Processo diagnostico e modelli di funzionamento cognitivo Margherita Lang Alba, 21 settembre 2006 Valutazione vs. processo diagnostico • Valutazione cognitiva • Valutazione della personalità Processo diagnostico Processo diagnostico • Importanza centrale data alla diagnosi in un modello non medico • Implica un cambio di paradigma rispetto alle precedenti modalità di assessment, perché comporta – l’utilizzo di due modelli diagnostici • nosografico-descrittivi • interpretativi-esplicativi – un cambio di metodologia – l’impiego di strumenti che permettano misurazioni • nomotetiche • ideografiche Fare diagnosi… – è un comportamento strategico che permette di affrontare il problema clinico in maniera più economica • per il paziente • per il clinico (diminuisce il numero di esiti negativi) • per la struttura – richiede una metodologia • ragionamento clinico – formulazione di ipotesi – bisogna impiegare tecniche e strumenti di indagine diversi • non avere una sola fonte di dati (multimethod assessment) • possibilità di avvalersi di dati quantitativi e qualitativi Processo diagnostico È l’iter che il paziente percorre insieme al clinico allo scopo di: – rilevare e circoscrivere l’ampiezza dei disturbi lamentati – attribuire loro un significato – individuare le possibili strategie di cui avvalersi per ridurre, modificare o eliminare (laddove possibile) la/e causa/e che provoca/no la sofferenza invio invio ad altro servizio primo contatto incontro diagnostico Raccolta di dati formulazione di ipotesi diagnostiche Ragionamento clinico pianificazione dell'intervento restituzione della diagnosi restituzione della diagnosi negoziazione dell'intervento attuazione dell'intervento controindicazione all'intervento conclusione processo diagnostico follow up follow up conclusione del processo follow up Processo diagnostico Alleanza • Le aree di indagine del processo diagnostica e diagnostico – se adeguatamente NON terapeutica esplorate - permettono di definire – il livello del danno – la capacità di alleanza diagnostica Aree di indagine del processo diagnostico sintomi, segni, sindromi problema lamentato dal paziente contesto in cui si presenta di personalità aree di indagine temperamentali caratteristiche del paziente di struttura tappe evolutive linea evolutiva sviluppo delle diverse aree fattori di rischio ambiente primario fattori di protezione resilienza caratteristiche dell'ambiente attuale e pregresso rete sociale ambiente esterno ostacoli risorse livello del danno e capacità di alleanza genetiche Caratteristiche del paziente Genetiche e temperamentali di personalità Differenze individuali o abilità cognitive aree caratteristiche del paziente emozioni Percezione di Sé, altro, Sé-altro comportamenti linea evolutiva sviluppo delle diverse aree/ ritardi/ arresti Area cognitiva Adattamento/coping Regolazione affetti Valutazione cognitiva • i modelli • gli strumenti il QI interessa? • Sì, se … – valuta il fattore g – valuta più di 4 abilità ampie • Serve a “poco” – DSM-IV TR per diagnosi di ritardo mentale richiede: • QI<70 • Deficit o compromissioni nel funzionamento adattivo attuale (capacità del soggetto di adeguarsi agli standard propri della sua età e del suo ambiente culturale) • Esordio antecedente ai 18 anni • Il QI non è correlato con i disturbi dell’apprendimento • Il QI non facilita la preparazione di programmi di “recupero” QI = fattore g (Spearman, 1923) In realtà il QI • Nella WAIS-R e nella WISC-R valuta due abilità: – Intelligenza cristallizzata – Elaborazione visiva Intelligenza Cristallizzata (Gc) • Abilità nell’uso del vocabolario espressivo e nell’individuazione di relazioni tra i significati delle parole. • Insieme delle conoscenze acquisite dall’esperienza generale all’interno della cultura di appartenenza. Elaborazione Visiva (Gv) • Abilità di percepire, analizzare e pensare utilizzando immagini e/o configurazioni di immagini visive. • Abilità di manipolare mentalmente l'orientamento spaziale di immagini e/o di configurazioni di immagini visive (ad esempio, il ribaltamento o la rotazione di forme nello spazio). Le scale Wechsler sono costruite sul modello dicotomico QIT QIV QIP Dal modello dicotomico ai modelli delle abilità plurime "architettura" /struttura Iter storico dei modelli dell’intelligenza Una abilità Abilità generale Due abilità Abilità dicotomiche Abilità plurime o molteplici Abilità plurime o multiple in forma incompleta rispetto al modello di riferimento Abilità plurime o multiple in forma completa rispetto al modello di riferimento Molteplici abilità e relazione con altre variabili Interazione tra fattori cognitivi e non cognitivi Cosa fare? • I modelli di intelligenza attuali non sono orientati al QI • Per il clinico sono più utili i dati raccolti avvalendosi di due modelli Il modello CHC è costruito su base statistica ed ha una sua applicazione nel Cross Battery Assessment Il modello di elaborazione dell’informazione ha la sua applicazione nel Boston Process Approach Circoscritta (Stratum I) Ampia (Stratum II) Generale (Stratum III) Teoria a tre strata di Carroll G Intelligenza generale Gf Intelligenza fluida Gc Intelligenza cristallizata Gy Memoria generale e apprendimento Gv Percezione Visiva ampia Gu Percezione Uditiva ampia Gr Capacità di rievocazione ampia Gs Velocità cognitiva 69 abilità ristrette trovate in data sets analizzate da Carroll Gt Velocità di Elaborazione (tempo di reazione/velocità nel prendere decisioni) Un esempio di abilità ampie CHC con le sottese le abilità ristrette: Gv Gv Processamento visivo Visualizzazione (Vz) Disegno con cubi (WAIS-R) Relazioni spaziali (SR) Memoria visiva (MV) Velocità di chiusura (CS) Ricostruzione di oggetti (WAIS-R) Boston Process Approach • Si basa su due assunti: – esiste una differenza tra “processo cognitivo” e “risultato conseguito” (Werner, 1937); – i punteggi finali ottenuti dalla somministrazione standard di uno strumento non sono rappresentativi del funzionamento cognitivo Boston Process Approach • I principi, che permettono di comprendere quanto emerge dalla valutazione cognitiva del soggetto, sono: – cambiamenti nei parametri della prestazione che possono incidere pesantemente sull’esito globale del compito; – la comprensione del risultato si basa sull’osservazione del modo in cui un soggetto si ingaggia nel compito; – gli errori commessi sono importanti tanto quanto le soluzioni trovate; – osservazioni specifiche possono aumentare il numero di ipotesi generate e la loro conferma o la ricusazione. Boston Process Approach Boston Process Approach WAIS-R as Neurological Instrument (WAIS-R NI) WISC-III as Process Instrument (WISC III PI) WISC-IV Integrated (WISC-IV I) Ragionamenti nuovi Gf Prestazione cognitiva Prestazione motoria Elaborazione uditiva Ga analisi e sintesi dello stimolo Filtro metacognitivo Elaborazione visiva Gv Consapevolezza immediata Gsm velocità di elaborazione automatica Gs Controllo motorio Controllo esecutivo in Controllo esecutivo out ELABORAZIONE Consapevolezza Gsm OUTPUT INPUT input circuito di elaborazione dell'informazione PROCESSAMENTO AUTOMATICO Abilità verbali o magazzini delle conoscenze acquisite Gc Gq Grw Immagazziname nto a lungo termine e rievocazione Glr processi di recupero ABILITA' DI PENSIERO processi di trasformazione Modello Woodcock-Johnson Fattori di facilitazione o di inibizione - Controllo esecutivo attenzione motivazione /interesse stile cognitivo/ temperamento condizione emotiva - Fattori organici vista udito stato di salute assunzione di farmaci - Ambiente, livello culturale casa scuola lavoro