UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO Marketing e Management dell’Impresa Commerciale Parte C LOGISTICA DISTRIBUTIVA ANNO ACCADEMICO 2009-2010 Lezioni tenute dal Prof. Camurri 1 PARTE PRIMA LA STRATEGIA 2 TESI N°1 SIGNIFICATO DELLA LOGISTICA 3 SIGNIFICATO DELLA LOGISTICA LOGISTICA = OTTIMIZZAZIONE DEL FLUSSO DELLE MERCI E DELLE PERSONE…………E DELLE INFORMAZIONI AD ESSE RELATIVE. LOGISTICA = SETTORE SUDDIVISO IN VARI COMPARTI LOGISTICA = FUNZIONE AZIENDALE LOGISTICA = PROCESSO AZIENDALE 4 SIGNIFICATO DELLA LOGISTICA POICHE’ LO SCOPO DI UN’IMPRESA E’ CREARE UNA CLIENTELA, L’IMPRESA HA DUE SOLE FUNZIONI FONDAMENTALI: MARKETING E INNOVAZIONE SOLO MARKETING E INNOVAZIONE PRODUCONO RISULTATI: TUTTO IL RESTO COSTI (PETER DRUCKER) A CIO’ SI PUO’ AGGIUNGERE LA CUSTOMER SATISFACTION IN FUNZIONE DEL SERVIZIO, SEMPRE PIU’ FATTORE CHIAVE DI SCELTA E FIDELIZZAZIONE. 5 SIGNIFICATO DELLA LOGISTICA MARKETING IMPRESA INNOVAZIONE LOGISTICA AGUIARI-MARINI, LA LOGISTICA IN UN’ECONOMIA SENZA FRONTIERE, FR ANGELI ED. 6 SIGNIFICATO DELLA LOGISTICA LA LOGISTICA RISPONDE AD ALCUNE FONDAMENTALI ESIGENZE COMPETITIVE: 1. ASSICURA UNA RIDUZIONE DEI COSTI DEI PROCESSI OPERATIVI; 2. CONSENTE DI SVILUPPARE,ACQUISTARE E PRODURRE BENI IN TEMPI PIU’ BREVI E CON LIVELLI DI AFFIDABILITA’ NEL SERVIZIO SEMPRE MAGGIORI; 3. ATTIVA PROCESSI DI INTEGRAZIONE TRA LE VARIE FUNZIONI AZIENDALI; 4. FORNISCE ELEMENTI DI CONOSCENZA SULLE RELAZIONI CON I CLIENTI CHE PERMETTONO DI ANTICIPARE PROBLEMI E DIFFICOLTA’ CHE POTREBBERO SORGERE. 7 SIGNIFICATO DELLA LOGISTICA LA LOGISTICA APPARE IN GRADO DI FORNIRE ALLE IMPRESE ALCUNI STRUMENTI PER RISPONDERE A: 1. MODIFICAZIONI NEI MERCATI • • INTERNAZIONALIZZAZIONE E GLOBALIZZAZIONE TERZIARIZZAZIONE DEI SERVIZI DELLE IMPRESE 2. SVILUPPO INFRASTRUTTURALE • • SISTEMI INTEGRATI DI TRASPORTO NUOVE TECNOLOGIE INFORMATICHE E TELEMATICHE 3. ESIGENZE DEI CLIENTI • TIME-TO-MARKET • • RIDUZIONE STOCK SERVIZIO 8 SIGNIFICATO DELLA LOGISTICA PERCHE’ LA LOGISTICA E’ “TANTO DI MODA”? 1. SPESSO AFFRONTARE UNA RISTRUTTURAZIONE AZIENDALE SIGNIFICA REINGEGNERIZZARE (RADICALMENTE O INCREMENTALMENTE) I PROCESSI 2. SPESSO RIORIENTARE LE STRATEGIE AZIENDALI SIGNIFICA RENDERE COMPATIBILI COSTI,TEMPI E QUALITA’ 3. SPESSO INNOVARE SIGNIFICA RITORNARE DALL’INNOVAZIONE DI PROCESSO ALL’INNOVAZIONE DI PRODOTTO UN APPROCCIO LOGISTICO PUO’ FACILITARE A CONDIZIONE CHE SIA CAPACE DI INTEGRARE RISORSE CON MODALITA’ NON NECESSARIAMENTE GERARCHICHE 9 TESI N°2 LA COMPETIZIONE IN ATTO 10 LA COMPETIZIONE IN ATTO “…..NON ESISTE PENURIA NEL MONDO, IL SOLO PROBLEMA CON CUI DOBBIAMO CONFRONTARCI E’ QUELLO DELLA LOGISTICA.” AMARTYA SEN PREMIO NOBEL 1998 PER L’ECONOMIA “UN FRIGORIFERO NON E’ UN FRIGORIFERO SE SI TROVA A DETROIT MENTRE E’ RICHIESTO A HUSTON” J.L.HESKETT 11 LA COMPETIZIONE IN ATTO DA UN PUNTO DI VISTA LOGISTICO 1- IL FATTORE TEMPO COME FATTORE STRATEGICO “MEGLIO MAI CHE TARDI” 2- CICLO DI VITA DEI PRODOTTI/SERVIZI SEMPRE PIU’ BREVE 3- CICLI DI MESSA A DISPOSIZIONE DEI PRODOTTI/SERVIZI SEMPRE PIU’ COMPLESSI 4- L’ORGANIZZAZIONE SEMPRE PIU’ ORIENTATA ALLA CREAZIONE DI VALORE (PER IL CLIENTE E PER L’AZIONISTA) AUMENTA L’ESIGENZA DI ORIENTAMENTO AI PROCESSI A PARTIRE DAL PROCESSO DI SERVIZIO AL CLIENTE “NON ESISTONO VINCITORI IN UNA SQUADRA CHE PERDE” 12 LA COMPETIZIONE IN ATTO GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI IMPRESA RETE INNOVAZIONE PRODOTTI PROCESSI CONCENTRAZIONE DI IMPRESE CAMBIAMENTI STRUTTURALI DELLA DOMANDA TURBOLENZA AMBIENTALE RISPOSTE IMPRESA PRODUZIONE SNELLA PROCESSI QUALITA’ 13 LA COMPETIZIONE IN ATTO CLIENTI IMPRESA FORNITORI PERSONALE 14 LA COMPETIZIONE IN ATTO 1. CONCENTRARSI SUL CORE BUSINESS; 2. REALIZZARE UNA STRUTTURA A RETE PER ACQUISTARE DALL’ESTERNO, DA IMPRESE ECCELLENTI SPECIALIZZATE, BENI INTERMEDI O SERVIZI CHE COMPLETINO I PROPRI PROCESSI/PRODOTTI; 3. RIEQUILIBRARE L’IMPORTANZA DELL’INNOVAZIONE DI PRODOTTO CON L’INNOVAZIONE DI PROCESSO; 4. ATTRIBUIRE IMPORTANZA FONDAMENTALE AL TEMPO; 5. ORIENTARSI AI PROCESSI E ALLA CREAZIONE DEL VALORE. 15 LA COMPETIZIONE IN ATTO CONCETTO DI SUPPLY CHAIN 1. SUPPLY CHAIN E’ UN PROCESSO IN CUI SI VUOLE ELEVARE IL VALORE (PRODOTTO E PERCEPITO) DEL BENE/SERVIZIO FORNITO AL CLIENTE ATTRAVERSO LA RIDUZIONE DELLA PERDITA DI VALORE DOVUTA AI TEMPI DI FORNITURA,ATTRAVERSAMENTO,PRODUZIONE,STOCCAGGIO E CONSEGNA. 2. SUPPLY CHAIN E’ INTERNA ALL’IMPRESA DAL RICEVIMENTO MATERIE PRIME O SEMILAVORATI ALLA SPEDIZIONE PRODOTTI FINITI. 3. SUPPLY CHAIN VA ESTESA ALL’ESTERNO DELL’IMPRESA ALL’OTTIMIZZAZIONE DI TUTTE LE ATTIVITA’ CHE INTEGRANO LE RELZIONI TRA CLIENTI E FORNITORI A VALLE E A MONTE DELL’IMPRESA 16 LA COMPETIZIONE IN ATTO CONCETTO DI SUPPLY CHAIN 1. SUPPLY CHAIN FISICA = IL FLUSSO DEI MATERIALI E DELLE PERSONE 2. SUPPLY CHAIN VIRTUALE = IL FLUSSO DELLE INFORMAZIONI RELATIVE ALLE MERCI E ALLE PERSONE. 3. SUPPLY CHAIN CREATIVA = LE INNOVAZIONI TECNICHE,TECNOLOGICHE, ORGANIZZATIVE CAPACI DI RIDURRE I TEMPI, E I COSTI E DI AMENTARE LA QUALITA’. IN ESTREMA SINTESI DI AUMENTARE IL VALORE PRODOTTO E PERCEPITO. 17 LA COMPETIZIONE IN ATTO CONCETTO DI SUPPLY CHAIN METTERE AL CENTRO DELL’ATTIVITA’MANAGERIALE E/O IMPRENDITORIALE IL SERVIZIO AL CLIENTE E LA SUA SODDISFAZIONE DENTRO L’IMPRESA E LUNGO LA FILIERA DEMAND CHAIN 18 LA COMPETIZIONE IN ATTO LA GESTIONE DEL PROCESSO LOGISTICO SI SVILUPPA PERTANTO SU DIVERSE DIMENSIONI: 1. INTERFUNZIONALE SUPERARE LE BARRIERE ORGANIZZATIVE DI NATURA FUNZIONALE 2. INTERAZIENDALE INTEGRARE SISTEMI GESTIONALI E INFORMATIVI 3. INTERNAZIONALE INTEGRARE ANCHE SISTEMI CULTURALI 19 LA COMPETIZIONE IN ATTO LA GESTIONE DELLA CATENA LOGISTICA E’ UNA DELLE PIU’ IMPORTANTI FRONTIERE PER MIGLIORARE IL POSIZIONAMENTO COMPETITIVO. PERMETTE DI PORTARE SUL MERCATO PRODOTTI ATTRAVERSO PROCESSI INTEGRATI, ORIENTATI ALLA RIDUZIONE DEI COSTI E DEI TEMPI. PROCESSI ORIENTATI AL SERVIZIO AL CLIENTE E PERTANTO ALLA QUALITA’. 20 LA COMPETIZIONE IN ATTO UNA EFFICACE GESTIONE DELLA CATENA LOGISTICA PUO’ PERMETTERE DI RAGGIUNGERE IL VANTAGGIO COMPETITIVO SIA ATTRAVERSO LA RIDUZIONE DEI COSTI SIA CON L’INCREMENTO DI VALORE PER IL CLIENTE. IL VALORE E’ COSTITUITO DA ELEMENTI TANGIBILI E DA ELEMENTI NON TANGIBILI. SPESSO IL SUCCESSO DI UNA RELAZIONE CLIENTE/FORNITORE DERIVA DA ELEMENTI NON TANGIBILI. “PAY ATTENTION” ………A PARITA’ DI ELEMENTI TANGIBILI SIGNIFICATIVI ……….SONO ENTRAMBI MISURABILI 21 LA COMPETIZIONE IN ATTO UNA EFFICACE GESTIONE DELLA CATENA LOGISTICA AIUTA LE IMPRESE A RIDURRE I TEMPI DI ATTRAVERSAMENTO, CONTENERE I COSTI, AUMENTARE I PROFITTI E MINIMIZZARE IL CIRCOLANTE. 22 LA COMPETIZIONE IN ATTO IL SUPPLY CHAIN MANAGEMENT IMPLICA 1. LA FOCALIZZAZIONE SUL CLIENTE NELL’IMPRESA SINGOLA E NELLA FILIERA 2. L’INTERIORIZZAZIONE DEI CAMBIAMENTI INTERVENUTI NEI RAPPORTI TRA FORNITORI, PRODUTTORI E CANALI DISTRIBUTIVI 3. L’ORIENTAMENTO ALL’ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI E ALL’INTERNAL MARKETING PER L’IMPRESA IMPLICA UNA STRETTA INTEGRAZIONE TRA STREGIE DI MARKETING E STRATEGIE AZIENDALI. 23 TESI N°3 MODELLI LOGISTICI 24 I MODELLI LOGISTICI LA LOGISTICA DA UN CONTRIBUTO FONDAMENTALE ALLO SVILUPPO DELLE STRATEGIE AZIENDALI IN QUANTO CONSENTE DI PERSEGUIRE: 1. RISPOSTE IN MINOR TEMPO; 2. MAGGIORE FLESSIBILITA’; 3. MIGLIORI SERVIZI E QUALITA’; 4. ATTENZIONE ALLE VARIABILI ESTERNE; 5. MINORI COSTI. 25 I MODELLI LOGISTICI MA QUALI SONO LE FUNZIONI DELLA LOGISTICA? LA LOGISTICA SEGUE LA GESTIONE INTEGRATA DEL FLUSSO DI TUTTI I MATERIALI DELL’IMPRESA CON L’OBIETTIVO DI ASSICURARE L’OPPORTUNO LIVELLO DI SERVIZIO AL CLIENTE, NEI TEMPI CONCORDATI E AI MINORI COSTI POSSIBILI. 26 I MODELLI LOGISTICI 1. PROGETTAZIONE E INGEGNERIZZAZIONE DEL PRODOTTO; 2. APPROVVIGIONAMENTO, PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE 3. TRASPORTI E STOCCAGGI; 4. CONSEGNA AL CLIENTE; 5. ASSISTENZA POST-VENDITA. NEL CICLO OPERATIVO A- LA GESTIONE DELLE PREVISIONI; B- LA PROGRAMMAZIONE DELLE OPERAZIONI; C- LA GESTIONE DEI MATERIALI. 27 I MODELLI LOGISTICI FORNITORI A LATERE FORNITORI A MONTE IMPRESA PROGETTAZIONE INGEGNERIZZAZIONE PRODUZIONE APPROVVIGIONAMENTI PROGRAMMAZIONE PRODUZIONE APPROVVIGIONAMENTI PROGRAMMAZIONE PRODUZIONE CANALI CLIENTI ASSISTENZA POST-VENDITA DISTRIBUZIONE TRASPORTI E STOCCAGGI CONSEGNA AL CLIENTE 28 I MODELLI LOGISTICI FORNITORI A LATERE FORNITORI A MONTE PROGRAMMAZIONE OPERAZIONI IMPRESA CICLO OPERATIVO PROGRAMMAZIONE OPERAZIONI CANALI GESTIONE DELLE PREVISIONI CLIENTI GESTIONE DELLE PREVISIONI 29 I MODELLI LOGISTICI IMPRESA RELAZIONE FONDAMENTALE CLIENTE MIGLIORARE COSTANTEMENTE LA FRAZIONE IDEALE PRODOTTO* + SERVIZIO** QUALITA’ PERCEPITA= ___________ COSTI * PRODOTTO **SERVIZIO STANDARDIZZAZIONE DIFFERENZIAZIONE 30 I MODELLI LOGISTICI ______________________________________________________________________ FLUSSO FUNZIONI FLUSSO DEI DELLE MATERIALI INFORMAZIONI ______________________________________________________________ PRODOTTI FINITI •gestione previsioni di vendita •gestione ordini di vendita •trasporto e consegna al cliente •gestione depositi •gestione scorte •trasporto da fabbrica a depositi •condizionamento e imballaggi PRODUZIONE •programmazione produzione •gestione depositi(intermedi,prod.finiti) MATERIE PRIME •gestione scorte •gestione deposito •programmazione consegne •trasporti 31 I MODELLI LOGISTICI ALTRE FUNZIONI DELLA LOGISTICA DAL PUNTO DI VISTA STRATEGICO •COORDINAMENTO CON IL MARKETING •COORDINAMENTO CON LA PROGETTAZIONE DEL PRODOTTO •GESTIONE DELLA RETE DISTRIBUTIVA •DECISIONI DI OUTSOOURCING •GESTIONE DELLE RELAZIONI DI PARTNERSHIP LUNGO LA CATENA. DAL PUNTO DI VISTA OPERATIVO •GESTIONE DEI SISTEMI INFORMATIVI; •GESTIONE DEL RAPPORTO CON I FORNITORI DI BENI; •GESTIONE DEL RAPPORTO CON I FORNITORI DEI SERVIZI; •GESTIONE DELLE TECNOLOGIE DELLA LOGISTICA; •CONTROLLO DI GESTIONE. 32 I MODELLI LOGISTICI 1. COORDINARE IL FLUSSO DEI MATERIALI NON VUOL DIRE GESTIRE DIRETTAMENTE TUTTE LE FUNZIONI CHE SEGUONO IL FLUSSO 2. OTTENERE UNA GESTIONE INTEGRATA E’ L’OBIETTIVO 3. LE SOLUZIONI ORGANIZZATIVE POSSONO ESSERE MOLTEPLICI. 33 I MODELLI LOGISTICI IMPRESE CON DIVERSE TIPOLOGIE DI PROBLEMI LOGISTICI A- IMPRESE CHE HANNO AL LORO INTERNO UN CICLO PRODUTTIVO • IMPRESE CON PROBLEMI LOGISTICI INTEGRALI • IMPRESE CON PREVALENTI PROBLEMI DI PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE E DI GESTIONE DEI MATERIALI • IMPRESE CON PREVALENTI PROBLEMI DISTRIBUTIVI B- IMPRESE CHE HANNO UNICAMENTE UNA GESTIONE COMMERCIALLE • IMPRESE DELLA DISTRIBUZIONE MODERNA • IMPRESE DELLA DISTRIBUZIONE COMMERCIALE C- IMPRESE CON PROBLEMI LOGISTICI SPECIFICI • IMPRESE DI SERVIZIO • IMPRESE CON PROBLEMI DI GESTIONE DEI PEZZI DI RICAMBIO 34 I MODELLI LOGISTICI OGNI AZIENDA HA UNA SUA SOLUZIONE ORGANIZZATIVA PER L’OTTIMIZZAZIONE LOGISTICA OGNI AZIENDA HA UN SUO APPROCCIO LOGISTICO 35 I MODELLI LOGISTICI SICURAMENTE ESISTONO DIFFERENZE TRA GLI APPROCCI LOGISTICI A SECONDA DELLE DIMENSIONI AZIENDALI PICCOLE DIMENSIONI: INNOVAZIONE INTEGRATA O CONSERVATIVITA’ MASSIMA MEDIE DIMENSIONI: L’ARTICOLAZIONE FUNZIONALE CONFLIGGE CON L’INNOVAZIONE LOGISTICA GRANDI DIMENSIONI: CULTURA DELL’INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA AL MASSIMO LIVELLO MA MASSIME ANCHE LE RESISTENZE AL CAMBIAMENTO L’INNOVAZIONE LOGISTICA È TOP DOWN 36 I MODELLI LOGISTICI ALCUNE DIFFERENZIAZIONI SIGNIFICATIVE IMPRESE INDUSTRIALI IMPRESE COMMERCIALI MODERNE 1. A CICLO CONTINUO 1. GRANDE DISTRIBUZIONE 2. A CICLO DISCONTINUO 2. DISTRIBUZIONE ORGANIZZATA 3. A CATENA 37 I MODELLI LOGISTICI L’UNICA CERTEZZA E’ CHE LE IMPRESE PIU’ INNOVATIVE DAL PUNTO DI VISTA DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA SONO LE PIU’ INNOVATIVE DAL PUNTO DI VISTA DELL’INNOVAZIONE LOGISTICA CARATTERI DELL’ATTUALE PROCESSO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA • • • • • IMMATERIALITA’ RAPIDA OBSOLESCENZA RAPIDO IMPATTO STRETTA INTEGRAZIONE CON L’INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA INCIDENZA MAGGIORE SUI PROCESSI SECONDARI GESTIONALI 38 I MODELLI LOGISTICI PROCEDURE GESTIONALI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. PREVISIONI DI VENDITA PIANIFICAZIONE DELLE VENDITE GESTIONE ORDINI PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE GESTIONE DEI MAGAZZINI (MATERIE PRIME E INTERMEDI) GESTIONEDEI MAGAZZINI PRODOTTI FINITI GESTIONE DELLA DISTRIBUZIONE GESTIONE DEI TRASPORTI GESTIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI LOGISTICI Ma anche • Sistemi • Sistemi • Sistemi • Sistemi • …… di di di di controllo economico Customer Relationship Management monitoraggio della qualità gestione delle persone 39 TESI N°4 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE 40 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE LA LOGISTICA STA DIVENTANDO L’APPROCCIO VINCENTE NELLE IMPRESE IN QUANTO - E LADDOVE - SI STA PASSANDO DALL’ORIENTAMENTO AL MERCATO ALL’ORIENTAMENTO AL CLIENTE. • • • • • • DA MERCATI TENDENZIALMENTE SATURI CONCORRENZA SEMPRE PIU’ AGGRESSIVA TENDENZA ALLA FIDELIZZAZIONE PRODOTTI STANDARD SERVIZI DIFFERENZIANTI CRESCENTE IMMATERIALITA’ DEL SERVIZIO “ZERO DEFECTS” A “ZERO DEFECTIONS” DA STANDARD OGGETTIVI A VALUTAZIONI SOGGETTIVE 41 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE DEVE ESSERE COSTANTEMENTE MONITORATA 1. SVILUPPARE SISTEMI PER COGLIERE LE ASPETTATIVE DEL CLIENTE; 2. CONTOLLO SISTEMATICO DEI CAMBIAMENTI NEL TEMPO DELLE ASPETTATIVE DEL CLIENTE; 3. FARE BENCHMARKING PER MONITOTARE QUALI ALTERNATIVE HA IL CLIENTE PER SODDISFARLE, 4. SVILUPPARE SISTEMI DI MISURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE; 5. USARE LE MISURE PER SVOLGERE AZIONI CORRETTIVE. 42 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE LA QUALITA’ DEL OFFERTA DIPENDE PIU’ DAL SERVIZIO CHE DAL PRODOTTO MIGLIORARE LA CUSTOMER SATIFACTION SIGNIFICA MIGLIORARE IL SERVIZIO OCCORRE CONFRONTARE SEMPRE LA CUSTOMER SATISFACTION CON LA COMPANY SATISFACTION MIGLIORARE IL SERVIZIO 1. INNALZARE LO STANDARD DEL SERVIZIO 2. PERSONALIZZARE IL SERVIZIO 43 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE CUSTOMER SERVICE IDEA DEL SERVIZIO LA PERCEZIONE Aspettative Indice di gradimento LE SCELTE L’ESECUZIONE Personalizzazioni o Disfunzioni Servizio standard Servizio effettivo PROGETTAZIONE DEL CICLO DEL SERVIZIO EFFICACIA DELLE RELAZIONI INVESTIMENTI IN TECNOLOGIE E PERSONE EFFICIENZA DEL CICLO DI EROGAZIONE GESTIONE DEL DISSERVIZIO 44 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE MISURARE LA CUSTOMER SATISFACTION STRUMENTO PER • LA STRATEGIA • IL MIGLIORAMENTO DEI PROCESSI • AZIONI MIRATE E PERSONALIZZATE 45 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE MISURARE LA CUSTOMER SATISFACTION I M P O R T A N Z A F D A E T I T O R I PRIORITA’ 1 PRIORITA’ 2 MANTENIMENTO ALTA PRIORITA’ 2 PRIORITA’ 3 MANTENIMENTO MEDIA PRIORITA’ 3 PRIORITA’ 4 DISINVESTIMENTO BASSA BASSA MEDIA PERCEZIONE MISURATA ALTA 46 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE MISURARE LA CUSTOMER SATISFACTION E INTERVENIRE P R I O R I T A’ PRIMO INTERVENTO SECONDO INTERVENTO TERZO INTERVENTO ALTA SECONDO INTERVENTO TERZO INTERVENTO QUARTO INTERVENTO MEDIA TERZO INTERVENTO PRIORITA’ 4 QUINTO INTERVENTO BASSA BASSA MEDIA COSTO DELLE AZIONI ALTA 47 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE I PERICOLI DELLA CUSTOMER SATISFACTION 1. NON UTILIZZARE I DATI COME STIMOLO AD AZIONI OPERATIVE CORRETTIVE 2. UTILIZZARE SOLO I DATI CHE RISULTANO “CONFORTANTI” 3. NON CORRELARE I RISULTATI AI PROCESSI 4. ANALISI E DISCUSSIONI MA POCHE AZIONI DI MIGLIORAMENTO 48 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE VALORE PER IL CLIENTE = SERVIZIO X QUALITA’ PERCEPITA _______________________________________________ COSTO X TEMPO 49 LA RELAZIONE CON IL CLIENTE I BISOGNI DEL CLIENTE 1. ESPLICITI 2. IMPLICITI 3. DIFFERENZIANTI E INVITANTI 4. NON RICONOSCIUTI E RESPINTI 50 TESI N°5 IL SERVIZIO AL CLIENTE 51 IL SERVIZIO AL CLIENTE 1. ASPETTI FISICI DELLA CONSEGNA 2. ASPETTI OPERATIVI DELLA CONSEGNA 3. COMUNICAZIONE FORNITORE AL CLIENTE 4. DOCUMENTAZIONE 5. SERVIZIO POST-VENDITA 6. VALORE AGGIUNTO RISPETTO AL SERVIZIO 52 IL SERVIZIO AL CLIENTE ASPETTI FISICI DEL SERVIZIO 1. LA DIMENSIONE DEL LOTTO FISICO DI CONSEGNA 2. GLI IMBALLI E LE UNITA’ DI CARICO DEL PRODOTTO FORNITO 3. LE ETICHETTE E LE MARCATURE DELLE CONFEZIONI E DEI COLLI 4. I MEZZI DI TRASPORTO IMPIEGATI PER LA CONSEGNA 53 IL SERVIZIO AL CLIENTE ASPETTI OPERATIVI DELLA CONSEGNA ASPETTI OPERATIVI DEL SERVIZIO RELATIVI AI TEMPI 1. LA LUNGHEZZA DEL CICLO DELL’ORDINE O LEAD TIME 2. IL TEMPO NECESSARIO PER LA CONFERMA DELL’ORDINE ASPETTI OPERATIVI LEGATI ALLE CONDIZIONI DI CONSEGNA 1. LA PRECISIONE DELLA DATA DI CONSEGNA O PROMISE 2. LA DISPONIBILITA’ DEI PRODOTTI RICHIESTI 3. LA PRECISIONE E LA COMPLETEZZA DELLA CONSEGNA ( AFFIDABILITA’) 54 IL SERVIZIO AL CLIENTE LE COMUNICAZIONI FORNITORE-CLIENTE 1. LA FACILITA’ DEL CONTATTO 2. LA FACILITA’ NELL’ACCESSO ALLE INFORMAZIONI 3. LA FLESSIBILITA’ NELL’ACCOGLIERE LE VARIAZIONI DEGLI ORDINI 4. LA CAPACITA’ DI DARE VELOCEMENTE LE RISPOSTE RICHIESTE 5. LA CAPACITA’ DI FORNIRE VELOCEMENTE LE NOTIZIE SULLE VARIAZIONI DELLE CONDIZIONI DI CONSEGNA 6. LA CAPACITA’ DI INTERVENTO NEI CASI DI EMERGENZA 55 IL SERVIZIO AL CLIENTE LA DOCUMENTAZIONE COERENZA TRA 1. ORDINE 2. DOCUMENTO DI ACCOMPAGNAMENTO DELLA MERCE (BOLLA DI CONSEGNA) 3. FATTURA Soprattutto quando le consegne avvengono in fasi temporali diverse 56 IL SERVIZIO AL CLIENTE SERVIZIO POST-VENDITA 1. FORMAZIONE DEL PERSONALE 2. ASSISTENZA OPERATIVA 3. FEED-BACK CON I CLIENTI DEL CLIENTE 4. CODESIGN 5. AVVIAMENTO IMPIANTO 6. …………………………………………………… 57 IL SERVIZIO AL CLIENTE VALORE AGGIUNTO RISPETTO AL SEMPLICE SERVIZIO 1. CONTINUA DISPONIBILITA’ DEL PRODOTTO 2. CONTINOUS REPLENISHMENT 3. CODESIGN 4. CONSULENZA “GIURIDICA” 5. FINANZIAMENTI 6. PARTNERSHIP 7. …………………………………………………. 58 PARTE SECONDA LE OPERAZIONI 59 TESI N°6 GLI APPROVVIGIONAMENTI 60 GLI APPROVVIGIONAMENTI L’AZIENDA “LEGGERA, SEMPRE PIU’ CONCENTRATA SUL CORE BUSINESS E LE RELATIVE DECISIONI DI MAKE OR BUY, RENDE LE ATTIVITA’ DI APPROVVIGIONAMETO SEMPRE PIU’ PERVASIVE E ONNICOMPRENSIVE. SI STA PASSANDO DA UNA FOCALIZZAZIONE SUI COSTI DI APPROVVIGIONAMENTO A UNA FOCALIZZAZIONE SULL’INTEGRAZIONE DI PERSONE SISTEMI PROCESSI NELL’INTERA CATENA DEL VALORE 61 GLI APPROVVIGIONAMENTI CON L’AFFERMARSI DEI PROCESSI DI CODESIGN E DI COMAKERSHIP ASCOLTARE LA VOCE DEL FORNITORE E’ IMPORTANTE COME ASCOLTARE LA VOCE DEL CLIENTE LE RESISTENZE AL CAMBIAMENTO NELLE IMPRESE SONO SIMILI A QUELLE CHE SI ERANO INCONTRATE NEL PASSAGGIO DALL’ORIENTAMENTO AL PRODOTTO ALL’ORIENTAMENTO AL MERCATO 62 GLI APPROVVIGIONAMENTI COSTI DI PRODUZIONE COMPARATI CATEGORIE DI COSTO GIAPPONE (%) EUROPA (%) USA (%) OVERHEADS DI PRODUZIONE 18,0 22,0 28,9 MATERIALI 61,2 52,5 51,3 LAVORO DIRETTO 15,6 17,0 14,9 ENERGIA 5,2 8,5 4,9 FONTE: EUROPEAN INSTITUTE OF BUSINESS ADMINISTRATION 63 GLI APPROVVIGIONAMENTI INCIDENZA ACQUISTI/FATTURATO SETTORE % MECCANICO 53 CHIMICO 48 ELETTRONICO 34 FARMACEUTICO 44 VETRO/CERAMICA 33 CARTA 46 FONTE: A.T. KEARNEY 64 GLI APPROVVIGIONAMENTI LE TABELLE PRECEDENTI DIMOSTRANO CHE AGIRE SUGLI APPROVVIGIONAMENTI PUO’ PERMETTERE UN VANTAGGIO DEL 10% SUI COSTI CHE IN TERMINI ECONOMICI CORRISPONDONO AD UN AUMENTO DELLE VENDITE DEL 40%,DI PER SE DIFFICILE IN UN’EPOCA DI FRENO ALLE POLITIVHE ESPANSIVE. LA MINIERA D’ORO DEL SOURCING 65 GLI APPROVVIGIONAMENTI LE NUOVE TENDENZE • ACQUISTARE DA MENO FORNITORI • FARE ACCORDI DI LUNGO PERIODO • INTEGRARE I PRODOTTI ACQUISTATI CON SISTEMI E SOLUZIONI CHE INCORPORANO UNA QUANTITA’ CRESCENTE DI SERVIZI • IMPOSTARE PROGRAMMI DI IMPLEMENTAZIONE DELLA QUALITA’ INTEGRATI • COINVOLGERE I FORNITORI NELLA PROGETTAZIONE E NELL’INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO • DIMINUIRE L’IMPORTANZA DEL PREZZO E DELLE CONDIZIONI DI PAGAMENTO • STABILIRE SEMPRE PIU’ RAPPORTI DI PARTNERSHIP 66 GLI APPROVVIGIONAMENTI L’APPROVVIGIONATORE E’ COINVOLTO IN PRIMA PERSONA NEL CONSEGUIRE LEGGEREZZA AZIENDALE, FLESSIBILITA’, ACQUISIZIONE DI COMPETENZE ESTERNE E PERTANTO PASSA DALLA MERA GESTIONE DI FORNITURE ALLA GESTIONE DI UNA RETE DI IMPRESE LEGATE A DIVERSI LIVELLI DA ACCORDI CON L’IMPRESA A CUI APPARTIENE 67 GLI APPROVVIGIONAMENTI 1. PURCHASING = MARKETING, NEGOZIAZIONE E CONTRATTUALISTICA APPROVVIGIONAMENTO 2. PROCUREMENT = QUANTO, QUANDO E COME RIFORNIRE AUTO FIAT = 12.000 2.000 2.000 8.000 PARTI PRODOTTE NEGLI STABILIMENTI FIAT PRODOTTE IN ITALIA PRODOTTE IN EUROPA E NEL RESTO DEL MONDO 68 GLI APPROVVIGIONAMENTI TIPOLOGIA DI RAPPORTO CON I FORNITORI NORMALE INTEGRATO PARTNER TRATTATIVA RAPPORTO DI LUNGO TERMINE RAPPORTO DI LUNGO TERMINE SINGOLI ORDINI QUALITA’ GARANTITA QUALITA’ GARANTITA COLLAUDI SISTEMATICI AUTOCERTFICAZIONE AUTOCERTIFICAZIONE SCORTE DI SICUREZZA ORDINI APERTI ORDINI APERTI SHIP TO LINE SHIP TO LINE COOPERAZIONE PER NUOVI PRODOTTI/TCNOLOGIE INVESTIMENTI COMUNI CONTINUO SCAMBIO PRODOTTI/PROCESSI 69 GLI APPROVVIGIONAMENTI FATTORI DI VALUTAZIONE DEI FORNITORI NORMALE INTEGRATO PARTNER TECNICA GLOBALE PRESTAZIONI STRATEGICA PREZZO PREZZO PREZZO QUALITA’ QUALITA’ QUALITA’ TEMPI CONSEGNA TEMPI CONSEGNA TEMPI CONSEGNA SERVIZIO SERVIZIO SERVIZIO INTEGRAZIONE LOGISTICA INTEGRAZIONE LOGISTICA PROCESS CAPABILITY PROCESS CAPABILITY QUALITY ASSURANCE QUALITY ASSURANCE LIVELLO TECNOLOGICO LIVELLO TECNOLOGICO TREND MIGLIORAMENTO TREND MIGLIORAMENTO CAPACITA’ DI LAVORO IN TEAM SVILUPPO TECNOLOGICO COERENZA CON LE STRATEGIE DEL CLIENTE 70 GLI APPROVVIGIONAMENTI GLI ATTEGGIAMENTI NEI CONFRONTI DEI FORNITORI ATTEGGIAMENTO TRADIZIONALE ATTEGGIAMENTO INNOVATIVO I BUONI FORNITORI I BUONI FORNITORI - TENUTI A DISTANZA - CAMBIATI FREQUENTEMENTE - OFFRONO IL PREZZO PIU’ BASSO - ACCETTANO CONDIZIONI DI PAGAMENTO DILAZIONATI - NON CI SI INTERESSA DEI LORO PROBLEMI - - - TENUTI INFORMATI IMPEGNATI NEL LUNGO TERMINE VALUTATI SU COSTO,QUALITA’ E SERVIZIO COINVOLTI NELL’INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO 71 TESI N°7 LA PRODUZIONE 72 LA PRODUZIONE IL PROCESSO PRODUTTIVO E’ L’INSIEME DELLE ATTIVITA’ CHE PARTE DALLA FASE DELL’ORDINE ALLA CONSEGNA AL CLIENTE. PROCESSI ELEMENTARI 1. TRASFORMAZIONE DEL MATERIALE 2. MOVIMENTAZIONE DEL MATERIALE, DEI SEMILAVORATI E DEI PRODOTTI FINITI 3. GESTIONE DELLE SCORTE 4. GESTIONE DELLE INFORMAZIONI 73 LA PRODUZIONE GLI INTERVENTI SUI PROCESSI PRODUTTIVI ORIENTATI AL CLIENTE 1. LA SEMPLIFICAZIONE DEI PROCESSI 2. REINGEGNERIZZAZIONE 3. COINVOLGIMENTO DELLE ALTRE FUNZIONI 4. INTERVENTI ORGANIZZATIVI 5. INVESTIMENTI IN TECNOLOGIA 6. INDIVIDUAZIONE DI INDICATORI DI ATTIVITA’ 74 LA PRODUZIONE LA SEMPLIFICAZIONE DEI PROCESSI E’ VOLTA A 1. REALIZZARE UNA PRODUZIONE PIU’ FLESSIBILE E PIU’ EFFICACE 2. RIDURRE LE SCORTE 3. RIDUZIONE DEI TEMPI DI ATTRAVERSAMENTO 4. RIDUZIONE DEL LEAD TIME 75 LA PRODUZIONE LA REINGEGNERIZZAZIONE E’ VOLTA A 1. PASSARE DAL PRESIDIO DEI PROBLEMI ALLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI 2. CONSIDERARE LE ATTIVITA’ E LE FASI DEI PROCESSI 3. SUPERARE LA VISIONE FUNZIONALE 4. DISTINGUERE I PROCESSI PRIMARI DAI PROCESSI SECONDARI 5. DISTINGUERE I PROCESSI SECONDARI DI PROGRAMMAZIONE CONTROLLO DAI PROCESSI SECONDARI GESTIONALI 6. PORRE AL CENTRO IL CLIENTE E LA CREAZIONE DEL VALORE 76 LA PRODUZIONE LA REINGEGNERIZZAZIONE PUO’ ESSERE 1. RADICALE BUSINESS PROCESS REEENGINERING 2. INCREMENTALE BUSINESS PROCESS IMPROOVEMENT LA REINGEGNERIZZAZIONE DEVE PARTIRE DA • SITUAZIONI ORGANIZZATIVE AD ELEVATA COMPLESSITA’ • ELEVATO LIVELLO DI SCORTE INTERMEDIE • ECCESSO DI CONTROLLI • SCARTI E DIFETTOSITA’ SOPRA LA NORMA • MATERIALI NON CONFORMI E A LENTA ROTAZIONE • ECCESSO O CARENZA DI INFORMAZIONI 77 LA PRODUZIONE IL COINVOLGIMENTO DI ALTRE FUNZIONI E’ FONDAMENTALE PER ARRIVARE ALLA PRODUZIONE SNELLA • PROGETTAZIONE DEL PRODOTTO • MANUTENZIONE (ORDINARIA E STRAORDINARIA) • APPROVVIGIONAMENTI MA ANCHE • MARKETING • CONTROLLO DI GESTIONE • PERSONALE 78 LA PRODUZIONE LO SVILUPPO TECNOLOGICO E’ FONDAMENTALE PER L’INNOVAZIONE LOGISTICA. SI TRATTA ESSENZIALMENTE DI AGIRE RAPIDAMENTE SU INFORMAZIONI E SU APPUNTAMENTI LO SVILUPPO TECNOLOGICO E’ INTEGRATO CON L’INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA L’INNOVAZIONE ORGANIZZATIVA E’ PIU’ ORIENTATA ALL’AZIONE SULLE PERSONE (SVILUPPO ORGANIZZATIVO) DI QUANTO NON LO SIA AL DISEGNO ORGANIZZATIVO I CARATTERI DELL’ATTUALE PROCESSO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA RENDONO LA TECNOLOGIA STESSA MOLTO POTENTE MA IL SUO EFFICACE IMPATTO SULLE ORGANIZZAZIONI DIPENDE DALLA CAPACITA’ DELLE PERSONE DI USARLA E DELLE ORGANIZZAZIONI STESSE DI INTERIORIZZARLA INNOVAZIONE PRIMARIA LA MACCHINA E L’IMPIANTO INNOVAZIONE SECONDARIA DI REGOLAZIONE E CONTROLLO L’AUTOMAZIONE E L’ELETTRONICA INDUSTRIALE INNOVAZIONE SECONDARIA GESTIONALE L’INFORMATICA E LA TELEMATICA 79 LA PRODUZIONE GLI OBIETTIVI ORGANIZZATIVI SONO PERTANTO LA C0NDIZIONE NECESSARIA PER IL SUCCESSO DELLE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE E LOGISTICHE 1. AGIRE SUL SISTEMA DI COMPETENZE 2. AGIRE SUL SISTEMA DI RESPONSABILITA’ E SULL’ASSUNZIONE DEL RISCHIO 3. ORIENTAMENTO AGLI OBIETTIVI 4. COINVOLGIMENTO SUI PROCESSI DI MIGLIORAMENTO CONTINUO 5. GESTIONE DEI CONFLITTI INTERPERSONALI 6. “IL CLIENTE INTERNO” 7. “I CLIENTI NELLA CATENA” 80 LA PRODUZIONE DAL PUNTO DI VISTA GESTIONALE DIVENTANO CENTRALI I SISTEMI DI VALUTAZIONE I PROCESSI DI COMUNICAZIONE LA FORMAZIONE CONTINUA SI MODIFICANO SOSTANZIALMENTE LE RELAZIONI SINDACALI E INDUSTRIALI 81 LA PRODUZIONE ALCUNI CENNI/STIMOLI SU QUALITA’ E PROCESSI OBIETTIVI DELLA QUALITA’ MINIMIZZARE LE DIFETTOSITA’ O, PIU’ IN GENERALE, TUTTO CIO’ CHE VIENE PERCEPITO NEGATIVAMENTE DAL CLIENTE MASSIMIZZARE TUTTO CIO’ CHE VIENE PERCEPITO POSITIVAMENTE RISPETTO ALE ATTESE DEL CLIENTE E A CIO’ CHE OFFRONO I CONCORRENTI 82 LA PRODUZIONE PER MIGLIORARE LA PERCEZIONE DI QUALITA’ (CUSTOMER SATISFACTION) E MANTENERE LA QUALITA’ PRODOTTA (COMPANY SATISFACTION) E’ NECESSARIO RIPROGETTARE I FLUSSI E L’ORGANIZZAZIONE ANALISI , RIDISEGNO E GOVERNO DEI SINGOLI FLUSSI ANALISI, RIDISEGNO E GOVERNO DEL FLUSSO GLOBALE RISPETTO AI PRIMI, IL PROBLEMA E’ RELATIVAMENTE FACILE RISPETTO AL SECONDO IL PROBLEMA E’ COMPLESSO NON SEMPRE L’EFFICIENZA DEI SINGOLI PROCESSI DA UN RISULTATO COMPLESSIVO EFFICACE SORGONO CONFLITTI INTERFUNZIONALI SI MANIFESTANO CONFLITTI DI CULTURA E DI ORIENTAMENTO ALL’USO DELLA TECNOLOGIA 83 LA PRODUZIONE I CICLI PRODUTTIVI A-PRODUZIONE A CICLO CONTINUO CHIMICO-PETROLIFERE, ALIMENTARI,TESSILI, SIDERURGICHE SONO LE IMPRESE IN CUI E’ RELATIVAMENTE PIU’ SEMPLICE L’INNOVAZIONE LOGISTICA PROGRAMMAZIONE DELLA PRODUZIONE B-PRODUZIONE A CICLO DISCONTINUO LOTTI DIFFERENZIATI ELETTROMECCANICA STRUMENTALE, GRANDI IMPIANTI MANIFATTURIERI SONO LE IMPRESE DOVE I PROBLEMI DI GESTIONE SONO PIU’ COMPLESSI E CONSEGUENTEMENTE PIU’ COMPLESSA L’INNOVAZIONE LOGISTICA M.R.P. 84 LA PRODUZIONE I CICLI PRODUTTIVI C-PRODUZIONE DI GRANDE SERIE AUTO, ELETTRODOMESTICI,ELETTRONICA SONO LE IMPRESE DOVE I PROBLEMI DI GESTIONE PER QUANTO PIU’ COMPLESSI DELLE IMPRESE A CICLO CONTINUO SI E’ REALIZZATO UN PROCESSO DI INNOVAZIONE LOGISTICA CHE LE HA RESE “VICINE” ALLE PRIME JUST IN TIME D. PRODUZIONE “ARTIGIANALE” A CICLO FRAMMENTATO SONO SIMILI ALLE IMPRESE B MA DIFFICILMENTE INNOVABILI ALMENO DAL PUNTO DI VISTA DELLA PRODUZIONE 85 LA PRODUZIONE QUALITA PRODUTTIVA •FOCALIZZAZIONE SUL CLIENTE •CONOSCENZA E CONTROLLO DEI PROCESSI •ARMONIZZAZIONE E INTEGRAZIONE DEL/DEI CICLI AZIENDALI •MONITORAGGIO DELLE ATTIVITA’ OPERATIVE (TEMPI, COSTI,QUALITA’ INTRINSECA) •MONITORAGGIO DEL SERVIZIO (QUALITA’ PERCEPITA) •MIGLIORAMENTO PRESTAZIONI PRODUTTIVE E LOGISTICHE (TEMPI, COSTI,QUALITA’ INTRINSECA) •QUALITA’ DELLE FORNITURE •RELAZIONI CON I FORNITORI 86 TESI N°8 LA GESTIONE DELLE SCORTE 87 LA GESTIONE DELLE SCORTE LA LOGISTICA NASCE DALLA GESTIONE DELLE SCORTE L’OBIETTIVO SCORTE ZERO E’ UN PROCESSO A CUI TENDERE MA OCCORRE RICORDARSI CHE UNA CORRETTA GESTIONE LOGISTICA TENDE A EQUILIBRARE L’ESIGENZA DI SCORTA MINIMA CON L’ESIGENZA DI GARANTIRE LE FORNITURE CONCETTO DI SCORTA AVERE UNA SCORTA DI MATERIALI • • • • • IN UN CERTO LUOGO IN UN CERTO MOMENTO IN UNA CERTA QUANTITA’ DI UNA CERTA QUALITA’ DISPONIBILI PER L’UTILIZZO 88 LA GESTIONE DELLE SCORTE RAGIONI PER CUI SI TIENE UNA SCORTA 1. PER ALIMENTARE IL FLUSSO DEI CONSUMI DELLO STADIO SUCCESSIVO DEL FLUSSO LOGISTICO IN CASO DI IRREGOLARITA’ DEI CONSUMI Catene Distributive 2. PER ALIMENTARE IL CICLO PRODUTTIVO O EROGATIVO SE I FORNITORI SONO POCO AFFIDABILI O POCO FLESSIBILI Materie prime o componentistica 3. PER OTTENERE FLESSIBILITA’ RISPETTO ALLE VARIAZIONI DEI VOLUMI DI PRODUZIONE/VENDITA Articoli stagionali 4. PER OTTENERE FLESSIBILITA’ RISPETTO AI MIX DI PRODUZIONE Gestione dei prodotti su una linea di produzione che produce a lotti articoli diversi 5. PER AGEVOLARE LA DISTRIBUZIONE E IN PARTICOLARE I TRASPORTI 89 LA GESTIONE DELLE SCORTE RAGIONI PER CUI SI TIENE UNA SCORTA 6. PER COSTITUIRE SICUREZZE A FRONTE DI EVENTI IMPREVEDIBILI conflitti, disastri 6. PER EFFETTUARE MANOVRE SPECULATIVE inflazione,dumping MA ANCHE PER 8. LACUNE NEI SISTEMI GESTIONALI 9. INATTENDIBILITA’ NEL SISTEMA INFORMATIVO SULLE VENDITE 10.SISTEMI IMPIANTISTICI INADEGUATI 11.FRAMMENTAZIONE DELLA CATENA DEL VALORE SU SCALA INTERNAZIONALE 12.……………………………………………………………………………………………………… 90 LA GESTIONE DELLE SCORTE GLI ATTORI DELLA GESTIONE DELLE SCORTE 1. IL GESTORE DELLA SCORTA 2. IL CLIENTE 3. IL FORNITORE 91 LA GESTIONE DELLE SCORTE GLI OBIETTIVI DELLA GESTIONE DELLE SCORTE 1. ASSICURARE IL SERVIZIO AL CLIENTE 2. CONTROLLARE IL LIVELLO DELLA SCORTA 3. DIMINUIRE I COSTI DI GESTIONE 92 LA GESTIONE DELLE SCORTE LE AZIONI DEL GESTORE DELLE SCORTE 1. QUANTO E QUANDO ORDINARE (previsioni vendite) 2. COME E QUANDO RICEVERE (programmazione della produzione) 3. COME E QUANDO CONSEGNARE (servizio definito con il cliente) CUSTOMER SATISFACTION 4. CONTROLLO DELLE CONSEGUENZE SUI COSTI COMPANY SATISFACTION 93 LA GESTIONE DELLE SCORTE LE POLITICHE DI GESTIONE DELLE SCORTE SONO LEGATE AL TIPO DI • IMPRESA • MERCATO • PRODOTTI E DELLO STADIO DEL CICLO DI VITA IN CUI SI TROVANO • LIVELLO DI SERVIZIO • SISTEMI E PROCEDURE GESTIONALI • LIVELLI TECNOLOGICI 94 LA GESTIONE DELLE SCORTE IL DIAGRAMMA DI PARETO QUANDO CI SI TROVA A GESTIRE MIGLIAIA DI ARTICOLI, ANCHE IN UNA SITUAZIONE DI FACILI PREVISIONI DI CONSUMO, E’ MOLTO DIFFICILE UNA GESTIONE DELLE SCORTE EFFICIENTE ED EFFICACE. OCCORRE STRATIFICARE GLI ARTICOLI SULLA BASE DI PARAMETRI DI IMPORTANZA:AD. ES. 1. VALORE 2. VOLUMI MOVIMENTATI 3. MARGINI DI CONTRIBUZIONE 4. CRITICITA’ DI IMPIEGO 95 LA GESTIONE DELLE SCORTE IL DIAGRAMMA DI PARETO O CURVE 20/80 O ANALISI ABC GLI ARTICOLI DELL’ASSORTIMENTO CONSIDERATO POSSONO ESSERE SUDDIVISI IN CLASSI DI IMPORTANZA AD ES. A ARTICOLI che danno il 75% del valore totale B ARTICOLI che danno il 18% del valore totale C ARTICOLI che danno il rimanente 7% . NON SEMPRE LA CLASSE A E’ NUMERICAMENTE SIGNIFICATIVA….. il 10% dei primi articoli rappresentano il 90% del venduto 96 LA GESTIONE DELLE SCORTE 100% IL DIAGRAMMA DI PARETO O CURVE 20/80 O ANALISI ABC PERCENTUALE CUMULATA DEL VALORE LE TRE CLASSI A,B,C 0% 100% 97 LA GESTIONE DELLE SCORTE IL DIAGRAMMA DI PARETO O CURVE 20/80 O ANALISI ABC INCROCIATA SI CLASSIFICANO PRIMA GLI ARTICOLI SECONDO UN CRITERIO (AD ESEMPIO IL VALORE) E SI CLASSIFICANO GLI ARTICOLI IN Ad, Bd, Cd POI SECONDO UN ALTRO CRITERIO (AD ESEMPIO CRITICITA’ DI IMPIEGO) E SI CLASSIFICANO GLI ARTICOLI IN Ae, Be, Ce….. Ad Ae Bd Cd SCORTA ALTA In quanto ricambio fondamentale per il funzionamento dell’impianto Be Ce 98 LA GESTIONE DELLE SCORTE I COSTI DI GESTIONE DELLE SCORTE SONO IN GENERALE PROPORZIONALI ALLA QUANTITA’ DEL PRODOTTO A SCORTA E RISULTANO DALLA SOMMA DEI SEGUENTI COMPIONENTI: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. INTERESSE SUL CAPITALE INVESTITO IN SCORTA COSTI VARIABILI DI MOVIMENTAZINE COSTI DI STOCCAGGIO COSTI PER POSSIBILI DANNEGGIAMENTI (O COSTO ASSICURATIVO) COSTI DI OBSOLESCENZA COSTI PER AUTOCONSUMO COSTI PER DIFFERENZE INVENTARIALI 99 LA GESTIONE DELLE SCORTE I COSTI DI RIPRISTINO DELLE SCORTE SONO INDIPENDENTI DALLA DIMENSIONE DEL LOTTO MA IN RIFERIMENTO AL MEDIO PERIODO SARANNO MAGGIORI QUANTO PIU’ SONO PICCOLI I LOTTI E FREQUENTI GLI ORDINI • • • COSTI AMMINISTRATIVI COSTI DI RICEVIMENTO COSTI PER IL CONTROLLO DI QUANTITA’ E DI QUALITA’ I COSTI DI ROTTURA DELLE SCORTE SONO COSTI STIMABILI 1. 2. 3. 4. MINORI MARGINI DI CONTRIBUZIONE COSTI DI FERMO MACCHINA PENALI PERDITA DI CLIENTI 100 LA GESTIONE DELLE SCORTE OCCORRE DISTINGUERE DUE CATEGORIE DI ARTICOLI ARTICOLI A DOMANDA DIPENDENTE LA DOMANDA E’ NOTA SIA NELLA QUANTITA’ SIA NEL MOMENTO DI CONSUMO ARTICOLI A DOMANDA INDIPENDENTE LA DOMAMDA E’ VARIABILE E SPESSO ESTRAPOLABILE DAI DATI STORICI 101 LA GESTIONE DELLE SCORTE ARTICOLI A DOMANDA DIPENDENTE LE PROCEDURE M R P * SI TRATTA DI PREVEDERE I TEMPI DI UTILIZZO DEI COMPONENTI DI UN PRODOTTO COMPLESSO (IMPIANTO O AUTO O ELETTRODOMESTICO) E IL FABBISOGNO QUANTITATIVO NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA DI PRODUZIONE DELL’IMPRESA E ASSICURARSENE LA DISPONIBILITÀ AL MOMENTO DELL’UTILIZZO O IMMEDIATAMENTE PRIMA. RIDUZIONE DELLE SCORTE BASSI COSTI DI GESTIONE NELLE SCORTE È PREVISTA UNA DIMENSIONE MINIMA DI SICUREZZA * Material Replanishment Planninng 102 LA GESTIONE DELLE SCORTE ARTICOLI A DOMANDA DIPENDENTE JUST IN TIME IN AMBIENTE DI PRODUZIONE DI GRANDE SERIE (AUTO), TRA UNO STADIO E L’ALTRO DEL CICLO PRODUTTIVO SI CERCA DI CONSEGNARE I SEMILAVORATI IN LOTTI DI DIMENSIONI PARI A 1 DEL LOTTO DI LAVORAZIONE E IMMEDIATAMENTE PRIMA DEL MOMENTO IN CUI SERVONO GESTIONE A RIPRISTINO RIDUZIONE DELLE SCORTE INTERMEDIE BASSI COSTI DI GESTIONE COMPLESSITA’ NELLA GESTIONE DELLA RETE ESTERNA(OUTSOURCING) E’ LA DOMANDA CHE “TIRA” 103 LA GESTIONE DELLE SCORTE ARTICOLI A DOMANDA INDIPENDENTE IL MODELLO DI WILSON PREVISIONE DELLA DOMANDA SIAMO NEL CASO DELLE IMPRESE COMMERCIALI CON CONSUMATORI CHE HANNO COMPORTAMENTI IN GRAN PARTE INDIPENDENTI DALLE POLITICHE AZIENDALI MA RIPETITIVI. LA PREVISIONE DELLA DOMANDA SI ESTRAPOLA PERTANTO DAI DATI STORICI PONDERANDOLE CON VALUTAZIONI RELATIVE AD ALTRE VARIABILI CHE INCIDONO SUI CONSUMI QUALI AZIONI COMMERCIALI O PUBBLICITARIE DELL’IMPRESA O DELLA CONCORRENZA, TENDENZE DELL’INFLAZIONE O PIU’ IN GENERALEE DEL POTERE DI ACQUISTO, TENDENZE COMPORTAMENTALI E SOCIO-VALORIALI ETC. 104 LA GESTIONE DELLE SCORTE ARTICOLI A DOMANDA INDIPENDENTE IL MODELLO DI WILSON IL TEMPO DI RIORDINO E’ L’ALTRA VARIABILECHE INFLUENZA LA GESTIIONE DELLE SCORTE CHE PUO’ NON ESSERE COSTANTE SE IL FORNITORE NON E’ AFFIDBILE NEI CASI DI RIORDINO. 105 LA GESTIONE DELLE SCORTE ARTICOLI A DOMANDA INDIPENDENTE IL MODELLO DI WILSON IL MODELLO DI WILSON PUNTA ALL’OTTIMIZZAZIONE DELLE SCORTE EOQ = Q = EOQ = Qa = Co = i = 2 x Qa x Co _______________ i valore del lotto di ordinazione valore ottimale del lotto di ordinazione consumo totale del periodo costo di un ordine costo che si sostiene per tenere a scorta una unità di prodotto LA DOMANDA E’ REGOLARE E COSTANTE NEL TEMPO E LE VARIABILI DELLA GESTIONE SONO COSTANTI E SENZA VINCOLI 106 LA GESTIONE DELLE SCORTE ARTICOLI A DOMANDA INDIPENDENTE IL MODELLO DI WILSON IN PRATICA LA FORMULA DI WILSON SERVE A DIMENSIONARE IL LOTTO DI RIORDINO E VENGONO USATI TRE MODELLI DI GESTIONE DELLE SCORTE 1. A RIPRISTINO 2. A PUNTO D’ ORDINE COSTANTE E A LOTTO D’ ORDINE COSTANTE 3. A PUNTO D’ ORDINE COSTANTE E A LOTTO D’ ORDINE VARIABILE 107 LA GESTIONE DELLE SCORTE MODELLO DI GESTIONE DELLE SCORTE A RIPRISTINO SI TIENE A SCORTA UNA QUANTITA’ PARI A UNO O A POCHI MULTIPLI DE LOTTO MINIMO DI ORDINAZIONE E SI RIORDINA SOLO QUANDO AVVIENE UN PRELIEVO. 108 LA GESTIONE DELLE SCORTE MODELLO DI GESTIONE DELLE SCORTE A PUNTO D’ORDINE COSTANTE E A LOTTO DI ORDINAZIONE COSTANTE SI TIENE SOTTO CONTROLLO IL LIVELLO DELLA SCORTA E QUANDO QUESTO RAGGIUNGE IL VALORE PREFISSATO SI LANCIA L’ORDINE PER LA QUANTITA’ PREDEFINITA CHE CONTIENE UN MARGINE DI SICUREZZA RISPETTO ALLA VARIABILITA’ DELLA DOMANDA. IL PUNTO DI RIORDINO DIPENDE DA 1. LIVELLO DI SERVIZIO 2. LIVELLO DI DISPONIBILITA’ FINANZIARIA 3. LIVELLO DI CRITICITA’ DELL’ARTICOLO PUNTO DI RIORDINO PUNTO DI PRIMO ALLARME PUNTO DI SECONDO ALLARME …………………………………………………………….. 109 LA GESTIONE DELLE SCORTE MODELLO DI GESTIONE DELLE SCORTE A CICLO D’ORDINE COSTANTE E A LOTTO DI ORDINAZIONE VARIABILE SI CONTROLLANO I VALORI DELLA SCORTA ALLA FINE DI PERIODI DI TEMPO FISSI E OGNI VOLTA SI LANCIA UN ORDINE PARI ALLA DIFFERENZA TRA UNA QUANTITA’ PREFISSATA E COSTANTE E LA SCORTA ESISTENTE NEL MOMENTO DEL CONTROLLO. E’ UTILE QUANDO SI ORDINANO MOLTI ARTICOLI ALLO STESSO FORNITORE ( AD ES. CE.DI.) MA IL LIVELLO DELLA SCORTA MEDIA E’ PIU’ ALTO RISPETTO AL METODO PRECEDENTE. 110 TESI N°9 HANDLING LOGISTICO 111 HANDLING LOGISTICO L’IMBALLO I PRODOTTI SI MANEGGIANO IMBALLATI IN COLLI = IMBALLAGGI RIEMPITI CON IL PRODOTTO E PRONTI PER LA SPEDIZIONE UNITA’ DI CARICO O DI MOVIMENTAZIONE = RAGGRUPPAMENTI DI COLLI SU PALLET, RACKTAINER ETC I PROCESSI DI UNITIZZAZIONE DEL CARICO SONO UNA DELLE INNOVAZIONI PIU’ SIGNIFICATIVE DELLA FINE DEL SECOLO SCORSO IL CONTAINER, L’IMPIANTO NAVE, L’IMPIANTO PORTO 112 HANDLING LOGISTICO L’IMBALLO LA FUNZIONE FONDAMENTALE E’ DI ASSICURARE LA PROTEZIONE DEL PRODOTTO DURANTE TUTTE LE FASI DEL CICLO LOGISTICO LA SECONDA FUNZIONE E’ DI ESSERE COMPONENTE DELLA COMUNICAZIONE LA TERZA FUNZIONE E’ AMBIENTALE 113 HANDLING LOGISTICO L’IMBALLO GLI IMBALLI DEVONO RISULTARE COMPATIBILI • IMPIANTI DI CONFEZIONAMENTO • IMPIANTI DI MOVIMENTAZIONE E DI MAGAZZINAGGIO E, IN PARTICOLARE, CON LE SCAFFALATURE (dimensioni in piano, altezza, peso) • GLI STESSI IMPIANTI NELLE FASI SUCCESSIVE DEL CICLO LOGISTICO • I MEZZI DI TRASPORTO • IL RISPETTO PER L’AMBIENTE (materiali, riciclaggio dei materiali, smaltimento) 114 HANDLING LOGISTICO L’IMBALLO E LE SUE COMPATIBILITA’ VINCOLI AMBIENTALI PRODUZIONE compatibile con lotti di produzione e di qualita’ IL TRASPORTO compatibile con i mezzi di trasporto’ VINCOLI AMBIENTALI VINCOLI AMBIENTALI IL MAGAZZINAGGIO compatibile con le attrezzature I CLIENTI compatibile con le attrezzature e le esigenze dei clienti VINCOLI AMBIENTALI 115 HANDLING LOGISTICO IL MAGAZZINAGGIO L’AFFERMAZIONE SECONDO LA QUALE I MAGAZZINI NON SERVONO PIU’ NON E’ VERA CONDIZIONARE LE MERCI PER LE DIFFERENTI ESIGENZE DEI FORNITORI E DEI CLIENTI CONDIZIONARE LE MERCI LUNGO IL CICLO TRASPORTISTICO I SERVIZI A VALORE AGGIUNTO ALLE MERCI SUPERARE LE ASINCRONIE TRA LE VARIE FASI DI DISTRIBUZIONE, E UTILIZZO DEI PRODOTTI 116 HANDLING LOGISTICO SONO CERTAMENTE MOLTO CAMBIATI I CRITERI GESTIONALI 1. FLUSSI DEI PRODOTTI DIVERSAMENTE ORGANIZZATI 2. TECNOLOGIE MECCANICHE DI MOVIMENTAZIONE 3. TECNOLOGIE DELL’ I.T.C. 4. SISTEMI AUTOMATICI DI IDENTIFICAZIONE 5. ROBOTIZZAZIONE 6. SISTEMI GESTIONALI E DI COMUNICAZIONE 117 HANDLING LOGISTICO SI E’ VERIFICATA UNA CRESCITA DELLA COMPLESSITA’ GESTIONALE 1. 2. 3. 4. AUMENTO DEGLI ARTICOLI MOVIMENTATI RIDUZIONE DEL CICLO DI VITA DEI PRODOTTI ORDINI PIU’ FREQUENTI E LOTTI RIDOTTI CROSS-DOCKING CON NUOVI FLUSSI E DIVERSE MODALITA’ DI LAVORO NELLE ZONE DI RICEVIMENTO E SPEDIZIONE RISPETTO A QUELLE ABITUALI 5. PROLUNGAMENTO DELL’ORARIO GIORNALIERO DELL’ACCETTAZIONE DEGLI ORDINI CON AUMENTO DEL PICKING 6. INTRODUZIONE DI SISTEMI DIRETTI DI COMUNICAZIONE TRA FORNITORE E CLIENTE ( E.D.I. INTERNET) CON IMPATTI SIGNIFICATIVI SUI RITMI DI LAVORO 7. PROBLEMI CONNESSI AI TEMI DEL RISPETTO DELL’AMBIENTE 8. LEAD TIME SEMPRE PIU’ BREVI E PROMISE PIU’ VINCOLANTI 9. ETICHETTATURA 10. COUNTRIFICATION 11. PERSONALIZZAZIONE DEL SERVIZIO 118 HANDLING LOGISTICO I PRINCIPI CHE STANNO ALLA BASE DELL’IMPOSTAZIONE DI UN MAGAZZINO SONO 1. REALIZZARE ALTI VALORI DI FLUSSO DEI PRODOTTI 2. PREVEDERE LA POSSIBILITA’ DI TRATTARE ALTISSIME QUANTITA’ CON TEMPI RIDOTTISSIMI 3. ALTA FLESSIBILITA’ E POSSIBILITA’ DI ADATTAMENTO A NUOVE SITUAZIONI E A NUOVE NECESSITA’ 4. PRECISIONE NELL’OPERATIVITA’ 5. ERRORI ZERO 6. BASSI COSTI 119 HANDLING LOGISTICO I CRITERI BASE CHE STANNO ALLA BASE DELL’IMPOSTAZIONE DI UN MAGAZZINO SONO 1. CHE COSA IMMAGANIZZARE 2. IN QUALI QUANTITA’ 3. MODALITA’ DI ENTRATA 4. MODALITA’ DI STOCCAGGIO 5. MODALITA’ DI RIPRESA 6. MODALITA’ DI SPEDIZIONE 120 TESI N°10 IL TRASPORTO 121 IL TRASPORTO I DUE PRINCIPI DEL TRASPORTO RIDURRE AL MINIMO LE SOSTE E I TEMPI PER IL CARICO E LO SCARICO. I TEMPI DI ATTESA SONO COSTI IL MEZZO DEVE VIAGGIARE CON UN CARICO PAGANTE PER COPRIRE I COSTI FISSI RIDURRE AL MINIMO I PERCORSI A VUOTO TRA UN CICLO DI TRASPORTO E L’ALTRO SFRUTTARE AL MASSIMO LA PORTATA DEL MEZZO IN PESO E/O VOLUME. I COSTI FISSI INCIDONO PER L’80% SULLA TRATTA DI ANDATA PREVALE LA DOMANDA. BUONE TARIFFE. IL MEZZO DEVE SFRUTTARE SIA LA TRATTA DI ANDATA SIA LA TRATTA DI RITORNO SULLA TRATTA DI ANDATA PREVALE LA OFFERTA. •SCONTI •DEVIAZIONI DI TRATTA •RITORNO A VUOTO PER ALTRO CARICO 122 IL TRASPORTO MODALITA’ DI TRASPORTO A- IL TRASPORTO IN CONTO PROPRIO CHE VA RIDUCENDOSI PER LE AZIONI DI OUTSOURCING E PERCHE’ LE NORMATIVE VIETANO CARICHI DI RITORNO CON MERCI CHE NON SIANO DI PROPRIETA’ DELL’AZIENDA. RIMANE VALIDO 1. SU PICCOLE DISTANZE (CICLO URBANO) 2. ALL’AUTISTA VENGONO AFFIDATI ALTRI COMPITI COLLATERALI (INSTALLATORI) 3. IL TRASPORTO E’ COMPLEMENTARE ALL’ATTIVITA’ PRINCIPALE (EDILIZIA) B- IL TRASPORTO IN CONTO TERZI SI STA SVILUPPANDO A SEGUITO DEL CONCENTRARSI DELLE IMPRESE SUL CORE BUSINESS E, CONSEGUENTEMENTE, SULLE SUE CORE COMPETENCE. 123 IL TRASPORTO MODALITA’ DI TRASPORTO IL TRASPORTO VIA STRADA A CARICO COMPLETO VIENE USATO DA CHI MOVIMENTA PRODOTTI DI MASSA E I CUI LOTTI DI SPEDIZIONE CORRISPONDONO A UN MEZZO COMPLETO E’ IL SISTEMA DI TRASPORTO DOVE SI REALIZZA IL MASSIMO DI COINCIDENZA DI INTERESSI TRA UTENTE E AUTISTA CHE VUOLE CONSEGNARE AL PIU’ PRESTO IL CARICO PER INIZIARE UN ALTRO CICLO •ORGANIZZAZIONE MOLTO SEMPLICE( I “PADRONCINI” MA ANCHE IMPRESE CON MOLTI MEZZI) •TRASPORTO PORTA A PORTA CON LO STESSO MEZZO, PRESA E CONSEGNA DIRETTA •MASSIMA VELOCITA’ DI CONSEGNA •COSTI UNITARI MINIMI, VARIABILI A SECONDA DELLA DISTANZA PER DISTANZE MOLTO LUNGHE SI POSSONO UTILIZZARE SISTEMI DI TRASPORTO COMBINATO SISTEMI DI CONTROLLO SATELLITARI E SISTEMI GESTIONALI EVOLUTI PER LE 124 AZIENDE PIU’ GRANDI IL TRASPORTO MODALITA’ DI TRASPORTO IL TRASPORTO A COLLETTAME (COLLETTAMISTI,CORRIERI,GROUPAGISTI) VIENE USATO DA CHI NON MOVIMENTA PRODOTTI DI MASSA MA PICCOLE-MEDIE PARTITE. FASI DEL TRASPORTO A COLLETTAME •RITIRO DELLE PARTITE DA SPEDIRE PRESSO I COMMITTENTI, EFFETTUATO DA MEZZI DI MINORE PORTATA, E TRASPORTO AL TERMINALE LOCALE DEL CORRIERE •SMISTAMENTO DELLE PARTITE PER AREA DI DESTINO FINALE •TRASPORTO PRINCIPALE DALLA LOCALITA’ DI PARTENZA A QUELLA DI DESTINO, A CARICO COMPLETO E SPESSO SUBAPPALTATO AI TRASPORTATORI SU STRADA DI PICCOLE DIMENSIONI •NELLA LOCALITA’ DI DESTINO, SMISTAMENTO DELLE PARTITE PER DESTINO FINALE, PRESSO IL TERMINALE LOCALE DEL TRASPORTATORE •TRASPORTO E CONSEGNA DELLE PARTITE AI DESTINATARI FINALI, EFFETTUATI 125 DA MEZZI DI MINORE PORTATA IL TRASPORTO MODALITA’ DI TRASPORTO NEL TRASPORTO A COLLETTAME LE CARATTERISTICHE DELL’IMPRESA SONO DIVERSE •ORGANIZZAZIONE COMPLESSA •ALLUNGAMENTO DEI TEMPI DI CONSEGNA •COSTI UNITARI MAGGIORI RISPETTO A QUELLI DEL TRASPORTO SU STRADA A CARICO COMPLETO, CRSCENTI A SECONDA DELLE DISTANZE E MAGGIORI PER I LOTTI DI MODESTA DIMENSIONE IN ALCUNI CASI IL TRASPORTATORE VIENE INDOTTO A OTTIMIZZARE PER SE’ QUALCHE FASE DEL TRASPORTO PERCHE’ NON SEMPRE ESISTE QUELLA COINCIDENZA DI INTERESSI SULLA RAPIDA CONSEGNA. 126 IL TRASPORTO MODALITA’ DI TRASPORTO GLI SPEDIZIONIERI SONO SOGGETTI IMPRENDITORIALI DELLA CATENA LOGISTICO-TRASPORTISTICA IN GRADO DI ORGANIZZARE I TRAFFICI PIU’ COMPLESSI, SU LUNGHE DISTANZE, COMBINANDO DIVERSE MODALITA’ (STRADA, AEREO, FERROVIA, MARE). IL LAVORO E’ MOLTO COMPLESSO E VEDE COINVOLTI MOLTI SOGGETTI LUNGO LA TRATTA. GLI SPEDIZIONIERI POSSONO ESSERE ANCHE SPECIALIZZATI SU MODALITA’ SPECIFICHE (AD ES. AEREO) IL TRASPORTO ESPRESSO PER LOTTI CHE NON SUPERANO I 20 KG. E DI ALTO VALORE INTRINSECO •TEMPI DI CONSEGNA RIDOTTISSIMI •ALTISSIMA GARANZIA DI SERVIZIO •MONITORAGGIO CONTINUO DELE VARIE FASI •COSTI UNITARI ALTISSIMI •ORGANIZZAZIONI SOFISTICATE 127 IL TRASPORTO MODALITA’ DI TRASPORTO GOMMA AEREO MARE FERROVIA INTERMODALITA’ 128 IL TRASPORTO ALLA RICERCA DI UNA MAGGIORE EFFICIENZA LE PIATTAFORME DI TRANSITO O CROSS-DOCKING O TRANSIT-POINT VENGONO USATE DA CHI SPEDISCE GRANDI VOLUMI DI MERCI MA COMPOSTI DA LOTTI DI PICCOLE DIMENSIONI SI HA IL VANTAGGIO DEL CARICO COMPLETO NELLA PRIMA FASE DA IMPRESA A ARE DI DESTINO DOVE UN TRASPORTATORE LOCALE CONSEGNA AI DESTINATARI FINALI IL PROBLEMA E’ COSTITUITO DALL’APPRONTAMENTO DELLE SINGOLE PARTITE (SORTING). SI PUO’ FARE 1. ALLA PRIMA PARTENZA 2. AL TERMINALE DELL’AREA DI DESTINO SICUREZZA DEL SERVIZIO SEMPLIFICAZIONE DELL’ATTIVITA’ DI MAGAZZINO 129 IL TRASPORTO ALLA RICERCA DI UNA MAGGIORE EFFICIENZA LE CONSEGNE MULTIPLE O MULTIDROP VENGONO USATE DA CHI SPEDISCE LOTTI DI MEDIE DIMENSIONI DA CONSEGNARE A CLIENTI NELLA STESSA AREA. RAGGRUPPANDO DIVERSE PARTITE FINO A RAGGIUNGERE IL CARICO COMPLETO, SI PUO’ PERMETTERE AL TRASPORTATORE DI FARE UN VIAGGIO A DESTINO CON UNA CONSEGNA A UN TERMINALE E ALTRE CONSEGNE A CKIENTI FINALI PIU’ GRANDI, CON TARIFFE AGGIUNTIVE. I CLIENTI MINORI VENGONO RIFORNITI DAI TERMINALI REGIONALI I RITIRI MULTIPLI O MULTIPICK I RITIRI MULTIPLI AVVENGONO QUANDO LA MERCE SIA DA RITIRARE PRESSO PIU’ FORNITORI UBICATI NELLA STESSA AREA IN LOTTI GRANDI MA NON DELLA DIMENSIONE DEL CARICO COMPLETO. 130 IL TRASPORTO LE POLITICHE DI TRASPORTO AZIENDALI • TEMPI RAPIDI DI RISPOSTA ALLA CHIAMATA DEL MEZZO O ALL’AVVISO DI RITIRO MERCE • TEMPI DI VIAGGIO RAPIDI E AFFIDABILI • CONSEGNA PUNTUALE • MERCI IN OTTIME CONDIZIONI ALL’AARIVO • COMUNICAZIONI AL CLIENTE PER REGOLARE MEGLIO IL MOMENTO DELLA CONSEGNA • DOCUMENTAZIONE CORRETTA • FLESSIBILITA’ NELL’ACCOGLIERE RICHIESTE DI VARIAZIONI DEL SERVIZIO • CAPACITA’ DI GESTIRE I DISSERVIZI • AFFIDABILITA’ COMPLESSIVA 131 TESI N°11 LA DISTRIBUZIONE FISICA 132 LA DISTRIBUZIONE FISICA 133