ARTE E FEDE Il miracolo della liberazione di un fanciullo dal demonio < Segue da pag. 10 riconoscere il mistero che vi è sotteso: quando i personaggi sono rappresentati in veste di offerenti, e un oggetto, o il modello di una chiesa, è nelle loro mani, questi sono raffigurazione di ciò di cui essi fanno dono o dedicazione. Nella tela di cui prima, tra il piano terreste (i due inginocchiati) e il piano celeste avviene lo scambio di un dono che, si può presumere, dal cielo scende in terra. Anche qui costante onnipresente è la bellezza: fisica, spirituale e teologica. Non avendo soddisfatto tutte le nostre curiosità, ed in attesa di continuare le indagini, possiamo incoscientemente proseguire e, guardando stavolta alla nostra destra, osservare l’altra imponente tela. Qui i personaggi rappresentati non sono pochi e, per nostra fortuna, uno di essi ci è già divenuto familiare. È uno dei due vecchietti, provvisoriamente definiti monaci, che in ginocchio nell’angolo inferiore di sinistra, prega a mani giunte. Alla sua destra, all’impiedi e nel bel mezzo della raffigurazione, un giovane monaco che sembra attingere con la mano destra qualcosa da un vaso o una lampada lustrale (espiatoria, purificatrice - NdR); mentre la sinistra pare introdursi tra le labbra di un giovinetto trattenuto e sostenuto da un anziano. Una donna ginocchioni, con un bambinetto in collo, altri due giovanetti ed un ultimo personaggio, col capo ricoperto da una sorta di turbante, completano il quadro. Domina su tutti, effigiata in un tondo, la Madonna col bambino. Ci soccorre, per nostra fortuna, un vecchio opuscolo per tanti anni negletto che, anche se non ne condividiamo gli assunti estetici, ci fornisce le risposte ai quesiti posti. L’inginocchiato (lo stesso sant’uomo che abbiamo visto accettare il pomo nell’altra tela) intercede presso la Madonna affinché conceda al giovane monaco di liberare il fanciullo ossesso dal demonio. Attoniti assistono la madre ed i tre minori fratelli, il padre lo sorregge a fatica, mentre l’uomo col turbante è un testimonio occasionale. Sia questa, come già l’altra tela, ci pongono di fronte al nuovo spirito che anima la Chiesa dopo il Concilio di Trento: l’evento storico raffigurato è simbolo del dogma. Maria è già divenuta l’Assunta in cielo (nonostante il dogma non sia ancora stato proclamato) e per la sua specialissima e particolarissima intercessione il santo può operare i miracoli e ricevere, dalla sua apparizione, conferma alla sua fede e sprone alla sua azione missionaria e salvifica. Abbiamo forse fatto un passo avanti nella comprensione dei significati reconditi, ma al tempo stesso resi palesi, del dettato pittorico. Non dobbiamo ignorare che sempre, nell’esecuzione figurativa, l’artista era consigliato e seguito dal teologo. Alla prossima occasione il seguito della nostra singolare indagine. Rusticus Villicus QUALE DELLE DUE E’ LA VERA MADONNA? Per le autorità statunitensi di Madonna ce n’è una sola, ed è una cantante. Lo ha deciso l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, pronunciandosi a favore del ricorso fatto da Veronica Ciccone, in arte Madonna, contro le suore benedettine del Nebraska. Dal 1958 questa comunità religiosa dirige un ospedale di riabilitazione, con 252 residenze; il complesso si chiama “Madonna”, dal nome riferito da secoli alla Madre di Dio. E da anni l’opera caritativa poteva essere visitata via internet alla pagina: www.madonna.com. Ma quando la cantante ha scoperto l’esistenza di tale pagina, ha richiesto alla sopraddetta Organizzazione l’oscuramento del sito delle suore, e l’ha ottenuto. No comment. n. 4 - dicembre 2002 11