Numeri in musica SECONDO APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA METEORITE IN GIARDINO 3 Introduzione di Guido Magnano installazione artistica di Rob Pruitt spazio musicale di Umberto Clerici Lunedì 28 giugno 2010, ore 21.00 Fondazione Merz | Via Limone 24 | Torino Numeri in musica rientra nel programma di Giorno per Giorno. Giugno 2010 un mese di Arte Contemporanea in Piemonte un progetto ideato e promosso dalla Fondazione Arte Moderna e Contemporanea CRT. Si ringrazia Galleria Franco Noero, Torino Lunedì 28 giugno 2010 alle ore 21 si svolgerà il secondo appuntamento di Meteorite in Giardino, una rassegna di arte visiva, musica, danza, scienze matematiche e astrofisica a cura di Maria Centonze e con la direzione artistica musicale di Willy Merz, che per il terzo anno consecutivo viene organizzata dalla Fondazione Merz. Il titolo dell’iniziativa prende spunto da un’opera di Mario Merz del 1976. La serata, dal titolo Numeri in music,a si svolgerà tra lo spazio espositivo e le vasche esterne della Fondazione e sarà introdotta dall’intervento scientifico del matematico Guido Magnano. A seguire il giovane violoncellista Umberto Clerici darà il suo contributo musicale con i brani di J. S. Bach, Suite n. 2 Prélude, Allemande Suite n. 5, Prélude Gigue, di Sofia Gubaidulina 2 Preludi per violoncello e di Paul Hindemith Sonata per violoncello solo. In contemporanea nelle vasche esterne della Fondazione si potrà osservare l’installazione dell’artista americano Rob Pruitt dal titolo Untitled (fountain). La scultura è costituita da pneumatici impilati di dimensione digradanti, dalla ruota di trattore fino a quella del kart, nella quale l’acqua è sostituita da olio di macchine. La tradizionale monumentalità e la funzione sociale della fontana vengono messe in discussione dall’utilizzo di materiale di uso quotidiano recuperato e ironicamente decontestualizzato, restituendo all’oggetto una funzione completamente diversa. Nell’ambito della sensibilità pop che attraversa i suoi lavori, Pruitt suggerisce l’opportunità di poter esprimere la propria creatività nella vita di tutti i giorni con mezzi e gesti semplici. Tutto ciò che un elemento come la fontana può significare in termini storici, artistici e sociali viene così tradotto da Pruitt in un linguaggio sintetico contemporaneo. La video installazione sarà visibile presso la Fondazione Merz fino a martedì 6 luglio. ingresso gratuito fondazione merz via limone 24 10141 torino italia t +39.011.19719437 f +39.011.19719805 www.fondazionemerz.org - [email protected] Guido Magnano è nato a Torino nel 1962. Ha conseguito la laurea in Fisica a Torino e il dottorato di ricerca in Matematica presso la SISSA di Trieste. La sua attività di ricerca ha riguardato i metodi geometrico-differenziali applicati alle teorie relativistiche della gravitazione e ai sistemi dinamici hamiltoniani, e gli ha valso nel 1998 il Premio Bruno Finzi per la matematica dell’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere. Ha svolto periodi di studio e ricerca a Berkeley, Parigi e Cracovia. E’ professore associato di fisica matematica presso l’Università degli Studi di Torino, dove tiene i corsi di “Metodi matematici della meccanica classica”, di “Sistemi dinamici e teoria del caos” e un “Laboratorio di tecniche multimediali per la comunicazione scientifica”. Negli ultimi anni si è anche occupato intensivamente di formazione degli insegnanti della scuola secondaria superiore e di valutazione delle competenze degli studenti in ingresso all’università. Fin da giovanissimo ha iniziato lo studio della musica antica; fra il 1980 e il 1984 è stato docente nei corsi di formazione musicale del Comune di Torino. Dal 1999 è membro stabile dell’ensemble vocale e strumentale Cantica Symphonia, uno dei gruppi attualmente più noti in campo internazionale per l’esecuzione del repertorio tardo-medievale e rinascimentale. Oltre all’attività concertistica in molti paesi d’Europa, ha preso parte all’incisione di sei CD. Uno di questi, intitolato Quadrivium e dedicato ai mottetti di Guillaume Dufay (1397-1474), ha ricevuto in Francia il prestigioso premio Diapason d’or de l’année per il 2005. Il libretto di quel CD include un suo saggio sui rapporti fra matematica e musica in epoca medievale e rinascimentale; ha trattato questo tema, e altri relativi al repertorio polifonico del XV secolo, anche in numerose conferenze e in interviste radiofoniche per RadioRai3, Radio France e Radio Svizzera Italiana. Rob Pruitt (Washington D.C., 1964) vive e lavora a New York. Tra le sue mostre personali e collettive presso Istituzioni pubbliche internazionali ricordiamo il progetto ‘Rob Pruitt Presents the First Annual Art Awards’, Guggenheim Museum, New York (ottobre 2009); ‘Pop Life – Art in a Material World’, Tate Modern, Londra (ottobre 2009); ‘Mapping the Studio: Artists from the Francois Pinault Collection’, Punta Della Dogana/Palazzo Grassi, Venezia (2009); American Academy in Rome, Roma (2008); ‘The Gold Standard’, P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2006); ‘General Ideas: Rethinking Conceptual Art 1987-2005’; CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco (2005); Le Consortium, Dijion (2002); ‘Greater New York’, P.S.1 Contemporary Art Center, New York (1999). Nel marzo 2010 è stata pubblicata la prima monografia dell’artista dal titolo Pop Touched Me. The Art of Rob Pruitt (Ed. Abrams Books). Umberto Clerici Nato a Torino nel 1981, ha iniziato lo studio del violoncello all’età di 5 anni presso la Scuola Suzuki con Antonio Mosca con il quale si è diplomato nel 2000 con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino. Si è poi perfezionato con alcuni tra i più importanti violoncellisti contemporanei come Mario Brunello, David Gèringas e Steven Isserlis. Nel 2007, inoltre, ha conseguito il Maisterdiplom presso l’Università di Augusta e Norimberga (Germania). Vincitore di numerosi premi, borse di studio, concorsi nazionali e internazionali (tra cui lo Janigro di Zagabria, il Rostropovich di Parigi e il Tchaikovsky di Mosca), nel 2002 ha vinto il concorso indetto dall’Associazione Nazionale I.C.O. a Roma che lo ha portato ad esibirsi da solista nelle stagioni concertistiche di 12 tra le principali orchestre italiane. Nel 1999, a 17 anni, ha debuttato in Giappone con il concerto in re maggiore di Haydn. Successivamente ha suonato da solista con molte orchestre tra cui la Brighton Philharmonic, l’Orchestra da Camera di Mantova (nella veste di solista-concertatore), la Philarmonia Wien, i “Pomeriggi Musicali” di Milano, la Filarmonica di Zagabria, la Regionale Toscana, l’orchestra di Padova e del Veneto, la “Haydn” di Trento e Bolzano, le orchestre di Stato di Istanbul, Ankara e Bursa collaborando con direttori come Lu Jia, KeriLynn Wilson, Dmitry Sitkovetsky, Ola Rudner, Barry Wordsworth e Peter-Lukas Graf. Dal 2004 ha ricoperto per 4 anni il ruolo di solista residente presso l’Orchestra Filarmonica di Torino. Si è esibito in alcune delle più prestigiose sale da concerto tra cui la Carnegie Hall di New York, il Musik Verein di Vienna e l’auditorium Parco della Musica a Roma. Nel 2003 ha debuttato al Festival di Salisburgo. Ha inciso il concerto di Saint-Saens per la RS (Real Sound) ed è stato l’artista più giovane a pubblicare un cd solistico per il mensile Amadeus con l’integrale delle musiche di Tchaikovsky per violoncello e orchestra e il primo concerto di Shostakovich. Numerosi i premi che ha ricevuto, tra i quali nel 2003 a Firenze il “Pentagramma d’oro” del prestigioso premio “Galileo 2000” (insieme al celebre violinista Uto Ughi e al premio Nobel per la Pace Simon Peres) il premio “Mozarteum” a Salisburgo, il premio Pressenda 2005 come migliore giovane solista dell’anno e il premio Scanno 2007. Dall’anno scorso tiene un corso di alto perfezionamento presso l'Accademia Perosi di Biella e d’estate è Docente presso l’Accademia estiva dell’Università Mozarteum di Salisburgo. Da sempre svolge un’intensa attività cameristica; oltre a fare parte del Trio di Torino dal 2001, collabora con artisti quali Pavel Vernikov, Ramin Bahrami, Itamar Golan, Enrico Pace, Massimo Quarta, Sergej Krilov, Marco Rizzi, Danilo Rossi, Mario Brunello, Julius Berger, Enrico Dindo e il quartetto d’archi della Scala. Suona un violoncello Giovan Battista Guadagnini (1769) appartenuto al grande violoncellista Antonio Janigro e gentilmente affidatogli dalla famiglia Janigro.