AZIONE METODOLOGICO DIDATTICA A.S. 2008 - 2009 Approvata dal Collegio dei Docenti del 14 Giugno 2008 I N D I C E pagina CAP. 1 L’AZIONE METODOLOGICO-DIDATTICA 1.1 Generalità 1.2 Programma e programmazione 1.2.1 Il programma 1.2.2 La programmazione 1.2.3 Considerazioni sulla necessità di definire gli obiettivi 1.2.4 La definizione degli obiettivi 1.2.5 Classificazione degli obiettivi 1.3 Le prove di ingresso 1.4 La progettazione modulare 3 3 4 4 4 5 5 6 13 13 CAP. 2 LE AREE DISCIPLINARI 17 CAP. 3 VERIFICA E VALUTAZIONE 3.1 Verifica e tipologia delle prove 3.2 Valutazione 3.3 Livelli valutativi 3.4 Modalità di valutazione 19 19 21 22 22 CAP. 4 LA PROGRAMMAZIONE E GLI OBIETTIVI TRASVERSALI 4.1 Le fasi di lavoro 4.2 Definizione degli obiettivi trasversali 24 24 24 CAP. 5 ASPETTI DIDATTICI FORMATIVI 5.1 Obiettivi generali 26 26 CAP. 6 L’AREA DI APPROFONDIMENTO (per gli Istituti Professionali) L’Area di Approfondimento I.P.S.S.A. 6.1. Gli obiettivi 6.2 Produzione finale L’Area di Approfondimento I.P.S.S.A.R 6.3 Iter dell’azione 6.4 Produzioni finali 6.5 Considerazioni conclusive 28 28 28 28 29 29 29 29 CAP. 7 LA CODOCENZA 7.1 La codocenza 7.2 Programmazione e metodologia 7.3 La Norma 30 30 31 CAP. 8 IL DIRITTO-DOVERE ALL’ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE CAP. 9 APPLICAZIONE DELLA NORMA 32 33 ALLEGATI 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Griglia di valutazione per gli obiettivi cognitivi Griglia di valutazione per gli obiettivi formativi Griglia di valutazione bimestrale Schema unità di apprendimento Schema di modulo Schema di unità didattica Schema di modulo di codocenza Schema di U.D. di codocenza Criteri per la determinazione dei livelli raggiunti Modello di attestazione di competenze Glossario di base 38 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 2 1. – L’AZIONE METODOLOGICO-DIDATTICA 1.1 Generalità La scuola ha tra gli obiettivi primari, quello di creare “un ambiente” di apprendimento che dia vita a “una comunità di discenti e docenti impegnati collettivamente nell’analisi e nell’approfondimento di oggetti di studio e nella costruzione di saperi condivisi” .(dalla “Sintesi dei lavori della commissione dei saggi” ). L’intervento formativo prevede la crescita dello studente in tutte le sue dimensioni : cognitiva, operativa, relazionale. Per tali principi, condivisi da tutti i docenti dell’Istituto, lo studente si trova al centro dell’attività didattica sia come componente di una comunità e, in quanto tale, sia come persona che richiede attenzione. L’azione metodologico-didattica dell’Istituto prevede una intensa attività, con il coinvolgimento di tutto il personale docente, per la definizione dei percorsi formativi che tengono conto delle esigenze del territorio, degli obiettivi formativi nazionali, delle esigenze degli alunni e dei loro genitori. Percorsi formativi definiti da una progettazione didattica tramite un lavoro, ordinato e particolareggiato, incentrato su dei capisaldi che, dagli obiettivi da definire alla programmazione, dalle modalità di verifica ai criteri di valutazione, determinano l’identità di ogni Istituto Scolastico. La scuola dell’autonomia deve poggiare la sua progettualità su: a) analisi del territorio; b) caratteristiche socio-culturali ed ambientali di provenienza degli alunni; c) profili professionali in uscita dei qualificati e dei diplomati; d) caratteristiche strutturali dell’Istituto; e) dotazione tecnologica e strumentale disponibile ed utilizzabile; f) apporti esterni; g) flessibilità; h) ricerca e sperimentazione; i) responsabilità dell’azione didattica e formativa; j) monitoraggio e valutazione del processo e del prodotto. Le diverse tematiche, intrecciandosi tra loro, potrebbero rendere problematico l’approccio ad un corretto metodo di lavoro se non si individuassero con certezza le finalità formative ed educative che l’Istituto intende perseguire. Sicuramente la centralità dell’alunno è la priorità d’essere scuola. Tenendo sempre presente che la scuola esiste perché esistono gli alunni, allora la 3 problematicità dell’approccio progettuale si semplifica e si configurano con univocità le finalità dell’azione didattico - educativa. Al fine di costruire un percorso formativo e educativo che tenga conto, oltre che degli aspetti contenutistici, anche della necessità di contribuire all'armonico sviluppo dell’uomo e del cittadino, il docente elabora una strategia totale d'intervento didattico, programmando: obiettivi, contenuti, attività, scelte di metodi e mezzi, tempi, verifiche e quanto altro necessario, in conformità a precisi obiettivi educativi e didattici, sapendo che è parte responsabile del processo e del prodotto che avrà ottenuto a seguito della propria funzione. 1.2 Programma e Programmazione I termini programma e programmazione per quanto similari intendono in realtà significati differenti: a) il programma è il piano di insegnamento proposto dall'autorità scolastica per ogni tipologia scolastica e per ogni singola disciplina ed ha valenza nazionale; b) la programmazione è invece un circuito di operazioni fondamentali che vengono eseguite per individuare le varie fasi di un’Azione Didattica che sia verificabile, migliorabile, trasferibile perché collaudata sulla base di un progetto realizzato" (Madella - Cei - Londini Aquili). Operativamente è il partire da un’analisi della situazione, stabilire gli obiettivi dell’ attività docente, rapportarli alle capacità di tutti e di ciascuno, valutare che gli obiettivi siano effettivamente conseguiti e, in difetto, modificare la progettazione stessa in modo adeguato per essere efficace. La programmazione didattica costituisce strumento indispensabile dell’attività docente per consentire la piena efficacia dell’azione formativa rivolta all’alunno, e, al contempo, valorizzando la professionalità dello stesso docente. Con la programmazione infatti, si determina una strategia d’intervento in grado di evitare che l’estemporaneità, necessaria nei processi formativi, si traduca in pressappochismo, in soluzioni posticce dei problemi che continuamente, nell’ambito classe, emergono. Senza una strategia d’azione fortemente delineata sarebbe impossibile permettere l’arricchimento, l’integrazione, le modificazioni delle attività previste, senza soccombere alle pressanti, mutevoli e talvolta fuorvianti esigenze immediate. In linea generale la risposta più accreditata alla grande mole dei problemi posti dal fare scuola è rintracciabile in una organizzazione che nel contempo sia flessibile e rigorosa. Per tale motivo, nell’anno scolastico 2008/2009 si ripropone la scelta operata negli ultimi anni di programmare per moduli per le classi del triennio. Per le classi del biennio dell’obbligo d’istruzione l’organizzazione didattica sarà impostata secondo una dimensione modulare complessiva di percorsi di apprendimento delle competenze di base che prevede l’articolazione per Unità di Processo (UP) e per Unità di Apprendimento (UA). 1.2.1 - IL PROGRAMMA • viene elaborato da un'autorità centrale (M.I.U.R.); 4 • indica i principi di carattere generale, fini e scopi dell'attività educativa (grandi mete ed è generico); • non prevede una metodologia precisa nell'applicazione; • la legge è indicativa di una metodologia, ma prescrittiva per i traguardi; • è rivolto prevalentemente ai contenuti; • è rigido; • gli alunni sono ipotetici; • ai docenti è affidato il compito di interpretare ed applicare il programma. 1.2.2 - LA PROGRAMMAZIONE • deve essere flessibile, in quanto deve continuamente adeguarsi alla situazione in cui si opera; • si realizza nel decentramento scolastico (insegnanti specializzati in singole discipline operano in scuole con finalità diverse: per classi e per livelli); • prevede una metodologia, che si deve specificare, come parte integrante della programmazione; • prevede una scelta dei contenuti finalizzata agli obiettivi dopo un'analisi dell'ambiente in cui si opera; • si progetta su alunni reali, in contesti reali. 1.2.3 - CONSIDERAZIONI SULLA NECESSITÀ DI DEFINIRE GLI OBIETTIVI Le varie discipline non devono essere considerate archivi di conoscenze. In una “società della conoscenza”, nella società della cittadinanza planetaria, la formazione delle nuove generazioni, deve consentire a queste ultime di esercitare una “mobilità” non solo geografica e professionale, ma anche razionale, culturale. Il giovane deve diventare risorsa culturale per la società; ma perché sia risorsa deve essere produttore critico e consapevole di sapere, non puro ricettore. Pertanto diventa necessario il ricorso ad una procedura didattica in continua innovazione, costituita da tappe temporali e funzionali per lo svolgimento dell'attività docente, poiché nella società d’oggi: a) si hanno processi di obsolescenza culturale e professionale molto rapidi; b) si ha un’esponenziale crescita dei saperi e delle conoscenze; c) l’era T.I.C. (Technology Information Communication) impera; il computer, Internet, il “villaggio globale” e la telefonia mobile impongono stili di vita e di insegnamenti notevolmente diversi per come le generazioni degli insegnanti sono abituate. Da questo consegue che solo definendo e formulando gli obiettivi che si vogliono raggiungere è possibile identificare il modo e gli strumenti per realizzare un curricolo 5 pertinente, finalizzato agli scopi che si vogliono raggiungere, piuttosto che, come spesso accade, ridurlo ad una lista di contenuti basati sulle conoscenze dei docenti sviluppatesi nel corso del tempo. La chiara definizione degli obiettivi e la loro comunicazione agli allievi, consente al docente di fornire indicazioni agli alunni per organizzare lo studio in modo razionale. L’allievo consapevole degli obiettivi che deve raggiungere, porterà a termine la sua attività a questo scopo, rinunciando al tentativo di individuare gli "argomenti preferiti" dall'insegnante, troppo spesso considerati come "le cose più importanti da sapere". Per "misurare l'apprendimento" è necessario fissare obiettivi verificabili con una certa precisione e costruire adeguati strumenti di verifica. Gli obiettivi costituiscono quindi il vero "oggetto" della verifica. 1.2.4 – ALCUNE DEFINIZIONE DI OBIETTIVI Si definiscono obiettivi “le chiare enunciazioni relative allo sviluppo di conoscenze, d’abilità, di comportamenti da conseguire per mezzo d’attività programmate; devono essere verificabili e vanno pertanto tradotti in risultati attesi”. Gli obiettivi risultano, quindi, il CRITERIO fondamentale per la scelta dei contenuti e della struttura didattica. Gli Obiettivi si possono ancora definire come le condotte terminali che, si spera, l’allievo realizzi a seguito delle opportunità d’apprendimento offertegli o, in parole più semplici, come ciò che dovrebbe saper fare al termine di un ciclo di attività" (Sotgiu - Pellegrini). "Si può definire un obiettivo con sufficiente chiarezza se si riesce a descrivere o illustrare il genere di comportamento che lo studente deve acquisire, in modo che chi lo abbia visto, possa riconoscere tale comportamento" (Tyler 1949). 1.2.5. – CLASSIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI Gli Obiettivi di cui il singolo Docente deve tener conto nella stesura della propria programmazione sono: - Obiettivi Educativi - Obiettivi Disciplinari A questi obiettivi si aggiungono quelli che si delineano a livello collegiale nei Consigli di Classe e, in quanto inerenti l’azione comune dei Docenti di una classe, si definiscono: - Obiettivi Trasversali 6 OBIETTIVI EDUCATIVI Gli OBIETTIVI EDUCATIVI "sono delle finalità educative non facilmente collegate con tempi di lavoro educativo brevi. Sono linee guida, orientamenti di fondo, principi d’azione. Rappresentano l’orizzonte educativo entro il quale si opera; è l’insieme dei valori da concretizzare nel contesto dei vari insegnamenti". Esempio: saper valutare criticamente la realtà. Nel definire gli obiettivi educativi si fa ricorso alla TASSONOMIA DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI che, suddivide la complessiva area d’intervento nelle tre aree fondanti: • AREA COGNITIVA (Bloom) • AREA AFFETTIVA (Bloom, Krathwohl e Masia) • AREA PSICOMOTORIA (Dave e Harrow) Lo schema che segue, relativo all’Area Cognitiva, fornisce gli indicatori da utilizzare durante le verifiche, al fine di valutare il livello d’apprendimento dell’alunno. Gli indicatori di ogni livello tassonomico sono infatti definiti con gradiente crescente di acquisizione dell’apprendimento. Ad esempio per il livello “Conoscenza” si può rievocare il materiale memorizzato limitandosi ai contenuti o in più utilizzando termini specifici o, ancora, descrivendo pure i fatti. Lo schema dell’Area Affettiva aiuterà il docente nel valutare gli obiettivi di Interesse, Impegno e Partecipazione che s’innestano nella valutazione formativa per le indicazioni bimestrali alle famiglie e confluiscono nelle valutazioni sommative quadrimestrali o finali. Anche qui gli indicatori sono posti in crescendo pertanto ad esempio nella “Risposta” l’alunno può essere solo acquiescente o, meglio, disposto alla risposta o, infine trovare soddisfazione nel rispondere. L’Area Psicomotoria nella definizione dei suoi indicatori, è di utilità al docente per evitare discriminazioni involontarie relativamente ad alunni con abilità e qualità potenzialmente di disturbo al loro apprendimento in classe (da non confondere con la disabilità che richiede sostegno). Ad esempio, la semplice osservazione di segnali mimici e gestuali involontari che tradiscono una difficoltà visiva dell’alunno, servirà per invitarlo ad occupare i primi banchi piuttosto che gli ultimi, così come un alunno mancino occuperà, ove possibile, un banco esposto alla luce da destra e il posto a sinistra del compagno. L’Area Psicomotoria pertanto, lontana dall’essere strumento di diagnosi funzionale, concorre ad evitare situazioni di disagio lieve per l’alunno nel contesto del gruppo classe. 7 Se per ogni docente dunque, il far ricorso agli indicatori dell’Area psicomotoria è di utilità per ottimizzare il processo di apprendimento degli alunni, per i docenti di Educazione fisica e di tutte le materie tecniche – professionali è valido strumento nella definizione degli obiettivi da far perseguire. Area Cognitiva OBIETTIVI DI PADRONANZA (Performance) A. Conoscenza: Capacità di rievocare materiale memorizzato 1. conoscenza di elementi specifici, 1.contenuti, 2.termini, 3.fatti; 2. conoscenza di modi e mezzi per trattare elementi specifici, 1.convenzioni, 2.tendenze e sequenze, 3.classificazioni e categorie, 4.criteri, 5.metodologie; 3. conoscenza di dati in un campo, 1.universali ed astrazioni, 2.principi e generalizzazioni, 3.teorie e strutture; B. Comprensione*: Capacità di afferrare il senso di una informazione e di saperla trasformare 1.trasposizione e traduzione, 2.interpretazione e riorganizzazione, 3.estrapolazione e previsione; *Bloom individua tre tipi di comportamento di comprensione: a. la ‘traduzione’, “che significa che un soggetto può trasferire una comunicazione in un’altra lingua, oppure in altre parole, oppure anche in un’altra forma”; b. la capacità di ‘interpretazione’, “che implica che si sappia trattare una comunicazione come una configurazione di idee la cui comprensione può esigere un riordinamento di nuovo genere nella mente del soggetto”; c. la ‘extrapolazione’: che “…include la capacità di fare stime o predizioni basate sulla comprensione delle proiezioni, tendenze o condizioni descritte nella comunicazione”. OBIETTIVI DI COMPETENZA C. Applicazione: Capacità di far uso di materiale conosciuto per risolvere problemi nuovi 1.generalizzazione, 8 2.esemplificazione; D. Analisi: Capacità di separare degli elementi, evidenziandone i rapporti 1.elementi, 2.relazioni, 3.principi organizzativi; E. Sintesi: Capacità di riunire elementi alfine di formare una nuova struttura organizzata e coerente ■ 1.produzione di un'opera originale, 2.elaborazione di un piano di azione, 3.deduzione autonoma di regole e/o di relazioni astratte; 4. Valutazione: Capacità di formulare autonomamente giudizi critici di valore e metodo 1.in base all'evidenza interna, 2.in base a criteri esterni; La valutazione è collocata da Bloom all’ultimo livello della tassonomia, “dal momento che si ritiene che richieda in certa misura tutte le altre categorie descritte di comportamento”, ma “non è necessariamente però l’ultimo passo nell’attività del pensare o di risolvere i problemi. E’ del tutto possibile che il processo in certi casi sia preludio all’acquisizione di nuove conoscenze, oppure ad un nuovo tentativo di comprensione o applicazione, o ad una nuova analisi e sintesi”. OBIETTIVI DI ESPRESSIONE 1. Creatività: Capacità di operare tramite il pensiero divergente (insight) 9 Area Affettiva OBIETTIVI DI INTERESSE 1. Ricettività: Capacità di percepire e prestare attenzione a stimoli, senza peraltro reagire 1.consapevolezza, 2.disponibilità a ricevere, 3.attenzione controllata o selettiva; OBIETTIVI DI IMPEGNO 1. Risposta: Capacità di reagire ad uno stimolo esterno in modo accondiscendente o spontaneo 1.acquiescenza nel rispondere, 2.disposizione a rispondere, 3.soddisfazione nel rispondere; 2. Valutazione: Capacità di scegliere e rifiutare 1.accettazione di un valore, 2.preferenza per un valore, 3.impegno; 10 OBIETTIVI DI PARTECIPAZIONE 1. Organizzazione: Capacità di sistemare spontaneamente scelte e valori in sistemi più ampi 1.concettualizzazione di un valore, 2.organizzazione di un sistema di valori; 2. Caratterizzazione: Capacità di creare una propria visione del mondo e di valutare ì propri atteggiamenti 1.insieme generalizzato, 2.caratterizzazione. Area Psicomotoria 1. Movimenti riflessi: Risposte ad uno stimolo senza volizione cosciente 1.segmentali (fanno intervenire un segmento spinale), 2.intersegmentali (fanno intervenire più di un segmento spinale), 3.soprasegmentali (richiedono la partecipazione del cervello); 2. Movimenti fondamentali di base: Patterns motori innati 1.locomotori, 2.non locomotori (relativi ad una attività), 3.manipolativi; 3. Abilità percettive: Interpretazione degli stimoli e adattamento all'ambiente 1.discriminazione cinestetica, 2.discriminazione visiva, 3.discriminazione uditiva, 4.discriminazione tattile, 5.capacità coordinate; 11 4. Qualità fìsiche: Caratteristiche funzionali di carattere organico 1.resistenza, 2.forza, 3.flessibilità, 4. agilità; 5. Movimenti di destrezza: Sviluppo di competenza e padronanza 1.capacità semplice di adattamento(movimenti di base), 2.capacità composta di adattamento (uso di strumenti), 3.capacità complessa di adattamento (applicazioni di leggi fisiche); 6. Comunicazione non verbale: Continuum di espressività 1.movimento espressivo, 2.movimento interpretativo. OBIETTIVI DISCIPLINARI Gli obiettivi disciplinari vengono suddivisi in: Generali, Specifici e Didattici. Questi ultimi diventeranno Operativi o Comportamentali se precisi, realizzabili, osservabili, valutabili. Ciò potrà aversi soltanto se vengono descritte le Performances, le Condizioni, i Criteri. Gli OBIETTIVI GENERALI (propri della disciplina) "sono obiettivi che investono un’area disciplinare specifica, ma che riguardano sempre affermazioni a carattere generale, concetti in parte astratti, sia pure circoscritti alla disciplina in questione". Gli OBIETTIVI SPECIFICI (propri della disciplina) "sono quegli obiettivi che, facendo riferimento all’obiettivo generale, lo specificano in modo più dettagliato, spesso descrivendo i parametri o fattori che tale obiettivo concorrono a determinare". Gli OBIETTIVI DIDATTICI "definiscono in maniera più precisa, ma non ancora osservabile e valutabile, le capacità e le abilità che costituiscono i singoli fattori o parametri degli Obiettivi Specifici. Riguardano una progettazione didattica di breve respiro, uno o più mesi, una settimana, una unità didattica. 12 Un OBIETTIVO DIDATTICO OPERATIVO O COMPORTAMENTALE può essere descritto come un intento chiaro e operativamente verificabile di quello che gli allievi saranno in grado di fare al termine di un certa attività; una definizione che descrive un cambiamento che ci si prefigge di realizzare in un allievo: definizione di come un allievo dovrebbe comportarsi quando ha completato con successo una esperienza di apprendimento. E’ la descrizione di un modello di comportamento che, a nostro avviso, l’allievo deve saper esibire" (Mager,1978). E’ importante che venga sempre specificato per iscritto, in modo da poter essere in grado di controllare, verificare se gli obiettivi hanno raggiunto ciò che era stato programmato in precedenza. Da ora in avanti sarà quest’ultimo tipo di obiettivo che indicheremo come Obiettivo Didattico non specificando “operativo o comportamentale”. 1.3 Le prove di ingresso Momento fondamentale della programmazione è l’analisi della classe rivolta alla conoscenza delle abilità e competenze possedute, delineando il livello medio e le situazioni che più o meno si allontanino da esso. E’ sottinteso infatti che il processo di insegnamento/apprendimento preveda necessariamente il possesso da parte degli allievi di conoscenze e abilità minime che consentano loro di seguire efficacemente il percorso didattico. L’analisi della classe, oltre che dal rilevamento del livello di possesso degli obiettivi relativi all’area affettiva e tenendo conto dell’Area psico-motoria grazie al dialogo e all’osservazione attenta nei primissimi giorni di scuola, è data dal rilevamento degli obiettivi dell’area cognitiva evidenziata dalle prove di ingresso. Esse, inserite nella programmazione generale, mirano sia alla conoscenza di prerequisiti disciplinari, che alla verifica del livello di competenza ed abilità generali possedute. 1.4 La progettazione modulare disciplinare La progettazione modulare prevede "l'impiego flessibile di segmenti d’itinerari di insegnamento-apprendimento, i moduli, che hanno struttura, funzioni e ampiezza variabili, ma formalmente ed unitariamente definiti". In tale ottica "ciascun modulo viene a costituire una parte significativa, altamente omogenea ed unitaria, di un esteso percorso formativo disciplinare, multidisciplinare e interdisciplinare programmato, una parte del tutto, ma in grado di assolvere ben specifiche funzioni e far perseguire ben specifici obiettivi verificabili, documentabili e capitalizzabili". (G. Domenici 1989) 13 Il modulo rappresenta una unità formativa autosufficiente in grado di promuovere saperi molari e competenze che, per la loro alta rappresentatività culturale, e perciò anche tecnico pratica, nel settore specifico di riferimento, siano capaci di modificare significativamente la mappa cognitiva e la rete delle conoscenze precedentemente possedute… G.Domenici, 2002 I “nodi” della modularità •autonomia delle istituzioni scolastiche • flessibilità della proposta di istruzione • rigore nella valutazione degli apprendimenti • individuazione di saperi essenziali e rilettura degli impianti disciplinari • individualizzazione dell’insegnamento • certificazione delle competenze e life long learning I Moduli sono sezioni di un curricolo ad alta omogeneità interna rispetto -ai contenuti, agli argomenti, alle attività di esperienza che con esse si possono svolgere; -alle abilità, conoscenze e competenze che è necessario gli allievi padroneggino per poterne affrontare lo studio; -alle abilità, conoscenze e competenze che gli allievi dovranno dimostrare di saper padroneggiare al termine del modulo stesso. …le competenze non coincidono con le abilità, le conoscenze, i saperi che pure devono essere padroneggiati, ma rappresentano essenzialmente le modalità di impiego di quelle abilità, di quelle conoscenze di quei saperi in contesti nuovi - rispetto a quelli che probabilmente caratterizzeranno il processo di formazione -, contesti che possono altrettanto univocamente venir definiti e simulati nelle prove di verifica. G. DOMENICI, 1999, Le fasi della programmazione modulare • Identificazione dei moduli, ovvero sezioni ad alta omogeneità interna rispetto ai contenuti ma anche ai prerequisiti e alle conoscenze e competenze da perseguire • Determinazione della durata (tempo medio + 10/15%) • Ogni modulo deve avere una durata di non più di 8-10 settimane Costruire un modulo 14 • Descrizione per ciascun modulo in termini operativi: • Requisiti di accesso • Obiettivi • Tipologia delle connessioni tra i moduli: a. In serie, sequenza lineare di propedeuticità b. In parallelo, interconnessioni trasversali tra due o più moduli Profilo del modulo – Sezione d’ingresso • titolo del modulo; • una sua breve descrizione (tipo abstract di poche righe) contenente alcune righe iniziali di “esplosione” dell’argomento scelto, classe/i di riferimento, discipline coinvolte, la finalità del modulo e l’eventuale raccordo o connessione con questioni trattate in altri moduli; • indicazione dei prerequisiti richiesti; • definizione degli obiettivi in termini di competenze cognitive, disciplinari e trasversali, e metacognitive; • collocazione (concettuale e visiva - magari attraverso mappe, tabelle, grafi, ecc.) del modulo rispetto a quelli che lo precedono o lo seguono e/o vi si collegano; • durata del modulo; • prove di verifica di ingresso con lettura degli esiti e suggerimenti per il recupero e consolidamento di abilità e conoscenze. Definizione di un obiettivo • deve specificare ciò che l'allievo deve saper compiere per dimostrare il possesso dell’abilità richiesta • deve cominciare con un verbo che esprima il comportamento desiderato • non deve racchiudere più di un tipo di risultato • deve contenere esplicitato il percorso didattico che l'allievo deve compiere: la situazione o contesto da cui parte, la capacità appresa e l'azione che deve compiere per dimostrare il raggiungimento della capacità richiesta Obiettivi di modulo 15 • Non corrispondono alla somma degli obiettivi di apprendimento definiti per le U.D. che lo costituiscono. • Dovranno essere definiti e sottoposti a verifica anche obiettivi di livello tassonomico superiore rispetto a quelli perseguiti con le U.D. In particolare: • applicare in contesti diversi le conoscenze, abilità e competenze acquisite; • prendere decisioni in situazioni operative, reali o simulate; comprendere, costruire, criticare argomentazioni e discorsi, per dare significato alle proprie esperienze Profilo del modulo – Corpo centrale • materiali di apprendimento e/o unità didattiche; • metodologia (lezioni frontali; lavori di gruppo; esercitazioni; laboratori ecc.); • strumenti (libri di testo; riviste; quotidiani, software ecc.); Profilo del modulo – Sezione d’uscita • Batteria delle prove di verifica finale di modulo (prove strutturate e semistrutturate, - simulazione di contesti-) non coincide con la somma di tutte le prove di verifica delle unità didattiche; • eventuale lavoro di recupero e/o di consolidamento; • indicazioni sul o sui moduli consigliati come successivi a quello considerato. I docenti di ogni disciplina, riuniti in gruppi di lavoro, dopo avere esaminato il profilo professionale ed il curricolo di un intero corso di studi, tenuto conto che il curricolo degli studi professionale si suddivide in due parti: qualifica e post-qualifica, suddividerà lo stesso in MODULI. Per ciascun anno dovranno essere individuati i blocchi tematici ad alta omogeneità di contenuti, argomenti ed ambiti di esperienza fattibile, in relazione alle abilità, conoscenze e competenze possedute dagli alunni. La determinazione della durata del modulo, espressa in ore, è funzione degli obiettivi, per recuperare dei prerequisiti necessari, se non posseduti dagli alunni, si formulerà l’Unità Didattica “0” all’uopo deputata. Definiti ed intitolati i moduli si identificano le finalità generali, i prerequisiti richiesti, le tipologie delle varie interconnessioni in serie all'interno del modulo le metodologie, le risorse, in modo tale da elaborare una tabella di lettura. I moduli, a loro volta, sono articolati in unità didattiche disciplinari. Alla conclusione di ogni singolo modulo, i docenti somministreranno agli alunni esclusivamente la prova strutturata di verifica. 16 I moduli saranno assoggettati alle seguenti valutazioni: 1. ex-ante, da parte del Dirigente Scolastico; 2. valutazioni periodiche fissate nel Piano Annuale delle Attività; 3. post, alla fine dell’anno scolastico da parte del Consiglio di Classe. 2. – LE AREE DISCIPLINARI Le aree disciplinari, afferenti ai diversi indirizzi presenti in istituto, vengono ristrutturate al fine di adeguare il quadro di riferimento normativo alle esigenze dell’Istituto in termini di produttività della programmazione didattica. Una migliore aggregazione di discipline è certamente quella di far confluire le materie in tre ambiti disciplinari: l’area Linguistico espressiva, l’area Scientifica e l’area Tecnico professionale. Sede I.T.A. I.P.S.S.A.R. Classe 1^ Area disciplinare Linguistico-espressiva 1^ Scientifica 2^ Linguistico-espressiva 2^ Scientifica 3^ 3^ Linguistico-espressiva Tecnologico-professionale 4^ 4^ Linguistico-espressiva Tecnologico-professionale 5^ 5^ Linguistico-espressiva Tecnologico-professionale 1^ Linguistico-espressiva 1^ Scientifica 1^ Tecnologico-professionale 2^ Linguistico-espressiva 2^ Scientifica 2^ Tecnologico-professionale Materie Italiano, storia, lingua straniera, diritto, religione Matematica, Fisica, Scienza della terra, Chimica, Disegno ed Educazione fisica Italiano, storia, lingua straniera, diritto, religione Matematica, Fisica, Biologia, Chimica, Cartografia ed Educazione fisica Italiano, Storia, Religione e lingua straniera Lingua straniera, Educazione fisica, Matematica, Chimica agraria, Biologia Applicata, Tec. Prod. Vegetale, Tec. Prod. Animale Tecniche di gestione, Topografia e costruzioni Italiano, Storia, Religione e lingua straniera Lingua straniera, Educazione fisica, Matematica, Chimica agraria, Biologia Applicata, Tec. Prod. Vegetale, Tec. Prod. Animale Tecniche di gestione, Topografia e costruzioni, Area modulare Italiano, Storia, Religione e lingua straniera Lingua straniera, Educazione fisica, Matematica, Chimica agraria, Biologia Applicata, Tec. Prod. Animale Tecniche di gestione, Area modulare ed area di progetto Italiano. Storia, inglese, francese, Diritto, Religione Matematica, Scienze della terra, educazione fisica, principi di alimentazione Laboratorio di cucina, di sala-bar e di ricevimento Italiano. Storia, inglese, francese, Diritto, Religione Matematica, Biologia, educazione fisica, principi di alimentazione Laboratorio di cucina, di sala-bar e di ricevimento 17 3^ Cucina Linguistico-espressiva 3^ Cucina Tecnologico-professionale I.P.S.A.A. 3^ Sala Linguistico-espressiva 3^ Sala Tecnologico-professionale 3^ Ricev. 3^ Ricev. Linguistico-espressiva Tecnologico-professionale 4^ Alber. 4^ Alber. Linguistico-espressiva Tecnologico-professionale 4^ Turis. Linguistico-espressiva 4^ Turis. Tecnologico-professionale 5^ Alber. Linguistico-espressiva 5^ Alber. Tecnologico-professionale 1^ Linguistico-espressiva 1^ Scientifica 1^ Tecnologico-professionale 2^ Linguistico-espressiva 2^ Scientifica 2^ Tecnologico-professionale 3^ 3^ Linguistico-espressiva Tecnologico-professionale 4^ 4^ Linguistico-espressiva Tecnologico-professionale 5^ 5^ Linguistico-espressiva Tecnologico-professionale Italiano, storia, Inglese, Francese e religione Matematica, Inglese, Educazione fisica, Francese, Gestione aziendale, Alimenti ed alimentazione e laboratorio di cucina Italiano, storia, Inglese, Francese e religione Matematica, Educazione fisica, Alimenti ed alimentazione Inglese, Francese Gestione aziendale, e laboratorio di sala-bar Italiano, storia Geografia turistica, religione Matematica, Educazione fisica, Inglese, Francese, Amministrazione alberghiera, lab. Trattamento testi e laboratorio di ricevimento Italiano, storia e religione Matematica, Educazione fisica, Alimenti ed alimentazione Inglese, Francese, economia e gestione delle aziende ristorative, Legislazione e laboratorio di organizzazione Italiano, storia e religione, Inglese, Francese Matematica, Educazione fisica, Inglese, Francese, economia e tecnica dell’azienda turistica Italiano, storia, storia dell’arte e dei beni culturali, tecniche di comunicazione e relazione, religione Matematica, Educazione fisica, Alimenti ed alimentazione Inglese, Francese, economia e gestione delle aziende ristorative, Legislazione e laboratorio di organizzazione Italiano. Storia, Lingua straniera, Diritto, Religione Matematica, Fisica, Scienze della terra, educazione fisica, Principi di agricoltura, Principi di chimica e disegno Italiano. Storia, Lingua straniera, Diritto, Religione Matematica, Fisica, Biologia, educazione fisica, Principi di agricoltura, Principi di chimica, Contabilità ed ecologia agraria Italiano, Storia, Religione e lingua straniera Lingua straniera, Matematica, Educazione Fisica, Genio rurale, Economia dell’azienda agraria, Ecologia agraria, Tecnologie chimico-agrarie, tecniche delle produzioni ed esercitazioni di ecologia agraria Italiano, Storia, Religione e lingua straniera Lingua straniera, Matematica, Educazione Fisica, Ecologia agraria, Tecniche delle produzioni, Contabilità agraria, Economia Agraria e Diritto e legislazione Italiano, Storia, Religione e lingua straniera Lingua straniera, Matematica, Educazione Fisica, Ecologia agraria, Tecniche delle produzioni, Economia Agraria, Economia dei mercati agricoli e Diritto e legislazione 18 19 3. – VERIFICA E VALUTAZIONE Accertamento e valutazione sono due termini che, a volte, vengono confusi nella stessa operazione. L'atto dell'accertare (verifica), che si effettua mediante determinati strumenti (tecnica dell'osservazione sistematica), è un atto di conoscenza che precede ogni espressione di giudizio relativo a quanto accertato. L'atto del valutare, invece, segue l'atto dell'accertare e consiste nel leggere i risultati accertati e giudicarli in funzione di criteri prefissati e strettamente collegati allo scopo per cui si accerta e si valuta. E’ bene sottolineare che, la valutazione, nel nostro Istituto, non tiene conto solo del risultato nello studio in ogni singola disciplina, ma anche del progressivo sviluppo della personalità e delle competenze via via acquisite sui vari piani: cognitivo, valutativo, decisionale, operativo, relazionale, etc. 3.1 – Verifica e tipologie delle prove Durante lo svolgimento di una unità didattica è opportuno verificare frequentemente i livelli di apprendimento (verifiche formative non soggette a voto), che permettano ove necessario, di riprendere l'argomento e di trattarlo con strategie diverse al fine di migliorare l'apprendimento dell'allievo. Esempi di verifiche sono: domande flash, commenti nel gruppo classe sulla lezione precedente, ecc. Dopo ogni U.D. e/o dopo aver presentato un ragionevole numero di U.D. si predisporranno prove scritte di qualsivoglia tipologia e/o orali di tipo tradizionale (interrogazione) modulandole per difficoltà e complessità. Le prove di verifica si possono classificare in base alle caratteristiche della prestazione richiesta (orali, scritte, grafiche, pratiche ecc.), oppure in base al tempo di somministrazione (iniziali, intermedie, finali) o, ancora, in base al numero degli alunni coinvolti (individuali, collettive, di gruppo). Il criterio più proficuo di classificazione delle prove è quello che fa riferimento al tipo di stimolo offerto da una prova e al tipo di risposta che la stessa può sollecitare, in quanto dalle loro caratteristiche derivano il grado di strutturazione della prova e le modalità di lettura della stessa. Si possono avere quindi quattro tipi di prove: 1) Prove a stimolo aperto e risposta aperta. Tali prove sono caratterizzate da uno scarso grado di strutturazione e da modalità di lettura delle prestazioni non stabilite a priori. Rientrano in questo gruppo quasi tutte le prove di tipo “tradizionale”, quali il tema, tra le prove scritte, e l'interrogazione orale. Quest'ultima, in linea di principio, se utilizzata 20 secondo norme ben precise, è adatta ad accertare tutte le capacità cognitive, anche se, per la sua natura interattiva, può presentare a volte aspetti negativi. 2) Prove a stimolo aperto e risposta chiusa. Tali prove consistono in una serie di domande che richiedono da parte degli alunni risposte brevi, a volte quasi monosillabiche (sì, no, è sbagliato, non sono d'accordo ecc.). È una forma di verifica-colloquio usata in genere per mettere a proprio agio gli alunni; essa, pur prevedendo risposte chiuse (le modalità di lettura vengono stabilite a priori), fornisce dati poco affidabili o addirittura non affidabili. 3) Prove a stimolo chiuso e risposta aperta. Queste prove consistono in una serie di quesiti ben precisi cui si richiede di dare risposte elaborate autonomamente dall'alunno, sulla base però di criteri direttivi ben definiti. I criteri di lettura delle risposte possono predeterminarsi perché i quesiti rivolti all'alunno vengono articolati in maniera analitica (spesso con domande secondarie o sottodomande) e perché vengono date direttive ben precise su alcune caratteristiche che le risposte stesse devono presentare (lunghezza, sequenza in ordine logico ecc.). Si tratta quindi di prove semistrutturate (la struttura è nella domanda), che, per le loro caratteristiche, sono conosciute anche con il nome di “domande strutturate” . 4) Prove a stimolo chiuso e risposta chiusa. Queste prove, che sono definite “prove oggettive” o “prove strutturate” o “test di profitto” , sono caratterizzate da un elevato grado di strutturazione delle domande, che determina, di conseguenza, risposte univoche. La lettura pertanto dei risultati di una data prestazione sarà la stessa, chiunque sia il valutatore, in quanto essi sono univocamente definiti e non dipendenti dal soggetto che rileva e valuta. L'oggettività di queste prove viene determinata nel momento in cui vengono formulate precise ed univoche modalità di lettura delle risposte ai quesiti, prima ancora cioè che la prova sia somministrata. Appartengono a questo tipo di prova: - quesiti vero/falso, giusto/errato, sì/no ecc.; - scelte multiple; - corrispondenze o item di confronto; - completamenti. Le prove di tipo oggettivo/ a scelta multipla sono indicate per la verifica delle dimensioni cognitive "conoscenza" e " comprensione". Non sono adatte per la verifica di capacità di livello superiore. I quesiti a risposta breve/strutturati sono adatti a verificare prestazioni relative alla conoscenza, comprensione, applicazione semplice. Non sono adatti ad accertare apprendimenti di livello superiore. 21 I quesiti a saggio/ quesiti "problem solving" sono adatti ad accertare tutte le capacità cognitive, comprese quelle di livello superiore. Il colloquio orale, in linea di principio, è adatto ad accertare tutte le capacità cognitive. Ad ogni inizio di anno scolastico o eventualmente prima di ogni verifica, si porteranno a conoscenza degli allievi le griglie di valutazione adottate. Il docente predisporrà delle griglie d’osservazione, da consegnare agli studenti, affinché possano addestrarsi a valutare le prestazioni dei compagni: ciò consente agli allievi di sviluppare anche la capacità di autovalutazione. Tale principio è sancito all'art. 2, comma 4 dello Statuto delle studentesse e degli studenti approvato il 29/5/1998. 3.2 - Valutazione La valutazione è un processo sistematico e continuo che si fonda su criteri ed è elaborata collegialmente. Misura le prestazioni dell’alunno, l’efficacia degli insegnamenti e la qualità dell’offerta formativa, e fornisce le basi per un giudizio di valore che consente di prendere migliori decisioni sul piano pedagogico (valutazione diagnostica e valutazione formativa) e sul piano sociale (valutazione sommativa che è certificativo-comunicativa). La valutazione formativa o continua si configura come un monitoraggio dei processi di apprendimento ed ha una funzione regolativa dell’attività educativa e didattica, sia da parte del docente, che da parte dell’alunno. Il monitoraggio, è una procedura di osservazione sistematica che mira a visualizzare l’andamento delle variabili di un processo in atto e del loro evolversi nel tempo e nello spazio, al fine di poter eventualmente intervenire ed apportare le opportune modifiche. Dalla normativa che regola l’autonomia scolastica si evince che i livelli di valutazione sono tre: 1. Valutazione dell’alunno, tesa ad apprezzare i processi e gli esiti dell’apprendimento. Sulla base di parametri oggettivi si accertano: - gli aspetti misurabili del suo apprendimento (conoscenze, competenze, capacità); 22 - i progressi ottenuti rispetto al livello di partenza, gli interessi, le attitudini, le eventuali distanze degli apprendimenti dai traguardi comuni; - i fattori che hanno condizionato i livelli di conseguimento degli obiettivi formativi. 2. Valutazione dei risultati conseguiti dalle istituzioni scolastiche, mirata a rilevare le caratteristiche del servizio erogato (valutazione interna). La qualità degli apprendimenti, infatti, non è garanzia della qualità della formazione e non dipende solo dalla professionalità degli insegnanti, ma dall’azione complessiva svolta dalla scuola (clima positivo, attenzione ai bisogni degli alunni, organizzazione , collegialità, gestione efficace delle risorse ecc.). Uno strumento valido per la valutazione del servizio offerto dal singolo istituto è l’autoanalisi che è un modello di analisi di tipo euristico, in quanto si limita solo a descrivere un’ipotesi interpretativa atta a facilitare i processi di cambiamento. L’autoanalisi ha una funzione autoregolativa e prevede la messa a punto di un sistema di monitoraggio con individuazione di campi di indagine e macroindicatori particolarmente significativi (per ogni macroindicatore vanno definiti indicatori/descrittori). 3. Valutazione del raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e degli standard di qualità del servizio, orientata a cogliere tendenze, rapporto costi/ benefici, risorse , risultati del sistema scolastico nella sua globalità. La valutazione di sistema (valutazione esterna) riguarda tutti gli aspetti che possono influire positivamente o negativamente sul raggiungimento delle finalità educative (contesto socioculturale, situazione strutturale e organizzativa, gestione delle risorse umane e finanziarie ecc). E' una strategia di rilevazione che tenta di mediare la cultura della produttività con la cultura dell’autoreferenzialità. 3.1 Griglie di valutazione In sede di valutazione saranno adottate due griglie: una bimestrale e una quadrimestrale ( vedi allegato). 3.2. MODALITÀ DI VALUTAZIONE Adottata la quadrimestralizzazione, è necessaria una valutazione intermedia bimestrale, che indichi all’allievo e alla sua famiglia il livello di percorso formativo fino a quel momento raggiunto. Per la valutazione del primo bimestre, considerato il breve periodo di tempo che intercorre tra l’inizio dell’a.s. e il momento della prima valutazione, si terrà conto di ogni tipo di elemento valutativo a disposizione del docente: frequenza, obiettivi formativi, cognitivi, affettivi, ecc. 23 Per la valutazione del terzo bimestre si potrà indicare, ove possibile, oltre la frequenza, anche una media tra obiettivi cognitivi e formativi. In entrambe le situazioni, il livello raggiunto verrà espresso con una lettera alfabetica che fa di riferimento ad un giudizio breve. In sede di valutazione periodica e finale si adotteranno le schede e le griglie di valutazione che si allegano in appendice. I voti si assegnano, su proposta dei singoli insegnanti, in base ad un giudizio brevemente motivato desunto da un congruo numero di verifiche orali, scritte, pratiche o grafiche, delle consegne eseguite a casa o a scuola, corrette e classificate durante il quadrimestre o durante l'ultimo periodo delle lezioni. In ogni caso bisognerà rendere consapevole l’alunno che per verifica si intende lo strumento atto a misurare performance, sia parziale che globale. Pertanto saranno elementi utili ad esprimere la valutazione quadrimestrale e finale gli interventi in classe, l’elaborazione alla lavagna, la partecipazione alle attività in classe. Quindi verifica non è esclusivamente “il compito” o “l’interrogazione”. Il voto che verrà assegnato quadrimestralmente sarà pertanto desunto da una molteplicità e complessità di verifiche a carattere non solo strettamente cognitivo ma anche formativo. Se non vi è dissenso, i voti in tal modo proposti si intendono approvati; altrimenti le deliberazioni sono adottate a maggioranza, e, in caso di parità, prevale il voto del Presidente. C.M. 19 dicembre 1967, n. 451, prot. n. 145166/702 - Consigli di classe: collegialità dei giudizi. Singolare rilievo ed efficacia, come è naturale, assume la collegialità dei giudizi in occasione degli scrutini. In essi, come è noto, i singoli docenti hanno competenza a proporre all'esame dei colleghi componenti il Consiglio di classe, il voto di profitto in base ad un giudizio brevemente motivato, ma il voto è assegnato, in ogni caso, ad opera del Consiglio di classe, il quale fa le sue proposte in un quadro unitario in cui si delinei un vero e proprio giudizio di merito, sulla diligenza e sul grado di profitto raggiunto dall'alunno al compimento del periodo cui lo scrutinio si riferisce. Questo, come è ovvio, dovrà avvenire non solo nello scrutinio finale, che ha immediata rilevanza esterna, ma anche negli scrutini quadrimestrali, sulla cui importanza, anche ai fini del necessario colloquio tra scuola e famiglia, sarebbe superfluo insistere. Si deve perciò evitare che un malinteso rispetto alle competenze dei singoli spinga il Consiglio di classe a limitarsi all'accettazione pura e semplice delle proposte formulate dall'insegnante della disciplina. Occorre, invece, che tutti i componenti del Consiglio di classe portino il loro contributo, sicché i giudizi ripecchino veramente l'effettiva preparazione, rendimento e personalità dell'alunno. 24 4. – LA PROGRAMMAZIONE E GLI OBIETTIVI TRASVERSALI 4.1 – Le fasi di lavoro Il Collegio dei Docenti approva la metodologia di lavoro illustrata in premessa. Affida, per l'a.s. 2008/2009, ai Consigli di classe il compito di identificare: obiettivi trasversali: ad esempio comprensione del testo scritto, acquisizione di un corretto metodo di studio, acquisizione di autonomia di giudizio, ecc..; livelli di partenza: accertati con i test di ingresso e finalizzate al recupero delle abilità eventualmente non possedute; modalità di lavoro trasversali: cioè precisazione delle prestazioni dei docenti definite in termini comportamentali; criteri e metodi di valutazione; attività integrative trasversali: es. viaggi d'istruzione, attività culturali, sportive, ecc...; Per quanto riguarda la programmazione disciplinare, a cura di ciascun docente, ci si dovrà attenere al seguente schema: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) formulazione degli obiettivi didattici e cognitivi, distinguendo il “sapere” (conoscenza), i “saper fare” (competenza) e il “saper essere” (capacità); organizzazione dei contenuti in MODULI, allegando tutte le U.D. (classi 3, 4, 5) organizzazione dei contenuti in UDA (classi biennio dell’obbligo) definizione dei metodi, strumenti, materiali occorrenti, articolazione delle attività per la realizzazione del progetto didattico - formativo; precisazione dei collegamenti interdisciplinari (argomenti, tempi) necessari per armonizzare l'attività dei docenti; indicazione delle attività integrative (viaggi e visite d'istruzione, sopralluoghi aziendali, conferenze, convegni, intervento di esperti, ecc.); descrizione dei criteri e degli strumenti di verifica del processo di insegnamento/apprendimento. 4.2 - Definizione degli obiettivi trasversali • Obiettivi trasversali per le classi prime 1) Saper utilizzare correttamente le strutture scolastiche; 2) Saper rispettare compagni e docenti e collaborare con loro; 3) Saper essere leali, tolleranti, disponibili, ecc. 4) Saper analizzare un testo; 5) Saper riferire un’informazione in modo esauriente, conciso e corretto nella forma e nella terminologia; 6) Saper applicare le conoscenze acquisite a problemi proposti; 7) Saper utilizzare gli strumenti ordinari di lavoro (dizionario, libri di testo, atlante, matita, riga, squadra, ecc.); 25 8) 9) Acquisire un corretto metodo di studio - saper prendere gli appunti essenziali - saper ascoltare - saper programmare il proprio tempo (rispettare le scadenze, prevedere gli impegni, ecc.) - saper memorizzare - saper correlare le conoscenze Motivare lo studio domestico • Obiettivi trasversali per le classi seconde e terze 1) Lavorare in gruppo saper ascoltare confrontarsi - rispettare le opinioni altrui - saper fare la sintesi delle diverse posizioni, con mezzi grafici, mediante relazioni, ecc. 2) Organizzare il lavoro - definire gli obiettivi se non già definiti - definire le fasi del lavoro - fissarne i contenuti - definirne i tempi - individuare i materiali da utilizzare - autovalutare la prestazione 3) Interpretare un testo - decodificare - schematizzare secondo criteri prestabiliti: ridondanza dei dati, sequenzialità dei dati, originalità del punto di vista - individuare il concetto fondamentale - distinguere i fatti dalle opinioni 4) Saper fare una relazione - definire gli obiettivi se non già definiti - descrivere ciò che è stato osservato - elaborare, secondo le specificità disciplinari, i dati raccolti - valutare criticamente secondo criteri stabiliti 5) Applicare - saper trasferire in contesti diversi quanto appreso • Obiettivi trasversali per le classi quarte tutti quelli previsti per le classi precedenti ed inoltre: 1) Valorizzazione: - sostenere correttamente opinioni e punti di vista; - offrirsi per la realizzazione di iniziative scolastiche ed extrascolastiche; - dibattere su idee ed opinioni; 2) Organizzazione: - discutere in modo critico su norme e criteri di comportamento; 3) Caratterizzazione - rivedere, correggere e valutare comportamenti, atteggiamenti ed opinioni - analizzare i rapporti di causa/effetto e implicazioni/conseguenze. 4) Ricettività - ascoltare gli interventi degli altri (disponibilità); - scegliere tra alternative; 5) Analisi - autonomia nell'analisi; - completezza dell'analisi; - organizzazione; - capacità di distinguere gli elementi; 26 Obiettivi trasversali per le classi quinte Tutti quelli previsti per le classi precedenti ed inoltre: 1) sintesi e valutazione - produzione di una comunicazione unica. - produzione di un piano o di una sequenza di operazioni. - derivazione di una serie di relazioni astratte. 5. – Aspetti Didattici Formativi Obiettivi generali dell'attività didattica e formativa sono: Biennio • Socializzazione: rapporto sereno degli studenti tra di loro e con i docenti • Partecipazione attiva alla vita di classe e di Istituto • Organizzazione pratica del proprio lavoro • Formazione di una coscienza critica (rispetto dell'ambiente e delle regole) Obiettivi generali cognitivi: • Conoscenza dei contenuti disciplinari nelle linee essenziali • Approccio alla conoscenza dei linguaggi specifici • Imparare a selezionare i contenuti più importanti all'interno di un testo. • Acquisire un corretto metodo di studio • Sviluppo delle capacità espressive ed espositive Triennio • Acquisizione sistematica degli impianti disciplinari curricolari • Acquisizione delle abilità relative alla capacità di rielaborare e approfondire le tematiche culturali inerenti alle varie discipline • Potenziamento delle capacità di analisi e sintesi • Capacità di cogliere i nessi all'interno della singola disciplina e tra le varie discipline • Acquisizione dei linguaggi specifici • Acquisizione stabile di atteggiamenti mentali rispettosi della legalità, della convivenza pacifica, della tolleranza • Capacità di promuovere e organizzare iniziative atte a migliorare la qualità della vita • Acquisizione stabile della capacità di rispettare le regole del vivere civile e della vita scolastica 27 • Atteggiamento stabilmente democratico anche nella scelta dei canali più idonei a tutelare i diritti legittimi. Per conseguire tali obiettivi si propone che tutti i docenti assumano i seguenti comportamenti: • mantenere la massima trasparenza nella programmazione e nei criteri di valutazione (il docente in sostanza deve rendere sempre partecipe l'alunno di quel che egli sta facendo e di come valuta il lavoro); • favorire la partecipazione attiva degli alunni ed incoraggiarne la fiducia per le proprie possibilità, rispettando la specificità individuale del modo di apprendere; • non demonizzare l'errore, ma accettarlo ed utilizzarlo per modificare i comportamenti dell'allievo; • utilizzare metodologie e strumenti diversi e funzionali agli obiettivi da raggiungere; • correggere gli elaborati scritti con rapidità in modo da utilizzare la correzione come metodo formativo; • favorire l'autovalutazione; • esigere puntualità nell'esecuzione dei compiti ; • pretendere rispetto nei confronti delle persone che lavorano per e nella scuola (insegnanti, personale addetto alla segreteria, bidelli, ecc.), dell'ambiente esterno e dei beni comuni (attrezzature, suppellettili, ecc.) 28 6. – L’Area di Approfondimento Di seguito si riportano alcune citazioni tratte dai Programmi Ministeriali: “Si tratta di un nuovo tipo di organizzazione didattica che, in considerazione dell’estrazione socio-culturale degli allievi degli istituti professionali, può risultare utile a far funzionare una serie di itinerari didattici mirati anche al recupero di varie situazioni di svantaggio culturale. “La gestione complessiva dell’area di approfondimento deve essere improntata a grande flessibilità, ma le attività didattiche devono essere ben programmate e sistematicamente sottoposte a verifica”. “Si tratta di un nuovo tipo di organizzazione didattica che, in considerazione dell’estrazione socio-culturale degli allievi degli istituti professionali, può risultare utile a far funzionare una serie di itinerari didattici mirati anche al recupero di varie situazioni di svantaggio culturale. In tale contesto possono essere perseguiti,…..interventi compensativi per sostegno, recupero, consolidamento e approfondimento”. “Dall’accoglienza all’orientamento, dal recupero degli svantaggiati al più generale riequilibrio culturale ed agli itinerari di consolidamento e di individuazione, l’area di approfondimento può rappresentare una riserva preziosa per l’integrazione dei curricoli, ma anche per l’incremento dell’autonomia decisionale e didattica sia dei docenti e sia degli istituti professionali in genere”. “L’area di approfondimento si fonda su questo complesso di elementi organizzativi…..al fine di promuovere il riequilibrio cognitivo degli allievi”. L’azione dell’area di approfondimento è preziosa risorsa degli istituti professionali per il consolidamento la formazione e l’orientamento degli alunni. I.P.S.S.A. 6.1 OBIETTIVI Gli obiettivi da perseguire sono prevalentemente di tipo professionale e pertanto saranno affidati ai docenti di: Tecniche della Produzione Esercitazioni di Ecologia Italiano In particolare il docente di Italiano mirerà all’educazione linguistica. Il fine è di consolidare le conoscenze grammaticali, il metodo di lettura e di studio, le competenze di scrittura, con particolare riferimento alle scritture professionali. 29 6.2 Produzioni finali. I.P.S.S.A. Produzione di un lavoro peculiare relativo all’indirizzo scelto. I.P.S.S.A.R. AREA DI APPROFONDIMENTO Si fa riferimento alla Legge 19 Maggio 2005, n.5, “Disposizioni finanziarie urgenti e per la razionalizzazione dell’attività amministrativa” pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n.22 – in data 21 Maggio 2005- prevede con l’art. 12, la “ Soppressione dell’obbligo del libretto di idoneità sanitaria “ 1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge è soppresso l'obbligo, per il personale che esercita, anche occasionalmente o temporaneamente, le attività di produzione, preparazione, manipolazione e vendita di sostanze alimentari, con contatto diretto o indiretto con le stesse, di munirsi del libretto di idoneità sanitaria previsto dall'articolo 14 della legge 30 aprile 1962, n. 283, come modificato dall'articolo 32, comma 10, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e come disciplinato dal Titolo III del relativo regolamento di esecuzione, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1980, n. 327. 2. Il personale addetto alla preparazione, trasformazione, fabbricazione, confezionamento, deposito, trasporto, distribuzione, manipolazione, vendita o fornitura, compresa la somministrazione di prodotti alimentari, osserva le norme igieniche stabilite ai sensi del decreto legislativo 26 maggio 1997 n. 155. La norma suddetta riguarda pertanto tutti gli operatori che gravitano attorno al mondo degli “alimenti e alimentazione” in senso lato: produzione, preparazione, manipolazione, fornitura, e trasporto di alimenti e, il nostro Istituto, nella sua sezione Alberghiera, rappresenta certamente il soggetto istituzionale primo a cui, tutti gli studenti, possano fare riferimento per acquisire conoscenze e sviluppare le competenze relative alle norme igieniche stabilite dal d.l. 26 maggio 1997 n. 155 L’Area di Approfondimento si pone il fine di informare e formare gli alunni sulle norme di igiene dei prodotti alimentari e le modalità di verifica dell’osservanza di tali norme. 6.3 Iter dell’azione: Italiano: 1 ora settimanale tutto l’anno Laboratorio di settore: 3 ore settimanali per tutto l’anno 6.4 Produzione finale. I.P.S.S.A.R. Al termine delle ore destinate al progetto gli studenti saranno invitati a rispondere ad una serie di item da cui evincere l’acquisizione delle conoscenze relative agli obiettivi previsti e, inoltre, si consegnerà loro un manuale in “bianco” (secondo le caratteristiche dell’Industria Alimentare “Laboratorio di sala e cucina del Di Rocco”).da compilare correttamente, come prova di superamento delle competenze previste dal corso. 6.5 Considerazioni Per tutto quanto esposto diventa fondamentale che: 30 agli alunni vengano chiarite ed esplicitate le finalità dell’A.d.A., il percorso didattico da effettuare compresa la produzione di un lavoro finale, al fine di responsabilizzarli e motivarli sull’importanza dell’esperienza didattica. Per le ore di approfondimento sarà utilizzato un “registro specifico” unico per classe dove i docenti interessati segneranno: Assenze Argomenti Verifiche Tale registro sarà custodito nell’aula dei coordinatori. L’uso di un registro unico faciliterà molto gli adempimenti relativi alle valutazioni formative e sommative. 7. – La codocenza 7.1 Codocenza La codocenza rappresenta una innovativa modalità di relazione didattica tra docenti e allievi,e un passaggio importante sul piano culturale e cognitivo, in quanto dal confronto e dalla sintesi tra nuclei disciplinari tra loro correlati sviluppata dagli insegnanti, scaturiscono per gli allievi occasioni di apprendimento maggiormente problematizzato, pluriprospettico e critico e quindi più significativo ed efficace. Va considerato infatti che: 1) in aula sono contemporaneamente presenti due docenti; 2) sono coinvolte discipline affini, che consapevolmente concorrono a un unico risultato didattico; 3) lo studente usufruisce contestualmente delle competenze di due docenti; 4) lo studente è stimolato in forma diretta a cogliere i nessi tra le discipline e integrare le diverse conoscenze disciplinari in un apprendimento unitario; 5) infine è possibile sperimentare e rendere concrete parti teoriche mediante l'applicazione pratica. 7.2 Programmazione e metodologia Gli obiettivi da perseguire e, pertanto, i contenuti da ricercare nel momento programmatico, devono essere esclusivamente disciplinari. Diversamente, si correrebbe il rischio di depauperare di contenuti il programma delle discipline afferenti e questo non è tra gli obiettivi della codocenza. Pertanto, “programmare” la codocenza vuol dire scegliere: numero di moduli da svolgere (consigliabile uno per bimestre), titolo, tipologia delle 31 connessioni, tempi e contenuti. Obiettivi, verifiche e valutazioni sono invece riferibili alla programmazione disciplinare dei docenti. Potrebbe essere un momento costruttivo e di promozione alla ricerca viva l’adozione del metodo “PROBLEM SOLVING” da proporre sia in laboratorio, ponendo problemi che saranno definiti nella fase di organizzazione (consentendo di formulare ipotesi e scelte di soluzioni), sia in classe ponendo il problema attraverso la fase di confronto, tra l’obiettivo posto e il risultato raggiunto. I docenti interessati alla codocenza si riuniranno all’inizio dell’anno per stabilire i momenti programmatici dell’esperienza didattica; in particolare concorderanno su: Obiettivi Contenuti Tempi Modalità d’intervento (mezzi e strumenti) Verifiche e valutazioni. Gli obiettivi da perseguire e, pertanto, i contenuti da ricercare sono esclusivamente disciplinari. Le verifiche saranno affrontate con la presenza di entrambi i docenti e valutate con voto in decimi da apporre nella specifica casella del registro personale di ciascun docente. Il voto contribuirà alla valutazione sommativa dell’allievo. Le verifiche saranno affrontate con la presenza di entrambi i docenti e valutate con voto in decimi da apporre nella specifica casella del registro personale di ciascun docente. Il voto contribuirà alla valutazione sommativa dell’allievo. La codocenza, in quanto strumento peculiare, non dovrà mai coincidere con le ore dell’area di approfondimento. La struttura oraria è pari a 4 ore settimanali con discipline afferenti le aree: Linguistico-espressiva; Logico-deduttiva; Professionale; Aree integrate. 7.3 La Norma La fonte normativa principale è il D.P.R. 275/99 che detta le norme sull’autonomia scolastica. Le 4 ore settimanali di codocenza presso l’I.P.S.S.A.R. sono così suddivise: 32 Un’ ora di laboratorio specifico e di inglese; Un’ ora di laboratorio specifico e di francese; Un’ ora di laboratorio specifico e di italiano; Un’ ora di laboratorio specifico e alimentazione( per le terze classi di cucina e sala curriculare) Un’ ora di matematica ed economia aziendale. Le 4 ore settimanali di codocenza presso l’I.P.S.S.A. sono così suddivise: Un’ ora di tecniche di produzione e tecnologie chimico-agrarie; Un’ ora di tecniche di produzione e ecologia; Un’ ora di ecologia agraria ed esercitazioni di ecologia Un’ ora di matematica e genio 8. – IL DIRITTO – DOVERE ALL’ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76 "Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera e), della legge 28 marzo 2003, n. 53" pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 5 maggio 2005 IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 33, 34, 76, 87 e 117 della Costituzione; Vista la legge 28 marzo 2003, n. 53, recante delega al Governo per la definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale ed in particolare l'articolo 1, commi 1, 2 e 3, lettera i), l'articolo 2, comma 1, e l'articolo 7, comma 1; Visto il decreto-legge 9 novembre 2004, n. 266, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 306, ed in particolare l'articolo 3, che ha prorogato di sei mesi il termine di cui all'articolo 1, comma 1, della predetta legge n. 53 del 2003; Visto il decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59; Vista la legge 14 febbraio 2003, n. 30; Visto il decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276; Vista la legge 24 dicembre 2003, n. 350, ed in particolare l'articolo 3, comma 92, lettera b); Visto il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni; Vista la legge 10 marzo 2000, n. 62; Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, ed in particolare l'articolo 21; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 21 maggio 2004; Acquisito il parere della Conferenza unificata, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sugli articoli 1, 2, 3, 6 comma 2, 7, 8, 9 e 10 espresso nella seduta del 14 ottobre 2004; Considerato che, nella seduta del 14 ottobre 2004, la predetta Conferenza unificata ha espresso la mancata intesa sugli articoli 4, 5 e 6, comma 1; Ritenuto necessario, al fine di dare concreta attuazione alla delega prevista dalla legge 28 marzo 2003, n. 53, attivare la procedura di cui all'articolo 3, comma 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell'I 1 novembre 2004; Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati, espressi in data 19 gennaio 2005 e 2 febbraio 2005, e del Senato della Repubblica, espressi in data 26 gennaio 2005 e 2 febbraio 2005; 33 Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 24 marzo 2005; Su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro per la funzione pubblica, con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro per gli affari regionali; Emana il seguente decreto legislativo: Art. 1. Diritto-dovere all'istruzione e alla formazione 1.La 2. Repubblica promuove l'apprendimento in tutto l'arco della vita e assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea. 2.L'obbligo scolastico di cui all'articolo 34 della Costituzione, nonché' l'obbligo formativo, introdotto dall'articolo 68 della legge 17 maggio 1999, n. 144, e successive modificazioni, sono ridefiniti ed ampliati, secondo quanto previsto dal presente articolo, come diritto all'istruzione e formazione e correlativo dovere. 3.La Repubblica assicura a tutti il diritto all'istruzione e alla formazione, per almeno dodici anni o, comunque, sino al conseguimento di una qualifica di durata almeno triennale entro il diciottesimo anno di età. Tale diritto si realizza nelle istituzioni del primo e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e dì formazione, costituite dalle istituzioni scolastiche e dalle istituzioni formative accreditate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, anche attraverso l'apprendistato di cui all'articolo 48 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, ivi comprese le scuole paritarie riconosciute ai sensi della legge 10 marzo 2000, n. 62, secondo livelli essenziali di prestazione definiti a norma dell'articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione. 4.I genitori, o chi ne fa le veci, che intendano provvedere privatamente o direttamente all'istruzione dei propri figli, ai fini dell'esercizio del diritto-dovere, devono dimostrare di averne la capacità tecnica o economica e darne comunicazione anno per anno alla competente autorità, che provvede agli opportuni controlli. 5.Nelle istituzioni scolastiche statali la fruizione del diritto di cui al comma 3 non e' soggetta a tasse di iscrizione e di frequenza. La fruizione dell'offerta di istruzione e di formazione come previsto dal presente decreto costituisce per tutti ivi compresi, ai sensi dell'articolo 38 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 1997, n. 281, linee guida per la realizzazione di piani di intervento per l'orientamento, la prevenzione ed il recupero degli abbandoni, al fine di assicurare la piena realizzazione del diritto-dovere all'istruzione ed alla formazione, nel rispetto delle competenze attribuite alla regione e agli enti locali per tali attività e per la programmazione dei servizi scolastici e formativi. Nell'ambito della programmazione regionale e nel rispetto del quadro normativo delle singole regioni, le scuole secondarie di primo grado possono organizzare. In raccordo con le istituzioni del sistema educativo di istruzione e formazione del secondo ciclo ed i servizi territoriali previste dalle regioni stesse, iniziative di orientamento e azioni formative volte a garantire il conseguimento del titolo conclusivo del primo ciclo di istruzione, anche ad integrazione con altri sistemi. Art. 5. Vigilanza sull'assolvimento del diritto-dovere e sanzioni 1.Responsabili dell'adempimento del dovere di istruzione e formazione sono i genitori dei minori o coloro che a qualsiasi titolo ne facciano le veci, che sono tenuti ad iscriverli alle istituzioni scolastiche o formative. 2.Alla vigilanza sull'adempimento del dovere di istruzione e formazione, anche sulla base dei dati forniti dalle anagrafi degli studenti di cui all'articolo 3, così come previsto dal presente decreto, provvedono: a. il comune, ove hanno la residenza i giovani che sono soggetti al predetto dovere; b. il dirigente dell'istituzione scolastica o il responsabile dell'istituzione formativa presso la quale sono iscritti ovvero abbiano fatto richiesta di iscrizione gli studenti tenuti ad assolvere al predetto dovere; e. la provincia, attraverso i servizi per l'impiego in relazione alle funzioni di loro competenza a livello territoriale; d. i soggetti che assumono, con il contratto di apprendistato di cui all'articolo 48 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, i giovani tenuti all'assolvimento del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione, nonché' il tutore aziendale di cui al comma 4, lettera f), del predetto articolo, e i soggetti competenti allo svolgimento delle funzioni ispettive in materia di previdenza sociale e di lavoro, di cui al decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124. 3. In caso di mancato adempimento del dovere di istruzione e formazione si applicano a carico dei responsabili le sanzioni relative al mancato assolvimento dell'obbligo scolastico previsto dalle norme previgenti. Art. 6. Gradualità formazione dell'attuazione del diritto-dovere all'istruzione e alla 34 1.In attesa dell'emanazione dei decreti legislativi inerenti al secondo ciclo di istruzione e di istruzione e formazione professionale, dall'anno scolastico 2005-2006, l'iscrizione e la frequenza gratuite di cui all'articolo 1, comma 5, ricomprendono i primi due anni degli istituti secondari superiori e dei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale, realizzati sulla base dell'accordo in sede di Conferenza unificata del 19 giugno 2003. 2.Alla completa attuazione del diritto-dovere all'istruzione e formazione, come previsto dall'articolo 1, si provvede attraverso i decreti attuativi dell'articolo 2, comma 1, lettere g), h) e i), della legge 28 marzo 2003, n. 53, adottati ai sensi dell'articolo 1 della stessa legge, nel rispetto delle modalità di copertura finanziaria definite dall'articolo 7, comma 8, della predetta legge. 3.Fino alla completa attuazione del diritto-dovere come previsto al comma 2 continua ad applicarsi l'articolo 68, comma 4, della legge 17 maggio 1999, n. 144, e successive modificazioni, che si intende riferito all'obbligo formativo come ridefinito dall'articolo 1 del presente decreto. 4.Al fine di sostenere l'attuazione del diritto-dovere all'istruzione e formazione nei percorsi sperimentali di cui al comma 1, le risorse statali destinate annualmente a tale scopo sono attribuite alle regioni con apposito accordo in Conferenza unificata, tenendo anche conto dell'incremento delle iscrizioni ai predetti percorsi, da computarsi a partire dall'anno scolastico 2002/2003. 5.In attesa della definizione dei livelli essenziali di prestazione, di cui all'articolo 1, comma 3, le strutture sedi dei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al comma 1 sono accreditate dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base di quanto previsto dal decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale 25 maggio 2001, n. 166, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 14 luglio 2001. Art. 7. Monitoraggio 1.Il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e il Ministero del lavoro e delle polìtiche sociali, avvalendosi dell'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (ISFOL), dell'Istituto nazionale di documentazione per l'innovazione e la ricerca educativa (INDIRE) e dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) effettuano annualmente il monitoraggio sullo stato di attuazione del presente decreto e, a partire dall'anno successivo a quello della sua entrata in vigore, comunicandone i risultati alla Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. 2.A norma dell'articolo 7, comma 3, della legge 28 marzo 2003, n. 53, anche con riferimento ai risultati del monitoraggio di cui al comma 1, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca presenta ogni tre anni al Parlamento una relazione sul sistema educativo di istruzione e formazione professionale. 286, i minori stranieri presenti nel territorio dello Stato, oltre che un diritto soggettivo, un dovere sociale ai sensi dell'articolo 4, secondo comma, della Costituzione, sanzionato come previsto dall'articolo 5. La Repubblica garantisce, attraverso adeguati interventi, l'integrazione nel sistema educativo di istruzione e formazione delle persone in situazione di handicap, a norma della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e successive modificazioni. L'attuazione del diritto e del correlativo dovere di cui al presente articolo sì realizza con le gradualità e modalità previste dall'articolo 6. Art. 8. Disposizioni particolari per le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e di Bolzano 1. Sono fatte salve le competenze delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, in conformità ai rispettivi statuti ed alle relative norme di attuazione, nonché' alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. Art. 9. Norma di copertura finanziaria 1. All'onere derivante dall'articolo 6, comma 1, pari a 11.888.000 euro per l'anno 2005 ed a 15.815.000 euro a decorrere dall'anno 2006, si provvede con quota parte della spesa autorizzata dall'articolo 3, comma 92, della legge 24 dicembre 2003, n. 350, come rifinanziato dall'articolo 1, comma 130, della legge 30 dicembre 2004, n. 311. ■. 35 9. – APPLICAZIONE DELLA NORMA In attuazione a quanto previsto dalla norma, l’Istituto elabora per le classi prime e seconde un’offerta formativa strutturata su percorsi e strumenti innovativi improntati alla flessibilità e ad una adeguata didattica orientante, grazie alle quali sia resa possibile la realizzazione di interventi integrativi e di raccordo per la didattica ordinaria. Le finalità vanno individuate nel consolidamento e nell’ampliamento di conoscenze e competenze, nonché nell’acquisizione di una consapevolezza nella scelta dei successivi percorsi di istruzione o di formazione professionale, l’Istituto si propone di fornire agli studenti gli strumenti per operare adeguate scelte individuali finalizzate alla rimotivazione e al riorientamento. In particolare la proposta formativa si articola secondo un impianto organizzativo che prevede la scansione dell’attività scolastica in diverse fasi caratterizzate da obiettivi specifici. Nell’ambito della prima fase, destinata all’accoglienza e alla diagnosi, si procederà all’acquisizione di dati e di informazioni utili, riferite agli studenti, mediante la somministrazione di test socioambientali, motivazionali, attitudinali, disciplinari e quant’altro sia stato già appositamente predisposto per un’indagine esaustiva in riferimento agli aspetti formativi, relazionali e cognitivi degli allievi. Nello specifico, è già stato elaborato dai Consigli di classe un “Progetto accoglienza” da realizzare secondo il calendario pubblicato e notificato a tutti gli interessati, strutturato in breve itinerario che costituisca il primo momento di raccordo tra la Scuola media inferiore e Scuola media superiore. Si intende, con questo, favorire il rapido inserimento dell’allievo nel nuovo “ambiente” di apprendimento e l’avviamento alla personale assunzione di responsabilità nell’ambito del contratto formativo. L’intero progetto è finalizzato alla prevenzione dell’insuccesso scolastico e all’attivazione delle funzioni formative della scuola, pertanto si avvale di tutte le risorse di cui l’Istituto dispone, in particolare delle competenze metodologiche acquisite dai docenti mediante le attività formative e di aggiornamento, i cui obiettivi consistono proprio nella riduzione del fenomeno della dispersione particolarmente elevato in alcune classi del nostro Istituto. Il suddetto “Progetto accoglienza” favorirà la conoscenza di spazi, strutture, organismi dell’Istituto e delle relative funzioni e l’acquisizione di dati relativi al vissuto scolastico ed extrascolastico del gruppo classe. A ciò si aggiungeranno attività volte a rendere gli allievi consapevoli della personale organizzazione metodologica dell’apprendimento, delle aspettative rispetto al nuovo corso di studi e del proprio ruolo nell’ambito del contratto formativo. Il rilevamento dei prerequisiti formativi e disciplinari proseguirà nel corso della prima fase in maniera più dettagliata e sistematica. A conclusione di questa fase, sulla base della elaborazione dei dati emersi dalla scheda di rilevamento appositamente progettata, verrà formulata dal Consiglio di classe un’accurata valutazione diagnostica, propedeutica alla formazione didattico-educativa e funzionale alle attività di rimotivazione e riorientamento. Si verificherà, in particolare, la presenza o meno di coerenza tra lo specifico indirizzo di studi scelto dagli allievi e le potenzialità ed attitudini individuali rilevate. A tal riguardo l’Istituto promuove il coinvolgimento degli studenti e delle famiglie nella formulazione di itinerari educativi centrati sull’osservazione, sul colloquio e sulla lettura dei risultati, al fine di sostenere la permanenza nel corso di studi prescelto o, eventualmente, di agevolare il passaggio da un indirizzo di studi all’altro. 36 A partire dalla seconda fase si procederà attraverso un’azione didattica, strutturata su moduli, mirata allo sviluppo delle competenze e delle conoscenze e finalizzata al sostegno e al consolidamento delle scelte effettuate, o nel caso in cui sia stata rilevata la presenza di allievi orientati al passaggio presso un diverso indirizzo di studi, verranno elaborati appositi percorsi alternativi. La fase di attuazione degli interventi differenziati si avvarrà di strumenti specifici quali l’articolazione delle classi in gruppi omogenei, l’utilizzo di strategie metodologiche diversificate, la progettazione di percorsi di recupero, sostegno, sviluppo di competenze, rimotivazione e riorientamento le cui finalità specifiche verranno integrate ed adeguate sulla base delle esigenze e delle caratteristiche evidenziate dagli allievi. L’intera attività didattica, inoltre, si articolerà secondo periodici e funzionali momenti di verifica e di valutazione, mediante strumenti già predisposti, per garantire un accurato monitoraggio sui percorsi attivati ed una tempestiva ed efficace rimodulazione, qualora i risultati degli interventi risultassero inadeguati alle aspettative. 37 ALLEGATI 38 .3 GRIGLIA DI VALUTAZIONE (COGNITIVA) Nell’assegnazione dei voti al fine di usare lo stesso metro per tutti gli alunni e consentire l’uniformità tra i diversi docenti, pur nel pieno rispetto della libertà individuale si riporta la relativa griglia di valutazione approvata dal Collegio dei Docenti. Ottimo - eccellente (voto 9, 10) - acquisizione di conoscenze: possesso di conoscenze ampie, complete, coordinate, senza imprecisioni. - comprensione: estrapola e prevede il senso senza aiuto - applicazione ed elaborazione: applicazione ed elaborazione originale e personale delle conoscenze, capacità di cogliere gli elementi in un insieme e stabilire relazioni. - sintesi e valutazione: organizzazione autonoma delle conoscenze acquisite, capacità di effettuare valutazioni corrette, approfondite e complete. - abilità linguistico-espressive: uso della lingua in modo autonomo e corretto con stile personale. Buono (voto 8) - acquisizione conoscenze : conoscenze complete e approfondite senza errori e imprecisioni. - comprensione: estrapola e prevede il senso con qualche aiuto. - applicazione ed elaborazione: applicazione senza errori e imprecisioni delle conoscenze in situazioni diverse. - sintesi e valutazione: sintetizza correttamente ed effettua valutazioni personali ed autonome. - abilità linguistico-espressive: uso della lingua in modo autonomo. Discreto (voto 7) - acquisizione conoscenze: conoscenze complete, non commette errori nelle prove complesse. - comprensione: interpreta singole informazioni - applicazione ed elaborazione: sa applicare le conoscenze, effettua analisi anche se con qualche imprecisione. - sintesi e valutazione: autonomo nella sintesi, ma non approfondisce molto. - abilità linguistico-espressive: espone con chiarezza. 39 Sufficiente (voto 6) - acquisizione conoscenze: non molto approfondite, ma non commette errori nell'esecuzione di compiti semplici. - comprensione: interpreta singole informazioni ma non approfondisce. - applicazione ed elaborazione: applica le conoscenze ed effettua le analisi parziali con qualche errore. - sintesi e valutazione: impreciso nella sintesi con qualche spunto d'autonomia. - abilità linguistico-espressive: commette qualche errore nella comunicazione. Mediocre (voto 5) - acquisizione conoscenze: non approfondite. - comprensione: interpreta singole informazioni con difficoltà. - applicazione ed elaborazione: commette errori non gravi sia nell'applicazione delle conoscenze sia nell'analisi. - sintesi e valutazione: non ha autonomia nella rielaborazione delle conoscenze. - abilità linguistico-espressive: commette qualche errore che non oscura il significato della comunicazione. Scarso (voto 4) - acquisizione conoscenze: conoscenze frammentarie e superficiali, commette errori gravi nell'esecuzione di compiti semplici. - comprensione: disorganizzata e superficiale. - applicazione ed elaborazione: applica le conoscenze in maniera superficiale ed imprecisa, commettendo errori gravi. - sintesi e valutazione: non sa sintetizzare le conoscenze e manca d'autonomia di giudizio. - abilità linguistico - espressive: commette errori che non oscurano il significato della comunicazione. Gravemente insufficiente ( voto 3) - acquisizione conoscenze: non ha alcuna conoscenza e commette gravi errori. 40 - comprensione: scarsa capacità di co0mprensione anche a livello elementare. - applicazione ed elaborazione: non riesce ad applicare le conoscenze e non sa effettuare alcuna analisi. - sintesi e valutazione: non sa sintetizzare le conoscenze e non ha autonomia di giudizio. - abilità linguistico - espressive: commette errori che oscurano il significato della comunicazione. Assolutamente insufficiente (voto 1 - 2 ) - acquisizione conoscenze: non possiede la stragrande maggioranza delle conoscenze e competenze richieste; presenta gravi lacune di base 41 Griglia di valutazione obiettivi formativi PARTECIPAZIONE (al dialogo educativo) METODO (di studio) IMPEGNO (verso le proposte didattiche) 1) Manifesta disinteresse, poca attenzione e raramente partecipa al lavoro di classe. 1) Incontra difficoltà ad organizzare il proprio lavoro e risulta improduttivo anche in contesti semplici. 2) Non è autonomo nell’organizzare il proprio lavoro e produce in modo disordinato e superficiale. 1) Non affronta gli impegni se non con limitato senso di responsabilità e non rispetta le consegne. 2 )Rivela un interesse appena accettabile e partecipa al lavoro di classe solo se sollecitato. 3) È generalmente attento e partecipa alle attività in relazione alle abilità possedute. 3) Sa organizzare il suo lavoro anche se non sempre è preciso e completo. 4) Rivela interesse ed attenzione per le attività didattiche a cui partecipa attivamente. 4) È autonomo nel proprio lavoro e produce secondo le indicazioni fornite. 5) Rivela un buon interesse ed attenzione costante per le attività di classe, attuando interventi pertinenti. 5) Possiede un valido metodo di studio e produce in modo personale creativo. 2) Si impegna in modo discontinuo e superficiale sia in classe che a casa; solo se sollecitato, dimostra un impegno appena accettabile. 3) Alterna momenti di impegno adeguato alle richieste a momenti di applicazione generica. 4)Si impegna con costanza, e spesso in modo approfondito. 5) Si impegna costantemente, consapevole delle proprie attitudini e dei propri interessi. PROGRESSI ONE (dell’apprendi mento) L’allievo ha mostrato una crescita cognitiva non rispondente ai criteri minimi richiesti. 2)L’apprendim ento non è stato sempre continuo e positivo, pertanto il miglioramento cognitivo risulta modesto. 3) I miglioramenti ottenuti, a livello cognitivo, devono essere consolidati. 4) Ha consolidato le abilità trasversali, realizzando una discreta evoluzione cognitiva. 5) Ha evidenziato una evoluzione del sapere con l’apporto di contributi personalizzati. 42 Griglia di valutazione bimestrale LETTERA R J K W M S D B O E DESCRITTORE Rifiuto SIGNIFICATO Non si evidenziano elementi accertabili, per il rifiuto da parte dell’allievo di sottoporsi alle verifiche che la programmazione della materia prevede. Non si evidenziano elementi accertabili, per totale e reiterata impreparazione o per dichiarata completa non Preparazione nulla conoscenza dei contenuti anche elementari. Gravemente Non si evidenziano elementi accertabili, per manifesta impreparazione, anche a livello elementare e dei insufficiente concetti di base. Preparazione frammentaria e lacunosa. Persa ogni possibilità di collegamenti e sintesi organica dei materiali, assenza di capacità di autonomo orientamento sulle tematiche proposte. Uso episodico dello specifico Insufficiente linguaggio. Resta comunque qualche elemento di positività, che riesce ad emergere unicamente per un’azione di orientamento e supporto. Preparazione superficiale in elementi conoscitivi importanti, permanenza di elementi di preparazione e di nuclei di conoscenza aventi qualche organicità e precisione analitica, ma che non risultano dominanti e Mediocre caratterizzanti il quadro generale. Difficoltà, quindi, nello sviluppo dei collegamenti e degli approfondimenti. Linguaggio specifico ed espositivo non correttamente utilizzato, senza precise capacità di autocorrezione. Preparazione aderente ai testi o altro materiale utilizzato, presenza di elementi ripetitivi e mnemonici d’apprendimento e nell’uso semplice delle conoscenze che restano però ordinate e sicure. Capacità di Sufficiente orientamento e collegamenti non sempre pienamente sviluppati, sporadica necessità di guida nello svolgimento del colloquio. Evidenza di imprecisioni espositive, ma capacità di autocorrezione. Conoscenze ordinate ed esposte con chiarezza. Uso generalmente corretto del linguaggio, sia del lessico e sia della terminologia specifica. Capacità di orientamento relativa ad alcune tematiche o su testi specifici. Discreto Collegamenti sviluppati con coerenza,ma senza evidenti o spiccate capacità sintetiche, con relativa prevalenza di elementi analitici nello studio e nell’esposizione. Conoscenze approfondite e buon livello culturale evidenziato. Linguaggio preciso e consapevolmente Buono utilizzato. Capacità di orientamento e collegamento, autonomia nella valutazione dei fatti. Conoscenze approfondite, bagaglio culturale significativo, presenza di interessi personali e di personale Ottimo orientamento di studio. Uso appropriato dello specifico linguaggio. Conoscenze approfondite bagaglio culturale notevole,personale orientamento di studio. Capacità di Eccellente collegamento, organizzazione, rielaborazione critica ed autonoma nella formulazione di giudizi con argomentazioni coerenti e documentate e documentate espresse in modo brillante. VOTO 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 SCHEMA DI UNITA’ DI APPRENDIMENTO Classe/Sezione Docente/i : prof. Asse culturale di riferimento Riferimento unita’ di processo Disciplina/e: Unità di Apprendimento N° ____ Esiti attesi (indicare gli esiti in coerenza con quanto previsto nell’unità di processo di riferimento) Riferimento alle competenze chiave di cittadinanza (enunciare solo il titolo della competenza) TEMPI DI ATTUAZIONE (in ore) __________ TEMI/CONTENUTI STRATEGIE METODOLOGICHE SPECIFICHE DELL’U.A. ATTIVITA’ INNOVATIVE PROPOSTE (interdisciplinarità, compresenza, lavoro di equipe, ecc) PERCORSI DI ESPERIENZA (laboratorio, alternanza , simulazione, forme laboratoriali di territorio) FORME E TEMPI DI VERIFICA NON FISCALE FORME E TEMPI DI VERIFICA INTERMEDIA E FINALE DELL’U.A. (indicare la tipologia di prova/e che l’alunno sarà chiamato ad affrontare per il superamento dell’U.A per la valutazione del livello degli esiti conseguiti.) RECUPERO UNITA’ DI APRRENDIMENTO (indicare i tempi di attuazione delle forme di recupero che saranno messe in atto e formalizzate nel contratto formativo) Firma del/i docente/i SCHEMA DI MODULO Docente : prof. I.T.P. compresente prof. Disciplina: Classe/i MODULO N°___ TITOLO _________________________________________________________ TIPOLOGIA DELLE CONNESSIONI TRA I MODULI: (Indicare se in connessione lineare o reticolare, ecc. con il/i modulo/i successivo/i) ______________________________________________ OBIETTIVI DEL MODULO (indicare le competenze che l’alunno dovrà acquisire in termini di “saper fare…”) ________________________________________________________________________________ TEMPI (in ore) __________ PREREQUISITI (indicare le conoscenze che l’alunno dovrebbe possedere per affrontare con successo le argomentazioni della 1^ U.D. ; prevedere inoltre una U.D. 0 per l’eventuale recupero dei requisiti) _________________________________________________________________________________________ UNITA’ DIDATTICHE N° TITOLO TEMPI VERIFICA USCITA MODULO (indicare la tipologia di prova/e che l’alunno sarà chiamato ad affrontare per il superamento del Modulo e avere riconosciuta/certificata la competenza dichiarata) _________________________________________________________________________________________ RECUPERO MODULO TEMPI STRATEGIA METODOLOGICA 1. TIPOLOGIA DI VERIFICA Firma del/i docente/i Allegati: programmazione delle Unità Didattiche 45 SCHEMA DI UNITA’ DIDATTICA UNITA’ DIDATTICA N°_____ TITOLO_________________________________________________________ OBIETTIVI DELL’U.D. (indicare le abilità/capacità che l’alunno dovrà acquisire in termini di “saper…”) _________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ TEMPI (in ore)_______________ CONTENUTI_____________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________ METODOLOGIA (indicare: metodologia didattica, i mezzi e gli strumenti da utilizzare, eventuali esercitazioni e visite guidate) _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________ _____________________________________________________ VERIFICA______________________________________________________________________ Firma del/i docente/i 46 CODOCENZA SCHEDA PER CODOCENZA Docenti : proff. I.T.P. compresente prof. Discipline: Classe/i MODULO N°___ TITOLO _________________________________________________________ TIPOLOGIA DELLE CONNESSIONI TRA I MODULI: (Indicare se in connessione lineare o reticolare, ecc. con il/i modulo/i successivo/i) ______________________________________________ TEMPI (in ore) __________ UNITA’ DIDATTICHE N° TITOLO TEMPI I Docenti _______________________________ Si allegano Unità Didattiche. 47 UNITA’ DIDATTICA – CODOCENZA - N° 1 TITOLO________________________________________________________ CONTENUTI (SPECIFICARE GLI ARGOMENTI TRATTATI DA CIASCUN DOCENTE) Prof. Prof. UNITA’ DIDATTICA – CODOCENZA - N° 2 TITOLO________________________________________________________ CONTENUTI Prof.__________________ Prof.__________________ UNITA’ DIDATTICA – CODOCENZA - N° 3 TITOLO________________________________________________________ CONTENUTI Prof. Prof. UNIT A’ DIDATTICA – CODOCENZA - N° __ TITOLO________________________________________________________ CONTENUTI Prof. Prof. I DOCENTI 48 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “Sen. Angelo Di Rocco” Ist. Tecnico Agrario “Sen. A. Di Rocco” - Caltanissetta Ist. Prof.le di Stato per i Servizi Alberghieri e di Ristorazione - Caltanissetta Ist. Prof.le di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “R. Livatino” - San Cataldo Ist. Prof.le di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “R. Livatino” – Mazzarino Via Leone XIII, 64 – 93100 Caltanissetta Tel. 0934.591250 - Fax 0934. 595517 intranet .M.P.I: :[email protected] e-mail: [email protected] Si certifica(*) che l’ alunno________________________ nel corso dell’anno scolastico __________, ha acquisito il/i seguente/i credito/i: (Competenza in termini di “Saper fare…..) Luogo e data di emissione Firma del docente (indicare la disciplina) Timbro della Scuola (vidimato dal Responsabile dello specifico Servizio Amministrativo) (*) Quanto sopra certificato trova oggettivo riscontro nelle manifestazioni di giudizio che il docente formula e riporta nel proprio registro personale nonché nelle risultanze emergenti dalle prove scritte. La certificazione in questione, che ha piena efficacia giuridica nei confronti di terzi, viene rilasciata per tutti gli usi che la normativa in materia contempla. 49 GLOSSARIO DI BASE Abilità: Analisi disciplinare: Apprendimento: Apprendimento significativo: Approccio versativo: Attendibilità: Attitudine: Capacità: Collegialità: Competenza: Compito di realtà: Compito professionale: Contratto formativo: Controllo: Criterio: Curricolo: idoneità a compiere un'attività in modo soddisfacente rispetto ad uno standard di riferimento. riflessione critica sulla struttura di una scienza e sui caratteri generali del sapere che le è proprio. processo che comporta una modificazione relativamente stabile nel modo di pensare, sentire, agire del discente. processo in cui quanto appreso non si somma alle conoscenze acquisite, ma provoca una riorganizzazione della struttura cognitiva, in modo che avvenga un'integrazione fra le esperienze già assimilate e la nuova. presentazione agli alunni di un argomento mediante esposizione e commento; può essere utile in fase di sistematizzazzione di risultati conseguiti dai singoli alunni o nel lavoro di gruppo. caratteristica di un processo di valutazione per cui, nella fase di controllo, le informazioni sono rilevate con criteri accuratamente definiti, che danno luogo a dati uniformi se la rilevazione è svolta in condizioni uniformi, indipendentemente dalla identità del rilevatore. capacità potenziale di compiere un'attività specifica; è misurata dal tempo necessario per uno specifico apprendimento. idoneità a svolgere un'attività fisica, intellettuale o professionale o ad assumere determinati comportamenti. qualità attribuita dalla legge ad organi composti da persone che, in rapporto alle competenze assegnate, assumono pari dignità e lavorano per conseguire scopi comuni con divisione dei compiti e collegamento delle attività. capacità di saper agire in un determinato settore, in seguito all'assimilazione di conoscenze, abilità ed atteggiamenti mirati. situazione di lavoro reale con assegnazione di compiti precisi finalizzati a risultati concreti utilizzabili anche allo esterno della classe e, pertanto, altamente responsabilizzanti; ad esempio è un compito di realtà una commessa assegnata alla scuola da un ente esterno. attività definita da una serie di condizioni relative ad uno specifico tipo di prestazioni professionali. accordo fra docente e discenti, fra consiglio di classe e classe in cui vengono esplicitati gli impegni reciproci, le attività, le metodologie, i criteri di verifica e di valutazione allo scopo di raggiungere gli obiettivi formativi previsti. insieme organizzato di osservazioni volte ad ottenere dati per verificare il possesso di conoscenze o abilità. è un indicatore che stabilisce il grado di accettabilità di un risultato atteso, mediante un confronto fra il risultato ottenuto ed uno di riferimento. nell'accezione più ampia con curricolo si indica la totalità delle opportunità culturali e delle esperienze formative offerte agli utenti del servizio scolastico; in accezione più ristretta si può considerare come il percorso didattico flessibile e individualizzabile relativo ad una classe o ad un corso di studi,volto a conseguire, nel corso di uno o più anni scolastici, gli obiettivi formativi di un processo educativo mediante l'integrazione continua e flessibile degli obiettivi, dei contenuti culturali, dei metodi di apprendimento, delle tecniche di valutazione; partendo dall'analisi della professione il curricolo è un insieme di esperienze organizzate secondo strategie adeguate per aumentare la probabilità che l'allievo consegua quegli esiti di formazione strettamente correlati con i modelli professionali previsti. 50 Didattica: Disciplina: Dissonanza cognitiva: Educazione: Efficacia: Efficienza: Esiti formativi: Finalità generali: Formazione: Indicatore: Insegnamento: Interdisciplinarità: Materia: Matrice o mappa della professione: Metodologia: Metodologia di tipo euristico: Modulo didattico: l'insieme organizzato delle attività volte a realizzare il processo di insegnamento/apprendimento. secondo l'analisi disciplinare è un ramo del sapere dotato di una struttura concettuale che fa riferimento a proprie teorie, idee, principi e di una struttura sintattica relativa ai processi logici interni e che riguarda condizioni, procedimenti di ricerca, criteri e modelli interpretativi; più semplicemente può essere definita come insieme delle conoscenze relative ad uno specifico "oggetto" che possiede proprie caratteristiche sul piano dei concetti, delle procedure dei metodi o come insieme aperto, storicamente e teoricamente, di teorie e di tecniche messe in essere per risolvere famiglie di problemi. disequilibrio che si crea nella struttura cognitiva di un individuo in seguito ad una stimolazione interna od esterna, che lo porta alla ricerca di soluzioni e, quindi, lo fa avanzare nel processo di apprendimento. insieme di attività e di comportamenti volti alla maturazione complessiva della personalità di una persona; con educazione si intende anche il risultato dell'operazione "educare". capacità di realizzare gli obiettivi programmati. capacità di massimizzare il rapporto fra risultato ottenuto e risorse impiegate. risultati da conseguire in un processo formativo. i fini fissati a livello centrale dall'autorità scolastica. l'insieme organizzato delle attività volte a sviluppare nell'alunno un sistema di competenze; con formazione si intende anche il risultato dell'operazione "formare". parametro che fornisce informazioni sull'andamento di un particolare fenomeno. processo interattivo fra docente ed alunno organizzato sotto la responsabilità del primo, volto a facilitare l'apprendimento, in modo che lo studente viva in modo consapevole esperienze significative, sia aiutato a costruire la sua personalità ed acquisisca conoscenze e competenze. modalità di lavoro utilizzata per risolvere un problema che,in generale, è tipico di una disciplina, con i mezzi necessari e disponibili di un' altra o di altre discipline; la interdisciplinarità presuppone la multidisciplinarità. uso scolastico di una o più discipline. organizzazione delle aree in cui si muove un insieme di figure professionali, definita da un insieme di nuclei operativi riconosciuti come fondanti ed irrinunciabili per l'esercizio della professione; è caratterizzata da un repertorio di compiti professionali in rapporto ai prodotti e ai servizi che deve garantire. insieme di metodi e di regole tipiche di una data disciplina; in pedagogia, l'insieme dei metodi e delle regole relativi al percorso che si deve compiere per raggiungere gli obiettivi educativi e didattici. metodologia atta a favorire la scoperta di nuovi risultati. parte significativa, omogenea ed unitaria di un percorso formativo programmato, che è in grado di assolvere specifiche funzioni e di far perseguire specifici obiettivi verificabili, documentabili e capitalizzabili; esso è in generale articolato in unità didattiche. . complesso di fattori interni all'individuo in formazione Motivazione: che lo stimolano ad assumere determinati comportamenti. Multidisciplinarità: modalità di lavoro basata sul concorso di più discipline per realizzare un progetto o per raggiungere un obiettivo comune concetto-chiave di una disciplina, che assieme agli altri Nucleo concettuale di una nuclei costituisce la rete concettuale di base cui fanno 51 riferimento esperienze, attività, percorsi didattici, problemi tipici della disciplina. configurazione di azioni e comportamenti professionali che Nucleo contiene una serie di prestazioni tipiche di una professionale: professione; è caratterizzato da un sistema di compiti definiti da una serie di condizioni relative ad uno specifico tipo di prestazioni professionali. chiare enunciazioni relative allo sviluppo di conoscenze, Obiettivi: di abilità, di comportamenti da conseguire per mezzo di attività programmate; devono essere verificabili e vanno pertanto tradotti in risultati attesi. Obiettivi cognitivi: obiettivi relativi al "sapere" delle diverse discipline di studio. Obiettivi didattici: obiettivi relativi alle conoscenze e alle abilità che gli alunni devono aver acquisito al termine di un'esperienza di apprendimento. Obiettivi educativi: obiettivi relativi alla crescita della persona considerata nella sua totalità. obiettivi relativi ad abilità o comportamenti da sviluppare Obiettivi nell'ambito di più discipline o del consiglio di classe. trasversali: processo di costruzione e verifica di percorsi personali Orientamento: verso la vita sociale e di lavoro; modalità educativa permanente di aiuto all'autovalorizzazione e alla scelta in funzione della persona, della professione e della vita sociale. parola che, in una lettura selettiva, si individua come Parola-chiave: espressione fondamentale e significativa. Pluridisciplinarità modalità di lavoro basata sul concorso di più discipline per realizzare un progetto o per raggiungere un obiettivo comune. conoscenze ed abilità che l'alunno deve possedere per Prerequisiti: affrontare una fase di studio o un'unità didattica e che devono, quindi, essere sottoposte a controllo. opera o attività fornita da una persona; risultato di Prestazione: un'attività che mette in luce l'esistenza o meno di una competenza. modalità di lavoro che si utilizza per far riconoscere al Problem-finding: discente una situazione come problematica. modalità di lavoro con cui, una volta individuata una Problem-posing: situazione come problematica, viene data una impostazione e una corretta configurazione cognitiva al problema. Problem-solving: modalità di lavoro in cui sono presentate situazioni problematiche al fine di trovare la soluzione, ma questa non richiede una semplice riproduzione di conoscenze, ma una loro ristrutturazione; si tratta di apprendimento per scoperta. successione di fenomeni legati fra loro o serie di Processo: operazioni da compiere per raggiungere determinati obiettivi. la successione sia delle operazioni volte a sviluppare un Processo di apprendimento significativo, sia delle modificazioni apprendimento/ apportate nel discente dall'insegnamento. insegnamento: capacità di svolgere la propria professione ad un buon Professionalità: livello di competenza e di efficienza. sistema di comportamenti e di responsabilità cui una persona Professione: è tenuta, secondo un contratto esplicito o implicito con il sociale; è caratterizzata da comportamenti specifici, responsabilità definite, statuti che ne regolano pubblicamente diritti e doveri; in rapporto ai prodotti e ai servizi che deve garantire, è identificata come un sistema di nuclei e di compiti che la caratterizzano. sistema di comportamenti e di responsabilità cui Professione l'individuo è tenuto in quanto cittadino. cittadino: quadro delle competenze professionali che è necessario Profilo sviluppare nell'alunno per potersi immettere in modo professionale: disciplina: 52 produttivo nel mondo del lavoro. attività volta alla ideazione di un prodotto o di un Progettazione: processo con l'elaborazione di proposte concrete relative alla realizzazione. progettazione dell'itinerario didattico con organizzazione Progettazione del percorso didattico in moduli, cioè in segmenti modulare: significativi, omogenei ed unitari costituiti a loro volta da unità didattiche. ideazione di un prodotto o di un processo con elaborazione Progetto: di proposte concrete per la sua realizzazione. progetto volto a sviluppare la personalità in via di Progetto formazione dell'allievo nei vari aspetti relativi al sapere, educativo: al saper fare, al saper essere, al saper divenire. Piano dell’Offerta progetto elaborato dal collegio dei docenti, nel quale, una volta compiuta l'analisi del contesto generale e locale, Formativa: sono presentate le scelte e gli obiettivi dell'istituto scolastico, nonché‚ le modalità per conseguirli. piano di insegnamento imposto dall'autorità scolastica per Programma ogni tipologia scolastica. ministeriale: Programmazione: in generale è l'impostazione di un'attività sulla base di direttive e in conformità agli obiettivi che si vogliono raggiungere, e la creazione di un sistema atto a controllare i risultati; con programmazione si intende anche il risultato della operazione "programmare", cioè il quadro complessivo contenente i traguardi da raggiungere in rapporto al contesto e alle risorse, il piano di azione da realizzare, i criteri di controllo e di valutazione. programmazione delle azioni che il singolo docente intende Programmazione sviluppare in un anno di attività per conseguire gli didattica: obiettivi propri della disciplina e quelli emersi in ambito collegiale, tenendo conto delle caratteristiche e delle condizioni della classe. programmazione che mira allo sviluppo della personalità e Programmazione alla maturazione dello studente nella sua globalità; essa è educativa: compito non solo del singolo docente, ma deriva dalla azione concordata del consiglio di classe inserita nell'ambito del quadro complessivo offerto dal progetto educativo di istituto. programmazione relativa alle attività di un istituto Programmazione scolastico elaborata dagli organi collegiali, in particolare scolastica: dal collegio dei docenti e dal consiglio di istituto. prestazioni dell'allievo al termine di un'esperienza di Risultati attesi: apprendimento: quello che l'alunno deve sapere, saper fare o quali modificazioni si devono realizzare nel suo comportamento. mezzi e possibilità offerte dal territorio o da enti e Risorse esterne: persone esterne all'istituzione scolastica per sviluppare l'azione educativa e formativa della scuola. mezzi, opportunità e disponibilità interne alla scuola da Risorse interne: utilizzare per conseguire gli obiettivi che essa si propone. complesso dei risultati dell'attività speculativa umana Scienza: volta alla conoscenza di cause, leggi, effetti intorno ad un determinato ordine di fenomeni e basata sul metodo, lo studio, l'esperienza; si avvale dei risultati di più discipline. finzione di una situazione reale a scopo formativo. Simulazione: situazione creata dal docente o dal consiglio di classe per Situazione facilitare l'apprendimento in un iter organizzato di formativa: formazione. atto che definisce gli elementi portanti di una disciplina, Statuto la sua struttura, la storia, gli ambiti di epistemologico di quali applicabilità, le possibili relazioni con le altre una disciplina: discipline, la rilevanza storica, sociale, culturale, le linee di tendenza, le valenza formativa. Strategia didattica: insieme di metodi e di attività strettamente collegati fra di loro allo scopo di raggiungere obiettivi didattici ed 53 Unità didattica: Unità di lavoro del consiglio di classe: Validità: Validazione: Valutazione: Valutazione diagnostica: Valutazione formativa: Valutazione sommativa: Verifica: educativi. segmento unitario ed omogeneo di un percorso didattico programmato, caratterizzato da obiettivi verificabili, documentabili e spendibili; in generale fa parte di un modulo didattico. In modo più dettagliato si può definire come il segmento di un percorso didattico che per le caratteristiche di contenuto, per i concetti cui fa riferimento e per le abilità cognitive richieste, risulta costituita da un insieme di elementi articolati, ma strettamente e omogeneamente connessi per il raggiungimento di obiettivi didattici chiaramente esplicitati. progetto elaborato dal consiglio di classe allo scopo di conseguire obiettivi trasversali; per la sua realizzazione esso prevede la costruzione di unità didattiche disciplinari e/o comportamenti comuni concordati fra tutti i docenti della classe. caratteristica di un processo di valutazione in cui, nella fase di controllo, si utilizzano per la rilevazione dei dati delle procedure atte sia a mettere in evidenza aspetti ben precisi di un risultato atteso relativo al sapere o al saper fare sia a stabilire un confronto fra i dati ottenuti ed altri di riferimento. metodo sistematico di controllo che permette di valutare l'efficacia di un corso, di un programma di formazione o aggiornamento o di uno strumento di misura allo scopo di verificarne la spendibilità. operazione complessa che porta ad esprimere un giudizio in relazione al grado di conseguimento degli obiettivi programmati ed a prefigurare scelte da operare e decisioni da prendere. indagine che porta ad accertare se gli alunni possiedono i prerequisiti per lo svolgimento dell'itinerario di insegnamento/apprendimento programmato. valutazione svolta in itinere che consente di conoscere il grado di profitto conseguito dall'alunno allo scopo di realizzare interventi di recupero, di modificare le strategie di intervento e di individuare percorsi individualizzati. valutazione al termine di un percorso didattico relativa al conseguimento degli obiettivi previsti. azione volta a determinare il grado di conseguimento, da parte degli alunni, degli obiettivi previsti, mediante il confronto fra i risultati conseguiti e gli esiti di formazione attesi. 54