Attualità 3 Cultura 8 Como 15 Bassa Valtellina Emergenza sbarchi: 25 posti pronti a Como Iconografia: ultima tappa per sant’Agostino Dislessia e volontariato in Alto Lago Genitori e insegnanti per la scuola ono quelli segnaS lati dalla Caritas diocesana. A decidere progetto iniziato nel Inel1965 giunge a termicon i volumi dedicati a qualche mese è D attivo un servizio dell’Anteas, d’intesa i è concluso un ciS clo di incontri pensato per contrastare la sarà il Ministero. all’iconografia. con le scuole. 28 dispersione scolastica. 11 Periodico Settimanale | Poste Italiane S.P.A. | Sped. In Abbonamento Postale | D.L. 353/2003 (Conv. In L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, Comma 1, Dcb Como Anno XXXV - 19 marzo 2011 - € 1,20 Editoriale Il male, il dolore, la dignità di don Agostino Clerici L a terra trema sotto il mare e il mare invade la terra. Si direbbe che le cose non stanno nel posto in cui le ha messe il Creatore. Poi anche l’uomo ci mette del suo, con quella intraprendenza che ne fa l’essere più somigliante a Dio. Ogni “invenzione” umana - sia chiaro - comporta dei rischi, ma ve n’è qualcuna che supera abbondantemente il delicato confine tra l’audacia e la prudenza. Il Giappone, investito dalla tragedia del terremoto e del maremoto più disastroso della sua storia recente, si trova così a fare i conti con l’allarme nucleare. Messo in ginocchio dalla forza imprevedibile della natura, deve confrontarsi anche con le intemperanze del proprio sviluppo economico legato a filo stretto alle scelte energetiche. C’è da riflettere, sicuramente, mentre da noi in Italia si rischia, come sempre, di fare solo polemica e di cavalcare problemi seri - che hanno a che fare con il futuro della nazione e con la salute della popolazione - come l’onda dello tsunami che ha devastato Sendai. Le altre notizie, poi, non aiutano. Ad ascoltare i telegiornali - ne basterebbe uno, ma sono decine, tutti uguali in fondo - sembra che il sovvertimento sia dietro l’angolo. C’è una mamma che inventa la malattia della propria bambina per fare soldi con la “macchina” della beneficienza. C’è una maestra che quotidianamente ruba i soldi ad una sua alunna handicappata. C’è un carabiniere che stupra in caserma una donna appena arrestata. C’è la storia di Yara, di cui s’intravvedono soluzioni raccapriccianti, ma che resta un enigma per ora insoluto. E ciascuno potrebbe aggiungere a questo “elenco televisivo” per così dire ufficiale il suo brogliaccio di casa, del cortile, del condominio. Le sue delusioni, le sue amarezze, le incomprensioni di cui si sente vittima e, se è onesto, quelle di cui, magari inconsapevolmente, è carnefice. Insomma, è la storia, abitata dal male, sempre vicino e strisciante. La Quaresima, se la sappiamo vivere con impegno, è una iniezione di coraggio - per dirla cristianamente, di fortezza - e ci addita l’uomo, venuto sì dalla polvere e fragile, ma destinato alla pienezza della vita e dell’amore. Niente come il male e il dolore scatenano una fame di dignità. Giappone: distruzione, morte e... allarme nucleare! Un terremoto di 8,9 gradi ha colpito venerdì 11 marzo alle 14,46 la parte nord-orientale del Giappone. Pochi minuti dopo uno tsunami con onde alte fino a dieci metri si è abbattuto sulle coste affacciate sul Pacifico seminando morte e distruzione nell’area di Sendai. Migliaia i morti e i dispersi. L’allarme più grave viene ora dall’impianto nucleare di Fukushima, che ha subito ingenti danni. 7 Libretto Benedizione delle famiglie 2011 Chiesa locale11 Aggiornamento del clero a Morbegno il prossimo 22 marzo Confine 16 In Svizzera si pensa ad aumentare la benzina. Carta sconto a rischio? Cadegliano 27 Tutto pronto per le “Giornate di primavera” del Fai Quaresima 10 Riflessioni sul digiuno cristiano... fatto carità Per prenotare: 031-263533 da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00 e parole del vescovo mons. Diego L Coletti in Cattedrale nel Mercoledì delle Ceneri ci spronano ad andare incontro alla Pasqua con gioia rinnovata. I Padri della Chiesa ci aiutano a riscoprire il senso del digiuno, che ha il suo fondamento in Gesù Cristo. Idee e opinioni 2 Sabato, 19 marzo 2011 T utti i piazza a difendere la “scuola pubblica”: giusto! Nessuno però ha detto che - con la legge 10 marzo 2000, n. 62 - il sistema nazionale di istruzione è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali. Questa disinformazione sistematica del problema meriterà ulteriore riflessione. Ritengo che il primo problema (culturale, ideologico, politico, istituzionale) da affrontare sia questo: sfatare la “convinzione popolare” secondo la quale la “scuola pubblica” è la scuola statale e che essa è la sola forma di servizio pubblico. Se resta questa infondata convinzione, le scuole non statali - tutte le scuole non statali - sarebbero un attentato alla libertà di insegnamento e alla sovranità della laicità dello stato. Chi si azzardasse a discutere questi pregiudizi, verrebbe subito bollato quale reazionario, antidemocratico, e - perché no? - clericale! Ecco, allora, il ✎ FUORI DAL CORO | di Arcangelo Bagni Chi sono i veri difensori della “scuola pubblica”? primo tema sul quale prendere posizione operativamente: la libertà e la possibilità di creare una pluralità di istituzioni scolastiche per garantire - di fatto - la libertà di apprendimento prima ancora che la libertà di insegnamento. Una pluralità di istituzioni scolastiche può essere temuta solo da chi nella scuola di Stato opera come “padrone”, non dovendo rispondere del proprio operato a nessuno; o se è chiamato a rispondere di qualcosa, lo è solamente in modo formale. La scuola diventa così una “propria istituzione” nella quale si opera e non risponde del proprio operato. Se si avesse, poi, la pazienza di analizzare i testi normativi e autorevoli che riguardano la legislazione scolastica, ci si accorgerebbe che l’educazione non è mai considerata compito della Repubblica o dello Stato, tanto meno dello Stato-apparato. La Repubblica - vi si legge “favorisce”, “agevola”, “protegge”, “assicura” e “istituisce” diversi servizi per i cittadini: tra questi c’è anche la scuola statale. Ma non dovrebbe esserci solo la scuola statale. Come può concretizzarsi il dovere-diritto dei genitori se, sul versante pratico, i genitori sono costretti a fare solo certe scelte; altre scelte - infatti - graverebbero economicamente in maniera non sostenibile: sarebbe questa la parità di diritti-doveri? Occorre dare all’utente la possibilità di scegliere i professionisti della scuola che ritiene più validi. Tanti autorevoli personaggi, in queste settimane, sono scesi in campo per difendere la “scuola pubblica”. E poi vieni a sapere che molti di questi difensori della “scuola pubblica” hanno frequentato scuole non statali e i loro figli frequentano scuole esclusive non statali, in Italia o all’estero! Allora, con quale coerenza parlano della “scuola pubblica” e contestano quella “non pubblica”? Chi teme la pluralità di istituzioni scolastiche? Chi ha paura ✎ Granaio / 5 COLPO D’OCCHIO | di Piero Isola “Spalmati” e... come lo “tsunami” I Così sono trattati gli l prefetto Giuseppe Caruso, commissario straordinario immigrati, grazie ad un per l’emergenza immigrati in linguaggio quotidiano Sicilia, dopo aver visitato il carico di “plastismi”, Centro di accoglienza di Lampedusa e averne constatato la saturazione, parole tuttofare buone per ha dichiarato testuale: “I migranti svariati usi, non sempre che non potremo ospitare in Sicilia saranno spalmati sul territorio degni ed appropriati. nazionale”. O poveri migranti! Non bastano le traversie che devono passare, quelle parole o espressioni diventate, quanto pure saranno “spalmati” una o ritenute, di moda e spesso usate a volta giunti in Italia. Meriterebbe sproposito, magari al posto di parole di essere “spalmato” a dovere chi più semplici ma dal significato più per primo ha avuto la felice idea di appropriato. I plastismi sono ormai usare “spalmare” nel significato di entrati nel nostro linguaggio quotidiano. suddividere, distribuire, ripartire. Costui a incominciare da “spalmare” per stava sicuramente pensando alla Nutella finire a quel diffuso “piuttosto che” oppure a preparare le tartine spalmate usato quasi snobisticamente per di burro. Finora ci è toccato sentir esprimere un’alternativa, mentre “spalmare” di tutto, dai finanziamenti, ai invece l’uso corretto di “piuttosto che” crediti, ai debiti, agli interessi, ma mai le è solo per esprimere una preferenza. persone. A che punto siamo arrivati!? Perché “plastismo”? Il termine viene L’esclamazione, abusata anche questa, da “plastico”, perché appunto si tratta è insieme una domanda. Siamo arrivati di parole o espressioni che come un al “plastismo”. Zingarelli 2011 registra oggetto di materia plastica possono questo termine venuto in auge pochi essere facilmente plasmate (stavamo anni or sono tra i linguisti per designare per dire “spalmate”) e adattate a più Aforismi ■ Gómez Dávila L’uomo tende a esercitare tutti i propri poteri. L’impossibile gli appare come l’unico limite legittimo. Civilizzato, tuttavia, è chi, per varie ragioni, si rifiuta di fare tutto quel che può. Nicolás Gómez Dávila (Cajicá 1913 - Bogotá 1994) Scrittore e aforista colombiano In margine a un testo implicito, Adelphi 2001, pagina 123 F orse qualcuno lo ricorderà. Nel 2005 si era rifiutato di condurre quindici udienze come giudice di pace nel tribunale di Camerino. Stipendio troppo basso? Riscaldamento malfunzionante? Affatto. Il giudice Luigi Tosti era grandemente disturbato nel suo lavoro dalla presenza in aula del... crocifisso. Per una “battaglia di libertà e laicità” decise di non svolgere più le sue mansioni fino a quando dal muro delle aule di giustizia non fosse scomparso quel simbolo religioso. Da allora era passato come il giudice “anticrocifisso”, incensato dal drappello di agnostici e atei arrabbiati che persegue battaglie antireligiose nel nostro Paese. Sembra di capire che il giudice Tosti il crocifisso l’avesse tolto dall’aula in cui operava. Ma questo non bastava a renderlo sereno, perché comunque il crocifisso continuava ad abitare i muri delle altre aule di giustizia, e - si del cittadino protagonista di libere scelte nella propria autodeterminazione culturale? E come mai lo studente italiano costa alla collettività, ogni anno, di più di ogni altro studente degli altri Paesi? Si scenda in piazza! Ma si affrontino, poi, concretamente i problemi in un sano e reale pluralismo di proposte fattibili! E dopo mezzo secolo di sola scuola statale, è proprio non ragionevole attivare un sistema scolastico nel quale le scuole, a parità di partenza, possano farsi una sana concorrenza culturale? Dopo avere tentato mille soluzioni dentro il “sistema chiuso” della scuola statale, è proprio così poco “laico” cercare altre soluzioni che non siano il solo monopolio di Stato sulla scuola e della scuola? Per migliorare una scuola che appare sempre più in situazione critica? La Costituzione non lo vieta! Una lettura ideologica della Costituzione purtroppo la impone, ovviamente nel nome della Costituzione! occasioni, insomma parole o espressioni tuttofare buone per svariati usi. Abbiamo cercato di tradurre alla buona ciò che Zingarelli scrive per plastismo: “Vocabolo, sintagma, o espressione che si afferma rapidamente nella lingua e, divenuto cliché, perde progressivamente significanza, soppiantando alternative comunicativamente più efficaci (per esempio scenario usato in luogo di ipotesi o progetto)”. E, poteva mancare!, è diventato plastismo anche “tsunami”. Proprio pochi giorni prima dello tsunami vero, la tragedia che ha colpito il Giappone, i giornali e i commentatori vari hanno parlato di “tsunami umano” per dire del temuto sbarco in massa di profughi dal Nord Africa. Ancora una volta: poveri migranti! Non solo “spalmati”, finanche paragonati allo tsunami, quasi portassero la stessa devastazione e gli stessi effetti dirompenti dell’onda anomala. ✎ Corsivo | Se è vero che il Signore non ci ordina di chiedere l’impossibile, perché mai ci comanda di domandare nella preghiera di non essere indotti in tentazione, quando sappiamo bene che la vita dell’uomo sulla terra è tutta una tentazione? Per questo preghiamo di essere liberati dalla tentazione, non già per non essere tentati - il che è impossibile - ma per non soccombere alla tentazione, come coloro che da essa sono stati conquistati e sconfitti. Chi soccombe alla tentazione, infatti, si può dire che cade nella tentazione, finisce impigliato nelle sue reti. Ebbene, preghiamo per non essere irretiti dalla tentazione. (...) Ecco, dunque, l’utilità della tentazione. Quello che la nostra anima ha ricevuto in sé è nascosto a tutti, anche a noi stessi, tranne che a Dio. Le tentazioni sono lo strumento che lo rende manifesto e che fa uscire dal nascondimento il nostro particolare essere: così noi ci conosciamo e, se abbiamo buona volontà, arriviamo ad aver coscienza delle nostre malizie. Dobbiamo, dunque, ringraziare Dio per i beni che ci derivano dal fatto di essere tentati: vengono a galla, grazie alle tentazioni, i pensieri reconditi del nostro cuore e cade il velo che ci impediva di conoscere noi stessi. Fra una tentazione e l’altra stiamo, dunque, saldi e usiamo bene il tempo per prepararci a tutto quello che potrà capitare. In tal caso, qualunque cosa ci accada, non potremo essere accusati di essere stati impreparati. E non disperiamo a causa dell’umana fragilità: se ce la mettiamo tutta a fare quello che è nelle nostre possibilità, quello che manca lo compirà Dio, il quale “per coloro che lo amano fa sì che tutto cooperi al bene” (Rm 8,28). ORIGENE La preghiera, 29 di Agostino Clerici Battaglia persa (per ora) dal giudice “anticrocifisso” sa - la giustizia (o l’ingiustizia) deve essere uguale per tutti: se il crocifisso non ha da esistere, allora deve essere tolto da tutte le aule di giustizia. Subito sospeso dalle funzioni e dallo stipendio, il giudice Tosti fu rimosso dal servizio presso il tribunale di Camerino, con sentenza pronunciata il 25 maggio 2010 dal Consiglio Superiore della Magistratura. Naturalmente il giudice Tosti - il nome è un programma! - aveva fatto ricorso, ed il 14 marzo scorso sono state rese note le motivazioni della sentenza della Cassazione, che ha confermato il giudizio dell’organo di autogoverno della Magistratura. Il giudice Tosti, dunque, è rimosso dal servizio - che egli, del resto, non vuole svolgere - perché la presenza del simbolo religioso nei tribunali può non costituire necessariamente minaccia ai diritti di libertà religiosa di tutti quelli che frequentano un’aula di giustizia per i più svariati motivi. Ricorrendo alla Cassazione, il Tosti aveva anche inoltrato, in seconda istanza, la richiesta che almeno fosse concesso di esporre anche altri simboli religiosi (in particolare la Menorah, simbolo della fede ebraica). Strano davvero questo giudice, infastidito dalla presenza di un simbolo religioso, tanto da non poter lavorare: chiede di toglierlo o, almeno, di... aggiungerne altri. Tale ragionamento non regge né alla logica dell’ateo né a quella dell’agnostico, e mostra chiaramente l’animosità anticristiana che sorregge la battaglia del giudice “anticrocifisso”. Comunque sia, la Cassazione ha bocciato anche questa seconda richiesta: per esporre negli uffici pubblici simboli religiosi diversi dal crocifisso “è necessaria una scelta discrezionale del legislatore, che allo stato non sussiste”. Il giudice Tosti incassa la bocciatura della Cassazione, ma non demorde e dice di voler adire alla Corte di Strasburgo. Vuoi vedere, però, che adesso qualche solerte e annoiato parlamentare provvederà ad un progetto di legge per sanare l’odioso vulnus legislativo, che non permette di tappezzare i muri delle aule di giustizia con centinaia di simboli religiosi? Attualità sabato, 19 marzo 2011 L’emergenza è arrivata. Il coinvolgimento della rete Caritas. Continuano gli sbarchi Lampedusa al collasso I l centro di prima accoglienza di Lampedusa è ormai al collasso. Le barche cariche di persone scappate da diversi paesi del nord Africa – Tunisia e Libia – continuano a sbarcare senza sosta sull’isola al centro del Mediterraneo. Al momento in cui questo giornale va in stampa – martedì 15 marzo – sono 2700 gli ospiti del Centro che ha una capienza massima di 800 persone. Questo è il numero di quanti sono riusciti ad arrivare ma il numero di quanti sono partiti potrebbe essere ben più grande. Una tragedia si è, infatti, consumata al largo delle coste dell’isola. Un’imbarcazione con a bordo 40 profughi si è capovolta al largo delle coste tunisine. Di questi sono 5 uomini sono riusciti a mettersi in salvo, venendo caricati su un altro barcone e portati a Lampedusa. Sul fronte dell’emergenza profughi è impegnata direttamente anche Caritas italiana che mantiene i contatti con il ministero dell’Interno. “L’8 marzo – rende noto la Caritas nazionale - è stata aperta ufficialmente la base di Mineo dove saranno trasferiti 2000 richiedenti asilo presenti oggi nei Cara (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo). Si è in attesa di conoscere le modalità del trasferimento, i soggetti coinvolti, la tipologia di accoglienza, le prospettive per i Cara e per i progetti di tutela e integrazione attivi al loro interno. Caritas italiana resta in costante collegamento con l’arcivescovo e la Caritas di Agrigento e con la Delegazione regionale delle Caritas della Sicilia”. In vista di un continuo afflusso di migranti, destinato ad aumentare nelle prossime settimane, la rete Caritas sta cercando di monitorare i posti messi che potrebbero essere messi a disposizione dalle Caritas diocesane. Secondo il censimento effettuato nelle scorse settimane, rende noto Caritas italiana, sono stati individuati al momento poco più di 2.400 posti in 93 diocesi. “Il loro effettivo utilizzo – spiegano però da Roma - dovrà essere concordato nei modi e nei tempi con il ministero dell’Interno”. “Caritas italiana e le Caritas diocesane – si legge in una nota - mentre auspicano che tutti gli strumenti diplomatici vengano messi in atto perché il massacro si fermi, e possano affermarsi governi democratici capaci di venire incontro alle legittime aspirazioni delle popolazioni locali di libertà e rispetto dei diritti, si preparano ad affrontare un’emergenza che l’Europa dovrà condividere. Nella consapevolezza che – unendo le forze e condividendo l’esperienza maturata in questi anni – saranno poi chiamate ad un successivo, impegnativo lavoro di ricostruzione che si dovrà affrontare in Libia e in tutto il Nord Africa”. ■ Como Da sabato al via un corso sulla mondialità Il gruppo internazionale della Caritas di Como lancia un percorso di formazione pensato per i giovani dai 18 ai 30 anni che desiderano fare a meno di stereotipi e pregiudizi, imparando ad assumere il punto di vista dell’altro. Si tratta di tre incontri imperniati sulla conoscenza personale e sulle testimonianze di persone che da anni lavorano nel sociale: si partirà da un’analisi della realtà internazionale fino ad arrivare ad uno sguardo su Como e i nostri paesi. Il primo incontro si terrà domenica 27 marzo e avrà il tema “Lo sguardo globale”. Il corso si svolge a Como nella parrocchia di S. Eusebio, dalle 14:30 alle 22:00. Gli incontri successivi si terranno domenica 8 maggio “Lo sguardo Locale” e domenica 19 giugno “Lo sguardo Solidale”. Per informazioni e iscrizioni: Caritas Diocesana di Como, [email protected] oppure 377 7078799 (Anna). ■ Giappone Per sostenere gli interventi della Caritas Per sostenere gli interventi in corso si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: “Emergenza Giappone 2011”. Per info www.caritasitaliana.it M.L. Caritas diocesana: “pronti 25 posti, ma restano dubbi” I posti segnalati a Caritas italiana. A decidere sull’eventuale utilizzo sarà il Ministero. Molto dipenderà dallo status che sarà dato ai profughi. C i sono anche 25 posti segnalati dalla diocesi di Como tra i circa 2400 che Caritas italiana ha messo a disposizione del Ministero dell’Interno per far fronte all’emergenza profughi legata alle rivolte del Nord Africa. “Nelle scorse settimane Caritas italiana – racconta Roberto Bernasconi, direttore della Caritas diocesana - ha chiesto alle diocesi di tutta Italia di segnalare eventuali posti da destinare all’accoglienza dei profughi. Da qui è partito un primo censimento all’interno della diocesi di Como che ha portato all’individuazione di circa 25 posti messi a disposizione di Istituti Religiosi ed Enti caritativi. La Caritas continua la Contestualmente abbiamo anche iniziato una serie di colloqui con i vicari foranei per ricerca di nuovi posti capire se ci sono delle ulteriori disponibilità messi a dispozione da da parte delle parrocchie. Il numero potrebbe quindi aumentare. Mi sembra, parrocchie e istituti. però, di aver colto a livello generale una certa tendenza a sottovalutare la portata di di Michele Luppi questa emergenza”. I posti individuati non sono stati segnalati al prefetto di Como, incaricato di individuare per conto del Viminale la disponibilità di posti in Comuni e strutture pubbliche. Sarà, infatti, Caritas italiana a gestire, direttamente con il Ministero dell’Interno, l’utilizzo dei posti messi a disposizione tramite la Caritas diocesana. Il condizionale è d’obbligo perché non è ancora chiaro se realmente questi posti verranno mai utilizzati. “Tutto dipenderà dallo status con cui i profughi verranno identificati”, spiega Bernasconi. Una distinzione semantica ma soprattutto giuridica tra clandestino, richiedente asilo o rifugiato politico che farà la differenza. Se le persone sbarcate in questi giorni a Lampedusa verranno considerate clandestine, non potranno, infatti, essere destinate alle strutture messe a disposizione dalla diocesi, destinate ai richiedenti asilo, perché dovranno necessariamente andare in strutture apposite come i Centri di Identificazione o i Centri di Permanenza Temporanea. “Questo significa – continua Bernasconi - che al momento non sappiamo se effettivamente questi posti potranno servire, siamo anche noi in attesa che venga fatta chiarezza su questo problema. Ci stiamo comunque preparando all’eventualità”. Indipendentemente da questa decisione dalla Caritas di Como arriva il via libera ad una possibile collaborazione con le strutture pubbliche che, nelle nostre province, potrebbero accogliere i migranti. In particolare per quanto riguarda la Provincia di Como la prima scelta sembra ricadere sull’ex caserma della Guardia di Finanza di Intimiano che potrebbe ospitare fino a 150 persone. Le altre strutture segnalate negli scorsi giorni sono, infatti, state scartate. L’ex caserma della Guardia di Finanza di Cavallasca per le sue condizioni di degrado e la Caserma De Cristoforis di Como per la mancata autorizzazione da parte dell’esercito. Rimane aperto lo spiraglio del reparto di oncologia dell’ex Ospedale S. Anna, su cui l’Asl non sembra avere parere negativo, ma dove sarà necessario attendere il trasferimento di alcuni macchinari. Nell’area di via Napoleona i posti a disposizione sarebbero una trentina. Sul versante valtellinese il Comune di Sondrio si è detto disponibile ad individuare dei posti ma non vi sono state, al momento, indicazioni concrete. “Se dovessero arrivare dei rifugiati nel nostro territorio – spiega il direttore della Caritas – siamo disposti a collaborare per dare il nostro sostegno a quanti saranno chiamati a gestire le strutture. Potremo mettere a disposizione la nostra esperienza maturata in questi anni nel campo dell’assistenza ai migranti e ai richiedenti asilo. Una disponibilità che abbiamo già segnalato al prefetto di Como che abbiamo incontrato la scorsa settimana insieme a tutti i soggetti coinvolti nel tavolo convocato per l’emergenza”. Dal direttore della Caritas – indipendentemente dalla situazione contingente - arriva anche un invito alle parrocchie per riscoprire il senso di una solidarietà autentica: “contattando le comunità per valutare la disponibilità di posti per i rifugiati del nord Africa mi è sembrato di cogliere una certa fatica. Da un lato capisco i problemi e le difficoltà delle parrocchie anche a causa di situazioni già di per sé difficili, ma sarebbe bello, a maggior ragione in questo tempo di Quaresima, se si riuscisse a riscoprire il senso di una vera e autentica fraternità. Una spinta a vivere in modo più autentico il nostro essere cristiano, aprendoci all’aiuto di questi nostri fratelli. Una cosa che non abbiamo mancato di fare in altre emergenze a partire dalla crisi del Libano negli anni ‘80”. 3 Italia 4 Sabato, 19 marzo 2011 ✎ Sussidiarietà e a Fine vit solidarietà d’Italia “U nità e pluralità sono, a diversi livelli, compreso quello ecclesiologico, due valori che si arricchiscono mutuamente, se vengono tenuti nel giusto e reciproco equilibrio”. Lo ha ribadito il Papa, incontrando l’Anci, l’Associazione dei comuni italiani. E questo è il senso più profondo che può emergere dai festeggiamenti di questi giorni. “La molteplicità dei soggetti, delle situazioni, non è in contraddizione con l’unità della Nazione, che è richiamata dal 150° anniversario che si sta celebrando”, ha ribadito Benedetto XVI. Anzi, ne detta la linea: “Due principi che consentono questa armonica compresenza tra unità e pluralità sono quelli di sussidiarietà e di solidarietà, tipici dell’insegnamento sociale della Chiesa”. Chissà che tra bandiere, discorsi, musei, molti giusti festeggiamenti e qualche più o meno pittoresca protesta, il 150° sia un’occasione per ritrovare un patrimonio di cittadinanza, che viene da lontano e che si deve inevitabilmente misurare con cambiamenti velocissimi, prima di tutto proprio nella demografia, cioè nella composizione della popolazione. Il Papa lo ha giustamente sottolineato: “Oggi la cittadinanza si colloca nel contesto della globalizzazione, che si caratterizza, tra l’altro, per i grandi flussi migratori. Di fronte a questa realtà, bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine la Nazione italiana”. Il rapporto dell’Italia con la sua identità cristiana è fonte dinamica di sviluppo: da un lato, sottolineato il valore fondamentale della libertà religiosa, “la Chiesa non domanda privilegi” e si compiace della “collaborazione che esiste fra la comunità civile e quella ecclesiale”. Dall’altro, ribadisce il suo impegno per il bene comune. È chiarissimo in questo senso il documento conclusivo della 46ª Settimana Sociale di Reggio Calabria, scandito dai tre termini di unità, speranza e responsabilità. Dunque intraprendere, nella radicata convinzione che ci sono imprese e lavoratori disposti a farlo senza timore del mercato ma anzi promuovendolo. E poi educare, sapendo che “nelle famiglie, nelle scuole, nelle associazioni e nelle comunità elettive ci sono adulti capaci di svolgere la funzione di autorità che serve a questo scopo”. È così possibile un “nuovo includere basato su uno scambio giusto tra diritti e responsabilità”. Ci sono, infatti, “energie che possono sviluppare il loro impulso se si interviene a slegare la mobilità sociale”. Di conseguenza “è indilazionabile il completamento della transizione istituzionale”. Ecco, dunque, una credibile agenda di speranza, aperta a tutti, che rilancia e concretizza i festeggiamenti di un’Unità ormai antica, che però sta alla nostra responsabilità sviluppare in modo credibile ed efficace. FRANCESCO BONINI è necessario fissare alcuni “paletti” a difesa dei valori costituzionali. Nostra intervista con Alberto Gambino. Una legge necessaria per dire che la vita è indisponibile I l rifiuto di qualsiasi terapia coercitiva è già costituzionalmente garantito. Inoltre, secondo alcuni, il fine vita è materia troppo delicata e complessa per essere normata da una legge... “Le leggi non hanno carattere di astrattezza, intervengono sui fenomeni sociali e in risposta a precise situazioni. Nella fattispecie il caso Englaro, dove c’è stata una sentenza della Corte di Cassazione, organo supremo italiano che stabilisce la legittimità delle azioni umane e, pur non avendo forme di sostegno vitale e non terapie. Il secondo importante paletto, previsto nel ddl, è la non vincolatività di tali dichiarazioni per il medico al quale va lasciata, ‘in scienza e coscienza’, l’ultima parola”. Che cosa risponde a chi afferma che il ddl contraddice l’art.32 della Costituzione? “Si tratta di due situazioni che non possono essere messe sullo stesso piano. Nel concreto verificarsi dell’evento traumatico un soggetto in piena coscienza può rifiutare determinate terapie, ma si tratta di un atto personale e non delegabile, diverso dall’affidare anticipatamente per iscritto le proprie volontà ad un pezzo di carta con la richiesta al medico di eseguirle, magari ponendo fine alla Il ddl difende l’indisponibilità della vita e la non vincolabilità delle dichiarazioni anticipate per il medico, a cui resta l’ultima parola. forza vincolante, dal punto di vista del ‘precedente’ ha un peso molto rilevante su quanto possono successivamente decidere i giudici di grado ‘inferiore’. In quella vicenda, pur in mancanza di una prova certa della dichiarazione di volontà del soggetto, attraverso presunzioni e testimonianze è sembrato desumersi che di fronte alla situazione configuratasi la ragazza avrebbe scelto di lasciarsi morire. Il caso ha posto immediatamente un duplice nodo: la questione della ‘certezza’ di volontà ricostruita su base indiziaria e, al tempo stesso, la questione se un soggetto possa disporre della propria vita ora per allora attraverso un atto scritto delegando ad altri l’esecuzione di tale scelta”. Ma non vi è il rischio che, provata la “certezza” delle volontà, il cosiddetto principio di autodeterminazione possa confliggere con quello dell’indisponibilità della vita? “In questi due anni sono stati creati strumenti probatori - l’affidamento delle proprie volontà ad un atto scritto reso all’amministratore di sostegno o, scegliendo la via amministrativa, l’istituzione di albi dei biotestamenti in una cinquantina di Comuni - senza tuttavia affrontare la questione del limite ai contenuti di tali documenti. Se vale il principio che ogni volontà cristallizzata in un atto scritto va assecondata, si rischia di dover dare corso anche a scelte in contrasto con i valori costituzionali Fra un mese il voto Il 9 marzo l’aula della Camera ha concluso la discussione generale sul disegno di legge in materia di dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) e ha stabilito di prendere un mese di tempo prima del voto che la prossima conferenza dei capigruppo dovrebbe calendarizzare per aprile. Rimane acceso il dibattito sulle questioni di fondo e sulle poste in gioco. Il SIR ne ha parlato con Alberto Gambino, docente di diritto privato all’Università europea di Roma. di tutela della salute e della vita, quali le richieste eutanasiche. Di qui la necessità di una legge che fissi dei confini ai contenuti di queste Dat riaffermando, come il ddl (disegno di legge) all’esame della Camera, l’indisponibilità della vita, escludendo ogni forma di eutanasia e anche di rifiuto di alimentazione e idratazione considerati propria vita. Ribadisco che il cosiddetto diritto all’autodeterminazione, peraltro non rinvenibile nel nostro ordinamento e nella nostra Costituzione, non può portare alla legittimazione di scelte individuali in contrasto con i valori costituzionali della tutela della salute e della vita”. a cura di Giovanna Pasqualin Traversa Il cattolico in politica. Le parole di mons. Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste. Valori non negoziabili? Sono obbiettivi minimi I ntervenendo a Sacrofano, in provincia di Roma, il 12 marzo ad un seminario il cui tema era “Il cattolico in politica e la comunità ecclesiale”, monsignor Giampaolo Crepaldi ha indicato la strada per far crescere i cattolici nella società e anche nella politica. L’Arcivescovo di Trieste ha ricordato che Benedetto XVI, durante la visita in Portogallo, ha osservato che “mentre noi ci interroghiamo su cosa dovrebbero fare i cattolici in politica, i cattolici diventano sempre di meno, nel senso che la fede sta sparendo dalle nostre terre europee, Italia compresa”. Con questa citazione monsignor Crepaldi ha inteso dire che “se i cattolici impegnati in politica non avranno il coraggio di ricollegarsi, quasi di riscoprire, la propria fede religiosa e gli agganci organici con la comunità ecclesiale e il magistero della Chiesa, essi abdicheranno al loro compito di testimoniare la fede e di educare alla fede tramite la loro esperienza politica”. Per l’Arcivescovo di Trieste la diaspora dei cattolici nei vari partiti politici non è provocata solo dal sistema politico, ma da una notevole frammentazione nella comunità ecclesiale e del popolo cattolico. “Oggi si parlano troppe lingue nel popolo cristiano – ha affermato -. Non solo non c’è più una omogeneità politica, ma non c’è una omogeneità per quanto riguarda la visione del rapporto tra la Chiesa e il mondo”. Per quanto riguarda i principi non negoziabili, il presule ha sottolineato che si tratta di “obiettivi minimi. Non è che il cristianesimo riduca il proprio messaggio ai principi non negoziabili. Quelli sono la soglia di intollerabilità assoluta”. Ciò che preoccupa monsignor Crepaldi è una “diffusa abdicazione a tener fede ai principi fondamentali della fede in una preoccupante polverizzazione di valutazioni e atteggiamenti” che “per lentezza, inerzia, accomodamento, sono ancora largamente pervasi da schemi culturali e spesso anche ideologici che si pensavano superati”. L’Arcivescovo di Trieste si è detto convinto che “la presenza politica dei cattolici deve avere il coraggio di schierarsi per il cambiamento netto rispetto a forme negative della politica del passato”. In merito alle nostalgie per il sistema elettorale proporzionale o a altre forme di consociativismo l’Arcivescovo di Trieste ha detto: “la presenza politica dei cattolici deve avere il coraggio di schierarsi per il cambiamento netto rispetto a forme negative della politica del passato”. A questo proposito ha quindi avanzato delle proposte come: lo snellimento deciso dello Stato, la revisione radicale del sistema di welfare, la riforma scolastica con una effettiva parità, una accentuata sussidiarietà a tutti i livelli, una politica per la famiglia non solo di tipo assistenziale ma promotiva di una cultura della famiglia, la lotta alle rendite di posizione, un maggiore pluralismo nei servizi e nella società civile, una politica dell’energia non ideologica, una nuova etica sociale della responsabilità. www.zenit.org Europa ✎ Patto per l’euro N emmeno la crisi economica e finanziaria in cui è precipitata l’Europa tre anni or sono è bastata a indurre i Paesi di Eurolandia sulla via dell’assoluto rigore, della competitività, della governance condivisa. O meglio, i governi dei 17 Stati che adottano la moneta unica avvertono la necessità di irrobustire le proprie economie in un quadro di maggiore cooperazione europea, ma quando si giunge al momento di assumere responsabilità esplicite e dirette, allora subentrano altri, e pur plausibili, ragionamenti. Quale premier vorrebbe imporre ai suoi cittadini (elettori) la moderazione salariale, l’aumento significativo dell’età pensionabile, un taglio reale alla spesa pubblica, l’introduzione di una ulteriore “flessibilità” del mondo del lavoro (dietro la quale i cittadini intravvedono la precarietà)? Su questo filo si è giocato il vertice della zona euro, tenutosi l’11 marzo a Bruxelles. Una Ue già impegnata a rintuzzare la “coda” sociale e occupazionale della crisi, obbligata a valutare risposte urgenti agli avvenimenti del nord Africa, giustamente preoccupata per quanto accade in Giappone, fatica a ragionare in una virtuosa prospettiva economica di medio e lungo termine. Così i Paesi della moneta unica hanno definito il nuovo “Patto per l’euro”, aperto all’adesione volontaria degli altri Stati comunitari, che dovrà essere varato ufficialmente dal Consiglio europeo del 24-25 marzo. Patto che appare la copia sbiadita del più pretenzioso “Patto per la competitività” caldeggiato dalla cancelliera tedesca Merkel e dal presidente francese Sarkozy, e che comunque si pone quattro obiettivi: stimolare la competitività; rilanciare l’occupazione; concorrere alla sostenibilità delle finanze pubbliche; rafforzare la stabilità finanziaria. Di fatto i partner s’impegnano a tenere sotto controllo i conti statali, ad attuare forme di governance condivisa, a favorire gli investimenti, a completare il mercato unico. I Paesi finanziariamente a rischio (come accade in questa fase a Grecia, Irlanda, Portogallo) non saranno lasciati soli grazie al salvagente del Fondo europeo di stabilità finanziaria: entro il 2013 il meccanismo di sostegno già in vigore passerà da temporaneo a permanente, con una “dote” da 550 miliardi di euro. Alle capitali che mostrano un debito eccessivo (ad esempio Italia e Belgio), sarà richiesto un rientro progressivo, pur con criteri di valutazione nuovi, così come aveva chiesto Roma: si tratta dei “fattori rilevanti”, quali la bilancia delle partite correnti, l’indebitamento delle famiglie, l’esposizione delle banche, l’andamento della spesa previdenziale. Sono inoltre previste misure di sostegno fiscale per le regioni più arretrate. I punti deboli del Patto appaiono però la mancanza di vincoli precisi e di sanzioni per chi non dovesse rispettare le regole del gioco. Un altro elemento che potrebbe inficiare i risultati dipende dal fatto che – come si legge nel Patto stesso – il “controllo politico sull’attuazione degli impegni e sui progressi verso la realizzazione degli obiettivi comuni competerà ai capi di Stato o di governo”, anziché a un organismo “comunitario” di controllo, ossia la Commissione Ue. g. b. 5 Secondo i Ventisette il colonnello deve abbandonare il potere s e ll e x bru Gheddafi. La misura è colma L’ Unione europea dà il regione del mondo. Per il Consiglio riunisca Lega araba, Unione africana benservito al colonnello europeo, “i paesi della regione devono e Ue, si procederà con gli interventi Gheddafi, non ostacolerebbe intraprendere o accelerare le riforme umanitari verso le popolazioni affamate, un intervento militare politiche ed economiche” e l’Ue sosterrà i rifugiati, i migranti. Su questo versante (purché realizzato in accordo con Onu, questi delicati passaggi. Democrazia, si aggiunge un dato costruttivo: lo Nato, Lega araba, Unione africana) pace e diritti sono pilastri portanti spirito di solidarietà che trova forma per proteggere le popolazioni libiche, dell’Europa comunitaria, che valgono verso i popoli nordafricani si applicherà e promette aiuti ai paesi della sponda – è questo il messaggio – sia all’interno anche verso quei paesi Ue più esposti sud del Mediterraneo. I 27 capi di Stato del Vecchio continente sia oltre i suoi ai flussi migratori di massa, con e di governo Ue, riuniti l’11 marzo a confini. Sempre a proposito della Libia un’attenzione particolare (e sostegno Bruxelles, hanno finalmente dimostrato i leader dell’Unione puntualizzano: “Il concreto) per Malta e Italia. Ulteriori di vederci chiaro. Abbandonate le colonnello Gheddafi deve abbandonare elementi-chiave del Consiglio dell’11 posizioni titubanti o addirittura il potere immediatamente. Il suo regime marzo riguardano gli altri paesi del conniventi, hanno messo nero su bianco ha perso ogni legittimità”. Si conferma Mediterraneo meridionale. Il Consiglio il loro sostegno alla transizione, purché il blocco dei beni del dittatore, si europeo accoglie “con particolare pacifica e democratica, del nord Africa. accoglie favorevolmente la risoluzione favore” l’annuncio del re del Marocco I contorni di quanto sta accadendo non 1970 del Consiglio di sicurezza Onu in merito “all’istituzione di un comitato sono chiari e nemmeno le prospettive con il rinvio della situazione libica consultivo per preparare una revisione future appaiono certe: ma il nuovo alla Corte penale internazionale; allo della costituzione da sottoporre corso della politica di vicinato verso sud stesso tempo si incoraggiano ruolo all’approvazione del popolo”. Per quanto è intrapresa. A Tripoli come al Cairo, e azione del “Consiglio nazionale di riguarda la Tunisia, il Consiglio Ue passando per Tunisi o Rabat, si misurano transizione provvisorio” con sede a ritiene positiva la convocazione delle trasformazioni epocali, i cui esiti sono Bengasi, ritenuto ora “un interlocutore elezioni per un’assemblea costituente assolutamente incerti. Ecco dunque la politico”. In attesa di un vertice che previste per il prossimo 24 luglio. Per necessità di una linea chiara l’Egitto si appoggiano la da parte della Comunità transizione democratica internazionale: e l’Ue sta (tutta da verificare però) e la cercando di fare la sua parte. “tempestiva presentazione Scorrendo la dichiarazione delle prime proposte Saif al-Islam Gheddafi, figlio del colonnello, minaccia finale del summit brussellese intese a modificare la l’Italia: “Siete dei traditori, reagiremo. Siamo scioccati si evidenziano alcuni passaggi costituzione”. Infine un dalla vostra posizione, anzi irritati”. Sono dure le parole fondamentali. Il primo riguarda serio esame di coscienza: del figlio del dittatore libico, Muammar Gheddafi, rilasciate la Libia. “Le insurrezioni “Tenendo conto di quanto nel corso di un comizio ai comitati giovanili del popolo. democratiche stanno è accaduto, l’Unione Saif Gheddafi spiega che la Libia è amica dell’Italia e, determinando cambiamenti europea è pronta a rivedere perciò, non si spiega la posizione italiana in merito alla radicali nei paesi limitrofi le finalità dell’Unione crisi libica. “Ci saremmo aspettati questo dalla Francia, meridionali – vi si legge -, per il Mediterraneo, con dall’Inghilterra o dalla Svezia, ma non dall’Italia! Perfino creando nuove speranze e l’obiettivo di promuovere i cinesi ci sostengono, così come i brasiliani, russi ed il l’opportunità di costruire il la democrazia e la stabilità Sudafrica. Ma dove sono finiti gli italiani? Se le milizie futuro sulla democrazia, sul nella regione”. Democrazia, prendessero il controllo del Paese, voi sareste le prime pluralismo, lo stato di diritto, stabilità e pace passano vittime, avreste milioni di immigrati illegali, i terroristi i diritti umani, la giustizia anche dal riconoscimento salterebbero dalle spiagge di Tripoli verso Lampedusa e la sociale”. Termini e realtà dei propri errori. Sicilia. Sarebbe un incubo per l’Italia, svegliatevi!». per nulla scontati in quella GIANNI BORSA Francia Parigi: un pellegrinaggio riservato ai papà S Sabato, 19 marzo 2011 i terrà nel giorno in cui la Chiesa celebra San Giuseppe, il 19 marzo. Ad indire la manifestazione è il cardinale arcivescovo della città, André Vingt-Trois, forte di una esperienza già vissuta in passato in altre città del Paese e in vista di un anno dedicato alla famiglia dalla Chiesa di Francia. “Proponiamo - spiega padre Denis Metzinger, vicario episcopale per la pastorale familiare della diocesi di Parigi - un tempo privilegiato di preghiera per i padri”. Ed aggiunge: “Il fatto che degli uomini, padri di famiglia, estremamente presi dalla loro vita professionale e iper-occupati, decidano di prendersi una giornata per riflettere in questo tempo di Quaresima, una giornata dedicata a Dio è anche un segno forte che può donare luce a tutta la famiglia”. Il programma del pellegrinaggio prevede tra l’altro una processione verso la basilica del Sacro Cuore, un momento di approfondimento sulla paternità, una veglia di adorazione eucaristica. Simili iniziative si terranno anche nella diocesi di Rennes il 10 aprile e a Cotignac nel primo weekend di luglio. Ma Saif minaccia l’Italia! Austria: pensieri del Papa in sms U n Sms con parole del Papa: questa l’iniziativa della Chiesa cattolica austriaca che offre gratuitamente il servizio per il periodo quaresimale. Tutti i giorni, a partire dal 9 marzo, dopo aver registrato la richiesta al numero 0664/6606651, è possibile ricevere al proprio cellulare dei brevi messaggi di Benedetto XVI che, come illustrato l’8 marzo da Paul Wuthe, referente della Conferenza episcopale austriaca iniziativa quaresimale è offerta per i media, “intendono dare spunti dall’emittente radio privata di riflessione sulla propria fede”. “Antenne Wien” che propone Sono Sms “diversi”, inviti a rallentare ogni giorno spunti ecumenici e a “concentrarsi su ciò che conta”: per il periodo di preparazione “Dio e l’uomo”, “la fede, la speranza alla Pasqua. Il primo ospite e l’amore”, “preghiera” e “salvezza”. è stato il card. Christoph Le parole del Papa sono scelte da Schönborn, arcivescovo di discorsi e omelie degli anni passati. Vienna. Interverranno, tra L’iniziativa, inaugurata nel 2007 ai gli altri, anche il vescovo margini della visita di Benedetto evangelico-luterano Michael XVI in Austria di quattro anni fa, Bünker, il direttore della è stata ripetuta nella Quaresima Caritas Michael Landau, del 2008 ed è giunta quest’anno la direttrice della Società alla sua terza edizione. Un’altra biblica austriaca Jutta Henner, nonché P. Gottfried Wegleitner del convento francescano di Vienna. Il Movimento femminile cattolico austriaco invece dedica quest’anno il periodo quaresimale alle donne svantaggiate del Sud del mondo. La campagna, iniziata il Mercoledì delle Ceneri, prevede il finanziamento di oltre 100 progetti in Asia e in America Latina, programmi di alfabetizzazione in India e di prevenzione sanitaria nelle Filippine. 6 Mondo Sabato, 19 marzo 2011 Notizie flash ■ Marocco Il re apre a nuove riforme costituzionali Il re del Marocco ha annunciato un piano di riforme costituzionali, nominando un comitato di lavoro formato da partiti politici, sindacati e gruppi della società civile per elaborare alcune proposte di riforma entro giugno. Secondo molti osservatori la scelta del re è nata per cercare di allentare le pressioni cresciute negli ultimi mesi con grandi manifestazioni di piazza alimentate certamente dal vento di cambiamento che sta agitando il nord Africa. ■ Tibet Visti turistici sospesi e paura di nuove proteste Dall’inizio di marzo e fino a data da destinarsi, ai turisti stranieri non sarà concesso alcun visto per il Tibet. I motivi ufficiali sono la cura per la salute dei turisti, dato il “freddo” ma anche le difficoltà di trovare posti in albergo. Molti sospettano, però, che il divieto sia legato al 60mo anniversario della cosiddetta “liberazione pacifica” del Tibet, quando il Paese è stato occupato dall’esercito di Mao Zedong, nel 1951. La scelta sarebbe legata alla volontà di evitare la presenza di turisti e giornalisti in un periodo in cui potrebbero scoppiare nuove proteste. Nel 2008 alcune manifestazioni pacifiche di monaci e fedeli buddisti si sono trasformate in rivolte che hanno causato la morte di 13 cinesi han. La repressione dell’esercito ha portato alla morte di circa 200 tibetani e all’arresto di migliaia. A un mese dall’inizio degli scontri Gheddafi avanza Il mondo guarda I n molti avevano sbagliato i propri calcoli. E’ passato un mese dallo scoppio della rivolta libica con la liberazione di Bengasi, principale città della Cirenaica. Allora tutti ebbero la sensazione che il regime del colonnello Gheddafi fosse sul punto di collassare come prima di lui quello di Ben Alì in Tunisia e di Mubarak in Egitto. Così non è stato. Quella che nei primi giorni sembrava una difesa disperata da parte del colonnello e del suo esercito, infarcito di mercenari arrivati da vari Paesi dell’Africa, si è rivelata, invece, una difesa più che sufficiente per fermare l’ondata dei ribelli, spinti dall’entusiasmo ma non sostenuti da un’organizzazione e, soprattutto, armamenti in grado di competere con il seppur malconcio esercito libico. L’avanzata che nei primi giorni sembrava sul punto di poter arrivare a Tripoli si è così infranta contro i bombardamenti aerei dell’aviazione libica. Ora a distanza di poche settimane la controffensiva delle truppe fedeli al colonnello è arrivata a pochi passi da Bengasi. Tanto da far temere la possibilità di un ultimo e sanguinoso scontro finale. “C’è apprensione e paura; seguiamo le ultime notizie attraverso le televisioni straniere, noi stessi temiamo che la situazione possa Costa D’Avorio: verso una nuova tragedia umanitaria Balcani Serbia e Kosovo riprendono i negoziati L’8 marzo sono ripresi a Bruxelles i colloqui tra Serbia e Kosovo. E’ la prima volta dalla proclamazione di indipendenza del Kosovo (ex provincia serba) del 2008. Decisione mai accettata dal governo di Belgrado. Molte le questioni ancora sospese a partire dalle sorti delle minoranze serbe in Kosovo, ai legami economici e diplomatici. Sul piatto anche la possibilità di accelerare il cammino dei due Paesi verso l’integrazione nell’Unione Europea. ■ Armi L’India è il maggior acquirente al mondo Gli Stati Uniti dominano la classifica degli esportatori mondiali di armi convenzionali, mentre l’India ha superato la Cina come principale acquirente: lo indica un rapporto dell’Istituto di ricerca sulla pace di Stoccolma. Lo studio, relativo al periodo 2006-2010, evidenzia come l’India ha acquistato il 9% delle partite sul mercato. Nel rapporto si sostiene che il sorpasso nei confronti di Pechino è favorito da rivalità regionali e da problemi di sicurezza interni. L’India ha previsto anche l’acquisto di 126 aerei da combattimento, una commessa record negli ultimi 15 anni. degenerare”, ha dichiarato martedì 15 marzo alla MISNA, mons. Silvestro Magro, vescovo di Bengasi. “La vita sembra scorrere ancora normalmente – aggiunge – se normale, in questa situazione, significa fare incetta di scorte alimentari, avere ancora a disposizione alcuni servizi fondamentali come l’erogazione di acqua e corrente elettrica, o vedere che le banche continuano a funzionare”. Non è chiaro quale sia il reale potenziale degli insorti né se ci sia la volontà di resistere a un esercito meglio addestrato ed equipaggiato. Intanto mentre sul terreno imperversano i combattimenti, la Comunità Internazionale continua a guardare e ad interrogarsi su una possibile “no fly zone”. Decisione che con il passare dei giorni sembra sempre più improbabile. Dopo una prima fase di grande entusiasmo in cui i principali Paesi europei, Francia e Regno Unito in testa, ma anche gli USA hanno fatto a gara a riconoscere la bontà della causa dei ribelli, sperando così di poter vantare un credito di amicizia con i nuovi signori di Tripoli, il cambiamento dello scenario e la provata disparità delle forze in campo ha fatto raffreddare gli animi anche dei Paesi maggiormente ● Le manifestazioni di protesta agitano il Medio Oriente interventisti. Di fronte ad un voto del Consiglio delle Nazioni Unite sulla “no fly zone” che non è arrivato, per l’opposizione cinese, la Comunità Internazionale e con essa anche l’Europa si è trovata in una situazione di stallo. Nessuno, infatti, è sembrato realmente disposto a sostenere i costi e i rischi di un intervento militare o di un sostegno, non solo a parole, dei ribelli. Gli incontri diplomatici continuano a susseguirsi mentre ci si inizia ad interrogare su quale potrà essere il futuro di una Libia in mano ad un leader ormai definitivamente compromesso sul piano internazionale. A favore di Gheddafi sembra però arrivata la crisi Giapponese che oltre a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media renderà il petrolio libico ancora più strategico. E, ormai, poco importa se la comunità internazionale deciderà la strada dei bombardamenti per istaurare la cosiddetta ‘no fly zone’, perché l’avanzata di Gheddafi verso Bengasi, arrivata a tiro di cannone, è progredita a tal punto da poter fare a meno del supporto dell’aviazione. M.L. Sono falliti fino ad ora tutti i tentativi di trovare una via di uscita diplomatica alla crisi della Costa d’Avorio scoppiata dopo le elezioni presidenziali dello scorso novembre. Il Paese continua ad essere diviso tra i sostenitori dell’ex presidente Gbagbo, sconfitto alle elezioni ma riabilitato dalla Corte di Giustizia che l’ha proclamato vincitore, e il suo sfidante Ouattara (ex vice presidente del Fondo Monetario Internazionale) che la commissione elettorale aveva decretato vincitore delle presidenziali e riconosciuto dall’ONU e dall’Unione Africana. Gli scontri in corso nella capitale Abidjan ma sopratutto nell’est del Paese, dove alcune città sono ora controllate dalla ribellione fedele a Ouattara fanno temere per lo scoppio di una nuova guerra civile dopo quella del 2002-2004. Complessivamente vi sarebbero oltre 200 mila sfollati. ● Cresce la preoccupazione ● La Libia non può più dell’Arabia saudita che aspettare: serve un manda militari in Bahrein intervento diplomatico A che punto è la primavera? M entre gli occhi si riempiono di lacrime guardando al Giappone, il mondo arabo prosegue il suo fermento. In Bahrein la contestazione ha raggiunto livelli di altissima tensione. I manifestanti hanno bloccato nella capitale Manama le strade principali, impedendo di fatto la circolazione. Il governo, dopo i tentativi di solleticare la popolazione distribuendo denaro e con la promessa di un’apertura costituzionale, si è rivolto al Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC), l’organizzazione che unisce i sei stati del Golfo Persico, per una protezione militare vista l’impossibilità delle forze nazionali di riportare l’ordine nel Paese. La missione è stata assunta dall’Arabia Saudita il cui governo ha immediatamente inviato un numero massiccio di carri armati e soldati ad attraversare l’istmo autostradale che unisce l’isola del Bahrein con la terraferma araba. Uno spettacolo intenzionalmente impressionante, per mostrare anche in tv la forza e l’autorevolezza del governo saudita. In Bahrein infatti la situazione è tesa, con la maggioranza sciita che se la prende con la famiglia reale sunnita e con gli immigrati indiani e pakistani ‘colpevoli’ di sottrarre lavoro e guadagni alla popolazione locale, ma stiamo pur sempre parlando di una nazione di poco più di un milione di abitanti. Il timore della corona saudita – che come quella del Bahrein appartiene al mondo sunnita - è che il fermento possa sbarcare sulla penisola ‘infettando’ di germi antisunniti le popolazioni a maggioranza sciita delle regioni orientali, oggetto in queste settimane di una sistematica propaganda da parte del governo iraniano, il centro di potere più forte del mondo sciita. Il nervosismo saudita era già apparso evidente a metà febbraio, quando l’ottantasettenne re Abdullah era stato fatto rientrare in anticipo da un intervento chirurgico negli Usa. In quei giorni il governo aveva anche fatto sapere a Mubarak di essere pronto a sostenerlo finanziariamente. Un passaggio trasgressivo, che attirò critiche da tutta la regione, che generò un atteggiamento successivo più cauto che ha privilegiato prese di posizione regionali. Per questo i sauditi hanno atteso il mandato del Consiglio di Cooperazione del Golfo per il Bahrein e hanno favorito il voto unanime della Lega Araba. Anche in Egitto le commissioni per l’elaborazione della nuova costituzione sono al lavoro e sono state già rese esecutive le nuove norme che consentono la libera creazione di partiti politici. In Tunisia si è appena costituito un nuovo governo, il terzo dalla fuga di Ben Alì, che sembra finalmente incontrare l’approvazione popolare. Il nuovo premier Essebsi, appena nominato, ha annunciato che andrà in Marocco e ha già parlato con i nuovi dirigenti al Cairo. Il fermento di questa primavera araba è insomma comune, sia pure con coloriture diverse, in tutta la regione. Una sola nota stona. È il ruggito ferito di Gheddafi che alla guida dei suoi mercenari colpisce e uccide la sua stessa gente, giocando spregiudicato sulle esitazioni internazionali. Tocca alla comunità internazionale intervenire, ma esita. Sul tappeto esistono due opzioni. La prima è la no fly zone, almeno sulla Cirenaica, a proteggere Bengasi. Il secondo è l’iniziativa diplomatica, che deve essere forte e pubblica. La Lega Araba con un irrituale voto unanime ha chiesto all’Onu la no fly zone. Gli europei si mostrano divisi, la Turchia non vuole, la Cina potrebbe porre il veto e gli Usa non vogliono forzare. Non saremo noi a chiedere di sparare, ma si corra almeno a Tripoli subito. E a trattare vada una delegazione internazionale ai massimi livelli. Nemmeno Turchia e Cina potrebbero tirarsi indietro. È questione di ore. Aspettare ancora significa uccidere, letteralmente, vite umane in Libia . E libertà in tutta la regione. Mondo Sabato, 19 marzo 2011 L’emergenza non è passata Il Giappone travolto dal mare I A distanza di quasi una l mondo rimane con il fiato sospeso e gli occhi fissi al Giappone per settimana dal terremoto cercare di capire quali saranno le e dal conseguente Tsunami conseguenze del terribile terremoto (9° si teme ancora per una grado della scala Richter, a L’Aquila era possibile tragedia nucleare stato 5.8) e soprattutto del successivo e devastante tsunami che ha investito la costa nord-orientale del Paese. A quasi una settimana di L’IMPEGNO CARITAS distanza dal sisma la situazione è ancora lontana dall’essere Al Giappone ha guardato anche Papa Benedetto XVI stabilizzata. L’attenzione è in queste ore rivolta soprattutto durante l’Angelus di domenica 13 marzo. alle centrali nucleari di Fukushima dove si sono verificate “Prego per le vittime e per i loro familiari – ha detto - e fughe di vapori radioattivi che nessuno – al momento – è per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi stato in grado di quantificare. Così come nessuno sa ancora eventi. Incoraggio quanti, con encomiabile prontezza, quali potranno essere le conseguenze di una possibile si stanno impegnando per portare aiuto”. Mons. Isao nube radioattiva, tanto da far temere per l’estensione Kikuchi, presidente di Caritas Giappone, ringrazia per i della contaminazione fino alla capitale Tokyo. Sul fronte messaggi di solidarietà e vicinanza ricevuti dalle Caritas dell’emergenza umanitaria poco ancora si sa sulla reale di ogni continente e sottolinea la necessità di sentirsi portata della tragedia: il bilancio provvisorio delle vittime è uniti e sostenuti sia negli interventi di aiuto che nella salito a 2.414, ma la cifra finale sarà molto più alta. Si parla preghiera. Caritas Giappone, pur essendo molto piccola, si di almeno 10 mila. Nella sola cittadina di Minami Sankiru è prontamente attivata. Sono quattro le diocesi più colpite: mancano all’appello 10 mila persone, così come 8 mila Sendai, che ha subito i danni maggiori, Sapporo, Saitama residenti della cittadina costiera di Otsuchi. e Tokyo. A Tokyo, alcune parrocchie si sono attivate per In totale più di 500 mila persone sono state evacuate accogliere e fornire cibo alle persone rimaste bloccate a e si trovano adesso in edifici pubblici, scuole e centri causa dell’interruzione dei trasporti. sportivi senza acqua, gas o elettricità. Uno scenario che il premier giapponese Naoto Kan non ha esitato a definire CONSEGUENZE MONDIALI quanto di più simile alla tragedia delle bombe atomiche La tragedia è destinata ad avere conseguenze mondiali. su Hiroshima e Nagasaki. Intanto la terra continua a I primi effetti si sono già visti con la riapertura in tutta tremare. Europa del dibattito sul nucleare. Solo il tempo ci dirà se le decisioni prese da diversi governi negli ultimi giorni – come la scelta del cancelliere Angela Merkel di chiudere due centrali considerate vetuste - siano state solo una scelta momentanea dettata dall’empatia del momento. Certamente, però, la tragedia giapponese avrà delle conseguenze anche sul piano economico internazionale. Il Giappone è, infatti, la terza potenza economica mondiale (dopo USA e Cina) e la crisi che inevitabilmente la colpirà non potrà che avere ricadute sui mercati internazionali, già provati dalle crisi nord africane. Le prime stime parlano di danni per 180 miliardi di dollari, pari al 3% del PIL giapponese. Le autorità nipponiche hanno stimato una crescita negativa per i prossimi trimestri mentre alcune delle principali industrie del Paese – colossi come Honda e Sony – hanno chiuso parte dei propri stabilimenti per far fronte ai tagli sulle forniture energetiche. I danni alle centrali nucleari priveranno il Giappone per i prossimo futuro di almeno il 10% del proprio approvvigionamento energetico. Questo significa che il Paese asiatico sarà costretto a ricorrere a maggiori importazioni di greggio, almeno 400 mila barili di petrolio in più al giorno. Una richiesta che arriverà in un mercato già teso per le altre crisi. l’intervista Mentre il Giappone rimane con il fiato sospeso in Italia si riaccendono le discussioni e le polemiche sul ritorno al nucleare, l’analisi di Matteo Mascia. Energia nucleare: riesplode il dibattito D opo il terremoto e lo tsunami in Giappone che ha provocato migliaia di morti e una distruzione immane, il mondo è ora con il fiato sospeso per il rischio di una nuova emergenza nucleare. Due nuove esplosioni si sono infatti provocate nella centrale nucleare di Fukushima, nel nord del Giappone, con sette persone disperse e tre feriti. Centinaia di migliaia di persone sono state evacuate, le autorità minimizzano la portata degli incidenti ma tutti hanno paura. E si riapre il dibattito anche in Italia. Ne abbiamo parlato con Matteo Mascia, esperto della Fondazione Lanza. Rischiamo una nuova Cernobyl? “Il pericolo è evidente. Forse sapremo solo più avanti quali incidenti sono effettivamente accaduti e con quali conseguenze. Sicuramente lo stato di rischio è molto elevato. Di fronte a queste situazioni c’è un tentativo di tenere sotto controllo le notizie per evitare il panico. È chiaro che nell’area delle centrali i rischi per la salute delle persone sono mortali e drammatici. Per tutti gli altri le conseguenze saranno pesanti per gli anni a venire, soprattutto per le future generazioni. A Cernobyl si ruppe il tetto che copriva il reattore e ci fu una fuoriuscita di materiale radioattivo verso l’alto. In Giappone il rischio principale mi sembra dovuto al fatto che il terremoto abbia rotto i pavimenti sottostanti e l’eventuale fusione nucleare va verso l’alto ma anche verso le falde, con l’impossibilità di riuscire a recuperare la materia radioattiva. Ma il problema del nucleare – e ne abbiamo avuto esperienza con Cernobyl – è che le radiazioni si spostano con il vento, la pioggia, e le conseguenze si avranno a distanza di migliaia e migliaia di km su altre popolazioni. Non è il caso di sminuire i rischi sulla salute. Anche se il vento soffiasse solo verso il Pacifico non dimentichiamo che noi siamo parte dell’ambiente naturale: se a subire le conseguenze saranno gli esseri viventi dell’Oceano, ci saranno comunque ritorni negativi sulla salute di tutti”. Perfino un Paese altamente tecnologico come il Giappone, di fronte ad eventi imprevisti, non è riuscito a garantire la sicurezza delle centrali. A questo punto è necessaria una riflessione anche in Italia, dove il dibattito sul nucleare è acceso. “Quello che sta accadendo dimostra che, per quanto l’uomo riesca a prevedere dei margini di sicurezza, la natura non li rispetta. Il reattore era stato progettato per resistere a scosse di 6 gradi della scala Richter, ma la scossa è stata quasi del 9° grado. Non si pensava che in quella zona si potesse avere un terremoto di quelle dimensioni, invece è avvenuto. Quando ci si trova a gestire tecnologie ad alto rischio come il nucleare, i margini di sicurezza non sono mai sufficienti. Non si tengono in considerazione, ad esempio, i possibili eventi imprevisti dovuti ai cambiamenti climatici. Sono margini sui quali bisognerebbe aprire una riflessione onesta anche nel mondo scientifico. Non so se il nostro Paese sarà capace di realizzare, su questi temi, un confronto franco sui rischi, la gestione della sicurezza, i costi, una effettiva trasparenza. L’impressione è che si vada avanti solo per schemi ideologici per cui o si è favore o si è contro il nucleare, senza entrare nel merito delle questioni, che sono tante. Bisogna uscire dalla logica ideologica e affrontare i problemi”. La preoccupazione per la salute può far nascere un consenso trasversale in grado di influire sulle decisioni politiche, nonostante le pressioni di altre lobby? “Certamente sì. Su temi come la salute, la sicurezza, l’acqua, è difficile mantenersi dentro uno schieramento politico o culturale. Anche sul tema del nucleare la gente si sente coinvolta. Ciò di cui abbiamo più bisogno in Italia è un piano energetico nazionale sulle esigenze energetiche: quali priorità, quali prospettive e scenari diversi, sulla base di dati, il più possibile condivisi anche dal mondo scientifico. Politica e scienza dovrebbero cercare criteri comuni su cui sviluppare una riflessione che porterà a delle scelte. E chi fa le scelte se ne assumerà la responsabilità”. Com’è la posizione della Chiesa sul nucleare a scopi civili? “In questi ultimi anni la Chiesa ha detto parole importanti e forti sulla salvaguardia del creato. Negli ultimi documenti pontifici è emerso un indirizzo forte: necessità di collaborare sull’efficienza energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili. Non chiude la strada alla ricerca scientifica, al nucleare di fissione, ma indica la necessità di lavorare soprattutto sul fronte degli stili di vita: consumare di meno, usare risorse rinnovabili, cercare l’efficienza energetica e rispettare l’ambiente. Non dimentichiamo che con il nucleare l’estrazione dell’uranio ha conseguenze molto negative sull’ambiente e poi nessun Paese al mondo ha risolto il problema di dove mettere le scorie, con un forte rischio di inquinamento radioattivo per le future generazioni”. a cura di PATRIZIA CAIFFA 7 Cultura 8 Sabato, 19 marzo 2011 La “Via Crucis” ■ A. M. Canopi Ha salvato ogni uomo (EDB) Attraverso il cammino della Via Crucis, con sapienza ed esperienza madre Canopi accompagna il credente a contemplare in Cristo salvatore del mondo l’Ultimo con gli ultimi, colui si fa carico di tutta la debolezza umana. La struttura classica del sussidio (per ogni stazione: un brano biblico, una breve meditazione, una preghiera litanica, un’invocazione) favorisce la partecipazione dei fedeli, anche grazie alla semplicità e alla profondità delle meditazioni (euro 1,70). ● Pubblicato il primo ● Dalle prime dei quattro volumi che testimonianze sino concludono l’opera omnia alla fine del XIV secolo ● Nostra intervista ai tre autori A. Cosma, V. Da Gai, G. Pittiglio Iconografia agostiniana ■ Luigi Maistrello Nel silenzio dell’amore (Paoline) L’autore, un parroco vicentino, propone 14 stazioni della Via crucis seguendo, in maniera personale e pastorale, il percorso della passione del Signore. Il testo è strutturato in modo lineare: dopo la preghiera iniziale, ogni stazione della Via crucis è introdotta da un brano del Vangelo, cui segue un commento che intende coinvolgere e attualizzare la parola di Dio nella vita personale e in quella della comunità cristiana. Segue una preghiera dell’autore, che si immedesima con un personaggio evangelico e che ripropone il tema della stazione stessa. Si conclude con una preghiera responsoriale e l’orazione finale (euro 3,00). ■ Guglielmoni - Negri Volto amico: Via Crucis per ragazzi (Paoline) Via crucis per ragazzi incentrata sul volto di Gesù, immagine che fa da filo conduttore in tutte le stazioni e che dà unitarietà alle meditazioni. A ogni stazione gli autori mettono in evidenza un aspetto particolare del volto di Cristo che, lungo la via verso la croce, appare ora angosciato, ora mite, ora sfigurato, ora misericordioso, ora luminoso. Poiché ogni uomo è volto di Cristo, si invita a riconoscere Gesù in ciascuna delle persone che abbiamo accanto, specialmente nelle situazioni di difficoltà. Chiude il sussidio una sezione espressamente dedicata agli educatori, che raccoglie pensieri, riflessioni e preghiere relative all’immagine del volto (euro 4,50). ■ Diocesi di Trieste Via Crucis (Paoline) Le 14 stazioni della Via crucis sono proposte secondo uno schema semplice ed essenziale, per aiutare a vivere e a partecipare con frutto a questa diffusa pratica di pietà del tempo quaresimale. Ogni stazione è così strutturata: - Il fatto: il brano del Vangelo in cui si richiama quanto meditato nella stazione; - Una proposta di riflessione: un breve commento tratto dagli autori classici della spiritualità (Caterina da Siena, Bonaventura, Angela da Foligno, Ignazio di Antiochia) per assimilare la parola di Dio; - Una preghiera finale per mettere a frutto quanto meditato nella stazione (euro 4,00). pagina a cura di Agostino Clerici P roprio in questi giorni è apparso il primo volume dei quattro dedicati alla’iconografia, che vanno a completare un’opera monumentale, la Nuova Biblioteca Agostiniana, fondata da padre Agostino Trapé e diretta ora da padre Remo Piccolomini. Si deve all’editore Città Nuova se l’intento di pubblicare in versione critica e bilingue tutta la produzione di sant’Agostino è giunto in porto nell’arco di un tempo relativamente breve, dal 1965 - anno in cui apparve l’edizione delle “Confessioni” - sino al 2 marzo 2011, quando a Benedetto XVI è stato consegnato l’ultimo volume degli Indici insieme al primo volume dedicato all’iconografia: ottanta volumi in quarantasei anni di lavoro. “Quest’opera fa onore alla Chiesa”, è stato il commento entusiasta del Papa rispetto al lavoro che egli stesso definisce “immenso”, al riguardo di un santo a lui tanto caro su cui ha svolto studi approfonditi. Ai tre autori del primo volume dell’Iconografia Agostiniana (Città Nuova, pagine 614, euro 96,00) - Alessandro Cosma, Valerio Da Gai, Gianni Pittiglio - abbiamo rivolto alcune domande. riassumerlo padre Trapè? “L’idea di ripercorrere per la prima volta in maniera sistematica l’evoluzione e la diffusione delle rappresentazioni di Agostino dalle origini al XVIII secolo costituisce il complemento ideale alla monumentale edizione dell’opera omnia dei suoi scritti. Attraverso la documentazione e l’analisi delle innumerevoli testimonianze artistiche relative al santo, infatti, è stato possibile documentare il processo di continua ripresa e trasformazione della figura di Agostino che ha avuto nelle rappresentazioni artistiche la sua concretizzazione visiva, in perfetto parallelismo con la diffusione dei suoi scritti e del suo pensiero. L’attenzione alla sua rappresentazione, del resto, è stata più volte nei corso dei secoli al centro di accesi dibattiti che confermano non solo l’importanza delle immagini nella tradizione cattolica, ma anche la centralità della sua raffigurazione per Prof. Cosma, quattro volumi previsti per completare l’opera omnia di sant’Agostino. Che significato ha documentare in modo così preciso la storia dell’iconografia per un personaggio come Agostino, uomo pastore mistico, come ebbe a la diffusione del suo culto e della sua figura, in particolare per gli Ordini che ne seguivano la Regola”. Prof. Da Gai, avete individuato un lasso temporale che termina con il Settecento: qual è il motivo di questa scelta? E come è stato, alla fine, organizzato e redatto il lavoro di ricerca, che credo sia stato amplissimo e abbia comportato qualche taglio? “La scelta cronologica è stata dettata essenzialmente sulla base della novità, quantità e qualità delle immagini riguardanti l’iconografia e corrisponde sostanzialmente anche a una più generale parabola delle committenze a carattere religioso. L’Illuminismo, la Rivoluzione Francese, nonchè la stessa lotta per l’indipendenza e unificazione dello stato italiano contribuiranno in maniera decisiva al ridimensionamento del prestigio religioso, politico ed economico della Chiesa Romana e conseguentemente dei vari Ordini religiosi, le cui avvisaglie si erano già intraviste almeno a partire dalla seconda metà del Seicento. Conseguentemente si coglie una flessione nell’ambito del mecenatismo religioso per motivazioni soprattutto di ordine economico. Durante il XIX e XX si assiste anche ad un sempre minore interesse nel trasmettere messaggi religiosi e politici mediante una produzione figurativa, rispetto all’affermarsi di nuovi media decisamente più efficaci per impatto e diffusione, quali la stampa, la radio e la televisione”. Un percorso artistico per contemplare Agostino Prof. Pittiglio, se doveste identificare un ideale percorso artistico, che sia significativo ai fini di una percezione iconografica di sant’Agostino, quali luoghi in Italia indichereste che meglio di altri offrono la possibilità di “conoscere” visivamente la vita del santo vescovo di Ippona? “Il nostro volume è indubbiamente italiocentrico. Per questo direi che per chi volesse creare un percorso geografico sull’iconografia agostiniana, dovrebbe considerare tappe fondamentali Pavia, dove il corpo di Agostino è arrivato dalla Sardegna sin dall’inizio dell’VIII secolo grazie al re longobardo Liutprando, e dove nella seconda metà del ‘300 venne realizzata la strepitosa arca per conservare i resti del santo. L’arca di sant’Agostino è uno dei documenti iconografici più completi di tutta la storia dell’iconografia agostiniana con ben 19 riquadri, superata nel Medioevo solo dalla vetrata tedesca di Erfurt. Naturalmente sono i cicli a permettere una maggiore conoscenza della vita di Agostino attraverso le immagini e, rimanendo in Italia, in questo senso sono altre tappe fondamentali la chiesa di Sant’Agostino di Fabriano con la bella cappella-torre dedicata alla vita del santo e la cappella maggiore della chiesa di sant’Agostino a Montalcino. A Fabriano, ma nel museo civico, è conservata anche l’importantissima prima raffigurazione della Consegna della regola agli eremitani, attribuita a Francesco di Bocco, e che si inserisce nella complessa questione di Agostino come fondatore degli ordini nell’ambito del Concilio di Lione del 1274. Tra le altre opere singole, invece, l’immagine del Patrarchio lateranense è la prima, di VII-VIII sec., per questo importantissima, ma impossibile da vedere nei normali percorsi di visita del Sancta Sanctorum di Roma, e per questo la prima opera in termini cronologici che una persona interessata all’argomento può vedere è il Dittico di Boezio conservato nel Museo di Santa Giulia a Brescia. Molto bella la sequenza degli ‘Agostino’ rappresentata nei mosaici, che però dal punto di vista iconografico non offre molti spunti, dato che il santo è di solito raffigurato stante in diverse serie di padri della Chiesa: questo vale per i mosaici siciliani di Monreale, Palermo (Cappella Palatina) e Cefalù, per quelli veneziani della Basilica di san Marco e per l’abside della basilica di San Clemente a Roma. La serie dei dottori della Chiesa coinvolge Agostino in moltissimi altri luoghi, tra cui Modena, con il bellissimo ambone di Anselmo da Campione della prima metà del XIII secolo. Infine, come capolavori pittorici, i capisaldi trecenteschi sono sicuramente la volta della basilica superiore di Assisi affrescata da Giotto e quella del cappellone di san Nicola a Tolentino”. Cultura Benedetto XVI. Presentata ufficialmente la seconda parte. Sabato, 19 marzo 2011 9 Libreria dei ragazzi ■ Gruppo Sicomoro Pane di vita (San Paolo) Ecco un percorso artistico sulla Comunione. Il volume ruota attorno agli incontri di Gesù e l’eucaristia, offrendo differenti approcci: la lettura delle opere d’arte in parallelo alla storia dei vangeli, i segreti e le simbologie delle opere spiegate nel dettaglio (euro 14,00). ■ M. H. Delval I Volti di Dio per i piccoli (San Paolo) Gesù di Nazaret “A nche se naturalmente il fatto che il suo primo volume sia Nella premessa il Papa gioia resteranno sempre stato accolto anche dal teologo protestante dettagli da discutere, Ringleben, autore di un altro testo annuncia l’intenzione Joachim spero tuttavia che mi sia su Gesù e - aggiunge il Papa - “per così stato dato di avvicinarmi alla figura del un fratello ecumenico”. Ciò dimostra di scrivere “un piccolo dire, nostro Signore in un modo che possa che, “pur con approcci teologici differenti, essere utile a tutti i lettori che vogliono è la stessa fede che agisce, avviene un fascicolo” dedicato incontrare Gesù e credergli”. Così, con incontro con lo stesso Signore Gesù. Spero una doppia firma “Joseph Ratzinger che ambedue i libri, nella loro diversità all’infanzia di Gesù - Benedetto XVI”, il Papa presenta e nella loro essenziale sintonia, possano l’obiettivo principale del suo lavoro su costituire una testimonianza ecumenica per completare la lettura “Gesù di Nazaret” giunto al secondo che in questa ora, a modo suo, può servire volume che ripercorre la vita di Gesù alla comune missione fondamentale dei della figura di Gesù “Dall’ingresso in Gerusalemme fino alla cristiani”. Infine, Benedetto XVI annuncia risurrezione”. Il testo è stato presentato il l’intenzione di mantenere la promessa 10 marzo, presso la Sala Stampa vaticana, dal cardinale Marc fatta nella prima parte del libro, ribadendo cioè la volontà di Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, (nella scrivere un “piccolo fascicolo” sull’infanzia di Gesù, “se per foto) e da Claudio Magris, scrittore e germanista. questo mi sarà ancora data la forza”. Uno degli autori più ambiti al mondo. Alla diffusione del Le ragioni della gioia cristiana. È la “gioia cristiana”, la volume, la sala stampa vaticana ha reso noto i contratti chiave di lettura del volume, come indica lo stesso Benedetto editoriali stipulati per questa edizione. Sono già in corso o XVI quando ricorda che Cristo salendo al cielo “tiene le concluse le traduzioni in 20 tra le lingue principali al mondo, sue mani stese su di noi” per proteggere tutta l’umanità. comprese catalano, ceco, malayalam, ucraino, ungherese. In “Nell’andarsene Egli viene per sollevarci al di sopra di noi trattativa le traduzioni in arabo, coreano, greco, giapponese. stessi e aprire il mondo a Dio. Per questo i discepoli poterono Sono invece una trentina i Paesi e gli editori che hanno gioire, quando da Betania tornarono a casa. Nella fede già siglato contratti di pubblicazione, nei principali Paesi sappiamo che Gesù, benedicendo, tiene le sue mani stese su compresi Croazia, Bosnia, Erzegovina, India, Malta, mentre le di noi. È questa la ragione permanente della gioia cristiana”. trattative sono avanzate per Libano e Medio Oriente, Corea, La nuova Legge proposta da Gesù. La nuova legge proposta Grecia e Giappone. Alcuni tra i principali editori hanno già da Gesù “non è una nuova norma, ma l’interiorità nuova siglato contratti di pubblicazione. donata dallo stesso Spirito di Dio”. Quanto al tradimento Uno sguardo sul “Gesù reale”. Già nella premessa al di Giuda, simbolo di tutti i tradimenti da parte degli primo volume, papa Benedetto XVI aveva detto che era uomini, Benedetto XVI scrive che “attraverso una serie di suo desiderio illustrare la figura e il messaggio di Gesù. forme apparentemente minute d’infedeltà” egli “decade “Esagerando un po’ - scrive il santo Padre -, si potrebbe dire spiritualmente e così, alla fine, uscendo dalla luce, entra nella che io volevo trovare il Gesù reale”. “Ho cercato - prosegue - di notte e non è più capace di conversione”. sviluppare uno sguardo sul Gesù dei Vangeli e un ascolto di La passione di Gesù. “Nella passione di Gesù, tutto lo Lui che potesse diventare un incontro e tuttavia, nell’ascolto sporco del mondo viene a contatto con l’immensamente in comunione con i discepoli di Gesù di tutti i tempi, giungere Puro (...). Lo sporco del mondo viene realmente assorbito, anche alla certezza della figura veramente storica di Gesù. annullato, trasformato mediante il dolore dell’amore Questo compito era nella seconda parte ancora più difficile infinito”. Questa trasformazione radicale avviene al momento che non nella prima, perché solo nella seconda s’incontrano della risurrezione di Gesù che - aggiunge - “è una sorta le parole e gli avvenimenti decisivi della vita di Gesù”. di ‘mutazione decisiva’ (...), un salto di qualità”. In essa “è Un terzo volume sull’infanzia di Gesù. Nella premessa, stata raggiunta una nuova possibilità di essere uomo, una papa Benedetto confessa che è stato per lui un motivo di possibilità che interessa tutti”. Narrativa San Paolo Ragazzi Un libro di Silvia Vecchini La fattoria delle uova volanti, tra struzzi, cavalli e mucche alla riscossa Il grande fascino della figura di Maria Ricordate nonna Topina, l’arzilla vecchietta che alleva lumache, accudisce i suoi nipotini Cecilia ed Elia e cuginetti, ha un’amica strampalata come lei di nome Zoe e … “nonostante il passare dei mesi e delle stagioni non ha ancora messo giudizio”? Nata dalla fantasia della scrittrice Zita Dazzi, moglie e madre di quattro figli e giornalista del quotidiano “La Repubblica”, nonna Topina torna in libreria con una nuova avventura: questa volta si va in campagna dai cugini Gino, detto Coda, e Pina, soprannominata Artiglio, due anziani gemelli proprietari della “Fattoria alla fine del mondo”. In questo romanzo, pubblicato nella Collana Narrativa San Paolo Ragazzi, non mancano davvero brio ed umorismo tra struzzi, cavalli e mucche alla riscossa, principi principesse, marmellate e lucciole per lanterne: persino i nomi dei personaggi sono un programma, Arcimboldo, Leone, Omar, Alisea, Jessica e il cane Pimpa. Morale della favola: quello che conta davvero non è l’età, ma un cervello che continua a desiderare di volare! ZITA DAZZI – illustrazioni di BARBARA BONGINI, La Fattoria delle Uova Volanti, San Paolo, 2011, pagine 142, euro 10,00. è grande il fascino che esercita da sempre la figura di Maria, tanto da aver ispirato gli artisti di ogni tempo e tra essi moltissimi scrittori. Questo romanzo, scritto per i ragazzi con un taglio descrittivo e stilistico adatto anche ad un pubblico più maturo, racconta la storia di Mirjam. Ella – la sposa promessa a Yoseph - sembra custodire un segreto, che sfugge perfino a lei stessa: scoprirà che la voce che da sempre la accompagna è quella di una chiamata, a diventare la madre di Yeshua, il Figlio dell’Altissimo. La storia di Mirjam è il racconto della Natività, narrata in prima persona da tutti i protagonisti e testimoni dell’evento, compresi gli animali e gli oggetti inanimati. Mirjam ha la fragilità e la forza di una giovane donna disposta a fare la volontà di Dio: il suo sì la rende la prima discepola del Bambino che ha in grembo. Il procedere del racconto rivela la predilezione dell’autrice per la poesia, ed il linguaggio svela la sua passione per le Scritture e per la loro lingua. Il romanzo è pubblicato nella Collana di Narrativa della San Paolo Ragazzi; della stessa autrice Rabbunì, uscito nel 2009. SILVIA VECCHINI, Mirjam, San Paolo, 2011, pagine 308, euro 16,00. Il libro di Marie Helene Delval (con illustrazioni di Barbara Nascimbeni) vuole aiutare i più piccoli a conoscere Dio: “il suo volto” è via via ispirato alla bellezza della Terra, all’immensità del cosmo e ai misteri del cuore umano. Dio è soffio, luce, parola, silenzio, cammino, cittadella, promessa, sapienza, alleanza, mistero, santità, misericordia, re, grande, piccolo, padre, vita: brevi frasi ed immagini evocative commentano ciascuno dei volti di Dio. Un approccio originale e ricco (euro 15,00). ■ Strada - Spini 1861: un’avventura italiana (Paoline) Chissà che cosa ne pensano i più giovani del tricolore, dell’inno di Mameli e dei 150 anni dell’unità d’Italia? Questo romanzo 10 + (con illustrazioni di Luca Salvagni) vuole essere un salto nel passato, tra i garibaldini della spedizione dei Mille. Iano è il figlio di un rivoluzionario in esilio a Milano, ed il suo cuore è per Agata, il cui padre è al servizio dei Borboni. La loro storia di ragazzi innamorati si intreccia con il travaglio dell’unità d’Italia, e il loro viaggio si snoda da Marsala a Reggio su su fino a Milano. Con tanto di happy end, il giorno 17 marzo: “Onore agli italiani, ai Mille e a tutti i patrioti! Che il loro non sia un sogno vano” (euro 12,00). ■ Charles Delhez Pregare? Facile! (Paoline) Risposte franche ed interessanti a molte domande che si pongono i ragazzi, forse anche gli adulti: perché pregare? Dio ha bisogno della nostra preghiera? È meglio pregare o aiutare gli altri? Come fare per iniziare a pregare? L’autore è un sacerdote gesuita: sulla rivista belga Samuel, rivolta ai ragazzi dai 9 ai 13 anni e da lui fondata, risponde da anni alle domande dei bambini sulla fede. Si coglie l’esperienza dell’autore nel relazionarsi con il mondo dei più giovani: il linguaggio è adatto ai giovanissimi, e le risposte intendono invogliare alla ricerca, alla riflessione ed all’approfondimento. La preghiera – suggerisce Delhez – non è un insieme di formule, ma la possibilità di incontrare Gesù nella propria vita e di camminare in sua compagnia. Il libro, che è illustrato, presenta anche alcuni ritratti di grandi personaggi biblici maestri di preghiera: Abramo, Mosè, Davide, Elia, Maria e Paolo. Sono riportate pure alcune preghiere della tradizione cristiana ed altre per le diverse circostanze della vita. Le illustrazioni del volume sono di Chantal Cazin, Stephane Girel ed Eric Puybaret (euro 19,00). a cura di Elena Clerici Quaresima 10 Sabato, 19 marzo 2011 ● Un bel volume curato da I. De Francesco, C. Noce e M.B. Artioli ● Il mondo ebraico, quello greco-romano e uno sguardo all’islam ● Tredici le testimonianze con testi siriaci, latini e greci Il digiuno nella Chiesa antica. Un percorso. O ltre cinquecento pagine sul digiuno nella Chiesa antica possono apparire oggi come uno scavo di “archeologia spirituale”, qualcosa insomma che può interessare solo a qualche specialista delle tradizioni degli antichi. Ma sarebbe questo un giudizio affrettato e ingeneroso nei confronti del prezioso lavoro svolto da Ignazio De Francesco, Carla Noce e Benedetta Artioli, che hanno raccolto tredici testimonianze patristiche sul digiuno cristiano. Ciò che ancor più impreziosisce il volume - come è nello stile della collana “Letture cristiane del primo millennio” dell’editore Paoline - è la ricca introduzione che occupa ben 174 pagine. Esse approfondiscono in particolare il mondo ebraico e quello greco-romano, riservando uno spazio anche al digiuno nell’islam (tramandato sino nelle nostre terre come pratica del mese di Ramadan, riflesso e sviluppo del tempo quaresimale cristiano, che risente però anche degli influssi giudaici). Del resto la pratica del digiuno è presente in tutte le civiltà e culture umane e s’interseca con la storia variegata dell’ascetismo. Al giorno d’oggi, poi, la pratica antica del digiuno incrocia le moderne sensibilità rispetto al cibo (che giungono anche a forme patologiche di rifiuto basato su motivazioni psicologiche e legate ad una certa immagine del corpo veicolata dalla pubblicità e dagli stilemi comunemente diffusi). Insomma, questo tema è tutt’altro che archeologico e le pagine di questo volume meritano grande attenzione da parte di chi, cristiano, voglia scoprire o riscoprire le dimensioni di una delle tre opere quaresimali per eccellenza. La prima cosa che deve essere messa in chiaro - e che le testimonianze patristiche offerte dal volume mettono in luce - è la fondazione radicalmente cristologica del digiuno cristiano, che va ben oltre esigenze penitenziali: “Verranno i giorni in cui lo Sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno” (Lc 5,35). è in questo preciso orientamento cristologico ■ Diritto al cibo Fondamentale per l’uomo e per la sua vita “Il diritto all’alimentazione è un diritto fondamentale dell’uomo, in quanto strettamente legato al diritto alla vita”. È quanto ha detto, monsignor Tomasi, osservatore della Santa Sede all’Onu, intervenendo a Ginevra, la scorsa settimana, durante la sedicesima sessione del Consiglio dei diritti umani sul tema “diritto al cibo”. Nonostante una lieve diminuzione - la prima in 15 anni - nel 2010 erano ancora quasi un miliardo le persone nel mondo ad essere sottonutrite. Rimane così ancora lontano il Primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio (MDG), che punta a dimezzare la percentuale di persone sottonutrite nei paesi in via di sviluppo dal 20% nel 1990-92 al 10% nel 2015. Secondo Oliver De Schutter, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per il “diritto al cibo”, la strada per risolvere il problema della fame passa per lo sviluppo del settore agricolo, specialmente nei Paesi in via di sviluppo. Secondo l’esperto, di fronte alla crescita della popolazione mondiale, avremo la necessità di aumentare la produzione del 70% entro il 2050, senza dimenticare che ad oggi il 50% dei cereali prodotti nel mondo sono destinati alla alimentazione degli animali. Potenziare il settore agricolo non è però sufficiente. Il problema è, infatti, come si aumenta la produzione. Potenziare l’agricoltura industriale, oggi predominante, non è una scelta sostenibile ecologicamente perché porterà – come sta già avvenendo – ad una devastazione degli ecosistemi e alla riduzione della biodiversità. Per De Schutter la strada da seguire è quella della agro-ecologia che mira al potenziamento della produzione mediante la diversificazione delle culture, la riduzione dell’impatto ambientale e l’utilizzo di fertilizzanti e insetticidi naturali. Sulla tematica del diritto al cibo si concentrerà anche la rassegna “Fa la cosa giusta” a Milano dal 25 al 27 marzo (leggi l’approfondimento a pagina 18 di questo numero). MICHELE LUPPI che trova la sua specificità il digiuno cristiano. Quand’anche dovessimo trovare, ad esempio, tracce di una similitudine esteriore in altre culture - pensiamo appunto al Ramadan islamico - resterebbe questo “scarto” originario, che non può mancare in una corretta prassi di digiuno cristiano. Detto questo, le voci lontane dei Padri aiutano la comunità cristiana di oggi a rifondare questa prassi in un modo ortodosso, tale che possa sfuggire a tendenze “dietetiche” o legate a questa o a quella filosofia new age. Gli autori antichi scelti dai tre curatori dell’antologia sono: Afraate il Persiano, Efrem il Siro, il Libro dei Gradi per la letteratura siriaca; Tertulliano, Ambrogio, Agostino e Leone Magno per la patristica di lingua latina; Clemente Alessandrino, Basilio di Cesarea, Marco il Monaco, Eusebio di Alessandria, Doroteo di Gaza e Giovanni Damasceno tra gli autori di lingua greca. La scelta - come ogni operazione antologica - ha i suoi vantaggi e anche qualche lacuna. Possiamo segnalare la mancanza IGNAZIO DE FRANCESCO CARLA NOCE - MARIA BENEDETTA ARTIOLI, IL DIGIUNO NELLA CHIESA ANTICA. TESTI SIRIACI, LATINI E GRECI, PAOLINE, PAGINE 540, EURO 39,00 Una Quaresima di preghiera e digiuno fatto carità Nella riflessione del Vescovo Diego, nel Mercoledì delle Ceneri, un invito ad andare incontro alla Pasqua con gioia rinnovata. Foto William «T ornare a Dio con tutto il cuore. Prepararsi alla Santa Pasqua accrescendo la propria conoscenza della Parola di Dio, pregando e facendo opere di penitenza che sappiano diventare gesti di carità… Ricordando che siamo in cammino, ma non da soli». Con questa invocazione il vescovo della diocesi di Como, monsignor Diego Coletti, ha introdotto la scorsa settimana, in Cattedrale, alle ore 12.45 la Liturgia della Parola nel Mercoledì delle Ceneri, e poi nel pomeriggio, alle ore 18.30, la Santa Messa. In particolare, quello della tarda mattinata, è stato un appuntamento che si rinnova per il secondo anno e che vuole diventare «una tradizione – ha sottolineato lo stesso Vescovo esprimendo gratitudine per i moltissimi fedeli convenuti –. La scelta di dedicare alla preghiera questo momento, che cade proprio nel cuore della nostra giornata, in un orario solitamente dedicato al pranzo, è molto significativa: vuol dire che Dio non è l’ultima delle nostre preoccupazioni». Nella sua omelia monsignor Coletti ha preso le mosse dal concetto di “penitenza”, riprendendo le parole della Prima Lettura tratte dal libro di Gioele. «”Penitenza”… Sembra un concetto “fuori moda”! La negazione della bellezza della vita! Al contrario, invece, come scrive Gioele, la penitenza è un’occasione per la lieta e rigorosa affermazione di una fedeltà perduta… è un’opportunità per “fare ritorno” dopo esserci allontanati da Dio, dalla verità, dalla dignità, dalla bellezza e dalla trasparenza della nostra vita. Facciamo “penitenza” non con l’orgoglio di chi vuol fare da sé, ma con l’umiltà di chi, con scelte concrete, di un autore greco come Giovanni Crisostomo, mentre l’unico testo di Agostino lascia fuori tutta la “teologia pastorale” del vescovo di Ippona contenuta nei sermoni quaresimali (si veda per questo l’antologia curata da padre Remo Piccolomini nella “Piccola Biblioteca Agostiniana” di Città Nuova). Ma queste sono note a margine. Il volume sul digiuno nella Chiesa antica è veramente prezioso. AGOSTINO CLERICI chiede perdono. La penitenza ci consente di rimettere al centro il nostro rapporto con Dio: la Quaresima è il momento favorevole per il recupero della verità e per incontrare la misericordia del Padre. Un Padre che (come ci ha detto il Vangelo di Matteo), ci conosce nel segreto… Dio ci vede… Non è una minaccia: non ci guarda come un giudice severo, un gendarme, un controllore… Egli vede nel segreto del nostro cuore e ci ricompenserà: una ricompensa che non si traduce nella ricerca della fama o di beni concreti, ma nella sovrabbondante misericordia di un Padre che ci vede con sguardo amorevole». Continuando nella sua riflessione monsignor Coletti ha messo in evidenza l’importanza della preghiera e del digiuno trasformato in elemosina. L’invito rivolto dal Vescovo a tutti i fedeli è stato di offrire il corrispettivo del proprio pasto per l’avvio della nuova missione diocesana in Perù, a Carabayllo, dove si trovano due sacerdoti diocesani “fidei donum”. «Curiamo la ripresa forte della nostra preghiera – ha sollecitato ancora monsignor Coletti – e facciamo in modo che il pregare si trasformi nell’ascolto attento della Parola di Gesù. Partiamo e ritorniamo alla Parola come linfa per il nostro dialogo con il Signore!». Il Vescovo ha inoltre suggerito la lettura integrale, dal Vangelo di Matteo, del “Discorso della Montagna”: «leggetelo durante la Quaresima, più e più volte, perché questo testo è considerato la “legge fondamentale del rinnovamento cristiano del mondo”. Torniamo con animo e cuore sempre nuovi a questo Vangelo e da qui ripartiamo per la nostra preghiera, che può essere il rosario, la meditazione personale, l’adorazione eucaristica… E allora la Santa Pasqua ci verrà incontro con letizia e ci farà comprendere la sua forza misericordiosa e liberante per la nostra vita». Prima del congedo finale, ed esprimendo ancora la sua gratitudine, il Vescovo ha chiesto due impegni precisi per il tempo di Quaresima. «Innanzitutto riscopriamo spazi di silenzio. La nostra è una vita travolta da chiacchiere, rumori, parole inutili… Ritroviamo spazi di silenzio se vogliamo che la Parola di Dio ci parli!». E il secondo: «Non abbiamo vergogna, né falso pudore, a vivere gesti espliciti di preghiera in famiglia, con i figli, fra moglie e marito, affinché la preghiera sia davvero “domestica” e non estranea». E.L. Chiesa Locale Agenda del Vescovo Lunedì 21 marzo A Como, mattina e pomeriggio, udienze e colloqui personali. Martedì 22 marzo A Morbegno, mattina e pomeriggio, aggiornamento del clero: incontro unitario per i sacerdoti di tutta la diocesi. Da venerdì 25 a domenica 27 marzo Visita pastorale alla Zona Bassa Valtellina: parrocchie di Caspano, Cevo, Roncaglia, Civo, Mello. ■ Ufficio Liturgia Ministri straordinari della Comunione La riunione generale dei ministri straordinari della Comunione Eucaristica, per i quali parroci e superiori delle case religiose hanno inviato all’Ordinario Diocesano domanda di rinnovo per il triennio 2010-2013, si terrà: - a Sondrio, presso l’Oratorio Sacro Cuore, via Gianoli, domenica 20 marzo dalle ore 9.30 alle ore 12.30 (non è prevista la partecipazione insieme alla Celebrazione Eucaristica). - a Como, presso l’Istituto Canossiano, via Balestra 10, domenica 27 marzo dalle ore 14.00 alle ore 17.00. Se qualche parroco, anche a motivo dei numerosi avvicendamenti, non avesse ancora inviato domanda di rinnovo per i propri ministri è invitato a farlo al più presto recapitando la domanda, scaricabile dal sito diocesano, presso l’Ufficio per la Liturgia. Si ricorda che è necessario inoltrare domanda di rinnovo per tutti i ministri, anche per coloro che avessero ricevuto il mandato nell’ultima parte del triennio trascorso. ■ Famiglie Disponibile il libretto per la benedizione 2011 È possibile prenotare il libretto per la benedizione delle famiglie “Famiglia, testimone di vita”. Il testo offre riflessioni e approfondimenti a partire dal documento Cei sull’educare. Telefonare da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 18.00, allo 031-263533. ■ Quaresima Incontri sulla Parola al Monastero di Grandate In Quaresima al Monastero benedettino di Grandate (Co) è possibile partecipare a incontri serali sulla Parola di Dio. Appuntamento, alle ore 20.30, venerdì 18, 25 marzo; 1, 8, 15 aprile. 11 ◆ Aggiornamento Clero A Morbegno l’incontro del 22 marzo M artedì 22 marzo, a Morbegno, presso il complesso parrocchiale San Giuseppe, si terrà il terzo appuntamento di Formazione del clero, aperto a tutti i sacerdoti della Diocesi. La relazione centrale sarà svolta da monsignor Franco Giulio Brambilla, vescovo ausiliare di Milano, e avrà come tema la formazione cristiana, teologica e pastorale, dei fedeli laici. Il tema si inserisce nel contesto più vasto dell’educare quale indicazione pastorale della Chiesa italiana per il decennio. Monsignor Brambilla illustrerà: la questione generale della formazione della coscienza cristiana come educazione del sensus fidei del battezzato, chiamato ad animare cristianamente il tessuto antropologico della vita secolare (affetti, lavoro e festa, fragilità, tradizione, cittadinanza); la questione particolare della formazione pastorale delle “comunità apostoliche”, ossia di quei laici chiamati più da vicino a una collaborazione e corresponsabilità nella vita e nell’azione delle comunità cristiane; le istituzioni, i contesti e gli ambiti territoriali (diocesi, zona, vicariato, comunità pastorali) nei quali tale azione formativa deve concretizzarsi, in rapporto alle prospettive della “pastorale integrata” e della ristrutturazione territoriale della diocesi in corso d’opera. Vista l’importanza dell’argomento trattato è vivamente raccomandata la presenza corale dei presbiteri per tutta la giornata. Il programma è il seguente: ore 9.45 - arrivi e prenotazioni del pranzo; ore10.00 - Ora Media; ore 10.10: relazione di monsignor Brambilla: Formazione dei fedeli laici. Educazione della coscienza cristiana e abilitazione pastorale; ore11.15 - pausa; ore 11.30 - discussione a gruppi; ore 13.00 - pranzo; ore 14.30 - ripresa assemblea (relazioni gruppi, risposte relatore); ore 16.00 - conclusioni del Vescovo. ■ Il convegno nazionale degli incaricati diocesani Giovedì 24 marzo A Como, Consiglio Episcopale. Sabato, 19 marzo 2011 Per la Chiesa, “Educare al sovvenire” I l cardinale Angelo Bagnasco ha aperto il convegno con una prolusione che ha fatto riferimento alle linee programmatiche proposte dalla Conferenza Episcopale Italiana per il prossimo decennio: il compito educativo della Chiesa. Ha ripreso la lettera dei Vescovi pubblicata nell’ottobre 2008 “Sostenere la Chiesa per servire tutti”. Il punto di partenza della riforma concordataria che ha cambiato il modo di sostentamento della Chiesa è la verità proposta dal Concilio Vaticano II: la Chiesa è mistero di comunione. Ne deriva la corresponsabilità, cioè la coscienza di appartenere a una comunità che ci sta a cuore e della quale ci sentiamo responsabili nel costruirla e nel mettere a disposizione i beni in base alla effettive disponibilità. Altro punto toccato è la trasparenza nel mostrare come vengono usati i mezzi economici che abbiamo a disposizione. La credibilità della Chiesa è rafforzata dalla chiarezza e dalla limpidezza del comportamento. “Educare al Sovvenire è una via assai concreta per accrescere il senso di appartenenza ecclesiale, la partecipazione e la corresponsabilità”. Il Convegno è poi proseguito con la presenza di altre grosse personalità sia religiose che laiche, tra le quali S.E. monsignor Giancarlo Bregantini, monsignor Dario Viganò, monsignor Vittorio Peri, il prof. Luca Diotallevi, il prof. Leonardo Becchetti, il prof. Giuseppe Savagnone. In conclusione sono state proposte determinazioni concrete da attuare anche nella nostra diocesi. Il 1° maggio celebreremo la giornata nazionale di sensibilizzazione per destinare alla Chiesa Cattolica l’8 per mille dell’Irpef e il materiale è già stato recapitato ad ogni parrocchia. Un grosso lavoro da iniziare subito, perché i Cud sono in via di distribuzione, è quello di recuperare i Cud di coloro che non sono obbligati a presen- tare la denuncia dei redditi. Attualmente solo l’uno per cento viene consegnato con la firma per destinare l’8 per mille. In collaborazione con la Commissione giovanile diocesana e le Acli è stato lanciato un concorso nazionale per i giovani “I feel Cud”, chi è interessato chieda alla Commissione giovanile notizie e regolamento. I nuovi referenti all’interno dei Consigli per gli affari economici parrocchiali si attivino per raccogliere il maggior numero possibile di Cud. Una seconda idea proposta è quella di mettere nelle chiese principali un bussolotto, fornito dall’Ufficio centrale del Sovvenire, con la scritta “1 euro al mese per sostenere i nostri sacerdoti” Uno sforzo comune deve portare ad incentivare le offerte liberali, anche di piccola entità, per il mantenimento del clero, in modo che si liberino risorse dell’8 per mille per la carità e le opere di culto. don TULLIO SALVETTI Parola fra noi Domenica 20 marzo L a trasfigurazione è la conferma della vita nuova dell’umanità iniziata da quando Dio è disceso nella carne e nella storia. La luce che traspare dalla persona di Gesù è il divino contenuto nell’umanità. La presenza di Mosè ed Elia dice che tutta l’antica alleanza, la Legge e la profezia, converge in Gesù e che anche tutta la storia ha nel mistero del Signore il suo segreto e il suo cuore. La proposta di Pietro di piantare tre tende ricorda il desiderio di Davide di costruire una casa al Signore e la risposta che sarebbe stato Dio stesso a edificare la sua casa in mezzo agli uomini. La nube che scende e avvolge i discepoli è una sorta di tenda nella quale sentono la Voce che indica nel Figlio la “casa”, l’abitazione di Dio tra gli uomini, anzi in loro. Dio abita nei nostri cuori. E questo è il cuore della fede cristiana, evento non confondibile Gn 12, 1 - 4; con nessun altro fenomeno religioso: Gesù è Dio e Uomo. La trasfigurazione accade in 2Tm 1,8b - 10; disparte, su un alto monte, uno spazio privilegiato, quasi Mt 17, 1 - 9 liturgico. E i cristiani l’hanno sempre collegata alla pasqua sia il suo corpo. Un midrash di ogni Eucaristia perché la ebraico narra che Dio stesso trasfigurazione è illuminazione, resta a fianco di Mosè nella rivelazione, miracolosa visibilità morte, lo distende pian piano di Gesù Cristo, vero Dio e su un giaciglio, raccoglie le vero Uomo. La trepidazione sue braccia e le pone conserte dei discepoli non è paura, ma sul cuore, poi rannicchia i timore di Dio, consapevolezza suoi piedi e, alla fine, lo bacia di essere alla presenza di Dio. e conduce con sé l’anima di È bello restare con Gesù, non Mosè. Poi c’è il monte. Mosè andare via. Rendere definitivo e sul Sinai incontra Dio che stabile il momento della Gloria. si rivolge a lui in un roveto Insieme a Mosè e ad Elia, dei ardente. Anche Elia, oppresso quali nessuno conosce il luogo dall’angoscia, è nascosto in della sepoltura. Elia è rapito da una fenditura della roccia del un carro di fuoco e Mosè muore, solo, sul Nebo e nessuno sa dove monte, mentre all’esterno si susseguono vento, fuoco e terremoto. Elia, però, ravvisa la presenza di Dio nel silenzio simile a un soffio e si copre il volto, come attendendo un bacio che si avvicina. Elia scese dal Sinai-Oreb per ricondurre il popolo al Signore. Anche Mosè scese dal Sinai e tornò in Egitto per condurre il popolo verso la terra della promessa. Non fecero tende sul monte. Una nube avvolge Pietro, Giacomo e Giovanni e una voce proclama Gesù figlio prediletto: Ascoltatelo! I tre alzano lo sguardo e vedono Gesù, solo. I discepoli devono scendere dal monte, e seguire Gesù sulla via verso Gerusalemme, dove, prima della resurrezione gloriosa, c’è la via della croce e la salita al Calvario. ANGELO SCEPPACERCA Appuntamenti 12 Sabato, 19 marzo 2011 Ecumenismo: viaggio in Ucraina dal 27 aprile al 1° maggio ■ Guanella Pellegrinaggio a Roma per la canonizzazione Il segretariato diocesano pellegrinaggi, in collaborazione con l’Opera don Guanella, in occasione della canonizzazione del beato il prossimo 23 ottobre, propone un pellegrinaggio a Roma, guidato dal vescovo monsignor Diego Coletti, con tre possibilità: - dal 19 al 24 ottobre (in pullman): sono previsti, il primo giorno, la sosta, la visita e il pernottamento ad Assisi; dopo la celebrazione della Santa Messa nella basilica dedicata a san Francesco e la visita della cittadina umbra, nel pomeriggio si prosegue per Roma. Il pellegrinaggio prevede un articolato programma di visita (con la Messa, venerdì 21, nella basilica di san Paolo fuori le mura) e la veglia di preghiera nella serata del 22, la canonizzazione il 23, la Santa Messa di ringraziamento in San Pietro la mattina del 24, con la visita alla basilica, l’omaggio alle tombe di Giovanni Paolo II e di Innocenzo XI, pontefice comasco di cui quest’anno ricorrono i 400 anni dalla nascita (quota di partecipazione - minimo 40 iscritti 700 euro a persona); L’Ufficio diocesano per l’ecumenismo, in collaborazione con Azione cattolica diocesana di Como, organizza un pellegrinaggio a Kiev, Pochayev e Leopoli alla scoperta della vita e della spiritualità della Chiesa ortodossa Ucraina, che ha una significativa presenza a Como. L’iniziativa nasce dall’invito dei rappresentanti della comunità Ortodossa Ucraina nella nostra Diocesi. Il viaggio sarà preparato da due incontri di approfondimento sull’Ortodossia (a Como: il 14 aprile, alle ore 20.30, presso il Centro Pastorale; a Morbegno: il 7 aprile, alle ore 20.45, presso il Centro Giuseppe). Il viaggio prevede la partenza da Milano il 27 aprile (alle ore 13.30) e il rientro il 1 maggio (alle ore 12.30). Necessario passaporto (no visto). Iscrizioni presso l’Azione cattolica diocesana, telefono 031.265181, [email protected]. Quota: 550 euro (da versare all’iscrizione: 200 euro). L’Angelus di domenica. Benedetto XVI: perchè il peccato? Dignità e coraggio - dal 22 al 24 ottobre (in treno): vedi gli ultimi tre giorni a Roma (quota di partecipazione - minimo 40 iscritti 450 euro a persona). Inflazione ai minimi da cinquant’anni Info: Ufficio Segretariato Pellegrinaggi, aperto tutti i mercoledì non festivi dalle 9.30 alle 12.00 - telefono: 031-3312232, segretariatopellegrinaggidiocesano@ diocesidicomo.it; I Viaggi di Oscar, telefono: 031-304524. L - dal 21 al 24 ottobre (in pullman): vedi il programma di Roma (quota di partecipazione - minimo 40 iscritti 485 euro a persona); ■ Armenia Incontro di preparazione al pellegrinaggio, aperto a tutti L’Ufficio Segretariato Pellegrinaggi Diocesano organizza per martedì 22 marzo, alle ore 21.00, presso la sede Cardinal Ferrari un incontro in preparazione al viaggio ecumenico in Armenia, aperto, però, a tutti coloro fossero interessati a conoscere, grazie alla partecipazione di Agopik Manoukian, la storia di questa affascinante terra. ■ Famiglie A Musso (Co) ritiro per persone separate e divise “Signore, dammi quest’acqua perché non abbia più sete”. Una proposta diocesana: ritiro spirituale di Quaresima per persone separate, divorziate e famiglie divise, Domenica 27 marzo a Musso. La proposta si ripete negli anni: il ritiro per persone separate, divorziate e famiglie divise. Si tratta di una grande occasione per condividere fatiche, sofferenze e ricerca di Dio, quel Dio che “è vicino a chi ha il cuore ferito” Sono invitate in modo particolare le persone che vivono l’esperienza della separazione, del divorzio e delle nuove unioni, ma anche coppie di sposi e consacrati, per sentirsi in una domenica di Quaresima popolo di Dio che si converte al suo Signore. L’appuntamento è fissato per domenica 27 marzo presso l’Oratorio parrocchiale di Musso, con ritrovo alle ore 9.00. Sia per prevedere il numero dei pranzi (costo 10 euro), sia per organizzare il servizio baby-sitter per i bambini, si raccomanda di prenotarsi presso l’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia (cell. 331. 6309783, e-mail: [email protected]). Info stradali su www.diocesidicomo.it. a drammatica vicenda giapponese si è fatta sentire forte nella prima domenica di Quaresima. Le immagini del “tragico terremoto e del conseguente tsunami in Giappone ci hanno lasciato tutti fortemente impressionati”, afferma papa Benedetto rivolgendosi ai fedeli convenuti per l’Angelus. Aveva già inviato un telegramma per esprimere il dolore per quanto accaduto; domenica rinnova la sua “spirituale vicinanza alle care popolazioni di quel Paese, che con dignità e coraggio stanno facendo fronte alle conseguenze di tali calamità”. Prega il Papa “per le vittime e per i loro familiari, e per tutti coloro che soffrono a causa di questi tremendi eventi”. Incoraggia infine “quanti, con encomiabile prontezza, si stanno impegnando per portare aiuto. Rimaniamo uniti nella preghiera. Il Signore ci è vicino!”. Un pensiero che il tempo liturgico che stiamo vivendo ci permette di cogliere con una profondità diversa: i quaranta giorni che ci porteranno a rivivere il cuore della fede cristiana, sono un tempo per calibrare la nostra esistenza, per cogliere con maggiore intensità la relazione con Dio e con gli altri, il nostro prossimo. E oggi il Bella l’immagine che papa Benedetto nostro prossimo è anche il popolo usa per spiegare il concetto che se giapponese, che sta vivendo la si elimina Dio dall’orizzonte del sua Via Crucis. Quaranta giorni, il mondo, non si può parlare di peccato. tema del deserto, del digiuno. Ma Spiega: “Quando si nasconde il soprattutto quell’affidarsi al Signore sole, spariscono le ombre; l’ombra che ci fa resistere alla tentazione appare solo se c’è il sole; così l’eclissi dell’individualismo egoista. Sì di Dio comporta necessariamente perché questo tempo – ricorda l’eclissi del peccato. Perciò il senso papa Benedetto – “costituisce nella del peccato – che è cosa diversa dal Chiesa un itinerario spirituale di senso di colpa come lo intende la preparazione alla Pasqua. Si tratta in psicologia – si acquista riscoprendo sostanza di seguire Gesù che si dirige il senso di Dio”. Matteo nel Vangelo decisamente verso la Croce, culmine ci ha condotti con Gesù nel deserto, della sua missione di salvezza”. quaranta giorni e quaranta notti Ed ecco il punto centrale della nostra di digiuno. Ma cos’è il deserto riflessione di credenti: la croce, se non il luogo dell’anima, dove, la resurrezione. Il Papa si pone la lontani dal mondo, l’uomo ritrova domanda: perché la Quaresima, l’essenziale, riprende in mano la perché la Croce? E subito risponde: propria vita. Al diavolo tentatore “Perché esiste il male, anzi, il peccato, Gesù risponde affidandosi totalmente che secondo le Scritture è la causa alla Parola di Dio. Così di fronte profonda di ogni male. Ma questa al male morale, afferma ancora affermazione non è affatto scontata, Benedetto XVI, “l’atteggiamento di e la stessa parola peccato da molti Dio è quello di opporsi al peccato e non è accettata, perché presuppone salvare il peccatore. Dio non tollera una visione religiosa del mondo e il male, perché è amore, giustizia, dell’uomo”. fedeltà; e proprio per questo non Nelle parole del Papa irrompe la tragedia del terremoto in Giappone; una riflessione sulla eclissi del peccato e il senso di Dio; un invito alla vera conversione del cuore. vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”. Per salvare l’umanità, ricorda ancora il Papa, “Dio interviene: lo vediamo in tutta la storia del popolo ebraico, a partire dalla liberazione dall’Egitto. Dio è determinato a liberare i suoi figli dalla schiavitù per condurli alla libertà. E la schiavitù più grave e più profonda è proprio quella del peccato. Per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: per liberare gli uomini dal dominio di Satana, origine e causa di ogni peccato”. Lo ha mandato “perché diventasse vittima di espiazione, morendo per noi sulla croce”. Commenta il Papa: contro questo piano di salvezza, “definitivo e universale”, il diavolo si è opposto con tutte le forze. Ma chi ha davvero Dio nel cuore, pur consapevole delle sue umane debolezze, sa che nulla gli manca. Entrare in questo tempo liturgico significa, afferma il Papa, “schierarsi con Cristo contro il peccato, affrontare il combattimento spirituale contro lo spirito del male”. FABIO ZAVATTARO familiari clero missionari Don folci Incontro il 22 marzo. Preghiera e digiuno per i missionari martiri Incontro il 26 marzo. L’Associazione “Familiari del Clero di Como e di Sondrio” riprende gli incontri periodici. Guidati da monsignor Armando Bernasconi, si ritroveranno in Seminario, a partire dalle ore 9.30, martedì 22 marzo, per una giornata di riflessione nel periodo quaresimale e di preparazione all’Annunciazione.. Ecco le veglie di preghiera in ricordo dei missionari martiri. Nella ricorrenza di giovedì 24 marzo: Valtellina Superiore, a Pedenosso, località Pradelle, ore 21.00; Como Centro e Sud a Como da San Rocco alla Croce dei Martiri ore 20.45; nelle Prealpi a Rodero alle 20.45; Tre Pievi a Dongo alle 20.30; Valli Varesine a Bedero Valcuvia alle 20.30. In Bassa Comasca a Cermenate, alla chiesa dei Frati, alle 20.45. Nella Lario a Torno alle 20.45. In Valchiavenna a Verceia alle 20.30. In Media Valtellina a Castione Andevenno alle 21.00. Venerdì 25 marzo, zona Bisbino a Rovenna alle 21.00. Sabato 26 marzo, a partire dalle ore 15.30, l’Associazione Ex Alunni e Amici dell’Opera don Folci, si ritrova presso la Casa Divin Prigioniero di Valle di Colorina per un pomeriggio di riflessione in vista del 48° anniversario della morte del fondatore. Interviene don Rigamonti (Messa alle ore 17.30).. Vocazioni Sabato, 19 marzo 2011 13 ■ In dialogo a partire da qualcuno pronto ad ascoltare Raccontare e raccontarsi nella vita L a Bibbia è piena di gente che racconta, si raccontano fatti, vicende di popoli e di persone, si raccontano storie. Alcuni raccontano parole ascoltate da Dio, altri prodigi da lui compiuti. In alcune pagine è perfino Dio stesso a raccontarsi. Così possiamo immaginare la grande quantità di persone che hanno narrato ad altri questi racconti, di padre in figlio. È vero, per raccontare c’è bisogno di qualcuno che ascolti, ma è anche la forza stessa del racconto a creare gli ascoltatori. Una parola capace di interrogare è ascoltata da molti, una notizia importante fa tendere l’orecchio, una storia avvincente crea attenzione. Eppure il mattino di un giorno dopo il sabato due donne annunciano una notizia sensazionale, e non sono credute. C’è bisogno di tempo, di andare a vedere, di pensare e di parlare, di raccontarsi il passato che getta luce sul presente, e c’è bisogno di altro. Per raccontare serve tempo, bisogna prima custodire nel cuore, riflettere, pensare e serve spazio, serve un luogo dove si possa sostare, intrattenersi, ascoltare. Non si racconta una cosa importante salendo sul bus o in metrò, al massimo la si dice, come per invitare a ritrovarsi, per parlarne ancora. C’è il racconto di chi della propria vita racconta soltanto la cronaca, chi cerca di legare tra loro i fatti per scoprirne le cause, e chi racconta di un evento accaduto con la passione che fa ardere il cuore nel petto, perché legato alla scoperta del senso della vita. Per raccontare serve qualcosa che tocchi la vita. Non si racconta un problema di matematica, semmai la fatica, lo sforzo e la passione che sono serviti per cogliere la soluzione. Serve un contenuto che abbia interessato l’intera persona, mente, viscere e cuore. È così per il Vangelo, lo si può dire, insegnare, comunicare, ma raccontarlo è tutta un’altra cosa, quando ha intrecciato la vita. don MICHELE GIANOLA ◆ Esercizi diciottenni PROMEMORIA Un’esperienza tutta da raccontare! “T anta, tanta roba!!!”, è questo lo slogan scelto da alcuni ragazzi ex diciottenni 2010, ora diciannovenni, che giovedì 10 marzo hanno organizzato a Rovellasca una serata di presentazione dell’esperienza degli esercizi diciottenni, per i ragazzi della zona Bassa Comasca, di un anno più giovani. Ma facciamo ordine: con “esercizi diciottenni” si intendono quattro giorni in cui a ogni ragazzo che compie la maggiore età nell’anno viene offerta l’occasione di fermarsi a riflettere sulla propria vita, sulle possibili scelte da intraprendere e di confrontarsi con i propri coetanei della diocesi, ma anche PER I DICIOTTENNI con altre figure che queste scelte hanno già avuto modo di farle: sacerdoti, suore, consacrati, sposi. Tante testimonianze che pongono ogni ragazzo di fronte a possibili scenari, a strade diverse, tutte legate da un unico filo. Per alcuni questi quattro giorni sono stati addirittura la svolta che li hanno portati a intraprendere la loro vocazione, per tutti gli altri sono stata sicuramente un’esperienza profonda e significativa, che ha dato loro la possibilità di guardarsi con occhi diversi, più consapevoli e maturi. Anche quest’anno gli esercizi si terranno a giugno e i diciannovenni hanno voluto raccontare ai nuovi diciottenni l’esperienza vissuta qualche mese fa, testimoniando l’entusiasmo ancora visibilmente presente sui loro volti, e invitandoli a cogliere al volo questa unica occasione. È stata davvero una piacevole serata, animata da divertenti filmati realizzati dai ragazzi stessi, da un piacevole aperitivo e da un’ottima cena. Estendiamo quindi l’invito alle altre zone della diocesi ad intraprendere questa iniziativa così che tutti i diciottenni 2011 della diocesi di Como abbiano modo di vivere questa esperienza pensata unicamente per loro. SILVIA GUGGIARI I ragazzi che hanno vissuto l’esperienza degli Esercizi per Diciottenni la raccontano ad altri invitandoli a cogliere l’occasione di partecipare al corso che si tiene soltanto per loro, per quattro giorni, a giugno. Ci si è incontrati con alcuni giovani, qualche prete e religiosa della zona per organizzare una proposta agile, il più possibile a misura di Diciottenne, che fosse semplicemente un invito. È nata l’idea che vi abbiamo accennato, un aperitivo in oratorio, durante il quale lo scambio di racconti tra i ragazzi è stato decisamente piacevole. In altre zone si potrebbe organizzare con modalità differenti, tutte da inventare! Ci piacerebbe che la proposta degli Esercizi Spirituali per Diciottenni raggiungesse il maggior numero di possibili partecipanti! Per informazioni: don Michele Gianola (031 33 88 111) o inviare una mail all’indirizzo: [email protected]. “Big fish”. Il libro, pubblicato nel 2008 per i “tascabili” del Saggiatore, è la storia affascinante di conoscenza... Il «viaggio» di William alla scoperta del padre «N el raccontare la storia della vita di mio padre è impossibile separare la realtà dalla fantasia. L’uomo dal mito. Il meglio che io possa fare è raccontarla come lui l’ha raccontata a me. Non sempre ha un senso e quasi mai è veritiera». È così che William Bloom inizia il suo incredibile “viaggio” alla scoperta di suo padre Edward, un uomo speciale che ha trasformato la propria vita in una lunga e sorprendente favola, raccontando di continuo storie incredibili e surreali sulla sua esistenza. Una favola ricca di episodi incredibili, che Edward racconta di continuo, con una tale passione e un tale coinvolgimento da farli sembrare più veri del vero alle orecchie di chi li ascolta. Quel che di lui sa suo figlio William è frutto di quest’incredibile capacità di inventiva. Edward giunge alla fine della vita e il figlio si rende conto che di lui conosce solamente quella manciata di storie e nient’altro; così ricostruisce la vita di questo padre enigmatico dentro una fitta rete di leggende e miti, dando inizio a un’affascinante “rilettura” dei suoi racconti che ci trascina in una continua spola tra realtà e fantasia, due mondi dai confini sfocati, incerti, spesso sovrapposti. Alla fine di questo lungo e affascinante viaggio, il velo di omertà e indifferenza che separava il padre dal figlio si dissolve magicamente per lasciare il posto ad una commovente complicità. Una complicità che permette a William di comprendere che nelle tante storie narrate dal padre c’è molta più realtà di quanto lui immaginasse poiché “a furia di raccontare le sue storie un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui, e in questo modo egli diventa immortale”. Le storie richiedono una fiducia di base che conducono all’immersione in un mondo che non è più il nostro, quello solito che conosciamo già. Non credere nelle storie significherebbe narcotizzare anche il reale, spegnerlo, renderlo piatto, superficiale, scarno, secco. Una vita senza storie e senza fede nelle storie sarebbe ben povera: più una persona è ricca interiormente, più ha storie da raccontare e più è disponibile ad ascoltare. Nonostante le rivendicazioni, William alla fine capirà che quei racconti fantastici sono il senso della vita di suo padre. SILVIA GUGGIARI Vita diocesana 14 Sabato, 19 marzo 2011 a Valtellin Dopo due settimane di sospensione riprende da Campovico, Paniga e Desco la visita alla diocesi. Diocesi Di como Visita Pastorale Riprendendo il cammino il programma ■ La due giorni Il Vescovo in Bassa Valtellina a Campovico, Paniga e Desco Venerdì 18 marzo ore 15.00 incontro col parroco; ore 15.30 visita agli ammalati; ore 17.00 S. Messa chiesa di Desco - La “Comunità Apostolica” in ascolto e preghiera col Vescovo; ore 18.00 Assemblea comunitaria presso la sala parrocchiale di Paniga. D opo due settimane di pausa, il Vescovo riprende la Visita pastorale alle parrocchie della Bassa Valtellina. Mons. Diego Coletti, il 18 e 19 marzo farà visita alla comunità pastorale di Campovico, Paniga e Desco, collocata nella Bassa Valtellina sul versante retico ai piedi della montagna, lungo il corso del fiume Adda, dall’antico Ponte di Ganda, che la collega all’abitato di Morbegno, sino al limite dell’abitato di Desco. La comunità è nata dall’aggregazione, a seguito della formazione delle Unità Pastorali, delle Parrocchie di Campovico e Desco. La Parrocchia della Visitazione della Beata Vergine Maria in Campovico nacque all’inizio del XVII secolo, per scissione dalla Parrocchia di Ardenno. Nei primi decenni del ‘900, più precisamene nel 1922, vi fu un’ulteriore scissione: Desco si staccò dalla Parrocchia PANIGA Diocesi Di como Visita Pastorale Sabato 19 marzo ore 15.00 Santa Messa chiesa di Campovico - rivolta in particolare a Ragazzi, giovani e famiglie; ore 17.30 S. Messa chiesa di Paniga – Tutta la Comunità Pastorale Campovico, Paniga, Desco alla mensa del Signore col pastore della Diocesi. DESCO della Visitazione e si costituì in parrocchia autonoma, dedicata a Santa Maria Maddalena. La Parrocchia di Desco ha avuto un proprio parroco fino all’ottobre del 2009, quando è stata affidata alla cura del Parroco di Campovico. L’ultimo parroco di Desco ha abitato per il primo anno del suo incarico nella casa parrocchiale del paese per poi trasferirsi nella casa parrocchiale della frazione di Paniga dove, negli anni settanta, era stata costruita una nuova chiesa, dedicata a Santa Maria delle Grazie. Attualmente le frazioni di Paniga e Desco contano all’incirca 450 anime. La Parrocchia di Campovico, guidata dal 1989 dall’attuale parroco Don Riccardo Curtoni, in quest’ultimo decennio ha subito un notevole incremento demografico, passando dalle 500 anime di vent’anni fa fino agli 800 abitanti di oggi. L’afflusso di nuove famiglie di varia estrazione ha imposto una particolare attenzione nei confronti dei nuovi venuti. La Parrocchia ha cercato di sensibilizzare la popolazione intera all’accoglienza, mettendo a proprio agio le nuove famiglie mediante lettere alla comunità. Si incoraggiano i nuovi arrivati a partecipare attivamente alla vita comunitaria. In particolare, tenendo conto del fatto che le nuove famiglie per lo più sono giovani e di scarse tradizioni (anche religiose…), si cura nell’azione pastorale l’accostamento di queste famiglie sfruttando i momenti della richiesta dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, momenti ancora “sentiti” e nei quali c’è maggiore disponibilità. Nell’ambito della riorganizzazione delle attività comunitarie, seguita alla nascita della Comunità Pastorale, la chiesa di Paniga è stata scelta, in virtù della sua maggiore capienza, della sua posizione adeguata e della più agevole accessibilità, quale centro delle celebrazioni comunitarie principali, mentre le attività catechistiche e formative per i più giovani sono state concentrate presso la struttura parrocchiale di Campovico. La Comunità Pastorale Campovico, Paniga, Desco attende con grande gioia la visita del Vescovo, occasione propizia per ravvivare la fede e rafforzare la coesione e la concordia fra le tre frazioni. LA CHIESA DI CAMPOVICO Bassa Valtellina. Il 19 e 20 marzo. Piantedo accoglie il Vescovo Coletti I n questo fine settimana il Vescovo farà visita anche alla parrocchia di S. Maria Nascente nel Comune di Piantedo. Negli ultimi decenni la popolazione, attualmente 1302 abitanti, è in costante crescita: dal 1991 al 2001 è cresciuta del 5,23% e nell’ultimo decennio dell’ 8,76%. A crescere è anche la presenza di stranieri (il 7% della popolazione). Un aumento legato al progressivo insediamento di nuovi stabilimenti industriali ed artigianali e di un grosso centro commerciale. La chiesa parrocchiale, dedicata a S. Maria Nascente, è oggetto di una importante opera di restauro, iniziata a giugno 2009 e tuttora in corso. Dalla primavera 2010, quando sono cominciati i lavori di restauro, per le funzioni religiose si fa uso del salone dell’oratorio. Oltre alla chiesa parrocchiale è da segnalare la chiesa di Valpozzo, dedicata alla Vergine della Grazia e del Suffragio che ha sempre suscitato grande devozione ha sempre suscitato in parrocchia e nella bassa valle. A metà montagna si trova la chiesetta di Verdione, dedicata a San Rocco, che nell’anno 1993 è stata restaurata, con la prestazione d’opera degli alpini e altri volontari. Dal 1989 il parroco è don Silvano De Giobbi. Negli ultimi anni, tra le varie attività pastorali, la comunità ha concentrato l’attenzione attorno al rilancio della “centralità dell’eucarestia”, partendo dalla messa domenicale. Particolare attenzione è rivolta anche alla visita alle famiglie. E’ sicuramente un’importante azione pastorale che serve a far percepire la vicinanza sua e della comunità anche a chi è magari lontano dalla vita parrocchiale. Allo stesso modo, anche il giornalino parrocchiale, che ha preso inizio nell’anno 1993 e continua con 4 edizioni all’anno e viene distribuito in tutto il paese, serve a mantenere il contatto fra la parrocchia e i suoi componenti. In Parrocchia esiste comunque un buon numero di persone che, a vario titolo, collaborano all’attività parrocchiale. Importante è la collaborazione della parrocchia con altre realtà associative presenti sul territorio come il Corpo Musicale, il Gruppo Alpini, la Protezione civile e l’associazione sportiva. Oggi siamo però chiamti ad un cambio di prospettiva con il passaggio da una pastorale di “conservazione” a una pastorale di evangelizzazione, tendente alla nascita o rinascita della fede, specialmente negli adulti. Nella nostra comunità abbiamo incontrato anche delle persone che ci hanno testimoniato con grandissima forza d’animo e coraggio la loro fede: rendendo grazie a Dio per averle conosciute, vogliamo raccontare la “ricchezza” che ci hanno lasciato nell’animo e vogliamo tramandarla alle nuove generazioni: “Non possiamo perdere l’unica cosa che ci mantiene vivi: la speranza, che, spesso, si trova con noi al mattino, viene ferita nel corso della giornata e muore all’imbrunire, ma risuscita sempre con l’aurora”. PROGRAMMA SABATO 19 MARZO Alle ore 21.00: Incontro con la comunità apostolica. DOMENICA 20 MARZO Ore 8.30 : incontro con il parroco e visita a due VALPOZZO ammalati della Comunità. Ore 9.45: Saluto delle autorità civili davanti al municipio, corteo, accompagnato dalla banda musicale, verso l’oratorio dove verrà celebrata la S. Messa. Ore 11.45, visita al cimitero e recita dell’angelus. Ore 15.00: incontro con le famiglie e i bambini in oratorio. Il Vescovo interverrà sul tema “la famiglia cristiana vive la domenica”. Ore 16.30 celebrazione dei Vespri presso il santuario di Valpozzo. Uno sguardo al mondo Nella parrocchia di Piantedo è attiva anche l’associazione “Associazione Amici di P. Giorgio”, nata circa 10 anni fa per sostenere Padre Giorgio Giboli, missionario comboniano e nativo del Paese. In questi anni ha aiutato diversi missionari di varie congregazioni. Da un anno a questa parte, oltre a P. Giorgio, si sta aiutando il Vescovo Alexander Traoré della diocesi di Segou,in Mali, costruendo un complesso scolastico che ospiterà tra i 500 e i 600 bambini. ComoCronaca Sabato, 19 marzo 2011 15 La rete. In Alto Lago un servizio di aiuto, condotto d’intesa con le scuole U na rete in Alto Lago, a supporto dei bambini affetti da dislessia. A tesserne i fili, in questi mesi, avvalendosi dell’importante contributo di una decina di insegnanti in pensione, è stata l’associazione Anteas (Associazione nazionale terza età attiva per la solidarietà), d’intesa con la Cisl Scuola e la Federazione Nazionale Pensionati dello stesso sindacato. È Gerardo Larghi, della segreteria territoriale della Cisl, a spiegarci contenuti e finalità di un progetto che, pur avviato soltanto da pochi mesi, sta già riscuotendo positivi consensi. «Si tratta di un progetto – spiega Larghi – nato da uno dei tanti incontri che, operando sul fronte del segretariato sociale, quotidianamente abbiamo con la popolazione del territorio. Progetto che, mi preme chiarirlo subito, non ha alcuna pretesa di porsi in contrapposizione, o di sostituirsi, ad altre iniziative già avviate sul territorio, avvalendosi di una capillarità differente». Come siete partiti? «Una nonna è venuta da noi comunicandoci che la nipote necessitava di un supporto nello svolgimento dei compiti, essendo affetta da dislessia. I nostri uffici dell’Alto Lago si sono così tempestivamente attivati e sono riusciti a trovare alcune insegnanti in pensione, maestre e professoresse, disponibili nel dare una mano». In che modo vi siete mossi, concretamente? «In primis si è puntato ad instaurare un rapporto proficuo di collaborazione con la Direzione didattica provinciale e con le scuole dell’Alto Lago. Un incontro con le insegnanti ha permesso così la promozione di un’azione sinergica, indispensabile su tematiche delicate come queste, con alcuni istituti scolastici. Parallelamente ci siamo fatti carico di creare le condizioni perchè sia garantito, alle famiglie che lo richiedono, il necessario supporto medico e psicologico. Attualmente la “rete”, composta da una dozzina di insegnanti, permette di seguire una decina di bambini, direttamente a scuola, per alcuni pomeriggi la settimana. Ovviamente noi non ci occupiamo né di diagnosi né ✎ Che cos’è Dislessia e volontariato A occuparsene è l’Anteas grazie alla disponibilità di alcuni insegnanti in pensione di cura, voci che non rientrano nei nostri compiti. Il nostro ruolo è unicamente finalizzato di assicurare il necessario supporto scolastico a quei bambini, affetti da dislessia, che ci sono segnalati dalle stesse famiglie». La dislessia richiede, ovviamente, un approccio particolare. Che tipo di preparazione sono in grado di garantire i volontari che seguono i ragazzi? «Come accennato si tratta di insegnanti in pensione provenienti dalle scuole elementari e medie. Ciò implica, dunque, già la presenza di una formazione di base che mette i volontari nelle condizioni di strutturare adeguati percorsi di sostegno. Non si trascuri, inoltre il continuo rapporto con le scuole, dalle quali i volontari ricevono input ed indicazioni sui ragazzi seguiti. Oltre a questo è, in ogni caso, garantito un modello di formazione permanente e di aggiornamento, presso un Consultorio di Como, che consente di acquisire gli strumenti necessari al fine di mettere a fuoco le singole situazioni e di studiare adeguate modalità di risposta». In che misura siete anche in grado di fare da tramite dal punto di vista medico e diagnostico? «Siamo partiti da un dato di fatto: la neuropsichiatria in Alto Lago opera con liste d’attesa molto lunghe, e ciò limita, per le famiglie che ne abbiano necessità, la possibilità di avere diagnosi tempestive rispetto al manifestarsi dei sintomi della dislessia. D’altro canto l’associazione Anteas dispone, in Alto Lago come in altre realtà del territorio, di un pullmino per il trasporto gratuito delle persone che ne facciano richiesta, che siano anziani, malati, disabili, etc. Forti di questi due elementi abbiamo deciso di mettere a disposizione il nostro servizio di trasporto per accompagnare i ragazzi nei principali centri neuropsichiatrici della provincia, così da ricevere diagnosi più mirate e funzionali ed, eventualmente, accertare la condizione dislessica o altre difficoltà. Ciò, ovviamente, ogni qual volta le famiglie lo ritengano necessario in relazione al comportamento dei propri figli e in attesa che l’Asl attivi in queste zone un servizio di neuropsichiatria più pervasivo, trattandosi di un’area di notevole complessità». Qual è l’area territoriale che coprite? «Da Menaggio in su, in particolar modo l’Alto Lago. Le risposte che abbiamo ottenuto fino ad oggi confermano l’interesse e la sensibilità rispetto ad un argomento così delicato come questo. Altri insegnanti hanno dato la disponibilità a partire dal prossimo anno scolastico. Una rete di solidarietà che cresce pian piano…». a cura di marco gatti La dislessia riguarda in Italia circa il 4% della popolazione scolastica. Molto spesso però non è riconosciuta o la diagnosi avviene solo tardivamente. I bambini dislessici, perciò, vengono a lungo considerati dai loro genitori e a volte anche dagli insegnanti come svogliati, pigri, se non, addirittura, poco intelligenti. Invece è un disturbo specifico dell’apprendimento che si rileva in bambini con intelligenza nella norma o brillante, in assenza di problemi neuro-sensoriali e a prescindere dall’ambiente socioculturale di appartenza. È presente sin dalla nascita, ma si evidenzia solo all’inizio del percorso scolastico. Dopo un lasso di tempo “ragionevole”, cioè i primi due anni della scuola primaria, solitamente le abilità di lettoscrittura sono acquisite, ma così non è per i bambini dislessici. La dislessia, e con essa anche gli altri D.S.A. che frequentemente vi sono associati, è un problema subdolo perché non ha un’identità propria. È una diversità senza diversità. Il comportamento del bambino con dislessia assomiglia infatti a quello del bambino svogliato, pigro, capriccioso, riluttante all’impegno e questa sua somiglianza fa sì che si scelgano sempre le spiegazioni più semplici e più a portata di mano. Anche perché, fuori dalla scuola questo bambino si comporta esattamente come gli altri: vivace, socievole, allegro. Solo in classe, di fronte al compito scritto, il bambino mostra tutte le sue difficoltà e questa tipicità, invece che essere considerata un campanello di allarme, un indicatore che accende un’ipotesi, rischia di essere valutata come una conferma del disimpegno e rinfacciata ripetutamente “.. quando è ora di giocare sei sempre pronto, mentre adesso che devi leggere...”. La diagnosi può essere fatta solo da specialisti, attraverso test specifici, ma vi sono diversi indizi, come certi errori caratteristici, che possono essere focalizzati dagli insegnanti per tentare di vedere più a fondo nel problema. Da qui la necessità di un rapporto sinergico con la scuola perché ci si accorga quanto prima di questi segnali e che vengano fatti al più presto i test di accertamento: prima si interviene con la logopedia e con attività didattiche appropriate e meglio è. ❚❚ Cosa c’è sul territorio ...hai l’ALCOLISMO VeLa dislessia, un anno di vita nel Comasco in casa? ...VUOI saperne di più? ...hai bisogno di AIUTO? T ra le realtà presenti sul territorio della provincia di Como sensibili al tema della dislessia si distingue l’associazione “VeLa dislessia”, nata il 31 marzo 2010 per dare una risposta alle emergenti esigenze territoriali, relative all’adeguato trattamento degli allievi con Disturbi Specifici di Apprendimento (D.S.A.). La finalità dell’associazione è quella di offrire sul territorio provinciale servizi che concorrano alla formulazione tempestiva di una diagnosi sui casi di D.S.A. La notevole richiesta sul territorio determina tempi di attesa non sempre compatibili con un efficace intervento clinico. L’ a t t i v i t à dell’associazione è complementare e sussidiaria e quella degli altri servizi territoriali, per questo è previsto e attuato un collegamento di inter-area istituzionale. In particolare l’ASL di Como, l’Associazione “La Nostra Famiglia” di Bosisio Parini, l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna di Como, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Como e il Comune di Como hanno concesso all’Associazione il loro patrocinio per sostenere la validità del progetto. La sponsorizzazione del progetto da parte di Bennet S.p.A. I GRUPPI FAMILIARI AL-ANON ha permesso all’Associazione VeLa di diminuire i relativi costi della diagnosi di circa il 50% rispetto alle prestazioni specialistiche private. In data 21 gennaio 2011 l’associazione “VeLa dislessia” ha ottenuto il riconoscimento di Ambulatorio di neuropsichiatria Infantile e risulta iscritta al Registro Regionale delle Strutture accreditate, come previsto dalla legge 170/2010. La sede dell’associazione “VeLa dislessia” è a Como in via Volta, 83. possono offrirti le informazioni che cerchi. telefona allo 800-087897 Questi gli orari: dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.30 ComoCronaca 16 Sabato, 19 marzo 2011 In Svizzera proposta di aumentare il prezzo del carburante A rischio la Carta sconto benzina? I benefici, in termini economici, della Carta Sconto Benzina potrebbero entro qualche mese risultare del tutto nulli. Questo se le due Camere del Parlamento svizzero approveranno la proposta di revisione della Legge federale sulle emissioni di anidride carbonica, che prevede di ridurre di un quinto, entro il 2020, le emissioni di questo gas ad effetto serra. Questo obiettivo ambientale si tradurrà, concretamente, in un incremento che può arrivare fino a 28 centesimi di franco al litro del prezzo del carburante. Considerando che, attualmente, la variazione di prezzo è di circa 20 In Ticino frontalieri a quota 48 mila Proposta della Lega Ticinese di “contingentare” il numero di lavoratori italiani a 36 mila M entre alcuni partiti di estrema destra, come la Lega dei Ticinesi, approva e incentiva la discriminazione economica in busta paga tra lavoratori svizzeri e lavoratori italiani, le ultime statistiche economiche hanno evidenziato come in Canton Ticino sia stata superata quota 48.000 frontalieri nell’ultimo trimestre 2010. Nel Cantone italofono risulta frontaliere un lavoratore su 5. Per questo motivo, sempre la stessa Lega dei Ticinesi, ha proposto di “contingentare” Notizie flash ■ Iubilantes Viaggio in Siria sui passi di Abramo L’associazione Iubilantes propone, per il prossimo agosto, il nuovo “viaggio del cuore”: un viaggio speciale in Siria, affidato a tour operator di qualità, all’insegna della scoperta non solo archeologico-culturale ma anche ambientale di questa terra e dell’incontro fra culture, tradizioni, religioni. Un viaggio “tradizionale” sui passi di Abramo si toccheranno le mete tradizionale del “gran tour” in Siria, ma anche oasi e parchi naturali e si terranno incontri con esponenti della cultura locale. Per informazioni: Iubilantes, tel. 031 279684; e-mail [email protected]; sito www. iubilantes.eu, sezione “viaggi del cuore”. ■ Intese centesimi ed il margine di risparmio per i consumatori comaschi o che abitano entro 20 chilometri dal confine risulta di soli 2 centesimi, in futuro potrebbe risultare più conveniente per i ticinesi venire a fare il “pieno” in Italia (soprattutto se il cambio continuerà a favorire il Franco Svizzero rispetto all’Euro). L’introduzione della tassa prevede comunque una “forbice” di aumenti compresa tra 12 a 30 centesimi per il prezzo del litro di benzina o di diesel che porterebbe i costi dei carburanti svizzeri ad un livello simile a quello di Italia, Francia e Germania. Attualmente, però, le due Camere non sono concordi sulle misure da applicare per raggiungere questo obbiettivo. La tassa sul CO2 sta suscitando da anni grandi dibattiti in Svizzera e la proposta di incrementare la tassa sui carburanti era già stata respinta anni fa dallo stesso parlamento elvetico. A detta dei sostenitori della tassa, l’introduzione di misure di compensazione delle emissioni di CO2 in Svizzera darebbe effetti positivi non solo in campo ecologico, ma anche economico. Secondo il partito dei Verdi liberali in questo modo si potrebbero creare qualcosa come 10’000 posti di lavoro sul territorio elvetico. Un argomento che ha convinto anche alcuni rappresentanti della maggioranza “borghese”. Inoltre secondo un sondaggio condotto nel novembre scorso quest’iniziativa di legge, denominata “Per un clima sano”, vedrebbe il 64% degli svizzeri favorevoli. LUIGI CLERICI il numero di italiani impiegati in Svizzera a quota 36.000, ovvero 12.000 in meno dei dati attuali e proprio sulla paura del lavoratore “frontaliere”, nonché dello straniero in generale identificato quasi esclusivamente come un delinquente, sta basando la sua campagna elettorale in vista delle elezioni cantonali che si svolgeranno la prossima settimana e che, secondo le indagini demoscopiche, premieranno i partiti più oltranzisti (oltre la Lega dei Ticinesi anche l’UDC, da sempre contro il fenomeno del frontalierato e sostenitrice della famigerata campagna stampa “Bala i ratt”). Nel 2010, il numero di frontalieri di nazionalità straniera occupati in Svizzera è aumentato del 4,6 per cento portandosi a 231.800. Questa progressione è stata più marcata rispetto a quella dei due anni precedenti (2008: 3,9%; 2009: 2,4%), ma decisamente inferiore a quella osservata nel 2006 (9,2%) e nel 2007 (7,3%). In Canton Ticino i lavoratori frontalieri costituiscono il 21,6 per cento degli occupati (nella Svizzera nordoccidentale il 9,9% e nella Regione del Lemano il 9,0%). Nel quarto Accordo Confindustria Como sindacati sulla tassazione agevolata Lo scorso marzo 2011 è stato sottoscritto tra Confindustria Como e CGIL CISL E UIL di Como, l’accordo provinciale che permetterà a tutte le lavoratrici ed i lavoratori comaschi facenti riferimento al sistema di rappresentanza di Confindustria, di poter beneficiare della tassazione agevolata al 10% sulle somme riferibili a “retribuzioni corrisposte in relazione ad incrementi di produttività”. Tale accordo riguarderà i trattamenti economici riferiti e disciplinati dai contratti collettivi di lavoro in materia di: lavoro supplementare, straordinario, lavoro a turni, lavoro notturno, festivo e domenicale. La detassazione verrà applicata su una quota di salario non superiore a 6000 euro lorde e ne beneficeranno i lavoratori del comparto privato con redditi da lavoro riferiti al 2010 non superiori a 40000 euro. L’accordo, fra i primi a livello nazionale, interesserà tutti i lavoratori delle aziende associate a Confindustria Como. CGIL CISL e UIL di Como stanno lavorando per siglare accordi similari con le altre associazioni imprenditoriali presenti sul territorio di Como. trimestre dello scorso anno è emerso come quasi tutti i frontalieri erano occupati nel settore dei servizi (settore terziario; 58,8%) o dell’industria (settore secondario; 40,5%). I frontalieri attivi nell’agricoltura erano solo 1.600 circa (settore primario; 0,7%). Dal 2005, il totale di frontalieri è progredito del 30,4; il loro numero è cresciuto del 36,8 per cento nel settore dei servizi e ha mostrato evoluzioni inferiori alla media nell’industria (22,5%) e nell’agricoltura (6,6%). Nonostante questa differente evoluzione, in percentuale i frontalieri restano decisamente più numerosi nel settore secondario (40,5%) rispetto al totale di occupati (23,4%). Una particolarità è il fatto che i frontalieri risultano meno rappresentati della popolazione di riferimento nei gruppi “professioni accademiche ed equivalenti” (10,4% contro 17,6%) e “professioni tecniche ed equivalenti” (16,7% contro 22,3%). Dimostrazione di come esercitino, mediamente, attività che richiedono un basso livello di qualifica, spesso snobbate dagli stessi svizzeri. l.cl. ◆ Dal 1° marzo Movimento Nazionale Consumatori Acai A partire dal 1° marzo l’Associazione Cristiana Artigiani Italiani - ACAI – che ha la propria sede provinciale in Como, via Maurizio Monti n.37 ha iniziato l’attività del Movimento Nazionale, Consumatori ACAI. Questo servizio è stato recentemente istituito dalla ACAI Nazionale di Roma in tutte le sue espressioni territoriali che ha riconosciuto la necessità di dare tutela e rappresentanza per le azioni di difesa dei cittadini- Movimento Nazionale Consumatori e degli Artigiani (Amica ACAI) e di altre categorie, che subiscono ingiustamente decisioni e imposizio- ni di aziende che prestano servizi. Spesso ci si adegua, anche se intimamente vi è la consapevolezza di subire un torto, oppure non si riesce a intravedere come opporsi a un sopruso. Aderendo al Movimento Consumatori si ha diritto al ricorso gratuito, per esempio, verso compagnie telefoniche, gestori del servizio gas, acqua ed energia elettrica, per presunte violazioni del Codice Stradale, servizi postali, recesso da contratti, prezzi, privacy, internet, truffe, illecite ordinazioni per telefono o presso la pubblica via e/o possibilità di recesso, ecc. L’Ufficio ACAI è aperto per informazioni e appuntamenti dalle 9.30 alle 12.30 dal lunedi al venerdi e nel pomeriggio di mercoledi anche dalle 14 alle 16. Si possono prendere appuntamenti anche in orari diversi telefonando al 031-272239 oppure tel. e fax 272239 oppure mandare una mail a [email protected]. ComoCronaca Notizie flash ■ Lago 200 tonnellate di pesce pescate nel 2010 Il 2010 è stato un anno positivo per i pescatori di professione del Lago di Como. Complessivamente i pescatori lariani hanno catturato oltre 200 tonnellate di pesce, un quantitativo superiore alla media degli ultimi 15 anni durante i quali, comunque, la quantità do pescato si è mostrata abbastanza costante con variazioni annue piuttosto contenute. “Il pescato del 2010 rappresenta un segnale positivo - afferma l’assessore provinciale alla pesca Ivano Polledrotti - perché dà indicazioni positive rispetto al lavoro che stiamo facendo. Ancor più positiva è la stabilità del quantitativo degli ultimi anni perché conferisce una certa sicurezza a chi fa affidamento sull’attività di pesca per mantenere la propria famiglia; la stabilità del pescato dimostra, inoltre, anche la buona salute dell’ecosistema lago, che in questi anni sta vivendo una apprezzabile situazione di equilibrio”. Oltre la metà del pescato ha riguardato coregoni, le cui catture nel 2010 hanno raggiunto le 120 tonnellate. I coregoni (più conosciuti con il nome di “lavarelli”) sono molto apprezzati dai consumatori e vengono pescati in mezzo al lago con apposite reti “volanti”, cioè libere di spostarsi con la corrente. Nelle notti estive è facile individuare la loro presenza grazie alle luci galleggianti (visibili anche a grande distanza) che i pescatori legano alle reti per seguirne gli spostamenti. Da sottolineare anche la buona stabilità di “pescato” delle altre due specie che hanno grande importanza per la pesca di professione sul Lario, cioè il pesce persico e l’agone, nonché il netto incremento di salmerino che nel 2010 ha superato i 2.600 Kg. Si tratta di una specie molto pregiata, che vive nelle profondità del lago e che è molto sensibile alla qualità delle acque. “Il suo incremento - conclude Polledrotti - è, quindi, una buona notizia non solo per i pescatori, ma anche per tutti gli amanti del lago”. Anziani, giovani, sanità. 3° Bando della Fondazione Messi a disposizione 200 mila euro per migliorare la vita della comunità lariana e rafforzare legami di solidarietà Oltre 2 i milioni di euro messi a disposizione sul fronte della solidarietà dalla FPCC in questi anni “P arvae res crescunt” (Le piccole cose crescono), recita il sottotitolo di “Concordia”, la rivista della Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù, istituto che già da un quinquennio collabora proficuamente con la di Salvatore Couchoud Fondazione Provinciale della Comunità Comasca nell’attivazione di una molteplicità di servizi di solidarietà e di pubblica utilità a beneficio delle fasce sociali tradizionalmente definite “più deboli”. E a giudicare dagli interventi realizzati in questo lasso di tempo (l’isola che c’è, il basket in carrozzina, la riparazione del tetto di edifici ecclesiastici, il pullmino per disabili da accompagnare al Gabbiano di Cantù, la nuova ambulanza per il 118 di Lomazzo, etc.), che hanno assorbito complessivamente la non modica cifra di 2 milioni di euro, non è azzardato rilevare che tante “piccole cose” sono effettivamente cresciute negli anni, e che dal connubio tra Cassa Rurale e Fondazione sono derivate molte iniziative felicemente condotte a compimento. Nel solco di questa collaudata sperimentazione, anche per il 2011 il binomio Fondazione-Cassa Rurale promuove un bando finalizzato al miglioramento Sabato, 19 marzo 2011 17 della qualità della vita della comunità lariana e al rafforzamento dei vincoli di solidarietà tra soggetti pubblici e privati, destinando la somma di duecentomila euro all’esecuzione di progetti di utilità sociale nelle tre aree d’intervento dell’assistenza agli anziani, del disagio giovanile e dei servizi socio-sanitari. Il bando, riservato ai progetti presentati da associazioni e organizzazioni onlus operative in 65 comuni della provincia comasca, che in ordine alfabetico vanno da Albiolo a Villa Guardia, stabilisce che l’importo del contributo erogato non potrà superare il 50% del costo globale del progetto, e che il restante 50% dovrà essere finanziato dalle singole organizzazioni mediante la raccolta di donazioni da altri soggetti. Questa annotazione, come sottolinea il presidente della Cassa Rurale Angelo Porro, «trova una giustificazione e un senso nell’ottica della cooperazione fattiva sul territorio, poiché non è sufficiente dare, elargire o somministrare, ma è ragionevole dare, elargire e somministrare se e quando la collettività sostiene lo sforzo intrapreso, rispondendo cioè con sollecitudine all’istanza che affiora dal tessuto sociale. In assenza di tale risposta, ove dovessero prevalere indifferenza e apatia, per non dire cinismo, un intervento calibrato in tale direzione non avrebbe più alcun senso». Il termine ultimo per la presentazione dei progetti che saranno selezionati e successivamente sovvenzionati è fissato al 31 maggio, presso la sede della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca in Via Raimondi 1 (ma è possibile presentare la richiesta anche sul sito www.fondazionecomasca.it). Considerando quanto è stato messo a segno nei cinque anni precedenti, non è difficile prevedere che la sinergia tra Cassa Rurale e Fondazione centrerà il bersaglio anche stavolta, arrecando non poco sollievo a più di qualche emergenza, senza dimenticare che, come osserva Giacomo Castiglioni, presidente della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, “essa si segnala proprio per la sua azione di contrasto al marciume e al degrado nei quali sta sempre più affondando la società del nostro tempo, e con essa gli stessi concetti di solidarietà e di bene comune”. Ed è proprio per questo, visti i tempi che corrono, che definire “lodevoli” o “benemerite” iniziative di questa natura sembra ancor poca cosa. Capoluogo. In attesa del vero e proprio “Piano” I n attesa del vero e proprio “Piano della Sosta” che dovrebbe rivoluzionare il modo in cui si posteggia l’auto in città (documento atteso ormai da qualche tempo), il Comune di Como, tramite decisione della Giunta, la scorsa settimana ha dato il via libera all’adeguamento delle tariffe per la sosta delle auto in diverse zone urbane. Si tratta di una decisione promossa dal Settore Viabilità e presentata dall’Assessore Stefano Molinari. Il fatto di aver aumentato le tariffe per la sosta è dovuta alla necessità di recuperare risorse da destinare al consolidamento dello stato attuale Trasporto Pubblico (con i tagli sempre più impellenti di risorse da parte del Governo e della Regione Lombardia, ASF sta cercando di non “tagliare” nuove corse: situazione che, oltre a creare disagi a coloro che prendono il bus, porterebbe ripercussioni anche a livello occupazionale) nonché per razionalizzare i tempi di sosta in città favorendo una maggiore rotazione nell’occupazione dei posteggi a raso (l’obiettivo è soste più brevi) ed un più consistente utilizzo degli autosili. Un adeguamento che porterà maggiori disponibilità di sosta per il cosiddetto traffico operativo (coloro che devono accedere a servizi o ad attività commerciali) e per i veicoli dei residenti. La delibera approvata prevede di conservare la tariffa di un euro per la prima ora di sosta, portando invece a 2 euro la sosta per le ore successive, Sosta: il tempo degli aumenti L’innalzamento delle tariffe si lega alla necessità di recuperare risorse da destinare all’attuale servizio di trasporto pubblico nei posti auto situati in via Bertinelli, viale Lecco, via Perlasca, via Sacco, piazza del Popolo angolo via Dante, via Monti, via dei Partigiani, via Lega Insurrezionale, via Santo Garovaglio, via Anzi, via Rezzonico, piazza Roma, piazza Grimoldi, via Pretorio, lungo Lario Trieste, via Rubini, piazza Volta, via Garibaldi e viale Varese. Le nuove tariffe per i posti auto in viale Masia, viale Sinigaglia, via campo Garibaldi, via Vittorio Veneto e piazzale a lago Simone Cantoni saranno invece di un euro per la prima ora, di un euro per la seconda ora e di euro 1,5 per le ore successive. Verrà mantenuta la possibilità della sosta per la giornata lavorativa nei posteggi di viale Puecher, piazzale Somaini, via Martinelli e via Cantoni portando a 3 euro l’attuale tariffa di € 1,5 (la sosta per una o due ore sarà di un euro ciascuna). Il piano prevede inoltre l’introduzione dei posti a pagamento nel cosiddetto posteggio “Pulesin” e in tutti i posti auto presenti in via Cantoni (tariffa giornaliera di euro 1,5; sosta per una o due ore di un euro ciascuna). In tutte le zone interessate dall’adeguamento sarà complessivamente ampliata la possibilità per i residenti di sottoscrivere abbonamenti a tariffe agevolate i cui importi passeranno dagli attuali 130 a 150 euro annui. Oltre al recupero di risorse necessarie (stimate in 350.000 euro) per evitare il ricorso ad ulteriori aumenti del 10% nei titoli di viaggio del trasporto pubblico urbano, le nuove tariffe di sosta vogliono disincentivare il fenomeno della cosiddetta “sosta inoperosa” nelle zone di pregio della città, in particolare nei posti auto a raso favorendo invece l’utilizzo degli autosili. In virtù dei nuovi importi approvati dalla Giunta nella seduta odierna risulta particolarmente competitivo l’abbonamento a tariffa integrata “sosta auto+bus” proposto per l’autosilo Valmulini, attualmente del costo di 38 euro mensili. l.cl. ComoCronaca 18 Sabato, 19 marzo 2011 ✎ Dal 2004 sostenibilità Torna l’appuntamento milanese con la fiera del consumo critico e degli stili di vita. Al centro dell’edizione di quest’anno il cibo Fa’ la cosa giusta! Ottava edizione S ono in dirittura d’arrivo i preparativi di “Fa’ la cosa giusta!”, l’ottava edizione della fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che si terrà presso fieramilanocity dal 25 al 27 marzo prossimi. L’iniziativa è promossa da “Terre di Mezzo eventi” e “Terre di Mezzo” onlus”. è l’occasione per immergersi, tre giorni, dentro le nuove tendenze degli stili di vita alternativi: da una riscoperta “gustosa” del valore degli scarti alla moda etica, ai nuovi prodotti per la mobilità ciclabile, passando per servizi per rendere sostenibile il proprio ufficio e proposte per rendere più piacevole il nostro tempo libero. « Siamo infatti convinti – spiegano gli organizzatori - come sosteneva Wandell Barry, che “il mangiare è un atto agricolo” e che “il modo in cui mangiamo determina (...) la maniera in cui viene usato il mondo». Da qui la scelta porre al centro dell’edizione Fa’ la cosa giusta! ■ Fiera di Milano Dove, quando, i costi Appuntamento da venerdì 25 a domenica 27 marzo, fieramilanocity, viale Scarampo 14, Milano (MM1 Lotto Fiera). Giorni e orari di apertura: venerdì 25 marzo: ore 9 - 21 sabato 26 marzo: ore 9 – 23 Domenica 27 marzo: 10 – 19 Ingresso con catalogo, acquistabile all’entrata al prezzo di 6 euro. L’acquisto di una copia del libro “Vestiti che fanno male” di Rita Dalla Rosa (in vendita all’entrata a 10 euro) permette l’ingresso per i 3 giorni della fiera. Per i minori di 14 anni l ‘ ingresso è libero . Per informazioni visitare il sito www. falacosagiusta.org di quest’anno l’alimentazione, con una sezione speciale completamente dedicata al cibo buono e giusto che si chiamerà “Mangia come parli”. A “Mangia come parli”, l’attenzione sarà posta sulla qualità dei prodotti che arrivano sulle nostre tavole, sulla valorizzazione dei prodotti tipici dei mille territori italiani, sulla riduzione degli sprechi, sulle distorsioni dell’attuale filiera distributiva, sulle mense scolastiche a filiera corta, ecc. Naturalmente ci sarà spazio anche per la moda critica e sostenibile, che si presenta al grande pubblico e ai media nazionali dopo il successo di “So critical so fashion”, il primo salone della moda critica in Italia (che tornerà a settembre 2011). Saranno protagonisti i piccoli marchi indipendenti che propongono una moda bella e originale ma allo stesso tempo ricca di valori etici ed estetici. Ma “Fa’ la cosa giusta!” sarà anche molto altro: 12 le sezioni tematiche, dedicate alle famiglie, come “Monelli Ribelli” (giochi, prodotti e laboratori per i più piccoli), “Abitare Sostenibile” (per scoprire come vivere meglio in case sane e energeticamente efficienti) ed “Ecoprodotti” (tutte le novità per vivere quotidianamente in modo naturale). In occasione dell’anno europeo del volontariato, particolare attenzione sarà data al Terzo settore all’interno della sezione “Pace e partecipazione”, che per questo motivo ha ottenuto il Patrocinio dell’Unione Europea. Ampio spazio avranno anche il commercio equo e solidale e le cooperative carcerarie, raccolte nella sezione “Sprigioniamoci!”, l’unica vetrina in Italia per le centinaia di prodotti e servizi d’eccellenza che quotidianamente vengono realizzati in carcere: alimentari, abbigliamento e accessori, ma anche spettacoli teatrali, laboratori per le scuole, catering e giardinaggio. Non mancheranno anche le proposte per le aziende, sempre innovative ed all’insegna delle scelte ecologiche, che saranno raccolte all’interno della sezione “Servizi sostenibili per le imprese”. E poi, turismo solidale, editoria indipendente, mobilità sostenibile e molto altro ancora. E, oltre allo shopping di qualità (bello, buono, giusto e verde) e ai laboratori di autoproduzione” la fiera offrirà anche un ampio programma di incontri culturali e momenti di convivialità. Un appuntamento da non perdere. sintesi a cura di m.ga. In questi anni è andato crescendo l’interesse per il mondo che si riconosce nella definizione di “Economia Solidale”: un sistema di relazioni economiche e sociali che pone l’uomo e l’ambiente al centro, cercando di coniugare sviluppo con equità, occupazione con solidarietà e risparmio con qualità. Sempre più realtà produttive, infatti, intraprendono un percorso di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale e, al contempo, cresce il numero di cittadini consapevoli dell’importanza e della forza che risiede nella loro capacità di partecipazione diretta e nelle loro scelte di acquisto. Per questi motivi, Terre di Mezzo ha dato vita al “Progetto Fa’ la cosa giusta!” che si propone di diffondere sul territorio nazionale le “buone pratiche” di consumo e produzione, dando vita a eventi in grado di comunicare i valori di riferimento dell’Economia Solidale e valorizzare le specificità e eccellenze del territorio, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale. Nato nel 2004 a Milano, “questo appuntamento è giunto alla sua settima edizione nazionale nel marzo 2010 presso i padiglioni 1 e 2 di fieramilanocity e ha visto la presenza di 65.000 persone (+30%), 1400 studenti e 630 giornalisti accreditati, che hanno incontrato gli oltre 620 espositori presenti divisi nelle 12 sezioni della fiera. Fin dalla prima edizione la fiera ha scelto di porre al centro delle sue riflessioni l’agricoltura e l’alimentazione, due temi che saranno centrali durante l’Expo 2015, il cui claim è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Nulla come il “nutrirsi” sintetizza le relazioni positive e negative tra dinamiche globali e azioni locali, nella produzione come nel consumo. Per questo gli organizzatori hanno scelto “Mangia come parli”, come sezione speciale dell’edizione 2011, “cuore” attorno a cui si articolerà tutta la fiera. ◆ Fa’ la cosa giusta! Anche Como nel cuore della fiera A nche Como porterà a “Fa’ la cosa giusta!” soluzioni per il consumo critico e gli stili di vita sostenibili. Nell’ambito della sezione “Mangia come parli”, saranno presentate due realtà del territorio lariano “L’Isola che c’è” e “ConsorzioSapori” “L’Isola che c’è” è una realtà nata dall’esperienza della rete locale di economia solidale che coinvolge realtà di vari ambiti: commercio equo e solidale, finanza etica, consumo critico e consapevole, cooperazione sociale, riciclo e riuso, energie rinnovabili, agricoltura biologica, artigianato, turismo responsabile, solidarietà internazionale, tutela dell’am- Orticultura: a Euroflora rassegna di piante e fiori L’ biente, pace, cultura, arte, formazione e informazione. “ConsorzioSapori” si occupa della valorizzazione dei prodotti tradizionali lariani: per restare fedeli a questa filosofia, nell’area della provincia, questa realtà proporrà una degustazione di particolari tartine a base di pesci del lago. Faranno parte di questa sezione anche alcuni rivenditori comaschi: la fragranza del pane biologico si diffonderà dagli stand di Panificio Segreto e Panificio Eden. Gli amanti della buona birra troveranno il “boccale giusto” grazie all’ampia scelta associazione “OrtiCultura”, con il patrocinio del Comune di San Fedele Intelvi e della Comunità Montana Lario Intelvese, organizza per sabato 23 aprile una gita a Euroflora a Genova. La decima edizione della rassegna italiana di piante e fiori famosa in tutto il mondo si annuncia come un invito a riscoprire le ragioni profonde proposta da Birrificio Italiano, piccolo produttore di birra artigianale di alta qualità. Altra importante sezione della fiera sarà Critical Fashion, una grande vetrina per proporre una nuova moda: critica, sostenibile, sempre raffinata ma ricca di valori etici ed estetici. Molte anche le piccole etichette indipendenti di Como e dintorni. Ad esempio le creazioni di MyCampeche, ecologiche, 100% made in Italy e sostenibili, grazie all’innovativa tintura vegetale dei tessuti. Capi d’abbigliamento ed oggetti caratteristici da tutto il mondo saranno racchiusi anche nello stand di Equomercato. di una pacifica convivenza tra gli uomini che, nel rispetto per le diversità dei popoli e delle culture, ne esalti soprattutto i valori che uniscono. Tra questi, il rispettoso stupore per la bellezza della natura di cui fiori e piante, con i loro colori e profumi, sono simbolo. Il ritrovo è fissato per le ore 7.00 in piazza G. B. Carminati a San Fedele Intelvi; il ritorno è previsto per le ore 20.00. La quota di partecipazione, comprensiva di trasporto, ingresso alla fiera e assicurazione è di 50 euro per i non soci; per i soci di 45 euro. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie entro il 31 marzo): tel. 031.830141; 031.830154; 333.4109564; e-mail: [email protected]. (s.fa.) ComoCronaca Sabato, 19 marzo 2011 19 Scampoli di primavera. Un territorio da vivere Agriturismi e rifugi Nonostante il permanere di qualche brivido il calendario ci conferma l’imminente arrivo della stagione del risveglio. L’occasione per tornare ad indossare gli scarponi I l freddo fa ancora capolino sotto le nostre felpe, ma il calendario ci dice che la primavera è ad un passo. Lunedì 21 marzo vi entreremo a pieno titolo. È il tempo del risveglio, della rinascita. E il richiamo della natura si fa più forte e vivo che mai. Qualche brivido mattutino ci dice che, forse, stiamo giocando un po’ d’anticipo. Certo. Ma sognare non guasta. Allora perché non immaginarsi già a spasso per rifugi e agriturismi, godendo del fascino del nostro territorio, ma anche delle sue prelibatezze! Per chi ama la montagna, e più in generale il contatto con la natura, il rifugio montano regala spesso una magia insostituibile. Pur caratterizzata da una differente connotazione, non meno interesse suscita la realtà agrituristica. Due mondi apparentemente distanti: l’uno, il primo, espressione di una vocazione prettamente turistica, il secondo da un’attività più subordinata all’esistenza di un’azienda agricola. Ma anche due realtà molto vicine, al punto che la Provincia di Como, settore Agricoltura e Pesca, ha deciso, nei mesi scorsi, di dare alle stampe un agevole libricino che, oltre ad evidenziarne le comuni caratteristiche, regala una sintesi delle diverse offerte presenti sul territorio provinciale. Partiamo dai punti di contatto. Ben li evidenzia Ivano Polledrotti, assessore all’Agricoltura e alla Pesca della Provincia di Como, in premessa al citato opuscoletto. “…In primo luogo - scrive Polledrotti – tanto gli agriturismi quanto i rifugi hanno una collocazione extra urbana, dove il rispetto della natura e dell’ambiente sono il presupposto della presenza umana. Un secondo elemento riguarda la tipologia di servizi offerti, spartani ed essenziali nei rifugi, a volte più evoluti ma sempre semplici e mai pretenziosi negli agriturismi, e quindi dei destinatari dell’offerta stessa. Chi li frequenta, infatti, è particolarmente interessato al contesto in cui sono inseriti, e anzi vede in un agriturismo o in un rifugio un’occasione o uno strumento per passare il proprio tempo libero a contatto con ciò che il territorio offre spontaneamente o produce grazie al lavoro dell’uomo. Infine la passione, la dedizione, la cultura del territorio sono le prime motivazioni tanto di chi svolge l’attività agrituristica quanto di chi sceglie di gestire un rifugio…” Ma quanti sono gli agriturismi e i rifugi presenti in provincia di Como? La mappa li propone in forma assai articolata, a conferma della diffusione di questa tipologia di offerte sul nostro territorio. I numeri: 74 gli agriturismi “censiti” in provincia. Di questi 27 sono concentrati nell’area comasca più vicina alla Convalle e della “Bassa”, 14 in Alto Lario, 5 nelle Alpi Lepontine, 8 nell’area Lario Intelvese, 20 nel Triangolo Lariano. 25 i rifugi, di cui 7 non custoditi. A garantire l’offerta maggiore di rifugi è l’area Lario Intelvese (6), 3 quelli presenti in Alto Lario, 4 nelle Alpi Lepontine, 5 nel Triangolo Lariano. Con specifico riferimento ai non custoditi la maggior parte (6) è concentrata in Alto Lario, 1 nelle Alpi Lepontine. Presenti anche due ittiturismi, nell’area del Triangolo Lariano. Per agevolare la lettura da parte del turista e l’individuazione della proposta a lui più consono la suddivisione dei servizi è effettuata attraverso una scelta cromatica differente a seconda del territorio. Ogni rifugio e/o agriturismo è accompagnato da una breve scheda che ne indica la localizzazione, i recapiti e, in estrema sintesi, i servizi erogati (ristoro, capacità di alloggio, possibilità di acquisto prodotti etc.) “Questo libretto - leggiamo ancora dall’introduzione di Ivano Polledrotti -, che comprende oltre 100 indirizzi di agriturismi, ittiturismi, rifugi e bivacchi della provincia di Como, è rivolto proprio a chi desidera visitare e assaporare in maniera più diretta e positiva i nostri laghi, le nostre campagne, i nostri monti, prendendosi il tempo, anche quando tutto sembra correre via velocemente, per osservare uno scorcio, percorrere un sentiero, sostare per un assaggio di prodotti e di vini locali… Frequentiamo quindi gli agriturismi e i rifugi, consumiamo i prodotti dell’agricoltura e della pesca: in questo modo non solo vivremo momenti piacevoli ma aiuteremo il nostro territorio…” Un breve accenno è dedicato a “Gustavo pesce di lago”, marchio di qualità creato dalla Provincia il cui uso viene concesso solo ad operatori del settore e ristoranti specializzati nella lavorazione e nella vendita del pesce del laghi comaschi. Una garanzia in più sulla provenienza lariana del pescato che gustiamo in alcuni ristoranti del nostro territorio. MARCO GATTI Alto Lario Occidentale. Visite guidate D opo il successo della scorsa estate, l’iniziativa “Aperto per natura – verso il museo diffuso”, organizzata dalla Cooperativa Turistica Imago di Gravedona e sostenuta dalla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio, riapre i battenti per la seconda edizione. In programma trentanove visite guidate sul territorio che avranno inizio il 23 aprile a Gravedona e si concluderanno il 15 ottobre a Musso, e che interesseranno undici località dell’Alto Lario occidentale, i cui tesori artistici e paesaggistici sono generalmente sconosciuti ai più non tanto e non solo a causa dell’ubicazione decentrata dei siti, ma anche per la loro scarsa visibilità sotto il profilo dell’informazione “pubblicitaria” vera e propria. Così non tutti sanno che la parrocchiale di San Bartolomeo a Domaso presenta, tra le altre pitture del Seicento, una tela di Giulio Cesare Procaccini, che quella di Stazzona ospita affreschi di Giampaolo Recchi e del Fiammenghino, che compaiono anche nella Chiesa dei SS Pietro e Paolo di Garzeno e nella Parrocchiale di Peglio, e che a San Fedelino esiste un’oasi verde che si colloca tra le Riserve Naturali più ricche e interessanti dell’intera Lombardia, sia dal punto di vista della fauna che della flora, con una folta presenza di varietà vegetali caratteristiche delle aree umide e pluviali. Senza dimenticare che Gravedona, con il battistero romanico di Santa Maria del Tiglio, le chiese di San Gusmeo e Matteo e l’antico convento Torna, per il secondo anno consecutivo, il ricco calendario di visite guidate e percorsi promossi da Imago e dalla Comunità Montana Valli Lepontine di Santa Maria delle Grazie, rappresenta sul piano artistico uno dei luoghi più suggestivi di tutta la provincia di Como, mentre integrando l’aspetto estetico con l’informazione storico-culturale, a Dongo i visitatori avranno non solo la possibilità di ammirare il Santuario della Madonna delle Lacrime e la Parrocchiale di Santo Stefano, ma potranno anche ripercorrere i luoghi della cattura di Mussolini che portò il fascismo al suo epilogo. L’obiettivo della cooperativa che ha progettato e messo in opera il calendario delle visite guidate agli undici comuni della zona, com’è facile da intuire, è quello di costruire e offrire al pubblico una forma di turismo “alternativo”, rivolta tanto alle presenze straniere, com’è giusto che sia, quanto in particolare a quei cittadini di Como e provincia che hanno scarsa familiarità con percorsi e agglomerati che pure sono dislocati nel loro stesso territorio di appartenenza. Si tratterà in altre parole, come già è avvenuto nell’estate 2010, di mettere a disposizione di un bacino di utenza il più ampio possibile l’opportunità di accedere ad alcuni dei siti meno conosciuti e nel contempo più interessanti del Lario, nonché di prendere visione di monumenti storicoartistici (e, nel caso di Gera Lario, anche archeologici) di assoluto rilievo e prestigio che, non certo per colpa loro, sono situati in aree inaccessibili o comunque tagliate fuori dalle abituali rotte del flusso turistico. Ogni percorso si svolgerà nella durata di 2-3 ore e costerà 5 euro a persona dai 15 anni in su, con l’eccezione di San Fedelino, il cui costo sarà invece di 15 euro a persona perché comprensivo del trasporto in barca dei partecipanti. Gli undici comuni aderenti all’iniziativa, nell’ordine Gravedona, Dongo, Cremia, Sorico, Valli del Ritorno, Germasino/Garzeno, San Fedelino,Gera/ Trezzone, Musso, Domaso/Vercana e Stazzona/Brenzio, formeranno in tal modo uno spaccato lariano da riscoprire e rivalutare, nell’ottica di un turismo ecocompatibile che si preoccupi da un lato della valorizzazione del patrimonio culturale locale, ma tenda dall’altro lato alla preservazione delle risorse naturali disponibili, guardando alla destagionalizzazione delle presenze come all’autentica chiave per l’elaborazione di un turismo consapevole e “maturo”, assai poco festaiolo e godereccio e molto più attento ai valori della tradizione storicoartistica e al rispetto per l’ambiente in cui tutti viviamo. SALVATORE COUCHOUD 20 Sabato, 19 marzo 2011 ComoCronaca tavernerio. Animatore don Maurizio Salvioni Volontarie vincenziane, giornata di spiritualità A ttesa e accuratamente programmata dalle volontarie vincenziane di Como e provincia, la giornata di spiritualità in preparazione alla Quaresima, anche quest’anno ha avuto luogo il 3 marzo scorso, presso la Casa dei Missionari Saveriani di Tavernerio, in una giornata rigorosamente invernale, ravvivata dal lento cadere di deboli fiocchi di neve. Guida ed animatore della giornata, don Maurizio Salvioni, parroco di Garzola che, con cura profonda, ha affrontato il tema: “Meditare le beatitudini per arricchirci nel nostro servizio ai poveri”. In due meditazioni distinte, precedute dalla recita delle Lodi e concluse con la celebrazione dell’Eucarestia (durante la quale, come di consueto, le volontarie vincenziane hanno rinnovato l’Atto di impegno) don Maurizio ha rivelato i poveri che, alla ricchezza offerta dal un tesoro inesauribile di pensieri e di mondo, prediligono la ricchezza del cielo. riflessioni. Egli ha così esordito: centro Saranno consolati coloro che soffrono. della nostra vita e forza che muove I miti, i puri di cuore godranno della tutte le nostre azioni è Cristo,luce del presenza di Dio. Coloro che in nome mondo. Lo è stato per i grandi Santi della pace e della giustizia opereranno della carità San Vincenzo e Santa Luisa coraggiosamente ed instancabilmente de Marillac, vissuti in tempi lontani, conquisteranno la Verità e nella lo è stato per Santi molto più vicini Verità troveranno Dio. Le Beatitudini come Piergiorgio Frassati e Giovanna troveranno nella vita di Cristo l’esempio Beretta Molla. Il Vangelo di Matteo, e la realizzazione: “Imparate da me comunemente identificato come il che sono mite ed umile di cuore”. La discorso della montagna, ci offre uno semplicità, l’umiltà, la mansuetudine, la scenario simbolico della stessa da cui Cristo, con amorevole autorità, ci insegna mortificazione e lo zelo sono i traguardi che Cristo ci indica con la sua vita, questo l’essenza del cristiano. Il discorso inizia è il modello che la Chiesa ci propone di con affermazioni augurali, anche se mettere in pratica, ciascuno nel proprio paradossali, dove i valori proclamati ruolo ma tutti in perfetta armonia. Il dal mondo sono capovolti. Sono beati Lo scorso 3 marzo presso la Casa dei Missionari Saveriani in un clima di festa nostro servizio ai poveri, la nostra azione di sostegno verso quanti soffrono, non può prescindere dal contenuto delle Beatitudini. Facciamo in modo che i poveri, a cui ci rivolgiamo, siano sempre più disposti a credere in una ricchezza che non è del mondo, che scaturisce dalla Provvidenza di Dio, come sollecitudine amorosa verso le sue creature. Chi ha fame e sete di giustizia, chi è operatore di pace, chi non ha paura delle difficoltà e delle delusioni, impegni costantemente se stessa nella ricerca della Verità e nella Verità incontrerà Dio. Il clima gioioso e fraterno delle convenute e, come sempre la squisita accoglienza dei padri, ha coronato la riuscita giornata di ritiro. A.C. Notizie flash ■ Alpini Cambio della guardia da Gregori a Gaffuri Dopo 12 anni di presidenza “cambio della guardia” alla guida della Sezione dell’Associazione Nazionale Alpini di Como. Da domenica scorsa, infatti, il posto occupato per tanti anni da Achille Gregori è ora stato affidato da Enrico “Chicco” Gaffuri. L’avvicendamento di consegne è stato al centro dell’ultima assemblea dell’ANA di Como che ha permesso anche di tracciare un bilancio dell’attività svolta nel corso di un anno particolare per il sodalizio, in quanto il 2010 è stato contraddistinto da numerose iniziative organizzate per ricordare il 90° anniversario di fondazione. Forte di 6.050 soci (+ 14 rispetto al 2009) e di 947 amici (+37) l’ANA di Como, come detto, ha vissuto un 2010 al top: « E’ stato un anno dedicato alla memoria ma proiettato al futuro – ha sottolineato nel suo discorso il presidente uscente Achille Gregori -. Il momento più elevato ed emozionante è avvenuto, però, con l’arrivo e l’esposizione delle spoglie del beato don Carlo Gnocchi dal 7 all’8 novembre. Un evento che ha trasmesso a tutti la gioia di poter stare accanto alle spoglie dell’uomo che consideriamo il più “alpino” di tutti». Il 2011, per l’ANA di Como, sarà un anno “di cammino”, basato sui principi di sempre: patria, bandiera, dovere, disponibilità, solidarietà, memoria, operatività. (l.cl.) ComoCronaca 22 Sabato, 19 marzo 2011 ● Da Como le trame che avrebbero portato alla Giovine Italia ● Prosegue il nostro “viaggio” sui 150 anni dell’Unità d’Italia ● Dopo alcuni sacerdoti presentiamo altre figure del Risorgimento Gaspare Ordoño de Rosales, mazziniano Gaspare Rosales in un ritratto giovanile “L a scoperta della venuta del Pizzi in questi Stati, e gli ulteriori rilievi, che le tennero dietro, mi sembrano della più alta importanza, giacché finalmente si offre speranza di raggiungere quel filo, che le investigazioni politiche e giudiziarie non aveano finora potuto afferrare, il filo cioè delle trame estese in Lombardia”. Si legge così nella relazione in data 11 maggio 1832 del giudice Paride Zajotti, il grande investigatore della magistratura austriaca a Milano, che processò decine di patrioti. La polizia austriaca aveva infatti appurato che la sera del 13 febbraio 1831, ultima domenica di Carnevale, tale Antonio Pizzi, maestro di scherma, originario di Carcano (frazione di Albavilla), fuoruscito politico, venuto da Parigi attraverso la Svizzera, giunto a Como, si era fatto accompagnare in carrettella, da un certo Gaetano Bonomi, fino al castello di Monguzzo, per incontrare il marchese Gaspare Ordoño de Rosales. Siccome il marchese era a Milano, fu mandato subito di notte un suo contadino, ad avvisarlo che venisse a Monguzzo per abboccarsi col Pizzi. Cosa che avvenne la mattina seguente. Cos’era venuto a fare, dunque, il Pizzi da Parigi a Monguzzo? Semplice: a prendere soldi. Per farla breve, con una minuziosa investigazione, i segugi austriaci arrivarono alla convinzione che il Rosales fosse il collettore dei finanziamenti, per sostenere la rivoluzione negli Stati italiani, tramata dagli esuli politici in Francia, collegati con i cospiratori in patria. Questo aveva fiutato lo Zajotti, e pertanto proponeva “Che per delitto d’alto tradimento sia aperta l’inquisizione speciale contro Antonio Pizzi e il Marchese Gaspare di Rosalez, decretando il loro arresto”. Il Pizzi (già emissario della Carboneria G in tutta Italia e perfino a Malta), se l’era già squagliata tornando in Francia, via Chiasso. Non così il Rosales, che fu arrestato dal famigerato conte Luigi Bolza la sera del 17 maggio 1832 mentre era a cena nella contrada del Monte di Pietà a Milano, in casa della sua amante, la contessa Maria Cigalini Dal Verme. Era comasca, figlia di Marco Cigalini (erede dello zio, lo scrittore poligrafo Carlo Castone Della Torre di Rezzonico, nella cui casa affittata era nato il Bolza) e sorella di quel marchese Agostino, che nel 1848 a Como avrebbe trattato nella Caserma S. Francesco la resa degli Austriaci. La ventenne contessa nel 1826 aveva lasciato il marito per essersi innamorata del Rosales. Si sarebbero poi sposati nel 1862 dopo la morte del conte Antonio Dal Verme, per legittimare due dei figli nati dalla loro relazione: Luigi nel 1837 ed Anna nel 1840. La figlia maggiore, Luigia, nata nel 1830, non fu riconosciuta, perché era già stata fatta sposare con altra identità. La primogenita, invece, era morta. Per integrare il quadro familiare, e vedere come si aggancia alla storia locale, si noti che Luigi nel 1864 sarebbe stato nominato erede dallo zio Agostino, scapolo. Pervennero così ai Rosales i beni di Bernate, con la villa dove il marchese Gaspare sarebbe morto nel 1887. Le carte del processo a Gaspare Rosales, durante la sua detenzione in carcere per quasi cinque mesi fino al 13 ottobre 1832, permettono di percepire i metodi investigativi del Tribunale austriaco, ma soprattutto fanno emergere l’assetto della Carboneria lombarda e veneta, con le trame che la legavano ai “fratelli” degli altri Stati italiani e alle centrali internazionali della cospirazione politica contro l’assolutismo. Tra gli affiliati compaiono i giovani delle famiglie milanesi più in vista: Belgioioso, Borromeo d’Adda, Visconti, Marliani … Tra i comaschi il marchese Giorgio Raimondi e don Carlo Gaggi, Giovanni Ruspini, l’ingegnere Francesco Scalini, e, tra gli “ibridi” comasco-milanesi il conte G.B. Lucini Passalacqua. Gli investigatori vogliono sapere tutto sui viaggi del Rosales all’“estero”: a Genova, Livorno, Chiasso, oltre che in Francia. Tutto sulle sue relazioni, desunte dalla sua agendina sequestrata. Da Chiasso arrivavano le “Gazzette” e le pubblicazioni proibite. Si osservi che non c’era, sotto l’assolutismo del tempo, la libertà di stampa; se la Chiesa teneva l’indice dei libri proibiti, nondimeno la censura politica intercettava la circolazione delle idee liberali, considerate pericolose e sovversive. Per questo, di necessità, la cospirazione politica era possibile solamente tra una élite culturale e sociale. Ma gli atti processuali svelano che la circolazione delle stampe proibite si appoggiava a un sottobosco di “corrieri”, che erano i fattori e i contadini al servizio dei signori, i vetturini, i piccoli commercianti, che si muovevano tra i paesi di campagna e il mercato cittadino. Punto di incontro dei cospiratori comaschi e milanesi (ma c’erano anche bresciani, cremonesi, veronesi) erano le osterie e le locande di Chiasso, dove si cantava la “Parisienne” e si gridava: “Abbasso i tiranni e i sovrani, viva la libertà”. Gli espatri clandestini avvenivano da Como e da altre vie di frontiera (Val Breggia e Val Faloppia). Altri punti di riferimento erano la casa dei fratelli Ciani e la tipografia Ruggia di Lugano. Il Rosales usava come punto di appoggio per corrispondere con la Svizzera, oltre il castello di Monguzzo, anche la villa di Lomazzo, appartenente alla Cigalini (pervenuta nel 1919 ai Somaini). Figura di spicco tra i patrioti lombardi li indizi contro il Rosales erano gravi e variegati, ma vennero a mancare le prove schiaccianti, che si pensava di trovare, ma invece sfuggirono di mano. Immediatamente dopo l’arresto del marchese si disposero le perquisizioni nella sua casa di Milano in via Borgospesso, nella villa di Buscate e nel castello di Monguzzo. A Monguzzo, appunto, che doveva essere l’epicentro delle sue trame, decise di andare lo stesso giudice Zajotti accompagnato dal Bolza. Ma – ed è lo stesso Bolza a darne ragguaglio – a Desio la carrozza degli sbirri e del magistrato fu sorpassata “da un cavallo al gran galoppo montato da un cavaliere”, che si rivelò poi essere Stefano Bottinelli, il cocchiere di casa Rosales, mandato a prevenire l’arrivo della polizia e a distruggere i documenti compromettenti il padrone, che furono bruciati con l’aiuto di Claudina Ritter, la bambinaia svizzera cui era affidata la piccola Luigia di ventun mesi, allevata di nascosto nel castello. Quando arrivarono gli sbirri, trovarono la cenere ancora calda nel camino della stanza da letto del marchese. Lo scorno del Bolza fu grande, mai più digerito. Così il 13 ottobre 1832 Gaspare Rosales fu scarcerato, sia pure con la proibizione di uscire da Milano. Nel giugno 1833 accampando problemi di salute, ottenne di poter andare in campagna nella villa di Buscate; da dove, eludendo la sorveglianza della polizia, fuggì in Svizzera, per raggiungere il Mazzini in Francia. Ebbe il comando di una delle colonne di volontari, che tentarono l’insurrezione in Savoia, ma il moto fallì. Condannato a morte in contumacia, il Rosales restò in Svizzera in una casa acquistata ad Andeer (Canton Grigioni). Comparso a Milano nel 1847, fu arrestato e imprigionato a Lubiana. Ma con la rivoluzione del 1848 fu liberato. Dopo il ritorno degli Austriaci a Milano, riparò ancora in Svizzera, da dove uscì nel 1859. Visse tra Milano, Lomazzo (dove fu sindaco dal 1866 al 1885) e Bernate, dove morì, come detto, nel 1887. Certamente fu una della personalità di maggiore spicco tra i patrioti lombardi. Como gli ha dedicato una via a Bignanico. Mario Mascetti/5 L’ultima foto del marchese Gaspare Rosales in età avanzata Notizie flash ■ La data Il 17 marzo 1861: l’Italia è fatta dott. Scalini Il 17 marzo fu proclamata l’unità d’Italia. Era domenica quel 17 marzo 1861, quando re Vittorio Emanuele II proclamò l’unità d’Italia davanti al primo Parlamento del Regno, insediato a Torino nel Palazzo Carignano. A rappresentare la provincia di Como (che comprendeva allora anche Lecco e Varese) c’erano i seguenti deputati, eletti nei 9 collegi elettorali: Giovio conte Giovanni (collegio I di Como), Scalini dott. Gaetano (collegio II di Como), Cagnola nobile Carlo (collegio di Appiano), Cairoli dott. Benedetto (collegio di Brivio), Bellazzi dott. Federico (collegio di Erba), Ferrari prof. Giuseppe (collegio di Gavirate), Agudio ing. Tomaso (collegio di Lecco), Polti avv. Achille (collegio di Menaggio), Speroni ing. Giuseppe (collegio di Varese). Nel Senato la provincia di Como fu rappresentata dal senatore Lorenzo Valerio, piemontese, che era già stato nominato governatore (e dal 1862 al 1865 prefetto) della provincia. I senatori erano di nomina regia. Curiosità L’elenco delle famiglie di Casnate con la spunta della consegna della pagnotta fatta dal segretario comunale, che era il vicario don Francesco Vitali 2 giugno: prima festa del Regno Il 2 giugno la prima Festa Nazionale del Regno. Fatto interessante, non ancora evidenziato nelle celebrazioni del 150°, ma che sarebbe da ricordare è che la prima Festa Nazionale del Regno fu indetta per domenica 2 giugno 1861 e celebrata in tutta l’Italia. Una data che casualmente (o provvidenzialmente?) ha trovato coincidenza con il referendum del 1946, che ha segnato la fine della monarchia sabauda e la nascita della Repubblica Italiana. La notizia emerge chiaramente da un interessante documento dell’archivio storico comunale di Casnate con Bernate. Per l’occasione il comune di Casnate sottolineò la festa con la distribuzione a tutte le famiglie di una pagnotta di buon pane di frumento. ComoCronaca A Camnago Genitori protagonisti e Giocare per crescere C ontinuano domenica 20 marzo, alle ore 15.00, a Camnago Volta, gli incontri del ciclo “Genitori protagonisti. Educarsi ed educare a vincere le sfide del quotidiano” e “Giocare per crescere”, organizzati dalla Circoscrizione 4, con la collaborazione del CIF (Centro Italiano Femminile) Provinciale di Como, dello Sportello Scuola & Volontariato, della Parrocchia di S. Cecilia e il contributo dell’Amministrazione Comunale di Como. Presso l’Auditorium “A. Volta” di Camnago la psicopedagogista Lucia Todaro affronterà con i genitori e gli educatori il tema: “Chi non risica… non rosica. Sperimentare tecniche di miglioramento della forza e resistenza”. Per i bambini dai 7 ai 12 anni l’appuntamento è invece presso la Sala Civica di Piazza Martignoni con i laboratori creativi “A che gioco… costruiamo?”, tenuti Sabato, 19 marzo 2011 23 dal dott. Matteo Balestrini, esperto ambientale, ed accompagnati da giovani volontarie, per stimolare la creatività del bambino a immaginare, pensare, progettare e costruire da sé i propri giocattoli. Ricordiamo che la partecipazione ai laboratori e agli incontri è gratuita. Per informazioni ed iscrizioni: Roberto Todeschini tel. 347.8452378; e-mail: [email protected]. (s.fa.) Amor di Patria. Iniziativa della Fondazione Cardinal Ferrari N ella sala della Biblioteca Comunale, la sera dell’11 Marzo 2011, alle h.21, grazie all’ iniziativa della Fondazione “Card.Ferrari”, i comaschi hanno goduto il privilegio di ascoltare la dotta conferenza del prof. Giuseppe Langella, ordinario di letteratura italiana presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia, nonché direttore del Centro di ricerca “studi sul Risorgimento italiano”. L’argomento, illustrato con minuziosa sapienza dal docente, verteva sul tema ”Amor di patria: Manzoni e altra letteratura del Risorgimento”. La prima, convinta affermazione del prof. Langella, è che bisogna abbandonare il luogo comune che i cattolici siano stati ai margini del processo di unificazione nazionale; infatti importanti fondatori della cultura risorgimentale testimoniano il contrario: fra questi spiccano Silvio Pellico, Niccolò Tommaseo, Antonio Fogazzaro, oltre, naturalmente ad Alessandro Manzoni. De “Le mie prigioni” di Silvio Pellico, pubblicate nel 1832, si disse che “nocquero all’Austria più di una guerra perduta”; in questo libro, che inaugura un nuovo genere letterario, quello della memorialistica, la fede cristiana e quella patriottica appaiono strettamente unite , come risulta dalle parole stesse dell’autore, che afferma di essere stato spinto a scrivere “ da un verace odio per l’ingiustizia, unito allo zelo per la pubblica utilità” e di aver maturato in carcere la sua conversione. Interessante notare che qui i valori civili sono desunti dalla fede cristiana. Nel romanzo “Il duca d’Atene” Niccolò Tommaseo affronta da cristiano il problema della guerra e della sofferenza da essa causata, affermando che lo spargimento di sangue è lecito quando ci strada attraverso le Alpi donde scendere in Italia in aiuto del Papa contro il tentativo d’invasione longobarda, e Pietro, legato pontificio. Anche qui si tratta di difendere un territorio contro la sopraffazione straniera. Con audace estrapolazione storica il Manzoni affronta addirittura il tema della separazione fra il potere politico e quello religioso; infatti, una volta liberato dal timore dei Longobardi, il Papa potrà tornare “ai santi studi”. Come è noto, il grande scrittore era nettamente contrario al potere temporale della Chiesa e non ebbe esitazioni nell’assumere la carica di senatore dopo la costituzione del Regno d’Italia ; quindi i “santi studi” di cui parla nell’Adelchi sono ritenuti attività peculiare del Papa, non già le cure della politica. Inoltre, dopo il L’interessante conferenza del prof. Giuseppe Langella, la scorsa 1870, il Manzoni accettò la cittadinanza onoraria del settimana, in Biblioteca comunale, a Como Comune di Roma offertagli dal sindaco del tempo, e non vide in tali incarichi si oppone alla sopraffazione per liberare forte rilievo poichè le immagini bibliche una disubbidienza all’ esortazione la patria; nello stesso romanzo ricorre servono da supporto immaginifico e pastorale di Pio IX “non expedit”, “non una riflessione cara alla tradizione della lessicale per dare corpo alla tesi che conviene”, con la quale il Papa invitava Canzone politica, a partire da Dante e Dio stesso vuole la libertà dei singoli i cattolici ad astenersi dal voto in uno Petrarca, per arrivare a Leopardi, e cioè cittadini e dei popoli. In particolare, Stato che aveva sottratto al pontefice che le discordie intestine sono state la nell’Ode “Marzo 1821”, l’analogia fra il alcuni territori. Come si è visto, la linea rovina d’Italia. La stessa affermazione passaggio biblico del Mar Rosso da parte di valutazione storico-letteraria del prof. enfatica ma emotivamente forte si trova degli Ebrei, guidati da Dio verso la Terra Langella attingeva al filone sorgivo e ideale nel coro de “Il conte di Carmagnola”di Promessa, e le sommosse dei liberali del Risorgimento italiano, trascurando Alessandro Manzoni:“ i fratelli hanno del sec.XIX per liberare la patria dagli volutamente l’altra linea, più critica circa ucciso i fratelli – questa orrenda novella stranieri, conferisce connotati sacri alle il processo di unificazione dell’Italia, ma vi do”. loro richieste di autonomia politica. Infine, che si sviluppò più tardi, dopo la metà del Se consideriamo la vasta produzione nella tragedia “Adelchi”, il Manzoni affida sec. XIX. Avevamo sicuramente bisogno di di Alessandro Manzoni, il riferimento un ruolo importante a due uomini di riscoprire il filone ideale, data la temperie alla fede cristiana come incitamento chiesa: il diacono Martino, inviato presso storica che stiamo vivendo. all’impegno politico-civile acquista toni di Carlo, re dei Franchi, per indicare loro la Giulia Galfetti Letteratura del Risorgimento Il corpo e le sfide delle neuroscienze Stemmario Carpani, riconoscimento a Eugenia Gadaleta L unedì 28 marzo alle ore 20.30 presso la sala conferenze di Confindustria Como avrà luogo il secondo appuntamento di “Confindustriacomo incontra”, ciclo di conferenze e dibattiti pubblici su storia, scienza, filosofia, società, economia. “Il corpo, le emozioni, la coscienza. Le sfide delle neuroscienze” il titolo della serata, che sarà introdotta da Ambrogio Taborelli”. Presenti all’incontro saranno Edoardo Boncinelli e Armando Massarenti. Il primo, fisico e genetista, ha guidato per Durante l’incontro con Boncianni laboratori di biologia molecolare nelli e Massarenti (due studiosi e dello sviluppo e si è dedicato allo studio divulgatori della scienza che con della genetica e della biologia moleco- i loro libri cercano di trasmettere lare degli animali superiori e dell’uo- la loro visione a un pubblico dimo. Il secondo filosofo ed epistemo- versificato piuttosto che soltanlogo, é vicedirettore del supplemento to ai lettori di riviste specializzaculturale domenicale de Il Sole-24 Ore te, a dimostrazione di quanto la e responsabile della pagina «Scienza e scienza stia diventando sempre filosofia» dove tiene una rubrica dal ti- più interdisciplinare) si parlerà tolo Filosofia minima che tratta argo- di mente, di emozioni - che somenti di storia e filosofia della scienza, no la materia della vita, intimafilosofia morale e filosofia politica, etica mente connesse alle funzioni cognitive, perché anche nell’azione applicata. E più razionale c’è una componente affettiva -, di coscienza, di corpo e di quel che succede al cervello quando invecchia e quanto i progressi di biologia e medicina e le innovazioni tecnologiche stanno facendo per migliorarne l’integrità, l’efficienza e la longevità. L’uomo da sempre sogna di vincere il tempo non invecchiando mai. Si affronterà anche il concetto di mortalità e la necessaria accettazione che molte cose sopravvivranno a noi stessi. ugenia Gadaleta laureata nell’anno accademico 2005/2006 in scienze dei beni e delle attività culturali con 110 e lode con una tesi avente come oggetto lo “Stemmario Carpani”, conservato presso il Museo civico Giovio di Como, ha partecipato al premio “Scudo d’oro” - il riconoscimento che il Centro Studi Araldici di Arcisate (Va) assegna a lavori che in diversi ambiti contribuiscono alla promozione dell’araldica - e ha ricevuto una pubblica nota di merito. “In considerazione delle qualità dell’elaborato – recita la nota - si è voluta esprimere una particolare nota di merito anche per il lavoro di Eugenia Gadaleta: ‘Stemmario Carpani - Blasonatura e digitalizzazione di uno stemmario comense del XV secolo’, tesi discussa nell’anno accademico 2004-2005 presso l’Università degli Studi dell’Insubria di Como - Facoltà di scienze Matematiche, Fisiche e Naturali - Corso di Laurea in Scienze dei Beni e delle Attività Culturali. Relatore prof. Mario Conetti”. ComoCronaca 24 Sabato, 19 marzo 2011 A Breccia la scorsa settimana ■ S. Fermo Rinviato l’incontro con Piero Gheddo L’incontro con P. Gheddo organizzato dalla parrocchia di S. Fermo della Battaglia per giovedì 17 marzo sulla situazione dei cristiani nel mondo e annunciato sullo scorso numero de “Il Settimanale” è stato rinviato per motivi di salute del relatore. ■ S. Abbondio Tre incontri e una visita alla scoperta del Patrono Tre incontri e una visita guidata per insegnanti e guide turistiche alla scoperta del Santo Patrono di Como, organizzati dal Centro Studi “Nicolò Rusca”, dalla Diocesi di Como e dall’associazione Mondo Turistico. Si partirà il 28 marzo con “S.Abbondio Vescovo: vita, fonti, devozione”, a cura di don Andrea Straffi; si proseguirà il 31 marzo con una lezione di Alberto Rovi sul tema “Un capolavoro del Morazzone: lo stendardo di S.Abbondio per il Duomo di Como”; e si chiuderà il ciclo il 4 aprile con “L’iconografia di S.Abbondio nelle opere d’arte comasche”. Gli incontri avranno luogo presso la Sala Arti e Mestieri dell’UPCTS di via Ballarini 12, a Como. Sabato 9 aprile, invece, visita guidata alla Chiesa di S.Abbondio a Mezzegra. Info: 339-4163108. Straordinaria corale S traordinario concerto spirituale, quale introduzione alla Quaresima e come ricordo di Luigi Grisoni, nel decimo anniversario della scomparsa, sabato scorso nella chiesa parrocchiale di San Cassiano in Breccia, promosso dalla parrocchia stessa in collaborazione con la locale Associazione Musicale Amici dell’Organo, che ha visto la presenza del Coro dell’Accademia Filarmonica Romana diretto da mons. Pablo Colino, Maestro di Cappella emerito della Basilica di S. Pietro in Vaticano. Il programma, predisposto dallo stesso Colino con profonda competenza e sensibilità musicale, è stato sostanzialmente suddiviso in tre parti: la prima riservata al canto gregoriano, la seconda dedicata a Bach, mentre la terza ha visto un excursus da Palestrina e Victoria, sino a Bartolucci e Bruckner per concludersi con il grande Perosi. Una sorta di antologia che ci ha presentato i vari momenti della musica sacra attraverso i tempi. Magnifico riascoltare il canto gregoriano nella sua delicatezza, linearità melodica e Eccezionale concerto presso la parrocchiale di San Cassiano. Presente il Coro dell’Accademia Filarmonica Romana immensa spiritualità. Sorge spontanea un’osservazione: per quale motivo il “Concilio Vaticano II”, che nell’art. 114 della Costituzione conciliare “Sacrosanctum Concilium”sulla sacra liturgia (1963) aveva inculcato di conservare e incrementare con grande cura il patrimonio della musica sacra, ha lasciato cadere in disuso questo repertorio di così elevata trascendenza e misticità? La miracolosa sensibilità del direttore, Mons. Pablo Colino, ha colto il fulcro espressivo e poetico delle diverse partiture con giustezza unica, spiccato senso del ritmo e accurato dosaggio delle dinamiche. Splendide e delicate le voci del Coro. Smagliante la vocalità della solista Giulia Cignoni. Adeguato ■ A Verona il 19 e 20 marzo La “Rete dei cammini” in assemblea S abato 19 e domenica 20 marzo si preannuncia un intenso week end per tutti coloro che amano muoversi a piedi su antichi percorsi storici e culturali. L’associazione “Rete dei Cammini”, di cui la comasca Iubilantes è ente co-fondatrice si ritrova a Verona per la sua seconda assemblea nazionale. Il programma prevede per sabato 19, dalle ore 16.00 l’assemblea, seguita dalla cena e dal pernottamento presso l’albergo-ostello Villa Francescatti, splendida dimora cinquecentesca con parco in centro alla città. Domenica è invece prevista un’interessante escursione al Monte Baldo, tra Val d’Adige e il lago di Garda, al Santuario cinquecentesco della Madonna della Corona (Caprino Veronese), abbarbicato alla parete del monte, con pranzo in compagnia e rientro a Como nel pomeriggio. Come spiega Ambra Garancini, presidente della “Rete dei Cammini” e di Iubilantes: «La “Rete dei Cammini”, costituita nel 2009, è una associazione che comprende 17 associazioni di tutta Italia impegnate nella tutela e valorizzazione di quell’immenso patrimonio ambientale e culturale che sono i cammini di pellegrinaggio, con l’intenzione di mettere “in rete” le proprie esperienze e conoscenze. L’Assemblea di Verona è un prezioso momento di incontro e confronto dopo l’importante convegno dello scorso ottobre a Roma, in cui per la prima volta abbiamo coinvolto insieme studiosi, associazioni, pellegrini, escursionisti, giornalisti, cittadini, amministratori pubblici per valutare “lo stato dell’arte” delle vie storiche di pellegrinaggio italiane e suggerire modalità di sviluppo future, con l’intento di tutelare e promuovere sempre di più i cammini di pellegrinaggio, con la convinzione che il loro sviluppo sia un ponte verso un futuro di sostenibilità e di benessere per tutti». Per ulteriori informazioni ed iscrizioni (obbligatorie): Rete dei Cammini, presso Iubilantes, tel. 031.279684; e-mail: [email protected]. (s.fa.) Cantù: i progetti del S. Teodoro I l 25 febbraio scorso il Teatro Comunale S. Teodoro di Cantù riapriva i battenti dopo oltre quattro anni di cantiere. Una “prima” un po’ tiepida, in verità - un concerto musicale proposto dalla Nuova Scuola di Musica - salutata da soltanto 39 biglietti staccati. Non più di 8 giorni dopo si registrava invece il tutto esaurito del futuro del S. Teodoro? in uno spettacolo proposto dalla “Noi abbiamo una responsabilità anche di compagnia teatrale dell’Asl di carattere politico. Abbiamo un Como. Poi altri appuntamenti accordo con il Comune fino a sono seguiti, confermando il giugno, e il cartellone è pieno successo di pubblico. Giusto di appuntamenti. Appare ovvio, il tempo per scaldare i motori, però, che non si potrà andare dunque, e partire a pieno avanti sempre così. Stiamo regime per una stagione che si organizzando incontri con i vari preannuncia nutrita. gruppi di lavoro per definire il Ad aiutarci a riflettere sul futuro cartellone e, fattore ancora più di questo spazio, a un mese importante, la gestione futura. circa dalla sua riapertura, è il Ora i gruppi sono tutti volontari presidente della Pro Cantù, e dedicano tempo ed energia al Pasquale Di Stefano. Professor Di Stefano, cosa dire teatro nelle pause che il lavoro l’accompagnamento organistico di Alessio Pacchiarotti, appropriati gli interventi solistici all’organo di Lorenzo Macrì. Al termine dell’elevazione spirituale lo stesso Mons. Colino ha impartito a tutti i presenti, numerosi come ai tempi dell’indimenticato “Maggio organistico breccese”, la solenne benedizione. La Corale ha poi accompagnato la S. Messa domenicale delle ore 11 in occasione dell’anniversario di Luigi Grisoni, “un uomo che - come ha scritto don Ernesto - ha speso tutto se stesso per essere una donazione verso il prossimo. La misura della sua vita sono stati gli altri”. Alberto Cima Notizie flash ■ Comune Disabilità grave: termini richiesta contributi Venerdì 25 marzo, alle ore 12, scadranno i termini per la presentazione delle domande per partecipare alla “Concessione di un contributo economico per interventi a favore della disabilità grave Possono presentare istanza di contributo soggetti disabili gravi residenti nel Comune di Como. Ulteriori informazioni sono disponibili presso il Settore Servizi Sociali - Area Attività Sociali ed Educative, via Italia Libera 18/A (telefono 031 252647 - .611; fax n. 031 – 273556 ; e-mail : servizisociali@ comune.como.it. L’avviso completo e la modulistica per la presentazione della domanda sono reperibili presso il Settore Servizi Sociali – via Italia Libera,18/A e sul sito:wwww.comune. como.it. ■ Grandate permette”. Che tipo di gestione prevede? “Una gestione chiaramente particolare, perché il teatro è particolare. Con 199 posti a sedere l’ideale sarebbe un cartellone che non sia in contrasto o alternativo ma quasi a completamento del Teatro Fumagalli. Abbiamo bisogno di una gestione di tipo manageriale e ci stiamo lavorando. Ma procediamo un passo alla volta. Abbiamo avuto e avremo momenti difficili poiché non tutti hanno esperienza ma siamo pieni di buona volontà. Vorrei ricordare che la Pro Cantù è sempre presente a ogni spettacolo, ci occupiamo della biglietteria, apriamo e chiudiamo il teatro...” Concludendo, vuole fare un appello alla città? “Gli aiuti sono sempre ben accetti, ma sempre in forma volontaristica. Ci sono già parecchi ragazzi che ci danno una mano e per noi è molto importante perché in questo modo il teatro andrà sicuramente avanti”. 19 marzo Giornata della legalità Il prossimo 19 marzo si terrà la giornata studio, non aperta al pubblico, con gli alunni delle classi terze della scuola primaria di secondo grado dell’Istituto comprensivo di Grandate e Casnate con Bernate, in occasione della Giornata della Legalità. Il tema della giornata studio sarà: “Emulazione: un passo avanti o un passo indietro”, sottotitolo “vivo... penso... scelgo”. ComoCronaca ggi a n o s r e P Il ricordo della religiosa, a tre mesi dalla scomparsa, per anni attiva presso la clinica di Lanzo Suor Gabriella, angelo in corsia vestito di bianco Q ualche volta il commento di un tuo vicino di gruppo può arrivarti direttamente al cuore e restarvi per lungo tempo, abbinato a una persona speciale. Qualcuno vicino a me, tempo fa, notando che suor Gabriella si incurvava sempre di più ha commentato: “Quella schiena porta due ali che noi non possiamo vedere, solo immaginare, ma che la porteranno senz’altro dritta dritta in paradiso”. Ecco la ragione per cui vogliamo dedicare questo Notizie flash ■ Biblioteca Gli archici di Carla Porta Musa Suor Gabriella (in carrozzina tra i suoi amici della clinica) Una testimonianza di vita che ancora mantiene la sua forza nei cuori di chi l’ha conosciuta spazio, a qualche giorno di distanza dall’8 marzo, a una suora speciale e di riflesso alle sue consorelle. Angeli di corsia, così ci piace definirli, angeli che passano svelti e silenziosi in mezzo a tante sofferenze e... insofferenze. Ma suor Gabriella era anche qualcosa in più: lei amava anche le “sue” ragazze che dividevano giorni e notti al servizio degli ammalati. Si interessava ai loro problemi, le incitava a portare pazienza e a continuare con costanza la scelta che avevano fatto nel lavoro e nella vita, divideva con loro le piccole gioie e i dolori, specialmente all’inizio, quando il lavoro di corsia sembrava insostenibile. E così si era guadagnata l’affetto e la stima di tutto il personale medico della clinica di Lanzo, che era diventata di Sabato, 19 marzo 2011 25 fatto la sua seconda casa. Suor Gabriella Marinoni era nata a Casalromano (Mantova) nel 1929, quinta di sette fratelli, tra i quali un sacerdote salesiano. La sua infanzia, già povera, era stata segnata anche dalla guerra, perché il padre era dichiaratamente antifascista. Appena finite le scuole era entrata come ausiliaria al Pio albergo Trivulzio di Milano e lì aveva vissuto le prime drammatiche esperienze con il dolore e l’emarginazione. Assunta poi ad Asola lì aveva maturato la sua vocazione religiosa. Era passata quindi a Milano per la formazione, poi al Galeazzi, al Policlinico di Mestre, fino ad arrivare, nell’1989, al C.O.F. di Lanzo dove vi sarebbe rimasta fino alla fine della sua lunga missione. Tutti questi anni sono stati spesi Notizie flash ■ Sociale “Attenti a quei due” al Sociale con la Compagnia Teatrale Lariana Il teatro Sociale di Como ospita sabato 26 marzo alle ore 21, “Attenti a quei due”, una commedia brillante in due atti della Compagnia Teatrale Lariana, scritta e diretta da Giuliano Capuano, con la straordinaria partecipazione di Justine Mattera. La Compagnia Teatrale devolverà l’incasso della serata in beneficienza. Il costo del biglietto è di 25 euro. Prevendite presso Gabetti Agency, Portici Plinio 18, Como. Per informazioni e prenotazioni: 328-4571662. con generosa dedizione nelle sale operatorie, per ben agire nelle quali aveva anche conseguito titoli di studio superiori alla media. Era molto noto che suor Gabriella fosse precisissima e avesse il dono di adattarsi presto alle novità ed alla personalità dei nuovi chirurghi. La sua personalità si svelava nella sua forza quando dubitava che qualcuno approfittasse per eseguire interventi da lei non reputati etici che svelassero comportamenti pericolosi per i pazienti. Quando la salute non glielo permise più passò dalla sala operatoria al punto di Primo Intervento, dove divenne popolare per la sua mano delicata quando doveva prelevare il sangue per gli esami ai pazienti. Ecco perché è giusto ricordare, a poco più di 3 mesi della sua morte, questa piccola grande donna che i dottori, le infermiere, le ausiliarie della Clinica di Lanzo ricordano con tanto affetto e con un pizzico di rammarico perché avevano chiesto alla Casa Madre, dove si trovava negli ultimi giorni di vita, di poterla riportare al C.O.F., dove avrebbero voluto occuparsi di lei, quasi a restituirle l’affetto in tanti anni donato, ma le leggi della congregazione non l’hanno permesso. Così a tre mesi della sua morte, le “sue” ragazze conservano una sua grande foto in laboratorio. Per lei non mancherà mai un fiore fresco a ricordare, con tanta riconoscenza, chi li ha aiutati a crescere. Un angelo vestito di bianco che si nasconde nell’abito di una suora infermiera. Rina Carminati F. C’è tempo fino al 19 marzo, in Biblioteca comunale, a Como, per leggere alcuni dei documenti dell’archivio che la scrittrice Carla Porta Musa ha donato alla città. I documenti sono stati appena riordinati dalla studentessa Gina La Rovere, grazie al lavoro svolto in occasione della sua tesi di laurea in Biblioteconomia presso la Facoltà di Scienze dei Beni e delle Attività Culturali dell’Università Dell’Insubria, sede di Como. Carla Porta Musa è nata il 15 marzo 1902 a Como. Figlia di Maria Casella, ticinese cresciuta a Panama e di Enrico Musa, noto ingegnere milanese. Sempre attiva nella vita culturale della città, sin da giovanissima organizzò presso la propria abitazione, un circolo culturale, i “Lunedì letterari”, con il collega Carlo Linati, settimanale riunione degli amanti del buon libro. Dal 1946 al 1953 ripropose gli incontri culturali all’Istituto letterario Carducci di Como, organizzando “I venerdì letterari”. Nel 1921 si fidanzò con il medico milanese Giovanni Porta, lo sposò nel 1935 e ne rimase vedova nel 1984. Ebbero una figlia, Livia, nota pediatra. Alternando la scrittura narrativa a collaborazioni con riviste e giornali, Carla Porta Musa ha pubblicato una trentina fra romanzi e raccolte di poesie. Uno dei suoi più intimi e commoventi romanzi è “Il tuo cuore e il mio” nato come risposta ad una lettera che le scrisse il padre nel 1934. Nel 1987 le è stato conferito L’Abbondino d’oro, riconoscimento ufficiale della città di Como ai suoi più illustri cittadini. La scrittrice ha ricambiato donando il suo archivio personale alla Biblioteca comunale. Eccezionale la sua longevità fisica, ma ancor di più quella letteraria: ultracentenaria, partecipa ancora regolarmente alla vita culturale comasca, ha recentemente pubblicato un paio di libri e sta scrivendo un nuovo romanzo. ◆ Aperti a tutti Corsi Acai sicurezza e primo soccorso L’ Associazione Cristiana Artigiani Italiani(ACAI) di Seveso (Milano) in collaborazione con l’ACAI di Como organizza un corso teorico pratico di aggiornamento triennale per addetti al primo soccorso, in collaborazione con la CRI (Decreto Ministeriale 15 luglio 2003, n.388). Il corso è rivolto ai titolari di impresa o dipendenti che hanno già frequentato ed hanno conseguito l’attestato del corso di addetti al primo soccorso e ha validità di tre anni. Durata 4 ore in un unico incontro che avrà luogo mercoledi 20 aprile 2011. Inoltre viene organizzato un corso sulla si- curezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs 81/2008 Testo Unico) per titolari di impresa che comprende cinque incontri da martedi 19 aprile a martedi 10 maggio 2011. Sede del corso a Seveso e gli argomenti trattati: valutazione del rischio, sicurezza in azienda, sorveglianza sanitaria, rischio incendio. I corsi sono aperti a tutti. La sede dei corsi è a Seveso via Mezzera 16 c/o ACAI – Centro Provinciale di Milano tel.0362-509945 Per informazioni su orari, tariffe, modalità di partecipazione e agevolazioni soci ACAI, telefonare alla sede ACAI di Como via Maurizio Monti 37 – tel. 031-272239 oppure tel. e fax 031-3319303 dalle 9,30 alle 12,30 oppure scrivere a [email protected] Ambiente 26 Sabato, 19 marzo 2011 zo 22 mar Si rinnova, come ogni anno, l’appuntamento istituito dall’Onu nel 1992. “Water for cities” il tema 2011 Il giorno dell’acqua L’ approvvigionamento d’acqua nelle aree urbane e la gestione sostenibile delle risorse idriche nelle città: sono i grandi temi attorno ai quali si concentrerà quest’anno la Giornata Mondiale dell’Acqua, l’appuntamento istituito nel 1992 dalle Nazioni Unite, e che ricorre ogni 22 marzo. L’Onu ha scelto di intitolare l’edizione 2011 ‘Water for cities’ ovvero ‘Acqua per le città: come rispondere alle sfide dell’urbanizzazione’. Un’opportunità per stimolare governi, amministrazioni locali, organizzazioni pubbliche e Un’opportunità per stimolare governi e singoli ad attivarsi per una corretta gestione delle risorse idriche private, banche, associazioni e comunità di tutto il mondo, ma anche semplici cittadini, ad attivarsi nei confronti dei problemi legati alla gestione delle risorse idriche nei contesti urbani. Un’occasione importante per fermarsi a riflettere su un tema delicato come l’accessibilità alle risorse idriche e la sostenibilità degli Italia triste primato L’Italia risulta prima in Europa per il consumo d’acqua e terza nel mondo con 1.200 metri cubi di consumi l’anno pro capite. Più di noi soltanto gli Stati Uniti e il Canada. Rispetto i parametri europei gli italiani consumano quasi 8 volte l’acqua usata in Gran Bretagna, dieci volte quella usata dai danesi e tre volte quello che consumano in Irlanda o in Svezia. Allarme sullo spreco anche da parte del WWF che annuncia la disponibilità d’acqua dolce in Italia sta scendendo dai 2.700 metri cubi pro capite ai 2.000 metri cubi. habitat acquatici, ma anche sullo spreco dell’acqua che accompagna le nostre giornate (recuperiamo l’acqua fredda con un secchio in attesa che si riscaldi, prima di fare la doccia? Laviamo i denti con il rubinetto aperto? Quante volte usiamo lo sciacquone del water ogni girono?). Le stime ci dicono che ogni italiano consuma in media, per le sue necessità domestiche, tra i 150 e i 200 litri d’acqua al giorno… L’importanza dell’acqua come risorsa condivisa, piuttosto che come bene economico monetizzabile, è tale da essere stata inserita tra gli obiettivi della Campagna del Millennio –NO EXCUSE 2015 e nel programma Agenda 21 dedicato allo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Non va dimenticato, infatti, che moltissime persone, oltre un miliardo per l’esattezza, non hanno accesso a questo bene fondamentale e che il consumo di acqua è aumentato del doppio rispetto al tasso di crescita della popolazione mondiale. Focus dell’evento, per il 2011, sarà la qualità dell’acqua. Tantissime le iniziative organizzate in tutto il pianeta. Per informarsi sulle varie iniziative e conferenze, scaricare loghi e immagini fatte ad hoc per la ricorrenza è possibile visitare il sito www.worldwaterday2011. org. pagina a cura di m. ga. como. Il documento Le proposte della Cisl sul servizio idrico integrato T ra le realtà scese in campo per far sentire il proprio parere in merito alla definizione di forme societarie idonee alla gestione del servizio idrico integrato in provincia di Como c’è la Cisl che, nelle settimane scorse, ha diffuso un documento sottoscritto da UST CISL COMO e FEMCA CISL COMO “Riteniamo – si legge nel documento - che la forma della società mista pubblico privato possa rappresentare, per la provincia di Como, la soluzione migliore per tutti i portatori di interesse che ruotano attorno al servizio idrico integrato: per i lavoratori, che da queste scelte si attendono la difesa dell’occupazione e il consolidamento delle professionalità locali; per gli utenti, che si aspettano un servizio efficiente, con costi adeguati e ragionevoli, attento alla fine di realizzare economie di scala, qualità delle prestazioni; per i Comuni maggiore efficienza, un livello societario titolari del servizio, che con una società adeguato per essere pronte all’ipotesi mista manterrebbero il governo politico di affidamento diretto alla società del servizio. La legge regionale, infatti, mista o in concessione con gara. E’ del prevede la gestione del servizio idrico tutto evidente che nel mutato contesto integrato tramite società mista dove: la economico e legislativo non ha più senso parte pubblica, garantita dalle società tenere divise le attuali società pubbliche pubbliche già in essere, detiene il 60% del comasche (ASIL, Antiga, ASME, Colline capitale sociale e nomina la maggioranza Comasche, Alto Lura, Canturina Servizi, del CdA, dà gli indirizzi gestionali ed Faloppia Depurazioni, Lanza Lura effettua l’attività di controllo; mentre il Faloppia, Lura Ambiente, Pragma, Service privato, scelto con gara, detiene il 40% 24, Sud Seveso, Valbe): unirle in un unica del capitale societario e si fa carico della società con un serio progetto industriale gestione operativa e degli investimenti. produrrebbe un significativo risparmio di Occorre, quindi, a nostro avviso costi. Parallelamente riteniamo utile che realizzare subito un processo di fusione anche le realtà private comasche (ACSMdi tutte le società pubbliche comasche AGAM, Lariana Depur e Como Depur) si afferenti il servizio idrico integrato, al Fusione delle società pubbliche, aggregazione delle realtà private comasche aggreghino per candidarsi, tramite gara, ad assumere il ruolo il partner privato. Inoltre vogliamo rilanciare la necessità di una Governance aziendale che valorizzi la partecipazione ed il ruolo dei lavoratori e degli altri portatori di interessi, tramite un sistema duale che preveda a fianco del Consiglio di Amministrazione, espressione della proprietà, un Consiglio di Vigilanza espressione dei diversi portatori di interessi. Infine in vista della necessità prevista dalla legge di ridurre nei prossimi anni in ACSM-AGAM la quota di proprietà degli enti locali, riteniamo necessaria la scelta politica di valorizzazione dell’azionariato popolare diffuso, evitando la concentrazione azionaria nelle mani di pochi soggetti”. Notizie flash ■ Referendum Acqua: due quesiti contro la privatizzazione Oltre 1 milione e 400 mila italiani hanno firmato per il referendum, previsto per la tarda primavera di quest’anno - lanciato dal Forum italiano Movimenti per l’acqua - per cancellare le leggi (in particolare il decreto ‘Ronchi’ del 2009) che, secondo i promotori, hanno classificato questo bene alla stregua di una merce e previsto che il servizio idrico debba essere gestito secondo le regole del mercato. Due saranno i quesiti referendari in cui sarà chiesta l’abrogazione totale o parziale di alcune norme al fine di fermare il processo di privatizzazione dell’acqua. Nel primo si propone l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica, norma che stabilisce come modalità ordinarie di gestione del servizio idrico l’affidamento a soggetti privati attraverso gara o l’affidamento a società a capitale misto pubblicoprivato. Nel secondo si propone l’abrogazione dell’’art. 154 del Decreto Legislativo n. 152/2006 (c.d. Codice dell’Ambiente), limitatamente a quella parte del comma 1 che dispone che la tariffa per il servizio idrico è determinata tenendo conto dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito”. In sostanza la parte di normativa che si chiede di abrogare è quella che consente al gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa, aumentando la bolletta dei cittadini. ■ Milano Casa dell’acqua, mostre e altro ancora In occasione della Giornata Mondiale dell’acqua “Tutela Ambientale del Magentino SpA”, insieme alla Provincia di Milano e alle aziende che gestiscono il Servizio Idrico Integrato (CAP Holding, Ianomi, Tasm), propongono una serie di eventi e iniziative per far sì che la Giornata Mondiale dell’Acqua 2011 non sia vissuta come un evento da celebrare in un solo giorno, ma come l’occasione per lanciare una sfida che coinvolga un pubblico più ampio possibile per l’anno in corso e per quelli a venire. Da martedì 22 marzo a domenica 27 marzo davanti allo Spazio Oberdan, sede dell’assessorato alla Cultura della Provincia di Milano, in piazza Oberdan, sarà allestita una Casa dell’acqua. In stile Liberty e inserita nella cornice della centralissima piazza milanese, la fontana erogherà acqua naturale e frizzante prelevata dall’acquedotto cittadino, per ricordare a tutti i cittadini che l’acqua del rubinetto è buona, sicura e controllata: berla è una scelta consapevole e amica dell’ambiente. La struttura sarà inaugurata martedì 22 marzo alle 14. Nel foyer dello Spazio Oberdan, negli stessi giorni, sarà allestita anche una mostra sul tema dell’acqua. A tutti i visitatori della mostra e ai cittadini che il 22 marzo si riforniranno alla Casa dell’acqua temporanea, verrà distribuita in omaggio la borraccia adottata dalle aziende idriche milanesi CAP Holding, Ianomi, Tam e Tasm per la campagna ‘Acqua in tasca’. Si tratta di una campagna lanciata a livello internazionale da “Aqua Publica Europea”, l’associazione che riunisce le aziende pubbliche del servizio idrico. Lo scopo è lanciare un appello ai cittadini in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, invitandoli a bere acqua del rubinetto e a evitare gli sprechi di bottiglie di plastica. Valli Varesine giornate fai. Alla scoperta del borgo di Cadegliano Viconago. Sabato 26 e domenica 27 tante iniziative culturali I Oltre alla visita della chiesa di sant’Antonio è previsto un annullo filatelico commemorativo n collaborazione con il Comune di Cadegliano Viconago e la “Associazione Recupero e Tutela chiesa di Sant’Antonio”, in occasione delle giornate del Fondo per l’Ambiente Italiano di primavera, vengono aperte le porte di un monumento nazionale vanto delle valli varesine. Sabato 26 marzo (dalle ore 14.30 alle ore 17.30) e domenica 27 marzo (dalle ore 10.00 alle ore 17.30) sarà aperta ai visitatori la chiesa dedicata a Sant’Antonio abate a Viconago. Il Comune di Cadegliano Viconago, per questa ricorrenza, ha richiesto nella giornata del 27 marzo, dalle ore 13.30 alle ore 17.30, un “annullo filatelico” che si terrà presso la struttura a fianco al piccolo Oratorio di Sant’Antonio. Questo importante monumento nazionale testimonia l’evoluzione architettonica e pittorica di un luogo di culto minore dove nei secoli l’uomo ha lasciato significativi segni della sua fede. Le origini della chiesa si fanno risalire ai secoli IX e X; successive aggiunte pre-romaniche gotiche, rinascimentali, portano il monumento alla sua attuale struttura architettonica. I cicli pittorici rappresentati sulle pareti, scoperti in più di quarant’anni di restauri curati dalla “Associazione Recupero e Tutela Chiesa di S. Antonio” ben documentano le varie epoche storiche costruttive. Dipinti trecenteschi, una Natività e figure di santi attribuite a Bartolomeo da Ponte Tresa (allievo di Bernardino Luini) attivo nel Rinascimento tra Italia e Canton Ticino e la recente “Trinità” scoperta sulla parete occidentale della chiesa, hanno fatto sì che il Fai considerasse questa chiesa un bene da presentare al pubblico nelle sue “Giornate di Primavera”. stazioni musive posate in portici e siti caratteristici del paese. Nella frazione di Cadegliano, sede del Comune, una interessante passeggiata per le vie del paese permette di ammirare belle ville della borghesia milanese e varesina All’inizio del secolo scorso, quando la zona era collegata a Varese da una linea tramviaria, era un rinomato luogo di villeggiatura. In una di queste ville ebbe i natali il maestro Gian Carlo Menotti, ideatore del “Festival dei Due Mondi” di Spoleto; quest’ anno in luglio, si celebrerà il centenario della nascita del maestro e il Comune di Cadegliano Viconago si appresta già a ricordare la ricorrenza con manifestazioni culturali importanti. L’occasione di una visita permetterà anche di scoprire angoli interessanti del paese con vecchie case, porticati, piazze, recentemente restaurate, ville e giardini affacciate su quello che viene chiamato “ il balcone sul Lago di Lugano”. In questo contesto è collocata anche una particolarissima “Via Crucis in mosaico”, formata da 15 ■ Per evitare lo spreco e aiutare chi ha bisogno Un nuovo furgone per il «Siticibo» I l progetto Siticibo, dopo Busto e Gallarate, parte anche a Varese e Villa Recalcati, che ha sostenuto l’iniziativa fin dall’esordio, ha donato un furgone “ad hoc” per il ritiro e la distribuzione degli alimenti. «Sostenere iniziative come quella di Siticibo è un piacere – ha dichiarato Luca Marsico, assessore provinciale allAmbiente, Ecologia ed Energia –. L’iniziativa infatti ha un risvolto ambientale, dal momento che contribuisce a ridurre la produzione di rifiuti destinati altrimenti alla discarica e soprattutto sociale, poiché punta a recuperare cibo di qualità destinandolo alle mense di chi è in difficoltà. Non dimentichiamo che si tratta sempre di cibo di qualità e trattato seguendo regole di conservazione molto rigorose. In questi giorni quindi, Siticibo esordirà anche a Varese e, con soddisfazione, posso dire che a un anno dalla sperimentazione avvenuta a Busto e Gallarate, i risultati sono più che buoni». Nel 2010 infatti, grazie a Siticibo sono state raccolte 11.813 porzioni di cibo cucinato, equivalenti a 1.772 chilogrammi, che sommati a 3.661 chili di pane, 4.870 chili di frutta e 106 chili di dessert danno un totale di 10.409 chili di prodotti salvati dalla discarica e recuperati per fini sociali. Il cibo raccolto proviene da 3 mense aziendali, 12 refettori scolastici, mentre gli enti beneficiari sono stati 11. Sono 32 i volontari impegnati. «Il nostro impegno cresce al pari del progetto – ha concluso l’assessore Marsico – e quest’anno, quale segno tangibile della nostra partecipazione, abbiamo acquistato e donato al servizio il furgone». Siticibo a Varese è stato possibile anche grazie alla sinergia con il Comune. «Da quest’anno – ha dichiarato l’assessore comunale alle Politiche educative Patrizia Tomassini – sosterremo anche noi questo progetto, che va a completare una serie di iniziative simili già avviate sul territorio cittadino». ❚❚ Massima attenzione ai lavoratori, specie gli apprendisti Alla ricerca di accordi per la sicurezza L a sottoscrizione del Protocollo d’Intesa Inail-Provincia di Varese , avvenuto nel mese di febbraio 2010 è nata dalla volontà di intervenire concretamente nel supportare una tipologia di lavoratori – gli apprendisti, in particolare minorenni – che da sempre evidenzia, secondo i dati, una particolare situazione di fragilità relativamente all’esposizione agli infortuni, soprattutto nel corso dei primi mesi di lavoro. «Inail si è da sempre adoperata - afferma la direttrice della sede varesina Giuseppina Gentile - a fianco di istituzioni, associazioni di categoria, parti sociali nel coinvolgimento e nella formazione di imprenditori e lavoratori, nella certezza che solo un’accurata formazione, che porta alla consapevolezza dei rischi connessi all’attività lavorativa, insieme all’addestramento continuo e all’organizzazione aziendale, possano incidere in modo consistente sul numero degli infortuni sul lavoro». «Da questo Pro- tocollo - ribadisce l’assessore Provinciale alla formazione professionale e istruzione Alessandro Bonfanti - è scaturita una proficua collaborazione, che a favore del sistema provinciale dell’apprendistato ha avviato la progettazione di alcuni percorsi di formazione sui contenuti relativi alla sicurezza sul lavoro, li ha sperimentati, ed ora prevede anche momenti di aggiornamento normativo e metodologico rivolti ai docenti dei corsi per apprendisti». La realizzazione delle attività previste dal Protocollo ha preso avvio proprio con la progettazione di un modello sperimentale per la formazione degli apprendisti minorenni sul tema della sicurezza sul lavoro. La prima azione del Protocollo è stata realizzata tra marzo e settembre 2010: un gruppo di lavoro enti formativi-Inail-Provincia ha elaborato un modello formativo per interventi di 8 ore destinato ad ap- prendisti minorenni per la formazione sulla sicurezza; il modello è stato sperimentato da 5 enti formativi (formati 5 gruppi classe per circa 45 apprendisti complessivi) con la docenza diretta da parte del formatore di Inail. A gennaio 2011 altri 50 apprendisti sono stati formati in 6 corsi da 5 enti formativi secondo il modello proposto. Il workshop di martedì 15 marzo, da un lato ha presentato il lavoro svolto fino ad oggi, dall’altro ha messo le basi per progettare le nuove fasi del Protocollo di Intesa, per rendere più efficace e più rispondente ai bisogni di aziende e lavoratori la formazione degli apprendisti, anche maggiorenni, sul tema della scurezza sul lavoro, coinvolgendo anche altri attori del territorio, a partire dall’Asl. «Crediamo – concludono i promotori - che solo lavorando in rete si possa vincere la sfida della prevenzione, dell’innovazione metodologica, del miglioramento del sistema». Sabato, 19 marzo 2011 27 Notizie flash ■ Luino In festa per i 150 anni dell’Italia Unita Lo scorso 17 marzo – ricorrenza dei 150 anni dell’unità d’Italia – la Comunità Montana Valli del Verbano si è fatta promotrice di un raduno bandistico con il quale ha voluto sottolineare l’evento. La manifestazione si è tenuta alle ore 11.00 nel centro di Luino ove si sono radunate le bande musicali operanti sul territorio che insieme hanno eseguito l’Inno di Mameli e l’Inno alla Gioia. ■ Azzio Un convegno dedicato al recupero della chiesetta La parrocchia di Azzio in collaborazione con il Comitato “Amici della Chiesa del Convento” e con il Dipartimento Best del Politecnico di Milano, organizza per la mattinata di sabato 19 marzo presso la sala parrocchiale di Azzio (via Cavour, 2), un convegno per la divulgazione dei risultati del progetto “Progettare e programmare la manutenzione. La chiesa di Sant’Antonio e Sant’Eusebio ad Azzio: attività di studio per intraprendere una strategia di conservazione programmata”, finanziato da Fondazione Cariplo e dal Comitato Amici della chiesa del convento, da un anno in corso ed ora giunto a conclusione. Il programma è il seguente: ore 9.00 - Eugenio Piotto sindaco di Azzio e don Emanuele Borroni parroco di Azzio: saluti; ore 9.30-10.30 – prof. Paolo Gasparoli: “Il caso di Azzio nel programma dei progetti Cariplo”; ore 10.30-13.00 – architettitti Roberto Segattini e Gianni Pozzi: “Programmare la conservazione attraverso l’assunzione degli esiti dell’attività diagnostica: il caso della chiesa di Azzio”. Al termine visita alla chiesa. (A.C.) ■ Molo 14 A Caravate e Lavena due incontri di preparazione L’8 maggio, tutti i 14enni della diocesi si riuniranno a Bellagio per una grande festa insieme col Vescovo. In preparazione a quella data la Commissione Giovanile Zonale ha programmato tre incontri specifici, due con i ragazzi ed uno esclusivamente con i catechisti per spiegare ed organizzare insieme l’evento. Il primo degli incontri programmati si è tenuto sabato scorso all’oratorio di Canonica, gli altri seguiranno il seguente calendario: venerdì 25 marzo, alle ore 21.00, presso l’Oratorio di Caravate: incontro per i soli catechisti; sabato 9 aprile, alle ore 20.30, presso l’Oratorio di Lavena Ponte Tresa, secondo incontro per i ragazzi. ■ Aimc A Besozzo il convegno nazionale il 2-3 aprile L’associazione Italiana Maestri Cattolici (Aimc) promuove per sabato 2 e domenica 3 aprile il convegno nazionale dal titolo “Apprendere, ma come? Nuove sfide dell’apprendimento per la scuola”. L’evento che riveste particolare importanza per il mondo della scuola sia per l’attualità degli argomenti trattati che per i relatori altamente qualificati che interverranno, è destinato ai docenti e ai dirigenti scolastici e si svolgerà in due sedi distinte: il sabato presso la Sala Duse in via Duse a Besozzo (Va), mentre la domenica presso l’Hotel Europa in via Al Porto 68 ad Ispra (Va). Le iscrizioni al convegno si ricevono entro il 21 marzo. Quota di partecipazione: 25 euro. Per informazioni dettagliate sull’articolato programma rivolgersi alla segreteria Aimc di Besozzo: telefono 0332.970761 email: [email protected]. 28 Sabato, 19 marzo 2011 Sondrio Cronaca Genitori e insegnanti: «in pista per la scuola» I n quale altro settore lavorativo gli operatori sacrificano il proprio tempo libero, in particolare il sabato pomeriggio, per incontrarsi con gli utenti del servizio, discutere con loro di vari problemi e cercare insieme le soluzioni più idonee? Ebbene, un buon numero di insegnanti e di genitori del mandamento di Morbegno hanno seguito recentemente un percorso di riflessione e di dialogo tra scuola e famiglia «per costruire il benessere e contrastare la dispersione scolastica». Potrebbe bastare questa semplice constatazione per dedurre che, nella scuola pubblica, a differenza di quanto potrebbero far credere alcune visioni catastrofiche, ci sono ancora molti elementi positivi. Il progetto, dal titolo globale: «Sali in cattedra – diventa protagonista della scuola», è stato promosso dal Gruppo della Gioia di Talamona in collaborazione con la Cooperativa Sociale Insieme, l’associazione Genitori in rete, i comuni, le parrocchie e gli istituti comprensivi del mandamento di Morbegno. Il percorso si è sviluppato con un pomeriggio introduttivo dal titolo: «Alunni in panne: quali vie d’uscita?» e in tre successivi incontri di approfondimento e di confronto, tenuti presso la Scuola Media Vanoni di Morbegno. Il primo ha avuto come titolo: «La benzina dell’autostima» ed è stato dedicato alla motivazione dei ragazzi; il secondo, intitolato «Compiti a tutto gas!», ha invece esaminato il modo migliore per accompagnare i ragazzi nello studio. Sabato 12 marzo, infine, si è svolto l’incontro conclusivo, intitolato «Tutti in pista per la scuola! Come posso mettermi in gioco?». Il pomeriggio di lavoro si è articolato in diversi momenti, che sono andati dal richiamo (svolto in modo dialogico) degli elementi approfonditi nei precedenti incontri, ai lavori di gruppo per individuare le varie visioni della scuola, al momento conclusivo, che si proponeva di individuare un progetto che potesse costituire il proseguimento del lavoro fin qui svolto. La relatrice Maria Rosa Del Buono ha formulato ai partecipanti, insegnanti e genitori, una bellissima proposta di «spazio-tempo in cui sia possibile discutere insieme un progetto educativo, definire le modalità operative, poter parlare con libertà senza contrapporsi gli uni agli altri… Creare quindi un laboratorio di comunicazione, un setting nel quale non ci sia valutazione, perché l’aspetto valutativo porta alla contrapposizione e alla paralisi… Un laboratorio nel quale venga smontato uno stereotipo comunicativo, che è autodistruttivo e vengano invece svolte pratiche di comunicazione che siano di rispetto reciproco». È bastato che una insegnante abbia rilevato, con molta franchezza, le difficoltà che nella scuola si creano nei rapporti fra genitori e insegnanti, per far cozzare il progetto contro la realtà effettiva e per mettere in luce, anche qui, una caratteristica che è andata evidenziandosi negli ultimi decenni. Al personale scolastico si è affiancata una schiera sempre più folta di pedagogisti e di formatori. Sono i professionisti delle teorie educative, molto preparati, certamente. Parlano meravigliosamente bene ed elaborano progetti educativi ai quali poi la realtà scolastica dovrebbe adeguarsi. Alcuni di loro (come la relatrice Del Buono) hanno la finezza di porsi in atteggiamento di sostegno e di stimolo nei confronti degli insegnanti, altri, invece, soprattutto in passato, hanno imperversato nelle scuole, con il risultato di creare nei docenti Nel mandamento di Morbegno si è concluso il ciclo di incontri per prevenire la dispersione scolastica. di Cirillo Ruffoni Sondrio solamente complessi di frustrazione e di inadeguatezza. Ora, gli ideali sono certamente il motore di ogni attività, soprattutto dell’educazione, ma è opportuno riflettere se la scuola abbia bisogno solo di questo oppure anche di energiche iniezioni di realismo; se non sia più utile partire dai problemi concreti e trovare ad essi una soluzione, incominciando a far leva (incentivandoli e premiandoli) proprio su insegnanti come questi, che ancora dimostrano passione per la scuola e non la considerano solamente un problema di orario di lavoro. Da alcune settimane sono entrate in funzione diverse novità per i servizi autobus: corse e linee razionalizzate Nuovo trasporto pubblico U na piccola rivoluzione nel sistema di trasporto pubblico della città di Sondrio. In generale il servizio di autobus risulta diminuito e razionalizzato. Tre le linee entrate in funzione dagli inizi del mese: l’anello “Rosso” tra la stazione e il Trippi; quello “Blu” tra via Torelli, settimo ponte, viale Stadio e il tragitto che risale per via Valeriana-Lucchinetti; quello “Verde” delle vie Nazario Sauro, Toti, Germania, Brigata Orobica, Marinai d’Italia a copertura di zone fino a oggi scoperte. Ogni anello verrà percorso in 15-20 minuti. La domenica e i festivi sarà in Le corse coprono tutti gli orari di punta: potenziato il servizio a chiamata; aumenti dei biglietti del 10%. funzione una sola corsa, cosiddetta orizzontale, sarà “Azzurra” e collegherà piazzale Toccalli con la zona ospedale-cimitero. Tre le fasce orarie che vedranno il servizio in funzione, assicurando la disponibilità dei mezzi nelle ore di punta. Sono previste quattro corse fra le ore 7.30 e le ore 8.30; quattro fra le ore Fiumi puliti a marzo Dal 24 al 28 marzo Sondrio aderisce all’operazione “Fiumi Puliti 2011”: un’iniziativa di volontariato ambientale che coinvolgerà numerose persone nella pulizia del fiume Mallero, per liberarlo da rifiuti e vegetazione. Fra gli aderenti all’iniziativa: l’Associazione Nazionale Alpini di Sondrio, l’Unità operativa della protezione civile delle Provincia di Sondrio, il Gruppo Volontari per la Protezione civile e antincendio boschivo di Sondrio e la Secam Spa. Un’iniziativa per sensibilizzare sull’importanza di rispettare e mantenere sempre pulito l’ambiente. 12.00 e le 13.30; quattro fra le ore 18.00 e le ore 19.30. Verrà potenziato anche il servizio “a chiamata” per gli orari non coperti dalle corse, con prenotazione telefonica e arrivo del pulmino in una fermata prefissata. Il costo di questo servizio equivarrà a quello del biglietto e sarà gratuito per le fasce protette e per gli over 70. Per prenotare il servizio è necessario chiamare il numero verde 800 906 003 almeno un’ora prima. Continuano a essere in funzione anche le linee Sondrio-PonchieraArquino-Mossini-Sondrio e la Sondrio-Triasso-Sondrio. Il costo dei biglietti dal primo marzo ha subito un aumento di circa il 10% come disposto dalla Regione: la corsa singola è passata da un euro a 1,10, l’abbonamento settimanale passa da 6 euro a 7,20 euro, quello mensile da 20 a 26 euro (22 euro per studenti e anziani), quello annuale da 170 a 255 euro (180 euro per studenti e anziani). Un’ultima nota. A gestire il servizio di trasporto pubblico non sarà più Asm ma l’impresa Gianolini (che ha vinto l’appalto fino al 2019): dal primo marzo è già entrato in funzione un nuovo pulmino, piccolo, efficiente, a bassa emissione di inquinanti e adatto al traffico sondriese (è dotato anche di pedane di accesso per i disabili): entro i prossimi tre anni la Gianolini sostituirà i mezzi ereditati da Asm. Civo: «La comunicazione in famiglia» Il Comune di Civo, in collaborazione con la cooperativa sociale “Insieme” e nell’ambito del “Progetto R-Accordi”, promuove, nei mesi di marzoaprile 2011, una serie di incontri di formazione per i genitori dal titolo “La comunicazione in famiglia”. Il prossimo appuntamento è in programma per venerdì 25 marzo, alle ore 20.45, presso la Scuola Primaria di Serone. La psicologa e psicoterapeuta Chiara Cavina interverrà su “Comunicare e fare rispettare le regole”. L’incontro successivo, sempre con la Cavina e sempre alle ore 20.45 alla Prima di Serone, sarà venerdì 8 aprile su “Comunicare in situazioni di conflitto”. Info telefonando allo 0342-614587 (cooperativa “Insieme”). Valchiavenna Mercato delle parole all’Istituto Bertacchi Per una settimana hanno studiato teatro, poi sono saliti sul palco della Società operaja. Gli alunni delle tre classi seconde della scuola media dell’Istituto comprensivo “Bertacchi” di Chiavenna hanno preso parte a un vero e proprio “stage” teatrale con la compagnia “Fata Morgana” di Como. L’iniziativa ha permesso ai ragazzi di lavorare in modo intensivo sui testi elaborati in classe per realizzare lo spettacolo finale. La rappresentazione di quest’anno ha avuto per titolo “Il mercato delle parole” e prende spunto da testi di Gianni Rodari. “Il mercato delle parole” è un mercato, molto colorato, dove ogni studente incontra tutti gli elementi per comporre la sua personale storia. L’associazione “Fata Morgana” è attiva sul territorio tra spettacoli di narrazione e promozione del libro in biblioteche, scuole e centri culturali. In occasione dell’«anno Rodariano», ha ideato diversi percorsi di animazione, con racconti e laboratori. Le domande di ammissione vanno presentate entro il 6 aprile e l a i c so La Comunità Montana eroga il buono per il 2011 L a Comunità montana della Valchiavenna ha approvato il Bando 2011 per l’erogazione di un “buono sociale” per il mantenimento a domicilio di soggetti considerati “fragili”, che si trovano, cioè, in condizione di non autosufficienza, con limitata capacità economica (propria e/o del nucleo familiare di appartenenza) per far fronte alle necessità di cura e di assistenza a livello domiciliare. Fino al 31 dicembre prossimo saranno distribuiti, complessivamente per ciascun “buono” accordato, 2mila euro (in dieci rate mensili da 200 euro). Le domande per richiedere l’erogazione del buono dovranno essere presentate entro le ore 12.00 del 6 aprile 2011. Non sono accoglibili le domande di utenti che hanno un reddito Icsee (Indicatore Comunale della Situazione Economica Equivalente) superiore a 12mila euro. I requisiti per accedere alla richiesta di finanziamento sono inoltre: la maggiore età; la residenza in uno dei comuni del Distretto; la presenza di un certificato di invalidità con diritto all’indennità di accompagnamento oppure certificazione di invalidità civile al 100%; la non frequenza di strutture e servizi sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali a carattere residenziale o semiresidenziale. Possono richiedere l’erogazione del buono sociale i soggetti residen- Sono diversi i requisiti richiesti per essere ammessi alla liberalità: fino al prossimo 31 dicembre saranno distribuiti 2mila euro a persona, suddivisi in dieci rate mensili. ti nell’ambito del distretto di Chiavenna, assistiti a domicilio da familiari, caregiver informali ed appartenenti alle reti di solidarietà. La decisione di proseguire con l’iniziativa dei buoni sociali è stata presa dal Comitato di Presidenza e confermata dalla Giunta esecutiva della Comunità montana. La Comunità montana della Valchiavenna, inoltre, informa che i buoni sociali fanno parte degli strumenti, noti come titoli sociali, previsti dalla Legge Regionale 328/00 per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali. Invece che erogare direttamente un servizio, i buoni assegnano all’utente delle risorse economiche, destinate ad attivare o acquistare un servizio o una prestazione. La Regione Lombardia ha poi indicato che una quota di risorse pari al 70% previste dalla Legge 328/00 debba essere impiegata tramite lo strumento dei titoli sociali e a supporto della domiciliarità. Il buono sociale 2011 non potrà essere erogato in favore dei soggetti fragili che usufruiscono dell’assistenza di personale retribuito (assistenti famigliari/badanti), che potranno invece fruire del “Buono a favore di disabili e anziani curati a domicilio da assistenti familiari (badanti)”. Ulteriori informazioni saranno reperibili negli uffici del proprio Comune di residenza o all’Ufficio di Piano di via Lena Perpenti 8/10 a Chiavenna: telefono 0343-37646. Sabato, 19 marzo 2011 29 ■ Madesimo Originale esibizione di un Palio medievale Un palio medievale con le motoslitte al posto dei cavalli, una splendida esibizione di un gruppo di sbandieratori. Ha raccolto applausi l’iniziativa che si è svolta sabato a Madesimo all’arrivo della pista Italo Pedroncelli. La serata si è aperta con l’esibizione degli sbandieratori di Cori, accompagnata dal ritmo dei tamburi. Poi è iniziato il palio che ha visto impegnati cavalieri e scudieri sulle motoslitte con le squadre legate a “La sorgente”, “Mangusta”, “Andossi”, “Il Boscone”, “Piazza Bertacchi” e “Team ex- tream team”. Nel rispetto della tradizione, al termine della sfida un equipaggio ha conquistato il primo posto. Dopo una lunga serie di prove l’ha spuntata la coppia del “Mangusta”, rappresentante della frazione di Isola. Il premio è stato devoluto in beneficenza alla parrocchia del proprio paese. Tutti i dettagli della manifestazione - dalle musiche ai costumi dei personaggi medievali - sono stati curati nei minimi particolari. Ma non c’è stato solo il palio nella giornata di festa di Madesimo. Nel corso della mattinata i personaggi con i costumi medievali hanno preso parte a una sfilata nelle vie del paese, poi don Giampiero Vigano ha celebrato una messa. E stata apprezzata anche l’esibizione della cantante Denise. Secondo Florio Deghi, ideatore dell’iniziativa promossa dalla Pro Loco insieme alla Ski area e al Comune, il bilancio è senza dubbio positivo. «Abbiamo puntato su un’iniziativa inedita e dobbiamo rilevare di essere tutti soddisfatti. Il palio e la sfilata hanno raccolto un’ottima attenzione». Non manca un ringraziamento ai volontari. «Di fronte alla proposta di organizzare una manifestazione nuova e originale c’è stata una risposta positiva. Voglio ringraziare tutti i collaboratori, a cominciare dai ragazzi che ci hanno garantito un importante supporto». S.B. ■ Chiavenna Scoperto uso indebito di carte-sconto carburante Usavano circa 70 carte dello sconto benzina per fare il pieno di carburante, senza averne diritto (per svariati motivi era stata revocata l’autorizzazione già dal 2007). I responsabili sono stati identificati dagli agenti del comando della Polizia Locale di Chiavenna. Gli agenti sono riusciti ad accertare, mediante procedure informatizzate, l’esistenza di un utilizzo indebito di carte sconto benzina. A seguito di questo accertamento, ai trasgressori verrà commisurata una sanzione di circa 500 euro e il ritiro immediato della stessa carta. Deciso il calendario. Dopo l’incontro di Borgonuovo stabilito il programma per settembre Il Centro Studi Storici in assemblea a Gordona R iunitosi sabato a Borgonuovo di Piuro, il consiglio direttivo del Centro di studi storici valchiavennaschi, composto dal presidente Guido Scaramellini e dai consiglieri Marino Balatti, Cristian Copes, Renato Dolci, Paolo Raineri, Paolo Rotticci, Guglielmo Scaramellini, Giordano Sterlocchi e Giuseppe Succetti, oltre ai tre revisori dei conti Germano Caccamo, Bruno Mezzera e Gianni Zatta, ha deciso che la prossima assemblea annuale dei soci si terrà a Gordona. Grazie alla disponibilità dell’arciprete don Enea Svanella, la riunione avrà luogo nel salone del’oratorio parrocchiale, domenica 4 settembre 2011 con inizio alle ore 10.00. Oltre alla relazione morale del presidente Guido Scaramellini e quella finanziaria del segretario-cassiere Cristian Copes, si terranno delle relazioni storiche e nel pomeriggio, dopo il pranzo a base di prodotti tipici, delle visite guidate. A Gordona l’assemblea dell’associazione ebbe luogo il 6 ottobre 1974 quando, accompagnato dal segretario Aldo Bonini e da alcuni consiglieri, intervenne il presidente della Fondazione Pro Valtellina Giuseppe Fojanini, che conferì al Centro studi il premio “Alpi Retiche” con la seguente motivazione: “Il premio vuole significare il riconoscimento dell’attività che da oltre dieci anni il Centro svolge con esemplare tenacia, ricercando, raccogliendo e illustrando i documenti relativi alla storia della Valchiavenna, perché essa sia meglio conosciuta in ogni suo aspetto. Con il conferimento del premio “Alpi Retiche” la Fondazione Pro Valtellina vuole sottolineare il vivo senso di attaccamento alle memorie della propria gente e lo spirito di collaborazione di cui sono animati i promotori dell’associazione culturale chiavennasca e anche intende incoraggiare l’opera efficace svolta dal Centro di studi storici nell’ambito della scuola e tra un più vasto pubblico in difesa del patrimonio artistico della valle”. Dopo la relazione morale del presidente don Peppino Cerfoglia e quella finanziaria del segretario-cassiere Guido Scaramellini, nel corso dell’assemblea del 1974 il sacerdote parlò dei preziosi oggetti d’arte sacra conservati nella chiesa parrocchiale di San Martino, molti dei quali donati da emigranti gordonesi. Seguirono gli interventi del consigliere don Tarcisio Salice sulla scienziata Candida Lena-Perpenti, la cui madre era una Battistessa, di Scaramellini sulla chiesa di Santa Caterina, commissionata alla metà del Trecento dal vescovo di Como Bonifacio da Modena, e della professoressa Adriana Soffredi de Camilli sui ritrovamenti romani rinvenuti quell’anno a Chiavenna. Dopo il pranzo, accompagnati dall’arciprete di Gordona don Antonio Cerfoglia, fu visitata la chiesa di San Martino e, sotto la guida del segretario, quella di Santa Caterina, restaurata pochi mesi dopo sotto la direzione del geometra Paolo Tavasci e costellata dalle cappelle settecentesche della Via Crucis, di cui hanno scritto lo stesso Scaramellini e lo storico Bruno De Agostini. Sondrio Economia 30 Sabato, 19 marzo 2011 Notizie flash Opportunità internazionali per le imprese locali ■ Ente Camerale Presentato il Piano della Performance 2011-2013 Lunedì 14 marzo la Camera di Commercio di Sondrio ha presentato il Piano della Performance 2011-2013. il presidente Emanuele Bertolini e Il segretario generale Marco Bonat hanno illustrato gli obiettivi strategici dei prossimi tre anni. Sono previste quattro aree e 67 progetti. L’Ente camerale sempre più vuole diventare protagonista economico del territorio: oltre alle proposte per l’internazionalizzazione, il “Protoincubatore” con spazi a disposizione di quattro imprese all’interno di Politec, la Cciaa vuole sostenere e promuovere lo sviluppo del territorio attraverso la sua promozione e la tutela dei marchi. Importante anche l’aspetto di una maggiore razionalizzazione delle risorse provenienti dal settore idroelettrico e il potenziamento dei propri servizi di ascolto alle imprese. Si tratta di un primo passo – hanno affermato Bertolini e Bonat – per rendere sempre più operativa e meno autoreferenziale la Camera di Commercio. La Camera di Commercio ha messo a disposizione molti fondi per favorire lo sviluppo sui mercati europei e non solo. ■ Mobilità N La nuova Statale 36 a Monza e Cinisello ell’ambito delle attività per l’internazionalizzazione, finalizzate ad accrescere la presenza delle imprese di Valtellina e Valchiavenna sui mercati esteri, la Camera di Commercio di Sondrio ha lanciato in questi giorni una serie di iniziative che offrono opportunità di conoscenza e di presenza a coloro i quali hanno intenzione di allargare il proprio mercato. Grazie a 130mila euro di contributi per supporto all’internazionalizzazione e per la partecipazione a fiere e a missioni, le imprese di Valtellina e Valchiavenna potranno programmare il loro futuro sui mercati esteri grazie al sostegno economico e logistico dell’Ente camerale. Per tutto il 2011 sarà possibile richiedere contributi a fondo perduto per servizi di supporto all’internazionalizzazione, per la partecipazione a fiere internazionali o a missioni economiche all’estero nell’ambito del bando voucher per l’internazionalizzazione promosso da Regione Lombardia e Camere di Commercio lombarde. La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 6 milioni di euro, 80mila per l’Ente camerale sondriese, che saranno distribuiti nel corso del 2011. La presentazione del bando si svolgerà giovedì 24 marzo, alle ore 16.00, presso la sede camerale. La Camera di Commercio è pronta a organizzare, per il prossimo mese di giugno, una missione economica in Germania, che segue di un anno quella, più che positiva per i riscontri ottenuti, in Cina e in India, riservata alle sole imprese del comparto lapideo, e un’altra, coordinata a livello regionale, in Stati Uniti e Canada per il settore dell’agroalimentare. Le imprese avranno a La nuova SS 36, nel tratto compreso fra Monza e Cinisello, sarà conclusa entro il 30 aprile 2013, con 7 mesi di anticipo rispetto all’ultima data comunicata. È l’esito del Tavolo istituzionale convocato e presieduto nei giorni scorsi presso Palazzo Lombardia dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Raffaele Cattaneo, alla presenza del presidente di Anas, Pietro Ciucci. Il risultato sarà possibile facendo lavorare il cantiere su diversi turni, “spalmati” su tutte le 24 ore al giorno (attualmente ne vengono lavorate 20), dal lunedì alla domenica, a partire dalla fine di marzo. Si tratta di una notizia importante anche per la provincia di Sondrio, sia per il settore turistico, sia per i pendolari e le aziende del territorio che hanno interessi nel milanese. sindacati: confronto senza confini Nei giorni scorsi, a Milano, un incontro fra autorità italiane e svizzere non ne ha escluso la fattibilità. Sabato 19 marzo, a Chiavenna, presso la Sala riunioni della “Società Democratica Operaja”, a partire dalle ore 9.00 e per tutta la mattinata (la conclusione è prevista con il pranzo, verso le ore 13.00, realizzato dai ragazzi della Scuola Alberghiera) si svolgerà un convegno dal titolo complesso e interessante: “Contrattazione, dialogo sociale e formazione in provincia di Sondrio e nel cantone dei Grigioni: differenze a confronto”. La Confederazione europea dei Sindacati (Ces), in collaborazione con il Coordinamento europeo dei Consigli Sindacali Interregionali (Csir), ha definito un progetto a medio-lungo termine che intende approfondire una nuova opportunità di intervento per le Organizzazioni Sindacali d’Europa: sviluppare forme di contrattazione collettiva che superino i confini degli Stati, e che siano in grado di individuare piattaforme che pongano al centro le esigenze dei lavoratori al di qua e al di là delle proprio carico i costi di viaggio e soggiorno, a tariffe agevolate grazie all’organizzazione della Camera di Commercio, che sosterrà le spese relative all’analisi del mercato, alla ricerca dei partner e alla logistica. La missione verrà organizzata per un massimo di due settori e per almeno cinque imprese, sulla base delle adesioni ricevute, secondo l’ordine cronologico di presentazione. Per la provincia di Sondrio, che ha sin qui dimostrato una scarsa propensione all’estero (tanto da registrare valori che la pongono sulla stessa linea di province del Sud Italia, più che di quelle della Lombardia) la Germania rappresenta il secondo mercato estero tra i Paesi dell’Unione europea, dietro solo alla Francia ma prima del Belgio, con una percentuale che, nel 2009, ha sfiorato il 24%. «Auspichiamo una folta partecipazione a questa missione – sottolinea il presidente Emanuele Bertolini –. Quello tedesco è un mercato importante, per la sua vicinanza e perché condivide con noi il mercato comune europeo, uno sbocco fondamentale per diversi settori, ancora di più in questa fase della crisi mondiale da cui la Germania si sta risollevando con maggior vigore rispetto ad altri Paesi. Ci sono diverse aziende valtellinesi che esportano ma la speranza è quella di aumentare le chance della nostra imprenditoria: gli spazi per crescere ci sono». Le aziende interessate devono presentare la propria candidatura entro il prossimo 31 marzo utilizzando l’apposito formulario di pre-adesione disponibile sul sito camerale www. so.camcom.gov.it. Infine, la Camera di Commercio ha stanziato 30mila euro per finanziare la partecipazione delle imprese della provincia di Sondrio a fiere internazionali in Italia a partire dal 1° gennaio 2011. Il fondo, che si propone di favorire la commercializzazione dei nostri prodotti all’estero, è destinato all’abbattimento delle spese sostenute dalle imprese per la partecipare agli eventi fieristici, qualificati come internazionali secondo la normativa vigente, che si svolgono in Italia. Il contributo a fondo perduto potrà arrivare fino al 50% delle spese per un importo massimo di 2.500 euro per la prima fiera, di 1.500 per la seconda e di 1.000 euro per la terza fiera. Le domande di ammissione possono essere presentate all’Ente camerale secondo le modalità indicate nel bando scaricabile dal sito www.so.camcom.it. frontiere. L’obiettivo è sviluppare una discussione su questo tema fra le diverse Organizzazioni sindacali degli Stati confinanti. Il Coordinamento europeo dei Consigli Sindacali Interregionali ha selezionato 7 Csir sui 44 esistenti in Europa, nei quali proseguire una sperimentazione di approfondimento e di discussione già avviata con altri Csir due anni or sono. Fra questi 7, è compreso anche il Consiglio Sindacale Interregionale del territorio provinciale: il Csir Lombardia Sondrio Grigioni. I lavori di sabato saranno utili per approfondire i temi del lavoro e dello sviluppo economico. Oltre ai saluti istituzionali e alla tavola rotonda, si annunciano di rilievo due delle relazioni in programma. La prima su “La cartografia del mercato del lavoro tra provincia di Sondrio e Canton Grigioni”, la seconda è dedicata ai modelli di contrattazione in Italia e in Svizzera, con una sensibilità particolare rispetto al settore edile. Il Traforo della Mesolcina è ancora in fase di studio. A Piantedo Lavoratori Tecnoplastica. I 50 dipendenti dell’azienda valtellinese Tecnoplastica hanno paura di perdere il posto di lavoro e per questo venerdì 18 marzo scendono in piazza per chiedere aiuto e attenzione. Alle ore 15.00 le maestranze saranno nel piazzale antistante la loro azienda a Piantedo, per dare vita ad una manifestazione pubblica in difesa delle richieste avanzate dalla Tecnoplastica e per sollecitare la sensibilità delle istituzioni locali. Nelle scorse settimane l’impresa, che ha interessanti prospettive di sviluppo, aveva mosso alcune richieste per favorire la propria espansione. I ncontro, nei giorni scorsi, in Regione a Milano, con l’assessore regionale Raffaele Cattaneo per approfondire alcuni aspetti legati alla fattibilità del Traforo della Mesolcina. Al Pirellone erano presenti l’assessore ai Lavori Pubblici della Provincia di Sondrio Silvana Snider i rappresentanti della Camera di Commercio di Sondrio, della Comunità Montana Valchiavenna, il Consigliere di Stato del Canton Grigioni Mario Cavigelli e il Consigliere di Stato per il Ticino Marco Borradori oltre ad una delegazione delle Regioni Mesolcina e Bregaglia. «Tutti i presenti - riferisce l’assessore Snider - hanno condiviso la necessità di approfondire lo studio socio-economico redatto da Irealp rispetto alla fattibilità del Traforo della Mesolcina». Vi sono, infatti, numerosi aspetti relativi all’opera che vanno ancora analizzati in tutti i minimi dettagli. «Cattaneo - aggiunge Snider - ha verificato che tutte le parti chiamate in causa sono molto interessate all’intervento, per questo, si è concordato sulla necessità di proseguire il cammino di studio e di verifica per capire se sarà possibile risolvere alcune delle criticità emerse dal primo studio». Il Canton Grigioni, quindi, ha deciso di avviare un’ulteriore indagine per quanto riguarda il versante di propria competenza. Accanto a questa evoluzione operativa della situazione si è inoltre deciso di istituire un Tavolo Tecnico che si riunirà, alla luce delle novità che emergeranno dagli studi, per fare nuovamente il punto della situazione. Non solo, sul fronte politico-istituzionale sarà programmata una serie di incontri fra le parti per proseguire il confronto La volontà, dunque, è quella di comprendere se e con quali modalità questo intervento potrà essere realizzato. «Dai riscontri avuti, il Traforo della Mesolcina - conclude Snider - continua ad essere considerato una valida opportunità tanto per la Regione Lombardia quanto per la Provincia di Sondrio». Sondrio Cronaca Sabato, 19 marzo 2011 31 ■ Quattro seminari di approfondimento e formazione per le associazioni di volontariato A Sondrio, fino a giugno, si discuterà di reti e risorse Berbenno N ei prossimi mesi uscirà il bando di finanziamento di progetti delle Organizzazioni di Volontariato (OdV), prosecuzione del “Bando Volontariato 2008” sulla coesione sociale promosso da: Fondazione Cariplo, Comitato di Gestione del fondo speciale per il Volontariato in Lombardia e Coordinamento regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (Csv). Per l’occasione, il Csv di Sondrio Lavops propone quattro seminari intorno a tematiche specifiche inerenti il lavoro delle Organizzazioni sul territorio, lo sviluppo ed il consolidamento delle strategie progettuali. «I seminari sono stati pensati nell’ottica di offrire quattro momenti formativi su alcuni aspetti fondamentali per la crescita e lo sviluppo dell’autonomia delle associazioni di volontariato e del Terzo Settore in generale, soggetti che operano per sostenere e ridurre le fragilità della comunità in un continuo scambio e confronto con tut- ti gli attori del territorio, altre associazioni, enti pubblici, la cittadinanza – spiegano gli operatori Lavops – . Non si tratta solo di una proposta formativa sulla progettazione sociale, bensì di un’occasione per approfondire tematiche che fanno riferimento allo sviluppo di comunità, alla complessità della realtà nella quale ci muoviamo e ci attiviamo». Dal 26 marzo al 4 giugno si parlerà di: bisogni e problemi; le reti; le risorse umane strategiche, i volontari; la comunicazione esterna dei progetti. Potranno partecipare ai momenti formativi volontari e operatori sociali che si occupano della redazione e/o conduzione dei progetti all’interno della propria organizzazione, progettisti che collaborano con le OdV, operatori di cooperative sociali. I seminari, ciascuno fruibile singolarmente, si terranno a Sondrio presso la Sala Vanoni del Bim in Lungo Mallero Diaz, 18 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 di: sabato 26 Sabato 27 marzo, nella parrocchiale, la Messa con La Casa dell’Angelo marzo - “Bisogni e problemi. Ricerca, trattamento dei dati e condivisione delle priorità”; sabato 30 aprile - “Le reti. Teorie, modelli, costruzione e manutenzione”; sabato 21 maggio - “Le risorse umane strategiche: i volontari. Attivazione, gestione, sviluppo e cura della motivazione; sabato 4 giugno - “La comunicazione esterna dei progetti. Modelli, strategie strumenti”. L’associazione “La Casa dell’Angelo” invita tutte le persone che hanno un figlio o una persona cara in cielo alla celebrazione della Santa Messa degli Angeli Figli di Luce e i loro genitori che si terrà domenica 27 marzo alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di Berbenno in Valtellina. Chi è interessato a partecipare, può lasciare il nominativo della persona da ricordare telefonando a Silvia ai numeri 339-3925446, 0342-735063 o a Luisa al 347-1459965. Un’opportunità da conoscere. Grazie al progetto “L’Incontro” questa figura sta diventando sempre più conosciuta nelle famiglie e nelle associazioni. Due attività in programma permettono di sensibilizzare sul tema, per farsi carico di chi ha bisogno. Amministratore di Sostegno I l progetto “L’Incontro: sostenere, proteggere, dare voce” attivo sul territorio della provincia di Sondrio e condotto dalla Federazione di associazioni per disabili (Fad), è finalizzato a sviluppare, favorire e diffondere la pratica dell’Amministrazione di Sostegno (AdS), così come istituita dalla legge n. 6 del 9 gennaio 2004. Il progetto vede coinvolti altri attori del pubblico e del privato sociale, già operativi sul tema della protezione giuridica, all’interno del loro mandato istituzionale: l’Azienda sanitaria Locale attraverso il suo Ufficio di Protezione Giuridica, gli Uffici di piano, l’Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna - Dipartimento di Salute Mentale, le associazioni di volontariato del territorio. «Ad oggi – chiariscono i promotori del progetto – l’uso dell’opportunità rappresentata dalla legge che ha istituito l’AdS è ancora limitata: esito di varie situazioni che vanno dalla non conoscenza della legge ad una legittima titubanza nell’adottare, quasi in solitudine, una scelta impegnativa. Eppure ci dobbiamo rendere tutti conto che stiamo andando verso una società sempre più fatta di persone sole. Ecco perché è importante che si diffonda l’idea che ognuno può diventare custode di un’altra persona, se ne ha bisogno, sviluppando così una politica di comunità. Si tratta di un profondo cambiamento culturale che per questo ha bisogno di un lungo percorso e di un impegno da parte di tutti i soggetti della comunità nel sostenerlo. L’obiettivo di questo progetto – aggiungono – è quello di sostenere, proteggere e dare voce alla figura dell’AdS in tutta la provincia di Sondrio, con le associazioni che in prima persona partecipano e sostengono questa iniziativa. Associazioni che sono impegnate nell’ambito sociale nella tutela di tutte le fragilità che vanno dalle persone con disabilità, agli anziani, alla tossicodipendenza, ✎ Due proposte Il progetto continua nei prossimi mesi con attività e di incontri che puntano a promuovere e qualificare la figura dell’Amministratore di Sostegno. alla salute mentale; questo per affermare che l’AdS può e deve essere usato in tutte quelle situazioni in cui la persona ha bisogno di un sostegno». «Non è possibile, allo stato attuale, fare una seria valutazione di impatto lordo o ancor meno di impatto netto intorno alla pratica di AdS – afferma il referente operativo Gino Pedrotti –: per avere un bilancio preciso è prevista l’attivazione di un percorso di raccolta e monitoraggio dati attraverso le cancellerie dei tribunali. In generale, però, e in termini di sensazioni e percezioni di risultato concreto ottenuto in questa fase di progetto, ci pare però di poter individuare la nascita e lo sviluppo embrionale di un vero sistema provinciale intorno al tema della protezione giuridica attraverso l’AdS. In questo contesto il progetto “L’Incontro” è stato riconosciuto nella sua validità; le associazioni di volontariato, così come nelle comunità e nelle famiglie, hanno dato avvio a una riflessione sull’opportunità di una figura come l’AdS. Il progetto – conclude Pedrotti – si sta sviluppando in modo positivo, insomma. Non ci sembra di dover apportare cambiamenti sostanziali, sebbene, dal confronto con i soggetti coinvolti, è emersa la necessità di alcune modifiche, soprattutto sull’ordine cronologico con il quale affrontare le tematiche previste». E.L. LE VIOLE DI UNIVALE Univale Onlus promuove “Le viole di univale...un pensiero solidale”: sabato 26 marzo dalle ore 8.00 alle ore 20.00 e domenica 27 marzo dalle ore 8.00 alle ore 14.00 a Sondrio, in piazza Campello, verrà allestito un banchetto con le viole di Univale. Le offerte sosterranno i progetti per i pazienti oncologici, leucemici, emopatici e delle loro famiglie, rivolgendosi prevalentemente ai bambini, per migliorarne la qualità della vita. Info: www.univale.it; e-mail: [email protected]. La prima proposta consiste in cinque incontri di scambio e condivisione rivolti a Amministratori di sostegno, tutori, protutori o curatori, che si terranno seguendo questo calendario: a Sondrio il 24 marzo, alle ore 17.00, presso la sede Lavops, in lungo Mallero Diaz 18; a Bormio il 26 marzo, alle ore 16.00, presso CFD, in via Dei Cas 13-piazza di Valdisotto; a Morbegno il 30 marzo, alle ore 17.00, presso la “Casa delle Associazioni”, in via Morelli 16; a Chiavenna l’1 aprile, alle ore 20.30, presso la sala dei Cappuccini; a Tirano, il 2 maggio, alle ore 20.30, presso sala Comunità Montana in via Maurizio Quadrio. « Gli obiettivi di questi incontri – spiegano gli organizzatori – sono molteplici: una semplice ma importante occasione di conoscenza; la raccolta dei bisogni; l’approfondimento delle questioni aperte e dei problemi; la rappresentazione delle azioni di progetto che possono essere utili a chi già è attivo nella pratica di Amministrazione di Sostegno; la raccolta di un punto di vista centrale ed essenziale di chi è AdS volontario, al fine di sostenere lo sviluppo e la diffusione della pratica; eventuali altre questioni che i diversi territori e le varie esperienze solleveranno». La seconda consiste in un corso di formazione di base per “Amministratori di Sostegno”, aspiranti o incaricati da poco, famigliari, operatori sociali del pubblico e del privato. Il corso si articola in tre incontri che si ripeteranno sui cinque mandamenti della provincia, si inizia lunedì 28 marzo a Sondrio, alle ore 17.00, presso la sede di Lavops in lungo Mallero Diaz 18 (altre date: 4-11 aprile); a Chiavenna, presso la sala dei Cappuccini, alle ore 20.30, il 6-1320 aprile; a Tirano, presso sala Comunità Montana, in via Maurizio Quadrio, alle ore 17.00, il 5-12-19 maggio; a Morbegno, presso la “Casa delle Associazioni”, in via Morelli 16, alle ore 20.30, il 9-16-23 maggio; e a Bormio nel mese di settembre. Per maggiori dettagli, informazioni sul programma, sul calendario, i luoghi degli incontri e le modalità di iscrizione consultare www. sondrio.progettoads.net; e-mail: lincontro. [email protected]; telefono: 393 5251437. Sondrio Cronaca 32 Sabato, 19 marzo 2011 GIORNATA DELL’ACQUA Il Progetto Link “Collegamenti in Campo”, promosso dall’Associazione VentiVenti, ha lanciato da ottobre 2009 una serie di iniziative con l’intento di sviluppare e approfondire tematiche legate alla sostenibilità ambientale della produzione agricola, dell’alimentazione e dell’uso consapevole dell’acqua. Dal 22 marzo al 3 aprile prossimi sono in calendario una ricca serie di eventi per festeggiare la chiusura ufficiale del progetto: mostre, spettacoli, laboratori, mercatini con i prodotti della filiera corta e tanto altro ancora. Nello stesso periodo sarà recapitata nelle case dei cittadini di Morbegno una guida sulla qualità dell’acqua del rubinetto: alcune brevi, ma chiare informazioni per invitare i cittadini a consumare l’acqua di casa. Una scelta che aiuta l’ambiente e fa risparmiare... Nel corso delle manifestazioni saranno distribuite delle bottiglie in vetro con il logo dell’Acqua di Ganda, l’acqua di Morbegno. ■ Salute Mentale Può essere richiesta in Comune: previsti sconti e agevolazioni Corso di formazione per «Saperne di più...» Con la collaborazione di Caritas provinciale, Centro di Aiuto alla Vita, “Il Richiamo del Jobel”, Dipartimento Salute mentale di Sondrio, cooperativa sociale “La Breva”, Comune e parrocchie di Sondrio, l’Associazione Navicella Pro-Salute Mentale invita al percorso di formazione e sensibilizzazione, “Per saperne di più”, che si terrà nel capoluogo nella sala Vanoni del Bim in via Lungo Mallero Diaz 18. Il percorso è rivolto a chi sia interessato alle tematiche della salute mentale e a chi intende operare offrendo il proprio impegno come volontario a favore di persone e famiglie del territorio di Sondrio coinvolte nel disagio psichico. L’iniziativa si propone di offrire competenze e conoscenze specifiche ad aspiranti volontari, familiari e cittadini che intendono saperne di più sul delicato tema della sofferenza psichica. È anche un’occasione per chi vuole contribuire ad abbattere quei muri che, troppo spesso, escludono dalla società chi soffre di disagio mentale. Come in molte altre situazioni, il volontariato è una risorsa importante nei percorsi di prossimità, progettazione e lavoro in rete, in sinergia con tutte le realtà che operano per una costruzione sociale della salute. Per ulteriori informazioni e per iscriversi rivolgersi a Graciela Forzatti, cellulare 346.8095832, o all’associazione Navicella, cellulare 339.2754019, telefono/fax 0342.611109. La partecipazione è gratuita. Il primo incontro si terrà lunedì 4 aprile tra le ore 20.30 e le ore 22.30 e avrà come ospite Federico Galvan, educatore professionale e membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Mondiale della Riabilitazione psicosociale, che parlerà de “Il disagio mentale: cos’è e come si può affrontare”. (Pi.Me.) ■ Cultura Presentazione del libro sulle dispute teologiche Mercoledì 23 marzo, alle ore 21.00, a Sondrio presso la sala Vitali del Credito Valtellinese, avverrà la presentazione del libro di Floriana Valenti “Le dispute teologiche tra cattolici e riformati nella Rezia del tardo cinquecento”. Introdurrà monsignor Valerio Modenesi e interverranno lo storico Guido Scaramellini e don Augusto Bormolini, docente di Storia della Chiesa. Nel libro sono riportate le tre dispute che si tennero tra il 1595 e il 1597: nella prima si discusse della divino-umanità di Cristo, nella seconda del primato del Papa, nella terza del Sacrificio della Santa Messa. A tutte prese parte attiva il teologo e arciprete di Sondrio Nicolò Rusca, che aveva accettato quell’impegnativo incarico su insistenza del vescovo di Como Feliciano Ninguarda, che ben ne conosceva le doti. A Sondrio ritorna la «Family Card» 2011 L’ Amministrazione comunale di Sondrio promuove, anche per il 2011, il progetto “Family Card”, in accordo con l’Associazione Famiglie numerose e le associazioni imprenditoriali attive sul territorio, al fine di garantire alle famiglie con almeno 4 figli minori e ai nuclei familiari con un indicatore economico inferiore a 5681,52 euro, residenti nel Comune di Sondrio, la possibilità di acquistare prodotti e servizi a prezzo scontato. «Decidere di avere una famiglia numerosa è una scelta ricca di gioie e soddisfazioni, ma anche molto impegnativa – spiega l’assessore ai servizi sociali Carlo Ruina –. In un periodo congiunturale di crisi economica, dove la capacità di spesa delle famiglie si è purtroppo ridotta, questo progetto può costituire un valido aiuto sia per le famiglie numerose che per i soggetti in difficoltà». Il modulo di richiesta della “Family Card” è scaricabile dal sito internet del Comune di Sondrio (www.comune.sondrio.it) ed è anche disponibile presso il Servizio Politiche Giovanili e Sociali. La richiesta può essere presentata al Servizio Politiche Giovanili e Sociali, al secondo piano di Palazzo Martinengo (in via Perego 1), dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 14.30 alle ore 16.00 (chiuso il martedì mattina); contestualmente potrà essere ritirata la tessera che permette di accedere ai benefici previsti. La “Family Card” è nominale, riservata a tutti i componenti della famiglia a cui è intestata ed è valida fino al 31 dicembre 2011. La carta non dà diritto ad alcuna erogazione in denaro, ma prevede sconti e agevolazioni, applicati direttamente dagli operatori che aderiscono all’iniziativa e che espongono la vetrofania del progetto (al momento sono già una sessantina, ma i commercianti che desiderassero aderire al progetto possono ancora farlo rivolgendosi all’ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune oppure consultando il sito internet dell’amministrazione cittadina). «Il Comune – conclude Ruina – ringrazia tutti gli operatori commerciali, le aziende, le società sportive che hanno aderito e aderiranno all’iniziativa dimostrando sensibilità al progetto e i due istituti di credito cittadini (Bps e Creval) per il contributo dato». ❚❚ Prosegue e si aggrava la crisi di Palazzo Muzio Incerta la situazione della Provincia L a frattura nel centro-destra della Provincia di Sondrio sembra essere ormai un fatto irreversibile. Dopo la situazione che più di un mese fa aveva portato alla sfiducia nei confronti del presidente del consiglio di palazzo Muzio – Patrizio Del Nero – con i voti contrari di almeno quattro franchi tiratori della compagine Pdl-Lega, nell’ultima seduta assembleare, dedicata proprio all’elezione del presidente, vacante da troppo tempo, si è consumato un altro colpo di scena. Dopo gli accordi, animati, intercorsi nel periodo successivo alla sfiducia a Del Nero, il centro-destra aveva comunque raggiunto un accordo, stabilendo che il presidente del consesso provinciale doveva essere un esponente del Pdl. A inizio seduta Del Nero ha comunicato l’intenzione di non ripresentarsi: scelta che ha colto tutti in contropiede, tanto che il Pdl ha chiesto una sospensione e un aggior- namento della seduta. Rinvio che il presidente Massimo Sertori (esponente di spicco del Carroccio) non ha accordato. E così, al termine di accese consultazioni, è emersa la disponibilità a candidarsi del pdiellino Pierpaolo Frate, il quale ha espresso posizioni contrarie alle indicazioni fornite dal proprio partito. Sullo scranno del presidente del consiglio provinciale oggi siede proprio Frate, eletto con i voti di Lega e opposizione. Il resto del Pdl non ha neanche partecipato alla votazione scegliendo di abbandonare l’aula. Frate, insieme al consigliere Sandro Bambini che aveva sollecitato la candidatura del presidente eletto, sono stati espulsi dal partito. Ora la tensione è duplice: fra Pdl e Lega ma, soprattutto, all’interno dello stesso Pdl. Nei giorni immediatamente successivi a questo vigoroso scontro, il coordinatore provinciale del Pdl Maurizio Del Tenno, aveva addirittura ipotizzato che una soluzione alla questione sondriese avrebbe richiesto il coinvolgimento dei vertici nazionali, non essendo sufficienti quelli regionali a districare una matassa di rapporti tanto complessa. La settimana si è aperta con ulteriori scontri e reciproche accuse, ancora all’interno del Pdl, di accordi e intrecci non previsti. Una situazione, insomma, complessa che riserverà ulteriori occasioni di confronto. L’augurio, espresso da opposizione e cittadinanza, è che si arrivi al più presto a un chiarimento – che potrebbe anche portare a elezioni anticipate per Palazzo Muzio – sbloccando un impasse amministrativo che risulta infruttuoso per una provincia che ha moltissime sfide da affrontare, soprattutto sul fronte dello sviluppo e del futuro del proprio territorio. E.L. Alta Valle Sabato 26 e domenica 27 marzo, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle ore 13.30 alle ore 17.00, anche in provincia di Sondrio si svolge l’appuntamento con la “Giornata di Primavera” promossa dal Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano). Quest’anno la località valtellinese prescelta per ospitare l’iniziativa è Grosio. Il titolo che caratterizza l’intera giornata di scoperta aperta a tutti è “Percorsi a Grosio: dalle incisioni rupestri alla centrale idroelettrica, Sabato, 19 marzo 2011 33 ✎ APPUNTAMENTI | Giornata Fai a Grosio e Montagna attraverso secoli di storia, arte, fede, vita contadina”. Tre gli itinerari proposti. Si inizia da quello archeologico con il “Parco delle Incisioni Rupestri”: Rupe Magna, Castello nuovo, Antiquarium. Visite guidate a cura del Consorzio del Parco (massimo 20 persone per volta): alle ore 9.30; 10.30; 11.30; 14.00; 15.00; 16.00. Il secondo è un itinerario risorgimentale: piazza del Municipio, Villa Visconti Venosta, percorsi storico-militari legati alla Prima Guerra Mondiale. L’itinerario di arte sacra: chiesa di San Giuseppe (dalle ore 10.00 alle ore 12.00 di domenica le visite sono sospese), chiese di San Giorgio con Ossario e, con bus navetta, San Gregorio e San Giacomo. E ancora, l’itinerario tecnologico con la centrale idroelettrica. Visite guidate a cura di A2A, con pullmino per il percorso interno. Infine l’itinerario storico-etnografico. Viene proposto un percorso nel centro storico alla scoperta di tradizioni e mestieri di un tempo, stalle e dimore d’epoca, animazioni di folklore locale. In tutti i luoghi apertura ci saranno “corsie preferenziali” per i soci iscritti al Fai (con la possibilità di iscriversi in loco). Quando non diversamente indicato, le visite sono guidate dagli “Apprendisti ciceroni” dell’Istituto Scolastico Comprensivo “Visconti Venosta” di Grosio, anche in lingua tedesca e inglese. Altro monumento aperto al pubblico, bene di proprietà del Fai, è il Castel Grumello di Montagna in Valtellina. Sabato 26 e domenica 27 marzo visite dalle ore 10.00 alle ore 18.00. Grosio. Incontro con l’Unitalsi della zona Prealpi (Co) per guardare all’estate prossima S abato 5 marzo, con un gruppo di giovani di alcune parrocchie della zona Prealpi (in provincia di Como), siamo partiti per andare a presentare ai ragazzi tra i quattordici e i vent’anni dell’oratorio di Grosio l’esperienza estiva del pellegrinaggio Unitalsi a Lourdes. Dopo il lungo viaggio, l’incontro è iniziato con la preghiera guidata dal vice-assistente della Sottosezione di Sondrio, don Mariano Margnelli, ed è proseguito con la visione di un filmato: una breve storia dell’associazione, la descrizione della sua missione, le sue numerose iniziative, i progetti in corso e quelli già realizzati. Il video spiegava anche il significato del pellegrinaggio a Lourdes. Dopo la visione è iniziata la testimonianza vera e propria di noi che, chi più volte chi meno, abbiamo già vissuto questa esperienza di fede e di volontariato. Ognuno di noi ha sottolineato l’aspetto che più lo aveva colpito. È stata evidenziata l’importanza del rapporto con i malati e i sofferenti, che sono il centro del pellegrinaggio. Nonostante la loro apparenza fragile e bisognosa di aiuto, sono proprio loro che, con la loro forza e la loro simpatia, riescono a creare quei legami d’amicizia che rendono bellissimi i giorni vissuti a Lourdes. Alcuni di noi hanno anche dato importanza al lato più personale, rimarcando la bellezza dei momenti di preghiera e di silenzio vissuti in solitudine; spesso infatti si è portati a pensare che la necessaria assistenza ai malati non lasci nemmeno un minuto A Tirano viene completata la sostituzione dei binari: cantiere anche per l’acquedotto Farsi prossimo dei fratelli... Uno scambio di esperienze che guarda al pellegrinaggio estivo proposto ai giovani: si svolge dal 4 al 10 agosto ed è un’occasione di carità e di forte umanità condivisa libero per se stessi. Rispondendo poi ad alcune domande che ci erano state poste, abbiamo parlato in maniera più “semplice e immediata” del pellegrinaggio, descrivendo i servizi che sono necessari e chiarendo che a tutti i volontari vengono affidati solo quei compiti che sono in grado di svolgere. I nostri interventi riguardavano anche le celebrazioni liturgiche che, naturalmente, sono numerose. È questo un aspetto che potrebbe “far pensare” qualche giovane … ma abbiamo provato a far capire che a Lourdes non si sente assolutamente quello che potrebbe essere immaginato come “il peso” di tutto quel tempo passato in chiesa… Un’altra domanda a cui abbiamo cercato di dare risposta è quella del rapporto con gli ammalati. Molti, infatti, pensano di non essere in grado di fare ciò che potrebbe essergli richiesto. Dopo aver tranquillizzato i presenti, abbiamo specificato che è normale sentirsi così prima di partire, ma appena arrivati si instaura un bellissimo rapporto con i malati che porta tutti i volontari a dimenticarsi delle loro precedenti preoccupazioni. Sono proprio loro, infatti, i malati, che cercano amicizia e compagnia, e aiutano così a riconoscere nel pellegrinaggio un dono grande e significativo, contribuendo a renderlo indimenticabile. Dopo l’incontro ci siamo trattenuti per una piacevole cena e poi abbiamo affrontato il viaggio di ritorno, non senza però esserci prima dati appuntamento al treno che partirà da Milano il 4 agosto! Fino al 10 dello stesso mese, infatti, si svolgerà a Lourdes il pellegrinaggio Unitalsi 2011 proposto, in modo particolare, ai giovani che desiderano farsi prossimi ai fratelli ammalati e disabili; è un’esperienza sicuramente completa, ricca dal punto di vista umano, ecclesiale, spirituale, vocazionale e, non ultimo, per la possibilità del servizio di carità. FRANCESCO NOVATI Viabilità modificata per i lavori sulla Ferrovia Retica Sulle nevi di Bormio Azzurri in allenamento. Gli specialisti delle discipline tecniche sono stati impegnati a Bormio, nei giorni scorsi, per preparare al meglio la tappa finale di Coppa del mondo di sci alpino in programma a Lenzerheide, in Svizzera. Il quartetto di gigantisti formato da Max Blardone, Davide Simoncelli, Manfred Moelgg, Alexander Ploner si è allenato sulla pista Stella Alpina, dove si sono trattenuti fino a mercoledì 16 marzo, quando sono partiti in direzione della Confederazione Elvetica in vista della gara fra le porte larghe di giovedì 17 marzo. Programma prolungato di un giorno per la compagine femminile. F ino al prossimo 27 marzo a Madonna di Tirano la viabilità subirà alcune importanti modifiche per agevolare la sostituzione dei binari della Ferrovia Retica, lavori che vanno a completare le opere già iniziate lo scorso anno in occasione del centenario del cosiddetto “Trenino Rosso”. Il tratto di strada in questione è tutto sommato limitato, appena 200 metri, ma si tratta di uno snodo importante sia per la viabilità cittadina e provinciale (soprattutto per le direttrici verso Sondrio e verso Bormio) sia per il traffico da e per la vicina Svizzera. Fino a domenica 20 marzo sarà chiusa la strada di via Elvezia fino alla rotonda. A garantire il collegamento con la confinante Confederazione sarà una bretella che da viale Italia passa per via Fucine, via Monaci, via San Rocco e via Valorsa, fino a riprendere via Elvezia. Il percorso è adatto alle auto, ma non ai mezzi pesanti – troppo larghi per le strade indicate La cappella San Giuseppe a Tirano abbellita dalla terracotta... come percorso alternativo. I camion, per raggiungere il Canton Grigioni, seguiranno il percorso tradizionale all’interno dell’area di cantiere: a scortarli i movieri della Ferrovia Retica. Nella giornata di domenica 20, inoltre, è previsto il divieto di circolazione per tutti i mezzi pesanti (limitazione che non dovrebbe avere troppe conseguenze considerata la giornata festiva). La settimana successiva, invece, fino a domenica 27 marzo, anche la rotonda di Madonna sarà interdetta al traffico. I mezzi provenienti da Sondrio saranno deviati su via Polveriera, quelli che provengono da Bormio su via San Giuseppe. A fermarsi sarà anche il treno, che si fermerà a Campocologno: il collegamento da e per Tirano verrà assicurato da servizi L’Azienda Ospedaliera Valtellina Valchiavenna–Dipartimento Salute Mentale, in collaborazione con la parrocchia San Martino di Tirano, invitano la cittadinanza all’iniziativa “Abbelliamo la cappellina di San Giuseppe”, situata a Tirano in via San Giuseppe 1. Il gruppo artistico “Il paese di Terracotta”, formato da persone in cura presso il dipartimento di salute mentale e guidato dal maestro d’arte Falciani, ha lavorato al progetto per vari mesi e ora presenta il suo pannello “L’Angelo apparve a san Giuseppe” che verrà posto ad abbellimento della cappella. Il programma si articola in tre diversi momenti. Il primo si è svolto mercoledì 16 marzo, alle ore 14.30, presso la Sala dell’Unione Artigiani (in via San Giuseppe 6 a Tirano). La cittadinanza ha potuto vedere la proiezione delle varie fasi di lavoro per la costruzione del pannello decorativo. Si prosegue pullman sostitutivi. In questi giorni, inoltre, considerata l’apertura del cantiere per i binari, saranno effettuate alcune opere anche ai sottoservizi, in particolare la sostituzione delle tubazioni dell’acquedotto nel punto compreso fra via Elvezia e via Sondrio. Intervento, quest’ultimo, che richiederà ulteriori chiusure delle strade interessate. sabato 19 marzo festa di San Giuseppe: alle ore 16.00 verrà scoperta l’opera, seguirà la benedizione del parroco don Remo Orsini e quindi presso la vicina sala Unione Artigiani il gruppo presenterà ufficialmente il suo lavoro. Seguirà rinfresco. Mercoledì 23 marzo, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, sempre presso la sala dell’Unione Artigiani, il maestro e il gruppo attendono i bambini delle scuole per manipolare l’argilla, lavorare e creare insieme. Spettacoli 34 Sabato, 19 marzo 2011 ✎ il telecomando | Amarcord La grande illusione Domenica 20. F.d.S. C5, 8,50. Padre Ruillo Grande, gesuita ucciso dagli squadroni della morte in Salvador. Racconti di vita, Rai3, 12,55. Pedoni travolti. Vertical limit, It1,14,00. Film d’azione e suspence su una scalata sugli ottomila per salvare una persona intrappolata in una grotta. Il flauto magico, Rai5, 19,45. Opera di Mozart. PremioTV regia televisiva 2011. Rai1, 21,30. Spettacolo. Effetto notte, Tv2000, 21,30. Rubrica di cinema. Presa diretta, Rai3, 21,30. Corrotti. Viaggio nell’Italia delle mazzette. Niente di personale, La7, 21,30. Attualità con A. Piroso. Speciale Tg1, Rai1, 23,50. Lunedì 21. Le stragi misteri d’italia, Rai Storia 21,00. Doc. Montalbano, Rai1, 21,10. La carica dei 101, Rai3, 21,05. Film commedia Disney con Glen Close. Correva l’anno, Rai3, 22,55. Carlo Maria Martini: Il cardinale del dialogo. Documentario. Jean Renoir (Francia 1937) Ci sono film che rappresentano, a mio parere, la complessità della prima guerra mondiale, meglio di qualunque testo storiografico scritto: “Orizzonti di gloria” di Stanley Kubrick, “La grande guerra” di Mario Monicelli, “La grande illusione” di Jean Renoir. Quest’ultimo è probabilmente il film francese più grande e bello per verità e realismo, soprattutto per i contenuti, che sono vasti e universali. E’ ambientato durante la prima guerra mondiale: due aviatori, il tenente Marechal (Gabin) e il capitano de Boieldieu, nobile, vengono abbattuti dal barone von Rauffenstein (Stroheim). I tre si conoscono e si stimano, ma prendono vie diverse. “La grande illusione”, il meno contestato dei film di Renoir, è costruito sull’ idea che il mondo si divide orizzontalmente per affinità, e non verticalmente per barriere. Vi si pratica una guerra ancora improntata sul fairplay, una guerra senza bombe atomiche e senza torture. La grande illusione consiste quindi nel credere che la guerra che si sta combattendo sia l’ultima. Il film è del 1937. Solo due anni dopo l’Europa vedrà l’inizio della seconda Guerra mondiale. Venerdì 18 marzo, ore 23.15, L7d DANIELA GIUNCO di Tiziano Raffaini Martedì 22. La mia regina, Rai movie, 19,15. Raffinato film sull’amicizia tra la regina Vittoria e la sua guardia del corpo. R.I.S. Roma 2, C5, 21,10. Telefilm polizieschi. Hero, R4, 23,40. Film d’azione cinese, di qualità. La vita sognata dagli angeli, Rai5, 21,05. Film drammatico di E. Zonca. storia di un’amicizia tra due ventenni, la bruna, solare, generosa Isa e la bionda, mutevole, selvaggia Marie , tutta chiusa nella sua rivolta asociale e autodistruttiva. Palma d’oro a Cannes. Mercoledì 23. Gran Torino, R4, 21,10. Splendido film di C. Eastwood da non perdere. Profondo nel messaggio eccellente nella sceneggiatura e interpretazione. C. Eastwood al meglio. Ricomincio da capo, Iris, 17,30. Uno strepitoso Bill Murray nei panni di un giornalista che è costretto a rivivere all’infinito la stessa giornata. Da vedere. Giovedì 24. SOS Tata, La7, 21,10. Le tre sepolture, Rai movie, 21,00. Un western moderno interessante con Tommy Lee Jones guardia di confine che uccide un messicano… Volver, R4, 23,20. Film di Almodovar un po’ surreale ma piacevole e profondo. Venerdì 25. Buongiorno notte, Rai storia, 21,00. Film sul rapimento Moro. Ben fatto. Zelig, C5, 21,10. Per fare 4 risate. Il grande talk, Tv2000, 21,15. Talk che analizza la tv. L’ultima eclissi, Rai4, 23,30. Thriller con un ottima Katy Bates. Sabato 26. Sulla via di Damasco, Rai2, 10,15. Rubrica religiosa. Tv Talk, Rai3, 14,50. Talk su televisioni e affini. Diario di un curato di campagna, Tv2000, 21,00. Film del 51 fedele al romanzo di Bernanos. Ulisse, Rai3, 21,30. America storia di un continente. Viaggio a tutto campo nella storia di un continente nord e sud. Alcuni spunti per orientarsi nel nuovo oceano digitale Una guida alla “nuova” TV Q uindici giorni fa abbiamo sintetizzato in cinque punti la bella relazione di don Tiziano Raffaini del 22 febbraio u. s. su “La TV dai cento canali…”. Oggi ci soffermiamo su alcune indicazioni pratiche, proposte in quella serata, e precisamente su quei canali, di un certo valore, che prima erano riservati a chi possedeva la parabola satellitare, e che ora sono alla portata di tutti. Alcune indicazioni offerte da don Raffaini per non perdersi nel mare dei canali digitali e riuscire ad utilizzare al meglio la nuova televisione CANALI RELIGIOSI Tv2000 (canale 28) ha un’identità ben precisa, in quanto voluta dalla Conferenza Episcopale Italiana, ma si rivolge a tutti, nella consapevolezza che l’ispirazione cristiana è una grande risorsa anche nel campo della comunicazione. Fa informazione senza accontentarsi delle solite notizie o delle interpretazioni di comodo. E’ una tv che affronta a viso aperto i problemi della cultura, e che cerca nell’arte, nella musica, nei libri, nel cinema, nel teatro, le tracce di una verità più grande. È una tv per chi crede e per chi cerca. L’impianto è analogo a quello delle tv generaliste, ma, a differenza delle altre, cura di più l’informazione religiosa; ad esempio, l’attività e il magistero del Papa sono presentati con attenzione, senza filtri deformanti, ma in modo da essere utili a tutti. Ottima la rubrica quotidiana Mosaico (ore 9.00 e/o metà pomeriggio). Interessanti, perché fatte con competenza, le rubriche sul cinema e sul teatro (Effetto notte e Retroscena, in prima/media serata). Tg2000 (ore 12, 16, 19.40) è un notiziario essenziale e ben bilanciato, mentre Tgtg telegiornali a confronto (20.55) analizza gli altri giornali televisivi. Il grande talk (venerdì, 21.40; sabato, 9.05; domenica, 19.30) analizza criticamente la tv. Telepace (187): nata a Verona, è la veterana delle tv cattoliche, ed è specializzata nel ritrasmettere i programmi delle visite e delle udienze del Papa. E’in collegamento con varie diocesi, ed inoltre ha uno studio a Gerusalemme. Telenova (14): è la tv dei “Paolini”, con alcune interessanti rubriche religiose. Telenova 2 è dedicata alle trasmissioni della diocesi di Milano. CANALI DI INFORMAZIONE Rai News (48): ben fatto ed equilibrato, è ricco di rubriche di approfondimento. Per chi sa le lingue, BBC World e France 24 sono una buona fonte di notizie. Repubblica tv invece, è il primo canale video di un grande giornale, che fornisce informazioni e approfondimenti, utilizzando lo studio in modo analogo ai classici talk. CANALI CULTURALI Rai Storia ( 54 ): richiama Rai educational, con la direzione di Minoli; rende accessibili a tutti degli ottimi documentari e fa conoscere seriamente personaggi più o meno famosi. Avvalendosi dell’archivio storico Rai e anche di produzioni estere, riesce ad attuare una buona programmazione ripetuta più volte nelle 24 ore. Rai 5 (23): neonata, vuole essere il canale culturale Rai, e sta cercando la sua strada. Propone sia prodotti nuovi ed originali, sia recuperi dal passato. Per gli amanti del cinema due canali, Rai movie (24) e Iris, (di Mediaset) hanno una programmazione di soli film, spesso di buona qualità. CANALI DI INTRATTENIMENTO La replica dei principali programmi, e degli sceneggiati, si trova su Rai Premium (25), per la Rai, su Mediaset Extra per le reti di Mediaset, e su La 7D (29) per La7 . Rai Sport1 e 2 (57/58) offrono un bel servizio per gli appassionati, perché anche gli sport minori ora vi trovano spazio. CANALI PER I RAGAZZI L’offerta si è molto arricchita. Ecco Rai YoYo (43) per i piccolini della materna e inizio elementari, e Rai Gulp (42) per ragazzi più grandicelli. Mediaset mette in campo Boing (40), che invero aggiunge molta pubblicità. Cartoni animati si trovano su K2 (41), per i ragazzi, e su Frisbee (44) per preadolescenti. ABELE DELL’ORTO DRAMMATICO storico commedia commedia altre sale Il gioiellino Il discorso del re Il buongiorno del mattino La vita facile Livigno ed Abbadia Lariana La Leda è una delle maggiori aziende agro-alimentari del Paese che però, a causa di una dirigenza inadeguata, finisce con il collassare. Un film che ricorda il crack Parmalat. L’impegno di Re Giorgio VI per superare una balbuzie nervosa con l’aiuto del logopedista Lionel Logue. Vincitore di 4 premi Oscar tra cui quelli per miglior film. Il film nelle sale della Comunità. All’Astra di Como dal 18 al 20 marzo e il 23 e 24 marzo. Due amici, dopo essersi persi di vista per questioni legate ad una donna, si ritrovano dopo qualche tempo in Kenya. Con Stefano Accorsi e Pierfrancesco Favino. Il film è in programma a Menaggio dal 18 al 23 marzo. Sempre a Menaggio giovedì 24 andrà in scena “Uomini di Dio.” Dal 18 al 20 marzo nella sala della comunità di Livigno andrà in scena il film commedia “Parto col folle”. Il film è in programma nella sala della comunità di Chiavenna dal 19 al 21 marzo. I progetti di vita e di lavoro di Becky Fuller, produttrice televisiva alle prese con il programma informativo del mattino. Ottima commedia, firmata dalla sceneggiatrice del Diavolo veste Prada e dal regista di Notting Hill. Il film è in programmazione a Sondrio dal 18 al 23 marzo. Domenica 20 marzo nella sala della comunità di Abbadia Lariana sarà proiettato il film per ragazzi “Le cronache di Narnia: il viaggio del veliero”. Lettere e Rubriche PAROLE PAROLE / 82 Rimorso Rimordere Dal latino “re-mordere”, dove “re” indica un effetto sulla persona che “morde sé stessa”, come disagio psicologico-morale di chi si sente in colpa. Dante, nel Purgatorio,canto III, si rivolge a Virgilio con queste parole: “O dignitosa coscienza e netta/ come t’è picciol fallo amaro morso”. Il rimorso si manifesta in tutti. Quindi costituisce il segno della legge morale universale, che è scolpita in ogni uomo. Ma non tutti Sabato, 19 marzo 2011 35 si “rimordono” nella stessa misura o nello stesso modo. C’è chi si strugge per un “picciol fallo“, come Virgilio. C’è chi sembra non avere alcuna coscienza. Pensiamo ai carnefici, a certi efferati delinquenti, a chi beffeggia i “timorati” di Dio o li tratta da “degenerati” (F.W.Nietzshe e seguaci,come i “superuomini”nazisti). Ma in loro il “rimorso” si manifesta con l’accanimento nel male, fino all’annientamento di se stessi,insieme alla vittime. Questo è il nichilismo, serpeggiante in tanta parte della cultura “laicista” attuale. Si comincia dai “non ancora nati”, poi con gli ammalati terminali, poi con i comatosi, poi con i neonati handicappati, poi… A volte pare che il nazismo, paradossalmente, sia ricomparso proprio nei popoli o nei movimenti di opinione che lo hanno sconfitto nel 1945. ATTILIO SANGIANI Parrocchia e movimenti. Due lettori ci scrivono No ai pregiudizi... Sì ai preti parroci! S crivo per la “lettera di un parrocchiano. Movimenti.” del Settimanale di sabato 19 febbraio, nella quale un parrocchiano, come sono io e la stragrande maggioranza del popolo di Dio, chiedeva di potere vivere ed essere trattato nella sua parrocchia come “normale” cristiano. Mi sono chiesto, nella mia condizione specifica di marito, genitore/nonno, fedele comune: ma per potermi considerare un normale cristiano, non devo essere disponibile al meglio, per ricevere e promuovere intorno a me: formazione dottrinale, ascetica, teologica; lotta per vivere ogni virtù umana e spirituale, disponibilità alla vita sacramentale e alla migliore testimonianza apostolica in famiglia, nel contesto sociale, nel lavoro... nella mia concreta situazione di fedele comune, senza se e senza ma? A prescindere da età, e condizione concreta in cui ci si trova, cercando di realizzare quell’invito perentorio che abbiamo ascoltato nella prima lettura della messa di qualche domenica fa (dal libro del Levitico, 19,1-2): “...Siate santi, perchè io, il Signore Dio vostro, sono santo...)?. E questi sono tutti quegli impegni battesimali da vivere consapevoli di quel sacerdozio comune dei fedeli che ci permette di rendere santificabile la vita quotidiana di noi fedeli comuni, e che, è più che scontato, cerca di applicare anche il parroco di cui parla il sig. F. M., arricchendo il suo sacerdozio ministeriale, proprio con la partecipazione a quel Movimento ecclesiale che certamente facilita il suo cammino di santità personale, e che inevitabilmente qualifica il suo impegno pastorale. Pertanto non sembra proprio adeguato ad un cristiano “normale” il coltivare pregiudizi, e coinvolgerne i figli nei confronti di gruppi, movimenti e istituzioni, soprattutto se operanti con le dovute approvazioni ecclesiasti- che, e lasciarsi condizionare dalle scelte del proprio parroco in tale ambito: se così succede a mio avviso è necessario approfondire con adeguata formazione per fare chiarezza sulla visione ampia e pluralistica della Chiesa Cattolica, che deve essere amata e servita con grande coerenza da tutti indistintamente. Complimenti per la crescita qualitativa del nuovo Settimanale: più audacia da parte dei consigli pastorali, e di tutti, per creare dei responsabili della diffusione in ogni angolo della diocesi, perchè è uno strumento insostituibile anche per affrontare la emergenza educativa a cui ci richiama ripetutamente il santo Padre. Cordialissimi saluti e buon lavoro. GIANMARCO BRENNA E gregio direttore, leggo spesso il suo giornale anche se sono della diocesi di Milano, e le confesso che, pur comprendendo la “protesta” del lettore circa il fatto che il suo parroco segue le direttive di un particolare Movimento (il che comporta sicuramente qualche eccesso), dovrebbe ritenersi fortunato ad avere ancora un parroco, visti i tempi che corrono e la facilità con cui soprattutto le parrocchie più piccole vengono repentinamente private di una guida spirituale. Nella mia parrocchia, ad esempio, il parroco non c’è più, né uno normale né uno di qualche Movimento. Anzi, già che ho trovato il coraggio di scrivere queste poche righe, le dico che non sono affatto d’accordo con i criteri che guidano questi cambiamenti. Assomigliano troppo a quelli con cui si inglobano le piccole ❚❚ Lettere al direttore. Il direttore risponde. realtà produttive in grandi aziende, secondo una logica che non dovrebbe guidare chi decide della vita di comunità di persone. Se mancano i preti, non dovrebbe ogni prete avere anche una piccola parrocchia in cui dire la Messa e curare le pecorelle del gregge del Signore? Perché, semmai, è questo il vero problema, non i Movimenti: il prete deve avere una cura d’anime, altrimenti è umanamente svantaggiato, poco pastore, e finisce per pensare la Chiesa come un organismo sociale alla stregua delle aziende, in cui il personale viene mosso come i pedoni sulla scacchiera. Quindi, mandiamoli tutti in parrocchia i nostri preti, visto che ce ne sono già pochi... EGIDIO CIVATI di don AGOSTINO CLERICI Ma questa non è solo nuova impaginazione! A 35 anni di vita, il “Settimanale della Diocesi di Como” ci offre nuove sorprese, di forma e contenuto, non richieste ma spontaneamente offerte: e sono molte. L’impostazione grafica a “contenuto compresso” -sintetico- (tipica dei quotidiani informativi per Utenze in movimento, che in pochi minuti vogliono (o devono, per stare aggiornati) memorizzare situazioni). L’apertura panoramica ad argomenti importanti del mondo (per informazione e confronto con le realtà che giungono in casa “senza invito” ed a “senso unico”, senza confini geografici e/o morali, attraverso i vari Servizi informativi oggi ampiamente distribuiti, tecnologicamente avanzati e di grande effetto commerciale, che si avvalgono anche dell’onnipresente PC). Ma sempre coerente ai “momenti salienti” (piccoli o grandi che siano) della vita locale del territorio non solo diocesano (con lo stesso “stile vissuto” che caratterizza il settimanale dall’origine) e della vita umana e spirituale di ciascuno di noi Lettori (vicini o lontani, residenti od in transito, operatori lavorativi o casalinghi, giovani o maturi, inseriti nella vita civica o politica, con spirito volontariale comu- Editrice de Il Settimanale della Diocesi Soc. Coop. a r.l. 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L’aiuto concreto a posizionare mentalmente le notizie ed a realizzare idee proprie in merito (discernendo le valutazioni che i vari Gestori dei servizi informativi propinano a tutti, evitando di trovarsi “Lettori o Video applicati” con “menti solo passive” davanti a quadri audio-visivi sempre più artificiali e senza regole, che la tecnologia multi-mediale consente di “confezionare” miscelando -a coincidenza 100%- il virtuale col reale). L’approfondimento tematico quando l’argomento è importante per i più vari motivi (dedicando più pagine rispetto a prima e trasferendo meglio al Lettore “succo e contorni” di eventi, episodi o pensiero, che possono perdere l’essenza del concetto se si “limano” le parole per mancanza di spazio). Ci si accorge, esaminando bene i primi numeri del Settimanale stile 2011, palpitante da sempre (se ci si mette davanti tranquilli col pensiero aperto e si cerca di entrare nello spirito di Chi presenta e di Chi scrive), che siamo di fronte ad un nuovo discreto ma forte aiuto a Direttore responsabile: Agostino Clerici La Provincia Essepiemme Pubblicità Via Pasquale Paoli, 21 - 22100 Como Telefono 031-58.22.11 Fax 031-52.64.50 Tariffe: euro 31 a modulo commerciale Prezzo abbonamenti 2011: Annuale euro 50 Europeo ed extraeuropeo euro 50 più spese postali La testata Il settimanale della diocesi di Como fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250. 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La nuova grafica è stata l’occasione per un palinsesto rinnovato ed uno sguardo nuovo, che parte dal mondo per arrivare tra le nostre case. Lettere come questa sono un incoraggiamento a proseguire. Grazie. Informativa per gli abbonati: La società Editrice de Il Settimanale della Diocesi di Como, titolare del trattamento, tratta i dati, liberamente conferiti per ricevere il ns. periodico in abbonamento, in ottemperanza al D.Lgs. 196/2003. Per i diritti di cui all’art. 7 (aggiornamento, cancellazione, ecc.) e per l’elenco di tutti i responsabili del trattamento, rivolgersi al Titolare del Trattamento presso la sede di viale Cesare Battisti 8, 22100 Como, tel. 031-263533. I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all’amministrazione e potranno essere comunicati a società esterne per la spedizione del periodico e per l’invio di materiale promozionale.