I miei aforismi sono dei semplici pensieri a volte astratti, spesso dettati dall'istinto ma con un desiderio unico: Stimolare in me la riflessione. M.Pluchino - 20 aprile 2006 Generali Periodo 2009 Aforismi Natalizi 18/12 1) Niente di ciò che eccede è duraturo, tutto ciò che che ci soddisfa ed è spontaneo lascerà in noi un ricordo eterno. Le feste Natalizie non sono fatte di soli regali per i bimbi, ma di tante piccole famiglie che si incontrano con altre ormai sconosciute ma adatte al caso per farci sentire meno soli. 2) Credere o non credere nel signore onnipotente venuto in terra tramite il proprio figlio non ha nessun effetto sul bilancio dello stato o della macchina produttiva, ma aiuta a rendere l'evento appetitoso per la nostra mania dell'acquisto e sentirci per pochi giorni altruisti. 3) Separarsi per qualche istante dal nostro ateismo entrando in qualche cattedrale di un Dio ignorato durante l'anno, ci fa sentire più simili a coloro cui stringeremo la mano di pace durante la santa messa. Tutto ciò in realtà a un valore assai effimero e scompare appena riceviamo la benedizione. 4) Le luci natalizie con gli addobbi creano veramente grandi emozioni che revocando tempi magici del passato e lasciando quel pizzico di nostalgia repressa, ci induce alla sazieta della pancia e dello spendere ancor più che accumunarci con il verso senso religioso ormai di pretesto. 5) Ricordo il nonno ansioso nel preparare l'alberello fatto di grosse palle lucide e colorate, e decorate con armoniosi dipinti a mano. Il presepe con le figure di legno la cura nei particolari che rendeva la vigilia magica e avvolta di un alone di mistero. Si andava a letto qualche ora prima noi bambini, nell'attesa che scoccasse la mezzanotte. La nonna era poi molto indaffarata nei preparativi dei vari dolci e cibi per l'occasione. In tutta questa magia natalizia regnava in noi bimbi la reale convinzione che qualcosa di grandioso sarebbe avvenuto con la nascita celebrativa del bambino Gesù. Oggi miei amici siamo troppi irreligiosi per farci sfiorare minimamente dal pensiero che oltre alle giornate festive e i lunghi esodi per raggiungere i famigliari, vi possa essere un'evento ritenuto tale. Finalmente l'inganno è stato smascherato per dare spazio all'illusione che poche ore liete ricambino il trend urbano e lo smantellamento dei sentimenti. Dopo le vacanze 15/10 Molti ricordi vorrebbero sovrastare la realtà più cruda ma invano. Come una doccia fredda il lavoro, gli impegni e le bollette da pagare ci rammentano di quanto siano remoti quel periodo spensierato, in cui eravamo noi a dettare il ritmo del tempo finalmente nostro. I racconti spesso risultano imbarazzanti sia per noi che per chi deve ascoltarci. Se siamo evasivi non rischiamo di annoiare, mentre se in uno slancio di euforia entriamo nei dettagli dopo qualche minuto l'interloqutore ci segnale che è meglio tagliare. Insomma il periodo vacanziero è anch'esso personale e oltre a fungere da ricaricatore di nuove energie ha il dono per pochi eletti di regalarci intense emozioni, fare nuove conoscenze e conoscere luoghi fino a prima sconosciuti. Insomma tornando nella nostra vita di sempre se la vacanza è stata positiva, qualcosa dovrebbe essere cambiato anche dentro di noi. Cosa sempre più improbabile in questa corsa ossessiva del quotidiano. Ognuno a modo suo 26/09 Spesso sentiamo le idee che esprimiamo come nostre. Non è nelle istituzioni o nei servizi che si rinforzano le generazioi future, semmai si arricchiscono le casse dei gestori di servizi e si mantengono migliaia di posti di lavoro. L'educazione delle proprie idee passa dall'impegno e stabilità della famiglia, dall'esempio che sollecita l'emulazione dei figli. Il sostegno d'isinteressato e infaticabile dei padri nell'inculcamento della forza di carattere e del coraggio, unito all'amore e dalla dolcezza delle madri, aiutaranno a rafforzare il bagalio per affrontare il cammino della vita senza troppi sostegni esterni. Ognuno a modo suo dovrà sfruttare il suo potenziale e cercare tramite la propria esperienza e volontà di evitare ogni sostegno che non siano le risorse apprese. Gioire per non perire 25/09 Si cercano situazioni riconosciute e moralmente accreditate dal prorpio ambiente per trovare il modo di gioire della ninfa vitale. Alla ricerca di approvazione nell'emulare i modelli ricorrenti, si scordano le bellezze del passato. Come se il successo fosse legato alle prorpietà o al benessere. Ebbene voglio deludervi dicendo che per la mia vita è stato esattamente l'opposto. Il perire degli ideali più abberranti è un risveglio delle idee oscurate e oppresse dall'ambiente impietuoso che punta ad'una omologazione delle persone e delle idee stesse che disperatamente essendo smarrite si illudono confondendosi con l'euforia delle gioie passeggere. Il tutto per non perire da un certo modello abberrante. Giochi mentali estivi 09/06 Non dimentichiamoci l'inizio dell'estate per chi mastica di astronomia è il giorno del solstizio d'estate. (non centra niente con quello che seguirà) Nella mia mente vaga l'idea di quando verrà l’estate, il sole brucera tutti i verdi pascoli, i prati della vallata saranno inariditi, secchi, e l’erba di un verde lucente sara' scomparsa. In estate, tutta la freschezza sparisce. Non per questo sparisce il nostro ardore di vita guidato dalle sensazioni sempre vigili ai cambi stagionali. È in questo periodo che siamo più disponibili e aperti a nuove relazioni occasionali, essendo in gran parte all'aperto socializzando con il prossimo. Le solite banalita poetiche direbbe un senso crescente di moralità attuale. Vaghi ed'effimeri coloro che apprezzano a fondo questo periodo. È tempo di mete paradisiache in offerte nelle migliori agenzie. È tempo per il sottoscritto, di fare visita alle numerose panchine dimenticate dalla quotidianità durante l'anno, in cui in buona compagnia di una lettura trascorrono veloci e lentamente le ore. In una quiete disturbata dai rumori della natura, scegliendo delle nicchie incontaminate dal frastuono degli umani e dalle loro invenzioni, lo spirito si diletta o vola con i pensieri che gli occhi assorbono dal foglio del prezioso utensile del sapere. Peccato che sempre meno panchine siano disponibili osservo in questi ultimi anni trascorsi nel cercarne in luoghi sempre più idillici. Così nei momenti rari in cui in forma quasi rituale compio le mie "sedute", mi fermo a osservare il mondo che corre. Mi sento addirittura trasgressivo tra i miei concittadini che puntano ad'altre mete. Senza l'efficenza e la produttività non possediamo nulla, quindi non siamo nulla, sembrano dire le loro corse. Magari anche il leggere un libro in pubblico tra alcuni anni diventerà un'anomalia sociale grave quanto il sottrarsi alle regole non scritte della produttività e dell'efficenza? Pur essendo immune al pensare altrui, potrebbe essere anche lo sguardo degli altri a causare le mancate sessioni di lettura. Quindi tutti in panchina coloro che hanno una giustificazione! Anziani, un malessere, alcolizzati, drogati o nonne vigilando i nipotini al parco. Avete mai provato ad'addormentarvi in un luogo pubblico? Sembra quasi un'atto osceno. Insomma tra vigili, viglilanti e osservati l'estate in qualche modo è puramente mentale, adattata a chi ci segue e sorveglia con le antenne della tecnologia che noi stessi con fierezza esibiamo. L'intellettuale e peggio il libro sono fuori dai giochi degli interessi economici e quindi pericolosi. Senza simboleggiare eversioni e sconvolgimenti, evviva le utlime panchine all'aperto come trasgressione verso coloro che le usano nei centri commerciali o nelle sale d'aspetto di una stazione. Erano questi i miei pensieri scritti e dettati in una bella giornata d'estate. Giocando con la mente e il linguaggio senza dire nulla di produttivo, sono giunto alla fine di questo aforismo. Rappresentanti della cultura 07/06 Vorrei mettere in rilievo come i rappresentanti della cultura alta e raffinata alla fine s'impegnano unicamente in una critica sterile ed astratta sulla società e il popolo ormai in balia al consumo. Chiudendosi in una sorta di casta e assumendo un ruolo conservatore, vedendo questi studiosi del sapere, nella società attuale solo connotazioni negative e lasciandosi andare al continuo rimpianto di epoche passate in cui l'intelligenza intellettiva aveva più valenza dell'apparire odierno. Insomma di una mitica "età dell'oro" ormai trascorsa. Gennaio Di cosa parliamo? Spesso i discorsi nascono per caso o gli argomenti vengono prestati da spunti nati per coincidenze di situazioni non mirate. A volte capita il contrario che ci muniamo di bei propositi e frasi preparate per affrontare un interlocutore a cui ci rivolgiamo per un interesse qualsiasi. In ambo i casi gli strumenti a cui facciamo ricorso sono sempre uguali. Frasi già preconfezionate e lette da qualche parte, citazioni dette da persone importanti, esempi di vicende vissute da altri o nel migliore dei casi da noi stessi. Ecco che se l'origine è propria ci illuminiamo di intelletto e colorando con i più svariati aggettivi facciamo sembrare le nostre parole importanti e ornamentate di tutte le verità possibili e credibili. Essendo l'origine si importante ma non l'unica variabile fondamentale, entra in gioco lo stile del nostro parlare e qui il valore o la veridicità tocca i livelli più alti nel caso possediamo talento. Qualcuno è pronto a dialogare di temi che non conosce? Come arricchire la propria conoscenza e talento se la nostra pochezza è la nostra compagna più fedele? Sulla platea dei nostri limiti È un bel dire "io queste conoscenze le possiedo e nessuno può contraddirmi", dell'umilta dello studioso non rimane che un ricordo. Sono questi i propietari delle verità oggi enunciate? Come sono lontani quei tempi in cui un buon libro era tema di discussione tra amici o anche in dibattiti televisivi. Oggi al massimo spegnendo la Tv e immergendoci in una buona lettura assaporiamo le nostre fantasie, che ci distolgono dalla realtà fatta di demenziali attività senza scopo. Cronache da prima pagina Le belle notizie non fanno notizia mentre sempre più notizie di menti malate che compiono stragi o violenze gratuite riempiono i quotidiani e i siti telematici. Ciò che conta sono i clic effettuati dai navigatori i canali televisivi visitati mentre ciò che oggi fa notizia, domani è già dimenticato per fare posto a nuove negativita e clamori ad'effetto. Siamo intrappolati dai media che nutrono la nostra brama di violenza e vivono sulle nostre emozioni mai sazie di tanta bruttezza intellettuale. Le nostre certezze Non esistono per quanto riguarda il nostro interiore, mentre è nelle parvenze che più ci dilettiamo e sforziamo affinchè la superfice sia stabile. Ma è nella profondità che stagnano le nostre radici fatte di incertezze e instabilità. Più il nostro sforzo è orientato verso approvazioni esterne e più chiudiamo ogni porta alla nostra spiritualità. È nelle nostre ore più silenziose che albergano le uniche certezze valide. L'amore per il prossimo Si manifesta fin tanto che non mettiamo in pericolo la nostra stabilità o i beni più preziosi. In senso idealistico o religioso possiamo si alimentarci di bei propositi ma quando il porgere la nostra mano a qualcuno comporta delle rinunce pesanti ecco che allora esce la vera natura individualista e al passo con la nostra epoca. Essere dei veri uomini È così redicolo osservare gli innumerevoli sforzi compiuti da noi maschi per sembrare dei soggetti virili credibili. Confondiamo la durezza di comportamento con l'essere uomini, mentre pochi possono dire di avere affilato i propri artigli e di avere lottato per la sopravvivenza. L'uomo moderno si veste di ipocriti abiti fatti di eleganza e saggezza inesistente che al primo allarme serio di situazioni drammatiche si perde per manifestare la propri natura incerta dominata dal panico. Più è forte il desiderio di parvenza e più si occulta il nostro spirito fragile. Per le donne questo privilegio di affermazione esteriore è ancora più accentuato e ahimé praticato. Lasciarsi andare È permesso con alcuni ausiliari strumenti da praticare in circostanze ben definite. Le sbronze del fine settimana la musica assordante in cui la comunicazione è pura follia e limitata al proprio linguaggio del corpo, il consumo delle droghe più svariate e sempre più sesso in abbondanza con chiunque risvegli il nostro testosterone. Le sfrenate corse in auto o gli sport più spericolati completano questo sfogo collettivo permesso e alimentato dall'industria dello svago. Ma per tutti viene il lunedì è rimettendoci l'abito più mansueto e più consone alla nostra natura si attivano tutti i meccanismi di autocontrollo dimenticati durante i momenti in cui eravamo noi stessi(?). L'importante è lo sfruttamento massimo di troppa libertà (apparente) concessa anche se manipolata dall'esterno. In questo io mi sento un'eremita e schiavo della cultura coltivata sin dall'adolescenza che tanta trasgressione mentale mi ha dato. Il giornale ideale Non esiste se non nelle nostre menti più fine e attente. Per il resto subiamo le notizie che come in un eterno ritorno si ripetono giornalmente. La solita guerra mediorientale, le stragi familiari, l'economia per noi incontrollabile e incomprensibile, il gossip e nell'ultimo decennio l'informazione virtuale tramite internet. Dove sono le voci del popolo che esprimono i propri dissensi, opinioni, proposte e in genere informa sulla vita reale e non fittizia dei giornali mescolati tra la pubblicità e notizie perlopiu di seconda mano e propagandistiche a seconda dell'emisfero globale in cui viviamo. Sapere tacere Nei momenti di fracasso quotidiano il sapere tacere è tanto più importante del esporsi con azioni e opinioni non proprie. L'appaltarsi riflettendo sull'agire è sempre più convenievole e sminuisce tutto questo "smog acustico" attorno a noi. È poi risaputo che i silenzi fanno molto più rumore di cento parole. Periodo 2008 Discorsi evasivi 20/08 Quante volte ci soffermiamo con amici e conoscenti in discorsi superficiali e inutili. Mai che si sappi io credo affrontare temi importanti della nostra esistenza. Si descrivono in pratica cose lette da qualche parte rubando le opinioni altrui, o al massimo ci si affida al proprio buon senso generalizzando con i soliti luoghi comuni. La ragione di questo è da ricercare nella nostra scarsa attitudine allo studio e allo sforzo costante rafforzato da vere passioni mai acquisite da nessun modello di vita. Guardiamoci intorno chi sono gli uomini o donne cosiddette da emulare in questa epoca, e con umiltà constateremo in quale decadenza siamo precipitati. Tutta colpa dello sviluppo non seguito da un vero progresso delle persone. Visioni notturne 18/08 O se vogliamo sogni, spesso rivelano la nostra più profonda natura velata dall'inconscio Esso è stato prima maltrattato dai professionisti del cervello relegandolo a dei semplici concetti astratti. È risultato più accomodante scansare in questo modo le nostre visoni notturne lasciando le interpretazioni a dei sognatori o se preferite scrittori. Le mezze verità 15/08 Si vuole far passare l'informazione dei media come di prima mano e qualità. In verità essa è filtrata e confezionata da chi detiene il potere economico e politico. Senza queste due condizioni non vi sarebbero le condizioni per sopravvivere. Inoltre qualsiasi prodotto di informazioni è legato a strategie di mercato e con esso i stessi collaboratori. È una mera illusione la stampa libera e non schierata. Il mio giudizio si limita ai nostri paesi cosiddetti democratici, di cui andiamo tanto fieri nel confronto con i due terzi della popolazione mondiale. Eppure non intravedo anche con uno sforzo massimo una capacità riflessiva maggiore da parte nostra su questo argomento. Una verità che non mi appartiene è forse quella dell'indifferenza regnante per ciò che avviene al di fuori della nostra sfera controllabile. La mia valutazione interpretativa, sia teorica che pratica, della civiltà occidentale è riassunta in un atteggiamento chiamato "nichilismo".Questa quasi dottrina volta a negare in modo definitivo e radicale l'esistenza di qualsiasi valore in sé e di una qualsiasi verità oggettiva. Dunque qual`è la finalità di queste mezze verità? Le arti dimenticate 02/06 Non esistono frammenti di intensa poesia nel frastuono attuale di comunicazione immediata, facile da usare e consumare. Le giornate vengono scandite dagli impegni segnati dal congegno alla moda che ci permette di essere informati e collegati con i numerosi utenti che come noi fanno parte del villaggio globale. Dall'uomo rinascimentale all'uomo cellulare o semplicemente utente. Utente, cliente, consumatore quali di questi termini ricorda più l'arte della paziente tessitura scandita dal proprio ritmo, fatta di creazione di bellezza e poesia personale? Abbiamo tutto dentro di noi ma il mondo esterno svaluta questo potenziale, rendendoci dipendenti dal fare comune che è di tutti. Emulazione, approvazione e consenso sono gli scopi che apparentemente svegliano le nostre motivazioni. Che triste epilogo questa epoca di decadenza collettiva. Noi schiavi moderni insensibili dei propri istinti e della natura che è in noi sempre presente. A differenza delle forme di esistenza inferirori, che "sopra"vvivono grazie al loro istinto e sensi sviluppati adattandosi all'ambiente, l'uomo potendo grazie allo sviluppo del proprio progresso orientarsi sempre più al raziocinio ha perso qualcosa di molto, troppo valore. La capacità di districarsi nei problemi o nuovi ostacoli che li si presentavano in un passato sicuramente più improntato sulla durezza o crudeltà per la società nelle varie epoche antecedenti all'epoca moderna. Affrontando i vari pericoli naturali e dovendo lottare sia per procurarsi il cibo e difendersi da animali più dotati o specializzati in varie forme di sopravvienza, l'uomo era più dotato e istintivo, ma meno razionale. Oggi la situazione si è capovolta, e noi ci allontaniamo sempre più dalle nostre origini primordiali. A voi il quesito tanto atteso su dove ci condurra questo cammino. Sentimenti non appagati 27/05 È nella magra consolazione che le parvenze truccate di realtà appaghino le aspettative anche più esisgenti, che io dichiaro senza alcun pudore che raramente i miei sentimenti scorgono felicità. È nelle ore più silenziose che io percepisco maggiore trasparenza e un'irrazionale sentimento di vigoroso andare per percorsi meno battuti, proibiti per i più bigotti. È nelle incertezze che nascono le convinzioni più profonde, direbbe lo stolto e irrazionale pensiero in queste ore giovani di un nuovo giorno sempre meno circondato di sentimento e più raziocinio calcolato. Vorrei trasformare la mia vita in un dibattito provocatorio sul tema, ma sono perennemente alla ricerca di intelocutori validi e coraggiosi di sentimenti irrazionali. Natura trasformata 23/05 Nei propri dolori e gioie si scorge la scintilla che da senso allo nostra azione quotidiana. Essi guidano chi è scaltro e trasformista, meno gli storpi cui non è lecito pretendere più sforzi essendo loro troppo occupati a capire l'evoluzione del proprio spirito piuttosto che agire con la sicurezza di chi pone fiducia totale nei mezzi già disponibili di natura innata. Mi sento trasformista nato e con ciò privo di certezze. Raccolta 1. L'insensata virtù dello sciocco illuso che, accumulare beni materiali sia l'unica capacità per cui siamo su questa terra, è paragonabile a coloro che vivono sempre proiettati nel futuro. I loro progetti implicano le cose o le persone allo stesso livello, e associando le due cose, quando avranno accumulato molto prestigio, pochi istanti prima di lasciarci, un lampo di saggezza invaderà le loro anime. Ma aimè sarà troppo tardi! 2. Aprire le porte della propria conoscenza suppone molta umiltà e un pizzico di narcisismo. 3. Raccontare gli episodi meno appariscenti in realtà svela le nostre oscurità più assopite e mai rivelate a nio stessi. 4. Quale spinta mi da energia sufficente, per scrivere aforismi che pochi prediletti gusteranno, ameranno o detesteranno? La ragione non ha spazio per queste considerazioni. È qui la ragione dell'insensata razionalità che invadendo ogni luogo comune, toglierà sempre più spazio alla riflessione. 5. Chiedersi un senso alla vita equivale a sottovalutarci nel volere giustificare a noi stessi le nostre azioni. Non è così che si raggiunge il massio della gaudenza. 6. Andare incontro senza volere scontrarci è spesso segno di debolezza o ipocresia. 7. I nostri cuori sono spenti dal momento che abbiamo smesso di donare un sorriso sincero. 8. La mia mente a diversi strati di percezione, che non sempre vengono percepiti dal mio pensiero. A quale gioco siamo pronti per penetrare e scoprire il tutto? Cosa oserei per invadere le più alte sfere del mio pensare. Aimè sono andato oltre la vostra comprensione? Pensate ai vostri strati meno esplorati e parliamone. Suvvia è solo un gioco di parole ritorniamo con i piedi ben saldi e lasciamo ai pensatori di astrazioni queste subdole schiocchezze. Così pensa l'uomo contemporaneo... 9. Cari amici, è questa virtualità mascherata di buoni propositi che come un filo conduttore tiene in vità la nostra relazione, l'unica fiammella ancora accesa. Il resto è puro e reale individualismo che da padrone a spento ogni residuo di ciò che è stato. 10. Inesorabili volano i miei pensieri a quando era facile incontrare gli amici in sala giochi o nel piazzale della scuola. Non provo nostalgia ma stupore e incredulità di come le persone cambino. A costo di apparire schiocco ribadisco di come era facile incontrarsi ... chissà quante spiegazioni razionali potrei elencare per placare i miei pensieri. Insito nel dire che tutto si trasforma e spetta ad ognuno accettare le nuove situazioni. Periodo 2007 15. Quante volte l'insensata incompiutezza avvolge i miei umori, per ciò che avrei potuto essere o fare nella vita. Guardando le persone infelici e essendo io padre e marito di una meravigliosa famiglia mi rendo conto di quanto sciocchi e abberranti siano i miei pensieri. 14. La mia brama di scrittore mancato mi spinge a desitere in questo mio navigare nei pensieri, ma una luce interna brilla ed è linfa per il mio nichilismo. Non sarà mai conosciuto essendo felice di non esserlo, non sono queste le cose che io scrivo che possono cambiare le menti. Ma l'intrigo maggiore è il mezzo a disposizione, che sicuramente avrà incuriosito non poche mie conoscenze ad indagare sul sottoscritto, e riconoscere molte similitudini al proprio essere finora mai svelate. Sarà questa anonima e mai svelata riconoscenza per avere risvegliato letarghi di spirito la mia più grande vittoria. 13. Ogni istinto benefico ha lo scopo di verifica nello spirito di ognuno, con una sola finalità: regalarci spicchi di felicità. Spetta alla nostra abitudini alla follia inibitrice raccoglierne i frutti. Ma il condizionamento del prossimo sulle nostre chiamate d'istinto fa da padrone. 12. È con il cambio delle stagioni che gli eventi ancora naturali si affermano in tutta la purezza o crudeltà. Abbiamo dato tutte le definizioni possibili ad'ogni evento spiegabile, ritenendo che la nostra interpretazione corrisponda al vero. Niente di più falso miei cari amici. Non vi sono realtà uniche e irreversibili, ma solamente la nostra interpretrazione limitata. A questa nostra continua ricerca sin dai tempi più remoti abbiamo dato diversi nomi. Religione, Illuminismo, Esistenzialismo e per finire in questa epoca moderna, scienza o tecnologia. Nel cambio di stagione mancando la regolarità dei cicli noi con timore nominiamo gli eventi con pessimismo temendo che il nostro mondo sempre meno naturale possa andare distrutto. La natura prende ciò che noi uomini le abbiamo sottratto, con giudizio e saggezza. Ma aimè prevale sempre la stoltezza che inevitabilmente sarà la nostra condanna. La vita seguirà il suo ciclo come le stagioni trasformandone solo i ritmi i paesaggi, l'aria e tutto ciò che la vita del più forte richiede. 11. Un freno della civiltà è assemblarci nei costumi, nei conformismi più vistosi. In essi si riconoscono solo poche qualità distintive. Tutti si somigliano tra loro, sia negli scopi come negli eccessi. Si richiede e si presta ubbedienza senza comprensione ai signori e magnati del potere economico. Le nostre vite non hanno valore per chi abusa delle nostre debolezze. Così facendo la nostra civiltà oltre ad'essere rimpiazzata nella produzione dalle macchine, avra ben pocha linfa da ricevere dalle nuove menti sempre più propense e diretti alla realtà virtuale. Addio arti e prosperità umane di poesia e bellezza. 10. Come decifrare i nostri più remoti istinti essendo sempre più imbevuti di narcisismo? 9. Come si ragiona male nei campi che non sono familiari. 8. Perchè la macchina umilia? Essendo impersonale, e sottrae l'orgoglio al lavoro che avrebbe potuto essere compiuto dall'uomo. In essa vi è almeno un pezzetto di umanità nel senso di preparazione, e ingegnio ma l'azione viene sottratta. Ciò rende l'oggetto finito impersonale e non distingue più tra l'ideatore e l'operatore. 7.Cercare un bene reciproco per assencondare i propi istinti, è in fondo l'unica volontà più veritiera che guida le nostre azioni. 6. Lasciarsi andare alle gioie più frivole o banali è segno di spontaneità. Ironicamente gli adulti dovrebbero educare si alle responsabilità ma anche ad essere se stessi. 5. Eccoli i modelli cui fare riferimento. La barbie ha lasciato Kent e ora è single. Kent essendo etero ancora ai tempi della roulotte e del cavallo, ha trovato la sua vera dimensione e si è innamorato di un suo amico anonimo. 4. PACS, GAYPride, leggi che riconoscono di fatto le coppie e i loro istinti naturali. FInalmente siamo usciti dal medioevo. A patto che la famiglia continui ad'esistere come unica fonte di amore per uno dei compiti autentici nella vita, ovvero la procreazione. 3. Finalmente la vera natura della politica si manifesta oltre lo schieramento, i colori, simboli o appartenenze di ideali. Servire l'economia e i mercati globali! 2. Rinunciare ad'una donna innamorata che prima o poi le corna te le fà, canta l'autore malinconico e rinunciatario. Rinunciare ad'una donna non innamorata, che le corne te le fa ancora prima e più saggio e meno schiocco. 1.In guerra per la patria ed i suoi valori altamente grandi e nobili. Evitare l'incursione del nemico, preventivando le sue azioni con azioni altrettanto violente, in nome della democrazia e libertà. Liberarci dalla schiavitù delle fonti energetiche facendo ricerca in fonti alternative per ottenere energia pulità o senza scorie. Tartassare chi inquina l'aria con dei mezzi ad'alto consumo, aumentando le imposte per usufruire di queste entrate per investimenti sulla ricerca di fonti alternative. Un tempo nella lontana e magna Grecia questa capacità di concincimento veniva chiamata "retorica" ed'era in uso sopratutto presso i sofisti. Oggi chiunque tramite i propi profitti ottenuti trasgredendo le leggi in vigore, di colpo per evitare la caduta del propio impero si trasforma in un sofista moderno chiamato politico. Periodo 2006 20. Amare le cose più care insieme al propio lavoro il paese in cui viviamo, le propie radici. Fare valere i propi diritti rispettare il prossimo, aiutare i bisognosi, non offendere la dignità altrui, credere in se stessi, lodare le persone positive, inseganre le propie conoscenze ai propi figli e tante altre qualità positive e giuste. Credo che pochi possano ambire alla perfezione tramite i mezzi a disposizione, ma certamente molte delle cose sopra elencate non si apprendono in una scuola o dai libri ma sono innate dentro di noi. 19. Il clima non è più in trasformazione ma è già mutato. Basterebbero tre anni senza l'uomo su questo pianeta per dare nuova linfa e splendore alla natura e a molte specie di animali. 18. Da homo affarensis, abilitis, erectus a sapiens per arrivare a l'homo technologicus pieno di ansie e problemi fisici per l'inattività di tutte le conquiste della propia evoluzione durata milioni di anni e fermatasi dopo l'evento della technologia da consumare. 17. Autunno dove sei quando a novembre già si esibiscono le insegne natalizie? La natura non conosce le stagioni che i nostri calendari proclamano da secoli, essa è in continua trasformazione cercando un propio equilibrio eliminando tutto ciò che mette in pericolo la vita. 16. L'amicizia non può distinguersi o essere banale al di fuori dell'amore. L'amicizia chiede impegno, lealtà e tanta nobiltà d'animo. 15. Le religioni se ben interpretate sono oggi l'unica ancora di salvezza di coloro che hanno pochi mezzi culturali per spiegare il mondo e l'agire degli uomini. 14. La carriera professionale dovrebbe fare prevalere i propi meriti e non dipendere dalle conoscenze o simpatie. 13. L'amicizia insieme agli affetti famigliari sono il valore principale e la linfa più potente per farci continuare a vivere. Senza di esse la nostra vita è puro vegetare. 12. Noi non abbiamo più bisogno delle virtù, quindi le perdiamo. In questa comoda società prevale (purtroppo) non il più virtuoso, ma il più furbo. Si acclama e invidia unicamente il vincente. Come possono esaltarsi le menti più acute con tanta decadenza che li circonda? 11. Gioire per le belle cose che la vita ci offre, lottando per esse e sentirci più forti, questa è in fondo la semplicità che ci offre l'esistenza. -06.07 10. Cosa c'è di meglio di essere circondati da esseri simili non per il rango, l'apparenza o altre cose che esterioramente accomunano, ma simili nello spirito. Spirito nella comprensione, gioia e nella conoscenza. Damonda: Chi di voi lettori ha questa fortuna? - 06.07 9. meglio ricevere qualche bastonata ogni tanto ma apprendere, che rimanere convinti di essere circondati da persone che ti stimano, ma in realtà non stimano che i loro interessi. -15.05 8. manca a noi sportivi italini (in particolare) la cultura non della sconfitta, ma del piazzamento -03.01 7. amando i bambini noi amiamo il nostro desiderio di riflettere il nostro futuro su di essi. -09.04 6. non siamo destinati ad'alcun altro mondo al di fuori di questo. È la terra la nostra unica madre e sarà lei a decidere quando sarà giunta la fine di tutto -05.01 5. le prime immaggini che ci appaiono quando veniamo al mondo sono per noi poco comprensibili, mentre per le ultime ci riflettiamo tutta la vita 08.02 4. A volte una chiaccherata in buona compagnia è più sana di un buon libro letto in solitudine. Anche se non tutto ciò che è sano risulta più gratificante. -04.04 3. Avere molti soldi aiuta a vivere meglio, a patto che si conosca il significato di "vivere meglio" - 02.02 2. dipende unicamente da noi, e da ciò che permettiamo agli altri, il rispetto che riceviamo -27.03 1.La mia consapevolezza del vivere si esprime nel sentirmi parte della natura. La natura come ambiente ma sicuramente come di una collettività sociale che nonostante sia divisa in caste o strati diversi, io recepisco come mia. Mi sento parte come una goccia dell'oceano di un tutto. Seppure coloro che vogliono ignorare questa realtà, ereggono muri sempre più alti. Quanta infelicità contagiano essi, e quanta saggezza io vorrei contraporre se ne avessi i mezzi. -24.01 Periodo 2005 1. pensieri = immagini // parole = segni di pensieri 2. Marianna, tu sei con Leonardo i figli più belli che un padre possa desiderare. Ciao Papà. -23.11 Periodo 2004 1. Apprendere è sano. Buona giornata dal tuo papà. -7.9 2.Il riso esprime ciò che il nostro perbenismo o morale non sanno valorizzare. È la nostra natura primordiale che entra in scena, e utilizza la risata per burlarsi del nostro crederci evoluti. In sintesi ridere alimenta il nostro spirito e lo invigorisce dalle bruttezze della vita moralizzata. -23.2 3. Ho sempre avuto il timore di dire quello che pensavo ai miei nemici ed essi mi hanno ignorato e detestato. Ho sempre avuto il coraggio di dire quello che pensavo ai miei amici ed essi mi hanno ignorato e detestato. Sarà che conviene dire sempre ciò che il prossimo si aspetta per essere circondato di amicizia e benevolenza? -20.2 4. La cultura ed il sapere oggi vengono presi troppo sul serio! Si accetta per vero ciò che i media politicizzati e finanziati dai capitali della produzione ci vendono come informazione, e si esprimono i propi pareri in base ad essi. Tutto questo è noioso e improduttivo per la nostra mente, che si stanca abbastanza presto dai discorsi sulle ingiustizie e sulla povertà in generale. Per questo facciamo ricorso al divertimento più svariato e chiusi nel nostro mondo egoista ci occupiamo seriamente dei problemi che ci riguardano direttemante. Per essi siamo disposti a lottare a fingere e anche a tradire. È una sbornia di egoismo collettivo!!! È così anche i più talentuosi per non uscire dal gregge del conformismo, di fronte ai tanti miti sbandierati dai media precipitano nella mediocricità e scompaiono... -12.2 5. Nessuno è in grado di comprendere a fondo sè stesso, eppure ci sentiamo giudici delle cose che riguardano gli altri. -24.01 6. Leonardo e Marianna cari: Che valore possono avere per voi l'amicizia? -29.09 7. Parlare ben una lingua è importante. Due lingue un vantaggio, tre lingue una fortuna. Parlare bene la lingua locale sicuramente la più importante. Ciao papà -19.10 6. Was uns zusammenhält: Man sollte sich wieder an den alten Sitten gewöhnen, wie zum Beispiel der Familie. Eine alte Tradition die seit Jahrtausenden uns zusammengehalten hat, oder der Nation dass uns ein Zuhause gab. Heute hält uns nur noch das Geld, und den Konsum zusammen, und die Welt sieht deshalb so wertlos aus! 24.01 7. Leonardo caro: rifletti... Lo studio è un gioco, il gioco e un'apprendere attraverso l'esperienza. Ciao Papà. -17.09 8. Leonardo: Questa famiglia per i prossimi 20 anni sarà il centro della tua vita, più avanti insieme alla tua nuova, ancora di più. Ciao Papà. -27.09 9. Giocare, giocare e ancora giocare. Ecco il metodo per imparare. Ciao papà. - 09.11 Periodo 2003 1. Buon giorno! Suerte amore, sei speciale, ricordati, sei te stesso. Te amo .- Patty 2. per non scordarlo o ritenerlo banale, vorrei dirti che ti amo sempre ogni giorno di più. Tuo Mario -19.11 Bisogna dare valore alle cose veramente importanti, che ci danno gioia e gusto per le piccole vicende quotidiane. Sia nei rapporti con gli altri, con la natura e riunire queste esperienze in un dialogo con noi stessi continuo. Questa è per me la spiritualità da esercitare su di noi. Il problema spesso si pone quando la solitudine diventa più rilevante del sentirsi soli. Sentirsi soli con le nostre piccole e grandi gioie è un esperienza per pochi previlegiati, ovviamente essi sono degli intenditori della vita. Periodo 2002 1. Volere raggiungere le propie mete lavorative mettendo in gioco la propia dignità non fà per me. 2. Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero. proverbio arabo 3. Quando la religione cercò di dominare le attività umane la chiamiamo teocrazia, quando la politica fece la stessa aggressione l'abbiamo chiamata assolutismo. Adesso il dominio della finanza e della tecnologia viene chiamato "libertà". ( da il piccolo Cesare di Giorgio Bocca) -31.12 Periodo 2000 1. Allevare una razza con istinti forti- questo vuole la mia morale. F. Nietzsche -19.07 2. Krishnamurtis Auffassung vom Bewusstsein: a) Bewusstsein ist bewusst sein von etwas b) Das Bewusstsein ist das Denken c) Das Bewusstsein ist gleich seinem Inhalt 3. Sex ist wie eine zarte Blume, eine intensive Flamme, sanft und rar. Es muss geplegt werden... ihn mit Gewalt zu unterdrücken hiesse, etwas zu zerströren, das zart und intesiv schön ist. Krishnamurti -29.04 Periodo 1999 1. anche senza troppa sofferenza e durezza si può comprendere "solo" la bellezza della vita. 17.08 2. Una donna facile è quella che ha la moralità sessuale di un uomo. 3. Finalmente l'avarizia dei sentimenti ha bussato alla mia porta. Ora posso dedicarmi ai miei veri interessi Periodo 1997 1. Amore bello. Oggi è una giornata di primavera nei nostri cuori giovani, ma consapevoli delle nostre prime nature. La natura saprà dirigerci sempre verso più alte mete. -02.04 2. è illusorio pensare che nel mondo si possa andare verso l'ugaglianza tra gli uomini, senza che la loro diversità sia compromessa. 3. Alla fine l'amore che prendi è uguale all'amore che hai dato. Periodo 1988 Io credo dell'essenza di una dimensione superiore in me, che spesso inconsciamente io nego. Dovrei mettere in pratica le mie capacita! Alienazione Processo per cui l'uomo si estranea da se stesso, identificandosi con gli oggetti e le realtà materiali da lui prodotte fino a divenirne lo strumento passivo. Più è difficile avere una cosa più la si ama. Nella nostra società non esistono quasi più cose che non possiamo avere Perchè valutarsi solo quando si riesce a far parte della grande ammucchiata? Noi siamo unici al mondo! Sapere il significato di un rifiuto che ci deprime, significa avere compiuto il primo grande passo verso l'autodisciplina. Essa è la sola giusta strada che porta lontano nella vita. avere delle alte convinzioni, delle altissime necessità, il desiderio di crearmi una mia verità, in modo di essere un individuo pienamente funzionale. non confondere mai ciò che si fà, o quanto bene lo si fà, con il tuo valore di essere umano. Esso è un valore interiore e come tale dovrebbe rendersi immune dal mondo esteriore. Essendo una cultura lontana e inesplorata ho tentato, tramite la lettura ma sopratutto i miei viaggi, di cogliere il meglio per il mio spirito così adattato alla razionalità. M.Pluchino - 10 febbraio 2007 Indiani Periodo 2007 Il pensiero indiano, insieme a quello cinese e greco, costituisce uno dei più grandi patrimoni speculativi dell'umanità; per comprendere questo tipo di pensiero occorre una mentalità speciale: si potrebbe infatti dire che nella nostra storia della filosofia non si trovano che occasionalmente pensatori disposti a tradurre nella pratica i loro princìpi; i filosofi indiani, al contrario, esibiscono una perfetta corrispondenza tra teoria e prassi, cioè tra conoscenza e azione. L'obbiettivo viene proposto in molte varianti, tra cui i Veda e le Upanishad, ma è seguito anche da buddhismo e giainismo: gli Indiani mirano all'acquisizione di una specie di conoscienza intuitiva (la prajña). Quest'ultima è una prospettiva di conoscenza che sebbene intuitiva non è dualistica, allacciata cioè agli opposti, ma si accosta direttamente alla realtà Le Upanisad sono trattati di estensione variabile, appartenenti ad epoche diverse, in prosa e in versi, alcune miste, dedite a indirizzare l'aspirante alla verità trascendente il piano di realtà del grossolano attraverso la contemplazione o la stimolazione della buddhi (ragion pura) attraverso l'ascolto delle verità supreme che vertono quali siano l'origine e il destino dell'uomo, quale ragione regga le varie vicende dell'esistenza, quale sia il fondamento ultimo dell'universo e della vita. Periodo 2006 Poesia di Sri Aurobindo - I bambini dagli occhi di sole Ho visto i luminosi pionieri dell'Onnipotente al confine dove il cielo si volge verso la vita, scendere le scale d'ambra della nascita; i precursori di una Divina moltitudine. Essi venivano sul Sentiero della Stella del Mattino, nella piccola stanza della vita mortale. Li ho visti attraversare la penombra di una età i bambini dagli occhi solari portatori di una meravigliosa Aurora, i grandi creatori dal calmo aspetto. Li ho visti gli abbattitori delle barriere del mondo i lottatori contro il destino nato dalla paura. Li ho visti i lavoratori della Casa degli Dei, i messaggeri di ciò che non può essere comunicato, gli architetti dell'immortalità. Li ho visti cadere nella sfera umana, con i volti ancora luminosi della gloria immortale, con voci che ancora parlavano con i pensieri di Dio, con corpi resi splendenti dalla Luce dello spirito. Portavano la Magica Parola, il Mistico Fuoco, la dionisica Coppa della Gioia. Li ho visti, i bambini che rendono l'uomo migliore, coloro che cantano uno sconosciuto inno dell'Anima. Ho sentito l'eco dei loro passi nei corridoi del tempo. Ho visto gli alti sacerdoti della Saggezza, della dolcezza, della Potenza e della Felicità Celeste, i rivelatori delle vie solari della Bellezza, i nuotatori delle acque tempestose dell'Amore, i danzatori che aprono le porte d'oro del Nuovo Tempo. Sono quì. Camminano fra noi per mutare la sofferenza in gioia, per giustificare la Luce sul volto della Natura. Tratto da Luci dei Maestri Periodo 2005 1. La Bhagavad Gita è il canto sacro più popolare e amato tra gli induisti, al punto da assumere il titolo di vangelo indù. Bhagavad Gita in sanscrito significa "Canto del Beato", e l'eccezionalità di questo Testo rispetto ad altri consiste proprio nel fatto che qui non viene data un'indicazione di Dio, ma la Sua visione completa. 2. O Govinda, a che servono tanti regni, a che serve la felicità, la vita stessa quando coloro per cui desideriamo questi beni si trovano ora su questo campo di battaglia? O Madhusudana, guarda. Tutta la mia famiglia, padri, figli, nonni, zii materni, suoceri, nipoti cognati e anche i miei maestri tutti pronti a sacrificare la loro vita e loro proprietà sono schierati di fronte a me. Come potrei desiderare di ucciderli pur sapendo che altrimenti ucciderebbero me? O sostegno di tutti gli esseri non sono pronto a combattere contro di loro neanche in cambio dei tre mondi: Che dire di questa terra! Che vantaggio avremo dall'uccisione dei figli di Dhritarastra? 3. Liberi dall'attaccamento, dalla paura e dalla collera, completamente assorti in Me e cercando rifugio in Me, numerosi sono coloro che in passato si purificarono imparando a conoscerMi, e tutti svilupparono cos¡ un trascendentale amore per Me. 4. Colui che agisce libero da ogni desiderio di gratificazione dei sensi è considerato fermamente situato nella conoscenza. Di lui, i saggi affermano che il fuoco della conoscenza perfetta ha ridotto in cenere le conseguenze dei suoi atti. Periodo 2004 Zitat von Krishnamurti In diesem ständigen Kampf, den wir Leben nennen, versuchen wir einen Kodex des Verhaltens aufzustellen, der der Gesellschaft entspricht, in der wir aufgewachsen sind, ganz gleich, ob es sich dabei um eine kommunistische oder sogenannte freie Gesellschaft handelt. Wir akzeptieren eine genormte Lebenshaltung als Bestandteil einer Tradition, der wir als Hindus, Moslems oder Christen oder was wir sonst zufällig sein mögen, angehören. Wir schauen nach jemandem aus, der uns sagt, was rechtes oder falsches Betragen, was rechtes oder falsches Denken ist, und indem wir uns nach dieser Norm ausrichten, wird unser Verhalten, unser Denken mechanisch, werden unsere Reaktionen automatisch. Wir können das sehr leicht an uns beobachten. Seit Jahrhunderten sind wir durch unsere Lehrer, durch unsere Autoritäten, durch unsere Bücher und unsere Heiligen gegängelt worden. Wir erwarten, daß sie uns alles offenbaren, was hinter den Hügeln, den Bergen und der Erde liegt. Und wir sind mit ihrer Darstellung zufrieden, das bedeutet, daß wir von Worten leben und unser Leben hohl und leer ist. Wir sind Menschen aus zweiter Hand. Wir haben von dem gezehrt, was man uns gesagt hat, und ließen uns entweder durch unsere Neigungen und Absichten leiten oder durch das, was uns durch die Umstände und die Umwelt aufgezwungen wurde. Wir sind das Resultat aller möglichen Einflüsse. In uns ist nichts Neues, nichts, das wir selbst entdeckt haben, nichts Ursprüngliches, Urtümliches, Leuchtendes. Während der ganzen theologischen Vergangenheit ist uns von religiösen Lehrern versichert worden, daß wir, wenn wir bestimmte Riten verrichten, bestimmte Gebete oder Mantras wiederholen, uns gewissen Normen anpassen, unsere Wünsche unterdrücken, unsere Gedanken kontrollieren, unsere Leidenschaften sublimieren, unsere Triebe eindämmen und uns sexueller Ausschweifungen enthalten, daß wir - wenn Geist und Körper ausreichend gefoltert sind dann etwas Jenseits dieses bedeutungslosen Lebens finden werden. Und das haben Millionen sogenannter religiöser Menschen Jahrhunderte hindurch getan, entweder in der Abgeschiedenheit, indem sie in die Wüste oder in die Berge oder in eine Höhle gingen oder mit der Bettelschale von Dorf zu Dorf wanderten oder sich in einem Kloster als Gruppe zusammenfanden und ihren Geist zwangen, sich einem festgelegten Vorbild anzupassen. Aber ein gequälter Mensch mit einem zerbrochenen Geist, ein Mensch, der diesem ganzen Tumult zu entrinnen trachtet, der der äußeren Welt entsagt hat und durch Disziplin und Anpassung abgestumpft wurde, solch ein Mensch, wie lange er auch suchen mag, wird nur finden, was seinem irregeleiteten Geist entspricht. Krishnamurti Periodo 2001 1. Durch Kontemplation Weisheit erlangen: Tätigkeit, frei von Begehr. Wer weder Sorgen gequält noch von Freude erregt wird, wer weder durch Kummer betrübt noch durch Glück entzückt wird, wer keinerlei Furcht fühlt, ist wirklich ein Weiser. Mahabharata - Vasudeva spricht zu Arjuna 2. Yudhisthira sprach sein Gebete zu der Göttin Kali: Du bist di einzige Zuflucht der Menschen in ihrer äusseren Bedrängnis. Du bist Festigkeit, du bist Erfolg, du bist Wissen, du bist Verstand, du bist Vergebung und Gnade, du bist alles. O Mutter, o höchste Göttin, ich, der ich meines Königreiches beraubt wurde, bitte dich um deinen Schutz, ich flehe zu dir um Beistand, nun da ich seiner um dringendsten bedarf. Mahabharata Periodo 2000 1. Das Brahman, das die Wurzel der Wissenschaft vom Athman und des Askese ist, ist das höchste Ziel der geheimen Lehre. Shvetashvatara-Upanishad. 2. Krishnamurtis Auffassung vom Bewusstsein: a) Bewusstsein ist bewusst sein von etwas b) Das Bewusstsein ist das Denken c) Das Bewusstsein ist gleich seinem Inhalt 3. Sex ist wie eine zarte Blume, eine intensive Flamme, sanft und rar. Es muss geplegt werden... ihn mit Gewalt zu unterdrücken hiesse, etwas zu zerströren, das zart und intesiv schön ist. Krishnamurti -29.04 Periodo 1999 Krishnamurti spricht über die Liebe "Das Verlangen, in den persönlichen Beziehungen sicher zu sein, erzeugt unvermeidlich Leid und Furcht. Dieses Suchen nach Sicherheit fordert die Unsicherheit heraus. Hast Du in irgendeiner Deiner Beziehungen jemals Sicherheit gefunden? Hast Du das? Wenn wir lieben und geliebt werden, wünschen sich die meisten von uns Sicherheit in dieser Liebe. Aber ist das Liebe, wenn jeder seine eigene Sicherheit, seinen eigenen Weg sucht? Wir werden nicht geliebt, weil wir nicht zu lieben wissen. Was ist Liebe? Das Wort ist so belastet und verfälscht, dass ich es ungern gebrauche. Jedermann spricht von Liebe - jedes Magazin, jede Zeitung und jeder Missionar spricht unaufhörlich von Liebe. Ich liebe mein Heimatland, ich liebe meinen König, ich liebe irgendwelche Bücher, ich liebe diesen Berg, ich liebe das Vergnügen, ich liebe meine Frau, ich liebe Gott. Ist Liebe eine Idee? Wenn sie es ist, dann kann sie kultiviert, gehegt und gepflegt, herum gestoßen und verunstaltet werden, ganz nach Deinem Belieben. Wenn Du sagst, Du liebst Gott, was bedeutet das? Es bedeutet, dass Du die Projektion Deiner eigenen Vorstellung liebst, eine Projektion Deiner selbst, die in konventionelle Formen gekleidet dem entspricht, was Du für edel und heilig hältst. Darum ist es absoluter Unsinn zu sagen, 'Ich liebe Gott.' Wenn Du Gott anbetest, betest Du Dich selbst an - und das ist keine Liebe. Periodo 1997 1. Finche esiste il desiderio di pefezione materiale, non si può avere pace. Sri Caitanya 2.Wissen bedeutet: Die Materie, die spirituelle Natur und den Kontrollierenden diese beiden zu kennen. Gita come tale dovrebbe rendersi immune dal mondo esteriore. L'etica sportiva non si conquista con le vittorie, ma con il rispetto delle regole e dell'avversario. Mario Pluchino - 20 aprile 2006 Sport Periodo 2009 Emozioni pallonare 30/11 Cos'altro ci entusiasma a noi tifosi del pallone oltre alla vittoria e il seguire la propria squadra? Il bel calcio giocato o il tatticismo a volte esasperato pur di raggiungere il risultato. Essendoci diverse scuole calcistiche meno evidenziato dalla globalizzazione dei professionisti, per il grande pubblico l'evento per anatomasia resta il mondiale di calcio. Per gli appassionati con il cuore che batte per un colore particolare, il calcio dura tutto l'anno. Il proprio umore settimanale segue gli eventi societari del club del cuore. Come comprendere questo "amore" sviscerato motivo di orgoglio e di identificazione, senza un giudizio "di non addetto" severo di esasperazione o mancanza di raziocinio. Il fanatismo è in agguato esclama chi per modestia o disinteresse non approva talo emozioni. Ebbene mi aggrego ai malati di calcio o meglio, secondo una mia considerazione mi rispecchio come tifoso ritengo che come in una fede debba accompagnare durante il corso della vita questo "amore" per dei colori risalenti ad'epoche in tenera età. Una visita allo stadio con il proprio genitore, l'appropriarsi di una maglietta del campione del momento e il gioco è fatto. Siamo, noi tifosi per la vita, dei veri almanacchi sulle vicende calcistiche. Ognuno ricorderà anche a distanza di decenni il luogo e le persone frequentate in quella determinata finale. Parlo delle mie visioni pallonare soggettive e personali, senza alcun giudizio sui mali del calcio. Ma vorrei parlare di emozioni e lasciare che di brutte cose se ne occupino i giornali o i tribunali. Nel momento che entrando allo stadio una folla di più di 50mila anime popolano gli spalti, inneggiando con canti e bandiere la squadra del cuore, ecco che il battito del cuore aumenta, l'andrenalina si risveglia e tutto sembra magico. Come all'annuncio ed'entrata delle squadre, per non parlare del boato nell'assistere al momento più esaltante, cioè il goal. Anche per i meno appassionati spero di avere trasmesso qualcosa che per altre vie riesca in qualche modo a rendere la vita più fragorosamente meravigliosa. Periodo 2008 1. Come coniugare l'agonismo sportivo con gli interessi economici e l'unione che i tifosi sentono per i propri colori? È molto semplice; creando degli azionisti che finanziano i progetti maestosi delle società sfruttate dallo sponsor di turno o emittente. 2. Nei valori sportivi crediamo noi abbonati alla "sky" di turno, amando le discussioni, i processi le trame sportive, i processi, doping e altro materiale da teatrino messo in piedi da interessi più grandi di ciò che noi immaginiamo. Dopo un pò si smonta il teatrino e si passa ad'altro. 3. Secondo Marx, bisogna distruggere le illusioni per creare le condizioni che rendano superflue le illusioni. In termini sportivi lo sport dovrebbe ritornare alle sue origini. Ovvero sostituzione della competenza tra due frazioni in competenza col metodo della guerra, bensì attraverso la competizione sportiva. 4. Il tifo è legato oltre che ai simboli a degl'idoli. cui noi proiettiamo il nostro potere impoverendoci. 5. Lo sport unisce intere frazioni di genti che si identificano con una bandiera dei simboli dei cori. Esattamente come giocare alla guerra da bambini. 6. I miei preferiti di sempre Periodo 2007 1. Come già ebbi a dire in altre rubbriche, lo sport è diventato suddito del mondo degli affari di ogni tipo. Siamo rimasti noi sognatori "i tifosi" a credere in qualche valore nazionale o campanilista, a darci la forza di crederci ancora. Nelle forme più malsane spesso ci si odia tra le diverse fazioni, incrementando oltre ai disordini di natura pubblica anche l'allontanamento dai veri problemi e a tutte quelle attività che nutrono lo spirito più consone ad'altri suoni e colori di ben altra natura. Periodo 2006 8. Sarebbe sufficente un'onesto e tutta calciopoli decreterebbe l'inizio di una svolta. Un calcio fatto di persone che rispettino le regole, e di tifosi meno esasperati per una vittoria a tutti i costi. Un calcio fatto non di spot con campioni in veste da giocoglieri, ma di calciatori che sudano per la maglia che indossano. Non più i contratti milionari faranno da padrone la nostra estate, ma una distribuzione dei diritti televisivi a tutto l'ambiente calcistico. Dalla ricostruzione dei campi giovanili, all'impegno nei vivai delle società più importanti. Ecco basterebbe in questo momento un'onesto per smuovere questa vile omertà dei protagonisti coinvolti. -07.07 7. Salire sulla carro dei vincitori è sempre stata una caratteristica dei perdenti. - 06.07 6. i tifosi appartengono alla squadra tutta la vita. Aggiungo: e sono sempre quelli che pagano. -11.05 5. non si può più credere in una giustizia sportiva alimentata dall'arrivismo di padroni del calcio, che acquistano le società unicamente per scopi personali (economici, politici o di immagine). -04.05 4. i colpevoli sono da radiare e scudetto al Milan, che sempre ha dimostrato lealtà sul campo -02.05 3. Ogni campione vive la sua epoca d'oro, e ogni campione conosce il propio declino, che dovrà sapere amministrare con saggezza. -12.03 2. manca a noi sportivi italini (in particolare) la cultura non della sconfitta, ma del piazzamento -03.01 1. essere tifoso oggi significa l'attacamento a dei valori che una bandiera rappresenta -01.01 Parlare della società degradata e consumata dall'apparenza, o piuttosto gioire delle varie iniziative che singoli cittadini verso le ingiustizie e lottare per un mondo migliore? A noi l'ardua scelta - 3 settembre 2007 Società Periodo 2009 La mia primavera 9/04 Con soddisfazione raccolgo i frutti di alcuni anni di riflessioni e previsioni sulla nostra società, in cui profettizzavo senza molto consenso la strada che avrebbe percorso questo mondo del consumo di merci e di consumo delle nostre anime da tempo vendute ai vari Belzebù ispiratori e responsabili del nostro presente. Le ondate di pessimismo sulla ormai dichiarata crisi finanziaria non può più venire enfatizzata dai media che anzi si sprecano in aggettivi sempre più cupi e oscurando le noste ultime speranze di potere almeno pagarci per quest'anno le vacanze, il leasing sulla macchina, il televisore al plasma e vari strumenti tecnologici di cui a malapena ne conosciamo l'utilità. Abbiamo si il libretto delle istruzioni, ma a noi servono poche funzioni ci diciamo. È così che pagheremo i disastri provocati dai manager, responsabili a vari livelli. Essi sono ancora ai loro posti al riparo dietro stipendi intoccabili e cospicui. Nessuno li ha ancora chiamati alla cassa. Gli esperti economici come i venditori di tecnologia avanzata non hanno tra le loro mansioni di preoccuparsi di cosa noi faremmo con le merci o azioni comprate. È il loro lavoro come lo è il nostro di vendere il nostro lavoro al migliore offerente. Dovrei forse criticare il calciatore strapagato e la domenica acclamarne le sue gesta? Siamo seri amici nel chiedere le teste di chi a nostra conoscenza ha spremuto le nostre illusioni vendendoci del fumo (anche scarso), e ora ci presenta il conto dei danni che noi già paghiamo. Di cosa ci lamentiamo noi gregge inerte che abbiamo messo da parte prima gli affetti più stretti e poi piano piano le amicizie più vere in nome degli dei tempo e denaro. I legami trasversali tra potere politico e interessi economici esitevano sin dall'epoca romana in cui il senato decideva le sorti della plebe e i territori da distribuire come il commercio a favore dell'impero. Per colui che ancora gode di questo lungo inverno di letargo dalla realtà al di fuori dei nostri confini, da un certo reddito in giù, pagherà gli errori di tutte queste persone: Con la perdita di posti di lavoro, con l'abbassamento delle pensioni, pagando i debiti dello stato attraverso l'aumento delle tasse, con l'innalzamento dei premi malattia, i trasporti, l'IVA, le sigarette ecc.. Saremo noi stipendiati "normali" confrontati con la realtà quotidiana, capiremmo esattamente di cosa stò parlando. Da certi stipendi in su, si percepisce un'altro mondo e si tenta di minimizzare. I mecchanismi nonostante la parata al G20 rimangono inalterati, e come la storia insegna pagheremo gli errori solo noi cittadini. Ai primi accenni di ripresa vi prometto che il sistema in apparente coma, gli stessi autori ricominceranno a far danni e i colpevoli la faranno ancora franca. Esternate le vostre riflessioni e possibili soluzioni cominciando dalla propria consapevolezza che la soluzione migliore è forse nella parola magica "slow ife". Oggi viaggiamo tutti all'insegna della velocità, della nostra civiltà simbolo e vanto, che sempre più prodigiose tecnologie vanno spingendo oltre l'immaginabile, e di cui ognuno doverosamente ma anche orgogliosamente si sente partecipe e "trendy". All'interno di un impianto esistenziale, in cui far quadrare i tempi quotidiani diventa spesso più difficile che far quadrare i conti mensili, e di cui il correre non è che una delle tante aberrazioni cui tutti si adeguano. E' l'inevitabile modello produttivo che da sempre va assimilando a sé, in piena coerenza di modelli e segni pubblicizzati, fino all'identificazione della razionalità sociale con la razionalità economica. Così, mentre per un lungo periodo il capitalismo industriale (sia pure con tutte le iniquità e gli sfruttamenti tremendi che sappiamo) andava oggettivamente migliorando le condizioni di vita dei lavoratori, al contempo si diffondeva e metteva radici un'ideologia che concepisce progresso e benessere solo in base alla quantità di merci prodotte, e all'incremento del reddito che ne consenta il consumo. Oggi, è vero, interrogativi del genere incominciano a circolare, e a trovare spazio e ascolto più che non appaia. Non voglio che si accetti nulla di ciò che dico. Non voglio nulla da nessuno che mi legge o conosce, non desidero la popolarità, non voglio l'adulazione, non voglio che si seguano le mie teorie forse folli. Dato che sono innamorato della vita, non desidero nulla che già non possiedo. Ha importanza il fatto che tutti noi obbediamo e permettiamo al nostro giudizio di essere pervertito dall’autorità del materialismo. Il nostro giudizio, la nostra mente, il nostro affetto, la nostra vita, sono pervertiti da cose che non hanno valore, e proprio in questo risiede il dolore”. Periodo 2008 1. Ci si appella al buon senso quando si va a votare. La scelta dei candidati è data dalle liste create dai partiti, che seguono un preciso (a volte) piano politico. Le aggregazioni finiscono poi in coalizioni che per una certo periodo "dovrebbero" coesistere affinchè il programma presentato durante il periodo elettorale venga rispettato ecc.. Tutte cose vecchie e da sempre conosciute nelle democrazie moderne. Il difetto è altrove. La mancanza di un organo al di sopra delle parti che funge da controllore e in ultima analisi abbia la facoltà di giudicare se le promesse fatte in campagna elettorale siano state ripettate. Chi di noi conosce i vari programmi politici? Come districarsi nelle molteplici sigle di partiti e partitini? Per il comune cittadino di intelligenza medio bassa oltre al basso interesso si aggiunge l'incapacità di comprendere l'intero teatro messo in piedi, e come se non bastasse l'informazione che anch'essa dovrebbe essere al di sopra delle parti è finanziata da chi già detiene i capitali necessari per comprare sia le televisioni e l'intero sistema mediale come anche dei partiti stessi. Così la situazione attuale nelle nostre democrazie cosidette avanzate è un'individualismo dato da chi governa e sfociato inevitabilmente nelle masse di potenziali elettori. Disinteresse totale per la casta che indisturbata segue mantenendo il proprio impero intatto e sempre più potente. 2. Il possesso non rende più liberi bensì più schiavi. In effetti per conservare ciò che si possiede si necessita molto tempo, riflessione, preoccupazioni, rapporti più stretti con le persone, ai luoghi, le leggi e lo stato ecc.. Chi aspira ad'una vita meno faziosa e umile è sicuramente più libero. Molto tempo libero, pochi bisogni. Ovviamente sapendo fare uso di tanto tempo disponibile si è in grado di compensare con altri valori la mancanza di possesso. Perchè la richezza suscita invidia? Bensì essa è spesso il risultato di inferiorità spirituale? Forse è grazie alla richezza che si può mascherare tramite la cultura la propria piccolezza spirituale. Ecco la ragione di tanta ignoranza accompagnata o dall'impossibilità di dedicare del tempo a se stessi per accumulare nuovi beni, o al contrario per la povertà che ci obbliga a dedicare tutte le nostre energie alla sopravivenza. Periodo 2007 1. Non deleghiamo le nostre responsabilità alle istituzioni, ma scendiamo "idealmente" in piazza piuttosto che allo stadio. Quanto talento ed'energie sprecate senza alcun ideale. 2. In quale società l'individuo ha libertà d'espressione? Nella nostra cosidetta democratica in cui si va a votare per difendere unicamente i propri interessi, o in quelle represse in cui l'individuo appena ha la possibilità si reca in massa? Nella nostra verebbe da dire senza esitare, ma come la mettiamo con i diritti calpestati dai ceti più poveri e indifesi come gli emmigrati, donne, bambini ecc..È buffo l'uso sproporzionato nell'uso delle parole per riempirsi di credibilità, mentre all'atto si compie esattamente il contrario. 3. Quale forma politica rappresenta di più gli interessi del popolo? Quale popolo rappresenta di più gli interessi dei politici? Due domande a cui formulerei una stessa risposta. La rappresentanza ad una forma di progetto in cui vi è uno stato nascente guidato da degli scopi comuni è la più autentica. 4. A quale predicatore credere che non di con il proprio esempio, più che con i lunghi sermoni esprime i suoi concetti. Tramite il mezzo mediadico gli inganni sono molteplici, essendo colui che prende la parola individualmente legato ai propri interessi. Io seguo con assoluta fede coloro che usando uno stile di vita "francescano" e sacrificando la loro esistenza sull'altare degli ideali da loro propagandati. Tutti gli altri sono dei ciarlatani. 5. Come comprendere la differenza tra Avere ed Essere? Quando sono gli oggetti a possederci viviamo nella modalità dell'Avere. Come uscirne nella nostra società basata esclusivamente su questo stile di vita? 6. Le troppe domande inopportune in società suscitano sospetto e subito etichettiamo il curioso di turno come qualunquista. 7. Il problema non è tanto l'impegno sociale o pubblico, per dare alito ai propri ideali, ma essere fisicamente legato a persone o gruppi interessato al tuo progetto per ricavarne un proprio vantaggio economico. 8. Non vi è speranza per noi sciocchi idealisti vedere realizzata una società più giusta e meno improntata sull'egoismo. Il danno maggiore per i cosidetti intellettuali, è l'estinzione dell'interesse per tutto ciò che richiede impegno e sacrificio morale. 9. Baby cubiste e bulli, sesso sfrenato, esibizionismo, prostituizione, ossessione per soldi e successo. I genitori increduli che propio il loro amati figli possano esserne partecipi. Mancano quelle regole che i giovani stessi non hanno appreso da genitori troppo occupati ad 'avere piuttosto che essere. Diremo che ogni generazione sucessiva era in qualche modo ribelle, ma la base era spesso di natura contraria al presente per rivendicare un nuovo cammino. Oggi tutto ciò suona così antico. Live is now, e chi se ne frega del domani. 10. Nello stato nascente un piccolo gruppo a delle idee innovative e tramite proclami, e promesse per un futuro migliore. I partecipanti sono guidati da alcune figure carismatiche, che al di la delle istituzioni sfidano le regole vigenti. Poco a poco il gruppo si allarga, e per fare veramente sul serio adattandosi al già esistente essi si conformano, e sempre più persone che dell'ideale iniziale hanno un lontano ricordo ricorrono al nuovo come strumento per soddisfarre i propri interessi personale. È la prassi politica. Quando la ripresa economica dipende anche dal sacrificio da parte delle classi meno adiacenti, ecco allora si può parlare di ripresa ma degli utili delle aziende. - 10 settembre 2007 Lavoro Periodo 2008 1) Noi siamo sempre destinati a traguardi professionali meno gloriosi di quelli immaginati, avendo oltre alle origini, il fato e altri fattori come ostacoli. Spesso però è la nostra scarsa propensione al sacrificio a deteriminare il nostro destino e di ciò quasi mai ne prendiamo atto. 2) Nei primi mesi del nuovo impiego diamo il massimo delle nostre capacità, essendo motivati a dare la migliore impressione. Dopo questo periodo secondo la personalità tendiamo ad accomodarci per trovare una nostra dimensione adatta. Dopo alcuni anni o mesi (secondo il proprio ritmo) se veniamo messi nelle condizioni e se la scelta si è rivelata giusta, sviluppiamo tramite le nostre idee nuove proposte e metodi personali di lavoro. Nel caso di scarsa attitudine al sacrificio cerchiamo dapprima dei pretesti, poi lasciamo l'impresa nell'illusione che sia la scelta migliore. Spesso è la decisione giusta, altre invece non arriviamo a morderci il gomito per la rabbia. 3) Nel lavoro poniamo troppe energie non più disponibili durante il tempo "libero". Nei giovani poco impegnati succede il contrario. 4) Il lavoro nobilità l'uomo e lo rende simile alla bestia, o come diremmo oggi allo schiavo moderno. 5) Che fortuna o condanna unire il lavoro con il resto della propria vita 6) Laddove ci sentiamo in colpa qualcuno ci guadagna. 7) È intollerabile assistere alla cupidigia dei secchioni del lavoro. Essi non hanno altre aspirazioni. 8) Io vengo da vigneti lontani in cui la raccolta avviene dopo la stagione più calda ma anche quella più interessante. Periodo 2007 La mia definizione 09/09 "È definito come ambiente sicuro e salutare, nel quale le persone possono esprimere il loro potenziale attraverso un lavoro essenzialmente gratificante e per il quale vengono ricompensate in modo equo". Nella mia ventennale esperienza nel settore informatico posso dire senza ombra di dubbio che amo la preofessione che ho scelto. Che poi l'ambiente debba essere sicuro, salutare e goioso, ciò dipende esclusivamente dai singoli prodagonisti, e dagli scopi personali. Ovviamente spesso si accetta un'attività che non appaga completamente le propie aspirazioni, ma sicuramente all'interno di questa piccola società chiamata "ambiente di lavoro" si troverà chi ci saprà apprezzare e in seguito elevare a mansioni più meritevoli. L'imortante è amare le propie azioni sia nel lavoro come anche in famiglia o in qualsiasi ambito noi agiamo. 1. Perchè dichiararsi durante le interviste di colloquio per ciò che non si è? Si tenta di sforzarsi di piacere, di essere simpatici, competenti e professionali per poi, una volta assunti rendersi conto di quanta superficalità regni da ambo le parti. 2. Capire cosa si vuole fare da grandi è relativo ai modelli che durante l'infanzia abbiamo sognato. Nei casi più noti di personaggi famosi però ciò non coincide. La capacità o genialità di professionisti ad alto livello, dipende unicamente dalla propria natura innata già predisposta a seguire il cammino predestinato. 3. I genitori sono lo strumento a cui i futuri lavoratori devono riconoscere nel caso di successo la gratitudine. Mentre se la propria sorte professionale è mediocre o insufficente l'unica responsabilità e verso i propri limiti. 4. Essere un buon lavoratore o avere successo, è questo il dilemma che regna per un pò gli arrivisti. Anche se ben presto prevale la seconda opzione.