Commissione Finanza della Zona di Roma
Mondo dell’ ECONOMIA E DEL LAVORO di Umanità Nuova
N e w s l e t t e r
F e b b r a i o
n r . 2
2 0 1 0
Cosa sta succedendo
alla Grecia?
A
Sommario:
Attualità: Cosa sta
succedendo alla Grecia?
1
nche i “non addetti ai
lavori”
avranno
senz'altro letto o sentito
qualcosa ai TG, sul caso
Grecia: come per l'Argentina
qualche
anno
fa
(2001), si può parlare di
rischio
di
“fallimento/
bancarotta dello STATO ”,
che non è più in grado di
far fronte ai debiti che ha
contratto.
Viene da chiederci: ma
noi, in quanto cristiani,
come dobbiamo interpretare questi accadimenti?
Anche se non sempre siamo in grado di capirne i
meccanismi tecnici, non è
corretto a nostro avviso
“ignorarli”. Anche nel mondo finanziario ed economico le teorie degli “esperti”
Dalla Dottrina Sociale:
I consumatori possono influenzare la
realtà
economica
(DSC 358).
2
Flash sui mercati
3
Novità: Sospensione
Mutuo: quando conviene dire sì
3
Pillole: I PAC
4
Dialogo
5
Nell'Unione Europea
tra l'altro, pare che
anche altri Paesi (vedi
Spagna,
Portogallo,
Irlanda) possano andare
incontro
alle
stesse difficoltà.
Un tempo sapevamo
che
poteva
fallire
un'Azienda, recentemente
abbiamo capito che possono fallire anche le Banche
(come in America), ma la
possibilità che potesse fallire anche uno Stato (per
di più dell'Unione Europea), ci sembrava inverosimile. Invece il rischio è
reale.
Anche
senza
essere
“esperti di economia e di
finanza” e senza voler indagare oltre sulle motivazioni tecnico-economiche
che hanno messo la Grecia
in questa difficile situazione, anche un “profano”
può intuire che – se questi
Governi avessero gestito la
“cosa pubblica”
con la
“diligenza del buon padre
di famiglia”, malgrado la
crisi economica mondiale,
non si sarebbe potuti arrivare a questo stato di cose.
***
proliferano e ci spacciano
per “Verità” delle sacrosante
“Menzogne”:
un
“debito” viene fatto passare per “credito”, un operazione “illecita” per lecita
e via dicendo. Tutte cose
già viste!
Per difenderci, reagire ed
esercitare un necessario
senso di responsabilità,
occorre che anche noi proviamo a dire la nostra.
Nelle vicende della Grecia,
quello che più colpisce e
indigna, è l'aver scoperto
che oltre al debito accumulato,
probabilmente
esiste un “camuffamento”
dei conti e operazioni illecite che a suo tempo sono
state utilizzate per entrare
nella moneta unica.
Una prima constatazione
che ci viene da fare è che
la grandezza del debitore
non può essere considerata dai risparmiatori para-
metro di garanzia per un
buon investimento; lo abbiamo visto con le nostre Parmalat e Cirio, con i gruppi
americani Enron, General
Electric ... con i colossi bancari nell'ultima crisi finanziaria e poi con gli stati sovrani, prima l'Argentina. Non si
deve fare terrorismo ne essere pessimisti ma bisogna
guardare al mondo che ci
circonda con disincanto.
Un'altra
constatazione
che ci viene da fare è
l'assoluto bisogno di
“VERITA” a tutti i livelli.
Occorre
chiamare
le
cose con il loro nome,
non si può chiamare
“credito” un debito o far
passare per “lecita” un
operazione che lecita
non è.
L'ultima Enciclica del Papa lo
afferma a gran voce:
“La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e
non pretende minimamente
d'intromettersi
nella politica degli Stati”.
Ha però una missione di
Verità da compiere, in
ogni tempo ed evenienza,
per una società a misura
dell'uomo, della sua dignità, della sua vocazione.
Senza verità si cade in
una visione empiristica e
scettica della vita, incapace di elevarsi sulla
prassi, perché non interessata a cogliere i valori
– talora nemmeno i significati – con cui giudicarla
e orientarla.”.
Documento ad esclusivo uso interno del Movimento Umanità Nuova - riservato
P a g i n a
2
Dalla Dottrina Sociale
"I consumatori, che in molti casi dispongono di ampi
margini di potere d'acquisto, ben al di là della soglia di
sussistenza, possono notevolmente influenzare la realtà economica con le loro libere scelte tra consumo e
risparmio." (DSC 358).
L’utilizzo delle
risorse
coerente con il Vangelo
non
si
esaurisce
nell’alternativa
tra
consumo per necessità
immediate e comunione
dei beni, ma può e deve
contemplare il risparmio
per le necessità future
(acquisto casa, studio
dei figli, cambio auto,
pensione
integrativa),
valutando però sempre
con coscienza i bisogni
dei
nostri
l’effettiva
della
fratelli
e
“necessità”
nostra
spesa
L
a Dottrina Sociale della
Chiesa ci ricorda che per
il
cristiano
non
solo
l’elemosina o la comunione
dei beni, ma ogni scelta che
riguarda il consumo di beni o
il risparmio deve essere effettuata in modo consapevole, responsabile e soprattutto
nell’ottica del bene comune.
E’ bene chiarire, infatti,
che un utilizzo delle proprie
risorse pienamente coerente
con il Vangelo non si esaurisce nell’alternativa tra consumo per necessità immediate e comunione dei beni,
ma può e deve contemplare
il risparmio per le necessità
future (acquisto casa, studio
dei figli, cambio auto, pensione integrativa), valutando però sempre con
coscienza i bisogni
dei nostri fratelli e
l’effettiva necessità”
della nostra spesa
futura.
 Il
risparmio
e
l’investimento
del
denaro nelle diverse
forme sono poi anche positivi e anzi
“necessari”,
nella
misura in cui fanno
circolare quei talenti
che messi a frutto permettono lo sviluppo di imprese
e quindi l’accesso al lavoro
e la promozione umana
attraverso la dignità della
persona.
 Nel risparmiare e investire,
il cristiano quindi dovrebbe
approfondire e valutare
non solo il prudente utilizzo delle risorse nell’ottica
di un rendimento per i fabbisogni futuri della propria
famiglia, ma anche l’effetto
“sociale” delle scelte effet-
tuate, anche se questo
può comportare un minor
rendimento
dell’investimento stesso.
 Crescendo in questa sensibilità e nelle informazioni
acquisite potremo anche
incidere maggiormente in
quel mondo delle imprese
e della finanza che spesso
vediamo lontano e influenzabile solo (nel bene
ma soprattutto nel male)
dagli addetti ai lavori.
 Accanto a molte notizie
negative di “cattiva finanza” frutto dell’avidità umana e con danni a carico dei
consumatori/risparmiatori
in cui possono essere
coinvolti sia imprenditori
(Parmalat, Cirio), banche
(Lehman e le altre banche
d’investimento), ma anche
governi nazionali (Argentina, e ora le difficoltà della Grecia) vi sono in questi
ultimi anni tanti elementi
positivi il cui filo conduttore è proprio la spinta dal
“basso” delle persone che
può iniziare a far cambiare
il “sistema”. Ad esempio:
a.la valutazione che i consumatori e utenti possono
fare delle aziende sotto il
profilo della responsabilità
umana e collettiva (impatto ambientale, rispetto
dei diritti dei lavoratori,
etc.)
sintetizzata
nel
“bilancio sociale” che molte società redigono ogni
anno;
b.la nascita e lo sviluppo
degli investimenti e fondi
comuni “etici”, nonché di
intermediari finanziari interamente ispirati a questi
principi che selezionano i
titoli su cui investire o i
soggetti da finanziare non
solo in base a criteri puramente finanziari ma anche
“etici” (ad es. non essere
presenti in settori come
quello delle armi, alcool e
pornografia, rispettare una
serie di regole sui diritti dei
lavoratori,
dotarsi
di
un’organizzazione aziendale
trasparente che tutela gli
azionisti e i soci di minoranza, etc.);
c. il diffondersi del “microcredito”, come quello praticato dalla “Grameen Bank”
del premio nobel indiano
Muhammad Yunus, un’attività di finanziamento che
privilegia lo sviluppo di piccoli imprenditori individuali
“disagiati” giudicati “non
“profittevoli” dai
circuiti
bancari ufficiali.
 La vita vissuta da una comunità di persone precede
sempre le novità “visibili”:
gli esempi citati in cui
l’aspetto “etico” entra nella
finanza e si concretizza in
“prassi” o “istituti” diversi
dai precedenti sono quasi
sempre nati dall’iniziativa di
gruppi di persone che vivendo intensamente nel
quotidiano lo spirito della
Dottrina Sociale della Chiesa (forse anche inconsapevolmente, come Muhammad Yunus) hanno iniziato
a immettere uno spirito
nuovo nelle organizzazioni
esistenti, che poi possono
iniziare a cambiare e prendere altre forme attraverso
la “teorizzazione” dell’esperienza vissuta, generando
un’inondazione!
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P a g i n a
Flash sui mercati
3
AZIONARI: indeboliti
OBBLIGAZIONARI: appesantiti
DOLLARO: rafforzato
MERCATI
AZIONARI:
I mercati azionari perdono
forza, risentendo delle incertezze relative ai problemi sul
debito pubblico di alcuni paesi europei (Grecia, Spagna,
Portogallo e Irlanda) – nonostante l’Unione Europea abbia espresso la volontà di
sostenere la Grecia – e delle
manovre restrittive attivate
dalla Banca Centrale Cinese.
Si impone cautela per la forte volatilità che può caratterizzare le borse nel breve
periodo, per le cause indicate affiancate da una ripresa
economica che stenta a ripartire e da una disoccupa-
zione elevata
MERCATI OBBLIGAZIONARI:
I mercati obbligazionari sono appesantiti dalla difficile situazione
di indebitamento pubblico e
dalla paura di rischio di
“default” dei paesi appartenenti all’area euro come
la Grecia, il Portogallo, la Spagna e
l’Irlanda. Importante, anche se al momento senza dettagli operativi e quindi di difficile
interpretazione l’annuncio di
sostegno (per ora solo politico)
da parte dell’Unione Europea
alla situazione greca. La Grecia, non ha richiesto per ora
alcun sostegno finanziario,
ma i membri dell’area euro
sono pronti a intraprendere
azioni coordinate, se è necessario, in modo di salvaguardare la stabilità del
mercato e allontanare la
possibilità di default, pur
chiedendo ai paesi interessati piani concreti per ridurre il deficit. Alla luce di
queste considerazioni, si
sconsiglia di acquistare
ex novo obbligazioni di
questi paesi (la Grecia ha
emesso in questi giorni un
prestito
obbligazionario)
nonostante i
rendimenti
appetibili. Per i titoli già in
portafoglio, se si possono
mantenere
fino
alla
scadenza, è preferibile
non vendere in questa
situazione di mercato,
pur tenendo sotto controllo l’evolversi della
situazione.
MERCATI VALUTARI
Il dollaro, considerato
nei momenti difficili,
“moneta rifugio” si è
nelle ultime settimane
rafforzato
sull’euro,
ritornato alle quotazione di otto mesi fa.
L’euro continuerà ad
essere sotto pressione,
finché non si definirà in
maniera chiara e concreta la situazione eu-
Novità:
Sospensione del mutuo: quando conviene
.A
seguito dell’Accordo tra
l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le Associazioni
dei consumatori è stata prevista, dal 1° febbraio
2009, la sospensione del
rimborso dei mutui.
La misura è diretta ad offrire
uno strumento di immediato
aiuto alle famiglie in difficoltà..
Che cos’è?
La possibilità di sospendere ill
pagamento delle rate del mutuo per un periodo massimo
di 12 mesi, anche con ritardi
nei pagamenti fino a 180
giorni consecutivi.
Condizioni per la sospensione:
Possono essere sospesi i mutui ipotecari residenziali:
 erogati a persone fisiche
aventi ultimo reddito imponibile
non superiore ai 40.000 euro
annui;
 destinati all’acquisto, costruzione o ristrutturazione
dell’abitazione principale
 di importo originario non
superiore a 150 mila euro;
 di durata originaria pari o
superiore a 5 anni.
Le condizioni devono verificarsi tutte contestualmente.
Eventi che devono verificarsi per la sospensione:


Perdita del posto di lavoro;
cassa integrazione guadagni, (ordinaria/ straordinaria);

morte o insorgenza di condizioni di non autosufficienza
Gli eventi devono verificarsi
nel periodo compreso tra il
01/01/2009 e il 31/12/2010.
Come esercitare la sospensione?
Per la sospensione il cliente
deve presentare domanda alla
propria banca, compilando apposito modulo disponibile sul
sito www.abi.it,
a partire
dall’1 febbraio 2010 e fino al
31 gennaio 2011.
Criticità
Benché l’accordo sia stato recepito dal 90% delle banche e
queste
stiano attuando una
massiccia campagna pubblicitaria a sostegno dell’iniziativa, gli
eventi
che
consentono
l’esercizio dell’opzione
circoscrivono di molto il bacino dei
mutuatari che ne avrebbero
diritto. L’iniziativa si configura
più che altro come una operazione a forte impatto emotivo:
sfrutta il particolare momento
di bisogno delle famiglie italiane ma di fatto è meno vantaggiosa del previsto. Infatti,
se non ci si trova proprio in
gravi ristrettezze, è sconsigliabile:
 a chi sta pagando un mutuo
a tasso variabile in quanto i
tassi di interesse attualmente
sono ai minimi storici e si rischierebbe a fine sospensione
di pagare tassi più elevati;
a chi prevede che la propria
situazione tra un anno non possa migliorare. In questo caso la
famiglia sarà esentata dal versamento della somma durante
il periodo della moratoria, e
quindi avrà un beneficio
sull’immediato, ma, esaurito il
periodo di sospensione, si tro-
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ra più problematica di
quella a a cui si è cercato di porre rimedio.
E’ invece consigliabile a chi prevede di vedere tra un anno la
propria situazione finanziaria
migliorata
(ad es., per chi si trova
in Cassa integrazione a
rotazione)
L’iniziativa si
configura più
che altro come
una operazione
a forte impatto
emotivo:
sfrutta il
particolare
momento di
bisogno delle
famiglie
italiane ma di
fatto è meno
vantaggiosa
del previsto
P a g i n a
4
PILLOLE
I P A C (Piani di Accumulo Capitale)
“E’ un a sorta di
“salvadanaio
automatico”
forzato da parte
del cliente per
far fronte ad
esigenze futrue
Che cosa sono?
Sono dei
piani di risparmio, anche di
piccolo importo, che si possono
sottoscrivere
in
B a nc a .
Come funzionano? Il cliente
stabilisce un certo importo, che
la Banca automaticamente addebita sul suo conto corrente,
con frequenza mensile (o trimestrale, o altra cadenza a
scelta), per una durata prefissata, solitamente cinque o dieci
anni, sempre su scelta del cliente. In questo tempo, la Banca per conto del cliente investe
queste somme nel settore concordato: se si tratta di PAC
Azionario gli investimenti avvengono con acquisti di azioni
in Borsa o quote di fondi comuni azionari, se invece il cliente
ha scelto il PAC Obbligazionario
la Banca indirizza gli investimenti acquistando Titoli di Stato, Obbligazioni emesse da
società, o quote di fondi comuni obbligazionari. Alla scadenza del piano, il cliente ottiene
così un capitale formato dai
numerosi piccoli versamenti così accumulati, più gli
interessi che nel frattempo
sono
maturati.
Vantaggi per il cliente/
sottoscrittore: In primo
luogo il cliente si crea una
sorta di “salvadanaio automatico” forzato, in senso
buono; si può infatti obiettare che un piano di risparmio è possibile costruirselo
da soli, ma con il sistema
del PAC avviene in automatico,
con maggiore comodità, e senza inavvertite (o volute…) dimenticanze di effettuare i versamenti. Inoltre la durata stabilita del Piano è medio-lunga,
per cui il risultato finale sarà
più soddisfacente in termini di
denaro totale accumulato. Consideriamo poi il “vincolo” di
queste somme, disponibili alla
scadenza del Piano e non
quando si vuole, condizione
che fa da “deterrente” al desiderio di voler prelevare tutto o
parte dei risparmi come può
avvenire su un conto corrente
o un libretto di deposito libero,
o ancora nel voler “rompere”
anticipatamente il salvadanaio
di terracotta di fanciullesca
memoria!
E’ però anche vero che questo
“vincolo” nella maggioranza dei
PAC che le Banche offrono non
è tassativo, nel senso che è
comunque possibile svincolare
anticipatamente gli importi
accumulati e usufruirne, parzialmente o totalmente; è permesso inoltre sospendere i versamenti e riprenderli dopo un
periodo di tempo, a discrezione
del cliente. Pensiamo ad esempio ad una necessità improvvisa, oppure ad un nuovo pagamento rateale da affrontare,
che sommato al piano di risparmio potrebbe essere di
eccessivo impegno per il cliente. In tutti questi casi la Banca
offre una notevole elasticità di
gestione del PAC, anche se è
bene ricorrere a sospensioni o
riscatti solo se non se ne può
fare a meno, per due motivi: il
primo perché si va a “sminuire”
la motivazione della sottoscrizione del PAC, il secondo perché a volte la Banca applica
delle commissioni di svincolo
che potrebbero annullare i benefici economici sino a quel
momento
ottenuti.
Motivazioni del risparmiatore: sono numerose, pensiamo
ad esempio a tutte le necessità
di acquisto beni che si possono
programmare con calma, per
tempo: una seconda automobile, o il cambio autovettura, o un rinnovo del mobilio di casa, o una vacanza
particolarmente impegnativa
da tempo desiderata. Oppure un accantonamento da
destinare ai propri figli per
un master universitario, o
l’avvio di una nuova attività.
Nelle ipotesi elencate, di cui
potremmo allungare l’elenco,
vi è anche un risvolto
“etico”, come un traguardo
posto al termine di un cammino, e non nel voler ottenere “tutto e subito”. Questo
aspetto è positivo anche se
spiegato in famiglia, e trasmesso ai propri figli. Inoltre, non si tratta di un investimento
particolarmente
impegnativo, trattandosi di
importi solitamente contenuti.
Consigliamo
senz’altro
questo prodotto finanziario, ma sempre dopo un approfondito
colloquio
con
l’addetto della propria Banca, specificando chiaramente
l’im-porto, la durata, le eventuali commissioni di svincolo anticipato e soprattutto
in quale ambito si desidera
investire, tenendo presente
che per il profilo azionario il
rischio per il sottoscrittore è
più
attenuato
rispetto
all’inve-stimento di un capitale più cospicuo. Infatti nel
PAC azionario gli acquisti
delle azioni (o le quote di
fondi comuni) vengono distribuiti su tutta la durata
del piano, e su importi ridotti, ottenendo così una sorta
di “media” che va a limare i
“picchi” delle quotazioni azionarie.
Su quest’ultimo aspetto torneremo nei prossimi numeri
della Newsletter, per una
riflessione più approfondita.
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5
Dialogo …
La posta di Risparmio&Finanza
1. Per effettuare un investimento è possibile fare delle
valutazioni autonomamente
o è sempre consigliabile rivolgersi alla propria banca o
a persone esperte fidate? Le
banche potrebbero avere interesse ad orientare i propri
clienti verso scelte non propriamente convenienti per i
clienti?
- di selezionare
più elevatissime
strumenti finanziari
e non uno
stru- modo si diversifica
solo:più
in questo
e si attenua il rischio di scelte sbagliate sia dal punto di vista della
potenziale perdita del capitale sia
dal punto di vista della liquidabilità
dell’investimento in caso di necessità.
In linea generale, se non si
possiedono competenze in campo finanziario, è meglio affidarsi
al proprio consulente bancario
e/o alla persona amica con la
preparazione professionale sufficiente a dare consigli. Ovviamente la banca potrebbe avere
in qualche caso un parziale
conflitto d’interesse legato
all’esigenza di vendere propri
prodotti sui quali si ricevono
obiettivi di vendita e che riconoscono commissioni alla filiale.
La regola d’oro nel campo degli
investimenti è quella della diversificazione, ossia della necessità – anche con cifre non
2. Per una famiglia con
due fonti di reddito si risparmia con un solo conto
corrente? Oppure vi è un
sistema di franchigie che
favorisce l’apertura di più
conti correnti?
Il modo migliore per risparmiare è quello di limitare il
numero di conti correnti accesi, anche perché c’è una
componente del costo annuale legato alle imposte statali.
Però se è necessario / utile
avere più di un conto corrente in famiglia è importante
“negoziare” con la propria
banca un abbattimento dei
costi o individuare tra le offerte standard quelle più adatte al proprio profilo. Ad
esempio, per i giovani oggi ci
sono offerte particolari e i
conti meno costosi in assoluto sono quelli per i quali è
prevista un’operatività esclusiva e/o prevalente via
internet.
Glossario
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Bilancio
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xsociale:
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documento
x x x
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x x
x x
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x cui
x
un’organizzazione (impresa, ente pubblico, associazione) comunica periodicamente in modo volontario, gli esiti della sua attività, non limitandosi
ai soli aspetti finanziari e contabili.
Intermediario finanziario: istituzione finanziaria
(ad esempio, banca, società di intermediazione mobiliare) che funge da mediatore nel flusso di denaro tra
soggetti che dispongono di liquidità e soggetti che la
richiedono.
Microcredito: è uno strumento di sviluppo economico che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizioni di povertà ed emarginazione. Viene usato nei paesi in via di sviluppo
per consentite alle famiglie che vivono con i proventi delle loro imprese agricole e delle cooperative di accedere a prestiti. Infatti, a causa delle
microdimensioni imprenditoriali, tali soggetti non
possono accedere ai servizi offerti dalle banche
tradizionali.
Retail: indica la vendita al dettaglio.
E-mail:
ZONA DI ROMA [email protected]
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Newsletter febbraio 2010