 40 (quaranta) kg. di salsicce e 70/80 kg. di capicolli. PIZZI chiede, allora, di fargli un pacco, in tre cassette chiuse bene, in modo tale che non debba poter vedere il contenuto neanche “lui” (MANTI Paolo Giuseppe), in quanto adesso il fratello di questi sta aprendo un negozio che vende anche questo tipo di prodotti. PIZZI dice che lui non ci sarà, ma che lo dirà ad un suo amico che li recupererà per portarli successivamente ad un altro suo amico. La conversazione si chiude circa gli accordi da prendere in tema di trasporto Di seguito la trascrizione integrale della conversazione: PIZZI Pronto PANGALLO Bruno PIZZI Oh Mi... PANGALLO Dimmi PIZZI Ascolta, allora c'è, ho un amico qua che si prende tutte cose PANGALLO Eh PIZZI Mi devi dire quanti chili di pancette ci sono PANGALLO Pacette non so, una ventina di chili PIZZI Venti chili di pancette, quelle ...inc... PANGALLO Si quelli assai i capicolli sono PIZZI Eh, capicolli ce n'è quanti? PANGALLO E circa un quintale PIZZI Un quintale PANGALLO Si e una quarantina di chili si salsicce sono PIZZI Salsicce o soppressate, sono secchi o... PANGALLO No soppressate, salsicce ce n'è poco PIZZI Soppressate? PANGALLO Le salsicce se vuoi, di quelle fatte piccanti ! PIZZI No, aspetta che gli chiedo, ...inc... PANGALLO Tipo "nduja", sono grossi ma sono buoni, però sono piccanti PIZZI Piccanti? Sono tanto piccanti? PANGALLO Si sono piccanti tanto PIZZI Eh eh, e ascolta comunque ora mi fai un pacco tu ah? PANGALLO Si te li mando sabato che parte Bruno, Paolo là PIZZI Paolo parte sabato? vedi che parte domenica PANGALLO Domenica domenica! sabato glieli devo portare PIZZI Eh, ascolta fai tre cassette, ma le chiudi per bene per non farle vedere a nessuno, nemmeno a lui PANGALLO Si si PIZZI Perchè siccome ora suo fratello mette pure questo negozio PANGALLO Si si PIZZI Di queste cose PANGALLO Si PIZZI Allora tu mi fai tre cassette PANGALLO Si PIZZI Mi fai la cassetta di capico... di capicolli, pancette, insomma mi fai tutte queste cose qua che ...inc... hai, me li fai PANGALLO Si PIZZI Mi prepari tutte e tre le cassette e me le mandi, va bene? PANGALLO Si PIZZI Perchè io, io vado via, non ci sono PANGALLO Si PIZZI Però gli mando a uno, a un amico per andare a prenderli e glieli porta a questo amico mio e perciò... PANGALLO va bene PIZZI Allora ci sono venti chili... PANGALLO Senti che ti dico Bruno, ma il viaggio PIZZI Aspetta aspetta PANGALLO Ma il viaggio lo pago io o lui? PIZZI No no, tu... non lo so vedi tu Mi... glielo dobbiamo pagare questo viaggio PANGALLO E va bene PIZZI Vedi tu, io gli sto dicendo, qua ce l'ho davanti a me PANGALLO Umh PIZZI Aspetta un minuto... (ndr si rivolge a quel suo amico) ci sono 20 chili di pancette, una quarantina di chili di soppressate e 70/80 chili di capicolli …CADE LA LINEA… ALLEGATO 34P VEDASI ANCHE FATTO REATO CAPO B 5 Nelle varie conversazioni sopra riportate gli interlocutori parlano di vari tipi di salumi, ma è assolutamente inverosimile che gli stessi facciano riferimento effettivamente a tale tipo di merce. Intanto non si comprende il motivo per cui la merce dovrebbe essere confezionata in modo tale da occultare il contenuto in modo che nessuno possa capire quale sia l’oggetto trasportato. Si aggiunga, poi, che in una successiva conversazione il PIZZI chiede al suo interlocutore PANGALLO Pietro (nel corso di una conversazione contrassegnata dal progressivo 13749 dell’8.04.2006-RIT644/05, vds. infra) di riferire, quando si recherà presso il locale cui la merce era destinata, che i capicolli non sono arrivati perché c’è stato un “problemino” al telefono e che poi gli spiegherà (vedasi ALLEGATO 34S). Appare strano che dei salumi non giungano a destinazione per un problema telefonico ed ancora più strano che il PIZZI rimandi la spiegazione dei particolari al suo ritorno, non emergendo alcun motivo plausibile che imponesse allo stesso il rinvio delle spiegazioni se realmente stessero parlando di salumi. In realtà, tenendo conto di tali incongruenze, nonché delle dichiarazioni del collaboratore Carlo Mesiano in ordine al traffico di sostanza stupefacente e di quanto si dirà ancora in seguito (vds. rapporti tra Pangallo Domenico ed il noto narcotrafficante Oreste Squillace), è agevole giungere alla conclusione che, dietro lo schermo di una terminologia convenzionale, i conversanti stiano trattando il trasporto di una ingente quantità di varie tipologie di droga.” Se pur collocato logisticamente dopo nella richiesta del P.M. ,questa vicenda, anteriore di appena un mese rispetto a quella di cui al capo N-bis , sembra esserne l’antecedente storico . E’ assai inverosimile che si tratti effettivamente di capicolli e pancette. Sul punto valgono le osservazioni poco anzi formulate. Non si comprende la necessita’ di un corriere per inviare tale tipo di merce, non risulta che Pangallo Domenico e Pizzi Bruno esercitino attivita’ di commercializzazione di prodotti tipici calabresi. Non si comprende perche’ il vettore della merce non dovrebbe vedere il tipo di articoli trasportati e perche’, ancora una volta, se vi era il rischio di concorrenza sleale non ricorrere ad un comune spedizioniere. Il riferimento alle quantita’ spiegherebbe perche’ Pangallo Domenico si sarebbe esposto in termini da esserne preoccupato. Tutto depone nel senso che quella inviata da Pangallo Domenico a Pizzi Bruno sia sostanza stupefacente con destinazione terzi non identificati, la sostanza di cui, di li a un mese, Pangallo Domenico reclamera’ il pagamento tramite Pizzi. Senonche’ si rileva che: - per Pangallo Domenico non vi e’ richiesta cautelare per questo capo di imputazione, - non vi sono elementi certi in ordine alla identificazione di Manti Paolo Giuseppe, - per Pizzi Bruno si tratta, a parere del Gip, dell’antecedente di fatto di quanto contestato al capo N-bis ) per cui gia’si e’ accolta la richiesta. Seguono una serie di conversazioni alcune delle quali non confluisono nemmeno in un capo di imputazione, altre del tutto inidonee a enucleare anche la contestazione di una fatto di reato. Si trascrive testualemente: “Sull’utenza 392/9646618 in uso a VERNO Vittorio ed intercettata con RIT 61/05 in data 25.09.2005 è stata registrata una conversazione tra il predetto ed un altro soggetto di sesso maschile che chiama “cugino Mico” (SGRO’ Domenico). Di seguito le sintesi delle conversazioni: Monitorato: 393929646618 Registrazione: utenza 333/8712826 in uso a VERNO Vittorio 142 Ora registrazione: 25/09/2005 15.31.22 Interlocutore +393408616018 Vittorio e cugino Mico. Mico chiede se gli può dare il fiorino per stasera e che glielo porta lunedì mattina. Mico dice che se gli interessa qualche pezzo di mobile glielo può dare ed aggiunge se ha capito. Vittorio dice che ha capito. ALLEGATO 23A Monitorato: 393929646618 - utenza Registrazione: 333/8712826 in uso a VERNO Vittorio RIT 61/05 144 Ora registrazione: 25/09/2005 15.35.20 Interlocutore +393408616018 Vittorio e Mico (SGRO’ Domenico Antonio). Vittorio dice che il fiorino può darglielo domani. Mico dice che gli serve più tardi perchè non può rimandare all’indomani. Mico insiste che gli serve la stessa sera altrimenti avrebbe provveduto diversamente. Mico dice che gli serve dalle otto alle nove per un'ora circa. Vittorio dice di andare verso le sette. ALLEGATO 23B Monitorato: 393929646618 - utenza Registrazione: 333/8712826 in uso a VERNO Vittorio RIT 61/05 148 Ora registrazione: 25/09/2005 20.32.40 Interlocutore +393283659198 Vittorio e cugino Mico. Mico dice che non è andato e che ha risolto in altra maniera. Vittorio dice che l’indomani mattina scenderà presto. Vittorio dice che gli aveva fatto pulire il fiorino e Mico dice che gli serve lo stesso. Mico dice che verso le otto e mezza si incontrano a Melito che poi gli spiega. ALLEGATO 23C Nelle predette conversazioni SGRO’ Domenico chiede a VERNO Vittorio il prestito del fiorino, riferendogli che se vuole un pezzo di mobile glielo può dare aggiungendo al frase “hai capito no”, Verno risponde “ho capito”. Alla successiva telefonata SGRO’ Domenico dice che il furgone gli serve per un ora dalle otto alle nove “perché domani non può andare dove deve andare”. Infine nella conversazione cui al progressivo 148, SGRO’ Domenico dice di avere risolto in altra maniera, VERNO dice di averlo pulito, a questo punto SGRO’ dice che gli serve lo stesso poi gli spiega. Alla luce dei dialoghi riportati sin qui, si evidenziano una serie di strane circostanze ed immancabilmente una tipologia di dialogo assolutamente “criptico”. Oggetto del contendere è un furgoncino tipo fiorino che SGRO’ Domenico ha richiesto a VERNO Vittorio per un trasporto di merce non meglio specificata; questa necessità appare particolarmente pressante per lo SGRO’ che insiste più volte sulla necessità di ottenere l’automezzo tra le 8 e le 9 del giorno in questione. Nella prima delle conversazioni riportate il VERNO si lascia scappare la frase : “se ti interessa qualche pezzo di mobile te lo posso dare” non mancando di specificare al suo interlocutore se avesse capito, cioè se avesse inteso il vero senso dell’offerta; lo SGRO’, tutt’altro che sorpreso dalla frase del suo compare, risponde pacificamente che ha capito. Lette superficialmente le frasi che i due si scambiano può apparire un normale scambio di informazioni; però alcuni punti, del tutto sospetti, lascino dedurre che in realtà non solo i due non stanno trattando di mobili (ancora più strana è la circostanza che si parli di “pezzi di mobili”, cioè di porzioni di mobilio e non di mobili interi come la normalità dei casi suggerisce) e di trasporti ordinari, ma facciano riferimento ad altro, a qualcosa di cui chiaramente non parlano a telefono e che deve essere trasportata per forza all’orario stabilito, che può anche definirsi convenzionalmente col termine “pezzi di mobili”: insomma qualcosa di illecito, che non può essere oggetto di conversazioni telefoniche (c’è sempre il rischio che la PG ascolti) e che deve essere trasportato quando convenuto, né prima né dopo. Il giorno 26.04.2005, al progressivo nr. 3767 - LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, IARIA Annunziato si ferma a dialogare con alcune persone, in corso di identificazione, tra cui anche il di lui fratello Domenico Carmelo. La conversazione si sviluppa come segue: Annunziato Niente ho girato tutta la mattinata e non l'ho visto proprio. Gliel’ho detto pure io a quelli ma non hanno il numero di telefono. Mio fratello dov'è sopra, va bene, ci vediamo sopra. Poi auto in movimento, autoradio accesa. Annunziato saluta una persona Annunziato Ciao Annunziato canticchia il motivo che sta ascoltando Saluta una donna. Annunziato ...inc.... Dialoga con un uomo. Annunziato Eh. eh con questa, ora stanno bene. Uomo ...inc... Annunziato Sono andato a cambiare la frizione. Minchia ci ho rimesso altri trenta euro. Uomo Perchè? Annunziato Perchè mi è venuta di più questa. Uomo Quale? Annunziato Questa che ho preso. Uomo E' venuta di più ...inc... Annunziato E' della Punto questa. Uomo Non te li ha tornati. ...Inc... E' venuta di più questa che hai portato. E domani ...inc... Annunziato Glielo hai detto? Uomo E dove vai? Annunziato A casa. Uomo Ora sei rientrato. Annunziato Ora. Lo sai che devi andare sotto. Uomo Penso stasera, però. ...Inc... Annunziato Vieni e prenditi questa macchina a casa. E' costata trenta euro di più. Uomo Ehe. Venti, ventisette. Annunziato Ventisette, chi te lo ha detto? Uomo ...Inc... Annunziato Il coso è arrivato Filippo? L'autobus è arrivato? Eh, noo. Filippo L'autobus, delle due. Annunziato No questo delle quattro. ...Inc... Domenico Neanche a ...inc... Annunziato Macchè abbiamo girato tutta la mattinata, siamo andati da Guerino pure e ci siamo visti con Marcantonio ...inc... stamattina davanti a ...inc..., alle, qua dove ho preso la frizione, ci ha offerto il caffè abbiamo girato tre o quattro Bancomat che doveva cambiare i soldi. Domenico Chi? Annunziato Marcantonio ...inc... e gli ho detto io. Domenico Uh. Annunziato Gliel’ho detto pure a lui e mi ha detto che non, si incontrano però ha detto che non ha numero di telefono, mi ha detto che quello cambia sempre numero di telefono dice. Poi siamo andati da Guerino. Domenico Niente non l'hai trovato. Annunziato Noo. Ho domandato a Guerino che, gli ho detto che la vogliono, gli ho detto. Vi hanno creato problemi? gli ho detto io no, niente. Domenico Come mai non è venuto IETTO, domenica? Annunziato Perchè ha detto che era per Pizzo. Uomo ...Inc... Annunziato E che fate, ma andate lo stesso? Domenico Dove? Uomo Eh, no e dove lo vedi. Annunziato E come fate a trovarlo, se non andate mai non lo trovate. Quello se girate lo trovate. Che so, voi lo sapete Mico. Non può tornare a casa? Uomo Poi salgono a bordo dell'auto Domenico, l’uomo e Annunziato e partono. Domenico E ti ha domandato qualcosa? Annunziato Chi? Domenico Guerra. Annunziato No gli ho detto io, gli ho detto che lo vogliono loro. Uomo Se ci riavanzano, gli dici che non c'è più? Di più. Domenico ..inc... quello. Uomo No digli che non c'è più. ...Inc... Domenico Ma un ramo proprio. Uomo Hai capito. Domenico E Pescara dov'è? Annunziato Vai dentro (si ferma) non vedi che c'è il figlio. Domenico Come gli abbiamo fatto lo dobbiamo sapere. Uomo Speriamo che ci telefona se lo vede. Annunziato Che ci dice. Uomo E bè come gli dico? Annunziato Quello vuole te, ...inc... gli dico da noi. Ha detto e allora chi è? Uomo Di Guerino è. Domenico E l'avevi tu? Uomo No, hanno lasciato dodici …inc… Domenico Perchè l'hanno detto a Guerra? Uomo No, niente. A Guerino te l'ho detto che quello, credo che questo qua, lo ha denunciato direttamente. Domenico Dammi qua ...inc... Questo ...inc... No, quello di GULLÌ. Annunziato E dov'è? Uomo Quello te lo dico io, l'ha impapocchiato questo qua, perchè. Domenico ...inc... sovrapposizione di voci. Uomo ...Inc... Indovina a chi ho incontrato sopra il corso che aveva ...inc... caffè? Domenico ...inc...A piedi è ...inc...? Annunziato A piedi e che potevamo andare con la macchina? Domenico E dove l'hai lasciata la macchina? Annunziato Alla via Marina. Domenico L'hai preso il biglietto? Annunziato L'abbiamo preso ma ci hanno fatto la multa, perchè abbiamo fatto tardi. Domenico E ti hanno fatto la multa, gliela hai pagata? (vedesi allegato 508) ALLEGATO 20M ...OMISSIS... E’ chiaro che il giorno 26 aprile 2005 Annunziato sia stato a Reggio Calabria, in accordo con il fratello Domenico, per cercare una persona con la quale dovevano parlare. Annunziato dice di essersi rivolto a Guerino (verosimilmente SERGI Marcantonio Guerino nato a Melito Porto Salvo il 13.01.1964 residente a Reggio Cal. Via Ravagnese Superiore, imprenditore edile) ed a Marcantonio (verosimilmente SERGI Marco Antonio nato a Melito Porto Salvo il 02.03.1969, res. A Reggio Cal. Via Pio XI° nr.26, Tecnico comunale presso il Comune di S. Lorenzo), ma che non è riuscito a trovarlo perché quello cambia sempre numero di telefono. Verosimilmente è nato qualche problema con la persona che cercano a seguito di un affare illecito trattato con quest’ultimo; i fratelli IARIA vogliono chiarire l’accaduto. Ancora, il giorno 26.04.2005, al progressivo nr.3769, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, IARIA Annunziato si ferma a dialogare con alcune persone, in corso di identificazione, tra cui anche il di lui fratello Domenico Carmelo. La conversazione si sviluppa come segue: Domenico ...Inc... Annunziato Se non avessi speso assai glielo avrei fatto io. Sovrapposizione di voci. Domenico Ti ha dato soldi la mamma. Annunziato No che mi ha dato la mamma, l'ho pagata con i miei soldi. Cinque euro soli ...inc... Domenico E domani devi andare da Samantha, alla scuola? Annunziato Giovedì. Domenico E lascia che la fai giovedì. Annunziato Si e con quali soldi. Domenico Te li da la mamma. Annunziato A me che mi da non mi da niente, ...inc... venti euro. Domenico A Melito, quanto prendono per la convergenza. Annunziato Mico vedi che per la convergenza se ne va lo stesso. Diciotto euro prendono. Domenico La faccio a Melito. Annunziato Domattina scende la mamma. Deve scendere da quest'altra ...inc... gli freghi venti euro e gliela fai. Domenico ...inc... Annunziato A Manti che fa il compleanno domani. Domenico E con chi scende domani? Annunziato Che so Mico domandagli. Dopo scendevi tu. Domenico ...Inc... Domattina quasi, quasi, ...inc... Annunziato C'è nafta nella Golf? Domenico Si ma c'è c'è nafta, ma non per andare in giro. Annunziato C'è nafta per andare la’, che poi devo aggiustare la macchina. Poi Domenico saluta una persona che è fuori dell'auto. Domenico ...Inc... Pietro, Filippo non l'hai visto? Pietro Era qua, non so dove è andato. E' andato, forse è andato ...inc... Domenico Ohè, ...inc... Pasta Gialla, Pasta Gialla e Pasta Gialla ed un'altra Pasta Gialla? Annunziato Ohè, mina. Domenico Mettiamoci la cintura. Pietro E ...inc... Annunziato Per sotto è. Domenico E la facciamo. Pietro No ...inc... era fermo. Annunziato Ah, ...inc... era fermo. Poi proseguono la marcia. Domenico E dov'è ...inc...? Annunziato Con Michele era (IDA' Michele nato a Scionzier (FF) il 28.06.1962 residente a Roccaforte del Greco in via Prov.le nr38, autista di autobus) Domenico Meglio con l'autobus. Annunziato No con la macchina ed io mi sono fermato. Domenico Ti ha fermato. Annunziato No ci siamo visti là e gli ho portato un ...inc... Domenico E che ha detto? Annunziato A questo lo rintracciamo Domenico E che ha detto ...inc... Annunziato Gli ho detto a lui che glielo dice. Adesso glielo ho mandato pure a dire, se lo hanno visto, anzi ci sono andato apposta. Domenico Dietro Annunziato Che dobbiamo fare? Auto ferma. Domenico Vai a fare queste fotocopie al comune, fai, falle codice fiscale e carta d'identità, così te le tieni. Che le voglio io, tieni. Però, ...inc... subito. Dove stai andando? Uomo Vado e li faccio ...inc... Domenico Chissà se Fullitto (PITASI Domenico Antonio nato a Melito Porto Salvo il 05.05.1964, res. Roccaforte del Greco via Puccini nr.10) è a casa? Eh. Poi auto in movimento. Uomo Andiamo dal rintracciatore? Annunziato Sabato scambiamo o no? Domenico Di sera? Annunziato Altrimenti stasera. Michele. Uomo Michele, indovina sicuro. Annunziato O ad una parte o all'altra lo vede sicuro. Domenico E poi ci rintracciano a noi. Annunziato So se glielo vanno a dire Mico. Domenico E' capace che ...inc... Annunziato ...inc...Non lo so. Ma secondo me se andavate lo vedevate. Domenico Ma vado e poi non lo vedo è capace, stasera c'è la partita pure.Ti pare che esce se c'è la partita lui. Annunziato Se c'è la partita non esce. Domenico Eh, eh. Uomo Mico questo storto vi denuncia. Annunziato Glielo ho mandato a dire ai fratelli se lo vedono, sovrapposizione di voci. Domenico Ciao. Uomo Hai capito? Annunziato No sono nuove. No le ho viste io. Uomo Di solito scende verso mezzo giorno e mezzo. E dove le lascio quelle? Domenico Là fuori. Uomo Mico e dove stanno? Domenico Sotto i begli occhi. Uomo Tu ...inc... Annunziato Ma so i cazzi, io non so parola d'onore. Non riesco a capire. Domenico E dove è ...inc...? Annunziato ...inc... si buttano ...inc... Uomo All'Archi? Annunziato No ...inc... gli ho detto sopra al corso. Uomo E Pepperello il figlio di ...inc... Annunziato Passeggiavano sopra il corso e poi li ho visti. Poi ci hanno chiamato ...inc... noi tiravamo fuori ...inc... meglio così che poi mi sono dovuto fermare ...inc... vediamo se arriva, perchè dice, che di solito arriva ...inc...arriva. Ma non lo abbiamo visto in nessuna maniera. Ma sicuro lo vedono e glielo dicono. no. Uomo Dice chissà, se tutti lo vogliono ...inc... no. Domenico Gli hai detto che lo voglio io. Annunziato Gli ho detto che lo voglio. Se lo hanno visto che. Ti hanno capito Mico che non hanno saputo. Ma là non avete birre? Uomo ...inc... Annunziato Là potevate andare o no? Domenico Eh, ma ora dove vai? Mi sono vestito per le vacche. ...Inc... Annunziato Là fuori è. Domenico Alle capre? Annunziato Gli ho suonato ...inc... Domenico Se era per questo scemo ...inc... Annunziato Se siamo tanti ...inc... Ad un ostello. Uomo So i cazzi io quello là al ...inc..., tanto aizzano ...inc..., ti chiamano, ti fanno ...inc... Proprio io domani sto con ...inc... Annunziato Ah, eh, io non capisco Uomo Tu non sai come fare gli sparo io. Annunziato Non conviene. Tu solo a Reggio ...inc... Domenico Come fate ...inc... Uomo Mico. Annunziato Là è. Domenico Pure lui c'è? Annunziato Ha una macchina bianca . Domenico E' una macchina ...inc... Annunziato Non si trova, ma poi gli ho detto io ...inc... voi. Un numero di telefono una cosa. Ma per telefono, è meglio di no. Domenico E dove è andato ora Scoppella. Uomo Con Michele era. Sovrapposizione di voci. Domenico Che giravano? Uomo ...inc... Annunziato Non è che ...inc... pure con Filippo. Uomo ...inc... alla macchina. Uomo 2 Ora vediamo e poi andiamo. Annunziato Dai lo sapevo io. Uomo E pensa. Annunziato ...inc... Poi auto ferma, Domenico domanda ad una persona che è fuori dell'auto. Domenico ...inc.. Chissà se è là, è là? Fullitto, Mico. Uomo2 Mico lo hai preso ...inc... Domenico Minchia, mi sono dimenticato. Uomo Eh. Domenico Va bene, dammelo. Uomo 2 ...inc... Annunziato Un'altra volta gli ho detto io che era andato ...inc... e glielo dici. Caso mai digli che glielo ha detto. Stai sicuro che glielo ha detto se lo ha visto. Domenico ...inc..., deve vedere. Uomo ...inc... Annunziato Chi è? Uomo Ah, questa scema là? Annunziato Ah questa è la moglie di ...inc... è una storta. ALLEGATO 20MBIS ...OMISSIS... Sintesi: In questa conversazione, IARIA Domenico dice che nella Golf (Volkswagen Golf) c’è nafta, ma non per andare in giro ed Annunziato dice che ce n’è per andare “là”. Poi Annunziato, sempre riferendosi alla persona da rintracciare, afferma di averlo detto anche a Michele e che ci avrebbe pensato quest’ultimo a rintracciarlo. Michele, che si identifica in IDA’ Michele, fa l’autista di autobus sulla linea Roccaforte del Greco – Reggio Calabria. In pratica, il predetto IDA’ parte con l’autobus da Roccaforte del Greco la mattina presto e ritorna la sera, per cui trascorre buona parte della giornata in Reggio Calabria. Poi, un uomo che sta dialogando con loro, dice di andare dal “rintracciatore” (Idà Michele) ed Annunziato chiede se sabato “scambiano o no”. Di seguito aggiunge che Michele da una parte o da un’altra lo vede sicuramente e Domenico afferma che poi è lui a rintracciare loro. Dal tenore della conversazione è chiaro che il successivo “sabato”, IARIA Domenico ed il fratello Annunziato dovranno “scambiare” qualcosa con una persona che non sono riusciti a trovare e per fare ciò intendono servirsi dell’autovettura Golf in uso a loro, il tutto vedendo in qualche maniera coinvolto IDA’ Michele che guida gli autobus. Infatti, il giorno 30.04.2005, alle ore 04.31.37”, al progressivo nr.1301, RIT 1534/04, IARIA Domenico Carmelo riceve sulla propria utenza cellulare nr. 392/5525895, una telefonata proveniente dall’utenza nr. 368/286630 (intestata a D’ANDREA Antonina nata a Roghudi il 30.08.1959, ivi residente in via degli Ulivi nr.9), del seguente tenore: (vedesi sintesi allegato 510). “Un uomo chiede a IARIA Domenico dove si trovi e lui risponde che è quasi là ...incomprensibile...(sembra che dica "all'autobus"). L'uomo gli chiede se è salito (verosimilmente a Roccaforte del Greco) e IARIA risponde di si. L'uomo continua dicendogli che sta arrivando”. ALLEGATO 21A Questa conversazione, così com’è stata riportata, potrebbe non avere alcun particolare significato se considera a sé stante; assume certa valenza investigativa, invece, se analizzata insieme ai precedenti tentativi di comunicazione di seguito elencati: - alle ore 01.08.09 del 30/04/2005, l’utenza di IARIA aggancia la cella di Bianco, località Monte S. Leonardo; - alle ore 01.11.12 del 30/04/2005, l’utenza di IARIA aggancia la cella di Ferruzzano località Zicconi; - alle ore 01.11.17 del 30/04/2005, l’utenza di IARIA aggancia sempre la cella di Ferruzzano località Zicconi. E’ chiaro che IARIA Domenico Carmelo, durante la notte tra venerdì e sabato, sia stato tra Bianco e Ferruzzano, verosimilmente a trattare un affare illecito e che la mattina di sabato 30 aprile 2005 alle ore 04.31.37 sia stato chiamato da un uomo che lo aspettava a Roccaforte del Greco. Si fa presente che, durante la predetta conversazione telefonica, l’utenza cellulare di IARIA agganciava la cella di Roccaforte del Greco, località Licordari. Affinché possano comprendersi i fatti relativi all’utenza telefonica sopra citata, intestata a D’ANDREA Antonina, si aggiunge che in data 16.02.2005, personale di questo Comando si portava in via degli Ulivi nr.9 di Roghudi Nuovo, ove notava IARIA Domenico Carmelo e D’ANDREA Giuseppe nato a Roghudi il 14.10.1955, marito della suddetta Antonina e nello stesso luogo si aveva la presenza dell’autovettura Lancia Y targata BE939TJ, di proprietà di VERNO Giovanna, in uso a CENTO Agostino nato a Melito Porto Salvo il 06.11.1978, residente a Roccaforte del Greco in via Contado nr.5, il quale risulta essere fidanzato della figlia di D’ANDREA Giuseppe, sopra meglio indicato, nonché parente dello IARIA Domenico Carmelo. Da quanto sopra emerso, si può affermare che IARIA Domenico Carmelo, nella notte tra venerdì 29 e sabato 30, si sia portato, verosimilmente a bordo dell’autovettura Golf, in una località non meglio accertata, tra Bianco e Ferruzzano e lì abbia effettuato lo scambio di qualcosa di natura illecita (il movimento è tipico del traffico di droga) con la persona che probabilmente IDA’ Michele era riuscito a rintracciare in Reggio Calabria, per conto dei fratelli IARIA. Fatto ciò, alle successive ore 04.31, ad aspettarlo a Roccaforte del Greco, c’è verosimilmente CENTO Agostino, al quale IARIA Domenico consegnava le cose illecite poco prima prese in consegna perché venissero portate altrove. Capo M-bis - Iaria Domenico Carmelo- Ida’ Massimo. Iaria Annunziato –Stelitano Filippo Idonee a integrare fatti sussumibili sotto l’ippotesi di cui al capo M-bis) sono le conversazioni che, dall’11\5\06 che vedono protagonisti Iaria Domenico Carmelo e Ida’ Massimo. Si legge nella richiesta: “Il giorno 11.05.2005 al progressivo nr.4367, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, IARIA Domenico Carmelo si trova in auto con un uomo (si può dedurre dalla voce che si tratti di IDA’ Massimo nato a Roccaforte del Greco il 16.04.1973, cognato di PANGALLO Antonino) ed alle ore 17.25, come da GPS installato sull’autovettura Lancia Y targata BJ427HV in uso allo stesso, è in Melito Porto Salvo, via Pascoli nei pressi del Circolo Privato “ARCI” gestito da MODAFFARI Carmelo, nato a Taurianova il 31.10.1979, residente ad Africo Nuovo (RC) R.ne Trieste nr.1/B (cognato del latitante GLICORA Santo di Africo e tra i cui soci frequentatori figura PANGALLO Antonio nato a Melito Porto Salvo l’11.03.1976 che risulta appartenere alla cosca mafiosa denominata PANGALLO-MAESANO, in quanto in data 04.05.1998 con C.N.R. nr.35/59-20-1997 veniva denunciato alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per violazione art. 416 bis c.p. Il di lui padre Annunziato è stato ucciso, in Roghudi, nel periodo della guerra di mafia denominata “faida di Roghudi”, mentre la di lui madre, MAESANO Caterina, nata a Roghudi il 01.09.1955, è ristretta in carcere per reati collegabili con la stessa faida). Nella circostanza IARIA Domenico si ferma a dialogare con un uomo, non meglio identificato e successivamente con tale Antonio (PANGALLO Antonio). Questo il dialogo tra i due (la persona denominata “Uomo 1” potrebbe identificarsi con ogni probabilità in di IDA’ Massimo): Uomo1 Volete un caffè? Domenico C’è Antonio, Va bene ci vediamo dai. Uomo1 Sali a Roccaforte? Domenico No, ancora no Uomo1 …inc… L’uomo Fischia. Domenico Come si va? Uomo2 Ohè salve. Scendi e prenditi il caffè. Domenico No, ci vediamo. Uomo2 Scendete, scendi. Domenico Aspetta che faccio il girotondo va. Uomo …inc…. Domenico …inc… Uomo Non dobbiamo no, parlare con questo della droga. Con questo qua. Poi mi ha visto dentro. Le uniche cose che fa questo, sono questioni. Sai che cosa è stato? Mico questo qua ha detto che parla, ma io non gli ho detto un cazzo. Questo qua non sente …inc…. Poi scendono dall’auto e chiudono. In questa conversazione IDA’ Massimo dice a IARIA Domenico di non parlare con questo (PANGALLO Antonio) della “droga” perché fa questioni. Poi aggiunge che questo parla ma che lui non gli ha detto niente. Lo stesso giorno, al successivo progressivo nr.4368, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, IARIA Domenico Carmelo si trova in auto con un uomo (IDA’ Massimo) con il quale dialoga dell’incontro che poco prima c’è stato con PANGALLO Antonio. La conversazione si sviluppa come segue: Domenico …inc… in quella maniera non ci viene. Dobbiamo comprarne ventiseimila. Uomo Scambiamo settemila, quattro. Domenico …inc… c’è Flaviano. Uomo …inc… nei punti giusti. Imparati a Basile. Mamma! Domenico Si sfreccia domani! Uomo E che cazzo so. Una al giorno nasce. Nasce una al giorno. Ma non penso mai …inc… Domenico Non è andato. Lo ha visto Leo ed ha detto di non fare più cose che siamo bruciati Uomo Chi? Mico. Che ha detto? Domenico Zio Leo ha detto, no, non vediamo altro che siamo bruciati Uomo Cazzo …inc…, ti deve dire le cose. Domenico Eh? Uomo Fa una cattiva vita Domenico Ah, se è andato lo so, non è che non lo so. Uomo …Inc… Non sono buoni, non è buono a .. Domenico Può darsi pure che è qualche altra cosa. Ahh, ha messo le sopracciglia …inc… Uomo E come l’ha raccolto …inc… Lui ha detto che non aveva neanche gli Scellini …inc… Domenico Ha mandato tutto all’aria allora. Uomo Si …inc… No di quelli, ho capito. Domenico Mi ha detto a mezzogiorno …inc… mezzogiorno e mezzo. Uomo Poi ci vediamo. Domenico Gli ho detto …inc… , adesso non posso, …inc… non la chiamare …inc… Uomo Si. …OMISSIS… ALLEGATO 20MTER In questa conversazione Domenico e Massimo parlano di comprare verosimilmente della droga (nella prima frase Domenico fa riferimento alla cifra di 26.000, verosimilmente Euro, somma che, come acclarato anche nell’ambito di precedenti indagini e conseguenti sentenze, potrebbe essere il costo di 1 KG di sostanza stupefacente del tipo “cocaina”). Domenico chiede se l’indomani si sarebbe portata a termine l’operazione (“si sfreccia”) ed IDA’ Massimo risponde che nasce una novità al giorno. Poi Domenico dice che non è andato (si sconosce “chi”) e che lo ha visto Leo (zio Leo) riferendogli di non fare più nulla perché “sono bruciati”, cioè sono stati in qualche maniera scoperti. Domenico, concludendo il dialogo, dice che ha mandato tutto all’aria poiché lui gli aveva risposto che allora non poteva. Dalla sopra citata conversazione (del g. 11.05.05) appare evidente che gli interlocutori si riferiscano all’arresto di MORABITO Rocco, operato dalla Polizia di Stato in Condofuri (RC) il 03.05.2005 alle ore 12.50 (vedasi verbale di arresto della Squadra Mobile di Reggio Calabria in allegato), che trattava affari illeciti con IARIA e IDA’. Ci sono, infatti, alcuni importanti riferimenti, tra i quali il dato che il padre di MORABITO Rocco (l’arrestato) si chiama “Leo” e proprio tale Leo (zio Leo) avrebbe detto a IARIA Domenico di non fare più nulla perché sono ormai bruciati, cioè facile preda delle FF.PP.. L’orario dell’appuntamento che Domenico avrebbe avuto intorno a mezzogiorno ed al quale non è potuto andare, coincide con quello dell’arresto di MORABITO Rocco. Si aggiunge, inoltre, che IARIA e IDÀ hanno conferito con PANGALLO Antonio, legato a personaggi di Africo (RC) come MODAFFARI Carmelo (il cui cognato è tutt’ora latitante: GLICORA Santo) e che a quest’ultimo non bisognava parlare “della droga” perché avrebbe fatto questioni, evidentemente per la cattiva gestione del traffico praticato da questi, talmente inadeguata da comportare l’intervento della Polizia di Condofuri. In effetti in data in data 03.05.2005 alle 12.50 personale della squadra mobile di Reggio Calabria in Condofuri Marina traeva in arresto MORABITO Rocco di Leo e di MORABITO Caterina, nato a Locri il 15.12.1977 residente Africo Nuovo via provinciale nr.71, trovato in possesso di 467,70 grammi di sostanza stupefacente del tipo eroina e 430,45 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina. L’arresto del MORABITO Rocco, conferma l’inserimento a pieno titolo dei personaggi di Roccaforte del Greco quali IARIA Domenico Carmelo e IDA’ Massimo, nel traffico di sostanze stupefacenti facenti capo ai personaggi di Africo; appare, difatti, sintomatico quanto affermato dallo IARIA circa la circostanza che Leo (il padre di MORABITO Rocco si chiama Leo, appunto) abbia detto che per il momento erano bruciati, ragion per cui occorreva far distogliere l’attenzione della Polizia da loro perché, al momento, nell’occhio del ciclone. ALLEGATO 20MQUATER Ad abundantiam, per fugare dubbi che IARIA Domenico Carmelo conoscesse bene MORABITO Rocco (arrestato dalla PS) c’è la conversazione di cui al progressivo nr. 4030, del 04.05.2005, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, che viene riportata come segue: Domenico a chi hanno arrestato? Uomo A Rocco. Domenico A tuo cugino Rocco? Il gemello, il gemello? Il figlio di tua zia ...inc... Uomo ...inc... Domenico Di chi? Proprio ad Africo IARIA Domenico Carmelo, nel periodo qui in discussione, si è portato più volte: • il 14.04.2005 come da progressivo 3302; • il 07.05.2005 come da progressivo 4204; • il 18.05.2005 come da progressivo 4661. Al Progressivo nr. 4841, del 24.05.2005, LANCIA Y targata BJ427HV (di IARIA Domenico) RIT 1289/04 alle ore 10.28.54, per la durata di 34.57 min., si sentono due persone che dialogano tra loro; a bordo c'è Domenico ed un uomo (IDA' Massimo). Questa la conversazione: Uomo Siete tornati tardi ieri sera? ...inc... A chi a Gianni e a Rocco? ...inc.. Domenico ...inc... Rocco parte per andare con il Rosso (PANGALLO Carmelo). Io stavo partendo ....inc... in Lombardia. Uomo Era di dietro il Rosso? Domenico Il Rosso. Il ragioniere (CENTO Agostino) ed il rosso. Uno avanti ed uno indietro. Ad un certo punto parto io e quando sono la, una campagnola dei Carabinieri. Quando ho visto le luci dalle parti, al ponticello di Licordari, la campagnola ha spento le luci, ha fatto marcia indietro e si è nascosta là al coso, al come cazzo si chiama. Uomo Al monumento, al Progetto speciale? Domenico ...inc... Qualche ...inc... me lo ha tirato di dietro. Uomo E chi? Domenico Eh, eh. Uomo E noi che volevamo il comprensorio. Domenico Eh? Uomo Tante notti ...inc... Domenico Ma qua rinviano mi ha detto Fortunato ...inc... Uomo Scompare per là? Domenico Gli ha detto l'avvocato ..inc... Uomo E come fanno a rinviarla? Ma per lui ...inc... E che vedi ...inc... Domenico Eh, sia la guerra ...inc... Uomo Per quest'altro, dobbiamo perdere ...inc... Domenico ...inc... Per la GRASSO (Giudice) non l'ho ammazzata (ve la stutai). Con quella non si scherza. Pare che l'hanno messa apposta al Tribunale della Libertà per dare fastidio (per cacare il cazzo). Prima mi da le mazzate intorno al braccio. Prima era GIP ora l'hanno passata al Tribunale della Libertà. Questa indegna. Puttana e corrotta Uomo No lei. Domenico Dicono che è piena di debiti la troia. Uomo Eh. Domenico Gioca assai a carte, puttana. Dicono che ha perso tanti di quei soldi. Ora non so, ma dicono che cinque anni fa. Poi questa ce l'ha con le altre cose. A per davvero. Uomo Gli ho detto chi? Domenico Quelle vecchie le fa uscire morte ...inc... e i giovani li fa uscire vecchi. Glielo ho detto. Uomo Lo sapevi che ti dovevano toccare otto anni. Domenico Perchè prima lei era a Locri. Al Tribunale di Locri. Uomo ...inc... ...omissis... Sintesi: Poi parlano del matrimonio di Giovanni e Massimo chiede se è all'Orchidea (Ristorante di Bovalino) e Domenico dice di no. Poi parlano del ragioniere e Domenico dice a Massimo che “con questi qua” non c'è da prendere decisioni; si fermano, quindi, a parlare con un uomo di un taglia erbe e poi proseguono. ...omissis... Domenico ...inc... indiana, è furbo questo qua. No Uomo Eh. Meno male che non hanno fermato a lui pure. A questo figliolo Domenico Non lo hanno fermato per poco. Ti denunciano. ...Inc... la cintura. Altrimenti non li cacciano i punti. E Giovanni ha detto vai. Vieni non vai, con questo. A questi orari non scherzano. ...omissis... Continuano conversando di attrezzature, Bobcat e di uno scavatore. Poi si fermano e scendono. ALLEGATO 20BL Al Progressivo nr. 4988, del 28.05.2005, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04 alle ore 11.12.12, per la durata di 15,17 min. si ascoltano conversazioni tra Domenico (IARIA) ed uomo. Sintesi: Domenico dice che non aveva motivo di dirgli una menzogna e l'uomo dice ma poi si sa. Poi l'uomo dice che non ci credeva che era con lui (Domenico). Poi l'uomo chiede se Pasta Gialla si è acchiappato (non si capisce con chi si sia litigato). Poi si fermano e Domenico domanda ad una persona che robba è. Poi l'uomo dice che a quest'ora è arrabbiato pure con suo cognato e chiede a Domenico se gli ha parlato e Domenico dice che è inutile. L'uomo dice che non capisce perchè ragiona così. Poi chiede com'è il fatto dell'erba che avevano deciso di tagliarla e poi è arrivato Totò. Domenico dice che non se ne fotte di Totò. Poi parlano di un'ambasciata che è arrivata e Domenico dice che non è vero. Poi l'uomo chiede se è pura e Domenico dice che dovrebbe essere pura. Poi l'uomo dice che da chi pensa lui e Domenico dice che non è arrivato niente e poi dice che lui sa da dove arrivavano le cose. Poi l'uomo dice che a lui gli hanno detto di andare alle vacche e poi dice che sono storto e poi come cazzo hanno fatto a fare un'improvvisata di queste qua e con quale scopo. Poi dice che pensa che ha detto in questa maniera perchè così loro fanno in quella maniera. Poi l'uomo dice che è buono farlo il ventinove. Poi l'uomo dice che fa primiera Proscenio. Poi Domenico dice che la gente è stufa di prendere rimproveri dall'uno e dall'altro. Poi l'uomo dice ha cominciato stamattina e Domenico dice pomeriggio e poi l'uomo chiede con che va e Domenico dice con la macchina. Poi chiede il giornale a qualcuno. Poi si fermano e scendono. Vocio in lontananza”. ALLEGATO 20BM La suddetta conversazione intercorsa il 28.05.2005, a bordo della LANCIA Y targata BJ427HV, RIT 1289/04, tra IARIA Domenico Carmelo ed un uomo, in corso d’identificazione, fa capire come Roccaforte del Greco sia uno dei punti di concentramento del traffico di sostanze stupefacenti. Infatti l’uomo chiede a Domenico se è arrivata “l’ambasciata” (sostanza stupefacente) e Domenico dice che non è vero che è arrivata. L’uomo continua dicendo se è “pura” (la sostanza stupefacente) e Domenico dice che dovrebbe essere pura. Poi l’uomo dice che fa “primiera Proscenio” nel senso che quest’ultimo ottiene un ottimo risultato e Domenico dice che la gente è stufa di prendere rimproveri dall’uno e dall’altro. Pertanto, in quest’ultimo periodo, a causa di litigi all’interno delle “famiglie”, come sopra più ampiamente spiegato, “la gente”, cioè coloro che ne fanno parte, sono stufi di prendere rimproveri dall’uno e dall’altro vertice. Progressivo nr. 5031 del 29.05.2005 alle ore 13.55.21 LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04 per la durata di 34,57 min. Pioggia battente. Auto in movimento. In macchina c'è IARIA Domenico che fa salire a bordo STELITANO Filippo (Sorv. Spec. di P.S.). TRASCRIZIONE ...OMISSIS... Filippo Che ti diceva il Capo? ...inc... per le sigarette? Domenico No, mi diceva per quel fatto se cambia qualcosa. Filippo Non gli ha domandato? Domenico Dobbiamo stare attenti, dal venti. Filippo Esce domani. Domenico Eh? Filippo Esce domani. Che ...inc... ci saranno? Domenico Ci sarà? Filippo Mah, io parola d'onore, io non mi arrendo a capire Mimmo, sinceramente ...inc... Domenico Guarda è un mistero. Filippo E' un mistero per davvero, a parte gli scherzi. Poi si fermano a parlare con un uomo. ...OMISSIS... Filippo E lui che ti diceva più o meno, in tutti i modi, come l'hanno valutata. Uh. Domenico Gli ho detto io, ma come cazzo ...inc... Filippo Era il comandante. Domenico Dieci chili ...inc... Filippo A me non mi ha convinto ...inc... parola d'onore. Domenico Chi? Filippo Quelli là. Domenico ...inc... Filippo Hai capito? E' come cercando cose alla cosa. Allora quel giorno con ...inc... non mi dovevano acchiappare, non mi dovevano acchiappare, dentro la curva c'erano loro, oh, voglio dire. Domenico ...Inc... Filippo No ma ti voglio dire, non è che sapevano qualcosa quelli (Forze dell'Ordine). Domenico Ma per chi? Allora non era per noi questa droga qua, giusto? Filippo ...inc... questo qua faceva una cosa a noi . Un porco di questi qua. Domenico Meno male. Io questo qua mi spavento. Filippo ...Inc... Domenico Mah. Filippo ...Inc... Adesso vuole ...inc... da qualche parte Poi suonano il clacson Filippo Nel culo di tua moglie. Domenico E come guardava e moriva. Filippo Ha guardato? Domenico E' cornuto. Filippo ...Inc... Domenico E' cornuto ...inc... E' preparato questo bastardo. Filippo Gli rompo la faccia. Eh Salvatore Reina (ndr. alias di Stelitano Filippo) Domenico Eppure, quando era a Bagaladi (ndr. Brig. Marino Graziano) Una volta ci ha fermati a me e a mio fratello, ci ha fermati con lo scooterone, ci ha fermati alla Croce di San Lorenzo (RC). Eppure ha detto. Ha detto documenti, patente e libretto ....inc... mio fratello non lo aveva ...inc... Andatevene, non scriviamo niente, perchè siete i primi che ho fermato e che avevate pure i caschi tutti e due. Gli ho detto se la legge è così, se si deve mettere il casco, perchè non lo dobbiamo mettere. Filippo Ma sai che ha. Questo qua ti fa, la legge te la fa, ma non è antipatico. Tu prendi per esempio quello con la macchina rossa (C.re Selvaggio Nunzio) quel porcaruso, di quello con la cosa, quelli sono antipatici. Domenico Questo ...inc... ti offre pure Filippo Capisci, giustamente questi il loro dovere lo devono fare ...inc... per l'amore di Dio. Ma io non voglio sentire i cazzi miei, ma chi cazzo sei, perchè hanno una mollicata di divisa. Domenico Mi sta sopra le palle, quello con la Peugeot (C.re CALABRESE Tommaso), pure. Filippo Parola d'onore, quello con la Peugeot mi sta proprio sopra i coglioni. Domenico Perchè ti sta sulle palle? Filippo Ma che so, perchè mi è antipatico. E quello con la Cordova (C.re IUDICA Francesco) mi sta antipatico a me. Ma se n'è andato quello con la macchina rossa, chi era ...inc... non mi ricordo. Domenico Pasta Gialla. Filippo ...Inc... Pasta Gialla (ndr. alias IARIA Antonio) ...Inc... ...OMISSIS... Sintesi: Poi parlano di animali e di mettere qualcosa nel GUARD RAIL (GPS l'auto si trova nei pressi della fontana posta appena fuori il centro abitato di Roccaforte del Greco). Poi Domenico dice che si fa prestare il navigatore da un conoscente. Poi chiede ad un uomo il navigatore e dice che se lo deve comprare anche lui. Poi il navigatore dice di tornare indietro e commentano l'utilità e vedono le strade e le distanze con il relativo tempo di percorrenza. ALLEGATO 20BL In questa conversazione IARIA Domenico Carmelo dice a STELITANO Filippo, in atti generalizzato, che il “Capo” gli ha chiesto se per quel fatto cambia qualcosa ed aggiunge che devono stare attenti dal venti. Filippo chiede se esce domani e Domenico dice di si. Filippo dice che non riesce a capire e Domenico dice che è un mistero. Filippo chiede come l’hanno valutata e Domenico risponde qualcosa di incomprensibile e dice “dieci chili” (verosimilmente si riferisce a sostanza stupefacente recuperata dalle forze dell’ordine). Infatti, Filippo dice che non avrebbero dovuto acchiappare a lui ed invece dentro la curva c’erano loro, (verosimilmente le forze dell’ordine) ed aggiunge: “no ti voglio dire non è che sapevano qualcosa quelli”. Domenico dice: “ma per chi? Allora non era per noi questa droga qua, giusto?” Poi incontrano verosimilmente un carabiniere e cominciano a parlare male dei Carabinieri di Roccaforte del Greco. Appare chiaro da quanto sin qui detto che i due pensano che qualcuno di loro conoscenza possa aver parlato dei loro traffici illeciti con le forze dell’ordine e quindi concordano di fare maggiore attenzione. Progressivo nr. 5036, del 29.05.2005, alle ore 18.37.01, LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04, per la durata di 34,57 min. Auto in movimento. A bordo c'è IARIA Domenico e STELITANO Filippo. All'inizio il dialogo è incomprensibile. ...OMISSIS... Filippo Se non sta attento ...inc... Domenico ...inc.... Filippo Sabato. Dobbiamo vedere ...inc... a chiamare. Domenico A chi? Filippo ...inc... Domenico A me? Filippo No, per te. Domenico E perchè ...inc... Filippo Per il fatto che non gli abbiamo detto niente. Domenico Chi non gli ha detto niente? Filippo ...inc... là. Domenico Ma non gli ho detto ieri, che gli devo chiamare. Filippo ...inc... deve mandare un'ambasciata a Reggio (Reggio Calabria). Domenico Eh, ora un autotreno. La madonna ...inc... mandava un'ambasciata a Reggio Calabria e poi pure però a Roccaforte del Greco. ...OMISSIS... Domenico Devo lavorare. Filippo ...inc... Domenico Devo lavorare. Filippo ti chiama. Filippo Chiama come vuole. ...Inc... non sei andato al funerale. ...OMISSIS... ALLEGATO 20BO Sintesi: Si fermano a parlare con una donna che dice che hanno paura del "Lepre" perchè è ubriaco tosto. Poi si fermano a dialogare amichevolmente con compare Verduci. Poi Domenico dice ad un uomo che si vedono dopo, che sono venuti. Poi parlano di uno che invece di lavorare passeggia. Poi scendono dall'auto e risalgono e vanno via. Poi Domenico dice che gli ha rotto i coglioni per questo discorso. Poi dice che c'è un limite a tutto. Poi Filippo dice che gli ha detto che lo ha pagato e Domenico dice ma che gli interessa a lui se l'ho pagato o no. Poi Filippo dice sono finiti i tempi di una volta che si mangiava e beveva e lui ancora non si è reso conto. Poi si fermano a parlare con un uomo che dice che parte alle sette e venti e poi dice che si vedono stasera. Poi dicono che lui non può disporre delle cose degli altri. Nella conversazione sopra riportata STELITANO Filippo dice a Domenico che qualcuno, (non si indica chi), deve mandare “un’ambasciata” (verosimilmente sostanza stupefacente) a Reggio Calabria e Domenico risponde “eh, ora un autotreno” (a voler ironizzare sulla quantità, evidentemente ingente, di droga da inviare verso il capoluogo) ed aggiunge “poi però, pure a Roccaforte del Greco” (come per palesare timori sul fatto che Roccaforte del Greco sarebbe rimasta senza stupefacente a causa dell’ingente quantitativo di droga che si intende trasportare verso Reggio Calabria). Progressivo nr. 5133 del 01.06.2005 alle ore 09.51.58 LANCIA Y targata BJ427HV RIT 1289/04 per la durata di 22,05 min. (GPS alle ore 10.11 è in località Licordari presso un'azienda agricola Lat. 38°02'17.43"N - Lng. 15°51'58.85"E). Sintesi: Auto in movimento. A bordo c'è IARIA Domenico e uomo. Parlano di un animale che non trovano. Autoradio accesa. Poi l'uomo scende e Domenico prosegue. Poi si ferma e sale un’altra persona. Domenico chiede se era solo un foglio e l'uomo dice di si. Poi si ferma e chiede ad una persona se ci sono carabinieri in quella via e riparte. Poi Domenico dice andiamo che questo scemo è là. L'uomo dice la droga è droga ...inc... Domenico dice eh? e l'uomo dice se è droga è droga, altrimenti la fanno in culo pure lui. Poi Domenico dice che ha detto ...inc... dieci di Leo e poi il cinghiale con altre a Torino. L'uomo dice quale ...inc... e dove deve andare. Domenico dice ...inc... dobbiamo andare. L'uomo dice che hanno fatto tanto per questo qua e non gli ha riconosciuto niente, andiamo ...inc... chi cazzo lo ha messo e poi pure mi aveva dato preciso, un'altra per esempio, un altre poche ...inc... l'altra volta non le ...inc... ma dove sono entrato con i guai ...inc.. Domenico dice no te le devi fare. L'uomo eh le devo fare se ce l'ha le fa se non ce le ha con che le riprende pure lui. Uomo2 in una maniera bisogna fare, io ero qua. L'uomo ieri è venuto un'altra volta con Totò Reina, quello era andato. Domenico lo stesso. L'uomo una cosa, la panda, una panda nuova. Domenico blu. L'uomo ...inc... ha una Focus? è buona? Domenico ...inc... L'uomo eh? Domenico ...inc... OMISSIS … Stanno cercando qualcosa o qualcuno. Poi si fermano e Domenico dice che la moglie è qua. Poi scendono dall'auto. (vedasi sintesi allegato 519) In questa conversazione IARIA Domenico Carmelo dice ad un uomo, rimasto ignoto, che devono andare ad incontrare una persona di loro conoscenza (usano l’espressione “questo scemo è là”). L’uomo dice: “la droga è droga” e Domenico risponde di si. Poi l’uomo aggiunge: “se è droga, è droga, altrimenti la fa in culo pure lui”. I due evidentemente devono andare a prendere una partita di droga da qualcuno e commentano che se colui che dovrebbe consegnargliene ne ha a disposizione bene, altrimenti non se ne fa niente. Il fatto che non abbiano indicato né il luogo, né il tempo in cui avrebbero effettuato il “movimento”, lo scambio, non ha consentito di predisporre opportuno servizio, quindi di avere la dimostrazione tangibile della sussistenza del narcotraffico, anche se dal tenore delle parole che i due si scambiano, dal fatto che parlano espressamente di droga, induce a pensare che si tratti di un commercio, apparentemente fiorente e ben avviato, di sostanze stupefacenti. ALLEGATO 20BN” Le conversazioni appena esaminate attestano, a parere del Gip, lo svolgimento di attivita’ di smercio di sostanza stupefacente su discreta scala, da parte di Iaria Domenico Carmelo . Ad analoghe conclusioni si giungerebbe per Ida’ Massimo ma nella richiesta si conclude sulla sua identificazione in termini probablistici sulla base del riconoscimento della voce , circostanza non sufficiente per emettere un titolo custodiale. Sussiste invece la gravita’ indiziaria in ordine all’acquisto, detenzione a fini di spaccio e cessione di sostanza stupefacente per Iaria Domenico Carmelo alla luce delle conversazioni dell’11\5\05, 4\5\05, 28\5\05, 1\6\05. Nella pima conversazione si parla esplicitamente di droga e del pericolo di essere nel mirino delle forze dell’ordine dopo l’arresto di Morabito Rocco con un chilogrammo circa di sostanza stupefacente, verificatosi il 3\5\05. Dalla conversazione del 28\5\05 si apprende dalla voce di Iaria che a Roccaforte sta arrivando qualcosa che e’ “pura”, riferimento esplicito alla droga. La conversazione del 29\5\05 conferma che Iaria riteneva che una determinata partita di droga, probabilmente intercettata dalle Forze dell’Ordine fosse per loro. Dalla conversazione dell’1\6\05 si apprende invece che Iaria deve recarsi con il suo interlocutore a ritirare da qualcuno una partita di droga. Non si ritiene raggiunta, di contro, la gravita’ indiziaria in relazione al reato di cui al capo M-bis per Iaria Annunziato atteso il tenore vago se non confuso delle conversazioni che lo riguardano e di Stelitano Filippo . Per tale ultimo indagato i soli elementi desumibili dalla conversazione del 29\5\05 con Iaria Domencio non sono sufficienti. Capo P-bis) – Attina’ Domenico Si legge nella richiesta: “ ATTINA’ Domenico e ignoto. Art 73 DPR 309/90 per avere trasportato una quantità imprecisata di sostanza stupefacente in data 20.09.2004. Monitorato: 3934029 Registrazione: 1546 Ora registrazione: 29/09/2004 22.27.49 +393396944215 Interlocutore Sintesi: ATTINA' Domenico, in oggetto generalizzato chiama con il telefono del fratello Paolo ad un certo punto Giuseppe, poco prima che l’interlocutore rispondesse ma con il telefono in trasmissione quindi intercettato, dice "BUTTALA, BUTTALA, BUTTALA CHE PASSANO I CARABINIERI e CAZZI". Domenico parla con Peppe al quale chiede dove si trova, Peppe dice che si trova a casa . Domenico dice a Peppe che hanno due belle fettine paesane. Domenico chiede se ha mangiato e se vuole andare . Peppe dice di no, perchè ha mangiato. Poi continua dicendo che forse arriva. Domenico gli dice : "Tu sai". In sottofondo si sente un uomo che dice:"L'ha iettata. Madonna...incomprensibile... Ueehh! Ietta, ietta, ietta, iettala che passano i Carabinieri, eeh, cazzi. Peppe -Si? Domenico -Peppe! Peppe -Oooh! Domenico -Dove siete? Peppe -Qua a casa. Domenico -Avete mangiato? Peppe -Si. Domenico -Abbiamo due belle fettine paesane. Peppe -No, no, ...incomprensibile... Domenico -Va bene. Peppe -Va bene, ora posso pure venire. Domenico -Va bene, no, tu sai. Peppe -..Incomprensibile... ora posso pure scendere. Domenico -Va bene. Peppe -Si, ciao. Domenico -Ciao. ALLEGATO 7CO E’ ovvio immaginare che se alla vista dei Carabinieri ATTINA’ Domenico frettolosamente invita chi è con lui a buttare qualcosa questa è logicamente illecita e dati i trascorsi di ATTINA’ Domenico si ritiene che la cosa che doveva frettolosamente buttare perché erano in arrivo i Carabinieri sarà stata con ogni probabilità sostanza stupefacente” E’ di tutta evidenza che Attina’ Domenico deteneva qualcosa di cui alla vista dei carabinieri ha dovuto liberarsi. Se ne deduce che l’oggetto detenuto doveva essere fonte di responsabilita’ penale ed era qualcosa di cui Attina’ si e’ potuto disfare facilmente senza fare rumore o particolari manovre. Tutto depone per la sostanza stupefacente. Considerato l’allarme di Attina’ doveva essere una quantita’ tale da essere sicuramente fonte di responsabilita’ penale La richiesta sul punto s ritiene fondata. Capo Q-bis) – Attina’ Paolo –Gelsoni Andrea Si legge nella richiesta: “ ATTINA’ Paolo e GELSONI Andrea Art 73 DPR 309/90 per avere trasportato uan quantità imprecisata di sostanza stupefacente in data 27.01.2005. In data 27.01.2005 al progressivo nr. 1622 Andrea (GELSONI Andrea) telefona ad ATTINA’ Paolo. In tale conversazione Andrea dice di trovarsi a casa di ATTINA’ Domenico (la circostanza trova riscontro anche nell’intercettazione ambientale a casa dello stesso ATTINA’ Domenico, fratello di Paolo) e che a casa ha quel formaggio. Paolo dice di portarglielo ma Andrea, alquanto titubante, risponde “Che li metto nella macchina e li porto a passeggiare per San Lorenzo Marina, Melito ed Annà?”. Subito Paolo ribatte cercando di correggere immediatamente il tiro rispetto al senso della risposta di Domenico, preoccupandosi di affermare “Formaggio porti non è che porti altro”. Andrea, prontamente, intuisce che effettivamente è stato incauto nel rispondere stizzito circa l’inopportunità di portarlo a “passeggio” nel contado, e si preoccupa immediatamente di confermare quanto gli ha suggerito, immediatamente prima e fra le righe, il suo compare Domenico, affermando: “Formaggio mi hanno dato”. E’ quanto mai evidente che i due interlocutori non stessero parlando di formaggio (anche perché, in un’occasione, Andrea si lascia scappare la parola “oggetto” per intendere appunto il formaggio, termine con il quale non si indica un alimento), alimento certamente delicato per la sua natura ma non talmente tanto da suscitare la preoccupazione di colui al quale viene chiesto di trasportarlo da un posto ad un altro. Il formaggio lo si trasporta normalmente, in piccole quantità il trasporto può essere validamente portato a termine da bambini, ma, evidentemente, in questo contesto, l’oggetto della discussione non è il formaggio, ma qualcosa di illegale, che è pericoloso per il trasportatore recarlo in giro e che si può ipotizzare essere, attesi anche i trascorsi investigativi dei due, della sostanza stupefacente che si debbono scambiare. Di seguito la trascrizione integrale della conversazione: P: Attinà Paolo A: Gelsoni Andrea P Hallò! A eh, hallo giovanotto che si dice? te la passi bene? P Non tanto A non tanto? P tu? A ma ora sono tornato, sono tornato ieri solo che no ti... eh, sono qui da tuo fratello che mi ha dato il numero, che ho perso la carta SIM P Ben tornato A eh! eh quel ce.... eh quelle co.... quei formaggi che ti ho portato c'è li ho dentro casa, eh P quando me li dai? A eh, eh, eh vieni e te li prendi una sera, che sono là a casa P eh perchè tu non me li puoi portare? A ma che me li metto nella macchina per portarli in giro San Lorenzo Marina, Melito ed Annà!! P eh, porti formaggio non è che porti altro A formaggio mi hanno dato per portartelo, che vuoi? P eh... le Corsigne (n.d.r.: un tipo di formaggio)le hai portate? A no, niente hanno fallito parente, hanno fallito perchè... P come? A me li dovevano portare sabato P uh A il fornitore diretto P eh A mi ha visto la sera alle sei e mezza P eh A e si era dimenticato P e non te li ha portati? A eh, non me li ha portati, si fa in culo pure lui, avevo prenotato 7 kg P 7 e mannaia A eh! quando mi ha visto Andrea scusami, quello lavora là dentro, capisci? P al Micros A non è al micro, lavora in una grande catena di distribuzione che i privati non possono andare, vanno solo quelli che hanno ristoranti e..... P ho capito A hai capito? P e siamo rimasti senza corsigni A e senza corsigni siamo rimasti P eh, sempre in culo vado io, mannaia la miseria A e ma sono andato in culo pure io, perchè mi ero fatto già il pensierino P e che fai di altro, il viaggio lo hai fatto bene? A si, grazie a Dio un pò stressato ma sono arrivato a destinazione P eh vabbè con Raffaele vi siete visti? A si, si ci siamo visti è arrivato pure lui con 2 ore di ritardo la sera, alle 3 è arrivato di notte, stavo dormendo io, il vecchiarello dormiva ed ho dovuto alzarmi per aprirgli la porta P e vabbè, vabbè, eh..... dove siete là da mio fratello? A Si quà da tuo fratello sono si, sono passato per salutarlo P solo sei? A si, solo, solo P eh se vieni quà ti offro una grappa A ma vieni tu, che vengo lì, io sono passato, ho guardato e non ho visto la macchina se non ero inc.- ti citofonavo per dirti quel fatto.... P no, era quà la macchina A si, ma non l'ho riconosciuta, dai! P guarda quà io sto aspettando che mi arrivi l'altra macchina che è la Punto che glielo prestata ad uno, vieni di quà che ti offro una grappa se no vado a coricarmi A fai mi spetta.. ora fai.... una volta che so... ma so... "quell'oggetto" c'è l'ho, il formaggio c'è l'ho a casa io, e non vado a prenderlo ora e poi torno indietro P mettimelo nella cantina e me lo porti domani, perchè mi ha detto, mi diceva mio cugino che vuole 7/8 giorni di lavorazione dentro la cantina A vabbè P eh! e me lo porti domani, vieni ti offro una grappa e siamo apposto A vabbene, vabbene, vabbene P ti aspetto quà A ciao, ciao ALLEGATO 7AR Melito Porto Salvo il 27.01.2005. “ Dalle conversazioni si evince, certamente, che Gelsoni Paolo detiene sostanza stupefacente in quantita’ da essere richiesta da Attina’ Paolo. Di contro non si sa che quantita’ chieda Attina’ Paolo si da poter ritenere che la chieda a fini di spaccio. Senonche’ per Gelsoni non c’e’ richiesta e per Attina’ Paolo, in difetto di qualsivoglia indicazione sulla quantita’ domandata non vi sono i gravi indizi del reato contestato. Capo R-bis) – Proscenio Domenico- Romeo Francesco –Iaria Antonio Si legge nella richiesta: “ PROSCENIO Domenico , ROMEO Francesco Melito di Porto salvo il 27.07.1974, IARIA Antonio detto Pasta Gialla Art 73 DPR 309/90 per avere trasportato uan quantità imprecisata di sostanza stupefacente In data 02.02.2006 al progressivo 12010 sull’utenza 333/6162216 RTI 655/05, viene registrata una conversazione tra PROSCENIO Domenico e persona di sesso maschile, la cui utenza è intestata a ROMEO Francesco 27.07.1974. Proscenio chiede se riesce a rintracciargli tale "Nino Pasta gialla" e gli riferisce se si possono vedere verso le ore tre dal padre del Proscenio o prima nella piazza; Proscenio risponde impegnandosi a riferire appena lo avesse visto non potendolo contattare per telefono in quanto non ha il numero. L’uomo insiste affermando che ha bisogno di lui. DOMENICO Pronto? CICCIO Mio cugino, allora? DOMENICO "Minzica" (ndr accidenti) che numero, ho detto io...ma chi è che mi chiama CICCIO (ndr ride) DOMENICO Mannaia l'a... CICCIO Ti sei scervellato, no? DOMENICO No, ero a lavoro, poi sono andato a riempire l'acqua. A mezzo giorno me ne sono accorto, quando scendevo per ...inc… CICCIO Ho capito ..inc... DOMENICO E tu? CICCIO Niente, so.. tutto vecchio, niente di nuovo DOMENICO Eh CICCIO La solita vitaccia DOMENICO Eh CICCIO Ho bisogno di te, ho detto io, lascia che gli telefono DOMENICO eh, e dimmi CICCIO Senti una cosa, mi riesci a rintracciare li sopra a Nino, tuo compare lì, io lo conosco per l'ingiuria, "pasta gialla" DOMENICO Ah, si si CICCIO E, gli dici se ci possiamo vedere domani intorno alle 3, ci vediamo li dietro da tuo padre, o prima, la nella piazza. Che dici tu? DOMENICO Dove qua? CICCIO Eh (si) DOMENICO E, no io glielo dico, se lo vedo oggi, se è qua perchè quello la non so nemmeno se è qua CICCIO E, sennò per telefonargli tu, per farglielo sapere DOMENICO E no, il numero non ce l'ho il suo, io CICCIO Umh DOMENICO Ora vedo se è qua altrimenti poi stasera ti telefono sul tardi CICCIO A va benissimo allora, mio cugino DOMENICO E..in caso ...inc... e ti faccio parlare con lui CICCIO E perchè devo salire che ho bisogno di lui, va bene? DOMENICO E va bene ...inc.. CICCIO Va bene? DOMENICO Va bene, poi ci sentiamo più tardi CICCIO Ok DOMENICO gli altri tutti bene? CICCIO Tutti bene, tutti bene, da te tutto apposto? DOMENICO E va bene, qualche sera poi vengo. Si tutto apposto CICCIO Va bene dai ci sentiamo dopo DOMENICO Va bene? CICCIO ciao mio cugino DOMENICO Ciao ciao ciao ALLEGATO 33AB Già questa prima conversazione tra i due interlocutori avviene in maniera criptica, ovvero ROMEO Francesco chiede di contattare il “Pasta Gialla” e riferire che ha necessità di incontrarlo subito astenendosi rigorosamente dal fare il benché minimo accenno circa la motivazione di tale urgenza. Alle successive ore 12.38, precisamente al progressivo 12012, PROSCENIO Domenico dall’utenza 333/6162216 RIT 655/05, contatta IARIA Antonio, nato a Melito Porto Salvo il 02.06.1972, detto appunto “Pasta Gialla” e gli dice che ha ricevuto la telefonata del cugino Ciccio, “quello di Reggio” il quale aveva richiesto un incontro con lui (il Pasta Gialla, appunto). IARIA si dimostra favorevole a tale possibilità precisando, però, che sarebbe meglio (probabilmente vuole intendere “più sicuro”) se “salisse Ciccio” per incontrarsi, concludendo di aspettare nel contattarlo a dopo gli accordi che avrebbero preso di persona dopo la loro conversazione telefonica. Di seguito la trascrizione integrale della conversazione: ANTONIO Pronto DOMENICO Dove siete gialla pa.. ANTONIO A casa DOMENICO E, volevo dirvi, mi ha telefonato mio cugino, quello di Reggio, che vi voleva, non so perchè vi vuole ANTONIO Cugino ?? DOMENICO Ciccio, quello grosso, la quello.... ANTONIO Mannai non mi viene in mente ora... ah! DOMENICO Eh ANTONIO Eh, e dove lo prendo ora io DOMENICO No, no, dice che domani viene, sennò vi do il suo numero, gli telefonate e vi mettete d'accordo voi e lui ANTONIO A domani sale? DOMENICO No, ha detto che sale, senno ha detto che vi vediate, gli ho detto io, ora vedo se trovo il numero, gli ho detto io, sennò in caso, gli ho detto io, glielo do a lui e ti telefona, e gli telefonate voi ANTONIO E' meglio se sale DOMENICO Eh, ma lui mi ha detto che sale, si però ha detto che deve sapere a che ora. lui per le 3 ha detto se vi va bene a voi ANTONIO Va bena va DOMENICO Ah? ANTONIO Va bene DOMENICO Allora domani gli dico che salga lui? ANTONIO Umh DOMENICO E va bene, ora gli chiamo e glielo dico ANTONIO E va bene ci vediamo più tardino e poi vi dico, va DOMENICO Allora ci ...aspetto allora e ci vediamo più tardi? ANTONIO Si si si DOMENICO E va bene va ANTONIO Statevi bene ALLEGATO 33AC Nella stessa data, al progressivo 12023 dall’utenza 333/6162216 RIT 655/05, viene registrata un’altra conversazione: PROSCENIO Domenico telefona a IARIA Antonio (il "Pasta Gialla") per chiedergli dove si trovi. IARIA Antonio risponde che si trova “per la Marina”. PROSCENIO afferma di aver visto la sua auto alla "buccatedda" ; a quel punto IARIA lo interrompe e con tono velato dice: "Eh la macchina ... e ... ci vediamo". PROSCENIO capisce cosa vuole fargli capire IARIA Antonio e lo saluta. Questa la conversazione: ANTONIO Pronto DOMENICO Dove siete? ANTONIO Eh, per la marina ( per sotto) DOMENICO Ho visto la macchina alla "boccatella", ho detto io, siete là ANTONIO E la macchina...emm.. DOMENICO Ah, va bene, va bene ANTONIO Eh, ci vediamo va DOMENICO Va bene ANTONIO Ciao DOMENICO Ciao, ciao ALLEGATO 33AD L’analisi della conversazione dimostra un comportamento circospetto dello IARIA; alla richiesta del PROSCENIO che dice di aver visto la sua autovettura e di dedurre che il suo utilizzatore (appunto lo IARIA) sarebbe potuto essere in zona, IARIA Antonio si preoccupa immediatamente di stoppare il suo interlocutore; lo IARIA dimostra di non aver gradito di essere stato “visto” dal suo compare per il tramite della sua autovettura parcheggiata alla “bocchetta”, per cui rimanda ogni discorso a momenti successivi. In data 02.02.2006 al progressivo 12028 sull’utenza 333/6162216 RIT 655/05, PROSCENIO Domenico chiama ROMEO Francesco. A telefono in trasmissione si sente Proscenio dire "Mi arriva la roba, è arrivata ieri sera”; successivamente risponde Romeo Francesco ed a quest'ultimo gli dice che non lo ha chiamato prima poiché con “quello” si è incrociato due - tre volte e dice che gli telefonerà domani per comunicargli con precisione gli accordi, e gli riferisce che non vuole neanche parlare per telefono : FRANCESCO Pronto DOMENICO Oeh FRANCESCO Mio cugino, allora? DOMENICO E allora, tu? FRANCESCO Ma, sono qua DOMENICO E noi siamo qua buttati... non ti ho chiamato prima perchè ci siamo incrociati due tre volte con quello FRANCESCO Eh DOMENICO Telefono domani e ti dico preciso FRANCESCO A va bene allora DOMENICO No perchè lui no...poi gli ho chiamato..quando ci siamo incontrati l'ultima volta poi, è uscito...umm non era solo...inc... FRANCESCO A ho capito DOMENICO E hai capito? non voglio nemmeno che parliamo per telefono perchè già... FRANCESCO Va bene DOMENICO No, e comunque se quelle cose ti telefono domani mattino, perchè lui domattina mi di...si.... perchè ora non è qua FRANCESCO Va bene DOMENICO se rientra ti telefono e ti dico, va bene? FRANCESCO Va bene, va bene …omississ dalle 21.04.45 alle 21.05.19 DOMENICO Allora ci sentiamo domattina, va bene? FRANCESCO Va bene DOMENICO Tu aspetta la mia telefonata FRANCESCO Ok DOMENICO Va bene? FRANCESCO Ok DOMENICO Ciao, saluta a tutti a casa FRANCESCO Sarai servito, ciao DOMENICO Niente figurati ciao ciao ALLEGATO 33AE In questa conversazione si rafforza sempre di più la convinzione che gli interlocutori possano trattare qualcosa di illecito, verosimilmente sostanza stupefacente; infatti, poco prima dell’inizio della conversazione, ma con il telefono in trasmissione quindi di fatto intercettato, si sente la voce di PROSCENIO Domenico che dice “Mi arriva la roba, è arrivata ieri sera”; a ciò si aggiunga il rifiuto perentorio di “parlare a telefono” (è evidente il timore che le conversazioni vengano ascoltate). E’ agevole argomentare che, se una persona deve vedersi con un’altra solo per parlare, affermando di non voler discutere per telefono “perché già…” (cioè perché hanno già parlato troppo), l’oggetto della conversazione non può che essere qualcosa di illecito, di cui non si vuole parlare per telefono ma che è preferibile discutere di persona, pena il rischio di essere intercettati dalla P.G. ed arrestati. Se a queste affermazioni si aggiunge la frase “Mi arriva la roba, è arrivata ieri sera” detta prima ancora che la conversazione abbia inizio (PROSCENIO si illude di non essere ascoltato se non dopo che dall’altra parte del “filo” qualcuno alzi la cornetta e risponda) la deduzione che se ne può trarre è una sola: al telefono il PROSCENIO non vuole parlare perché l’argomento della loro conversazione è una partita di stupefacente che sta per giungere nella materiale disponibilità dello stesso, droga che deve consegnare o a proposito della quale egli deve discutere con il ROMEO. In data 03.02.2006 al progressivo 12031 dall’utenza 333/6162216 RTI 655/05 PROSCENIO chiama ROMEO Francesco e gli dice che lo ha visto e gli chiede se vuole salire e Francesco dice che se c'è lui sale e PROSCENIO dice che c'è e che per mezzogiorno si incontrerà con lui durante il tragitto per andare a riprendere la figlia. Questa la conversazione: FRANCESCO Mio cugino DOMENICO Oh, la bellezza, tutto apposto? FRANCESCO Tutto bene, tu? DOMENICO Mah, fa, fa caldo mannaia... FRANCESCO Siamo ad agosto qua, con questo tempo.. DOMENICO Ma è vero, è pazzesco FRANCESCO ...inc... il fresco ...inc.. DOMENICO Senti che ti dico...l'ho visto e ha detto se vuoi salire tu FRANCESCO eh, io se ce salgo DOMENICO No c'è, però, ora poi a mezzogiorno vado e parlo con lui FRANCESCO Eh DOMENICO Ora quando quando...un altro pò..che ora sono tornato io e poi con me ci incrociamo per strada che io devo scendere per prendere a francesca forse è ai miei cognati FRANCESCO Va bene va ..inc... DOMENICO Mentre che ...inc... per strada ti dico, poi ti dico il coso com'è...per ...tu verso che ora vuoi salire..verso le tre? FRANCESCO E verso le tre volevo salire io DOMENICO Eh va bene allora ora ap....ti faccio io uno squillo, dai, ora ehm..... e vado la e parlo con lui per bene dai FRANCESCO Va bene DOMENICO Che l'ho visto stamattina un minuto...va bene? FRANCESCO O.k. DOMENICO Ciao Ciccio FRANCESCO ...inc... ciao e grazie ALLEGATO 33AF In data 03.02.2006 al progressivo 12035 dall’utenza 333/6162216 RIT 655/05, PROSCENIO chiama ROMEO Francesco; quest'ultimo dice di trovarsi già in strada mentre Proscenio riferisce che sta scendendo con lui qualcuno (probabilmente Nino “Pasta Gialla”); convengono di incontrarsi per strada. FRANCESCO Pronto DOMENICO Eh allora FRANCESCO Ouh, vedi che sono per strada io DOMENICO Ah, e perfetto, perfetto, io, io ora sto scendendo pure io. io ora sto partendo FRANCESCO Eh ...inc... DOMENICO Eh, ma io sono con lui, non io sono con lui già, sono qua con lui, lui dice che FRANCESCO Umh DOMENICO ah...che...esce lui a metà strada e vi vedete dove volete FRANCESCO Va bene, va bene ...inc... ci vediamo per strada allora o.k.? DOMENICO va b...si si ciao ciao FRANCESCO Ciao ciao ALLEGATO 33AG In data 03.02.2006 al progresivo 12036 dall’utenza 333/6162216 RIT 655/05, PROSCENIO chiama IARIA Antonio (alias Nino “Pasta Gialla”) con un’espressione dialettale ("sutta alla cruci, mi dissi cu nisciti alla strada quassutta allu biviu"), IARIA chiede conferma al suo interlocutore se il posto convenuto è “sotto la croce, al bivio” e Proscenio conferma aggiungendo il particolare “la croce di San Lorenzo” e di uscire sotto la strada e di aspettarlo là che lui sta arrivando. ANTONIO Pronto DOMENICO Oei ANTONIO Ouh DOMENICO Eh, sotto alla croce, ha detto di uscire nella strada, qua sotto al bivio ANTONIO Alla croce, dov'è? DOMENICO No alla croce di San Lorenzo du. du..... ANTONIO Ah si DOMENICO Eh, uscite che sono nella strada e li aspettate li che loro stanno arrivando, va bene? ANTONIO Ciao DOMENICO Ciao. ALLEGATO 33AG In questa conversazione gli interlocutori fissano un appuntamento . Analizzando nella totalità le conversazioni qui in trattazione ci si avvede immediatamente che l’oggetto di questo complesso incrocio di contatti telefonici, sempre improntati alla massima cautela, sia un qualcosa di illecito. Ciò è facilmente desumibile da diversi elementi, primi fra tutti dal fatto che mai si parla dell’oggetto dell’imminente incontro, che mai si fa riferimento a persone direttamente, ma sempre a mezze parole, mediante vaghe allusioni, essendo sempre ben attenti a non pronunciare mai nessun nome (es. “sono con lui” per intendere il “Pasta Gialla”). Quanto sopra, messo a sistema con la fatidica frase, pronunciata mentre il telefono è in trasmissione, “Mi arriva la roba, è arrivata ieri sera”, lascia pochi dubbi circa la natura dell’affare che ROMEO sta per concludere in strada (salendo per Roccaforte del Greco, dalle parti di Bagaladi) con IARIA Antonio (il “Pasta Gialla”, appunto) essendo arrivato a lui per il tramite di PROSCENIO che ha fatto da tramite, stando sempre bene attento a non parlare per telefono di qualsivoglia elemento utile a rappresentare l’oggetto dei loro traffici, cioè sostanza stupefacente. Roccaforte del Greco, 03.02.2006.” Proscenio Domenico fa da tramite tra Romeo Francesco, che ha bisogno di qualcosa e Iaria Antonio detto “pasta gialla” che questo qualcosa deve fornirgli. Il 2\6\06 mentre Proscenio sta per parlare con Romeo al telefono la sua voce fuori campo rende noto agli inquirenti in ascolto che gli e’ arrivata la roba. Subito dopo Proscenio fissa un appuntamento con Romeo a cui si reca con Iaria Antonio . Deve ritenersi che la roba arrivata e a cui si e’ sempre fatto riferimento con toni criptici sia sostanza stupefacente che Proscenio e Iaria stanno per consegnare , almeno in parte, a Romeo Francesco . Nulla si sa della quantita richiesta da Romeo Francesco e dunque, in assenza di altri elementi e di notizie peculiari su Romeo Francesco non puo’ affermarsi che Romeo la abbia ricevuta a fini di successivo spaccio. Diversamente sulla ricezione e detenzione a fini di successiva cessione per Proscenio e Iaria Antonio non vi sono margini significativi di dubbio. In ultimo la posizione di Trapani Andrea. Si legge nella richiesta: “ Durante le fasi dell’indagine sono state registrate conversazioni riconducibili ad un traffico di droga anche sull’utenza 340/1406931 RIT 1620/05, intestata a TRAPANI Andrea. Monitorato: 3401406931 Registrazione: 35892 Ora registrazione: 09/10/2006 11.55.43 Interlocutore +393494938282 Sintesi: Trapani parla con un uomo che dice che sta tornando da Messina. Trapani chiede se quell'amica è tornata (lo dice in maniera criptata volendo intendere qualcosa di diverso rispetto ad un essere umano di sesso femminile) ed infatti Andrea ad un certo punto della conversazione nel chiedere se “l’amica” fosse tornata, riceve in risposta che non solo è tornata (intendono se ne ha nuovamente disponibilità) ma l’ha vista proprio la mattina del giorno della loro conversazione. Trapani continua affermando che per lui potrebbero anche incontrarsi la stessa sera, aggiungendo che anche lui ha “trovato quella femmina" ed è per questo che lo ha chiamato, in modo tale che il suo interlocutore possa prenderne. L’interlocutore ancora in maniera criptata continua dicendo che quel giorno aveva “conosciuto un’altra”. La conversazione tra i due, dunque, si snoda tra una serie di mezze parole convenzionali ma che non sono sufficienti a nascondere il reale oggetto della loro conversazione; parlano di “femmine” come stessero argomentando di qualcosa che può essere visto a loro piacere e che può anche essere scambiato. Emblematica è la parte finale del colloquio dei due trafficanti quando, nel salutarsi vicendevolmente, fissano l’appuntamento nell’ambito del quale il primo avrebbe presentato al suo interlocutore la femmina che ha conosciuto (cioè la sostanza stupefacente che lui commercia) e il secondo avrebbe fatto viceversa con la sua “femmina” (vale a dire la sostanza che tratta lui). Il linguaggio criptico viene facilmente decodificato letto nel modo qui sintetizzato. Di seguito la trascrizione integrale della interessantissima conversazione: Uomo pronto! Andrea San Gianni Uomo Ou San Gianni allora? Andrea Sempre che riposate siete. Uomo No e sono per Messina sto tornando ora Andrea E verso che ora tornate? Uomo E non sò, ancora non sò perchè forse prendo la caronte perchè ora è partita, ora devo aspettare che devo andare a Villa per vedere che ho il treno per Melito. Andrea E sentite che vi dico San Gianni quell'amica è tornata? Uomo E si è tornata l'ho vista pure stamattina Andrea E pomeriggio la possiamo vedere a questa? Uomo E ora magari gli telefono io poi vi mando un messaggio e vi dico Andrea Eh pure stasera c'è ne possiamo andare devo passare un minuto da casa portatela là Uomo E dopo vediamo, ma l'avete trovata a quella voi? Andrea A quella femmina? Uomo Eh! Andrea E vi ho chiamato apposta così voi prendete quella là, Uomo San Gianni ho conosciuto a una oggi! Andrea …incomprensibile… Uomo Quale donne …non comprensibile… ho conosciuto un pezzo di ....che sono rimasto scioccato oggi! Andrea Eh!" Uomo mamma mia mi hanno portato ad una parte Andrea E comunque…voglio …non comprensibile… più tardi Uomo Va bene! Andrea Io vi presento a quella là e non comprensibile e voi mi presentate a quella là Uomo Va bene OK! Andrea Ci vediamo più tardi Uomo Va bene compare Andrea vi saluto ALLEGATO 31A Monitorato: 393401406931 - 1620/05 RIT 35909 Registrazione: Ora registrazione: 09/10/2006 17.37.14 Interlocutore +393494938282 Trapani parla con un uomo che gli dice di incontrarsi perchè ha telefonato all'amico per farlo scendere. Si danno appuntamento alle 18 a Melito -vedi conversazione 35892 - 35914 35911 – Trascrizione integrale: TRAPANI Pronto? UOMO Compare Andrea! TRAPANI Eih " san Gianni" (ndr compare) UOMO Dove siete? TRAPANI E.... ora sto andando fino a Melito UOMO E non ci vediamo ora? che gli ho chiamato all'amico TRAPANI Eh! UOMO E ora scendiamo TRAPANI E ci vediamo fra... verso le sei e un quarto, sei e qualcosa UOMO Minchia " san Gianni" quello ora ...inc... gli ho telefonato per farlo scendere TRAPANI Eh UOMO Non possiamo fare prima? TRAPANI Prima ho un mezzo impegno, compare Ciccio UOMO Mannaggia San Giovanni! che ora sono ora? TRAPANI Volete che facciamo una cosa più elegantemente? UOMO Eh TRAPANI Ci vediamo dopo delle 7 là fuori, a casa mia UOMO No no "san Gianni", quello sta venendo ora TRAPANI Eh compare Ciccio, io ho da fare ora UOMO E allora ci vediamo verso le 6, appena vi sbrigate però, compare Andrea, mandatemi un messaggio voi TRAPANI Eh, e ci vediamo per Melito, va bene? UOMO Si però non tardate TRAPANI Va bene vi saluto UOMO Va bò vi saluto ALLEGATO 31B Monitorato: 393401406931 - 1620/05 RIT 35914 Registrazione: Ora registrazione: 09/10/2006 18.38.11 Interlocutore +393494938282 Trapani parla con Ciccio n.m.i. e gli dice che sta arrivando e si danno appuntamento vicino all'armeria; i due avevano poco prima fissato per vedersi al parcheggio degli zingari (verosimilmente nell’area di Melito in cui sorge il campo nomadi, notoriamente frequentato dagli stessi ROM ma anche da altre persone) ma poi cambiano idea appunto perché c'è molta gente -vedi conversazione 35911 – ALLEGATO 31C La circostanza che i due cambiano posto perché c’è gente induce a ritenere che debbano scambiarsi qualcosa di illecito, diversamente non avrebbe senso il darsi appuntamento in un luogo, peraltro molto spazioso e dove con assoluta certezza può trovarsi posto per sostare con l’autovettura, per poi cambiare repentinamente idea a causa dell’evidente timore di essere visti da occhi indiscreti. La considerazione è una e chiara: si devono scambiare qualcosa che si ritiene poter essere della sostanza stupefacente. Monitorato: 3401406931 - RIT 1620/05 37448 Registrazione: Ora registrazione: 17/11/2006 13.30.54 Interlocutore SMS: +393494938282 San gianni servono una decina d cassette orror d quelle ke gli abbiamo dato a saverio xke oggi viene1a prenderle cosi vediamo se facciamo qualcosa.me li trovate? ALLEGATO 31E Monitorato: 393401406931 – 1620/05 37449 Registrazione: Ora registrazione: 17/11/2006 13.31.51 Interlocutore +393494938282 Ciccio Pronto? Andrea Compare Ciccio Ciccio San Già (ndr Compare/San Giovanni) Andrea Dove siete? Ciccio A Prunella Andrea Sentite.., non sono per qua compare Ciccio Ciccio E dove siete? Andrea Sono per Reggio Ciccio Ah, ma qualcosa, vi siete spostato Andrea No,no, no, ah? Ciccio Vi siete spostato? Andrea No, no, e che ora... una causa oggi e sono andato Ciccio Ah, e quindi oggi non tornate? Andrea No, eh.. torno in serata verso le 5,30 le 6 Ciccio Ma mannaia a Dio Andrea Eh! Ciccio A me mi serviva, minchia che viene uno da Reggio oggi Andrea Ah? Ciccio Viene, viene un amico da Reggio Andrea Eh Ciccio Per quelle cassette che gli abbiamo dato allora a Saverio Andrea Eh Ciccio Questo qua è uno, compare Andrea, che... che vendiamo cassette internazionali, da tutte le parti Andrea Eh compare Ciccio ma.... Ciccio E non volevo perderlo Andrea E vedete Ciccio ...inc... Andrea E vedete se può venire domani, compare Ciccio perchè vi dico e o..non c'è nemmeno mio cognato per mandarvelo per darvele, perchè se c'era mio cognato vi dicevo io, andate la da mio cognato, non c'è nemmeno mio cognato per potervelo mandare. Ciccio Ma e domani, gli dico di venire domani? Andrea Domani in serata Ciccio Domani in serata? Andrea Eh, e domani in giornata o nel pomeriggio, dovete venire voi a trovarmi, così ve li do, perchè sono a piedi se no venivo io Ciccio Ah? Andrea Voi ditegli di venire domani sera Ciccio No e questo qua viaggia con il treno compare Andrea, questo qua oggi sapete a che ora mi ha detto che veniva? Verso le 3, ora gli chiamo e gli dico di non venire, di venire domani, lo sapete p.. Andrea Che venga domani ditegli. Ciccio Se no domani verso le 3 Andrea Eh e poi Ciccio ...inc... più tardi Andrea E. "e mi vi dicu" però dovete venire voi domani mattina a trovarmi Ciccio Minchia e sono a piedi io Andrea E compare Ciccio, qualche mezzo lo dovete trovare perchè io pure sono a piedi, parlo chiaro, lo sapete che sono a piedi Ciccio Ma, ma questo qua non è che lo potevi trovare, poi magari trovavo io come scendere, quanto per arrivare la alla stazione per offrirgli il caffè e per andarmene, cioè per passare da voi, per andare là alla stazione in qualche maniera, perchè la mattina sono a piedi io, pomeriggio potevo fare qualche salto, non so, sempre verso quell'ora, ma si deve trovare prima perchè questo qua non sta, 10 minuti sta la alla stazione e se ne va Andrea Allora compare Ciccio facciamo una cosa, domani mattina vi faccio sapere perchè ora non vi so dire niente, ora non sono nemmeno a Melito e non so nemmeno se, mio cognato non è nemmeno a casa mio cognato che è qui a Reggio a lavoro e poi vi faccio sapere Ciccio Allora però compare Andrea vedete, a parte "la coglionella" se no, cioè meglio che ci siete pure voi avete capito, se no vado da qualche altro e vedo, cioè io, cioè parlo chiaro, meglio che ci siete voi, quello che è poi..... avete capito? Andrea Compare Ciccio vedete che domani vi so dire, ora non ho che dirvi più Ciccio E va bene, allora fate così, domani mattina vedete voi per trovare 10 cassette quanto gliele do per vederle lui, "mi vidi mi ci vanno a para" che poi lui tempo due tre giorni mi chiama e viene con le "fiches" e poi vediamo Andrea Ma compare Ciccio, quale cassette dite? Ciccio Quelle di Saverio che siamo venuti allora con Saverio, avete capito? Andrea Quelle d'orrore là Ciccio Ah? Andrea Quale cassette dite? Ciccio Quelle che siamo venuti allora con Saverio, non vi ricordate? Andrea Si, si compare Ciccio ho capito, comunque ci vediamo domani dai Ciccio Eh va bene vi saluto Andrea Ciao. ALLEGATO 31F La conversazione appena riportata non lascia dubbi circa il suo reale riferimento, infatti innanzitutto parlano di “cassette internazionali” dice Ciccio ma TRAPANI ne sconosce l’esistenza, alla titubanza del TRAPANI Ciccio dice che sono come quelle che hanno dato a Saverio (quindi è doveroso rapportare questa conversazione a quella intercettata sulla medesima utenza in data 27.10.2006 cioè quando TRAPANI Andrea chiama tale Saverio e gli ricorda che gli deve portare il “telefonino” perché devono venire a prenderselo), Saverio dice di essere sul treno, TRAPANI si indispettisce e si danno appuntamento per lunedì. Anche in questo caso c’è un maldestro tentativo di dissimulare il reale significato di alcune espressioni dietro parole di circostanza, come “cassette internazionali”, parole che, peraltro, non sono neanche intellegibili all’altro interlocutore che comprende il reale significato dell’oggetto da mostrare a questo “amico di Reggio” solo quando Ciccio fa riferimento ad un tale “Saverio” e a quanto a questi era stato dato. Andando a riprendere la conversazione con Saverio e data la sostanziale differenza dell’oggetto del contendere (prima si parla di telefonino poi di cassette), si può, anche in tal caso, ipotizzare che si tratti di un movimento di stupefacenti. Tale tesi è acclarata dalle successive conversazioni che adesso si riportano. Monitorato: 3401406931 - 1620/05 Registrazione: 37465 Ora registrazione: 18/11/2006 11.17.50 Interlocutore +393494938282 SMS San gia allora? le avete trovate le cassette? ALLEGATO 31G Monitorato: 393401406931 Registrazione: 38428 Ora registrazione: 03/12/2006 15.20.28 Interlocutore +393494938282 SMS e@0h* @ M pare ndria gli ho chiamato al mio amico di Reggio e nn vuole piu niente ke gia ha provveduto xke e passato troppo tempo da quando me l'ha detto e ora c'è. ALLEGATO 31H Monitorato: 393401406931 - 1620/05 38429 Registrazione: Ora registrazione: 03/12/2006 15.21.21 Interlocutore +393494938282 SMS …bloccate tutto che per ora non so a ki darla informate a vostro cugino. Se mi serve ve lo dico. ALLEGATO 31I Questi sms (messaggi di testo) riconfermano in maniera assolutamente chiara che i due soggetti non stanno certo parlando di cassette ma di sostanza stupefacente; infatti nella conversazione nr 37448 è Ciccio che dice ad Andrea che loro (si intende Ciccio) vendono casette internazionali, in questi sms Ciccio chiede ad Andrea se ha trovato le cassette (quindi improvvisamente cambia il venditore), poi in un altro sms riferisce che non ve n’è più bisogno perché, essendo passato ormai troppo tempo, non gli interessa più, anche perché al momento ne ha a sufficienza (i due sms giungono disuniti ai progressivi 38428 e 38429), per cui è opportuno bloccare il traffico perché al momento ne ha e “non so a chi darla”. Insomma da cassette (plurale) nel prosieguo si parla di un qualcosa che indicano al femminile singolare (darla). Le conversazioni e gli sms esaminati attestano che Trapani Andrea e l’interlocutore non identificato stavano per fornire una partita di droga ( cassette internazionali) dello stesso tipo di quella poco prima fornita a tal Saverio ( e indicata come “telefonino”) di cui pero’ Trapani si procura la disponibilita’ quando ormai il cliente si e’ approvvigionato altrove. Vi e’ gravita’ indiziaria del fatto che Trapani Andrea e’ persona che commercializza stupefacente di tipo non identificato e che ha abituale accesso a fonti di approvvigionamento non identificate. Il reato di cui al capo F-bis va riqualificato per l’indagato come art. 73 DPR 309\90- Il reato di cui al capo F-Bis Si conviene con il P.M. che il traffico di sostanze stupefacenti è, da sempre, uno dei maggiori business per la criminalità organizzata in cui le più potenti organizzazioni criminali hanno operato e tratto un buona parte del loro profitto illecito. E probabilmente da questo remunerativo affare non sono stati certo estranei i gruppi criminali di Roccaforte del Greco, centro che ha dato i natali a due dei maggiori trafficanti di droga quali MAESANO Santo e SQUILLACI Oreste Giovanni. Vi e’ pero che in questo procedimento gli elementi indiziari sono quelli appena esaminati in occasione dei singoli episodi di cui all’art.73 DPR 309\90 , con le conclusioni a cui si e’ di volta in volta in giunti. Tutto questo per dire che se pur la giurisprudenza ha piu’ volte chiarito che la struttura associativoa di cui all’art. 74 DPR 309\90puo’ essere anche rudimentale , semplice, nel caso di specie di struttura associativa non vi e’ significativa traccia. Vi sono singoli indagati che, talvolta da soli , talvolta in concorso con persone non identificate, o con altri indagati, danno vita a singoli episodi di cessione e\o acquisto a fine di cessione di sostanza stupefacente. Non vi e’ traccia di sistemi collaudati di operativita’, di rapporti stabili, di quel minimo di struttura articolata, della presenza di un pactum sceleris , tratti idonei a dare vita a una forma di attivita’ delittuosa condotta in modo associato. La richiesta per il reato di cui al capo F-bis non puo’ essere accolta non sussistendo gravi indizi del fatto di reato Possono ora esaminarsi gli elelemnti precipuamente dedotti a sostegno delle contestazione di cui ai capi A) e B) che vanno letti anche tenendo conto di quantosin qui enersi sui singoli reati esaminati. L’associazione di cui al capo A) La cosca Zavettieri – I singol associati – Le attivita’ illecite Scrive il P.M. “Come già anticipato, sul territorio di Roccaforte del Greco e Roghudi insistono due diversi gruppi criminali, in passato impegnati in una faida, oggi “federati” in nome di una più proficua gestione degli affari illeciti. Si riporteranno di seguito le principali risultanze relative agli associati riconducibili alla fazione degli Zavettieri”. MAESANO SALVATORE Dopo la morte di PANGALLO Antonino, a Roccaforte del Greco il personaggio di maggiore spessore rimasto è certamente MAESANO Salvatore, detto Arciprete. A tale deduzione si arriva sulla scorta delle dichiarazioni del collaboratore MESIANO Carlo e dell’attività investigative poste in essere. In primo luogo si richiama quanto gia’ dedotto sui singoli reati contestati a Maesano Salvatore, dal reato di cui all’art. 513 bis c..p. al reato di cui all’art. 629 c.p. ( tutti aggravati ex art. 7 L. 203\91) ai reati in tema di armi e di violazione della normativa sugli stupefacenti per cui si e’ ritenuta la gravita’ indiziaria a carico dell’indagato. Successivamente si valuteranno le singole conversazioni da cui emerge il ruolo in concreto svolto dall’indagato. In data 29.09.2004, giorno della 340/2915400 morte di PANGALLO Antonino, sull’utenza intercettata con RIT 865/04 alle ore 22.27 progressivo 1546, viene intercettata una conversazione tra MAESANO Salvatore e un interlocutore maschile indentificato in PANGALLO Maurizio, nato a Melito Porto Salvo il 15.09.1988 di cui si riporta la trascrizione integrale: Monitorato: 3402915400 Registrazione: 1546 Ora registrazione: 29/09/2004 22.27.49 Interlocutore +393396944215 Maurizio: pronto! Maesano:Maurizio? Maurizio:Chi è? Maesano:Tuo compare sono! Maurizio:A compare Turi scusate. Maesano:Io ora sono arrivato, ma dove siete? Maurizio:E qua, mio padre è qua alla caserma dei carabinieri che lo stanno interrogando. Maesano:Ancora! Maurizio:E da allora. In sottofondo si sente la voce di MAESANO Salvatore che dice “Mannaggia la colonna” Maesano:Vabbè se dovessero ritardare fammi un colpo di telefono hai capito. Maurizio:va bene. Maesano:Ma è andato l’avvocato pure non sai? Maurizio:Non so perché siccome prima hanno chiamato a mio zio Giovanni. Maesano:Mhmm Maurizio:E poi lui è andato a paralre subito con l’avvocato Maesano:E! Maurizio:E però poi gli portano cose a mio zio Giovanni ( gli stanno muovendo delle contestazioni) Maesano:Va bene! Va bene comunque se ritarda mi chiami dai. Maurizio:Va bene vi chiamo su questo numero qua? Maesano:Si su questo! Maurizio:Vi saluto compare. VEDASI ALLEGATO 3A Nella conversazione appena esaminata MAESANO Salvatore rivela preoccupazione per gli accertamenti che i carabinieri stavano svolgendo e raccomanda a tale Maurizio di fargli sapere. Questo ultimo dice che a suo padre lo stavano interrogando i carabinieri mentre “gli portano delle cose a suo zio Giovanni”. In effetti nelle prime battute delle indagini, PANGALLO Giovanni, zio di Maurizio (PANGALLO Giovanni e PANGALLO Domenico padre di Maurizio sono fratelli) e’ stato tra i primi sospettati. Durante il monitoraggio dell’utenza in uso a MAESANO Salvatore, oltre alla gestione di un traffico di sostanze stupefacenti di cui si e’ detto, oltre all’uso delle armi per ribadire la sua capacita’ di controllo del territorio, oltre al controllo degli appalti sono emersi dei contatti con altri personaggi, tutti gravitanti nel contesto criminale e facenti parte della Cosca ZAVETTIERI mentre non sono stati registrati contatti con personaggi vicini alla cosca PANGALLO – MAESANO- FAVASULI. In data 30.09.2004, sempre con RIT 865/04 viene registrata la seguente conversazione tra MAESANO Salvatore e ATTINA’ Paolo che si riporta di seguito.- Monitorato: 393402915400 Registrazione: 1567 Ora registrazione: 30/09/2004 19.04.19 Interlocutore +393496735207 Attinà Paolo chiama a Salvatore. Si danno appuntamento per la serata. All’incontro parteciperà anche “Gianni”. Tale contatto avviene il giorno dopo la morte di PANGALLO Antonino. E’ probabile che gli indagati si siano incontrati al fine di discutere delle vicende dell’organizzazione alla luce del recente fatto delittuoso, tesi avvolorata dalla circostanza che ATTINA’ Paolo si recherà all’incontro con “Gianni” (Ndr PANGALLO Giovanni). Monitorato: 393402915400 Registrazione: 1598 Ora registrazione: 04/10/2004 23.21.59 Interlocutore +393479693486 "IN AMBIENTALE, mentre effettua una telefonata, si sente conversare Salvatore. Lo stesso chiama al numero di PANGALLO Domenico, ma lui non risponde. Salvatore parla in sottofondo dicendo che lui nell'ottantanove è andato in pizzeria quinidi non si sono caricati, sono stati fermi, poi continua dicendo che nel 1990 ad inizio anni ’90 si votò, fecero l'amministrazione, fecero le cariche e poi l'attaccarono dopo tre o quattro mesi, quindi Salvatore dice che sicuramente è stato nel 1991”. VEDASI ALLEGATO 3C Dalla conversazione si apprende che già nel 1990 MAESANO Salvatore era personaggio di rilievo . E’ lo stesso Maesano a dire che nel 1990, dopo le elezioni, hanno “fatto” le cariche (ndr comunali) e poi li hanno arrestati. MAESANO Salvatore, come accertato dalla P.G., non ha mai fatto parte di amministrazioni comunali, quindi con la frase “abbiamo fatto le cariche”, si riferisce al totale controllo mafioso delle amministrazioni comunali. Di seguito la trascrizione del passaggio in questione: Turi:- MAESANO Salvatore; Uomo: Persona di sesso maschile non meglio identificata: Uomo: Tre - quattro mesi e ci hanno arrestato verso Agosto Settembre. Uomo: 2 No all’ 1989 Turi:No nel 1989 me ne sono andato dalla pizzeria e quindi per un anno, un anno e mezzo sono stato fermo; noi ci siamo candidati; abbiamo cominciato a candidarci all’inizio del 1990, abbiamo fatto l’amministrazione , abbiamo fatto le cariche e poi ci hanno arrestato dopo 3- 4 mesi. Uomo: Non comprensibile Turi:quindi è 91 sicuro Uomo: non comprensibile pure Peppe ATTINA’ Il dato emerso dalla conversazione fuori campo appena richiamata trova eco nelle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia. Mesiano Carlo afferma che MAESANO Salvatore controlla diverse attività economiche del comprensorio di Roccaforte del Greco (RC), in particolare che è di fatto proprietario della ditta di PANGALLO Francesco, e che è anche proprietario del Bar ATTINA’ sito in Corso Garibaldi di Melito di Porto Salvo. Tale affermazioni hanno trovato riscontro nelle attività di intercettazione telefonica sul conto del personaggio in questione. Sul punto si legge nella richiesta: “A proposito del controllo del bar ATTINA’ da parte di MAESANO Salvatore, appare sintomatica la conversazione registrata in data 07.10.2004 sempre dall’utenza 340/2915400 RIT 865/04 Monitorato: 393402915400 Registrazione: 1659 Ora registrazione: 07/10/2004 18.29.10 Interlocutore +393395016188 Salvatore chiama al sig.ra BALDASSAR Giuseppe, relativamente all'acquisto di alcune bottiglie di Vallemburg Grappa da un litro e mezzo con bottiglia blu. Salvatore Maesano asserisce di essere proprietario anche di un piccolo Bar in Melito Porto Salvo, Bar ATTINA'. IL BALDASSAR chiede notizie sul bar, Salvatore chiede fra quanto tempo lui passa per comprare la merce. Poi continua dicendo che lui non gestisce il bar, ma che lo stesso è gestito dal fratello. Maesano: pronto il signor Baldassar Giuseppe. BALDASSAR:Si. Maesano:Chiedo scusa buonasera, senta io poco fa avevo chiamato alla Montessor. BALDASSAR: Si! Maesano:Che sono interessato… che avevo bisogno di acquistare un po’ di bottiglie blu di vallemburg da un litro e mezzo, quella bottiglia blu. BALDASSAR:Si! Maesano:E mi hanno dato il vostro numeroeventualmente mi hanno detto o mi sapete indicare voi o di mettermi in contatto con voi. BALDASSAR:ma voi siete un privato si! Maesano: No io ho un piccolo bar pure BALDASSAR: di dove? Maesano:di Melito Porto Salvo BALDASSAR:Melito Porto Salvo, come si chiama il bar ? Maesano:ATTINA’ BALDASSAR: Attina’…di blu da un litro e mezzo Maesano:Si! BALDASSAR: Ma c’è non so nemmeno se c’è quella piccola c’è. Maesano:No quella grande voglio quella da un litro e mezzo. BALDASSAR:Mhmm il bar come si chiama bar ATTINA’? Maesano:Si! BALDASSAR: va bene! E ninete passo a trovarvi poi. Maesano:E ma tra quanto? BALDASSAR: E fra quanto… dove si trova il bar preciso. Maesano:Ma all’inizio del corso è , ma in tutti modi voi dove siete a reggio? BALDASSAR:Si! Maesano:perché altrimenti potrei passare io se avete qualche deposito non lo so BALDASSAR:No io non sono grossista io sono l’agente non ho deposito Maesano:Ah ho capito. BALDASSAR: Dobbiamo fare l’ordine e vi arriva da Verona. Maesano:Ah ho capito! E un minimo di quanto si fa grosso modo così mi regolo. BALDASSAR:200 euro. Maesano:200 euro… OMISSIS DALLE ORE 18.30 54 ALLE ORE 18.31.33 VEDASI ALLEGATO 3D In questa conversazione è lo stesso MAESANO Salvatore a dichiarare di gestire il bar ATTINA’ che si trova a Melito di Porto Salvo, che è appunto quello appunto indicato dal collaboratore. “ Si rammenta che e’ stato ritenuto assista da gravita’ indiziaria, sia per Maesano che per Attina, la vicenda delittuosa di cui al capo C- bis) . Depone nel senso del ruolo attribuito all’indagato dal P.M. quanto dichiarato da Mesiano Carlo quando descrive la cerimonia della sua affiliazione e premette e chiarisce che fu autorizzata e voluta, congiuntamente,da Maesano Salvatore per il gruppo Zavettieri e da Pangallo Antonino inteso ‘u Chiumbino per il gruppo MaesanoPangallo-Favasuli. PANGALLO GIOVANNI, PROSCENIO ARNALDO, PROSCENIO DOMENICO Le dichiarazioni di Mesian Carlo descrivono anche l’organigramma del sodalizio Zavettieri. Scrive il P.M.: “A tale proposito, al fine di meglio chiarire la situazione, si riporta un stralcio dell’interrogatiorio del collaboratore di giustizia Carlo Mesiano:poi c’è Giovanni Chechella, chiamato Chechella mi ha raccontato Pepè ROMEO, perché una volta Chiumbino lo “furriato “ (inseguito) e sparato vicino alla carrozzeria vicino al cimitero di Roccaforte del Greco che poi in questa carrozzeria ha comprato tutti i pezzi pepè ROMEO e ci aveva messo Chechella, non mi sparare non mi sparare. A: E’ chiaro il significato . B: E questo fa pure parte ….poi ora ultimamente.. A: Questi PANGALLO qua sino più vicini a Turi MAESANO? B: Sono vicinissimo affiliatissimi questi. Quindi l’affermazione di PROSCENIO, secondo cui sarebbe logico, sulla base delle pregresse vicende della faida, che la prima persona ad essere sospettata dell’omicidio di Pangallo Antonino sia il Pangallo Giovanni si riferisce evidentemente a questa circostanza.” In questa conversazione si conferma il rapporto che insiste tra PANGALLO Giovanni e PROSCENIO Domenico ed inoltre che quest’ultimo sia a conoscenza dei fatti riguardati la faida e degli equilibri interni ai sodalizi mafiosi in discorso. Come si è detto PANGALLO Giovanni è stato inizialemente indagato nell’ambito del procedimento penale 4290/04 per l’omicidio di PANGALLO Antonino (vedasi capitolo omicidio PANGALLO Antonino). La conversazione che più delinea il quadro organizzativo attuale delle cosche di Roccaforte del Greco si registra in data 11.01.2005 , allorquando al progressivo 420, sull’autovettura Fiat Uno targata MI8Y5509 in uso a PANGALLO Giovanni, intercettata con RIT 1247/04 RGNR DDA nell’ambito del proc pen 2113/04, ed avviene tra due persone di sesso maschile, identificate in PANGALLO Giovanni e in PROSCENIO Arnaldo, sopra meglio generalizzati. La discussione verte sulla nuova organizzazione dei sodalizi mafiosi della zona. Il primo (PANGALLO Giovanni) si lamenta del fatto che ad ATTINA’ Paolo hanno dato la “BASE”, la stessa carica cioè conferita a lui. Con la differenza, però, che lui questa carica l’ha guadagnata sul campo, mentre ad ATTINA’ Paolo, l’hanno conferita “dopo che sono finite le mbrischiatine” (ndr fine della faida)”; ed aggiunge che “se non era per questo a quest’ora neanche picciotto era” (carica della Ndrangheta più bassa della base). Nel contesto della conversazione PROSCENIO Arnaldo parla di un esposto che è stato presentato nei suoi confronti (circostanza effettivamente accaduta, come si evince dalla relazione di servizio allegata alla scheda personale), poiché alcuni vicini non volevano fargli costruire un balcone. A dire del PROSCENIO, tra i firmatari di tale esposto figurava anche la mamma di ATTINA’ Paolo. A tale proposito il PROSCENIO dice di aver avvertito la “Società” (l’organizzazione criminale). Per una più chiara comprensione del concetto appena espresso si riporta la trascrizione integrale: Giovanni:- PANGALLO Giovanni; Ciccino:- PROSCENIO Arnaldo; Giovanni: Non si vede nessuno! Ciccino:Bravo, bravo .... Giovanni:Non si vede nessuno perchè.... Ciccino:Non comprensibile Giovanni:Si compare Ciccino, guardate io non dico insomma Ciccino:Rispettiamoci Giovanni:Ci rispettiamo perchè ognuno per carità Ciccino:Ci rispettiamo Giovanni:Per carità cose personali insomma poi ognuno fa quello che vuole che si comporti come vuole che a me non interessa proprio. Ciccino:Si, si.... Giovanni: Non c'è vi dico non c'è niente, vi ricordate quando vi ho detto io compriamo una porcella la uccidiamo e c'è la mangiamo ma non c'è armonia compare Ciccio Ciccino:Eh! Giovanni:Non vi ho visto non vi ho parlato più non vi ho detto niente. Ciccino:Non comprensibile Giovanni:Non c'è Armonia compare Ciccio quando compriamo la porcella siamo andati l' poi quella sembra offeso quell'altro ma andate a fare in culo. Ciccino:Ma hhhh Giovanni:Non c'è amore quando non c'è amore non c'è niente altrimenti prendevo un porcello da trenta chili lo mangiavamo bevevamo scherzavamo. Ciccino:Eh!!! Giovanni: Facevamo gli scemi Ciccino: 10, 20 persone Giovanni:Eh! Ciccino:Ci passavamo una giornata Giovanni:Una giornata, ma una giornata ma insieme perchè insieme è una cosa diversa compare Ciccino perchè le cose . Ciccino:Eh! Giovanni:Uno scambia un opinione diversa pure quando si è insieme si parla di tante cose Ciccino:Allora allora. Giovanni:Si scambiano opinioni pareri ma vaffanculo allora non facciamo niente lasciamo perdere Ciccino:E io ci stavo a queste cose mi piace Giovanni:Ma figuratevi compare Ciccino se non mi piacciono, vedete che a me dove sono festicciole sono sempre presente Ciccino:Vedete come faccio io no....non pensate io… Giovanni:Figuratevi se non mi piace stare con gli amici con cui mi rispetto però non c'è vedete non c'è , non c'è niente compare Ciccino. Qua tra un pò se non capitano le male occasioni neanche ci vediamo più. Ciccino:Si, si E vero. Giovanni: Se va così non ci vediamo , solo animali perchè siamo obbligati Ciccino:Se no si fanno i doveri le cose Giovanni: bravo. Ciccino:Eh Eh. Giovanni:Altrimenti... Ciccino:Perchè senò. Giovanni:Neanche lì ci vediamo più Ciccino:Io dico che è un peccato vedete Giovanni:Per me si compare Ciccillo perche io, a me sarebbe piaciuto che tornasse come vent'anni fà per quanto.come la vedevo io cioè per come mi piaceva a me per come la sentivo io la cosa, volevo tornare a vent'anni fà Ciccino:Ma all' epoca quando si diceva una parola la sentivano quando dicevo una parola io si sentiva la parola . Giovanni:Ma è normale che la sentivano Ciccino:Non comprensibile Giovanni:Come no ci mancherebbe Ciccino:Si sentiva la parola Giovanni:eh eh Ciccino:pure che era storta si sentiva Giovanni:si sentiva si sentiva come non si sentiva Ciccino:Avete capito GiovanniSi sentiva ....: Ciccino:Perchè io ero abituato con i vecchi vecchi Santi chiamati Santi Giovanni:Con questi quattro .....ora uno si spaventa Ciccino:Eh! Giovanni:Non può fare più le battute uno non comprensibile Ciccino:Li vecchi qua tutti li vecchi Non comprensibile Giovanni:Certe volte compare Ciccillo non voglio perchè vedete la cosa non interessa perchè uno quando... Ciccino:Si si... Giovanni:Allora sapete che succede le cose poi tendono sempre a ingarbugliarsi di più l'altra sera eravamo c'era, nomino a questo perchè insomma, voglio dire è vicino a mè a Paoletto Lepro (Paolo Attinà) parlava di cose una poco lui era basista di quando .. gli ho detto senti che ti dico tu la base l'hai presa quando sono finite tutte le storie altrimenti neanche picciotto eri e quando mi hanno dato la base a mè a me se mi hanno dato la base è perchè gli uomini di panza Ciccino:Cristiani. Giovanni:Me l'hanno data perchè me la meritavo ma questo prima di tutte stè cose quà vedi che a me non mi devi fare discorsi che mi fai discorsi pippari tu hai preso quello che hanno preso quello dopo alla fine quando hanno preso tutti tu sei come gli altri non cambi più di tanto tu quà stai parlando di una vecchia stirpe la vecchia stirpe non facevi parte tu ero io Ciccino:Lui ora lui ora alla mia assenza tutto proprio Giovanni:Quando ero picciotto io di loro nessuno era picciotto di questi Ciccino:No, no. Giovanni:Di questi nessuno era picciotto nessuno in assoluto c'era cioè non mi ricordo quando eravate in società voi che non comprensibile era picciotto mi avete mandato a Roccaforte per chiamare a Peppe Tasi E non c'era nessuno io Lillino e Giovanni Maretta eravamo Ciccino:questi qua. Giovanni:Non comprensibile Ciccino:Questi quà sono stati fatti alla mia assenza di quando ci hanno fermato per il fatto della spazzatura là Giovanni:Lo hanno fatto dopo picciotto Ciccino:Dopo dopo Giovanni: Dopo picciotto eravate libero quando lo hanno fatto picciotto era dopo quando hanno fatto la pace compara Ciccio sentite a me quando hanno fatto la pace eravate libero sentite a me quando hanno fatto la pace eravate libero voi eravate libero compare Ciccio Ciccino: Quando gli hanno dato la base Giovanni: Quando gli hanno dato la base era ora quando hanno fatto tutte le mbrischiatine ( miscugli) dopo la faida Cicciono i:Si si. Giovanni:Compare Ciccio all'epoca hanno fatto a tutti, A “Pietro Racina” (O Mancini) tutti la base erano più c'è ne e meglio è . Ciccino:Si si Giovanni:Quindi quando è così che mi interessa a me che devo sentire più Compare Ciccio Ciccino:Si si Giovanni:Che devo sentire la coppola che a me hanno aspettato 10 anni e due...un anno che sono dal carcere per prendere la base Ciccino:No no.. Giovanni:Davvero scherziamo così che senso prendete e fate che me ne frego io me ne fotto che fate le cose vanno per gradi non vanno così Ciccino:L'altro giorno glielo avevo detto Giovanni:eh... Che vieni e mi racconti tu a me ma apposta io Ciccino:No... Giovanni:Allora è meglio non parlare proprio. e meglio evitarle stè cose che facciano quello che vogliono non mi interessa Ciccino:Che fanno cercano di prendere la luna con le mani questi quà Giovanni: Se quelli una volta mi hanno fermato là quelli là che gli ho dato la macchina a lui mi hanno fermato al bar di Maru Rosario che ero picciotto che gli ho dato la mia macchina e facevano rumore paese paese mi hanno fermato per 15 giorni un bordello mi hanno fatto lui che sapeva di ntriglie e cazzi ...... Ciccino:Eh.. Giovanni: Che sapevano non sapevano nessuno niente loro sono partiti militare “Turennu” è partito militare e non lo hanno voluto fare picciotto se vi ricordate Ciccino:eh Giovanni:Se vi ricordate Ciccino:Si che mi ricordo Giovanni:E non lo hanno voluto fare picciotto lo hanno fatto dopo che è tornato da militare quando di tutti questi non c'era nessuno. Ciccino:No, no. no..... Giovanni:questi non sapevano nulla avevano vent'anni ancora non sapevano che mangiano... Ciccino:No, ni è vero è vero Prendete ora che.-... Giovanni:No ora compare Ciccio Ciccino:A mè proprio Giovanni:A me non mi tocca proprio, a me onestamente quando c'ero io loro dovevano mangiare latte Ciccino:Si, si...A me se mi salutano io li saluto altrimenti a me neanche per l'anticamera di queste cose quà io ho passato freddi ho passato freddi e caldi compare se quella capra dice che ha cent'anni quello Giovanni:Loro non sapevano neanche che mangiavano fino a ora fino a 40 anni non sapeva neanche che mangia Ciccino:Si è bagnato con il... con il fuoco si levava Giovanni:E andava girando ma non più di tanto che poi alla fine Ciccino:Ma và ...non comprensibile Giovanni:Ma sì la vita compare Ciccio Ciccino:Non comprensibile Giovanni:Si si lo sanno Ciccino:lasciateli stare Giovanni:No no. Ciccino: Lasciateli stare compare. Giovanni:Io rispetto le persone che mi rispettano il resto..... Ciccino:Oh! E' fregatevene Giovanni:Io ho fatto una scelta perchè a me poi non è che devono dare niente compare Ciccio non interessa io le persone che rispettano ....li rispetto Ciccino: Noi non abbiamo, abbiamo bisogno di tutti i personaggi Giovanni:Si per carità Ciccino:Allora voi i non è che si mangia il cervello Giovanni:Ci mancherebbe Ciccino: Tutti ognuno ha bisogno di un altro Giovanni:Pure dello spazzino pure il peggiore.... Ciccino: Tutiii.....di tutti gli affari vostri non dovete dire a quello Scecco (asino) non glieli dovete dire Giovanni:Anzi..... Ciccino: E come altro ? Giovanni:Quest'anno c'è posto Ciccino:Eh! Giovanni:Ma sì......E Mannaggia la vita ecco perchè non comprensibile Io ancora li voglio vedere quando gli danno quattro schiaffi come stanno zitti Ciccino:E va bene Giovanni: Si sente una risata Mi ha detto una volta Ntoni Pelle al carcere Ciccio.. Ciccino:Si si Giovanni:Compare Gianni Tutti si “nacano e si torciono” (si atteggiano) voglio vedere il banco di prova questo è quando li spingono belli puliti poi vediamo chi sono e chi non sono tutti quelli fuori che si nacano e si torciono (si atteggiano) quello e aveva ragione compare Ciccio.Ciccino:E aveva ragione Giovanni:Il banco di prova è quello il banco di prova perchè poi bisogna vere il dopo Ciccino:Si ma è così proprio così Giovanni:Ma Don Ciccio è così e giusto che quello che vale tende a on valere e quello che non vale tende a valere (le voci si accavallano) o all'incontrario però non penso che il tempo mi da ragione che vale vale sempre Ciccino:Ecco Bravo Giovanni:Chi vale che è natura vale sempre CiccinoSi si.:Senz'altro senza problemi . Giovanni:Questo non c'è ombra di dubbio Ciccino:Senza problemi Giovanni:Chi non vale si vede che ha tempo mi darà ragione Ciccino:Senò dovete dire che noi . Giovanni:E poi questo mi parla io non voglio perchè mannaggia la miseria perchè le cose quando si fanno sbagliate ti dicono ma tu perchè ci sei stato perchè poi quando uno si nausea che facciano quello che vogliono perchè quello Maru lepro chi era carabiniere cos'era ? Ciccino:No era niente Giovanni:ma è perchè voglio dire compare Ciccio lasciamo stare certi discorsi,ma voglio dire uno non parla ma poi ad ognuno gli gonfiano però. Ciccino: Ma .....per tanti anni fermi i suoi la mamma di Paolo quando mi hanno denunziato che ho fatto un balcone proprio.... Giovanni:eh eh! Ciccino:Che mi ha chiamato il maresciallo là, tutti i tuoi eccoli quà la lista e nella lista c'era pure sua mamma ne erano tanti là e tu per un non comprensibile Giovanni:h1 Ciccino: E poi l'ho fermato da allora non che lo avevano fatto, Giovanni:Non era prorpio ma forse qualche parola che dicevano . Ciccino: Non comprensibile Poi ho detto che non succeda niente perchè lo sapevano tutti là, oltre al fatto che non sanno niente Giovanni:No certo eh! Ciccino: Avete capito Giovanni:Certo! Ciccino: Lu......ora gli brucia il culo che non ho potuto vedere prorio prima sempre non comprensibile Giovanni:Non comprensibile Ciccino :Lui lo sapeva il fatto di sua mamma Giovanni:Ora non lo può dire. Ciccino:No ora non lo può dire GiovanniLo so perchè parlavo Ciccino: Si, si lo sò io non gli neanche domandato Giovanni:No ma che interessi ha. Ciccino:no no Fatti suo, lui lo sapeva . Giovanni:Certo che lo sapeva come faceva a non saperlo Ciccino: lo sapeva di quando lo sapevano tutti e allora (le voci si accavallano) che volevano , Gli l'ho passata io per novità Mi hanno fatto così così e così gli ho detto alla sua mamma e tutti che poi per la casa tutti quelli che hanno raccolto le firme là me l'ha data il Maresciallo no, Un appuntato E mi ha dato una fotocopia Non ti lasciano fare il balcone guarda quà pure quello Maru Nino Trapani di là sotto aveva firmato quello Maru Nino. Giovanni:S, si....Quello Scecco (asino) si ho capito. Ciccino:Quello scecco il suocero di mio nipote Rocco GiovanniSi, si ho capito quel Ciuccio. Ciccino: Quello di là sotto. Giovanni:E Quello che c'entrava Ciccino:A va bè Più firme c'erano e loro dicevano più pagavo GiovanniChe Ciucci. Ciccino: Tutti questo Rodà, Rodà il vecchio Giovanni:Oh quest'altro co...... Ciccino:Eh! Giovanni: Non comprensibile Ciccino: A va bene tutti questi quà gli ho detto che non vi passa per l'idea a questo Paolo così come vi stò dicendo a voi gli l'ho detto alla società tutta intera passa questo questo e quest'altro , gli hanno fatto l'appiattamento tranquilli Eh! Giovanni: Si c'è stato in programma una casa da vomitare onestamente Onesto una cosa da voltastomaco comunque Ciccino:E va bè Non comprensibile Giovanni: No Perchè ... a parte Ciccino: Si. Ma Non comprensibile Ma quella è asciutta là sotto Giovanni:Lì c'è la fiumara. Ciccino:Mi sembrava che era bagnata là fuori Giovanni: C'è la fiumara c'è assai umidità . Non comprensibile Ciccino: Ah! Non comprensibile Giovanni:No quella è di di là sotto..... Ciccino:Eh! Giovanni: Mi stò arrangiando Ciccino: E va bene piano piano. Giovanni: Mi passo il tempo compare Ciccino. Non comprensibile Ciccino:Eh eh comapare Giovanni Se c'è uno pure così che la tolgo Ciccino: Eh! Eh! Giovanni:E uno solo Ciccino:Oh Bravo Giovanni: Ed è a posto Non comprensibile Ora ci ritiriamo e poi mangio e lì c'è una messa forse C'è messa ci sono monache forse . Ciccino: Bene Giovanni:Qualcosa c'è Ciao! Ciccino:Vi ringrazio Giovanni: Ciao ci vediamo Ciccino: Si Giovanni Ciao compare Ciccino (VEDASI ALLEGATO 2A) “ La conversazione appena esaminata interviene tra Pangallo Giovanni e Proscenio Arnaldo. Sulla identificazione del primo si richiamano i dati relativi all’autovettura su cui e’ stata effettuata l’intercettazione ambientale , sulla identificazione del secondo si rinvia alla scheda personale e al riferimento, verificato dalla P.G., all’esposto a carico dell’indagato per la realizzazione di un balcone abusivo. Nel corso della conversazione PANGALLO Giovanni si lamenta con il suo interlocutore, anche lui per sua stessa ammissione facente parte della ‘ndrangheta, dei nuovi assetti del sodalizio, in particolare della posizione assunta da ATTINA’ Paolo, detto Lepro, che è stato fatto basista. PANGALLO stigmatizza il fatto che Paolo ATTINA’ sia stato fatto basista dopo che sono finite “tutte le storie” (e possibile che il riferimento vada inteso alla fine della faida) perché altrimenti allo stato attuale “neanche picciotto era”. PANGALLO rivendica il fatto che a lui “ la base” gliel’hanno data perché meritevole e solo dopo essere uscito dal carcere (e’ dato che puo’ definirsi facente parte del notorio giudiziario che nella Ndrangheta la detenzione carceraria contribuisce ad accrescere la considerazione degli associati e agevola passaggi di grado) . E’ di tutta evidenza che chi parla, non sapendo di essere intercettato, riferisce notizie relative al contesto di cui egli stesso fa parte, da tempo risalente, per altro della cui genuinita’ non e’, in alcun modo, possibile dubitare. Nel discorrere di Pangallo Giovanni non si colgono reticenze o millanterie ma, se mai, un autentico, orgoglioso dissenso per la facilita’ con cui le cariche di ‘ndrangheta, al momento, vengono attribuite. Allo stesso modo, assai significativo è il riferimento alla vicenda dell’esposto relativo all’opera edilizia abusiva. PROSCENIO racconta che la mamma di Attina’ Paolo , tempo addietro, insieme ad altri, lo ha denunciato per la costruzione abusiva di un balcone. La circostanza e’ risultata veritiera come risulta dagli atti presenti presso la Stazione Carabinieri di Roccaforte del Greco. Il dato rilevante si coglie quando Proscenio dice di aver parlato della questione nella società (ndrangheta) e che hanno fatto degli “appiattimenti” (questa procedura viene attivata prima di un omicidio al fine di studiare le mosse della vittima). E’, anche questo, dato che puo dirsi acquisito come notorio giudiziario che gli uomini di ‘Ndrangheta, per risolvere questioni insorte fra loro, non possono rivolgersi agli Organi Istituzionali. Il semplice esposto/denuncia relativo ad una costruzione abusiva e’ un fatto eversivo, una violazione delle “regole” interne di cui l’organizzazine deve essere informata. Proprio in questo contesto Proscenio Arnaldo dice: “A va bene tutti questi quà gli ho detto che non vi passa per l'idea a questo Paolo così come vi sto dicendo a voi gli l'ho detto alla Società tutta intera passa questo questo e quest'altro, gli hanno fatto l'appiattamento tranquilli Eh!” . Se ne puo’ dedurre che l’appostamento fatto nei confronti di ATTINA’ Paolo era stato messo in atto al fine di eliminarlo o comunque di punirlo, ipotesi rafforzata dalla risposta data da PANGALLO quando dice “Si c'è stato in programma una cosa da vomitare onestamente. Onesto una cosa da voltastomaco comunque “ . La parola appiattimento è da ritenersi riferita agli appostamenti eseguiti al fine di studiare le abitudini di un soggetto che si vuole uccidere o punire. Risulta, inoltre, dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia che Attina’ Paolo temeva per la sua incolumità: si riporta stralcio dell’interrogatorio reso da Mesiano:B. Questo Paolo non si ricorda il cognome? Detto Lepro? B: detto lepro, “Paolennu Lepro” si stretto affiliato di TURI MAESANO,9 e gli faceva l’autista alla buonanima del padre di Turi MAESANO. Ecco come l’ho conosciuto, quando io salivo a Roccaforte e facevo i lavori vicino a casa sua era sempre chiuso aveva porte blindate, finestre blindate, non usciva mai e se usciva, usciva armato, perché a quell’epoca c’erano ancora piccole scosse di guerra … Cio’ che rileva e’ che Proscenio Arnaldo , con la conversazione appena citata, recita una sorta di confessione in ordine al suo inserimento nell’organizzazione criminale di cui anche Pangallo Giovanni fa parte , organizzazione che per Proscenio sostituisce in tutto e per tutto lo Stato e le sue istituzioni. Proscenio, infatti, non fa cenno alla ovvia reazione di un comune cittadino dinanzi ad un esposto per costruzione abusiva ( il ricorso ad un’azione legale per tutelare le proprie ragioni, fondate o meno che fossero, o, la ricerca della via legale per contenere, legalmente, le conseguenze dell’abuso) . Proscenio investe, della questione, “la società” segno inequivoco che di quella “societa’” egli fa parte e di quel sistema riconosce ed accetta le regole e le opportunita’, le prerogative e le sanzioni. In tal senso deve intendersi il riferimento al termine “fermare”. Tale espressione si riferisce ad una sorta di sanzione che l’organizzazione criminale irroga agli affiliati che commettono mancanze di diverso genere e gravità. A tale conclusione si giunge in considerazione del fatto che, durante la conversazione, 9 MAESANO Salvatore nato a Roccaforte del Greco il 10.09.1962, ivi residente alla via Plachi nr.1; PANGALLO Giovanni si lamenta, piu’ volte, del comportamento di ATTINA’ Paolo e confronta il trattamento riservato (dalla “Società” n.d.r.) a quest’ultimo, con le ripercussioni cui, per molto meno, da lui subite in anni passati, per un atteggiamento che non era stato gradito dai notabili del tempo (“Se quelli una volta mi hanno fermato, là quelli là che gli ho dato la macchina a lui mi hanno fermato al bar di Maru Rosario, che ero picciotto, chè gli ho dato la mia macchina e facevano rumore paese paese, mi hanno fermato per 15 giorni, un bordello mi hanno fatto, lui che sapeva di ntriglie e cazzi”). mentre parla L’espressione “mi hanno fermato”, viene utilizzata da PANGALLO dell’assegnazione delle cariche all’interno dell’organizzazione, lamentandosi, contestualmente, della carica attribuita ad ATTINA’ Paolo. Egli racconta che, una volta, per aver prestato la propria vettura a persone che hanno molestato, col rumore roboante emesso dall’auto consegnata, la quiete del paese, i vertici dell’organizzazione lo hanno fermato per 15 giorni, rimproverandolo aspramente ( “bordello”). Oltremodo sintomatica del contesto in cui si muovono sia Pangallo Giovanni che Proscenio Arnaldo e’ un ultima circostanza. PANGALLO prende ad esempio una frase a lui detta da “Ntoni PELLE” (ndr PELLE Antonio), ovvero che “tutti si nacano e si torciono ma il vero banco di prova è il carcere” : da questo riferimento si evince che i modelli da imitare sono ovviamente i capi mafia. Questa conversazione, nella parte in cui fa riferimento alla circostanza descritta da PANGALLO Giovanni: “quando hanno fatto le ‘mbrisciatine”, in qualche modo conferma che dopo la fine della faida c’è stata una sorta di fusione tra le due cosche relativamente alla gestione dei rapporti fra tutti gli affiliati, probabilmente anche alla gestione degli affari illeciti, appalti, traffico di droga ed altro. Sulla medesima autovettura in uso a Pangallo Giovanni e gia’ indicata , in data 19.03.2005 al progressivo 666, e’ stata captata un’altra conversazione in cui si parla delle cariche degli affiliati e viene confermata l’appartenenza alla Ndrangheta di PANGALLO Giovanni. Secondo la P.G. Pangallo, nella circostanza di cui tratta la conversazione, si trova presumibilmente al bar di Roccaforte del Greco, dove litiga con uno degli avventori, ne scaturisce quindi una discussione concitata con una persona di nome Giovanni, non identificata, al quale PANGALLO Giovanni dice che domani o dopodomani gli “butta” 4 colpi di pistola (si riferisce alla persona con cui ha litigato). Un altro interlocutore non identificato, intervenuto nella discussione e con l’intento di calmare PANGALLO, gli riferisce di stare calmo che quello (la persona con cui PANGALLO Giovanni ha litigato) è uno di loro (ndr fa parte del loro sodalizio); a questo punto PANGALLO Giovanni dice che da adesso in poi non lo è più perché immediatamente andrà dal “capo giovani” e lo “fermerà”. Pangallo Giovanni fa, nuovamente, uso del termine “fermare”, termine che, gia’ si e’ visto , si riferisce ad una procedura sanzionatoria in vigore nella Ndrangheta, che è di fatto un sorta di sospensiva, attraverso la quale per un periodo di tempo il soggetto colpito dal “fermo” non fa parte del sodalizio. Successivamente PANGALLO Gioanni si reca a casa di PROSCENIO Domenico, nato a Roccaforte 18.02.1962 ivi residente, che viene definito dal predetto “capo Giovani”. La conversazione rivela l’esistenza di un’altra figura all’interno dell’organizzazione, figura che evidentemente si trova ad un livello gerarchicamente superiore al basista, carica che lo stesso PANGALLO si attribuisce (il capo giovani è la figura più rappresentativa della NDRANGHETA Minore) . Si è addivenuti così ad identificare il capo giovani in PROSCENIO Domenico, nato a Roccaforte del Greco il 18.02.1962 ivi residente, figlio di PROSCENIO Arnaldo. L’accostamento, e quindi la conseguente identificazione, si è resa possibile in quanto lo stesso PANGALLO Giovanni dice di essere andato a casa di Mico PROSCENIO - Mico in dialetto è il diminuitivo di Domenico - inoltre PANGALLO Giovanni chiede dove si trova Mico a una persona di sesso femminile di nome Mimma (PROSCENIO Domenico è sposato con IARIA Domenica, nata a Roccaforte del Greco il 25.10.1969 ivi residente); adirato PANGALLO Giovanni percorre poi un altro tratto di strada e si ferma a parlare con un certo Franco, non identificato e gli chiede dove sono i vertici “Sono andato a trovare a Mico Proscenio (*) e non c'era. dove sono le cariche voglio dire non ci sono non si trovano se ne vanno così”( ragionevolmente si riferisce ai vertici dell’organizzazione criminale di cui egli fa parte) e comincia a raccontargli quanto poco prima accaduto. A questo punto Franco interrompe repentinamente la conversazione dicendo a Giovanni di evitare di parlare in macchina di certe cose, confermando quindi il carattere certamente illecito della questione trattata dai due i quali scendono dall’autovettura e continuano a parlare fuori dell’abitacolo impedendo la comprensione del discorso alla P.G. procedente. Si riporta la conversazione integralmente: Giovanni: PANGALLO Giovanni; Uomo: persona di sesso maschile di nome Giovanni in corso di identificazione (verrà chiamato uomo per non confonderlo con PANGALLO Giovanni) Mimma: Iaria Domenica; Franco: persona di sesso maschile in corso di identificazione Giovanni: Ciao Umberto.... Uomo:Non comprensibile Giovanni:Sono andato a prendere le sigarette e non li ho trovate Uomo:E che cazzo minchià.... Giovanni:Cosa? Uomo:E te ne sei andato Giovanni:E cosa dovevo fare Uomo:E qual'è il motivo ? Giovanni: E il motivo per cosa è uno brutto di questi quà che domani mattina o dopodomani gli butto 4 colpi di pistola Uomo:Non comprensibile Giovanni:Litiga con me. Uomo:No.... Giovanni:Come no Giovanni ma stai scherzando Uomo:Ma vedi che è un ragazzo dei nostri Giovanni: Ma quale dei nostri questo è fermo intanto che lo fermo io adesso immediatamente subito immediatamente questo è fermo Giova....poi non sappiamo se domani mattina gli butto 4 colpi di pistola perchè ha litigato con me a questi rischi adesso. Uomo:Ma non avete litigato bene. Giovanni: Giovanni mi ha parlato con le mani in faccia sono fatti suoi ora se domani mattina gli arrivano due botte di pistola non glieli posso coprire io Uomo: Non c'è motivo . Giovanni: Non glieli posso coprire più io Giovanni No. Sei apposto Giovanni tu sei apposto Giovanni. Uomo:Ma quel'è il motivo Giovanni:Lui è fermo ora vado a chiamare il capo Giovani e lo fermo Uomo:No, no. Giovanni:Giovanni tieni, deve morire mio figlio altrimenti altrimenti deve morire mio figlio Uomo:No, no Giovanni: Stò andado a trovarlo Uomo:No, no Giovanni:Si, si Uomo Non comprensibile Giovanni: Dovrebbe morire mio figlio altrimenti Se ti dò la parola su mio figlio vado e lo fermo ora Uomo:Ci vediamo domani mattina Giovanni:Giovanni tieni tieni ti dò la parola su mio figlio Uomo:Ci vediamo domani mattina Giovanni:Vado e lo fermo ora Uomo:No, no. Giovanni:Giovanni tieni non c'è pane, deve morire mio figlio ora Uomo:No, no Giovanni:Giovanni per lui non c'è pane, neanche se viene Dio ne per lui ne per suo nonno ne per nessuno. Uomo:Non comprensibile Giovanni:E se lo sparano che non se la prendesse con mè Uomo:Non comprensibile Giovanni:Giovanni si va bene va a cantare messa và . va a cantare messe va. Giovanni Pangallo parla tra sé………Ma questo non è quà questo brutto.......ma questo non è quà questo brutto a quest'ora dorme. Giovanni: Ciao Mimma Mimmo? Mimma: No non c'è Giovanni:A non c'è pensavo che era quà. Mimma : Non è a casa non so quando viene Giovanni:Ciao Mimma Ciao Si sente una voce maschile che dice " qualcosa che non si comprende poichè si trova fuori dalla macchina, Giovanni:No, voglio a uno e non lo trovo Giovanni: Franco un attimo che ti voglio , ero andato a casa non ho visto la jeep e un attimo veloce veloce . Un secondo sali un secondo che arriviamo al bivio e torniamo . Sono tornato a casa non ho visto la jeep. Franco:Ora sono tornato quanto sono venuto non comprensibile Giovanni: Sono andato a trovare a Mico Proscenio (*) e non c'era. dove sono le cariche voglio dire non coi sono non si trovano se ne vanno così. Franco:Non comprensibile. Giovanni:E durano le cariche? Franco:Come Giovanni:E sono andato a trovare a Mico Proscenio (*) e non l'ho trovato Franco:E com'è che non c'era Giovanni: E non lo so forse è fuori non lo sò, Comunque vedi che da questo momento in poi Franco:L'hanno arrestato ? Giovanni:No non so Franco:Pensavo che lo avevano arrestato ( si sente una risata) Giovanni:Da questo momento in poi da questo istante, domani mattina o vai e lo trovi ora vedi tu insomma dato che a Mico Proscenio non l'ho trovato vedi che ..... Franco: No scendiamo fuori e parliamo non parliamo in macchina, Giovanni: Ma dove ? E comunque fermati là davanti all'officina n ma questa è apposto la Mercedes è che Franco:La Mercedes quale? Giovanni:La mia. Franco:Non comprensibile Giovanni:Va bene fermati lì davanti all'officina un minuto davanti alla ragazza e parliamo... quella già è scesa guarda Franco:Ah! Giovanni:Già è scesa. Franco:No è scesa poichè deve metter delle cose dietro che aveva..non comprensibile Scendono dalla macchina. *PROSCENIO Domenico, nato a Roccaforte del Greco (RC) il 18.02.1962 ivi residente Via Puccini 4 VEDASI ALLEGATO 2B La conversazione e’ di limpida chiarezza e sfugge ad interpretazioni alternative. Conferma l’inserimento di Pangallo Giovanni nel contesto dell’associazione mafiosa di Roccaforte, il ruolo di capo-giovani ricoperto dal fglio di Proscenio Arnaldo, Domenico, l’inserimento, nel medesimo contesto, tanto del Franco non identificato con cui Pangallo Giovanni si sfoga sia del ragazzo che con Pangallo ha avuto il violento alterco e che, in base alla conversazione del 2\6\05 che di seguito si trascrive e’ stato identificato in Cento Rocco. La conversazione sopra riportata è da allacciare a quella registrata in data 02.06.2005 al progressivo 1734 sull’autovettura FIAT UNO, targata MI8Y5509: Si riporta la trascrizione OMISSI DALLE ORE 09.50.19 ALLE ORE 10.08.19 Lello:parliamo di cose nostre Giovanni:Me ne frego di loro Lello:Vedi che ho veramente l'intezione di candidarmi per sindaco Giovanni:Te l'ho detto prima io per me io sono, tienimi fuori per quanto concerne il parentato perchè non sono interessato, per quanto riguarda io , hai tutto il mio pieno appoggio di tutto puoi stare tranquillo e sicuro come l'altra volta vai ti fai una bella amministrazione una bella giunta fatta pulita parla prima con tutti perchè ti devono lasciare in pace tranquillo altrimenti è inutile che vai là e triboli durante il gorno altrimenti tribolo vedi che triboli (esci pazzo) parla prima lascia stare le chiacchere che ti dicono che ti riempono di "PINNU" (ndr polvere) i Pinni lasciali stare, fatti l'amministrazione fatti .....hai il mio pieno appoggio stai tranquillo per quanto dipende da me e dalla mia famiglia puoi stare tranquillo di tutto Lello:Il problema è ora glielo dico a Turuzzu (ndr diminuitivo di Salvatore) che voglio fare la lista Giovanni:Lo chiami e glielo dici ho queste intenzioni quà Lello:non comprensibile Bicicletta (ndr sopranome di PANGALLO Domenico) Giovanni:Non lo so perchè non voglio neanche nominarlo Lello:Non comprensibile Bicicletta Giovanni:non lo so a me non me lo nominare proprio che io non voglio sapere Lello:Si naca (movimento ondulatorio tipoco della Ndrangheta) Giovanni:a me non me lo nominanre proprio Lello:Io gli ho detto qualche parola che amesso che veniva Giovanni:No non mi interessa se c'è lui quà io vado là fuori te l'ho detto prima dove c'è lui e dove c'è Zumbo a me devi fare conto che io non ci sono devi fare finta che non ci sono perchè io non vado d'accordo con queste due persone Lello:la dovete risolvere qusta cosa Giovanni:Non non risolviamo nulla che risolviamo domani mattina devo lavorare con mario RODA' altro che risolviamo , non risolviamo proprio non volgio sapere proprio dove ci sono io devono andare lontano tutte e due che si tenga a suo comapre che si tenga i suoi che se li tenga cari che quando si accorge non comprensibile Io non sono andato enache al compleanno io non voglio sapere più con mè chiusa con i parenti ho chiuso ormai troppe cose Lello E orami le cose hannmo scavalcato la lui viaggia sempre con lo stesso inc. non cambia mai stai tranquillo e allora visto che è cosi lui stà per i fatti suoi e io per i miei non comprensibile Lello:Gli ho detto io Giovanni:Non ti fidare Lello:Glielo hai detto ho chiesto io, dice ho mandato la bambina Le voci si accavallano Giovanni:Inc a calndreanna e ora calndreanna Lello:Comunque si è reso conto che ha sbagliato Giovanni:No ancora non si è reso conto se si rende conto quando sbaglia si cambia non ci lavoro mai io mai io gli auguro bene sempre più di quanto vuole il tuo cuore ma che abbia qualche problema e poi vedi come si ende conto La trascrizione riprende alle ore 10.13.55 Giovanni:Ci assai discorsi che sono gravi Leo ci sono assai discorsi io non ho sbagliato mai io non ho sbagliato mai leo con te io ti ptrego in confidenza ti dice Lello devi avere la bontà se sbagliavo con te se cercavo di non sbagliare io non sbaglio con le persone e con i parenti io che sbagli con i aprenti è difficile io non sbaglio io l'ultima cosa che ho avuto con questi cascio perchè hanno sbagliato loro ma questo ancora si deve vedere perchè altrimenti è difficile che sbagli che poi Andrea a me non mi ha salutato più "Rocchicennu" (ndr Rocco) ha fatto cose con suo nonno lì hanno fatto tragedie con suo nonno ma questi sono discorso che qualche volta si chiariscono io con i parenti non sbaglio io i parenti li rispetto tutti e rispetto tutti i parenti indistintsmente sono tutti buoni i parenti Lello: Ma ti sei acchiappato (ndr litigato) con Rocco Giovanni:E abbiamo litigato e mi ha parlato con le mani in faccia ma se tuo nonno viene e ti racconta tragedie miserabile tu non devi portare odio me io sono andato a graffiare la macchina a tuo nonno stupido che tuo padre è arrivato a Roccaforte e non mi ha salutato storti che quando avete dovuto aggiustare la campagnola che aveva 10 milioni di danni che te l'ha aggiustata chi ti ha fatto l'assicurazione e ti sono rimasti pure soldi merda non ero io a suo padre a Bagaladi glielo fatta all'epoca quando hanno investito il PAJERO questa quella che hanno.... Lello:Allora c'è l'aveva con te perchè gli hanno raccontato 10.15.13 Giovanni:Che io glio graffiato la macchina Lello: Ma tu glielo hai detto Giovanni:Si fà fidanzato, si fà fidanzato che ti non comprensibile sempre quà sopra a pino a tutti quanti era la seduto ha chiamato a Melo il baffo venite e bevete e me non mi saluti ma zimmaro io me ne fotto di te Lello:ma eranop cose di prima dici tu Giovanni:A me vieni e non mi saluti io me ne fotto di te zimmaro, bicicletta che quel giorno lo hanno chiamato lha sopra non è stato capace a dirgli quà le cose sono così non ha tragediato pure lui hai capito perchè bicicletta è così io ora adesso mi stò rendendo conto di tutte le cose OMISSIS DALLE ORE 10.15.50 Tale conversazione conferma quanto appreso dal Comandante pro tempore della Stazione di Roccaforte del Greco, ovvero che il soggetto con cui in data 29.03.2005 PANGALLO Giovanni ebbe un forte diverbio si chiama Rocco, soggetto che la P.G. procedente identifica in CENTO Rocco. VEDASI ALLEGATO 2C Significativa e’, ancora, la conversazione datata 15.07.2005 progressivo 2493 RIT 1247/04, registrata ancora sull’autovettura in uso a Pangallo Giovanni. PANGALLO Giovanni e PROSCENIO Arnaldo fanno riferimento al cambiamento degli “Ndranghetisti” di Roccaforte dopo la fine della faida (evidentemente perché più liberi di muoversi). Si riporta la conversazione nella parte di interesse: OMISSIS dalla ore 07.42 alle ore 07.44.44 Giovanni: E che deve funzionare compare? Arnaldo:Ah? Giovanni:E che funziona non vedete che è un paese perduto ormai è finita per quà quella cosa là. Arnaldo: Si sente una risata Giovanni:- O meglio dire non è finita perchè ognuno di noi teniamo lo stesso discorso come siamo rimasti però . Arnaldo:Eh! Eh! Giovanni:Non c'è niente è morto, il fatto è morto . Li vedi solo che "nacano di culo" (si atteggiano) e la cosa va sempre a morire e più tempo passa è peggio è compa Arnaldo: Il peggio viene appresso diceva quello ed è così. OMISSI DALLA ORE 07.45 ALLE ORE 08.16. VEDASI ALLEGATO 2D In data 11.09.2005 al progressivo 3216 sull’autovettura FIAT Uno MI8Y5509 RIT 1247/04 è stata intercettata una conversazione tra PANGALLO Giovanni e tale Lello. Quest’ultimo manifesta a PANGALLO l’intenzione di candidarsi a sindaco di Roccaforte del Greco (alla data in cui avviene la conversazione sono prossime le elezioni comunali), e di aver già chiesto a Turi MAESANO di appoggiarlo ovvero se avessero già deciso di appoggiare Ercole (ndr Ercole NUCERA attuale Sindaco di Roccaforte del Greco). In ogni caso Lello avrebbe presentato la propria lista. PANGALLO gli consiglia di parlare chiaramente, tuttavia lui non avrebbe fatto mancare il suo voto. Nella conversazione si registra un passaggio di notevole importanza investigativa. Lello prospetta l’ipotesi di andare a parlare con “Bistecca” (ROMEO Antonio cl 1948 personaggio di spicco della cosca ZAVETTIERI, condannato nell’ambito dell’operazione ARMONIA). PANGALLO Giovanni dice che Bistecca non gli fa nulla, poiché, per motivi privati (una mancato invito ad un compleanno) con Turi (ndr MAESANO Salvatore) nemmeno si parlano. La conversazione in esame puo’ essere letta come conferma di quanto dichiarato dal collaboratore di giustizia laddove ha detto che le elezioni comunali a Roccaforte del Greco sono gestite direttamente dalla Criminalità Organizzata che decide a priori candidati e funzioni. E’ significativo, al riguardo, che a Roccaforte del Greco, alle ultime consultazioni, tenutesi il 28 e 29 Maggio 2006, per l’elezione dell’attuale Amministrazione Comunale, è risultato vincitore il candidato sindaco ed i consiglieri facenti parte dell’unica lista civica, denominata “Avanti per Roccaforte”, sindaco Dr. Ercole NUCERA, ovvero proprio la persona citata nella conversazione. Il personaggio indicato come “Lello” e’ stato identificato dalla P.G. in PANGALLO Leone nato a Roccaforte del Greco il 14.02.1961, ivi residente in via Provinciale 49. Sul punto si richiama la scheda personale . Si riporta la conversazione integrale: Giovanni: ora ora mi sono fatto la doccia, Lello...fino ad ora ho lavorato L.: tutto il giorno hai lavorato? G.: minchia, mi sono ammazzato..e da stamattina alle sette che ho quella macchinetta in mano, ora ho finito...ho mangiato...mi sono fatto la doccia, ho mangiato, e ho detto mi faccio una passeggiata perchè mi ero scocciato...è uscita bene la festa allora al professore? L.: si... G.: e chi c'era di noi altri? L.: inc... G.: e chi ha cucinato? L.: inc. G.: inc... ha cucinato L.: inc...Ciccio Gatto G.: ah...ah L.: inc... G.: ah...ah...buono allor... gli è uscita bene L.: no, cucina speciale sai...io non ho mangiato però G.: inc... L.: guarda quello che hanno mangiato G.:no, ma inc... cucina bene...io lo so che cucina bene...inc... L.: guarda quelli che hanno mangiato... G.: e chi via ha portato là? Tureddu? L.: si... G.: Pinuzzu dirige là tutta la baracca...sono venuti là sopra l'altro giorno per...abbiamo litigato L.: chi? G.: inc... L.: eh G.: è un buffuneddu, Leo. L.: che ha combinato? G.: no, inc...quel giorno è venuto là sopra con me...con bicicletta... quando parlavamo con Turiddu...quando parlavamo con me..neanche ciao..più L.: ah, neanche ciao..niente? G.: no, non abbiamo fatto amici...è arriv...avevo il Maresciallo Mangano e mi è comparso là sopra L.: chi è il Maresciallo Mangano? G.: quello della Forestale...l'ispettore della Forestale..quello di Basilicò L.: ah G.: è comparso stui stortu di Peppineddu ed mi ha detto ...se vuoi venire io...mi ha detto il dottore Battista...io da parte mia ringrazio il dottore Battista...gli ho detto io...gli dice che poi vado e lo trovo...ma gli ho detto io se ci sono questi elementi non vengo...gli ho detto chiaro nella ...inc..non è che me ne fottevo di loro .--------//// L.: bè ma queste cose qua sono cose interne che...inc... G.: ma me ne fotto di lui.. a me che mi...mi..mi porta con porta con chi?..con Turiddu (ndr verosimilmente MESIANO Salvatore)?..lui è venuto a fargli il favore a Turiddu quel giorno là.. e poi passava di là per caso, non è che mi ha telefonato per dirmi Giovanni vedi che ti ha invitato il dottore Battista, Lello...lui è passato per caso perchè sono andati per fare gli imbrogli conTureddu per le vacche L.: guarda.. è capace...sicuro...che Battista gli ha detto:" invita i soliti amici di Roccaforte" G.: lui... praticamente...è salito per caso là, Lello...lui è venuto per caso perchè sono andati con Turiddu per bollare le vacche...per fare imbrogli là..inc...solo loro lo sanno..là c'era un altro che ho visto con una Renault non lo conosco... non so chi era L.: un altro veterinario? G.: si L.: e chi era? G.: non lo so, un giovanottino L.: più o meno? G.: un giovanotto..ma manco nella faccia l'ho guardato...inc... L.: ed era veterinario..? G.: si, sono saliti per bollare le vacche..non mi risulta che... L.: hanno fatto ... inc...no? G.:non lo so perchè..io non è che...loro erano la mattina là a monte, loro sono passati di là...sopra la aluna......nell'area pic nic..se aveva telefonato..comunque in ogni modo, gli ho detto io, al dottore Battista lo trovo io...è meglio che lo trovo in questi giorni che lo voglio per un'altro discorso mio, per quel fatto della Forestale allora che mi avevano detto che mi aiutavano per il fatto...la situazione no..poi non sono più andato..quando..inc...un mese fa...io non è che...il fatto che non sono andato alla festa non cambia niente...vado giocando con questi zimbari io?ubriachi il giorno....tragediatori..inc... L.: ma tu eri potuto venire...tu ti impunti sopra a certe cazzate che non hanno senso vedi..tu eri invitato..ti facevi la tua..inc..ti sedevi, mangiavi e buonanotte G.: si, lo so però non c'era...non li sopporto a questi qua io...non li sopporto Lello, non li sopporto più, se ti dico...non li digerisco non c'è niente da fare più no..se ci sono loro non vado manco ai matrimoni più se sono invitati a gruppi...non vado più a questi matrimoni non vado più e non vado non è che mi interessa...voglio stare fuori dai suoi problemi..io se ne ho problemi miei non voglio che me li piangano loro se li hanno loro non glieli piango io...no, non voglio avere più conto con questa gente perchè sono tragediatori e falsi..uno più dell'altro... a parte il fatto che non si possono vedre tra di lo pure ...che è la cosa più peggiore vedi... L.: quello che ho capito anch'io G.: la cosa più peggiore sai qual'è? che a parte che sono in gruppo non si possono vedere tra di loro...che vedi sono cose gravi queste..si criticano a vicenda poi non è che...e lora Lello a che serve questo gruppo qua per che cosa? per accollarmi guai io...che non ne ho...? io amo la tranquillità Lello...grazie a Dio il mio lavoro...io miei lavoreddi me li faccio...me ne fotto di lui se vengono e se non vengono, gli piscio nel culo a loro e non glieli faccio proprio se venivano..che non glieli facevo proprio se venivano...comunque..non mi interessa a me Lello di loro...di questa gente ...non voglio avere più a conto...inc..voglio stare per i fatti miei, a me gli amici che mi rispettano mi rispettano sempre lo stesso Lello stai tranquillo L.: ci credo. G.: su quello ci puoi calare la pasta...dove vado io..e loro la differenza è enorme, però purtroppo... loro sono fatti così, Lello...falsi tra di loro e quindi sono sempre falsi...io non sono capace...e siamo due caratteri diversi...voialtri tutto a posto? eh? questo ufficio funziona? L.: si G.: inc... L.: io quando me ne sono andato di qua, mi è arrivata una telefonata e mi ha telefonato il dottore Iacopino, mi ha detto siamo a Gambarie, vieni a mangiare qua...dovevo andare ad un matrimonio... G.: Iacopino è in gamba, vedi queste sono persone serie L.: e sono salito per monte e me e sono andato a Gambarie G.: e quello ...inc...che prendi da questa gentaglia..gente storta... L.: sono sceso...gli ho dato la busta ed il bambino che aspettava fuori, me ne sono andato meno di cinque minuti...con la macchina in moto...inc G.: hai fatto bene L.: inc. G.: e cosi devi fare L.: ho fatto il mio dovere... G.: tu lo devi fare perchè hai un ruolo..hai una sistema di...tu lo devi fare Lello...ma io...voglio dire...inc...mi vado ai matrimoni al giorno botte di cento euro a chi? centocinquanta euro..si è sposato quello zimbaro del figlio di Rocca....allora a Bovalino...buste di quattrocento, cinquecento euro L.: chi? G.: quando si è sposato quello...Micareddu..quando mi è successo l'intoppo...inc..gli è essiccato il culo..non voleva fare neanche il testimone quella sera...che siamo andati alla macelleria quel giorno..hai capito?non ..ma che..devi conoscere prima..ma Leo me ne fotto delle persone che devo prendere io da questa gente..buongiorno, saluti e ciao e basta e via ed è finita...me ne fotto di loro L.: questo è pure vero G.: ah Lello mi sono stancato Lello, vedi che io ne ho passate guarda ne ho passate assai e basta mi sono stancato se ho detto basta guarda che ho chiuso L.: e com'è questo lavoro? G.: io non vado, tu? inc..sopra l'aera pic nic lui onestamente...inc..dice alzati e vai là...non esiste...lui mi ha detto fai tutto quello che vuoi...se non ti va di fare una cosa non ti alzare proprio..nessuno ti dice niente...inc..in compagnia siamo quattro cristiani...scusa...io, mio zio inc.., Mico dell'acqua e Giovanni inc...quattro cristiani che scherzavamo, facevamo perchè mi diverto con loro, mi rilasso, il giorno quando vado là mi rilasso...sono persone che non ti danno nessun tipo di fastidio...mi siedo là..se voglio buttarmi sopra la macchina, mi butto sopra la macchina e dormo, se voglio dormire sulla macchina, dormo sulla macchina, se voglio andare per funghi, vado per funghi, devo stare sotto a chi?quando Tureddu quella mattina è venuto là fuori e mi ha fatto perdere la pazienza, ha detto che a Roccaforte tutto noi vogliamo, che ha ragione Pietro Verno, che noi vogliamo macelleria, noi vogliamo animali, noi vogliamo officine, noi vogliamo ditte, noi volgiamo tutto, aveva ragione Pietro Verno ed infatti gli ho detto io hai ragione pure tu che hai detto questa parola, così basta l'ho piantato e poi l'ho lasciato..hai capito?che si deve fare..io là che ammazzo qualcheduno con tragedia e bicicletta..ora basta stai tranquillo e sicuro che il tempo gli darà ragione..a lui..a me no, Lello perchè grazie a Dio non mi interessa L.: inc... G.: io viaggio a testa alta, Lello..il brutto è chi non viaggia a testa alta L.: dissi... G.: si, si... L.: che ha...inc...Verno.. G.: ma infatti ...inc...hai ragione pure tu L.: inc..gli dà ragione a lui..gli devi dire G.: si, ma appunto.... L.: inc..che non lo può vedere..inc... G.: penso di si...la gente Lello, la devi concoscere, te l'ho detto..difficile purtoppo è conoscere le persone..io sto bene lo stesso...guarda..ti assicuro che sono assai più tranquillo ora, Lello...non esco più..non vado al bar...non volgio sapere del bar di Annunziato..non voglio sapere niente..perchè sono a posto L.: parliamo di cose più serie che è meglio..vedi che ho intenzione di candidarmi per sindaco G.: per conto mio ti ho detto che si...ma vedi non ti mettere a tragedia con lui, vedi che cade a tragedia, parla prima per me, Lello, e per quanto riguarda i miei..i miei quelli..i miei ti parlo di mia suocera, mio suocero, mia moglie, ...i miei..puoi stare sicuro che non ti sbagliano...io dove arrivo ti appoggio puoi stare tranquillo sicuro a politica aperta..non politica libera barbarie che ti faccio male non è che ti faccio bene però ti faccio una politica sicuro bene..però parla prima con loro...parla chiaro...vedi che ti bleffano ah..non ti fare ingannare e mi ti bruciano...perchè se ti bruci e non fai niente, vedi che te lo dico prima L.: una parola gliel'ho detta già... G.: tu non devi dirgli parola, tu devi sederti a tavola, Lello e devi parlargli chiaro e devi dirgli volete e non volete? no, mi appoggiate, perchè sono cose diverse vedi che poi si mettono d'accordo alla fine e non ti vota nessuno, Leo..che se Turi non ti vota, bicicletta non ti vota nemmeno non gli credere (non mi ti lo 'mbucchi).. L.:si, si... G.:di questo puoi stare tranquillo..lui ora gli dà il culo e gli dice mettimela..io ti dico le cose come sono perchè sai che fanno?...ti bruciano..ti mettono là e ti bruciano... e poi fai cattiva figura che non è il caso...mi capisci? ti fanno fare la fine di Mesiano (ndr ex sindaco di Roccaforte) e non è il caso, vedi...che poi...se tu hai un ruolo per cazzi tuoi di medico ...cioè stai benone..perchè ti devi bruciare se non vinci le elezioni..mi segui? tu devi andare con le elezioni vinte...se vai...devi andare con carta e tavolino...ti devi prendere tutto il suo parentato... L.:e tu dici come gli dico? G.:io te l'ho detto come gli devi dire...li devi chiamare a quel tamburo di Bicicletta (ndr PANGALLO Domenico) ed a Turiddu (Turi MAESANO) e a Paolo 'u Lepru (ndr Paolo Attinà) ...perchè sennò non ti appoggiano poi...non ti appoggia nessuno....gli devi dire "io mi candido per sindaco...mi appoggiate? ..ho questa intenzione...che pensate? ...mi appoggiate o no?"..perchè loro hanno già preso impegni con Ercole...vedi che già si sono esposti..questo te lo dico ma che resti qua... L.:lo so G.:e allora..parla prima vedi... L.:io gli ho detto che se.. G.:perchè poi Ercoleddu è pure nei Maisano...non è Lino...vedi parla chiaro con tutti... L.:aspetta... G.:chiama a Lillino... L.:aspetta...senti che ti dico io...vedi che Tureddu gli ho detto io queste parole...lui mi ha detto che forse..inc..mezza parola..Turi...gli ho detto io...mi appoggiate o non mi appoggiate? G.:così è... L.:voi se voi appoggiate ad Ercole... G.:così ...devi parlare chiaro... L.:se voi appoggiate ad Ercole, la lista la faccio lo stesso... G.:si ...che tu la vuoi fare, stai tranquillo sicuro che ti appoggio per conto mio.. L.:io che sono io...se tu voti ad Ercole ricordati, gli ho detto io, quello che ti dico...i rispetti che hai tu a Roccaforte ce li ho anch'io perchè tuo figlio è nato a Roccaforte come me G.:ma tu chiama i parenti..fissa..chiama Lillino...stringi tutto il parentato prima..parla tutto con i parenti prima..ad esempio stringi a Lillino e blocca tuta la situazione di inc... di tutti questi quà L.:li sto facendo G.:e appunto...tu blocca tuti i cosi L.:lascia stare che ora vado e trovo a Bistecca (ndr ROMEO Antonio) e piglio inc.. G.:Non ti fa niente Bistecca, Lello..Bistecca non ti fa niente...Bistecca e Turiddu neanche si parlano...capisci o no? Bistecca con il fatto di sua mamma che Turiddu allora Bistecca l'ha chiamato là, Bistecca non gli parla più a Turiddu..gli parla però lui gli è caduto dal cuore..hai capito? quando non ha invitato a sua madre al compleanno di suo figlio...di quello scecco di inc... L.:l'ha chiamto là a lui? G.:si...si...li so io i fatti eprchè allora eravamo in buoni rapporti e li so tutti L.:ah... G.:quindi Bistecca gli è caduto di cuore perchè Bistecca, quando ha chiamato una persona là, per lui è inc..non c'è inc..se non fanno quello che dice lui, a lui l'hai perso...è finito...con Tureddu non si... inc... trovare gli amici... L.:vabbò... G.:comunque io ti ho detto le cose da fare... L.:io sto stringendo il cerchio, Turiddu può fare quello che vuole.. G.:per me... L.:ascolta che ti dico...vogliono appoggiare ad Ercole..appoggiano ad Ercole..è giusto? fronte con fronte non si incontrano mai...ma vedi che possono perdere lo stesso... G.:ah si...se fai la politica per bene e fai una lista per bene si... L.:pare che la perdono lo stesso, Giovanni... G.:se fai una lista, guarda, con dodici candidati ed il parentato...il parentato che ti appoggia però non è che ti fanno bleff...non è che ti fai bleffare L.:stai tranquillo G.:non è che ti bleffa il parentato...io non ti bleffo sicuro perchè per conto mio puoi andare..ci puoi...i miei..tu ...dieci voti...puoi contarli dei suoi..dieci...non contare voti tu...conta dieci dei miei e che quelli sono sicuri...puoi stare tranquillo..sono dieci voti..i miei...che ce li ho io..dieci voti...puoi stare tranquillo..dei miei...chei ti voto sicuro...tu curati il parentato tutto...se fai dodici consiglieri...mi scegli dodici cristiani...gli vinci le elezioni con inc...Leo L.:io intanto gliel'ho detto..gli ho buttato la pietra in acqua...voi volete portare ad Ercole, portatelo... è giusto? G.:vedi che sono falsi, Leo...non ti illudere, che ti riempiono di pelo il primo di bicicletta... L.:no, no... G.:perchè è falso L.:no, ora mi devono chiamare loro, giusto? G.:vedi che lui...biciletta dice di si...all'ultimo minuto...t'incula (t'appoia) L.:ma bicicletta gli devo dare poco conto G.:e non gli dare poco conto che è meglio L.:a bicicletta inc... G.:inc...perchè poi va e gli rapporta, quello che dici tu va e glielo rapporta a Ercole ed a lui, ed a Tureddu...anche se ancora Ercole deve venire a Roccaforte L.:non ci viene G.:perchè non viene?...non so se Ercole viene e si mette inmezzo a questa marmaglia L.:Ercole non è un...un segretario regionale che ha a disposizione onorevoli, senatori è capace, consiglieri provinciali..ha il suo entourage..il capo di questi va a candidarsi a Roccaforte addirittura poi lo possono pure bruciare... G.:no, ma non lo bruciano perchè se si candida, Lello, le probabilità vedi che ce l'ha...lo appoggiano tutti..questi qua lo appoggiano tutti...i parentati grossi lo appoggiano...se piglia questo Battaglia ...questi lo appoggiano tutti...chiumbino (ndr riferito alla famiglia PANGALLO, di cui fa parte PANGALLO Francesco, nato a Melito P.S. il 01.03.1974 ed il defunto fratello Antonio)... questo lo appoggiano tutti..puoi stare tranquillo L.:deve trovare altri dodici elementi G.:si li deve trovare però a lui lo apoggiano tutti.. a livello politico lo poggiano tutti..questi..chiumbino...macino,...non tenere conto di questi... Andrea Mesiano..questi lo appoggiano tutti...Marco Gullì (ndr ex sindaco di Roccaforte)...questi qua sono tutti là se fa la lista lui...contali tutti per là...lu Lepru..bicicletta...Tureddu..Giannici (ndr MAESANO Giovanni)...questi contali tutti per là perchè questi non si spostano... L.:Si ma è capace che... sai che ci fa Ercole? sai che ci fa? tiene a galla, tiene a galla poichè sai che faccianmo candidiamo a mio cognato.----------------// G.:inc...ah gli faceva pure bene in questa maniera...in questa maniera era una mossa che gli faceva pure bene perchè gli stava bene a lui inc...per conto mio non me lo dire proprio...con loro non li voglio nemmeno sentire a loro...dove ci sono loro non mi interesso, guarda, può anche essere che ci siano miliardi, anche se mi chiamavano, guarda si devono dividere...io gli dicevo io non vengo...quindi con questa gente non voglio avere inc...per quanto riguarada questi inc..tutte le notizie che mi curo, me le curo per me non perchè sono con loro, hai capito? quindi è una cosa nostra diversa...non lo voglio sapere...dove c'è sta gente qua voglio stare lontano perchè sono gente falsa...e purtroppo...non vanno bene...questi sono cristiani che non vanno bene...tieniti di conto a questi qua..tieniti di conto tutto il parentato innanzitutto...che poi vedrai che già avrai risultati con il parentato..perchè devi fare i conti che già con il solo parentato a Roccaforte hai 50 voti.-----//// L.:abbiamo il 50%...----//// G.:solo per i parenti hai già cinquanta voti, solo i parenti stretti L.:vedi che inc..cristiani, i favori vogliono poi G.:eh certo...uno, due...ma non li tenere in conto, Lello...no, non li tenere in conto, Lello, gliene ho cacciati cazzi dal culo ai cristiani L.:ma questi qua non mi possono dire di no G.:eh, Lello non ti dicono di no ma quando vanno là non votano Leo e poi ti dicono che hanno votato...Lello vedi che Roccaforte è micidiale come tragedia e come invidia...non mi ti 'mbucchi vedi il roccafortigiano...non mi lo 'mbucchi perchè gli fai il favore...glielo fai tu il favore ma non lui a te..vedi che è molta diversa la cosa L.:e la seconda volta...se uno non vota poi me ne accorgo G.: vedi che è molto diversa... L.: inc...come ti faccio un favore statti tranquillo che fai ...inc..amaro sennò non hai... G.:ma tu sei sicuro guarda qua...se tu ti curi il parentato di tua moglie..lascia stare a Giannici , tutti questi di Billi, tutti questi qua..il nostro parentato...già hai settanta voti matematici, giusto?quelli sono matematici, i tuoi. Tu hai i dodici candidati, portandosi cinque voti l'uno, undici candidati, cinque voti l'uno, Lello... L.:Giovanni, il paese è questo, ci deve riuscire...inc..a fare la lista... G.:eeeehhh..purtroppo....eeehhhhh L.:se non riesce, non ce la fa neanche la lista, però alla fine dei conti, stai tranquillo che Ercole ti farà la mossa di dirti..vabbè ...giacchè.... io guardate sinceramente volevo ma ho troppi impegni...e ti porta un candidato tipo suo G.:si, ma non trova... L.:hai capito? G.:non ...inc... L.:chi non si...si candida? G.:sii... L.:no G.:no te lo 'mbuccare....Leo.. L.:no G.:si..Leo...gli fa comodo agli altri fissa...anche se lui traballa, gli fa comodo agli altri L.:no G.:non ti 'mbuccare...non ti 'mbuccare mai la pelle del lupo, Lello...vedi che il lupo è lupo sempre e vuole sempre fare il lupo..a Roccaforte entra ..inc..al comune se c'è un amministrazione che ci sa fare...inc..ci sono soldi che arrivano da tutte le parti e soldi che si possono amministrare, Lello... L.:vedi che non sia mai perde l'elezioni... G.:non li perde se si candida, Leo...non è difficile che li perde...cioè non è facile..vedi che non..se lui si candida, è già perchè è andato a tavolino... con tutti questi qua..stai tranquillo e sicuro...io non so...perchè non gli domando perchè non abbiamo un buon rapporto e da tre mesi che con me non è che abbiamo...è già da Natale che con me...inc L.:Jonny...io a inc..l'ho chiamato e gliel'ho detto..lui può fare quello che vuole però ricordati sempre che tu ci hai rimesso una carrozzeria G.:a va bene mio fratello dice che non è vero L.: ah non è vero?..inc... G.:si, mio fratello...mio fratello crede alle cose che vuole..lui è abbagliato da loro L.:io ci ho rimesso una macchina...una jeep..inc... G.:loro... L.:poi di altro ti ho detto tutto...poi che appoggi a chi vuole... G.:loro sai che fanno?..per ora sono fatti così...poi certo non si possono vedere nenache tra loro perchè poi non è che è così la realtà..ma io ti dico di parlare prima....in modo che ti dicano la realtà..la verità com'è perchè loro non parlano...loro sono fatti L.:lascia stare che parliamo con inc...di fuori...vedi tu dove se io ..ai miei parenti devo...parenti... G.:ma quale parenti... L.:il fratello di mio cognato G.:ma Leo, ma quali parenti...ma tu sei...ma stai scherzando..ma che tu vuoi scherzare..è gentaglia...è tutta gentaglia..parenti si...ci stavo rimettendo la vita io per loro..non ce l'ho rimessa per trenta e trentuno...parenti...non questa gentè là...per carità...chi non li conosce come se li tiene...chi non li conosce, cari se li tiene...gente marcia... a parte il fatto che sono fatti tra loro...Lello, io...secondo me...puoi fare a meno pure di dirmelo perchè io...dove arrivo io..se posso esserti utile dove arrivo io puoi stare tranquillo che non ci sono ombre di dubbio...fino a dove arrivo io...se poi...ti serve anche il candidato che pensi che io arrivo per candidarlo puoi stare tranquillo e sicuro che non ci sono ombre di dubbio perchè questo... L.:non ho neanche idea ancora... G.:...va per scontato...e tu devi ..inc...una lista per spezzare i parentati..per spezzare i parentati...questo già...loro le idee già ce l'hanno..non pensare che non l'hanno e nella candidatura...quelli che sono non mettono diretti però indiretti li mettono tutti...perchè i diretti non li possono mettere...se li mettono diretti sciolgono l'amministrazione L.:vabbò G.:però i suoi li hanno già ...inc..non ti preoccupare L.:io li aspetto... stai tranquillo che li aspetto...ho pazienza G.:ma quando penso che si vota queste elezioni...quando è che sono queste elezioni? L.:a giugno. G.:a giugno? L.:si a giugno...ancora ci vuole... G.:ancora ci vuole quasi un anno...inc...dieci mesi...però...già a febbra..a marzo..inc...ti devi preparare perchè sennò... L.:se si deve fare..si deve battere già da ora G.:esatto...devi battere già di ora..perchè là Mallamaci è nuovo aspirante...Fullitti (ndr PITASI Domenico Antonio)...questi qua...però non sai ancora che fanno loro perchè loro...fanno pio pio...Guerineddu (ndr SERGI Marco Antonio Guerino) forse aveva idee pure L.:non so...non lo so perchè non ho mai parlato con lui...gli devo domandare a inc... G.:però non penso perchè a lui non penso che lo vuole nessuno a Roccaforte L.:no G.:e chi è che votata a Guerineddu..a Roccaforte non andava nessuno a votare per Guerineddu...so che non lo può vedere nessuno perchè i cristiani buttavano fuoco già da quando era qua che era architetto...le persone lo tenevano sopra lo stomaco...buttavano fuoco..per carità L.:no, inc...Guerino no...si sono bruciati allora G.:si, si sono bruciati loro e quell'altro L.:si sono bruciati perchè..per il fatto di inc...Marco Gullì...inc...buttano fuoco... G.:ma tutti buttano fuoco..buttano fuoco tutti dei roccafortigiani per quei due...e io fino a dove posso arrivare io..che pensi che ti posso...stai tranquillo sicuro che io meno con le due mani...di questo stai tranquillo...io meno con le due mani dove...hai bisogno di un candidato fino a dove arrivo io...quello che possiamo stringere..lo stringiamo ...inc...e con la campagnola di Pietro che avete fatto? L.: domani lo vedo...non l'ho visto più G.:inc... L.:il parafango è... G.:ma quello che è, è..che ci vuole mezza giornata è..porto la..inc... VEDASI ALLEGATO 2E Deve convenirsi con il P.M quando ritiene particolarmente significativa la conversazione appena esaminata. Come si e’ potuto constatare i due interlocutori parlano delle candidature in vista di una competizione elettorale che certamente si identifica nelle elezioni comunali a Roccaforte del Greco. Lello, che è un veterinario, sta valutando la possibilità di candidarsi a sindaco di Roccaforte del Greco alle prossime elezioni del Giugno 2006, ma Giovanni precisa anche Tureddu (ndr MAESANO Salvatore) ha già parlato con Ercole: Lello dice testualmente “se voi appoggiate ad Ercole, la lista la faccio lo stesso...” poi successivamente dice di voler andare a parlare con Bistecca (ndr ROMEO Antonio). Giovanni aggiunge che Ercole per fare la lista vuol dire cha ha parlato con tutti ed hanno studiato la cosa a tavolino. Il consiglio comunale di Roccaforte del Greco è stato già sciolto per ben 2 volte per infiltrazioni mafiose tanto e’ vero che in un passaggio della conversazione sopra riportata Giovanni dice “ .:...va per scontato...e tu devi ..inc...una lista per spezzare i parentati..per spezzare i parentati...questo già...loro le idee già ce l'hanno..non pensare che non l'hanno e nella candidatura...quelli che sono non mettono diretti però indiretti li mettono tutti...perchè i diretti non li possono mettere...se li mettono diretti sciolgono l'amministrazione”. Il senso di quanto affermato e’ chiarissimo: i vertici del sodalizio decidono le candidature ma non espongono coloro che sono ormai acclaratamente associati (colpiti da provvedimenti dell’A.G o altro), e candidano persone che risultano immuni da contiguita’ conclamate perchè altrimenti si andrebbe di nuovo incontro ad un sicuro scioglimento dell’amministrazione. Dalla conversazione si evince che Tureddu (Turi Ercole. MAESANO) ha già parlato con E’ in effetti accaduto che a Giugno del 2006 il Dott. Ercole NUCERA e’ stato eletto Sindaco di Roccaforte del Greco . Lello dice che della situazione vorrebbe andare a parlare con Bistecca, che si identifica in ROMEO Antonio, detto appunto Bistecca, condannato nell’operazione ARMONIA in quanto personaggio di spicco della cosca ZAVETTIERI, legato da vincoli di parentela con il capo cosca , ZAVETTIERI Sebastiano nonchè citato nella sentenza della faida di Roghudi. Quanto e’ emerso dalla conversazione appena esaminata trova coerente eco nelle dichiarazioni rese da Mesiano Carlo, Dice testualmente il collaboratore di giustizia: “A: Senta torniamo un attimo al discorso degli appalti, lei prima ha accennato alla complicità all’interno dell’amministrazione può tornare su questo aspetto dire chi sono queste persone? B: Su questo aspetto l’amministrazione comunale erano tutti tra loro parenti il ragioniere era il fratello del sindaco quindi Pepè ROMEO quando aveva bisogno soldi pure se non finiva il lavoro facevamo una carta dall’architetto e ci davano una mano i soldi cassa depositi e prestiti ed arrivavano sul conto! Alla posta.. A: Quindi il ragioniere del comune? B: il ragioniere si, ora in pensione. A: Era? B: Il fratello del Sindaco, marco GULLI’ il morto, padre dei GULLI’. A: Dei GULLI’ quelli B: SI! A: Quelli della droga ? B: SI! A: Quindi erano lontani parenti. B: Si, l’amministrazione comunale la decidevano le 2 famiglie, a chi dovevano dare… A: Come facevano? B: 400 abitanti dottore, non erano 10 mila, facilissimo questo vale per mè quest’altro per me mettiamo a questo, dovevano arrivare soldi nel paese obbligatorio dai fondi, da Roma qualsiasi cosa … A: Cerchiamo di dare sempre una collocazione nel tempo di questi fatti! B: Fino a quando ero io l’ha sopra. A: Fino a? B: fino… A: Perché lei dice sempre che fino a quando ho frequentato pepè ROMEO questi fatti succedevano. B: Fino a quando….chiedo scusa fino ad un anno prima che mi hanno dato la sorveglianza 2004- 2005. A: La sorveglianza quando glieli l’hanno data ? Avvocato: 2006 25 marzo 2006. B: nel 2005 io già salivo con Pepè e poi è uscito pure Orazio . A: Quindi fino al 2005 questi fatti succedevano? VEDASI ALLEGATO 1 Quanto detto dal collaboratore trova riscontro nella frase detta dal PANGALLO Giovanni ovvero “ non ti 'mbuccare...non ti 'mbuccare mai la pelle del lupo, Lello...vedi che il lupo è lupo sempre e vuole sempre fare il lupo..a Roccaforte entra ..inc..al comune se c'è un amministrazione che ci sa fare...inc..ci sono soldi che arrivano da tutte le parti e soldi che si possono amministrare, Lello... quindi viene confermato l’ormai acclarato interesse delle cosche affinché nelle amministrazioni pubbliche vengano elette persone a loro legate al fine di garantirsi la gestione di tutte le risorse economiche che gravitano attorno al settore pubblico. E ancora. Nell’autovettura in uso a Pangallo Giovanni , il 27.09.2005 al progressivo 3429 RIT 1247/04 viene registrata una conversazione tra PANGALLO Giovanni con una persona di sesso maschile al momento non identificata . Si riporta la conversazione nella parte di interesse: OMISSIS DALLE ORE 08.42.44 ALLE ORE 08.51.59 Uomo: Non comprensibile Giovanni: Si va bene c'è uno che và da solo con il cane per fatti suoi Uomo:Pure di quà! Giovanni:E quello fotografa non che "cugghunia"(non scherza) senò che fà da solo il maresciallo montagne montagne Uomo:Non comprensibile Giovanni: Si ma va L'altro giorno ero là nell'area pic nic quanto mi sono accorto e mi è saltato dalla scaletta con il cane. Uomo:In borghese? Giovanni:No con la mimetica altro che in borghese, con il pistolone al fianco e lo zaino al collo altro che in borghese, poi sono venuti i carabinieri e lop hanno preso con la macchina. Uomo:va bò! Giovanni:Pare che è la prima volta ti stò dicendo che non tutti i giorni lo vedo, l'altro giorno lo ha visto sebastiano quello che era andato per l'acqua con un bastone tra le mani e quel poveraccio si è spaventato Sebastiano non comprensibile Solo, solo, c'erano altri sicuramente magari si vede solo pure vai a vedere cosa stanno "iarmando" (oraganizzando) Uomo: che non ci sia qualche direzionale non comprensibile Giovanni: No ma lì non c'è nessuno che può "chiacchiariare" (paralre di certe cose) due zoppi ci sono io non parlo mai perchè sono sempre fuori non comprensibil Uomo:Con quale squadra sei? Giovanni: C'è Mico gerino, Giovanni U GHELO Mico dell'acqua noi 4 siamo ma quelli non hanno più di tanto perchè non hanno voce in capitolo parlano di vitelli di capre durante il giorno, qualche percora che si è mangaito il lupo altro non più di tanto Uomo:Ma anche se ci sono barzellete, ma le barzellette quando si raccontano si pagano, Giovanni: E lo sò Uomo:non comprensibile non sappiamo, si raccontano barzellette e poi ti arrestano e poi si paga Giovanni: E lo sò che facciano quello che c...vogliono non ho che fare e lo sò che devo fare OMISSI DALLE ORE 08.5453 ALLE ORE 09.17.44 . VEDASI ALLEGATO 2 F La parte di conversazione appena riportata evidenzia la preoccupazione di PANGALLO Giovanni per l’attenzione, che, a a suo dire, i carabinieri hanno nei suoi confronti, l’interlocutore dice di fare attenzione che non vi sia una unidirezionale 8 (si riferisce al microfono unidirezionale che permette di intercettare le voci a distanza anche all’aperto), Giovanni dice che non c’è problema perché chi è con lui non ha voce in capitolo (ndr non è in grado di parlare di certi argomenti), l’interlocutore lo invita a fare comunque attenzione. La conversazione conferma che Pangallo Giovanni si ritiene passibile di attenzione da parte degli inquirenti. Il prosieguo delle conversazioni offre ulteriori elelemnti di valutazione tanto sulla posizione di Pangallo Giovanni che di Proscenio Domenico . In data 09.06.2005 al progressivo 82 RIT 482/05 viene registrata una conversazione tra Proscenio Domenico e PANGALLO Giovanni, detto Chechella: quest’ultimo dice che è stato convocato al commissariato di Bovalino ma il commissario non c’era, Giovanni si lamenta perché dopo che c’è stata la faida “e tutto” lo vogliono incastrare, ed aggiunge che non voleva la morte di quello (ndr PANGALLO Antonino) perché se la voleva doveva essere capace di cagionarla lui, Proscenio dice che in base a quello che è successo prima (ndr la faida) è normale che hanno “nominato” lui. VEDASI ALLEGATO 32A In data 24.07.2005, infatti, al progressivo 838 RIT 482/05 veniva registrata una conversazione tra Proscenio Domenico e PALAMARA Agostino nato a Melito Porto Salvo il 27.04.1973, residente Roccaforte, il primo racconta che i Carabinieri gli hanno preso le armi (in data 03.06.2006 gli era stato notificato il provvedimento di diniego di porto d’armi), in quanto a suo dire hanno scritto che “cammina con lui” (inteso che ha dei controlli con PALAMARA Agostino con cui sta parlando), con SPANO’ Teodoro, che a suo dire invece non ha mai praticato; PALAMARA Agostino dice che qualche volta si incontrano al negozio (PALAMARA Agostino gestisce un negozio di ferramenta insieme alla madre a Roccaforte): non è che possono fare…, poi aggiunge che anche ai suoi cognati glieli tolgono; Proscenio dice : Glieli prendono a tutti quelli che siamo… comunque adesso è meglio non parlare . L’affermazione, con il riferimento a persone che hanno qualcosa che li accomuna, puo’ essere letta come un riferimento a persone che fanno parte di un circuito comune. VEDASI ALLEGATO 32B Successivamente si registra la seguente conversazione . “Ulteriore conferma dell’appartenenza di PROSCENIO Domenico all’organizzazione criminale si ha in data 30.07.2005 al progressivo 944 RIT 482/05; nella predetta conversazione Proscenio Domenico si ferma a parlare con una persona di sesso maschile che chiama “compare Panino” (soprannome di IARIA Domenico Carmelo cl 1975); Proscenio riferisce che gli hanno preso le armi poiché hanno scritto che frequenta Filippo (ndr STELITANO Filippo) e Teodoro (SPANO’ Teodoro); Iaria chiede se hanno messo che cammina pure con lui, Proscenio dice che con lui no, ma si vedranno in serata per parlare” Le preoccupazioni di Proscenio Domenico non sono finite tanto e’ vero che sei giorni dopo il dialogo con Palamara Agostino Proscenio ritiene di dover informare della vicenda anche Iaria Domenico Carmelo il quale, a sua volta, si preoccupa di chiedere se tra le frequentazioni negative con cui l’Autorita’ di P.S. esprimeva parere contrario al porto di armi ci fosse anche il suo nome. Il giorno dopo si registra una intercettazione ambientale nel corso della quale l’interlocutore di Proscenio Domenico fa riferimento ad un tale Leo che da quando e’ stato fatto “picciotto di sgarro” non si e’ piu’ visto. Il dato, al di la’ del riferimento ad una persona non identificata, al di la’ del fatto che Proscenio tronca la conversazione come per paura di essere intercettato, conferma l’esistenza di cariche all’interno dell’organizzazione della ‘ndrangheta e che entrambi i conversanti ne sono a conoscenza( cfr. conversazione 01.08.2005 al progressivo 973 RIT 482/05). OMISSIS DALLE ORE 08.42 alle ore 08. 45.41 Proscenio:Chi? Uomo:Leo? Proscenio:Gli ho detto che era una cosa seria, non comprensibile . uomo:Non l'ho visto mai a questo ragazzo, ha fatto corna da quando lo hanno fatto picciotto … Proscenio: Mai..... Uomo: Lo hanno fatto picciotto di sgarro mai, non l'ho visto mai io Proscenio: poi si è sposato con ...non comprensibile Uomo: Li abbiamo passate le “perare” (alberi di pero)… Proscenio: Non comprensibile, abbiamo roba originale, quando mangiate una pera delle nostre ...solo il sapore.... OMISSIS DALLE ORE 08.46.31 09.13.32 VEDASI ALLEGATO 32D Dalle conversazioni fin qui esaminate non pare possano residuare dubbi sull’inserimento in circuiti mafiosi sia di Pangallo Giovanni che di Proscenio Domenico a cui Pangallo ha riconosciuto essere stato affidata la carica di capo-giovani nonche di Proscenio Arnaldo. La successiva conversazione offre elementi per ritenere che i due indagati facciano parte di uno stesso fronte che pur federato con quello una volta opposto ha mantenuto una sua identita’. Si legge nella richiesta: “Il 25.03.2006, quando al progressivo 5422 sull’utenza 333/6162216, intercettata con rit 644/05, il primo telefona al secondo per invitarlo al bar in quanto si trova con suo padre (PROSCENIO Arnaldo): dice che si trova al bar e lo invita ad andare. PANGALLO Giovanni invita invece PROSCENIO ad andare lì da lui e gli dice: "SE TU VUOI VENIRE, .... TU ASCOLTA UN ATTIMO, SONO CON TUO PAPA', A CANNA, DEVI VENIRE, ASCOLTA DEVI VENIRE QUA UN ATTIMO". PROSCENIO gli risponde di no, asserendo che lui ora sta giocando e non può andare. La conversazione appare di natura criptica visto l’insistenza che il PANGALLO dimostra nell’invitare l’altro accolito, senza tra l’altro specificare il motivo. VEDASI ALLEGATO 33A Al progressivo 5423 dell’utenza 333/6162216, intercettata con rit 644/05 PANGALLO Giovanni telefona nuovamente a PROSCENIO Domenico, chiedendogli di andare a casa di suo padre che deve parlargli, subito. PROSCENIO dice che è al bar e non molla la partita che sta facendo (evidentemente sta giocando a carte), PANGALLO dice che a lui non interessa, deve mollare la partita ed andare là, in quanto lui lo sta aspettando a casa di suo padre (PROSCENIO Arnaldo). Evidentemente la cosa da riferire e molto importate e tra altro si tratta di qualcosa che non si può riferire telefonicamente. VEDASI ALLEGATO 33B In data 27.03.2005 al progressivo 5473 RIT 644/05, PROSCENIO Domenico telefona a PANGALLO Giovanni riferendogli: "MI HAI ROTTO LE SCATOLE, DOVE L'HAI MANDATO A QUESTO QUA?". PANGALLO: "Sta venendo, sta venendo". PROSCENIO: "Ma viene là, da me?". PANGALLO: Sì, sì". PROSCENIO: "Ciao bello, ciao, … LA PROSSIMA VOLTA NON SARA' CEDUTO". VEDASI ALLEGATO 33C” Le conversazioni cointeressenza appena esaminate attestano che sussistono tra Pangallo Giovanni e Proscenio Domenico rapporti di come gia’ rivelato in precedenza dal fatto che Pangallo pensasse di rivolgersi a Proscenio per irrogare una sanzione ad un ragazzo poco rispettoso. La conversazione che segue, invece, rivela il timore di Proscenio per il fatto che Cugliandro e lui stesso possano esere visti vicino persone che si presume interverranno al funerale. La circostanza fa pensare al timore per eventualo servizi di osservazione e controllo effettuati dalle Forze dell’ordine. Si legge nella richiesta “In data 08.11.2006 al progressivo 10148 RIT 644/05, utenza 333/6162216, è stata registrata una conversazione tra PROSCENIO Domenico e COGLIANDRO Luciano, i due parlano del funerale della Madre di ZAVETTIERI, appartenente all’omonima cosca di Roghudi e Roccaforte, i due parlano del funerale che sarà all’indomani, Proscenio raccomanda all’amico, in tono molto criptato, di non stare vicino a quegli amici che vengono, poi ti dico quando ci vediamo, evitando di fare qualsiasi discorso per telefono. Si riporta la conversazione integralmente:Luciano in sottofondo "Siamo andati a casa sua , siamo andati a casa sua. Domenico: Ehi ! Luciano: Ehi Domenico: ...inc... Luciano: Vedi che è morta Domenico: eh, lo ved.. e apposta dico io ma..., glielo hanno fatto il funerale? Luciano: No, penso che glielo faranno do