fine MESE DI MAGGIO 2012 + inizio GIUGNO il mese dedicato alla Madonna con il ricordo e la preghiera - curiamo in modo particolare la recita dell’ Ave Maria. - in qualche occasione in parrocchia si recita il Rosario presso alcune borgate. - don Bosco raccomandava le tre Ave Maria ogni giorno... (Cara Madre, Vergine Maria, fa’ che io salvi l’ anima mia!). *** RITIRO SPIRITUALE PER CLASSI: 29 maggio ore 8.20 le 1e - 11.25 le 2e - 14.25 le 3e 30 maggio santa MESSA ore 10.10 - 11.05 5a settimana: IL SANTUARIO DI OROPA (Biella) mart. 29 maggio - 1° giorno - filmato sul santuario di Oropa. merc. 30 maggio - 2° giorno - su foglio ... giov. 31 maggio - 3° giorno - filmato e recita dei misteri del rosario con alcune ‘Ave Maria’ ven. 1°giugno - 4° giorno - filmato e recita dei misteri del rosario con alcune ‘Ave Maria’ 1a settimana di giugno: FASCICOLO PER LE VACANZE (commento delle varie proposte) da mart. 5 giugno a venerdì 8 giugno: scorrere con i ragazzi le pagine del libretto usando anche i racconti nel fascicolo 2a settimana: CONCLUSIONE ANNO SCOLASTICO martedì 12 giugno - video proposto a tutti mercoledì 13 giugno - saluto a tutti del sig. Direttore. 1 ultima settimana di maggio 2012 1° giorno - martedì 29: filmato sul santuario di Oropa con i luoghi, i pellegrinaggi e la devozione alla Madonna… 2° giorno - mercoledì 30: storia e tradizione: Nella stupenda conca d'Oropa, a quota 1200 metri, si adagia maestoso il Santuario di Oropa dedicato alla Vergine Maria, Madre di Gesù - Nostra Signora di Oropa. Un culto mariano che si perde nella notte dei tempi. Per non essere annientati, giunsero a Oropa nel II-III secolo a.C. i "Celto-Liguri", sospinti dalle legioni romane. In questo luogo trovarono fonti, torrenti, grandi massi adatti al culto religioso delle "Matres", divinità femminili che proteggevano campi, famiglie, ecc. Oropa, infatti, con la sua conca è un classico cerchio di pietre celtiche, dove la "barma", cioè la caverna formata da massi trasportati dai ghiacciai costituisce un "menhir" naturale. E in questa conca formata da massi erratici e sacra alle divinità celtiche, nel IV secolo d.C. San Eusebio introdusse il culto di Maria, portandovi una statua lignea della Madonna nera con il bambino in braccio. La tradizione vuole che il Santo abbia recato con sé a Oropa una statua di legno della Vergine, trovata a Gerusalemme e scolpita da San Luca. Da allora la Vergine Maria ha esteso il suo Manto per proteggere tutti i suoi figli in un crescendo di miracoli, prodigi, conversioni e grazie di ordine soprannaturale. E questa abbondanza di meraviglie ha suscitato la gratitudine dei fedeli, che hanno edificato, nel susseguirsi dei secoli con un culto ininterrotto, uno splendido Santuario, riconosciuto anche dall'Unesco come "Patrimonio Mondiale dell'Umanità". La protezione amorevole della Madonna si è estesa sui fedeli, ha difeso da assedio molte città, ha protetto popolazioni da tre pestilenze, che nel contagio erano simili a flagelli di Dio. Ha restituito la vista ai ciechi, ha fatto camminare gli zoppi, udire i sordi. Ha donato a piene mani ogni ordine di guarigione, di sollievo. Ha insomma dispensato le sue grazie su una umanità sofferente che accorreva per incontrarla e supplicarla. Sovente l'umanità sofferente percorreva il tratto di strada lungo 2 10 Km, che da Biella sale al Santuario, a piedi, con le stampelle, scalza, innalzando preghiere e canti mariani. Tutti atti penitenziali che predisponevano la Vergine a donare a piene mani. Talvolta le stampelle, non più necessarie, rimanevano nel Santuario come testimonianza della grazia ricevuta. E il Santuario Nostra Signora di Oropa, accoglieva con un amorevole abbraccio questi pellegrini e li ospitava gratuitamente per tre o quattro giorni nelle stanze dedicate all'accoglienza, poste all'interno del Santuario. Ai più poveri veniva inoltre fornito gratis il cibo. C'è una vita in quel Santuario. Dare in poche righe l'idea di cosa sia il mondo di Oropa non è cosa facile, sarebbe più semplice rispondere allo stesso modo con cui Gesù rispose al giovane che gli chiedeva: "Maestro dove abiti?" e Lui: "Venite e vedrete". Forse Oropa è proprio così, è da scoprire in una sera in cui le luci illuminano il chiostro deserto e si ha la percezione che quello non è un posto come tutti gli altri. È un luogo che racchiude in se molti luoghi, gli spazi aperti degli amanti dei monti che dopo essersi avvicinati a Dio nella maestosità della natura delle montagne biellesi, vanno a salutare la Madonna, che da sempre è patrona speciale di quanti amano i monti. E' luogo che accoglie chi è in ricerca di un senso da dare alla propria vita, e nel silenzio Dio tocca il cuore dell'uomo e lo apre al suo mistero. E' luogo della sofferenza, di una sofferenza che davanti alla Vergine diviene attenzione particolare, "venite voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò", lì, a tu per tu con Colei che ha tanto sofferto. E' luogo di incontro con Dio che parla attraverso i giovani, i sofferenti, gli anziani e quanti sono in ricerca di un senso da dare alla propria vita; un luogo in cui anche il tempo si ferma davanti ad una Vergine Bruna che non fa altro che ripetere, da sempre e per sempre che l'amore è li e lo si tocca e sta tutto in quel bambino che regge tra le braccia. ——————————————————— luoghi di culto:la ‘Basilica Antica’ dal 1600-1620 (incoronazione) la ‘Basilica Nuova’ dal 1885-1960 (consacrazione) 3 particolarità del posto L' immagine della Madonna d'Oropa viene riprodotta con affreschi sulle case e nei piloni votivi, statuette e immagini di ceramica si trovano in tutti i paesi attorno a Oropa per un raggio di cinquanta chilometri. Molte chiese ospitano copie della statua di Oropa, fra cui celebre è la copia barocca della chiesa di San Giacomo al Piazzo di Biella. Sul finire dell'Ottocento lo scultore Giuseppe Realini modellò due statue e un bassorilievo in bronzo sulla fronte dell'altare maggiore. Si racconta che l'antico statua della Madonna manifesta alcuni fatti particolari: - la statua, nonostante il luogo in cui si trova non presenta traccia di tarlatura e di logoramento. - il piede, nonostante l'uso antico di far toccare oggetti ricordo destinati a fedeli e ammalati, non è consumato. - sui volti della Vergine e del Bambino non si ferma la polvere. - La roccia che si trova a fianco della basilica antica, presso cui si trovava la statua prima della costruzione del sacello era già oggetto di culti pagani (come altri massi erratici). Oropa, nonostante la difficoltà delle comunicazioni, diviene meta di frequenti pellegrinaggi. Oltre che da tutti i Paesi del Biellese, i pellegrini provengono regolarmente dalla pianura circostante. Notevole è il pellegrinaggio notturno che ogni cinque anni parte da Fontainemore in Valle d'Aosta verso Oropa, conservando ancora le tradizioni e il fascino antico. tre miracoli straordinari oltre a molte grazie ricevute Sul fianco sinistro del Sacello della Madonna d'Oropa, vi sono tre lapidi in marmo con scritte in latino che si riferiscono ai tre miracoli autenticati da regolari processi della Chiesa. Essi sono: 1. - Giovanni Sà rimase, all'età di otto anni, senza parenti e privo d'ogni risorsa, pertanto non gli restò che vivere di elemosina. La sua vita cambiò quando quattro ladroni dopo averlo derubato, gli tagliarono la lingua con una forbicina. Così muto, visse per undici anni di elemosina e con il lavoro delle proprie mani. Nell'anno 1661 si recò ad Oropa e nel supplicare la Vergine Santissima recuperò la lingua. Conosciuto il fatto, il Vescovo di Vercelli istituì il processo canonico. Furono sottoposti a lungo interrogatorio il miracolato, i testimoni: tra i quali il podestà, il Parroco e il medico. Si interpellarono i migliori teologi della Diocesi e si emise la seguente sentenza: "Diciamo, pronunciamo e dichiariamo che a Giovanni Sà.. fu restituita miracolosamente parola e lingua, che gli era stata amputata e che questo fatto accadde sopra naturalmente e miracolosamente. E così per puro e vero miracolo si deve giudicare e pubblicare, concorrendo in esso tutte le condizioni richieste alla essenza d'un vero miracolo". 2.- Giovanni Battista Perrone nell'anno 1718 venne fatto prigioniero 4 dai turchi i quali lo sollecitarono a rinnegare la fede cattolica, al rifiuto gli venne mozzata la lingua. I Padri Francescani lo riscattarono così poté ritornare in Piemonte. Venne ad Oropa per l'incoronazione del Taumaturgo Simulacro di Maria d'Oropa e ottenne la grazia. Nell'istante in cui Monsignor Gattinara Vescovo di Alessandria adagiò sul capo della Vergine la nuovo corona, si sentì crescere la lingua e recuperare la parola. Come nei casi precedenti si istituì in processo canonico che si concluse nell'anno 1724 approvando come miracolo "il recupero della lingua e della parola da parte di Giovanni Perrone". 3.- Giovanni Vallet nacque sano, ma all'età di nove anni sopraggiunge una malattia che lo portò alla paralisi e ad una totale immobilità. Giacque immobile per diciotto anni, poi nell'anno 1672, si raccomandò alla Madonna con voto di recarsi a piedi al Santuario d'Oropa in caso di guarigione. Fatto il voto, immediatamente guarì. Il Vescovo d'Aosta Alberto Bailly, coadiuvato da nove Teologi e Canonici, istituì il processo canonico. Esaminati documenti, sentiti dottori e teologi si concluse con la seguente sentenza: "… fu risanato in un istante e liberato... dalla paralisi, e perciò approviamo e dichiariamo come miracolo la sanità ottenuta, dal detto Giacomo. sommario di miracoli Allo scopo di ottenere dalla sede di Roma la concessione dell' Ufficio e Messa propri della Madonna d'Oropa, nell'anno 1856 Monsignor Losana inviò a Roma un sommario di prodigi, ricavato dalle deposizioni conservate nei registri del Santuario. Ecco l'elenco: 14 - Ciechi hanno recuperato la vista 02 - Sordi hanno recuperato l'udito 27 - Storpi han recuperato la mobilità 14 - Muti e senza lingua hanno recuperato la parola 05 - Pazzi hanno recuperato la ragione 11 - Sono stati salvati dalla peste 11 - Sono stati salvati dalla paralisi 11 - Da ernia, iscuria 11 - Da epilessia 35 - Da mal di capo, di gola, di petto e fianchi 23 - dalla febbre 11 - Da idropisia, etisia, flussi di sangue 41 - Da ferite 26 - Da cancrene e ulcere 48 - Da malattie dichiarate mortali 17 - Da maternità difficili 58 - Da naufragio 73 - Da cadute precipitose 08- Da colpi di fulmine 20 - Da stritolatura di ruote 26- Da pericolo di morte 06 - Liberati da morte e da asfissia 10 - Sciolti dai ceppi 14 - Liberati da spiriti maligni 14 - Grazie conferite a Sovrani e distinti personaggi 24 - A città intere. - Durante la peste che con frequenza si diffondeva nel seicento, la città di Biella fece voto alla Madonna di Oropa e rimase illesa. Ancora oggi la città compie ad Oropa una processione solenne in osservanza di questo voto. 5 3° giorno giovedì 31 maggio RECITARE UNA PARTE DI ROSARIO + RACCONTO 1° MISTERI LUMINOSI (che portano luce nella nostra vita) filmato che dura 5’ 52’’ (durata immagini nel video *** subito recitare: ‘Padre nostro…’ (25’’) 1° mistero: GESU’ VIENE BATTEZZATO NEL FIUME GIORDANO (30’’) (2a diapositiva) dal cielo scese lo Spirito Santo (30’’) 2° mistero: GESU’ SI RIVELA ALLE NOZZE DI CANA (2a diapositiva) la madre dice ai servi: ’Fate quello che vi dirà’ 3° mistero: GESU’ ANNUNZIA IL REGNO DI DIO (30’’) (30’’) (30’’) (2a diapositiva) Gesù si recò nella Galilea: ’Il tempo è compiuto (30’’) e il Regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo’ 4° mistero: GESU’ SI TRASFIGURA SUL MONTE TABOR (30’’) (2a diapositiva) dalla nube uscì una voce: ’Questi è il mio Figlio diletto (30’’) ascoltatelo!’ 5° mistero: GESU’ ISTITUISCE L’ EUCARISTIA 6 (30’’) (2a diapositiva) Gesù prese il pane, rese grazie, lo spezzò, lo diede loro, dicendo: ‘Questo è il mio corpo, che è dato per voi’. (30’’) recitare tre ‘AVE MARIA…’ recitare tre ‘AVE MARIA…’ recitare tre ‘AVE MARIA…’ recitare tre ‘AVE MARIA…’ recitare tre ‘AVE MARIA…’ fine mese: racconti da unire il 31 maggio e il 1° giugno alla recita delle ‘Ave Maria’ del Rosario 1° APPARIZIONE A RUE DU BAC (1830-31) A nove anni, una bambina perse sua madre. Nel dolore immenso che la fece piangere giorni e giorni, fissava una statuetta della Madonna, posta sul piccolo davanzale del camino. Ad un certo punto la piccola (che si chiamava Caterina Labourè ) prese una sedia, s'arrampicò su fino alla statuetta, la strinse tra le braccia, e le disse: - Sono senza mamma, Madonnina mia. Fammi da mamma Tu! Quindici anni dopo, nel 1830, Caterina Labourè è suora tra le Figlie della Carità di S. Vincenzo, stava riposando nel grande dormitorio del noviziato in Rue du Bac, a Parigi. Nel cuore della notte si sentì chiamare distintamente, due volte. Scostò la tendina che avvolgeva il suo letto, e vide un fanciullino sui cinque anni, tutto vestito di bianco. - Vestiti in fretta, e vieni con me, - le disse - la Madonna ti aspetta in Cappella. Sono le 11,30 e tutte le altre suore dormono. Non aver paura. Suor Labourè si vestì, e seguì il fanciullo nel corridoio verso la cappella. Raggi luminosi avvolgevano il fanciullo ed illuminavano il cammino. Suor Caterina vide con enorme meraviglia tutta la chiesetta illuminata, ma la Madonna non c'era. Il misterioso fanciullo la guidò al presbitero, le fece cenno d'inginocchiarsi, poi, dopo breve pausa esclamò: - Ecco la Madonna! Eccola! Suor Caterina fissò la S. Vergine per qualche istante, poi s'alzò, e istintivamente s'inginocchiò sui gradini vicinissimi alla Madonna, appoggiando le mani sulle ginocchia di Lei, con una gioia senza limiti. Allora la Madonna parlò. « Tu mi hai scelto per Madre... Ed io lo sarò sempre. Quando sarai afflitta, quando avrai delle sofferenze che non saprai a chi confidare, vieni da me, e dimmi ogni tua pena. Io ti consolerò, ti darò tutte le grazie di cui avrai bisogno. Abbi confidenza in me... ». Poi la Madonna con amarezza le parlò dei tempi tristi che stavano avvicinandosi per la Francia: « I tempi sono molto tristi. Gravi sciagure stanno per colpire la Francia, ed il mondo intero sarà sconvolto da gravi disgrazie. I peccati si moltiplicano sulla terra, per questo vi saranno molte vittime. ». 7 Suor Caterina vedeva il volto della Vergine segnato da profondo dolore. Pareva anzi che piangesse. «Ma io sarò la madre di tutti coloro che soffrono - aggiunse la Madonna. - Venite ai piedi del mio altare; domandate con fiducia e fervore la mia protezione, ed io vi consolerò... ». Ad un certo punto la Madonna si alzò e lentamente scomparve. Poco dopo suonavano le due. Era la notte tra il 18 ed il 19 luglio 1830. Suor Caterina ripensò alle parole udite, alla bellezza del volto materno della Madonna, e si domandò: « La rivedrò ancora? ». Passarono 4 mesi. Suor Caterina Labourè non aveva parlato a nessuno di quella visione. Ora, alle 17,30 del 27 novembre dello stesso anno, la piccola suora si trovava in cappella per la meditazione serale. Suor Caterina alzò gli occhi, e vide, in piedi, accanto all'altare, la SS. Vergine. La Madonna, senza dire parola, apre le mani e dalle sue dita splendenti come gemme, scaturiscono raggi fulgentissimi che scendono fino a terra. Maria SS. allora le parla: « Suor Caterina, questi raggi fulgenti sono le grazie e le benedizioni che io spando su tutti coloro che mi invocano come madre. Sono contenta di esaudire i miei figli, che mi chiamano in loro aiuto. Ma tanti non m'invocano mai ». A questo punto attorno alla SS. Vergine si formò una cornice, formata da queste parole: « O Maria concepita senza peccato, pregate, per noi che ricorriamo a voi». Queste parole formavano un arco sopra il capo della Madonna. E una voce mi disse: « Fai preparare una medaglia come questo modello. Tutte le persone che la porteranno sopra di sè sentiranno la protezione della SS. Vergine». Appena pronunciate queste parole, mi parve che il quadro che io avevo dinanzi, si rovesciasse, per mostrarmi l'altra faccia della medaglia. E vidi una grande M sormontata da una croce, ed i cuori di Gesù e di Maria coronati da dodici stelle ». Questa apparizione, che fu in seguito chiamata della «Medaglia Miracolosa», Suor Caterina Labourè la vide ripetersi 5 volte. Nell'ultima, (era il settembre del 1831) la Madonna disse alla piccola suora: « Figlia mia, d'ora in poi non mi vedrai più, ma durante le tue orazioni ti farò ancora sentire la mia voce ». 8 4° giorno venerdì 1° giugno RECITARE UNA PARTE DI ROSARIO + RACCONTI 2° MISTERI GLORIOSI (che portano a credere nella Risurrezione e nella vita eterna con Dio) filmato che dura 5’ 52’’ (durata immagini nel video *** subito recitare: ‘Padre nostro…’ 1° mistero: GESU’ RISORGE DA MORTE (25’’) (30’’) (2a diapositiva) l’ angelo disse alla donna “Non abbbiate paura, voi! So che cercate Gesù, il Crocifisso. (30’’) Non è qui. E’ risorto, come aveva detto”. 2° mistero: GESU’ ASCENDE AL CIELO (30’’) (2a diapositiva) dopo aver parlato con loro, Gesù fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio. (30’’) 3° mistero: LO SPIRITO SANTO SCENDE SU MARIA E GLI APOSTOLI. (30’’) (2a diapositiva) Apparvero loro lingue come di fuoco che si posarono su ciascuno di loro ed essi furono pieni di Spirito Santo (30’’) 4° mistero: MARIA E’ ASSUNTA IN CIELO, IN ANIMA E CORPO. (30’’) (2a diapositiva) Gioisci, o Maria, esulta e rallegrati (30’’) con tutto il cuore, o Madre di Gesù! 5° mistero: MARIA INCORONATA REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA (30’’) (2a diapositiva) Nel cielo un segno grandioso una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi (30’’) e sul capo una corona di dodici stelle recitare tre ‘AVE MARIA…’ recitare tre ‘AVE MARIA…’ recitare tre ‘AVE MARIA…’ recitare tre ‘AVE MARIA…’ recitare tre ‘AVE MARIA…’ 9 2° PROTEZIONE DI MARIA AUSILIATRICE FIONDE PER LA MADONNA Una banda di giovanissimi delinquenti preoccupava la popolazione di una zona periferica di Bologna, e dava filo da torcere alla Questura. Con le fionde che maneggiavano abilmente, erano capaci di far saltare un lampione a venti metri. Quelli che potevano, giravano al largo per non correre rischi. La polizia teneva d'occhio il loro capo. Più di tutti era preoccupato un povero prete, direttore dell'oratorio salesiano. Il sogno di Giovannino Bosco: ‘i lupi trasformati in agnelli’ gli tornava dinanzi agli occhi ogni volta che vedeva i giovani. Attaccò la banda, come per un'ispirazione della Madonna, dal punto più esplosivo, dal capo. Ci volle un vero eroismo per farselo amico, ma alla fine ci riuscì. Il ragazzo nascondeva un'anima franca e generosa. Quella domenica pomeriggio don V. il prete dell'oratorio, vide avanzare la banda dei tiratori: corse alla porta e con un cordialissimo: «Avanti, ragazzi, siete a casa vostra», spalancò le porte. Mentre entravano, squadrava quei ragazzi dai ciuffi ribelli e dai vestiti lacerati. Da molte tasche spuntavano le fionde famose. A qualcuno di quei monelli forse frullò per il capo che di vetri, nella casa del prete, ce n'era giusto sufficiente per una bella frittata. Ma il capo non tollerava disordini. Quando tutti furono entrati, il comandante si presentò al Direttore e, a nome di tutti, parlò chiaro e deciso, come sempre: - Signor Direttore. Lei ci conosce bene... Ma noi siamo qui perché ci accetti all'oratorio. Da oggi vogliamo diventare dei ragazzi in gam-ba! Ne vuole la prova? Ci lasci entrare cinque minuti in cappella. Il prete non se lo fece dire due volte: e mentre i ragazzi s'infilavano nella cappella, li raccomandava in cuor suo alla Madonna: nel sogno di Giovannino Bosco era stata Lei a intervenire... E anche oggi quei piccoli lupi avevano bisogno del suo tocco mater no. Dopo qualche minuto entrò anch'egli in Chiesa, per vedere che cosa stava capitando. Gli venne incontro il capobanda, con un sorriso negli occhi scintillanti. - Signor Direttore - disse con un filo di scherzo negli occhi - non vede nulla di nuovo all'altare della Madonna? Il direttore guardò... Sulla mensa dell'altare davanti alla sua statua, erano ammonticchiate una cinquantina di fionde... Il trofeo più espres-sivo offerto alla Madonna da mani di ragazzi. 10 ‘LA MADONNA ME LA CUSTODISCA’ In una casa salesiana delle isole Antille (Centro America) una ragazzina decide di partecipare al concorso mariano con un disegno sul quale era dipinta un'immagine di Maria Ausiliatrice. La mamma per premiare il cuore con cui la bambina l'aveva eseguito, lo fece incorniciare nella camera della bambina. «La Madonna me la custodisca! » diceva la mamma. La ragazzina dorme nella camera attigua a quella dei genitori. Questi non badano, quando la sentono talvolta parlare nel sonno, perché sanno che succede sovente. Fu così che una volta, a notte fonda, non fecero attenzione al primo levarsi della sua voce, che chiamava: «Màmi!!...» Quando sentono altri rumori oltre al suo richiamo, accorrendo trovano la bambina con la paura dipinta sul volto, mentre le sue mani sanguinati tengono un pugnale spezzato in due. - Non mi ha toccato, non mi ha toccato - diceva piangendo. - Chi? - Quell'uomo che è entrato. Quando mi ha sentita gridare, mi ha minacciata: «Taci, o ti uc cido», agitava il pugnale, ma io glielo ho rotto... Non io, no, è la Madonna che mi ha difesa. Io non ho fatto forza. La ragazzina aveva le mani ferite e sanguinanti: aveva spezzato un forte pugnale di acciaio come se fosse un fragile giocattolo. La mamma, con gli occhi in lacrime, guardò l'immagine dell'Ausiliatrice che la ragazzina aveva dipinto con tanto cuore, e che lei stessa aveva collocato presso il letto della figlia. (isole Antille Santurce 1977) IN GIAPPONE 1945 ancora durante LA GUERRA Siamo nel 1945, in Giappone imperversa ancora la guerra. La gente vive sotto l'incubo dei bombardamenti. Nel collegio salesiano di Tokyo superiori e ragazzi sono... tranquilli! Quando suona la sirena dell'allarme scendono in rifugio. Don Cimatti ha detto: «Se vi manterrete in Grazia di Dio e amerete la Madonna, io vi assicuro che nessuno perirà...». 24 maggio 1945 - Conclusa la festa di Maria Ausiliatrice, durante la notte, attacco da 500 aerei B. 29. Le bombe incendiarie vengono lanciate a grappoli... anche il tetto dell'Istituto è coperto di fiamme. Tutti invocano Maria Ausiliatrice. Ad un tratto un improvviso vento fortissimo spazza via gli ordigni e li porta tutti a terra, al di là del recinto, spegnendoli. Il vento cessa e torna la calma. Al mattino tutti possono rendersi conto dell'intervento della Madonna. All'ingresso dell'istituto due grossi rottami di bombe, intorno alla casa una lunga fila di bombe incendiarie... che raccolte formano una montagna di ferro contorto. 15 agosto 1945 - Finisce la guerra. L'Istituto salesiano di Tokyo non registra una sola vittima a carico del terribile flagello… Proprio come ai tempi di Don Bosco, quando il Santo mandava i suoi ragazzi quali piccoli infermieri tra i colerosi e li assicurava della loro incolumità se fossero vissuti nell'amicizia di Dio e sotto la protezione di Maria Ausiliatrice! 11 1a settimana di giugno: commento alle varie proposte SUL FASCICOLO PER LE VACANZE. scorrere con i ragazzi le pagine del libretto + i racconti proposti (dal fascicolo di giugno 2012) 5 giugno martedì scorrere il libretto pag. 2-3 e 4-5 l’ amicizia con il Signore la preghiera * racconti (per le prime medie, le seconde e le terze): - 1.1 guarda dove vai 1.2 il disegno - 2.1 la piccola Sachi 2.2 un sorriso all’ aurora - 3.1 abbronzare l’ anima 3. 2 una bella pretesa 6 giugno mercoledì scorrere il libretto pag. 6-10 la confessione * racconti (per le prime medie, le seconde e le terze): - 1.3 chi può aiutarti a cambiare 1.4 l’ uovo - 2.3 il gallo e il diamante 2.4 quando si è distanti - 3.3 l’ opera del merlo 3. 4 la bibbia 7 giugno giovedì scorrere il libretto pag. 11-13 la eucaristia * racconti (per le prime medie, le seconde e le terze): - 1.5 va’ tu per me 1.6 il conto - 2.5 la perla 2.6 tutta la forza - 3.5 un passo in più 3.2 i bambini e l’ aquilone 8 giugno venerdì - 1.7 - 2.7 - 3.7 - 3.9 scorrere il libretto pag. 14-16 il servizio * racconti (per le prime medie, le seconde e le terze): l’ immobilità dell’ Everest 1.8 la trappola il piano 2.8 il più povero la lampada del minatore 3.8 la cura insieme tutti 2a settimana di giugno: 12 martedì 12 giugno - tutti insieme negli studi mercoledì 13 giugno - saluto a tutti da parte del sig. Direttore.